STAMPI LABORATORIO
POLVERINO
603
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
GUARNIZIONI
novemBRE 2012 - NUMERO 9
Macchinari innovativi costruiti per durare nel tempo Via Socrate n. 2/D 20864 Agrate Brianza (MB) Tel 039/6091120-142 - Fax 039/6091142 E-mail: info@pezzatopresse.it Internet: www.pezzatopresse.it
Linea CVR AUTO
Linea CBTV VACUUM RUBBER
Linea CVR AUTO
Linea CBT AUTO
Presse verticali per materiali compositi (SMC-BMC-GMT) da 175 a 2000 tonnellate
Linea CBTV VACUUM RUBBER Presse verticali per stampaggio sottovuoto di articoli tecnici in gomma di alta qualitĂ con vacuum box integrale da 300 a 2000 tonnellate
Linea CB AUTO
Linea CBT AUTO
Presse verticali per articoli tecnici in gomma di medie e grandi dimensioni da 175 a 2000 tonnellate
Linea CB AUTO
Presse verticali per termoindurenti (melamina-bachelite) e articoli tecnici per arredo-bagno da 80 a 1000 tonnellate
PIANI RISCALDANTI E PIASTRE DI ISOLAMENTO Progettiamo e realizziamo piani di qualsiasi dimensione, freddi e riscaldati elettricamente con resistenze a cartuccia estraibili, olio diatermico, vapore e acqua surriscaldata. A completamento piastre ad alto potere di isolamento termico
Linea AUTOMATIC MULTIPRESS Impianti multistazione per lo stampaggio di articoli tecnici in gomma e anelli di tenuta da 80 a 400 tonnellate
Studioformenti&Associati
Sicuro d’essere nelle mani giuste?
EK
RA
Ce
C e rtif ic az
ion
e
D
ISO 9001:2008
r ti fi c at o
Sistema Qualità ISO 9001:2008 Sottoposto a verifiche volontarie e periodiche
Da 1996 MESGO produce e commercializza in tutta Europa mescole in gomma fluorurata, fluorosiliconica, siliconica, sintetica e naturale, offerte al cliente in tante soluzioni personalizzate. MESGO, un mix unico di know-how, tecnologia ed innovazione per garantire, anche nel servizio al cliente, standard di qualità elevatissimi ed una estrema rapidità nell'evasione delle commesse.
www.mesgo.it
SOMMARIO | ANNO 56 - 603 • novemBRE- N. 9 5
ELASTICA: SOMMARIO
25
44
I costruttori italiani di stampi per gomma godono di una posizione di primissimo piano in campo internazionale e lo dimostrano con una non comune capacità innovativa
L’intervista del mese
ABBIAMO DA FRONTEGGIARE UNA PESANTE PERDITA DI COMPETITIVITÀ
47
Franco Valsecchi sottolinea il distacco che si sta creando tra l’Italia e i paesi dell’Europa settentrionale a causa di politiche industriali e fiscali fortemente penalizzanti per le nostre imprese
28
GUARNIZIONI: UN’ECCELLENZA DELL’INDUSTRIA ITALIANA
ANCHE LE PICCOLE AZIENDE POSSONO PENSARE IN … GRANDE
Un seminario dedicato ha spiegato come le piccole e medie aziende possano mettere a frutto il progresso tecnologico di apparecchiature che normalmente sono utilizzate dalle grandi imprese
25
ASFALTI GOMMATI: I PNEUMATICI FUORI USO TORNANO IN STRADA
L’impiego del polverino ricavato dai pneumatici a fine uso nell’asfaltatura delle strade costituisce un valido esempio di green economy e sta trovando una crescente diffusione
53
Un dossier, in italiano e inglese, che esemplifica lo straordinario livello di qualità cui sono arrivati i fabbricanti italiani di un complemento tecnico essenziale per tutti i settori industriali
39
ULTIME NOTIZIE DAL MONDO DEGLI STAMPI
ALL’ATTACCO DEL MERCATO CON UN IMPORTANTE RINNOVAMENTO DELL’IMPIANTO MESCOLE
Un caso esemplare di come l’innovazione tecnologica di una PMI fornisca gli strumenti per un confronto vincente sui mercati ed in particolare quelli dei paesi emergenti
59
INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
. Dall’era della progettazione a quella dei materiali . Una raffineria destinata a diventare bio . SafeRubber sperimenta un nuovo accelerante
39
44
28 47
53 2|
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma
61 TACCUINO . Lieve miglioramento della produzione
in agosto; tiene l’export . La trasparenza del mercato prima preoccupazione . Dal 1° novembre in vigore l’etichettatura dei pneumatici . Versalis produrrà elastomeri anche in Corea . In crescita a metà anno le esportazioni di macchinario . Finanziaria canadese acquista KraussMaffei . Un altro award alla Desma . Un fondo di private equity investe 20 milioni in Megadyne . Lanxess si rafforza nel settore della componentistica . Nuovi siliconi Wacker per prodotti per l’infanzia . ISO TC 270 un nuovo comitato tecnico per le macchine . Made expo diventa biennale e ristruttura . Un nuovo logo per SPS/IPC/Drives . Da Micam a theMicam . K compie 60 anni
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it
GLI inserzionisti ALFA STAMPI IV COP. CERTECH 15 DOSS 16 ELASTOMERS UNION 16 FORLAB 57 GAMMA STAMPI 38 IMCD 23 IMG 52 INTERMARP 60 INTERSEALS 27 IRC 58 LTE 27 MESGO 1 OR.P STAMPI I COP PARKER ITR 63 PEZZATO II COP. PMG 24 STATE OF ART TECHNOLOGY 38 TOVO GOMMA 23 UTP 52 ZEON III COP.
Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Libera Carlini - libera.carlini@edifis.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 5,00 Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Estero € 100 Abbonati on line: www.edifis.it Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002
Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
3
TM
srl
Scegliete
Interseals Srl
come partner tamento lubrificante delle guarnizioni!
elastica | 4
Interseals Srl
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8 Influenza di fluidi liquidi ionici sugli elastomeri FKM
Determinazione del gel in prodotti di EPDM
Mescole contenenti nero di carbonio in confronto a mescole contenenti silice
Caratterizzazione delle crepe nella gomma
Neri di carbonio per ridurre la resistenza al rotolamento
Analisi della rottura della conduzione in un tubo per carburanti
Misura delle forze di attrito Caratterizzazione dell’attrito stazionario su substrati lisci
Sostituzione di dibutilftalato per la determinazione dell’assorbimento di olio
Antifiamma da materie prime rinnovabili
Nanokautschuk in mescole di gomma nere
Mobilità di catene polimeriche adsorbite
Normativa: la Direttiva Seveso III, di Beatrice Garlanda.......................................................................15
Taurus Carbonpack Ltd. 4623-Tuzser, Eloto u.1. HUNGARY Tel: +36 45 501 257
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
5 |
elastica
Gli sponsor di elastica TM
srl
Cert. Iso 9001 ACTION TECHNOLOGY ITALIA S.p.A. Via Volta, 76 - 20083 Gaggiano (MI) Tel. 02.9082931 - Fax 02.90829333 Produzione di mescole elastomeriche e di calandrati di precisione. Produzione di guarnizioni in gomma ed in materiali termoplastici per l'industria cosmetica e farmaceutica (valvole aerosol, pompe, dispenser, mascara). Trattamento e confezionamento in camera bianca di articoli stampati e tranciati in elastomeri destinati al settore farmaceutico. Produzione di tubi estrusi in materiale plastico per valvole aerosol, dispenser e penne a sfera.
Via Anassagora, 20 20128 Milano (MI) Italia Tel. 02.2551284 - Fax 02.2551316 www.elastec.it Produzione mescole tecniche in NBR EPDM - CR - Ebanite - Fluorurate Attacco Metallo speciali
Piazza Boldrini 1 20097 San Donato Milanese- Milano Tel 02.520.32719 Telefax 02.520.42602 Email: info@versalis.eni.com www.versalis.eni.com Gomme sintetiche, lattici sintetici e resine termoplastiche a matrice stirenica
Gibitre Instruments srl Via Dell'Industria, 73 - 24126 Bergamo Tel. 035.460146 - Fax 035.460687 e-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it
trattamento lubrificante diprodotti in elastomero Scegliete
per conto terzi
Produzione, assistenza e taratura di strumenti Interseals Srl per prove di laboratorio su elastomeri tra cui: Reometri (MD, OD), Viscosimetro, come partner I n t e rs e a ls S r l Dinamometro, Durometri (Shore, IRHD), Via Provinciale, per il trattamento lubrificante delle4 guarnizioni! Ozonometro, TR-Brittleness tester, Presse, etc. 24060 ADRARA SAN MARTINO (BG) Italy Software di controllo in ambiente windows. Phone +39.035.933.911 Centro Sit Fax +39.035.933.933/934 per la taratura E-Mail: info@interseals.it di durometri Shore Internet: http://www.interseals.it e IRHD
LANXESS S.r.l. Via L. di Breme, 13 - 20156 MILANO Tel. +39.02.3072.1 Fax: +39.02.3072.2017 www.lanxess.com Performance Polymers Gomme sintetiche per Pneumatici e Articoli Tecnici
Performance Chemicals Business Units: Rubber Chemicals e Rhein Chemie Prodotti chimici e Specialità per l’industria della gomma. Additivi in forma predispersa
Interseals Srl
Via Provinciale, 4 – 24060 ADRARA SAN MARTINO (BG) Italy Phone +39.035.933.911 Fax +39.035.933.933/934 E-Mail: info@interseals.it Internet: http://www.interseals.it
Parker ITR S.r.l. Tecno Compounds Business Unit Strada Provinciale Binasco - Melegnano IT - 27010 Siziano (PV) Tel. +39 0382 678211 Fax +39 0382 610105 www.parker.com infotecnocompounds@parker.com Produzione di mescole elastomeriche nere e colorate basate su migliaia di formulazioni a base di EPDM, SBR, NR, CR, NBR, NBR/ PVC, CPE, ECO, ecc., destinate a tutti i settori dell’articolo tecnico e dei cavi elettrici, sviluppate dalla propria R&S e/o su specifica tecnica del cliente.
