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Calorie, grassi, carboidrati: da dicembre obbligatori in etichetta
from GSA 7/2016
by edicomsrl
Nuovo step del Regolamento UE 1169/2011, che riforma le etichettature alimentari nei paesi dell’Unione: dal prossimo 13 dicembre entra in vigore l’obbligo di indicare i valori nutrizionali dei prodotti preimballati. Ecco quanto prevede la legge. Si studiano intanto sistemi semplificati per migliorare la gestione delle informazioni da parte dei produttori e dei consumatori.
Torniamo a parlare di nuove regole per l’etichettatura alimentare, il prossimo 13 dicembre entrano in vigore le disposizioni sulle informazioni nutrizionali delle etichettature dei prodotti alimentari previsto dal nuovo Regolamento UE n. 1169/2011, del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Ricordiamo che l’entrata in vigore delle complesse disposizioni del Regolamento, pubblicato in data 22 novembre 2011 è iniziata il 13 dicembre 2011 ed è graduale: il Regolamento infatti ha trovato applicazione a decorrere dal 13 dicembre 2014 per le disposizioni in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità degli alimenti, mentre troverà applicazione dal 13 dicembre 2016, per quanto riguarda le disposizioni sull’etichettatura nutrizionale.
Per ciò che concerne l’etichetta nutrizionale, essa dunque sarà obbligatoria a partire dal 13 dicembre 2016, anche se, come sappiamo, può essere anticipata volontariamente. La dichiarazione obbligatoria riguarda il contenuto calorico (energia), i grassi, i grassi saturi, i carboidrati con specifico riferimento agli zuccheri e il sale, espressi come quantità per 100g o per 100 ml o per porzione nel campo visivo principale (parte anteriore dell’imballaggio) mentre gli elementi nutritivi di un elenco determinato possono essere dichiarati volontariamente.
Gli articoli del Regolamento
Gli articoli di riferimento sono il n. 30-35 del Regolamento del 2011. In particolare, all’art. 30 si prevede che la dichiarazione nutrizionale obbligatoria rechi le indicazioni seguenti: il valore energetico; la quantità di grassi, acidi grassi saturi, carboidra-
di Simone Finotti
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luglio 2016 ti, zuccheri, proteine e sale. Una dicitura indicante che il contenuto di sale è dovuto esclusivamente al sodio naturalmente presente può figurare, ove opportuno, immediatamente accanto alla dichiarazione nutrizionale. Il contenuto della dichiarazione nutrizionale obbligatoria di cui al paragrafo 1 può essere integrato con l’indicazione delle quantità di uno o più dei seguenti elementi: acidi grassi monoinsaturi; acidi grassi polinsaturi; polioli; amido; fibre; i sali minerali o le vitamine elencati all’allegato XIII, parte A, punto 1, e presenti in quantità significativa.
Alimenti preimballati
Quando l’etichettatura di un alimento preimballato contiene la dichiarazione nutrizionale obbligatoria di cui al paragrafo 1, vi possono essere ripetute le seguenti informazioni: il valore energetico; oppure il valore energetico accompagnato dalla quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale. Seguono poi alcune possibili deroghe e casi in cui l’indicazione può limitarsi al solo valore energetico. L’allegato XIV contiene i coefficienti di conversione utili per il calcolo del valore energetico, e l’allegato XV le apposite unità di misura.
