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Intervista alla “mamma” di Charlot avisino

Anima e ideatrice di “Sì, si può” è Laura Elia, formatrice in teatro sociale, da tempo collaboratrice di Avis per l’ideazione di offerte formative scuola. Non tutti lo

sanno, ma iniziò la sua attività in Avis come giovane redattrice volontaria per Dono&Vita, circa 20 anni fa. Intervistata dalla nostra vicedirettrice.

Come nasce il filmato?

L’idea di partenza era il teatro di strada, adattato a mano a mano che si facevano avanti restrizioni e divieti fino al punto che è stato chiaro che in piazza e tra la gente non si sarebbe potuto far nulla. Con l’ok della Regionale abbiamo, quindi, cambiato strada e una notte mi è venuto in mente il personaggio di Charlot e del suo alter ego, il bambino, nel film “Il monello”.

Questi due personaggi, calati negli anni Venti, in un periodo di forte crisi all’indomani della guerra, avrebbero forse potuto interpretare il disagio del momento che anche noi stavamo vivendo? Secondo il gruppo di lavoro sì. Poco alla volta abbiamo perciò definito le scene, i personaggi, pensato agli attori e ai colori.

I colori. Il film originale è in bianco e nero, ma nelle tre clip compare sempre un particolare rosso.

Volevamo far risaltare il rosso quale simbolo di solidarietà, in un campo solo bianco e nero. E il risultato è stato incredibile! Sono diventati rossi la borsa della spesa solidale nella clip “La borsa”, la rosa donata all’amata nella clip “Il parco” e il palloncino dell’Avis ne “Il clown”.

Chi sono gli attori del filmato?

Gli attori li abbiamo cercati tra gli operatori del gruppo scuola e tra le amicizie, per non pesare sui costi. Gianni D’Ianni ha interpretato Charlot, il piccolo Zeno di 6 anni il monello, Sara Buccheri l’amata e Sandra Fasolo la signora della spesa. Regia e montaggio sono di Solenn Le Marchand, le riprese di Furio Ganz e il trucco di Gianluca De Lio.

Tutti i personaggi indossano la mascherina, anche per dare un esempio immagino.

Esatto, la mascherina ci doveva essere, perché il filmato è calato nell’attualità. Inoltre, morbida sul viso, aiuta a raccontare l’emozione del momento attraverso gli occhi e lo sguardo, che da oltre un anno ormai sono l’unico modo che abbiamo di esprimerci con il viso.

Il filmato sta girando in rete con successo. Quali sono le finalità ultime di questa originale iniziativa ?

Con questo filmato speriamo di riuscire a parlare alla gente in un momento in cui tra la gente non ci possiamo stare fisicamente. È un modo per continuare ad essere presenti come associazione. Charlot, interpretato dal grande Charlie Chaplin, ha parlato durante la guerra, ha fatto sorridere la gente, trasmettendo valori e significati. Nel nostro piccolo, speriamo di aver fatto qualcosa di simile, di aver mandato un messaggio di speranza e di inno alla vita, di aver strappato qualche sorriso.

Progetti per il futuro?

Poter far girare il filmato in sale d’attesa, ambulatori, cinema, scuole e poterlo, un giorno, proiettare sulle facciate dei palazzi delle nostre città.

A sinistra: L’ideatrice delle clip su Charlot, Laura Elia, in una foto d’archivio con Michela Rossato. Qua sotto: Foto di backstage con Sara Buccheri, “innamorata” di Charlot, al trucco.

Dove trovare e guardare i video

Sia i video “Contagiamoci di sicurezza”, sia il filmato “Sì, si può”, intero e/o diviso nelle tre clip, si possono guardare sul canale Youtube di Avis regionale Veneto.

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