Sattec DBS Gomma S.r.l. Via Enrico Mattei, 12 33080 Prata di Pordenone (PN) Italy Tel. 0434.620100 Fax 0434.610055 e-mail: info@sattecgomma.it Produzione su specifica del cliente di articoli in gomma ad alto livello tecnologico con o senza inserti metallici, progettazione mescole e stampi.
elastica | 6
TRADE AND DISTRIBUTION OF RUBBER’S INDUSTRY PRODUCTS AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2008
COMPANY CERTIFICATED 57123 Livorno - Scali D’Azeglio, 20 Tel. 0586.888.718 ric. aut. Fax 0586.899.121 e - mail: sintaleghorn@tin.it
Taurus Carbonpack Ltd. Taurus Carbonpack Ltd. 4623-Tuzser, Eloto u.1. 4623-Tuzser, Eloto u.1. HUNGARY HUNGARY Tel: +36 45 501 257 - Fax: +36 45 501 266 Tel: +36 45 501 257 Via Platone, 21 www.taurus.hu Fax: +36 45 501 266 50 a 20128 Milano (MI) Italia taurus.carbonpack@hu.michelin.com di quanni www.taurus.hu Tel. 02.2572811 / 937 italia lità taurus.carbonpack@hu.michelin.com Dal 1985 siamo uno dei principali fornitori Dal 1 na Fax 02.2551316 961! per l’Unione Europea di carbon black e www.tigerguarnizioni.com gomma sintetica di origine russa. Produzione di di articoli tecnici stampati in NBR Dal 1985 siamo uno dei principali fornitori per l’Unione Europea carbon black e gomma sintetica di Consegne tempestive di carbon black - EPDM - Neoprene - Viton - Silicone LSR origine russa. in silo-veicoli e in sacchi grandi e piccoli. - Att. Metallo Certificato Certificata ISO 9001:2000 ISO 14001:2004 ORgrandi a magazzino Consegne tempestive di carbon eblack in silo-veicoli e Anelli in sacchi e piccoli. ISO 9001: 2008
Certificata ISO 9001:2000 e ISO 14001:2004. | L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
Gli sponsor di elastica
z e o n E U RO P E G m b H s e d e s e c o n d a r i a i n I ta l i a
Via Mauro Macchi, 27 - 20124 Milano, Italia Tel. +39 0267141707 Fax. +39 0236680124 ziinfo@zeon.eu www.zeon.eu
www.edifis.it gomma@edifis.it
Vendita, Distribuzione e Assistenza Tecnica per Gomme Sintetiche, Lattici Sintetici e Prodotti Chimici per l’industria della Gomma.
FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA ASSOGOMMA Via S. Vittore, 36 - 20123 Milano Tel. 02.43.92.81 - Fax 02.43.54.32 www.federazionegommaplastica.it
CERISIE s.r.l.
LABORAtorio per la CERTIFICAZIONE E RICERCA SUI SISTEMI ELASTOMERICI
con il patrocinio del C.N.R.
Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I servizi
I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.
I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
Le agevolazioni
Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.
Via Privata Cadore,13 - 20098 San Giuliano Milanese (MI) - Tel. 0298804.43 - Fax 029880975 - info@cerisie.it www.cerisie.it
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
7 |
elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera materie prime INFLUENZA DI FLUIDI LIQUIDI IONICI SUGLI ELASTOMERI FKM M. Lückmann, R. H. Schuster. V. Denke, A. Rosenplänter (DIK) - e-mail: Matthias.Lueckmann@ DIKautschuk.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/5-2632- Maggio 2012. Rif. E3067.
