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Scuola di Danza MC A – Mario Cucinella Architects
Scuola di Danza
Reggiolo
Proiettandosi sulle vetrate, il reticolo dà vita a un riflesso geometrico che sembra generare una nuova forma.
Ubicazione: Reggiolo (RE) Concept e progetto definitivo: Mario Cucinella, Marco Dell’Agli con Arianna Balboni Team di progetto: Valentino Gareri, Federico La Piccirella, Francesco Galli, Mirco Bianchini, Clelia Zappalà Strutture: Sarti Ingegneria Progettazione meccanica: ing. Riccardo Giannoni Progettazione elettrica: Studio tecnico P.S. Computo e antincendio: geom. Roberto Guidi Esecutivo architettonico: Gasparini Associati Esecutivo strutture: ing.ri Andrea Morini, Matteo Pè Esecutivo meccanico: p.i. Savino Vellani Esecutivo elettrico: p.i. Corrado Bonacini Appaltatore – Capogruppo ATI: Nial Nizzoli srl Strutture in legno: Arcaland soc. Cop. Fine lavori: 2018
Shall we dance?
Ispirata alle ceste di vimini che richiamano la tradizione artigianale del territorio, la Scuola di Danza di Reggiolo è stata realizzata grazie al Fondo di solidarietà istituito da Confindustria, CGIL, CISL, UIL e Confservizi, al quale hanno contribuito lavoratori e imprese di tutta Italia e il cui obiettivo era far rinascere e ricostruire i territori emiliani colpiti dal sisma nel 2012. Il nuovo edificio, che sostituisce la precedente scuola, distrutta dal terremoto e in seguito demolita, si presenta con una pianta rettangolare e un volume compatto formalmente semplice, costruito in legno e collegato agli spogliatoi tramite un corpo trasparente. La compattezza dell’involucro, prevalentemente opaco, ha consentito di ridurre le dispersioni termiche nei periodi più freddi e minimizzare di conseguenza i consumi energetici degli impianti meccanici; il comfort interno è garantito anche dalla ventilazione naturale con estrazione a effetto camino e dalla luce naturale che durante il giorno entra dalla grande vetrata e dalle aperture zenitali. Un co-generatore produce l’energia elettrica, coadiuvato dall’impianto fotovoltaico, e l’acqua piovana è raccolta in una cisterna e destnata a uso irriguo. L’irraggiamento solare è controllato e mitigato da un sistema schermante esterno curvo che circonda l’edificio e che crea due piccoli patii scoperti, dove dei giardini interni, visibili dalla sala di danza contribuiscono, a loro volta, a ombreggiare le vetrate e a offrire la privacy desiderata agli alunni durante le lezioni. La schermatura, chiaro riferimento agli intrecci tipici dei cesti di vimini della zona, porta in sé un’ulteriore elemento simbolico, quando si illumina durante le ore notturne, diventando vera e propria una lanterna; un segno nel e per il territorio, segno di rinascita, di guida e polo di interesse e di attrazione per tutta la comunità. Il progetto è stato sviluppato durante il workshop “Costruire per ricostruire” nel quale lo studio MC A – Mario Cucinella Architects, ha coinvolto sei giovani architetti e ingegneri under 35, residenti nelle aree colpite dal sisma e selezionati tra 160 candidati.
Due immagini della Sala di Danza dalle quali emerge con chiarezza il semplice impianto planimetrico che si contrappone a un soffitto articolato, costituito dalla stessa struttura portante in travi di legno lamellare a formare un motivo romboidale, vista la disposizione in diagonale delle travi stesse. La luce naturale, entrante dalla vetrata cielo-terra e dai piccoli inserti in copertura, si armonizza con l’illuminazione artificiale.
Planimetria
Prospetto sud
Mario Cucinella Architects
Sezione trasversale
_struttura________
Strutturalmente la sala di danza è realizzata interamente in legno con pilastri in lamellare irrigiditi, nella direzione longitudinale del fabbricato, con pareti a telaio, costituite da montanti e traversi superiori e inferiori, con interposta lana di roccia e controventate da pannelli in OSB 3, a garanzia di un’elevata duttilità. Il solaio di copertura è in pannelli prefabbricati, composti da travetti in legno lamellare GL24h, irrigiditi dalla presenza di un pannello in OSB 3 posto superiormente e da un pannello in abete massello sulla faccia inferiore tra i quali è interposta la coibentazione in lana di roccia. Anche le travi di copertura sono in legno lamellare GL24h a tutta luce e disposte in diagonale, al fine di assecondare una direzione principale di orditura. Le luci sono pari alla distanza tra i pilastri, mentre nella direzione opposta, le travi di orditura secondaria poggiano tra una trave principale e l’altra. I listelli per la pendenza sono fissati in intradosso al pannello superiore in OSB 3 mediante apposite chiodature. Sul perimetro, in direzione trasversale, sono infine presenti travi di bordo e tamponamenti interamente vetrati.
Vista della sala di danza e di uno dei due patii all’imbrunire.
La Scuola di Danza di Reggiolo è stata realizzata grazie al Fondo di solidarietà istituito per la ricostruzione dopo il sisma del 2012. Le altre opere progettate durante il workshop “Costruire per ricostruire” e costruite grazie al Fondo di solidarietà sono la Casa della Musica di Pieve di Cento (BO), il Centro di co-working di Quistello (MN), il Centro Polifunzionale Arti e cultura di Bondeno (FE) e Centro Socio Sanitario “Nuovo Picchio” a San Felice sul Panaro (MO).
_due parole con i progettisti________
MC A – Mario Cucinella Architects, con studio a Bologna e Milano, si avvale di un team internazionale composto da più di cento collaboratori tra architetti, ingegneri, grafici, modellisti e ricercatori. Con una solida esperienza nella progettazione architettonica, lo studio integra nelle proprie opere strategie ambientali ed energetiche, avvalendosi di un dipartimento di R&D interno che porta avanti le ricerche sui temi della sostenibilità secondo un approccio olistico. Tutti i progetti sono caratterizzati da un’attenzione all’integrazione tecnologica con le strategie ambientali e climatiche per realizzare edifici a basso impatto ambientale. Risponde alla domanda l’arch. Mario Cucinella.
Qual è il ruolo dell’architettura nei territori che hanno subito danni e perdite in seguito a eventi sismici come quello dell’Emilia del 2012? E come mediare la necessità di costruire e di dare riparo alla gente con il progetto architettonico?
Nel dramma di queste terre e di quelle del Centro Italia, colpite dagli eventi sismici noi architetti dobbiamo a queste comunità tutto il nostro sforzo creativo. L’esempio della ricostruzione dell’Emilia-Romagna dimostra come la forza di una collettività si sia rappresentata con l’architettura di nuove scuole e nuove opere al servizio dei cittadini. Non solo com’era dov’era, ma soprattutto come sarà. Dobbiamo immaginare che da questa grande sofferenza la Ri-costruzione sia migliore, con più attenzione, senza compromessi su sicurezza sismica e sicurezza ambientale. L’architettura di qualità promuove valori importanti come la bellezza, il design, l’ecologia, la qualità ambientale, l’innovazione, la sostenibilità e contribuisce a dare valore al territorio creando una nuova empatia con il paesaggio. La bellezza è contagiosa!