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Casa BG STUDIO ECOARCH
Casa BG
Varese
La finitura a intonaco è interrotta dal rivestimento in doghe di legno così da creare un gioco di chiaroscuri sulla superficie della facciata.
Ubicazione: Provincia di Varese Progetto architettonico: Studio Ecoarch, Varese Strutture c.a.: ing. Andrea Meschini, Varese Impianti: Varese Controlli, Varese Strutture in legno: Novellocase, Oggiona (VA) Lavori: marzo 2017 – novembre 2018 Superficie utile: 164 m2 (seminterrato + primo piano) Superficie verde: 681 m2
Panorami di sostenibilità
Progettata secondo i dettami della bioarchitettura, questa casa prefabbricata in legno ha preso forma in una zona residenziale della Provincia di Varese, dalla quale si gode della vista sull’omonimo lago, sul Sacro Monte e sul Monte Rosa. Una splendida posizione che, tuttavia, vede il sud dalla parte opposta rispetto al panorama appena descritto; questa condizione ha convinto gli architetti ad adottare soluzioni bioclimatiche che hanno conciliato l’importante apporto solare a mezzogiorno con le vedute a ovest e a nord. Pertanto, dal punto di vista distributivo, l’ingresso, la cucina, una serra bioclimatica, un bagno e due corpi scala – uno che scende al piano seminterrato, il secondo che dalla loggia conduce in copertura – sono stati collocati a sud, mentre gli ambienti abitativi, quali soggiorno, studio, camera, sono posizionati a nord per beneficiare della preziosa vista. Ampie porte vetrate in cucina e nella serra bioclimatica sopperiscono all’assenza dell’affaccio diretto a sud del soggiorno. Gli spazi di servizio e l’autorimessa sono ospitati nel piano seminterrato. Compositivamente la casa è definita da due volumi ben distinti: il primo, quello inferiore, è rivestito con legno di pino termicamente trattato senza soluzione di continuità, costituendo una sorta di podio sul quale viene appoggiato il volume superiore con finitura a intonaco; una differenziazione che crea uno stretto dialogo tra solidità e leggerezza. Il tetto piano ospita l’impianto fotovoltaico e un giardino pensile con un deck in legno. Seguendo i principi di sostenibilità, l’approccio ecologico della progettazione ha guidato anche la scelta dei materiali costruttivi, prediligendo materiali naturali come la fibra di legno, usata come coibente della struttura lignea a telaio, e il sughero, utilizzato per l’isolamento a cappotto esterno. Infine, il verde diviene parte integrante della villa grazie al suo inserimento in copertura e al giardino, articolato in modo sobrio e con un linguaggio contemporaneo; pochi alberi di medie dimensioni, cespugli bassi posti ai quattro angoli del terreno, macchie di aromatiche e arbusti da fiore ammorbidiscono l’insieme.
Un veduta da nord ovest. Le aperture vetrate a nastro del piano nobile rispondono all’esigenza di fruire delle viste sul paesaggio a nord ovest, sul lago e sui monti circostanti.
La scala, che porta dalla loggia-terrazza al tetto giardino, emerge dal profilo del prospetto tagliandone il volume. La sua forma curva contrasta con le linee rette del corpo superiore e, per matericità e colore, si rapporta in armoniosa antitesi con la superficie bianca della facciata.
In alto, inquadramento territoriale del sito di progetto in cui sono evidenziate le viste che hanno influenzato le scelte progettuali.
A lato, il piano seminterrato e il primo piano con a ovest la terrazza-loggia e la serra bioclimatica.
Sotto, planimetria con i pannelli fotovoltaici installati sul tetto-giardino.
_struttura________
La villa si sviluppa su due piani con una copertura piana; il primo piano presenta una finitura esterna a intonaco, mentre il piano terra è completato con una facciata ventilata in legno, realizzata con doghe orizzontali in pino termotrattato. La casa presenta una struttura a telaio per le strutture verticali, con fibra di legno interposta tra i montanti lignei, e pannelli in X-lam per il solaio interpiano e il tetto piano. L’intero volume è stato coibentato con cappotto esterno in sughero. La prefabbricazione degli elementi strutturali ha consentito di ridurre notevolmente i tempi di costruzione; il cantiere è stato aperto a metà gennaio e la casa è stata completata e consegnata a novembre. Per quanto riguarda l’impiantistica, i committenti hanno optato per un riscaldamento con impianto radiante a pavimento.
