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Ristorando per Contital - Una scelta sostenibile
from Ristorando 7-8 2022
by Edifis
distribuzione delle eccedenze alimentari e che possono essere classificate come organizzazioni di “front line” o di “back line”. Le organizzazioni di “back line” recuperano il cibo donato dalle imprese donatrici per trasportarlo, stoccarlo e ridistribuirlo a una rete di organizzazioni di beneficenza affiliate e qualificate, comprese associazioni caritative, ristoranti sociali o imprese sociali. Queste organizzazioni sono considerate operatori del settore alimentare e come tali, assoggettate agli obblighi previsti dalla normativa vigente. Diversamente le organizzazioni di «front line» che ricevono le donazioni dalle organizzazioni di «back line» e/o direttamente dai donatori e forniscono il cibo ai loro beneficiari sotto diverse forme (pacchi di viveri, mense dei poveri, pasti serviti in ristoranti/bar sociali) sono considerate assimilabili al consumatore finale.
I compiti dei servizi delle ASL
I Servizi di igiene Alimenti e Nutrizione e i Servizi Veterinari delle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, in qualità di autorità competenti locali per l’esecuzione dei controlli ufficiali di sicurezza alimentare, eseguono le verifiche previste dalla normativa presso tutti gli operatori del settore alimentare, compresi quelli che ridistribuiscono alimenti per fini di donazione alimentare. Oltre alle attività di controllo ufficiale, che è declinata nel Piano Regionale Integrato, fanno riferimento anche al Piano Regionale della Prevenzione, che prevede diverse azioni di supporto e promozione nei confronti dei donatori e delle organizzazioni benefiche donatarie. In particolare, offrono supporto tecnico-scientifico; promuovono gratuitamente attività formative e di aggiornamento al personale volontario addetto all’utilizzo, somministrazione e distribuzione degli alimenti donati; collaborano con le associazioni dei consumatori, per una corretta informazione di contrasto allo spreco in ambito locale e per la realizzazione di iniziative rivolte al consumatore sul giusto utilizzo degli alimenti.
Quali prodotti possono essere donati
Le Linee guida specificano le caratteristiche dei prodotti che possono essere donati: alimenti preimballati che recano indicazione della data di conservabilità; alimenti preimballati che non necessitano di tale data; alimenti non confezionati, che possono dovere essere confezionati o imballati poco prima della donazione (frutta e verdura fresca, carne fresca, pesce fresco, prodotti da forno, eccedenze alimentari provenienti da servizi di ristorazione collettiva e pubblica). Non possono essere donati prodotti con la data di scadenza (da consumarsi entro il…) superata, mentre possono essere utilizzati prodotti con termine minimo di conservazione (da consumarsi preferibilmente entro il…) superato. Il documento elenca, inoltre, le tipologie di alimenti donati che devono essere esclusi in fase di ricevimento: alimenti con data di scadenza superata; alimenti con temperature non conformi al momento del recupero; preparazioni a base di pesce crudo; preparazioni o piatti pronti a base di tonno; alimenti con farcitura a base di crema; salse a base di uova non pastorizzate; alimenti con confezioni non integre o alterate che causino un contatto con l’ambiente esterno, tali da comprometterne la sicurezza e alimenti con segni evidenti di alterazione (colori e\o odori sgradevoli).
Una legge per il recupero e 25 progetti al via
La Regione Emilia-Romagna è impegnata da diversi anni sul versante della lotta allo spreco, della tutela dell’ambiente e del recupero alimentare a fini di solidarietà sociale attraverso azioni diversificate a supporto di un territorio molto attivo, grazie alle iniziative realizzate dal Terzo settore con il supporto degli enti pubblici e del mondo imprenditoriale. Nell’ ambito del recupero di beni alimentari a favore delle persone in difficoltà la Regione si avvale di una legge dedicata al recupero e distribuzione di prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale (n. 12/2007) attraverso cui in questi anni ha potuto erogare contributi ed emanare bandi rivolti al Terzo settore. Si è da poco concluso un bando da 700 mila euro che ha consentito di finanziare 25 progetti su tutto il territorio regionale.
24 Empori solidali attivi in Emilia Romagna
Per combattere la povertà alimentare e lo spreco di cibo, l’ Emilia la Regione valorizza e promuove gli Empori solidali, che per numero e capillarità rappresentano una peculiarità del territorio. Si tratta di punti di distribuzione al dettaglio completamente gratuiti, realizzati per sostenere le persone con situazioni di disagio non solo attraverso l’aiuto alimentare, ma anche attraverso forme di sostegno relazionale. Per gli approvvigionamenti, gli Empori si avvalgono delle donazioni da parte di aziende produttrici, della grande distribuzione organizzata e di piccoli esercizi locali, oltre a beni alimentari appositamente prodotti attraverso il Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead) e distribuiti dalla Fondazione Banco alimentare, la Onlus che si occupa del recupero di eccedenze alimentari e le redistribuisce alle strutture caritative. Attualmente gli Empori attivi sono 24, presenti in tutte le province della regione. Di questi, 16 hanno costituito l’associazione di volontariato Empori Solidali Emilia-Romagna. Per far fronte alle esigenze acuite dall’emergenza pandemica e rispondere alle limitazioni imposte dalle regole di sicurezza sanitaria, gli empori hanno dimostrato grande flessibilità e capacità organizzativa, tentando anche strade nuove per facilitare il lavoro dei volontari e ridurre l’attesa per i beneficiari: per esempio lo sviluppo di app digitali per la prenotazione della spesa a distanza, con l’obiettivo di velocizzare la preparazione dei prodotti ed evitare code e assembramenti.
