L'Industria della Gomma 2011 07-08

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GUARNIZIONI S-SBR

FORNITURE A RISCHIO

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556

ASSEMBLEA della FEDERAZIONE

LUGLIO 路 AGOSTO 2011 - NUMERO 6



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SOMMARIO | ANNO 55 - 590 • LUGLIO · AGOSTO 2011 - N. 6 7

ELASTICA: SOMMARIO

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L’intervista del mese

29 35

LA CRESCITA DIMENSIONALE È UNA VIA OBBLIGATA

Paolo Bellini dà un giudizio positivo della congiuntura ma al tempo stesso rileva che la struttura delle imprese è spesso troppo fragile

29

POLIMERI EUROPA AL FIANCO DEI PRODUTTORI DI PNEUMATICI

Il produttore italiano ha sviluppato gradi di S-SBR, sia batch che in continuo, estesi con oli non tossici che aiutano a ottimizzare il bilancio di proprietà spesso in contraddizione tra di loro

41

DALLA STRUMENTAZIONE AL MACCHINARIO

Doss Visual Solution ha organizzato un open house che ha coinvolto una decina di società: una piccola rassegna di settore

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21

GUARNIZIONI IN VETRINA

Una rassegna di prodotti che illustrano l’eccellenza della filiera italiana della gomma

FORNITURE A RISCHIO E PREZZI ALTI. ETRMA PRENDE POSIZIONE

L’associazione europea della gomma ha pubblicato un Position Paper per contribuire in maniera costruttiva a definire una strategia più idonea a un accesso più sicuro e sostenibile alla gomma naturale

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23

PORTE APERTE ALL’INNOVAZIONE IN CASA RPM

La società di Paderno Franciacorta ha presentato al mercato la nuova pressa Ecotronic che introduce un nuovo concetto nel campo dello stampaggio ad iniezione

55 57

QUANDO OCCORRE SBAVARE E LAVARE ARTICOLO TECNICI

Una serie di attrezzature accessorie per completare il processo di fabbricazione di prodotti in gomma

35 23

OCCORRONO INIZIATIVE CHE FAVORISCANO SVILUPPO DELL’INDUSTRIA etichettatura dei pneumatici LO obbligatoria a partire dal 2012 Nel suo intervento all’assemblea annuale

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EC 661/2009 definisce i requisiti minimi per l’omologazione degli pneumatici, per degli associati, il Presidente della Fedrazione da RR, WG e rumorosità: ad esempio, uno pneumatico per autovettura, prodotto Gomma Plastica, Nicola Centonze, ribadisce di giugno 2012, dovrà soddisfare, in termini di RR, almeno il livello minimo “F” ed in l’urgenza di interventi che diano slancio quello “E”, e generare una rumorosità non superiore a quella rappresentata da alla ripresa ore. ti regolamenti si pongono dunque l’obiettivo di aumentare la sicurezza, l’efficienza d economica dei trasporti su strada, promuovendo l’uso degli pneumatici più sicuri, 4 | L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA | luglio • agosto 2011 che riducono il consumo di carburante. menti istituiscono inoltre una struttura comune per fornire informazioni coerenti

TACCUINO • • • •

In aumento la produzione nei primi quattro mesi Quasi 25 milioni di tonnellate i consumi di gomma nel 2010 A Singapore un nuovo impianto di Nd-PBR Cresce la preferenza per pneumatici ad alte prestazioni


Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma

• • • • • • • • • • • • •

Le macchine tedesche puntano alla crescita La corsa dei prezzi Pubblicato il DM sui PFU Sistri rinviato a settembre Colmec apre un nuovo centro ricerche 2010 record per Basf Italia PGroup acquisito da So.F.Ter Polymer Latex diventa Synthomer Una nuova gamma di plastificanti da Oxea Pneumatici fine vita ad Autopromotec Insediato il comitato per K2013 Elastomeri termoplastici a Bruxelles Nanoforum a Roma in settembre

64

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità

Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it

CALENDARIO

Fiere, convegni, incontri in programma per i prossimi mesi

Segreteria di redazione Hilenia Principe gomma@edifis.it

GLI inserzionisti

Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it

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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.

SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 9 Abbiamo letto per voi.............................................................................................................................................10  Gomme siliconiche rinforzate con fibre aramidiche

 Iridescenza su profilati di EPDM causata dalla luce

 Nuovo elastomero termoplastico per elevata resistenza all’urto

 Riserve di forza per compiti importanti  Misura dello stato di vulcanizzazione di gomme speciali con MNR

 Nanocompositi di SBR/BR con caolini organici  Dai compositi ai nanomedicamenti  Vulcanizzazione della AEM senza uso di guanidine  Elastomeri con cariche magnetiche  Composizione di nanotubi di carbonio in NBR

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È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.

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elastica


ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

rassegna della stampa tecnica estera materie prime GOMME SILICONICHE RINFORZATE CON FIBRE ARAMIDICHE I. Orlob, T. Reußmann - (e-mail: orlob@titk.de); Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/2-94-011. Rif. E2911.

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engono studiate le caratteristiche di materiale siliconico Silopren LSR 2070 della Momentive Performance Elastomer, nel quale sono state disperse fibre corte di diversa natura, tra cui anche fibre aramidiche.. Vengono presentate le caratteristiche meccaniche generali dei diversi materiali tessili di cui sono costituite le fibre e le caratteristiche della gomma siliconica sunnominata, nella quale sono state disperse fibre corte di lunghezza 6 mm: aramide, poliammide 6, poliammide 66, poliestere, polipropilene e Elastan (poliuretano). La fibra di aramide è impiegata anche in lunghezza 3,4 mm e 9,8 mm. Il diametro delle fibre è compreso tra12 e 27 nm (nanometri). Il carico di rottura delle fibre è compreso tra 5÷12 cN7tex; per l’aramide tra 200÷250 cN/tex (centiNewton/tex). La resistenza termica delle fibre provate varia da 162°C per il poli-

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propilene a 450°C per l’aramide. L’introduzione di fibre come tali in mescole di gomma siliconica non dà luogo a rinforzo, perché non si realizza l’attacco tra l’elastomero e la fibra. Per ottenere il rinforzo della gomma siliconica ad opera delle fibre occorre trattare queste ultime con un prodotto silanico. Nello studio viene considerato il trattamento delle fibre con vinil-trietossisilano della Wacker Chemie; inoltre con 3-isocianatopropiltrietossisilano e con 2-(3,4-epossicicloesil)trietossisilano. Fattori importanti sono: la “bagnabilità” della fibra dal materiale della matrice (Silopren LSR 2070), la possibilità di interdiffusione, l’attività chimica delle singole fasi, l’ancoraggio meccanico della fibra sulla matrice. Per realizzare l’attacco tra la aramide e la gomma siliconica occorre innanzitutto una azione meccanica irruvidente sulla fibra di aramide, e occorre sfruttare legami di van der Waals esistenti sulla superficie della aramide, ricorrendo anche all’ausilio di un trattamento superficiale delle fibre di aramide con un bagno a base di silano-etanolo seguìto da essiccamento di 1 h a 105°C. L’attacco delle fibre aramidiche alla matrice silconica risulta anche funzione del rapporto di allungamento della fibra. Con diametro delle fibre di 12 μm (micrometri) la lunghezza ottimale delle fibre è 6 mm (millimetri). Ulteriori fattori importanti sull’attacco sono la presenza di fibrille sulla superficie della aramide e la reattività dei gruppi para-aramidici con le posizioni ossigenate del materiale siliconico liquido. Per tale reattività è importante l’attività dei due prodotti silanici sopranominati [3-isocianatopropiltrietossisilano e 2-(3,4-epossicicloesil)trietossisilano]. I numerosi accorgimenti sopraelencati per ottenere l’attacco delle fibre aramidiche alle gomme siliconiche liquide (LIM) vengono poi sintetizzati alla fine dell’articolo, accennando anche all’esistenza di un ulteriore problema, l’aggiunta di additivi per apportare una colorazione.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA | luglio . agosto 2011

materie prime NUOVO ELASTOMERO TERMOPLASTICO PER ELEVATA RESISTENZA ALL’URTO K. L. Walton, M. Berard, T. HermelDavidock, P. Hustad, J. Hempfill, D. Oner-Deliormanli, R. Barry (Dow Chemical); Rubber World; 242/1-34-Aprile 2010. Rif. E2912.

I

l mercato dell’industria automobilistica accetta l’uso degli elastomeri termoplastici TPO (Thermo Plastic Olefin), soprattutto sotto forma di polipropilene modificato con ethylene/alfa-olefine (EAO). Nell’articolo viene considerato lo sviluppo di una nuova classe di modificanti del polipropilene per ottenere composizioni particolarmente resistenti all’urto. I TPO trovano largo impiego nelle fasce paraurti, nei pannelli antiurto per alloggiamento di strumenti, nei supporti ferma porte (door pillars), tamponi para-ginocchia (knee bolsters). I materiali riguardati sono i polipropileni C-700-35 (polipropilene copolimero) e D221.00 (polipropilene omopolimero) entrambi della Dow Chemical con melt fliow index 35, i poliotteni Engage 8180 e EO1 (entrambi della Dow Chemical con melt flow index 0,5 g/10 min a 190°C con carico di 16 kg), il JetFil 700C (talco della Rio


ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

Tinto), l’antiossidante Irganox B225 della Ciba, il Kraton G1657 della Kraton Polymers costituito da SEBS (stirene, stireneetilene/butene-stirene a di-blocchi e a triblocchi con melt flow index 8 g/10min a 200°C con carico di 5 kg). La preparazione dei TPO viene condotta mescolando i materiali sopranominati in un Coperion WP-25 ZSK, estrusore a due viti corotanti da 25 mm a 500 rpm con applicazione del vuoto. L’antiossidante viene additivato agli elastomeri prima dell’inizio della mescolazione e il talco viene alimentato nell’estrusore in una opportuna posizione del barrel. Le condizioni di estrusione vengono assestate con portata di 0,38 kg/min e temperatura di 220°C. Le composizioni preparate sono a base rispettivamente di 56/24/20/0,2 PP/ elastomero (Engage o EO1)/talco/antiossidante, e di vari rapporti di PP copolimero/poliotteni con presenza di 0,2 parti di antiossidante. Vengono quindi specificate le condizioni con cui vengono preparati con stampaggio a iniezione i campioni per determinare le caratteristiche meccaniche, mantenendo 1,8 sec per l’iniezione, 25 sec per lo stampaggio, 25 sec per il raffreddamento. Sui provini ottenuti vengono condotte prove di resistenza all’urto a -20°C esaminando il modulo a flessione. Viene realizzato che rispetto alla composizione che contiene il polimero ottenico Engage 8180, la composizione contenente l’elastomero EO1 presenta una "duttilità" molto più elevata, cioè che alla temperatura di prova sotto una azione di urto è caratterizzata da maggiore resistenza alla rottura. Il fenomeno trova anche una corrispondenza nel fatto che il polimero EO1 presenta una temperatura di transizione vetrosa determinata con DSC (Differential Scanning Calorimetry), sinonimo di fragilità, di -67°C, mentre il polimero Engage 8180 presenta una temperatura di transizione vetrosa di -56°C, cioè più vicina a -20°C. Il fenomeno trova poi corrispondenza con quanto appurato da AFM (Atomic Force Microscopy). Quest’ultima infatti rivela che nei TPO considerati la distribuzione del polimero EO1 è caratterizzata da particelle più piccole che non quella del polimero Engage 8180. Lo studio comprende anche l’esame del

Kraton G1657 (SEBS) nelle composizioni a base polipropilenica. Tale SEBS, esaminato secondo la resistenza all’urto Izod, rivela il maggiore livello di energia coinvolta, tuttavia esaminato con il sistema impiegato per le prove di cui sopra che sono eseguite con maggiore velocità, SEBS dà migliore resistenza all’urto di Engage 8180, tuttavia non così favorevole come il nuovo polimero EO1.

materie prime NANOCOMPOSITI DI SBR/BR CON CAOLINI ORGANICI S. Gosh, R. A. Sengupta, G. Heinrich - (e-mail: ranjan.msu@yahoo.co.in); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/1-2-48-2011. Rif. E2913.

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nanocompositi contenenti caolini organici sono spesso presi in considerazione, perché hanno importanza in diversi casi, come ad esempio in strati di rivestimento, nell’uso di ritardanti di fiamma, in barriere, in articoli elettronici e in articoli compositi. I nanocompositi prevedono l’impiego di OLS (Organic Layer Silicate) e di vari elastomeri come EVA, ENR, TPE. La preparazione dei nanocompositi a base di caolini organici viene fatta con diversi metodi, con interposizione di fusioni, con mescolazione di strati reattivi, con coagulazioni di lattici, con impiego di soluzioni, e anche in composizioni a base di SBR preparate su mescolatore aperto. Nell’articolo qui recensito viene presa in considerazione la preparazione di nanocompositi a base di

miscele SBR/BR, nell’intento di colmare le conoscenze già acquisite nella preparazione di nanocompositi preparati separatamente in SBR e in BR. La preparazione dei nanocompositi viene eseguita fondamentalmente in due passaggi. Inizialmente viene approntato un master-batch in XNBR (gomma nitrilica carbossilata) contenente Cloisite 15A della Southern Clay, che è una montmorillonite naturale modificata con un sale di ammonio quaternario. Il master-batch viene poi mescolato con SBR e con NBR additivando anche gli ingredienti della mescola (ZnO, acido stearico, 6PPD, Zolfo, TBBS, DPG). Nell’articolo sono riportati maggiori dettagli sulle modalità di confezione, che prevedono anche la dissoluzione della XNBR in miscela MEK/toluene e successiva evaporazione. Nello studio esposto vengono considerati nanocompositi 70/30 SBR/BR sia con ricettazione “gum stock”, sia con ricettazione contenente 10 phr di XNBR e 6 phr di Cloisite 15A (denominata MMT nel testo), caratterizzandoli, oltre che per le caratteristiche meccaniche e dinamiche generali, anche nei riguardi di parametri costituzionali interpretati con diffrazione di raggi X (XRD) e con microscopia elettronica a trasmissione (TEM). In particolare tra le SBR sono considerate la FFSBR (SBR funzionalizzata Nipol NS 116R), la SSBR (SBR polimerizzata in soluzione Buna VSL 5025-0 con frazione vinilica), e anche la ESBR (SBR polimerizzata in emulsione). Le caratteristiche meccaniche ottenute sono molto basse: carico di rottura tra 3 e 5 MPa, tuttavia con allungamento a rottura 400%. Le caratteristiche dinamiche evidenziano che le mescole contenenti caolino organico a base di FFSBR e quelle di SSBR presentano la stessa temperatura di transizione vetrosa, ma tandelta più elevata per la mescola a base di FFSBR. Anche le mescole di gum stock presentano temperatura di transizione vetrosa uguale tra di loro, e uguale a quella delle mescole contenenti caolino organico, ma tandelta più elevata per la mescola a base di SSBR. Le analisi di microscopia elettronica rivelano la presenza di strutture intercalate ed esfoliate; l’analisi con diffrazione di raggi X permettono una più precisa evidenziazione delle spaziature tra gli strati di caolino organico esprimendole in nanometri. (L’articolo è in lingua inglese)

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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

materie prime DAI COMPOSITI AI NANOMEDICAMENTI Z. Nagy, G. Patyl, B. Bodzay, B. Vajna, G. Marosi; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/2-100-2011. Rif. E2914.

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li autori dell’articolo qui recensito sono dell’Università di Budapest. Essi affermano di aver elaborato dei tensioattivi in grado di creare legami chimici tra gli strati dei componenti di un materiale. Essi mostrano diverse immagini relative a studi da loro compiuti. Ad esempio grafici relativi a analisi termiche e a ricerche strutturali su compositi di polipropilene contenenti nanotubi di carbonio a due e più pareti: DWNT (DualWallsNanoTubes), MWNT (MultiWallsNanoTubes). I grafici rappresentano le analisi termiche dei compositi evidenziando inizio di degradazione sul composito contenente DWNT a 452°C, inizio di degradazione a 604°C sul composito contenente MWNT; inoltre precisando la presenza a 483°C e a 523°C di due transizioni termiche nel composito contenente DWNT e una sola transizione termica a 730°C nel composito contenente MWNT. Mostrano anche immagini di spettroscopia Raman, che si riferiscono a diverse profondità del campione, prefissate, rivelando trasformazioni chimiche nel materiale in esame a diverse profondità. Nel testo è riportato un esempio che evidenzia la struttura a diversi livelli in particolari con costruzione a strati di PA/LDPE/PA. Interessanti sono i commenti riportati circa l’impiego di mezzi pirolitici laser LP e LP Raman per evidenziare la stabilità di un materiale, ivi comprendendo la stabilità di un prodotto di costituzione stratificata come la monmorillonite, la sepiolite, la idrotalcite, i nanotubi di carbonio di fronte all’azione di una fiamma. In tale contesto gli autori dichiarano di avere sviluppato l’efficienza del ritardo dell’azione della fiamma eseguendo sperimentazioni in cascami di poliolefine, di poliuretani, di gomma, facendo ricorso, in sistemi polimerici degradabili, anche all’azione concomitante del polifosfato ammonico. Esistono oggi anche medicamenti nanostrtturati. Questi sono dei nanocompositi che, sulla base delle loro nanoparticelle e dei loro nanostrati hanno trovato op-

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portunità perché accrescono la solubilità di materiali difficilmente solubili, accrescono la durata del tempo di stabilità, permettono di ottenere una più facile maneggiabilità, procurano una più facile trafilabilità di preparati medici. Nei preparati medici è molto diffusa la forma di granulato. Nella preparazione di granulati si tende a passare dall’impiego di processi discontinui con passaggi in solvente acquoso, all’impiego di processi continui in estrusore bivite, che salvaguardano le caratteristiche strutturali del componente attivo. Vengono elencati estrusori bivite Collin ZK 25 T e, per piccole preparazioni, l’estrusore Haake Rheomax CTW5 Minilab. Quest’ultimo è dotato di un Detektor Raman on-line, con il quale può essere seguito direttamente il decorso delle variazioni strutturali. L’articolo è sviluppato su un panorama di materie prime e di eventi che solo in parte si possono collegare con le caratterizzazioni che interessano l’industria della gomma. Tuttavia vengono descritte e considerate anche materie prime con caratteristiche di nanotrutture, che possono essere pertinenti anche per impieghi nell’industria della gomma e che pertanto vanno conosciuti. Certamente dei vari felementi di cui è costituito l’articolo sono importanti e opportuni soltanto quelli che si riferiscono a caratterizzazioni con spettroscopia Raman.

COOH e COOR rimangono pendenti dalla catena (non viene dichiarata la natura del sostituente R). La reticolazione viene fatta ad opera della esametilendiammina HMDA aggiunta come tale oppure aggiunta come carbammato di esametilendiammina (Diak 1 della stessa DuPont), che libera esametilendiammina. La reazione avviene tra due COOH di due catene polimeriche con formazione di due legami ammidici che racchiudono il ponte esametilenico della esametilendiammina e sviluppo di H2O, mentre la parte pendente -COOR rimane come tale. Ciò realizza la vulcanizzazione ammidica, che però può essere spinta più a fondo eseguendo il post curing. Questo dà luogo a reazione di ciascuno dei gruppi pendenti COOR con ciascuno degli atomi di N ammidici trasformando questi da N ammidici a N immidici liberando ROH. (cfr. anche con recensione E2517 in I.G. 557 dell’Aprile 2008)

materie prime VULCANIZZAZIONE DELLA AEM SENZA USO DI GUANIDINE Byron To, P. Czomba, A. Uminska, E. McBride (DuPont) - e-mail: bto@ chemtechnologiesltd.com; Rubber World; 242/1-29-Aprile 2010. Rif. E2915.

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articolo riguarda la vulcanizzazione del Vamac G , elastomero AEM (Etilene Metil Acrilato della DuPont), che nella sua catena polimerica contiene "cure site monomer" con la seguente struttura: OH.CO-(CH-CH)z -CO.OR ove i gruppi

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La reticolazione sopra descritta viene attivata in presenza di derivati della guanidina (DOTG, DPG, ecc). L’argomento è tornato di attualità da quando il REACH (Registration Evaluation Administration of Chemicals) ha segnalato problemi ambientali per tali attivatori, pe r cui questi vanno sostituiti con Vulcofac ACT 55 (complesso di ammine terziarie della Safic Alcan), oppure con XLA 60 (complesso amminico proprietario della Lanxess). Nell’articolo sono mostrati gli effetti di miscele varie di esametilendiammina (HMDA) in diverse forme con i nuovi attivatori qui consigliati, segnalando diverse possibilità. 1) Sostituendo 4 phr di DOTG con 2 phr di ACT 55 insieme a 1,2 phr di HMDC o a 1,83 phr di HMDA.


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2) Sostituendo 4 phr di DOTG con 2 phr di ACT 55 insieme a 1,5 phr di HMDC o a 2,3 phr di HMDA. 3) Sostituendo 4 phr di DOTG con 4 phr di XLA 60 insieme a 1,5 phr di HMDC o a 2,3 phr di HMDA. Le combinazioni migliori appaiono la 2) e la 3). Solo in biografia viene citata la possibilità di impiego di HMDA sotto forma di Advancure, che è una preparazione di HMDA adsorbita su silice, fornita da Chem. Technology, per la quale viene enfatizzato vantaggio di costo rispetto al Diak 1.

prodotti e processi ELASTOMERI CON CARICHE MAGNETICHE J.Kruzelak, I. Hudec, M. Usakova, R. Dosoudil; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/1-2-36-2011. Rif. E2916.

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ferriti costituiscono materiali tipici che vengono usati come cariche con proprietà magnetiche ed essi conferiscono proprietà magnetiche anche alle mescole di gomma che li contengono. Nell’articolo qui recensito vengono considerati i tipi M dei ferriti esagonali di formula MeO.6(Fe2O3), dove il metallo è un catione bivalente come Sr, Ba, Pb. I ferriti conferiscono proprietà ferromagnetiche, perché i dipoli elettronici in essi contenuti, al disotto di una temperatura caratteristica detta temperatura di Curie, sono orientati con spin paralleli. La temperatura di Curie è quel livello termico al quale un materiale ferromagnetico assume caratteristiche di materiale paramagnetico, perché viene alterata la situazione di parallelismo degli spin. (Va ricordato che un materiale ferrimagnetico differisce da un materiale ferromagnetico, perché in esso gli spin sono orientati con spin antiparalleli determinando momento magnetico nullo e quindi assenza di proprietà magnetiche. Inoltre va ricordato che un materiale paramagnetico assume configurazione a spin paralleli, cioè si magnetizza, solo se immerso in un campo magnetico esterno). I ferriti sono caratterizzati da un largo ciclo isteretico e da un elevato valore di coercitività magnetica, come Hc > 2,5 kA-m-1. I ferriti di Ba e di Sr con struttura esagonale sono ritenuti i più interes-

santi, ad esempio per articoli di registrazione magnetica e magneto-ottica, per articoli per l’industria automobilistica, per articoli radar e per i dischi rigidi dei computer. Nel lavoro qui recensito vengono descritte le proprietà di mescole di SMR20 (gomma naturale) e in mescole di Buna CB 24 (1,4-cis polibutadiene) additivate di ferrito di stronzio FD8/24 SrFe12O19 in ragione fino a 100 phr in diverse granulometrie. Nelle mescole di NR l’aggiunta delle cariche dà luogo ad aumento di modulo, tendenzialmente ad aumento di carico di rottura tuttavia in modo non rilevante, tendenzialmente a diminuzione di allungamento a rottura. Nelle mescole di BR l’aggiunta delle cariche dà luogo a diminuzione dell’optimum di vulcanizzazione, ad aumento del carico di rottura, ad aumento dell’allungamento a rottura. Interessanti significati vengono colti nelle caratteristiche magnetiche riscontrate operando al massimo della coercitività magnetica Hm = 750 kA.m-1. Vengono valutati i seguenti parametri. La polarizzazione magnetica massima Jm e la polarizzazione magnetica residua Jr determinate attraverso misure di flusso magnetico Ǿm e Ǿr sulla base delle seguenti relazioni: Jm=(( Ǿm)/S).D Jr=(( Ǿr)/S).D ove S è l’area superficiale del campione, D=16,4 è una costante legata all’impiego dell’apparato TVM1 per la misura di Ǿm e Ǿr. L’induzione magnetica residua Br viene calcolata da Br=μ0.H+JR. (μ 0=permeabilità magnetica nel vuoto, H=intensità del campo magnetico in kA.m-1). Viene constatato che sia con le mescole in NR che con le mescole in IIR viene rilevato che l’aggiunta di ferrito, specialmente quello qui contrassegnato come FDO caratterizzato da struttura granulometrica trimodale, dà luogo a un forte incremento di polarizzazione magnetica massima Jm e di induzione magnetica residua Br dopo aver allontanato il campo magnetico inducente.. L’articolo è molto importante e molto opportuno, perché considera parametri generalmente poco approfonditi. (L’articolo è in lingua inglese)

prodotti e processi COMPOSIZIONI DI NANOTUBI DI CARBONIO IN NBR A. Schröder, L. Briquel, M. Säwe - (e-mail: andreas.schroeder@ rheinchemie.com); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/1-242-2011. Rif. E2917.

