MESCOLE SILICONICHE RIPRESA IN FRANCIA
SISTEMA INTEGRATO PFU
586
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556
INCHIESTA MATERIE PRIME
MARZO 2011 - NUMERO 2
3S-Smart Software Solutions Addi-Data Alping Italia AMK Drives & Controls Arbor Italia Aros electronics Asem ASM Automation Sensorik MessTechnik B&R Automazione Industriale Baldor Electric Balluff Automation Beckhoff Automation Ber-Mar Bihl + Wiedemann Bonfiglioli Italia Bosch Rexroth Brevetti Stendalto Cael CAN in Automation Camozzi CEM CMZ Sistemi Elettronici Comhas Comsoft Consorzio PNI - Profibus Network Italia Control Techniques CSMT Gestione Scarl Cuvis Danfoss Deimo - Staubli Group Delta Line Detas Distrelec Italia DKC Europe Dunkermotoren easiTEC EFA Automazione Elcam EL.IND.CO per Elettrocablaggi Endress + Hauser Tecnologia Italia EPSG Powerlink ESA Elettronica ESD Electronic System Designl’Automazione E.T.A. FenwayIndustriale Embedded Systems Fiama Finder Fritz Kübler Gefran GenoaeFieldbus Competence Centre GIVI Sistemi Componenti Misure Harting HDT Heidenhain Italiana HMS Industrial Networks Fiera e Congresso I.R.E. Industrie Resistenze Elettriche ICOTE IFM Electronic igus Interel IntervalZero Italohm Kabelschlepp Italia KEBA KOENIG Kollmorgen-Thomson (Danaher Company) Krohne Italia Kübler Italia Lapp Italia Leine & Linde AB LTI Italia Luchsinger Magnetic Maxon Motor Italia MDN ItaliaPRODOTTI MitsubishiEElectric Europe B.V. Molex Italy Moog SOLUZIONI Morsettitalia Motor Power Company National Instruments Italy Nexcom Sistemi di Controllo Italia Nuova tecnomatic Omron Electronics Oriental Motor Italia Azionamenti e componenti Pamoco Panasonic Electric industriale Works Italia Panel Pepperl+Fuchs FA Italia Comunicazione PC industriali Phoenix Contact Phoenix Mecano Pilz Italia Prinatecno Pro-Face Italia Software industriali Progea Protecma R. Stahl R.T.A. Reer Rittal Robox Tecniche di interfaccia Rockwell Automation Rotork Controls Italia SIEMENS Schmersal Sistemi meccanici/periferiche sensoristica Italia Schneider Tecnica Electric SDProget Industrial Software Selet Sensor Dispositivi di interfaccia uomo-macchina (HMI) SIEMENS Sensoric Italiana Servotecnica SHF Communication Technologies Sick SIEMENS Peterlongo Electric Siemens Sirena INCONTRI, CONVEGNI E WORKSHOP TEMATICI Sistemi Avanzati Elettronici SitekSitem Softing Italia Sontheim Industrie Misurazione e miglioramento dell’efficienza produttiva Steute Italia Studio I TDE Macno Tecnint Elektronik GmbH SafetyStem and security nell’automazione Identificazione industriale - RFID - Tracciabilità HTE Tex Computer Texas Instruments T-Pole Tritecnica Turck Motion Control Banner Vega Italia Vipa Italia Wago Elettronica Weidmüller Vipa Industrial communication Italia Wenglor Wittenstein Wöhner Italia Wonderware Italia 3S-Smart Software Solutions Addi-Data Alping Italia AMK Drives & Controls Arbor Italia Aros electronics Asem ASM Automation Sensorik WWW.SPS-I TALIA.NETBalluff MessTechnik B&R Automazione Industriale Baldor Electric Automation SCHNEIDER ELECTRIC Ber-Mar + Wiedemann Bonfiglioli REGISTRATI ONLINE PER Italia Bosch Rexroth Brevetti Stendalto CaelVELOCIZZARE CAN in Automation Camozzi L’ACCESSO IN FIERA Consorzio PNI CEM CMZ Sistemi Elettronici ComhasGRATUITO Comsoft Profibus Network Italia Control Techniques CSMT Gestione Scarl Cuvis Danfoss Deimo - Staubli Group Delta Line Detas Distrelec Italia DKC
Italia Prodotti per l’industria della gomma e delle materie plastiche Caolini Calcinati Post Trattati Caolini Calcinati Caolini Idrati Poliisobutene Medio e Alto PM Carbon Black MT Alta Qualita’ Ausiliari di Processo Fatturati Cere Antiozonanti Blend di Acceleratori Nitrosamine Free
Grillo Zinkoxid GmbH
Ossido di Zinco Sigillo Oro Sigillo Verde Sigillo Rosso e Pharma
Polibutene Plastificante Extender
Talco Alta Qualita’
Antiossidanti Non Macchianti FDA, BGVV
Ossido di Magnesio Idrossido di Magnesio (Brucite)
Distaccanti e Silani
Additivi per PVC Pigmenti Organici, Inorganici e Perlescenti, Biossido di Titanio Apparecchiature da Laboratorio
IMCD ITALIA SPA VIA XXV APRILE 4 - 20097 SAN DONATO MILANESE (MI) Tel (+39) 02.55.709.1 - Fax (+39) 02.55.709.210
INFO@IMCD.IT
SOMMARIO | ANNO 55 - 586 • MARZO N. 2 5
ELASTICA: SOMMARIO
23
L'intervista del mese
37
L’assetto della società cambia per meglio soddisfare le esigenze del mercato sia nazionale che estero
VENTI DI RIPRESA ANCHE IN FRANCIA
Caoutchouc Caucho Gomma, che si svolgerà a Lione in maggio, può essere l’occasione per monitorare il mercato francese, che ha chiuso il 2010 con una crescita globale intorno al 20%
41
41 45
47 25
2|
51 AVANTI ADAGIO
marzo 2011
47
MESCOLE SILICONICHE? SÌ, GRAZIE!
Le tipologie di gomme siliconiche e le applicazioni delle quali sono una componente fondamentale
IN ATTESA DEL VIA
Tramite Ecopneus, le sei aziende che vi aderiscono hanno predisposto tutti gli strumenti operativi, informativi e gestionali necessari alla realizzazione del sistema integrato di gestione dei pneumatici fine uso
51 TACCUINO
51
Rispondendo alla nostra indagine periodica, i fornitori di materie prime parlano della situazione del mercato e delle prospettive a breve termine: produzione, prezzi ed altro ancora
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
K2010 E DINTORNI: UN SUCCESSO ANNUNCIATO
L’incontro tecnico organizzato il 22 febbraio da Assogomma e dalla nostra rivista. Nove le relazioni, tutte su temi dell’attualità tecnologica e di mercato, e oltre un centinaio i partecipanti
45
37
LTE SI DEDICA IN ESCLUSIVA AL MERCATO CONTO TERZI
• Crescita esponenziale per i pneumatici invernali • Netta ripresa delle esportazioni in novembre • Materie prime sempre più care • Engel raddoppia l’impianto cinese • Rhein Chemie aumenta la produzione di blatter • In crescita la capacità di SSBR di Styron • Nuova linea TPE di Teknor Apex • Resine a scambio ionico e chimica in India • Un ricco programma per l’open house di Doss in aprile • Un bivite co-rotante Icma al “Giulo Natta” del PoliMi • Novità nell’assistenza Main Group
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma
• Nuova Joint-venture negli antivibranti • Eigenmann & Veronelli aderisce all’IISRP • Accordo di collaborazione nelle linee di estrusione • Nuovo incarico a Engel Italia • Partnership indiana di Vystar Corp. nei guanti in lattice • Nanotecnologie al CNR • Pull-out Glideflex: una sfida tecnologica ed estetica • Nuovi acceleranti e plastificanti da Lanxess • SPS/IPC Drives: tutto sull’automazione, dal 24 al 26 maggio a Parma
56
CALENDARIO
Pubblicità dircom@edifis.it
50
BLUESTAR
21
CAOUTCHOUC CAUCHO GOMMA
40
DGTS
24
DOSS
44
LTE
1 44 IV COP. I COP.
OMYA
15
PARKER ITR
53
PMG
22
SPS/IPC DRIVES TSF ZEON EUROPE
Redazione, amministrazione, pubblicità
Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it
AVENANCE
LAGORIO & DUFOUR
Direttore responsabile Eugenio Faiella
Segreteria di redazione Hilenia Principe gomma@edifis.it
GLI inserzionisti
INTERSEALS
Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it
Fiere, convegni, eventi in programma per i prossimi mesi delsl’anno
IMCD
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA
Traffico Libera Carlini - libera.carlini@edifis.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 5,00 Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Estero € 100 Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002 La direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori degli articoli e dagli estensori dei testi delle inserzioni pubblicitarie. GARANZIA DI RISERVATEZZA Il trattamento dei dati personali riguardanti gli abbonati viene svolto nell’ambito della banca dati dell’editore e nel rispetto di quanto stabilito dal D.L.vo 196/2003 sulla tutela dei dati personali. I dati non saranno comunicati o diffusi a terzi se non per le procedure inerenti la spedizione della rivista e gli interessati potranno chiedere in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione al direttore responsabile, che è il responsabile del trattamento. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati per uso redazionale è il direttore responsabile cui ci si potrà rivolgere per i diritti previsti dal D. L.vo 196/2003. Stampa: Pirovano srl - San Giuliano Milanese (MI)
II COP. 35 III COP.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
3
TM
Po
The footprint o in an evolving rubb srl
IRC’09 – Hall 12 Stand 151 – Nürnberg – 29
Scegliete
Interseals Srl
come partner nto lubrificante delle guarnizioni!
elastica | 4
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
marzo 2011
elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8 Blend ecologico a base di PVA e ENR Effetti di biocarburanti su organi di tenuta elastomerici Gomme liquide funzionalizzate Zetpol EP, Zeonex, Zeonor Resistenza all’invecchiamento di mescole di diversi elastomeri Profilati per finestre chiari Sostituzione di anime metalliche con inserzioni di PP e EPDM Rottura di un o-ring con fuoriuscita dalla sua sede Accordo e disaccordo tra ricettazione e muscolazione Complessità ed efficienza dell’estrusione Röntgentomografia computerizzata 3D ad alta risoluzione Spettrometro di massa LCMS-TOF per identificare gli additivi Rifiuti: modifiche al decreto del 2006 di Beatrice Garlanda............................................................................ 16
Taurus Carbonpack Ltd. 4623-Tuzser, Eloto u.1. HUNGARY Tel: +36 45 501 257 Fax: +36 45 501 266 www.taurus.hu
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
5 |
elastica
Gli sponsor di elastica
in an evolv
IRC’09 – Hall 12 Stand 1
TM
srl
Cert. Iso 9001 ACTION TECHNOLOGY ITALIA S.p.A. Via Volta, 76 - 20083 Gaggiano (MI) Tel. 02.9082931 - Fax 02.90829333 Produzione di mescole elastomeriche e di calandrati di precisione. Produzione di guarnizioni in gomma ed in materiali termoplastici per l'industria cosmetica e farmaceutica (valvole aerosol, pompe, dispenser, mascara). Trattamento e confezionamento in camera bianca di articoli stampati e tranciati in elastomeri destinati al settore farmaceutico. Produzione di tubi estrusi in materiale plastico per valvole aerosol, dispenser e penne a sfera.
Via Anassagora, 20 20128 Milano (MI) Italia Tel. 02.2551284 - Fax 02.2551316 www.elastec.it
Piazza Boldrini, 1 20097 S. Donato Milanese - Milano Tel. 02.520.32465 Telefax 02.520.42287 e-mail: info.elastomers@polimerieuropa. com
Produzione mescole tecniche in NBR EPDM - CR - Ebanite - Fluorurate Attacco Metallo speciali
www.polimerieuropa.com Gomme sintetiche, lattici sintetici e resine termoplastiche a matrice stirenica
Gibitre Instruments srl Via Dell'Industria, 73 - 24126 Bergamo Tel. 035.460146 - Fax 035.460687 e-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it
trattamento lubrificante diprodotti in elastomero Scegliete
per conto terzi
Produzione, assistenza e taratura di strumenti Interseals Srl per prove di laboratorio su elastomeri tra cui: Reometri (MD, OD), Viscosimetro, come partner I n t e rs e a ls S r l Dinamometro, Durometri (Shore, IRHD), Via Provinciale, per il trattamento lubrificante delle4 guarnizioni! Ozonometro, TR-Brittleness tester, Presse, etc. 24060 ADRARA SAN MARTINO (BG) Italy Software di controllo in ambiente windows. Phone +39.035.933.911 Fax +39.035.933.933/934 Centro Sit per la taratura E-Mail: info@interseals.it di durometri Shore e IRHD Internet: http://www.interseals.it
LANXESS S.r.l. Via L. di Breme, 13 - 20156 MILANO Tel. +39.02.3072.1 Fax: +39.02.3072.2017 www.lanxess.com Performance Polymers Gomme sintetiche per Pneumatici e Articoli Tecnici
Performance Chemicals Business Units: Rubber Chemicals e Rhein Chemie Prodotti chimici e Specialità per l’industria della gomma. Additivi in forma predispersa
Interseals Srl
Via Provinciale, 4 – 24060 ADRARA SAN MARTINO (BG) Italy Phone +39.035.933.911 Fax +39.035.933.933/934 E-Mail: info@interseals.it Internet: http://www.interseals.it
Parker ITR S.r.l. Tecno Compounds Business Unit Omya spa Strada Provinciale Binasco - Melegnano IT - 27010 Siziano (PV) Via A. Cechov 48 Tel. +39 0382 678211 Fax +39 0382 610105 20151 Milano Tel. +39.02.38083.1 Fax +39.02.38083.701 www.parker.com e-mail : david.grassini@omya.com infotecnocompounds@parker.com Produzione e commercializzazione di cariche Produzione di mescole elastomeriche nere minerali [Carbonato di calcio-Talco-Allumina triidrata e colorate basate su migliaia di formulazioni Magnesio Idrossido (martinswerk - Albermale)], caolini a base di EPDM, SBR, NR, CR, NBR, NBR/ calcinati (Burgess Pigment), Epdm (Lion Copolymers) PVC, CPE, ECO, ecc., destinate a tutti i setAcceleranti ed agenti di processo in masterbatches ed in polvere (Multipresse - Fluorox Caloxol - Rubber - Add) - tori dell’articolo tecnico e dei cavi elettrici, sviluppate dalla propria R&S e/o su specifica Fillite e Cloropolietilene (Dow Chemical) per l’industria tecnica del cliente. della gomma.
COMPANY CERTIFICATED
Sattec DBS Gomma S.r.l. Via Enrico Mattei, 12 33080 Prata di Pordenone (PN) Italy Tel. 0434.620100 Fax 0434.610055 e-mail: info@sattecgomma.it
57123 Livorno - Scali D’Azeglio, 20 Tel. 0586.888.718 ric. aut. Fax 0586.899.121 e - mail: sintaleghorn@tin.it
Produzione su specifica del cliente di articoli in gomma ad alto livello tecnologico con o senza inserti metallici, progettazione mescole e stampi.
TRADE AND DISTRIBUTION OF RUBBER’S INDUSTRY PRODUCTS AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2008
elastica | 6
Taurus TaurusCarbonpack CarbonpackLtd. Ltd. 4623-Tuzser, 4623-Tuzser,Eloto Elotou.1. u.1. HUNGARY HUNGARY Tel: +36 Tel: +364545501 501257 257- Fax: +36 45 501 266 www.taurus.hu Fax: +36 45 501 266 taurus.carbonpack@hu.michelin.com www.taurus.hu
taurus.carbonpack@hu.michelin.com Dal 1985 siamo uno dei principali fornitori per l’Unione Europea di carbon black e gomma sintetica di origine russa. Dal 1985 siamo uno dei principali fornitori per l’Unione Euro Consegne origine russa. tempestive di carbon black in silo-veicoli e in sacchi grandi e piccoli.
Consegne tempestive di carbon eblack in silo-veicoli e in sacch Certificata ISO 9001:2000 ISO 14001:2004 Certificata ISO 9001:2000 e ISO 14001:2004.
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
marzo 2011
Gli sponsor di elastica e z e o n E U RO P E G m b H Via Platone, 21 20128 Milano (MI) Italia Tel. 02.2572811 / 937 Fax 02.2551316 www.tigerguarnizioni.com
s e d e s e c o n d a r i a i n I ta l i a
50 a di quanni italia lità Dal 1 na 961!
Produzione di articoli tecnici stampati in NBR - EPDM - Neoprene - Viton - Silicone LSR - Att. Metallo Certificato ISO 9001: 2008 Anelli OR a magazzino
Via Mauro Macchi, 27 - 20124 Milano, Italia Tel. +39 0267141707 Fax. +39 0236680124 ziinfo@zeon.eu www.zeon.eu Vendita, Distribuzione e Assistenza Tecnica per Gomme Sintetiche, Lattici Sintetici e Prodotti Chimici per l’industria della Gomma.
www.edifis.it gomma@edifis.it
FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA ASSOGOMMA Via S. Vittore, 36 - 20123 Milano Tel. 02.43.92.81 - Fax 02.43.54.32 www.federazionegommaplastica.it
CERISIE
LABORAtorio per la CERTIFICAZIONE E RICERCA SUI SISTEMI ELASTOMERICI
con il patrocinio del C.N.R.
Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I servizi
I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.
I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
Le agevolazioni
Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.
Via Privata Cadore,13 - 20098 San Giuliano Milanese (MI) - Tel. 0298804.43 - Fax 029880975 - info@cerisie.it www.cerisie.it
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
7 |
elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera materie prime BLEND ECOLOGICO A BASE DI PVA E ENR S. Riyajan, K. Tambumrung, P. Pinyocheep e-mail: saadriyajan@hotmail.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 63/9-371- 2010. Rif. E2863.
G
li autori appartengono alla Università di Hat Yai (Thailandia) e presentano le caratteristiche di un taglio tra un copolimero PVA/amido e ENR (copolimero polivinilacetato/amido in taglio con gomma naturale epossidata). Un articolo analogo, orientato però alla produzione di articoli medicali, è già stato recensito da KGK 63/3-70-2010 con codice Elastica E2792 in I.G. 580 del Luglio-Agosto 2010. I tagli copolimerici qui descritti sono basati su strutture IPN (Interpenetrating Polymer Networks), ove il reticolato che costituisce il network è basato prevalentemente, più che su legami covalenti, sull’esistenza di “entanglement” permanenti tra un composto di reazione tra PVA (polivinilacetato) e acido maleico e un composto di reazione tra amido e acido maleico. La miscela dei due composti di reazione è mescolata con gomma naturale epossidata. Ne nasce una compagine eterogenea che, all’analisi XRD a diffrazione di raggi X, risulta costituita da gomma naturale epossidata (ENR), da poli-
8|
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
vinilacetato (PVA), da ENR/PVA con presenza di acido maleico, da ENR/PVA contenente sia acido maleico che amido in diversi rapporti, da amido da solo. Mediante prove di rigonfiamento in acqua e in toluene viene dedotto che l’acido maleico forma legami chimici sia con amido che con PVA. Mediante analisi atomica AFM viene dedotto che miscele di costituzione 20/10 % (in peso) e miscele di costituzione 20/30 % (in peso) di acido maleico e amido presentano una fase unica, mentre miscele nelle quali la percentuale di acido maleico viene aumentata al 60 % presentano immagini diverse, che denotano differenze di struttura. Gli autori considerano anche l’aspetto della tensione superficiale su superfici di NR, di ENR, di PVA e di ENR/PVA, preparate anche con aggiunta di acido maleico. La tensione superficiale viene caratterizzata misurando l’angolo di contatto con gocce d’acqua, il quale risulta maggiore su superfici idrofobiche (es. su superficie di NR), e minore su superfici idrofile (es. ENR e PVA). L’angolo di contatto su superfici idrofile risulta inferiore e diminuisce poi ulteriormente quando esse sono ottenute con materiale additivato di acido maleico e ancor più quando esse sono additivate anche di amido. La metodologia viene trovata in accordo con quanto appurato con analisi AFM. Una misura molto importante è quella delle caratteristiche meccaniche su miscele ENR/ PVA con diversi rapporti di acido maleico/ amido. Si nota che con rapporti da 20/10 a 20/50 il carico di rottura presentato da provini ottenuti con le miscele tende ad aumentare in funzione degli aumenti di valore di acido maleico, e raggiunge i valori massimi. Si nota però che con rapporti da 60/10 a 60/50 il carico di rottura tende a diminuire, vanificando il significato del contenuto di acido maleico. Mediante analisi AFM viene tentata la valutazione della forza di adesione delle miscele polimeriche. Gli autori però a tale riguardo intravvedono una influenza negativa per un fenomeno sperimentale, connesso con una distribuzione non spontaneamente omogenea sulla superficie del provino. (L’articolo è in lingua inglese)
marzo 2011
materie prime EFFETTI DI BIOCARBURANTI SU ORGANI DI TENUTA ELASTOMERICI F. Joe Walker - (Freudenberg USA) e-mail: fjw@fngp.com; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/9-560-2010. Rif. E2864.
I
carburanti biologici vengono ricavati da vegetali, ad esempio cereali, semi di soya, canne da zucchero, cellulosa, oli di palma. Soprattutto però sono legati principalmente a due fonti. La fermentazione del mais, cui è legata la produzione di alcoli (principalmente etanolo) impiegati come surrogati delle benzine, e la esterificazione con alcool etilico o metilico di oli vegetali o grassi animali (trigliceridi) per la produzione di esteri impiegati come carburanti Diesel. In USA è previsto che nel 2022 si debba arrivare a produrre 36 miliardi di galloni di carburanti da fonti rinnovabili. Nonostante non venga esplicitamente dichiarato da quali fonti, si pensa che ci si orienti sulla produzione di etanolo dal mais principalmente per le benzine e sulla produzione di soia per preparare carburanti Diesel. Nell‘industria della gomma sono stati eseguiti molti studi nel corso degli ultimi 30 anni, per puntualizzare il comportamento degli elastomeri soprattutto riferendosi alle benzine.
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
Studi disponibili con le benzine, indicati nell‘articolo qui recensito, riguardano esami con carburante ASTM-C in taglio con 25%, 50%, 85% di etanolo. Per il campo dei carburanti Diesel vengono invece riportati risultati ottenuti con un carburante biodiesel da soya al 25%, con un carburante biodiesel da soia al 100% e con un carburante Diesel di uso attuale caratterizzato da contenuto di zolfo particolarmente basso. L‘articolo qui recensito è fittissimo di dati ottenuti per immersione di 168 ore a 40°C nel caso delle benzine e per immersione di 1008 ore a 40°C nel caso dei carburanti Diesel. Nello studio esposto nell‘articolo, le mescole provate sono 8 a base di fluoroelastomero, di cui una a base di FKM copolimerico a vulcanizzazione bisfenolica, sei a base di FKM terpolimerico a vulcanizzazione perossidica (ivi comprendendo FKM-LT, FKM-XLT) e, come esempio, una a base di FKM terpolimerico a vulcanizzazione bisfenolica. Inoltre fanno parte del programma di prove anche mescole di VMQ (metilvinilsilicone), di FVMQ (tri-fluoropropil-metilvinilsilicone), di AEM-D (gomma etilene acrilica a vulcanizzazione perossidica), di HT-ACM (gomma acrilica), di HNBR (gomma nitrilica idrogenata), di NBR gomma nitrilica al 41% e al 33% di ACN). Nel programma delle prove in carburanti non vengono ovviamente considerate le mescole in HT-ACM. Dopo l‘immersione di 168 h a 40°C nei carburanti di tipo benzina tutte la mescole evidenziano diminuzione di durezza, soprattutto quelle di AEM-D e in modo contenuto quelle di fluoroelastomero terpolimerico ad alta viscosità. La presenza di etanolo nei carburanti in ragione del 10% e del 25% provoca aumento di aggressività. Va notato che la maggiore aggressività si riscontra nelle mescole di AEM-D, mentre la minore aggressività si riscontra nelle mescole di FKM. Interessante è anche notare prestazioni discrete con la NBR al 41% di ACN. Dopo l‘immersione di 1008 h a 40°C nei carburanti di tipo Diesel si notano prestazioni veramente ottime con i fluoroelastomeri e prestazioni positive con NBR al 41% di ACN. Come criterio di valutazione positiva per impiego in organi di tenuta l‘autore considera valido giudicare positivamente combinazioni che presentano variazioni di volume fino a +25%. L‘articolo è concepito sulla base di istogrammi, che risultano molto comodi per la consultazione.
materie prime GOMME LIQUIDE FUNZIONALIZZATE G. Kilian, R. Boehm, M. Maeda; e-mail: dirk.kilian@kuraray.eu); Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/9-540-2010. Rif. E2865.
