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Danimarca, Jutland multisport
La Danimarca, questa sconosciuta. Molti sono passati per Copenaghen, la capitale più gettonata del Nord insieme a Stoccolma, ma quanti hanno visitato questo Paese cosparso di borghi, frastagliato di isole e penisole e ricco di fascino? Un territorio pianeggiante, facile da esplorare e pieno di aree naturali raggiungibili con ogni mezzo. Inoltre, il clima nordico qui non è così rigido: grazie alle correnti oceaniche calde che lambiscono la grande penisola dello Jutland, in estate le minime giornaliere si attestano
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sui 12-14 gradi centigradi e le massime sui 19-24 gradi. Il paesaggio naturale, con la sua lunga tradizione di protezione - la prima legge in materia è infatti entrata in vigore nel 1917 -, da sempre incoraggia la vita all’aria aperta e lo sport e i danesi non perdono l’occasione non solo per praticarlo in prima persona ma anche per richiamare alle attività outdoor i turisti che, dopo aver conosciuto la splendida capitale, vogliano scoprire questo paese anche attraverso itinerari naturalistici e paesaggistici.
Pedalare tra i Vichinghi
Andare in bicicletta in Danimarca non è uno sport, ma lo stile di trasporto più diffuso in tutto il paese. Il territorio si presta: le alture più importanti dei 12mila chilometri ciclabili “rasentano” i 170 metri sul livello del mare. E poi, oltre alla vastissima rete di piste, è attiva l’intermodalità: ovvero l’integrazione di percorsi ciclistici con passaggi ferroviari e navali. Tanti gli itinerari tematici da percorrere sulle due ruote, come quello dei Vichinghi nello Jutland settentrionale, che tocca siti storici risalenti a un periodo tra l’VIII e l’XI secolo. Tra i must dell’itinerario l’abitato di Hobro con la fortezza di Fyrkat: un edificio circolare di circa 120 metri di diametro che svetta nel borgo (in parte ricostruito) in “stile vichingo”; accanto un museo pieno di reperti dell’epoca. La pedalata conduce poi al paese di Løgstør con l’Aggersborg, altra maestosa fortezza circolare a quindi al borgo di AAlborg dove si trovano i siti storici di Nørresundby e Lindholm Høje: oltre settecento pietre sepolcrali che disegnano in modo spettacolare il pendio verso il fiordo di Lim.
Yachting da spiaggia nelle isole Frisone
A poca distanza dalla terraferma, disposte parallelamente alla costa danese e olandese si trova l’arcipelago delle Frisone settentrionali. Tra le isole più note ci sono Fanø e Rømø: paradisi della natura, dove uccelli marini e oltre cinquecento foche trovano ampi spazi a loro riservati. Nell’isola di Fanø i borghi principali sono Norby, il capoluogo, un grazioso porto di collegamento con la terraferma e Sønderho con un nucleo di circa trecento edifici del XVI secolo. Si tratta inoltre di un’isola animatissima che ospita tutto l’anno un susseguirsi di eventi
singolari: dai tornei internazionali di golf, al festival degli aquiloni (uno dei più grandi del mondo) a un inusuale meeting dedicato al lavoro a maglia che raccoglie ogni anno più di 10mila appassionati. Ma è l’isola Rømø, la capitale di uno degli sport più particolari al mondo: il “beach yachting”, che si pratica sulla lunghissima spiaggia di Sønderstrand a bordo di coloratissimi veicoli a vela capaci di sfrecciare a velocità superiori ai cento chilometri orari, i kitebuggy (un mix tra skateboard e kitesurf) e i blokart (un velocissimo triciclo a vela).
Klitmøller, la capitale delle “Hawaii fredde”
Klitmøller è una piccola località nello Jutland del nord che dal 2010 è giunta alla ribalta internazionale come sede delle gare di Coppa del Mondo PWA di windsurf e più recentemente della Copencold Hawaii, ovvero la Coppa del mondo in Stand Up Paddle (Sup). La notorietà ha trasformato nel giro di pochi anni il sonnolento borgo di pescatori in un vivace centro di giovani, ricco di negozi di abbigliamento tecnico e sportivo coloratissimo, bar, ristoranti, birrerie e in cui fervono eventi musicali.
Negli ambienti surfistici la località è soprannominata la “Cold Hawaii”: davanti alla spiaggia di Klitmøller si trova uno dei migliori spot del mondo per surf, windsurf e kite dove gli altissimi cavalloni si formano grazie al forte moto ondoso dell’Atlantico, che qui giunge dall’Islanda e dalle Isole Fær Øer spinto dai venti di nord-ovest. La località si trova inoltre all’interno di un parco nazionale, una fascia costiera di 25mila ettari e larga 12 chilometri, ricca di dune di sabbia, vegetazione endemica e grandi laghi.