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RMAT O F O V O U
MARZO 2012 anno XXIX n. 256
è nato csc ecomondo supplemento mensile in collaborazione con la fiera di Rimini
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
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CANTIERI STRADE COSTRUZIONI
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L’OPINIONE La fiera è un’occasione per ‘misurarsi’ concretamente rispetto ad altri concorrenti, per dimostrare il proprio know-how, la propria potenza industriale, le proprie innovazioni. Il salone ovviamente rappresenta anche un vivaio di nuovi clienti internazionali.
L’opinione
di Maryvonne Lanoe*
Parigi sarà la rinascita? U
* direttore di INTERMAT
n salone professionale è l’osservatorio economico del settore che rappresenta. In quanto tale è anche il barometro del mercato della domanda e dell’offerta in un dato momento. Tuttavia un salone come Intermat che ha cadenza triennale e che richiede circa un paio di anni di preparazione evolve ovviamente anche secondo lo stato di salute dei mercati. Questa manifestazione è stata lanciata due anni fa e nel 2010 le aziende produttrici di attrezzature uscivano da una crisi senza precedenti, che aveva assistito a un crollo pari al 50% tra il mese di settembre 2008 e l’anno 2009. Globalmente il mercato mondiale delle attrezzature per i lavori pubblici era passato da 100 miliardi di dollari a 50 miliardi. Le unità produttive dei grandi gruppi si erano arrestate attendendo la riduzione delle scorte presso i propri distributori e l’incubo è terminato soltanto alla fine del 2010. Con la riattivazione di numerosi progetti mondiali, i produttori riprendevano fiducia nel proprio mercato e nella necessità di riprendere contatto con il business, esprimere il proprio know-how e la propria differenza competitiva su nuovi mercati. Così per tutto il 2011 il mercato ha riacquistato le forze, si è naturalmente ristrutturato con nuovi attori e a questo proposito Intermat ha rappresentato il momento chiave per la presentazione di nuove macchine e innovazioni. Dall’inizio dell’autunno in Europa si è manifestata un’altra crisi, questa volta di natura squisitamente finanziaria. Tuttavia il salone resta il coronamento del business di questo settore per il 2012. Fra le ragioni che giustificano il coinvolgimento e gli investimenti
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CSC marzo 2012
degli espositori in un salone come Intermat entrano in gioco diversi fattori. In primo luogo si tratta ovviamente di ragioni di natura commerciale: per i produttori di attrezzature vendere è un atto preparato con largo anticipo nei confronti degli acquirenti e il salone rappresenta il momento di consacrazione e finalizzazione di queste vendite. Il salone può essere un luogo in cui si scoprono nuovi fornitori, ma è al contempo un’agora di grande convivialità. Gli espositori accolgono ‘diversamente’ i loro clienti. La fiera è un’occasione per ‘misurarsi’ concretamente rispetto ad altri concorrenti, per dimostrare il proprio know-how, la propria potenza industriale, le proprie innovazioni. Il salone ovviamente rappresenta anche un vivaio di nuovi clienti internazionali. Altro motivo alla base della partecipazione è quello di riunire il proprio network: si tratta di una formidabile opportunità per incentivarlo nel business ma anche nella sua appartenenza all’azienda. Quindi anche in una situazione finanziaria ed economica complessa come quella attualmente attraversata dall’Europa, esiste un bisogno, una necessità, una volontà di mostrare, dimostrare, provare e dire: ‘si, ci siamo’, tanto all’insieme dei dipendenti che ai clienti, ai propri distributori e naturalmente alla concorrenza. Nell’aprile 2012, il mercato mondiale delle attrezzature rappresenterà circa 90 miliardi di dollari e la domanda mondiale del settore edilizio oltrepasserà i 7 miliardi di dollari. Intermat 2012 ne sarà il riflesso e merita che i vostri lettori si annotino questo appuntamento sin da ora.
CSC
ABBONATI
CANTIERI STRADE COSTRUZIONI
Al prezzo 2012
marzo 2012 Anno XXIX Numero 256 Direttore responsabile Andrea Aiello Coordinamento editoriale Massimiliano Barberis
approfondimenti interviste rubriche servizi speciali
In redazione Emanuela Stìfano Hanno collaborato Renzo Arletti, Angelo Artale, Raffaele Cattaneo, Giampiero Biglia, Alberto Caletti, Lele Chichierchia, Giovanni Fassi, Luca Ferrari, Alessandro Maggioni, Mario Marchisio, Alfonso Marra, Pietro Mezzi, Roberto Nicoletti, Pietro Paolo Patat, Giuseppe Provvisiero, Paolo Raffaelli, Roberto Ragozzini, Andreas Renschler, Rossella Rodelli Giavarini, Daniele Rossetti, Alessandro Rossi, Stefano Togni, Paolo Venturi, Stefano Zucali, Paolo Zumaglini.
Prove esclusive di macchine e veicoli
Progetto grafico e impaginazione Mariella Salvi Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Libera Carlini libera.carlini@edifis.it
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 csc@edifis.it www.edifis.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 2,00 Arretrati € 5,00 - Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 50,00 Europa € 65,00 Resto del mondo € 80,00 Conto corrente postale 36640209 Abbonati on line: www.edifis.it Registrazione Tribunale di Milano n. 460 del 07/10/1983 Registro Nazionale della Stampa n. 524 del 17/11/1992
Stampa A.G.F. Italia srl Peschiera Borromeo (MI) Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Associato a:
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CSC marzo 2012
SOMMARIO | marzo 2012 CSC ile • Più
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MARZO 2012 anno XXIX n. 256
è nato CSC ECOMONDO supplemento mensile in collaborazione con la fiera di Rimini
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
NUOVO
CANTIERI STRADE COSTRUZIONI
PROVA IN CAVA RENAULT MIDLUM 4X4
PROVA IN CAMPO BOBCAT E26
ANTEPRIMA INTERMAT 2012 JCB TUTTI I DATI DI VENDITA 2011 TRUCK MMT TRAILER LEGGERI
IN COPERTINA Anteprima Intermat JCB
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Le Aziende in Questo Numero BAUER................................................. 18
• BKT........................................... II COP. BOBCAT............................................... 24 CASE..................................................... 14
• CDS.................................................. 31 CIFA...................................................... 15 CIR......................................................... 49
• COPRA........................................... 13 • DOOSAN............................... 48, 16 FARESIN.............................................. 69 GEODIS............................................... 30 HARSCO.............................................. 66
• IHIMER..............................................7 JCB................................................. 22, 36 KÖGEL................................................. 57 KOMATSU.................................... 16, 54 KUBOTA.............................................. 68
• LOMBARDINI............................. 11 • MAN................................................ 19 MANITOU........................................... 68
• MB...........................................IV COP. • MERCEDES UNIMOG...............9
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CSC news
INTERMAT 2012 14 Il construction in passerella 20 Volvo sbarca a Parigi 22 Gli inglesi attraversano la Manica
33 CSC . ECOMONDO 34 Binomio vincente 35 L’high-tech certificato 36 Il gigante di JCB 37 RENAULT · A spasso per i boschi 38 Il conto su cui contare 30 GEODIS · Tutto in tempo 42 TRUCK e TRAILER · Stiamo crescendo 46 MMT · Armiamoci e partiamo 49 CIR · Tutto cambia, 50 54 57 66 68
per restare uguale NISSAN NV400 · I 3 moschettieri KOMATSU · WA320-6. Ovvero la pala tutto fare Kögel · Il centinato si fa robusto PROGETTO · Il ponte di Vladivostok RUBRICHE FIERA AGRICOLA · Alza e abbassa
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1 L’OPINIONE · Parigi sarà la rinascita? di Maryvonne Lanoe
24 CAMPO PROVE
BOBCAT E26 Piccola lince … grandi prestazioni
58 PROVA SU STRADA
Peugeot Bipper 1.3 HDI 75 Passepartout
62 PROVA in caVa
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Renault Midlum 300.16 4x4 Torello francese
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MERLO................................................. 68 NEW HOLLAND............................... 17 NISSAN................................................ 50 PEUGEUT............................................ 58 PHONTIS............................................. 49
4 Toga e martello · Sicurezza L’ingiustificato arricchimento della pubblica amministrazione: quali rimedi? di Stefano Zucali 5 TUTTO RUOTA · Il ricostruito anche per la scorta di Alfredo Intelvi 6 Esteri ed interni · Le novità fiscali
per le società non operative di Luca Ferrari
8 LineA di sicurezza · Sicurezza
in cantiere
di Lele Chichierchia
8 Gossip machine · Ofelè fa el to mesté di Linda Lovelace
RENAULT..................................... 37, 62 VOLVO CE........................................... 20
70 Csc vetrina
YANMAR............................................. 69
71 Csc eventi • Gli Inserzionisti
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CSC marzo 2012
CSC news CTE sbarca in Thailandia e Algeria
C
ontinua l’espansione di CTS: con le sue piattaforme aeree antincendio, ora ha conquistato anche la Thailandia e l’Algeria. In particolare, in Thailandia è stata recentemente consegnata una B-Fire 360 per la municipalità di Lampang; si tratta di una piattaforma con un altezza di lavoro di 36 m e con una portata in cesta di 450 chilogrammi. In Algeria, invece, con destinazione Sonatrach, arriverà Due B-Fire 330 (altezza di lavoro di 32,5 m, 450 kg di portata in cesta). Si tratta di un traguardo importante, poiché Sonatrach non soltanto è il più grande gruppo oil and gas algerino, ma è anche il più grande di tutta l’Africa. Per entrambi i progetti si è trattato di un importante e complesso allestimento, composto da impianto acqua (pompa e serbatoio) per la B-Fire 360 e di impianto schiuma (pompa e serbatoio) per la B-Fire 330. Le piattaforme aeree B-Fire sono progettate e costruite per le operazioni di soccorso antincendio. Sono disponibili con o senza scala laterale e vengono progettate con una vasta gamma di opzioni per soddisfare le più disparate condizioni di lavoro.
TOGA E MARTELLO A cura dell’Avv. Stefano Zucali di Milano, esperto in diritto degli appalti, contrattualistica e diritto amministrativo*
L’INGIUSTIFICATO ARRICCHIMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: QUALI RIMEDI?
O
gni contratto stipulato tra la Pubblica Amministrazione ed il privato deve necessariamente rivestire la forma scritta e in mancanza di tale requisito formale il contratto non è validamente concluso e nessun rapporto di natura negoziale potrà dirsi instaurato tra P.A. e privato. Si tratta di una nullità di tipo assoluto e, di conseguenza, insanabile, frutto di una scelta netta e inequivocabile: impedire che i rapporti tra privato e P.A. possano nascere da un comportamento concludente e senza una precisa manifestazione di volontà da parte dell’Amministrazione. Ma cosa accade nell’ipotesi in cui, per varie ragioni, il soggetto privato abbia comunque compiuto una prestazione a favore della P.A. anche in assenza di contratto? Quali azioni sono esperibili a tutela del privato? Esiste, per queste situazioni, un rimedio generale previs to dall’ordinamento giuridico e, in particolare, dall’art. 2041 del Codice Civile secondo cui “chi, senza giusta causa, si è arricchito a danno di un’altra persona è tenuto, nei limiti dell’arricchimento, a indennizzare quest’ultima della correlativa diminuzione patrimoniale”. Si tratta dell’azione generale di “arricchimento senza causa” i cui presupposti sono: il vantaggio patrimoniale di un soggetto, il danno (ossia l’impoverimento) di un altro soggetto, la correlazione tra arricchimento e danno, la mancanza di una causa giustificatrice e, infine, la sussidiarietà dell’azione, ossia il fatto che non esistano altre azioni tipiche idonee a tutelare il soggetto danneggiato. Se, però, il soggetto che beneficia del vantaggio patrimoniale è la Pubblica Amministrazione ai suddetti presupposti va aggiunto, secondo pacifica e consoli-
data giurisprudenza, il requisito del riconoscimento dell’utilità della prestazione o dell’opera da parte della stessa P.A. Infatti, secondo la Corte di Cassazione “il riconoscimento dell’utilità dell’opera o della prestazione eseguite dal terzo costituisce requisito per l’accoglimento dell’azione di ingiustificato arricchimento nei confronti della P.A. sostituendo il requisito dell’arricchimento previsto dall’art. 2041 c.c. nei rapporti interprivati” (Cass. Civ., Sez. II, 30.7.2004 n.14570). Tale riconoscimento può avvenire in maniera esplicita, cioè con atto formale della P.A., oppure in modo implicito ossia mediante l’utilizzazione dell’opera o della prestazione consapevolmente attuata dagli organi rappresentativi dell’Ente (Cass. Civ. 24.9.2007 n.19572). Non è, quindi, sufficiente la mera acquisizione e successiva utilizzazione della prestazione o dell’opera da parte della P.A. ma è richiesta una manifestazione di volontà univoca, ancorché implicita, da parte degli organi rappresentativi della stessa Amministrazione (Cass. Civ. 21.9.2005 n.18586; Cass. Civ., Sez. I, 28.10.2005 n.21079; Cass. Civ., Sez. II, 27.7.1999 n.8070; Tribunale Lamezia Terme 20.6.2011 n.775). E’ chiaro l’intento di evitare pericolose situazioni a svantaggio del pubblico e, in ultima analisi, della collettività. Se non vi fosse, infatti, la necessità di un riconoscimento di utilitas, espresso o tacito, da parte della P.A., basterebbe eseguire una qualsiasi opera o prestazione su beni demaniali strumentali a servizi pubblici (strade, rete fognaria, rete di distribuzione del gas, edifici scolastici, ecc…) per maturare nei confronti dell’Amministrazione un diritto all’indennizzo ex art. 2041 c.c.. con il rischio evidente di gravi abusi.
* Per contatti: 02 54122117 - stefano.zucali@studio-avvocati.eu
L’
MWH. Un nuovo canale per Istanbul
obiettivo è ambizioso, ma basato su esigenze reali: l’incremento del traffico nel Bosforo, la rapida crescita economica e commerciale della Turchia e la necessità di sicurezza nei trasporti, hanno suggerito al premier turco Erdogan di valutare l’opportunità di creare una via alternativa per unire il Mediterraneo al Mar Nero e, di conseguenza l’Europa all’Asia. Come? “duplicando” il canale del Bosforo attraverso un nuovo Canale di Istanbul. Coinvolta in questo progetto è anche MWH, società multinazionale di ingegneria e consulenza ambientale che, in occasione di un convegno dedicato proprio alla valutazione della fattibilità dell’ampliamento del Bosforo, ha presentato il progetto del Canale di Panama, ossia il progetto del nuovo set di chiuse che sarà terminato nel 2014 e che vede MWH capofila del team internazionale di progettisti. Il Canale di Panama, dunque, sarebbe un po’ il punto di partenza del progetto turco, poiché le caratteristiche topografiche delle due realtà presentano numerose similitudini.
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Tuttavia, resta un punto da chiarire: l’individuazione del luogo esatto dove il nuovo canale dovrebbe essere realizzato. A tal proposito, i progettisti di MWH che hanno fattivamente lavorato alla definizione del Canale di Panama hanno dichiarato: «Non ci sono ancora elementi sufficienti per fare una serie di valutazioni necessarie; tuttavia, la conformazione topografica del territorio turco sembra ricordare maggiormente quella panamense rispetto a quella di Suez. A Panama i dislivelli del terreno, le alture e la presenza della giungla, hanno reso indispensabile l’utilizzo di un sofisticato sistema di chiuse che permetterà di sollevare e abbassare le navi durante il passaggio e di raccogliere parte delle acque movimen tate in appositi water saving basins». «La realizzazione di opere così imponenti - hanno concluso - se condotte in armonia con il territorio, offre un impulso eccezionale all’economia dei paesi coinvolti. Come esperti di grandi opere infrastrutturali, guardiamo con notevole attenzione a questo tipo di progetti».
CSC marzo 2012
CSC news Tutto ruota A cura di Alfredo Intelvi
Il ricostruito anche per la scorta
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’esigenza di riportare sotto controllo i conti troppo ballerini dello Stato italiano ha attirato ancora una volta l’attenzione sulle auto di scorta a politici ed esponenti di partito. Sulla questione le esigenze sono sostanzialmente due. Da un lato vi è la necessità di contenerne il numero e dall’altro occorre cercare di ridurre i costi di gestione dei veicoli che le amministrazioni pubbliche devono comunque avere. Da quest’ultimo punto di vista va segnalato che vi è una norma di legge che potrebbe dare un contributo apprezzabile all’economia di gestione delle flotte pubbliche, norma che però viene disattesa da molti enti tenuti ad applicarla. La norma riguarda l’impiego di pneumatici ricostruiti da parte dello Stato, delle Regioni, degli enti locali, dei gestori di servizi pubblici e di servizi di pubblica utilità, pubblici e privati, che sono tenuti a riservare ai pneumatici ricostruiti almeno il 20% dei loro acquisti di pneumatici di ricambio. Si tratta di una prescrizione contenuta nella legge Finanziaria per il 2002, prescrizione che è stata dettata essenzialmente per finalità di tutela dell’ambiente, ma che oggi acquista anche un’altra importante valenza data l’impellente necessità di contenere la spesa pubblica. La ricostruzione consente di rallentare l’avvio allo smaltimento di un prodotto potenzialmente inquinante come i pneumatici usati e da questa situazione deriva la sua valenza ecologica. Grazie alla ricostruzione la vita dei pneumatici viene infatti prolungata oltre il primo uso, dotando di un nuovo battistrada le strutture portanti che in seguito ad ac-
curati controlli risultano perfettamente integre ed idonee al processo di ricostruzione, processo che si svolge secondo le rigorose norme ECE ONU 108 e109. Come si è detto la norma più sopra citata nasce da esigenze ambientali, ma nella situazione di crisi che stiamo vivendo acquista oggi ancora più importanza in quanto consente anche notevoli risparmi nella gestione delle flotte. Sarebbe quindi opportuno che le amministrazioni pubbliche osservassero scrupolosamente la legge per quanto riguarda l’impiego dei pneumatici ricostruiti e ciò anche in considerazione del fatto che la quota del 20% riservata ai ricostruiti nell’acquisto di pneumatici di ricambio non è certo elevata. Basti pensare che le flotte di mezzi per il trasporto di cose e di autobus acquistano pneumatici ricostruiti in misura decisamente superiore al 20% delle loro esigenze di gomme di ricambio. Anche in considerazione di questa situazione la Camera dei Deputati nel 2009 ha approvato all’ unanimità una risoluzione in cui impegna il Governo a far rispettare l’obbligo di legge di cui si è detto e ad aumentare al 50% la quota riservata ai pneumatici ricostruiti negli acquisti di pneumatici di ricambio delle flotte delle amministrazioni pubbliche e dei gestori pubblici e privati di servizi pubblici o di pubblica utilità. Nonostante questa risoluzione il Governo non ha ancora adottato alcun provvedimento, ma sarebbe opportuno che provvedesse al più presto. Lo impongono le ragioni dell’ambiente ma, data la situazione economica del Paese e quella del bilancio dello Stato, lo impongono anche le ragioni dell’economia.
Classificazione energetica: occorre mettersi in regola
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al 1 gennaio 2012, ai sensi della Direttiva Europea 2002/91/CE (Energy Performance of Buildings), è diventata obbligatoria la classificazione energetica per tutti gli edifici in vendita o in affitto. Sugli annunci, pertanto, occorre segnalare - obbligatoriamente - l’indice di prestazione energetica. Nonostante la cogenza del provvedimento, però, secondo uno studio condotto da Immobiliare. it, la strada per giungere al pieno rispetto della normativa sembrerebbe essere ancora parecchio lunga: ad oggi, solo il 12,7% degli immobili in vendita o locazione è in possesso del certificato di prestazione energetica e non tutte le regioni starebbero reagendo con la stessa efficienza. Stando alle rilevazioni di Immobiliare.it, infatti, nelle regioni del Nord-Est la percentuale di annunci con certificazio-
ne energetica è pari al 18,9%, mentre a in quelle del nordovest si attesta intorno al 15,6%. Meno performanti sarebbero poi le regioni del centro (8,8%) e, fanalino di coda di questa classifica, quelle del Sud. Risultati diversi si rilevano anche a livello provinciale: il numero più elevato di certificazioni è appannaggio della provincia autonoma di Bolzano (oltre un annuncio su quattro, il 25,6%) e di quella di Trento (22,0%); seguono Milano (11,3%) e Torino (10,2%), mentre Roma è ferma al 5,2%. Ultima in classifica la Provincia di Palermo, con solo lo 0,9% di abitazioni certificate. Il motivo di questa reticenza a mettersi in regola con la normativa potrebbe risiedere nell’assenza di sanzioni pecuniarie; infatti, ad oggi, l’unica regione che ‘punisce’ il mancato adempimento dell’obbligo è la Lombardia. Un altro dato interessante è certamente quello relativo alla classe energetica in cui ricadono gli immobili in vendita: in una scala compresa tra A e G (dove A è la tipologia migliore e G la peggiore), il 24% appartiene alla classe C, una percentuale identica si trova anche nella classe G, dove si ritrovano prevalentemente immobili vecchi, che anche con importanti e costosi interventi di ristrutturazione faticherebbero ad arrivare in classe A. Nelle classi più performanti, invece, ricadono le abitazioni di nuova costruzione.
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CSC marzo 2012
Airo e le piattaforme “mini”
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on raggiungono ‘vette’ impressionanti, ma nel loro piccolo semplificano la vita di parecchi operatori, non solo del settore dell’edilizia. Sono XP5E e XLP5E di Airo, le piattaforme agili e versatili capaci di muoversi anche in spazi ristretti, quali i magazzini e le corsie dei centri commerciali. Il meccanismo a forbice con spinta manuale, il peso ridotto, la rapidità dei movimenti, permettono a questi attrezzi di portare ‘in quota’ materiali e utensili vari, anche di peso non trascurabile. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, si sta parlando di un’altezza di lavoro di 4,60 metri per la XP5E e di 5,34 metri per la XLP5E, mentre il piano di calpestio e la portata sono uguali per entrambe: 70 centimetri di larghezza il primo, 250 chilogrammi la seconda. Sebbene non siano confrontabili con le dimensioni delle piattaforme da alta quota, da Airo raccomandano comunque un occhio di riguardo alla sicurezza: gli utilizzatori devono essere adeguatamente formati e non possono esimersi dall’indossare tutti i dispositivi antinfortunistici del caso.
CSC news Manitowoc per l’eolico
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na GTK1100 ha assemblato tre turbine eoliche da 2 MW in soli nove giorni. Il progetto prevedeva l’erezione della torre, l’installazione della navicella e delle pale del rotore. Per Wiesbauer, proprietaria della gru, l’operazione ha coinciso con il 50° montaggio di una turbina a opera di questa GTK1100 negli ultimi quattro anni. Nello stesso periodo, la gru è stata impiegata anche su una serie di progetti industriali e di energia. Il progetto in questione è stato realizzato nella città di Freiburg, nella Germania meridionale. Raggiunto il sito su appena cinque rimorchi, la GTK1100 è stata montata in meno di un giorno. La speciale configurazione degli stabilizzatori non richiede l’uso di un contrappeso e ne agevola l’allestimento per le operazioni di sollevamento pesante. La gru è stata progettata in modo tale da ridurre al minimo la preparazione del terreno, con un ingombro di soli 18 x 18 m. Inoltre, il design della gru e la torre verticale la rendono molto più resistente alla forza del vento rispetto alle autogru tradizionali
ESTERI ED INTERNI A cura del dott. Luca Ferrari*
Le novità fiscali per le società non operative
L
a disciplina sulle società non operative, ovvero quelle società di capitali che non svolgono attività commerciale, è contenuta nell’articolo 30 della legge 724/1994, che è stata oggetto di importanti modifiche operate dall’articolo 2 del Dl 138/2011 (manovra di ferragosto). Le novità legislative puntano a evitare la costituzione di nuove società e contrastare le società già esistenti che come scopo primario vengono utilizzate per fini riconducibili la mera gestione del patrimonio della compagine dei soci effettivi, senza di fatto svolgere una vera e propria attività commerciale. In linea generale, le principali novità riguardano: 1. l’incremento di tassazione di 10,5 punti percentuali (dal 27,5% al 38%) per le società considerate non operative; 2. l’assoggettamento alla disciplina delle società non operative anche qualora la società sia in perdita per tre periodi d’imposta consecutivi; 3. ovvero, le società che nell’arco del triennio, dichiari per due periodi d’imposta una perdita e per il terzo un reddito inferiore a quello minimo. La maggiorazione dell’aliquota trova applicazione ogni qualvolta la società rientri tra quelle considerate non operative dal citato articolo 30 della legge 724 del 1994. Il concetto di operatività è stato prontamente circoscritto attraverso l’utilizzo di parametri oggettivi, il cosiddetto test di operatività, il quale prevede un confronto tra un valore effettivo, determinato considerando ricavi, incrementi di rimanenze e proventi ordinati imputati a conto economico; ovvero un valore presunto, calcolato applicando a taluni beni e immobilizzazioni specifiche percentuali. Qualora il valore effettivo risulti inferiori rispetto a quello presunto la società è considerata non operativa ed è as-
soggettata a delle conseguenze rilevanti ai fini delle imposte sui redditi, dell’Irap e dell’Iva. Nell’ipotesi in cui la società dichiari un valore effettivo (media dei ricavi, proventi e incrementi di rimanenze nei periodi d’imposta dell’ultimo triennio) inferiore rispetto al valore presunto, la stessa è considerata non operativa nel periodo d’imposta successivo. A norma del predetto art. 30, qualora la società si possa considerare operativa, questa dovrà dichiarare un reddito minimo calcolato in ragione di coefficienti percentuali che fungono da moltiplicatore sui beni aziendali, tra i quali le partecipazioni, gli immobili e le altre immobilizzazioni. Attraverso le risultanze di calcolo si evince il parametro minimo reddituale sul quale calcolare le imposte dovute, posto che, qualora il reddito effettivo risulti superiore a quello determinato presuntivamente, sarà quest’ultimo quello che determinerà l’effettiva base imponibile. Sul reddito minimo dovrà essere applicata la maggiore aliquota Ires del 38% e non quella ordinaria IRES del 27,5 per cento. Tuttavia, la relazione tecnica contenuta nella novella legislativa stabilisce che la maggiorazione di aliquota è applicata sul reddito imponibile dichiarato anche nel caso in cui quest’ultimo sia superiore al reddito minimo. La nuova tassazione si applica a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione. In altri termini, per un contribuente con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare la maggiorazione sarà applicabile a partire dal periodo d’imposta 2012. Nella determinazione degli acconti dovuti per il 2012, tuttavia, si deve assumere quale imposta del periodo precedente quella che si sarebbe determinata applicando le nuove disposizioni.
* Eamon Consulting SA, Chiasso · luca.ferrari@eamonconsulting.ch
Il minuto di VDO
Il Bim di Autodesk
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DO lancia anche quest’anno la tradizionale campagna promozionale “3 +1” legata alla vendita di accessori originali del tachigrafo. I clienti che acquistano tre confezioni di dischi per tachigrafo analogico e/o tre di rotolini di carta per la stampante del tachigrafo digitale riceveranno in regalo un pratico e utile cronometro, uno strumento caratterizzato da un particolare design che sostituisce il tradizionale cronometro da polso permettendo una maggiore maneggevolezza nell’impostare i vari comandi per le diverse funzioni: ora normale, allarme sonoro, attivazione della modalità cronometro, visualizzazione dei tempi parziali. VDO ha fatto una scelta mirata per l’omaggio agli autotrasportatori. Il gadget infatti rispecchia simbolicamente la novità più importante del 2011 per il settore dei trasporti: la “Regola del minuto”, introdotta con la nuova generazione di tachigrafi digitali DTCO® 1.4. Essa prescrive infatti che debba essere l’attività di maggior durata verificatasi nell’arco di 60 secondi ad essere registrata come attività per quel minuto. Ciò assume particolare rilevanza ai fini della registrazione dei tempi di guida, perché consente di incrementare il tempo di guida a disposizione degli autisti, soprattutto in alcune situazioni come nel traffico cittadino o in coda alla dogana.
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utodesk unisce la potenza del cloud, il mobile computing e la propria gamma di soluzioni per il BIM (Building Information Modeling). Il leader nella fornitura di software di progettazione e intrattenimento 3D ha presentato una soluzione BIM che permette di migliorare in modo significativo le modalità con cui i vari componenti dei team lavorano su progetti nei settori dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni (AEC), collaborano e comunicano. L’offerta BIM di Autodesk è parte di Autodesk 360 per il BIM, un insieme di soluzioni sicure, semplici da utilizzare ed affidabili che permettono di semplificare i processi di gestione dei prodotti e del business. Queste soluzioni sono particolarmente scalabili e consentono di connettere utenti individuali a uffici regionali, così come gruppi di lavoro estesi che collaborano a un unico progetto da continenti diversi. Autodesk 360 per il BIM è un insieme potente e flessibile di strumenti cloud, grazie ai quali i team di lavoro possono avere a disposizione, in brevissimo tempo, funzionalità di collaborazione e gestione dei dati. Questa soluzione rappresenta un passo significativo per creare un flusso di lavoro dalle fasi di progettazione alla costruzione.
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CSC news Linea di sicurezza A cura di Lele Chichierchia*
Sicurezza in cantiere. Il ruolo del C.S.E. spesso disatteso o male interpretato.
