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Mutazione Perla: facciamo il punto sulla situazione

Mutazione Perla: facciamo il punto della situazione

di GAETANOZAMBETTAcon LAC.T.N. CANARINI DICOLORE, fotoA. J. SANZ, B. ZAMAGNIe G. ZAMBETTA

Credo sia giunto il momento di fare chiarezza sulla mutazione Perla, con particolare riferimento all’iter selettivo e all’attività svolta dalla Commissione Tecnica nello studio e nella definizione di uno standard.

Un po’ di storia (Repetita iuvant) Chiedo un po’ di pazienza a chi la conosce a menadito, ma ritengo utile ripercorrere per grandi linee la storia della mutazione. Nel 2015 l’allevatore Carlo Maria Nobili nota dei canarini dall’insolita pigmentazione melaninica tra i nuovi nati, per la precisione uno nella prima covata e altri tre in quella successiva, da una coppia costituita da maschio Nero Onice Bianco dominante e femmina Nero Bianco dominante portatrice di onice. Preliminarmente, chiariamo subito una questione: una mutazione, affinché possa essere selezionata e studiata, deve nascere nel posto giusto, inteso come allevamento di una per - so na attenta e con una certa competenza. Immaginate che fine avreb be fatto questo canarino se fosse nato presso l’allevamento di un allevatore poco attento o di uno dei tanti sostenitori della teoria del “minestrone genetico”! Ebbene, Nobili ha intuito da subito che si trattava di canarini particolari e, partendo dal materiale a disposizione costituito dalla coppia di portatori, dai quattro novelli (rivelatisi due maschi e due femmine), ha dato inizio a quella prima fase che obbligatoria

Massima produzione di mutati per la diffusione e il successo di una nuova mutazione

Nero Perla bianco dominante, foto: A. J. Sanz mente e ragionevolmente deve perseguire la massima produzione di mutati, fondamentale per la diffusione e il successo di una nuova mutazione, parallelamente a un lavoro di selezione finalizzato a ottenere esemplari che evidenziano al meglio le caratte

ristiche della mutazione. Nella realizzazione di questo programma, l’allevatore riferisce di aver scoperto che nello stesso ceppo vi erano altri portatori nati nel 2014 e nel 2013. Certo, il dato non deve sorprendere trattandosi di mutazione autosomica recessiva: la mutazione già da tempo aveva interessato uno dei due alleli e l’unione casuale tra due portatori ha poi generato soggetti mutati. Nel 2016 alcuni soggetti vengono ceduti a Gianmaria Bertarini che parallelamente, nella stagione cove 2017, inizia il suo lavoro di riproduzione e selezione. “Bertarini. Chi era costui?”Concedetemi una parentesi con un ironico riferimento manzoniano per risponde re alla domanda dello stesso tono che in varie occasioni è stata proposta, a volte con onesta curiosità, a volte condita da sottile provocazione e finan - che da una certa tendenziosità. In breve, Bertarini è un ex giu dice, un ex componente della Com - missione Tecnica, ma so prat tutto è un allevatore ani mato da passione e curiosità, ingredienti che lo portano ad approfondire, a studiare e, so prat tutto, a sperimentare. Quest’ultima attività (ve lo dice uno che di sperimentazione ne ha fatta e ne fa tanta) toglie spazio e tempo alla produzione di soggetti da concorso (e nonostante ciò Bertarini può vantare importati risultati anche a livello espositivo) e riempie i gabbioni di canarini inutili per le esposizioni. Nel 2018, successivamente al suo insediamento, questa CTN si è subito interessata alla mutazione sia sotto il profilo tecnico, chiamata subito a intervenire con opportune precisazioni su uno standard precedentemente approvato, sia sotto un profilo più propriamente scientifico per la necessità e il dovere che ha un organo tecnico di aprire gli occhi su quello che accade nel mondo della canaricoltura di colore.