N
el corso dell’articolo gli autori, della Kuraray Europe GmbH, ricordano alcuni dei loro polimeri liquidi LIR puntualizzando che LIR significa “Liquid Poliisoprene Rubber”, LBR significa“Liquid Polibutadiene Rubber”, KLR significa “Kuraray Liquid Rubber “, ove queste ultime sono realtà polimeriche costituite da isoprene, butadiene e stirene. Per tutti tali prodotti polimerici, gli autori non esitano ad introdurre la dizione “plastificanti” anziché gomme liquide, perché più consona alle situazioni di impiego. La gamma di tali plastificanti comprende molte categorie di prodotti, tra cui polimeri isoprenici come tali o modificati con idrogenazione, con carbossilizzazione, con metacrilizzazione, con epossidazione. Inoltre comprende copolimeri stirene-butadiene, stirene-isoprene, butadiene-isoprene, oltre a polimeri polibutadienici omopolimerici e polimeri polibutadienici vinilici. I tipi fondamentali sono il LIR-403 e il LIR410, prodotti poliisoprenici con peso molecolare 30000÷34000 per uso in adesivi. Essi sono funzionalizzati con gruppi insaturi che danno luogo a reticolazione sopra a 120°C. I LIR-403 e -410 possono essere anche reticolati a temperatura ambiente se additivati di 10 phr di bisfenolo A e di 1phr di tris(dimetilamminometil)fenolo. Recentemente nell’industria automobilistica sono stati introdotti adesivi funzionali con proprietà NVH (Noise Vibration Hardness), proprietà di smorzamento acustico e proprietà anticorrosive. Per essi sono riportate alcune formulazioni a base di LIR-390 o di LIr-50/BR 60/40, segnalando anche le formule di struttura di massima dei LIR coinvolti. Vengono anche descritti adesivi per attacco al metallo (acciaio, alluminio) a base di LIR30/BR 60/40 e a base di LIR-403/BR 60/40. Si tratta di composizioni vulcanizzanti con ZnO/acido stearico/S/Noccelar DM/Nocce-
lar DT/antiossidante (4/0,5/5/3/2/1 phr). (Gli acceleranti Noccelar sono di fabbricazione giapponese). Non viene comunque indicato per quali situazioni di attacco gomma-metallo tali adesivi siano adatti (in altro loco viene accennato per essi impiego in adesivi per laminati) Viene poi accennato a una categoria di KLR con funzionalità carbossiliche adatta per adesivi in uso in elettronica. I prodotti sono denominati UC-203 e UC-102 e vengono indicati per composizioni adesive dotate di basso ritiro. Gli adesivi a base di UC-203 e UC-102 hanno prestazioni di attacco migliori di quelle di adesivi acrilici e di adesivi uretanici, inoltre sono caratterizzati da migliori doti di tenuta. Viene indicato che adesivi per elettronica a base di UC-203 e ancor più di UC-102 hanno durezza molto bassa (20÷30 ShA) e nei riguardi dell’ umidità sono caratterizzati da assorbimento e da permeazione molto basse, ciò che per il settore di impiego è molto importante. Nell’articolo sono citate prevalentemente applicazioni specialistiche. La conoscenza dei prodotti è tuttavia importante anche nell’industria della gomma per le proprietà di plastificazione e per le possibilità di covulcanizzazione con le varie categorie di elastomeri dienici di composizione qualitativamente consimile.
materie prime ZETPOL EP, ZEONEX, ZEONOR Zeon Europe GmbH; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/10-609-2010. Rif. E2866.
L
a Zeon Europe GmbH ricorda la nuova famiglia di Zetpol EP. Si tratta di una gamma di gomme nitriliche idrogenate easy processing della serie Zetpol (HNBR della Zeon), nella quale sono presenti termini specialistici per prodotti estrusi o stampati a iniezione. Viene enfatizzato che con gli Zetpol EP si ha la possibilità di produrre agevolmente articoli dotati di caratteristiche meccaniche analoghe a quelle ottenibili con HNBR standard, che come è noto non possono essere definite easy processing per la elevata viscosità Mooney che presentano. Zeon si propone con gli Zetpol EP di abbreviare i processi di produzione degli articoli e di favorire la preparazione anche di articoli con forme complicate.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
9
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
Viene precisato che gli Zetpol EP sono destinati ad articoli che devono sopportare condizioni dinamiche di impiego ad alta temperatura. Concomitantemente la Zeon presenta due famiglie di copolimeri termoplastici, dotati di trasparenza simile a quella del vetro, destinati alla produzione di articoli per usi medicali e farmaceutici. I materiali sono denominati Zeonex e Zeonor COP e vengono enfatizzati oltre che per la trasparenza, per gli effetti di barriera di fronte all‘acqua, raggiunti anche grazie a bassi valori di estrazione. Articoli tipici congeniali all‘impiego di Zeonex e Zeonor COP sono contenitori biofarmaceutici e tubi per trasfusione del sangue. Zeon enfatizza per Zeonex e Zeonor COP migliori proprietà di barriera rispetto ai policarbonati e al polipropilene. I materiali della Zeon Europe GmbH sono stati esposti al K 2010 di Düsseldorf. In quella sede sono state eseguite dimostrazioni pratiche di impiego di Zeonex e di Zeonor COP con macchine compatte per soffiaggio della Jomar Corporation.
materie prime RESISTENZA ALL’INVECCHIAMENTO DI MESCOLE DI DIVERSI ELASTOMERI E. R. Terrill, J. T. Lewis - (Akron Rubber Development Laboratory) e-mail: ed.terrill@ardt.com; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/10647-2010. Rif. E2867.
G
li autori espongono un metodo per valutare la resistenza all’invecchia-
10 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
mento sia alla temperatura ambiente sia ad altre temperature. Nello studio eseguito le mescole hanno formulazione, non riportata, di mescole per rivestimenti di cavi elettrici. Esse vengono riprodotte con contenuti vari di antinvechiante, rispettivamente come segue. Con 1 phr di N-fenil-N’-(1,3-dimetilbutil)p-fenilendiammina, con 1 phr di 2,2,4-trimetil-1,2-diidrochinolina, con 0,5 phr di una miscela di diarl-p-fenilendiammina (Wingstay 100), con 0,5 phr di N-fenil-N’(1,3-dimetilbutil)-p-fenilendiammina, con 0,5 phr di 2,2,4-trimetil-1,2-diidrochinolina, con 0,25 phr di una miscela di diarlp-fenilendiammina (Wingstay 100). Dal testo appare comunque che nello studio sono considerate anche mescole con 2,5 phr e con 1,25 phr di antinvecchiante; è previsto un confronto anche con una mescola senza antinvecchiante. Il sistema proposto prescrive di valutare la resistenza all’invecchiamento sulla base dell’assorbimento di ossigeno e di considerare nel frattempo l’andamento delle caratteristiche meccaniche a temperatura ambiente. Le mescole vengono vulcanizzate per 30’ a 150°C e su di esse vengono misurate le caratteristiche reometriche (evidentemente a 150 °C) con MDR (Moving Die Reometer). L’invecchiamento viene espresso sulla base dell’assorbimento di ossigeno. L’assorbimento di ossigeno durante l’invecchiamento in alcuni casi avviene però in modo imprevisto, nel senso che risulta maggiore in presenza di quantità maggiori di antiossidante, il che vorrebbe significare che con più elevato contenuto di antiossidante l’invecchiamento è più pronunciato. In linea di massima si osserva che a tutte le temperature provate l’assorbimento di ossigeno in funzione del tempo aumenta con uguale pendenza con tutti gli antiossidanti provati. Parallelamente si osserva che l’allungamento a rottura delle mescole in esame diminuisce con pendenza via via maggiore con i tempi di invecchiamento più lunghi e che a parità di questi diminuisce con pendenza via via maggiore all’aumentare della temperatura applicata. L’autore riesce infine a estrapolare l’andamento dell’allungamento a rottura fino a 10 anni a temperatura ambiente (22,6°C). L’allungamento a rottura, che è all’inizio
marzo 2011
del 500%, si riduce a circa il 400% dopo poco più di 1 anno, per arrivare al 100% a poco più di 10 anni. L’andamento dell’allungamento a rottura viene rappresentato come fascio di curve alle diverse temperature. Dal comportamento dell’andamento delle caratteristiche meccaniche durante l’invecchiamento, l’autore deduce che gli antinvecchianti amminici al di sotto della temperatura di 45°C non hanno azione, perché in tali condizioni non hanno attività contro la presenza di idroperossidi. L’autore si ripromette quindi di interpretare in futuro gli effetti della concentrazione degli idroperossidi nel corso dell’invecchiamento.
prodotti e processi PROFILATI PER FINESTRE CHIARI O. Claessen, D. Grefen, T. Mang, H. G. Dikland, M. van Duin - Fachhochschule Aachen e-mail: grefen@fh-aachen.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 63/9-350- 2010. Rif. E2868.
G
li autori riprendono a considerare i terpolimeri EPDM contenenti come terzo monomero VNB. In un precedente articolo a nome M. van Duin (recensito con Rif. Elastica E2573 in I. G. 562 dell’Ottobre 2008) si era già ravvisata la maggiore reattività in EPDM del VNB (2-vinil-5-norbornene) rispetto a quella dell’ENB (2-etilidene-5-norbornene) in presenza di perossidi. Al tempo l’applicazione poteva però avere significato pratico soltanto con EPDM della DSM (Keltan) ottenuti con tecnologia ACE (Advanced Catalysis Elastomers), perché solo con quest’ultima poteva essere evitata la formazione di branching e di fouling in presenza di VNB. Nell’articolo qui recensito van Duin puntualizza i vantaggi ottenibili in mescole chiare basate su EPDM al VNB, peraltro indicando genericamente la scelta di Keltan della DSM. Viene presentato uno studio alquanto vasto su diverse mescole chiare contenenti
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
200 parti phr di carica chiara costituita da miscele di silice e di caolinite, 40 phr di un adatto plastificante (Ondina 943), 7 phr di CaO come dessiccante per evitare spugnosità indesiderate, 4 phr come ausiliario di rinforzo da parte delle cariche silicee, 1,25 di Trim 70 (Trimetilolpropano trimetacrilato) come coagente dei vulcanizzanti perossidici. Questi ultimi sono previsti con un dosaggio di 2 phr di Trigonox 29/40 insieme a quantità diverse di Perkadox 14/40. Sono previsti anche esami con Perkadox 14/40 da solo in quantitativi da 3 a 13 phr. Oltre agli EPDM viene provato anche un EPM, cioè un copolimero etilene-propilene. Gli EPDM provati sono di 7 tipi: con terzo monomero DCPD (diciclopentadiene) in tre quantitativi di cui uno in presenza di ENB (2-etiliden-2-norbornene), con terzo monomero ENB (2-etilidene-5norbornene) in quattro quantitativi di cui due in presenza di VNB (2-vinil-5-norbornene), con terzo monomero VNB in tre quantitativi di cui due in presenza di ENB. I tipi di EPDM provati hanno diversi contenuti di etilene (da 49 a 68%) e diverse viscosità Mooney (da 63 a 80 ML (1+4) a 125°C. Va notato che il tipo di EPM provato ha viscosità Mooney 30 ML (1+4) a 125°C. Oltre a prove di trazione prima e dopo invecchiamento termico vengono eseguite anche prove “OIT”, che consistono in valutazioni di trattamenti di ossidazione e di incubazione in apparecchiatura DSC (Differential Scanning Calorimetry). I numerosi risultati ottenuti vengono interpretati a vantaggio delle mescole basate su VNB-EPDM per quanto riguarda efficienza di vulcanizzazione, ottenimento di caratteristiche meccaniche, resistenza alla deformazione permanente a compressione anche a -25°C, resistenza alla formazione di efflorescenze. Su tali mescole viene anche apprezzato il vantaggio di costo. Viene appurato che la resistenza termo ossidativa risulta più critica con terzo monomero ENB in quantità maggiore di 5% e anche con presenza di DCPD, mentre risulta migliore con terzo monomero VNB. Inoltre viene anche apprezzato il fatto che con le mescole di EPDM al VNB può anche essere ridotta la concentrazione di perossido Perkadox 14-40 da 3 phr a 2 phr.
prodotti e processi SOSTITUZIONE DI ANIME METALLICHE CON INSERZIONI DI PP E EPDM Frank Reineke - (Toester GmbH & Co. Kg) - e mail: frank.reineke@troester. de; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/9-538-2010. Rif
L’
autore mostra la possibilità di sostituire con successo le anime metalliche dei profilati per carrozzeria con anime di sostegno a forma di U costituite da mescole ad alta durezza di EPDM contenenti PP (polipropilene). Particolare interessante è che è prevista la produzione di tali anime contemporaneamente con la produzione del profilato. Secondo l’autore tali anime risultano caratterizzate da alta rigidità trasversale, che assicura elevate doti di tenuta in esercizio, e da elevata flessibilità longitudinale. La nuova struttura dell’articolo prevede l’impiego di un accoppiamento in un unico materiale tra una composizione di polipropilene altamente caricata e una mescola di EPDM per profilati come componente di plastificazione. Il materiale in sviluppo non richiede variazioni di processo rispetto alle condizioni attuali e rispetto all’articolo con anima metallica risulta un risparmio di almeno il 20%. Viene tuttavia segnalata la convenienza di apportare in anticipo l’applicazione delle microonde per rendere più sicura la stabilità della forma durante la produzione. Nel corso di una produzione del profilato con velocità di 20 metri/minuto è previsto applicare un raffreddamento a spruzzo sul profilato finito. Inoltre viene raccomandata l’applicazione di un raffreddamento di calibratura condotto meccanicamente sulla forma a U del piede di tenuta di polipropilene verso la fine del processo. Se vengono incontrate difficoltà nei riguardi del riciclo dei materiali, viene consigliato l’impiego di una combinazione di polipropilene e di elastomeri termoplastici TPE. Con tale combinazione si fruisce di una riduzione di peso superiore al 35%. Inoltre si fruisce della possibilità di
lavorare con la stessa temperatura nella testa dell’estrusore, anziché incontrare la necessità di impiegare temperature diverse per la parte in EPDM e per la parte in polipropilene. La calibratura del piede a U del profilato può essere inoltre condotta direttamente subito dopo il passaggio nella testa dell’estrusore anzjché alla fine della linea. La produzione con le mescole a base di TPE risulta però svantaggiosa rispetto a quelle di EPDM, prima di tutto per il costo del materiale, in secondo luogo perché il TPE, termoplastico, dopo il bocchettone di uscita raggiunge stabilità di forma in un tempo maggiore che l’EPDM vulcanizzato, per cui la velocità globale di estrusione scende a circa 12 m/minuto. Il prodotto è stato presentato al K 2010 di Düsseldorf, però le prove pratiche su veicoli inizieranno dopo la metà del 2011.
prodotti e processi ROTTURA DI UN O-RING CON FUORUSCITA DALLA SUA SEDE Dan Ewing - (Parker) e-mail: dewing@parker.com; Rubber World; 241/4-13-Gennaio 2010. Rif. E2870.
L
a Parker O-Ring Division descrive un inconveniente inaspettato riscontrato in tre casi su o-ring di fabbricazione non Parker, montati da due mesi su una pompa per uso in aeronautica destinata a lavoro in contatto con jet fuel tra -70°F e 250F alla pressione massima di 1000 psi, cioè tra -56°C e +121°C alla pressione massima
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
11
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
di 73,07 kg/cm^2 ovvero 6,894 kPa. Per tale uso nell’industria è considerato uno standard l’impiego di gomma fluorosiliconica. Sui tre o-ring si era verificata una rottura entro la propria sede e i terminali rotti avevano subito una rotazione di 90° (nell’articolo tale tipo di rottura viene evidenziata con una riproduzione). Il fenomeno è stato ritenuto molto insolito, per cui su richiesta del produttore delle pompa il fatto è stato esaminato dalla stessa Parker. Nonostante l’esperienza degli esaminatori il problema appariva molto oscuro, perché gli o-ring sulla loro superficie non presentavano nessuna traccia che potesse fare supporre l’origine della rottura. Veniva notato tuttavia che le direzioni delle deformazioni puntavano contro la sorgente della pressione e non, come si penserebbe logico, nella stesso verso della pressione simulando un trascinamento. Gli operatori conoscevano che, allorché un o-ring ha lavorato nella sua sede, è praticamente impossibile dedurre se esso avesse le sue corrette misure originarie al tempo del montaggio. L’orientamento nelle ricerche è stato quindi quello di interpretare la fenomenologia durante il procedimento di stampaggio. Le congetture fatte sono numerose e sono interessanti, perché possono essere di esempio per i tecnologi in casi analoghi. Ad esempio grippaggi durante lo scorrimento nel corso dello stampaggio, che causano microfessure, che portano a rotture e non sono più evidenziabili quando la rottura è già avvenuta. L’interpretazione ha appurato che il meccanismo della rottura nel caso qui considerato è basato su cinque movimenti. 1. Formazione di una ondulazione durante il montaggio dell’o-ring nella sua sede. 2. Crescita della ondulazione in direzione della parete della sede dell’o-ring. 3. Cambio della configurazione della ondulazione in conseguenza della pressione in presenza del jet fuel generando una torsione. 4. Il materiale così ritorto viene ulteriormente compresso occupando tutta la “luce” della sede dell’o-ring. 5. Il materiale ritorto si rompe formando due lembi a sezione circolare, come l’elemento toroidale costituente l’o-ring, rivolti verso la parete della sede dell’o-ring stesso. Gli esaminatori hanno confermato che la rottura avviene per la somma di due fe-
12 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
nomeni. Il primo è la formazione di una piega, che non riduce la funzionalità di tenuta. Il secondo è l’avvento di una torsione della piega, che arriva alla rottura del materiale. Nella pratica dell’esperienza del funzionamento si ammette che in presenza della ondulazione, le pompe passano le prove di collaudo, e che in seguito, dopo che è intercorsa la torsione, l’o-ring ritorto si rompe e, seppure compresso nella sua sede, inizia a dar luogo a una perdita. Da parte di Parker viene ipotizzata la possibilità di aumentare la luce della sede dell’o-ring per prolungare il periodo di efficienza degli o-ring in gomma fluorosiliconica per tenuta a jet fuel fino a 120°C.
materie prime ACCORDO E DISACCORDO TRA RICETTAZIONE E MESCOLAZIONE R. W. Jacobsen - (Phoenix) - klauswolfgang.jacobsen@comp. contitech.de; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/10-6372010. Rif. E2871.
L
’autore conia un ulteriore “triangolo magico”, che si propone di puntualizzare l’equilibrio tra rispondenza alle normative, alla mescolablità e alla lavorabilità dei materiali per le mescole di gomma. La rispondenza alle normative dipende dalla favorevole riuscita della ricettazione. La mescolabilità dipende dalla riuscita con un determinato tipo di macchinario. La lavorabilità dipende dalla possibilità di riuscita delle prescrizioni di confezione propostesi. La ricettazione è orientata sia alle caratteristiche del crudi, sia alle necessità dei vulcanizzati ed è con tale impostazione che nell’articolo l’autore ricorda l’inevitabile importanza di complessi eventi tipici tra i più vari, che si ripercuotono sulla composizione delle mescolanze, e pertanto sui numerosi aspetti della produzione. Tali eventi sono connessi ad esempio con la silanizzazione, con la masticazione, con la tendenza a voler operare con passaggi unici anziché in più tempi, con la scottabilità, con gli effetti degli attivatori, con
marzo 2011
gli effetti dei tagli fra i polimeri, con gli effetti dei contenuti di plastificante, con gli effetti del tack. La silanizzazione, di cui è riportato lo schema che descrive la chimica dei vari passaggi, viene condotta anche operando con materiali tipici appositamente concepiti, come ad esempio il Coupsil e l’Aktisil. La masticazione della gomma naturale, che ha lo scopo di instaurare determinati comportamenti nei riguardi della adesività dei crudi, indispensabile per la confezione degli articoli, viene condotta in diversi passaggi, con l’obiettivo di raggiungere in ciascuno di essi determinati valori riproducibili di viscosità Mooney. Con ciò è correlata l’impostazione di confezioni di mescole con numero di passaggi il più ridotto possibile allo scopo di ridurre i costi. Tale impostazione si estrinseca anche con l’introduzione di gomme naturali a viscosità costante e di poliisoprene sintetico, in sé più costosi, ma forieri di ottenimento di procedimenti di produzione più snelli, meno onerosi, più regolari. L’autore considera il concetto di resistenza alla scottatura. Per puntualizzare la necessità di escogitare sistemi anche concettualmente complicati per risolvere la resistenza alla scottatura, descrive l’importanza con un esempio molto particolare, che si riferisce a mescole di polietilene clorurato. In queste, in presenza di un attivatore amminico e di un accelerante tiadiazolico, il miglior successo viene ottenuto sfruttando lo svolgimento di HCl dal polimero, che va a disattivare parzialmente l’attivatore amminico. (Nota - L’attivatore amminico non viene precisato. Derivati del mercaptotiadiazolo, qui non nominati esplicitamente, sono ad esempio il Vanax 189 o il Vanax 829 della Vanderbilt). Nel campo dei blend polimerici viene fatto cenno alle miscele NBR/PVC, richiamando l’attenzione sulla necessità di assicurarsi della corretta temperatura di confezione per mantenere il corretto grado di dispersione del PVC. Tale accorgimento va osservato anche nel caso di elastomeri con “bale coating” di polietilene. Importanti accorgimenti vengono segnalati nella confezione di mescole che presentano eccessiva adesione ai cilindri dei mescolatori e delle calandre, nonché ai
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rotori del mescolatore interno. In mescole di policloroprene (CR) può servire aggiunta di polibutadiene (BR) o di polietilene (PE); in mescole di gomme epicloridriniche (ECO/CO) va evitata l’aggiunta di anidride ftalica. L’autore ricorda che esistono componenti per mescole denominati “ingredienti prodigio”. Intende con ciò riferirsi ai vari Struktol, Aflux, Deoflow, ecc. che funzionano come ausiliari di lavorazione in numerosi casi particolari.
prodotti e processi COMPLESSITÀ ED EFFICIENZA DELL’ESTRUSIONE O. Schramm - (Continental) - oliver. schramm@conti.de; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 63/10-6422010. Rif. E2872.
V
engono fatte alcune considerazioni sulla influenza di fattori di complessità nella produzione degli articoli di gomma, definiti come rapporti tra numero di geometrie, numero di mescole in uso e numero degli articoli. Si cerca pertanto di valutare l’influenza di un coefficiente medio, che esprime il grado medio di “complessità” nella propria produzione. L’autore analizza la situazione riferendosi alla produzione dei pneumatici e commentando il fatto che l’aumento della differenziazione tra i vari tipi dell’articolo porta a un inevitabile aumento della complessità dell’organizzazione della produzione. Differenze tra le pretese dei singoli clienti introducono sempre più richieste particolari dando luogo ad un aumento della complessità, che porta all’uso di tipi di materiali fino a quel momento non adoperati o, quanto meno, nella necessità di instaurare studi di adattamento nell’intento di riuscire a rispondere alle richieste con i materiali tradizionali. Un esempio tipico, citato, è l’introduzione dell’impiego su vasta scala della silice precipitata nelle mescole dei pneumatici. Viene mostrato il forte aumento del fattore di complessità da 0,83 a 2,01 in una fabbrica di pneumatici che produce lo stesso numero di tipi di articolo di un’altra fabbrica,
ma con molte differenziazioni: 157 tipi di fasce battistrada invece di 78, 98 tipi di fianchi invece di 28, 70 tipi di apex invece di 24. Le considerazioni riportate esaminano principalmente le situazioni che intercorrono in riferimento alle capacità dei processi di estrusione. Ad esempio viene evidenziato che con estrusori corti dotati di pompa ad ingranaggi il tempo di carico e scarico viene opportunamente minimizzato e inoltre che la massa di mescola che si trova nell’estrusore è il più possibile piccola. La situazione è espressa dal fatto che l’estrusore assume il compito di eseguire operazioni di plastificazione e di omogeneizzazione, mentre la pompa ad ingranaggi ha il compito di provvedere a realizzare nell’estrusore la pressione più conveniente per una corretta trafilatura dei profilati. La presenza della pompa ad ingranaggi e il mantenimento di una pressione costante procura il vantaggio di non lasciare spazi vuoti assicurando il 100% del riempimento. Risultati positivi vengono mostrati nella produzione di profilati con estrusori corti dotati di pompa ad ingranaggi, però tuttavia è vero anche il fatto che nella estrusione di fasce battistrada sono stati ottenuti risultati positivi con estrusori lunghi, nei quali la vite, di 16 diametri, è stata appositamente ottimizzata. Viene comunque accertato che l’impiego di estrusori corti dotati di pompa ad ingranaggi è un fatto assodato positivamente, ma che la diffusione del sistema in impianti di estrusione a pluricomponenti richiede ancora forti investimenti. Le mescole contenenti silice hanno proprietà abrasive, che comportano anche difficoltà nel flusso del materiale. Viene indicato e mostrato a tale proposito che nell’estrusione di mescole contenenti silice precipitata è utile impiegare viti con speciali trattamenti superficiali, che hanno per effetto un aumento considerevole della portata. È interessante prendere atto che il medesimo trattamento superficiale della vite non ha invece nessun effetto sulla portata ottenuta con mescole contenenti nero di carbonio. Per ottenere profilati molto sottili al di sotto di 2mm viene citata anche l’opportunità di impiego di estrusioni con “roller head” alla testa dell’estrusore. Uno schizzo riguardante l’estrusione con roller head è riportato, senza indicazione, in una piccola illustrazione.
prodotti e processi RÖNTGENTOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA 3D AD ALTA RISOLUZIONE S. Robin, T. Alshut - (DIK Hannover) e-mail: Thomas.Alshut@ DIKautschuk.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 63/9-383- 2010. Rif. E2873.