Dichiarati i valori nutrizionali medi
Il valore energetico e le quantità di sostanze nutritive si riferiscono all’alimento così com’è venduto. Se del caso, tali informazioni possono riguardare l’alimento dopo la preparazione, a condizione che le modalità di preparazione siano descritte in modo sufficientemente particolareggiato e le informazioni riguardino l’alimento pronto per il consumo. I valori dichiarati sono valori medi stabiliti, a seconda dei casi, sulla base: dell’analisi dell’alimento effettuata dal fabbricante; del calcolo effettuato a partire dai valori medi noti o effettivi relativi agli ingredienti utilizzati; oppure del calcolo effettuato a partire da dati generalmente stabiliti e accettati. La Commissione può adottare atti di esecuzione che definiscono norme dettagliate per l’attuazione uniforme per quanto riguarda la precisione dei valori dichiarati, ad esempio gli scarti tra i valori dichiarati e quelli constatati in occasione di controlli ufficiali. Vi sono poi casi in cui il valore energetico e le quantità di sostanze nutritive possono essere espressi per porzione e/o per unità di consumo, facilmente riconoscibile dal consumatore, a condizione che siano quantificate sull’etichetta la porzione o l’unità utilizzate e sia indicato il numero di porzioni o unità contenute nell’imballaggio.
Come deve presentarsi l’etichetta
L’articolo 34 fornisce indicazioni relative al “layout” dell’etichetta, prevedendo ad esempio che il valore energetico; la quantità di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, gli acidi grassi monoinsaturi, gli acidi grassi polinsaturi, i polioli; l’amido, le fibre, i sali minerali o le vitamine figurino nello stesso campo visivo, presentate insieme in un formato chiaro. Le stesse indicazioni devono essere presentate in formato tabulare, se lo spazio lo consente, con allineamento delle cifre. In mancanza di spazio, la dichiarazione è presentata in formato lineare. Ulteriori indicazioni vanno rappresentate nel campo visivo principale, con dimensioni e tipologia del carattere chiare e leggibili. Molto chiari devono essere anche i simboli e le diciture accessorie. La chiarezza è un aspetto importantissimo, perché non è affatto cosa scontata: anzi, stando a quanto emerge da una recente indagine in-
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ternazionale Nielsen, circa il 60% dei consumatori ha difficoltà a comprendere le informazioni nutrizionali sulle confezioni degli alimenti. Un’esigenza di chiarezza sacrosanta, dunque, ma che si scontra con un’altra necessità comprensibile, questa volta sul fronte dei produttori, per i quali non è sempre semplice gestire una quantità crescente di informazioni su uno spazio ridotto. Un’idea che sta facendo scuola è quella inglese dei “semafori”: per ogni valore è previsto un codice colore semaforico, dal rosso (per i meno salutari) al verde (ok), passando per il giallo che indica il livello di guardia. In questo caso il riferimento è la dose giornaliera raccomandata dal Ministero della salute inglese, ma il modello è esportabile ovunque e rappresenta una notevole semplificazione per i produttori e i consumatori.
Una sintesi
In sintesi: dal 13 dicembre entra in vigore l’obbligo dell’etichetta nutrizionale, ossia di indicare i principali valori nutrizionali sull’etichetta dei cibi. In particolare, il valore energetico e le sostanze nutritive sono espresse su 100 g o 100 ml, in modo da facilitare la comparabilità tra prodotti simili o contenuti in imballaggi di dimensioni diverse. Oltre alle sostanze nutritive citate in precedenza, possono essere inseriti altri elementi nutritivi come gli acidi grassi mono o polinsaturi, i polioli, l’amido, le fibre, i sali minerali e le vitamine. I valori dichiarati in etichetta sono valori medi e possono essere ottenuti sulla base di analisi di laboratorio effettuate dal produttore sull’alimento oppure calcolati tramite un software (valori medi di letteratura) Per alcune categorie di prodotti il Reg. UE 1169/11 prevede che non sia obbligatorio fornire le informazioni nutrizionali, salvo eventuali disposizioni specifiche. Le categorie più rilevanti escluse da tale obbligo sono: bevande con contenuto alcolico superiore all’1,2 % in volume; prodotti non trasformati con un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti; prodotti trasformati sottoposti unicamente a maturazione con un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti; acque destinate al consumo umano; alimenti confezionati in imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm2; alimenti di piccole quantità, anche confezionati in maniera artigianale, forniti direttamente dal fabbricante al consumatore finale.
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