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uesto articolo nasce dal fatto che spesso mi trovo a fare verifiche ispettive nei cantieri edili per conto di committenti privati e spesso e volentieri noto che vigono all’interno degli stessi, cattive interpretazioni sul ruolo del C.S.E. Il CSE, acronimo di Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione, è il soggetto incaricato dal Committente o dal Responsabile dei Lavori, per la gestione dei rischi interferenziali o aggiuntivi all’interno del proprio cantiere. Molto spesso invece al CSE si demanda anche la gestione dei rischi specifici o d’impresa. Per dipanare questo primo fraintendimento occorre allora specificare cosa sono i rischi sopra elencati. Rischi interferenziali, sono quei rischi che emergono dalla presenza, contemporanea o successiva di più imprese o lavoratori autonomi, all’interno di una stessa area di lavoro. Possono anche essere generati da una sola impresa ma durante l’avvio di più attività contemporaneamente; Rischi aggiuntivi, sono quei rischi legati alla specifica area di lavoro e generalmente legati all’ambiente (es. condizioni idrogeologiche, presenza di linee elettriche sotter-
ranee o aeree; Rischi specifici o d’impresa, sono quelli che si generano per l’attività propria svolta dalle singole imprese esecutrici. Ecco allora, che si desume che mentre per i primi due è chiamato alla gestione dei rischi il CSE, per l’ultimo, la posizione di garanzia continua ad essere quella del Datore di Lavoro della singola impresa esecutrice. Altra questione spesso spinosa nei cantieri riguarda il compito del CSE nella verifica dei POS (Piano Operativo di Sicurezza) delle singole imprese esecutrici. Spesso infatti i POS sono scarsi nei contenuti e non assolvono al compito secondo quanto concepito dal legislatore. Il POS dovrebbe essere una fotografia reale di quello che l’impresa esecutrice andrà a fare in cantiere e dovrebbe essere un piano complementare e di dettaglio rispetto al PSC. Stante l’obbligo di aggiornamento visto che il POS “dovrebbe” essere un documento “dinamico”nei contenuti, questi oltre a prevedere le fasi lavorative che si andranno a realizzare, le attrezzature previste per l’espletamento della fase, etc, nella sua redazione si dovrebbe rifare a quanto
previsto nel PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento) redatto dal CSP (Coordinatore in fase di Progettazione) in accordo col progettista, ed attuato dal CSE operativamente in cantiere. Compito del CSE è eventualmente, in accordo col CSP redigere eventuali prescrizioni su come svolgere in sicurezza la fase, ma non entrare nel merito delle attrezzature utilizzate (es. marca, modello, etc.) o nelle procedure lavorative per raggiungere lo scopo. Il CSE ha l’onere di verificare l’idoneità del POS e di assicurare la coerenza tra questi ed il PSC. Si deduce pertanto che l’obbligo di risultato in termini d’idoneità del POS spetta al Datore di Lavoro che lo ha redatto. Se questi non fosse idoneo il CSE ha solo il compito di rispedirlo al mittente chiedendogli che questo sia conforme all’Allegato XV del D. Lgs. 81/09 dal punto di vista dei contenuti. “Assicurare” invece la coerenza di questo con il PSC sposta invece l’obbligo di risultato sul CSE inteso come coerenza di quanto scritto nel primo (POS) con quanto scritto nel secondo (PSC), senza discordanze nel merito. L’ultima questione riguarda la presenza in termini “quantitativi” del
CSE in cantiere, vale a dire quanto tempo questo debba passare all’interno del cantiere. Premesso che questi non ha l’obbligo di essere presente in via “continuativa” nel cantiere perché non viene richiesta (a differenza del “preposto”) una vigilanza “continua”, diciamo che l’obbligo della presenza dello stesso va quantomeno garantita quando esistono “fasi critiche” che rendono indispensabile il suo contributo in termini fisici. Per fase critica si intende una fase dove la probabilità che si manifesti un rischio che possa compromettere la salute e sicurezza delle maestranze, sia ragionevolmente alta tale da non rendere questo rischio “accettabile”. Un CSE che svolge con coscienza e professionalità il suo mandato/incarico, è in grado comunque di quantificare in sede di offerta della sua prestazione, la presenza quantomeno “minima” prevista per quel cantiere nelle varie fasi lavorative. A conclusione diciamo che tutto quanto di diverso da quanto specificato, invece, resta a carico dei Datori di Lavoro delle imprese esecutrici, che troppo spesso vedono nel CSE la “cura” a tutte le loro responsabilità.
* HSE Manager - +39 3286426929 -lele@circolodellasicurezza.com - www.circolodellasicurezza.com
Gossip machine Ofelè fa el to mesté
Per chi non frequenta il milanese, si traduce più o meno con: “Pasticcere, fai il tuo mestiere”. Ovvero, che ognuno faccia il proprio lavoro. Il problema è che, di questi tempi, è sempre più difficile capire quale sia l’effettivo lavoro (oggi si dice la “mission”) dei grandi. Un caso, in particolare, non smette di stupirmi. Caterpillar, alle prese con una gamma sconfinata, ha capito in fretta che è difficile essere eccellenti produttori di ogni tipologia di macchinario. Fabbricare tutto in casa con elevati standard qualitativi non è più di moda nel terzo millennio, persino per chi ha la vocazione per il prodotto e fa grandi volumi. Oggi è di moda la partnership. I miniescavatori non sono il nostro forte? Bussiamo alle porte dei tedeschi di Wacker Neuson e facciamoli produrre a loro. Alla nostra gamma mancano le gigantesche macchine da miniera? Facile, compriamo Bucyrus. I movimentatori per materiali non entusiasmano? Facciamo un accordo con Exodus. Sulla carta tutto perfetto. Ma legarsi con un’alleanza forte rappresenta spesso un vincolo e un rischio. Esco, ad esempio, è un fornitore esclusivo di materiale d’usura per le benne delle macchine gialle che, con i suoi attuali problemi di disponibilità, sta duramente mettendo in crisi questo modello (e i nervi dei clienti). La parola, in questo caso, rischia di passare alle aule dei tribunali, ma i tempi sono ormai maturi per un ripensamento del modello pervasivo della partnership. E io scommetto che la prima a finire sotto la lente di ingrandimento sarà quella con JLG per la produzione dei sollevatori telescopici, che non mi pare sia mai decollata. Linda Lovelace
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Un marchio della Daimler AG.
L’era di Unimog è solo all’inizio. Da sempre si adatta ad ogni situazione, anche la più estrema. Prestazioni che vanno ben oltre l’immaginabile, trazione 4x4 con bloccaggio differenziali, assi a portale, zone di montaggio attrezzi e capacità di adattamento superiori: Mercedes-Benz Unimog lavora in condizioni che nessun altro veicolo è in grado di tollerare. Disponibile nelle tre gamme: U20, U300/U400/U500, U4000/U5000. Mercedes-Benz Unimog. Da 60 anni, al servizio dei cittadini.
CSC news Montatori diplomati. Al via il corso di formazione
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osa in opera a regola d’arte. Dopo il successo ottenuto in Austria e Germania, è in partenza anche in Italia il percorso formativo certificato rivolto agli operatori del settore dell’edilizia e ideato da Internorm. L’idea formativa parte da un presupposto: se la qualità della posa in opera è scarsa, disporre di prodotti tecnologicamente eccellenti può non essere sufficiente a garantire un perfetto isolamento termo-acustico. In altri termini, nonostante un prodotto ben fatto, la mancata perfezione nella montatura, causerebbe perdite di calore, formazione di muffe, danni all’involucro e, più in generale, un peggioramento del comfort abitativo. Il calendario del corso per montatore diplomato e specializzato Internorm prevede quattro appuntamenti giornalieri, a cui si aggiunge un’ulteriore giornata dedicata alla verifica delle competenze acquisite dei candidati. La prima tranche di lezioni è fissata per il 26 e il 27 marzo 2012 e sarà incentrata sulla formazione tecnica relativa a regole e norme per il montaggio delle finestre. In questo contesto saranno analizzate una serie di argomenti strategici per la buona riuscita della posa in opera, quali i meccanismi di trasporto dell’umidità, la formazione di condensa e muffe, l’andamento delle isoterme, l’isolamento acustico. Verranno inoltre presi in esame la realizzazione delle fughe, i giunti di dilatazione e il comportamento dei moderni materiali di sigillatura. Nell’ambito di questa prima fase è anche prevista una parte pratica, che prevede la progettazione del giunto. La seconda parte del corso (12-13 aprile 2012) sarà invece incentrata sulla formazione qualitativa dell’immagine e del comportamento del montatore con riferimenti anche alle tecniche di vendita. Seguirà a circa un mese di distanza (18 maggio 2012), una prova finale strutturata in tre parti: un test multiple choice, un colloquio orale presso un cantiere scelto a campione e un esame orale al cospetto di
Controls. Prove tecniche per cemento e asfalti
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anno la funzione di testare i materiali e faranno tutte quante bella mostra di sé a Intermat. Sono le macchine di Controls: Pilot 4 per le prove di compressione di cementi e calcestruzzi, Dynapave per gli asfalti e la geotecnica stradale. Partiamo da Pilot4, ossia dalla nuova gamma di presse per cui è stata adottata la tecnologia ES (Energy Saving). Certamente stiamo parlando di una macchina friendly: per attivare il ciclo di prova automatico, l’operatore non deve far altro che premere un tasto sullo schermo. Fatto questo, la macchina fa praticamente tutto da sola: il pistone sale velocemente sino al contatto delle piastre con il provino, l’unità idraulica a velocità variabile lavora modulando la portata e producendo le alte pressioni richieste, il tutto senza produrre rumore, calore e, il che non guasta, risparmiando energia. A prova terminata, quando il provino si rompe, la macchina si arresta ed è già di nuovo pronta per la prova successiva. Dynapave, invece, è la nuova generazione di sistemi dinamici per prove su conglomerati bituminosi stradali. In particolare, Dynapave 78-B7030 è un sistema dinamico servoidraulico da 30 kN per prove di rigidezza per trazione indiretta su materiali non legati. Inoltre il sistema consente di effettuare prove a controllo di carico o spostamento con la programmazione delle forme d’onda in un’ampia gamma di frequenze (fino a 70 Hz), per simulare gli effetti del traffico. Anch’essa di facile impiego, l’interfaccia utente consente di seguire in tempo reale l’esecuzione della prova e la valutazione dei risultati.
Sempre a proposito di bitume, vale la pena ricordare Gyrocomp, il compattatore giratorio che si basa, appunto, sulla tecnica giratoria. In altri termini, consiste in una compattazione di un campione di conglomerato bituminoso contenuto in una fustella cilindrica, ottenuta attraverso l’azione simultanea di una compressione verticale statica e dell’azione di taglio risultante dalla rotazione della fustella sul suo asse inclinato. I dati di compattazione sono misurati e registrati durante la prova. Sono strumenti facili da usare che, dato il successo raggiunto negli anni, saranno presenti ad Intermat con la terza generazione.
La Generazione 2 di Continental
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on l’Hd Hybrid si è rivoluzionato il settore nelle misure chiave per il cerchio 22,5”. Adesso Continental amplia la sua offerta dei pneumatici da rimorchio con i nuovi Htl2 ed Htr2 per il cerchio 17,5 pollici che possono garantire un miglioramento della performance economica dei mezzi su cui vengono montati grazie a una minore resistenza al rotolamento e a maggiori percorrenze chilometriche. I pneumatici Htl2 a sezione ribassata sono progettati per un uso su lunghe distanze e tratte rettilinee. L’ultima generazione di questi pneumatici è stata sviluppata per essere utilizzata in particolare su rimorchi e semirimorchi per il trasporto di grandi volumi. Il nuovo profilo dell’Htl2, grazie alle sue strette scanalature longitudinali e alle spalle chiuse, favorisce una minore resistenza al rotolamento. Inoltre un battistrada più profondo e l’alta stabilità garantita dalla carcassa e dalla mescola di gomma utilizzata (sviluppata appositamente per questa applicazione) contribuiscono a ridurre i consumi di carburante. I pneumatici Htr2 sono progettati per l’utilizzo su tratte polivalenti. Grazie alla loro elevata capacità di carico possono essere impiegati per applicazioni anche molto diverse tra loro. Lo speciale disegno del battistrada con blocchi e scanalature sottili garantisce la tenuta della strada, evita che pietre e detriti restino incastrati e allo stesso tempo assicura una maggiore silenziosità e un minor consumo di carburante anche nelle condizioni di utilizzo più dure. Il nuovo Htr2 combina alta redditività, maggiore durata e livelli di sicurezza ulteriormente migliorati. Come tutti i pneumatici Continental della Generazione 2 montano la cintura
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triangolare composta da quattro strati, la carcassa rinforzata e il sistema di contenimento dell’aria AirKeep, contro la perdita di pressione interna. I pneumatici Htl2 per il trasporto a lunga percorrenza sono disponibili nelle dimensioni 245/70 R 17.5, 215/75 R 17.5 e 235/75 R17.5. I pneus Htr2 per un uso su tratte regionali si presentano nelle dimensioni 205/65 R.17.5, 215/75 R 17.5 e 235/75 R 17.5.
CSC news Dulevo& Brigade Electronics. Insieme per la sicurezza
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attenzione alla salute e alla tutela dell’operatore è al centro della joint venture tra Dulevo - produttrice di veicoli commerciali e industriali - e Brigade Electronics, azienda dedita alla progettazione e produzione di sistemi di sicurezza. In seguito a questo accordo, i mezzi Duelvo sono ora equipaggiati con dispositivi particolarmente all’avanguardia: tutti i veicoli stradali sono provvisti di kit monitor e di telecamera, per garantire la massima visibilità in fase di manovra, a protezione delle persone circostanti e dei conducenti. Entrando nel dettaglio, la telecamera VBV-700C può vantare un’alta affidabilità anche in condizioni di scarsa visibilità, per esempio durante le ore notturne oppure nei casi di sovraesposizione alla luce diretta del sole; l’alto grado di impermeabilità e le omologazioni EMC completano i plus del dispositivo. Il monitor digitale abbinato VBV-770DM da 7 pollici presenta un’ottima visualizzazione da
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più angolazioni e si differenzia anche per la funzione antimanomissione che evita violazioni, e per l’eccellente nitidezza delle immagini ad alta risoluzione e contrasto. La collaborazione tra le due aziende ha portato a personalizzare alcuni dei prodotti Brigade Electronics con il marchio Dulevo, che associa ulteriormente il proprio nome alla sicurezza ed alla tutela della persone. Oltre a quelli di serie, l’azienda di Fontanellato può, su richiesta del cliente, dotare i mezzi anche di altri dispositivi opzionali: la gamma di articoli dell’azienda inglese, vasta ed assortita, comprende allarmi con messaggi vocali, allarmi BBSTEK per la retromarcia con “suono a banda larga” direzionale e a regolazione automatica del volume (che garantiscono maggiore sicurezza ed annullano l’inquinamento sonoro provocato dagli allarmi tradizionali), sistemi di retrovisione e telecamere per l’eliminazione degli angoli ciechi e sensori ultrasonici.
Daily sale di litri
l debutto due nuove versioni del Daily Superman. Sono da un mese disponibili le versioni con motore da 2,3 litri Euro 5 e 146 CV e quella con motore da 3 litri EEV e 146 CV. Il motore da 2,3 litri Euro 5 e 146 CV, con coppia di 350 Nm è dotato di un nuovo turbocompressore a geometria variabile e della esclusiva tecnologia Multijet II, in grado di garantire la massima efficienza. Su tutte le motorizzazioni da 2,3 litri Euro 5 (106, 126 e 146 CV) è abbinabile il nuovo cambio a 6 marce, ottimizzato per sfruttare al meglio la disponibilità di coppia del motore al fine di ridurre i consumi. La motorizzazione da 3 litri EEV e 146 CV, 370 Nm di coppia con turbina a geometria variabile, completa l’offerta di veicoli adatti a missioni impegnative che richiedono un allestimento con tara elevata.
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Daf in India Paccar prosegue nel mondo la politica degli allestimenti Vocational e a Delhi, durante l’AutoExpo (la più grande manifestazione automobilistica in India) ha presentato un DAF CF. “L’India è uno dei mercati più grandi e in più rapida crescita al mondo per i veicoli industriali. L’evento AutoExpo offre un’eccellente opportunità di esporre i nostri prodotti DAF leader nel settore ai clienti indiani dei veicoli commerciali, “ha dichiarato Dan Sobic, vice-presidente esecutivo del Gruppo. Il DAF CF esposto è dotato di un motore PACCAR PX-6 180 e un cassone ribaltabile Asia Motorworks (Amw).
CSC news una commissione appositamente selezionata.
Nuova omologazione per la 3008
Peugeot 3008 Active 1.6 HDi 112 Cv Fap è ora disponibile in versione Autocarro, con omologazione cinque posti (senza la griglia di separazione tra abitacolo e vano di carico) e con portata da 630 chili; massa complessiva 2.135 chili; 785 chili rimorchiabili. La 3008 condivide con la versione di derivazione sia il prezzo (20.521 euro, Iva esclusa), sia la dotazione di serie (a eccezione del ruotino di scorta, sostituito dal kit di riparazione pneumatici). Tre le opzioni a disposizione del crossover 3008 Active 1.6 HDi 112 Cv Fap Mix: Grip Control (composto da pneumatici 16’’ Mud & Snow e da un sistema antipattinamento intelligente che, su richiesta dell’utilizzatore, gestisce al meglio la motricità delle ruote anteriori su terreni a scarsa aderenza); WIP Nav + Peugeot Connect (ossia sistema di navigazione assistita e servizio di chiamata d’emergenza che consente, in caso di incidente, la localizzazione del veicolo coinvolto e l’invio dei soccorsi più idonei); Pack Urban N1, costituito da allarme volumetrico e perimetrale, rivelatore di ostacoli posteriore, pack retrovisori.
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MAN per Ford
e Ford, in ‘pezzi’ viaggiano sui MAN. Infatti il costruttore tedesco ha fornito 185 trattori stradali MAN TGX alla Ford Motor Company Limited, su base leasing di cinque anni. Nel 2013 seguirà una ulteriore commessa di altri 185 trattori MAN per il rinnovo della flotta. Il volume complessivo dell’ordine ammonta quindi a 370 veicoli. Questa commessa è per MAN Truck & Bus uno dei maggiori ordinativi ricevuti in Gran Bretagna negli ultimi anni. I trattori stradali MAN TGX saranno impiegati da Ford Transport Operations in Dagenham, Halewood, Bridgend e Southampton. Ford impiegherà la flotta di autocarri MAN per il trasporto di motori, cambi e componenti in Gran Bretagna. Ford,
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che presso la sede centrale di Colonia adotta già da tempo soluzioni di trasporto MAN Truck & Bus, si appresta ora a utilizzare autocarri del costruttore di veicoli industriali di Monaco di Baviera anche per la logistica in Gran Bretagna.
Joint fra Oil&Steel e Palazzani
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alazzani e Oil & Steel hanno siglato un accordo strategico per la commercializzazione delle piattaforme aeree semoventi cingolate del costruttore bresciano da parte della rete di vendita e assistenza tedesca di Oil & Steel. Per Oil & Steel, questa nuova partnership, dopo il rafforzamento della fidelizzazione sul territorio italiano dell’accordo di fornitura di mezzi e assistenza con Enel, rappresenta la conferma dell’efficacia della strada intrapresa. Poter contare su reti nazionali di dealer professionali, in grado di assistere i propri clienti in tutte le fasi relative alla vendita e alla vita attiva delle macchine, è un elemento di valore che viene sempre più compreso e apprezzato, da clienti e partner. L’accordo permette a Oil & Steel di completare la propria apprezzata gamma di “ragni” denominati Octopussy, che offrono altezze di lavoro da 14 a 21 metri e sbracci fino a 9 metri, con i consolidati prodotti Palazzani, che raggiungono altezze di lavoro da 23 a 52 metri e sbracci fino a 20. Questa tipologia di piattaforme semoventi, cioè le cingolate con braccio articolato a tutti più note con l’appellativo di “ragni”, trova un riscontro sempre crescente per le sue doti di compattezza e versatilità ed entrambi i costruttori offrono prodotti con caratteristiche di alta gamma, in cui spiccano, per Oil & Steel, la versione EVO 1800 e per Palazzani i nuovi modelli XTJ.
In Russia lavoreranno 35 Renault Kerax tipo Extreme Cold
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erviranno alla pulizia e alla manutenzione delle strade di San Pietroburgo. Sono mossi dal motore Dxi da 380 Cv e hanno una MTT di 34 ton. Montano un sistema di preriscaldamento dell’olio motore. Oltre a un particolare liquido di raffreddamento che resiste a temperature inferiori ai 40 gradi. In più montano pale spazzaneve e polverizzatori antighiaccio.
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L’automatico della Stella sale sullo Sprinter
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l cambio automatico a sette marce 7G-TRONIC, fino ad oggi montato solo sulle auto con la Stella, è ora disponibile anche per MercedesBenz Sprinter. L’innovativo cambio con gestione elettroidraulica integrata è stato appositamente modificato per adattarsi alle specifiche esigenze dei veicoli commerciali e si distingue per comfort d’innesto, durata dei componenti ed affidabilità. Equipaggiando Mercedes-Benz Sprinter con il cambio automatico 7G-TRONIC diminuiscono anche i consumi di carburante; la sesta e la settima marcia, infatti, hanno un rapporto di trasmissione più lungo che, grazie alla riduzione del numero di giri del motore, consente di ottenere consumi inferiori. Il 7G-TRONIC mantiene sempre il motore a un numero di giri ottimale e aumenta sensibilmente la dinamica e il comfort di marcia grazie ad innesti particolarmente morbidi, rapidi e silenziosi. Una caratteristica molto apprezzata in fase di sorpasso è la possibilità di scalare due marce contemporaneamente passando, ad esempio, dal settimo al quinto rapporto. Il cambio Mercedes-Benz 7G-TRONIC è già ordinabile su Sprinter Furgone Euro 5 con motore diesel 4 cilindri (70 kW, 95 kW e 129 kW) e 6 cilindri (140 kW), Sprinter Telaio Euro 5, cabina singola e doppia con motore diesel 6 cilindri (140 kW) e sulla versione Kombi con motore diesel 4 cilindri (95 kW e120 kW).
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Armstrong all’Ortica
el quartiere milanese dell’Ortica è stato realizzato il nuovo immobile per uffici Amadeo 59: un edificio eco-sostenibile con spazi polivalenti e di design. In questo ampio progetto, Armstrong Building Products - azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di soluzioni complete per controsoffitti acustici - ha rivestito un ruolo da protagonista, per la fornitura di soffitti per 10 mila m² di uffici. Il contributo di Armstrong si inserisce in una serie di interventi finalizzati al raggiungimento della Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) Gold. Nel dettaglio, sono stati installati i controsoffitti metallici modulari Armstrong Building Products B-H 300, intervallati da profili a C, in corrispondenza dei montanti di facciata. Si tratta di un sistema costituito da travette parallele montato su struttura portante e pannelli fonoassorbenti in appoggio. Il progetto è costituito da due corpi di cinque piani ciascuno, connessi tra loro dall’hub centrale della reception e da collegamenti verticali principali. Gran-
de impatto cromatico e visivo, grazie anche alle imponenti vetrate esterne, che percorrono interamente le facciate. Un ulteriore importante elemento caratterizzante è il sistema frangisole esterno, con grandi pale in alluminio estruso in varie tonalità del verde, distribuite “casualmente” sui prospetti, e realizzate appositamente per ombreggiare la facciata senza inficiare la visibilità dall’interno. Le soluzioni architettoniche e i materiali di alta qualità selezionati per le finiture interne, concorrono, così, alla creazione dell’ambiente di lavoro ideale, in un immobile destinato a diventare un vero e proprio Landmark di Milano.
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La Grove che si noleggia
uone nuove per Grove, produttore leader a livello mondiale, di gru idrauliche mobili. La società di noleggio ADP Sollevamenti, la nuova proprietaria della gru GMK6300L in Italia, intende infatti utilizzare questa gru per una vasta gamma di progetti. Con la sua portata pari a 300 t, la GMK6300L è la gru ideale ai fini delle attività di noleggio, viste proprio le notevoli capacità di sollevamento, che si sommano ai vantaggi portati dal braccio principale da 80 metri, in grado di gestire progetti che, in presenza di altre gru, richiederebbero l’utilizzo di un braccio articolato. Ma anche quello non manca: per potenziare ulteriormente le capacità del braccio principale, sono infatti disponibili anche due bracci articolati, di cui uno da 37 metri che permette di estendere il braccio principale fino a un’altezza massima in punta di 120 metri, in alternativa, è disponibile un braccio articolato per servizio pesante con portata di 38 t. «Ho scelto la GMK6300L perché è facile da tra-
sportare e semplice da manovrare - ha spiegato Antonio Di Palma, titolare di ADP Sollevamenti - inoltre ritengo che possegga un notevole potenziale d’uso nel settore della manutenzione dei parchi eolici e che la sua versatilità ne consenta l’impiego in una vasta gamma di servizi di noleggio». In sintesi, si tratta di una gru a sei assi, che circola facilmente su strada e che permette la realizzazione di edifici multipiano in aree urbane, il montaggio di gru a torre, oppure la manutenzione di stabilimenti industriali e, appunto, di parchi eolici. Il sistema di monitoraggio remoto CraneSTAR Manitowoc, montato di serie sulla gru, consente a ADP Sollevamenti di visionare gli ultimi dati sull’impiego della gru mediante un qualsiasi dispositivo con collegamento a internet. Infine, vale la pena di ricordare che la gru presenta cinque posizioni per le intelaiature di sostegno, il che si traduce in una flessibilità ottimale in fase di allestimento, anche nei cantieri più angusti.
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Il construction in passerella Manca davvero poco al Salone parigino, l’appuntamento internazionale che metterà in mostra le innovazioni e le tendenze del settore. Un’esposizione tutta da vivere e da scoprire, che parte però da un punto fermo: il fil rouge sarà il controllo delle emissioni.
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ra che il countdown è iniziato sul serio, una carrellata di quello che si vedrà a Intermat è d’obbligo, ma non prima di aver dato un colpo d’occhio al clima in cui si svolgerà la kermesse parigina. Previsioni meteo a parte, dal 16 al 21 aprile a Parigi dovrebbe aleggiare la fiducia, poiché le premesse sono senz’altro incoraggianti: sono attesi circa 200 mila visitatori, 1500 espositori e la superficie espositiva di 375 mila metri quadri è esaurita da tempo. Anche le previsioni di mercato sono confortanti e fanno ben sperare in un futuro migliore: secondo Committee for European Construction Equipment, la crescita per il settore dovrebbe attestarsi intorno all’11 per cento. Manco a dirlo, a sostenere questo dinamismo sono soprattutto i paesi emergenti - Cina, India e America Latina in testa - che fanno registrare incrementi positivi a doppia cifra (circa il 10%). Ma non sono gli unici; anche il mercato europeo, a quanto pare, sembra aver reagito alla profonda crisi del 2009: nel 2010 e nel 2011 l’aumento complessivo si è attestato sul 18 per cento, con punte di eccellenza per il Regno Unito (57%) e per la Germania (19%). Per quanto riguarda l’Italia, la ripresa sembra essere leggermente più difficoltosa, ma se può consolare, per lo meno si può parlare di situazione stagnante, e non di contrazione di mercato. Ora
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ANTEPRIMA però torniamo alle macchine e vediamo che cosa ci sarà negli stand parigini, con una premessa di carattere generale: le basse emissioni saranno il denominatore comune della manifestazione. Case Escavatori, pale gommate e terne saranno tutti al centro dello stand di Case, ma con una novità: saranno tutte conformi alla normativa Tier 4 Interim. Non solo. Per festeggiare i suoi 170 anni di attività, a Intermat sarà presentata anche la nuova livrea, con scritta più grande, più evidente e più moderna. Nello stand di Case ci sarà spazio anche per Case Fleet Connect, ossia il nuovo sistema di controllo telematico che permetterà agli operatori di monitorare a distanza l’intera flotta, determinare le ore di lavoro, pianificare la manutenzione e ottimizzare i tempi e i costi di gestione, il tutto con un unico fine: l’efficienza della produttività.
Innovazione ed eco-sostenibilità Ihmer premiata a Parigi
È un eco-minidumper, si chiama Carry 105 Eletric Power ed è perfetta per trasportare materiali all’interno di spazi chiusi, come serre, scuole, ospedali, luoghi con ventilazione ridotta, centri giardinaggio… Ed è grazie a questa macchina che a Ihimer, joint venture tra Ihi Construction Machinery Limited, azienda del colosso giapponese Ihi Corporation, e l’italiana Imer Group, è stato riconosciuto il premio Intermat Innovation Award Edizione 2012 nella categoria “Sustainable development”. Un riconoscimento importante, che acquista ancora più valore se si considera che si tratta dell’unica azienda italiana premiata. I punti di forza della macchina sono presto detti: larghezza massima di 690 mm, assenza di emissioni gassose inquinanti, bassissime emissioni acustiche. La velocità massima di avanzamento massimo è di 2 km/h e un selettore consente di selezionare due modalità di uso: lento o veloce, per una migliore manovrabilità e una riduzione dei consumi. Grazie alla tecnologia delle batterie al litio-ferro-fosfati si arriva ad ottenere un’elevata capacità di carica, un numero elevato di cicli di carica/scarica, rapidità di ricarica, piena potenza anche con bassi livelli di carica, peso contenuto ed assenza di manutenzione rispetto alle tradizionali batterie al piombo. Il funzionamento è gestito da un sistema elettronico denominato Bms (battery management system) completo di display per la diagnostica, monitoraggio continuo delle funzioni e controllo carica residua. La premiazione è programmata per il 16 aprile 2012 a Parigi, nel corso della manifestazione Intermat.
CIFA Tornando alle macchine, dicevamo, a farla da padrone saranno i motori certificati Tier 4 interim (STAGE III/B); in particolare, i motori a basse emissioni con sistema CEGR di ricircolo dei gas di scarico ad abbattimento di calore, li vedremo disponibili sui modelli di escavatori CX130C, CX160C, CX210C, CX210C Long Reach, CX470C e CX470C ME. Pure le pale gommate, in particolare la 521F e la 621F, (3,2 tonnellate e 4,3 tonnellate rispettivamente), promettono minor consumo di carburante: la tecnologia SCR (riduzione catalitica selettiva) permetterà a queste macchine di con-
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CIFA formarsi a quella che presto sarà un tormentone, ossia la normativa Tier 4 Interim (STAGE III/B). Infine, quasi inutile dirlo, anche la gamma di terne “Construction King” adotterà i motori certificati Tier 4 Interim; con una potenza di 100hp per i modelli 580ST e 590ST, e di 110hp per la 695ST, le terne beneficeranno anch’esse della tecnologia CEGR. Cifa Nello stand parigino il gruppo italo-cinese porterà un nuovo prodotto.
