INCHIESTA GUARNIZIONI ECOTRONIC
STAMPAGGIO A UNA SVOLTA
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
dicemBRE 2012 - NUMERO 10
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
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1 1 Cilindri elettrici.
2 Azionamenti elettrici-idraulici.
SOMMARIO | ANNO 56 - 604 • dicemBRE- N. 10 5 17
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ELASTICA: SOMMARIO L’intervista del mese
FLESSIBILITÀ E INNOVAZIONE: GLI UNICI STRUMENTI PER COMBATTERE LA CRISI
Continuo a vedere problematica la ripresa del mercato italiano, ci dice Rossella Carli, amministratore unico di Eico Novachem; qualche passo in avanti nel 2012 è stato fatto, ma ancora non basta
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UNA SORPRESA CHE SI CHIAMA ECOTRONIC
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Una nuova pressa ad iniezione, messa a punto da RPM, getta le basi di una autentica rivoluzione nel campo di queste macchine per la lavorazione della gomma
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TRADIZIONE ED ESPERIENZA APRONO LA STRADA A NUOVE IDEE
Con una esperienza pluridecennale nelle macchine per lo stampaggio della plastica, la Presma di Torba si dedica con successo anche a quelle per la gomma
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
UNO SGUARDO SUL FUTURO
Previsioni, tendenze e strategie per il 2013 sono stati il tema principale di discussione in un workshop organizzato da ChemOrbis
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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
. Tutto quello che si può ricavare dal riciclo dei PFU . A Crescentino un impianto di etanolo da biomasse . Anche la gomma in un “archivio” degli ecosostenibili . La chimica verde rivitalizza il paese
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TACCUINO
. A settembre ancora in calo la produzione . In flessione anche gli scambi con l’estero . Oltre 33 milioni di tonnellate i consumi di gomma nel 2017 . Nuova unità di SSBR della Styron a Schkopau . I produttori di gomma naturale preoccupati per i prezzi . Linglong costruirà impianto in Thailandia . Pneumatici: previsioni positive dopo il 2013 . Bridgestone aumenta in Ungheria e conferma le previsioni
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VAMAC ULTRA SUPERA GLI AEM STANDARD E SODDISFA I NUOVI SISTEMI DI TENUTA
Con l’avvento di tecnologie innovative nel settore dei motori, gli elastomeri etilene/ acrilico non sono più in gradi di resistere a certe condizioni operative estreme. Per questo DuPont ha sviluppato nuovi tipi di elastomeri
LA VALVOLA DI SICUREZZA È LA QUALITÀ
Dopo il dossier fotografico del numero scorso, torniamo a parlare di guarnizioni dando voce ai produttori di questi fondamentali articoli tecnici, che ci confermano come la qualità resti la chiave di volta per battere la concorrenza e affermarsi sui mercati internazionali
LA COMPETITIVITÀ IN UN PERIODO DI CRISI
Come si muovono le imprese della gomma e della plastica in una fase di recessione? Ha cercato di rispondere a questo impegnativo interrogativo un workshop organizzato dalla Università LIUC di Castellanza
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma
. Sorveglianza del mercato per l’industria dei macchinari . Più produzione che consumo di butadiene . Tutta la gomma sintetica in cifre . Dätwyler vende il settore cavi . Nuovo direttore generale a Gefran . Un assistente al presidente della Vibram . Maag si rafforza nel sud-est asiatico . Luciano Anceschi a capo dei costruttori europei . Nuovo direttore generale a Solvay Italia . Sales Award 2012 a Advanced Technology . Grafene: materiale del futuro . Dispositivi di controllo pressione sui pneumatici . Dalla Cina un intermeshing mixer . Tubo antivibrante per alte pressioni
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INDICE GENERALE DEL 2012
Gli argomenti, le aziende, le persone citati nella rivista nel corso di quest’anno
GLI inserzionisti ALFA STAMPI 27 BLUESTAR SILICONES 53 CERTECH IV COP. DOGI 55 DOSS 25 ELASTOMERS UNION 14 FOR LAB 14 GAMMA STAMPI 38 LTE 38 G3 42 INDIAN RUBBER JOURNAL 37 INTERNATIONAL RUBBER CONFERENCE 26 INTERSEALS 42 KRAIBURG 16 MAAG AUTOMATIK 58 OCS 15 PARKER ITR 56 PEZZATO I COP. PMG 28 RPM 1 S.IN.TA 32 SASPOL III COP. TOVO GOMMA 41 TSF II COP. UTP VISION 41
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Libera Carlini - libera.carlini@edifis.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 5,00 Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Estero € 100 Abbonati on line: www.edifis.it Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002
Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)
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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8 Preparazione di nano composti polipropilene/TiO2
Conduzione avanzata del processo di mescolazione
Copolimeri EVA/nano compositi di silice
Rapporto del flusso laminare per calcolare la sezione di runner
Storia del successo degli elastomeri siliconici
Resistenza al rotolamento: si può ridurre con un sistema IPN?
“Dipende dalle materie prime” Polvere fine nell’abrasione dei pneumatici Come gli stampatori possono superare le situazioni di difficoltà nel processo delle LSR Una buona pianificazione assicura la qualità
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LABORAtorio per la CERTIFICAZIONE E RICERCA SUI SISTEMI ELASTOMERICI
con il patrocinio del C.N.R.
Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I servizi
I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.
I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
Le agevolazioni
Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.
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elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera materie prime PREPARAZIONE DI NANOCOMPOSITI POLIPROPILENE/TiO2 Vu Giang Nigujen (Hanoi), Christian Linsmeier (München) e altri autori dell’Accademia di scienza e tecnologia di Hanoi – e-mail: vugiang.lit@gmail.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/6-63-67-2012. Rif. E3079.
L’
attenzione degli autori è volta alle caratteristiche intrinseche del biossido di titanio, sia nella forma fisica di anatasio che in quella di rutilo. La forma fisica di rutilo nella sua variante tradizionale è costituita da particelle con finezza da 40 a 100 μm (micrometri). Gli autori fanno osservare l’interesse per una forma di rutilo con finezza molto più spinta, inferiore a 100 nm (nanometri), che è dotata di durezza superficiale più elevata (fino a 6,5 Mohs), di più elevata resistenza allo scratching (graffio) e all’abrasione, nonché di più elevata area superficiale e in aggiunta anche di proprietà antifiamma. Una forma nanometrica tale viene quindi ritenuta molto adatta per costituire nanocompositi e per ottenere materialmente il necessario aggraffaggio a vari sistemi molecolari. Per ottenere tale aggraffaggio, più che i fosfonati o i carbossilati o
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
gli usuali composti silanici, viene preso in considerazone, un composto silanico particolare: il 3-glicidossi-propil-trimetossisilano (GPMS). Nell’articolo qui recensito dà conto di uno studio sull’impiego del GPMS, ove come TiO2 rutilo in nanoparticelle viene impiegato un tipo approvvigionato dalla Polyplus Corporation in SudCorea qui denominato ORT, che viene poi sottoposto a una complicata serie di agitazioni e di trattamenti con GPMS anche ad alta temperatura (500°C e 600°C) ottenendo un sistema di rutilo in nanoparticelle denominato GRT. Quest’ultimo viene impiegato in varie concentrazioni (da 0,5% a 5%) per preparare un nanocomposito a base di polipropilene. Sono riportati i risultati di analisi spettrografiche FTIR che mostrano gli effetti del trattamento del GRT con il GPMS e che mostrano le tracce della reazione tra i gruppi silanolici e gli ossidrilici sulla superficie del TiO2. Inoltre sono riportati risultati eseguiti con analisi fotoelettronica XPS (X-ray Photoelectron Spettroscopy), che danno informazioni di tipo chimico sulla superficie dei costituenti e che mostrano gli effetti della silanizzazione del TiO2 per la reazione con GPMS. Inoltre vengono evidenziati i risultati ottenuti con microscopia elettronica scansione FESEM, che evidenziano le microimmagini ottiche del GRT rispetto al ORT e le microimmagini ottiche dei nanocompositi PP-ORT, nonché quelle di diversi nanocompositi PP-GRT. La valutazione dei risultati ottenuti viene eseguita anche con esame di caratteristiche meccaniche. Queste mostrano i vistosi aumenti di modulo (modulo di Young) provocati dall’azione del trattamento del PP con TiO2 rutilo in nanoparticelle di tipo ORT e più ancora di quella del trattamento del PP con TiO2 rutilo in nanoparticelle di tipo GRT. L’articolo è molto interessante, ma solo dal punto di vista generale, perché è orientato all’analisi nel campo dei “plastici”. Però può interessare il ricercatore anche nel campo elastomerico per esplora-
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re le possibilità offerte dalla creazione di nanocompositi orientati allo sviluppo di proprietà dinamiche. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime COPOLIMERI EVA/ NANOCOMPOSITI DI SILICE Hhai Hoang e altri 7 autori vietnamiti – e-mail: hoangvast@ gmail.com ; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/6-51-542012. Rif. E3080.
L
’impiego delle nanoparticelle di silice (SiO2 SNP ove SNP significa Silica NanoParticle) permette di ottenere un materiale, che dispone di elevata area superficiale specifica, elevata stabilità termica ed elevata stabilità meccanica anche con concentrazioni relativamente modeste. Viene citato che in composizioni a base di copolimeri EVAgMA (Etilene/Vinileacetato aggraffato con anidride maleica) contenenti silice si ottengono anche vantaggi di resistenza alla fiamma, di proprietà reologiche e di resistenza all’urto. Viene descritta la preparazione in laboratorio, peraltro abbastanza complicata, di composizioni di EVA/EVAgMA/nanocompositi di silice qui denominati con il termine EMNEC seguito da un indice numerico, che indica la percentuale in peso di EVAgMA. I preparati vengono caratterizzati con metodologie analitiche FTIR, C-VOR Rheometrics, con analisi termiche TGA, DTA, DSC e con analisi a scansione FESEM. Nell’articolo sono riportate immagini di spettri FT-IR per esemplificare le differenze che appaiono con EMNEC0 e con EMNC10. Viene dedotto che con le SNP (Silica Nano Particles) le superfici caratterizzate dai gruppi ossidrilici possono
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reagire con meccanismo nucleofilo con i gruppi C=O e C-O negli acetati e nella anidride maleica attraverso legami di idrogeno e attraverso interazioni dipolo-dipolo, trovando conferma con casi analoghi citati in letteratura. Viene realizzato che il contributo in caratteristiche meccaniche dovuto ai legami carbonilici è ottimale con EMNC5 (5 % di EVAgMA). Dal punto di vista dinamico appare che G’ (componente elastica del modulo dinamico a torsione) presenta un valore massimo con EMNC5 (5 % di EVAgMA), mostrando il suo effetto ottimale di attivatore. L’analisi termogravimetrica TGA mostra che l’aggiunta di EVAgMA dà luogo ad aumento della temperatura di decomposizione, mostrando l’effetto costruttivo dovuto alle interazioni polari. L’analisi DTA mette in evidenza che durante la decomposizione termica degli EMNC0, EMNC5 e EMNC15 si registrano picchi endotermici ed esotermici tra 350°C e 500°C, che si susseguono fino a che tutto il materiale in esame è stato degradato, mostrando la traccia dell’avvento di legami C-C e di legami ciclici concomitantemente con le reazioni di scissione di catena. L’articolo richiede una attenta lettura ed è molto istruttivo circa l’interpretazione. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime STORIA DEL SUCCESSO DEGLI ELASTOMERI SILICONICI O. Franssen, H. Bayerl – Momentive Performance Materials GmbH – e-mail: oliver.franssen@ momentive.com; Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK) 65/07-462-4662012. Rif. E3081.
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e gomme siliconiche hanno una presenza sul mercato degli elastomeri del 1,5%, però la loro importanza è notevole grazie alla costituzione chimica della loro catena macromolecolare basata su legami –Si-O- e non su legami –C-C- . Le gomme siliconiche comprendono diverse categorie suddivise a secondo dei sostituenti chimici presenti sugli atomi di silicio della catena polimerica, che viene contraddistinta con Q: M indica sostituenti metilici, V indica sostituenti vinilici, P indi-
materie prime “DIPENDE DALLE MATERIE PRIME” Nico Vassers – Nordmann Rassman – e-mail: info@nnc.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/0618-19- 2012. Rif. E3082.
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ca sostituenti fenilici, F indica sostituenti fluorurati. Questi, se presenti, sono generalmente negli FV MQ (FluoroVinilMetilSiliconi). Secondo ASTM 2000 le gomme siliconiche si situano in una fascia di termoresistenza prossima a 200°C e di oleoresistenza diversificata in funzione del rigonfiamento in olio IRM 903: fino a 15% per le gomme siliconiche FVMQ (Fluoro Vinil Metil Siliconi ), fino a 60% per le gomme siliconiche VMQ (Vinil Metil Siliconi). Nell’articolo qui recensito si trova una tabella sinottica che raccoglie molte notizie utili al riguardo. Da 30 anni esiste una categoria di gomme siliconiche liquide trasparenti (LSR) con la quale si copre una cospicua parte della produzione di articoli sanitariatossici, di articoli domestici e anche industriali come ad esempio isolatori. Nel caso degli isolatori si può contare su una utile efficienza dei costi di manutenzione. Famosi sono ormai i manicotti siliconici dei circuiti di raffreddamento dei motori Diesel, perché sopperiscono anche alla presenza di tracce di olio, che alle temperature di impiego risultano particolarmente dannose con altri tipi di elastomero. L’applicazione delle gomme siliconiche liquide LSR si affaccia anche al mondo degli antivibranti. Le caratteristiche isteretiche sono inquadrate con quelle richieste nel settore e, in più, con quelle delle gomme siliconiche solide, con le quali si può contare sulla efficienza per tale impiego da -40°C a 150°C.
e richieste di fabbricanti di prodotti per apparecchi medicali in quanto alla qualità e alla capacità aumentano. Come in molti altri settori, anche sul mercato della tecnica medica domina una crescente concorrenza. Produttori e fornitori affidabili di materie prime in grado di offrire una completa paletta di prodotti che rispondano alle richieste fisiche e curative, sono pertanto importanti partner degli OEM (produttori delle attrezzature originali). Pertanto i fornitori dei materiali in tali settori sono particolarmente obbligati a fornire ai clienti prodotti innovativi e affidabili. Un esempio è fornito dagli elastomeri termopastici Mediprene TPE, che vengono introdotti soprattutto per le loro avanzate caratteristiche. Essi sono sterilizzabili con raggi gamma, con ossido di etilene (EtO) e con vapore acqueo, cioè con mezzi non irritanti per la pelle secondo le normative europee. Ciò si apprende da un ragguardevole studio di sensibilizzazione di un laboratorio di ricerca ungherese, che esprime le rivendicazioni della normativa europea EN ISO 10993-10. Gli elastomeri termoplastici Mediprene sono esenti da lattice, da PVC, da siliconi, per cui sono esenti anche da allergeni e rappresentano quindi una buona alternativa alle composizioni a base di PVC. Negli ultimi anni, la particolare parte di mercato dei tubi per uso medicale ha fortemente guadagnato in significato. Nello stesso tempo le richieste tecniche si sviluppano. I materiali per i tubi medicali non devono infatti soltanto essere durevoli e biocompatibili, ma devono anche essere adattabili alle varie situazioni. Lo scopo è produrre tubi con tolleranze strette e con caratteristiche migliorate e
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ciò dipende dal materiale. I tubi di Mediprene TPE sono concepiti per rispondere a richieste sempre più valide: le loro caratteristiche fisiche sono orientate a necessità, che fino a quel momento non potevano essere esaudite. Le mescole di Mediprene impiegate sono sviluppate con lo scopo di ottenere che i tubi per usi medicali rispondano a una molteplicità di richieste complesse. Da una parte si tratta di ottenere una elevata trasparenza ottica, che provveda a che le sostanze liquide o gassose contenute nei tubi siano materialmente visibili. Da un’altra parte si tratta di ottenere una adattabilità alle condizioni di piegatura, in modo che sia assicurato un libero scorrimento del materiale nel’interno del tubo. Una immagine riportata nel testo evidenzia tale necessità. Inoltre, analogamente ai tubi di PVC, i tubi di Mediprene speciali dopo una deformazione devono riprendere la loro posizione lentamente. Ciò, per esempio nel caso dei cateteri gioca un ruolo fondamentale. In tale applicazione i tubi sono sovente rivestiti, affinché durante la flessione si abbia un moderato effetto di irruvidimento superficiale. Le composizioni delle mescole sono state quindi sviluppate in modo tale che in tale che con i rivestimenti si ottenga una determinata bagnabilità e una moderata appiccicosità. La categoria degli articoli di Mediprene comprende tubi per uso medicale, ma comprende anche articoli per procedimenti di iniezione, di coestrusione e di adesione tra strati duri e morbidi per applicazioni varie. L’estrusione a più componenti viene applicata per ottenere una coestrusione di due o più strati di uno o più materiali con caratteristiche di simile o di differente rigidità. Vengono citati ad esempio strati di polietilene e di polipropilene. I TPE colorati vengono spesso impiegati come ulteriore mezzo per contrassegnare materiali e semilavorati e facilitare la distinzione della particolarità dell’uso: caso tipico è l’impiego in campo farmaceutico. Con il Mediprene si possono usare tutti i pigmenti e i supporti che rispondono alle normative ISO 10993 – USP Classe VI. I pigmenti vengono usati in molte circostanze, sia allo scopo di ottenere articoli colorati, che allo scopo di contraddistinguere i semilavorati impiegati.
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Nell’articolo qui recensito vengono ricordati sia il produttore di pigmenti Elasto, sia il noto distributore chimico di materie prime Nordmann, Rassman. L’articolo puntualizza problemi e abitudini nella messa a punto dell’impiego di nuovi materiali. Chi leggesse l’articolo originale deve prepararsi ad incontrare nel testo passi espressi con costruzioni linguistiche “spontanee”, ma efficaci.
prodotti e processi POLVERE FINE NELL’ABRASIONE DEI PNEUMATICI G. Stein, E. Wünstel, W.TravnicekPagaimo - guenter.stein@hs-rm. de; Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK) 65/07-441-445-2012. Rif. E3083. (dedicato a Prof. Dr. Klaus Hanewald)
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a normativa del 1. Gennaio 2005 sul PM10 ha provocato una discussione
sulla riduzione della concentrazione delle polveri fini provocate dai motori Diesel. L’argomento ha suscitato scalpore e può far pensare che sia da aspettarsi l’inizio di una simile discussione anche nel campo dei pneumatici nei riguardi dei frammenti di materiale sviluppati durante l’esercizio. In ogni caso in precedenti accertamenti era stato interpretato che la quantità di PM10 dovuta all’abrasione dei pneumatici, cioè la quantità di particelle con dimensioni inferiori a 10 μm (10 micrometri), sono in media 8%. Nell’articolo qui recensito viene presentata una interpretazione dei risultati tratti dalle prove pratiche eseguite per conto di laboratori qualificati come lo “Umweltanalytik” in collaborazione con lo HLUG di Wiesbaden (Hesslichen Landesamt fűr Umwelt und Geologie), i quali mostrano che in realtà il contenuto di PM10 dovuto all’abrasione dei pneumatici è dello 0,5% più basso di quello relativo al TSP (contenuto totale di polveri fini di dimensione fino a 30 μm) e che pertanto presenta un valore molto più basso di quello riportato in letteratura; inoltre che il contenuto di PM10 reale misurato è in
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media 0,1 μg/m3 e che il valore più elevato accertato è 0,3 μg/m3. Deduzione importante è che tale valore accertato è da considerarsi addirittura trascurabile, perché il PM10 può arrivare fino a 50 μg/m3, tenendo presente che è tollerabile superare il limite imposto 35 volte all’anno. Nell’articolo vengono considerati gli esami che hanno portato i ricercatori alla interpretazione sopra elencata. Misura termogravimetrica di PM10 , PM2,5 e TSP , pirolisi a 700°C800°C per caratterizzare le caratteristiche quantitative dei componenti sviluppantisi dalle gomme e per caratterizzare quelle quantitative, interpretando le emissioni quantitative di vinilacetliene dovute sia al BR (polibutadiene) che alla SBR, la misura quantitativa di VCH/LIM/PCH con la definizione in nanogrammi per risalire alle quantità di BR/di NR/di S-SBR/E-SBR. Inoltre vengono misurate e riportate percentualmente in istogrammi le distribuzioni quantitative di NR SBR BR in TSP e in PM10 , distinguendo tra valori relativi a giorni lavorativi e a giorni festivi, interpretando che nei giorni lavorativi le concentrazioni di polvere fine sono maggiori. Il risultato globale delle determinazioni eseguite è quello sovraesposto, precisando che il TSP è in media circa 3,5% con valori stimati che possono raggiungere 7%. Il valore determinato per il PM10 è come detto 0,5% e quello il valore per il PM2,5 è ancora minore. Il contributo del valore di concentrazione è come detto 0,1-0,3 μg/m3. Tutto giustifica perfettamente il giudizio degli autori dell’articolo: kein Grund zur Panik! (nessun motivo di panico!).
prodotti e processi COME GLI STAMPATORI POSSONO SUPERARE LE SITUAZIONI DI DIFFICOLTÀ NEL PROCESSO DELLE LSR Mike Kreitner – Emergent Technologies ; Rubber World; 243/3-16-17,28- Dicembre 2010. Rif. E3084.
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e gomme siliconiche liquide LSR sono particolarmente interessanti per la produzione di articoli medicali, specialmente se costituiti da parti con geometrie intricate. Nell’articolo qui recensito vengono esposte le opportunità e le difficoltà di processo, con riferimento anche agli equipaggiamenti necessari.
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derazioni sulla presenza e sulla utilità dei cold runner.
prodotti e processi UNA BUONA PIANIFICAZIONE ASSICURA LA QUALITÀ Victoria Ruder, Petra Geisberger – Gummiwerk Kraiburg; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/0610-11- 2012. Rif. E3085.
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Le LSR sono disponibili in diverse varianti: per articoli autoadesivi, per vulcanizzazione veloce di articoli grandi e di grosso spessore, per articoli autolubrificaNti per ridurre l’attrito. Inoltre sono disponibili LSR con struttura di fluorosilconi. Le LSR danno luogo ad articoli senza bave con un minimo di scarti e con cicli di vulcanizzazione veloci (ad esempio 5 secondi per ogni millimetro di spessore). La catena polidimetilsilossanica delle LSR è 6 volte più corta di quella delle gomme siliconiche correnti, per cui risultano di viscosità più bassa. Le LSR sono fornite in due componenti da usare in rapporto 1:1 in peso, di cui uno detto A contiene un catalizzatore della reazione di vulcanizzazione, e l’altro detto B contiene materialmente l’agente chimico vulcanizzante, che normalmente viene fatto agire a 302°F-356°F. Le presse per vulcanizzare le LSR richiedono particolari organismi e sono corredate di componenti speciali, che abbisognano particolari raccordi per il caricamento e particolari organismi di tenuta, ugelli a comando idraulico o pneumatico, una attrezzatura di raffreddamento del barrel. Gli stampi per l’impiego delle LSR richiedono poi cartucce riscaldate e termocoppie controllate, speciali release agent per lo scarico, runners il più ridotti possibile (canali termoregolati automaticamente per mantenere il materiale scorrevole senza che si inneschi la reticolazione). La messa a punto delle attrezzature per l’impiego delle LSR può avere per conseguenza una certa quantità di scarti. L’articolo comprende anche diverse consi-
a maggior parte delle risorse naturali nel mondo sono oggi limitatamente disponibili e non sono rinnovabili. Aumento e oscillazione dei prezzi derivanti dall’aumento della domanda ne sono una conseguenza. Ciò accade talvolta anche nel mondo delle materie prime in campo elastomerico per l’industria automobilstica, per il settore del macchinario, per quello dell’igiene, della difesa dell’ambiente, e anche per quello della vita di tutti i giorni. La situazione delle industrie ha attraversato un periodo piuttosto burrascoso per ragioni commerciali. Poi aveva accennato a correggersi, ma poi ha ripreso a presentare difficoltà, per cui non si può contare su un miglioramento. Questo è il parere di Karl Röpke, direttore degli acquisti della Gummiwerk Kraiburg. La situazione generale è commentata negli Stati Uniti. Là si stima che la popolazione mondiale nel 2050 sarà cresciuta da 7 milIardi a 9 miliardi, aumentando quindi di conseguenza la richiesta di materie prime e di energia provocando uno squilibrio sui mercati. Bisognerà pertanto incentivare la colla-
borazione tra fornitore e cliente. In primo luogo occorrerà soprattutto sviluppare il criterio della qualità e concordare con il fornitore specifiche di fornitura, che assicurino la continuità. Occorrerà insomma concordare adeguate e adattate specifiche di fornitura, che soprattutto soddisfino le caratteristiche di qualità. Al proposito Karl Röpke dichiara che alla Kraiburg le tipologie di tali specifiche sostanzialmente esistono già e sono fondate su contatti condotti da molti anni sulla base di prove di omologazione inquadrate su normative di enti specializzati come DIN, DIN ISO, ISO, DIN EN, ASTM, o quanto meno basate su accordi personali sviluppati adeguatamente nel campo degli articoli auto, degli articoli industriali come i cilindri gommati, degli articoli per edilizia, degli articoli per contatto con alimentari, ivi comprendendo l’acqua. La Kraiburg è certificata EN ISO 9001:2008, ISO TS 16949:2009, ISO 14001:2004c.
prodotti e processi CONDUZIONE AVANZATA DEL PROCESSO DI MESCOLAZIONE S. Brassas, M. Sarbatova – e-mail: stas.brassas@mixcont.com; Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK) 65/06-388-396- 2012. Rif. E3086.
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el processo di mescolazione moderno diversi fattori giocano un ruolo rilevante: la viscosità dell’elastomero, la costituzione del nero di carbonio, il modo con cui viene condotto il mescolatore interno, la temperatura e l’umidità delle cariche, la temperatura dell’apparato di mescolazione, le oscillazioni del pistone, il tempo intercorso tra i vari passi della mescolazione, il modo con cui si lavora la mescola sul mescolatore a cilindri, la quantità di nero di carbonio e di carica che rimane sul pistone o sull’apparato di carico, la quantità di materiale che viene aspirata dal sistema di aereazione durante il movimento del pistone, le imperfezioni di dosatura dei materiali, e inoltre numerosi altri fattori occasionali. Inoltre va tenuto presente che intercorrono altre variazioni più o meno significative. E’ poi necessario applicare una “intelligenza operazionale” e applicare i princpii dell’assicurazione della qualità. Gli autori mostrano l’applicazione di un programma proprietario che raccoglie
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tutte le informazioni relative a una operazione continuativa di confezione mescole. Il caso citato consiste nel rilevamento di un aumento del tempo di confezione generale, che può essere analizzato. Le cause vengono riportate all’esistenza di un problema sopravvenuto per un aumento delle quantità di carica senza che questo fosse stato accompagnato dalla realizzazione di un processo foriero di aumento delle prestazioni. Tale aumento avrebbe potuto essere realizzato con una opportuna riduzione della velocità dei rotori del mescolatore interno. Il programma presentato, comunque non descritto, arriva alle conclusioni sopra riportate realizzando una documentazione grafica globale concomitante dell’andamento di tutte le determinazioni di laboratorio eseguite. Non viene dichiarato se le deduzioni sono frutto delle interpretazioni personali degli autori o se sono frutto dello sviluppo del software.
prodotti e processi RAPPORTO DEL FLUSSO LAMINARE PER CALCOLARE LA SEZIONE DEI RUNNER Van T. Walworth (Research & Design Specialties), Terry Chapin (Delphi Packard); Rubber World; 243/3-22-28- Dicembre 2010. Rif. E3087.
I runner semicircolari sono i più costosi, meno costosi sono i runner circolari incastonati, ancora meno costosi sono i runner trapezoidali, ancora meno costosi sono i runner circolari non incastonati. Nei riguardi della rimozione dei runner dallo stampo i più facili sono quelli trapezoidali, meno facili sono quelli semicircolari, ancora meno facili sono quelli circolari . Gli autori stabiliscono quindi un protocollo per dedurre le caratteristiche di flusso nei singoli tipi di runner. Essi preparano diversi stampi denominati DOE Flow Mold con area della luce del runner di 5,278 mm2 con le 6 diverse tipologie di sezione sopranominate. Iniziano quindi a realizzae un programma di stampaggio a iniezione con mescole di EPDM, NBR, FKM, FFKM. In tale programma il flusso con risultato migliore viene ottenuto con runner a sezione circolare, seguito da quello con runner incassato a sezione circolare, a sua volta seguito da quello con runner a sezione semicircolare, a sua volta seguito da quello con runner a sezione trapezoidale. Tali risultati sono documentati nel testo dell’articolo con grafici che indicano l’andamento del flusso laminare e che visualizzano le immagini dei provini iniettati.
prodotti e processi RESISTENZA AL ROTOLAMENTOSI PUÒ RIDURRE CON UN SISTEMA IPN? X. Zuh – email: zuh@dwi. rwth-aachen.de – (Institut für Technische und Makromolekulare Chemie – Aachen); Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK) 65/07-446-4472012. Rif. E3088.
