L'Industria della Gomma 2012 02

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MESCOLE FLUOROELASTOMERI COMPOUND E ESTRUSIONE

GOMMA-METALLO

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

GENNAIO · FEBBRAIO 2012 - NUMERO 1

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SOMMARIO | ANNO 56 - 595 • GENNAIO - FEBBRAIO - N. 1 5

ELASTICA: SOMMARIO

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L’intervista del mese

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I fornitori di macchine e attrezzature per l’industria della gomma hanno chiuso il 2011 con risultati decisamente soddisfacenti, nonostante il rallentamento che si è verificato negli ultimi mesi dell’anno. Anche le previsioni per il 2012 non sono tutto sommato negative. I nostri costruttori, e quelli europei in generale, hanno consapevolezza che la qualità del loro prodotto costituisce un plus che è difficile battere sul mercato internazionale

OCCORRONO STRATEGIE CHE ABBIANO DI MIRA IL MERCATO GLOBALE

Riccardo Musci, direttore della sede italiana di Zeon Europe, ci dice che vendere all’estero o stringere contatti o accordi a livello internazionale non basta; occorre una visione strategica che guardi al mercato globale e a tutte le aree geografiche, in particolare a quelle in più rapido sviluppo

QUALCHE INCERTEZZA MA NIENTE ALLARMISMI

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UNA GIOVANE REALTÀ AD ALTO CONTENUTO INNOVATIVO

Elastomers Union, un’azienda bolognese di appena tre anni di vita, ha saputo dare una risposta tecnologicamente avanzata in un settore sempre più competitivo come è quello della produzione di mescole speciali a base di fluoroelastomeri

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LE MODERNE TECNOLOGIE NELLA COMPOUNDAZIONE E NELL’ESTRUSIONE

Mescolazione del materiale polimerico, dosaggio e trasporto di polveri e additivi solidi sfusi, pompe e sistemi di filtrazione; questo il filo conduttore di un seminario tecnico organizzato in dicembre da Maag Group, K-Tron, Maris e Omya

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STAMPAGGIO DI DUE MESCOLE DIVERSE SU ARTICOLI COMPLESSI GOMMA-METALLO

La nascita di Bi-canale freddo si deve all’esigenza di trovare una soluzione efficace per il problema di iniettare due mescole diverse in prodotti che assemblino gomma e metalli

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

gennaio • febbraio 2012

LA CINA È SEMPRE PIÙ VICINA

È imminente la 111a edizione della China Import and Export Fair di Canton, una megaesposizione che mette in mostra, in tre fasi ravvicinate, qualcosa come 150 mila prodotti cinesi e stranieri. Oggi offre anche alcuni strumenti per la protezione della proprietà intellettuale


Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma

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UN RITORNO AL PASSATO

Pesante bilancio negativo per il mercato dell’auto l’anno scorso: -10,9% rispetto al 2010. Era dal 1996 che non si registrava un livello così basso di immatricolazioni

Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella

53 TACCUINO • Aumentati del 5% in sei mesi i consumi

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA

di gomma Gomma e plastica meglio di altri settori In forte crescita l’export di macchinari Tutto nelle statistiche ETRMA Rallenterà la crescita della produzione di gomma naturale Previste al rialzo le vendite di macchine tedesche Api investe in impianti e ricerca Finanziamenti UE per l’innovazione Il più grande impianto di lattice nitrilico Hexpol compra in Germania Joint venture Spagna/Germania nel riciclo Plastificanti senza ftalati Guarnizioni Sigit a Cooper Standard Discarica Zero per le polimeriche Un efficace sistema cambio stampi Rubber Week a Singapore in maggio

Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità

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Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Pirovano srl - San Giuliano Milanese (MI)

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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.

SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica..........................................................................................................................................6 - 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8  Il ruolo di polimeri funzionali per lo sviluppo dei pneumatici

 Previsione della durata di articoli in gomma secondo Arrehnius

 Effetto dell’invecchiamento sulla permeabilità della gomma bromobutilica

 Caratterizzazione dei materiali nel campo della gomma naturale

 Vulcanizzati termoplastici SBR/Polietilene

 Misura della permeazione chimica attraverso i guanti di gomma

 Importanza di polimeri e cariche nelle mescole di battistrada  Processo per produrre 3,4 poliisoprene catalizzato con ferro  Sistemi vulcanizzanti per elastomeri speciali

 Simulazione della temperatura interna durante deformazioni cicliche  Previsione del contenuto di ossigeno durante lo stoccaggio del butadiene  Controllo di qualità acustico nella confezione delle mescole

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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

rassegna della stampa tecnica estera materie prime IL RUOLO DI POLIMERI FUNZIONALI PER LO SVILUPPO DEI PNEUMATICI Terrence E. Hogan, Amy Randall, William L. Hergenrother, Chenchy J. Lin (Bridgestone Americas); Rubber World; 242/6-38-Settembre 2010. Rif. E2971.

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ell’articolo vengono discussi metodi per evitare la tendenza all’aumento di viscosità durante lo stoccaggio delle mescole contenenti silice precipitata provocato dalla condensazione degli alcossisilani: tale condensazione porta a interreazione di copolimeri stirene/butadiene con derivati tetraetilortosilicatici (TEOS) e sucessivo passaggio alla formazione di legami silossanici. Nel testo sono descritti i passaggi di tali reazioni. Viene impostato uno studio su una ricettazione contenente silice precipitata, nella quale viene creata la possibilità di seguire le reazioni di condensazione degli alcossisilani, dalle quali dipende la formazione di legami silossanici che danno luogo ad aumento di viscosità, e la possibilità di evidenziare per confronto anche il contributo delle reazioni che coinvolgono l’intervento degli aggruppamenti con terminali TEOS. Viene reso possibile valu-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

tare l’entità di tale contributo mediante trattamento con tetrabutilammoniofluoruro (TBAF), che distrugge, anche se non quantitativamente, il contributo dei TEOS. Alternativamente è possibile stabilizzare i polimeri con terminali alcossisilanici mediante trattamento con un alcool stericamente impedito e in tal modo interrompere la catena che porta alla formazione di legami silossanici, ovvero all’aumento spontaneo della viscosità delle mescole. Solo verso la fine dell’articolo viene precisato che le nozioni fin qui esposte hanno uno stretto collegamento con i parametri tecnologici oggi conclamati, che reggono la cultura delle mescole impiegate nei pneumatici, in modo particolare in quelle a base di copolimeri stirene-butadiene contenenti silici precipitate. Viene infatti comunicato di avere impostato uno studio di valutazione su vulcanizzati, anche su pneumatici vettura (P215/55R17), a base di copolimeri stirene-butadiene non funzionalizzati e per confronto a base di copolimeri stirene-butadiene funzionalizzati con terminali TEOS. Con i copolmeri funzionalizzati viene ottenuta tanδ a 60°C 9,5% più bassa rispetto a quella riscontrata con i copolimeri non funzionalizzati, ciò che testimonia una minore resistenza al rotolamento con i copolimeri funzionalizzati. Corrispondentemente il valore della resistenza al rotolamento determinato su pneumatici contenenti i copolimeri funzionalizzati è risultato superiore del 7%. Tali risultati vengono correlati con una migliore interazione polimero-carica e con un minore sviluppo di effetto Payne, interpretato dalla minore differenza di modulo dinamico a torsione G’ a diverse ampiezze di sollecitazione. Il vantaggio dell’impiego dei copolimeri funzionalizzati appare poi sia dalla più bassa isteresi a 50°÷70°C, a parità di isteresi a 0°C, sia dalla migliore resistenza all’abrasione. La resistenza all’abrasione con i copolimeri funzionalizzati risulta migliore del 20%. Essa viene valutata anche su strada dopo un percorso di 30000 miglia per il 94% su autostrada e per il 6% su strada

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urbana, sia su terreno secco che su terreno bagnato. Le prove su strada sono state eseguite con carico uniforme usando pneumatici con “rotazione” ogni 5000 miglia. L’articolo proviene dalla Bridgestone America.

materie prime EFFETTO DELL’INVECCHIAMENTO SULLA PERMEBILITÀ DELLA GOMMA BROMOBUTILICA Brendan Rodgers, Sunny Jacob, Bharat B. Sharma, H. Maniunhat, Subendu Pal (ExxonMobil Chemical); Rubber World; 242/6-22-Settembre 2010. Rif. E2972.

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a gomma bromobutilica è un elastomero a base isobutilenica, che, come le altre gomme butiliche, viene polimerizzato con polimerizzazione catodica a -90°C÷-100°C in presenza di coiniziatori come AlCl3, BF3, Sn Cl3, e in presenza di agenti come HCl, RCOOH, acqua, o alogenuri alchilici. Le gomme butiliche alogenate vengono poi ottenute per azione di un agente clorurato o bromurato. Nella gomma bromobutilica prevale la forma a base di un idrossibutilene bromurato -CH2-C(CH2Br)=CH-CH2Nell’articolo è riportato l’andamento della polimerizzazione catodica dell’isobutilene sotto l’azione del trifluoruro di boro (BF3), il quale è un composto gassoso con caratteristiche di “acido di Lewis”, che funziona da catalizzatore. Un acido di Lewis è un forte agente elettrofilo in grado di accettare una coppia di elettroni. Nell’articolo sono descritti i passaggi della reazione che porta a poliisobutilene e sono anche descritti i passaggi che portano allo ione “bromonio” e alle diverse struttu-


ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

re di poliisobutilene bromurato (gomma bromobutilica). Viene riportato uno studio eseguito su mescole di BIIR 2222 e BIIR2225 (gomme bromobutiliche della Exxon), che viene esteso anche su mescole in taglio con gomma naturale fino a 40 phr. L’articolo è infatti orientato a uno degli impieghi più diffusi delle gomme butiliche alogenate in innerliner di pneumatici, ma risulta di fondamentale interesse in tutto lo scibile degli articoli di gomma. Il sistema vulcanizzante impiegato è a base di resina fenolica (SP1068 - 4phr), tuttavia, siccome è prevista anche la presenza della gomma naturale, viene introdotto parzialmente anche un sistema vulcanizzante a base di S, MBTS, ZnO (0,5/1,25/1 phr). Il parametro fondamentale considerato nello studio è la permeabilità all’aria. Il coefficiente di permeabilità all’aria di una mescola a base di tutta gomma bromobutilica è 0,72÷0,78 ml*mm/(m2 *d *mmHg). Tale coefficiente per effetto della NR nella mescola sale progressivamente, fino a giungere a 1,74 per la presenza di 40 phr di NR indicando che l’aggiunta della NR peggiora sensibilmente le caratteristiche di impermeabilità. Gli autori passano quindi in rassegna le ripercussioni sui coefficienti di permeabilità notate rispetto a quelle dovute alle mescole fatte nello studio. Una notevole riduzione del coefficiente di permeabilità all’aria si verifica con l’impiego di un nanocomposito, a base di BIMSM (copolimero isobutilene-co-parametilstirene bromurato) e di un caolino organico, anziché di gomma bromobutilica. Il vantaggio di minore coefficiente di permeabilità con l’uso del nanocomposito si estende anche nei riguardi dell’aumento di temperatura, che da sé causa un aumento della pressione intercarcassica e pertanto anche un aumento di permeabilità. Il vantaggio sulla riduzione di permeabilità da parte dell’impiego del nanocomposito di BIMSM si manifesta anche da prove di invecchiamento al calore a 100°C e a 125°C: inoltre si conferma anche con più elevati valori di coppia reometrica a 180°C. Gli autori fanno presente che dal punto di vista del riciclaggio postindustriale, una certa percentuale, non indicata, di NR nelle mescole di innerliner è favorevole.

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e gomme termoplastiche TPE (Thermo Plastic Elastomer) continuano a diffondersi, seppure non possano coprire assolutamente le caratteristiche tipiche della gomma vulcanizzata. Le gomme termoplastiche TPE infatti hanno elevato compression set, elevato modulo di perdita e cattiva resistenza alla temperatura elevata. Tuttavia in alcune delle composizioni di elastomeri termoplastici detti TPV (Thermo Plastic Vulcanisate) sono contenute determinate quantità di componenti che possono essere vulcanizzati. Nell’articolo qui recensito vengono considerati TPV basati su miscele di polietilene e di SBR. Per realizzare un elastomero termoplastico occorre che i componenti polimerici presentino una particolare diffusione regolata dai rispettivi parametri di solubilità. Se questi ultimi differiscono troppo risulta difficile la penetrazione dei rispettivi polimeri in un’altra fase. Occorre invece raggiungere uno stato in cui sia possibile che uno dei due termini della coppia si ponga in una interfase miscibile in entrambi i componenti. Valori differenti di Tg (temperatura di transizione

vetrosa) significano incompatibilità, ma è possibile realizzare uno stato di parziale fusione di una interfase con Tg intermedia e con tendenza a diffondere nell’altra fase. In alcuni casi si nota effettivamente la presenza di una terza fase, che costituisce una fase di transizione. In questo caso la terza fase vulcanizzata influenza le dimensioni e le caratteristiche delle particelle di TPV. Sono quindi riportati i parametri di solubilità di diversi tipi di polietilene a diversa densità, nonché i parametri di solubilità di diversi tipi di SBR con differenti quantità di stirene legato. I parametri di solubilità riportati, che esprimono la radice quadrata dell’energia di coesione, vanno da 16,4 a 16,8 per diversi tipi di polietilene, (a 16,5 per il polipropilene), e da 17,0 a 17,5 per i diversi tipi SBR. La minima differenza di parametro di solubiltà appare tra PE-HD (polietilene ad alta densità con parametro di solubilità 16,8 [(MJ) m-3)0,5] e SBR contenente 12,5 % di stirene con parametro di solubilità 17 [(MJ) m-3)0,5]. Gli autori considerano favorevole anche il caso della miscela tra PE-HD con la SBR a 23% di stirene, che ha parametro di solubilità 17,3 [(MJ) m-3)0,5]. Perché dovrebbe presentare più elevate caratteristiche meccaniche. Si possono considerare due aspetti: il polietilene come solvente della SBR, oppure la SBR come solvente del polietilene. Denominando μ il simbolo del criterio di compatibilità, δ il parametro di solubilità, Φ l’effetto del volume molare del polimero sulla compatibilità, V il volume molare del polimero, vengono postulate dipendenze di μ da δPE , da δSBR , da Φ secondo espressioni indicate nel testo. Gli autori descrivono due procedure per il calcolo dei parametri di solubilità, ove però per poter applicare le formule indicate occorre conoscere il contributo energetico delle strutture atomiche interessate. L’articolo è interessante, anche se, data la materia trattata, per notizie riguardanti elastomeri termoplastici viene rinviato ad altre pubblicazioni, presumibilmente tra quelle riportate in bibliografia: A.Y. Coran - Thermoplastic elastomers dynamically vulcanised T. Ouhadi - Thermoplastic elastomers (on line)

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(L’articolo è in lingua inglese)

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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

materie prime IMPORTANZA DI POLIMERI E CARICHE NELLE MESCOLE DI BATTISTRADA Shingo Futamura, KuoChih Hua (Goodyear Tire and Rubber); Rubber World; 242/6-17-Settembre 2010. Rif. E2974.

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li autori puntualizzano diversi aspetti dell’avvento su vasta scala di pneumatici a bassa resistenza al rotolamento con elevata trazione su terreno bagnato. Sotto tale aspetto viene constatata l’importanza assunta dall’impiego di silice nelle mescole di battistrada e viene osservato che ciò, pur causando variazioni favorevoli nei riguardi del consumo dei carburanti, viene anche criticato nei riguardi degli aspetti ambientali. Appare senz’altro chiaro che il rapporto tra “trazione sul bagnato” e “resistenza al rotolamento” diviene più favorevole se accanto al nero di carbonio si impiega silice precipitata. La significatività della resistenza al rotolamento viene rappresentata tramite il valore a 30°C della tangente dell’angolo di perdita (tanδ) delle mescole di battistrada. Altro parametro pertinente è la temperatura di transizione vetrosa (Tg) del taglio polimerico impiegato per il battistrada, perché da essa dipende l’andamento delle caratteristiche di elasticità in funzione della temperatura. I rapporti tra trazione sul bagnato e resistenza al rotolamento sono differenti sia in funzione del polimero impiegato, sia in funzione del tipo di carica. Il taglio polimerico è fondamentale, ma l’impiego di silice precipitata piuttosto che di nero di carbonio o di miscela nero di carbonio/silice è favorevole. Nell’articolo vengono evidenziate due situazioni importanti pilotate dalla dipendenza della trazione sul bagnato in funzione della resistenza al rotolamento. Se occorre migliorare la trazione sul bagnato con il minimo sacrificio di resi-

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stenza al rotolamento, è più favorevole aumentare la Tg del taglio polimerico piuttosto che aumentare il livello del contenuto di carica. Se invece occorre migliorare la resistenza al rotolamento, cioè diminuirla, con il minimo di sacrificio di trazione sul bagnato conviene ridurre la quantità di carica piuttosto che cercare di realizzare una miscela elastomerica con più bassa Tg. Viene puntualizzata anche la dipendenza della trazione sul bagnato dalla resistenza all’abrasione, in funzione della Tg del taglio polimerico, e del tipo e della quantità di carica. La silice ha funzione di trazione sul bagnato più spiccata rispetto al nero di carbonio. Se occorre migliorare la trazione sul bagnato con il minimo sacrificio di resistenza all’abrasione è meglio aumentare la quantità di carica, piuttosto che aumentare la Tg del taglio polimerico. A parte viene considerata la trazione sul bagnato e la trazione su neve. La Tg del taglio polimerico è il parametro più significativo, però secondo lo studio presentato non appare la migliore funzionalità della silice precipitata rispetto al nero di carbonio. L’impiego della silice precipitata viene accoppiato con l’impiego di un agente con proprietà idrofobizzanti e rinforzanti. Viene nominato il noto Si69 (bis-(3trietossisililpropil)tetrasolfuro). Vengono nominati anche agenti più specialistici. NXT-Z della Momentive e lo Si 363 della Degussa, che hanno il vantaggio di minimizzare lo sviluppo di alcool durante la loro azione, in quanto l’alcool sviluppato ha grandezza molecolare più elevata. Esistono silici precipitate pretrattate, come Ciptane della PPG e Coupsil della Degussa. Sono noti anche prodotti di associazione silice precipitata/nero di carbonio (CRX 2000, CRX 4000 della Cabot), ed esistono nuovi agenti idrofobizzanti (NXT della Momentive e Si 266 della Degussa) che sono caratterizzati da minimizzazioni di premature reazioni di accoppiamento. Il gruppo tetrasulfanico nel silano NXT e il gruppo disulfanico nel silano Si 266 sono sostituiti da mercaptogruppi bloccati. Concomitantemente sorgono anche ausiliari di lavorazione mirati all’impiego con le silici precipitate. L’articolo è fitto di notizie importanti ri-

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guardanti l’impiego delle silici precipitate con particolari riferimenti a parametri qualitativi dell’industria dei pneumatici: quanto riportato è comunque molto pertinente anche nel settore degli articoli tecnici, soprattutto nei riguardi dei nuovi agenti citati.

materie prime PROCESSO PER PRODURRE 3,4 POLIISOPRENE CATALIZZATO CON FERRO A. F. Halasa, C. C. Chang, W. L. Hsu (Goodyear Tire & Rubber); Rubber World; 242/6-32-Settembre 2010. Rif. E 2975.

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l 3,4 poliisoprene è stato sintetizzato da Natta nel 1964 con catalizzatori a base di metalli di transizione ottenendo un polimero amorfo non cristallizzabile. In seguito è stato sintetizzato anche da altri ricercatori con metodi di polimerizzazione ionica servendosi di un sistema catalitico al litio e di diversi modificanti polari: diperidinoetano (DIPE), tetrametilendiammina (TMEDA) e 2,2-(di-tetraidro furanopropano). Per ottenere però un 3,4-poliisoprene con adatta Tg a -15°C e con elevato contenuto di forma 3,4 è stato usato un sistema catalitico a base di acetilacetonato di Fe insieme a fenantrolina, triisobutilalluminio e ad acqua. Il polimero così preparato ha mostrato migliori caratteristiche di “trazione” e di resistenza alle screpolature. Nel testo dell’articolo sono riportati molti dettagli sulla procedura di polimerizzazione. Viene realizzato che aumentando il livello di impiego del catalizzatore si ottiene una più bassa Tg del polimero, mentre aumentando li rapporto Al/Fe si ottiene una più elevata Tg. Dalla procedura impiegata appare che può essere conveniente diminuire la viscosità della soluzione in polimerizzazione (DSV = Dilute Solution Viscosity), perché in tal modo si può ottenere meglio la possibilità di operare la polimerizzazione in continuo. I fattori più significativi che pilotano il parametro DSV sono soprattutto il livello del catalizzatore, però anche il rapporto Al/ Fe, nel senso che aumentando il valore dei due rapporti qui nominati si ot-


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tiene come desiderato una diminuzione di DSV (ad esempio dal valore 2 al valore 1,3). Nessuno dei parametri determinati appare significativo per poter pilotare la temperatura di transizione vetrosa (Tg). Però in sostanza aumentando il livello del catalizzatore la Tg diminuisce di 2,2 °C, mentre aumentando il rapporto Al/ Fe la Tg aumenta di 1,4 °C. Gli autori si adoprano per ridurre il parametro DSV allo scopo di rendere possibile la produzione in continuo; inoltre si adoprano per esaminare la possibilità di aumentare la produttività. Le loro ricerche in merito vengono impostate operando una soluzione al 15% di isoprene in esano, impiegando un livello di catalizzatore di 0,35 millimoli/100 g isoprene e un rapporto acqua/ Al di 0,075. Viene evidenziato un evento singolare. Il parametro DSV aumenta all’aumentare del peso molecolare del polimero, così come da aspettativa. La stessa relazione non si verifica invece nei rapporti con la viscosità Mooney del polimero, perché all’aumentare del parametro DSV la viscosità Mooney diminuisce. Gli autori concludono che dalle prove eseguite appare possibile operare la polimerizzazione in soluzione in continuo del 3,4 poliisoprene ottenendo una viscosità della soluzione, ovvero un parametro DSV, favorevole dal punto di vista pratico per la conduzione del processo. La temperatura di transizione vetrosa Tg del polimero ottenuto

materie prime SISTEMI VULCANIZZANTI PER ELASTOMERI SPECIALI H. Magg - hans.magg@lanxess. com; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/7-415-2011. Rif. E2976.

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sistemi vulcanizzanti per I vari elastomeri rispondono a criteri generali di opportunità: stabilità termoossidativa, densità di reticolazione mirata, buona lavorabilità, stabilità di fronte a condizioni marginali (e non per questo meno importanti) come attacco, corrosione ecc., ineccepibilità di fronte a usanze ambientali e tossicologiche, livello di costi accettabile. Inoltre devono rispondere all’impiego in determinate classi elastomeriche.

