VISIONE ARTIFICIALE OPEN HOUSE DESMA
RUBBER DAY LANXESS
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
NOVEMBRE 2011 - NUMERO 9
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SOMMARIO | ANNO 55 - 593 • NOVEMbre - N. 9 5
ELASTICA: SOMMARIO
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L’intervista del mese
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PER I COSTRUTTORI DI MACCHINE LA SCELTA DOVREBBE ESSERE QUELLA DELLA AGGREGAZIONE
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Ubaldo Colombo, direttore generale della Colmec, concorda sulla ripresa produttiva in atto ma ricorda anche che permane il tradizionale problema dimensionale delle PMI italiane
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TECNOLOGIA AD ALTO VALORE AGGIUNTO
Qualità e innovazione tecnologica: queste le connotazioni fondamentali che hanno contrassegnato lo svolgimento della open house della Desma Elastomertechnik
LA SFIDA DELLA COMPETITIVITÀ
La European Tyre & Rubber Manufacturers Association traccia nel suo report annuale il quadro generale dell’industria europea della gomma e sottolinea come l’obiettivo prioritario resti la competitività
INNOVAZIONE AL SERVIZIO DI UNA MODERNA MOBILITÀ
Al Lanxess Rubber Day la multinazionale della chimica annuncia di guardare al boom dei pneumatici verdi proponendosi come fornitore di gomme sintetiche ad alte prestazioni e di nuovi polimeri di origine rinnovabile
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CHE VE NE PARE DI RUBBER 2012?
Gli operatori del settore rispondono a tre domande sulla manifestazione espositiva dedicata alla gomma che si terrà a Milano nel maggio prossimo
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QUANDO QUALITÀ E PRODUTTIVITÀ SI INCONTRANO
L’utilizzo della visione artificiale non solo come strumento ma come opportunità di continuo miglioramento
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AL VIA L’OPERAZIONE INVERNO IN SICUREZZA
Il Gruppo Produttori di Pneumatici di Assogomma in collaborazione con la Polizia Stradale lancia il progetto “Io uso pneumatici invernali”
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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TACCUINO
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Crescono in agosto export e produzione Previsto in diminuzione il prezzo della gomma naturale Domanda di TPE in crescita fino al 2015 Pirelli investe in Argentina nel settore autocarro
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma
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Nuovo impianto Continental in India Pubblicate dall’IISRP le statistiche mondiali Previsioni ottimistiche per i costruttori europei Problemi di reddititività per il polo varesino Autosufficienza Wacker consolida la presenza in Turchia Marangoni per un progetto di design autovettura Lanxess investe in Olanda e Brasile Dow punta sugli elastomeri speciali Due joint venture cino-russe nelle nitriliche Un accordo Amyris/Michelin per il bio-isoprene Efficienza energetica di Boy a Fakuma Robot Engel di nuova generazione Gomma e plastica in Spagna in novembre
GLI inserzionisti CENTER GOMMA COLMEC
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Segreteria di redazione Hilenia Principe gomma@edifis.it
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Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it
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Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 5,00 Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Estero € 100 Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002 La direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori degli articoli e dagli estensori dei testi delle inserzioni pubblicitarie. GARANZIA DI RISERVATEZZA Il trattamento dei dati personali riguardanti gli abbonati viene svolto nell’ambito della banca dati dell’editore e nel rispetto di quanto stabilito dal D.L.vo 196/2003 sulla tutela dei dati personali. I dati non saranno comunicati o diffusi a terzi se non per le procedure inerenti la spedizione della rivista e gli interessati potranno chiedere in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione al direttore responsabile, che è il responsabile del trattamento. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati per uso redazionale è il direttore responsabile cui ci si potrà rivolgere per i diritti previsti dal D. L.vo 196/2003. Stampa: Pirovano srl - San Giuliano Milanese (MI)
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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica..........................................................................................................................................6 - 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8 Preparazione di NR a viscosità costante con mercaptani
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Principi di prevenzione per maggiore sicurezza Concentrazione di ozono e sua misura Parametri di solubilità per caratterizzare la compatibilità tra elastomero e plastificante Attrito della gomma su granito secco e bagnato
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elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera materie prime PREPARAZIONE DI NR A VISCOSITÀ COSTANTE CON MERCAPTANI Y. Heping, Z. Zongkian, W. Oifang, L. Yongyue, Z. Xia, K. Linxue e-mail: yheping@yahoo.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/5-30-2011. Rif. E2947.
L’
articolo qui recensito illustra una metodologia per modificare la gomma naturale in fase di lattice, in modo che essa risulti immune dallo sgradito fenomeno di innalzamento della viscosità durante l’immagazzinaggio per periodi sensibilmente lunghi. Il fenomeno, detto dello “storage hardening”, avviene soprattutto ad opera di composti carbonilici, prevalentemente aldeidici, che risultano naturalmente innestati sulla catena polimerica. Esistono già gomme naturali definite a viscosità costante ottenute grazie all’azione di composti reattivi sui gruppi carbonilici, ad esempio idrossilammina, diammine tipo idrazina. Tali reattivi vengono soprattutto impiegati per il trattamento del lattice fresco di NR e i più usati sono il cloridrato di idrossilammina o il solfato di idrossilammina. La reazione con essi porta alla formazione di aldossime (à RCH=NOH) che evitano l’azione indeside-
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rata impegnando direttamente i gruppi carbonilici responsabili. Ma l’autore puntualizza la situazione, perché i derivati aldossimici non sono sufficientemente stabili al calore, specie durante i processi di coagulazione del lattice, inoltre perché idrossilammina e idrazina vengono considerate tossiche. Pertanto viene preferito innestare un mercaptano sulla catena polimerica, nella fattispecie il 2-mercaptobenzotiazolo già di corrente impiego negli elastomeri (MBT), che reagisce sui gruppi aldeidici formando prodotti stabili denominati “mercaptali”. L’articolo comprende una descrizione dettagliata delle operazioni di laboratorio per innestare il MBT sulla catena poli-isoprenica del lattice di NR, indicando l’andamento delle viscosità Mooney realizzate in funzione della concentrazione di 2-mercapto benzotiazolo, in funzione del tempo (48 h) con cui tale agente è stato fatto reagire e riportando anche i valori dell’andamento del modulo dinamico nonché della tangente dell’angolo di perdita realizzati in funzione della frequenza imposta da 0 a 2000 cicli al minuto. Appare che la viscosità Mooney non denuncia aumenti sui campioni in funzione del tempo di trattamento con MBT, purché questo sia presente in concentrazione superiore a 0,14 phr. Il contenuto di gel realizzato sui campioni per trattamento con MBT appare invariato praticamente solo sul campione non contenente MBT e su quello con la minima concentrazione. Dai grafici riportati nel testo non appaiono sensibili differenze di isteresi in funzione della frequenza e in funzione della concentrazione di MBT, tuttavia gli autori notano andamenti che dovrebbero corrispondere a miglioramenti di lavorabilità. Dal punto di vista delle caratteristiche reometriche e delle caratteristiche meccaniche non si ravvisa un comportamento positivo conferito dalla interazione da parte dello MBT non in fase di vulcanizzazione, perché si notano caratteristiche reometriche e caratteristiche meccaniche tendenzialmente più basse. Tuttavia viene notato che i vulcanizzati delle mescole
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA | novembre 2011
in cui l’elastomero è pretrattato con MBT presentano un miglioramento di resistenza all’invecchiamento a 100°C, che è spiegabile pensando al fatto che la presenza di gruppi mercaptanici dello MBT modifica effettivamente a favore l’influenza negativa ascritta ai gruppi aldeidici residui presenti nelle gomme naturali definite a viscosità costante. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime GOMME SILICONICHE NUSIL http://www.nusil.com; Rubber World; 242/3-13-Giugno 2010. Rif. E2948.
N
usil Technology è un produttore di mescole di gomma siliconica per impieghi in articoli medicali e farmaceutici. Annuncia di avere intrapreso la produzione di una linea di gomme silconiche DDS (Drug Delivery Service) mirate a particolari impieghi nella produzione di composizioni specialistiche basate su ingredienti API (Active Pharmaceutical Ingredient). Nel corso degli anni, NuSil ha infatti verificato la crescita della domanda sul mercato di prodotti specialistici, anche ad esempio di prodotti farmaceutici a rilascio controllato. Nell’articolo non vengono citate ulteriori notizie: l’autore comprensibilmente preferisce infatti che
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
siano gli utilizzatori a precisare i particolari di interesse. La Nusil espone poi in quali altri settori applicativi essa è preparata a realizzare attività di compounding e di estrazione. Essa ha studiato la produzione di un preparato a base fluorosiliconica denominato FS-3781 caratterizzato da resistenza a solventi idrocarburici come jet fuel, kerosene, carburante diesel in un largo intervallo di temperatura. FS-3781 è lavorabile per calandratura, per estrusione, per stampaggio a compressione e a transfer specialmente per la produzione di guarnizioni, di o-ring e di articoli di particolari caratteristiche elettriche e termiche.
materie prime NUOVI POLIMERI SBC PER IMPIEGHI MEDICALI Mark G. Kalisvaart, Kathryn J. Wright (Kraton Polymers); Rubber World; 242/3-32-Giugno 2010. Rif. E2949.
Su tali miscele vengono eseguite numerose analisi di caratterizzazione: tack, attacco con azione di ultrasuoni. Viene accertata azione favorevole dal punto di vista reologico di scivolanti come Crodamide ER e Crodamide VRX. Viene poi accertato che G1645 costituisce un mezzo favorevole per ottenere composizioni di effetto simile a quelle di tubi di PVC plastificato, sia dal punto di vista organolettico, che dal punto di vista delle caratteristiche generali.
materie prime SISTEMI ELASTOMERICI CON DUE SISTEMI DI RETICOLAZIONE N. K. Naveen, prof. Alan J. Lesser - Università del Massachusetts e-mail: all@polysci.umass.edu; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/04-228-2011. Rif. E2950.
P
otenziali alternative dei tubi in materia plastica di PVC plastificato sono quelli realizzati con miscele di polipropilene e di polimeri elastomerici a blocchi (elastomeric block copolymer SBC). Tali miscele presentano vantaggi tecnici rispetto al PVC particolarmente importanti, perché, oltre a essere caratterizzate da migliori caratteristiche elastiche certamente molto interessanti ad esempio per la resistenza al “knicking” (= strozzatura), sono ancor più apprezzabili nel campo degli articoli medicali, in quanto sono esenti da azioni dovute a effetti di migrazione nell’organismo di plastificanti contenuti in gran copia nel PVC plastificato (“oestrogen mimics”). Inoltre sono esenti dall’eventuale pericolo di sviluppo di diossina nelle operazioni di incinerazione. Le nuove miscele di SBC di cui all’articolo qui recensito consistono in una miscela binaria idrogenata a blocchi di SEBS (stirene/etilene/butadiene/stirene arricchita di componente butilenica) e di polipropilene. La miscela viene definita ERS-SEBS, ove ERS ha significato di blocchi di “enhanced rubber segments”: a tale miscela viene additivato polipropilene, ottenendo un Kraton G1645 a medio peso molecolare. Oggetto di ricerca e di messa a punto sono miscele di G1645-rcPP.
L
a presenza di un sistema reticolante in una composizione elastomerica dà luogo a una reticolazione, che durante una sollecitazione meccanica di carico si estrinseca con una deformazione con cessione di calore all’ambiente (raffreddamento), e che successivamente durante il rilascio meccanico si estrinseca con un assorbimento di calore dall’ambiente e con il ripristino della situazione originaria. Se i sistemi reticolanti sono due avvengono due processi, una reticolazione parziale in un processo e un completamento di essa in un secondo processo. Ciò dà luogo
a una situazione, per cui dopo il rilascio meccanico i sistemi di reticolazione sono due contemporaneamente presenti. Dal punto di vista teorico gli autori riportano a un simile schema la situazione della caratteristiche che si realizzano con gli elastomeri termoplastici. Viene considerato un TPE con struttura Stirene-Butadiene-Stirene (SBS), nel quale il primo sistema di reticolazione è basato sulla reticolazione tra blocchi di stirene, mentre il secondo sistema di reticolazione è rappresentato da un processo chimico, che avviene durante la realizzazione del materiale mediante reticolazione UV tra le porzioni insature della fase butadienica. Il risultato di tali processi in competizione è una diminuzione dell’allungamento a rottura e un aumento del modulo. Il fenomeno si estrinseca con aumento della temperatura di transizione vetrosa (Tg) e con la diminuzione del coefficiente α (alfa) (coefficente di dilatazione lineare), che risulta una funzione della dilatazione termica rispetto all’inverso della temperatura. Una conseguenza di ciò viene descritta come la possibilità di ottenere un modulo più basso in presenza di un grado di reticolazione più alto, cioè la possibilità di ottenere comportamento di tipo elastomerico anche con materiali ad alto grado di reticolazione, che quindi sono caratterizzati da elevate caratteristiche meccaniche anche a temperature elevate. Una ulteriore opportunità per i sistemi di elastomeri termoplastici con due sistemi reticolanti in competizione tra di loro potrebbero dar luogo a possibilità di ottenere materiali con bassi coefficienti di dilatazione termica lineare o addirittura la possibilità di ottenere materiali con coefficienti di dilatazione lineare negativi, che in definitiva vorrebbe spiegare la realizzabilità di materiali dotati sia di proprietà termoplastiche favorevoli dal punto di vista della lavorazione, sia di proprietà elastiche anche nel campo di temperature di impiego e di funzionamento degli articoli maggiori di quelle oggi riservate al mondo dei termoelastomeri. L’articolo si riferisce solo a interpretazioni teoriche e non fa direttamente cenno a possibilità pratiche di realizzazione dei processi ipotizzati. D’altra parte la trattazione proviene dal dipartimento della scienza dei polimeri dell’Università del
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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
Massachusetts di Amherst, MA, USA, per cui è presumibile che le linee teoriche tracciate non siano utopistiche.
materie prime AGENTI ANTIMICROBICI PER GOMME SILICONICHE K. Mark Wiencek (Millikan & Company); Rubber World; 242/3-22-Giugno 2010. Rif. E2951.
R
iferimenti tipici pertinenti con l’argomento di cui al titolo sono le infezioni all’apparato urinario causate da cateteri o le infezioni all’apparato respiratorio contratte durante terapie di respirazioni artificiali ecc. Le infezioni sono dovute all’azione di batteri o di funghi. I batteri sono classificati come gram positivi o gram negativi, a secondo del tipo di struttura della parete esterna del batterio stesso. L’efficacia di certi agenti anti microbici può risultare molto diversa di fronte a gram positivi piuttosto che gram negativi. Esistono poi funghi denominati “yeast” che possono portare a infezioni. Sulla proliferazione dei batteri è importante l’effetto della umidità. I microbi possono crescere e moltiplicarsi formando comunità denominate “biofilm”. La formazione di biofilm non è gradita, perché è foriera di diminuzioni di resistenza all’attacco dei batteri da parte di antibiotici. I materiali siliconici sono spesso usati in dispositivi medicali perché sono relativamente inerti, ma sono in grado di supportare un biofilm. Ciò in apparati CPAP (continuous positive airway pressure), che servono per protezioni contro problemi respiratori, è controindicato, perché permettono che vengano sviluppati cattivi odori. La presenza di umidità favorisce la crescita di biofilm, cioè facilita la crescita e la proliferazione concentrata del materiale batterico: i microbi nei biofilm sono infatti meno soggetti ad essere aggrediti da agenti chimici e fisici.
