SCENARI
Legalità e igiene urbana: il Mog231 di Giovanni Giaretti*
Il Modello 231 nelle società di gestione dei servizi igiene urbana, strumento di responsabilità e tutela.
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l presente contributo nasce dall’esperienza maturata in aziende di servizi di igiene urbana ove una essenziale attività è rappresentata dal risk assestment. Le imprese oggi competono in mercati sempre più dinamici, complessi e innovativi e chi ambisce ad avere successo nel lungo periodo si deve dotare di un’organizzazione aziendale rispettosa dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance). Uno strumento imprescindibile per un’efficace adesione ai principi di correttezza e sostenibilità economica e sociale è il cosiddetto Modello 231 (o MOG231, Modello Organizzazione Gestione secondo il D.Lgs. n. 231/01).
Societas delinquere potest!
Sono trascorsi più di 20 anni dall’adozione del D.Lgs. n. 231/01 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni” che superava il principio per cui societas delinquere non potest, ossia che solo alle persone fisiche potesse essere imputata una responsabilità penale e non anche alle persone giuridiche. Infatti se per gli individui presupposto della responsabilità penale è la colpevolezza, per le persone giuridiche il legislatore ha stabilito dal 2001 che la possibilità di sottrarsi totalmente o parzialmente all’applicazione delle sanzioni
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GSA IGIENE URBANA
sia subordinata a una determinata condizione, ossia di aver adottato ed efficacemente attuato modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire la realizzazione degli illeciti penali considerati. In sostanza si richiede che l’azienda adotti un sistema di prevenzione del reato tale da non poter essere aggirato se non in maniera fraudolenta. Ma in concreto cosa è il sistema di prevenzione? lo stesso legislatore all’art. 6 si limita a dire che: “…i modelli di cui alla lett. a), del co. 1, devono rispondere alle seguenti esigenze: a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; b) prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l´attuazione delle decisioni dell´ente in relazione ai reati da prevenire; c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell´organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l´osservanza dei modelli; e) introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello”.
Modello 231
Nelle aule di tribunale si vedono spesso aziende che, sebbene dispongano di un Modello 231 sostanzioso in ter-
mini cartacei, non sono in possesso di altro che una teorica esposizione di procedure tecnico-giuridiche senza una parametrazione alla concreta realtà aziendale. Ciò che richiede invece il legislatore è un’analisi del rischio della commissione di atti illeciti capaci di generare responsabilità per la società e come questi rischi potenziali siano stati ridotti attraverso un sistema di presidi e controlli interni. Nell’esperienza professionale di redazione di Modelli 231 per aziende di servizi di igiene urbana si constata che il ciclo di Deming per cui PLAN – DO – CHECK – ACT, costituisca un valido supporto, ove: • PLAN (Individuare i processi e le attività sensibili ove possano essere commessi reati/illeciti rilevanti ex D.Lgs.n.231/01, valutandone il rischio di accadimento nonché la gravità) APRILE-GIUGNO 2022