In un lungo articolo vengono descritte con immagini le caratteristiche chimiche e le caratteristiche di funzionamento di molte classi speciali di vulcanizzanti e di relativi coagenti, passando in rassegna le trasformazioni chimiche molecolari che costituiscono gli elementi su cui si basa la loro efficacia. Il lavoro presentato si orienta principalmente su elastomeri non tradizionali a partire da EPM e EPDM. Vengono ricordati i concetti fondamentali del loro funzionamento evidenziando le interreazioni tra perossidi, terzi monomeri e coagenti. L’importanza di questi ultimi si evidenzia soprattutto nei rapporti con il funzionamento dei perossidi. Nel campo dei terzi monomeri importanza fondamentale hanno assunto i derivati del norbornene. Nel campo dei coagenti vengono evidenziate le utilità del triallilcianurato che dà luogo alla continuazione della catena di vulcanizzazione attraverso l’ossigeno, triallilisocianurato che dà luogo alla continuazione della catena attraverso l’azoto, trimetilolpropanotrimetacrilato che dà luogo alla continuazione della catena lungo una catena metacrilica, metafenilendimaleimmide (HVA2) che si distingue nelle sue prestazioni, perché dà luogo alla continuazione della catena attraverso un gruppo maleico. Non viene mancato poi di ricordare che i tipi di perossidi impiegati nella reticolazione degli elastomeri hanno costituzioni e funzionamenti i più vari. Composizioni tipiche dei perossidi sono il

dicumilperossido (DICUP), il 2, dimetil, 2,5-di(terziariobutilperoxi)esano (DHBP), di(terziariobutilperoxiisopropil)benzene (DIPP). L’autore nota poi i vantaggi trovati nell’azione di alogeni, sia ricorrendo all’azione di resine fenoliche con metiloli reattivi in presenza di catalizzatori alogenati, sia poi creando famiglie di polimeri con prestazioni speciali. La più nota di tali famiglie è quella dei polimeri del 2-clorobutadiene (cloroprene). Questa ha avuto una enorme importanza nel campo degli elastomeri resistenti al calore e resistenti alla fiamma e si è distinta anche per la particolarità di poter essere vulcanizzata con formazione di ponti metallici (zinco, piombo) resistenti al calore. Il policloroprene viene ottenuto per polimerizzazione del 2-clorobutadiene per il 97% in posizione 1,4 in parte in forma trans (85%) in parte in forma cis (15%). Notevole importanza ha il 3% di prodotto polimerizzato in forma 1,2 perché i conseguenti gruppi vinilici pendenti funzionano come “Cure Site Monomer” e permettono la reticolazione con ZnO e con ETU (Etilentiourea). Nell’articolo è descritta la sequenza di trasformazioni chimiche in tal senso. Oggi la ETU per ragioni ambientali viene sostituita da Metil-Tiazolidin2-Tione (MTT) (es. Rhenogran MTT-80). Nel concettoso articolo sono descritte e rappresentate in forma grafica le reticolazioni in gomma bromobutilica ad opera di ZnO oppure di perossidi o di derivati bis-maleimmidici, come pure sono descritte reticolazione di gome acriliche ACM a base di derivati triazinici (es. sale di magnesio della 2-butilammino-4butiltio-6-mercapto-1,3,5-triazina (detto DB-BM). Nelle descrizioni delle reticolazioni chimiche vengono indicate anche combinazioni adatte per gomme acriliche ACM e per gomme etilenacriliche AEM, prendendo anche in considerazione sostituti della DOTG, recentemente segnalata per effetto cancerogeno, I sostituti nominati sono Rhenogran XLA-60 della Rhein Chemie e Vulcafac ACT della Safic-Alcan. Per il Vulcafac ACT viene ipotizzata una composizione a base di DBU (Diaza(1,3 biciclo[5,4]-undecano). L’autore considera anche reticolazioni nel campo dei fluoroelastomeri, senza tuttavia proporre nuovi prodotti.

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prodotti e processi PREVISIONE DELLA DURATA DEGLI ARTICOLI DI GOMMA SECONDO ARRHENIUS Shamheza Suhatta, dr. Allas Othman; Rubber Technology Developments; 10 (1) 23-2010. Rif. E2977.

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articolo qui recensito espone un sistema di interpretazione secondo Arrhenius dell’andamento previsto dei valori dei parametri meccanici di mescole di gomma, nella fattispecie di mescole in gomma naturale, impiegate per la produzione di guanti. Gli autori si riferiscono ai meccanismi matematici di interpretazione della durata di vulcanizzati di gomma durante l’invecchiamento ad una determinata temperatura, anche a temperatura ambiente, basandosi su estrapolazioni suggerite nei lavori del chimico-fisico svedese Svante Arrhenius dei primi anni del’900. Arrhenius ha infatti avuto il merito di avere interpretato le interazioni tra velocità di reazione e temperatura in un sistema chimico, secondo l’espressione KR=AR* e-(ΔΕ/kT) dove KR=costante di velocità di reazione, AR=costante del materiale, ΔΕ= energia di attivazione della reazione di degradazione (termica o altro), k=costante di Boltzman (=1,380658 JK-1), T=temperatura assoluta, e=base dei logaritmi naturali. L’interpretazione sulla base della formula matematica sopra riportata permette infatti di servirsi di dati sperimentali relativi a mescole sottoposte a invecchiamenti di durata opportuna, per eseguire estrapolazioni anche a lungo termine e dedurre la stabilità della durata di articoli di gomma nei riguardi dello stoccaggio o nei riguardi dell’impiego in funzione dell’andamento di parametri significativi. Gli autori specificano che cosa si intende per “stabilità” secondo la USP (United States Pharmacopeia), cioè la durata alla quale un articolo conserva le proprietà e le caratteristiche che aveva al momento della produzione. Lo studio si svolge registrando carico di rottura e allungamento a rottura su provini Dumbbell ASTM D 412C ricavati da guanti prodotti nell’ambito dello Standard Malaysian Gloves (SMG) invecchiati a temperature da 50°C a 80°C. Inoltre re-

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gistrando ogni 6 mesi fino a 5 anni analoghi provini immagazzinati a temperatura ambiente. La stima della durata viene interpretata secondo ISO 11346:20048. Il significato della formula di Arrhenius è che ΔE/kT, a meno di una costante, è il logaritmo naturale della costante della velocità di reazione e che nel piano (velocità di reazione dell’invecchiamento, 1/T) la velocità di reazione dell’invecchiamento è espressa da una retta con parametro angolare ΔE/k. Gli autori estendono tale concetto assumendo come espressione della velocità della reazione di invecchiamento un parametro ad essa proporzionale, cioè il logaritmo naturale delle ore di invecchiamento, e rappresentandolo in modo verosimile in funzione di 1/Tx104. (T=temperatura in gradi Kelvin). Le prove sperimentali si protraggono fino a una ritenzione del 70% delle caratteristiche iniziali, considerato come limite della impiegabilità. Viene pubblicato un grafico che esprime la dipendenza lineare della “durata” dalla funzione 1/T e che lascia supporre un limite di impiegablità fino a 3,4 anni. Le prove sperimentali sui campioni immagazzinati a temperatura ambiente per 5 anni mostrano la rispondenza a quanto richiesto dalla norma ASTM D 3578 (carico di rottura 18 MPa su provino tal quale e 14 MPa su provino invecchiato artificialmente per 7 giorni a 70°C dopo 5 anni di immagazzinaggio a temperatura ambiente in condizioni standard di temperatura e pressione. La preferenza viene data ai guanti trattati con “polvere”, per quanto anche i guanti trattati con procedimento di clorurazione, con resistenza stimata di 3 anni secondo Arrhehnius, danno anch’essi rispondenza. Lo studio termina con una imponente documentazione basata su istogrammi (grafici a colonne).

prodotti e processi CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI NEL campo DELLA GOMMA NATURALE Sue Stephens (rubbercon@ tarr.co.uk); Rubber Technology Developments; 10 (1) 7-2010. Rif. E2978.

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l Tun Abdul Razak Research Centre (TARRC) ha sede a Brickendonbury (Hertford

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SG 13 8NL UK) ed è un importante organo di ricerca inquadrato nel campo della gomma naturale nel Malaysian Rubber Board. Nel Research Centre vengono eseguiti studi per identificazione di polimeri, studi su riferimenti ingegneristici riguardanti prodotti di concorrenti, studi su strutture di vulcanizzati, studi su interazioni polimero/carica, analisi di cause di difetti strutturali, caratterizzazioni di prodotti, studi di processi di produzione, studi di rispondenza a regolamentazioni di carattere ambientale, Lo scibile delle attività del centro comprende ricerche scientifiche su elastomeri crudi e su articoli elastomerici, come pneumatici, organi di tenuta, guanti, ecc, e inoltre studi su additivi per mescole e su medicinali, eseguendo anche studi di sviluppo di metodologie di estrazione di principi attivi. Il TARRC è collegato con organi di regolamentazione sia in Europa che in USA. Per tutte le sunnominate ragioni, il TARRC possiede un elevato know how nel campo della chimica analitica strumentale. Sue Stephens descrive attività analitiche avanzate impiegate per la partecipazione a studi anche di importanza mondiale. Essa descrive la partecipazione attiva ai lavori in merito alla direttiva EU 2005/69/ EC per la regolamentazione riguardante le correzioni all’impiego degli idrocarburi policiclici aromatici denominati PAH (poliaromatic hydroarbons) o PNA (polinuclear aromatics). Per tale riferimento il TARRC è ora accreditato a ISO17025 per condurre determinazioni secondo BS ISO 21461:2009 per la determinazione della aromaticità in un residuo estratto dalla gomma. La struttura molecolare di determinati PAH con 3 o più anelli aromatici condensati, in cui sono presenti Idrogeni basati su “bay protons” (protoni pendenti affacciati), sono fautori di cancerogenicità. Il TARRC, con il suo know how riguardante l’uso d strutture di analisi NMR (Nuclear Magnetic Resonance), è ora uno dei pochi laboratori al mondo accreditato per eseguire analisi in merito con valore di accredito ISO 17025. Altri aspetti dell’impiego dell’analisi NMR presso il TARRC riguardano la possibilità di discriminare strutture caratterizzate da 1H, 13C, 19F, 32Si. In particolare la possibilità di discriminare con 19F permette di caratterizzare dettagliatamente i fluoroelastomeri nel loro impiego.


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Il know how del TARRC illustrato dalla Sue Stephens copre anche altri importanti aspetti della chimica analitica strumentale. Viene nominata una TGIR derivata da un accoppiamento della analisi termogravimetrica con una interfaccia IR (infrarossa), che permette di determinare la composizione chimica dei prodotti di decomposizione di una sostanza. La struttura risulta molto utile per determinare con precisione la cinetica dei prodotti antifiamma. Un gascromatografo (GC) accoppiato con un pdHID (pulsed discharge Helium Ionisation Detection) attrezzato con possibilità criogeniche permette valutazioni, oltre che nel campo medico, anche nel campo di antifiamma bromurati. L’autrice conclude puntualizzando che con le nuove attrezzature il TARRC dispone ora di laboratori equipaggiati in modo adatto per espletare le proprie attività nella seconda decade del 21° secolo.

prodotti e processi MISURA DELLA PERMEAZIONE CHIMICA ATTRAVERSO I GUANTI DI GOMMA Kartini Alias; Rubber Technology Developments; 10 (1) 20-2010. Rif. E2979.

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l processo si permeazione chimica avviene in diversi stadi: solubilizzazione dell’agente chimico sulla superficie esterna del guanto, diffusione dell’agente chimico nel materiale del guanto, desorbimento dell’agente chimico. Viene fatto notare che la permeazione chimica è concettualmente diversa da penetrazione chimica, perché quest’ultima significa passaggio attraverso porosità del materiale, che si sviluppa senza che si svolgano passaggi chimici. Metodi per caratterizzare una permeazione chimica sono la ASTM F 739 e EN 373-3. In tali metodi viene misurato il tempo che intercorre tra l’inizio dell’operazione della misura e il tempo al quale si realizza una determinata velocità di permeazione: nel metodo ASTM F 739 una velocità di 0,25 μg/cm2/minuto e nel metodo EN 373-3 una velocità di 1 μg/ cm2/minuto. La velocità di permeazione è quindi la massa di agente chimico che durante il tempo della prova permea attraverso il guanto per unità di superficie

e per unità di tempo. La quantità trasferita chimicamente è la quantità di agente chimico che passa per unità di superficie fino al termine della determinazione. Nell’articolo viene riportata la traccia dell’andamento della massa permeata in funzione del tempo. Appaiono diversi meccanismi. Si verifica un andamento nel quale la quantità permeata tende ad un valore asintotico. Oppure si verifica un andamento, nel quale la quantità permeata denota accelerazioni improvvise e irregolari. Oppure si verifica un andamento con un picco che denota un rigonfiamento del materiale. Oppure ancora si verifica un andamento a gradini, che pure denota un rigonfiamento del materiale. La raccolta dei risultati può essere impostata secondo due concetti: una raccolta basata su un flusso continuo di valori di quantità permeata e su una valutazione di essi in continuo, oppure può essere organizzata in modo da permettere la suddivisione dei controlli in periodi e calcolando le medie entro di essi. È comunque fondamentale che sia il metodo di calcolo, sia la strumentazione di misura siano adeguati, tenendo presente che nel caso qui considerato di valutazione di una quantità permeata attraverso una membrana come quella che costituisce i guanti di gomma è ragionevole pretendere una precisione di almeno 1 μg/ml su base giornaliera. Per una carta di controllo di valori di permeabilità è ragionevole pretendere di poter rappresentare le oscillazioni di medie mensili espresse in μg/cm2/minuto. Nel lavoro qui recensito viene postulato che come materiale di riferimento per prove di permeabilità attraverso la gomma venga considerato il Neoprene, perché su tale materiale esiste una cultura in merito di più di 75 anni in un largo spettro industriale in diverse condizioni ambientali. Il sistema di valutazione proposto nel presente articolo è pertinente, perché si presta ad essere applicato anche per studiare permeazioni di componenti liquidi, che possono giocare un ruolo importante nella messa a punto di articoli di protezione come lo sono i guanti di gomma. Presso l’unità di caratterizzazione del Malaysian Rubber Board (MCU del Malaysian Rubber Board) è disponibile il metodo di

misura secondo ASTM F739 della permeazione chimica attraverso guanti di gomma.

prodotti e processi SIMULAZIONE DELLA TEMPERATURA INTERNA DURANTE DEFORMAZIONI CICLICHE J. Fritsche, M.Klüppel (Manfred. Klueppel@DIKautschuk.de); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/6-44-2011. Rif. E2980.

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li autori cercano di esprimere qualitativamente e quantitativamente l’effetto di riscaldamento di un vulcanizzato che ha luogo in seguito a una deformazione ciclica imposta. Il riscaldamento dipende dalla diminuzione della dissipazione di energia conseguente al comportamento isteretico dei vulcanizzati di gomma. All’aumentare del numero dei cicli applicati, al riscaldamento si affianca una inevitabile progressiva diminuzione della forza restituita nel corso del ciclo di deformazione. Gli autori per esprimere il fenomeno applicano una metodologia recentemente divulgata. Lo studio esposto viene impostato su due mescole di S-SBR VSL 5025 contenenti rispettivamente 90 phr di nero N234 e 50 phr di nero N234, e su una mescola di EPDM anch’essa contenente nero N234. Vengono impiegati provini dumbbell a sezione cilindrica con un asse di simmetria lungo l’asse z. Nel testo è riportata una figura descrittiva ed esplicativa. Viene mostrato che l’energia dissipata durante le sollecitazioni meccaniche diminuisce esponenzialmente all’aumentare del numero di cicli, mostrando valori più alti con le mescole di SBR contenenti 90 phr di nero di carbonio. L’energia dissipata accumulata per tutto l’intervallo fino a 1200 cicli aumenta linearmente, mostrando valori analoghi per le mescole contenenti 50 phr di nero indipendentemente dall’elastomero e mo-

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strando invece valori più alti per le mescole di SBR contenenti 90 phr di nero. Parallelamente anche la temperatura superficiale dei provini accumulata dopo 1200 cicli è uguale per le mescole contenenti 50 phr di nero ed è superiore per le mescole di SBR contenenti 90 phr di nero. Nell’interno del provino la temperatura appare non dissimile per SBR e EPDM, indipendentemente dalla concentrazione di nero, restando il fatto che sulla superficie la temperatura appare più elevata sulla mescola di SBR, anche con quella contenente 50 phr di nero. Viene però puntualizzato che la temperatura al centro del provino è sensibilmente più alta che sulla superficie, fermo restando che il valore di temperatura più basso sulla superficie si ha sulla mescola di SBR contenente 50 phr di nero. Viene concluso che i valori di temperatura simulati e i valori misurati sulla superficie dei provini sono da considerarsi analoghi. Nel caso della temperatura interna dei provini, i valori simulati sono tendenzialmente più elevati di quelli misurati. Esistono poi ragioni sperimentali che fanno pensare agli autori che la metodologia riguardante la misura della temperatura superficiale non sia sufficientemente collaudata. Gli autori concludono che con le prove eseguite si sono potute comunque accertare significative differenze di temperatura tra l’interno e la superficie dei provini. Nel corso dell’articolo, per definire i valori simulati è stato impiegato il programma Maple 11 (www.maplesoft.com), nel quale è stato implementato un algoritmo che coinvolge anche l’energia dissipata, la capacità termica, la conducibilità termica, la diffusività della temperatura. (L’articolo è in lingua inglese)

prodotti e processi PREVISIONE DEL CONTENUTO DI OSSIGENO DURANTE LO STOCCAGGIO DEL BUTADIENE N. Demircan, E. Demiran (enverdem2001@yahoo.com); Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 64/6-52-2011. Rif. E2981.

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l butadiene, composto gassoso a temperatura ambiente, è molto usato nelle sintesi di elastomeri sintetici. Esso tende a

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reagire con l’ossigeno e a formare un precipitato per addizione, che ha un nome onomatopeico: “popcorn”. Il fenomeno richiede grande attenzione, perché l’ossigeno in presenza di butadiene va tenuto alla concentrazione massima di 0,3% in volume, altrimenti dà luogo a composti perossidici che, oltre a presentare pericoli di esplosione, sono rilevanti anche per shock meccanico. Contro le esplosioni è di ausilio il terziariobutilcatecolo, che funziona da inibitore. Oggi, per evitare di incorrere in situazioni pericolose, viene applicato un modello matematico, che è espresso in funzione della misura della pressione e della temperatura del butadiene. Esiste un analizzatore ”on line” del contenuto di ossigeno in fase vapore, che dà informazione della quantità, della pres-

determinati con i modelli sopranominati. Entrambi i modelli presi in considerazione “non lineare” e “lineare” rispondono cioè ai valori percentuali disponibili raccolti con l’analizzatore on line e con l’analizzzatore Orsat a gas. Tali valori predicono i valori reali della concentrazione di O2 nel serbatoio del butadiene destinato alla polimerizzazione. L’analisi di regressione multipla non lineare presenta la rispondenza più stretta con la pratica, perché il coefficiente di regressione multipla (R2) ha un valore sensibilmente uguale a 1.

prodotti e processi CONTROLLO DI QUALITÀ ACUSTICO NELLA CONFEZIONE DELLE MESCOLE W. Michaeli, C. Hopmann, U. Masberg, J. P. Dering, W. May, J. Ochs, D. Rohrßen - dering@ikv. rwth-aachen.de; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 64/7-426-2011. Rif. E2982.

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sione e della temperatura di esso. L’analizzatore è del tipo Orsat per gas. Nel modello matematico la pressione e la temperatura vengono usate come variabili indipendenti e il contenuto di ossigeno come variabile dipendente. I software impiegati sono il MATLAB, che è un programma di simulazione, e lo SPSS (Statistical Package for the Social Sciences) per Windows indirizzati rispettivamente per analisi regressionale non lineare multipla e per generazione di informazioni decisionali. Il modello di regressione lineare multipla è legato alla formula Y=A0.(P)B1.(T)B2 dove Y è la concentrazione di ossigeno in volume %, B1 e B2 sono due costanti esponenziali, P è la pressione in Kg/cm2, T è la temperatura in °C. Dopo una serie di analisi gli autori ottengono i valori delle costanti A0=90; B1=1,9; B2= -2,13 e quindi Y = 90 . (P)1,9 . T-2,13. L’applicazione del programma di simulazione SPSS fornisce quindi O2 = 0,541 + 1,702P - 0,145T. Nell’articolo vengono pubblicati 4 grafici, che confermano la rispondenza alla pratica dei valori di concentrazione di O2

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assicurazione della qualità nella fabbricazione degli articoli di gomma ha le sue radici nella preparazione delle mescolanze. Infatti le materie prime impiegate, le ricettazioni delle mescole, le specifiche di confezione, la continuità della fornitura delle caratteristiche sono parte integrante della qualità delle mescolanze. La serie di assicurazioni di processo che riguardano l’efficienza del macchinario, la temperatura di conduzione della confezione, la manovra del pistone del mescolatore interno, la velocità dei rotori, sono anch’esse realtà che si correlano strettamente con le caratteristiche della mescolanza. Gli autori dell’articolo intendono arricchire la serie di parametri in base ai quali sia possibile pilotare le caratteristiche delle mescolanze, allo scopo di realizzare un sistema che contribuisca al miglioramento dell’organizzazione della qualità delle mescole e quindi anche degli articoli. Gli autori ritengono necessario sviluppare un algoritmo, che possa correlare le caratteristiche di processo di confezione delle mescole con un segnale acustico di avvertimento, in base al quale possano essere introdotte variazioni dei parametri del ciclo di produzione utili a mantenere la regolarità del processo.


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Il sistema proposto è stato studiato dalla ditta CT Datentechnik GmbH di Nienburg e dallo Institut für Kunstoffverarbeitung (IKV) di Aachen. Il sistema si orienta sul fatto che durante il funzionamento di un mescolatore interno è possibile cogliere variazioni di rumore, che corrispondono a discontinuità degli effetti di mescolazione. Tali variazioni di rumore corrispondono ad esempio alla rottura degli agglomerati di nero di carbonio, alla lavorazione dopo l’ingresso del plastificante, alla lavorazione durante lo slittamento della mescola sui rotori. Il sistema progettato permette l’acquisizione dei dati, fornisce informazioni sullo stato attuale del panorama della mescola e permette l’avvio di un sistema di sviluppo di pilotaggio delle correzioni. Nell’articolo sono riportate le immagini dei monitor durante la confezione di una mescola di NR contenente nero di car-

bonio, chemicals, sistema vulcanizzante a base zolfo. Oltre alla immagine classica dell’andamento dell’assorbimento di potenza in funzione del tempo durante la confezione della mescola, vengono riportate parallelamente le immagini del monitor, che descrivono diversi momenti delle operazioni registrate. In funzione del tempo di confezione il monitor riporta la frequenza e l’intensità del rumore sviluppato: si notano i grossi aumenti di frequenza sonora (Hz) dopo l’introduzione del nero di carbonio, in particolare dopo una decina di secondi dall’introduzione, successivamente si nota un abbassamento della frequenza sonora, dapprima repentino e poi graduale. Il diagramma bidimensionale che riporta l’andamento della frequenza sonora e del tempo di mescolazione è in sostanza indicativo di un diagramma tridimensionale: frequenza sonora, tempo di me-

scolazione, livello di accelerazione sonora. L’effetto pilotato dal terzo asse “accelerazione sonora” viene rappresentato in ulteriori diagrammi, nei quali in tutto il campo delle variazioni di accelerazione sonora, positiva o negativa, e in tutto il campo dei tempi di mescolazione, viene descritto con metodo a base cromatica carico di rottura, allungamento a rottura, effetto Payne espresso come ΔG’ (differenza di componente elastica del modulo dinamico a torsione determinata a due ampiezze diverse). Appare che carico e allungamento a rottura hanno valore ottimale dopo 60 s di mescolazione a circa 3500 giri/m, mentre per l’effetto Payne, dopo 60 s di mescolazione, occorre non superare una velocità dei rotori non superiore a 2800 giri/m. L’articolo è molto interessante ed è augurabile che gli autori proseguano le ricerche.

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ELASTICA | Normativa

Violazione del regolamento 1272/2008: pubblicate le sanzioni Beatrice Garlanda

La G.U. del 15 novembre 2011 pubblica il decreto legislativo 186/2011, recante la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE)1272/2008 (di seguito regolamento) su classificazione, etichettatura ed imballaggio di sostanze e miscele. Si ricorda che tale regolamento ha modificato e abrogato le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e modificato il regolamento (CE) n.1907/2006. Il decreto di cui si tratta è entrato in vigore il 30 novembre 2011.

