Città da scoprire
Marcello Dudovich Modella in posa riflessa nello specchio, fotografata da Dudovich c. 1950 Gelatina al bromuro d’argento 7x10 cm Collezione privata Salvatore Galati
di /by Nicolò Giraldi
IES
N ° 9 — J u n e 2 02 0
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TRIESTE LIFESTYLE
DUDOVICH 10
n vestito color carminio, le pieghe del vestito ammorbidite dall’eleganza di un passo di donna e sospinte da un movimento di gambe impreziosito da un “rapido guizzo interno”. L’inconfondibile tratto è quello apparso qualche anno fa sul manifesto della mostra che il museo Revoltella dedicò a Marcello Dudovich, nato a Trieste il primo giorno di primavera del 1878 e riconosciuto come uno dei maestri della cartellonistica novecentesca in Italia. Oggi la sua figura viene ricordata attraverso una nuova esposizione al castello di Miramare, che mette in evidenza il suo personale rapporto con le immagini fotografiche nelle iconiche “reclame” dell’epoca. Quel rapido guizzo interno preso in prestito da “Un amore” di Dino Buzzati e capace di far rivivere Laide, la protagonista dell’opera, regala il pretesto per muoversi lungo alcune istantanee del tempo che, considerata la misteriosa autorevolezza del personaggio, rimangono pressoché sconosciute ai più. Le oltre 300 opere in esposizione raccontano di un periodo in cui la pubblicità aleggiava ai piani alti della borghesia cittadina, nel vortice della terza rivoluzione industriale e dell’innovazione della tecnica supportate dal miglioramento di moderne strumentazioni meccaniche anche al servizio delle arti figurative. A pochi passi dal ben più celebre caffè San Marco, sprangata da un lucchetto irremovibile giace una delle “palestre” in cui Dudovich si formò. L’edificio è quello conosciuto dai triestini come la succursale dell’Istituto Volta e nel sottotetto possiede ancora oggi la soffitta della Triest K.K. Staats Gewerbeschule, scuola per capi d’arte fondata nel lontano 1887 e che l’anno successivo contava quasi 500 studenti. Tra gli insegnanti dell’epoca alcuni tra gli artisti triestini di maggior spicco, Carlo Wostry e Eugenio Scomparini; ad ascoltare le lezioni invece menti del calibro di Marcello Mascherini, Arturo Fitke, Romano Tominz e Piero Marussig. Proprio Marcello Dudovich