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Si tratta dello Spritz CST 8.20, un modello che va ad unirsi a quelli già noti della gamma del calcestruzzo proiettato: il CSS-3 Step 3, il CSS-3 Crawler e la PCS 209, ossia una macchina che si posiziona nel segmento delle compatte, adatte a tunnel con altezze fino a 10 metri, e ad applicazioni per il mining. La macchina, dotata di un motore Diesel EPA Stage 4/Tier 4, rispetta a pieno i nuovi standard normativi europei in vigore da gennaio 2012; per il pompaggio, invece, si affida a un motore elettrico da 45 kW. Il CST 8.20 dispone di un gruppo pompante con una capacità variabile
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KOMATSU
DOOSAN
DOOSAN tra 2 e 20 m3/h. Il braccio, pur presentando alcune soluzioni innovative, resta fedele alle caratteristiche che hanno determinato il successo del braccio del modello best-seller della gamma, e cioè il CSS-3 Step 3. Esso si compone di due sezioni, di cui una telescopica; il radiocomando è fornito in serie. La pompa è montata su un telaio appositamente concepito per le applicazioni in tunnel di piccole dimensioni, ed è dotato di 4 ruote motrici a trazione idrostatica; infine presenta degli stabilizzatori frontali e un sistema di bloccaggio dell’asse posteriore che le garantisce stabilità. Ma c’è di più: Cifa esporrà anche la pompa K45H, la “sorella minore” della nota K62H, ossia la pompa più alta della serie Carbotech. K45H, con braccio a cinque sezioni, è equipaggiata con le ultime due sezioni in materiale composito e con una struttura più leggera e resistente che le permette di essere montata su
un camion di dimensioni più compatte. Il peso complessivo della pompa abbinata al camion è inferiore infatti alle 32 ton, mentre l’altezza complessiva del braccio in posizione verticale sfiora i 45 metri. A Parigi ci sarà anche la New SLX 9, la nuova versione della betoniera della serie SLX (Super Light Version), la cui novità è certamente l'alleggerimento del peso della macchina. La New SLX 9, montata su un telaio a 4 assi è, infatti, in grado di trasportare oltre 8 metri cubi di calcestruzzo (la capacità nominale è di 9 metri cubi) rispettando il limite massimo delle 32 tonnellate di peso in condizioni normali di lavoro. Doosan A Parigi Doosan Infracore Construction Equipment lancerà i nuovi escavatori cingolati DX300LC-3 e DX340LC-3. E con queste macchi-
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ne, Doosan, intende stupire, sotto tutti i punti di vista: senz'altro in termini di produttività, ma anche di riduzione dei consumi, di comfort, di affidabilità e di contenimento dei costi complessivi. Pur non volendo rovinare la sorpresa, qualche anticipazione è senz’altro doverosa: a Parigi si vedrà una cabina più spaziosa, più funzionale e più confortevole, dotata di una nuova console con display a colori da 7”. Nella dotazione di serie è anche inclusa una nuova funzione che permette all’operatore di selezionare e impostare il regime del motore, la pressione e la portata idraulica degli accessori, con numerose posizioni preimpostate. Novità anche in termini di potenza e di rendimento energetico: il motore turbodiesel Doosan DL08K a 6 cilindri è conforme alla normativa Stage IIIB e sviluppa una potenza di 159 kW. A proposito di contenimento degli inquinanti, il pannello di comando delle macchine di Doosan
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INTERMAT 2012 Komatsu È l’ideale per coloro che cercano versatilità, mobilità, compattezza e robustezza, tutto in una stessa macchina. E non deluderà neppure chi desidera potenza e velocità di scavo ottimali, anche in spazi ristretti. È il midi escavatore PW98MR-8, che a Parigi farà bella mostra di sè: con una potenza di 50,7 kW (ISO 14396) e un peso operativo di 10 mila kg, questa macchina è il solo girosagoma della sua classe. Dotato di un motore Ecot3 certificato in base alle normative EU Stage IIIA ed EPA Tier III, il motore common-rail a comando elettronico con iniezione multistadio assicura al tempo stesso produttività, bassi consumi e ridotte emissioni di NOx. Grazie al ridotto raggio di rotazione è perfetto nei cantieri stradali, ma non è da sottovalutare anche in termini di sollevamento. Anche in materia di sicurezza, non delude: la cabina ROPS è progettata per resistere agli impatti più elevati e per offrire la massima protezione in caso di ribaltamento, mentre l’ampia superficie vetrata anteriore, i finestrini laterali, il tettuccio apribile e gli specchietti posteriore e laterali assicurano buona visibilità e aumentano la sicurezza sia dell’operatore, sia di chiunque altro si trovi a gravitare intorno alla macchina. Inoltre, la porta scorrevole permette un ingresso più agevole all’interno della cabina, cosa non da poco quando ci si trova a lavorare in situazioni in cui lo spazio è carente. E proprio per migliorare la mobilità all’interno di aree ristrette, il PW98MR-8 permette di selezionare 3 modalità di sterzatura: a 2 ruote sterzanti (preferibile per traslazione stradale); a 4 ruote sterzanti (in cantiere, per manovre agili e veloci); a granchio (per operazioni speciali). Infine, spazio anche alla personalizzazione: la macchina può infatti essere adattata a seconda delle esigenze, con due lunghezze di braccio, con lame stabilizzatori, e altri diversi accessori.
KOMATSU
NEW HOLLAND vedranno protagonista un nuovo indicatore ECO, pronto ad assicurare un monitoraggio in tempo reale del consumo orario di carburante e del carico reale percentuale del motore e che aiuta così l’operatore a contenere i consumi. Sempre a supporto dell’operatore, ci sono anche due nuove modalità operative: la modalità P+ (Power Plus) e la modalità L (Lifting), che permettono di migliorare la controllabilità e l’efficienza dell’escavatore. Ma c’è di più: diminuiscono anche i costi totali di esercizio. Entrambi gli escavatori DX300LC-3 e DX340LC-3 sono dotati di un sottocarro più robusto con braccio e bilanciere più
resistenti, che prolungano di oltre il 30% il tempo medio tra due guasti. Infine, un’ampia scelta di dotazioni opzionali, tra cui il braccio oscillante che facilita le operazioni di livellamento e finitura, la doppia portata della pompa per erogare una maggiore potenza agli accessori ad alta portata, il pedale di avanzamento rettilineo, la doppia protezione cingoli e la protezione cingoli per l’intera lunghezza. E a proposito di cingoli, entrambi gli escavatori sono disponibili con cingoli standard o stretti, nonché con attrezzatura di lavoro anteriore monoblocco o articolata.
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New Holland Caricatori gommati, escavatori idraulici, terne e sollevatori telescopici, per un totale di quattordici nuovi modelli. A cui si somma il sistema telematico Smart Fleet: sono queste le novità che attendono i visitatori dello stand di New Holland Construction. Dopo la recente introduzione di W270C e W300C, l’offerta di pale gommate “C Series” è stata ulteriormente ampliata e completata dall’introduzione di due nuovi modelli alla base della gamma. I nuovi W110C e W130C presentano il blocco automatico del differenziale sull’assale anteriore e motori certificati
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INTERMAT 2012 dei consumi ridotti (-10%) derivanti dalla tecnologia SCR con AdBlue e dal sistema idraulico ad alta efficienza. Pertanto, buone nuove per quanto riguarda i costi operativi, che risultano ridotti rispetto ai corrispondenti modelli della serie precedente. A Parigi verranno anche presentate tre nuove terne (B100C, B110C, B115C), con dispositivi in grado di garantire una produttività più elevata, tra cui il sistema Auto Glide Ride. Questa funzione introduce dei miglioramenti al collaudato sistema Glide Ride disponibile sui modelli precedenti, ed elimina i sobbalzi del braccio durante gli spostamenti, assicurando la ritenzione del carico fino a velocità di 40 km/h. Il meccanismo viene ora attivato automaticamente a velocità superiori a 5 km/h e disattivato sotto i 5 per operazioni di carico più efficienti. In questo modo il dispositivo entra in funzione solo quando necessario e gli operatori possono mantenere le mani sul volante e sul joystick, a tutto vantaggio della produttività, dell’efficienza e della sicurezza.
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BAUER
Tier 4 interim (STAGE III/B) con tecnologia SCR con AdBlue. Il tutto, chiaramente, finalizzato a consumi contenuti e a bassi costi di manutenzione (gli intervalli di cambio olio assali sono prolungati del 50%). Per affrontare le situazioni più gravose, ci sono poi i nuovi assali “heavy-duty” uniti, a richiesta, al differenziale bloccabile al 100%. Anche per la gamma di escavatori “C Series” ci sono delle novità, poiché sono stati introdotti due modelli nell’alto di gamma (E385C ed E485C) e due modelli medi (E175C e E195C). Questi ultimi beneficiano della produttività e
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Bauer Le intenzioni del Gruppo BAUER Maschinen sono ben precise: a Parigi, a fare bella mostra di sè, ci sarà un’ampia gamma di attrezzature, impianti e macchinari, tutti all’insegna dell’innovazione. Al centro della scena ci sarà la gamma di gru per fondazioni e non mancheranno i modelli MC 64 e BG 30. E a proposito della serie MC, vale la pena ricordare anche gli altri modelli, e cioè la MC 32, la MC 96 e, naturalmente, il fiore all’occhiello del gruppo, e cioè la MC 128. Tutte insieme riescono a fare un lavoro egregio, perché coprono la gamma di sollevamento che va da a 32 a 200t (i motori diesel da 194 kW a 709 kW). Un cenno merita anche la linea di perforazione rotante BG, ossia la linea di prodotto principale di Bauer Maschinen, che sarà rappresentata da una BG 30, e cioè da una vera e propria sfida per il gruppo. Il BG 30 va infatti a sostituire il BG 28, un modello di innegabile successo che però oggi necessita di aggiornamenti (nuove generazioni di motori diesel e tecnologie di gestione delle emissioni) in modo da poter rispondere ai requisiti di legge in merito, manco a dirlo, alle emissioni in atmosfera. A Intermat saranno presenti anche le società che fanno parte dello stesso gruppo, come la MAT Mischanlagentechnik che produce attrezzature di visualizzazione e la ABS che produce equipaggiamenti trenchless per lo scavo all’interno di tunnel di linee metropolitane e reti fognarie. E.S.
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Volvo sbarca a Parigi
E lo fa in grande stile. In uno stand dalle dimensioni non certo trascurabili - sono quasi 4 mila metri quadri - si potrà scoprire la ‘new way’ di Volvo Construction Equipment. All’insegna della qualità, della sicurezza e del rispetto per l’ambiente.
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ono tante le novità che Volvo CE metterà sotto i riflettori di Intermat 2012, e sono tutte all’insegna dell’innovazione tecnologica, dell’efficienza produttiva, dell’ottimizzazione della redditività di chi le sceglierà e, naturalmente, del rispetto della normativa in materia ambientale. Si tratta di pale gommate compatte e non, di escavatori a raggio ridotto, di escavatori gommati pesanti, di rulli compressori, di piccoli compattatori e, per dirla con un noto modo di dire, chi più ne ha più ne metta. Ma non solo. Perché l’innovazione promessa da Volvo non riguarda soltanto le macchine in senso stretto; a supportare gli operatori del settore, infatti, nel futuro prossimo vi saranno anche soluzioni ingegneristiche per il calcolo dei costi, per il monitoraggio continuo, pacchetti di manutenzione e servizi offerti da Volvo Financial Services. Presentare tutte queste novità sarebbe ora impossibile, pertanto, senza però voler svelare troppo, diamo un piccolo assaggio di quanto si potrà vedere nel stand di casa Volvo. Le pale gommate di ultima generazione Un mix di potenza e di precisione. Sono le pale gommate L60G, L70G e L90G, le ultime nate in casa Volvo per la classe 11-15 tonnellate, che vanno a unirsi alle altre della Serie G. Coperte da brevetto, hanno una peculiarità non da poco: restano perfettamente parallele e stabili anche in presenza di carichi eccezionali. Questa caratteristica le rende pertanto adatte a una vasta gamma di applicazioni, ma il meglio lo danno in quelle situazioni in cui occorrono cicli di lavoro rapidi e sicuri. Tutte dotate di un sei litri a sei cilindri turbocompresso V-ACT (Volvo Advanced Combustion Technology), è inutile aggiungere che, come del resto tutte le altre macchine di casa Volvo, soddisfano i requisiti sulle emissioni, sia in termini di IIIB, che di Tier 4 Interim. Infine, due parole merita anche la cabina, che risulta essere spaziosa, con i comandi facilmen-
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L60G L70G L90G D6H D6H D6H 23.3-30.0 r/s 23.3-28.3 r/s 23.3-28.3 r/s Massima potenza (1400 – 1800r/min) (1400 - 1700r/min) (1400 - 1700r/min) ISO 9249, SAEJ1349 net 120 kW (163 hp) 126 kW (171 hp) 129 kW (175 hp) Forza di strappo 82,9 kN 95,3 kN 141,3 kN Carico statico di ribaltamento 7440 kg 8460 kg 9530 kg Benne 1.6-5.0 m3 1.8-6.4 m3 2.2-7.0 m3 Pinze per tronchi 0.7-1.3 m3 0.9-1.5 m3 1.3-2.4 m3 Peso operativo 11.0-13.6 t 12.7-15.5 t 14.5-17.3 t Pneumatici 17.5R25, 20.5R25 - 600/65R25 20.5R25 - 600/65R25 20.5R25 - 650/65R25 DD25 DD25W Peso operativo (Kg) 2450 2600 Larghezza del tamburo (mm) 1000 1200 Diametro del tamburo (mm) 700 700 Frequenza di vibrazione (Hz) 55-67 55-67 Forza centrifuga della vibrazione (kN) 25-37 28-40 ECR145D ECR235D Potenza massima a 2,000 rpm 85 kW (114 hp) 128 kW (173hp) Motore Volvo D4H Volvo D6H Capacità della benna 0.85 m3 1.47 m3 Forza di strappo 91 kN (Normal) / 97 kN 142 kN (Normal) / 150 kN Forza di penetrazione 71 kN (Normal) / 76 kN 104 kN (Normal) / 110 kN Massima profondità di scavo 5.29 m (4.6 m boom / 2.5 m arm) 6.71m (5.7 m boom / 2.9 m arm) Peso operativo 14.4 – 16,3 t 23.8 – 27 t Motore
te accessibili e con una buona visibilità. Non solo. A tutto vantaggio del comfort e della salute dell’operatore, vi è un sistema di filtraggio che garantisce aria sempre pulita. Infine, un gran numero di accessori tutti da scoprire e perfetti per l’intera G-series completano il tutto. I piccoli compattatori Progettati per essere utilizzati in progetti di compattazione di dimensioni modeste, Volvo DD25 e DD25W sono compattatori di piccole dimensioni a doppio tamburo che, grazie alla visibilità a 360 gradi e all’alta frequenza, consentono agli opera-
tori di lavorare più velocemente, in piena sicurezza e con precisione. La posizione dominante della seduta e la copertura discreta del motore, consentono all’operatore di tenere sotto controllo l’area di lavoro senza inutili e spesso dannosi ‘sforzi di collo’ e senza rischiare urti, graffi e altri odiosi danni alla macchina. Nel modello DD25, a seconda dell’applicazione, la frequenza può essere regolata in funzione delle esigenze; inoltre, un sistema automatico permette di arrestare le vibrazioni, scongiurando così eventuali problemi causati dalla possibile distrazione dell’operatore.
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L’esterno del tamburo è smussato e il bordo è arrotondato, il che contribuisce a una finitura liscia che non lascia alcun segno sull’asfalto. Un sistema pressurizzato di acqua aiuta a eliminare eventuali residui di asfalto, così come il sistema antiruggine contribuisce a limitare l’usura della macchina. Infine, buone nuove anche per la manutenzione. Grazie a una leggera inclinazione del cofano motore, tutti i punti più sensibili sono facilmente accessibili. Gli escavatori a raggio ridotto Sono ideali per gli spazi ristretti o limitati, perché uniscono agilità di manovra a produttività e sicurezza. Gli escavatori ECR145D e ECR235D di Volvo sono infatti caratterizzati da un design che gli permette di avvicinarsi notevolmente ad alberi, a muri e quant’altro possa rappresentare un ostacolo, senza correre il rischio di collisioni. Questa caratteristica li rende ideali anche a lavorare in strada, poiché permettono un’interruzione del traffico limitata, se non addirittura inesistente. Per quanto riguarda i motori, ECR145D è dotato di un quattro cilindri diesel che produce 85 kW (114hp), mentre ECR235D è dotato di un sei cilindri che produce 129 kW (173 CV). Completano il tutto gli iniettori a pressione, il turbocompressore e, naturalmente, la conformità agli standard Tier 4 Interim / Stage IIIB. A tutto vantaggio della spaziosità e del comfort, la nuova Volvo Cab presenta forma arrotondata ed è progettata per rimanere all'interno del raggio di rotazione posteriore. Sempre a proposito di comfort, una porta scorrevole consente all'operatore di entrare e uscire dalla macchina facilmente, anche quando il mezzo è parcheggiato in prossimità di un ostacolo. Grazie ai montanti sottili e alle superfici vetrate di grandi dimensioni, l'operatore beneficia di una buona visibilità. Tutti e due gli escavatori sono offerti sul mercato con un’opzione di attacco rapido e possono contare sul supporto di una vasta gamma di accessori originali di Volvo. E.S
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Gli inglesi attraversano la Manica
Pale gommate mini e non, nuovi miniescavatori, movimentatori telescopici e tanto altro ancora, come il sistema telematico LiveLink. Sono tante le novità presentate in Spagna che JCB porterà a Intermat, tutte all’insegna dell’innovazione, della modernità e dell’affidabilità di sempre. Una visita accurata dello stand è d’obbligo. 457. La nuova pala gommata i chiama JCB 457 ed è il nuovo punto di riferimento della gamma di pale gommate di JCB. E naturalmente non potrà mancare all’appuntamento parigino. Entrando subito nel vivo delle caratteristiche di questa macchina, un paio di informazioni sul motore sono d’obbligo. La 457 è infatti alimentata da un 8,9 litri che eroga una potenza di 250 CV (186 kW), con un aumento del 16 per cento rispetto al modello precedente. Con un turbocompressore a geometria variabile, iniezione del carburante con sistema common rail ad alta pressione e un catalizzatore ossidante con filtro diesel antiparticolato (DPF), questo motore offre anche un coppia del 18 per cento superiore, con ben 1.085 Nm. Ma al tempo stesso soddisfa le prescrizioni delle normative sulle emissioni EU fase IIIB (EPA Interim Tier 4) il che, semplificando, significa che a fronte di una maggiore produttività, inquina meno. E a proposito di efficienza, vale la pena sottolinea-
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re che la 457 prevede anche la modalità ECO, la cui funzione è già descritta dal nome: selezionandola, l'operatore potrà ridurre la potenza erogata dal motore per le applicazioni più leggere, a tutto vantaggio dei minori consumi. Per quanto riguarda il cambio, quello di serie è a 4 velocità, ma su richiesta è disponibile un cambio opzionale a 5 velocità con blocco del convertitore (e dunque minori consumi di carburante). La potenza di trascinamento aggiuntiva assicura un'accelerazione più rapida e una coppia maggiore per i tratti in salita e operazioni di carico e trasporto ad alta velocità. Inoltre la 457 vanta un sistema di gestione ottimizzata dello stacco trasmissione tra motore e cambio. In pratica, quando l'operatore agisce sul pedale del freno, il motore fornisce la potenza massima alle funzioni idrauliche (ideale per le operazioni di caricamento degli autocarri), mentre la riduzione della potenza alimentata alla trasmissione garantisce un maggiore controllo alle velocità di trasferimento inferiori, con
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conseguente incremento della produttività durante le operazioni di scavo e carico e minor usura dei freni. Ciliegina sulla torta, la nuova cabina, più moderna e sofisticata rispetto a quella dei modelli precedenti. Un nuovo monitor LCD a colori, e un quadro strumenti ridisegnato, promettono una serie di vantaggi, a cominciare da una migliore visuale e dal monitoraggio continuo dei consumi di carburante e dei cicli di lavoro. 135, 155, 150. Le minIpale monobraccio Due più uno. Ossia due gommate e una cingolata si vanno ad aggiungere alla gamma di minipale di JCB. Tutte accomunate da Powerboom, il sollevamento radiale del monobraccio. Si tratta di macchine che promettono risparmio di carburante, minori esigenze di manutenzione, prezzi competitivi dei ricambi e dunque minori costi di gestione. A completare il tutto, la buona visibilità (grazie all'unico braccio di sollevamento), che si traduce
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Capacità operativa Peso operativo Carico di ribaltamento Potenza motore Velocità massima di traslazione
JCB 135
JCB 155
612 kg
703 kg
680 kg
2.752 kg
2.844 kg
3.022 kg
1.355 kg
1.406 kg
1966 kg
47,9 CV (35,7 kW)
60 CV (44,7 kW)
60 CV (44,7 kW)
12 km/h
12,0/18,5 km/h
10,0/12,5 km/h
anche in minori rischi e in un ambiente di lavoro più produttivo per l'operatore. Due parole merita anche la cabina, che non soltanto è ribaltabile, sigillata e pressurizzata per le applicazioni in ambienti polverosi, ma è pure praticamente raddoppiata nelle dimensioni. Infine Creep Speed, ossia la funzione di controllo della velocità (è di serie su tutti i modelli), che consente all'operatore di controllare con precisione la velocità di traslazione anche alla massima potenza, caratteristica utile per l'azionamento di attrezzi ad alta portata quali, per esempio, le frese e le scavatrincee. 8026 CTS. Il mini escavatore che mancava Ma non è tutto. Ad accompagnare a Parigi le pale e le minipale, ci sarà anche la gamma dei mini escavatori, con una novità: l’8026 CTS, da 2,7 tonnellate. Rispetto al vecchio modello (8025 ZTS) questa macchina promette maggiore efficienza (circa il 14 per
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JCB 150T
cento) grazie all'introduzione dei nuovi motori di traslazione con funzione di Kickdown automatico. Rispetto ai modelli già visti, si potrà certamente apprezzare il maggior comfort: accesso più agevole, cabina certamente più spaziosa, ma anche più accogliente, perché dotata di nuovi vani portaoggetti e, eventualmente, di aria condizionata. LiveLink. Monitoraggio garantito Da gennaio 2012, c’è una novità: il sistema telematico LiveLink viene installato di serie sull'80 per cento dei prodotti JCB destinati al mercato europeo. In particolare, ne sono dotate le terne 3CX e 4CX, i movimentatori telescopici con motore laterale, gli escavatori cingolati e gommati e tutte le pale gommate con peso operativo superiore a 8 tonnellate. Il vataggio? Si potrà essere informati in tempo reale circa l'ubicazione della macchina, le ore di funzionamento e le prestazioni. Insomma, uno strumento comodo per avere tutto sotto controllo. Sempre. E.S
Bobcat E26
PICCOLA LINCE ‌ GRANDI PRESTAZIONI di Paolo Raffaelli
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MACCHINE
Il miniescavatore Bobcat E26 si dimostra una macchina davvero equilibrata e performante.
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In generale … Un modello ZTZ (Zero Tail Swing) con peso operativo, nella versione con cabina, di 2.695 kg ed una potenza di 15,5 kW (20,8 HP) è in grado di esprimere una forza di rottura al dente benna di ben 22,2 kN e di 15,8 kN al bilanciere, valori di fascia alta e ben bilanciati per un escavatore di questa fascia. Lo ZTZ è disponibile con 2 diversi stick, uno standard che consente una profondità massima di scavo di 2.582 mm e un secondo lungo con cui si raggiungono i 2.890 mm di profondità. Rispetto alle serie precedenti il nuovo E 26 evidenzia subito una migliorata progettazione delle cofanature, ottimizzate per migliorare l’accesso alle parti idrauliche e termiche sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria, nonché la scelta di soluzioni d’avanguardia come il cambio automatico della velocità di traslazione con funzione downshift di serie. Un riposizionamento dei pesi e degli attacchi ha permesso ai progettisti di Bobcat di arretrare e abbassare il baricentro della macchina, così da consentirgli di operare con un braccio lungo senza la necessità di montare obbligatoriamente un contrappeso aggiuntivo. Davvero degna di nota l’attenzione al comfort che ha consentito di montare una cabina spaziosa; la medesima dei modelli di fascia alta della gamma Bobcat.
campo … Visto l’insieme non ci resta che vedere se questo nuovo E26 rappresenta davvero un punto di svolta per la gamma Bobcat. Gli escavatori della lince hanno da sempre avuto fama di macchine robuste, con elevate forze di strappo ma con bassa controllabilità in quanto molto nervosi, per cui decidiamo di testare subito le doti di controllabilità e manovrabilità del nostro escavatore. Saliti a bordo notiamo che lo spazio a disposizione in cabina è tale da consentire movimenti liberi anche con giubbotto invernale, stivali e giubbetti rifrangenti indossati, i comandi sono tutti a portata di mano e la qualità dei materiali appare
notevolmente migliorata rispetto alle serie precedenti, seppur con qualche piccola eccezione che vedremo più avanti. Iniziamo a entrare nel campo prove su un fondo di terra abbastanza compatto così da potere consentire di testare le velocità e la forza di trazione. Notiamo subito che l’E26 dimostra in tutto e per tutto la sua notevole forza di trazione, infatti i motori possono sviluppare 30,2 kN il che consente al nostro mezzo di districarsi praticamente ovunque. Considerato che parliamo di un mezzo ZTS, quindi con una struttura progettuale girosagoma per lavorare in spazi ristretti e notoriamente meno stabili rispetto ai modelli tradizionali, iniziamo a vedere come se la cava in traslazione rettilinea. Il sistema di cambio automatico della velocità (downshift) agevola quando si incontrano resistenze (come nell’uso della lama anteriore o in salite) diminuendo il tempo necessario in alcune operazioni. Personalmente opto per un sistema manuale che consente di scegliere quale marcia usare, se la I o la II velocità semplicemente per evitare scossoni o contraccolpi indesiderati dovuti ai cambi repentini di velocità. Si può comunque affermare che il sistema sul nuovo E26 garantisce cambi fluidi e lineari, con pochi sobbalzi durante le variazioni. I sobbalzi e i contraccolpi trasmessi in cabina sono davvero pochi, le sterzate dei cingoli lineari e progressive e la perdita di potenza idraulica davvero minima anche quando azioniamo più funzioni contemporaneamente, come ad esempio rotazione e alzata braccio mentre si trasla (tipico di un’applicazione in cui scarichiamo sabbia lungo una trincea). Approfittando di un grosso cumulo presente nel campo prove andiamo a saggiare anche le qualità di scalatore. L’E26 si arrampica davvero bene, dimostrando di avere un ottimo bilanciamento dei pesi come dichiarato dai tecnici di Bobcat, giunti sul cumulo di terra smossa possiamo azzardare anche alcune manovre veloci con il braccio, la rotazione e il penetratore senza che si avverta la minima perdita di aderenza dei cingoli. Anche in discesa, il mezzo si rivela bilanciato e con l’appoggio del braccio scendiamo “a salto” dal cumulo di terra. L’unico appunto che mi sento di fare è relativo alle leve di traslazione e alla loro forma, sono troppo vicine e la forma allungata e sottile le rende un poco scomode.
Con la lama …
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opo averlo provato attentamente, potremmo definire il Bobcat E 26 il nuovo capostipite di una generazione di escavatori del marchio della lince. Si tratta di un escavatore completamente nuovo, sia sotto il profilo progettuale che prestazionale, in grado di garantire una trasportabilità eccezionale unita a prestazioni e comfort degne di modelli di categoria superiore.
Bobcat E26
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Avendo appurato la buona potenza del sottocarro e l’ottima stabilità proviamo a vedere come se la cava con le operazioni di lama. Il fondo di terra è compatto e quindi offre una buona resistenza al tagliente della lama, il cui disegno agevola il riempimento e lo scarico del terreno durante la fase di spinta. Il comando è molto preciso e consente un controllo millimetrico dell’attrezzo, molto utile nei lavori di precisione. Durante le operazioni, con cicli di marcia avanti e retromarcia molto stretti, l’E26 si dimostra davvero equilibrato e bilanciato, tanto da essere tranquillamente paragonato a un modello di tipo tradizionale. La cingolatura con 4 rulli inferiori ed 1 superiore ha una lunghezza di 1.965 mm (di cui 1.543 a contatto con il terreno) risulta poco rumorosa, anche traslando alla massima velocità su un fondo di asfalto.
Allo scavo …
L'idraulica dell’E26 è un classico sistema a “Centro Aperto” (P1, P2, P3) con le pompe P1 e P2 di tipo a portata variabile (28,8x2 l/min) e P3 di
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MACCHINE UP … ► Controllabilità dell’idraulica ► Soluzioni progettuali e robustezza delle carpenterie ► Stabilità e forza consentono l’esecuzione di lavori di ogni sorta
DOWN … ► Cambio automatico velocità superfluo nell’uso della lama ► Alcuni comandi in cabina potrebbero essere rivisti
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tipo a portata fissa ad ingranaggi (19,5 l/min) con ritorno libero del fluido idraulico al serbatoio abbinato a una nuova valvola di ritegno in grado di aumentare le pressioni di esercizio ed un’ottimizzazione delle portate. Questo nuovo sistema si è rivelato davvero controllabile e preciso negli azionamenti, riuscendo a imbrigliare quella che è sempre stata la caratteristica dei Bobcat, le forze di rottura al dente benna e al penetratore. Notevole lo sforzo fatto dai progettisti per smitizzare la poca precisione delle linci bianche, donando al nuovo E26 una precisione impressionante. Abbiamo diviso i test di scavo in due parti, una portando nuovamente la macchina sul cumulo di terra al centro del campo prove e l’altra scavando con la macchina in piano del terreno duro e compatto. Dopo essere saliti sul punto più alto del cumulo di terra, iniziamo ad asportare terreno dalla base, sbracciando al massimo in tutte le direzioni per verificare il comportamento con la benna riempita al colmo. Eseguendo quindi lo scavo sotto la base dell’escavatore, seppure con terreno non molto compatto, notiamo che la stabilità resta sempre ottimale e non ci sono né perdite di aderenza significative né scossoni indesiderati che si rifletterebbero negativamente sull’operatore. Abbiamo settato l’acceleratore circa sull’80% della potenza, in modo da ottenere il migliore rapporto tra controllabilità, prestazioni e consumi e devo dire che la macchina si comporta davvero bene. Seppure dotato di una cabina spaziosa per
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questa categoria di mezzi, ho notato che le leve di traslazione, così ravvicinate e con impugnature sottili diventano un poco scomode quando si decide di usarle con la macchina in pendenza, avrei preferito un maggiore distanziamento e delle impugnature più robuste che garantissero una miglior presa, anche con guanti. Dopo aver terminato le operazioni di scavo e movimentazione sul cumulo, portiamo il comando dell’acceleratore al 95% circa della potenza e iniziamo a la discesa per andare a scavare alla base su un fondo molto più compatto e resistente. Dopo esserci messi in piano, posiamo la lama anteriore a terra per aumentare al massimo la stabilità dell’escavatore e iniziamo a scavare il terreno con la benna con la macchina quasi al 100% della sua potenza. La forza di rottura al dente benna di 22,2 kN permette di aggredire anche terreni compatti, grazie all’ottimo rapporto con quella del penetratore di altri 15,8 kN, fattore che ci consente di eseguire cicli di lavoro rapidi senza rallentamenti o doppiaggio di operazioni con la benna per la rimozione del terreno. Sia nello scavo frontale che in quello laterale la macchina si dimostra ben controllabile, priva di sobbalzi e in grado di lavorare velocemente, fattore di cui sono un convinto sostenitore in quanto la funzione psicologica sull’operatore ha la duplice funzione di diminuire lo stress lavorativo e di aumentare la velocità di esecuzione del lavoro: se all’operatore non vengono trasmesse reazioni come repentini sobbalzi e/o scossoni con perdita di stabilità del mezzo, non avrà percezioni negative e, grazie all’aumentato senso si sicurezza eseguirà le operazioni (o cicli) di scavo più velocemente con un minore affaticamento alla fine della giornata. Solo nello spingere al massimo l’E26 con movimenti contemporanei su più fronti si notano dei rallentamenti dell’idraulica, con riflessi sui movimenti del braccio e della benna, ma comunque di poco conto. Direi che il livello prestazionale di questa macchina è davvero elevato e consente di eseguire lavori di ogni sorta, anche impegnativi visti i notevoli valori espressi in campo.