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ell’articolo qui recensito la Rhein Chemie vuole presentare le caratteristiche impartite alle mescole di NBR dai nanotubi di carbonio a pareti multiple MWCNT (Multi Wall Carbon NanoTubes). Prima di iniziare l’esposizione, essa si sofferma a ricordare gli effetti generali conferiti dalle cariche agli elastomeri a partire dal nero di carbonio. Quest’ultimo è costituito da particelle grafitiche organizzate in strutture e in aggregati, che sono caratterizzati da volumi vuoti di diversa grandezza e dalla presenza di siti altamente reattivi. Da una azione di adsorbimento di catene polimeriche negli spazi vuoti degli aggregati risulta una interferenza costruttiva con l’elastomero, che condiziona le proprietà fisiche dei crudi e dei vulcanizzati. L’interazione del nero di carbonio con l’elastomero si esplica soprattutto con il noto fenomeno dell’effetto Payne, cioè con il fatto che la componente reale del modulo dinamico (G’) decresce all’aumentare dell’ampiezza di sollecitazione. Ciò viene interpretato come un effetto conseguente a una diminuzione della effettiva frazione volumica di nero nella compagine, che condiziona anche un aumento della componente di perdita del modulo dinamico (G”). Inoltre viene ascritto all’influenza dell’interazione carica/carica. L’interazione carica/carica può essere ridotta introducendo la silice precipitata con una quantità congrua di silano, perché in tal modo si riduce anche l’effetto Payne e si ottiene una maggiore interazione polimero/carica. I nanotubi di carbonio hanno particella non sferica con diametro di circa 10 nanometri e con essi si possono raggiungere frazioni volumiche nell’elastomero più elevate che con il nero di carbonio. Con i nano-

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tubi di carbonio si possono raggiungere OAN (Oil Absorption Number) molto più elevati che con il nero di carbonio. (OAN è il nuovo termine introdotto da Columbian in luogo del termine “structure”). Con i neri Furnace si ottengono OAN dell’ordine di 100 ml/100 g, mentre con i nanotubi di carbonio si raggiungono OAN di 3000 ml/100 g. Secondo gli autori il parametro OAN esprime bene la struttura degli agglomerati: più elevato è OAN più elevato il volume vuoto (void volume) negli agglomerati. I singoli nanotubi di carbonio MWNT sono agglomerati in pellets e durante le operazioni di mescolazione vengono dispersi, senza evidenziare accorciamenti. Dopo questo lungo preambolo gi autori si decidono a descrivere lo studio eseguito. Vengono confezionati quattro tipi di masterbatch di NBR della medesima composizione contenenti 20% di CNT (Baytubes C150P della Bayer Material Science) mescolati con tempi diversi da 10’ a 80’. Viene rilevato innanzitutto che i CNT sono caratterizzati da più difficile disperdività rispetto ai neri conduttivi, inoltre che con essi fino a 20’ di lavorazione G’ tende ad aumentare, dopo di che tende a diminuire, Parallelamente fino a 20’ di lavorazione si nota aumento di green strength, oltre 20’ si nota una diminuzione. La resistività di volume segue l’andamento del green strength in concomitanza con una soglia di percolazione per un contenuto di 20% di CNT. Appare che quando la dispersione dei CNT è efficiente il rinforzo meccanico realizzato è maggiore di quello ottenuto con neri conduttivi molto attivi. La componente reale G’ del modulo dinamico a torsione risulta tendenzialmente più elevata quanto più elevata è la concentrazione di CNT. G’, seguendo l’influenza dell’effetto Payne, tende a diminuire all’aumentare dell’ampiezza di sollecitazione: l’effetto Payne, che è comunque maggiore di quello che si riscontra con nero conduttivo, diventa però sensibile soltanto con concentrazione di CNT di 10 phr o superiore. Nei riguardi della conducibilità elettrica i CNT sono più efficienti dei neri conduttivi, mostrando rispetto ad essi diminuzione vantaggiosa di resistività elettrica (Ohm.m) già con piccole concentrazioni (> 2%). (L’articolo è in lingua inglese)

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prodotti e processi IRIDESCENZA SU PROFILATI DI EPDM CAUSATA DALLA LUCE Bob Ohm, Dan Patton - (Lion Copolymer - e-mail: bob.ohm@ lioncopolymer.com); Rubber World; 242/1-21-Aprile 2010. Rif. E2918.

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articolo qui recensito riguarda il fenomeno della iridescenza che si sviluppa sulla superficie dei profilati di EPDM per carrozzeria per azione della luce, evidenziando iridescenze bluastre, rossastre o di colori vari simili a quelli dell’arcobaleno. Il fenomeno è puramente estetico e non pregiudica la funzionalità dell’articolo, ma può essere corretto. Il fenomeno non consiste in una efflorescenza di materiale, che può essere rimosso meccanicamente per identificarlo. L’iridescenza può essere temporaneamente cancellata trattando la superficie dell’articolo con cloruro di metilene, ma non appena il solvente è evaporato essa ricompare. Gli autori si riferiscono quindi all’applicazione della metodologia SAE J 1885, valutando la tendenza alla iridescenza provocata da componenti della mescolanza: la carica, il plastificante e i vulcanizzanti. Vengono quindi programmati esperimenti variando sistematicamente nella mescola la carica, il plastificante e i vulcanizzanti. Viene riportata una tabella in cui sono indicate le concentrazioni phr provate, che

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riguardano l’influenza di 170 phr di nero N762, di 170 phr di nero N990 in taglio con HiSil 532 EP, di 75 phr di Sunpar 2280, di 75 phr di Synton PAO 40, di 8 phr di VulCup 40 KE in alternativa a 3,6 phr di acceleranti + Zolfo, di 3,5 phr di antiossidante + resina fenolica 1068. Sui vulcanizzati delle mescole ottenute vengono verificate le caratteristiche meccaniche e le caratteristiche superficiali dopo trattamenti con Xenon arc per 6 giorni. Si rileva che EPDM ad alto etilene tende di più a provocare iridescenza rispetto a un EPDM ad alto contenuto di diene, per cui si sceglie di impiegare un EPDM a basso contenuto di etilene. Sulle superfici vengono eseguite caratterizzazioni con SEM (Scanning Electron Microscopy), con TOF-SIMS (time of flight secondary ion mass spectroscopy), con XPS (x-ray photoelectron spectroscopy) un tempo nota come ESCA (electron scattering for chemical analysis). Contributo significativo viene apportato dalla XPS, che rivela un aumento di ossigeno e una diminuzione di carbonio, nonché un aumento di zinco e di azoto nei campioni caratterizzati in superficie da componenti gialli più che da componenti neri. Il grande sviluppo di ossigeno comprova l’avvento di una ossidazione ove si verificano ingiallimenti. Contributo significativo dà anche la AFM (atomic force microscopy), che rivela che le zone di colorazione nera sono più lisce delle zone a colorazione gialla. Viene poi appurato che una riduzione della iridescenza gialla si riscontra ove è presente un antiossidante associato a polietilenglicol e a una resina alchil fenolica. Viene infine puntualizzato che la iridescenza gialla può essere mascherata con un trattamento di compressione, ma che essa ricompare però allorché la compressione viene rilasciata o allorché viene eseguito un trattamento termico.

prodotti e processi RISERVE DI FORZA PER COMPITI IMPORTANTI H. Mucha, H. Deckmann (info@ gabo.com); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/1-2-8-2011. Rif. E2919.

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a ditta Gabo Qualimeter si trova ad Ahlden in Bassa Sassonia non lonta-


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no dalla città di Bremen. Essa è nota per la progettazione e per la produzione di apparecchiature di laboratorio per diverse industrie. Nell’articolo qui recensito viene presentato il sistema dinamico-meccanico-termico Eplexor 6000 N e Eplexor 8000 N per caratterizzazioni meccaniche di parti meccaniche con sollecitazione fino a 6000 Newton ovvero fino a 8000 Newton. Per rendere verosimili le misure a partire ad esempio da sollecitazioni di 25 N, che sono quelle impiegate per caratterizzazioni di filamenti, fino ad arrivare a sollecitazioni di 8000 N, sono disponibili diversi moduli: modulo basso da 25 a 500 N, e moduli fino a 2000 N e fino a 4000 N, in ogni caso per temperature da -150 fino a 1500°C. È previsto un software che regola l’impiego fino a 6000 N, prevedendo incrementi a partire da 50 N/minuto. Per prove di carico continuativo su metalli vengono normalmente impiegati dinamometri, che possono realizzare elevati carichi, ma soltanto a bassa frequenza (< 1 Hz), il che coinvolge lunghi tempi di prova ed elevati costi. Gli apparati DMTA, che permettono sollecitazioni dinamiche fino a 8000 N a frequenza fino a 100Hz e più, costituiscono invece una alternativa economica. Sollecitazioni statiche di 5000 N, unitamente alla possibilità di applicare alternativamente un carico dinamico di ± 2500 N ad una frequenza fino a 100 Hz permettono l’applicazione di 0,5 milioni di alternanze in appena 2 ore. Ammortizzatori o cuscinetti di materiali elastomerici sono spesso sottoposti ad elevate sollecitazioni dinamiche e in tal caso, con l’ausilio della applicazione di un cosiddetto "sweep" dinamico di sollecitazioni, si possono misurare rapidamente e con precisione le caratteristiche di funzionamento meccanico, come l’irrigidimento dinamico e il conseguente riscaldamento interno. Di solito i provini vengono sollecitati con un precarico statico (qui di 3000 N) e in seconda istanza viene sovrapposto un carico dinamico alternato sinusoidale, evidenziando un carico risultante di 5000 N. Caratteristico sugli elastomeri, l’appli-

cazione di uno "sweep" dinamico di allungamento provoca una caduta del modulo di elasticità di più del 50%. Gli sviluppi di calore in condizioni dinamiche sono importanti non solo nel campo dei pneumatici, ma anche in quello degli antivibranti: questi infatti sono soggetti ad una rapida e continua variazione di sollecitazioni dinamiche durante il loro funzionamento. In tali articoli poi, un aumento dimensionale dell’articolo acutizza il problema, perché risulta più difficile la migrazione del calore e cioè la dissipazione dell’energia dall’interno verso la superficie, provocando rotture. Tutti i sunnominati effetti sono valutabili con l’attrezzatura dinamica "HochlastDMTA" della Gabo-Qualimeter, perché risulta possibile valutare con essa gli effetti di una sovrapposizione di carico statico e dinamico che ammonta a 2800 N. La "Hochlast-DMTA" della Gabo-Qualimeter assume il valore di macchina universale nell’industria della gomma, perché permette interessanti interpretazioni del comportamento degli articoli e della influenza dei materiali. L’articolo è corredato da fotografie della attrezzatura e da diversi grafici dell’andamento dei parametri isteretico-dinamici misurati.

prodotti e processi MISURA DELLO STATO DI VULCANIZZAZIONE DI GOMME SPECIALI CON NMR R. J. Pazur, F. J. Walker (Freudenberg Plymouth - e-mail: richard.pazur@fngp.com); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/1-2-16-2011. Rif. E2920.

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articolo riguarda misure di densità di reticolazione mediante "T2" (Transverse proton relaxation) eseguite con Risonanza Magnetica Nucleare allo stato solido. Tale tipo di analisi viene enfatizzato dagli autori perché la apparecchiatura richiede bassi costi di manutenzione, piccola quantità di campione (circa 250 mm3), breve tempo (15-20 minuti). La metodologia presentata dagli autori (FNGP) si basa su un segnale di rilassamento magnetico (T2), che viene rilevato in base alla mobilità molecolare delle catene polimeriche, in base alla attività superficiale degli agenti rinforzanti, in base

agli effetti di cristallizzazione e in base alla presenza particelle piccole e mobili quali ad esempio i plastificanti. Sulla base di prove eseguite su mescole di EPDM, gli autori caratterizzano in funzione del grado di vulcanizzazione mescole di gomma siliconica metilvinilica (VMQ), mescole di gomma nitrilica idrogenata (HNBR), mescole di gomma acrilica (ACM), mescole di fluoroelastomeri (FKM). Gli autori si riferiscono a una metodologia di risonanza magnetica nucleare basata su fenomeni di decadimenti di magnetizzazione (decadimento di magnetizzazione Hahn-Echo), che vengono interpretati secondo equazioni esponenziali indicate nel testo, mediante le quali è possibile esprimere il numero di legami di reticolazione in una porzione molecolare ripetentesi in una sostanza in esame. Gli autori arrivano a dimostrare che sussiste una significativa proporzionalità diretta tra particolari parametri statistici (particolarmente il parametro SOC#) e le entità dell’agente di vulcanizzazione. Il parametro SOC# esprime il valore di una funzione dello stato di vulcanizzazione (SOC = State Of Cure), espresso come valor medio dei valori determinati su una mescola nell’arco di 25 giorni, caratterizzato da uno scarto tipo particolarmente basso. Per i quattro elastomeri sopranominati (VMQ, HNBR, ACM, FKM) vengono riportati i valori di rilassamento magnetico nel’arco di 14 mesi di provini sottoposti a trattamento reometrico di reticolazione da 0% fino 99%. In tutti i casi il rilassamento tende ad un valore asintotico, molto rapido nel caso di fluoroelastomeri, poco rapido nel caso di gomme siliconiche, mediamente accennato nel caso di gomme nitriliche idrogenate e di gomme acriliche. Nel caso dei fluoroelastomeri l’andamento del rilassamento appare il medesimo per provini con trattamento reometrico di reticolazione da 50% a 99%. Anche nel caso delle gomme nitriliche idrogenate il rilassamento appare il medesimo qualunque sia il grado di reticolazione, tuttavia con velocità inferiore rispetto a quello che si verifica con i fluoroelastomeri. Nel caso delle gomme acriliche e soprattutto nel caso delle gomme siliconiche

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l’andamento del rilassamento appare mediamente veloce, però soprattutto con gradi di reticolazione elevati. Vengono poi enfatizzati i significati delle equivalenze degli andamenti delle reazioni di vulcanizzazione esaminati con procedimenti tradizionali o con procedimenti basati su NMR. L’articolo, dal modo accademico con cui viene esposto, presenta interesse soprattutto teorico. Risulta tuttavia interessante soprattutto a lettori interessati ad approfondire nozioni teoriche sugli svolgimenti della NMR. (L’articolo è in lingua inglese)

prodotti e processi MACCHINE PER LA LAVORAZONE DI GOMME SILICONICHE LIQUIDE E SOLIDE L. Praher (Engel) e-mail: leopold.

praher@engel.at); Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/2-81-2011. Rif. E2921.

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er la lavorazione degli elastomeri siliconici, sia vulcanizzabili, sia termoplastici, esistono varie serie di macchine, dai tipi completamente idraulici, ai tipi ibridi, fino ai tipi completamente elettrici. Complessi per l’iniezione, apparati di caricamento, pompe dosatrici, vengono apprestati per ogni tipo di materiale e per ogni entità di portata. La Engel Maschinen, sotto il nome Engel LIM (Liquid Injection Moulding), fornisce macchine sia orizzontali che verticali per la lavorazione dei siliconi liqudi (LSR) . Base del programma di sviluppo è la produzione di presse a iniezione della linea “Engel victory“, che è caratterizzata da unità di chiusura senza colonne. La tecnologia delle unità di chiusura senza colonne, nella lavorazione delle LSR è vantaggiosa, non soltanto nella fase di cambiamento degli stampi, ma soprattutto nell’impiego di essi, perché riduce la manutenzione generale, riduce la formazione di bave e migliora le caratteristiche della qualità.

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Nel corso dell’articolo vengono riportate le immagini di diversi particolari meccanici aggiuntivi. Per lo stampaggio delle LSR esiste una configurazione standard, che prevede una unità dosatrice. Questa consiste in un miscelatore statico, posto a latere della vite di estrusione, che provvede all’avvio del materiale da stampare attraverso una valvola pneumatica in un punto opportuno del barrel. Questa configurazione viene presentata come la più semplice, e viene ritenuta adatta per la produzione di articoli come le tettarelle per infanti. Per lo stampaggio di materiali altamente reattivi e destinati alla produzione di particolari con elevate caratteristiche di tenuta viene indicata una configurazione, che a valle della valvola pneumatica prevede un sistema di pistoni di tenuta concepiti per evitare movimenti di rotazione. Viene anche descritto un sistema di iniezione, introdotto da Engel, basato su una doppia unità di iniezione. Questa trova utilità, oltre che per casi di uso di materiali bicomponenti, anche nello stampaggio a iniezione di articoli di grandi dimensioni, come gli isolatori per linee ad alta tensione. Il vantaggio della doppia unità di iniezione consiste nella possibilità di abbreviare il più possibile il tempo di riempimento dello stampo nella produzione di articoli a base di un materiale che rivela i suoi vantaggi con la possibilità di poter usufruire di tempi di produzione brevi. Un ulteriore caso nel quale può trovare utilità la doppia unità di iniezione è nelle situazioni in cui si voglia incentivare il sistema FIFO (first in first out). Nell’articolo qui recensito sono riportate immagini di massima dei particolari delle unità di iniezione. Engel enfatizza il sistema di alimentazione con tramogge di caricamento “roto feeder”, che apportano rotazioni in senso contrario a quello della vite dell’estrusore, con vantaggio nella pulizia dell’intero sistema. Engel enfatizza inoltre le molteplici possibilità di sviluppo nell’impiego di gomme siliconiche con le proprie macchine, riferendosi anche al settore degli articoli medicali e al settore degli articoli pluricomponenti. Come pure enfatizza molto il successo

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energetico con le proprie macchine a iniezione dotate di sistema “Servoidraulik Ecodrive” basato sull’accoppiamento di un servomotore e di una pompa a ingranaggi.

prodotti e processi CARATTERIZZAZIONE MEDIANTE AFM DI MESCOLE CARICATE I. A. Morozov, B. Lauke, G. Heinrich - (e-mail: ilya.morozov@ gmail.com); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/1-2-24-2011. Rif. E2922.

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tudi basati su analisi AFM (Atomic Force Microscopy) sono già stati applicati per interpretare strutture eterogenee, come ad esempio miscele di gomma e asfalto, miscele di polimeri e cariche; inoltre per valutare le dimensioni di agglomerati, o anche per analizzare la geometria degli aggregati di nero di carbonio. Spesso comunque l’analisi AFM viene applicata riferendosi a modelli bidimensionali, senza cioè tentare di descrivere la struttura spaziale esprimendola con descrizioni basate su tre dimensioni. Va invece tenuto presente che l’analisi AFM è valida appunto anche per caratterizzare la distribuzione spaziale di una carica in un materiale, considerando la grandezza e l’area delle particelle, la frazione volumica, la compattezza e le dimensioni frattaliche. Lo studio esposto si concentra particolarmente sull’aspetto della rugosità delle cariche e sull’aspetto delle dimensioni frattaliche. Queste ultime hanno trovato riferimenti sulle caratterizzazioni delle cariche e in particolare dei neri di carbonio, delle silici precipitate e delle cariche nanometriche. Dimensioni frattaliche sono caratteristiche di materiali con costituzione di aggregati e di agglomerati di particelle, come i neri di carbonio e le silici precipitate, ove la distribuzione delle superfici delle particelle non presenta valori con distribuzione quadratica, ma distribuzione con esponente maggiore di 2. Per i neri di carbonio è stato riportato che nei neri rinforzanti la distribuzione della superficie delle particelle presenta distribuzione con esponente frazionario (2,3÷2,6), che si correla con diverse proprietà di rinforzo. Esponente fraziona-


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rio della distribuzione della superficie è conseguenza del fatto che la struttura è caratterizzata da rilievi a punte, determinando un’area superficiale maggiore di quella dell’immagine esterna, determinando quindi un rinforzo maggiore, di quello che competerebbe alle

dimensioni della particella elementare. (Esistono diversi riferimenti in recensioni Elastica, tra cui E1662 tratto da KGK 52/12-814-1999, E1988 tratto da GAK 56/3-2003, E2241 tratto da KGK 58/52005, E 2271 tratto da KGK 58/9-2005, E2298 tratto da RCT 78/4-2005, E2709 tratto da KGK 62/5-2009, E2723 tratto da KGK 62/7-8-2009). Gli autori dell’articolo qui recensito discutono i riferimenti sull’argomento e richiamano l’attenzione sui parametri significativi: la sezione trasversale dei "cluster" formati dalle particelle delle cariche, la rappresentazione del numero di cluster per ogni micrometro quadrato, la compattezza dei cluster, la frazione volumica del materiale-carica negli strati di determinato spessore.. Sono riportati grafici che rappresentano la distribuzione di tali parametri in funzione dello spessore dei cluster stessi. All’aumentare dello spessore fino ad un certo valore aumenta il numero dei cluster fino ad un massimo per poi decrescere, diminuisce la loro

compattezza fino ad un minimo per poi riaumentare, diminuisce la frazione volumica. Per diversi tipi di carica, nero N330 in ragione di 20 e di 40 phr, Aerosil 200 in ragione di 20 e di 40 phr, Aerosil R974 in ragione di 20 e di 40 phr, vengono rappresentati gli andamenti del valore del perimetro dei cluster in funzione del valore dell’area del cluster. In scala bi-logaritmica all’aumentare dell’area si rileva in ogni caso aumento del perimetro con andamento lineare. Passando da 20 phr a 40 phr, la dimensione frattalica con nero N330 e con Aerosil R974 aumenta, il che significa aumento dell’area superficiale, con Aerosil 200 invece la dimensione frattalica diminuisce, il che significa diminuzione di rugosità. Non si fa cenno alle variazioni di caratteristiche meccaniche conseguenti. Il lavoro proviene dallo Institute of Continuous Media Mechanics di Perm (Russia) (L’articolo è in lingua inglese)

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L’INTERVISTA DEL MESE: PAOLO BELLINI

La crescita dimensionale è una via obbligata In questo numero la nostra rivista dedica uno spazio speciale al settore dell’articolo tecnico e in particolare delle guarnizioni, un settore nel quale l’eccellenza italiana si è affermata con successo nell’area a cavallo tra le provincie di Bergamo e di Brescia. Per questo la nostra intervista mensile è dedicata a un imprenditore di rilievo di questo mondo, Pa-

Come è uscito il settore degli articoli tecnici, e in particolare delle guarnizioni, dalla crisi degli ultimi due anni? Ha ripreso a crescere e con quali prospettive nell’immediato? Il settore dell’articolo tecnico in gomma ha subito una pesante battuta d’arresto nel 2009, con una riduzione dei fatturati dal 20% al 50% da parte delle aziende del distretto. Tuttavia la ripresa è stata rapida tanto che nel corso del 2010 la maggior parte delle aziende ha recuperato il fatturato precrisi e chi non lo ha fatto lo recupererà entro il 2011. Tutto ciò è certamente positivo se confrontato con i dati dell’industria italiana ed europea che mostrano un lento ritorno alla normalità dato che serviranno ancora alcuni anni prima del recupero dei fatturati pre-crisi. Se guardiamo al futuro, resto ottimista sui risultati del 2011, alla luce della forte crescita dell’economia nella prima parte dell’anno, in particolare grazie alla Germania che è tornata ad essere la locomotiva dell’Europa ; tuttavia all’orizzonte si stanno materializzando segnali di un rallentamento della crescita mondiale la cui dimensione

olo Bellini, presidente e amministratore delegato di Ar-Tex s.p.a. di Viadanica. Il nostro interlocutore dà un giudizio sostanzialmente favorevole della situazione economica in atto. Contemporaneamente però mette in guardia sui pericoli, sotto il profilo della competizione internazionale, insiti nella struttura spesso troppo fragile delle nostre imprese.

ad oggi non è possibile prevedere. Ritengo comunque che ci siano opportunità di crescita indipendentemente dall’andamento dell’economia purché si sia in grado di coglierle. Per quanto riguarda l’azienda che rappresento, posso dire che Ar-tex spa ha visto il proprio fatturato scendere da 24,5 milioni di euro del 2008 a 19,5 del 2009 per effetto della crisi, ma ha reagito molto bene tanto da raggiungere nel 2010 il proprio record di fatturato a 28 milioni di euro con la prospettiva concreta di superare i 30 milioni nel 2011. A questo fatturato si sommano altri 12 milioni proveniente dalle altre società del gruppo localizzate all’estero e create negli ultimi 10 anni per poter sfruttare le opportunità derivanti dalla globalizzazione dei clienti. Ci sono state differenze significative tra l’andamento del mercato italiano e quello dei principali mercati esteri? Premesso che per mercato interno dobbiamo considerare il mercato europeo, non vedo differenze sostanziali tra l’andamento del mercato italiano e quello europeo: l’economia italiana vive di export in particolare verso la

Paolo Bellini

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L’INTERVISTA DEL MESE: PAOLO BELLINI

Qualche mese fa Ar-Tex ha festeggiato i 40 anni di attività presso il nuovo stabilimento di Grumello del Monte.