Definizioni Per quanto riguarda l’attuazione del decreto 186/2011 si applicano le definizioni di cui all’art.2 del regolamento 1272/2008. Inoltre, ai sensi dell’art.43 del regolamento, gli Stati membri designano l’autorità o le autorità competenti cui spetta presentare proposte di classificazione e etichettatura armonizzate e le autorità cui spetta far rispettare gli obblighi di cui al provvedimento stesso. Il nuovo decreto legislativo specifica, al riguardo, che finché non verranno designate le autorità di cui sopra, si deve considerare Autorità competente nazionale il Ministero della salute- direzione generale della prevenzione sanitaria. Autorità competenti locali sono, invece, quelle individuate con l’Accordo Stato –regioni del 29 ottobre 2009. Infine, per l’applicazione del decreto in oggetto si intende per: - etichetta trasporto: l’etichetta utilizzata secondo le disposizioni per il trasporto di merci pericolose - etichetta: l’etichetta utilizzata in conformità alle norme del regolamento.

Violazione degli obblighi derivanti dagli articoli 4, 11 e 61 del regolamento in 16 |

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materia di classificazione, etichettatura e imballaggio Articolo 4 Salvo che il fatto costituisca reato, sono soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da quindicimila a novantamila euro: - il fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle che, in violazione al paragrafo 1 dell’art.4 del regolamento- prima dell’immissione sul merca-

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to- non classificano le sostanze e le miscele o le classificano senza ottemperare alle disposizioni di cui al titolo II del regolamento stesso (classificazione dei pericoli). - il fabbricante, il produttore di articoli e l’importatore che, violando il paragrafo 2- riguardante la classificazione prima dell’immissione sul mercatonon classificano una sostanza o una miscela o lo fanno senza tener conto delle disposizioni del titolo II. - il fabbricante, l’importatore o l’utiliz-


ELASTICA | Normativa

zatore a valle che, in violazione del paragrafo 3, non classificano una sostanza o la classificano senza ottemperare alle disposizioni di cui al titolo V (armonizzazione della classificazione e dell’etichettatura delle sostanze e inventario delle classificazioni e elle etichettature) - il fabbricante, il fornitore o l’importatore che, violando il paragrafo 4, non etichetta o non imballa una sostanza o una miscela classificata come pericolosa o l’etichetta senza tener conto di quanto prescritto dal titolo III (comunicazioni di pericoli per mezzo dell’etichettatura) e IV (imballaggio) - il fornitore o l’importatore che, in violazione al paragrafo 7 (indicazioni di pericolo supplementari che devono figurare sull’etichetta di alcune miscele), non etichetta una miscela o la etichetta in modo difforme da quanto prescritto dal titolo III - il produttore o l’importatore di articoli che, in violazione del paragrafo 8, omette di classificare, etichettare e imballare gli articoli di cui all’allegato I (sezione 2.1) o li classifica, li etichetta e li imballa in modo difforme da quanto previsto dallo stesso paragrafo 8.

Articolo11 Ai sensi dell’art.11 del regolamento, quando una sostanza contiene un’altra sostanza classificata come pericolosa, che sia in forma di impurità, additivo o singolo costituente identificato, se ne tiene conto ai fini della classificazione, se la concentrazione dell’impurezza, dell’additivo o del singolo costituente identificato è uguale o superiore al valore soglia determinato conformemente all’allegato I. Quando una miscela contiene una sostanza identificata come pericolosa, o come componente o in forma di impurezza o additivo identificato, se ne tiene conto ai fini della classificazione se la concentrazione di tale sostanza è uguale o superiore al valore soglia determinato conformemente all’allegato I. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque, in violazione dei paragrafi di

cui sopra omette, ai fini della classificazione di una sostanza o di una miscela, di tener conto di una sostanza classificata come pericolosa è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da quindicimila a novantamila euro.

Articolo 61, paragrafo 3 Salvo che il fatto costituisca reato, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da diecimila a sessantamila euro il fornitore di una sostanza che non ottempera alle disposizioni di cui all’art.61 paragrafo3. Quest’ultimo prevede che, a decorrere dal 1° dicembre 2010 e fino all’1 giugno 2015, le sostanze siano classificate sia in conformità alla direttiva 67/548/CEE sia al regolamento. Sono, invece, etichettate e imballate in conformità al regolamento. Violazione degli obblighi derivanti dagli articoli.5, 6, 8 e 49 del regolamento in materia di informazioni su sostanze e miscele

Articoli 5 e 6 Salvo che il fatto costituisca reato, sono puniti -con sanzione amministrativa pecuniaria da diecimila a sessantamila euro- il fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle che violano gli obblighi di identificazione, esame e valutazione delle informazioni disponibili sulle sostanze e sulle miscele previsti dagli articoli 5 e 6 del regolamento.

Articolo 8 Il paragrafo 2 dell’articolo 8 stabilisce che, per determinare se una sostanza o una miscela presenti uno dei pericoli fisici (cfr. allegato 1, parte 2), il fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle eseguono, salvo che non vi siano già disponibili informazioni adeguate e attendibili, le prove secondo i metodi indicati dallo stesso paragrafo. In base al nuovo decreto legislativo sulle sanzioni, nel caso in cui tali prove non siano eseguite o siano eseguite in modo difforme a quanto prescritto scatta, salvo che il fatto costituisca reato, la sanzione amministrativa pecuniaria da quindicimila a novantamila euro.

Il decreto stabilisce anche una sanzione amministrativa pecuniaria da cinquemila a trentamila euro a carico del fabbricante, importatore, utilizzatore a valle che violano il paragrafo5 dell’art.8, ai sensi del quale: “le nuove prove relative ai pericoli fisici eventualmente effettuate ai fini del regolamento, al più tardi dal 1° gennaio 2014 si conformano ad un pertinente sistema di qualità riconosciuto o da parte di laboratori che si conformano ad un pertinente modello di riferimento riconosciuto”.

Articolo 49 Salvo che il fatto costituisca reato, il fornitore, il soggetto responsabile della liquidazione dell’impresa del fornitore o il soggetto che assume la responsabilità dell’immissione sul mercato di una sostanza o di una miscela che violano gli obblighi di raccolta e di messa a disposizione delle informazioni imposti dall’art.49, paragrafo 1 (primo periodo) e 2, sono soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da tremila a diciottomila euro.

Violazione dell’obbligo derivante dall’artICOLO 7 del regolamento in materia di sperimentazioni su animali e sull’uomo L’articolo 7 del regolamento stabilisce che le prove su animali, realizzate ai fini del regolamento stesso, devono essere effettuate solo se non esistono alternative che offrano adeguata attendibilità e qualità dei dati. Chi viola tale disposizione, salvo che il fatto costituisca reato, è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da diecimila a sessantamila euro. Inoltre, chi effettua prove su primati non umani è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da quindicimila a novantamila euro, salvo che il fatto costituisca reato. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque effettua prove sugli esseri umani, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da quarantamila a centocinquantamila euro.

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Violazione degli obblighi derivanti dagli articoli 10, 12 e 15 del regolamento in materia di revisione della classificazione, limiti di concentrazione e fattori M

Violazione degli obblighi derivanti dagli articoli 17, 24, 28, 29, 30, 31 e 32 del regolamento in materia di etichettatura Articolo17

Articolo10 Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle che non ottemperano all’obbligo di stabilire limiti di concentrazione specifici di cui all’articolo10, paragrafo1, sono soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da quindici a novantamila euro. Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle che violano l’obbligo di stabilire i fattori M (art.10 paragrafo.2) sono puniti con sanzione amministrativa pecuniaria da dieci a sessantamila euro. Si segnala che il paragrafo.4 dell’art.10 recita: ”Nonostante il paragrafo 2, per le classi di pericolo o relative differenzazioni armonizzate non sono stabiliti fattori M per le sostanze riportate nell’allegato VI, parte 3, con l’indicazione di un fattore M”. La violazione di questa disposizione comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da dieci a sessantamila euro.

Salvo che il fatto costituisca reato, il fornitore che viola le disposizioni in materia di etichettatura di cui all’articolo17 è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da cinque a trentamila euro. Se nell’etichetta non utilizza la lingua italiana è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da tre a diciottomila euro.

Articolo 24

Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle di una sostanza o di una miscela che violano le disposizioni in materia di classificazione di cui all’art.12 sono soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da diecimila a sessantamila euro.

Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle che, violando l’articolo.24, riportano- sull’etichetta o nella scheda dati di sicurezza - una denominazione chimica alternativa non autorizzata secondo la procedura contemplata dallo stesso articolo, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da cinque a trentamila euro. Salvo che il fato costituisca reato, il fornitore che usa impropriamente la denominazione chimica alternativa, violando l’art.24 paragrafo7, è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria da cinque a trentamila euro. Salvo che il fatto costituisca reato, il fornitore di una sostanza o di una miscela che applica un’etichetta redatta in violazione dei criteri dell’allegato I è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria da cinque a trentamila euro.

Articolo15

Articolo 28

Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle che non ottemperano, od ottemperano con ritardo ingiustificato, all’obbligo di revisione della classificazione delle sostanze o delle miscele prescritto dall’articolo.15 (paragrafi1 e 2) sono puniti con sanzione amministrativa da quindici a novantamila euro.

Chiunque fornisce al pubblico una sostanza o una miscela che non riporta nell’etichetta, o riporta in modo errato o parziale, il consiglio di prudenza sullo smaltimento delle sostanze e delle miscele stesse e del loro imballaggio è punito con sanzione amministrativa da tremila a diciottomila euro (salvo che il fatto costituisca reato).

Articolo12

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Articolo 29 Una sostanza o miscela pericolosa di cui all’allegato II, parte 5 – fornite al pubblico senza imballaggio- devono essere accompagnate da una copia degli elementi dell’etichetta. Se non si osserva questa disposizione, scatta la sanzione amministrativa pecuniaria da cinque a trentamila euro.

Articolo 30 Salvo che il fatto costituisca reato, il fornitore di una sostanza o di una miscela che, in violazione all’art.30, non ottempera, od ottempera con indebito ritardo o in modo non conforme, agli obblighi di aggiornamento dell’etichetta è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da cinque a trentamila euro.

Articoli 31 e 32 Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque viola le prescrizioni in materia di etichettatura previste dagli articoli 31 sull’apposizione delle etichette (paragrafi da 1 a 4 ) e 32 sulle informazioni dell’etichetta (paragrafi 1, 4 e 6) è punito con sanzione amministrativa da cinque a trentamila euro.

Violazione degli obblighi derivanti dagli articoli 33 e 35 dl regolamento in materia di etichettatura e imballaggio La violazione dell’articolo 33 (paragrafi2 e 3) in materia di etichettatura degli imballaggi è punita con sanzione amministrativa da cinque a trentamila euro, salvo che il fatto costituisca reato. Chiunque utilizza imballaggi contenenti una sostanza o una miscela pericolosa che non rispettano, o rispettano in modo parziale, le prescrizioni di cui all’articolo35 (paragrafi 1 e 2) è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria da dieci a sessantamila euro.

Violazione degli obblighi derivanti dagli articoli 16 e 40 del regolamento in materia di comunicazioni e di notifica dell’Agenzia Ai sensi dell’art.16 del regolamento,


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i fabbricanti e gli importatori possono classificare una sostanza in modo diverso dalla classificazione che figura nell’inventario delle classificazioni e delle etichettature, a condizione di comunicare all’Agenzia europea per le sostanze chimiche, unitamente alla notifica di cui all’articolo 40, le ragioni di tale classificazione. Salvo che il fatto costituisca reato, il fabbricante o l’importatore che non ottemperano all’obbligo di comunicazione di cui sopra, sono soggetti a sanzione amministrativa pecuniaria da cinque a trentamila euro. La stessa sanzione è prevista a carico del fabbricante, importatore o gruppo di fabbricanti o importatori che: non ottempera all’obbligo di notifica all’Agenzia previsto dall’art.40 o vi ottempera oltre il termine consentito non ottempera all’obbligo di aggiornare le informazioni da comunicare all’Agenzia.

Violazione degli obblighi derivanti dall’art.45 del regolamento in materia di comunicazione all’Archivio dell’Istituto Superiore di Sanità Salvo che il fatto costituisca reato, gli importatori e gli utilizzatori a valle che non forniscono all’Istituto superiore di Sanità le informazioni sulle miscele di cui all’articolo15 del regolamento e all’allegato XI del d.lgs. 14 marzo 2003, n.65 sono puniti con sanzione amministrativa pecuniaria da tre a diciottomila euro.

Proventi delle sanzioni S’informa che i proventi delle sanzioni amministrative previste per le violazioni del decreto di cui si tratta devono servire:

- per incrementare le attività ispettive - per predisporre un piano di iniziative volte a soddisfare esigenze formative e informative sulle tematiche della valutazione del pericolo per la salute e l’ambiente.

Disposizioni finali Non è ammesso il pagamento in misura ridotta delle sanzioni previste dal decreto. Fatta salva questa disposizione, ai fini dell’accertamento e dell’irrogazione delle sanzioni, si applicano le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n.689 e successive modifiche. Sono abrogati: l’art.18, comma 5, del decreto 14 marzo 2003, n.65 l’art.17 del decreto 14 settembre 2009, n.133. 

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L’intervista del mese: RICCARDO MUSCI

Occorrono strategie che abbiano di mira il mercato globale Discutendo di internazionalizzazione e globalizzazione, Riccardo Musci, direttore della sede italiana di Zeon Europe, punta decisamente sulla seconda. Non basta, ci dice in questa intervista, vendere all’estero o stringere contatti e accordi a livello internazionale; occorre qualcosa di più: una visione strategica che guardi al mercato globale, a tutte le aree geografiche, in particolare a quelle in più rapido sviluppo, uscendo dai confini ristretti dei singoli paesi o delle zone economiche di appartenenza. Solo in questa prospettiva si può sperare che il 2012 non si risolva in una crisi irreversibile.

Cominciamo, dottor Musci, dall’anno appena concluso. Come è andato il 2011 per l’industria della gomma? Il 2011 si è caratterizzato per una prima parte dell’anno, diciamo fino a luglio, con risultati in linea con il 2010. In sostanza, in presenza di una crescita dei valori monetari, chi è riuscito a mantenere le proprie quote di mercato ha ottenuto ricavi e utili. Qualcuno addirittura, ad esempio nel comparto degli articoli tecnici, ha realizzato fatturati da record. Ma questo vale solo per le aziende che sono riuscite a trasferire a valle l’aumento dei costi. Questo è il punto. Infatti ho detto “chi è riuscito a mantenere le proprie quote di mercato”. Torneremo su questo aspetto. Per concludere sul bilancio del 2011, cosa è successo dopo l’estate? A partire da luglio c’è stata una brusca inversione di tendenza, con una caduta a mio avviso analoga

Riccardo Musci

a quella del 2008, al momento del crack Lehman Brothers. Ma non è stato per tutti così. Perché le aziende che avevano un approccio globale al mercato non ne hanno risentito.

Tanto per fare un esempio, chi aveva clienti in Germania, i quali a loro volta avevano una proiezione internazionale, ha continuato a fare buoni affari. E ciò indipendentemente dal

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L’intervista del mese: RICCARDO MUSCI

fatto che anche la Germania è in crisi, sia pure meno di altri paesi. Di contro, le aziende concentrate sul mercato italiano o senza una vera proiezione globale hanno avuto una forte flessione. In sostanza, a partire da settembre il nostro settore, ma non solo quello, si è mosso a due velocità: chi è globalizzato, magari come ho detto attraverso il mercato tedesco, se la sta cavando, gli altri sono condannati a ricorrere agli ammortizzatori sociali oppure a tutte le leve finanziarie del caso. In questo quadro come si è mossa la Zeon? La nostra società serve soprattutto aziende con una proiezione internazionale o aziende che operano già nel mercato globale. E ciò non per scelta, perché puntiamo non più sulle commodities ma sulle specialities; ad esempio in Europa forniamo più SBR in soluzione rispetto a quelle in emulsione, tanto è vero che non più di un anno fa abbiamo avviato la costruzione di un nuovo stabilimento a Singapore. Quindi non abbiamo problemi di crescita. Per quanto riguarda l’Italia, l’incremento delle vendite nel 2011 è stato circa del 15%. Un risultato considerevole. Cosa prevede che succederà quest’anno? Il 2012 sarà un anno di recessione. Lo dicono le stime del pil per il quarto trimestre del 2011 e le stime per il primi sei mesi del 2012. E sappiamo che due trimestri consecutivi negativi vogliono dire che il paese è tecnicamente in recessione. Tuttavia non è il caso di abbandonarsi al catastrofismo, anche se bisogna evitare di abusare di immagini troppo ottimistiche del tipo “vedere la luce in fondo al tunnel o i ristoranti sono pieni!”: potrebbe trattarsi di un treno che ci viene addosso. Stiamo vedendo che il mercato dei feedstocks si sta muovendo e ciò vuol dire che c’è una domanda in potenziale crescita. 22 |

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Inoltre è noto che la BCE ha iniettato liquidità nelle banche e ciò fa sperare che si stia riaprendo un’ opportunità d’accesso al credito per le imprese. Quindi le prospettive potrebbero migliorare. Tanto è vero che il nostro gruppo non ha al momento rivisto i propri budget per il 2012 , come neanche i nostri maggiori clienti lo hanno fatto. Il clima di fine 2011 da parte nostra e del mercato rimane nonostante tutto fiducioso. Perché non passare allora a un più deciso ottimismo? Perché ci sono ancora molte incertezze sull’andamento dei mercati, in particolare quello dell’automobile e dell’edilizia dal quale l’industria della gomma è largamente dipendente. Comunque sia, noi riteniamo che il 2012 sarà un anno difficilmente positivo. Come ho detto e come ripeto, ci muoviamo tutti in un mercato globale e su di esso continuano a giocare in modo rilevante le prospettive di crescita dei paesi in via di sviluppo, i così detti paesi dell’area BRIC che adesso stanno diventando BRICS, con l’aggiunta del Sud Africa. Sembra di poter dire che lei non attribuisca una valenza negativa alla crescita dei prezzi delle materie prime. La crescita del mercato delle materie prime è oggettivamente un segnale che la domanda si muove positivamente. Bisogna però che le aziende della filiera ne possano trarre vantaggio e ciò avviene solo per chi dispone di una strategia globale. Quale è il suo giudizio sulla struttura dell’industria italiana della gomma nel suo complesso? La forza dell’industria italiana è data da una molteplicità di PMI grandemente flessibili. Si pensi solo alla valle del Sebino (che sarebbe più corretto chiamare O-ring Valley), che però è di fatto colonizzata del mercato tedesco. Ora, se le imprese italiane at-

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traverso i loro clienti tedeschi accedono al mercato globale, non ci sono in prospettiva problemi; diversamente sono guai. Posso fare un altro esempio che mi pare interessante. Una importante azienda italiana che opera nel settore automobilistico è passata da proprietà italiana a una struttura più articolata con l’ingresso di un equity fund americano. L’azienda ha inaugurato recentemente un impianto produttivo in Cina, ma quello che conta è che sta agendo in un’ottica di mercato globale. Di per sé un impianto in Cina non vuole ancora dire niente se non si opera in quell’ottica. Vedo però poche aziende italiane che lo fanno. Mi sento anzi spesso dire che non c’è motivo per cambiare visto che in passato le cose andavano bene così, oppure che ‘squadra vincente non si cambia’. È un errore che per molti rischia di diventare fatale, nel senso che l’alternativa è solo quella di essere acquistati o di chiudere. In un caso e nell’altro l’effetto è l’impoverimento del tessuto industriale italiano. Cosa che non preoccupa tanto i fornitori globali di materie prime (se non vendono in Italia, vendono in altre parti del mondo), ma noi come cittadini di questo paese. Voglio aggiungere che c’è una sola eccezione a tutto questo: le nicchie di alta specializzazione tecnologica e qualitativa. Le aziende, purtroppo molto poche in Italia, che possono vantare questo primato sono già di per sé globalizzate e quindi sono al riparo dai rischi corsi dalle altre. Voglio solo aggiungere un’ultima e positiva considerazione; la crisi che stiamo vivendo porta in sé un fattore positivo e ad alto potenziale, costringerà tutti noi, sia cittadini che aziende, a cambiare radicalmente il nostro modo di vedere e la percezione del mondo che ci circonda. Questo cambiamento, è un’opportunità che andrà indirizzata al miglioramento e alla possibilità di generare un vero punto di discontinuità con il passato, che altrimenti sarebbe impossibile. 


Il mercato delle macchine e attrezzature

Qualche incertezza ma niente allarmismi È abbastanza rassicurante il quadro che si ricava dalle nostre interviste ai fornitori di macchinario per l’industria della gomma. Il 2011 si è chiuso, nonostante il rallentamento di fine anno, con un bilancio nettamente positivo. Il che significa che i trasformatori, anche se più gli stranieri che gli italiani, hanno ripreso ad investire. D’altra parte la “fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche”, secondo i dati Istat che pubblichiamo a pagina 53, è aumentata nel periodo gennaio-novembre dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2010, contro lo 0,1% registrato dall’intera industria manifatturiera italiana. Anche le previsioni per il 2012 non sono tutto sommato negative, nonostante qualche inutile allarmismo mediatico. C’è da dire che i nostri costruttori, e quelli europei in generale, hanno consapevolezza della qualità e del servizio che sanno rendere alla clientela. Se solo l’orizzonte complessivo del sistema Italia migliorasse un poco… Si può prevedere un andamento discretamente positivo per il 2012

Alberto Ballabio

Prodicon International 1. La forte ripresa che ha caratterizzato la seconda metà del 2010 e gran parte del 2011 è stata seguita da un parziale rallentamento negli investimenti immediati e nei progetti di impianti futuri. Questa riduzione era d’altro canto prevedibile. L’anno si chiude bene gra-

Le nostre domande 1. Parliamo di mercato. Il 2011 è iniziato su toni decisamente buoni (a metà anno la crescita delle esportazioni superava il 20%). Poi alla fine dell’estate il trend si è bruscamente interrotto. Che cosa è successo, con riferimento sia al mercato italiano che a quelli esteri? E come prevede che si chiuderà l’anno? 2. Pensa che la crisi dell’euro sia in via di soluzione e che ciò avrà benefici effetti sulla ripresa dell’attività produttiva in Italia? Quindi che previsioni si sente di fare per il 2012? 3. Euromap ha lanciato un allarme per le macchine a basso costo importate, soprattutto dalla Cina, che non rispondono agli standard di sicurezza dettati dalla Unione Europea. Cosa pensa in proposito? 4. Secondo le opinioni generalmente espresse (oltre che da quanto dicono le statistiche), le macchine italiane e tedesche sono quelle più apprezzate dai trasformatori. Le aziende del nostro paese stanno operando per garantirsi anche per l’avvenire questo primato tecnologico? Il prossimo Rubber 2012 sarà l’occasione per dimostrarlo? L’inchiesta è stata condotta tra dicembre e gennaio. Il riferimento fatto dagli intervistati all’anno in corso è riferito di massima al 2011

zie soprattutto a quanto concretizzato nei primi nove mesi. Il mercato italiano è stato e rimane comunque molto meno vitale rispetto a quello estero. 2. Ci sono ancora segnali confortanti per il 2012 che arrivano soprattutto dal mondo del pneumatico. Gli altri settori risentono in maniera maggiore degli alti e bassi del mercato. Nel complesso sembra difficile ripetere la performance molto positiva del 2011, ma prevediamo comunque un’annata discreta. Sugli scenari monetari e finanziari più in generale è difficile fare previsioni e ipotizzare la conseguente ricaduta sull’at-

tività produttiva locale. 3. Che i macchinari made in China non rispondano agli standard di sicurezza UE è cosa risaputa. La mancanza di sensibilità in materia si spiega in parte con la mentalità ancora troppo distante rispetto a quella europea. Non sembra nemmeno esserci un reale interesse da parte dei costruttori extra-UE ad adeguarsi a una normativa stringente come quella europea, al punto che chi ha investito in macchinari cinesi per installarli nei paesi UE ha dovuto mettere direttamente mani agli impianti al fine di adeguarli alla normativa con conseguenti e significativi esborsi.