In conclusione … Con questo nuovo E26 Bobcat segna un decisivo passo avanti nelle gamma escavatori. Un macchina facilmente trasportabile anche su carrello, visto che il peso operativo resta al di sotto dei 27 quintali, in grado di esprimere notevoli forze nello scavo e nella traslazione.
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Buona l’accessibilità alle parti, idrauliche e meccaniche, e ottima stabilità unita a prestazioni di forza davvero elevate. I progettisti sono riusciti a rendere questa nuova serie molto più stabile e con un’idraulica ben controllabile in tutti i suoi movimenti. Le uniche cose che mi sento di segnalare sono relative ai comandi di traslazione e a qualche particolare che potrebbe essere sicuramente migliorato. Questo Bobcat E26, se dotato di contrappeso posteriore aggiuntivo da 183 Kg perde poco e niente nella rotazione (piccola sporgenza oltre la sagoma) ma acquista ancora in stabilità e forza di sollevamento, rendendolo un punto di riferimento per la sua categoria.
Bobcat E26 H
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C B
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A B C D
185° 4553 mm 4678 mm 2132 mm
E F G H
385 mm 315 mm 3246 mm 4272 mm
I J K
A B C D
3057 mm 1809 mm 2582 mm
330 mm 537 mm 1456 mm 1543 mm
FUNZIONI STANDARD Lama apripista da 1515 mm Cingoli in gomma da 300 mm Cambio gamma automatico Impianto idraulico ausiliario con innesti rapidi Funzione di flottazione della lama Luce della cabina Predisposizione per pinza Blocchi della consolle comandi Portabicchiere Monitoraggio di motore/impianto idraulico con spegnimento Comando dell'impianto idraulico ausiliario e di spostamento fuori sagoma in posizione ergonomica Pesi Peso operativo con tettuccio ROPS
2565 kg
Peso aggiuntivo per cabina con riscaldamento
130 kg
Peso aggiuntivo per cingoli in acciaio
119 kg
Peso aggiuntivo per bilanciere lungo
10 kg
Peso aggiuntivo per contrappeso aggiunto
183 kg
Impianto idraulico Tipo di pompa Capacità della pompa a pistoni Capacità della pompa a ingranaggi Flusso ausiliario Pressione di scarico della valvola di sicurezza dei circuiti del braccio
Pompa a pistoni a cilindrata variabile a doppia uscita con pompe a ingranaggi 2 x 28,8 l/min 19,2 + 6,5 l/min 48,0 l/min
E F G H
1462 mm 3345 mm 1965 mm 4326 mm
4,6 l
Lubrificazione del motore e filtro dell'olio Serbatoio del carburante Serbatoio idraulico Impianto idraulico con benna e cilindro della benna retratti, benna al suolo e lama abbassata
5,1 l 34,6 l 14,7 l 25,0 l
M N O P Q
614 mm 735 mm 1661 mm 770 mm 1949 mm
Kubota / D1105-E2B-BCZ-2 Diesel / A fluido, circolazione forzata 78,0 mm / 78,4 mm 15,5 kW 71,2 Nm 3 1,123 l
Comandi Sterzo
Direzione e velocità controllati tramite due leve o due pedali azionati dall'operatore
Impianto idraulico ausiliario
Interruttore elettrico su joystick destro (joystick sinistro per 2° impianto ausiliario)
Sistema di rotazione
Impianto di raffreddamento
25 mm 1515 mm 2412 mm 300 mm
Clacson Comandi a joystick idraulici Vano portaoggetti con chiusura a chiave Predisposizione per radio/lettore MP3 Cintura di sicurezza retrattile Sedile molleggiato con schienale alto * Tettuccio TOPS/ROPS Spostamento a due velocità Luci di lavoro (braccio e sovrastruttura) Garanzia: 12 mesi/2000 ore (a seconda dell'intervallo che trascorre per primo)
Motore Produttore/modello Carburante / Raffreddamento Alesaggio / Corsa Potenza massima a 2400 giri/min (SAE J1995) Coppia massima a 2400 giri/min (SAE J1995) Numero di cilindri Cilindrata
290 bar
Capacità dei fluidi
I J K L
Rotazione del braccio, sinistra
60°
Rotazione del braccio, destra Regime di rotazione
60° 9,3 giri/min
Trazione Larghezza del cingolo
300 mm
Grado di inclinazione
30°
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Accessori Trivella
Pinza idraulica
Benna livellatrice Benna per scavi Martello idraulico
Benna orientabile/benna girevole
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Grandi Opere
Canale di Panama
Tutto in tempo I numeri e la zona Il canale è lungo 81,1 km (compresi i prolungamenti in mare), unisce l'Atlantico con il Pacifico. Ha una profondità massima pari a 12 m, la larghezza varia tra i 240 e i 300 m nel lago Gatún, mentre è di 90-150 m nel tratto del taglio della Culebra. È costituito da un sistema di chiuse, con 6 conche, che permette alle navi di superare un dislivello totale di 28 m, evitando alle navi dirette da porti del Pacifico a quelli dell'Atlantico e viceversa la circumnavigazione dell'America meridionale. Il tempo di percorrenza è di circa 4/5 ore. L'imboccatura in corrispondenza del Mare dei Caraibi si trova adiacente al porto di Cristóbal nella baia di Limon. Le navi provenienti dall'Atlantico e dirette nel Pacifico, dopo aver percorso l'impianto di risalita, composto dalle tre Gatún Locks, attraversano il Lago Gatún, la zona di Gamboa, lo Stretto di Culebra, giungendo poi alla chiusa di Pedro Miguel, passano poi, dopo un primo salto di livello di circa 9 metri, nel Lago di Miraflores, il quale dà accesso alle due chiuse di Miraflores raggiungendo all'uscita di queste il livello del mare presso il porto di Balboa. Segue la navigazione passando il Ponte delle Americhe fino a giungere poi nel Golfo di Panamá. Il canale è attraversato da migliaia di navi all'anno per un tonnellaggio di decine di milioni di tonnellate in entrambi i sensi. Nel 2009, 14.342 navi hanno attraversato il canale, trasportando 198.014.288 tonnellate di cargo. Il pedaggio dovuto per la navigazione è la principale fonte dell'economia dello stato di Panamá. Le navi che attraversano il canale non possono superare i 292,68 metri di lunghezza e i 32,31 metri di larghezza a causa delle massime dimensioni delle "conche" le quali, nel senso della lunghezza, sono limitate dalle porte di comunicazione tra le conche stesse. Questo limite verrà superato nel 2014, nel centenario dell’inaugurazione del canale di Panama.
N
el secondo semestre del 2009 è stato firmato tra l’Autorità del Canale di Panama e il Consorzio “Grupo Unido por el Canal”, composto da Impregilo, Sacyr Vallehermoso (Spagna) e Somague (Portogallo), Jan de Nul (Belgio), Constructora Urbana (Panama) il contratto di aggiudicazione della gara per la realizzazione di un nuovo sistema di chiuse nell’ambito del progetto per l’ampliamento del canale. La sfida oltre a dominare la natura dei luoghi è anche quella di spostare e consegnare i materiali con “deadline” molto strette e di rispondere meticolosamente ai piani previsti per rispettare il “processo di avanzamenti lavoro” e per non rischiare di far rallentare o bloccare i lavori a causa del mancato arrivo di materiali, componenti e quant’altro necessario. «Da Genova», spiega Biagio Oro, general manager Industrial Project di Geodis, «a Panama una nave dedicata a quel solo tragitto, e che viaggi a 22 nodi, impiega 13-14 giorni, una tradizionale, che tocca più porti
e viaggia a 13 nodi ne impiega quasi 30. Noi in base alle tempistiche dei lavori ci affidiamo a diversi armatori, tutti da anni al nostro servizio. Come anche tutte le persone e macchinari che caricano le stive, sollevano le MMT per introdurle nelle navi o le trasportano in banchina». Shipping aumentato L’allargamento del Canale di Panama è una di quelle opere di ingegneria civile da annoverarsi tra le più importante di tutti i tempi. Non solo per la grandezza dell’opera da realizzare, ma anche per la ricaduta che avrà per il mondo dello shipping. L'allargamento, che amplierà il già mastodontico complesso di chiuse costruito dagli Stati Uniti all'inizio del secolo scorso e navigabile dal 1914, servirà a far transitare tra Atlantico e Pacifico anche le navi da trasporto Post Panamax (120 metri di lunghezza e 32 di larghezza), molto più grandi di quelle per le quali è stato studiato il canale all'inizio del secolo scorso. Un progetto destinato a cambiare molte cose nel trasporto marittimo, con una possibile forte riduzione di costi. Le due nuove serie di chiuse previste dal progetto consentiranno infatti di incrementare il traffico commerciale attraverso il Canale e rispondere agli sviluppi del mercato dei trasporti marittimi che permetterà il passaggio di navi con una portata di 4.400 container a una di 12 mila. Un’opera enorme che ha il suo cuore in Italia. Non solo perché il main contractor è l’italiana Impregilo in joint venture con la spagnola Sacyr Vallehermoso, la portoghese Somague, la belga Jan de Nul e la panamense Cusa, ma anche perché è a Genova che saranno gestiti tutti i lavori di logistica e trasporto. Geodis Wilson Italia si è infatti aggiudicata la commessa che la sta impegnando, sino al 2014, nella gestione di tutte le attività post-ordine con anche la gestione dei fornitori e gli aspetti burocratici e doganali per il trasporto di tutto quanto necessita per la costruzione delle nuove chiuse e bacini di conservazione idrica. Geodis Wilson Italia (GWI) fa parte del Gruppo Geodis, presente in
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Impregilo sceglie Geodis per i trasporti di macchinari, MMT, pezzi di ricambio e attrezzature ‘just in time’ dal porto di Genova, e non solo, a quelli di Manzanillo e Panama. A 22 nodi una nave ci impiega 13 giorni ed è tutto monitorato in tempo reale. 120 paesi e con una forza lavoro di circa 30 mila dipendenti di cui circa 5.700 nella divisione Geodis Wilson dedicata al freight forwarding. In Italia, Geodis Wilson conta oltre 200 dipendenti con un fatturato 2010 di quasi 150 milioni di euro con oltre 6 mila clienti nelle filiali di Milano, Torino, Vicenza, Genova, Parma, Bologna, Ancona, Firenze e Roma cui si aggiungo le sedi prettamente commerciali di Mantova e Udine. Sino al 2014 sarà proprio la filiale genovese, denominata “Industrial Project”, a gestire il trasporto di circa 100mila metri-cubi di materiale dall’Europa, Asia e Cina con circa il 90% dei trasporti via mare e il restante 10% per via aerea. Sono previsti ogni mese circa 5-7 imbarchi con una media tra i 50 e i 60 shipment annui di navi full container, Container FR a cui si aggiungono le Ro-Ro. «È uno sforzo enorme», continua Oro, «che impegnerà 4 persone full time per 5 anni. È un’operazione che ci inorgoglisce e ci da prestigio perché siamo parte integrante di un progetto che conta oltre 4 miliardi di investimenti e in cui tutto deve funzionare come un orologio». Per recapitare tutto “just in time” Geodis Wilson Italia utilizza il sistema Track & Tracing che permette al committente di essere costantemente informato sulla logistica e sui trasporti: «È fondamentale per il committente sapere se e quando arriverà la merce perché tutto proceda nei tempi giusti. Per questo i nostri sistemi informatici di tracciabilità acquistano un ruolo sempre più importante in una commessa come questa in cui la qualità del servizio non può mai mancare», aggiunge Biagio Oro. Anche la scelta di che cosa spostare per via aerea o navale va studiata e concordata con il cliente – aggiunge Geodis Wilson Italia - sulla base di criteri quali valore e celerità, sempre tenendo presenti i criteri di costo e qualità da assicurare al committente. «Stiamo mettendo a frutto l’esperienza accumulata in anni e anni e sapere che qui a Genova si lavora ad una delle più grandi imprese di ingegneria civile di tutti i tempi ci spinge a dare il nostro meglio», conclude Oro. CSC
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CSC INTERVISTA Alessandra Astolfi ci parla della 16a edizione 2012 di Rimini
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SPECIALE CONTO ENERGIA
Intervista
Parla Alessandra Astolfi
Ecomondo - CSC:
Binomio vincente S
ull’onda del buon andamento dell’appuntamento 2011 la manifestazione di Rimini Fiera consolida la sua leadership sulle filiere di riferimento per l’industria dell’ambiente e la sostenibilità e potenzia la sua vocazione di hub tecnologico per la corretta gestione e valorizzazione del rifiuto in tutte le sue tipologie, con un focus specifico su risparmio idrico, efficienza energetica e riuso delle risorse. Ci anticipi i temi salienti dell’edizione 2012, per la quale sappiamo essere già attiva la promozione, con agevolazioni e servizi aggiuntivi. “Sì, il prossimo appuntamento con Ecomondo sarà, se possibile, ancor più ricco dei precedenti. Molte le aree tematiche che comporranno la fiera. WASTE: le filiere di trattamento e recupero del rifiuto inerti, metalli nobili, minerali critici; RAEE: rfiuti domestici e industriali con in mostra una vasta gamma di impianti per il riciclo e la valorizzazione del rifiuto. OROBLU, Filiera del trattamento acque: dalla captazione al riuso alla riduzione dei consumi energetici; RECLAIM Expo; Bonifiche dei Siti contaminati - Recupero dei Browfileds - Trattamento Inerti; PREVENZIONE GRANDI RISCHI IDROGEOLOGICI , Emergenza e Rischi Industriali; ANALISI MISURA E CONTROLLO; ARIA, Tecnologie e procedure nell’inquinamento Indoor, Gestione disagio olfattivo; RICERCA E INNOVAZIONE, la strategia “Europa2020”; CHIMICA SOSTENIBILE, la chimica per riuso dei siti chimici in dismissione; FILIERA DELLE BIOPLASTICHE”. Di anno in anno avete incrementato il vostro grado di internazionalizzazione. Continuerete anche quest’anno? “Certamente, confermiamo l’attenzione sul visitatore, chiave del successo di una manifestazione leader. Maggiori investimenti saranno concentrati sui Paesi a maggior interesse per le Green technologies come Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia e Slovacchia. Oltre 250 top buyer proverranno da Germania, Spagna, Russia, Repubbliche Baltiche, Ucraina, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Marocco, Egitto, Nord Africa, Turchia e Brasile. Questi operatori internazionali entreranno in contatto con gli espositori 2012 tramite la piattaforma online del sito Ecomondo, per fissare appuntamenti qualificati d’affari”. Sappiamo che avete anche rafforzato il legame con ISWA (International Solid Waste Association) e altre importanti realtà del settore… “Esatto. ISWA rappresenta oltre 1.100 soci in oltre 70 Paesi del mondo e sarà presente con operatori delle municipalità e del mondo industriale europeo per favorire il trasferimento di tecnologie, accordi commerciali, joint venture. Abbiamo anche stretto un solido rapporto con l’European Federation of Biotechnology (EFB), sezione Environmental Biotechnology: una realtà che conta oltre 10 mila iscritti. Si tratta di personalità del mondo accademico ed industriale europeo impegnati sul fronte del biomonitoraggio e della bonifica sostenibile di siti, sedimenti e matrici ambientali contaminate, oltre che della valorizzazione industriale integrata dei sottoprodotti e rifiuti organici. Last but not least, con l’importante network europeo FEAD si consoliderà l’accordo di collaborazione esistente, mentre con BIR verranno creati momenti di sinergia tra le aziende associate e i loro eventi itineranti”. Ecomondo va oltre i confini italiani? “ Assolutamente, con ECOMONDO International ampliamo la presenza
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CSC è diventato con l’inserto CSC Ecomondo il partner privilegiato della manifestazione riminese. In questa ottica apriamo il nuovo supplemento dedicato al waste con una intervista a Alessandra Astolfi, project manager della manifestazione romagnola delle imprese italiane sui principali mercati di interesse (in particolare Turchia, UK e Russia), coinvolgendole con formule vantaggiose in fiere importanti di settore. Quest’anno saranno oltre 15 le partecipazioni alle principali kermesse specializzate in Germania, Spagna, Francia, Polonia, UK e Brasile”. Cuore pulsante di Ecomondo è, da sempre, la sua intensa attività seminariale. Ce ne parli un poco? “È un’attività che quest’anno sarà sviluppata da un nutrito programma di eventi e tavole rotonde sulla ricerca, sugli strumenti e la gestione industriale. Verranno organizzati convegni brevi e agili sulle questioni di maggiore attualità, workshop tecnici sponsorizzati dalle aziende, convegni di associazioni europee. In fiera saranno presenti esperti nazionali e internazionali che forniranno risposte alle principali problematiche tecniche dei diversi settori industriali che coinvolgono la gestione dei rifiuti, delle risorse primarie (acqua, suolo, aria) e della protezione, nonché del ripristino ambientale. Tanto per darle un’idea parleremo di contributo alla Strategia “Europa 2020”, efficienza delle energie e delle materie; piattaforme tecnologiche; raffinerie chimiche verso bioraffinerie; valorizzazione integrata di sottoprodotti agroalimentari e rifiuti organici; recupero minerali critici e terre rare essenziali per Apparecchiature EE; procedure di controllo e tecnologie per l’inquinamento Indoor elaborate dall’OMS; superamento delle carenze normative e di procedure nel disagio olfattivo da emissioni osmogene; innovazione nella bonifica sostenibile di siti, suoli, sedimenti ed acque contaminati…”. La vostra comunicazione è a 360 gradi, anche sui social media? “Sì, è possibile seguirci anche su facebook, twitter e linkedin, mentre un’ampia e articolata campagna promozionale e di comunicazione garantisce qualità e quantità nei contatti con potenziali clienti. Abbiamo avviato campagne mailing informative ad oltre 200.000 operatori profilati, siamo e saremo presenti alle principali fiere di settore, nazionali e internazionali; pianificheremo pubblicità sui media di settore, radio, web e TV, spediremo inviti omaggio on line a tutti gli operatori, allacciando nel contempo sinergie con le principali associazioni nazionali e internazionali anche tramite il nostro sito web - www.ecomondo.com - costantemente aggiornato”. CSC
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eco-MEZZI
certificazione ambientale
L’high-tech certificato di Pietro Mezzi
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alla teoria alla pratica. Il sistema di certificazione ambientale Leed (Leadership in energy and environmental design) si fa strada e trova una sua concreta applicazione a Vimercate, nel cuore dell’high-tech dell’est Brianza. Si tratta dell’edificio numero tre (Building 03, in gergo tecnico) sorto all’interno dell’Energy park, il parco tecnologico dell’importante centro brianzolo. È il primo edificio in Italia a ottenere il certificato che indica la maggior qualità della realizzazione. Si tratta del livello platinum, quello che nella scala del sistema di certificazione di origine americana (vedi articolo di Csc dell’aprile 2010) viene rilasciato se si supera, grazie al rispetto di alcuni indicatori, un punteggio minimo. Building 03, grazie a numerosi accorgimenti tecnico-ambientali, con 45 su 61 punti, può fregiarsi della certificazione di più alto livello. L’edificio sorge all’interno del Campus Alu di Alcatel Lucent, società all’avanguardia nel settore delle fibre ottiche, un luogo dedicato alle aziende che operano nei settori dell’alta tecnologia, delle telecomunicazioni e dell’information tecnology. L’area occupa una superficie di 160 mila metri quadrati, su cui insisteranno, una volta conclusa l’intera operazione immobiliare, cinque edifici, per un totale di 32 mila m2, che ospiteranno 1.400 addetti. L’edificio B03 - che ha ottenuto la certificazione Leed e i cui lavori sono durati poco più di 12 mesi e si sono conclusi nell’autunno del 2009 - ospita invece il quartier generale di Sap e di altre aziende che operano nel settore della ricerca tecnologica e dell’It.
Ma le novità non si fermano al terzo degli edifici previsti: anche gli edifici 01 e 04 saranno sottoposti al processo di certificazione Leed, a significare che l’intero parco tecnologico di Vimercate si caratterizzerà quale luogo virtuoso in materia di sostenibilità ambientale. In effetti, a osservare attentamente la realizzazione ci si accorge di essere di fronte a un oggetto edilizio e architettonico nuovo, a partire dal riutilizzo di materiali provenienti dalle demolizioni all’uso di elementi di provenienza locale, all’impiego di tecniche di riduzione dei consumi di acqua potabile, dall’ottimizzazione della luce naturale alla minimizzazione dell’emissione luminosa dell’edificio, dall’uso di energia proveniente da risorse rinnovabili all’impiego di legno di provenienza e realizzazione certificata, alla realizzazione di progetti di mobilità interna per la promozione e l’uso di veicoli elettrici. «L’Energy park - afferma l’architetto Gianluca Padula della Garretti associati di Milano, lo studio che ha curato il progetto architettonico e il coordinamento generale dell’opera - non è solo il frutto di una attenta strategia eco-sostenibile, ma il risultato del connubbio tra committenza sensibile ai temi ambientali e progettazione pronta a fornire soluzioni e procedure d’avanguardia» . Siamo alle prese quindi con un edificio, il primo di una serie, che risponde a un lungo elenco di caratteristiche e prestazioni ambientali. Un edificio che nasce in un territorio, quello del vimercatese, predisposto all’innovazione e alla ricerca d’avanguardia. L’edificio 03 è formato da due corpi rettangola-
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ri stereometrici disposti ad “acca”, leggermente disallineati per ottimizzare l’esposizione solare e connessi tra loro da due volumi vetrati che ospitano la reception e i collegamenti verticali e orizzontali. I due corpi principali hanno facciate ventilate rivestite esternamente di lamiera d’acciaio ondulata, con finitura Aluzinc parzialmente forata. Le parti vetrate sono costituite da serramenti di alluminio, con imbotti molto marcati e sporgenti a costituire la prima schermatur a solare. La seconda è invece offerta da tende esterne a controllo intelligente, gestite da software e sensori bioclimatici. Le facciate degli edifici sono di tre tipologie: codice a barre, facciata continua vetrata e opaca e facciata ventilata. La prima tipologia di facciata è composta da pannelli cementizi prefabbricati, realizzati con l’uso di un materiale innovativo (Tx.Active) in grado di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria. Degno di nota, infine, il Zero energy media wall, una struttura applicata alle facciate di uno dei cinque edifici, costituita da vetri serigrafati con luci Led incorporate ad accensione programmata, alimentata da pannelli fotovoltaici posti in copertura. Una soluzione che rappresenta un moderno mezzo di comunicazione aziendale.
MOVIMENTATORI
JCB
Il gigante di JCB
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uò sembrare un controsenso, eppure è proprio così: al centro della sostenibilità ambientale ci sono sempre i rifiuti. E dunque parliamone di questi rifiuti e soprattutto parliamo di come movimentare quelle montagne enormi di materiale che tanto fanno dannare le amministrazioni pubbliche di qualsiasi livello e di qualunque colore politico. Perché il rifiuto, il waste per essere più british, prima o poi deve trovare una collocazione, una nuova destinazione: nei casi migliori potrà essere riciclato, in quelli peggiori dovrà essere in qualche modo smaltito. Ma qualunque fine faccia, in ogni caso dovrà essere raccolto, stoccato, trasportato. Restiamo su questo argomento. Perché al di là delle problematiche politiche e tecniche connesse ai rifiuti, un altro problema con cui si scontra chi con questo materiale è costretto a lavorarci, è quello della sua movimentazione. Si tratta infatti di un’operazione impegnativa, che può essere resa meno gravosa se supportata dalle giuste macchine e dalle giuste attrezzature. A tal proposito, vale senz’altro la pena di fare un cenno a 550-80 di JCB, l’ultimo nato della gamma di movimentatori telescopici di JCB, appositamente progettato per movimentare i materiali voluminosi e gravosi, dunque i rifiuti. Volendo presentarlo in sintesi, basterebbe dire
Carta di identità • Altezza di sollevamento: 8,1 metri • Capacità di sollevamento: 5 tonnellate • Motori: 130 cv (97 kW) o 145 cv (108 kW) • Impianto idraulico: a portata variabile da 140 litri/min con tubazioni ad alta portata per ottimizzare i tempi ciclo e le prestazioni delle attrezzature connesse al circuito ausiliario. • Segni particolari: design del braccio con estremità monolitica per una forza di strappo di 6,5 tonnellate.
che si tratta di una macchina perfetta per questo settore, perché con la sua elevata capacità di sollevamento e l’alta portata, garantisce cicli di carico rapidi ed elevata produttività delle attrezzature collegate. Ma per rendergli giustizia, è doveroso entrare nello specifico delle sue caratteristiche tecniche, perché le sue misure sono certamente fuori dal comune: l’altezza di sollevamento è di ben 8,1 metri, e la portata massima di 5 tonnellate. A questo si uniscono altri interessanti elementi, quali l’impianto idraulico a portata variabile da 140 litri/min e il sistema antibeccheggio (opzio-
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CSC ECO marzo 2012
Con il suo lungo braccio e la sua elevata capacità di carico, permette di movimentare grandi quantità di rifiuti. A tutto vantaggio della rapidità e dell’efficienza dell’operazione.
nale, ndr.) che migliora la ritenzione del carico e dunque dà un maggiore comfort nelle operazioni di carico e trasporto. A completare il tutto ci sono i servocomandi di serie - grazie ai quali gli operatori godono dei vantaggi del ridotto sforzo di azionamento delle leve e dell’eccellente ergonomia - e il braccio interno che, con il suo design con estremità monolitica, ottimizza l’integrità strutturale e incorpora il leverismo a “Z” per la benna. Progettato nell’ottica delle operazioni di carico, il 550-80 di JCB ha angoli di richiamo e di scarico notevoli (rispettivamente di 46° e 34°), che assicurano elevata ritenzione dei materiali e capacità di accatastamento per il carico efficiente di autocarri e tramogge. Cos’altro aggiungere? Null’altro, se non che il profilo ribassato del braccio contribuisce anch’esso ad accrescere la visibilità a 360 gradi, e che la macchina è disponibile anche nell’allestimento Wastemaster, alimentato da un motore da 130 CV (97 kW). E.S.
CIPPATORE
Renault Kerax
A spasso per i boschi Il campo di lavoro quotidiano di un Renault Kerax, a volte, non è quello tradizionale delle cave e dei cantieri per le grandi infrastrutture.
U
n Renault Kerax 8x4 da 450cv, equipaggiato con caricatore e cippatrice, viene infatti utilizzato dalla Recywood di Faenza, in provincia di Ravenna, per il recupero dei materiali legnosi destinati alla generazione di energia verde e di materiali derivati dalla triturazione del legno. «Per le sue capacità di lavoro il trasferimento sul luogo di intervento del Renault Kerax avviene solo quando sono state preventivamente accatastate almeno 300-500 tonnellate di legname», spiega Andrea Guerrini, a capo della Società. Poi il lavoro scorre via veloce. L’allestimento, infatti, in lavori di tale genere è molto specializzato e mirato, diverso dal classico ribaltabile o della betoniera per il trasporto del calcestruzzo. Il Gruppo Recywood, specializzato nel recupero dei materiali residuali dell’agricoltura e, in particolare, del legno ha voluto un Kerax da 32 tonnellate - quindi non soggetto alle limitazioni della circolazione per i mezzi d’opera da 40 tonnellate - con un caricatore per legname. Ma munito anche di una cabina sollevabile per migliorare il campo visivo dell’operatore, e di una cippatrice mossa da un motore ausiliario, da 620 cavalli, che gli consente di frantumare tronchi fino a 90 centimetri di diametro. Il tutto è costato, chiavi in mano, poco meno di mezzo milione di euro. Pochi chilometri ma molte ore di lavoro per il motore. Per trovare la legna da triturare, il Renault deve potere arrivare nei luoghi più impervi, lasciando la rete stradale ordinaria per inoltrarsi su piste sterrate ricavate all’interno dei boschi o lungo le golene fluviali. Quando il mezzo ha raggiun-
La Recywood, nata circa una decina di anni fa per seguire i settori dei compostati e quello del riutilizzo dei materiali legnosi (provenienti soprattutto dalle potature, dall’espianto dei frutteti, dagli scarti di lavorazione delle segherie e dalla pulizia delle golene fluviali), fa parte del gruppo CTF, Consorzio Trasporti Faenza. CTF controlla numerose società di scopo, attive in diversi comparti di business: oltre a quelli dell’ecologia e dell’energia, in cui è presente Recywood, anche la logistica e il trasporto intermodale, l’edilizia e l’agricoltura. «Il gruppo CTF», spiega il direttore generale Ercole Santandrea, «è nato oltre mezzo secolo fa come un consorzio di tipo tradizionale di trasporto e di facchinaggio e, nel 2010, ha avuto un fatturato globale di oltre 42 milioni di euro. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato settori d’attività diversi da quello originale, attraverso società di scopo create ad hoc. Recywood è un po’ il nostro fiore all’occhiello. Si rivolge al mercato delle bio-masse, caratterizzato da una forte crescita della domanda di servizi, in controtendenza rispetto all’andamento economico generale».
Il consorzio
to la destinazione entra in funziona il caricatore, con un braccio di 9 metri e con una capacità di sollevamento di 17 tonnellate metro, per alimentare in continuazione la cippatrice. Che ingoi velocemente i tronchi producendo frammenti di legno di pezzatura compresa fra 2 e 4,5 centimetri. Il trituratore, costituito da un tamburo di 1,2 metri di diametro con dei coltelli d’acciaio è direttamente controllato dall’operatore del caricatore attraverso alcuni display in cabina ed è capace di una produzione massima di 50 tonnellate l’ora di materiale cippato. «Lo scorso
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CSC ECO marzo 2012
anno», spiega Guerrini, «il Kerax quattro assi ha accumulato una percorrenza di circa 18 mila chilometri e oltre 3 mila ore di lavoro a motore in movimento per consentire il funzionamento del caricatore, che è azionato da due prese di forza al cambio. Una, abbinata a una pompa a portata variabile, serve per far funzionare il braccio telescopico e per l’innalzamento o abbassamento della cabina di comando. L’altra presa di forza, a flusso costante, fornisce energia al sistema di climatizzazione dell’abitacolo, dotato di filtro antipolvere per garantire all’operatore un ambiente di lavoro ottimale». M.B.
