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Giovani Treviso: distanziati sì, ma

L’Avis è accoglienza, sinergia, condivisione, serenità, amore, solidarietà, famiglia, è “fare la differenza” ma è anche la forza di essere coinvolgenti. L’Avis è tutto questo per i ragazzi e le ragazze della provincia di Treviso che hanno scelto di fare del dono l’occasione per crescere nell’associazionismo, maturare consapevolezza e coltivare esperienze utili per la vita. Protagonisti attivi della solidarietà: Ales-

sio Pontello, Irene Boschiero, Laura Marini, Luca Berti, Michele Marconato, Gloria Toffoli, Daniele Guadagnini, Anna Vacilotto

una sera di fine febbraio mi hanno raccontato la loro esperienza in Avis con lo sguardo attento al presente e il cuore proteso verso il futuro. Hanno dai 27 ai 39 anni e sono la nuova linfa del gruppo. La pandemia ha congelato le attività associative in presenza, ma l’impegno continua con ancora più determinazione.

“Non è venuto meno l’entusiasmo - conferma Alessio - ma la sfida più grande è quella di coordinare a distanza le attività tenendo sempre acceso l’interesse della squadra”. Per Irene, l’emergenza sanitaria, dopo i timori iniziali, ha spinto tutti a unire le forze per organizzare in sicurezza le unità di raccolta sangue. Sono mancati molto gli abbracci, le pacche sulla spalla, i momenti di aggregazione in presenza, ma la rete ha permesso di preservare i rapporti umani.

“Certo - dice Laura - i donatori erano già abituati a usare la tecnologia, ma si sono dovuti imbattere nel distanziamento fisico e in una nuova modalità di interazione in sicurezza per la donazione: il metro di distanza, la misurazione della febbre, la merenda confezionata…”. “Quanta nostalgia per feste e gite che sono venute meno nell’ultimo anno - sottolinea Michele - Ma prontamente il gruppo giovani ha in serbo nuovi progetti”.

Gloria - che dopo l’esperienza di Servizio civile non ha più lasciato l’Avis - suggerisce di implementare ancora di più le tecnologie e i social, da Facebook a Instagram, garantendo la formazione dei volontari per usarli al meglio e nel modo più efficace. Anche Daniele plaude alle piattaforme digitali che stanno permettendo di accorciare le distanze, “ma quando la pandemia sarà passata - dice - bisognerà ripristinare qualche buona vecchia abitudine”. Ritiene sia necessario sfruttare la praticità del web, senza venire meno alle occasioni in presenza che servono ad affiatare la squadra e generare il passaparola su cui si fondano conoscenza, fiducia e senso d’appartenenza Avis.

A questo proposito Anna vedrebbe di buon occhio un’attività di sensibilizzazione dei giovani: “Non solo nell’età della scuola dell’obbligo, ma anche all’Università, per coinvolgere un ampio bacino di studenti e studentesse che stanno affrontando il percorso accademico e potrebbero regalare un po’ di energie alla donazione”.

L’Avis di domani non sarà quindi tanto diversa da quella di oggi: il banchetto alla sagra paesana non verrà mai sostituito da un meeting virtuale, perché l’associazionismo è fatto di persone, sottolineano in coro, ma la tecnologia potrà essere un valido implemento, dopo un’adeguata formazione, per amplificare e promuovere l’impegno virtuoso dell’Avis. Laura pensa in grande: “Un evento che unisca le forze avisine, comunali, provinciali, regionale e nazionale, per realizzare un concerto con una star capace di lanciare un messaggio solidale dal palco. Quando ciò sarà possibile, per segnare una nuova rinascita”.

Valentina Calzavara

Servizio civile in Avis: record assoluto di candidati

Stanno per arrivare nelle nostre Avis i ragazzi del Servizio civile del nuovo bando nazionale 2020/2021. Davvero in tanti, quest’anno, si sono candidati per poter vivere una nuova esperienza in una delle 13 sedi Avis (tra regionale, provinciali e comunali) accreditate in Veneto. Sono stati infatti ben 58 i ragazzi che hanno deciso di tentare il Servizio civile in Avis nel Veneto. Mai così tanti. Purtroppo erano soltanto 21 i posti disponibili. Al momento di andare in stampa sono in corso le selezioni (tutte online) dei candidati, che daranno il cambio a chi ha terminato da poco il servizio. Ringraziamo i giovani che terminano la loro avventura in Avis, in un anno difficile e complicato che li ha visti spesso lavorare a distanza, ma sempre entusiasti e propositivi. Un grazie a tutti e un benvenuto a chi sta arrivando fra noi.

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