Città da vivere N ° 9 — J u n e 2 02 0 IES TRIESTE LIFESTYLE
di /by Mauro Giacca
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ualcuno sostiene che in fondo era scritto nella sua cultura che Trieste diventasse la Città della Scienza in Italia. Non era insomma un caso che la città fosse così amata da James Joyce, che prima di qualsiasi neuroscienziato moderno nel suo Ulisse aveva dipanato il problema della coscienza. O che avesse dato i natali a Italo Svevo, che aveva introdotto nella letteratura italiana la psicoanalisi, paziente com’era di Edoardo Weiss, anche lui triestino, allievo di Sigmund Freud a Vienna. Altri invece affermano che essere diventata Città della Scienza è sì un frutto della storia, ma di una storia più recente e tragica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Trieste ritornò all’Italia soltanto nel 1954 in virtù del Memorandum di Londra. La città si trovò gravata del problema di oltre 300mila esuli dai territori passati all’ex Yugoslavia e privata di tutto l’entroterra. Furono allora i governi italiani degli anni ’60 e ’70 che iniziarono una lungimirante politica di creazione di realtà scientifiche nella città. Che sia stato un naturale destino culturale o un lucido disegno politico, poco importa: oggi 35 cittadini su 1000 di quelli residenti a Trieste ruotano intorno al mondo della scienza, sette volte di più della media nazionale. Operano all’Università di Trieste, nata nel 1924 come Regia Università per gli studi economici e commerciali, che vanta oggi Dipartimenti di eccellenza in Medicina e Matematica e Geoscienze e molti corsi innovativi (l’ultimo, di quest’anno, quello in 38
TRIESTE CITTÀ DELLA SCIENZA
Trieste City of Science