Nero Perla bianco dominante, foto: A. J. Sanz

Nero Perla bianco dominante - fenotipo striato, all. C. M. Nobili, foto: A. J. Sanz

Conoscendo il suo curriculum di canaricoltore, la sua indole e la sua propensione per la ricerca, abbiamo subito intravisto in Bertarini un valido collaboratore e lo abbiamo contattato elaborando un programma di ricerca condiviso. In primisabbiamo evidenziato la necessità di traslare la mutazione negli altri tipi base, soprattutto nel bruno e nell’agata. Riguardo a questo aspetto ho da subito avvertito sulla possibilità di effetti completamente differenti e disattesi sugli altri tipi base. In secondo luogo, si è consigliato di allargare la gamma di combinazione tipo-varietà-categoria interessate dalla mutazione. È intuibile, ad esempio, la bellezza di un Nero Perla Avorio Intenso, sia giallo che rosso. Sui primi risultati di questo lavoro si dirà più avanti, ma è utile riferire che l’amico Berta - rini ha effettuato sperimentazioni a più ampio raggio, studiando gli effetti della sovrapposizione ad altre mutazioni come l’opale e il topazio.

Mutazione o “minestrone genetico”? È nota la posizione di un nutrito gruppo di allevatori e tecnici che sin dall’inizio si sono mostrati scettici sulla tesi della nuova mutazione. È senza dubbio superfluo stare a rammentare le varie argomentazioni, peraltro molto esaustive e ben impostate, a sostegno della nuova mutazione; superfluo soprattutto perché una sorta di prova del nove ha dimostrato inconfutabilmente che di mutazione si tratta. Infatti, il noto allevatore e giudice della specializzazione EFI Bruno Zama gni, intuendo alcune affinità tra l’e spres sione fenoti - pica della mutazio ne Grigio del Carpodaco Messicano e la mutazione Perla del canarino, ha ef - fettuato un test di comple men - ta zione accoppiando un maschio

di Carpodaco Messicano Grigio e una femmina di Canarino Perla. Il risultato è stato un ibrido mutato di sesso maschile. Abbiamo la certezza, dunque, che la mutazione Perla e la mutazione Grigio siano quanto meno alleliche. Una benevola sberla agli scettici che ci consente di affermare la dimostrazione del teorema: il Perla è una mutazione!

La denominazione Visto che ci siamo, accenniamo pure a una questione meramente formale, tanto per usare un eufemismo: a qualcuno non piace la denominazione “Perla”. Ebbene, premesso che personalmen - te ritengo giusto rispettare la scelta di Carlo Maria Nobili quale scopritore della mutazione, vi è una questione di fondo ben più importante: gli aspetti sostanziali vengono molto, ma molto prima di quelli formali. C’è chi ha a cuore gli aspetti scientifici e le prospettive selettive e chi ha una particolare vocazione per le definizioni. Ognuno dà il contributo (sempre gradito) che può.

Ibrido di Carpodaco messicano Grigio x Canarino Perla, foto e all.: B. Zamagni Caratteristiche distintive del nero perla Nel Nero Perla il disegnomelanico ha subito una riduzione drastica mai osservata in precedenza. Rimangono percettibili le strie grigio chiaro nella livrea, che manifesta melanine omogeneamente ridotte e diffuse nelle interstrie (comunemente detto “fondo”) con una tonalità complessiva grigio-perla. Queste caratteristiche vengono riassunte nella definizione “effetto perla”. Le punte di remiganti, copritrici prima - rie e timoniere, nel piumaggio di nido e la fronte risultano melanizzate. L’insieme di queste zone non diluite è indicato come zone di addensa mento melanico o color points. Unghie, dita e tarsi sono melanizzati, anche se in misura inferiore al Nero base. Gli occhi appaiono di tonalità blu alla nascita, sono scuri nel soggetto adulto, il sottopiuma grigio-medio. Da tenere in considerazione l’aspetto che riguarda le timoniere e le remiganti che, una volta mutate, perdono la caratteristica melanizzazione (un po’ quel accade con i Phaeo).

