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Messner House noa* network of architecture

Messner House

Siusi allo Sciliar

Il fronte dell’abitazione sul lato sud si apre verso lo splendido paesaggio dello Sciliar. Dalla facciata, completamente vetrata per massimizzare l’illuminazione naturale ma opportunamente schermata dalla griglia in legno e dall’aggetto del tetto, si protende uno dei box in rame.

L’edificio si inserisce nel contesto urbano rileggendo in chiave contemporanea forme e materiali tipici della tradizione alpina. Gli affacci a nord e a ovest sono quasi completamente privi di aperture vetrate.

Ubicazione: Siusi allo Sciliar, Castelrotto (BZ) Progetto architettonico: noa* network of architecture, Bolzano – Torino – Berlino (D) Interior design: noa* network of architecture Lavori: primavera 2015 – dicembre 2017 Volume: 1100 m3 Superficie: 220 m2

La casa dei sogni tra ieri e oggi

Ai piedi dello Scillar un fienile è stato trasformato in abitazione nel rispetto della tradizione altoatesina, un’operazione che abbiamo visto diverse volte su queste pagine e che potremmo pensare – erroneamente – essere simile a molte altre. Messner House, questo il nome della casa, pur dialogando con l’architettura vernacolare, definisce invece un nuovo modo di abitare lo spazio domestico donando un’identità innovativa all’antica struttura del 1850, ormai in disuso. In tale delicato contesto ambientale, dove la tipologia costruttiva originaria e l’impianto urbanistico dovevano essere tenuti in considerazione, il progetto ha rappresentato – per Stefan Rier, cliente di se stesso in questo lavoro, assieme a Lukas Rungger, founders dello studio noa* – l’occasione per connotare con la propria impronta personale l’abitazione, abbandonando i canoni distributivi tradizionali e recuperando, al contempo, i ricordi di un’infanzia vissuta tra le montagne. È nata dunque un’abitazione dalla duplice essenza che all’esterno appare come la tradizionale dimora alpina ma che all’interno rivela un’anima visionaria, in cui lo spazio non sottostà a schemi precostituiti ma è libero, permeabile e osmotico. Il piano terra ospita un’area comune aperta, quasi una piazza dalla vocazione pubblica, dove l’area pranzo, la cucina e l’angolo conversazione diventano “luoghi” in cui condividere la quotidianità con gli amici. Da qui la casa si sviluppa in verticale e, al posto delle classiche stanze, si ritrovano “box galleggianti” che, collocati a diverse altezze e sostenuti da una struttura a travi e pilastri di larice, sono connessi da scale e passerelle che accolgono i restanti ambienti della casa e che, percorse, danno la sensazione di salire su un sentiero di montagna. Andando verso l’alto, gli spazi diventano più intimi e la privacy aumenta, fino a giungere al livello più elevato che ospita la sauna, aperta su Punta Santner. La disposizione interna è ben percepibile anche all’esterno: a nord, due box rivestiti in rame sono visibili attraverso la trama lignea della facciata, formando un contrasto materico e di forma, mentre a sud un box irrompe dalla vetrata quasi a voler toccare le montagne.

La zona living è un grande spazio dove la zona pranzo, la cucina e l’angolo conversazione diventano una sorta di piazza pubblica in cui accogliere gli ospiti. La struttura a vista in travi e pilastri di larice sorregge i primi due box che sembrano fluttuare nell’ampio volume.

Ogni ambito della casa è accessibile mediante una scala e un sistema di passerelle; queste, oltre a funzionare come elementi distributivi, ospitano i bagni con doccia (solo gli spazi wc sono completamente chiusi). Nella foto la vasca freestanding collocata nell’area relax fra la camera da letto matrimoniale e la terrazza privata.

Piano terra

Secondo piano Primo piano

Terzo piano

_la struttura________

Nel rispetto della tradizione, Casa Messner recupera anche la tipologia costruttiva degli edifici rurali locali. Il fabbricato, infatti, si erge su un basamento in pietra di 10x8 m con un struttura a travi e pilastri di larice, la quale si innalza per 12 m a sostenere l’orditura lignea del tetto a doppia falda, tipico delle abitazioni del paese. Alla stessa trama strutturale, visibile in tutto il suo sviluppo, sono appesi i box delle camere e quello della sauna vetrata, progettati come delle micro-case, ognuna con un suo disegno particolare e che sembrano quasi galleggiare nell’ampio volume. Su fronti opposti, i box sono visibili anche dall’esterno rivelando così il complesso e originale layout interno. La facciata in legno è costituisce un guscio a protezione di tutta la casa e presenta una griglia lignea che, montata a 2,5 m dal prospetto, protegge l’involucro schermando la luce del sole a sud nei periodi più caldi e richiamando, al contempo, forme tipiche dei fienili alpini. Il tetto aggettante ombreggia gli interni nelle calde ore d’estate.