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Il mercato delle macchine e attrezzature

Insieme alla bassa qualità delle realizzazioni e al limitato contenuto tecnologico, l’aspetto sicurezza rappresenta il punto debole della produzione cinese. 4. Le macchine italiane e tedesche sono giustamente apprezzate dai clienti internazionali. La proposta italiana risulta sovente migliore rispetto a quella tedesca in termini di contenuto tecnologico, versatilità e design. Insistere sulla strada della qualità, dello sviluppo tecnologico e della customizzazione delle soluzioni rappresenta la scelta migliore per garantirsi l’avvenire. 

Lo scenario estero è decisamente migliore di quello italiano

Riccardo Comerio Comerio Ercole

1. Considerando che i tempi di realizzazione dei nostri macchinari sono mediamente lunghi, il 2011 si chiuderà bene con un significativo aumento rispetto all’anno precedente. Ovviamente ciò avrà i riflessi del caso per quanto riguarda il 2012. A livello di mercato italiano la risposta è abbastanza semplice e non penso sia necessario andare oltre nel commento se non dire che il sistema paese già da agosto faceva vistosamente “paura” a tutti i potenziali investitori; pertanto, associando a ciò la stretta creditizia determinatasi successivamente, non si può certo immaginare un clima adatto affinché si possano considerare nuovi investimenti nel campo della meccanica strumentale. Sul mercato interno la visione è quindi ampiamente negativa anche considerando che ad oggi i tanto sperati e annunciati provve24 |

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dimenti per lo “sviluppo”, nel concreto, non ci sono. A livello estero lo scenario è decisamente migliore perché ci sono ancora aree geografiche che, pur ridimensionate, sviluppano un fattore di crescita a due cifre in termini di PIL. La nostra azienda è, con tutte le difficoltà organizzative del caso, fortemente internazionalizzata con una quota export che raggiunge e supera il 90%. 2. Chiunque faccia una previsione oggi probabilmente sbaglia; indubbiamente si può solo sperare in un fattore di cambio a favore degli esportatori, purché ciò non sia il risultato di una crisi di sistema come quella recentemente determinatasi. Uno scenario con cambio 1.20 rispetto a USD ma con spread costante a 400 o più è sicuramente peggio che uno scenario del tipo 1.30-1.35 ma correlato ad un quadro finanziario accettabile. Con la crisi finanziaria determinatasi ci sono ora diverse variabili da considerare. Per il 2012 mi posso solo augurare uno scenario prima di tutto di stabilità politica e sociale per il nostro sistema industriale e poi, se possibile, un rapporto di cambio sufficientemente competitivo tipo quello 1.201.25. Per le previsioni, come ho già avuto modo di dire in precedenti occasioni, bisogna dotarsi della sfera di cristallo e questa, sfortunatamente, non è più una semplice battuta. 3. Il fenomeno corrisponde a quanto effettivamente riscontrato come risultato dell’accordo posto in essere da Assocomaplast, ancora quando ero presidente della stessa, con l’Agenzia delle dogane italiane. La quasi totalità dei controlli effettuati su beni strumentali importati da fuori Europa ha dimostrato la non rispondenza agli standard di sicurezza europei. Anche recentemente, come vice presidente di Federmacchine, in un convegno UNI ho avuto modo di soffermarmi su tali riscontri evidenziando come tutti i costruttori del nostro comparto abbiano una particolare tensione verso le nome unificate UNI EN ma che sia ora necessario introdurre un sistema di sorveglianza rispetto alle macchine

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non di costruzione nazionale; altrimenti si determina una sorta di concorrenza sleale inaccettabile. È chiaro che il gap economico soprattutto rispetto al macchinario cinese non è tutto dipendente da questo fattore; ma indubbiamente tale fattore può avere una forte incidenza. 4. Rubber 2012 è, a mio modesto avviso, una occasione unica per tutti i costruttori Italiani per mettersi in “mostra”, confermata da ottima presenza di espositori ed una quasi certa corrispondente presenza di visitatori. La caratteristica italiana è da sempre quella della inventiva e della flessibilità e ciò rimane la condizione di maggior interesse per gli utilizzatori finali; con la delocalizzazione dei mercati di sbocco viene ora richiesto a tutti noi di meglio presidiare i mercati lontani; ciò vuole dire maggiore organizzazione che andrà ad impattare sul fattore dimensionale che ancora oggi è uno dei punti deboli del nostro sistema industriale. L’importanza di mantenere una fiera internazionale in Italia ancora visibilmente “in forma” come Plast, a cui si associa ora il padiglione Rubber, è molto importante per tutto il nostro comparto manifatturiero; con un investimento limitato si riescono a determinare contatti commerciali interessanti con nuovi potenziali clienti stranieri in visita alla fiera e alla nostra sempre bella Italia. Qui si potrebbero citare i limiti del nostro sistema di accoglienza come infrastrutture ecc., ma bisogna anche riconoscere come oggigiorno il polo fieristico di Rho abbia assunto una buona collocazione; dispiace invece rendersi conto di come Malpensa negli anni abbia perso appeal ed oggi non sia così semplice raggiungere la nostra area geografica. Come sempre il sistema paese ha ancora molto ma molto su cui pensare e soprattutto investire in modo coordinato e ragionato. Per non perdere la buona abitudine di richiamare qualche spunto di riflessione non proprio … basterebbe citare ora cosa è ad esempio successo sull’ICE, il nostro “ponte” sui mercati internazionali, per rendersi conto di co-


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me in Italia ancora si agisca disordinatamente e non supportando adeguatamente quella realtà industriale di cui noi costruttori di macchinario a buon titolo siamo una delle parti più importanti. Con l’ultimo intervento, l’ICE (che nel frattempo aveva cambiato nome in ACE!) rimane ma … 

La crisi finanziaria influisce sulle decisioni imprenditoriali

Paolo Andrea Pezzato Pezzato

1. L’inizio del 2011 ha fatto sicuramente registrare una soddisfacente richiesta di macchinari per lo stampaggio della gomma e in special modo per termoindurenti e materiali compositi. L’ultimo trimestre ha fatto però segnalare un’inversione rispetto i primi nove mesi dell’anno, sia per il mercato nazionale che per il mercato estero in generale. La riduzione di richieste è avvenuta dopo la pausa estiva, per lo più causata dalla forte crisi finanziaria che ha influito sulle decisioni imprenditoriali e ha frenato i consumi mondiali. Indipendentemente dall’ultimo trimestre e dalla situazione economica mondiale, possiamo considerare l’anno appena concluso molto soddisfacente per la nostra azienda. 2. Sono fiducioso che la crisi finanziaria e della moneta unica europea sia pian piano in fase calante, con la speranza che l’inizio del nuovo anno porti più ottimismo e fiducia. Penso che i prossimi mesi saranno fondamentali per avere una visione più mirata della situazione, augurandoci che ci sia da parte dell’im-

prenditoria voglia e forza nel spingere l’economia europea e mondiale ai livelli di qualche anno fa, e in particolare che gli istituti di credito facciano la loro parte, operando per il bene delle aziende meritevoli. 3. Non voglio per nessun motivo giudicare l’operato di altri costruttori, mi permetto però a tal proposito di fare un appello a tutti i produttori e trasformatori italiani e europei. Diamo tutti insieme maggior forza alla nostra economia, noi costruttori producendo all’interno del nostro paese e promuovendo le proprie macchine e, voi trasformatori finali, acquistando macchine europee sempre più sicure ed efficienti. 4. Come già confermato dalle statistiche, ritengo che sia i costruttori italiani che tedeschi, siano all’avanguardia sotto ogni aspetto, questo anche grazie alla preparazione e professionalità dei propri tecnici, all’esperienza acquisita e alla voglia di primeggiare delle nostre aziende, e di tutto questo è proprio il mercato a darne la certezza. Le azienda italiane hanno la forza e le qualità per confermare il proprio primato tecnologico e sicuramente questi aspetti faranno ancora la differenza. Al riguardo posso confermare che la nostra azienda sta continuamente investendo le proprie risorse migliorando e ottimizzando le proprie macchine, in particolar modo sviluppando nuove tipologie di presse. Le nuove serie CBV e CBTV con vacuum box integrata per lo stampaggio sottovuoto della gomma ne sono l’esempio pratico, macchinari curati nei minimi particolari, che grazie alla tecnologia più avanzata per lo stampaggio sottovuoto abbinata all’affidabilità dei nostri macchinari, garantiscono un valore di vuoto quasi assoluto a tutto vantaggio del trasformatore finale. Permettono di utilizzare qualsiasi tipo di stampo anche con piastre intermedie senza nessun tipo di adattamento, consentendo di stampare qualsiasi tipo di particolare con sagome e materiali differenti con notevole riduzione dei tempi di stampaggio e la sicurezza di qualità totale del pezzo stampato 

I consumi ripartiranno e insieme ripartirà anche l’economia

Guido Fona Color Service

1. La frenata è stata brusca, la crisi mondiale dei mercati e delle banche non ha risparmiato nessun settore. Il 2011 è stato un anno nel quale molte aziende sono rimaste a guardare. Siamo convinti che i consumi ripartiranno, come anche l’economia, che non può restare congelata considerando una popolazione mondiale di 7 miliardi di persone. 2. Purtroppo ancora non ci sono sicurezze che arrivano dai mercati riguardo all’euro e le banche, esposte con i titoli di Stato, sono state costrette di conseguenza a ridurre gli affidamenti alle aziende, in mancanza di liquidità. Sull’Italia pesa inoltre un differenziale BTP-Bund alto che non aiuta la ripresa. D’altra parte sappiamo che ci sono aziende che guadagnano e che nel 2012 decideranno gli investimenti quindi la situazione per la Color Service è piena di speranze e concrete aspettative. Abbiamo un prodotto innovativo e interessante, necessario per rispettare le norme di sicurezza e per garantire la rintracciabilità delle mescole prodotte nel tempo. I vantaggi derivanti dall’acquisto di un impianto Color Service permettono di ridurre i costi, quindi siamo ottimisti nel futuro e continuiamo a investire nell’innovazione che è la benzina che ci fa esplorare il mondo. 3. Come tutte le apparecchiature prodotte dalla Cina, il punto forte è il prezzo, ma i TG ci redarguiscono ogni giorno riguardo agli scarsi standard di sicurez-

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za o misure quasi inesistenti adottate da questi produttori aggressivi. Siamo convinti che il made In Italy ce la farà perché presenta di gran lunga qualità e affidabilità maggiori. 4. Decisamente sì, la tradizione manifatturiera è nata molti anni fa e l’esperienza acquisita ha reso Italia e Germania leader in moltissimi settori, tessile, legno, plastica e gomma. Vedremo le novità al Rubber 2012. 

Prevediamo che il mercato resti costante con una leggera crescita

Maurizio Ferrari

rendere obbligatoria la certificazione di tutte le macchine vendute in Europa da parte di enti abilitati riconosciuti come ad esempio il TUV. 4. Engel Austria parteciperà al Plast 2012. Non è prevista la partecipazione al Rubber 2012. Posso confermare che Engel desidera rimanere leader di settore agendo sia sulla leva di prodotto che su quella della distribuzione ed assistenza. Per quanto attiene ai prodotti avremo un ulteriore ampliamento della gamma, una focalizzazione sul risparmio energetico, più automazione integrata e sempre più combinazione di tecnologie applicative. Per quanto attiene alla distribuzione, Engel continuerà ad espandere e migliorare la rete di distributori e di filiali in Europa (nuova filiale a Stoccarda) e nel mondo. Continuerà ad ottimizzare i processi produttivi negli stabilimenti europei (in Austria e Repubblica Ceca) e ad ampliare lo stabilimento di produzione in Cina per far fronte all’accresciuta domanda locale di macchine di grande tonnellaggio di alto livello tecnologico. 

Engel Italia

1. Per Engel Italia che opera solo sul mercato nazionale il trend di mercato ha continuato ad essere positivo sino alla fine dell’anno 2011, sia per le macchine per plastica che quelle per elastomeri. La nostra quota di mercato è cresciuta. L’anno finanziario 2011/2012 per noi si chiuderà al 31 marzo e sarà positivo. Il gruppo prevede di chiudere l’anno 2011/2012 con circa 750 milioni di euro di giro d’affari. 2. Per il l’anno finanziario 2012/2013 Engel Italia prevede di avere una leggera crescita rispetto all’esercizio in corso. Prevediamo che il mercato resti costante. Dal punto di vista dei produttori europei ed italiani credo che l’euro più debole possa accrescere la competitività favorendo l’export. 3. Euromap può fare di più proponendo, per esempio, ai legislatori europei di 26 |

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Si può dire che il 2011 chiuda con un bilancio molto positivo

Eberardo Guggenberg Gupa

1. Anche nel nostro settore di rappresentanti di società estere di macchinari, la prima metà dell’anno ci ha dato molte soddisfazioni. I produttori italiani erano molto interessati per una modernizzazione dei loro impianti sia per aumentarne la produttività, ma soprattutto per migliorare la qualità della produzione. Abbiamo potuto cosi ampliare la nostra clientela a cui abbiamo fornito i cambia filtri automatici della Kreyenborg per linee di estrusione, soprattutto quelli forniti di autospurgo che, oltre ad aumentare la qualità dei prodotti, riduce considerevolmente il lavoro del

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personale operativo ed i tempi morti per il cambio dei filtri. Altro settore che si è molto ampliato è quello dei vari tipi di forni Schwing per la pulizia di elementi metallici da incrostazioni di materie plastiche, senza necessità di un loro smontaggio (p.es. filiere, teste piane, pompe ad ingranaggi ecc.) con sostanziale riduzione dei tempi di arresto dell’impianto di produzione. È continuato altresì il trend di munire le linee di produzione mescole con i sistemi di taglio sommerso BKG, utilizzabili ora senza problemi anche per mescole con fibre di vetro. La seconda metà del 2011 è stata anche per noi più tranquilla ma comunque interessante soprattutto per le vendite effettuate tramite OM a loro clienti esteri. Tutto sommato possiamo cosi dire che il 2011 si chiuderà con un bilancio molto positivo 2. Non ci sentiamo di fare previsioni sulla crisi dell’euro e delle sue conseguenze. Abbiamo però l’impressione che l’industria italiana continuerà a migliorare i suoi impianti di produzione ossia continuerà con i suoi programmi di investimento senza troppo pensare ai guai europei 3. Abbiamo la fortuna di rappresentare produttori tedeschi di macchinari che per qualità e caratteristiche sono tra i primi su scala mondiale. Non ci capita pertanto di competere con macchine cinesi a basso costo. È comunque nostra impressione che i produttori italiani di materie plastiche potranno competere ed ampliare il loro fatturato solo se continueranno ad innovare e migliorare la qualità dei loro prodotti, cosa non possibile con macchinario scadente 4. Senz’altro. Come detto sopra chi desidera migliorare il suo standard di produzione si affida esclusivamente a macchine italiane e tedesche. Il prossimo Rubber 2012 sarà interessante anche per vedere gli sviluppi dei materiali affini alla gomma, ossia dei TPE. TPV ecc.,e come questi materiali possono essere


Il mercato delle macchine e attrezzature

processati. Al riguardo abbiamo già interessanti contatti per quanto riguarda l’uso per questi materiali degli impianti della Harburg Freudenberger, imperniati sui mescolatori interni di ultima generazione. 

sentare buona parte della nostro portafoglio prodotti sia inerenti gli stampi sia i macchinari. 

Rubber 2012 carta vincente per la nostra tecnologia

Soddisfazione piena sia per stampi che macchine

4. Nel nostro settore effettivamente il macchinario italiano primeggia come quello tedesco. Purtroppo, le nostre aziende, più piccole delle loro, sono schiave della mentalità italiana di contenere assolutamente le spese ritenute superflue. Questo modo di pensare limita l’espansione organizzativa indispensabile soprattutto per la grande competizione in atto oggi nella globalizzazione dei mercati. Il Rubber 2012 generalmente snobbato dall’industria tedesca potrebbe essere la carta vincente per noi italiani nel dimostrare al mondo la grande qualità tecnologica dei nostri macchinari, che non è seconda a nessuno. 

Ubaldo Colombo Colmec

Carlo Ortenzi Persico

1. Persico s.p.a., unitamente alla divisione Terenzio, chiude il 2011 con un fatturato che supera i 70 milioni di euro con soddisfazione piena sia sul versante stampi sia sul versante presse ed impianti automatici. L’ attività di esportazione ha rappresentato circa l’ 85 % del fatturato globale. 2. Il mercato italiano rappresenta per Persico-Terenzio una parte marginale. Per il 2012 ci aspettiamo di mantenere il livello di fatturato del 2011 pur con le incertezze legate alla tenuta del sistema bancario italiano. 3. Il livello tecnico cinese è in forte crescita e non crediamo che tarderà a raggiungere i nostri standard di sicurezza. Anche in Cina come in altri paesi la fascia delle macchine più economiche spesso non soddisfano i requisiti minimi. 4. Condividiamo questo punto di vista riguardo alla qualità delle macchine italiane e tedesche. Persico s.p.a. sarà presente alla prossima fiera di Milano a maggio con uno stand di 95 metri quadri nel quale speriamo di poter rappre-

1. Effettivamente l’inizio del 2011 è stato un periodo di grande ripresa delle vendite soprattutto in Europa, ma poi ha subito un’improvvisa riduzione negli ultimi mesi dell’anno. Fortunatamente i mercati extraeuropei hanno continuato ad essere positivi. L’anno si è comunque concluso con un risultato decisamente superiore a quello del 2010. 2. Il 2012, a detta di tutti, si prospetta come un anno molto difficile. Aziende con programmi di consegna lunghi, come la nostra, potrebbero avvertire, se ci fosse veramente la crisi preventivata, problemi produttivi solo dopo l’estate del 2012. Davvero è difficile poter fare previsioni per il 2012, troppe sono le incertezze che ci attendono. 3. Nel nostro continente si sta lavorando tantissimo sia dal punto di vista legislativo che culturale per la sicurezza sul lavoro. Uno sforzo che le industrie europee si trovano a dover affrontare ogni giorno con grande impegno ed un notevole sforzo finanziario, è pertanto da auspicare che ci sia una tutela verso l’importazione di macchinari che non rispondono agli standard di sicurezza dell’Unione Europea.

Alla ripresa saremo tra i primi a beneficiarne

Pierpaolo Gagliardi Italmec – G3

1. Confermo per il 2011 un trend di crescita dei volumi di lavoro e di richieste sia per macchine nuove che per ammodernamento e revisioni di macchine esistenti; tale crescita testimonia una ripresa del mercato che però negli ultimi mesi del 2011 ha avuto una flessione in negativo rispetto ad inizio anno; ma nonostante ciò la nostra società riuscirà a chiudere questo esercizio con ottimi risultati, ottenendo un aumento di fatturato rispetto al 2010. 2. Purtroppo penso che la crisi dell’euro ci accompagnerà ancora per qualche tempo, ma sicuramente ai primi segnali di ripresa il nostro paese sarà uno tra i primi a beneficiarne.

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Visto lo scenario politico ed economico europeo è difficile fare previsioni ma è possibile solo sperare che i leader politici europei mettano in atto soluzioni utili ed efficaci per una veloce ripresa di tutta l’area euro. 3. La nostra azienda, come altre aziende europee, opera costantemente nel rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza e non solo, sviluppiamo le nostre macchine in rispetto alle normative dettate della UE e costantemente lavoriamo per sviluppare nuovi prodotti o migliorie da apportare per aumentare la produttività e la sicurezza per gli operatori. Al contrario fanno gli altri costruttori cinesi e non che operano non rispettando le nostre stesse normative in materia di sicurezza e sicuramente i nostri standard qualitativi; questo si traduce in basso costo e conseguentemente in scarsa qualità e macchine non sicure e quindi pericolose per gli operatori. 4. Sicuramente le nostre macchine e quelle di altri costruttori italiani, grazie alla qualità dei materiali impiegati, all’alto contenuto tecnologico e l’alta affidabilità che garantiscono, sono state da sempre apprezzate dai vari trasformatori di tutto il mondo e, in virtù di quanto sopra unito ad un costante lavoro di R&S, ritengo che ancora oggi possiamo vantare una posizione di rilievo rispetto a costruttori di altri paesi. In occasione del prossimo Rubber la nostra società esporrà un nuovo gruppo tramoggia con pressatore idraulico che potrà essere realizzato oltre che per mescolatori interni della serie Italmec Itm-t (tangenziali) e Itm-c (compenetranti) anche per mescolatori interni di altri costruttori. Nella progettazione sono state adottate soluzioni tecniche atte a diminuire principalmente i consumi di energia elettrica, i costi e gli interventi di manutenzione e quindi in generale i costi di esercizio. 

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Facciamo previsioni ragionevolmente positive per il 2012

Riccardo Curti

Pomini Rubber & Plastics 1. Il mercato italiano ha mantenuto per tutto il 2011 un basso profilo per gli investimenti, in controtendenza con gli altri mercati internazionali. L’ anno 2011 si è chiuso in modo molto positivo per la nostra società sia per quanto riguarda il fatturato che per l’ acquisizione ordini e non ha mostrato flessioni nell’ ultima parte dell’ anno. Ci sono pervenuti solo alcuni segnali di rallentamento nel mese di dicembre ma limitati ad alcuni casi sporadici. 2. La crisi dell’ euro non ci appare in via di risoluzione e pertanto restano le incertezze legate al prossimo anno. Un enorme vantaggio ci viene dalla visibilità internazionale che ci deriva dal Gruppo di appartenenza. Inoltre abbiamo un buon portafoglio ordini all’ inizio del 2012 che ci consente di fare previsioni ragionevolmente positive per l’ anno appena iniziato. 3. La sicurezza e l’ affidabilità delle macchine prodotte nella Unione Europea costituiscono ancora un vantaggio competitivo che ci viene riconosciuto dai mercati. Non dobbiamo per questo sottovalutare gli attacchi che vengono dalle macchine a basso costo e per far ciò dobbiamo continuamente mantenere elevato sia il livello qualitativo che l’ eccellenza tecnologica e di innovazione delle nostre macchine. 4. Facendo parte di un Gruppo internazionale, con capogruppo tedesca, verifichia-

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mo costantemente l’ apprezzamento da parte dei clienti delle nostre macchine. Come già detto in precedenza stiamo continuando a investire in Ricerca e Sviluppo per garantirci un futuro di eccellenza tecnologica che ci consenta di rafforzare i nostri vantaggi competitivi. Il prossimo Plast 2012 sarà appunto una importante vetrina per rafforzare la nostra immagine di società leader tecnologica di mercato. 