L
a Röntgentomografia computerizzata tridimensionale ad alta risoluzione (CT) è un mezzo di indagine ottico-elettronico diffusosi nell’industria meccanica per lo sviluppo di nuovi motori, di dispositivi di comando e di elementi di macchine, permettendo di eseguire a distanza misure di caratteristiche durante il funzionamento di apparati in fase di progettazione. La Röntgentomografia computerizzata tridimensionale ad alta risoluzione è basata sull’effetto Compton e consiste in un sistema nel quale una fonte di radiazioni elettromagnetiche colpisce un oggetto sottoposto ad opportuna rotazione, ove la conseguente diminuzione di intensità della radiazione stessa risultante dopo aver colpito la materia viene captata da un detector piano, indi riprocessata in modo da riprodurre tridimensionalmente le misure dell’oggetto in esame. L’effetto Compton deriva dalle interazioni dovute all’urto di fotoni (quanti luminosi) con elettroni periferici della materia, generando radiazioni di lunghezza d’onda nel campo di valori di quelle dei raggi X e dei raggi gamma. Nell’articolo sono riportate considerazioni fisiche specialistiche riguardanti la fisica dell’effetto Compton. Mediante la Röntgentomografia computerizzata tridimensionale ad alta risoluzione risulta possibile ottenere una rappresentazione grafica della distribuzione delle particelle fisiche costituenti una mescola di gomma in funzione della loro dimensione. Nell’articolo è riportato un istogramma, nel quale sono indicate le presenze numeriche espresse in (1/cm3) di particelle di diametro da ca. 30 micrometri a circa 240 micrometri in una mescola di gomma. Si legge ad esempio la presenza di 1000 particelle /cm3 con diame-
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
13
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
tro 80 micrometri, fino alla presenza di una sola particella /cm3 con diametro 180 micrometri, indicando la presenza statistica di frazioni di unità della distribuzione di particelle fino a diametro di 240 micrometri. La CT serve quindi egregiamente per caratterizzare la distribuzione delle cariche in una mescola in funzione della loro finezza con procedimento rapido e non distruttivo. Particolare importanza è la segnalazione della distribuzione dell’ossido di zinco. Con procedimento analogo la CT è molto utile per caratterizzare ogni tipo di discontinuità. Sono riportati esempi di analisi della distribuzione delle porosità in un espanso, della distribuzione di superfici di confine tra diversi elastomeri, della posizionatura direzionale di tessuti cord e di altre strutture di rinforzo metallico, della presenza e della distribuzione in profondità delle difettosità. Viene così riprodotta l’immagine della distribuzione delle porosità in un espanso mediante un istogramma che mostra una campana di valori di porosità di diametro da 50 a 200 micrometri con massimo di presenza 2500 1/cm3, la fotografia dell’immagine dell’orientamento sia di fibre (chopped strand) di rinforzo sia di cord tessili o metallici di rinforzo meccanico. Inoltre viene nominata la possibilità di mettere in evidenza strati di materiali diversi e zone di difettosità in vari articoli. Viene ricordato che la CT ha utilità anche nella messa a punto e nel controllo di nanocompositi soprattutto nell’intervallo di valutazioni tra 500 nanometri e alcuni micrometri. L’articolo è molto interessante ed è svolto in modo gradevolmente fluido.
prodotti e processi SPETTROMETRO DI MASSA LCMS-IT-TOF PER IDENTIFICARE GLI ADDITIVI Scott Kuzdzal - (Shimadzu Scientific Instrument); Rubber World; 241/4-19-Gennaio 2010. Rif. E2874.
V
iene presentato lo spettrometro di massa LCMS-IT-TOF della Shimadzu Scientific Instrument e vengono puntualizzate le prerogative delle sue funzioni. Nel 2008 lo Environmental Working Group (EWG degli USA) ha pubblicato una serie di analisi eseguite presso l’Università Iowa Hygienic Laboratory con la strumentazione sunnominata sulle acque distribuite nella zona di San Francisco (USA), evidenziando la presenza di molti contaminanti introdotti anche prima della distribuzione in bottiglie. Si tratta in genere di plastificanti, modificanti della viscosità, propellenti; viene però ricordato anche un caso di presenza di trialometano (derivato alogenato del metano). L’apparato prevede la cromatografia in fase liquida (LC), adatta nelle sue diverse forme per separare polimeri solubili, SEC (size-exclusion chromatography), LCCC (liquid chromatography at critical conditions), gradient LC (assorbimenti o precipitazioni-ridissoluzioni). SEC è basata su determinazioni di entropia, LCCC è basata su equilibri entalpici ed entropici, LC di assorbimento
è basata su equilibri entalpici, gradient LC permette di separare composizioni di polimeri in base alla loro CCD (chemical composition distribution). Lo spettrometro di massa LCMS-IT-TOF analizza masse di componenti eluiti da una colonna HPLC (High Performance (Pressure) Liquid Chromatography) e permette la valutazione di TOF (Time of Flights) per evidenziare riferimenti strutturali. MS serve per identificare additivi polimerici. Nell’articolo sono mostrati esempi di caratterizzazioni di composizioni polimeriche esenti da bisfenolo A, la cui assunzione è oggi indesiderata. Come pure sono mostrati esempi di caratterizzazioni di composizioni polimeriche esenti da ftalati, anch’essi indesiderati in seguito a critiche nei riguardi degli equilibri ormonali, sviluppi sessuali e sviluppi della riproduzione. Vengono anche mostrate brevi tavole identificative che mostrano i risultati ottenuti con lo spettrometro di massa LCMS-IT-TOF su diversi componenti: ad esempio, oltre che su diversi prodotti chimici citati con precisione con la formula chimica, anche su diversi componenti commerciali: trifenilfosfato (plastificante antifiamma), Tinuvn P (agente anti UV), Irganox 1076 (antiinvecchiante non macchiante).Viene accennata l’importante esistenza anche di altre metodologie analitiche che coinvolgono l’uso dello spettrometro di massa, come ad esempio PYR-GCMS (pirolisi-gascromatografo-spettrometro di massa) e MALDITOFMS (matrix-assisted laser desorption time-of-flight mass spectrometry). L’articolo ha tono tendenzialmente divulgativo.
O IT
UN
RV
SE
O
I IZ
TU RA
G
SCHEDA PER LA RICHIESTA DI ARTICOLI DELLA RUBRICA “ABBIAMO LETTO PER VOI” EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 - 20144 - Milano - Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it
Desidero ricevere copia del testo in lingua originale. Numero di riferimento e titolo........................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................... Segnalati nella sezione “Abbiamo letto per voi” apparsa nel numero..........................................................................di “L’industria della Gomma /Elastica”. Nome e Cognome.......................................................................................................................................... Azienda.......................................................................................................................................................... indirizzo.......................................................................................................................................................... Cap.....................Città...............................................................................Prov.............................................. Data................................Firma.......................................................................................................................
14 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
marzo 2011
I NOSTRI MINERALI INDUSTRIALI AL VOSTRO SERVIZIO I NOSTRI PRODOTTI: • Omyacarb® • Hydrocarb®
• Omyalene® • Omyafilm®
• Fillite® • Microdol®
• Caloxol® • Multisperse®
I NOSTRI PRINCIPALI PARTNERS IN DISTRIBUZIONE: • ALBEMARLE® • ADVANSA
• BURGESS PIGMENT • DOW CHEMICALS • LION COPOLYMER
• MONDO MINERALS BV • POTTERS EUROPE • RUBBER ADD
QUALITÀ CERTIFICATA NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE· Azienda certificata ISO 9001 • ISO 14001 Via A. Cechov, 48 • 20151 Milano Tel. + 39 02380831 FAX. + 39 0238083701 • www.omya.com
ELASTICA | Normativa
Rifiuti: modifiche al decreto del 2006
di Beatrice Garlanda
Il 25 dicembre 2010 è entrato in vigore il decreto legislativo 3 dicembre 2010, n.205 contenente le disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti. Tale recepimento porta ad una modifica sostanziale della parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152. In quest’articolo facciamo un excursus del decreto del 2006, così come si presenta nella versione attuale.
DEFINIZIONI
P
rima di addentrarci nel merito del provvedimento, ci pare opportuno riportare le seguenti definizioni contenute nel decreto modificato. · Rifiuto: qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi. · Rifiuto pericoloso: rifiuto che presenta una o più caratteristiche di cui all’allegato I della parte IV del decreto in esame. · Produttore di rifiuti: il soggetto la cui attività produce rifiuti (produttore iniziale ) o chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno modificato la natura o la composizione di detti rifiuti. · Produttore del prodotto: qualsiasi 16 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi o trasformi, tratti, venda o importi prodotti. · Gestione: raccolta, trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante e intermediario. - Riutilizzo: qualsiasi operazione attraverso la quale prodotti o componenti che non sono rifiuti sono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti. - Recupero: qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sareb-
marzo 2011
bero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere una particolare funzione, all’interno dell’impianto o nell’economia in generale. Nell’allegato C della parte IV del decreto in esame è riportato un elenco non esaustivo di operazioni di recupero. · Riciclaggio: qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i rifiuti sono trattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini. Include il trattamento di materiale organico, ma non il recupero di energia né il ritrattamento per ottenere materiali da utilizzare quali combustibili o in operazioni di riempimento. · Smaltimento: qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando
ELASTICA | Normativa
l’operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia. L’allegato B alla parte IV del decreto in oggetto riporta un elenco non esaustivo delle operazioni di smaltimento.
CAMPO D’APPLICAZIONE E FINALITÀ È riscritto l’art.177 del decreto 152/2006 sul campo di applicazione. La versione attuale della parte quarta del decreto concerne la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati, anche in attuazione delle direttive comunitarie, in particolare della direttiva quadro 2008/98/CE. Le finalità che si prefigge il provvedimento sono quelle di proteggere la salute e l’ambiente, intervenendo a ridurre la quantità di rifiuti e a migliorarne la gestione. La gestione dei rifiuti deve essere effettuata, oltre che senza pericolo per la salute, senza: a) determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché per la fauna e per la flora. b) causare inconvenienti da rumori e odori c) danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse. Segnaliamo che l’art.185 prevede cause di esclusione dall’ambito di applicazione del provvedimento.
PRINCIPI DI GESTIONE La gestione dei rifiuti deve essere effettuata secondo i principi di precauzione, prevenzione, sostenibilità, proporzionalità, responsabilizzazione e cooperazione. I criteri di gestione sono imperniati sull’efficacia, l’economicità, la trasparenza, la fattibilità tecnica ed economica.
RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORE DEL PRODOTTO Nel decreto 152/2006 è inserito il nuovo art.178-bis sulla responsabilità estesa del produttore. Si tratta di una norma di rinvio che prevede che futuri decreti del Ministero dell’ambiente
stabiliscano i criteri e le modalità di introduzione della responsabilità estesa del produttore del prodotto, come sopra definito. Inoltre futuri decreti del Ministero dell’ambiente di concerto con il Ministero dello sviluppo economico potranno essere adottati per determinare le modalità ed i criteri: a) di gestione dei rifiuti e della relativa responsabilità finanziaria dei produttori del prodotto b) di pubblicizzazione delle informazioni relative alla misura in cui il prodotto è riutilizzabile e riciclabile. c) di progettazione dei prodotti volti a ridurre il loro impatto ambientale. d) di progettazione dei prodotti volti a diminuire o eliminare i rifiuti durante la produzione e il successivo utilizzo dei prodotti e) volti a favorire lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti adatti all’uso multiplo, tecnicamente durevoli e che, dopo essere diventati rifiuti, sono adatti ad un recupero adeguato e ad uno smaltimento compatibile con l’ambiente. Va precisato che la responsabilità estesa del produttore del prodotto è applicabile fatta salva la responsabilità della gestione dei rifiuti (art.188, comma 1) e restando applicabile la legislazione esistente sui flussi di rifiuti e prodotti specifici.
GERARCHIA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI La gestione dei rifiuti deve avvenire nel rispetto della seguente gerarchia (art.179): a) prevenzione b) preparazione per il riutilizzo c) riciclaggio d) recupero di altro tipo, per esempio recupero di energia. e) smaltimento. La gerarchia di cui sopra vuole dare un ordine di priorità di ciò che costituisce la migliore opzione ambientale. Per quanto riguarda singoli flussi di rifiuti ci si può discostare dall’ordine di priorità di cui sopra qualora ciò sia giustificato sia sotto il profilo ambientale
e sanitario sia sotto il profilo sociale ed economico e sempre nel rispetto dei principi di precauzione e sostenibilità. Con futuri decreti del Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro della salute, potranno essere individuate, con riferimento a singoli flussi di rifiuti specifici, le opzioni che garantiscono il miglior risultato in termini di salute e protezione dell’ambiente. Infine le pubbliche amministrazioni devono perseguire, nell’esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette e favorire il rispetto della gerarchia del trattamento dei rifiuti attraverso: · la promozione dello sviluppo di tecnologie pulite · la promozione della messa a punto tecnica e dell’immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o contribuire il meno possibile, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti ed i rischi di inquinamento. · la promozione dello sviluppo di tecniche appropriate per l’eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti per favorirne il recupero. · la determinazione di condizioni di appalto che prevedano l’impiego dei materiali recuperati dai rifiuti e di sostanze e oggetti prodotti, anche solo in parte, con materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali stessi. · l’impiego dei rifiuti per la produzione di combustibili e il successivo utilizzo e, in generale, l’impiego dei rifiuti come mezzo per produrre energia.
PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI L’art.180, così come modificato, prevede che, per promuovere in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti, le iniziative relative alla gestione dei rifiuti di cui all’art.179 riguardano, inter alia: · la promozione di strumenti economici, eco bilanci, sistemi di certificazione ambientale, utilizzo delle migliori tecniche disponibili, analisi del ciclo di vita dei prodotti ecc.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
17
ELASTICA | Normativa
· la previsione di clausole di bandi di gara o lettere d’invito che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti. · la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa finalizzati alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti. Entro il 12 dicembre 2013 il Ministero dell’ambiente adotterà un programma nazionale di prevenzione dei rifiuti che verrà integrato, secondo le indicazioni date dal Ministero stesso, con i piani regionali di gestione dei rifiuti.
RICICLAGGIO E RECUPERO DEI RIFIUTI Il nuovo art.181 conferma gli obiettivi di recupero e di riciclaggio dei rifiuti di cui alla direttiva 2008/98/CE. In particolare le Regioni, al fine di promuovere il riciclaggio di alta qualità e di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i diversi settori del riciclaggio, devono definire i criteri con i quali i comuni provvedono a realizzare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, in conformità a quanto previsto dall’art.205 (l’obiettivo rimane quello del 65% entro il 31 dicembre 2012). Le autorità competenti realizzano, inoltre, entro il 2015 la raccolta differenziata almeno per carta, metalli, materia plastica e vetro e, qualora possibile, per il legno. Entro il 2020 le autorità competenti adotteranno le misure necessarie per ottenere i seguenti obiettivi: - l’aumento complessivo di almeno il 50% in peso della preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti, quali metalli, carta, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici - l’aumento almeno del 70%in peso della preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, comprese operazioni di commutazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali, di rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosa. Va ricordato chele frazioni di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenzia18 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
ta destinati al riciclaggio ed al recupero possono circolare liberamente nel territorio nazionale attraverso enti o imprese iscritti nelle apposite categorie dell’Albo nazionale gestori ambientali, allo scopo di favorire il più possibile il loro recupero privilegiando il principio di prossimità agli impianti di recupero. S’informa che l’art.205 prevede deroghe per i Comuni che non riescano a raggiungere- per ragioni tecniche, ambientali ed economiche - gli obiettivi della raccolta differenziata. La deroga è condizionata alla stipula di un accordo di programma tra Ministero dell’ambiente, regione ed enti locali interessati che stabilisca: a) le modalità attraverso le quali il Comune richiedente intende conseguire gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata. b) la destinazione a recupero di energia della quota di rifiuti indifferenziati che residua dalla raccolta differenziata e dei rifiuti derivanti da impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati, qualora non destinati al recupero di materia. c) la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, da destinare al riciclo, che il comune richiedente si obbliga ad effettuare. I piani regionali devono conformarsi agli accordi di programma di cui sopra. È abrogato l’art 181 bis del decreto 152 sulla disciplina delle materie/ sostanze/prodotti secondari. Si tratta di materiali, che, qualora corrispondessero a quanto previsto dall’art.181 bis, non rientravano nella nozione di rifiuto.
SMALTIMENTO L’art.182, come modificato, prevede che lo smaltimento dei rifiuti sia effettuato in condizioni di sicurezza e costituisca la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorità, dell’impossibilità tecnica ed economica di effettuare le operazioni di recupero di cui all’art.181. I rifiuti destinati allo smaltimento finale devono essere il più possibile ridotti sia in massa che in volume, potenziando la
marzo 2011
prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero e prevedendo, ove possibile, la priorità per quei rifiuti non recuperabili generati nell’ambito di attività di riciclaggio e di recupero.
CLASSIFICAZIONE L’art.184, così come modificato, stabilisce che i rifiuti siano classificati, secondo l’origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali. L’articolo stesso fornisce un elenco sia di rifiuti urbani (es. rifiuti domestici, rifiuti non pericolosi che non provengano da abitazioni) che di rifiuti speciali (ad es. rifiuti da lavorazioni industriali, rifiuti da attività commerciali). Secondo le caratteristiche di pericolosità i rifiuti si distinguono in pericolosi e non pericolosi. Sono rifiuti pericolosi quelli che rivestono le caratteristiche di cui all’allegato I della parte quarta del decreto in esame. Va precisato che l’elenco dei rifiuti di cui all’allegato D (elenco armonizzato dei rifiuti istituito dalla decisione ella Commissione 2000/532/CE) include i rifiuti pericolosi e tiene conto dell’origine e della composizione dei rifiuti e, se necessario, dei valori limite di concentrazione delle sostanze pericolose. L’elenco è vincolante per quanto attiene alla determinazione dei rifiuti come pericolosi.
SOTTOPRODOTTO È un sottoprodotto e non un rifiuto, ai sensi del decreto in esame, qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa le seguenti condizioni: a) la sostanza o l’oggetto sono originati da un processo di produzione, di cui costituiscono parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza o oggetto b) è certo che la sostanza o l’oggetto saranno utilizzati, nel corso di uno stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi c) la sostanza o l’oggetto possono essere utilizzati direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale
ELASTICA | Normativa
d) l’ulteriore utilizzo è legale, cioè la sostanza o l’oggetto soddisfano, per l’utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana
CESSAZIONE DELLA QUALIFICA Il nuovo art.184 ter stabilisce, riprendendo quanto previsto dalla direttiva 2008/98/CE, le condizioni che portano un rifiuto a non essere più tale. Sull’argomento si prevede l’emanazione di nuovi decreti che preciseranno le condizioni per la cessazione della qualifica di rifiuto. Essi dovranno adeguare i decreti attualmente vigenti del regime transitorio alla nuova direttiva 2008/98/CE
DIVIETO DI MISCELAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI L’art.187 vieta la miscelazione di rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità o rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. La miscelazione include la diluizione di sostanze pericolose. Sono previste deroghe.
RESPONSABILITÀ DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Il produttore iniziale o altro detentore di rifiuti provvedono direttamente al loro trattamento, oppure li consegnano ad un intermediario, ad un commerciante , ad un ente o impresa che effettua le operazioni di trattamento dei rifiuti, o ad un soggetto pubblico o privato addetto alla raccolta di rifiuti. Il produttore iniziale o altro detentore conserva la responsabilità per l’intera catena di trattamento, restando inteso che qualora il produttore iniziale o il detentore trasferisca i rifiuti per il trattamento preliminare ad uno dei soggetti sopra elencati, tale responsabilità di regola comunque sussiste. Salvo deroghe, qualora il produttore iniziale, il produttore e il detentore siano iscritti ed abbiano adempiuto gli obblighi del sistema di controllo della
tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), la responsabilità di ciascuno di questi soggetti è limitata alla rispettiva sfera di competenza stabilita dal sistema stesso. La responsabilità dei soggetti non iscritti al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi è, salvo deroghe, esclusa: a) a seguito del conferimento di rifiuti al servizio pubblico di raccolta previa convenzione b) a seguito del conferimento dei rifiuti a soggetti autorizzati alle attività di recupero o smaltimento, alle condizioni indicate dal decreto stesso (art.188) Gli enti e le imprese che provvedono alla raccolta o al trasporto di rifiuti a titolo professionale, conferiscono i rifiuti raccolti e trasportati agli impianti autorizzati alla gestione dei rifiuti
CONTROLLO DELLA TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI In attuazione all’art.177, comma 4 (che stabilisce che la gestione dei rifiuti deve avvenire senza pericolo per la salute e senza pregiudizio per l’ambiente), la tracciabilità dei rifiuti deve essere garantita dalla loro produzione fino alla loro destinazione finale. Per questo, la gestione dei rifiuti deve avvenire: a) nel rispetto degli obblighi istituiti attraverso il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) (vedi legge 3 agosto 2009, n.102 e DM 17 dicembre 2009) oppure b) nel rispetto degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico nonché del formulario di identificazione di cui agli artt.190 e 193 del decreto in esame Il soggetto che aderisce al SISTRI, non è tenuto ad adempiere gli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico e dei formulari d’identificazione dei rifiuti, ma gli obblighi di documentazione sono quelli introdotti dalla stessa normativa sul SISTRI. Sono tenuti ad aderire al SISTRI: a) gli enti e le imprese produttori di ri-
fiuti speciali pericolosi b) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi (art.184, c.3, lettere c, d e g ) con più di 10 dipendenti, nonché le imprese e gli enti che effettuano operazioni di smaltimento o recupero di rifiuti e che producano per effetto di tale attività rifiuti non pericolosi, indipendentemente dal numero di dipendenti c) i commercianti e gli intermediari di rifiuti d) i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti che organizzano la gestione di tali rifiuti per conto dei consorziati e) le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero o smaltimento di rifiuti f ) gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali a titolo professionale g) in caso di trasporto intermodale, i soggetti ai quali sono affidati i rifiuti speciali in attesa della pesa in carico degli stessi da parte dell’impresa navale o ferroviaria o dell’impresa che effettua il successivo trasporto L’articolo 188 ter elenca poi i soggetti che possono aderire al SISTRI su base volontaria. Altre disposizioni relative al SISTRI saranno introdotte con futuri decreti.
CATASTO DEI RIFIUTI Il catasto dei rifiuti è articolato in una sezione nazionale e in sezionali regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano. Esso assicura un quadro conoscitivo completo e aggiornato dei dati acquisiti attraverso il SISTRI e delle informazioni ricevute dai Comuni e dai loro consorzi, anche ai fini della pianificazione delle attività di gestione dei rifiuti. In particolare i Comuni o consorzi comunicano le seguenti informazioni relative all’anno precedente: a) la quantità dei rifiuti urbani raccolti nel proprio territorio b) la quantità di rifiuti speciali raccolti nel proprio territorio c) i soggetti che hanno provveduto alla gestione di rifiuti, specificando le operazioni svolte, le tipologie e la quantità
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
19
ELASTICA | Normativa
dei rifiuti gestiti da ciascuno d) i costi di gestione e di ammortamento tecnico e finanziario degli investimenti per le attività di gestione dei rifiuti, e proventi e) i dati relativi alla raccolta differenziata f) le quantità raccolte, suddivise per materiali, in attuazione degli accordi con i consorzi finalizzati al recupero dei rifiuti
REGISTRI DI CARICO E SCARICO I soggetti che non aderiscono al SISTRI hanno l’obbligo di tenere un registro di carico e scarico su cui devono annotare le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti. Le annotazioni devono essere effettuate almeno entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dello scarico del medesimo. Le informazioni contenute nei registri sono rese disponibili in qualunque momento all’autorità di controllo qualora ne faccia richiesta
TRASPORTO DEI RIFIUTI Si segnala che gli enti e le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti non pericolosi (art.212) e che non aderiscono al Sistri devono accompagnare i rifiuti con un formulario di identificazione dal quale devono risultare almeno i seguenti dati: · nome e indirizzo del produttore di rifiuti e dl detentore · origine, tipologia e quantità del rifiuto · impianto di destinazione · data e percorso dell’istradamento · nome e indirizzo del destinatario
SPEDIZIONI TRANSFRONTALIERE Il nuovo art. 194 adegua la disciplina delle spedizioni transfrontaliere di rifiuti al regolamento 1013/2006. Fatte salve le norme sul trasporto internazionale di merci, le imprese che effettuano il trasporto transfrontaliero nel territorio italiano sono iscritte all’Albo nazionale gestori ambientali (art.212).
PIANI REGIONALI Il provvedimento, dopo aver definito le competenze di stato e province in ma20 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
teria di rifiuti, prevede (art.199) che siano predisposti ed adottati dei piani regionali di gestione dei rifiuti Per l’approvazione dei piani in questione si applica la procedura di cui alla parte II (valutazione ambientale strategica) del decreto in esame . I piani di gestione comprendono l’analisi della gestione esistente nell’ambito geografico interessato, le misure da adottare per migliorare l’efficacia ambientale delle diverse operazioni di gestione dei rifiuti, nonché una valutazione del modo in cui i piani contribuiscono all’attuazione degli obiettivi di cui al decreto in oggetto. L’articolo fornisce poi un elenco, in 16 punti, di disposizioni che servono a completare la stesura dei piani stessi.
seguenti casi: -domanda presentata prima dell’entrata in vigore del decreto 152/2006 e autorizzazione alla gestione non ancora ottenuta -richiesta di modifica dell’autorizzazione alla gestione esistente ovvero richiesta di rinnovo -richiesta di avvio di un’attività di recupero e smaltimento di rifiuti in un impianto già esistente, precedentemente utilizzato o adibito a altre attività.
ALBO GESTORI Per adeguarlo al sistema SISTRI, è modificato l’art.212 sull’iscrizione all’Albo gestori.
PROCEDURE SEMPLIFICATE AUTORIZZAZIONE PER NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI I soggetti che intendono realizzare e gestire nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, anche pericolosi, devono presentare domanda alla regione competente per territorio, allegando il progetto definitivo dell’impianto e la documentazione tecnica prevista per la realizzazione del progetto stesso dalle norme vigenti in materia urbanistica, di tutela ambientale , di salute e sicurezza sul lavoro e d’igiene pubblica. Se l’impianto deve essere sottoposto alla procedura di valutazione d’impatto ambientale, alla domanda deve essere allegata la comunicazione del progetto all’autorità competente. L’iter procedurale è contenuto nell’art.208 del decreto in esame. Resta vigente la normativa di recepimento della direttiva 96/61/CE relativa sulla prevenzione riduzione integrate dell’inquinamento, per gli impianti che rientrano nel campo d’applicazione della stessa, con particolare riferimento al dlgs59/2005.