Ristorando perContital Una scelta sostenibile
Mangiare all’aperto rispettando l’ambiente? Con i packaging Contital si può
Voglia di convivialità, di mangiare all’aperto e di trascorrere il tempo libero fuori casa. L’estate 2022 sembra essere all’insegna dell’outdoor. Gli italiani hanno ricominciato a frequentare esercizi commerciali per colazioni, pranzi, cene e aperitivi; ma soprattutto hanno riscoperto il piacere di interrompere la propria routine con passeggiate e consumazioni all’esterno. Contestualmente, sta aumentando sempre di più l’interesse generale verso tematiche legate alla sostenibilità ambientale. La costrizione di dover restare in casa per diversi mesi a causa delle restrizioni legate alla pandemia sembra, infatti, aver acuito la sensibilità dei consumatori nei confronti dell’ecosistema. Via libera, quindi, a gite fuori porta, picnic e giornate al mare, il tutto però rispettando e salvaguardando l’ambiente. Come conseguenza di tutto ciò, per rispondere ai trend del mercato e alle esigenze dei consumatori, Contital, azienda specializzata nella produzione di packaging alimentari, propone la linea di piatti monouso realizzati con alluminio riciclato al 100 per cento. Comodi, pratici, resistenti e chiudibili con appositi coperchi in materiale riciclabile, possono essere gettati nella raccolta differenziata senza bisogno di essere prima sciacquati, permettendo agli utenti di effettuare facilmente lo smaltimento. In versione circolare o quadrata, sono disponibili in alluminio nudo e laccato in diversi formati: superfondi, fondi, multiuso, piani e dessert. Inoltre, possono essere utilizzati per riscaldare gli alimenti sia nel forno tradizionale che nel forno a microonde e, in caso di cibo avanzato, possono anche essere riposti in freezer o nel frigorifero.
Soluzioni anche per il food delivery
Se da un parte i piatti rappresentano la soluzione ideale per coloro che preferiscono preparare i pasti a casa prima di consumarli all’esterno, Contital ha pensato anche ai consumatori che non vogliono rinunciare al food delivery ordinando delle gustose ricette prima di uscire. L’azienda ha quindi accresciuto ulteriormente la gamma di contenitori in alluminio Smoothwall, ideata soprattutto per le consegne a domicilio, il takeaway e i pasti pronti. Altri due formati – AS 220500 (1 porzione) e AS 221000 (2 porzioni) – sono stati aggiunti alla linea di vaschette extra-rigide, disponibili con specifici coperchi in materiale riciclabile e realizzati appositamente per garantire un trasporto sicuro degli alimenti. La gamma Smoothwall è disponibile in versione nuda e laccata – bianco/terracotta –, oltre che nell’elegante laccatura nero/oro (gamma Eclipse) realizzata per i cibi più elaborati e raffinati. Le vaschette possono essere riposte sia in frigorifero che in freezer per conservare il cibo non consumato e possono essere utilizzate per riscaldare ulteriormente gli alimenti nel forno tradizionale e a microonde. Sia i contenitori Smoothwall che i piatti, grazie al materiale di cui sono composti – l’alluminio, sono riciclabili all’infinito, rappresentando una scelta sostenibile per tutti coloro che preferiscono un monouso responsabile senza rinunciare a una gita fuori porta.
CONTITAL SRL Via Appia km 192.358 - 81052 Pignataro Maggiore (CE) – Italia Tel +39 0823 873-111 sales@contital.com - www.contital.com
Tra passato e futuro
Ecco come ha reagito alla pandemia e sta evolvendo adesso l’offerta f&b. Che nei centri commerciali ha/è uno dei capisaldi ormai riconosciuti
di MLA
LLa ristorazione ha fame!