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egli stampi per stampaggio a transfer e soprattutto per gli stampi per stampaggio a iniezione è usuale la dotazione di “runner”, cioè di elementi termoregolati per determinare uno scorrimento ottimale senza che sopravvenga la scottatura della mescola. La sezione dei runner può essere di diversi tipi: circolare (per runner posti in due piatti dello stampo), semicircolare (per runner posti in un singolo piatto dello stampo), circolare (per runner posti in un singolo piatto dello stampo), trapezoidale (per runner posti in un singolo piatto dello stampo).
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assodato che riducendo la resistenza al rotolamento del 10% si può realizzare un risparmio di carburante fino al 12%. I materiali usati per le mescole dei pneumatici e lo stile di guida hanno una forte influenza sulla resistenza al rotolamento, così come sulla marcia su terreno bagnato. Una influenza conveniente sulla resistenza al rotolamento viene esercitata dall’impiego di silici precipitate accanto al nero di carbonio. Si va delineando anche l’utilità dell’applicazione di un nuovo concetto, che prevede un approccio strutturistico nella concezione del panorama chimico di determinate mescole basato sull’interpretazione dell’interazione di reti polimeriche. Tale approccio si
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fonda su un sistema denominato IPN (Interpretierenden PolymerNetzwerken). Il sistema IPN consiste nella realizzazione di almeno due reti polimeriche collegate da legami chimici non covalenti, che realizzano la formazione di fasi differenti soltanto quando dei legami chimici vengono rotti. Tale effetto ha per effetto la nascita di forze elastiche ripetitive non lineari. L’effetto IPN amplia le possibilità di sfruttare la formazione di reti polimeriche ibride organiche/inorganiche e nella fattispecie di sfruttare un precursore polimerico che interessa la silice e che viene interpretato con la formazione di un polialcossisilossano (PAOS) dovuto alla reazione tra tetraetossisilano e anidride acetica. In presenza di umidità e di un adatto catalizzatore il PAOS ricompone la silice. Nel corso delle reazioni di vulcanizzazione gli oligomeri liberi scompaiono e reagiscono dando luogo ad aumento della quantità di polimero, per cui ad un certo punto intercorre la separazione di fase, da cui dipende la nascita delle forze elastiche ripetitive sopra menzionate. L’articolo, così come viene configurato ha un aspetto nozionistico, ma in esso si può intravedere il fruttuoso meccanismo addizionale secondario, che concorre a spiegare i motivi della nascita delle positive trasformazioni chimiche in ordine dinamico ottenute nell’ambito del sistema IPN, dovute alla presenza della silice precipitata insieme al nero di carbonio.
materie prime ADESIONE DI GOMMA MORBIDA SU SUBSTRATI SOLIDI Hiroshi Morita, Masao Doi – e-mail: h.morita@aist.go.jp; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/6-55-59-2012. Rif. E3089.
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argomento viene considerato dal punto di vista di uno studio di simulazione CGMD (Coarse-Grained Molecular Dynamic) della “meccanica del fenomeno del contatto”. Gli autori si propongono di studiare la dinamica dell’adesione tra un materiale soffice, costituito da nanoparticelle di gomma, e un substrato rigido. Le simulazioni sono eseguite secondo il programma COGNAC nel sistema OCTA (in bibliografia sono indicate informazioni in http://octa.jp/OCTA/pdf/end.pdf ). Nel corso dello studio vengono esaminate
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analisi, come nell’articolo qui recensito, rivela la possibilità di servirsi di considerazioni di ordine dinamico. (L’articolo è in lingua inglese) compressioni cicliche di simulazione, descritte in una serie di grafici che rappresentano in funzione del tempo e della frequenza l’andamento del carico imposto e della misura del raggio di contatto tra il materiale soffice e quello rigido durante le deformazioni simulate imposte. Il comportamento viene giudicato sulla base dell’andamento, in funzione della frequenza di sollecitazione, dei parametri G’ e G”, cioè rispettivamente della componente elastica e della componente viscosa del modulo dinamico. I risultati mostrano che nell’evento esiste un parametro critico rappresentato dalla frequenza di sollecitazione (τ-1) espressa come funzione inversa del tempo di sollecitazione (τ), perché al di sotto di tale frequenza il parametro G’ aumenta mentre al di sopra tende a diminuire mostrando inizio di repulsione, e perché al di sopra di tale valore mostra decisamente tendenza alla repulsione. Tale punto di discontinuità si trova comunque in corrispondenza di valori di frequenza di sollecitazione molto bassi, cioè dove le forze di adesione sono certamente basse. L’articolo ha un interesse particolare, perché mostra che nel mondo elastomerico i parametri tipici che esprimono i fenomeni dinamico-isteretici hanno un significativo valore anche nel campo delle situazioni statiche, perché anche in queste una attenta O TUIT GRA O I Z I ERV UN S SCHEDA
materie prime ANALISI TERMICA DINAMICOMECCANICA SU NANOCOMPOSITI SILOXANO/TIB2 Omar, A. Al-Hartomy, M. A. Ibraim, Ahmed Al-Ghamdi, Nikolay Dishovsky, Milcho Ivanov, Mihahil Mihaylov, Farid ElTantawy (Bulgaria, Arabia, Egitto) – e-mail: m_c_mihaylov@abv bg; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/6-71-75-2012. Rif. E3090. Gli autori si propongono di accrescere le proprietà tipiche degli elastomeri siliconici, che, seppure di caratteristiche meccaniche basse a temperature non elevate, possono acquisire proprietà meccaniche elevate se modificate con altre specie polimeriche scelte opportunamente. Gli autori propongono di esaminare una associazione con i boruri metallici, i quali sono materiali già noti nell’industria ceramica. Gli autori scelgono il boruro di titanio (TiB2), che si distingue per elevata conducibilità elettrica (105 S/m), elevata conducibilità termica (60-120 W/m.K), basso coefficiente di espansione termica, elevate proprietà meccaniche ad alta temperatura. Pertanto si ritiene che sia possibile ottenere interessanti compositi a base di gomme siliconiche e TiB2.
Nell’articolo qui recensito vengono commentati i risultati di analisi dinamico-meccanica (DMA) e di analsi termica dielettrica (DETA) ottenuti su compositi di gomme siliconiche (Elastosil® della Wacker Chemie AG contenenti nanoparticelle di diboruro di titanio (TiB)2. Su impasti di gomma siliconica contenenti diverse percentuali di diboruro di titanio vengono riprodotti gli andamenti del log di E’ e di tanδ in funzione della temperatura: il log di E’ ha comportamento discendente, dapprima ripido da -100°C fino a -20°C, poi graduale. Il valore di tanδ ha invece comportamento ascendente, dapprima in modo graduale da titanio -100°C a -30°C, poi, soprattutto con concentrazioni elevate (40%) di diboruro di titanio in modo repentino. Viene fatto osservare che nell’intervallo in cui il modulo E’ è in forte discesa, soprattutto con le concentrazioni più elevate di diboruro di Titanio il valore di tanδ inizia ad essere in forte salita. L’analisi DETA mostra che la permittività dielettrica ε’ diminuisce in funzione della temperatura, che però con contenuto di 15% di diboruro di Titanio la diminuzione è meno pronunciata. (La permettività dielettrica esprime la tendenza di un materiale alla polararizzazione quando viene posto in un campo elettrico). Viene accertato che la presenza di diboruro di titanio (TiB)2 tende ad aumentare l’influenza della temperatura nei riguardi della diminuzione della permittività dielettrica ε’. L’articolo è fortemente specialistico. (L’articolo è in lingua inglese)
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L’INTERVISTA DEL MESE: ROSSELLA CARLI
Flessibilità e innovazione: gli unici strumenti per combattere la crisi Volumi e redditività sono in calo. Solo con una ripresa del mercato l’economia italiana, e nel suo quadro l’industria della gomma, potranno consolidarsi e tornare a crescere. Rossella Carli, amministratore unico di Eico Novachem, non rinuncia a guardare al futuro con animo fiducioso: bisogna però, dice, operare con spirito innovativo in modo che il mercato esca dallo stato di apatia in cui è caduto. Se così non sarà, diventeranno inutili l’impegno e gli sforzi delle imprese e il lavoro di ricerca avviato, a cominciare da quello riguardante la chimica verde.
Siamo ormai in vista della fine dell’anno. Che conclusioni si possono trarre per l’industria della gomma, anche in confronto con gli altri settori nei quali la sua società opera? Quest’anno si è registrata una flessione in termini di volumi e di profittabilità per la nostra società. E’ indubbio che il mercato della gomma nel nostro paese si stia restringendo. Fortunatamente ci sono alcuni settori inerenti all’ articolo tecnico che, avendo diversificato la produzione e che continuando ad esportare il manufatto , sono riusciti a mantenere, senza grossi cali, la loro posizione sul mercato. Il settore legato all’automobile, come ben noto, è in sofferenza. Nell’ ambito delle materie prime di cui si occupa Eico Novachem, ed in particolare degli additivi speciali, abbiamo risentito di oscillazioni di prezzo, ma non così sensibili come quelle subite dalla gomma natura-
le e dai polimeri sintetici, per i quali la pressione è stata senza dubbio maggiore. Gli aumenti di prezzo verificatisi nel corso del 2012 sui nostri prodotti sono dovuti non soltanto all’incremento di costo della materia prima, ma anche all‘ aumento del costo dell’energia, dei carburanti e quindi dei trasporti. Non sempre abbiamo potuto applicare completamente tali aumenti alla nostra clientela, che aveva oggettive difficoltà nel riversarli ai clienti finali: in qualche caso siamo stati costretti a mantenere dei prezzi non remunerativi per favorire qualche cliente storico in difficoltà o per restare competitivi. Abbiamo infatti constatato come il mercato in tempo di crisi diventi inevitabilmente più aggressivo. Per allargare il discorso all’insieme dell’industria manifatturiera italiana, come vanno le cose negli altri settori in cui operate? Si deve innanzitutto fare una di-
Rossella Carli
stinzione, tra settore e settore : per la plastica e per la lubrificazione, la situazione è analoga a quella della gomma. Per i settori cosmetico e de-
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L’INTERVISTA DEL MESE: ROSSELLA CARLI
tergenza, che analogamente hanno subito gli effetti della crisi, non abbiamo riscontrato forti flessioni. Per la ceramica, se si esclude qualche nicchia, la partita è ormai chiusa da parecchi anni, ovvero da quando la penetrazione asiatica sul mercato si è impadronita prima del settore della materia prima e poi di quello di alcuni prodotti finiti. Tornando alla gomma, pensa che l’industria italiana uscirà ridimensionata quando, prima o poi, la crisi finirà? Dovendo dare una risposta diplomatica, dirò “abbastanza”, visto che il ridimensionamento è già iniziato da qualche anno. Sono convinta che, prima o poi, usciremo dalla situazione recessiva attuale, perché gli italiani sono inventivi e gran lavoratori, ma al momento è altrettanto vero che i consumi sono in costante diminuzione, il costo dell’energia e dei trasporti aumenta, la pressione fiscale cresce e gli investimenti provenienti dall’estero si sono ridotti. Se entriamo poi nel merito di un discorso puramente politico, non possiamo non constatare una forte differenza di aiuto da parte del nostro governo in termini di agevolazioni e sgravi fiscali rispetto agli altri Paesi : l’Italia purtroppo non gode degli stessi vantaggi fiscali che si traducono ovviamente anche in competitività produttiva. Tutto ciò non fa altro che suggerire un continuo restringimento del mercato a cui alcune società hanno reagito trasferendo all’estero la produzione; il che è ovviamente una soluzione che permette l’abbattimento dei costi e crea nuove opportunità di crescita, ma allo stesso tempo determina anche un impoverimento della produzione italiana e dell’indotto collegato alle linee produttive coinvolte. Reputo pertanto, che anche per questo motivo, chi come Eico Novachem ha l’Italia come mercato di riferimento, abbia l’obbligo di essere innovativo, flessibile, veloce ed attento ai mutamenti del mercato. 18 |
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Sul piano internazionale si assiste a una concentrazione della chimica in grandi gruppi che potrebbero o possono influire sulle dinamiche della concorrenza. È anche lei di questo parere? Si tratta indubbiamente di un fenomeno in atto, anche se riguarda meno direttamente l’Italia, dove la produzione locale delle materie prime si è già ridimensionata da alcuni anni. Lo stesso REACH probabilmente vi ha contribuito con una crescita dei costi che i gruppi di grandi dimensioni possono assorbire più facilmente di quanto possano fare i piccoli. Per alcune classi di prodotti ci troveremo alla fine ad avere degli oligopoli di fatto. Parliamo di prezzi; quale è in questo momento il loro andamento? Direi quasi stabile per quanto riguarda il nostro settore degli additivi chimici speciali. I costi aumentano, in particolare quelli dell’energia e dei trasporti, ma, se la domanda è ferma, i prezzi non possono variare di molto. Ci sono anche nel nostro settore prodotti che registrano delle oscillazioni, ma la nostra politica è sempre stata quella di mediare compensando le punte di aumento con quelle di ribasso. Veniamo, dottoressa, a quello che è un argomento di grande attualità: la chimica verde, i pneumatici verdi, i materiali da fonti rinnovabili. Quale è, a sua avviso, la situazione attuale e quali le prospettive? Da diversi anni siamo in grado di offrire ai nostri clienti prodotti alternativi a quelli ricavati dal petrolio. Da molto tempo le nostre case mandanti lavorano attivamente a questo obbiettivo. Molte delle case produttrici di additivi speciali per il settore gomma da noi rappresentate, come Schill+Seilacher e Vanderbilt, sono all’avanguardia in questo campo e non solo da oggi : si erano già attivate da tempo, ad esempio, nella “battaglia” condotta dai paesi del nord Europa contro lo zinco, a cui oggi possiamo quindi offrire validi prodotti alternativi.
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Lo sviluppo della chimica verde, è sicuramente una macchina in moto su cui puntare, sia per offrire prodotti alternativi e innovativi, sia per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, ma è una macchina che procede lentamente: la ricerca di nuovi materiali, la sperimentazione, la verifica degli effetti sui prodotti finiti sono tutte operazioni costose fatalmente rallentate da un mercato così poco vivace come quello attuale. Non possiamo inoltre dimenticare che paesi concorrenti come la Turchia o tutto il Far East sono meno esigenti in questo campo, di conseguenza i produttori occidentali si chiederanno quanto e quando i loro investimenti potranno essere compensati in termini di ritorno. Per quanto concerne i “Green Tires”, le case mandanti da noi rappresentate hanno condotto molte ricerche e noi di conseguenza siamo già pronti con prodotti adeguati, ponendoci come partner attenti all’evolversi del mercato. Penso che il futuro andrà in questa direzione, il che può senz’altro costituire un’opportunità di sviluppo ed eccellenza in un mercato molto concorrenziale, ma allo stesso tempo dobbiamo purtroppo confrontarci con l’industria italiana dell’auto, che in questo momento registra uno sviluppo molto rallentato: ad eccezione dei marchi di alta gamma tedeschi, sappiamo tutti che l’industria europea dell’automobile è tutt’altro che florida e difficilmente l’entrata in vigore della normativa sulla etichettatura dei pneumatici basterà a risollevarla. Posso concludere ripetendo il mio pensiero : continuo a vedere problematica la ripresa del mercato italiano, la cui importanza viene troppo spesso sottovalutata, in quanto, come quello tedesco, resta di riferimento e fondamentale per l’intera Europa. Qualche passo in avanti nel 2012 è stato fatto, ma ancora non basta. Personalmente guardo al futuro con spirito positivo. Auguriamoci che tutto il paese sia sempre più animato da fiducia e capacità propositive.
INCHIESTA GUARNIZIONI
La valvola di sicurezza è la qualità Nel numero precedente della rivista abbiamo pubblicato un dossier fotografico delle più significative realizzazioni delle aziende italiane nel campo degli articoli tecnici e in particolare delle guarnizioni. In quella occasione si è sottolineato come la capacità innovativa e la qualità siano il punto di forza delle imprese di questo settore; un punto di forza riconosciuto ormai su scala mondiale. In questo numero abbiamo interrogato i produttori e dalle loro dichiarazioni risulta esplicitamente che il loro impegno prioritario è proprio in direzione della qualità. È questo valore che costituisce la valvola di sicurezza per restare con successo sulla scena internazionale nonostante i problemi posti dalla concorrenza estera, dalla precaria situazione interna, da una tendenza alla delocalizzazione che indebolisce il tessuto produttivo del nostro paese. Agli intervistati abbiamo posto tre quesiti: 1. ci si avvicina alla fine del 2012 ed è il momento di abbozzare qualche bilancio: come è andato l’anno, rispetto al 2011, sia sul mercato interno che su quelli esteri? e quali le previsioni per 2013?; 2. quali sono i settori di consumo che hanno risposto meglio?; 3. quali sono i paesi che costituiscono i nostri principali concorrenti esteri? Che punti di forza e di debolezza abbiamo nei loro confronti?
… articoli di qualità con alti contenuti tecnici ed estetici, solitamente di nuova progettazione e con lotti medio/ piccoli… 1. Nonostante le forti difficoltà economiche di molte aziende collocate in zona euro, Solgomma s.p.a concluderà il 2012 con il segno più. Questo dato è da attribuire all’ottima consistenza finanziaria oramai consolidata in molti anni di attività (60 anni di buona impresa), che ci permette di fare fronte alle molteplici richieste di dilazioni di pagamento in un mercato in affanno e ci consente di fare nuovi investimenti mirati per impianti e attrezzature con le quali acquisire clienti e commesse. Senza dubbio l’esportazione e il mercato estero rimangono la parte trainante in questo periodo per molte aziende italiane. Le previsioni restano caute con an-
damento analogo per il prossimo anno nell’attesa di una più marcata ripresa per il mercato Europeo. 2. I settori di maggior interesse rimangono quelli che trattano articoli di qualità con alti contenuti tecnici ed estetici, solitamente di nuova progettazione e con lotti medio/piccoli , e soprattutto che richiedono assistenza tecnica e produzione immediata. Questa è l’unico modo per riuscire ad acquisire ordini.
Silvia Severini Solgomma
3. Oramai la globalizzazione riguarda anche la concorrenza e le grandi produzioni sono già da qualche tempo in mano alle aziende asiatiche. Per questo motivo non possiamo contare su produzioni in larga scala, standardizzate e a basso costo perché sono i paesi asiatici che esportano questi articoli in tutto il mondo oltre che nel nostro paese. Altra cosa sono le produzioni medio/piccole con lotti frazionati e di difficile programmazione che rimangono ancora il nostro punto di forza.
… l’andamento dei consumi è decrescente rispetto agli scorsi anni, ma le iniziative future pare offrano buone occasioni… 1. Vogliamo essere realisti, ma con ottimismo!
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Alessandro Magri ATG La nostra azienda ha acquisito nuovi progetti principalmente rivolti al mercato estero durante questo anno, nonostante la percezione di un rallentamento di mercato rispetto al 2011. Rileviamo anche diverse opportunità nonostante le palesi difficoltà che l’economia manifesta. La nostra azienda pertanto si appresta ad affrontare l’anno a venire con buono spirito di iniziativa e con un orientamento verso interessanti prospettive. 2. Noi siamo orientati principalmente su prodotti di largo consumo per il settore automotive. Per quanto concerne questo settore l’andamento dei consumi è attualmente decrescente rispetto agli scorsi anni, ma le iniziative future pare offrano buone occasioni. 3. Attualmente identifichiamo come nostri maggiori concorrenti a livello europeo le aziende Fibrax, Elastomer Solutions e Sacred. Consideriamo come punti più a loro favore il costo della manodopera ed i costi della burocrazia dei paesi dove localizzano la loro manodopera. Consideriamo inoltre elemento a loro vantaggio anche la libertà e la flessibilità circa la gestione delle risorse umane. I nostri indiscussi punti di forza sono l’ottima qualità dei prodotti, l’alto livello di tecnologia offerto, condizioni di lavoro ideali per gli operatori. Per meglio dire, rubber at its best. 20 |
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… in campo industriale constatiamo una discreta tenuta, diversamente dall’edilizia dove il mercato è in maggiore difficoltà… 1. Il Gruppo Sogimi opera principalmente sul mercato interno, dove abbiamo mantenuto e consolidato la nostra posizione. Le previsioni per il prossimo anno sono di una lieve crescita. 2. Le 13 aziende che compongono il nostro Gruppo ci consentono una distribuzione capillare e puntuale sia al settore industriale, sia a quello edile. In campo industriale constatiamo una discreta tenuta, diversamente dall’edilizia dove il mercato è in maggiore difficoltà.
Nicola Borgianni Sogimi 3. I punti di forza del Gruppo Sogimi sono, oltre alla presenza capillare sul territorio, l’ampia gamma di materiali trattati e l’elevata capacità di trasformazione, che consente di offrire soluzioni personalizzate. Da oltre 60 anni puntiamo sulla qualità e ad oggi la nostra strategia ci ripaga con soddisfazione: i concorrenti esteri non riescono a penetrare il nostro mercato.
… il mercato del 2013 si presenta con delle buone prospettive, sperando che non venga abbandonato dal sistema bancario e politico… 1. Il mercato 2012 attualmente è in flessione rispetto il 2011 sia per il mercato italiano che estero; comunque a fine anno dovremmo ottenere lo stesso fatturato dello scorso anno. Dalle richieste di offerta per nuovi prodotti futuri, il mercato del 2013 si presenta con delle buone prospettive, sperando
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che il mercato non venga abbandonato dal nostro sistema bancario e politico. Noi attualmente abbiamo finito il rinnovo del parco macchine e siamo pronti a continuare la battaglia dei mercati, con i nostri prodotti di qualità.
Angelo Sala Centro Guarnizioni Tiger 2. Il nostro mercato clienti è molto vario, e quasi tutti hanno ordinato durante l’anno, in quantità inferiore ma sempre continua, permettendoci di consolidare il nostro rapporto verso di loro. Nel frattempo abbiamo acquisito nuovi clienti che ci permetteranno di avanzare con nuovi prodotti nel futuro. 3. La concorrenza delle aziende estere e molto varia e i loro punti di forza si possono riassumere in quattro punti principali: più voglia lavorativa; meno burocrazia produttiva; meno costi di produzione; lavorano 8 ore su 8, non 4/5 su 8. I nostro (e unico) punto di forza è la qualità con la flessibilità aziendale. In conclusione le nostre aziende e maestranze non si rendono conto che i concorrenti siamo noi stessi verso il mercato, dobbiamo riflettere, e meditare ragazzi miei … ghè de laurà come negli anni 70/80 senza tanti fronzoli.
Michele Valli Elastotech … i grossi gruppi esteri hanno un mercato di maggiore sviluppo in quanto in piena evoluzione economica e finanziaria… 1. L’anno 2012 è stato molto partico-
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lare per noi. Il mercato italiano ha risposto in maniera costante, con i numeri e i fatturati sulla linea dello scorso anno. Per quanto riguarda l’estero si è notato un incremento degli ordini da parte dei grossi gruppi, un po’ meno da realtà meno emergenti. Per il 2013 ci auguriamo che il mercato italiano possa riprendersi per far sì che questo momento di crisi non scoraggi nuovi investitori a portare nuove risorse sul mercato nostrano. 2. Sicuramente nel nostro caso si sono manifestati miglioramenti per i particolari tecnici a disegno e O/R. 3. I grossi gruppi esteri hanno, rispetto a noi, un mercato di maggiore sviluppo in quanto in piena evoluzione economica e finanziaria. È un mercato ancora poco saturo a differenza del nostro che invece ha ormai riempito ogni settore disponibile. Ovviamente in Italia si deve puntare su quello che è il nostro punto di forza: la qualità della produzione. È necessario non sprecare anni e anni di esperienza accumulati rispetto ad altri paesi per lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore produzione della gomma.
…è tassativo insistere sulla qualità di prodotto e di servizio… 1. 2. Fortunatamente nel 2012 si è confermata la crescita del 2011 del mercato estero a cui siamo interessati, dato che noi esportiamo o vendiamo ad esportatori. Prevediamo che il prossimo anno continui questa leggera crescita con l’auto meno coinvolta.
Giorgio Montiglio Dogi
3. Purtroppo siamo in presenza di un regime-prezzi troppo bassi dettati dalla crisi occidentale e dai costi ridotti dell’est. È tassativo insistere sulla qualità di prodotto e di servizio.
… con la qualità della tecnologia italiana otteniamo forza per distinguerci sul mercato… 1. L'indagine congiunturale di settembre 2012 riporta dati discordanti. In alcuni casi si parla di un andamento stabile, anche se si avvertono timori di un peggioramento per il prossimo anno, in altri casi si indica un danneggiamento nel 2012 rispetto al 2011 e si avverte un aggravamento nel 2013. Nel corso dei mesi si è assistito all’acuirsi della crisi e sono cresciuti i timori; le testimonianze di questo andamento le possiamo ricavare dalle continue tensioni sullo spread tra i titoli di stato italiani e tedeschi. Noi come azienda siamo riusciti a sfruttare tutte le possibilità che il mercato ha offerto acquisendo commesse importanti; grazie al dinamismo dell’azienda, abbiamo trovato gli stimoli per superare gli ostacoli e ci siamo inseriti come leader per certe tipologie di prodotti e servizi. Il nostro fatturato indica una crescita nel 2012 e il portafoglio degli ordini clienti segnala un’ulteriore sviluppo nel 2013. 2. Quello navale, in particolare quello navale militare. Noi siamo un’azienda specializzata nel realizzare prodotti altamente performanti e possediamo l’attitudine a risolvere problematiche importanti. Questa nostra caratteristica ci permette di soddisfare le più particolari esigenze del cliente in particolare quello di un settore impegnativo ed esigente come quello militare. 3. SWOT (che non è altro che l’acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats, in italiano Forze, Debolezze, Opportunità, Minacce) consente di descrivere il modello di fun-
zionamento di una determinata unità sistemica indicando le variabili endogene o/e interne e strumentali (i punti di forza e di debolezza), e le variabili esogene o/e esterne che influenzano il comportamento del sistema (le opportunità e le minacce); la strategia successivamente fisserà le variabili obiettivo. Dopo questa premessa, dico che con la qualità della tecnologia italiana otteniamo forza per distinguerci sul mercato.
Domenico Mencarelli Cofi Se a questo assommiamo uno staff di tecnici, dotati di strumenti hardware sofisticati e corredati dai più aggiornati software, esperti capaci di cogliere ogni aspetto dei problemi sottoposti dai clienti, approfondendo i loro bisogni sino ad acquisire le reali esigenze anche quelle nascoste, non mancano le opportunità. La debolezza nei confronti dei competitor esteri possiamo sconfiggerla ricercando. Non dobbiamo smettere di cercare risorse, metodi, tutto quello che può servire. Non dobbiamo inchinarci e scusarci dicendo: “c’è la crisi”, l’alibi della crisi è la minaccia che ci porterebbe a lasciare spazio ai concorrenti.