L’abitazione si sviluppa su 6 livelli, di cui uno interrato ad accogliere gli spazi di servizio, uno parzialmente interrato per gli ospiti e quattro completamente fuori terra.

Legno e pietra, elementi tipici della tradizione alpina, sono affiancati da altri materiali di impronta contemporanea a richiamare, in alcuni casi, lo stile di una casa mediterranea. La resina del pavimento del piano terra, scelta per dare uniformità visiva all’ampio e aperto living, si alterna all’argilla cotta delle piastrelle dal colore blu oltremare che ritroviamo in alcuni bagni e nel rivestimento del bancone della cucina; il tono caldo dell’ottone dà lucentezza ai dettagli e al lungo piano di lavoro dove sono collocati il piano cottura e il lavello. Infine, la scala, in ferro finemente intagliato, porta alla memoria le grate che ritroviamo abitualmente nel mondo arabo – le mashrabiye – ma inusuali per la tradizione alpina.

Alla ricerca della massima illuminazione naturale, il fronte sud si presenta interamente vetrato e protetto dalla griglia lignea esterna. Lo sporto del tetto permette di ombreggiare adeguatamente gli interni, in particolare nelle calde ore centrali delle giornate estive.

Alex Filz Foto: ©

Sul tetto, un lucernario aperto a est fornisce un ulteriore apporto di luce.

noa* – network of architecture – è l’espressione essenziale di un’etica di lavoro collaborativa. Un giovane team di architetti e designer, diretti dai due fondatori Lukas Rungger e Stefan Rier e con sede a Bolzano, Torino e Berlino, esamina ed esplora metodi di design interdisciplinari, che si sviluppano e si modificano in continuazione a seconda delle necessità progettuali. Seguendo il concetto di “emergence”, dove il valore del Tutto è più della somma degli elementi singolari, un approccio e una strategia olistica sono fondamentali per il modo in cui noa* concepisce il design. Risponde alle nostre domande Stefan Rier, progettista e committente del progetto.

Come e dove nasce il concept di Messner House?

Volevamo che l’intervento fosse coerente con l’estetica e l’assetto urbano del paese, dove fienili di legno si alternano a case intonacate, destinate ai contadini e al ricovero degli animali. Per questo, abbiamo vestito l’esterno dell’edificio con un “abito” consono alla tradizione: una griglia di legno che l’avvolge da ogni lato, proprio come si usa nei fienili alpini. Ma all’interno ho scelto di lasciarmi alle spalle la tradizione, liberandomi da vincoli o schemi precostituiti. Per guardare avanti... ma anche un po’ indietro, agli anni bellissimi della mia infanzia.

Parliamo degli arredi che creano una scenografia unica in questa casa...

È vero, gli arredi sono stati dettagliati con massima cura ricercando soluzioni originali sia dal punto di vista formale che funzionale e sono stati realizzati tutti su disegno con materiali e fattura a km zero. Insieme al legno, è il tessuto che gioca un ruolo importante nel dotare la casa di un’atmosfera quasi teatrale grazie ai tendoni in velluto blu che incorniciano come sipari i diversi ambienti, aprendo prospettive sempre nuove. Abbiamo optato per texture décor anche per il rivestimento dei box-camera da letto, dove la carta da parati, sempre nei toni del blu, crea una funzionale barriera fonoassorbente.

Penultimo livello della casa prima di accedere alla sauna soprastante. Le passerelle, oltre a ospitare i bagni, accolgono una biblioteca con una stufa in maiolica, reminiscenza della casa preesistente, e un ambito guardaroba.

Prospetto sud

Sezione longitudinale Prospetto est

Sezione trasversale

Dettaglio dal basso della griglia di protezione della vetrata a sud, si notano il prolungamento del solaio del bagno che diventa terrazza e il box della sauna che fuoriesce dal filo del prospetto.

Messner House ha destato notevole interesse nel panorama dell’architettura internazionale. È stata premiata con l’Iconic Award 2018 – Innovative Architecture del German Design Council e si è inserita fra i 5 progetti finalisti al WAF – World Architecture Festival 2018 nella categoria House.

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