I
fluidi ionici trattati nell’articolo qui recensito sono fusioni saline con punto di fusione inferiore a 100°C preparate da prodotti nucleofili come imidazolo o pirrolo con mezzi alchilanti come “alchiltriflati” o alogenoalcani, con i quali viene ottenuto per metatesi uno scambio ionico di cationi e anioni, ad esempio per reazione tra solfati e nitrati con imidazolocloruri o piridinocloruri. Il gruppo “triflato” è trifluorometansolfonato. Nell’articolo viene citato un anione triflatico: [Tf2N] - (il gruppo triflato ha importanza in sistemi catalitici). L’articolo si svolge con una descrizione dell’azione di diversi fluidi anionici su fluorolelastomeri FKM, come DAI-EL G-7400BP della Daikin Chemical Europe GmbH (copolimero fluoruro di vini-
8|
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
lidene/esafluoropropilene contenente 66% di fluoro). Gli autori esaminano anche gli aspetti reologici della lavorazione e, mediante NMR (spettroscopia di risonanza magnetica nucleare), l’influenza sulla Tg (temperatura di transizione vetrosa). Al fluoroelastomero vengono additivati diversi fluidi ionici a base di due cationi 1-butil-3-metilpirrolidinio (PY1,4) e 1-butil-3-metilimidazolio (BMIm), combinati con quattro anioni specificati e descritti nell’articolo. Con le miscele preparate vengono determinati e rappresentati i valori della componente elastica del modulo dinamico a torsione (G’) e i valori di temperatura di transizione vetrosa, Vengono altresì rappresentati i valori di risonanza magnetica nucleare NMR per caratterizzare l’andamento del rilassamento dinamico dovuto a mobilità delle catene del reticolo molecolare e alla presenza di legami di reticolazione tra componenti a basso peso molecolare. Dai risultati viene dedotto che i fluidi ionici si mostrano adatti per caratterizzare significativamente le proprietà di elastomeri, qui di elastomeri fluorurati. I risultati accertati nello studio qui recensito evidenziano anche che non appaiono problemi di incompatibilità e che, per di più, nel campo dei fluoro elastomeri procurano vantaggi di comportamento alle basse temperature. Ciò viene anche interpretato con il fatto che i fluidi ionici danno positivamente luogo ad aumento della mobilità molecolare ed ad una uniforme distribuzione nella struttura fisica degli FKM. Viene stilato un ordine di merito dei fluidi ionici descritti, rappresentandoli con sigle in uso nel settore di tali materiali. L’ordine viene interpretato in funzione dell’abbassamento della Tg (temperatura di transizione vetrosa) e, come detto, anche in funzione dell’abbassamento o dell’aumento della mobilità molecolare accertata mediante misure di NMR (risonanza magnetico-nucleare).
novembre 2012
materie prime MESCOLE CONTENENTI NERO DI CARBONIO IN CONFRONTO A MESCOLE CONTENENTI SILICE Frederick Ignatz-Hoover, Diane Killmeyer, Byron H. a Flexsys America - e-mail: frederick.ignatzhoover@flexsys.com; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/5-4348-2012. Maggio 2012. Rif. E3068.