Ecoincentivi
Conto energia
Il conto su cui contare Tutto quello che bisogna sapere sul Conto Energia, il meccanismo che incentiva la produzione di energia pulita da impianti fotovoltaici.
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eve essere nato sotto una buona stella. Perché il settore delle energie rinnovabili, non soltanto ha tenuto botta nel periodo di massima crisi economica, ma ha pure fatto registrare performance da capogiro. E protagonista indiscusso di questo successo è senza dubbio il fotovoltaico che, grazie anche alla politica incentivante messa a punto con il Conto Energia, è diventato una sorta di mania. La corsa per accaparrarsi l’impianto che produce energia pulita, infatti, sembra non avere nessuna intenzione di arrestarsi: in circa 6 anni sono stati installati progressivamente quasi 100mila impianti, per una potenza totale di circa 1800 MW, il che corrisponde, grosso modo, al fabbisogno energetico di circa 550mila famiglie (dati APER, Associazione dei produttori di energie rinnovabili). Ma che cos’è e come funziona esattamente questo famigerato Conto Energia? Si tratta di uno strumento basato su un meccanismo feed-in premium che incentiva per un periodo di 20 anni, tramite una ta-
Perché le tariffe scendono? La politica incentivante, sebbene sia stata corretta al ribasso, è stata riconfermata, anche in tempi di ristrettezze economiche. D’altro canto, non si può certamente ignorare l’obiettivo sottoscritto a Bruxelles: entro il 2020, la potenza fotovoltaica installata in Italia dovrà essere pari a 8mila MW. A tal proposito, si tenga conto che la riduzione delle tariffe non deve essere intesa come un provvedimento punitivo, ma semmai come un atto dovuto, poiché i prezzi dei moduli e degli inverter negli ultimi anni sono diminuiti progressivamente. A dimostrarlo il Pay Back Period (PBP), ossia il numero di anni che occorrono per ammortizzare un investimento che, nel caso di un impianto fotovoltaico, è funzione di una serie di elementi: potenza installata, tipologia e costo dell’impianto, caratteristiche ambientali del luogo in cui è installato e, chiaramente, tariffa incentivante a cui ha diritto. Insomma, per farla breve, gli studi del settore dimostrano che, pur diminuendo la tariffa, il tempo di ritorno dell’investimento (verosimilmente 7 anni), resta costante. Il che, evidentemente, è dovuto al decremento del prezzo delle componenti dell’impianto.
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Ecoincentivi
Conto energia
Le tariffe (Le tariffe riportate nelle tabelle sono tutte espresse in euro/kWh) Impianti solari fotovoltaici tradizionali 2012 I semestre Impianti Altri impianti sugli edifici 1≤P≤3 0,274 0,240 3<P≤20 0,247 0,219 20<P≤200 0,233 0,206 200<P≤1000 0,224 0,172 1000<P≤5000 0,182 0,156 P>5000 0,171 0,148
II semestre Impianti Altri impianti sugli edifici 0,252 0,221 0,227 0,202 0,214 0,189 0,202 0,155 0,164 0,140 0,154 0,133
2013 e periodi successivi Impianti sugli edifici Altri impianti fotovoltaici Tariffa Tariffa Tariffa Tariffa autoconsumo omnicomprensiva omnicomprensiva autoconsumo 1≤P≤3 0,375 0,230 0,346 0,201 3<P≤20 0,352 0,207 0,329 0,184 20<P≤200 0,299 0,195 0,276 0,172 200<P≤1000 0,281 0,183 0,239 0,141 1000<P≤5000 0,227 0,149 0,205 0,127 P>5000 0,218 0,140 0,199 0,121 Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative 2012 Intervallo di potenza (kW) I semestre II semestre 1<P≤20 0,418 0,410 20<P≤200 0,380 0,373 P>200 0,352 0,345 2013 e periodi successivi Intervallo di potenza (kW) Tariffa omnicomprensiva Tariffa autoconsumo 1<P≤20 0,543 0,398 20<P≤200 0,464 0,361 P>200 0,432 0,334 P>200 0,352 0,345 Impianti a concentrazione Intervallo di potenza (kW)
1<P≤20 200<P≤1000 P>1000
2012 I semestre Tariffa corrispondente 0,352 0,304 0,266
riffa erogata dal Gestore Servizi Elettrici (GSE) tutta l’energia elettrica prodotta dai sistemi fotovoltaici. In parole povere: l’impianto produce energia, la immette in rete, e al proprietario dell’impianto viene riconosciuto un incentivo che gli permette in prima battuta di ammortizzare l’impianto, e poi di guadagnarci. Appare superfluo, quindi, dire che attorno al Conto Energia gira tutto il business di questo settore, anche perché chiunque può usufruirne: persone fisiche, giuridiche, soggetti pubblici e condomini. L’importante è installare impianti con una potenza nominale ≥ 1 kW.
Il Terzo Conto, però, un segno lo ha lasciato. Si tratta della nuova classificazione degli impianti, semplificata in due categorie: impianti realizzati sugli edifici e altri impianti. In altri termini, ha destinato agli impianti installati sui tetti tariffe decisamente maggiori rispetto a tutti gli altri impianti, e soprattutto ha premiato le applicazioni innovative finalizzate all’integrazione architettonica. Il che significa che gli impianti fotovoltaici non sono più solo il mezzo per produrre energia, ma sono una vera e propria componente edilizia. Com’è Ispirato al cosiddetto modello tedesco, ma debitamente adattato alla realtà italiana, il Quarto Conto energia è oramai in vigore da quasi un anno. La grande novità introdotta è senz’altro la tariffa omnicomprensiva, ma per vederla operativa occorrerà aspettare il 2013. Per tutto il 2012, invece, continuerà ad essere operativa la tariffa distinta a seconda della tipologia e della taglia degli impianti. Si tenga conto che nel 2012 è prevista una decurtazione delle tariffe, che avverrà in due scaglioni: una nel primo e l’altra nel secondo semestre. Resta valida, invece, la suddivisione tra impianti sugli edifici e tutti gli altri impianti (vedi tabella). Novità anche per i grandi impianti entrati in esercizio dopo il 31 agosto 2011, che per accedere alle tariffe devono essere iscritti ad un apposito registro gestito dal GSE. Come sarà Dal primo semestre 2013, salvo cambiamenti dell’ultima ora, dunque tutto cambia. Le tariffe
2013 e periodi successivi II semestre Tariffa corrispondente 0,345 0,298 0,261
Intervallo di potenza (kW) 1<P≤20 200<P≤1000 P>1000
Conto Energia: i cambiamenti in atto. Com’era Nato in sordina nel 2005, il Conto Energia negli ultimi anni è stato man mano rimaneggiato. La versione pubblicata nel 2007, quella che verrà ricordata come la più generosa della storia per via delle tariffe molto alte, nel 2010 è stata sostituita dal Terzo Conto Energia, caratterizzato da incentivi più bassi, provvedimenti stringenti per i grandi impianti a terra e tempi record: nel giro di un semestre è stato poi sostituto dal Conto Energia numero quattro, quello attualmente in vigore.
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CSC ECO marzo 2012
Tariffa omnicomprensiva
Tariffa autoconsumo
0,437 0,387 0,331
0,334 0,289 0,253
assumeranno un valore omnicomprensivo e verranno diminuite secondo una riduzione programmata, calcolata sulla tariffa vigente nel semestre precedente. In particolare, nel secondo semestre del 2013 l’incentivo diminuirà del 9% nel primo e nel secondo semestre del 2014, del 13% nel primo e nel secondo semestre del 2015 del 15 fino a diminuire del 30% sia nel primo che nel secondo semestre del 2016. È comunque confermata l’individuazione di tariffe speciali (più alte) per gli impianti integrati e con caratteristiche innovative e per gli impianti a concentrazione. E.S.
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Pesanti e leggeri 2011 vs 2010
Stiamo crescendo Come ogni anno ai primi di quello nuovo diamo, non le stime, ma i veri dati di vendita di tutti i mezzi commerciali, i van, i truck oltre le 16 ton e dei semirimorchi in Europa e in Italia. Il bollettino di guerra, perché di questo si tratta, contempla ancora una crescita, ma sempre troppo lenta. Oltre 230 mila immatricolazioni per gli over 16 ton in Eu e meno di 10 mila (9.763) per i trailer in Italia. Lasciamo parlare i numeri. Mercato EUROPA (tabella 1) nalizziamo i dati, forniti da Acea e Anfia, partendo dal Vecchio continente. In chiusura d’anno, nel mese di dicembre 2011 le nuove immatricolazioni di veicoli commerciali in Europa sono state pari a 166.739 unità, il 7,5% in più rispetto allo stesso mese del 2010. Sono cresciute la Francia (+2,5%), il Regno Unito (+13,4%) e la Germania (+16,3%), mentre sono state nega-
A
TABELLA A Mesi gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre TOTALE
TABELLA B MARCA ASTRA BREMACH DAF/PACCAR FIAT LCV FORD ISUZU IVECO MAN MERCEDES BENZ MITSUBISHI NISSAN PSA RENAULT/RVI SCANIA VOLKSWAGEN VOLVO ALTRE MARCHE TOTALE
tive l’Italia (-0,8%) e la Spagna (-14,2%). Nel corso del 2011 il totale di nuovi mezzi leggeri e pesanti è stato di un milione e 935.392 veicoli. Questo dato fa salire del 10 per cento (9,9) la crescita in più rispetto al 2010, ma è ancora di circa un quinto sotto i livelli pre-crisi, quando i volumi annuali di media erano attestati sui 2,5 milioni di unità. Nel 2011, in generale, la Francia è stata il più grande mercato europeo, e il Solutrans di Lione
ITALIA - IMMATRICOLAZIONI LEGGETI - PESANTI - Andam. mensile VCL <=3500 kg 2011 2010 16.080 15.689 15.960 17.863 19.880 27.716 16.686 13.662 17.912 14.840 14.354 13.783 13.070 13.978 6.725 6.348 11.858 13.357 13.036 14.335 13.077 15.140 11.238 13.973 169.876 180.684
var.%
2,5 -10,7 -28,3 22,1 20,7 4,1 -6,5 5,9 -11,2 -9,1 -13,6 -19,6 -6,0
AUTOCARRI> 3500 kg 2011 2010 var.% 1.622 1.438 12,8 1.769 1.430 23,7 1.835 1.562 17,5 1.833 1.487 23,3 2.090 1.587 31,7 1.776 1.459 21,7 1.670 1.694 -1,4 1.595 1.488 7,2 1.427 1.636 -12,8 1.441 1.645 -12,4 1.381 1.365 1,2 1.035 1.339 -22,7 19.474 18.130 7,4
ITALIA - IMMATRICOLAZIONI AUTOCARRI >3,50 t PTT - MARCA 2011
157 8 1.505 89 7 341 6.160 948 1.762 155 104 8 1.408 1.449 56 1.400 60 15.617
gennaio/settembre % 2010 1,0 217 0,1 16 9,6 1.302 0,6 70 0,0 8 2,2 301 39,4 5.912 6,1 758 11,3 1.473 1,0 86 0,7 118 0,1 3 9,0 1.317 9,3 1.019 0,4 17 9,0 1.078 0,4 86 100,0 13.781
%
1,6 0,1 9,4 3,0 0,1 2,2 42,9 5,5 10,7 0,6 0,9 0,0 9,6 7,4 0,1 7,8 0,6 100,0
var.% 11/10
-27,6 15,6 27,1 13,3 4,2 25,1 19,6 80,2 -11,9 6,9 42,2 29,9 -30,2
Elaborazioni ANFIA sulla base dei dati presenti in archivio del CED del Minsitero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Aut.Min.D07161/H4)
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CSC marzo 2012
13,3
a fine 2011 lo ha ampliamente dimostrato, grazie a 482.823 nuovi veicoli e una espansione del 5,6%. In Germania si sono registrate 334.822 unità, in crescita del 18,7%, a seguire il Regno Unito (+17,6%) con 306.488 veicoli. Mentre l’Italia perde il 3,4% e il mercato spagnolo il 6,6%. Leggeri fino a 3,5 ton (tabella 2) Nel mese di dicembre le immatricolazioni di furgoni sono cresciute del 5,4%. La crescita ha prevalso in Francia (+1,6%), Regno Unito (+7,8%) e Germania (+22,6%), mentre Italia (-14,4%) e Spagna (-15,7%) hanno dovuto affrontare una flessione a due cifre. Il totale del mese si è attestato a 136.404 furgoni, quello dell’anno a quasi un milioTABELLA 1 TOTALE EUROPA AUSTRIA BELGIO BULGARIA REPUBBLICA CECA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA UNGHERIA IRLANDA ITALIA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA GRAN BRETAGNA UNIONE EUROPEA EU 15 EU 10 ISLANDA NORVEGIA SVIZZERA EFTA EU27 + EFTA EU15 + EFTA
genn-dic 2011 40.510 72.027 2.927 22.068 28.477 2.787 18.302 482.823 334.822 6.976 15.899 12.547 197.289 3.062 4.690 4.875 71.945 61.336 37.876 13.313 9.701 7.987 123.353 54.082 306.488 1.936.162 1.792.392 143.770 430 41.968 33.809 76.207 2.012.369 1.868.599
genn-dic 2010 34.001 61.177 3.133 17.772 19.708 1.562 14.429 457.214 282.157 12.341 11.737 11.540 204.219 1.213 2.395 4.058 59.785 50.717 49.290 9.598 9.787 6.370 132.104 44.450 260.599 1.761.356 1.647.072 114.284 289 34.600 28.685 63.574 1.824.930 1.710.646
var.% 19,1% 17,7% -6,6% 24,2% 44,5% 78,4% 26,8% 5,6% 18,7% -43,5% 35,5% 8,7% -3,4% 152,4% 95,8% 20,1% 20,3% 20,9% -23,2% 38,7% -0,9% 25,4% -6,6% 21,7% 17,6% 9,9% 8,8% 25,8% 48,8% 21,3% 17,9% 19,9% 10,3% 9,2%
Immatricolato TABELLA C
ITALIA - IMMATRICOLAZIONI AUTOCARRI > 3,5 T. PER MARCHE E PESO COMPLESSIVO
Marche Astra Bonetti Bremach Bucher-Schรถrling Italia Comai Dotto Dulevo FIAT Fresia Fuart Iveco Leomar Minonzio Multicar RAM Scam Valsella Ivelcar Zetacles Altre italiane
da 3,51 a 8,00 t.
Totale marche nazionali Daf/Paccar Daewoo Ford Isuzu Man Mercedes Mitsubishi Nissan PSA Renault V.I. Scania Volkswagen Volvo Altre estere
Totale marche estere Totale generale
TABELLA 2 LEGGERI sotto 3,5 ton AUSTRIA BELGIO BULGARIA REPUBBLICA CECA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA UNGHERIA IRLANDA ITALIA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA GRAN BRETAGNA UNIONE EUROPEA EU 15 EU 10 ISLANDA NORVEGIA SVIZZERA EFTA EU27 + EFTA EU15 + EFTA
Pesanti e leggeri 2011 vs 2010
genn-dic 2011 32.531 61.428 2.927 13.269 24.327 1.968 14.491 426.655 233.422 6.357 11.433 11.346 170.634 1.456 1.824 3.423 58.654 42.692 34.881 9.458 5.735 6.482 104.372 46.337 260.153 1.586.255 1.489.011 97.244 336 35.512 28.875 64.723 1.650.978 1.553.734
14 18 53 5 86 1.756 2 2 4
1.940
29 10 357 44 334 135 145 3 217 24 -
1.298
3.238
genn-dic 2010 27.991 52.509 3.133 11.576 16.299 1.069 11.046 415.449 196.533 10.631 9.185 10.437 181.657 548 936 3.100 49.613 38.738 45.669 6.904 6.918 5.345 116.075 37.902 222.915 1.482.178 1.397.826 84.352 231 29.040 24.715 53.986 1.536.164 1.451.812
da 8,01 a 11,50 t.
13 8 377 2 1 -
401
38 35 44 168 4 122 24 -
435
836
var. % 16,2% 17,0% -6,6% 14,6% 49,3% 84,1% 31,2% 2,7% 18,8% -40,2% 24,5% 8,7% -6,1% 165,7% 94,9% 10,4% 18,2% 10,2% -23,6% 37,0% -17,1% 21,3% -10,1% 22,3% 16,7% 7,0% 6,5% 15,3% 45,5% 22,3% 16,8% 19,9% 7,5% 7,0%
2010 da 11,51 a 15,99 t.
>= 16 t.
10 2 1.281 12 -
4.475
108 15 74 120 6 99 4 0 26 1
453
263 14 18 66 5 10 86 4 8 7.624 2 2 12 3 4
263 2 4.210 -
1.305
1.758
Totale
8.121
1.679 10 409 1.120 1.952 135 155 3 1.680 1.427 24 1.414 1
1.504 2 958 1.330 1.242 1.423 0 1.364 -
7.823
10.009
12.298
TABELLA 3 oltre 16 ton AUSTRIA BELGIO BULGARIA REPUBBLICA CECA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA UNGHERIA IRLANDA ITALIA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA GRAN BRETAGNA UNIONE EUROPEA EU 15 EU 10 ISLANDA NORVEGIA SVIZZERA EFTA EU27 + EFTA EU15 + EFTA
18.130
genn-dic 2011 6.692 7.913 n.a. 6.293 3.262 698 2.349 39.864 60.213 274 3.891 807 14.166 1.311 2.638 1.153 10.991 14.568 2.051 3.358 3.077 1.209 15.462 5.315 28.957 236.512 199.469 37.043 48 3.268 3.258 6.574 243.086 206.043
43
genn-dic 2010 4.654 5.598 n.a. 3.996 2.242 307 1.882 28.172 48.817 705 1.965 613 11.920 466 1.300 700 7.930 8.545 2.310 1.897 1.865 682 12.818 4.162 20.326 173.872 152.849 21.023 26 2.525 2.546 5.097 178.969 157.946
CSC marzo 2012
da 3,51 a 8,00 t.
15 13 26 3 5 87 1.828 5 2 2
1.986
62 9 406 39 269 112 170 7 347 21 1 -
1.443
3.429
var. % 43,8% 41,4% n.a. 57,5% 45,5% 127,4% 24,8% 41,5% 23,3% -61,1% 98,0% 31,6% 18,8% 181,3% 102,9% 64,7% 38,6% 70,5% -11,2% 77,0% 65,0% 77,3% 20,6% 27,7% 42,5% 36,0% 30,5% 76,2% 84,6% 29,4% 28,0% 29,0% 35,8% 30,5%
da 8,01 a 11,50 t.
10 375 6 2 1
394
53 16 40 183 6 106 29 -
433
827
2009 da 11,51 a 15,99 t.
>= 16 t.
25 5 1.587 8 -
1.625
64 15 84 145 10 111 4 41 -
474
2.099
TABELLA 4 MEDI-LEGG oltre 16 ton AUSTRIA BELGIO BULGARIA REPUBBLICA CECA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA UNGHERIA IRLANDA ITALIA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA GRAN BRETAGNA UNIONE EUROPEA EU 15 EU 10 ISLANDA NORVEGIA SVIZZERA EFTA EU27 + EFTA EU15 + EFTA
Totale
293 4.079 -
293 15 13 36 3 5 25 87 5 7.869 5 6 8 4 3
4.372
8.377
8.359
10.709
1.194 4 1.052 1.966 1.099 1.556 1.488 -
12.731
genn-dic 2011 7.377 9.883 n.a. 7.962 3.675 764 3.413 49.365 96.358 536 4.314 1.141 20.747 1.417 2.762 1.255 12.651 17.106 2.665 3.730 3.664 1.382 16.302 6.128 40.850 315.447 272.346 43.101 63 5.111 4.265 9.439 324.886 281.785
genn-dic 2010 5.250 7.649 n.a. 5.445 2.750 368 2.870 35.859 80.405 1.307 2.280 1.056 18.130 528 1.369 784 9.488 10.617 3.130 2.350 2.364 883 13.601 4.876 31.121 244.480 218.276 26.204 33 4.078 3.439 7.550 252.030 225.826
1.373 9 441 1.215 2.563 112 186 7 1.663 1.560 21 1.559 -
19.086
var. % 40,5% 29,2% n.a. 46,2% 33,6% 107,6% 18,9% 37,7% 19,8% -59,0% 89,2% 8,0% 14,4% 168,4% 101,8% 60,1% 33,3% 61,1% -14,9% 58,7% 55,0% 56,5% 19,9% 25,7% 31,3% 29,0% 24,8% 64,5% 90,9% 25,3% 24,0% 25,0% 28,9% 24,8%
Immatricolato ne e 600 mila immatricolazioni, 1.586.255. Il 7% in più rispetto al 2010. I risultati sono stati altalenanti in mercati come Francia (+2,7%), Regno Unito (+16,7%) e Germania (+18,8%), che hanno ottenuto i risultati migliori, mentre in Italia (-6,1%) e Spagna (-10,1%) i mercati si sono ancora contratti. Pesanti più di 16 ton (tabella 3) A dicembre i pesanti hanno registrato il maggiore aumento tra i vari segmenti (+20,8 %) con 19.482 nuove unità in Europa. Solo la Spagna (-4,1%) è stata l'unico grande mercato a ridursi. Altrove, i risultati sono stati positivi, e vanno dal +0,6% della Germania al +11 della Francia e al +39% del Regno Unito. Nei dodici mesi, tutti i mercati hanno registrato una crescita significativa. La Spagna ha visto la domanda per i pesanti in incremento del 20,6%, mentre la crescita è stata del 23,3% in Germania, del 41,5% in Francia e del 42,5% nel Regno Unito. Nel complesso l’Unione Europea ha registrato 236.512 nuovi mezzi pesanti nel 2011, con una crescita del 36% in più rispetto all'anno precedente. Commerciali oltre 3,5 ton (tabella 4) Sempre a dicembre nel segmento dei veicoli oltre le 3,5 ton i dati hanno mostrato un rialzo del 20,5% in tutta la Ue, che ha registrato 26.846 unità. Guardando ai mercati più importanti, la Spagna con un -3,5% è stato l'unico a contrarsi, mentre la Germania è rimasto stabile (+0,9%) e Francia (+13,2%) e Regno Unito (+46,3) hanno registrato crescite a doppia cifra. Da gennaio a dicembre, la crescita ha prevalso tra i principali mercati, portando a una ripresa complessiva del 29%. La domanda di nuovi veicoli è aumentata del 19,8% in Germania, del 19,9% in Spagna, del 31,3% nel Regno Unito e del 37,7% in Francia. La cifra totale per l’anno appena concluso è stata di 315.447 unità. Mercato ITALIA/totale Autocarri (tabellE A - B - C)
Come si è visto leggendo poco sopra, l’Italia sale nelle immatricolazioni nei pesanti oltre le 16 ton e nei medi sopra le 3,5, rispettivamente +18,8 % e +14,4. Un risultato quasi inaspettato dato il periodo economico generale. Nello specifico i dati reali a disposizione di vendite 2011 per il Belpaese si fermano a settembre. E confermano il quadro non del tutto desolante. In generale si parla di oltre 19 mila immatricolazioni (19.474), nello stesso periodo a dicembre 2010 erano 18.130. Il che offre una crescita del 7,4%. Iveco con oltre 6 mila immatricolazioni a settembre del 2011 è in testa alla classifica, nel 2010 ne aveva collezionate 5.912, poi il gioco si fa a due: Mercedes e Daf, e si chiude il podio. Da queste Case costruttrici
Pesanti e leggeri 2011 vs 2010 zioni dei soli rimorchi sono state 1.392 (+11,4% sul 2010), di queste 1.318 hanno riguardato veicoli di produzione nazionale, pari al 94,7% del totale, 2,76 punti in più sull’anno precedente. Le immatricolazioni di semirimorchi sono state invece 8.371, con una crescita del 10,8% sul 2010, le marche nazionali hanno totalizzato 5.105 veicoli e una quota del 61% sul totale (era del 64% nel 2010).
non si scappa. In generale, per stilare una classifica ‘quasi’ definitiva al quarto posto va la Scania, seguita da Renault; quindi al sesto Volvo, al settimo Man, all’8° posizione Isuzu, poi Mitsubishi e a chiudere Nissan.
TRAILER
E
d ecco i dati dell’altra fetta della mela. I trainati. Che vedono la CIR in testa tallonata dall’Elefante. «Sono 1.888 mezzi», dice Giuseppe Bordin della CIR, «ma in effetti saliamo a 2.300 circa con l'export. E siamo poco sotto le nostre aspe ttative (2.500 trailer di break even)». Poi il crollo sotto gli 800 pezzi fino ai poco più di 200 del 10° in classifica. Nel giro di 6 posizioni si scende da quasi 2 mila immatricolazioni a poco più di 250. Non è un bel leggere, non è un bel momento. Nel 2007 il totale era di 17.746 mezzi e nel 2008 di 17.439. Ora, nel 2011 sono stati immatricolati complessivamente 9.763 rimorchi e semirimorchi, quasi l’11% in più (10,9) rispetto ai volumi realizzati nel 2010 (8.805 mezzi). E lo scriverlo rende perplessi sul futuro. Si tratta di volumi inferiori a quelli conseguiti prima della crisi economica finanziaria, esplosa per il comparto a partire da settembre 2008. Il 2011 ha evidenziato un andamento delle immatricolazioni a due velocità: nei primi 6 mesi dell’anno il mercato risultava in aumento del 34% circa sul primo semestre 2010, con crescite mensili a due cifre, mentre a partire dal mese di luglio registrava incrementi contenuti e da settembre una netta inversione di tendenza, conseguendo così nel secondo semestre una flessione dell’8% circa sull’analogo periodo 2010. Le marche nazionali per l’intero settore hanno totalizzato 6.423 immatricolazioni (il 65,8% dell’intero mercato) e una crescita sul 2010 del 7,6%, pari a 453 veicoli venduti in più; le marche estere invece con 3.340 unità (il 34,2% del mercato) sono cresciute del 17,8% ( 505 veicoli venduti in più). Le immatricola-
Per geografia Analizzando il mercato dei R&S per area risulta che nel Nord-Ovest sono state immatricolati 2.547 veicoli con una crescita del 16% sul 2010 e una quota del 26,1% sul totale mercato. Nel Nord-Est invece sono state immatricolati 2.809 veicoli, pari al 19% in più e una quota del 28,8%. Nel Centro il mercato è stato di 1.529 veicoli nuovi (-3%) e una quota del 15,7%. Nel Sud-Isole le immatricolazioni sono state 2.878 (+7,8%) e una quota sul totale mercato di oltre il 29%. Sei regioni su 20 pesano per il 64,1% del totale mercato nel 2011, pari a 8,5 punti in più rispetto al 2010: Piemonte (8,5% di quota vs 7,8%), Lombardia (15,9% vs 14,8%), Veneto (10,8% vs 10,5%), Emilia R. (11,4% vs 10,4%), Campania (10,5% vs 10,4%) e infine Sicilia (6,9% vs 7,7%). Per quanto riguarda la suddivisione del mercato per macro allestimenti, il trasporto merci (dry freight) rappresenta il 41,6% del mercato complessivo (era il 37% nel 2010); per quanto riguarda le specialità (evidenziate dal codice carrozzeria ministeriale) le cisterne conseguono volumi allineati su quelli del 2010, perdendo 1,27 punti percentuali di share; i veicoli isotermici risultano in calo dell’11,5% e ottengono una quota del 14,4% (era del 18% nel 2010); i ribaltabili, in aumento del 12%, pesano per il 13% circa sul totale mercato; in calo i veicoli portacontainer e gli eccezionali. Crescono anche volume e quota dei “vari allestimenti” che includono veicoli con altre attrezzature speciali. M.B.