Previsioni catastrofiche esagerate e comunque troppo enfatizzate

Roberto Sandrone Rep Italiana

1. Confermo che i primi nove mesi del 2011 sono andati bene, e che lo stop è arrivato dopo il mese di agosto. È arduo dare una risposta esauriente a questo improvviso fenomeno di recessione di così difficile interpretazione e complessità. In breve sintesi, sono convinto che la propensione della clientela ad investire sia molto condizionata da una marea di notizie, che continuamente e giornalmente arrivano dalle fonti giornalistiche e mediatiche; informazioni che molto spesso sono mischiate con previsioni catastrofiche che in larga parte non si rivelano veritiere. Il mercato, quindi la clientela, subisce un condizionamento improprio ed esagerato tale da non fare analizzare in modo attento e corretto la vera evoluzione delle richieste. In questo modo i clienti vivono costantemente sotto una sorta di paura a fare


Il mercato delle macchine e attrezzature

ogni tipo di azione di carattere migliorativo, e spesso si trovano a dover ripiegare in modo rapido su soluzioni tecniche non perfettamente ottimali per evadere improvvisi e non previsti ordini. Sappiamo tutti che soluzioni tecniche non idonee e di ripiego rapido, portano molto spesso a dei costi di produzione più elevati, riducendo i margini in modo drastico. Una politica più serena di crescita dovrebbe essere il punto di partenza per le nostre aziende, che devono continuare a guardare al futuro, cercando nuovi mezzi e strumenti per migliorare la produttività, i profitti e consolidare sempre crescenti fette di mercato. Le informazioni, purtroppo quasi sempre molto negative, non rispecchiano sempre la vera realtà di una situazione e devono essere attentamente filtrate ed analizzate, e non devono essere fonte continua di disturbo alla crescita delle aziende. Devo aggiungere che l’ anno 2011 non si è chiuso male, e che il mercato seguito dalle filiali straniere della Rep hanno avuto un anno eccezionale, in particolare la filiale tedesca. 2. Indubbiamente la crisi dell’ euro ha trascinato la nostra nazione verso ad una situazione di carattere finanziario molto difficile. Non credo che la crisi dell’ euro avrebbe avuto le medesime ripercussioni negative sulla nostra economia se il nostro grosso debito sovrano e la nostra credibilità fosse stato differente, o comunque più positivo o in misura minore. Per il 2012 mi sento di poter affermare che le previsioni potrebbero rispecchiare un trend leggermente più positivo del 2011, infatti ho l’impressione che le aziende clienti e non, del nostro settore stiano lavorando quasi tutte vicine al 100%, ma con una continua oscillazione ed incostanza di domanda, che genera una difficile pianificazione sul fronte del lavoro e degli investimenti. Purtroppo dovremo iniziare a ragionare in modo diverso, rispetto a quanto abbiamo fatto da almeno 40 anni; in altre parole bisogna abituarci a lavorare senza avere prospettive a lungo termine ed

essere moto più reattivi ai cambiamenti della situazione del mercato ad oggi veramente globale. Questo nuovo modo di lavorare deve essere accompagnato e supportato con una migliore politica economica da parte del nostro governo, ed una più marcata flessibilità del mondo del lavoro, che ci permetterà di adeguarci in modo più efficiente e razionale ai repentini cambi di mercato. Questo metodo dovrebbe in una giusta misura essere una delle vie che con molte altre componenti dovrebbero farci uscire dalla crisi monetaria attuale, che come sappiamo tutti senza una adeguata crescita legata allo sviluppo economico e produttivo non si avranno effetti benefici sul tessuto economico e neppure una reale ripresa. 3. La grande paura dell’ invasione da parte di costruttori provenienti dall’Oriente che nel giro di un decennio avrebbero invaso tutti i mercati mondiali con le loro macchine, ed in particolare i mercati europei, di fatto non si e verificata !! In Europa, come anche in Italia, continuano farla da padrone i costruttori europei, a testimonianza che la clientela preferisce macchine europee. Sicuramente i costruttori orientali non hanno tutti i medesimi requisiti, e standard di sicurezza rispetto ai costruttori europei. Come gruppo Rep, importiamo da circa 8 anni presse a compressione di un nostro partner asiatico per i mercati europei e americani, senza aver avuto alcun problema inerente le conformità di sicurezza. Naturalmente ogni prodotto, viene attentamente seguito da casa madre e dalle filiali, le quali sono direttamente responsabili sul prodotto che viene proposto. Tale responsabilità viene esercitata sotto tutti gli aspetti: sicurezza, prestazioni del macchinario, ricambi e assistenza. Se invece l’ importazione avviene direttamente da parte del cliente, il problema di non conformità o di una fasulla conformità alle vigenti normative potrebbe anche verificarsi, non essendoci un’azienda intermediaria europea responsabile di fronte alla clientela.

4. Le macchine di fabbricazione europea in genere sono a ragione considerate le più complete e tecnologicamente più performanti. Credo che ci siano notevoli spazi di mercato per i costruttori italiani, che detengono anche il grosso portafoglio della clientela Italia. Ritengo che la grossa lacuna che i costruttori Italiani abbiano sempre avuto, non è da focalizzare sotto l’aspetto della bontà del macchinario, ma sulla ricerca e sviluppo di metodi di produzione che è una componente fondamentale di completamento al macchinario. Il Rubber 2012 sarà sicuramente una importante rassegna commerciale, come lo è sempre stata, ma nei periodi difficili ha anche il compito di essere una verifica di capacità tecnologia e di innovazione ed anche un trampolino di rilancio per il settore. Sono convinto che le occasioni per dimostrare di possedere un primato tecnologico, non devono essere comunque finalizzate ad un appuntamento fieristico, ma devono essere una fonte di stimolo giornaliero e continuativo, per proporre sempre il meglio, ed essere anche consapevoli che eventuali errori commessi in passato devo essere un’ approfondito argomento di seria analisi e ricondotti sui giusti binari di miglioramento continuo. 

Non lasciarsi intimorire dalle cattive notizie in campo finanziario

Sergio Lunari

Desma Elastomerthecnik

1. Gli ordinativi e il mercato generale hanno avuto effettivamente un discreto calo. I progetti di investimenti in nuovi impianti sono tuttavia rimasti consistenti. Ciò fa quindi ben sperare per i prossimi mesi. 2. La crisi dell’euro, e quella finanziaria in generale, hanno a mio parere un effetto relativo sul mercato reale dei beni. Se gli at-

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Il mercato delle macchine e attrezzature

tori dell’economia reale non si lasceranno intimorire dalle cattive notizie finanziarie, penso che il 2012 sarà un buon anno. 3. Le macchine a basso costo non sono, secondo la mia esperienza, appetite dai clienti europei che vogliono competere sui mercati qualitativi e di conseguenza remunerativi. Per produrre bene e efficientemente, i clienti necessitano di macchine di elevata qualità, quindi costose. 4. I produttori italiani, benché in grado di produrre macchinari molto validi, non sono strutturati al livello industriale. Soffrono quindi le incertezze dei mercati più del dovuto, come dimostrano le vicende degli ultimi anni. L’azienda tedesca, che io rappresento, più solida dal punto di vista finanziario, ha invece approfittato del periodo di scarso lavoro per investire in innovazioni. Al prossimo Rubber 2012 verrà esposta una macchina completamente innovativa, frutto di questo sforzo. 

Bisogna continuare a investire in ricerca e sviluppo

Marco Inverardi R.P.M.

1. Per la nostra società il 2011 è stato un anno molto positivo. Abbiamo chiuso l’anno con un fatturato record e anche se effettivamente in autunno il trend e l’acquisizione di nuovi ordini ha notevolmente rallentato, abbiamo un portafoglio ordini in essere con valori paragonabili a prima della crisi. A fine estate il trend dello stampag30 |

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gio degli elastomeri è cambiato. Per alcuni settori e trasformatori vi è stato un crollo, per altri un assestamento e per qualcuno una continua, anche se modesta crescita. A mio parere non è cambiato solo il trend, ma anche il modo di lavorare e di confrontarci, che premierà sempre di più chi ha avuto, come nel caso della nostra azienda, la caparbietà di continuare ad investire in ricerca, sviluppo, affrontando problematiche sempre più complesse che richiedono competenze tecnologiche, valorizzando prodotto e servizio. 2. Nonostante i confortanti dati degli ordini già acquisiti nel 2011 e l’ottimismo che è un obbligo per qualsiasi imprenditore, vedo un 2012 con problematiche più complesse, che non penso saranno però cosi pessimiste come ci vogliono far credere. Non penso che la crisi dell’euro sia in via di soluzione e che a breve ci possa essere una ripresa dell’attività produttiva italiana e tanto meno europea. Anzi penso che dovremo prepararci ad affrontare problemi che non dipenderanno dalla nostra volontà (aumento costi materia prima, aumento costi di produzione, aumento costi finanziari) e purtroppo senza aiuti. Sarà quindi determinante far leva sulla nostra capacità e professionalità, continuando a consolidare e innovare le nostre proposte, ad incrementare l’efficienza produttiva ed avere il coraggio di credere ed investire più di prima, nel perseverare questi non facili obbiettivi. Questa è la politica della RPM e di tutto il nostro staff. 3. L’allarme Euromap è sicuramente condivisibile anche se arrivato in ritardo. Da alcuni anni le macchine extra-europee, soprattutto importate dalla Cina, non rispondono o rispondono solo parzialmente agli standard dell’Unione Europea. Fino ad oggi questa anomalia è sempre però stata tollerata dal basso costo

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di acquisto. Ora oltre che all’allarme spero che l’Euromap promuova azioni concrete perché in un mondo sempre più globale bisogna accettare di combattere con tutti, combattendo però con le stesse armi. Qualsivoglia azione che confido Euromap vorrà intraprendere non potrà però bastare se tutti quanti non cominciamo a rimarcare quanto il rispetto delle regole sia tecnicamente e moralmente importante. 4. Nonostante la concorrenza dei produttori extra-europei sia sempre più agguerrita, sia sul prezzo che nelle condizioni di vendita, che la qualità dei prodotti stia migliorando, la produzione europea continua ad avere punti di vantaggio. A mio parere molte aziende Italiane stanno operando non solamente per mantenere ma per incrementare il gap di innovazione, tecnologia e servizio, ed il prossimo Rubber 2012 sarà sicuramente un occasione da non perdere per dimostrarlo. Un esempio concreto a conferma che questa è l’unica strada da seguire per competere sul mercato globale è l’evoluzione della nostra società. Lo sviluppo e la continuità di RPM è da sempre stata legata alla capacità e volontà di perseverare nella specializzazione delle competenze tecnologiche e dell’innovazione. Continuare ad investire notevoli risorse in ricerca e sviluppo, affrontare con professionalità e caparbietà le sempre più problematiche esigenze di mercato, ci consente con la nostra gamma di presse “ Ecotronic “ di confrontarci serenamente con un know-how ed un gap tecnologico di tutto rispetto. Come detto sopra questo però non può essere considerato un traguardo, ma un il punto di partenza. Infatti per noi Rubber 2012 sarà l’occasione per presentare l’evoluzione della “ Ecotronic “ , la pressa che non ha solamente cambiato gli orizzonti dello stampaggio ad iniezione degli elastomeri, ma che cambierà lo stampaggio. 


Il mercato delle macchine e attrezzature

Le macchine asiatiche offrono occasioni di scelta ai trasformatori

Davide Dondena Saspol Technology

1. Tutto sommato possiamo dirci soddisfatti per l’anno appena passato. Saspol ha chiuso con un + 40% di fatturato rispetto al 2010. Le esportazioni hanno segnato un 70% rispetto al fatturato globale. Mentre il mercato italiano soffre di una grave crisi dovuta alla instabilità politica e alla crisi finanziaria europea che ha colpito quasi tutti i settori importanti, noi abbiamo fatto un grosso sforzo commerciale nei nuovi paesi emergenti quali Russia, Cina, India dove abbiamo raggiunto degli ottimi risultati economici e di crescita che hanno rafforzato ed ampliato i rapporti commerciali con questi paesi. 2. Purtroppo, come ho detto prima, il problema principale che ha l’Italia oggi è la critica situazione politica; i clienti tendono sempre di più ad aprire stabilimenti all’estero dove i costi della mano d’opera e i servizi commerciali offerti sono più efficienti. La crescita in questi altri paesi è almeno 10 volte superiore rispetto alla nostra e noi con la nostra ottima qualità forniamo macchinari apprezzati in tutto il mondo. 3. Saspol collabora con aziende taiwanesi e distribuisce presse ad iniezione di ottima qualità. Tutte le presse ad iniezione vengono certificate, prima di essere immesse sul mercato, da un ente nazionale per ga-

rantire gli standard di sicurezza richieste dall’unione europea. I livelli di qualità hanno quasi raggiunto i nostri livelli europei ma i prezzi sono il 50% in meno rispetto ai nostri. Questa scelta è dovuta al fatto che sempre più clienti richiedono macchine revisionate o a basso costo e Saspol, oltre ad accontentare i cliente nelle revisioni, fornisce anche presse ad iniezione nuove ma con costi decisamente più bassi in modo da poter dare una scelta maggiore ai nostri clienti. 4. Durante Rubber 2012 Saspol presenterà i nuovi macchinari realizzati durante gli ultimi anni, quali estensori per gomma e linee di confezionamento per pneumatici solidi, oltre alle imponenti presse di grosse dimensioni per l’industria della gomma e non solo. I produttori di presse per la gomma più importanti nel mondo sono sicuramente gli italiani e i tedeschi, che garantiscono da anni affidabilità e qualità migliore di chiunque altro produttore al mondo. 

Piccole e medie aziende soffocate da carico fiscale e burocratico

Francesco Valsecchi

State of the Art Technologies 1. Il 2011 ha confermato per noi il trend di crescita nella raccolta ordini iniziato già dalla fine del 2009. Sia nel 2010 e poi con il 2011 abbiamo registrato un forte incremento per una realtà come la nostra che trattando solo beni strumentali come le presse per stampaggio è molto

sensibile ai primi cenni di rallentamento dell’economia. C’è stato in effetti un modesto calo già a partire dai mesi di giugno e luglio , calo comunque atteso dalla maggior parte dei trasformatori che hanno lavorato alla massima capacità già per quasi tutto il 2010 e prima parte del 2011. Si è avuta una pausa negli investimenti durante i mesi di settembre e ottobre che però sono stati compensati da un recupero negli ultimi due mesi dell’anno che ci ha fatto concludere il 2011 in crescita rispetto al 2010 dove già era stato conseguito un ottimo risultato. In conclusione il 2011 si è chiuso molto positivamente. 2. Non credo che la crisi dell’euro sia in via di risoluzione in tempi brevi. Stanno purtroppo venendo al pettine i problemi legati alle profonde diversità strutturali degli Stati membri. L’Italia purtroppo più degli altri paesi risente di immobilismo da parte della classe politica da troppi anni. Le piccole e medie aziende sono soffocate dall’elevato carico fiscale e burocratico . La ripresa del 2010 e 2011 è stata trascinata principalmente dall’export e dalla domanda trainante della Germania . I segnali di rallentamento dell’economia globale ci sono già e dopo la forte crisi del 2009 è molto difficile fare previsioni. Nel nostro piccolo al momento abbiamo molti progetti in cantiere per il 2012 e le premesse non sono al momento negative, tutto dipenderà credo dal livello di fiducia che i capi di governo sapranno diffondere . Stiamo anche aspettando di vedere questo pacchetto“cresci Italia” per capire se le conclamate riforme saranno veramente attuate senza i continui condizionamenti dalle classiche lobby di categoria. Negli ultimi mesi dell’anno si sono anche diffuse notizie preoccupanti di banche che stanno riducendo drasticamente gli affidamenti alle imprese. Prevedo che la mancanza di liquidità delle banche freneranno gli investimenti di molte aziende anche se però penso che le aziende con bilanci in ordine non avranno problemi ad investire e guadagnare fette di mercato a scapito di aziende più esposte.

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Il mercato delle macchine e attrezzature

3. Penso che sia l’ennesima debolezza Europea, produrre in Europa significa sottostare ad una rigida legislazione a garanzia di tutto il settore produttivo. Non è accettabile che si tolleri l’importazione di prodotti di bassa qualità perché prodotti in assenza di regole e si danneggi l’economia e l’occupazione in Europa. Anche gli importatori di queste macchine dovrebbero essere ritenuti responsabili in prima persone di vendere attrezzature con certificazioni approssimative o fasulle. 4. La nostra realtà si è specializzata negli ultimi sei anni nella distribuzione sul mercato italiano di macchine per lo stampaggio di fabbricazione austriaca e tedesca. Abbiamo creduto nella loro ineguagliabile capacità di industrializzazione, capacità che è mancata purtroppo a quei costruttori italiani che negli ultimi anni sono clamorosamente falliti. La qualità dei prodotti che installiamo tutti i giorni la possiamo riscontrare direttamente e diventa ancora più evidente dopo alcuni anni che la pressa lavora sempre con la stessa precisione e ripetibilità. Nella produzione di presse per stampaggio credo che orami la globalizzazione abbia delineato i centri produttivi , da una parte i tedeschi/austriaci, dall’altra parte il Far East. In ogni caso in questo panorama la capacità manifatturiera di elevata qualità degli italiani può avere un ruolo importante; tutti produttori di presse che noi distribuiamo sul mercato italiano acquistano molti componenti e fanno fare lavorazioni in Italia. Dobbiamo registrare che questa tendenza è in forte aumento, i tedeschi dipendono spesso dalla nostra capacità di risoluzione dei problemi e tempi di risposta rapidi. Noi crediamo molto in questa sinergia tra tedeschi e italiani e in effetti anche da parte loro c’è questa convinzione che il motore manifatturiero europeo è il binomio Germania/Italia.  32 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

Bisogna continuare a mantenere un concreto gap tecnologicoo

Franco Rossi UTP Vision

1. Premesso che quanto dirò rappresenta un’analisi ed esprime delle considerazioni relative al settore delle macchine di visione e dei sistemi di controllo di qualità, non posso esimermi dall’attingere informazioni sulla situazione generale del mercato delle macchine e della produzione di articoli tecnici in gomma per arrivare ai risultati e alle previsioni (a breve) per il futuro. Sempre di più vediamo come il mercato globale si espande convogliando le produzioni in ambiti territoriali lontani dall’Europa occidentale, in aree competitive in termini di costo del lavoro, in molti casi con interessanti vantaggi per le aziende. In effetti oggi pensiamo ad una ramificazione aziendale, commerciale e produttiva che va oltre i confini che generalmente ci eravamo posti solo alcuni anni fa. È altresì vero che il mercato globale non va in una sola direzione, ma si muove ovunque: quindi sempre più abbiamo l’evidenza di fenomeni “anomali”, ossia casi di maggiore possibilità di esportare nel mercato globale più di quella di importare da esso. Per alcune aziende è stata la classica “manna dal cielo”. L’economia ci dice oggi che i paesi emergenti, pur soffrendo diversi fattori interni, rimangono dei paesi in

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crescita. Grazie ad essi l’economia mondiale mantiene un livello tale da permettere delle pianificazioni e delle operazioni economiche interessanti. Alcuni paesi oltre ai soliti BRIC viaggiano con velocità sicuramente al di sopra di quelle europee. Corea, Giappone ad altre nazioni nel sud-est asiatico, ma anche Stati Uniti e Canada. In Europa si possono differenziare settori che, anche se afflitti dalla crisi economica hanno saputo ottenere performance valide. L’Italia certamente non fa parte in generale di queste realtà: nella seconda parte del 2011 abbiamo una crescita inesistente, poco sviluppo, investimenti nulli o quasi, timore degli effetti politici e riluttanza dei partners internazionali. Insomma il bicchiere è mezzo vuoto e il contenuto è torbido. In Italia abbiamo lavorato molto positivamente nei primi 6 mesi di quest’anno con buone commesse derivate da operazioni commerciali pianificate nel 2010 ed affinate nel 2011. Oggi non vedo un’espansione nel nostro settore ed i ridotti investimenti fanno pensare più ad una contrazione. Per l’estero invece la situazione è molto diversa anche se più complessa. La porzione di fatturato estero è aumentata notevolmente superando il 65% del totale. In Europa il partner principale resta la Germania, ma abbiamo avuto un eccellente successo anche in Francia, Inghilterra e Spagna. Nei mercati emergenti le prime tre realtà commerciali per noi sono Cina, USA, Brasile. Bilancio finale: il 2011 si chiude con una performance eccellente. l’incremento di fatturato sarà un record assoluto per UTPVision e i risultati economici ci permetteranno di pianificare gli sviluppi e le attività commerciali con sufficienti garanzie e coperture per il prossimo anno. I nuovi mercati dove siamo penetrati nel corso degli ultimi due anni ci aprono delle ulteriori prospettive di crescita grazie soprattutto alla nuove tecnologie applicate alle nostre macchine.


Il mercato delle macchine e attrezzature

2. La crisi dell’Euro è un grosso macigno sulle famiglie e sulle aziende italiane. Se avessi la bacchetta magica mi piacerebbe scrivere che ormai la crisi è alle spalle. Purtroppo non è così! Non sono ancora chiari i fattori e le soluzioni che faranno superare questo momento negativo per il vecchio continente. Un mistero resta la fruibilità del credito che è la base delle attività industriali. Tutti in Europa sono molto preoccupati per le politiche del lavoro e i dati sulla disoccupazione. Insomma il panorama non è rassicurante. Ci chiediamo in questi giorni cosa possiamo fare per le aziende ed i lavoratori italiani. Cosa può fare le politica e il governo? Il dibattito è aperto su diversi temi molto importanti, ma i segnali sono deboli. Aspettiamo con interesse quelli che saranno gli interventi per la crescita economica e poi potremo trarne le prime considerazioni. La credibilità dei paesi periferici dell’Euro non è mai stata così bassa. Oltre alle ripercussioni sui singoli paesi, la situazione globale europea vive più su sottili equilibri che su forti alleanze. Questo danneggia immancabilmente le relazioni con i partner commerciali. Ritengo comunque assolutamente necessario uscire dalla crisi tutti insieme con una moneta unica che possa ritornare ad allettare gli investitori. I sintomi sono ancora quelli di un malato grave e la prognosi per la ripresa delle attività produttive in Italia è ancora riservata. In questo momento non mi sento in grado di fare previsioni per il futuro in generale ed in particolare per il mercato italiano. Per quanto riguarda UTPVision invece la situazione è abbastanza chiara, abbiamo davanti una prima parte dell’anno completamente coperta dagli ordini raccolti fino ad oggi. Direi che se dovessimo ragionare solo sui primi 6 mesi del prossimo anno, il risultato finale che se ne deduce è in prospettiva un consistente aumento del fatturato anche nel 2012. Devo però segnalare un rallentamento dei movimenti commerciali negli ultimi tre mesi del 2011 che avranno ripercussioni sulla metà del 2012.

3. Fortunatamente UTPVision non si trova nella situazione descritta da Euromap. La concorrenza cinese o asiatica per il momento si basa solo su modelli e tecnologie di base e non è in grado di competere tecnologicamente con i sistemi di controllo più evoluti. Risulta molto difficile che aziende occidentali acquistino macchine di ispezione visiva direttamente dall’Asia; considerando poi le difficoltà dell’assistenza post-vendita penso che le possibilità siano ridottissime. Chiaramente si tratta di una situazione momentanea ed in una settore in continuo sviluppo. Non escludo che a breve troveremo più competizione proveniente da produttori asiatici. Sono convinto che le produzioni del Far-East in tutti i settori continueranno a progredire in termini di qualità, di contenuti tecnologici e di competitività; non basterà più il protezionismo, per essere vincenti la parola d’ordine è e sarà “integrazione”. 4. La posizione sul mercato delle macchine italiane e tedesche per il momento non è attaccabile in termine di contenuti ed avanguardia, ma come detto in precedenza i mercati guardano in tutte le direzione e da tutte le direzioni si guarda ai mercati per acquisirne nuove fette. La mia opinione è che per avere dei vantaggi dobbiamo conservare un gap tecnologico concreto e che garantisca un reale beneficio per gli utilizzatori finali. Tecnologia e affidabilità sono le armi che dobbiamo sfruttare per vincere la competizione globale; la ricerca e sviluppo sono un pilastro portante della filosofia di UTPVision. Rubber 2012 sarà una bella esperienza perché si pone verso la metà di un anno cruciale per il mondo industriale italiano. Spero di vedere delle novità, un fermento maggiore per gli sviluppi del futuro ed ovviamente un interesse in crescita per le applicazioni speciali. Da parte nostra faremo il possibile per presentare il livello più evoluto dei nostri prodotti attuali e anticipare qualche applicazione per il futuro. 

