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La tariffa puntuale per vincere la sfida della regolazione di ARERA di G. Ghiringhelli, M. Giavini*, G. Sbarbaro**
La tariffa puntuale
A norme vigenti sono possibili 3 tipologie di TARI (TARI ex metodo normalizzato, con applicazione dei coefficienti k), TARI metodo alternativo (con componente a misura), TARI corrispettiva puntuale (tariffa avente natura corrispettiva). La Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (cd. Legge Stabilità 2014), all’art. 1, commi 641 e 691 prevede infatti che: “I Comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico possono, con regolamento di cui all’articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997, prevedere l’applicazione di una tariffa avente natura corrispettiva, in luogo della TARI”. La tariffa puntuale consiste in un sistema di quantificazione dei rifiuti prodotti dalla singola utenza che consenta di determinare una tariffa proporzionale, per la parte variabile, alla fruizione del servizio da parte dell’utenza stessa. La tariffa è composta da due voci principali: la quota fissa serve a co-
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GSA IGIENE URBANA
prire i costi fissi, come i costi dello spazzamento delle strade e gli investimenti in opere, mentre la quota variabile dipende direttamente dai rifiuti prodotti dall’utente. La tariffa puntuale rappresenta la declinazione verso i cittadini del principio «chi inquina paga» e di quello «pago per quello che butto» (PAYT), e rappresenta uno strumento di equità oltre che di spinta verso gli obiettivi dell’economia circolare (eco fiscalità). Con il termine “tariffazione puntuale” si fa riferimento a una pluralità di casistiche, sebbene nella maggior parte dei casi la tariffazione puntuale applicata alla parte variabile della tariffa faccia riferimento alla sola misurazione della quantità del rifiuto urbano residuo prodotto (RUR), in modo tale da incentivare l’utente a differenziare quanto più possibile la raccolta per contenere la spesa sostenuta. La misurazione del RUR, come sopra ricordato, rappresenta il requisito minimo richiesto dal DM 20 aprile 2017 (criteri per la realizzazione di sistemi di misurazione puntuale della quantità
dei rifiuti conferiti al servizio pubblico o di sistemi di gestione) per un sistema di misurazione puntuale dei rifiuti.
Diffusione della tariffa puntuale
La diffusione della tariffazione puntuale in Italia è monitorata da ISPRA e da iFEL, che pur con modalità e tempistiche differenti di raccolta dati arrivano alle medesime conclusioni: sono oltre 1.000 i Comuni che sono passati a tariffa puntuale per una popolazione servita pari a oltre 7 milioni (dati ISPRA 2020). Le esperienze di tariffazione puntuale sono concentrate al nord (nel 2019 il 69,3% dei Comuni italiani che applica regimi di tariffazione puntuale si trova nelle 4 regioni del Nord Est, iFEL 2019) e al Centro con qualche rara eccezione nel Sud. Con riferimento alla modalità di tariffazione puntuale attuata si registra come il 74,8% dei Comuni abbia optato per una Tariffa avente natura corrispettiva mentre solo il 25,2% per la TARI tributo a misura. Dal punto di vista demograAPRILE-GIUGNO 2022