ABROGAZIONI DI AUTORIZZAZIONI PARTICOLARI È abrogato l’art.210 del decreto 152/2006 che disciplinava autorizzazioni a contenuto semplificato per i
marzo 2011
La nuova versione dell’art.214 rinvia a futuri decreti l’emanazione di norme che fissino i tipi e le quantità di rifiuti e le condizioni alle quali le attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi e le operazioni di recupero di cui all’allegato C siano da sottoporre a procedure semplificate.
PNEUMATICI FUORI USO È modificato l’art.228 sui veicoli fuori uso. Fermo restando quanto disposto dal d.lgs. 209/2003 e dagli artt.179 e 180 del decreto in oggetto, per perseguire finalità di tutela ambientali secondo le migliori tecniche disponibili ottimizzando il recupero dei pneumatici fuori uso e per ridurne la formazione anche attraverso la ricostruzione, i produttori e gli importatori di pneumatici devono provvedere, singolarmente o in forma associata e con periodicità almeno annuale, alla gestione di quantitativi di pneumatici fuori uso pari a quelli che immettono sul mercato e destinati alla vendita nel territorio nazionale, provvedendo anche ad attività di ricerca, sviluppo e formazione finalizzata ad ottimizzare la gestione dei pneumatici fuori uso.
SANZIONI L’art.258, come riscritto, prevede che i soggetti che non abbiano aderito al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) e che omettano di tenere o tengano in modo incompleto il regi-
ELASTICA | Normativa
stro di carico e scarico sono puniti con la municazione al catasto (da 2600 euro a sanzione amministrativa pecuniaria da 15500, sanzione ridotta nel caso in cui la 2600 a 15500 euro. I produttori di rifiu- comunicazione avvenga entro il sessanti pericolosi che non sono inquadrati in tesimo giorno dalla scadenza del termiun’organizzazione di ente o impresa che ne stabilito). non adempiano l’obbligo della tenuta del I soggetti obbligati che omettono registro di carico e scarico con le modalità l’iscrizione al SISTRI, nei termini previsti, di cui alla legge 25 gennaio 2006, n.29 e sono puniti con una sanzione amminiall’art 6 del dm 17 dicembre 2009 (istituti- strativa pecuniaria da 2600 a 15500 euvo del SISTRI), sono puniti con la sanzione ro. In caso di rifiuti pericolosi, si applica amministrativa pecuniaria da 15500 euro una sanzione amministrativa pecuniaria a 93.000 euro da 15500 euro a 93000 euro. Sono previste deroghe per imprese I soggetti obbligati che omettono, nei con meno di 15 dipendenti. termini previsti, il pagamento del contriLe imprese che raccolgono e traspor- buto per l’iscrizione al SISTRI sono punitano i propri rifiuti non pericolosi che non ti con una sanzione amministrativa peaderiscono, su base volontaria, al SISTRI cuniaria da 2600 neuro a 15500 euro (in ed effettuano il trasporto di rifiuti senza caso di rifiuti pericolosi da 1500 a 93000 il formulario di cui all’art.193 o indicano euro). Qualora sia accertata l’omissione nel formulario stesso dati e incompleti o del pagamento, consegue la sospensione inesatti sono puniti con la sanzione am- immediata nei confronti del trasgressore ministrativa pecuniaria da 1600 euro a dal servizio fornito dal Sistri. 9300 euro. Chiunque omette di compilare il regiSono previste sanzioni anche in caso stro cronologico o la scheda SISTRI- area diMix&Fix_180x130_IT_07_2010 incompletezza o inesattezza della co- movimentazione 16/07/10 15:23 Page 1 , secondo i tempi, le
procedure e le modalità stabilite dal sistema informatico di controllo del SISTRI o fornisce tale sistema informazioni incomplete o inesatte o altera fraudolentemente un dispositivo tecnologico di questo sistema è punito con la sanzione amministrativa da 2600 a 15500 euro. La sanzione è ridotta nel caso di imprese che occupino meno di 15 dipendenti; sono invece aumentate in caso di rifiuti pericolosi. Sono previste altre sanzioni in caso di inosservanza del Sistri. Ricordiamo, tra queste, la confisca del veicolo utilizzato per il trasporto dei rifiuti. Infine, si segnala che il D. M 22 dicembre 2010 (G.U. 28 dicembre 2010) proroga al 31 aprile 2011 il termine entro il quale vanno comunicate al SISTRI le informazioni già contenute nel MUD, per il periodo 2010. È prorogata, invece, al 31 maggio 2011 la decorrenza degli obblighi relativi ai registri di carico e scarico e di trasporto rifiuti di cui agli artt. 190 e 193 del dm 152/2006, come modificato.
Il silicone guarda avanti con i centri specialistici EVC Bluestar Silicones, specialista mondiale della chimica dei siliconi, propone attraverso la sua rete europea Mix & Fix Centers®, un servizio di competenza capace di fornirvi mescole pronte all’uso in brevi tempi di consegna e campioni per prove ed omologazioni
secondo i vostri capitolati. Qualunque sia il vostro settore di attività il centro specializzato Mix & Fix vi offre tutta la competenza e la reattività necessarie per migliorare in produttività e competitività.
Bluestar Silicones Via Archimede, 602 - 21042 Caronno Pertusella (va) Tel. +39 02 964141
www.bluestarsilicones.com
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
21
01_ICEBERG
3-09-2007
14:45
Pagina 1
Sotto ad ogni mescola PMG c’è un grande know-how.
Le Risposte Alle Vostre Domande Da oltre 30 anni PMG è leader nella produzione di mescole in elastomeri speciali ad elevata tecnologia. In continua evoluzione, offre soluzioni su misura altamente qualificate specialistiche. Da oltre 30 anni PMG è leader nella produzione di e mescole in elastomeri speciali ad elevata tecnologia. In continua evoluzione, offre soluzioni su misura altamente qualificate e specialistiche. PMG è in costante espansione sul mercato Europeo, in particolare grazie al nuovo sito produttivo in Romania che le permette di essere sempre più vicina alle esigenze dei propri Clienti.
PMG S.p.A. 24069 CENATE SOTTO (Bg) - ITALIA Via Europa, 3 - Tel. +39 035 941046 - Fax +39 035 944157
PMG EAST S.r.l. 300645 TIMISOARA - ROMANIA Str. I. Slovici, 135 - Tel. +40 356 425940 - Fax +40 356 425941
info@pmgspa.it - www.pmgspa.it
PRODUZIONE MESCOLE GOMMA
L’INTERVISTA DEL MESE: GÉRARD FLAURAUD E BRUNO MURET
Venti di ripresa anche in Francia Nello scenario internazionale delle manifestazioni espositive non ci sono solo le grandi fiere che richiamano espositori e visitatori da tutto il mondo, come avviene per K di Düsseldorf o Plast di Milano. Ci sono anche rassegne di dimensioni minori ma che comunque costituiscono un punto di riferimento per chi, trasformatore o fornitore che sia, è interessato a uno specifico mercato della gomma. Una di queste è CCG (Caoutchouc Caucho Gomma) che si svolgerà a Lione dal 24 al 27 maggio. Ne abbiamo parlato con i due principali
Quali sono le prospettive per CCG per quanto riguarda espositori e visitatori? G.Flauraud Avremo una cinquantina di espositori al Salone CCG che è organizzato dalla Società Idice Sas insieme al Salone FIP Solution Plastique, nelle stesse date e nello stesso padiglione. Con un solo ingresso i visitatori potranno passare da un salone all’altro molto facilmente. Ci aspettiamo da 9.000 a 10.000 visitatori a Lione Eurexpo dal 24 al 27 maggio prossimo. La nostra associazione, l’Aficep, che organizza il 5° Forum del Mediterraneo CCG nei giorni 24 e 25 maggio, e che è partner di Idice per quanto riguarda la manifestazione, sarà presente nel Salone con uno stand comune degli organismi rappresentativi del settore: il SNCP (Syndicat National du Caoutchouc et des Polymères), l’Ifoca (Institut de Forma-
responsabili della manifestazione, Gérard Flauraud, presidente di Aficep (l’associazione francese degli ingegneri della gomma e dei polimeri), e Bruno Muret, direttore del dipartimento economia e comunicazione di Sncp (l’associazione nazionale della gomma e dei polimeri). È stata anche l’occasione per verificare l’andamento del mercato francese tra 2010 e 2011 che, stando ai dati che abbiamo raccolto, sembra godere di una salute in netto miglioramento dopo un anno di pesante crisi.
Bruno Muret
Gérard Flauraud
tion du Caoutchouc) e il Lrccp (Laboratoire de Recherches et de Contrôle du Caoutchouc et des Plastiques).
Gli espositori saranno principalmente trasformatori o fornitori di macchine e di materie prime, o entrambi? G.Flauraud Gli espositori sono per la maggior parte produttori o distributori di materie prime e costruttori di macchine
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
23
L’INTERVISTA DEL MESE: GÉRARD FLAURAUD E BRUNO MURET
per la trasformazione della gomma. Ci saranno anche dei fornitori di sistemi di misurazione e controllo. Saranno presenti anche espositori provenienti dall’estero, dall’Europa o dall’Asia? G. Flauraud L’offerta presente al salone sarà in linea di massima essenzialmente francese, tedesca e spagnola. Speriamo tuttavia di poter accogliere anche qualche società italiana e portoghese. Quale è attualmente la situazione generale dell’industria francese della gomma? Quali sono i dati salienti per quanto riguarda la produzione, l’import e l’export per il 2010? B.Muret Dopo un 2009 particolarmente difficile, segnato da una forte contrazione
dei volumi di produzione, il 2010 si è chiuso in Francia con un bilancio molto positivo. La maggior parte degli indicatori sono ormai favorevoli e le previsioni per il primo semestre del 2011 sono orientate positivamente. Le prime stime disponibili per l’intero 2010 testimoniano una crescita globale di circa il 18% in volume per l’industria della gomma. La crescita è stata molto sostenuta per il settore degli articoli tecnici in gomma (+34%) con un incremento che a consentito di recuperare i livelli produttivi di prima della crisi (2008). La crescita è stata di contro più limitata per quanto riguarda il comparto dei pneumatici (+11%) che non sono riusciti a cancellare del tutto le perdite del 2009. Gli indicatori del commercio estero danno parimenti segnali positivi
con una crescita, nel 2010 nei confronti dell’anno precedente, dell’ordine del 17% per il valore delle importazioni come delle esportazioni. Questa ripresa della produzione e del commercio estero è stata alimentata da fattori d’ordine sia tecnico che congiunturale. Tra i primi: una politica di ricostituzione delle scorte e una base di confronto, il 2009, particolarmente bassa. Tra i secondi: un netto miglioramento del clima economico e un reale miglioramento della domanda finale sia esso determinato o no dagli strumenti di sostegno della domanda messi in atto. Benché questa uscita dalla crisi sia stata in linea con le previsioni, il 2010 è tuttavia stato, vista l’intensità della ripresa nel settore della gomma così come in quelli degli altri beni intermedi, una bellissima sorpresa. www.ccg-expo.com.
I nostri clienti li seguiamo con cura
La qualità misurata.
Cura e dedizione sono valori che derivano da passione e professionalità.
DGTS
è fortemente impegnata nella ricerca di soluzioni e servizi da offrire ai suoi clienti nell’ambito delle apparecchiature da laboratorio in generale, ed in particolare nei controlli e nelle misurazioni delle proprietà fisico-meccaniche. La gamma dei prodotti offerti viene completata dai servizi di assistenza tecnica, training formativo, e taratura periodica, gestiti direttamente tramite il nostro personale accuratamente qualificato e preparato per soddisfare le esigenze della nostra clientela.
studioimmagineweb.it
Contattateci per avere ulteriori informazioni allo 0362.910763 o via mail all’indirizzo info@dgts.it, sarà un piacere offrirvi la nostra assistenza.
DGTS 210x140.indd 1
24 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
28-04-2010 20:08:16
marzo 2011
Materie prime
Avanti adagio
I fornitori dell’industria della gomma parlano della situazione del mercato e delle prospettive a breve termine
Non tutti sono d’accordo sulle reali dimensioni della ripresa e sulla sua tenuta. I fornitori di materie prime che hanno risposto alle nostre domande riconoscono che dopo la pesante caduta del 2009 il quadro sta migliorando. Tuttavia più all’estero che in Italia, dove la domanda ha ancora un andamento claudicante. L’ultima rilevazione Istat (si veda anche la nota a pagina 51) segnala un aumento della produzione industriale di settore, nel 2010, del 2,2%, contro una crescita del 5,6% per l’intero comparto manifatturiero. Altro elemento di preoccupazione è l’impennata dei prezzi delle materie prime e in qualche caso lo shortage di alcuni monomeri. Ma in questo campo le aziende trasformatrici non possono fare molto. Infine una osservazione in qualche modo confortante. Almeno per il momento la concorrenza dei vari paesi in via di sviluppo non è una concreta minaccia. Sono troppo occupati a saziare la fame dei mercati locali per pensare di attaccare quelli dell’Occidente.
La continuità dell’andamento positivo del 2010 anche sul primo trimestre del 2011 è un dato di fatto
Orazio Olivares Wacker-Chemie Italia
INCHIESTA TRA I COSTRUTTORI DI MACCHINE PER GOMMA Le nostre domande 1. La prima domanda è d’obbligo. Come si è chiuso il 2010, in Italia e all’estero? Si può dire che la ripresa è effettivamente cominciata? 2. Il problema del momento è la corsa al rincaro delle materie prime. Quali, a suo avviso le cause, e quali gli effetti sulla domanda? 3. Tenuto conto di quanto sta avvenendo sui mercati, quali previsioni si sente di fare per l’anno in corso? 4. Ci sono segnali apprezzabili della presenza di nuovi concorrenti sul mercato delle materie prime? Oppure l’industria dei paesi occidentali si sente al riparo da queste minacce?
1. Il 2010 ha registrato risultati eccellenti. C’è stato un recupero generalizzato del mercato che ha compensato le perdite del 2009, con un allineamento dei dati di vendita al 2008 ed anche superiori.. 2. Gli aumenti sono una realtà con la quale ci si deve confrontare. Sono comunque globali e costituiscono un parametro comune a tutti i mercati e non possono quindi essere un elemento discriminante. Sono perciò da considerare ininfluenti per la competitività, che è caratterizzata invece sempre più dall’ efficienza produttiva, gestionale e dall’innovazione del-
le singole aziende. Le cause di questi aumenti sono molteplici e tutte importanti, che vanno dai costi energetici, alla disponibilità e reperibilità di risorse, dalla saturazione o meno degli impianti agli investimenti produttivi ed altro. 3. L’apertura del 2011 è in generale all’insegna dell’ottimismo. Non ci sono segnali di rallentamento della produzione industriale, anche se la prudenza è sempre d’obbligo in questi mercati soggetti a cambiamenti repentini. La continuità dell’andamento positivo del 2010 anche sul primo trimestre del 2011 è un dato di fatto.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
25
Materie prime
4. In un mercato globale e molto dinamico, anche la concorrenza è ovviamente altrettanto dinamica e globale, quindi nuovi competitors si possono affacciare con maggiore disinvoltura rispetto al passato. Se le persone si muovono e viaggiano con maggiore facilità, altrettanto succede alle merci. Per accedere a mercati nuovi non basta però ottimizzare i propri costi a livello logistico, ma sopratutto bisogna essere in grado di rispondere agli standard qualitativi e normativi dei mercati stessi. Si deve garantire inoltre un’adeguata presenza e assistenza e quindi investimenti importanti che devono essere giustificati da un ritorno appropriato sull’investimento. Questo crea una naturale selezione tra i potenziali fornitori nel mercato.
Credo che la tendenza all’aumento delle quotazioni e la scarsa disponibilità di materie prime ci accompagneranno almeno per tutto il primo semestre
Pierluca Coffanetti Brenntag
1. Il 2010 si è chiuso molto positivamente, sia per i prodotti da noi distribuiti che per quelli a marchio Brenntag. Il confronto è positivo anche prendendo come riferimento il 2008, anno che aveva dato ottimi risultati. I segnali di ripresa ci sono ma sono “inquinati” dalla difficoltà di reperire le materie prime per coprire tutte le richieste. Inoltre la velocità della ripresa sembra essere disomogenea, alcuni settori sono tornati a livelli pre-crisi, altri soffrono ancora pur avendo recuperato rispetto al 2009. 2. A mio avviso il fattore determinante è uno, ovvero la crescita impressionante della domanda sul mercato asiatico; domanda e prezzi di vendita elevati in 26 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Estremo Oriente spingono i produttori di materie prime a favorire quel mercato, di conseguenza a noi Europei restano le “briciole”, poco materiale a prezzi altissimi. Altri fattori che stanno avendo un impatto sulle quotazioni sono - la regolamentazione REACH; il numero di fonti disponibili in Europa sta diminuendo, con conseguente difficoltà a reperire alcune materie prime. A nostro avviso l’effetto del REACH non si è ancora completamente manifestato, diciamo che dal secondo trimestre si potrà avere un indicazione più realistica, sia sulle quotazioni che sulla disponibilità di materie prime - la crescente instabilità in Nord Africa e nel Medio Oriente sta riportando le quotazioni del petrolio a livelli altissimi, con evidenti effetti sul prezzo dei derivati. Gli effetti sulla domanda si stanno manifestando principalmente con la crescente difficoltà, sia nostra che dei nostri clienti, a trasferire gli aumenti delle quotazioni “a valle”. 3. Credo che la tendenza all’aumento delle quotazioni e la scarsa disponibilità di materie prime ci accompagneranno almeno per tutto il primo semestre (e su alcuni materiali probabilmente per tutto l’anno). A complicare le cose, ma anche ad aprire nuove prospettive, si aggiungono le trasformazioni legate alle numerose acquisizioni e riorganizzazioni che stanno modificando il nostro settore. 4. La mia impressione è che al momento i produttori asiatici siano troppo occupati con i loro mercati locali e che non abbiano l’intenzione di aumentare la pressione sul nostro territorio; certo non dobbiamo pensare che questa sia una ritirata, piuttosto una tregua. La durata della tregua dipenderà da quanto i produttori asiatici impiegheranno ad adeguare le loro capacità produttive e da quanto a lungo i paesi emergenti saranno in grado di mantenere gli elevati livelli di crescita attuali.
marzo 2011
Tutto sommato c’è stata anche una ripresa reale e netta. Il 2011 sarà quindi l’anno della verità; la conferma dei consumi 2010 sarebbe già un buon risultato
Stefano Corna IMCD Italia
1. Il 2010 si è chiuso con un importante crescita rispetto al 2009, tanto che ci siamo avvicinati ai valori pre crisi del 2007 e 2008. Probabilmente questo grande risultato è figlio di una sana e mi auguro duratura ripresa ma anche di un rimbalzo momentaneo e fisiologico causato dal precedente tonfo avvenuto nel 2009. Non dimentichiamo che la catena produttiva e di consumo si era svuotata di ogni minima scorta. Questo significa che tutto sommato c’è stata anche una ripresa reale e netta. Il 2011 sarà quindi l’anno della verità, la conferma dei consumi 2010 sarebbe già un buon risultato. Per quanto riguarda il mio “piccolo” giardino, IMCD Italia, non posso fare altro che guardare con soddisfazione ed attenzione al 2010 in quanto è stato l’anno dell’acquisizione della Warwick Distribution da parte di IMCD BV. Questo ha significato per IMCD Italia l’integrazione della Warwick Italia (ex Warwick Massa) ed un conseguente importante e sostanzioso incremento in termini di volumi, fatturato, presenza sul mercato e soprattutto di know how grazie a nuove e preparate risorse umane. Obiettivo 2011 è di crescere soprattutto in termini di servizio ai clienti ed ai fornitori.
Materie prime
2. Questo è un problema ricorrente, ciclico, forse oggi più accentuato. Mi duole sostenere che, come spesso accade, anche questa volta l’aumento dei prezzi è spinto anche da una quota speculativa importante. In questo caso però, ad ogni livello della catena produttiva e commerciale, chi è senza peccato… Il motivo ufficiale dell’aumento prezzi è la dismissione delle produzioni poco remunerative da parte dei big mondiali e locali. Inoltre la continua e crescente richiesta da parte dei paesi dell’est (Cina e India in primis) fa sì che lo shortage arrivi ad ogni livello e tipologia produttiva, sia di materie prime povere che ricche, sia semilavorati che prodotti finiti. Normalmente queste situazioni volgono più o meno velocemente verso un equilibrio spontaneo, questo è quello che mi auguro. Prima si riesce a giungere a questo equilibrio e prima si riescono a fare pianificazioni a lungo termine che abbiano un minimo di attendibilità. 3. Normalmente i cambiamenti in natura avvengono per gradi eccetto nei casi sporadici e particolari dove si assiste a salti evolutivi. Su questo fondamento si basano normalmente le analisi scientifiche. La seconda ipotesi, il salto evolutivo, è il caso dell’azienda in cui lavoro e del settore che gestisco, la gomma. Con tutta probabilità cresceremo del 40% a livello aziendale e del 60% nel mio settore. Ritengo comunque che possa essere un 2011 di crescita generale nonostante le difficoltà di prezzi e disponibilità materie prime potrebbe proseguire . 4. L’errore più grosso sarebbe quello di sentirsi al riparo, anche in momenti in cui apparentemente le minacce di concorrenti sembrano non esistere. Sicuramente il REACH ha rallentato alcuni ingressi di pirati dell’est e far east ma ancora, di volta in volta, qualcuno si affaccia sul mercato europeo.
La disponibilità di materie prime non è sufficiente a soddisfare la domanda, di conseguenza è molto difficile per chiunque aumentare la propria quota di mercato a scapito dei concorrenti
Giovanni Gallo Lehvoss Italia
1. In generale i risultati relativi al 2010 della divisione Luvomaxx® “Solutions for Rubber” della Lehmann&Voss&Co. KG sono da ritenersi soddisfacenti. Da almeno un semestre i segnali provenienti dal mercato sembrano supportare la tesi formulata nella domanda; purtroppo nessuno può essere certo che situazioni simili a quelle generatesi alla fine del 2008 non possano ripetersi nel breve/medio termine. Riteniamo perciò necessario nel 2011 un consolidamento dei risultati del 2010 prima di poter dare una risposta definitiva. 2. Il rincaro generalizzato delle materie prime ha cause in gran parte comuni a tutte, come l’esplosione inaspettata, dal punto di vista della tempistica, della domanda asiatica e i tagli delle capacità produttive operati dai produttori di materie prime nel periodo di crisi; certo ogni prodotto ha una sua storia ed è caratterizzato da dinamiche proprie della famiglia di appartenenza; credo quindi che per rispondere più approfonditamente a questa domanda sarebbe necessario affrontare singolarmente ogni famiglia di prodotti.
Per quanto riguarda gli eventuali effetti sulla domanda del suddetto rincaro dei prezzi, sono più propenso a affermare che attualmente, e per chissà quanto tempo ancora, sia la domanda, o meglio lo squilibrio tra domanda e offerta, a influire sull’andamento rialzista dei prezzi delle materie prime, piuttosto che l’aumento dei prezzi su un eventuale raffreddamento della domanda. 3. L’altissima instabilità del mercato e l’ormai impossibile programmazione dell’attività sia con gli interlocutori a monte (fornitori), sia con quelli a valle (clienti), non consentono di fare previsioni; abbiamo pertanto preferito porci come obiettivo principale il consolidamento dei soddisfacenti risultati ottenuti nel 2010. 4. Quanto affermato in precedenza risponde, almeno per quanto riguarda il solo campo delle materie prime, anche a quest’ultima domanda, ovvero la disponibilità di materie prime non è sufficiente a soddisfare la domanda della clientela abituale, di conseguenza è molto difficile per chiunque aumentare la propria quota di mercato a scapito dei concorrenti.
