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A capofitto nelle Azzorre

Oltreconfine: Portogallo

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Che le Azzorre siano veramente parte di Atlantide, come alcuni vogliono credere, oppure no, sta di fatto che rappresentano quanto di più fantastico si possa immaginare in mezzo all’oceano: nove isole dalle antiche radici culturali europee e senza uguali sotto il profilo paesaggistico. Un territorio portoghese collocato proprio al centro dell’Atlantico quasi a metà strada tra Portogallo e Canada, nato grazie all’intensa attività vulcanica sottomarina medio-atlantica, che lo ha fatto emergere e, dopo averlo generato, ne

ha modellato tutto il paesaggio. Un vulcanismo intenso che impone la sua presenza dalle spiagge di sabbia scura e soffice ai torrenti di lava solidificati, dai laghetti incantevoli alle coste mozzafiato alte e frastagliate. Ma non è questa l’unica faccia delle Azzorre: l’altra faccia è quella di un arcipelago sub-tropicale fiorito nel quale sorgono deliziosi borghi dalle architetture continentali capaci di stupire e accogliere, con la loro originale e radicata personalità, i visitatori in cerca di cultura, sapori e tradizione artigianale.

La via del tè di São Miguel

Nell’isola di São Miguel, la più grande dell’arcipelago, su un territorio ornato dalle sorprendenti sfumature di colore dei laghi vulcanici, sorge la capitale Ponta Delgada. Il borgo deve il suo sviluppo all’antica industria legata alle balene, ed è oggi il centro più attivo delle Azzorre. Tra i suoi edifici barocchi, le antiche mura e le chiese in stile manuelino si svolge l’attiva vita del borgo antico, tutto giocato sul contrasto cromatico del bianco e del nero di pavimentazioni stradali e di palazzi.

Il cuore di Ponta Delgada è la piazza della cattedrale barocca e tutt’intorno vi sono le vie con i negozi turistici e i locali tipici, gli antichi conventi e i mercati tradizionali. Per un tuffo nel passato bisogna varcare il portone dei palazzi storici che ospitano ancora le originali sale da tè: São Miguel è l’unico luogo in cui viene prodotto in Europa il tè che viene servito, come da tradizione, in preziosi servizi di porcellana adagiati sui tavolini in marmo e mogano di splendidi locali.

Le piccole Santa Maria e Graciosa

La piccola isola di Santa Maria è la più meridionale, calda, secca e vicina al continente tra le isole Azzorre. Si distingue per le spiagge di sabbia dorata e di sedimenti fossili marini, tra queste Praia Formosa, una delle spiagge più belle dell’intero arcipelago dove si svolge “Maré de Agosto”, un importante festival di musica lusitana. Non lontano si trova Farol de Gonçalo Velho, il faro più suggestivo delle Azzorre a picco sull’Atlantico. La piccola capitale di Santa Maria si chiama Vila do Porto, un borgo di 5mila anime, fondato nel 1432 e dove sono da visitare i particolari edifici sacri ornati

con motivi marini e i monumenti pubblici in pietra roja. All’estremo nord dell’arcipelago si trova l’altra piccola isola: la pianeggiante Graciosa. La capitale, Santa Cruz, vicino al cono di un antico vulcano, è un piccolo borgo bianco ed elegante ricco di palazzi signorili eretti tra il XVI e XIX secolo. La vicina vetta di Caldeira (402 metri s.l.m.) è un cratere da cui si accede allo sbalorditivo sito di Furna do Enxofre: una grotta da cui si arriva a un piccolo lago vulcanico sotto il livello del mare, il Lagoa do Styx, dichiarato dall’Unesco Riserva della Biosfera.

Un “Triangulo” di isole

“Triangulo” è il nome dato alla parte centrale dell’arcipelago delle Azzorre. Il primo vertice è l’isola di Faial, soprannominata “l’azzurra” per la straordinaria propagazione di ortensie. Il suo borgo principale è Horta, l’approdo preferito dei diportisti che fanno il giro del mondo il cui ritrovo è qui, il Peter Cafè Sport, il bar più famoso dell’Atlantico. Impedibile il centro dell’isola, sede di una riserva naturale che preserva la ricca vegetazione di piante endemiche chiamata “Macaronesia”. Il secondo vertice è l’isola di Pico su cui svetta, con i suoi 2.351 metri, la Montanha do Pico, il terzo vulcano più alto di tutto

l’Atlantico. L’isola, nota per i paesaggi terrazzati dove viene prodotto il migliore vino delle Azzorre, comprende tre piccoli borghi: Madalena con la Grotta das Torres, un incredibile tunnel lavico, Lajes con il Museu dos Baleeiros e São Roque con il Museu da Indústria Baleeira. Chiude il Triangulo l’isola São Jorge, famosa per la vegetazione lussureggiante. La stretta isola deve la sua notorietà alle fajãs, le basse pianure costiere che si estendono ai piedi di alte pareti verticali. Nei due borghi marinari di Velas e Calheta si può acquistare l’originale queijo, il tipico formaggio locale esportato in tutto il mondo.

Terceira, Corvo e Flores:patrimoni dell’Umanità

Terceira, come dice il nome, fu la terza isola delle Azzorre a essere scoperta. Si trova qui il borgo di Angra, dal 1993 Patrimonio dell’Umanità, che fu nella storia una tappa importante nelle rotte commerciali dell’Atlantico. Oggi il suo centro rinascimentale comprende cattedrali, palazzi appartenuti a ricchi mercanti e forti militari. Il resto dell’isola è, manco a dirlo, una meraviglia geologica: tunnel lavici, caldere e vegetazione lussureggiante. A ovest si incontra l’isola di Corvo, la più piccola delle Azzorre: poche centinaia di abitanti concentrati nel

borgo di Vila do Corvo. Nel 2007 l’Unesco ha dichiarato l’isola Riserva della Biosfera per il suo valore antropologico e naturalistico che comprende rarità come il vulcano Caldeirão, il cui cratere è occupato da un lago. Ultima ma non ultima è l’Ilha das Flores, anch’essa Riserva della Biosfera: un concentrato di geologia vulcanica in un tripudio di fiori. Santa Cruz e Lajes sono i borghi principali, ma sono tantissimi i minuscoli centri sparsi in tutta l’isola, tutti da scoprire durante escursioni indimenticabili tra laghi di montagna, vette vulcaniche e cascate scroscianti.

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