L’euro resterà stabile e non impatterà sul business

Gabriella Minotti Mewo

1. Il 2011 è stato per Mewo un anno positivo, che ha confermato la prevalenza di vendita delle granigliatrici criogeniche rispetto alle sbavatrici e la buona introduzione delle lavatrici ad acqua calda dotate di asciugatura. Il nostro di riferimento di MEWO comprende tutti i paesi europei, ma anche alcuni paesi asiatici emergenti. L’ampiezza di questo bacino di utenza ha garantito una stabilità del business nel corso di tutto l’anno, per cui non abbiamo riscontrato in generale nessuna interruzione o riduzione del business. Riteniamo che a livello europeo ci possa essere stata dopo l’estate una maggiore prudenza negli investimenti a causa delle notizie allarmanti in merito all’euro e alla situazione economica in generale. 2. Mewo è ottimista per quanto riguarda il 2012: il numero di richieste da evadere e i segnali di interesse che provengono dal mercato, particolarmente dall’Est Europa, sono assolutamente incoraggianti. Siamo fiduciosi che l’euro rimanga stabile, senza impattare il business nel 2012. 3. Noi abbiamo sempre dato molta importanza alla sicurezza delle nostre macchine, garantendo da sempre lo scrupoloso rispetto delle norme in materia e spesso anche prevenendole. Le macchine cinesi non rappresentano per noi una reale concorrenza proprio per il divario di sicurezza e tecnologia della lo-

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Il mercato delle macchine e attrezzature

ro offerta. Anche a livello europeo osserviamo differenze in termini di sicurezza tra i diversi produttori: è necessario in fase di acquisto di un impianto di granigliatura che i clienti osservino con attenzione i dettagli della macchina. Un prezzo molto inferiore è spesso sinonimo di scarsa cura del particolare, anche in riferimento alla sicurezza dell’operatore. 4. Mewo si è sempre distinta sul mercato per l’elevato contenuto tecnologico delle sue macchine e per l’accurata scelta dei materiali impiegati per la fabbricazione. Anche per il futuro intendiamo proseguire in questa direzione, per cui i nostri progettisti sono costantemente alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. La nostra lunga esperienza di produzione e vendita di impianti di alta qualità ha evidenziato che le nostre macchine hanno una lunga durata di vita e una minima necessità di manutenzione, elementi questi che hanno favorito nel tempo la diffusione delle nostre macchine a livello mondiale. 

Puntiamo su innovazione, affidabilità, alta efficienza, giusto prezzo

Sergio Bracaletti Rubber Trade

1. Effettivamente anche noi abbiamo riscontrato lo stesso trend: nella seconda metà dell’anno probabilmente si è cominciato a prendere coscienza dei grossi problemi che l’economia, specie dell’area euro, cominciava ad evidenziare. Se ci saranno la volontà e la capacità di azioni coese, certamente gli 34 |

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ostacoli maggiori potranno essere superati senza grossi traumi, almeno nel nostro settore, e si potranno creare le giuste premesse per una soddisfacente ripresa nell’anno in corso sulla scia di una buona chiusura, tutto sommato, del 2011. 2. A questa domanda non mi sento davvero di rispondere; è più opportuno lasciare ai tanti ‘esperti’ di economia l’opportunità di fare l’ennesima brutta figura, considerando quanto difficilmente riescano a vedere realizzarsi le loro tanto elaborate previsioni. 3. L’allarme di Euromap è certamente giustificato visto la scarsa sensibilità che i produttori di quei paesi riservano alle loro “creazioni” in tema di sicurezza e prevenzione degli infortuni. Mi auguro che questo venga ben tenuto in considerazione da ogni potenziale acquirente e si possa così realizzare la giusta barriera a realizzazioni approssimative ed, in certi casi, addirittura pericolose. 4. Per quanto riguarda la nostra azienda, possiamo con orgoglio affermare che la nostra forza è proprio quella di poter proporre sempre soluzioni innovative ed originali improntate oltre che alla più alta efficienza, alla più completa affidabilità ed alla giusta economicità. Solo perseguendo questi principi potremo conservare quel primato di alto contenuto tecnologico e di continua innovazione che indubbiamente vantiamo e che ci consentiranno di competere sempre anche nelle condizioni più difficili con quanto i mercati cercano di diffondere in campo mondiale. 

Cresce la domanda di macchinario ricondizionato ma garantito

Renato Colli C2

1. Per quanto riguarda il mercato del macchinario ricondizionato, settore nel quale operiamo da molti anni su un pa-

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norama sia nazionale sia internazionale, il 2011 è stato, complessivamente, un anno discreto. Abbiamo registrato un aumento delle vendite sul mercato italiano che, in un’ottica di contenimento dei costi, sembra avere privilegiato per le proprie linee l’acquisto di macchinari di seconda mano revisionati. In ambito internazionale, invece, va operata una distinzione tra contesto europeo -che ha registrato un periodo di flessione del mercato- e paesi in via di sviluppo, verso i quali la nostra tipologia di prodotto sta registrando un interesse crescente. 2. Siamo convinti che, in tempi di crisi, quale quello attuale, la chiave di volta risieda nel continuare ad offrire un prodotto di qualità e un servizio di continua attenzione al cliente. Il sostegno di banche e Governo è tuttavia fattore importantissimo per la vita e la prosperità di un’impresa, per consentire investimenti, apertura verso nuovi mercati, allargamento della gamma prodotti, in un’ottica di miglioramento continuo. 3. Le macchine di importazione rappresentano una seria minaccia, il loro prezzo si avvicina a quello dei macchinari ricondizionati e garantiti e la flessione dei mercati potrebbe rafforzarne la penetrazione sul mercato. I nostri clienti, comunque, già da anni richiedono un prodotto certificato e, chiaramente, rispondente agli standard di sicurezza di pertinenza, aspetto al quale anche i clienti esteri sui mercati in cui siamo presenti sono particolarmente attenti. 4. Fornire un prodotto competitivo significa miglioramento dei processi, dei macchinari e, soprattutto, continua attenzione alle esigenze dei nostri clienti. Rubber 2012 sarà una vetrina importante per presentare, come sempre da oltre trent’anni, i nostri prodotti ad una clientela attenta anche alla qualità dei macchinari ricondizionati che, integrati con sistemi di automazione e dotati di dispositivi di safety, sono sempre più vicini a quelli di nuova costruzione…con un giusto rapporto qualità prezzo. 


Il mercato delle macchine e attrezzature

Le dinamiche macroeconomiche condizionano la ripresa degli investimenti

Roberta Rivi Rivi Magnetics

1. Il 2011 è ormai concluso. Per la Rivi Magnetics l’anno è stato positivo, con un trend stabile ed in leggera crescita nel settore dello stampaggio del termoindurente. Dopo una lieve flessione degli ordini nel periodo di settembre e ottobre, il mese di novembre ha chiuso con un risultato pari alle aspettative. Per il mese di dicembre nonostante la situazione di crisi dell’euro, la richiesta di offerte continua ad essere vivace e auspichiamo di concludere l’anno rispettando le nostre previsioni. 2. Ci sono al momento troppe variabili per potere fare delle previsioni, anche se noi pensiamo che la moneta unica europea si riprenderà, nessuno ha interesse in zona euro (e non) a far sì che non sia così. La vera Italia è quella fatta di tante piccole e medie imprese che stanno combattendo ogni giorno per cercare di superare la crisi. Sono quelle aziende che sfruttano la crisi per trovare delle nuove soluzioni, che si stanno adeguando ai nuovi mercati, alle nuove esigenze. Imprenditori e collaboratori che, credendo in primis nelle potenzialità delle loro aziende e orgogliosi di essere italiani, cercano soluzioni per ottimizzare i loro cicli produttivi, di innovarsi. Per il 2012 dovremo aspettarci a gennaio un momento di riflessione delle aziende , che in base ai prossimi futuri e importanti avvenimenti italiani, europei e mondiali, saranno pronte a nuovi investimenti . Tutti hanno preventivi in stand by che

aspettano solo di essere sbloccati appena si chiariranno certe dinamiche a livello macro-economico. 3. È importante per chi pensa di proporsi in Europa, che debba farlo rispettando le normative imposte dal UE. Nella stessa misura che viene richiesto a noi quando esportiamo…indipendentemente da cosa si esporta. Se si vuole operare in un mercato “corretto” e “serio” è giusto che le norme vengano rispettate , poiché le stesse sono imposte principalmente per la sicurezza delle persone . La nostra azienda, produttrice di sistemi di ancoraggio magnetico per il cambio rapido degli stampi sulle IMM, non potrebbe fornire prodotti che non siano in grado di assicurare al massimo la sicurezza delle persone che operano giornalmente sulle presse. 4. Confermo che la qualità del prodotto italiano sia ben riconosciuto all’estero. Ho avuto l’occasione di partecipare ad alcuni workshop di paesi esteri che hanno manifestato l’apprezzamento per i prodotti made in Italy. Rispondendo alle vostre domande … per quanto riguarda la Rivi Magnetics assolutamente sì. La nostra azienda sta lavorando a nuovi progetti e l’obiettivo è quello di presentarli a Rubber 2012/ Plast 2012. 

Gli assestamenti in corso rafforzeranno la base produttiva 1. L’anno si è chiuso bene, il bilancio è positivo nonostante questa vostra corretta analisi. Il mercato nazionale è aumentato! E questa è già una buona notizia. Meglio però è che le esportazioni sono aumentate nettamente, superando (rispetto al nostro precedente anno) le vendite in Italia. Che sia stato un anno positivo lo si sa già, per tutti lo è stato (per noi tantissimo! +70%!). L’importante, dato che siamo già nel 2012, è: quali saranno gli aspetti positivi cui si brinderà in questo nuovo anno? 2. Dirlo oggi dopo aver letto la nuova clas-

Daniel Salvà

Doss Visual Solution sifica data all’Italia (con l’abbassamento del rating) non è del tutto facile. Credo comunque, malgrado questi “aggiustamenti” che sono ed erano da fare (e purtroppo, non saranno gl’ultimi!), in linea generale e complessiva nel 2012 il saldo sarà positivo. Ma quel che più conta sarà la base che si instaurerà per il 2013. È ovvio, che questi assestamenti, sebbene provocano una caduta di fiducia e di Borsa, alla fine rinforzeranno l’assetto industriale/economico dando così un livello stabile su cui ripartire con certezza. 3. Aggiungerei “non solo dalla Cina”. Attenzione perché ne stiamo vedendo delle belle! Fatte qui in Italia! Ma prima o poi questi “risparmi” si pagano! E non è questo un segno di debolezza o di non poter “competere” anzi, noi continuiamo con la nostra ormai conosciuta linea di condotta qualitativa ed in rispetto alle norme vigenti, anche se questi “dogmi” a volte ci portino ad essere meno competitivi. Il risultato economico e quello professionale dell’anno appena passato ci lo dimostrano! 4. Ne sono sempre stato sicuro e convinto. Centinaia di clienti, distribuiti nel mondo c’è lo confermano e dimostrano ogni volta. Nel prossimo Rubber 2012 lo si vedrà. Una serie di concomitanze economiche e di congiuntura fanno sì che questa edizione, sia un evento “speciale” di quelli che segneranno una epoca, spero la fine di un grigio periodo! Noi contribuiremo con una presentazione unica, mai fatta fino ad oggi sia in quantità e qualità che novità! Arrivederci a Maggio! 

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La sfida delle PMI

Una giovane realtà ad alto contenuto innovativo di a.d.p.

Nonostante la persistente crisi economica internazionale e in particolare italiana, sono presenti sul nostro territorio aziende del settore gomma di piccole/medie dimensioni ricche di elementi altamente innovativi. Molte di queste sono caratterizzate da un combattivo spirito imprenditoriale, che è la garanzia di un indubbio successo del nostro comparto non solo sul piano interno ma anche internazionale. Elatomers Union, una giovane azienda bolognese di appena tre anni di vita, ha saputo dare una risposta tecnologicamente avanzata in un settore sempre più competitivo come quello della produzione di mescole speciali a base di fluoroelastomeri per i più svariati campi applicativi.

Un po’ di storia La società di Castel Guelfo (Bologna) nasce nell’aprile del 2009 grazie all’idea di quattro soci fondatori che hanno maturato una profonda e significativa esperienza pluridecennale nel comparto gomma ed in particolare in quello specialistico delle mescole a base di fluoroelastomeri. Elastomers Union è principalmente strutturata per la produzione di mescole a base di gomma FKM/FPM ed è specializzata nella realizzazione di mescole sia su formulazioni dei clienti sia su propri formulati, offrendo esperienza e competenze allo scopo di soddisfare le aspettative del cliente con elastomeri tecnicamente avanzati e mescole speciali progettate per rispettare severe specifiche e proponendo sempre un rapporto costo/qualità altamente competitivo con l’attuale mercato.

FLUOROCARBONICI e ciclo di produzione Premettiamo una breve introduzione ricavata da un testo enciclopedico. Gli elastomeri fluorocarbonici, co36 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

La sede di Elastomers Union a Castel Guelfo.

munemente noti con la sigla FPM o FKM, possiedono una struttura primaria caratterizzata dalla presenza del legame carbonio-carbonio. Quelli maggiormente disponibili sul mercato sono quindi copolimeri e terpolimeri del fluoruro di vinile (VF2), esafluoropropilene (HFP), tetrafluoroetilene (TFE). In talune applicazioni speciali, può essere previsto l’utilizzo di ulteriori monomeri. Questi polimeri, dalle eccellenti caratteristiche di resistenza termica e chi-

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mica, vengono quasi esclusivamente utilizzati nella produzione di compound destinati alla fabbricazione di articoli tecnici quali guarnizioni, tubi, paraoli, O-ring in cui il contatto e la resistenza a sostanze quali oli minerali, fluidi idraulici, combustibili, idrocarburi alifatici, clorurati, aromatici e solventi o agenti chimici di diversa natura, deve essere assolutamente garantita. Le performance di questi manufatti li rendono idonei in applicazioni in cui le


La sfida delle PMI

Esempi di materie prime per mescole FPM.

temperature d’impiego vanno da -25°C a +240°C. In certi casi la funzionalità in condizioni statiche è garantita anche a temperature inferiori ai -45°C. Le principali applicazioni sono quelle del settore elettronico, aeronautico, nucleare, militare, automobilistico, nautico ed energetico. In sintesi nessun altro materiale eguaglia le proprietà di isolamento elettrico, inerzia chimica, resistenza meccanica e alle alte temperature tipiche di questi prodotti. Elastomers Union, grazie alla costante ricerca ed alla collaborazione tecnica con i propri fornitori, è in grado di offrire

per il raffreddamento con la capacità di produrre da 15 a 130 kg di striscia singola continua, atta alla perfetta alimentazione di macchine ad iniezione o estrusori. Una seconda linea produttiva è in preparazione. Elastomers Union è anche in grado di fornire lastre e festoni, oltre, naturalmente, a mescole filtrate per applicazioni specialistiche e particolari. In tal senso utilizza un estrusore Berstorff con capacità fino a 2000 kg/h e basso gradiente di riscaldamento.

Il sistema qualità Elastomers Union adotta un sistema qualità che prevede sia un controllo qualità al 100% (standard) di tutti i batch prodotti in termini di cinetica di vulcanizzazione, attraverso l’utilizzo di strumenti reometrici ODR, controllo della durezza e del peso specifico, sia controlli specifici in accordo con le richieste concordate con il cliente come ad esempio caratteristiche fisico-meccaniche, resistenza all’invecchiamento

Il sistema di raffreddamento della striscia continua.

una vasta gamma di formulati che, oltre ad essere in grado di soddisfare le diverse esigenze del mercato, sono idonei alla lavorazione secondo le più comuni e svariate tecniche di produzione.

La linea produttiva Attualmente, la società si avvale di una singola linea produttiva composta da un mescolatore interno tangenziale da 55 litri, di due mescolatori a cilindro di servizio e un batch-off bobinatore

termico, chimico ed altro ancora. Per quanto riguarda il controllo delle materie prime in entrata, Elastomers Union, in accordo con il proprio fornitore di gomme fluorurate, si avvale della collaborazione della facoltà di chimica industriale dell’Università di Bologna per il controllo dei parametri fondamentali che caratterizzano le specifiche delle gomme. In particolare vengono effettuati controlli a campione per singolo lotto per l’analisi al DSC e

GPC (quest’ultimo è fondamentale per la determinazione delle proprietà macrostrutturali del polimero).

La progettazione Elastomers Union si avvale del proprio laboratorio di Ricerca e Sviluppo per studiare nuovi formulati in funzione delle specifiche del cliente o di un capitolato nazionale/internazionale. La struttura del laboratorio è in grado di soddisfare una serie di analisi come la caratterizzazione delle proprietà tensili e delle proprietà di resistenza chimica dei materiali nei vari simulanti chimici, mentre per le analisi più avanzate (chimico-fisico), Elastomers Union utilizza la collaborazione del Cerisie. Dopo lo sviluppo della mescola in laboratorio, la società, attraverso la funzione tecnico-commerciale, provvede ad una serie di verifiche del processo produttivo del cliente per la messa a punto finale del nuovo formulato. Una volta finita la messa a punto della processabilità presso il cliente, la mescola entrerà a far parte del normale ciclo produttivo di Elastomers Union. La politica dell’azienda è orientata proprio allo sviluppo di nuove mescole con la collaborazione diretta del proprio cliente allo scopo di garantire non solo l’idoneità della mescola in termini di performance, ma soprattutto di mettere a punto, insieme al cliente, il processo produttivo, creando in tal modo una mescola “tailor made” idonea al ciclo produttivo specifico del cliente stesso. Per raggiungere tali livelli è importante stabilire con il proprio cliente un rapporto di collaborazione finalizzato alla soluzione di tutte le problematiche legate al ciclo produttivo fino ad ottenere un prodotto finito che soddisfi completamente le esigenze sia produttive sia qualitative.

La struttura organizzativa I quattro fondatori di Elastomers Union coprono le quattro fondamentali funzioni operative: Alessandro Cervellati (Responsabile Tecnico), Ettore Ciriolo (Responsabile Tecnico di Produzione), Armando Pagani (Direttore Com-

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La sfida delle PMI

Strumenti per le operazioni di controllo qualità.

merciale) e Pietro Passera (Vendite Italia e Assistenza Tecnica). Le risorse utilizzate sono sei per la linea produttiva, due per la funzione Ricerca e Sviluppo, quattro per la funzione commerciale/amministrativa mentre la parte tecnica è gestita direttamente dai soci fondatori. Per il mercato estero, la società dispone della collaborazione di tre risorse dedicate all’attività tecnico commerciale.

Mercati e settori applicativi Elastomers Union fondamentalmente opera per il mercato italiano, che assorbe oltre l’80% della produzione; il rimanente 20% è costituito dal mercato internazionale, la Germania in particolare. È interessante sottolineare che da quell’ottanta per cento di mescole prodotte per il mercato interno, il 60% degli articoli finiti prodotti dai clienti sono poi diretti al mercato tedesco. La società è in grado di produrre mescole fluoroelastomeriche idonee all’impiego principalmente in settori come l’automotive, il petrolchimico e in piccola parte (5%) in settori vari.

Sviluppi futuri La società si è posta l’obiettivo, durante il 2012, di introdurre una seconda linea produttiva identica a quella già esistente per poter differenziare la produzione delle mescole colorate da quelle nere. Ciò

Mescola a base di fluoroelastomeri. 38 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

andrà a garantire una miglior flessibilità produttiva oltre ad una maggior garanzia del livello qualitativo in aggiunta ad un raddoppio della capacità produttiva. Elastomers Union ha in programma nel breve futuro di ampliare la sua gamma prodotti con l’immissione nel mercato di nuovi formulati per nuovi settori applicativi altamente specialistici come quelli riguardanti il settore dell’energia solare, dei tessuti tecnici per la protezione dagli agenti chimici, applicazioni militari. Inoltre, la società di Castel Guelfo punterà a rafforzare il suo livello di competenze anche attraverso la partecipazione a progetti mirati allo sviluppo di nuovi gradi di fluoroelastomeri specifici alla produzione di mescole a marchio Elastomers Union. In tal senso un centro ricerche presto sarà realizzato per soddisfare gli obiettivi che la società si pone a breve termine. Per quanto riguarda il mercato, la società punta a potenziare in modo selettivo il mercato tedesco, ponendo una particolare attenzione ai rapporti di non concorrenza con i propri clienti che operano con lo stesso mercato. Il settore auto è molto importante in Germania ed in tal senso Elastomers Union intende trovare spazi per proporre le proprie mescole specialistiche proprio in questo settore. La Turchia è un altro mercato interessante da sviluppare, specie ancora una volta nel settore auto, dove sono presenti importanti case produttrici. Per il laboratorio di Ricerca e Sviluppo, l’azienda intende implementare la strumentazione di laboratorio con apparecchi ad alto contenuto tecnologico per garantire un miglior servizio analitico. In termini di assistenza tecnica-commerciale si vuole infine rafforzare la presenza dei propri agenti in Germania.

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Esempi di articoli finiti.

Alcuni dei settori applicativi.

La mission “L’onda dei cambiamenti spinge i clienti verso incerte direzioni. È nostra responsabilità indicare la giusta rotta e prendersi cura di loro”. Con questo slogan Elastomers Union sintetizza la propria filosofia nonché la propria politica aziendale in termini di approccio nei rapporti tecnici commerciali con la clientela. Tale politica è sin da subito visibile nel rapporto quotidiano che si ha con i clienti ma soprattutto nella capacità d’intervento nella messa a punto del ciclo produttivo presso il cliente stesso per una produzione ottimale ed altamente qualitativa. Elastomers Union ritiene che solamente l’interazione tra qualità, efficienza produttiva e prezzo possa garantire un successo di mercato alle proprie mescole e di conseguenza ai prodotti dei propri clienti. Elastomers Union è certificata nel 2010 come UNI EN ISO 9001:2008. 


Seminario Tecnico Maag Group 2011

Le moderne tecnologie nella compoundazione e nell’estrusione di Giuseppe Cantalupo

Compoundazione del materiale polimerico, dosaggio e trasporto di polveri e additivi solidi sfusi, pompe e sistemi di filtrazione. Queste e altre tecnologie coinvolte nei processi di compounding e estrusione sono state il filo conduttore del seminario tecnico organizzato lo scorso mese di dicembre a Trezzo sull’Adda, in Villa Cavenago, da Maag Group, K-Tron, Maris e Omya.

È

stato un evento dedicato all’aggiornamento tecnico sulle moderne tecnologie oggi utilizzate nel processo della compoundazione mediante estrusione: il dosaggio continuo e proporzionale, i sistemi di granulazione, il trasporto pneumatico, le pompe a ingranaggi e i sistemi di filtrazione. E, ancora, pigmenti e cariche minerali. Oltre alle macchine, naturalmente: estrusori, compounder e mixer. Argomenti importanti per ogni settore di attività produttiva industriale, che hanno suscitato notevole interesse nei numerosi partecipanti al seminario - clienti, partner e utilizzatori degli articoli finiti - di ogni livello gestionale: responsabili della tecnologia e della produzione, responsabili acquisti e della selezione delle materie prime, responsabili vendite. E tutti hanno anche avuto l’opportunità di incontrare esperti dei vari settori per approfondimenti e informazioni sull’utilizzo ottimale delle nuove tecnologie.

LE RELAZIONI Il seminario si è svolto a Trezzo sull’Adda nella storica Villa Cavenago, sontuosa proprietà nobiliare costruita nella seconda metà del 1700. Sotto il titolo “Advances in Plastics Processing” ha trattato argomenti che,

per l’importanza che rivestono nei processi produttivi, hanno riguardato soprattutto innovazione e modernità delle tecnologie impiegate nella produzione di compound mediante estrusione. Ma anche altri temi ugualmente interessanti sono stati oggetto delle relazioni presentate dalle società organizzatrici. Il settore applicativo di riferimento è stato quello delle materie plastiche, ma indicazioni utili e di un certo rilievo sono scaturite anche per applicazioni nel campo della gomma. Diamo uno sguardo, necessariamente sommario, al contenuto delle presentazioni.

Automatik Plastics Machinery

Il granulatore PRIMOPlus di Automatik Plastics Machinery per la produzione di granuli di LFT (Long Fiber Thermoplastic) per il settore automobilistico.

