L'Industria della Gomma 2012 07/08

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RUBBER 2012: LE MACCHINE GOMMA NATURALE: IL MERCATO

ANALISI FEM

0 0 6

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

LUGLIO · AGOSTO 2012 - NUMERO 6

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SOMMARIO | ANNO 56 - 600 • luglio . agosto - N. 6 5 17

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ELASTICA: SOMMARIO L’intervista del mese

Gli strumenti di simulazione ingegneristica permettono di eseguire un’analisi realistica ed efficiente di prodotti elastomerici

LA GOMMA NATURALE A FRONTE DI UN MONDO IN TRASFORMAZIONE

Fluttuazione dei prezzi, ipotesi di politiche di stabilizzazione, ricerca di soluzioni nuove: il mondo dell’elastomero naturale sembra in movimento. Ne discutiamo con un esperto della materia, Giovanni Battista Garrone

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NESSUN DUBBIO: GOMMA E PLASTICA STANNO BENE INSIEME

Prima parte di un ampio servizio su quanto si è potuto vedere a Rubber/Plast 2012: in questo numero si parla di macchine e attrezzature industriali e apparecchiature da laboratorio

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42

Giovanni Corbetta, direttore Generale di Ecopneus, commenta quanto si è discusso in un recente convegno a Roma e illustra i risultati raggiunti e gli obiettivi che si propone l’organismo che gestisce nel nostro paese il recupero dei pneumatici a fine uso

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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE

Gomma sintetica da biomasse. Un impianto italiano di biocarburanti di seconda generazione. Il dibattito sulle fonti alternative della gomma naturale. Catia Bastioli premiata con la Mela d’Oro del Premio Bellisario. Un convegno di Ecopneus sul recupero dei PFU. Solvay costruisce in Cina un impianto di chimica bio

IN ARRIVO ANCHE PER I PNEUMATICI L’ETICHETTATURA

Dal 1° novembre i pneumatici dovranno essere muniti di una etichetta che ne definirà alcuni parametri legati all’efficienza economica e ambientale e alla sicurezza stradale. Assogomma illustra il provvedimento

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19

IN MOSTRA ANCHE L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

L’undicesima edizione di MECSPE, fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione, ha visto la partecipazione di una agguerrita pattuglia di produttori di articoli tecnici e guarnizioni in gomma

VERSO UN RIEQUILIBRIO TRA RECUPERO DI ENERGIA E RECUPERO DI MATERIA

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PREVISIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI ELASTOMERI CON L’ANALISI FEM

UN PASSO AVANTI DELLA GOMMA SINTETICA

L’IRSG ha aggiornato al 2011 le sue statistiche in materia di produzione, consumi e andamento dei prezzi degli elastomeri sia naturali che sintetici

57 TACCUINO

33

37

Pneumatici Vettura tipo C1) RR C in kg/t

Classe di Efficienza Consumi

RRC ≤ 6,5

Pneumatici trasporto leggero (tipo C2) RR C in kg/t

Classe di Efficienza Consumi

Pneumatici trasporto pesante & Bus (tipo C3) RR C in kg/t

Classe di Efficienza Consumi

A

RRC ≤ 5,5

A

RRC ≤ 4,0

A

6,6 ≤ RRC ≤ 7,7

B

5,6 ≤ RRC ≤ 6,7

B

4,1 ≤ RRC ≤ 5,0

B

7,8 ≤ RRC ≤ 9,0

C

6,8 ≤ RRC ≤ 8,0

C

5,1 ≤ RRC ≤ 6,0

C

VUOTO

D

VUOTO

D

6,1 ≤ RRC ≤ 7,0

D

9,1 ≤ RRC ≤ 10,5

E

8,1 ≤ RRC ≤ 9,2

E

7,1 ≤ RRC ≤ 8,0

E

10,6 ≤ RRC ≤ 12,0

F

9,3 ≤ RRC ≤ 10,5

F

RRC ≤ 8,1

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2 |RRC L’INDUSTRIA DELLA | ELASTICA ≤ 12,1 G GOMMA RRC ≤ 10,6

|

luglio 2012 G . agosto VUOTO

F G

. Pesante caduta della produzione nel quadrimestre; si ferma l’export . Primo trimestre positivo per il macchinario italiano . Start-up dell’impianto NBR Lanxess in Cina . Più stretta collaborazione tra TSF e Wacker . Coperion acquisisce la maggioranza in Weicom . Previste in lieve flessione le vendite di macchine tedesche


Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma

. Pirelli si rafforza nell’area Nafta con un impianto in Messico . 50 anni di attività a Port Jérôme e 30 milioni di investimento . Cavi sottomarini Prysmian in Finlandia . In crescita le vendite di Oxea nel primo trimestre . Prendono corpo gli accordi russo-cinesi per la gomma sintetica . Rallenta la crescita della produzione di gomma naturale . A Monaco in ottobre la Asphalt Rubber Conference . Rubber Technology and Economic Congress in Malaysia . Cresce la domanda di spazi espositivi per K 2013 . Riparte da Milano la 112a edizione della Fiera di Canton . Successo a Plastpol 2012 del canale freddo di ORP Stampi

64 CALENDARIO Convegni, fiere, eventi in programma per i prossimi mesi

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46 62 IV COP. 1

DESMA 14 DGTS 36 DOSS 16 ELASTOMERS UNION

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Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)

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Direttore responsabile Eugenio Faiella

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Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella

Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA

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luglio . agosto 2012

| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.

SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8  Lanxess converte a tecnologia Ace la produzione di EPDM di Geleen  Polimeri ad alto peso molecolare negli organi di tenuta

 Nanocaolini per rivestimento polimerico di tessuti  Innovazione e globalizzazione guidano la crescita del business delle airsprings  Flessibilità nella produzione di pneumatici

 NBR/EPDM con gomma bromo butilica (BIIR) compatibilizzate

 Analisi DMA come mezzo di miglioramento del materiale

 Termoplastici vulcanizzati TPV polietilene/SBR  Alcol polivinilico e cellulosa in miscele NR/polistirene

 Resistenza allo scivolamento e svolgimento del rumore

 Ferrito di stronzio nei composti elastomerici

 Effetti della perdita di pressione di gonfiamento

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LANXESS S.r.l. Via L. di Breme, 13 - 20156 MILANO Tel. +39.02.3072.1 Fax: +39.02.3072.2017 www.lanxess.com Performance Polymers Gomme sintetiche per Pneumatici e Articoli Tecnici

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con il patrocinio del C.N.R.

Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie

dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.

È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.

Gli utenti

I servizi

I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.

I collegamenti

Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate

Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.

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Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.

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| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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elastica


ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

rassegna della stampa tecnica estera materie prime LANXESS CONVERTE A TECNOLOGIA ACE LA PRODUZIONE DI EPDM DI GELEEN David Shaw - e-mail: dshaw@crain. com; European Rubber Journal; ERJ193/6-12-12-Nov Dic 2011. Rif. E3031.

porta a migliore ripetibilità delle caratteristiche ottenibili. La Lanxess sta creando a Geleen un nuovo quartier generale per l’intero business dell’EPDM. Verrà costruito al riguardo in località Chemelot un palazzo che ospiterà fino a 120 dipendenti a partire dall’inizio del 2013. Nel Maggio 2011 la Lanxess ha acquisito dalla “Royal DSM NV” il business dell’EPDM per 310 milioni di Euro, con 420 occupati a livello mondiale (comprendendo i 260 occupati a SittardGeleen). Viene riferito che le trattative si vanno sviluppando senza incontrare difficoltà. In coda all’articolo sopra recensito vengono citate anche altre operazioni, fra le quali quelle che interessano attività relative alla fabbrica di EPDM di Orange in Texas (USA) e attività relative al Nordel IP della Dow Elastomers.

materie prime

A

Geleen (Olanda) viene prodotto l’EPDM della DSM. La tecnologia ACE (Advanced Catalysis Elastomers) è stata introdotta dalla DSM stessa per riuscire ad impiegare come terzo monomero il 2-vinil-5-norbornene (VNB), che rispetto allo ENB (2-etilidene-5-norbornene) presenta maggiore reattività. Solo recentemente DSM, grazie alla applicazione della tecnologia ACE, è riuscita ad evitare che, fino al 3% di VNB, durante la polimerizzazione si sviluppasse un tipo di branching causa di formazione di fouling (cfr. anche con rif. Elastica E2573 in IG 562 dell’Ottobre 2008 recensito da Kautschuk Gummi Kunststoffe; 61/5-233-Maggio 2008). La tecnologia ACE riduce il fabbisogno di energia durante il processo di produzione del polimero e non richiede la successiva estrazione del catalizzatore. La tecnologia ACE è simile alla produzione “single site” con catalisi metallocenica e

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

POLIMERI AD ALTO PESO MOLECOLARE NEGLI ORGANI DI TENUTA G. P. Streit - Chemie Beratung Streit - e-mail: chemieberatung. streit@web.de; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 65/1-28-402012. Rif. E3032.

luglio · agosto 2012

L’

autore ricorda l’importanza delle proprietà di tenuta degli articoli di gomma in un modo piuttosto rude, rimembrando il tragico epilogo del lancio del Challenger a Cape Canaveral il 18. Gennaio 1986, dovuto a una imperfetta efficienza degli organi di tenuta del serbatoio dell’idrogeno, con innesco di una rapida serie di eventi distruttivi. L’autore mostra sostanzialmente quali considerazioni possono essere avanzate sull’impiego di determinate mescole di gomma per realizzare articoli per i quali è fondamentale comprendere quali sono i fenomeni che possono spiegare il comportamento di fronte alla resistenza alla “tenuta”; come ad esempio si verifica nello studio della validità delle prestazioni nei riguardi di una azione sotto compressione, anche dinamica, in un determinato ambiente di funzionamento, come succede nella tenuta di un O-ring soggetto ad una sollecitazione radiale. Fondamentali nelle caratterizzazioni degli elastomeri vengono ritenuti gli andamenti delle curve sforzo/deformazione in funzione del peso molecolare dell’elastomero stesso e gli andamenti dei valori di modulo in funzione del peso molecolare del polimero. Inoltre viene ritenuto molto importante considerare la differenza fra la conformazione della struttura teorica della reticolazione e la struttura pratica. Vengono mostrate due espressioni, che esprimono gli andamenti teorici e pratici sforzo/ deformazione, ove questi ultimi vengono calcolati applicando, alla funzione che esprime lo sforzo, una correzione dovuta allo stato di partecipazione alle reticolazioni esercitate sui terminali delle catene macromolecolari dell’elastomero. Particolare attenzione viene osservata nell’esame delle caratteristiche delle mescole di gomma nitrilica (NBR) tenendo conto dell’influenza positiva esercitata dal valore del più alto modulo, ove questo non influenza negativamente i valori di isteresi. Nel testo dell’articolo viene anche riportato lo schema di una attrezzatura per l’esame del comportamento al rilassamen-


ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

to di O-ring sottoposti ad allungamento del 10% a 120°C per 168h. Viene appurato che il rilassamento dopo sollecitazioni statiche segue un meccanismo del primo ordine. Il rilassamento nelle condizioni indicate mostra di incominciare ad instaurarsi dopo un numero di ore dell’ordine di due potenze di 10 e mostra poi di arrivare a valori di distruzione prima di arrivare al valore di tre potenze di 10. L’articolo è molto interessante, anche se viene esposto non sempre seguendo la logica delle descrizioni delle prove fisiche. Esso presenta interesse anche nei riguardi della descrizione e della rappresentazione delle condizioni di rilassamento in presenza di reticolazioni interpretate cercando di seguire condizioni realistiche, più che condizioni teoriche.

prodotti e processi NBR/EPDM CON GOMMA BROMOBUTILICA (BIIR) COMPATIBILIZZATE Nehad N. Rozik, A. F. Younan, S. L. Abd-El Messieh - e-mail: slabdelmessieh@yahoo.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/1-2-30-35-2012. Rif. E3033.

L

a gomma bromobutilica è indicata come compatibilizzante, perchè in fase di confezione di mescole a base di miscele di elastomeri di natura tra di loro diversa riduce la tensione interfacciale, permettendo di ottenerne una

distribuzione più omogenea dell’uno nell’altro. L’articolo qui recensito presenta uno studio di compatibilizzazione tra un EPDM della Esso Chimie contenente 9% di etilidennorbornene e una NBR della Lanxess contenente 32% di acrilonitrile, ad opera della Bromobutyl rubber 2244 della Exxon Chemicals contenente 2% di bromo. Lo studio viene eseguito su mescole a diverso tenore di NBR/EPDM (0/100, 25/75, 50/50, 75/25, 100/0), contenenti diverse quantità di BIIR (0÷30 phr), diversi quantitativi di carbonato di calcio o di caolino (fino a 50 phr) in presenza di 4 phr di perossido. Sui vulcanizzati vengono determinate le caratteristiche dielettriche nel campo da 100 Hz a 100 kHz, la capacitanza (C), la tangente dell’angolo di perdita (tan δ), la permittività dielettrica ε’ e la perdita dielettrica ε”. Vengono poi determinate le caratteristiche meccaniche, le caratteristiche di rigonfiamento in toluene e vengono eseguite analisi SEM (Scanning Electron Microscopy) per caratterizzare le superfici. I dati sperimentali riscontrati sulle mescolanze di NBR/EPDM sono riportati in diversi grafici, che esprimono l’andamento della permittività dielettrica ε’ e della perdita dielettrica ε” in funzione della frequenza sulle mescole a base di EPDM/NBR prima e dopo la compatibilizzazione con BIIR. Gli autori ravvisano diminuzioni di ε’ con anomalie di dispersione, che si risolvono appunto con l’aggiunta di BIIR. L’articolo è fortemente specialistico e ha il significato di indicare un mezzo per evitare separazione di fasi, cioè per giungere a una compatiblizzazione. Il sistema proposto si basa sulla verifica delle condizioni create da un compatibilizzante, nelle quali la permittività dielettrica ε’ (ovvero la costante dielettrica), e la perdita dielettrica ε” raggiungono valori sensibilmente costanti in funzione della concentrazione del compatibilzzante stesso. Viene quindi realizzato che l’aggiunta di 10 phr di BIIR e di 30 phr di caolino, meglio che con 30 phr di carbonato di calcio, portano alla migliore compatibilizzazione sia delle proprietà meccaniche che delle proprietà elettriche. (L’articolo è in lingua inglese)

materie prime TERMOPLASTICI VULCANIZZATI TPV POLIETILENE/SBR Stanislav Dubinin, Zdenek Hrdlika, Jan Simek, Antonin Kuta, Vratislav Duchacek - e-mail: zdenek. hrdlicka@vscht.cz; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/1-223-29-2012. Rif. E3034.

L

e miscele impiegate per lo studio prevedono tagli PEHD/SBR 90/10, 70/30, 50/50, 40/60, 30/70 confezionati in Brabender a 150°C a diverse velocità di rotazione dei rotori verificando le proprietà di resistenza all’urto, di deformazione permanente a compressione, di deformazione permanente a trazione; inoltre controllando i preparati con analisi DMA, con analisi DSC e con microscopia elettronica a scansione. Il programma di prove viene condotto secondo il metodo statistico di J. Nelder e di R. Mead, il cui schema viene descritto nel testo dell’articolo. Vengono così calcolati i valori medi dei singoli parametri, gli errori, la deviazione standard S = (Σ(ΔRi )2/n)0.5 l’intervallo di confidenza dei risultati, il coefficiente di variazione. Viene così appurato che il carico di rottura dei blend preparati decresce proporzionalmente rispetto al contenuto di SBR: per contenuto di SBR dei 10% anche l’allungamento a rottura decresce, ma in modo più significativo che non il carico di rottura, per contenuto di SBR superiore al 70% l’allungamento a rottura mostra invece di subire un piccolo incremento. Tale comportamento mostra quindi insoddisfacente interazione tra la fase termoplastica e la fase elastomerica. Ciò è reso evidente anche dall’aspetto fisico dei provini trazionati (imbiancamento) e dall’aspetto delle tracce grafiche a trazione. Nel corso dello studio viene tentato di esaminare l’interazione tra polietilene ad alta densità (PEHD) e SBR, ma a quan-

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| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

to pare in realtà non ne viene descritta alcuna del tutto significativa, almeno nel campo delle caratteristiche che possono far pensare ad un impiego in campo elastomerico delle miscele di studio contenenti 50% di SBR, se non la possibilità di ottenere, mediante mescolazione in mescolatore interno (Brabender) a 150°C con diverse velocità dei rotori, blend fisici con durezza Shore D intorno al valore costante di 30 e temperatura di transizione vetrosa costante di -42°C. Tali parametri, che peraltro non escludono la possibilità di ottenere caratteristiche elastomeriche, vengono però presi in considerazione alla luce dei metodi analitici citati all’inizio del rapporto soltanto come mezzi per definire intervalli di compatibilità. (L’articolo è in lingua inglese)

materie prime ALCOOL POLIVINILICO E CELLULOSA IN MISCELE NR/POLISTIRENE Sa-Ad Riyajan, Isara Intharit, Songkhla, Pramuan Tangboriboonrat - e-mail: saadriyajan@hotmail.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/1-2-4144-2012. Rif. E3035.

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er realizzare un riciclo degli scarti di polistirene espanso e di cellulosa, gli autori studiano la possibilità di ottenere miscele a base di tali materiali pensando di disperderli in gomma naturale. Essi si orientano sullo studio di miscele di tali tipi di scarti in lattice di NR contenente 10% di alcool polivinilico e cellulosa. La miscela di tali prodotti viene preparata sperimentalmente partendo da lattice di NR già additivato di PVA (alcool polivinilico). Al semilavorato così preparato viene aggiunto benzoilperossido, glicerolo, divinilbenzene (DVB) o acido maleico. Il materiale così ottenuto viene colato su una superficie di vetro, indi viene riscaldato a 80°C per 6 h e poi compresso a 150°C per 10 h. Indi viene immerso in toluene per 5d a 32°C facendo seguire un essiccamento per 24 h a 60°C. La cellulosa viene trattata per 24 h in idrato sodico al 10% e poi viene dilavata con acqua fino a pH costante. Gli autori accertano che intercorre una re-

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azione di reticolazione tra l’alcool polivinilico e l’acido maleico, perché il prodotto della reazione tra i due componenti sunnominati presenta rigonfiamenti decrescenti al crescere della concentrazione di alcool polivinilico. Il prodotto ottenuto mostra durezza decrescente all’aumentare della quantità di NR e presenta durezza fortemente decrescente all’aumentare del tenore di cellulosa. Gli autori concludono che la miscela polimerica nasce dalla interreazione tra il lattice della gomma naturale, gli scarti di polistirene espanso, la cellulosa o l’alcool polivinilico mediante l’azione reticolante dell’acido maleico e del divinilbenzene. Il prodotto risultante ha durezza 90 Shore A, ove questa decresce in funzione del tenore in cellulosa. Le caratteristiche meccaniche non vengono indicate, ma viene avanzato che esse aumentano se si aumenta il contenuto di alcool polivinilico e di glicerolo. L’articolo è concepito in modo farraginoso e si riesce a seguire il succedersi degli eventi descritti soltanto sulla base di microfotografie ottenute con tecnica SEM (Scanning Electron Microscopy), che rappresentano l’aspetto superficiale della sezione di provini con contenuto di quantità di cellulosa crescenti da 5% a 20%, o, quanto meno, l’aspetto superficiale della sezione di provini con contenuto di 50 % di alcool polivinilico. La descrizione riportata nell’articolo è deludente, perché mancano nel modo più assoluto riferimenti alle caratteristiche meccaniche o per lo meno organolettiche del nuovo materiale preparato. (L’articolo è in lingua inglese)

materie prime FERRITO DI STRONZIO NEI COMPOSITI ELASTOMERICI Jan Kruzelak, Ivan Hudec, Rastislav Dosoudil - jan.kruzelak@stuba. sk; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/1-2-18-22-2012. Rif. E3036.

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li autori hanno già presentato un articolo su importanti differenze fisiche generali ottenibili in compositi di gomma contenenti ferriti di formula MeO.6(Fe2O3), dove Me è un catione bivalente come Sr, Ba, Pb, evidenziando che i ferriti confe-

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riscono proprietà ferromagnetiche, perché i dipoli elettronici in essi contenuti, al disotto di una temperatura caratteristica detta temperatura di Curie, sono orientati con spin paralleli. (Cfr. riferimento Elastica E2916 in IG 590 di Luglio/Agosto 2011). Nell’articolo qui recensito vengono considerate direttamente la caratteristiche meccaniche, magnetiche, dinamiche, termiche, ottenute con mescole di NR e con mescole di BR contenenti ferrito di stronzio SrFe12O19 del tipo FD 8/24 della Magnety, Svetla Hora (Czek Republic). Il ferrito di stronzio sunnominato è un prodotto “solvatato” con alcooI polivinilico. I vulcanizzati ottenuti con tali mescole costituiscono dei compositi con spiccate proprietà anisotropiche, che nascono in sede di confezione e che vengono “fissate” in sede di vulcanizzazione, o quanto meno ad opera di esposizioni a campi elettromagnetici. Nel corso dell’articolo vengono riportati i dati sperimentali caratteristici ottenuti. Da questi appare che il ferrito dà luogo ad una sequenza di proprietà il cui interesse non risiede soltanto nella caratteristiche meccaniche generali, peraltro indicate, ma risiede piuttosto nella sensibilità alle variazioni di caratteristiche magnetiche condizionate in funzione della anisotropia del materiale. Viene così rappresentato che l’induzione magnetica rimanente, caratterizzata da elevata “coercitività”, cioè da elevata energia necessaria per rimuovere la magnetizzazione, nei compositi di NR/ferrito presenta valori crescenti linearmente per contenuto di ferrito da 20 phr a 100 phr, mentre nei compositi BR/ferrito presenta valori più elevati e tendenti ad un massimo per contenuto di ferrito di 60 phr. La differenza viene attribuita al fatto che nei compositi di NR e di BR la dispersione della carica subisce un differente meccanismo, o, quantomeno, che nei due compositi la struttura del materiale si orienta a due tipi di natura magnetica differente. Viene poi realizzato che la conducibilità e la capacità termica dei compositi di NR


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e di IR presentano andamenti di tipo tra di loro differenti, ma comunque caratterizzati da valori crescenti in funzione del contenuto di ferrito. Viene poi descritto che nei compositi di NR il picco di tan δ presenta gli stessi andamenti e gli stessi valori indipendentemente dalla quantità di ferrito, mentre nei compositi di BR il picco di tan δ presenta gli stessi andamenti, ma con valori di picco differenti a secondo della quantità di ferrito presente. Viene infine puntualizzato che nei compositi NR/ferrito e IR/ferrito contenenti 100 phr di ferrito, la differenza di modulo dinamico a compressione E’max - E’min è maggiore nei compositi di NR che nei compositi di BR. (L’articolo è in lingua inglese)

materie prime NANOCAOLINI PER IL RIVESTIMENTO POLIMERICO DI TESSUTI E. Schröter, T. Textor, E. Schollmeyer - Universität Duisburg-Essen - e-mail: textor@dtnw.de; Gummi Fasern Kunststoffe (KGK); 65/2-114-1192012. Rif. E3037.

