ASSEMBLEE PLAST: MATERIE PRIME
CERISIE
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
INCHIESTA MESCOLE
SETTEMBRE 2012 - NUMERO 7
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SOMMARIO | ANNO 56 - 601 • SETTEMBRE- N. 7 5
ELASTICA: SOMMARIO
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PLAST/RUBBER E DKT: DUE FIERE CHE SI INTEGRANO POSITIVAMENTE
Mauro Belloni spiega il quadro di mercato che emerge dopo le due ravvicinate manifestazioni espositive che si sono svolte a Milano e a Francoforte
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QUELLO CHE OCCORRE PER LA CRESCITA DEL SETTORE E DEL PAESE
Nel suo in intervento all’Assemblea della Federazione Gomma Plastica, il Presidente Nicola Centonze ha illustrato i problemi che il settore deve in questo momento affrontare inquadrandoli nelle prospettive generali dell’economia italiana
UNA RIPRESA LENTA E PROBLEMATICA
L’Assemblea annuale di Assocomaplast formula previsioni poco ottimistiche per il 2012, mentre il peso della concorrenza, tedesca e cinese, si fa sentire
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NESSUN DUBBIO: GOMMA E PLASTICA STANNO BENE INSIEME (2° Parte)
Una esauriente panoramica di quanto di nuovo si è potuto vedere a Plast/Rubber 2012 nel campo di polimeri, additivi, ausiliari, prodotti biodegradabili, compound e manufatti
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L’IMPEGNO C’È TUTTO MA LA SITUAZIONE RESTA MOLTO DIFFICILE
La nostra inchiesta tra i produttori di mescole attesta, da un lato, un forte impegno per uscire dalla crisi e, dall’altro, l’interesse con cui viene seguito il fenomeno fortemente innovativo della “chimica verde”
L’intervista del mese
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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
• Da Lanxess un app per risparmiare carburante • Primi test su pneumatici prodotti da gomma “alternativa” • La gomma (riciclata) che piace ai cavalli
IL FUTURO A PORTATA DI MANO
Il tradizionale Simposio tecnologico di Engel si è articolato in una nutrita serie di conferenze tecniche e una esposizione dimostrativa delle nuove tecnologie presso l’unità di produzione di St Valentin
UN’AMPIA RASSEGNA DELL’ATTIVITÀ SVOLTA NEL 2011
Le Assemblee di Airiel e del Cerisie hanno consentito di documentare il lavoro svolto dal Laboratorio nel campo delle prestazioni tecniche, della formazione, dei servizi per la qualità, della strumentazione, delle relazioni e iniziative internazionali e delle omologazioni
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. Ancora in calo la produzione industriale . Prevista in aumento la produzione di gomma naturale . Al via il primo stabilimento Bridgestone in Vietnam . Joint venture per la gomma sintetica di Versalis in Malaysia . Al 91% in Italia il trasporto merci su strada . Più gomma naturale dalle Filippine . Profondo rosso per le auto e i commerciali leggeri . Due auto su dieci con pneumatici e cinture non conformi
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma
. Al gruppo Pagliara la distribuzione dei pigmenti Sogo . Nasce Trelleborg Vibracoustic nell’AVS . Il fondo Axa rileva la maggioranza di Novotema . Engel apre una nuova sede nel Baden Württemberg . Parker acquisisce il gruppo inglese Olaer . Lehvoss Italia rinnova e potenzia il team gomma e plastica . Due nuovi plastificanti a bassa migrazione . SSBR di seconda generazione per soddisfare l’etichettatura . Visual merchandising per Parigi Industry . Futuribili: l’auto elettrica alimentata dalla strada . Un congresso sulla gomma naturale “europea” . Grande soddisfazione nel rapporto finale di Reifen 2012
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità
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Convegni, fiere, eventi in programma per i prossimi mesi
GLI inserzionisti
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Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002
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come partner tamento lubrificante delle guarnizioni!
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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8 Un EPM a viscosità molto bassa
Consumo e reazioni degli antiossidanti durante l’esercizio
Polimeri “entanglati” e lo stato di gel dei corpi tixotropici
Modifica del colore durante l’estrusione dei profilati
Scorza dura ma cuore morbido L’ossido di zinco nell’industria della gomma degli USA
Valutazione biologica e chimica di guanti chirurgici
Nanomateriali: fondamenti, mercati, tendenze
Riciclati in piccoli quantitativi con il GM 132
Attrito e effetto della polvere
Articoli veramente resistenti
Dispersione dei vulcanizzanti
Verifiche delle attrezzature di lavoro, di Beatrice Garlanda...............................................................15
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Cert. Iso 9001 ACTION TECHNOLOGY ITALIA S.p.A. Via Volta, 76 - 20083 Gaggiano (MI) Tel. 02.9082931 - Fax 02.90829333 Produzione di mescole elastomeriche e di calandrati di precisione. Produzione di guarnizioni in gomma ed in materiali termoplastici per l'industria cosmetica e farmaceutica (valvole aerosol, pompe, dispenser, mascara). Trattamento e confezionamento in camera bianca di articoli stampati e tranciati in elastomeri destinati al settore farmaceutico. Produzione di tubi estrusi in materiale plastico per valvole aerosol, dispenser e penne a sfera.
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Gli sponsor di elastica
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CERISIE s.r.l.
LABORAtorio per la CERTIFICAZIONE E RICERCA SUI SISTEMI ELASTOMERICI
con il patrocinio del C.N.R.
Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I servizi
I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.
I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
Le agevolazioni
Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.
Via Privata Cadore,13 - 20098 San Giuliano Milanese (MI) - Tel. 0298804.43 - Fax 029880975 - info@cerisie.it www.cerisie.it
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elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera materie prime UN EPM A VISCOSITÀ MOLTO BASSA Dave Hofkens, Peter Meijers, Patric Meessen, Gave van Zandwoort, Graham Choonoo, Michael Koch, Susmita Bhattacharjee – (DSM); Rubber World; 243/2-27-32-Novembre 2010. E3043.
L
a ragione dell’interesse per un elastomero etilenpropilenico a bassa viscosità risiede nel fatto che esistono molti articoli, come per esempio componenti di impianti frenanti, guarnizioni e tubi per acqua potabile, nastri trasportatori, cinghie di trasmissione, organi di tenuta angolari, organi di tenuta ad elevata durezza, isolamenti per cavi elettrici, cilindri, i quali normalmente per ragioni di opportunità, di compatibilità, di resistenza all’inquinamento devono essere ottenuti con mescole a bassa durezza e a buona fluidità a crudo con quantità di plastificanti ridotte o nulle, essendo tuttavia ammesse piccole quantità di poliisobutilene o di EPM liquido. Nell’articolo qui recensito viene quindi enfatizzato l’uso del Keltan K 1200 A. Tale polimero presenta viscosità Mooney molto bassa (2,5 ML 1+4 a 15°C), melt index 11 a190°C con carico di 2.16 kg. Gli autori ne descrivono alcune applicazioni.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Anzitutto le proprietà di miscele di EPM K740, nelle quali, aggiunte di Keltan K 1200 A fino ad ottenere composizione 50/50 mantengono uguale la durezza e praticamente anche la resistenza a lacerazione, rivelando però progressivi vantaggi nelle proprietà di flusso, fino a modificare la viscosità Mooney da ML 140 a 100°C fino a ML 80 a 100 °C. Inoltre l’effetto dell’aumento di Keltan K1200 A nelle miscele K740/K1200A conduce a favorevole andamento del carico di rottura e a favorevole andamento dell’allungamento a rottura. Vengono inoltre mostrati effetti favorevoili dovuti al Keltan K 1200 A in mescole di EPDM K2340A vulcanizzate a perossidi per organi di tenuta nel settore dell’acqua potabile, anche per quanto riguarda la protezione dalla crescita di microorganismi. Gli autori ricordano anche vantaggi dovuti al Keltan K 1200 A in mescole per resistenza all’acqua potabile vulcanzzate con Zolfo, nelle quali però il Keltan K 1200 A funziona da pastificante. Ulteriore vantaggio dell’impiego del Keltan K 1200 A come plastificante è il rimarchevole incremento di resistenza all’estrazione che si nota in mescole di EPM e di EPDM quando con esso si va a sostituire il poliisobutilene. L’articolo è fittissimo di notizie riguardanti gli attributi positivi presentati dal Keltan K 1200 A, per quanto riguarda i suoi possibili impieghi in mescole di EPM e di EPDM. Una semplice lettura dell’articolo non è sufficiente per sintetizzare tutte le alternative citate. Potrebbe essere auspicabile che gli autori (ben sette!) riprendessero il lavoro, esponendolo per settori.
materie prime POLIMERI “ENTANGLATI” E LO STATO DI GEL DEI CORPI TIXOTROPICI G. Simon – e-mail: GsimonAchim@ web.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/3-49-522012. Rif. E3044.
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on il termine “verhakte Polymere” nel titolo originario l’autore dell’articolo qui recensito vuole significare una situa-
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zione strutturistica di sostanze polimeriche, nelle quali le macromolecole, in determinate posizioni sul loro decorso, sono in qualche modo “avvinghiate” tra di loro. Il termine più comune è ancora una volta quello inglese “entangled” (da entanglement), che a volte si usa sentire come “intanglato” in espressioni in “jargon” italianizzato. Gli entanglement più famosi sono quelli della gomma naturale, che corrispondono a posizioni di contatto o addirittura di intreccio tra le macromolecole, dovuti al processo di accrescimento di strutture monomeriche a polmeriche con particolari angoli di legame. Gli entanglement, se da un lato contribuiscono alla tendenza al ritorno elastico già sui crudi, da un altro lato danno luogo anche a un favorevole equilibrio di forme nel processo. Gli entanglement hanno infatti influenza sulla viscosità, sulla regolarità in estrusione, sulla stabilità delle forme. Nell’articolo qui recensito vengono presi in considerazione gli andamenti della viscosità e delle proprietà strutturali di adesivi a base di EVA (etilene-vinileacetato) in funzione della temperatura. In particolare per i fluidi con costituzione chimica contenente entanglement l’andamento della viscosità in funzione della temperatura assume un carattere molto significativo, perché risulta correlato con caratteristiche intrinseche del materiale, dipendenti dal tipo stesso di entanglement presenti. Nel corso dell’articolo sono riportati diagrammi di stato di adesivi a base di EVA. Da tali diagrammi si evince che il logaritmo della viscosità diminuisce in modo lineare in funzione della temperatura e che allorché si incontrino passaggi di stato nel solido, in quel punto la dipendenza lineare permane, ma secondo un altro coefficiente angolare. Ciò viene interpretato col fatto, che fino a quel livello termico il liquido è in equilibrio con un certo tipo di solido e che oltre a quel livello il liquido è in equilibrio con un altro tipo di solido. Il fatto viene commentato e viene assimilato all’influenza di un materiale estraneo, ad esempio un plastificante, che solo in quel punto assume caratteristiche di compatibilità con il sistema.
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
Viene anche descritto un comportamento consimile non sempre favorevole, nel quale in un determinato intervallo di temperatura la fase liquida non è direttamente in equilibrio con la fase solida, ma è in equilibrio con una fase di gel, la quale è a sua volta in equilibrio con la fase solida. Viene concluso che nei fenomeni di adesione assume importanza il potere bagnante di un adesivo su un substrato, la ruvidità del substrato, la possibilità che intercorrano reazioni chimiche tra il substrato e qualche ingrediente dell’adesivo. Importante è l’evenienza sfavorevole, tipica della presenza di un componente spugnoso, che accresce il pericolo che intercorrano rotture meccaniche tra adesivo e substrato. L’articolo è molto interessante, anche perché descrive metodologie sicuramente utili nella analisi fenomenologica di problemi di compatibilità tra elastomeri, plastificanti e tra elastomeri + plastificanti.
materie prime SCORZA DURA MA CUORE MORBIDO Josef Neuer, Gerhard Berger – Kraiburg TPE Europe; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK);65/3-1012-2012. E3045.
L
a Kraiburg TPE Europe non esita ad enfatizzare nell’industria automobilistica il settore delle gomme termoplastiche TPE-S a base di copolimeri stirolici a blocchi, nonostante alcuni aspetti critici relativamente alla resistenza al graffio.
Se fosse possibile migliorare la resistenza all’abrasione superficiale, i TPE-S verrebbero impiegati su scala ancora maggiore. Le caratteristiche tuttavia dipendono in grande misura dalla ricettazione impiegata. Per definire la resistenza al graffio superficiale esistono diversi metodi, che dipendono anche dalla considerazione, se le superfici in questione sono laccate. Innanzitutto poi va ricordato che per resistenza al graffio o alla scrittura si intende la resistenza a una azione meccanica esercitata con un corpo a superficie ruvida o arrotondata. La normativa più importante è rappresentata dalla metodologia VW PV 3951 eseguita con la apparecchiatura Erichsen 430 P1, che considera significativa una differenza registrata con una sollecitazione di 5 N letta su una scala di difficile lettura. La normativa prescrive che la determinazione avvenga su una superficie raspata o non raspata e che l’operazione venga eseguita da operatore fisso. Gli autori criticano che l’esecuzione è impostata in modo troppo soggettivo e non confacente con l’articolo considerato. Maggiore credibilità viene ascritta al metodo VW PV 3952, che definisce la geometria del piatto di prova. Nell’articolo è riportata una illustrazione. Particolare importante è che quando si tratta di eseguire misure su superfici rigide, come ad esempio su policarbonato/ ABS o su polipropilene, viene prescritto che il materiale venga applicato su una placca rigida. Per il proseguimento della messa a punto di future metodologie viene ritenuto necessario approfondire le indagini sullo stato delle superfici. L’articolo, partito con considerazioni riguardanti le gomme termoplastiche, per caratterizzare le situazioni si immerge in discussioni che rispecchiano condizioni non definitive dello stato della materia, come nei polimeri termoplastici. Il lavoro, anche se è orientato al campo delle materie plastiche, è significativo anche per il campo dei semilavorati e degli articoli di gomma, perché mostra in quale baratro di incertezze, peraltro concettualmente prevedibili, ci si venga a trovare, quando il materiale non ha uno stato fisico costante rispetto alle situazioni esterne. Evidentemente si cade in queste problematiche perché, a differenza di quan-
to succede con la gomma, gli elastomeri termoplastici costituiscono un materiale “che sfugge”. L’articolo è però istruttivo anche nel mondo della gomma, perché dà lo spunto per approfondire di più quali eventi si incontrino ad opera della termoplasticità, senza vantarsi troppo di avere conquistato la irreversibilità.
prodotti e processi DISPERSIONE DEI VULCANIZZANTI Frederick Ignatz-Hoover, Byron H. To (Flexys); Rubber World; 243/2-21-26-Novembre 2010. E3046.
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a buona dispersione dei vulcanizzanti è indispensabile per ottenere uniformità di caratteristiche meccaniche delle mescole e pertanto va fatto attenzione a ciò, altrimenti si ottiene basso livello di qualità e cattivo funzionamento dei materiali. Per tale ragione vanno rispettate norme di confezione, che assicurino la sequenza esatta dell’aggiunta dei materiali durante la confezione delle mescole, e va osservato che il funzionamento del macchinario sia ineccepibile. Poiché alcuni acceleranti e lo stesso zolfo, alle temperature di confezione delle mescole sono relativamente insolubili nella gomma, bisogna accertarsi che gli acceleranti dapprima reagiscano con acido stearico e ossido di zinco e in un secondo tempo con lo zolfo per formare un intermedio, che possa reagire con posizioni alliliche del polimero realizzando un compound reattivo. Questi passaggi avvengono però con una certa difficoltà, tanto che, con prodotti ad elevato punto di fusione, si generano zone localizzate con elevato modulo, foriere di rotture. Gli autori scelgono di esaminare la situazione impiegando come accelerante lo MBTS, che ha punto di fusione elevato (174°C), e svolgono l’esame con una mescola di SBR estesa con olio (SBR 1712) contenente ogni 137,5 parti del sunnomi-
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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
nato elastomero 40 parti in peso di nero HAF, con 2 parti in peso di zolfo e diversi acceleranti: MBTS, oppure TBBS (tertbutil benzotiazil sulfenamide - p.fusione 106°C), oppure MBS (morfolino benzotiazil sufenamide - p, fusione 82°C). Viene notato innanzitutto che MBTS con una granulometria superiore a 150 micron dà luogo a forte decadimento di caratteristiche meccaniche e che invece la situazione è migliore con le sulfenamidi. Un esame viene compiuto anche in gomma naturale sperimentando diversi tipi di lavorazione, ivi comprendendo quella con roller die, e sperimentando l’impiego di zolfo insolubile. Le note difficoltà di dispersione di tale materiale non vengono superate, ma soltanto valutate e codificate in due categorie: con particelle di zolfo insolubile non disperse con granulometria superiore a 500 μm (micrometri) e con particelle di zolfo insolubile non disperse aventi granulometria tra 100 e 500 μm (micrometri). I provini ottenuti si dividono tra quelli che non presentano “effetto Pebbling” e quelli che lo presentano. Il trattamento di vulcanizzazione causa innanzitutto passaggio di zolfo insolubile a zolfo rombico, poi causa la reazione di questo con l’elastomero. Viene accertato che ove la vulcanizzazione avviene in modo regolare, l’effetto Pebblng non si evidenzia. Vengono considerate prove di fatica impiegando l’apparecchio di fatica Monsanto. Da queste appare la conferma della validità della interessante informazione secondo la quale la resistenza alla fatica risulta peggiore dove visibilmente si notano particelle non disperse di accelerante.
materie prime L’OSSIDO DI ZINCO NELL’INDUSTRIA DELLA GOMMA DEGLI USA C. N. Caputo, J. V. Campbell, P. J. Robinson – (American Chemet Corporation) - e-mail: ccaputo@ chemet.com; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 65/3-181-1852012. Rif. E3047.
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li autori dell’articolo qui recensito hanno già pubblicato in GAK 60/7 del 2007 un loro commento sull’impiego dell’ossido di zinco negli Stati Uniti (cfr. ri-
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ferimento Elastica E2496 in I. G. 555 del Gen.Feb 2008). È interessante notare gli sviluppi della situazione nel frattempo intervenuti. Nell’intervallo di tempo trascorso, in USA le industrie sono rimaste in movimento, sia dal punto di vista dell’organizzazione, che dal punto di vista geografico ed economico. I prezzi dell’energia hanno continuato a salire e l’economia cinese ha portato ad uno stato di economia cinese-americana. I prezzi delle materie prime, compresi quelli del settore dello zinco dall’inizio del 2009 sono di nuovo cresciuti. Il mercato dell’ossido di zinco è molto diversificato e copre diversi settori: oltre al settore degli articoli di gomma e in particolare in quello dei pneumatici, interessa il settore delle materie plastiche, degli adesivi, dei cosmetici, dei prodotti chimici, delle lacche, dei mangimi, delle batterie, dei catalizzatori, delle ceramiche. Occorre poi approfondire livello di importanza che ha la morfologia dell’ossido di zinco. Tutto questo è stato accompagnato anche da eventi interni negli USA: viene ricordato un incidente avvenuto in una raffineria a Monaca (Ohio – USA), al quale è imputato un aumento del costo dell’ossido di zinco in USA di 10 cents/libbra in 10 giorni. Globalmente il consumo di ossido di zinco in USA nell’industria della gomma è stimato in 170000 tonnellate/a che costituiscono circa il 76%. Negli impieghi non gomma il consumo è stimato in 53000 tonnellate/a, che costituiscono circa il 24%. Gli autori a scopo documentario riproducono nel testo dell’articolo le curve reome-
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triche di diversi tipi di mescole di gomma ottenute impiegando ossido di zinco tecnico prodotto con processo francese, oppure ossido di zinco precipitato. Vengono evidenziate differenze reometriche leggere, ma registrabili, tra mescole analoghe in ricettazioni per battistrada in gomma naturale, in ricettazioni per ammortizzatori in gomma naturale, in ricettazioni per battistrada in gomma stirolica (SBR), in ricettazioni in gomma etilenpropilenica (EPDM) per tubi, in ricettazioni in gomma policloroprenica (CR) per tubi. Gli autori osservano che l’ossido di zinco precipitato presenta un’area superficiale cinque volte maggiore rispetto a quella dell’ossido di zinco tecnico prodotto con processo francese, ma che tale vantaggio non viene evidenziato nelle caratteristiche reometriche. Le differenze a favore dell’ossi-do di zinco precipitato appaiono invece dalle microfotografie esaminate con microscopio elettronico, comprovando così che la struttura più regolare è favorevole nei riguardi della dispersione e che si ripercuote in più regolare distribuzione delle caratteristiche. Infatti, le irregolarità di dispersione corrispondono ad altrettanti effetti negativi provocati da mancanza dei contatti tra i componenti delle mescole che devono verificarsi per assicurare la reattività. Gli autori constatano che nel quinquennio di cui si tratta la Cina nel campo automobilistico ha sviluppato produzioni di dimensione mondiale, che non mancano di influenzare gli eventi. Tra il 2005 e il 2009 si è riscontrato un vertiginoso picco della quotazione mondiale dello zinco metallico (4300 dollari/t), dovuto a speculazione cinese. Il fatto è parzialmente rientrato, ma sembra tuttavia assestarsi su livelli più alti rispetto al 2004: per lo zinco metallico in 2200 dollari/t contro i 1000 dollari/t prima del 2004.
materie prime NANOMATERIALI: FONDAMENTI, MERCATI, TENDENZE Alan Smith – e-mail: smithazt@aol. com; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 65/3-157-162-2012. Rif. E3048.
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articolo si riferisce alla conferenza Nanopolymer 2011 tenuta il 13-14 Settembre 2011 a Düsseldorf. Sui nano-materiali sono stati compiuti numerosi stu-
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di, tuttavia in molti settori non sono stati realizzati progressi tecnologici o,quanto meno, non sono stati realizzati progressi che facciano pensare a un possibile inserimento proficuo nel campo degli articoli elastomerici. Ciò, anche se ad esempio nel settore dei caolini l’industria della gomma entra abitualmente con impieghi importanti, perché negli usi comuni di grande diffusione esiste la possibilità con essi di realizzare moderati ma significativi aumenti di rinforzo delle gomme sintetiche in ordine a un determinato rapporto costo del materiale/costo e prestazioni dell’articolo, che il mercato sopporta. L’autore presenta una tabella di utile consultazione, nella quale viene riportata la distinzione tra le categorie attinenti le nanotecnologie. Categoria 1 (Strati sottili), ove vi sono riferimenti a caolini, a rivestimenti superficiali, a strutture del tipo Grafene. Categoria 2 (Nanotubi di carbonio), che comprendono i nanotubi e le nanofibre. Categoria 3, che si riferisce a ossidi metallici (SiO2, TiO2, ZnO, CeO2, e a Fullerene). I materiali della categoria 1 si distinguono per le proprietà di barriera, per il peso moderato, per l’uso come armature di rinforzo e/o di protezione, per superfici a caratteristiche mirate. I materiali della categoria 2 si distinguono per le caratteristiche di rinforzo meccanico e di risparmio di peso. I materiali della categoria 3 si distinguono per le caratteristiche di rinforzo, per la resistenza al graffio, per la resistenza ai microorganismi, ai raggi UV, alla fiamma. Ove i materiali si riferiscono a strutture a base di particelle piatte, nanometriche, l’autore ne segnala l’opportunità anche nel settore nanometrico. Un esempio riguarda le palle tennis di gomma butilica contenenti nanocaolini a particelle piatte. L’articolo è ben apprezzato anche nel torneo di Wimbledon per il mantenimento della pressione interna anche dopo un intenso esercizio. Nella Audi R8 GT spider, auto da competizione, sono stati segnalati notevoli successi di risparmio di peso fino a 85 kg con una carrozzeria a base di materiale contenente nanotubi di carbonio. Da un grafico riportato nel testo si apprende che un materiale contenente piccole percentuali in peso
di nanotubi di carbonio (2%-3%) realizza un modulo di quasi 4 GPa e che un materiale contenente meno del 10% di nanocaolino realizza un modulo di ~3,5 GPa, dando luogo a sensibile diminuzione di peso rispetto ad altri tipi di carica, che, per raggiungere valori di modulo simili, richiedono ~15% di fibre di vetro macinate o ~40% di talco. I nanotubi di carbonio hanno anche il vantaggio di dar luogo a conducibilità elettrica. Gli esempi favorevoli citati sono numerosi e interessanti. I nanotubi di carbonio in una presa elettrica tripolare, ad esempio. Il Grafene, materiale grafitico trasparente con struttura basata su superfici sottili con configurazione a nido d’ape, con alta resistenza meccanica e elevato modulo elastico, per cui ne sono postulate applicazioni elettroniche avanzate. Nanoparticelle di rame e di argento per realizzare resistenza ai microorganismi. L’autore dell’articolo, della AZ Technolgyy di Wimborne, Dorset (UK), segnala che durante la conferenza Internazionale “Nanoltechnology 2010” il Prof. Günter Oberdörster dell’Università di Rochester ha argomentato e commentato il valore degli studi sulla stima del rischio ambientale connesso con le nanoparticelle.
prodotti e processi ATTRITO E EFFETTO DELLA POLVERE Y. M. El-Sherbiny, A. M. Samy, W. Y. Alì – e-mail: wahyos@hotmail.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/3-37-42-2012. Rif. E3049.
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d opera dello stesso ente da cui proviene l’articolo qui recensito era già comparso un articolo riguardante il coefficiente di attrito sui pavimenti (cfr. rif. Elastica E2946 in I. G 592 dell’Ottobre 2011 recensito da Kautschuk Gummi Kunststoffe 64/4-44- 2011). In questo articolo viene commentata specialmente la resistenza alla scivolata su pavimenti in gomma sulla
superfici dei quali è presente acqua o miscele di essa con tensioattivi, quanto meno anche in presenza di sabbia. La presenza di sabbia su una superfici di gomma fa diminuire il coefficiente di attrito ed è di effetto dominante nel contatto con la suola di una calzatura, perché quest’ultima si trova a contatto diretto con la sabbia e non con la superfici di gomma del pavimento. Il numero di particelle di sabbia, specialmente di quelle di maggiore dimensione, influenza ulteriormente il coefficiente di attrito. La sabbia interviene sul coefficiente di attrito in modo diverso, a secondo se durante l’azione la sabbia viene a reagire con un movimento di rotazione piuttosto che di scivolata, tenendo presente che il coefficiente di attrito sotto rotazione è più basso di quello sotto scivolata. Gli autori interpretano la situazione in base a uno studio per determinare l’andamento del coefficiente di attrito su superfici di gomma vulcanizzata, su materiale ceramico e in presenza o meno di diversi fluidi: acqua, acqua insieme ad olio, olio diluito con acqua o olio contaminato con sabbia. Nella scivolata a secco una superfici di gomma vulcanizzata è caratterizzata da un coefficiente di attrito che risulta il più elevato. In tutti i casi di presenza dei fluidi sopranominati il coefficiente di attrito diviene più basso in dipendenza di altri fattori. In presenza di acqua il coefficiente di attrito diminuisce. In presenza di olio il coefficiente di attrito si abbassa ulteriormente, tanto più, quanto più alti sono gli spessori di rilevanze presenti sulla superficie di gomma: ciò è interpretato come effetto della aderenza di film di olio sulle rilevanze. La presenza di acqua insieme all’olio peggiora ulteriormente la situazione, però il fenomeno viene attenuato se alla miscela di acqua e olio si aggiunge sabbia. Gli autori caratterizzano il comportamento alla scivolata anche in funzione della geometria delle rilevanze sulla superficie di gomma vulcanizzata, distinguendo tra rilevanze a forma di tasselli cilindrici o di tasselli cubici. L’articolo è ampiamente documentato con grafici che riportano gli andamenti dei coefficienti di attrito in funzione del carico imposto in tutte le situazioni sopra descritte. All’aumentare del carico imposto i coeffi-
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cienti di attrito diminuiscono spesso linearmente, ma non in presenza di olio con andamento che denota influenza negativa dell’olio già con piccoli incrementi di carico imposto. Una consultazione del testo può essere utile, perché permette di evidenziare i fenomeni in intervalli caratteristici del campo dei carichi imposti. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime CONSUMO E REAZIONI DEGLI ANTIOSSIDANTI DURANTE L’ESERCIZIO Y. Navarro Torrejón, U. Giese – e-mail ulrich.giese@Dikautschuk. de; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/3-25-31-2012. Rif. E3050.
L’
articolo proviene dal Deutsches Institut für Kautschuktechnologie di Hannover e fa seguito a diversi lavori su argomenti vari, ai quali ha partecipato anche uno degli autori del presente articolo (Ulrich Giese). Uno di tali lavori presenta riferimenti, che sono pertinenti con quelli dell’articolo qui recensito (cfr. codice Elastica E2587 relativo a KGK 61/6-306-2008 riportato in I. G. 563 del Novembre 2008). Nell’invecchiamento va fatta distinzione tra invecchiamento termico e invecchiamento termo-ossidativo. Nel primo caso ci si riferisce alla stabilità del legame C-C nell’elastomero o ai legami C-S e S-S. Nel secondo caso invece vanno considerati tre fenomeni. Sotto l’azione del calore e dell’ossigeno sui materiali organici si instaura una radicalizzazione, indi i radicali così instauratisi reagiscono con l’ossigeno formando radicali perossidici, che danno luogo ad una astrazione di idrogeno nella struttura polimerica con formazione di macroradicali e di radicali idroperossidici instabili. Entrambi questi ultimi interferiscono con le catene polimeriche nei modi più vari, con effetti fi-
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nali di ricombinazione, di aumento del grado di reticolazione e di infragilimento del materiale. Va notato che qui l’aumento del grado di reticolazione significa un deprecabile irrigidimento e non una desiderabile influenza sulle caratteristiche elastiche, anche perché i radicali perossidici disintegrano le catene polimeriche, con formazione di prodotti di ossidazione, anche carbonilici. Gli antiossidanti parafenilendiamminici, difenilamminici, fenolici, hanno soprattutto una attività di interferenza con i processi radicalici con effetti di saturazione e quindi di neutralizzazione dei perossiradicali; gli antiossidanti come gli alchilfosfiti interferiscono specialmente con gli idroperossidi dando luogo a prodotti di ossidazione. La descrizione dello studio sperimentale viene riportata con abbondanza di particolari, prendendo in considerazione metodi analitici come cromatografia liquida, analisi con spettrometro infrarosso (Cl e CL-FTIR), analisi gascromatografica/spettrometro di massa (GC-MS) e HPLC-MS (cromatografia liquida ad alta pressione ovvero ad alta performanza) / spettrometro di massa, analisi TIC cromatografica (Total Ion Chromatography), che dà informazione continua sulla presenza quantitativa degli antiossidanti in esame dopo invecchiamento al calore. Gli autori concludono che dallo studio eseguito viene confermato che l’efficienza maggiore nei riguardi dell’invecchiamento termoossidativo viene presentata dai derivati diaril-parafenilendiamminici, seguita da quella presentata dai derivati arilalchil-parafenilendiamminici, con preferenza per il 6PPD rispetto al 77PD. Inoltre che il consumo di antiossidante durante l’esercizio segue un andamento del primo ordine. Viene ritenuto significativo il fatto che durante l’esercizio la massa finale del prodotto di trasformazione dell’antiossidante si evolve verso prodotti di massa maggiore di quella iniziale, a causa di una ricombinazione dei radicali degli antiossidanti con radicali carbonilici derivati dalla degradazione dell’elastomero. L’articolo riveste molto interesse, soprattutto per le descrizioni dei risultati ricavati con attrezzature analitiche moderne e ultramoderne. (L’articolo è in lingua inglese)
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materie prime MODIFICA DEL COLORE DURANTE L’ESTRUSIONE DEI PROFILATI Guido Radig (Provvido PR & Communication) – email: radig@ provvido.eu; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 65/3-187-1882012. Rif. E3051.