Anche nei Centri Commer-
ciali. Quale futuro: è così che NPD Group ha intitolato la ricerca presentata di recente in occasione di Ristorazione 2022. Una interessante disamina che arriva da una delle più serie e attendibili realtà che monitorano e studiano da oltre 30 anni il mondo della ristorazione attraverso CREST1, un panel on-line continuativo, rappresentativo dell’intera popolazione nazionale, che fornisce informazioni trimestrali con dettaglio mensile sui comportamenti di consumo fuori casa realizzando 100.000 interviste all’anno in Italia. Uno studio che registra i consumi fuori e dentro il punto vendita, includendo tutti i pasti destinati ad un consumo immediato, che non richiedono ulteriore preparazione, acquistati presso ristoranti, mense o retailer. Ebbene, dallo studio presentato al Palazzo delle Stelline, emerge intanto come in mercati consolidati come quello italiano in consumi sono tendenzialmente stabili con fluttuazioni che dipendono dai comportamenti e dalle strategie dei consumatori (Fig. 1 pag. 39)
Un passo indietro…
La pandemia, come evidente a tutti, ha modificato i comportamenti di consumo in maniera significativa. Prima dello tsunami del Covid, il mondo del fuori casa aveva attraversato 4 principali fasi evolutive. In primis la Great Recession nel periodo 2007/2012, quando, nonostante l’incertezza, il consumatore ha cercato di mantenere le proprie abitudini: la Grande Recessione non ho colpito i consumi in un primo momento, ma il calo è verificato dopo. Con la New Normal del biennio ‘13‘14, il consumatore è diventato sempre più protagonista,
Informazione e networking: la nostra forza è il target mirato
adottando nuove strategie a causa del contesto severo in cui si trovava. Conseguenza: qualcosa che prima era straordinario (mangiare fuori) è diventata una nuova abitudine. Il Post Recession Consumer, tra il 2014 e il 2017, nonostante la ripresa è ancora cauto: semplicità e accessibilità sono gli atteggiamenti di un consumatore che ha imparato ad essere resiliente1. Tra 2017 e 2019 infine, ecco profilarsi Recovery and emerging trends: nuove abitudini e nuovi trend guidano la ripresa, con il consumatore che alza l’asticella delle aspettative e, con essa, anche la spesa nel fuori casa.
…e uno avanti
E oggi? Dopo due anni che nessuno avrebbe mai previsto e tutte le conseguenze determinate da pandemia e lockdown, oggi il mercato registra -25% circa rispetto al periodo pre-Covid in spesa e -27% in visite (Fig. 2) Tuttavia, dal settembre ’21 la spesa registra valori molto vicini al 2019 mentre la ripresa delle visite è più lenta (Fig.3 a pag. 40) Tanti i motivi, ma, innanzitutto, i consumatori sono diventati molto più pessimisti riguardo alla loro situazione finanziaria futura (Fig. 4) Sullo sfondo, si riduce sensibilmente il gap di spesa con il periodo pre-pandemico, ma si tratta di un recupero “drogato” dall’aumento dei prezzi. In termini di visite, infatti, il recupero appare più difficile. 1Più in dettaglio, aumenta la spesa media individuale ad eccezione dell’aperitivo e della cena (Fig. 5), ma il menu si fa più povero proprio in queste due occasioni di consumo, laddove aumentano i prodotti a pranzo e in occasione degli spuntini. Quali le motivazioni a base di tali cambiamenti? Molte, non da ultimo, l’aumento dei prezzi che si sta registrando negli ultimi mesi: il 99% dei consumatori ha percepito un aumento dei prezzi in molte aree della propria vita. Conseguenza: 9 su 10 hanno cambiato il modo di spendere. Vediamo come. Alla domanda: “Pensa alle strategie di risparmio: se dovessi limitare la tua spesa quali sono i principali costi da eliminare/ridurre/posticipare?”. Potendo selezionare fino a 5 tra le attività elencate, il panel ha concentrato la riduzione su intrattenimento, viaggi e ristoranti, che com-
Fig. 2
paiono tra le principali voci di spesa da ridurre mentre quella per le attività regolari è raramente oggetto di tagli (Fig. 6 a pag. 41) Richiesto poi di valutare il cambiamento dei costi in bar e ristoranti ora rispetto a un anno fa, la maggior parte dei consumatori vede aumenti nella ristorazione, con il 20% che li considera molto aumentati. Se si chiede quindi quale strategia sia disposto ad adottare per affrontare l’aumento dei prezzi in ristoranti, fast food, pub/bar, caffè e caffetterie, il campione risponde nel 33% dei casi affermando che frequenterà
Fig. 4
Il f&b nei centri commerciali
Come si comporta e come ha reagito e sta evolvendo l’offerta food and beverage nei centri commerciali? Secondo la ricerca di NPD la quota di visite nella ristorazione all’interno degli shopping center è cresciuta rispetto al 2019 ma i volumi sono più bassi. Se l’offerta f&b all’interno dei mall rappresenta il 13% del traffico complessivo, cresce l’importanza del servizio completo nelle foodcourt, che passa dal 9,5 del marzo 2020 al 10,6% del marzo 2022
meno bar e ristoranti, il 21% che andrà nel proprio ristorante abituale ma ordinerà meno, il 15% cercherà un ristorante diverso da qello abituale che abbia prezzi migliori e promozioni e 14% andrà nel ristorante abituale ma cercherà prezzi migliori e promozioni. Infine, alla domanda: “Se dovessi ridurre le spese quali sarebbero le prime occasioni alle quali rinunceresti o ridurresti?”, potendo sempre selezionare fino a 5 occasioni, il consumatore risponde che colazione e spuntini sono le principali occasioni da ridurre (fig. 7 a pag. 41)