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caolini stratiformi trovano diversi impieghi come agenti di adsorbimento, impieghi in prodotti ceramici, impieghi come cariche, come agenti tixotropici, come gelificanti, lubrificanti, supporti di immobilizzazione di diversi agenti chimici. In generale i caolini stratiformi rimangono presenti sottoforma di grosse particelle, che generalmente costituiscono “mucchi o cataste” di strati di silicati, che vengono mantenuti uniti da cationi. In mezzi acquosi le cataste possono assorbire acqua o anche incorporarla. Le particelle si assestano su una grandezza dell’ordine di qualche micrometro, fino a qualche millimetro. I silicati stratiformi hanno struttura di

smectite, montmorillonite o di hectorite. Gli strati silicatici sono distribuiti su uno strato ottaedrico con legami ossigenoalluminio, ove il silicio è coordinato con l’ossigeno formando una struttura tetraedrica. La struttura stratifome assume diverse configurazioni a secondo del sistema di aggregazione degli strati stessi, formando così fasi separate, strati completamente “esfogliati” o una struttura intercalata con regolarità intermedia. I tipi di nanocompositi con le configurazioni descritte interessano particolarmente composizioni poliolefiniche e poliammidiche, però non sono escluse composizioni epossidiche, poliuretaniche, poliimmidiche, poliesteriche, polistireniche, poliacriliche, policloroviniliche, polisilossaniche. Tra i compositi polimerici hanno assunto importanza i compositi polimerici tessili, in generale ottenuti da dispersioni, da soluzioni o da sistemi autoreticolanti. Nonostante le situazioni di versatilità descritte, l’uso di silicati stratiformi si preannuncia difficile, perché i silicati stratiformi idrofili non presentano affinità rispetto ai polimeri apolari. Secondo gli autori l’affinità potrebbe essere aumentata sostituendo i cationi metallici posti tra gli strati con composti di alchilammonio. Per ottenere maggiori versatilità gli autori pensano che i singoli strati silicatici debbano essere uniformemente dispersi nelle compagini polimeriche o, quanto meno, che possano essere sfruttate meglio le possibilità di ottenere una completa delaminazione (esfoliazione). L’articolo è molto teorico. Gli autori concludono riportando alcuni commenti sulle possibilità di distanziare gli strati silicatici in compositi polisilossanici contenenti diversi tipi di caolini organici. L’aggiunta di 5% di caolino organico Cloisite 15a realizza un aumento della distanza tra gli strati silicatici fino a 2,5 nanometri. L’unica caratteristica riportata, che può avere qualche riferimento con il mondo elastomerico, è l’effetto antifiamma in un composito di EVA procurato dalla presenza di caolino organico Cloisite Na+ (peraltro accompagnato

da un antifiamma conclamato come l’esadecilamminobromuro!).

prodotti e processi INNOVAZIONE E GLOBALIZZAZIONE GUIDANO LA CRESCITA DEL BUSINESS DELLE AIRSPRNGS Louise McHenry - e-mail: lmchenry@crain.com; European Rubber Journal; ERJ193/6-22-24Nov Dic 2011. Rif. E3038.

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e air springs (molle ad aria) sono sospensioni pneumatiche brevettate nel 1938 dalla Firestone, che presentano caratteristiche tecniche e di comfort superiori rispetto a quelle delle tradizionali molle metalliche. Esse infatti presentano minore sensibilità alle differenze di carico. Le molle ad aria si sono affermate soprattutto nei veicoli industriali pesanti, ma sono ormai numerosi gli esempi di applicazione anche sulle vetture. Nel Settembre 2011 la Vibroacustic del gruppo Freudenberg ha ricordato l’impiego di air spring in veicoli della Mercedes Benz. È annunciata anche la novità di introdurre una variante nelle strutture di adattamento alle carrozzerie, la quale si realizza evitando il collegamento diretto con lo chassis ottenendolo per mezzo di organi metallici del peso anche di centinaia di kg. Con tale accorgimento, il peso del veicolo, ora sopportato per intero alle air spring, viene trasferito allo chassis. Per contro però il peso totale del veicolo risulta maggiore e il comfort risulta ridotto. La casa centrale di Weinheim ha quindi studiato una differente disposizione delle strutture, ha ridotto le dimensioni delle air spring è ha spostato queste al di sotto dello chassis. Inoltre ha posto le basi per introdurre la soluzione nel nuovo standard Euro VI, che prevede anche la riduzione di peso totale del veicolo per evitare maggiore polluzione. Un tipico veicolo è dotato di otto molle d'aria: due sull’assale anteriore, quattro sull’assale centrale, due sull’assale po-

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steriore. Nell’articolo sono contenute notizie generali mirate alla descrizione delle varie attività commerciali della Firestone, della Bridgestone e della Contitech.

prodotti e processi FLESSIBILITÀ NELLA PRODUZIONE DEI PNEUMATICI D. Preick - Troester-e-mail: innovations@troester.de; Gummi Fasern Kunststoffe (KGK); 65/2-8283-2012. Rif. E3039.

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iene descritto un recente processo di produzione dei pneumatici, che consiste nell’impiego aggiuntivo in un altro estrusore o nell’inserimento di un estrusore prima della testa di estrusione. In entrambi i casi si creano svantaggi nella procedura e nella produttività. Le variazioni necessarie per introdurre un estrusore aggiuntivo sono poi costose e richiedono spesso modifiche aggiuntive alla stessa testa di estrusione. Molto spesso bisogna anche riadattare completamente lo stesso apparato di estrusione. La Troester ha perciò sviluppato al riguardo un nuovo processo di estrusione denominato “Tecnologia X+1”. Nel nuovo standard l’estrusore supplementare si riferisce a una nuova testa di estrusione Triplex (X=3) o Quadruplex (X=4). Al riguardo la Troester comunica che la nuova testa può essere impiegata senza dover apportare varianti di impiego o di costruzione. Per la trafilatura della mescola aggiuntiva occorre pertanto inserire nella parte superiore della testa un plastificatore come il noto GS 45/k-16. L’aumento di peso è di appena il 10%. Una ulteriore unità termica non è necessaria, perché il riscaldamento viene già effettuato dal dispositivo residente nella testa. La pulizia dell’estrusore ha luogo con comodità. L’alimentazione dell’estrusore GS 45 ha luogo secondo gli standard della Troester per mezzo di un nastro posto di fianco alla testa, in modo tale da permettere di intercambiare i prodotti di alimentazione con o senza quelli aggiuntivi. Esperienze pratiche con la nuova tecnica descritta attestano il successo della programmazione dell’impiego delle mescole aggiuntive e della suddivisione nelle se-

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quenze delle lavorazioni. Sono comunque necessari adattamenti costruttivi per introduzione di ulteriori elementi estrusi o sovrapposti. La conoscenza diretta della attrezzatura serve utilmente a definire le sequenze di lavorazione senza incorrere in aggravi di procedura. Con la “Tecnologia X+1” la Troester è preparata a supportare anche i nuovi orientamenti nella produzione dei pneumatici.

prodotti e processi L’ANALISI DMA COME MEZZO DI MIGLIORAMENTO DEL MATERIALE Arnaud Favier - Metravib - e-mail: dma@01db-metravib.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/1-2-36-40-2012. Rif. E3040.

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’analisi DMA (Dynamic Mechanical Analysis), oltre che un valido mezzo per caratterizzare i materiali che costituiscono gli articoli, è anche un valido mezzo per caratterizzare la rispondenza di un articolo alle sue proprietà precipue. Come esempio vengono riprodotti nel testo due grafici, ciascuno dotato di due assi delle ordinate, rispetto a uno dei quali viene riferito l’andamento della componente elastica del modulo dinamico a torsione G’ in un vasto intervallo di temperatura, rispetto all’altro viene invece riferito l’andamento del tandelta alla frequenza di 10 Hz nello stesso intervallo di temperatura. Viene evidenziato che dai grafici si ricava facilmente la temperatura di transizione vetrosa Tg in corrispondenza del picco di tandelta. Viene anche evidenziato che in presenza di distribuzione bimodale o plurimodale si possono leggere i singoli valori di Tg (temperatura di transizione vetrosa) che si riferiscono alle singole distribuzioni. Il lavoro della Metravib segnala l’importanza di impiegare procedure che assicurino determinazioni più esatte e meno criticabili possibili. Vengono anche considerate particolarità di concezione delle attrezzature di DMA. Viene riportato un esempio di andamento di tandelta in funzione della temperatura, che, senza la possibilità eseguire correzioni, rivela sì la presenza di un chiaro picco di massimo, ma in una zona di

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temperature così lontana che lascia esterrefatti. L’autore tuttavia insiste molto nel pretendere precisione molto spinta nelle apparecchiature di analisi DMA, citando il fatto che i compounders abbisognano di definire la Tg con variazioni dei valori di temperatura al di sotto di 0,1°C. A questo punto l’autore cita l’esistenza del software Dynatest, che è dedicato specificatamente alla DMA di tutta la serie delle Metravib Dynamic Mechanical Analyzer. Il Dynatest è fondato sul fatto che realizza facilmente 3÷4 test di misura in ciascuna rampa di temperatura senza pregiudicare la durata della misura e pertanto senza pregiudicare l’economicità della procedura. Quando l’attività richiede l’analisi di migliaia di campioni/anno viene raccomandato l’impiego di un server robotizzato, denominato ROB100. La Metravib ha introdotto una serie di apparecchiature e di software denominata DMA+, che permette di impiegare uno strumento DMA per eseguire ulteriori analisi. Viene citato un Metravib Multitest, che prevede la possibilità di caratterizzare tipi di vibrazioni multi armoniche e di controllare l’influenza di vibrazioni con differenti percorsi ad onda. (L’articolo è in lingua inglese)

prodotti e processi RESISTENZA ALLO SCIVOLAMENTO E SVOLGIMENTO DEL RUMORE X.-D. Pan, P. Zakelj, C. Adams, A. Neils, G. Chaplin - Bridgestone e-mail: panxiaodong@bfusa.com; Gummi Fasern Kunststoffe (KGK); 65/2-88-101-2012. Rif. E3041.

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engono considerati i fenomeni derivanti dalla resistenza all’abrasione del polibutadiene ad alto -cis e i fenomeni di rumorosità, che possono essere correlati con le determinazioni di caratteristiche dinamiche, principalmente evidenziate in funzione delle entità correlate con la temperatura di transizione vetrosa o in funzione delle caratteristiche rilevate nel-


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le prove con il pendolo BPST (British Pendulum Skyd Tester) e correlate con i comportamenti isteretici e di resistenza all’abrasione. Nel lungo articolo qui recensito viene esaminato anche il comportamento dinamico nella scivolata, riferendosi al comportamento in esercizio su superfici di cemento bagnato con acqua, riscontrato con vulcanizzati di mescole di SBR reticolate con zolfo e caricate con nero N339, oppure con silice Hi-Sil 190G. Oltre alle caratteristiche meccaniche e dinamiche sono registrate anche le tracce di sollecitazioni a vibrazione dell’ordine di 0,4 ÷ 0,5 vibrazioni al secondo. In campo dinamico sono determinati i massimi di tandelta, che, con sollecitazioni di 0,20% a 1Hz, si situano a -15°C nell’arco di 0,6 ÷ 0,9. Il tandelta viene registrato anche con diverse ampiezze di sollecitazione, ove appare che ad ampiezza di 1Hz a temperatura ambiente il massimo di tandelta più elevato (0,20) si riscontra sulla mescola caricata con silice. Il comportamento su terreno bagnato viene caratterizzato come BPST (British Pendulum Skyd Tester) su superfici di cemento Portland bagnate con acqua distillata e talvolta su superfici di Portland pulite con etanolo. La caratterizzazione dello sviluppo del rumore durante la scivolata viene ottenuta in un ambiente ad eco controllato. Viene riportata una fotografia dell’attrezzatura e vengono indicati dettagli dell’impiego. La procedura delle caratterizzazioni procede sulla base dell’impiego delle metodiche soprariportate. Vengono riportati gli andamenti dei segnali sonori del rumore della scivolata. Lo svolgersi delle vibrazioni registrate, già ad occhio nudo appare diverso in funzione della composizione delle mescole provate ed è diversificato in funzione della carica (nero N339, nero N990, Hi-Sil 190G, ZnO) e in funzione o meno della presenza di silano Si69. Interessante appare la caratterizzazione del rumore con il pendolo Skyd durante la scivolata. Il rumore è funzione dello sviluppo dell’interazione di attrito tra le punte metalliche dello Skyd e la superfice rugosa dovuta alla carica, che condiziona la risposta del pendolo Skyd stesso e da qui la risposta della apparecchiatura. Quest’ultima è concepita in modo da isolare le vibrazioni con frequenza supe-

riore a 250 Hertz, che disturberebbero la valutazione. Viene indicata anche una alternativa alla caratterizzazione della distribuzione della densità di energia in funzione della frequenza. Viene riportata una formula, che in funzione della frequenza esprime l’accumulo Φ di una funzione della distribuzione della densità di energia.

prodotti e processi EFFETTI DELLA PERDITA DI PRESSIONE DI GONFIAMENTO Walter H. Waddel - ExxonMobil - e-mail: walter.h.waddel@ exxonmobil.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/1-245-51-2012. Rif. E3042.

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’autore esamina gli effetti della perdita di pressione di gonfiamento dei pneumatici sulla resistenza al rotolamento, sulla economia di carburante e sulla emmissione di CO2. Le notizie sono particolarmente utili, in quanto provengono dal principale e più esperto produttore mondiale di elastomeri butilici, particolarmente impiegati nel settore di tenuta alla pressione d’aria dei pneumatici. Il rapporto della ExxonMobil sull’argomento è condotto soprattutto esaminando i seguenti parametri: IPLR (Inflation Pressure Loss Rate), ICP (Intra Carcass Pressure), RRF (available Rolling Resistance Force) in base ai quali vengono calcolati gli incrementi di consumo di carburante e di emissioni di CO2. Vengono mostrati gli aumenti di perdita di pressione IPLR in funzione della dimi-

nuzione del rapporto BIIR/NR, la diminuzione della durata del pneumatico in funzione dell’aumento della perdita di pressione, il consumo di carburante di diversi autoveicoli dopo 12000 miglia di marcia. Secondo una indagine del 2009, in Europa l’81% degli autoveicoli (=52400 autoveicoli) viaggia con pneumatici sottogonfiati, con la conseguenza di un aumento di consumo di carburante di 4 miliardi di litri/anno e di un aumento di 9,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Viene dimostrato che è molto importante verificare l’andamento della IPLR, perché da essa dipende l’andamento della resistenza al rotolamento del pneumatico e quindi dipende l’impatto sul consumo. Un conteggio analogo viene fatto nell’anno 2006 per 234,5 milioni di autoveicoli negli USA comprendendo vetture e veicoli di trasporto leggeri, deducendo una mancata possibiità di risparmio di 1,22 miliardi di litri di carburante e una mancata possibilità di evitare sviluppo di 2,84 milioni d tonnellate di CO2. L’autore commenta poi la situazione anche nell’Europa dell’Est, nei paesi dell’area Asia-Pacifico e nei paesi dell’America Latina. Considerando il consumo medio in litri di carburante ogni 100 km per ogni autoveicolo, globalmente appare che la situazione dall’anno 2005 all’anno 2010 è stazionaria con 7,4÷7 l/100 km nel caso dell’Europa, 11,5÷11,2 l/100 km nel Nord America, (difficilmente si distinguono però i colori degli istogrammi relativi agli altri stati). Appare che negli anni 2015 e 2020 sono previste possibili contrazioni nei consumi di carburante, in Europa 6,8 l/100 km e 6,2 l/100 km rispettivamente negli anni 2015 e 2020, nel Nord America 10,7 l/100 km e 9,8 l/100 km rispettivamente negli anni 2015 e 2020. L’articolo è molto dettagliato e pertanto è molto interessante. L’impostazione dello studio parte dalla considerazione di impermeabilità all’aria legate alla percentuale di gomma bromobutilica nello strato di tenuta dell’aria. Per orientare più direttamente il tecnologo potrebbe essere opportuno descrivere la situazione, anch’essa legata al rapporto tenuta della pressione/consumo di carburante, nel caso di pneumatici previsti per impiego con camera d’aria in gomma butilica. (L’articolo è in lingua inglese)

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L’intervistA del mese: GIOVANNI BATTISTA GARRONE

La gomma naturale a fronte di un mondo in trasformazione Nel mondo della gomma naturale ci sono eventi, dai prezzi in flessione rispetto a un anno fa agli esperimenti avanzati per arrivare a produrre gomma da fonti diverse dall’hevea, che certamente non si possono considerare delle novità ma che comunque interagiscono in un quadro generale dell’economia mondiale a dir poco agitato. Di questo panorama globale, nel quale sembrano prevalere elementi di incertezza e insieme forti preoccupazioni, abbiamo parlato con Giovanni Battista Garrone, della Lagorio & Dufour, punto di riferimento italiano del mercato della gomma naturale.

Dal suo punto di osservazione, quello di un fornitore di materie prime, come giudica la situazione attuale dell’industria italiana della gomma? E come sono le previsioni per il prossimo futuro? Il 2012 si sta rilevando un anno molto, molto difficile e temo che lo sarà anche il 2013. L’industria italiana che consuma gomma naturale è, tutto sommato, escludendo i maggiori produttori di pneumatici,un settore abbastanza di nicchia ed è riuscito a superare indenne gli anni iniziali della crisi, diciamo dal 2009 al 2011. Quest’anno si profila in modo nettamente peggiore perché il nostro settore è legato a doppio filo, come si sa, a quello dell’automotive, il quale sta conoscendo, almeno in Italia, tassi di flessione a due cifre. Altro settore per noi importante è quello dei nastri adesivi, settore da molto tempo sovradimensionato e che patisce una pesante concorrenza da parte dei produttori orientali e non solo di questi; per cui abbiamo assistito a casi non sporadici di chiusure di aziende. E poi le calzature. È vero che ci sono in Italia, in questo

campo, professionalità di alto livello, ma queste non bastano a fare una industria in grado di competere sul piano internazionale; basti pensare a quanto è successo dei distretti produttivi delle Marche o del Vigevanese. Infine abbiamo assistito negli ultimi anni al fenomeno di un massiccio outsourcing al di fuori delle fabbriche di manufatti della confezione delle mescole; il che ha contribuito allo spezzettamento del mercato, se non alla contrazione dei volumi di consumo. È un fenomeno difficilmente reversibile perché mancano i volumi che giustificherebbero un rientro in fabbrica della compoundazione e perché le aziende preferiscono investire sulle linee produttive in cui sono specializzate. Aggiungo per finire che anche la gomma naturale, come le altre commodities, soffre delle incertezze e della volatilità del cambio dalle valute locali al dollaro e quindi all’euro. Questo complesso di ragioni spiega perché nei primi mesi di quest’anno abbiamo assistito a un pesante ridimensionamento degli ordini (che per la verità non riguarda solo l’Italia) e per di più a serie difficoltà di pagamento.

Giovanni Battista Garrone

Quindi previsioni negative anche per l’anno prossimo? Per il 2013 non ci sono purtroppo al momento segnali di ripresa. Si parla molto di interventi che potrebbero agevolarla, ma ad oggi mi pare siamo ancora in alto mare. Ciò genera uno stato di incertezza che si esprime nella scomparsa della programmazione a medio-lungo termine, nel rinvio degli investi-

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L’intervistA del mese: GIOVANNI BATTISTA GARRONE

menti e quindi nella preoccupazione di mantenere al minimo il magazzino. E questo enfatizza il ruolo e l’importanza dell’intermediario cui spetta il compito di mantenere una costante disponibilità di merce in loco. Ruolo dell’intermediario che rimane intatto non ostante l’avvento delle tecnologie informatiche che si pensava avrebbero ridotto lo spazio tra il produttore di materia prima e le aziende utilizzatrici. A tutto ciò si aggiunge l’incertezza sui prezzi di mercato. Su questo argomento, nel giro di un anno le quotazioni della gomma naturale sono diminuite sensibilmente. Al punto che il maggiore produttore ed esportatore del mondo, la Thailandia, ha promosso una intesa con Malaysia e Indonesia per arrivare a una stabilizzazione dei prezzi. Che cosa sta succedendo, a suo avviso? E quali le prospettive? Occorre non perdere mai di vista la differenza tra mercato cartaceo e mercato fisico. Il primo è fondamentalmente nelle mani di chi “gioca” con la gomma naturale come fa con una qualsiasi altra commodity. Chi specula alla Borsa di Singapore, di Tokyo, di Kuala Lumpur, di Shanghai il più delle volte non ha mai visto una balla di gomma. Guarda solo alle oscillazioni di prezzo cercando di spuntare il massimo guadagno, come avviene su un qualsiasi mercato azionario. Il mercato fisico, anche se è fatalmente influenzato dalle operazioni speculative, ubbidisce a logiche diverse, che sono quelle della domanda e dell’offerta. In questi ultimi mesi questa logica ha prevalso su quella speculativa e i prezzi si sono riassestati. Per quanto riguarda le politiche di stabilizzazione, devo dire che ne sentiamo parlare da anni, ma non se ne è fatto niente perché nessuno dei paesi coinvolti, Thailandia in primo luogo, intende investire davvero in questi presunti piani di sostegno dei prezzi. 18 |

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In un mercato nervoso, reattivo, sensibile anche queste voci possono però avere qualche effetto. In passato la curva dei prezzi era sostanzialmente determinata, salvo eventi straordinari, dal ciclo produttivo della pianta che è un naturale ciclo vegetale. Oggi gli elementi che entrano in gioco sono una quantità, dalla fluttuazione delle valute alle notizie più diverse che oggi sono alla portata di tutti. Il risultato è che è sempre più difficile valutare le ragioni vere dell’andamento dei prezzi della gomma naturale e soprattutto fare previsioni su come si svilupperà. Nel quadro generale dei consumi, è pensabile che la gomma naturale possa recuperare quote di mercato rispetto alla gomma sintetica? Il rapporto con la gomma sintetica è un rapporto chiave per la gomma naturale. Ma a mio avviso non è un rapporto di prezzo, perche i due prodotti non sono intercambiabili. È vero che anche la gomma sintetica fluttua (basti pensare agli effetti che può avere uno shortage del butadiene). Ma il suo prezzo è quasi sempre minore rispetto alla gomma naturale. Se i due prodotti fossero intercambiabili i consumatori passerebbero massicciamente a quello più conveniente. Se ciò non avviene è perche la gomma naturale ha delle caratteristiche insostituibili. E questo varrà probabilmente anche per il futuro. Negli ultimi tempi si è tornato a parlare per la gomma naturale di fonti alternative rispetto alla hevea. Fanno notizia gli esperimenti condotti da Bridgestone negli USA e le ricerche russe su alcune specie vegetali. Si può pensare, ed entro quanto tempo, che arriveremo a produrre gomma da vegetali rapidamente rinnovabili, coltivabili in più o meno tutte le aree del globo, e soprattutto a due passi dai luoghi di consumo? L’dea non è nuova e da tempo si sta studiando. Ricordo che anche in

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Italia si era pensato, qualche decennio fa, di sperimentare questa via ma poi si decise che era più conveniente puntare sullo sviluppo di un polo chimico italiano e produrre gomma sintetica. Oggi gli studi e gli esperimenti procedono anche se non se ne sa molto. In definitiva non pare che ne siano coinvolte più di un paio di grandi multinazionali, quali la Bridgestone e la Apollo Vredenstein. Ma le domande da porsi sono parecchie. Quanto tempo ci vorrà perché si abbiano dei risultati concreti? Chi avrà le disponibilità e la volontà di investire in questo campo? Chi avrà raggiunto dei risultati concreti non se li terrà ben stretti? Oggi si producono circa 11 milioni di tonnellate di gomma naturale . Rispetto a questi imponenti quantitativi è pensabile che la gomma dal tarassaco, o da altri vegetali, potrà diventare una vera alternativa strategica? E poi a quale prezzo? Non dimentichiamo che in fondo i cosiddetti eco-carburanti, sui quali si è lavorato da più tempo e più in profondità, continuano ad essere un mercato di nicchia. Per completare il quadro dei pro e dei contro, devo aggiungere che la gomma prodotta da fonti alternative dovrebbe essere naturalmente de-proteinizzata quindi compatibile per le persone allergiche alle proteine. Sarebbe quindi una materia prima ideale per alcuni prodotti, quali i guanti. Infine c’è un’altra considerazione da fare. È vero che la produzione di gomma naturale è concentrata nel sud-est asiatico. Ma è altrettanto vero che la fascia tropicale adatta alla crescita dell’hevea è molto più vasta di quella attualmente sfruttata. Si pensi all’Africa o ad alcune zone dell’America Latina. Non solo, ma anche a paesi nuovi nello stesso sud-est asiatico, vedi Cambogia o Laos. Quindi lo spazio per una estensione dell’area produttiva della gomma naturale c’è ed è consistente.


Plast/Rubber 2012

Nessun dubbio: gomma e plastica stanno bene insieme di Giuseppe Cantalupo e Antonino Di Pasquale

1ª parte: le macchine e attrezzature industriali e le apparecchiature da laboratorio Ha rappresentato la novità più importante e più attesa di quest’anno. Parliamo di Rubber 2012, il salone interamente dedicato alla gomma nell’ambito del Plast 2012 svoltosi a Milano dall’8 al 12 maggio scorso. E il successo non è mancato, notevole e immediato, a conferma della diffusa sensazione di prudente fiducia, per non dire ottimismo, che si avverte percorrendo le corsie dei padiglioni e parlando con gli espositori.

