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Zevio: Un ecografo per le visite domiciliari
Un ecografo per le visite domiciliari
ZEVIO (VR). A prima vista sembra uno dei tanti giocattolini elettronici entrati nella nostra quotidianità, essendo grande poco più di uno smartphone. Ma a dispetto delle dimensioni, è capace di scandagliare il corpo umano fino a trenta centimetri di profondità. Stiamo parlando dell’ecografo portatile del costo di 4mila euro, acquistato anche grazie a un sostanzioso contributo di 2mila euro offerto dai volontari dell’Avis Zeviana, usato dai medici della cooperativa “Jebetum salus” per affinare le diagnosi su pazienti Covid o sospetti tali, seguiti a domicilio.
Il servizio, varato da poco, ha subito riscosso grandi apprezzamenti, perché punta a evitare il ricovero ospedaliero dei colpiti dal virus in forme non acute. Come spiegano i medici Eros Mischi e Giuseppe Romano, motore degli undici sanitari che fanno capo alla “Jebetum salus” operante negli spazi dell’ex ospedale Chiarenzi, una fotografia alla funzionalità polmonare in pochi minuti può rivelare, prima che sia troppo tardi, i danni che il Covid sta procurando ai polmoni.
“L’Avis locale - spiega il presidente Avis Costantino Gugliuzza - oltre all’ecografo a beneficio della comunità, ha donato un defibrillatore alla casa albergo per anziani; un secondo strumento del genere, ma di tipo pediatrico, alla scuola materna Meneghini e un elettrocardiografo a servizio del Centro trasfusionale del Chiarenzi, ma anche dei medici di medicina generale, qualora vi fosse la necessità”.
Il Comune ha appoggiato il servizio di visite domiciliari antiCovid mettendo a disposizione un Fiat Doblò e ringrazia ciò che fanno medici e volontari Avis in questo difficile momento. “Gli avisini, in particolare, donano due volte - commenta il consigliere comunale Alberto Todeschini - offrendo il proprio sangue e contribuendo all’acquisto di dispositivi medici essenziali”.
Crescono i donatori e si continua a “camminare”
ALBAREDO D’ADIGE (VR). La pandemia non ferma la nostra Avis. Se da un lato nel 2020 le donazioni sono calate di 40 unità (bloccandosi a 370), dall’altro è invece aumentato il numero dei donatori, arrivato a 218, con 20 nuovi.
Pur sospese le attività di promozione nelle scuole e gli eventi sportivi, non sono mancate alcune iniziative. In collaborazione con le Avis di Donare Est Veronese, è stato consegnato del materiale per la protezione individuale agli infermieri del Pronto soccorso di San Bonifacio ed è stata acquistata una stampante per il Centro trasfusionale.
Poi, abbiamo costantemente sensibilizzato i donatori sull’importanza della vaccinazione antinfluenzale gratuita, sulla donazione di plasma iperimmune per i guariti dal Covid e sulla possibilità per tutti i donatori di aderire alla campagna di screening Sars-CoV-2, della Ulss 9 scaligera, sottoponendosi al test del tampone rapido.
Anche il Gruppo Podistico non si è fermato: a piccoli gruppi hanno camminato e corso, quando era possibile, sulla nuova ciclabile che costeggia l’Adige e con l’istruttrice nazionale Sara Valdo ci si è avvicinati alla disciplina del nordic walking lungo il percorso naturalistico “Alba” della Verbena.
