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Le Cucurbitacee e la muta nel Canarino

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Correlazione tra “principi attivi” e “piumaggio”

testo e foto di PIERLUIGIMENGACCI

Premessa

Durante i mesi di reclusione forzata, causata dal Coronavirus, ho dedicato del tempo a riordinare le paginette dei miei appunti “orto-ornitofili” e quelle scritte per il Corso Allievi Giudici che, come Insegnante per la sezione Canarini di Colore, ho tenuto a Pesaro nella primavera-autunno 1988 presso la sede dell’A.P.O. a cui partecipò, con interventi illuminanti sulla genetica, l’amico Giovanni Canali. Quanti bei ricordi… e quanto ho appreso anch’io dalle sue puntigliose e precise lezioni!

Novelli in muta nella penombra della voliera

Dal quaderno dei miei appunti orto-ornitofili e non solo

Ricordo in particolar modo la lezione di Giovanni sui loci, crossing-over, linkage, vicinanza dei geni, in cui si parlò delle difficoltà che avevamo entrambi nel trasferire l’avorio da un tipo di canarino ad un altro, cosa che mi diede lo spunto per redigere un articolo sul mio lavoro di trasferimento dell’avorio rosa dall’agata all’isabella, pubblicato su I.O. e che fu richiamato dal Prof. Zingoni nel suo libro “Canaricoltura”. A conclusione di detto articolo ho scritto: “…Ma allora è proprio vero che illocusdei geni responsabili dell’avorio rosae dell’agata (correggo un “lapsus calami” di allora, segnalatomi da Giovanni, in quanto il gene avorio è vicino al bruno)è così vicino che è praticamente quasi inscindibile e non trasferibile nell’isabella?! A tutt’oggi, e dopo quattro anni, nel mio allevamento sembrerebbe proprio di sì e tutto ciò ad avvalorare quanto scritto dall’amico Giovanni, (riferito ad un suo articolo pubblicato su I.O.n.10/1917- limitato crossing-over dell’avorio nell’isabella) acui vanno i miei più sentiti auguri e ringraziamenti.” Bando alle ciance, come dicono in Toscana; ma è sempre un piacere ricordare gli amici. E veniamo all’argo men to del Titolo. Nella rilettura di alcuni trattati, ho trovato molto interessanti e tuttora attuali gli scritti sulla “Muta del Canarino” e quelli sulle “Cucurbitacee”, in quanto, a mio avviso, può esserci correlazione tra i principi attivi dei frutti di queste piante erbacee e il rinnovo delle penne dei volatili, che di seguito espongo.

Partiamo dalla muta

Si sa, la muta (più appropriato linguisticamente “muda”, come ha scritto lo scomparso prof. Zingoni nel suo libro “Canaricoltura”, nel quale, come ho già detto, sono onorato di essere citato nella bibliografia per un mio articolo pubblicato su I.O. nel 1988 n.8/9 dal titolo “L’importanza del locus nel crossing-over”)è il rinnovamento stagionale del piumaggio degli uccelli che avviene con la caduta spontanea delle penne e la loro ricrescita, alla fine del periodo riproduttivo, coincidente, per il Canarino, nei mesi che vanno da Luglio a tutto Settembre e in alcuni casi anche Ottobre. La fine della fase riproduttiva viene determinata dal fotoperiodo natu rale, ambientale o artificiale (riduzio ne delle ore di luce), e fa iniziare quella del ricambio delle penne (muta nei volatili). A tal proposito il Prof. Giorgio De Baseggio, nel volume Campioni e Razzatori (che riporto integralmente) ha scritto quanto segue: “Al termine delle cove diminuisce l’attività dellegonadi (ovaie e testicoli): una minore quantità di estrogeni (ormoni femminili) e di testosterone (ormone maschile) nel sangue viene accentuata da un aumento della quantità dell’ormone “tiro volta stimolata dall’ormone T.S.H.prodottodall’ipofisi (ghiandola del cervello). Una intensa attività dell’ormone tiroxinastimola la consumazione di ossigeno e le papille delle penne durante la muta (caduta delle vecchie penne e fuoriuscita delle nuove). Durante la muta i volatili sono sterili e i maschi non cantano.” Questo processo naturale determina la muta. Tralascio la descrizione delle caratteristiche del piumaggio e la topografiadegli uccelli (oggetto di una lezione del suddetto corso) e rimando gli eventuali interessati al volume “Canaricoltura” del Prof. Zingoni, dove sono ottimamente descritti: volume che non dovrebbe mancare nella libreria di qualsiasi allevatore di