N
ell’articolo l’autore tratta le differenze di resistenza all’invecchiamento che si riscontrano tra mescole a base di tagli 65/35 SBR1500/BR 1207 e tra mescole di tagli 93,5/25 Duradene 763B/BR 1207 rinforzate rispettivamente con 67 phr di nero N330 o con 80 phr Ultrasil VN3. Nello studio riportato le mescole contenenti Duradene vengono esaminate anche con un taglio di cariche 40/30 phr di nero N330/Ultrasil VN3. (Il Duradene 763B è una SBR contenente 40,5 % di stirene legato, estesa con 27,3 % di olio naftenico). Viene ricordato il meccanismo dell’invecchiamento dei vulcanizzati di gomma provocato dall’azione dell’ossigeno e soprattutto dall’azione dell’ozono. Nell’articolo sono riportate importanti notizie, soprattutto in merito alle soglie significative della concentrazione di ozono e in merito alle azioni meccaniche. Viene riferito su meccanismi di ozonolisi, cioè di scissioni di catena in corrispondenza di insaturazioni nella compagine polimerica: -CH2-CH=CH-CH2- ----à -CH2-CH-OOOCH-CH2- -----à fino ad arrivare alle demolizioni finali -CH2-C=O-OH e CH2-CO. Riferendosi alle proprietà significative che maggiormente sottolineano la lunga durata dei materiali dei battistrada
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
l’autore indica: la resistenza all’invecchiamento ossidativo, la resistenza alla fatica e la resistenza all’ozono. Il sistema di valutazione consiste nella esecuzione di misure di resistenza all’invecchiamento di vulcanizzati valutando diverse caratteristiche (ad esempio con prove in ozono, con misure di rilassamento del carico ovvero di stress relaxation) e inoltre nella determinazione di variazioni di parametri analitici di HPLC (High Performance Liquid Chromatography) su estratti di soluzioni delle mescole vulcanizzate, nonché su estratti di soluzioni di antiinvecchiante 6PPD in acetonitrile. I risultati delle prove in ozono in condizioni dinamiche eseguite analizzando il decadimento di resistenza all’ozono e di resistenza alla fatica indicano che, usando come protettivo un derivato della parafenilendiammina (PPD), rispetto alle mescole contenenti nero di carbonio, nelle mescole contenenti silice appare che la quantità di PPD in superfice tende ad essere insufficiente, dando luogo a scarso successo se si tenta di neutralizzare l’effetto aumentandone la concentrazione. Viene interpretato che la elevata polarità delle silici è causa di adsorbimento di PPD. Viene tuttavia avanzato che in mescole fortemente caricate di silice non è sufficiente aggiungere componenti polari come DPG per risolvere il problema. In un pneumatico con uno strato fortemente caricato di silice, accade che questo tende ad assorbire PPD, causando scarsità di antiossidante nello strato adiacente. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime NERI DI CARBONIO PER RIDURRE LA RESISTENZA AL ROTOLAMENTO M. Heinz, R. Friehmelt, M. Borm - e-mail: michael.heinz@ orioncarbon.de; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/5-37-42Maggio 2012. Rif. E3069.
L
a minore resistenza al rotolamento dei pneumatici è correlabile con una diminuzione di energia dissipata e di consumo di carburante e, come richiesto dagli standard di impiego dei pneumatici, con
conseguente riduzione dello sviluppo di CO2. La dissipazione di energia correlata con la resistenza al rotolamento ammonta a ben il 16% del consumo di carburante: viene chiarito che la resistenza al rotolamento corrisponde all’energia convertita in calore in un pneumatico in marcia su strada per una distanza unitaria. Viene riportato per un pneumatico vettura e per un pneumatico autocarro il contributo parziale di resistenza al rotolamento riferito alle singole parti del pneumatico (battistrada, fianchi, carcassa, cintura, talloni, ecc.). Importante si rivela ottenere nella struttura fisica del pneumatico la maggiore distanza possibile tra gli aggregati di nero di carbonio, mantenendone costante la frazione volumica e variandone la distribuzione, perché in tal modo si ottiene una isteresi minore. Il nero Ecorax 1720 (Degussa), che è dotato di energia superficiale elevata, ne è un esempio valido, perché,a parità di area superficiale con il nero N121, mostra una resistenza all’abrasione maggiore. Nel lavoro presentato viene preso in considerazione anche il contributo dato da neri di carbonio ad altissima struttura. ll loro impiego permette di minimizzare la frazione volumica del nero senza incorrere nell’aumento delle dimensioni dell’aggregato, perché in tal modo si realizza un aumento della distanza tra le particelle elementari. I neri di carbonio ad altissima struttura realizzano la possibilità di aumentare il contenuto energetico e permettono di ridurre la concentrazione del nero di carbonio senza abbassare il rinforzo. Viene chiarito che il nero di carbonio EB 247, ad altissima struttura, in confronto ai neri N550 e N660 forniscono valore di resa elastica favorevolmente maggiore. Come ulteriore informazione viene comunicato che secondo il know how della ditta Orion Engineering Carbon, cui appartiene uno degli autori dell’articolo (Dr. Michael Heinz), è effettivamente possibile ottenere neri di carbonio con area
superficiale inferiore a 28 m2/g, pertanto con caratteristiche isteretiche ben inquadrate con quelle dei neri lamp e dei neri thermal. L’articolo è molto interessante ed è presentato con coerenza continua. Esso comprende anche una tabella nella quale sono descritti gli impieghi specifici nei pneumatici dei nuovi neri, Ecorax ed EB, considerati nell’articolo qui recensito. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime MISURA DELLE FORZE DI ATTRITO Robert H. Smith – friktionsmith@ comcast.net ; Rubber World; 243/4-20-23 Gennaio 2011. Rif. E3070.