…possiamo azzardare una previsione per il futuro meno nera di quanto ci si poteva aspettare ad inizio anno… 1. L'anno 2012 ha avuto un andamento altalenante, all'insegna di una grande incertezza. Tuttavia se guardiamo a questi ultimi mesi possiamo azzardare una
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previsione per il futuro meno nera di quanto ci si poteva aspettare ad inizio anno. Da questa considerazione è nata la determinazione di acquistare un nuovo centro di lavoro con il quale saremo in grado di lavorare in 3D sia le gomme che le materie plastiche. Nonostante la domanda, come abbiamo detto, sia globalmente fiacca, abbiamo notato un crescente interesse verso lavorazioni che richiedono questa caratteristica e ci siamo prontamente attivati per essere in grado di realizzare anche questo tipo di prodotto. Saremo attivi con la nuova tecnologia già i primissimi mesi del 2013. Il mercato estero ha segnato una lievissima crescita, ma non essendo per noi un mercato di riferimento non ci sentiamo di fare previsioni. Purtroppo nel nostro settore diventa quasi proibitivo l'acquisto di SBR proveniente dal mercato interno a causa degli elevati costi, che il più delle volte costituiscono purtroppo un forte freno alla possibilità di fornire un prodotto di ottima qualità. In quest'ottica il mercato di importazione diventa il riferimento, con tutto ciò che ne consegue in termini di affidabilità. Lavorare in qualità in questa situazione è piuttosto problematico e comporta spesso oneri temporali che in parte vanno a vanificare il vantaggio economico conseguito. 2. Sicuramente il settore che riguarda il trattamento delle acque, quello della pulizia industriale e la ricambistica del movimento terra. Quest'ultimo dato non fa che confermare l'andamento congiunturale in corso: se da un canto è vero che l'aftermarket e il ricambio in generale hanno un trend in leggero aumento, è pur vero che le forniture per le produzioni di macchine nuove sono in vistosa diminuzione. Da qualche tempo riceviamo commesse da aziende impegnate nello studio e nella produzione di apparecchi per lo sfruttamento delle risorse rinnovabili. Queste ultime, uni22 |
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tamente a quelle del settore prima menzionato del trattamento delle acque, costituiscono un tipo di clientela completamente nuova per Gecam, in quanto spesso un vero e proprio progetto non esiste ma si sviluppa cammin facendo prova dopo prova. Si capisce che in quest'ottica acquista grande rilevanza il poter disporre in azienda di macchine per la prototipazione rapida.
Daniele Camisa Gecam 3. La nostra è una realtà di subfornitura locale, delocalizzare la quale per nostra fortuna sarebbe molto laborioso da parte dei nostri clienti, che hanno bisogno di un contatto diretto con gli uomini del nostro ufficio tecnico per portare avanti nuove idee e sviluppare nuovi prodotti. Gecam per di più ha da anni preso le distanze dalle grandi produzioni a basso valore aggiunto ed ha visto invece crescere una domanda molto articolata fatta non di grandi numeri ma capace di interessare e soddisfare le esigenze di molti uffici di progettazione. In questa ottica le nuove figure professionali presenti da poco nei nostri uffici tecnici sono per la nostra clientela la garanzia che Gecam non è un semplice esecutore ma un valido collaboratore capace di proporre anche nuove soluzioni.
… la scelta della delocalizzazione ha continuato a garantire redditività di alcune aziende, ha definitivamente “ucciso” le piccole… 1. Purtroppo il 2012 è andato peggio del 2011. Sono diminuiti ulteriormente
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gli ordini e non riusciamo inoltre ad applicare gli aumenti della materia prima ai nostri clienti.
Elisa Guidali Iris Gomma Continuare a dover assorbire questi aumenti porta inevitabilmente ad un minor ricavo che in alcuni casi si annulla. Senza un forte impulso dalla politica tale situazione non potrà che peggiorare. Il mercato italiano ha subito quindi un ulteriore arresto, mentre quello estero si è mantenuto stabile. Per il 2013 però prevediamo, a causa della chiusura di un cliente spagnolo, un peggioramento anche per esso. I mercati esteri offrono prodotti a prezzi per noi impraticabili a causa dei costi, delle normative e delle tassazioni che subiamo. 2. I settori ancora attivi sono quelli dell’elettrodomestico e delle cucine, il settore peggiore invece è risultato essere quello dell’edilizia. 3. È stata fatta fin dall’inizio una scelta, alquanto discutibile a mio parere, da parte di molti colleghi italiani: portare le produzioni all’estero. Tale scelta che sicuramente ha continuato a garantire la redditività dalle loro aziende, ha definitivamente “ucciso” le piccole aziende del settore, come la nostra, che non ha la forza economica per spostarsi all’estero e ricominciare quindi ad essere competitiva. I nostri punti di debolezza verso le aziende straniere, o comunque le aziende italiane delocalizzate, sono: la pressione fiscale e bancaria, i crescenti costi fissi, le norme obbligatorie che dobbiamo seguire.
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Un esempio su tutti : la sicurezza nei luoghi di lavoro. Tale normativa, importantissima, è in molti casi esasperata per le microimprese, generando “lavoro” che piccole aziende come le nostre fanno molta fatica ad eseguire autonomamente. Già quindi per poter iniziare tale attività è necessaria la consulenza di professionisti (ovviamente a pagamento...). Al contrario molto spesso all’estero tali norme, per cui basterebbe anche solo il buon senso, sono assenti, permettendo ovviamente di ottenere il massimo dai lavoratori e quindi una produttività per noi inarrivabile.
… nuove tecnologie e capacità di svilupparle sono sicuramente un punto di forza delle realtà italiane… 1. Il 2012 è stato un anno profondamente segnato dalla crisi dell’euro. Le incertezze della situazione politica mondiale ed i frequenti cambiamenti del panorama economico, hanno avuto impatti su tutte le realtà produttive. Il Gruppo Seal Parker ha registrato comunque un anno fiscale solido e stabile.
Stefano Comi Parker Hannifin La capacità di innovazione e di ricerca e sviluppo di nuovi materiali e prodotti sarà lo strumento che ci consentirà di affrontare le sfide che ci presenterà il 2013, da affrontare uniti, con uno sguardo fiducioso al futuro. 2. La diversificazione della gamma guarnizioni Parker ci ha consentito di operare in molteplici mercati, offrendo prodotti e soluzioni di tenuta innovativi dal punto di vista dei materiali e del-
le configurazioni geometriche. I nuovi materiali e prodotti ci aiuteranno ad affrontare settori importanti come l’automotive, il settore estrattivo e delle energie rinnovabili, creando un futuro più efficiente e pulito per tutti. 3. Le aziende italiane, si confrontano quotidianamente con competitor e mercati, il che richiede continui investimenti in ricerca e sviluppo. Le nuove tecnologie e le capacità di svilupparle sono sicuramente un punto di forza delle realtà italiane. Parker in qualità di partner nella progettazione e realizzazione di prodotti e sistemi innovativi per il Motion and Control, offre ai propri clienti e partner, la competenza tecnologica, per sviluppare ed ingegnerizzare i prodotti, rendendoli innovativi e migliorando la produttività e redditività degli stessi.
… il nostro punto di forza è l’ immagine del made in Italy che rimane un titolo importante, ancora realistico e verosimile… 1. Sostanziale mantenimento sia delle quote di mercato sia del fatturato globale; le fluttuazioni susseguitesi nell’anno lasciano tuttavia prevedere una chiusura del 2012 in leggero calo rispetto al 2011. Veramente arduo fare previsioni sul 2013: testa bassa e avanti tutta, come sempre, male che vada il mercato ripaga sempre e comunque la professionalità e l’ impegno profuso. L’ analisi delle tipologie e dei volumi d’ affari evidenzia che le perdite sono direttamente riconducibili all’ inesorabile fenomeno delle migrazioni all’ estero di svariati comparti produttivi; le crescite invece si evidenziano su tante piccole realtà produttive a carattere specialistico-artigianale e nella distribuzione dei ricambi per le manutenzioni; stabili o anche in crescita alcune tipologie di clienti tradizionali che tengono ancora bene sui loro mercati con un buon mix di affari Italia-Europa-resto del Mondo. Le vendite sull’ estero sono abba-
stanza stabili, pur in continua tendenza al ribasso; in chiusura dovremmo raggiungere una quota del 20% sul totale.
Luigi Gorgone Gerol 2. Tutti i settori del made in Italy che ancora reggono: macchine ed impianti ad elevato contenuto tecnologico ed elevato valore aggiunto, componentistica specializzata e tutto il taylor made; buono anche l’ andamento del mercato della ricambistica, come fenomeno sempre fisiologico in tempi di stagnazione-recessione. 3. Germania e Gran Bretagna, come concorrenza diretta; più in generale è tutto il comparto dei prodotti made in China eccetera a farla da padrone. Non va ovviamente trascurata la concorrenza che ci procuriamo da soli ogni volta che traslochiamo le nostre produzioni in altri paesi, vicini o lontani che siano, data l’ attrattiva delle migliori condizioni globali di lavoro e del fatto che fiscalmente ed economicamente si presentano più accoglienti e apparentemente anche più liberali; e non dimentichiamoci mai del male che ci facciamo da soli ogni qual volta andiamo ad acquistare prodotti “made-chissà-dove” solo perché costano meno. Il nostro punto di forza è l’ immagine del made in Italy che rimane un titolo importante, ancora realistico e verosimile, riconosciuto positivamente dovunque nel mondo. È un dato di fatto che le guarnizioni industriali prodotte dai nostri fornitori nazionali mantengono sempre a livelli di eccellenza questa immagine di qualità, con un notevole contorno di competenze tecniche ed esperienze in qualunque settore: ne risulta una capacità competi-
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tiva imbattibile, costi a parte d’accordo, ma è altrettanto vero che a fronte di esigenze prestazionali e di affidabilità e di servizio il costo può essere quantomeno di secondaria importanza.
… per il 2013 ci si può aspettare una discreta crescita su base annua, ma senza regolarità e costanza… 1. Il 2011 e il 2012 sono stati anni abbastanza simili: ad una buona prima parte (gennaio-luglio) è seguito un rallentamento nel quadrimestre settembre-dicembre. Tale rallentamento è stato un po’ più intenso quest’anno rispetto al 2011, ma nel globale le dinamiche sono simili. Per il 2013 mi aspetterei una discreta crescita su base annua, ma senza la regolarità e la costanza mensile a cui eravamo abituati anni fa.
… il nostro andamento positivo è dovuto esclusivamente al mercato estero, in particolare quello tedesco… 1. L’anno 2012 si è chiuso positivo con un leggero aumento di fatturato rispetto all’anno 2011. Il nostro andamento positivo è dovuto esclusivamente al mercato estero, in particolare al mercato tedesco. Prevedo per il prossima anno una contrazione del mercato estero.
Vittorio Malacarne Sico Italia
Alessandro Bresciani Gamma 80 2. Gamma 80 è presente prevalentemente in due settori: automotive ed elettrodomestico. Tra i due, sembrerebbe aver risposto meglio quest’ultimo. 3. A mio parere, il comparto di aziende localizzate nel basso Sebino rimane leader assoluto nello stampaggio di articoli tecnici. Esistono numerosi competitor, potenzialmente presenti in tutte le principali aree manifatturiere sparse nel mondo. Ma un comparto di tale dimensione, forza e tradizione è presente solo qui. E farne parte può diventare il vero valore aggiunto, soprattutto se la naturale evoluzione delle aziende portasse sempre di più a coltivare elementi di confronto e, perché no, di collaborazione tra le stesse. 24 |
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2. Settore idraulico, automotive ed energie rinnovabili. 3. Le aziende dell’Europa dell’Est, della Turchia, dell’India e della Cina. Un punto di debolezza:. la mancanza di un forte organismo di rappresentanza politico ed economico delle nostre attività e degli interessi industriali della gomma. I nostri punti di forza sono la determinazione, la perseveranza e la capacità di trovare delle soluzioni innovative.
… la differente velocità non è data dai settori merceologici, ma dalla localizzazione dei clienti… 1. Chiuderemo il 2012 in crescita rispetto all’anno precedente: pertanto vista la situazione generale ci riteniamo soddisfatti. In particolare i mercati esteri hanno mostrato soprattutto nella prima parte dell’anno un andamento decisamente positivo e lo stesso possiamo dire dei clienti italia-
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ni orientati all’export. Lavorando con multinazionali che operano su tutti i mercati internazionali siamo in una posizione privilegiata rispetto all’andamento dei mercati nel sud Europa che hanno mostrato una evidente debolezza.
Paolo Bellini Ar-Tex Nel 2013 ci aspettiamo al peggio di mantenere le posizioni attuali e se possibile di continuare a crescere: l’inserimenti di nuovi clienti sia nei mercati tradizionali (Europa e USA) che nelle economie emergenti e di nuovi progetti dovrebbe consentirci, mercato permettendo, di crescere. 2. Seppure Ar-Tex operi su differenti settori di mercato, abbiamo assistito ad un andamento piuttosto omogeneo. La differente velocità non è a mio avviso data dai settori merceologici, ma dalla localizzazione dei clienti e dalla loro presenza nei mercati emergenti quali Cina, India, Brasile, Messico. 3. I principali concorrenti sono le grandi multinazionali del Nord Europa. I loro principali punti di forza sono la presenza produttiva e commerciale globale che consente loro di supportare i clienti a livello mondiale e un’attività di ricerca e sviluppo di primo livello. Noi possiamo competere grazie ad un servizio tecnico e commerciale veloce, alla flessibilità della produzione, alla capacità di studiare soluzioni in tempi rapidi e alla competitività. È una sfida stimolante e avvincente che ci ha consentito in questi anni di toglierci delle belle soddisfazioni.
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… il trend positivo si deve principalmente alla maggiore dinamicità dei mercati esteri… 1. Nonostante la crisi generalizzata, dal nostro punto di vista il 2012 si caratterizza per l’aumento del fatturato rispetto al 2011. Il trend positivo si deve principalmente alla maggiore dinamicità dei mercati esteri, Germania in testa, rispetto a quello interno dove si registrano ancora condizioni sfavorevoli, segno della diffusa incertezza.
Claudio Zorat Amsagomma Ci aspettiamo un trend analogo anche per il 2013 e un incremento del fatturato di un ulteriore 3 / 4%. Stimiamo che tale crescita possa venire ancora dai mercati nordeuropei, ed è in tale direzione che stiamo concentrando i nostri sforzi orientandoci principalmente verso mercati a maggior contenuto tecnologico e valore aggiunto; purtroppo non sempre tale valore ci viene pienamente riconosciuto dal punto di vista economico. 2. Contrariamente al trend registrato a livello generale, il settore auto ha avuto per noi nel 2012 un ruolo molto importante, con gli incrementi più rilevanti e una maggiore dinamicità caratterizzata anche dalla richiesta di mescole tecnologicamente sempre più avanzate. A ciò si contrappone il settore dell’elettrodomestico che continua ad essere piuttosto statico. 3. Risentiamo principalmente della concorrenza delle industrie europee, non solo dell’est. Attualmente non ci sentiamo invece particolarmente minacciati dai nostri concorrenti asiatici perché con i nostri clienti è sì fondamentale essere competitivi nei prezzi, ma è altrettanto importante essere affidabili nella qualità offerta, nella puntualità delle consegne e, non di meno, nel soddisfacimento di capitolati sempre più personalizzati e articolati nelle richieste. Rispetto ai nostri concorrenti europei siamo penalizzati dagli alti costi dell’energia e del lavoro. Siamo comunque fermamente convinti di continuare a produrre in Italia, snellendo i nostri processi per ridurre i costi ed offrire sempre maggiore flessibilità ai nostri clienti.
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Stampaggio ad iniezione
Una sorpresa che si chiama EcoTronic di Antonino Di Pasquale
La recente storia italiana ci insegna che gli anni sessanta/settanta sono stati anni di crescita economica importante e soprattutto di radicale cambiamento tecnologico nel settore industriale e non solo. Così come in quegli anni si registrò una rivoluzione tecnologica epocale con l’avvento delle macchine ad iniezione per il settore gomma (Gianni Coscia, fondatore della Rutil, fu uno degli ideatori del nuovo sistema di stampaggio), oggi, grazie a RPM, è in corso, a nostro parere, una seconda rivoluzione tecnologica proprio in seno allo stampaggio ad iniezione.
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PM, società con sede a Paderno Franciacorta (Brescia) specializzata nell’attività di revisione e di retrofitting di presse a iniezione per lo stampaggio di materiali termoplastici, termoindurenti ed elastomeri, inventa e brevetta uno nuovo pacchetto denominato “EcoTronic” che consente di produrre macchine ad iniezione per il settore gomma con funzionamento ed azionamento tutto elettrico di nuova concezione.
IL PROGETTO Tale progetto nasce, in RPM, nel 2009 portando alla realizzazione di un “pacchetto” denominato “EcoTronic” questa operazione ha consentito di produrre una nuova serie di presse il cui primo prototipo è stato già fornito nel corso del 2010. La macchina, oltre ad essere compatta, è dotata di un sistema di azionamenti elettrici che consentono di ridurre non solo i consumi, ma anche di stampare articoli a base gomma con caratteristiche e cicli non pos-
Una vista dell’interno dello stabilimento.
sibili con una pressa convenzionale. Le potenze istallate sono molto contenute, è stato eliminato l’uso di oli e di lubrificanti allo scopo di ridurre le contaminazioni ambientali, ma grazie al pacchetto EcoTronic la pressione di iniezione è stata raddoppiata e la velocità triplicata per
incrementare produttività e qualità dei manufatti.
Il futuro si chiama “EcoTronic” Alla luce dell’attuale situazione economica globale e dell’esigenza di ridurre sempre di più i costi di produzione e lo spreco energetico, con
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dei più visitati grazie ad un’attrazione “fatale” per tutti i visitatori interessati alle macchine per lo stampaggio. La pressa esposta della nuova serie EcoTronic che utilizza sistemi brevettati dalla società italiana è riuscita a dare una risposta risolutiva e rivoluzionaria. Come già detto, tale pressa ad iniezione orizzontale è classificata come pressa tutta elettrica ma con il vantaggio di avere potenze di chiusura e forza di iniezione molto superiori alla pressa idraulica. Ebbene, non solo tutto ciò corrisponde alla realtà ma addirittura si registrano performance e livelli di consumo energetico che hanno dell’incredibile. Report relativi ad alcuni test di comparazione nel processo di stampaggio tra la pressa standard ad azionamento idraulico e la pressa di nuova concezione EcoTronic, hanno messo in evidenza importanti vantaggi anche e soprattutto nel comportamento reologico, durante la fase di plastificazione/ iniezione/stampaggio, della mescola. Ecco in sintesi:
Il sistema “EcoTronic”.
particolare attenzione all’ambiente, l’ alto contenuto innovativo e tecnologicamente rivoluzionario della nuova pressa prodotta da RPM sta registrando un importante successo suscitando anche forte curiosità da parte di istituzionali competitor del settore. Le performance della nuova pressa EcoTronic sono molto interessanti: - consumi ridotti del 70%; - cicli ridotti del 30%; - sfridi e costi di finitura ridotti del 10%; - produttività aumentata del 20%. La EcoTronic dispone della gestione temperatura camera diretta (senza l’impiego delle centraline di termoregolazione), di una potenza di iniezione, in cui la spinta sul materiale supera i 3000 bar e di una elevata velocità di iniezione: contrariamente alla procedura tradizionale è possibile ridurre drasticamente i tempi di iniezione con il risultato di ottenere un ciclo di vulcanizzazione ottimale eliminando i rischi di scottatura precoce della mescola stessa. 30 |
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Grazie a questi vantaggi è possibile utilizzare temperature di stampaggio più elevate per ridurre ulteriormente il tempo di vulcanizzazione oltre ad eliminare quasi totalmente sfridi, bave e cedimenti piani. Sin dall’inizio il pacchetto EcoTronic e di seguito tutto il know-how del sistema EcoTronic è stato progettato dalla società in modo che l’intero sistema potesse essere applicato anche su una pressa esistente. Infatti, in RPM è possibile, non solamente l’acquisto di una nuova pressa, ma si ha anche l’opportunità di trasformare una vecchia pressa convenzionale in una nuova EcoTronic con il risultato di un importante risparmio sul prezzo di acquisto.
Il successo alle manifestazioni fieristiche 2012 Durante l’evento del Plast - Rubber 2012 del maggio e di DKT, la fiera dedicata esclusivamente al comparto gomma svoltasi a Norimberga lo scorso luglio, lo stand RPM è risultato essere uno
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Stampaggio O-ring con mescola con sistema di reticolazione a base perossidica - consumo reale 6,8 KW/h contro 16 KW/h di una pressa idraulica standard; - tempo reale di iniezione 0,9 s contro 3,1 s; - tempo di vulcanizzazione 18 s contro 28 s; - tempo totale di apertura/chiusura 3 s contro 8 s; - produzione oraria “+20%”
Stampaggio articolo tecnico - consumo reale 8,9 KW/h contro 28 KW/h; - tempo iniezione 6 s contro 23 s; - tempo ciclo 56 s contro 84 s; - tempo estrattori 0 s contro 8 s; - produzione oraria +31%
Stampaggio O-ring con mescola fluoroelastomerica - consumo reale 5,6 KW/h contro 14,4 KW/h;
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Una pressa della linea EcoTronic.
- produzione oraria +25%; - riduzione sfridi -8%; - sbavatura e finitura notevolmente migliorata
E ancora…. Alla luce di tali risultati, la soddisfazione di RPM va oltre le aspettative previste dal nuovo sistema. Ci si domanda: come è stato possibile tutto questo? Ecco alcune considerazioni e risposte plausibili a carattere puramente tecnologico: - La sostituzione degli azionamenti idraulici con quelli elettrici ha permesso di implementare la velocità degli azionamenti raggiungendo valori pari a 600mm/s e precisione di 0,005 mm. Notevole!!! - Utilizzando l’innovativo brevetto RPM denominato “EcoTronic system” dotato di un motore di soli 7KW/h rispetto al motore standard per le presse idrauliche di 37KW/h si ha una differenza di potenza e ciò ha forte ricadute positive sul risparmio energetico senza per questo perdere in efficienza produttiva. - L’utilizzo dell’innovativo sistema RPM di termoregolazione del contenitorevite ha dato maggior precisione sulla storia termica del ciclo plastificazione della mescola durante il ciclo produttivo. Non male!!
- L’applicazione di “EcoTronic system” ha permesso di triplicare le velocità e di raddoppiare le forze dell’intera struttura operativa della macchina; ciò ha avuto il vantaggio di: azzerare i tempi di estrazione, azzerare i tempi morti, e per ultimo si è ottenuto l’azzeramento in termini di impatto ambientale poiché il nuovo sistema non utilizza né olio (quindi eliminazione del rumore), né lubrificazione, né grasso, né centraline. Tutto questo è il risultato di un attento studio ma soprattutto di una grande intuizione dei progettisti di casa RPM. Inoltre, si è osservato che, oltre a ridurre costi produttivi, impatto ambientale e tutto il resto, i prodotti stampati mostravano una qualità superiore in termini di aspetto superficiale e di performance dell’articolo in gomma rispetto al sistema di stampaggio classico. Perché tutto questo? Ecco in breve la risposta: L’intero sistema della nuova pressa, come già detto, ha rivoluzionato il concetto stesso di stampaggio ad iniezione. Ora, tutti gli operatori del comparto sanno che per ottenere un prodotto stampato di alta qualità sono necessari diverse tipologie di intervento, come per esempio: scelta della mescola idonea allo scopo, scelta dei parametri di
processo produzione mescola, scelta dei parametri per il processo di stampaggio ottimale, scelta di uno stampo ad alta efficienza produttiva senza compromettere la qualità del processo di stampaggio, infine la conoscenza del comportamento reologico della mescola durante tutta la fase di stampaggio (plastificazione, iniezione, scorrimento nello stampo, cinetica di vulcanizzazione). In tutto questo il nuovo sistema di stampaggio “EcoTronic” ha risolto in maniera radicale le problematiche relative, durante il processo di stampaggio a iniezione, alla variazione del comportamento reologico del materiale elastomerico. In che modo? Semplice. Il nuovo sistema consente di ottenere un’elevata efficienza in termini di pressioni costanti durante la fase di plastificazione/ iniezione della mescola; lo stampo in quelle condizioni, grazie alle elevate forze di chiusura, non presenta nessuna tendenza ad aprirsi (anche se in modo micrometrico, durante la fase d’iniezione del materiale all’interno dello stampo), e ciò ottimizza al massimo, dal punto di vista reologico, lo scorrimento omogeneo e con la giusta viscosità del materiale all’interno dello stampo, con la conseguenza che l’articolo stampato risulta essere compatto, uniforme e con proprietà prestazionali costanti in tutto lo sviluppo dimensionale dell’articolo tecnico ed ovviamente per tutte le impronte presenti nello stampo. Questo è il risultato di una piccola azienda italiana che ha saputo mettersi in gioco attraverso la sfida tecnologica in un settore altamente competitivo contro grandi aziende internazionali che operano nello stesso comparto con forze e risorse non comparabili a quelle di RPM. Grazie alla proverbiale genialità italiana, RPM ha avuto l’intuito e l’esperienza che le hanno permesso di creare un sistema che sta andando al di là di ogni aspettativa e sicuramente sarà l’inizio di una nuova serie di macchine che utilizzeranno questa nuova concezione tecnologica dal sapore puramente italiano.
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TRADE AND DISTRIBUTION OF RUBBER’S INDUSTRY PRODUCTS
AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2008 COMPANY CERTIFICATED 57123 LIVORNO - Italy - Scali D’Azeglio 20 - Tel. +39 0586888718 - +39 0586899121 - sintaleghorn@tin.it
Stampaggio
Tradizione ed esperienza aprono la strada a nuove idee di Giuseppe Cantalupo
Nel 2010, alle soglie del settantacinquesimo anno di attività come produttore d’avanguardia a livello mondiale di presse per lo stampaggio di articoli in plastica, la Presma di Torba di Gornate Olona, Varese, travasa questa sua esperienza anche nel settore della gomma e incomincia a produrre presse anche per questo materiale. Nel 2012, a settantacinque anni compiuti, l’azienda varesina è già un affermato produttore di presse speciali a iniezione orizzontali e verticali, con e senza colonne, per lo stampaggio della gomma e del silicone solido.
“H
istoria magistra vitae” scriveva un po’ di anni fa Marco Tullio Cicerone in un trattato sull’arte oratoria. La storia è maestra della vita. Semplifichiamo: la storia insegna. Ed è vero, naturalmente. Lo dimostra ogni giorno la quotidianità della vita. E lo dimostra anche la Presma di Torba. Discepola diligente della sua stessa storia, l’azienda varesina ha tratto buon insegnamento dall’esperienza pluridecennale acquisita nella produzione delle macchine per lo stampaggio della plastica e si è dedicata, con successo, anche a quella delle macchine per la gomma. ‘Settantacinque, ma non li dimostra’ è il caso di dire. E ora festeggia le sue nozze di diamante col settore delle macchine dello stampaggio a iniezione, dando prova della sua capacità di proporre ai trasformatori presse per entrambi i materiali. Macchine, cioè, che operano in due mercati importanti e strategici, quali
Veduta aerea dello stabilimento.
sono quelli della plastica e della gomma. Due materiali così diversi l’uno dall’altro per certi aspetti, ma anche simili per certi altri. Hanno molti monomeri di partenza in comune – stirolo e butadiene, per
esempio, ma anche acrilonitrile, etilene, propilene, acrilati, metacrilati - , ma posseggono caratteristiche completamente differenti, che definiscono applicazioni e mercati assolutamente diversi.
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Stampaggio
L’AZIENDA Presma è ubicata a Torba di Gornate Olona, Varese, a poco meno di 10 chilometri dall’aeroporto di Milano Malpensa, e si estende su una superficie di circa 20.000 metri quadrati complessivi, di cui pressappoco 8.000 coperti, incastonata con discrezione nel verde della Valle Olona. Vi trovano impiego 50 dipendenti circa e realizza un fatturato di circa 8 milioni di euro. La gestione è familiare, affidata agli eredi dei fratelli Canziani, i fondatori. Le sue origini risalgono a prima della seconda guerra mondiale. Precisamente al 1937, quando i Canziani costruiscono la prima pressa manuale per l’iniezione di resine termoplastiche. Dalla primitiva produzione artigianale l’azienda passa gradualmente nel tempo a quella industriale, e così nel ’49 avvia la produzione di presse orizzontali e verticali per cacciaviti e coltelli e nel ’54 quella di macchine verticali per tacchi: articoli
risultati positivi che hanno portato all’affermazione delle presse della società a livello mondiale: ben il 75% della produzione va all’estero (Europa, USA, Brasile, Argentina, Messico, Cina, India), dove l’azienda è vicina alla clientela con numerosi uffici di rappresentanza. Nei primi anni sessanta, per citare alcune tra le tappe di importanza storica del progresso della Presma, per aumentare la produttività viene realizzata una pressa verticale con tavola rotante sulla quale sono installati più stampi: un concetto inedito per l’epoca, che rappresenta ancora oggi il cavallo di battaglia della produzione della società di Torba. Un’altra tappa fondamentale è la realizzazione, in collaborazione con importanti produttori di materie plastiche, della prima pressa al mondo per lo stampaggio a iniezione dei termoplastici semiespandibili. La combinazione di questa tecnologia con quella della tavola rotante se-
struttore tedesco Siemag, viene realizzata una rotativa per lo stampaggio “sandwich” o bi-componente di manufatti con superficie in materiale compatto e anima interna in materiale semiespanso per il settore spazzole e il settore mobili. Ma sono ancora tante le conquiste tecnologiche realizzate nel tempo dalla Presma. Tutte nell’ottica - caratteristica del costruttore attento a cogliere e anticipare le esigenze del mercato – di migliorare e innovare per elevare lo standard qualitativo dei suoi prodotti. Fino ad arrivare alla costruzione anche delle presse per lo stampaggio della gomma.
gna, nel 1963, l’atto di nascita di una pressa con chiusura a giostra a 10 stazioni. Vantaggiosissima per l’industria calzaturiera. Nel 1975, in collaborazione col co-
nel quale gioca un ruolo importante il contatto continuo e sistematico con il cliente stesso. Perché è da questo tipo di rapporto che nasce l’idea dalla quale si sviluppano la tecnologia innovativa e
LA POLITICA AZIENDALE Intuito e creatività, ricerca e innovazione sono le parole chiave che indirizzano la strategia dell’azienda verso la soluzione tecnologica che il cliente si aspetta come la risposta più valida alle sue richieste. È il costruire per il cliente, anche su misura. Un criterio di gestione
La pressa RS2-300/4000F per lo stampaggio di silicone solido nella configurazione a due stazioni.
che, grazie a questa decisione della Presma rivelatasi subito vincente, prendono il largo sui mercati su scala industriale. Poi è tutto un susseguirsi di miglioramenti e innovazioni, in un crescendo di 34 |
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Stampaggio
La pressa RV 1600-6000-3-S a tre gruppi di iniezione verticali per lo stampaggio di silicone solido.
il prodotto che poi uscirà sul mercato. È così che è cresciuta nel tempo la capacità della Presma di essere puntualmente presente nei più diversi settori industriali nel campo dello stampaggio. Con ogni tipo di pressa, per ogni tipo di articolo – di grosse, medie e piccole dimensioni - , nella ricerca della soluzione anche più impensabile in partenza. Alla base di tutto, impegno e passione per esprimere al meglio le proprie potenzialità e riuscire a personalizzare il prodotto nella maniera più appropriata per fornire la macchina adeguata alle attese e ai bisogni del cliente.
