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CULATELLO DI ZIBELLO DOP, CRESCE LA PRODUZIONE

Il comparto del Culatello di Zibello DOP, che riunisce 23 produttori, per circa 300 occupati tra addetti diretti e lavoratori legati all’indotto, si conferma in buona salute: secondo i dati diffusi dal Consorzio di Tutela, nel primo semestre 2022 i Culatelli di Zibello avviati alla produzione tutelata che certifica la DOP sono stati 56.552, con un incremento del 27,4% rispetto al pari periodo dello scorso anno. Ammonta a 23,8 milioni di euro, il fatturato al consumo: rispetto al 2020, la crescita a valore è stata in doppia cifra, superiore al 22%. I dati diffusi dal Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello DOP certificano che, nel 2021, i Culatelli destinati all’affettamento sono stati 37.983, pari al 48,6% della produzione annuale. Soltanto dieci anni fa, nel 2012, questa percentuale era ferma all’1,3%. Al consumo, nel 2021, il segmento del pre-affettato incide per un valore di 10,3 milioni di euro. Il canale di commercializzazione principale del Culatello di Zibello DOP è quello del normal trade, con una quota pari al 60% del comparto. La grande distribuzione organizzata rappresenta il restante 40%. In crescita, dopo due anni difficili, a causa delle dinamiche innescate dall’emergenza sanitaria da Covid-19, è anche la quota export. Con l’esclusione dell’Italia, che vanta da sola una quota di mercato del 75%, i Paesi dell’area UE (in primis Francia e Germania), insieme con la Svizzera, rappresentano l’88% dell’export del Culatello di Zibello DOP. Seguono, in questa speciale classifica, il Nord America, con Canada e Stati Uniti (6%), il Giappone e l’Oriente (4%) e il Regno Unito (2%).

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COMPOSTABILE E RICICLABILE

Un imballaggio 100% riciclabile e compostabile per rispondere alla crescente attenzione e consapevolezza green degli italiani. ABP Food Group, azienda particolarmente impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale della produzione di carne bovina a tutti i livelli, ha lanciato un nuovo packaging sostenibile per la carne irlandese, completamente compostabile e con il 75% di plastica in meno. ABP figura inoltre tra i fondatori del programma di sostenibilità agroalimentare Origin Green, che coinvolge il 90% della produzione di food&beverage irlandese all’insegna della salvaguardia dell’ambiente e che quest’anno festeggia i suoi primi 10 anni. Secondo i dati raccolti da Bord Bia, ente governativo per lo sviluppo dei mercati di esportazione dei prodotti food&beverage irlandesi, per il 46% degli italiani ciò che mettiamo nel carrello della spesa può avere un impatto negativo sull’ambiente. Negli ultimi due anni, il Bel Paese si è dimostrato tra i più consapevoli in materia di consumi alimentari, considerando che più della metà degli intervistati (56%) ha dichiarato che la sostenibilità è tra gli elementi che ne influenzano maggiormente le scelte in fatto di cibo. Il 76% appartiene alla categoria dei cosiddetti “scrutinisers”, per i quali prendersi qualche istante tra le corsie del supermercato per valutare attentamente i propri acquisti è cruciale. Il packaging sostenibile va ad aggiungersi al metodo di allevamento in armonia con la natura e all’alimentazione grass-fed, già da tempo i maggiori punti di forza della produzione irlandese di carne bovina, nonché tra i fattori che più influenzano le scelte d’acquisto dei consumatori di carne italiani. Benessere umano, animale e ambientale sono strettamente connessi tra loro, e da sempre si uniscono per dare vita alla carne di manzo “buona per natura”.

VELATI IN CANADA

Velati, azienda leader di apparecchiature e linee complete per la produzione di salumi sarà rappresentata in Canada da Handtmann Canada Limited. Due grandi aziende in partnership per incrementare la produttività delle aziende canadesi nella realizzazione di prodotti di alta qualità secondo la tradizione italiana. Assistenza al cliente e efficienza nelle consegne saranno i punti di forza che Handtmann e Velati metteranno in primo piano attraverso la professionalità dei loro team.