I
l calcolo dell’attrito in ambiente elastomerico considera tre forze di attrito dinamico: l’adesione, l’isteresi che nasce dalla deformazione della gomma, l’abrasione della gomma ovvero una “perdita di coesione”. Nel 1965 è stata postulata l’esistenza di un quarto elemento, cioè una isteresi di deformazione superficiale o microisteresi, che nasce dall’interazione adesiva della superfice elastomerica con le microrugosità del substrato. Il coefficiente di frizione della gomma viene definito come f = Ft / Fn (rapporto tra forza di frizione e carico verticale applicato in direzione normale). Da qui Ft = Fa + Fhc + Fc, dove Fa Fhc Fc sono rispettivamente la forza di attra-
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
9
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
zione adesiva superficiale, il contributo di frizione dovuto alla deformazione dell’elastomero, la componente di perdita della coesione dovuta alla abrasione. L’espressione di Ft sopra indicata viene precisata aggiungendo un termine, Fhs, che riguarda la microisteresi di frizione. Viene mostrato che, in funzione della forza normale applicata, il coefficiente di frizione “f” diminuisce gradatamente mentre la forza di frizione aumenta linearmente. La componente di perdita della coesione dovuta all’abrasione Fc può essere quantificata misurando la quantità di gomma rimossa in un tempo standard. L’autore si adopra per mostrare l’opportunità della interpretazione pratica delle considerazioni sopra riportate. Ad esempio il battistrada di un pneumatico provvede con il “grip” ad evitare l’instaurarsi di sbandate e ad assicurare la frenata, perché il grip comprende il meccanismo di frizione e di adesione, ivi considerando anche le caratteristiche di microisteresi e di macroisteresi, in quanto il grip è strettamente connesso con le energie libere di superfice. Tutto ciò è poi collegato con le formulazioni dei materiali interessati. Secondo un altro esempio le composizioni di suole e tacchi sono anch’esse commisurate alle caratteristiche espresse dalle equazioni sopra indicate, le quali esprimono la forza di attrazione adesiva superficiale, il contributo di frizione dovuto alla deformazione dell’elastomero, la componente di perdita della coesione dovuta alla abrasione, la microisteresi di frizione. Anche quest’ultimo parametro, viene indicato come altamente desiderabile. La connessione con la presentazione delle proprietà espresse in forma teorica appare poi chiara anche nel campo degli organi di tenuta. Nell’uso degli o-ring per la tenuta di pistoni gli o-ring sono alloggiati in scanalature circolari e lavorano a contatto con lubrificanti, che determinano il coefficiente di frizione. L’o-ring normalmente è compresso nella sua sede e ciò crea tendenzialmente difficoltà, perché si tende a lavorare con frizione il più possibile bassa. Ciò obbliga a definire con prove il tipo di lubrificante da impiegare. L’articolo qui recensito è interessante e serve anche come “incoraggiamento” a cercare di cogliere l’importanza delle de-
10 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
scrizioni, che apparentemente in prima istanza appaiono troppo teoriche.
prodotti e processi CARATTERIZZAZIONE DELL’ATTRITO STAZIONARIO SU SUBSTRATI LISCI C. W. Karl, A. Lang, L. Busse, A. Stoll, A. Weiße, M. Stoll - e-mail: Manfred.Klüppel@DIKautschuk. de; Kautschuk Gummi Kunststoffe; (KGK) 65/5-33-36- Maggio 2012. Rif. E3071.