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l capo della produzione di profilati presso la ditta Bolta di Bergkirchen sostiene che nel campo dei profilati l’aspetto della superficie e in modo particolare il colore ha una grande importanza commerciale. Egli enfatizza quindi, che in tale campo si rende commercialmente necessario studiare e ottenere colorazioni più o meno caratteristiche, ma comunque precise, soprattutto in modo estemporaneo e veloce. Per ottemperare in modo efficiente a tali necessità occorre adeguare le metodologie industriali ai gusti caratteristici del settore, soprattutto dando agio alla clientela di poter realizzare gli articoli con il colore e con l’aspetto delle superfici rispondente a criteri personali sommamente differenti come le tendenze estetiche ed artistiche degli individui. Tale impostazione appare consona con quella vigente in Germania, a causa della notevole diversificazione dei profilati di arredamento. L’articolo qui recensito contiene una estesa descrizione del lay-out della fabbrica, impostato in connessione con l’immediatezza della realizzazione di modifiche veloci e soprattutto mirate, che sorgono all’atto della messa a punto dell’articolo. L’autore lascia comunque al lettore la comprensione del know-now acquisito dalla fabbrica e in particolare dal capo della produzione. Questi fa presente che l’esecuzione dei lavori in merito può essere ottenuta con chiarezza cristallina oppure con effetto di opacità, a luce diffusa oppure a luce multipla, con possibilità di ottenere circa 2700 gradazioni di colore con materiali e con tecniche avanzate, ad esempio impiegando pigmenti “Novopearls” costitu-
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iti da granulati “staubfrei” (esenti da pulvirulenza) con finezza di 400 μm (micrometri) o altri tipi di pigmenti di diverse forme fisiche. Presso la ditta Bolta l’organizzazione è orientata per permettere di operare realizzando tutto quanto oggi possa essere ottenuto nel campo della diversificazione del colore nelle ben 32 linee di estrusione di profilati destinati all’industria automobilistica, all’industria del mobile e dell’arredamento, ad esempio per scaffali, frigoriferi, lampade, luminarie, e inoltre anche per finestre e per le facciate delle case. Nell’articolo, come esempio viene riportata una fotografia della sezione di un battiscopa, che facilita la posa del pavimento e che contribuisce all’estetica del locale. Il lavoro presentato è orientato al campo delle materie plastiche, ma è certamente da tenere presente nel campo degli articoli di gomma destinati all’edilizia.
materie prime VALUTAZIONE BIOLOGICA E CHIMICA DI GUANTI CHIRURGICI Sandra Schlögl (sandra.schloegl@ pccl.at), Armin Temel, Raimund Schaller, Armin Holzner; Rubber World); 243/2-17-20-Novembre 2010. Rif. E3052.
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guanti medicali e i cateteri di gomma naturale posseggono le ben note caratteristiche di robustezza, di elasticità e di flessibilità, ma presentano anche inconvenienti di ipersensitivitizzazione e di allergia alle proteine (allergia di tipo 1) e agli additivi chimici (allergia di tipo 4). Gli autori hanno sviluppato un nuovo processo di prevulcanizzazione del lattice basato sull’azione di un agente tiolenico ad attivazione UV, che permette di soprassedere all’impiego di componenti allergenici come i tiazoli, i tiurami e i ditiocarbammati. Nell’articolo viene descritto il chemismo della reazione di vulcanizzazione, dove l’agente tiolenico indicato come R-SH, per attivazione fotonica ad opera di “hν” atti-
va le insaturazioni delle unità isopreniche della gomma naturale provocando una inter-reazione di reticolazione. La prevulcanizzazione del lattice di NR viene instaurata a partire da fotoiniziatore e agente tiolenico emulsionati in acqua deionizzata, Nel testo viene raffigurato anche il modello del fotoreattore nel quale viene condotta la reazione. La produzione dei guanti chirurgici in scala semindustriale viene descritta con procedimento ad immersione impiegando forme di porcellana: lo spessore degli articoli viene regolato tra 0.2 e 0,3 mm, bloccandolo con una immersione in acqua calda, che ha anche lo scopo di abbassare il livello di proteine. Sui guanti così prodotti viene accertato il livello di irritazione dermica acuta eseguendo prove biologiche su conigli. Inoltre viene eseguito uno studio di sensitivizzazione sulla pelle secondo la metodologia ISO 10993-10 e uno studio citotossicologico secondo ISO 10993-5 Parte 5. Vengono poi considerati altri saggi chimici sui guanti: estrazioni per determinare i residui tritiolici e i residui di zolfo, determinazioni cromatografiche e di spettrometria di massa (High Performance Liquid Chromatography-Mass Spectrometry), analisi ESI per accertare eventuale presenza di adulteranti, analisi per caratterizzare presenza di residui tritiolici. L’articolo è molto fitto di notizie accertate con impiego di metodologie analitiche molto avanzate sulla base di esperienze specifiche chimiche, biologiche, medicali. L’interesse per quanto trattato consiste poi specialmente nella descrizione di sistemi analitici veramente insoliti nella pratica dell’industria della gomma.
prodotti e processi RICICLATI IN PICCOLI QUANTITATIVI CON IL GM 132 Müller Maschinen, Frankfurt/M – e-mail: dirk.mueller@muellermaschinen.de e-mail: anja-graf@ contitech.de ; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/3-18-192012. Rif. E3053.
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a ditta Müller Maschinen di Francoforte presenta un tipo di macinatore di cascami di gomma vulcanizzata studiato per ottenere un polverino da impiegare in mescole di produzione come materiale
di riciclo. L’autore dell’articolo precisa che il macinatore è di dimensioni industriali, ma contenute, e, come tale, è destinato all’impiego in piccole industrie, nelle quali la preparazione del polverino è una operazione di carattere estemporaneo, che difficilmente si adatta alla preparazione in grandi e dispendiosi impianti. Scopo dell’autore è anche di puntualizzare che nel campo del recupero dei materiali si sta prevalentemente passando dal recupero da articoli rigidi di materia plastica o di gomma termoplastica al recupero di materiali di gomma vulcanizzata a bassa rigidità. Inoltre è anche quello di puntualizzare che per rendere effettivamente realizzabile l’estensione generalizzata del riciclo dei materiali occorre svincolarsi dalla necessità di doversi procurare polverini prodotti su vasta scala con procedimenti costosi basati sul dispendioso impiego del raffreddamento con azoto liquido. I materiali che vengono riciclati provengono dalla produzione dei più svariati articoli: guarnizioni, cinghie dentate, tubi, articoli stampati, e non è affatto codificato quali prescrizioni devono essere rispettate per il recupero. A chi recupera materiali di caratteristiche chimico-commerciali così eterogenee si presenta pertanto la necessità di diversificare le specifiche di recupero, tenendo presente che in tale campo i materiali destinati al riciclo sono di volta in volta piccoli, cosicché subentra anche il problema del pericolo di errori tra un materiale e l’altro. Nella organizzazione della distribuzione, di ciò viene tenuto conto. Innanzitutto l’unità di macinazione riceve automaticamente il materiale da una attrezzatura di dosatura con una pezzatura di 20÷30 mm. È previsto infatti un sistema che regola automaticamente la mandata del materiale sulla base delle caratteristiche granulometriche, con rifiuto se ad esse si contravviene. Nonostante la complessità dell’impianto, la pulizia risulta facile da realizzare. Tutti i componenti sono protetti da carter, che hanno an-
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che lo scopo di proteggere il personale da eventuali infortuni. Nonostante la complessità, il GM 132 viene movimentato da un motore di 34 kW, che permette una produzione di 80 kg/h di macinato con finezza da 1 a 1000 μm (micrometri). L’autore informa che rispetto ai prodotti macinati a bassa temperatura comunemente definiti con il termine “farina di gomma”, quello ricavato con il GM 132, che è abbordabile anche da piccole industrie, è caratterizzato da una elevata struttura superficiale, che assicura una buona ripetitività dei risultati. Il GM 132 viene costruito interamente in Germania da una società che produce anche impianti di maggiore rilevanza. Nel testo dell’articolo sono comprese una fotografia del GM 132 e due espressive microfotografie, che fanno risaltare lo stato della superficie del materiale qui discusso, in confronto con quello ottenuto con farine di gomma.
materie prime ARTICOLI VERAMENTE RESISTENTI Carolin Butz, Guido Unternährer – e-mail: cbutz@victrez.com, info.sealing.ch@datwyler.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK);65/3-13-13-2012. E3054.
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IO VIZ ER S UN
a Dätwlyer è specializzata in articoli per particolari elettronici (cfr. Elasti-
ITO ATU GR
ca E2590 in I. G. 563 del Novembre 2008 recensito da Gummi Fasern Kunststoffe (GAK) 61/5-287-2008). Nell’articolo qui commentato si fa riferimento a organi di tenuta per ambienti aggressivi, come quelli usualmente incontrati nell’industria petrolifera e nell’industria automobilistica, ove hanno importanza articoli oleoresistenti a base di mescolanze di FKM/NBR (gomme fluorurate/gomme nitriliche). Nella fattispecie vengono illustrate lastre e foglie a base di tagli polimerici sopra nominati, evidenziando il loro significato nell’equilibrare e nell’ottimizzare la resistenza a fluidi polari e apolari, o quanto meno nell’accoppiare la resistenza al calore e alla corrosione, ovvero anche nell’accoppiare la rigidità connaturata con quella dei componenti impiegati nei tagli. Con l’impiego di tagli polimerici si riesce ad equilibrare anche la resistenza al “creep” e alla deformazione permanente, curando in più la resistenza alla permeazione. Gli autori ricordano al proposito marchi di fabbrica della stessa Dätwyler, come Victrex Peek e Apriv Folien, che si distinguono per le proprietà di barriera necessarie per realizzare organi di tenuta. Nella fattispecie, per il Victrex Peek viene evidenziata anche la resistenza all’idrolisi. Negli articoli e nei marchi di fabbrica citati viene posto in evidenza il basso
rigonfiamento per contatto con i fluidi o con il vapore, che appunto caratterizza la resistenza chimica generale necessaria per i materiali di tenuta destinati ad un lungo impiego. L’articolo prescinde dal riportare dati numerici e quantitativi, ma è molto significativo non solo per sottolineare l’importanza di tagli polimerici FKM/ NBR nel realizzare organi di tenuta polivalenti, soprattutto per quanto riguarda la resistenza alla impermeabilità di fronte fluidi aggressivi, ma anche per sottolineare le più importanti proprietà generali che gli organi di tenuta devono presentare.
SCHEDA PER LA RICHIESTA DI ARTICOLI DELLA RUBRICA “ABBIAMO LETTO PER VOI”
EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 - 20144 - Milano - Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Desidero ricevere copia del testo in lingua originale. Numero di riferimento e titolo......................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... Segnalati nella sezione “Abbiamo letto per voi” apparsa nel numero..........................................................................di “L’industria della Gomma /Elastica”. Nome e Cognome.......................................................................................................................................... Azienda.......................................................................................................................................................... indirizzo.......................................................................................................................................................... Cap.....................Città...............................................................................Prov.............................................. Data................................Firma.......................................................................................................................
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Verifiche delle attrezzature di lavoro di Beatrice Garlanda
Il titolo III del decreto legislativo 81/08, come modificato dal d.lgs. 106/2009, disciplina l’uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale. Con decreto del Ministero del Lavoro dell’11 aprile 2011 sono state sancite le modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di tali attrezzature, nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti ad effettuare le verifiche stesse. Infine chiarimenti applicativi del decreto in oggetto, sono stati forniti con la circolare del Ministero del Lavoro del 25 maggio 2012. In quest’articolo riassumiamo quanto disposto dai testi sopra citati.
USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
A
i sensi dell’art.69 del decreto 81/08, intergrato dal d.lgs. 106/2009, si considera attrezzatura di lavoro “qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro”. Come si nota, si tratta di una definizione molto ampia che prescinde dalla forma di energia impiegata e dall’uso cui la macchina, l’apparecchio, l’utensile o l’impianto sono destinati L’articolo successivo è relativo ai requisiti di sicurezza delle attrezzature. Ne richiamiamo alcuni commi. Il comma 1 prevede che le attrezzature di lavoro siano conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. Le attrezzature costruite in assenza di tali dispo-
sizioni e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme di recepimento delle direttive di prodotto, devono essere conformi ai requisiti di cui all’allegato V. Di particolare rilievo è il comma 4. Esso stabilisce che gli organi di vigilanza se- nell’espletamento delle loro funzioni ispettive- constatano che un’attrezzatura di lavoro, messa a disposizione dei lavoratori dopo essere stata immessa sul mercato o messa in servizio in conformità alla legislazione nazionale di recepimento delle direttive ad essa applicabili ed utilizzata conformemente alle indicazioni del fabbricante, presenti una situazione di rischio riconducibile al mancato rispetto di uno o più requisiti essenziali di sicurezza di cui all’art.70, comma 1, ne informano immediatamente l’autorità nazionale del mercato competente per tipo di prodotto. In questo caso le procedure di cui agli articoli 20
e 21, in tema di prescrizione e verifica dell’adempimento, del d.lgs. 19 dicembre 94, n.758 (disciplina sanzionatoria). sono espletate: a)dall’organo di vigilanza che ha accertato in sede d’utilizzo la situazione di rischio, nei confronti del datore di lavoro utilizzatore dell’esemplare di attrezzatura, mediante apposita prescrizione a rimuovere tale situazione se è stata accertata una contravvenzione, oppure mediante idonea disposizione sulla modalità di uso in sicurezza del’attrezzatura di lavoro ove non sia stata accertata una contravvenzione b)dall’organo di vigilanza territorialmente competente rispettivamente nei confronti del fabbricante o dei soggetti della catena della distribuzione qualora risulti la non conformità dell’attrezzatura ad uno o più requisiti essenziali di sicurezza di cui all’art.70, comma 1. Per quanto riguarda gli obblighi del datore di lavoro (art.71), dobbia-
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mo ricordare che egli deve mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di sicurezza di cui all’art.70 Il datore di lavoro deve prendere le misure necessarie affinché (art.71, comma 4) le attrezzature di lavoro siano: installate e utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso oggetto di idonea manutenzione assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza curati la tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo delle attrezzature di lavoro, ove previsto Inoltre richiamiamo il comma 8 dell’art.71, ai sensi del quale il datore di lavoro, secondo le indicazioni fornite dai fabbricanti ovvero, in assenza di queste, secondo le pertinenti norme tecniche, buone prassi o linee guida provvede affinché: le attrezzature di lavoro la cu sicurezza dipende da condizioni d’installazione siano sottoposte ad un controllo iniziale e ad un controllo dopo ogni montaggio in un nuovo cantiere o in una nuova località d’impianto, al fine di assicurarne l’installazione corretta ed il buon funzionamento le attrezzature che possono provocare deterioramenti e, quindi, causare situazioni pericolose, siano sottoposte sia ad interventi di controllo periodici che ad interventi di controllo straordinari Da ricordare è anche il comma 11, per il quale il datore di lavoro sottopone le attrezzature di lavoro elencate nell’allegato VII a verifiche periodiche volte a valutarne l’effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza. La prima di tali verifiche è effettuata dall’INAIL (il testo faceva riferimento all’ISPESL,ente oggi soppresso e le cui competenze sono confluite nell’INAIL) che vi provvede nel termine di sessanta giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente tale termine, il datore di lavoro può avvalersi delle ASL o di soggetti pubblici o privati abilitati, con le modalità previste 16 |
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dal decreto stesso (art.71, comma13). Le successive verifiche sono effettuate dalle ASL, che vi provvedono nel termine di trenta giorni dalla richiesta, decorso inutilmente il quale, il datore di lavoro può avvalersi di soggetti pubblici o privati abilitati Ai sensi del comma 12 dell’art.71, per l’effettuazione delle verifiche, le ASL e l’INAIL possono avvalersi del supporto di soggetti pubblici o privati abilitati. I criteri per l’abilitazione di tali soggetti, nonché le modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’allegato VII, sono stati definiti con decreto del Ministero del Lavoro dell’11 aprile 2011, dando così attuazione al comma 13 dell’art.71 del decreto 81/08
DECRETO DEL MINISTERO DEL LAVORO 11 APRILE 2011 Il decreto in oggetto richiama l’art.71 del d.lgs. 81/08, ribadendo che l’INAIL è titolare della prima delle verifiche periodiche sulle attrezzature di lavoro e le ASL delle verifiche periodiche successive alla prima. Al momento della richiesta di verifica, il datore di lavoro indica il nominativo del soggetto abilitato, pubblico o privato, del quale l’INAIL o le ASL (o eventualmente l’ARPA) si avvalgono, qualora non provvedano direttamente con la propria struttura o nei termini temporali imposti (60 giorni dalla richiesta per la prima verifica, trenta per le successive) Va precisato che, ai sensi del comma 4 art.1, i soggetti pubblici o privati abilitati sono iscritti – previa domandain un apposito elenco, istituito presso l’INAIL, le ASL o su base regionale. Per essere presenti in tale elenco occorre aver ottemperato a quanto prescritto dall’allegato III che disciplina le modalità per l’abilitazione, il controllo e il monitoraggio dei soggetti stessi. Il soggetto titolare della funzione (INAIL o ASL) ha facoltà di segnalare alla Commissione di cui all’Allegato III la sussistenza di motivi di possibile esclusione.
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Con l’iscrizione nell’elenco il soggetto abilitato s’impegna al rispetto dei limiti temporali imposti . L’elenco è messo a disposizione dei datori di lavoro per l’individuazione del soggetto di cui avvalersi. I soggetti abilitati, inoltre, devono essere in possesso dei requisiti previsti dall’allegato I. Le modalità di effettuazione delle verifiche sono previste dall’allegato II del decreto di cui si tratta. Le disposizioni di tale allegato si applicano alle tipologie di attrezzature di lavoro di cui all’allegato VII del d.lgs. 81/08 (vedi elenco allegato) L’allegato II precisa che le verifiche periodiche sono finalizzate ad accertare la conformità delle modalità d installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d’uso, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza previste in origine dal fabbricante
Allegato I - Criteri di abilitazione I criteri di abilitazione dei soggetti per poter effettuare le verifiche delle attrezzature sono riportati dall’allegato I del decreto in esame. Esso prevede che i soggetti abbiamo almeno i seguenti requisiti: - certificato di accreditamento quale organismo di ispezione di tipo A, ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/ IEC 17020 od organizzazione conforme ai requisiti della norma stessa - operare con personale tecnico dipendente o con rapporto esclusivo di collaborazione - disporre di una procedura operativa che definisce l’iter tecnico ed amministrativo per l’effettuazione delle verifiche oggetto del decreto ed il rilascio delle conseguenti attestazioni di verifica - disporre di un organigramma generale che evidenzi la struttura operativa per ogni Regione in cui si intende svolgere l’attività di verifica e che indichi il nominativo del responsabile tecnico, in possesso di uno dei titoli di studio richiesto dall’allegato stesso. Il responsabile
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tecnico deve essere un dipendente del soggetto abilitato ed avere un’esperienza professionale superiore a 10 anni nel campo della progettazione e controllo di prodotti, impianto e costruzione. Anche il personale incaricato di eseguire l’attività tecnica di verifica deve essere in possesso di uno dei titoli di studio e professionali elencati nell’allegato I del decreto - avere attivato una polizza di responsabilità civile, senza franchigia, non inferiore a 5 milioni di euro per anno e non inferiore a 3 milioni di euro per sinistro, per i rischi derivanti dall’esercizio delle attività di verifica.
Allegato III- Modalità per l’abilitazione, il controllo e il monitoraggio dei soggetti di cui all’allegato I L’istanza relativa alla richiesta d’iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati deve essere indirizzata al Ministero del Lavoro che istituisce, pubblica ed aggiorna l’elenco L’istanza deve essere sottoscritta dal legale rappresentante, deve essere prodotta anche in via telematica certificata e contenere l’elenco delle attrezzature di cui all’allegato VII del d.lgs. 81/08 per il quale il soggetto pubblico o privato intende effettuare le verifiche, l’indicazione delle Regioni d’intervento e l’elenco della documentazione allegata. All’istanza d’iscrizione devono essere allegati i seguenti documenti: a)certificato d’iscrizione alla camera di commercio, o estremi dell’atto normativo per i soggetti di diritto pubblico b) copia notarile dell’atto costitutivo e statuto, ovvero estremi dell’atto normativo per i soggetti di diritto pubblico, da cui risulti l’esercizio dell’attività oggetto d’istanza c)documentazione che attesti il possesso dei requisiti per l’abilitazione di cui all’allegato I completa di manuale di qualità redatto ai sensi della norma UNI CEI ISO IEC 17020 e di elenco dettagliato del personale dipendente o con rapporto esclusivo di collabora-
zione di durata non inferiore a quella d’iscrizione nell’elenco. Deve essere evidenziata la struttura operativa relativa al settore delle verifiche, in particolare, l’indicazione nominativa dei responsabili dei diversi settori d) elenco dei laboratori di cui,mediante apposita convenzione da allegare alla domanda, il soggetto si avvale. Elenco delle attrezzature possedute dai laboratori convenzionati, presso cui sono effettuati esami e prove e) dichiarazione di possesso delle norme tecniche di riferimento f ) planimetria della sede centrale e degli uffici. È compito di una Commissione interministeriale, istituita presso il Ministero del Lavoro, esaminare la documentazione richiesta per l’iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati alle verifiche delle attrezzature di lavoro. La Commissione: a)formula il parere sull’iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati, pubblici o privati, entro sessanta giorni dalla data della richiesta d’iscrizione b) costituisce ed aggiorna l’elenco dei soggetti abilitati di cui alla lettera a) c) effettua gli accertamenti tecnico-amministrativi sui soggetti richiedenti l’abilitazione d) formula il parere di sospensione in caso di gravi inadempienze, dei soggetti abilitati. In caso di particolare gravità formula il parere di cancellazione dall’elenco. La Commissione può avvalersi, per le proprie valutazioni, dell’INAIL o delle ASL. A seguito di parere positivo della Commissione, è adottato con decreto apposito, il provvedimento d’iscrizione. L’iscrizione nel’elenco vale cinque anni e può essere rinnovata a seguito di apposita istanza, previo esito positivo dell’esame della documentazione di rinnovo I soggetti abilitati devono riportare su un apposito registro informatizzato copia dei verbali delle verifiche effettuate ed altre informazioni di cui al punto 4 dell’allegato IIII. Il registro informatizzato deve es-
sere trimestralmente trasmesso per via telematica al soggetto titolare della funzione, al fine di consentire l’attività amministrativa, di controllo, di monitoraggio, di costituzione, di gestione e mantenimento della banca dati di cui all’art.3. Le ASL o le ARPA devono inviare all’INAIL annualmente i dati circa le attività di verifica effettuate nell’anno precedente, comprese quelle svolte dai soggetti abilitati. Tenendo conto dei dati ricevuti, l’INAIL deve, a sua volta, inviare al Ministero del lavoro annualmente una relazione circa le attività di verifica effettuate. La relazione INAIL viene trasmessa alla Commissione di cui all’allegato III, al fine di acquisire eventuali indicazioni che possano migliorare l’efficacia delle verifiche periodiche delle attrezzature. Se il Ministero del Lavoro, per il tramite della Commissione, riceve segnalazioni di comportamenti anomali dei soggetti abilitati o nel caso di verifica della non sussistenza dei presupposti di base dei soggetti abilitati, sospende o cancella l’iscrizione del soggetto dall’elenco.
Entrata in vigore del D.M. 11 aprile 2011 Il decreto è entrato in vigore il 23 maggio 2012, fatta eccezione per l’allegato III entrato in vigore il 30 aprile 2011.
CIRCOLARE ESPLICATIVA Il Ministero del Lavoro, con circolare esplicativa del 25 maggio 2012, fornisce chiarimenti sull’applicazione del decreto ministeriale sopra esaminato. Vediamoli insieme
Validità della richiesta Innanzitutto si precisa che la richiesta di verifica periodica delle attrezzature, che il datore di lavoro deve inoltrare, è considerata valida, ai fini della decorrenza dei termini dei 60/30 giorni entro cui l’INAIL e le ASL devono effettuare la verifica periodica, se risponde ai seguenti requisiti: - se trasmessa su supporto cartaceo,
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deve essere su carta intestata dell’impresa utilizzatrice (o soggetto delegato dal datore di lavoro dell’impresa utilizzatrice) o provvista di timbro della stessa impresa, ed essere firmata al richiedente - deve riportare l’indirizzo completo presso cui si trova l’attrezzatura di lavoro da verificare, nonché i dati fiscali e i riferimenti telefonici - deve contenere i dati identificativi delle attrezzature di lavoro (tipologia dell’attrezzatura e matricola o, s on disponibile, numero di fabbrica e costruttore - deve essere indicato il soggetto abilitato individuato, ai sensi dell’art.2 del decreto - deve riportare la data della richiesta In caso di richiesta incompleta, il soggetto titolare della funzione dovrà rispondere al richiedente precisando che, ferme restando le date di scadenza delle verifiche periodiche delle attrezzature, i termini dei 60/30 giorni, entro cui L’INAIL o le ASL devono provvedere alla verifica, decorrono dalla data della richiesta. La circolare chiarisce che cosa si deve considerare come data della richiesta, a seconda di come la stessa sia stata inoltrata (raccomandata, portale WEB, posta ordinaria ecc)
Scelta del soggetto abilitato Il datore di lavoro sceglie il soggetto abilitato secondo le seguenti modalità: - al momento della richiesta della verifica periodica al titolare della funzione (INAIL/ASL), il datore individua uno dei soggetti abilitati per l’effettuazione della verifica in base alla specifica tipologia dell’attrezzatura iscritto. Il soggetto deve essere scelto tra quelli iscritti nell’elenco di cui all’art.2, comma 4 del d. M. 11 aprile 2011 - in caso di superamento dei termini di cui al’art.2, comma 1 (60/30 giorni), senza che sia intervenuto il soggetto titolare della funzione né il soggetto abilitato indicato dallo stesso datore di lavoro, quest’ultimo individua uno dei soggetti abilitati nella Regione in cui si trova l’attrezzatura di la18 |
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voro da sottoporre a verifica, iscritto nell’elenco nazionale dei soggetti abilitati di cui all’allegato III del decreto ministeriale in oggetto. Solo nel caso in cui nell’elenco azionale non siano presenti soggetti abilitati nella Regione per la specifica attrezzatura, il datore si rivolge ad un altro o dei soggetti riportati nell’elenco nazionale, per la specifica tipologia di attrezzatura di lavoro.
Interruzione e sospensione dei termini temporali I termini di 60/30 giorni di cui all’art.2, comma 1, del decreto s’interrompono quando il soggetto titolare della funzione (INAIL/ASL) od il soggetto abilitato di cui il titolare della funzione si sia avvalso non possano effettuare la verifica periodica per cause indipendenti dalla sua volontà. Tali cause devono essere comprovabili e adeguatamente documentate. Analogamente, se nel caso della verifica periodica si renda necessario acquisire ulteriore documentazione o effettuare, a supporto delle verifiche controlli, indagini supplementari o prove di laboratorio, il verificatore dovrà chiedere per scritto la documentazione o le attività necessarie per completare la verifica. In tal caso sono sospesi i termini temporali fino a quando l’ulteriore documentazione non sia stata prodotta o non siano state effettuate le attività a supporto della verifica. Se il soggetto titolare della funzione attiva un soggetto abilitato, quest’ultimo, qualora si detreminino le condizioni per la sospensione dei termini, dovrà darne tempestiva comunicazione al soggetto titolare della funzione
Attivazione del soggetto abilitato Il soggetto titolare della funzione , se ne avvale, deve attivare il soggetto abilitato indicato dal datore di lavoro, fermi restando i termini temporali di cui all’art.2 del decreto, il più tempestivamente possibile, dandone contestuale comunicazione al datore stesso. Il soggetto abilitato è obbligato al rispetto dei termini temporali di cui all’art.2 del decreto; in caso contrario,
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se emerge un comportamento anomalo del soggetto abilitato, il soggetto titolare della funzione può effettuare la segnalazione alla Commissione di cui all’allegato III del decreto. Infine, altri chiarimenti sono forniti sulla modulistica e le tariffe.