EASYFAIRS E FIERA DI PARMA PER SOLIDS

Firmato l’accordo fra Fiere di Parma e Easyfairs per organizzare a Parma la fiera “Solids”, dedicata alle soluzioni per la movimentazione, la lavorazione, lo stoccaggio, l’analisi e il trasporto di materiali granulari fini e grossolani. L’evento è rivolto a operatori professionali delle industrie di trasformazione, chimica, farmaceutica, mineraria, estrattiva, alimentare e mangimistica, metallurgica, del vetro e del riciclo. Si terrà nel 2023, dal 14 al 15 giugno. “Solids” viene già organizzata in varie città europee: Dortmund, Anversa, Rotterdam, Zurigo e Cracovia. Per l’Italia è stata scelto il quartiere fieristico di Fiere di Parma. Easyfairs è un gruppo paneuropeo con sede a Bruxelles, conta 750 dipendenti, organizza più di 200 eventi in 14 Paesi ed è attualmente una delle 20 principali società di eventi al mondo; Solids è uno dei suoi brand.

SPAGNA, IL SUCCESSO DELLE CARNI

COLTIVATE

La Spagna si colloca al terzo posto, dopo i Paesi Bassi e il Regno Unito, nella classifica stilata da ProVeg International dei cinque Paesi europei che si impegnano maggiormente nella carne di coltura, un prodotto con un grande potenziale per migliorare la competitività e la sostenibilità dell’industria della carne in Europa. Dopo la Spagna, l’elenco è completato da Germania e Francia. Nel mercato nazionale, c’è un forte sostegno alla ricerca sul potenziale salutistico della carne coltivata. Essendo il Paese con il più alto consumo di carne pro-capite in Europa, la Spagna ha il potenziale per diventare un attore importante nel settore dell’agricoltura cellulare. Il concetto di carne coltivata è stato a lungo discusso in Europa. Nel dicembre 2020, l’Agenzia alimentare di Singapore (SFA) ha approvato la vendita del pollo della startup californiana Just Eat, prodotto con l’agricoltura cellulare. È stata la prima, e rimane l’unica, autorità di regolamentazione al mondo ad approvare un prodotto a base di carne coltivata per la vendita sul mercato.

RICERCA E MISURE

ANTIFRODE

Inaugurato a Cuneo il Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cibo ed Antifrode (CIBAN). Il centro, frutto della collaborazione dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, di Giurisprudenza, di Management e di Veterinaria dell’Università di Torino, risponde alle attuali necessità di superare le sfide che il sistema del cibo deve affrontare con un approccio di tipo multidisciplinare.

In particolare, il CIBAN si propone di: 1. creare un ecosistema territoriale, comprendente grandi gruppi, piccole e medie imprese e start up legate alla trasformazione industriale, ed altri attori rilevanti nel sistema del cibo e delle filiere collegate, al fine di sviluppare partnership capaci di condurre progetti strategici e attrarre finanziamenti pubblici e privati; 2. rafforzare le azioni di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico dell’Università di Torino verso le imprese del settore agro-alimentare, del sistema del cibo e antifrodi; 3. favorire l’accesso alle attrezzature scientifiche delle Infrastrutture di Ricerca funzionali allo sviluppo di attività di ricerca per applicazioni rilevanti nell’industria, di interesse per il sistema delle imprese e finalizzate, in particolare, alla ricerca collaborativa; 4. promuovere processi di incubazione ed accelerazione di start up innovative; 5. sviluppare percorsi di formazione curriculare, professionalizzante e continua, volta al potenziamento delle competenze strategiche per il settore agro-alimentare anche in cooperazione con le aziende; 6. aumentare la visibilità del comparto agro-alimentare attraverso la comunicazione e gestione di eventi di promozione; 7. monitorare le proposte di normazione europea in materia agroalimentare e antifrodi al fine di elaborare e proporre le norme che tengano conto delle peculiarità dell’agricoltura italiana e dei prodotti agricoli italiani. Il 2021 segna un primato sia per le importazioni agroalimentari, che raggiungono il valore record di 48,28 miliardi di euro (+13,6%), sia per le esportazioni, che superano per la prima volta i 50 miliardi (+11,3). La maggiore crescita dell’import rispetto all’export agroalimentare interrompe il trend positivo della bilancia agroalimentare, passata da un deficit di oltre 6,5 miliardi di euro (2014) a +2,86 miliardi nel 2020. La contrazione nel 2021 è tuttavia contenuta per la bilancia, che rimane superiore ai 2 miliardi di euro. È quanto emerge dal Rapporto 2021 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, realizzato dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia. In generale, nel 2021 si riscontra un aumento dei valori medi unitari degli scambi, con netti incrementi in valore ai quali spesso corrispondono aumenti più contenuti, o anche riduzioni, delle quantità scambiate. UE e Nord America si confermano i principali mercati di riferimento per le esportazioni agroalimentari dell’Italia, con quote del 57,7% e 13,2% rispettivamente. Dal lato delle importazioni - oltre all’UE che copre il 68% - Asia e Sud America sono le altre principali aree di approvvigionamento dell’Italia. I netti incrementi in valore degli scambi agroalimentari riguardano quasi tutti i principali paesi partner dell’Italia; sia i clienti tra cui Germania (+7,1%), Francia (+8,3%) e Stati Uniti (+14,2%), sia i fornitori tra cui Francia (+11,5%) e Spagna (+12%). Nel 2021 gli effetti della Brexit sugli scambi agroalimentari sono evidenti: le importazioni dell’Italia dal Regno Unito sono quasi dimezzate rispetto al 2020 e la crescita delle esportazioni (+1,6%) è nettamente inferiore a quella verso gli altri principali mercati di destinazione.