U
na forma di attrito instabile è il fenomeno denominato stick-slip, che consiste in un cambiamento ciclico delle proprietà di attacco, di ancoraggio, di separazione, di scivolamento. Nell’industria automobilistica il fenomeno è importante soprattutto nel campo dei tergicristalli e dei rivestimenti: tra l’altro lo stick-slip dà anche sviluppo di rumori. Lo stick-slip va preso in considerazione anche dal punto di vista dei costi, perché richiede necessità di interventi correttivi sulle superfici, come ad esempio la fluorurazione, il trattamento con plasma, l’applicazione di procedimenti basati su nanotecnologie, la deposizione di particelle sulle superfici, l’intervento con trattamenti di laccatura. Da ciò si evince che è di grande importanza lo studio delle caratteristiche fisiche delle superfici ad esempio anche analisi sofisticate come la AFM (Atomic Force Microscopy): con questa si classifica la topografia di una superfice e la distribuzione delle forze su di essa, caratterizzando differenze superficiali nell’ambito di ruvidità superficiali dell’ordine di 3 μm (micrometri). Nell’articolo viene riportato lo schema di un “tribometro” molto sensibile in uso al DIK di Hannover, con cui un campione, posto a contatto sotto carico con una superfice su cui si esercita uno spostamento
novembre 2012
relativo in direzione tangenziale con velocità di 5 μm.s-1 ÷ 15 μm.s-1, può essere classificato in ordine all’entità delle asperità createsi. L’articolo è organizzato sulla base di immagini elettroniche REM, che evidenziano le topografie di superfici di provini di SBR e di EPDM, sui quali sono state applicate diverse lacche. Le immagini rivelano conseguenti effetti di stick-slip, che permettono interpretazioni, perché in funzione del tipo di substrato e della quantità di carica, denotano differenze in frequenza e in ampiezza e differenze in funzione del substrato. Viene mostrato che la ruvidità e l’abrasione diminuiscono con impiego di lacche di poliuretano sul substrato, notando però che l’impiego di lacche a base di polisilossani e di PTFE (politetrafluoroetilene) sono più efficaci. Nei riguardi dei polisilossani si ottiene comunque il vantaggio che l’attrito, e di conseguenza lo stick-slip, non aumenta all’aumentare della velocità del trascinamento.
materie prime ANTIFIAMMA DA MATERIE PRIME RINNOVABILI S. M. Lomakin, A. M. Sakharov, P. A.Sakharov, G. Zaikov - e-mail: chembio.skychanzph.ras.ru Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 65/5-298-303- Rif. E3072.
L
a conoscenza delle caratteristiche di resistenza alla fiamma o quanto meno la possibilità di creare ritardo della in-
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
sorgenza di essa hanno acquisito sempre maggiore importanza. Lo studio presentato ha particolare interesse nella prevenzione di incendi di foreste L’orientamento attuale è di approfondire i riferimenti ai materiali che sotto l’azione di una malaugurata insorgenza della fiamma provocano il fenomeno della “intumescenza”. Quest’ultima consiste in una separazione di strati superficiali, che tendono a distaccarsi dal materiale formando delle masse carboniose in una zona diffusa povera in ossigeno, nella quale una fiamma tende a spegnersi. In tale zona si costituisce uno strato di tipo spugnoso. Tale tipo di funzionamento è particolarmente presente nei materiali con costituzione cellulosica, che sotto l’azione della fiamma si degradano dando luogo ad acqua, CO2 e carbonio. Dal punto di vista generale si ritiene che in tali condizioni la superfice del materiale assuma una temperatura anche di 300°C-600°C e che si costituisca la struttura microspugnosa, nella quale appunto la fiamma si estenda con difficoltà. Entro tale struttura si costituisce così una barriera di carbonio spugnoso, nel quale la velocità di diffusione della pirolisi viene molto ridotta. Nell’articolo il progredire della combustione viene descritto minuziosamente in un largo intervallo di temperature a partire da105°C. Tra 105°C e 110°C si ha un inizio di decomposizione, che prende corpo a 150°C-200°C; a 160°C inizia la decomposizione della lignina con cessione di eteri e di fenoli; a 180°C inizia l’idrolisi dei polisaccaridi; a 220°C-260°C iniziano le decomposizioni esotermiche; a temperature superiori (275°C-280°C) si ha svolgimento di metanolo e di acido acetico; a 290°C il materiale inizia ad assumere la struttura di carbone di legna. La fase finale della combustone della lignina con formazione massiva di prodotti gassosi e la loro combustione avviene intorno a 500°C. Nell’articolo vengono presi in considerazione agenti antifiamma, che interreagiscono con la cellulosa, con la emicellulsa e con la lignina. Tali agenti sono: fosfato di ammonio, esteri fosforici alogenati, fluoborato di ammonio, polifosfato di ammonio, resine amminiche, derivati di acido borico come ad esempio borato di triammonio, borato di zinco, borato di etile, borato di metile.
L’orientamento attuale nella preparazione di prodotti chimici da usare come antifiamma segue diverse linee: utilizzo di sali di Rame e utilizzo di alcali, che resistono particolarmente alla ossidazione. Citati vengono anche polisaccaridi ossidati e lignina ossidata. Nel testo dell’articolo compaiono anche composizioni generali dei prodotti attivi. Ad esempio amido ossidato, ioni di rame bivalente (Cu2+), che hanno efficacia, perchè come è noto, avendo azione attivante sull’aggressione dell’ossigeno, evitano la possibilità che questo alimenti la combustione. Viene riportato un grafico che mostra l’andamento della ossidazione del legno (legno di pino), del legno di pino trattato con 15% di lignina ossidata, del legno di pino trattato con 15% di amido ossidato. Lignina ossidata e soprattutto amido ossidato appaiono validi, perché durante la combustione del legno di pino ne riducono la massa perduta, cioè riducono gli effetti deleteri della combustione.
prodotti e processi DETERMINAZIONE DEL GEL IN PRODOTTI DI EPDM Arnis U. Paeglis, Larry A. Meiske, Ray A. Mangold, Pam J. Kenny, Brian W. Walther, Tim E. Clayfeld - Dow Chemical; Rubber World; 243/4-24-31, 26. Gennaio 2011. Rif. E3073.