Germania e la Francia e pertanto molti dei nostri clienti italiani esportano massicciamente verso l’Europa, per cui l’andamento delle vendite verso l’Italia e verso l’Europa tende ad avere un andamento simile. Altra considerazione meritano i mercati emergenti, in particolare l’Asia e il Sud America; lì si registrano tassi di crescita impensabili per l’Europa, tuttavia sono mercati difficili da penetrare senza un’adeguata struttura organizzativa; ovviamente essendo la dimensione delle aziende del distretto relativamente piccola, questo gioca a sfavore nell’internazionalizzazione del business.

Ritiene che il settore di cui stiamo parlando sia in Italia abbastanza attrezzato, dal punto di vista tecnologico e da quello della struttura delle imprese, per reggere alla concorrenza internazionale? La quale, a sua volta, si è fatta concreta o è per il momento solo una minaccia? Viaggiando per lavoro ho potuto apprezzare quanto il distretto sia attrezzato da un punto di vista tecnologico e questo ha sempre permesso di produrre una buona qualità ad un prezzo competitivo; a questo dobbiamo aggiungere l’orgoglio imprenditoriale e l’arte tutta bergamasca del fare che ha consentito di soddisfare i clienti; tutta-

via la dimensione delle aziende troppo piccola è un limite di fronte alla globalizzazione dei mercati: i clienti europei aprono stabilimenti in Cina, India, Messico e Brasile per sfruttare le opportunità di crescita di questi mercati e se noi non siamo in grado di seguirli è chiaro che in alcuni anni troveranno partner locali in grado di soddisfare le loro richieste e questo potrebbe poi fare sì che questi competitors si affaccino dai nostri clienti europei in Europa. Un’ultima domanda. Lei opera nel cuore di quella che si è invalso chiamare la Rubber Valley italiana. Qualcuno ha avanzato preoccupazioni per l’avvenire di questo polo produttivo per via delle piccole dimensioni di molte aziende, della loro struttura familiare, della loro fragilità finanziaria. Lei che cosa ne pensa? Io penso che se abbiamo retto il 2009 e non ci sono stati fallimenti questo testimonia la solidità del distretto; è chiaro tuttavia che se vogliamo garantire continuità alle nostre aziende in un contesto sempre più competitivo e volatile dobbiamo rafforzare la struttura patrimoniale, delegare ai collaboratori e crescere dimensionalmente. Devo ricordare che Ar-tex insieme ad altre aziende del distretto ha iniziato da tempo questo percorso che è difficile e richiede ferma volontà dell’imprenditore, ma che è necessario per dare continuità al distretto che considero un patrimonio da valorizzare e tutelare. 

L'INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Periodico mensile di informazione tecnica ed economica

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L’Assemblea della Federazione Gomma Plastica

Occorrono iniziative che favoriscano lo sviluppo dell’industria Nella sua relazione il Presidente Nicola Centonze ha messo in luce alcuni dei problemi che si presentano attualmente al settore (dalla bassa produttività alla troppo lenta crescita dimensionale, alla diminuzione dei margini di profitto) e ha ribadito la necessità di interventi non più rinviabili: detassazione degli investimenti, riduzione dell’Irap, alleggerimento del costo del lavoro, stimoli all’incremento della produttività. ••• L’Assemblea di Assogomma ha eletto Ermanno Fugazza (Cooper-Standard Automotive Italy s.p.a.) Presidente dell’Associazione per il biennio 2011-2012. L’Assemblea di Unionplast, ha riconfermato - per il secondo mandato - Giorgio Quagliuolo (SI.CON. s.r.l.) alla Presidenza dell’Associazione per il biennio 2011-2012.

D

opo aver rivolto un saluto agli ospiti della giornata (Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, Giorgio Colombo, Presidente di Assocomaplast e Massimo Nicolazzi, amministratore delegato di Centrex Europe & Energy Gas), il Presidente Centonze ha subito affrontato il tema della congiuntura economica del paese.

Qualità e immagine di alto livello “La situazione generale in cui si muove il nostro comparto non è tra le più favorevoli. Il sistema Italia ha tenuto nel momento peggiore della crisi ma la sua crescita è molto bassa rispetto ad altri paesi europei, per non parlare dei paesi emergenti. Il sistema-paese è ingessato dalla burocrazia ed è un freno allo sviluppo industriale. Emblematici i casi del rigassificatore di Brindisi (British Gas) in attesa di autorizzazione dal 2001. Del progetto Enel da 2,5 miliardi a Porto Tolle o il caso della Maersk che lascia Gioia Tauro per l’Egitto facendo perdere il 25% dei volumi allo scalo perché non è competitivo.

L’eccesso di burocrazia e la mancanza di flessibilità del mercato del lavoro non incentivano certo lo sviluppo industriale e l’occupazione e la sua stabilità. Questa è una delle cause della ridotta dimensione delle nostre aziende

che invece avrebbero bisogno di crescere per competere meglio a livello nazionale ma soprattutto internazionale. La produttività in Italia è molto bassa. I margini di profitto sono in diminuzione. Nell’industria manifatturiera il Margine

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L’Assemblea della Federazione Gomma Plastica

L’intervento di Massimo Nicolazzi Qualche verità sul petrolio Sul petrolio, vero protagonista della rivoluzione industriale da almeno un secolo e mezzo, non mancano i luoghi comuni (la cattiveria dell’Opec, i ricatti dei russi…). Ma l’errore di fondo è pensare che esista una contrapposizione tra produttori e consumatori. In realtà sono tutti sulla stessa barca. Contestando un buon numero di quei luoghi comuni, Massimo Nicolazzi ricorda che “non si uccide la gallina dalle uova d’oro”, in questo caso i paesi che il petrolio lo consumano. D’altro canto anche la speculazione non può durare all’infinito. A breve/lungo termine i mercati si assestano. Bisogna però fare gli investimenti giusti. Si pensi, come esempio negativo, la carenza italiana di infrastrutture e in particolare di capacità di raffinazione. Fare previsioni è sempre un azzardo. Qualche tendenza è comunque possibile intravvedere: due mercati diversi per petrolio e gas con diversificazione di impieghi e di prezzi; volatilità dei prezzi; aumento dei costi anche per effetto degli oneri ambientali; necessità di intervenire sulla tassazione come strumento per calmierare i prezzi. Una cosa si può e dovrebbe fare, scrive Nicolazzi nel suo libro Il prezzo del petrolio (Boroli Editore, 2009): “Allungare la vita del petrolio per allungare quella della nostra mobilità. Comprargli e comprarci tempo per la sua sostituzione. Il primo ragionevole passo è concentrarne l’uso dove è (più) insostituibile… Come per tutte le cose preziose è giusto che gli si riservi un ruolo di prestigio ma di nicchia… Per il resto i parenti carbonidi sono numerosi e anche i rinnovabili possono provvedere”.

Operativo Lordo in rapporto al valore aggiunto si è ridotto di un quarto : una tendenza opposta a quella osservata in Germania e negli Stati Uniti”. “Stiamo invece andando nella giusta direzione per quanto riguarda i premi di produttività, con l’alleggerimento fiscale e contributivo a favore dei lavoratori e questa, a mio avviso, è la strada da percorrere con determinazione e nella speranza che vengano mantenuti anche in futuro. Naturalmente per diminuire il CLUP – Costo del Lavoro per Unità di Prodotto – non è sufficiente lavorare di più e meglio, ma sono anche indispensabili gli investimenti in impianti e innovazione e un contesto generale favorevole allo sviluppo, il cosiddetto sistema paese, oltre alle idee e alle capacità di ogni singolo imprenditore”. “Se osserviamo il nostro comparto dobbiamo riconoscere che la qualità delle nostre produzioni è ampiamente testimoniata dal nostro livello di internazionalizzazione. Siamo esportatori netti per il venticinque per cento della nostra produzione, compensando almeno in parte una insufficiente produzione di materie prime. Questo significa che i nostri prodotti sono apprezzati quanto il classico Made in Italy dell’industria dell’abbigliamento, della calzatura, del mobile. Creiamo qualità e la garantiamo attraverso un sistema di

PRODUZIONE DI ARTICOLI DI GOMMA (Rilevazione Federazione Gomma Plastica tra le Aziende associate) Tonnellate PNEUMATICI (coperture + camere) Autovettura Autocarro e autobus Agricoltura e altri Moto e scooter MATERIALE PER RICOSTRUZIONE ARTICOLI TECNICI Tubi Nastri trasportatori e cinghie di trasmissione Pavimenti Gomma spugnosa Nastri autoadesivi Suole, tacchi e lastre Altri articoli TOTALE GENERALE 24 |

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2010 300.657 195.654 78.849 25.674 480 30.935 289.873 62.019 11.928 15.630 23.125 106.616 17.036 53.519 621.465

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certificazione che l’industria stessa ha finanziato con importanti risorse economiche. Entrambi i settori sono impegnati in una modernizzazione continua della governance di due importanti istituti di prove e certificazione”. “Abbiamo bisogno di detassare gli investimenti sulla linea della Tremonti Ter, di una riduzione dell’Irap, di un alleggerimento del costo del lavoro e di una maggiore flessibilità”

L’andamento del settore gomma “Il comparto pneumatici ha chiuso l’anno 2010 con un incremento delle quantità prodotte pari al 9%. Positivo anche l’andamento delle vendite al ricambio che ha registrato per le coperture vettura un aumento significativo, quasi totalmente ascrivibile alla forte crescita dei pneumatici invernali. Le importazioni ed esportazioni hanno mostrato aumenti sia in quantità che in valore con segnali positivi soprattutto per l’export del segmento dei pneumatici autocarro e autobus”. “Gli articoli tecnici chiudono l’anno con un segno più che positivo pari al 10% grazie anche agli andamenti dei suoi due segmenti più importanti: i tubi e i nastri autoadesivi. I dati relativi alla produzione del 1° trimestre 2011 non sono ancora disponibili, ma è già individuabile una crescita dell’intero comparto, seppure più contenuta rispetto a quanto fatto registrare per i pneumatici”. “L’anno 2010 è stato caratterizzato da un continuo e crescente aumento dei prezzi, sostanzialmente per tutte le materie prime impiegate nel settore gomma. Dopo un incremento di oltre il 50% nel 2009 anche nel 2010 le gomme naturali sono aumentate continuamen-

L’intervento di Emma Marcegaglia La gomma/plastica settore strategico per la crescita Ospite d’onore all’assemblea della Federazione Gomma Plastica, Emma Marcegaglia ha ribadito alcune delle richieste e proposte avanzate da Confindustria perché il paese possa riprendere la strada della crescita. Dopo aver sottolineato come la gomma/ plastica sia un settore portante e strategico della struttura industriale italiana, la Presidente di Confindustria ha ricordato che, anche se la congiuntura sta migliorando, la crescita del paese rimane troppo bassa soprattutto se confrontata a paesi che, come la Germania, hanno recuperato il terreno perduto con la crisi internazionale. Ridurre la spesa e promuovere la crescita è la via maestra da perseguire. Bisogna però battere una certa cultura anti-impresa e antiscientifica che ogni tanto riaffiora nella società italiana e ricordare sempre che il manifatturiero è componente fondamentale della nostra economia ed è essenziale anche sotto il profilo della creazione di posti di lavoro. Emma Marcegaglia ha ribadito che gli obiettivi immediati da perseguire sono la sburocratizzazione e la semplificazione normativa (abbiamo bisogno di poche regole semplici e chiare); una riforma fiscale che, agendo sulle imposte indirette e le troppe agevolazioni esistenti, sposti la pressione fiscale alleggerendo imprese e lavoratori dipendenti; l’esigibilità del contratto (l’accordo fatto tra l’azienda e la maggioranza della rappresentanza dei lavoratori deve essere applicabile a tutti). Confindustria da parte sua sta procedendo gradualmente sulla strada del cambiamento. I punti salienti sono il potenziamento dei servizi innovativi per le aziende, la crescita delle reti di imprese (che oggi sono circa 200), l’assistenza alla internazionalizzazione, una maggiore efficienza perseguita attraverso l’accorpamento dei servizi e il taglio delle spese (che è oggi arrivato al 20%).

Alla 6a Assemblea della Federazione Gomma Plastica, da sinistra, Massimo Nicolazzi, Giorgio Quagliuolo, Nicola Centonze, Emma Marcegaglia e Ermanno Fugazza. luglio • agosto 2011

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L’Assemblea della Federazione Gomma Plastica

ESPORTAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA (Elaborazione Federazione Gomma Plastica) Tonnellate Totale Pneumatici (Coperture + camere) Pneumatici (**) - Autovettura (**) - Autocarro e autobus (**) - Motociclo e motoscooter (**) - Bicicletta e ciclomotore (**) - Altri (avio, agricoltura, carrelli ind.li, ecc.) (**) Camere d'aria - Autovettura, autocarro e autobus (**) - Bicicletta (**) - Altre (**) Semilavorati Articoli tecnici e vari - Tubi - Nastri trasportatori e cinghie di trasmissione - Tappeti e pavimenti - Ebanite e lavori in ebanite - Gomma spugnosa - Nastri autoadesivi (*) - Articoli igienici e sanitari - Suole e tacchi - Fili, corde e filati - Altri articoli tecnici e vari Calzature - Con tomaia materie tessili - Altre TOTALE

2006 355.388 N.A. 207.672 105.592 1.059 881 40.184 N.A. NA N.A N.A. 105.003 471.077 104.515 13.735 16.135 1.927 34.032 209.953 5.957 6.758 2.401 75.664 21.900 11.756 10.144 953.368

∆% -O +2 -8 +14 -1 +16 +4 +7 +9 +10 +11 +0 +18 +7 +29 -3 +24 -2 +7 +7 +8 +4

2007 ∆% 2008 347.134 -2 313.247 N.A. - 308.874 206.403 -1 165.334 101.454 -4 97.069 930 -12 808 1.046 +19 768 37.301 -7 44.895 N.A. 4.373 N.A. 3.614 N.A. 258 N.A. 501 107.910 +3 102.802 463.812 -2 447.979 112.160 +7 108.469 14.928 +9 13.716 17.813 +10 17.102 1.959 +2 2.180 33.447 -2 37.095 183.369 -13 174.589 6.160 +3 4.466 7.135 +6 6.767 2.181 -9 2.498 84.660 +12 81.097 21.757 -1 21.434 11.611 -1 12.917 10.146 +0 8.517 940.613 -1 885.462

(*) Nastri autoadesivi: variazione base censita da! 2009. (**) Pneumatici: per gli anni precedenti al 2008 il dato comprende anche le Camere d’aria.

∆% -10 -5 -3 -3 -8 -4 +11 +11 -5 -28 -5 +15 -4 -1 +11 -16 -6

2009 ∆% 2010 250.761 -20 267.741 248.065 -20 264.813 154.794 -6 153.900 58.359 -40 75.870 423 -48 533 665 -13 659 33.824 -25 33.851 2.696 -38 2.928 2.131 -41 2.424 195 -24 167 370 -26 337 79.697 -22 90.804 316.101 -29 385.496 69.200 -36 90.189 12.114 -12 12.058 19.366 +13 24.214 2.849 +31 6.558 30.492 -18 34.190 103.388' -41 120.903* 5.393 +21 7.166 6.734 -O 8.526 2.687 +8 4.005 63.878 -21 77.687 23.380 +9 27.326 12.678 -2 15.102 10.702 +26 12.224 669.939 -24 771 .367

∆% +7 +7 -1 +30 +26 -1 O +9 +14 -14 -9 +14 +22 +30 O +25 +130 +12 +17 +33 +27 +49 +22 +17 +19 +14 +15

IMPORTAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA (Elaborazione Federazione Gomma Plastica) Tonnellate Totale Pneumatici (Coperture + camere) Pneumatici (**) • Autovettura (**) • Autocarro e autobus (**) - Motociclo e motoscooter (**) • Bicicletta e ciclomotore (**) • Altri (avio, agricoltura, carrelli ind.li, ecc.) (**) Camere d’aria • Autovettura, autocarro e autobus (**) • Bicicletta (**) • Altre (**) Semilavorati Articoli tecnici e vari - Tubi - Nastri trasportatori e cinghie di trasmissione - Tappeti e pavimenti - Ebanite e lavori in ebanite • Gomma spugnosa • Nastri autoadesivi (*) - Articoli igienici e sanitari • Suole e tacchi • Fili, corde e filati - Altri articoli tecnici e vari Calzature - Con tomaia materie tessili - Altre TOTALE

2006 472.929 N.A. 249.663 119.281 17.786 8.618 77.581 N.A. N.A. NA NA 22.378 233.532 22.005 16.997 21.541 1.757 17.113 30.086 43.039 1.762 8.459 70.773 53.885 38.719 15.166 782.724

∆% +4 +9 -7 +7 -5 +8 NA -12 +7 +3 -22 +51 -27 +20 +5 -O +41 +7 +11 +14 +5 +44 +5

2007 506.288 N.A. 258.331 135.038 18.504 8.864 85.551 N.A. 1.058 NA N.A. 22.166 245.433 31.658 18.713 21.818 1.017 15.740 30.312 41.082 1.507 7.551 76.035 54.202 42.688 11.514 828.089

(*) Nastri autoadesivi: variazione base censita dal 2009. (**) Pneumatici: per gli anni precedenti al 2008 il dato comprende anche le Camere d’aria. Fonte: ISTAT

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∆% +7 +3 +13 +4 +3 +10 612 -1 +5 +44 +10 +1 -42 -8 +1 -5 -14 -11 +7 +1 +10 -24 +6

2008 446.180 440.617 227.454 112.979 16.325 7.179 76.680 5.563 -42 2.588 1.917 20.561 237.039 30.885 21.967 20.497 692 15.084 29.466 39.312 1.464 6.394 71.278 50.100 40.360 9.740 753.880

∆% -12 325 -7 -3 -2 +17 -6 -32 -4 -3 -4 -3 -15 -6 -8 -5 -15 -9

2009 ∆% 2010 ∆% 419.558 -6 489.657 +17 415.179 -6 484.747 +17 251.849 +11 290.326 +15 97.024 -14 113.081 +17 11.921 -27 11.995 +1 4.982 -31 6.702 +35 49.403 -36 62.643 +27 4.379 -21 4.910 +12 -47 2.025 -22 2.583 +28 1.742 -9 2.002 +15 16.716 -19 21.062 +26 161.564 -32 197.028 +22 17.980 -42 27.740 +54 12.497 -43 16.015 +28 12.154 -41 13.645 +12 657 -5 755 +15 12.475 -17 12.468 O 7.520* -74 10.283* +37 37.035 -6 41.382 +12 1.358 -7 2.006 +48 5.380 -16 6.282 +17 54.508 -24 66.452 +22 47.944 -4 61.092 +27 36.712 -9 44.144 +20 11.232 +15 16.978 +51 645.782 -14 768.839 +19


L’Assemblea della Federazione Gomma Plastica

te registrando a fine anno un sostanziale raddoppio delle quotazione rispetto a quelle di inizio d’anno e le principali gomme sintetiche hanno avuto anch’esse aumenti del tutto considerevoli stimabili tra un 20% e un 60%. Questa crescita di prezzi è stata accompagnata, per la prima volta negli ultimi decenni, da un generalizzato shortage di materiale con particolare riguardo ad alcune gomme sintetiche. Gli incrementi di prezzo e la carenza di materiale sono proseguiti anche nei primi quattro mesi dell’anno in corso con un trend in crescita esponenziale che si prevede subirà delle impennate. Le imprese associate temono che questa inconsueta ed insopportabile situazione, dovuta in buona parte a fenomeni speculativi, pregiudichi la fase di recupero che sembrava essere avviata con addirittura il rischio di chiusure di impianti o di cassa integrazione.”

L’andamento del settore materie plastiche “Per quanto riguarda le materie plastiche tra le commodities la migliore performance la registra il polistirene espanso, che mostra una crescita vicina al +10%, grazie soprattutto alle applicazioni nell’isolamento termico degli edifici, trainate dalle riqualificazioni energetiche con sistemi a cappotto e all’aumento degli spessori. Tra i tecnopolimeri a maggiore diffusione, l’ABS registra un incremento superiore al +20%, con tutti i principali settori applicativi in netto recupero. Per le altre famiglie polimeriche il trend è più eterogeneo: i consumi di polietileni bassa densità (LDPE) sono calati leggermente, penalizzati da un ulteriore contrazione del comparto film, dove le applicazioni in palletizzazione sono risultate ancora deboli. Il trend positivo delle applicazioni food non è stato infatti sufficiente a controbilanciare le perdite degli usi industriali. Il polietilene alta densità (HDPE) mostra una sostanziale stabilità, con tubi e fusti/cisterne in discreta crescita e i film sostanzialmente stabili. Fanno leggermente meglio polipropilene e PVC, quest’ultimo favorito dall’inattesa ripresa delle emulsioni (carta da parati, spalmati finta pelle, ecc ).

In leggera contrazione, invece, le vendite di polistirene e PET. Per quanto riguarda i compositi, il settore è in forte espansione in tutto il mondo e i maggiori mercati sono, nell’ordine, la Cina, Stati Uniti ed Europa. Nel 2009 i compositi hanno avuto una perdita del 30% rispetto al 2008 con un recupero del 25% nel 2010 rispetto al 2009. L’anno corrente lascia prevedere ulteriori significativi aumenti. Rallentamento nel comparto nautico, crescita nei settori tradizionali (automobilistico, aero-spaziale- infrastrutture). Il settore delle energie rinnovabili (pale eoliche) è oggi il nuovo mercato con il maggior trend di crescita. La produzione nazionale di termoplastiche non mostra segni di ripresa, anche a causa dell’inattività degli impianti di PVC di Porto Marghera e Porto Torres (Vinyls Italia, ancora in attesa di un acquirente), a cui si è aggiunto, nei primi mesi del 2010, l’arresto dell’impianto di polipropilene LyondellBasell di Terni, controbilanciato da un maggiore sfruttamento di altri impianti”.