LA PRODUZIONE Molto ampia e articolata la gamma prodotti della Presma. L’azienda varesina produce presse speciali per lo stampaggio a iniezione di materiali termoplastici compatti, semiespansi, bi-componenti, gas assistiti e riciclati. Un’ampia varietà di tipi per soddisfare le esigenze degli stampatori nei più diversi settori industriali: calzature, articoli tecnici, articoli multi-componenti con inserti, articoli in termoplastici riciclati, ruote per carrelli, e tanti altri ancora. Il repertorio conta oltre 100 modelli con forze di chiusura da 15 a 6.000 kN, piani portastampo di dimensioni fino a 1860x1860 mm, versioni con chiusure modulari a 1, 2 o 3 stazioni di lavoro e presse rotative da 2 a 18 stazioni; l’aper-
tura stampi è in orizzontale o verticale con traslazione della metà stampo inferiore; i gruppi iniettori sono a vite punzonante o transfer (vite + pistone); le teste, multicolore o bi-componenti (sandwich structure). La società costruisce anche isole di lavoro costituite da più presse asservite da robot antropomorfi per la produzione di articoli multicolore. Tra le ultime novità realizzate dall’azienda di Torba, che ben esprimono la capacità di intuire nuove soluzioni tecnologiche che meglio soddisfino nuove esigenze produttive dello stampatore, ricordiamo modelli speciali di presse rotative a iniezione per la produzione di tappi in termoplastici semi-espansi “finto sughero” a uso enologico, di blocchi piedistallo in PVC riciclato fino a 35 kg, di utensili e accessori per la pulizia (basi scope e spazzole) con impugnature in termoplastici semi-espansi multicolore e/o multimateriale, presse per il sovrastampaggio di spine/raccordi terminali su cavi/tubi flessibili corrugati e spiralati per elettrodomestici.
NON SOLO MACCHINE PER LA PLASTICA Dal 2010 la Presma produce anche presse a iniezione orizzontali e verticali, con e senza colonne, per gomma e silicone solido o liquido, e estrusori per gomma e silicone. E costruisce anche mac-
chine per il riciclaggio del polverino di gomma da pneumatici fuori uso per lo stampaggio di ruote per carrelli, transpallet, letti ospedalieri, eccetera. Una scelta, questa, perfettamente in chiave con lo spirito innovativo della Presma e anche molto importante in un’epoca come quella attuale, nella quale diventa sempre più vitale, per l’ambiente e l’economia, il riciclo dei materiali. Ricordiamo, nel settore della gomma, tre modelli che dicono tutto sulla originalità innovativa di cui può essere capace la tecnologia Presma. Uno è la pressa RS2-300/4000F, disponibile nelle configurazioni a una e a due stazioni per lo stampaggio di silicone solido. Per ogni stazione il gruppo di chiusura è verticale a quattro colonne, con forza di 3.000 kN e un passaggio tra le colonne di 740x500 mm. La corsa massima di apertura è di 400 mm e la massima distanza tra i piani di 700 mm. Dimensioni dei piani di riscaldo: 600x790 mm. Il gruppo iniettore è verticale, del tipo FIFO a doppio cilindro di iniezione da 4.000 cm3 con una pressione specifica di 1.990 bar e una capacità di iniezione di 100 cm3/sec. La fase di avvicinamento e apertura veloce è effettuata mediante doppio cilindro oleodinamico, e la fase di alta pressione è garantita dal cilindro principale. Un doppio gruppo motopompa garantisce il funzionamento completamente indipendente delle due unità di stampaggio.
Isolatore elettrico in silicone.
La macchina è dotata di caricatore di panetti di silicone completo di nastro e rulliera. Il secondo modello è la RV 16006000-3-S. È una pressa a iniezione senza colonne per lo stampaggio di silicone solido a tre gruppi di iniezione verticali, con alimentatore del silicone completo
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Stampaggio
La nuova pressa PRO 400/1000 F per lo stampaggio di gomma e silicone solido.
di nastri e rulliera. È una macchina unica e originale nel suo genere. Lo dicono le sue stesse caratteristiche principali. La forza di chiusura è di 16.000 kN e il volume di iniezione di 6.000 cm3 con una pressione specifica di 1.890 bar e una capacità di iniezione di 208 cm3/sec. La corsa massima di apertura è di 300 mm e la massima distanza tra i piani di 700 mm. Le dimensioni dei piani riscaldanti sono 4.000x500 mm. I circuiti di raffreddamento per vite e cilindro sono indipendenti, e il funzio-
namento completamente indipendente delle tre unità di stampaggio è garantito da un triplo gruppo motopompa. La pressa è dotata di quadro di controllo unico indipendente, e l’interfaccia macchina-operatore è realizzata mediante PC industriale che consente di gestire tutti i parametri tecnologici di stampaggio. Si tratta di un colosso del peso di 185.000 kg circa che regna sovrano nel settore dello stampaggio di articoli di grosse dimensioni. Come possono es-
Particolare del gruppo motore vite ad azionamento elettrico con inverter.
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sere, per esempio, gli isolatori elettrici in silicone lunghi anche più di quattro metri. Questi, infatti, possono essere prodotti in pezzi unici, senza giunzioni di ‘spezzoni’ più piccoli, grazie alla modularità di questa macchina, che consente di replicare più volte una struttura base senza colonne, ‘a collo di cigno’. Ricordiamo, infine, la PRO 400/1000 F, una nuova pressa a iniezione orizzontale per gomma e silicone solido recentemente realizzata dalla Presma. Progettata e realizzata totalmente in Italia, come dicono con orgoglio in azienda, questa macchina è stata presentata per la prima volta al pubblico al Plast/Rubber 2012 di Milano. Il gruppo di chiusura è a quattro colonne del tipo a pistone diretto da 4.000 kN con un passaggio tra le colonne di 600x600 mm. I piani portastampo riscaldanti hanno le dimensioni di 700x700 mm e il piano mobile è dotato di estrattore centrale e estrattore laterale sincronizzati, con una corsa di 100 e 350 mm rispettivamente. La corsa di apertura è di 600 mm e la massima distanza tra i piani è di 750 mm. Il gruppo di iniezione, a doppio cilindro a carro fisso, con rotazione vite ad azionamento elettrico mediante motoriduttore e inverter, è del tipo FIFO da 1.000 cm3 con una pressione specifica di 2.000 bar; inoltre, è dotato di doppio circuito di termoregolazione per la camera di plastificazione e la camera di iniezione + ugello, con la possibilità di estrazione del punzone di iniezione per la pulizia dello stesso. La corsa di iniezione, di 200 mm, è controllata da un trasduttore lineare. La pressa è anche predisposta per il montaggio di sistemi di alimentazione della gomma a bandella o di silicone in pani. La pulizia dello stampo è resa possibile da una spazzola rotativa doppia ad azionamento elettrico e dotata di soffio aria; la discesa è pneumatica e la regolazione della posizione orizzontale è elettrica. È difficile pensare, dopo quanto abbiamo detto, che uno stampatore possa non trovare in Presma quello di cui ha bisogno.
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Dibattiti
La competitività in un periodo di crisi di Giuseppe Cantalupo
Si può uscire dalla crisi? Lo scenario economico consente di sperare? Come si muovono le imprese del settore gomma-plastica sul fronte della competitività in un periodo di recessione? Sono gli interrogativi - all’ordine del giorno oggi - discussi a un workshop organizzato lo scorso mese di ottobre da LIUC – Università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese).
L’
uscita dalla crisi non è certo dietro l’angolo, e l’Italia non cresce perché non cresce la domanda delle famiglie. E l’industria come va? Il settore gomma-plastica, in particolare, come reagisce alle ripercussioni negative provocate dalla crisi che stiamo vivendo? A queste domande, condensate nel titolo “L’industria delle materie plastiche in Italia: quali strumenti per la competitività” ha cercato di dare una risposta il workshop organizzato lo scorso mese di ottobre da LIUC – Università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese) in collaborazione con l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese e con le associazioni di categoria dei materiali polimerici con le quali LIUC collabora da tempo: Assocomaplast, Federazione Gomma Plastica, Federchimica PlasticsEurope Italia. Dopo un’ ampia analisi dello scenario economico italiano si è tenuta una tavola rotonda nella quale i rappresentanti di tre aziende hanno parlato del successo delle loro esperienze
nel mantenere e accrescere le quote di mercato in Italia e all’estero. La prima parte dei lavori ha visto gli interventi di Vittorio Maglia, Direttore Centrale analisi economiche e internazionalizzazione Federchimica (“Scenario economico e filiera della plastica”), e di Marco Fortis, Vice Presidente Fondazione Edison (“Analisi dello scenario italiano”). Molto articolate le relazioni. Ne vediamo gli aspetti principali.
LA TURBOLENZA C’È MA FINIRÀ Maglia ha presentato un compendio, per dati essenziali, della situazione economica su scala Mondo – Europa - Italia: non roseo, ovviamente, dati i tempi, ma con spiragli positivi. Quello che si vive oggi a livello mondo - ci si domanda - è un rallentamento della discesa o una crescita lenta? Secondo il relatore, l’uscita dalla crisi richiede tempi lunghi, ma ci sono elementi per avere fiducia nella crescita mondiale (variazione del PIL prevista
in salita dal 3,1% del 2012 al 4,1% del 2015). Nel 2013 ci sarà una moderata crescita europea, ma l’Italia vedrà i consumi ancora al ribasso: nonostante il rientro dell’inflazione, il reddito disponibile calerà ancora, e quindi anche i consumi freneranno. Per la ripresa bisognerà aspettare il 2014. Sul fronte dell’offerta, la crescita dei paesi energivori, che rimarrà dinamica, non farà scendere il prezzo del petrolio, e solo un migliore equilibrio domandaofferta eviterà forti rincari. L’uscita dalla crisi, allora, è possibile? Si, ma è necessario che le famiglie continuino, come stanno già facendo, nei cambiamenti dello stile di vita e dei consumi, adottando ogni possibile strategia di risparmio. Per quanto riguarda l’industria, è necessario che questa, a sua volta, continui nello sforzo dell’innovazione tenendo ben presente il ruolo fondamentale svolto dall’export. Chi ha tenuto conto di questi elementi già prima della crisi si troverà certamente avvantaggiato quando la turbolenza sarà passata.
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Dibattiti
AVANTI CON L’EXPORT Fortis ha inquadrato la situazione economica dal punto di vista della realtà dell’industria manifatturiera con un piglio che autorizza un certo ottimismo. I punti salienti del suo intervento. ‘Nonostante diffusi luoghi comuni, l’Italia non è affatto carente di competitività esterna’ è stato l’esordio del relatore. Nel 2010 il nostro paese è stato 2° per competitività solo alla Germania. Nel 2011, assieme a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud, è tra i soli 5 Paesi del G-20 in surplus per i manufatti: la nostra bilancia commerciale con l’estero per i prodotti manufatti non alimentari vanta, infatti, un surplus di 82 miliardi di dollari (56 nel 2010). E negli ultimi 12 mesi terminanti a giugno 2012 ha raggiunto un livello record vicino agli 80 miliardi di euro, assai superiore ai massimi pre-crisi toccati nel 2008, che erano intorno ai 64 miliardi. Interessante il commento dell’attivo manifatturiero generato dalle “4 A”, come Fortis chiama il complesso dei comparti ‘Alimentari e vini - Abbigliamento, moda, cosmetici - Arredo, casa - Automazione, meccanica, plastica, gomma’, che caratterizzano i nostri settori di punta. Nel 2011 questi settori hanno contribuito al saldo della bilancia commerciale italiana per 107 miliardi di euro. Di questi, 74 procurati dal solo comparto Automazionemeccanica-plastica-gomma. In particolare, nel sistema PGMS (plasticagomma-macchine-stampi), che costituisce uno straordinario punto di forza della nostra industria manifatturiera, il maggiore contributo al saldo commerciale proviene dagli articoli in gomma e materie plastiche, che nel 2011 è stato di 4,7 miliardi di euro. A questo surplus hanno concorso lastre, fogli, strisce, pellicole e nastri senza supporto (+879 milioni di attivo); tubi e loro accessori (per esempio giunti, gomiti e raccordi) di materie plastiche (+590); articoli per il trasporto o l'imballaggio; turaccioli, coperchi, capsule e altri dispositivi di chiusura (+590), mentre i pneumatici nuovi 40 |
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hanno denunciato un pesante passivo (-866). Positivo anche il contributo delle macchine e stampi per la lavorazione della plastica e della gomma, che nel 2011 hanno registrato un surplus complessivo di 1,8 miliardi di euro. I principali comparti presentano tutti un saldo commerciale positivo. In particolare: stampi per gommaplastica (+349 milioni), estrusori e linee di estrusione (+316 milioni), parti di macchine per la lavorazione della gomma-plastica (+211), macchine per soffiaggio (+113). Purtroppo, il saldo complessivo del sistema PGMS risente del deficit delle materie plastiche vergini, che nel 2011 è stato di -4,3 miliardi. Senza questo passivo il saldo dell’intera filiera plastica-gomma sarebbe stato di 6,5 miliardi di euro invece di 2,2 miliardi.
le rISPOSTE DI TRE IMPRENDITORI Alla tavola rotonda, nella seconda parte dei lavori, gli amministratori delegati di tre aziende italiane - Luciano Anceschi della Tria SpA, Paolo Groppi della VinyLoop Ferrara SpA e Michele Moglia della Enoplastic SpA - hanno portato le loro testimonianze su esperienze significative e sviluppi positivi delle loro attività. TRIA progetta e costruisce dal 1954 granulatori a lame e sistemi di
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macinazione per il recupero di scarti di materia plastica. Negli anni ha ampliato la sua gamma prodotti e introdotto nuove tecnologie che oggi le consentono di realizzare il 40% del suo fatturato attraverso filiali all’estero (Germania, Brasile, USA e, da un anno e mezzo, Cina), con un export che rappresenta il 90% della sua produzione (35% UE, 55% extra UE). VinyLoop Ferrara, nata dalla partnership tra SolVin Italia SpA e la società francese Serge Ferrari, ha sviluppato negli anni un processo capace di ricavare PVC riciclato da materiali compositi altrimenti destinati alla discarica o alla termovalorizzazione. Questo processo è stato scelto per riciclare, dopo il loro smantellamento, le tensostrutture in PVC (oltre 142.000 m2) di alcuni padiglioni sportivi (Olympic Stadium, Water Polo Arena, Royal Artillery Barracks) utilizzati ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Enoplastic nasce nel 1957 e oggi è una realtà industriale con carattere internazionale, leader nel settore della produzione di capsule e tappi sintetici per bottiglie di vino e spumanti pregiati. Precisi investimenti, soluzioni all'avanguardia, il rispetto dell'ambiente, la vocazione per la qualità e un team efficiente e specializzato ne hanno reso famoso il nome nel mondo.
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Vamac Ultra supera gli AEM standard e soddisfa i requisiti dei nuovi sistemi di tenuta Gli elastomeri etilene/acrilico (AEM) standard sono stati ampiamente usati per le guarnizioni, i tubi e i manicotti auto fin dal loro lancio nel 1975, ma con l’avvento di tecnologie dei motori innovative non sono più in grado di resistere a certe condizioni operative estreme del vano motore. DuPont ha quindi sviluppato i nuovi tipi di elastomeri Vamac® Ultra, che offrono lavorabilità e prestazioni superiori.
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li elastomeri etilene/acrilico (AEM), lanciati da DuPont nel 1975 con il marchio Vamac®, sono già ampiamente utilizzati dall’industria automobilistica per guarnizioni, tubi e manicotti in applicazioni complesse che richiedono eccellente resistenza al calore e ai fluidi di motori e trasmissioni. Tuttavia, i recenti progressi nella tecnologia dei motori, fra cui la diffusione di turbocompressori nei motori a benzina, circuiti di ricircolo dei gas di scarico, riduzione catalitica selettiva e il crescente uso di bio-carburanti e dell’iniezione diretta ad alta pressione, hanno imposto nuovi requisiti per l’uso dei componenti del vano motore, in particolare per quanto riguarda guarnizioni, manicotti aria e tubi flessibili di ventilazione esposti a elevati livelli di carburante e di acidi condensati. Le case automobilistiche richiedono sempre più spesso processi di lavorazione e prestazioni finali superiori alle capacità offerte dagli AEM standard o dai polimeri poliacrilati (ACM). Questo articolo* passa in rassegna i più recen-
ti sviluppi nel campo dei polimeri AEM e delle applicazioni per guarnizioni, dopo i perfezionamenti delle tecniche di lavorazione e delle prestazioni finali nel corso di questi ultimi 35 anni che hanno portato alla realizzazione di tipi di AEM a maggiore viscosità venduti con il marchio DuPont™ Vamac® Ultra. Lanciati nel 2006, i polimeri AEM di nuova generazione offrono, rispetto agli elastomeri Vamac® standard, lavorabilità e prestazioni decisamente superiori consentendo così di ampliare la gamma applicativa dei componenti in AEM.
Mobilità sostenibile L’innovativa tecnologia di produzione degli AEM DuPont Vamac® Ultra di nuova generazione è frutto dell’evoluzione della tecnologia dei motori e delle trasmissioni e costituisce parte integrante delle Soluzioni di Mobilità Sostenibile di DuPont Performance Polymers per l’industria automobilistica. Le Soluzioni di Mobilità Sostenibile puntano a diminuire la dipendenza dai carburanti fossili grazie ai progressi
DuPont™ Vamac® Ultra IP viene utilizzato nelle applicazioni di tenuta di motori e trasmissioni fra cui tenute olio e filtri olio, guarnizioni per copri camme, coppe dell’olio e coperture frontali, O-ring per innesti rapidi e guarnizioni per intercooler aria.
della scienza dei materiali e ad applicazioni di alto profilo, riducendo in particolare il peso dei componenti, il consumo di carburante, la perdita di energia e le emissioni. Tutto ciò è reso possibile dalla collaborazione della Società con i propri clienti lungo tutta la filiera presso i centri di innovazione DuPont per il settore auto in tutto il mondo.
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Nuovi elastomeri
Tabella 1. Confronto tra Vamac® Ultra e polimeri AEM standard
Gli innovativi AEM ad alta viscosità Prestazioni superiori rispetto agli AEM standard Sin dal 2006, i polimeri AEM Vamac® sono stati impiegati in una vasta gamma di guarnizioni per motori e trasmissioni, tubazioni e manicotti aria, spesso in taglio con altri tipi di Vamac® e Vamac® Ultra standard. Ecco alcune delle numerose applicazioni di tenuta di questo versatile elastomero nel settore automotive: per coperchio di punterie, per coperchio dell’olio, per coperture frontali e intercooler aria; O-ring per innesti rapidi; e tenute per iniettori AdBlue. La famiglia di polimeri Vamac® Ultra si contraddistingue dagli AEM standard principalmente per una più elevata viscosità. La Tabella 1. mostra le caratteristiche generali dei prodotti della famiglia Vamac® e le mette a confronto con i tipi di Vamac® standard a minore viscosità. In questo articolo, che tratta in particolare delle tenute e delle guarnizioni per auto, passiamo in rassegna i principali tipi di polimeri attualmente disponibili per dette applicazioni: Vamac® Ultra IP e Vamac® Ultra VMX-3110. Vamac® Ultra IP, commercializzato nel 2007, è stato il primo tipo di Vamac® ad alta viscosità ad essere utilizzato nell’industria automobilistica. Sviluppato inizialmente per ottimizzare i processi di stampaggio a iniezione e produrre meno residui, Vamac® Ultra IP è stato poi adottato anche per i componenti a bassa durezza, nonché per tenute, guarnizioni e tubi flessibili ad alta pressione che richiedono buona stabilità dimensionale, migliori proprietà fisiche ed eccezionale resistenza al compression set (deformazione residua a compressione). Vamac® Ultra IP è spesso usato per lo sviluppo di nuovi compound AEM per compensare la perdita di proprietà riscontrata nel passaggio dall’accelerante DOTG (di-o-tolil-guanidina) ad acceleranti alternativi come il DBU (diaza-biciclo-undecano). Vamac® Ultra VMX-3110, una versione di Vamac® GLS ad alta viscosità, viene già impiegato per le tenute olio e i tubi di ventilazione positiva del carter (PCV). 44 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Tipo standard
Vamac® G
Vamac® GXF
Vamac® GLS
ML (1+4) 100°C, Tg
16,5 MU, -30 °C
17,5 MU, -31 °C
18,5 MU, -24 °C
Tipo ad alta viscosità
Vamac® Ultra IP
Vamac® Ultra HT
Vamac® VMX-3110
ML (1+4) 100°C, Tg
29 MU, -31 °C
30 MU, -32 °C
30 MU, -25 °C
Vamac® VMX-3121 30 MU, -25°C Principali caratteristiche Applicazioni
Migliore compression set, vulcanizzazione rapida
Migliore resistenza alla fatica dinamica
Parti, tenute e guarnizioni stampate a bassa durezza, tubi flessibili ad alta pressione
Tubi flessibili e manicotti aria di turbocompressori
In fase di sviluppo di Vamac® VMX-3110 e di Vamac® Ultra IP DuPont puntava a migliorare le prestazioni nei processi di stampaggio a iniezione e a mantenere le eccellenti proprietà di resistenza alla deformazione tipiche di Vamac® G e GLS. Il riscontro dei clienti indica che Vamac® Ultra VMX-3110 è la scelta ideale per le guarzioni che richiedono massima resistenza a fumi oleosi e di carburanti ad alte concentrazioni.
Migliore compression set, vulcanizzazione rapida, basso rigonfiamento in olio Tenute olio, tubi raffreddamento olio, tubi flessibili di blow-by
cipali applicazioni di Vamac® Ultra IP e Vamac® Ultra VMX-3110 figurano le tenute e i tubi a diretto contatto con i fumi oleosi e dei gas di scarico.
Ottimizzazione di mescolazione e lavorazione I polimeri ad alta viscosità Vamac® Ultra offrono proprietà di lavorazione notevolmente migliori rispetto
Grafico 1. Stampaggio a iniezione di O-ring: confronto tra Vamac® G e Ultra IP.
Questi due tipi di AEM perfezionati presentano migliore resistenza alla trazione, al calore e all’abrasione, proprietà essenziali per i componenti utilizzati negli ambienti operativi aggressivi del vano motore. Fra le prin-
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agli AEM standard; consentono infatti vulcanizzazioni più rapide e stampaggi con minori residui, maggiore facilità di distacco dagli stampi, migliore resistenza alla lacerazione e allungamento a rottura ad alta temperatura.
Nuovi elastomeri
Tabella 2. Confronto tra Vamac® GLS e Vamac® Ultra VMX-3110 N. Compound 1 2 3 4 Vamac® GLS 100 100 50 Vamac® Ultra VMX-3110 50 100 Naugard® 445 2 2 2 2 Armeen® 18D PRILLS 0,5 0,5 0,5 0,5 Vanfre® VAM 1 1 1 1 Acido stearico 1,5 1,5 1,5 1,5 Spheron® SO A N 550 60 60 60 60 Rhenosin® W 759 10 10 10 10 Rubber chem DiakTM no 1 1,5 1,5 1,5 1,5 Vulcofac® ACT 55 2 2 2 Ekaland® DOTG C 4 Viscosità Mooney ML 1+4, 100ºC (MU) 37 41 55 70 Scottatura Mooney MS 121ºC, TS5 (min) 8,3 7,3 7,7 8,2 MDR, 0,5ºarc, 12 min a 180ºC ML (dNm) 0,41 0,49 0,64 0,84 MH (dNm) 12,83 12,92 14,94 16,83 Ts2 0,85 0,83 0,79 0,77 T50 1,86 1,92 1,94 2,16 T90 6,13 6,54 6,25 6,51 Tempo di vulcanizzazione 5 minuti a 180ºC, Post-vulcanizzazione 4 ore a 175ºC Durezza, Shore A, 1 sec 73 76 76 74 Resistenza alla trazione (MPa) 15,4 15,9 17,6 19,1 Allungamento a rottura (%) 324 219 237 258 Modulo a 100% (MPa) 5,1 6,7 7,2 7,3 Resistenza alla lacerazione a 23ºC (N/mm) 28,4 23,4 25,7 25,5 Comp. set, 70 h / 150ºC, ISO 815 (%) 22 30 26 19 Comp. set VW, 94 h / 150ºC (PV3307) (%) 53 63 51 41 Comp. set, 22 h / 150ºC, raffreddato in morse (%) 26 36 32 25
5 100 2 0,5 1 1,5 60 10 1,05 2 67 8,5 0,86 13,17 0,76 1,73 5,47 73 17,3 303 5,7 27,6 26 72 37
Tabella 3. Variazioni di ricette N. Compound 6 7 8 9 Vamac® Ultra IP 100 100 100 100 Naugard® 445 2 2 2 2 Vanfre® VAM 1 1 Armeen® 18D 0,5 0,5 0,5 Acido stearico 2 2 2 2 MT Thermax® Floform N 990 20 20 20 20 Regal® SRF N 772 45 45 45 45 Rhenosin® W 759 15 Edenol® T810T stabilizzato 15 15 15 DiakTM N. 1 1,3 1,3 1,3 1,3 Vulcofac® ACT 55 3 3 3 3 Alcanpoudre® DBU-70 Mooney, ML1+4, 100°C (MU) 30,8 33,4 35,7 36,6 MDR, 0,5ºarc, 12 min a 180ºC ML (dNm) 0,3 0,32 0,34 0,36 MH (dNm) 10,4 11,5 11,8 12,2 Ts2 (min) 0,9 0,85 0,8 0,71 T50 (min) 1,72 1,77 1,64 1,42 T90 (min) 4,54 4,86 4,45 3,76 Stampaggio a compressione 5 min a 190°C, senza post-vulcanizzazione Comp. set, 24 h / 150°C, plied (%) 50 46 40 36 PV3307, 94 h / 150°C (%) 84 77 74 72 Post-vulcanizzazione 30 min a 175°C Comp. set, 24 h / 150°C, plied (%) 22 20 19 18 PV3307, 94 h / 150°C (%) 69 59 59 57 Durezza, Shore A 59 57 59 59 Resistenza alla trazione (MPa) 13,8 13,8 14,6 15,2 Allungamento a rottura (%) 373 372 381 362 Modulo a 100 % (MPa) 2,7 2,2 2,6 3,1
Si tratta di perfezionamenti che consentono di realizzare svariati compound e per i clienti di ridurre l’uso, e quindi i costi, degli additivi di processo essenziali per la lavorazione dei tipi di polimeri standard.
