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Weekend tra Langhe e Monferrato: poesia d’autunno
Sono emozioni forti quelle che i paesaggi delle Langhe e del Monferrato sanno regalare tutto l’anno. Ma è in autunno che la bellezza si trasforma in poesia e i luoghi vengono avvolti da un’atmosfera magica, unica. Un weekend nel cuore del vecchio Piemonte, tra poggi vitati, borghi storici, cantine e ristoranti è un’esperienza che accarezza l’anima. Ottobre è il mese ideale per riscoprire il profumo e il sapore del tartufo, prezioso frutto di queste terre, celebrata meraviglia gastronomica che da Alba a Moncalvo d’Asti, per settimane, è assoluto protagonista di fiere di portata internazionale.
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È da Alba, capitale delle Langhe, che inizia il nostro weekend. Ci accolgono le sue torri medievali, sulle quali si appoggia l’ultimo sole del tardo pomeriggio del venerdì. Una passeggiata tra i vicoli dell’Alba antica ed eccoci alla Trattoria del Bollito dove ci facciamo servire un piatto di vitello tonnato, per proseguire con una battuta di fassona che accompagniamo con un buon bicchiere di Barbera. Dopo una passeggiata in Via Vittorio Emanuele raggiungiamo piazza Rossetti, all’ombra del duomo, per trascorrere la notte all’Albergo San Lorenzo, elegante dimora che un tempo era una cascina.
Sabato, tra plin e tartufi
Per la colazione torniamo nella centralissima Via Vittorio Emanuele ed eccoci alla Pasticceria Pettiti, locale storico di Alba, dove assaggiare e acquistare le classiche torte di noci, i baci di dama e il torrone. Gran parte della mattinata la dedichiamo alla visita della località, dove si respira l’aria della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco, grande appuntamento culturale che per oltre un mese - dal 5 ottobre al 24 novembre 2019 - celebra i sapori piemontesi e il prezioso fungo ipogeo. Tra i tesori da non perdere c’è sicuramente il duomo di San Lorenzo, bella espressione
del gotico-lombardo, la Chiesa di San Domenico, dalla bella facciata, tripartita da lesene, adorna di uno scenografico rosone e un bel portale sormontato da una lunetta affrescata. Il cuore storico della destinazione presenta pittoresche torri e case-forti, ed è un intreccio di vicoli dov’è d’obbligo fermarsi per qualche acquisto goloso in una delle enoteche o gastronomie. All’Enoteca Le Torri si trova il meglio dei vini e delle specialità al tartufo, al Pastificio Corino tanta pasta fresca, mentre all’Agrisalumeria Luiset ottimi salami e salsicce. Per il pranzo ci fermiamo all’O-
steria dell’Arco dove assaporiamo la carne cruda all’albese battuta al coltello e i tipici ravioli del plin con tartufo. Nel primo pomeriggio si parte alla volta di Asti. Poco più di mezz’ora di viaggio tra campagne, borghi, vigne, frutteti e poggi. Città dalle grandi tradizioni e dalla particolare vivacità culturale, Asti accosta al ricco patrimonio artistico e architettonico una grande tradizione enogastronomica celebrata, nel corso dell’anno, da numerose fiere. Nel vivace sabato pomeriggio astigiano ci perdiamo tra Piazza Alfieri, la piazza del Palio, incorniciata dai caratteristici portici sui quali s’affacciano eleganti negozi e botteghe,
e Corso Alfieri, che divide in due il centro storico, lasciandoci attirare dalla storica Pasticceria Giordanino, dove acquistiamo i tartufi d’Asti e la polentina delle tre mandorle. Per l’acquisto di qualche prestigiosa etichetta di vino astigiano ideale è una visita all’Enoteca La Cantina, a due passi dal Battistero di San Pietro in Consavia. Cena al Ristorante La Grotta di Corso Torino, dove ci gustiamo la rolata di coniglio marinata, un buon riso allo spumante brut e uno dei classici dolci regionali, il bunet. Nei pressi del ristorante c’è il B&B I Glicini, antico casale d’inizio 900 immerso nel verde dove trascorriamo la notte.
Domenica, tra vigne e castelli
La mattinata è tutta dedicata alle meraviglie architettoniche di Asti antica, a iniziare dalla Collegiata di San Secondo, in forme romanico-gotiche, a tre navate con interessanti capitelli decorati, resti di affreschi medievali di scuola lombardo-piemontese, l’altare maggiore di epoca barocca e la cripta dove sono custodite le reliquie del santo patrono. Poi è la volta della splendida cattedrale, la più grande chiesa del Piemonte, esempio di arte gotica, con pareti e volte decorate, tre fonti battesimali, capitelli decorati con motivi antropomorfi, zoomorfi e vegetali, il bell’esterno e l’imponente torre
campanaria. Dolce sosta alla Caffetteria Mazzetti, elegante caffè letterario. Poi la Torre Troyana, la Torre Rossa, Palazzo Alfieri, Palazzo Malabaila, Palazzo Ottolenghi e il Museo del Risorgimento, la cripta e il Museo di Sant’Anastasio, solo per citare alcuni dei tesori cittadini. Pranzo al Ristorante Campanarò tra un assaggio di peperoni con bagnetto verde, un piatto di agnolotti gobbi monferrini e una mousse al Giandoja. Ultima parte del weekend la trascorriamo a Moncalvo d’Asti, dov’è in corso la Fiera del Tartufo di Moncalvo - 20 e 27 ottobre 2019 -, delizioso centro monferrino tra colline, vigneti, borghi arroccati e splendidi castelli. Indiscussa capitale gastronomica della zona, Moncalvo è terra di tartufo ma anche di grandi carni che celebra in dicembre con la sagra del bue grasso. Giunti in paese ci immergiamo nella vivace fiera tra i numerosi espositori di formaggi, vini, salumi, confetture, cioccolatini, dolci e liquori, il meglio dei sapori piemontesi. Tra le emergenze architettoniche locali c’è la Chiesa di San Francesco, situata in posizione dominante, autentica galleria di opere di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, considerato il Raffaello del Monferrato. Per acquistare qualche prelibatezza locale ci sono il Pastificio Rondano,
dove comprare gli storici agnolotti locali, e la Bottega del Vino di Moncalvo, tra le cui etichette spiccano grignolino d’Asti, Freisa d’Asti e Barbera del Monferrato. Cena alla Trattoria Vineria Corona Reale, locale storico del centro dove Cortese, Chardonnay, Grignolino e Malvasia sono i vini dei produttori locali, tra una frittata alle erbette, il salamino caldo di Moncalvo con crema di patate e un assaggio di zuppa di trippa. Scende la sera sulle colline del Monferrato, mentre il nostro sguardo si appoggia sulle prime luci dei borghi appoggiati sulle colline, ennesimo dettaglio di quest’angolo di Piemonte che sa ancora d’antico.