L’

ultima volta che sono stati visti insieme è stato nell’edizione del 1991 del Salone Internazionale delle Materie Plastiche e della Gomma. Ventun anni fa! Poi, a partire dall’edizione del 1994 del Plast, il settore della gomma rimane inglobato in quello della plastica, in un’unica indifferenziata area espositiva. Quest’anno Promaplast - titolare di Plast - , sotto la spinta di importanti innovazioni tecnologiche che si sono susseguite nel tempo caratterizzando lo sviluppo di nuovi macchinari e di nuove applicazioni degli elastomeri, ha organizzato Rubber 2012 come salone autonomo dal Plast (giunto alla sedicesima edizione) con la collaborazione di Edifis – la casa editrice della nostra rivista – e con il patrocinio di Assogomma. E i numeri essenziali che ne definiscono il contorno sono di tutto rispetto, considerando i tempi certamente non prosperi e la lunga assenza della gomma dalla scena della mostra con una sua specifica identità: poco meno di 3.000 metri quadrati la superfi-

Verso i padiglioni.

cie netta occupata – circa il 5% dell’intera area del Plast – e 80 gli espositori. A confronto con il 2009, l’importante rassegna milanese di quest’anno ha presentato qualche dato in aumento, qualcun altro in lieve flessione. Ma, nel complesso, il bilancio è positivo.

UN’OCCHIATA AI NUMERI I padiglioni sono sei, e l’area espositiva è di 56.832 metri quadrati (78% macchine, 20% materie prime, 2% servizi: editoria e consulenza finanziaria e commerciale). Nel 2009 i padiglioni sono stati sette e la superficie occupata

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Plast/Rubber 2012

ridotto (-5% circa) vogliono dire stand più piccoli. E effettivamente numerosi espositori hanno ridotto la loro area espositiva rispetto alla passata edizione. Il motivo? L’assoluta necessità di ridurre le spese. Perché? La non favorevole congiuntura economica attuale – abbiamo sentito dire - impone una severa attenzione al bilancio. Certamente. Ma c’è anche un altro elemento – lamentato da più di un espositore - che ha orientato in questa direzione le decisioni aziendali: il costo della partecipazione alla fiera ritenuto eccessivamente alto.

SEPARATI IN CASA

Il padiglione Rubber.

è stata di 59.714 metri quadrati (79% macchine, 17,3% materie prime, 3,7% servizi). Gli espositori totali sono stati 1.514 (1.043 diretti e 471 attraverso rappresentanti; 828 italiani e 686 stranieri provenienti da 58 paesi). Nel 2009 gli espositori sono stati 1.478 (1.052 diretti e 426 indiretti; 856 italiani e 622 stranieri in rappresentanza di 45 paesi). I visitatori sono stati 50.593, di cui 32.431 italiani e 18.162 stranieri da 121 paesi (nel 2009: 55.175 i visitatori, di cui 37.586 gli italiani e 17.589 gli stranieri da 114 paesi). Se si trascura il fatto che i numeri del 2009 erano a loro volta in calo rispetto a quelli del 2006, il confronto di certo non è drammatico, soprattutto considerando l’attuale congiuntura economica negativa. I paesi di provenienza delle aziende espositrici è aumentato (+29% circa), così come ha registrato un aumento anche la presenza degli espositori(+2,5% circa). Quest’ultimo dato, però, rende anche possibile una considerazione critica. Più espositori su uno spazio più 20 |

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In senso buono, naturalmente. Ma non c’è dubbio che questa è l’organizzazione più consona a due settori i cui mercati si sfiorano, ma sono pur sempre diversi l’uno dall’altro. Parecchie materie prime sono comuni alla gomma e alla plastica – lo stirolo e il butadiene, per esempio, ma anche l’acrilonitrile, l’etilene, il propilene, acrilati e metacrilati, e tanti altri ancora - , ma le proprietà e le applicazioni dei due materiali sono totalmente diverse. Tra gli stessi costruttori di macchine, poi, ve ne sono alcuni che operano in entrambi i comparti industriali. Giusto, quindi, che la gomma e la plastica si presentino ciascuna con la sua specifica identità in un’area tutta sua e solo sua. Ma è altrettanto giusto e conveniente che i due saloni siano collocati nello stesso contesto spaziale e temporale. Decisione quanto mai propizia e opportuna, quindi, quella di rilanciare, quest’anno, il Rubber nell’ambito del Plast. Una mostra nella mostra, dedicata all’intera filiera della gomma – sia naturale che sintetica, lattici compresi: dalle macchine e dagli impianti agli accessori che li completano, dalle attrezzature agli stampi, dalle materie prime ai materiali rigenerati, ai semilavorati, ai prodotti finiti. In questo modo, l’operatore interessato ha trovato, nel salone di sua competenza, una gamma completa

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di prodotti tra i quali scegliere la soluzione tecnologica più idonea per i suoi problemi. In una maniera non dispersiva, ma più diretta e efficiente. È anche in questi termini che numerosi espositori da noi intervistati hanno espresso il loro parere favorevole sul ‘ritorno’ del Rubber come salone autonomo nell’ambito della più importante fiera dell’anno in Europa dedicata alle materie plastiche e alla gomma (ne abbiamo parlato nel numero scorso della rivista). Ma oltre che per l’abbinamento Plast-Rubber dal punto di vista fieristico, il salone di quest’anno era atteso anche come l’occasione più opportuna – tre anni dopo il 2009 - per ‘tastare il polso’ ai due settori e valutare lo stato di salute delle relative industrie. Anche in questo caso, stando a quello che abbiamo visto e sentito girando tra gli stand, la risposta della rassegna è stata positiva. L’alone della crisi si avvertiva ancora nell’aria, è vero. Come la parte terminale della coda di una cometa – ha detto qualcuno - . Ma la soddisfazione che molti espositori hanno espresso per l’afflusso dei visitatori, per l’interesse reale che questi manifestavano, attirati soprattutto dalle novità, per il numero di contatti avuti e per essere riusciti a concretizzare affari e contratti direttamente in fiera, presso gli stessi stand, è il segno di una realtà che si sta via via schiarendo e di una vitalità sempre più determinata a superare le difficoltà attuali. E induce a pensare che la nebbia della crisi si stia ormai diradando. Come ha detto qualcun altro. Come di consueto, l’evento fieristico è stato affiancato da un programma di convegni tecnico-scientifici, congressi e conferenze che hanno coinvolto associazioni, mondo accademico e centri di ricerca su rilevanti tematiche di interesse per i due settori industriali. Per quanto riguarda l'esposizione, abbiamo registrato novità interessanti, come anche conferme incoraggianti, sia nel comparto delle macchine e attrezzature industriali che in quello delle apparecchiature da laboratorio e in


Plast/Rubber 2012

quello delle materie prime. In questo articolo parleremo delle macchine e attrezzature industriali e delle apparecchiature da laboratorio, soffermandoci principalmente sulle aziende non presenti nella nostra rassegna Pre-Plast pubblicata nel numero scorso della rivista. In qualche caso meritevole di approfondimenti amplieremo con maggiori dettagli descrittivi presentazioni di cui abbiamo già parlato oppure forniremo ulteriori informazioni ricevute in fiera da qualche espositore. Successivamente parleremo delle materie prime.

MACCHINE E ATTREZZATURE INDUSTRIALI Nuove tecnologie nell’automazione, nell’integrazione di processo, nel risparmio energetico, processi di stampaggio a più elevata affidabilità e, al tempo stesso, più veloci e con riduzione degli scarti sono le proposte principali attraverso le quali i costruttori hanno espresso la loro capacità di tener testa alla crisi, presentando a clienti e visitatori macchinari adeguati ai tempi e innovazioni interessanti. Aigle Macchine, azienda di Borgaro Torinese leader nei sistemi di floccaggio di profili in gomma EPDM per finestrini di autoveicoli, ha ribadito il successo di una sua tecnologia innovativa in questo campo: il floccaggio elettropneumatico, particolarmente efficace nel floccaggio di rifinitura di punti critici, quali sono, per esempio, i punti di giunzione. Il sistema fa sì che il flock raggiunga correttamente la zona del profilo da ricoprire e, inoltre, aspira e rimette in circolo il flock in eccesso. Particolarmente interessante allo stand della Atom di Vigevano, Pavia, l’esposizione dei sistemi di taglio FlashCut di materiali flessibili e semirigidi per le più disparate applicazioni industriali. Accanto a due ‘fratelli’ maggiori (di dimensioni), della serie Flex - il modello Flex B, capace di automatizzare, oltre al taglio di materiali fino a 25 mm di spessore, anche la fase di carico dei materiali stessi in rotoli, e il modello Flex HD realizzato per

La macchina Flash Cut 222 L12 di Atom.

tagliare vari tipi di materiali, morbidi e semirigidi e anche accoppiati multistrato fino a 130 mm di spessore - era in mostra il FlashCut 222 L12: una macchina più piccola, progettata per essere anche itinerante. Grazie alle ridotte dimensioni – ma con un generoso piano di lavoro di 1200x1000 mm – e alla struttura compatta, questa macchina, infatti, è facile da trasportare e può essere installata in qualsiasi ambiente di lavoro. Poggia su una normale pedana che ne rende agevole la movimentazione con un comune trans-pallet e quindi è un laboratorio itinerante sempre pronto all’uso, un comodo strumento

di “pronto intervento” presso impianti petrolchimici in situazioni di emergenza. Essendo capace di tagliare un’ampia gamma di materiali, anche tenaci, fino a 25 mm di spessore, rende possibile, per esempio, la sostituzione in breve tempo di una guarnizione deteriorata: un software ‘rileva’ la geometria della guarnizione andata fuori uso e elabora automaticamente sagoma e misure del pezzo originale, quindi lo ritaglia nell’idoneo materiale. Billion, rinomato produttore francese di macchine per lo stampaggio a

La pressa multi-iniezione Select H 150/260 – 150 T tutta elettrica di Billion.

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iniezione multi-componente dal 1961, ha confermato il successo incontrato sui mercati dalla gamma Select, la nuova serie di presse tutte elettriche con forza di chiusura da 50 a 400 tonnellate, attive in un gran numero di settori applicativi: automotive, packaging, medicale, elettronico, elettrodomestici, sport e tempo libero e altri ancora. Le Select sono macchine studiate apposta per diminuire i costi di produzione e migliorare il rendimento: utilizzano l’energia dove serve e quando è necessaria; tutti i movimenti sono gestiti da un servomotore e regolati da un inverter; guide a sfere, viti a rulli satellitari e viti a ricircolo di sfere riducono gli attriti; durante la fase di decelerazione di un movimento il servomotore si trasforma in un generatore di energia, che viene recuperata e resa disponibile per altri utilizzi: in questo modo, sino al 2530% dell’energia richiesta per ogni movimento viene restituita durante la decelerazione. A confronto con una macchina idraulica equivalente, una pressa Select consente un risparmio energetico del 50-70%, a seconda dell’applicazione. Allo stand della Colmec - notevole come sempre, secondo tradizione dell’azienda di Busto Arsizio - , i visitatori hanno avuto modo di osservare da vicino la nuova unità Triplex costituita da tre estrusori indipendenti di cui abbiamo parlato nella rassegna Pre Plast. Ma adesso accenniamo a un’altra recente novità realizzata dall’azienda, di cui ci ha parlato in fiera l’Ing. Ubaldo Colombo, titolare e Direttore Generale Colmec. Il mescolatore bivite conico CTM (Conical Twin Mixer) – brevettato - appositamente studiato e sviluppato per la compoundazione del silicone e dei materiali in generale a bassa viscosità, è stato ‘completato’ con l’aggiunta di una unità di caricamento polimeri e solidi con controllo in peso dei materiali. Il tutto regolato da un sistema automatico di gestione delle ricette di produzione memorizzate nell’archivio elettronico della macchina. L’improvement tecnologico è notevole, perché in questo modo la preparazione di una 22 |

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Impianto di produzione mescole siliconiche con CTM completo di unità di caricamento della Colmec.

La pressa a iniezione REM da 300 ton di IMG.

specifica mescola siliconica diventa, sin dalla partenza, un processo interamente automatizzato, senza più alcun bisogno dell’intervento dell’uomo, e quindi anche più efficiente e affidabile, perché più ripetibile. Capacità della macchina: 800kg/h. IMG, società di Capriano del Colle (Brescia), come già detto nella prerassegna, ha presentato la nuova interessante pressa delle serie REM da 300 ton, per lo stampaggio ad iniezione di mescole a base gomma, completa-

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mente elettrica con una livrea inconsueta dai colori attualmente di tendenza. Le nuove presse REM (Rubber Electric Machine) del costruttore bresciano saranno infatti consegnate in colori più tradizionali (ma si può sempre ordinarle viola), pur mantenendo il contenuto innovativo mostrato al Plast 2012, a cominciare dall'azionamento completamente elettrico, abbastanza inusuale per questo tipo di macchine. Dal punto di vista meccanico, le presse si caratte-


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La pressa Ecotronic di RPM.

rizzano per la chiusura a doppia ginocchiera a cinque punti, con piano mobile che scorre su guide a ricircolo di sfere: il piano mobile non è quindi guidato da bronzine, evitando così il rischio che bave o corpi estranei possano formare incrostazioni sulla colonna. L’azionamento della chiusura, sul modello da 300 tonnellate esposto in fiera, avviene tramite un servomotore in asse da 60 KN, senza rinvii. Azionato da un servomotore dedicato anche l'estrattore centrale, mentre il telaio per la terza piastra del piano mobile è mosso da due moto-

ri asincroni con riduttore. Sempre della società bresciana ricordiamo le macchine ad iniezione orizzontali per elastomeri della serie GUM con chiusura Hidroblock e vite punzonante così come la serie verticale sempre con chiusura Hydroblock e iniezione vite+pistone. IMG, inoltre, è in grado di produrre serie speciali di presse come la IHGS 600 per elastomeri con chiusura verticale a pistone da 600 ton ed iniezione orizzontale vite+pistone da 5500 cc, oltre alla serie K 1100 con chiusura orizzontale vite+pistone da 17000 cc.

Lo stand RPM è stato un’attrazione obbligata per tutti i visitatori interessati alle macchine per lo stampaggio. La nuova pressa esposta della nuova serie EcoTronic, che utilizza sistemi brevettati dalla nostra società italiana, è riuscita a dare una risposta risolutiva e rivoluzionaria sia dal punto di vista ambientale ma soprattutto dal punto di vista di un reale e significativo risparmio energetico. Come già detto in altre occasioni, tale pressa ad iniezione orizzontale è classificata come pressa tutta elettrica ma con il vantaggio di avere potenze di chiusura e forza di iniezione tipiche della pressa idraulica. Ebbene, non solo tutto ciò corrisponde alla realtà ma addirittura si registrano livelli di consumo energetico che hanno dell’incredibile, ecco alcuni dati a confronto tra pressa idraulica e pressa EcoTronic in materia di fabbisogno energetico Pressa Idraulica – movimenti pressa - 10/37 KW/h; Blocco+Iniezione 37KW/h. Pressa EcoTronic - movimenti pressa - 3KW/h; Blocco+Iniezione 37KW/h Inoltre, la pressa EcoTronic garantisce una maggior produttività di oltre il 20% rispetto alle altre presenti sul mercato. Tale risultato è stato possibile grazie: - alla sostituzione degli azionamenti idraulici con gli azionamenti elettrici con velocità di 600 mm/sec e precisione di 0.005 mm; - all’utilizzo dell’innovativo brevetto RPM “EcoPower System” dotato di un motore da 7KW contro i tipici 37KW; - all’utilizzo dell’innovativo sistema RPM di termoregolazione del contenitore-vite; - alla triplicazione delle velocità e raddoppio delle forze; - all’azzeramento dei tempi di estrazione, dei tempi morti. Inoltre, come già detto, l’impatto ambientale si avvantaggia per assenza di utilizzo di oli lubrificanti e grassi, oltre alla eliminazione delle centraline. Certech, una società italiana di Reggio Emilia, opera nel settore della ceramica da oltre quarant’anni attraverso un servizio di fornitura e produ-

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La pressa a compressione della serie PHG di Certech.

L’originale stand della Desma con all’interno la pressa a iniezione D 969.300 Sealmaster S3.

zioni di materiali e macchinari per l’industria del settore. La naturale evoluzione di questa società tutta italiana è stata quella di specializzarsi anche nel24 |

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la produzione di presse di grande dimensioni per la produzione di articoli in gomma (che la stessa società produce: ne parleremo nel prossimo numero,

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la cui sessione sarà dedicata ai materiali) con caratteristiche speciali da destinare sempre nel mondo della ceramica. In questa contesto faremo riferimento solo alla produzione e commercializzazione di presse delle serie PHG, costruite e studiate per impieghi gravosi dove le uniche prerogative sono la precisione ed il lavoro continuativo. Tali presse sono nate per stampare prodotti in gomma e sono in grado di ricevere stampi multipli sia in larghezza che in altezza. La struttura monolitica è costituita da lamiera in acciaio di alta qualità ricavata mediante ossitaglio ed è composta da più anelli chiusi collegati da elementi saldati che costituiscono a loro volta il piano inferiore (bancale di appoggio stampi) e superiore di attacco cilindri. La zona di lavoro della macchina è completamente recintata attraverso l’utilizzo di protezioni in rete elettrosaldata con apertura scorrevole nelle zone laterali ed a battente nella parte posteriore della pressa. Su richiesta è possibile avere il sistema di estrazione degli stampi che è costituito dai seguenti particolari: piattaforma idraulica mobile di salita-discesa, estrattore idraulico di traslazione stampi. Come già detto nella rassegna di maggio, Saspol ha scelto di non esporre nessun macchinario ma di offrire alla clientela un supporto tecnico operativo e documentale attraverso il proprio personale specializzato presente alla manifestazione. In questa rassegna ci limitiamo a una una breve presentazione delle macchine che la società di Vigevano offre per il comparto gomma: presse a compressione per nastri trasportatori, per prestampato, per articoli tecnici, da laboratorio; macchine monovano e multivano; presse per automotive: per formatura, struttura, tranciatura e per freni. Inoltre, Saspol produce fustellatrici e taglierine secondo le esigenza della clientela. Fuori dai soliti schemi convenzionali lo stand della Desma, alla quale certamente andrebbe la palma dell’originalità, se un tale riconoscimento fosse contemplato dall’ente fiera. Uno stand che ha riscosso un notevole suc-


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cesso. Non solo perché originale, ma anche per quello che presentava. Il costruttore tedesco di presse a iniezione per lo stampaggio della gomma ha esi-

bito una sua macchina della nuova generazione S3 – la pressa orizzontale D 969.300 Sealmaster S3 – alloggiata su un tir. E lo stand era il tir. Lo stesso mez-

zo, cioè, col quale la Desma effettuava un Roadshow, un tour in vari paesi europei, tra cui l’Italia, per far conoscere la pressa da vicino ai trasforma-

Engel: fatturato record nel 2011/2012 e sviluppo di tecnologie innovative per il futuro Fatturato in crescita nell’anno fiscale 2011/2012, per la prima volta oltre gli 800 milioni di euro nella storia della Engel, e impegno costante e continuo dell’azienda di Schwertberg nello sviluppo di tecnologie innovative di alto livello, in grado di assicurare alla clientela macchine sempre in grado di fronteggiare i trend di mercato. Questi, in sintesi, i temi trattati da Peter Neumann, Presidente del Gruppo Engel, nel corso di una conferenza stampa svoltasi al Plast/Rubber 2012. Negli ultimi tre anni il fatturato è passato dai 358 milioni appena dell’anno di crisi 2009/2010 ai 615 del 2010/2011 (+72%), superando quello dell’esercizio 2008/2009 di inizio crisi che era stato di 591 milioni, e agli 834 del 2011/2012 (+36%). La quota di mercato (in % di milioni di euro) è salita nel 2011 al 32% in Europa (23% nel 2004 e 19% nel 1999), al 15% in America (9% e 8% nel 2004 e nel 1999) e al 9 % in Asia (2% e 1% negli anni indicati). Nel mondo: 14% nel 2011, 9% nel 2004, 7% nel 1999. Risultati che esprimono da soli la stabilità, l’affidabilità e la solidità finanziaria dell’azienda, come ha dichiarato con giustificata soddisfazione Neumann. La forza trainante dell’eccezionale risultato dell’ultimo anno in particolare risiede senza dubbio nella gamma prodotti della Engel, che offre macchine in grado di soddisfare ogni esigenza, e nel successo incontrato dalla tecnologia del risparmio energetico e dall’adozione di nuove soluzioni per le strutture leggere. “Il merito di questo successo – ha detto, infatti, Neumann – va attribuito alla nostra offerta di prodotti e soluzioni di sistema, in linea con i requisiti imposti dai mercati mondiali, e all’impegno delle nostre cinque business units Automotive, Packaging, Medical, Technical Moulding e Teletronics”, che rappresentano i settori di primario interesse per la casa austriaca. La base di tutto è la capacità – propria di un leader – di anticipare i trend di mercato. E Engel si è mossa con grande anticipo sul tema del risparmio energetico con l’introduzione dell’azionamento ad alta efficienza energetica ‘ecodrive’ nelle presse senza colonne e nelle grandi macchine a due piani. Il risultato è che la metà delle presse a iniezione idrauliche prodotte e vendute dalla Engel in tutto il mondo sono dotate dell’azionamento servo-idraulico ecodrive. Un sistema che consente di risparmiare dal 30 al 70% sui consumi di energia, a seconda del modello della macchina e dell’applicazione alla quale è destinata.

Peter Neumann Un ruolo sempre più importante ai fini dell’ottimizzazione dei risparmi, come ha commentato ancora Neumann, lo svolgono le soluzioni di sistema. Ossia, l’integrazione di tutti i componenti del processo produttivo dello stampaggio. E in questo contesto, Engel integra nell’unità di controllo della pressa sia i robot lineari della serie ‘viper’ che i robot antropomorfi ‘easix’. Perché solo se tutti i componenti si integrano perfettamente, è possibile per l’utilizzatore conseguire un risparmio ottimale e, al tempo stesso, beneficiare del vantaggio di una maggiore semplicità d’uso dell’impianto di produzione e di programmazione dell’automazione. Un settore che trae particolare giovamento da queste integrazioni è quello delle strutture leggere, che vanno acquistando sempre più importanza, specie nell’industria automobilistica. Un esempio, tra le numerose realizzazioni effettuate, è la fabbricazione di coppe dell’olio in poliammide con la innovativa tecnologia MuCell, che consente lo stampaggio di espansi strutturali grazie all’impiego di azoto o di anidride carbonica come agenti di espansione. La cella di produzione è automatizzata da un robot lineare viper, e inoltre la macchina integra il sistema servo-idraulico a risparmio energetico ecodrive. Al termine della conferenza stampa Neumann ribadisce l’impegno e la capacità di innovazione dell’azienda austriaca basata su un vasto portafoglio di tecnologie dedicato al comparto delle strutture leggere e anticipa che al Simposio 2012 che si terrà a St. Valentin, in Austria, il 13 e 14 giugno 2012 si potranno vedere in funzione numerose isole di produzione con queste tecnologie innovative.