Jürgen Skanda, Sales Manager di Automatik Plastics Machinery in Italia, ha parlato di “Selezione di macchinari e processo per la granulazione di materia plastica altamente caricata”. Automatik Plastics Machinery GmbH, membro del Gruppo Maag - nato dalla fusione dell’azienda tedesca con Maag - , è tra i maggiori costruttori mondiali di questo tipo di impianti, adatti a tutte le forme di granuli. In oltre sessant’anni di attività nel settore ne ha installati più di ottomila.

Nel suo intervento, il relatore ha presentato la gamma prodotti dell’azienda – tutti sistemi innovativi capaci anche di soddisfare specifiche esigenze – , illustrando i criteri base per la scelta del macchinario più idoneo per il cliente, in funzione delle prestazioni richieste: principalmente, entità della produzione (campagne lunghe o brevi) e tipo di compound da trattare. Importante, nella scelta del macchinario, una stretta collaborazione fornitore-cliente per

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| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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Seminario Tecnico Maag Group 2011 portafoglio prodotti definire al meglio, prima della decisione d’acquisto, esigenze di produzione e fasi del processo produttivo, e valutare, di conseguenza, le opzioni più opportune di cui dotare la macchina in aggiunta alle funzioni di base.

Pompe ad ingranaggi

Stefano Roveta, Direttore Vendite di Maag Automatik Srl, Rozzano, Milano, ha presentato la relazione “Componenti per l’ottimizzazione del vostro processo di estrusione”. Maag Pump Systems AG, membro del Gruppo Maag, è leader mondiale nella produzione di pompe a ingranaggi, cambiafiltri e sistemi di filtrazione, valvole deviatrici, pellettizzatori. Sistemi – come ha sottolineato il relatore, illustrando in particolare la tecnologia e l’utilizzo della pompa a ingranaggi con relativi conseguenti benefici per il processo produttivo - che posseggono tutti una caratteristica fondamentale: l’idoneità a lavorare in qualsiasi settore di impiego, in qualsiasi ambiente chimico, in qualsiasi linea di trasformazione, in intervalli molto ampi di temperature, pressioni, viscosità. Maag, inoltre, è in grado di sviluppare tecniche e prodotti innovativi capaci di garantire, presso il cliente, risparmio energetico, maggiore produttività, migliore qualità del prodotto, minori costi operativi, grazie, soprattutto, alla loro alta resistenza all’abrasione e alla corrosione e alla loro versatilità.

Maris Alessandro Gallo, del Centro Tecnologico di Maris SpA, Rosta, Torino, ha trattato l’argomento “Compound rinforzati e caricati prodotti con l’estrusore bivite co-rotante”. Maris nasce nel 1962 come produttore di estrusori e filiere per tubi e profili, affiancando sempre alla sua attività produttiva la ricerca continua di nuove applicazioni per i suoi prodotti. E così, negli anni settanta concentra e specializza la sua attività nella produzione di estrusori bivite co-rotanti a settori componibili per la compoundazione. Non solo, ma produce anche i singoli

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Valvole deviatrici

pellettizzatori

assemblati in un sistema

Maag Automatik

40 |

cambiafiltri

| page 6

Il portafoglio prodotti di Maag Pump Systems.

L’estrusore TM 59 HS di Maris. componenti di queste macchine, per adeguarle a specifiche esigenze della clientela e renderle capaci di molteplici lavorazioni: compound di materiali caricati, rinforzati, masterbatch, hot melts, gomme termoplastiche, elastomeri. Processi che gli estrusori Maris garantiscono ad alto livello di affidabilità, con una qualità dei prodotti finali altrettanto elevata. Dopo aver mostrato le differenze tra le diverse tipologie di estrusori – monovite, bivite e multivite ad albero centrale rotante e fisso, co-rotanti e contro-rotanti, compenetranti e non – , Gallo si è soffermato sugli estrusori bivite co-rotanti (CTSE: Co-rotating Twin-Screw Extruders) prodotti dalla casa torinese e ha illustrato l’importanza dell’equilibrio tra variabili tec-

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nologiche fondamentali, quali profilo vite e processo di alimentazione dell’estrusore, ai fini dell’ottenimento di un materiale composito - rinforzato con fibre di vetro o caricato con minerali con una dispersione e una distribuzione ottimale delle particelle nella matrice polimerica. Un requisito del compound, questo, indispensabile perché il materiale finale possegga proprietà meccaniche e fisiche e stabilità dimensionale di qualità superiore. E gli estrusori Maris garantiscono questi risultati attraverso l’ottimizzazione, da una parte, dell’alimentazione delle fibre – per non danneggiarle eccessivamente dal punto di vista della distribuzione della lunghezza - e della carica; dall’altra, del profilo vite e del profilo temperatura. Un ruolo importante, inoltre, nel caso


Seminario Tecnico Maag Group 2011

32,5% 27,5%

300 kg/hr

16,88%

11,85%

275 kg/hr

250 kg/hr

22,5% 17,5% 12,5% 7,5% 2,5%

0,00%

0,0%

321,1 kg/hr

325 kg/hr

299,8 kg/hr

Luca Martignoni, Responsabile Vendite di Omya per il settore plastiche in Italia, ha presentato “La nuova generazione di carbonato di calcio nelle applicazioni film e fibre”. Fondata nel 1884 da Gottfried Plüss-Staufer a Oftringen, Svizzera, Omya è leader mondiale nella produzione di minerali industriali, in special modo di cariche, additivi e pigmenti derivati da carbonato di calcio e dolomite. Ed è anche tra i primi distributori mondiali di prodotti chimici. I principali mercati di sbocco dei suoi prodotti sono carta, plastica, pitture, adesivi, costruzioni, ambiente, agricoltura e farmaceutica. È presente in tutto il mondo con cave e oltre 100 impianti situati in 50 paesi, nei quali trovano impiego complessivamente più di 7.000 dipendenti. Nella sua relazione Martignoni ha tracciato un’ampia panoramica sull’impiego del CaCO3 in diversi settori dal 1952 a oggi. Lo stampaggio a iniezione e l’estrusione di film di polietilene, per esempio, per la produzione di borse e sacchi sono stati i primi settori nei quali il prodotto ha trovato immediata applicazione e nei quali continua a essere utilizzato con profitto sia per i produttori che per gli utilizzatori dei manufatti. Il relatore è passato poi a illustrare i miglioramenti che l’impiego di Omyafilm, un carbonato di calcio di nuova generazione sottoposto a uno speciale trattamento superficiale appositamente messo a punto dalla casa svizzera, ha consentito di ottenere non solo nel settore dei film standard, ma anche in altre applicazioni, come, tra le principali, il BOPP (film di polipropilene bi-orientato), i film microporosi traspiranti, i tessuti non-tessuti. Nel caso dei film di polietilene, per

350 kg/hr

286,9 kg/hr

Omya

Variazione produttività

256,5 kg/hr

della compoundazione di materiali caricati, gioca la scelta del miglior compromesso tra il volume libero dell’estrusore (determinato dal rapporto D/d) e la coppia (torque) dell’estrusore ai fini dell’ottenimento della massima efficienza del processo in termini di produttività.

2,5%

5,0%

7,5%

-2,5%

10,0% 12,5% 15,0% 17,5% 20,0% 22,5% 25,0%

Omyafilm® Content

L’influenza di Omyafilm sulla produttività della linea di estrusione. esempio, l’inserimento di Omyafilm nella formulazione consente di avere un estruso con una più elevata stabilità termica durante il processo e una migliore stampabilità. Ma, soprattutto, con migliori proprietà meccaniche – lo indica, tra gli altri, il test della resistenza al Dart Drop Impact - . L’utilizzo di Omyafilm durante l’estrusione, inoltre, abbassa la pressione del fuso, consentendo un aumento della velocità della vite. E quindi un aumento della produttività della linea di estrusione.

K-Tron Di K-Tron le ultime due relazioni del seminario, una sul dosaggio e una sul trasporto pneumatico. L’azienda svizzera è l’espressione della migliore tecnologia oggi esistente nei sistemi per la movimentazione, il dosaggio, il trasporto pneumatico e l’alimentazione di prodotti per processi industriali, in particolare di polveri e solidi sfusi difficili da trattare. E detiene numerosi brevetti sulla pesatura e sulla meccanica e tecnologia di controllo della movimentazione di questo tipo di prodotti. Guido Montenegro, Agente K-Tron

in Italia, ha svolto il tema della prima relazione: “Innovazione nella movimentazione di prodotti difficili da dosare e trasportare – Sistemi completi integrati”. Dopo aver presentato l’ampia gamma di componenti disponibili nel programma di vendita di dosatori dell’azienda, il relatore ha parlato, in particolare, delle difficoltà e della conseguente delicatezza del dosaggio di materiali problematici, quali i prodotti in polvere o quelli in granuli che tendono a impaccare o, viceversa, a fluidificare durante il trasporto. Di qui l’importanza della scelta del dosatore più idoneo - dal punto di vista della tecnologia che ne governa il funzionamento e del materiale in cui è realizzato al trattamento del prodotto da dosare. Senza trascurare due parametri molto importanti e determinanti: l’entità del dosaggio e la portata in gioco. A questo riguardo, Montenegro ha illustrato la funzionalità del sistema ActiFlow: un sistema intelligente di controllo del flusso, particolarmente indicato quando il materiale da dosare scorre con difficoltà. Quindi, ha illustrato alcuni esempi di impianti completi di dosaggio e trasporto pneumatico.

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Seminario Tecnico Maag Group 2011

Ampia selezione di componenti

Giuseppe Bruneo, Sales Manager Independent Territories di K-Tron, ha presentato l’altra relazione: “Dalle materie prime ai prodotti finiti – Come il trasporto pneumatico può ottimizzare il vostro processo di compoundazione”, illustrando con alcuni esempi il trasporto in continuo di materiali diversi, come granuli, polveri, plastica macinata e riciclata, fibra di vetro. Materiali che, per le diverse caratteristiche fisiche delle particelle di cui sono costituiti – forma, granulometria e distribuzione granulometrica, durezza, peso specifico (apparente e compattato), contenuto di umidità e altre ancora - , hanno una diversa scorrevolezza e influenzano in maniera diversa e determinante la velocità del flusso. Non solo, ma condizionano anche la scelta del materiale di costruzione dei componenti delle linee. È il caso, per esempio, dei granuli rinforzati con fibra di vetro, per i quali è vitale l’utilizzo di materiali resistenti all’abrasione. Oppure impongono un’attenzione maggiore al controllo della pressione, come i granuli di gomma: questi rimbalzano in maniera incontrollata nella tubazione del trasporto, provocando in questo modo una perdita di pressione elevata. Anche le polveri non sono facili da gestire, a causa della enorme variabilità delle loro caratteristiche: da scorrevoli a impaccanti, da secche a igroscopiche, da abrasive a non abrasive, con densità apparente da 0,05 a 1,5 kg/dm3. E questo significa che sono necessari opportuni accorgimenti tecnici perché il trasporto avvenga senza intoppi - dalla presa all’arrivo al ricevitore - . Accorgimenti riguardanti, per esempio, la lunghezza e la velocità del percorso, il diametro e l’angolo del cono di scarico, come anche il tipo stesso di valvola di scarico più idonea. Il trasporto pneumatico, in conclusione, è un processo che va condotto prendendo in considerazione una molteplicità di parametri molto importanti e tenendo presente che in questo caso non sempre valgono le stesse regole che vengono utilizzate nel dosaggio. 

anti completi di dosaggio e trasporto pneumatico L’ampia scelta di componenti disponibili nella gamma dosatori di K-Tron.

Un impianto completo di dosaggio e trasporto pneumatico di K-Tron. 42 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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Bi- Canale Freddo

Stampaggio di due mescole diverse su articoli complessi gomma-metallo di Alex Bedon, OR.P. Stampi

La nascita dell’innovativo“Bi-Canale Freddo” (Bi-Cold Runner Block) di OR.P. Stampi si deve all’esigenza di trovare una soluzione per il problema di iniettare due mescole diverse su un articolo complesso gomma-metallo.

T

rovare un’ottima sinergia tra pressa, “Bi-canale freddo” e stampo è determinante ai fini del successo dell’operazione ma costituisce anche un enorme avanzamento sulla strada del futuro per questa tipologia di stampaggio. Allo scopo abbiamo utilizzato una pressa da 160 ton, verticale, corredata di due gruppi d’iniezione, che permetteva un riempimento bilanciato di ogni canale freddo, il quale a sua volta, su richiesta, dosava perfettamente la mescola nelle zone dedicate dell’inserto metallico. Il “Bi-canale freddo” è composto, da una parte di un canale freddo a 16 ugelli temprati e, dall’altra, di un canale freddo a 8 ugelli temprati, entrambi con controllo della temperatura fino alla punta estrema. La peculiarità di tali canali freddi è il sistema del circuito di raffreddamento; un circuito individuale provvede per il blocco e l’altro circuito, sempre individuale, gestisce gli ugelli, garantendo equilibrio e uniformità nelle temperature in qualunque punto del canale; il processo di vulcanizzazione inizia solo dopo la fuoriuscita della mescola dall’ugello finale. Il piano di riscaldo stampo garantisce, tramite le proprie sonde termo-copie, una equilibrata temperatura molto elevata, cosi da permettere la vulcanizzazione di qualunque mescola, con un massimo di variazioni di ≤ 2°C. Il sistema isolante tra i due canali

Stampo e termo-regolato Bi-Mescola a quattro cavità collocato nella pressa.

freddi avviene utilizzando dei distanziali in “titanio”; ciò vale anche per la se-

parazione del blocco stesso e del piano di riscaldo, soluzione adottata già da di-

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Bi- Canale Freddo

Un articolo gomma/metallo stampato con due mescole diverse.

L’articolo prima e dopo lo stampaggio; si noti il diverso spessore della gomma sui due lati.

Schema illustrativo del funzionamento del blocco termo-regolato Bi-Mescola.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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verso tempo con sorprendenti risultati. Per garantire una maggiore sicurezza e migliorare il ciclo lavorativo, il è stato utilizzato il sistema “sgancio rapido”, così da permettere la separazione del piano di riscaldo e dello stampo in tempi brevissimi, in modo da evitare qualunque possibilità di trasferimento calore sugli ugelli durante lo spegnimento pressa. Lo stampo, interamente temprato, a quattro cavità, con svariati sistemi meccanici per facilitare lo scalzo e il posizionamento degli inserti metallici, ha fatto sì che dai 14 minuti di stampaggio che s’impiegavano precedentemente per realizzare il pezzo, ora il ciclo completo è ridotto a 4,5 minuti. Un successo dunque su molti fronti, a partire dal tempo di stampaggio, realizzando un enorme passo in avanti anche per la OR.P. Stampi, nel suo approccio verso la soluzione del problema. Una realizzazione, sotto molti aspetti così complicata, ha suscitato molti interrogativi nelle modalità di costruzione del “Bi-canale freddo” (tipologia di acciai, trattamenti da applicare, assemblaggio) ma l’ambizione di riuscire nell’intento di aiutare a produrre un articolo gomma/metallo composto da due mescole diverse non solo ha impegnato notevolmente la nostra R&S ma ha dimostrato sempre meglio che la mission di OR.P. Stampi - “ascoltare le esigenze del cliente e fornirgli soluzioni grazie al nostro know-how” - è vincente. Il mondo della gomma, ed in primo luogo la “Rubber Valley” del Sebino, chiede sempre più agli stampisti di agire da “pionieri”, di trovare soluzioni, di migliorare metodi e processi di stampaggio, così da rendere più competitivo il prezzo finale degli articoli prodotti. La OR.P. Stampi, da oltre trent’anni, ha scelto di essere un protagonista rispetto a queste esigenze e continuerà a impegnarsi per trovare le soluzioni giuste per questo complicato mondo della gomma che continua ad evolvere. Tutto ciò in coerenza con una filosofia che si compendia nel motto “keep it simple”, richieste difficili devono avere soluzioni semplici. 



+

New moulding technologies for rubber without additional ďŹ nishing process.

Design and production of moulds for rubber technical components

-

processing

excellence

Innovation in the construction


La 111a edizione della Fiera di Canton

La Cina è sempre più vicina

L

a China Import and Export Fair, notissima come “Canton Fair”, è un importante canale degli scambi con l’estero della Cina e una finestra per monitorarli, gioca un ruolo chiave per promuovere lo sviluppo del commercio estero cinese e le relazioni economiche. È considerata la manifestazione espositiva cinese no. 1. La Canton Fair è promossa dal Ministero del Commercio della R.P. di Cina e dal Governo popolare della provincia di Guangdong ed è orga-

nizzata dal China Foreign Trade Centre di Guangzhou, ogni primavera e autunno. Nata nel 1957, la Canton Fair può vantare di avere la più lunga storia, le maggiori dimensioni, la più alta ed estesa presenza di acquirenti, la più completa gamma merceologica e il maggior volume di affari lungo 110 edizioni. La sua 110a edizione ha richiamato 209.175 buyer da 210 paesi regioni, conquistando un nuovo picco

storico e con incremento dell’1% rispetto all’edizione precedente. Il giro d’affari di questa edizione ha registrato un incremento del 3% raggiungendo i 37,9 miliardi di dollari. Gli espositori cinesi di Canton Fair sono affidabili e fortemente competitivi. Circa 20.000 aziende cinesi partecipano a ciascuna edizione, sono il meglio di centinaia di migliaia di imprese cinesi e rappresentano il top dell’industria. La Canton Fair è un grande even-

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La 111a edizione della Fiera di Canton

La 111a Canton Fair in sintesi Primo tempo ∙ 15 - 19 aprile Apparecchi elettronici ed elettrodomestici; ferramenta e attrezzi; macchine; veicoli e parti di ricambio; materiali edili; attrezzature elettriche; prodotti chimici; padiglione internazionale Secondo tempo ∙ 23 - 27 aprile Beni di consumo; oggettistica; arredamento Terzo tempo ∙ 1° - 5 maggio Tessili e abbigliamento; calzature; articoli da ufficio, borse e valigie, articoli per il tempo libero; medicine, articoli medicali, prodotti sanitari; alimentari; padiglione internazionale. Call Center di Canton Fair: 86-20-28-888-999 (dall’estero) 4000-888-999 (dalla Cina) www.canton fair.org.cn

to commerciale ampiamente rappresentativo e specializzato. Rispecchiando i vantaggio competitivi dell’industria manifatturiera cinese e degli orientamenti della domanda internazionale, Canton Fair offre più di 150 mila prodotti sia cinesi che stranieri. E in ogni edizione le novità contano per più del 40% del totale. Il Governo cinese è fortemente impegnato a equilibrare importazioni ed esportazioni. Di conseguenza Canton Fair ha realizzato a partire 48 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

dalla 101 a edizione del 2007 un Padiglione Internazionale e ha invitato le aziende straniere a parteciparvi. Le ultime 10 edizioni hanno ospitato oltre 2.000 imprese da oltre 50 paesi e regioni. La Canton Fair ha sempre dato molta importanza alla protezione della proprietà intellettuale ed è una delle prime manifestazioni che ha attuato misure di protezione IPR (Intellectual Protection Rights). Sin dalla 85 a edizione nel 1999 ha creato un

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centro di ascolto delle contestazioni. Così ora è dotata di un completo e flessibile sistema di protezione della proprietà intellettuale. La prossima 111 a edizione di Canton Fair si svolgerà nel China Import and Export Fair Complex dal 15 aprile al 5 maggio 2012. La manifestazione si svolge in tre tempi e cioè: la prima dal 15 al 19 aprile, la seconda dal 23 al 27 aprile, la terza dal 1° al 5 maggio. Con due intervalli dal 20 al 22 aprile e dal 28 al 30 aprile. 


Il mercato dell’auto nel 2011

Un ritorno al passato di g.c.

Pesante bilancio negativo del mercato auto l’anno scorso: -10,9% sul 2010. Era dal 1996 che non si registrava un livello di immatricolazioni così basso come quello del 2011. Segno meno anche per i veicoli commerciali leggeri (-5,1% su undici mesi). Positivo, invece, quello dei veicoli industriali fino a 16 t di PTT (+10% circa, anche questo sui primi undici mesi dell’anno).

T

utto secondo le previsioni, dunque. I dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e elaborati dall’ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) dicono che l’ anno appena finito si è concluso con un marcato segno meno delle immatricolazioni di auto nuove. Dicembre ha chiuso con una flessione del 15,3% sullo stesso mese del 2010 con 111.212 unità vendute contro 131.298 del dicembre dell’anno prima, a sua volta in calo del 21,1% rispetto al dicembre

2009, e l’intero 2011 ha registrato una contrazione delle vendite complessive del 10,9% sul 2010, con 1.748.143 immatricolazioni su 1.961.579 Per ritrovare un mercato allo stesso livello del 2011 bisogna risalire al 1996. Anche gli ordini sono stati in discesa: a dicembre ne sono stati raccolti circa 135.000 – sfiorato il 18% in meno sul dicembre 2010 – e quelli siglati nei dodici mesi sono stati quasi 1.732.000 (-2,5% rispetto al 2010). Le difficoltà dello scenario econo-

mico-finanziario italiano e europeo non concedono di certo spazio a previsioni rosee. L’indice della fiducia dei consumatori a dicembre è sceso, secondo dati Istat, da 96,1 a 91,6 e nell’ambito dei beni durevoli è anche peggiorata la valutazione sulla convenienza all’acquisto immediato. L’auto in particolare, che si colloca in questa categoria, mostra nel 2011 un andamento piatto delle immatricolazioni non solo per le vetture a benzina, ma anche per quelle ad alimentazione più economica. Il die-

IL Mercato autovetture - Trend delle immatricolazioni .000 unità volumi

var. %

var.%

3.000

50,0

La domanda nel 2011 sugli stessi livelli del 1996

38,8

40,0

2.500 30,0

3,6 2.000

20,0

3,6

1.500

-1,2

0,0

-1,0

-1,7

-0,4 -5,5

-1,4

0,8

4,0

7,2

10,0

-0,1

-1,2

0,0

-13,3

1.000

-9,2 -10,9

-10,0 -20,0

-29,1

500

-30,0 0

2.389 1.693 1.672 1.732 1.732 2.404 2.379 2.338 2.423 2.413 2.280 2.247 2.265 2.237 2.326 2.493 2.162 2.159 1.962 1.748 -40,0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011F

fonte: ANFIA

Fonte: ANFIA

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49


Il mercato dell’auto nel 2011

ITALIA - IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE - TREND PER ALIMENTAZIONE PESO IN % SUL TOTALE MERCATO (dati provvisori) Trend delle immatricolazioni per tipo

dic-11

nov-11

ott-11

set-11

ago-11

lug-11

giu-11

mag-11

apr-11

mar-11

51,7 50 1 51,1 49 7 49,7 49,0 50,1

54,2

feb-11

METANO

gen-11

50 2 50,2

dic-10

48,1 48,5 48,8

nov-10

GPL

ott-10

set-10

ago-10

DIESEL

lug-10

giu-10

mag-10

apr-10

mar-10

feb-10

gen-10

dic-09

BENZINA

di alimentazione

56,8 56,3 55,7 55,7 55,1 55,1 56,0 56,3 54,9 54,8 52,0

41,1 40,1 39,6 39,9 39,6 39,6 40,0 39,0 38,5 39,8 40,0 38,4 38,2 38,7 38,4 38,4 38,4 39,4 38,3 38,4

36,9

39,4 38,9 38,6 37,6

30,7 30,7 29,7 30,6 23,8 23,8

25,1 25,0

10,4 10,4 10,0 6,6 0,5

5,7

6,6

9,5

8,0

1,4

2,0

1,6

0,4 03 0,3

7,2

6,7 ,

6,7 , 3,9

5,7 1,1

0,2

9,0

1,9

1,7

3,1

3,0

2,1

1,7

0,3

03 0,3

03 0,3

03 0,3

0,4 0,3

0,2

0,2

0,2

0,2

50 5,0

2,7

2,5

2,5

3,6

3,5

2,7

3,4

3,5

3,7

3,4

1,7

1,8

2,0

2,3

2,1

2,2

2,6

2,5

2,6

2,4

3,2

0,4

0,4

0,4 0,3

0,2

03 0,3

03 0,3

03 0,3

03 0,3

03 0,3

0,2

ibride

Fonte: ANFIA Elaborazioni ANFIA su dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al 31.12.2011 (Aut.Min. D07161/H4)

sel, addirittura, ha una flessione in dicembre dopo undici mesi praticamente stazionari. Venendo alle marche nazionali, anche queste mostrano il segno meno delle immatricolazioni sia a dicembre che nell’anno: -21,2% nel mese (31.829 vetture nuove vendute contro 40.386 dello stesso mese dell’anno prima, con la quota di mercato passata dal 30,8% al 28,6% mese su mese) e –13,7% nel periodo gennaio-dicembre (518.658 auto nuove registrate contro 601.137 e quota scesa dal 30,7% al 29,7% anno su anno). Fiat Group Automobiles (FGA) escluse, cioè, Ferrari e Maserati - , ha

registrato 31.699 vendite nel mese (-19,8% su dicembre 2010, quando le immatricolazioni erano state 39.507, e quota in calo dal 30,1% al 28,5%) e 514.595 vendite nell’anno, con una quota di mercato del 29,4% (nel 2010: 594.750 le vendite e 30,3% la quota). In calo, ma con un bilancio complessivo meno pesante, anche i veicoli commerciali leggeri (LCV) - peso fino a 3500 kg - , per i quali i dati attualmente disponibili sono relativi a undici mesi. In novembre il settore ha totalizzato 12.734 vendite contro 15.145 dello stesso mese dell’anno prima (-15,9%), mentre nel periodo gennaio-novembre le immatricolazioni di veicoli nuovi sono

state 158.160 contro 166.723 (-5,1%). Nota positiva dal comparto dei veicoli industriali con PTT da 3,5 a 16 t (esclusi gli autobus), anche per i quali i dati si riferiscono ai primi undici mesi: +1,2% a novembre (1.381 immatricolazioni contro 1.365) e +9,8% in gennaionovembre, con 18.439 unità vendute a fronte delle 16.791 dello stesso periodo del 2010. Negativa, invece, la performance degli autobus con peso superiore a 3,5 t nei primi dieci mesi del 2011: 216 veicoli venduti a ottobre contro 321 dello stesso mese dell’anno prima (-32,7%) e 2.705 vendite in gennaio-ottobre contro 3.246 di gennaio-ottobre del 2010 (-16,7%). 

