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Da Duino a Muggia, Adriatico di confine

È un Adriatico diverso, quello delle terre triestine. Le grandi distese sabbiose della costa friulana e le ampie zone lagunari lasciano spazio a un litorale panoramico, ricco di grotte, doline, falesie e sentieri scavati tra le rocce. Da Monfalcone a Trieste è un alternarsi di affacci sul blu del mare, un percorso su quella che è l’estremità orientale d’Italia, una lingua di terra tra monti e mare costellata di pittoreschi borghi e tesori architettonici, terra di confine dove il mondo latino

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incontra quello germanico e quello slavo, dando vita a uno straordinario mosaico di culture che irrompe in una moltitudine di testimonianze storiche e architettoniche. Duino, il Castello di Miramare, Trieste e Muggia sono quattro tappe imperdibili di un itinerario che si snoda sulle rive di quest’angolo di nord-est alle pendici del Carso, dove il vento del mare accarezza la rigogliosa flora mediterranea, dove la natura si alterna all’arte e alla storia e i profumi ai colori.

Corte umanistica

Il borgo di Duino sorge a due passi da Monfalcone su uno sperone roccioso a picco sul mare, e fa da cornice al castello dei principi di Torre-Hofer Valsassina, che per secoli fu la presenza feudale più vicina alla città di Trieste. Importante corte umanistica fin dal Seicento, frequentata da intellettuali, artisti e scrittori, raggiunse il suo massimo splendore alla fine dell’Ottocento, quando tra gli ospiti c’erano Paul Valéry, Johann Strauss, Franz Liszt e Mark Twain. La

dimora signorile, che conserva il bel cortile barocco della fine del XVI secolo, è visitabile e conserva, all’interno, collezioni di porcellane, arredi d’epoca, una curiosa casa delle bambole e raccolte d’arte antica. Da non perdere una visita al parco, dove al giardino si uniscono eleganti cascate di fiori e una rete di sentieri che consente di scendere fino al mare; sul fianco del castello trecentesco si ergono i ruderi del castello vecchio, prima sede dei signori di Duino.

Suggestioni asburgiche

Colpisce il candore della bianca pietra d’Istria che in questo gioiello architettonico del litorale triestino si esprime in stili diversi. Il Castello di Miramare è un tripudio d’armonia e differenti stili architettonici. E’ il classico esempio di residenza principesca, eretta tra il 1856 e il 1860 per l’arciduca Massimiliano d’Asburgo-Lorena, fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe, che qui volle stabilire la propria dimora. Splendida la collocazione del castello immerso nel verde del parco, diviso tra il giardino botanico, il giardino all’italiana

e quello all’inglese, e il blu del mare sul quale s’affaccia il maniero regalando panorami unici su Trieste e sull’intero litorale. Per la ricchezza degli arredi, per i dipinti e per i pezzi d’arte, gli interni rappresentano uno degli esempi più belli di residenza principesca del secondo Ottocento. A un piano terra dove spiccano l’atrio d’onore, lo scalone, la cappella e la sala della Rosa dei Venti, si contrappone il primo piano con ambienti più pomposi, la parte di rappresentanza della residenza, ispirata agli interni dei palazzi reali di un tempo.

Antichi caffè

Di Trieste colpiscono l’eleganza discreta, il candore delle sue piazze, la raffinatezza dei suoi caffè storici, l’aria di cultura che si respira nei suoi vicoli. Capitale mitteleuropea per eccellenza, è incastonata tra il suo golfo e una bella cornice collinare. Dal mare la città sale sulle alture circostanti formando un anfiteatro affacciato sul blu dell’Adriatico. Dal ricco patrimonio artistico, il capoluogo della più orientale delle regioni italiane è un mosaico di antichi e sontuosi palazzi storici, antiche botteghe e

quegli affascinanti caffè dove vive ancora il fascino d’un tempo, quando ai loro tavolini venivano serviti uomini di cultura e letterati come Italo Svevo, Umberto Saba e James Joyce. Importante centro di scambio commerciale e culturale tra il Mediterraneo, il mondo germanico e i Balcani, ha in piazza Unità d’Italia il suo scenografico salotto. Tra le sue zone più pittoresche c’è il Canal grande, cuore del Borgo Teresiano, sul quale s’affaccia la chiesa di S. Antonio Nuovo, la più grande della città.

Atmosfere veneziane

’approdo dal mare è il più emozionante. La darsena si spinge fin nell’abitato di Muggia. Piazza Marconi ne è il cuore storico, simile a un campiello veneziano incorniciato da edifici di particolare interesse storico come il Palazzo del Comune, che ingloba il quattrocentesco Palazzo dei Rettori, impreziosito da antiche trifore, stemmi e il leone di San Marco, e il duecentesco piccolo duomo, dall’aspetto gotico quattrocentesco e dalla caratteristica facciata a cuspide trilobata caratterizzata da un bellissimo

rosone. Da vedere, in posizione panoramica, il castrum romano, poi borgo medievale, di Muggia Vecchia, dove sorge la piccola basilica romanica di Santa Maria Assunta, risalente al IX secolo, dall’interno ricco di affreschi. L’atmosfera di stampo veneziano non si respira solo tra le calli e le architetture del borgo; il passato condiviso con la Serenissima si avverte anche nel dialetto, nei costumi, mentre la cucina, d’origine istro-veneta, propone, tra gli altri, il baccalà, il brodetto e i sardoni in savor.

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