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La pressa e-motion 200/100 T completamente elettrica per applicazioni in camera bianca di Engel.

tori della gomma e che ha fatto una ‘sosta’ al Plast dall’8 al 12 maggio. Una pressa a iniezione su ruote - è il caso di dire - che al termine del giro, che si concluderà in settembre, avrà visitato 60 clienti in tutta Europa, e a ognuno avrà presentato le novità della nuova generazione S3. Tra queste lo ZeroWaste: il sistema che con la procedura ITM (Injection Transfer Moulding) consente di produrre articoli senza scarti di lavorazione. Di questa e delle altre numerose novità tecniche di cui la pressa è dotata abbiamo parlato esaurientemente nella nostra rassegna pre-fiera. Durferrit, che dall’agosto 2001 fa parte del Gruppo HEF, ha ulteriormente migliorato la sua tecnologia di vulcanizzazione in continuo in sali fusi, nella quale vanta un’esperienza pluridecen-

La pompa extrex RV-Q/RB-Q di Maag Group. 26 |

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nale. Le nuove installazioni bagno di sale funzionano, in totale conformità con la normativa ambientale, in circuito chiuso e senza scarichi. Un sofisticato sistema di lavaggio in cascata separa il sale di vulcanizzazione trasportato dai profilati; successivamente, le schiume formatesi per la presenza di stearati e carbonati nel processo vengono eliminate, la soluzione salina viene concentrata, e il sale che se ne ricava per evaporazione dell’acqua di lavaggio viene riciclato nell’impianto di produzione. Una lavorazione, quindi, ecologica e economica. Durferrit ha anche enfatizzato l’ulteriore sviluppo della sua tecnologia che ha portato alla realizzazione dei sistemi Evaclean/Ecoclean, che consentono di adattare la concezione della tecnica della casa tedesca senza scarichi a linee già esistenti. Attiva nel settore dei sistemi per il taglio automatico di materiali industriali, dalla grafite armata al rame, dal policarbonato al polietilene espanso, dall’MDF (Medium Density Fiberboard, pannello di fibra di legno di media densità) alla gomma compatta, Elitron, di Monte Urano, Fermo, ha mostrato le potenzialità dell’ormai affermata Kombo T: una macchina che rappresenta la soluzione tecnologicamente più evoluta dei sistemi da taglio a lama e fresa presenti sul mercato ed è quindi capace di assicurare massima efficacia operativa, semplicità d’uso e affidabilità tecnica. Elitron, inoltre, ha mostrato il suo Software Cad 2D, per una progettazione semplice e veloce dei pezzi da taglia-

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re o fresare, e il Software Domino, che permette la pianificazione e la perfetta gestione dell’attività di una o più unità di taglio: coordinando le principali informazioni (articoli, quantità, sagome e materiali), consente di ottimizzare i tempi di produzione e di elevare il rendimento al più alto livello possibile. Lo stand della Engel, dalle dimensioni ragguardevoli come è nello stile della casa austriaca, presentava cinque isole di produzione con un totale di sei macchine impegnate in dimostrazioni applicative nei settori automotive, packaging, manufatti tecnici e medicale. Ne abbiamo riassunto le prestazioni nella rassegna Pre-Plast, ma una menzione particolare merita la dimostrazione nella quale era impegnata la pressa completamente elettrica e-motion 200/100 T, che è stata il fiore all’occhiello del costruttore di Schwertberg al Plast. Progettata per applicazioni in camera bianca, la macchina produceva, in un unico processo, cilindri per siringhe completi di aghi mediante sovrastampaggio di questi ultimi, pre-inseriti in uno stampo a 4 impronte, con un polimero o copolimero ciclo olefinico (COP o COC). Al termine del processo, i cilindri venivano prelevati dallo stampo da un robot industriale multiasse ENGEL easix, mentre un nuovo set di aghi veniva posizionato per un nuovo ciclo produttivo. Notevole, quindi, la novità rispetto ai processi tradizionali a più fasi, nei quali prima venivano stampati a iniezione i cilindri porta-aghi e poi vi venivano incollati gli aghi. E di grande portata il vantaggio derivante direttamente dall’eliminazione dell’incollaggio, perché questo processo rende adesso possibile la fabbricazione di siringhe preriempite, che fino a oggi potevano essere prodotte solo ed esclusivamente in vetro. Altro fatto di rilievo è la semplicità di utilizzo della macchina. L’unità di controllo del robot multiasse, infatti, è completamente integrata con il sistema CC 200 della pressa e non richiede alcuna interfaccia Euromap 67. Robot e pressa, quindi, possono essere gestiti facilmente e direttamente dal personale addetto alla macchina, sem-


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Sistema di macinazione pani di gomma con ghigliottina integrata di Previero.

plicemente seguendo le istruzioni fornite dall’unità di controllo della pressa. Molte le novità presentate da Gefran, di Provaglio d’Iseo, Brescia. Ricordiamo, nel settore dei trasduttori di pressione a elevate temperature, Impact PL “c”, un innovativo sensore progettato dall’azienda su una tecnologia ‘fluid-free’ brevettata, conforme alla Direttiva RoHS e in accordo con la norma europea EN1114-1 relativa ai requisiti di sicurezza per gli estrusori. Inoltre, nel campo dei trasduttori di posizione magnetorestrittivi, Gefran ha ottimizzato, con il marchio Onda, la struttura dell’elemento primario magnetorestrittivo ottenendo una soluzione dagli spazi e consumi contenuti. Maag Group ha ribadito la sua immagine di produttore di chiara fama di pompe a ingranaggi, cambiafiltri e sistemi di filtrazione, valvole deviatrici, pellettizzatori, tutti dotati di superiore resistenza chimica e termica anche in condizioni di ampie variazioni di pressione e viscosità. Nel campo delle pompe a ingranaggi di Maag Pump Systems, in particolare, ha enfatizzato la presenza nella gamma prodotti delle nuove serie extrex RV/RB per l’estrusione di elastomeri e extrex RV-Q/RB-Q per la lavorazione della gomma silico-

nica, studiate e realizzate per prestazioni di più alto livello in termini di risparmio energetico e di tecnologia di processo. Al fine di una maggiore facilità di pulizia interna, la extrex RV-Q/RB-Q, a sua volta, è anche apribile. Notevole successo ha riscosso presso lo stand della Maris, di Rosta, Torino, l’estrusore bivite corotante progettato e realizzato dal costruttore per devulcanizzare la gomma con un processo altamente innovativo. Anche di questa macchina abbiamo parlato nella rassegna Pre-Plast, ma riteniamo utile approfondire alcuni dettagli tecnici che abbiamo appresi in fiera dall’espositore. La macchina è in grado di trattare tutti i tipi di gomma, sia naturale che sintetica. Il materiale viene caricato in granuli del diametro di 1-1,5 cm e al termine del percorso, nel quale la temperatura passa da 200-250°C all’inizio a 60°C alla fine, esce dall’estrusore come bandella. Il processo è rapido - tempo di percorrenza della gomma nella macchina 2-2,5 minuti - , e la resa è di 150 kg/h. Interessante il fatto che la gomma devulcanizzata così ottenuta è utilizzabile nei compound di nuova preparazione non come carica, ma come gomma tal quale, in sostituzione di quella vergine in ragione anche del 40%.

MEC Progetti, di Costa di Mezzate, Bergamo, ha posto particolarmente in risalto, nella sua gamma prodotti, la taglierina semiautomatica a 8 mandrini TG-8M-150 per il taglio di manicotti in gomma e la taglierina automatica a 2 mandrini TE-2M per il taglio di estrusi in gomma. Le caratteristiche tecniche principali della prima macchina sono: diametro esterno massimo lavorabile di 110 mm; lunghezza massima del manicotto di 125 mm; velocità dei mandrini porta-manicotto variabile tramite inverter; sistema di taglio con utensili a lancia o con dischi circolari; carro orizzontale di taglio e slitta di taglio verticale scorrevoli entrambi su guide a ricircolo di rulli, azionati entrambi da motore Brushless, e viti di precisione a ricircolo di sfere; pannello operatore per comandi manuali, impostazione dati, eccetera; funzioni gestite da PLC. Quelle della seconda macchina sono: diametro esterno minimo lavorabile di 5 mm; diametro esterno massimo lavorabile di 40 mm e 50 mm a seconda della lama utilizzata; lunghezza minima di taglio di 1 mm e quella massima di 99,99 mm; sistema di taglio con lame circolari motorizzate e controllate tramite inverter; spessore e diametro della guarnizione da tagliare impostabili da tastiera; pannello operatore per comandi manuali, impostazione dati, eccetera; funzioni gestite da PLC. La taglierina per gli estrusi, inoltre, prevede anche la possibilità di tagliare più estrusi contemporaneamente con apposito sistema di alimentazione. In uno stand accattivante e accogliente Previero, di Anzano del Parco, Como, azienda di rilievo non solo nazionale nel settore dei macchinari ausiliari, ha presentato ai visitatori la sua vasta gamma sia di macchine singole che di impianti completi, capaci di soddisfare ogni esigenza nel mondo della gomma e della plastica: dalla macinazione alla granulazione, dalla polverizzazione al riciclaggio di materiali come pneumatici, imballaggi post-consumo, e altri ancora. Più specificamente ricordiamo, per la gomma: - sistemi caricamento automatico dei

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La nuova macchina FLAY di Doss per il controllo di O-Ring.

pani di gomma alle linee di macinazione; - sistemi di pre-taglio con ghigliottine automatiche a lunghezza di taglio regolabile; - sistemi di macinazione con mulini a lame per gomma naturale e sintetica per applicazioni quali produzione colle, compound, alimentazione automatica a miscelatori interni con produzioni da 150 kg/h a oltre 20 ton/h e griglie da 6 mm a 150 mm. I sistemi possono dosare anti-impaccanti in polvere o liquido in funzione delle esigenze della linea; - sistemi di stoccaggio dinamico delle gomme fino a oltre 10 ton con integrazione di sistemi di miscelazione per la stabilizzazione della qualità dei polimeri e sistemi di carico rapido ai dissolutori; - sistemi di macinazione con mulini a lame per linee di polimerizzazione gomme o polimeri termoplastici; - cubettatrici per la successiva miscelazione dimensionale dei prodotti, particolarmente indicate in caso di dispersioni di prodotti in forma super efficiente come gli espandenti; - polverizzatori a dischi o a lame, per gomme sintetiche o naturali provenienti da linee di vulcanizzazione. 28 |

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A conclusione di questo capitolo dedicato alle macchine e attrezzature industriali citiamo le aziende che hanno partecipato al Plast/Rubber delle quali abbiamo ampiamente parlato nella rassegna pre-fiera che abbiamo pubblicato nel numero di maggio della rivista: Arburg (con una selezione delle macchine rappresentative dell’intera gamma: le Allrounder 370 E e 270 A; 920 H e 570 H; 375 V); Bosch Rexroth (con gli azionamenti idraulici Hägglunds a velocità e frizione variabile nei mescolatori aperti e chiusi); C2 (con la sua collaudata esperienza di costruttore e revisore di un’ampia gamma di macchine per la lavorazione della gomma sia industriali che da laboratorio); Carter International (con le sue ultime novità per sala mescole, tra cui il mixer compenetrante a turbina Interswirl Intermeshing Rotor Mixer); Color Service (con il dosatore automatico di polveri/chemicals per mescole a base gomma); Comerio Ercole (con la conferma del successo dei suoi mescolatori chiusi MCC); Delia (con le versioni migliorate dei suoi macchinari accessori per la lavorazione della gomma); Gamma Stampi (con i suoi modelli di presse fustellatrici e il progetto di una linea robotizzata dalla pressa di

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stampaggio a quella di sbavatura); HT MIR Group (con la nuova gamma di presse sia orizzontali che verticali per lo stampaggio ad iniezione degli elastomeri); Italmec-G3 (col nuovo Gruppo Tramoggia con Pressatore Idraulico nell’ambito dei mescolatori interni); LWB Steinl (con la pressa verticale con struttura a C tipo VCEFE 1000/630 equipaggiata con l’ultimo sistema di iniezione EFE, capace di ridurre il tempo di vulcanizzazione fino al 50%); Pomini Rubber & Plastics (con la nuova generazione Convex dei suoi estrusori bivite controrotanti e compenetranti); Rep Italiana (con le sue ultime novità: la pressa orizzontale H59 da 300 tonnellate e la pressa verticale di piccolo tonnellaggio V49 da 160 tonnellate, oltre all’ormai affermato Turbo-Cure, l’innovativa tecnologia mirata alla riduzione dei tempi di vulcanizzazione); Rodolfo Comerio (con i suoi impianti e macchinari per la lavorazione di foglie di gomma e materie plastiche, in particolare: calandre e linee di calandratura e mescolatori ad alte prestazioni); Sagitta (con la sua vasta gamma di macchine, tra cui: granulatori a nastro, con e senza talcatore automatico, spaccatrici, macchine per il taglio automatico di guarnizioni, manicotti, tubi, profilati estrusi).

MACCHINE PER IL CONTROLLO QUALITATIVO Un’interessante sorpresa, per l’alto grado del livello innovativo di una nuova apparecchiatura, è rappresentata da una nuova macchina prodotta ed esposta allo stand di Doss Visual Solution dall’intrigante nome “Fly”. È una macchina progettata interamente da Doss per risolvere con elevata efficienza e precisione il controllo dimensionale e superficiale di articoli tecnici come gli O-ring addirittura in caduta libera. Tale processo di controllo visivo all’interno della linea produttiva di Oring è da considerasi rivoluzionario nel mondo del controllo della visione artificiale. La macchina è composta da due


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telecamere, una di fronte all’altra, che catturano l’immagine del pezzo durante la sua caduta, da entrambi i lati; un sistema di illuminazione, oggetto di brevetto, appositamente studiato per questo tipo di applicazione ed un sistema elettromagnetico per la separazione dei pezzi conformi dagli scarti a basso impatto sonoro e senza consumo di aria. Fly esegue controlli superficiali, dimensionali e di profilo su O-ring da 5 a 50 mm OD con una velocità impressionante pari a 10 pezzi al secondo ed inoltre, con elevata velocità nel cambio articolo, che è automatico, e privo di regolazioni ottiche. Le dimensioni ridotte ed il giusto rapporto qualità-prezzo rendono Fly la novità rivoluzionaria ed imperdibile del 2012. Un altro stand interessante presente sempre nel padiglione gomma è quello riguardante la società di Dalmine (Bergamo), UTP Vision. Un altro piccolo gioiello del nostro comparto per la capacità di progettare macchine per il controllo automatico di articoli in gomma e non solo, attraverso la realizzazione di apparecchiature che utilizzano la tecnologia della visione artificiale. Oggi tale tecnologia ha raggiunto livelli straordinari tali da consentire ai produttori di articoli in gomma di ottenere una produttività più elevata ed a un più alto livello di precisione. Al Plast Rubber 2012, UTP Vision ha esposto l’ultima nata “Phoenix”. La macchina è governata da un PC gestito da un sistema operativo che effettua elaborazioni sulle immagini e interagisce in modo semplice con l’operatore, consentendo un’eccellente stabilità di sistema e di raggiungere velocità di rilevazione elevate. Il gruppo di caricamento fornisce gli articoli da controllare per mezzo di un nastro trasportatore e un deviatore motorizzato li trasferisce su tavole girevoli. Zumbach Electronic, azienda svizzera di primo piano nel settore delle apparecchiature per il controllo qualità su linee di estrusione, ha presentato la nuova serie dei Profilemaster PMM 30,

50 e 80: strumenti progettati per misurare e monitorare in continuo dimensioni e sezioni di profilati e tubi in acciaio, plastica, gomma e altri materiali nel corso del processo produttivo e per tutta la durata del processo stesso. La tecnologia laser utilizzata dal sistema consente di controllare in maniera accurata spessori di pareti, eccentricità, diametri esterni e interni degli estrusi, come anche la loro lunghezza, qualunque ne sia il settore di applicazione: automotive, edilizia, medicale, elettronica, cavi elettrici, fibre ottiche, e molti altri ancora.

A PROPOSITO DI STAMPI Non dimentichiamo in questa edizione dell’evento milanese la presenza di società che operano nel settore gomma attraverso la progettazione e sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di stampi. Ecco alcuni esempi. O.C.S. ha esposto uno stampo multiugelli per blocco termoregolato: una soluzione che risponde alle esigenze sempre più rigide nel campo dello stampaggio della gomma che usa spesso una materia prima molto costosa. Fra i vantaggi di questa soluzione: - risparmio di materia prima, grazie all’ iniezione molto vicina alla cavità o

addirittura al suo interno (anche più punti di iniezione nella stessa cavità); - maggiore uniformità di riempimento delle cavità; - minor stress della gomma. Il blocco termoregolato è composto da 3 parti, oltre allo stampo. Lo stand di Alfa Stampi proponeva tutta una serie di tipologie di stampi per macchine ad iniezione, compressione, transfer, capillare, inietto-compressione, per sistemi canali freddi e molto altro ancora. Inoltre, la società di Adrara S. Martino (Bergamo) è in grado di progettare qualsiasi tipo di stampo grazie all’utilizzo di sistemi CAD/CAM. Durante la manifestazione Alfa Stampi offriva ai visitatori materiale cartaceo e illustrativo sulla propria capacità produttiva. Lo stand di ORP Stampi, che tra l’altro ospitava una macchina ad iniezione per gomma “Boy XS” (equipaggiata con un innovativo sistema di alimentazione per lo stampaggio di silicone liquido), della già nota casa tedesca rappresentata in Italia da State Technologies srl, aveva in bella mostra alcuni esempi di stampi per il comparto gomma a disposizione dei visitatori offrendo loro, attraverso la presenza di personale tecnico-commerciale e documentazioni, tutte le informa-

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La linea dei dinamometri elettronici della Lloyd.

zioni necessarie a soddisfare le richieste. Ricordiamo che la società italiana opera nel settore da molti decenni producendo stampi per tutti i tipi di stampaggi e proponendo alla vasta clientela una capacità progettuale atta a soddisfare ogni specifica esigenza produttiva del comparto gomma. Sempre nel campo degli stampi ricordiamo che abbiamo già parlato nel numero di maggio di Top Tech (con la sua esperienza di progettazione e sviluppo di stampi per silicone liquido, blocchi a canali freddi e molti altri accessori di elevato livello tecnologico).

ACCESSORI E ALTRE MACCHINE AUSILIARIE In questa sezione vogliamo ricordare le grandi innovazioni apportate al sistema di stampaggio con l’introduzione dei sistemi di ancoraggio magnetico ad alta temperatura per ospitare vari tipi di stampi per lo stampaggio ad iniezione e non solo. Una delle società maggiormente presenti sul territorio nazionale è sicuramente rappresentata dalla emiliana Rivi Magnetics. La società di Sassuolo è stata capace di sviluppare questa tecnologia producendo sistemi per tutti i tipi di stampaggio e di qualsiasi gran30 |

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dezza poiché essa offre affidabilità e durabilità nel tempo. Alla manifestazione, lo stand di Rivi Magnetics proponeva esempi di sistemi di ancoraggio che hanno attratto la curiosità di molti visitatori anche stranieri. I sistemi presentati allo stand erano della serie Gemini con sistemi tecnologici avanzati che rendono ancora più semplice il cambio stampi (basta azionare un paio di pulsanti ed il sistema blocca immediatamente lo stampo pronto per soddisfare le esigenze produttive). L’affidabilità nel tempo del sistema Gemini è testimoniata da quattordici anni di esperienza, unica nel settore, nella produzione e vendita di sistemi per alta temperatura (fino a 240°C) e con oltre 1000 applicazioni installate in tutto il mondo. In occasione del Plast Rubber 2012 abbiamo conosciuto una società milanese, Applicazioni Vam il cui stand era al padiglione 22 (settore plastica) ma ci appariva interessante per la tipicità produttiva anche per il comparto gomma. Applicazioni Vam di Trayter Paolo & C. Sas é un’azienda che opera nel campo del riscaldamento elettrico grazie all'impiego dei materiali migliori ed alla collaborazione di tecnici altamente specializzati.

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Costituita nel 1944, Applicazioni Vam ha una presenza storica nazionale per la costruzione con sistemi speciali di piani riscaldanti e di resistenze elettriche a fascia e tubolari per lo stampaggio a caldo delle materie plastiche, gomma e legno. In occasione dell’evento milanese, la società proponeva alcuni esempi di piani riscaldanti con diversi sistemi di riscaldamento elettrico ma anche a vapore. In questa edizione del Plast Rubber 2012 si affaccia per la prima volta una nuova piccola ma dinamica società della provincia di Pavia, PumaTech, che opera nella progettazione e produzione di macchine ausiliarie per il comparto gomma. Pur avendo scelto un piccolo stand, questa società ha riscosso un inusitato successo di visitatori interessati alla sua produzione di macchine ausiliarie come la nuova talcatrice altamente ecologica per un azzeramento della produzione di polvere nell’ambiente con un sostanzioso vantaggio sia economico ma soprattutto ambientale. Ciò non è affatto poco!!! Altre macchine di interesse del nostro comparto sono: impianti di sbavatura e vibro vagliatura, sbavatrici criogeniche, ghigliottine idrauliche automatiche, granigliatrici a tante altre ancora. Si ricorda che PumaTech è in grado di soddisfare specifiche esigenze della propria clientela progettando macchine “tailor made”.

STRUMENTAZIONE PER LABORATORIO In questo settore abbiamo scelto di presentare quello che per noi è sembrato maggiormente significativo per il nostro settore. Riporteremo qui di seguito alcune novità/aggiornamenti di apparecchiature che reputiamo non solo interessanti ma soprattutto funzionalmente utili sia allo sviluppo di nuovi materiali/controllo, sia al sistema qualità cui è sottoposto l’intero ciclo produttivo di un’azienda. Lo stand di una delle più note società internazionali leader nella produzione e innovazione di strumenti da laboratorio è Alpha Technologies


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Dispergrader α View di Alpha Technologies.

che come al solito mostra la propria capacità attrattiva verso i visitatori incuriositi dall’upgrade di una nostra vecchia conoscenza il Dispergrader α View. Questo strumento, già conosciuto nel mondo della gomma da diversi lustri, si ripresenta in una nuova veste in grado di affascinare i possibili utilizzatori per un più facile uso e una migliorata gestione dei dati prodotti per l’analisi del grado di dispersione di una mescola. Tale parametro, come tutti gli addetti sanno, è fondamentale per garantire le performance di un qualsiasi articolo a base gomma. Oggi questo strumento è alla portata di tutti e può soddisfare le proprie esigenze utilizzando il normale personale di laboratorio senza la necessità di corsi specifici all’utilizzazione ed interpretazione dei dati prodotti dal nuovo strumento digitale. Infine lo stand di Alpha Technologies riproponeva oramai il ben conosciuto RPA con caricamento automatico dei provini da testare. Lo stand Gibitre come al solito era ben frequentato dai visitatori per l’ampia gamma di apparecchi esposti. La nostra attenzione è stata catturata dal nuovo dispositivo per la misura della concentrazione di ozono di UV absorber. Questo dispositivo, inserito sull’ozonometro attualmente in produzione, può essere applicato anche a stru-

va, ottenendo quindi dei test più attendibili e riproducibili. Lo stand di Noselab ats come sempre è ricco di una complessa tipologia di offerte che vanno dal settore della plastica alla gomma da test complessi ed articolati come le prove al fuoco a test su materiali plastici ed elastomerici. Su quest’ultimi possiamo ancora osservare che la società di Nova Milanese propone macchine come l’abrasimetro Din, il Brittleness TR Tester, ozonometri, indice di ossigeno, prove di invecchiamento termico, Dinamometri universali anche con celle termiche per i vari tipi di condizionamenti e attrezzature varie per i laboratori del comparto gomma. Più ricco il parco macchine per il settore dei materiali plastici dove, ovviamente, molte apparecchiature di tale settore sono anche impiegabili per il mondo delle gomme termoplastiche e tecnopolimeri di nuova generazione come ad esempio: Melt Index, strumenti per il punto di fusione, intagliatrici, fustellatrici, Vicat/HDT ecc.

menti delle generazioni precedenti. I sistemi normalmente utilizzati negli ozonometri sono quelli che si basano su reazioni elettrochimiche, dove l’utilizzo di soluzioni chimiche a concentrazione nota devono essere sottoposte a controlli periodici a breve scadenza. Naturalmente bisogna provvedere al cambio frequente della soluzione sottoposta nella cella elettrolitica per la titolazione in continuo dell’ozono presente nella camera di prova, dove il cambio della stessa deve essere garantito da interventi da parte di operatori qualificati e con la giusta frequenza. Soluzioni con purezza e concentrazioni fuori controllo creano errori sulla reale concentrazione dell’ozono presente nella camera di prova. L’utilizzo di un sistema basato su UV absorber supera tutte queste problematiche con il risultato di una maggiore garanzia sui reali valori della concentrazione di ozono nella camera di pro- Il sistema Plasti-Corder/Lab Station di Brabender.

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Il nuovo Polylab della Thermo Scientific.