ITALIA – IMMATRICOLAZIONI RIMORCHI E SEMIRIMORCHI >3500 kg Anni Volumi Var. % su anno precedente 2008 2009 2010 2011
17.439 8.340 8.805 9.763
-1,7% -52,2% +5,6% +10,9%
ITALIA - IMMATRICOLAZIONI DI RIMORCHI E SEMIRIMORCHI > 3500 kg NUMERO ASSI - Periodo: Gennaio / Dicembre 2011 - 2010 2011 Non definito 1 Asse 2 Assi 3 Assi 4 Assi 5 Assi 6 Assi 7 Assi 8 Assi 9 Assi TOTAL
%
0 7 1209 812 7633 47 49 2 1 3 9763
44
0.00 0.07 12.38 8.32 78.18 0.48 0.50 0.02 0.01 0.03 100.00
CSC marzo 2012
2010 1 8 1089 896 6687 81 28 10 2 3 8805
% 0.01 0.09 12.37 10.18 75.95 0.92 0.32 0.11 0.02 0.03 100.00
Delta
Var % -1 -1 120 -84 946 -34 21 -8 -1 0 958
-0.01 -0.01 1.36 -0.95 10.74 -0.39 0.24 -0.09 -0.01 0.00 10.88
Immatricolato IMMATRICOLAZIONI Gennaio / Dicembre 2011-2010 Marche 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68
CIR SCHMITZ ZORZI KRONE MENCI TECNOKAR TRAILER OMAR KOEGEL BARTOLETTI RIMORCHI LAMBERET LECITRAILER BERTOJA CCFC SCHWARZMULLER OMT GENERAL TRAILERS OFFICINE DE ANGELIS ROLFO SACIM SORIBERICA ACERBI ALKOM V.I. ADIGE OMSP MACOLA TABARRINI RIBALTABILI GIEFFE AUTOMOTIVE CHEREAU REDIM PAGANINICAR SPOLETO CAR BROSHUIS OMEPS PAVELLI KAESSBOHRER ARDOR CHIAVETTA KNAPEN A.T.L.A.S. FAYMONVILLE TERCAM AUSTERAS CRIA ROAGNA MISTRALL PEZZAIOLI VLASTUIN SILVER CAR CTC FAST ENGINERY FLLI GERVASI SARA CM FELDBINDER N.D. NAZIONALE LANGENDORF SAMRO FLLI MAZZARIOL BERGER ANDREOLI RIMORCHI F.G.M. CAR OFFICINE BOLGAN DOPPSTADT FASANO WDL TRAILER KRAKER NUOVA MA.NA.RO. TISVOL TMT COSTRUZIONI MAGYAR
IMMATRICOLAZIONI Gennaio / Dicembre 2011-2010
2011 2010 Delta Var % 1888 1060 790 759 622 369 272 267 236 209 188 176 168 136 130 123 115 88 73 72 70 70 69 66 66 63 62 59 58 58 55 53 51 51 46 46 46 41 38 36 35 35 35 34 34 34 27 25 25 25 25 25 22 22 22 18 18 17 17 17 15 14 14 14 13 12 11 11
1641 1053 655 653 564 313 192 220 244 140 78 144 164 96 154 0 136 87 90 17 129 38 63 58 55 83 107 34 48 31 38 57 45 15 40 81 45 43 60 31 27 36 37 30 38 61 16 36 10 14 51 19 13 9 42 16 50 47 33 21 17 20 0 10 15 11 8 0
247 7 135 106 58 56 80 47 -8 69 110 32 4 40 -24 123 -21 1 -17 55 -59 32 6 8 11 -20 -45 25 10 27 17 -4 6 36 6 -35 1 -2 -22 5 8 -1 -2 4 -4 -27 11 -11 15 11 -26 6 9 13 -20 2 -32 -30 -16 -4 -2 -6 14 4 -2 1 3 11
Pesanti e leggeri 2011 vs 2010
15.05 0.66 20.61 16.23 10.28 17.89 41.67 21.36 -3.28 49.29 141.03 22.22 2.44 41.67 -15.58 -15.44 1.15 -18.89 323.53 -45.74 84.21 9.52 13.79 20.00 -24.10 -42.06 73.53 20.83 87.10 44.74 -7.02 13.33 240.00 15.00 -43.21 2.22 -4.65 -36.67 16.13 29.63 -2.78 -5.41 13.33 -10.53 -44.26 68.75 -30.56 150.00 78.57 -50.98 31.58 69.23 144.44 -47.62 12.50 -64.00 -63.83 -48.48 -19.05 -11.76 -30.00 40.00 -13.33 9.09 37.50 -
Marche 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136
IMMATRICOLAZIONI Gennaio / Dicembre 2011-2010
2011 2010 Delta Var %
ANHANGER OMT ARDUIN GOLDHOFER PACTON STAS MINERVA OK KARDESLER TECHNICAL PARK BS OFFICINE MECCANICHE COMETTO INDUSTRIE FAI MICHIELETTO CUOGHI GIULIANO FOREST RIVER ROBUSTE KAISER BALBI RIMORCHI CARGOTRAILERS RAO RIDES AND FUN VRV MONTENEGRO IBERICA BIANCHI CAPPELLOTTO CARLUX DIANACAR MAC MAFRAN ALLUMINIO MATTIAZZO COSTRUZIONI MULTITRAILER RIBALTA SUD HUMBAUR N.D. ESTERO CARPENTERIAMECCANICA DE FILIPPI DECO CAR GELSACH LONGO TDT MIELE OFF. MECC. PONTINE OFFICINE RIGAUDO BURG JAYCO INCORPORATED LEGRAS NOTEBOOM CO.ME.CISTERNE 2 CO.ME.S. INTER TRAILER OMFTT PEDRETTI RICOFER SANSAVINI TRAILER SPOLETO GROUP TECHNOIMPIANTI DOLL DRV LLC KALF TRAILING LIEBHERR-WERK LOHR & SOKOLI MIROFRET TALSON WIELTON BRENTA EUROINDUSTRIE CRYO SERVICE DALLA RIVA DOTTO FABBRI IDROMEC IMB
45
10 10 10 10 10 9 8 8 8 7 7 7 7 6 6 6 5 5 5 5 5 5 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1
19 0 8 13 14 4 22 2 2 3 12 12 4 1 5 0 7 11 8 9 0 0 12 0 19 5 2 7 2 2 5 0 4 5 6 3 5 7 3 2 0 0 0 2 2 0 0 0 4 4 6 0 3 0 0 0 0 0 0 2 3 0 0 0 1 2 0 3
CSC marzo 2012
-9 10 2 -3 -4 5 -14 6 6 4 -5 -5 3 5 1 6 -2 -6 -3 -4 5 5 -8 4 -15 -1 2 -3 2 2 -1 4 0 -2 -3 0 -2 -4 0 1 3 3 3 1 1 2 2 2 -2 -2 -4 2 -1 2 2 2 2 2 2 0 -1 1 1 1 0 -1 1 -2
-47.37 25.00 -23.08 -28.57 125.00 -63.64 300.00 300.00 133.33 -41.67 -41.67 75.00 500.00 20.00 -28.57 -54.55 -37.50 -44.44 -66.67 -78.95 -20.00 100.00 -42.86 100.00 100.00 -20.00 0.00 -40.00 -50.00 0.00 -40.00 -57.14 0.00 50.00 50.00 50.00 -50.00 -50.00 -66.67 -33.33 0.00 -33.33 0.00 -50.00 -66.67
Marche 137 MONCHIERO OK TRANSPORT 138 EUROGROUP 139 SAC SARTORI 140 TECNOGAS 141 TOWN LIFE 142 BULTHUIS 143 CODER FRANCE 144 GOLD STAR ENTERPRISES 145 KASSBOHRER 146 KOMPTECH 147 LECINENA 148 LOHR 149 NEUENHAUSENER 150 RECREATION BY DESIGN 151 RICHARDSON TRAILERS 152 STOKOTA 153 Tana Oy 154 TRABOSA 155 TRAILOR 156 TRAVEL SUPREME 157 VAN HOOL 158 VERMEER CORPORATION 159 VOGELZANG 160 WILLIBALD 161 ANTEO 162 ARPO 163 C.T.B. CALABRESE VEICOLI 164 INDUSTRIALI 165 CARAVAGGI 166 CARMOSINO ANHANGER 167 CASVI MECCANICA 168 COSMONT 169 COSTR. MECC. BRESSAN 170 DMP 171 FAEM 172 GOSETTO 173 GUERNIERI ITALCENTRO 174 OFF.COSTRUZIONI 175 LEADER CARAVAN 176 MASTER FLUID 177 O.S.B. 178 SOSO PAOLO 179 TORESAN 180 VALSINELLO 181 AMERICAN AUGERS 182 CARAVAGIR 183 GOFA GOCHER 184 HEINRICH CARNEHL 185 KEYSTONE 186 LAG PVBA 187 MBFL FLIEGL 188 MEUSBURGER 189 MOL 190 NICOLAS INDUSTRIES 191 PUTZMEISTER 192 S P R L MENART 193 SCHEUERLE 194 SOMMER 195 STS Totale marche nazionali Totale marche estere Totale
2011 2010 Delta Var %
1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0
1
0
1
-
1
1
0
0.00
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
3 8 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0
0 0 0 0 1 0 0 0 1 1 15
-2 -66.67 -7 -87.50 1 1 1 1 1 1 0 0.00 0 0.00 0 0.00 0 0.00 1 1 1 1 1 1 0 0.00 1 1 1 -1 -100.00 -1 -100.00 -15 -100.00
0
1
-1
-100.00
0 0 0 0 0 0 0 0 0
2 4 2 1 2 2 1 1 1
-2 -4 -2 -1 -2 -2 -1 -1 -1
-100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00
0
1
-1
-100.00
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
1 1 1 1 2 1 1 6 8 2 1 2 2 1 1 5 1 1 2 1 6
-1 -1 -1 -1 -2 -1 -1 -6 -8 -2 -1 -2 -2 -1 -1 -5 -1 -1 -2 -1 -6
-100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00 -100.00
6423 5970
453
7.59
3340 2835
505
17.81
9763 8805
958
10.88
MMT
Dati di vendita 2011
Armiamoci e partiamo Le macchine da cantiere segnano il passo, ma solo sul mercato interno. L’export vola. Si deve aspettare il secondo semestre del 2012, poi la situazione migliorerà. Almeno lo si spera. Intanto le vendite 2011 indicano un passivo del 21,3%, che si aggiunge al dato già negativo del 2010 (-9,4%). La flessione riguarda ogni tipologia di macchina, e l’intero territorio nazionale. Parlano i protagonisti.
N
on ha mezze parole Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma. «La situazione italiana appare ancora più critica se confrontata con l’andamento del mercato mondiale e europeo, dove si stima nel 2011 una crescita delle vendite intorno rispettivamente al 30 e al 25 per cento». Meglio invece il fronte delle esportazioni, con incrementi delle vendite di macchine italiane ( fino a ottobre) del 37%. Rincara Giampiero Biglia (Cnh Ce – Fiat Industrial), vicepresidente di Unacea, «Le aziende italiane di macchine per costruzioni lavorano in una situazione drammatica, con margini ridottissimi. I produttori riescono solo in parte a recuperare facendo leva sull’export che nei primi 10 mesi dell’anno ha raggiunto un volume di 1,7 miliardi di euro con un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Paolo Salvadori, presidente di Le Oru – Imer Group esprime bene una valutazione sul successo delle esportazioni. «Negli ultimi tempi vari economisti hanno sostenuto che il punto più basso del ciclo è stato raggiunto e che ora l'economia dovrebbe riprendere il sentiero della crescita. La realtà è che dobbiamo prendere atto di un fenomeno non più congiunturale, ma strutturale, ovvero il trasferimento di ricchezza e benessere dall’Europa verso altri paesi. Si tratta di un complesso di tendenze che riguarda sia il business che gli stili di vita. Si tratta di una realtà che non va rimossa, ma gestita, in primo luogo, mediante processi d'internazionalizzazione, che non significa semplicemente vendere all’estero, ma trasferire il proprio concetto di business in altri paesi».
MERCATO ITALIANO MACCHINE (unità fisiche) DETTAGLIO PER LINEA DI PRODOTTO Periodo: dall'1/1/2011 al 31/12/2011 N. UNITÀ VAR. % LINEA DI PRODOTTO 2011 2011/2010 Apripista
51
-37,04
Escavatori cingolati
1659
-24,25
Escavatori gommati
168
-36,84
Pale gommate
884
-20,86
2.762
-24,41
77
-53,61
Terne rigide
181
-15,02
Totale Terne
258
-33,68
5276
-16,07
830
-41,38
525
-12,79
6.631
-20,15
31
-29,55
826
-13,87
10.508
-21,29
62
-30,34
Rulli Tandem
119
-48,48
Totale Rulli
181
-43,44
52
-44,09
TOTALE STRADALI
233
-43,58
Macchinari per il calcestruzzo
324
Totale Tradizionali Terne 4 ruote sterzanti
Miniescavatori Minipale compatte (skid steer loader) Minipale compatte cingolate (track loader) Totale Compatte Dumper Sollevatori telescopici TOTALE MOVIMENTO TERRA Rulli Monotamburo
Vibrofinitrici
46
CSC marzo 2012
L’export salverà la vecchia Europa?
Secondo i dati resi disponibili dall’Istat e rielaborati da Unacea, nei primi dieci mesi del 2011 le esportazioni di macchine movimento terra sono crescite del 39% (per ben oltre i 770 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2010, quelle di macchine stradali del 14% (per oltre 100 milioni di euro) e quelle delle macchine per il calcestruzzo del 9%, in euro oltre 250 milioni di euro. In crescita anche l’export delle gru a torre (+30%), in cifre sonanti oltre 100 milioni, e delle macchine per la perforazione (+21%) salite a quasi 400 milioni di euro, mentre le macchine per la preparazione degli inerti registrano, le sole, una flessione delle vendite all’estero di 13 punti percentuali, scese a 137 milioni e rotti dai 157 di due anni fa. Sul versante delle importazioni si registra una caduta complessiva del 10% in sintonia con la debolezza del mercato interno. Chi perde di più è l’ambito delle macchine stradali con un -32%, seguito dalle macchine per la preparazione degli inerti scese del 21%.
MMT IMPORTAZIONI MONDO NEL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE Macchine per costruzioni 2010 2011 %
Macchine movimento terra
Apripista, bulldozers, angledozers su cingoli Apripista bulldozers, angledozers su ruote Livellatrici semoventi Ruspe spianatrici semoventi Caricatori a caricamento frontale, appositamente costruiti per miniere di fondo o altri lavori sotterranei Caricatori, esclusi quelli della voce precedente, e caricatrici-spalatricia caricamento frontale escavatori semoventi, con una sovrastruttura che può effettuare una rotazione di 360 gradi Pale meccaniche, escavatori, caricatori e caricatricispalatrici semoventi ( esclusi escavatori con una sovrastruttura che può effettuare una rotazione di 360gradi e caricatori a caricamento frontale Macchine e strumenti per movimenti di terra, semoventi, nna Macchine, apparecchi e strumenti per movimenti di terra, non semoventi, nna Macchine e apparecchi per lavori pubblici, edilizia o lavori analoghi, nna Trattori a cingoli
totali settore Macchine stradali
Rulli compressori a vibrazioni Rulli compresori semoventi Autocarri a cassone ribaltabile detti dumpers,costruiti per essere utilizzati fuori dalla sede stradale Compattatori, semoventi (esclusi rulli compressori) Macchine, apparecchi e strumenti per comprimere o per rendere compatto il terreno, non semoventi (esclusi utensili manovrabili a mano) Macchine per mescolare le materie minerali al bitume
totali settore Macchine per il calcestruzzo
Pompe per il calcestruzzo Betoniere e apparecchi per preparare il cemento (esclusi quelli montati su carri ferroviari o su telai di autocarri) Autocarri betoniere Autoveicoli pompa per il cemento
totali settore Gru a torre
Gru a torre totali settore
9.066.533 3.330.138 488.286 1.547.006
7.831.384 1.218.350 2.155.484 1.976.544
1.940.637
1.232.445
99.860.380
124.104.844
239.697.906
192.818.447
64.292.151
46.037.677
15.653.232
13.993.229
9.905.815
10.493.791
25.078.171
21.576.757
17.164.813
13.832.442
17.591.838 510.184
13.072.849 1.401.123
488.025.068 437.271.394 -10%
16.118.319
7.395.244
2.309.251
2.047.899
1.437.167
2.088.361
1.014.685
661.332
38.981.444 26.666.808 -32% 460.257
1.044.264
6.981.862
8.182.514
585.285 2.798.869
671.941 1.685.146
10.826.273 11.583.865 24.178.927 24.178.927
Macchine per la preparazione degli inerti
Apparecchi elevatori, trasporatori o convogliatori, ad azione continua,per merci, appositamente costruiti per miniere di fondo, o altri lavori sotterranei (esclusi apparecchi elevatori o trasportatori, pneumatici) Macchine e apparecchi per selezionare, vagliare, separare o lavare materie minerali, anche in polvere o in pasta (escluse centrifughe o presse filtranti) Macchine e apparecchi per frantumare,macinare o polverizzare totali settore
Macchine per la perforazione
Battipali e macchine per l'estrazione dei pali (esclusi quelli montati su carri ferroviari e quelli montati su telai di autoveicoli o di autocarri Tagliatrici, abbattitrici e macchine per perforare trafori e gallerie, semoventi (escluse armature idrauliche di miniera, semoventi) Tagliatrici, abbattitrici e macchine per perforare trafori e gallerie, non semoventi(esclusi utensili manovrabili a mano e armature idrauliche di miniera, semoventi) Macchine di sondaggio e di perforazione per l'estrazione della terra, dei minerali, o dei minerali metalliferi, semoventi(escluse quelle montate su carri ferroviari e quelle montate su telai di autoveicoli o di autocarri, macchine per perforare trafori e gallerie) Macchine di sondaggio o di perforazione per l'estrazione della terra, dei minerali, o dei minerali metalliferi, non semoventi e non idrauliche (escluse macchine per perforare trafori e gallerie, e utensili manovrabili a mano Derricks e automobili per il sondaggio o la perforazione totali settore
16.590.750 16.590.750 -31%
53.798
1.975.104
16.007.888
10.130.967
9.517.883 25.579.569
7%
8.011.578 20.117.649 -21%
3.261.950
1.675.736
13.528.840
2.334.137
12.622.509
2.005.402
13.626.474
12.307.082
5.518.823
33.481.676
32.350
67
48.590.946 51.804.100
7%
47
Dati di vendita 2011 ESPORTAZIONI MONDO NEL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE Macchine per costruzioni 2010 2011
Macchine movimento terra
Apripista, bulldozers, angledozers su cingoli Apripista bulldozers, angledozers su ruote Livellatrici semoventi Ruspe spianatrici semoventi Caricatori a caricamento frontale, appositamente costruiti per miniere di fondo o altri lavori sotterranei Caricatori, esclusi quelli della voce precedente, e caricatrici-spalatricia caricamento frontale escavatori semoventi, con una sovrastruttura che può effettuare una rotazione di 360 gradi Pale meccaniche, escavatori, caricatori e caricatricispalatrici semoventi ( esclusi escavatori con una sovrastruttura che può effettuare una rotazione di 360gradi e caricatori a caricamento frontale Macchine e strumenti per movimenti di terra, semoventi, nna Macchine, apparecchi e strumenti per movimenti di terra, non semoventi, nna Macchine e apparecchi per lavori pubblici, edilizia o lavori analoghi, nna Trattori a cingoli
totale settore Macchine stradali
Rulli compressori a vibrazioni Rulli compresori semoventi Autocarri a cassone ribaltabile detti dumpers,costruiti per essere utilizzati fuori dalla sede stradale Compattatori, semoventi (esclusi rulli compressori) Macchine, apparecchi e strumenti per comprimere o per rendere compatto il terreno, non semoventi (esclusi utensili manovrabili a mano) Macchine per mescolare le materie minerali al bitume
totale settore Macchine per il calcestruzzo
Pompe per il calcestruzzo Betoniere e apparecchi per preparare il cemento (esclusi quelli montati su carri ferroviari o su telai di autocarri) Autocarri betoniere Autoveicoli pompa per il cemento
totale settore Gru a torre
Gru a torre totale settore
25.122.419 1.877.621 1.688.267 655.102
27.019.662 5.247.982 2.174.309 564.618
970.660
1.093.968
83.272.516
124.104.844
129.489.991
206.030.694
92.384.668
169.795.129
22.286.482
33.662.135
31.658.891
30.833.772
127.835.512
133.747.906
40.869.685
41.033.450
2.082.366 1.835.313
2.006.927 1.672.646
10.977.086
21.936.117
4.607.782
7.049.695
1.305.236
1.292.395
77.300.919
77.593.825
558.111.814 775.308.469
98.108.702 111.551.605 30.685.445
31.720.665
110.270.674
113.731.709
54.863.534 39.557.756
54.408.328 56.033.285
84.580.602 84.580.602
110.104.377 110.104.377
2.298.803
300.087
64.901.428
54.990.730
235.377.409 255.893.987
Macchine per la preparazione degli inerti
Apparecchi elevatori, trasporatori o convogliatori, ad azione continua,per merci, appositamente costruiti per miniere di fondo, o altri lavori sotterranei (esclusi apparecchi elevatori o trasportatori, pneumatici) Macchine e apparecchi per selezionare, vagliare, separare o lavare materie minerali, anche in polvere o in pasta (escluse centrifughe o presse filtranti) Macchine e apparecchi per frantumare,macinare o polverizzare totale settore
Macchine per la perforazione
Battipali e macchine per l'estrazione dei pali (esclusi quelli montati su carri ferroviari e quelli montati su telai di autoveicoli o di autocarri Tagliatrici, abbattitrici e macchine per perforare trafori e gallerie, semoventi (escluse armature idrauliche di miniera, semoventi) Tagliatrici, abbattitrici e macchine per perforare trafori e gallerie, non semoventi(esclusi utensili manovrabili a mano e armature idrauliche di miniera, semoventi) Macchine di sondaggio e di perforazione per l'estrazione della terra, dei minerali, o dei minerali metalliferi, semoventi(escluse quelle montate su carri ferroviari e quelle montate su telai di autoveicoli o di autocarri, macchine per perforare trafori Macchine di sondaggio o di perforazione per l'estrazione della terra, dei minerali, o dei minerali metalliferi, non semoventi e non idrauliche (escluse macchine per perforare trafori e gallerie, e utensili manovrabili a mano Derricks e automobili per il sondaggio o la perforazione totale settore totali macchine per costruzioni
CSC marzo 2012
%
39%
14%
9% 30%
90.486.541
82.344.009
157.686.772
137.634.826
7.602.158
9.951.639
17.297.883
3.720.577
48.973.416
21.895.630
196.348.155
238.255.153
42.167.305
105.851.277
1.465.547 313.854.464
1.552.871 381.227.147
21%
1.447.719.763 1.771.720.411
22%
-13%
MMT Lasciamo, anche questa volta, parlare però i numeri. Sono forti i cali di vendite per tutte le tipologie di macchine nel mercato italiano del movimento terra. I dati consuntivi 2011 indicano un vistoso passivo per le macchine cosiddette “tradizionali” (apripista, escavatori cingolati e gommati, pale gommate), che segnano – 24,4% rispetto all’anno 2010, con 2.762 unità complessive vendute contro le 3.654 del 2010. Cali sensibili anche per le macchine “compatte” (miniescavatori, minipale compatte semplici e cingolate), che segnano un passivo del 20,2% in ragione di 6.631 unità vendute (8.304 nel 2010), e per le terne, che perdono addirittura il 33,7%, con un livello di vendite che non supera le 258 unità complessive. Tra le macchine da cantiere vanno segnalati anche i dumper, che registrano un calo del 29,5%, e i sollevatori telescopici, che chiudono l’anno con -13,9% rispetto al 2010; mentre le macchine specifiche per i lavori stradali (rulli e vibrofinitrici) registrano una perdita addirittura del 43,4%. In totale, il mercato italiano delle macchine da cantiere chiude il 2011 con un numero complessivo di mezzi venduti pari a 10.508 unità, che corrispondono ad un calo del 21,3% rispetto all’anno precedente (che già aveva registrato una perdita del 9,4% rispetto al 2009), confer-
Dati di vendita 2011
mando la fase negativa del settore, che sconta in modo diretto la crisi dell’edilizia e delle grandi opere. La geografia del mercato, peraltro, conferma come la situazione critica coinvolga l’intero territorio nazionale e come non vi siano aree o Regioni in controtendenza: la flessione risulta infatti pari al 20,3% nel Nord, al 25,4% nel Centro e al 19,2% nel Sud ed Isole. «La situazione del mercato italiano», prosegue Goldoni, «risulta ancora più pesante se facciamo il raffronto con l’andamento delle vendite a livello mondiale, che risulta in crescita nel 2011 di circa il 30%, e a livello della stessa Europa occidentale dove stimiamo incrementi intorno al 25%». «Per fortuna le imprese italiane hanno una buona vocazione alle esportazioni, e la ripresa dei mercati esteri dà ossigeno al nostro sistema produttivo». I dati sulle esportazioni italiane di macchine per movimento terra, elaborati su statistiche Istat - indicano infatti, nei primi dieci mesi (gennaio-ottobre) del 2011, una crescita complessiva del 37%, pari a un valore di 765 milioni di euro. Fra i maggiori mercati di destinazione si segnalano quelli dell’Europa occidentale, e in particolare di Germania, Francia e Regno Unito, che nel settore delle macchine movimento terra registrano nel
2011 incrementi di mercato molto consistenti, compresi fra il 30 e il 40%. Situazione più che confermata da Federico Furlani, amministratore delegato di Simem. «La situazione del mercato nazionale rimane invariabilmente negativa, mentre nelle esportazioni, pur con qualche segnale di ripresa, dobbiamo fare fronte alla concorrenza di paesi 'emersi' che, come la Cina, stanno conquistando posizioni nel nostro settore a suon di acquisizioni, come negli ultimi recenti casi di Schwing e Putzmeister». E conclude Davide Cipolla, AD di Cifa: «In Italia, dopo un 2010 negativo, ci aspettavamo un 2011 più incoraggiante. Nell'anno appena trascorso, i volumi di mercato di pompe, betonpompe e autobetoniere sono tornati a calare moltissimo. Una leggera inversione di tendenza si intravede solo per la linea di prodotto degli impianti di betonaggio. Bisognerà vedere se il rallentamento della flessione registratosi nell'ultimo quadrimestre può rappresentare un timido segnale di speranza per il futuro. L'andamento negativo sul mercato italiano è tuttavia compensato dalla ripresa dell'export. Come produttori di macchine per calcestruzzo osserviamo sempre con interesse i dati del movimento terra che solitamente anticipano di 6/12 mesi il trend del nostro comparto». MB
La gamma Portable Power ha ora un nuovo nome: Doosan. Da 140 anni, prima sotto il marchio Ingersoll Rand, ci siamo guadagnati la fiducia delle aziende del settore edile, minerario e delle perforazioni in tutto il mondo. Noti per le soluzioni innovative e l’eccellente livello di servizio, continuiamo a offrire gli stessi prodotti di qualità. Solo il nome è diverso.
Stessi prodotti di qualità. Il nome è nuovo.
DoosanPortablePower.com ©2012 Doosan Infracore Portable Power Esegui la scansione per vedere il nuovissimo video
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Trainato
Compagnia italiana rimorchi
Tutto cambia, per restare uguale
VO I S U ESCL
La Cardi lascia lo storico quartiere veronese del Chievo per allontanarsi, di poco, fino a Bussolengo, ma è un segnale importante. Le situazioni evolvono, il mercato, purtroppo in peggio (si riprenderà, però) e gli uomini reagiscono. Certo pagando un prezzo, alle volte, pesante. Ma si va avanti, e si apre definitivamente l’era CIR. senza dimenticare la Phontis.
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uesta è la storia di un marchio, ma è la storia di molte famiglie (e di molti marchi). Da Roberto Cardi, alla famiglia Piacenza di Cremona, dai Margaritelli ai Viberti e dagli Acerbi, ai soci della Daytona. Per terminare con tutte quelle altre dentro il marchio/consorzio Phontis (Bianchini, Elefant Car, Grapar, Ifac, Sari, Bertazzoni e Cucini). Legato sempre alla CIR. La Compagnia italiana rimorchi. Un nome che evoca, quasi, i vecchi Caroselli in bianco e nero della prima televisione nazionale, appunto italiana. Un marchio rassicurante, come Ava, Mira Lanza, o Barilla e il caffè Paulista. Un marchio potente a cui manca solo uno slogan, un jingle da canticchiare e un luogo in cui ritrovarsi. Ebbene il luogo ora è stato trovato. A soli 3 chilometri dal casello di Verona Nord, proprio a ridosso dell’autostrada che porta in Austria, ad Affi e al Brennero, e quindi nel cuore dell’Europa. Fra le superstrade Gardesana e Bresciana e la tangenziale
Gli obbiettivi dei due Gruppi, compartecipati a più livelli, sono di arrivare per quanto concerne CIR a superare i 3.500 mila trailer entro due anni, per Phontis di continuare la penetrazione del consorzio nei mercati esteri, con una particolare attenzione al Nord Africa. Ovest. «A pochi chilometri dal Quadrante Europa», prosegue Giuseppe Bordin, direttore commerciale del Gruppo. «Meglio di così non si poteva trovare», prosegue Bordin, «fino a pochi mesi fa per arrivare al Chievo i nostri clienti avevano una specie di ‘dispensa’ dal sindaco di Verona Flavio Tosi per accedere alla sede (a pochi chilometri dalla basilica di San Zeno). Adesso è tutto più semplice». Sono oltre 10 mila metri quadri e ve ne sono altrettanti all’aperto. «Erano le vecchie Officine Pa-
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dovani», prosegue Bordin, «ne abbiamo affittato una buona parte, e l’abbiamo organizzata come serve a noi. Verniciatura, sabbiatura, carrozzeria, officina riparazioni, magazzino pezzi di ricambio. Abbiamo tutto, certo ridimensionato per i nuovi obbiettivi strategici. In organico ancora oltre 100 dipendenti e due piazzali molto ben esposti». E alle spalle una storia lunga un secolo circa, nata al Chievo di Verona e ancora oggi attuale. M.B.
Presentazione
Nissan NV400
I 3 moschettieri
M
a l’elenco dei numeri e ben più lungo: le versioni sono 6, con 5 pesi a terra diversi, 4 lunghezze, 3 altezze, 2 trazioni, 3 potenze, 10 volumi di carico. In pratica fra autotelai, furgoni, bus e con le versioni da 28 quintali e da 45 copre tutto il range dal segmento medio piccolo, medio e ‘XX large’. Sotto batte un diesel da 2,3 litri, sempre di origini francesi, in Euro 5 con 3 carature: 100; 125 e 150 cavalli. Le ultime due possono montare un cambio automatico. Pratico, semplice e molto intuitivo nell’uso. In prova si è mostrato preciso sia in versione ‘faccio tutto da solo’ sia nelle cambiate stile ‘o in alto o in basso’. E in retromarcia non è stato da meno: innesto veloce e secco e l’Nv400 filava via lentamente in totale sicurezza. Tornando ai numeri, il Gruppo giapponese l’anno scorso, in Italia, ha immatricolato oltre 60 mila mezzi, fra commerciali e automobili. «Ma vogliamo crescere molto di più», dice Andrea Alessi AD
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Di Massimiliano Barberis
PRESENTAZIONE
Nissan NV400
L’NV400 sostituisce l’Interstar, è fabbricato in Lorena, a Batilly, dove vedono la luce anche i cugini Master e Movano. Il nuovo modello del medio giapponese si porta al lavoro con poco più di 21 mila euro. Silenzioso, comodo e spazioso per equipaggio e carico. È offerto in 53 modelli base.
di Nissan Italia, «abbiamo un trend positivo, per cui puntiamo a raggiungere una posizione di leadership entro il 2016 nell’ambito dei veicoli leggeri. Per arrivare a 100 mila immatricolazioni con una quota del 5 %» Attualmente in Europa le vendite si attestano a 50 mila mezzi. Solo nel 2010, però, Nissan in tutto il mondo ha piazzato 850 mila Lcv. L’ultimo strumento per superare queste cifre è l’Nv400. Un mezzo a 360 gradi che può soddisfare ogni esigenza lavorativa. I designer del Nissan tecnical centre europe, guidati da Atsushi Maeda, hanno progettato un interno che rammentasse il più possibile quello di una automobile e soprattutto portasse a un'esperienza di guida il più possibile vicina a quella di un'autovettura. L’abitacolo adesso è più lungo di 5,7 cm per offrire più spazio alle gambe. Come anche i sedili sono stati allargati e allungati, e dotati di un bracciolo. Il volante, di piccole dimensioni, ovviamente è regolabile in altezza e disposto più in verticale
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Presentazione Parla il capo del team di progettisti Atsushi Maeda "Esteticamente, NV400 è diverso dagli altri prodotti" dice. "Lo distingue una linea del cofano molto alta, che esalta la presenza scenica del frontale e che ci ha permesso di maggiorare in altezza e larghezza la griglia con le fasce diagonali sulla calandra." "Neppure i fari anteriori passano inosservati. Sono stati progettati come un ‘pezzo unico' insieme alla griglia, eliminando ogni possibile linea di giunzione per non dare l'idea che si trattasse di elementi accostati. In questo modo l'impronta a terra appare molto solida e aumentiamo la profondità delle luci. Il veicolo acquista dinamismo e sembra più largo di quanto non sia". Il robusto e vistoso paraurti nero opaco integra gli alloggiamenti per i fendinebbia o i fari supplementari, e una presa d’aria centrale. Le incavature alle estremità rinforzano la protezione e conferiscono al veicolo un piglio ancora più deciso. L'intenzione dei designer era proprio quella di creare un look robusto, imponente, incisivo. E l’obbiettivo è stato raggiunto. rispetto al passato. Anche il sedile del pilota è regolabile in altezza. In generale l’ergonomia interna dell'abitacolo è molto ben studiata, con leve, pulsanti e comandi posizionati con intelligenza per assicurare la massima comodità a chi guida e contemporaneamente lavora.