EXPORT: 2021 ANNO RECORD PER L’AGROALIMENTARE ITALIANO

CRESCONO LE ESPORTAZIONI DALLA COLOMBIA

Il ministero dell’Agricultura y Desarrollo Rural della Colombia ha reso noto che nei primi sei mesi dell’anno in corso, il settore agricolo e dell’allevamento del Paese, unitamente a quello agroindustriale, hanno esportato prodotti per un valore complessivo di 6.116 milioni di USD, facendo registrare un aumento del +38,8% rispetto ai 4.406 milioni riportati nello stesso periodo del 2021. In proposito, il ministro ha evidenziato che, in questi sei mesi, le forniture colombiane all’estero di beni derivanti dai settori in oggetto hanno inciso nella misura del 21,4% sul valore complessivo delle esportazioni del Paese. I principali paesi destinatari sono stati in ordine gli Stati Uniti, i Paesi Bassi, il Belgio, la Germania, il Canada, la Spagna, il Giappone, il Regno Unito, l’Italia e l’Egitto.

ROMANIA, FINANZIAMENTI

AGLI ALLEVATORI

Il Ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale (MADR) ha previsto nuovi finanziamenti per gli allevatori, in seguito ad un incontro tra il Ministro, i rappresentanti dei diversi fondi di garanzia e della CEC Bank. I sostegni sono necessari in seguito agli effetti negativi dell’emergenza Covid, della peste suina africana e, recentemente, dell’esplosione dei prezzi delle utenze. I prestiti concessi agli allevatori mirano alla costituzione di scorte di materie prime foraggere e avranno un tasso di interesse massimo pari al livello dell’indice ROBOR a 6 mesi, a cui si aggiunge un margine del due per cento. L’importo dei prestiti concessi agli agricoltori sarà di un massimo di 3 milioni di euro, mentre la garanzia dei fondi di garanzia è espressa, incondizionata e irrevocabile. Questa garanzia rappresenta l’80% del valore del prestito, senza superare i 2,5 milioni di euro. I beneficiari di questo aiuto eccezionale da parte dello Stato sono gli allevatori di suini o pollame, persone fisiche autorizzate, imprese individuali e familiari e/o giuridiche, titolari di attività sanitarie-veterinarie autorizzate con partecipazioni commerciali. I crediti saranno concessi in determinate condizioni.