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I materiali siliconici sono spesso usati in dispositivi medicali, perché sono poco compatibili con i tessuti umani. Esistono agenti antimicrobici a base di argento. Questi sono stabili fino a 200°C. La tecnologia degli antimicrobici a base di argento prevede lo studio di formulazioni “silver glass”: Select Silver SR12 a base di ioni di Ag incapsulati in particelle di vetro solubile. I prodotti, sotto l’azione della umidità, rilasciano gli ioni di argento, che attaccano la superficie dei microorganismi. La valutazione dell’effetto antimicrobico avviene innanzitutto dosando la quantità di argento mediante spettroscopia di assorbimento atomico (AAS), oppure mediante spettroscopia di emissione ottica a plasma (ICP-OES), oppure con un metodo spettroscopico a fluorescenza (XRF). Rimane comunque previsto un metodo di efficacia antimicrobica da eseguire con test su animali, eseguendo l’esposizione ai microbi per 24h e valutando il livello di riduzione delle cellule microbiche. L’autore, solo dopo aver esposto o quanto meno solo dopo aver accennato in un lungo preambolo alle generalità dei problemi coinvolti, esamina le caratteristiche antimicrobiche. Inizia a descrivere minuziosamente le procedure di analisi su articoli a base di gomme siliconiche liquide LSR accennando alle singole operazioni, ad esempio all’esame della cinetica del rilascio dell’Ag e all’esistenza del metodo ISO 22916 per la misura della attività antibatterica su superfici di materia plastica. L’articolo si svolge in modo piuttosto monotono, ma per chi è interessato all’argomento non manca di utilità di consultazione.
materie prime MIGLIORAMENTO DELLA STABILITÀ DI CARICHE MAGNETICHE IN LAVORAZIONE A. Gardocki, D. Drummer, E. Schmachtenberg - e-mail: gardocki@lkt.uni-erlangen.de; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/04-219-2011. Rif. E2952.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA | novembre 2011
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articolo è diretto prevalentemente alla conservazione delle proprietà magnetiche delle cariche durante la lavorazione delle materie plastiche per la realizzazione di magneti permanenti, tuttavia le notizie riportate presentano interesse anche nel campo elastomerico. I magneti permanenti presi in considerazione nell’articolo qui recensito sono articoli di forma globalmente cilindrica complessa costituiti da composizioni a base di materiali polimerici fortemente additivati di cariche (da 55% a 70%) di tipo ferrite (ossidi ceramici), ferriti di stronzio o di bario. Accanto alle ferriti vengono impiegati anche speciali tagli di lantanidi (“terre rare”) in miscele che vengono denominate cariche SE , ove SE significa “Selten-ErdMaterialien” (= terre rare). Le cariche SE a base di lantanidi qui impiegate sono particolarmente costituite da NeFe B (Neodimio Ferro Boro), SmCo (Samario Cobalto), SmFeN (Samario Ferro Azoto). Rispetto alle ferriti, le cariche SE presentano notevoli vantaggi tecnici: elevate caratteristiche magnetiche, buona stabilità delle caratteristiche magnetiche alle alte temperature. Per contro esse presentano elevato costo, influenza catalitica sulla matrice polimerica e variazioni di caratteristiche magnetiche per azione dell’ossigeno, dovute evidentemente alla forte disponibilità di ibridazioni negli orbitali 4f che influenzano l’attività catalitica sulla matrice polimerica stessa. Viene anche riportato uno schema per orientare il lettore sul chemismo delle reazioni coinvolte e uno schema che si riferisce alla descrizione di operazioni di protezione delle SE dalla ossidazione mediante incapsulamento. Viene riportato uno studio sull’esame delle caratteristiche meccaniche (stress/ strain) di mescole a base di poliammide 12 (55% in volume) contenenti NdFeB, e di mescole di poliammide 12 (55% in volume) contenenti SmCo in funzione del numero dl lavorazioni successive in estrusore ad elevata temperatura. Conducendo le prove sia in atmosfera ambiente che in atmosfera di gas inerte, viene dedotto che in atmosfera ambiente specialmente le mescole contenenti NdFeB resistono meglio all’irrigidimento conseguente all’invecchiamento del materiale per azione dell’ossigeno. Lavorando in atmosfera inerte tuttavia, con mescole conte-
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nenti NdFeB o SmCo si riscontra una più elevata (migliore) “rimanenza magnetica”, che generalmente viene assimilata a una maggiore durata del flusso magnetico. Viene fatto però osservare che tale circostanza provoca comunque differenze pressoché costanti rispetto ai valori riscontrati in presenza o in assenza di aria in funzione del numero di lavorazioni successive. (Per altri riferimenti riguardanti influenze sulla rimanenza magnetica cfr. ad esempio E2100 in I.G. 522 dell’Ottobre 2004 e I.G. 2648 in I.G. 568 del Maggio 2009, oltre che in altri riferimenti Elastica E2349, E2613). Viene infine stabilito che un rivestimento superficiale delle cariche SE porta a un miglioramento delle caratteristiche meccaniche: il trattamento silanico viene genericamente indicato come rivestimento efficace.
prodotti e processi NESSUN TIMORE PER GLI ARTICOLI DI GRANDI DIMENSIONI Reinhard Bauer - (Gmund - Austria) - e-mail: office@teknokomm.at; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/5-12-2011. Rif. E2953.
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li articoli di grandi dimensioni descritti sono statori e carter di pompe eccentriche stampati a iniezione. Gli statori di pompe eccentriche sono usati in pompe, che vengono impiegate per rimuovere mezzi fluidi densi, altamente viscosi ed abrasivi, come ad es. grezzi petroliferi, grassi, concimi liquidi, scarichi fangosi. Il funzionamento di tali pompe è basato sulla rotazione di un rotore di acciaio a pale calettato entro un carter (statore) avente caratteristiche elastiche. Nelle pompe di piccole e medie dimensioni il rotore ha struttura di vite ad unico passo, la camera vuota del carter (statore) è a forma di pale elicoidali a doppio passo. Con tale struttura si realizza un movimento eccentrico, perché il rotore è solidale con l’albero a gomiti del motore, mentre lo statore elastomerico viene sollecitato
con movimento ondulatorio rispetto alla sua linea mediana. Nell’articolo è riportata una figura che chiarisce il movimento. Nelle pompe di grandi dimensioni viene invece applicata una logica contraria. Lo statore ha costruzione tubolare ed è rigido, il rotore è flessibile ed è collegato con il motore di alimentazione, che produce un movimento di rotazione eccentrico dello statore. In entrambi i casi lungo l’asse della macchina vite e rotore si trovano a contatto in due punti, creando due camere di trasporto separate. Sono indicati esempi di strutture impiantistiche. Per piccoli e medi statori sono in gioco macchine di struttura standard. Ad esempio un estrusore orizzontale per gomma con forza di chiusura di 4500 kN accoppiato con un apparato di estrusione con camera di 6300 cm3. Per grossi statori esiste una grande varietà di macchine con volumi di iniezione fino a 40000 cm3, che possono essere combinate tra di loro. Esistono linee, che permettono iniezioni di 100 kg anche a ripetizione. Come pure esiste la possibilità di usare due aggregati di iniezione paralleli, che lavorano con una sola testa di iniezione. Per produzioni in piccole serie esistono apparati che lavorano in tandem. Viene portato un esempio di un impianto con forza di chiusura di 4550 kN dotato di due complessi di iniezione combinati, ad esempio di 6800 cm3 e di 1000 cm3. I complessi di iniezione possono essere del tipo con chiusura ad ago e, se desiderato, possono essere installati in un unica macchina senza necessità di grossi adattamenti. Nella produzione di statori di grandi dimensioni è anche previsto di usare macchine senza unità di chiusura, compiendo il trattamento di vulcanizzazione in un tempo successivo.
prodotti e processi SISTEMI DI SMORZAMENTO NELL’INDUSTRIA DEL PETROLIO E DEL GAS J. Weidinger, M. Swift - e-mail: juergen.weidinger@armacell.com; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/04-224-2011. Rif. E2954.
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sistemi di smorzamento presi qui in considerazione vengono compresi in una
categoria di prodotti denominati “Armaflex” e riguardano categorie atte ad isolare parti di impianti industriali come tubazioni e valvole da effetti acustici, termici e meccanici: ad esempio effetti di vibrazioni, che possono anche arrivare a determinare perdite di energia nei cicli di produzione. Gli Armaflex sono articoli di costituzione cellulare elastomerica denominati Flexible Elastomeric Foam, che rappresentano vantaggi rispetto a prodotti cellulari termoplastici e duroplastici di costituzione polietilenica, fenolica, melamminica, soprattutto anche perché gli Armaflex permettono la realizzazione di strutture integrate di barriere di isolamento dalla condensazione di vapore acqueo, con vantaggi nella resistenza alla corrosioLa struttura cellulare degli “Armaflex” si realizza con la formazione di porosità tra 120°C e 180°C e con l’attuazione della vulcanizzazione tra 70°C e 140°C o anche tra 140°C e180°C. Gli articoli a base di Armaflex possono riguardare realizzazioni di tipo molteplice nel campo ad esempio, oltre che in quello delle tubazioni, anche in quello dei serbatoi o di altre strutture. La produzione degli Armaflex prevede diversi passaggi, che vengono eseguiti in una medesima fabbrica. Tali passaggi contemplano la preparazione di mescole elastomeriche “Armaprene”, la preparazione di placche o di estrusi secondo diversi tipi di realizzazioni: AF/Armaflex per isolamenti da -40°C a +60°C, SH/Armaflex per isolamenti da 0°C fino a 105°C, NH/Armaflex per isolamenti esenti da alogeni, HT/ Armaflex per isolamenti in impianti solari, Armaflex UHT per isolamenti adatti ad essere impiegati fino a 250°C. Vengono comunque nominate diverse specie di articoli a base di Armaflex: ArmaProtect R 90 per realizzare interstrati in opere murarie, ArmaChek Silber per rivestimenti di strutture in alluminio, ArmaChek Grau per rivestimenti protettivi di tessuti gommati, ArmaChek Schwarz per realizzare rivestimenti difficilmente infiammabili. Rispetto a rivestimenti di altri materiali viene evidenziato che i rivestimenti di Armaflex presentano elevata flessibilità. Vie-
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ne citato un Armaflex LTD per copertura di sistemi criogenici, che è caratterizzato dal fatto che il materiale a basse temperature non presenta fragilità, perché non assume struttura cristallina. Molto enfatizzato viene l’impiego di Armaflex per realizzare strutture particolarmente adatte ad isolare effetti vibroacustici su tubazioni industriali, ottenendo un opportuno smorzamento sonoro. Viene citato anche l’uso di un materiale spugnoso addizionale a celle aperte (ArmaSound RD), che permette di rispondere alla norma ISO 15665 nei riguardi delle tubazioni. Viene mostrato che, secondo la rispondenza alla norma ISO 15665 sunnominata, rispetto ai trad izionali rivestimenti antisonori a base di lana di vetro, i rivestimenti a base di Armaflex/Armasound realizzano pari efficacia con strati di spessore globale 125 mm (14,2 kg/m2) in luogo di strati di spessore globale 200 mm (23,5 kg/m2).
materie prime PRINCIPI DI PREVENZIONE PER MAGGIORE SICUREZZA Meike Rinnbauer (Freudenberg Dichtungs- und Schwingungstechnik) - e-mail: info@freudenberg-ds.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/5-10-2011. Rif. E2955.
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a Freudenberg Dichtungs- und Schwingungstechnik usa molte categorie di materie prime, per cui è direttamente interessata alle disposizioni del REACH (Registration Evaluation Authorisation of Chemicals). Essa si occupa attivamente della registrazione e dell’impiego dei prodotti chimici e delle materie prime: inoltre si occupa dello scambio delle relative informazioni con i fornitori e con i produttori dei materiali. Lo scopo è quello di identificare i possibili rischi e di rispondere alle normative di sicurezza e di rispetto dell’ambiente.
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A tale riguardo gli sviluppatori dei materiali hanno particolare attenzione verso il potenziale rischio di impiego dei materiali stessi, anche quando questi non sono ancora regolamentati. Nella ricerca di alternative a prodotti di composizione oggi non più ineccepibile dal punto vista ambientale vengono citati due casi relativamente recenti: la sostituzione dei plastificanti policiclici aromatici (PAH ovvero PAK = Polycyclic Aromatic Hydrocarbons oppure Polyzyklischen Aromatische Kohllenwasserstoffen) e la sostituzione dell’accelerante DOTG (DiOrtoTolilGuanidina). La sostituzione dei PAH è stata studiata in 48 ricettazioni designate a 128 applicazioni e ha richiesto 5 anni di lavoro in collaborazione con gli specialisti dello sviluppo dei materiali stessi e con gli specialisti della produzione degli articoli, impegnando anche gli organismi di management. Il lavoro ha interessato anche il settore della produzione del nero di carbonio, che rappresenta una categoria di materiali di rinforzo insostituibili. I PAK rimangono fissati alla superficie del nero di carbonio, il quale viene poi solvatato dalla gomma coinvolgendo anche gli stessi PAK. Gli studi hanno richiesto perciò un lavoro delicato. Comunque al termine del lavoro è stato accertato che il prodotto [nero di carbonio/PAK] non migra alla superficie dell’articolo vulcanizzato mostrando quindi la ineccepibilità del materiale da un punto di vista ambientale e quindi mostrando di non richiedere un obbligo di legge di una dichiarazione di limite. Su tale base le operazioni di ricerca hanno portato la Freudenberg a sviluppare versioni di materie prime esenti da PAK (es. nero di carbonio) per articoli alimentari e medicali. Ulteriore caso citato nell’articolo è quello riguardante il DOTG (N,N’-di-ortotoliguanidina).Il prodotto interessa particolarmente il campo delle gomme acriliche (HT-ACM) e delle gomme etilenacriliche (AEM). I trattamenti termici di vulcanizzazione e di post-curing causano sviluppo di ortotoluidina, che viene indicata come cancerogena per gli animali. Attualmente, come riportato in Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK) del maggio 2011, non esistono prescrizioni di legge nei riguardi della DOTG. Viene segnalato comun-
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que un elastomero acrilico HT-ACM 380 già additivato di un prodotto alternativo, che permette di non usare DOTG del commercio. Viene riportato che l’elastomero HT-ACM-380 non libera sostanze critiche e che risponde a tutte le prescrizioni di legge sugli articoli di tenuta del settore automotive e powertools.
prodotti e processi CONCENTRAZIONE DI OZONO E SUA MISURA D. Schulze, P. Fengler, W. Stark e-mail: dietmar.schulze@bam.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/5-15-2011. Rif. E2956.
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n Europa la concentrazione di zono nell’aria vicino al suolo è normalmente di 120 μg/m3 e in casi speciali di 240 μg/m3. Nelle apparecchiature di misura l’atmosfera impiegata per la valutazione dell’aggressione da parte dell’ozonosugli articoli di gomma contiene 10 parti pphm in volume di ozonoin 108 parti in volume di aria, cioè 10 parti in volume di ozonoin 100 milioni di parti in volume di aria (pphm = part per hundred million). Tale concentrazione convenzionale corrisponde a 10 volte quella usuale al suolo. Una concentrazione di ozono di 1000 μg/m3 a 20 °C alla corrente pressione atmosferica di 1013 hPa (1013 ektoPascal) corrisponde a 50 pphm. Gli apparati di misura sono regolati dalla norma ISO 1431. Vengono citati due metodi per la regolamentazione delle apparecchiature di misura: un metodo spettroscopico e un metodo “a umido” basato sulla nota reazione di ossidazione da parte dell’ozono dello ioduro potassico, con riduzione dell’ozono ad ossigeno e con titolazione per mezzo di tiosolfato sodico dello jodio formatosi. O3 + 2KJ + H2O à O2 + 2KOH + J2 J2 + 2Na2S2O3 à 2NaJ + Na2S4O6 (tetrationato sodico). Gli autori criticano il fatto che ciascun laboratorio che compie la determinazione descritta non sia soggetto ad un controllo generale interlaboratorio, per valutare il grado di generalità dei dati trovati, per cui si preoccupano di valutare la rispondenza reciproca generale dei risultati trovati con il metodo spettroscopico e con il metodo “a umido”. I dati trovati
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con il metodo spettroscopico sono sostanzialmente passibili di verifica, perché esiste un “Ozonkalibrator Tipo 49C” della Thermo Electron Corporation con il quale si verificano alla base i dati dello strumento. I dati esperiti con il metodo “a umido” rimangono invece come esperienza dei valutatori. Il BAM (Bundesanstalt für Materialforschung und -prüfung) è in grado di ricevere e di valutare campioni di soluzioni degli utilizzatori, comunicando poi entro un giorno i valori normalizzati assicurando una deviazione massima di 1% nel campo della concentrazione di ozono di 50 pphm e di 3% nel campo della concentrazione di ozono di 100 pphm. Nell’articolo sono pubblicate fotografie di provini ricavati da mescole di NR sottoposti a trattamento in atmosfera di ozono a 50 pphm per 24 h e per 72 h valutati sia con metodo spettroscopico, sia con metodo “a umido”. Sui provini viene denunciata una piccola differenza sul tipo di screpolature comparse dopo 24 h, che peraltro non arrivano ad essere evidenziate da fotografie, senza tuttavia indurre gli esaminatori a considerare il fatto significativo. Sulle fotografie ottenute dopo esposizione di 72 h riportate nell’articolo, differenze di tipo di screpolature non ne vengono notate. Il giudizio finale tratto dagli autori è che, pur non riscontrandosi una differenza sostanziale tra metodo a umido e metodo spettroscopico, ci sono ragionevoli motivi per sostituire il metodo “a umido” con il metodo spettroscopico, perché presenta il vantaggio di essere più inequivocabile. Nota - Non viene indicato l’allungamento imposto ai provini durante le determinazioni descritte.
materie prime PARAMETRI DI SOLUBILITÀ PER CARATTERIZZARE LA COMPATIBILITÀ TRA ELASTOMERO E PLASTIFICANTE R.Hornig, K. Athanasopulu e-mail: roy.hornig@elrinklinger.de; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/04-234-2011. Rif. E2957
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ell’articolo sono riportate importanti considerazioni sul rigonfiamento di diversi tipi di HNBR in diver-
tato il fornitore. Questo in molti casi può essere presunto o ricavato con facilità nel Web. Per il Nycoflex ADB 20 (Dibutossietossietossietil-Adipato) compare addirittura il CAS-Nr (65520-46-9). si solventi, puntualizzando che in uno stesso solvente i rigonfiamenti sono tanto più alti quanto minore è il contenuto di acrilonitrile; inoltre puntualizzando che le HNBR a più basso contenuto di acrilonitrile sono le più compatibili con i plastificanti. Per contro, che le HNBR ad elevato contenuto di acrilonitrile sono le più difficilmente compatibili con i plastificanti. Un altro criterio sulla compatibilità delle HNBR con i plastificanti è correlato con i parametri di solubilità: cioè la compatibilità tra elastomero e plastificante sussiste allorché elastomero e plastificante hanno parametro di solubilità tendenzialmente simile. (Il parametro di solubilità rappresenta infatti la radice quadrata dell’energia di coesione e in genere viene espresso in cal^1/2 / cm^3/2. Cfr. ad esempio Rif. Elastica E2050 in I.G. 518 del Maggio 2004 recensito da Rubber Chemistry and Technology 76/3-719 del 2003). Nell’articolo qui recensito sono riportati valori calcolati di parametri di solubilità di HNBR con vari contenuti di ACN e valori calcolati di parametri di solubilità di un congruo numero di plastificanti “estere”. L’articolo è improntato alla messa a punto di elastomeri speciali resistenti al calore e agli oli come lo sono gli elastomeri HNBR, per cui anche i plastificanti considerati sono in linea di massima prodotti adeguatamente termooleo resistenti, sovente di tipo specialistico. La descrizione delle caratteristiche tecnologiche dei plastificanti è sostanzialmente la parte più significativa dell’articolo e comprende diversi tipi di valutazione. Rigonfiamenti di mescole di HNBR dopo 100 h a 23°C, volatilità in aria a 150°C dopo 1 h, 3 h, 5 h a 150°C, aumento di peso di singoli tipi di HNBR dopo rigonfiamento di 48 h a 23°C, velocità di diminuzione di peso in mg/h a 125 °C fino a 20 h. Dei plastificanti citati non è mai ripor-
prodotti e processi ATTRITO DELLA GOMMA SU GRANITO SECCO E BAGNATO
L. Busse, I. Boubakri, M. Klüppel (DIK Hannover) - e-mail: Manfred. Kueppel@DIKautschuk.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/5-35-2011. Rif. E2958.