Lo stand DGTS al padiglione gomma è stata un’interessante presenza. Offriva diverse tipologie di apparecchiature già menzionate nel numero di maggio. Ora ci sembra invece interessante far conoscere ai nostri lettori la potenzialità di DGTS nel rappresentare per l’Italia società che producono strumentazioni dedicate anche al mondo della gomma. Ecco alcuni esempi: della Lloyd Instruments è proposta tutta una gamma di dinamometri elettronici a monocolonna da banco che vanno da 1KN fino a 5KN, quindi dinamometri a doppia colonna, sempre da banco, da 50KN fino a 100KN, infine dinamometri a doppia colonna da terra da 100 e 150KN. Tutta questa gamma è in grado di soddisfare qualsiasi esigenze in funzione del tipo di materiale da testare. Per il settore gomma, DGTS propone con il marchio Campana (marchio storico) l’abrasimetro DIN a tamburo, il densimetro semiautomatico e quindi i durometri classici Shore A e Shore D. Techno Pro è la casa rappresentata da DGTS per la serie di reometri a camera oscillante (MDR) proposta insieme al Viscosimetro Mooney. Fustellatrice a volume costante, Flessometro Goodrich. di Bareiss propone la serie di durometri shore, IRHD e micro IRHD mentre della svedese Ela32 |

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stocon, DGTS propone una serie di apparecchiature per prove su gomma e plastica come le stufe a ventilazione forzata, il TR Tester, Gheman Tester, Stress Relaxation Tester ecc. Completano la gamma di attrezzature per il settore gomma altre apparecchiature come le fustelle e fustellatrici, presse a compressione da laboratorio. Inoltre, la presenza di stufe di Sartorius a aria naturale o a ventilazione forzata insieme alla gamma di bilance industriali di precisione allargano la proposta per il nostro settore. Vediamo ora due società tedesche di livello internazionale Thermo Scientific rappresentata in Italia da Master Lab e Brabender rappresentata in Italia da Belotti Strumenti. Entrambe le case italiane propongono una tipologia di strumenti, tra di essi concorrenti, per lo studio e lo sviluppo dei processi di mescolazione della gomma con i diversi filler utilizzati nel mondo della gomma. Naturalmente tali strumenti sono in grado di effettuare test su gomma per lo studio di altri parametri comportamentali del sistema polimero, polimero/filler, polimero/antiox ecc. Per quanto riguarda Thermo Scientific stiamo parlando del Haake Polylab OS (Open System) uno strumento

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da laboratorio molto versatile in grado di soddisfare le complesse esigenze di ricercatori/sistema qualità attraverso l’utilizzo di una vasta gamma di accessori offerti dal sistema Polylab. Come già detto Haake Polylab è un sistema aperto e la grande varietà di opzioni offerte consente di utilizzare la macchina per prove e studi reologici in fase di estrusione. La concorrente Brabender proposta da Belotti Strumenti per l’Italia prende il nome di Plasti-Corder Lab Station. Anche questa macchina offre la possibilità di una grande versatilità nell’utilizzo di accessori mirati allo studio ed alle prove di vari test da effettuare sui polimeri e non solo. Inoltre il sistema di Brabender prevede tutta una serie di strumentazioni autonome come gli estrusori da laboratorio 19/25 D, estrusori bivite strumentato e compounders che consentono studi/prove di laboratorio sempre su materiali polimerici e altro ancora. Nel settore delle apparecchiature di laboratorio abbiamo già riferito, nel numero di maggio, di For Lab (con la gamma di strumenti di Bareiss, Anseros, Acrolab e i suoi nuovi forni di post-vulcanizzazione). Una citazione finale, infine, a Z-Lab, per la quale rinviamo a quanto scritto, sempre in maggio, a proposito del suo Elasto, il software per le aziende che stampano gomma. 

LA RASSEGNA DEGLI ESPOSITORI di PLAST 2012 RUBBER 2012 PROSEGUIRà NEL PROSSIMO NUMERO (601-SETTEMBRE) CON I PRODUTTORI E FORNITORI DI ELASTOMERI, PRODOTTI CHIMICI, MESCOLE E DI PRODOTTI FINITI.


Smaltimento dei PFU

Verso un riequilibrio tra recupero di energia e recupero di materia “Il valore del riciclo, oltre ciò che si vede”, questo il titolo del convegno organizzato a Roma il 6 giugno da Ecopneus. E il valore del riciclo dei PFU si esprime in tre direzioni: la lotta all’illegalità, la tutela dell’ambiente, la creazione di nuovi mercati attraverso il reimpiego delle materie prime recuperate. Dei temi trattati nel convegno diamo un resoconto a pagina 49. All’ing. Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus, abbiamo chiesto di illustracene le conclusioni e di indicarci le prospettive che si aprono per il prossimo futuro.

Il convegno di Roma è stata l’occasione per tracciare un bilancio dei primi mesi di attività di Ecopneus. Ce ne vuole fare una sintesi? Il bilancio dei primi mesi di attività di Ecopneus è molto incoraggiante. Nei primi quattro mesi, quelli che vanno dal 7 settembre, giorno di avvio del sistema, al 31 dicembre 2011 e che sono stati oggetto del Bilancio di Sostenibilità presentato a Roma, Ecopneus ha gestito oltre 72.000 tonnellate di PFU, superando di oltre il 10% quanto imposto dalla normativa. Un risultato possibile grazie ad una rete di operatori altamente qualificati selezionati sulla base di parametri quali qualità del servizio offerto, capacità, efficienza ed esperienza. Nei soli 120 giorni del 2011 ci sono state oltre 31.000 richieste di prelievo di PFU, quasi 258 al giorno, da parte di oltre 20.000 punti di generazione registrati su tutto il territorio nazionale.

Giovanni Corbetta

Al mese di maggio 2012 le tonnellate di PFU raccolte ed avviate a recupero dall’avvio del sistema sono salite a quota 190.000. Questi numeri, oltre a renderci ottimisti sul raggiungimento anche quest’anno degli

obiettivi di legge, testimoniano che esiste una parte di Italia che lavora bene e con impegno, che ha a cuore la tutela ambientale del nostro paese e la salvaguardia della salute di ognuno di noi.

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Smaltimento dei PFU

completa la strategia di piena ed efficace gestione dei questo prezioso materiale dai numerosi ed interessantissimi impieghi.

La sala al convegno di Roma.

A che punto siamo in Italia rispetto a una soluzione definitiva del problema dello smaltimento dei PFU? E come ci collochiamo nei confronti degli altri paesi avanzati? In Italia negli ultimi 10 anni sono state individuate diverse situazioni di degrado legate ad abbandoni incontrollati e numerosi sono stati i casi registrati di traffici illeciti di PFU, che hanno determinato rilevanti problemi ambientali, causando enormi danni economici alle casse dello Stato e pregiudicando le attività delle aziende che operano correttamente nel mercato, private di preziosa materia prima da trattare. Oggi, grazie al nuovo sistema di gestione dei PFU, la situazione è completamente cambiata. L’attuazione, infatti, di un sistema che effettua gratuitamente la raccolta di PFU presso gli operatori, garantisce un monitoraggio capillare e costante della loro successiva movimentazione fino all’avvenuto recupero, costituisce elemento scoraggiante e deterrente verso pratiche illegali, e rende la legalità economicamente vantaggiosa per tutti gli operatori della filiera. Per quel che riguarda l’Europa, scontiamo un ritardo legislativo che nel confronto diretto ci penalizza rispetto a paesi in cui sistemi di gestione analoghi ad Ecopneus sono attivi da anni (dal 1995 nei Paesi Scandinavi). In questi paesi i tassi di raccolta dei PFU sono, infatti, vicini al 100%, percentuali altissime se confrontate ad altre tipologie di rifiuti, e so34 |

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no l’ulteriore dimostrazione della bontà della scelta del legislatore italiano verso un sistema di gestione improntato alla Responsabilità estesa del Produttore. In tale sistema, di cui Ecopneus è espressione, sono i produttori e importatori di pneumatici a essere responsabili di strutturare un sistema che gestisca il fine vita dei prodotti che immettono sul mercato. In Europa sono 16 i paesi che gestiscono i Pneumatici Fuori Uso secondo questo schema. Abbiamo nel nostro paese altre situazioni analoghe a quella dello stagno Santa Giulia di Oristano, sito di interesse comunitario e zona umida di importanza internazionale, dove giacciono abbandonate circa 3 mila tonnellate di PFU? Esiste un ampio numero di siti oggetto di accumulo di PFU, definiti “stock storici” e distribuiti su quasi tutto il territorio nazionale. Eredità del passato ma che stiamo affrontando in modo deciso. Il decreto che regolamenta l'attività dei produttori e importatori di pneumatici e delle loro forme associate, prevede, infatti, che ogni anno il 30% dell'eventuale avanzo di gestione debba essere destinato proprio a prelievi da stock storici. Le operazioni di prelievo delle 3.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso che giacciono accumulati a Oristano rientrano in questa casistica. Si tratta di un progetto che, inserito nel quadro della raccolta quotidiana in tutta Italia dei PFU,

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Le due vie per attuare lo smaltimento sembra siano quella del recupero energetico e quella del riciclo. Quale è quella migliore nell’interesse generale dell’economia del paese e verso quale ci stiamo orientando? Uno degli ambiti di attività fondamentali per Ecopneus è proprio quello di riequilibrare la disparità tra recupero di energia e recupero di materia, a favore di quest’ultimo. La gomma di cui è costituito un pneumatico è infatti un prodotto di alta tecnologia, a cui sono richieste prestazioni elevate durante tutto il suo ciclo di vita. Queste caratteristiche permangono anche nei materiali derivati come polverino e granulo che possono essere utilizzati in campi di applicazione anche molto diversi tra loro: si va dagli asfalti modificati con l’aggiunta di gomma, ai campi da gioco in erba sintetica, ai manufatti per la sicurezza stradale alle aree gioco per i bambini. Consolidare e promuovere il recupero di materia della gomma da PFU e delle sue applicazioni, consente quindi di perseguire un duplice beneficio: da un lato quello ambientale, si contribuisce all’utilizzo di un materiale da riciclo a beneficio del consumo e dell’utilizzo di gomma vergine; dall’altro un beneficio economico favorendo il consolidamento e lo sviluppo industriale di tutte quelle aziende che si occupano della valorizzazione di questo materiale, sostenendo parallelamente lo sviluppo di una solida economia del riciclo nazionale, come tra l’altro richiesto dalla Comunità Europea. Parlando di riciclo, quali sono le soluzioni in concreto praticabili? Tra tutte le applicazioni possibili dei materiali derivati da PFU, le più promettenti in Italia al momento sono legate all’utilizzo del polverino di gomma come additivo negli asfalti e nel settore sportivo. Aggiungendo del polverino di gomma alla mescola per asfalti si ottiene una


Smaltimento dei PFU

La firma del protocollo per lo smaltimento della discarica di Oristano.

pavimentazione che, contrastando efficacemente la formazione di buche e fessure, abbassa notevolmente nel lungo periodo i costi dei lavori di manutenzione a cui sono normalmente sottoposte le nostre strade. Resistono inoltre molto bene agli agenti atmosferici e agli sbalzi termici, permettono un migliore drenaggio dell’acqua e, aspetto da non

sottovalutare, consentono una riduzione del rumore da transito fino anche a 5 decibel. Questo le rende particolarmente apprezzate per l’uso su quelle strade ad alto scorrimento e a ridosso dei centri abitati in cui, per mancanza di spazio o per motivi paesaggistici, non è possibile installare le tradizionali barriere antirumore. In Italia sono circa 50 gli esempi di

queste pavimentazioni, tra Toscana, Emilia Romagna, Bolzano e in Piemonte, dove Ecopneus ha collaborato direttamente con Provincia e Politecnico di Torino al progetto di stesa di un tratto sperimentale tra le città di Borgaro e Venaria. Nel settore sportivo la gomma da PFU viene utilizzata prevalentemente come sottostrato dei campi da gioco per consentire quelle prestazioni di ritorno elastico necessarie per una pratica sportiva in sicurezza. Tappetini anti shock in gomma da PFU sono inseriti sotto i campi di basket, calcetto, tennis, hockey e anche in superficie per realizzare le aree gioco per bambini presenti in molti dei nostri parchi pubblici. Anche nei campi in erba sintetica, il granulo di gomma viene ampiamente utilizzato come intaso tra i fili in erba per favorire la corretta tenuta dell’erba sintetica e per permettere le necessarie performance in termini di rimbalzo del pallone e restituzione dell’energia all’atleta durante la pratica sportiva. 

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Simulazione ingegneristica

Previsione del comportamento degli elastomeri con l'analisi FEM di Claudio Bruzzo, Technical Director - MSC Software Italy Luca Sironi, Sr. Account Manager - MSC Software Italy

Gli elastomeri sono ampiamente utilizzati in molti settori industriali, principalmente grazie alle loro proprietà meccaniche cui sono riconosciute caratteristiche eccellenti di smorzamento e di assorbimento di energia, flessibilità, durata, capacità di tenuta contro l'umidità, calore e pressione.

L

a gomma è un materiale particolare che, durante la lavorazione e formatura, si comporta principalmente come un fluido altamente viscoso. Una volta vulcanizzata, la gomma può subire grandi deformazioni elastiche completamente reversibili; a meno di casi di rottura, il materiale ritornerà alla sua forma originale dopo la rimozione del carico.

GLI STRUMENTI DI SIMULAZIONE INGEGNERISTICA OGGI Allo stato dell’arte, gli strumenti di simulazione ingegneristica permettono di eseguire un’analisi realistica ed efficiente di prodotti elastomerici. Un elevato livello di dettaglio e di qualità del risultato dipende da una serie di caratteristiche del codice di simulazione quali: - Descrizione del comportamento non lineare del materiale: i modelli matematici devono essere capaci di rappresentare caratteristiche di comprimibilità o incomprimibilità, anche dipendenti da temperatura e tempo,

anisotropia, isteresi dovuta a carichi ciclici, manifestazioni di instabilità. - Determinazione dei parametri del materiale derivati da test fisici: questa fase, probabilmente la più delicata, consiste nell’ottenere attraverso una procedura di "curve fitting" i parametri necessari alla caratterizzazione del materiale. - Valutazione del fenomeno di contatto, che per sua natura è un problema caratterizzato da condizioni al contorno non lineari. Durante il contatto, le forze trasmesse attraverso la superficie e l'area di contatto variano: poiché la gomma è flessibile, la variazione dell'area di contatto è tanto importante quanto difficile da modellare con metodologie classiche (ad esempio utilizzando elementi gap). La sollecitazione di contatto, trasmessa in direzione normale, è accompagnata da una sollecitazione di taglio in presenza di attrito: in tal caso, i corpi a contatto sviluppano tensioni tangenziali di attrito a livello di interfaccia, proporzionali al valore del coefficiente di attrito che varia da caso a caso (il

Soffietto in gomma con simulazione di auto contatto.

contatto "acciaio-acciaio" è caratterizzato da un coefficiente notevolmente inferiore rispetto al contatto "gommaacciaio” o al contatto "gomma-gomma"). - Analisi di rottura, che porta alla capacità di predire i guasti dovuti al danneggiamento e alla rottura del materiale. La corretta modellazione e progettazione di particolari in gomma si basa sulla selezione di una funzione matematica appropriata, capace di

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Simulazione ingegneristica

Simulazione del comportamento di un pneumatico sotto carico – Analisi 2D / 3D.

ratteristiche dei materiali vengono derivate appoggiandosi a laboratori specializzati, presenti sia sul territorio italiano che internazionale e consentono di determinare in maniera sicura e precisa il comportamento dell’elastomero nelle condizioni operative. Una volta individuate le curve “σε”, rappresentative del materiale, è possibile utilizzare strumenti di curve fitting che consentono di rappresentare con precisione il comportamento delle gomme. Esistono sul mercato diversi software in grado di effettuare questa operazione, tra i quali le soluzioni di MSC Mentat, SimXpert e Patran. Questi tools consentono di tenere conto, contemporaneamente, di tutti i test effettuati (trazione, compressione etc.) in modo da ottenere una buona rappresentazione del materiale nelle condizioni operative.

LA MODELLAZIONE MATEMATICA DEGLI ELASTOMERI

Schiacciamento di una guarnizione.

descrivere l’energia di deformazione, nonché sulla determinazione accurata delle costanti del materiale utilizzate in tale funzione. I software più moderni ed evoluti mettono a disposizione dell’utente la possibilità di valutare le costanti che descrivono il materiale elastico non lineare e/o il materiale viscoelastico a partire da appropriati test sperimentali. 38 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

I TEST DI LABORATORIO L’esecuzione di test di laboratorio specifici e completi, necessari per la caratterizzazione della risposta meccanica di un materiale polimerico, è importante, perché piccole differenze della composizione chimica delle gomme possono portare a grandi differenze del comportamento macroscopico della gomma stessa. Le ca-

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La modellazione matematica di elastomeri nei codici di calcolo consente di rappresentare materiali con caratteristiche non dipendenti dal tempo (secondo le formulazioni di Mooney-Rivlin, Ogden, Arruda-Boyce, Gent e altri) e materiali con caratteristiche dipendenti dal tempo (ad esempio materiali viscoelastici con grandi deformazioni). Esistono, inoltre, modelli che consentono di rappresentare la dipendenza dalla temperatura o, più generalmente, caratteristiche di compressibilità personalizzabili dall’utente, che ha la possibilità di implementare anche formulazioni non presenti nei codici di calcolo commerciali. Le tipologie di simulazione disponibili nei codici di calcolo (ad esempio Marc e Nastran) sono l’analisi statica, quasistatica (ad esempio analisi di scorrimento e rilassamento) e l’analisi dinamica, in grado di rappresentare fenomeni transitori nel dominio del tempo o della frequenza. In aggiunta, è possibile simulare fenomeni di contatto (di un componente con altri oggetti o su se stesso) che risultano fon-


Simulazione ingegneristica

Curva di trazione importata nell’ambiente di curve fitting di Mentat.

FEM remeshing.

damentali per una valutazione accurata dell’interazione di oggetti in gomma con altri corpi. L’impostazione di questo tipo di fenomeno viene fatta in maniera automatica, rendendo semplice la modellazione FEM in quanto non è necessaria la conoscenza preventiva delle regioni di interazione tra corpi od elementi. In questo ultimo caso il controllo automatico del passo di integrazione e della convergenza della simulazione numerica rende semplice l’inserimento di fenomeni quali l’attrito o altri fenomeni multidisciplinari (contatto termico, fenomeni elettrostatici, etc) con il grado di accuratezza desiderato.

Altro fattore importante che rende fondamentale l’utilizzo della simulazione è la predizione del danneggiamento e del comportamento sotto cicli successivi di carico, compresa l’usura meccanica e la rottura per propagazione di cricca. La rottura, che rappresenta l’aspetto più importante, e forse più complesso, può verificarsi a causa di difetti introdotti durante i processi di fabbricazione (ad esempio, composto di miscelazione, estrusione, stampaggio, o vulcanizzazione, etc.) o per fatica causata da carichi di servizio e/o degrado del materiale a causa di condizioni ambientali, meccaniche o termiche. Dal punto di vista numeri-

co questo fenomeno viene affrontato sfruttando la capacità di remeshatura automatica del modello, necessaria ogni qual volta deformazioni macroscopiche del componente conducono a un livello di distorsione degli elementi tale da impedire la convergenza numerica del modello matematico. In tali casi, il codice crea automaticamente una nuova discretizzazione regolare del componente (mesh), ridistribuendo opportunamente lo stato di sollecitazione valutato allo stato attuale di deformazione, consentendo quindi di risolvere qualunque tipo di distorsione del componente senza incorrere in problematiche numeriche e di perdite

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Simulazione ingegneristica

FEM remeshing. Applicazioni tipiche delle gomme.

di accuratezza. Le applicazioni industriali della simulazione ingegneristica di materiali elastomerici sono innumerevoli, ne sono solo un esempio le applicazioni standardizzate nel settore automobilistico, nel quale le soluzioni software menzionate vengono principalmente utilizzate per progettare e ottimizzare il comportamento di guarnizioni e pneumatici. Nel campo industriale l’evoluzione della tecnologia ad oggi più interessante è relativa all’ottimizzazione delle forme, che consiste nella definizione di processi automatici di simulazione in grado di modificare le geometrie dei componenti variandone in maniera statistica e/o parametri40 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

ca la forma e le dimensioni, in modo da poter analizzare un numero di concept molto vasto. Allo scopo di promuovere ulteriormente l’utilizzo di tecnologie software nell’ambito di processi di progettazione ingegneristica di componenti in gomma, MSC Software ha recentemente istituito una partnership con CERISIE (laboratorio per la certificazione e ricerca sui sistemi elastomerici, ente di eccellenza di Assogomma aderente a Confindustria per quanto riguarda la certificazione numerica). Nell’ambito dell’accordo, si sta istituendo presso il laboratorio un centro di competenza ed eccellenza per la divulgazione delle tecniche di simula-

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zione e sperimentazione cui possono avere una accesso privilegiato tutte le Aziende associate di Assogomma. La partnership prevede inoltre un accordo commerciale che consente di mettere a disposizione di tutti gli associati di Assogomma i software di simulazione di MSC (Marc e Mentat) a condizioni economiche particolarmente vantaggiose.

MSC Software MSC Software fa parte delle “10 Original Software Companies” ed è leader nella fornitura di soluzioni multidisciplinari. Come partner di fiducia, MSC Software aiuta le aziende a migliorare la qualità, risparmiando tem-


Simulazione ingegneristica

po e costi relativi alla progettazione e diminuendo i test fisici sui prodotti. Istituzioni accademiche, ricercatori e studenti utilizzano la tecnologia di MSC per ampliare le proprie conoscenze individuali e per espandere l'orizzonte della simulazione. MSC Software impiega oltre 1.000 professionisti in 20 paesi. Per ulteriori informazioni sui software e servizi di MSC, visitate il sito: www.mscsoftware.com. Gli argomenti trattati nel presente articolo hanno fatto oggetto di una relazione presentata a un seminario organizzato il 29 maggio da Cerisie e Federazione Gomma Plastica-Assogomma (Si veda I.G. maggio 2012: “Un importante accordo sui sistemi innovativi al servizio delle imprese”). 

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MECSPE 2012

In mostra anche l’industria della gomma di Giuseppe Cantalupo

Si è svolta lo scorso mese di marzo a Parma l’undicesima edizione di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione. La folta partecipazione degli espositori e l’alta affluenza dei visitatori hanno sottolineato il successo di una manifestazione che va consolidando sempre di più la sua fisionomia di avvenimento di rilievo nel panorama fieristico dedicato al comparto manifatturiero.

A

nche l’undicesima edizione di MECSPE è stata un successo. Oltre 1.000 gli espositori, 20 le isole di lavorazione, 15 le piazze dell’eccellenza – gli spazi dove hanno libero sfogo la perizia e la capacità creativa di università, associazioni, distretti tecnologici e aziende rappresentative del made in Italy ad alto livello e dove i visitatori possono ammirare prototipi non ancora disponibili sul mercato - . Ma soprattutto l’alto numero di visitatori – 27.483 – e il significato di un incremento del 5% che questo dato rappresenta rispetto all’edizione dell’anno scorso sottolineano l’importanza della manifestazione - fiore all’occhiello di Senaf, la società organizzatrice - non solo in Italia, ma anche all’estero. Molti, infatti, i paesi di provenienza dei visitatori. I primi cinque, tra i più presenti: Francia, Svizzera, Germania, Russia e Brasile. Otto saloni tematici, articolati in ‘quartieri tematici’, e le isole di produ42 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

zione, dove macchine in funzione davano dimostrazioni applicative delle loro tecnologie, hanno dato la possibilità ai visitatori di trovare le soluzioni tecnologiche più adeguate ai loro problemi in svariati settori - dalla meccanica di precisione all’automazione, dalla metrologia alla logistica, dagli stampi e stampaggio di guarnizioni e articoli in gomma alla lavorazione delle materie plastiche e della gomma siliconica liquida – e per applicazioni in importanti settori industriali, quali l’auto e l’aerospaziale, l’elettronica e l’energia, l’alimentare e l’oleodinamica.