Riproduttori a fine cove nella penombra della Voliera per la Muta

xina” (T) prodotto dalla tiroide, a sua canarini! La Muta, in linea generale, dura circa due mesi o poco più. L’ipofisi (ghiandola endocrina) svolge svariate funzioni, tra le quali l’aumento del flusso sanguigno alle papille poste alla base di ciascuna penna che stimolano i follicoli alla formazione di nuove penne e piume e che, crescendo, espellono dal follicolo le vecchie penne facendole cadere. Nei volatili si verificano inoltre false mute e mute primaverili; le prime dovute a scompensi vari (ormonali, ambientali, alimentari, malattie ecc.) e le seconde, con perdita di alcune piume, con l’avvicinarsi della stagione produttiva. Ma la muta del piumaggio in senso lato non avviene per tutti i volatili allo stesso modo. Infatti, novelli, adulti e vecchi hanno tempi e modalità differenti per il ricambio delle penne. Apro una parentesi per riportare quanto mi diceva il buon Sergio Renzoni (Pace all’anima Sua) che fu Segretario dell’APO PESARO, durante la mia Presidenza, parlando di selezione dei riproduttori: - “Come faceva mia nonna per i polli e le anatre, do sempre la precedenza agli “Agostinelli” (così chiamava i canarini nati in Agosto), perché anticipano la mutarispetto ai fratelli nati nelle precedenti covate e le femmine sono brave ovaiole.” - muta nei novelli:I giovani dell’annata mutano non prima di 40 giorni dalla nascita e rinnovano solo le penne tettrici e copritrici, ad esclusione di timoniere e remiganti primarie e secondarie, nonché le grandi copritrici delle primarie, (salvo che non siano stati spiumati dai genitori, cadute accidentalmente o oggetto di “pica”). Le prime penne (piume) che vengono mutate sono quelle delle così dette spalline, le ultime quelle della testa. Durante questo periodo, i maschi iniziano a gorgheggiare, affinando il canto a muta terminata. - muta negli adulti:Il ricambio delle penne per gli adulti è totale ed avviene subito dopo aver portato a termine l’ultima covata. Non tutti i canarini entrano in muta contemporaneamente e la sua durata può variare da volatile a volatile.

Qualche allevatore, per stimolare la muta, strappa alcune remiganti e timoniere a riproduttori restii ad abbandonare le cove o per anticiparne l’abbandono. - muta nei vecchi:i canarini “vecchi” (dai tre anni in poi), generalmente hanno una muta difficoltosa, causata o dalla mancata ricrescita di alcune penne, o dal prolungarsi della crescita delle nuove, o dalla eventuale comparsa di “lumps”. Ho riscontrato che alcuni canarini più invecchiano e più presentano un piumaggio “arruffato” e “spennacchiato”, come se la muta non terminasse mai. Va detto poi che per sollecitare la muta negli adulti e vecchi,