BIODIVERSITÀ: NUOVO PROGETTO AL VIA

È nato il 1 settembre scorso, con la partecipazione del CREA, il National Biodiversity Future Center (NBFC), la più poderosa iniziativa di ricerca e innovazione sulla biodiversità mai tentata in Italia. Il NBFC si focalizza sul tema prioritario a livello nazionale e internazionale della biodiversità attraverso una rete, coordinata dal CNR e composta da 48 partner, scelti tra Università, Organismi di Ricerca, Fondazioni e Imprese, in base alla loro comprovata leadership scientifica, tecnologica, etica e di mercato. Il progetto prevede un finanziamento di oltre 320 milioni di euro per i primi tre anni (20232025) ed il coinvolgimento di oltre 1.300 ricercatori degli Enti partner. Il contributo del CREA risulterà rilevante per monitorare, preservare, ripristinare e valorizzare la biodiversità negli ecosistemi terrestri della Penisola. In particolare, il CREA ricoprirà un ruolo cardine per fornire strumenti innovativi ed efficaci al mondo della ricerca, ai cittadini e ai decisori politici, così da metterli in condizione di conoscere e contrastare l’erosione della diversità biologica, quantificare i servizi ecosistemici e realizzare azioni volte alla conservazione e al ripristino della biodiversità in tutto il Mediterraneo. Inoltre, si lavorerà all’individuazione di soluzioni innovative per raggiungere i target del Green Deal in materia di biodiversità. Altre attività di cui si occuperà il CREA riguarderanno gli ambienti terrestri e d’acqua dolce, tra cui il monitoraggio a lungo termine degli ecosistemi forestali con particolare attenzione alla sua biodiversità funzionale in risposta ai cambiamenti globali e alle pratiche di gestione. Sarà effettuata una diagnosi precoce della presenza di specie aliene invasive e lo studio delle loro interazioni con la componente autoctona. Nei 3 anni di attività previsti, il NBFC mirerà a formare una nuova classe di ricercatori con competenze multidisciplinari, che rendano l’Italia una nazione di riferimento per lo studio e la conservazione della biodiversità, creando, al contempo, consapevolezza e partecipazione da parte della società civile nei confronti della tutela e valorizzazione dell’ambiente.

BRASILE, AUMENTA

LA PRODUZIONE DI CARNE

L’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE) ha diffuso i dati relativi alla macellazione di bovini da aprile a giugno 2022: 7.322 milioni di capi, con un incremento del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2021, secondo i dati contenuti nelle “Indagini trimestrali sulla produzione di macellazione, latte, cuoio e uova di gallina”. L’IBGE ha inoltre comunicato la produzione di 1.929 milioni di tonnellate di bovini abbattuti nel secondo trimestre. Il volume rappresenta un aumento del 2,3% rispetto al secondo trimestre 2021. Rispetto al primo trimestre si registra un aumento del 5,1%. Nel Paese da aprile a giugno sono stati macellati anche 1.493 miliardi di polli, che hanno rappresentato un calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 3,4% rispetto al primo trimestre di quest’anno, secondo l’IBGE. Il peso accumulato delle carcasse è stato di 3,625 milioni di tonnellate nel secondo trimestre, in aumento dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 e in diminuzione del 3,7% rispetto al risultato del primo trimestre 2022. La macellazione dei suini, infine, è aumentata del 6,6% tra aprile e giugno rispetto allo stesso trimestre del 2021, a 13.999 milioni di capi. Rispetto al primo trimestre dell’anno si registra un aumento del 2,6%. Il peso accumulato delle carcasse di suini ha raggiunto 1,3 milioni di tonnellate nel secondo trimestre, con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 4,5% rispetto al primo trimestre di quest’anno.

ZAMPONE E COTECHINO MODENA IGP

Il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP, in collaborazione con il Comune di Modena e la Regione Emilia-Romagna, ha indetto la settima edizione del Concorso nazionale di cucina “Lo Zampone e il Cotechino Modena IGP degli chef di domani”, nell’ambito della 11a edizione della Festa dello Zampone e del Cotechino Modena IGP, che si terrà sabato 10 dicembre in Piazza Roma a Modena. Il concorso, rivolto agli studenti degli Istituti Professionali Statali per i Servizi dell’Enogastronomia e l’Ospitalità e le Scuole e Istituti Alberghieri di formazione professionale, consiste nella preparazione di un piatto a scelta tra antipasto, primo, secondo o dessert, utilizzando e valorizzando lo Zampone Modena IGP o il Cotechino Modena IGP. Scopo dell’evento è valorizzare i due prodotti modenesi e renderli protagonisti di abbinamenti nuovi e originali, che invoglino i consumatori a sperimentare ricette diverse dal solito e ad aumentare le occasioni di consumo. Tra tutti gli Istituti partecipanti, ne verranno selezionati 10 che prenderanno parte alla finale, che si terrà sabato 10 dicembre a Modena. La Giuria – composta dal Presidente del Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP, Paolo Ferrari, dallo chef Massimo Bottura, insieme ad altri rappresentanti del mondo istituzionale, economico ed enogastronomico della città di Modena – esaminerà le 10 ricette finaliste e stilerà la classifica dei 3 Istituti vincitori.

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