L'INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Periodico mensile di informazione tecnica ed economica

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

gennaio • febbraio 2012

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TACCUINO Produzione • consumi • mercati

Aumentati del 5% i consumi a metà 2011

N

el primo semestre del 2011 i consumi mondiali di gomma (naturale e sintetica) sono aumentati del 4,8% a poco meno di 12,8 milioni di tonnellate. I dati forniti dall’International Rubber Study Group indicano in 5,286 milioni (+2,2%) i consumi di gomma naturale e in 7,511 milioni (+1,8) quelli di gomma sintetica. La produzione ha registrato tassi di crescita superiori: +8,3% a 5,015 milioni quella di gomma naturale e +9,7% a 7,568 milioni quella di gomma sintetica. Nel semestre i consumi sono risultati superiori di 214 mila tonnellate alla produzione. Quanto all’intero 2011, la previsione è di un consumo mondiale complessivo di 25,9 milioni di tonnellate. Nel 2012 si dovrebbero toccare i 27,2 milioni di tonnellate. La quota dei consumi di gomma naturale sarebbe di 11 milioni di tonnellate nel 2011 e di 11,5 milioni nel 2012. A più lungo termine i consumi complessivi raggiungeranno i 36 milioni di tonnellate nel 2020 (16,5 milioni la gomma naturale). Per quanto riguarda l’andamento delle quotazioni della gomma naturale, l’IRSG indica in 5.251 dollari per tonnellata il prezzo medio (Sicom, TSR20) del primo trimestre, in 4.672 dollari per il secondo e in 4.567 per il terzo.

Gomma e plastica meglio degli altri settori

S

ullo sfondo di una generale stagnazione dell’industria manifatturiera italiana (-4,1% in novembre 2011 su novembre 2010 e solo +0,1% nel periodo gennaio-novembre) gli articoli in gomma e materie plastiche segnano ancora dati in positivo. Secondo le rilevazioni Istat, in novembre il settore ha registrato un +0,9% rispetto a ottobre e +1,5% in gennaio-novembre sul corrispondente periodo del 2010. Bene gli indicatori relativi agli scambi con l’estero. Istat segnala che in novembre l’export di articoli in gomma è aumentato del 5,8% rispetto a novembre 2010 e del 12,1% nei primi undici mesi del 2011

rispetto allo stesso periodo del 2010. A loro volta le importazioni sono cresciute del 2,9% novembre su novembre e del 13,7% nel periodo gennaio-novembre 2011 su gennaio-novembre 2010. Il saldo della bilancia commerciale del settore è stato positivo per 413 milioni di euro in novembre e di 4.529 milioni di euro nei primi 11 mesi dell’anno (pari a quasi il 10% del saldo attivo dell’intera industria manifatturiera italiana). Un ultimo dato fornito da Istat riguarda il fatturato. In ottobre 2011 il fatturato relativo alla fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche è diminuito del 3% rispetto a ottobre 2010. Di contro la variazione riguardante il fatturato dell’intera industria italiana è stato di +1,1%.

In forte crescita l’export di macchinario

Nei primi nove mesi del 2011 le esportazioni italiane di macchine, attrezzature e stampi per gomma e plastica sono aumentate del 22% rispetto ai primi nove mesi del 2010. Molto bene i mercati asiatici, con il testa la Cina cresciuta del 30%. Ma bene anche l’Europa, dove la Germania ha confermato il posto di migliore tra i nostri paesi clienti con un incremento del 21%. Macchine per gomma e plastica: le previsioni per il 2011 Produzione Esportazioni Importazioni Mercato interno Saldo commerciale

Milioni

di euro 4.000 2.400 600

Var. % 2011/2010 +11,1 +19,3 +5,9

2.200

+2,1

1.800

+24,6

Sulla base di questi dati Assocomaplast ha rivisto in senso positivo le proiezioni per l’intero 2011. Produzione ed esportazioni dovrebbero chiudere con valori di circa rispettivamente di 4 e di 2,4 miliardi di euro. La crescita rispetto al 2010 è dell’11,1% per la produzione e del 19,3% per le esportazioni. Meno tonico il mercato interno che chiuderebbe a 2,2 miliardi con una crescita solo del 2,1%. Sul piano dell’export brillanti i risultati di crescita sui mercati della Russia (+65,5%), della Polonia e della Turchia. Molto buono anche l’andamento dei maggiori mercati di sbocco, che restano la Germania (+21,4%), la Francia (+29,1%) e la Cina (+22,3%).

Tutto sulla gomma nelle statistiche ETRMA

L

a European Tyre & Rubber Manifacturers’Association (ETRMA) ha pubblicato l’edizione 2011 del suo fascicolo di statistiche, aggiornato a tutto il 2010. La pubblicazione contiene dati, tabelle e grafici sulla produzione e i consumi di articoli in gomma (pneumatici e non), di materie prime, di parco automobilistico, di pneumatici fine uso, di tariffe doganali. Nella presentazione del rapporto si fa rilevare come nel 2010 la produzione europea di pneumatici è aumentata del 26% rispetto all’anno precedente ma è rimasta ancora del 12% inferiore nei confronti del 2007. Anche la produzione di altri articoli in gomma è significativamente aumentata (+23%), ma è rimasta al di sotto dei livelli raggiunti nel periodo 2000-2008. Il fascicolo può essere scaricato dal sito www.etrma.org.

Gomma naturale: rallenterà la crescita della produzione

I

grandi produttori di gomma naturale diminuiranno nel corso del 2012 l’incisione degli alberi come conseguenza della caduta dei prezzi. È la valutazione fatta dalla Association of Natural Rubber Producing Countries (ANRPC), che rappresenta il 92% dell’offerta mondiale, in un rapporto intitolato “L’aggravarsi della crisi dell’eurozona domina il trend della gomma naturale”. I bassi prezzi indurranno i proprietari delle piantagioni a eliminare gli alberi più anziani e ciò si tradurrà in un minore tasso di incremento della produzione.

Previste in rialzo le vendite per il macchinario tedesco

L

’ottimo andamento delle vendite delle macchine tedesche per gomma e plastica fa prevedere che per l’intero 2011 la crescita sarà pari al 22%, e non del 18% come in precedenza stimato.

gennaio • febbraio 2012

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TACCUINO

L’associazione di categoria VDMA calcola che il fatturato previsto si collocherà appena al di sotto dei sei miliardi di euro. Questi livelli record non dovrebbero però ripetersi nel 2012. Il rallentamento generale del quadro economico fa prevedere che nell’anno appena iniziato le vendite saranno del 7% inferiori a quelle del 2011.

Infine è in fase di completamento la costruzione dei nuovi laboratori per la Ricerca e Sviluppo e degli uffici dedicati allo staff tecnico, incrementando la relativa superficie dell’80% circa.

API investe in impianti e in ricerca

U

n cospicuo programma di investimenti in impianti produttivi e in infrastrutture per l’attività di R&D è in corso presso gli stabilimenti di API , l’azienda di Mussolente che opera nella produzione di compound termoplastici (TPE, TPU e Bioplastiche). Nell’arco del prossimo triennio il programma prevede un’ulteriore linea per la produzione dei poliuretani termoplastici (TPU) che porta a 5 il totale delle linee con un aumento della capacità produttiva del 25%; due nuove linee per il reparto di produzione degli elastomeri termoplastici (TPE) e delle bioplastiche Apinat, con un aumento della capacità produttiva del 15%; una nuova linea dedicata alla produzione di TPE e TPU in forma di microgranuli. Sono anche in programma un sistema integrato per l’insaccamento e la pallettizzazione automatica; una nuova linea tecnologicamente avanzata di Scale-Up industriale; una revisione completa in ottica Lean dei reparti per la preparazione dei campioni e per i masterbatches, finalizzata all’ottimizzazione dell’efficienza produttiva.

Finanziamenti UE per l’innovazione

L

a Commissione Europea ha approvato alla fine dello scorso anno il piano Orizzonte 2020, un pacchetto di interventi volti a rilanciare la crescita e la competitività dell’Europa attraverso investimenti per 80 miliardi di euro nella ricerca e nell’innovazione tra il 2014 e il 2020. In particolare 2,5 miliardi saranno destinati a un nuovo programma volto a potenziare competitività, innovazione e tecnologie all’avanguardia nelle PMI. Rispetto ai precedenti interventi, Orizzonte 2020 riunisce tutti gli investimenti UE per la ricerca e l’innovazione in un unico programma, con l’obiettivo di tradurre velocemente il progresso scientifico in prodotti e servizi innovativi, in grado di offrire nuove opportunità alle aziende. Allo stesso tempo si riducono le formalità burocratiche, semplificando

norme e procedure per attirare i ricercatori di punta e le imprese più innovative: snellimento della preparazione delle proposte e nessun controllo o revisione ridondante. Uno degli obiettivi è ridurre i tempi di erogazione dei finanziamenti, una volta presentata la domanda, portandoli mediamente a 100 giorni, allo scopo di favorire un avvio più rapido dei progetti. Orizzonte 2020 investirà quasi 6 miliardi di euro nello sviluppo dell’industria europea nelle tecnologie fondamentali per il futuro: fotonica, micro e nanoelettronica, nanotecnologie, materiali avanzati, fabbricazione e processi avanzati, biotecnologie.

Il più grande impianto di lattice nitrilico del mondo

L

a Synthomer, che ha recentemente incorporato Polymer Latex e che fa capo al gruppo inglese Yule Catto & Co., ha annunciato un investimento di circa 26,6 milioni di euro nel suo stabilimento malese di Pasir Budang per farne il maggior impianto del mondo per la produzione di lattice nitrilico destinato alla fabbricazione di guanti ad immersione. L’ampliamento avverrà in due fasi, la prima delle quali sarà compiuta nel terzo trimestre del 2012.All’inizio del 2011 Synthomer aveva completato l’ampliamento dell’altro suo stabilimento di Kluang. Complessivamente i due stabilimenti (quello di Pasir Budang e quello di Kluang) arriveremmo nel 2013 a una capacità di 300.000 tonnellate di lattice l’anno.

Imprese • finanza

Hexpol acquista in Germania

I

l gruppo svedese Hexpol ha annunciato di aver acquistato dal gruppo tedesco Rowa la Horst Müller Kunststoffe GmbH & Co. KG, produttore di compound di elastomeri termoplastici con due unità produttive in Germania. Il prezzo della acquisizione è di 39 milioni di euro. Müller Kunststoffe ha un fatturato di 46 milioni di euro e impiega circa una novantina di persone. Ha un Ebitda di poco inferiore a quello della Hexpol. 54 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

Joint venture Germania/Spagna nel riciclo dei pneumatici

S

i chiama Ecotrec e si presenta come fornitore di impianti completi per separare nei pneumatici fine vita le varie componenti (gomma, acciaio, tessili) e presentarle in forme utili per il loro riciclo nelle diverse applicazioni. A crearla sono due aziende che hanno alle spalle una lunga collaborazione e un know how sperimentato, la tedesca

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Pallmann Group e la spagnola GMN. Le unità di lavorazione comprendono trituratori (serie Lion e Tiger), granulatori (Panther) e separatori (Eco-Sep), oltre a sistemi di trasporto e controllo. I primi mercati ai quali mira la joint venture sono quelli europei e del Nord America.

Lanxess investe nei plastificanti “phthalate-free”

I

l gruppo Lanxess ha rafforzato la sua posizione nella commercializzazione


TACCUINO

di plastificanti non ftalati con un accordo per acquisire la statunitense Unitex Chemical Corporation, produttore di plastificanti privi di ftalati e additivi ritardanti di fiamma con un giro d’affari di circa 30 milioni di dollari (dati del 2010). L’impianto Unitex di Greensboro, in North Carolina, ha una capacità complessiva di 50 mila tonnellate annue ed impiega 40 addetti. I dettagli finanziari non sono stati resi noti. L’accordo siglato rappresenta per Lanxess il primo passo verso l’acquisto di siti produttivi nel più grande mercato al mondo di prodotti chimici, quali sono gli Stati Uniti. Attraverso questa operazione, Lanxess consolida la sua presenza negli USA e amplia la sua offerta nei plastificanti phthalate-free - tra cui i benzoati, citrati e trimellitati - commercializzati con i marchi Mesamoll, Unimoll, Adimoll e Ultramoll. Il mercato di questi additivi “verdi” è stimato in circa 1,3 miliardi di euro e cresce ad un tasso annuo del 7%, anche in virtù di normative sempre più restrittive sull’impiego di plastificanti contenenti ftalati negli articoli flessibili in PVC destinati ai giochi per bambini, imballaggi alimentari e cavi. “Sono lieto che Unitex unisca le forze con Lanxess, la cui impronta tecnologica e la forte posizione nel mercato di riferimento darà sicuramente la possibilità al gruppo di Greensboro di raggiungere un successo maggiore” ha dichiarato George W. Page, Presidente e proprietario di Unitex. Lanxess detiene una leadership indiscussa nel segmento dei plastificanti “phthalate-free”, guidata dal prodotto di punta Mesamoll - un plastificante esente da ftalati, basato su esteri alchil-sulfonici. Nel 2007 la FDA (Food and Drug Administration) ha approvato l’uso del Mesamoll II nell’imballaggio di cibo a base acquosa e non. In Europa l’EFSA (European Food Safety Authority) ha approvato l’uso del Mesamoll nell’ambito della confezione di prodotti a contatto con il cibo.

no consolidati negli stabilimenti Cooper Standard di Ciriè, Battipaglia e Piotrkow (Polonia). Sigit è nata nel 1966 per la produzione di guarnizioni in gomma pwer l’automobile,

e ha poi esteso la sua attività anche nel campo degli elettromosmestici. Nel 2008 ha acquisito la Eurogomma di Ravenna ed ha siti produttivi olttre che in Italia, in Polonia, Turchia, Russia, Francia e India.

materie prime • macchine • prodotti

“Discarica zero”, la gestione dei rifiuti da materiali polimerici

I

prodotti e i materiali polimerici giunti al termine del loro ciclo di utilizzo - gomma e plastica in particolare - sono un’importante risorsa che può essere ancora sfruttata. E sfruttarli significa non solo trarne un beneficio economico, ma anche salvaguardare l’ambiente. È stato il tema di un convegno organizzato lo scorso mese di novembre dall’Università LIUC di Castellanza (Varese) sotto il titolo “Rifiuto = Valore - Obiettivo discarica zero!”. Vi hanno partecipato Wal-

ter Facciotto, Direttore Generale Conai – Consorzio Nazionale Imballaggi, Giuseppe Rossi, Presidente Corepla – Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica, e Damiano Di Simine, Presidente Legambiente Lombardia. Al convegno ha fatto seguito una tavola rotonda con la partecipazione dei sindaci di alcuni Comuni della zona. La gestione dei rifiuti, di qualunque tipo e natura, ha assunto da tempo le dimensioni di un’esigenza rilevante, che non può e non deve assolutamente essere trascurata. In particolare, quella dei prodotti della filiera delle materie plastiche e degli scarti provenienti dal settore della gomma ha

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VAGLI e CERNITRICI Per la cernita e separazione dei particolari sbavati e rettificati

A Cooper Standard le guarnizioni Sigit

I

l 1° gennaio il business guarnizioni della Sigit è stato acquistato dalla Cooper Standard. L’operazione, di cui non è stato rivelato l’importo, rigurda impianti, contratti e brevetti e circa 80 dipendenti per le guarnizioni automotive che verran-

O.R.M. srl - Italy - 24060 Castelli Calepio (BG) - V.le Industria, 17/B-C Tel. +39 - 0354425755 - Fax +39 - 0358353245 - E-mail: info@ormmacchine.com www.ormmacchine.com

gennaio • febbraio 2012

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TACCUINO

raggiunto e superato la soglia della consapevolezza, da parte della gente comune e delle pubbliche autorità, di una necessità vitale. Perché smaltire i rifiuti significa non solo risparmiare denaro, ma anche far prendere ai rifiuti stessi una strada diversa da quella della discarica. Le materie plastiche “post-consumo”provengono, in prevalenza, dagli imballaggi, ma sono presenti nel novero anche quelle prodotte da altri settori, come l’edilizia, l’automotive e i mezzi di trasporto in genere, l’agricoltura, la componentistica elettrica e elettronica, l’industria degli oggetti di uso casalingo. Gli scarti provenienti dal mondo della gomma sono rappresentati - per numero, quantità e dimensioni – soprattutto dall’universo dei pneumatici fuori uso. Le modalità di smaltimento di questi rifiuti contemplano una molteplicità di possibili interventi. In particolare: la rilavorazione, per ottenerne materie prime seconde oppure nuovi prodotti sottoforma di semilavorati o manufatti, e il recupero energetico, principalmente attraverso la termovalorizzazione. Lo ha ribadito la legislazione europea e lo hanno sostenuto con vigore i relatori del convegno. Perché riciclare i rifiuti significa ritardare il più a lungo possibile il loro conferimento in discarica. E questo, a sua volta, vuol dire due cose molto importanti: ridurre l’impatto ambientale e disincentivare traffici illeciti. Oltre che far bene alle tasche dei cittadini.

Un efficiente sistema di cambio stampi

P

rocessi più veloci, cicli di produzione più rapidi, costi più bassi. Tre esigenze che si riassumono in una sola, fondamentale: aumentare l’efficienza e la produttività. È l’esigenza più avvertita ai tempi d’oggi nelle lavorazioni industriali, in particolare nello stampaggio a iniezione. Due i principali fattori determinanti, legati fra loro: l’accorciarsi del ciclo di vita dei prodotti e il moltiplicarsi di tipi e modelli, che vengono immessi sui mercati a un

l nuovo sistema di cambio stampi rapido ‘ENGEL famox’ montato su una pressa da 1100 tonnellate di forza di chiusura.

La rappresentazione grafica del sistema di cambio stampi rapido ‘ENGEL famox’ può essere richiamata sia sul piano di lavoro che sulla pressa.

ritmo sempre più sostenuto per far fronte a nuove e più esigenti richieste della clientela. Ma altri elementi ancora stanno prendendo consistenza e fanno sentire sempre di più il loro peso, specie nel settore automotive: la tendenza a ridurre al minimo le scorte di magazzino e l’inserimento in linea delle presse per lo stampaggio a iniezione. Tutto ciò vuol dire lotti di produzione più ridotti e operazioni di approntamento macchine più frequenti. Di qui la necessità, vitale per non avere ricadute negative sulla produttività e sul costo unitario dei manufatti, di disporre di un metodo rapido per cambiare gli stampi. E Engel ha progettato e messo a disposizione dei suoi clienti ‘Engel famox’, un nuovo sistema automatico che permette di effettuare questa operazione in meno di un minuto. Il nome deriva dall’inglese “fast mould exchange” - “cambio stampi rapido” - : un nome che da solo dice tut-

to. Da parte della Engel, quindi, innovazione non solo nelle presse a iniezione e nei robot, ma anche nel cambio stampi. A differenza dei sistemi tradizionali, il cui funzionamento si basa su un azionamento a catena, ‘famox’ utilizza un azionamento diretto a rulli brevettato: un sistema che, essendo ogni rullo comandato da un suo specifico motore elettrico separato, è in grado di garantire la massima robustezza di funzionamento . Questa novità va ad ampliare l’offerta dei sistemi integrati con i quali la casa austriaca è da tempo presente sui mercati. Coerentemente con la strategia di elevare sempre di più il grado di automazione delle sue presse mantenendone, al tempo stesso, basso il livello di complessità dei comandi, Engel ha integrato anche ‘famox’ nel sistema di controllo CC 200 installato sulle sue macchine a iniezione. Macchina e sistema di automazione, quindi, forniti dallo stesso costruttore. E questo è un importante vantaggio per il cliente, perché rappresenta la garanzia della completa integrazione dei sistemi e di un trasferimento dei dati semplice e sicuro. Il nuovo sistema, cioè, integra la logica di funzionamento, il sistema di visualizzazione e le caratteristiche ergonomiche del CC 200. In questo modo l’operatore utilizza un controllo pressa che già conosce, e col quale gestisce le varie fasi dello stampaggio, per gestire anche i parametri relativi agli stampi e alla pressa senza dover ricorrere ad alcuna interfaccia esterna tra macchina e sistema di cambio stampi. Una grafica di animazione, inoltre, gli facilita il compito, presentandogli in ogni momento una panoramica della situazione attuale dell’impianto e consentendogli di avviare il processo del cambio dello stampo in pochi passaggi. Oltre all’integrazione di Engel famox nel controllo pressa CC 200, altri due fattori concorrono a ridurre in maniera significativa i tempi di attrezzamento della pressa per un nuovo stampaggio: la stazione di preriscaldamento stampo, integrata anch’essa, e i raccordi multipli standardizzati per i fluidi e la corrente.

CONVEGNI • fiere • eventi

La gomma ‘rimbalza’ a Singapore

P

er cinque giorni, dal 22 al 24 maggio, il Raffles City Convention Centre di Singapore ospiterà il IRSG World Rub56 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

ber Week 2012. Tema generale dell’evento è “How rubber will bounce in a volatile world” (e cioè come la gomma riuscirà a rimbalzare e quindi a reagire in un contesto fortemente instabile). Al dibattito parteciperanno rappresentati dell’industria della gomma, del pneumatico, dell’auto-

gennaio • febbraio 2012

mobile e delle istituzioni di tutto il mondo. La settimana si articolerà il 21 e 22 maggio con l’assemblea e l’Industrial Advisory Panel dell’International Rubber Study Group. Nei due giorni successivi si svolgeranno le relazioni e i dibattiti del World Rubber Summit.


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