Gruppi di attrezzature rientranti nel campo d’applicazione dell’allegato II del D.M. 11 aprile 2011 Gruppo SC- Apparecchi di sollevamento materiali non azionati a mano ed idroestrattori a forza centrifuga Apparecchi mobili di sollevamento materiali di portata superiore a 200 kg Apparecchi trasferibili di sollevamento materiali di portata superiore a 200 kg Apparecchi fissi di trasferimento materiali di portata superiore a 200 kg Carrelli semoventi a braccio telescopico Idroestrattori a forza centrifuga
Gruppo SP – Sollevamento persone Scale aeree ad inclinazione variabile Ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato Ponti mobili sviluppabili su carro a sviluppo verticale azionati a mano Ponti sospesi e relativi argani Piattaforme di lavoro auto sollevanti su colonne Ascensori e montacarichi da cantiere
Gruppo GVR – Gas, Vapore, Riscaldamento Recipienti contenenti fluidi con pressione maggiore di 0,5 bar Generatori di vapor d’acqua Generatori di acqua surriscaldata Tubazioni contenenti gas, vapori e liquidi Generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per impianti centrali di riscaldamento Forni per l’industria chimica e affini Assemblaggi di attrezzature da parte di un costruttore certificati CE come insiemi secondo il d.lgs. n.93 del 25 febbraio 2000
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L’intervistA del mese: MAURO BELLONI
Plast/Rubber e DKT: due fiere che si integrano positivamente Nel giro di tre mesi si sono svolte in Europa due manifestazioni espositive che hanno direttamente interessato l’industria della gomma: Plast con il padiglione Rubber 2012 a Milano e DKT a Norimberga. Quale è il quadro della situazione di mercato che ne emerge? Lo abbiamo chiesto all’ing. Mauro Belloni, amministratore di Gibitre Instruments, una azienda di punta sul piano internazionale nel campo degli apparecchi di prova e laboratorio. Dalle sue risposte ci pare emerga un dato decisamente positivo: le aziende italiane puntano, oggi forse più che in passato, alla scelta di iniziative razionalmente elaborate e programmate.
Lei ingegnere ha partecipato a entrambi gli eventi. Che giudizio si sente di dare a consuntivo? Devo dire che, per quello che mi riguarda, i risultati sono stati molto positivi per entrambe le manifestazione, con un aumento intorno al 15% di contatti e richieste rispetto alle due rispettive edizioni precedenti. Per quanto riguarda in particolare Plast/Rubber la risposta è stata data soprattutto degli operatori italiani. Ma questa è un tendenza in atto in tutte le fiere; perché ci sono ormai manifestazioni in quasi tutti i paesi e le aziende cercano di massimizzare il ritorno del budget che hanno messo a disposizione. E per quanto riguarda la situazione generale dell’industria italiana ed europea? Secondo me è in atto un vivace dinamismo del mercato. I visitatori sono arrivati mossi non da un interesse generico ma avendo in mente chiaramente che cosa cercavano e molto spesso con in tasca un progetto preciso. In altri termini il visitatore dice: mi serve questo piuttosto che quello strumen-
to in funzione di quello che ho in cantiere; oppure voglio fare questo specifico controllo o voglio avviare questo specifico prodotto; vediamo che cosa mi proponete. Tanto è vero che molte visite si sono concluse con una richiesta di offerta. Questo si è visto di più a Plast/Rubber che a Norimberga, anche perché il visitatore a Milano ci conosce meglio e viene già con una certa consapevolezza di quello che possiamo fare per lui. In generale ho constatato dunque una positiva volontà di fare e questo vale soprattutto per l’Italia. È quindi possibile che prima della fine dell’anno la situazione vada migliorando, come tutti auspichiamo? Un paio di anni fa c’era un diffuso timore che la situazione potesse precipitare, oggi non ho visto nulla di tutto ciò. Quindi niente panico ma vigilante attesa. Nel senso che tutti guardano a quanto accadrà in Europa nel suo complesso, che è poi lo sbocco naturale di tutte le aziende italiane. Insomma, sappiamo tutti che la ripresa dipenderà da quante automobili si compreranno, da quanti elettrodomestici si cambieran-
Mauro Belloni
no, da quante case si costruiranno. Quello che mi pare però da sottolineare è che sul mercato italiano si vadano elaborando progetti nuovi e ben definiti. Ed è significativo che le aziende dimostrino di puntare non solo su-
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gli impianti di produzione ma anche sugli aspetti del controllo. È una cosa molto positiva perché vuol dire che si punta sul valore della qualità del risultato finale che si vuole ottenere. Decisamente una scelta di grande maturità. Altra cosa che ho notato è che da qualche anno, con la maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento della materia prima, i produttori di mescole hanno dovuto acquistare da fornitori diversi. Sia per loro che per i trasformatori è aumentata la necessità di controllare che la materia prima comperata sia effettivamente quella di cui hanno bisogno e che la sostituzione di un ingrediente con un altro dia i risultati effettivamente attesi. Quindi il laboratorio assume un ruolo centrale nell’azienda, non è più una vetrina da mostrare ai visitatori. A parte l’interesse che noi abbiamo come fabbricanti di apparecchiature, penso che tutto ciò sia la dimostrazione di una maggiore sensibilità del mercato per l’evoluzione e il progresso tecnologico e per i frutti che può dare. Che voto finale darebbe, come giudizio complessivo, alla manifestazione di Milano? E a quella di Norimberga?
Sono state entrambe molto buone. Teniamo presente che già la precedente edizione di Plast aveva dato risultati positivi, mentre DKT, parlo sempre della precedente edizione, era stata deludente. C’è una differenza di fondo comunque: a DKT è più frequente la richiesta di informazioni, il desiderio di vedere da vicino un apparecchio. A Plast è tutto più concreto, e lo dimostra il lavoro post-fiera che stiamo facendo. In conclusione darei come volto un otto pieno a entrambe. E infine, sono opportune manifestazioni espositive di settore a così breve distanza? O sarebbe più utile cadenzarle meglio? Come ho già avuto modo di dire, sono fiere molto diverse, o perlomeno noi le viviamo in modo molto diverso. Plast è un po’ più nazionale, pur se molti sono stati i visitatoti stranieri, DKT è decisamente più internazionale (anche se l’elevato numero di espositori del nostro paese ne marcava in un certo senso la “italianità”). Altra differenza è che a Plast/Rubber, come peraltro a K di Düesseldorf, si incontrano titolari, dirigenti, direttori di imprese, a DKT prevalgono i tecnologi,
attirati anche dal nutrito programma di conferenze. Inoltre DKT è di dimensioni limitate e se da un lato consente agli espositori investimenti più contenuti in termini di spazi e di arredi, dall’altro permette ai visitatori di approfondire con più agio le singole visite. A Plast come a K è giocoforza procedere al mordi e fuggi. Quindi non penso che le due manifestazioni siano in conflitto. Altro sarebbe se Plast e K cadessero nello stesso anno. Questo sì sarebbe un disastro. Perche bisognerebbe scegliere. Quindi è importare che Plast/Rubber e DKT mantengano ciascuno la loro fisionomia. Per evitare che accada quello che accade in Francia dove non si è riusciti a realizzare una manifestazione espositiva di respiro internazionale. A proposito della Francia l’anno venturo ci sarà però a Parigi l’IRC. È vero. Non so però quanto sarà rilevante dal punto di vista espositivo. Certo IRC è importante sotto il profilo di conferenza internazionale. Vedremo più avanti come si metteranno le cose, visto che il 2013 è anno di K.
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L’ASSEMBLEA DELLA FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA
Quello che occorre per la crescita del settore e del sistema paese La relazione del Presidente Nicola Centonze alla settima assemblea della Federazione, che si è svolta il 29 giugno, ha discusso i problemi che il settore deve in questo momento affrontare inquadrandoli nelle prospettive generali dell’economia italiana. Ne diamo un’ampia sintesi.
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a situazione che viviamo quotidianamente nelle nostre aziende è caratterizzata dalle difficoltà del presente e dall’incertezza del domani. . Veniamo da un altro anno caratterizzato da un vistoso calo degli ordinativi a cui quest’anno si aggiunge un’ulteriore perdita di redditività dovuta all’aumento dei costi. Nel 2011 il comparto gomma ha potuto segnare un dato di produzione positivo (+ 5%) grazie ai pneumatici che hanno compensato il segno negativo degli articoli tecnici. Il 2012 sta invece rivelandosi un anno critico. L’andamento negativo dell’industria automobilistica (12%) e del trasporto leggero e pesante (-30%) e il forte aumento dei prezzi accompagnato da scarsità di materie prime peseranno gravemente sui bilanci delle Imprese. I consumi di materie plastiche hanno registrato nel 2011 un segno negativo medio del 4% ma con diminuzioni pesanti negli articoli per edilizia e anche negli imballaggi industriali.
IL 2012 SI STA RIVELANDO UN ANNO CRITICO Per tutti i settori dobbiamo segnalare un calo di redditività determinato dalla difficoltà di trasferire gli aumenti dei
Una immagine della sala. costi su un mercato finale non reattivo. Abbiamo meno soldi da spendere per la perdita di molti posti di lavoro, per la chiusura di molte aziende, per una tassazione elevatissima, che probabilmente è necessaria per riparare, almeno in parte, l’aver vissuto per trent’anni a debito, e il debito pubblico dell’Italia è qui a ricordarcelo. Ma se la gente ha meno soldi spende meno, compra meno e le aziende producono e vendono meno.
Anche coloro che potrebbero spendere perché hanno redditi più elevati si trattengono dal farlo perché “non si sa mai”. Investimenti importanti e necessari per la crescita, mi riferisco, solo per esempio ai rigassificatori, sono bloccati da anni. Lo snellimento e la sburocratizzazione della pubblica amministrazione non si riesce a fare e questo è un freno notevole allo sviluppo.
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Al tavolo dell’Assemblea, da sinistra, Giorgio Quagliuolo, Presidente di Unionplast, Nicola Centonze, Presidente della Federazione, Stefano Dolcetta, Vice-Presidente di Confindustria, Oscar Giannino, Ermanno Fugazza, Presidente di Assogomma. Il mercato del lavoro è ingessato e non incentiva le assunzioni. L’Italia, nel suo complesso, non attiva, anzi disincentiva gli investitori esteri a venire a produrre da noi. Speravamo nell’euro e che entrando nell’Europa avremmo avuto una tutela esterna alle nostre debolezze e una correzione ai nostri errori. Sono in molti però che rimpiangono le cosiddette “svalutazioni competitive” che ci aiutavano negli anni ’80 e ‘90 a compensare il deficit del sistema Paese. A ciò si aggiunge la speculazione internazionale che si accanisce in particolare sui paesi finanziariamente più deboli non so se per un fenomeno naturale dei mercati aperti, se per un’azione mirata contro l’Euro o per poter acquistare importanti aziende a basso prezzo. O per tutti questi motivi insieme. Il Professor Vaciago, intervenuto all’Assemblea di Assocomaplast, diceva che dall’agosto dello scorso anno ci sono già in circolazione due Euro, quello dei paesi dei paesi virtuosi del Nord Europa e quello del Sud. In effetti indebitarci in Italia per crescere costa parecchio di più che in Germania. Negli ultimi mesi l’Europa ha dato segnali di debolezza, politica ed economica. 24 |
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È da tempo diventata il bersaglio della speculazione internazionale ed ostaggio delle agenzie di rating.
NON SOLO RIGORE MA ANCHE CRESCITA E RIPRESA Noi corriamo il rischio di vedere bruciata la credibilità dell’Unione Europea sull’altare di un rigore che sta facendo precipitare fiducia e consumi. E vorremmo evitare di regalare agli speculatori un mercato di centinaia di milioni di consumatori, con alcuni dei Pil pro capite più alti al mondo e con aree industriali di primissimo ordine in tutti i settori. Abbiamo certamente bisogno di rigore ma non è col solo rigore che si accompagnano la crescita e la ripresa. I vertici europei e internazionali di questi giorni scioglieranno, spero in senso positivo, i nostri dubbi: il viaggio deve proseguire verso un’Europa sempre più integrata economicamente e politicamente. L’Europa è e rimarrà il “nostro” mercato. In Europa siamo cresciuti, è cresciuta la nostra consapevolezza di essere sistemi industriali nel senso più ampio del termine. Sistemi industriali che, per esem-
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pio, hanno accettato regole nuove, severe e costose in materia sociale e ambientale. Queste regole, che altri importanti economie mondiali si guardano bene dall’applicare, ci hanno fatti crescere in qualità e in sicurezza della produzione e dei prodotti. Averle accettate e adottate significa però saperle difenderle anche di fronte a quelle che sono vere e proprie aggressioni commerciali. Quelli sociali e ambientali non sono più costi trascurabili e incidono pesantemente sul costo per unità di prodotto. Dai confini del continente europeo entrano con straordinaria facilità prodotti che danneggiano il consumatore, con prestazioni inadeguate, spesso pericolosi o contenenti sostanze da noi vietate. Hanno ovviamente il pregio di essere più economici e quindi, particolarmente in periodi di crisi economica, la loro attrattività cresce. Sottovalutare questi fenomeni è un grave errore per un continente a vocazione manifatturiera. I polimeri, tutti i polimeri e quindi anche gli elastomeri, che sono le nostre materie prime, sono materiali in-
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trinsecamente nuovi e capaci come pochi altri di reinventarsi in nuove applicazioni.
RICERCA E INNOVAZIONE AL PRIMO POSTO E la nostra industria della gomma e della plastica è ai vertici delle eccellenze competitive nel commercio internazionale. Il prof. Fortis, col quale abbiamo da anni un felice rapporto di collaborazione, ci ricorda che materie prime, manufatti e macchine per gomma e materie plastiche di produzione italiana figurano ai primi posti delle nostre esportazioni. La ricerca e l’innovazione insieme ad importanti investimenti sono necessari per mantenere le posizioni acquisite in anni di duro lavoro. I temi della qualità sono da sempre una priorità per i nostri due comparti e lo testimoniano le operazioni di rilancio dei due Istituti che costituiscono il loro “braccio tecnologico”. L’Istituto Italiano dei Plastici in una nuova sede e con una nuova governance sta coraggiosamente investendo in nuovi settori: è così che si affrontano le difficoltà anche nei servizi alle Imprese. Analoga operazione è in corso per il Cerisie, il laboratorio del comparto gomma: sono solo tre i laboratori in Europa con questa specialità e uno di questi è in Italia. Qualità e sicurezza sono valori ai quali si deve adeguare il sistema produttivo mondiale dicevamo mantenendo la competitività. Dato che le condizioni competitive si guadagnano facendo “sistema” abbiamo deciso di coordinarci meglio all’interno della filiera. Il Presidente ha introdotto a questo punto un riferimento alla piattaforma per il lancio di alcune iniziative in comune con Assocomaplast (di cui parliamo in un riquadro a parte) per poi passare a parlare dei risultati raggiunti in materia di tutela ambientale. Corepla per gli imballaggi plastici ed Ecopneus per gli pneumatici sono la testimonianza concreta della soste-
GLI INTERVENTI DI STEFANO DOLCETTA E OSCAR GIANNINO
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ue gli ospiti all’Assemblea di quest’anno della Federazione Gomma Plastica: Stefano Dolcetta, Vice-Presidente di Confindustria per le relazioni industriali, e il giornalista Oscar Giannino. Dolcetta ha messo in rilievo la caduta della produttività del manifatturiero italiano che ha comportato uno scivolamento in giù nella gerarchia dei paesi industriali: siamo i secondi in Europa ma perdiamo continuamente posti su scala mondiale. Questa situazione ha fatto sì che il nostro costo del lavoro per unità di prodotto ci ponga in condizioni di svantaggio rispetto a paesi o regioni appena al di là del nostro confine, a cominciare, ad esempio, dal Ticino in Svizzera e dalla Carinzia in Austria; vale a dire aree geografiche che fanno premio su di noi anche in termini di infrastrutture e di strutture burocratico-amministrative. Con tutte le inevitabili conseguenze del caso Oscar Giannino ha esordito ricordando un dato di fatto ampiamente riconosciuto: l’Italia può vantare aziende e interi settori ai primissimi posti dell’export su scala internazionale. Ma è il sistema paese che non tiene, con un debito pubblico altissimo, con una pressione fiscale al di là del tollerabile, con almeno un decennio di crescita debole. Anche i risultati ottenuti al recentissimo vertice di Bruxelles non possono scalfire questa realtà. Le clausole di salvataggio, indipendentemente dal loro funzionamento, non possono cambiare la sostanza dei mali italiani. Quello che occorre sono dismissioni pubbliche massicce per abbattere il debito, tagliare la spesa corrente, ridurre l’imposizione fiscale per molti punti di Pil per i prossimi anni.
Stefano Dolcetta
Oscar Giannino
nibilità ambientale come asse portante delle attività industriali. I materiali provenienti da circuiti di riciclo stanno diventando un’importante fonte di approvvigionamento per l’industria della trasformazione. Materie prime qualificate, ricercate e certificate per le quali, per esempio, la filiera delle materie plastiche ha anche istituito un marchio di qualità perché le
“materie prime seconde” non vogliono essere seconde a nessuno. Ora stiamo anche cercando di qualificarle come combustibili di pregio. Oltre che riciclate possono infatti costituire un ottima fonte energetica, pulita e sicura e non è cosa da poco dato che il nostro paese è povero di materie prime come di energia. Il Presidente ha qui accennato al rin-
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novo del CCNL che scadrà a fine anno e ha poi proseguito sui temi generali dell’economia del settore e del paese. Viviamo un periodo molto difficile e lo sappiamo tutti. Ma il messaggio che voglio portare a questa Assemblea è quello comunque di fiducia nel futuro delle nostre aziende, perché pur nelle difficoltà, nei rischi politici e finanziari non solo italiani ma dell’Europa nel suo complesso, le nostre aziende operano nei settori chiave del nostro sistema economico.
PER PUNTARE ALLA CRESCITA DEL SETTORE Non si potrà mai far a meno delle gomme per le automobili e dei cavi per il trasporto dell’energia così come dei tubi per il trasporto dell’acqua e del gas o delle confezioni per i prodotti alimentari. Cosa abbiamo bisogno per crescere? Sappiamo che per crescere le nostre aziende hanno innanzitutto bisogno di essere capitalizzate e l’introduzione dell‘ACE è un passo in questa direzione ma occorrono misure più incisive per favorire la capitalizzazione. Dobbiamo avere accesso al credito bancario a condizioni non penalizzanti rispetto ai diretti concorrenti europei. Ricerca e lo Sviluppo, va continuamente ripetuto, sono indispensabili alle nostre aziende per crescere. Sul totale degli investimenti in ricerca e innovazione solo il 2,5% proviene da finanziamenti pubblici e spesso erogati in ritardo. Vogliamo valutare come positiva l’introduzione dello sgravio fiscale del 35% per le assunzioni di giovani ricercatori. Positiva, ma niente affatto sufficiente. Contiamo su Diana Bracco, vice Presidente Confindustria per la R&I perché porti avanti con l’autorevolezza e la determinazione che le riconosciamo il problema dell’aiuto alle imprese su questo tema. Sappiamo che l’indice di produttività delle nostre aziende è tra i più bassi di tutta Europa. 26 |
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GIUNTA, REVISORI E PROBIVIRI Nel corso dell’assemblea del 29 giugno sono stati eletti alcuni degli organi che reggono la Federazione Gomma Plastica. Eccone il dettaglio. Giunta Comparto Gomma Antonelli Filippo Baessato Dario Carrara Mauro Caylar Jean-Paul Cittadini Paolo Dalla Valle Carlo Porta Dario Pozzi Giovanni Raspone Nicola Vassura Andrea Vergani Sergio
3M Italia IVG Colbachini RFT Michelin Italiana Industrie Ilpea Prysmian Trelleborg Engineered Systems Italy Parker ITR Bridgestone Italia Marangoni Tyre Pirelli Tyre
Comparto Plastica Bergaglio Marco Bettinzoli Antonello Bosi Tullio Colombo Mariateresa Gallina Dario Iazzolino Luca Minardi Paolo Mondini Francesco Olmo Luigi Spagni Pietro Von Wunster Massimo Zelcher Renato
Esbe Italiana Industrie Polieco M.P.B. Sirea Macplast Dott. Gallina Plastotecnica Obrist Italia Sinterplast Olmo Giuseppe Petra Polimeri Sirap Gema Crocco
Collegio Revisori Comparto Gomma Effettivo Mainardi Giovanni Supplente Soriano Roberto Comparto Plastica Effettivo Leone Giorgio Supplente Ornaghi Roberto Probiviri Comparto Gomma Benetti Pier Giorgio De Monte Giuseppe Michele Rombolotti Sergio Comparto Plastica Foggini Massimo Liberati Omar Schiavi Alberto
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PRODUZIONE DI ARTICOLI DI GOMMA (Rilevazione Federazione Gomma Plastica tra le aziende associate) Tonnellate 2007 PNEUMATICI (coperture+ camere) 385.609 Autovettura 242.711 Autocarro e autobus 111.164 Agricoltura e altri 31.245 Moto e scooter 489 MATERIALE PER RICOSTRUZIONE 44.416 ARTICOLI TECNICI 392.922 Tubi 101.437 Nastri trasportatori e cinghie di trasmissione 10.604(*) Pavimenti 19.999 Gomma spugnosa 29.070 Nastri autoadesivi 115.849 Suole, tacchi e lastre 27.058 Altri articoli 88.905 TOTALE GENERALE 822.947
% -2 -3 -3 +6 -3 +O +3 +6 +3 +5 +22 -0 -7 +3 +O
2008 % 2009 361.401 -9 275.316 219.754 -9 191.296 107.318 -3 56.775 33.904 +9 26.826 425 -13 419 41.805 -6 27.001 353.743 -10 263.789 92.352 -9 46.788 10.335 -3 8.769 19.545 -2 16.351 26.733 -8 26.494 109.548 -5 94.123 22.775 -16 17.179 72.455 -19 54.085 756.949 -8 566.106
Federazione Gomma Plastica e Assocomaplast
Nasce un Comitato interassociativo
L
e Presidenze di Federazione Gomma Plastica e Assocomaplast hanno annunciato di aver costituito un Comitato Interassociativo di coordinamento su alcune tematiche di interesse comune delle rispettive basi associative. Il Comitato ha messo a punto un nutrito ed interessante programma di attività presentato alle Assemblee delle aziende associate, che si sono entrambe svolte a fine giugno.
“Come prima iniziativa -si legge nel comunicato ufficialesi intende promuovere il Piano Nazionale di formazione, che potrà essere finanziato da Fondimpresa e che si articolerà in un programma di corsi di formazione tecnica specialistica svolti presso le imprese trasformatrici interessate dai docenti di Plast Academy, CESAP, IIP e IPPR. “Un altro punto del programma del Comitato Interassociativo è il rilancio e la razionalizzazione dell’attività normativa di Uniplast, Ente federato all’UNI, con l’obiettivo di mettere al servizio delle imprese produttrici e utenti specifiche norme tecniche di riferimento sulle caratteristiche e prestazioni di materiali plastici – anche provenienti da riciclo – e manufatti. “Il programma di attività del Comitato Interassociativo prevede anche un’azione nei confronti dei fornitori di energia elettrica, per spuntare tariffe agevolate a favore delle imprese trasformatrici, sensibilizzando nel contempo tali imprese all’impiego di macchine e attrezzature di ultima generazione che offrono consumi energetici sempre più contenuti, a parità di produzione. “A lungo termine, il Comitato Interassociativo -che è aperto all’adesione di altre Associazioni della filieraha in programma la messa a punto di un progetto da attuare in occasione dell’EXPO 2015, che avrà come tema "Nutrire il Pianeta", per dimostrare gli effetti positivi offerti dagli imballaggi in plastica per la conservazione degli alimenti e delle bevande”. Il Comitato Interassociativo, per designazione comune, è affidato alla Presidenza di Riccardo Comerio, past-President di Assocomaplast mentre il Segretario Coordinatore del Comitato è Angelo Bonsignori, Direttore di Federazione Gomma Plastica.
% 24 13 -47 21 -1 35 25 49 15 16 -1 14 25 25 -25
2010 % 2"011 % 300.657 +9 348.281 +1G 195.654 +2 232.885 +19 78.849 +39 83.142 +5 25.674 -4 31.754 1+24 480 +15 500 +4 30.935 1+15 39.322 1+27 287.270 +9 259.341 -10 62.019 +33 58.694 -5 9.325 +6 10.144 +9 15.630 -4 12.380 -21 23.125 -13 23.891 +3 106.616 +13 85.032 -20 17.036 -1 15.164 -11 53.519 -1 54.036 +1 618.862 +9 646.944 +5
Il divario con la Germania si accresce anno per anno anziché diminuire. Sappiamo anche che uno fattori determinanti, anche se certamente non l’unico, che influisce sulla produttività è il costo e la qualità del lavoro. Anche per quest’anno è stato mantenuta la defiscalizzazione del premio di risultato ma è passata da 6.000 a 2.500 euro a persona e le retribuzioni massime per godere di questo beneficio fiscale sono passate da 40.000 a 30.000 euro annui. Questi provvedimenti non vanno nella giusta direzione. Ci aspettiamo qualche cosa di più e di meglio se vogliamo recuperare la produttività che le nostre aziende hanno perduto e che è elemento fondamentale alla ripresa. Il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi nel suo discorso di insediamento ha detto tra le altre cose: “Diventano centrali per la competitività aziendale fattori che dipendono dal “Sistema Paese”. Al tempo stesso su queste condizioni l'impresa non può pensare per grande che sia – di poter intervenire direttamente, ma ha la necessità di disporre di un forte sistema di rappresentanza.” Sarà compito della Federazione Gomma Plastica utilizzare al meglio questo sistema di rappresentanza per portare a livello politico e istituzionale le idee e le proposte di interesse per il comparto che noi rappresentiamo.
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IMPORTAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA (Elaborazione Federazione Gomma Plastica) Tonnellate Totale Pneumatici (Coperture+ camere) Pneumatici(**) Autovettura (**) Autocarro e autobus (**) Motociclo e motoscooter (**) Bicicletta e ciclomotore (**) Altri (avio, agricoltura, carrelli ind.li, ecc.) (**) Camere d'aria Autovettura, autocarro e autobus (**) Bicicletta (**) Altre(**) Semilavorati Articoli tecnici e vari Tubi Nastri trasportatori e cinghie di trasmissione Tappeti e pavimenti Ebanite e lavori in ebanite Gomma spugnosa Nastri autoadesivi (*) Articoli igienici e sanitari Suole e tacchi Fili, corde e filati Altri articoli tecnici e vari Calzature Con tomaia materie tessili Altre TOTALE
2007 506.288 N.A. 258.331 135.038 18.504 8.864 85.551 N.A. N.A. N.A. N.A. 22.166 245.433 31.658 18.713 21.818 1.017 15.740 30.312 41.082 1.507 7.551 76.035 54.202 42.688 11.514 828.089
∆% +7 +3 +13 +4 +3 +10 -1 +5 +44 +10 +1 -42 -8 +1 -5 -14 -11 +7 +1 +10 -24 +6
2008 ∆% 2009 ∆% 2010 446.180 -12 419.558 -6 489.657 440.617 - 415.179 -6 484.747 227.454 - 251.849 +11 290.326 112.979 - 97.024 -14 113.081 16.325 - 11.921 -27 11.995 7.179 - 4.982 -31 6.702 76.680 - 49.403 -36 62.643 5.563 - 4.379 -21 4.910 1.058 612 -42 325 2.588 2.025 -22 2.583 1.917 1.742 -9 2.002 20.561 -7 16.716 -19 21.062 237.039 -3 161.564 -32 200.069 30.885 -2 17.980 -42 27.740 21.967 +17 12.497 -43 16.015 20.497 -6 12.154 -41 13.645 692 -32 657 -5 755 15.084 -4 12.475 -17 12.468 29.466 -3 7.520* -74 13.324 39.312 -4 37.035 -6 41.382 1.464 -3 1.358 -7 2.006 6.394 -15 5.380 -16 6.282 71.278 -6 54.508 -24 66.452 50.100 -8 47.944 -4 61.092 40.360 -5 36.712 -9 44.114 9.740 -15 11.232 +15 16.978 753.880 -9 645.782 -14 771.880
∆% +17 +17 +15 +17 +1 +35 +27 +12 -47 +28 +15 +26 +22 +54 +28 +12 +15 o +77 +12 +48 +17 +22 +27 +20 +51 +19
(*) Nastri autoadesivi: variazione base censita dal 2009. (**) Pneumatici: per gli anni precedenti al 2008 il dato comprende anche le camere d'aria.
2011 554.321 549.679 330.745 127.373 12.398 6.123 73.040 4.642 567 2.034 2.041 26.571 216.536 34.601 21.795 15.893 786 12.558 12.600 38.185 2.294 5.333 72.491 66.344 49.248 17.096 863.772
∆% +13 +13 +14 +13 +3 -9 +17 -5 +74 -21 +2 +26 +8 +25 +36 +16 +4 +1 -5 -8 +14 -15 +9 +9 +12 +1 +12
Fonte: ISTAT
ESPORTAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA (Elaborazione Federazione Gomma Plastica) Tonnellate Totale Pneumatici (Coperture+ camere) Pneumatici (**) Autovettura (**) Autocarro e autobus (**) Motociclo e motoscooter (**) Bicicletta e ciclomotore (**) Altri (avio, agricoltura, carrelli ind.li, ecc.) (**) Camere d'aria Autovettura, autocarro e autobus (**) Bicicletta (**) Altre(**) Semilavorati Articoli tecnici e vari Tubi Nastri trasportatori e cinghie di trasmissione Tappeti e pavimenti Ebanite e lavori in ebanite Gomma spugnosa Nastri autoadesivi (*) Articoli igienici e sanitari -Suole e tacchi Fili, corde e filati Altri articoli tecnici e vari Calzature Con tomaia materie tessili Altre TOTALE
2007 347.134 N.A. 206.403 101.454 930 1.046 37.301 N.A. N.A N.A N.A 107.910 463.812 112.160 14.928 17.813 1.959 33.447 183.369 6.160 7.135 2.181 84.660 21.757 11.611 10.146 940.613
∆% -2 -1 -4 -12 +19 -7 +3 -2 +7 +9 +10 +2 -2 -13 +3 +6 -9 +12 -1 -1 +O -1
2008 ∆% 2009 ∆% 2010 313.247 -10 250.761 -20 267.741 308.874 - 248.065 -20 264.813 165.334 - 154.794 -6 153.900 97.069 58.359 -40 75.870 808 423 -48 533 768 665 -13 659 44.895 33.824 -25 33.851 4.373 -2.696 -38 2.928 3.614 2.131 -41 2.424 258 195 -24 167 501 370 -26 337 102.802 -5 79.697 -22 90.804 447.979 -3 316.101 -29 385.496 108.469 -3 69.200 -36 90.189 13.716 -8 12.114 -12 12.058 17.102 -4 19.366 +13 24.214 2.180 +11 2.849 +31 6.558 37.095 +11 30.492 -18 34.190 174.589 -5 103.388* -41 144.415* 4.466 -28 5.393 +21 7.166 6.767 -5 6.734 -0 8.526 2.498 +15 2.687 +8 4.005 81.097 -4 63.878 -21 21.434 -1 23.380 +9 27.326 12.917 +11 12.678 -2 8.517 -16 10.702 +26 12.224 885.462 -6 669.939 -24 794.879
∆% +7 +7 -1 +30 +26 -1 o +9 +14 -14 -9 +14 +22 +30 o +25 +130 +12 +40 +33 +27 +49 +22 +17 +19 +14 +19
(*) Nastri autoadesivi: variazione base censita dal 2009. (**) Pneumatici: per gli anni precedenti al 2008 il dato comprende anche le camere d'aria.