10 100 2
11 100 2
20 45
20 45
15 1,3 3
15 1,3
44,1
3 46,3
0,48 12,7 0,66 1,35 3,69
0,55 11,9 0,51 0,96 2,32
40 72
36 70
19 55 59 15,3 342 2,9
19 54 58 14,7 350 3,3
Stampaggio a iniezione più pulito I test svolti da DuPont e dai suoi clienti hanno dimostrato che Vamac® Ultra IP e Vamac® VMX-3110 consentono di effettuare operazioni di stampaggio a inie-
zione molto più pulite rispetto agli AEM standard. Vamac® Ultra IP è stato messo a confronto con Vamac® G in formulazioni identiche, usando un compound a bassa durezza e alta appiccicosità con un contenuto di polimero > 70% in uno stampo per O-ring a 40 cavità. Nel conteggio sono stati considerati gli O-ring rimasti attaccati allo stampo dopo la spazzolatura. Mentre il numero di O-rings in Vamac® G distaccati manualmente è aumentato, quelli in Vamac® Ultra IP, iniettati subito dopo, hanno mostrato un tasso di appiccicosità significativamente inferiore (vedi Grafico 1.).
Confronto tra compound La Tabella 2. confronta i risultati ottenuti con cinque diversi compound di Vamac® GLS e Vamac® VMX-3110 adatti per la produzione di componenti auto a contatto con il sistema di scarico. Dal confronto si evince quanto i tipi di Vamac® Ultra possano contribuire a compensare le perdite di proprietà dovute al passaggio dagli acceleranti DOTG a quelli a base di DBU. I compound Vamac® Ultra offrono una maggiore densità di reticolazione rispetto ai polimeri Vamac® standard, contribuendo a ridurre l’uso di agenti vulcanizzanti e ad agevolare la fase di distacco. Le migliori proprietà di trazione possono essere ulteriormente ottimizzate variando la mescola polimerica o il livello di vulcanizzazione a seconda del tipo di applicazione. I compound di Vamac® Ultra VMX-3110 senza DOTG mostrano valori di compression set significativamente migliori rispetto ai compound di Vamac® GLS a base di DOTG. Nella Tabella 3. sono indicate diverse variazioni di ricette nei compound di guarzioni per applicazioni generiche con durezza 60 Shore A a base di Vamac® Ultra IP. Tali variazioni dimostrano l’effetto dell’ottimizzazione delle formulazioni dei compound sui tempi di vulcanizzazione e scottatura e sul compression set. È possibile ridurre i tempi di vulcanizzazione del 50% ottimizzando le formulazioni dei compound, come emerge dal confronto dei compound 6 e 11. Anche i tempi di scottabilità si riducono, ma la
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Nuovi elastomeri
Tabella 4. Mescolazione N. Compound Vamac® Tipo
1 2 Vamac® Vamac® G Ultra IP
phr totale ingredienti
183,5
183,5
Mixer Banbury Francis Shaw da 1,7 litri Velocità rotore (rpm) 40 BIT (sec) 48 Temperatura al BIT (°C) 77
40 40 75
sino gli stampi più complessi. In alcuni casi, è possibile ottenere valori eccezionali di compression set dopo un ciclo di post-vulcanizzazione molto breve, il che può essere d’aiuto quando il forno di post-vulcanizzazione ha una capacità limitata.
Dispersione più rapida
capacità di flusso di un compound a 60 Shore A con 15 phr di plastificante è solitamente sufficiente per riempire per-
Rispetto ai tipi di AEM standard, i polimeri ad alta viscosità Vamac® Ultra offrono una dispersione migliore e più
Grafico 2. Capacità di flusso del compound: confronto tra Vamac G e Vamac® Ultra IP.
rapida delle cariche e di altri ingredienti, in particolare nei compound a bassa durezza o nelle formulazioni con elevati livelli di plastificanti. Nelle prove effettuate su Vamac® Ultra IP, il BIT (tempo di incorporazione del nero) - ovvero il tempo intercorso tra l’aggiunta di nero fumo al mixer (Banbury) e il picco di consumo energetico - si è ridotto del 17% rispetto a quello registrato per Vamac® G in altre formulazioni identiche con durezza 70 Shore A (si veda Tabella 4.). Grazie alla loro superiore viscosità i polimeri Vamac® Ultra offrono un altro vantaggio, ovvero la possibilità di aggiungere una maggiore quantità di plastificante così da ottenere una migliore flessibilità alle basse temperature, pur mantenendo proprietà ottimali nelle diverse fasi di lavorazione. I tipi di AEM standard presentano viscosità Mooney ML (1+4) inferiori a 20 MU a 100°C. Ciò conferisce al compound buona capacità di flusso e di adesione agli altri substrati in tubi multistrato o tenute legate al metallo o a materiali termoplastici come la poliammide. Tuttavia, i processi di estrusione richiedono una viscosità o una resistenza al crudo (Green Strength) più elevata per evitare il collasso dei compound estrusi e non vulcanizzati. È possibile ridurre il problema delle strisce di compound estruse, attaccate tra loro in fase di iniezione, utilizzando polimeri ad alta viscosità. Inoltre, la maggiore viscosità di Vamac® Ultra IP e VMX-3110 contribuisce a diminuire la formazione di bolle durante lo stampaggio a compressione. Oltre ad avere una viscosità Mooney significativamente superiore rispetto a Vamac® G, Vamac® Ultra IP offre anche una migliore capacità di flusso, come dimostrato dai risultati del test reometrico capillare su compound con 80 Shore A (si veda Grafico 2.).
Migliore resistenza alla lacerazione, maggiore allungamento a rottura
Grafico 3. Resistenza alla lacerazione a caldo e allungamento a rottura: confronto tra Vamac G e Vamac® Ultra IP.
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I polimeri AEM DuPont più innovativi offrono migliore resistenza alla trazione e alla lacerazione a caldo, nonché maggiore allungamento a rottura alle tempe-
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lievi miglioramenti rispetto ai polimeri standard, mentre (sandpaper) abrasione i valori di resilienza risultano decisamente superiori. Tali caratteristiche possono offrire importanti vantaggi ad esempio in applicazioni di tenute per assi o per cuscinetti a sfera.
Compression Set Il grado di compression set di un elastomero determina il mantenimento della forza di tenuta ed è cruciale per garantire la capacità di tenuta a lungo termine. Vamac® VMX-3110 mostra il miglioramento più significativo in termini di compression set rispetto a Vamac® GLS standard, come indicato nel Grafico 4. (Nota. La prova PV3307 di Volkswagen dipende molto più dal livello di vulcanizzazione che dal compression set secondo la norma ISO 815 metodo standard). In alternativa, è possibile ottenere una riduzione significativa del livello di vulcanizzazione pur mantenendo valori di compression set simili a quelli di Vamac® GLS.
Grafico 4. Compression set: confronto tra Vamac® GLS e VMX-3110.
Invecchiamento al calore Nei test di invecchiamento al calore e in olio, manicotti su compound con durezza Shore A per 504 ore a 175°C, Vamac® Ultra IP ha mostrato una resistenza alla trazione iniziale e valori di allungamento superiori rispetto a Vamac® G. Dopo l’invecchiamento al calore secco, le migliori proprietà fisiche di Vamac® Ultra IP si sono mantenute inalterate, mentre si sono registrate minori variazioni percentuali delle altre proprietà. Tali risultati indicano quindi che le parti realizzate in Vamac® Ultra IP possono presumibilmente offrire una maggiore durata.
Grafico 5. Compressive stress relaxation (CSR) in aria calda.
rature di distacco dallo stampo rispetto ai polimeri AEM standard; proprietà dimostrate con il tester RPA 2000 in una prova di vulcanizzazione di due minuti a 185°C, seguita da un test a scansione di sforzo (strain sweep), come indicato nel Grafico 3. Nel modulo viscoso (G”) si osserva un picco nel punto in cui le nervature sul provino cominciano a mostrare delle crepe. Nel caso di Vamac® Ultra IP, il picco del modulo viscoso si ottiene in presenza di deformazioni più elevate. A livelli di vulca-
nizzazione più bassi, la deformazione percentuale a cui il modulo viscoso comincia ad aumentare comparirà a un livello ancora più elevato, ciò che facilita ulteriormente il distacco dallo stampo senza che si verifichino crepe sulle parti vulcanizzate. Una migliore resistenza alla lacerazione a caldo comporta anche una più agevole rimozione del materiale in eccesso.
Migliori proprietà fisiche Alle basse temperature le proprietà dei polimeri Vamac® Ultra mostrano
Invecchiamento in fluidi per auto Gli stessi compound sono stati sottoposti ai test di invecchiamento in fluidi per auto, come Lubrizol® OS206304 e Dexron® VI, ampiamente usati nell’industria automobilistica e prodotti di riferimento per gli oli motore e i fluidi delle trasmissioni automatiche. Tutti i compound hanno mostrato un rigonfiamento analogo, ma dopo l’invecchiamento le proprietà generali di Vamac® Ultra IP sono risulta-
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attrezzatura Dyneon®, con provini cilindrici (6mm di spessore, 13 mm di diametro) a 150°C. Nei test eseguiti con tester Shawbury Wallace a norma ISO 3384 Metodo B (si veda Grafico 6.), il mantenimento della forza di tenuta di compound a base di Vamac® Ultra IP immersi nel fluido per trasmissioni automatiche Dextron® VI è risultato superiore rispetto a quello registrato per Vamac® G. Durante il test, una formulazione a base di un compound HT-ACM ha perso tutta la sua forza di tenuta dopo poco più di 200 ore a 150°C.
Resistenza agli acidi condensati dei sistemi di ricircolo dei gas di scarico Grafico 6. Compressive stress relaxation (CSR) nel fluido per trasmissioni automatiche Dextron® VI.
Grafico 7. Variazione di volume (%) dopo immersione in condensati BMW.
te migliori rispetto a quelle di Vamac® G, e il compound con un basso livello di vulcanizzazione si è rivelato il più performante. Nelle applicazioni in cui Vamac® è completamente immerso in lubrificanti, come nel caso di guarnizioni o tubi per olio, per ottenere un rigonfiamento modesto del 5-10% si raccomanda di aggiungere 10-20 phr di plastificante. Per ottenere un rigonfiamento minore Vamac® Ultra IP può anche essere tagliato con Vamac® GLS in qualsiasi proporzione. 48 |
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Compressive stress relaxation (CSR) Nei test di CSR in aria ad alte temperature, le migliori proprietà di invecchiamento al calore secco e in olio di Vamac® Ultra determinano un maggiore mantenimento della forza di tenuta. Il Grafico 5. confronta Vamac® vulcanizzato con diammina e compound di poliacrilati ad alta temperatura (HT-ACM) con durezza compresa tra 50 e 80 Shore A. I test sono stati manicotti a norma ASTM D6147, con tester Shawbury-Wallace e
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I materiali usati per i manicotti e le tenute dei moderni sistemi di gestione dell’aria sono esposti a un più elevato tenore di carburanti e acidi condensati provenienti dai sistemi di ricircolo dei gas di scarico. Quando il pezzo è immerso completamente in carburanti come FAM-B si osserva un rigonfiamento elevato per tutti i tipi Vamac®, ma sempre minore rispetto a quello prodotto dagli ACM. I tipi di Vamac® Ultra con alto tenore di MA presentano una resistenza ai fumi della benzina migliore di quella di tutti i polimeri AEM. Nel 2009, BMW ha ridefinito due condensati per il test del sistema di ricircolo, uno per le miscele carburante/olio e l’altro per gli acidi condensati a base acquosa che presentano anche un po’ di etanolo. Tre diversi compound a base di Vamac® Ultra VMX-3110, ACM standard e HT-ACM, tutti senza plastificanti e con lo stesso contenuto di nerofumo, sono stati testati in acidi condensati di prova BMW per 72 ore a 120°C. Le variazioni di volume, testate prima della ri-essiccazione, sono riportate nel Grafico 7. Nel Condensato 1 (carburante/olio) il rigonfiamento è risultato elevato per tutti i polimeri AEM o ACM testati, ciò che richiede la presenza di barriere fluoroelastomeriche nelle applicazioni a diretto contatto con detti liquidi. In seguito all’esposizione ai fumi di solo carburante, Vamac® VMX-3110 ha fornito prestazioni migliori rispetto a entrambi i tipi di ACM.
Nuovi elastomeri
Una combinazione di entrambi può essere ottenuta sia con HNBR (gomma nitrile idrogenata) che con gli AEM. Il Grafico 8. confronta le proprietà di Vamac® G, GLS e Vamac® Ultra IP dopo immersione in AdBlue® per una settimana a 120°C: un test molto più severo di quanto previsto dalle specifiche per le tenute in questo tipo di applicazione. Ancora una volta Vamac® Ultra IP ha mostrato un migliore mantenimento delle proprietà rispetto a Vamac® G a bassa viscosità, ed entrambi hanno offerto prestazioni migliori di Vamac® GLS.
Vantaggi competitivi
Grafico 8. Variazione proprietà dopo immersione in AdBlue® a 120°C: confronto tra Vamac® G, GLS e Vamac® Ultra IP.
Grafico 9. Invecchiamento al calore in aria a 150°C a lungo termine dei polimeri acrilici più usati per le guarnizioni di motori e trasmissioni
Il vantaggio più importante offerto dagli AEM è la resistenza agli acidi condensati a base acquosa, quale il Condensato 2 BMW, che ha invece provocato un elevato rigonfiamento negli ACM standard. Sulla base di tali risultati, Vamac® VMX3110 può essere utilizzato con successo per le guarnizioni di coperchio punterie e di intercooler aria che prevedono un contatto maggiore con tali condensati nei motori di nuova concezione, in sostituzione delle tenute a base di ACM standard.
Migliori proprietà a contatto con AdBlue® Per ridurre le emissioni di NOx dei motori diesel si ricorre spesso alla riduzione catalitica selettiva (SCR) dei gas di scarico con soluzioni acquose di urea. L’EPDM (monomero etilene-propilene diene) sarebbe la soluzione più logica per le tenute a contatto con questi liquidi, ma le maggiori case automobilistiche insistono nell’uso di materiali resistenti anche al diesel.
Oltre a superare i tipi di Vamac® standard nei test di “Compressive stress relaxation”(CSR), Vamac® Ultra ha anche distanziato notevolmente gli ACM in termini di prestazioni di forza di tenuta a lungo termine. I tipi di AEM DuPont ad alta viscosità di ultima generazione forniscono anche migliori proprietà di invecchiamento al calore a lungo termine, un altro importante vantaggio per le applicazioni automotive che richiedono funzionalità nel lungo periodo. Il Grafico 9. confronta l’invecchiamento in aria a 150°C dei polimeri acrilici più usati per le guarnizioni di motori e trasmissioni: ACM standard con siti di vulcanizzazione doppi in acido carbossilico/cloro, HT-ACM vulcanizzati con diammina, AEM standard e tipi di AEM Vamac® Ultra. I test hanno rivelato che un compound ACM standard perde oltre il 50% del suo allungamento originale entro le prime 1000 ore a una temperatura di 150°C. Vamac® G invece è sceso sotto il 100% del grado di allungamento residuo dopo circa 3900 ore o 23 settimane, mentre HTACM e Vamac® Ultra IP hanno conservato il 100% circa dell’allungamento residuo dopo 4900 ore, ovvero 6 settimane in più rispetto agli AEM standard. Vamac® Ultra HT ad alta viscosità e resistente alle alte temperature ha superato quindi tutti gli altri polimeri testati.
Riepilogo dei vantaggi I polimeri ad alta viscosità Vamac® Ultra offrono proprietà fisiche e di lavo-
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La guarnizione del connettore elettronico del copri camme di Dana di Neu-Ulm, Germania, unisce superfici di tenuta flessibili e rigide in DuPont™ Vamac® Ultra AEM e DuPont™ Zytel® PA66 in un legame diretto senza primer per una maggiore resistenza all’olio e al calore a lungo termine e l’eliminazione delle perdite.
razione decisamente migliori rispetto ai tipi di Vamac® standard. Vamac® Ultra, a seconda del tipo utilizzato, presenta le seguenti caratteristiche: • Vulcanizzazione più rapida, stampaggio più pulito e migliore capacità di flusso e distacco dallo stampo, per una maggiore produttività e riduzione dei costi di processo complessivi. • Buona resistenza agli acidi condensati dei sistemi di ricircolo dei gas di scarico • Superiore resistenza al calore rispetto ai tipi di Vamac® standard. • Migliore resistenza agli oli che consente al poliacrilato (ACM) di soddisfare i requisiti di rigonfiamento in olio offrendo al contempo più elevata resistenza ad acidi, carburanti e fluidi a base acquosa.
• Eccellente resistenza all’invecchiamento al calore a lungo termine per le applicazioni automotive che richiedono funzionalità nel tempo • Migliori proprietà di mantenimento dopo immersione in AdBlue® rispetto agli AEM standard; Vamac® Ultra supera la maggior parte dei capitolati previsti per le guarnizioni utilizzate in questo tipo di applicazione.
lizzato per i tubi dei turbocompressori e i manicotti aria per la sua eccezionale resistenza alla fatica dinamica e al calore; Vamac® Ultra VMX-3121, attualmente in fase di sviluppo, rappresenterà una valida alternativa in queste applicazioni. *Il presente articolo si basa sulle relazioni tecniche di Klaus Kammerer, Technical Consultant, DuPont Deutschland GmbH, presentate alla International Rubber Conferences di Norimberga, Germania 29 giugno-2 luglio 2009 e 2-5 luglio 2012, intitolate “Vamac® Ultra: polimeri AEM ad alta viscosità dalle innumerevoli possibilità applicative” (IRC 2009) e “DuPont™ Vamac® Ultra: polimeri AEM all’avanguardia e ultimi sviluppi per soddisfare le esigenze della moderna tecnologia dei motori” (IRC 2012). Entrambe le relazioni sono disponibili su richiesta presso DuPont.
Grande successo Fin dal lancio nel 2006, la famiglia Vamac® Ultra di DuPont, composta da tipi di AEM ad alta viscosità, è stata ampiamente utilizzata nelle applicazioni automotive commerciali in tutto il mondo grazie alle eccezionali proprietà offerte e alla superiore vita utile rispetto ai compound standard a base di AEM. Vamac® Ultra IP è già previsto da numerose applicazioni di guarnizioni per motori e trasmissioni, spesso in taglio con altri tipi di Vamac® standard e Vamac® Ultra. Fra le applicazioni commerciali più comuni figurano: tenute per filtri olio; coperchio punterie, coperchio dell’olio e coperture frontali; O-ring per innesti rapidi e guarnizioni per intercooler aria. Vamac® Ultra VMX-3110, attualmente al vaglio delle nostre aziende clienti, diventerà probabilmente il prodotto di prima scelta per le applicazioni che richiedono tenute altamente resistenti ai fumi di oli/carburanti ad elevate concentrazioni. Vamac® Ultra HT resistente alle alte temperature è sempre più uti-
Vamac® è un marchio commerciale registrato di DuPont. Spheron® e Regal® sono marchi commerciali registrati di Cabot Corporation. Thermax® è un marchio commerciale registrato di Cancarb. Naugard® è un marchio commerciale registrato di Chemtura. Armeen® è un marchio commerciale registrato di Akzo Nobel. Vanfre® è un marchio commerciale registrato di R.T. Vanderbilt. Ekaland® è un marchio commerciale registrato di MLPC International. Lubrizol® è un marchio commerciale registrato di Lubrizol Corporation. Vulcofac®, Alcanplast®, Ofalub® e Alcanpoudre® sono marchi commerciali registrati di Safic-Alcan. Rhenogran® e Rhenosin® sono marchi commerciali registrati di Rhein-Chemie. Edenol® è un marchio commerciale registrato di Emery Oleochemicals AdBlue® è un marchio commerciale registrato di BASF. Tegmer® è un marchio commerciale registrato di Plasthall.
L'INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA 601
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dicembre 2012
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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Periodico mensile di informazione tecnica ed economica
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2012
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Workshop ChemOrbis
Uno sguardo sul futuro di g.c.
Si è svolto il 30 ottobre presso il Centro Congressi dell’Hotel Sheraton di Malpensa il Workshop “Possibili Scenari 2013 per Materie Plastiche e Macchinari” organizzato da ChemOrbis. Previsioni, tendenze e strategie per il 2013 hanno rappresentato il tema principale sviluppato nel corso dell’evento.
C
hemOrbis è una società specializzata che fornisce informazioni di mercato e strumenti per il commercio di polimeri. Ha uffici in Italia, Turchia, Egitto, Russia, Malesia, Cina e USA e conta nel mondo oltre 60.000 società registrate e 80.000 utenti (agosto 2012). Il programma del Workshop si è articolato attraverso gli interventi di Mario Maggiani, Direttore di Assocomaplast, - ‘Macchine per materie plastiche e gomma oggi e domani’ - , e Ezio Filippi, Chief Representative di ChemOrbis Italia, – ‘Metodologia ChemOrbis e analisi prezzi polimeri (PE/PP/PVC/PS)’ - . A questi interventi hanno fatto seguito, da parte del team della società, la dimostrazione della piattaforma di trading e degli strumenti analitici di ChemOrbis e la presentazione del progetto Annuari Industria Plastica ChemOrbis. In questa occasione è stata presentata la prima edizione italiana dell’annuario della società contenente le rilevazioni statistiche 2011 relative ai polimeri sopra indicati. Di maggior interesse, per la nostra rivista, la relazione di Maggiani, di cui presentiamo i tratti salienti. La produzione delle macchine per la lavorazione della gomma e della plastica, esclusi stampi e attrezzature, nei principali paesi produttori del mondo – Germania, Italia, Cina, USA e Giappone – è passata (in valore) da 21.257 milioni di euro nel 2007 a 28.215 nel 2011 (sti-
Mario Maggiani durante la sua presentazione
ma), con una flessione a 16.903 milioni nel fatidico 2009. Quello che colpisce – osserva il relatore – è soprattutto l’aumento della quota della Cina sul totale. Quasi raddoppiata nel quinquennio: dal 15,9% al 30,5%. A scapito, ovviamente, degli altri paesi. Che hanno visto tutti scendere la loro: la Germania dal 24,7% del 2007 al 22,0% del 2011; l’Italia dal 12,7% all’8,9%; gli USA dal 7,8% al 6,5%; il Giappone dal 7,0% al 5,5%. All’aumento della produzione della Cina, però, non ha fatto riscontro un corrispondente incremento dell’export di quel paese. L’export totale dei cinque paesi nel periodo considerato, in milioni di euro, è passato da 15.260 del 2007 a 17.835 del 2011, e la quota cinese è
passata dal 6,9% al 10,3% (un aumento del 50% a fronte di un aumento della produzione che era stato quasi del doppio). Quota che nel 2011 è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2010 (10,3% contro 10,0%). Segno evidente che l’incremento della produzione cinese ha alimentato il mercato interno. Tiene, invece, l’export italiano delle macchine (compresi, adesso, gli stampi e le attrezzature). A fronte di un incremento della produzione da 3.600 milioni di euro nel 2010 (+9,1% sul 2009) a 4.000 milioni nel 2011 (+11,1%), l’export dei nostri macchinari è passato da 2.010 milioni nel 2010 (+9,8% sul 2009) a 2.430 nel 2011 (+20,9%). Per il primo semestre 2012 è stimato un incremento
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| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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Workshop ChemOrbis
PRODUZIONE MONDIALE DI MACCHINE ANNO
TOTALE (milioni di euro - esclusi stampi e attrezzature)
CINA
D
I
USA
J
2007
21.257
15,9
24,7
12,7
7,8
7,0
2008
21.985
19,0
25,3
11,9
7,2
6,0
2009
16.903
23,5
22,6
12,1
6,5
4,1
2010
23.347
29,3
21,0
9,6
5,4
5,4
2011
28.215*
30,5
22,0
8,9
6,5
5,5
QUOTE SUL TOTALE (%)
*stime
Fonte: Assocomaplast
EXPORT MONDIALE DI MACCHINE ANNO
TOTALE (milioni di euro - esclusi stampi e attrezzature)
CINA
D
I
2007
15.260
25,0
10,9
2008
15.037
26,5
11,2
2009
11.078
23,8
2010
14.793
2011
17.835
QUOTE SUL TOTALE (%) USA
J
6,9
12,3
6,5
8,5
11 ,7
5,9
10,5
8,8
10,9
7,3
22,4
12,4
10,0
9,1
6,4
24,2
11 ,4
10,3
9,4
5,8
Fonte: Assocomaplast
del 10,6% sullo stesso periodo dell’anno scorso, corrispondente, in valore, a 1.235 milioni di euro. Bene l’export, ma meno bene, però, il mercato interno in Italia, aumentato solo dello 0,9% nel 2011 con 2.180 milioni (2.160 nel 2010 con un incremento del 9,8% sul 2009). La Germania si conferma il principale mercato di sbocco dei nostri prodotti, anche se sostanzialmente stabile (15.4% nel 2010, 14,4% nel 2011, 14,7% nel primo semestre 2012). La Francia, che era terza nel 2010 con il 5,9%, ha scavalcato la Cina nel 2011 con un 6,4% e rimane al secondo posto (6,3%) nei primi sei mesi di quest’anno. È calato l’export verso la Cina: dal secondo posto nel 2010 con il 6,0% questo paese è sceso al terzo nel 2011 (6,1%) e addirittura al quinto nel periodo gennaio-giugno 2012 (5,1%), a conferma del fatto che è il mercato interno quello al quale si rivolge principalmente la produzione cinese. Anche il Brasile perde posizioni: quinto nel 2010 con il 4,9%, è risultato 52 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
ottavo nel 2011 (3,7%) ed è nono nei primi sei mesi 2012 (3,6%). Sorprendente il balzo della Russia: dal nono posto del 2010 con il 3,5% del nostro export totale è balzata al quinto nel 2011 (4,6%), e nel primo semestre di quest’anno occupa la terza posizione, dopo Germania e Francia, con il 5,5%. Le previsioni per il 2013? Secondo Maggiani, la Germania – il principale importatore dei nostri prodotti – si aspetta una ripresa degli ordini del 5-7%. Per quanto riguarda l’Italia, il fatturato 2013 si manterrà stabile, caratterizzato da un mercato interno ancora in sofferenza, ma da un export, invece, che proseguirà nel suo andamento positivo. Questo, perché i costruttori italiani di macchine sono sempre capaci di offrire alla clientela soluzioni innovative con prodotti in grado di garantire efficienza energetica, costi di esercizio favorevoli, basso impatto ambientale e sicurezza. Una cosa, comunque, è certa. In un periodo come quello attuale fare previsioni diventa un compito arduo. Troppi i
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fattori in gioco. Ne ha parlato Filippi nel corso della sua presentazione sulla metodologia adottata da ChemOrbis nella raccolta dei prezzi dei polimeri (PE, PP, PVC, PS) e nell’analisi che ne fa per fornire dati accurati e affidabili. Accenniamo agli aspetti dell’intervento di interesse comune per i settori della gomma e della plastica. I principali fattori che influenzano la ripresa nel 2013 – secondo il relatore - sono il prezzo del petrolio, la crisi nell’eurozona, il rapporto €/$, la debolezza dell’economia USA, la crescita nei paesi del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) e quella nel MIST (Messico, Indonesia, Corea del Sud, Turchia). Senza trascurare, ovviamente, eventi geopolitici e calamità naturali. La cui probabilità è tutt’altro che nulla. L’effetto della Cina soprattutto. Il mercato cinese è enorme. Basti pensare, aprendo una parentesi e guardando nel settore delle materie plastiche, che la crescita della domanda di questi polimeri da parte di Cina e India messe insieme rappresenta i 2/3 della crescita
Workshop ChemOrbis
PRIMI10 MERCATI EXPORT 2010
%
2011
%
2012*
%
Germania
15,4
Germania
14,4
Germania
14,7
Cina
6,0
Francia
6,4
Francia
6,3
Francia
5,9
Cina
6,1
Russia
5,5
Stati Uniti
5,6
Stati Uniti
4,9
Stati Uniti
5,5
Brasile
4,9
Russia
4,6
Cina
5,1
Spagna
4,3
Polonia
4,4
Polonia
4,6
Polonia
3,8
Turchia
4,0
Turchia
3,7
Turchia
3,6
Brasile
3,7
Spagna
3,7
Russia
3,5
Spagna
3,5
Brasile
3,6
Regno Unito
3,4
Messico
3,0
Messico
3,3
altri
43,6
altri
45,0
altri
44,0
TOTALE
100,0
TOTALE
100,0
TOTALE
100,0
*gennaio-giugno
Fonte: Assocomaplast
mondiale. Se la Cina rallenta, rallenta la domanda mondiale. Allora, si uscirà dalla crisi? La situazione è complessa, specie quella italiana. E i fattori da cui dipende l’outlook Mix&Fix_180x130_IT_07_2010
per il 2013 – molti e interconnessi fra loro, come abbiamo visto – rendono ogni tentativo di previsione poco affidabile. Sul lungo termine. Sul breve termine le aziende accorte dovranno stare attente
16/07/10
15:23
e pronte a cogliere tendenze e opportunità che consentano loro di anticipare gli sviluppi dei mercati di loro interesse. E attente a elaborare la migliore strategia produttiva e commerciale.
