APPARECCHI DA LABORATORIO ISO TC 45
CONTROLLO DIMENSIONALE
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
DICEMBRE 2011 - NUMERO 10
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
INDICE DELL’ANNATA 2011
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Sotto ad ogni mescola PMG c’è un grande know-how.
Le Risposte Alle Vostre Domande Da oltre 30 anni PMG è leader nella produzione di mescole in elastomeri speciali ad elevata tecnologia. In continua evoluzione, offre soluzioni su misura altamente qualificate specialistiche. Da oltre 30 anni PMG è leader nella produzione di e mescole in elastomeri speciali ad elevata tecnologia. In continua evoluzione, offre soluzioni su misura altamente qualificate e specialistiche. PMG è in costante espansione sul mercato Europeo, in particolare grazie al nuovo sito produttivo in Romania che le permette di essere sempre più vicina alle esigenze dei propri Clienti.
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SOMMARIO | ANNO 55 - 594 • dicEMbre - N. 10 5
ELASTICA: SOMMARIO
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L’intervista del mese
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Giunta alla 41a edizione la manifestazione che si è svolta a Milano in ottobre ha offerto una ampia vetrina di prodotti, tecnologie, processi e strumentazioni per l’analisi chimica
ISO TC 45: UN EVENTO STRATEGICO PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
Il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti, illustra l’importanza che avrà il meeting dell’ISO TC 45, il comitato tecnico gomma dell’International Organization for Standardization, in programma a Riccione dal 15 al 19 ottobre del prossimo anno.
RICH MACH: NEL NOME DELLA CHIMICA UN’EDIZIONE DI SUCCESSO
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LE PROPOSTE PIÙ RECENTI PER IL LABORATORIO DELLA GOMMA
Completiamo con una serie di “finestre” il quadro delle strumentazioni specifiche per la produzione e la ricerca e sviluppo nel campo della gomma
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FORZA E CONSISTENZA AI BUSINESS LOCALI: UN OBIETTIVO DI MARKETING DI PRIMARIA IMPORTANZA
Un produttore coreano che ha deciso di estendere anche in Europa il suo raggio d’azione ha aperto una sede commerciale in Francia
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ALTA PRECISIONE E AFFIDABILITÀ NELLA PRODUZIONE DEGLI O-RING
Le guarnizioni svolgono un ruolo determinante nella tenuta rispetto a gas e liquidi; hanno quindi bisogno di macchine, in particolare ad iniezione, che assicurino precisione e affidabilità nel tempo
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UNA REALTÀ ITALIANA IN CONTINUO SVILUPPO
Una azienda bergamasca, che opera nel campo del controllo dimensionale e dei difetti superficiali, fornisce un buon esempio di PMI che ha impostato una filosofia vincente di alta competitività
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TACCUINO
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Brusca frenata della produzione. Rallentano gli scambi esteri Ancora molti i pneumatici non conformi importati È realistico un risparmio di energia del 20% Al via il primo impianto di Oxea in Cina Bridgestone Americas aumenta la capacità produttiva
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma
• • • • • • • • • • • • • •
Joint venture per il butadiene da rinnovabili Joint Labs tra Pirelli e Politecnico di Milano Iniziative Wacker in Russia e Cina Italmatic acquisisce MGT Tyre Vendite e margini in crescita per Solvay Ottimo trimestre per Trelleborg Un materiale gomma/polimero per sigillature difficicili Un lubrificante che assicura silenziosità Estrusione a basso consumo Scaldare gli stampi con il sole Novità nella post-vulcanizzazione delle gomme siliconiche Fotografia di molecole complesse Engel a quota mille con le macchine EcoDrive Italiani a Cleveland
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità
56 CALENDARIO Fiere, congressi, eventi in programma per i prossimi mesi
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INDICE DELL’ANNATA 2011
Tutto quanto è stato pubblicato dalla rivista nel corso dell’anno: articoli, autori, aziende e istituzioni
BLUE STAR SILICONES
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DGTS
30
DOSS
55 I COP.
IMCD
30
INTERSEALS
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LANXESS
22
LTE
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PARKER ITR
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PLAST 2012
20
PMG RUBBER 2012
Segreteria di redazione Hilenia Principe gomma@edifis.it Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it
GLI inserzionisti
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Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it
II COP. 35
S.IN.TA
1
SASPOL
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STATE OF ART TECHNOLOGIES
19
THERMO SCIENTIFIC
IV COP.
TSF
III COP.
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dicembre 2011
elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica..........................................................................................................................................6 - 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8 Una nuova HNBR a viscosità ultra bassa
100 anni di silice piogenica
Aspetti qualitativi ed economici delle gomme siliconiche
Effetto del rivestimento superficiale del carbonato di calcio precipitato
Sviluppo di compositi epossidici/fibre di carbonio resistenti alla fiamma
Influenza di impurezze sull’invecchiamento con i carbonati di calcio
Uso di nano compositi bentonite-resolo in mescole di SBR
Con ACC si vulcanizza più velocemente
Contenuto di carbossili su micro polveri di PTFE irraggiato CMPS migliora l’efficienza di carburanti, sicurezza e ambiente
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con il patrocinio del C.N.R.
Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I servizi
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I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
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Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.
Via Privata Cadore,13 - 20098 San Giuliano Milanese (MI) - Tel. 0298804.43 - Fax 029880975 - info@cerisie.it www.cerisie.it
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elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera materie prime UNA NUOVA HNBR A VISCOSITÀ ULTRA BASSA K. Kulbaba, M. Soddemann, J. Müller, C. Wrana – (kewin. kulbaba@lanxess.com); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/0629-32- 2011. Rif. E2959.
L
a Lanxess aveva già messo a punto la produzione di diversi tipi di HNBR a bassa viscosità, ad esempio Therban AT 3404 con viscosità Mooney 39 ML a 100°C (vedi codice Elastica E2212 recensito da KGK 58/3-109-2005 riportato in I. G. 532 dell’Ottobre 2005). Il mercato era soddisfatto, perché le HNBR di tale concezione presentavano proprietà sufficienti per ottenere articoli con proprietà finali equivalenti a quelle delle mescole ottenute con i Therban della serie corrente, con il vantaggio di poter usufruire di minore viscosità sui crudi, in modo da poter permettere favorire lo stampaggio a iniezione secondo le richieste del momento. Più recentemente la Lanxess aveva messo a punto termini con viscosità Mooney ML 6 (Therban 3401), per cui gli utilizzatori erano ancor più soddisfatti. In seguito, secondo nuovi concetti richiesti per lo sviluppo dello stampaggio
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a iniezione in tempi moderni in cui si deve rispondere alla introduzione del LIM (Liquid Injection Molding), occorre disporre di mescole con gradienti di scorrimento ancora più bassi da 100 a 1000 s-1 con viscosità al di sotto di 1000 Pa.s Per tale ragione viene oggi introdotto un nuovo ULV HNBR (Ultra Low Viscosity HNBR) di nome Therban AT 3400 VP con viscosità ultrabassa da 400 a 150 Pa.s, con un contenuto di ACN originale di 34% e con un contenuto di insaturazioni di meno di 0,9%. Il nuovo esemplare di Therban è quindi destinato alla produzione di articoli LIMG (Liquid Injection Molding Goods). La determinazione della dipendenza della viscosità dal gradiente di scorrimento e dalla temperatura viene eseguita con Rheometer MCR 301 (Anton Paar) con geometria piatto/piatto e con piatto di 25 mm. La simulazione dello stampaggio a iniezione viene eseguita con Rheovulkameter Göttfert con volume di iniezione di 3,1 cm3, con pressione di iniezione di 50 e di 97 bar, con tempo di iniezione di 0,4 secondi. La vulcanizzazione viene eseguita a 190°C per 5 minuti. I dettagli dell’andamento della viscosità del Therban AT 3400 VP in confronto con quelli degli altri tipi di Therban AT sono riassunti in un grafico in scala logaritmica, nel quale, per mescole contenenti diversi tipi di nero di carbonio, viene riportato l’andamento del logaritmo del modulo elastico complesso a torsione G* in funzione del logaritmo della frequenza. Nelle mescole contenenti nero di carbonio N990 la viscosità non dipende dal gradiente di scorrimento, mentre in presenza di neri di carbonio più rinforzanti G* rivela forti differenze soprattutto alle frequenze più basse. Il significato dei valori presentati è che da 100 Hz ad almeno 1000 Hz il Therban AT 3400 VP crudo ha un modulo G* molto basso. Nei riguardi del gradiente di scorrimento, sia a basso valore di questo (1 s-1) sia ad alto valore (1000 s-1) il Therban AT 3400 VP presenta viscosità favorevolmente bassa nelle condizioni di stampaggio a iniezione. Viene riportata una osservazione impor-
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA | dicembre 2011
tante: la presenza di Therban AT 3400 VP richiede maggiore quantità di vulcanizzante per il maggiore numero di code di catene presenti. La presenza di Therban AT 3400 VP conferma la diminuzione di viscosità Mooney con ripercussioni favorevoli sulla lavorabilità, sulle proprietà del flusso di iniezione con più veloci tempi di iniezione, migliore riempimento degli stampi e anche più bassi valori di isteresi. Va tenuto conto che il Therban AT 3400 VP tende a dar luogo ad allungamento a rottura più basso. (L’articolo è in lingua inglese)
prodotti e processi ASPETTI QUALITATIVI ED ECONOMICI DELLE GOMME SILICONICHE W. Trost (wtrost@uth-gmbh.de); Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/06-374-375- 2011. Rif. E2960.
L
e gomme siliconiche sono destinate alla produzione di articoli speciali, per cui le caratteristiche dell’elastomero devono essere uguali in tutta la massa, in modo che si possano evitare disuniformità di ogni tipo. Il mezzo più diffuso per ottenere ciò è quello di impiegare estrusori dotati di pompa ad ingranaggi. La pompa ad ingranaggi realizza un processo nel quale il materiale da estrudere subisce una compressione nella direzione dell’estrusore a partire dalla zona di alimentazione. Il materiale viene forzato attraverso i vuoti nel senso degli ingranaggi che ruotano in contrapposizione. Con ciò il materiale viene sollecitato con pressione fino a 500 bar e viene pertanto sottoposto a un forte lavoro di “strain”, che ha per risultato una compattazione e una omogeneizzazione caratteristica nel processo. Il successo di tale metodologia consiste nel fatto che il materiale acquisisce una forte capacità di adattamento alle condizioni di estrusione e di “straining” diventando lavorabile in qualunque forma fisica (strisce, foglie, granulato, blocchi). Ciò
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
si ripercuote in un altro vantaggio, che si possono usare vari dispositivi di alimentazione e anche vari tipi di teste di estrusione dotate di pompa a ingranaggi, cioè che si possono usare diversi sistemi di estrusione combinati tra di loro. Nel caso delle gomme siliconiche, per i dispositivi di alimentazione si possono impiegare sia estrusori monovite, che estrusori conici bivite. In tipici processi gli ingranaggi sono disposti come coppie di ingranaggi rotanti sostenute da cuscinetti lubrificati, che permettono l’impiego fino alla pressione di 500 bar, consentendo però una pulizia veloce dell’estrusore. Gli estrusori sono previsti con una produttività da 10 kg/h a 6000 kg/h. Gli estrusori a ingranaggi sono caratterizzati nel modo seguente: la temperatura rimane indipendente dalla contropressione e rimane costante; la resa volumetrica è indipendente dalla contropressione; la pressione traente ottenibile è elevata; il trattamento del materiale avviene a una temperatura da considerarsi bassa; la forza di movimentazione dei rotori agisce sia per la plastificazione che per il mantenimento della pressione; il fabbisogno energetico è basso; il design è compatto. Nell’articolo sono riportate fotografie delle dentature dei rotori e fotografie dei pacchetti di filtri attraverso i quali la mescola viene condotta. Nel testo dell’articolo compare anche un grafico nel quale è riportata la portata (kg/h) di uno “strainer” della tipologia descritta (estrusore con funzione di plastificatore), la temperatura (°C), l’energia specifica (Wh/kg), registrate per la plastificazione di una mescola di NBR di 70 ShA con filtratura a 0,122 mm attraverso un filtro a 120 mesh (2100 maglie/cm2). Dal grafico appare che all’aumentare del numero di giri dei rotori la portata aumenta, mentre la temperatura e l’energia specifica impiegata diminuiscono.
materie prime SVILUPPO DI COMPOSITI EPOSSIDICI/FIBRE DI CARBONIO RESISTENTI ALLA FIAMMA A. Toldy, B. Szolnoki. A. Czeller; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/06-354-356- 2011. Rif. E2961.
L’
articolo tratta compositi di resina epossidica resistenti alla fiamma per
l’industria aeronautica. Esso ha interesse anche per l’industria della gomma sia per i materiali impiegati per la resistenza alla fiamma, che per le prove di caratterizzazione citate. Il lavoro proviene dalla “Lehrstuhl für organische Chemie” della Università di Budapest. Le resine epossidiche sono materiali organici che vengono impiegati in compositi caratterizzati da elevata rigidità usati nella industria elettrica, nell’industria aeronautica, nell’industria per gli articoli per il consumo (strumenti musicali, articoli sportivi, canne da pesca). Sono riportate le formule chimiche di componenti epossidici, di indurenti e anche di prodotti antifiamma: Eporezit AH 16 (pentaeritrite tetraglicidiletere – produttore P+M Polimer KFT), Indurente Eporezit T58 (3,3’-dimetil-4,4’diammino-dicicloesilmetano – produttore P+M Polimer Kft), Componente epossidico DER 330 (diglicidiletere-bisfenolo A – [DGBA] – produttore Dow Chemical), Indurente TEH 24 – trietilen-tetrammina [TETA], Ritardante antifiamma e indurente TEDAP. Il TEDAP è fondamentalmente un derivato fosfoammonico: O=P-(NH-CH2-CH2-NH2)3 prodotto dalla Lehrstuhl für Organische Chemie und Technologie der Technischen Universität Budapest. Esistono comunque diverse varianti di TEDAP compreso un TEDAP7 di recente introduzione. Concetto fondamentale nello sviluppo degli antifiamma di cui al presente articolo è quello di realizzare antifiamma orien-
tati all’impiego nell’industria aeronautica. I migliori risultati sono ottenuti con provini di materiale alifatico non rinforzato, con i quali sono stati raggiunti valori di indice di ossigeno da 21 a 33. Secondo la metodologia UL-94, LOI e Cone Calorimeter con l’uso del TEDAP sono stati raggiunti ottimi risultati, anche qualificati come V0. Dal punto di vista della ritenzione delle proprietà meccaniche i migliori risultati sono ottenuti impiegando compositi con fibre di carbonio contenenti componenti e indurenti di tipo aromatico, rispettivamente come DER 330 e DEH 24. Le prove eseguite su materiali compositi di impiego aeronautico hanno rivelato che la presenza di fibre di carbonio gioca infatti un ruolo favorevole con un aumento dell’indice di ossigeno da 33 a 37. Viene infine realizzato che gli antifiamma nominati nel presente articolo sono accettabili dal punto di vista ambientale come le strutture di vetro. L’articolo è molto interessante e di significato particolarmente attuale. Esso è orientato al settore dei plastici, ma probabilmente può essere interessante sperimentare anche in campo elastomerico gli antifiamma fosfoammonici qui citati, se non altro per accertare eventuali vantaggi rispetto ai prodotti fosfatici di attuale impiego.
materie prime USO DI NANOCOMPOSITI BENTONITE-RESOLO IN MESCOLE DI SBR Sagata Chadraborty, Saikar Dasgupta, Rabindra Mukhopadhyai, Samar Bandyopadhyai, Mangala Jashi, Suresh C. Ameta (India); Rubber World; 242/5-28-34-Agosto 2010. Rif. E2962.
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li autori descrivono nanocompositi polimerici contenenti caolini, denominandoli PCN (Polymer Clay Nanocomposite). I PCN vengono ottenuti intercalando composizioni polimeriche tra gli strati presenti nelle strutture dei caolini, creando spiccate proprietà-barriera, con proprietà meccaniche caratteristiche. I silicati stratiformi vengono facilmente dispersi in acqua, perché questa agisce da rigonfiante penetrando nelle gallerie, formando compositi a base di cationi
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Na+ e K+. La capacità di scambio cationico dei silicati stratiformi caratterizza anche scambi ionici con i lattici di gomma, promettendo di dar luogo a nanocompositi di gomma basati su caolini organici. Vengono citate preparazioni di NR o di CR con 10% in peso di bentonite naturale (bentonite sodica) o bentonite sintetica (fluoroectorite sodica) co-coagulando lattici di gomma e sospensioni dei caolini organici ottenendo preparazioni di NR-MMT, di SBR-MMT, di CR-MMT, che possono anche trovare impieghi pratici come innerliners e come strati ammortizzanti. L’articolo qui recensito divulga il significativo apporto dell’impiego di resina fenolica intercalata in situ per condensazione di resorcina e formaldeide in mezzo alcalino in presenza di lattice di NR o di SBR formando nanocompositi SBR-bentonite contenenti anche ZnO, acido stearico, nero N660. Il prodotto formato viene caratterizzato, oltre che per le proprietà meccaniche, anche con FTIR, WAXD, TEM. Fatigue to failure al 100% di allungamento, Cure rate index (CRI = 100/t90 – t2), bound rubber. Con la WAXD viene valutata la distanza tra gli strati di caolino (1,7 nanometri) deducendola in funzione degli angoli di diffrazione rilevati. La bentonite presenta un picco di diffrazione a 7,2°, che corrisponde a distanza tra le gallerie di 1,23 nanometri. La presenza di bentonite modificata con resine fenoliche rivela un picco di diffrazione a 6,1°, che corrisponde a una distanza tra gli strati di 1,4 nanometri. La differenza tra 7,2° e 6,1°viene interpretata come segno di “intercalatura” degli strati di resina fenolica.
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Dalle prove eseguite appare una influenza positiva del compound resina fenolica/ bentonite, ma appare anche che i valori meccanici ottenuti sono naturalmente ben più rilevanti nel caso di presenza di 40 phr di nero N660 con valori più significativi nel campo gomma (carico di rottura 13 – 16 MPa). Tuttavia è importante rilevare che un interesse può essere rilevato nelle prove di impermeabilità all’aria, nelle quali appare un interesse positivo per l’aggiunta di 5 phr di nanocomposito bentonite/resina fenolica, tuttavia in una mescola nella quale un minimo di rinforzo necessario è dovuto alla presenza di 3640 phr di nero N660. L’articolo ha importanza culturale-informativa, ma in sostanza anche pratica, puntualizzando che le caratteristiche meccaniche spesso vantate per le nanostrutture a base di caolini organici sembrano in sè interessare solo in parte il campo di caratteristiche meccaniche necessarie per ottenere articoli di gomma.
materie prime CONTENUTO DI CARBOSSILI SU MICROPOLVERI DI PTFE IRRAGGIATO Uwe Geißler, Uwe Lappan (geissler@ipfdd.de); Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/06-351-3532011. Rif. E2963.
L’
articolo riguarda l’irraggiamento del politetrafluoroetilene (PTFE), che dà luogo a materiale in forma di polvere antiattrito. La polvere così ottenuta trova larghe applicazioni in diversi settori: additivi per pigmenti, lacche, prodotti lubrificanti e materie plastiche con proprietà tecniche. L’effetto dell’irraggiamento dà luogo anche a diminuzione della massa molecolare, che rende possibile una distribuzione omogenea in una matrice polimerica. Le proprietà antiadesive delle micropolveri di PTFE danno luogo a resistenza chimica, a proprietà scivolanti e antiadesive; inoltre migliorano la resistenza allo sfregamento. Se l’irraggiamento viene fatto avvenire
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nella atmosfera di ossigeno atmosferico si ha la formazione di gruppi carbossilici funzionali, in quantità più elevata all’aumentare della dose di irraggiamento. Le combinazioni possono esser considerate utili anche in compounds elastomero/ PTFE. Gli autori cercano di interpretare la dipendenza del diametro delle particelle e del contenuto di gruppi carbossilici dalle condizioni di irraggiamento. Le operazioni descritte sono state condotte su due tipi di PTFE Dyneon; Dyneon TF 2025 polimerizzato in emulsione e Dyneon TF 1750 polimerizzato in sospensione. I materiali sono stati applicati su palette di Al 1m x 1m irraggiate con elettroni con energia di 0,6 MeV e di 1,5 MeV accelerati con velocità di 6,25 m/minuto e di 0,2 m/ minuto. Indi i due tipi di Dyneon sunnominati sono stati irraggiati con una dose da 2 a 4000 kGy (kiloGray). Una parte dei provini sono stati sottoposti a trattamento termico a 200°C. Per i due tipi di PTFE vengono rappresentati due tipi di grafici. Nel primo tipo è considerata la distribuzione di densità volumica del diametro delle particelle in funzione del diametro delle particelle stesse, ottenuta con diverse dosi di irraggiamento da 2 a 4000 kGy. Nel secondo tipo di grafico è considerata la concentrazione di carbossili in funzione della dose di irraggiamento. I dati sono ricavati sia su provini non sottoposti a trattamento termico, sia su provini sottoposti a trattamento termico di 200°C. Appare che per ogni dose di irraggiamento il diametro delle particelle presenta massimi caratteristici, che vanno da circa 500 micrometri su provini non irraggiati, a circa 8 micrometri su provini irraggiati con dose maggiore di 100 kGy. La determinazione della concentrazione di carbossili ottenuta, che tra l’altro viene rappresentata solo per provini sottoposti a trattamento termico, dimostra che i valori di concentrazione più elevati risultano con elevate dosi di radiazioni, a patto però che queste vengano applicate a cicli successivi di 10 kGy/ciclo. L’applicazione di irraggiamenti superiori a 10 kGy è controproducente, perché, a causa del riscaldamento che provoca, dà luogo a forte riduzione del numero di carbossili ottenuto. L’articolo è molto importante, perché il
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contenuto di carbossili (-COOH) sul PTFE favorisce interazioni interpolimeriche, che permettono di innestare funzioni che favoriscono una compatibilizzazione chimica tra elastomeri e polimero PTFE, che generalmente è poco reattivo, ma per questo è eccezionalmente stabile all’effetto di temperature elevate e di agenti chimici. L’esecuzione del trattamento termico (Tempering a 200°C) viene considerato molto significativo. L’articolo proviene dal Leibniz Institut für Polymerforschung di Dresden. (Nota – 1 Gy (Gray) = assorbimento di 1 Joule/kg)
materie prime CMPS MIGLIORA L’EFFICIENZA DI CARBURANTI, SICUREZZA E AMBIENTE Timothy A. Okel (PPG Industries); Rubber World; 242/5-13-23-Agosto 2010. Rif. E2964.
L’
articolo descrive sviluppi recenti nella concezione delle mescole contenenti silici precipitate orientate alla produzione di pneumatici con migliorate prestazioni nei riguardi dei noti rapporti tra resistenza all’abrasione, resistenza al rotolamento, trazione, effetti ambientali sullo sviluppo di CO2. L’autore dell’articolo è della PPG Industries, una delle grandi produttrici statunitensi delle silici precipitate. I problemi considerati sono retti dalla applicazione degli additivi silanici, che hanno innanzitutto lo scopo di modificare il comportamento idrofilo della silice precipitata rendendo il prodotto idrofobo, in modo che esso abbia maggiore compatibilità con il mondo degli elastomeri. L’azione è dovuta alla presenza di determinati gruppi funzionali nella struttura chimica dei silani, che hanno per effetto di favorire l’interazione silice-elastomero riducendo opportunamente l’interazionre silice-silice ed intervenendo già in fase di mescolazione sulla modifica di microstruttura. Lo svolgersi dell’iter percorso finora nella sequenza di eventi che ha portato alla si-
tuazione attuale si è svolto attraverso l’impiego di diversi tipi di silice: silici precipitate originarie, silici HDS (High Dispersible Silica), silici CMPS (Chemically Modified Precipitated Silica). Fondamentale è stato il passaggio da HDS, cioè da silici che rappresentavano già un vantaggio in fase di mescolazione rispetto alle silici precipitate originarie, a silici CMPS, per le quali sono accertate possibilità di ulteriori interazioni chimiche con l’elastomero. L’autore riporta una immagine HMNR (risonanza magnetica nucleare), peraltro resa tipograficamente in modo appena percepibile nella sua essenza, che mostra la presenza sulla CMPS di un numero maggiore di picchi di reattività rispetto alla HDS. Con la silice di tipo CMPS si accerta inoltre rispetto alle silici HDS un minore sviluppo di alcool durante la mescolazione in presenza di silani, nella fattispecie in presenza di TESPT, che si ripercuote come vantaggio di fronte alla formazione di bolle e di fronte alla stabilità della viscostà Mooney durante lo stoccaggio: ciò è dovuto ad una maggiore protezione da parte della silice di tipo CMPS di fronte a tali interferenze causate da insufficienza di idrolisi del silano in fase di mescolazione. La silice CMPS si avvale di “coupling agents” mercapto-organometallici, che eliminano una naturale tendenza del silano TESPT a innescare reattività durante la permanenza ad elevata temperatura. Complessivamente la silice CPMS influenza positivamente le proprietà di impiego, che si sintetizzano rispetto alla silice HDS in migliore processabilità soprattutto in estrusione, grazie anche ad una più elevata friabilità del materiale, migliore resistenza all’abrasione, minore resistenza al rotolamento mostrata dai più bassi valori di tandelta a 60°C, più elevata trazione mostrata dai più alti valori tandelta a 0°C e a -60°C, minore interazione silice/silice mostrata dai più bassi valori di G’ con sollecitazione dello 0,5% e del 16% (G’ = componente elastica del modulo dinamico a torsione), ove la minore interazione silice-silice ha una corrispondenza con un minore effetto Payne. Non vengono citati nomi commerciali delle silici CPMS, se non un Agilon 400, che da altra fonte appare essere della steL’articolo è piuttosto lungo e fitto di notizie e basato su 66 riferimenti bibliografici: esso risulta molto ben comprensibile e gra-
devole ad un lettore abbastanza versato nei problemi tecnici dell’industria della gomma.
materie prime 100 ANNI DI SILICE PIROGENICA Orawan Taikum, Rainer Friehmelt, Mario Scholz (Evonik Degussa); Rubber World; 242/5-35-44-Agosto 2011. Rif. E2965.
