LA MIA BARCOLANA
TRIESTE LIFESTYLE
di /by Francesca Clapcich
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Live the city Francesca Clapcich, 32 anni triestina, veste per IES i panni della portabandiera della vela al femminile di Trieste. Un’atleta cresciuta nel mare del nostro golfo sino a raggiungere la vetta più alta per uno sportivo: la partecipazione ai giochi olimpici. Un’impresa riuscitale per due edizioni consecutive: a Londra nel 2016 e quattro anni dopo ai giochi di Rio de Janeiro, dove ha sfiorato il podio con la compagna di gara Giulia Conti, piazzandosi al quinto posto. Proprio alla vigilia dei giochi brasiliani le è stato assegnato il “collare d’oro” del CONI per il titolo mondiale vinto a Rio de la Plata, sempre in coppia con la Conti nella classe olimpica 49er FX, ovvero lo skiff olimpico femminile.
Francesca Clapcich, 32, joins this issue of IES as standard bearer of Trieste’s women’s sailing world. Born and raised in Trieste, she started as a young sailing athlete in the city’s own gulf, setting her course to reach the most prestigious destination of this sport: the Olympics. She participated for the first time in 2012 London Olympics and, again, four years later, in Rio de Janeiro, where she and her team mate Giulia Conti almost made it to the podium, coming in fifth place. Right before Rio Olympics she was awarded CONI “golden collar” [highest distinction awarded by the Italian National Olympic Committee – CONI], to honour her victory, once again with Giulia Conti, at the 2015 49er FX World Championship, also known as the Women’s Olympic Skiff.
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Francesca Clapcich
IES
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T
utto inizia circa 28 anni fa, probabilmente la mia prima Barcolana. Sicuramente non ero il miglior membro d’equipaggio per la barca di famiglia ma l’esperienza e il ricordo di quell’avventura rimane indelebile. Mio papà, mia mamma, due amici di famiglia e io sulla nostra “Mezzamela”, un Dufour 1300 blu. La barca era sempre pronta per evitare incidenti durante la regata più numerosa al mondo, i parabordi circondavano lo scafo e mia mamma era a capo del parabordo di emergenza ai giri di boa. Non ricordo i dettagli ma penso mia mamma fossea capo anche della cambusa e degli ottimi panini di cotto caldo! Il mio ruolo era quello di non cadere in acqua, avere sempre il salvagente e tenere le gambe sempre all’interno della barca... e certamente mangiare più panini possibili. Mio papà era il comandante del piccolo 30 piedi, l’uniforme ufficiale per la seconda domenica di Ottobre era la polo Barcolana del colore dell’anno in corso rigorosamente ritirata da un negozio di abbigliamento qualche giorno prima e il suo cappellino da comandante. Il rapporto con Trieste, il mare e la Barcolana rimane una delle cose più belle e forti della mia vita sportiva, i ricordi di quando ero bambina, il ricordo di mio papà in mare e la passione che mi ha trasmesso. Ho continuato ad andar per mare e inseguire i miei sogni per onorare il suo ricordo e la sua passione per il grande blu, la vela e la pace di ritrovarsi in mare con il solo suono delle onde.
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Città da vivere
Barcolana 52: 11 ottobre 2020 — Barcolana 52: 11 October 2020