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2011 327.103 323.704 201.795 82.850 499 718 37.842 3.399 2.830 141 428 102.838 412.836 97.506 12.739 19.155 3.876 36.283 140.247 7.362 9.275 4.149 82.244 28.785 16.672 12.113 871.562
∆% +22 +22 +31 +9 -6 +9 +12 +16 +17 -16 +27 +13 +1 +8 +6 -21 -41 +6 -3 +3 +9 +4 +6 +5 +10 -1 +10
Fonte: ISTAT
Geni particolari: QualitĂ , Tecnologia, Innovazione
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Mescole omologate/certificate NBR, EPDM, HNBR, ECO, AEM, ACM, PU
Una sinfonia di gusti
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un mondo di attenzioni
L’assemblea dei costruttori di macchine per gomma e plastica
Una ripresa lenta e problematica L’anno scorso si è chiuso in territorio positivo per la produzione e le esportazioni di macchinario, attrezzature e stampi per la lavorazione della gomma e della plastica. Ma per il 2012 le previsioni non sono ottimistiche: mantenere il livello del 2011 sarebbe già da considerare un evento positivo. E il peso della concorrenza, sia tedesca che cinese, si fa sentire.
A
ll’inizio della sua relazione all’assemblea annuale dei soci di Assocomaplast, il Presidente Giorgio Colombo, confermato nell’incarico per il prossimo biennio, ha parlato di “una situazione congiunturale problematica che si prolunga ormai da un triennio e che ha pesantemente influito sulla struttura e sullo sviluppo del nostro comparto industriale”. Nell’arco del 2011 il settore ha registrato un fatturato stimato in circa 4 miliardi di euro, con una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente ma ancora al di sotto del record registrato nel 2007-2008 di circa 4,2 miliardi. Anche il valore dell’export, pur risultando aumentato nel 2011 rispetto all’anno precedente del 21%, non è ancora tornato al valore del 2008.
UNO SCENARIO MONDIALE IN FORTE TRASFORMAZIONE Il mercato interno lo scorso anno è risultato sostanzialmente stagnante, con una crescita stimata forse ottimisticamente nell’1% sul 2010, ben al di sotto del valore registrato nel 2008. Vorrei sottolineare, ha detto il Presidente, “come si stia assistendo ad una profonda modifica dello scenario settoriale a livello mondo e come tale modifica stia determinando proba-
L’assemblea di Assocomaplast ha confermato alla presidenza Giorgio Colombo (il secondo da sinistra al tavolo).
bilmente un ridimensionamento progressivo del nostro comparto, almeno in termini relativi ad altre nazioni”. In effetti l’Italia ha perso, negli ultimi cinque anni, quote di mercato rispetto ai concorrenti migliori (i tedeschi) e più aggressivi (i cinesi). Lo stesso destino accumuna peraltro tutta la meccanica strumentale, per la quale un recente rapporto ICE-Prometeia individua lo stesso fenomeno come caratteristico. “In più, con preoccupazione, desidero accennare all’evidente difficoltà
per le nostre imprese di mantenere fatturato e margini in un contesto che vede un palese calo del fatturato in Italia compensato dalla crescita dell’export, con la conseguenza di un ben maggiore impegno a cui sono chiamati i nostri uffici commerciali, tecnici e di assistenza per confrontarsi con la clientela variegata - tecnicamente e culturalmente - operante in decine e decine di mercati esteri, mentre un tempo chi ci ha preceduto aveva il vantaggio di vendere il 50% e più del proprio macchinario a una clientela posta spesso dietro l’an-
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L’assemblea dei costruttori di macchine per gomma e plastica
Import-export italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (gennaio-marzo - 000 di euro) importazioni esportazioni 2011 2012 2011 2012 stampatrici flessografiche 2.262 4.019 20.427 22.677 impianti per mono e multifilamenti 238 508 6.665 12.387 macchine a iniezione 16.153 17.408 19.357 27.001 estrusori e linee di estrusione 4.545 7.853 54.687 60.064 macchine per soffiaggio 5.303 1.937 24.909 29.859 termoformatrici 391 1.851 13.242 13.112 presse per pneumatici e camere d'aria 425 375 6.227 6.394 presse 3.208 1.453 16.064 18.645 macchine per formare o modellare, altre 1.778 2.858 30.180 37.025 macchine per resine reattive 213 203 7.811 8.057 macchine per materiali espansi 856 865 5.207 4.933 attrezzature per riduzione dimensionale 962 381 3.386 3.477 mescolatori, impastatori e agitatori 189 277 3.671 9.635 taglierine e macchine per taglio 435 643 2.738 3.280 altre macchine 4.724 6.607 70.627 80.603 parti e componenti 30.623 37.849 87.959 78.491 stampi 55.580 71.152 125.773 168.613 totale 127.885 156.239 498.930 584.253
golo”. Lo stesso Plast, ha proseguito il Presidente, ha evidenziato un calo di operatori italiani interessati ad investire rispetto agli stranieri.
INNOVAZIONE O DEINDUSTRIALIZZAZIONE Nel quadro delle ricette giuste per adattarsi ai nuovi scenari, l’ingrediente chiave resta l’innovazione. Ma, “se l’innovazione e la capacità progettuale rappresentano variabili-chiave per rimanere forti e competitivi, dobbiamo anche essere consapevoli che la dimensione aziendale e la transizione da modelli organizzativi prettamente familiari a modelli di tipo manageriale rappresentano ulteriori sfide con le quali dobbiamo confrontarci e a cui dare risposte”. Sul tema dell’innovazione, soprattutto nel campo delle tecnologie informatiche, ha insistito anche Giacomo Vaciago, ospite dell’assemblea. L’economista della Cattolica ha anche ricordato come la Germania abbia prima delocalizzato e poi proceduto alla ristrutturazione all’interno. Noi corriamo invece il rischio della deindustrializzazione. Se non avremo una crescita di almeno il 2% all’anno, per i prossimi venti anni, corriamo il pericolo di un “lento soffocamento”. Tornando alla relazione di Giorgio Colombo, il Presidente ha insistito sull’importanza di iniziative collettive da attuare nelle principali fiere estere e alle altre ma32 |
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nifestazioni finalizzate alla promozione delle nostre aziende all’estero, in particolare nei mercati più promettenti per tassi di crescita; e anche di iniziative di collaborazione con altre associazioni, quale quella attuata con Federazione Gomma Plastica (di cui parliamo in altra parte della rivista). “Ritengo che questo tipo di attività sia imprescindibile e sia una vera priorità nello scenario di oggi, dove peraltro deve emergere in pieno la forza dell’Associazione, che deve essere capace di movimentare risorse e relazioni impensabili per una singola azienda”.
LE PROBLEMATICHE ASPETTATIVE PER IL 2012 In un documento preparato dalla direzione di Assocomaplast in vista dell’assemblea, si rileva come sia difficoltoso formulare previsioni sull’evoluzione settoriale, visto l’attuale panorama internazionale. In una economia globalizzata, l’alto grado di incertezza rispetto al futuro delle situazioni politiche e soprattutto degli assetti finanziari di paesi come Grecia, Irlanda, Spagna (e anche Italia) condiziona pesantemente qualsiasi ipotesi si voglia formulare. Nel contesto nazionale il quadro è ancora più incerto anche per effetto di eventi imprevedibili, come il terremoto in Emilia Romagna. Alla luce di ciò – si legge – risulta evidente come sia necessario continuare a rafforzare la propensione all’export delle
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aziende del comparto, che ha già dato risultati più che confortanti nel 2011. Le rilevazioni ISTAT del commercio estero italiano di macchine per materie plastiche e gomma, nel primo trimestre 2012 a confronto con l'analogo periodo 2011, mostrano una ancora consistente progressione del 17% all'export, pur con un moderato rallentamento rispetto ai trimestri precedenti. In particolare, è migliorato l'andamento delle vendite all'estero di stampi e macchine per soffiaggio mentre il trend per le linee di estrusione, le macchine e iniezione e quelle per formare e modellare ha mostrato un tendenziale indebolimento, pur rimanendo di segno positivo. Al contrario, si è verificato un incremento sensibile dell'import, soprattutto in funzione di maggiori acquisti di stampi ed estrusori. Relativamente ai principali paesi di destinazione delle esportazioni italiane, si segnala il +19% delle vendite alla Germania (per un valore poco sotto i 90 milioni di euro, per i 2/3 costituiti da stampi), sempre al primo posto nella classifica, e lo speculare -19% delle forniture alla Cina, che perde quindi una posizione, fermandosi alla terza, con circa 34 milioni. Le vendite verso la Francia (seconda) sono aumentate del 37%, quelle verso gli Stati Uniti (al quarto posto) del 34%, la Polonia del 30%, il Brasile del 28% e la Turchia del 17%. Se si vuole arrischiare qualche previsione, è ipotizzabile che l’incremento delle vendite all’estero vada via via riducendosi, in termini percentuali, nel secondo semestre dell’anno. Comunque la chiusura del 2012 più o meno allo stesso livello dell’anno precedente sarebbe già un risultato positivo, alla luce delle problematiche e delle incertezze del momento. Al di là del risultato finale ciò che preoccupa maggiormente gli imprenditori del settore è da un lato la riduzione della marginalità (anche a fronte di una concorrenza tedesca che vende a prezzi “italiani”) e dall’altro l’impossibilità di elaborare una strategia, non essendoci in generale una “visibilità” superiore ai 2-3 mesi.
01_ICEBERG
3-09-2007
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INCHIESTA TRA I PRODUTTORI DI MESCOLE
L’impegno c’è tutto ma la situazione resta molto difficile Considerando i dati ufficiali sull’andamento dell’industria italiana, si rileva che l’industria della gomma condivide più o meno la stessa sorte (non molto felice, per usare un eufemismo) degli altri settori manifatturieri. Tuttavia, se si approfondisce il discorso con gli imprenditori interessati, si avverte uno stato d’animo orientato al “bicchiere mezzo pieno”. Lo si è visto quando abbiamo tracciato il bilancio di Plast/Rubber 2012 e poi al DKT di Norimberga. Lo stesso si può dire da quanto emerge dalla nostra consueta inchiesta tra i produttori di mescole. Rovesciando i termini del nostro titolo: la situazione resta difficile ma noi ce la stiamo mettendo tutta. È certamente indicativo di questo atteggiamento positivo e concreto il pressoché unanime interesse con cui viene seguito il fenomeno fortemente innovativo della “chimica verde”. La battaglia per uno sviluppo sostenibile vede impegnati anche i nostri produttori di semilavorati.
Il mercato italiano è molto complesso, vista la sua frammentazione. Questa peculiarità rende difficile la penetrazione ai compoundatori stranieri. 1. Nonostante la difficile congiuntura economica, riteniamo che il comparto della gomma italiana stia tutto sommato reggendo bene, in particolare per quelle industrie non legate all’edilizia e che comunque esportano la maggior parte della loro produzione. Considerando la richiesta di mescole in tempi sempre più brevi e la mancanza di programmazione a lungo respiro, pensiamo che sia
Le domande 1. Come giudica, dal suo punto di vista di produttore di mescole, il quadro dell’industria della gomma in Italia e che previsioni si sente di fare? E in Europa come vanno le cose? 2. Ci sono differenze sostanziali tra le caratteristiche della domanda del mercato italiano e di quelli esteri? 3. Quali sono i tipi di mescole (con riferimento alla materia prima impiegata) maggiormente richiesti in questo momento? 4. Si parla molto di “chimica verde” e in generale di prodotti bio-compatibili. Avremo anche delle “mescole verdi”? 5. Negli ultimi anni ha notato una maggiore aggressività (in termini di prezzo e/o qualità) della concorrenza estera?
i nostri clienti sia gli utilizzatori finali abbiano ridotto notevolmente le scorte, per evitare il “tonfo” della fine del 2008. Questa situazione, se da un lato mette sotto pressione la supply chain, dall’altro ci conforta perché non ci aspettiamo un rallentamento rilevante del flus-
Giorgio Cabrini Mesgo
so degli ordini come avvenuto in passato. In Europa la Germania conferma la sua forza economica legata all’esportazione nei paesi emergenti, pertanto sia le vendite dirette sia quelle indirette dei nostri clienti sono positive, con qualche leggero segnale di flessione. Francia e Spagna risentono notevolmente della crisi economica e del calo rilevante delle immatricolazioni auto. 2. Riteniamo che nel comparto gomma il livello di servizio richiesto sia pressoché simile; non vediamo differenze sostanziali tra le richieste dei clienti italiani e stranieri. Al contrario, ci pare che soprattutto per le aziende locali più
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strutturate, il livello tecnico e qualitativo sia notevolmente migliorato: questo si riflette anche nella precisione delle richieste di offerta. 3. Mesgo da sempre è più orientata alla produzione di mescole ad alte performances rispetto alle commodities di grande volume, scelta che in questi ultimi anni è stata premiata da un incremento di domanda, soprattutto nel settore automotive. 4. Al momento riteniamo che la tecnologia esistente non ci consenta di parlare di mescole a basso impatto ambientale, anche se notiamo un interesse sempre maggiore da parte dei clienti multinazionali al riutilizzo degli scarti derivanti dalle loro produzioni, sotto forma di polverino da utilizzare nelle loro mescole. 5. Il mercato italiano è molto complesso, vista la frammentazione in decine di aziende medio- piccole: questa peculiarità rende difficile ai compoundatori stranieri una reale penetrazione nel nostro paese, anche se sia il livello di qualità che di prezzo sono paragonabili.
Noi ci stiamo orientando da diverso tempo anche nella direzione delle “mescole verdi”, anche se l’obiettivo non è facile
Emanuele Goffi Co.Me.T
1. Quello della gomma è indubbiamente un settore che, nonostante tutto, consente ancora margini discreti e risultati soddisfacenti. Basti fare un raffronto con altri 36 |
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settori (tessile, metalmeccanico ecc.; le differenze sono evidenti). Di certo la speculazione di chi fornisce le materie prime non aiuta: il mercato è costantemente tenuto sotto pressione e in un periodo come quello che stiamo vivendo, ciò non agevola per niente. Le previsioni non sono incoraggianti, specie in Italia. Spero di dovermi ricredere! Tira tutt’altra aria in Germania, unico nostro mercato serio di sbocco: ne abbiamo avuto la conferma durante la fiera DKT di Norimberga, a cui abbiamo preso parte. Il settore delle costruzioni tedesco è sì indebolito rispetto allo scorso anno, ma meno rispetto a quello del Bel Paese. Il resto d’Europa vede le situazioni più disparate; essendo però poco presenti, la nostra parola conta poco. 2. In Italia i volumi sono molto più frammentati e le mescole (perché di altro non posso parlare) estremamente personalizzate, addirittura su singolo articolo presso ciascun cliente. Del resto, è un po’ ciò che ci ha sempre contraddistinto da chi gestisce grandi serie e prodotti standardizzati. Le tempistiche di consegna sono ristrettissime, le previsioni inesistenti. 3. Indubbiamente quelle a base EPDM. 4. Difficile da dire, ma non è da escludere. Basti pensare che anni fa era comune affermare che la gomma, diversamente dalla plastica, non era riciclabile. Ad oggi le cose suonano in maniera diversa. L’ R&D di Comet si sta muovendo da tempo anche in quella direzione. 5. Il mercato ormai è sempre più internazionale e l’aggettivo “estero” risulta svuotato del suo significato originario. Chiunque a livello pur sempre europeo, incluso Comet, è perennemente alla ricerca di nuovi clienti e, per forza di cose, lo si fa a scapito dei concorrenti. Fortunatamente la deperibilità delle mescole in gomma limita il “chilometraggio” che esse possono percorrere, salvo ci si organizzi con trasporti a temperatura controllata (ma così il problema diventa commerciale!).
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L’Europa ritornerà a quello che di meglio sa fare: produrre mescole innovative a prezzi adeguati in un contesto flessibile
Ciro D’Auria Kraiburg GmbH
1. Se parliamo di grosse quantità c‘è una forte concorrenza tra i fornitori, ma se si tratta di applicazioni specializzate, i produttori ed anche i loro clienti sono disposti ad accettare prezzi più alti. Altrimenti ognuno cerca di offrire prezzi migliori degli altri mentre la qualità non è di prima importanza. Peccato, perché nel processo di lavorazione si riesce a risparmiare in tempo e soldi con materie prime di una qualità più alta, un fattore che abbiamo già riscontrato spesso sia in Italia sia in altri parti d’Europa! Le nostre previsioni per il futuro: il mercato delle mescole economiche si servirà sempre di più dalla Cina, mentre l’Europa ritornerà ai suoi vecchi valori e fará quello che di meglio sa fare: produrre mescole innovative a prezzi adeguati in un contesto flessibile. 2. Il mercato italiano è molto veloce e si nutre del confronto dei prezzi. D’altro canto, si realizzano su un livelli più profondi progetti tra partner fidati portando avanti lo sviluppo e l’analisi necessarie con molta attenzione e amore per il dettaglio. Tali progetti promettono bene e producono risultati persistenti. 3. Mescole certificate, in particolare per applicazioni in contatto con acqua, alimenti e gas, ma anche AEM, Viton e silicone nel settore automotive, ed anche NBR e EPDM nella produzione dei rulli.
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4. Per contrastare il crescente impatto ambientale, REACH ha portato giá a una selezione attraverso la sostituzione di sostanze pericolose (SVHC) nelle ricette delle mescole. È saputo che materiale riciclato viene usato in pneumatici, sebbene Kraiburg non lo usa per mescole high-tech perché avrebbe un effetto negativo sull’alta qualità cui aspiriamo. Ormai l’impiego di biomateriali o additivi non basati sul petrolio è possibile, ma non ancora redditizio. Ma certamente, con grande probabilità, produrremo prima o poi “mescole verdi”. 5. Sì il mercato sospetta l´arrivo di una nuova crisi, i sintomi si manifestano solitamente in: il confronto dei prezzi nazionale ed estero più arduo, il rincaro/ lo scarseggiare delle materie prime e il calo della qualità. Kraiburg invece è convinta che un buon compounder prevalga sempre con mescole che si fanno lavorare bene, che non sporcano gli stampi e che fanno da base per un prodotto contraddistinto per la sua durabilità ed i suoi valori fisico-meccanici superiori. Per noi della Kraiburg questo ha sempre dato buona prova!
Le esportazioni hanno ancora fornito il principale contributo alla crescita, grazie soprattutto all’espansione nei mercati esterni all’UE
Stefano Talini Solgomma
1. Nei primi mesi del 2012 l’andamento congiunturale delle imprese del nostro setto-
re è orientato alla stabilità. Le aspettative a breve termine sono molto incerte per le debolezze del mercato nazionale ed Europeo. I maggiori mercati di riferimento (auto, elettrodomestico e prodotti industriali) risentono della riduzione dei consumi interni. Di fronte alle incertezze e alle debolezze che caratterizzano i mercati, le previsioni per i prossimi mesi si mantengono cautelativamente conservative: non si prevedono mutamenti della produzione nel breve periodo. 2. La domanda cresciuta in misura significativa nei primi mesi del 2011, si è progressivamente indebolita nel corso dell’anno. Le esportazioni hanno ancora fornito il principale contributo alla crescita, grazie soprattutto all’espansione nei mercati esterni all’Unione Europea. In una fase congiunturale caratterizzata da una domanda interna debole si segnala una ricomposizione del portafoglio vendite dal mercato nazionale verso l’estero. 3. Le mescole maggiormente richieste rimangono quelle standard: NBR – SBR EPDM e NR; assistiamo piuttosto ad un incremento dei compound dai contenuti tecnici avanzati. 4. Lo sviluppo sostenibile impone alle scienze chimiche di giocare un ruolo primario nella riorganizzazione di vecchie tecnologie in nuovi processi eco-compatibili. La chimica verde è fondamentalmente la nuova filosofia di chimica che si impegna per individuare strategie atte a tutelare il nostro ecosistema. Noi, da parte nostra, stiamo elaborando alcune possibili tecniche per perseguire questi obbiettivi e, oltre alla minimizzazione dei consumi e degli sprechi energetici, stiamo cercando, laddove è possibile, di sostituire prodotti obsoleti con nuove materie prime in grado di tutelare maggiormente l’uomo e l’ambiente. 5. Negli ultimi anni siamo stati messi sotto pressione dalla crescente concorrenza proveniente dai paesi emergen-
ti, soprattutto quelli asiatici che anche sul nostro settore hanno puntato per il loro sviluppo, grazie al basso costo del lavoro. In molti hanno risposto delocalizzando le proprie produzioni in quei paesi; noi abbiamo scelto di puntare su produzioni di qualità.
In Italia alcune imprese hanno sviluppato competenze che ci permettono di collocarci in buona posizione nel rapporto qualità-prezzo
Matteo Tovo Tovo Gomma
1. In Italia il mercato soffre una riduzione di consumi di mescole di circa il 10% 15%, questa situazione perdura dall’ultimo trimestre 2011 in modo sostanzialmente lineare. In Europa centrale, con riferimento in particolare alla Germania, l’industria mantiene i volumi, le nostre quote sono in crescita. 2. I nostri settori principali di destinazione sono i medesimi in Italia e all’estero. 3. Per Tovo Gomma il polimero NBR si conferma al primo posto come consumo, seguono in ordine l’EPDM, l’SBR, IIR e il CR. 4. Il termine “mescole verdi” è utilizzato da alcuni anni nel settore pneumatici per identificare una categoria ben precisa di prodotti. Si parla infatti di pneumatici a ridotta resistenza al rotolamento con conseguente riduzione di consumo di carburante.
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Nel settore dell’articolo tecnico non ci risultano al momento richieste particolari di questa tipologia di mescole. La tendenza che registriamo presso alcuni clienti è l’utilizzo di mescole contenenti materiali “non vergini” e pertanto riciclati. Questa potrebbe essere classificata come una maggiore attenzione verso l’ambiente. Tale tendenza però è dettata prima di tutto da una volontà di contenere i costi prima che di tutela dell’ambiente. In conclusione è plausibile che in un prossimo futuro avremo delle “mescole verdi” anche nel settore articolo tecnico ma prima bisognerebbe definirne i parametri per poter classificare le mescole con tale etichetta o meno. 5. Certamente c’è una maggiore presenza di produttori italiani che vendono all’estero e viceversa maggiore presenza di competitors esteri che arrivano in Italia. Il mercato oggi è quantomeno europeo a tutti gli effetti anche per le mescole, nonostante le vecchie reticenze sulla shelf-life. Essendoci una sostanziale somiglianza tra i prezzi delle materie prime alle quali accedono i produttori europei, esiste una competitività sui prezzi legata principalmente alla produttività delle linee di mescolazione installate e quindi sui costi di trasformazione. In Italia, dove l’industria della gomma rappresenta ancora dei volumi significativi, alcune imprese nazionali hanno sviluppato competenze tecniche e tecnologiche che ci permettono di collocarci in buona posizione nel rapporto qualità-prezzo.
La fiducia nella ripresa a breve è costantemente smentita da tutte le fonti; a ciò si aggiunge che l’automotive è in crisi profonda
Raffaele Ferro TSF
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1. In generale l’industria della gomma mi sembra rispecchiare il momento di incertezza che pervade tutta l’economia europea. Le aspettative non sono rosee, la fiducia nella ripresa a breve è costantemente smentita da tutte le fonti più o meno ufficiali e dai dati che si susseguono a ritmo incessante. Aggiungiamo che , tranne per alcuni casi abbastanza felici e non italiani, l’industria automobilistica (il maggiore sbocco per la gomma) è in crisi profonda. Negli ultimi anni in Europa ci siamo giocati l’equivalente di cinque impianti di produzione di auto. A completare il quadro: alcune materie prime sono ancora in shortage e questo non contribuisce a rendere il mercato meno isterico. 2. Per quanto posso vedere il mercato italiano si sta sempre più allineando al ribasso. La necessità di acquisire commesse a qualsiasi costo sta comportando una sempre minore propensione all’innovazione, mentre aumenta l’importazione di materie prime a minor contenuto tecnologico da paesi extra europei. All’estero mi sembra di individuare una tendenza a mantenere per se i mercati a maggiore valore aggiunto ed a subappaltare agli italiani il mercato a maggior competitività di prezzo. All’estero ed in particolare in Germania mi sembra più forte la capacità di “fare sistema”. 3. TSF si occupa solo di mescole fluorurate e siliconiche è quindi difficile rispondere ad una domanda di questo genere. Dovendo dare un indicazione direi che le mescole fluorurate tengono ancora abbastanza bene con, al loro interno , un aumento di quota per mescole perossidiche e per basse temperature 4. Al di là degli slogan sarebbe opportuno chiarirci cosa si intende per “mescole verdi”; ho l’impressione che nel
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momento in cui provassimo a definire cosa si intende per mescola verde ci troveremmo di fronte a parecchie contraddizioni. in realtà le tipologie di gomme che noi trattiamo e gli ingredienti utilizzati per formularle sono limitati e non mi sembra che lascino adito a molte alternative di carattere compositivo. Possiamo produrre meglio, con ingredienti più puri, con meno scarichi ma non vedo per il futuro una vera e propria rivoluzione 5. L’ aggressività in termini di prezzo è senz’altro una realtà con la quale ci stiamo confrontando da parecchi anni, da questo punto di vista le nostre debolezze strutturali sono palesi. Per quanto riguarda la qualità invece direi proprio di no: la nostra capacità di fornire prodotti ad altissimo standard qualitativo è nota e riconosciuta. Ormai sono parecchi gli esempi di aziende che hanno dovuto rivedere le loro politiche commerciali che le avevano spinte a rivolgersi all’estero per poi rivedere le loro scelte a seguito di un rapporto qualità/prezzo che all’atto pratico si è rivelato penalizzante.
La crisi iniziata nel 2008 sta premiando le aziende in grado di offrire qualità a un prezzo ragionevole
Armando Pagani Elastomers Union
1. La posizione delle aziende italiane nel panorama europeo dell’industria della gomma continua ad essere di primaria importanza. Il difficile periodo economico iniziato a fine 2008 e non ancora terminato , ha reso necessario il
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contenimento dei costi, premiando le aziende che sono state in grado di offrire qualità a un prezzo ragionevole. Questa situazione ha creato opportunità di crescita per aziende come la nostra, nata da soli 3 anni, che ha saputo coniugare servizio/qualità/prezzo. Come produttore di mescole in fluoro elastomero, considerando che oltre il 60% di questi prodotti è utilizzato nell’industria automobilistica, ci attendiamo una flessione in negativo del mercato europeo, ma siamo fiduciosi che parallelamente crescerà la richiesta da parte dei mercati emergenti, per un complessivo consistente incremento dei volumi mondiali. 2. Quello che differenzia il mercato italiano da quello estero è sostanzialmente la dimensione delle aziende , che in Italia è prevalentemente di piccole dimensioni, quindi molto flessibile e in grado di cogliere prontamente le modificate richieste del mercato , ma allo stesso tempo con un potere d’acquisto inferiore rispetto ad altre realtà europee di medie dimensioni. Questo si traduce per le aziende italiane, nella capacità di creare nuovi business, ma nella difficoltà di mantenere il mercato quando le nuove applicazioni diventano commodities. 3. Per quello che riguarda il settore dei fluoro elastomeri si osserva ormai da qualche anno una crescente richiesta di prodotti a vulcanizzazione perossidica (settore automotive), per rispondere alle sempre più severe condizioni di esercizio dei motori moderni, che debbono essere green, cioè ridurre al minimo le emissioni di inquinanti , il consumo di carburanti e il ricambio di oli lubrificanti. 4. La cosiddetta “chimica verde” ha assunto, negli ultimi anni, una considerevole importanza estendendosi all’ambito dei materiali polimerici dai prodotti termoplastici ai compound elastomerici. Le materie prime sono, attualmente, di sintesi e la loro complessità strutturale ne preclude un’origine naturale.
Ben diverso è invece l’ambito di additivi, plastificanti e cariche per i quali sono già disponibili sul mercato alternative ai prodotti di sintetici. Questi ultimi possono quindi essere sostituiti, parzialmente o completamente, portando alla formulazione di materiali con quantità sempre maggiori di composti di origine naturale. La crescente attenzione verso questo tipo di prodotti, fa presupporre che nel prossimo futuro essi possano sostituire quasi completamente i materiali di sintesi senza pregiudicare, come attualmente purtroppo avviene, le caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche dei prodotti finiti. 5. Si, ritengo che la concorrenza estera negli ultimi anni sia stata più aggressiva sia in termini di prezzo che di qualità. La crisi economica e le modificate condizioni del mercato hanno infatti interessato tutte le aziende mondiali, nessuna esclusa , portando a una maggiore competizione dei mercati a livello globale.