L’
articolo descrive le proprietà della silice pirogenica idrofoba introdotta a partire dal 1941 dalla Degussa, proposta come alternativa al nero di carbonio. Inoltre descrive complicati sviluppi cronologici successivi, introdotti nel campo delle silici a partire da quando nel 1943 la silice pirogenica Degussa ha assunto il marchio di fabbrica Aerosil. Nel 1940 tuttavia Degussa aveva iniziato a produrre anche silice pirogenica idrofila, come pure, nel 1960 silice pirogenica idrofoba trattata con dicloro dimetilsilano (DDS) e negli anni ’90 silice pirogenica idrofoba modificata con octametilciclo tetrasilossano (D4). A partire dal 1980 Degussa aveva però introdotto varianti di silici pirogeniche con struttura modificata, sempre denominate Aerosil. La silice pirogenica viene comunque prodotta da tetracloruro di silcio con un particolare processo di idrolisi, nel quale il SiCl4 viene fatto reagire con O2 e con 2H2 a più di 1000°C per ottenere SiO2 + 4HCl. La silice pirogenica è una polvere amorfa con diametro di particelle tra 7 e 49 nanometri e con area superficiale BET tra 50 e 400 m2/g. Le particelle sono organizzate in catene, aggregati ramificati, agglomerati. La superfice è formata da reticoli tridimensionali di gruppi silossanici (-Si-OSi-) e silanolici (-Si-OH) in ragione di 1,7 Si-OH ogni nanometro. I gruppi silanolici interagiscono con l’umidità, per cui le silici pirogeniche hanno proprietà idrofile. Le silici pirogeniche possono essere trattate con silani, oli siliconici, con silani funzionali, risultando quindi in tal modo con superficie idrofila oppure idrofoba. Nel te-
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sto dell’articolo è riportata una immagine, nella quale appare la rappresentazione della formazione di una superficie idrofila dovuta a forte interazione tra legami di H interni nella struttura molecolare tra gruppi silanolici di agglomerati diversi, ovvero la rappresentazione della formazione di una superficie idrofoba dovuta a bassa interazione di legami di H a causa di una bassa presenza superficiale di gruppi silanolici. Le Aerosil sono numerose e al marchio Aerosil segue sempre un codice. Quando in esso è compreso un R si tratta di silici pirogeniche idrofobizzate, quando non è compreso si tratta di silici pirogeniche idrofile. Nella denominazione delle Aerosil idrofobizzate è specificata anche la natura del trattamento: DDS = dimetldiclorosilano, HMDS = esametildisilazano, D4 = octametilciclotetrasilossano, PDMS = polidimetilsilossano. L’uso delle silici pirogeniche è caratteristico nelle gomme siliconiche e fluorosiliconiche per la loro stabilità al calore. Spesso sono usate anche silici precipitate per ottenere incremento di caratteristiche meccaniche, perché le silici pirogeniche danno forte stabilità al calore, ma danno caratteristiche meccaniche poco più che irrilevanti. Le silici pirogeniche nelle gomme siliconiche danno luogo a trasparenza e anche a un favorevole comportamento reologico. Viene enfatizzato l’uso delle silici sia pirogeniche che precipitate nelle gomme siliconiche liquide (LSR), specie in quelle catalizzate al platino costituite da due componenti, uno a base siliconica con presenza di gruppi vinilici, l’altro contenente il catalizzatore platinico. La presenza di oligomeri di idruri di silicio dà luogo a una reticolazione per addizione senza sviluppo di prodotti estranei. In tali mescole vengono raccomandate la silice idrofobizzata R 8200 con trattamento HMDS e la silice idrofobizzata R812 S, sulla quale sono innestati gruppi trimetilsililici. Le due silici qui nominate, in ragione del 35% danno luogo a carico di rottura di 7-8 MPa e resistenza a lacerazione di 35 N/mm. Le silici pirogeniche Aerosil 200 SP e 300 SP vengono indicate per ottenere trasparenza dei vulcanizzati. Le silici pirogeniche vengono consigliate nelle mescole RTV (vulcanizzabili a temperatura
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ambiente), perchéle silici precipitate disturberebbero l’andamento della vulcanizzazione. Nelle mescole correnti viene usata prevalentemente silice precipitata, ma gli autori suggeriscono in mescole di HNBR e di FKM di tenere presente l’impiego di Aerosil 200 VS e di Aerosil R974 che hanno elevata area superficiale 200-250 m2/g, anche in presenza di Nero N234. In un grafico viene puntualizzata l’influenza conferita dalla silice pirogenica idrofoba Aerosil R 974 V in mescole di HNBR nei riguardi della riduzione dell’effetto Payne (conservazione di un basso modulo dinamico complesso a torsione G* nell’arco di diversi valori di strain). Gli autori interpretano infatti il basso modulo dinamico a torsione che con Aerosil R 974 V si ottiene a basso strain, e soprattutto la bassa differenza tra G* a basso e elevato strain, come indice di bassa interazione nel reticolo filler-filler e pertanto come basso effetto Payne, che appare molto simile a quello presentato dal nero N234. In mescole di FKM contenenti cariche chiare è favorevole prendere in considerazione l’Aerosil R 972 (silice pirogenica idrofoba con trattamento DDS). In mescole di BR/SBR/IR viene enfatizzato l’impiego delle silici pirogeniche idrofile Aerosil 200 VS e 300 VS nei riguardi soprattuto della trasparenza rispetto alle silici precipitate Ultrasi 7000 GR e Sipernat 200. L’articolo è lungo, è fitto di notizie che finalmente puntualizzano chiaramente i tipi e gli impieghi delle silici pirogeniche con descrizioni interessanti nell’intero campo elastomerico.
materie prime EFFETTO DEL RIVESTIMENTO SUPERFICIALE DEL CARBONATO DI CALCIO PRECIPITATO X. Shi, A. Lazzeri – a.lazzeri@ diccism.unipi.it; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/05-292-2982011. Rif. E2966.
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engono considerati carbonati di calcio precipitati della Solvay Advanced Functional Minerals trattati in superficie con una soluzione acquosa al 13,5 % di acido stearico (Pristerene 4937 della Uniqema ora Croda Italiana di Mortara). Vengono preparati 9 esemplari denominan-
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doli da PCC1 a PCC9. I nove campioni hanno diametro di particella di circa 62 nm (nanometri) e hanno area superficiale di circa 19 m2/g e vengono ricoperti con uno strato di HDPE. Il Pristerene 4937, che costituisce il trattamento superficiale, contiene in realtà 48% di acido stearico, 49.5 % di acido palmitico e piccole quantità di acido oleico. Il HDPE impiegato è il polietilene ad alta densità Eltex B4020 della Solvay. Il carbonato di calcio precipitato impiegato per le prove viene preparato da CaO in sospensione acquosa a 60°C con mescolazione sotto agitazione a 18°C. Contemporaneamente viene preparata a parte una emulsione di acido stearico trattando a 85°C una soluzione di acido stearico in acqua preparata a 30°C e additivata di NaOH. La preparazione della superficie del carbonato di calcio viene controllata con analisi termogravimetrica (TGA) con velocità di riscaldamento di 5°C/m, con analisi calorimetrica differenziale in corrente di azoto con velocità di riscaldamento di 5°C/m nell’intervallo tra 50°C e 200°C, con analisi cromatografica su strato sottile (IGC-Flame Ionisation Detektor), che permette di dosare quantitativamente aggregati di sostanze in soluzione già separate in un sistema di thin layer chromatography in un campo di granulometria da 450 a 250 μm (micrometri). Gli autori si concentrano sulla definizione della energia libera superficiale delle cariche considerando l’influenza della struttura chimica della carica interessata a fenomeni di adsorbimento; essi esprimono tale dato sulla base di pareri di au-
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tori citati nell’articolo, i quali arrivano a definire le variazioni di energia libera di adsorbimento. Dei nanocompositi HDPE/ PCC vengono elencate le caratteristiche meccaniche con essi ottenuti e gli aspetti morfologici. La morfologia viene caratterizzata con microscopia elettronica JEOL-ISM-5600 LV. Normalmente si riscontra che sulle superfici di rottura prevale il calcio stearato, che evidenzia zone di acido stearico. Gli autori eseguono analisi termogravimetriche e analisi DSC. In entrambi i casi si evidenziano picchi in funzione della temperatura. Con la termogravimetria i picchi che appaiono si sviluppano tra 250°C e 300°C; con la DSC i picchi di assorbimento di energia interna appaiono a 120°C, in corrispondenza di picchi DSC ottenuti su carbonato di calcio precipitato rivestito con stearato di calcio. Gli autori concludono che nei riguardi delle caratteristiche meccaniche (modulo elastico E) i valori più elevati si ottengono soprattutto con le posizioni che inizialmente contengono la maggiore quantità di acido stearico. L’assorbimento di acido stearico avviene comunque secondo due processi. Nel primo processo uno strato singolo viene assorbito chimicamente, mentre altri strati vengono assorbiti con effetto coda-coda. Nel secondo processo, assorbimento in fase acquosa, è dominante l’assorbimento per mezzo di micelle. Gli autori accertano inoltre che aumentando la quantità di acido stearico spesso si notano difetti di resistenza a lacerazione. Inoltre, che in compositi PCC/HDPE il meccanismo di rinforzo consiste in una combinazione di legami tra particelle di PCC e la matrice, oltre alla formazione di fibrille. L’articolo non fa alcun cenno sulla possibilità che quanto riportato abbia qualche effetto anche in campo elastomerico. Di interesse potrebbe essere la spiegazione di eventuali differenze di proprietà reologiche apportate da carbonato di calcio precipitato e da carbonato di calcio macinato. L’articolo è lungo e particolareggiato e sostanzialmente ha interesse, oltre che di tipo particolaristico, anche di tipo teorico-pratico fornito dalle metodologie analitiche impiegate nello svolgimento del lavoro.
materie prime INFLUENZA DI IMPUREZZE SULL’INVECCHIAMENTO CON CARBONATI DI CALCIO M. Schiller, B. Pelzl (mschiller@ akdenizkimya.com.tr) ; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/06369-373- 2011. Rif. E2967.
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l carbonato di calcio esiste in natura in molte varianti: Kreide, Kalkstein, Marmo, Calcite, Aragonite. Questi vengono macinati e poi rivestiti. Esistono poi anche carbonati di calcio precipitati, che vengono ottenuti per azione di CO2 su soluzioni acquose di carbonato di calcio. I vari tipi di carbonato di calcio naturale in uso, vengono caratterizzati sia dalle dimensioni delle particelle, sia dagli elementi che accompagnano il calcio. Tipica è la presenza del ferro, che influisce soprattutto sulla varietà delle colorazioni. Gli autori commentano la preparazione di un carbonato di calcio della Omya derivato dalla macinazione di un Rohkalkstein. Mediante analisi di laboratorio si accerta eventuale presenza o assenza di metalli estranei dovuta a casuale intrappolamento nel prodotto finale. Ciò riguarda Fe, Mn, Mg, Al, Cu, Na. Si inizia l’indagine sottoponendo una sospensione al 10% di “Rohkalkstein” in una miscela di una parte in volume di etanolo e 2 parti in volume di acqua distillata e macinando il prodotto più volte con sfere di ossido di zirconio. Viene riportato un esempio di esecuzione di analisi chimiche atte a valutare effetti di colorazione e di resistenza alla stabilità provocata dalla presenza di ossidi dei metalli sopranominati. Fe e Mn influenzano in ugual modo il a-Wert. L’influenza del Fe sul b-Wert è il triplo di quella del Mn. Il L-Wert del Mn risulta il doppio di quella provocata dal Fe. L’influenza dell’Al sulla colorazione è trascurabile. Eventualmente essa può avere effetto leggermente positivo sul L-Wert. La contaminazione con il Fe trivalente non esprime chiaramente la realtà. Si notano ad esempio differenze nei vari valori L, a,
b, c del Kalkstein grezzo VP 17331 rispetto a quello del VP 17345, che ha valori analitici simili. Ciò presumibilmente dipende dal fatto che le impurezze artificiali risiedono in superficie, mentre le impurezze naturali si suddividono fra superficie e strati profondi. La stabilità in stufa viene ugualmente influenzata. Il valore DHC varia nell’ambito dei valori sperimentali. Le prove in Xenotest confermano la forte influenza del contenuto di Fe sull’iscurimento, anche per piccoli contenuti (Fe 0,1%). Più favorevole è la situazione in presenza di stabilizzanti al Ca-Zn. Prodotti contenenti Mn e Na danno debole colorazione anche per irraggiamento allo Xenotest. Soltanto la presenza di Fe aggrava le condizioni. Nell’articolo sono comprese descrizioni e fotografie dell’aspetto della superficie per trattamento in Xenotest, valutazione per mezzo di analisi FTIR e valutazione con spettroscopia Raman. È evidenziata una descrizione dettagliata dello sviluppo e della scomparsa di porosità superficiali, mostrando che da tale fenomeno appare praticamente esente soltanto la combinazione protetta da Ca-Zn. Viene però puntualizzato con analisi FTIR che la situazione in realtà persiste anche in presenza di Ca-Zn, perché in tal caso, pur non evidenziandosi tracce di invecchiamento superficiale, si evidenziano bande di ossalati. L’articolo è basato su profonde nozioni di chimica analitica.
prodotti e processi CON “ACC” SI VULCANIZZA PIÙ VELOCEMENTE Prof. Dr. V. Härtel, Prof. Dr. Ing. F. Svaricek, J. Gogolin. H. Degenbeck; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/05-272-275- 2011. Rif. E2968.
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li autori puntualizzano l’importanza dell’attenzione che va curata nel processo di stampaggio a iniezione, soprattutto nella realtà di una unità di plastificazione in un processo di iniezione FIFO (first in first out). In particolare essi si rife-
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riscono al sistema Adaptive Cure Control (ACC) applicato dalla LWB Steinl (CH) per trasformare in calore l’energia meccanica nell’interno dei materiali. In una fusione elastomerica va tenuto presente che è importante la trasformazione di energia in calore ad opera della compressione, soprattutto in un elemento di strozzatura idrodinamica che pilota il processo nel percorso che parte dall’apparato FIFO fino al cilindro di iniezione. La valvola di strozzatura può essere realizzata con successo in un contesto di temperature fino a 30°C÷50°C, che corrisponde ad un passaggio energetico fino a 20 kW. L’apparato di iniezione della Steinl consiste di due elementi: un aggregato di plastificazione e un cilindro di iniezione posto separatamente. Dopo l’operazione di plastificazione fatta avvenire ad opera del lavoro di estrusione, il materiale viene compresso da una vite pistonante nell’unità di iniezione, per cui deve essere prevista una valvola di strozzatura regolabile. Per pilotare la variazione dell’apertura della strozzatura, la LWB-Steinl si serve della posizionatura regolabile del pistone di iniezione. Dopo il riempimento del cilindro di iniezione posto prima della strozzatura, la fusione elastomerica viene compressa dal pistone di iniezione nella cavità dello stampo. Complessivamente in tal modo la temperatura della massa viene pilotata a balzi successivi fino al livello della temperatura di vulcanizzazione. Tutti i tre passaggi della regolazione della temperatura sono pilotati da un modello di processo secondo il sistema ACC. Il concetto fondamentale del processo di vulcanizzazione è realizzato nell’organo di strozzatura posto a valle del cilindro di iniezione, nel quale la mescola viene costretta a passare attraverso una sezione ridotta, peraltro regolabile. La regolazione della luce della strozzatura viene ottenuta da una spina cilindrica, che termina con una testa a sezione conica. La parte a sezione conica regola l’entità del flusso di iniezione che proviene dal cilindro di iniezione. Nell’articolo il principio viene rappresentato chiaramente mostrando anche le entità di temperatura realizzate nelle diverse sezioni, con possibilità di ottenere variazioni di temperatura da 80°C a 166°C a secondo delle condizioni di strozzatura.
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Viene indicata la possibilità di ottenere un flusso di 40 cm3/s con una strozzatura dell’80%. Viene mostrato che con una mescola di EPDM di durezza 70 ShA con velocità di estrusione da 10 a 80 cm3/s si relizzano temperature al bocchettone di 130°C÷175°C, ove la temperatura della macchina è di 85°C÷115°C.
prodotti e processi STAMPAGGIO A INIEZIONE ENERGETICAMENTE EFFICIENTE W. Michaeli, C. Hopmann, U. Masberg, C. Behmenburg, M. Hoffmann; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/05-277-2802011. Rif. E2969.
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pprofondire l’equilibrio energetico nell’industria della gomma diviene sempre più importante a causa dei costi sempre crescenti dell’energia. Esistono poi altri fattori di importanza rilevante, come la responsabilità sui problemi ambientali, l’influenza del marketing e le prescrizioni di legge sul consumo dell’energia. Gli autori, del IKV di Aachen e della Freudenberg di Weinheim, si propongono di trovare riferimenti in merito sulla base di esperienze vissute con l’impiego della pressa a iniezione MTF 750/160 della Maplan. Problema fondamentale è l’eterna contraddizione nel mondo elastomerico, in cui occorre energia termica e meccanica per introdurre quelle varianti strutturali che portano a condizioni elastiche irreversibili, ma che impongono che l’energia termica e meccanica vengano usate in un equilibrio difficile e sofisticato. Vi sono inoltre problemi che giocano un ruolo importante nello stampaggio a iniezione delle mescole di gomma, ove si è costretti a mantenere la temperatura del materiale al massimo a 120°C per evitare scottature, anche nel comparto di sistemi a canali freddi, e ove si è costretti a mantenere la temperatura degli stampi ai livelli massimi possibili, dovendosi poi spesso adattare a non superare i 180°C.
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L’inizio dello stampaggio a iniezione ha avuto luogo in comparti a pareti molto spesse per sopperire al fatto che le composizioni elastomeriche hanno cattive caratteristiche di trasmissione del calore e che pertanto è necessario non disperdere svantaggiosamente calore nell’ambiente. Viene riportato uno schizzo, in cui è stilizzato un elemento di conduzione della massa elastomerica mantenuta in temperatura da un sistema di canali caldi verso la cavità dello stampo, che può avere canali freddi verso l’angus. Vengono considerate le difficoltà di realizzare un preriscaldamento della massa elastomerica mediante irraggiamento e mediante convezione. Meno difficile è invece il preriscaldamento mediante conduzione. Gli autori cercano di tracciare un iter per realizzare un elemento di riscaldamento dinamico, del quale si possa realizzare l’impiego. Convenzionalmente uno stampo viene realizzato accoppiando placche riscaldate. Il sistema viene criticato perché il materiale al di fuori della fase di iniezione non risulta riscaldato molto. Ciò viene ascritto alla mancanza di una struttura sufficientemente isolante che eviti le perdite di calore. Un perfezionamento, della Opta Werkzeugbau GmbH di Bensheim, consiste nel circondare e inglobare le cavità dello stampo in un rivestimento continuo. Non viene indicato con precisione il tipo di materiale di cui tale elemento è costituito, ma viene indicato che per eseguire messe a punto possono essere presi in considerazione elementi a riscaldamento per induzione, elementi riscaldanti ceramici, elementi a resistenze. Il ritrovato assicura maggiore omogeneità di temperatura tra le cavità, che tuttavia a meno di successivi perfezionamenti ammontano a differenze di 6°C. Allo stadio attuale, con l’artificio qui accennato vengono segnalate riduzioni fino a 80% del fabbisogno di energia, evidenziando un aumento di temperatura da 20°C a 180°C con un assorbimento di energia di circa 2 kWh, contro un assorbimento di 15 kWh con sistema convenzionale. Positiva risulta la realizzazione di aumento della velocità di riscaldamento. Si è appurato che ciò si ottiene con elementi riscaldati non in modo continuo, ma con cicli di riscaldamento dinamici, applicando energia a cicli singoli molto brevi. Viene
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citato che ciò si può ottenere con motori asincroni e pompe assiali, con un servomotore e una pompa a ingranaggi, ovvero con una pompa assiale a pistoni alimentata da un motore asincrono. Studi computerizzati permettono di ridurre ulteriormente i tempi di ciclo. È anche dichiarato che recenti progetti svilupperanno le caratteristiche di
prodotti e processi CONFIGURAZIONE DI STAMPI PER PROCESSO AD INIEZIONE D’ACQUA D. Michaeli, M. Gründler, A. Neuss; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/05-289-290- 2011. Rif. E2970.
L’
articolo considera le tecniche per produrre corpi cavi con processo WIT (Wasserinjectiontechnik) e con processo GIT (Gasinjectiontechnik). I processi sunnominati servono per produrre tubi, manicotti, serbatoi, contenitori, ecc. in alternativa alla produzione di articoli metallici. La tecnica viene impiegata con le materie plastiche, ma non mancano esempi di impiego anche nel settore elastomerico. La tecnica dei corpi cavi è molto rilevante,
perché con essa si realizzano tempi brevi. Inoltre permette di organizzare produzioni con tempi di reticolazione veloci di articoli di materiale sintetico destinati anche all’industria automobilistica e petrolifera. Il sistema WIT spesso viene preferito. Con il sistema GIT tuttavia per produrre ad esempio manicotti si ottengono curvature con raggi inferiori senza che vi sia tendenza a formare cuspidi. La situazione con i due sistemi è infatti diversa, perché durante la formazione delle curvature sono diverse le interazioni che sorgono nel materiale, che hanno per effetto di arricchire la distribuzione del materiale stesso verso l’interno della curvatura piuttosto che verso l’esterno. Il fenomeno va valutato bene a secondo dei materiali, perché influisce sulla possibilità di ottenere un raggio di curvatura sufficientemente e necessariamente grande e uno spessore omogeneo delle pareti. Nell’articolo vengono descritte situazioni esplicative dell’impiego del tipo di fluido (acqua o gas), precisando il tipo di effetto della azione sul materiale plastico (materia plastica o mescola cruda) e indicando con figure i risultati più o meno favorevoli, fino ad arrivare a rappresentare le imma-
gini di risultati sfavorevoli. Nella applicazione della tecnica descritta occorre scegliere possibilmente la tecnica WIT, cioè con impiego di acqua, che ha maggiore linearità di effetto deformante, oppure scegliere la tecnica GIT, cioè con impiego di gas, che assicura di realizzare preferibilmente curvature più lunghe. In ogni caso bisogna evitare di imporre curvature ad angolo retto. Inoltre nelle deformazioni tubolari occorre accertarsi, sia con tecnica WIT che con tecnica GIT, che la sezione del tubolare sia costante e che la forma della sezione esterna ripeta la circolarità della sezione vuota interna. Cioè in una sezione pseudo tubolare ottenuta con tecnica dei corpi cavi occorre accertarsi che la cavità interna si sviluppi con sezione costante per tutta la lunghezza prevista. Tale particolare presuppone che venga controllato per ogni tipo di materiale deformabile impiegato. Viene comunque raccomandato che affinché il processo risulti efficiente ed economico occorre raggiungere un sufficiente grado di certezza nella distribuzione dei valori di spessore delle pareti del prodotto ottenuto.
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I controlli di prevenzione incendi di Beatrice Garlanda
La Gazzetta Ufficiale del 22 settembre pubblica il DPR 151/2011, recante semplificazione della disciplina de provvedimenti relativi alla prevenzione degli incendi. Va segnalato che il nuovo decreto, entrato in vigore il 7 ottobre 2011, attua l’art.49, comma 4-quater del d.l. 31 maggio 2010, n.78, convertito con legge 30 luglio 2010, n.122.
A
i sensi di tale comma, al fine di promuovere lo sviluppo del sistema produttivo e la competitività delle imprese, il Governo è autorizzato ad adottare uno o più regolamenti, volti a semplificare e ridurre gli adempimenti amministrativi che gravano sulle piccole e medie imprese in base ai seguenti principi e criteri direttivi: a) proporzionalità degli adempimenti amministrativi b) eliminazione di documentazione e adempimenti amministrativi e delle procedure non necessari rispetto alla tutela degli interessi pubblici in relazione alla dimensione dell’impresa e all’attività esercitata c) estensione dell’autocertificazione, dell’attestazione e asseverazione dei tecnici abilitati nonché delle dichiarazioni di conformità da parte dell’Agenzia delle imprese d) informatizzazione degli adempimenti e delle procedure amministrative e) soppressione delle autorizzazioni e dei controlli per le imprese in possesso della certificazione ISO o equivalente, per le attività oggetto di tale certificazione f ) coordinamento delle attività di controllo al fine di evitare duplicazioni o sovrapposizioni, assicurando la proporzionalità degli stessi in relazione alla tutela degli 16 |
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interessi pubblici coinvolti. Il nuovo decreto viene così a coniugare l’obiettivo di semplificazione con l’uso di strumenti amministrativi come la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e lo sportello unico per le attività produttive (SUAP).
Campo d’applicazione Il decreto 151/2011 individua le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Esse si distinguono nelle categorie A (semplici), B (mediamente complesse) e C (complesse), come individuate nell’allegato I. La distinzione è fatta in base alla dimensione dell’impresa, al settore di attività, all’esistenza di regole tecniche specifiche, alle esigenze di tutela della pubblica incolumità. Nella Tabella 1 segnaliamo quanto previsto per il settore gomma. Il provvedimento disciplina, per le attività di cui sopra, la verifica delle condizioni di sicurezza antincendio che, in base alla normativa vigente, sono di competenza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. L’elenco delle attività di cui all’allegato I è soggetto a revisione, in relazione al mutamento delle esigenze di salvaguardia delle condizioni di sicurezza antincendio. Non rientrano nell’ambito di applicazione del provvedimento le atti-
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vità industriali a rischio di incidente rilevante, soggette alla presentazione del rapporto di sicurezza (cfr. D.lgs. 17 agosto 1999, n.334).
