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Arcipelago campano, la colonia degli dei
Fossero solo i faraglioni che fendono come pugnali di roccia il turchese liquido del mare. Fossero solo i colori “sfacciati” dei borghi isolani e il bianco – in stile Grecia partenopea - degli altri borghi che abitano questi pezzi di terra in mezzo al Golfo di Napoli. Fossero i ristoranti glamour e i tour in barca, le bouganville, le agavi, le ginestre e i coralli. E poi i bagni in mare e quelli nelle terme, i trekking nella macchia e l’ozio al sole. Le star del cinema e i pescatori. L’arcipelago campano è tutto
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questo, insieme. Chi può averlo concepito? La risposta potrebbe essere racchiusa nel nome dell’area marina creata per proteggere parte di quei luoghi, il regno di Nettuno, dove il dio del mare governa e risplende. L’arcipelago campano è composto da cinque isole: Capri, Ischia, Procida, Vivara e Nisida, quest’ultima inaccessibile. Infine, una manciata di perle minori, come l’isolotto in cui è incastonato il Castello Aragonese, collegato con un ponte al versante orientale di Ischia.
Capri, il senso del turchese
Fu l’imperatore Tiberio a mettere l’isola al centro della mappa vacanziera del jet-set internazionale, quando nel 27 d.C. decise di costruirvi una serie di ville incantevoli, compresa la straordinaria e panoramica Villa Jovis. Carne di pietra calcarea, corpo scosceso e vestiti floreali, l’isola è divisa in due da un muro di rocce. L’occidentale Anacapri, dove vive la gente “normale” e l’orientale Capri, borgo romantico di default, con la sua mitica Piazzetta e il belvedere di Tragara, affacciato sul turchese
compiuto del mare. E adesso immaginatevi in costume da bagno su un impianto stile sciistico Anni ‘70: siete sulla seggiovia del Monte Solaro. In cima, i vostri occhi sono “sotto sequestro” dell’isola con il Vesuvio in faccia, dei faraglioni nel blu del Golfo di Napoli e delle terrazze amalfitane. Dentro alla famosa Grotta Azzurra non vi sono più il molo e l’altare dedicato alla ninfa dell’acqua costruiti da Tiberio, ma permane quella surreale luce azzurra che da millenni incanta i visitatori.
Ischia e l’acqua del vulcano
Acqua, acqua che benedice questa terra emersa con le sue famosissime sorgenti termali. Per un voluttuoso bagno caldo ci sono varie località tra cui la baia di Sorgeto. Alcuni ristoratori isolani hanno ripreso una delle tradizioni gastronomiche più antiche e peculiari del Belpaese: cucinare sulle fumarole di quelle spiagge le pietanze tipiche dell’articolata cucina locale, in primis il coniglio all’ischitana. Il borgo di Forio, con i suoi strepitosi giardini botanici, è il più grande dell’isola ed è lì che sorge,
in un piccolo promontorio a picco sul mare, la chiesetta del Soccorso. Con il suo bianco puro mediterraneo dedicato alla Madonna della Neve, protegge quest’isola che pare dipinta, sopra e sotto: a determinarlo sono le tinte delle sue case e delle sue barche color pastello, ma anche l’arcobaleno di pesci e anemoni che abitano le sue acque vulcaniche cristalline. Immergetevi a Mitigliano, dove una grande statua dedicata a un’altra Vergine pare respirare acqua salata da un tappeto di coralli rosso fuoco.
Procida, architettura multicolor
colori impazziscono definitivamente a Procida, altra isola vulcanica densamente popolata, più autentica e meno vip ma non per questo meno affascinante. Marina Corricella è un borgo di pescatori dalle tinte impensabili, accoccolato al mare in posizione d’anfiteatro e circondato dalle reti dei suoi pescherecci. Un’architettura affascinante di volte e scalinate, balconate e case multilivello. Sul punto più alto dell’isola, a strapiombo sul mare, si erge Terra Murata, il suo centro storico e culturale. In questo borgo medioevale
fortificato, assaggiate le “Lingue di Procida”, delizia della locale pasticceria. E anche le spiagge si sbizzarriscono in varie nuance cromatiche: dalla sabbia scura del Pozzo Vecchio - dove Mario (Troisi) e Beatrice (Cucinotta) si innamorarono ne “Il Postino” al lido dorato di Corricella. L’isolotto di Vivara, riserva naturale di 0,4 chilometri quadrati, è collegato a Procida da un ponte pedonale: immergetevi nei sentieri profumati della sua vegetazione e nel suo mare protetto, che abbonda di lussureggiante vita marina.