Lo scenario è burrascoso ma ci saranno opportunità offerte dalla globalizzazione e dai cambi strutturali dei consumi
Nicola Pizzoli Eurorubber
1. L’industria della gomma in Italia sta vivendo un momento molto critico dovuto ad un quadro generale piuttosto complesso. Lo stato di salute della nostra economia domestica non è buono e tutti gli indicatori economici a nostra disposizione lo confermano. Dopo la fase recessiva del 2009 abbiamo vissuto una ripresa nel 2010 che però ha cominciato ad esaurire il suo
effetto propulsivo già nella prima metà del 2011 con un progressivo deterioramento. Oggi siamo in piena fase economica recessiva con forti cali nelle nostre produzioni industriali anche se con dinamiche diverse a seconda dei comparti. I più penalizzati sono sicuramente quello della componentistica auto e dell’edilizia evidentemente dovuti alla caduta verticale del mercato auto e di quello delle costruzioni. Anche il settore degli pneumatici sia per autovetture che per veicoli industriali hanno registrato un forte calo con numeri negativi a due cifre. Oltre alla crisi economica hanno pesato in questo ultimo comparto una stagione invernale andata male per il vettura al ricambio ed il caro gasolio per i veicoli industriali. Come al solito fare previsioni per il futuro non è semplice. Gli analisti economici vedono dopo il picco negativo del PIL nel 2009 un aumento di questo indicatore nel 2013 sia nei paesi così detti avanzati (Europa, Stati Uniti) che in quelli emergenti (Bric) e di un aumento degli scambi commerciali a livello globale nel periodo 2015-2020 con una crescita media annuale di oltre il 5%. Situazione, questa, che si riflette in un aumento dei consumi e negli investimenti nello stesso arco di tempo. C’è ragione quindi di essere ottimisti per quanto riguarda la crescita della domanda globale. E’ chiaro che gli effetti della recessione nei paesi dell’eurozona non si esauriranno nel breve periodo e qui i problemi sono accentuati dal fatto che la moneta è unica ma le divergenze tra i vari paesi sono tante. L’aumento previsto per il 2013 è di appena l’1,1% e i consumi, specie quelli di beni durevoli, in calo continuo dal 2005, dovrebbero incominciare a riprendersi solo a partire dal 2014. Lo scenario è quindi burrascoso ma ci saranno opportunità offerte dalla globalizzazione e dai cambi strutturali dei consumi. 2. Diciamo che se il paragone è fatto a parità di tipologie dimensionali di azienda e di prodotto per specifico utilizzo
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le differenze sono tendenzialmente sfumate. Aziende di dimensioni medie e/o che operano in settori produttivi particolarmente delicati hanno esigenze simili per quanto riguarda le caratteristiche qualitative e di servizio. Chiaro che i mercati più maturi sono più esigenti e più orientati alla qualità e quindi più attenti e sensibili alle specifiche tecniche e al sistema dei controlli mentre i mercati in via di sviluppo sono più orientati al prezzo. 3. In generale la richiesta maggiore in termini di volumi è ancora l’ EPDM, poi chiaramente dipende dal tipo di applicazione. 4. Il tema della sostenibilità in tutte le sue molteplici articolazioni è quanto mai attuale. Dopo che quasi per due secoli è stata praticamente assente ogni preoccupazione verso i problemi ambientali, negli anni ’80 ha incominciato a farsi strada il concetto di “sviluppo sostenibile” sotto la spinta di problemi molto seri quali per esempio la globalizzazione, l’alto costo dell’energia, la salute pubblica, l’aumento dei rifiuti e l’aumento del traffico. Tutti problemi che hanno imposto come di vitale importanza la ricerca di soluzioni adeguate attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative rispettose dell’ambiente e della popolazione. Anche nel campo delle mescole i produttori di materie prime si stanno muovendo in tale direzione. Si parla infatti già di bio-monomeri, bio-lubrificanti, bio-oli e bio-cariche direttamente connessi con la biodegradabilità, la rinnovabilità e l’impatto ambientale. Si tratta poi di coniugare queste esigenze con i costi di produzione e le caratteristiche qualitative dei prodotti finiti. E’ già una realtà il fatto che alcune materie prime come i plastificanti aromatici e gli ftalati sono senz’altro destinate a sparire. Sicuramente verranno ridotti gli utilizzi di carbon black a vantaggio della silice e verranno anche sostituiti i convenzionali sistemi antifiamma con nuove sostanze meno 40 |
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nocive. Anche nel settore dei polimeri alogenati e degli additivi è inoltre già in corso la sostituzione con componenti non alogenati. C’è poi il tema del “verde indotto” . Ad esempio nel campo della pneumaticistica precise disposizione normative prevedono dei parametri per quanto riguarda la resistenza al rotolamento (si parla di bio-fillers), connessa all’emissioni di CO2, o la rumorosità. In altri campi esiste l’esigenza di ridurre il peso dei prodotti finiti e quindi si studia l’ausilio dei nano materiali. Tutti temi questi che impongono ai produttori di materie prime un continua ricerca e un continuo sforzo innovativo per soddisfare questa necessità di sostenibilità intesa come capacità di procurare in maniera duratura benefici economici, ambientali e sociali senza compromettere le risorse per le future generazioni. 5. Sicuramente sì. E non solo per effetto della globalizzazione ma anche a causa della crisi economica che ha caratterizzato questi ultimi anni e che riducendo i fatturati obbliga alla ricerca di nuove opportunità e di nuovi mercati. Quindi non solo offerte economicamente più aggressive ma anche concorrenti nuovi e non solo europei che si affacciano sul nostro mercato anche in maniera strutturata.
Oltre alla qualità, un supporto tecnico e commerciale personalizzato al cliente è determinante per battere la concorrenza estera.
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Cristina Ceriani Intermarp
1. L’industria della gomma, ad esclusione del settore pneumatici, è orientata prevalentemente all’export ed è quindi inevitabile che risenta della crisi in Europa e del rallentamento delle economie orientali, Cina e India. Il settore dell’edilizia è fermo da tempo e anche quello dell’automobile è in forte calo. A questo si aggiunge poi una crescente incertezza dei listini delle materie prime, che rende ancora più complicato fare previsioni. Non vediamo a breve un miglioramento della situazione. 2. Siamo presenti sul mercato estero solo con alcune mescole specifiche per il settore acqua potabile, quindi non abbiamo una conoscenza dei mercati esteri. 3. Produciamo prevalentemente mescole in Epdm, Nbr e Sbr. Le maggiori richieste sono per mescole a base Epdm, anche se le mescole a base Nbr sono ultimamente richieste con maggiore frequenza. 4. Non abbiamo ancora ricevuto dalla nostra clientela richieste in questo senso. Questo non vuole dire che non si debba avere la necessaria sensibilità e attenzione ed essere pronti a rispondere alle nuove sollecitazioni del mercato. 5. Per il momento ancora non avvertiamo una maggiore aggressività. Nei casi in cui ci siamo confrontati con mescole non generiche, il nostro prezzo è risultato più competitivo. I nostri clienti sono principalmente aziende medio-piccole, che cerchiamo di soddisfare non solo con mescole secondo le esigenze specifiche, ma anche stando al loro fianco con un supporto tecnico e commerciale fattivo e personalizzato. Questo potrebbe contribuire almeno in parte a “tenere lontano” la concorrenza estera.
INCHIESTA TRA I PRODUTTORI DI MESCOLE
I
l Direttore di Tecno Compounds Business Unit di Parker, Antonio Dosi, dal primo agosto 2012 ha concluso ufficialmente il suo iter lavorativo. Antonio Dosi inizia nel 1971 la sua carriera presso PSA di Pirelli a Milano come tecnico operativo nel laboratorio di Ricerca e Sviluppo occupandosi di nuove strumentazioni da inserire all’interno degli impianti produttivi di Pirelli, dove rimase fino al 1989 per poi essere trasferito a Siziano (Pavia) presso lo stabilimento Artigo in qualità di responsabile di manutenzione ed investimenti volti al miglioramento produttivo dello stabilimento, che contava 60 unità operative. Nel 1993 la sala mescole di Artigo venne assorbita da ITR (un’altra società di Pirelli); nel 1994 ITR venne ceduta al Gruppo Saiag dove il Dosi ebbe l’incarico di responsabile della sala mescole che prende il nome di Tecno Compounds. Nel 1998, Antonio Dosi ebbe l’incarico di direttore degli stabilimenti di Siziano (Pavia) e di Ortona (Chieti) di Tecno Compounds per la produzione di mescole per uso interno (destinati a ITR per la produzione di tubi idraulici ed altro) e per conto terzi, spaziando in molti ed importanti settori applicativi del comparto gomma. Tecno Compounds diventa rapidamente uno dei più importanti player italiani nella produzione di mescole per conto terzi, conquistando molto del mercato nazionale, ma soprattutto acquisendo importanti fette di mercato internazionale in ambito europeo e non solo. Nel 2001 Saiag cede a Parker ITR e gli stabilimenti di Tecno Compounds di Siziano e Ortona, e Antonio Dosi rimane come direttore di stabilimento fino al 2005. In tale data gli viene conferito l’incarico di Business Unit Manager della società operativa nel settore delle mescole fino alla fine del 2011, per poi proseguire l’incarico fino alla fine di luglio 2012. Sicura di rivederlo ancora nel nostro mondo della gomma in altra veste, la redazione de L’Industria della Gomma augura ad Antonio Dosi un futuro di soddisfazioni.
Si riscontra una maggior internazionalizzazione della domanda con richieste che provengono da paesi che in passato erano meno presenti
Carlo Nolli PMG
1. Il mercato delle mescole risente della attuale congiuntura negativa della domanda di mercato di diversi settori merceologici , in particolare per quello del settore automobilistico, il più importante per la nostra linea di prodotti, ma anche della situazione di altri settori come
quello trainante dell’edilizia e dell’elettrodomestico che sono sicuramente in contrazione. Rispetto al mercato domestico, che risente maggiormente della contrazione della domanda, compensa parzialmente quella ancora importante di altri paesi europei, in modo particolare quella del mercato tedesco, che sembra avere ancora una forte spinta legata alle quote di esportazione, anche se le previsioni per la seconda metà del 2012 non sono ottimistiche. 2. Direi che ormai le richieste dei clienti in termini di rispondenza a particolari capitolati e qualità del prodotto si sono in qualche modo internazionalizzate, nel senso che per coloro che hanno accesso ai mercati internazionali, che rappresentano ormai la stragrande maggioranza anche per le aziende di dimensioni più ridotte, la necessità di avere un prodotto vendibile su tutti i mercati e rispondente alle esigenze più comuni rappresenti una necessità per la presenza stessa sul mercato. 3. Non abbiamo riscontrato una partico-
lare richiesta di una famiglia di prodotti rispetto ad un’altra , almeno diversamente da quanto non fosse negli anni scorsi. Quello che si riscontra è una maggior internazionalizzazione della domanda di mescole, con richieste che provengono da paesi , per esempio dell’est Europa e dai paesi dell’ex blocco sovietico che in passato erano meno frequenti. Probabilmente in questi casi la richiesta è maggiore per mescole in EPDM per profili estrusi e per articolo tecnico, perché comunque questa famiglia di elastomeri è quantitativamente la più improntate se escludiamo il settore pneumatici. 4. Noi non operiamo direttamente in settori in cui venga richiesta una particolare biocompatibilità con l’eccezione dei prodotti per contatto alimenti. Lavoriamo in genere per la sostituzione di quelle sostanze ritenute nocive o pericolose per la salute e per l’impiego di ingredienti a basso impatto ambientale. 5. Penso che la presenza più massiccia di concorrenza europea ed internazionale sia un fenomeno presente in tutti i settori merceologici da diversi anni, con la globalizzazione e l’internazionalizzazione dei mercati. Ed il mercato delle mescole non fa eccezione. Ci sono oggi rispetto al passato strumenti tecnologici per conoscere e raggiungere clienti o fornitori che in passato si ritenevano troppo lontani e questo ha permesso una maggior concorrenza sui mercati. La presenza di più concorrenti sul mercato porta naturalmente ad una maggior aggressività sui prezzi. Abbiamo assistito negli ultimi anni ad un innalzamento del livello qualitativo in generale su tutti i mercati. Permangono tuttavia delle differenze sostanziali più che per l’aspetto qualità, nel senso più stretto del termine, per l’aspetto tecnologico che induce una scelta di materiali differenti per la stessa applicazione e questo differenzia la qualità del prodotto finale tra i differenti produttori sui differenti mercati. Dove i livelli di materiali sono tecnologicamente più bassi maggiore è l’aggressività sui prezzi.
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9 -12 Novembre 2011 Rimini Fiera 15a Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile www.ecomondo.com
organizzata da:
in contemporanea con:
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PLAST/RUBBER 2012
Nessun dubbio: gomma e plastica stanno bene insieme di Giuseppe Cantalupo e Antonino Di Pasquale
2ª parte: le materie prime Nel numero scorso abbiamo parlato delle novità più interessanti che abbiamo viste al Plast/Rubber 2012 nei settori delle macchine e attrezzature industriali e delle apparecchiature da laboratorio. Con questo numero completiamo la nostra panoramica parlando degli aspetti principali che abbiamo colti nel campo delle materie prime.
L
a sensazione generale è quella dell’attenzione crescente che la maggior parte dei produttori di materie prime rivolgono all’ambiente. E da entrambi i punti di vista fondamentali: produzione e proprietà dei materiali. I processi produttivi vengono migliorati in modo da risultare meno inquinanti e più efficienti sia sul piano della resa che su quello del consumo energetico. Le materie prime, a loro volta, vengono migliorate nelle loro caratteristiche, sì da ottenerne manufatti con prestazioni superiori e che durino più a lungo. Un ruolo importante in questo senso, svolgono, per esempio, gli sviluppi della nanotecnologia sul fronte delle caratteristiche intrinseche dei polimeri e degli additivi – migliore resistenza alla fiamma, migliore stabilità termica, migliori proprietà meccaniche dei materiali, eccetera. Ma è soprattutto la tecnologia dei prodotti di derivazione biologica, sia nel campo degli additivi che nel settore dei polimeri, quella che sta acquistando interesse sempre crescente. Per l’importanza e la portata del risultato che permette di raggiungere: la ridu-
Lo stand Versalis, nuova denominazione di Polimeri Europa di ENI.
zione della sofferenza dell’ambiente attraverso l’utilizzo di fonti alternative di energia e di materie prime. Vediamo i casi di maggior interesse.
POLIMERI, ADDITIVI, AUSILIARI Apriamo questo capitolo della rassegna con la maggiore realtà chimica italiana e unico produttore di gomma sintetica nel nostro paese, Versalis che
proprio a Plast Rubber 2012 ha scelto di presentare il nuovo volto della chimica Eni con lo slogan, appunto, “The new face of chemicals”. A questa trasformazione di Polimeri Europa, delle sue nuove strategie e dei suoi nuovi progetti abbiamo dato ampio rilievo con l’intervista al suo amministratore delegato Daniele Ferrari, pubblicata nel numero di giugno della rivista.
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Ricordiamo qui in breve quelli che sono i prodotti principali attualmente in portafoglio. Europrene, Intol, sono i marchi che rappresentano elastomeri general purpose a base di stirene-butadiene polimerizzati in emulsione (E-SBR). La società propone una gamma completa di prodotti dry, olio estesi e carbon black masterbatches; usati principalmente nella produzione di battistrada per pneumatici, vengono impiegati in un'ampia varietà di applicazioni come calzature, pavimentazioni, adesivi. Alcuni tipi estesi con olio sono particolarmente indicati per mescole a elevata isteresi. Sono disponibili anche nelle versioni approvate per usi nell'industria alimentare e farmaceutica. Tutti i gradi sono esenti da nitrosammine. La società propone, inoltre, numerosi tipi estesi con oli "safe", da utilizzarsi per il confezionamento di pneumatici rispondenti alla Direttiva 2005/69/EC; Europrene SOL, SOL B, SOL R, sono gomme stirene-butadiene polimerizzate in soluzione (S-SBR). La gamma prevede sia copolimeri parzialmente a blocchi con basso e medio contenuto di stirene per processi di estrusione e calandratura, nonché per la produzione di polistirene antiurto (HIPS) e di resine ABS, sia copolimeri random con medio contenuto di stirene per l'industria dei pneumatici (mescole per battistrada, con nero di carbonio o silice, a bassa resistenza al rotolamento). Sono utilizzabili anche per calandratura ed estrusione e disponibili nelle versioni dry ed estese con olio "safe", che consentono il confezionamento di pneumatici rispondenti alla direttiva sopra citata. Intene è il marchio per le gomme polibutadiene (BR) a basso tenore di cis. Progettate principalmente per la produzione di polistirene antiurto (HIPS) e di resine ABS, sono utilizzabili in mescole per stampaggio ed estrusione, anche a elevata durezza e resilienza. I campi di applicazione tipici sono rappresentati dalla modifica materie plastiche, pneumatici, calzature (suole ad elevata resistenza), articoli tecnici. 44 |
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Eurochiomind e Polythema hanno presentato, tra l’altro, elastomeri, neri di carbonio e cariche chiare.
Europrene Neocis sono gomme polibutadiene (BR) ad altissimo tenore di cis. Sono impiegate per la produzione di pneumatici nuovi e ricostruiti, nonché per articoli ad alta resistenza all'abrasione. I campi di applicazione tipici sono pneumatici, palle da golf, articoli tecnici, calzature (suole ad elevata resistenza). Dutral è il marchio che identifica una gamma di elastomeri speciali a base di etilene-propilene. Versalis offre una linea completa di questi elastomeri: copolimeri (EPM), terpolimeri (EPDM) e masterbatches. I compound a base Dutral sono orientati ad impieghi richiedenti elevata resistenza all'invecchiamento ed agli agenti atmosferici, buone proprietà ad alte e basse temperature, eccellenti proprietà dielettriche e buona resistenza ad un ampio spettro di sostanze chimiche. Inoltre, Dutral viene vantaggiosamente utilizzato nella modifica di poliolefine (incremento della resistenza all'urto) e per il miglioramento dell'indice di viscosità degli oli motore (V.I.I., Viscosity Index Improvers). Europrene N sono la serie di gomme acrilonitrile-butadiene (NBR). Un'ampia gamma di elastomeri con
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elevata resistenza agli oli e ai carburanti, per applicazioni in componenti e articoli tecnici, e per diverse tecnologie di trasformazione come lo stampaggio, estrusione, calandratura. Sono disponibili tipi "Green" che offrono una combinazione unica di migliorata lavorabilità, elevata velocità e resa di vulcanizzazione e basso sporcamento stampi. I campi di applicazione ideali per tali gomme sono guarnizioni, anelli di tenuta, tubi, nastri trasportatori, suole per scarpe di sicurezza, rulli per industria tipografica e tessile, tessuti impregnati, spalmati, giunti flessibili, ceppi freno, materiali per frizione, membrane, stampati vari. Ricordiamo, inoltre, che Versalis produce e commercializza gli Europrene N OZO; sono dei blend NBR/PVC per applicazioni che richiedono elevata resistenza agli oli e all'ozono e sono tipi ad alto contenuto di acrilonitrile resistenti alle benzine. Per finire ricordiamo la serie di gomme termoplastiche (TPR) proposta con il marchio Europrene Sol T concepita per applicazioni nel compounding per calzature, articoli tecnici e sportivi, modifica bitumi per coperture e pavimentazione stradale, nastri adesivi, adesivi hot melt, modifica materie plastiche.
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Lo stand di Brenntag, riferimento per l’Italia delle gomme Lanxess.
L’importante stand di Eurochimind, insieme alla consociata Polythema, è stato per i visitatori un’interessante attrazione dovuta alla vasta gamma di prodotti presentati, come le ben conosciute gomme prodotte da Exxon “I Vistalon” per l’impiego nei vari settori applicativi dove la resistenza agli agenti atmosferici è particolarmente richiesta. Altri tipi di gomma proposti sono stati, sempre della Exxon, le gomme butiliche alogenate, quindi le gomme policloropreniche e nitriliche. Per quanto riguarda le cariche, la società torinese offre tutta una gamma di neri di carbonio in grado di soddisfare la maggior parte delle richieste provenienti dal mondo della trasformazione. Inoltre, Eurochimind propone, oltre ai neri di carbonio, anche cariche chiare come le silice precipitate amorfe e cariche chiare semirinfonzanti come i caolini calcinati. Non poteva, ovviamente, mancare una serie di plastificanti sintetici utilizzabili in mescole dove è richiesto un elevato effetto plastificante e, soprattutto, un miglioramento delle proprietà alle basse temperatura quando siamo in presenza di mescole a base di gomma nitrilica. La serie di plastificanti a base di adipati, sebacati e polimerici soddisfa tali esigenze. Infine ricordiamo che
Eurochimind, insieme alla propria consociata, commercializza anche gomme termoplastiche a base di copolimeri a blocchi stirene-butadiene-stirene (SBC) e stirene-isoprene-stirene (SIS) indicati per la modifica di bitumi e adesivi. Altro stand d’interesse è stato quello di Brenntag che ha messo in evidenza un portafoglio prodotti molto vasto. Da sottolineare che, per il mercato italiano e per la maggior parte dei trasformatori, Brenntag è il riferimento per tutte le gomme di produzione Lanxess come le gomme policloropreniche, nitriliche, nitriliche idrogenate, gli EPDM della nuova serie Keltan e le gomme butiliche standard ed alogenate. Inoltre, sempre di Lanxess, Brenntag commercializza tutta una serie di chemical destinati al mondo della gomma come gli acceleranti, antiossidanti/antiozonanti ecc. Altra importante casa rappresentata dalla società milanese è SER per le cere microcristalline e paraffiniche, mentre di Deltagran rappresenta tutta una serie di chemical che va dagli acceleranti agli antiossidanti passando per gli agenti vulcanizzanti ed i vari attivatori di vulcanizzazione. Quindi sempre di Deltagran ricordiamo gli ossidi metallici di calcio, zinco, magnesio e titanio oltre
ai promotori di adesione tipo resorcina. Naturalmente Brenntag commercializza molti altri prodotti oltre a vari servizi offerti alla vasta clientela sparsa sul territorio nazionale. Parlando ancora di distributori non possiamo fare a meno di notare la presenza di Caldic Italia. Questa società è conosciuta, nel mondo della gomma, soprattutto per la commercializzazione delle gomme di Zeon Europe che con i nuovi gradi della famiglia Zetpol, in particolare Zetpol HP e Zetpol EP a migliorate performance e processabilità, si pone ai vertici del mercato internazionale insieme agli altri prodotti della serie Hytemp elastomero ACM in tutte le versioni specialistiche. Caldic Italia, inoltre, offre ai propri clienti nazionali tutta una serie di prodotti che vanno dalle cariche chiare rinforzanti tipo silice precipitata ad alta area superficiale alle cariche chiare come i caolini naturali e calcinati, allumina idrata e vari tipi di chemical per il settore gomma. Sempre al padiglione 9 non può sfuggire la presenza di uno stand come quello di Clariant Masterbatches (Italia) per la sua particolare attrattiva. Questa società opera fondamentalmente per il settore della plastica ma ha dedicato una consistente area produttiva al settore della gomma proponendo ai visitatori una serie di nuovi masterbach denominati Renol-pv/GUM e Renol-pv/GUM/. Tali prodotti sono preparazioni pigmentarie supportate su una miscela polimerica altamente specifica, il cui basso punto di rammollimento, unitamente alla eccellente dispersione ed all’elevata compatibilità reologica con la gomma, li rende idonei anche per i processi di trasformazione a basse temperature. Utilizzabili nei settori dell’estrusione, della calandratura e dello stampaggio a iniezione, i Renolpv/GUM sono disponibili anche come concentrati monopigmentari (preparazioni ad alta concentrazione di pigmenti organici ed inorganici). I gradi Renol-pv/GUM/C sono stati sviluppati specificamente per il settore dei cavi in gomma e possono essere utilizzati per
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la colorazione di tutti i più importanti compound elastomerici. Un’attenta selezione dei pigmenti consente l’impiego di questi prodotti anche per la colorazione di materiali da sottoporre a vulcanizzazione con perossidi ad alta temperatura. La presenza in fiera di uno stand di Pagliara Prodotti Chimici, ha richiamato l’attenzione di molti visitatori per la ricchezza di prodotti offerti. La società di Lurano (Bergamo) opera in molti settori del comparto plastica ma anche del comparto gomma e, in tal senso, vogliamo ricordare che la società italiana rappresenta anche, per il mercato nazionale, Zeon Europe con tutti i suoi prodotti come i recenti gradi di Zetpol HP e Zetpol EP, elastomeri HNBR ad alte prestazioni e migliorata processabilità; insieme a questi prodotti, Pagliara commercializza tutti i vari gradi di gomme acriliche Hytemp create per i più svariati settori applicativi come ad esempio il settore auto. Pagliara rappresenta anche una casa tedesca produttrice di chemical per il comparto gomma – Widmann Solution. Tra i prodotti rappresentati di questa società vanno sottolineati la serie di acceleranti a base di: tiazoli, sulfenamidi, tiurami, guanidine, ditiocrbammati e tiocarbamide (quest’ultimi utilizzati per le gomme policloropreniche); inoltre, tutta la gamma classica di antiossidanti/antiozonanti macchianti e non macchianti oltre, naturalmente, ai ritandanti tipo PVI, vari tipi di ossido di zinco, processing aid ed altri chemical ancora. Infine di questa casa, Pagliara commercializza i vari gradi di silice precipitata in granuli, micropearls e polvere. Completa la gamma di prodotti con i plastificanti minerali con diverso rapporto di paraffinici e naftenici oltre agli oli alternativi a quelli aromatici. Il ricco padiglione 9 proponeva anche lo stand di Arkema (società rappresentata in Italia da Eigemann & Veronelli per quanto concerne la serie di perossidi). In occasione del Plast /Rubber 2012, la società francese ha voluto proporre ai visitatori una nuova serie di materiali speciali come: le resine acri46 |
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I masterbatch colorati di Clariant per il settore gomma.
liche Altuglas, le poliolefine funzionali Evatane (EVA), i copolimeri etilene acrilati Lotryl così come i polimeri fluorurati PVDF della serie Kynar; ed ancora additivi plastici ecc. Quello che più riguarda il nostro settore gomma è la proposta dei reticolanti per gomma a base perossidica con il marchio Luperox. Tali prodotti, molto conosciuti e utilizzati nel nostro mondo, rappresentano una serie di chemical importante per la reticolazione radicalica di elastomeri saturi come le gomme EPM ma anche le gomme EPDM dove è richiesta una particolare resistenza termica e bassissimi valori di compression set (campi applicativi possono essere le guarnizioni di tenuta ed i vari tipi di O-ring). Per quanto concerne Eico Specialties, di cui abbiamo parlato nel numero di maggio a pag. 99, andremo a sottolineare alcune novità presentate dalla rappresentata Brueggermann Chemical. I prodotti in questione riguardano il nuovo ossido di zinco RAC CS1. È un materiale che presenta una elevata attività, progettato esclusivamente per l’industria della gomma. L’ossido di zinco RAC CS1 è un attivatore “tailor made” per la vulcanizzazione a zolfo; consiste in una particella minerale (core) ricoperta in modo omogeneo da ossido di
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zinco finemente disperso sulla superficie. Il risultato è quello di ottenere una elevata attivazione del processo di vulcanizzazione con il vantaggio di un minor tenore di ossido di zinco utilizzato. Altro prodotto novità presente allo stand riguarda un prodotto denominato Actisorb RU che consiste in un “Synthetic layered double hydrates” (LDH). Il termine “doppio” descrive due tipi di cationi metallici, bi e trivalente; tali cationi occupano il centro dei piani ottaedrici ottenuti con gruppi di ossigeno e gruppi di ossidrili OH. Il rapporto dei cationi è determinato dal rapporto stechiometrico dato nella formula chimica. Il processo produttivo di sintesi e la selezione della materia prima danno un prodotto – Actisorb RU, con tracce trascurabili di metalli pesanti ed un elevata finezza delle particelle, ideale come additivo minerale per le applicazione in gomma. Umbria Filler, società del gruppo Moccia, Napoli, è un’azienda specializzata nella produzione di carbonato di calcio tecnico micronizzato e ipermicronizzato naturale e post-trattato per gomma, materie plastiche, PVC, cavi elettrici, colorifici, carte e cartoni, inchiostri e cartiere. Caratteristiche fondamentali dei vari tipi di questa carica sono l’elevata bianchezza, l’alto grado
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Succhiotti in Elastosil LR 3040 di Wacker Chemie.
di purezza (99%), l’ottima disperdibilità in mescola e l’elevata inerzia chimica. L’abrasività, già molto bassa in tutti i tipi, è praticamente nulla nei filler ipermicronizzati. Frutto di una tecnologia produttiva innovativa dell’azienda, questi carbonati sono caratterizzati, infatti, da una distribuzione granulometrica molto spinta - le particelle sono tutte inferiori ai 4 μ, con oltre il 95% compreso tra 1 e 3 μ – che ne esalta la funzione di rinforzo nelle mescole e quindi, tra le altre caratteristiche, la resistenza meccanica e le proprietà dielettriche dei manufatti. La società è proprietaria dei giacimenti minerari di natura amorfa e cristallina dai quali estrae il carbonato e opera nel rispetto del Sistema di Gestione Ambientale secondo la norma ISO 14001. In uno stand particolarmente attivo e sempre affollato di visitatori, Wacker Chemie ha presentato i suoi prodotti, enfatizzando, soprattutto, l’ampliamento della sua gamma di elastomeri siliconici con quattro nuovi tipi per articoli per la prima infanzia, in particolar modo succhiotti e tettarelle: due liquidi, nella linea degli Elastosil LR 3040, e due solidi in quella degli Elastosil R plus 4020. Le due nuove gomme siliconiche liquide consentono di produrre articoli con durezza Shore A di 30 (Elastosil LR 3040/30) e di 45 (Elastosil LR 3040/45),
portando, così, l’intera gamma a coprire un range di durezze da 30 a 60 Shore A. Con i nuovi tipi di siliconi solidi è possibile ottenere prodotti con durezza Shore A di 40 (Elastosil R plus 4020/40) e di 50 (Elastosil R plus 4020/50), coprendo in maniera più completa l’intervallo di durezze da 40 a 70 Shore A. Caratteristica fondamentale di questi quattro nuovi prodotti della casa di Monaco è la resistenza alla lacerazione eccezionalmente alta della gomma dopo vulcanizzazione, che permette agli articoli di sopportare senza problemi il ‘trattamento’ che riservano loro i dentini dei piccoli utenti. Notevole il successo dello stand, anche perché i visitatori hanno avuto l’opportunità di assistere direttamente allo stampaggio di un elastomero del produttore tedesco effettuato dalla macchina Engel victory 200/50 LIM che vi era installata: equipaggiata con uno stampo multicavità a canali freddi, questa pressa stampava, infatti, tettarelle in gomma siliconica liquida bicomponente Elastosil LR 3040/40.