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dicembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
Tutto quello che si può ricavare dal riciclo dei PFU
A
ntivibranti, dissuasori, cordoli per la circolazione stradale, ma anche isolanti, pavimenti, articoli per arredo e per ufficio: sono alcuni delle decine di articoli realizzati in gomma da riciclo di PFU che è possibile trovare elencati nel Catalogo dei prodotti in gomma da PFU realizzato da Ecopneus in collaborazione con il Matrec (si veda più avanti) e presentato a Ecomondo di Rimini. Il Catalogo è visibile e navigabile nel sito Ecopneus all’indirizzo www.ecopneus.it/it/catalogo-prodotti. Sono 140 le schede di prodotto ad oggi visionabili che fanno riferimento a 37 diverse tipologie di prodotto “in vetrina”. L’adesione delle aziende è gratuita e volontaria e non ha finalità commerciali. Il Catalogo è il risultato di un lavoro che Ecopneus sta sviluppando da tempo per la definizione di strumenti, partnership, attività di informazione e promozione delle applicazioni per i materiali derivati dal trattamento dei PFU. “L’investimento di risorse e un forte impegno a favore di ricerca e sviluppo, per il supporto alla diffusione di soluzioni applicative per granulo e polve-
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
rino derivanti dal trattamento dei PFU, a sostegno e al fianco delle aziende del settore – ha detto Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus - sono parte integrante degli obiettivi di lavoro di Ecopneus e dare visibilità alle aziende attive nel recupero di materia riciclata da PFU contribuisce, a nostro avviso, a rafforzare un mercato di potenziale forte sviluppo”. A proposito di Ecopneus è da segnalare che, nel quadro del Premio Sviluppo Sostenibile la società consortile è stata segnalata tra le migliori 10 imprese italiane per il settore “rifiuti e risorse”. Il Premio Sviluppo Sostenibile 2012 viene assegnato ogni anno alle aziende che fanno del fattore ambiente una delle leve essenziali per essere competitive, che si distinguono per attività e impianti che producono rilevanti benefici ambientali, che hanno un contenuto innovativo, positivi effetti economici e occupazionali ed hanno un potenziale di diffusione in tre settori, rifiuti e risorse, energia e mobilità, prodotti e servizi innovativi ad elevate prestazioni ambientali.
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media partner
A Crescentino un impianto di etanolo da biomasse
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eta Renewables, joint venture del gruppo Mossi & Ghisolfi e TPG, ha concluso un accordo con Novozymes, società biotech danese, per la commercializzazione di soluzioni complete per la produzione di bioetanolo di seconda generazione a partire da biomasse lignocellulosiche, cioè non in conflitto con la catena alimentare. L’accordo prevede l’acquisizione da parte di Novozymes di una quota minoritaria del 10% della società Beta Renewables pagando circa 90 milioni di euro per la quota azionaria, per commissioni commerciali e servizi. Utilizzando la tecnologia Proesa, messa a punto dalla società italiana, combinata con gli enzimi Cellic prodotti da Novozymes, si potranno convertire materie prime non-food da colture su terreni marginali, come ad esempio l’Arundo donax (la comune canna dei fossi) o scarti agricoli (come la bagassa della canna da zucchero o le paglie) in vari tipi di liquidi zuccherini con un costo molto inferiore rispetto alle tecnologie convenzionali. La tecnologia Proesa sarà utilizzata per convertire biomasse lignocellulosiche in etanolo nel più grande impianto al mondo, che sorgerà a Crescentino (VC). L’ impianto sarà operativo entro la fine del 2012. A sua volta Novozymes ha annunciato di aver messo a punto un nuovo enzima in grado di ricavare la stessa quantità di etanolo da una quantità minore di cereali.
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24/05/2012
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Anche la gomma in un “archivio” degli ecosostenibili
dodobersano.it
media partner
È
stata inaugurato in ottobre a Calenzano, presso il corso di laurea in disegno industriale dell’Università di Firenze, Matrec, una banca dati online di materiali per il design, l’edilizia, la moda, tutti ecosostenibili. In primo piano anche plastica e gomma, sia allo stato naturale che riciclabili, oltre a legno, vetro, tessili. Si tratta in complesso di 600 materiali riciclati e 500 allo stato naturale: una vera miniera di idee per sviluppare progetti eco-sostenibili tra imprese e studenti.
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La chimica verde rivitalizza il paese
himica verde vuol dire partire dalle risorse agricole, dare vita ad un sistema di relazioni tra agricoltura, chimica, industria e mondo della ricerca in grado di innescare sinergie e di stimolare processi innovativi lungo tutta la catena del valore, generando ricadute positive su tutto CATIA BASTIOLI il sistema, con impatti benefici sul territorio, nel pieno rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente. Novamont sta dimostrando che rivitalizzare un settore strategico come quello dell’industria chimica, secondo i principi della bioecomia, significa contribuire in modo determinante al rilancio del nostro sistema economico e alla creazione di valore per l’intero Paese”. Così ha detto Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont parlando di sviluppo sostenibile alla 16a edizione di Ecomondo che si è svolta a Rimini in novembre. Basato sul principio di una bioeconomia che crea sviluppo attraverso la conservazione delle limitate risorse naturali del pianeta e valorizzando gli asset specifici di ogni territorio, il progetto per la chimica verde di Novamont è focalizzato sulla riconversione di siti industriali dismessi in bioraffinerie di terza generazione e sull’integrazione tra agricoltura, chimica e industria nel segno di una fortissima cooperazione con il mondo della ricerca e con il territorio. In Sardegna, Matrìca, la joint-venture Novamont-Versalis, è impegnata nella costruzione di una bioraffineria di terza generazione tra le più innovative al mondo. Il progetto prevede la riconversione del petrolchimico di Porto Torres mediante la costruzione di sette impianti entro il 2016 - tre fasi industriali di sviluppo per la produzione di intermedi chimici quali monomeri, additivi per lubrificanti, elastomeri e polimeri biodegradabili ottenuti da materie prime rinnovabili. L’investimento complessivo sarà di oltre 500 milioni di euro.
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TACCUINO Produzione • consumi • mercati
In settembre ancora in calo la produzione
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n un quadro di generale flessione della produzione manifatturiera italiana (-4,8% a settembre e -6,5% nei primi nove mesi dell’anno), la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche continua ad essere in sofferenza. Secondo i dati comunicati come di consueto dall’Istat, in settembre la produzione è diminuita del 9% rispetto ad agosto (mese nel quale si era verificato un lieve miglioramento rispetto a luglio). In termini tendenziali si è avuto un calo del 7,9% in settembre 2012 rispetto a settembre 2011 e dell’8,5% nei primi nove mesi del 2012 sullo stesso periodo del 2011.
In flessione anche gli scambi con l’estero
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econdo i dati diffusi dall’Istat, gli scambi con l’estero degli articoli in gomma e materie plastiche hanno registrato in settembre una brusca flessione. Le esportazioni sono diminuite del 7,9% rispetto a settembre 2011 e dello 0,6% nel periodo gennaio-settembre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le importazioni sono in caduta del 10,5% in settembre e dell’8% nel periodo gennaio-settembre. Il complesso delle attività economiche del manifatturiero italiano segnano in settembre un contrazione del 4,2% per le esportazioni e del 10,6% per le importazioni.
ci, oggi il 55,2% del mercato, saliranno nel 2017 al 56,1%. Tuttavia i consumi totali dell’automotive saliranno solo dal 69,1 al 69,6%, per effetto di una contrazione degli impieghi non-tire. I mercati diversi dai pneumatici previsti in crescita sono quelli dei cavi, dell’elettricità, dell’elettronica e delle applicazioni mediche o sanitarie in generale. Altri dati interessanti dello studio (che è in vendita a 3.950 sterline scrivendo a ballen@ smithers.com) riguardano le aree geografiche di consumo. La Cina ad esempio continuerà a mantenere per i prossimi 10 anni la sua posizione di primato, assorbendo quasi il 70% dei consumi di elastomeri nell’automotive.
I produttori di gomma naturaleParker preoccupati Hannifin Ital per i prezzi Tecno Compounds
I maggiori produttori di gomma naturale (Thailandia, Malaysia, Indonesia) continuano a guardare a forme di collaboraTecno zione per Compounds stabilizzare il mercato. a suitable solution for every chal Tecno Compounds Secondo la stampa locale quello che preoccupa è un andamento dei prezzi troppo volatile. Forti aumenti potrebbero dirottare i consumatori verso la gomma sina suitable solution for every challenge metà ottobre la Styron ha inauguraa suitable solution for every challenge tetica; una caduta dei prezzi sarebbe roto nell’impianto tedesco di Schkopau vinosa per i coltivatori.
Parker Hannifin Italy s.r Rubber Compound Parker Hannifin Italy s.r.l.
Nuova unità di SSBR della Styron a Rubber Compounds Schkopau Rubber Compounds
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Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds
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una nuova linea di gomma stirene-butadiene in soluzione destinata alla produzione di pneumatici di nuova generazione. La capacità produttiva aggiuntiva è di 50.000 tonnellate e conferma, ha detto Marco Levi, vice presidente e direttore generale per i polimeri in emulsione, come la società consideri strategica la SSBR nel quadro dei suoi programmi di sviluppo.
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Oltre 33 milioni di tonn. i consumi di gomma nel 2017
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econdo uno studio recentemente elaborato da Smithers Rapra, i consumi mondiali di elastomeri, che oggi sono pari a 28,1 milioni di tonnellate, saliranno a 33,3 milioni nel 2017, con un tasso annuo di crescita del 18,5%. La gomma naturale continuerà a fare la parte del leone, anche se la sua quota sul totale passerà dall’attuale 39% al 38,1% nel 2017. Nel giro del quinquennio considerato gli sbocchi finali di impiego degli elastomeri cambieranno sensibilmente. I pneumatiCM CMY
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Linglong Tyre costruirà impianto in Thailandia
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handong Linglong Tyre Co. Ltd., uno dei maggiori produttori cinesi di pneumatici, ha definito l’acquisto dei terreni a 150 chilometri da Bangkok in Thailandia dove sorgerà un impianto di radiali per autovettura e commerciali leggeri. L’investimento è di 88 milioni di euro. La costruzione della fabbrica comincerà nel gennaio 2013 e sarà terminata nel gennaio dell’anno successivo. La produzione inizierà in giugno con una capacità di 2 milioni di pezzi l’anno.
Pneumatici: previsioni positive dopo il 2013
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echSci Research, una società di consulenza e ricerche di mercato, ha pubblicato un rapporto sul mercato dei pneumatici da qui a cinque anni. “Europe Tyre Market Forecast & Opportunities, 2017” (questo il titolo), parte dalla constatazione che l’immatricolazione dei veicoli in Europa è cresciuta dal 2007 da 19,5 milioni di unità a 20,2 milioni e che i pneumatici venduti sono passati da 354 a 406 milioni. Lo scenario di una crescita rallentata dovrebbe cambiate, secondo gli autori della ricerca, a partire dall’anno prossimo, soprattutto per effetto della cresci-
ta dei paesi dell’Europa centro-orientale. Il mercato del primo equipaggiamento dovrebbe raggiungere i 118 milioni di pezzi, con un tasso di crescita annuo del 3,4%. Il mercato della sostituzione dovrebbe arrivare a 373 milioni di unità.
ia di posti di lavoro. Pertanto, l’industria ha intrapreso un approccio proattivo per identificare e sottoporre la problematica alle Autorità competenti, in particolare fornendo loro un’assistenza tecnica attraverso la Piattaforma di Supporto per la Sorveglianza del Mercato, lanciata in internet su iniziativa del comparto industriale nel 2011. Per questo motivo le associazioni europee di settore (CECE, CECIMO, CEMA, EUROMAP e FEM) in un comunicato congiunto rilasciato a Bruxelles il 10 ottobre hanno accolto con soddisfazione il riconoscimento da parte della Commissione Europea, con il suo Comunicato sulle Politiche Industriali, dell’importanza di una sorveglianza del mercato efficace, al fine di supportare l’industria europea dei macchinari. Poiché questa industria è uno dei più importanti sbocchi per il mercato del lavoro nell’ambito dell’Unione Europea e contribuisce significativamente al relativo bilancio, vi si legge, è vitale proteggerne la competitività.
Bridgestone aumenta in Ungheria e Più produzione che conferma le previsioni consumo di butadiene
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on un investimento di 267 milioni di euro, Bridgestone porterà a 18 mila pezzi al giorno, dagli attuali 6.000, la capacità produttiva dell’impianto di radiali per autovettura di Tatabànya, in Ungheria. L’operazione sarà realizzata nella prima metà del 2017. Intanto, sulla base dei risultati dei primi tre trimestri dell’anno, la casa giapponese ha confermato le previsioni già fatte per l’intero 2012: vendite per 3.130 miliardi di yen (+3,5%), utile netto 172 miliardi di yen (+67%).
Sorveglianza del mercato per l’industria dei macchinari
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egli ultimi anni, l’industria europea delle macchine ha allertato gli organismi decisionali sull’impatto negativo che una sorveglianza del mercato inefficace comporta nei confronti del settore e dell’intera economia europea. La diffusione di macchinari non conformi genera rischi per la sicurezza e l’ambiente, crea concorrenza sleale e ostacola la competitività delle aziende europee, minacciando centinaia di miglia-
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er effetto della perdurante crisi dell’automobile, per la prima volta dal 2000 la produzione europea di butadiene supererà a breve i consumi. Lo dice una ricerca condotta dalla società specializzata americana GBI Research. Secondo tale ricerca nel 2011 la produzione è stata di 2,25 milioni di tonnellate contro una domanda di 2,460 milioni. Tuttavia nel 2015 il rapporto si invertirà e l’offerta supererà la domanda di quasi 163 mila tonnellate. Nonostante ciò i produttori di butadiene continuano a aumentare la propria capacità produttiva in vista di un aumento delle esportazioni. La ricerca GBI cita in proposito gli annunciati potenziamento dell’impianto LyondellBasell di Wesseling e di quello di Versalis a Dunkerque. Sul piano mondiale la domanda di butadiene dovrebbe raggiungere i 14,5 milioni di tonnellate entro il 2020, con una crescita annua del 3,9%. La regione più “affamata” di butadiene resta l’Asia-Pacifico la cui domanda dobrebbe raggiungere 8,4 milioni tonnellate entro la fine del decennio; la domanda di butadiene dell’Europa e del vicino oriente è destinata a raggiungere 23.173.838 di tonnellate nel 2020. Tra il 2011 e il 2020 il tasso annuo di crescita dovrebbe essere del 4,9%.
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Imprese • finanza
Dätwyler vende il settore cavi
Maag si rafforza nel sud-est asiatico
l gruppo svizzero Dätwyler ha annunciato la decisione di cedere a Pema Holding, azionista di maggioranza del gruppo stesso, il reparto di produzione cavi, giudicato di scarsa redditività. Il valore della cessione è di 95 milioni di franchi svizzeri (poco meno di 79 milioni di euro). Dätwyler concentrerà la sua attività in due settori a maggiore redditività: sealing solution e componenti tecniche. Nel 2013 conta su un fatturato di 1,3 miliardi di franchi e di superare i 2 miliardi entro il 2017 e di reperire nuove fonti di finanziamento da un prestito obbligazionario.
n ulteriore potenziamento dei servizi postvendita alla clientela è stato annunciato, per l’area del sud-est asiatico, dalla Maag (il gruppo svizzero attivo nei settori delle pompe, dei sistemi di pelletizzazione e filtraggio, recentemente acquisito dall’americana Dover Corporation). L’iniziativa riguarda il centro di assistenza di Kuala Lumpur con l’istallazione di nuove attrezzature per la rettifica dei cilindri dei rotori delle macchine di Maag Automatik.
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Luciano Anceschi a capo dei costruttori Europei
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assemblea straordinaria di Euromap (il comitato europeo delle associazioni dei costruttori di macchine per materie plastiche e gomma) ha rinnovato il proprio vertice per il triennio 20132015, eleggendo alla presidenza Luciano Anceschi e alla vice-presidenza Helmut Heinson (direttore commerciale di Arburg, Lossburg). Luciano Anceschi è amministratore delegato di Tria spa, Milano e da al-
Nuovo direttore generale al gruppo Gefran
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al 1° ottobre il gruppo Gefran componenti elettronici per il controllo dei processi industriali) ha un nuovo direttore commerciale. È Federico Benevolo, 43 anni, laureato in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano ed ha maturato varie esperienze manageriali in aziende multinazionali.
Maag Group è fornitore di soluzioni innovative per sistemi di pompaggio, filtrazione e pellettizzazione. Forniamo componenti e sistemi completi di riconosciuta alta qualità, ci prendiamo cura del Vostro polimero dalla punta dell’estrusore fino al granulo asciutto. In aggiunta alle due sedi principali in Svizzera e Germania, abbiamo otto filiali dirette nel mondo in grado di fornire ai nostri Clienti un servizio di eccellenza. La nostra sede di Rozzano è il punto di riferimento per il Service in Italia di tutti i prodotti del Gruppo Maag.
Un assistente al presidente della Vibram
I marchi del Gruppo Maag
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l 22 ottobre Antonio Dus è entrato nella Vibram con l’incarico di assistente del presidente e amministratore delegato Marco Bramani. Dus, 42 anni, ha acquisito importanti esperienze nel campo delle calzature, lavorando a livello internazionale per aziende americane e australiane.
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Maag Automatik srl Viale Romagna 7 ß 20089 Rozzano T +39 02 5759321 ß maagitaly@maag.com
www.maag.com
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meno dieci anni ha coordinato l’attività del comitato in qualità di vicepresidente. Thorsten Kühmann (direttore dell’associazione tedesca dei costruttori di macchine per materie plastiche e gomma) è stato riconfermato segretario generale.
coperto importanti incarichi. Da ultimo è stato direttore risorse umane Solvay Italia e Solvay Solexis WW HR & TQM Manager, e poi deputy country manager Italy, fino alla nomina attuale. La sua nomina cade nel momento in cui Solvay ha celebrato i suoi 100 anni di presenza nel nostro paese. Lo ha fatto con una mostra-evento nello spazio Material ConneXion della Triennale di Milano dal titolo “La nostra energia è il futuro” (vedi foto qui sotto). All’interno del palazzo espositivo una istallazione rievocava al visitatore la sensazione di immergersi in un laboratorio di ricerca e sviluppo.
Sales Award 2012 per Advanced Technologies
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el corso del meeting europeo dei distributori Basler è stato consegnato a Davide Nardelli, amministratore unico di Advanced Technologies spa il Sales Award 2012, come migliore distributore europeo per i risultati conseguiti in termini di fatturato e per la qualità dei progetti realizzati e in fase di sviluppo. Basler è una azienda leader nella produzione di telecamere digitali per applicazioni industriali quali visione artificiale, dispositivi medicali, ITS e video sorveglianza.
Nuovo direttore generale a Solvay Italia che celebra i 100 anni
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l Gruppo Solvay Italia ha annunciato la nomina di Marco Colatarci a nuovo direttore generale Solvay Italia. Nato nel 1954 e di origine livornese, Marco Colatarci è laureato in ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi di Pisa. È entrato nel Gruppo Solvay nel 1989 e ha successivamente
materie prime • macchine • prodotti
Grafene: materiale del futuro
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l grafene è una molecola bidimensionale di atomi di carbonio, scoperto dal gruppo di ricerca dei professori Andre Geim e Novoselov della Manchester University. Consiste in atomi di carbonio esagonali in disposizione vincolata molto simile a quella della maggior parte degli atomi di grafite, in grado di rimanere stabile da solo. Questo materiale sta emergendo dai laboratori di tutto il mondo e sta per essere integrato in prodotti finiti. Infatti è dotato di caratteristiche eccezionali che lo rendono adatto per una vasta gamma di applicazioni all’interno di un mercato internazionale sempre più affamato di novità non solo tecnologiche.
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A dispetto delle sue alte aspettative, la tecnologia del grafene deve però affrontare un’ampia gamma di sfide e incertezze, riscontrabili all’interno di ogni fase del processo produttivo/ innovativo, che vanno dai fornitori di materiali ai consumatori finali. Gli studiosi si trovano in effetti ad affrontare molte questioni sul grafene, sia in termini scientifici che tecnologici.
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I fornitori di materiali sono ancora incerti riguardo quale tipo di materiale specifico avrà la richiesta più alta e i produttori stanno commercializzando, attualmente, diverse tecniche di produzione, mentre non è ancora chiaro quale tipo di grafene o tecnica produttiva offra la miglior proposta e per quali applicazioni. I consumatori finali, a loro volta, stanno ancora valutando le proposte specifiche del grafene per settore di applicazione, sia in termini di costo che di prestazione. Gli investitori vanno incontro a grosso rischi nel puntare sulla tecnica migliore e sulla migliore applicazione finale. Grafene Live!, è un incontro destinato a riunire tutti i più importanti player sugli studi e valutazioni del grafene
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e si terrà a Santa Clara, California, dal 5 al 6 Dicembre 2012 (www.IDTechEx. com/graphene). Questo evento fornirà un eccellente forum di discussione per tutte le parti interessate a conoscere gli ultimi sviluppi, identificare i rischi comuni integrati all’interno della scala di valutazione anche e per la formazione di partnership commerciali per lo sviluppo avanzato tecnologico. Gli studi avanzati sul grafene suggeriscono diversi applicazioni all’interno dei mercati internazionali. Infatti, questo materiale possiede eccellenti proprietà termiche, meccaniche, ottiche ed elettroniche. È il materiale più sottile con il più alto rapporto superficie volume, rappresenta il materiale più rigido e forte noto, offre valori record di conducibilità termica, è completamente impermeabile ecc. Queste caratteristiche lo rendono adatto a numerosi settori del mercato globale. Il grafene può trovare spunti applicativi nello “stoccaggio energetico”, in mercati chiave come dispositivi smart e portatili, veicoli elettrici ecc. È adatto a potenziare le prestazioni meccaniche dei compositi, in applicazioni specifiche come quella dell’edilizia, dell’autotrasporto, militare e aerospaziale. Può inoltre essere trasformato in un inchiostro conduttivo per applicazione nei settori RFID e imballaggi speciali. L’innovativo materiale promette di ampliare la frequenza di funzionamento dei transistor al di là del THz, trovando applicazione nei mercati satellitari e delle telecomunicazione. Inoltre, al tempo stesso, l’alta conducibilità e trasparenza lo rendono appetibile per i mercati dei display, del fotovoltaico e dell’illuminazione allo stato solido. Per una valutazione critica delle tecniche produttive del Grafene, per le proposte di mercato specifiche ecc. si può consultare il sito www.IDTechEx. com/graphene
Dispositivi per controllo pressione pneumatici su vetture nuove
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partire dal 1° novembre 2012 è scattato l’obbligo per le auto nuove omologate nell’UE della dotazione di dispositivi per il monitoraggio della pressione dei pneuma60 |
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tici. Secondo la Commissione Europea, questo obbligo produrrà il beneficio di un risparmio di carburante del 2,5%. E ne deriverà, come naturale conseguenza, anche quello di una riduzione delle emissioni di CO2. Sulla base di questo dato e tenendo conto del fatto che la combustione di ogni litro di benzina produce 2,4 kg di CO2 e quella di ogni litro di gasolio 2,65 kg, il Centro Ricerche Continental Autocarro ha calcolato che a regime, quando cioè tutte le auto circolanti saranno dotate di questi dispositivi, ogni anno si avrebbe in Italia una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 2,8 milioni di tonnellate. I consumi di carburante presi come riferimento in questa elaborazione sono quelli del 2011, ipotizzati sempre gli stessi negli anni. Continental, inoltre, ha annunciato che nel 2013 introdurrà sul mercato europeo il ContiPressureCheck, un sistema per il monitoraggio della pressione dei pneumatici dei veicoli commerciali che è stato presentato per la prima volta al pubblico all’IAA di Hannover (il salone motoristico internazionale dedicato ai veicoli commerciali) dal 20 al 27 settembre. Il dispositivo individua e segnala su un display installato nella cabina di guida le prime perdite di pressione, che solitamente sfuggono al conducente perché non sono avvertibili immediatamente. Questa sorta di allarme consente, quindi, di risolvere per tempo problemi che potrebbero provocare una situazione di emergenza per il veicolo oltre a contribuire ad accrescere i consumi di carburante e le conseguenti emissioni nocive per l’ambiente: non bisogna dimenticare che una bassa pressione di gonfiaggio provoca il surriscaldamento del pneumatico e un aumento della resistenza al rotolamento. Sostanzialmente, lo strumento consiste in un processore che elabora in continuo i dati che gli arrivano da speciali sensori (pressione e temperatura di ogni pneumatico) e li trasmette con una connessione wireless a una unità di controllo elettronico che provvede, poi, a inviarli al display in cabina. Il tutto è racchiuso in un involucro di gomma collocato all’interno del pneumatico, sotto il battistrada. In caso di sostituzione del pneumatico, nessun problema:
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il modulo può essere rimosso e installato sulla gomma nuova. Il funzionamento è attivato da una batteria la cui durata è di 6 anni o 600.000 chilometri. Più lunga, cioè, della vita del pneumatico stesso. ContiPressureCheck verrà lanciato prima in Germania, Polonia, Benelux e Turchia e poi sarà commercializzato anche negli altri paesi europei.
Dalla Cina un intermeshing mixer
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i chiama GK400 un nuovo mescolatore intermeshing sviluppato dalla Yiyang Rubber & Plastics Machinery. È destinato ad essere utilizzato per la lavorazione di mescole difficili, quali quelle a base silice per la fabbricazione di pneumatici. Ne ha dato notizia all’inizio di novembre la Cria, l’associazione cinese della gomma. La società citata, fondata nel 1970, è il maggior costruttore cinese di macchine per gomma e plastica.
Tubo antivibrante per pressioni fino a 30 bar
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a alcuni decenni a questa parte si è assistito a un generale sviluppo “verticale” delle costruzioni che ha di fatto creato l’esigenza di dotare gli impianti di distribuzione dell’acqua e gli impianti di riscaldamento di tubi idonei a resistere a pressioni nettamente superiori alle normali pressioni di esercizio. Per rifornire impianti in grattacieli di cinquanta e più piani, infatti, è necessario che l’acqua sia distribuita alla partenza con una pressione di 25 bar costanti, sottoponendo quindi tutto l’impianto a uno stress da lavoro notevole. AVT-I è il tubo che Parigi Industry ha ideato per questo specifico utilizzo; oltre a svolgere le normali funzioni dei tubi antivibranti, consente di lavorare a pressioni fino a 30 bar e con acqua a temperatura di 90° C, garantendo pressioni di scoppio fino a 4 volte la pressione di esercizio. È disponibile nei diametri dal ½” fino al 2”, con raccordi femmina e maschio, sia con filettature europee sia con quelle americane.
INDICE DELL’ANNO 2012
Gli argomenti trattati dalla rivista nel corso dell’anno
LEGENDA Gli argomenti e le note apparse nei dieci numeri del 2012 sono suddivisi nelle seguenti sezioni: 1) ABBIAMO LETTO PER VOI 2) ECONOMIA, MERCATI 3) FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 4) FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI 5) LIBRI, RECENSIONI 6) MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE 7) MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI 8) NEWS DA AZIENDE E ENTI 9) NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE 10) AUTORI 11) AZIENDE E ENTI I riferimenti (tra parentesi) sono al numero del fascicolo e alla pagina. I numeri dei fascicoli corrispondono ai seguenti mesi di copertina: 595) gennaio/febbraio 2012 596) marzo 2012 597) aprile 2012 598) maggio 2012 599) giugno 2012 600) luglio/agosto 2012 601) settembre 2012 602) ottobre 2012 603) novembre 2012 604) dicembre 2012 In ogni sezione i riferimenti sono in ordine di numero della rivista e di pagina di pubblicazione.
