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Lettere in Redazione
Magie di Mostre
di FRANCESCO DI GIORGIO
Un saluto speciale da parte mia a organizzatori e fornitori di manifestazioni ornitologiche. Convinti e fiduciosi di essere prossimamente fuori dal periodo a rischio di infezioni, contiamo di rivederci – con spirito lucido e rinnovato - a partire dall’anno successivo a questo in corso. In segno augurale e di prossimità virtuale con i tanti amici, ridisegniamoli, dunque, i nostri tradizionali appuntamenti annuali, in cui fanno bella mostra di sé soggetti altamente competitivi perché sapientemente selezionati e addestrati. Ricordiamo gli attestati di stima e simpatia riscossi grazie ad importanti successi anche in esposizioni internazionali, con la conquista di vari titoli ed una presenza costante. Magnifichiamo dunque il nostro sport come amicizia, come festa ma non per questo trascuriamo la valenza tecnica, perfezionistica di esso. Lo spettacolo di eleganza, bellezza, gaiezza di canti fa parte della storia di ciascuno di noi. Funge da catalizzatore, misura il nostro tempo, i nostri ricordi, i nostri gusti. Noi amiamo il popolo alato e non rimpiangiamo le ore che ci prende. L’allevamento in ambiente controllato, poi, contribuisce alla salvaguardia di molte specie di uccelli, soprattutto di quelle in via di estinzione. Ancora vivi nei nostri ricordi i momenti emozionanti in cui numerosi volatili selvatici, recuperati e riabilitati al volo, furono restituiti alla libertà. Vittorie, sconfitte, tanti fatti e sentimenti: l’importante è che gli uccelli non vengano mai considerati privi di sensibilità e capacità di soffrire, ma siano trattati secondo le loro esigenze e rispettati, com’è diritto di ogni essere vivente. La grandezza dell’ornicoltura, il suo potere d’attrazione sono rappresentati dal far coincidere la meritocrazia con il rispetto delle norme. Quello che caratterizza un buon ornicoltore è la preparazione tecnico – scientifica unita all’intuizione, al colpo d’occhio, nonché ad una buona dose di fortuna che, naturalmente, non guasta mai. Occuparsi degli amabili pennuti con costanza, pazienza, attenzione e tempo infinito è uno stimolo per un’età biologica positiva. Il circo delle mostre ornitologiche ogni anno suscita polemiche ma cattura ugualmente l’interesse di migliaia di visitatori. E questo a prescindere dalla qualità degli uccelli partecipanti e da quella dello spettacolo nel suo complesso. Qual è allora il segreto di tanto successo? Dette manifestazioni sono entrate nel DNA degli italiani, come la pizza. Fanno parte della storia dell’ornitofilia e del costume, ma fanno anche parte della storia di ciascuno di noi. Misurano il nostro tempo, il nostro lavoro, i nostri gusti. Ma attenzione a non fare degli “alati” un fenomeno da baraccone. Obbligati a comportamenti stereotipati, a esibizioni, diventano dei piccoli prigionieri. Davanti ai pannelli, o in ascolto dei virtuosi delle razze canterine, oltre che gli uccelli in bell’ordine mi piace guardare il pubblico e vedere come il gioco del coinvolgimento nasca subito. Se vi capita di vedere un padre e un figlio in muto raccoglimento davanti ad un volatile, vi accorgerete che in quel momento hanno la stessa età. Sia che la vostra passione per gli uccelli risulti di nuova data, oppure che li alleviate da anni, l’augurio è che non vi vengano meno la costanza e l’affetto. E che quel tanto di serenità, che viene così raramente dagli uomini, continui ad entrare in casa vostra ad opera di questi messaggeri alati. Per portare proseliti nel nostro sport bisogna partire “dal basso”, dai bambini, radici della società; devono impegnarsi la scuola, gli insegnanti, i massmedia, la F.O.I. e tanti altri affinché cresca nel nostro Paese la cultura naturalistica e in favore degli animali. L’allevamento simultaneo di più razze non permette né la perfetta selezione né un’igiene puntuale e radicale. Ricordiamo che la partecipazione, anche in veste di semplice visitatore, alle mostre è sempre consigliabile a qualsiasi allevatore, perché dà modo di fare utili esperienze e di allacciare rapporti con altri allevatori, rapporti suscettibili di ulteriori sviluppi. Agli allevatori/espositori di qualsiasi specializzazione dico: “Non pensate di vincere, né da subito né mai, la guerra della vita. La platea, tutta Vip e addetti ai lavori, è sicuramente difficile. Accontentatevi di vincere una battaglia. Anche piccola, piccolissima, ma portata fino in fondo”. Buone cose a tutti.