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li autori fanno notare che l’attrito può essere considerato sulla base di due componenti: la deformazione dell’elastomero sotto l’azione delle forze coinvolte e l’attrito stesso durante l’adesione, che si origina dall’interazione molecolare tra l’elastomero e il substrato. Nel caso del presente articolo il substrato è una superficie di granito. Se si interpone un lubrificante tra i mezzi in attrito, l‘attrito a contatto (attrito a umido) è sinonimo di isteresi, mentre l’attrito a secco viene espresso da una combinazione di isteresi e di adesione. Sulla base di ciò, se si conoscono i parametri della superficie del substrato e, se si conoscono le caratteristiche di elasticità dell’elastomero, può essere concepito un procedimento di simulazione. Ciò permette agli autori di impostare una analisi della situazione sulla base di parametri rilevabili con i mezzi forniti dalla DMA (Dynamic Mechanical Analysis). Vengono riportati i risultati ottenuti con mescole di simile ricettazione a base alternativamente di NR (CV60), di EPDM (Keltan 512), di S-SBR ( VSL 5025-0). Le mescole contengono una congrua dose di nero di carbonio N234 (60 phr) e contengono ZnO/stearina/ IPPD/S/CBS in ragione rispettivamente di 3/1/1,5/1,7/2 phr. La mescola di
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EPDM contiene anche 1,5 phr di DPG. Vengono considerati gli andamenti del logaritmo della componente elastica G’ e della componente viscosa G” del modulo dinamico a torsione in funzione della frequenza imposta. I valori di G’ rivelano tendenza ad un massimo, i valori di G” rivelano addirittura un picco. Vengono poi rappresentati i valori di attrito a umido e a secco in un vasto intervallo di temperatura in funzione della velocità impiegata per eseguire la determinazione. Stretta analogia appare per gli andamenti di NR e di EPDM denotando un massimo rispettivamente
per velocità di 1 mm/s e di 10 mm/s. Per la S-SBR invece viene evidenziato che all’aumentare della velocità di trascinamento sulla superficie di granito il coefficiente di attrito denota un andamento senza picchi. Nel campo delle temperature provate, anche fino a -35°C, con l’EPDM, in funzione della velocità si nota un andamento del coefficinte di attrito sensibilmente analogo. Viene poi mostrato che il coefficiente di attrito in funzione della velocità di trascinamento mostra un forte incremento già per piccoli valori della velocità. Tale fatto, unitamen-
te a un valore di picco relativamente elevato viene ascritto alla elevata temperatura di transizione vetrosa (Tg) del materiale. Viene infine visualizzata la situazione del valore di adesione in rapporto all’attrito. Viene mostrato che i tre materiali considerati (S-SBR, NR, EPDM) sviluppano analoghi valori massimi di adesione in funzione della velocità di trascinamento, ma che per la S-SBR il massimo di adesione in presenza di attrito si trova a valori più bassi di velocità rispetto a quanto accade ner NR e per EPDM. (L’articolo è in lingua inglese).
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L’INTERVISTA DEL MESE: UBALDO COLOMBO
Per i costruttori di macchine la scelta dovrebbe essere quella dell’aggregazione Recentemente Assocomaplast ha diffuso dati secondo i quali la produzione italiana di macchine per gomma e plastica è in netta ripresa. In particolare nel primo semestre le esportazioni sono aumentate di oltre il 20%. Accanto a questi brillanti risultati continuano però a coesistere i tradizionali problemi dimensionali delle PMI italiane. Per approfondire questi aspetti, solo apparentemente contraddittori, abbiamo parlato con l’ing. Ubaldo Colombo, direttore generale della Colmec, uno dei nomi di maggior spicco nel panorama dei costruttori italiani di macchine per la gomma.
Secondo lei, ingegnere, la ripresa è una realtà effettiva e riguarda tanto il mercato interno che i mercati esteri? E quanto a questi ultimi, quali sono, a suo avviso, quelli in maggiore sviluppo e quali sono, per importanza, i migliori clienti dei costruttori italiani? Considerando il nostro settore di attività, non posso che confermare i dati diffusi da Assocomaplast, secondo cui è in atto una netta ripresa nella produzione italiana di macchine per gomma. Questo risveglio economico riguarda in maniera più consistente il mercato estero rispetto a quello nazionale. Nel dettaglio i paesi attualmente in maggior sviluppo sono il Brasile, la Turchia, la Russia, la Cina e l’India. I migliori clienti però rimangono ancora, almeno per il nostro settore, i tedeschi: la Germania si conferma essere il motore trainante dell’economia nel Vecchio Continente. Tuttavia noi abbiamo creduto, e crediamo, anche nelle
Ubaldo Colombo novembre 2011
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L’INTERVISTA DEL MESE: UBALDO COLOMBO
enormi potenzialità del mercato statunitense, un mercato di qualità, tanto è vero che abbiamo creato una nuova società, la Comec USA inc., che proprio in questi giorni sta iniziando la sua attività nello stato del Connecticut. Si tratta di un’impresa ambiziosa per lanciare sul mercato statunitense i nostri prodotti, frutto delle nuove applicazioni tecniche sviluppate all’interno del nostro Centro Tecnologico di 3.000 mq realizzato di fronte alla nostra sede principale di Busto Arsizio.
ger. Questo è sicuramente un grave difetto che pone dei forti limiti alla diffusione nell’ambito aziendale di un’esperienza condivisa.
italiana riassumibile nel famoso detto: “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Un proverbio che gli stranieri bollano come un nonsense, ma che al contrario nella nostra cultura è ancora fortemente radicato.
In questo quadro, che cosa potrebbero fare le aziende per sostenere la loro competitività sul piano internazionale?
A proposito di azioni per il sostegno e lo sviluppo della competitività, che cosa ne pensa di Rubber 2012? Ritiene che una manifestazione di questo tipo sia da replicare nel tempo?
Nell’ottica di quanto appena affermato, un’importante strada che le aziende italiane potrebbero perseguire per sostenere la competitività delle loro esportazioni potrebbe essere l’aggregazione: un’opportunità per unire i vantaggi della grande azienda con quelli della piccola/media dimensione. Da una parte, infatti, l’azienda mantiene la sua flessibilità, che le permette di soddisfare al meglio le esigenze di un mercato estremamente vario e personalizzato; dall’altra, unendo le forze, potrebbe realizzare un’organizzazione capace di formare una classe manageriale, in grado di diffondere all’interno dell’azienda una cultura vincente, capace di affrontare scelte strategiche a livello internazionale. Purtroppo però il concetto di aggregazione si scontra troppo spesso con una certa mentalità tipicamente
Quali sono i punti di forza del sistema produttivo italiano del macchinario per gomma che ne spiegano il successo sui mercati mondiali? La produzione italiana è sempre stata caratterizzata, soprattutto nel nostro settore, da aziende a conduzione familiare di piccole e medie dimensioni, i cui punti di forza sono la capacità di personalizzazione, la grande esperienza, la tempistica progettuale e realizzativa. La loro dimensione, però, se da una parte è indice di flessibilità, dall’altra rappresenta un limite soprattutto alla capacità formativa dell’azienda. Si può dire che in Italia è il manager che fa l’azienda e non l’azienda che fa il mana-
Considero Rubber 2012 un’ottima opportunità e pertanto spero che comprenda una folta rappresentanza di produttori qualificati e di prestigio internazionale; se così non fosse, anzi se la partecipazione fosse essenzialmente rappresentata da espositori di macchine usate, la manifestazione perderebbe di interesse e di prestigio. Mancava in Italia una fiera specialistica rivolta al settore della gomma, quando invece in altri paesi, quali Germania, Francia, Russia, Stati Uniti, queste manifestazioni sono ormai consolidate e valorizzate. Mi auguro pertanto che anche Rubber 2012 possa avere successo e divenire un punto di riferimento nel panorama europeo ed internazionale per il settore della gomma.
FOCUS GOMMA SINTETICA 3-09-2007
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UN SALONE PER LA GOMMA
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Materie priMe
La corsa dei prezzi mette a rischio la ripresa
La situazione è spiacevole ma soprattutto rischia di divenire drammatica a causa della mancanza di certezze sugli approvvigionamenti di alcune materie prime
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INCHIESTA TRA I PRODUTTORI DI MESCOLE Le nostre domande 1. Che bilancio si sente di tracciare per questi primi mesi del 2011 rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso? E che cosa prevede per la restante parte dell’anno? 2. Negli ultimi mesi si è affacciato prepotentemente il problema della crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime e in qualche caso anche dello shortage di alcune di esse. Lei come valuta la situazione, anche per le conseguenze che ne derivano per i vostri clienti e cioè per le industrie trasformatrici? 3. Tornando alla situazione congiunturale, la domanda è oggi più sostenuta in Italia o all’estero? E in particolare per quali paesi e per quali segmenti di mercato? 4. Sui mercati internazionali quale è la posizione competitiva delle mescole di produzione italiana in termini di prezzo e di qualità?
lidando ed aumentando le attività commerciali con i clienti già esistenti. 2. La tendenza alla crescita inarrestabile dei prezzi delle materie prime è nota già dalla prima metà del 2010. In quel periodo le vendite di Hexpol Compoun-
1. I primi mesi del 2011 sono andati molto bene. Meglio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Hexpol Compounding è sempre più presente, rispetto al passato, nel mercato italiano, attenta a cogliere nuove ed interessanti opportunità di business. Prevediamo per il 2011 un altro anno di sviluppo di rapporti con nuovi clienti nazionali conso-
essere sempre più vicina alle esigenze dei propri Clienti.
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C’è una preoccupazione apertamente dichiarata nelle risposte date dai compounder italiani (e non solo) alle nostre domande: la crescita ininterrotta del costo delle materie prime, leggi in particolare elastomeri sintetici speciali. Il produttore di mescole si trova così stretto in una morsa alla quale è difficile sottrarsi. Da un lato deve confrontarsi con poche potenti multinazionali in grado di controllare prezzi e forniture. Dall’altro non può non tenere conto delle difficoltà di una clientela composta soprattutto da piccole e medie imprese che non riescono a trasferire al mercato finale gli incrementi di costo delle materie prime. La conseguenza è un mercato ingessato o per meglio dire paralizzato da reciproche diffidenze e timori. Ed è un peccato (ma forse non è un caso) che ciò accada proprio in un momento in cui sembra si possa dire che la ripresa è partita in modo consistente. Il rischio è di sprecare una grande occasione.
Enrico Pantano
Hexpol Compounding
ding nel mercato USA e Cina furono, seguendo la domanda locale dopo la crisi del 2009, molto più importanti in volume rispetto allo stesso periodo del 2009. Inoltre la chiusura di alcune linee di produzione di polimeri, tipo EPDM, a fine 2008 inizio 2009 contribuì a condurre verso l’attuale situazione. Personalmente già dalla scorsa primavera-estate informavo i clienti di questa tendenza. Nella seconda metà del 2010 anche il mercato europeo (soprattutto tedesco, che ne ha trascinato poi altri) ha ripreso una certa vitalità con aumento della domanda rendendo sempre più evidente e “drammatico” questo problema. Seguiamo con molta attenzione e pre-
PRODUZIONE MESCOLE GOMMA giugno 2011
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DOSAGGIO DELLE POLVERI
MATERIE PRIME
Cesare Finazzi Mesgo Polska
Giorgio Cabrini Mesgo spa
1. Il primo trimestre del 2011 si è chiuso con un incremento significativo di volume rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dove comunque avevamo registrato un incremento notevole rispetto al 2009. Quasi tutti i paesi da noi serviti hanno contribuito a questa crescita ,in particolare i paesi dell’ Est Europa, del Medio Oriente e la Germania. Ottima la crescita anche in Italia, mentre la Spagna ha mostrato segnali di frenata (almeno per quello che concerne il segmento industriale di nostra pertinenza). La restante parte dell’anno appare incerta nel complesso; anche la nostra clientela è divisa abbastanza equamente tra coloro i quali prevedono un mantenimento del trend di crescita e coloro che già intravedono segnali di rallentamento del flusso degli ordini. Riteniamo sia molto difficile e rischioso fare delle previsioni, la nostra visione è piuttosto pessimistica per quanto concerne la capacità dei nostri clienti italiani di mantenere questo andamento di crescita, soprattutto se dovesse frenare l’entusiasmo della “locomotiva Germania”; più ottimistica per quanto concerne i paesi in via di sviluppo, che comunque stanno beneficiando di una cre-
scita costante ed importante del loro Prodotto Interno Lordo (crescita di cui beneficeranno di riflesso anche quelle poche realtà industriali italiane che hanno sedi produttive o commerciali in tali paesi). 2. La situazione è spiacevole ma soprattutto rischia di divenire drammatica a causa della mancanza di certezze sugli approvvigionamenti di alcune materie prime. Spiacevole perché in qualità di compoundatori siamo chiamati a fare da cuscinetto tra i fornitori di materie prime, in genere multinazionali che aumentano i listini senza troppe discussioni, ed i clienti, che fanno una fatica tremenda a ribaltare a loro volta gli aumenti sul mercato, anche a causa di un mercato estremamente frammentato e competitivo, e ci considerano “responsabili “ di questa situazione. Drammatica perché non ce la sentiamo di acquisire nuove opportunità che ci si presentano, in quanto non saremmo in grado di mantenere le promesse di fornitura e rischieremmo di penalizzare i nostri clienti storici: l’acquisizione di nuovi progetti/clienti è fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile di un’azienda, e consente anche un sano ricambio o bilanciamento del posizionamento in alcuni segmenti di mercato. I segnali che ci arrivano quotidianamente dai fornitori di materie prime non sono incoraggianti, e si parla di una situazione che potrebbe durare ancora per un paio di anni, tempo necessario al ripristino di una capacità produttiva adeguata. Come conseguenza immaginiamo un ulteriore aggravarsi dello scenario competitivo da parte di quelle aziende che non possono assolutamente permettersi di perdere volume…con tutte le conseguenze che ne derivano. 3. Come già detto, stiamo avendo ottime soddisfazioni nei paesi dell’Est, in particolare Russia e Polonia, e nei paesi del Medio Oriente, in particolare in Turchia. Il segmento di mercato che più ci sta dando soddisfazione è quello delle mescole speciali in silicone per cavi elettrici di sicurezza, quello delle mescole in fluoroelastomeri per il settore automotive, ed in
generale le mescole tradizionali sia per elettrodomestico che per il settore automotive. 4. Non è possibile generalizzare, dipende dal paese, dalla tipologia di mescola, dalla maturità del segmento di mercato. Possiamo dire che come filosofia di base la Mesgo s.p.a. non è attratta da segmenti a basso valore aggiunto, dove esiste una grande competitività anche di produttori locali, ma piuttosto si orienta a colmare quelle lacune tecnologiche o di servizio che consentono di valorizzare il prodotto: pertanto ne deriva che la nostra “proposizione di valore” ci fa uscire dall’ambito della competizione estrema, e ci posiziona in segmenti di mercato con un ciclo di vita decisamente in salita e premiante.
La complessità della situazione esige un maggiore sforzo per monitorare la redditività delle vendite e, soprattutto, l’esposizione creditizia dei clienti
Cristina Ceriani Intermarp
1. Il bilancio dei primi quattro mesi è sicuramente molto positivo non soltanto rispetto all’anno 2010, ma anche rispetto alle aspettative per l’anno in corso. Come sempre è difficile fare previsioni fino alla fine dell’anno. Abbiamo comunque un portafoglio ordini, che in alcuni casi, traguarda la pausa estiva. I dati in nostro possesso ci fanno comunque guardare con fiducia al futuro e la conferma di ciò sono gli investimenti in corso di realizzazione, in particolare la sostituzione dei due mescolatori aperti con altrettanti estrusori bivite. Con l’in-
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Tre domande agli operatori del settore
Che ve ne pare di Rubber 2012? Dopo moltissimi anni, con Rubber 2012 torna in Italia una fiera specializzata nel campo della gomma. Come i nostri lettori sanno, l’appuntamento è dall’8 al 12 maggio del prossimo anno, nell’ambito di Plast 2012. Come è stata accolta l’iniziativa da parte dei protagonisti del mondo dei fornitori del settore? Lo abbiamo chiesto ad alcuni imprenditori ponendo loro tre domande: . Cosa ne pensa della manifestazione Rubber 2012? . Ritiene che dovrebbe ripetersi periodicamente e a quale ritmo? . Dopo una crisi durata a lungo, a maggio del prossimo anno l’industria italiana della gomma in che condizioni si presenterà rispetto ai suoi concorrenti esteri?
media ripresa verso la fine dell’anno e molto più forte per marzo 2012; questo ci metterà di buon umor per presentare le nostre novità a maggio, convinti e sicuri di fare un altro anno in crescita.
Daniel Salvà Doss Visual Solution s.r.l.