1 ABBIAMO LETTO PER VOI Il ruolo di polimeri funzionali per lo sviluppo dei pneumatici (595, 8) Effetto dell’invecchiamento sulla permeabilità della gomma bromobutilica (595, 8) Vulcanizzati termoplastici SBR/Polietilene (595, 9) Importanza di polimeri e cariche nelle mescole di battistrada (595, 10) Processo per produrre 3,4-poliisoprene catalizzato con ferro (595, 10) Sistemi vulcanizzanti per elastomeri speciali ( 595, 11) Previsione della durata degli articoli di gomma secondo Arrhenius (595, 12) Caratterizzazione dei materiali nel campo della gomma naturale (595, 12) Misura della permeazione chimica attraverso i guanti di gomma (595, 12) Simulazione della temperatura interna durante deformazioni cicliche (595, 13) Previsione del contenuto di ossigeno durante lo stoccaggio del butadiene (595, 14) Controllo di qualità acustico nella confezione delle mescole (595, 14) Lanxess annuncia il primo bio-EPDM al mondo (596, 8) Mescole SEBS/EVA preparate con tecniche differenti (596, 8) Proprietà di lavorazione di gomme naturali di Asia e Africa (596, 9) Poliuretani per sigillanti e confronto con la gomma (596, 9) I bio-polimeri sono il futuro delle gomme sintetiche? (596, 10) Plastificanti non cancerogeni (596, 11) Oli minerali in nanocompositi SBR/caolini organici (596, 11) Degradazione dell’EPDM con il cloro dell’acqua cittadina (596, 12) Coefficiente di attrito di suole e tacchi sul pedale dei freni (596, 12) Un nuovo sistema per stampare espansi flessibili a base di MDI (596, 13) Trelleborg-Freudenberg antivibrationsystem (AVS) (596, 13) Ottimizzazione della resistenza all’abrasione die nastri trasportatori (596, 14) Attacco di gomme siliconiche (597, 8) Sviluppo dei sistemi acquosi di attacco gomma/substrato (597, 8) Nuovi progetti di produzione del biobutadiene (597, 9) Previsione delle caratteristiche di compositi di nanotubi di carbonio (597, 10) Profilo dei nanotubi di carbonio nelle gomme siliconiche (597, 10)
Sostituzione dei plastificanti aromatici in mescole di gomma (597, 11) Proprietà di mescole di NBR/EPDM rinforzate con nanofiller (597, 12) Alla Maplan nuovi concetti nelle lavorazioni (597, 12) Stampi a iniezione con canali a temperatura regolata (597, 13) Mescolatore interno per pilotare le caratteristiche dei TPV (597, 13) Riciclo di gomma naturale e sintetica per sinterizzazione (597, 14) Una pellicola di TPE può preservare il cemento dalle screpolature (597, 14) Proprietà viscoelastiche di mescole NBR/BR liquido (598, 10) Conducibilità di mescole di NBR/nero di carbonio/polipirrolo (598, 10) Preparazione dell’isoprene (598, 11) Proprietà e trafilabilità di fibre polisulfonamidiche (598, 11) Plastificanti covulcanizzabili (598, 12) Rilassamento con HNMR per valutare l’influenza di plastificanti (598, 13) Silpuran 6610/40-Gomma siliconica senza necessità di ausiliari (598, 13) I fluoropolimeri proteggono le coperture dei tetti (598, 14) Stampi adatti ai processi con ausilio dell’iniezione di acqua (598, 15) Composizioni spugnose a base elastomerica con uso di rigonfianti (598, 15) Produzione di mescole contenenti silice in estrusore bivite (598, 16) I signori degli anelli (598, 17) Gomme sintetiche Sprintan modificate per impiego con silici e nero di carbonio (599, 10) Considerazioni sulla reologia e sulla mescolazione della FKM (599, 10) Gomma da canna da zucchero e da mais (599, 11) Misure di stress-strain per definire interazioni carica-carica e carica-polimero (599, 11) Effetto dello stirene su miscele gomma/ poliesteri aromatici (599, 12) Nuova normativa per il contatto con acqua potabile (599, 12) Materiali polimerici e tenuta ai gas (599, 13) Nastri trasportatori come arterie di trasporto (599, 13) Misura del comportamento del processo di espansione (599, 14) Nuovo processo di riciclaggio del PTFE (599, 14) Grado di vulcanizzazione in funzione del rigonfiamento (599, 15) Rilassamento e conducibilità elettrica in mescole polimeriche (599, 15)
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INDICE DELL’ANNO 2012
Lanxess converte a tecnologia ACE la produzione di EPDM di Geleen (600, 8) Polimeri ad alto peso molecolare negli organi di tenuta (600, 8) NBR/EPDM con gomma bromobutilica (BIIR) compatibilizzate (600, 9) Termoplastici vulcanizzati TPV polietilene/ SBR (600, 9) Alcool polivinilico e cellulosa in miscele NR/ polistirene (600, 10) Ferrito di stronzio nei composti elastomerici (600, 10) Nanocaolini per il rivestimento polimerico di tessuti (600, 11) Innovazione e globalizzazione guidano la crescita del business delle airsprings (600, 11) Flessibilità nella produzione dei pneumatici (600, 12) L’analisi DMA come mezzo di miglioramento del materiale (600, 12) Resistenza allo scivolamento e svolgimento del rumore (600, 12) Effetti della perdita di pressione di gonfiamento (600, 13) Un EPM a viscosità molto bassa ( 601, 8) Polimeri “entanglati” e lo stato di gel dei corpi tixotropici (601, 8) Scorza dura ma cuore morbido (601, 9) Dispersione dei vulcanizzanti (601, 9) L’ossido di zinco nell’industria della gomma degli USA (601, 10) Nanomateriali: fondamenti, mercati, tendenze (601, 10) Attrito e effetto della polvere (601, 11) Consumo e reazioni degli antiossidanti durante l’esercizio (601, 12) Modifica del colore durante l’estrusione dei profilati (601, 12) Valutazione biologica e chimica di guanti chirurgici (601, 13) Riciclati in piccoli quantitativi con il GM 132 (601, 13) Articoli veramente resistenti (601, 14) Differenza di stabilità tra vulcanizzati di NR e di IR (602, 8) Leghe elastomeriche da polvere di pneumatici e polipropilene (602, 8) Caratterizzazione della ruvidità delle superfici con il metodo di Wilhelmy (602, 9) Heat build up e caratteristiche meccaniche (602, 9) Scienza e “serendipity” nello sviluppo di elastomeri poliolefinici (602, 10) Ritardanti di fiamma senza alogeni (602, 10) Dispersioni acquose nel settore dei lattici (602, 11) Mescolazione di mescole contenenti Sulfron 3001 (602, 11) Resine fenoliche in mescole di gomma (602, 12)
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La Lanxess espande la capacità produttiva di elastomeri specialistici (602, 12) Il business dei siliconi (602, 13) Curesense e Reosense AB (602, 13) Influenza di fluidi liquidi ionici sugli elastomeri FKM (603, 8) Mescole contenenti nero di carbonio in confronto a mescole contenenti silice (603, 8) Neri di carbonio per ridurre la resistenza al rotolamento (603, 9) Misura delle forze di attrito (603, 9) Caratterizzazione dell’attrito stazionario su substrati lisci (603, 10) Antifiamma da materie prime rinnovabili (603, 10) Determinazione del gel in prodotti di EPDM (603, 11) Caratterizzazione delle crepe nella gomma (603, 11) Mobilità di catene polimeriche adsorbite (603, 12) Analisi della rottura della conduzione in un tubo per carburanti (603, 13) Sostituzione del dibutilftalato per la determinazione dell’assorbimento di olio (603, 13) Nanokautschuk in mescole di gomma nere (603, 14) Preparazione di nanocompositi polipropilene/TiO2 (604, 8) Copolimeri EVA/nanocompositi di silice (604, 8) Storia del successo degli elastomeri siliconici (604, 9) “Dipende dalle materie prime” (604, 9) Polvere fine nell’abrasione dei pneumatici (604, 10) Come gli stampatori possono superare le situazioni di difficoltà nel processo delle LSR (604, 10) Una buona pianificazione assicura la qualità (604, 11) Conduzione avanzata del processo di mescolazione (604, 11) Rapporto del flusso laminare per calcolare la sezione dei runner (604, 12) Resistenza al rotolamento: si può ridurre con un sistema IPN? (604, 12) Adesione di gomma morbida su substrati solidi (604, 12) Analisi termica dinamico-meccanica su nanocompositi siloxano/TiB2 (604, 13)
2 ECONOMIA, MERCATI
L’intervista del mese: Riccardo Musci (Direttore sede italiana di Zeon Europe) – Occorrono strategie che abbiano di mira il mercato globale ( 595, 21)
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Inchiesta tra i costruttori di macchine – Qualche incertezza ma niente allarmismi (595, 23) Il mercato dell’auto nel 2011 – Un ritorno al passato (595, 49) Aumentati del 5% i consumi a metà 2011 (595, 53) Gomma e plastica meglio degli altri settori (595, 53) In forte crescita l’export di macchinario (595, 53) Gomma naturale: rallenterà la crescita della produzione (595, 53) Previste in rialzo le vendite per il macchinario tedesco (595, 53) Finanziamenti UE per l’innovazione (595, 54) Lanxess investe nei plastificanti “phthalatefree” (595, 54) L’intervista del mese: Carlo Nolli (Direttore Commerciale di PMG Group) – Si intravedono positivi segnali di una timida ripresa della domanda (596, 21) Inchiesta tra i fornitori di materie prime e prodotti ausiliari – La stabilizzazione dei mercati per il momento è solo un auspicio (596, 25) In positivo la produzione di gomma e plastica nel 2011 (596, 52) Gomma naturale: produzione e consumi previsti in crescita lenta (596, 52) In stallo la chimica italiana (596, 52) A chat with IISRP’S President, Antonio Protopapa – Within such a complex context, sustainability takes a central role (597, 17) A colloquio con il Presidente di IISRP, Antonio Protopapa – In un quadro molto complesso la sostenibilità assume un ruolo centrale (597, 19) Produzione industriale: il 2012 si apre in negativo (597, 56) Aumenta dell’8,2% la produzione di GN in Asia (597, 56) Sensibile aumento dei prezzi anche nel 2011 (597, 56) Vendite oltre 6 miliardi per le macchine tedesche (597, 57) Bridgestone prevede una crescita del 5,3% (597, 59) Le interviste del mese: Claudio Celata (Amministratore Delegato di Promaplast) – Grandi attese in un quadro che sembra migliorare (598, 21) Le interviste del mese: Fabio Bertolotti ((Direttore di Assogomma) – Un risultato lusinghiero e di buon auspicio per il futuro (598, 23) Le interviste del mese: Andrea Aiello (Amministratore Delegato di Edifis) – Stampa, fiera, internet: un nodo cruciale per la comunicazione (598, 25) Fatturato e ordinativi in calo per l’industria (598, 116) Macchine tedesche: +35% in Cina (598, 116)
INDICE DELL’ANNO 2012
Continental avvia l’ampliamento dell’impianto cinese (598, 116) L’intervista del mese: Daniele Ferrari (Amministratore Delegato di Versalis) – Una svolta per la chimica italiana: nasce Versalis (598, 19) Interview of the month: Daniele Ferrari (Managing Director of Versalis) – A Landmark moment for the Italian chemical industry: Versalis is born (599, 21) Produzione: trimestre in peggioramento (599, 81) Gomma naturale: taglio alle previsioni di produzione (599, 81) Previsioni negative per il mercato dell’auto per tutto il 2012 (599, 81) In India aumentano pneumatici e domanda di gomma (599, 83) Boom del mercato auto cinese e Lanxess lo insegue (599, 83) L’intervista del mese: Giovanni Battista Garrone (Lagorio & Dufour) – La gomma naturale a fronte di un mondo in trasformazione (600, 17) Un passo avanti dei consumi di gomma sintetica (600, 53) Caduta della produzione nel quadrimestre; si ferma l’export (600, 57) Primo trimestre positivo per l’export di macchinario (600, 57) Rallenta la crescita della produzione di gomma naturale (600, 57) Previste in lieve flessione le vendite di macchine tedesche (600, 57) L’intervista del mese: Mauro Belloni (Amministratore Gibitre Instruments) – Plast/Rubber e DKT: due fiere che si integrano positivamente (601, 21) Una ripresa lenta e problematica (601, 31) Inchiesta tra i produttori di mescole – L’impegno c’è tutto, ma la situazione resta molto difficile (601, 35) Ancora in calo la produzione industriale (601, 66) Prevista in aumento la produzione di gomma naturale (601, 66) Profondo rosso per le auto e i commerciali leggeri (601, 66) L’intervista del mese: Federico Doveri (Responsabile Marketing S.INT.A) – Sembra sia possibile intravvedere qualche timido recupero degli ordini (602, 17) ETRMA – Un anno di sfide per l’industria europea del pneumatico e della gomma (602, 45) Un lieve miglioramento nel mese di luglio (602, 56) La domanda di gomma crescerà del 4% nel 2013 (602, 56) L’intervista del mese: Francesco Valsecchi (Amministratore ST.A.TE Technologies) – Abbiamo da fronteggiare una pesante perdita di competitività (603, 25) Lieve miglioramento della produzione in agosto: tiene l’export (603, 61)
La trasparenza del mercato prima preoccupazione (603, 61) In crescita a metà anno le esportazioni di macchinario (603, 62) L’intervista del mese: Rossella Carli (Amministratore unico Eico Novachem) – Flessibilità e innovazione: gli unici strumenti per combattere la crisi (604, 17) In settembre ancora in calo la produzione (604, 56) In flessione anche gli scambi con l’estero (604, 56) Oltre 33 milioni di tonn. i consumi di gomma nel 2017 (604, 56) Più produzione che consumo di butadiene (604, 57)
3 FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA
Pneumatici imbattibili nella stagione fredda (596, 50) Pneumatici sotto controllo – Inverno in sicurezza: Bilancio positivo per Assogomma e Federpneus (599, 77) Pneumatici sotto controllo – …..e ora è il tempo dell’iniziativa “Vacanze Sicure 2012” (599, 78) In arrivo anche per i pneumatici l’etichetta con le caratteristiche del prodotto (600, 50) Quello che occorre per la crescita del settore e del sistema paese (601, 23) Due auto su dieci con pneumatici e cinture non conformi (601, 68) Dal 1° novembre in vigore l’etichettatura dei pneumatici (603, 61)
4 FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI
Le moderne tecnologie nella compoundazione e nell’estrusione (595, 39) La Cina è sempre più vicina (595, 47) “Discarica zero”, la gestione dei rifiuti da materiali polimerici (595, 55) La gomma ‘rimbalza’ a Singapore (595, 56) La Pirelli si impegna a ridurre l’impatto sul clima della produzione e dell’impiego dei pneumatici (596, 44) A Ecomondo il riciclo secondo Rexroth (596, 44) LWB-Steinl – Ultimi sviluppi nello stampaggio a iniezione della gomma (596, 47) IISRP annuncia gli interventi al meeting di Venezia (596, 56) IISRP – A strong and successful organization in the synthetic rubber world (597, 21) IISRP – Un organismo solido e di successo nel mondo della gomma (597, 24) In maggio il corso di tecnologia del Cerisie (597, 56) Il settore automotive al centro di Utech Europe (597, 60)
Anteprima Plast/Rubber – Il catalogo è questo… (598, 27) Assogomma Un importante accordo sui sistemi innovativi al servizio delle imprese (598, 108) Numerosi gli eventi collaterali al Plast 2012 (598, 119) Una fiera sulla pulizia di superfici e parti staccate (598, 120) La Nordic Rubber Conference di maggio (598, 120) Il 53° Annual General Meeting dell’IISRP – Sostenibilità e innovazione i temi principali discussi al congresso di Venezia (599, 23) The 53rd Annual General Meeting – Sustainability and innovation the main topics of the annual meeting of IISRP (599, 33) DKT – The challenge of Italian excellence at the German Rubber Conference (599, 41) Plast & Rubber 2012 – Una scommessa vinta (599, 59) Un simposio Engel sulle future tendenze dello stampaggio a iniezione (599, 85) IRC 2013 a Parigi in marzo (599, 88) Innovation Compass al lavoro per K 2013 (599, 88) Plast/Rubber 2012 – Nessun dubbio: gomma e plastica stanno bene insieme – 1a parte: le macchine e attrezzature industriali e le apparecchiature da laboratorio (600, 19) MECSPE 2012 – In mostra anche l’industria della gomma (600, 42) Successo a Plastpol 2012 del canale freddo di OR. P. Stampi (600, 63) Cresce la domanda di spazi espositivi per K 2013 (600, 63) Rubber Technology and Economic Congress in Malaysia (600, 63) A Monaco in ottobre la Asphalt Rubber Conference (600, 63) Riparte da Milano la 112a edizione della Fiera di Canton (600, 64) Plast/Rubber 2012 – Nessun dubbio: gomma e plastica stanno bene insieme – 2a parte: le materie prime (601, 43) Simposio Engel 2012 – Il futuro a portata di mano (601, 55) Assemblea Airiel-Cerisie – Un’ampia rassegna dell’attività svolta nel 2011 (601, 63) Un congresso sulla gomma naturale “europea” (601, 71) Grande soddisfazione nel rapporto finale di Reifen 2012 (601, 71) DKT – Convincente il successo della manifestazione di Norimberga (602, 19) SPS Italia – Tutto il nuovo che c’è nell’automazione (602, 40) Tre domande a Donald J. Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia (602, 43) Il Meeting di ISO TC 45 a Riccione – Un evento internazionale (602, 51)
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INDICE DELL’ANNO 2012 Fakuma – Tutto sulle tecnologie di stampaggio (602, 53) Il 4° Convegno Nazionale UNIRIGOM – Asfalti gommati: i pneumatici fuori uso tornano in strada (603, 47) Made Expo diventa biennale e ristruttura (603, 64) Una tavola rotonda e un nuovo logo per SPS/IPC/Drives (603, 64) Da Micam a theMICAM (603, 64) K compie 60 anni (603, 64) La competitività in un periodo di crisi (604, 39) Uno sguardo sul futuro (604, 51) Grafene: materiale del futuro (604, 59)
5 LIBRI, RECENSIONI
Tutto sulla gomma nelle statistiche ETRMA (595, 53) PFU nell’Italia del riciclo (596, 52) Il 20% della chimica sarà bio (597, 49) ETRMA pubblica la nuova edizione della brochure sui PFU (598, 119) Pneumatici nel mondo a quota 3300 milioni entro il 2015 (599, 81) Oltre 33 milioni di tonn. i consumi di gomma nel 2017 (604, 56) Pneumatici: previsioni positive dopo il 2013 (604, 57) Più produzione che consumo di butadiene (604, 57)
6 MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE
Le moderne tecnologie nella compoundazione e nell’estrusione (595, 39) Stampaggio di due mescole diverse su articoli complessi gomma–metallo (595, 43) Un efficiente sistema di cambio stampi (595, 56) Estrusione e filtraggio con pompe a ingranaggi (596, 54) Più vasta la gamma di accessori per il reometro Thermo Fisher (596, 55) Il tester che esegue prove HDT e Vicat fino a 500°C (596, 55) Delia – Accessori per lo stampaggio – Come si farebbe senza di loro? (597, 41) REP Italiana – Quando la collaborazione vuol dire sinergia (597, 45) HF Mixing Group – Un nuovo centro tecnico per la mescolazione della gomma (597, 50) PumaTech – Una giovane azienda in brillante crescita (597, 52) L’evoluzione dello stampaggio secondo Maplan (599, 53) Injection moulding evolution according Maplan (599, 56) O.C.S. – Il futuro dello stampaggio è già qui (599, 69)
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Previsione del comportamento degli elastomeri con l’analisi FEM (600, 37) Apparecchi da laboratorio – Strumenti vincenti per l’innovazione (602, 27) Un nuovo sistema di vulcanizzazione riduce costi energetici e durata dei processi (602, 34) Mettler Toledo Anche le piccole aziende possono pensare in … grande (603, 39) Ultime notizie dal mondo degli stampi (603, 44) Intermarp – All’attacco del mercato con un importante rinnovamento dell’impianto mescole (603, 53) RPM Una sorpresa che si chiama EcoTronic (604, 29) Presma – Tradizione ed esperienza aprono la strada a nuove idee (604, 33)
7 MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI
Una giovane realtà ad alto contenuto innovativo (595, 36) Mesgo – Mescole fluorurate resistenti ai lubrificanti di ultima generazione (596, 35) Plastificanti eco-compatibili ad alte prestazioni (596, 45) Eigenmann & Veronelli Uno storico riferimento per le aziende della gomma (597, 30) Eigenmann & Veronelli – An historical reference point for rubber companies (597, 35) Una nuova serie di ammortizzatori a campana (597, 59) Sibur Russian Tyres diventa Cordiant (599, 85) Due nuovi plastificanti a bassa migrazione (601, 69) SSBR di seconda generazione per soddisfare l’etichettatura (601, 69) Auto, elastomeri non-tyre. Cosa c’è di nuovo (602, 36) Vamac Ultra HT migliora le prestazioni in temperatura degli AEM (602, 59) Rivestimento in silicone senza solventi per isolanti (602, 60) Guarnizioni: una eccellenza dell’industria italiana (Gaskets: a Top-rated Italian Industry) (603, 28) Il 4° Convegno Nazionale UNIRIGOM – Asfalti gommati: i pneumatici fuori uso tornano in strada (603, 47) Dall’era della progettazione a quella dei materiali (603, 59) Nuovi siliconi Wacker per prodotti per l’infanzia (603, 62) Inchiesta guarnizioni – La valvola di sicurezza è la qualità (604, 19) Vamac Ultra supera gli AEM standard e soddisfa i nuovi sistemi di tenuta (604, 43)
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Tutto quello che si può ricavare dal riciclo dei PFU (604, 54)
8 NEWS DA AZIENDE E ENTI
API investe in impianti e in ricerca (595, 54) Il più grande impianto di lattice nitrilico del mondo (595, 54) Hexpol acquista in Germania (595, 54) Lanxess investe nei plastificanti “phthalatefree” (595, 54) A Cooper Standard le guarnizioni Sigit (595, 55) Solvay si consolida nel settore dell’efficienza energetica (596, 45) Plastificanti eco-compatibili ad alte prestazioni (596, 45) Il futuro della mobilità è verde (596, 45) Rhein Chemie apre in India (596, 52) Ceat Ltd progetta un impianto in Bangladesh (596, 52) Toyo Tire & Rubber apre in Cina (e Thailandia) (596, 53) Una piantagione da 5,6 miliardi di dollari (596, 53) Licenza FasTech per EPDM in Cina (596, 53) Tutto nuovo il sito di ETRMA (596, 53) Joint venture Pirelli in Indonesia (596, 53) Trelleborg dismette operazioni in Francia (596, 53) Coperion acquisisce il controllo di Pell-Tec (596, 53) Maag Group diventa americana (596, 53) Davis-Standard cambia proprietà (596, 54) Bridgestone annuncia il suo 50° stabilimento (596, 54) Wacker conclude un accordo in Spagna (596, 54) Estrusione e filtraggio con pompe a ingranaggi (596, 54) Più vasta la gamma di accessori per il reometro Thermo Fisher (596, 55) Un tubo per il passaggio di acqua e elettricità in sicurezza (596, 55) Il tester che esegue prove HDT e Vicat fino a 500°C (596, 55) Bridgestone: un progetto sul guayule (597, 48) 1,2 miliardi di investimenti per la jointventure Polimeri Europa/Novamont (597, 48) Allo studio etanolo dalle alghe (597, 48) Espansi per le pale eoliche (597, 49) Casumina progetta un impianto di pneumatici nel sud Viet Nam (597, 56) Maxi commessa indiana per Color Service (597, 56) Piccoli piantatori crescono (597, 57) Al via in settembre i lavori per l’impianto di Nd-PBR di Singapore (597, 57) 2011 anno da record per Brenntag (597, 58)
INDICE DELL’ANNO 2012
Rhein Chemie fornitore dell’anno per i pneumatici (597, 58) L’integrazione di Rhodia in Solvay procede come previsto (597, 58) Kautex apre una sede in Russia (597, 58) Inaugurato il centro tecnico Wacker in Corea (597, 58) “Dal dire al fare”: premiata Parigi Industry (597, 59) Maip rappresenta So.F.teR in Lombardia (597, 59) So.F.teR conferma la fiducia nelle macchine Icma (597, 59) Polimeri Europa diventa Versalis (598, 117) Terza acquisizione di Lanxess in USA: è la volta di TCB (598, 117) Intanto Rhein Chemie supera i 300 milioni di fatturato (598, 118) Simpoe annuncia un accordo con Dassault (598, 118) Un mercato online per la gomma made-inMalaysia (598, 118) Si amplia la gamma dei trituratori Pallmann (598, 118) Arburg premia con Energy Efficiency Award la Continental (598, 119) Raddoppio della capacità a Shanghai e fatturato record di Engel Asia (599, 83) Boom del mercato auto cinese e Lanxess lo insegue (599, 83) Una papera di gomma di 25 metri (599, 84) Due impianti pilota di Lanxess per il butile (599, 84) Un riconoscimento della Pirelli per i migliori fornitori (599, 84) IMCD distributore esclusivo di Oxea per le alchil-amine (599, 84) Alla Cervellati il premio Paolo Mascagni (599, 84) Rhein Chemie rafforza la presenza in Brasile (599, 84) Songwon raddoppia la capacità di OPS per il settore auto (599, 84) Solvay punta a 3 miliardi di margine operativo (599, 85) Goodyear aumenta i ricavi ma non la quantità (599, 85) Fatturato +10% per Radici Group (599, 85) Siliconi per alimentari e autoveicoli presentati dalla Wacker (599, 86) Test di ozono conforme ai nuovi standard (599, 86) La termografia di Brammer per la manutenzione (599, 86) Thermo Fisher lancia un più piccolo estrusore bivite (599, 86) Catia Bellisario premiata con la Mela d’Oro del premio Bellisario (600, 48) Start-up dell’impianto NBR Lanxess in Cina (600, 57) Pirelli si rafforza nell’area Nafta con un impianto in Messico (600, 59)
50 anni di attività a Port Jérôme e 30 milioni di investimento (600, 59) Cavi sottomarini Prysmian in Finlandia (600, 60) Più stretta collaborazione tra TSF e Wacker (600, 60) Coperion acquisisce la maggioranza in Weicom (600, 60) In crescita le vendite di Oxea nel primo trimestre (600, 60) Prendono corpo gli accordi russo-cinesi per la gomma sintetica (600, 61) Si è concluso il secondo anno di lavoro di Saferubber (600, 61) Successo a Plastpol 2012 del canale freddo di OR. P. Stampi (600, 63) Federazione Gomma Plastica e Assocomaplast – Nasce un Comitato Interassociativo (601, 27) Al via il primo stabilimento Bridgestone in Vietnam (601, 66) Joint Venture per la gomma sintetica di Versalis in Malaysia (601, 66) Al 91% in Italia il trasporto merci su strada (601, 66) Più gomma naturale dalle Filippine (601, 66) Il fondo Axa rileva la maggioranza di Novotema (601, 68) Al gruppo Pagliara la distribuzione dei pigmenti Sogo (601, 68) Nasce Trelleborg Vibracoustic nell’AVS (601, 68) Engel apre una nuova sede nel BadenWürttemberg (601, 68) Parker acquisisce il gruppo inglese Olaer (601, 69) Lehvoss Italia rinnova e potenzia il team gomma e plastica (601, 69) Due nuovi plastificanti a bassa migrazione (601, 69) SSBR di seconda generazione per soddisfare l’etichettatura (601, 69) Visual merchandising per Parigi Industry (601, 69) Futuribili: l’auto elettrica alimentata dalla strada (601, 71) Accordo Versalis Novamont Genomatica per la produzione di bio-butadiene (602, 56) Solvay si espande in Cina e India (602, 57) Bridgestone aumenta capacità in Polonia (602, 57) Oldrati apre a Bursa in Turchia (602, 57) Etichettatura: la Cina collabora con Lanxess (602, 57) Hexpol si espande nel mercato dei sigillanti (602, 57) Un progetto Sabic/ExxonMobil negli elastomeri speciali (602, 57) È il momento dell’olio di soia (602, 57) Al via la produzione della joint venture cinese di Michelin (602, 58) In Cina il più grande impianto di EPDM del mondo (602, 58)