Ritengo che quest’anno chiuderà con volumi produttivi leggermente superiori al 2010, ma con fatturati sensibilmente più alti
marzo 2011
Roberto Finkelberg Lanxess
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
27
Materie prime
1. Per quanto concerne il mercato europeo, la ripresa è in corso soprattutto all’estero, Germania in primis. In Italia, che dopo la Germania è il maggiore esportatore a livello europeo, l’industria dell’autoveicolo, così importante per la gomma, non riesce a dare quella carica rivitalizzan te, così necessaria alla nostra economia. Piccole e medie aziende sono, come di consueto, la nostra forza trainante; i settori dei cavi, dei tubi e parzialmente anche della calzatura hanno riscontrato un buon 2010 e continuano anche quest’anno su livelli soddisfacenti. Il sistema bancario italiano è molto solido e supporta la ripresa, sia pure non sempre come gli imprenditori vorrebbero. 2. Il rincaro delle materie prime è una conseguenza della scarsità dei principali monomeri a livello internazionale. L’Asia sta nuovamente attraversando un periodo di forte incremento produttivo, richiamando grosse quantità di questi materiali, pagandoli molto di più rispetto ad Europa ed Americhe. Sono in corso nuovi investimenti in Asia da parte dei principali produttori di monomeri per soddisfare una crescente domanda, ma che andranno a regime soltanto fra uno e più anni. Oggi, che la domanda è in leggera ripresa, più che ai prezzi, l’interesse è maggiormente rivolto alla disponibilità dei vari prodotti. 3. Ritengo che il corrente anno chiuderà con volumi produttivi leggermente superiori al 2010, ma con fatturati sensibilmente più alti. 4. Principalmente dai paesi asiatici si affacciano sui mercati europei nuovi competitori, che tuttavia non sono spesso in condizione di garantire la qualità, la competenza e l’assistenza dei fornitori europei ed americani. Penetrano sul nostro mercato grazie a offerte appetibili, creando azioni marginali di disturbo, che restano, per ora, isolate. 28 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Caratteristica intrinseca del mercato è la propensione ad acquistare solo lo stretto necessario, fare poca programmazione e alla fine sperare che tutta la supply chain non abbia intoppi
Daniele Girelli Eico Novachem
1. Per quanto riguarda Eico Novachem l’anno appena concluso ha confermato le previsioni di recupero generalizzato. La ripresa è cominciata, non così vivacemente come si sperava. Ma il tutto avviene lontano dall’Europa e gli effetti si sentono in Italia in maniera indiretta, cioè grazie alla ripresa ad esempio della Germania. È da vedere se i dati positivi registrati fino ad ora saranno mantenuti nel corso di tutto il 2011. A fronte di una prime metà dell’anno caratterizzata da un generale forte recupero in termini di volumi, si partiva però dai dati pessimi del 2009, si è poi registrato un rallentamento anche causato dalle tensioni sulle materie prime. Quindi, in particolar modo per il mercato interno, si è trattato di recuperare quanto perso in precedenza e guardando ai dati non si può parlare di ripresa se non per pochi casi particolari, trascinati dalla vivacità dei mercati esteri. 2. Le cause vanno ricercate nella volontà dei grandi gruppi di recuperare nei tempi più brevi la redditività persa
marzo 2011
nell’anno di crisi a fronte di mercati che non crescevano in modo sostanziale; si sta anche approfittando della scarsità di certi prodotti a seguito delle fermate di siti produttivi. A questo si è aggiunta una parte speculativa, sempre presente, ma che in una situazione di mercato più sensibile e debole del passato ha effetti maggiori. L’effetto più eclatante sulla domanda, ma che sta diventando sempre più una caratteristica intrinseca del mercato, è la propensione ad acquistare solo lo stretto necessario, fare poca programmazione e alla fine sperare che tutta la catena di approvvigionamento (supply chain) non abbia intoppi. 3. Il 2011 sarà un ulteriore periodo di transizione ed assestamento. I dati macroeconomici e le previsioni di crescita dell’Europa e dell’Italia in particolare sono tali da far prevedere un altro anno di sofferenza. Solo chi è già ben posizionato al traino della ripresa dei paesi emergenti potrà sperare di riprendere a crescere o di chiudere definitivamente la differenza creatasi con la crisi del 2009. 4. Sul mercato Europeo si è di fronte ad una contrazione dei soggetti presenti. La razionalizzazione dei concorrenti è causata in primis dall’entrata in vigore della normativa REACH che porta alla scomparsa di molti battitori liberi provenienti soprattutto dalla Cina. Continua poi l’andamento di acquisizioni e fusioni; in alcuni settori questo porterà alla creazione di oligopoli ancora più marcati rispetto a quelli del passato. I grandi gruppi che tendono a diventare ancora più grandi detteranno legge. L’Europa è sempre meno mercato di riferimento e molte produzioni si sono ormai spostate altrove; la dipendenza dalle importazioni si accentuerà. Diverso discorso per i prodotti finiti dove i prodotto più tecnologici, sofisticati ed ad alto valore aggiunto di produzione europea mantengono la loro posizione di preminenza.
Materie prime
Si è avuto un evidente calo dei consumi quindi delle vendite, con conseguente rallentamento, talora anche totale arresto, dei sistemi produttivi che ha provocato shortage di materie prime su scala mondiale
Mariano Sorgato Marubeni Europe 1. I risultati finali dell’anno 2010 sono effettivamente indice di ripresa, dopo la drastica riduzione del numeri e dell’ammontare delle vendite che ha profondamente segnato il famigerato anno 2009. Ciononostante, detti risultati, risultano ineluttabilmente distanti da quelli raggiunti nel corso del decennio precedente. 2. Il rincaro dei prezzi è un problema attualmente ravvisabile nei più disparati settori e, all’interno dei medesimi settori, nelle diverse materie prime e prodotti. Tale circolo vizioso, a nostro giudizio, trova il suo inizio nella già citata crisi economico-finanziaria che ha caratterizzato l’anno 2009 e di riflesso, su molti fronti, l’anno 2010, durante i quali si è avuto un evidente calo dei consumi quindi delle vendite, con conseguente rallentamento, talora anche totale arresto, dei sistemi produttivi (sbalorditivi i dati in merito ad attività commerciali cessate, fusioni od acquisizioni). Il calo – arresto della produzione ha provocato shortage di materie prime su scala mondiale, circostanza che ha gettato le basi per la ricerca, sempre più difficile, delle materie prime numericamente più scarse sui mercati e di conseguenza più care. 3. La previsione realistica dell’anno in corso consta di risultati in lieve ripresa al confronto del già trascorso 2010. 4. Lo scenario competitivo evidenzia la
prevalenza, sul mercato, di attori affermatisi e notoriamente riconosciuti come market leader o main competitors; quanto, invece, alle new entries, incombe lo spettro dei prezzi inarrivabili di concorrenti estremo orientali, numericamente in forte crescita. Nel quadro europeo, da non sottovalutare, inoltre, il potenziale delle imprese multinazionale concorrenti che inseguono ed ottengono l’abbattimento dei costi, con politiche di delocalizzazione, mantenendo altamente qualificati gli stan dard di produzione.
La ripresa sembra essersi materializzata e si sta consolidando fortemente all’estero in particolare nei paesi come Russia e Europa Est. In Italia si vede ma con meno entusiasmo e ottimismo
Cinzia Gottero
Eigenmann & Veronelli 1. Il 2010 si è chiuso bene, un anno positivo dove si poteva raggiungere anche i numeri del 2008, ma, a causa della mancanza di alcune materie prime, l’obiettivo non si è potuto realizzare. Questo trend sembra essere consolidato anche per il primo trimestre e sembra promettere il raggiungimento dei traguardi di prima della crisi. La ripresa sembra essersi materializzata e si sta consolidando fortemente
all’estero in particolare nei paesi come Russia e Europa Est. In Italia la ripresa si vede ma con meno entusiasmo e ottimismo. C’è prudenza nel definire il futuro. 2. Tutto aumenta ed aumenterà, Alcuni materiali hanno prezzo mensile e inferiore quantità rispetto alla nostra richiesta. La giustificazione dei principals è la forte richiesta dei paesi come Sud America e Estremo Oriente . È necessaria più energia per poter soddisfare il cliente e non ribaltare tutto l’aumento proposto. Certe materie prime sono aumentate in modo ingiustificato e comunque non aiutano il mercato europeo. Capiamo i clienti che ancora non sono riusciti a trasferire sui loro clienti gli aumenti del primo trimestre del 2010. 3. Non ho una sfera di cristallo, ma se ci dobbiamo basare su questo trimestre e vedendo che non ci sono le piccole avvisaglie viste nel primo trimestre del 2008 potrei dire che il 2011 può essere un ottimo anno anche per nuovi sviluppi. Il parco prodotti E&V negli ultimi mesi si è ingrandito notevolmente analizzando le richieste del mercato e le nuove formulazioni dei clienti. In alcuni casi si è vista una vera svolta formulativa e cambiamenti di polimeri con altri più innovativi. Questa ricerca avviene solitamente dove si sono colte le opportunità della crisi e quindi offrire nuovi prodotti a chi ora sta investendo per nuovi progetti. 4. Le materie prime da Estremo Oriente e India sono già in commercio e molti collaborano con questi paesi e rivendono in Italia. Anche E&V collabora proficuamente con India, Cina da ormai diversi anni e il mercato ha giudicato i prodotti ottimi e di qualità eccellente. Alcuni prodotti non sono sostituibili, in particolare da parte di chi lavora con livelli qualitativi per articoli di prestigio e quindi preferisce prodotti di produzione europea dove ci sono le garanzie e l’assistenza.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
29
Materie prime
Nel 2010 lo sbilanciamento tra la domanda e l’offerta ha portato ad un continuo aumento dei prezzi
Christian Pedone Eico Specialties
1. Il 2010 si è chiuso positivamente; Eico Specialties ha ottenuto risultati paragonabili al 2007 anno pre-crisi. La strategia adottata dell’investimento su nuovi prodotti e tecnologie ha dato gli esiti sperati. Presso la totalità dei nostri clienti, molto variegati data la nostra presenza in svariati settori, si respira entusiasmo e voglia di fare. Questo ci porta ad essere fiduciosi anche per il 2011. 2. Eico Specialties è l’anello di congiunzione tra i nostri clienti e le case che rappresentiamo. Questo ci porta a condividere le esigenze di entrambi. Negli ultimi due anni abbiamo visto una continua ristrutturazione ed evoluzione delle multinazionali che ha portato a chiusure di impianti di produzione delle materie prime ed un continuo deprezzamento di quest’ultime. La stessa cosa è avvenuta tra i nostri clienti. Nel 2010 lo sbilanciamento tra la richiesta e l’offerta, ha portato ad un continuo aumento dei prezzi. Questo trend non si esaurirà nel 2011 dovuto anche alle tensioni che attualmente colpiscono il Nord Africa. 3. Il 2011 sarà un anno fondamentale perché ci dirà se saremo usciti dalla crisi o se si dovrà ancora “soffrire”. La tendenza per il primo trimestre è positivo, an30 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
che se l’attuale situazione politica nel Nord Africa influenzerà l’andamento dei prezzi delle materie prime. 4. Ci sono nuovi interlocutori sul mercato che propongono materie prime provenienti dall’estremo oriente. Sarà sempre di più un mercato “multietnico” dove la professionalità la qualità e la serietà saranno i fattori che porteranno al successo.
Le previsioni sono di un moderato aumento nel consumo di gomma naturale e lattice di gomma naturale in Italia, stante l’attesa di un ulteriore sviluppo delle attività produttive rivolte all’esportazione
Luca Boldrini S.int.a
1. La S.int.a. si occupa di commercio e distribuzione di gomma naturale e lattice di gomma naturale su tutto il territorio italiano. Nel corso dell’anno 2010 abbiamo rilevato tra i nostri clienti un incremento nelle lavorazioni destinate all’esportazione, ad esempio nei settori della pelletteria, delle calzature e del tessile, ciò che ha consentito alla nostra azienda di archiviare l’anno con un risultato positivo. Non sappiamo dire se si tratti di una vera e propria ripresa economica, ma certamente le prospettive per l’anno 2011 sono incoraggianti. 2. Per quanto riguarda la gomma natu-
marzo 2011
rale ed il lattice di gomma naturale, i rincari registrati sono dovuti a molteplici fattori, quali l’aumentata domanda mondiale (Cina ed India in primis), l’incidenza di fattori climatici che hanno pesantemente inciso sulla produzione di molte piantagioni e, non ultime, forme speculative messe in atto in vari paesi di origine nell’intento di far salire artificiosamente le quotazioni. Trovandoci in questo momento a livelli record mai registrati in passato, è chiaro che molte realtà produttive (soprattutto di piccole dimensioni) lamentano notevoli difficoltà finanziarie, dovendo impegnare (sempre che riescano ad averne accesso) capitali doppi rispetto ad un solo anno fa, con l’impossibilità per molti di riuscire ad adeguare in tempo i propri listini di vendita a fronte di nuovi, improvvisi aumenti del costo delle materie prime. 3. Al momento in cui scriviamo (inizio di febbraio 2011), le nostre previsioni sono di un moderato aumento nel consumo di gomma naturale e lattice di gomma naturale in Italia, stante l’attesa di un ulteriore sviluppo delle attività produttive rivolte all’esportazione nei settori della pelletteria, delle calzature e del tessile. Per contro rimane un grande interrogativo sul futuro di tutte quelle attività legate direttamente o indirettamente alla presenza della Fiat sul territorio nazionale. Circa le quotazioni delle materie prime da noi trattate, rimane molto difficile prevedere cosa faranno i mercati nel corso dei prossimi mesi, ma certo non ci stupiremmo se dovessimo rilevare delle correzioni al ribasso più o meno accentuate. 4. Almeno per quanto riguarda le materie prime da noi trattate, rispetto al passato non registriamo significative novità sul mercato italiano, dove la presenza di importanti e conosciuti operatori è in molti casi pluriennale se non storica, come d’altra parte nel
Materie prime
caso di S.int.a. S.r.l., che è al servizio degli utilizzatori italiani di gomma naturale e lattice di gomma naturale da oramai due decenni.
Se l’aumento delle materie prime rimane entro parametri fisiologici a medio termine ci potrebbe anche essere un effetto positivo, quali il ripristino delle scorte di magazzino e quindi un aumento dei volumi di vendita
Giuseppe Rossi Torchiani
1. Il 2010 ha registrato un certo miglioramento rispetto al 2009, ma certamente siamo ancora piuttosto lontani dai livelli pre 2008. La nostra società distribuisce i prodotti solo sul territorio nazionale, quindi non abbiamo diretta conoscenza della situazione all’estero. Parlando con i nostri fornitori stranieri registriamo comunque un andamento molto vivace nel Far East e assai meno in Europa. Si può quindi dire che certamente il peggio sembra alle spalle, ma la ripresa è lenta e piuttosto incerta 2. Il rincaro delle materie prime è effettivamente il problema del momento, e in taluni casi si accompagna ad una problematica disponibilità. Le cause sono molteplici, tra le principali mi sentirei di includere - La domanda nel Far East, che continua ad essere alimentata da una crescita vicina alla doppia cifra percentuale e che contribuisce quindi all’incremen-
to dei prezzi. Bisogna anche considerare che – in genere – i prezzi che sono disposti a pagare i trasformatori asiatici sono più alti di quelli europei - La chiusura temporanea o definitiva di alcuni impianti produttivi - La riottosità da parte dei produttori di materie prime ad investire in nuove capacità produttive (o a rimettere in marcia gli impianti fermi), stante le incertezze dello scenario economico a livello globale - La concentrazione in pochi impianti della produzione mondiale. Gli effetti sono altrettanto molteplici e non sempre positivi - Difficoltà da parte degli utilizzatori finali a ribaltare gli aumenti subiti, in particolare per coloro che operano nell’industria manifatturiera - Difficoltà di programmazione del lavoro, in quanto ritardi e incertezze nella disponibilità di alcune materie prime sono all’ordine del giorno - Possibile ripercussione nei prossimi mesi sull’andamento economico finanziario della clientela, proprio in virtù dell’impossibilità di ribaltare in toto gli aumenti subiti. 3. Questa è certamente la domanda più difficile. Se l’aumento delle materie prime rimane entro parametri fisiologici (cosa che per la verità non sembra…) a medio termine ci potrebbe anche essere un effetto positivo, quali il ripristino delle scorte di magazzino e quindi un aumento dei volumi di vendita. Se invece il problema assume carattere patologico, con incrementi di prezzo esagerati e con disponibilità insufficiente, potremmo assistere a mancate produzioni, quindi a diminuzioni del giro di affari e nella peggiore delle ipotesi ad una situazione simile a quella vissuta nel 2008, con crollo repentino della domanda e conseguente crollo anche dei prezzi. 4. La presenza di materie prime provenienti dal Far East è ormai una realtà consolidata. Si tratta di prodotti con qualità paragonabile a quella dei prodotti europei.
Si potrà parlare di ripresa quando si raggiungeranno e supereranno i valori dell’anno 2007, accompagnati da una crescita annua non inferiore al 4%
Riccardo Musci Zeon Europe
1. L’anno 2010 per Zeon Europe GmbH si è chiuso con un + 40% rispetto all’anno precedente, il 2009 l’anno della crisi. Si può quindi parlare di recupero ma non di ripresa. Si potrà parlare anche di ripresa quando si raggiungeranno e supereranno i valori dell’anno 2007, accompagnati da una crescita annua non inferiore al 4%. 2. La causa del rincaro delle materie prime è una causa sistemica: le sue componenti si possono attribuire alla difficoltà di reperimento delle materie prime per ogni filiera produttiva, alla speculazione e alla grande crescita del mercato nell’area BRIC, in confronto con una economia ancora in difficoltà sia in EU che in USA. L’ effetto sulla domanda persisterà come nell’anno 2010: il mercato EU soffrirà per fenomeni di carenza di materie prime e aumento prezzi. 3. L’anno 2011 continuerà con una crescita positiva rispetto all’anno 2010. Zeon Europe GmbH per sostenere una rapida crescita, che possa permettergli di raggiungere rapidamente e superare i valori del 2007, sta avviando nuove produzioni e cambiamenti nei propri modelli di business. 4. Zeon Europe GmbH non rileva la nascita
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
31
Materie prime
di nuovi concorrenti nella produzione di materie prime né in EU né a livello globale, bensì la concentrazione o la necessità di tutti nell’operare in nuovi scenari globali. Zeon Europe GmbH rileva altresì la nascita di nuovi mercati e quindi nuovi concorrenti per noi e per i nostri clienti sia nel mercato Italiano che in quello EU. Questo fenomeno conosciuto come globalizzazione dovrà prevedere per tutti in EU e in maggior misura in Italia, un cambiamento rapido verso l’internazionalizzazione e verso nuovi modelli di business.
A differenza di qualche anno addietro è molto più diffusa l’incertezza dei clienti sulla visione del medio periodo, che li porta ad ordinare il materiale strettamente necessario all’ ultimo momento
Mario Valanzese Caldic
1. Il 2010 ha confermato, per Caldic italia e Gruppo, il trend di risultati positivi che fortunatamente continua e migliora di anno in anno. Nel 2010 sono state acquisite due importanti compagnie di distribuzione operanti nei paesi scandinavi e in U.K. e per il 2011 sono previsti ulteriori investimenti nell’ ampliamento del gruppo, sia in Europa che in Asia. Facendo tutti gli scongiuri del caso, il 2011 è partito in modo positivo per tutti i settori ma mi preme sottoline32 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
are la crescita del settore alimentare. 2. Onestamente ne sento tutti i giorni tante e le motivazioni sono più o meno convincenti ma non mi sento di riportarle. Facendo una veloce comparazione rispetto ai volumi mossi nel 2008 non si notano dei grossi aumenti di richiesta, ma ovviamente i prezzi sono più alti e la reperibilità è decisamente più critica. A differenza di qualche anno addietro è molto più diffusa l’incertezza dei clienti sulla visione del medio periodo, che li porta ad ordinare il materiale strettamente necessario all’ ultimo momento, trovando a volte difficile reperimento, visto che i produttori stanno centellinando gli arrivi sulle diverse materie prime. In questi momenti direi che è quasi impossibile per un distributore poter fare degli stock mediamente ampi, in quanto si opera solamente in forniture prioritarie, ovviamente in ritardo e con prezzi in costante cambiamento. 3. Né ottimiste né pessimiste, ma realisticamente parlando credo che questa tensione sulla reperibilità nei tempi stabiliti perduri per tutto l’anno corrente, tenuto conto del fatto che fortunatamente la domanda rimane sostenuta. 4. Nuovi concorrenti, nell’ ultimo periodo, se ne sono affacciati tanti soprattutto con promesse di forniture a prezzi “molto particolari”; ma questo preferisco non commentarlo, lascio ai posteri “l’ardua sentenza”. La competizione se sana e corretta è sempre stimolante soprattutto per un amante del benchmark come il sottoscritto, che cerca sempre di migliorare e migliorarsi; ma ultimamente noto poca logica nella competizione, soprattutto tra chi cerca di immettere nuovi prodotti vedendo il mercato della gomma come un “mercato facile”, per poi ovviamente scoprire che non è così semplice come sembra. Per rispondere alla seconda parte del-
marzo 2011
la domanda credo che nessuno si senta al riparo, dopo che abbiamo potuto notare che il REACH, ottima idea ed organizzazione, è un ostacolo ben aggirabile dai produttori extra UE, e per tutti è stato un bell’extra costo da ripartire sulla catena finale dei consumatori.
Il presente vede i mercati asiatici ( e non solo) voraci e mai sazi consumatori di materie prime e non certo particolarmente interessati a esportare sul nostro territorio con profitti inferiori.
Vittorio Mancin Eurochimind
1. Per quanto ci riguarda il 2010 si è concluso con risultati eccellenti. Sia le vendite Italia che estero sono cresciute sensibilmente facendo registrare un incremento complessivo del fatturato di oltre il 37% rispetto al già ottimo, per noi, 2009. La domanda è stata robusta in tutti i settori seguiti e per tutto l’arco dell’anno con solo una progressiva flessione negli ultimi due mesi. 2. e 3. Le principali cause di queste situazioni sono evidentemente di carattere strutturale e dimensione globale. Certo è che per quanto riguarda tutte le principali famiglie prodotto da noi trattate, i trend di crescita dei consumi previsti nei mercati cosiddetti emergenti sono ben superiori alle nuove capacità produttive in istallazione a breve e medio termine. Questo, salvo eventi straordinari co-
Materie prime
me quelli verificatisi nel 2008, porterà inevitabilmente un lungo periodo di disponibilità limitate, allocazioni su base storica, scarsissima flessibilità e prezzi in aumento. 4. Il mercato delle materie prime, per sua natura, è sempre stato soggetto a continui tentativi di introduzione di nuovi prodotti e nuovi players. Questo, a mio avviso, è salutare per l’industria perché stimola il miglioramento tecnologico dei prodotti e ne contiene i prezzi attraverso la concorrenza. La storia ha dimostrato che nessuno, qualunque sia la sua posizione di rendita, può ritenersi al sicuro da queste dinamiche. Il presente, tuttavia, vede i mercati asiatici ( e non solo) voraci e mai sazi consumatori di materie prime e non certo particolarmente interessati a esportare sul nostro territorio con profitti inferiori.
2. Il rincaro delle materie prime è principalmente legato alla forte domanda e all’insufficiente offerta. Crediamo che il mercato sia in grado di recepire questo aumento stante la situazione corrente. 3. La domanda risulta essere sostenuta per il primo semestre dell’anno, ma al momento non abbiamo completa visibilità dell’andamento del mercato a fine anno. 4. A parte i tradizionali (Americani e Giapponesi) e gli emergenti (Cinesi e Russi) non percepiamo altri concorrenti sul mercato. Non vuol dire che sottovalutiamo i nostri concorrenti ma crediamo altresì che l’innovazione sia uno dei prerequisiti principali da perseguire al fine di erigere delle “barriere all’ingresso”.
Per quanto riguarda nuovi potenziali concorrenti, l’innovazione è uno dei prerequisiti principali da perseguire al fine di erigere delle “barriere all’ingresso”
Vi è il rischio di un tendenziale rallentamento della domanda, nel momento in cui i costi delle materie prime non fossero più sopportabili dagli utilizzatori, o la limitazione di disponibilità di prodotto ne vincolasse il relativo utilizzo Polimeri Europa
Gaetano Esposito Solvay Solexis
1. Con riferimento alla sola Business Unit Tecnoflon, devo dire che la seconda parte del 2010 ha confermato la buona domanda che si era avuta nel primo semestre. Abbiamo riscontrato forte richiesta di tutta la gamma dei nostri prodotti sia in Italia che all’estero.
1. Per il settore della gomma sintetica il 2010 si è chiuso positivamente con incrementi di domanda di circa il 1015% rispetto all’anno precedente in Italia, e fino al 20% in Europa. Questi significativi incrementi sono giustificabili non solo in relazione ad una ripresa dei consumi dopo la crisi della seconda metà del 2008 e della prima parte del 2009, ma anche ad evidenti fenomeni di variazione di
stock avvenute nel corso del 2010. È molto probabile che la componente stoccaggio-destoccaggio sia stata prevalente rispetto a quella della variazione vera e propria del consumo. Si può senz’altro affermare che la ripresa, sia in Italia che in Europa, sia effettivamente cominciata mentre, per quel che riguarda la componente export verso i mercati delle economie emergenti (soprattutto Asia e Latin America), non abbia mai rallentato. Anzi, anche in relazione al punto successivo, si può dire che la richiesta in questo momento sia più forte che mai. 2. I prezzi delle gomme sintetiche sono, da mesi in continua tensione in Italia, in Europa ed, ancora maggiormente, in Estremo Oriente dove hanno raggiunto livelli record e che, talvolta, superano le quotazione europee anche del 20%. Queste tensioni sono state alimentate da una forte domanda che, in alcuni casi è motivata da forte carenza di prodotto a livello mondiale, come ad es. nel settore delle gomme EP(D)M. In altri casi, le altissime quotazioni raggiunte dalla gomma naturale, dovute alla forte domanda associata ad una ridotta disponibilità per raccolti funestati dal maltempo e ritardi nell’avviamento di nuove piantagioni, influenzano la domanda ed i prezzi (al rialzo) di prodotti sintetici alternativi quali SBR e BR. Inoltre, la ridotta disponibilità di alcune materie prime a livello mondiale, ed in particolare del butadiene (componente fondamentale di una serie di gomme e lattici sintetici), ha ulteriormente contribuito ad alimentare la salita dei prezzi. Tutto ciò potrebbe portare ad un progressivo “riscaldamento” della filiera dei prezzi senza tuttavia avere un vero e proprio impatto sui consumi; in alternativa vi è il rischio di un tendenziale rallentamento della domanda, nel momento in cui i costi delle materie prime non fossero più sopportabili dagli utilizzatori (con l’eventuale difficoltà del trasferimento a valle degli incrementi), o la limitazione di disponibilità di prodotto ne vincolasse il relativo utilizzo.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
33
Materie prime
3. In Europa lo scenario più probabile potrebbe essere il primo, quindi una tendenziale ripresa dell’inflazione rispetto ai livelli minimi di questi due ultimi anni, senza impatti rilevanti sul trend di domanda. Più complesso lo scenario in Asia, dove i forti trend di sviluppo hanno già innescato significativi incrementi dei prezzi, che potrebbero indurre alcuni governi (ad es. la Cina) ad intervenire con strumenti di politica finanziaria per calmierare la “bolla” o, in assenza di que-
È comunque vero che in Asia si assiste ad una crescita progressiva di nuovi produttori o al rafforzamenti di quelli già esistenti, in particolare cinesi e coreani. Finché il mercato locale continuerà a crescere ai tassi attuali la loro attività sarà principalmente orientata alle aree domestiche; nel momento in cui la domanda si rialli neasse all’offerta, con un conseguente riequilibrio anche nei costi di alcune materie prime (ad es. il butadiene), costituirebbero nuovamente una minaccia competitiva anche in Europa.
sti, portare a situazioni di rallentamento della domanda per i motivi descritti in precedenza. 4. Il settore delle gomme sintetiche in Europa è da sempre un mercato aperto alla presenza di operatori globali, provenienti da Asia, Nord e Sud America. Per i differenziali di prezzo citati nella prima risposta, attualmente i produttori europei competono adeguatamente sia sul mercato domestico di riferimento che nel ruolo di esportatori al di fuori dell’Europa.