Valutazione dei progetti Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui all’allegato I, categorie B e C, devono richiedere, con istanza al Comando provinciale dei vigili del fuoco territorialmente competente (di seguito Comando), l’esame dei progetti di nuovi impianti o costruzioni. L’obbligo sussiste anche per i progetti di modifiche da apportare ad impianti e costruzioni esistenti, se comportano un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio. Le modalità di presentazione delle istanze e la relativa documentazione da allegare saranno stabilite con successivo decreto del Ministro dell’interno (art.2, comma 7). Fino all’emanazione di tale decreto, si applicano le disposizioni del decreto ministeriale 4 maggio 1998 (G.U. 7 maggio 1998). Il Comando esamina i progetti e, entro trenta giorni, può richiedere documentazione integrativa. Entro sessanta giorni dalla data di presentazione della documentazione completa, il Comando si pronuncia sulla conformità dei progetti alla normativa ed ai criteri tecnici di prevenzione incendi.
ELASTICA | Novità normative
Stralcio dell’Allegato 1 al D.P.R. 151/2011 N Attività
Categoria A
43
B
C
Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma e/o laboratori di vulcanizzazione di oggetti di gomma, con quantitativi in massa superiori a 5000 Kg;
Depositi fino a 50.000 Kg
Stabilimenti ed impianti
depositi di prodotti della gomma, pneumatici e simili, con quantitativi in massa superiori a 10.000 Kg
Depositi fino a 50.000 kg
Depositi oltre 50.000 Kg
Tabella 1
Controlli di prevenzione incendi Per le attività comprese nell’allegato I, l’istanza per ottenere il certificato di prevenzione incendi (CPI), è presentata al Comando, prima dell’esercizio dell’attività, con autocertificazione (cioè mediante la segnalazione certificata di inizio attività ), corredata dalla documentazione prevista dall’art. 2, comma 7. Il Comando, entro sessanta giorni dal ricevimento dell’istanza di cui sopra, effettua controlli, attraverso visite tecniche, tesi ad accertare il rispetto della normativa antincendio, nonché la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio. Per le categorie A e B i controlli sono disposti anche con metodo a
campione o in base a programmi settoriali, per categorie di attività o nelle situazioni di potenziale pericolo segnalate o rilevate. Per la categoria C rimane l’obbligo di sopralluogo. Entro il termine sopra indicato, se viene accertata la carenza dei requisiti e dei presupposti per l’esercizio dell’attività previsti dalla normativa di prevenzione incendi, il Comando adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli effetti dannosi dalla stessa causati, salvo il caso in cui l’interessato provveda a conformare, entro 45 giorni, l’attività alla normativa antincendio ed ai criteri tecnici di prevenzione incendi. È fatto obbligo di avviare nuovamente l’iter di cui sopra se vi sono modifiche di lavorazione o di strut-
ture, nei casi di nuova destinazione dei locali o di variazioni qualitative e quantitative delle sostanze pericolose esistenti negli stabilimenti o depositi e se sopraggiunga una modifica delle condizioni di sicurezza precedentemente accertate.
Rinnovi Il titolare delle attività di cui all’allegato I deve, ogni cinque anni, inviare al Comando la richiesta di rinnovo periodico di conformità antincendio. La richiesta è effettuata tramite una dichiarazione attestante l’assenza di variazioni alle condizioni di sicurezza antincendio corredata dalla documentazione prevista dall’art.2, comma 7. In alcuni casi, esplicitamente
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ELASTICA | Novità normative
Abrogazioni previste dal D.P.R.51/2011 Tipo di provvedimento
Data e numero
Titolo
D.P.R.
26 maggio 1959., n.689
Regolamento recante la determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco
D.P.R.
12 gennaio 1988, n.37
Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi
D.P.R.
12 aprile 2006, n.214
Regolamento recante semplificazione delle procedure di prevenzione incendi relativi ai depositi di g.p.l. in serbatoi fissi di capacità complessiva non superiori a 5 metri cubi
D.M.
16 febbraio 1982
Modificazioni del Ministro dell’interno 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi
D.lgs.
8 marzo 2006, n.139 (abrogazione limitata ad una parte dell’art.16)
D.P.R.
Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
6 giugno 2001 n.380 T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (abrogazione art.6, comma 8)
Tabella 2
elencati, dall’art.5 del decreto in esame la richiesta di rinnovo deve avvenire ogni dieci anni.
Obblighi connessi con l’esercizio delle attività I soggetti responsabili delle attività di cui all’allegato I, non soggette alla normativa sulla sicurezza sul lavoro di cui al d.lgs. 81/2008, hanno l’obbligo di mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate. Devono, inoltre, effettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione secondo le scadenze indicate dal Comando, nonché assicurare un’adeguata informazione sui rischi di incendio connessi con la specifica attività, sulle misure di prevenzione e protezione adottate, sulle procedure da seguire per evitare l’insorgere di un incendio e sulle procedure da attuare in caso d’incendio. I controlli, le verifiche, gli interventi di cui sopra, devono essere annottati in un registro apposito a cura dei responsabili delle attività. Il registro deve essere aggiornato e reso disponibile per i controlli di competenza del Comando 18 |
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Deroghe Se le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi di cui all’allegato 1 presentano caratteristiche tali da non consentire l’integrale osservanza delle regole tecniche di prevenzione incendi vigenti, gli interessarti possono presentare al Comando istanza di deroga al rispetto della normativa antincendio. Istanza di deroga può essere presentata anche dai titolari di attività disciplinate da specifiche regole tecniche di normativa antincendio, che non rientrano tra quelle riportate all’allegato I. Il Comando esamina l’istanza e la trasmette, con proprio motivato parere, entro trenta giorni alla Direzione regionale. Il direttore, sentito il Comitato tecnico regionale per la prevenzione incendi, si pronuncia entro sessanta giorni dalla ricezione dell’istanza.
Richieste al Comando I responsabili delle attività di cui all’allegato I, categorie B e C, possono richiedere al Comando l’esame preliminare della fattibilità dei progetti particolarmente complessi, ai fini del rilascio del nulla osta di fattibilità. I soggetti responsabili delle attività
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di cui all’allegato I, possono richiedere al Comando l’effettuazione di visite tecniche, da effettuarsi nel corso di realizzazione dell’opera.
Altre informazioni • Per le attività di cui all’allegato I di competenza dello Sportello unico delle attività produttive SUAP si applica il decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n.160 cui si rimanda. • Le disposizioni abrogate dal D.P.R.151/2011 sono riportate nella Tabella 2. • Le novità introdotte dal DPR 151/2011 riguardano anche gli operatori del settore rifiuti. Ad esempio i gestori di impianti di recupero e/o smaltimento (quali impianti di messa in riserva e/o recupero di carta/ legno/gomma/cavi).
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L’intervista del mese: Fabio Bertolotti
ISO TC 45: un evento strategico per l’industria della gomma Si svolgerà a Riccione dal 15 al 19 ottobre del 2012 il 60° meeting internazione dell’ISO TC 45, il Comitato Tecnico gomma dell’International Organization for Standardization. Si tratta di un momento di discussione e definizione delle normative in materia di gomma e di prodotti in gomma di rilevanza mondiale, che non si svolgeva in Italia da circa trent’anni. Dell’importanza dell’iniziativa abbiamo parlato con Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, l’Associazione che gestirà l’organizzazione dell’evento ed a cui potranno fare riferimento tutte le aziende del settore.
Prima di parlare dell’evento che si terrà a Riccione, vuole dirci qualcosa, dr. Bertolotti, degli scopi e dell’attività dell’ISO TC45? L’ISO TC45 è uno dei Technical Committees dell’International Organization for Standardization che ha il compito di elaborare norme di valore internazionale per quanto riguarda termini e definizioni, metodi di prova e caratteristiche prestazionali della gomma e dei prodotti in gomma. Queste norme riconosciute internazionalmente, non hanno valore di cogenza a meno che non siano imposte da un provvedimento di legge sia esso nazionale o internazionale (vedi ad esempio Direttive o Regolamenti europei). Tuttavia rappresentano un fondamentale riferimento per il mercato internazionale.
Fabio Bertolotti
Come si articola il lavoro del TC45? Il Comitato dispone di due Working Groups in materia di terminologia (WG 10) e di aspetti ambientali (WG 16) e di quattro sottocomitati: tubi in gomma e plastica (SC 1), prove e analisi (SC 2), ma-
terie prime, lattice incluso, usate nell’industria della gomma (SC 3), prodotti finiti diversi dai tubi (SC 4). All’attività di questi organismi partecipano 30 paesi oltre a 22 paesi osservatori. Fino ad oggi sono state pubblicate oltre 400 norme.
Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, argomento di sempre maggiore attualità, quali sono i temi seguiti da TC 45? Il settore della gomma in generale è sempre stata molto sensibile a
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L’intervista del mese: Fabio Bertolotti
questi aspetti. Il Comitato si occupa tra l’altro: di elaborare norme in materia di prove, sia fisiche che chimiche, che rafforzino la sicurezza della gomma e dei prodotti in gomma; di sviluppare metodi di prova per valutare la sicurezza degli ingredienti di mescola, inclusi gli oli di processo; di tenere costantemente monitorato il problema delle allergie da proteine del lattice; di badare infine al recupero, trattamento e smaltimento degli scarti di lavorazione o dei prodotti arrivati a fine vita. Veniamo all’evento di Riccione? Sarà il 60° meeting di ISO TC 45, si svolgerà dal 15 al 19 ottobre e sarà una manifestazione di grande rilievo internazionale che mancava in Italia da circa 30 anni. Per una settimana piena l’interesse dell’industria della gomma di tutto il mondo sarà catalizzato da questo incontro i cui lavori costituiranno il punto di arrivo di una attività sviluppatasi nel corso di un anno in materia di standardizzazione. Ricordo incidentalmente che alla riunione di quest’anno, svolta-
si a Yokohama, hanno partecipato delegazioni di una ventina di paesi per oltre 200 esperti. Vorrei sottolineare che per le aziende italiane l’evento di Riccione sarà un’occasione unica per riaffermare, davanti a un uditorio realmente internazionale, l’impegno nel campo della R&S, le capacità realizzatrici, il prestigio dell’intera filiera italiana della gomma, dalle materie prime alle mescole, agli articoli finiti. Chi sono i partecipanti e gli organizzatori? Sono gli esperti delle aziende che sono stati nominati dagli Enti normatori internazionali per rappresentare gli interessi specifici delle singole tematiche in discussione. È stato creato da oltre un anno un Comitato organizzativo che opererà sotto l’egida di Assogomma. Il programma dell’evento, al momento non disponibile, sarà reso noto da Assogomma ai suoi associati, nonché pubblicato su uno specifico sito che, a brevissimo, sarà on line all’indirizzo www.isotc45-2012.com. Questo
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sito, che non ha mai realizzato nessuno in precedenza, sarà lo strumento di riferimento per fornire costantemente informazioni aggiornate su programmi, partecipanti, eventi collaterali, momenti “social”, sponsor. Allora sono previsti degli sponsor? Sì, ci sarà la possibilità per le aziende del settore gomma che vogliono illustrare le loro attività di poter partecipare in qualità di Sostenitori. Al momento hanno già assicurato questo tipo di ruolo alcune tra le più importanti realtà di settore del nostro paese. Infatti, gli unici Title e Main sponsor saranno rispettivamente Polimeri Europa e Pirelli. Sono altresì previste 4 categorie di sponsorship: Gold sponsor – Bridgestone e Cabot Silver sponsor - Gibitre Bronze sponsor - Marangoni Institutional – Cerisie Ovviamente anche Assogomma sosterrà l’iniziativa e si augura di poter avere altri soggetti sostenitori al fine di poter dare all’evento il rilievo che il nostro paese e la nostra Industria meritano.
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Nel nome della chimica una edizione di successo di a.d.p.
Dopo l’importante riposizionamento e il successo del 2009, Rich Mac (insieme a Chem Med ), il salone internazionale e conferenza sull’analisi strumentale e di processo e sulle tecnologie per il laboratorio, è tornato ancora più forte dal 5 al 7 ottobre 2011. Giunta alla 41a edizione, è l’unica manifestazione internazionale in Italia in grado di offrire una vetrina completa di prodotti, tecnologie, processi e strumentazione per la chimica analitica. Il complesso dell’evento è un chiaro segno della sua importanza a livello internazionale ed è una solida certezza per tutti gli espositori che guardano al sud Europa e all’area del Mediterraneo come un consolidato o potenziale mercato in cui sviluppare le loro attività. La prossima edizione di Rich Mac - Chem-Med si terrà dal 24 al 26 settembre 2013, sempre a Milano.
Il 41° Rich Mac (qui sopra due immagini dell’evento) si è svolto nel quadro delle manifestazioni italiane per l’anno della chimica proclamato dall’ONU e coordinato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
L
a fiera, alla quale hanno partecipato 250 espositori provenienti da 15 paesi, su 18.000 metri quadri di superficie espositiva, proprio nell’Anno Internazionale della Chimica si è quindi consolidata quale grande opportunità per il settore. Insieme a Life-Med 2011 - l’evento internazionale delle Life Science che si è svolto in contemporanea - ha registrato la visita di 10.250 qualificati operatori, di cui 820 hanno seguito le interessanti sessioni congressuali.
Negli ultimi anni la chimica ha fatto grandi passi in avanti per diventare sempre più sostenibile e compatibile con l’ambiente. Basti pensare che, solo in Italia, negli ultimi venti anni l’industria del settore ha ridotto gli effluenti nell’acqua del 70% e le emissioni nell’aria di oltre il 90%. Ed è proprio questa la strada da continuare a seguire da parte delle aziende del nostro Paese, che vedono in questa nuova concezione della chimica anche un’opportunità di sviluppo e ripresa.
Ritornando a Rich Mac , tale evento rimane comunque un punto di riferimento per la nostra industria del settore gomma/plastica e per i loro tecnici di laboratorio per le analisi strumentali e di processo e delle varie tecnologie. Infatti, l’utilizzo di strumentazioni di nuova generazione offre al tecnico/ricercatore l’opportunità di accedere a livelli di sviluppo più elevati e avanzati nel settore della chimica, sia in termini di facilità analitica con risparmio di tempo ed energia,
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Rich Mac 2011
Lo spettrometro Optima 8x00 a emissione ottica al plasma di Perkin Elmer.
sia in termini di nuove metodologie analitiche per raggiungere un mondo di informazioni tecniche/scientifiche fino ad ieri impensabili. Ecco in breve una rassegna di ciò che la manifestazione offriva di significativo.
SPETTROMETRI In questa categoria di strumenti vogliamo sottolineare l’importanza di alcune novità presentate da impor-
tanti case internazionali come Perkin Elmer, Netzsch, Erreci, Thermo Scientific, tanto per nominarne alcune. Perkin Elmer è un’azienda internazionale impegnata a migliorare la salute e la sicurezza delle persone e dell’ambiente che le circonda. La divisione “Environmental Health” propone strumentazione analitica e tecnologie di rilevazione che comprendono: assorbimento atomico, gas cromatografia, GC/MS, cromatogra-
DSC 204 F1 Phoenix di Netzsch. 24 |
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fia liquida, FTIR, NIR, UV/Vis, raman, analisi termica ecc. Ecco solo alcune di queste strumentazioni. Optima 8x00. Questa serie di spettrometria ad emissione ottica al plasma accoppiato induttivamente (ICPOES) consente di ottenere prestazioni elevate e costi di esercizio ridotti per l’analisi di campioni del settore ambientale, alimentare, farmaceutico, geochimica, chimico e della sicurezza dei prodotti. L’ICP-OES è una tecnica rapida e ad elevata sensibilità per la determinazione della composizione elementare di una grande varietà di campioni. La nuova serie Optima 8x00 (di cui abbiamo dato notizia nel numero 592-ottobre a pagina 62) rappresenta la soluzione ideale per i laboratori di oggi, sia che la sfida consista nell’identificare e quantificare i contaminanti ambientali, sia che si debba determinare la qualità dei prodotti. La serie Optima 8x00 è progettata per garantire facilità d’uso, produttività eccezionale e migliori limiti di rivelabilità, consentendo di massimiz-
TG and DTG curves for the decomposition of calcium oxalate
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era possibile generare immagini infrarosse con semplicità e soprattutto rapidamente. La soluzione presentata da Perkin Elmer utilizza un esclusivo “array” di 16 rivelatori che, in abbinamento ad un interferometro rapid scan e ad un sistema di sincronizzazione dell’interferometro con il movimento dello stage permette acquisizioni degli spettri fino a 680 cm-1 in tempi estremamente contenuti con un set up strumentale semplice. Grazie al particolare disegno ottico, ogni singolo detector è in grado di misurare porzioni di campioni minimi di 6.25x6.25 µm, riducendo quindi quello che è comunemente ritenuto il limite della diffrazione, pari a 10x10 µm. In questo modo è possibile mappare
grandi aree di campioni in tempi ac Intelligent TGA colorate cettabili, generando mappe che rappresentano la distribuzione Vertical, top-loading design superficiale di specie molecolari. Precise ultra-microbalance Netzsch ha investito in maniera consistente la sua esperienza di lun Vacuum-tight design go termine in nuovi sviluppi innova Integrated massconcepiti flow controllers tivi e tecnologie avanzate per applicazioni nella ricerca e svilup Exchangeable sample carrier po dei materiali, assicurazione quatypes lità ed ottimizzazione di processo. Coupling to evolved gas analysis I prodotti e servizi incorporano lea Automatic Changer dership nella tecnologia,Sample esperienza e (ASC)afor up to 64dell’utisamples qualità affidabile beneficio lizzatore. In occasione di Rich Mac, la società ha proposto ai visitatori una serie di strumentazioni per le analisi termiche come ad esempio: DSC, TGA, STA, TMA, DMA ecc. Calorimetria Differenziale a Scansione / Analisi Termica Differenziale. Grazie alla sua versatilità e al suo potere esplicativo, il Calorimetria Differenziale a Scansione è il metodo di analisi termica più utilizzato. Gli strumenti DSC Netzsch lavorano secondo il principio del flusso di calore e sono caratterizzati da una costruzione simmetrica tridimensionale con riscaldamento omogeneo. Sensori ad elevata sensibilità calorimetrica, costanti di tempo basse e una camera del campione libera da condensazioni nella cella DSC garantiscono un’elevata sensibilità e stabilità, linee di base riproducibili nell’intero ciclo di vita dello strumento: qualificazioni ideali
Assorbimento Atomico Avanta Ultra Z di GBC, rappresentato da Erreci. dicmbre 2011
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Rich Mac 2011
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per applicazioni di successo in ricerca ed università, sviluppo dei materiali e controllo qualità. Naturalmente, i DSC Netzsch soddisfano le richieste dei seguenti standard applicativi e strumentali: ISO 11357, ASTM E 26 |
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967, ASTM E 968, ASTM E 793, ASTM D 3895, ASTM D 3417, ASTM D 3418, DIN 51004, DIN 51007, DIN 53765. Termogravimetria – TGA. Gli strumenti Netzsch per la termogravimetria, per esempio le termobilance, so-
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no equipaggiati con sistemi di bilancia digitale, costruiti verticalmente con arrangiamento campione in alto e misura diretta della temperatura al campione. Quasi tutti i modelli sono a tenuta di vuoto. Al di là dell’esatta registrazione delle variazioni di massa in funzione di temperatura ed atmosfera, il segnale cDTA può essere opzionalmente calcolato per dare informazioni su processi endotermici ed esotermici. Quasi tutte le TGA possono essere equipaggiate con adattatori per l’accoppiamento con sistemi di analisi dei gas, quali QMS e FTIR. I modelli TG della Serie 400 possono sempre essere adattati con portacampioni DSC e/o DTA per strumenti completi TG-DSC o TG-DTA (STA). Le termobilance Netzsch sono conformi agli standard strumentali ed applicativi, es. ISO 11358, ISO/DIS 9924, ASTM E 1131, ASTM D 3850, DIN 51006. Erreci è una società italiana che opera nella vendita, consulenza e assistenza tecnica per strumentazione scientifica e analitica: micro-spettrofotometria, spettrofotometria UV/VIS/ NIR, e FT-IR, spettroscopia IR e FT-IR, analisi gas e ambientali, Assorbimento Atomico (AA), GC-Massa ecc. Di questa azienda appare interessante la serie di strumenti Assorbimento Atomico (AA). La società presenta un’ampia gamma per i diversi utilizzi nel mondo delle analisi strumentali. Assorbimento Atomico GBC – XplorAA, SensAA e SavantAA, questa linea di strumenti ad alto contenuto tecnologico presenta un ottimo rapporto qualità prezzo. Il modello SensAA è un Assorbimento Atomico di linea compatta, economica e dalle prestazioni analitiche sorprendenti; completa di PC e Monitor “touch screen” integrati. Il SavantAA è uno strumento ad altissime prestazioni analitiche operante in multi elemento ed in totale automazione di lavoro. L’Avanta Ultra Z effetto-Zeeman è un Assorbimento Atomico di grafite e correzione del fondo ad effetto Zeeman longitudinale con campo magnetico
Rich Mac 2011
A sinistra, la cappa chimica serie Belair56 di Momo Line. Sopra, la cella climatica serie Flower di Angelantoni.
pulsato ad onda trapezoidale. L’intensità del campo magnetico applicato è variabile fino a 1.0 Tesla per garantire il miglior risultato ad ogni elemento, linearità e sensibilità sono così tra le migliori oggi ottenibili. Il tubo di grafite è alimentato trasversalmente, la sostituzione è rapida e l’allineamento è automatico. Thermo Scientific è leader mondiale al servizio della scienza fornendo agli specialisti strumentazione scientifica, tecniche di preparazione dei campioni, reagenti e consumabili, software e servizi per ricerca. Combinando la competenza in spettrometria di massa e cro-
matografia con i prodotti Dionex, recentemente acquisita, offre una nuova gamma di soluzioni uniche, integrate e intuitive che forniscono la più ampia selezione di HPLC/UHPLC, NanoLC e IC, software, colonne, consumabili e vial. Per quanto riguarda gli spettrometri FT-IR appare interessante la nuova serie Nicolet iS5 che è in grado di fornire prestazioni superiori in un formato compatto ad un prezzo molto accessibile. Lo spettrometro FTIR Nicolet iS5 è la soluzione ideale per i laboratori industriali, governativi ed accademici di tutto il mondo. Lo spettrometro Nicolet iS5 di Thermo Scientific può essere implementato con la collaudata tecnologia FTIR di
Thermo Scientific. Il design leggero e di piccolo ingombro dello spettrometro Nicolet iS5 consente un facile spostamento da un ambiente all’altro in funzione delle esigenze operative rendendolo in tal modo uno strumento decisamente versatile. Lo strumento è gestito dal ben conosciuto software “Omnic” di Thermo Scientific.
ARREDI TECNICI Questo settore in continua evoluzione offre agli specialisti dei vari laboratori analitici e strumentali prodotti sempre più all’avanguardia per assicurare un miglior utilizzo dell’ambiente operativo in termini di sicurezza e di specifiche tecniche. Nella manifestazione erano presenti diverse aziende di settore specializzate negli arredi tecnici. Ecco una piccola rassegna.
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Rich Mac 2011
La stufa ad alte prestazione serie 2100 dei Fratelli Galli.
La camera di prove termiche serie FP di Binder.
Erlab. Creata più di quaranta anni fa, questa società ha sviluppato nel 1968, Captair, la prima cappa chimica dotata di un dispositivo di filtrazione dei prodotti tossici. Dalla sua creazione, 28 |
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la società, pioniera nel proprio settore di attività, possiede un know-how che le permette di offrire il sistema più efficiente in termini di qualità della filtrazione e di durata vita del filtro. Il grup-
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po Erlab, oltre alla sua sede in Francia, conta 7 filiali nel mondo (USA, Malaysia, Germania, Spagna, Italia, UK, Cina). In occasione dell’importante evento fieristico del settore, la società francese ha posto in visione una serie di prodotti di interessante attrazione come per esempio la nuova serie di cappe chimiche a filtrazione della serie Captair Flex . Questa serie contempla cappe mobili senza raccordo a colonna di filtrazione modulabile destinate a proteggere gli operatori durante le manipolazioni di sostanze chimiche che emettono vapori e/o particelle chimiche. Basata sulla tecnologia Flex – una colonna a filtrazione modulare flessibile e adattabile – questa gamma di cabine di protezione chimica offre delle possibilità molto estese e permette di realizzare moltissime applicazioni nei vari laboratori. Il livello di contenimento e l’efficienza di filtrazione assicurano agli utilizzatori un livello di protezione elevato, conforme alla norma NF X 15211-2009, classe 1 e classe 2. Momo Line è un società italiana in grado di sviluppare sistemi di arredo tecnico di qualsiasi complessità anche grazie all’utilizzo di tecnologie e processi produttivi sempre all’avanguardia. La produzione impiega moderne macchine operatrici a controllo numerico che consentono lavorazioni di precisione con finiture di elevata qualità, utilizzando sia materiali tradizionali sia materiali innovativi per caratteristiche meccaniche e fisiche. In occasione della manifestazione milanese, ha proposto una serie di arredi tecnici come la serie di cappe aspiranti Belair56. Questa serie di cappe da pavimento è stata progettata e costruita nel pieno rispetto della norma europea EN 14175, e possiede il marchio di sicurezza GS-TÜV. Le parti elettriche sono conformi alla norma CEI 61010-1. La cappa Belair56 è dotata di un sistema d’aspirazione interno con tre canalizzazioni d’aria, una bassa per i gas pesanti e due per i gas leggeri. Il plenum interno d’aspirazione è dotato di due sportelli di sicurezza in grado di dare sfogo ad un eventuale onda esplosi-
Rich Mac 2011
va interna, per proteggere l’operatore. Tutti i comandi e gli azionamenti elettrici per l’operatore sono alimentati a bassa tensione (24 volt) e sono del tipo a membrana interna IP67, in conformità alle norme per le apparecchiature da laboratorio CEI 61010.