TRA GLI ESPOSITORI Come c’era da aspettarsi da un evento importante per la nostra industria manifatturiera e dal forte richiamo esercitato presso imprenditori e responsabili di produzione, uffici tecnici e acquisti, sia italiani che stranieri, la manifestazione ha presentato molti

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Guarnizioni in FKM di Cervellati.

e interessanti spunti. In particolare, per quanto riguarda la gomma, nel salone dedicato agli articoli tecnici e alle guar-


MECSPE 2012

Cilindri rivestiti in gomma di PressoGomma.

nizioni erano presenti espositori di assoluto rilievo nel settore. Ricordiamo Cervellati, di San Lazzaro di Savena, Bologna, importante punto di riferimento per gli interessati ad articoli tecnici in gomma e in poliuretano e a mescole in gomma. Vasta e diversificata la gamma prodotti di questa azienda – sorta nel 1937 - , che articola

Silicone, Gomma naturale, Epicloridrina, NBR, HNBR, SBR, Fluorosilicone, Vamac, per i più svariati settori applicativi: automotive, impianti farmaceutici, isolatori elettrici, soffietti, sanitari, O-ring, articoli casalinghi, valvole, compressori, eccetera. In un secondo stabilimento produce articoli tecnici e semilavorati in Vulkollan (prodotto dall’azienda stessa) e poliuretani. In una terza unità, mescole in gomma per il settore auto, per guarnizioni resistenti alle benzine, per attacco gomma-metallo e anche mescole colorate. Lo stabilimento per lo stampaggio degli articoli in gomma e quello per il poliuretano sono in fase di espansione. La società ha conseguito la certificazione ISO 9001:2000. Elitegomma, di Reggio Emilia, ha proposto l’ampia gamma dei suoi articoli, prodotti anche su disegno con stampaggio a iniezione e a compressione, che trovano impiego in numerosi settori applicativi: automotive, fitness, pompe e trattamento acque, oleodinamico, pneumatico, farmaceutico, agricoltura. Si tratta di sfere tutta gomma e sfere con inserto metallico; piedini paracolpi cilindrici, conici, parabolici

dell’azienda specializzata in produzioni altamente personalizzate e eseguite su disegni dei clienti. Vanto della società sono gli oltre 30 anni di esperienza nel corso dei quali essa ha diversificato la sua produzione con l’impiego di tecnologie all’avanguardia e di macchine CNC (a controllo numerico computerizzato), coadiuvate da software CAD/CAM continuamente aggiornati. L’azienda produce manufatti in gomma stampati con presse a compressione e a iniezione, in gomma-metallo e gomma-tela, con l’utilizzo di mescole di qualunque tipo e conformi ai capitolati forniti dai clienti. Esegue anche lavorazioni meccaniche, quali: taglio e/o punzonatura di materiali isolanti e lastre di gomma, lavorati con fresatrici a CNC. Inoltre, è anche in grado di produrre componenti a disegno con molti tipi di materie plastiche, quali poliammidi, resine acetaliche, polimeri ad alte prestazioni e materiali compositi. La società è certificata ISO 9001 ed è anche omologata da alcune aziende committenti di livello internazionale. Sotto lo slogan “Esperienza – Qualità – Tecnologia”, PressoGomma, di Pia-

Un campionario degli articoli a disegno in gomma di Tecnica Gasket.

la sua produzione in tre stabilimenti dislocati su una superficie complessiva di oltre 15.000 metri quadrati. In uno produce articoli tecnici in gomma stampati a compressione, iniezione, iniezione capillare, inietto-compressione, utilizzando, in pratica, tutti gli elastomeri di impiego comune esistenti sul mercato, ossia: FKM, EPDM,

e a ventosa; tappi quadri, tondi e conici con battuta; antivibranti cilindrici e sgolati; tiranti cofano; passacavi tipo WS e simmetrici; passatubo; O-ring; guarnizioni in gomma; soffietti di protezione cilindrici, conici e rettangolari; pistoni di tenuta; profilati e tubi. LG lavorazione gomma, di Bergamo, si è presentata con l’immagine

noro, Bologna, ha presentato la sua esperienza nel rivestimento e rettifica cilindri con gomme su disegno del cliente per industrie meccaniche produttrici di macchine automatiche, macchinari per l’imballaggio e industrie tipo-litografiche. Per queste applicazioni l’azienda utilizza numerosi tipi di gomme: la gomma naturale, ad elevata resi-

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MECSPE 2012

Figura 6 – Giunti elastici di trasmissione di Termogomma.

stenza meccanica e abrasiva; la gomma nitrilica, resistente agli oli minerali e ai grassi per lubrificazione; le gomme butile, EPDM e cloroprenica, resistenti ad acidi alle alte temperature (e, per quanto riguarda la cloroprenica, alla propagazione della fiamma), particolarmente adatte nel settore dello sviluppo pellicole e lastre da stampa; la gomma siliconica – per il settore dell’imballaggio e stampa – ad elevata resistenza al calore e all’invecchiamento, con eccezionali proprietà anti-adesive; la naturale verde – con ottime caratteristiche meccaniche a bassissima durezza - per rulli incollatori; i poliuretani, per la loro eccezionale resistenza all’usura e all’abrasione; il neoprene, per le buone caratteristiche meccaniche e la resistenza agli oli e all’invecchiamento. L’azienda è certificata UNI EN ISO 9001:2000 e assicura che le sue proposte sono studiate per garantire la migliore soluzione all’equazione Qualità – Prezzo – Servizio. Oltre 60 anni di storia collocano Spaggiari Industria Gomma, di Luzzara, Reggio Emilia, in una posizione di rilievo nello scenario nazionale e internazionale della lavorazione di articoli in gomma. Gomma naturale, nitrilica, EPDM, SBR, Neoprene, Viton, silicone, sono i tipi principali di un’ampia gamma di elastomeri che l’azienda utilizza per la produzione di mescole e semilavorati, foglie, lastre e profilati, guarnizioni e articoli tecnici, tappeti e pavimenti, tubi e manicotti, e molti altri ancora. E altrettanto ampia è la serie delle applicazioni nelle quali questi prodotti sono utilizzati: attrezzature industriali, attrezzature sportive, strumenti di precisione, edilizia, elettrodomestici, enologia, tecnologie del vuoto, zootecnia, industria alimentare, infrastrutture, marina, auto44 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

motive e mezzi meccanici. Gli impianti tecnologicamente avanzati dell’azienda, affiancati da un attivo laboratorio di Ricerca e Sviluppo, e il controllo attento e continuo dei processi di lavorazione garantiscono la costanza qualitativa della produzione. Lo testimonia anche la certificazione UNI EN ISO 9001:2008 conseguita dalla società. Tecnica Gasket, di Paratico, Brescia, è un’azienda relativamente giovane – è stata fondata nel 1986 – , ma si è presentata ai visitatori con l’immagine di una società già in possesso di un notevole bagaglio di esperienze. Molto attiva e dinamica. Grazie al dinamismo del suo management, infatti, vanta, oltre a un sostenuto know-how nel campo degli elastomeri, anche una consolidata esperienza nella produzione di guarnizioni ad alto contenuto tecnologico mediante stampaggio di tecnopolimeri, silicone liquido (LSR) e una serie nutrita di materiali termoplastici. E vasta e articolata è la gamma prodotti proposta ai visitatori per l’utilizzo in numerosi settori industriali: automotive (guarnizioni per tappi serbatoio, collettori, filtri e radiatori, - per citare solo una parte dell’ampia gamma di articoli disponibili - ), termoidraulico (mescole omologate gas, mescole resistenti a condensa, mescole resistenti ad alte temperature), piccoli elettrodomestici (paracolpi, antivibranti e supporti motore in gomma), alimentare (mescole rispondenti alle normative KTW, WRC, FDA per la garanzia dell’idoneità al contatto con alimenti), medicale e sanitario (articoli in silicone liquido). Altrettanto nutrita è la lista degli elastomeri utilizzati - praticamente tutti quelli oggi reperibili sul mercato: ACM, AEM, AU/EU, CO/ECO, CR, CSM, EPDM/ EPM, FKM, FVMQ, HNBR, IIR, LSR, NBR, NR, VMQ/PVMQ, XNBR – e quella dei materiali termoplastici: ABS, PA, PC, PE, POM, PP, PPSU, PS, PVC, SBS, SEBS, TPE, TPV. L’azienda è certificata ISO 9001:2008 e ISO TS 16949:2009 (per il settore automotive). Particolarmente significativa la partecipazione a MECSPE 2012 di Termogomma, di Reggio Emilia. Quest’anno,

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infatti, l’azienda compie 40 anni e ha celebrato l’anniversario proponendo in fiera il suo ampio catalogo di componenti in gomma e mescole comuni e speciali, con e senza inserti metallici, che si è via via arricchito negli anni per soddisfare le esigenze sempre crescenti della clientela nei più svariati settori: motoristico, alimentare, edile, nautico, bioingegneria, abbigliamento, agricoltura, industria spaziale, ceramica, oggettistica promozionale. Gli articoli sono stampati in presse a compressione e a iniezione, e formano una lista molto folta. Ricordiamo: i supporti antivibranti cilindrici in tutte le possibili varianti (con vite filettata da ambo le parti o da una parte sola e con foro filettato, o anche senza vite e con entrambi i fori filettati, eccetera); gli antivibranti tronco-conici e parabolici; i passacavi; le bussole capaci di sopportare carichi molto elevati e grandi sollecitazioni a torsione e nelle direzioni radiali e assiali; i supporti elastici a flangia per il piazzamento di macchine utensili, compressori, gruppi elettrogeni, eccetera; le barre antivibranti adatte a sopportare carichi di schiacciamento massimi del 15% dell’altezza della gomma, ossia un carico di 20 kg/ cm2; supporti antivibranti a campana; giunti elastici di trasmissione del moto da albero motore ad albero condotto ad elevata deformabilità e alta capacità di assorbimento delle vibrazioni torsionali; giunti elastici per invertitori marini; tiranti aggancia-cofano e relativi accessori; tamponi aggancia-cofano; anelli sbavatori; soffietti di protezione; guarnizioni tranciate in gomma, tessuto gommato, sughero-gomma, eccetera, per una vasta varietà di applicazioni nel settore industriale e in quello edilizio; martelli in gomma; tubi flessibili con strato di tessuto in fibra di vetro spalmato di silicone oppure neoprene, e ancora tanti altri articoli e componenti. L’azienda è certificata ISO 9001:2008. Altra azienda dalla storia gloriosa vista in fiera è il Centro Guarnizioni Tiger, di Milano, che l’anno scorso ha festeggiato l’oro del 50° anniversario


MECSPE 2012

Guarnizioni in EPDM di Centro Guarnizioni Tiger.

della sua fondazione. Notevole la gamma prodotti presentata allo stand: guarnizioni per raccordi DIN 11851 idonee per applicazioni nel settore alimentare; tubetti in silicone trasparente con diametro interno da 2 a 10 mm e diametro esterno da 4 a 15 mm (ma anche altre misure a richiesta); lastre formato standard 300x300 mm con spessori da

1 a 10 mm; profili estrusi, a richiesta, sagomati a sezione quadra, rettangolare e altre; particolari a campione o a disegno; anelli di tenuta per applicazioni idrauliche, dinamiche e statiche a forme toroidali, tipo O-ring; O-ring standard e anche fuori norma; antivibranti in gomma serie 2M/A, MF/B, 2F/C, P/D; guarnizioni a labbro stampate serie DI,

DE, UM. Ma l’azienda produce anche, a richiesta, stampi per particolari a disegno o campione, stampi per conto terzi, mescole standard e speciali, mescole per conto terzi, particolari con attacco gomma-metallo e silicone-metallo. Gli elastomeri impiegati sono, principalmente: NBR, EPDM, silicone liquido (LSR), gomma fluorurata (FPM), gomma fluorosiliconica (FVMQ), policloroprene (CR), politetrafluoroetilene (PTFE), gomma naturale. Per lo stampaggio l’azienda utilizza presse a compressione e a iniezione, comprese quelle specifiche (a iniezione) per il silicone liquido. Ampio anche il panorama dei settori applicativi nei quali sono usati i prodotti: meccanico, elettrico, automotive, nautico, farmaceutico e sanitario, alimentare, idraulico - per citare i principali - . E tutti i prodotti sono conformi alle direttive ROHS e REA CH. L’azienda, infine, è certificata UNI EN ISO 9001:2008. 

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Gomma sintetica da biomasse: un passo avanti annunciato dalla ricerca giapponese

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Il 31 maggio due società giapponesi hanno annunciato di avere congiuntamente sviluppato una gomma sintetica partendo da bio-isoprene, e cioè isoprene ricavato dalla fermentazione di biomasse. Le due società sono la Bridgestone, primo produttore di pneumatici su scala mondiale, e la Ajinomoto Co., un azienda chimica con un fatturato di 15,1 miliardi dollari, attiva da almeno 50 anni nel campo della chimica legata ai processi dell’industria alimentare. Il loro accordo risale al mese di giugno dello scorso anno e ha dato il via a una ricerca congiunta di cui si hanno ora i primi risultati. Ajinomoto Co. ha prodotto bio-isoprene usando un pro-

cesso di fermentazione di biomasse come materiale di base. Bio-isoprene che Bridgestone ha trasformato in polisoprene attraverso un processo di polimerizzazione proprietario. L’obiettivo dichiarato di Bridgestone è quello di arrivare a produrre entro il 2050 pneumatici interamente ricavati da materiali rinnovabili e quindi non più soggetti alla dipendenza dal petrolio.

La gomma sintetica ricavata da biomasse.

Il ruolo svolto rispettivamente da Ajinomoto e da Bridgestone nel processo si fabbricazione dei pneumatici da risorse interamente rinnovabili.

Biocarburanti di seconda generazione: italiano il primo impianto brasiliano

I

l 23 maggio è stato firmato a San Paolo del Brasile, presente il Ministro dell’ambiente Corrado Clini, un accordo tra la brasiliana GraalBio Investimentos e il gruppo italiano Mossi & Ghisolfi che realizzerà i primo impianto brasiliano per la produzione di bioetanolo di seconda generazione, derivato da scarti agricoli o da colture non destinate alla produzione alimentare. L’impianto entrerà in funzione il prossimo anno con una capacità di 65 mila tonnellate di bioetanolo all’anno. Il processo di produzione utilizza la tecnologia Proesa di Beta Renewables del gruppo Mossi & Ghisolfi. Secondo quanto asserito dal costruttore Proesa è competitiva economicamente rispetto sia ai processi di prima generazione, basati su mais e altre varietà vegetali ad uso alimentare, sia al petrolio, anche se il prezzo del greggio si attestasse a 60-70 dollari al barile. Inoltre non utilizza materie prime destinate all’alimentazione umana o animale e ha un bilancio di CO2 estremamente positivo.

Il dibattito sulle fonti alternative della gomma naturale

N

el numero di aprile della rivista abbiamo dato notizia delle iniziative, passate al livello sperimentale, per ottenere gomma naturale dalla pianta del guayule.

Sull’argomento è recentemente tornata una nota di Smithers Rapra che in apertura osserva come la consapevolezza dei limiti delle fonti tradizionali di materie prime ha portato

allo sviluppo di risorse rinnovabili per le materie plastiche; di contro meno note sono le ricerche nel campo della sostituzione della hevea brasiliensis con altri vegetali per la produzione

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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE

media partner

di gomma naturale. La nota di questo centro di ricerca e di documentazione d’eccellenza osserva che gli studi si stanno attualmente orientando in due direzioni. Da un lato il dandelion (per noi dente di leone) russo e dall’altro il guayule, un arbusto messicano della famiglia delle margherite. Entrambe le piante offrono la possibilità di essere coltivate in condizioni climatiche diverse: il guayule che cresce in climi mediterranei e il dandelion adatto a climi più rigidi. Smithers Rapra conclude fornendo gli estratti di alcune pubblicazioni sull’argomento che sono recentemente andate ad aggiungersi alla sua Polymer Library. Ricordiamo infine che negli Stati Uniti esiste un Program of Excellence in Natural Rubber Alternative presso l’Università dell’Ohio che ha come obiettivo lo studio della coltivazione e la commercializzazione di fonti locali di gomma naturale e di sviluppare R&D in questo campo.

Catia Bastioli premiata con la Mela d’Oro del premio Bellisario

C

atia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont, società leader nella produzione di bioplastiche ricavate da materie prime rinnovabili di origine agricola, è stata insignita della ‘Mela d’oro 2012’ della categoria imprenditrici del Premio Marisa Bellisario “Donne: l’Italia che vogliamo”. Istituito nel 1989 in memoria della donna manager più famosa d’Italia, - quest’anno ricorre quindi il ventiquattresimo anniversario della Fondazione il prestigioso riconoscimento viene conferito ogni anno alle donne che si sono particolarmente distinte nella loro attività professionale in ambito manageriale, scientifico, economico e sociale, a livello nazionale e internazionale. È un premio che, attraverso la perso-

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Catia Bastioli

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na che lo riceve, viene conferito anche all’Italia, perché, come ha dichiarato la Bastioli, “….Il nostro Paese è ricco di talenti femminili che si esprimono in ogni campo, come testimoniano le altre vincitrici del Premio e quella moltitudine silenziosa di professioniste che con intelligenza e tenacia danno vita a nuove progettualità e che, ogni giorno e ad ogni livello, contribuiscono con le proprie energie e competenze, alla crescita e allo sviluppo di imprese e organizzazioni. La nostra società dovrebbe essere ben al di là di discorsi sulle quote rosa perché è ormai evidente quanta parte del suo funzionamento e della sua vitalità sia da attribuire al merito, alle capacità e alle competenze della componente femminile…”. E in un’epoca come quella attuale,


media partner

nella quale si sottolinea sempre di più l’enorme importanza del ricorso a fonti energetiche alternative e all’utilizzo di bio-prodotti – un settore nel quale Catia Bastioli è particolarmente impegnata in prima persona – il premio assume il duplice significato di riconoscimento del lavoro che viene compiuto e di stimolo ad andare avanti. Ha proseguito, infatti, la Bastioli “… Questo premio, arrivato in un momento così complesso della vita del nostro Paese, rafforza la mia determinazione nel

INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE voler realizzare pienamente, nonostante le tante barriere, ciò che io chiamo “Bioraffinerie integrate nel territorio”. Si tratta dello sviluppo di prodotti da fonte rinnovabile, con minimizzazione dell’uso delle risorse, sfruttamento della biodiversità locale e applicazione delle tecnologie innovative sviluppate in più di 20 anni di ricerca, che possono permettere la rivitalizzazione di siti chimici deindustrializzati all’insegna della qualità della vita e dell’ambiente. La piena realizzazione di questo progetto su scala nazionale può

dare un significato concreto al termine di Bioeconomia intendendo con questo un sistema di relazioni tra agricoltura, mondo della ricerca e industria, in grado di innescare processi innovativi lungo tutta la catena del valore. Non più, dunque, - ha concluso la scienziata - un’economia basata esclusivamente sul “prodotto”, sul profitto del singolo e dissipativa, ma un’economia di filiera, che crea valore, ricchezza e risorse su tutta la catena, con impatti benefici sul territorio, nel pieno rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente”.

Tutela dell’ambiente e recupero dei PFU. I risultati di un convegno di Ecopneus

C

ultura della legalità, nuovi mercati, tutela dell’ambente. Sono gli obiettivi di fondo su cui è impegnato, attraverso il recupero dei PFU, Ecopneus. E sono anche i temi su cui si è articolato il convegno che si è svolto a Roma il 6 giugno. È stata l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività sin qui svolta e per definire le linee degli impegni per il futuro. Al primo ha provveduto il documento presentato dal prof. Marco Frey, che ha permesso di fornire un primo inquadramento generale sul nuovo sistema di gestione dei Pneumatici Fuori Uso, con una misurazione degli impatti in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica generati. Quanto al futuro si tratta di creare valore aggiunto e condiviso da un punto di vista ambientale, sociale ed economico e, di pari passo alla creazione di valore aggiunto, di ottimizzare gli strumenti Ecopneus di gestione della sostenibilità. Sul tema della legalità la battaglia è

quella contro il traffico internazionale illegale di PFU e quella contro il proliferare in Italia di un vero e proprio mercato nero dei PFU (dal 2005 ad oggi sono state individuate ben 1.415 discariche illegali di PFU per un’estensione che supera i 7 milioni di metri quadrati). È significativo che il giorno stesso di apertura del convegno sia stato firmato da Agenzia delle Dogane e Ecopneus un protocollo di intesa che vedrà Ecopneus diventare partner tecnico dell’Agenzia per il monitoraggio dei flussi legati al commercio internazionale di PFU. Altrettanto importante l’annuncio dato dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini dell’avvio delle operazioni di prelievo di 3.000 tonnellate di PFU che giacciono accumulati ad Oristano. Sarà Ecopneus ad effettuare, utilizzando la propria rete di partner, le operazioni di prelievo. Infine il convegno ha affrontato il tema dello sviluppo, nel medio-lungo

periodo, di una strategia industriale che risponda agli indirizzi dell’Unione Europea in materia di Green Public Procurement. Obiettivo è quello di favorire la creazione di un mercato forte, stabile e articolato per il reimpiego dei materiali derivati dai PFU e di riequilibrare il rapporto tra recupero energetico e riciclo a favore di quest’ultimo. È da rilevare in proposito che delle 190 mila tonnellate di PFU raccolti, circa il 70% è stato avviato al recupero energetico a causa della mancanza di un reale sviluppo del mercato dell’impiego delle materie prime seconde. La decennale esperienza americana nell’utilizzo del polverino di gomma per la realizzazione di strade che offrono prestazioni significative a livello ambientale e che possono rivestire un ruolo cruciale per la sicurezza degli utenti della strada, può offrire interessanti indicazioni circa appunto la modifica del rapporto recupero energetico/riciclo.

Solvay costruisce in Cina un impianto di chimica bio

A

ttraverso la sua affiliata tailandese Vinythai, la Solvay costruirà in Cina, a Taixing, un impianto della capacità di 100 mila tonnellate anno di epicloridri-

na basato sulla sua tecnologia proprietaria bio Epicerol. L’impianto userà come feedstock glicerina naturale ottenuta come sottoprodot-

to della produzione di bio-carburanti. L’investimento sarà di 115 milioni di euro ed entrerà in funzione nella seconda metà del 2014.

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Assogomma-Gruppo Produttori Pneumatici

In arrivo anche per i pneumatici l’etichetta con le caratteristiche del prodotto In arrivo una data importante per i pneumatici: dal 1° novembre prossimo questi prodotti avranno una loro etichetta che ne definirà alcuni parametri legati all’efficienza economica e ambientale e alla sicurezza stradale. Trova, così, attuazione una precisa normativa europea sulla quale Assogomma Gruppo Produttori Pneumatici ha tenuto una conferenza stampa lo scorso mese di maggio

E

così anche le gomme che montiamo sotto le nostre vetture avranno una loro etichetta che ne indicherà il possesso dei requisiti stabiliti dal Regolamento UE 1222/2009 ai fini del miglioramento della sicurezza stradale e dell’efficienza economica e ambientale del trasporto su strada. Un obiettivo fondamentale, quindi. E per raggiungerlo l’Unione Europea ha deciso, appunto, la promozione di pneumatici sicuri e efficienti dal punto di vista dei consumi di carburante e con bassi livelli di rumorosità. “È una tappa importante, dice Fabio Bertolotti, Direttore Assogomma, per aiutare il consumatore ad acquistare pneumatici con maggiore consapevolezza fermo restando gli altri elementi che vengono presi in considerazione durante il processo di acquisto. Il consumatore dapprima è stato abituato a consultare etichette per le informazioni riguardanti la composizione dei prodotti, come nel caso degli alimenti, dei cosmetici, dei detergenti, ecc. Più recentemente sono nate apposite etichette e certificazioni riguar50 |

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danti l’efficienza energetica: questo è il caso degli elettrodomestici e, da qualche anno, gli immobili”. “L’etichettatura dei pneumatici prosegue Bertolotti - rappresenta una novità che tiene conto sia di aspetti ambientali/efficienza energetica, sia di sicurezza stradale. Pur avendo una portata più ampia rispetto ai sistemi di etichettatura impiegati per altri prodotti, è sempre necessario, per una valutazione complessiva della qualità, prendere in considerazione molti altri parametri prestazionali. Il ruolo del rivenditore specialista diventa quindi sempre più importante per orientare al meglio il consumatore”.