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inalmente dopo tanti anni viene dato il peso giusto al settore che ci riguarda. Sicuramente questo aiuterà moltissimo tutti gli operatori e soprattutto chi ci verrà a trovare. Senza perdere tempo, senza la necessità di “scremare” quello che serve, quello che si può applicare al nostro settore industriale. Sono certo che questa iniziativa / idea porterà concretezza nell’informazione e negli affari di tutti. Credo sia opportuno, come per tutti i grandi eventi, si lasci un tempo sufficiente per creare nuovi interessi di mercato, di tecnologia e di soluzioni. Tre anni sono il minimo perché questo accada in una vasta maggioranza degli espositori.
Riccardo Comerio Comerio Ercole s.p.a
R Non è sicuramente facile predire quanto accadrà da qui a maggio 2012. I primi segnali del 2011 furono incoraggianti, poi c’è stato un rallentamento generale. Posso dire che i segnali e i dati che ci arrivano dal nostro mercato (50% / 50%, Italia/Estero) sono confortanti; dovrebbe esserci una
itengo di avere avuto un ruolo attivo nella ri-nascita di Rubber 2012 in quanto negli anni di mia presidenza Assocomaplast ho sempre spinto perché ciò avvenisse; pertanto è pleonastico chiedermi che cosa ne penso; comunque riconfermo che sono assolutamente convinto della importanza di questo padiglione. Il suo collocamento all’interno di una esibizione già ottimamente programmata ed organizzata come Plast è la sede opportuna. Rubber 2012 sarà una vetrina di
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Tre domande agli operatori del settore
Mauro Belloni Gibitre Instruments s.r.l.
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primissimo livello per dare modo di presentare il meglio del made in Italy a tutti gli interessati di questo comparto specifico che ha sempre avuto peculiarità distinte dalla plastica e che quindi ha una sua potenzialità da sviluppare in proprio. I costruttori Italiani saranno magari presenti nei saloni Plast ma per la loro gamma di produzione del comparto gomma potranno agevolmente utilizzare il padiglione Rubber per darsi visibilità. La crisi è stata lunga e non è detto che con questo incerto panorama internazione sia terminata del tutto. I mercati sono sempre più difficili sia come logistica che come aspettative; pertanto il gap principale dei produttori italiani rimane sempre quello della dimensione, a parte i grandi gruppi già strutturati e con una organizzazione internazionale. In Italia, tanto per i costruttori di macchinari quanto per i produttori di articoli in gomma, ci sono senza dubbio le più innovative tecnologie e le migliori competenze a livello mondiale. Pertanto Rubber 2012 è una opportunità per tutto il settore per poter riaffermare tutto ciò nei confronti dei visitatori esteri che si spera siano tanti e qualificati. 24 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA
ibitre ha partecipato a tutte le edizioni di Plast dal 1980. In generale, le fiere costituiscono per noi uno strumento di promozione molto importante in relazione alla nostra tipologia di prodotto. Infatti la visita dello stand costituisce in molti casi l’unica occasione per il cliente di vedere e valutare dal vivo la qualità del prodotto, considerando che il prezzo contenuto spesso non giustifica una visita diretta della nostra sede da parte del cliente o una dimostrazione pratica presso il cliente stesso. A mio avviso, la manifestazione Plast costituisce l’unico evento periodico italiano con valenza effettivamente internazionale. La presenza della manifestazione Rubber all’interno di Plast permette di abbinare all’internazionalità dell’evento un focus specifico sull’industria della gomma e quindi di rendere meno dispersiva la visita da parte dei visitatori interessati. Oltre alla possibilità di realizzare nuovi contatti in ambito internazionale, la fiera costituisce anche un importante momento di incontro con i nostri più di 600 clienti italiani. Spesso le visite di clienti storici costituiscono un’occasione informale per considerare col cliente le nuove esigenze e la dotazione attuale del laboratorio in relazione alla gamma di prodotti ed opzioni proposte. La periodicità triennale dell’evento e lo sfasamento temporale rispetto alla fiera K sono a mio avviso ottimali, per lo meno rispetto al nostro tipo di prodotto. La visita dell’evento da parte di un visitatore deve essere giustificata dalla possibilità di trovare qualche effettiva novità esposta e tre anni sono un tempo adeguato per poter presentare una serie di innovazioni che giustifichi una visita. Credo che una frequenza maggiore potrebbe diluire il numero di visitatori, e aumentare la probabilità di so-
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vrapposizione con altri eventi. Anche in termini di costo, una maggiore frequenza potrebbe non essere giustificata, considerando che la fiera ha per noi il senso di una presenza istituzionale e non sostituisce altri momenti di approfondimento tecnico comunque necessari. Il settore della gomma ha, a mio avviso, alcuni vantaggi rispetto ad altri in relazione alla nostra struttura industriale nazionale: lo sviluppo di nuovi prodotti ed applicazioni non è strettamente legato all’avanzamento della ricerca di base e la dimensione medio-piccola delle aziende non costituisce necessariamente un vincolo insormontabile nello stare al passo con altri paesi. Dal nostro punto di vista, osserviamo una propensione all’innovazione nelle metodologie di controllo che in molti casi non si percepisce in modo netto in altri paesi. Di fatto, pur con budget ridotti, molte aziende italiane hanno continuato ad investire in tecnologia di controllo persino nei periodi ‘bui’ del 2009 e 2010 mentre il mercato in altri paesi europei ha subito una frenata più evidente. Ogni azienda è un caso a sé. Comunque credo che mediamente ci presenteremo a Plast un po’ ‘dimagriti’ ma ‘in forma’ pur se con i nostri limiti
Tre domande agli operatori del settore
storici in termini di apertura ai mercati esteri: dimensioni aziendali troppo piccole e poca propensione a collaborazioni tra imprese nell’internazionalizzazione.
Fabrizio Piovanelli IMG s.r.l.
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redo che sia un’iniziativa molto positiva, visto che si tratta di una delle poche manifestazioni dedicate unicamente al comparto gomma. Questo permetterà di dare più visibilità al settore e di poter attrarre un numero di visitatori e di addetti superiore rispetto alla manifestazione congiunta col settore plastica.
A mio parere dovrebbe seguire la cadenza della fiera Plast, quindi triennale, ed essere effettuata in concomitanza con la stessa.
Mi piacerebbe molto poter avere una sfera di cristallo e prevedere il futuro, credo che però il comparto italiano della produzione di macchinari dedicati allo stampaggio della gomma sia così ristretto da poter prevedere comunque dei numeri interessanti alla propria sussistenza e crescita. Rispetto ai competitor stranieri, quello che ci caratterizza è una grande versatilità nella produzione delle presse, nonché la possibilità di intervenire immediatamente con la clientela per quanto riguarda il service. IMG punterà su un prodotto innovativo, completamente elettrico, e con un tonnellaggio elevato per questo tipo di macchinario, trecento tonnellate. Crediamo fortemente questa sia la strada per il futuro.
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Open House Desma 2011
Tecnologia ad alto valore aggiunto di Giuseppe Cantalupo
Qualità al top e innovazione tecnologica che guarda al futuro: queste le connotazioni fondamentali che hanno contrassegnato lo svolgimento della Open House della Desma Elastomertechnik svoltasi lo scorso mese di ottobre presso la sede di Fridingen dell’azienda tedesca.
È
stata la settima Open House della storia della Desma, e anche questa edizione ha confermato l’alto livello tecnologico al quale si colloca la produzione dell’azienda tedesca, leader internazionale nella fabbricazione di presse per lo stampaggio a iniezione della gomma e del silicone sia solido che liquido. Come da consolidata tradizione, la manifestazione - a cadenza triennale - si è svolta in due giorni, articolata in due sessioni: una dedicata a conferenze e workshop su argomenti tecnici attuali ma con lo sguardo rivolto agli sviluppi futuri della tecnologia nell’industria della gomma e una dimostrativa dedicata alla presentazione delle novità tecnologiche del settore durante la visita guidata al sito produttivo di Fridingen. Anche quest’anno la prima giornata si è svolta presso gli ampi e moderni locali del municipio della vicina Tuttlingen, che consentono una ricettività degna dell’importanza e del livello della manifestazione. Notevole il successo dell’evento sia dal punto di vista organizzativo, per l’attenzione con la quale è stato curato ogni dettaglio, che dal punto di vista tecnico, per l’interesse suscitato dalle conferenze e dai workshop e dalle macchine viste all’opera. E l’impressione finale è stata che l’azienda di Fridingen ha confermato ancora una volta la sua immagine di produttore e fornitore
di prestigio, capace di offrire ai clienti anche soluzioni taylor-made per i più svariati settori applicativi: dall’automotive all’industria elettrica, dalla cantieristica navale all’industria dei trasporti, dall’ingegneria di processo agli impianti di fornitura idrica e a quelli per il trattamento acque, dalla tecnologia medicale all’industria mineraria, alla produzione di elettrodomestici e all’industria manifatturiera in generale. Questo, perché la Desma non è, semplicemente, il costruttore di macchine per lo stampaggio della gomma, ma è anche il fabbricante di stampi che essa stessa progetta - anche su richiesta, per soddisfare particolari esigenze del cliente - , e quindi si presenta come fornitore di ‘sistemi di produzione chiavi in mano’. Cioè, di pacchetti produttivi completi. Di qui l’importanza che l’Open House dell’azienda tedesca ha assunto negli anni come evento di spicco nel mondo dell’industria della gomma e che sottolinea la solidità della casa come market leader nel suo settore: 75 milioni di euro di fatturato con soli 500 dipendenti (270 presso l’impianto di Fridingen e 230 presso i siti produttivi situati in USA, Slovacchia, India e Cina) e una quota di mercato del 30%. Tra utilizzatori finali dei prodotti stampati e clienti Desma, erano presenti oltre trecento visitatori provenienti da ogni parte del mondo - Europa, USA,
Martin Schürmann rivolge il saluto di benvenuto ai partecipanti.
Brasile, Messico, Sud Africa, Cina, India, Giappone - , che hanno anche avuto la possibilità di incontrare una dozzina di partner del costruttore tedesco.
LE CONFERENZE Il filo conduttore è stato quello dell’efficienza energetica e dell’efficiente utilizzo dei materiali, con i loro risvolti sul fronte dell’impatto ambientale. A questo riguardo, Martin Schürmann, Managing Director della socie-
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Open House Desma 2011
tà, nel suo saluto di benvenuto ai partecipanti ha espresso la soddisfazione del management aziendale per i risultati conseguiti col lancio della serie S3 di presse di nuova generazione presentate per la prima volta al K 2010 di Düsseldorf, che consentono, tra gli altri innumerevoli vantaggi, un risparmio del 15% sui costi energetici. E ha parlato, per quanto riguarda i materiali, del più razionale utilizzo di gomma consentito dal blocco a canali freddi, col quale si può arrivare anche a un dimezzamento degli scarti. Un beneficio certamente non di poco conto, se si considera che un terzo dei clienti Desma ordina macchine dotate dei corrispondenti sistemi ‘cold runner’. Sono queste, nella loro essenzialità, le tracce che sono state sviluppate dalle conferenze e dai workshop della prima giornata. ’Ospite d’onore’ della manifestazione e speaker principale è stato il Prof. Dr Klaus Töpfer. Un nome di risonanza mondiale nel campo della politica ambientale. Dal 2007 Klaus Töpfer è professore di ‘Ambiente e Sviluppo Sostenibile’ presso l’Università Tongji di Shanghai e dopo il disastro di Fukushima del mese di marzo di quest’anno è stato designato dal cancelliere tedesco Angela Merkel come presidente della commissione etica per la fornitura di energia sicura con l’obiettivo di esaminare le problematiche tecniche e morali connesse con la produzione di energia nucleare. “La lotta per le energie sostenibili è destinata a diventare una questione permanente?” è il titolo della sua relazione ed esprime il dilemma che il problema energetico presenta alla società di oggi, specie dopo il terremoto e lo tsunami che hanno colpito la costa nord-orientale del Giappone. La svolta verso fonti energetiche nuove e sostenibili, il consumo energetico, la mobilità elettrica: sono una contraddizione o rappresentano un’opportunità? È possibile che esista una soluzione definitiva, oppure si tratta di un problema destinato a rimanere sempre aperto per gli interessi apparentemente contrapposti di società e industria? Secondo Töpfer, l’abban28 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA
La sala durante la conferenza di Klaus Töpfer.
Il sistema QuickLock che consente il cambio rapido dello stampo. dono graduale dell’energia nucleare e il passaggio a energie rinnovabili, quali quella solare, l’eolica e la fotovoltaica, sono scelte coraggiose e segnano l’inizio di una nuova ‘rivoluzione industriale’ che rafforzerà il profilo industriale e commerciale dei paesi che le avranno decise. Nella relazione “La generazione S3 a beneficio dei clienti” Volker Krell (Responsabile Desma dello Sviluppo) ha parlato dei vantaggi che le macchine della serie S3 offrono agli utilizzatori nella pratica quotidiana dello stampaggio. Presentate - dicevamo - in prima mondiale al K 2010 di Düsseldorf, queste presse completamente nuove e dalla linea elegante hanno riscosso in breve tempo un notevole successo presso i produttori di articoli in gomma, e alla
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Open House di Fridingen l’hanno fatta da padrone, dominando la scena. Il marchio S3 - spiega Krell - individua, in realtà, una serie di macchine di nuova generazione caratterizzate tutte da inedite, fondamentali caratteristiche tecniche che procurano importanti benefici sul fronte della riduzione dei costi. Le principali novità di queste macchine: - la nuova unità di iniezione brevettata FIFO-Advanced, che offre numerose nuove possibilità, tra cui una precisione di iniezione ulteriormente migliorata e la possibilità di alimentare le macchine con silicone in strisce, con conseguente eliminazione dei cicli di riempimento. Questa unità di iniezione può essere fornita anche in combinazione con il FlowControl+, la nuova tecnolo-
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La macchina D 968.400 ZO Benchmark 750. Il Blocco a Canali Freddi FlowControl+.
gia del Blocco a Canali Freddi che rispetto al sistema precedente consente l’uscita della mescola dagli ugelli a una specifica temperatura prestabilita grazie a una regolazione variabile (in termini di tempo e posizione) dell’apertura di ogni singolo ugello. Il sistema stesso provvede a effettuare questa apertura automaticamente in funzione delle condizioni di stampaggio del momento, col risultato che la temperatura si mantiene costante e sempre prossima a quella di vulcanizzazione prefissata, anche se si verificano variazioni della velocità di iniezione: risparmio di materiale, maggiore velocità dei cicli e più alta efficienza energetica sono, quindi, i principali vantaggi di questa nuova tecnologia; - l’ActiveFeed, un rullo di alimentazione servomotorizzato e completamente integrato che permette l’alimentazione di strisce di gomma più spesse e anche irregolari e di strisce di silicone; - il sistema brevettato PlastControl, un dispositivo di controllo ad azione idraulica che blocca il flusso di ritorno del materiale, anche a bassa viscosità, migliorandone il dosaggio di circa il 50%; - il QuickLock, un sistema idro-meccanico di aggancio rapido che rende possibile il cambio dello stampo, anche caldo, in pochi minuti e permette anche un più rapido fissaggio delle piastre intermedie dello stampo; - il ServoGear, un nuovo sistema di movimentazione idraulica che utilizza ora servo-motori, che comporta, tra gli altri benefici, un risparmio energetico complessivo del 10-13%, movimenti più precisi e una notevole riduzione della rumorosità;
- il nuovo pannello di visualizzazione DRC 2020 HT, che anche grazie al suo grande touch-screen da 19’’ ad alta definizione rende più facile la manovrabilità della macchina attraverso una più facile e più immediata comprensione delle informazioni per l’operatore. È importante la segnalazione che questa nuova consolle di controllo può essere applicata anche a macchine con sistemi DRC 1210 o DRC 2010 già in utilizzo presso la clientela. Di efficienza energetica ha parlato Fritz Buschhaus (RavenTech GmbH) nella relazione “L’efficienza energetica nella lavorazione della gomma: quali contributi può fornire il costruttore delle macchine?”. Partendo dalla constatazione che il disastro del Giappone ha provocato in ambito politico e sociale un numero incalcolabile di discussioni e dibattiti su energia, uso dell’energia e fonti energetiche, il relatore ha sottolineato che il punto di domanda non riguarda soltanto le fonti possibili di energia (petrolio, gas, vento, eccetera), ma anche come migliorare l’efficienza dell’utilizzo dell’energia attraverso interventi mirati. Se si considera la perdita di energia sotto forma di calore che si verifica nell’industria, come per esempio in quella della lavorazione della gomma, il grado di efficienza è inferiore al 50%. Nella produzione della gomma circa 1/3 dell’energia elettrica serve per i movimenti delle macchine; i 2/3 sono convertiti in energia termica, che si disperde nell’ambiente oppure viene abbattuta con sistemi di raffreddamento, che a loro volta richiedono altra energia. Di qui la domanda: cosa può fare un produttore di macchine a iniezione come Desma per stimolare una discussione sull’efficienza energetica?
L’azienda di Fridingen intende promuovere un’iniziativa del genere nell’ambito dello stampaggio a iniezione degli elastomeri, ma sottolinea, al tempo stesso, la necessità di un esame globale della questione. Di un esame, cioè, che prenda in considerazione non la singola macchina, ma l’intera area di produzione. I possibili punti sui quali intervenire sono diversi. I principali: l’ottimizzazione dei componenti della macchina, la riduzione della quantità di materiale da utilizzare, l’ottimizzazione del processo. Desma è già attiva - da tempo - in questi settori con numerosi interventi, quali l’utilizzo di meno componenti o di componenti più piccoli; la riduzione dell’ingombro delle macchine; l’equipaggiamento delle presse con il ServoGear sviluppato con due pompe per asse motore, per cui il sistema funziona come la scatola del cambio nei veicoli: è possibile sviluppare forze grandi a basse velocità e alte velocità con forze basse; la tecnologia dei blocchi a canali freddi, in particolare del FlowControl+, che consente di ridurre il tempo di vulcanizzazione attraverso un aumento selettivo della temperatura specie per gli articoli a parete sottile.