STUFE E CAMERE CLIMATICHE In questo settore molte le aziende presenti alla manifestazione, come l’italiana Agelantoni, Galli e la tedesca Binder, rappresentata in Italia da FKV. Angelantoni dal 1952 nel settore della refrigerazione, nel corso degli anni si è specializzata: Testing, produzione di camere per prove ambientali simulate di ogni tipologia, incluse prove di corrosione, sabbia e polvere, pioggia, camera per prove su pannelli fotovoltaici, sistemi di stress screening e simulatori spaziali; Life Science, produzione di ultra congelatori, frigoriferi e cappe a flusso laminare d’aria, isolatori e camere pulite, in grado di assicurare il mantenimento, lo stoccaggio e la manipolazione di materiale. Per il nostro settore gomma/plastica i prodotti Angelantoni di interesse
sono, in modo particolare, le camere climatiche della serie Flower che operano in un range di temperatura da -70°C fino a 180°C. Con queste strumentazioni è possibile effettuare tutta una serie di test di laboratorio sui materiali elastomerici/polimerici in funzione della temperatura e dell’ambiente. Galli dal 1960 offre progettazione, produzione, commercializzazione e assistenza di apparecchi termici e climatici, per applicazioni scientifiche e industriali, per prove di laboratorio ambientali e funzionali, camere di simulazione ambientale per la ricerca, controllo qualità e produzione, celle climatiche, stufe da laboratorio, stufe da vuoto, forni industriali, muffole, forni tubolari, camere, prove cicliche di corrosione, nebbie saline, prove IP acqua e polvere, irraggiamento UV Xenon, vibrazione sistemi di burn in bagni termostatici, criostati incubatori CO2 OEM. Nell’immagine è mostrata una stufa termostatica ad alte prestazioni per una serie di prove di invecchiamento accelerato di provini in gomma/plastica ed altri materiali ancora, per essere
L’industria italiana della gomma con CD
2 012 Annuario
poi testati in accordo con le normative internazionali. Binder è un marchio di riferimento quando risulta necessaria la massima precisione nella simulazione delle condizioni ambientali, ovvero nel campo della fisica, della chimica e della biologia (stufe di essiccazione e di sicurezza, stufe da vuoto, camera di prova termica, incubatori, termostati, incubatori refrigeranti, incubatori CO2, camera di stabilità e di fotostabilità, camere climatiche di simulazione ambientale, camere di simulazione per test su materiali). Come già detto, Binder è rappresentata in Italia da FKV ed anche in questo caso alcuni dei prodotti presenti in fiera sono interessanti per il comparto gomma/plastica, come le stufe a circolazione d’aria naturale che operano fino a temperature di 300°C, oltre naturalmente alle celle climatiche che possono operare da una temperatura di -70°C fino ai 180°C per prove su materiali polimeri con cicli termici programmati per poi essere testati con appositi strumenti valutativi. Nell’immagine è rappresentata una camera di prove termiche della serie FP.
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Apparecchi da laboratorio
Le proposte più recenti per il settore gomma Nelle pagine precedenti abbiamo dato un’ampia rassegna di strumenti e apparecchi presentati a RichMac, una manifestazione che ha fornito una panoramica a tutto campo di quanto è oggi disponibile per un moderno laboratorio di prove sia per produzione che per R&S. Nonostante l’ampiezza dell’offerta, non tutte le strumentazioni specifiche per il nostro settore erano però presenti. Completiamo il quadro con una serie di “finestre” che aggiornano su quanto i costruttori italiani e stranieri stanno facendo in questo campo.
Uno strumento per prove di resistenza alla fiamma Anno di importanti novità il 2011 per Gibitre Instruments. La necessità di operare in uno scenario caratterizzato da un incremento delle vendite e da richieste di consegna e intervento tecnico in tempi sempre più brevi ha imposto una razionalizzazione della struttura organizzativa. Gibitre ha operato su più fronti, incorporando nuovi tecnici, inserendo nuove macchine per la lavorazione meccanica
GIBITRE
dei componenti, modificando il flusso produttivo allo scopo di realizzare strumenti in piccola serie e standardizzando la componentistica. Il livello di servizio fornito è considerevolmente migliorato con una riduzione media del tempo di consegna di nuovi prodotti e dei tempi di intervento tecnico del 20%. Per quanto riguarda le novità, è stata completata la configurazione dello strumento per prove di resistenza alla fiamma. Attualmente lo strumento può essere utilizzato per prove su gomma, plastica e materiali espansi. In base ai requisiti di prova delle varie norme, lo strumento permette di impostare la posizione verticale ed orizzontale del provino, di regolare l’altezza, l’inclinazione e la temperatura della fiamma. Il bruciatore è fissato su una slitta mobile controllata tramite un volantino esterno alla camera che semplifica notevolmente l’esecuzione della prova. Per quanto riguarda i prodotti software, è in fase di rilascio la versione 10 del programma Datagest-Network per la gestione dei dati di laboratorio. Il programma DataGest opera tramite database di tipo SQL e permette di raggruppare i risultati delle prove effettuate con tutti gli strumenti collegati. La versio-
ne 10 incorpora modalità avanzate di selezione ed analisi dei dati, permette l’organizzazione dei risultati selezionati in tabelle pivot, il salvataggio delle modalità di raggruppamento dei dati definite dal cliente, la preparazione di report multi strumento che incorporano le curve di prova. A partire da gennaio 2012, verrà resa disponibile per tutti i clienti anche la nuova release dei programmi di controllo degli strumenti che può essere utilizzata in versione tradizionale o con display touch-screen. La nuova interfaccia utente è stata ottimizzata per velocizzare l’esecuzione delle prove tramite l’attivazione dei comandi necessari direttamente dal video. Le operazioni di configurazione delle procedure di prova e di personalizzazione dello strumento vengono invece effettuate tramite l’utilizzo del mouse. (www.gibitre.it)
Durometro con centratore laser e misura dello spessore Da alcuni anni la società tedesca Bareiss (rappresentata in Italia da Forlab) propone uno strumento di misura della durezza per elastomeri denominato “ Digi Test” controllato a microprocessore la
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possibile richiedere la strumentazione con un “Certificato rappresentanza per il Territorio Italiano:
Apparecchi da laboratorio
Per società in regime di certificazione ISO è possibile richiedere la strumentazione con un Certificato DKD / ACCREDIA. (www.forlabitalia.it)
Misurazione della densità per la qualità delle mescole
FORLAB
cui caratteristica principale è di avere in una unica base di sostegno la possibilità di collegare vari durometri in funzione delle proprie necessità tipo: Shore A, A0, B, 0, C, D, D0, 00, 000, 000 S, E, micro Shore A, micro Shore D, C, D0, IRHD/DIDC M, N, H, L, VLRH ; in conformità alle norme: DIN ISO 7619, DIN EN ISO 868, ASTM D 2240, DIN ISO 48, DIN ISO 27588, NFT 46003, ASTM D 1415, JIS K 6253. Questo permette alle aziende di acquistare nell’immediato il durometro necessario e implementare nel futuro la strumentazione con altre “teste di misura” in funzione delle ulteriori necessità. L’acquisto diventa più economico, permette una sola interfaccia verso P.C. e occupa poco spazio sul banco di laboratorio. Il durometro è totalmente automatico, vale a dire che la movimentazione del campione da misurare è motorizzata così come l’avvicinamento della testa del durometro, garantendo così una elevatissima precisione. Dopo sette anni dalla presentazione, il Digi Test cambia l’elettronica di gestione e propone un nuovo centratore laser che permette di misurare sia la durezza che lo spessore di un O-Ring su 2 + 2 punti. I dati ovviamente vengono inviati a stampante periferica o a P.C. mediante un software di elaborazioni dati. 32 |
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La densità delle gomme e delle mescole di gomma non vulcanizzata è un parametro molto importante nei processi di confezione delle mescole stesse sia in fase di studio di una nuova ricetta sia per il controllo qualitativo in produzione. A causa delle considerevoli differenze di densità tra gomma e cariche, la densità delle mescole può variare sensibilmente, per esempio durante il processo di dosatura delle cariche. Quindi le variazioni di densità delle mescole nel corso della produzione sono sempre un primo importante indice di errori di dosaggio o di altre irregolarità. Sebbene la misura della densità normalmente non possa, da sola, rilevare l’esatta origine di tali irregolarità, queste possono essere rapidamente individuate, consentendo di evitare gravi conseguenze sulla qualità dei prodotti. Lo strumento Elatest, prodotto da Brabender e commercializzato in Italia da Belotti Strumenti, consente di determinare la densità dei polimeri nei compound di gomma e gomma non vulcanizzata. Ogni misurazione inizia con la pesatura del campione; in seguito, il campione di materiale viene compresso da un pistone all‘interno del cilindro di misura; in questa fase, viene espulsa qualsiasi traccia di gas. Il campione viene compresso in relazione al suo volume specifico; ad una data pressione, il pistone raggiunge una determinata posizione per ogni singolo campione. La corsa del pistone viene misurata tramite un transduttore di posizione e trasmessa al computer. A partire dal peso del campione e del suo volume, il computer calcola la densità in automatico. L‘uso dello strumento, grazie al touch screen, è facile ed immediato; il
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BELOTTI
metodo di determinazione della densità con questo strumento si raccomanda per la sua precisione e per la rapidità di ottenere i risultati. E ciò vale sia per il controllo in produzione sia in Ricerca e Sviluppo. (www.belotti-online.it)
Un analizzatore dinamicomeccanico per diverse caratterizzazioni La nuova TT DMA Mettler Toledo offre nuove potenzialità applicative e rappresenta una soluzione semplice, affidabile e flessibile per la caratterizzazione di materiali elastomerici, sia in sede di controllo qualità che di Ricerca e Sviluppo. Le proprietà viscoelastiche possono essere valutate in funzione della temperatura, del tempo, della forza applicata e della frequenza di deformazione. Le principali caratteristiche della
METTLER
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Apparecchi da laboratorio
nuova TT DMA sono: disponibilità di diversi sistemi di raffreddamento a seconda delle esigenze analitiche (da -190°C a 600°C), possibilità di eseguire misure DMA su campioni immersi in solvente o in condizioni di umidità relativa controllata, modalità TMA per misure di creeprecovery o stress relaxation, display touchscreen per la gestione e il controllo delle analisi, testa di misura orientabile per una più comoda preparazione dei campioni, software semplice ed intuitivo con accesso diretto ai dati originali. L’ampia gamma di dispositivi di deformazione (shear, flessione, compressione, tensione) e le numerose modalità operative rendono la TT DMA la scelta indicata per la caratterizzazione dei materiali più disparati. La semplicità di utilizzo e le ridotte dimensioni la rendono unica nel suo genere e ne fanno il perfetto completamento della linea di Analisi Termica Excellence Mettler Toledo. (www.mt.com/ta)
Sistema di misurazione e monitoraggio per profili e forme
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Il Profilemaster PMM 80 di Zumbach è un sistema a quattro moduli di misucontatto per il monitole Measurementrazione System senza for In-Line and Off-Line Use.
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raggio continuo in tempo reale nella fabbricazione di prodotti entro un diametro di 80 mm. Viene creato un file per ogni tipo di produzione, in modo che il tempo d’avviamento e gli scarti possano essere ridotti in modo considerevole. Un’estesa libreria accetta le ricette di ogni prodotto, incluso un disegno digitale delle dimensioni nominali (file dxf ) e parametri chiave da misurare e monitorare. Il principio di misurazione si basa sulla tecnica di triangolazione, o “taglio luce”, con l’utilizzo di diversi moduli camere/laser. I laser illuminano il contorno del profilo e le camere matriciali incorporate rilevano le distanze dai pixel sulla superficie del profilo. Un potente e veloce processore ed il software Profilemaster compongono i segnali ortogonali alla sezione del profilo e calcolano i parametri rilevanti come altezze, larghezze, angoli e raggi, definiti dall’utilizzatore. Le tolleranze corrispondenti possono essere programmate e memorizzate con altri dati del prodotto. Spostamenti e/o torsioni del profilo entro certi limiti non hanno alcun influsso sulla misurazione. Il sistema completo comprende: PC industriale di nuova generazione; schermo a colori ad alta definizione 17” TFT; tastiera con mouse; interfaccia stampante; scheda d’interfaccia Ethernet per il protocollo Zumbach Host (opzione); link Ethernet via TCP/IP; altri protocolli a richiesta; software di base Profilemaster (inglese/francese/tedesco). (www.zumbach.com)
Nuova generazione di macchina prova LS1
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A K2010 di Düsseldorf Lloyd Instruments, rappresentata in Italia da DGTS srl , ha presentato ufficialmente la sua ultima macchina prova materiali a singola colonna, la LS1. La nuova macchina, con capacità massima di 1kN, ha un nuovo disegno meccanico che gli consente di eseguire misure di spostamento
DGTS/LLOYD
molto accurate anche a velocità molto basse e per i più piccoli spostamenti. L’eccezionale accuratezza +/-0.5% per la misura dei carichi fino all’1 % del fondo scala della cella, fa si che molti utilizzatori possano usare una sola cella di carico per le loro applicazioni risparmiando così tempo e denaro. L’ampliato intervallo di velocità da 0.01 a 2032 mm/min aggiunge versatilità alla macchina: prove in tempi più brevi e quindi aumento di produttività. La macchina è sempre dotata di un tastierino manuale per le movimentazioni. La si può gestire o utilizzando un pannello di controllo con tastiera a membrana e display LCD o da PC tramite il software NexigenPlus. Il PC si interfaccia alla macchina via USB. Il software NexigenPlus, Windows 7 compatibile, dispone di una libreria di prove predefinite e della possibilità per l’operatore di configurare prove a più passi non standard. Grazie alle sue diverse potenzialità il nuovo LS1 è impiegabile sia in produzione che in controllo qualità che in ricerca e sviluppo e per diverse applicazioni e campi di lavoro, quali plastica, imballaggio, dispositivi medici, tessili, gomma ed elettronica, per nominarne alcuni . (www.dgts.it)
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Apparecchi da laboratorio
MTS
Nuova linea di sistemi di prova elettromeccanici MTS Systems Corporation, dopo un periodo iniziale di valutazione in Asia, ha deciso di mettere in commercio in Europa e negli Stati Uniti d’America la nuova linea di sistemi di prova elettromeccanici Criterion accompagnata anche dal nuovo software di prova Testsuite Elite. La linea comprende: Modello 42, sistemi monocolonna da 5 kN con celle di carico intercambiabili con fondi scala
che vanno da 1 N a 5 kN Modello 43, sistemi a due colonne da tavolo con celle di carico intercambiabili di capacità da 100 N a 50 kN Modello 44, sistemi a due colonne da pavimento con celle di carico intercambiabili di capacità da 100 N a 30 kN; con area di prova sia sopra che sotto la traversa mobile Modello 45, sistemi a due colonne da pavimento con celle di carico intercambiabili di capacità fino a 100 kN ; con area di prova sia sopra che sotto la traversa mobile. Le misure di forza ottenute dai siste-
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mi Criterion consentono di soddisfare IS07500-1 e ASTME4. Tutti i modelli possono essere equipaggiati con dispositivi per prove a temperature diverse dall’ambiente, normalmente da -100°C a 1200 °C. La nuova linea di è completata, per le capacità elevate, dalla linea Modello 64. Telai di prova servo controllati statici idraulici per capacità da 300 kN fino 1000 kN. Tutti i nuovi sistemi sono dotati dei software TestSuite Elite; il nuovo aggiornamento e avanzamento di Testworks 4. In questo caso le funzionalità di Testworks sono state integrate nella usuale piattaforma TestSuite di MTS normalmente usata sui sistemi di prova a fatica servo idraulici MTS. TWE viene fornito con dotazione di metodi di prova per trazione, compressione flessione e attrito; ma anche con una serie di metodi preconfezionati che rispettano le norme ASTM, scelti da una libreria già molto ampia, ma in ulteriore crescita. Le modalità di definizione delle prove, della preparazione dei rapporti con risultati e grafici e della archiviazione dei risultati sono state ridefinite e rese più facilmente gestibili a livello operatore. Il nuovo software può essere implementato anche sui sistemi di prova di precedente produzione, ancora assistiti da MTS (www.mts.com)
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Gomme siliconiche
Forza e consistenza ai business locali: un obiettivo di marketing di primaria importanza di Giuseppe Cantalupo
KCC, leader coreano nella produzione di gomme siliconiche e di prodotti chimici per i più svariati settori industriali, attua da tempo una politica di continua espansione dei suoi mercati internazionali. In particolare, l’ampliamento delle sue frontiere commerciali estende sempre di più il suo raggio d’azione verso aree lontane. È il criterio al quale la società impronta la sua strategia di marketing: espandersi è bene, avvicinarsi ai mercati lontani è meglio. Conquista recente in questo senso è la Francia, con l’apertura a Lione di una filiale della Divisione Siliconi per dare più forza e maggiore consistenza al business in Europa.
L
a societò ha sede a Seoul, la capitale della Corea del Sud, e impiega 4.500 dipendenti, con i quali realizza un fatturato di 1,77 miliardi di euro. Fondata nel lontano 1958, la KCC Corporation ha realizzato nel tempo un’espansione senza soste che l’ha portata a insediare stabilimenti in Cina, Singapore, Vietnam, India e Turchia e uffici commerciali in USA, Hong Kong, Tokyo, Dubai, Malesia, Mosca, Amburgo e Grecia. Nella sola Corea conta più di dieci siti produttivi.
L’ORGANIZZAZIONE KCC è organizzata in cinque divisioni: - coatings, con la produzione di pitture (è leader mondiale nel settore delle pitture navali), inchiostri, vernici e relativi additivi; - PVC per profili di porte e finestre, pavimentazioni, pannelli decorativi;
- materiali per l’edilizia: manufatti in gesso e materiali per rinforzi e isolamenti; - lastre di vetro, un settore nel quale è operativa la consociata Korea Autoglass Corporation, fornitrice di parabrezza per le case automobilistiche Hyundai e Kia; - silicio - e leghe a partire dal silicio metallico - impiegato nella produzione di metilclorosilano, materia prima fondamentale per la produzione di un’ampia varietà di prodotti siliconici, tra i quali oli, gel, cere, resine e gomme. Nell’ambito della Divisione dei prodotti siliconici, dal marzo 2010 è operativa una nuova filiale in Europa, a Lione, Francia, con lo scopo dichiarato di dare maggiore impulso allo sviluppo del business nel nostro continente. È il criterio al quale KCC impronta la sua strategia di sviluppo: operare sui mercati attraverso una presenza
stabile e effettiva nelle realtà locali. ‘Stare vicino alla gente per la gente’ è anche il modo più sicuro di garantire alla clientela un servizio pronto e efficace. E appunto nell’applicazione di questo principio KCC ha annunciato che entro quest’anno si espanderà anche in Scandinavia e in Europa Centrale.
LA DIVISIONE SILICONI Parte dal silicio metallico e arriva a un’ampia varietà di prodotti: gomme siliconiche, sigillanti siliconici per edilizia, silani, oli, emulsioni e dispersioni siliconiche, in un ciclo di processi completamente integrato. Cuore del diagramma produttivo sono i metilclorosilani (MCS), per i quali KCC, decisamente orientata al futuro, ha delineato un preciso programma di sviluppo attraverso espansioni progressive della capacità dei suoi impianti: un investimento di 430 milioni di euro amplierà la capa-
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Gomme siliconiche
cità dalle attuali 100.000 tonnellate a 175.000 entro il 2012 - con la quale operazione il gruppo coreano diventerà il quarto produttore di siliconi al mondo - , per arrivare a 300.000 tonnellate entro il 2015. Parallelamente, risulterà espansa anche la capacità delle gomme siliconiche, che già nel primo trimestre di quest’anno è passata da 12.000 tonnellate a 22.000. Sono capacità che superano largamente la domanda dei mercati asiatici e perciò consentono alla società di essere presente con i suoi prodotti, senza nessun problema, anche su aree vaste come l’Europa e le Americhe. Gli impianti di silicone sono ubicati nel Sud Corea e sono certificati ISO 9001:2000 e ISO 14001, a dimostrazione del fatto che l’impegno primario di KCC nei confronti della clientela è il suo orientamento alla qualità totale della produzione. Impegno che la società ha assunto sin dal 2003, quando costruì il primo impianto in Corea per la produzione di monomero siliconico.
Le gomme siliconiche, per soffermarci sui prodotti KCC di più specifico interesse per i nostri lettori, sono - come è noto - polimeri caratterizzati da numerose importanti proprietà come, per esempio, un’alta resistenza termica e chimica, un’elevata resistenza alla fiamma, ottime caratteristiche di isolamento elettrico sia in corrente continua che in corrente alternata, e molte altre ancora. Nella gamma prodotti del leader coreano sono presenti, naturalmente, tutte e tre le famiglie alle quali appartengono questi elastomeri: HTV, RTV e LSR. Le HTV, così chiamate perché vulcanizzano ad alta temperatura (High Temperature Vulcanizing), sono particolarmente resistenti al calore e alla fiamma, al freddo, agli oli e agli agenti chimici. Sono anche impermeabili ai gas e hanno eccellenti proprietà elettriche difficilmente riscontrabili in altri elastomeri; inoltre, sono biologicamente inerti. Trovano impiego in quasi tutte le applicazioni industriali, tra cui l’automotive, l’industria ali-
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mentare, i prodotti per il tempo libero, come anche la componentistica elettrica e elettronica. Le RTV (Room Temperature Vulcanizing) vulcanizzano a temperatu-
Gianluca Carbone (gcarbone@kcc-silicone.com) è Elastomer Southern Europe Senior Sales Account.
ra ambiente e posseggono eccellenti proprietà per quanto riguarda resistenza all’invecchiamento, stabilità termica, caratteristiche elettriche. Sono considerate i materiali industriali
Gomme siliconiche
L’Istituto Centrale di Ricerca.
del futuro per la loro capacità di soddisfare anche i clienti più esigenti in termini di produttività e elevato livello qualitativo della produzione. Le loro applicazioni spaziano in un’ampia varietà di settori, da quello degli articoli di uso comune quotidiano alla modellistica in miniatura, dai prodotti elettrici e elettronici all’industria dell’auto e a quella aerospaziale. Le LSR (Liquid Silicone Rubber) sono prodotti del tutto speciali, in quanto conservano le proprietà intrinseche della gomma siliconica HTV, pur essendo allo stato liquido. E ciò ne rende possibile l’impiego nello stampaggio a iniezione (LIM, Liquid Injection Moulding) di numerosi prodotti industriali e di uso quotidiano, quali articoli per l’infanzia - tipo tettarelle e giocattoli - , maschere subacquee e boccagli, utensili e articoli vari per la cucina, raccordi e O-ring, prodotti dei settori elettrico e elettronico. Inoltre, sempre per la loro bassa viscosità, sono utilizzate anche come coating di tessuti, manicotti e airbag. Ma questi sono solo panoramici esempi delle possibili applicazioni - numerosissime - delle LSR, il cui uso è previsto in continua espansione. Le gomme siliconiche di KCC pos-
seggono al più alto livello le proprietà che caratterizzano questi speciali tipi di elastomeri, e la gamma del produttore coreano è in grado di soddisfare, con oltre 130 tipi di prodotti, anche le esigenze più severe della clientela.
L’ISTITUTO CENTRALE DI RICERCA Questa capacità di soddisfare - e promuovere anche - gli interessi dei clienti al meglio, sia dal punto di vista della qualità che da quello dei prezzi dei prodotti, è frutto dell’attività svolta dai laboratori del Central Research Institute (CRI) dell’azienda, che ha portato, negli anni, allo sviluppo di nuovi prodotti e di importanti innovazioni tecnologiche. L’istituto sorge nel 1979 a Suwon, Gyunggi-Do, Corea, ma ben presto il successo dei risultati ottenuti ne rende necessario il trasferimento in spazi più ampi, e nel 1988 si sposta a Yongin, Gyunggi-Do, su un’area di oltre 65.500 metri quadrati totali, di cui 50.000 coperti. Il complesso ospita, oltre agli uffici amministrativi, moderni laboratori e impianti pilota, un centro sviluppo risorse umane per l’addestramento dei dipendenti e palestre.
In questa “fabbrica dell’innovazione”, come l’istituto è chiamato in KCC, vengono condotti studi di ricerca e sviluppo per l’industria della chimica fine comprendente materiali sia organici, come resine e pitture, che inorganici, come vetro, fibre e materiali compositi. Oltre, ovviamente, ai siliconi, risultanti dalla combinazione di conoscenze e esperienze nei campi sia della chimica organica che della chimica inorganica. E a proposito dei siliconi, negli ultimi tredici anni KCC ha speso oltre 55 milioni di USD nell’attività di Ricerca e Sviluppo su questi materiali - dai monomeri alla sintesi dei polimeri e allo sviluppo di prodotti utilizzabili per assurgere al ruolo di fornitore di qualità a livello mondiale. Obiettivo primario degli investimenti del leader coreano: creare valore e aumentare la competitività dei clienti, mettendo a loro disposizione polimeri che consentano di produrre articoli al top della qualità. L'INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA
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Macchine a iniezione
Alta precisione e affidabilità nella produzione degli O-ring di Giuseppe Cantalupo
Le guarnizioni svolgono un ruolo essenziale nell’assicurare la tenuta di contenitori e sistemi nei quali fluiscono gas o liquidi. Anche in condizioni di esercizio molto severe, quali possono essere quelle imposte in taluni settori dalla tecnologia moderna. È necessario, però, che questi manufatti, oltre a possedere le caratteristiche meccaniche e chimico-fisiche richieste dalla loro funzione, siano prodotti anche con macchine capaci di garantire precisione e affidabilità ad alti livelli. È per questo motivo che Parker, tra i leader mondiali nel settore degli O-ring con Parker-Prädifa, produce queste guarnizioni con macchine a iniezione Engel.
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li O-ring sono il tipo di guarnizioni più utilizzate al mondo. Difficile trovare qualche settore industriale che non ne faccia uso: dall’edilizia all’automotive, dalla componentistica aeronautica e aerospaziale all’industria dei trasporti, dagli elettrodomestici alla distribuzione di greggio e gas naturale e, ancora, ai sistemi idraulici e pneumatici, al settore medicale, ai sistemi di alimentazione dei carburanti e di raffreddamento e climatizzazione, e tanti altri ancora. In tutti questi settori sono presenti O-ring Parker. E le presse con le quali sono prodotti questi manufatti della Parker sono macchine Engel.
