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Teatro Comunale di Modena Luciano Pavarotti

Un’importante stagione lirica sta per essere inaugurata presso il Teatro Comunale di Modena Luciano Pavarotti. Una delle iniziative dell’ampia attività promossa dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena che dal 2002 presenta al pubblico una programmazione aggiornata alle novità più recenti del panorama internazionale, che dall’opera lirica spazia al teatro musicale, dalla musica sinfonica tradizionale ai generi di confine e alla sperimentazione, dalla danza contemporanea al balletto classico. Intitolato al grande tenore dal 2007, a cui quest’anno - come vedremo - sono dedicate le celebrazioni nel contesto di Modena Città del Belcanto, il teatro fa parte della storia della città a partire dalla sua inaugurazione, avvenuta il 2 ottobre 1841, intrecciando la sua storia con le vicende del nostro Paese, passando attraverso la chiusura a cavallo delle due guerre mondiali, la ripresa negli anni 60 quando iniziò a essere gestito dal Comune di Modena, fino a una vera e propria seconda inaugurazione nel 1999, quando fu ristrutturato in ogni sua parte.

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La stagione lirica 2019-2020

La nuova stagione lirica, che come di consueto prevede incontri di presentazione al pubblico per tutti i titoli in cartellone con la rassegna “Invito all’opera”, in collaborazione con l’associazione Amici dei Teatri Modenesi, sarà inaugurata venerdì 11 e domenica 13 ottobre 2019 con “La bohème”, in un nuovo spettacolo prodotto dal teatro modenese in coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Pergolesi Spontini e, per il solo allestimento scenico, con l’Opéra de Marseille. Il titolo, presentato proprio nell’ambito delle celebrazioni dedicate a Luciano Pavarotti, inaugura un nuovo progetto che prevede la rappresentazione delle opere liriche interpretate dal tenore in ordine di debutto. È proprio con il capolavoro puccinia-

no che Pavarotti cantò infatti il suo primo ruolo, a Reggio Emilia nel 1961. La regia è firmata da Leo Nucci, vera e propria star del mondo della lirica. Saranno ben tre i titoli pucciniani nel cartellone che proseguirà, sempre il 25, 27 e 29 ottobre con “Tosca” in un nuovo spettacolo in coproduzione con la Fondazione Teatri di Piacenza e il Teatro Regio di Parma dove ha debuttato con successo lo scorso aprile. L’allestimento è stato ideato da Alberto Fassini nel 1998 e ripreso da Joseph Franconi Lee con le scene e i bellissimi costumi d’epoca di William Orlandi e luci di Roberto Venturi. Nel cast si ascolterà Ainhoa Arteta, che ha già cantato il ruolo del titolo nel 2018 al Teatro San Carlo di Napoli. Sul podio, Matteo Beltrami. Il 27, il 29 novembre e il

primo dicembre, l’appuntamento sarà con “Rigoletto”, uno dei titoli più amati del grande repertorio presentato in una nuova coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara e il Teatro del Giglio. L’allestimento è curato dal teatro di Modena per la regia di Fabio Sparvoli, artista attivo a livello internazionale recentemente applaudito al Teatro Colòn di Buenos Aires e al Teatro Regio di Torino. Nel ruolo del titolo canterà il baritono Marco Caria, uno degli allievi di Mirella Freni che si sta affermando in teatri come La Fenice di Venezia, la Staatsoper di Vienna e la Deutsche Oper di Berlino. La bacchetta è affidata a David Crescenzi. Il 15 dicembre andrà in scena “La Notte di Natale”, nuovo titolo fuori abbonamento commissionato e prodotto dal Teatro dell’Opera Giocosa di Savona in coproduzione con il Teatro Comunale di Modena. L’opera, liberamente ispirata all’omonima novella di Nikolai Gogol, è ambientata fra i nostri giorni e la San Pietroburgo del XIX secolo, mettendo in contrapposizione i sentimenti positivi del Natale con il degrado della sua versione commerciale. Compositore di prestigio nazionale, Alberto Cara ha scritto nel 2007 la fiaba musicale “Il colore di cenerentola” su com-

missione del Teatro Regio di Torino e del Teatro Comunale di Bologna. La stagione ritorna sulle orme di Giuseppe Verdi nel nuovo anno, il 14 e 16 febbraio, con “Falstaff”, il capolavoro comico del compositore bussetano assente da vent’anni dal palcoscenico modenese. Il ruolo del titolo sarà interpretato da Luca Salsi, baritono parmigiano al culmine di una brillante carriera che lo vede ormai di casa al Metropolitan di New York come alla Scala di Milano. L’allestimento nasce a Piacenza in coproduzione con Modena e Reggio Emilia; firma la regia Leonardo Lidi con la direzione musicale di Jordi Bernàcer. Il terzo appuntamento con Giacomo Puccini a marzo sarà una “Turandot” firmata da Giuseppe Frigeni nel 2003, ispirata nelle sue linee forti ed essenziali alle leggi estetiche e filosofiche che sottendono alla tradizione culturale cinese, dove è ambientata la vicenda. France Dariz canterà il ruolo del titolo nel quale ha debuttato nel 2017 al Macerata Opera Festival e che riprenderà nel 2019 al Festival Puccini di Torre del Lago. La produzio-

ne partirà questa volta dal Teatro Regio di Parma in coproduzione con Modena e Piacenza. Il 3 e il 5 aprile andrà in scena “Pelléas et Mélisande”, uno dei grandi capolavori del repertorio francese. Unico titolo operistico nel catalogo di Claude Debussy, scritto nel 1902 per l’Opéra Comique di Parigi, è intriso del misterioso simbolismo francese di quegli anni e pervaso dal sublime sinfonismo del compositore de “La Mèr”. Il cartellone si chiuderà l’8 e il 10 maggio 2020 con “Crossopera”, nuovo titolo presentato a fianco del Landestheater di Linz e del Serbian National Theatre di Novi Sad. La coproduzione internazionale, guidata dal teatro modenese, è risultata vincitrice del prestigioso bando della commissione europea Creative Europe 2018 e vivrà dello scambio di musicisti, cantanti e artisti che viaggeranno fra i tre teatri. L’opera ha per oggetto l’integrazione culturale al cui tema, sotto il titolo di “Fear and discovery”, paura e scoperta, hanno reagito in diversa maniera tre compositori che firmeranno i corrispettivi atti dell’opera: Luigi Cinque per l’Italia, Valentin Ruckebier per l’Austria e Jasmina Mitrusic per la Serbia. La regia è affidata a Gregor Horres e la direzione musicale a Mikica Jevtic.

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