I WORKSHOP Organizzata per la prima volta, con successo, nella Open House del 2008, anche quest’anno si è tenuta, al termine delle conferenze, una sessione dedicata a dei workshop. Sono stati cinque e hanno trattato diversi argomenti, tutti molto attuali e interessanti. Alcuni esempi: l’evoluzione della tecnologia dei canali freddi (e come questa contribuisca ad abbassare i costi di produzione), col passaggio dal semplice
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Open House Desma 2011
La D 969.300 Z SealMaster.
La D 968.250 ZO Benchmark 750.
La D 968.560 ZO Benchmark 750.
FlowControl al FlowControl+, che permette di variare l’apertura degli ugelli, al CRB Vario nel quale è possibile variare la distanza tra gli ugelli e, quindi, usare stampi diversi con lo stesso blocco; e, ancora, la tecnologia ITM-pot (Injection Transfer Moulding) con la quale il compound passa, a temperatura controllata, dalle camere di trasferimento (pot) alle cavità dello stampo sotto la spinta della forza di chiusura, col vantaggio che al termine della vulcanizzazione il materiale rimasto nelle camere risulta non vulcanizzato e quindi vengono azzerati gli scarti (ZeroWaste ITM-pot); l’ottimizzazione del processo di iniezione computer-assistita mediante il sistema Propter, che assicura un controllo completo e continuo del materiale e dei parametri di processo, garantendo in tal modo una qualità costante dell’articolo, una riduzione degli scarti e dei tempi di ciclo e un considerevole risparmio energetico; i vantaggi derivanti dall’utilizzo della tecnologia DRC 2020 HT a confronto col precedente pannello di control30 |
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lo: maggiore facilità nella conduzione di una macchina anche complessa, più facile selezione delle funzioni da inserire nel ciclo di stampaggio, disegno ergonomico, e ancora altre caratteristiche più strettamente tecniche che semplificano enormemente l’interfaccia uomomacchina. L’ultimo workshop, gestito da Klaus Mattes (Responsabile Desma del Design elettrico), ha trattato la gestione del fattore energetico nel processo dello stampaggio a iniezione. È vero che l’efficienza energetica rappresenta una misura del grado di utilizzo dell’energia consumata, ossia che l’efficienza energetica è tanto più alta quanto più bassa è l’energia consumata per raggiungere il beneficio voluto, ma è altrettanto vero che bisogna porre attenzione anche al consumo del materiale. Attraverso un controllo sistematico e continuo. E le soluzioni Desma EnergyControl ‘a prova di futuro’ per una gestione dell’energia con successo sono un valido supporto in questo impegno. Perché le aziende che risparmiano energia, secondo la nuova normativa europea che entrerà in vigore nel 2013, pagheranno anche meno tasse.
LE MACCHINE Naturalmente, la scena è stata catturata quasi tutta dalle Benchmark della nuova generazione S3. D’altra parte, la linea decisamente innovativa e la rumorosità notevolmente ridotta le rendevano particolarmente gradevoli - è il caso di dire - alla vista e all’udito. Molti i modelli al centro dell’attenzione dei visitatori, e anche interessanti le novità.
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Tra le principali macchine viste all’opera ricordiamo la D 968.400 ZO B750 (con forza di chiusura di 4000 kN), la D 969.300 Z SealMaster (3000 kN), la D 968.250 ZO B750 (2500 kN) e la D 968.560 ZO B750 (5600 kN). Di queste, la D 969.300 Z SealMaster è orizzontale; le altre sono verticali. Tutte erano dotate di ServoGear il sistema idraulico di chiusura che riduce il consumo di energia, abbassa la rumorosità e migliora l’accuratezza del posizionamento - e erano equipaggiate con la consolle DRC 2020 HT. Utilizzando la D 968.400 ZO B750, è stata data una dimostrazione della rapidità del cambio stampo col sistema QuickLock: in pochi minuti uno stampo caldo è stato estratto dalla sua sede e sostituito. La macchina era equipaggiata col Blocco a Canali Freddi FlowControl+, e il processo era assistito dal sistema Propter. La D 969.300 Z SealMaster, market leader nella produzione di articoli di precisione, come le guarnizioni di tenuta (di qui il suo nome), montava il sistema ZeroWaste ITM-pot. Con questa macchina sono stati visti all’opera i sistemi PlastControl (cambio di compound) e ActiveFeed. La D 968.250 ZO B750, dotata di FlowControl, dava prova della produzione di guarnizioni di tenuta di diverse dimensioni. La D 968.560 ZO B750, assistita da Propter e dotata di FlowControl+, rappresentava, con i suoi 5600 kN di forza di chiusura, una nuova dimensione nella famiglia delle macchine S3 di Desma.
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8 • 12 MAGGIO Un’iniziativa de L’INDUSTRIA DELLA GOMMA e PROMAPLAST
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La relazione annuale di ETRMA
La sfida della competitività La European Tyre& Rubber Manufacturers Association è l’organismo europeo che rappresenta un settore di 4.400 imprese (UE a 27 più la Turchia) e 360.000 dipendenti. Il fatturato complessivo 2010 è stato di 46 miliardi di euro (quasi il 7% in più rispetto all’anno precedente ma ancora al di sotto del 6% sul 2007). La produzione è stata di 4,5 milioni di tonnellate di pneumatici, pari a oltre un quarto del totale mondiale, e di 2,3 milioni di tonnellate per gli altri articoli, entrambe in forte
“Fair competition” per tutti e su tutti i mercati
U
na sana e competitiva industria la è spina dorsale di una società sana e competitiva. Lo scrive Francesco Gori, presidente dell’associazione europea. Di fronte alle molteplici sfide del momento l’impegno deve essere dunque di mantenere la competitività. Sfide che sono quelle dell’accesso ai mercati delle materie prime, di rimanere al vertice dello sviluppo e mantenere la superiorità tecnologica non ostante la crescita dei nostri concorrenti nei mercati emergenti, di ottemperare alle sempre più stringenti richieste delle autorità in materia di sicurezza e vincoli ambientali sia per i prodotti finali che per i processi di lavorazione, di entrare nei mercati dei nostri concorrenti anche quando questi ricorrono a misure che limitano gli scambi commerciali, di trovare i metodi per dare nuova vita ai prodotti dopo che essi hanno concluso il loro ciclo di uso. Tutto ciò richiede però anche un impegno da parte delle istituzioni pub-
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crescita rispetto al 2009 pur se lontane dal livello toccato nel 2007. Le esportazioni sono state pari a 7,9 miliardi di euro (+20%), di cui circa la metà attribuibili ai pneumatici, e le importazioni a 8,6 miliardi (+19%). E infine le spese per R&S è tra il 3,5 e il 5% del fatturato Questo il quadro generale dell’industria europea della gomma. Il cui obiettivo prioritario resta la competitività, tema intorno alla quale si sviluppa per intero il rapporto 2010/2011 dell’ETRMA.
bliche. Senza questo impegno l’industria resta indifesa rispetto alle tariffe doganali estere ed alle barriere non tariffarie; senza una sorveglianza dei mercati i prodotti delle nostre industrie combattono una corsa in salita con i prodotti importati sui nostri mercati; senza un cambiamento del comportamento dei consumatori gli obiettivi della sicurezza stradale, ad esempio, non potranno realizzarsi per quanto alto sia il livello qualitativo dei nostri pneumatici. Insomma la chiave dl futuro e dello sviluppo delle nostre aziende e della nostra società nel suo complesso, ribadisce il presidente Gori, è nella consapevolezza che siamo tutti nella stessa barca. Il tema della competitività è stato dettagliatamente approfondito, nella relazione ETRMA, dal segretario generale Fazinet Cinaralp, che ha sottolineato come è interesse di tutto il continente che l’UE resti una area di alto valore aggiunto, di alta tecnologia ed ospiti un settore manifatturiero globalmente competitivo.
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L’impatto delle nuove normative La signora Cinaralp insiste particolarmente su due momenti che incidono sul problema della competitività: uno è l’impatto delle disposizioni di legge e la normativa obbligatoria in generale; l’altro è l’accesso corretto e sostenibile al mercato delle materie prime.
Nel 2010 l’industria europea della gomma ha esportato per quasi 8 miliardi di euro.
international harmonisation
market access
smart regulation raw materials environment energy
It’s all about competitiveness!
ANNUAL REPORT 2010-2011
La relazione annuale di ETRMA
La produzione europea di pneumatici è stata di 4,5 milioni di tonnellate, oltre un quarto del totale complessivo mondiale.
cessarie a rispettare puntualmente le normative appena entrate in vigore, si trovarono a fronte di norme ancora più restrittive che metetre in atto in meno di un anno!”
Gomma naturale: un mercato poco trasparente
EUROPEAN TYRE & RUBBER manufacturers’ association
Sulla prima questione, quella degli effetti della legislazione statale e comunitaria, la materia è quella delle norma in materia di processi di lavorazione, di uso dei prodotti chimici, di trattamento degli articoli arrivati a fine vita. C’è un esempio che è molto convincente in materia. Nel giro di pochi anni, il quadro legislativo della UE in materia di pneumatici è cambiato in modo significativo, con l’introduzione di norme maggiormente limitative quanto a sicurezza, salute e ambiente e il rafforzamento della trasparenza delle informazioni verso i consumatori. “Non è esagerato dire che, mentre i produttori europei di pneumatici provvedevano alle modifiche tecnologiche ne-
Le esportazioni di articoli di gomma, pneumatici esclusi, sono state pari a quasi 4 miliardi di euro.
Quanto al mercato delle materie prime, ricordiamo che ERTMA ha preso posizione con un documento pubblicato nel maggio di quest’anno (si veda l’articolo pubblicato a pagina 49 del numero di luglio/agosto – 590 della nostra rivista). Il problema è diventato urgente quando l’andmento dei prezzi della gomma naturale ha registrato impennate al di fuori dello schema tradizionale del rapporto domanda/offerta. Si è infatti passati dai 1,2 dollari/kg del febbraio 2009 ai 6,4 dollari/kg del febbraio 2011. Anche se da allora la situazione è andata migliorando, la ERTMA ritiene che quattro siano i fondamenti di un corretto accesso alle materie prime da parte dei trasformatori della gomma. 1. Attivare strumenti per fare in modo che i paesi produttori di gomma naturale possano sviluppare politiche sostenibili, contribuendo ad assicurare l’espansione della produzione di gomma naturale in nuove aree. 2. Tali politiche devono comprendere
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Alla ricerca di un’alternativa all’hevea Il progetto multi-disciplinare EUPEARLS mira allo sviluppo di due fonti alternative di gomma naturale: il guaiule (nome scientifico Pathenium argentatum) ed il dente di leone (dandelion per gli anglofoni) o tarassico russo (Taraxacum koksaghyz). La gomma estratta dal guaiule ha proprietà polimeriche similari a quelle derivate dall’hevea. In più risponde agli standard ASTM per la gomma ipoallergenica. Gli studi su questo materiale si stanno sviluppando soprattutto negli Stati Uniti. Prospettive più interessanti per il tarassaco russo che può essere coltivato in vaste zone dell’Europa, comprese le regioni centrali e settentrionali.
Sarà il tarassico russo, dandelion per gli inglesi, a minacciare il primato della hevea brasiliensis?
partnership per investimenti diretti stranieri (privati e pubblici) attraverso la creazione di meccanismi che incrementino la produttività sia in nuove aree che in quelle tradizionali. 3. Introdurre discipline vincolanti contro le restrizioni alle esportazioni e altri accordi commerciali, soprattutto con i produttori di gomma naturale come Malaysia, Thailandia, Indonesia e Vietnam e attivare l’accesso alle materie prime attraverso discussioni bilaterali e altre misure basate sulla parità.
Secondo recenti ricerche sulla coltivazione su larga scala, un ettaro di tarassaco russo può produrre da 500 a 1000 chilogrammi di lattice di gomma per stagione. Si ricorda in proposito che durante la
seconda guerra mondiale dei veicoli militari sovietici furono equipaggiati con pneumatici prodotti con il tarassaco russo. Per saperne di più su questo argomento: www.eu-pearls.eu.
4. Incoraggiare il dialogo tra paesi produttori e consumatori in occasioni di incontri che affrontino i temi di interesse di tutte le parti in causa, attribuendo all’l’International Rubber Study Group un mandato più ampio. Sempre in materia di gomma naturale un altro problema sollevato da ETRMA è quello della diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Oggi il 90% della produzione di gomma naturale è localizzato nell’Asia di Sud-Est e concentrato in tre paesi
che operano di fatto in regime consortile. Anche i maggiori consumatori di gomma naturale si trovano in Asia e il loro consumo complessivo si prevede raddoppi nel prossimo decennio. Per garantire un accesso corretto e sostenibile alla gomma naturale la UE deve guardare a fonti alternative al di fuori di strutture oligopolistiche sia in Asia che in Africa e Sud America. Infine ci sono le fonti alternative all’hevea. Su questo tema si veda il riquadro qui sopra.
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Lanxess Rubber Day
Innovazione al servizio di una moderna mobilità di a.d.p.
Questa la sfida che ha fatto da leitmotiv al Lanxess Rubber Day che il 21 settembre, a Düsseldorf, ha riunito a discutere di mobilità sostenibile oltre 250 rappresentanti dell’industria, delle istituzioni, del mondo accademico, della stampa internazionale. La multinazionale tedesca si prepara così al previsto
boom dei “pneumatici verdi” proponendosi come fornitore di gomme sintetiche ad alte prestazioni ed ora anche di nuovi polimeri di origine biologica come gli Eco-EPDM. Inoltre prevede un terzo trimestre con risultati ancora migliori rispetto a un anno fa.
MERCATI IN CRESCITA Lanxess si aspetta un incremento della domanda di gomme ad alte prestazioni a causa della normativa dell’Unione Europea in materia di etichettatura dei pneumatici che entrerà in vigore nel 2012. “Allo scopo di soddisfare la nuova legislazione e l’attesa domanda di clienti, i nostri materiali high-tech sono essenziali. Come principale partner del mondo per l’industria dei pneumatici, ci siamo preparati in tempo per tale evento. Gli investimenti strategici effettuati hanno permesso di rafforzare le nostre capacità”, ha dichiarato, Axel C. Heitmann, CEO Lanxess. Grazie all’attuale forte domanda di gomme sintetiche, utilizzate anche nei pneumatici invernali, l’amministratore delegato di Lanxess ha confermato gli utili del Gruppo previsti per l’intero anno 2011. “Come annunciato, aumenteremo il nostro EBITDA, prima delle operazioni straordinarie, di circa il 20 per cento. Il terzo trimestre sta andando molto bene e sarà meglio del terzo trimestre dello scorso anno “, ha detto Heitmann. La tendenza verso la continua crescita della mobilità è confermata da studi interni di mercato: secondo le ultime previsioni, circa 2 miliardi di
In termini di ricerca e sviluppo, un aumento del 15% del bilancio nel 2010 è stata seguito quest’anno da un ulteriore 15%, il che significa che circa 130 milioni di euro saranno spesi per la ricerca e sviluppo nel corso del 2011. Circa l’80 % di questa cifra viene indirizzata a siti presenti nel paese di origine della società, la Germania.
ETICHETTATURA OBBLIGATORIA PER “GREEN TIRE” Il Gruppo ha notevolmente ampliato il suo portfolio prodotti per l’industria della gomma e questo dovrebbe consentire ai produttori di pneumatici, per esempio, di rispettare le nuove specifiche in termini di prestazioni richieste dall’Unione Europea a partire da novembre 2012, secondo la normativa pan-europea di etichettatura. In tal senso i produttori di pneumatici si stanno già muovendo e stanno promuovendo pneumatici estivi ed invernali che sono orientati verso i nuovi standard. Una componente integran-
Harry K. Voigtsberger, ministro dell’Economia del Nord Reno-Westphalia (a sinistra) a colloquio con il CEO di Lanxess, Axel C. Heitmann.
pneumatici lasceranno le linee di produzione entro il 2015 rispetto ai circa 1,6 miliardi di oggi. Si tratta di un incremento di circa il 25 per cento. Grazie all’iniziativa della UE in merito all’introduzione dell’etichettatura dei pneumatici, la quota di mercato dei “green tire” fatta di gomma ad alte prestazioni passerà dall’attuale 35% a circa il 50% del mercato nel suo complesso.
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Lanxess Rubber Day
te dei “pneumatici verdi” sono i nuovi materiali high-tech di Lanxess. Naturalmente non è solo in Europa che è in programma l’etichettatura obbligatoria per gli pneumatici. Anche in Corea del Sud si prevede di introdurre già nel 2012 l’etichettatura obbligatoria sulla base del modello europeo mentre in Giappone un obbligo volontario da parte dell’industria degli pneumatici di marca esiste sin dal 2010, e norme di questo tipo sono attualmente in discussione negli Stati Uniti e Brasile. In Cina la normativa relativa all’etichettatura degli pneumatici è ancora oggetto di dibattito.
cantiere; questo impianto da 140.000 tonnellate - il secondo più grande progetto di questo tipo da quando è stata fondata Lanxess - dovrebbe entrare in funzione nella prima metà del 2015.
MATERIE PRIME DI ORIGINE BIOLOGICA Un primo passo in avanti da parte di Lanxess per utilizzare materie prime rinnovabili per la produzione di gomma ad alte prestazioni è stato fatto con la partecipazione della società biochimica statunitense Gevo, con sede in Colorado. Le due società stanno lavorando congiuntamente utilizzando una nuova fonte di materia prima per la produzione di gomma
Al Rubber Day di Düsseldorf (qui un’immagine della platea) faranno seguito incontri in Giappone, Corea e in Cina.