Nicola Centonze

Ermanno Fugazza

Pneumatici fuori norma e IL bando ai sacchetti di plastica Il Presidente Centonze ha a questo punto affrontato due problemi di stringente attualità. “Un’indagine condotta a livello europeo ha rivelato che i pneumatici importati dalla Cina, e che rappresentavano il 10% del campione, avevano un contenuto di oli altamente aromatici largamente superiore a quello ammesso dall’Unione Europea. Evidente il danno commerciale che ne sta derivando nonostante il comparto pneumatici si stia prodigando da anni in campagne informative finalizzate alla sicurezza e alla qualità di questi prodotti. Il rischio aumenta ancora quando per far affermare i propri prodotti su un mercato estero alcune aziende ottengono l’appoggio compiacente dello stato che le risarcisce in un modo o nell’altro delle perdite

Giorgio Quagliuolo

che un ridotto prezzo all’esportazione comporta. La nostra Associazione sta monitorando attentamente questa situazione per evitare che una concorrenza sleale possa creare gravi turbative alle nostre aziende”. Un altro problema è quello del bando dei sacchetti di plastica prodotti con materiali tradizionali (quindi LDPE o HDPE) perché inquinano. “Si è cercato in tutti i modi a livello politico di spiegare che il sacchetto di plastica non inquina perché compo-

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L’Assemblea della Federazione Gomma Plastica

sto di materiali inerti, deturpa l’ambiente se abbandonato per la strada o in mare da qualche incivile invece di depositarlo in discarica. Abbiamo fatto presente la concreta possibilità di produrre sacchetti con plastica di riciclo, quindi in sintonia con le buone pratiche ambientali. Abbiamo fatto presente che il sacchetto della spesa è utilizzabile almeno due volte, diventando anche sacchetto dei rifiuti e che la loro abolizione avrebbe causato gravi problemi alle aziende produttrici e ai loro lavoratori perché i prodotti bio sostitutivi non sono attualmente sufficienti. Ma non c’è stato niente da fare”. Sono due esempi, ha detto Centonze, che denunciano la mancanza di cultura scientifica e tecnologica, e quindi industriale, di una larga parte del nostro paese, influenzato da una stampa spesso alla ricerca di sensazionismo e non di corretta informazione. La cultura della prevenzione passa certamente attraverso un “ripensamento” della produzione con una assunzione di responsabilità da parte delle imprese ai problemi ambientali. “Occorre più moderazione e meno improvvisazione, più informazione e meno mistificazione: in poche parole più approfondimento e confronto con tutte le parti interessate”.

I compiti immediati della Federazione “Cosa possiamo fare come Federazione per rappresentare e tutelare al meglio le nostre Imprese? “Farci conoscere prima di tutto. Nella sua assurdità la questione sacchetti è stata l’occasione per avvicinare con un’operazione di lobby “mirata” alcuni esponenti istituzionali. C’è quasi l’impressione di un sentimento anti-industriale nel nostro paese, oltre a mancare una basilare conoscenza tecnico scientifica. Noi possediamo queste conoscenze ed è nostro dovere metterle a disposizione di tutti coloro che decidono, spesso inconsapevolmente, del nostro futuro. Lo dobbiamo saper fare con 28 |

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Un altro aspetto della sala Tiepolo di Palazzo Clerici dove si è svolta l’assemblea della Federazione.

un linguaggio semplice e immediato. Il mondo della gomma e soprattutto quello delle materie plastiche sono poco conosciuti rispetto alla loro utilità e al loro potenziale di sviluppo. Dobbiamo farci conoscere e apprezzare”. “Dobbiamo proporre iniziative, anche di carattere legislativo, che favoriscano la crescita di settori industriali perché è nostro preciso dovere difendere e sviluppare i nostri settori merceologici. Ma questo deve essere realizzato con il contributo di tutti gli esponenti della nostra filiera. Prima di tutto con i produttori di materie prime e di impianti e con i riciclatori. E poi con le tante, piccole e specializzate organizzazioni di trasformatori che ancora non fanno parte della Federazione”. “Se da un lato è comprensibile il desiderio di aggregazione specialistica, perché aumenta il senso di identità e di appartenenza, dall’altro non dobbiamo trascurare il rischio di una eccessiva frammentazione. La mancanza di una visione unitaria del settore, che è invece fortemente interdipendente, rischia di far perdere la percezione della sua rilevanza economica. Qual-

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che passo verso un’aggregazione di filiera è stato mosso. Dobbiamo proseguire in questa direzione perché solo l’unione delle nostre forze, delle nostre conoscenze, delle nostre competenze ci dà la possibilità di difenderci dagli attacchi esterni. Cercando anche la collaborazione con filiere esterne alla nostra che utilizzano i nostri prodotti e ne conoscono per questo l’importanza e addirittura l’insostituibilità. E coinvolgere il mondo universitario più di quanto non stiamo già facendo”. “Anche l’Expo 2015 potrebbe essere un catalizzatore per questi progetti”. Il Presidente ha concluso la sua relazione con un rapido cenno alle relazioni industriali. “Anch’esse devono diventare un momento di crescita. Se crescono le aziende crescono anche i lavoratori e non solo in termini numerici ma anche in termini di benessere e professionalità. Devono andare avanti i migliori e questo vale tanto per gli imprenditori quanto per i lavoratori. Premiamo le virtù e non i vizi, sarà un vantaggio per tutti”. 


RUBBER GASKETS SHOWCASE

Guarnizioni in vetrina

Un soffietto per filtri (a sinistra) e un soffietto con inserto plastico per filtri prodotti dalla ATG. Bellow for filters (left) and bellow with plastic insert for filters produced by ATG. (www.atg-rubber.com)

Dal 1984 Ber-Pa (azienda con sistema qualità ISO 9001:2008 e ISO/TS 16949:2009) è specializzata nella produzione di O-Rings in Viton.

The Gecam water jet cutting systems made possible to realize shapes that will not be achievable with different cutting systems.

Since 1984 Ber-Pa is specialized in the production of Viton O-Rings. ISO 9001:2008 and SO/TS 16949:2009 quality system certified.

(www.gecam-srl.it)

(www.ber-pa.it)

I sistemi di taglio con getto d’acqua extra fine della Gecam consentono di realizzare sagome difficilmente ottenibili con altri sistemi di lavorazione.

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RUBBER GASKETS SHOWCASE

A

Interseals dà la possibilità di rivestimento con lubrificante colorato (A). L’impianto per il rivestimento lubrificante delle guarnizioni (B) e l’impianto per il trattamento al plasma (C). Interseals gives you the possibility to coat with coloured lubricant (A). The installation for the lubrication coating of the gaskets (B) and the installation for the plasma treatment (C). (www. Interseals.it)

B

Due esempi delle lavorazioni della Insit: una guarnizione coperchio valvole e una guarnizione coperchio punterie Fiat. Two examples of Insit production: valve cover gasket and tappet cover gasket for Fiat.

C

(www.insitindustria.com)

Duet della Doss Visual Solution è una macchina automatica per la cernita di grandi guarnizioni. Controllo dimensionale e superficiale di guarnizioni (60 - 200 mm OD). Due stazioni di controllo con Robot e telecamere. Produzione 800 pz/ora. Duet Doss Visual Solution is an automatic sorting machine for big gaskets. Dimensional and surface checks of gaskets from 60 to 200mm OD. Two inspection stations with robots and cameras. Output: 800 pc/hour. (www.doss.it)

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RUBBER GASKETS SHOWCASE

“Studiamo, progettiamo, realizziamo”. Questo il motto scelto da Spaggiari per creare affidabilità. “We study, we plan, we realize”. This the way choosed by Spaggiari to create reliability. (www.spaggiarigomma.it)

L.G. Lavorazione Gomma opera dal 1977 nel campo della subfornitura industriale principalmente in due ambiti operativi: lo stampaggio di articoli in gomma e la lavorazione meccanica di materie plastiche e isolanti elettrici per la produzione di piccole e medie serie di articoli tecnici. Since 1977, L.G. Lavorazione Gomma is specialized in the manufacturing of custom molded rubber products (rubber injection molding, compression molding) and plastic and insulating material for technical items in small and medium quantities. (www.lavorazionegomma.it)

Parker Hannifin produce O-Rings di grandi diametri e sezioni con i processi: "Segmented O-Ring" e "ParFab Spliced O-Ring ". Parker "Segmented O-Ring"; nuovo processo produttivo che permette di realizzare O-rings con diametri interni da 750 mm. a 5 mt. senza giunzioni; Parker "ParFab Spliced O-Ring" ; processo produttivo di giunzione vulcanizzata di cordino estruso, che permette di realizzare qualsiasi diametro. Parker " Segmented O-Rings " , an advanced production process that allows the manufacturing of big size o-rings, starting from 750 mm. up to 5 mt. inside diameter, seamless. Parker " ParFab Spliced O-Rings " ; hot vulcanization process to provide spliced extruded o-rings , for any diameter.

Eurogomma produce di manicotti, boccole, raccordi in fluorosilicone, Viton, EPDM. Eurogomma produces moulded articles in FVMQ, Viton, EPDM. (www.eurogomma.it)

(www.parker.com)

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RUBBER GASKETS SHOWCASE

Gummital di Villongo produce, oltre che guarnizioni industriali, anche rivestimenti di rulli. Gummital Villongo produces, as well as seals, even coatings of rollers. (www.gummital.it)

Mar-Gom, fondata nel 1984, è specializzata nello stampaggio di una vasta gamma di Articoli tecnici, gomma-metallo, gomma spugna, gomma-plastica. Mar-Gom, founded in 1984, is specialized in molding of wide range of tecnical articles, rubber-metal, rubber sponge, rubber plastic, drawn. (www.mar-gom.com)

Nel settore delle guarnizioni, Polimeri Europa, società petrolchimica del gruppo ENI, oltre ad offrire le tradizionali gomme SBR e BR, quando l’applicazione diventa più severa in termini di temperatura o di contatto con fluidi aggressivi, propone linee di prodotto più performanti quali EP(D)M e NBR. For gaskets production, Polimeri Europa (ENI Group) supplies, in addition to SBR and BR elastomers, as well the most performant EP(D)M and NBR, for temperature and aggressive fluids resistence. (www.eni.it)

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RUBBER GASKETS SHOWCASE

Dogi produce articoli di precisione in gomma per i più diversi settori: automobile, grandi e piccoli elettrodomestici, rubinetteria, gas ecc. Salgomma è specializzata in guarnizioni destinate al settore automotive nelle più svariate applicazioni e materiali. Salgomma is specialized in gaskets for automotive sector in various materials and applications.

Dogi produces precision rubber products for many different market: automotive, small appliances, white goods, taps, gas flow etc.

(www.salgomma.com)

(www.dogi.it)

Comarp è un gruppo di aziende specializzato in lavorazioni meccaniche e stampaggio gomma plastica per tutti i settori: automotive, tessile, elettrico, alimentare, illuminotecnico ecc. Questa è una guarnizione vapore impianti antincendio. Comarp is a group of companies specialized in metal working and rubber and plastic item production for all industries: automotive, textile machines, electric industries, food industries, illuminating engineering industry etc. This is a special seal for fire extinguisher system. (www.comarp.it)

Il reparto medicale di Novotema è attrezzato con le più moderne tecnologie di stampaggio gomma, silicone e LSR e incorpora una Camera Bianca ISO VIII, certificato ISO13485 (a sinistra). Il reparto cernite automatiche (a destra) è stato recentemente ampliato e dotato degli ultimi sviluppi in ambito controllo visivo in grado di discriminare difetti nell’ordine di micron. The Novotema medical dept., equipped with the most updated technologies of rubber, silicone and LSR moulding, is integrated with a ISO VIII Clean Room, in compliance with ISO 13485 (on the left). The automatic sorting dept. (on the right), recently enlarged and equipped with the last developments in visual inspection, is able to detect micron defects. (www.novotema.it) luglio . agosto 2011

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RP M

new logy no h c te

Ecotronic

c ni ro ot Ec

11 0 2

La pressa che cambierĂ gli orizzonti dello stampaggio ad iniezione degli elastomeri. 1

Una pressa compatta tutta elettrica, ma con potenze di chiusura e forza di iniezione tipiche della pressa idraulica.

2

2

ower Ecop m Syste

1

Cilindri elettrici.

2

Azionamenti elettro-idraulici.

ower Ecop m Syste

Tecnologia a sostegno di un mondo piu ecologico RPM srl

Via Cascina Croce,2/C - Paderno Franciacorta - Brescia - Italy - linea 1: 030 6857425 - Fax. 030 6577486 - linea 2: 030 6857728 linea 3: 030 6577494 www.rpm-srl.it - info@rpm-srl.it


Materie prime

Polimeri Europa al fianco dei produttori di pneumatici di Maria Elisa Pattuelli

Il mondo dell’”ecosostenibilità” ha negli anni recenti riguardato settori sempre più eterogenei, per arrivare ad interessare anche i produttori degli pneumatici. L’attenzione alla salvaguardia non solo dell’ambiente, ma anche della salute umana, è stata posta in primo piano con la pubblicazione di una direttiva europea - più precisamente la 2005/69/

I

n questo contesto, Polimeri Europa, leader nella produzione di gomme sintetiche a livello europeo, è stato uno dei primi produttori ad introdurre gomme stireniche (ESBR e SSBR) estese con plastificanti meno dannosi per l’ambiente, ma altrettanto performanti. I classici oli estensori altamente aromatici (DAE - distillati di estratti aromatici) contengono infatti una miscela di svariate specie chimiche, alcune delle quali ritenute altamente tossiche, mutagene e sospette cancerogene (denominate IPA - Idrocarburi Policiclici Aromatici). 8 IPA sono così finiti sul banco degli imputati, in particolare si elenca: Benzo(a)pirene (BaP) Benzo(e)pirene (BeP) Benzo(a)antracene (BaA) Crisene (CHR) Benzo(b)fluorantene (BbFA) Benzo(j)fluorantene (BjFA) Benzo(k)fluorantene (BkFA) Dibenzo(a,h)antracene (DBahA) La direttiva europea impedisce l’utilizzo di oli diluenti aventi un conQuesto articolo riprende la relazione presentata all’incontro tecnico “K2010 e dintorni” organizzato in febbraio da Assogomma e dalla nostra rivista.

EC - che ha imposto l’abolizione dell’uso degli oli aromatici nelle mescole per pneumatici, a partire dal gennaio 2010. Così tutti i produttori di coperture sono stati costretti a trovare soluzioni alternative, valutando l’impiego di altri oli plastificanti che non portassero ad una penalizzazione delle proprietà finali delle mescole.

tenuto di BaP superiore a 1mg per ogni kg d’olio ed un contenuto complessivo di tutti gli 8 IPA elencati superiore a 10mg per chilo (10ppm). In accordo con la direttiva europea, si ritiene che tali limiti siano rispettati se l’estratto di policiclici aromatici (PCA) risulta inferiore al 3% in massa, secondo la norma dell’Institute of Petroleum IP346:1998 (determinazione dei PCA negli oli di base e nelle frazioni di petrolio senza asfaltene), purchè il rispetto dei valori limite di BaP e degli 8 IPA sia verificato dal fabbricante e dall’importatore ogni 6 mesi. È così partita la corsa al reperimento di validi sostituti degli oli aromatici DAE, a cominciare dai produttori di polimeri olioestesi, che hanno individuato le seguenti tipologie di oli, tutti soddisfacenti la nuova direttiva: TDAE (Treated Distillate Aromatic Extract): prestazioni molto prossime a quelle del DAE, costo elevato, disponibilità prossima alla saturazione in Europa, e scarsa nel resto del mondo; MES (Mild Extract Solvate): preferito per ottimizzare le prestazioni a basse temperature, qualità medie, disponibilità discrete in Europa; Oli Naftenici (ottenuti tramite

idrogenazione catalitica di frazioni pesanti di raffineria): prestazioni generalmente inferiori ai DAE (simili solo nel caso del grado Heavy), tipicamente disponibili in Nord e Sud America, un solo produttore europeo; RAE (Residual Aromatic Extract): prestazioni in mescola vicine al DAE, manipolazione difficoltosa a seguito della elevata viscosità, costo competitivo rispetto al TDAE, disponibilità in crescita. Polimeri Europa, a partire dal 1998, ha avviato studi specifici per caratterizzare l’effetto della sostituzione in mescola degli oli DAE con altri oli alternativi: due anni dopo, ha dato l’avvio all’industrializzazione di nuovi gradi di E-SBR, estesi con oli TDAE e MES, nello stabilimento di Ravenna (codici 1723 e 1732) ed S-SBR, estesi con i medesimi oli, presso Grangemouth, Scozia (codici SOL R 2564T e SOL R 72612). Gli oli RAE sono stati introdotti invece solo di recente (nel 2009) per la produzione di gradi E-SBR (codici 1783 e 1789), nello stabilimento di Hythe (UK). In Figura 1 è schematicamente rappresentata l’incidenza dei vari oli sulle principali caratteristiche della mescola per pneumatico: risulta evidente come

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Materie prime

Wet Grip (tenuta su bagnato) e rumorosità esterna di rotolamento. Per quel che concerne RR e WG, la nuova etichetta indicherà una scala composta da sette livelli: la lettera “A” indica la migliore prestazione e la lettera “G” quella meno efficiente. Il livello di rumorosità esterna è suddiviso in tre categorie ed è misurato in decibel (dB): il livello di rumorosità decresce col numero di onde sonore nere rappresentate. Il regolamento EC 661/2009 definisce i requisiti minimi per l’omologazione degli pneumatici, per quanto riguarda RR, WG e rumorosità: ad esempio, uno pneumatico per autovettura, proFigura del olio in in E-SBR a confronto con il DAE Figura1:1.Influenza Influenza deltipo tipodidi olio E-SBR a confronto con il DAE. dotto dopo il mese di giugno 2012, dovrà soddisfare, in termini di RR, almeno il livello minimo “F” ed in termini di WG quello “E”, e generare una rumorosità La nuova etichettatura obbligatoria degli pneumatici non superiore a quella rappresentata Nel 2009 la Commissione europea ha adottato due importanti regolamenti specifici settore daper dueil onde sonore. dello pneumatico: EC 1222/2009 ed EC 661/2009. Entrambi questi regolamenti si Il regolamento EC 1222/2009 prevede che tutti gli pneumatici 1, prodotti dopo il mese di giugno pongono dunque l’obiettivo di aumen2012 ed in vendita nei Paesi della UE a partire da novembre 2012, dovranno essere corredati da tare la sicurezza, l’efficienza ambientale un’etichetta simile a quella illustrata in fig. 2, contenente informazioni importanti su tre ed economica dei trasporti su strada, caratteristiche prestazionali: Rolling Resistance, Wet Grip (tenuta su bagnato) e rumorosità promuovendo l’uso degli pneumatici esterna di rotolamento. più sicuri, più silenziosi e che riducono Per quel che concerne RR e WG, la nuova etichetta indicherà una scala composta da sette il consumo di carburante. livelli: la lettera “A” indica la migliore prestazione e la lettera “G” quella meno efficiente. Il livello istituiscono di rumorosità esterna è suddiviso in tre categorie ed è misurato in decibel (dB): Questi il livelloregolamenti di inoltre una struttura comune per forrumorosità decresce col numero di onde sonore nere rappresentate. nire informazioni coerenti all’interno Figura 2: Nuova etichettatura dei pneumatici obbligatoria a partire dal 2012 del settore relativamente ad alcuni paFigura 2. Nuova etichettatura degli pneumatici obbligatoria a partire dal 2012. rametri prestazionali degli pneumatici. Il regolamento EC 661/2009 definisce i requisiti minimi per l’omologazione degli pneumatici, per Con l’obiettivo di fornire qualche quanto riguarda RR, WG e rumorosità: ad esempio, uno pneumatico per autovettura, prodotto l’introduzione dell’olio RAE influenzi in inLa nuova dopo il mese di giugno 2012, dovrà soddisfare, termini di RR, etichettatura almeno il livello minimo “F” ed indettaglio su queste specifiche prestatermini WG quello “E”, e generare una rumorosità non superiore a quella rappresentata dazioni che sentiremo sempre più di freobbligatoria mododitrascurabile tutte le prestazioni, due onde sonore. degli pneumatici quello TDAE favorisca lievemente l’inquente menzionare, prendiamole in Entrambi questi regolamenti si pongono dunque l’obiettivo di aumentare la sicurezza, l’efficienza dicatore della Rolling Resistance (RR) ambientale ed economica dei trasporti su strada, promuovendo l’uso degli pneumatici più sicuri,esame singolarmente e cerchiamo di dello pneumatico, come conseguencapire cosa rappresentino veramente. più silenziosi e che riducono il consumo di carburante.Nel 2009 la Commissione euroQuesti istituiscono inoltre una struttura per fornire informazioni recoerenti pea comune ha adottato due importanti za di regolamenti una temperatura di transizione Per Rolling Resistance (RR) si intende all’interno del settore relativamente ad alcuni parametri prestazionali degli pneumatici. 1 vetrosa (Tg) golamenti specifici percommerciali il settore delpiù bassa comprende del DAE (dovula resistenza L’ambito di applicazione gli pneumatici per autovetture, veicoli per il trasporto leggero eche si deve vincere per far Con l’obiettivo di fornire qualche dettaglio su queste specifiche prestazioni che sentiremo mezzi pesanti lo pneumatico: EC 1222/2009 ed EC to al maggiore contenuto della comrotolare lo pneumatico durante la marsempre più di frequente menzionare, prendiamole in esame singolarmente e cerchiamo di 661/2009. ponente mentre l’olio MES (il cia del veicolo. Analizzando il fenomecapire cosaalifatica) rappresentino veramente. Il regolamento EC 1222/2009 premeno compatibile con la matrice pono da un punto di vista più prettamente Per Rolling penalizzi Resistance lievemente (RR) si intende la resistenza si deve vincere per1 ,far rotolare lofisico, la RR è la dissipazione di energia prodotvede che che tutti gli pneumatici limerica) le propneumatico durante la marcia del veicolo. Analizzando il fenomeno da un punto di vista più ti dopo il mese di giugno 2012 ed in prietà tensili, ma assicuri un buon bisotto forma di calore, dovuta all’isteresi prettamente fisico, la RR è la dissipazione di energia sotto forma di calore, dovuta all’isteresi vendita nei Paesi della UE a partire da lancio tra Rolling Resistance (RR) e Wet delle mescole (principalmente del battistrada, responsabile per il 49% ed, a seguire, del fiancodelle mescole (principalmente del batnovembre 2012, la dovranno essere Grip (WG). con il 14% circa di contributo al valore complessivo). Più è elevata RR, maggiore è il corconsumotistrada, responsabile per il 49% ed, a di carburante, e di conseguenza l’emissione di CO nell’ambiente. Minore sarà quindi la 2 redati da un’etichetta simile a quellaclasse il- diseguire, del fianco con il 14% circa di etichettatura. 1 L’ambito di applicazione comprende lustrata in Figura 2, contenente inforcontributo al valore complessivo). Più L’utilizzo di uno pneumatico a bassa veicoli RR consente di ridurre l’emissione di anidride carbonica di gli pneumatici per autovetture, mazioni importanti su tre caratteristiè elevata la RR, maggiore è il consumo circa 5g per chilometro percorso. commerciali per il trasporto leggero e mezzi che prestazionali: Rolling Resistance, di carburante, e di conseguenza l’emisL’altra caratteristica richiesta allo pneumatico per la sicurezza del guidatore risiede nella tenuta pesanti su bagnato (WG). Tutti sanno che, quando piove, lo strato di acqua riduce sensibilmente la superficie di contatto fra asfalto: un’eccellente aderenza bagnato riduce sensibilmente lo spazio di 36pneumatico | L’INDUSTRIAed DELLA GOMMA | ELASTICA luglio • agosto sul 2011 frenata. E’ quindi evidente come gli interventi per migliorare questa prestazione debbano