LA PARKER E LE MACCHINE ENGEL La Divisione O-ring europea di Parker Hannifin Corporation produce guarnizioni in dieci stabilimenti distribuiti in otto paesi. Uno di questi siti produttivi è situato a Adro, Brescia, nel distretto industriale a sud-ovest del Lago d’Iseo noto nel mondo come Rubber Valley per l’elevata con-
O-ring di Parker-Prädifa, un’azienda leader nel settore. centrazione di aziende che vi producono guarnizioni di ogni tipo. In questo stabilimento vengono prodotti principalmente O-ring per l’industria automobilistica. Articoli, cioè, nei quali la qualità è un requisito essenziale per l’applicazione alla quale sono destinati. Qualità che viene raggiunta per l’affidabilità che le macchine a iniezione Engel garantiscono. “Soltanto grazie a tecnologie di sistemi affidabili – afferma Michael
Forstner, Direttore Generale della Divisione O-ring in Europa – possiamo offrire la qualità richiesta dalla clientela e, in questo modo, mantenere la nostra competitività”. Il parco macchine di Adro si è arricchito recentemente di quattro nuovi modelli orizzontali Engel victory 500/200 rubber, che sono andate ad aggiungersi alla pressa verticale Engel elast 400 V, già presente nel capannone di produzione.
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versatilità produttiva, l’assenza delle colonne consente un accesso allo stampo senza ostacoli, una maggiore libertà di movimenti, un cambio stampi più facile e veloce e anche un più rapido scarico dei pezzi stampati. Inoltre, risultano anche più agevoli le operazioni di pulizia. E questo è molto importante per un produttore come Parker, la cui gamma prodotti comprende manufatti in ben 300 materiali diversi - dalle gomme nitriliche alle butiliche, dal silicone ai perfluoroelastomeri - per essere in grado di soddisfare le esigenze dei clienti dalla fase della progettazione all’applicaLa sede di Adro dello stabilimento Parker per la produzione diRapporto O-ring. zione sul campo dei nuovi prodotti. Anche con soluzioni su misura. Non solo cambi frequenti degli stampi, quindi, ma anche sostituzioni frequenti dei materiali. Ecco, allora, che la rapidità di queste operazioni è un requisito fondamentale che le macchine di processo devono possedere. E quelle della Engel le garantiscono. Ma a questi vantaggi se ne aggiunge ancora un altro per la Parker: la disponibilità della Engel come suo ‘partner di svilupo’ nel costante adattamento di prodotti e processi di produzione alle esigenze della clientela e alle nuove tendenze dei mercati. Un’attività resa possibile da un pluriennale rapporto di stretta collaborazione col fornitore austriaco di macchine, che mette a disposizione del cliente la sua capacità innovativa per ridurre i tempi di ciclo e migliorare il Una delle quattro Engel victory 500/200 rubber acquistate processo di stampaggio al fine di didi recente dall’azienda di Adro. l parco macchine dell’azienda ora comprende alcune recentissime macchine ENGEL: una ENGEL minuire gli scarti. elast 400 V verticale oltre a quattro presse a iniezione orizzontali ENGEL victory 500/220 rubber Un particolare interessante sul particolarmente apprezzate per la precisione e ripetibilità oltre che per la facilità di cambio stampi e tempo stesso, efficienti. Ma perché proprio le macchine rapporto tra le due società. Ognuna di pulizia. (Foto: Parker Hannifin) Ma ci sono anche altri fattori che del produttore austriaco? di esse è fornitrice e cliente dell’altra. motivano la scelta, economici e tecSoprattutto nella produzione di Parker Hannifin è uno dei princinici. O-ring sono fondamentali - come pali fornitori di Engel di servomotori e La tecnologia Engel consente, tra spiega Forstner - l’elevata precisiocomponentistica idraulica e pneumagli altri importanti vantaggi, tempi di ne e ripetibilità della tecnologia e la tica; Engel, a sua volta, installa i sistemessa a punto brevi e costi di manupresenza di bave ridotta al minimo. E mi fabbricati da Parker Hannifin nelle tenzione ridotti. Sono requisiti che le macchine Engel danno pieno affisue presse a iniezione. le macchine della serie victory posdamento in questo senso con le loro E un produttore importante di Oseggono in virtù della configurazioforze di chiusura elevate e l’eccellente ring di qualità come Parker che usa ne del loro gruppo di chiusura senza parallelismo dei piani, contribuendo, queste macchine non può non essere colonne. Oltre a garantire la massima in questo modo, a processi stabili e, al un ‘signore degli anelli’. 44 |
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Nel campo della visione artificiale
Una realtà italiana in continuo sviluppo di a.d.p.
Più volte, nella nostra rivista, abbiamo avuto modo di ricordare come l’economia italiana si regga in buona misura sulle attività svolte dalle PMI. In particolare quelle che operano nel distretto bergamasco sono per l’industria della gomma una delle assi portanti dell’economia del nostro settore. Oggi abbiamo l’occasione di presentare il caso di una azienda, la UTPVision S.r.l. di Dalmine, che ha saputo proporsi, nonostante la crisi che stiamo attraversando sia in Italia che nell’intero globo, con una filosofia vincente e altamente competitiva, offrendo macchine ad alto contenuto tecnologico con un rapporto costo/qualità molto interessante. Lo facciamo con l’aiuto di alcune domande che abbiamo posto a Mario Regazzoni, direttore generale della società
Direttore, ci descrive qual è l’attività principale svolta da UTPVision? UTPVision progetta, costruisce e commercializza macchine automatiche d’elaborazione d’immagine di controllo qualità, per diverse tipologie di componenti industriali. La società abbina sistemi di controllo Real Time con sistemi di elaborazione d’immagine, garantendo sia elevate prestazioni sia un’ottima stabilità durante tutto il processo di controllo. Le continue attività di ricerca e sviluppo unite alle più recenti tecnologie digitali permettono un’ottima versatilità d’impiego e quindi il raggiungimento di elevati standard qualitativi: due requisiti essenziali che il mercato richiede. Come lavorate in concreto, quale è la vostra filosofia? Mettere a disposizione dei clienti le nostre esperienze perché il progetto si integri al meglio con ogni singola realtà garantendo la massima flessibilità. Tutte le attività possono essere svolte in modo autonomo o in stretta collaborazione con il cliente. UTPVision instaura con i propri clienti un rapporto di fiducia, basato sulla riservatezza delle in-
formazioni, sulla puntualità nel rispetto degli impegni assunti. Offriamo una esperienza maturata per anni all’interno di strutture industriali e laboratori di ricerca: solo così è possibile affrontare al meglio le esigenze dei clienti. Parliamo di visione artificiale. Che cos’è e a cosa serve? La visione artificiale è un affascinante e complesso insieme di processi che mirano a creare un modello approssimato del mondo reale partendo da semplici immagini bidimensionali. Vedere è inteso non solo come l’acquisizione di una fotografia bidimensionale di un’area, ma soprattutto come l’interpretazione del contenuto di quell’area: cioè l’Image Processing. Un sistema di visione artificiale è costituito dall’integrazione di componenti ottiche, elettroniche e meccaniche che permettono di acquisire, registrare ed elaborare immagini. Il risultato dell’elaborazione è il riconoscimento di determinate caratteristiche dell’immagine per varie finalità di controllo, classificazione, selezione. I sistemi di visione sono costituiti dall’oggetto da esaminare, dal sistema di acquisizione e di elaborazione
dell’immagine, dalle interfacce uomo macchina e anche con l’ambiente esterno. Le p a r t i da ispezionare vengono p o s i z i o n a te attraverso sistemi di moil Direttore Generale Mario Regazzoni vimentazione di UTPVision di fronte alle telecamere ed illuminate in modo appropriato, in modo cioè da evidenziare il più possibile i difetti da individuare. Il sistema ottico forma un’immagine sul sensore della telecamera che produce un segnale elettrico in uscita. Questo segnale verrà digitalizzato e memorizzato. L’immagine, catturata e resa in questo modo “comprensibile” da un calcolatore, potrà quindi essere elaborata con un apposito software che comprende particolari algoritmi di calcolo ed analisi, in grado di individuare le caratteristiche dell’immagine e amplificarne alcuni
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Nel campo della visione artificiale
aspetti - ad esempio contorni, spigoli, forme, strutture - allo scopo di eseguire i controlli e le verifiche per i quali il sistema è stato concepito. Sulla base dei risultati dell’elaborazione, il sistema prenderà decisioni in merito alla destinazione dell’oggetto (ad esempio smistarlo fra i “buoni” o scartarlo) e fornirà le informazioni opportune al resto del sistema produttivo. Quando nasce e come si è sviluppata l’azienda? Dobbiamo tornare al 2004, quando la UTP s.r.l., società che operava nel settore della progettazione e realizzazione di macchine speciali per l’industria meccanica, decide di sviluppare una nuova applicazione industriale abbinando sistemi di controllo Real Time con sistemi di elaborazione d’immagine. Nasce così UTPVision. Da allora la nostra azienda ha continuato un processo di crescita complessiva, che l’ha
portata a diventare un centro di eccellenza produttiva in costante e progressiva evoluzione, sia in termini di aumento dei mercati che di sviluppo tecnologico. L’attuale know-how di UTPVision spazia da sistemi di controllo hard real-time su base PC a sofisticati algoritmi di image processing supportati da tradizionali tecniche di visione artificiale. Nel mercato di oggi UTPVision conta un parco macchine molto consistente nel campo della visione artificiale per gli articoli in elastomeri e molti altri sistemi di visione per applicazioni speciali. I nostri clienti sono distribuiti in diverse aree geografiche e sono aziende leader nei propri settori. In questi anni sono nati i nostri prodotti di punta, che si chiamano Kalix, Scrappix, Matlix e l’ultima nata Phoenix.
La nuova macchina “Phoenix” di UTPVision. 46 |
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Perché scegliere UTPVision? La tecnologia applicata alla nostra produzione è sempre all’avanguardia, di altissima qualità e affidabilità. Lo staff di UTPVision si avvale di esperti in ogni settore della componentistica per lo sviluppo dei sistemi di visione: meccanica, elettronica, software, ottica e illuminazione. Di recente abbiamo introdotto un sistema di telecamere a colori che lavora con illuminatori a luci colorate che permette delle prestazioni di gran lunga superiori a quelle delle attuali telecamere in bianco e nero. Questo sistema è un brevetto UTPVision. Per quanto riguarda il servizio al cliente abbiamo analizzato, condiviso e risolto i problemi lavorando a fianco dei tecnici delle migliori aziende del settore. Le aziende che lavorano rispettando le direttive della norma ISO 9000 e della ISO TS16949 hanno la necessità di installare sistemi automatici di controllo per evitare i limiti del controllo umano. L’orientamento al cliente è un vostro importante valore aggiunto. Come lo affrontate? Anzitutto “ascoltando” i mercati per comprendere, anticipare ed approfondire le richieste e le aspettative dei clienti. Poi instaurando relazioni a lungo termine con loro, per un vantaggio reciproco, fornendo soluzioni avanzate con livelli di servizio e qualità eccellenti. Coltiviamo la passione per i dettagli, che per noi rappresentano un indispensabile supporto per il successo finale. Nel lavoro quotidiano, le prestazioni si esprimono assumendoci la responsabilità personale per obiettivi e risultati individuali, migliorando costantemente il nostro operato, rispettando sempre i nostri impegni, promuovendo una cultura basata sul “progredire”, definendo obiettivi chiari, valutando obiettivamente le nostre prestazioni e fornendo un feedback continuo. UTPVision promuove da sempre una cultura ed un approccio orientati all’innovazione. Può spiegarci in breve come operate? Certamente: il nostro obiettivo è essere propositivi e creativi in ogni nostra attività.
Nel campo della visione artificiale
“PHOENIX”, L’ULTIMA NATA Macchina per il controllo dimensionale e dei difetti superficiali Phoenix è l’ultima evoluzione della macchina d’ispezione visiva per il controllo dimensionale e superficiale di pezzi toroidali e pezzi generici. Phoenix è oggi il prodotto più avanzato di UTPVision ed è in grado di controllare tutte le superfici del pezzo sfruttando il controllo ottico attraverso il vetro (fino ad una dimensione massima del pezzo di 38 mm). La macchina è governata da un PC gestito da un sistema operativo Real-Time (RTAI-Linux) che effettua sia le elaborazioni sulle immagini sia l’interazione con l’operatore tramite semplice e intuitiva interfaccia a finestre. Il sistema Real Time consente un’ottima stabilità di sistema e una velocità di controllo estremamente elevate. Le immagini vengono catturate da telecamere industriali digitali e vengono trasferite, senza perdite o disturbi, al PC tramite collegamento Firewire. Il gruppo di caricamento provvede a fornire i pezzi da controllare su un nastro trasportatore dove un deviatore motorizzato trasferisce i pezzi sulle tavole girevoli. La macchina può essere impiegata per il controllo di altissima precisione di guarnizioni in gomma, PTFE, metallo e altri materiali entro i limiti del campo di visione. Caratteristiche operative Dopo il controllo spessore mediante laser a sbarramento, dopo la cattura immagine e successiva elaborazione, i pezzi sono smistati in differenti zone di accumulo a seconda che siano conformi, non conformi o recuperi. È possibile visualizzare in tempo reale tutte le statistiche e i tempi di produzione, il numero e il tipo di difetti riscontrati e lo stato di riempimento delle zone di accumulo, inoltre, è possibile stampare e salvare i report di produzione con grafici e dati statistici ed inviarli ad un sistema gestionale per successive elaborazioni. Tempi brevissimi per il cambio pezzo da cernere, grazie al salvataggio di tutti i parametri di configurazione e alla rapida pulizia della macchina e del caricatore. Illuminazione e laser a sbarramento L’apparecchio è dotato di illuminazione flash led a doppia corona, regolazione digitale dell’intensità luminosa per superfici, possibilità di controllo di pezzi riflettenti, miglior precisione di controllo dimensionale e superficiale, decadimento nullo dell’intensità luminosa. Il laser a sbarramento è in grado di misurare con estrema accuratezza l’altezza e la planarità del pezzo scandendolo lungo tutta la sua dimensione. L’elevata precisione di misura si ottiene utilizzando degli algoritmi di elaborazione del segnale che permettono di eliminare le imperfezioni e le oscillazioni della tavola. Software di controllo per particolari e pezzi complessi Il software per l’interpretazione e il controllo dei particolari e dei pezzi di forma complessa consente il ri-
Il nuovo sensore periferico interno.
conoscimento della rotazione planare dei pezzi che abbinato al riconoscimento delle facce superiore ed inferiore interpreta l’immagine del pezzo indipendentemente dalla posizione di caricamento. Il programma di controllo prevede: l’individuazione di profili irregolari e relativo controllo con riferimento al profilo base, il controllo dell’altezza massima e minima di buche e bave su profili lineari e curvilinei, la definizione di calibri multipli e controllo delle relative lunghezze, il controllo della variazione media e puntuale di corde circolari, l’analisi contemporanea delle difettosità superficiali di più zone d’ispezione. Dispositivo di controllo della superficie laterale esterna ed interna Questo sistema è costituito da 6+6 telecamere a colori e due livelli di illuminazione a led a colori disposti sopra e sotto il pezzo. Consente di rilevare le difettosità sul bordo esterno ed interno di un pezzo e anomalie legate alla chiusura stampo e ai difetti produttivi che frequentemente si localizzano in quell’area. Il programma di controllo permette di interpolare le diverse corone di led per ottimizzare l’illuminazione del pezzo. Possono essere definite un massimo di cinque zone di controllo indipendenti. Inoltre gestisce l’algoritmo per il controllo della zona di chiusura stampo superiore ed inferiore e dell’andamento della tonalità media su ogni area d’immagine e controlla la massima variazione del profilo base del pezzo. Optional: software di controllo, telecamera 3D e programma di controllo Il software per l’interpretazione e il controllo dei particolari e dei pezzi di forma complessa interfacciato con una telecamera 3D permette la ricostruzione tridimensionale dell’immagine del pezzo indipendentemente dalla posizione di caricamento. Il programma di controllo prevede la verifica delle variazioni della forma dei pezzi permettendo l’identificazione di anomalie rispetto all’originale.
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Nel campo della visione artificiale
L’illuminazione flash led a doppia corona
L’innovazione è un elemento essenziale per la crescita, in termini finanziari, di leadership ma soprattutto di beneficio per il cliente. L’innovazione si esprime sviluppando soluzioni sempre nuove per risolvere i problemi dei clienti, distinguendoci grazie allo sviluppo di materiali, prodotti, processi e servizi, attuando cambiamenti e miglioramenti in modo proficuo, condividendo le nostre esperienze e conoscenze mediante un lavoro di gruppo, promuovendo lo spirito di team. L’innovazione si attua accettando ogni sfida e chiedendoci sempre il perché delle nostre scelte. Come riassumerebbe i punti di forza dei vostri prodotti? I sistemi di visione artificiale offrono l’integrazione del controllo qualitativo con la gestione della produzione. Oggi questi due fattori costituiscono il successo delle aziende. Con i sistemi UTPVision forniamo la soluzione ideale. La riduzione dei co48 |
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sti aziendali per il personale dedicato al controllo finale delle produzioni è uno dei fattori strategici per le aziende. UTPVision fornisce prestazioni di controllo di altissimo livello con costi interessanti. Le manutenzioni sono irrilevanti se comparate alla velocità di controllo e quindi all’influenza economica sul processo produttivo e qualitativo. I risultati ottenuti sono riproducibili sui lotti successivi: è possibile documentarli in forma statistica e sono rintracciabili per ogni controllo di qualità successivo. L’esperienza acquisita collaborando con alcuni clienti leader nel settore della gomma ci ha permesso di sviluppare soluzioni complete e complementari, pratiche ed efficienti anche per i controlli dimensionali e per gli imballaggi. Insieme ai nostri clienti abbiamo vissuto l’evoluzione del mercato e delle richieste qualitative. Siamo cresciuti insieme e oggi i controlli automatici sono un pilastro nel controllo qualitativo di processo. Il nostro approccio al controllo inizia con l’analisi dei difetti di produzione e l’esecuzione di prove per individuare il sistema adeguato al problema. Segue poi un rapporto tecnico completo di proposta per il sistema di visione migliore che tenga in considerazione i parametri di produttività del cliente. La documentazione tecnica che segue la fornitura è sempre di alto livello e gli operatori sono supportati dall’assistenza tecnica UTPVision.
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Approfondendo il concetto di “controllo”: perché è vantaggioso? I vantaggi sono molteplici: i sistemi sono modulari e flessibili. Partiamo da una versione base per i controlli generici per arrivare alla versione più evoluta per i controlli più sofisticati, passando attraverso versioni intermedie. Tutte le macchine di controllo visivo possono essere implementate con componenti e moduli aggiuntivi. Per particolari tipi di controlli i software sono integrabili ed adattabili alla nuove richieste. I sistemi si adattano a lotti di produzione con grandi quantità e garantiscono un alto rendimento. I nostri sistemi sono in grado di controllare fino a 10 pezzi al secondo in funzione delle dimensioni e delle caratteristiche dei pezzi. Grazie a caricatori sviluppati appositamente per le nostre macchine, garantiamo la possibilità di lavorare 24 ore su 24. Ne consegue che l’investimento per l’acquisto di un sistema di visione ha un ritorno abbastanza rapido. I sistemi sono tutti integrati con programmi di analisi statistica che supportano l’utilizzatore con informazioni utili per l’ottimizzazione dei processi correlati: i dati possono essere stampati o trasferiti elettronicamente ad altri utenti. Un vantaggio importante è la classificazione della qualità del prodotto. Il sistema determina diverse tipologie di qualità all’interno di un lotto suddividendo i pezzi in diverse classi. È quindi possibile separare parti di lotti per la rilavorazione o eseguire un successivo controllo con parametri modificati. I sistemi possono salvare in memoria le impostazioni di controllo per ogni singolo articolo e ricaricarle in futuro per ogni lotto successivo dello stesso articolo. In questo modo garantiamo la riproducibilità del controllo in qualsiasi momento senza influenze esterne. Il cambio da un prodotto all’altro è rapidissimo. La manutenzione standard è molto semplice e gli operatori addestrati saranno autosufficienti nella gestione del sistema. Tutte le nostre soluzioni sono collegate in remoto con il nostro ufficio di Engineering per aiutare il cliente nel controllo e nei settaggi dei parametri.
TACCUINO Produzione • consumi • mercati
Brusca frenata della produzione Rallentano gli scambi esteri
S
econdo i dati resi noti dall’Istat, in settembre, nel quadro di una generale frenata della produzione industriale italiana, la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche ha segnato risultati solo di poco meno negativi. In settembre la produzione di settore è stata del 5,8% inferiore a quella di agosto. Nel trimestre luglio-settembre è scesa dell’1,7% rispetto al trimestre precedente e in settembre dell’1% su settembre 2010. Infine i nove mesi dell’anno segnano un +1,9% sui primi nove mesi dell’anno scorso. In agosto la crescita tendenziale era stata del 2,2%. I dati riguardanti l’intero settore manifatturiero italiano sono: settembre su agosto -4,8%; luglio-settembre su aprile-giugno -0,1%; settembre 2011 su settembre 2010 -2,7%; gennaio-settembre 2011 su gennaio-settembre 2010 +1,3%. In settembre le esportazioni di articoli in gomma sono aumentate del 9,6% sullo stesso mese del 2010 (in agosto la crescita su agosto 2010 era stata del 18%). Nel periodo gennaio-settembre si registra un aumento del 14% (era stato del 14,7% nel periodo gennaio-agosto). Le importazioni sono aumentate dell’8,3% in settembre e del 16,1% nel periodo gennaio-settembre (in agosto la crescita era stata rispettivamente del 27,3% e del 17,4%). Il diverso tasso di crescita di export e import si è tradotto in un saldo della bilancia commerciale di 384 milioni di euro, contro i 197 registrati nel mese di agosto.
Ancora molti i pneumatici non conformi importati
L’
European Tyre and Rubber Manufacturers Association (ETRMA) ha completato la seconda fase dei test di controllo sui pneumatici immessi al consumo nell’Unione Europea in ordine al rispetto della normativa REACH. Quest’ultima ha proibito l’uso di oli ad alto contenuto di idrocarburi policicli-
ci aromatici nei pneumatici per tutti tipi di veicoli prodotti dopo il 1° gennaio 2010. L’esame è stato condotto su 94 pneumatici normalmente disponibile nei canali di vendita europei (in Germania, Italia, Gran Bretagna), prodotti in 50 stabilimenti di 11 paesi e venduti con 51 diversi marchi commerciali (31 dei quali non testati nel precedente round condotto in marzo). Il 10% dei prodotti testati, tutti di importazione, sono risultati non conformi. La situazione è lievemente migliorata rispetto a marzo (quando i prodotti non conformi erano pari al 4% di quelli testati) ma è ancora largamente insoddisfacente. Lo ha ribadito Francesco Gori, presidente di ERTMA, dicendo che “I risultati e tutta la documentazione di prova è stata trasmessa alle autorità nazionali ed europee. Un altro 10% di pneumatici non conformi presenti sul mercato vuole dire che ci sono produttori e importatori che non rispettano la legislazione europea”. Le misure di sorveglianza sin qui adottate non sono evidentemente state in grado di evitare l’ingresso in Europa di questi pneumatici fuori legge. Tutto ciò, a detto Fazilet Cinaralp, segretario generale di ETRMA, rischia di compromettere l’efficacia della legislazione sull’etichettatura dei pneumatici che entrerà in vigore l’anno prossimo, con il risultato di fornire al consumatore prodotti di qualità e caratteristiche inferiori a quello che sarebbe legittimo aspettarsi. Il presidente Gori ha anche ricordato che ERTMA e i suoi associati hanno fatto proprie le disposizioni delle autorità in materia di pneumatici. Sono disposizioni legislative che hanno comportato importanti investimenti per adeguarvisi. “Per questo noi chiediamo che si guardi subito a un programma di sorveglianza del mercato chiaro, coerente e coordinato che assicuri uguali condizioni di mercato per tutti i produttori. Una legislazione senza una effettiva applicazione è solo dannosa”.
È realistico un risparmio di energia del 20%
L’
Unione Europea si è prefissa l’obiettivo strategico di ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020. A fine settembre un documento elaborato da Euromap, il coordinamento delle associazioni dei costruttori di macchine per gomma e materie plastiche, ha sottoscritto questo obiettivo e lo ha dichiarato perfettamente realizzabile per quanto riguarda il settore. Il ragionamento seguito dal documento è questo. Ogni anno in Europa vengono trasformate 50 milioni di tonnellate di plastica e un milione di tonnellate di gomma. Circa la metà è lavorata su estrusori e circa un quarto con lo stampaggio a iniezione. Il consumo annuo di energia è di circa 22,8 terawatt/ora (TWh). È su di esso che, secondo Euromap, è possibile operare. Si tratta in sostanza di generalizzare le tecnologie di efficienza energetica, di ridurre i consumi dei motori, di aumentare la produttività degli impianti e dei processi di lavorazione, di integrare e ridurre le fasi di elaborazione. Tutto ciò sostituendo le tecnologie obsolete con quelle di nuova generazione. Un moderno impianto di stampaggio ad iniezione, rilevano i costruttori europei, usa il 37% di energia in meno rispetto a un impianto di venti anni fa, con una produttività raddoppiata. Il risparmio dei consumi di energia sarebbe di 4,5 TWh nel 2020, pari appunto al 20% dei consumi del 2010.