L’ESPANSIONE DELLE CAPACITÀ PRODUTTIVE La capacità di produzione e le spese di ricerca sono anch’esse in aumento: Lanxess ha incrementato la capacità produttiva per la gomma ad alte prestazioni presso il suo stabilimento a Dormagen in Germania di 15.000 tonnellate, a Port Jérôme in Francia di 10.000 tonnellate e a Cabo in Brasile di 20.000 tonnellate. Un nuovo impianto di produzione di gomma di polibutadiene a Singapore (Nd-PBR) è anche in 38 |
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butile (IIR). Importanti progressi sono già stati compiuti nella produzione di isobutene da materie prime rinnovabili. Patrick Gruber, CEO di GEVO, ha presentato una panoramica dei progressi tecnici compiuti finora in occasione del Rubber Day. Entro la fine dell’anno, Lanxess produrrà in Brasile la prima gomma EPDM di origine biologica al mondo. L’EPDM è normalmente prodotto utilizzando come materie prime l’etilene e il propilene di origine minerale. In alternati-
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va, Lanxess intende utilizzare l’etilene prodotto interamente da materia prima rinnovabile come la canna da zucchero. In questo processo, l’etanolo è ottenuto mediante disidratazione dalla canna da zucchero brasiliana. La società Braskem SA fornirà, mediante condutture, l’etilene all’attuale stabilimento EPDM Lanxess di Triunfo, in Brasile.
MENO EMISSIONI DI CO2 CON L’UTILIZZO DI COMPONENTI LEGGERI Oltre ai “green tire”, l’evoluzione verso autovetture dal design leggero aiuta anche a ridurre il consumo di carburante e le emissioni di CO2. Ciò che serve, soprattutto, è la realizzazione di progetti intelligenti mirati all’utilizzo di materiali plastici leggeri e performanti. Attualmente in Europa i componenti a base di materiali plastici contano per circa il 15 per cento del peso del veicolo. Poiché il trend di crescita verso la produzione di auto elettriche è in aumento, Lanxess si aspetta che questa cifra salga al 25 per cento nel prossimo futuro. In tali applicazioni, la tecnologia dei compositi di plastica-metallo inventata da Lanxess sulla base di metallo e poliammide Durethan, sarà determinante per ottenere il più basso peso possibile del veicolo rispetto all’utilizzo di componenti totalmente in acciaio. Infatti, le parti ibride di questo tipo sono normalmente pari al 20-30 % più leggere e con prestazioni analoghe. Nel frattempo, oltre 30 milioni di questi compositi leggeri e resistenti ad alti carichi sono stati prodotti in lamiera di acciaio e vari gradi di poliammide Durethan di Lanxess per oltre 100 modelli di auto. Con il Rubber Day in Germania, Lanxess sta continuando il programma di eventi iniziato nel 2009. La conferenza a Düesseldorf è il primo del programma di quest’anno dei Rubber Day, che continuerà in Giappone, Corea del Sud e Cina in autunno. Inoltre, Lanxess ha ospitato in ottobre la“Giornata Automobilistica”in Brasile per discutere l’argomento “mobilità” con politici, rappresentanti dell’industria automobilistica, fornitori e scienziati.
Lanxess Rubber Day
L’intensa giornata di lavoro del Rubber Day di Düsseldorf si è articolata in una fitta serie di relazioni, interventi, tavole rotonde. Ecco in sintesi alcuni degli argomenti di maggiore interesse diretto per i nostri lettori. Bio-gomma per il settore auto Günther Weymans, Head of Technical Rubber Product, Lanxess
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opo l’acquisizione degli impianti della DSM per la produzione di gomma EPR con il marchio Keltan, Lanxess ha puntato la propria attenzione sul mega-trend della mobilità e sulla sostenibilità. Case automobilistiche, fornitori, industria dei pneumatici: tutti chiedono una maggiore compatibilità ambientale. Ciò comporta un impegno a produrre materiali destinati al mondo dell’auto in grado di garantire prestazioni coerenti con le normative europee vigenti. Le gomme Lanxess ad alte prestazioni destinate al settore degli pneumatici sono in grado di ridurre la resistenza al rotolamento, il che significa minori emissioni di CO2. A partire da gennaio 2012 saranno commercializzati nuovi gradi di gomma EPDM ad alte prestazioni esclusivamente con il marchio Keltan, sostituendo in tal modo il marchio Buna EP. Ma la vera rivoluzione è data dal fatto che Lanxess sarà in grado, a breve, di proporre dei nuovi gradi di EPDM con il marchio Keltan Eco prodotti con materie prime (etilene) proveniente dalla deidratazione dell’etanolo estratto dalla canna da zucchero. La rivoluzione avverrà presso l’impianto di Triunfo in Brasile dove, a partire dal mese di novembre, l’etilene bio-compatibile prodotto da fonti rinnovabili fluirà direttamente, mediante pipeline, dal partner Braskem per generare EPDM eco-compatibile.
La società tedesca convertirà alcuni degli impianti di produzione esistenti, per poter produrre circa 10.000 tonnellate della nuova gomma proveniente da fonti rinnovabili per il mercato globale, non solo per l’industria automobilistica, ma anche per applicazioni nei vari settori della lavorazione delle materie plastiche, dei cavi e dell’edilizia. Ecco i vantaggi di Keltan Eco: contiene fino a 70% di etilene derivato dalla canna da zucchero, riduce le emissioni di anidride carbonica, migliora il bilancio energetico, consente un passo in avanti per diventare indipendenti dal petrolio, inoltre etilene da canna da zucchero è assolutamente equivalente all’etilene convenzionale. Con Keltan Eco, ogni prodotto finito può diventare “verde”. Il contenuto di etilene nei prodotti finiti contenente gomma EPDM può passare subito da zero a 15-25%, in funzione di quanto alta è la percentuale di etilene biologico, proveniente dalla canna da zucchero, presente nell’EPDM, e dalla quantità di Keltan Eco presente nel prodotto finale. L’esperienza acquisita in altri mercati mostra che i clienti sono pronti e disposti a pagare un po’ di più per un prodotto eco-compatibile. Né il mais, né il grano né la barbabietola da zucchero offrono un tale elevato potenziale di riduzione delle emissioni di gas serra come la canna da zucchero: una riduzione del 90 per cento rispetto al petrolio. Inoltre, la canna da zucchero ha una produttività pari a 7.000 litri di etilene per ettaro. Al tempo stesso, però, una decisione a favore della canna da zucchero non rappresenta un pericolo per l’agricoltura brasiliana: meno dell’uno per cento della superficie totale del paese e solamente l’1,5 per cento della superficie coltivata viene utilizzato per la coltivazione di canna da zucchero.
Gomma ad alte prestazioni per una mobilità sostenibile Joachim Grub, Head of Performance Butadiene Rubber, Lanxess
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on l’etichettatura obbligatoria i pneumatici forniranno in futuro una chiara indicazione per gli utenti finali del contributo che essi danno - o che non riescono a dare – all’ambiente. I dati chiave consisteranno nel valore di RRC (Rolling Resistance Coefficient) insieme con i risultati delle misurazioni di aderenza sul bagnato (Wet Grip) e rumorosità. La conseguenza di tutto ciò sarà una crescente domanda di gomma ad elevate prestazioni per poter soddisfare i nuovi requisiti richiesti dalle normative. Con la nostra gomma ad alte prestazioni, stiamo cercando di offrire ai nostri clienti un supporto indispensabile per migliorare la resistenza al rotolamento senza compromettere il wet grip o la resistenza all’abrasione. Guardando all’intero ciclo di vita di un pneumatico si nota che è la resistenza al rotolamento che ha l’impatto ambientale più significativo. Infatti, la resistenza al rotolamento è responsabile di circa il 20-30% del consumo di carburante. Semplicemente riducendo la resistenza al rotolamento, fino a 20 miliardi di litri di carburante potrebbero essere risparmiati ogni anno in tutto il mondo con una riduzione di oltre 50 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. A livello individuale, anche una riduzione del 10 per cento di resistenza al rotolamento degli pneumatici di un’auto
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porta ad un risparmio di carburante del 2-3 per cento. Ciò equivale a circa 0,2 litri per 100 chilometri o circa 4 grammi di CO2 per chilometro. Anche se l’elettromobilità è ancora nella sua infanzia, gli pneumatici giocheranno un ruolo importante anche qui in futuro. La capacità di stoccaggio delle batterie è molto limitata fino ad ora, il che limita anche la gamma di auto elettriche. Va da sé che una minore resistenza al rotolamento può portare anche a significativi miglioramenti in questo senso. Entro il 2020, circa il 50 per cento di tutte le nuove auto in tutto il mondo avrà un azionamento puramente o in parte elettrico e la necessità di minore resistenza al rotolamento si svilupperà di conseguenza. Questo porta da una richiesta di alta qualità ad un secondo aspetto, cioè una crescente domanda in termini di quantità. La popolazione mondiale sta crescendo, così come la produzione di beni di consumo in generale. La mobilità globale delle persone, in particolare, è in aumento a livello privato, ma soprattutto per scopi commerciali. Come i camion carichi di merce che continuano ad aumentare, così farà la domanda di pneumatici, per i veicoli nuovi ma anche - e questo è molto importante - per i pneumatici di ricambio e i ricostruiti. Questo insieme di ragioni spiega la decisione di Lanxess di potenziare la propria capacità produttiva nei siti di Dormagen in Germania, di Orange negli Stati Uniti, in Francia, in Brasile per non parlare del secondo più grande progetto mai realizzato dalla società, quello di Singapore.
Additivi per migliorare le prestazioni della silice nei pneumatici Luis López-Remón, Head of Rubber Chemicals, Lanxess
L’
alta qualità, l’alta tecnologia e a forza innovativa si applicano non solo alle gomme ad alte prestazioni di Lanxess ma a tutto il settore dei prodotti chimici per gomma. Gran parte di tutte le sostanze chimiche 40 |
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per gomma sono sul mercato da decenni e ci sono per questo buone ragioni. Ma da qualche tempo c’è del movimento sul mercato; le circostanze stanno cambiando, ad esempio per effetto delle nuove normative in materia ambientale. Ma Lanxess sarà ancora una volta in grado di proporre nuovi prodotti per il mercato i cui brevetti sono già stati presentati e registrati. Naturalmente l’obiettivo principale è che i clienti non devono cambiare né i prodotti per le loro formulazioni né i loro processi. Il coinvolgimento dei nostri clienti durante lo sviluppo di nuovi prodotti sia in fase iniziale che avanzata avviene anche attraverso un supporto tecnico globale garantito dalla partecipazione di un nostro team di assistenza tecnica direttamente sul sito del cliente. La società adotta due differenti approcci per lo sviluppo di nuovi prodotti: • il primo prevede di offrire nuove applicazioni che derivano dallo sviluppo di prodotti già esistenti; • il secondo, invece, prevede lo sviluppo di prodotti totalmente nuovi e soluzioni innovative. Il primo gruppo comprende il nuovo additivo per silice 9202, una soluzione che migliora il processo di vulcanizzazione e rigidità. Ciò comporta l’eliminazione dell’utilizzo dell’ossido di zinco dalla formulazione con un’evidente vantaggio per l’ambiente. Vulcuren è un ulteriore prodotto dell’unità di business Rubber Chemical. Questo reticolante ibrido è utilizzato principalmente come un agente anti-reversione per stabilizzare i legami in caso di elevati livelli di stress termico. Vulcuren può dare un contributo sostanziale per ridurre la resistenza al rotolamento dei pneumati-
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ci per auto. Si tratta di una nuova area di applicazione per questo materiale. Il secondo gruppo comprende prodotti che abbiamo sviluppato con il nome Vulkalink per ottimizzare ulteriormente la resistenza al rotolamento di mescole per battistrada pneumatico. Questi sono additivi nuovi di zecca che migliorano significativamente l’interazione tra polimeri e filler di silice. Il secondo gruppo dei prodotti Vulkalink comprende anche il Vulkalink 1871, un additivo che ha proprietà molto simili sviluppato anch’esso in stretta collaborazione con i nostri clienti. Uno dei maggiori vantaggi di questo prodotto è dato dalla possibilità di ridurre la quantità di filler senza la necessità di cambiare processo produttivo e senza avere un impatto negativo sulla durezza della mescola. La resistenza al rotolamento dei pneumatici per auto può anche essere migliorata in modo significativo grazie alla dose più bassa di silice.
Bladders per pneumatici e agenti di distacco per un mondo in movimento di Anno Borkowsky, Head of Rhein Chemie, società del Gruppo Lanxess
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hein Chemie è una società specialista per tutto ciò che ha a che fare con additivi, sostanze chimiche speciali e servizi per la gomma, lubrificanti e industrie plastiche. La nostra filosofia è che, con l’aiuto dei nostri prodotti e servizi,i nostri clienti possono rendere i loro processi produttivi più efficienti e migliorare la qualità dei loro prodot-
Lanxess Rubber Day
ti. Allo stesso tempo, possono anche migliorare il loro profilo ambientale. Questo vale naturalmente anche per le aree di business su ci stiamo concentrando oggi: bladder per pneumatici ad alte prestazioni e distaccanti. In entrambi i gruppi di prodotti, Rhein Chemie è già una delle aziende leader a livello mondiale. Inoltre, Rhein Chemie è di fatto l’unica azienda al mondo a produrre bladder e allo stesso tempo vendere agenti distaccanti. Ciò significa che i produttori di pneumatici possono ottenere entrambi i prodotti da un unico fornitore. Negli ultimi tre anni, abbiamo costantemente ampliato la nostra gamma di prodotti fornendo, per esempio, una vasta gamma di prodotti chimici legati e predispersi in matrice polimerica, promotori di processo, vulcanizzanti e attivatori di fillers, cere anti-solari e antiozonanti, agenti distaccanti, inchiostri marcatori per battistrada, e, natu-
ralmente, bladder ad alte prestazioni. Rhein Chemie è in continua crescita e quest’anno ha effettuato tre impor tanti acquisizioni. La più recente delle tre è stata l’acquisizione del business degli agenti distaccanti per pneumatici di Wacker Chemie avvenuta nel luglio scorso. La seconda acquisizione, avvenuta nell’aprile di quest’anno, riguarda Vocol e le linee produttive Santoweb di Flexsys, permettendoci, in tal modo, di rafforzare la nostra competenza su acceleranti a base di ditiofosfato e di “pre-dispersed polymer-bound fiber”. Vocol è uno speciale accelerante che genera un reticolo nella gomma estremamente stabile durante la fase di vulcanizzazione. Questa proprietà è particolarmente vantaggiosa per elevati spessori di articoli in gomma come pneumatici in gomma piena o parabordi, perché contrasta la reversione dei reticoli nella gom-
PNEUMATICI VERDI
ma che è tipica dei tempi di vulcanizzazione particolarmente lunghi. L’anno è iniziato, però, con l’acquisizione nel mese di gennaio 2011 della società argentina Darmex, leader nella produzione di bladder e agenti distaccanti. Gli esperti stimano il valore attuale del mercato globale dei bladder a oltre 300 milioni di euro, che rende l’area di business molto interessante per una società specializzata come Rhein Chemie. L’acquisizione di Darmex è per noi il passo giusto al momento giusto. La prospettiva è che la domanda di bladder continui a crescere, e in tal senso, la società è in procinto di espandere la propria produzione in Argentina ancora di più. Prima della fine di questo anno, saranno aggiunte nuove linee di produzione in modo da ottenere una capacità produttiva di bladder aumentata del 40%.
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La gomma incontra la strada secondo un concetto di mobilità sostenibile. Nel ruolo di azienda leader nei prodotti chimici, abbiamo reso possibili gli „pneumatici verdi“, che coniugano alte prestazioni con il risparmio di carburante e protezione dell’ambiente - attraverso l’utilizzo delle nostre gomme sintetiche. Il risultato è un „grip“ ottimale, bassa resistenza al rotolamento, resistenza minima, e soprattutto - significativo risparmio di carburante. In questo modo i moderni pneumatici coniugano il massimo livello di sicurezza, performance e protezione dell’ambiente. Ed ora, facciamoli rotolare.
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Quando qualità e produttività si incontrano di Daniel Oscar Salvà, Doss Visual Solution
Qualità ed eccellenza, produttività e competitività. L’utilizzo della visione artificiale non solo come strumento, ma come opportunità di continuo
RIFLESSIONI
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ualità ed eccellenza, proprio due parole? Come si fa? Se i popoli ci mettono anni per migliorare la qualità (praestantiam qualitatis consegui) … Eccellenza (Excellentia)…? , che sovrasta, ma chi? Ma da cosa? Possiamo dire, fare di meglio, superarci, andare oltre le solite convinzioni e gli obiettivi naturali, fisiologici, tal volta pretesi, imposti. Da cui la competitività e si ritorna alla domanda “competere con chi?” Con noi stessi direbbe il saggio filosofo, ma concretamente?
Il mercato è lo scenario ed in tutto il mondo troviamo i gareggianti. Abbiamo seguito gli americani, icona della rivoluzione industriale, grandi acciaierie, industria automobilistica, consumismo, grandi industrie, ed ora? Questo testo riprende la presentazione di Daniel Salvà alla conferenza tecnica “K2010 e dintorni”, organizzata da Assogomma e L’Industria della Gomma nel febbraio di quest’anno.
miglioramento. La nostra miglior risorsa sono i clienti perché essi hanno in mano il mondo e soddisfare loro significa averlo noi stessi.