Versalis sbarca in forze sul mercato asiatico (602, 58) Un fondo di private equity investe 20 milioni in Megadyne (602, 58) Lanxess si rafforza nel settore della componentistica auto (602, 59) Vamac Ultra HT migliora le prestazioni in temperatura degli AEM (602, 59) Rivestimento in silicone senza solventi per isolanti (602, 60) Versalis produrrà elastomeri anche in Corea (603, 61) Finanziaria canadese acquista KraussMaffei (603, 62) Un altro Award alla Desma (603, 62) ISO/TC 270: nuovo comitato tecnico per le macchine (603, 63) Anche la gomma in un “archivio” degli ecosostenibili (604, 55) Nuova unità di SSBR della Styron a Schkopau (604, 56) I produttori di gomma naturale preoccupati per i prezzi (604, 56) Linglong Tyre costruirà impianto in Thailandia (604, 57) Bridgestone aumenta in Ungheria e conferma le previsioni (604, 57) Sorveglianza del mercato per l’industria dei macchinari (604, 57) Dätwyler vende il settore cavi (604, 58) Nuovo direttore generale al gruppo Gefran (604, 58) Un assistente al presidente della Vibram (604, 58) Maag si rafforza nel sud-est asiatico (604, 59) Luciano Anceschi a capo dei costruttori europei (604, 58) Nuovo direttore generale a Solvay Italia che celebra i 100 anni (604, 59) Sales Award 2012 per Advanced Technologies (604, 59) Grafene: materiale del futuro (604, 59) Dispositivi per controllo pressione pneumatici su vetture nuove (604, 60) Dalla Cina un intermeshing mixer (604, 60) Tubo antivibrante per pressioni fino a 30 bar (604, 60)
9 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE
Violazione del regolamento 1272/2008: pubblicate le sanzioni (595, 16) Il SISTRI cambia look (596, 16) La Pirelli si impegna a ridurre l’impatto sul clima della produzione e dell’impiego dei pneumatici (596, 44) A Ecomondo il riciclo secondo Rexroth (596, 44) Solvay si consolida nel settore dell’efficienza energetica (596, 45) Plastificanti eco-compatibili ad alte prestazioni (596, 45)
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INDICE DELL’ANNO 2012
Il futuro della mobilità è verde (596, 45) Bridgestone: un progetto sul guayule (597, 48) 1,2 miliardi di investimenti per la jointventure Polimeri Europa/Novamont (597, 48) Allo studio etanolo dalle alghe (597, 48) I pneumatici verdi sono quelli che crescono di più (597, 49) Recupero dei PFU: varato il codice etico di Federpneus (597, 49) Espansi per le pale eoliche (597, 49) Il 20% della chimica sarà bio (597, 49) Oltre 72 mila tonn. di PFU gestite nel 2011 (597, 57) REACH: le modifiche introdotte con i regolamenti di febbraio (598, 18) Lanxess punta decisamente sulla Green Mobility (598, 112) Mescole di gomma naturale e materiali rinnovabili (598, 113) Sempre nuove alleanze per Ecomondo (598, 113) Con SPS/IPC/Drives di Parma una fiera emission free (599, 75) In atto da sei mesi la collaborazione tra Lanxess e Evocatal (599, 75) Il valore del riciclo in un convegno Ecopneus (599, 75) Un progetto di ricerca Rhodia in Brasile (599, 75) Impegno del Governo per l’impiego dei materiali da PFU (599, 75) Smaltimento dei PFU Verso un riequilibrio tra recupero di energia e recupero di materia (600, 33) Gomma sintetica da biomasse: un passo avanti annunciato dalla ricerca giapponese (600, 47) Biocarburanti di seconda generazione: italiano il primo impianto brasiliano (600, 47) Il dibattito sulle fonti alternative della gomma naturale (600, 47) Tutela dell’ambiente e recupero dei PFU. I risultati di un convegno di Ecopneus (600, 49) Solvay costruisce in Cina un impianto di chimica bio (600, 49) Verifiche delle attrezzature di lavoro (601, 15) Da Lanxess un app per risparmiare carburante (601, 53) Primi test su pneumatici prodotti da gomma “alternativa” (601, 53) La gomma (riciclata) che piace ai cavalli (601, 53) ETRMA – Un anno di sfide per l’industria europea del pneumatico e della gomma (602, 45) Accordo Versalis Novamont Genomatica per la produzione di bio-butadiene (602, 56) È il momento dell’olio di soia (602, 57)
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CO2 a 95 g/km entro il 2020 (602, 58) La Direttiva Seveso III (603, 17) Dall’era della progettazione a quella dei materiali (603, 59) Una raffineria destinata a diventare bio (603, 59) SafeRubber sperimenta un nuovo accelerante (603, 59) Tutto quello che si può ricavare dal riciclo dei PFU (604, 54) A Crescentino un impianto di etanolo da biomasse (604, 54) Anche la gomma in un “archivio” degli ecosostenibili (604, 55) La chimica verde rivitalizza il paese (604, 55)
10 AUTORI
Bedon, A. (595, 43) Bruzzo, C. (600, 37) Cantalupo, G. (595, 39, 49); (596, 47, 50); (597, 21, 24, 41, 45, 50); (599, 23, 77, 78); (600, 19, 42); (601, 43, 55); (602, 36, 45); (603, 47); (604, 33, 39, 51) Di Pasquale, A. (595, 36); (597, 30, 35, 52); (598, 108); (599, 69); (600, 19); (601, 43, 63); (602, 19); (603, 39, 53); (604, 29) Falco, F. (596, 35) Garlanda, B. (595, 16); (596, 16); (601, 15); (603, 17) Lombardi, P. (602, 40) Sironi, L. (600, 37)
11 AZIENDE E ENTI
ABB (602, 40) Advanced Antivibration Components (597, 59) Advanced Technologies (602, 40); (604, 60) Agenzia delle Dogane (600, 49) Aigle Macchine (600, 21) Airiel (601, 63) Ajinomoto Co. (600, 47) Alfa Stampi (598, 41); (600, 29); (603, 45) Alpha Technologies (598, 43); (600, 30); (602, 27) Amsagomma (604, 25) ANFIA (599, 81); (601, 66) ANRPC (595, 53); (596, 52); (597, 56); (599, 81); (600, 57); (601, 66) Anseros Klaus Nonnenmacher (599, 86); (602, 25) Anton (601, 60) API (595, 54); (601, 48) Apollo Vredestein (601, 53, 71) Applicazioni Vam (600, 30) Ar-Tex (604, 24) Arburg (598, 95, 119); (600, 28); (602, 55) Arkema (601, 46)
dicembre 2012
Assocomaplast (595, 53); (600, 57, 61); (601, 27, 31); (603, 62, 63) Assogomma (596, 50); (598, 108); (600, 50) Assotech (603, 29) ATG (598, 61); (601, 50); (603, 34); (604, 19) Athena (603, 35) Atom (600, 21) A.T.R. (598, 43) Automatik Plastics Machinery (595, 39) Autopromotec (601, 66) Awetis (602, 26) Azienda Chimica Milanese (596, 31) Bagigi (599, 48) Balkrishna Industries Limited (BKT) (597, 56) Basf (597, 49) Battaggion (602, 26) Bavaria Industriekapital AG (596, 53) Belotti Strumenti (600, 32) BER-PA (603, 29) Beta Renewables (604, 54) Billion (600, 21) BioAmber (596, 45) Bluestar Silicones (602, 20) Bond-Laminates GmbH (602, 59) Bosch Rexroth (598, 102); (600, 28); (602, 43) Boy (598, 79) Brabender (600, 32); (602, 30) Brammer (599, 86) Brenntag (596, 28); (597, 58); (601, 45) Bridgestone (596, 54); (597, 48, 59); (600, 47); (601, 66); (602, 57); (604, 57) Bridgestone Americas (602, 57) C2 (595, 34); (598, 71); (600, 28) Cabur (602, 41) Caldic Italia (601, 45) Carbocrom (598, 101); (601, 50) Carter International (598, 73); (600, 28) CE (595, 54) ; (604, 60) CEAST (596, 55) Ceat Ltd (596, 52) CECE, CECIMO, CEMA, EUROMAP, FEM (604, 58) Centro Guarnizioni Tiger (600, 44); (603, 35); (604, 20) Centro Ricerche Fiat (602, 36) Cerisie (597, 56); (598, 108); (601, 63) Certech (600, 23); (601, 49) Cervellati (599, 84); (600, 43); (603, 34) Chem-Trend (598, 96); (601, 50); (602, 20) ChemOrbis (604, 51) CRIA (China Rubber Industry Association) (602, 57) Clariant Masterbatches Italia (601, 45) CM Manzoni (598, 63); (601, 50) Co.Me.T. (599, 43); (601, 36) Cofi (604, 21) Colmec (595, 27); 598, 29); (599, 41); (600, 22); (602, 25)
INDICE DELL’ANNO 2012
ColorService (595, 25); (597, 56); (598, 35); (599, 42); (600, 28); (602, 26) Comet (602, 22) Comerio Ercole (595, 24); (598, 35); (599, 47); (600, 28); (602, 26) Commissione Europea (602, 58) Compounds (602, 23) Continental (598, 116, 119); (604, 60) Cooper Standard (595, 55) Coperion (596, 53); (600, 60) Cria (604, 60) Dassault Systèmes SolidWorks Corp. (598, 118) Davis-Standard (596, 54) Dätwyler (604, 58) Delia (597, 41); (598, 47); (600, 28) Delta Line (602, 41) Desma Elastomertechnik (595, 29); 598, 29); (600, 24); (602, 26); (603, 62) DGTS (598, 37); (600, 32); (602, 27) Dkc Europe (602, 41) D.O.G. (602, 22) Dogi (603, 29); (604, 21) Doss Visual Solution (595, 35); (598, 45); (599, 46); (600, 28); (602, 26) Double Coin Group Warrior Tyres (602, 58) Dover Corporation (596, 53) Dr Boy (602, 53) Drivetec (602, 41) DuPont Performance Polymers (602, 20, 53, 59); (604, 43) Durferrit (600, 26) Ecomondo (598, 113) Ecopneus (596, 52); (597, 57); (599, 75); (600, 33, 49); (603, 50); (604, 54) Eico Novachem (596, 29); (598, 95); (601, 50) Eico Specialties (596, 30); (598, 99); (601, 46) Eigenmann & Veronelli (596, 25); (597, 30, 35); (598, 92); (601, 46, 50) Elastomers Union (595, 36); (598, 31); (599, 50); (601, 38, 50); (602, 23) Elastotech (603, 37); (604, 20) Elitegomma (600, 43) Elitron (600, 26) Engel (595, 56); (598, 105); (599, 83, 86); (600, 25, 26); (601, 55, 68); (602, 54) Engel Italia (595, 26) ENI (603, 59) ETRMA (595, 53); (596, 53); (598, 119); (602, 45); (603, 61) Eurochimind (596, 32); (598, 104); (601, 45) Euromap (604, 58) Eurorubber (598, 57); (601, 39, 50) Evocatal (599, 75) Falga (603, 36) Federazione Gomma Plastica (601, 23, 27, 68); (603, 61) Federchimica (596, 52) Federlegno Arredo (603, 64)
Federpneus (596, 50); (597, 49) FII (Fondo Italiano d’Investimento) (602, 59) FKV (602, 28) For Lab Italia (598, 85); (602, 31) Franciacorta Stampi (603, 46) Freedonia Group Inc. (599, 81) Freudenberg (601, 68) Gamma 80 (603, 30); (604, 24) Gamma Stampi (598, 83); (600, 28) GBI Research (604, 57) Gecam (603, 33); (604, 21) Gefran (600, 27); (604, 58) Genomatica (602, 56) Gerol (603, 34); (604, 23) Gibitre Instruments (598, 71); (599, 49); (600, 31); (602, 23, 33) Gomma elettronica (602, 41) Goodyear (599, 85) Göttfert (602, 23, 28) GraalBio Investimentos (600, 47) Greentire (603, 51) Gupa (595, 26) Heidenhain Italia (602, 41) Hexpol (595, 54); (602, 57) HF Mixing Group (597, 50) Hoffmann Mineral (602, 21) Honam Petrochemical Corporation (603, 61) HT MIR Group (598, 93); (600, 28) Icma San Giorgio (597, 59) IDTechEx (604, 59) IISRP (596, 56); (597, 21, 24); (599, 23, 33) IMCD (596, 27); (598, 98); (599, 84); (601, 50) IMG (598, 69); (600, 22) Interbusiness (599, 48) Intermarp (598, 65); (601, 40, 50); (603, 37, 53) International Business Times Italia (601, 71) I.R.E. (602, 42) Iris Gomma (603, 34); (604, 22) IRSG (595, 53, 56); (597, 56); (599, 81); (600, 53); (602, 56) Istat (595, 53); (596, 52); (597, 56); (598, 116); (599, 81); (600, 57); (601, 66); (602, 56); (603, 61); (604, 56) Italmec-G3 (595, 27); (598, 59); (600, 28) JSC Cordiant (599, 85) K-Tron (595, 41) Kautex Maschinenbau (597, 58) Kettlitz (602, 22) Konimpex (602, 21) Kraiburg (598, 55); (601, 36); (602, 23, 34) KraussMaffei (603, 62) Laborsil (596, 26) Lagorio & Dufour (596, 32) Lanxess (595, 54); 596, 28); (596, 45); (597, 49, 57); (598, 112, 117); (599, 75, 83, 84); (600, 57, 59); (601, 53); (602, 20, 57, 58,59); (603, 59)
Laumas elettronica (602, 42) Lehvoss Italia (596, 32); (598, 101); (601, 50, 69) LG lavorazione gomma (600, 43) L.G.R. Italia (601, 49) LIUC (595, 55); (604, 39) LORD Corpopration (598, 101) Lti (602, 42) Luvomaxx (602, 21) LWB-Steinl (596, 47); (598, 77); (600, 29); (602, 26) Maag Automatik (595, 40) Maag Group (596, 53); (600, 27); (602, 54); (604, 58) Maip (597, 59) Malaysian Rubber Board (598, 113) Mantova Gomma (603, 33) Maplan (598, 98); (599, 53); (602, 55) Marbo Italia (599, 48) Marbocote (602, 21) Marconi Gomma (602, 23) Maris (595, 40); (598, 92); (600, 27) Master Lab (600, 32) Maxon (602, 42) McKinsey Global Institute (597, 49) MEC Progetti (600, 27) Megadyne (602, 59) Mesgo (596, 35); (598, 39); (599, 42); (601, 35, 50); (602, 23) Messe Düsseldorf (603, 64) Messe Frankfurt (603, 64) Metravib (602, 32) Mettler Toledo (602, 29); (603, 39) Mewo (595, 33) Micam-Anci Servizi (603, 64) Michelin (602, 58) Mixer (601, 48) MonTech (602, 25) Mossi & Ghisolfi (600, 47) MSC Software Italy (600, 37) Negri Bossi (602, 54) Nela (602, 26) Netzsch (602, 29) Noselab ats (600, 31) Novamont (597, 48); (600, 48); (601, 47); (602, 56) Novotema Group (598, 51); (601, 50, 68); (603, 30) Novozymes (597, 48); (604, 54) Nynas AB (598, 51); (601, 50); (602, 21) O.C.S. (598, 33); (599, 69); (600, 29); (603, 46) O.C.S.A. (601, 60) Olaer (601, 69) Oldrati (602, 57) Omya (595, 41); (598, 91); (601, 50) Oncap (596, 54) Onex Corporation (603, 62) Orbeo (596, 45)
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INDICE DELL’ANNO 2012
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Schill+Seilacher Struktol (602, 22) Sea6 Energy (597, 48) SEC (602, 23) Ser Wax Industry (602, 22) Sermac Forni Industriali (602, 31) Sertech elettronica (602, 44) Sew Eurodrive (602, 44) Shaanxi Yanchang Yanan Energy and Chemical Co. (596, 53) Shandong Linglong Tyre Co. (604, 57) Sibur Russian Tyres (599, 85) Sibur (600, 61) SICO Italia (598, 88); (601, 50); (604, 24) Signus (603, 49) Siliconas Silam (596, 54) Siliconiton (603, 31) Simpoe (598, 118) Sinopec Corp. (600, 61) S.Int.A. (596, 27); Smithers Rapra (600, 47); (604, 56) So.F.teR (597, 59); (598, 103); (601, 50) SO.TEC (598, 88); (601, 50) Sochim Pigmenti (601, 68) Sogimi (603, 32); (604, 20) Sogo Italiana (601, 68) Solgomma (601, 37); (603, 33); (604, 19) Solmec (598, 51) Solvay Group (596, 45); (597, 58); (599, 85); (600, 49); (602, 57) Solvay Italia (604, 59) Solvay Specialty Polymers (599, 45); (602, 20) Songwon (599, 84) Southern Rubber Industry JSC (597, 56) Spaggiari Industria Gomma (600, 44) State of Art Technologies (602, 53) Stowe Woodward/Irga Italy (598, 49); (601, 50) Styron (601, 69); (604, 56) Synthomer (595, 54) Taurus Sages (601, 49) Techno Seals (603, 37) TechSci Research (604, 57) Tecnica Gasket (600, 44); (603, 32)
Tecnistamp (597, 46) Tecno Bi (602, 44) Tecno-Compounds (601, 50) Tecnopolimeri (598, 63); (601, 50) Tedeschi Gomma Sintetica (603, 35) Termogomma (600, 44) Tire Curing Bladder (598, 117) Thermo Fisher Scientific (596, 55); (599, 86) Thermo Scientific (600, 32) Top Tech Italia (598, 67); (600, 30); (603, 44) Torchiani (596, 30) Tovo Gomma (598, 67); (599, 46); (601, 37, 50); (602, 23) Toyo Tire & Rubber (596, 53) Trelleborg (596, 53) TrelleborgVibracoustic (601, 68) TSF (600, 60); (601, 38) TSRC (600, 57) Umbria Filler (601, 46) UNIRIGOM (603, 47) Università di Firenze (604, 55) Urai (602, 30) Uth (596, 54); (602, 26) UTPVision (595, 32); (598, 87); (599, 43); (600, 29); (602, 26) VDMA (595, 53); (600, 57) Versalis (598, 117); (601, 43, 66); (602, 20, 56, 58) ; (603, 61) Vibram (604, 58) Vinythai (600, 49) Vision Engineering (602, 44) Volkswagen (601, 60) Wacker Chemie (596, 54); (597, 58); (599, 86); (600, 60); (601, 47); (602, 60); (603, 63) Wago elettrica (602, 44) Weicom (600, 60) Wickert (602, 26) Widmann Solution (601, 46) Z-Lab (598, 47); (600, 32) Zanorte Palm-Rubber Plantation Inc. (597, 57) Zeon Europe (598, 100); (601, 45) Zumbach Electronic (600, 29) Zwick Roell (602, 32) UNA SVOLTA PER LA CHIMICA DEUTSCHE KAUTSCHUK TAGUNG
THE CHALLANGE OF ITALY L’intervistA deL mese: dAnieLe FerrAri
Una svolta per la chimica italiana: nasce versalis
more than large seals
+ EXPERIENCE AND QUALITY + ADVANCED PROCESS TECHNOLOGIES Intermarp opera da lungo tempo nel settore della gomma, è specializzata nella produzione di articoli tecnici e anelli di tenuta e offre una vasta gamma di prodotti stampati e mescole che rispondono ai più severi parametri internazionali e sono garantiti da certificazione di conformità ISO 9001:2008. Tutti i prodotti Intermarp sono Made in Italy, resistenti, affidabili e con alte prestazioni, in linea con le esigenze del mercato e dei clienti. L’accurata selezione dei materiali, i rinnovati impianti e le moderne tecnologie produttive permettono a Intermarp di garantire il costante standard qualitativo di tutti i propri prodotti.
Per diciassette anni è stata la protagonista dell’industria chimica italiana e in particolare degli elastomeri; oggi cambia nome e avvia una strategia di rilancio su scala mondiale. Parliamo di Polimeri Europa che dal 5 aprile di quest’anno ha assunto il nome di Versalis. Non si tratta solo di un fatto formale. Dietro il nuovo nome c’è un ambizioso progetto destinato a ridare alla chimica italiana un ruolo che si era appannato nel tempo e la possibilità di competere alla pari, per capacità tecnologiche e innovative, con i grandi gruppo multinazionali. In un momento in cui le cattive notizie sono all’ordine del giorno, è una trasformazione che riguarda positivamente non solo gli elastomeri ma l’intero panorama industriale italiano. Questo progetto ci è stato illustrato, con ricchezza di cifre e argomentazioni, da Daniele Ferrari, Amministratore Delegato di Versalis.
PRODOTTI STAMPATI Specializzata nella produzione di guarnizioni di tenuta per le condutture per il convogliamento dell’acqua potabile e non, Intermarp ha sviluppato articoli tecnici con svariate applicazioni sia nel settore industriale che in quello civile. MEMBRANE PER VASI DI ESPANSIONE GUARNIZIONI DI TENUTA A LABBRO GUARNIZIONI DI TENUTA A DOPPIA DUREZZA GUARNIZIONI DI TENUTA PIANE CON INSERTO METALLICO SOFFIETTI E PARTICOLARI IN GOMMA NERA O GRIGIA PER IL SETTORE ELETTRODOMESTICO La divisione stampaggio è dotata di 22 presse: presse a iniezione per lo stampaggio di articoli di grosse dimensioni (fino diametro interno di 1200 mm) e articoli o guarnizioni a doppia durezza presse a compressione per lo stampaggio di articoli di grosse dimensioni con un diametro interno di 2000 mm e un peso di 40 Kg.
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DIVISIONE MESCOLE
Intermarp produce una vasta gamma di mescole, generiche o su capitolati forniti dal cliente (EPDM, NBR, SBR, NR, CR, CIIR). Un posto di rilievo nella produzione è occupato dalle mescole certificate gas e acqua potabile secondo le norme inglesi, francesi e tedesche.
dicembre 2012
INTERMARP ITALIA S.p.A.
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Quali sono i motivi che hanno portato a decidere il cambiamento di nome e come si è arrivati alla scelta? Non si tratta soltanto di un cambiamento di nome. L’intera chimica europea ha visto negli ultimi anni una profonda trasformazione accompagnata da rilevanti criticità, che vanno dall’ingresso di nuovi concorrenti, alla delocalizzazione verso i paesi asiatici, alla volatilità dei prezzi dei feedstock e spesso alla loro rarefazione. Inoltre si è imposto prepotentemente il tema della chimica verde che è ormai una delle sfide del nostro futuro. In questo scenario di grande complessità è nata la decisione di Eni di impostare una strategia di rilancio del settore della chimica, fondato su un continuo impegno nella ricerca e nell’innovazione dei prodotti, che assume la portata di un rinnovamento che non è esagerato definire di rilevanza storica. Il rebranding di Polimeri Europa in Versalis è un segno tangibile di questa evoluzione.
Nella quale non è probabilmente casuale la scelta del nuovo nome. Certo. Versalis, che è nato da un lavoro di ricerca e creatività che ha impegnato molte energie, è un nome che vuole esprimere al meglio il nuovo approccio Eni, richiamando il concetto di universalità, e quindi di globalità, presenza capillare, stabilità e sicurezza.
Gli elastomeri dunque al centro delle strategie di Versalis? Indubbiamente. Il nuovo piano
pone un accento particolare allo sviluppo del business degli elastomeri, settore in cui Versalis è leader assoluto in Europa, per il quale sono previsti oltre 500 milioni di euro di investimenti. L’obiettivo è di raddoppiarne il peso nel fatturato della società, passando dall’attuale 15% al 30% nell’arco dei prossimi 5 anni, tramite il potenziamento delle attuali linee produttive e lo sviluppo delle capacità esistenti, con la costruzione di nuovi impianti nei siti di Ravenna, Ferrara e Grangemouth (Regno Unito). Anche la nuova linea butadiene di Dunkerque è funzionale alla fornitura di materia prima ai siti di produzione elastomeri, in particolare in Inghilterra. Più in dettaglio, una nuova linea di S-SBR sarà costruita a Grangemouth, una di EPDM a Ferrara, un’altra di S-SBR e di gomma termoplastica a Ravenna. I vari progetti partiranno entro quest’anno e l’avvio del primo impianto è previsto per la fine del 2013. Per la sola linea di EPDM di Ferrara è previsto un investimento di 135 milioni di euro. Insomma mettiamo fine a una fase di stasi di investimenti durata troppo a lungo e imbocchiamo decisamente la strada del rinnovamento. Il potenziamento della produzione di butadiene a Dunkerque vi renderà autosufficienti per questa materia prima? La nuova produzione dal sito di Dunkerque diminuirà in maniera
Quali sono le novità dal punto di vista della struttura organizzativa della nuova società? La nostra strategia si basa in primo luogo sulla focalizzazione su prodotti a maggior valore aggiunto, tramite un ampliamento e una differenziazione del portafoglio prodotti, dal quale ci proponiamo un target di crescita delle vendite del 50%. Lo strumento di questa strategia è la creazione di quattro business unit: intermedi, polietilene,stirene ed elastomeri.
consistente il nostro fabbisogno di Butadiene dal mercato. Il vero problema rimane pur sempre la generale disponibilità di mix C4 che è il fattore limitante per la produzione di butadiene. Voglio aggiungere a quanto dicevo prima che la ristrutturazione del sito di Priolo, in Sicilia (che si colloca nel quadro degli interventi per la riconversione degli impianti deficitari italiani) comporterà anche una linea produttiva di isoprene, importante comonomero indispensabile per la produzione nel settore degli elastomeri. Dal suo intervento alla conferenza stampa di Plast sembra di capire che Versalis perseguirà una linea destinata a favorire il passaggio da una politica di cessione di licenze e brevetti a una di joint venture con player internazionali. Ma ciò sarà sufficiente a reggere una concorrenza internazionale ormai solidamente istallata in alcuni punti nodali della produzione mondiale, si pensi ad esempio a Singapore? Lo sviluppo di accordi di collaborazione in joint venture è solo un primo passo per operare in condizione di competitività, in particolare sui mercati asiatici. Di recente siamo entrati in Cina, con Eni Chemicals Shanghai, per la distribuzione diretta di prodotti sul mercato cinese e con Versalis Pacific (con sede sempre a Shanghai) per operare
in tutto il mercato asiatico. Si apre adesso la fase degli investimenti diretti. E la cosa non potrà non riguardare proprio la Cina. Ci può dire qualcosa di più in proposito? Per il momento preferirei di no. Ma penso che presto avremo l’opportunità di dare qualche notizia interessante. All’inizio del nostro colloquio lei ha accennato alle prospettive di sviluppo della chimica verde. In che termini si sta sviluppando l’impegno di Versalis in questo campo? Nella chimica verde noi siamo ormai saldamente impegnati con Matrìca, la società paritetica costituita con Novamont, per la riconversione del sito sardo di Porto Torres. Il nostro progetto di chimica da fonti rinnovabili prevede la realizzazione, appunto a Porto Torres, di un complesso industriale tra i più grandi al mondo per la produzione di bio monomeri e bio polimeri, con un investimento di 500 milioni (aggiuntivi agli investimenti di cui si diceva prima). La realizzazione è pianificata in tre fasi, complessivamente saranno sette gli impianti produttivi nell’arco dei prossimi cinque anni, oltre ad un centro ricerche già inaugurato nel febbraio 2012 su una area di 700 mq, destinati a diventare 3.500 mano a mano che si svilupperà il progetto.
www.edifis.it
Daniele Ferrari, 50 anni, ha lavorato dal 1981 al 1987 nella progettazione di impianti per trattamento acque industriali e in Agip Petroli. Nel 1988 è entrato in ICI (Imperial Chemical Industries) occupando, nel tempo, posizioni in ambito Sales & Marketing a livello Europa, Middle East e Africa. Nel 1990 viene nominato dirigente e assume la responsabilità per il business dei fluorocarburi basato a Runcorn (Manchester – UK). Dal 1997 si trasferisce a Bruxelles per assumere la responsabilità della Business Unit Poliuretani Intermedi. Nel 1998 la società Huntsman Corporation acquisisce la maggior parte di ICI e nel 2000 le attività tensioattivi e detergenti del gruppo Albright & Wilson. A seguito di questa acquisizione a giu-
gno del 2001 ritorna in Italia come Amministratore Delegato di Huntsman Surface Science Italy. Nel 2003 è nominato Vice Presidente Europa, Middle East e Africa di Huntsman Performance Products, una delle cinque società operative del gruppo e successivamente nel 2009 Presidente con base a Houston e Bruxelles. È Amministratore Delegato di Versalis dal 7 febbraio 2011 ed è anche Presidente di Matrìca SpA (Joint Venture con Novamont), per la chimica da fonti rinnovabili. Daniele Ferrari è inoltre Vice-Presidente di Federchimica, Presidente di Plastics Europe Italia e Membro dello Steering Board di Plastics Europe (Brussels), membro del Gruppo ACOM di Cefic.
Daniele Ferrari
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
GIuGNO 2012 - NuMERO 5
UN SUCCESSO RUBBER 2012 colmecpagina
21-09-2004
9:32
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