Nuova edizione 2011 Annuario L’Industria della Gomma L’industria italiana della gomma ne ttori pagi 250 0 produ a 60 gomm oltre ine con rticoli in acch m a i d di itori forn ie prime 0 0 i 3 mater otti più d e prod i d inaia cent
con CD
2 011 Annuario
Yearbook of the Italian Rubber Industry
CD-ROM INCLUSO PER UNA RICERCA FACILE E VELOCE
www.gestoeditore.it
2 011 Annuario
Copywrite r©2 011 Ges to E dit ore
SBR & BR NBR & NBR/PVC Polyisoprene SKI-3 & SKI-3S Butyl Rubber Polychloroprene CR EPDM FKM SBS & SIS Carbon Black Chemicals Paints, Inks, Cements & Lubricants Butyl Rubber & Natural Rubber Reclaim Natural Rubber Powder
Yearbook of the italian rubber industry
ziale e par anch one uzi rod rip la ata iet
v
20038 Seregno (Mi) - Italy - Via Solferino, 10 Tel. + 39.0362.224101 - Fax +39.0362.221880 info@tecnopolimeri.com
È
CERTIFICATO N. 3641
s.r .l. -
L’industria italiana della gomma gesto editore
€ 80
www.edifis.it Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano - Tel +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it 34 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
marzo 2011
Geni particolari: QualitĂ , Tecnologia, Innovazione
in partnership with Mescole siliconiche, fluorurate, perfluorurate, AFLASTM
Mescole omologate/certificate NBR, EPDM, HNBR, ECO, AEM, ACM, PU
L'INDUSTRIA DELLA GOMMA / ELASTICA Periodico mensile di informazione tecnica ed economica
Abbonamento annuale: Italia € 90 Europa € 100 Estero € 130
ILIE
EL
AS
LE
TO
ME
-755
6
MA TER
0019
IR
ES
I
RI
IE P
RIM
SN
ER
NT
ILIE
NT
I
ED
E
EG
LI
584
ALT
RI
PO
LIM
ER
- Fi
liale
662/
96
- Fi 2/96
/b Le
gge
e 66
a 20
Legg
mm
20/b
2, co
ma com
NO
LU
VE
MB
GL IO
RE
GO
201
0-
O2
ME
RO
009
9
-N
UM
ER
O6
-A % - 45 ale abb.
lD
z. in
ria
Co
iffe
pedi
. in
ediz
- Sp
sile
sile
-S
pedi
z. in
abb.
abb.
Quel è un lo che a ce vi s rta d erve urez za ol
Men
��
mp
ou
ren
nd
ce
ing
me re tru mm ire. questo è scole una manu a di du ments, quell o artic co o ch oli di po ali ed au rometri n la su e do veHte ca sizion toma shor a ampia EX so mpione, amento tici e di e e irhd del no e luz dis è in Gew PO ntra posit grad ce� In ag LionCe O forn stro ce ivi ggio isc giunt adat Tel: erbe MtaPpe o di forn � del shor e servi ntro di ta st a, Or tte ire un� e info +32 (0 raßl’aeccre UtuN �� parte e irhd zi di tara ratura ch 8 -dita DleIN esige a @hp )8 di cip tu e � me 7 G 47 Gibi ione tutte le ra di du c-hq 59 00nto nzHe.Q prove int az� co marc rome T Sduprro Via tre Inst er � .com 61 50 ESIup tri nt �� metri laborat sta he Dell’ l en ru un -w or e a� cic , la Indu men ins - Ba “c ww Fax: stria ts s. erta tallati, iali e più li di .hex +32 elgi dure , 73 r.l. um zza”. possono di 1000 - 24 Stru polc (0)8 126 gara 7 om Berg menti ntirv poun 59 61 i amo da la ding 69 - Ita bora ly .com Tel.: torio pe +39 035 r il cont 460. 146 rollo di Fax +39 gomm 035 a e pl 460. 687 astica - ww w.gi bitre .it in fo@ gibi tre.it rant
ILIE
NT
I
EM
ST
NU
post
post
ate
xp
ad
ES
DIC
•A
rt.
t. 2, - Ar % - 45 ale
AM
He
Un
IR
liale
di M
di M liale - Fi 96 662/ gge /b Le a 20 mm 2, co rt. -A % - 45 ale post
10:
- IS
0019
LIM
ES
ilano
ilano
- IS
- IS SN
IR
di m elle tutt esco princ ip e le le d i g ali s ap Off plic omm ocie ri azio a in tà a uti amo lm no ni lizz u o v di ato na v go ative ndo p a mm da e ed am i cli sta g a. i alt r lo s pia am en vilu aq me ma ti: s p ua sco celta di p lità po e com le p d rod ,p ron i polim art la pro ott me patte ne te i pe eri r g duzio a s e rq lob stris cole n spug ll’uso u als ale ne ne e ias pe me cia co re e ...o me i tip r c s n o c gli ti ole lo come n od o un me filtra ua, p rate i pro sco Il vo misura a “durez stro la zione le za te ces cch richie lavor certa . anti e eo so ”, int prec sta è qu o è impo fiam non esa isa du ella g rta ran in go ma Gibit rezza di otte nte e se uli di ne ga mma, la ga re Ins Men
Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556
ER
K20
ilano
-755
6
-755 0019 SN
K2010: LE MACCHINE
583 57 0
NS
di M
GENNAIO · FEBBRAIO 2011 - NUMERO 1 6
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ME
-S
UNA CONFERENZA TECNICA
NA NO CAR SEB ICH INO E AN ALIS INNO VA I TE RM ILE DE IC GL A I
STA
sile
MERCATI DELLE MATERIE PRIME
SIS TEM ASS I IN MP EM FOR AG BLE MDIF GIO A2 GO ETT 00 DELIR ATIV MM ON SCIL: PR I OLOG 9 ME I IA IC NS MEA OIM ILE NSGE NEI GIU ILE NO DE GL DE VA DIZ IE GL LA I I E S LA ST INTCOMER OM LAB ER HIE I E D OR IE STAEGL DE ATO GL MEI ALTR IA RIO LTR SCO I PO IP LE LIM O
585
Men
SCARTI DI LAVORAZIONE
��
��
abbonamenti@edifis.it
www.edifis.it
BR
E2
010
-N
UM
ER
O1
0
Mescole speciali
LTE si dedica in esclusiva al mercato conto terzi di a.d.p.
Dopo un 2010 che ha chiuso positivamente rispetto l’anno precedente, il 2011 è iniziato all’insegna del cambiamento per LTE, l’azienda di Villongo (Bergamo), specializzata da ormai 18 anni nella produzione di mescole speciali a base di gomme fluorurate e siliconiche di altissima qualità.
Alle origini Fondata nel 1993 da Giuseppe Martinelli, oggi presidente di LTE, la società nacque dall’esigenza di altri soci, che operavano nel campo dello stampaggio gomma, ad avere una società che producesse mescole speciali per soddisfare le esigenze di stampaggio di articoli tecnici a base di gomme speciali come le gomme fluorurate e le gomme siliconiche. L’iniziativa ebbe successo e dopo 18 anni di attività LTE riusciva a produrre un fatturato di 7 milioni di euro ed un volume pari a 70 tonnellate/mese di mescole (30 tonnellate/mese di mescole a base di fluoroelastomero e 40 tonnellate/mese di mescole a base di gomma siliconica) di cui il 50% dedicato al consumo per i soci e 50% per conto terzi. Ora dopo 18 anni, LTE decide di cambiare totalmente l’assetto della società, per meglio soddisfare le esigenze di mercato sia locale/nazionale sia internazionale. La società annuncia, infatti, l’uscita da due grandi realtà industriali del mondo dello stampaggio gomma ovvero dal gruppo Tecno-Invest srl, holding che raggruppa svariate aziende produttrici di o-ring, guarnizioni ed estrusi in gomma in Italia e Spagna, nonché altre realtà commerciali in Europa e Stati Uniti e dalla Origom spa,
azienda storica specializzata nella produzione di o-ring di altissima qualità per il settore automotive. L’uscita da queste due società rappresenta un avvenimento molto importante poiché cambierà totalmente l’immagine percepita dalle aziende della ‘Rubber Valley’ ovvero la valle del Sebino che in precedenza consideravano LTE al pari di un concorrente produttore di guarnizioni stampate. È importante sottolineare che questa non è stata una scelta obbligata
L’assetto della società cambia per meglio soddisfare le esigenze del mercato sia nazionale che estero bensì una decisione atta a rendere LTE indipendente e libera di operare e crescere come produttore di sole mescole per i vari settori industriali. La nuova LTE annovera oggi nel proprio staff come Amministratore Delegato responsabile della produzione/manutenzione, Anselmo Volpi (ex socio fondatore di Origom) che con la sua importante esperienza trentennale nel campo dello stampaggio potrà offrire un miglior supporto tecnico nella gestione del ciclo produttivo in tutte le varie fasi di processo per la
La sede della LTE a Villongo.
produzione di mescole a base di gomme speciali.
Il marketing e le linee produttive Per quanto riguarda il mercato, LTE opera sia a livello locale/nazionale che internazionale come verso i paesi della comunità europea (in particolare Germania, Svezia, Spagna e paesi dell’est europeo), India, Turchia e paesi emergenti. Il 30% del volume prodotto è dedicato al mercato internazionale, mentre il rimanente 70% è assorbito quasi totalmente dal mercato locale. Tra i settori applicativi quello che più di tutti risulta interessante per LTE è il settore dell’automotive a cui è dedicato oggi il 70% della produzione delle mescole, mentre il rimanente 30% è dedicato all’articolo tecnico in settori come quelli del riscaldamento, navale, aerospaziale ed altri campi applicativi che richiedono mescole speciali a base di fluoroelastomero e silicone. L’obiettivo, come già detto, è quello di incrementare la penetrazione nei
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
37
Mescole speciali
tivi, mentre il laboratorio R&S e Controllo Qualità utilizza due risorse specializzate. Il personale rimanente si occupa dell’amministrazione/contabilità.
Il sistema qualità
Si punta a produrre un fatturato di 10 milioni con una capacità produttiva di 45 ton/mese di mescole
La linea gomma fluorurata.
mercati attraverso nuove strategie soprattutto nei mercati emergenti, oltre a rafforzare la presenza nel mercato locale. In tal senso, l’azienda si è impegnata ad implementare le proprie linee produttive per arrivare a produrre un fatturato vicino a 10 milioni di euro ed una capacità produttiva pari a 105 tonnellate/mese, di cui 45 ton/mese di mescole a base di gomma fluoroelastomerica e 60 ton/mese di mescole siliconiche. LTE si avvale oggi di due mescolatori chiusi tipo banbury, rispettivamente di 30 e 60 litri, di 5 mescolatori a cilindri (servizio) di cui 2 da 1500, 1 da 1000 e due Battaggion da 1200 e rispettivi batch-off. Le linee utilizzano un software gestionale del processo produttivo che consente di controllare ogni singolo passo del processo di mescolazione come il controllo di ogni ingrediente in termini di qualità e quantità del prodotto oltre alla tracciabilità dello stesso. Inoltre, il sistema è in grado di monitorare in modo continuo tutte le fasi del processo mediante l’analisi dei vari parametri (temperatura, energia 38 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA
assorbita, pressione del pressatore ed altro ancora). Il software, naturalmente, può memorizzare migliaia di formulati completi del rispettivo ciclo di mescolazione. La produzione si avvale anche di un estrusore bivite per la produzione di trafilati a striscia continua, panetti (solo su gomma siliconica) ecc. In funzione delle esigenze del cliente le mescole possono essere fornite in diversi modi: festonate, panetti bobine, arrotolati con spessori secondo quanto chiesto dal cliente.
La struttura aziendale La società dà lavoro a un totale di 20 risorse che sono distribuite come segue. La direzione è composta da un presidente, Giuseppe Martinelli, dall’Amministratore Delegato Stefano Siviglia che si occupa della direzione commerciale e dall’Amministratore Delegato Anselmo Volpi, responsabile della produzione/manutenzione. Nei reparti produttivi operano ad oggi dieci addetti dedicati totalmente ai cicli produt-
marzo 2011
LTE è una società certificata ISO 9001, ed in tal senso tutte le funzioni aziendali sono sottoposte alle regole di controllo, tracciabilità, metodi operativi ecc in accordo con quanto previsto dalle normative vigenti. Il sistema qualità prevede una serie di interventi atti a garantire un ciclo produttivo efficiente e qualitativamente affidabile, come: - controllo materie prime in entrata attraverso l’utilizzo di strumentazioni da laboratorio con i relativi metodi analitici allo scopo di verificare le rispettive specifiche concordate con i propri fornitori; - controllo del ciclo mescole attraverso appropriata verifica degli ingredienti introdotti, in termini qualitativi e quantitativi (dosaggio ingrediente mediante bilance appropriate e sottoposte a controllo periodico di taratura così come previsto dal manuale della qualità aziendale); gestione, mediante software, del ciclo mescole con il controllo dei tempi, temperature, energia assorbita durante il processo di mescolazione; - controllo al 100% delle mescole prodotte in termini di parametri reologici e reometrici o in accordo con quanto stabilito con i rispettivi clienti come le proprietà chimiche e tensili della mescola; inoltre, il sistema qualità garantisce una corretta procedura per tutta l’attività riguardante lo sviluppo di nuove mescole; - gestione delle procedure relative all’assistenza tecnica ed eventuali reclami attraverso la collaborazione di funzioni come il laboratorio ed il coinvolgimento di personale tecnico.
Il laboratorio e l’assistenza tecnica Il laboratorio LTE ricopre la doppia funzione di laboratorio di ricerca e sviluppo e controllo qualità. Nel primo caso si avvale di tutta la strumen-
Mescole speciali
Il magazzino materie prime.
Mescolatore chiuso per silicone.
tazione atta a soddisfare lo studio di un nuovo sviluppo mescole attraverso l’attuazione delle procedure di preparazione mescola con mescolatori da laboratorio e relativa caratterizzazione sia fisico-meccanica che chimica della mescola in fase di sviluppo. L’attività relativa al controllo qualità si avvale di idonee strumentazioni per ottemperare alle specifiche standard ed alle specifiche concordate con vari clienti. Il laboratorio è provvisto di strumenti in grado di soddisfare le esigenze interne/esterne dell’azienda quali: DSC (Differential Scanning Calorimetry) per la determinazione della Tg (transizione vetrosa dei polimeri), temperature di fusione o di solidificazione di varie sostanze organiche ecc., TGA (Termogravimetria), che viene utilizzata normalmente per la determinazione quantitativa dei prodotti principali che compongono un formulato, FTIR (Spettrofotometro in Trasformata di Fourier), in grado di produrre spettri specifici dei vari polimeri nonché di varie sostanze chimiche, 2 MDR (Mo-
ving Die Rheometer) reometri a camera oscillante per la determinazione della cinetica di vulcanizzazione delle mescole a base gomma, la cosiddetta “curva reometrica”, Viscosimetro Mooney, dinamometro per la caratterizzazione delle proprietà tensili ed altro del vulcanizzato, durometri, bilance e varie attrezzature da laboratorio. Il laboratorio utilizza anche di una pressa a iniezione orizzontale MIR 135 tonnellate, utilizzata per le prove di stampaggio su mescole in fase di sviluppo. LTE opera in accordo con il manuale di qualità ISO 9001 che prevede l’assistenza post-vendita. In caso di reclamo da parte del cliente l’assistenza tecnica interviene andando dal cliente per la verifica del difetto reclamato, se il problema è relativo ad una non corretta impostazione dei parametri della pressa ai fini di un corretto ciclo di stampaggio, si interviene direttamente in loco, diversamente se la causa del reclamo è derivata dalla mescola si procede a far rientrare la
mescola per le modifiche appropriate al caso. L’assistenza tecnica si avvale della collaborazione del laboratorio qualità che utilizza speciali apparecchiature come lo spettrofotometro (FT-IR), termogravimetria (TGA), (DSC), per identificare la causa del difetto rilevato dal cliente. L’assistenza tecnica è garantita anche per le problematiche di utilizzo dei pezzi stampati.
Il futuro Come già abbiamo avuto modo di dire il futuro di LTE è tracciato con il potenziale aumento della capacità produttiva (più 40% entro i prossimi anni) insieme con una nuova strategia di mercato mirata ad aumentare i volumi di vendita delle mescole speciali, dove la qualità del ciclo produttivo oggi è ampiamente migliorata grazie ai nuovi sistemi di controllo. Inoltre, la società, allo scopo di migliorare anche le condizioni produttive, intende ampliare la propria sede entro i prossimi due/tre anni.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
39
Incontro tecnico
K 2010 e dintorni: un successo annunciato di Antonino Di Pasquale
È stato un successo l’incontro tecnico dedicato a “K 2010 e dintorni”, che si è svolto a Milano il 22 febbraio organizzato da Assogomma e dalla nostra rivista, come l’interesse suscitato dall’annuncio lasciava prevedere. Nove le relazioni, tutte su temi legati all’attualità tecnologica ed al mercato, e oltre un centinaio i partecipanti. L’incontro è stato aperto da due interventi di presentazione di Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, e di Eugenio Faiella, direttore de “L’Industria della Gomma/Elastica” ed è stato moderato da Fabio Negroni, direttore del Cerisie. Il testo integrale delle relazioni verrà pubblicato nei prossimi numeri della rivista. Qui ne diamo un rapido riassunto insieme a una documentazione fotografica.
LE RELAZIONI Polimeri Europa
L
a prima relazione è quella di Polimeri Europa, dal titolo “Polimeri Europa e i produttori di pneumatici: una strada sostenibile verso le nuove direttive europee”. Il relatore, Maria Elisa Pattuelli, introduce i nuovi concetti riguardanti la Direttiva 2005/69/EC – sostituzione degli oli altamente aromatici con nuovi gradi di gomma ESBR e SSBR –, il Regolamento EC 1222/2009 relativamente alla etichettatura dei pneumatici e il Regolamento EC 661/2009 sui requisiti minimi per l’omologazione dei pneumatici per quanto riguarda RR (Rolling Resistence), WG (Wet Grip) e rumorosità attraverso lo sviluppo di nuovi gradi di SSBR per l’industria del pneumatico. Il relatore continua con l’affrontare le tematiche degli oli alternativi a quelli aromatici (DAE) presentando i nuovi
gradi reperibili nel mercato come ad esempio il TDAE, MES, Heavy Naphthenics e RAE con le proprie specificità chimiche e prestazionali. Conclude con gli speciali gradi di gomme prodotte da Polimeri Europa per il settore pneumatici contenenti oli alternativi oltre ad una vasta varietà di copolimeri SSBR, sia a differente rapporto butadiene-stirene sia a diversa composizione microstrutturale della fase butadienica del polimero (variazione del contenuto di unità 1,2 vinile).
Doss Visual Solution
“D
oss ed il customer satisfaction: l’incontro tra qualità e produttività” è il titolo della relazione di Daniel Oscar Salvà. Qualità ed eccellenza, produttività e competitività, questi gli argomenti affrontati dal relatore. L’utilizzo della visione artificiale è vista non solo come strumento, ma come opportunità di continuo miglioramento. “La
nostra miglior risorsa”, afferma Daniel Oscar Salvà, “sono i clienti perché essi hanno in mano il mondo, e soddisfare loro significa averlo noi stessi”. Il relatore continua sui concetti di qualità ed eccellenza come obiettivi fondamentali per qualsiasi società. Migliorarsi continuamente anche per raggiungere livelli di competitività tali da consentire alla società di gareggiare con il mercato mondiale. Il relatore affronta la seconda parte della presentazione su argomenti legati alle tecnologie utilizzate per offrire macchinari sempre più performanti alla propria clientela e sviluppando con essi sistemi dedicati alle specifiche esigenze.
Eico Novachem
L
a società italiana presenta la relazione della Schill + Seilacher Struktol dal titolo “High technology process additives developed for use with different mixing techniques for improved performance”. Il relatore, Peter Kosczinsky, inizia con l’introduzione di concetti come: lo stampaggio ad iniezione, additivi di processo, benefit ottenibili. Il relatore continua nell’esplicitare quali sono le difficoltà che si incontrano nel processo di stampaggio a iniezione e, in tal senso, presenta una serie di soluzioni attraverso l’utilizzo in mescola di speciali additivi (processing aid) in grado di migliorare quei parametri legati alle varie fasi di stampaggio. Tali additivi presentano proprie caratteristiche chimico-fisiche ed espletano azioni differenti tra loro quando sono usati in mescola. Conclude la relazione mostrando il comportamento dei vari tipi
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
41
Incontro tecnico
di process aid utilizzati in mescole sia a livello del processo di mescolazione sia a livello delle proprietà reologiche e reometriche delle varie mescole ottenute. Eugenio Faiella (a sin.) e Fabio Bertolotti.
Fabio Negroni
Gibitre
I
l relatore Mauro Belloni parla di “Durezza della gomma: sviluppi di Gibitre e tendenze tecniche del mercato”. Con l’introduzione dei metodi di misura della durezza, il relatore mostra quali sono i principali fattori che ne influenzano la misura, come ad esempio modulo elastico e proprietà visco-elastiche della gomma, spessore del provino, geometria del penetratore dello strumento di misura, pressione esercitata sul penetratore, velocità di applicazione del carico, tempo dopo il quale viene registrata la durezza. Nel settore della gomma sono comunemente utilizzati due tipi di durometro: lo Shore e IRHD; il primo può usare differenti tipi di penetratore e pressione come ad esempio quelli utilizzati per la gomma compatta, lo Shore A, per gomme mediamente morbide, e lo Shore D per gomme/plastiche dure. Altri tipi di durometri Shore come lo Shore AO e Shore OO sono adoperati per le gomme espanse, mentre per i piccoli spessori è utilizzato lo Shore M. Il relatore continua col presentare le caratteristiche costruttive del durometro IRHD e conclude con la presentazione di una vasta e significativa gamma di strumenti per la misura della durezza in funzione delle varie esigenze del mercato.
Color Service
L
a società vicentina si presenta con una relazione dal titolo “Impianti di dosaggio delle polveri per la preparazione delle mescole di gomma”. I relatori, Renato Silva e Guido Fona presentano il loro lavoro sottolineando l’importanza di un sistema di dosaggio veloce dei piccoli chemical (forma in polvere), accurato e fortemente versatile per il settore della gomma.
42 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA
Il loro impianto presenta caratteristiche quali: dosaggio contemporaneo di tutti gli ingredienti, velocità di produzione pari ad un sacchetto al minuto, creazione e gestione automatica del sacchetto, sistema di aspirazione polveri dotato di filtro autopulente, precisione del dosaggio garantito dall’utilizzo di bilance con risoluzione elevate (standard di 0.5 gr. con possibilità di estensione della precisione fino a 0.01 gr.), sistema di erogazione polveri brevettato. L’impianto è in grado di garantire il dosaggio anche di prodotti più problematici come le cere, biossidi, acceleranti, pigmenti ecc. Conclude la relazione un filmato relativo che illustra visivamente le caratteristiche del sistema.
Maria Elisa Pattuelli
Solvay Solexis
“L
a nuova generazione di fluoroelastomeri Tecnoflon per le basse temperature”, con questo titolo Gabriele Sanvito apre la sua relazione relativa alla nuova gamma di fluoroelastomeri. Nel settore dei polimeri speciali come i fluoroelastomeri, il target, in termini di prestazioni, è quello di ottenere gradi di fluoroelastomeri che presentano buone proprietà al freddo (bassi valori di TR10) ed elevata resistenza chimica. In tal senso Solvay Solexis introduce la nuova tecnologia che utilizza il monomero MOVE per produrre i nuovi gradi di Tecnoflon VPL, che, se confrontati con i gradi standard, mostrano un miglior comportamento sia alle basse temperature sia ai vari tipi di fluidi di prova. Il relatore conclude mostrando tutta una serie di grafici/tabelle che evidenziano il miglior comportamento dei nuovi gradi di Tecnoflon a confronto con i vari gradi standard di fluoroelastomeri.
marzo 2011
Mauro Belloni
Daniel Oscar Salvà
Riccardo Musci
Incontro tecnico
Peter Kosczinsky
Marcus Hoffmann
Nynas
M
arcus Hoffmann presenta la relazione dal titolo “Low-PAH Process Oils for Rubber Applications” ed inizia col mostrare un’immagine che mette in evidenza l’impatto, a livello mondiale, dell’utilizzo dei nuovi oli a basso contenuto di PAH in termini di domanda e dell’incremento dei consumi. La relazione continua con i riferimenti alla legislazione europea in merito alla nuova direttiva 1907/2006/EC (REACH), Annex XVII, Entry 50 che recita: gli oli estensori non potranno più essere immessi nel mercato o utilizzati per la produzione di pneumatici o parte di essi se contengono BAP più di 1 ppm o la somma di 10 ppm di tutti i tipi di PAH classificati. Nynas per soddisfare tali requisiti ha prodotto dei nuovi gradi di oli estensori in grado di garantire tali limiti. Essi sono: Nypar (per polimeri apolari come le gomme EPDM), Nyflex a media polarità e Nytex per gomme polari (tipo SBR). Hoffmann conclude la sua relazione con la presentazione del comportamento dei nuovi gradi di oli estensori per mescole per pneumatici a confronto con altri tipi di oli estensori tipo DAE, TDAE, RAE.