È Mr. Marchionne a dettare le nuove Lo sviluppo tecnologico La fiera su cui oggi riflettiamo (K regole? Abbiamo recentemente temuto l’avanzata cinese, «ci mangiano» si 2010), proprio dopo un periodo epodiceva, prezzi irraggiungibili! Si ma la cale di mondiale crisi economica, ci ha qualità? È vero, anche loro si superano dato ancora una volta il senso di tutgiorno dopo giorno ... e meno male! Di- to questo. Il mondo non si è fermato, co io, meno male che loro migliorano si è solo riassestato, direi ordinato, ora la loro qualità di vita, quindi consuma- abbiamo messo tutto quanto fatto neno, quindi pretendono standard di vi- gli ultimi decenni al suo posto; i valota consoni con l’evoluzione del primo ri, l’esperienza, la saggezza delle scelmondo... E sì, meno male! Direi piutto- te ponderate; migliaia di imprenditori, tecnici, scienziati sono stati molto sto: ma che bella opportunità! attivi ed interessati di quanto questa E noi europei? Noi siamo privilegiati! Abbiamo avuto la fortuna di cresce- fiera, come mai prima d’ora, ha messo re nella terra alle origini dello svilup- a disposizione. Il nostro contributo? Semplicemenpo culturale, e sociale. La storia ci insegna, non siamo i più vecchi ma quelli te la tecnologia della visione artificiale che hanno prima di tutti sviluppato la per permettere di mantenere i livelli cultura, l’educazione, il rispetto, la ci- qualitativi dei vostri prodotti all’altezviltà. E con essi il conseguente svilup- za delle richieste, sempre e costantepo industriale necessario per servire e mente. Stiamo vivendo un periodo di vecolmare infinite richieste ed idee che Stiamo vivendo un• periodo Stiamo divivendo veloce un sviluppo periodo elettronico, di veloce che sviluppo puntaelettronico, soprattuttoche al «social punta soprat netwo loce sviluppo elettronico, che punta giorno dopo giorno •migliorano la noe veloce, wireless, facile comandi e veloce, vocali, wireless, iPod, comandi iPhone, iPad vocali,e...iPod, quanteiPad melee soprattutto al “social network” alla co- wow!iPhone, stra qualità di vita. comunicazione facile comunicazione dappertutto, anche voi? dappertutto, . anche voi? . Allora da questo “villaggio del municazione facile e veloce, wireless, mondo” (come recentemente mi dicevano dei clienti cinesi) noi “pochi ma buoni”, come si dice da queste parti, abbiamo la sorte e soprattutto la capacita di poter sviluppare nuove tecnologie, disegnare il futuro, creare le tendenza, colmare le più ardue richieste tecniche che ci vengono proposte come sfide di capacita. E noi europei lo facciamo, noi inventiamo, noi creiamo. Ecco l’eccellenza!
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comandi vocali, iPod, iPhone, iPad e... wow! Quante mele! ne vedo dappertutto, anche voi? Accettiamo lo sviluppo così naturalmente che non ci rendiamo neanche conto di quanto questo sia nel nostro vivere quotidiano, nell’aria che respiriamo, nei geni, si avete capito bene, nei geni. L’altro giorno, tornando da un viaggio, osservo un bambino che con un dito tentava di far scorrere un pannello pubblicitario del tipo zip-roll! Non mi stupisce, anche si mi ha fatto sorridere, la normalità dello sviluppo e la facilità con la quale si presenta. Spesso troviamo clienti intimoriti dalla tecnologia, dalla sua fattibilità, dalla sua facilità, dalla sua filosofia e dal suo costo. È difficile incoraggiarli a guardare oltre, in special modo perché la ritengono una macchina statica e fine a se stessa. Ma se la macchina fosse in grado di interagire con l’uomo? Se la macchina fosse uno strumento e non un ostacolo? E soprattutto: se la macchina pensasse e agisse esattamente come il cliente vuole? Se la macchina fosse in grado di autoapprendere?
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
IN ARRIVO L'ULTIMA NOVITÀ
In occasione di Rubber 2012, che si terrà nel maggio prossimo nel quadro di Plast 2012, Doss Visual Solution presenterà una novità assoluta nel settore della visione artificiale per il controllo qualità di manufatti in gomma e non solo. Il nuovo prodotto denominato è Migl II e presenta caratteristiche peculiari in grado di soddisfare speciali richieste provenienti da clienti che hanno l’esigenza di un controllo di guarnizioni piane lunghe fino a 600 mm e larghe fino a max 200 mm. Effettua il controllo su entrambe le superfici, dimensionale e spessore con laser punto-punto. I pezzi devono essere puliti, liberi da polvere e/o sostanze che
potrebbero alterare il profilo (in caso contrario saranno scartati). L’apprendimento automatico o autoapprendimento (noto in letteratura Tipo di Controllo Stazione 1: come Machine Learning) rappresenta • controllo superficiale dedicato su lato A (prima faccia); una delle aree fondamentali dell’intel• scalfitture; ligenza artificiale e si occupa della re• porosità. alizzazione di sistemi che si basano su Tipo di Controllo Stazione 2: osservazioni o esempi come dati per la • dispositivo di “ribaltamento pezzo”; Accettiamo lo sviluppo così naturalmente, non ci rendiamo neanche conto sintesi di nuova conoscenza (classificadi quanto questo sia nel nostro vivere quotidiano, nell'aria che respiriamo, • controllo superficiale dedicato su lato B (seconda faccia); zioni, generalizzazioni, nei parametrizzageni, … l'altro giorno, tornando da un viaggio, ne osservavo un bambino che • scalfitture; zioni, riformulazioni). con un dito tentava di far scorrere un pannello pubblicitario del tipo zip-roll! * • porosità.
Tipo di Controllo Stazione 3:
Non mi stupisce, pur avendomi fatto sorridere, la normalità •dello quattro dasi“apprendere” con 8 appositi righelli; sviluppodimensioni e la facilita con lalineari quale esso presenta.
• controllo bave esterne/interne; • controllo rotture che modifichino il profilo del pezzo; • controllo appartenenza al lotto; • pezzi rotti.
Opzionale: robot di carico (porta pezzi, telecamera di lettura posizione pezzo), robot di scarico (telecamera di lettura posizione pezzo, robot di presa singola guidato da telecamera).
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Questa la teoria ... ma la pratica? Come diventa pratico l’autoapprendimento? E dove? - Facciamolo diventare una macchina di selezione automatica … - Facciamolo diventare uno strumento di visione per il controllo qualitativo dei prodotti … - Facciamolo diventare un Doss Visual Solution Product… Facciamo che diventi un brand, uno status, una “ filosofia” disponibile a tutti. E per alcuni è già una realtà. Il nostro “autoapprendimento” nella visione artificiale, nel controllo qualitativo dei prodotti, nelle macchine di selezione automatiche è stato da sempre l’obiettivo da raggiungere. Oggi con grande orgoglio possiamo presentare la nostra ultima versione di “autoapprendimento”: un software di visione capace di apprendere man mano che viene utilizzato, dalle vostre richieste, dai vostri parametri di controllo, dai vostri livelli qualitativi, a cui sottoporre i vostri prodotti. È per questo che ogni macchina differisce dalle altre in funzione dalle esperienze vissute e dal livello di selezione che l’operatore impone al-
la stessa, fin dalle prime istruzioni. O v viamente noi, dal nostro “grembo” partoriamo macchine con le ultime versioni dei software acquisito seguendo le richieste dei nostri clienti. Questo fa sì che non siano tutte macchine “speciali” ma bensì uno sviluppo continuo del software e soprattutto dei “tools” applicabili. Giustamente, sono delle «app’s» che completano, irrobustiscono, migliorano i nostri programmi di ispezione visiva. Qui accanto, alcune immagini dei tools applicati a dei pezzi non troppo convenzionali. Questi elementi di software sono oggi nelle nostre librerie standard.
CONCLUSIONI Quindi, il sapere applicare quello di cui oggi si dispone ci può facilitare il raggiungimento dei nostri obiettivi in termini di qualità. Noi vi possiamo aiutare, è solo una questione di … punti di vista. La nostra tecnologia applicata nel controllo dimensionale, controllo qualità, selezione automatica ecc., un mondo pieno di telecamere e sistemi integrati per rendere la vostra vita un pochino più facile.
L'INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Periodico mensile di informazione tecnica ed economica
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Al via l’operazione inverno in sicurezza Assogomma-Gruppo produttori pneumatici e Federpneus, in collaborazione con la Polizia Stradale, aprono la campagna per una mobilità sicura anche nella stagione fredda ricordando che i pneumatici invernali sono la migliore soluzione possibile quando freddo, ghiaccio, pioggia e neve mettono maggiormente a rischio gli automobilisti, e annunciano alcune novità.
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rriva l’inverno e chi si preoccupa della sicurezza sulle strade italiane richiama l’attenzione degli automobilisti su obblighi e avvertenze destinati ad evitare pericoli per le persone e problemi per l’intero sistema della circolazione. È quello che hanno fatto Roberto Sgalla, direttore del Servizio Polizia Stradale e Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, in una conferenza stampa a Milano a metà ottobre. I presupposti sono noti. Il corretto equipaggiamento del veicolo è il primo passo per un viaggio sicuro e il controllo dello stato dei pneumatici e delle loro condizione di pressione ed usura è a questo fine essenziale. Ciò vale in modo particolare nella stagione invernale quando con pioggia o neve il manto stradale può farsi scivoloso e il ruolo dei pneumatici diventa ancora più importante.
Le ordinanze di obbligo Pneumatici invernali dunque. E il nuovo Codice della Strada di poco più di un anno fa ha recepito la centralità di questo prodotto per migliorare la sicurezza stradale prescrivendo che “… i veicoli siano muniti ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio…”. Con questa modifica il legislatore ha recepito il cambiamento tecnologi-
Roberto Sgallo
Fabio Bertolotti
co/produttivo riconoscendo il termine “pneumatici invernali” al posto di “pneumatici da neve” in quanto si tratta di prodotti che offrono migliori prestazioni nella stagione fredda, non solo in caso di neve. Inoltre, la norma introduce una equivalenza tra pneumatici invernali e “catene a bordo”, senza il limite “in caso di neve”. Il cambio di terminologia e l’equivalenza con le “catene a bordo” consentono ai proprietari e/o gestori delle strade di emanare apposite ordi-
nanze prevedendo che tale obbligo sia accompagnato da uno specifico periodo temporale senza più il vincolo della presenza di neve sul manto stradale. Sono state decine e decine le Province, i Comuni e le Autostrade che lo scorso anno hanno imposto con specifiche ordinanze l’obbligo di utilizzare pneumatici invernali o catene. Da qualche mese poi sono stati installati cartelli segnaletici stradali per informare gli automobilisti sugli
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Pneumatici sotto controllo
L’adesivo destinato a informare che la vettura è equipaggiata con quattro pneumatici invernali.
obblighi e i periodi di vigenza riguardanti l’uso di pneumatici invernali e/o catene a bordo.
Il progetto “Io uso pneumatici invernali” Altra novità della stagione 20112012 è il progetto “Io uso pneumatici invernali “ messo a punto dal Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma in collaborazione con il servizio Polizia stradale. Si tratta dell’apposizione sulle vetture dello specifico adesivo di misure contenute (5 cm x 5 cm), che sarà messo gratuitamente in distribuzione dai rivenditori specialisti (gommisti) che montano pneumatici delle marche di tutte le aziende facenti capo al Gruppo che rappresentano circa il 90% del mercato di riferimento. L’adesivo, gratuito e non obbligatorio, potrà essere apposto a montaggio avvenuto solo nel caso in cui la vettura sia munita di 4 pneumatici invernali, in posizione ben visibile su parabrezza o lunotto. Potrà essere applicato non solo nel caso di acquisto di 4 gomme nuove, ma anche per 4 pneumatici invernali già usati purché sia accertata la loro funzionalità ed il loro rispetto delle normative vigenti. Esso riporta il periodo invernale di riferimento 50 |
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I nuovi cartelli segnaletici che indicano agli automobilisti obblighi e periodi di vigenza.
ed andrà rimosso nel caso di ripristino dell’equipaggiamento estivo. Come noto le operazioni di montaggio e smontaggio dei pneumatici devono essere effettuate da specialisti del settore, come previsto dalla apposita legge 122/1992: pertanto sia nel caso di pneumatici nuovi sia nel caso di pneumatici già usati sarà sempre il gommista a dover effettuare l’operazione di apposizione dell’adesivo.
L’evoluzione del mercato Dieci anni fa il mercato dei pneumatici invernali era limitato ad aree montane o comunque a zone abitualmente interessate da forti innevamenti: si trattava di prodotti che andavano a sostituire i pneumatici chiodati di lontana memoria - dice Fabio Bertolotti. Solo nel 2005/2006 le vendite di pneumatici invernali al ricambio si attestavano a circa un milione di pezzi contro un mercato complessivo di oltre 25/26 milioni. In buona sostanza solo 5 anni fa era un mercato di nicchia molto limitata. Negli ultimi due anni, ed in particolare la scorsa stagione, il mercato ha registrato incrementi del tutto significativi fino a raggiungere quota di 6.5/7 milioni di pezzi.
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Le previsioni per il 2011/2012 sono ancora di forte crescita con quantitativi che potrebbero raggiungere i 10 milioni di pezzi. Questa crescita esponenziale e continua del mercato “invernale” si giustifica sulla base della validità tecnica del prodotto, continua Bertolotti. Chi adotta pneumatici invernali percepisce un vantaggio evidente in sicurezza e continua ad utilizzarli trasferendo ad altri un “passaparola” virtuoso sulla validità del prodotto.
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Crescono in agosto export e produzione
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el mese di agosto la produzione industriale italiana è complessivamente aumentata, secondo quanto comunicato dall’Istat, del 4,3% rispetto al mese precedente e dell’1,7% a livello tendenziale (periodo gennaio-agosto 2011 su gennaio-agosto 2010). Il settore della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche ha registrato risultati migliori della media generale dell’industria manifatturiera. La crescita è stata del 5,4% nel mese di agosto rispetto a luglio, del 5,9% in agosto 2011 su agosto 2010 e del 2,2% nei primi otto mesi del 2011 sul corrispondente periodo del 2010. Bene anche le esportazioni. In agosto sono aumentate del 18% rispetto allo stesso mese del 2010 e nel complesso dei primo otto mesi di quest’anno la crescita è stata 14,7%. Le importazioni a loro volta sono aumentate del 27,3% in agosto e del 17,4% nel periodo gennaio-agosto. Il saldo della bilancia commerciale è stato nei primi otto mesi positivo per 3,315 miliardi di euro.
econdo uno studio elaborato dalla Deutsche Bank, il prezzo medio della gomma naturale potrebbe scendere fino a quattro dollari e mezzo. Gli analisti della banca tedesca prevedono che si passi dai 5 dollari/kg del 2011 ai 5,10 dollari/kg del 2012, ai 4,50 dollari/kg del 2013. La produzione intanto cresce. La Association of Natural Rubber Producing Countries, i cui membri producono il 92% dell’offerta mondiale, prevede un aumento del 6,3% nel 2011 e di un altro 6% nel 2012. La crescita della produzione preoccupa il governo della Thailandia , e cioè del maggiore produttore ed esportatore di gomma naturale. All’inizio di ottobre il presidente dei coltivatori thailandesi ha detto alla Reuters che
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Domanda di TPE in crescita fino al 2015
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ei prossimi quattro anni la domanda mondiale di elastomeri termoplastici aumenterà al tasso del 6,3% all’anno. Lo dichiara uno studio elaborato da Freedonia, una società di ricerche di mercato di Cleveland, Ohio, basando le proprie previsioni sulla ripresa del mercato auto negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale, oltre che su un consistente sviluppo delle applicazioni di TPE nei paesi emergenti. Lo studio prende in considerazione i 4,1 milioni di tonnellate di prodotti termoplastici analizzandoli per tipi, per settori di utilizzo, per paese. Ulteriori dettagli sulla pubblicazione (“World Thermoplastic Elastomers –TPEs to 2015”) su www.freedoniagroup.com.
Pirelli investe in Argentina per gli autocarri
Previsto in diminuzione il prezzo della gomma naturale
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le autorità del paese stanno studiando misure per evitare una “ulteriore caduta dei prezzi”. Sempre secondo questa fonte il prezzo della SRS di riferimento è passato da 6,4 dollari/kg del febbraio di quest’anno a 4,1 dollari il 4 ottobre.
I
nizieranno il prossimo anno i lavori per la costruzione di uno stabilimento Pirelli in Argentina destinato alla produzione di pneumatici per autocarro. In una prima fase la capacità produttiva sarà di 700 mila pneumatici all’anno che verranno raddoppiati a partire dal 2014. L’investimento è previsto in 300 milioni di euro nella prima fase e di altri 200 mila nella seconda.
Nuovo impianto Continental in India nel 2013
C
ontinental ha presentato i suoi programmi di espansione in India. Dopo la recente acquisizione di Modi Tyres Company Ltd. (si veda a pagina 61 del numero precedente), Conti-
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nental India Ltd, che già quest’anno incrementerà di più di 500.000 pezzi la produzione di pneumatici per autocarri e autobus nell’impianto di Modipumam, ha annunciato nuovi investimenti in forza dei quali la capacità di questo impianto arriverà entro il 2013 a un milione di pezzi all’anno. Inoltre, investirà più di 50 milioni di euro nella realizzazione di un nuovo impianto per la produzione di pneumatici per autovetture e veicoli commerciali previsto in marcia nella seconda metà del 2013. La decisione della casa tedesca è motivata dalla forte crescita della domanda in India di veicoli con pneumatici Premium.
Pubblicate dall’IISRP le statistiche mondiali
L’
International Institute of Synthetic Rubber Producers ha pubblicato l’edizione 2011 del suo Worldwide Rubber Statistics, che esce ormai da oltre 30 anni. Il volume, di 90 pagine, fornisce una analisi dettagliata delle capacità produttive esistenti di gomma sintetica per tipo di elastomero, distribuzione geografica, titolarità degli impianti. E inoltre le espansioni annunciate o programmate. Le previsioni di produzione e consumo di elastomeri sintetici sono state elaborate congiuntamente da IISRP e IRSG. La pubblicazione può essere ordinata su www.iisrp.com.