Agata Perla al primo stadio di selezione. Da notare la presenza di disegno eumelaninico, i color points sulle remiganti e le barrature trasversali sulle remiganti che tradiscono la presenza dell'onice dimostrando che il fenotipo striato e quello patinato non dipendono dalla sovrapposizione onice-perla, all. G. Bertarini

Nero Perla bianco dominante, foto: A. J. Sanz

Altro aspetto che assume una certa im - portanza dal punto di vista me ra mente scien tifico è l’influenza della tempe - ratura sulla melanizzazione. Il fe no me - no della termosensibilità delle mela nine, consistente in un’alterazione degli en zi - mi coinvolti nella melanogenesi al va - riare delle temperature, purtroppo non è mai stato adeguatamente approfondito nella canaricoltura di colore e nell’ornitocultura in genere, ma è noto in altre classi di vertebrati, come ad e sem pio quella nei rettili che nella linea evolutiva è quella più prossima agli uccelli.

Osservazioni su due differenti espressioni fenotipiche Ero solo un allevatore e un giudice quando, osservando i primi Perla e animato unicamente dal mio interes se di ornitofilo, ho sostenuto che sarebbe stato possibile evidenziare il disegno utilizzando particolari e spres sioni fe -

no tipiche del tipo base. Senza volermi impantanare in un argomento che andrebbe approfondito separatamente, è evidente che non esista un solo tipo base Nero. Lungi dal voler accendere la miccia della disputa tra i fautori della tesi della selezione e i sostenitori della tesi delle mutazioni non codificate, non dico nulla di nuovo ricordando che la stes sa mutazione ha manifestazioni fenotipiche molto diverse a seconda che alla base vi sia, ad esempio, un Nero standard o un Monomelanico o un All Black. Sarà per questo che oggi è comparsa una seconda espressione fenotipica della mutazione? Il compito di un tecnico è quello di osservare, di raccogliere informazioni, di confrontarsi e di trarre conclusioni senza dare nulla per scontato, svincolato da preconcetti di qualsiasi natura e sempre con la dovuta prudenza. Quale indirizzo selettivo incoraggiare quando compare una nuova mutazione? In un’altra occasione ho avuto modo di affermare che due criteri devo no ispirare la selezione: l’azione della mutazione e la massima differen zia - zione rispetto agli altri tipi ricono sciuti. Ebbene, per chi non avesse avuto occasione di osservare direttamente i due fenotipi, credo che le foto che illustrano l’articolo siano altrettanto eloquenti: il tipo standardizzato, che l’amico Bertarini indica come Tipo 1, ovvero “patinato”, è senza dubbio quello che rispetta pienamente entrambi i requisiti. Poi ci sono i sostenitori dei “rigoni a tutti i costi”, cioè coloro che per una certa cultura tradizionalmente consolidata sostengono che tutti canarini di colore della serie nero e bruno debbano avere i classici “rigoni” lunghi e larghi. Fermo restando che per i tipi base e per alcune mutazioni si tratta di un principio sempre valido e tralasciando la questione dei danni che negli ultimi tempi ha prodotto la rigida applicazione di questa teoria con i noti problemi di confusione e di sovrapponibilità delle caratteristiche fenotipiche in alcuni tipi, a volte si dimentica vi sono tipi che non rispet - tano la “legge dei rigoni”: Bruno Pastello e Phaeo, ad esempio. Al di là delle preferenze e delle oggettive valutazioni sempre degne di attenzione e considerazione, la posizione della CTN che presiedo è quello di impegnarsi nello studio di questa nuova “manifestazione fenotipica” in un confronto con gli allevatori scevro di preconcetti. Ad ogni buon conto sarebbe interessante proporre un sondaggio sulle preferenze per l’una o l’altra forma. Qual è il fenotipo oggettivamente più bello, appariscente e assolutamente originale rispetto agli altri tipi oggi riconosciuti? Credo che l’esito sia scontato.

La sovrapposizione Perla-Onice C’è chi sostiene che il fenotipo standardizzato sarebbe in realtà il risulta - to della sovrapposizione onice-perla e che il fenotipo striato corrisponderebbe alla vera e naturale espres sione della mutazione.