Al via il primo impianto di Oxea in Cina
I
l produttore tedesco Oxea ha annunciato che l’anno prossimo partiranno i lavori per la costruzione del suo primo impianto cinese di ossiderivati. Sorgerà nel Nanjing Chemical Industry Park lungo il fiume Yangtze e sarà completato nel 2013. In una prima fase lo stabilimento produrrà esteri, plastificanti privi di ftalati e altri ossi-derivati. Ma è prevista una ulteriore espansione sia in
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TACCUINO
termini di caopacità produttiva che di prodotti. La localizzazione, ha detto la società, si deve al fatto che la Cina è il maggiore motore di crescita dell’intera area dell’Asia-Pacifico.
Bridgestone Americas aumenta la capacità produttiva
A
ll’inizio di novembre sono cominciati i lavori par la costruzione nel
sito di Aiken County, South Carolina, di un impianto di 140 mila metri quadrati della Bridgestone Americas. Produrrà pneumatici radiali per fuori strada. La società aveva recentemente annunciato, in due momenti successivi, l’ampliamento dell’impianto esistente di pneumatici autovettura nello stesso sito. Una volta completati i tre progetti comporteranno un investimento di 1,2 miliardi di dollari con un impiego aggiuntivo di più di 850 addetti.
La scomparsa di Marco Bugini
I
l 15 novembre si è spento a Milano, a soli 64 anni, l’ing. Marco Bugini, fondatore e titolare della Rubbermac srl. In prima linea dagli anni 70, ha contribuito alla diffusione nel mondo dei marchi italiani di macchine e attrezzature, per poi diventare produttore di sbavatrici. Alla moglie Elisabetta e ai figli Chiara, Paolo e Andrea, che porteranno avanti l’opera paterna, le condoglianze de L’Industria della Gomma e dei suoi collaboratori.
Imprese • finanza
Joint venture per il butadiene da rinnovabili
L
a californiana Genomatica e l’italiana Novamont hanno annunciato di avere firmato un accordo per l’avvio del primo impianto industriale in Europa per la produzione di 1,4 butandiolo (BDO) partendo da materie prime rinnovabili. Genomatica ha recentemente svolto degli studi approfonditi per produrre butadiene da risorse rinnovabili, confermando la fattibilità tecnica del processo messo a punto nei suoi laboratori. Novamont, leader nella produzione di plastiche biodegradabili, utilizzerà il butandiolo prodotto per soddisfare la domanda in constante crescita. L’impianto avrà una capacità produttiva di circa 20.000 tonnellate per anno, ed entrerà in funzione a regime in Italia entro la fine del 2012, convertendo un sito industriale già esistente ed in fase di definizione. Nell’ambito dell’intesa, Novamont finanzierà l’impianto ed utilizzerà il bioBDO come intermedio per produrre biopolimeri. Genomatica invece avrà un’opzione per parte della capacità produttiva dell’impianto italiano. “Dal punto di vista di Novamont - ha commentato Catia Bastioli, CEO del gruppo novarese - il processo Genomatica per produrre BDO è pronto per una produzione su più ampia scala ed è sostenibile sotto il profilo economico. La produzione supporterà la crescita delle bioplastiche Mater-Bi in linea con la strategia Novamont di convertire siti deindustrializzati in bioraffinerie integrate”.
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Si profila così un interessante triangolo tecnologico italo-statunitense. Genomatica aveva infatti annunciato in aprile un accordo di partnership con M&G (Mossi & Ghisolfi) per sviluppare un processo di seconda generazione per la produzione di 1,4 butandiolo partendo da biomasse cellulosiche, non in concorrenza con colture per uso alimentare; queste ultime si affiancheranno così ad altri feedstock da risorse rinnovabili allo studio nei laboratori americani, quali zuccheri e syngas proveniente dai rifiuti. Alla base dell’accordo, la tecnologia Proesa messa a punto da Chemtex (consociata di M&G), che debutterà l’anno prossimo nella bioraffineria in costruzione a Crescentino, in provincia di Vercelli, dedita alla produzione di biocarburanti. Nell’ambito dell’accordo, Chemtex sarà partner privilegiato nell’engineering di processo per la progettazione e la costruzione di un futuro impianto commerciale. L’1,4 butandiolo è un intermedio chimico utilizzato in diversi settori, tra cui la produzione di materie plastiche (PBT e TPU), fibre sintetiche, ed uno dei componenti delle mescole per pneumatici una volta convertito in butadiene. Il mercato potenziale è valutato intorno a 4 miliardi di dollari.
Joint Labs tra Pirelli e Politecnico di Milano
M
arco Tronchetti Provera, presidente e amministratore delegato di Pirelli & C. s.p.a., Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano e Giampio Bracchi, presidente del-
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la Fondazione Politecnico di Milano hanno firmato l’accordo joint labs, finalizzato alla ricerca e alla formazione nel settore del pneumatico. Le aree di ricerca interessate sono tre: - pneumatico F1: con modelli matematici che simulano il comportamento delle gomme in termini di grip e di usura in relazione alla rugosità dei fondi stradali dei vari circuiti; - materiali innovativi: de-vulcanizzazione dei pneumatici a fine vita, nanocariche e biopolimeri; - pneumatico intelligente (Cyber Tyre): con lo sviluppo di modelli matematici che consentono al chip contenuto nel Cyber Tyre di “interpretare” le diverse condizioni del fondo stradale. Per quanto concerne le attività di formazione saranno il Brasile, la Cina e il Messico le mete prioritarie in cui il Politecnico concentrerà le proprie azioni di reclutamento, di placement e di formazione di ingegneri. Tali azioni saranno sostenute in coordinamento con le strutture che Pirelli detiene e sta sviluppando in loco. L’accordo ha durata triennale, dal 2011 al 2014.
Iniziative Wacker in Russia e Cina
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l produttore russo di siliconi Penta 91 ha concluso un accordo con Wacker Chemie per la vendita nella Federazione Russa della gomme siliconiche liquide e dei tipi solidi a vulcanizzazione ad alta e media temperatura della società chimica tedesca. Le mescole porteranno il nome commerciale Pentasil e recheranno l’indicazione “Based on Ela-
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stosil”. Penta 91 vende le gomme siliconiche Wacker sul mercato russo dal 2003. Il 19 ottobre è stato inaugurato il completamente della seconda fase dell’impianto cinese di silice piogenica di proprietà congiunta di Wacker Chemie e di Dow Corning Co. La stabilimento sorge a Zhangjiagang, nella provincia di Jiangsu, ha una superficie di un milione di mq. e ha comportato un investimento di 1,8 miliardi di dollari. La silice pirogenica è usata, tra l’altro, come carica per le gomme siliconiche.
Italmatic acquisisce MGT Tyre
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a Italmatic di Cassina de’ Pecchi, che produce impianti completi
per la ricostruzione pneumatici e per il rivestimento in gomma dei cilindri, ha annunciato di aver completato l’acquisizione della MGT Tyre di Rovereto. Quest’ultima è specializzata negli impianti per la ricostruzione di pneumatici movimento terra e avio.
Vendite e margini in crescita per Solvay
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ei primi nove mesi dell’anno le vendite del gruppo Solvay sono ammontate a 5, 020 miliardi di euro, con un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2010. L’Ebitda è ammontato a 853 milioni di euro (+22%) ed è risultato pari al 16% delle vendite; l’Ebit è stato di 594 milioni di euro (+39%).
Ottimo trimestre per Trelleborg
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isultati molto positivi per Trelleborg nel trimestre luglio-settembre che hanno portato il fatturato di gruppo dei primi nove mesi dell’anno a 24 miliardi di euro (+11%). L’utile operativo è stato di 218 milioni e l’utile netto di 145 milioni. La divisione Wheel Systems, che produce pneumatici e ruote per agricoltura e industria, ha realizzato vendite, sempre nei primi nove mesi, per 322 milioni di euro (+29%) con un margine operativo del 10,4%, un punto in più rispetto all’anno precedente. Le vendite della divisione automotive sono state di 747 milioni, con una crescita del 9%. L’utile operativo è stato di 37 milioni con un margine del 4,9%.
materie prime • macchine • prodotti
Un materiale gomma/polimero per sigillature difficili
co di poliarileterchetoni: si tratta combinare gomma NBR (acrilonitrile butadiene) e fluoroelastomeri con i film Aprtiv a base di PEEK, ottenendo una
struttura composita adatta a sigillature che richiedono bassa permeazione. Il PEEK garantisce elevate prestazioni meccaniche e termiche, resistenza chi-
R
igidità e flessibilità sono due proprietà quasi antitetiche, idealmente richieste da chi produce sigillature e guarnizioni, soprattutto quando destinate ad applicazioni industriali particolarmente critiche, come nell’oil&gas o nell’auto. Per garantire la necessaria flessibilità si utilizzano generalmente elastomeri, scelti in funzione della tipologia della tenuta: per esempio, gomme fluorurate quando è richiesta resistenza chimica e termica, oppure EPDM se la sigillatura deve operare con fluidi polari, come nel caso dei liquidi per freni. Non sempre viene però garantita bassa permeabilità e adeguate proprietà meccaniche.
Una soluzione di compromesso è stata messa a punto da Daetwyler e Victrex Polymer Solutions, produttore britanni-
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Plancia centrale di Preh: niente più rumori con il lubrificante ad elevate prestazioni Krytox®
mica e all’idrolisi, oltre che resistenza a compressione al creep in presenza di temperature elevate. Secondo l’azienda britannica, i risultati della collaborazione con Daetwyler sono stati “straordinariamente positivi”, confermando che il PEEK - tecnopolimero relativamente tenace - può essere combinato con successo con alcuni elastomeri per sigillature basate su un unico materiale composito, semplificando così l’assemblaggio e i processi di montaggio. Le due società stanno ora valutando il composito tecnopolimerogomma con alcuni potenziali clienti, in modo da metterne a fuoco le potenzialità applicative.
si debba intervenire anche sui parametri di processo, adottando geometrie vite adeguate e selezionando i materiali per le parti più critiche dell’impianto, dove si possono ottenere risparmi gestendo in modo efficiente le temperature. Una delle ultime proposte del costruttore austriaco riguarda l’analisi energetica dell’impianto, attraverso un sistema di controllo che misura tutti i flussi di energia ed elabora un grafico di distribuzione che permette di verificare l’esatto consumo di energia in ogni punto della linea. Partendo da questi dati è possibile confrontare i L’immagine può essere scaricata come file ad alta risoluzione dal sito: http://it.news.dupont.com La procedura eseguita quella di imconsumi con quelli di riferimento e alla sezione Automotive & è Trasporti mergere le guide luminose in una sodefinire specifiche misure di efficienza. DP-LUB-2011-01 luzione speciale che contiene il 5% di Un altro fronte nella guerra agli spreFoto: DuPont Krytox. Il solvente evapora molto rapichi è l’ottimizzazione delle attrezzatudamente, e ciò consente diPreh installare le casa re di fine linea mediante miglioramenIn fase di assemblaggio della plancia centrale, fabbricata da per una grande automobilistica americana, le guide luminose in PMMA (in giallo, vicino alla freccia) guide quasiasubito dopoadl’immersione. in una soluzione base di lubrificante alte prestazioni DuPont™ ti nelle fasi di raffreddamento, traino obiettivo è quello di evitarevengono che immerse i Krytox®. In tal modo, Preh impedisce,degli in modoaltri affidabile e duraturo, che si producanoe taglio. Uno degli ultimi sviluppi - seA differenza grassi utilizzati cigolii e scricchiolii nei punti di contatto tra le guide, l’alloggiamento in ASA (in blu componenti in plastica e in gomma ottimizzare la coppia deiè incomandi, gnala Battenfeld-Cincinnati - è il pronell’immagine) eper il coperchio in PC (in grigio), quando l’auto movimento. presenti nella carrozzeria e negli interKrytox è invisibile e l’illuminazione regetto Green Pipe per il fine linea, che ni di un veicolo cigolino o scricchiolino sta inalterata.” ha portato a significativi incrementi quando l’auto è in movimento. La soludi efficienza nel raffreddamento dei zione adottata da Preh GmbH, azienda tubi. A differenza delle vasche di raftedesca specializzata in sistemi di confreddamento convenzionali, dove trollo per autoveicoli, è stata quella di ogni serbatoio di spruzzo opera con sfruttare le proprietà del lubrificante un circuito acqua separato, il sistema Krytox della DuPont. l costruttore austriaco di linee di Green Pipe collega tutti gli elementi, In fase di assemblaggio della plancia estrusione Battenfeld-Cincinnati ha in modo tale che l’acqua viene pomcentrale prodotta da Preh per due SUV lanciato un programma per l’efficienza pata controcorrente in tutti i serbadi una grande casa automobilistica energetica, partendo dal presupposto toi, dall’ultimo al primo. Si ottiene coamericana, le guide luminose (indicate che questa componente di costo incisì un aumento della temperatura di in giallo dalla freccia nella foto che sede tra il 3 e il 5 percento sul costo totale ritorno al raffreddatore, migliorando gue) vengono immerse in una soluziodi produzione, e il maggior consumo è l’efficienza del free-cooling. Ciò ridune a base di Krytox. In tal modo si eviimputabile proprio all’estrusore. ce il carico sul compressore e, di conta in modo affidabile e duraturo che si Oltre all’utilizzo di motori torque più seguenza, il lavoro della pompa. Inolproducano cigolii e scricchiolii nei punti performanti, implementati sulle linee tre, l’incremento del calore residuo ne di contatto tra le guide, l’alloggiamento già da qualche anno, la società ritiene favorisce il reimpiego a fini energetici. (indicato in blu) e il coperchio (in grigio) quando l’auto è in movimento. Gli oli e i grassi Krytox sono chimicamente inerti e resistenti all’ossigeno e alle sostanze chimiche reattive e a temperature, secondo i tipi, comprese tra -70 e +140°C. Hanno un coefficiente di attrito molto basso, una vita utile molto lunga, un’alta stabilità meccanica e sono insolubili nella maggior parte dei solventi. Sono incolori e inodori, ininfiammabili, non bruciano e non favoriscono la combustione; e sono infine compatibili con una vasta gamma di elastomeri e di polimeri. Utilizzando Krytox, dicono i tecnici Preh, il sistema di controllo ha resistito ai test di vibrazione concordati con il cliente e si è rimasti ben sotto la già bassissima soglia di rumorosità prevista.
Un lubrificante che assicura silenziosità
L’
Il logo ovale DuPont, DuPont™ e tutti i prodotti contrassegnati con ® sono marchi commerciali o marchi commerciali registrati di E. I. du Pont de Nemours and Company o di sue societa' affiliate.
Estrusione a basso consumo
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paesi in via di sviluppo dove le risorse energetiche sono limitate.
mento di Fisica del Politecnico di Milano. I ricercatori sono riusciti per la prima volta a visualizzare direttamente l’orbitale molecolare di molecole coma società californiana LightManuplesse, cioè ad acquisire un’immagifacturing ha messo a punto un sine di come gli elettroni si dispongono stema che utilizza energia solare ternello spazio, creando la struttura che mica per i processi di stampaggio rodetermina la natura della molecola e il tazionale, con potenziali benefici ammodo in cui essa interagisce con l’amacker Chemie ha presentato a bientali ed economici, specie in aree biente circostante. Il risultato - si legge Fakuma di ottobre un nuovo del globo dove l’approvvigionamenin una nota del CNR - è stato ottenuto procedimento di post-vulcanizzato di energia elettrica è complesso o grazie a una tecnica innovativa chiazione della gomma siliconica che imtroppo costoso. mata “Tomografia dell’orbitale molepiega tra l’altro un sistema di riciclo Il sistema “Solar Rotational Molcolare”, che si basa sull’impiego di imdell’aria altamente efficiente. ding” (SRM), secondo quanto afferpulsi laser estremamente intensi e di Il sistema si basa su una stufa sotma l’azienda, utilizza un impianto a durata assai breve, dell’ordine dei mito vuoto sviluppata in collaborazioconcentrazione che non richiede allionesimi di miliardesimi di secondo. ne con la Eberl Trocknungsanalagen tra energia che quella solare, se si ec“La tomografia dell’orbitale molecoGmbH che opera a temperature tra cettua quella necessaria al movimenlare funziona mediante un primo im150 e 220°C, ma, a differenza dai sito degli specchi e degli stampi (circa pulso laser ultrabreve - spiega Salvatostemi tradizionali, alla pressione di 745 W per uno stampo di piccole o re Stagira del Politecnico di Milano. Le 100 millibar, riducendo sensibilmenmedie dimensioni). molecole sono forzate a ruotare su se Oct. 18, 2011 Press Release No. 51 Page 5 of 7 te il flusso d’aria necessario per venLa tecnologia SRM, in fase di brevetstesse in modo da ottenere le differentilare la camera della stufa. Altra cato, utilizza specchi per concentrati ‘immagini’ necessarie per la ricostruratteristica è che composti Possible applications for both of these new iproducts can bevolatili re i raggi solari direttamente sullo zione dell’orbitale molecolare. Un sesviluppati dal durante found wherever processes require notsilicone only high levels of fireil prostampo, raggiungendo così la temcondo impulso induce poi le molecole di typically post-vulcanizzazione sono protection, but alsocesso properties associated with silicone, peratura necessaria alla fusione delad emettere luce ultravioletta. Infine, assorbiti dal flusso d’aria che, purifisuch as elasticity la resina plastica in polvere posta al at low temperatures, electrical non-conductivity cambiando il ritardo tra i due impulsi, cato, torna riciclato alla stufa. resistance suo interno. Un’area di circaand 0,75 me- to heat, weathering and aging. Applications si ottengono le immagini delle moleNel complesso il procedimento coninclude LED tri quadrati sarebbe sufficiente perfittings for background lighting in flat screen cole orientate a vari angoli, dall’insiesente un risparmio di energia del produrre l’equivalente di 600 Wattaxial di and radial seals in connection sockets, and singleme delle quali è possibile ricostruire la monitors, 20% ed elimina i problemi di inquienergia direttamente utilizzabile struttura completa dell’orbitale”. wire sealsnel for the housing of solar collectors. namento. Il prodotto vulcanizzato ha processo; combinando più moduli, “Fino ad oggi nessuno degli studi sul le stesse caratteristiche meccaniche l’energia complessiva aumenta. Gli comportamento di molecole complesdi quelli ottenuti con le procedure specchi sono mobili, guidati da un se è mai riuscito ad ottenere una ‘foVisit WACKER at standard FAKUMA 2011 in hall A6, booth 6318. ed è in regola con la norcomputer, per seguire il movimentografia’ dell’orbitale molecolare, di mative esistenti in materia di impieto del sole nel corso della giornata e cui si erano ricavate informazioni sogo dei siliconi in campo alimentare garantire così la migliore resa. Lightlo in modo indiretto”, afferma Caterina o medico. Manufacturing ritiene che il procesVozzi dell’Ifn-Cnr, primo autore dello so sia utilizzabile in modo efficace in studio. poco meno della metà del territorio. La tecnica sviluppata nei laboratori Si suppone che non si possa però laitaliani consentirà di indirizzare revorare su tre turni o nelle giornate azioni chimiche complesse verso la piovose. formazione di determinati prodotti, “Il processo SRM utilizza direttamenmigliorandone la resa. te il calore del sole, rendendo il sisteLe sue applicazioni più rilevanti sono ma economico da acquistare e gestinel campo della biologia: in particolare - spiega Karl von Kries, presidenre, la visualizzazione diretta di ciò che te di LightManufacturing. In questo accade nelle reazioni foto-chimiche Post-curing in a vacuum oven: the WACKER Group will be at this year's modo si possono sostituire i grandi in cui, a seguito dell’assorbimento di FAKUMA, where the company will be debuting a low-emission method for impianti per stampaggio rotazionaluce, le molecole modificano la prothermal post-processing of silicones. The new method is safe and environmentally friendly and will also help reduce costs. (Photo: Wacker Chemiepria conformazione, ad esempio nel le. Inoltre, i sistemi SRM non richieAG) dono manutenzione, né allacciamenmeccanismo di auto protezione del to a reti elettriche o gas. Il nostro laDna dai raggi ultravioletti. Nel camboratorio di prova è costruito su un po della biochimica, invece, essa perpascolo “. metterà di comprendere meglio, tra stato pubblicato sulla rivista scien- gli altri, i cicli metabolici, nei quali le La società conta di vendere direttatifica Nature Physics uno studio molecole con identica formula chimimente gli impianti SRM chiavi in mano ai trasformatori e licenziare la tec- condotto dall’Istituto di Fotonica e Na- ca ma con disposizione degli atomi nologia ad altre imprese interessate a notecnologie del Consiglio Nazionale speculare hanno ruoli completamensviluppare il mercato, soprattutto nei delle Ricerche (Ifn-Cnr) e dal diparti- te diversi.
Scaldare gli stampi con il sole
L
Novità nella postvulcanizzazione delle siliconiche
W
Fotografia di molecole complesse
È
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Engel a quota mille con le macchine EcoDrive
E
ngel ha tagliato il nastro della consegna della macchina numero mille equipaggiata con sistema EcoDrive. La pressa è stata consegnata alla Volkswagen di Braunschweig, che la utilizzerà per la produzione dei cruscotti dei modelli Golf, Golf Plus e Tiguan, e l’evento è stato celebrato con particolare rilievo presso lo stand della società austriaca alla fiera Fakuma 2011 di Friedrichshafen.
Grande la soddisfazione del management Volkswagen per aver scelto una macchina Engel con EcoDrive soprattutto per il notevole risparmio energetico consentito dalla pressa, che secondo il produttore austriaco può arrivare anche al 50%. Questo, perché EcoDrive si basa sulla tecnologia dei servo-azionamenti abbinati a un innovativo sistema idraulico, grazie al quale i movimenti consumano energia solo quando sono attivi. Con EcoDrive, inoltre, si hanno anche più bassi costi di manutenzione per il fatto che l’olio e le componenti dell’impianto idraulico subiscono uno stress minore e quindi durano più a lungo, e si riduce la necessità del raffreddamento dell’olio. Non solo, ma si ha anche un notevole abbattimento del rumore. Non a caso una pressa idraulica su due, di quelle che attualmente escono dalle fabbriche Engel, è dotata del sistema servoidraulico EcoDrive.
Nell’ambito del settore automotive Engel conferma il suo impegno nelle attività di ricerca e sviluppo di strutture leggere composite, sempre più richieste dall’industria dei trasporti e della mobilità. All’inizio dell’anno la casa austriaca ha consegnato al Politecnico di Chemnitz, Germania, una cella tecnologica per la fabbricazione di componenti ibridi fibrorinforzati termoplastici con un processo innovativo altamente automatizzato, in grado di garantire efficienza e economicità di produzione e elevata qualità dei manufatti. Processo che Engel ha elaborato in collaborazione con lo stesso politecnico. Un esempio recente di questa applicazione è un pedale del freno sviluppato dal cliente ZF, che per questo ha ricevuto il premio “Composite Innovations Award 2011”. Il manufatto è stato ottenuto mediante stampaggio a iniezione di un semilavorato rinforzato con fibre continue (una foglia di materiale organico). Pesa circa la metà di un tradizionale pedale in acciaio, e il processo produttivo è più economico e prevede meno passaggi di quello dell’analogo manufatto metallico. Sempre in tema di produzione di articoli leggeri, Engel collabora con l’Istituto Fraunhofer per le Tecnologie Chimiche (ICT) e altri partner per la messa a punto di un processo di stampaggio di inserti rinforzati con fibre continue immediatamente prima dell’iniezione del materiale nello stampo. In particolare, la casa austriaca ha ampliato la gamma delle sue grandi presse duo con un nuovo modello con unità di chiusura verticale, la Engel v-duo. Una macchina che risulta particolarmente vantaggiosa nel processo di stampaggio per reazione e iniezione RIM (Reaction Injection Moulding), nel quale il materiale tessile di rinforzo viene impregnato con monomeri a bassissima viscosità (anche venti volte più bassa di quella delle resine epossidiche) e nel quale quindi può tornare utile l’impie-
go di una macchina verticale. La nuova v-duo è una pressa dalla struttura compatta, ma con altezza e peso ridotti, che lascia intravedere favorevoli prospettive nel settore della fabbricazione di strutture leggere per l’industria dell’auto. In questo settore Engel prevede una crescita record del suo fatturato nel 2012: +30% rispetto al 2011. Per l’anno fiscale in corso le previsioni sono per un fatturato di circa 740 milioni di euro, +20% circa sull’esercizio precedente, nel quale l’azienda raggiunse i 616 milioni. Gli incrementi maggiori sono stati realizzati in Asia, soprattutto per il successo delle macchine della serie duo, prodotte sia in Austria che in Cina, dove è rilevante la presenza di case automobilistiche tedesche e di loro fornitori: delle macchine di grande tonnellaggio operative sul mercato asiatico, una su quattro reca il marchio Engel. Sono le presse la cui domanda è trainata principalmente dalla produzione di componenti auto a struttura leggera. Anche il fatturato prodotto dai robot lineari è aumentato in maniera significativa, e Engel prevede di vendere, nell’anno fiscale 2011-2012, 1200 modelli ad assi lineari della serie Viper. Questi risultati sono il frutto di una accorta politica di investimenti che ha portato all’ampliamento del sito di Schwertberg, Austria, e al raddoppio della capacità produttiva dello stabilimento di grandi presse duo a Shanghai. Inoltre, sono già iniziati i lavori per l’ampliamento del centro per l’automazione di Hagen, Germania. Nell’anno fiscale corrente il costruttore austriaco di presse ha investito circa 50 milioni di euro, di cui circa 37 sono stati spesi per l’ampliamento di Schwertberg, e i benefici che ne sono derivati in termini di incremento del fatturato hanno anche consentito l’aumento del numero totale di dipendenti negli stabilimenti Engel in tutto il mondo da 3200 a 3700 nell’arco di tempo di un anno.
CONVEGNI • fiere • eventi
Italiani a Cleveland
di Alex Bedon
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ubber Expo 2011, organizzata della Rubber Division dell’Americal Chemical Society, a Cleveland dall’11 al 13
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ottobre. È stato un evento riuscito, sotto diversi punti di vista, soprattutto se si considera l’expo precedente. Di per sé, uno show non tanto grande quanto quelli che si fanno in Europa, ma senz’altro di grande importanza, anche se si è svolta nell’arco di soli tre giorni (comunque molto intensi per tutti).