Materie prime Ciò è stato possibile grazie agli studi e alle conoscenze più approfondite delle correlazioni tra il comportamento degli pneumatici e le proprietà delle mescole e degli elastomeri che le compongono, traducendo tali caratteristiche in termini di struttura molecolare. Un esempio di elastomeri, sviluppati secondo questo approccio di ingegneria molecolare, è rappresentato dai copolimeri stirene-butadiene, ottenuti in soluzione con catalisi anionica: è noto infatti che la polimerizzazione in soluzione, rispetto a quella in emulsione, assicura una maggiore versatilità nel controllo dei parametri strutturali del polimero che incidono su determinate caratteristiche viscoelastiche. Polimeri Europa, grazie alla tecnologia in soluzione di cui è proprietaria, è l’unico produttore ad avere sviluppato gradi S-SBR da processo batch (a partire dal 1996) e da processo in continuo, (dal 2000), presso l’Impianto di Grangemouth (Scozia). Queste tecnologie di polimerizzazione permettono ampia flessibilità nella definizione della microe macrostruttura del polimero, dando la possibilità di variare la Tg, il grado di branching, il peso molecolare e la sua distribuzione, così come la composizione con gruppi funzionali appropriati. In una parola sola, si potrebbe dire: polimeri tailor made secondo le esigenze del cliente. In fig.4 è rappresentato l’andamento di tanδ di un classico SBR in funzione della temperatura, e

sione di CO2 nell’ambiente. Minore sarà quindi la classe di etichettatura. L’utilizzo di uno pneumatico a bassa RR consente di ridurre l’emissione di anidride carbonica di circa 5g per chilometro percorso. L’altra caratteristica richiesta allo pneumatico per la sicurezza del guidatore risiede nella tenuta su bagnato (WG). Tutti sanno che, quando piove, lo strato di acqua riduce sensibilmente la sono indicate le temperature alle quali i valori di tanδ sono correlabili alle proprietà funzionali superficie di contatto fra pneumatico dello pneumatico. Risulta evidente come il miglioramento di RR e WG possa essere ottenuto ed asfalto: un’eccellente aderenza sul proprio a cominciare dalla scelta adeguata del polimero base della mescola battistrada: ad bagnato riduce sensibilmente lo spazio esempio, lo spostamento della Tg dinamica della mescola verso temperature crescenti (ossia l’incremento del valore di tanδ nell’intorno di 0°C) è indicativo di una migliore tenuta della di frenata. È quindi evidente come gli copertura su strada bagnata, l’abbassamento del valore di tanδ nell’intorno di 60°C è Figura 2: Nuova etichettatura dei mentre pneumatici obbligatoria a partire dal 2012 Figura 3. Caratteristiche richieste allo pneumatico ed influenza del polimero su di esse. interventi per migliorare questa presta- rappresentativo di un miglioramento in termini di resistenza al rotolamento e quindi di consumo regolamento EC 661/2009 definisce i requisiti minimi per l’omologazione degli pneumatici, per zione debbano riguardare la scolpitura diIl carburante. quanto riguarda RR, WG e rumorosità: ad esempio, uno pneumatico per autovettura, prodotto del battistrada per far defluire l’acqua, dopo il mese di giugno 2012, dovrà soddisfare, in termini di RR, almeno il livello minimo “F” ed in l’implementazione di asfalti drenanti, termini di WG quello “E”, e generare una rumorosità non superiore a quella rappresentata da e principalmente l’ottimizzazione del- due onde sonore. la mescola per aumentare il coefficien- Entrambi questi regolamenti si pongono dunque l’obiettivo di aumentare la sicurezza, l’efficienza ambientale ed economica dei trasporti su strada, promuovendo l’uso degli pneumatici più sicuri, te di attrito. più silenziosi e che riducono il consumo di carburante. Tuttavia un’elevata aderenza ed una Questi regolamenti istituiscono inoltre una struttura comune per fornire informazioni coerenti bassa resistenza al rotolamento costi- all’interno del settore relativamente ad alcuni parametri prestazionali degli pneumatici. tuiscono obiettivi spesso in contraddi- Con l’obiettivo di fornire qualche dettaglio su queste specifiche prestazioni che sentiremo zione, che da sempre hanno richiesto sempre più di frequente menzionare, prendiamole in esame singolarmente e cerchiamo di capire cosa rappresentino veramente. un compromesso. Grazie al nuovo regolamento sull’etichettatura, i clienti sa- Per Rolling Resistance (RR) si intende la resistenza che si deve vincere per far rotolare lo ranno in grado di vedere e di scegliere pneumatico durante la marcia del veicolo. Analizzando il fenomeno da un punto di vista più autonomamente le caratteristiche che prettamente fisico, la RR è la dissipazione di energia sotto forma di calore, dovuta all’isteresi delle mescole (principalmente del battistrada, responsabile per il 49% ed, a seguire, del fianco ritengono più importanti. con il 14% circa di contributo al valore complessivo). Più è elevata la RR, maggiore è il consumo Da ultimo, verrà richiesto alla coper- di carburante, e di conseguenza l’emissione di CO 2 nell’ambiente. Minore sarà quindi la classe di tura in vendita sul mercato europeo di etichettatura. L’utilizzo di uno pneumatico a bassa RR consente di ridurre l’emissione di anidride carbonica di generare un rumore sempre più con- Figura 4: Temperature Sweep di due differenti SBR Figura 4. Temperature Sweep di due differenti SBR. circa 5g per chilometro percorso. tenuto. L’altra caratteristica richiesta allo pneumatico per la sicurezza del guidatore risiede nella tenuta Si tratta del rumore (esterno all’abita- su bagnato (WG). Lasanno risposta di Polimeri mescole degli elastomeri che le di comcolo) che si genera dall’attrito tra pneu- Tutti che, quando piove, lo strato di acqua riduce e sensibilmente la superficie contatto pneumatico ed asfalto: un’eccellente aderenza sul bagnato riduce sensibilmente lo spazio di pongono, traducendo tali caratteristimatico e superficie stradale: esso assume fraEuropa per migliorare questa prestazione debbano in termini di struttura molecolare. un’importanza primaria nel rumore ge- frenata. E’ quindi evidente come gli interventiche Per venire incontro alle esigenze Un esempio di elastomeri, svilupnerato dal traffico stradale all’aumentare sempre più restrittive del mercato euro- pati secondo questo approccio di indella velocità del veicolo. peo - e conseguentemente dei produt- gegneria molecolare, è rappresentato Il rumore esterno è significativamente influenzato dal tipo di asfalto (in partico- tori degli pneumatici - nella consapevo- dai copolimeri stirene-butadiene, ottelezza che l’elastomero è ildicomponente nuti in soluzione con catalisi anionica: è lare tessitura e porosità) che induce riguardare la scolpitura del battistrada per una far defluire l’acqua, l’implementazione asfalti drenanti, e principalmente l’ottimizzazione della mescola per aumentare il coefficiente di attrito. fondamentale che in larga misura de- noto infatti che la polimerizzazione in vibrazione del battistrada e della struttuTuttavia un'elevata aderenza ed una bassa resistenza al rotolamento costituiscono obiettivi termina le proprietàGrazie dellaalmescola, Po- soluzione, rispetto a quella in emulsiora delloin pneumatico, di- richiesto spesso contraddizione,ma chescarsamente da sempre hanno un compromesso. nuovo regolamentodal sull'etichettatura, i clienti saranno in grado di vedere e di scegliere limeri Europa è da tempo intensamente ne, assicura una maggiore versatilità nel pendente tipo di mescola utilizzata. autonomamente le caratteristiche che ritengono più importanti. impegnata a sviluppare strutture poli- controllo dei parametri strutturali del Da ultimo, verrà alla copertura in di otmeriche conrichiesto lo scopo principale polimero che incidono su determinate vendita sul mercato europeo di generare timizzare il bilancio RR/WG (Figura 3). caratteristiche viscoelastiche. un rumore sempre più contenuto. Si tratta del rumore (esterno all’abitacolo) Ciò è stato possibile grazie agli stuPolimeri Europa, grazie alla tecnoche si genera dall’attrito tra pneumatico e di e alle conoscenze più approfondite logia in soluzione di cui è proprietasuperficie stradale: esso assume delle correlazioni il comportamenria, è l’unico produttore ad avere sviun’importanza primariatra nel rumore generato dal traffico stradale to degli pneumatici e le proprietà delle luppato gradi S-SBR da processo batch all’aumentare della velocità del veicolo. Il rumore esterno è significativamente influenzato dal tipo di asfalto (in particolare tessitura e porosità) che induce una vibrazione del battistrada e della struttura dello pneumatico, ma scarsamente dipendente dal tipo di mescola luglio • agosto 2011 | L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA | utilizzata.

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Da queste considerazioni risulta che per ottimizzare la WG, la strada corretta per il progettista del polimero sia l’innalzamento della temperatura di transizione vetrosa dell’S-SBR, ad esempio aumentando la percentuale di vinile sul polimero, oppure quella di stirene (si veda la figura 5). Ma attenzione: se si incrementa il tanδ a 0°C, il rovescio della medaglia è generalmente

Materie prime

rappresentato da un valore più alto anche di tanδ nell’intorno dei 60°C.

corretta per il progettista del polimero sia l’innalzamento della temperatura di transizione vetrosa dell’S-SBR, ad esempio aumentando la percentuale di vinile sul polimero, oppure quella di stirene (si veda la Figura 5). Ma attenzione: se si incrementa il tand a 0°C, il rovescio della medaglia è generalmente rappresentato da un valore più alto anche di tand nell’intorno dei 60°C. Dalla Figura 6 si può notare come, per trovare un giusto equilibrio fra queste due prestazioni, un grosso contributo lo si è avuto grazie proprio all’inFigura 5: Effetto della della % di stirene di vinileesull’andamento del tanδ con la temperatura Figura 5. Effetto % di estirene di vinile sull’andamento del tanδ troduzione dei polimeri SBR da procesDalla fig.temperatura. 6 si può notare come, per trovare un giusto equilibrio fra queste due prestazioni, un con la grosso contributo lo si è avuto grazie proprio all’introduzione dei polimeri SBR da processo inso in soluzione (S-SBR) piuttosto che in emulsione (E-SBR). soluzione (S-SBR) piuttosto che in emulsione (E-SBR). Gli E-SBR possiedono infatti lo svantaggio di presentare frange di pesi molecolari bassi, assieme Gli E-SBR possiedono infatti lo svanad alti gradi di ramificazione della catena principale, ed un elevato contenuto di componenti taggio di presentare frange di pesi mo“non-gomma” (saponi ed acidi, 5-8% in totale) che precludono sensibilmente la possibilità di lecolari bassi, assieme ad alti gradi di raabbassare l’isteresi del polimero a caldo (intorno ai 60-70°C). mificazione della catena principale, ed un elevato contenuto di componenti “non-gomma” (saponi ed acidi, 5-8% in totale) che precludono sensibilmente la possibilità di abbassare l’isteresi del polimero a caldo (intorno ai 60-70°C). Va tuttavia precisato che la svolta veramente significativa per il miglioramento di RR della mescola battistrada è avvenuto con l’introduzione (a partire dagli anni novata) della silice come carica alternativa - o sostitutiva in parte - del nero di carbonio. Figura 6: Confronto di Temperature Sweep tra ESBR (tradizionali) e SSBR (nuova tecnologia) Figura 6. Confronto di Temperature Sweep tra ESBR (tradizionali) Gli elastomeri in soluzione presene SSBR (nuova tecnologia). tano infatti un’ottima compatibilità Va tuttavia precisato che la svolta veramente significativa per il miglioramento di RR della (a partire dal 1996) e da processo in sono correlabili alle proprietà funzionali mescola battistrada è avvenuto con l’introduzione (a partire dagli anni novata) della silice comecon la tecnologia di rinforzo silice-silacontinuo, (dal 2000), pressoinl’Impianto pneumatico. Risulta evidente cono, garantendo una significativa dimicarica alternativa - o sostitutiva parte - del nerodello di carbonio. Gli in soluzione presentano infatti un’ottima condi la RR tecnologia di rinforzonuzione del calore generato per istedi elastomeri Grangemouth (Scozia). me il compatibilità miglioramento e WG possa silice-silano, garantendo una significativa diminuzione del calore generato per isteresi rispetto ad Queste tecnologie di polimerizzaessere ottenuto proprio a cominciare resi rispetto ad un SBR di produzione un SBR di produzione standard. zione permettono ampia flessibilità dalla scelta adeguata del polimero bastandard. nella definizione della micro- e macrose della mescola battistrada: ad esemIn Figura 7 è possibile notare inolstruttura del polimero, dando la possipio, lo spostamento della Tg dinamica tre come - combinando lo spostamento bilità di variare la Tg, il grado di brandella mescola verso temperature credella Tg verso destra, a seguito di modiching, il peso molecolare e la sua discenti (ossia l’incremento del valore di fiche composizionali del polimero ed al stribuzione, così come la composiziotand nell’intorno di 0°C) è indicativo di vantaggio legato all’uso di silice e silane con gruppi funzionali appropriati. una migliore tenuta della copertura su no che migliora l’interazione filler/SSBR In una parola sola, si potrebbe dire: postrada bagnata, mentre l’abbassamen- sia possibile centrare l’obiettivo primalimeri tailor made secondo le esigenze to del valore di tand nell’intorno di 60°C rio di bilancio RR/WG. del cliente. è rappresentativo di un miglioramento In Figura 8, viene infine rappresenIn Figura 4 è rappresentato l’andain termini di resistenza al rotolamento e tato un ulteriore miglioramento che il mento di tand di un classico SBR in funquindi di consumo di carburante. progettista di Polimeri Europa ha avuto zione della temperatura, e sono indicate Da queste considerazioni risulta modo di realizzare grazie alla tecnolole temperature alle quali i valori di tand che per ottimizzare la WG, la strada gia S-SBR di tipo batch: a titolo esem38 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA

luglio • agosto 2011


Figura 6: Confronto di Temperature Sweep tra ESBR (tradizionali) e SSBR (nuova tecnologia)

Va tuttavia precisato che la svolta veramente significativa per il miglioramento di RR della mescola battistrada è avvenuto con l’introduzione (a partire dagli anni novata) della silice come carica alternativa - o sostitutiva in parte - del nero di carbonio. Gli elastomeri in soluzione presentano infatti un’ottima compatibilità con la tecnologia di rinforzo silice-silano, garantendo una significativa diminuzione del calore generato per isteresi rispetto ad un SBR di produzione standard.

Materie prime

plificativo, è riportato l’andamento dei parametri viscoelastici, in funzione dell’ampiezza della deformazione (condizioni sperimentali che simulano quelle di esercizio di uno pneumatico) per due S-SBR con la stessa composizione, uno ottenuto via processo batch ed un altro da processo in continuo. Si può notare come la tecnologia batch, rispetto a quella in continuo, garantisca una migliore interazione del polimero con la carica ed una significativa diminuzione dell’isteresi (diminuzione dell’effetto Payne). In conclusione, i gradi S-SBR da processo batch, grazie a pesi molecolari più elevati e distribuzione più strette (quindi comportamenti più elastici), sembrano essere proprio i candidati giusti per realizzare un ulteriore miglioramento in termini di RR come conseguenza del buon bilancio isteretico generato a bassa ed alta frequenza.

Figura 7: Confronto delle caratteristiche viscoelastiche (tanδ) di ESBR caricato con nerofumo e SSBR caricato con silice-silano

In figura 7 è possibile notare inoltre come - combinando lo spostamento della Tg verso destra, a seguito di modifiche composizionali del polimero ed al vantaggio legato all’uso di silice e silano che migliora l’interazione filler/SSBR - sia possibile centrare l’obiettivo primario di bilancio RR/WG. In fig. 8, viene infine rappresentato un ulteriore miglioramento che il progettista di Polimeri Europa ha avuto modo di realizzare grazie alla tecnologia S-SBR di tipo batch: a titolo esemplificativo, è riportato l’andamento dei parametri viscoelastici, in funzione dell’ampiezza della deformazione (condizioni sperimentali che simulano quelle di esercizio di uno pneumatico) per due S-SBR con la stessa composizione, uno ottenuto via processo batch ed un altro da processo in continuo. Si può notare come la tecnologia batch, rispetto a quella in continuo, garantisca una migliore interazione del polimero con la carica ed una significativa diminuzione dell’isteresi (diminuzione dell’effetto Payne). In conclusione, i gradi S-SBR da processoviscoelastiche batch, grazie(tanδ) a pesi molecolari più elevati e Figura 7. Confronto delle caratteristiche di ESBR caricato distribuzione più estrette comportamenti più elastici), sembrano essere proprio i candidati con nerofumo SSBR (quindi caricato con silice-silano. giusti per realizzare un ulteriore miglioramento in termini di RR come conseguenza del buon bilancio isteretico generato a bassa ed alta frequenza.

CONCLUSIONI L’introduzione dell’etichettatura degli pneumatici costringe i produttori all’ottimizzazione della resistenza al rotolamento, nonché al miglioramento dell’aderenza sulla strada bagnata e la diminuzione del livello di rumorosità. Tale sistema rappresenterà un ottimo strumento per aiutare gli utenti finali a raccogliere informazioni essenziali e standardizzate per la scelta del prodotto, e farà crescere una consapevolezza ecologica. Polimeri Europa è intensamente impegnata a sviluppare il proprio portfolio S-SBR e BR per supportare la rapida evoluzione dell’esigenze dei propri clienti verso performance sempre più ambiziose in termini di protezione dell’ambiente, risparmio energetico e sicurezza.

Figura 8: 8. Strain Sweep di confronto tra SSBR prodotti a batch vs processo in continuo Figura Strain Sweep di confronto tra SSBR prodotti a batch vs processo in continuo.

Grazie alla tecnologia S-SBR di cui èCONCLUSIONI proprietaria, è l’unico produttore ad avere sviluppato gradi sia batch che in continuo, estesi con oli non tossici, che aiutano ad ottimizzare il bilancio di proprietà spesso in contraddizione fra loro, come la resistenza al rotolamento e l’aderenza sul bagnato. All’interno della famiglia BR, può offrire inoltre la più ampia scelta di

gradi, dall’alto Cis (catalisi Nd) al basso Cis (lineare, ramificato e con alto Vinile), che contribuiscono a migliorare l’efficienza del consumo di carburante (e le relative emissioni di CO2) e ad aumentare la resistenza all’usura che, sebbene non compaia nell’etichetta, resta un’attesa reale del consumatore visto che incide sul suo budget.  FOCUS GOMMA SINTETICA

3-09-2007

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Seguiamo con molta preoccupazione l’evoluzione dei prezzi delle materie prime, consapevoli delle difficoltà che ne derivano per l’industria della trasformazione 1. I primi mesi del 2011 sono andati molto bene. Meglio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Hexpol Compounding è sempre più presente, rispetto al passato, nel mercato italiano, attenta a cogliere nuove ed interessanti opportunità di business. Prevediamo per il 2011 un altro anno di sviluppo di rapporti con nuovi clienti nazionali conso-

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C’è una preoccupazione apertamente dichiarata nelle risposte date dai compounder italiani (e non solo) alle nostre domande: la crescita ininterrotta del costo delle materie prime, leggi in particolare elastomeri sintetici speciali. Il produttore di mescole si trova così stretto in una morsa alla quale è difficile sottrarsi. Da un lato deve confrontarsi con poche potenti multinazionali in grado di controllare prezzi e forniture. Dall’altro non può non tenere conto delle difficoltà di una clientela composta soprattutto da piccole e medie imprese che non riescono a trasferire al mercato finale gli incrementi di costo delle materie prime. La conseguenza è un mercato ingessato o per meglio dire paralizzato da reciproche diffidenze e timori. Ed è un peccato (ma forse non è un caso) che ciò accada proprio in un momento in cui sembra si possa dire che la ripresa è partita in modo consistente. Il rischio è di sprecare una grande occasione.

INCHIESTA TRA I PRODUTTORI DI MESCOLE Le nostre domande 1. Che bilancio si sente di tracciare per questi primi mesi del 2011 rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso? E che cosa prevede per la restante parte dell’anno? 2. Negli ultimi mesi si è affacciato prepotentemente il problema della crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime e in qualche caso anche dello shortage di alcune di esse. Lei come valuta la situazione, anche per le conseguenze che ne derivano per i vostri clienti e cioè per le industrie trasformatrici? 3. Tornando alla situazione congiunturale, la domanda è oggi più sostenuta in Italia o all’estero? E in particolare per quali paesi e per quali segmenti di mercato? 4. Sui mercati internazionali quale è la posizione competitiva delle mescole di produzione italiana in termini di prezzo e di qualità?

lidando ed aumentando le attività commerciali con i clienti già esistenti. 2. La tendenza alla crescita inarrestabile dei prezzi delle materie prime è nota già dalla prima metà del 2010. In quel periodo le vendite di Hexpol Compoun-

Enrico Pantano

Hexpol Compounding

ding nel mercato USA e Cina furono, seguendo la domanda locale dopo la crisi del 2009, molto più importanti in volume rispetto allo stesso periodo del 2009. Inoltre la chiusura di alcune linee di produzione di polimeri, tipo EPDM, a fine 2008 inizio 2009 contribuì a condurre verso l’attuale situazione. Personalmente già dalla scorsa primavera-estate informavo i clienti di questa tendenza. Nella seconda metà del 2010 anche il mercato europeo (soprattutto tedesco, che ne ha trascinato poi altri) ha ripreso una certa vitalità con aumento della domanda rendendo sempre più evidente e “drammatico” questo problema. Seguiamo con molta attenzione e pre-

PRODUZIONE MESCOLE GOMMA giugno 2011

| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

DOSAGGIO DELLE POLVERI

MATERIE PRIME

La situazione è spiacevole ma soprattutto rischia di divenire drammatica a causa della mancanza di certezze sugli approvvigionamenti di alcune materie prime

Cesare Finazzi Mesgo Polska

Giorgio Cabrini Mesgo spa

1. Il primo trimestre del 2011 si è chiuso con un incremento significativo di volume rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dove comunque avevamo registrato un incremento notevole rispetto al 2009. Quasi tutti i paesi da noi serviti hanno contribuito a questa crescita ,in particolare i paesi dell’ Est Europa, del Medio Oriente e la Germania. Ottima la crescita anche in Italia, mentre la Spagna ha mostrato segnali di frenata (almeno per quello che concerne il segmento industriale di nostra pertinenza). La restante parte dell’anno appare incerta nel complesso; anche la nostra clientela è divisa abbastanza equamente tra coloro i quali prevedono un mantenimento del trend di crescita e coloro che già intravedono segnali di rallentamento del flusso degli ordini. Riteniamo sia molto difficile e rischioso fare delle previsioni, la nostra visione è piuttosto pessimistica per quanto concerne la capacità dei nostri clienti italiani di mantenere questo andamento di crescita, soprattutto se dovesse frenare l’entusiasmo della “locomotiva Germania”; più ottimistica per quanto concerne i paesi in via di sviluppo, che comunque stanno beneficiando di una cre-

scita costante ed importante del loro Prodotto Interno Lordo (crescita di cui beneficeranno di riflesso anche quelle poche realtà industriali italiane che hanno sedi produttive o commerciali in tali paesi). 2. La situazione è spiacevole ma soprattutto rischia di divenire drammatica a causa della mancanza di certezze sugli approvvigionamenti di alcune materie prime. Spiacevole perché in qualità di compoundatori siamo chiamati a fare da cuscinetto tra i fornitori di materie prime, in genere multinazionali che aumentano i listini senza troppe discussioni, ed i clienti, che fanno una fatica tremenda a ribaltare a loro volta gli aumenti sul mercato, anche a causa di un mercato estremamente frammentato e competitivo, e ci considerano “responsabili “ di questa situazione. Drammatica perché non ce la sentiamo di acquisire nuove opportunità che ci si presentano, in quanto non saremmo in grado di mantenere le promesse di fornitura e rischieremmo di penalizzare i nostri clienti storici: l’acquisizione di nuovi progetti/clienti è fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile di un’azienda, e consente anche un sano ricambio o bilanciamento del posizionamento in alcuni segmenti di mercato. I segnali che ci arrivano quotidianamente dai fornitori di materie prime non sono incoraggianti, e si parla di una situazione che potrebbe durare ancora per un paio di anni, tempo necessario al ripristino di una capacità produttiva adeguata. Come conseguenza immaginiamo un ulteriore aggravarsi dello scenario competitivo da parte di quelle aziende che non possono assolutamente permettersi di perdere volume…con tutte le conseguenze che ne derivano. 3. Come già detto, stiamo avendo ottime soddisfazioni nei paesi dell’Est, in particolare Russia e Polonia, e nei paesi del Medio Oriente, in particolare in Turchia. Il segmento di mercato che più ci sta dando soddisfazione è quello delle mescole speciali in silicone per cavi elettrici di sicurezza, quello delle mescole in fluoroelastomeri per il settore automotive, ed in

generale le mescole tradizionali sia per elettrodomestico che per il settore automotive. 4. Non è possibile generalizzare, dipende dal paese, dalla tipologia di mescola, dalla maturità del segmento di mercato. Possiamo dire che come filosofia di base la Mesgo s.p.a. non è attratta da segmenti a basso valore aggiunto, dove esiste una grande competitività anche di produttori locali, ma piuttosto si orienta a colmare quelle lacune tecnologiche o di servizio che consentono di valorizzare il prodotto: pertanto ne deriva che la nostra “proposizione di valore” ci fa uscire dall’ambito della competizione estrema, e ci posiziona in segmenti di mercato con un ciclo di vita decisamente in salita e premiante. 

La complessità della situazione esige un maggiore sforzo per monitorare la redditività delle vendite e, soprattutto, l’esposizione creditizia dei clienti

Cristina Ceriani Intermarp

1. Il bilancio dei primi quattro mesi è sicuramente molto positivo non soltanto rispetto all’anno 2010, ma anche rispetto alle aspettative per l’anno in corso. Come sempre è difficile fare previsioni fino alla fine dell’anno. Abbiamo comunque un portafoglio ordini, che in alcuni casi, traguarda la pausa estiva. I dati in nostro possesso ci fanno comunque guardare con fiducia al futuro e la conferma di ciò sono gli investimenti in corso di realizzazione, in particolare la sostituzione dei due mescolatori aperti con altrettanti estrusori bivite. Con l’in-

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

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Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556

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29 GIUGNO 2011

| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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w w w . t o v o g o m m a . c o m


Open House alla Doss: una rassegna di filiera

Dalla strumentazione al macchinario di a.d.p.