La tesi appare poco fondata se facciamo mente locale sull’azione dell’oni - ce sulle melanine. In questo canarino, sia che si voglia accettare la tesi della “modificazione della disposizione delle eumelanine all’interno delle pen - ne”, sia che si voglia prediligere quella della riduzione delle melanine, è evidente che l’azione non possa essere tanto forte da causare una riduzione così drastica del disegno. In secondo luogo, abbiamo potuto os - servare immagini di Perla con stria ture molto accentuate che sono il risultato della sovrapposizione dei due fattori. Il problema della sovrapposizione sus siste, lo sappiamo, ma non sappiamo quanto sia realmente determinante. La mutazione è sorta in un ceppo di Nero Onice e chi fa veramente selezione sa benissimo quanto sia complicato liberare un ceppo da una mutazione recessiva indesiderata. I risultati di una selezione mirata ci aiuteranno a fare chiarezza. Di certo, però, nel frattempo non possiamo restare a guardare o a sonnecchiare sul comodo materasso dei precon - cetti e dello scetticismo: Topazio et Ametista docent! Lo standard provvisorio è lo strumento che consente di non perdere il contatto con gli allevatori, che favorisce la sana competitività tra allevatori con la partecipazione alle mostre dove giudici e allevatori possono seguire l’iterselettivo. Intanto un componente della CTN si è procurato il tradizionale tris (oltre a femmine Nere non interessate dalla mutazione Onice) in maniera da consentirci un’attenzione più immediata e diretta sulla selezione del Perla.

La riunione tra C.T.N. e allevatori Ci sono aspetti che riguardano il Perla che vanno costantemente seguiti e questioni che necessitano di chiarimenti e approfondimenti: la sovrapposizione con l’onice, i due fenotipi, lo stato dell’arte della selezione, l’azione della mutazione nel bruno e nell’agata. Un confronto diretto tra CTN e alle - vatori si è reso necessario e urgente. Il Campionato Italiano è apparso per sua natura la sede più adeguata e così abbiamo chiesto al “Carneade” della FOI, Gianmaria Bertarini, peraltro componente del gruppo promotore per il riconoscimento della mutazione in COM, di individuare un gruppo di allevatori disponibili a presenziare all’incontro. Oltre al sottoscritto, per la CTN erano presenti Alfonso Giordano e Michele Laricchia. Francamente, ci si aspetta - va un più nutrito gruppo di allevatori, ma l’effettiva impossibilità a raggiungere la sede del campionato ci ha privato della presenza di alcuni di loro. Tuttavia, oltre a Bertarini, abbiamo avuto il piacere di confrontarci con Carlo Maria Nobili, che ringrazio formalmente per la sua disponibilità. Inutile riferire che l’incontro si è svolto nella maniera più naturale e spontanea senza vincoli di rito né di formalità, ma l’aspetto più importan - te dell’evento riguarda il materiale inedito e di straordinario interesse che abbiamo potuto visionare. Riguardo all’aspetto della sovrapposizione, è emerso che la presenza delle tipiche bande trasversali (zigrinature) dell’Onice sembra evidenziar - si unicamente nella forma striata e nell’agata. Abbiamo potuto osservare esemplari sia striati che patinati; tra questi ultimi, si faceva notare in modo particolare un maschio adulto che, nonostante la perdita dei color points, mostrava tutte le altre caratteristiche della mutazione e un’oggettiva bellezza. Tuttavia, due esemplari hanno attira - to la nostra attenzione più di tutti gli altri. Nel primo caso si trattava di una femmina selezionata con un adeguato tipo base che presentava una insolita estensione dei color pointse una particolare patina più scura del solito, ma pur sempre idonea a identificare la mutazione e le caratteristiche di quello che abbiamo individuato come Tipo1. Un soggetto molto interes - sante, in quanto ci avverte sulle possibilità selettive e sull’esigenza di stabilire dei parametri certi riguardo alla giusta tonalità delle melanine e all’estensione ottimale dei color points. La sua foto è molto eloquente. Il secondo esemplare era un inedito Agata Perla. Come tecnici, animati dalla soddisfazione per il risultato di un programma concordato con l’allevatore,

Femmina Nero Perla descritta nell'articolo frutto di una particolare selezione e che evidenzia una maggiore carica melaninica e una insolita estensione dei color points