oltre a strappare alcune remiganti fornire un’alimentazione leggera, ma e timoniere, alcuni alleva tori sotto- nutriente, ricca di vitamine, sali minepongono il volatile ad abluzioni con- rali e modiche quantità di proteine e tinue spruzzando acqua calda più lipidi (come riportato nel citato libro volte al giorno. del prof. Zingoni) per sopperire ad un Attenzioni e accorgimenti incremento della domanda di principi durante la muta attivi. Durante questo processo biologico Il commercio ci fornisce semi e (muta) l’organismo del volatile pastoncini testati per le varie fasi adulto, dopo aver effettuato sforzi della vita dei nostri volatili, consiper la procreazione e svezzamento gliando vari “nutrienti”integrativi e dei nidiacei, sopporta un ulteriore di aggiungere questo o quel medicisforzo molto particolare per il ricam- nale o integratore chimico anche per bio delle penne ed ha bisogno di par- il periodo della muta. Non contesto ticolari attenzioni e accorgimenti da e non sono contrario… ma mi son parte dell’allevatore. Anche i novelli sempre detto: perché non cercare che provengono dall’abbandono dei “quei nutrienti” in natura, nelle vergenitori e che da poco hanno iniziato dure, frutta, semi immaturi, ecc. per ad alimentarsi da soli, si trovano in integrare la normale razione di semi uno stato di stress dato anche dall’in- e pastoncino? sieme dei nuovi compagni e dallo sfor- Ed ecco che le Cucur bitacee, di cui ho zo per rinnovare il piumaggio da nido, già pubblicato alcuni articoli su I.O. e pertanto necessitano, come gli adul- (La zucca e Semi di Zucca (marzoti, di particolari attenzioni per tutelar- ott.2016), il cetriolo (dic.2018), mi ne la salute. sono state di aiuto, assieme ad altre È altresì risaputo che la muta debilita verdure, nella delicata fase della molto i nostri volatili ed è anche causa muta, in sostituzione di preparati chidi alcune morti, soprattutto fra i sog- mici, in quanto sono ricche di valori getti più deboli, malaticci e vecchi. nutrizionali. Oltre ad una grande Allarmiamoci il giusto: possiamo dire quantità di acqua (ottima azione idrache la muta funge anche da selezione! tante, depurativa) e ad un ridotto Le attenzioni a cui mi riferisco, come apporto di calorie, in tutte le Cucurogni allevatore dovrebbe sapere, a tute- bitacee e particolarmente nei semi la della salute dei volatili, sono la cura e pulizia degli alloggi, la tem pe ratura e ventilazione degli Fonte: www.il calendariodellorto.com ambienti, il bagnetto con acqua ed aceto di mele o bicarbonato (antiparassitari e antibatterici na tu rali), la fotosensibilità (penombra e non esposizione diretta ai raggi solari), visite limitate alla sola pulizia dei locali e alimentazione dei volatili (persone estranee e rumorose possono creare panico con caduta accidentale di timoniere e remiganti), ma so prat tutto l’alimentazionedeve avere una particolare attenzione. E qui su ben trano anche le Cucurbitacee.

Le Cucurbitacee, fonte di Sali minerali, vitamine e… antistress

È risaputo che durante la muta e ricrescita delle penne si debba aumentato metabolismo e ad un troviamo un’abbondate pre sen za di vitamine A, B, C, E, sali minerali e aminoacidi essenziali, indi spen sabili durante questo periodo critico. La paginetta allegata, tratta anni orsono da “Il calendario dell’orto”, riassume in modo perfetto tutti i “Poteri delle Cucurbitacee”; poteri che si possono tranquillamente adottare an che per i nostri volatili. Una fettina a giorni alterni di ogni Cucurbitacea, con i suoi semini, (che i miei canarini consumano volentieri per intero), a seconda della varietà dei volatili allevati, oltre ad ap portare benefici all’organismo, attenua lo stressdella muta (il meloneè giudicato un antistressper eccellenza), aiuta ad eliminare l’eventuale “pica” e a rendere il piumaggio più serico e brillante. Altro motivo per cui le Cucurbitacee sono utili durante la muta è il contenuto di omega3 e omega6 (semi di zucca, zucchine, melone, cocomero) in quanto sono di aiuto nello sviluppo corporeo, ed in modo particolare nella formazione della cute (si dice che ”la pelle dovrebbe essere fine come un velo di cipolla”) e contribuiscono alla fuoruscita della penna dal suo follicolo. Aiutano altresì la pelle ed il piumaggio a limitare o ad eliminare i così detti “lumps”. Concludo dicendo che nel mio piccolo allevamento di canarini di colore ho potuto verificare, nel corso degli anni, “questa correlazione” tra Cucurbitacee e muta riscontrando che i riproduttori (adulti e vecchi), ed in particolare i novelli Canarini presentano, a fine ricambio delle penne, non solo ai miei occhi, un piumaggio più serico e compatto, ed una varietà decisamente più brillante, qualità riconosciute anche nel giudizio in manifestazioni ornitologiche cui ho par te cipato. Aggiungo infine che, fra le verdure, la più indicata durante la muta, per l’alto contenuto di beta caro tene e di Omega3, soprattutto per i Canarini a fattore rosso, è la Portulaca (vedi mio articolo su I.O. n.5-2015).

Ad maiora semper!

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