CANARINI DI COLORE
Mutazione Perla: facciamo il punto della situazione di GAETANO ZAMBETTA con LA C.T.N. CANARINI DI COLORE, foto A. J. SANZ, B. ZAMAGNI e G. ZAMBETTA
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redo sia giunto il momento di fare chiarezza sulla mutazione Perla, con particolare riferimento all’iter selettivo e all’attività svolta dalla Commissione Tecnica nello studio e nella definizione di uno standard. Un po’ di storia (Repetita iuvant) Chiedo un po’ di pazienza a chi la conosce a menadito, ma ritengo utile ripercorrere per grandi linee la storia della mutazione. Nel 2015 l’allevatore Carlo Maria Nobili nota dei canarini dall’insolita pigmentazione melaninica tra i nuovi nati, per la precisione uno nella prima covata e altri tre in quella successiva, da una coppia costituita da maschio Nero Onice Bianco dominante e femmina Nero Bianco dominante portatrice di onice. Preliminarmente, chiariamo subito una questione: una mutazione, affinché possa essere selezionata e studiata, deve nascere nel posto giusto, inteso come allevamento di una persona attenta e con una certa competenza. Immaginate che fine avrebbe fatto questo canarino se fosse nato presso l’allevamento di un allevatore poco attento o di uno dei tanti sostenitori della teoria del “minestrone genetico”! Ebbene, Nobili ha intuito da subito che si trattava di canarini particolari e, partendo dal materiale a disposizione costituito dalla coppia di portatori, dai quattro novelli (rivelatisi due maschi e due femmine), ha dato inizio a quella prima fase che obbligatoria-
Massima produzione di mutati per la diffusione e il successo di una nuova mutazione
mente e ragionevolmente deve perseguire la massima produzione di mutati, fondamentale per la diffusione e il successo di una nuova mutazione, parallelamente a un lavoro di selezione finalizzato a ottenere esemplari che evidenziano al meglio le caratte-
Nero Perla bianco dominante, foto: A. J. Sanz
NUMERO 3 - 2020
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