PRODOTTI BIODEGRADABILI Con uno stand che sembra accogliere il visitatore in una riposante oasi verde, Novamont, di Novara, dà subito di sé l’immagine inequivocabile di azienda leader a livello internazionale nella capacità di integrare chimica,
agricoltura e industria per lo sviluppo di prodotti biodegradabili. Rispettosi dell’uomo e dell’ambiente. È ben noto il Mater-Bi – la prima famiglia di plastiche biodegradabili della società novarese - quale principale esponente di questa categoria di prodotti che utilizzano componenti vegetali. A dimostrazione di come innovazione e sostenibilità ambientale possano andare d’accordo e crescere insieme. Perché l’una trova stimoli al suo sviluppo nell’altra. Ed è in questo contesto, basato su tecnologie proprietarie nel campo degli amidi, delle cellulose, degli oli vegetali e delle loro combinazioni, che l’azienda ha dato giusto risalto a un’ulteriore evoluzione del suo modello di sviluppo. Il progetto Matrìca: la joint-venture per la chimica verde tra Novamont e Eni Versalis che porterà alla nascita a Porto Torres di una bio-raffineria di terza generazione, integrata nel territorio, per la produzione di bio-monomeri, bio-polimeri, bio-lubrificanti e bio-additivi attraverso l’utilizzo di materie prime rinnovabili prodotte localmente. In altre parole, per la realizzazione di prodotti che nascono dalla terra e che alla terra ritornano. PolyOne Corporation, Cleveland, Ohio, è un fornitore leader globale di un’ampia gamma di materiali, servizi e soluzioni nel settore dei polimeri e degli elastomeri, come pigmenti e additivi, resine poliestere e copoliestere, elastomeri termoplastici ad alte prestazioni, compound di ritardanti di fiamma non contenenti alogeni a base di polimeri termoplastici e loro miscele, formulazioni a base di lattice di gomma naturale, plastificanti, e molti altri ancora. Da tempo impegnata nello sviluppo di una serie di prodotti biodegradabili - dai bioadditivi ai biocompound a base di biopolimeri - per l’interesse sempre crescente che questi materiali vanno riscontrando in molti settori industriali, in occasione del Plast/Rubber l’azienda ha lanciato il bio-plastificante reFlex 100. Un prodotto preparato da materie prime di origine vegetale rapidamente rinnovabili con una tecnologia sviluppata in collaborazione con
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Lo stand di API e il nuovo bastoncino da trekking con impugnatura in Apinat.
la Archer Daniels Midland (ADM). Il reFlex 100 – uno dei primi bio-plastificanti ad aver ottenuto la certificazione USDA BioPreferred – è stato riconosciuto prodotto a base biologica al 94%. Per le sue caratteristiche di elevata solvatazione e rapida azione, questo nuovo plastificante rappresenta una valida alternativa ai plastificanti tradizionali, quali il butilbenzilftalato (BBP), il dibutilftalato (DBP) e i benzoati, molti dei quali sono sotto osservazione da parte del legislatore. Inoltre, per la sua maggiore efficacia, consente anche di ridurre i costi attraverso un aumento della produttività e una riduzione della quantità globale di additivo richiesto durante la lavorazione. In uno stand come sempre accogliente e dalle dimensioni mega, API, di Mussolente, Vicenza, ha posto particolare enfasi sull’attenzione che già da diversi anni essa rivolge alla salvaguardia dell’ambiente e che si è concretizzata nello sviluppo della serie di bioplastiche Apinat derivanti da materie prime rinnovabili. Si tratta di una gamma di compound termoplastici riciclabili e biodegradabili al 100%, adatti a diverse applicazioni. L’azienda, che è anche membro dell’European Bioplastics Association, ne ha presentato un esempio applicativo in fiera, mostrando ai visitatori un nuovo bastoncino da trekking, con l’impugnatura bio48 |
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degradabile in Apinat. Il manufatto è stato realizzato in collaborazione con Fizan, azienda leader nella produzione di bastoncini da sci e da trekking, anch’essa da sempre sensibile all’eco-sostenibilità dei materiali utilizzati nei processi produttivi. Le proprietà reologiche di Apinat hanno consentito lo stampaggio a iniezione delle manopole con spessori fino a 5 mm e con temperature di cilindro di ben 30°C inferiori alle normali. Cosa, questa, che vuol dire, al tempo stesso, risparmio di energia e tempi di ciclo di stampaggio più brevi. Tra le altre proprietà, Apinat manifesta una notevole adesione alla superficie metallica del bastoncino e una resistenza agli agenti atmosferici e al sudore in linea con quella offerta dai termoplastici di comune utilizzo per tale applicazione.
COMPOUND Una nuova conoscenza è stata fatta presso il Padiglione 11, con la società che porta il nome di Mixer con sede a Bagnacavallo (Ravenna). L’attività svolta riguarda la produzione di compound. In particolare la società fin dal 1996 si occupa della produzione di compound per il settore dei cavi elettrici. Dalla sua nascita l’apporto di Mixer allo sviluppo del settore è stato considerevole: si debbono infatti a Mixer la diffusione su larga scala dei prodotti in pellets e quindi l’ottimizzazio-
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ne degli stoccaggi di magazzino e dell’alimentazione degli estrusori che producono i suddetti cavi, l’assoluta omogeneità del prodotto (fondamentale nei processi continui di produzione tipici dei cavi, dei tubi e dei profilati), nonché della ricerca di prodotti atossici che non contengano alogeni e metalli pesanti. Alcune tipologie di cavi elettrici vanno incontro nella loro “vita” a condizioni severe di utilizzo per le quali i prodotti cosidetti “halogen free” non garantiscono le sufficienti stabilità e resistenze. Allo stato dell’arte non è quindi possibile produrre cavi per impiego gravoso quali quelli per applicazioni ferroviarie, minerarie o off-shore senza l’utilizzo dei polimeri alogenati. La tossicità di questi compounds deriva in gran parte dagli additivi che vengono utilizzati per stabilizzarli e non dal contenuto di alogeni del polimero. In conseguenza di questi fattori la proposta di Mixer per queste tipologie di prodotti è come in passato innovativa: se si deve utilizzare un polimero alogenato per costruire il cavo elettrico, il prodotto studiato da Mixer potrà sfruttare più a fondo le potenzialità di tale polimero minimizzando l’impatto tossicologico. Grazie alla costante ricerca di Mixer, nasce quindi un prodotto che oltre
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Certech: montaggio del rivestimento in gomma in un mulino, con capacità di 160.000 litri, per il settore ceramico.
ad essere completamente corrispondente alle direttive Rohs in termini di metalli pesanti presenta caratteristiche eccezionali. Non solo proprietà meccaniche e di fatica superiori ai prodotti attualmente utilizzati, ma anche la possibilità di utilizzare un prodotto in forma di pellets completamente filtrato e quindi esente da impurità. Ma le sorprese non finiscono qui, la vera peculiarità di questa linea di prodotti è sicuramente la resistenza del materiale alla fiamma. Infatti diversamente da ciò che accade con i materiali tradizionali, in questo caso non si parla di quanto il materiale propaghi in condizioni di incendio: i test svolti da Mixer evidenziano che questi materiali non bruciano nelle condizioni di test utilizzate per confrontare i materiali per cavi elettrici. È quindi chiaro che un cavo costruito con questi materiali avrà delle emissioni di gas tossici trascurabili rispetto ai prodotti tradizionali. Inoltre, è altrettanto evidente come un cavo costruito con questi materiali non funzionerà come una miccia durante l’incendio estendendo il fuoco nella zona interessata ma fungerà da ostacolo alla diffusione dell’incendio stesso. Le nuove normative europee sono volte alla promozione di cavi costruiti con queste caratteristiche e quindi Mi-
xer fa affidamento affinché il mercato dei costruttori di cavi accolga questi prodotti con grande interesse.
MANUFATTI DI GOMMA L.G.R. Italia, di Leinì, Torino, si è presentata al Rubber con l’immagine di una realtà industriale protagonista in due settori: il taglio di materiali – sia forniti dai clienti che prodotti dall’azienda stessa – e la calandratura di lastre di gomma e tessuti gommati. Per il taglio in conto lavorazione l’azienda tratta diverse tipologie di materiali, dal PET alla lastra di gomma vulcanizzata spessa fino a 6 mm, dal tessuto gommato crudo alla lastra di gomma naturale, e altri ancora, ed è in grado di effettuare il taglio a forbice (lama - controlama circolari), il taglio a pressione (lama circolare su cilindro di contrasto) e il taglio con lama circolare su controlama in Nylon. Per la calandratura l’azienda dispone di una calandra a tre cilindri con una tavola utile di 1600 mm che permette di produrre lastre in sola gomma con spessore variabile da 0,25 mm a 4 mm e tessuti gommati su uno o entrambi i lati; la lunghezza può variare da 30 a 250 metri, a seconda dello spessore e del supporto tessile utilizzato. Anche in questo caso l’azienda prevede la possibilità del conto lavorazione impiegando supporti tessili e/o mescole in gomma forniti dal cliente.
Un’interessante stand che abbiamo scoperto al padiglione 11 è stato quello di Certech, società di Reggio Emilia. Ne avevamo già parlato come produttore di grandi presse a compressione nello scorso numero. Ma Certech non solo produce presse ma si impegna anche a produrre articoli finiti altamente specialistici come i rivestimenti in gomma antiusura per il settore della ceramica (a quanto pare Certech è proprio una società super specializzata per tale settore). Ebbene la capacità produttiva è legata soprattutto alla conoscenza delle varie problematiche del settore ceramico che ovviamente richiede l’utilizzo di attrezzature speciali e di alto livello qualitativo per ottenere poi quei prodotti finiti di elevata costanza qualitativa che ne fa della ceramica italiana il leader indiscusso in campo mondiale. Ora torniamo ancora alla nostra società di Reggio Emilia, dicevamo che essa è in grado di produrre grossi articoli in gomma con attacco gomma/metallo per la produzioni di pezzi destinati a macchinari da impiegare nell’industria della ceramica. Per soddisfare tale richiesta Certech utilizza formulati ad alto valore aggiunto poiché sono richieste prestazioni elevatissime in termini di usura, quindi abrasione, alta resistenza alla lacerazione, proprietà meccaniche alla trazione considerevoli oltre a bassi valori di compression set o tension set. In tal senso vengono utilizzate mescole contenenti prodotti di prima qualità e con tenore di gomme (in particolare gomma naturale) molto elevate compatibilmente con i valori di durezza richieste. Certech come già detto è produttore di presse a compressione e quindi per rispondere alle richieste del mercato è in grado di poter stampare pezzi di qualsiasi dimensioni e spessori. Ancora articoli finiti con lo stand di Taurus Sages, società di Rivoli (Torino) che realizza, attraverso lo stampaggio a iniezione, prodotti a base gomma ed anche gomma siliconica. La società piemontese utilizza stampi realizzati presso il proprio reparto specializzato nella progettazione e realizzazione di stampi in accordo con quanto stabilito con
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Articoli stampati in gomma di Taurus Ages.
i propri clienti. Essa opera con le aziende più qualificate del settore gomma nel Nord Italia per la produzione di articoli tecnici ad alto valore aggiunto. Taurus è orientata ad utilizzare le nuove tecnologie per meglio rispondere alle esigenze della propria clientela attraverso l’utilizzo di materiali e strumentazione all’avanguardia. ••• Concludiamo questo capitolo dedicato alle materie prime/semilavorati/prodotti finiti citando le aziende delle quali abbiamo parlato nella rassegna pre-fiera che abbiamo pubblicato nel numero di maggio della rivista: ATG, con la sua vasta gamma di articoli tecnici in elastomeri vulcanizzati; Carbocrom, che ha presentato il nuovo primer Chemlok 8008 e il nuovo rivestimento adesivo a base acqua 50 |
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Chemlok 8212; Chem-Trend, con i suoi distaccanti innovativi per la gomma; CM Manzoni, che produce semilavorati in gomma per i più svariati settori; Elastomers Union con la sua specializzazione nelle mescole a base di fluoro elastomeri; Eurorubber, produttore di compounds per la ricostruzione dei pneumatici e di mescole per applicazioni industriali; Eico Novachem con le sue case rappresentate per il mercato nazionale per soddisfare il fabbisogno delle linee produttive delle aziende trasformatrici e produttrici di compound mediante l’utilizzo di prodotti quali processing aid, cariche minerali e neri di carbonio, vari tipi di chemical e per gli stampatori propone tutta una serie di distaccanti semipermanenti Struktol Permalease; Eigemann & Veronelli con il suo ampio portafoglio prodotti che va
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dalle gomme come la serie di polimeri di Eni Versalis ai propri prodotti come i polyplastol piuttosto che i vari tipi di chemical commercializzati delle aziende che rappresentano in Italia; IMCD con un ampio portafoglio di prodotti (dagli additivi agli apparecchi di laboratorio) di importanti società internazionali di settore; Intermarp con una vasta gamma di articoli tecnici, dalle guarnizioni alle membrane, ai soffietti; Lehvoss Italia, che vanta il supporto di importanti partner storici nei settori della gomma sintetica, dei chemicals e dei neri di carbonio; Mesgo e le sue ultime novità nel campo delle mescole siliconiche, tra cui quelle atossiche colorate; Novotema Group, azienda leader nella progettazione e produzione di articoli tecnici stampati in gomma; Nynas, la nota compagnia petrolifera produttrice di oli naftenici come plastificanti nella produzione di articoli tecnici in gomma e dei pneumatici; Omya, produttore di cariche, additivi e pigmenti derivati da carbonato di calcio e dolomite; Plasgomma, con la sua ampia gamma di articoli per elettrodomestici e automotive; PMG Group e le sue mescole con elastomeri speciali adatte alle più moderne tecnologie di trasformazione; Sico Italia che produce articoli tecnici a disegno in tutti gli elastomeri; So.F.teR., con la sua ampia gamma di prodotti (elastomeri termoplastici, termoplastici vulcanizzati, tecnopolimeri), presentatasi come fornitore dei polimeri Reblend e Pibiflex utilizzati nell’innovativo processo Dolphin per la produzione di interni auto soft-touch; So.tec, che ha messo a punto un processo a coalescenza per la filtrazione delle nebbie oleose; Stowe Woodward/Irga con i suoi rivestimenti in gomma e cilindri allargatori per diversi settori industriali; Tecno-Compounds, con la sua ben nota grande offerta di mescole per i più svariati settori applicativi; Tecnopolimeri, che commercializza a livello mondiale, tra l’altro, gomme sintetiche, polimeri termoplastici, prodotti chimici; Tovo Gomma, con la sua trentennale esperienza nei settori delle mescole in gomma, delle lastre vulcanizzate e degli espansi.
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è una società che nasce dalla fusione di esperienze decennali nel settore della gomma, principalmente strutturata per la produzione di mescole in FKM , specializzata nella realizzazione di mescole sia su formulazione dei Clienti che proprie, offrendo esperienza per soddisfare le aspettative del cliente con elastomeri tecnicamente avanzati e mescole speciali progettate per rispettare specifiche severe, proponendo sempre un rapporto costo/qualità altamente competitivo con l’attuale mercato. L’ONDA DEI CAMBIAMENTI SPINGE IL CLIENTE VERSO DIREZIONI INCERTE. È NOSTRA RESPONSABILITÀ INDICARE LA RETTA VIA OFFRENDO LA GIUSTA ASSISTENZA
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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
Da Lanxess un app per risparmiare carburante
È
semplice, è flessibile, si può scaricare gratuitamente, è disponibile nelle versioni Internet e iPhone/iPad: è l’app creato da Lanxess, e chiamato appunto Fuel Saving App, nel quadro della campagna condotta dalla multinazionale tedesca a favore dei pneumatici “verdi” e in vista dell’ormai prossima entrata in vigore della normativa per l’etichettatura dei pneumatici. Il Lanxess Calculator consente all’automobilista di effettuare una serie di calcoli che gli diranno quanto può risparmiare usando pneumatici più efficienti sul piano dei consumi e in quanto tempo può recuperare l’eventuale costo aggiuntivo dei nuovi pneumatici. Per fare un esempio: al prezzo della benzina di 1,60 euro al litro, chi percorre in un anno 15.000 chilometri e consuma in media sette litri di benzi-
na ogni 100 chilometri, risparmia 135 euro di costo benzina con pneumatici di categoria B rispetto ai pneumatici di categoria F. Di conseguenza l’investimento addizionale da 20 a 50 euro per un pneumatico verde si ripaga al massimo in due anni. Il Fuel Saving App è stato sviluppato dall’Università Tecnica di Monaco e certificato da TÜV Rheinland. Le sue funzioni principali sono due: il calcolatore del risparmio e le informazioni sull’etichettatura dei pneumatici. Inoltre c’è un reminder per le scadenze di manutenzione del veicolo, un allarme parcheggio nel caso sia superato il tempo consentito e informazioni sui pneumatici verdi. L’app sarà presentato ufficialmente in settembre e sarà disponibile in tedesco, inglese, francese, ceco, polacco, olandese, sloveno.
Primi test su pneumatici prodotti da gomma “alternativa”
I
l termine alternativa non è del tutto corretto: si tratta in effetti semplicemente di gomma naturale derivata da piante diverse dall’hevea, guayule e tarassaco. È con queste materie prime che Apollo Vredestein ha annunciato di aver prodotto nello stabilimento di Enschede alcuni esemplari di pneumatici “all season” denominati Quatrac Lite nella misura 155/65 R 14. Saranno testati nei prossimi mesi e, nel quadro del progetto europeo EU-Pearls, verranno presentati al congresso di cui diamo notizia a pagina 71 di questo numero.
La gomma (riciclata) che piace ai cavalli
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oligomma è un’azienda bresciana impegnata nello studio e nella realizzazione di manufatti di gomma riciclata da scarti o rifiuti per i più diversi campi applicativi. In tal modo un materiale considerato di difficile utilizzazione diventa una importante risorsa. Una delle sue realizzazione è
Equi-gomma una pavimentazione per scuderie destinata ad assicurare comfort e sicurezza al cavallo. In effetti garantisce un appoggio morbido e confortevole; isola da pavimenti umidi, freddi o caldi; sopperisce alle irregolarità della pavimentazione; evita il rischio di scivolamenti; migliora l’igiene della scuderia.
Può essere collocata sia in ambienti interni sia all’esterno e consente anche risparmi sul costo della lettiera e il lavoro quotidiano di pulizia. I prodotti Equi-gomma sono atossici e compatibili con il rispetto dell’ambiente e sono forniti in tre diversi formati e in sette diverse varietà di colore.
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Simposio Engel 2012
Il futuro a portata di mano
di Giuseppe Cantalupo
Il 13 e il 14 di giugno si è svolta in Austria l’edizione 2012 del tradizionale Simposio tecnologico della Engel. Due le sessioni: conferenze tecniche al Design Center di Linz e esposizione dimostrativa delle nuove tecnologie presso l’unità di produzione di St Valentin. Molte e importanti le novità presentate, sia nelle conferenze che nelle isole di stampaggio. Durante la manifestazione si è svolta anche la cerimonia di premiazione di alcuni clienti della casa austriaca, ai quali sono stati assegnati gli HL Awards 2012 per le applicazioni più innovative e economicamente vantaggiose realizzate mediante stampaggio con macchine Engel senza colonne.
È
l’evento più importante che la Engel organizza nel corso della sua storia. Si svolge ogni tre anni, nell’anno che precede il K di Düsseldorf, ed è un’occasione unica e irripetibile per venire a conoscenza delle ultime novità nel campo dello stampaggio a iniezione e vederne in anteprima, direttamente sul campo, le applicazioni tecnologiche nella produzione di manufatti in elastomeri, termoplastici e compositi. L’edizione di quest’anno ha visto la presenza di 2700 ospiti in due giorni - tra clienti Engel, partner e utilizzatori finali degli articoli stampati - , provenienti da ogni parte del mondo in rappresentanza di circa 40 paesi. Mai registrata in passato una partecipazione così elevata. Erano presenti, con i loro prodotti e le loro soluzioni, anche 40 partner della società austriaca, provenienti dai settori della produzione di materie prime, della costruzione di stampi, della tecnologia del controllo della temperatura, dell’automazione, della manipolazione dei pellet, dell’assicurazione della qualità e della tecnologia della camera bianca. Al pari delle precedenti edizioni, anche questa ha avuto un grande successo. Per le conferenze e per le dimostrazioni applicative alle quali si è assistito.
Peter Neumann nel suo intervento di apertura dei lavori.
Secondo tradizione, la manifestazione si è svolta in due giorni, con lo stesso programma nelle due giornate: le presentazioni tecniche al mattino, presso il Design Center di Linz, e la open house al pomeriggio, presso lo stabilimento di St Valentin, con le isole di produzione in funzione - ben 18 quest’anno - . La prima giornata è di solito riservata ai partecipanti di lingua tedesca; la seconda a tutti gli altri, con le presentazioni in tedesco, ma con traduzione simultanea in italiano, inglese e francese. Un lusso davvero, se si considera che altrove, in analoghe manifestazio-
ni, sembra essere una regola inviolabile la traduzione in una sola lingua. Quella inglese, naturalmente. Nel corso del Simposio sono stati consegnati gli HL Awards 2012: i premi riconosciuti alle migliori realizzazioni effettuate con presse Engel senza colonne.
SOLIDITÀ, INNOVAZIONI E INVESTIMENTI Tre parole che riassumono il contenuto dell’intervento di Peter Neumann, Presidente del Gruppo, in apertura dei lavori. Nell’anno fiscale 2011/2012 Engel ha superato, per la prima volta nella sua
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Simposio Engel 2012
Le quote di mercato della Engel.
storia, gli 800 milioni di euro di fatturato. Per l’esattezza, ha raggiunto 834 milioni: +36% sul 2010/2011, quando i ricavi erano stati 615 milioni e questi, a loro volta, avevano rappresentato un incremento del 72% rispetto ai 358 del 2009/2010. Non solo. Ancora un altro record ha caratterizzato la passata gestione del gruppo, ed è il superamento dei 100 milioni di euro di fatturato in Asia, attestatosi, precisamente, a 125 milioni. Riflesso speculare di questi risultati è l’ascesa continua della quota di mercato nelle tre grosse aree. Nell’arco di tempo 1999-2011 questa è passata, in Europa, dal 19% nel 1999 (in % di milioni di euro) al 23% nel 2004 e al 32% nel 2011; in America, dall’8% al 9 e al 15%; in Asia, dall’1% al 2 e poi un salto al 9%. Nel mondo, dal 7% al 9 e poi al 14%. Una presenza nel mondo espressa anche, in maniera significativa, dalla ripartizione del fatturato della casa austriaca: 63,7% in Europa; 18,4% in Asia; 17,9% in America. Azienda finanziariamente solida e stabile, quindi, e capace, perciò, di garantire affidabilità alla clientela. Una crescita trainata da continue e consistenti innovazioni, che pongono in risalto l’eccellenza della gamma prodotti, e dal successo che ne deriva come naturale conseguenza. E che, a 56 |
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sua volta, rende possibili investimenti in successione. Nell’innovazione tecnologica e nel potenziamento di capacità produttive. Notevole l’impegno del gruppo negli investimenti. Dal 2011 al 2013 sono in programma ampliamenti di capacità e produttività per 73 milioni di euro: 35 a Schwertberg, la sede principale e la prima unità di produzione della società, dove si producono macchine a iniezione fino a 400 ton; 15 a St Valentin, dove vengono fabbricate macchine da 450 a 5.500 tonnellate con e senza colonne; 12 per il raddoppio della capacità produttiva a Shanghai, dove vengono prodotte presse di grandi dimensioni (lo scorso 20 aprile Neumann ha inaugurato il nuovo reparto di produzione dello stabilimento); 8 per il raddoppio della capacità dello stabilimento di Pyungtaek City, in Corea del Sud, dove vengono fabbricate macchine di medie e piccole dimensioni (al termine dei lavori di ampliamento, previsto per la primavera del 2013, la capacità di questo stabilimento passerà da 650 a 1100 presse circa); 1 milione per una linea di montaggio robot viper a Dietach, in Austria, e 2 milioni per il raddoppio del centro automazione di Hagen, in Germania. Sul fronte delle innovazioni, Neumann sottolinea ancora una volta l’ac-
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coglienza molto positiva riservata alle presse con sistema di azionamento servo-idraulico ecodrive ad alta efficienza (a seconda della tipologia e dell’applicazione della macchina, ecodrive consente un risparmio energetico del 3070%) e commenta con soddisfazione che il 50% delle presse a iniezione consegnate oggi da Engel a livello globale è costituito da macchine dotate di ecodrive; ricorda l’importanza decisiva delle soluzioni di sistema: dell’integrazione, cioè, delle componenti del processo dello stampaggio - i robot lineari della serie ‘viper’ o quelli antropomorfi multiasse ‘easix’, per esempio, - nell’unità di controllo della pressa. E ancora: le innovazioni nel settore delle applicazioni flessibili multicomponente e in quello delle strutture leggere, accolte con particolare favore nel comparto automotive; i vantaggi garantiti dalla tecnologia Engel foammelt con l’applicazione del processo di schiumatura MuCell nello stampaggio di espansi strutturali. E anticipa che importanti novità tecnologiche saranno mostrate in azione durante la sessione dimostrativa del Simposio. Qualcuna addirittura in anteprima mondiale, come quella della vulcanizzazione in situ con raggi ultravioletti nella pressa stessa. Tutto questo, a un solo scopo - è la conclusione di Neumann - : fare in modo che il cliente sia sempre attrezzato, oggi, per far fronte alle sfide di domani nello stampaggio a iniezione.
LE NUOVE IDEE: UN INVESTIMENTO PER IL FUTURO È il tema generale del Simposio, che ha segnato la traccia delle presentazioni e ha dato l’impronta alle applicazioni nella sessione dimostrativa. Su una base che è una costante dei simposi Engel, esplicitamente espressa dallo slogan che li presenta “close to the customer, open to innovation”: l’innovazione come impegno primario della casa austriaca verso i clienti. Perché sono le nuove tecnologie nell’automazione e nell’integrazione di processo, nello stampaggio multi-
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Una sala della open house.
componente e nella realizzazione di strutture leggere, per citare solo qualche esempio - che giocano un ruolo fondamentale nell’aumentare la produttività, l’efficienza e la versatilità dello stampaggio a iniezione e lo rendono anche più competitivo in termini di qualità e affidabilità della produzione e di risparmio energetico del processo. La base di tutto è la conoscenza, perché è la conoscenza la molla che fa scattare nuove idee. È il tema che Georg Steinbichler, Vice President Research & Development Technologies, Engel Austria, ha sviluppato nella presentazione Knowledge triggers impulse - Capitalize the potential of injection moulding (La conoscenza produce l’impulso dal quale nascono idee nuove e attiva potenzialità nello stampaggio a iniezione). Partendo da Confucio - ‘La vera conoscenza consiste nel sapere quello che si conosce e nel sapere quello che si fa’ - , per poi ampliare la gittata della sua premessa con la massima ‘Più si sa, maggiori sono le possibilità che si scoprono e le prospettive che si presentano’, il relatore ha illustrato le più importanti conquiste tecnologiche di Engel susseguitesi nel tempo come altrettante tappe successive di uno sviluppo, frutto della continua attività di ricerca della casa austriaca.
È stato così, per esempio, per le soluzioni che hanno reso lo stampaggio a iniezione più veloce, più preciso e più efficiente. Attraverso varie fasi: la simulazione del processo, la macchina virtuale, la linea di produzione virtuale. E poi, ancora, l’ottimizzazione degli stadi del processo: alimentazione, plastificazione, mescolazione, iniezione, e del controllo della temperatura dello stampo sia in fase di riscaldamento (per garantire una distribuzione omogenea della temperatura nelle cavità) che in fase di raffreddamento (ai fini di una rimozione del calore veloce e regolare).
IMPORTANTE PORTARSI AVANTI E ESSERE AVANTI Il patrimonio di conoscenze, quindi, consente di far bene quello che si fa e di migliorarlo. In termini sia di processo che di qualità del prodotto. E il miglioramento porta con sé nuovi progetti e nuove macchine. In altre parole, apre le porte all’evoluzione verso il futuro. È l’argomento sul quale si è soffermato Gerhard Dimmler, Director Research & Development Products, Engel Austria, con la presentazione A step ahead - Machine concepts of the future (Un passo avanti - Progetti di macchine del futuro). Sono tre, sostanzialmente, i requi-
siti fondamentali che le macchine del futuro dovrebbero possedere: avere tempi di ciclo più rapidi (più alte prestazioni), comportare più bassi costi di produzione (più basso consumo di energia) e essere più facili da gestire (riduzione della complessità operativa attraverso un più alto livello di intelligenza). Per ognuno di questi aspetti il relatore ha presentato un confronto passato-presente sulla base degli interventi migliorativi effettuati dalla società nel tempo e ha accennato ai traguardi che potrebbero/dovrebbero essere raggiunti per migliorare le prestazioni delle macchine. Importante è andare avanti, e prima degli altri. E Engel ha questa capacità. È la capacità propria del leader. Sul tema del risparmio energetico, per esempio, il costruttore di Schwertberg si è mosso, a suo tempo, con grande anticipo, acquisendo nuove quote di mercato nel settore delle presse senza colonne e delle grandi macchine a due piani con l’introduzione dell’ecodrive, l’azionamento ad alta efficienza energetica. Un’insidia sulla strada della semplificazione potrebbe essere rappresentata dal dilemma “troppe funzioni - nessuna può essere rimossa”.
IL GIUSTO PESO ALLE STRUTTURE LEGGERE Non solo l’ecodrive, ma anche le strutture leggere - che comportano una riduzione del peso di pezzi e componenti - giocano un ruolo importante sul fronte del risparmio energetico attraverso la riduzione dei consumi. Un fattore, questo, di grande importanza in diversi comparti industriali, specie in quello dei trasporti e della mobilità. Ne ha parlato Peter Egger, Director Center for Lightweight Composite Technologies, Engel Austria, nella presentazione The lighter side of success - New possibilities of innovative lightweight construction and intelligent functional integration (La leggerezza, l’altra faccia del successo - Nuove possibilità di costruzioni leggere innovative e l’integrazione intelligente delle funzioni).
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L’interesse dei visitatori per le dimostrazioni delle macchine. A sinistra, il robot antropomorfo multiasse Engel easix.
100 kg di peso in meno significano un risparmio di 0,4 litri di petrolio e 10 grammi/km di CO2 in meno nell’aria. È la premessa - data come esempio - dalla quale è partito il relatore per sottolineare l’importanza del tema e l’attenzione continua - in termini di investimenti - che Engel rivolge al mercato futuro delle costruzioni leggere. Ne è prova il centro tecnologico che la casa austriaca ha aperto presso lo stabilimento di St Valentin per lo studio e lo sviluppo di nuove soluzioni in questo settore, contestualmente all’integrazione nel controllo della pressa di
tutte le funzioni coinvolte nel processo dello stampaggio. La tecnologia attuale si basa sulla lavorazione di compositi a base di matrici termoindurenti in processi lunghi, a bassa produttività e alta manualità operativa per la produzione di manufatti essenzialmente piani. Il futuro - già ‘presente’ in Engel a livello di prototipi prevede, invece, la produzione del manufatto, anche di forma complessa, in un unico stadio: “one shot - one part”. Il pezzo in un sol colpo. L’impregnazione del composito e l’indurimento del polimero matrice avvengono direttamente
nello stampo. È la tecnologia della polimerizzazione ‘in situ’: una pre-forma in fibra di vetro (per esempio) viene impregnata nello stampo con caprolattame ε - additivato di attivatore e catalizzatore - mediante una unità di iniezione RTM (Resin Transfer Moulding) ad alta pressione, e subito dopo avviene la polimerizzazione del lattame a formare poliammide 6 all’interno dello stampo riscaldato. La tecnologia è a basso consumo energetico, richiede una breve permanenza del materiale nello stampo e coinvolge bassi quantitativi di materiale. Inoltre, il controllo di tutte le funzioni è centralizzato nella pressa.