Zeon Europe
L
a relazione dal titolo “Zetpol ZPT 136 e 137, polimeri Zetpol di nuova generazione” è presentata da Riccardo Musci che introduce l’argomento sulle caratteristiche peculiari delle gomme HNBR e della loro struttura chimica. Il relatore continua con il
Gabriele Sanvito
Matthew Thoelke
Renato Silva
Guido Fona
presentare i nuovi gradi di HNBR che hanno nella loro struttura un nuovo sito di reticolazione ([CH-X]x) che consente in tal modo, quando usato in formulazione, di essere reticolato con sistemi tradizionali. La presentazione segue e conclude con una serie di grafici e tabelle che mettono in evidenza le caratteristiche prestazionali dei nuovi gradi rispetto ai gradi standard di HNBR della serie Zetpol sia in termini di resistenza al freddo sia in termini di proprietà fisico-meccaniche.
CMAI (Chemical Market Ass. Inc.)
Q
uest’ultima relazione, dal titolo “Uno studio per la disponibilità/ shortage di Butadiene”, presentata da Matthew Thoelke, affronta il problema legato alla situazione, molto complessa, creata dallo shortage di butadiene, materia prima largamente utilizzata per la sintesi di gomme come BR, SBR, NBR ed altri polimeri ancora. Problema di cui è difficile al momento prevedere una soluzione a breve termine.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
43
Scegliete
Interseals Srl
come partner per il trattamento lubrificante delle guarnizioni!
Interseals Srl
Via Provinciale, 4 – 24060 ADRARA SAN MARTINO (BG) Italy Phone +39.035.933.911 Fax +39.035.933.933/934 E-Mail: info@interseals.it Internet: http://www.interseals.it
SEMILAVORATI
Mescole siliconiche? Sì grazie! di Luca Caldara, Responsabile Tecnico Mescole Siliconiche di Mesgo s.p.a
I siliconi e le gomme siliconiche sono una scoperta relativamente recente, datata intorno alla metà del 1940, frutto di una ricerca effettuata da società americane tese allo sviluppo di un materiale che potesse resistere sia alle basse temperature sia a temperature elevate di esercizio, sfruttando il silicio come minerale di base.
S
emplificando molto, e senza scendere nei noti dettagli chimici della struttura dei siliconi, possiamo dire che oggi esistono sul mercato tre tipologie di gomme siliconiche, convenzionalmente classificate come: • VMQ, generalmente utilizzati per varie applicazioni standard più o meno sofisticate a seconda dell’applicazione finale richiesta • PVMQ, non troppo usate perché estremamente costose, che hanno come caratteristica principale la resistenza alle bassissime temperature • FVMQ, fluorosiliconi che, oltre alle note caratteristiche termiche, offrono un’ottima resistenza agli oli, solventi e carburanti Ci sono inoltre tre principali classificazioni industriali delle gomme siliconiche: • HTV, chiamate anche HCR, che definiscono quelle gomme siliconiche in forma di gum semi solido che hanno bisogno di temperatura per passare dallo stato plastico allo stato elastico. Generalmente questa categoria viene utilizzata per lo stampaggio a compressione ed iniezione, per l’estrusione di tubi e profili, per la realizzazione di cavi o per la costruzione di lastre • LSR, che si presentano come bicomponenti (A+B), e sono solitamente utilizzati per lo stampaggio ad inie-
zione e per la spalmatura di fibre sintetiche (generalmente utilizzate per la realizzazione di guaine isolanti). Anche i siliconi liquidi hanno bisogno di un processo ad alta temperatura per vulcanizzare • RTV, che si presentano in forma semi liquida sia bicomponenti che monocomponenti e vengono principalmente utilizzati come sigillanti, per la realizzazione di stampi di prototipazione. Il metodo di vulcanizzazio-
Un materiale fondamentale per specifiche applicazioni (e non per altre) ne è a temperatura ambiente. Per quanto riguarda le principali caratteristiche che fanno delle gomme siliconiche un materiale fondamentale per determinate applicazioni ricordiamo: • Ottima resistenza termica alle basse ed alte temperature • Costanza delle caratteristiche meccaniche in diverse temperature di esercizio • Idrorepellenza • Ottima resistenza all’ossigeno, ozono e raggi solari • Flessibilità • Ottime proprietà di isolamento elettrico
• Bassa tossicità I suoi punti di debolezza più significativi invece sono: • Alta permeabilità ai gas • Scarsa resistenza all’abrasione • Relativamente basso carico di rottura e di lacerazione Per quanto concerne i principali additivi di processo che sono impiegati nella fabbricazione di mescole pronte all’ uso, rientrando quindi nella categoria degli HTV, vengono utilizzati perossidi di benzoile o diclorobenzoile per la vulcanizzazione, oltre ai più recenti sistemi di reticolazione platinici; cariche rinforzanti quali farine di quarzo , silice diatomee, allumina per conferire caratteristiche particolari; sali di platino come antifiamma; ossido di magnesio per conferire migliori caratteristiche di compression set.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
45
SEMILAVORATI
Il processo di vulcanizzazione in genere è molto rapido, ovviamente dipende dalla geometria dei particolari da realizzare e dal numero di cavità per quanto concerne lo stampaggio, dalla dimensione di tubi e profili per l’estrusione, dalla velocità ed efficacia della linea di estrusione per la fabbricazione di cavi elettrici speciali. La maggior parte delle applicazioni che prevedono il processo di stampaggio ed estrusione di tubi e profili richiedono un ulteriore processo di vulcanizzazione, detto di Post Vulcanizzazione (post curing), che ha il duplice scopo di terminare la reticolazione del materiale,
Una gamma di mescole siliconiche pronte all’uso sia per stampaggio che per estrusione conferendogli quindi una certa stabilità delle caratteristiche fisico meccaniche richieste dall’applicazione finale, sia di eliminare tutte quelle sostanze volatili contenute all’interno della mescola (perossidi, etc…). Questo processo è molto importante, e la sua efficacia dipende da pochi ma fondamentali fattori: • La disposizione del vulcanizzato nelle “padelle” che andranno ad essere posizionate nei forni di post vulcanizzazione 46 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA
• Il volume caricato rispetto al volume del forno • La scala di temperatura necessaria a raggiungere la temperatura desiderata , che deve variare in base alla grammatura del manufatto • Il ricircolo costante di aria fresca all’interno del forno La Mesgo s.p.a., operante nel campo delle mescole sin dal 1996, si può oggi con ragione ritenere uno dei più importanti compoundatori di gomme siliconiche nel panorama europeo. Infatti con due unità produttive interamente dedicati alle mescole siliconiche, una in Italia ed una in Polonia; con il suo network di distributori e collaboratori; con il costante investimento in macchinari di processo di ultima generazione; con la sua attenzione alle nuove tecnologie ed al rapporto stretto con tutti i principali produttori di materie prime, oggi questa società è in grado di soddisfare le richieste più ampie e personalizzate di mescole siliconiche pronte all’uso, sia per lo stampaggio e l’estrusione di tubi-profili-cavi, sia per la realizzazione di rulli con o senza attacco diretto al metallo. Di seguito alcuni delle mescole più consolidate sviluppate negli ultimi anni: • Mescole platiniche monocomponenti per lo stampaggio e l’estrusione, con un tempo di vita superiore ai 3 mesi
marzo 2011
• Mescole per isolatori ad alto voltaggio, sia per stampaggio che per estrusione, con ottimo attacco al “core” interno di resina • Mescole espanse sia perossidiche che platiniche, queste ultime rispondenti alle norme principali di alimentarietà • Mescole per uso farmaceutico o medicale sotto i 29 giorni di contatto con corpo umano, secondo USP classe VI • Mescole per cavi elettrici adatte alla costruzione di cavi che rispettino le norme BS6387, EN5020, ceramizzanti ed a bassa emissione di fumi • Mescole super conduttive a base di Nickel, Grafite, Argento/vetro, etc.. per la realizzazione di guarnizioni di tenuta a protezione di interferenze elettromagnetiche (EMI) • Mescole per la coestrusione con FKM per la realizzazione di Turbo Charge Hoses • Mescole in FVMQ che rispondono alle principali specifiche del segmento automotive, sia per stampaggio che per la realizzazione di Turbo Charge Hoses accoppiati con VMQ. Tutte le mescole siliconiche proposte da Mesgo sono fornite in diverse tipologie di confezioni, personalizzabili a seconda del processo del cliente, e corredate da tutta la documentazione tecnica necessaria.
Sistema integrato di gestione dei PFU
In attesa del via
di Massimiliano Barberis
Il decreto del Ministero dell’Ambiente, destinato a dare attuazione al Decreto Legislativo del 2006 e a mettere in moto il sistema integrato per la gestione dei pneumatici fuori uso è atteso da più di un anno. Ormai dovrebbe essere questione di settimane. Poi ci sarà ancora qualche mese per gli adempimenti del caso e infine il via definitivo. Nel frattempo Ecopneus, al quale fanno capo, come è noto, i sei maggiori produttori e importatori di pneumatici in Italia, ha predisposto tutti gli strumenti operativi, informativi e gestionali necessari alla realizzazione di quanto richiesto dal legislatore. Nell’aprile dell’anno scorso i principali operatori che rappresentano i settori industriali e professionali interessati al nuovo decreto, Ecopneus in testa, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con il quale si impegnano ad attuare un sistema improntato su alcuni principi cardine: lotta all’illegalità, totale tracciabilità dei flussi, attuazione degli indirizzi comunitari, sviluppo di una industria nazionale del riciclo, massimizzazione del beneficio ambientale ed economico, ottimizzazione dei costi di sistema, ricerca e sperimentazione. Il protocollo è stato riproposto nel corso di un convegno Ecopneus a Ecomondo del mese di novembre ed ora le firme sono otto: Ecopneus, Assorigom, Fise-Unire, Federpneus, Assodem, CAR, ADA, Confartigianato Autoriparazione. Al direttore generale di Ecopneus, Giovanni Corbetta, abbiamo chiesto di fare il punto della situazione per i nostri lettori.
Perché è importante l’atteso nuovo decreto ministeriale? Chi opera nel settore dei Pfu sa bene che le potenzialità del settore non sono pienamente espresse a causa di una mancata razionalizzazione complessiva che metta sempre più materiale a disposizione degli impianti che ne effettuano un recupero di materia. Un panorama di piccole aziende con esperienze interessanti e di qualità che il nuovo assetto derivante dal decreto potrà adeguatamente valorizzare e so-
stenere, attraverso anche il consolidamento degli impieghi a valle oggi già esistenti e lo sviluppo di nuovi mercati e nuove applicazioni. Fino a oggi l’assenza di un sistema integrato di gestione a livello nazionale ha generato una situazione caratterizzata dal mancato controllo sui flussi di questi prodotti arrivati a fine vita, un insufficiente sviluppo degli utilizzi di Pfu e suoi derivati e l’assenza di un equilibrio tra le varie componenti del sistema (raccolta, trasporto, recupero e impiego). Ciò si tra-
Tramite Ecopneus, le sei aziende socie hanno predisposto tutti gli strumenti operativi, informativi e gestionali necessari alla realizzazione di quanto richiesto dal legislatore duce di fatto in una mancanza di garanzie sia sul fronte della tutela ambientale che su quello di una gestione efficiente ed improntata all’economicità a tutela del cittadino. Intanto però Ecopneus si sta preparando. La legge istitutiva della Producer Responsibility e, nel complesso delle modalità di gestione dei Pfu, è stata pubblicata nell’estate del 2006 e da allora siamo tutti in attesa della pubblicazione del decreto ministeriale che
Il direttore di Ecopneus, Giovanni Corbetta
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
47
Sistema integrato di gestione dei PFU
Negli altri paesi della Unione Europea si è potuto verificare la validità del sistema di gestione improntato sulla Producer Responsibility Direttiva Comunitaria che ha vietato dal 2006 la messa in discarica dei PFU. Fino a quella data la loro destinazione ultima – facile ed economica nel breve periodo – era la discarica, ma la normativa europea ha dato giusto valore ad una risorsa che può essere impiegata in molteplici utilizzi, dall’edilizia agli asfalti per le strade, dalle pavimentazioni sportive all’arredo urbano delle nostre città; non ultimo anche l’impiego come combustibile alternativo in impianti specializzati e autorizzati, dato il potere calorifico del PFU pari a quello del carbone. Perché l’Italia è stata l’ultima in tutta Europa a ‘imporsi’ questa norma? Il legislatore italiano ha introdotto l’articolo in questione in una normativa molto corposa, articolata e complessa, il DL 152/2006 detto anche TUA (Testo Unico Ambientale), che ha avuto lunghi tempi di promulgazione e successive importanti modifiche ad opera degli organi deputati. Nei vari Stati ci sono anche state differenti priorità, che hanno portato a questa disparità nei tempi di attuazione.
fisserà alcune regole di dettaglio, dando il via alla sua applicazione. Tramite Ecopneus, le sei aziende socie (Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli) hanno predisposto tutti gli strumenti operativi, informativi e gestionali necessari alla realizzazione di quanto richiesto dal legislatore. Solo la gestione dei prossimi mesi potrà evidenziare il raggiungimento dei risultati attesi e l’eventuale necessità di ulteriori azioni. Ci auguriamo che le Istituzioni cen48 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA
trali e locali diano costante e autorevole supporto al grande sforzo che tutte le aziende della filiera dovranno rapidamente effettuare per passare dall’attuale situazione, ritenuta da tutti insostenibile, ad una equilibrata e sostenibile. Tornando al decreto legislativo del 2006, quale è la sua importanza? L’art 228 del DL 152/2006 costituisce l’introduzione in Italia di una modalità di gestione che si è largamente diffusa in Europa (15 Paesi) in risposta alla
marzo 2011
Come è stata, invece, assorbita nel resto dei paesi membri? Negli altri paesi della Unione Europea si è potuto verificare la validità di questo sistema di gestione improntato sulla Producer Responsibility, principio che obbliga i produttori e importatori di pneumatici ad occuparsi della loro gestione a fine vita. Nei 15 paesi in cui vige questo sistema, i tassi di raccolta sono cresciuti esponenzialmente negli anni. Nell’area UE si è passati da quasi il 20% di materiale recuperato nel 1994 a oltre il 93% nel 2009, con un rispettivo crollo del conferimento in discarica, che da oltre il 70% del ’94 è sceso a sotto il 10%. I paesi della regione scandinava sono stati tra i primi ad avere adottato un
Sistema integrato di gestione dei PFU
Numeri impressionanti
O
ltre 30 milioni di pneumatici per autovettura, 2 milioni per autocarro, 3 milioni per mezzi a 2 ruote e 200 mila per mezzi industriali e agricoli, queste le cifre dei mondo su gomma. A cui corrisponde, in linea di massima, l'uscita dal mercato di altrettante quantità di pneumatici usati. Della quantità di Pfu prodotti nel 2009, circa la metà è stata destinata al recupero energetico, il 20% è stata recuperata come materia prima seconda per utilizzi urbani e industriali (dato pari alla metà della media Europea) e la quota restante (circa il 25%) si è dispersa in traffici o pratiche illegali. Un contesto che si riproduce quasi egualmente a livello mondiale, dove su una produzione globale annua stimata in 13,5 milioni di tonnellate di Pfu, di circa il 26% non si conosce la destinazione: si tratta di oltre 3,5 milioni di tonnellate di Pfu che, con ogni probabilità, alimentano traffici e smaltimenti illegali. Le cifre cambiano da paese a paese e risentono delle normative e dei controlli. In Cina, ad esempio, la percentuale di Pfu di cui si ignora la destinazione arriva al 73%. Appare dunque evidente che l’assenza di sistema integrato di gestione a livello nazionale ha generato una situazione caratterizzata dalle molte criticità fra cui il mancato controllo sui flussi di questo materiale a fine vita, una insuffi-
Si può ragionevolmente pensare che in tre anni potrà essere certamente raggiunto l’obiettivo del recupero del 100% dell’immesso al consumo tipo di gestione equivalente a quello che Ecopneus strutturerà in Italia. Questo perché le popolazioni nordiche sono tradizionalmente più inclini alle tematiche ambientali e il loro senso civico è molto sviluppato. E’ quindi più immediata l’applicazione di normative che guardano alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente. In prospettiva cosa succederà in Italia? Immediatamente a valle della pubblicazione del decreto attuativo atteso, Ecopneus attiverà una rete composta da decine di Pmi esperte di raccolta, trasporto, stoccaggio, frantumazione e valorizzazione dei PFU su tutto il territorio nazionale. Nello scorso mese di novembre sono partite le registrazioni delle imprese tramite il sito internet www.
ciente implementazione di utilizzi dei Pfu e dei suoi derivati E una assenza di una razionalizzazione tra le varie componenti del sistema (raccolta, trasporto, recupero e impiego). Ciò si traduce, di fatto, in mancanza di garanzie sul fronte della tutela ambientale – numerosi sono i casi registrati dalla cronaca su discariche illegali, abbandoni e incendi di Pfu in tutta Italia – e di una gestione efficiente e improntata all’economicità a tutela del cittadino. Oggi sono circa 30 mila i punti in cui viene generato il Pfu: gommisti, stazioni di servizio, officine, sedi di flotte su tutto il territorio nazionale. Centinaia sono poi le aziende autorizzate al prelievo e trasporto, con destinazione agli oltre 50 impianti di trattamento, siti in cui i Pfu vengono preparati per il successivo recupero energetico o di materiale. Le aziende che hanno impostato le proprie attività sul ritiro e trattamento di Pfu per effettuare operazioni di frantumazione, recupero o commercio, sono distribuite in modo omogeneo sul territorio nazionale, con più di cinquanta imprese che includono, impianti di frantumazione con o senza recupero; impianti di recupero energetico senza frantumazione e aziende di commercio e di trasporto di Pfu interi.
ecopneus.it, dove gli operatori della filiera possono segnalare il loro interesse ad avviare un rapporto di collaborazione. Questo è il primo passo per accedere in seguito alle gare di assegnazione dei contratti. Ecopneus, infatti, non svolgerà direttamente le attività operative, ma agirà con una logica di collaborazione con le realtà imprenditoriali già operanti sul territorio. Quanto tempo ci vorrà per raggiungere gli obiettivi prefissati? Le esperienze analoghe viste all’estero (e attentamente studiate da Ecopneus in questi anni di preparazione) e la volontà degli operatori della filiera di fare sistema, fanno presupporre che in tre anni potrà essere certamente raggiunto l’obiettivo del recupero del 100% dell’immesso al consumo. È proprio dalla volontà degli operatori della filiera di prepararsi al cambio normativo che Ecopneus ha preso ispirazione per promuovere un Protocollo d’Intesa in cui sono espressi i principi che saranno i cardini della nuova gestione: lotta all’illegalità, garanzia della totale trac-
ciabilità dei flussi di Pfu e sviluppo di un’industria nazionale del riciclo e del recupero che punti alla massimizzazione dei benefici ambientali ed economici. Poter operare in un sistema in cui gli attori condividono strategie ed obiettivi permette alle aziende di lavorare ottimizzando i costi di sistema, ed è per questa ragione che una cospicua parte della filiera dei Pfu ha già sottoscritto il nostro protocollo d’intesa. Vi sono strutture adeguate sul territorio nazionale e sufficienti a smaltire i PFU? In questi anni di attesa, dal 2006 ad oggi, moltissimi imprenditori sono entrati in campo, dotando l’Italia di elevate capacità di raccolta, stoccaggio e frantumazione, anche superando le necessità attuali. Viceversa scarseggiano le opportunità di impiego delle materie prime seconde prodotte, strozzando quindi a valle la filiera e creando problemi a completare il ciclo del recupero dei PFU: in quest’area, Ecopneus si è già impegnata pesantemente per promuovere lo sviluppo di applicazioni, anche attraverso attività di ricerca e sviluppo.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
49
TACCUINO
TACCUINO Produzione • consumi • mercati
Crescita esponenziale per i pneumatici invernali
L
e vendite di pneumatici invernali nella stagione 2010-2011 appena chiusa si attestano a 6-6,5 milioni di pezzi, in straordinaria crescita rispetto alla stagione precedente che aveva chiuso con un venduto di circa 4,5 milioni di pezzi. “Un venduto, quello del 2009, ha commentato Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, che era comunque già in crescita del 45% rispetto alla stagione 2008. In due anni, dunque, le vendite si sono più che raddoppiate” “Ma il trend di crescita esponenziale non è un fenomeno solo Italiano” ha anche detto Fabio Bertolotti. “In tutta Europa il mercato del pneumaFabio Bertolotti tico invernale è in forte crescita, ma i margini di sviluppo sono ancora ampi perché i 6 milioni di pezzi venduti in Italia corrispondono solo a un milione e mezzo di vetture gommate con pneumatici invernali. In Italia le auto sono circa 36 milioni e si stima che circa il 15% sia già equipaggiato con il doppio treno, uno estivo ed uno invernale”.
Netta ripresa delle esportazioni in novembre
Materie prime sempre più care
G
omma naturale +85%, SBR +54%: sono gli aumenti dei prezzi che le principali gomme utilizzate nella produzione dei pneumatici hanno subito nel 2010 rispetto al 2009 e che, a loro volta, hanno trascinato al rialzo anche quelli dei pneumatici. Lo rende noto Federpneus, l’Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici, sulla base di dati Assogomma/Federazione Gomma Plastica. Ma anche le quotazioni di altri importanti componenti delle mescole impiegate nel settore hanno conosciuto incrementi molto rilevanti. E in un solo anno. Il nero di carbonio, per esempio, sempre secondo la stessa fonte, è aumentato del 20% e la silice amorfa, ingrediente importante nella fabbricazione dei pneumatici invernali, è salita del 27,5%.
E
ntro l’estate di quest’anno la capacità produttiva dello stabilimento Engel di Shanghai verrà portata a 200 macchine all’anno dalle attuali 100. La decisione è stata presa perché il rapido recupero del mercato cinese e la crescente richiesta di macchine di grande tonnellaggio hanno praticamente saturato la capacità produttiva esistente. “Il nostro obiettivo, ha detto il ceo
190,0 180,0
econdo i dati resi noti dall’Istat le esportazioni di articoli in gomma e materie plastiche sono aumentate nel mese di novembre 2010 del 19,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e del 16,7% nel periodo gennaio-novembre. In linea quindi con l’andamento delle attività manifatturiere nel loro complesso che hanno segnato un +20,7% e un +15,8% rispettivamente. Più alta la crescita delle importazioni
170,0
160,0 150,0
130,0 120,0
110,0
140,0
100,0
marzo 2011
10
10
di c-
v-
0
SMR 20
no
0
t-1 ot
t-1
10
se
0
SMR CV
ag o-
g1
10
lu
0
SBR 1712
gi u-
0
ag -1
m
0
r-1 ap
0
-1 ar
-1
SBR 1500
m
-1
fe b
ge n
di c09
80,0
0
90,0
Fonte: Federazione Gomma Plastica
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Engel raddoppia l’impianto cinese
INDICE DEI PREZZI 2010
200,0
S
50 |
Le previsioni per il 2011 non sono improntate all’ottimismo, a causa delle difficoltà che si incontrano nel reperimento delle materie prime. La mancanza di nuove piantagioni fa scarseggiare la gomma naturale, ma c’è shortage anche di gomma sintetica soprattutto per l’elevata domanda di pneumatici a livello mondiale, in particolare in Cina. Secondo l’IRSG, International Rubber Study Group, dopo un calo del 7,5% registrato nel 2009, il consumo globale di gomma - naturale più sintetica - nel 2010 dovrebbe essere cresciuto di un buon 15,3% rispetto all’anno prima, arrivando a 24,3 milioni di tonnellate, e la produzione di gomma naturale dovrebbe aver raggiunto i 10,2 milioni di tonnellate. Per la domanda globale nel 2011 è previsto un aumento del 6,3% rispetto al 2010, mentre le previsioni di lungo termine sono per un consumo totale di gomma di 33,9 milioni di tonnellate nel 2020, con una produzione di gomma naturale di 15,4 milioni di tonnellate.
che hanno registrato +30,7% novembre su novembre e +21,6% nei primi undici mesi dell’anno. L’anno si è chiuso con un saldo positivo della bilancia commerciale per 4,145 miliardi di euro. Per quanto riguarda la produzione, sempre secondo le rilevazioni dell’Istat, la produzione di settore è aumentata del 2,2% nell’intero arco del 2010, meno quindi dell’intero comparto manifatturiero che ha segnato +5,6%. Su un piano più generale, l’indice della produzione industriale italiana si è collocato per l’intero 2010 a quota 88,2, rispetto all’83,6 del 2009 e al 102,4 del 2008.