LE INFORMAZIONI NELL’ETICHETTA Le informazioni prescritte dal Regolamento riguardano la resistenza al rotolamento, l’aderenza sul bagnato e il rumore da rotolamento. 1. La resistenza al rotolamento È una forza che agisce in direzione opposta a quella di moto durante il rotolamento del pneumatico. In

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Fabio Bertolotti durante la conferenza stampa. buona sostanza il pneumatico si deforma (il suo fianco e la sua area di contatto al suolo) a causa del peso del veicolo e delle sollecitazioni dovute alla guida e queste deformazioni dissipano energia e quindi contribuiscono ad aumentare il consumo di carburante del veicolo. Pertanto una più bassa resistenza al rotolamento si traduce in minori consumi di carburante.


Assogomma-Gruppo Produttori Pneumatici

- pneumatici con diametro nominale del cerchio inferiore o uguale a 254 millimetri (10 pollici) o uguale/superiore a 635 mm (25 pollici).

L’ETICHETTA E LE SUE CLASSIFICAZIONI

L’etichetta per i pneumatici. 2. L’aderenza su bagnato È la logica conseguenza della capacità di frenare, ovvero di aderire su superfici bagnate. È un parametro che è stato giudicato dalla Commissione Europea come la situazione più rappresentativa per misurare la sicurezza stradale di un pneumatico. 3. Il rumore esterno da rotolamento È il rumore, prodotto dal pneumatico durante la marcia, che si percepisce all’esterno del veicolo.

TIPI DI PNEUMATICI Il Regolamento si applica ai pneumatici per autovetture (C1), per trasporto leggero (C2) e per trasporto pesante (C3). Sono escluse dal campo di applicazione le seguenti categorie: - pneumatici moto - pneumatici ricostruiti - pneumatici movimento terra - pneumatici competizione (racing) - pneumatici chiodati (i pneumatici chiodabili, se forniti privi di chiodi, sono inclusi nello scopo del provvedimento) - pneumatici di emergenza (ruotino) - pneumatici progettati per essere montati sui veicoli immatricolati per la prima volta prima del 1° ottobre 1990 - pneumatici con codice di velocità inferiore a 80 km/h

Sono previste sette classi di merito sia per misurare la resistenza al rotolamento, sia l’aderenza su bagnato. Le classi sono caratterizzate da una lettera compresa tra A (la più efficiente o migliore) e G (la meno efficiente o peggiore). Per quanto riguarda la resistenza al rotolamento la differenza tra un prodotto di classe A ed uno di classe G può tradursi in un minore consumo di carburante fino al 7,5% ed anche di più nel caso di mezzi pesanti. Per quanto riguarda l’aderenza su bagnato, la differenza tra un prodotto di classe A ed uno di classe G può tradursi in un minor spazio di frenata Pneumatici Vettura tipo C1)

ficano il prodotto intermedio che avrà un numero di decibel di rumorosità fino a 3db in meno del valore limite futuro. Una barra sta a significare che il livello di rumorosità del pneumatico è inferiore di oltre 3db rispetto al valore limite futuro. Una diminuzione di 3db equivale a dimezzare l’intensità del rumore.

ENTRATA IN VIGORE E CAMPO DI APPLICAZIONE Tutti i pneumatici soggetti al Regolamento 1222/2009 immessi sul mercato a partire dal prossimo 1° novembre 2012 e prodotti dopo il1° luglio 2012 dovranno riportare o essere accompagnati dall’etichettatura. Sono soggetti all’etichettatura tutti i tipi di pneumatici destinati ad autovetture, veicoli commerciali leggeri e pesanti prodotti dopo il 1° luglio 2012. È consentito vendere sul mercato pneumatici con relativa etichettatura

Pneumatici trasporto leggero (tipo C2)

Pneumatici trasporto pesante & Bus (tipo C3)

RR C in kg/t

Classe di Efficienza Consumi

RR C in kg/t

Classe di Efficienza Consumi

RR C in kg/t

Classe di Efficienza Consumi

RRC ≤ 6,5

A

RRC ≤ 5,5

A

RRC ≤ 4,0

A

6,6 ≤ RRC ≤ 7,7

B

5,6 ≤ RRC ≤ 6,7

B

4,1 ≤ RRC ≤ 5,0

B

7,8 ≤ RRC ≤ 9,0

C

6,8 ≤ RRC ≤ 8,0

C

5,1 ≤ RRC ≤ 6,0

C

VUOTO

D

VUOTO

D

6,1 ≤ RRC ≤ 7,0

D

9,1 ≤ RRC ≤ 10,5

E

8,1 ≤ RRC ≤ 9,2

E

7,1 ≤ RRC ≤ 8,0

E

10,6 ≤ RRC ≤ 12,0

F

9,3 ≤ RRC ≤ 10,5

F

RRC ≤ 8,1

F

RRC ≤ 12,1

G

RRC ≤ 10,6

G

VUOTO

G

Corrispondenza tra le prestazioni di un pneumatico e la classe di Resistenza al Rotolamento. fino al 30% (ad esempio per una vettura che viaggia a 80 Km/h la riduzione potrebbe essere fino a 18 mt in meno). Infine per quanto riguarda il rumore da rotolamento i valori sono espressi in decibel e sono previste 3 classi in relazione al numero delle barre. Il livello di rumorosità con tre barre nere è quello peggiore perché supera il futuro valore limite europeo obbligatorio. Due barre piene identi-

solo a partire dal prossimo 30 maggio 2012.

RUOLO DEGLI ATTORI COINVOLTI Produttori/importatori - Le informazioni devono essere rese disponibili come materiale tecnico promozionale sia su carta sia su siti web per ogni tipo di pneumatico vettura e veicoli commerciali.

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Assogomma-Gruppo Produttori Pneumatici

Pneumatici Vettura (tipo C1) G

Classe di Aderenza su bagnato

1,55 ≤ G

Pneumatici trasporto leggero (tipo C2)

Pneumatici trasporto pesante & Bus (tipo C3)

G

Classe di Aderenza su bagnato

G

Classe di Aderenza su bagnato

A

1,40 ≤ G

A

1,25 ≤ G

A

1,40 ≤ G ≤ 1,54

B

1,25 ≤ G ≤ 1,39

B

1,10 ≤ G ≤ 1,24

B

1,25 ≤ G ≤ 1,39

C

1,10 ≤ G ≤ 1,24

C

0,95 ≤ G ≤ 1,09

C

VUOTO

D

VUOTO

D

0,80 ≤ G ≤ 0,94

D

1,10 ≤ G ≤ 1,24

E

0,95 ≤ G ≤ 1,09

E

0,65 ≤ G ≤ 0,79

E

G ≤ 1,09

F

G ≤ 0,94

F

G ≤ 0,64

F

VUOTO

G

VUOTO

G

VUOTO

G

Corrispondenza tra le prestazioni di un pneumatico e la classe di Aderenza sul bagnato. - A scelta del produttore o dell’importatore applicare uno specifico adesivo sul battistrada del pneumatico o un’etichetta che accompagna la consegna di un intero lotto di fornitura di pneumatici destinati alla rivendita e al consumatore finale.

Rivenditori - Devono assicurare che i pneumatici che sono visibili ai consumatori presso il punto di vendita riportino un’etichetta adesiva o un cartellino illustrativo posto nelle loro immediate vicinanze, ben visibile per l'acquirente prima dell'acquisto. - Se i pneumatici in vendita non sono visibili agli utenti finali, devono fornire le informazioni durante il processo/ perfezionamento della vendita. - A scelta del produttore o dell’importatore applicare uno specifico adesivo sul battistrada del pneumatico o un’etichetta che accompagna la consegna di un intero lotto di fornitura di pneumatici destinati alla rivendita e al consumatore finale. I pneumatici a stock, privi delle informazioni riportate in etichetta, pos-

sono essere venduti anche dopo il 1° novembre 2012 a condizione che siano stati prodotti prima del 1° luglio 2012.

Rivenditori/distributori di veicoli - Sono tenuti a dichiarare le classi di appartenenza dei pneumatici che equipaggiano il veicolo se differenti da quelli di serie. - Se viene data la possibilità al cliente di scegliere il pneumatico, devono essere fornite le informazioni riportate in etichetta prima di concludere la vendita. - Se vengono proposti cerchi in opzione con pneumatici identici a quelli di serie non è necessario fornire le informazioni riportate in etichetta.

AVVERTENZE E CONSIGLI PER IL CONSUMATORE Prima di chiudere la conferenza stampa Bertolotti si sofferma particolarmente su alcune avvertenze e consigli per il consumatore e riepiloga i punti salienti dell’argomento trattato: 1. - Le informazioni riportate in etichetta non richiedono una modifica alla

marcatura sui fianchi dei pneumatici. In buona sostanza occorre verificare le informazioni riportate in etichetta consultando materiale tecnico promozionale cartaceo o sito web del costruttore di pneumatici di riferimento. Si consiglia di segnalare al Costruttore eventuali non conformità. 2. Sull’etichetta devono essere riportate sempre le informazioni relative a tutti e 3 i parametri previsti. 3. Va richiesto lo scontrino fiscale e/o la fattura controllando che sugli stessi siano riportate le informazioni relative all’etichettatura o comunque che dette informazioni vengano esplicitate con un documento specifico. 4. L’entrata in vigore obbligatoria è il 1° novembre 2012 per pneumatici prodotti dopo il 1° luglio 2012. Prima di tale data non è possibile pretendere il rilascio delle informazioni riportate in etichettatura. 5. Successivamente all’entrata in vigore è possibile vendere prodotti anche privi delle informazioni riportate in etichetta a condizione che i pneumatici siano stati fabbricati prima del 1° luglio 2012. Il Direttore Assogomma formula, infine, l'auspicio che nel nostro Paese le Autorità preposte mettano in atto i necessari controlli sul mercato per evitare usi non corretti o contraffazioni dell’etichetta. “Senza controlli, infatti, - conclude Bertolotti - si favorirà la frode in commercio con la vendita di prodotti non conformi, a tutto svantaggio sia del consumatore finale che dei costruttori corretti, vanificando gli sforzi tecnologici finalizzati a migliorare l’efficienza economica, ambientale e di sicurezza stradale”. Sul sito www.pneumaticisottocontrollo.it sono disponibili informazioni aggiuntive che disciplinano la materia. 

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Produzione, consumi e prezzi nelle statistiche IRSG

Un passo avanti dei consumi di gomma sintetica L’International Rubber Study Group (IRSG) ha recentemente aggiornato a tutto il 2011 le sue rilevazioni statistiche in materia di produzione, consumi e prezzi sia della gomma naturale che di quella sintetica. I grafici che pubblichiamo in queste pagine danno una visione sintetica dell’andamento dei mercati negli ultimi due anni. È però possibile qualche ulteriore approfondimento.

GOMMA NATURALE: PIÙ PRODUZIONE, MENO CONSUMI Nel 2011 la produzione mondiale di gomma naturale ha registrato una crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente. Inutile dire che i quasi 11 milioni di tonnellate vengono quasi tutti dall’Asia (per l’esattezza il 93,4%). La produzione di Africa e America Latina, anche se in crescita, resta pur sempre marginale. I consumi sono aumentati molto di meno, dell’1,3%; il che ha portato a un surplus di produzione di 57 mila tonnellate (nel 2010 i consumi avevano superato la produzione di 377 mila tonnellate). Interessante è il diverso andamento dei consumi nelle diverse aree geografiche. Gli impieghi di gomma naturale sono aumentati praticamente solo nei paesi occidentali: +8,8% nel Nord America, +8% nell’Unione Europea a 27, +9,6% nel resto del nostro continente. Il continente Asia/Oceania, pur contando per il 70% circa dei consumi totali, ha visto una flessione dei consumi dello 3,3%. Si noti che nel 2010 aveva registrato una crescita di quasi il 16%.

GOMMA SINTETICA: CONTINUA IL BOOM ASIATICO Su scala mondiale la produzione di gomma sintetica è aumentata del 7,15%, quasi la metà di quanto avvenuto nel 2010 quando aveva toccato il 13,5%. Punta di diamante resta l’Asia con una crescita dell’8,1% e una quota sul totale che supera il 50%. In crescita produttiva, sia pure in misura minore, anche i paesi occidentali: Nord America +7,79%, UE a 27 +4,19; resto dell’Europa +5,8%. Veniamo ai consumi. Sempre nel 2011 i consumi sono aumentati del 6,2%. Il che ha portato al 57,8% la quota della gomma sintetica sul totale dei consumi. Anche in questo caso l’Asia/Oceania assorbe la quota maggiore dei consumi, arrivando al 54% del totale. Si nota tuttavia che l’anno scorso la crescita dei consumi nell’aria asiatica è scesa al +4,38%, contro il 7,79% del Nord America, l’11,47% della UE, e il 3%del resto del continente europeo. Se si pensa che nel 2009 la quota dei consumi asiatici sul totale era del 56,6%, si può dire che negli ultimi due anni si è assistito a una certa ripresa dei consumi occidentali rispetto a quelli asiatici. Nel rapporto produzione/consumi si rileva come si sia passati da un

surplus di produzione di 137 mila tonn. nel 2009 a un quasi equilibrio (con un deficit di 4 mila tonn.) e a un surplus di 129 mila tonn. nel 2011.

L’ENIGMA DEI PREZZI I dati elaborati dall’IRSG offrono spunti interessanti per orientarsi nel difficile terreno dell’andamento dei prezzi. In effetti, nel campo degli elastomeri sia sintetici che naturali, al gioco canonico della domanda e dell’offerta, si sommano altri fattori direttamente dipendenti dalla natura delle materie coinvolte: l’andamento del prezzo del greggio per le gomme sintetiche e le variabili tipiche di un prodotto vegetale per le gomme naturali. L’IRSG fornisce indicazioni per quanto riguarda i prezzi di alcuni tipi di elastomeri oltre che di alcuni indicatori correlati. Per omogeneità di confronto prendiamo in considerazione le quotazioni SICOM per il tipo TSR 20 per la gomma natura le e il valore all’export USA per SBR sintetica. L’indicazione è espressa in dollari USA per tonnellata. Nel 2011 il prezzo medio della gomma naturale è aumentato del 33,72% sul 2010, quando a sua volta

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Produzione, consumi e prezzi nelle statistiche IRSG

PRODUZIONE E CONSUMI DI GOMMA NATURALE E GOMMA SINTETICA NEL MONDO 15.090

000 tonn.

15000

MO

14.086

14000 AS MM

: PR

ICA

ET INT

E ION

14.961

14.082

DUZ

O

A GOMM

ONSU ICA: C SINTET

GO

13000 12.385

12000

12.248

11000

10.977

GOMMA NATURALE: CONSUMO

10.783

10.920

IONE

: PRODUZ

10000

NATURALE GOMMA

10.406 9.690 9.330

9000 2009

2010

2011

Fonte: International Rubber Study Group

L’ANDAMENTO DEI PREZZI DELLA GOMMA SINTETICA E DELLA GOMMANATURALE (MEDIE TRIMESTRALI) $ Usa/tonn. 5251

5000 4.672

4250

4.676 4.567

4.253

MM AN ATU R

ALE

3.848 3.589 A TIC

3.296

3.145

M

3.023

3.337

GO

3.098

3.578

M A

SIN

TE

GO

3500

2750

2.789 2.506

2.617

2.573

2.321

2000

2010/I

2010/II

2010/III 2010/IV

2011/I

2011/II 2011/III

2011/IV

2012/I

Note: Per la gomma naturale il prezzo è riferito a TSR 20 (SICOM). Per la gomma sintetica a SBR Export value Usa Fonte: International Rubber Study Group

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Produzione, consumi e prezzi nelle statistiche IRSG

era aumentato dell’87,7% sul 2009. Su scala trimestrale il picco è stato toccato nel primo trimestre del 2011 con 5.251 dollari per tonnellata. Attualmente (primo trimestre 2012) si collocano a 4.676 dollari, in ripresa dunque sui 4.520 dollari della media 2011. Per la gomma sintetica il prezzo è aumentato nel 2011 del 35,2% rispetto al 2010, quanto era cresciuto del 29,4% sul 2009. Il picco si è avuto nel terzo trimestre 2011 con 3.848

dollari per tonnellata. Il prezzo è poi sceso alla media 2011 di 3.388 dollari e a 3.296 dollari per il primo trimestre di quest’anno. Per quanto riguarda il rapporto di prezzo TSR20/SBR Usa l’indice è passato da 93 nel 2009 a 134,9 nel 2010, a 133,4 nel 2011. Nel primo trimestre 2012 è risalito a 141,9. L’IRSG fornisce infine alcuni importanti indicatori per quanto interessa la gomma sintetica: il prezzo del Brent in

dollari per barile e il prezzo del butadiene in cents Usa per libbra. Il primo è passato dai 62,3 dollari del 2009 ai 80,2 dollari del 2010, ai 110,9 dollari del 2011. Nel primo trimestre 2012 il prezzo è ulteriormente aumentato a 118,1 dollari. Per il butadiene si è passati da 45 cent del 2009 ai 84,2 cent del 2010 ai 131,8 cent del 2012. Nel primo trimestre del 2012 il pezzo si è aggiustato a 122,7 cent. 

UNA SVOLTA PER LA CHIMICA DEUTSCHE KAUTSCHUK TAGUNG

THE CHALLANGE OF ITALY

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

GIuGNO 2012 - NuMERO 5

UN SUCCESSO RUBBER 2012 L’intervistA deL mese: dAnieLe FerrAri

L’intervistA deL mese: dAnieLe FerrAri

+ EXPERIENCE AND QUALITY + ADVANCED PROCESS TECHNOLOGIES Intermarp opera da lungo tempo nel settore della gomma, è specializzata nella produzione di articoli tecnici e anelli di tenuta e offre una vasta gamma di prodotti stampati e mescole che rispondono ai più severi parametri internazionali e sono garantiti da certificazione di conformità ISO 9001:2008. Tutti i prodotti Intermarp sono Made in Italy, resistenti, affidabili e con alte prestazioni, in linea con le esigenze del mercato e dei clienti. L’accurata selezione dei materiali, i rinnovati impianti e le moderne tecnologie produttive permettono a Intermarp di garantire il costante standard qualitativo di tutti i propri prodotti.

Per diciassette anni è stata la protagonista dell’industria chimica italiana e in particolare degli elastomeri; oggi cambia nome e avvia una strategia di rilancio su scala mondiale. Parliamo di Polimeri Europa che dal 5 aprile di quest’anno ha assunto il nome di Versalis. Non si tratta solo di un fatto formale. Dietro il nuovo nome c’è un ambizioso progetto destinato a ridare alla chimica italiana un ruolo che si era appannato nel tempo e la possibilità di competere alla pari, per capacità tecnologiche e innovative, con i grandi gruppo multinazionali. In un momento in cui le cattive notizie sono all’ordine del giorno, è una trasformazione che riguarda positivamente non solo gli elastomeri ma l’intero panorama industriale italiano. Questo progetto ci è stato illustrato, con ricchezza di cifre e argomentazioni, da Daniele Ferrari, Amministratore Delegato di Versalis.

PRODOTTI STAMPATI Specializzata nella produzione di guarnizioni di tenuta per le condutture per il convogliamento dell’acqua potabile e non, Intermarp ha sviluppato articoli tecnici con svariate applicazioni sia nel settore industriale che in quello civile. MEMBRANE PER VASI DI ESPANSIONE GUARNIZIONI DI TENUTA A LABBRO GUARNIZIONI DI TENUTA A DOPPIA DUREZZA GUARNIZIONI DI TENUTA PIANE CON INSERTO METALLICO SOFFIETTI E PARTICOLARI IN GOMMA NERA O GRIGIA PER IL SETTORE ELETTRODOMESTICO La divisione stampaggio è dotata di 22 presse: presse a iniezione per lo stampaggio di articoli di grosse dimensioni (fino diametro interno di 1200 mm) e articoli o guarnizioni a doppia durezza presse a compressione per lo stampaggio di articoli di grosse dimensioni con un diametro interno di 2000 mm e un peso di 40 Kg.

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Intermarp produce una vasta gamma di mescole, generiche o su capitolati forniti dal cliente (EPDM, NBR, SBR, NR, CR, CIIR). Un posto di rilievo nella produzione è occupato dalle mescole certificate gas e acqua potabile secondo le norme inglesi, francesi e tedesche.

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Quali sono i motivi che hanno portato a decidere il cambiamento di nome e come si è arrivati alla scelta? Non si tratta soltanto di un cambiamento di nome. L’intera chimica europea ha visto negli ultimi anni una profonda trasformazione accompagnata da rilevanti criticità, che vanno dall’ingresso di nuovi concorrenti, alla delocalizzazione verso i paesi asiatici, alla volatilità dei prezzi dei feedstock e spesso alla loro rarefazione. Inoltre si è imposto prepotentemente il tema della chimica verde che è ormai una delle sfide del nostro futuro. In questo scenario di grande complessità è nata la decisione di Eni di impostare una strategia di rilancio del settore della chimica, fondato su un continuo impegno nella ricerca e nell’innovazione dei prodotti, che assume la portata di un rinnovamento che non è esagerato definire di rilevanza storica. Il rebranding di Polimeri Europa in Versalis è un segno tangibile di questa evoluzione.

Nella quale non è probabilmente casuale la scelta del nuovo nome. Certo. Versalis, che è nato da un lavoro di ricerca e creatività che ha impegnato molte energie, è un nome che vuole esprimere al meglio il nuovo approccio Eni, richiamando il concetto di universalità, e quindi di globalità, presenza capillare, stabilità e sicurezza.

Il potenziamento della produzione di butadiene a Dunkerque vi renderà autosufficienti per questa materia prima? La nuova produzione dal sito di Dunkerque diminuirà in maniera

Quali sono le novità dal punto di vista della struttura organizzativa della nuova società? La nostra strategia si basa in primo luogo sulla focalizzazione su prodotti a maggior valore aggiunto, tramite un ampliamento e una differenziazione del portafoglio prodotti, dal quale ci proponiamo un target di crescita delle vendite del 50%. Lo strumento di questa strategia è la creazione di quattro business unit: intermedi, polietilene,stirene ed elastomeri. Gli elastomeri dunque al centro delle strategie di Versalis? Indubbiamente. Il nuovo piano

consistente il nostro fabbisogno di Butadiene dal mercato. Il vero problema rimane pur sempre la generale disponibilità di mix C4 che è il fattore limitante per la produzione di butadiene. Voglio aggiungere a quanto dicevo prima che la ristrutturazione del sito di Priolo, in Sicilia (che si colloca nel quadro degli interventi per la riconversione degli impianti deficitari italiani) comporterà anche una linea produttiva di isoprene, importante comonomero indispensabile per la produzione nel settore degli elastomeri. Dal suo intervento alla conferenza stampa di Plast sembra di capire che Versalis perseguirà una linea destinata a favorire il passaggio da una politica di cessione di licenze e brevetti a una di joint venture con player internazionali. Ma ciò sarà sufficiente a reggere una concorrenza internazionale ormai solidamente istallata in alcuni punti nodali della produzione mondiale, si pensi ad esempio a Singapore? Lo sviluppo di accordi di collaborazione in joint venture è solo un primo passo per operare in condizione di competitività, in particolare sui mercati asiatici. Di recente siamo entrati in Cina, con Eni Chemicals Shanghai, per la distribuzione diretta di prodotti sul mercato cinese e con Versalis Pacific (con sede sempre a Shanghai) per operare

Daniele Ferrari, 50 anni, ha lavorato dal 1981 al 1987 nella progettazione di impianti per trattamento acque industriali e in Agip Petroli. Nel 1988 è entrato in ICI (Imperial Chemical Industries) occupando, nel tempo, posizioni in ambito Sales & Marketing a livello Europa, Middle East e Africa. Nel 1990 viene nominato dirigente e assume la responsabilità per il business dei fluorocarburi basato a Runcorn (Manchester – UK). Dal 1997 si trasferisce a Bruxelles per assumere la responsabilità della Business Unit Poliuretani Intermedi. Nel 1998 la società Huntsman Corporation acquisisce la maggior parte di ICI e nel 2000 le attività tensioattivi e detergenti del gruppo Albright & Wilson. A seguito di questa acquisizione a giuDaniele Ferrari

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in tutto il mercato asiatico. Si apre adesso la fase degli investimenti diretti. E la cosa non potrà non riguardare proprio la Cina. Ci può dire qualcosa di più in proposito? Per il momento preferirei di no. Ma penso che presto avremo l’opportunità di dare qualche notizia interessante. All’inizio del nostro colloquio lei ha accennato alle prospettive di sviluppo della chimica verde. In che termini si sta sviluppando l’impegno di Versalis in questo campo? Nella chimica verde noi siamo ormai saldamente impegnati con Matrìca, la società paritetica costituita con Novamont, per la riconversione del sito sardo di Porto Torres. Il nostro progetto di chimica da fonti rinnovabili prevede la realizzazione, appunto a Porto Torres, di un complesso industriale tra i più grandi al mondo per la produzione di bio monomeri e bio polimeri, con un investimento di 500 milioni (aggiuntivi agli investimenti di cui si diceva prima). La realizzazione è pianificata in tre fasi, complessivamente saranno sette gli impianti produttivi nell’arco dei prossimi cinque anni, oltre ad un centro ricerche già inaugurato nel febbraio 2012 su una area di 700 mq, destinati a diventare 3.500 mano a mano che si svilupperà il progetto.

gno del 2001 ritorna in Italia come Amministratore Delegato di Huntsman Surface Science Italy. Nel 2003 è nominato Vice Presidente Europa, Middle East e Africa di Huntsman Performance Products, una delle cinque società operative del gruppo e successivamente nel 2009 Presidente con base a Houston e Bruxelles. È Amministratore Delegato di Versalis dal 7 febbraio 2011 ed è anche Presidente di Matrìca SpA (Joint Venture con Novamont), per la chimica da fonti rinnovabili. Daniele Ferrari è inoltre Vice-Presidente di Federchimica, Presidente di Plastics Europe Italia e Membro dello Steering Board di Plastics Europe (Brussels), membro del Gruppo ACOM di Cefic.

