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Una donna su tre è vittima di violenza, mini guida per un aiuto
Una donna su tre è vittima di violenza, una piccola guida per chiedere aiuto
di / Valentina Calzavara /
Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3. In Italia, i dati diffusi dall’Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale e che le forme più gravi di maltrattamento e abusi sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici, quindi all’interno della rete familiare e relazionale della vittima. Un motivo in più per tenere alta l’attenzione durante l’estate, uno dei momenti in cui i fenomeni di violenza si accentuano a causa del periodo di vacanze e quindi di maggiore convivenza e possibilità di contatto tra la vittima e il suo carnefice. Come chiedere aiuto?
AL TELEFONO
È importante diffondere il più possibile il numero 1522, gratuito e attivo 24 ore su 24, Contattandolo si viene prese in carico, dalla fase di accoglienza al contatto con i centri antiviolenza presenti sul proprio territorio.
VIA CHAT
Per molte donne può essere difficile anche fare una telefonata per paura di essere ascoltate dal proprio convivente, esiste quindi un altro strumento: l’app 1522 scaricabile sullo smartphone per chattare con le operatrici e chiedere aiuto.
AL PRONTO SOCCORSO
Il Codice Rosa è un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate. Quando è rivolto a donne che subiscono violenza di genere si parla del “Percorso per le donne che subiscono violenza”. La persona viene presta in carico dai medici per gli aspetti clinici e psicologici, ma il Codice Rosa attiva anche percorso in sinergia con enti, istituzioni ed in primis con la rete territoriale del Centri Antiviolenza.
APP youPOL
Una app pensata per segnalare alla polizia reati di spaccio, bullismo e violenza domestica che si stanno compiendo in tempo reale. La segnalazione può avvenire attraverso messaggio, ma anche invio di foto e video oppure una chiamata tramite l’app.
In tutti i casi si viene geolocalizzati e, nel caso, scatta l’intervento delle forze dell’ordine. Vi è comunque la possibilità di segnalare anche in forma anonima.
IL SEGNALE DI AIUTO
Basta piegare il pollice verso il palmo della mano, tenendo in altro le altre quattro dita, per poi chiuderle a pugno. Il “signal for help” (segnale di aiuto) è stato lanciato nel pieno del lockdown 2020 da Women’s Funding Network e Canadian Women’s Foundation, consiste in un gesto dinamico della mano che serve alle
donne vittime di violenza che non hanno la possibilità, per via del costante controllo da parte del maltrattante, di denunciare o chiamare i numeri ufficiali. Questo gesto è stato pensato per essere rivolto, principalmente in videochiamata, a persone in grado di contattare la rete antiviolenza.
IN FARMACIA
L’1 aprile 2020 il Ministero delle Pari Opportunità ha sottoscritto con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti, di Federfarma e di Assofarm un protocollo d’intesa per potenziare l’informazione riguardo ai servizi contro la violenza. Una donna vittima di violenza può quindi recarsi in farmacia e chiedere informazioni anche se l’iter di protezione della vittima non si attiva in automatico.