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Borghi in musica

La musica è senza tempo, così come i borghi, ecco perché questo binomio è così amato, soprattutto quando diventa la cifra di festival che hanno acceso tante delle nostre estati italiane. Ve ne raccontiamo quattro, tra quelli più apprezzati, che non vediamo l’ora di tornare a vivere appena sarà possibile, forse ancora di più dopo questi mesi difficili segnati dall’emergenza causata dalla diffusione del coronavirus. Il primo è il ‘Peperoncino Jazz Festival’, saporito come il suo nome, azzeccatissimo per questa rassegna musicale ‘made in Calabria’ che – oltre a essere un appuntamento sempre più atteso per tutti gli appassionati di jazz – è un’occasione

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unica per scoprire i luoghi più belli e inaspettati in tutta la regione. Sono infatti più di 30 i centri calabresi che il “Peperoncino Jazz Festival” coinvolge con la sua musica tra cui diversi borghi calabresi dalla storia millenaria, piccoli paesi arroccati sulle montagne o località dalla tradizione marinara. La sua mappa disegna in maniera inedita località e musica e ha come epicentro Diamante, la ‘perla del Tirreno’, che quasi vent’anni fa ha dato i natali a questo evento, conosciuta per i suoi murales, per il suo bel lungomare, per i ruderi dell’antica Cerillae, per la sua natura e anche per essere, per l’appunto, la ‘Città del peperoncino’.

Locus Festival, il glocal a Locorotondo

Un piccolo gioiello pugliese, un borgo il cui centro storico è riconoscibile anche per quello che preannuncia il suo nome: siamo a Locorotondo, in provincia di Bari, che con il suo centro storico circolare è uno dei centri più caratteristici di quella che – non lontano da Alberobello – viene definita la ‘Terra dei Trulli’. Qui, da 15 anni, le estati sono accese dal ‘Locus Festival’, un festival musicale attento alla qualità delle sue proposte con programmi internazionali che non disdegnano le interpretazioni più popolari. Tanti i giorni di musica, accompagnati da numerose iniziative per tutti i gusti: incontri letterari, enogastronomia,

valorizzazione del territorio, che quest’anno sarà probabilmente in “limited edition” a causa delle misure anti-contagio da coronavirus necessarie. Il festival è comunque una splendida occasione per immergersi nella bellezza di Locorotondo, nelle sue stradine dove le atmosfere autentiche prendono le forme delle numerose chiese, tra cui quella patronale dedicata a San Rocco, dei palazzi barocchi, delle tipiche cummerse, case con tetto a spioventi di pietra, fino alla sua “terrazza”, un affaccio naturale sulla bella Valle d’Itria dove lo sguardo spazia senza confini.

Un borgo per palcoscenico: Barga Jazz Festival

Dixieland, Fusion Bebop, Modale… la mente viaggia al ritmo di jazz nell’agosto di Barga, bellissimo borgo della Garfagnana, in provincia di Lucca, che dagli anni Ottanta accoglie ogni estate il ‘Barga Jazz Festival’. Un’occasione unica per ammirare il fascino di un centro storico da girare a piedi tra vie strette e saliscendi, con il settecentesco Teatro dei differenti, che accolse anche il poeta Giovanni Pascoli – qui vicino c’è anche Casa Pascoli, oggi diventata un bel museo – dove si svolge il ‘Concorso internazionale di arrangiamento e composizione per orchestra jazz’, una delle più importanti iniziative della rassegna musicale agostana di Barga. E poi le piazzette del centro storico che riecheggiano di musica jazz a

ogni ora fino a notte inoltrata con concerti e improvvisazioni, menu speciali che i ristoranti dedicano alla rassegna, grandi talenti che arrivano da tutto il mondo. E se tutto ciò non fosse abbastanza, dovete sapere che, come disse Pascoli, “Barga ha due tramonti: quando il sole è disceso oltre la linea delle montagne, ricomparisce improvvisamente e getta ancora un fascio di raggi attraverso l’apertura del Monte Forato”. E se non credete a Pascoli, non vi resta che andare sulla terrazza davanti al Duomo di Barga, affacciata sulle Apuane, per ammirare il doppio tramonto. Dovrete tornare a Barga anche in inverno, poiché il fenomeno si registra il 10 e l’11 novembre e il 30-31 gennaio.

Collisioni Festival, il gusto di Barolo

Se diciamo Barolo, probabilmente la prima cosa a cui pensate è il vino. E giustamente. Ma Barolo è da oltre un decennio anche sinonimo di musica, quella di ‘Collisioni Festival’, che negli anni ha saputo accendere i riflettori su questo borgo arroccato sulle colline piemontesi della provincia di Cuneo e metterlo al centro del panorama musicale internazionale. Da qui sono passati artisti del calibro di Eddie Vedder, Liam Gallagher e i nostri Max Gazzè e Daniele Silvestri, solo nell’ultima edizione. ‘Collisioni Festival’,

quest’anno purtroppo cancellato, oltre che con un cartellone musicale di tutto rispetto, tiene anche al suo nome di ‘Festival Agri-rock’ proponendo nelle diverse edizioni iniziative artistiche, letterarie e enogastronomiche organizzate in parallelo. E poi c’è da scoprire una terra ricca di magia, a passeggio per le strade del paese e intorno, tra le vigne. E se avete tempo, non mancate una visita al WiMu, il Museo del Vino, ospitato nello splendido Castello Falletti, dove si trova anche l’enoteca regionale.

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