21-09-2004

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Una svolta per la chimica italiana: nasce versalis

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pone un accento particolare allo sviluppo del business degli elastomeri, settore in cui Versalis è leader assoluto in Europa, per il quale sono previsti oltre 500 milioni di euro di investimenti. L’obiettivo è di raddoppiarne il peso nel fatturato della società, passando dall’attuale 15% al 30% nell’arco dei prossimi 5 anni, tramite il potenziamento delle attuali linee produttive e lo sviluppo delle capacità esistenti, con la costruzione di nuovi impianti nei siti di Ravenna, Ferrara e Grangemouth (Regno Unito). Anche la nuova linea butadiene di Dunkerque è funzionale alla fornitura di materia prima ai siti di produzione elastomeri, in particolare in Inghilterra. Più in dettaglio, una nuova linea di S-SBR sarà costruita a Grangemouth, una di EPDM a Ferrara, un’altra di S-SBR e di gomma termoplastica a Ravenna. I vari progetti partiranno entro quest’anno e l’avvio del primo impianto è previsto per la fine del 2013. Per la sola linea di EPDM di Ferrara è previsto un investimento di 135 milioni di euro. Insomma mettiamo fine a una fase di stasi di investimenti durata troppo a lungo e imbocchiamo decisamente la strada del rinnovamento.

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TACCUINO Produzione • consumi • mercati

Caduta della produzione nel quadrimestre; si ferma l’export

Q

uadrimestre pesantemente negativo per la produzione dell’industria italiana. Nel periodo gennaioaprile l’intero comparto delle attività manifatturiere ha fatto registrare, secondo i dati resi noti dall’Istat, un -7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un -9,7% in aprile (rispetto aprile 2011). Il segno meno caratterizza tutti i comparti con punte particolarmente alte, oltre che per le industrie tessili e quelle del legno, per l’industria della chimica che segna -8,4% nel quadrimestre e -10,3% in aprile, su aprile 2011. Anche il settore della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche ha realizzato risultati molto negativi: -7,7% nel quadrimestre e -14,7% aprile su aprile. Sempre nel primo quadrimestre dell’anno si è avuto un brusco arresto delle esportazioni, che nei primissimi mesi del 2012 avevano tenuto. In aprile le vendite all’estero di articoli in gomma, sempre secondo Istat, sono diminuite

del 4,1% rispetto ad aprile 2011. E sono rimaste pressoché invariate (+0,4%) nel periodo gennaio aprile 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011. Continua il calo delle importazioni: -9,4% in aprile (su aprile dell’anno prima) e -7,2% nel quadrimestre.

Primo trimestre positivo per l’export di macchinario

L

’import-export italiano di macchine per materie plastiche e gomma, comunica Assocomaplast, mostra un andamento positivo nel primo trimestre di quest’anno. Le vendite all’estero sono aumentate del 17% con un tendenziale indebolimento delle linee di estrusione e macchine a iniezione e per formare e modellare. Le importazioni sono aumentate del 22% soprattutto in funzione di maggiori acquisti di stampi ed estrusori. Molto buono l’andamento delle esportazioni verso Germania (+19%), Francia (+37%), Stati Uniti (+34%), Polonia (+30%), Brasile (+28%) e Turchia (+17%). In rallentamento invece le vendite verso Cina, India, Spagna e Gran Bretagna.

INDICE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE ITALIANA

Start-up dell’impianto NBR Lanxess in Cina

H

a regolarmente preso il via alla fine di maggio l’impianto di gomma butadiene nitrile di Nantong, in Cina, a nord-ovest di Shanghai. Si tratta della joint-venture paritetica costituita nel 2010 da Lanxess e il gruppo cinese TSRC. Lo stabilimento ha una capacità produttiva annuale di 30 mila tonnellate e ha comportato un investimento complessivo di 39 milioni di euro. I nuovi posti di lavoro creati ammontano a circa 100 unità. Lanxess che nella Grande Cina (compresi Hong Kong, Macao e Taiwan) ha 10 siti produttivi con un migliaio di addetti, conta quest’anno di superare il miliardo di euro di vendite.

Rallenta la crescita della produzione di gomma naturale

S

econdo una stima effettuata in maggio dalla Association of Natural Rubber Producing Countries la crescita della produzione di gomma naturale si fermerà quest’anno all’1,5%, contro l’8,6% dell’anno scorso. La previsione è che quest’anno la produzione sarà di circa 10,47 milioni di tonnellate, mentre era stata di 10,32 milioni nel 2011.

Previste in lieve flessione le vendite di macchine tedesche

I

Dati corretti per gli effetti di calendario, variazioni % tendenziali. Fonte: Istat

costruttori tedeschi di macchine per materie plastiche e gomma (rappresentati dalla VDMA) si aspettano per quest’anno una flessione delle vendite del 2% a 6,077 miliardi di euro. Comunque per il 2013 prevedono un ritorno a circa 6,5 milioni di euro con una crescita del 7%. Questa ottimistica previsione si basa essenzialmente sull’andamento della domanda interna. “L’aumento dei salari e il positivo andamento del mercato del

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TACCUINO

NUOVI ORDINI E VENDITE DI MACCHINARIO TEDESCO PER PLASTICA E GOMMA Plastics and Rubber Machinery

New Orders and Sales Volume, seasonally adjusted, smoothed line, Index 2010 = 100 180

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2011

* Based on reports by members to VDMA

2012 Source: VDMA

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lavoro –si legge in un comunicato- hanno stimolato i consumi privati e quindi la domanda di beni di consumo”. Spinta dai bassi tassi di interesse, ha aggiunto, gli investimenti continueranno ad essere vivaci; molte imprese tedesche hanno saturato i margini di capacità e pianificano nuovi investimenti. Meno bene si prevede andranno le cose sul fronte estero. La bassa crescita di molti paesi dell’Europa occidentale ha determinato una flessione delle vendite, almeno per quat’anno Il compendio statistico della VDMA per il 2011 stima in 28,2 miliardi di euro il valore della produzione mondiale di macchine per gomma e materie plastiche, con un aumento di quasi un terzo rispetto al 2007. Molto cambiata è la ripartizione percentuale tra i vari paesi costruttori: Cina 30,5% (era 15,9% nel 2007), Germania 22,0% (24,7%), Italia 8,8% (12,7%), USA 6,5% (7,8%), Giappone 5,5% (7,0%). I paesi occidentali hanno meno risentito dell’assalto cinese per quanto riguarda le esportazioni, stimate su scala mondiale in 17 miliardi di euro nel 2011. Ecco le quote dei singoli paesi (tra parentesi la quota del 2007): Germania 25,3% (25,9%, Giappone 11,9% (10,9%9), Cina 10,8% (6,9%), Italia 9,8% (12,3%), USA 6,1%% (6,5%).

Pirelli si rafforza nell’area Nafta con un impianto in Messico

I

l 31 marzo ha inaugurato la sua prima fabbrica in Messico, a Silao, nello stato di Guanajuato; è il ventiduesimo sito industriale tyre Pirelli nel mondo. Lo stabilimento produrrà pneumati-

ci High Performance e Ultra High-Performance per auto e SUV destinata al mercato locale e a tutti i mercati dell’area Nafta. Ha una superficie di 135 mila mq e sua capacità raggiungerà alla fine di quest’anno circa 400 mila pezzi, per aumentare a 3,5 milioni di pezzi nella prima fase del piano di sviluppo che si concluderà nel 2015. A regime, nel 2017, è prevista una produzione di 5,5 milioni di pezzi. L’investimento è pari a circa 300 milioni di dollari tra il 2011 e il 2015. Al 2017 sono previsti ulteriori 100 milioni di dollari, con un investimento totale stimato pertanto pari a circa 400 milioni di dollari. La nuova fabbrica si affiancherà al polo produttivo che il gruppo già conta nell’area Nafta a Rome, in Georgia (Usa), specializzato nella produzione con tecnologia MIRS, la cui produzione è pari a 400 mila pezzi l’anno e porterà pertanto la produzione complessiva di Pirelli nella regione nel 2015 a 3,9 milioni di pneumatici per salire a quota 5,9 milioni di pezzi nel 2017. Questo si tradurrà in un deciso rafforzamento del gruppo in tale area geografica: grazie alla nuova fabbrica, infatti, Pirelli riuscirà ad aumentare la propria capacità di soddisfare la domanda dell’area Nafta attraverso la produzione locale dal 6% del 2011 all’11% nel 2012 e infine al 53% nel 2015.

50 anni di attività a Port Jérôme e 30 milioni di investimento

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’impianto di gomma sintetica di Port Jérôme, in Normandia compie i 50 anni di attività. Era stato costruito nel 1962 da Firestone e nel 2004 era stato acquistato da Lanxess. In questo

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cità produttiva iniziale di 18 mila tonnellate alle attuali 70 mila. Gli altri impianti Lanxess di EPDM sono a Geleen, in Olanda, Orange, Stati Uniti e Triunfo, Brasile. Fanno tutti parte della business unit Technical Rubber Products (TRP).

Cavi sottomarini Prysmian in Finlandia

A

mezzo secolo sono uscite dalla fabbrica circo 100 milioni di balle di gomma sintetica. Ora Lanxess ha annunciato che entro il 2015 investirà nel sito 30 milioni di euro per miglirare la produttività e la capacità di risparmio energetico. L’impianto produce polibutadiene al neodimio e stirolo-butadiene in soluzione. Il nuovo investimento si colloca nella strategia del gruppo chimico tedesco

che punta a produrre sempre di più materia prima destinata al settore dei “pneumatici verdi”, la cui domanda, dice Lanxess, cresce a un tasso annuale intorno al 10%. Sempre a proposito di anniversari, il 2 giugno Lanxess (o più precisamente Lanxess Buna GmbH) ha festeggiato i 40 anni di attività dell’impianto Pg. 3di di 4gomma del comunicatoEPDM stampa nr.di 27 del 10.5.2012 Marl. La fabbrica, creata nel 1972, è passata dalla capaconsulenti esterni, e nel 2011 ha registrato un fatturato annuale di

ll’inizio di giugno Prysmian ha inaugurato, nel sito produttivo di Pikkala in Finlandia, un nuovo impianto per la produzione di cavi energia sottomarini. Con un investimento di 40 milioni di euro è stata avviata la realizzazione di cavi per sistemi di trasmissione HVDC (High Voltage Direct Current), una tecnologia che consente la trasmissione di elevati quantitativi di energia su grandi distanze. Oltre a questo investimento Prysmian Goup (8 miliardi di fatturato nel 2011 con 97 stabilimenti in 50 paesi e 22.000 dipendenti), è impegnata anche nel potenziamento delle capacità produttive dello stabilimento di Arco Felice, centro di eccellenza del gruppo per quanto riguarda i cavi sottomarini.

circa 44 milioni di Euro. Prevalentemente di capitale privato e con una

Imprese • finanza

famiglia predominante, il cui portavoce è Gian Pietro Manenti.

Più stretta collaborazione tra TSF e Wacker

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acker Chemie e TSF s.r.l. hanno concluso un accordo in base al quale il compoundatore italiano otterrà materie prime di alta qualità dall’azienda chimica bavarese per realizzare mescole di elevato contenuto tecnologico destinate al mercato italiano. I prodotti finiti potranno essere commercializzati con il marchio di TSF accompagnato dalla indicazione “Based on Elastosil”. Commentando l’accordo, l’amministratore delegato dell’azienda di Adro, Giuseppe Rinascenti, ha definito il contratto come una pietra miliare nella storia della collaborazione con il gruppo di Monaco. “Wacker, ha detto, ci consente la produzione mirata di compound di alta qualità per promuovere applicazioni industriali e nuovi mercati… Il 60 |

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Sostegno marmitta in gomma siliconica ELASTOSIL® di WACKER. Le guarnizioni di questo tipo vengono realizzate per l'industria automobilistica in compound di silicone di alta qualità. (Foto: Wacker Chemie AG)

marchio Elastosil è garanzia di massima qualità e soddisfazione per il cliente. Questo è un traguardo ambizioso, Nota: che vale anche Questa foto naturalmente è scaricabile da internet sulla seguente paginaper web: i nohttp://www.wacker.com/presseinformationen stri compound”.

Coperion acquisisce la maggioranza in Weicom

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al 1° gennaio, Coperion s.r.l., sussidiaria italiana della Coperion GmbH di Stuttgart, ha acquisito

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la maggioranza della Weicom s.r.l. di Ferrara, azienda specializzata negli impianti di dosaggio, pesatura, imballo e pelletizzazione di prodotti per l’industria chimica, della plastica, degli alimentari, dei prodotti minerari. Commentando la decisione, Francesco Bassi, portavoce degli azionisti italiani, ha detto che l’operazione metterà la Weicom di sviluppare mercati come gli Stati Uniti, la Russia, il Sud-Est asiatico e il Brasile dove la Coperion ha una solida e articolate rete commerciale.

In crescita le vendite di Oxea nel primo trimestre

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el primo trimestre dell’anno, Oxea, un’azienda leader nel campo degli intermedi e derivati dall’ossigeno, ha realizzato vendite per 372 milioni di euro, contro 328 del 2011.


TACCUINO

L’Ebitda è stato di 45 milioni (36 nel 2011) e l’utile netto di 16 milioni rispetto ai 9 del primo trimestre dell’anno scorso.

Prendono corpo gli accordi russo-cinesi per la gomma sintetica

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e intese tra Cina e Russia nel campo della gomma sintetica definiti nell’autunno scorso (si veda IG, novembre 2011, pagina 54), si non concretizzati nella creazione di due joint venture tra il gruppo petrolchimico russo Sibur e quello cinese Sinopec. La prima jv risale alla fine di aprile e riguarda l’impianto russo di Krasnoyarsk dove la capacità produttiva di gomma nitrile sarà portata da 41 mila a 56 mila tonnellate/anno. La seconda concerne la creazione nei pressi di Shanghai di un impianto per la produzione in un primo tempo di gomma nitrile e in un secondo tempo di gomma isoprene. Brevetti e tecnologie saranno fornite da Sibur. Le linee prodittive dovrebbero arrivare ad avere ciascuna una capacità di 50 mila tonnellate/anno Sibur è il maggior gruppo petrolchimico della Russia e di tutta l’Europa orientale. Conta 22 siti produttivi e dà lavoro a circa 30.200 persone. Sinopec è una delle maggiori società cinesi operanti nel campo dell’energia e della chimica, con interessi nei settori del petrolio, del gas naturale, delle fibre, dei fertilizzanti.

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Si è concluso il secondo anno di lavoro di Saferubber

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i è concluso il secondo anno di lavori del progetto europeo Saferubber, coordinato da Assocomaplast e operante nell’ambito del settimo programma quadro della Commissione europea. I ricercatori hanno identificato la molecola in grado di sostituire l’etilentiourea come accelerante nei processi di vulcanizzazione della gomma cloroprene. L’etilentiourea è considerato una sostanza pericolosa per la salute e il suo impiego potrebbe essere bandito o severamente limitato. I lavori del progetto si concluderanno nel 2013.

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materie prime • macchine • prodotti

Successo a Plastpol 2012 del canale freddo di ORP Stampi

L’

aria del campionato di calcio si sente anche a Kielce, Małopolska Province (Polonia Minor – Lesser Poland) dove si è svolto dal 20 maggio al 1° giugno Plastpol 2012. La cittadina polacca (200 mila abitanti) è impegnata nella costruzione di edifici, strade, attrezzature varie (anche se, per ironia della sorte, l’orgoglio locale è la squadra di palla mano). La fiera era però già ben rodata, con i suoi grandi 6 padiglioni e oltre 700 espositori e un cospicuo afflusso di visitatori alla ricerca di ogni possibile novità che possa assicurare qualche passo avanti sulla strada dell’innovazione. Anche quest’anno, il quarto consecutivo, ORP Stampi ha suscitato curiosità e apprezzamenti con il suo canale freddo - CRB (Sistema Aperto, Regolatori, Sgancio Rapido) 6 ugelli - abbinato al suo stampo “scuola”, 6 impronte, con ogni figura di peso

diverso, che dopo la fase d’iniezione, su una pressa Maplan 320T, risultava perfettamente bilanciata; il che esaltava il funzionamento/operatività del canale freddo. La mescola, specificamente preparata dalla Mesgo di Castelli Caleppio, con particolar fluidità, malleabilità, e un additivo “vincente” – il profumo di vaniglia – che una volta stampato

saturava l’atmosfera di questo profumo, fungendo anche da magnete, homing device per attirare sempre più i clienti. Una bella fiera di giorno, meravigliosa in notturna (con alcuni eventi, preparati con molta cura, per un momento di relax). Quanto basta per convincere a prenotarsi il posto già da subito per la prossima edizione. (a.b.)

CONVEGNI • FIERE • EVENTI

Cresce la domanda di spazi espositivi per K 2013

È

in pieno sviluppo la campagna di promozione dell’edizione 2013 di K, la rassegna internazionale delle materie plastiche e della gomma, in programma a Düsseldorf dal 16 al 23 ottobre del prossimo anno. Allo scadere del termine ufficiale delle iscrizioni, la fine di maggio, gli organizzatori hanno comunicato che la domanda di superficie espositiva è nettamente aumentata con molti espositori intenzionati ad ampliare la propria presenza in fiera. Particolarmente elevata, fanno notare, la presenza di aziende di Germania, Italia, Austria, Svizzera e Usa e in aumento la partecipazione di produttori dell’a-

rea asiatica, in particolare di Cina, Taiwan e India.

Rubber Technology and Economic Congress in Malaysia

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on il titolo “Sostenere la competitività attraverso l’innovazione tecnologica” si svolgerà a Selangor, in Malaysia, dal 10 all’11 ottobre IRTEC ’12, Congresso internazionale della tecnologia e dell’economia della gomma. Organizzato dal Malaysian Rubber Board, l’evento intende promuovere tra tutti gli interessati (enti pubblici e privati, coltivatori e commercianti di gomma, tecnici ed esperti) un confronto e un dibattito su tutti temi di attualità per il mondo della gomma:

dagli aspetti tecnologici (ad esempio le nuove tecniche di coltivazione e utilizzazione del lattice o della fabbricazione di dispositivi anti-sismici) a quelli di mercato (ad esempio le prospettive di sviluppo di piccoli e grandi proprietari di piantagioni o i rischi e benefici provocati dall’andamento dei prezzi della gomma naturale).

A Monaco in ottobre la Asphalt Rubber Conference

G

li ultimi sviluppi e lo stato delle ricerche nel campo dell’impiego nei manti stradali dei materiali ricavati dal riciclo dei FPU saranno al centro della Asphalt Rubber Conference che si terrà a Monaco dal 23 al 26 ottobre.

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L’evento, che è triennale e che ritorna in Europa dopo dodici anni, avrà come Gold Sponsor Ecopneus che sarà affiancato dalle corrispondenti associazioni di Portogallo e Spagna.

Riparte da Milano la 112a edizione della Fiera di Canton

“W

in-Win Cooperation, opportunità senza confini “, con que-

sto slogan la China Impoert and Export Fair, meglio nota come Fiera di Canton, ha presentato a Milano la sua 122° edizione, presenti tra gli altri il console Cinese a Milano e il vice direttore generale del Foreign Trade Center. La Fiera di Canton si svolge due volte l’anno, in primavera e in autunno, e la 112° edizione si terrà dal 15 ottobre al 4 novembre in tre fasi successive, differenziate per settori merceologici. L’ultima edizione, svoltasi in maggio, ha registrato le conuete cifre da record; ha ospitato 210.833 buyer in-

C A L E N DA R I O 2 0 1 2 11-16 settembre 13-16 settembre 18-20 settembre 20-22 settembre 21-25 settembre

Francoforte Istanbul Cleveland Tientsin Taipei

3-4 ottobre

Bruxelles

9-11 ottobre 9-11 ottobre

Manchester Cincinnati

10-11 ottobre

Selangor

15-19 ottobre 16-18 ottobre 16-20 ottobre 18-20 ottobre 23-25 ottobre 23-26 ottobre

ternazionali da 213 paesi e regioni (di cui 3.319 italiani) per oltre 24 mila aziende espositrici. La superficie era di 1,16 milioni di mq e il volume d’affari raggiunto ha superato i 36 miliardi di dollari Usa. Alla fiera vengono presentati oltre 150 mila prodotti realizzati sia in Cina che nel resto del mondo. Dal 2002 la fiera si è dotata di un padiglione internazionale che in maggio si è esteso su un’area di 20.000 mq con 888 stand e 520 imprese provenienti da 44 paesi e regioni.

sito inter net

Automechanika Rubber Fair Itec China Injection Moulding Taipei Plas

automechanika.messefrankfurt.com www.tuyap.com.tr www.itec-tireshow.com www.cimexpo.cn www,taipeiplas.com.tw

Tire Label Registration & Marketing Conference

www,european-rubber-journal.com

Brityrex Int. Rubber Mini Expo

www.eci-international.com www.rubber.org

Rubber Technology and Economic Congress

www.lgm.gov.my

Riccione Tel Aviv Friedrichshafen Kiev Stuttgart onaco

Assemblea ISO TC 45 Plasto Ispack Fakuma Rubber Parts2Clean Asphalt Rubber Conference

www.federazionegommaplastica.it www.plastoispack.fairs.co.il www.messe-friedrichshafen.de www.expocenter.com.ua www.parts2clean.de www.consulpav.com

26/27 ottobre

Mumbai

Innovations for processing rubber and elastomers

www.polyprocessacademy.org

6-7 novembre 7-10 novembre 13-14 novembre 21-23 novembre 5-8 dicembre 7-16 dicembre

Berlino Rimini Berlino Sosnowiec Giacarta Bologna

European Bioplastics Conference Ecomondo Thermoplastic Elastomers 2012 Rub Plast Expo Plastic & Rubber Indonesia Motorshow

www.conference.european-bioplastics.org www.ecomondo.com www.infosmithersrapra.com www.exposilesia.pl/rubplast www.plasticsandrubberindonesia.com www.motorshow.it

C A L E N DA R I O 2 0 1 3 3-6 aprile 12-14 marzo 12-16 marzo 19-21 marzo 20-22 marzo 21-23 marzo 22-26 maggio 19-22 giugno 16-23 ottobre

64 |

Bangkok Lione Goyang, Corea Singapore Parigi Parma Bologna Casablanca Düsseldorf

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

Tiprex PneuExpo Koplas 2'13 Tyrexpo Asia International Rubber Conference Mecspe Autopromotec Plastexpo K

luglio . agosto 2012

sito inter net www.tiprex.com www.pneu-expo.fr www.koplas.com www.eci-international.com www.irc2013,com www.mecspe.com www.autopromotec.it www.plastexpo.co.ma www.k-online.de


MACCHINE PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

Prodicon International Srl • Via Statuto, 18 - 20121 Milano (Italy) • Tel. +39 02 .6552271 fax +39 02.29002931 http://www.prodicon.it . e-mail: sales@prodicon.it



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