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Molti i visitatori, con diversi ‘over crowding’ nei corridoi: un buon segno, che promette bene e testimonia interesse. I costruttori europei di presse erano presenti in forza, chi con macchine in esposizione, e chi anche stampando articoli.
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Come rappresentanza diretta dall’Italia, oltre alla ORP Stampi (assieme al suo collaboratore USA), c’erano la UTPVision di Albano S. Alessandro, Bergamo con una macchina di visione posizionata nello stand di un costruttore di presse taiwanese e la Doss Visual Solution di Erbusco, Brescia, con un suggestivo courtesy stand. Anche ORP Stampi aveva come di consuetudine il suo courtesy stand, dove
accogliere visitatori nuovi e vecchie conoscenze, ed aggiornarli con le novità da ‘oltre oceano’. Però poi, per interessare ulteriormente tutte le fasce di visitatori, ORP Stampi aveva in dimostrazione allo stand Maplan (con la pressa MTF2500/400 Edition S) il suo stampo ‘scuola’, abbinato ad un avanzato Cold Runner Block (canale freddo), Open system, Regulators, Titanium insulation, che stampava non stop articoli scuola, in mescola durezza 75 ShA, con un forte aroma di vaniglia (un ringraziamento va alla Mesgo di Castelli Calepio, che ha aiutato a formulare la mescola idonea). Capisci subito che hai suscitato interesse (e si spera un po’ di preoccupazione) quando la concorrenza sul posto passa diverso tempo davanti al ‘tuo’ sistema di stampaggio canale freddo e stampo, con tutto il suo entourage, per guardare evitando di battere ciglio per paura di perdere qualche cosa. Il canale freddo, era ‘l’oggetto del desiderio’ che ORP Stampi voleva mostrare, esaltando il suo funzionamento, la qualità, e la semplicità. In Usa ORP è già presente con qualche
unità, ovviamente mai a sufficienza, ma con questa fiera si è potuto mostrare ai visitatori americani qualche cosa di diverso dal loro solito, presentato da parte di gente affidabile, anche se risiede oltre oceano. Il costruttore italiano ha voluto anche promuovere, sia in fiera che poi con visite mirate, il suo progresso nel settore Liquid Silicon Rubber. È stato un discreto successo in Europa, anche se molto recente. Perché non iniziare con questa fiera di Cleveland la promozione in USA? All’insegna del motto, per parafrasare irriverentemente quanto si legge sul biglietto verde, “in ORP We Trust”.
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C A L E N DA R I O 2 0 1 2 24-27 gennaio
Mosca
1-6 febbraio
New Delhi
7-9 febbraio
Lione
14-16 febbraio
Colonia
29 febbr.-3 marzo Ho Chi Minh City 6-8 marzo
Johannesburg
8-10 marzo
Bangkok
sito inter net
Interplastica
www.interplastica.de
Plastindia
www.plastindia.org
Pneu Expo
www.pneu-expo.com
Tire Technology Expo
www.tiretechnology-expo.com
Plastics & Rubber Vietnam
www.besallworld.com
Tyrexpo Africa
www.biztradesows.com
Rubber Technology Expo
www.rubbertechnology-expo.com
13-14 marzo
Kuala Lumpur
Latex and Synthetic Polymer Dispersion 2012
www.polymerconferences.com
13-15 marzo
Poznan
EPLA
www.epla.pl
19-22 marzo
Qingdao
China Rubber Conference & Exhibition
www.cria.org.cn
28-31 marzo
Giacarta
Tire & Rubber Indonesia
inapa-exhibition.net
29-31 marzo
Parma
Eurostampi
www_www.mypr.it
Expobor Pneushow
www.expobor.com.br
Assemblea IISRP
www.iisrp.com
11-13 aprile
San Paolo
16-19 aprile
Venezia
17-19 aprile
Maastricht
Utech Europe
www.utecheurope.eu
17-18 aprile
Aberdeen
High Performance Elastomers for Oil & Gas Applications
www.polymerconferences.com
17-20 aprile
Mosca
18-21 aprile
Shanghai
8-9 maggio
Berlino
8-11 maggio
Jönköping
8-12 maggio
Milano
Tires & Rubber
www.rubber-expo.ru
Chinaplas
www.chinaplasonline.com
Blowing agents & foaming Conference
www.polymerconferences.com
Elmia Polymer
www.elmia.se
Rubber 2012
www.edifis.it / L'Industria della Gomma
8-12 maggio
Milano
Plast 2012
www.plastonline.org
14-16 maggio
Oslo
RubberCon 2012
www.internationalrubberconference.org
16-18 maggio
Baku
Plastex
www.plastex.az
21-24 maggio
Jeju, Corea
International Rubber Conference
www.internationalrubberconference.org
22-23 maggio
Bruxelles
Polymers in Medical Devices
www.polymerconferences.com
22-24 maggio
Parma
SPS/IPC/Drives Italia
www.sps-italia.net
24-26 maggio 29 maggio-1° giugno 5-8 giugno
Hanoi
Inter Plas Vietnam
www.interplasvietnam.com
Kielce
Plast Pol
www.plastpol.targikielce,pl
Essen
Reifen
www.reifen-messe,de
Simposio Engel
www.engelglobal.com/it
13-14 giugno
Linz
18-22 giugno
Buenos Aires
21-24 giugno
Bangkok
5-7 luglio 25-28 luglio
Norimberga Panama
XIV International Plastics Exhibition
www.argenplas.com.ar
Inter Plast Thailand
www.interplastthailand.com
Deutsche Kautschuk-Tagung
www.dkg-rubber.de
Latin American & Caribbean Tyre Expo
www.latintyreexpo.com
13-16 settembre Istanbul 18-20 settembre Cleveland 20-22 settembre Tiensin 21-25 settembre Taipei 9-11 ottobre
Manchester
Rubber Fair
www.tuyap.com.tr
Itec
www.itec-tireshow.com
China Injection Moulding
www.cimexpo.cn
Taipei Plas
www,taipeiplas.com.tw
Brityrex Int.
www.eci-international.com
9-11 ottobre
Cincinnati
Rubber Mini Expo
www.rubber.org
15-19 ottobre
Riccione
Assemblea ISO TC 45
www.federazionegommaplastica.it
16-18 ottobre
Tel Aviv
Plasto Ispack
www.plastoispack.fairs.co.il
16-20 ottobre
Friedrichshafen
Fakuma
www.messe-friedrichshafen.de
18-20 ottobre
Kiev
Rubber
www.expocenter.com.ua
7-10 novembre Rimini 21-23 novembre Sosnowiec 5-8 dicembre 56 |
Giacarta
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dicembre 2011
Ecomondo
www.ecomondo.com
Rub Plast Expo
www.exposilesia.pl/rubplast
Plastic & Rubber Indonesia
www.plasticsandrubberindonesia.com
INDICE DELL’ANNO 2011
Gli argomenti trattati dalla rivista nel corso dell’anno 1
LEGENDA Gli argomenti e le note apparse nei dieci numeri del 2011 sono suddivisi nelle seguenti sezioni: 1) ABBIAMO LETTO PER VOI 2) ECONOMIA, MERCATI 3) FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 4) FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI 5) LIBRI, RECENSIONI 6) MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE 7) MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI 8) NEWS DA AZIENDE E ENTI 9) NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE 10) AUTORI 11) AZIENDE E ENTI I riferimenti sono (tra parentesi) al numero del fascicolo e alla pagina. I numeri dei fascicoli corrispondono alle seguenti date di copertina: 585) 586) 587) 588) 589) 590) 591) 592) 593) 594)
gennaio/febbraio 2011 marzo 2011 aprile 2011 maggio 2011 giugno 2011 luglio/agosto 2011 settembre 2011 ottobre 2011 novembre 2011 dicembre 2011
In ogni sezione i riferimenti (quando non in ordine alfabetico) sono in ordine di numero della rivista e di pagina di pubblicazione.
ABBIAMO LETTO PER VOI Reologia e appiccicosità agli stampi con la gomma naturale (585, 8) Gomme siliconiche liquide (LSR) (585, 8) Mescolazione, vulcanizzazione e rinforzo di tagli NR/BR/EPDM (585, 9) Antireversione e riduzione dello heat build up (585, 10) Attacco alla gomma dei cord metallici dei pneumatici (585, 10) Carica bifasica nero di carbonio/silice in mescole di battistrada (585, 11) Prodotti per sostituzione con utilità (585, 11) Dispersione della silice caratterizzata con analisi AFM (585, 12) Mescole per iniezione contenenti talco (Mistron Vapor) (585, 13) Microarticoli per la tecnica medica (585, 13) Resistenza a lacerazione a pantalone su mescola per cintura (585, 14) Memoria di deformazioni dinamiche (585, 15) Blend ecologico a base di PVA e ENR (586, 8) Effetti di biocarburanti su organi di tenuta elastomerici (586, 8) Gomme liquide funzionalizzate (586, 9) Zetpol EP, Zeonex, Zeonor - Zeon Europe GmbH (596, 9) Resistenza all’invecchiamento di mescole di diversi elastomeri (586, 10) Profilati per finestre chiari (586, 10) Sostituzione di anime metalliche con inserzioni di PP e EPDM (586, 11) Rottura di un O-ring con fuoruscita dalla sua sede (586, 11) Accordo e disaccordo tra ricettazione e mescolazione (586, 12) Complessità ed efficienza dell’estrusione (596, 13) Röntgentomografia computerizzata 3D ad alta risoluzione (586, 13) Spettrometro di massa LCMS-IT-TOF per identificare gli additivi (586, 14) Vulcanizzazione e proprietà viscoelastiche della HNBR (587, 8) Nuove tecnologie con gomma nitrilica idrogenata (587, 8) Nanocompositi del TPO con celle a struttura bimodale (587, 9) Protezione dell’acciaio dalla corrosione mediante gomme liquide (587, 9)
Nuovi sviluppi tra i polimeri per innerliner (587, 10) Riempire in modo attendibile cavità strane (587, 11) Presse risparmiatrici di materiale e di energia (587, 11) Estrusione economica di articoli tecnici (587, 12) Analisi quantitative con la FT-IR in campo gomma (587, 12) Test intelligenti sulle mescole favoriscono la produttività (587, 13) Rilevamento della instabilità del flusso con reometro capillare (587, 14) Previsione dello stato di vulcanizzazione di mescole di gomma (587, 14) Occorrono materiali estremi per l’ingegneria petrolifera (588, 8) Elastomeri alternativi per una riduzione di peso (588, 8) Mescole di polipropilene/gomma preparate con EIReP (588, 9) Vulcanizzazione di gomme siliconiche con UV (588, 10) Wacker esalta l’uso dei siliconi nell’auto (588, 10) Il ruolo della compatibilizzazione nei nanocompositi siliconici (588, 11) Modifiche con plasma di neri furnace e di neri di acetilene (588, 11) Cariche avanzate per ridurre il consumo dei carburanti (588, 12) Prestazioni di nero di carbonio ricavato da pneumatici (588, 13) Interpretazione con mastercurve del networking della carica (588, 13) Speciali silici a bassa area superficiale per fluoroelastomeri (588, 14) Molti pistoni sviluppano una pressione uniforme (588, 14) Struttura e lavorabilità di EPDM metallocenici (589, 8) Caratteristiche meccaniche, dinamiche e rigonfiamento di NR/EPDM (589, 8) SSBR della Styron a Schkopau (589, 9) Vulcanizzazione di EPDM/PP con resine fenoliche (589, 10) Mescolazione avanzata di silice e silani (589, 10) Migrazione degli antiozonanti sulla SBR (589, 11) Flocculazione della silice nelle mescole di gomma (589, 12) Attacco della gomma al metallo (589, 12) Meccanismo reologico di mescole contenenti polverino (589, 13) CV Joints della Freudenberg (589, 13) Cariche rinforzanti per resistenza alla fatica e proprietà dinamiche (589, 14)
dicembre 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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INDICE DELL’ANNO 2011
Dosatura di acceleranti e di additivi nel ciclo di mescolazione (589, 15) Gomme siliconiche rinforzate con fibre aramidiche (590, 10) Nuovo elastomero termoplastico per elevata resistenza all’urto (590, 10) Nanocompositi di SBR/BR con caolini organici (590, 11) Dai compositi ai nanomedicamenti (590, 12) Elastomeri con cariche magnetiche (590, 13) Composizioni di nanotubi di carbonio in NBR (590, 13) Iridescenza su profilati di EPDM causata dalla luce (590, 14) Riserve di forza per compiti importanti (590, 14) Misura dello stato di vulcanizzazione di gomme speciali con NMR (590, 15) Macchine per la lavorazione di gomme siliconiche liquide e solide (590, 16) Caratterizzazione mediante AFM di mescole caricate (590, 16) Contenuto di stirene e di vinile in SSBR (591, 8) Saponificazione della gomma naturale (591, 8) NR idrogenata e solforata aggraffata con polistirene (591, 9) Prevenire la reversione nei reticoli di vulcanizzazione (591, 9) Coagenti attivatori antiscorch per vulcanizzazione perossidica (591, 10) Ritardanti di fiamma senza alogeni in EVM e in EVM/HNBR (591, 10) Materiali polimerici antifiamma e loro caratterizzazione (591, 11) Delicatezza su superfici sensibili (591, 12) Caratterizzazione dell’interfaccia gomma-steel cord (591, 12) Proprietà a basse temperature di guarnizioni di gomma (591, 13) Co-estrusore Troester elimina necessità di inserti metallici (591, 13) Estrusore con veloce pulizia e veloce cambio mescola (591, 14) Instabilità del flusso in soluzioni e fusioni polimeriche (592, 8) Mescole isolanti di EPM e di EPDM per cavi elettrici (592, 8) Cinetica della reazione silice-silani (592, 9) Parametri di solubilità per la compatibilità di plastificanti con HNBR (592, 10) Modifica superficiale della silice per le mescole di gomma (592, 10) Il prossimo inverno arriva puntuale (592, 11) Analisi della tribologia dei labbri degli anelli di tenuta (592, 11) Cavi adatti a funzionare anche in presenza di incendi (592, 12)
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
L’impiego dell’energia con gli odierni drive di conduzione (592, 13) Nero di carbonio da pirolisi e nero di carbonio standard (592, 13) Combinazioni di processi per tecniche pluricomponenti (592, 14) Coefficiente di attrito di suole su pavimenti ceramici (592, 14) Preparazione di NR a viscosità costante con mercaptani (593, 8) Gomme siliconiche NuSil (593, 8) Nuovi polimeri SBC per impieghi medicali (593, 9) Sistemi elastomerici con due sistemi di reticolazione (593, 9) Agenti antimicrobici per gomme siliconiche (593, 10) Miglioramento della stabilità di cariche magnetiche in lavorazione (593, 10) Nessun timore per gli articoli di grandi dimensioni (593, 11) Sistemi di smorzamento nell’industria del petrolio e del gas (593, 11) Principi di prevenzione per maggiore sicurezza (593, 12) Concentrazione di ozono e sua misura (593, 12) Parametri di solubilità per caratterizzare la compatibilità tra elastomero e plastificante (593, 13) Attrito della gomma su granito secco e bagnato (593, 13) Una nuova HNBR a viscosità ultra bassa (594, 8) Aspetti qualitativi ed economici delle gomme siliconiche (594, 8) Sviluppo di compositi epossidici/fibre di carbonio resistenti alla fiamma (594, 9) Uso di nano compositi bentonite-resolo in mescole di SBR (594, 9) Contenuto di carbossili su micro polveri di PTFE irraggiato (594, 10) CMPS migliora l’efficienza di carburanti, sicurezza e ambiente (594, 11) 100 anni di silice piogenica (594, 11) Effetto del rivestimento superficiale del carbonato di calcio precipitato (594, 12) Influenza di impurezze sull’invecchiamento con i carbonati di calcio (594, 13) Con ACC si vulcanizza più velocemente (594, 13) Stampaggio a iniezione energeticamente efficiente (594, 14) Configurazione di stampi per processo a iniezione d’acqua (594, 15) Mescole per profilati edilizia e per tenute di tubazioni Parte 2 (574, 15) Rapporti tra l’abrasione della gomma e la trazione dei pneumatici (574, 16) Elastomeri AEM migliorati in performance e stampaggio a iniezione (574, 16)
dicembre 2011
2 ECONOMIA, MERCATI
L’intervista del mese: Mario Dufour (Presidente Lagorio & Dufour) - Le incognite dei mercati si riflettono sul futuro dell’industria (585, 19) Inchiesta tra i costruttori di macchine I costruttori sono ottimisti sulle prospettive (585, 22) Un impegno per la crescita delle PMI (585, 49) Crescono i consumi di gomma nel primo semestre 2010 (585, 57) Auto in calo e commerciali leggeri in ripresa (585, 57) Rallentano produzione ed export (585, 58) Previsioni positive per il macchinario (585, 58) L’intervista del mese: Gérard Flauraud (Presidente Aficep) e Bruno Muret (Direttore Dipartimento Economia e Comunicazione di Sncp) - Venti di ripresa anche in Francia (586, 23) Inchiesta tra i fornitori di materie prime Avanti adagio (586, 25) Crescita esponenziale per i pneumatici invernali (586, 51) Netta ripresa delle esportazioni in novembre (586, 51) Materie prime sempre più care (586, 51) L’intervista del mese: Pierantonio Agnelli (Direttore Produzione TSF) - Come eravamo (e come siamo oggi) (587, 19) Prezzi alle stelle - La preoccupazione dei trasformatori (587, 25) Export: crescita del 17% nel 2010 (587, 59) In ripresa produzione e export del macchinario (587, 59) Incremento dei consumi di gomma nei primi 9 mesi (587, 59) L’intervista del mese: Umberto Montuoro (Marketing & Sales Compounds Manager Parker Hannifin spa) - Un po’ più di attenzione, per favore (588, 19) Produzione industriale: +0,5% in gennaio-febbraio (588, 53) Come difendersi dalla minaccia cinese (588, 53) Le macchine tedesche guardano sempre di più alla Cina (588, 53) Immatricolazioni auto in calo a marzo (588, 54) L’intervista del mese: Antonio Protopapa (Direttore Commerciale di Polimeri Europa) Gomma sintetica: uno scenario mondiale in forte evoluzione (589, 23) Inchiesta tra i produttori di mescole - La corsa dei prezzi mette a rischio la ripresa (589, 29) Prosegue la crescita di esportazioni e produzione (589, 60)
INDICE DELL’ANNO 2011
Segnali di ripresa per la componentistica auto (589, 60) L’intervista del mese: Paolo Bellini (Presidente e Amministratore Delegato di Ar-Tex) - La crescita dimensionale è una via obbligata (590, 21) Forniture a rischio e prezzi alti ETRMA prende posizione (590, 49) Esportazioni in crescita nel quadrimestre (590, 59) Oltre i 24,6 milioni i consumi di gomma nel 2010 (590, 59) Le macchine tedesche puntano a una crescita del 18% (590, 60) La corsa dei prezzi (590, 60) 2010 record per BASF Italia (590, 62) L’intervista del mese: Ermanno Fugazza (Neo Presidente di Assogomma) - Un settore che conferma le sue capacità di ripresa (591, 19) Pomini Rubber & Plastics - L’importanza di appartenere a un grande gruppo (591, 41) Rallenta la produzione industriale (591, 59) Domanda di gomma in crescita del 4,5% quest’anno (591, 59) E i paesi produttori prevedono un ribasso dei prezzi (591, 59) 10,5 miliardi di euro la produzione tedesca (591, 59) Segno meno per le auto nel primo semestre (591, 60) L’intervista del mese: James L. McGraw (Direttore Generale e CEO dell’IISRP) La gomma sintetica impegnata sull’innovazione (592, 21) Primi sette mesi: produzione +2,0%, esportazioni +14,3% (592, 58) In aumento i consumi di gomma nel primo trimestre (592, 58) Ottima ripresa dell’export di macchine (592, 59) L’intervista del mese: Ubaldo Colombo (Direttore Generale della Colmec) - Per i costruttori di macchine la scelta dovrebbe essere quella dell’aggregazione (593, 19) ETRMA - La sfida della competitività (593, 34) Crescono in agosto export e produzione (593, 52) Previsto in diminuzione il prezzo della gomma naturale (593, 52) Domanda di TPE in crescita fino al 2015 (593, 52) Pubblicate dall’IISRP le statistiche mondiali (593, 52) Previsioni ottimistiche per i costruttori europei (593, 53) Problemi di redditività per il polo varesino (593, 53)
L’intervista del mese: Fabio Bertolotti (Direttore di Assogomma) - ISO TC 45: un evento strategico per l’industria della gomma (594, 21) Brusca frenata della produzione. Rallentano gli scambi esteri (594, 49) È realistico un risparmio di energia del 20% (594, 49)
3 EDERAZIONE GOMMA PLASTICA
Patrocinio del Ministero per Plast 2012 (589, 64) Rubber Conference nel 2012 in Norvegia e Corea (589, 64) Tutto sui lattici a Kuala Lumpur in marzo 2012 (589, 64) 200 espositori di 20 paesi a Tiprex di Bangkok (589, 64) Dalla strumentazione al macchinario (590, 41) Porte aperte all’innovazione in casa RPM (590, 53) Insediato il comitato per K 2013 (590, 64)
Come trasformare un problema in una opportunità (585, 33)
Elastomeri termoplastici a Bruxelles in novembre (590, 64)
K2010 e dintorni (585, 39) Pneumatici invernali, la protezione decisiva per una guida sicura (587, 53) “Vacanze Sicure 2011” al via (589, 60) Occorrono iniziative che favoriscano lo sviluppo dell’industria (590, 23) “Vacanze Sicure 2011”: molte le auto non in regola (591, 60) Pneumatici sotto controllo - Al via l’operazione inverno in sicurezza (593, 49)
4 FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI
7° Nanoforum a Roma in settembre (590, 64) Assocomaplast - Macchine e impianti riprendono slancio (591, 35) ISO TC 45 a Riccione nel 2012 (591, 59) Tecnologia della gomma al Cerisie (591, 64) Un convegno sullo stampaggio a iniezione (591, 64) Fakuma-1 - Due presse a iniezione della Maplan (592, 62) Fakuma-2 - Nuovi siliconi liquidi della Wacker (592, 63) Fakuma-3 - Tecnologia di stampaggio 2K di DuPont (592, 63) Simposio Engel in giugno 2012 (592, 64)
Come trasformare un problema in una opportunità (585, 33)
Che ve ne pare di Rubber 2012? (593, 23)
K 2010 e dintorni (585, 39) K 2010 - Una fiera aperta all’ottimismo 2a parte: apparecchiature di prova, macchine e attrezzature industriali (585, 41) A San Paolo in giugno l’IRC 2011 (585, 60) K 2010 e dintorni: un successo annunciato (586, 41) Un ricco programma per l’open house di Doss in aprile (586, 53) Tutto sull’automazione dal 24 al 26 maggio a Parma (586, 56) Engel per i componenti medicali e Medtec (587, 61) Il programma della Rubber Conference di Bratislava (587, 64) M-Plas torna a Kuala Lumpur in novembre (587, 64) Plastpol aperto anche alla gomma (588, 56) Torna a Milano un salone della gomma (589, 27) Il Cerisie si prepara ad affrontare un 2012 da srl (589, 51) Si sperimentano a Torino nuove iniziative (589, 58) Una conferenza sulle gomme siliconiche (589, 63) Una ricerca sull’utilizzo nel calcestruzzo di derivati da PFU (589, 63)
Open House Desma 2011 - Tecnologia ad alto valore aggiunto (593, 27) Lanxess Rubber Day - Innovazione al servizio di una moderna mobilità (593, 37) Efficienza energetica di Boy a Fakuma (593, 55) Robot Engel di nuova generazione (593, 56) Gomma e plastica in Spagna in novembre (593, 56) Rich Mac 2011 - Nel nome della chimica una edizione di successo (594, 23)
5 LIBRI, RECENSIONI
Una ricerca sui ritardanti di fiamma (592, 60) Previsto in diminuzione il prezzo della gomma naturale (593, 52) Domanda di TPE in crescita fino al 2015 (593, 52) Problemi di redditività per il polo varesino (593, 53)
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| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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INDICE DELL’ANNO 2011
Efficienza energetica di Boy a Fakuma (593, 55)
6 MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE
Robot Engel di nuova generazione (593, 56)