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Problemi di redditività per il polo varesino
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Numero di società per classe di ammontare dei ricavi attesi per il 2011
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Fonte: Elaborazione Centrobanca
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Business Intelligence
Flessibile
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uest’anno il fatturato aggregato del settore gomma e plastica della provincia di Varese dovrebbe raggiungere circa 1,7 miliardi di euro. Tornerebbe in pratica al livello del 2008 recuperando la pesante caduta registrata nel 2009. Questa la valutazione contenuta in una interessante ricerca, realizzata su un campione di 55 aziende dalla unità di business intelligence di Centrobanca, la Corporate e Investment Bank del Gruppo Ubi. Molto interessante, perché non si limita a fotografare la situazione attuale, ma guarda anche al futuro e agli strumenti cui le aziende dovrebbero affidarsi per garantire il loro sviluppo. Per quanto riguarda i prossimi anni, il fatturato si prevede in crescita a 1,740 miliardi nel 2012 e a 1,776 miliardi nel 2013. Una crescita molto bassa, osserva la ricerca, a causa della limitata espansione economica sia a livello nazionale che europeo. In termini di redditività il 2010 è stato un anno favorevole in quanto per buona parte del periodo la ripresa dei volumi venduti è stata accompagnata da un incremento moderato nel costo delle materie prime. Nel 2011 la situazione si è rovesciata: materie prime e risorse energetiche hanno
Frequenza
l 2011 potrebbe essere, per i costruttori di macchine per plastica e gomma, l’anno del ritorno al livello precedente la crisi. Lo ha rilevato l’associazione di categoria Euromap in occasione dell’assemblea annuale che si è svolta a Monaco di Baviera a metà ottobre. La previsione è infatti che il valore della produzione possa raggiungere gli 11 miliardi di euro. Il trend positivo si ritiene possa continuare nel 2012. Anche perché, come ha fatto rilevare il vice-presidente Luciano Anceschi, gioca a favore di un incremento della domanda la tendenza ormai mondiale al risparmio energetico e allo sviluppo sostenibile.
Variaizone annua
I
Valore in migliaia di €
Previsioni ottimistiche per i costruttori europei
teso calo degli input produttivi; tuttavia la redditività operativa delle aziende del comparto, al netto della fiscalità, si mantiene molto modesta. Venendo al quadro delle misure che potrebbero accrescere i margini operativi, la ricerca distingue tra risposte soft e ri2.000.000 10,0% sposte hard. 1.800.000 5,0% Tra le prime rientrano l’internazionaliz1.600.000 1.400.000 zazione, l’innovazione (con la creazione 0,0% 1.200.000 di prodotti a maggior valore aggiunto), 1.000.000 -5,0% le reti di impresa (con la conseguente 800.000 -10,0% condivisione di economie di scala). Tut600.000 400.000 te risposte giuste, ma tutto sommato -15,0% 200.000 deboli e poco incisive. 0 -20,0% 2006 2007 2008 2009 2010F 2011F 2012F 2013F Ben altro peso potrebbe avere la risposta ‘dura’ e cioè quella del cambiamento strutturale del comparto, attraverso Nella composizione del campione la classe di fatturato più frequente è quella per valori inferiori ai 10 milioni di euro. Le altre classi sono abbastanza equamente rappresentate. la via delle fusioni e delle acquisizioni. segnato un forte aumento che dovrebIn questo modo si eliminerebbe la cabe causare una significativa flessione pacità in eccesso, si ridurrebbe la comdella redditività operativa. È vero che petizione, si potrebbero concentrare nei prossimi due anni dovrebbe manile risorse sui prodotti e sui mercati più festarsi un nuovo recupero, grazie all’atpromettenti. L’andamento storico e previsionale del fatturato Settore gomma e plastica - aggregato della gomma/plastica Ricavi: andamento storico e previsionale nella provincia di Varese
Pompe a ingranaggi Maag per applicazioni di estrusione I costi di gestione e per la pulizia vengono ridotti al minimo grazie alla sostituzione semplice e veloce del pacco cuscinetti dell‘albero nelle pompe a ingranaggi Maag. Insieme alle svariate geometrie degli ingranaggi, la struttura modulare favorisce l‘adattamento all‘applicazione specifica del cliente. Le pompe a ingranaggi Maag lavorano con prodotti elastomerici ad elevata viscosità fino a 100ML e 1500 kg/h.
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Gli effetti finali sarebbero quelli di accrescere la redditività operativa, di disporre di maggiori risorse per l’innovazione e lo sviluppo, di avere maggiori risorse per l’internazionalizzazione.
Autosufficienza
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iberarsi dai vincoli di dipendenza dai fornitori di materie prime è il
sogno di ogni trasformatore. Un ulteriore passo in questa direzione lo ha fatto Top Glove Corp. considerato il maggior produttore malaysiano e mondiale di guanti di gomma (con una produzione di 35,25 miliardi di pezzi all’anno e 10.900 dipendenti). Ha infatti annunciato che intende acquistare terreni in Cambogia, Malaysia e Indonesia per realizzare pian-
tagioni destinate a soddisfare le sue necessità in materia di lattice di gomma naturale. La società ha dichiarato che la domanda di guanti resterà elevata a lungo termine ma che negli ultimi mesi i profitti sono in flessione per effetto congiunto dell’aumento del prezzo del lattice e della debolezza del dollaro.
Imprese • finanza
Wacker consolida la presenza in Turchia
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acker Chemie ha annunciato di aver rafforzato la sua presenza sul mercato turco attraverso l’alleanza con Solpro Ltd. In base a un accordo entrato in vigore a metà settembre, la Solpro, oltre ad agire come distributore dei siliconi vulcanizzabili ad alta temperatura (HTV) e a temperatura ambiente (RTV), provvederà anche al compoundig per i consumatori turchi. Le mescole, destinate al mercato automotive, dell’elettronica, delle costruzioni, dei cavi e delle applicazioni casalinghe, saranno vendute con il marchio di proprietà della Wacker Sep. 21, 2011 Release No. 44 Page 4 of 6 “Based onPress Elastosil”.
de appunto un equipaggiamento con le Mythos Mode arancio. Per la versione invernale l’auto verrà equipaggiata con Marangoni Meteo HP. Per entrambe è previsto un abbinamento dei cerchi.
Dow punta sugli elastomeri speciali
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Lanxess investe in Olanda e Brasile
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on un investimento di 12 milioni di euro, Lanxess convertirà il 50% dell’impianto di EPDM di Geleen, in Olanda, alla tecnologia Keltan ACE. La conversione riguarda la maggiore delle tre linee produttive esistenti che conta per la metà della capacità produttiva totale (160 mila tonnellate) di Geleen. Sempre qui sono iniziati lavori per la costruzione del nuovo quartier generale delle gomme EPDM la cui inaugurazione è prevista per il 2013. Altri 30 milioni di euro saranno investiti dalla multinazionale tedesca in Brasile. A parte l’impianto di etilene da fonti rinnovabili di Triunfo, di cui parliamo ampiaELASTOSIL® silicone rubber in is altra parte della rivista, si tratta mente one of WACKER’s best er la Honda “Intersection CR-Z”, una costruzione di due nuovi impianti established brands.della It covers a range of high-quality silicone coupé ideata dall’edizionewide francese nel sito di Porto Feliz. Il primo riguarda products with extremely diverse di Intersection Magazine, Marangoni plastiche high-tech Durethan e Pocan properties.ha They areleideal for applications in a wide range of tonnellate annue a partire dalla realizzato Mythos Mode, un pneumati(20 mila different industries. Silicones are co da 17” di colore arancio basato sul inmetà del 2013). used, for example, showerheads (see above),Ilsecondo tubing or pneumatico Marangoni Mythos. produrrà additivi predispersi gaskets (left). In the production of Due le versioni. La prima, estiva, preve-the crosslinker, per gomma Rhenogran e bladders Rhecompounds,
Marangoni per un progetto di design autovettura
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pigment and other additives are mixed into the rubber base. Photos: Wacker Chemie AG
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noshape. Sarà gestito dalla sussidiaria Rhein Chemie e produrrà, a partire dal quarto trimestre del 2012, 20 mila tonnellate all’anno di chemical e 170 mila bladders. Nel 2010 le vendite mondiali di Rhein Chemie sono ammontate a 283 milioni di euro, il 40% in più rispetto al 2009. Nella prima metà di quest’anno la crescita è stata del 19% nei confronti del primo semestre dell’anno precedente. Per Lanxess il Brasile rappresenta un mercato di oltre 700 milioni di euro, vale a dire il 10% delle vendite complessive.
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perativo dall’inizio di giugno, l’impianto thailandese della Dow Chemical Company è entrato a pieno regime in settembre. Sorge nella provincia di Rayong e produce elastomeri poliolefinici della linea Engage e elastomeri poliolefinici della linea Affinity. Lo stabilimento è frutto della collaborazione tra Dow e SCG, uno dei maggiori gruppi industriali asiatici operante nei settori della chimiva, della carta e dei materiali da costruzione. Dow ha anche annunciato di avere dato il via a uno studio di fattibilità di un nuovo impianto per la produzione di EPDM, venduto con il marchio Nordel IP Hydrocarbon Rubber, utilizzando tecnologie proprietarie. Scopo dello studio è di individuare potenziali partner e la localizzazione migliore.
Due joint venture cino-russe nelle nitriliche
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urante il viaggio in Cina del premier russo Putin all’inizio di ottobre è
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stato firmato a Beijing un protocollo di intesa tra la China Petroleum and Chemical Corporation (Sinopec Corp.) e la holding petrochimica russa Sibur. L’intesa prevede la creazione di due distinte joint venture per la produzione di NBR a Krasnoyarsk in Russia e a Shanghai in Cina. È prevista anche una collaborazione nel campo dell’IR ed in altri settori, compreso il rifornimento di materie pri-
me sia convenzionali che non. Sibur fornirà la tecnologia di polimerizzazione e di produzione. L’attuale impianto produttivo di Krasnoyarsk sarà portato alla capacità di 56 mila tonnellate anno e il nuovo impianto di Shanghai avrà una capacità di circa 50 mila tonnellate. Sinopec è una società petrolchimica (maggior azionista lo Stato cinese) al
secondo posto al mondo per capacità di raffinazione e al quarto per la produzione di etilene. Ha ricavi per 273 miliardi di dollari e impiega 678 mila persone. Sibur è il maggior complesso petrolchimico della Russia e dell’intera Europa orientale. Nel 2010 ha realizzato ricavi per 7,5 miliardi di dollari. L’azionariato è privato.
materie prime • macchine • prodotti
Un accordo Amyris/ Michelin per il bio-isoprene
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l produttore californiano di chimica verde da fonti rinnovabili Amyris e la Michelin hanno siglato un accordo di partnership per lo sviluppo e la commercializzazione di bio-isoprene ottenuto da risorse rinnovabili, con marchio No Compromise. Saranno stanziati ingenti finanziamenti da entrambi i partner per le attività di ricerca basate sulla tecnologia Amyris. La società americana prevede di iniziare la commercializzazione del bio-isoprene a partire dal 2015 per applicazioni non solo nei pneumatici, ma anche in altri prodotti industriali, quali adesivi, sigillanti e coatings. Nell'ambito dell'accordo, Michelin si è impegnata ad acquistare parte della produzione su base decennale, ma Amyris sarà libera di proporre sul mercato il bio-isoprene. “Questa partnership permetterà a Michelin di continuare la decennale tradizione di innovazione nel campo dei pneumatici, e di espandere la piattaforma industriale delle biotecnologie Amyris in altri settori” ha commentato John Melo, Amministratore Delegato di Amyris. “La domanda crescente di isoprene, unita alla possibilità di renderne la produzione eco-sostenibile, generano una grande opportunità di mercato per Amyris, riducendone al tempo stesso la volatilità di prezzo”. La tecnologia No Compromise permette di trasformare molti zuccheri vegetali in isoprene, monomero di sintesi di gomme sintetiche quali il poli-isoprene. Quello di Amyris non è l’unico progetto in corso da parte della cosiddetta “chimica verde” nell’ambito della produzio-
ne di pneumatici: un’altra azienda californiana, la Genencor di Palo Alto, in collaborazione con l’americana Goodyear, prevede di immettere sul mercato isoprene da fonti rinnovabili a partire dal prossimo anno.
Efficienza energetica di Boy a Fakuma
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el settore dell’iniezione, Dr. Boy GmbH ha puntato l’attenzione,
durante la manifestazione espositiva di Friedrichshafen, sulla sua serie E di macchine tutte equipaggiate con servo motori ad alta efficienza. In particolare, una Boy 90E ha mostrato un’applicazione a due componenti per occhiali di sicurezza; con la stessa macchina è stata prodotta sia la montatura che le lenti con un polipropilene super trasparente; una unità di iniezione satellite stampava le bacchette con PP colorato. Una Boy 55E per stampaggio veloce ha
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prodotto una coppetta in 5 secondi con uno stampo a 2 cavità. Essendo equipaggiata con un servo motore e un servo motore elettrico sulla vite, permette movimenti simultanei sia della plastificazione che dell’apertura ed estrazione del pezzo stampato. Ancora: la produzione di cavatappi era in dimostrazione su una Boy 35E VV con un’automazione integrata sulla macchina; l’inserto in metallo era manipolato da un robot a 6 assi, sovrastampato con ABS; l’articolo era poi tampografato. Nel 2008 la Boy è stata il primo costruttore europeo a introdurre il servo motore sulla pompa, un’innovazione senza precedenti per quanto riguarda l’efficienza energetica, dinamica, velocità e silenziosità. I visitatori di Fakuma hanno potuto visionare anche il sistema di controllo Procan Alpha. Il sistema touch screen, a misura dell’operatore, incontra i più elevati standard per semplicità, velocità e precisione. Introdotto nel 2007, questo controllo ha avuto molto successo ed è ora l’equipaggiamento standard su tutte le macchine ad iniezione Boy.
bot lineari Viper in versione integrata equipaggiano una buona parte delle macchine a iniezione che lasciano gli stabilimenti Engel. Ma vengono spesso forniti in versione “stand alone” per sostituire i vecchi robot della casa austriaca o per essere montati su presse a iniezione di altri produttori. Questi robot sono caratterizzati principalmente da capacità di carico elevata, eccellente precisione di posizionamento e movimenti rapidi. Tre funzioni software rendono possibile tali caratteristiche: il controllo di vibrazione elimina le oscillazioni trasmesse dalla struttura e garantisce una maggiore precisione in termini di percorso e posizionamento, riducendo nel contempo i tempi di ciclo; la funzione di rilevamento della massa quantifica il peso nella pinza e regola la velocità dei movimenti dell’asse in base al carico sulla pinza: ciò consente di prolungare in modo significativo la durata utile della meccanica del robot, migliorando così la produttività dell’impianto. Infine il controllo dell’efficienza permette di ridurre al minimo i tempi di attesa del robot, consentendo di modificare il movimento all’esterno della pressa a inie-
zione in modo tale da adeguarsi automaticamente ai tempi di ciclo dell’impianto di produzione. Attualmente i robot Viper sono disponibili in cinque versioni di dimensioni diverse con capacità di carico nominale compresa tra 6 e 60 kg. Ma è pronta la versione da 90 kg che va a completare la fascia alta della gamma. L’integrazione completa dei robot antropomorfi con l’unità di controllo CC 200 delle macchine a iniezione Engel costituisce un ulteriore elemento positivo. Dal momento che le macchine a iniezione e i robot antropomorfi provengono un’unica fonte di fornitura, al cliente viene garantita la completa integrazione dei due sistemi di controllo senza la necessità di ricorrere all’interfaccia Euromap 67.
CONVEGNI • fiere • eventi
Gomma e plastica in Spagna in novembre
C Robot Engel di nuova generazione
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metà settembre Engel Automation ha festeggiato i venticinque anni di attività con una open house presso il nuovo stabilimento di Dietach, in Austria, dove vengono prodotti robot di ultima generazione Viper. L’offerta del costruttore comprende robot ad assi lineari della nuova serie Viper – con una vasta gamma di accessori e periferiche a catalogo - ed anche isole di produzione automatizzate complesse, personalizzate, basate su robot antropomorfi forniti dai maggiori produttori europei e mondiali. I ro56 |
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ome abbiamo già annunciato, dal 14 al 18 novembre si terrà presso la fiera di Barcellona Equiplast, Salone Internazionale della Plastica e della Gomma. Svolgendosi in concomitanza con Expoquimia (Salone internazionale della Chimica) ed Eurosurfas (Salone internazionale del Trattamento Superfici), la manifestazione farà di Barcellona un punto di riferimento nel Mediterraneo per la chimica applicata. Equiplast sarà un evento dedicato a tutti i settori di applicazione: dalle materie prime ai nuovi macchinari, dai prodotti semilavorati e finiti ai servizi. Inoltre, sarà il salone di riferimento per il congresso Eurotec sui trattamenti plastici, organizzato dall’Associazione Ingegneri Plastici (SPE); anche AIMPLAS,
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Centro per l’innovazione e la tecnologia, terrà seminari con l’obiettivo di proporre nuove opportunità d’affari nel settore. Infine, Fira Barcelona organizzerà una “piattaforma match making” attraverso la quale aziende espositrici, visitatori e buyer internazionali si potranno mettere in contatto e organizzare appuntamenti. Per visitare gratuitamente Equiplast basta registrarsi su www.equiplast.com inserendo il codice “BNTTENA5“ o, in alternativa, scaricare tutte le indicazioni su http://www.expoconsulting.it/registrazione/. La delegazione italiana di Fira Barcelona è Expo Consulting (www.expoconsulting.it – tel. 051-6493189).
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