Il procedimento di riconoscimento in C.O.M.-O.M.J. Per tre anni le Commissioni che si sono succedute hanno chiesto l’avvio del procedimento di riconoscimento internazionale. Il primo anno, per non meglio precisati disguidi, la domanda pare non sia pervenuta all’organismo internazionale; il secondo anno non è stato possibile inviare i canarini in Olanda, nazione organizzatrice del campionato mondiale; il terzo anno un comitato promotore, come da prassi per il riconoscimento di nuove mutazioni, ha predisposto una dettagliata brochurecontenente uno standard predisposto dalla Commissione Tecnica, standard che nella sostanza lascia invariate le caratteristiche delineate da quello vigente in FOI, ma che risulta più articolato e descrittivo, tanto da essere destinato a sostituire formalmente quello attuale. Esimendoci da commenti e valutazioni, si ritiene opportuno riportare di seguito il testo del documento ufficiale datato 22 gennaio 2020 recante la firma del responsabile della Sezione Canarini di Colore e del Presidente OMJ.

Femmina Nero Perla descritta nell'articolo

abbiamo potuto notare già le caratteristiche tipiche della mutazio ne che lasciano presagire risultati selettivi di sicuro interesse per il futuro. Durante l’incontro abbiamo esaminato anche i canarini esposti e premiati di Carlo Maria Nobili, che ci ha illustrato in maniera meticolosa e puntuale le caratteristiche e le differenze tra un soggetto e l’altro. Molto interessante è apparso il delicato disegno che uno di essi evidenziava finanche sul petto. L’intesa che ne è scaturita prevede una collaborazione e uno scambio di informazioni tra allevatori e organo tecnico. La CTN garantisce attenzione ai risultati selettivi e agli sviluppi della linea con disegno melaninico. Si ribadisce la necessità di selezionare una più ampia gamma di combinazioni Tipo-Categoria-Varietà e a proseguire la selezione nei tipi Bruno e Agata. Un incontro interessante e soddisfacente, il primo.

Testo documento O.M.J. del 22 gennaio 2020

Aujourd’hui après une réunion avec le représentant envoyé par la Com Italie M. Gianmaria Bertarini et après avoir pris l’opinion du Comité Technique de l’OMJ, nous vous envoyons les considérations suivan - tes.Il semblerait qu’il s’agisse d’un héritage génétique récessif autosomique, les sujets étudiés semblent résulter de chevauchements de mutations. Génétiquement parlant, une fois combinées avec des types classiques, on devrait arriver à reproduire, dans le temps né - cessaire, le phénotype initial. Après examen des sujets dont nous avons les photos, livrées à M. Bertarini, il est évident que le produit final ne représente pas les Perlés visionnées mais des sujets avec un dessin mélanique évident.Il est également certain que les indications fournies par M. Bertarini ont été jugées fondamentales pour la poursuite de l’étude de ces sujets nécessaires à une voie sélective à cet égard, puisque les canaris qui présentent le dessin (mélanine) ils sont plus intéressant. Il est conseillé à la COM Italie de soumettre à nouveau une demande accompagnée d’un standard relatif à cette race, des résultats des accouplements et de nouvelles photos jusqu’au 30 juin 2021 afin que les sujets être étudié lors du congrès technique de 2022. Oggi, dopo un incontro con il rappresentante inviato dalla Com Italia, sig. Gianmaria Bertarini, e dopo aver acquisito il parere del comitato tecnico dell’OMJ, vi inviamo le seguenti considera zio ni.Sembrerebbe che si tratti di un’eredità genetica autosomica recessiva, i soggetti studiati sembrano derivare da mutazioni sovrapposte. Geneticamente par - lan do, una volta combinato con i tipi classici, dovremmo essere in grado di riprodurre, nel tempo necessario, il fenotipo iniziale.A seguito di esame dei soggetti di cui abbiamo le foto, consegnate al Sig. Bertarini, è evidente che il risultato finale rappresenta non i Perla visti ma sog - getti con un evidente disegno melaninico. E altrettanto certo che le indicazioni fornite dal Sig. Bertarini sono state considerate fonda men - tali per il prosieguo dello studio di questi soggetti necessari per un percorso selettivo in questo senso, dal momento che i canarini che presentano il disegno (mela nina) sono più interessanti. Si consiglia alla COM Italia di inviare nuovamente una richiesta accompagnata da uno standard relativo a questa razza, dei risultati di accoppiamento e nuove foto entro il 30 giugno 2021, in modo che i soggetti possano essere studiati al congresso tecnico del 2022.

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