Le dotazioni di serie rispecchiano i livelli di comodità di un'autovettura: climatizzatore, sensori luce/pioggia, luci diurne, sensori di parcheggio, cruise control con limitatore di velocità, computer di bordo, connettività Bluetooth per cellulari e porta Usb e iPod per ascoltare la musica attraverso l'impianto audio. In optional, e nel veicolo in prova, era ovviamente montata, la video camera posteriore che facilita le manovre. È innestata nell’aletta parasole, e non è nell’uso così intuitiva. Innestata la retro non è altrettanto immediato tirare giù il parasole. Figurarsi se è sera, e alla fine si fa la manovra usando solo gli
Nissan NV400
NISSAN & RENAULT
Legati da partecipazioni incrociate (Renault detiene il 44,4% di Nissan e Nissan il 15% di Renault), e in più c’è il governo francese che detiene il 15% in Renault, i due gruppi stanno sviluppando interessi comuni anche fuori dall’Europa, grazie all russa AvtoVaz, di cui il 25% è nel controllo di Renault, nonché della rumena Dacia e della sudcoreana Renault Samsung Motors, entrambe controllate della Casa francese. In questo giro di azioni, Nissan ha venduto 4,08 milioni di veicoli nel mondo nel 2010, con la quota in Cina per la prima volta pari a 1 milione di pezzi, oltre i dati segnati in Giappone e Usa. Russia, India e Brasile sono altri mercati chiave di Nissan.
specchi esterni. Forse con l’abitudine… . Un altro optional è il navigatore Nissan Connect by TomTom con schermo integrato montato a soffitto, e gestibile tramite un telecomando. Oltre alle normali funzioni di cartografia e pianificazione dei tragitti, gli utenti possono abbonarsi ai servizi Live di TomTom. In opzione è disponibile un tachigrafo integrato da montare a soffitto. All'interno dell'abitacolo trovano, poi, posto un vano sotto il sedile, numerosi portabicchieri, tasche alle portiere e un sedile centrale ribaltabile che, in base alla versione, può incorporare un tavolino girevole nello schienale. Il capitolo sicurezza attiva e passiva vede: doppi airbag frontali di serie e, in opzione, gli airbag laterali. Tutte le versioni a trazione posteriore sono dotate del programma di stabilità elettronico ESP, che è invece opzionale con la trazione anteriore. L'ABS è di serie su tutti i modelli. Poliedrico La versione furgonata è disponibile in 20 tipologie, in funzione delle dimensioni e della capacità di carico. Possiede ampie porte laterali scorrevoli e un portellone posteriore a doppi battenti che si aprono fino a 270°. Alcuni modelli permettono il carico di un euro pallet standard attraverso le porte laterali, la cui apertura è di 1.270 mm sui tre modelli più lunghi e capace di accogliere un pallet da 1.200 mm di larghezza. Le lunghezze di carico partono da 2.583 mm sulle versioni a trazione anteriore e raggiungono i 3.733 mm, mentre sulla trazione posteriore vanno da 3.733 mm a 4.383, con spazio per 5 euro pallet. Alla trazione anteriore corrispondono un minore peso in ordine di marcia che fa aumentare il carico utile, una altezza ridotta del telaio e una maggiore economia dei consumi. In opzione con la trazione anteriore si possono avere le sospensioni pneumatiche sull’assale di coda, che mantengono un assetto costante indipendentemente dal peso delle merci trasportate e permettono di ribassare il retro del furgone per le operazioni di carico. Le versioni a trazione posteriore sono disponibili al retrotreno con gomme singole o gemellate. Le versioni ribaltabili e con le sponde abbattibili sono allestibili su telai con cabina semplice o doppia, con trazione anteriore o posteriore, e su diverse lunghezze. Il cassone ribaltabile è realizzato in
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acciaio zincato o alluminio a scelta, ribaltabile su un lato o trilaterale. La variante passeggeri è adatta a numerosi settori, fra cui l’ edilizia. Ha fino a sette posti, tre in prima fila e quattro in seconda fila, senza sacrificare lo spazio di carico. I furgonati offrono fino a 22 m3 per le merci, con pedana di sollevamento in opzione per facilitare il carico/scarico. Entrambe le versioni sono disponibili con trazione anteriore o posteriore, e in varie lunghezze. Le sospensioni sono di tipo McPherson indipendente con barra stabilizzatrice all'anteriore, mentre in coda sono montate molle a balestra. Le versioni a trazione anteriore hanno una molla a balestra singola, mentre i modelli a trazione posteriore ne hanno due (ruote posteriori singole) o tre (ruote posteriori gemellate). Più piccolo, più potente In sala motori il nuovo turbodiesel 4 cilindri a iniezione diretta da 16 valvole in Euro 5, con filtro antiparticolato è di serie, sviluppato da Renault, da 2,3 litri di cilindrata. È derivato dal 2.5 dCi che alimentava l’Interstar, e eroga - come in passato - 100, 125 o 150 CV (ovvero 74, 92 o 107 kW). Ma il propulsore apporta 30 Nm di coppia in più pur con una cilindrata scesa di 200 cc. La cubatura inferiore non
PRESENTAZIONE
tocca infatti le performance ma apporta vantaggi sul piano di consumi ed emissioni. Quelle di CO scendono fino a 195 g/km. I valori di coppia salgono invece rispettivamente a 285, 310 e 350 Nm. Le versioni da 100 CV e da 125 CV a trazione anteriore sono dotate di turbocompressore fisso di serie; un turbocompressore a geometria variabile per erogare valori di coppia più elevati e ottimizzare. Il motore è m ontato trasversalmente sui modelli a trazione anteriore e longitudinalmente con la trazione posteriore, trasferisce la potenza alle ruote motrici attraverso un cambio manuale a sei marce. In opzione, il cambio può essere robotizzato su quasi tutta la gamma. Bassi i requisiti di manutenzione: il cambio dell'olio è a 40 mila km o due anni, e la sostituzione del refrigerante ogni 160 mila km o sei anni. Inoltre, l'unità è ora dotata di una catena di distribuzione esente da manutenzione per l'albero a camme, invece della cinghia. I veicoli sono garantiti per tre anni. Grazie all’efficienza del motore e ai bassi consumi, una versione furgonata standard da 100 CV ha un'autonomia prevista di circa 1.080 km con un pieno di gasolio. Il serbatoio da 105 litri, garantisce un'autonomia di 1.350 km.
Nissan NV400
Qualche cifra Trazione anteriore (mm) Tre lunghezze 048 - 5548 - 6198 Tre altezze 2307 - 2499 - 2749 Tre masse 2,8 t; 3,3 t; 3,5 t complessive Lunghezze di carico da 2583 a 3733 Trazione posteriore (mm) Due lunghezze 6198 - 6848 Due altezze 2557 - 2815 Due masse complessive 3,5 t - 4,5 t Lunghezze di carico da 3733 a 4383 Per chi va di fretta Sono disponibili quattro allestimenti marchiati Nissan, realizzati direttamente dalla Casa, dalle proprie linee di produzione, dal carrozziere francese Durisotti, responsabile di una versione passeggeri e di un modello furgonato, e da Scattolini, che firma un NV400 in versione ribaltabile e cassonata con sponde abbattibili. L'area di carico può essere protetta con pannellature in legno e rivestimenti speciali per il pianale. Sul pavimento e sui montanti sono inseriti dei ganci per fissare il carico. Il fatto che gli allestimenti speciali siano costruiti
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direttamente in fabbrica dà molti vantaggi ai clienti. I veicoli sono coperti da tre anni di garanzia Nissan e pienamente conformi agli standard qualitativi e alle politiche di prezzo della Casa. E si riducono i tempi di consegna. La variante passeggeri è adatta a numerosi settori, fra cui l'edilizia. Ha fino a sette posti, tre in prima fila e quattro in seconda fila, senza sacrificare lo spazio di carico. I furgonati offrono fino a 22 m3 per le merci, con pedana di sollevamento in opzione per facilitare il carico/scarico. Entrambe le versioni sono disponibili con trazione anteriore o posteriore, e in varie lunghezze.
NOVITÀ
Pale gommate
WA320-6. Ovvero la pala tutto fare di Emanuela Stìfano
Comfort, potenza, affidabilità e versatilità. Queste, in sintesi, le caratteristiche dell’ultima nata di casa Komatsu.
S
i chiama WA320-6, circola su strada anche senza bisogno di scorta, e ha una potenza di 127 kW. Stiamo parlando dell’ultima nata di casa Komatsu, che va ad affiancarsi alla già nota WA320PZ-6 da cui però si differenzia per alcuni aspetti, a cominciare dal cinematismo a zeta. E non è poca cosa, poiché questa caratteristica le permette di migliorare le performance nelle operazioni di scavo in banco, nella movimentazione terra e nel carico di sabbia, di ghiaia e di inerti in generale. Di più. Garantisce la visibilità sugli accessori anteriori e una maggiore stabilità della macchina, e le permette pure di aggiudicarsi la mas-
sima altezza di scarico per questa classe di pale. A completare l’opera, una particolare attenzione al comfort e alla sicurezza dell’operatore, un ridotto consumo di carburante e l’elevata forza di strappo dovuta dalla non comune capacità di penetrazione e dal semplice riempimento della benna. Inutile aggiungere che si tratta di una macchina particolarmente versatile, che ben si adatta ad essere impiegata nei settori più disparati. Qualche esempio? Perfetta nei cantieri edili, non delude se impiegata nell’industria del legno, nella movimentazione dei rifiuti o in agricoltura. Ma ad una condizione: deve essere adeguatamente equipaggiata.
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Comodità e sicurezza in primo piano Il comfort di chi la guida è assicurato fin dal momento in cui si accede nell’abitacolo: le porte incernierate posteriormente, i gradini inclinati e i grandi corrimano permettono di salire e scendere con grande facilità e in piena sicurezza. Una volta in cabina arriva il bello. L’operatore potrà regolare il sedile in base alle sue specifiche esigenze e, grazie al sistema di condizionamento, potrà dimenticare le temperature esterne, qualsiasi esse siano. Ma non è tutto. A rendere più piacevole la permanenza a bordo, ci sono anche l’impianto radio-CD, il vano porta-vivande termi-
NOVITÀ
co, il sedile riscaldato e il supporto lombare. E anche gli operatori più alti non avranno più scuse: la cabina è stata progettata per offrire maggior spazio alle gambe e per essere sempre più simile all’abitacolo di un’automobile… Non per niente è stata battezzata SpaceCab. Urti, vibrazioni e rumorosità sono annientati dai cosiddetti supporti viscoelastici e se questo non dovesse bastare, sempre a proposito di rumore, un aiuto arriva anche dalla pressurizzazione, che riduce il livello acustico a 70 db e che permette di tenere a debita distanza dalla cabina tutto ciò che non è gradito, polvere e sporcizia in primis.
Pale gommate
Buone nuove anche per la sicurezza: la telecamera posteriore, l’interruttore generale dell’impianto elettrico e l’immobilizer già da soli svolgerebbero un ottimo lavoro, ma uniti all'effetto autofrenante della trasmissione idrostatica (grazie al quale la macchina rallenta, non appena viene rilasciato il pedale dell’acceleratore) accrescono notevolmente la sicurezza del conducente. Non si dimentichi poi che la trasmissione è sempre in trazione, il che significa che gli slittamenti incontrollati sono praticamente impossibili. A tutto vantaggio dell’usura dei freni e degli operatori meno esperti.
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Trasmissione tutto fare E a proposito di trasmissione, sono doverose un altro paio di puntualizzazioni, ma non prima di averne ricapitolato le caratteristiche principali. Si tratta di una trasmissione idrostatica a controllo elettrico con cambio di direzione a pieno carico che, fanno sapere da Komatsu, permette risposte immediate. Il che significa che al comando dell’operatore segue immediatamente la trasmissione della coppia necessaria alle ruote, a tutto vantaggio di cicli di carico rapidi e di una produttività più elevata. Ma non è tutto. Il selettore della velocità di cui è dotata WA320-6 consente all’operatore di impostare la velocità in base alle
NOVITÀ
Pale gommate
DIMENSIONI a b c d e f A B C D E F H
Sbraccio a 45° Altezza max. di scarico a 45° Altezza max. al perno benna Altezza max. bordo superiore benna Profondità di scavo Altezza max. di carico Lunghezza con benna a terra Passo Larghezza benna Larghezza alla base dei pneumatici Carreggiata Luce libera da terra Altezza fi lo cabina
Peso operativo Sistema di trazione
mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm
1.147 2.678 3.910 5.260 105 3.615 7.770 3.030 2.740 2.580 2.050 465 3.200
1.025 2.780 3.910 5.260 135 3.615 7.635 3.030 2.750 2.580 2.050 465 3.200
1.183 2.642 3.910 5.415 105 3.610 7.820 3.030 2.740 2.580 2.050 465 3.200
1.060 2.746 3.910 5.415 135 3.610 7.685 3.030 2.750 2.580 2.050 465 3.200
1.143 2.682 3.910 5.320 105 3.610 7.765 3.030 2.740 2.580 2.050 465 3.200
Caratteristiche tecniche principali
Modello Potenza motore (2000 rpm) Coppia max/ regime Numero cilindri Alesaggio per corsa Cilindrata Sistema di lubrificazione Filtro Impianto elettrico Batteria Alternatore Filtro aria
14.810 - 15.800 Kg Trazione integrale
Motore Komatsu SAA6D107E-1, a 4 tempi, sistema di iniezione HPCR Common Rail, raffreddamento ad acqua, turbocompresso, 4 valvole per cilindro, postrefrigerato aria-aria 127 kW/170 HP 672 Nm/1500 rpm 6 107 x 124 6,69 l Pompa ad ingranaggi, lubrificazione forzata Filtro per flusso principale 24 V 2 x 110 Ah 60 A A secco, con dispositivo per l’espulsione automatica della polvere e prefiltro, completo di spia intasamento sul monitor Trasmissione
Sistema
Trasmissione idrostatica a controllo elettrico con cambio di direzione a pieno carico
Range di marcia (avanti/indietro) Range di marcia Range di marcia Range di marcia Range di marcia
4/4 4-13 Km/h 13 Km/h 19 Km/h 38 Km/h
condizioni operative: la velocità sarà massima in caso di traslazione da un cantiere all’altro, mentre sarà decisamente ridotta in situazioni di traffico o in aree particolarmente anguste e ristrette. Efficace ed efficiente Certificato in base alle normative EU Stage IIIA ed EPA Tier III, il motore è un Komatsu SAA6D107E-1. Il che assicura coppia elevata, migliori prestazioni alle basse velocità e ridotti consumi di carburante. E proprio a proposito di carburante, allo scopo di migliorarne il rendimento, è stata aumentata la pressione di esercizio del sistema common rail. Inoltre, l’intercooler aria-aria riduce la temperatura dell’aria compressa fornita dal turbocompressore ai cilindri ottimizzando così i consumi. Parola d’ordine: monitoraggio Per avere sempre la situazione sottocontrollo e per vivere sereni, basta dotarsi di KOMTRAX. Questo sistema satellitare permette infatti di monitorare costantemente la situazione del parco macchine, anche stando comodamente altrove. È infatti possibile programmare gli interventi di manutenzione, localizzare la flotta, monitore i tempi di esercizio della macchina (ore lavorate al giorno), rilevare il consumo di carburante ogni qualvolta lo si desidera: praticamente ovunque si potrà essere raggiunti da una notifica (via e-mail) che darà ogni indicazione utile ad assicurare una maggiore durata della macchina. Manutenzione easy Non è difficile prendersi cura di WA320-6. Il radiatore a maglie larghe con ventola a inversione automatica e gli ampi sportelli ad ala di gabbiano consentono infatti operazioni di manutenzione comode e veloci. Completa il tutto il sistema EMMS (Equipment Management and Monitoring System), ossia il sistema di monitoraggio e diagnostico di Komatsu che si interfaccia con il monitor di cabina: in caso di anomalia o di intervento di manutenzione, un messaggio di testo viene visualizzato nella lingua selezionata. È chiaro che, se ben programmati, tutti questi accorgimenti consentono di ridurre al minimo il fermo macchina. L’accessorio giusto, al momento giusto Perfetta nel movimento terra, la WA320-6 non disdegna di essere impiegata in svariate situazioni. Il suo attacco rapito a 4 punti, infatti, le consente di indossare l’accessorio giusto in ogni circostanza. La gamma degli accessori originali è vastissima e comprende benne da scavo, benne universali, benne per materiale sfuso, benne con trattenitore o benne a scarico alto. Non solo. A richiesta si può avere il sistema di attacco rapido idraulico, che permette di utilizzare un’ampia gamma di accessori rapidamente sostituibili. Insomma, si tratta di una pala tutto fare. O poco ci manca.
Sistema idraulico Pompa idraulica Ad ingranaggi Pressione massima di esercizio 206 bar Portata 172+61 l/min Numero di cilindri sollevamento/benna 2/1 Tipo A doppia azione Cilindro di sollevamento 140 x 729 mm Alesaggio per corsa Cilindro benna 180 x 558 mm Sollevamento 5,6 s Tempi di ciclo Abbassamento (a vuoto) 3,3 s con benna carica Scarico 1,9 s Sistema di raffreddamento Serbatoio carburante Olio motore Sistema idraulico
1.020 2.785 3.910 5.320 135 3.610 7.630 3.030 2.750 2.580 2.050 465 3.200
Rifornimenti 25 l 245 l 23 l 89 l
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Trainato
Kögel
Il centinato si fa robusto Non più 12 mila chili su ralla ma ben 15 mila. Meno peso ma più forza. Senza trucchi, o buchi nel telaio, solo con un progetto ingegneristico diverso. È il nuovo centinato di Burtenbach per l’Europa. In Italia è sempre marchiato Multitrax
Lunghezza int. utile Altezza int. utile Altezza portale Altezza ralla Larghezza int. utile Tara Ptt
È
rinforzato. Senza mezzi termini. Il nuovo S 24 p120/1.100 ha il collo da 120 mm e permette un carico su ralla di 15 mila chili. «Tutto solo utilizzando acciai di migliore tempra e qualità», dice Alberto Maggi della cremonese Multitrax, «e un coppia di traversine passanti in più nella zona ralla». Il telaio è alleggerito, ma le nuove traverse, poste a una distanza massima tra di loro di 450 mm, donano la robustezza cercata in più. «Non abbiamo mai avuto così tanto potenziale d’innovazione come in questo momento», afferma Thomas Heckel Ceo del Gruppo tedesco. «E siamo molto fieri che sempre di più i clienti, a giusto titolo, ci accordino la loro fiducia». Come è il caso della toscana Cargo System, nata nel 2002 a Rosignano Solvay come operatore logistico e specializzata nel trasporto nazionale di prodotti confenzionati. «Ne hanno appena comprati 15 esemplari, e i primi 10 sono in consegna», continua Maggi. La Casa tedesca, terzo marchio in Europa sta mo-
strando una crescita continua tanto che sta ampliando anche l’impianto di Burtenbach perché ci si aspetta un aumento del volume di produzione nei prossimi anni. La nuova estensione di 6,5 ettari farà in modo che Kögel sia meglio preparata per il previsto aumento degli ordini. In aggiunta agli attuali 40 ettari del sito la nuova sezione sarà destinata a nuove linee di gamma. Attualmente il Gruppo ha registrato un immatricolato 2011 pari a 12 mila trailer il che rappresenta il 14% dei circa 84 mila semirimorchi prodotti da tutti i costruttori tedeschi. Il 67% è destinato all’esportazione (in Italia con Multitrax l‘anno scorso hanno piazzato circa 300 pezzi). Tornado all’S24 il suo tetto è il classico scorrevole Edscha Lite, con profilo continuo del tetto in lega leggera. «Con i teloni laterali aperti non si rende necessario alcun sostegno dei piantoni», precisa Maggi. Il telone del tetto è traslucido e monta le cinghie di sicurezza, mentre la centina alza/abbassa è a movimento idromeccanico. La testata anteriore ha i profili in alluminio a tutta altezza,
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mm 13.620 mm 2.770 mm 2.680 mm 1.100 mm 2.480 kg 6.460 ca kg 38.000
ed è imbullonata con montanti d’angolo smussati. La porta posteriore ha il telaio in lega leggera, la traversa sollevabile con copertura scorrevole verso la parte anteriore. Mentre la porta è a due battenti con una coppia di barre di chiusura integrate e le guarnizioni intercambiabili in gomma. La leva di chiusura è posta in basso sotto le porte. Il pianale di carico è ovviamente antisdrucciolo da 30 millimetri di spessore, in legno multistrato assemblando 22 fogli, incollati e pressati. Portata a norme DIN EN 283. Carico ammesso per asse carrello elevatore 7.200 chili. I profili laterali sono in acciaio forato tipo vario Fix. Un aspetto fondamentale della metodologia costruttiva dei semirimorchi Kögel è che «tutte le parti in acciaio saldate e imbullonate vengono sottoposte a un procedimento di nano ceramica abbinato a uno di cataforesi, con la tradizionale immersione in vasche», conclude Maggi. Ottenendo in tal modo una migliore protezione contro la corrosione grazie al procedimento di zinco fosfatazione. M.B.
P R O V E
C A M P O
PROVA SU STRADA
Peugeot Bipper 1.3 HDI 75
Passepartout di Massimiliano Barberis
Allâ&#x20AC;&#x2122;interno della gamma veicoli commerciali Peugeot il Bipper si inserisce dopo il settore delle derivate 206 Plus Xad E 207. Con caratteristiche analoghe a quelle dei modelli automobilistici su cui si basano. Ă&#x2C6; talmente piccolo che passa ovunque, proprio come una macchina, ma carica oltre 500 chili in 2,80 metri cubi
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cilindro da 70 cavalli (50 kW), con emissioni ridotte pari a 119 g/km di CO. Ma c’è anche la versione 4 in linea a benzina da 75 cavalli (54 kW a 5200 giri/min). Con una coppia (valore massimo di 118 Nm a soli 2600 giri/min) disponibile già dai bassi regimi in optional sul diesel, inedita su questo tipo di veicolo, c’è la possibilità di un cambio meccanico pilotato. Il diesel ha una coppia di 160 Nm a 1750 giri/ min. La particolarità di questo motore è il fatto di avere una curva di coppia motrice piatta da 2000 a 2750 giri/min, il che gli conferisce una grande versatilità di utilizzo.
STRETTO E AGILE Compatto, con una lunghezza di 3,86 metri (ma può arrivare a 3,88), con una capienza da 2,5 m3 a 2,8 m3 il Bipper ha una larghezza tra le fiancate di 1,71 metri. E con il servosterzo idraulico consente al conducente di muoversi senza difficoltà su strada e in città, grazie al diametro di sterzata tra i marciapiedi di soli 10,2 metri. Se munito delle barre al tetto, ha un’altezza 1,78 m (1,80 m con l’opzione Pack Outdoor), una misura che gli consente di utilizzare i parcheggi sotterranei. Con le barre e un portapacchi, il Peugeot Bipper può trasportare sul tetto un carico fino a 100 chili. All’interno, la zona di carico dal profilo a cubo è stata studiata per mettere a disposizione un volume utile molto ampio. La lunghezza del pianale è di 1,50 m per un’altezza massima interna di 1,18 m. La larghezza ai passaruota è di 1,05 m, per un volume utile totale di 2,5 m3.
Sedile Plan Facile Caratteristica comune a tutti i modelli il sedile passeggero Plan Facile (ripiegabile al livello del pianale) che porta la lunghezza utile massima del pianale, aumentata di quasi
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empre sulla cresta dell’onda il piccolo del Leone non demorde e con i sui cugini Fiorino e Nemo resta nella parte alta delle vendite del settore dei mini furgoni. D’altronde l’investimento delle tre firme è stato impegnativo, quasi 400 milioni di euro, per impiantare in Turchia, a Tofas, un impianto modello per la produzione di una piattaforma comune, a cui poi ogni Casa aggiunge loghi, ovviamente, diversi e motori differenti. Perché alla fine è solo la motorizzazione a segnare le differenze. Nel caso del Bipper in prova, non il Multijet 1.3 litri Made in Fiat, ma un 1.4 diesel a 2 valvole per
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un metro, a 2,50 m, e permette di trasportare oggetti lunghi fino al cruscotto. Il volume utile massimo in questa configurazione raggiunge così 2,80 m3. In definitiva così configurato il Bipper può trasportare fino a 535 kg di portata utile. La zona di carico è accessibile attraverso due portiere a battente asimmetriche (60/40). I due battenti si aprono a 90° e anche fino a 180° grazie ai tiranti a scomparsa. La soglia di carico è a soli 527 mm dal suolo. Due le portiere laterali, a richiesta, che consentono di caricare e scaricare la merce trasportata anche in spazi ridotti. Per proteggere il carico trasportato, è possibile scegliere una chiusura separata della cabina e dello spazio di carico, tramite una
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chiave telecomandata a tre pulsanti oppure il tasto collocato sul cruscotto. Il carico può essere ancorato tramite 6 anelli fissati sul pianale.
Vano carico ben separato Fra i dispositivi che permettono di separare il carico dalla cabina di guida, si può scegliere fra una separazione verticale a forma di scaletta a 9 pioli; una paratia di separazione chiusa o vetrata, che, oltre a isolare completamente la parte anteriore dello spazio di carico, contribuisce ad aumentarne il comfort acustico e termico; la paratia mista, chiusa fino a metà altezza e completata da una griglia, o una griglia di separazione modulabile in due parti di cui la parte lato passeggero si può chiudere per isolare il conducente, permettendo l’utilizzo del sedile passeggero Plan Facile. Per quanto concerne il telaio, è stato studiato per rispettare le norme più rigorose in fatto di sicurezza passiva. Sono stati analizzati numerosi scenari di urto frontale per dimensionare al meglio gli elementi della struttura, ma anche per ottimizzarne la deformazione e la capacità di assorbire l’energia. Nel paraurti anteriore è stata inserita una barra in lamiera a elevato limite di elasticità, montata su dispositivi di assorbimento avvitati sui longheroni. In caso d’urto a bassa velocità, la barra e i dispositivi di assorbimento subiscono una deformazione di compressione che non altera i longheroni. I limitatori, agganciati al vano motore in alluminio, contribuiscono a controllare il comportamento del blocco anteriore in caso d’urto e a limitarne l’intrusione nell’abitacolo. In modo simile i fissaggi dell’avantreno sono concepiti per trasmettere energia sotto la carrozzeria in caso d’urto frontale. Lo spostamento delle masse nel vano motore è stato studiato per limitare le intrusioni e i danni per il conducente. In particolare sul mezzo si è studiato un controllo del rientro della pedaliera e del piantone dello sterzo. Le sospensioni sono all’avantreno di tipo pseudo Mc Pherson con molle e ammortizzatori coassiali. Mentre al retrotreno sono a bracci tirati e barra di torsione. Il gruppo è fissato alla carrozzeria da silent-block, che filtrano i rumori e le vibrazioni in movimento. I pneumatici hanno una dimensione di 175/70 R14. Se si sceglie l’opzione Pack Outdoor il veicolo si alza di 15 millimetri e i cerchi forniti diventano da 15 pollici per pneumatici 185/65R15.
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Per i freni il Bipper anteriormente li monta a disco da 257 x 22 mm o da 284 x 22 mm sulle versioni con cambio robotizzato sequenziale 2-Tronic, azionati da pistoni da 54 mm. Posteriormente monta freni a tamburo da 203 x 38 mm o da 228 x 40 mm sulle versioni Diesel o equipaggiate dal Pack Outdoor. L’Abs è di serie. Infine i costi di utilizzo. L’intervallo di manutenzione è fissato a 30 mila km o 2 anni, a prescindere dalla motorizzazione. Per ridurre i costi, il cambio dell’olio e la sostituzione di una serie di pezzi come il filtro dell’aria, il filtro del gasolio, il filtro antipollini o le pastiglie dei freni sono previsti con la stessa frequenza. La cinghia di distribuzione deve essere sostituita a 240 mila km o 10 anni sul motore diesel e a 150 mila km o 10 anni sulle versioni benzina. Ultima cosa, ma non da poco il prezzo. Fanno 9.400 euro su strada.
CARATTERISTICHE GENERALI Cilindrata (cc) Potenza massima in KW (o CV) / regime (g/min) Coppia massima (Nm) / regime (g/min) Alesaggio x corsa (mm) Numero di valvole Iniezione Alimentazione Potenza fiscale Cambio Pneumatici PRESTAZIONI Velocità massima (km/h) : DIMENSIONI FURGONE Lunghezza max (mm) Larghezza esclusi i retrovisori (mm) Altezza in ordine di marcia (m) Passo (m) Sbalzo anteriore / posteriore (m) Carreggiata anteriore / posteriore (m)
1.360 54 a 5200 118 a 2600 75 x 77 8 multipoint atmosferica 15 MA / 5L - 5 manuale
TURBO DIESEL HDI 1.4 HDi 70 CV "2 Tronic" 1.4 HDi 70 CV "2 Tronic" 1.399 50 a 4000 160 a 1750
1.399 50 a 4000 160 a 1750
73,7 x 82 8 Diretta - Common Rail sovralimentazione con turbocompressore a geometrie fissa 16 16 MA / 5O - 5 manuale MA/5GO - 2 Tronic 185/65 R15
157 152 205 MODELLO BASE (tra parentesi sono contenuti i valori del modello OPZIONE PACK OUTDOOR) 3864 (3881) 1716 1721/1782 (1742/1803) 2513 760 (777) / 591 da 1464 a 1469 / 1465 1.4 8V 75 CV CON OPZIONE 1.4 HDi 70 CV CAMBIO MANUALE/ PORTATA UTILE RIDOTTA ROBOTIZZATO SEQUENZIALE "2 TRONIC"
MASSE FURGONI (in kg)
1.4 8V 75 CV
Peso a vuoto in ordine di marcia (compreso conducente 75Kg) Peso totale a pieno carico (PTAC in kg) Portata Utile (kg) Capacità di carico (compreso conducente 75 kg) Limite asse anteriore (kg) Limite asse posteriore (kg) Massa massima rimorchiabile (kg) Massa massima motrice + rimorchio (kg) Volume vano di carico (m3)
1145 1680 535 610
1145 1500 355 430
2280
2300
* Con opzione sedile passeggero Plan Facile
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BENZINA 1.4 8V 75 CV
Peugeot Bipper 1.3 HDI 75
900 950 600 2,5/2,8 (*)
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Renault Midlum 300.16 4x4
Torello francese di Massimiliano Barberis
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Renault Midlum 300.16 4x4
Piccolo, robusto e potente. Con la trazione integrale risulta inarrestabile sullo sterrato. È il veicolo ideale per l’approccio al cantiere. Ma anche per essere trasformato in mezzo antincendio e di soccorso
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otto battono 300 cavalli (295 per l’esattezza), poco assetati, e pronti però a dare il meglio una volta messi alla frusta. Con la lancetta del contagiri in zona verde e appena un poco di gas, la marcia corretta e i bloccaggi dei 3 differenziali inseriti, il Renault Midlum 4x4 sale senza scomporsi rampe erte, ovviamente a pieno carico. Nulla in prova lo ha fermato. È il mezzo entry level della Losanga per il lavoro in cava.