RPA 2000 di Alpha Technologies (585, 56) Filtratura delle mescole con gli estrusori a pompa ad ingranaggi (585, 59) Dalla Fisher attrezzature per la reometria (585, 60) Durezza: sviluppi e tendenze del mercato (587, 27) Rigenerazione della gomma - Il riciclo naturale dei PFU secondo Rubber Resources (587, 33) Retrofitting - Noi crediamo nel futuro! Fatelo anche voi (587, 49) Frontier: il nuovo spettrofotometro infrarosso PerkinElmer (587, 63) Solmec Un solo operatore e una formulazione al minuto (588, 37) Colmec Ancora una innovazione in sala mescole (e la serie continua) (588, 41) Alpha Technologies - Production Process Analyzer: uno strumento per il controllo qualità (588, 45) Un nuovo spettrometro near-infrared (588, 56) Noselab Ats Dalla caratterizzazione dei materiali al comportamento al fuoco (589, 39) Color Service - Il dosaggio delle polveri nella preparazione delle mescole (589, 55) Dalla strumentazione al macchinario (590, 41) Porte aperte all’innovazione in casa RPM (590, 53) Quando occorre sbavare e lavare articoli tecnici (590, 57) Hagglunds punta su affidabilità, efficienza e bassi costi (591, 239 A proposito di macchine per lo stampaggio (591, 29) Pomini Rubber & Plastics - L’importanza di appartenere a un grande gruppo (591, 41) OCS - Una storia esemplare di crescita (591, 49) Il robot antropomorfo nel controllo pressa dalla Engel (591, 63) Colmec - Un centro tecnologico per la ricerca e le nuove tecnologie (592, 54) PerkinElmer introduce una nuova serie di spettrometri (592, 62) Fakuma-1 - Due presse a iniezione della Maplan (592, 62) Fakuma-3 - Tecnologia di stampaggio 2K di DuPont (592, 63) Separare la gomma dall’acciaio: un metodo italiano (592, 63) Open House Desma 2011 - Tecnologia ad alto valore aggiunto (593, 27) Quando qualità e produttività si incontrano (593, 43)
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Le proposte più recenti per il laboratorio della gomma (594, 31) Alta precisione e affidabilità nella produzione degli O-ring (594, 43) Una realtà italiana in continuo sviluppo (594, 45) Estrusione a basso consumo (594, 52) Novità nella post-vulcanizzazione delle gomme siliconiche (594, 53) Fotografia di molecole complesse (594, 54)
7 MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI
RPA 2000 di Alpha Technologies (585, 56) Filtratura delle mescole con gli estrusori a pompa ad ingranaggi (585, 59) Dalla Fisher attrezzature per la reometria (585, 60) Durezza: sviluppi e tendenze del mercato (587, 27) Rigenerazione della gomma - Il riciclo naturale dei PFU secondo Rubber Resources (587, 33) Retrofitting - Noi crediamo nel futuro! Fatelo anche voi (587, 49) Frontier: il nuovo spettrofotometro infrarosso PerkinElmer (587, 63) Solmec Un solo operatore e una formulazione al minuto (588, 37)
Colmec Ancora una innovazione in sala mescole (e la serie continua) (588, 41) Alpha Technologies - Production Process Analyzer: uno strumento per il controllo qualità (588, 45) Un nuovo spettrometro near-infrared (588, 56) Noselab Ats Dalla caratterizzazione dei materiali al comportamento al fuoco (589, 39) Color Service - Il dosaggio delle polveri nella preparazione delle mescole (589, 55) Dalla strumentazione al macchinario (590, 41) Porte aperte all’innovazione in casa RPM (590, 53) Quando occorre sbavare e lavare articoli tecnici (590, 57) Hagglunds punta su affidabilità, efficienza e bassi costi (591, 239 A proposito di macchine per lo stampaggio (591, 29) Pomini Rubber & Plastics - L’importanza di appartenere a un grande gruppo (591, 41) OCS - Una storia esemplare di crescita (591, 49)
dicembre 2011
Il robot antropomorfo nel controllo pressa dalla Engel (591, 63) Colmec - Un centro tecnologico per la ricerca e le nuove tecnologie (592, 54) PerkinElmer introduce una nuova serie di spettrometri (592, 62) Fakuma-1 - Due presse a iniezione della Maplan (592, 62) Fakuma-3 - Tecnologia di stampaggio 2K di DuPont (592, 63) Separare la gomma dall’acciaio: un metodo italiano (592, 63) Open House Desma 2011 - Tecnologia ad alto valore aggiunto (593, 27) Quando qualità e produttività si incontrano (593, 43) Efficienza energetica di Boy a Fakuma (593, 55) Robot Engel di nuova generazione (593, 56) Le proposte più recenti per il laboratorio della gomma (594, 31) Alta precisione e affidabilità nella produzione degli O-ring (594, 43) Una realtà italiana in continuo sviluppo (594, 45) Estrusione a basso consumo (594, 52) Novità nella post-vulcanizzazione delle gomme siliconiche (594, 53) Fotografia di molecole complesse (594, 54)
8 NEWS DA AZIENDE E ENTI
Wacker e Dow Corning insieme nel silicone (585, 57) Intesa tra Russia e Brasile per il butile (585, 58) Licenza FasTech per il polibutadiene (585, 58) Accordo di licenza per gli inchiostri marcatura pneumatici (585, 58) Lanxess acquista DSM Elastomers e cresce nel trimestre del 35% (585, 59) Omnova Solutions acquisisce Eliokem (585, 59) Engel raddoppia l’impianto cinese (586, 51) Rhein Chemie aumenta la produzione di bladder (586, 52) In crescita la capacità di SSBR di Styron (586, 52) Nuova linea di TPE di Teknor Apex (586, 52) Resine a scambio ionico e chemical in India (586, 52) Un bivite co-rotante Icma al “Giulio Natta” del PoliMi (586, 53) Novità nell’assistenza Main Group (586, 54) Nuova joint-venture negli antivibranti (586, 54)
INDICE DELL’ANNO 2011
Eigenmann & Veronelli aderisce a IISRP (586, 54) Accordo di collaborazione nelle linee di estrusione (586, 54) Nuovo incarico a Engel Italia (586, 54) Partnership indiana di Vystar Corp nei guanti in lattice (586, 54) Nanotecnologie al CNR (586, 55) Pull-out Glideflex: una sfida tecnologica ed estetica (586, 55) Nuovi plastificanti e acceleranti dalla Lanxess (586, 55) Procede il progetto Sabic/Exxon Mobil per gli elastomeri (587, 59) Bluestar Silicones investe negli USA (587, 59) Cabot in Cina con un nuovo impianto per masterbatch (587, 60) Sistri: da giugno nuovo avvio (587, 60) La jv Lanxess/DuPont raddoppia in Germania nei tecnopolimeri (587, 60) Nuovo direttore commerciale per il Gruppo Gefran (587, 60) State of Art Technologies cambia sede (587, 61) Un sito per gli impianti Color Service (587, 61) L’impiego del Therban nelle guarnizioni piatte (587, 61) Engel per i componenti medicali e Medtec (587, 61) Lanxess punta alla gomma butilica da fonti rinnovabili (587, 62) UE, al bando il Bisfenolo A ed altri additivi nei biberon (587, 62) CO2 in meno con i pneumatici alla pressione giusta (587, 63) Frontier: il nuovo spettrofotometro infrarosso PerkinElmer (587, 63) Pirelli punta alla NR riciclata (588, 53) Aumenta del 40% la capacità produttiva di Therban (588, 53) Solvay integra e offre l’acquisto di Rhodia (588, 54) Crescita a due cifre per Lanxess e Rhein Chemie (588, 54) Impianti Yokohama in attività dopo il terremoto (588, 54) Lanxess sbarca a Dubai (588, 55) Consumo di gomma e risparmio energetico (588, 55) Un nuovo spettrometro near-infrared (588, 56) Nuovi limiti alla CO2 per i veicoli commerciali leggeri (589, 60) Lanxess aumenta elastomeri “verdi” e cloroprene (589, 61) Espansione della capacità produttiva di Continental in Brasile (589, 61) La corsa dei prezzi (589, 62)
Solutia cede attività italiane (589, 62)
Elasto produrrà TPE in Cina (592, 59)
Un sito tutto nuovo per Kraiburg (589, 62)
Al 96% il recupero dei PFU in Europa (592, 59) Joint-venture cino-malese nella gomma naturale (592, 60) Poco più del 6% le auto ‘verdi’ (592, 60)
Il nero di carbonio Evonik passa di mano (589, 62) Battenfeld consolida l’integrazione nel gruppo Wittmann (589, 62) Lanxess completa l’acquisizione degli elastomeri DSM (589, 62) Styron ha in programma di cambiare nome (589, 62) Negri Bossi acquisisce Sytrama e Roboline (589, 63) Maplan apre una sede in India (589, 63) Le proprietà termiche dei polimeri in un poster (589, 63) Dow lancia nuovi TPO nel campo automotive (589, 64) A Singapore un impianto di Nd-PBR di Lanxess (590, 59) Aumenta la preferenza degli italiani per i pneumatici ad alte prestazioni (590, 60) Pneumatici Fuori Uso: pubblicato il DM (590, 60) Sistri rinviato a settembre (590, 60) Aperto dalla Colmec un nuovo centro ricerche (590, 62) 2010 record per BASF Italia (590, 62) Pgroup acquisito da So.F.ter. (590, 63) PolymerLatex diventa Synthomer (590, 63) Dalla Oxea una nuova gamma di plastificanti (590, 63) Pneumatici fine vita ad Autopromotec (590, 63) Wacker apre in India e amplia Burghausen (591, 59) La corsa dei prezzi (591, 60) La scomparsa di Rinaldo Comerio (591, 61) Lanxess punta al miliardo di Ebitda e va a Colonia (591, 61) Una nuova società di consulenza (591, 62)
Il cord metallico di Goodyear passa a Hyosung (592, 60) In Germania Ellerbrock diventa Marangoni (592, 60) L’impianto di Kirov alla joint-venture russa di Pirelli (592, 61) Concluso l’acquisto di Rhodia da parte di Solvay (592, 61) Compound termoplastico per zoccoli ospedalieri (592, 61) Gli agenti di distacco Wacker vanno alla Rhein Chemie (592, 61) Rinnovato l’accordo con la LIUC (592, 61) Continental acquisisce Modi Tyres (592, 61) Lanxess rinnova la partnership con Triangle (592, 61) PerkinElmer introduce una nuova serie di spettrometri (592, 62) Da Oxea un plastificante senza ftalati (592, 62) Fakuma-1 - Due presse a iniezione della Maplan (592, 62) Fakuma-2 - Nuovi siliconi liquidi della Wacker (592, 63) Fakuma-3 - Tecnologia di stampaggio 2K di DuPont (592, 63) Separare la gomma dall’acciaio: un metodo italiano (592, 63) Pirelli investe in Argentina per gli autocarri (593, 52) Nuovo impianto Continental in India nel 2013 (593, 52) Pubblicate dall’IISRP le statistiche mondiali (593, 52) Previsioni ottimistiche per i costruttori europei (593, 53) Autosufficienza (593, 54)
Sava diventa Goodyear Dunlop Sava (591, 62) Il robot antropomorfo nel controllo pressa dalla Engel (591, 63) Tessuti tecnici per la vulcanizzazione (591, 63) Un laboratorio prova presso OCS (591, 64)
Wacker consolida la presenza in Turchia (593, 54) Marangoni per un progetto di design per autovettura (593, 54) Lanxess investe in Olanda e Brasile (593, 54)
Più fluoroelastomeri della Solvay per il mercato cinese (592, 58) S-SBR in cantiere dalla Germania alla Cina (592, 58) Il contributo per il recupero dei PFU non è una tassa (592, 58) A piedi o in bicicletta più che in macchina (592, 59) Nuova linea di alobutile in Russia (592, 59)
Due joint venture cino-russe nelle nitriliche (593, 54) Un accordo Amyris/Michelin per il bioisoprene (593, 55) Ancora molti i pneumatici non conformi importati (594, 49) Al via il primo impianto Oxea in Cina (594, 49) Bridgestone Americas aumenta la capacità produttiva (594, 50)
Dow punta sugli elastomeri speciali (593, 54)
dicembre 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
61
INDICE DELL’ANNO 2011
Joint venture per il butadiene da rinnovabili (594, 50) Joint Labs tra Pirelli e Politecnico di Milano (594, 50) Iniziative Wacker in Russia e Cina (594, 50) Italmatic acquisisce MGT Tyre (594, 51)
Caldara, L. (586, 45)
AIRP (592, 59)
Cantalupo, G. (585, 41); (587, 53); (588, 41); (589, 47); (590, 49); (591, 41); (592, 54); (593, 27); (594, 39, 43)
Alpha Technologies (585, 56); (586, 53); (588, 45); (590, 42)
Cappello, A. (591, 23)
Amyris (593, 55)
Cataldo, F. (592, 41)
Vendite e margini in crescita per Solvay (594, 51) Ottimo trimestre per Trelleborg (594, 51)
Cherubini, V. (592, 41) Coppola, S. (592, 31)
Un materiale gomma /polimero per sigillature difficili (594, 51) Un lubrificante che assicura silenziosità (594, 52) Estrusione a basso consumo (594, 52)
Di Pasquale, A. (586, 37, 41); (588, 45); (589, 39, 51); (590, 41, 53); (591, 29, 49); (593, 37); (594, 22, 31, 45) Emori, N. (587, 41) Faiella, E. (585, 49); 589, 27)
Scaldare gli stampi con il sole (594, 53) Novità nella post-vulcanizzazione delle gomme siliconiche (594, 53) Fotografia di molecole complesse (594, 54) Engel a quota mille con le macchine EcoDrive (594, 54) Italiani a Cleveland (594, 55)
American Chemical Society (594, 55)
Fona, G. (589, 55) Hagenberg, T. (592, 36)
ANFIA-Autopromotec (589, 60) Angelantoni (594, 28) ANRPC (591, 59); (593, 52) API (592, 61) Arburg (585, 48) Ashai Kasei Chemicals (592, 58) Assocomaplast (585, 58); (587, 59); (591, 35); (592, 59) Associazione Torinese delle Materie Plastiche (589, 58)
Hendriks, A. (587, 33)
Assodem (586, 47)
Hensel, M. (588, 31)
Assogomma (585, 33, 39); (587, 53); (589, 60); (590, 23); (591, 60); (593, 49); (594, 21)
Garlanda, B. (585,34); (586, 16); (587, 16); (592, 16); (594, 16)
Assorigom (586, 47)
Inverardi, M. (587, 49)
ATG (589, 47); (590, 29)
Kosczinsky, P (588, 31)
Bagigi Rubber (585, 35)
Kremer, K. (587, 41)
Bareiss (586, 53); (594, 31)
Scarti di lavorazione - Le norme tecniche (585, 34) Rifiuti: modifiche al decreto del 2006 (586, 16) Sistema integrato di gestione dei PFU In attesa del via (586, 47) Regolamento REACH: sostanze soggette ad autorizzazione (587, 16) L’allarme di ETRMA - Milioni di pneumatici importati potrebbero non rispettare le norme europee (587, 25)
Merlo, L. (585, 33); (591, 53)
BASF Italia (590, 62)
O’Rourke, S. (592, 25)
Battaggion (585, 45)
Palleschi, G. (592, 41)
Battenfeld Cincinnati (595, 52)
Pattuelli, M. E. (590, 35)
Battenfeld Italia (589, 62)
Pirini, M. F. (592, 31)
Belotti Strumenti (594, 32)
Ramperti, A. (585, 51)
Ber-Pa (590, 29)
Rossi, G. (588, 51)
Billion (585, 45)
Sistri: da giugno nuovo avvio (587, 60)
Salvà, D. O. (593, 43)
Binder (594, 28)
Sanvito, G. (588, 23)
Bluestar Silicones (587, 59)
Silva, R. (589, 55)
Bosch Rexroth (591, 23)
Unterberg, H. (592, 36)
Brabender (585, 41); (594, 32)
Valentini, F. (592, 41)
Brenntag (586, 26)
Weidenhaupt, H-J. (592, 36)
Bridgestone Americas (594, 50)
Wiedemeier, M. (592, 36)
Cabot Corporation (587, 60)
9 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE
CO2 in meno con i pneumatici alla pressione giusta (587, 63) La rottamazione dei veicoli fuori uso (589, 16) Facciamo il punto su regolamenti e allegati (592, 16) I controlli di prevenzione incendi (594, 16)
10
Caldic (586, 32)
AUTORI
11
Bacchelli, F. (592, 31) Barberis, M. (586, 47) Bedon, A. (594, 54) Belloni, M. (587, 27)
AZIENDE E ENTI
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Ceresana Research (592, 60)
ABTB (585, 60)
Cerisie (585, 38); (589, 51); (591, 64)
ADA (586, 47)
Chemtex (594, 50)
Aigle Macchine (585, 45)
CM Manzoni (589, 33)
Caggiano, L. (588, 37)
62 |
CAR (586, 47)
dicembre 2011
INDICE DELL’ANNO 2011
CMAI (586, 43)
Erreci (594, 25)
Insit (590, 30)
CNR (594, 54)
ETRMA (587, 25); (590, 49); (592, 59); (593, 34); (594, 49)
Instron (585, 44)
Eurochimind (586, 32)
Intermarp (589, 31)
Eurogomma (590, 31)
Interseals (590, 30); (590, 46)
Euromap (593, 53); (594, 49)
IRSG (585, 57); (586, 51); (587, 59); (591, 59); (592, 58); (593, 52)
Eurorubber (589, 33)
ISFORT (592, 59)
Evonik Industries (589, 62)
Istat (585, 58); (586, 51); (587, 59); (588, 53); (589, 60); (590, 57); (591, 59); (593, 52); (594, 49)
CNRNano (586, 55) Colmec (585, 24, 48); (588, 41); (590, 62); (592, 54) ColorService (585, 23, 48); (586, 42); (587, 61); (589, 55) Comarp (590, 33) Comerio Ercole (585, 26, 48); (593, 23) CO.ME.T. (589, 32) Confartigianato Autoriparazione (586, 47) Continental (587, 63); (589, 61); (592, 61); (593, 52) Corporate & Investment Bank Gruppo UBI (593, 53) Daetwyler (594, 51) Dalian Tiansheng General Machinery (586, 54) Denka (591, 60) Desma Elastomertechnik (585, 48); (588, 55); (593, 27) Deutsche Bank (593, 52) DGTS (594, 33) Dickson PTL (591, 63) Dogi (590, 33) Doss Visual Solution (585, 25, 48); (586, 41, 53); (590, 30, 41); (593, 23, 43); (594, 55) Dow Chemical Company (589, 64); (593, 54) Dow Corning (585, 57)
Exxon Mobil Chemical (587, 59)
Italmatic (594, 51)
FasTech (585, 58) Federpneus (586, 47, 51); (589, 60); (590, 60); (593, 49)
KA Prevulcanised Latex (KAPVL) (586, 54) KCC (594, 39)
Fise-Unire (586, 47)
Klinger (587, 61)
Flexsys America (588, 55)
Kraiburg (589, 34, 62)
For Lab Italia (586, 53); (590, 45); (594, 31) Freedonia (593, 52)
Lanxess (585, 59); (586, 27, 52, 55); (587, 60, 62); (588, 53, 54); (589, 61, 62); (590, 59, 60); (591, 61); (592, 36, 61); (593, 37, 54))
Freudenberg (586, 54)
Lehvoss Italia (586, 27)
Galli (594, 28)
L.G. Lavorazione Gomma (590, 31)
Gecam (590, 29)
LightManufacturing (594, 53)
Gefran (585, 48); (587, 60)
LIUC (592, 61)
Genan (588, 53)
Lloyd Instruments (585, 42); (594, 33)
Genomatica (594, 50)
LTE (586, 37); (589, 34)
Gibitre Instruments (586, 42); (587, 27); (593, 24); (594, 31)
LWB-Steinl (585, 46)
Gillard (585, 48) Goodyear Tire & Rubber Co. (592, 60)
M&G (594, 50) Maag Pump Systems (585, 46)
Dr Boy (585, 48); (586, 53); (590, 43); (591, 31); (593, 55)
Göttfert (585, 41)
DSM (585, 59)
Govoni Sim Bianca Impianti (585, 48)
DuPont (587, 60); (592, 63); (594, 52)
Gruber Extrusion (586, 54)
Dynisco (585, 41)
Gummital (590, 32)
Ecopneus (586, 47); (589, 63); (590, 63); (592, 58)
Hagglunds (591, 23)
Marangoni Retreading Systems Deutschland (592, 60)
Eico Novachem (586, 28, 41)
Hainan Baisha Industrial (592, 60)
Maris (585, 25, 37, 48)
Eico Specialties (586, 30)
Hallstar (592, 25)
Mazhongdu International (592, 60)
Eigenmann & Veronelli (586, 29, 54)
Hateg Corp. (592, 60)
Mesgo (586, 45); (589, 31); (594, 55)
Elasto (592, 59)
Hexpol Compounding (589, 29); (592, 59)
Messe Frankfurt Italia (586, 56)
Eliokem (585, 59)
Icma San Giorgio (586, 53)
Mettler (586, 53)
Ellerbrock Reifenrunderneuerungs-Technologie (592, 60)
IISRP (586, 54); (593, 52)
Mettler Toledo (594, 33)
IMCD Italia (586, 26)
Mewo (590, 57)
IMG (585, 27); (593, 25)
MGT Tyre (594, 51)
Impianti OMS (585, 24)
Michelin (593, 55)
Industrial Frigo (585, 48)
Mixer (589, 35)
Elmet (585, 45) Engel (585, 48); (586, 51); (587, 61); (591, 63); (592, 64); (593, 56); (594, 43, 54) Engel Italia (585, 22); (586, 54) Erlab (594, 27)
Main Group (586, 54) Maplan (585, 48); (589, 63); (591, 30); (592, 62) Mar-Gom (590, 32) Marangoni (593, 54)
Modi Tyres Co. (592, 61)
dicembre 2011
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
63
INDICE DELL’ANNO 2011
Momo Line (594, 27)
Rep (585, 48)
MTS Systems (594, 33)
Rep Italiana (585, 28)
Negri Bossi (589, 63)
Rhein Chemie (585, 58); (586, 52); (588, 54, 55); (592, 61)
Neoperl (586, 55)
Rhodia (588, 54); (592, 61)
Netzsch (585, 42); (589, 63); (594, 24)
Rivi Magnetics (585, 24); (586, 53); (590, 44)
Nizhnekamskneftechim (592, 59)
RKN (591, 62)
Noselab Ats (585, 43); (589, 39)
Triangle Tyre Co. (592, 61) TSF (589, 30) Università Tor Vergata (592, 41) UTH (585, 48, 59) UTP Vision (585, 23, 48); (594, 45, 55) VDMA (588, 53); (590, 60) Victrex (594, 51) VM (589, 35)
Rodolfo Comerio (585, 29, 48)
Novamont (594, 50)
Vystar Corp (586, 54)
R.P.M. (585, 26, 48); (587, 49); (590, 53)
Novotema (590, 33)
Rubber Resources (587, 33)
Wacker Chemie (585, 57); (589, 63); (591, 59); (592, 61, 63); (593, 54); (594, 50, 53)
Nuga (585, 46)
Rubber Service (585, 51)
Sagitta (585, 48)
OMS (585, 48)
Salgomma (590, 33)
ORM (586, 53); (590, 46)
Saspol Technology (585, 29, 48)
OR. P. Stampi (585, 27, 48); (586, 53); (590, 44); (594, 55)
Sava Tires (591, 62)
Osservatorio Metanauto (592, 60)
Shin Han Chemical (585, 58)
Oxea (590, 63); (592, 62); (594, 49)
Sibur (585, 58); (592, 61); (593, 55)
Panizzolo (592, 63)
Sinopec Corp. (593, 55)
Schill & Seilacher (588, 31)
S.int.a (586, 30)
Parigi Industry (586, 55)
SKZ (589, 63)
Parker Hannifin (590, 31); (594, 43)
Smithers Rapra Technology (590, 64)
Parker Itr Techno Compounds B.U. (589, 32)
So.F.ter. (590, 63)
PerkinElmer (585, 43); (587, 63); (594, 23)
Solmec (585, 48); (588, 37)
PerkinElmer Italia (592, 62)
Solpro (593, 54) Solutia (589, 62)
Persico (585, 25)
Solvay (588, 54); (592, 58, 61); (594, 51)
Pirelli (592, 61); (593, 52); (594, 50)
Solvay Solexis (586, 33, 42)
Pirelli Tyre (588, 53)
Solvay Specialty Polymers (588, 23)
PMG (589, 35)
Spaggiari Industria Gomma (590, 31)
Polimeri Europa (586, 33, 41); (590, 32); (592, 31)
State of Art Technologies (585, 30); (587, 61); (591, 29)
Politecnico di Milano (594, 50, 54)
Styron (586, 52); (589, 62)
PolymerLatex (590, 63)
Synthomer (590, 63) T-System (590, 45)
Polymer Machinery Europe (585, 47) Pomini Rubber & Plastics (585, 30 48); (591, 41)
TecnoEdizioni (591, 64) Tecnomagnete (585, 47)
Preccon Robotics (585, 47)
Teknor Apex (586, 52)
Preh (594, 52)
Thermo Fisher Scientific (585, 60); (588, 56)
Prodicon International (585, 23, 48)
Thermo Scientific (585, 44); (594, 26)
Q-Lab (585, 43) Ram Charan (586, 54) Reliance Industries Limited (585, 58)
64 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Top Glove Corp. (593, 54) Torchiani (586, 31); (588, 51) TOVO Gomma (589, 36) Trelleborg (586, 54); (592, 41); (594, 51)
dicembre 2011
Yule Catto & Co. Plc (590, 63) Zeon Corporation (585, 49); (587, 41) Zeon Europe (586, 31, 43); (587, 41) Zumbach Electronic (585, 47) Zwick/Roell (585, 44)
L'INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Periodico mensile di informazione tecnica ed economica 575
573572571
ne SALUTE SBR E SICUREZZA SICUREZZA IN SOLUZIONE NEI GIOCATTOLI asio occ FLUOROELASTOMERI SISTEMI DIRIVESTIMENTO RAFFREDDAMENTO DI O-RING le in bber учаюи» ecia & Ru сл ук ANNI PRESSE 100 A INIEZIONE DI GOMMA MESCOLE SINTETICA URETANICHE уч по ка o sp res мер и mer di Ti но РТИ Nu й , ы ыDEGLIMENSILE MENSILE DEGLI DEGLI MENSILE ELASTOMERI E DEGLI DEGLI ELASTOMERI ALTRI ERESILIENTI DEGLI POLIMERI ALTRI E- DEGLI POLIMERI RESILIENTI ALTRI RESILIENTI POLIMERI2010 RESILIENTI NOVEMBRE OTTOBRE 2009 - NUMERO SETTEMbRE 2009 - NUMERO 9 2009 8- NUMERO 7 MENSILE ELASTOMERI E ELASTOMERI DEGLI ALTRI POLIMERI GENNAIO ∙ fEbbRAIO - NUMERO 1 ьн ал «Шин ци ки Спе ав ст APPARECCHI INCHIESTA DA LABORATORIO INCHIESTA MACCHINE MATERIE PRIME вы
Inutile piangere sul “lattice” versato Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556
Omnova Solutions (585, 59)
Yokohama (588, 54)
Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556
Sabic (587, 59)
WRS Italia (592, 63)
Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556
Russian Technologies (592, 61)
OCS (591, 49, 64)
Wickert (585, 48); (591, 33)
Mensile - Spediz. in abb. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano - ISSN 0019-7556
Rubbermac (585, 23)
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