LARGO ALLE MACCHINE Le nuove tecnologie in vista Alla open house di St Valentin sembrava di essere spettatori-attori di una rappresentazione intitolata ‘Il futuro dello stampaggio a iniezione in 18 atti’. Tante, infatti, erano le isole di produzione che dimostravano le novità del costruttore austriaco, e tutte di assoluto interesse. Un vero e proprio debutto della tecnologia del futuro - si potrebbe dire - sulla scena tecnologica del presente. Qualche novità, addirittura, presentata in anteprima mondiale. E cominciamo proprio da una di queste nella nostra panoramica delle macchine nei cinque settori che rappresentano i mercati di interesse storico per la Engel: automotive, medicale, packaging, stampaggio tecnico e teletronica. Una panoramica nella quale, per l’elevato numero delle presse viste all’opera - mai state tante - , ci limiteremo necessariamente ai casi più interessanti.
La reticolazione di LSR nello stampo con raggi UV invece che col calore
Il tappo bi-materiale vulcanizzato direttamente nello stampo con raggi UV. Si nota, nella parte superiore della figura a destra, la luce UV che attiva la reticolazione del silicone liquido nello stampo della pressa Engel victory 200/80 LIM. 58 |
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È la novità assoluta che la società di Schwertberg ha tenuto in serbo per il Simposio come anteprima mondiale. Consiste in un nuovo processo per la vulcanizzazione della gomma siliconica
Simposio Engel 2012
Lo strizzastrofinacci stampato
con la nuova Engel victory 3550/500 tech.
Il pedale del freno (a sinistra) in materiale composito stampato a iniezione nella pressa Engel e-victory 310H/310V/120 combi (sopra).
liquida mediante irraggiamento con luce ultravioletta a temperatura ambiente direttamente nello stampo. È una innovazione importante, perché rende accessibili nuove opportunità nell’ambito dello stampaggio tecnico multi-componente attraverso combinazioni del silicone con polimeri dotati di scarsa resistenza al calore, come il polipropilene non caricato, per esempio. Prima, questi co-stampaggi non erano possibili a causa delle alte temperature richieste dalla vulcanizzazione tradizionale della gomma siliconica. La pressa utilizzata era una victory 200/80 LIM e produceva tappi bi-materiale (LSR + termoplastico) per bottiglie, sfruttando la tecnologia del trasferimento robotizzato: prima veniva stampata la base in materiale termoplastico, poi il pezzo era trasferito nello stampo del silicone per il sovrastampaggio della parte morbida in LSR. Il silicone liquido veniva iniettato direttamente nello stampo a una pressione di 100 bar con una pompa dosatrice senza passare per un secondo gruppo iniettore per LSR. Una lampada UV integrata nello stampo irradiava il materiale, e questo vulcanizzava nel giro di 20 secondi circa, indipendentemente dal suo spessore. Con il processo tradizio-
nale ad alta temperatura, componenti in silicone con pareti di alto spessore richiedono, invece, tempi di vulcanizzazione superiori al minuto. Evidenti i vantaggi del nuovo processo: utilizzo di una pressa standard monoiniettore per termoplastico e riduzione dei tempi di ciclo per lo stampaggio di componenti anche di grosso spessore, con immediati risparmi sul consumo energetico.
L’efficienza energetica nello stampaggio della gomma Sempre nel campo dello stampaggio di articoli tecnici, in particolare di quelli in gomma, interessante la dimostrazione offerta dalla pressa a iniezione verticale elast 2700/400 V compact. Dotata di ecodrive, la macchina produceva cinghie di fissaggio in uno stampo a 8 impronte, dando prova delle sue elevate potenzialità in termini di risparmio energetico nella lavorazione degli elastomeri: durante la vulcanizzazione (tempi lunghi di riscaldamento), l’azionamento servo-idraulico ecodrive rimane spento, contribuendo in maniera significativa a un bilancio energetico favorevole dell’applicazione. Inoltre, la quota ridotta del piano di lavoro della pressa (775 mm) rende più agevole l’inserimento manuale degli inserti.
L’importanza dell’assenza delle colonne Un’altra novità nello stampaggio tecnico presentata in anteprima al Simposio è stata la victory 3550/500 tech, con azionamento ecodrive e robot lineare viper 20. La macchina stampava strizzastrofinacci in polipropilene con tecnologia Engel gasmelt: una tecnologia di svuotamento con gas che consente di avere articoli più leggeri e maneggevoli senza comprometterne la robustezza. Lo stampo era a 4 impronte, ma quello che impressionava erano le sue dimensioni - ben 2 metri d’altezza - e il fatto che uno stampo così ingombrante potesse essere montato su una pressa da 500 tonnellate. Cosa, questa, che è possibile grazie all’assenza delle colonne, che permette di sfruttare la superficie dei piani portastampo fino al bordo.
La polimerizzazione in situ Una tecnologia innovativa nel campo delle strutture leggere che traccia la strada per il futuro in un settore di primaria importanza quale l’automotive. Grande interesse ha suscitato nei visitatori il prototipo di un impianto RIM per la produzione di semilavorati leggeri in composito di fibre e resina termoplastica. Una pressa e-victory 310H/310V/120 combi produceva inserti per pedali freno, dimostrando come sia possibile realizzare in un unico processo una lavora-
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Simposio Engel 2012
Le siringhe complete di aghi stampate in un unico ciclo.
La nuova Engel s-duo 4500/700 pico.
Gli Hl Awards 2012 PREMIATA ANCHE UN’AZIENDA ITALIANA Al termine della prima giornata dei lavori del Simposio è avvenuta la cerimonia della consegna degli HL Awards 2012 con la premiazione delle migliori applicazioni di stampaggio più innovative e economicamente vantaggiose realizzate con le presse senza colonne Engel victory. Il primo premio, l’HL Award d’oro, è stato assegnato alla Volkswagen (Wolfsburg, Germania), la cui Divisione Materie Plastiche è riuscita utilizzare in Peter Neumann (primo a destra) maniera ottimale i vantaggi offerti dal- con i 3 vincitori del premio la tecnologia senza colonne per la fab- HL Award 2012. Per la società bricazione degli sportelli del serbato- O.C.S.A. hanno ritirato il premio io dei modelli Golf, Golf Variant e Golf Sabrina Milan e, alla sua destra, Plus. La cella di produzione premiata Marco Milan. è costituita da due presse a iniezione senza colonne - la victory 750/400 tech e la victory 1050/400 tech - e da due robot multiasse Kuka modello KR 60. Il secondo premio, l’HL Award d’argento, è andato alla O.C.S.A., di Creazzo (Vicenza), la quale ha realizzato uno stampo esclusivo per rendere più veloce la produzione delle capsule per le macchine per caffè espresso illycaffè con la pressa victory 1350H/200W/220 combi. Lo stampo, installato su una tavola girevole, è a 32+32 impronte e vi viene stampata la parte interna delle capsule, destinata a contenere il caffè, in polipropilene e TPE. Per ridurre i tempi di ciclo e accelerare il processo, il reparto dell’azienda che si occupa della fabbricazione degli stampi ha sostituito il sistema tradizionale di raffreddamento ad acqua del componente rigido delle capsule con un nuovo sistema innovativo di raffreddamento che solo per l’assenza delle colonne nella pressa riesce a seguire senza problemi il movimento della tavola girevole. Il terzo premio, l’HL Award di bronzo, è stato assegnato all’azienda Anton (Zalaegerszeg, Ungheria). La tecnologia senza colonne della victory 1050H/330W/200V/400 combi ha permesso all’azienda di installare ben quattro unità di iniezione su una pressa da sole 400 tonnellate e di combinare, in questo modo, lo stampaggio multicomponente con l’inserimento di inserti nella produzione di scocche per gli utensili elettrici della Bosch, il maggiore cliente di Anton. Il processo avviene in due fasi di stampaggio con uno stampo di notevoli dimensioni - 1250 x 910 x 900 mm - . Per questo stampo esistono macchine con sistema di chiusura a colonne in grado di accoglierlo, ma si tratta di presse con forze comprese tra 600 e 800 tonnellate. Ovvi i motivi per i quali Anton ha scelto la Engel victory da 400 tonnellate: per le sue più contenute dimensioni, questa macchina consente all’azienda di risparmiare sui costi di investimento e sui costi operativi.
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zione che prima avveniva in più passaggi. Un robot multiasse Engel easix trasferiva una pre-forma in fibra di vetro a mo’ di inserto nello stampo; successivamente, una unità di iniezione RTM ad alta pressione di nuova concezione, azionata da un servomotore elettrico, iniettava caprolattame ε addizionato degli opportuni additivi per l’impregnazione dell’inserto, dopodiché avveniva la polimerizzazione del monomero a poliammide 6 direttamente nello stampo. Il tutto, quindi, in un solo processo e con le funzioni controllate dal sistema centralizzato nella pressa.
L’interno vettura soft-touch Una macchina di grande tonnellaggio una Engel duo 11050H/4550M/1500 combi M - mostrava anch’essa, sempre nell’area automotive, un’applicazione altamente integrata di uno stampaggio a iniezione con un’unica pressa e in un’unica fase: mediante il processo Dolphin, produceva cruscotti in PC/ABS + TPE caratterizzati da una superficie morbida. Implementato da Sole, un fornitore di Daimler, questo processo è stato utilizzato per la prima volta lo scorso autunno per la produzione di serie dei rivestimenti della cabina del nuovo autocarro Mercedes-Benz Actros. La pressa è altamente automatizzata con l’utilizzo del robot lineare viper 90, facile da gestire e efficiente dal punto di vista dei consumi.
L’efficienza nella produzione di articoli medicali monouso Tre presse e-motion elettriche e di tonnellaggio elevato per applicazioni in camera bianca rappresentavano la principale attrazione della sezione dedicata alle tecnologie medicali. Soprattutto i grandi
Simposio Engel 2012
Il cover per pc portatile decorato direttamente nello stampo con la tecnologia di etichettatura IML.
sa, prelevava i fusti dallo stampo in parallelo con il movimento di inserimento di un nuovo set di aghi. Tempo di ciclo, quindi, estremamente ridotto. La novità fondamentale di questo processo rispetto a quello tradizionale risiede nel fatto che prima la parte porta-ago e l’incollaggio dell’ago avvenivano in due fasi separate. La nuova tecnologia, inoltre, consente la produzione di siringhe preriempite. La terza macchina elettrica, una emotion 310/100 T, produceva porta-
assicurava il monitoraggio totale della qualità di ogni singolo pezzo prodotto. Non è stata da meno, sul fronte della elevata produttività, un’altra macchina nuova della Engel: la s-duo 4500/700 pico, dove la ‘s’ - che sta per ‘speed’, cioè velocità - dice tutto. In un tempo di ciclo di 11 secondi questa pressa a due piani produceva secchi da 12 litri in polipropilene con stampo a due cavità. La macchina era equipaggiata con azionamento ecodrive plus, e la sua elevata prestazione in termini di velocità era dovuta
Due modelli delle ultime versioni di macchine presentate al Simposio: una pressa verticale Engel v-duo (a sinistra)
e la Engel e-mac 100. stampi a più impronte per la produzione di articoli di piccole dimensioni, l’elevata precisione dell’automazione e l’alta velocità del processo sono state le caratteristiche che hanno attirato i visitatori. Una e-motion 80H/80W/180 T WP combi dimostrava la produzione completamente integrata di componenti per siringhe mediante stampaggio bimateriale con uno stampo a 16 impronte montato su tavola rotante servo-comandata. Una e-motion 200/100 T produceva cilindri per siringhe completi di aghi in un unico ciclo. Gli aghi venivano inseriti in uno stampo a 4 impronte e poi sovrastampati con polimero o copolimero cicloolefinico COP/COC. Alla fine del processo, un robot multiasse Engel easix, completamente integrato con il sistema di controllo CC 200 della pres-
aghi in polistirolo per siringhe di sicurezza ipodermiche con uno stampo a 16 impronte. Sorprendente la rapidità del sistema di automazione, che rimuoveva i manufatti dallo stampo e li depositava già suddivisi per impronta in appena mezzo secondo.
a uno speciale gruppo di iniezione in linea capace di assicurare alte velocità e alte pressioni di iniezione. Inoltre, anche la sequenza dei movimenti del gruppo di chiusura era stata accelerata. L’automazione era affidata a un robot viper 40.
La massima produttività nel packaging
Lo stampaggio a inietto-compressione
Grande interesse ha suscitato la pressa tutta-elettrica e-cap 3440/420 per l’elevata velocità di produzione. Con un tempo di ciclo inferiore a 3 secondi, la macchina dava prova della capacità di produrre oltre 130.000 capsule l’ora in HDPE del peso di 1,3 grammi ciascuna con uno stampo a 96 impronte. L’alta produttività, che vuol dire enorme riduzione dei costi unitari, era inoltre accompagnata da un efficiente sistema di controllo di qualità con telecamera che
Ancora un’altra novità presentata in anteprima mondiale in occasione del Simposio. Nel settore teletronica ha fatto il suo debutto la versione elettrica delle presse a due piani della serie duo con il modello Engel e-duo 2440/500 in un’applicazione assolutamente innovativa. La macchina produceva un cover per pc portatile decorato direttamente nello stampo con la tecnologia di etichettatura IML (In-Mould Labelling) abbinata a quella dello stam-
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Simposio Engel 2012
paggio a inietto-compressione. Il risultato di questa sorta di simbiosi delle due tecnologie era l’ottenimento di pezzi di spessore inferiore a 1 mm costituiti da una struttura in policarbonato ricoperta da un’etichetta decorativa laccata antigraffio, senza deformazioni e senza danni all’etichetta. A dimostrazione della capacità della nuova tecnologia di realizzare prodotti personalizzati e dall’alto impatto visivo, secondo il trend attualmente emergente nel settore dell’elettronica di consumo, sono stati prodotti cover utilizzando varie etichette realizzate mediante stampa analogica o digitale.
(solo 0,4 mm nella sezione più sottile). I piccoli volumi in gioco in ogni stampata richiedevano una macchina in grado di assicurare la massima precisione. E da questo punto di vista, la macchina vista all’opera si è espressa ai migliori livelli. Gli automatismi erano governati da un robot lineare viper 20.
La stabilità dimensionale dei componenti Sempre nella sezione teletronica, una e-victory 310/90 dimostrava come la tecnologia Engel foammelt, grazie all’applicazione del processo di schiumatura MuCell, era in grado di garantire lo stampaggio di pezzi leggeri e senza deformazioni. La macchina, automatizzata da un robot viper 6, produceva corpi connettori in resina PBT/ASA rinforzata con il 30% di fibra di vetro. Il vantaggio fondamentale garantito dalla tecnologia foammelt è la grande stabilità dimensionale del componente, nel quale si inseriscono i contatti una volta completato il ciclo di stampaggio. Oltre alle macchine di cui abbiamo parlato, la Engel ha presentato ancora altre nuove proposte. Accennia-
Una e-motion 940/200 T tutta-elettrica dava prova delle prestazioni ottenibili col controllo variotermico induttivo della temperatura dello stampo (tecnologia Variothermal) nella produzione dei cover frontali in policarbonato dell’e-book reader Kindle di Amazon. Grazie a Variothermal, la superficie del pezzo stampato, di colore grigio opaco, non mostrava segni di risucchio e di scorrimento, nonostante lo spessore del componente non fosse uniforme
L’intervistA deL mese: dAnieLe FerrAri
Una svolta per la chimica italiana: nasce versalis
more than large seals
+ EXPERIENCE AND QUALITY + ADVANCED PROCESS TECHNOLOGIES Intermarp opera da lungo tempo nel settore della gomma, è specializzata nella produzione di articoli tecnici e anelli di tenuta e offre una vasta gamma di prodotti stampati e mescole che rispondono ai più severi parametri internazionali e sono garantiti da certificazione di conformità ISO 9001:2008. Tutti i prodotti Intermarp sono Made in Italy, resistenti, affidabili e con alte prestazioni, in linea con le esigenze del mercato e dei clienti. L’accurata selezione dei materiali, i rinnovati impianti e le moderne tecnologie produttive permettono a Intermarp di garantire il costante standard qualitativo di tutti i propri prodotti.
Per diciassette anni è stata la protagonista dell’industria chimica italiana e in particolare degli elastomeri; oggi cambia nome e avvia una strategia di rilancio su scala mondiale. Parliamo di Polimeri Europa che dal 5 aprile di quest’anno ha assunto il nome di Versalis. Non si tratta solo di un fatto formale. Dietro il nuovo nome c’è un ambizioso progetto destinato a ridare alla chimica italiana un ruolo che si era appannato nel tempo e la possibilità di competere alla pari, per capacità tecnologiche e innovative, con i grandi gruppo multinazionali. In un momento in cui le cattive notizie sono all’ordine del giorno, è una trasformazione che riguarda positivamente non solo gli elastomeri ma l’intero panorama industriale italiano. Questo progetto ci è stato illustrato, con ricchezza di cifre e argomentazioni, da Daniele Ferrari, Amministratore Delegato di Versalis.
PRODOTTI STAMPATI Specializzata nella produzione di guarnizioni di tenuta per le condutture per il convogliamento dell’acqua potabile e non, Intermarp ha sviluppato articoli tecnici con svariate applicazioni sia nel settore industriale che in quello civile. MEMBRANE PER VASI DI ESPANSIONE GUARNIZIONI DI TENUTA A LABBRO GUARNIZIONI DI TENUTA A DOPPIA DUREZZA GUARNIZIONI DI TENUTA PIANE CON INSERTO METALLICO SOFFIETTI E PARTICOLARI IN GOMMA NERA O GRIGIA PER IL SETTORE ELETTRODOMESTICO La divisione stampaggio è dotata di 22 presse: presse a iniezione per lo stampaggio di articoli di grosse dimensioni (fino diametro interno di 1200 mm) e articoli o guarnizioni a doppia durezza presse a compressione per lo stampaggio di articoli di grosse dimensioni con un diametro interno di 2000 mm e un peso di 40 Kg.
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DIVISIONE MESCOLE
Intermarp produce una vasta gamma di mescole, generiche o su capitolati forniti dal cliente (EPDM, NBR, SBR, NR, CR, CIIR). Un posto di rilievo nella produzione è occupato dalle mescole certificate gas e acqua potabile secondo le norme inglesi, francesi e tedesche.
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Quali sono i motivi che hanno portato a decidere il cambiamento di nome e come si è arrivati alla scelta? Non si tratta soltanto di un cambiamento di nome. L’intera chimica europea ha visto negli ultimi anni una profonda trasformazione accompagnata da rilevanti criticità, che vanno dall’ingresso di nuovi concorrenti, alla delocalizzazione verso i paesi asiatici, alla volatilità dei prezzi dei feedstock e spesso alla loro rarefazione. Inoltre si è imposto prepotentemente il tema della chimica verde che è ormai una delle sfide del nostro futuro. In questo scenario di grande complessità è nata la decisione di Eni di impostare una strategia di rilancio del settore della chimica, fondato su un continuo impegno nella ricerca e nell’innovazione dei prodotti, che assume la portata di un rinnovamento che non è esagerato definire di rilevanza storica. Il rebranding di Polimeri Europa in Versalis è un segno tangibile di questa evoluzione.
Nella quale non è probabilmente casuale la scelta del nuovo nome. Certo. Versalis, che è nato da un lavoro di ricerca e creatività che ha impegnato molte energie, è un nome che vuole esprimere al meglio il nuovo approccio Eni, richiamando il concetto di universalità, e quindi di globalità, presenza capillare, stabilità e sicurezza.
Il potenziamento della produzione di butadiene a Dunkerque vi renderà autosufficienti per questa materia prima? La nuova produzione dal sito di Dunkerque diminuirà in maniera
Quali sono le novità dal punto di vista della struttura organizzativa della nuova società? La nostra strategia si basa in primo luogo sulla focalizzazione su prodotti a maggior valore aggiunto, tramite un ampliamento e una differenziazione del portafoglio prodotti, dal quale ci proponiamo un target di crescita delle vendite del 50%. Lo strumento di questa strategia è la creazione di quattro business unit: intermedi, polietilene,stirene ed elastomeri. Gli elastomeri dunque al centro delle strategie di Versalis? Indubbiamente. Il nuovo piano
L’intervistA deL mese: dAnieLe FerrAri
pone un accento particolare allo sviluppo del business degli elastomeri, settore in cui Versalis è leader assoluto in Europa, per il quale sono previsti oltre 500 milioni di euro di investimenti. L’obiettivo è di raddoppiarne il peso nel fatturato della società, passando dall’attuale 15% al 30% nell’arco dei prossimi 5 anni, tramite il potenziamento delle attuali linee produttive e lo sviluppo delle capacità esistenti, con la costruzione di nuovi impianti nei siti di Ravenna, Ferrara e Grangemouth (Regno Unito). Anche la nuova linea butadiene di Dunkerque è funzionale alla fornitura di materia prima ai siti di produzione elastomeri, in particolare in Inghilterra. Più in dettaglio, una nuova linea di S-SBR sarà costruita a Grangemouth, una di EPDM a Ferrara, un’altra di S-SBR e di gomma termoplastica a Ravenna. I vari progetti partiranno entro quest’anno e l’avvio del primo impianto è previsto per la fine del 2013. Per la sola linea di EPDM di Ferrara è previsto un investimento di 135 milioni di euro. Insomma mettiamo fine a una fase di stasi di investimenti durata troppo a lungo e imbocchiamo decisamente la strada del rinnovamento.
consistente il nostro fabbisogno di Butadiene dal mercato. Il vero problema rimane pur sempre la generale disponibilità di mix C4 che è il fattore limitante per la produzione di butadiene. Voglio aggiungere a quanto dicevo prima che la ristrutturazione del sito di Priolo, in Sicilia (che si colloca nel quadro degli interventi per la riconversione degli impianti deficitari italiani) comporterà anche una linea produttiva di isoprene, importante comonomero indispensabile per la produzione nel settore degli elastomeri. Dal suo intervento alla conferenza stampa di Plast sembra di capire che Versalis perseguirà una linea destinata a favorire il passaggio da una politica di cessione di licenze e brevetti a una di joint venture con player internazionali. Ma ciò sarà sufficiente a reggere una concorrenza internazionale ormai solidamente istallata in alcuni punti nodali della produzione mondiale, si pensi ad esempio a Singapore? Lo sviluppo di accordi di collaborazione in joint venture è solo un primo passo per operare in condizione di competitività, in particolare sui mercati asiatici. Di recente siamo entrati in Cina, con Eni Chemicals Shanghai, per la distribuzione diretta di prodotti sul mercato cinese e con Versalis Pacific (con sede sempre a Shanghai) per operare
Daniele Ferrari, 50 anni, ha lavorato dal 1981 al 1987 nella progettazione di impianti per trattamento acque industriali e in Agip Petroli. Nel 1988 è entrato in ICI (Imperial Chemical Industries) occupando, nel tempo, posizioni in ambito Sales & Marketing a livello Europa, Middle East e Africa. Nel 1990 viene nominato dirigente e assume la responsabilità per il business dei fluorocarburi basato a Runcorn (Manchester – UK). Dal 1997 si trasferisce a Bruxelles per assumere la responsabilità della Business Unit Poliuretani Intermedi. Nel 1998 la società Huntsman Corporation acquisisce la maggior parte di ICI e nel 2000 le attività tensioattivi e detergenti del gruppo Albright & Wilson. A seguito di questa acquisizione a giu-
in tutto il mercato asiatico. Si apre adesso la fase degli investimenti diretti. E la cosa non potrà non riguardare proprio la Cina.
All’inizio del nostro colloquio lei ha accennato alle prospettive di sviluppo della chimica verde. In che termini si sta sviluppando l’impegno di Versalis in questo campo? Nella chimica verde noi siamo ormai saldamente impegnati con Matrìca, la società paritetica costituita con Novamont, per la riconversione del sito sardo di Porto Torres. Il nostro progetto di chimica da fonti rinnovabili prevede la realizzazione, appunto a Porto Torres, di un complesso industriale tra i più grandi al mondo per la produzione di bio monomeri e bio polimeri, con un investimento di 500 milioni (aggiuntivi agli investimenti di cui si diceva prima). La realizzazione è pianificata in tre fasi, complessivamente saranno sette gli impianti produttivi nell’arco dei prossimi cinque anni, oltre ad un centro ricerche già inaugurato nel febbraio 2012 su una area di 700 mq, destinati a diventare 3.500 mano a mano che si svilupperà il progetto.
gno del 2001 ritorna in Italia come Amministratore Delegato di Huntsman Surface Science Italy. Nel 2003 è nominato Vice Presidente Europa, Middle East e Africa di Huntsman Performance Products, una delle cinque società operative del gruppo e successivamente nel 2009 Presidente con base a Houston e Bruxelles. È Amministratore Delegato di Versalis dal 7 febbraio 2011 ed è anche Presidente di Matrìca SpA (Joint Venture con Novamont), per la chimica da fonti rinnovabili. Daniele Ferrari è inoltre Vice-Presidente di Federchimica, Presidente di Plastics Europe Italia e Membro dello Steering Board di Plastics Europe (Brussels), membro del Gruppo ACOM di Cefic.
Daniele Ferrari
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UNA SVOLTA PER LA CHIMICA DEUTSCHE KAUTSCHUK TAGUNG
THE CHALLANGE OF ITALY
Ci può dire qualcosa di più in proposito? Per il momento preferirei di no. Ma penso che presto avremo l’opportunità di dare qualche notizia interessante.
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
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UN SUCCESSO RUBBER 2012 colmecpagina
21-09-2004
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mo brevemente alle principali. La gamma delle presse duo di grande tonnellaggio a due piani è stata ampliata con l’inserimento della versione elettrica e-duo (abbiamo appena parlato della e-duo 2440/500 nel settore teletronica) - disponibile con cinque forze di chiusura tra 500 e 700 tonnellate - , e con l’inserimento della versione verticale v-duo, particolarmente adatta alla tecnologia delle strutture leggere e a quella della polimerizzazione in situ, nelle quali l’inserimento degli elementi di rinforzo e l’alimentazione del monomero liquido possono trarre vantaggio dalla forza di gravità. Anche le v-duo sono disponibili con cinque forze di chiusura: 400, 700, 1.100, 1.700 e 2.300 tonnellate. Ricordiamo, infine, la nuova serie di macchine Engel e-mac, che va a completare l’offerta di presse elettriche della casa austriaca particolarmente nel settore degli stampaggi tecnici di precisione. Al Simposio è stata presentata la e-mac 100, ma sono disponibili anche i modelli da 50 e 75 tonnellate, ai quali si aggiungerà la versione da 180 tonnellate a ottobre.
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Assemblea Airiel - Cerisie
Un’ampia rassegna dell’attività svolta nel 2011 di a.d.p.
Il 20 giugno si è svolto il consueto appuntamento dedicato all’assemblea dell’Airiel (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e del Cerisie (Laboratorio per la Certificazione e la Ricerca sui Sistemi Elastomerici). Presenti all’assemblea il presidente di Airiel e Cerisie Sergio Vergani e il direttore del Cerisie Fabio Negroni, oltre ai soci e ospiti, tra i quali il presidente di Assogomma Ermanno Fugazza, il direttore della Federazione Gomma/Plastica Angelo Bonsignori, il direttore Assogomma Fabio Bertolotti. I lavori dell’assemblea sono stati coordinati da Sergio Vergani.
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l presidente Vergani apre i lavori presentando i vari punti dell’ordine del giorno. Giovanni Mainardi illustra la sua relazione annuale sul bilancio che viene approvato. Mainardi sottolinea che per il 2011 sono stati sospesi i contributi associativi al Cerisie e tale decisione è rinnovata anche per il 2012, ciò anche in relazione ai buoni risultati ottenuti. Si ricorda, inoltre, che il Cerisie già dalla fine del 2011 ha mutato il suo stato giuridico da associazione a Srl. Il presidente Sergio Vergani pone l’accento sulle potenzialità del Cerisie: oggi il laboratorio può anche svolgere nuove e rilevanti attività in più come lo sviluppo nei vari settori tra i quali quello molto importante dei pneumatici. In Europa oggi, sono presenti prodotti che spesso non sono conformi alle attuali leggi e norme europee, e il Cerisie in tale ambito molto può dare attraverso i propri servizi in termini di controllo dell’idoneità all’impiego di tali prodotti. Il CERISIE si proporrà come laboratorio di riferimento italiano per tutte le attività di verifica di conformità dei prodotti (esempio: i pneumatici) alle normative italiane e europee, e questo per due principali motivi: - impedire la circolazione sul territorio nazionale di prodotti che non rispettino i requisiti di sicurezza e ambientali, con i rischi di provocare incidenti stradali e inquinamento.
Da sinistra: Giovanni Mainardi, Fabio Negroni, Sergio Vergani, Giorgio Leone
- evitare che le aziende che investono per migliorare la sicurezza dei prodotti e ridurre l’impatto sull’ambiente siano competitivamente danneggiate da prodotti provenienti da paesi che non si preoccupano di questi aspetti Il Cerisie, continua il presidente Sergio Vergani, quest’anno ha tenuto presso la propria sede un seminario con la collaborazione di Assogomma, Assolombarda ed altri enti, allo scopo di promuovere una serie di attività legate sia all’importante argomento della “Compliance” ma soprattutto alla conoscenza nell’utilizzo di sistemi informatici (Software) per l’analisi degli elementi finiti che hanno l’obiettivo di predire il comportamento, in fase di esercizio, di manufatti in gomma. In tal senso, Assogomma, attraverso il proprio direttore Fabio Bertolotti, ha
prodotto uno speciale accordo con una software house internazionale, MSC, che prevede speciali sconti alle aziende associate al sistema Confidustriale nell’acquisto di licenze operative. Il seminario dello scorso marzo ha avuto un grosso successo in termini di partecipanti, in seguito in maggio è stata registrata un’importante partecipazione di personale tecnico del settore gomma ai corsi operativi per lo studio dell’analisi degli elementi finiti presso il Cerisie. Qualche azienda ha già provveduto ad acquistare delle licenze.
L’ATTIVITÀ DEL CERISIE NEL 2011 Terminata l’assemblea, il direttore del Cerisie, Fabio Negroni, ha illustrato l’attività del laboratorio svolta nel corso del 2011.