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Aiuta il tutto il cambio ZF, tipo 6S 1000 TO, a 6 rapporti che con un ripartitore/riduttore, tipo VG 750 e separato dalla scatola del cambio, raddoppia le marce fino a 12
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Avvicinamento ai cantieri Per l’approccio ai cantieri in zone disagiate o per il carico di materiali direttamente dalle zone di estrazione e poi per la distribuzione. Ha passi da 3.250 mm fino a 4.100. La versione fotografata, alta da terra 320 mm, aveva il classico 3.500 per una lunghezza di poco più di 7 metri, e una portata superiore alle 7 ton (Mtt 16 ton). Insomma un vero torello. Aiuta il tutto il cambio ZF, tipo 6S 1000 TO, a 6 rapporti che con un ripartitore/ riduttore, tipo VG 750 e separato dalla scatola del cambio, raddoppia le marce fino a 12 e lo rende praticamente invincibile sulle salite. I differenziali, come si diceva sono 3, sui ponti e uno centrale, tutti inseribili tramite una serie di tasti in cabina. Il ponte posteriore, P 1191 e a doppia
riduzione sui mozzi, con una coppia 14x41 (rapporto 2,93). Il motore a 6 cilindri common rail da 217 kW a 2.300 giri/min (7,15 litri) assicura una coppia massima di 1.071 Nm da 1.200 a 1.800 giri/min. Ha alesaggio e corsa da 108x130 mm. Il telaio con la sezione dei longheroni da 220x80 mm assicura robustezza e elasticità, ma soprattutto è concepito per essere allestito facilmente e molto rapidamente. Grazie a passi suddivisi ogni 300 mm e ai punti di fissaggio di serie il Midlum è predisposto ad accogliere oltre alle casse ribaltabili e trilaterali, anche attrezzature per la raccolta dei rifiuti, gru e cisterne. Le sospensioni a lame paraboliche sono rinforzate e quelle posteriori montano barre stabilizzatrici e ammortizzatori telescopici, e insieme concorrono a isolare a sufficienza l’abitacolo e il sedile di guida tipo Comfort, pneumatico con appoggio lombare, seduta e schienale riscaldati. Come rallentatore monta l’Optibrake di Casa e come presa di forza una Hydrocar S88C con uscita ad albero scanalato e coppia da 450 Nm.
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MASSE
DIMENSIONI
Passo M.T.T. Carico totale Massa autotelaio cab. Ripartizione ant. Ripartizione post. Limite Max. assale ant. Limite Max. assale post.
mm kg kg kg kg kg kg kg
3.500 16000 10275 5725 3812 1913 5600 10900
Passo Lungh. carrozzabile Max. (W) Lungh. carrozzabile Min. (W) Sbalzo post. Max. (X) Sbalzo post. Min. (X) Baricentro carico Max. (Y) Baricentro carico Min. (Y) Lungh. veicolo Max. (Z) Lungh. veicolo Min. (Z) Ingombro retrocabina (B) Passo (F) Sbalzo post. (N) Lungh. totale autotelaio cab. Altezza telaio a vuoto (H2) con pneumatici di serie Alt. telaio a carico con pneu di serie (H2) Altezza cabina a vuoto (O) Sbalzo ant. Largh. cabina ai parafanghi Carreggiata ant. Carreggiata post. Largh. alle ruote post. Alt. Min. da terra ant. Alt. Min. da terra post. Largh. post. telaio Largh. ant. telaio Raggio di volta fuori tutto
Questa tabella tiene conto del peso delle opzioni RENAULT TRUCKS selezionate; i valori di carrozzabilitĂ rimangono quelli del veicolo di base.
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mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm mm
3.500 5135 4795 2154 1814 584 414 7044 6704 519 3500 2055 6945 1235 1143 3017 1390 2400 1970 1832 2426 320 309 850 850 7140
Questa tabella tiene conto dei pesi delle opzioni RENAULT TRUCKS selezionate (esclusi i MASTER), i valori di carrozzabilitĂ rimangono quelli del veicolo di base. RAPPORTI DEI CAMBI
1 6.75
2 3.60
3 2.12
4 1.39
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5 1.00
6 0.78
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CSC
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Progetto
Ponte strallato
Il ponte di Vladivostok
C
on i suoi 1.100 m di campata centrale, il Russky Island Bridge di 3.100 metri di lunghezza sarà il ponte più lungo e più alto del mondo. Attraversando il Bosforo orientale, il ponte collegherà il porto di Vladivostok con Russky Island. L’imprenditore edile russo, Sk Most, sta mirando a raggiungere anche il record per il periodo di costruzione in soli 43 mesi, in modo che il ponte a quattro corsie sia aperto in tempo per il vertice AsiaPacific Economic Cooperation alla fine del 2012. Come partner tecnico il costruttore ha coinvolto il gruppo americano Harsco. Harsco Infrastructure è stata fondata nel 2010 dalla fusione delle compagnie Hünnebeck, SGB e Patent. Che insieme sono in grado di offrire una gamma completa e integrata, a livello internazionale, di sistemi evoluti di casseforme, impalcature di sostegno e ponteggi per il settore dell’edilizia e della manutenzione di impianti industriali. In questo caso è stata scelta la piattaforma auto sollevante SCF che fornisce un ambiente di lavoro completamente chiuso che protegge gli operai dalle condizioni atmosferiche estreme durante la costruzione del pilone di ancoraggio degli stralli e delle sue pile anche provvisorie nelle campate laterali alte sino a 70 m, che fanno parte del Russky Island Bridge a Vladivostok in Russia. Pianificazione ottimizzata Durante la fase di studio della soluzione tecnica, il team degli esperti del sistema autosollevante SCF di Harsco ha impiegato il suo know-how per accelerare la programmazione della costruzione e assicurare i massimi requisiti di sicurezza, in particolare per le due unità rampanti usate sui piloni degli stralli. Questo ha eliminato la necessità di dispendiosi lavori di modifica della struttura sollevante e ha portato ad una soluzione di casseforme e piattaforma che si adatta perfettamente alla geometria conica ed inclinata del pilone stesso. Il pilone modifica, durante l’ elevazione, la propria sezione da un massimo alla base di 7.80 x 13,00 metri con spessore di muro pari a 2 metri sino a 7,10 x 7 metri con spessore di muro pari a 0,70 metri alla sommità. L’ unica modifica sostanziale alla struttura ed al relativo cassero è l'eliminazione di un elemento di mensole e piattaforma studiato con i progettisti dei cementi armati e posizionato nel tempo durante una pausa delle lavorazioni. Le variazioni geometriche di struttura di sostegno e di cassero vengono realizzate in ogni fase di rampata all’interno delle piattaforme in assoluta sicurezza.
A Vladivostok Harsco Infrastructure ha fornito il sistema di cassaforma autosollevante (SelfClimbing FormworkSCF) che permette un accesso rapido e sicuro per la costruzione di un pilone alto 320 m del ponte strallato più lungo al mondo.
Sette livelli di lavoro L’attrezzatura è composta da sette piattaforme di lavoro per un totale di 19 metri di altezza per gruppo rampante. Le prime due vengono utilizza-
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Progetto
Ponte strallato
Cassaforma autosollevante SCF Si possono eseguire strutture in calcestruzzo in elevazione, utilizzando la cassaforma autosollevante SCF di Harsco Infrastructure, senza dover impiegare la gru. Con l’aiuto di un dispositivo idraulico strutturale, il sistema modulare a cassaforma si solleva senza vibrazioni, accompagnando passo a passo l’andamento della costruzione. Disarmo, sollevamento e riarmo fanno parte, ad uguale titolo, di un processo automatizzato. Il rapporto del numero di mensole per area da armare viene adattato con precisione alla geometria dell’edificio. Tutti i componenti della cassaforma e delle mensole sono progettati come unità funzionali complete, autosollevanti, perfettamente adattabili alle condizioni specifiche del luogo. SCF è compatibile con tutti i moderni sistemi di cassaforma a travi e a telaio, per esempio con Manto.
te per il montaggio delle armature metalliche della pila, lavorazione che, dati i forti spessori, è possibile sia dall’esterno che dall’interno, per un’altezza utile di lavoro di circa 6 metri. Le due successive, per un’altezza utile di circa 6 metri, sono utilizzate nella fase del getto. Gli operatori possono modificare le geometrie e effettuare tutte le operazioni per la messa in armo e disarmo della cassaforma. Dopo il disarmo del cassero è possibile effettuare la maturazione a vapore del getto. Tutte le operazioni di movimentazione dei casseri e delle armature sono assistite da paranchi montati in sommità al primo piano di lavoro. Gli ultimi tre livelli di piattaforma sono pensati per proteggere il getto da condizioni di gelo che potrebbero inficiare la resistenza della struttura e consentono anche un'ulteriore aggiunta di maturazione a vapore; questo sistema permette la protezione del getto per ulteriori due cicli. 72 cicli a ripresa Studiate le 72 fasi di rampata in accordo con i progettisti della struttura, il sistema proposto, come sopra descritto, consente, in maniera rapida e sicura, tutte le lavorazioni necessarie per la posa del ferro, il getto e la successiva maturazione. Le piattaforme sono per gruppi tra loro indipendenti anche se comprese nello stesso gruppo rampante. Ciò significa che mentre le piattaforme di servizio alla posa del ferro sono vicine al filo del getto futuro finito, le due inferiori sono spostate per consentire la pulizia del cassero e se necessario il montaggio del telo coibentato per la maturazione a vapore. Eseguita la maturazione è possibile la rampata dell’intero gruppo di 19 metri di altez-
SCF in sintesi • 150 kN di carico per mensola, con un’ampiezza di 8.5 m. • Possiblità di armo superfici di altezza pari a 5.5 m e ampiezza di 17 m ogni coppia di mensole. • Arretramento della cassaforma fino a 90 cm dalla superficie di getto (utilizzo ponteggio). • Durante il processo di sollevamento, tutte le piattaforme restano orizzontali. • SCF soddisfa tutti gli standard di sicurezza inglesi, tedeschi e americani.
HARSCO TRICOLORE La sede italiana di Harsco Infrastructure Italia SpA è in Via Isonzo 9, I-22078 Turate (CO), info@harsco-i.it. Il gruppo Harsco Infrastructure, quasi 8.000 collaboratori in tutto il mondo, opera in 39 paesi, e si è specializzata in due settori chiave del mercato: settore edile e servizi di manutenzione industriale. All’interno del settore delle costruzioni offre una gamma di ponteggi, accessi, accessi meccanizzati, casseforme, puntellazione, e servizi per la sicurezza delle attrezzature in cantiere. Disponibili sia per contratti a noleggio che in vendita, i servizi sono adatti per grandi progetti non residenziali e per le infrastrutture, in cui è fondamentale una stretta collaborazione con i maggiori appaltatori e sub-appaltatori del settore. Per il mercato della manutenzione industriale, il Gruppo collabora con i principali operatori ed appaltatori che forniscono servizi multi-disciplinari su chiusure di impianti, progetti di ampliamento e di manutenzione. I prodotti ed i servizi includono la fornitura di soluzioni di accesso totale, isolamento, verniciatura, sabbiatura e pulizia.
za. Per proteggere gli uomini e i materiali dal clima rigido, la piattaforma autosollevante è interamente chiusa, completa di un tetto modulare e scorrevole. La chiusura assicura operazioni prive di rischio, anche ad altezze estreme dove la forza del vento può essere eccezionale. Inoltre permette alla cabina di
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lavoro così creata di essere riscaldata così che il calcestruzzo non subisca sbalzi termici, anche con temperature esterne sotto ai 35°C. Un unico punto di legatura L‘alta capacità di carico della mensola SCF di Harsco (150 kN, carico verticale assorbito e 100 kN di trazione) è cruciale per questo progetto. La speciale geometria dei piloni e la variabilità di tre lati indicano che solo sei delle 22 mensole impiegate attualmente salgono verticalmente, con le altre che salgono in obliquo e spesso cambiano angolatura fino al 5% rispetto alla verticale. Nonostante la sua alta capacità di carico, ogni mensola SCF richiede solo un singolo ancoraggio con montaggio estremamente semplice sul cassero del getto precedente. I coni necessitano di essere posizionati a corretti intervalli nella direzione della salita e con assoluta precisione nella direzione trasversale all’asse del binario, e diversamente dalle coppie di coni, non hanno bisogno di essere fissati ad un angolo misurato con precisione. Non vi è quindi alcuna necessità di elaborare un riallineamento della mensola per adattare i cambiamenti di angolo o imprecisioni quando il cassero viene innalzato. Per ogni fase dei lavori e per la loro intera lunghezza Harsco mette a disposizione un caposquadra e un numero di tecnici per supportare il progetto ed assicurare che i processi di lavoro, meticolosamente pianificati, siano seguiti in loco. Non solo attrezzatura quindi, ma anche un completo pacchetto di servizi a valore aggiunto che aiutano il processo costruttivo ad avanzare in modo rapido e sicuro. CSC
Fiera Agricola
Sollevatori
Alza e abbassa Di Massimo Grossi
Alla fine, nonostante l’ondata di neve e gelo che ha paralizzato gran parte dell’Italia, Fieragricola 2012 chiude i battenti con successo, registrando più di 100 mila presenze e confermandosi un evento di interesse internazionale. Inevitabilmente il maltempo ha fatto diminuire l’affluenza, e anche alcune defezioni pesanti, come quelle dei gruppi Agco, Claas, JCB e Kuhn non hanno aiutato, ma il bilancio è senza dubbio positivo.
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ra i protagonisti della fiera i costruttori di sollevatori telescopici hanno approfittato della felice collocazione in termini di date, scatta fra un paio mesi il francesissimo Intermat, per presentare in Italia le principali novità dell’anno per quel settore a confine fra l’agrico-
lo e l’edilizio che i sollevatori rappresentano. Allo stand Merlo i fari erano tutti puntati sul Multifarmer 40.9 Cs, che col 40.7 Cs amplia verso l’alto la gamma dei movimentatori telescopici con presa di forza meccanica e attacco posteriore a tre punti. I due nuovi modelli
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hanno una capacità di sollevamento di 4mila chili rispettivamente a 9 e 7 metri d’altezza, con un attacco a tre punti di categoria 3 in grado di alzare fino a 7 mila chili. La potenza per entrambi è di 155 cavalli, con capacità di traino fino a 20 tonnellate, e presa di forza meccanica che opera alle velocità di 540 e mille giri al minuto. Tra i plus della macchina il sistema ‘Cs’ di sospensione idropneumatica della cabina, presente di serie, e il sistema Cdc di controllo dinamico del carico. Si tratta di un sistema di gestione automatica dei parametri di stabilità della macchina che oltre a permettere il controllo in continuo delle condizioni di stabilità del sollevatore, consente di riconoscere l’attrezzatura di lavoro nel momento stesso in cui viene agganciata, e di predisporre i parametri di funzionamento della macchina garantendo in ogni fase operativa le migliori prestazioni ottenibili per quella specifica configurazione. MERCEDES PER MANITOU Manitou risponde col compatto Mlt 625, espressamente progettato per gli utilizzi in spazi ristretti dove è necessario un mezzo in grado di muoversi agilmente. Caratterizzato da un inedito design della carrozzeria, l’Mlt 625 monta pneumatici da 18 pollici, coi quali raggiunge le dimensioni di 2 metri d’altezza per 1,82 di larghezza, mantenendo una luce libera da terra di soli 38 centimetri. Mosso dal 4 cilindri Kubota da 3,3 litri e 75 cavalli di potenza, che vengono trasferiti al terreno attraverso la trasmissione idrostatica con cambio meccanico a 2 velocità, ha una capacità massima di sollevamento di 2 tonnellate e mezzo e un’altezza massima raggiungibile di 5,9 metri. In cabina, il joystick Jsm consente di controllare in maniera rapida e intuitiva tutti i movimenti del braccio e dell’accessorio, oltre a comandare l’inversione del senso di marcia. La nuova cabina, perfettamente insonorizzata (solo 76 i decibel dichiarati) è disponibile nelle due versioni Classic o Premium, con sedile pneumatico, aria condizionata, Esc (decompressione idraulica della linea accessorio) e sistema di pulizia automatica dei radiatori. Manitou ha poi presentato a Fieragricola i due modelli Mlt 949-120H e Mlt 741-120H col nuovo motore Mercedes Om 904 La. Un 4 cilindri turbocompresso da 4250 centimetri cubici capace di erogare 123 cavali a 2.200 giri e una coppia massima di 470 Nm a 1.400 giri. Anche Dieci a Fieragricola ha puntato sulle dimensioni compatte, portando il piccolo Mini 25.6. Come ben evidenziato in fiera, il telescopico emiliano ha ingombri contenuti in 1 metro e 90 centimetri di altezza per 1 e 80 di larghezza. Ma la vera novità era rappresentata dall’Agrimax 60.9,
Fiera Agricola
Sollevatori
MANITOU
MERCEDES
DIECI
WEIDEMANN la gamma dei carri trincia miscelatori ha esposto il nuovo sollevatore telescopico 10.50, con caratteristiche tecniche simili a quelle dell’esistente 10.70, ma con alcuni aspetti innovativi di sicuro interesse, soprattutto per quanto riguarda visibilità e manovrabilità. Ad esempio, sul 10.50 la mancanza delle zavorre posteriori permette all’operatore una maggiore visibilità nelle manovre di retromarcia mentre il porta accessori più piccolo rispetto al 10.70 aumenta la visibilità sull’anteriore.
MERLO
FARESIN
equipaggiato con l’innovativa benna contro leva con 146 gradi di brandeggio. Mosso dal 4 cilindri Fpt Nef da 127 cavalli, può montare la classica trasmissione idrostatica oppure quella a variazione continua Vario System che opera nelle modalità ‘automotive’ (per trasferimenti su strada a 40 all’ora), ‘loader’ (per avere massima potenza di lavoro) e ‘creeper’ (per avanzare a velocità costante indipendentemente dal regime motore).
con capacità di sollevamento rispettivamente di 1.200 chili a 4,5 metri e 2.500 a 6. Belli e confortevoli (il T 4512 ha ricevuto il premio per il design ‘iF product award 2011’), hanno misure davvero contenute. Il T 4512 è alto solo 1 metro e 94 centimetri ed è largo 1 e 56, per un raggio di sterzo interno di appena 821 millimetri, mentre il ‘grande’ ha comunque larghezza e altezza inferiori ai 2 metri. Gestiti completamente tramite joystick, sono mossi dal 3 cilindri Yanmar 3Tnv82A da 31 cavalli e dal 4 cilindri Deutz Td 2009 da 68. Immancabile a Fieragricola, Faresin accanto al-
YANMAR PER WEIDEMANN Sempre nella categoria compatti figurano i modelli T 4512 e il T 6025 della Weidemann,
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cabine silenziose La novità di Schaeffer, solo annunciata dato che allo stand era presente in foto, è rappresentata invece dal top di gamma 9380T, un potente sollevatore da 180 cavalli con capacità di sollevamento di 4.900 chili a 6,9 metri. Come tutti i modelli delle serie 6300 e 9300 sarà equipaggiato con la prestigiosa cabina Scv, acronimo di Silence confort view, perfettamente insonorizzata (solo 74 decibel di rumore) e curata nei minimi dettagli. L’accesso è agevole grazie alle ampie portiere, il volante è regolabile in altezza e inclinazione, e il joystick permette di comandare tutte le funzioni idrauliche grazie al supporto delle valvole pretarate.
CSC vetrina | La Zanna | di Lampa
| Gli attuatori di VDO
Per chiudere le porte posteriori del camion in modo sicuro e viaggiare in completa tranquillità, l’azienda Lampa propone il lucchetto blocca-porte Zanna. Realizzato in acciaio temperato cromato Zanna è un sistema antifurto specifico per tutte le tipologie di trasporto con porte posteriori dotate di pali di chiusura verticali esterni, come container, frigoriferi, centinati. Il prodotto è di facile utilizzo: si aggancia in modo semplice e veloce ai pali esterni di chiusura delle porte, si stringe fino a raggiungere il giusto serraggio e si chiude utilizzando la chiave in dotazione. È disponibile in due differenti versioni: Zanna 1 per tutte le porte con pali distanziati fra loro da un minimo di 22 cm fino a un massimo di 43. Zanna 2, invece, per tutte le porte con pali distanziati fra loro da un minimo di 34 cm fino a un massimo di 48. Entrambi i prodotti sono dotati di serratura cilindrica con protezione anti polvere e vengono venduti completi di chiave di scorta. Blocca porte Zanna 1 59,70 euro; Zanna 2, 73,75.
| Aurora per Mercedes Aurora ha creato una collezione di penne che prevede diverse versioni e si fa apprezzare per la cura dei particolari e per il design innovativo. La più ricca e pregiata è la Stilo Optima Edizione Limitata e Numerata in resina nera con finiture in oro massiccio e diamante incastonato (3.500 euro): una penna stilografica con caricamento a pistone. Il pennino è in oro 18 Kt. e il fermaglio è arricchito da un diamante. Realizzata in soli 12 esemplari, con l’incisione del logo MercedesBenz sulla testina e la personalizzazione sull’anello, è custodita in un prezioso astuccio in legno. Una seconda versione è la Stilo Optima Edizione Limitata e Numerata in resina nera con finiture cromate (400 euro): una penna stilografica con caricamento a pistone e pennino in oro 14 Kt. Realizzata in 125 esemplari, per celebrare i 125 anni della Stella, è custodita in un astuccio in ecopelle nera.
| Yokoama firma la felpa Il capo è unisex ha un taglio “fitting”, e veste in modo aderente, inoltre ha una linea sciancrata per sottolineare curve e forme del corpo. Calda e avvolgente, è adatta per l’autunno, come capo copri spalla o sotto un leggero giubbotto. Oltre alla personalizzazione con le bandiere italiana e giapponese, la felpa viene arricchita nei dettagli, nel pieno rispetto dello style Yokohama, con piccole rifiniture di prestigio: innanzitutto, il tirazip centrale è identificato con la Y, mentre sulla manica sinistra è stato ricamato con grande precisione e finezza il logo Yokohama. Pratica e comoda, la felpa è adatta a qualsiasi occasione: per lo sport, una gita fuori porta, una passeggiata, in ufficio. La felpa è composta al 100% da cotone, con un peso di 270gr/mq. Costa iva inclusa 49,20 euro.
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Il costante aumento dell’impiego dell’elettronica nella progettazione e realizzazione delle auto e dei mezzi commerciali e delle loro componenti funzionali, soprattutto nella gestione del motore, richiede agli operatori del settore una sempre più elevata professionalità. Per le officine indipendenti diventa quindi di fondamentale importanza poter offrire ai propri clienti un intervento efficace ed affidabile. La libera disponibilità e rapida reperibilità di questi componenti elettronici, unitamente ad una corretta identificazione dell’articolo richiesto, consentono di fornire la risposta vincente e creano un'ulteriore importante opportunità per il mercato del ricambio di offrire servizi di eccellenza e la massima sicurezza per il parco circolante. È in quest’ottica che la multinazionale tedesca ha realizzato un catalogo dedicato agli attuatori motore versione 4.0. Con questa edizione, la gamma offerta si amplia di 40 nuovi riferimenti, comprendenti Elettroattuatori per le valvole EGR, Valvole By-pass e Corpi Farfallati Elettronici.
| Nacanco lancia | lo zainetto della sicurezza La sicurezza è per Nacanco una vera e propria bandiera, un valore aziendale che trova la sua applicazione pratica negli innumerevoli corsi di formazione che ogni anno vengono realizzati presso le sue 14 sedi in Italia, così come nella quotidiana manutenzione delle macchine destinate al mercato del noleggio. Nacanco ha quindi pensato di offrire un ulteriore contributo per la sicurezza degli operatori che lavorano in quota, nel pieno rispetto del punto 4.1 – allegato VI del D.Lgs 81/2008. È nato così lo “zainetto della sicurezza”, un funzionale kit che comprende i dispositivi di sicurezza individuale (dpi) necessari in caso di utilizzo di mezzi per il sollevamento aereo: una imbracatura a corpo intero regolabile (EN361) con aggancio dorsale e sternale, il cordino di trattenuta anticaduta (EN354) con assorbitore di energia (EN355), due moschettoni (EN362) e un casco di protezione con sottogola (EN397), tutto racchiuso, appunto, in un comodo zainetto. L’operatore trova nello zainetto tutto ciò che gli occorre per lavorare in sicurezza. Lo “zainetto della sicurezza” è noleggiato insieme alla macchina, ma può anche essere acquistato dal cliente.
| La sonda di Bosch Le normative in tema di emissioni dei gas di scarico sono sempre più severe e, da parte dei costruttori di veicoli, l’esigenza è di avere sensori sempre più compatti e precisi. Bosch prosegue allora, lo sviluppo delle sonde Lambda con la nuova generazione LSF Xfour. Rispetto alla precedente la nuova sonda LSF impiega la metà del tempo per raggiungere la fase operativa di controllo all’avviamento del motore, riducendo il periodo durante il quale le emissioni non sono regolate.
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CSC vetrina A Cremona BioEnergy Italy
A Torino Energethica
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partire dal 2012, Energethica si inserisce come Expo del nuovo festival dedicato alla Smart City: evento internazionale organizzato da Città di Torino che dal 23 Maggio al 5 Giugno coinvolgerà tutta la città con tavole rotonde, convegni, seminari, presentazioni degli studi e dei successi ottenuti in tema di contenimento delle spese energetiche e di riduzione dell’impatto ambientale. Per questo motivo, Energethica ha deciso di spostarsi nelle date del 24-26 Maggio, sicura di offrire alle aziende espositrici ed ai visitatori una cornice più viva e più sentita sia dai cittadini che dalle istituzioni.
li investimenti nel settore delle energie rinnovabili cresceranno del 102% nei prossimi otto anni e l’Italia è al quarto posto a livello mondiale: fare business in questo comparto conviene, sia dal punto di vista del risparmio energetico, sia perché produrre energia significa incrementare i propri guadagni trasformando in risorsa materiali che altrimenti sarebbero considerati rifiuti. Durante BioEnergy Italy, in programma a Cremona dal 15 al 17 marzo 2012, saranno approfonditi tutti i temi più attuali del settore, tra cui: lo sfruttamento degli scarti, le prospettive del biogas e del fotovoltaico, la normativa e il sistema di incentivi per chi produce energia, le nuove figure professionali della bioenergia.
A Milano, al via il trofeo Gyproc Saint-Gobain
A Verona, si parla di gasolio e fisco
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ilano, città del design e dell’innovazione, ospiterà il 9 marzo 2012, nel corso di una serata evento a Palazzo Mezzanotte, la prima edizione nazionale del Trofeo Gyproc Italia, istituito per premiare la qualità e l’eccellenza nell’uso delle soluzioni e dei sistemi Gyproc (sistemi a secco e intonaci). L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: valorizzare e dare visibilità da una parte ad alcuni dei migliori esempi italiani per innovazione e qualità nell’utilizzo di queste soluzioni a base gesso (materiale ecocompatibile e riciclabile) a favore della comunità di applicatori, artigiani, architetti, progettisti, costruttori e operatori del settore; dall’altra, dimostrare il ruolo crescente dei sistemi a secco nel mercato delle costruzioni, in virtù di evoluzioni e innovazioni che ne hanno incrementato fortemente nel tempo le possibilità applicative. Sei sono le categorie attraverso le quali si sviluppa il Trofeo: “sistemi a secco”, “intonaci”, “innovazione”, “residenziale”, “complessi polifunzionali” e “interventi di settore”. Per ognuna di esse concorreranno tre cantieri realizzati e completati tra gennaio 2010 e dicembre 2011, opportunamente selezionati da un comitato tecnico Gyproc Saint-Gobain e votati online su www.gyproclive.com I primi classificati nelle sei categorie potranno accedere direttamente alle fasi finali all’International Trophy, che il Gruppo Saint-Gobain promuove ogni due anni dal 1998, rappresentando l’Italia in questo evento internazionale. La cerimonia di premiazione conclusiva si terrà quest’anno a Londra, il prossimo 8 giugno 2012.
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l 2 di marzo, alle ore 8.30, è in programma il Convegno organizzato da PVB sul tema: “Procedure e vantaggi fiscali sull’impiego di gasolio autotrazione utilizzato per usi di forza motrice, autoproduzione energia elettrica e usi mineralogici”. Hotel Holiday Inn Verona Congress Center in Viale del Lavoro 35/37 a S. Martino Buon Albergo - 37036 (VR). www.pvbgroup.com
in agenda 2012 BioEnergy Italy
15-17 marzo
Cremona - Italia
Energie rinnovabili
Expoedilizia
22-25 marzo
Roma – Italia
Edilizia, architettura, impiantistica
www.senaf.it
Intertunnel Expoferroviaria
27-29 marzo
Torino – Italia
Tecnologie per gallerie e ferrovie
www.intertunnel.it
Expocomfort
27-30 marzo
Milano – Italia
Termoidraulica
www.mcexpocomfort.it
Intermat
16-21 aprile
Parigi - Francia
Macchine e attrezzature per le costruzioni
www.intermat.fr
Metalriciclo - Recomat
18-21 aprile
Verona – Italia
Riciclo metalli
www.recomatexpo.com
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www.cremonafiere.it
CSC e n o i s a c c o ' l e r e d non per promuovi e l i b i n e t s o s o p p u lo svil Da questo numero CSC abbina al centro del mensile il nuovo inserto progettato in partnership con ECOMONDO e dedicato al mondo del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti. Da 8 a 16 pagine in pi첫 ogni mese. Tutte incentrate sulle tematiche legate ai rifiuti, speciali e non, e sulle attrezzature. Piani mobili, vagliatori, sollevatori, gru, polipi, frantumatori, benne vaglianti, sistemi di abbattimento delle polveri, trince. E inoltre impianti a biogas e sistemi di cogenerazione.
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Un supplemento dedicato al mondo Waste
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