LATTICE
TACCUINO
Nuova linea di TPE di Teknor Apex
T
di Engel Neumann è di produrre a Shanghai 200 macchine di grande tonnellaggio all’anno. La situazione di mercato è favorevole e incoraggiante: nonostante la forte concorrenza di produttori locali siamo stati in grado di acquisire importanti ordini e nuovi clienti in tutta l’Asia con le nostre Engel duo ‘made in China’ e questo fatto ci ha indotto a pianificare un’estensione di 9.000 m2 dello stabilimento sino a un totale di 17.500 mq coperti. Oltre a raddoppiare lo spazio destinato alle lavorazioni meccaniche ottimizzeremo anche tutti i processi produttivi dall’assemblaggio sino alla logistica”. Le macchine Engel della serie duo coprono la gamma da 800 a 5500 tonnellate e la versione duo pico quella da 350 a 700 tonnellate.
Rhein Chemie aumenta la produzione di bladder
L
anxess continua l’espansione delle sue attività in America Latina. La sua sussidiaria Rhein Chemie investirà alcuni milioni di dollari nel sito produttivo di Burzaco, Argentina, recentemente acquistato, per aumentare del 40% la produzione di bladder (venduti sotto il marchio Rhenoshape). L’entrata in funzione delle nuove capacità avverrà nella seconda metà del 2011 e comporterà l’assunzione di 20 nuovi dipendenti. L’investimento rientra in un programma di espansione in corso dell’industria dei pneumatici che interessa anche il Brasile.
Un mese fa Rhein Chemie aveva acquisito Damex S.A. e i suoi siti produttivi in Argentina (Burzaco e Merlo) e Uruguay (Colonia). L’obiettivo è di diventare l’unico produttore su scala mondiale sia di bladder che di agenti di distacco per la fabbricazione di pneumatici. Lanxess stima che il mercato globale dei bladder superi il valore di 300 milioni di euro.
In crescita la capacità di SSBR di Styron
A
lla fine di dicembre Styron ha annunciato che la capacità produttiva di gomma butadiene stirolo in soluzione dell’impianto di Schkopau verrà aumentata di 50 mila tonnellate. I lavori avranno inizio nel maggio 2011 e la nuova linea di produzione potrà entrare in esercizio nel quarto trimestre del 2012. Una nota della società sottolinea che le gomme SSBR, impiegate nei pneumatici, offrono ottimo equilibrio tra presa sul bagnato, resistenza all’abrasione, rumorosità, resistenza al rotolamento che si traducono in minori consumi di carburante e minori emissioni di ossido di carbonio. Queste gomme rispondono quindi alla crescente richiesta di pneumatici a basso impatto ambientale e conformi alle nuova più restrittiva legislazione dell’Unione Europea. Styron, nata dall’accorpamento di alcune divisioni di The Dow Chemical Company ha realizzato nel 2009 un fatturato di 3,7 miliardi dollari, conta 2.000 dipendenti circa e 20 impianti produttivi in varie parti del mondo.
eknor Apex UK Ltd. ha annunciato l’avvio di una nuova linea di produzione di composti in elastomeri termoplastici nel quadro del programma di ampliamento delle attività della società nel mercato europeo dei TPE. La linea verrà installata presso lo stabilimento Teknor Apex di Oldbury, West Midlands, Regno Unito, avrà una capacità nominale annua di 3.500 tonnellate e verrà utilizzata per la produzione di TPE stirenici, tra cui i composti Monprene, destinati ad una vasta gamma di applicazioni industriali e di largo consumo, i cavi Elexar ed i TPE incollabili Tekbond per iniezione sovrapposta. La linea pilota per la lavorazione dei TPE esistente nello stabilimento verrà utilizzata per attività di ricerca e sviluppo e per ordini di piccoli lotti. Il via alla nuova linea di lavorazione viene dopo l’annuncio della acquisizione, da parte di Teknor Apex, del ramo d’azienda per la produzione di elastomeri termoplastici vulcanizzati (TPV) Sarlink della Royal DSM N.V. (si veda la notizia pubblicata nel numero di ottobre della rivista, a pagina 101). Sarlink ha una forte presenza in Europa, compreso uno stabilimento di produzione in Belgio. Teknor Apex UK ha anche annunciato che tra breve sarà disponibile anche in Europa la gamma di elastomeri per applicazioni medicali Medalist.
Resine a scambio ionico e chemical in India
A
ll’inizio di dicembre Lanxess ha inaugurato l’impianto di resine a scambio ionico che sorge all’interno del parco chimico di Jhagadia, in India. Ha una capacità produttiva annua di 35 mila tonnellate. Il sito produttivo indiano è lo stesso dove, nel marzo dell’anno scorso, ha iniziato a lavorare una linea per la produzione di additivi chimici per gomma. Questo impianto fa della Lanxess l’unica società occidentale a produrre rubber chemicals nel subcontinente indiano.
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
51
vedere la tecnologia italiana, riconosciuta come tra le più avanzate in t un centro scientifico d’avanguardia come il Politecnico di Milano”
Il gruppo di Ingegneria dei Polimeri del Politecnico di Milano, guidato da internazionale per le ricerche sulle proprietà dei materiali polimerici in a TACCUINO con Icma S avanzate. Lo stesso Pavan ha dichiarato: ”La collaborazione significativi di effettiva ed efficace interazione tra università e industria concreti sia nella formazione di giovani ingegneri”.
TACCUINO
Imprese • finanza
Un ricco programma per l’open house di Doss in aprile
Icma San parte di un storia in metallurgic macchine oggi uno d rotanti e equipaggia produzione
S
i intitola “Fornitori d’eccellenza della filiera della produzione di guarnizioni e articolo a disegno” la open house che Doss Visual Solution s.r.l. organizza nei giorni 14,15 e 16 aprile presso la sede di Erbusco (Brescia). Molto ampio il quadro delle aziende e dei prodotti che parteciperanno all’iniziativa. Eccolo in sintesi. Doss Visual Solution : strumento di misurazione 3D - ET6; strumento di misurazione per grandi anelli - Migg; controllo ottico completo “full surface” HD; controllo ottico completo per guarnizioni maggiori e complesse - DUET; controllo ottico qualitativo e dimensionale per “frames” cornicette fino a 600x200mm - Migl II. Alpha Technology: reometro. Forlab Italia: densimetro, calcolo delta V e delta P; arredo da laboratorio tecnico; forno di “post curing”. Mettler: termo analisi (TGA- DSG). Bareiss: durometro; Boy: micro presse ad iniezione. Rivi Magnetics: piani magnetici per stampi. ORP: stampi di precisione. ORM: granigliatrice - macchina di sbavatura di nuova generazione.
Per infor all’indirizzo telefono +3
coppia sviluppata da Icma ed è stato caricati con particelle o fibre corte. La studiato per GIORGIO poter lavorare un’ampia Costruzioni valorizzazione di tali materiali impone ICMA SAN – Industria Macchine ed Affini SpA Via Madonnina, 75polimerici - 20010 SAN GIORGIO LEGNANO (Milano Italia) sia gamma di materiali nell’amunaSU progettazione mirata, in- termini tel.delle +39 attività 0331 407004 +39 0331 405507 e-mail: sales@icmasg.it bito di ricerca–e fax sviluppo meccanico/impiantistici che chimici di portate avanti dal Politecnico nella preformulazione al fine di ottenere una miparazione di micro- e nano- compositi crostruttura ottimizzata al termine del
Un bivite co-rotante Icma al “Giulio Natta” del PoliMi
L
a collaborazione tra Icma San Giorgio (la società di Giorgio Colombo, presidente di Assocomaplast, l’associazione dei costruttori di macchine per plastica e gomma) e il Dipartimento di chimica, materiali e ingegneria chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano è cominciata nel 2004. Oggi trova conferma con l’istallazione presso il laboratorio di ingegneria dei polimeri di una linea completa da laboratorio comprendente un estrusore bivite corotante MCM HT 25. L’estrusore appartiene alla taglia più piccola della famiglia MCM a elevata 52 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
marzo 2011
TACCUINO
processo di trasformazione. A questo fine è essenziale determinare le giuste correlazioni tra composizione, variabili di processo, micro e nano-struttura e proprietà finali del composito. Oltre all’impiego nella ricerca, tale macchina sarà a disposizione degli studenti del corso di laurea in Ingegneria dei Materiali e delle Nanotecnologie, per svolgere esercitazioni e tesi di laurea. “Si tratta di un momento particolarmente significativo per la nostra azienda, ha commentato Giorgio Colombo (a sinistra nella foto di pagina 53, insieme a Andrea Pavan), che consolida un’alleanza strategica con un dipartimento di grande prestigio e tradizione a livello mondiale nel settore dei materiali polimerici. È anche motivo di orgoglio vedere la tecnologia italiana, riconosciuta come tra le più avanzate in tutto il mondo, messa al servizio di un centro scientifico d’avanguardia come il Politecnico di Milano” A sua volta Andrea Pavan che guida il gruppo di Ingegneria dei Polimeri del Politecnico di Milano, ha dichiarato: ”La collaborazione con Icma San Giorgio è uno degli esempi più significativi di effettiva ed efficace interazione tra università e industria sia nella ricerca applicata a temi concreti sia nella formazione di giovani ingegneri”.
Novità nell’assistenza Main Group
Davide Silvestrin è tornato a far parte dell’assistenza tecnica di Main Group. Il servizio assicura alla clientela interventi in materia di pezzi di ricambio, assistenza di macchine ferme o con problemi, consigli e suggerimenti sullo stampaggio, il miglior utilizzo dei materiali, accessori da applicare alle macchine.
Nuova joint-venture negli antivibranti
I
l gruppo svedese Trelleborg e la tedesca Freudenberg hanno firmato una lettera d’intenti per costituire una jointventure al 50% nella produzione di elementi antivibranti per il settore dei trasporti auto e veicoli pesanti. L’intento è accomunare le attività Trelleborg Automotive nei sistemi antivibranti con la divisione Vibracoustic di Freudenberg, in un’ottica di complementarietà di pro-
dotti e presenza geografica. La nuova società avrà un giro d’affari stimato pari a circa 1,2 miliardi di euro e 8.100 addetti in 17 paesi. “Con questo accordo strategico diverremo un leader globale ed un partner di primo piano per i nostri clienti, creando al contempo una piattaforma di sviluppo prodotti per la crescita futura” ha sottolineato Peter Nilsson, presidente e CEO del gruppo Trelleborg. “Questo significa che saremo presto in grado di offrire una copertura globale per i produttori di automobili, con un portafoglio prodotti antivibranti e soluzioni molto ampio e complementare”. Le attività nel segmento degli elementi antivibranti valgono il 75% del giro delle vendite di Trelleborg Automotive, vale a dire circa 700 milioni di euro, e occupano 5.200 addetti. La divisione Vibroacustic di Freudenberg nel 2009 ha realizzato vendite per 412 milioni di euro con 2.500 addetti distribuiti in una ventina di stabilimenti. La joint-venture vedrà l’avvio entro la fine di quest’anno.
Eigenmann & Veronelli aderisce a IISRP
U
n nuovo socio italiano per l’International Institute of Synthetic Rubber Producers (IISRP). È la Eigenmann & Veronelli che ha aderito a questo organismo in qualità di affiliato. A rappresentare la società milanese sarà Ludovico Balbo di Vinadio. L’associazione dei produttori di gomma sintetica ha anche annunciato l’acquisizione dei suoi primi soci cinesi e indiani. Si tratta per la Cina di Dalian Tiansheng General Machinery Co. Ltd. (società nata nel 2004 che fa parte del gruppo Mesmac Co. Ltd.) e dell’indiana Ram Charan di Chennai, distributrice di gomme sintetiche.
Accordo di collaborazione nelle linee di estrusione
messe, mentre i sistemi di raffreddamento ed i tavoli di calibrazione saranno marcati Gruber Extrusion. La nuova partnership sancisce il secondo anniversario della cooperazione tra Gruber Extrusion e l’americana Cincinnati Extrusion, e la fusione tra Battenfeld Extrusionstechnik e Cincinnati Extrusion (rinominata Battenfeld-Cincinnati) che ha dato origine al più grande costruttore mondiale di impianti di estrusione profilati. Gruber Extrusion GmbH - con sede a Pettenbach, nel nord dell’Austria - è uno dei maggiori fornitori mondiali di linee di estrusione, attrezzature e macchinari per profilati in PVC, in plastica ed in gomma. Nel 2009 ha realizzato un fatturato di 26,3 milioni di euro, conta 220 dipendenti e sedi produttive in Austria, Russia, USA ed una filiale in Cina.
Nuovo incarico a Engel Italia
L’
ing. Gabriele Spina ha deciso di lasciare Engel Italia per perseguire una nuova opportunità professionale nel settore degli stampi. Dall’inizio di marzo passerà le consegne a Matteo Ghiglia. L’ing Ghiglia (26 anni) si è laureato nel 2008 in ingegneria delle materie plastiche all’università di Alessandria. Ha svolto un progetto di ricerca nel settore delle materie plastiche per il medicale presso l’Institure of Technology di Athlone (Irlanda). Ha maturato una significativa esperienza come product engineer in un’azienda di stampaggio materie plastiche del settore automotive e successivamente (dal 2009) presso un’azienda di medie dimensioni nel settore stampaggio a iniezione packaging alimentare occupandosi di studi di fattibilità, formulazione offerte, materiali, contatti con gli stampisti, avviamento produzione.
Partnership indiana di Vystar Corp nei guanti in lattice
Il costruttore austriaco Gruber Extrusion ha annunciato che utilizzerà esclusivamente estrusori BattenfeldCincinnati in tutte le sue future com-
V
ystar Corporation, produttrice del lattice ipoallergenico Vytex Natural Rubber Latex (NRL) - contenente un livello assai ridotto di proteine antigeniche che
marzo 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
53
TACCUINO
normalmente si riscontrano nel lattice di gomma naturale - ha annunciato un accordo triennale di licenza in esclusiva con l’indiana KA Prevulcanised Latex Pvt. Limited (KAPVL) di Nagercoil, nella regione del Tamil Nadu. KAPVL fa parte del gruppo Ooppoottil, il più grande produttore indiano di guanti in lattice. Questo accordo permette a KAPVL di produrre e vendere in esclusiva il prodotto Vytex NRL a basso contenuto proteico
in sei paesi facenti parte dell’area SAARC (South Asian Association for Regional Cooperation) quali: India, Pakistan, Sri Lanka, Nepal, Bangladesh e Bhutan. L’accordo prevede inizialmente tre anni di licenza esclusiva, per uno specifico quantitativo minimo annuale di vendita che consentirebbe a KAPVL di conservarne la licenza territoriale. L’India è divenuta la seconda nazione al mondo per consumo di prodotti in lattice di gomma naturale, dietro solo alla Cina, ed il suo consumo di lattice concentrato per uso medicale e casalingo (il mercato di riferimento della società statunitense) è previsto in crescita esponenziale fino alle 130.000 tonnellate nel solo 2010. Con quartier generale a Duluth, in Georgia, Vystar Corporation è l’azienda detentrice del marchio Vytex Natural Rubber Latex (NRL) coperto da molti brevetti. Il prodotto fa riferimento al lattice coagu-
lato dalla gomma naturale, trattato per ridurre il livello delle proteine antigeniche comunemente presenti nella gomma naturale. Vystar sta lavorando con assiduità per introdurre il proprio prodotto Vytex NRL anche in altri ambiti applicativi oltre a quello medico e di largo consumo: adesivi, palloncini, guanti chirurgici e da analisi, materassi in schiuma di lattice di gomma naturale, cuscini, tamponi e spugne. ERRATA CORRIGE Nell’Annuario 2011 L’Industria Italiana della Gomma: a pagina 32 il fatturato della Co.Me.T s.r.l deve esse letto: tra 30.000.000 e 100.000.000 di euro a pagina 48 i numeri telefonici della LTE devono essere letti: telefono 035 918611 fax 035 918700 e il settore di attività deve essere letto: mescole in gomma e materiali similari.
materie prime • macchine • prodotti
Nanotecnologie al CNR
A
lla fine dello scorso anno è stato ufficialmente presentato il nuovo Istituto nanoscienze del CNR (CNRNano) che riunisce tre centri di ricerca affermati non solo a livello nazionale: Nest (National enterprise for nanoscience and nanotechnology) di Pisa, Nnl (National nanotechnology laboratory) di Lecce e S3 di Modena. L’obiettivo è affrontare alcune tra le sfide scientifiche più ambiziose: progettare nanosistemi capaci di raccogliere energia dalla luce e dalle vibrazioni; realizzare nanosonde in grado di riconoscere e modificare i tessuti a livello molecolare; studiare strategie nanotecnologiche per lampadine e laser radicalmente innovativi; comprendere le interazioni tra particelle alla nanoscala per capire le funzionalità più complesse della materia. Tra i temi di punta dell’Istituto ci sono anche gli studi sul grafene, il ‘materiale più sottile del mondo’, grande promessa della scienza dei materiali e candidato a sostituire i semiconduttori. L’Istituto manterrà una struttura a tre poli - Lecce, Modena, Pisa - con sede istituzionale nella città toscana. Occuperà oltre 200 ricercatori, con strumenti e apparecchi per un valore stimato di oltre 50 milioni di euro; due terzi dei finanziamenti provengono da contratti con imprese o 54 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
progetti di ricerca. Grazie alla collaborazione con gli atenei che ospitano i tre poli (Università di Modena e Reggio Emilia, del Salento, e Scuola Normale Superiore), l’Istituto è in grado di formare ogni anno oltre 20 dottori di ricerca.
Pull-out Glideflex: una sfida tecnologica ed estetica
P
resentato in anteprima a ISH 2011 di Francoforte, Glideflex è il nuovo pull-out ideato da Neoperl e distribuito in esclusiva per l’Italia da Parigi Industry che punta su quattro caratteristiche fondamentali: l’aspetto estetico, la scorrevolezza, la leggerezza abbinati alle approvazioni per il contatto con acqua potabile in numerosi paesi. È anche estremamente morbido ma resistente alla torsione: la lamina di rinforzo interno, infatti, impedisce lo schiacciamento e garantisce un raggio di curvatura ridotto.
marzo 2011
Il nuovo pull-out è prodotto in conformità alla norma En1113 che specifica le caratteristiche dimensionali, di tenuta, meccaniche ed idrauliche, nonché le relative procedure di prova, dei flessibili doccia; il suo tubo interno, atossico e innovativo, è stato infatti approvato in molti paesi per il contatto con acqua potabile. Il DVGW W270 KTW-A tedesco, l’ETA (VA) della Danimarca, l’ACS NF francese, il WRAS (BS6920) inglese e l’ NSF 61 statunitense e canadese sono alcune delle approvazioni ottenute da questo prodotto. Per Glideflex, Parigi Industry ha predisposto diverse tipologie di trecciatura esterna in poliestere, tutte molto scorrevoli e silenziose. Sei le opzioni cromatiche previste: nero, grigio, cromo e cromo brillante, acciaio e acciaio brillante.
Nuovi plastificanti e acceleranti dalla Lanxess
S
i chiama Vulcanol VP RUC 9210 il plastificante messo sul mercato da Lanxess in sostituzione del Vulcanol 81 contenente ftalato. Il nuovo prodotto è concepito per migliorare la flessibilità alle basse temperature di articoli tecnici di alta qualità come guarnizioni e tubi realizzati in gomma nitrile resistente agli oli.
TACCUINO
Secondo le indicazioni fornite dal produttore, il nuovo Vulcanol nella maggioranza dei casi può essere sostituito al precedente senza modifiche alla formulazione della mescola. Lanxess propone anche un nuovo accelerante di vulcanizzazione denominato Vulcuren per la produzione di vulcanizzati di NR, IR, SBR e BR (e loro tagli polimerici) ad alta resistenza alla reversione. Ma oltre a queste qualità, assai apprezzate da chi sviluppa mescole per pneumatici “verdi” a risparmio di energia, il nuovo prodotto ha la caratteristica di essere anche una alternativa valida al tradizionale e noto accelerante secondario N, N’difenilguanidina (DPG). La DPG è ampiamente usata nella produzione di mescole battistrada a base di silice per ridurre la resistenza al rotolamento, ma non è adatta se utilizzata in combinazione con silani quali ad esempio lo Si363. Inoltre la DPG può sprigionare anilina (attestato cancerogeno per l’uomo) durante la vulcanizzazione. Vulcuren invece è esente da questo effetto. Nella produzione di pneumatici ‘verdi’, il reticolante Vulcuren è riconosciuto sia come ingrediente per ridurre la reversione e migliorare le prestazioni delle mescole, sia come accelerante secondario a prova di scottatura. Generando legami carbo-solfonici nella matrice polimerica ad alta resistenza termica, questi non sono più soggetti alle tipiche reazioni di riarrangiamento che caratterizza invece i vulcanizzati a zolfo classici. Vulcuren è consigliato in combinazione con lo zolfo e gli acceleranti tradizionali
quali mercaptobenzotiazoli o sulfenamidi per sistemi convenzionali o semi-efficienti di vulcanizzazione. Infine sono entrati nel portafoglio Lanxess anche nuovi plastificanti per PVC che non arrecano pericoli per la salute dell’uomo, i quali vanno ad affiancarsi per sostituire gli additivi a base di ftalati, sul cui uso ci sono da anni diversi dubbi. Oltre al conosciuto plastificante Mesamoll, questi nuovi prodotti includono il Mesamoll TP LXS 51067 e - sempre esente da ftalati - l’agente di legame TP LXS 51099. L’azienda ha registrato una crescita delle
vendite sopra la media di questo plastificante Mesamoll per alte prestazioni da 5 anni a questa parte. Tale prodotto è in uso da molti clienti come alternativa efficace ai processing aids a base di ftalati. “Ci aspettiamo che questo trend positivo verso prodotti più sicuri ed esenti da rischi continui”ha dichiarato Jorge Nogueira, responsabile della divisione Functional Chemicals (FCC). “Le vendite del plastificante Mesamoll stanno incrementando di circa il 15% all’anno, sopra ogni aspettativa in relazione anche alla congiuntura economica attuale”.
convegni • fiere • eventi
Tutto sull’automazione dal 24 al 26 maggio a Parma Rifacendosi al modello della manifestazione che si svolge in novembre a Norimberga, Messe Frankfurt Italia organizza dal 24 al 26 maggio nel quartiere fieristico di Parma SPS/IPC/DRIVES Italia dedicata al mondo dell’automazione elettrica, dai componenti elettrici ai sistemi completi, incluse soluzioni di automazione integrata. La manifestazione coprirà un’ampia gamma di merceologie: sistemi di controllo, IPC, azionamenti, dispositivi di interfaccia uomo-macchina (HMI), comunicazione industriale, software industriali, tecniche di interfacciamento,
sistemi meccanici/periferiche, tecnica sensoristica. SPS/IPC/DRIVES ITALIA sarà affiancata da numerose tavole rotonde e dibattiti con esperti di settore per proporre nuove soluzioni applicative. Le tematiche trattate riguardano principalmente: efficienza energetica, safety e security nell’automazione, identificazione industriale. Ulteriori informazioni nel sito www.spsitalia.net.
C A L E N DA R I O 2 0 1 1 1-4 marzo 15-18 marzo 24-26 marzo 28-30 marzo 29-31 marzo 30-31 marzo 9-11 aprile 12-14 aprile 11-14 aprile 14-16 aprile 14-16 aprile 10-11 maggio 17-20 maggio 24-26 maggio 24-26 maggio 25-29 maggio 26-29 maggio 15-17 giugno 5-7 luglio 25-27 agosto 31 agos.-3 sett. 55 |
Qingdao
Parma Norimberga Singapore Colonia Qingdao Bratislava Seul Erbusco Montichiari Düsseldorf Guangzhou Parma Lione Bologna Adana San Paolo Brasile Chennai India Qingdao Bangkok
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
sito inter net
Tires & Rubber
Mosca
marzo 2011
China Rubber Conference & Expo
www.maxima-expo.ru
Eurostampi European Coatings Congress Tyrexpo Asia Silicone Elastomers Conference China Rubber & Tire Industry Rubber Conference 52a Assemblea IIRSP Open House Doss Expo Meccanica Blowing Agents & Foaming Conference Chinaplas SPS/IPC/DRIVES Italia Caoutchouc Caucho Gomma Autopromotec Packaging Plastic & Rubber Fair International Rubber Conference Tyrexpo India China Plastics & Rubber Exhibition Tiprex marzo 2011
www.rubberexpo.com.cn
www.fiereparma.it www.european-coatings-show.com www.eci-international.com www.rapra.net www.bvents.com www.fchpt.stuba.sk www.iisrp.com www.doss.it www.centrofiera.it www.polymerconferences.com www.adsale.com.hk www.sps-italia.net www.cg-expo.com www.autopromotec.it www.tuyap.com.tr www.abtb.com.br www.eci-international.com www.biztradeshow.com www.tiprex.com
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
55
High-performance ďŹ lls at every turn MAKE NON-FILLS A NON-ISSUE. Zetpol EP elastomers improve the processing of your toughest HNBR compounds without sacrificing finished part performance. Faster injection rates provide a significant reduction in injection molding problems that can put the brakes on your bottom line. Now, even complex molds are no match for the high performance of Zetpol HNBRs.
Get up to speed today at ZetpolEP.com.
63281_zetpol_ad_eng.indd 1
8/26/10 11:32:10 AM
LAGORIO & DUFOUR S.p.A.
Da trent’anni semplicemente gomma GOMMA NATURALE E SINTETICA MAGAZZINO GOMMA NATURALE CON LABORATORIO MAGAZZINO LATTICE NATURALE JSR RB E JSR DYNARON GOMME SPECIALI Lagorio & Dufour S.p.A. •Via Montenapoleone, 8 • 20121 Milano • Tel. 02.76.01.38.66 (r.a.) • Fax 02.781.871 •e-mail: info@lagduf.it