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Assemblea Airiel - Cerisie
Strumentazione
Un’area del Cerisie dedicata alle prove chimiche.
Per quanto riguarda la strumentazione, il laboratorio nel corso del 2011 si è arricchito di apparecchiature come il “l’Analizzatore GC-MS (gas-cromatografia/spettrometro di massa) che è impiegato nell’analisi degli additivi chimici contenuti in mescola come per esempio la ricerca di sostanze soggette a restrizioni secondo il regolamento REACH; banco di prova per prove idrostatiche su tubi secondo norme Fiat o altri standard internazionali; 2 stufe programmabili per prove di resistenza delle mescole; infine arredi per laboratorio chimico.
Relazioni e contributi a convegni e iniziative internazionali Partecipazione a “Conferenze Tecnica K2010” del 22/02/2011, relazione a Convegno Assocomaplast con CriaChina Rubber Industry Association del 25/11/2011, partecipazione al meeting del Technical Committee ISO 45: “Rubber and Rubber Products”, partecipazione a crosscheck UNI sulla prova di resistenza all’ozono (ISO 1431).
Omologazioni
Strumentazioni per la determinazione della cinetica di vulcanizzazione delle mescole.
Ecco una sintesi della sua relazione.
Prestazioni tecniche del Laboratorio I dati di sintesi confermano fondamentalmente il trend dell’anno precedente nelle prestazioni tecniche del Laboratorio, dedicate alle aziende del settore, che hanno prodotto emissioni di “Rapporti di prova” allineati a quelli dell’anno precedente.
La formazione Convenzione di tirocinio: È stata stipulata una convenzione con l’Università degli Studi di Milano – Bicocca che consente agli studenti del Dipartimento Scienza dei Materiali di accedere a tirocini della durata di 6 mesi presso il Cerisie. Sono stati condotti due tirocini.
Corsi di tecnologia Il Corso di Base sulla Tecnologia della Gomma, tenuto a Ottobre, è stato in64 |
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trodotto nel 2010 come versione “compatta” del corso precedente (la durata è di una sola settimana). Hanno partecipato 22 corsisti in rappresentanza di 15 aziende.
Servizi per la qualità Da molti anni il Cerisie opera a favore delle aziende attraverso l’organizzazione di speciali cicli di prove interlaboratoriali (24° e 25° ciclo) relative al controllo di parametri di base per la verifica dell’affidabilità dei dati prodotti su strumentazioni di base utilizzate dalle aziende che partecipano a tali cicli. Ai cicli hanno partecipato 10 aziende (12 aziende nel 2010 e 10 aziende nel 2009). In tale occasione il Cerisie ha preparato e fornito ai partecipanti i materiali necessari per l’espletamento delle prove di laboratorio.
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Il direttore conclude la sua relazione confermando anche questo anno il ricco elenco delle omologazioni ottenute che consente al Cerisie di poter emettere certificati in merito a specifiche prove di laboratorio. Inoltre, ricorda il direttore, il Cerisie è inserito nell’Albo dei Laboratori Esterni Pubblici e Privati Altamente Qualificati autorizzati, in base all’articolo 4 della legge 46 del 17/02/1982, a svolgere ricerche di carattere applicativo in favore delle medie e piccole imprese (D.M. 16/06/1983). Alla fine della presentazione della relazione del direttore del Cerisie si apre una discussione su vari argomenti ed in particolare sull’opportunità, per il laboratorio del Cerisie di inserirsi come laboratorio per la gestione di PFU (Pneumatici Fuori Uso), per il loro riciclaggio e quindi dare una seconda vita a tali materiali piuttosto pregiati. Il Presidente Sergio Vergani, chiudendo l’assemblea, propone di affrontare l’argomento coinvolgendo l’Ente preposto a tale scopo, EcoPneus.
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L’economia globale impone un avanzamento tecnologico Nel processo di lavorazione della gomma è imperativo destinare investimenti al raffreddamento e raccolta delle mescole in maniera affidabile adattabile alle diverse esigenze e soprattutto in automatico Abbiamo studiato e realizzato automatismi in ogni fase della raccolta delle mescole Il raffreddamento e la raccolta delle mescole in striscia continua offre notevoli vantaggi nell’utilizzo finale delle mescole Batch-off - Avvolgitori - Pallettizzatori ad alto rendimento volumetrico - Impilatori
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TACCUINO Produzione • consumi • mercati
Ancora in calo la produzione industriale
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a produzione delle industrie manifatturiere italiane si è complessivamente ridotta del 7,1% nei cinque mesi gennaio-maggio 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011. Sempre di -7,1% il calo di maggio 2012 rispetto a maggio 2011. Infine si rileva un leggero miglioramento (+0,7%) nel mese di maggio rispetto ad aprile 2012. Per quanto riguarda la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, l’Istat rileva, nel periodo gennaiomaggio di quest’anno rispetto a gennaio-maggio 2011, una flessione della produzione dell’8,9%. Il confronto tra maggio 2012 e maggio 2011 dà uno scarto negativo di -12,2%. Negativo (-0,3%) anche il confronto tra maggio e aprile di quest’anno. Per quanto riguarda gli scambi con l’estero, l’Istat comunica che le esportazioni di articoli in gomma sono diminuite in maggio dell’1,4% rispetto a maggio dello scorso anno e sono rimaste invariate nei primi cinque mesi dell’anno in confronto dello stesso periodo del 2011. Le importazioni sono diminuite dell’8,4% in maggio, rispetto a maggio 2011, e del 7,5% nel confronto fra i primi cinque mesi del 2012 e l’analogo periodo del 2011. Osserviamo infine che in giugno il Monitor dei Distretti industriali elaborato da Intesa Sanpaolo ha rilevato un forte rallentamento dei 143 distretti monitorati e un aumento modesto (+1,4%) delle esportazioni a prezzi correnti.
Prevista in aumento la produzione di gomma naturale
Al via il primo stabilimento Bridgestone in Vietnam
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ll’inizio di luglio sono partiti i lavori per la realizzazione del primo impianto vietnamita di pneumatici di Bridgestone. Sorge nella zona industriale di Dinh Vu, a Hai Phong City, ha una superficie di un milione di mq e entrerà in funzione nel marzo del 2014. Raggiungerà la piena produzione a metà 2016 con 24.700 pneumatici vettura al giorno, quando occuperà circa 1.900 persone. La produzione sarà destinata soprattutto alle esportazioni, in particolari ai mercati di Europa, Nord America e Giappone. All’inizio di luglio, Bridgestone Corp ha anche annunciato un investimento di 120 milioni di euro per aumentare la produzione di pneumatici radiali per autocarro e autobus in Polonia. La produzione è destinata ad aumentare del 56% a 3.750 pneumatici al giorno nella seconda metà del 2014.
Joint Venture per la gomma sintetica di Versalis in Malaysia
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metà luglio l’amministratore delegato di Versalis, Daniele Ferrari, ha siglato una lettera di intenti con i vertici di Petronas per la realizzazione di una joint venture per progettare, costruire e gestire un impianto di gomma sintetica nel quadro del progetto petrolchimico integrato denominato Rapid e localizzato a Pengerang, nello stato di Johor, Malaysia del sud.
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econdo le previsioni dell’Association of Natural Rubber Producing Countries (ANRPC) quest’anno la produzione globale di gomma naturale dovrebbe aumentare del 4,9% a 10,8 milioni di tonnellate. L’associazione, che è un organismo intergovernativo, conta 11 paesi membri che nel 2010 hanno prodotto il 92% dell’intera produzione mondiale.
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I particolari dell’intesa non sono stati comunicati: si sa però che l’impianto utilizzerà tecnologia e know how di Versalis. Petronas (nella foto le Twin Towers della sede di Kuala Lumpur) è la società pubblica malaysiana operante nel settore del petrolio e del gas.
Al 91% in Italia il trasporto merci su strada
Secondo uno studio condotta dall’Osservatorio Autopromotec nel 2010 il trasporto su strada ha raggiunto in Italia il 91% del totale delle merci trasportate. Negli altri principali paesi europei le percentuali sono del 96,6% in Spagna, dell’86,7% in Gran Bretagna, dell’81% in Francia e del 67% in Germania. Quanto al parco veicoli per il trasporto merci, al primo posto è la Francia con 6,44 milioni di unità; viene poi la Spagna con 5,4 milioni, la Gran Bretagna con 4,2 milioni e la Germania con 2,96 milioni.
Più gomma naturale dalle Filippine
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l Governo di Manila ha espresso l’intenzione di aumentare del 40% nei prossimi tre anni l’area coltivata a gomma nell’arcipelago che attualmente è di 136 mila ettari. Lo scopo dichiarato è di arrivare a coprire almeno la metà del fabbisogno della Yokohama Tire Philippines, che oggi è coperta solo per il 6%. La Yokohama Tire Philippines fabbrica attualmente 21.000 pneumatici al giorno e conta di arrivare a 50.000 entro il 2017.
Profondo rosso per le auto e i commerciali leggeri
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ncora semaforo rosso per il mercato italiano dell’auto e dei veicoli commerciali leggeri a giugno e nel primo semestre 2012. Dai dati diffusi dall’ANFIA (Associazio-
TACCUINO
ne Nazionale Filiera Industria Automobilistica) si ricava, per quanto riguarda l’auto, che giugno si è chiuso con un ulteriore calo rispetto al giugno 2011: -24,4%, con 128.388 nuove immatricolazioni contro 169.870, e il primo semestre ha registrato una flessione del 19,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa (814.179 vendite a fronte di 1.014.299). È la settima flessione consecutiva a due cifre, che riporta il mercato nazionale indietro di trentadue anni: volumi analoghi di immatricolazioni si registrarono nel 1980. La recessione marca pesantemente l’economia, con tutto quello che ne consegue. Secondo dati provvisori dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi a giugno di quest’anno è aumentato dello 0,2% rispetto a maggio e del 3,3% rispetto a giugno 2011 (a maggio era del 3,2%) e l’indice della fiducia dei consumatori è sceso da 86,5 a 85,3. Il tasso di disoccupazione, inoltre, a maggio si è attestato al 10,1%, con una crescita dell’1,9% rispetto a un anno fa. Ritornando al mercato auto, anche il portafoglio ordini è meno pieno. Dati elaborati da ANFIA e UNRAE parlano di un calo sia nel mese (-32% su giugno 2011 con circa 103.000 contratti firmati) che nel primo semestre (-22% sullo stesso periodo dell’anno scorso con circa 768.000 contratti siglati). In fotocopia, rispetto al mercato totale, quello delle marche nazionali. Complessivamente, queste registrano un calo sia nel mese che nel semestre: 39.500 le unità immatricolate a giugno contro 51.794 del giugno scorso (-23,6%), con la quota in leggero aumento dal 30,5% al 30,8%, e 241.235 le nuove vendite nei primi sei mesi dell’anno contro 303.375 (-20,5%), con la quota passata dal 29,9% al 29,6%. I marchi di Fiat Group Automobiles (Ferrari e Maserati esclusi) totalizzano nel mese 39.387 nuove immatricolazioni contro 51.407 (-23,4%), con la quota di mercato del 30,7% (30,3% a giugno 2011). Nel primo semestre il gruppo (Ferrari e Maserati sempre escluse) registra vendite per 240.495 unità a fronte di 300.672 dello stesso periodo dell’anno prima (-20,0%) e una quota del 29,5%, contro 29,6%. Pesanti flessioni anche per le altre marche italiane. Ferrari: 19 vendite a giugno 2012, con-
tro 56 a giugno 2011 (-66,1%); 177 nel primo semestre di quest’anno a fronte di 406 in gennaio-giugno di un anno fa (-56,4%). Maserati: 15 immatricolazioni contro 49 giugno su giugno (-69,4%) e 62 contro 259 semestre su semestre (-76,1%). Tra le prime dieci vetture più vendute nel mese e nel semestre troviamo cinque modelli italiani. A giugno: Fiat Panda (10.930 unità), Fiat Punto (7.974), Fiat 500 (4.432) e Lancia Ypsilon (4.253) ai primi quattro posti e Alfa Romeo Giulietta
(2.777) all’ottavo posto. Nel semestre: Fiat Panda (65.317), Fiat Punto (48.648), Lancia Ypsilon (27.521) e Fiat 500 (25.102) nelle prime quattro posizioni e Alfa Romeo Giulietta (17.823) al nono posto, scavalcata dalla Volkswagen Polo (18.834 immatricolazioni). Analoga situazione per quanto riguarda i veicoli commerciali leggeri (LCV, con peso totale a terra fino a 3,5 t). Dai dati elaborati e diffusi dal Centro Studi dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) risulta che a giugno sono stati immatricolati 10.050 veicoli: -30,4% rispetto al giugno 2011, e che il primo semestre di quest’anno ha registrato una flessione del 36,7% rispetto ai livelli dello stesso periodo di un anno fa. Volumi così bassi, sia sul mese che sul semestre, non si vedevano da ben 18 anni, dal lontano 1994. Secondo l’UNRAE, questi dati confermano le previsioni di un mercato 2012 a 120.000 immatricolazioni di LCV, con una riduzione del 30% rispetto ai 170.000 del 2011.
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Due auto su dieci con pneumatici e cinture non conformi
S
ono stati presentati a Roma i risultati dei controlli effettuati dalla Polizia Stradale nell’ambito dell’iniziativa “Vacanze Sicure” che Assogomma e Federpneus anche quest’anno - come già da diversi anni a questa parte sogliono fare - hanno organizzato in collaborazione con la Polizia Stradale nell’ambito più generale della campagna “Pneumatici sotto controllo”. Nei mesi di maggio e giugno sono stati effettuati in Lombardia, Campania e Sicilia Orientale circa 10.000 controlli, di cui 7.680 su vetture (3.147 in Lombardia, 2.043 in Campania e 2.490 in Sicilia Orientale) e 650 su moto. Particolare attenzione è stata dedicata ai pneumatici e all’uso delle cinture di sicurezza. Dalle rilevazioni effettuate risulta, in base alle non conformità riscontra-
te, che due auto su dieci non sono a norma. Pneumatici lisci sono stati rilevati, mediamente, nel 3,2% delle vetture controllate (a Milano nel 7,9%). Quelli non omologati, nel 4,6% delle auto ispezionate, con un picco del 10,5% ad Avellino, e quelli non conformi alla carta di circolazione nel 4,7% dei casi, con oltre il 6% a Caserta. La disomogeneità per asse, pur se in linea con i controlli del 2011, è in aumento rispetto alle rilevazioni delle indagini precedenti: raggiunge, mediamente, il 3,3%, con punte del 3,8% in Sicilia e sopra il 6% nelle province di Avellino e Siracusa. I danneggiamenti visibili a occhio nu-
do, anch’essi in linea con le indagini precedenti, si stabilizzano intorno al 4%, con un picco del 7,3% a Milano e del 6,9% a Sondrio. Sull’uso delle cinture di sicurezza, i risultati hanno evidenziato che il conducente viaggiava con la cintura non allacciata nell’8% dei controlli in Campania, nel 5% in Sicilia e nel 4% in Lombardia, e che queste percentuali raddoppiano in tutte e tre le regioni per i passeggeri dei sedili posteriori. Oltre alle verifiche sui pneumatici, l’indagine ha interessato anche l’efficienza dei veicoli attraverso il controllo della revisione delle auto e delle moto, evidenziando che circa il 3% dei mezzi non è in regola. Per quanto riguarda le moto, la percentuale di pneumatici lisci riscontrata è stata doppia rispetto alle vetture in Campania (6%) e Lombardia (6%) e non molto distante dal doppio in Sicilia (oltre il 5%). Complessivamente, anche per questo tipo di veicoli le diverse tipologie di non conformità relative ai pneumatici si attestano intorno all’11%.
Imprese • finanza
Il fondo Axa rileva la maggioranza di Novotema
Il fondo Axa Private Equity ha acquistato da un altro fondo (3i) l’82,4% del capitale di Novotema. Il restante 17,6% è stato rilevato dal management team guidato dall’amministratore delegato Costanzo Pederzani. Il gruppo bergamasco conta 178 dipendenti e nel 2011 ha realizzato ricavi per 28 milioni di euro, per la maggior parte sul mercato tedesco. Nel 2007 ha dato vita a una joint venture in India con Tvs Group.
Al gruppo Pagliara la distribuzione dei pigmenti Sogo
I
l 15 Maggio 2012, Sochim Pigmenti ha raggiunto un accordo per acquisire le attività di distribuzione di pigmenti organici ed inorganici della Sogo Italiana Srl.
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Questa operazione rafforza ulteriormente il portafoglio prodotti della Sochim Pigmenti Srl nel settore degli inchiostri, delle pitture, delle vernici, delle materie plastiche e della gomma. Con sede a Lurano, in provincia di Bergamo, Sochim Pigmenti è uno dei principali distributori di pigmenti e coloranti del panorama italiano, con vendite prevalentemente in Italia, ma anche in numerosi paesi europei. Sochim Pigmenti Srl dal 2007 fa parte del gruppo Pagliara Prodotti Chimici SpA, da oltre 30 anni distributore di specialità chimiche di qualità e prodotti innovativi nel settore dei prodotti vernicianti, dell’edilizia, degli adesivi, della gomma, della plastica, dei refrattari e della ceramica. Con un giro d’affari complessivo superiore ai 50 milioni di Euro e con un team di professionisti altamente qualificati nei settori di riferimento, il gruppo Pagliara Prodotti Chimici SpA è uno dei principali distributori italiani di prodotti chimici a capitale familiare.
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Nasce Trelleborg Vibracoustic nell’AVS
C
irca un anno fa (vedi IG, marzo 2011, pagina 54) tra la Trelleborg e la Freudenberg GmbH era stato firmato un protocollo di intesa per la creazione di una iniziativa congiunta nel campo delle soluzioni anti-vibranti (AVS) per l’automotive. All’inizio di luglio l’iniziativa ha preso corpo con la creazione di una joint venture paritetica denominata TrelleborgVibracoustic. La nuova società avrà sede in Germania, a Darmstadt, conta 8 mila dipendenti, 17 siti in 17 paesi, e un fatturato di quasi 1,5 miliardi di euro.
Engel apre una nuova sede nel BadenWürttemberg
D
opo Norimberga, Hagen e Hannover, la Germania ospiterà una quarta sede di Engel Austria a Wurm-
TACCUINO
berg, nel Baden-Württemberg, nei pressi dell’autostrada A8 a ovest di Stoccarda. I lavori di costruzione sono già iniziati, e si prevede che il nuovo complesso sarà inaugurato entro la fine dell’anno. La Engel consolida, così, la sua presenza su quello che è il suo mercato più importante, dove la sua quota è sempre stata in crescita costante negli ultimi anni. La nuova struttura sarà, in realtà, un Centro Tecnologico che, oltre a garantire una migliore e più puntuale assistenza ai clienti della società di Schwertberg situati nella zona sudoccidentale della Germania, si occuperà in modo particolare delle innovazioni e degli sviluppi futuri nel settore dello stampaggio a iniezione. Più specificamente, affronterà tematiche di stringente attualità, quali le strutture leggere, l’automazione e l’efficienza energetica. Il Centro costituirà, inoltre, un polo di formazione e infor-
mazione aperto tutto l’anno ai clienti, che avranno in tal modo la possibilità di partecipare a forum e workshop tecnologici e di osservare da vicino le nuove soluzioni di sistema e le tecnologie innovative che il Technologieforum avrà messo a punto. Senza dover aspettare fiere appositamente organizzate.
Parker acquisisce il gruppo inglese Olaer
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arker Hannifin ha annunciato a metà luglio di aver completato l’acquisizione del Gruppo Olaer di Deeside, Regno Unito. I valori dell’operazione non sono stati resi noti. Il gruppo inglese ha un fatturato annuale di 150 milioni di euro, 550 dipendenti e sedi in 14 paesi del Nord America (dove va il 12% circa delle sue vendite), Asia ed Europa
Lehvoss Italia rinnova e potenzia il team gomma e plastica
L’
occasione delle inaspettate dimissioni del precedente responsabile di divisione ha dato alla società Lehvoss Italia la possibilità di rinnovare e potenziare il suo team dedicato alla gomma e plastica. Dal 16 luglio il team è guidato dalla dott.ssa Annalisa Pini che ha sviluppato una vasta esperienza come responsabile tecnico prima e presso un distributore di prodotti chimici come responsabile vendite dopo. Inoltre, a partire dallo scorso 18 giugno, si è aggiunto al team Claudio Minotti, che ha una lunga esperienza tecnica nelle materie plastiche e nei masterbatches. La Lehvoss ha indirizzato a Giovanni Gallo il suo ringraziamento per l’importante contributo dato alla crescita della divisione.
materie prime • macchine • prodotti
Due nuovi plastificanti a bassa migrazione
Il produttore tedesco Oxea GmbH ha annunciato due nuovi prodotti che integrano la linea Oxsoft di plastificanti senza ftalati e non-VOC (composti organici volatili). Si chiamano Oxsoft Duo 1 e Oxsoft Duo 2 e sono caratterizzati da basse proprietà di migrazione. Il primo si differenzia per la sua bassa viscosità.
SSBR di seconda generazione per soddisfare l’etichettatura
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proposito dell’etichettatura europea dei pneumatici (si veda in dettaglio l’articolo a pagina 50 del numero scorso della rivista) il Sales & Marketing Manager di Styron, Olivier Véron, ha detto:” Con l’introduzione della seconda generazione dell’SSBR 4602 della Styron confrontata con la prima generazione di SSBR 4601 la resistenza al rotolamento può passare dalla classe C alla B, mantenendo invariate le altre
proprietà in termini di aderenza sul bagnato e maneggevolezza”. Ciò significa - ha aggiunto - sull’intera vita del pneumatico (calcolata in circa 35 mila chilometri) una riduzione del consumo di carburante di 0,15 l/100 km; un risparmio di carburante di approssimativamente 53 litri; un risparmio di circa 85 euro (calcolando la benzina a 1,6 euro/litro) che è all’incirca il prezzo di un pneumatico ver-
de (quindi un pneumatico su quattro è gratis); una riduzione di 122 Kg di emissioni di CO2 per veicolo.
Visual merchandising per Parigi Industry
S
pecializzata nella produzione di tubazioni flessibili per il settore idraulico, degli elettrodomestici e
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del riscaldamento, Parigi Industry ha deciso di investire in nuovi strumenti di comunicazione destinati a rendere più visibile il prodotto e le sue caratteristiche tecniche e prestazionali direttamente sul punto vendita. In questa strategia di visual merchandising trovano posto tutta una gamma di strumenti: pannelli e cartelli per gli scaffali, testate per le corsie, adesivi da banco e da vetrina, espositori da banco, quattro diversi poster di prodotto, dispenser da banco. Parigi Industry produce circa 26 milioni di tubi finiti, con un fatturato di oltre 30 milioni di euro, dei quali il 65% realizzati all’estero.
Futuribili: l’auto elettrica alimentata dalla strada
U
n gruppo di ricercatori giapponesi avrebbe sperimentato, secondo
International Business Times Italia, un sistema che, se effettivamente praticabile, avrebbe risolto il problema dell’alimentazione dell’auto elettrica. Sono infatti riusciti a creare un campo elettrico tramite una piastra metallica istallata sotto 10 centimetri ci calcestruzzo e 5 centimetri di asfalto. In tal modo si creerebbe un flusso di energia che metterebbe in movimento i pneumatici e il veicolo non avrebbe bisogno di altre fonti di alimentazione.
CONVEGNI • FIERE • EVENTI
Un congresso sulla gomma naturale “europea”
S
i svolgerà il 24 e il 25 settembre a Wageningen, in Olanda, il congresso “BioRubber for Europe in Global Perspective”. Si tratta dell’atto conclusivo
del progetto di ricerca PF7 EU-Pearls, destinato a valutare le prospettive della produzione di gomma naturale da fonti diverse dalla pianta di hevea, in particolare guayule messicano e dandelion russo. Le relazioni introduttive di taglio economico saranno tenute da Fazilet Cinaralp, segretario generale dell’ETRMA, Zhang Liqun, dell’Università di Pechino, Dennis Ray, dell’università dell’Arizona. Il programma dettagliato dell’evento può essere visto su www.eu-pearls.eu. Il progetto PEARLS (Production and Exploitation of Alternative Rubber and Latex Sources) è ispirato dalla preoccupazione di creare una alternativa alla dipendenza da una unica fonte di rifornimento. Partner della ricerca è Apollo Vredestein che (si veda a pagina 53) ha realizzato alcuni prototipi di pneumatici usando come materia prima sia guayule che dandelion
Grande soddisfazione nel rapporto finale di Reifen 2012
R
eifen 2012, che si è svolta dal 27 al 30 maggio a Essen ha registrato, secondo il consuntivo finale, il maggior successo della sua storia. Gli espositori sono stati 653 da 44 paesi e i visitatori sono stati circa 19 mila. Nel corso della manifestazione sono stati assegnati tre premi per l’innovazione. I riconoscimenti sono andati a: Snap-on Equipment GmbH per la categoria “Technology and Products”; Alligator Ventilfabrik GmbH per la categoria “Service Concepts and Process Optimisation”; Continental Aftermarket GmbH per la categoria “Environmental and Resource Conservation”. La 28ª edizione di Reifen si svolgerà a Essen dal 27 al 30 maggio 2014.
L'INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Periodico mensile di informazione tecnica ed economica
Abbonamento annuale: Italia € 90 Europa € 100 settembre 2012
Estero € 130
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TACCUINO
C A L E N DA R I O 2 0 1 2 4-7 settembre
Teheran
11-16 settembre
Francoforte
13-16 settembre
Istanbul
18-20 settembre
Cleveland
sito inter net
8th Int. Iran Plast Exhibition
www.iranplast.ir/en
Automechanika
automechanika.messefrankfurt.com
Rubber Fair
www.tuyap.com.tr
Itec
www.itec-tireshow.com
20-22 settembre
Tientsin
China Injection Moulding
www.cimexpo.cn
24 settembre
Parma
Salone della proprietĂ industriale
www.senaf.it/proprietaindustriale
21-25 settembre
Taipei
24-25 settembre
Wageningen
Taipei Plas
www,taipeiplas.com.tw
BioRubber for Europe in Global Perspective
www.eu-pearls.eu
3-4 ottobre
Bruxelles
Tire Label Registration & Marketing Conference
www,european-rubber-journal.com
3-6 ottobre
Bucarest
Expoplast
www.expoplast.ro
9-11 ottobre
Manchester
Brityrex Int.
www.eci-international.com
9-11 ottobre
Cincinnati
Rubber Mini Expo
www.rubber.org
10-11 ottobre
Selangor
Rubber Technology and Economic Congress
www.lgm.gov.my
15-17 ottobre
San Antonio, Usa
Biopolymers Symposium
www.biopolymersummit.com
15-19 ottobre
Riccione
Assemblea ISO TC 45
www.federazionegommaplastica.it
Plasto Ispack
www.plastoispack.fairs.co.il
Fakuma
www.messe-friedrichshafen.de
Rubber
www.expocenter.com.ua
Parts2Clean
www.parts2clean.de
16-18 ottobre
Tel Aviv
16-20 ottobre
Friedrichshafen
18-20 ottobre
Kiev
23-25 ottobre
Stuttgart
23-26 ottobre
Monaco
Asphalt Rubber Conference
www.consulpav.com
26/27 ottobre
Mumbai
Innovations for processing rubber and elastomers
www.polyprocessacademy.org
6-7 novembre
Berlino
European Bioplastics Conference
www.conference.european-bioplastics.org
7-9 novembre
San Diego CA
Carbon Black World 2012
www.info,smithersrapra,com
7-10 novembre
Rimini
Ecomondo
www.ecomondo.com
Thermoplastic Elastomers 2012
www.infosmithersrapra.com
Rub Plast Expo
www.exposilesia.pl/rubplast
13-14 novembre
Berlino
21-23 novembre
Sosnowiec
27-28 novembre
Londra
The European Rubber Summit
www.rubber-summit.com
5-8 dicembre
Giacarta
Plastic & Rubber Indonesia
www.plasticsandrubberindonesia.com
7-16 dicembre
Bologna
Motorshow
www.motorshow.it
C A L E N DA R I O 2 0 1 3 22-24 gennaio
sito inter net
Mumbai
India Rubber Expo & Tyre Show
www.indiarubberexpo.in
5-7 febbraio
Colonia
Tire Technology
www.tiretechnology-expo.com
3-6 aprile
Bangkok
Tiprex
www.tiprex.com
12-14 marzo
Lione
12-16 marzo
Goyang, Corea
19-21 marzo
Singapore
20-22 marzo
Parigi
21-23 marzo
Parma
14-17 aprile
San Francisco
20-23 maggio
Guangzhou
21-23 maggio
Parma
22-26 maggio
Bologna
19-22 giugno
Casablanca
9-11 luglio
Chennai, India
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
PneuExpo
www.pneu-expo.fr
Koplas 2'13
www.koplas.com
Tyrexpo Asia
www.eci-international.com
International Rubber Conference
www.irc2013,com
Mecspe
www.mecspe.com
Assemblea IISRP
www,iisrp.com
Chinaplas Int. Exhibition on Plastics and Ruber
www,adsale.com.hk
SPS/IPC/Drives Italia
www.sps-italia.net
Autopromotec
www.autopromotec.it
settembre 2012
Plastexpo
www.plastexpo.co.ma
Tyrexpo India
www.eci-international.com
TF 1350 A pressa a compressione
SASPOL G R O U P
ITALY
TRC 400 D pressa da taglio e preformatura per settore automobilistico
TF 13000 A pressa per nastri cord-tessile
TF 1600 D pressa a compressione con sistema del vuoto
Potenza e tecnologia per progetti personalizzati
SE 60 SC estrusore a pioli per gomma
Attraverso il controllo di tutte le fasi, dalla definizione delle specifiche attraverso la progettazione e la realizzazione fino al collaudo finale, Saspol garantisce da oltre cinquant’anni i più alti standard qualitativi nella realizzazione di: presse a compressione
presse a tranciare
presse ad iniezione
estrusori
TF 2000 A pressa a compressione
SASPOL: L’ESPERIENZA DI TRE GENERAZIONI
SASPOL G R O U P
50 1961-2011
ITALY
Rubber & Textile Processing
Rappresentante
per l’Europa
SASPOL TECHNOLOGY s.r.l. - Corso Torino, 98 - 27029 Vigevano - Italia Tel. +39 0381 329648 - Fax +39 0381 329647 - saspol@saspol.it - www.saspol.it