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In un anno di crisi è necessario potenziare organizzazione
Raccolta sangue intero Avis Veneto In un anno di crisi è necessario potenziare l’organizzazione
di / Giovanni Lenzo / direttore sanitario Avis Veneto
Sul finire dell’estate cerchiamo di fare il punto sulla situazione trasfusionale e di dare un indirizzo su quella che sarà poi la chiusura di fine anno.
Il 2020, però, non è paragonabile ad alcun anno precedente, perché la presenza del
SarCoV2 ha modificato e complicato in modo significativo la nostra attività. Prima dell’estate eravamo riusciti a recuperare donazioni, grazie alle numerose sollecitazioni a fare di più in vista della completa riapertura dei reparti. Devo dire che i dati di giugno e luglio ci facevano ben sperare, ma in agosto il dato parziale in mio possesso (al momento di andare in stampa), indica una nuova flessione anche legata alle sospensioni dopo i viaggi all’estero o in alcune regioni dell’Italia.
Dobbiamo avere prudenza. Settembre, con la riapertura della scuola, è indicativo per capire come arriveremo a fine anno. Un problema che abbiamo è relativo ai dati del trasfuso che non arrivano in modo regolare, come non arriva periodicamente pure il dato sulla raccolta dell’intero Dipartimento.
I dati dal Crat (Coordinamento regionale attività trasfusionali) guidato dal dott. Giovanni Roveroni, durante tutto il periodo di piena criti-

cità sono arrivati immediati e precisi. Negli ultimi mesi, però, non sono più così puntuali e i report che descrivono raccolta e consumo di globuli rossi e plasma, compreso il conferito all’industria farmaceutica, sono oramai un mero ricordo.
La mancanza dei dati non ci consente di fare una reale valutazione. È sufficiente quello che raccogliamo, seppur in calo rispetto all’anno passato? Siamo in grado di far fronte alle esigenze dei reparti? I globuli rossi sono un elemento labile, per cui ci deve essere un equilibrio. Il raccolto deve andare di pari passo con il trasfuso, senza avere picchi quando non è necessario o peggio ancora cali, quando serve.
Le problematiche legate al Covid non hanno consentito incontri di persona all’Osst (Organismo supporto scientifico tecnico) e si sono tenute delle video conferenze che sono sicuramente utili, ma dovrebbero per essere efficaci, avere una maggior frequenza. Spesso, dopo la discussione, non si arriva a conclusioni e le progettualità sono estremamente lente, abbiamo bisogno che le decisioni prese trovino sollecita conferma nell’operatività quotidiana.
La raccolta associativa nelle tre provincie di Padova, Treviso e Padova in cui si effettua sta dimostrando, seppur nelle differenze organizzative, che la flessibilità e la gestione rende più

Qui accanto la raccolta complessiva in Italia. Fonte SISTRA - Centro nazionale sangue
efficace ed efficiente la raccolta, con numeri che possiamo dire più che soddisfacenti.
La carenza di personale, con conseguente contrazione dell’apertura dei centri e la difficolta negli orari sono note da tempo. I concorsi sono disattesi, ma questo non giustifica il fatto che non si possa o non si potesse fare programmazione. I problemi, se ci sono, vanno affrontati e risolti: se una strada non porta alla risoluzione, se ne cerca una alternativa.
Se i concorsi sono disattesi, si dovrà trovare un’altra tipologia di contratto o di convenzione per poter continuare e garantire una raccolta che è su equilibrio precario. Quali ipotesi possiamo fare? Anche quella di gestire la raccolta con le nostre unità operative, potenziandole dove presenti e verificando la fattibilità di collaborare, dove non ci sono.
L’invito è quello di rimboccarci tutti le maniche e iniziare l’ultimo trimestre in modo costruttivo, aumentando la raccolta e favorendo l’accesso ai donatori nei fine settimana, prolungando le aperture, garantendo le risposte degli esami di idoneità in tempi ragionevoli. I risultati degli esami sono pronti in poco tempo, è la validazione ai fini della donazione che comporta il ritardo, così come in ritardo arrivano i risultati degli esami ai donatori periodici.
Cerchiamo almeno di non scontentare chi già si reca a donare. Manca ancora una reale omogeneizzazione sulla gestione di idoneità e sospensione; molto si è fatto, ma mi sembra che nell’ultimo periodo ci siano delle derive che non fanno bene a chi poi deve andare a fare proselitismo alla popolazione o a parlare con i donatori. Nonostante questo, noi ci siamo e continueremo ad operare e ad adoperarci per gli ammalati e per la tutela dei nostri donatori.