Nell’aprile scorso la Doss Visual Solution ha organizzato un open house che ha coinvolto una decina di società. Si è trattato di un evento innovativo e molto interessante perché ha consentito di vedere all’opera una serie di dispositivi e impianti di case molto diverse tra di loro ma tutte impegnate nella filiera produttiva della gomma. Il successo ottenuto, con un’affluenza di oltre 300 visitatori tra tecnici e personale commerciale di aziende nazionali e straniere durante i tre giorni della manifestazione, ha testimoniato la bontà e l’efficacia dell’idea ispiratrice.

P

er l’occasione, Doss ha trasformato la grande sala operativa/produttiva in un salone espositivo, creando spazi dedicati ad ogni singola società perché potesse presentare i propri prodotti o le proprie apparecchiatura. Un ambiente gradevole ed accogliente che ha favorito incontri e scambi di opinioni tra espositori e visitatori. Le società che hanno partecipato all’evento sono state, appunto, una decina e per ognuna di esse diamo una breve rassegna di quanto hanno proposto.

DOSS VISUAL SOLUTION La società di Erbusco (Brescia), che come detto era l’organizzatrice dell’evento, ha posto in mostra una serie di strumentazioni per il controllo qualità in linea di articoli in gomma mediante sistemi automatici di visione artificiale. La visione artificiale è una tecnologia che utilizza un sistema formato da telecamera, che fa da occhio, e da un elaboratore di immagini-microprocessore, che fa da cervello. I sensori utilizzati sono basati su sistema CCD

o CMOS ad alta risoluzione (diversi milioni di pixel). L’immagine catturata è analizzata dal microprocessore ed un particolare software dedicato fa da interfaccia fra l’immagine ed il set di parametri/tolleranza di controllo. Il software, ovviamente, è in grado di effettuare tutta una serie di controlli/calcoli matematici come medie, derivate, deviazione standard (calcoli statistici), equazioni trigonometriche ecc. Nell’ottica della qualità e dell’efficienza della produzione aziendale, i sistemi automatici di visione artificiale sono lo strumento innovativo che semplifica le attività di misurazione e controllo dei vari aspetti nelle molteplici fasi di lavorazione. Questa tecnologia ha consentito uno straordinario salto qualitativo nel miglioramento degli standard di verifica, classificazione e selezione dei pezzi difettosi. Tra l’altro è applicabile nei più disparati settori produttivi come gomma, plastica, ceramica, carta, vetro, metalli ecc., tutti materiali che hanno in comune le stesse problematiche, devono cioè garantire elevati standard

qualitativi sia in termini prestazionali, sia in termini dimensionali. Vediamo alcune delle apparecchiature esposte:

ET4 Lo strumento è composto da un’unità di misurazione, una tavola di vetro ed un obiettivo tele-centrico. Il sistema è costituito da profili d’alluminio e da carter in metallo verniciato, Ral 7035. Le dimensioni di ingombro totali sono: 420 x 840 x H2000 mm. L’operatore appoggia manualmente il campione da misurare sulla tavola in vetro traslucido. La telecamera (matrix 2000x2000 pixel), insieme all’obiettivo tele-centrico, acquisisce l’immagine senza alcuna distorsione. I dati relativi a questa immagine vengono trasferiti all’elaboratore che li rende disponi-

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bili all’operatore sotto forma numerica grazie ad un interfaccia grafico. Tali dati vengono poi memorizzati in un database e resi disponibili in ogni momento. Lo strumento consente il controllo dimensionale sia su O-ring sia su articoli irregolari.

ET6

Apparecchio per il controllo visivo dimensionale ET4 della Doss.

Lo strumento è composto da un’unità di misurazione 2D ed una di misurazione di spessori. Il sistema è costituito da profili d’alluminio e da carter in metallo verniciato, Ral 7035. Le dimensioni di ingombro totali sono: 420 x 990 x H2000 mm. L’operatore appoggia manualmente il campione da misurare su un piatto motorizzato. Mentre il pezzo viene traslato e posizionato sotto l’asse di lettura della telecamera e percorre una linea virtuale sulla quale vengono acquisiti una serie di letture dello spessore reale dell’oggetto. La telecamera (matrix 2000x2500 pixel), insieme all’obiettivo tele-centrico, acquisisce l’immagine senza alcuna distorsione nel piano 2D. I dati relativi a queste due dispositivi (dimensioni sul piano, 2D e spessori ottenuti lungo la linea virtuale “scelta”) vengono trasferiti all’elaboratore che li rende disponibili sotto forma numerica grazie ad un interfaccia grafico e vengono poi memorizzati in un data-base e resi disponibili. Come per la serie ET4 anche ET6 è dedicato agli o-ring e ad articoli di forma irregolare.

Lite D

Il modello ET6. 42 |

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È una macchina di selezione automatica composta da due tavole che permettono di controllare i pezzi su entrambi i lati. I pezzi vengono caricati alla rinfusa e separati in contenitori diversi, in pezzi conformi (in tolleranza) e scarti alla fine del ciclo d’ispezione. L’operatore imposta i parametri e le tolleranze da rispettare e la macchina rilascia un report relativo ai pezzi conformi, il dettaglio degli scarti ed il conteggio per ogni tipo. La “Lite D” assicura un’ottima ripetitività dei controlli eseguiti e la rintracciabilità dei lotti controllati.

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Tra le opzioni ricordiamo la postazione di controllo aggiuntiva per periferico e la confezionatrice ed etichettatrice di pezzi controllati e contati in sacchetti. Tipo di controllo - Camera 1/Camera 2: ispezione superficiale Lato A e Lato B, riconoscimento colore, tagli, scalfitture, inclusioni, aloni, contapezzi, statistica, certificato. Tipo di controllo - Camera 2: con-

Lite D sempre della Doss.

trollo dimensionale pezzo fino a 4 misure per pezzo, controllo contorno (profilo), controllo bave (mancanze e ristampati), concentricità, non circolarità, contapezzi, statistica, certificato. Tipo di controllo - Laser: planarità e spessori.

ALPHA TECHNOLOGIES Questa società, che opera nel settore gomma da moltissimi anni, ha ottenuto un riconosciuto successo con la proposta di uno strumento in grado di effettuare non solo le classiche cinetiche di vulcanizzazione ma anche la caratterizzazione reologica e proprietà dinamiche dei materiali elastomerici.

RPA 2000 Il Rubber Process Analyzer (RPA) è un strumento per prove avanzate come la caratterizzazione delle proprietà reo-


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logiche e delle proprietà dinamo-meccaniche dei polimeri e delle mescole in gomma (prima, durante e dopo la vulcanizzazione). RPA 2000 soddisfa in modo completo tutte le esigenze di un processo produttivo tipico come quello del settore gomma. Infatti, lo strumento permette di caratterizzare polimeri grezzi, masterbatch, mescole finali e relativa caratterizzazione della mescola vulcanizzata. Consente la valutazione delle proprietà viscoelastiche del polimero e delle mescole a base gomma attraverso la produzione di dati facilmente comprensibili dei parametri fondamentali delle caratteristiche di processabilità, caratteristiche di vulcanizzazione (cinetiche e non solo) e proprietà finali del vulcanizzato in termini dinamo-meccanici. L’elevata sensibilità dello strumento permette di valutare la più piccola variazione compositiva di una mescola consentendo di ottenere importanti correlazioni tra i diversi elementi compositivi di una mescola e le rispettive variazione del comportamento sia reologico che prestazionale (proprietà dinamo-meccaniche). L’utilizzo in laboratorio di tale strumento rende molto flessibile l’attività tradizionale dei test grazie alla riduzione della complessità degli stessi, dei tempi e dei relativi costi.

ottenere ottime stabilità e perfezione dimensionali. La maggior parte delle aziende, per soddisfare tale esigenza, mette in atto non solo il proprio knowhow, ma utilizza mediamente macchine per lo stampaggio di elevato tonnellaggio per poter utilizzare stampi con numerose impronte perché si ritiene che in questo modo se ne avvantaggi l’efficienza produttiva. Ora tutto questo non sempre è vero. Se siamo di fronte a commesse che richiedono enorme quantità di pezzi in tempi relativamente brevi, allora la scelta di utilizzare macchinari di elevato tonnellaggio e quindi stampi con decine se non centinaia di impronte è da considerarsi la scelta corretta. Ma se invece le commesse richiedono quantitativi limitati di prodotti e magari di-

RPA 2000 di Alpha Technologies.

BOY La tedesca dr. Boy è rappresentata, già da qualche anno, dall’italiana State of Art Technologies che si avvale di personale la cui formazione tecnico commerciale è garantita da una lunga militanza nel comparto gomma e non solo. In occasione dell’open house Doss, è stata esposta una pressa a iniezione orizzontale della serie Boy 35 E che montava uno stampo di ORP su sistema magnetico di Rivi Magnetics e un sistema di spazzolatura per pulizia stampi di T-System. La maggior parte delle aziende di stampaggio gomma opera in settori nei quali il manufatto è di piccole dimensioni e con un peso pari a pochi grammi, ma necessita di alta precisione per

La macchina a iniezione orizzontale Boy 35 E.

versi piccoli ordinativi di articoli di forma diversa, allora l’utilizzo di macchine di ampio tonnellaggio risulta poco efficiente ai fini produttivi per gli elevati costi fissi da sostenere.

Le macchine BOY L’uso delle macchine per stampaggio ad iniezione di piccolo tonnellaggio, offre molti vantaggi che si possono compendiare in queste osservazioni: - avviamento della produzione più veloce, elevata modularità;

- usando più macchine piccole, se una macchina oppure uno stampo ha un problema, si ferma solo una parte della produzione; - allo stesso modo si possono usare materiali oppure colori diversi sulle varie macchine; - produzioni parallele di pezzi da assemblare successivamente (riduzione degli stock); - c’è una flessibilità più elevata nell’ottimizzare le macchine e gli stampi in base alle richieste produttive;

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- ridotta richiesta di capitale nella fase di start-up; - durante la fase di espansione, step intermedi sono possibili evitando di dover investire in grandi infrastrutture come richiedono le macchine di più grande tonnellaggio; lo spazio disponibile per la produzione può essere ottimizzato; - stampi più piccoli hanno tempi di consegna più veloci; - stampi pilota sono disponibili più velocemente e possono essere costruiti a costi inferiori; - macchine piccole possono essere facilmente spostate all’interno della fabbrica.

ORP La società di Viadanica (Bergamo) nata nel 1980 si è specializzata nella produzione di stampi di precisione per il settore dei polimeri avvalendosi di sofisticate tecniche di progettazione e realizzazione, arrivando se necessario alla campionatura di stampaggio con mescola a base gomma del cliente. In occasione della manifestazione in casa Doss, ORP ha presentato un nuovo sistema denominato “CFO” (Canale Freddo Otturatore). Questo sistema elimina totalmente la formazione della cosiddetta carota d’iniezione.

CFO – Canale Freddo Otturatore La continua escalation di aumenti delle materie prime come gli elastomeri e di conseguenza l’aumento del costo mescola, ha portato ORP a sviluppa-

re un avanzato sistema di costruzione stampo allo scopo di risparmiare quantità significative di mescola durante il processo di stampaggio della gomma, senza lasciare traccia. Si può eseguire lo stampaggio in svariati modi, classicamente dalla carota d’iniezione, ai canali, alle vaschette e alla cavità tramite il velo, passaggi necessari, ma considerati anche percorsi ad ostacoli per certe mescole. Il CFO elimina completamente questi “eccessi” del percorso mescola, ed arriva alle cavità in modo semplice e diretto. Questo permette di aggirare le difficoltà prodotte da particolare caratteristiche reologiche di certe mescole che hanno difficoltà a scorrere, durante la fase di stampaggio, prima di arrivare nella cavità. Il CFO della OR.P.Stampi si rifà alla filosofia dello standard canale freddo, blocco termoregolato, ugelli termoregolati, con l’aggiunta, in questo caso, non più di regolatori manuali, bensì dotati di aghi flottanti, individualmente o simultaneamente controllati da una centralina sequenziale, anch’essa in esclusiva promossa dalla ORP Stampi. La mescola iniettata dalla pressa nel sistema CFO viene mantenuta ad una temperature costante fino all’iniezione sulla cavità. In quell’ istante, con l’arretramento dell’ago, la mescola iniettata scorre attorno all’ago fino a fuoriuscire dal foro per andare a riempire la cavità. La fine del ciclo di stampaggio avviene con l’avanzamento dell’ago che va a chiudere/bloccare il foro d’uscita. Un minuscolo foro, corrispondente alle dimensioni della testata dell’ago, dovrà essere permesso sul pezzo finito. Semplicemente questo nuovo sistema aggiuntivo di stampaggio comporta: assenza di canali, assenza di carota d’iniezione, maggior opportunità di usufruire della massima superficie dello stampo.

RIVI MAGNETICS

Il sistema CFO di ORP.Stampi. 44 |

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La società di Sassuolo (Modena) produce sistemi di ancoraggio magnetico anche per l’industria dello stampaggio gomma. Per questo settore, Ri-

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Il sistema magnetico a basso spessore per cambio rapido degli stampi di Rivi Magnetics.

vi Magnetics possiede brevetti internazionali che la rendono leader nella fornitura di sistemi per temperature oltre i 160°C Rivi Magnetics ha presentato, un sistema, montato sulla pressa a iniezione Boy 35 E.

Sistemi magnetici per il cambio rapido degli stampi Tale sistema è in grado di funzionare a temperature di 240°C.; dietro richiesta specifica di alcuni clienti, la società ha sviluppato un sistema magnetico con riscaldamento integrato ad uno spessore ridotto. Presentato per la prima volta in questa occasione, installato all’interno di una pressa di piccolo tonnellaggio, il sistema magnetico riscaldante ha garantito la massima prestazione sia a livello di campo magnetico che di delta di temperatura. La sfida che Rivi Magnetics ha accettato è stata quella di produrre un sistema magnetico con riscaldamento integrato in soli 60 mm. di spessore (lo standard è di 85 mm.) e con un campo magnetico che, nonostante le ridottissime dimensioni (250x270 mm.), genera una forza magnetica di 1.5 ton. Il delta T ottenuto è stato veramente ottimo, parliamo di 1.5°c. Si è ottenuto come risultato un’ottima qualità di stampaggio, un’alta performance qualitativa.


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T-SYSTEM Unità di spazzolatura T-System di Chiuduno (Bergamo) è un’azienda meccanica specializzata nella costruzione di unità di spazzolatura per la pulizia degli stampi, macchine e impianti per la realizzazione di pallet in legno. Tutte macchine progettate e realizzate con la massima cura per l’utilizzo in qualsiasi condizione di lavoro, con rendimenti ed affidabilità garantiti.

abbinandolo all’operatore, al codice articolo e al materiale. Inoltre, è stato impiegato con successo uno scambiatore aria/aria che permette di riscaldare l’aria in entrata recuperando dai 30 ai 50°C che equivalgono al 15% di risparmio di energia. Tra le caratteristiche principali: carrello a ripiani estraibile con possibilità di utilizzo di un carrello rotante, dispositivo di regolazione ingresso d’aria, collegamento e gestione remota PC, sistemi di sicurezza per sovratemperatura, stazione esterna di raffreddamento. Forno per cicli di post vulcanizzazione di For Lab.

Bareiss

Unità di spazzolatura stampi di T-System.

FOR LAB La società bergamasca è nata nel 1987 come concessionaria di Mettler Toledo produttore di strumentazioni per laboratorio di elevata qualità e tecnologia. Oggi For Lab propone una gamma di strumentazioni/apparecchiature di importanti società nazionali/internazionali in grado di soddisfare molte delle esigenze del mercato. In occasione dell’evento in casa Doss, For Lab ha proposto sia un forno per la post-vulcanizzazione di articoli in gomma, sia strumentazioni Bareiss e Mettler Toledo.

Forni per cicli di post vulcanizzazione L’apparecchio è realizzato totalmente in acciaio inox, il riscaldamento è ottenuto tramite un gruppo di resistenze corazzate ad alta dissipazione, il motore e il circuito di ventilazione sono stati studiati per ottenere il massimo rendimento termico, il quadro elettrico è corredato di programmatore elettronico in grado di richiamare cicli di lavoro prememorizzati e di archiviare il diagramma tempo/temperatura su PC

Nell’ambito dei principali test che sono eseguiti in un qualsiasi laboratorio del comparto gomma, assume particolare importanza la determinazione del valore della durezza espressa in IRHD piuttosto che in Shore A/D, per identificare uno dei parametri fondamentali delle caratteristiche fisico-meccaniche del provino/manufatto in gomma. Oggi in commercio esistono molte apparecchiature in grado di soddisfare le svariate esigenze presenti nei vari laboratori del settore gomma; un esempio è dato da un durometro denominato Digi-TEST II Automatic. Il sistema Digi-TEST II viene fornito con molte funzioni facili da usare che consentono una gestione rapida e funzionale. Una innovazioni di questo prodotto è la sua costruzione modulare, il che significa che tutti i dispositivi di misurazione possono essere utilizzati con diverse unità elettroniche, e possono essere scambiate facilmente. La costruzione modulare offre ai clienti una soluzione che soddisfa pienamente le esigenze comuni ed uniche ad un prezzo interessante.

Mettler Toledo (DSC e TGA) Spesso i laboratori che operano nel comparto gomma/plastica si avvalgono di strumenti specifici per lo studio/ analisi di materiali polimerici e relativi compositi, DSC e TGA, rispettivamente calorimetro a scansione differenziale e analisi termogravimetrica. La nuova linea Thermal Analysis Ex-

Il durometro Digi Test II di Bareiss.

cellence applica tecnologia innovativa, estrema modularità e qualità svizzera al settore delle analisi DSC e TGA. I sensori ceramici e sostituibili delle celle DSC1 e TGA/DSC1 rendono le strumentazioni estremamente robuste e flessibili; il rivestimento ceramico protegge i sensori da eventuali sostanze corrosive che si possono svolgere durante l’analisi. L’innovativa tecnologia MultiSTAR garantisce, inoltre, eccezionale sensibilità e risoluzione del segnale. Il design modulare permette di configurare ed aggiornare i sistemi in qualsiasi momento.

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Nel settore dei materiali elastomerici è, ad esempio, spesso necessario scendere al di sotto della temperatura ambiente; in questo caso il DSC1 può essere dotato di diversi sistemi di raffreddamento in grado di raffreddare il campione fino a -150°C. Sia il DSC1 che la TGA/DSC1 possono, inoltre, essere dotate di autocampionatore per rispondere alle esigenze di una maggiore produttività. La nuova cella TGA/DSC1 accoppia al classico segnale di perdita di peso (TGA) anche il segnale calorimetrico (DSC), fornendo, di fatto, i risultati di due strumenti in uno.

Granigliatrice G70 È un’apparecchiatura fondamentale per la sbavatura di articoli in gomma che presentano bave formatesi durante la fase di vulcanizzazione. Lo strumento in questione è in grado di eliminare la bava degli articoli in gomma attraverso un processo crio-meccanico, cioè il sistema utilizza basse temperature per irrigidire i particolari in gomma ed interviene con azione meccanica mediante microsfere di policarbonato piuttosto che graniglie di metallo. La macchina esposta aveva una capacità nominale cestello di 220 litri per un carico max da trattare di 50/60 litri; quadro elettromeccanico e motore inverter. Inoltre, la macchina è provvista di sistema di recupero graniglia in automatico. È completa di vaglio per la pulizia del materiale trattato.

La granigliatrice G70 di O.R.M.

INTERSEALS Centro Rivestimenti Lubrificanti

L’analisi termica è ampiamente utilizzata per la caratterizzazione dei materiali elastomerici da produttori di mescole e manufatti in gomma; in particolare viene utilizzata per la determinazione della temperatura di transizione vetrosa, del comportamento di fusione, cristallizzazione, vulcanizzazione, ossidazione, nonché per la quantificazione dei diversi costituenti la mescola (componenti volatili, elastomeri, nero di carbonio, carica inorganica).

Il trattamento superficiale di materiali polimerici ha raggiunto negli ultimi anni una considerevole importanza. Infatti, mentre nel passato quasi tutte le richieste tecniche e di performance potevano essere soddisfatte da una elevata qualità di produzione dei componenti in materiale polimerico, oggigiorno ciò non è più sufficiente. Nel settore gomma, specialmente nella produzione di O-ring piuttosto che anelli di tenuta, molti sono i vantaggi che si possono raggiungere mediante l’impiego di una lacca lubrificante ed in particolare specifica per ogni tipo di richiesta. Il coefficiente d’attrito viene ridotto, come pure la rumorosità derivante dall’attrito. L’usura precoce di guarnizioni altamente stressate da un punto di vista tribologico può essere evitato. Inoltre, è possibile migliorare l’aspetto estetico dei componenti di tenuta.

O.R.M.

Lacche lubrificanti

Nata nel 1991 ha la sua sede a Castelli Calepio (Bergamo) e produce, per il settore gomma, plastica e minuteria metallica, macchine per la sbavatura, rettifiche e finitura superficiale.

Le lacche lubrificanti sono dispersioni di lubrificanti solidi in soluzione di leganti organici ed inorganici con l’aggiunta di solventi. Dopo l’applicazione e in seguito all’asciugatura e in-

Il sistema DSC1 di Mettler Toledo.

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Lo stand di Interseals.

durimento, formano una pellicola lubrificante adesiva dalle ottime caratteristiche antiusura e antiattrito. L’importante, nella valutazione del lubrificante asciutto e del rivestimento più idoneo per l’applicazione considerata, è la definizione di quanto segue: tipologia del rivestimento, sistema tribologico, lubrificante asciutto. Stabilire la tipologia di applicazione più idonea è l’obiettivo del rivestimento ricercato. E’ bene precisare che molti lubrificanti asciutti a seconda della tecnica applicativa possono espletare funzioni differenti. Risulta evidente che la corretta applicazione del lubrificante asciutto più idoneo per l’applicazione considerata ricopre un aspetto fondamentale per la durata e le performance del prodotto prescelto in esercizio. 


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Gomma naturale

Forniture a rischio e prezzi alti ETRMA prende posizione di Giuseppe Cantalupo

L’Europa è un forte consumatore di gomma naturale che importa, in massima parte, dai tre maggiori produttori del sud-est asiatico: Tailandia, Indonesia e Malesia. Il potere di questi produttori influenza in maniera determinante prezzi e forniture della materia prima, e ciò preoccupa non poco gli utilizzatori - essenzialmente produttori

L’

ETRMA (European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association) è l’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Articoli in Gomma, con sede a Bruxelles. Suo scopo principale è quello di rappresentare queste categorie di produttori presso le istituzioni dell’Unione Europea e altre organizzazioni internazionali e tutelarne gli interessi, stimolando e promuovendo iniziative atte a favorire sviluppo e competitività dei rispettivi prodotti e mercati. I settori di attività degli associati sono vari e differenziati e comprendono, oltre a quello dei pneumatici, l’industria dell’auto, la sicurezza dei trasporti e delle strade, l’edilizia, la medicina, la salvaguardia della salute (dell’uomo e dell’ambiente). Oggi l’associazione raggruppa 4.200 aziende, che danno lavoro direttamente a 360.000 dipendenti e indirettamente a circa un milione di persone, producendo un volume d’affari di circa 50 miliardi di euro. L’efficienza e, in particolare, la sicurezza delle forniture delle materie prime sono, quindi, questioni di vitale importanza per l’industria europea. Specie per quanto riguarda la gomma naturale, che insieme a quella sintetica rappresenta il materiale di maggior consumo e quindi

di pneumatici - , soprattutto in previsione di un sostenuto aumento della domanda da parte della Cina nei prossimi anni. ETRMA è scesa in campo sottoponendo il problema all’esame dell’Unione Europea per l’adozione di misure che salvaguardino la competitività e il futuro stesso dell’industria europea.

risente in maniera più grave di criticità del sistema degli approvvigionamenti. In vista di una prossima revisione in ambito UE della lista delle materie prime “critiche”, tra le quali la gomma naturale, ETRMA è scesa in campo lo scorso mese di maggio con un “Position paper” per contribuire in maniera costruttiva alla definizione della strategia più idonea ad assicurare un accesso sicuro e sostenibile alle materie prime che, come la gomma naturale, hanno un’importanza strategica nell’economia dei paesi. Uno shortage della gomma naturale, per esempio, avrebbe conseguenze nefaste per settori rilevanti della vita sociale - e relative industrie, naturalmente - quali la cura della salute, la medicina e i trasporti. Settori nei quali la domanda globale di materie prime è sicuramente prevista in aumento.