Anche all’interno viene ripresa la scelta cromatica vista all’esterno, con un’equilibrata contrapposizione tra gli arredi bianchi e le finiture scure o colorate.
_due parole con il costruttore________
Nata nel 1956 come piccola azienda artigianale a gestione famigliare impegnata nel settore degli imballaggi industriali in legno, Novellocase, grazie alla grande passione per il legno unita a un’attenzione verso le nuove tematiche ambientali della bioedilizia, ha investito negli anni in Ricerca e Sviluppo e tecnologia produttiva avanzata. Oggi l’azienda realizza edifici in legno su misura, occupandosi di produzione e montaggio di pannelli in legno coibentati per l’edilizia residenziale, industriale e commerciale, fornendo assistenza al cliente e al progettista fin dalle prime fasi progettuali.
Perché è stata scelta una doppia tecnologia costruttiva in legno per questa casa, ovvero a telaio per le pareti e pannelli X-lam per il solaio interpiano e la copertura?
La particolare architettura dell’edificio ha reso vantaggioso l’utilizzo della doppia tecnologia, X-lam e telaio, risolvendo al meglio il problema strutturale e permettendo la realizzazione di ampi spazi liberi sia interni che esterni.
Qual è, a vostro parere, il futuro dell’edilizia in legno? Sarà sempre un mercato in costante crescita come stiamo osservando in questi ultimi anni?
La crescente necessità di efficienza energetica, comfort abitativo e acustico sempre più elevati, l’aumento della richiesta di utilizzo di materiali sostenibili e l’espansione delle zone ad alta sismicità hanno incrementato la domanda di impiego del legno nell’edilizia. Le strutture a telaio e in X-lam permettono di ottenere numerosi miglioramenti in tutti i campi sopracitati, senza limitare l’estro creativo dei progettisti. Questi elementi in gioco fanno pensare a una considerevole espansione del mercato delle costruzioni in legno nei prossimi anni.
Dopo la laurea in architettura, l’arch. Mauro Rivolta inizia l’attività professionale lavorando per alcuni studi tra Milano e Varese; frequenta il Master europeo sull’architettura bioclimatica e, successivamente, segue il corso dell’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica diventando Tecnico Bioedile. Nel 2004 fonda Studio Ecoarch a cui qualche anno dopo si uniscono gli architetti Davide Ferrari, Alessandro Cremona e Gabriele Sartorelli. Nei suoi lavori, lo Studio unisce il rigore compositivo alla ricerca profonda sui materiali naturali e alla riflessione attenta sulle tecnologie innovative, quali le strutture in legno e l’impiantistica avanzata.
Quando si parla si sostenibilità e di materiali naturali l’associazione con il legno è quasi istintiva; in base alla sua esperienza progettuale, qual è il valore aggiunto che il legno apporta in un edificio?
Premesso che si può fare una casa bioecologica anche con materiali della tradizione (mattoni, calce, ecc…), le strutture in legno si prestano particolarmente bene a questa tipologia costruttiva. Il valore aggiunto è senz’altro quello della precisione: nelle misure, nei dettagli, nei tempi e soprattutto nei costi. Il mondo della prefabbricazione spinge i progettisti e i committenti a effettuare tutte le scelte – strutturali, estetiche, rappresentative – durante la fase progettuale. Così, quando si inizia la produzione della casa, la quasi totalità delle decisioni sono state prese e le possibilità di costi imprevisti sono assai limitate.
Oggi si parla molto di economia circolare anche in edilizia; costruire con il legno, che in effetti è un costruire a secco, può incentivare questo percorso virtuoso anche nel settore edilizio che sappiamo essere responsabile di più di un terzo delle emissioni di CO2 in atmosfera?
Uno degli insegnamenti fondamentali del corso ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica), seguito ormai quasi 20 anni fa, è stato: “la casa più sostenibile è quella che NON costruisci”. Intendendo che è sempre più necessario concentrarsi sulla ristrutturazione e sulla rigenerazione urbana, piuttosto che sulla nuova edificazione. Tuttavia, quando si tratta di costruire ex-novo, la casa in legno è senza dubbio una valida soluzione: materiali con bassa energia grigia, leggeri, lavorazioni a secco, velocità e precisione di cantiere, pulizia e riduzione degli sprechi.