QUALCHE DATO SULLA GOMMA NATURALE Il 93% della produzione mondiale di gomma naturale è concentrato nelle foreste tropicali del sud-est asiatico, prevalentemente in Tailandia, Indonesia e Malaysia. Utilizzo preponderante di questa materia prima è la produzione di pneumatici, che ne assorbe ben il 70% della produzione globale; il re-

stante 30% è destinato principalmente alla fabbricazione di articoli tecnici per le industrie dell’auto, dell’edilizia e farmaceutica. Si tratta, quindi, di un prodotto indispensabile per importanti settori strategici.

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Gomma naturale

Produzione e consumo di gomma naturale (in migliaia di tonnellate) 2009

2010

Produzione mondiale di GN

9702

10291

Consumo di GN della UE

829

1120

Quota % dell’UE

9

11

Fonte: IRSG

La domanda mondiale è in aumento costante, anche perché Cina, India e Indonesia stanno incominciando a consumarne quantitativi significativamente crescenti. Nel 2010 l’Europa ne ha consumato 1,1 milioni di tonnellate (+35% sul 2009); la Cina 3,6 milioni di tonnellate, e si stima che questo consumo diventerà circa il doppio entro il 2020, quando raggiungerà i 6,4 milioni. Il consumo 2010 di Giappone e USA è stato di 2,0 milioni di tonnellate, cosicché Europa, Giappone e USA messi insieme consumano, con i loro 3,1 milioni di tonnellate, meno della Cina da sola. E fino al 2020 il loro consumo, a differenza di quello cinese, resterà praticamente costante (le stime parlano di 3,4 milioni di tonnellate).

LA POSIZIONE DI ETRMA Alla luce di questa situazione, l’ETRMA sottopone all’attenzione della Commissione Europea e degli Stati Membri dell’UE una serie di problemi che mettono in risalto sulla scena internazionale gravi e pressanti esigenze dell’Industria Europea. In particolare:

1. La necessità di una riduzione dei prezzi A partire dal 2008 il prezzo della gomma naturale ha avuto un’evoluzione enorme e veloce, che però non sempre si è sviluppata nell’ambito dello schema tradizionale legato al rapporto domanda-offerta. Basti considerare che da 1,2 $/kg, quanto costava a febbraio 2009, questa materia prima è balzata a 6,4 $/kg a febbraio 2011 (+433%). Con le conseguenze facilmente immaginabili in termini di impatto sui mercati e di competitività dell’industria, dal momento che una situazione come questa rende assolutamente priva di significa50 |

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to, oltre che impossibile, una qualunque pianificazione di lungo termine. L’ETRMA, perciò, invita Commissione Europea e Stati Membri dell’UE: - a fare un’approfondita analisi dei fattori che hanno provocato una così elevata instabilità dei prezzi della gomma naturale dal 2008 a oggi - ad accertare la consistenza di collegamenti di qualsiasi natura tra il prezzo della gomma naturale e speculazioni finanziarie. In vista del G-20, propone che questi problemi vengano posti sul tappeto nelle sessioni dedicate alle commodities.

2. La necessità di una diversificazione delle fonti di gomma naturale La realtà è nota e l’abbiamo vista: i tre maggiori produttori al mondo di gomma naturale sono paesi del SE Asia, e in Asia si trovano anche i maggiori consumatori di questo prodotto, con un consumo complessivo per il quale si parla di stime al raddoppio nel prossimo decennio. L’associazione, già preoccupata per il potere, enorme, esercitato dai tre produttori, è ulteriormente allarmata dalla posizione assunta dall’International Rubber Consortium (IRCO, il consorzio sulla gomma naturale al quale hanno dato vita nel 2004 Tailandia, Indonesia e Malesia), che ha deciso di ‘puntellare’ i prezzi della gomma naturale attraverso un controllo delle forniture e, se necessario, anche dell’export. Queste misure rappresentano un’autentica minaccia per l’industria europea. Perché l’Europa, che per ragioni climatiche non può produrre gomma naturale, importa dal sud-est asiatico quantitativi ragguardevoli di questa materia prima, sui quali fa enorme affidamento. Di qui la necessità di cercare fonti alternative a quella regione, per avere ac-

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cesso sicuro alla gomma naturale e con maggiori garanzie di continuità. E, soprattutto, senza dipendere da strutture di monopolio/oligopolio. Una possibilità sarebbe offerta da paesi dell’America Latina e dell’Africa, nei quali si potrebbero attivare alla produzione aree attualmente inutilizzate. Con tutti i vantaggi che ne deriverebbero sul piano socioeconomico (lavoro per la popolazione locale, circolazione di denaro, sviluppo di attività economiche) e su quello ambientale (riforestazione di zone incolte, con conseguenti benefici sul fronte del clima e su quello dell’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera). Ma l’associazione è ben consapevole delle difficoltà che questa ipotesi incontrerebbe nella sua realizzazione in paesi caratterizzati da regimi politici instabili e da uno scarso rispetto dei diritti umani e delle regole della democrazia. Perciò l’ETRMA chiede alla Commissione e agli Stati Membri della UE: - di mettere in atto le opportune azioni per ottenere che i paesi produttori di gomma naturale garantiscano una fornitura continua e sicura della materia prima attraverso una espansione della produzione in nuove aree - che queste politiche di sviluppo prevedano la possibilità di investimenti stranieri (sia privati che pubblici) e l’istituzione di meccanismi che consentano incrementi di produttività e incentivino la produzione della gomma naturale - di introdurre discipline vincolanti -specie con paesi produttori di gomma naturale come Tailandia, Indonesia, Malesia e Vietnam - contro le restrizioni all’export messe in atto in paesi collegati tra loro da negoziati commerciali tipo FTA (Free Trade Agreement) e altri, e prevedere discussioni bilaterali sull’accesso alle materie prime di loro produzione - incoraggiare il dialogo tra paesi produttori e paesi consumatori su argomenti di interesse comune attraverso un organismo in grado di trattarli, come l’International Rubber Study Group (IRSG), con largo mandato. Anche questi argomenti potrebbero essere trattati nel summit del G-20.


Gomma naturale

Di qui la necessità, come l’associazione europea sottolinea anche sulla base di quanto previsto dalla direttiva EU 2008/98/EC, di stabilire criteri precisi e concreti per una gestione degli scarti efficiente e redditizia sul piano economico. Oltre all’ambiente, ne trarrebbe vantaggio anche la salute umana.

LA CURVA DEI PREZZI DELLA GOMMA NATURALE

TSR20 euro/tonn.

4000

3500

MA È POSSIBILE SOSTITUIRE LA GOMMA NATURALE?

3000

2500

1500

1000

2009

2010

2011 (Q1)

Fonte: International Rubber Study Group

3. L’incoraggiamento di un uso più efficiente delle risorse La disponibilità di gomma naturale potrebbe diventare un serio problema negli anni avvenire, e uno shortage di questa materia prima certamente avrebbe pesanti ricadute anche sulla gomma sintetica, che finirebbe col patire anch’essa la stessa sorte. Con conseguenze anche più drammatiche, dal momento che la gomma sintetica proviene da materiale di origine fossile e quindi da una fonte non rinnovabile. Soggetta, cioè, ad esaurimento. È quanto mai opportuno, perciò, incoraggiare e intensificare ogni lavoro tendente a definire al meglio le condizioni per un riciclo ottimale dei prodotti vulcanizzati in mescole crude, in modo da ridurre la dipendenza dalle materie prime di primo impiego. L’invito che l’ETRMA rivolge alla Commissione Europea in questo caso è, perciò, quello di:

- promuovere lo sviluppo di nuove redditizie applicazioni a valle - contribuire a individuare ogni possibile strada e metodo per riciclare, come materia prima secondaria, la gomma ricavabile dai pneumatici fuori uso, in modo da accelerarne l’utilizzo nella produzione di articoli. Questo significa utilizzare le risorse in maniera più efficiente. Ma per raggiungere un tale risultato è necessario rimuovere gli ostacoli burocratici rappresentati dalle politiche che regolamentano il riciclo e il riutilizzo di materiali e articoli. Attualmente, infatti, i prodotti derivati dai pneumatici fuori uso sono da considerarsi -e devono essere trattati - come scarti, pur essendo possibile un loro riciclo e riutilizzo. E questo è un grosso problema che, tra l’altro, comporta un pesante aggravio dei costi di smaltimento. Oltre a costituire un ostacolo non indifferente al miglioramento dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse.

Oggi non esiste nessun polimero in grado di sostituire la gomma naturale in tutte le sue applicazioni. In particolare nel settore dei pneumatici, nel quale i pneumatici dei veicoli commerciali ne utilizzano un quantitativo maggiore rispetto a quelli delle autovetture. Non esiste, quindi, un sostituto del prodotto naturale e nemmeno è pensabile che possa essere realizzato a breve. Occorre, perciò, seguire con fermezza una strategia orientata in più direzioni per sfruttare al meglio le risorse e le tecnologie attuali. È questo l’obiettivo che l’associazione si propone con la sua presa di posizione, in sintonia con l’Iniziativa Materie Prime che la Commissione ha proposto di lanciare con la comunicazione COM (2008) 699 presentata al Parlamento Europeo e al Consiglio. Tre le richieste fondamentali -i “pilastri” sui quali poggia l’iniziativa -che vengono avanzate e sono sostenute anche dall’ETRMA con l’obiettivo di garantire sviluppo e futuro all’industria europea e creare posti di lavoro in Europa: - raggiungere un consenso internazionale sull’accesso alle materie prime nei paesi terzi, senza distorsioni delle condizioni degli scambi commerciali - favorire e stimolare l’innovazione nella sostituzione delle materie prime e nell’aumento dell’efficacia delle risorse attuali - favorire lo sviluppo di materie prime secondarie in Europa e sui mercati mondiali, riducendo il consumo di materie prime primarie, e quindi la dipendenza dalle importazioni, attraverso un più efficace utilizzo delle risorse, un maggior uso di materie prime da fonti rinnovabili e un incremento del riciclaggio. 

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Stampaggio ad iniezione

Porte aperte all’innovazione in casa RPM di a.d.p.

Alla fine di aprile, la RPM (la società di Paderno Franciacorta specializzata nell’attività di revisione e di retrofitting di presse a iniezione per lo stampaggio di materiali termoplastici, termoindurenti ed elastomeri) ha organizzato presso la propria sede un open house per la presentazione della nuova pressa “Ecotronic” destinata a cambiare il concetto di stampaggio ad iniezione.

S

i tratta di una pressa compatta tutta elettrica, ma con potenze di chiusura e forza di iniezione tipiche della pressa idraulica. Un nuovo sistema di stampaggio ad iniezione, con consumi energetici vicini allo zero, ma con la stessa efficacia e potenzialità di una macchina standard a movimento totalmente idraulico. In tale occasione, RPM ha illustrato anche i servizi offerti dalla società riguardanti l'assistenza, la revisione, il retrofitting ex novo e la nuova straordinaria possibilità di equipaggiare le presse di vecchia concezione con l'innovativo pacchetto Ecotronic. Ecotronic coniuga l'utilizzo di azionamenti elettrici con sistemi idraulici, azionamenti elettrici per ridurre i consumi e migliorare le prestazioni. EcoPower System garantisce pressioni specifiche e coppie tipiche della pressa idraulica.

Il progetto Ecopower e la pressa Ecotronic Il 2010 ha visto nascere il nuovo progetto che ha portato alla realizzazione di un “pacchetto” denominato “EcoPower”. Tale operazione ha consentito di produrre una nuova serie di presse “EcoPower”. La macchina, oltre ad essere compatta, è dotata di un sistema di controllo sia idraulico che elettrico che consente di ridurre non solo i consumi, ma anche l’aspetto relativo

Lo stabilimento RPM.

all’impatto ambientale. Infatti, la pressa ha una quantità d’olio molto limitata e potenze in gioco molto contenute; inoltre, è stato eliminato il più possibile l’uso di oli lubrificanti allo scopo di ridurre le contaminazioni ambientali. Alla luce dell’attuale situazione economica globale e dell’esigenza di ridurre sempre di più lo spreco energetico con particolare attenzione all’ambiente, la società si è impegnata in un’altra importante impresa ad alto contenuto innovativo e tecnologicamente rivoluzionario che ha consentito di creare una pressa per lo stampaggio ad iniezione di nuova concezione. Questa pressa si differenzia da quelle attuali per la presenza di un “pacchet-

to”, che è il cuore del nuovo sistema, che permette di creare una struttura che la rende tecnicamente equiparabile, quindi di pari prestazioni, alle presse attuali presenti nel mercato ma opera su un concetto diverso e con una maggiore attenzione all’impatto ambientale, in altre parole una pressa eco-sostenibile. Questo pacchetto consentirebbe una volta installato, per esempio, su una pressa tutta elettrica, di aumentarne la potenza di chiusura. Il vantaggio che ne deriva è notevole, poiché si utilizza una pressa compatta tutta elettrica ma con potenze di chiusura tipiche della pressa di tipo idraulico. Il pacchetto è installabile anche su presse esistenti, ovviamente con opportune modifiche.

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Stampaggio ad iniezione

UN PO’ DI STORIA All’inizio RPM faceva revisione parziale/totale di presse per migliorarne le prestazioni con l’utilizzo di nuove tecnologie. La società si è orientata sin da subito verso il settore dello stampaggio gomma che con il passare degli anni diventava il business più importante dell’azienda (circa l’80% fatturato). Questo è stato il primo passo verso quei clienti che non potevano permettersi di acquistare il nuovo. Strada facendo RPM si rese conto che non erano solo le piccole aziende a comprare macchine revisionate ma anche le medie e soprattutto grandi aziende del settore che operano anche su territorio internazionale. L’utilizzo di vecchie presse revisionate ed aggiornate tecnologicamente offre il grosso vantaggio di avere una struttura altamente robusta rispetto alle strutture delle presse attuali e un costo molto competitivo rispetto a quelle nuove. Il cliente ha trovato in RPM una società in grado di offrire un servizio globale e tagliato su misura in funzione delle reali esigenze aziendali e con il vantaggio di costi contenuti. Questa è stata la storia dei primi anni di RPM. In seguito al successo ottenuto, la società si rese conto che stava creandosi una buona immagine all’interno del comparto gomma, e grazie alla sua capacità di offrire un prodotto revisionato altamente competitivo rispetto al nuovo. RPM presto realizzò che diventava sempre più difficile reperire strutture di vecchie presse da revisionare ed aggiornare e quindi decise di utilizzare le vecchie strutture di presse orizzontali a basso tonnellaggio (190 ton) per trasformarle in presse tecnologicamente avanzate ma con tonnellaggio maggiore, creando così la linea delle presse da 270 ton. Ora RPM utilizza vecchie presse di basso tonnellaggio cambiando il vecchio gruppo chiusura di 190 ton con uno nuovo di 270 ton (ciò è possibile perché, come già detto, le vecchie presse venivano costruite con strutture molto più robuste di quelle attuali). In tal modo si è data la possibilità ai propri clienti di recuperare questo tipo di presse a basso tonnellaggio che non sono più in grado di soddisfare le esigenze produttive. Il risultato alla fine è quello di ottenere una pressa da 270 ton molto più compatta perché ha utilizzato una struttura di una vecchia pressa da 190 ton. Siamo già nel 2008 e RPM, anche su proposte/richieste avanzate dai propri clienti, decide di creare una propria gamma di presse nuove compatte con propria tecnologia. Così nasce nel 2009 la nuova gamma di presse da 270 ton

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Pressa ad iniezione orizzontale da 270 ton dopo il retrofitting di una pressa da 190 ton presentata all’open house.

con caratteristiche interessanti per il mercato delle presse orizzontali per ingombri molto ridotti rispetto alle presse competitor di pari tonnellaggio. Il processo di retrofitting eseguito alla RPM si fonda su rigorose procedure di controllo qualitativo e funzionale; questa prassi, ormai consolidata, è stata strutturata introducendo una serie di verifiche e di delibere intermedie nei singoli stadi significativi del ciclo di revisione/aggiornamento. Tutti i componenti della macchina sono controllati con il massimo scrupolo, sostituendo sistematicamente le parti usurate e danneggiate. Il processo di retrofitting delle macchine può essere finalizzato in funzione delle esigenze dell’utilizzatore: interventi semplici di revisione che comprendono il ricambio di parti usurate fino ad una radicale sostituzione dei componenti meccanici, oleodinamici ed elettrici oltre, naturalmente, a tutti gli aggiornamenti tecnologici. In questo ultimo caso si procede ad una effettiva trasformazione della pressa mediante l’introduzione di controlli a multiprocessore di ultima generazione; questo genere di interventi consente, in definitiva, di disporre di un’unità produttiva comparabile, in termini di prestazioni ed affidabilità, ad una macchina nuova. RPM rimane una società che offre un servizio globale mirato non solo alla produzione di nuove presse, ma soprattutto offre sistemi/pacchetti per aggiornare/revisionare/ innovare le presse esistenti presso i propri clienti sia sul territorio nazionale che internazionale. Tale strategia aziendale ha il vantaggio di una elevata flessibilità, poiché essa si muove in funzione delle richieste provenienti dal mercato, indipendentemente dai flussi economici non sempre positivi.


Stampaggio ad iniezione

La pressa “Econtronic EHG 290” in mostra durante l’open house.

Una pressa della serie EcoPower Green.

Lo schema della Pressa Ecotronic EHG 290 Nella figura mostriamo lo schema della nuova pressa a iniezione “Ecotronic EHG 290”, nei suoi più importanti componenti: 1) Doppi cilindri elettrici per la movimentazione del piano mobile. Cilindro elettrico per l'azionamento della tagliola. Cilindri elettrici per gli estrattori. Cilindri elettrici per gruppo slitta iniezione. Motore elettrico per rotazione vite. 2) Moduli per gestione e controllo degli azionamenti elettrici. 3) Guide di scorrimento e sostegno piano mobile. 4) Ecopower system per bloccaggio chiusura e ciclo iniezione. Le presse per gomma hanno bisogno di pressioni di iniezione e coppie molto elevate per tutto il tempo del ciclo, quindi avere un’iniezione elettrica è tecnicamente problematico. Le unità di chiusura sono di tipo idraulico o hydroblock ed anche in questo caso servirebbero motori molto potenti. Per queste problematiche la macchina Ecotronic utilizza comandi elettrici per moltiplicare la pressione idraulica.

La nuova gamma di presse per lo stampaggio ad Iniezione Il futuro sempre nel mirino, la ricerca, lo

Schema della pressa Ecotronic EHG 290.

sviluppo, la qualità, la precisione assoluta e la determinazione di fare qualcosa di nuovo, sono il frutto della ”Innovativa linea di presse ad iniezione RPM“. Grazie alle realizzazioni, RPM ha applicato nuovi criteri nello stampaggio ad iniezione, che consentono di creare nuove prospettive, collocandosi così tra i leader indiscussi del mercato di settore. Compattezza, modularità, integrazione, soluzioni ecologiche, ottimizzazione del processo, affidabilità e semplicità di utilizzo significano: - ingombri notevolmente ridotti a parità di caratteristiche; - modelli di diverso tonnellaggio e

- - - - - -

grammatura con gruppi e componenti uguali; quadro, controllo e accessori integrati; serbatoio, rumorosità e surriscaldamento olio ridotto ai minimi termini; consumi energetici dimezzati; nessuna esigenza d’acqua per il raffreddamento della pressa; componentistica e impiantistica con precisione assoluta; programmi di gestione dedicati, peculiari e molto dettagliati, con interfaccia operatore, impostazione dei parametri di stampaggio, verifica fermi macchina ed eventuale individuazione guasti a portata d’uomo. 

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Quando occorre sbavare e lavare articoli tecnici Moltissimi sono i manufatti in gomma che necessitano di un processo di sbavatura, ovvero di eliminazione della bava residua dal processo di stampaggio: O-Ring, articoli tecnici, guarnizioni in genere, antivibranti e anche numerosi articoli in gomma-metallo.

L

a Mewo (Maschinenfabrik Erwin Wacker Olpe), azienda tedesca di Olpe, nei pressi di Colonia, da oltre 50 anni produce macchine per il settore della gomma, tra le quali sbavatrici e granigliatrici criogeniche, ma anche lavatrici ad acqua calda. Sono macchine (protette da brevetto) presenti in tutto il mondo perché l’azienda ha all’attivo referenze che spaziano da importanti gruppi internazionali nello stampaggio della gomma, alle piccole e medie imprese che offrono un servizio altamente qualitativo di rifinitura conto terzi. Al fine di automatizzare il delicato lavoro di sbavatura manuale, Mewo produce le granigliatrici criogeniche: macchine dotate di un cestello che va da un minimo di 7 ad un massimo di 90 litri di capacità,

gestite da un software con pannello touch-screen, ed in grado di lavorare ad una temperatura fino ai -150°C, raggiungibile grazie all’impiego di azoto liquido. La temperatura, così come la durata e tutti i parametri del ciclo di lavorazione, possono essere facilmente gestiti e modificati in base al prodotto che si deve trattare. Il tempo di lavorazione è molto breve, solitamente contenuto nei 5 min. Fondamentale per la funzione da svolgere sono i granuli in policarbonato o la graniglia metallica che vengono sparati all’interno del cestello da una turbina: essi vanno ad eliminare anche la bava interna al pezzo, per la rimozione della quale non sarebbe sufficiente il rotolamento all’interno del cestello a basse temperature.

Granigliatrici criogeniche Una caratteristica determinante a favore dell’efficienza del processo è la coibentazione della macchina: le macchine Mewo sono molto ben isolate termicamente, minimizzando così i consumi di azoto liquido e riducendo i tempi di ciclo. Le granigliatrici criogeniche Mewo si suddividono in due tipologie: le macchine tradizionali TSE e il nuovo modello ECO. Per proporre al cliente la soluzione più idonea alle sue necessità, MEWO, presso la sede di Olpe, mette a disposizione dei clienti i suoi modelli per le prove. I modelli TSE sono disponibili con capacità fino a 90 litri: nella immagine si può vedere il modello da 40 litri, dotato del sistema di gestione per impostare i dati di processo, e del ciclone,

I modelli TSE da 40 litri ed ECO. luglio • agosto 2011

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Impianti accessori

ovvero del separatore delle polveri. La serie TSE prevede come optional la possibilità di essere utilizzata con graniglia metallica. L’immagine del modello ECO, disponibile con cestello da 20 o 50 litri, raffigura la macchina con la stessa dotazione: sistema di gestione e ciclone. Molti sono gli altri optional per entrambe le macchine: a partire dal vibrovaglio esterno per passare alla stampante dei parametri di sbavatura, fino all’impianto di deumidificazione. Entrambe le macchine prevedono anche varie possibilità di automazione. Gli impianti Mewo non richiedono particolari manutenzioni: la pulizia fatta con regolarità e la saltuaria sostituzione di alcune parti soggette a usura consentono una lunga durata di vita..

Macchine per il lavaggio Recentemente, Mewo ha ampliato il suo portafoglio prodotti intro-

ducendo un’altra serie di macchine destinate al lavaggio degli articoli in gomma che ne richiedono l’uso: si tratta dei modelli WTT 30 e 50, a seconda della capacità in litri del cestello. Il lavaggio dei manufatti elastomerici è un compito spesso necessario e non sempre semplice, soprattutto quando si devono eliminare residui oleosi che esigono l’utilizzo di un detergente. Mewo propone una macchina che non solo prevede questa possibilità, ma che consente anche di lavare in maniera efficace con acqua calda. Al termine del breve processo poi, l’aria calda asciuga i pezzi che escono pronti all’uso dalla lavatrice. Anche la WTT, come la ECO, viene impostata in maniera molto semplice con un pannello touch-screen. La macchina ha piccole dimensioni, la superficie d’appoggio, con l’esclusione del pannello operatore, è di poco più di 1 x 1 mt.

La macchina per il lavaggio WTT 30.

Come le granigliatrici, anche la WTT è disponibile per prove dedicate presso la sede di MEWO. 

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TACCUINO Produzione • consumi • mercati ERRATA CORRIGE Nell’articolo “Il Cerisie si prepara ad affrontare un 2012 da srl” pubblicato a pagina 51 del numero di giugno della rivista si sono infilate alcune imprecisioni. Queste le correzioni da apportare. 1. L’Assemblea del 20 aprile ha provveduto a prorogare il mandato degli organi Direttivi in carica, che sono i seguenti: Presidente Sergio Vergani Consiglio Direttivo Roberto Dalpedri Johan Laureys Dario Porta Antonio Serra Fulvio Tumedei Massimo Vironda Gambin Invitati permanenti Angelo Bonsignori Giovanni Ricci Revisori Effettivi: Nicola Frangi, Giorgio Leone e Giovanni Mainardi Supplenti: Riccardo Lagonigro e Ilaria Chiapparini Sacchini Probiviri Effettivi: Gianpaolo Giuliani, Enzo Lo Scalzo, Bruno Pantosti Bruni Supplenti: Alberto Bertani e Emilio De Tuoni 2. La proposta di sospendere il contributo associativo per il 2011 riguarda AIRIEL ed in particolare i suoi soci. Tale proposta è stata avanzata da Sergio Vergani. 3. Giovanni Mainardi ha letto la relazione del Collegio dei Revisori al Bilancio 2010.

Esportazioni in crescita nel quadrimestre

S

econdo i dati resi nota dall’Istat nel mese di aprile la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche è aumentata del 3,6% rispetto al mese precedente. La crescita è del 9% in aprile 2011 su aprile 2010 e del 4% nel periodo gennaio/aprile 2011 rispetto al periodo gennaio/aprile 2010. La produzione industriale italiana nel suo complesso è aumentata dell’1% in aprile e del 2,5% nel quadrimestre gennaio/aprile. Per quanto riguarda gli scambi con l’estero nel periodo gennaio/aprile 2011 le esportazioni di articoli in gomma sono aumentate del 16,3% rispetto allo stesso periodo del 2010 e le importazioni sono aumentate del 17,5%. Nello stesso periodo il saldo della bilancia commerciale è risultato positivo per 1,676 miliardi di euro.

Oltre i 24,6 milioni i consumi di gomma nel 2010

N

etta ripresa dei consumi di gomma nel 2010. Secondo i dati resi noti dallo International Rubber Studi Group, il totale mondiale è stato di 24,61 milioni di tonnellate, il 15,3% in più rispetto al 2009. Pressoché identica la crescita del prootto naturale e di quello sintetico. Il primo è aumentato del 15,4% a 10,765 milioni di tonn., il

secondo del 15,2% a 13,845 milioni di tonn. L’incodenza della gomma sintetica sul totale dei consumi è rimasto invariato al 56,3 per cento. La produzione mondiale è stata di 24,371 milioni di tonn., l’11% in più rispetto al 2009 (contro il citato aumento del 15,3% dei consumi). Per la gomma sintetica l’aumento della produzione è stato del 14,1% a 13,987 milioni di tonn. Per la gomma naturale è stato del 7,16% a 10,384 milioni di tonn.

A Singapore un impianto di Nd-PBR di Lanxess

C

on un investimento di 200 milioni di euro Lanxess costruirà a Singapore un impianto da 140 mila tonnellate/anno di polibutadiene al neodimio. Lo stabilimento, che darà lavoro a 100 persone e inizierà a produrre nella prima metà del 2015, sorgerà nel Chemical Park dell’isola di Jurong dove il gruppo tedesco ha in corso la costruzione di un impianto di gomma butile del valore di 400 milioni di euro, la cui entrata in servizio è prevista per i primi mesi del 2013. Petrochemical Corporation of Singapore (Private) Limited (PCS) fornirà il butadiene necessario alla produzione del polibutadiene nell’ambito di un accordo che prevede anche la fornitura, da parte di Lanxess, di “raffinate II”, miscela di idrocarburi sotto-

Il manifatturiero è il principale motore della crescita economica perché:  genera i guadagni di produttività;

Il manifatturiero è il principale motore crea posti di lavoro qualificati della crescita economica perché:

meglio remunerati; egenera i guadagni di produttività;

 effettua parte della ricerca; crea postiladimaggior lavoro qualificati e meglio remunerati;

 fornisce, in Italia, il 78% delle esportazioni.  effettua la maggior parte della ricerca;

 fornisce, in Italia, il 78% delle esportazioni. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria

Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria

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TACCUINO

prodotto della produzione di gomma butilica. La scelta di Singapore, spiega Lanxess, è dovuta anche all’esistenza di ottime infrastrutture, di manodopera qualificata, di un grande porto, ed alla vicinanza a mercati di consumo in forte crescita. Su quest’ultimo punto, Axel C. Heitmann, CEO di Lanxess, ha detto che il nuovo investimento è in funzione degli sviluppi in vista dei cosiddetti pneumatici verdi il cui mercato è previsto in crescita annuale del 9% su scala mondiale e del 14% in Asia. Il business Performance Butadiene Rubbers di Lanxess ha impianti a Dormagen in Germania, a Cabo in Brasile, a Port Jérôme in Francia e a Orange in Texas.

Aumenta la preferenza degli italiani per i pneumatici ad alte prestazioni

L

o rende noto Federpneus - Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici - sulla base di rilevazioni statistiche relative al decennio 2000-2009: gli italiani indirizzano sempre di più i loro acquisti di gomme di ricambio per autovetture verso i pneumatici ‘high performance’. La percentuale delle vendite di quelli con codici di velocità S e T (omologati per una velocità massima, rispettivamente, di 180 e 190 km/ora) è scesa dal 67,0% del 2000 al 46,2% del 2009. Corrispondentemente, è aumentata quella dei pneumatici con codici più elevati: il codice H (fino a 210 km/ora) è passato dal 19,6% al 24,5%; il codice V (fino a 240 km/ora) è salito dal 9,3% al 16,5%; i codici ancora più elevati (W, Y, Z) hanno più che triplicato la quota delle vendite, passando dal 4,1% al 12,8%. Potrebbe sembrare un nonsenso, dal momento che sono in vigore da tempo norme e controlli più severi del rispetto dei limiti di velocità, come, per esempio, la patente a punti, entrata in vigore nel 2003, e il tutor, instaurato nel 2004. Ma si tratta di un fatto certamente positivo che riflette la volontà di utilizzare prodotti ad levato contenuto tecnologico e quindi più affidabili sul piano della sicurezza. E 60 |

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i pneumatici moderni offrono prestazioni a livelli decisamente elevati, in linea col miglioramento delle caratteristiche di sicurezza degli autoveicoli. Maggior senso di responsabilità degli automobilisti, da una parte, quindi, e innovazioni tecnologiche delle vetture, dall’altra, concorrono ad innalzare il grado della sicurezza stradale nel nostro paese, abbassando, nello stesso tempo, l’indice di sinistrosità della circolazione.

tato aumenti da 0,10 a 0,15 dollari per libbra di una serie di acidi carbossilici ed altri prodotti chimici. Il 3 giugno il gruppo tedesco BASF ha annunciato nuovi aumenti, con effetto immediato, dei prezzi di antiossidanti e stabilizzanti, fino a un massimo del 15% (in alcuni casi del 25%) e dei listini di alcuni pigmenti e additivi per materie plastiche.

Pneumatici Fuori Uso: pubblicato Le macchine tedesche il DM puntano a una stato pubblicato dalla Gazzetta crescita del 18% Ufficiale il Decreto Ministeriale n.

S

econdo una stima della associazione di categoria VDMA, l’industria tedesca delle macchine per gomma e materie plastiche quest’anno aumenterà le sue vendite del 18% a 5,8 miliardi di euro. Vale a dire che è tornata ai livelli pre-crisi e replica il record di crescita del 2008. Per il 2012 la previsione si colloca appena al di sotto del 7%. A determinare questo scenario ottimistico è soprattutto il mercato interno che cresce più rapidamente di quello estero grazie alla ripresa generale dell’economia tedesca e al fatto che le imprese locali lavorano al limite delle proprie capacità e pensano quindi a nuovi investimenti. Per quanto riguarda il quadro internazionale, la VDMA afferma che la Germania mantiene la sua leadership di primo paese esportatore. Rileva però che la Cina è ormai al primo posto per quanto riguarda il valore globale della produzione di macchine per gomma e plastica e che continuerà ad accrescere la sua quota di mercato nei prossimi anni.

La corsa dei prezzi

Dal 25 maggio Lanxess ha aumentato di 0,35 euro per kg i prodotti Duretan e Pocar per i mercati EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Il 1° giugno la stessa Lanxess ha aumentato fino a 1.300 euro per tonnellata (in relazione alle diverse aree geografiche) la sua HNBR Therban e e fino a 400 euro per tonnellata il cloroprene Baypren. Tra il 2 e il 7 giugno Oxea ha annunci-

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È

82 dell’11 aprile 2011 che sancisce la nascita del sistema nazionale di gestione dei pneumatici fuori uso (PFU). Per l’Italia l’obiettivo è una raccolta del 100%. La nuova normativa introduce il principio della “producer responsibility” e cioè che ciascuna azienda interessata sia responsabile e garantisca la gestione di PFU per una quota corrispondente a quanto immesso sul mercato nell’anno solare precedente. Tale responsabilità può essere assolta direttamente dalla aziende o attraverso “strutture associate” come la società senza scopo di lucro Ecopneus. Tra novanta giorni sarà avviato il ritiro gratuito dei PFU presso oltre 30.000 tra gommisti, autofficine, sedi di flotte di veicoli su tutto il territorio nazionale e il successivo invio agli impianti di trattamento e/o di valorizzazione. Il sistema sarà sostenuto dal contributo ambientale che sarà richiesto al momento dell’acquisto del pneumatico nuovo. Obiettivo prioritario per l’Italia, come detto, è il 100% degli pneumatici che ogni anno arrivano a fine vita in Italia, eliminando flussi illegali e non controllati di questo prezioso materiale.

Sistri rinviato a settembre

Il sistema per la tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi non partirà a giugno come in un primo tempo previsto, ma dopo l’estate ed in modo graduale, a cominciare dalle grandi aziende. L’accordo è stato raggiunto tra Ministero dell’Ambiente, Confindustria e Rete Imprese.



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Imprese • finanza

Aperto dalla Colmec un nuovo centro ricerche

O

perativo dallo scorso mese di giugno un nuovo centro ricerche della Colmec di Busto Arsizio. La struttura, che è situata nelle immediate vicinanze della sede principale dell’azienda e si estende su una superficie di 3.000 metri quadrati, ospita diverse linee di prova: una linea per il rivestimento di cavi elettrici con gomma siliconica, una linea per la produzione e la vulcanizzazione di tubi in gomma con rinforzo tessile per il settore auto, due linee per la produzione di profili in gomma (una col sistema di vulcanizzazione mista a sali fusi e aria calda e l’altra con la vulcanizzazione ad aria calda ad alta velocità). Sono, inoltre, installati un Conical Twin Mixer (CTM) per la mescolazione del silicone e la linea prototipo (brevettata di recente) di compoundazione e filtratura delle mescole in gomma completamente automatizzata, costituita dalla sequenza CTM (a valle di un intermixer) + CTE con pompa a ingranaggi. Con questa nuova unità la Colmec intende dare maggiore impulso ai suoi programmi di ricerca nel campo dell’estrusione della gomma e offrire ai suoi clienti più ampie possibilità di effettuare prove su apparecchiature nuove e sperimentare nuovi parametri di processo.

Gruppo BASF nel Sud Europa. La produzione chimica italiana, in forte recupero ma ancora lontana dagli alti livelli del passato, è aumentata dell’8%, in linea col trend europeo, e la domanda interna è salita del 6,9%. Ma è soprattutto da sottolineare il risultato, notevole, registrato dalle esportazioni, che sono tornate ai livelli pre-crisi con un incremento del 20% in volume, al quale ha corrisposto un +26% in valore. Il fatturato complessivo a terzi realizzato dal Gruppo BASF nel nostro paese ha raggiunto i 2.812 milioni di euro, mettendo a segno l’eccezionale incremento del 28% rispetto al 2009, così ripartiti: 1.524 nel business chimico (+23%) e 1.288 (+34%) nei business non chimici, costituiti prevalentemente da Petrolio & Gas e Altro. La performance di BASF Italia – è il commento di Rauhe – è il frutto di numerose operazioni effettuate dal Gruppo sia sul piano organizzativo che su quello strutturale per ampliare il ventaglio prodotti e ottimizzare costi e servizi. Tra i principali interventi realizzati, il Vi-

2010 record per BASF Italia

L’

economia in Italia ha confermato nel 2010 quel recupero di cui si erano incominciati ad avvertire i primi segnali nel quarto trimestre del 2009. Il mercato della chimica, però, risente ancora della crisi, specie nei settori direttamente collegati alle materie plastiche, alle resine sintetiche, all’edilizia e al mobile. E anche all’auto, per la mancanza degli ecoincentivi statali alla rottamazione. Note positive, invece, sul versante dei fertilizzanti e dei prodotti destinati ai settori dell’elettrotecnica, della cosmesi e dei gas tecnici. È questa, in sintesi, la presentazione dei risultati 2010 di BASF Italia fatta alla stampa da Erwin Rauhe, Vice Presidente e Amministratore Delegato della società, Senior Vice President del Business Center Europe South e Responsabile delle attività del 62 |

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La produzione chimica in Italia.

Il fatturato BASF a terzi in Italia (milioni di euro).

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ce Presidente ha ricordato, dopo la fusione per incorporazione di Ciba Spa, la costituzione di BASF Coatings Services Italy Srl per la distribuzione di vernici per carrozzeria di prodotti BASF col marchio”Glasurit”; la cessione dell’impianto del sito di Burago Molgora e di parte del business di BASF Coatings alla Alcea Industries; l’acquisizione di Cognis Spa, attiva nel settore delle specialità chimiche ad alto valore aggiunto per i mercati salute e nutrizione, cosmetici, detergenti e pulizia; la scissione del business degli stirenici da BASF Italia Srl e costituzione di Styrolution Italia Srl. Quali prospettive per il 2011? I dati del primo trimestre di quest’anno sembrano autorizzare un certo ottimismo. Nel periodo gennaio-marzo, infatti, il fatturato del Gruppo BASF in Italia ha conseguito nel business chimico il ragguardevole incremento del 30% sullo stesso periodo del 2010. La lieve flessione (-1%) registrata nel business aggregato Petrolio & Gas e Altro è dovuta al calo delle forniture di petrolio dalla Libia. Oltre che promettente, il risultato del comparto chimico è particolarmente importante quest’anno, perché il 2011 è stato proclamato dall’ONU “Anno Internazionale della Chimica” per celebrare il contributo che questa scienza ha dato al benessere dell’umanità con le sue conquiste e favorire l’interesse dei giovani. Attenta a coniugare lo sviluppo di soluzioni di alta qualità con la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica, BASF sponsorizza l’evento e vi partecipa attivamente – come tiene a far sapere Rauhe – a livello sia locale che globale. In Italia ha organizzato, in collaborazione con Federchimica, tre manifestazioni nell’ambito dell’iniziativa“Fabbriche Aperte”, ideata per dare la possibilità ai visitatori, compresi i bambini, di toccare con mano la realtà chimica attraverso la visita di alcuni siti industriali. Due di questi eventi si sono


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svolti lo scorso mese di giugno a Cesano Maderno, sede principale del Gruppo per l’Italia e il Sud Europa, e presso il sito produttivo di Pontecchio Marconi (BO). Il 10 settembre sarà la volta del sito di Treviso, dove l’azienda produce polimeri e additivi per il mercato delle costruzioni. BASF è presente in Italia con 12 società e 14 siti, di cui 10 produttivi. La sua gamma comprende prodotti chimici, prodotti di nobilitazione, catalizzatori e metalli preziosi per catalizzatori, prodotti per l’agricoltura, prodotti chimici per l’edilizia, lastre di polistirene estruso, vernici, poliuretani, specialità chimiche e polimeri, additivi per materie plastiche, coatings effect materials e prodotti chimici per l’industria della carta e il trattamento acque.

PGroup acquisito da So.F.Ter.

A

ttraverso la controllata So.F.Ter. Tecnopolimeri il gruppo di Forlì So.F.Ter. ha acquistato PGroup in liquidazione, azienda ferrarese specializzata nei termo polimeri per i settori automotive e industriale. L’accordo consentirà al gruppo forlivese di ampliare l’offerta nel settore delle plastiche rinforzate e degli elastomeri termoplastici. Tra gli obiettivi immediati la razionalizzazione delle strutture produttive di Forlì e di Ferrara ed il rafforzamento del business sul mercato tedesco, specie in campo automobilistico. So.F.Ter. ha realizzato nel 2010 un fatturato di 150 milioni di euro in Europa. Oltre ai due stabilimenti in Italia ha anche due impianti in Messico e Brasile.

materie prime • macchine • prodotti

Dalla Oxea una nuova Pneumatici fine vita gamma di plastificanti ad Autopromotec

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er rispondere alla crescente richiesta di plastificanti privi di ftalati e non-VOC (senza composti organici volatili), la tedesca Oxea di Oberhausen, ha lanciato una nuova gamma di prodotti che verranno commercializzati con la denominazione Oxsoft. Destinati a sostituire i tradizionali plastificanti contenenti ftalati, gli Oxsoft possono venire impiegati per una vasta gamma di articoli nei settori degli autoveicoli, dell’edilizia, dell’alimentare e della sanità. Secondo quanto dichiarato dalla società produttrice, i plastificanti Oxsoft hanno prestazioni migliori dei tradizionali ftalati e prezzi comparabili.

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i recupero e destinazione dei pneumatici fuori uso si è discusso in un convegno svoltosi a Bologna alla fine di maggio. Il direttore di Ecopneus Giovanni Corbetta ha tracciato le linee generali della situazione italiana ed europea, della normativa in via di attuazione e delle prospettive di impiego dei pneumatici fuori uso (PFU). Alcuni interventi hanno poi fatto il punto su alcuni aspetti particolari. Salvatore Di Carlo, responsabile Fiat Group Automobiles - End of life Vehicle, ha sottolineato come “dalle prove sperimentali dei centri ricerche Fiat è emerso che guidare un veicolo su di un asfalto realizzato con l’aggiunta del pol-

Flessibile Pompe a ingranaggi Maag per applicazioni di estrusione I costi di gestione e per la pulizia vengono ridotti al minimo grazie alla sostituzione semplice e veloce del pacco cuscinetti dell‘albero nelle pompe a ingranaggi Maag. Insieme alle svariate geometrie degli ingranaggi, la struttura modulare favorisce l‘adattamento all‘applicazione specifica del cliente. Le pompe a ingranaggi Maag lavorano con prodotti elastomerici ad elevata viscosità fino a 100ML e 1500 kg/h.

PolymerLatex diventa Synthomer

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al 3 giugno la denominazione sociale di PolymerLatex s.r.l. è cambiata in Synthomer s.r.l. È una conseguenza dell’acquisizione, completata in marzo, del Gruppo PolymerLatex da parte della Yule Catto & Co. Plc, gruppo chimico inglese quotato alla Borsa di Londra.

brand of maag group

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verino di gomma, comporta un abbassamento del rumore interno al veicolo di circa 4db e di circa 2db all’esterno al veicolo”. Degli asfalti modificati con l’aggiunta del polverino di gomma ha parlato Ines Antunes, direttore tecnico di Asphalt Rubber Italia. “Nelle strade sotto studio della Rubber Pavements As-

sociation (l’associazione internazionale dei produttori di asfalti modificati) -ha detto- un aumento della visibilità e dell’aderenza in caso di pioggia dato dagli asfalti modificati con polverino di gomma ha portato ad un abbassamento del 50% degli incidenti mortali”. Infine Lorella Montrasio, direttore centro di ricerca per la sicurezza stradale

dell’Università degli Studi di Parma, ha ricordato che, data la capacità di assorbimento agli urti dei materiali polimerici e la loro inferiore rigidezza rispetto ai materiali comunemente utilizzati per le protezioni stradali, i granuli derivati dal recupero dei PFU è particolarmente adatta a ridurre le conseguenze di urti e impatti di ogni tipo.

CONVEGNI • fiere • eventi

Insediato il comitato per K 2013

È

iniziato il cammino di avvicinamento alla prossima edizione di K che si svolgerà dal 16 al 23 ottobre 2013 a Düsseldorf. In maggio è stato insediato il comitato degli espositori che sarà presieduto da Ulrich Reifenhäuser, presidente dell’associazione tedesca dei costruttori di macchine per gomma e plastica. Suo vice sarà Reiner Büschl della Basf. A dirigere il comitato organizzatore sarà Thorsten Kühmann, direttore generale della stessa associazione dei costruttori. Il primo termine per l’iscrizione alla manifestazione è fissato al 31 maggio 2012.

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mithers Rapra Technology Ltd. organizza una conferenza sugli elastomeri termoplastici che avrà luogo allo Sheraton Hotel di Bruxelles l’8 e 9 novembre prossimi. Sono previste, tra le altre, relazioni presentate da Kraton Polymers, Dow, Merquinsa, Arkema, Lubrizol, Repsol, Teknor Apex & Dexo. All’attenzione in particolare gli sviluppi nei settori automobilistico e sanitario. Per registrarsi o avere ulteriori informazioni: www.polymerconferences.com.

C A L E N DA R I O 2 0 1 1

25-27 agosto 31 agosto-3 settembre 7-9 settembre 13-14 settembre 14-15 settembre 27-29 settembre 1-9 ottobre 5-7 ottobre 11-13 ottobre 18-22 ottobre 25-26 ottobre 8-9 novembre 8-13 novembre 9-12 novembre 9-12 novembre 14-18 novembre 16-19 novembre 22-24 novembre

Qingdao Bangkok Shanghai Düsseldorf Roma Birmingham Genova Milano Cleveland Friedrichshafen Verona Bruxelles Milano Rimini Kuala Lumpur Barcellona Jakarta Shanghai

2012 13-14 marzo 16-19 aprile 8-12 maggio 8-12 maggio 14-16 maggio 21-24 maggio

Kuala Lumpur Venezia Milano Milano Oslo Jeju, Corea

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Elastomeri termoplastici a Bruxelles in novembre

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a settima edizione di Nanoforum è in programma il 14 e 15 settembre prossimi presso l’università La Sapienza di Roma. L’iniziativa intende fare il punto della situazione della ricerca in Italia e all’estero, conoscere le più recenti applicazioni industriali e anticipare gli sviluppi nel futuro prossimo, grazie a un ampio programma di convegni e un’area espositiva specializzata. La partecipazione a Nanoforum è completamente gratuita previa iscrizione, che gli interessati possono fare all’indirizzo www.nanoforum.it/iscrizione.

China Plastics & Rubber Exhibition Tiprex China Inter. Tire Expo Nanopolymers 2011 Nanoforum 2011 Interplas 2011 51° Salone Nautico Internazionale Rich Mac 2011 Rubber Expo & Health Care Materials Fakuma SAVE automazione strumentazione sensori Thermoplastic Elastomers Salone del motociclo Ecomondo M-Plas Plastic and Rubber Trade Fair Equiplast Plastic & Rubber Rubber Tech

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

7° Nanoforum a Roma in settembre

sito inter net

www.biztradeshow.com www.tiprex.com www.biztradeshow.com www.ismithers.net www.nanoforum.it www.britishplasticsshow.com www.fiera.ge.it www.chem-med.eu www.rubber.org www.messe-friedrichshafen.de www.exposave.com www.polymerconferences.com www.eicma.it www.ecomondo.com www.mplas.com www.equiplast.com www.biztradeshow.com www.rubbertech.com.cn

sito inter net

Latex and Synthetic Polymer Dispersion 2012 www.polymerconferences.com Assemblea IISRP www.iisrp.com Rubber 2012 www.edifis.it / L'Industria della Gomma Plast 2012 www.plastonline.org RubberCon 2012 www.internationalrubberconference.org International Rubber Conference www.internationalrubberconference.org giugno 2011


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Dal 1996 Mesgo produce e commercializza in tutta Europa mescole in gomma fluorurata, fluorosiliconica, siliconica, sintetica e naturale, offerte al cliente in tante soluzioni personalizzate. Mesgo, un mix unico di know-how, tecnologia e innovazione per garantire, anche nel servizio al cliente, standard di qualità elevatissimi ed una estrema rapidità nell’evasione delle commesse.

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