L
’eliminazione o la limitazione del gel gioca un ruolo importante particolarmente nei profilati estrusi, nei profilati per edilizia, nei profilati per finestre, e anche nei tubi, nelle foglie di impermeabilizzazione e di protezione delle acque. Nel settore dei profilati per l’industria automobilistica viene sempre più richiesto di ottenere un aspetto ineccepibile. Viene ritenuto quindi che occorra incentivare la limitazione degli scarti e che per realizzare ciò occorra provvedere un miglioramento della qualità delle materie prime e occorra automatizzare i processi con l’uso di scanner automatici.
Nell’articolo qui recensito vengono descritte le metodologie orientate a tale ottica presso la Dow Chemical riferendosi alla determinazione del gel nel MG- EPDM (Nordel IP) prodotto in fase gassosa con catalisi metallocenica a Plaquemine in Louisiana (USA) con una metodologia di marca Dow Chemical derivante da processi di preparazione del polietilene. Il processo qui ricordato è caratterizzato da una tecnologia a scansione ottica, con la quale il polimero viene preparato ed esaminato on-line nei riguardi della “trasmittanza” con sistemi micrografici 3D applicati su campioni di polimero sottoposti a stretching. Viene riportata una figura esplicativa e una immagine micrografica esemplificativa. Le particelle di gel presenti vengono classificate ed evidenziate con un programma che riferisce l’area della loro proiezione al volume di una sfera equivalente. L’ordine di grandezza ricavato appare essere dell’ordine di 104 μm3. Viene riportata una classifica del diametro delle particelle espresso in μm con la classifica DOW Chemical e con la classifica della WDK. I valori delle due serie appaiono inquadrati. Dow Chemical enfatizza il metodo esposto e lo considera un contributo valido per caratterizzare gli EPDM di qualità superiore.
prodotti e processi CARATTERIZZAZIONE DELLE CREPE NELLA GOMMA Donald Madda, Airgus Merchant Gases, Van T. Walworth - Research & Design Specialties; Rubber World; 243/4-14-18. Gennaio 2011. Rif. E3074.
C
repe negli articoli di gomma si possono formare ad esempio eseguendo sbavature con metodo criogenico con azoto liquido, che vengono condotte al di sotto del punto di transizione vetrosa della gomma. Lavorando in modo appropriato il processo di sbavatura criogenica non dà però luogo a cre-
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
11
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
pe nell’articolo, perché il processo di rottura si instaura soltanto nelle bave che sono sottili e non interessano il corpo dell’articolo che ha spessore molto più elevato. Autori sostengono però che è difficile stabilire quando e come le rotture delle bave hanno luogo. Nell’articolo si propone una metodologia per comprendere perché avvengono le rotture o quanto meno per interpretare se la tendenza alla formazione delle rotture è da ricercarsi al di fuori dello shock provocato dall’abbassamento della temperatura, cercando di stabilire le proprietà del fronte del flusso. Il fatto viene caratterizzato nel campo degli o-ring, perché in essi si verificano effettivamente difficoltà nello stabilire i fronti dei flussi. Nell’articolo viene raffigurato un esempio di provino simile ad un o-ring, nel quale sono previsti diversi punti di inversione della direzione del flusso. Il provino si propone di valutare se, dove si hanno punti di cambio di direzione del flusso, ci sono fronti che vengono accoppiati lungo una interfaccia coesiva o lungo una interfaccia adesiva. Lungo l’interfaccia coesiva le condizioni sono favorevoli per l’unione dei due fronti, anche se su tale interfaccia non è detto che l’attacco risulti valido in tutte le condizioni di sollecitazione. Lungo l’interfaccia adesiva invece i due fronti fluidi sono meno suscettibili di saldarsi. Gli autori esaminano la resistenza dell’interfaccia realizzata con FKM, con EPDM e con gomma siliconica sollecitando i provini con un programma di basse temperature da -25°F a -200°F, controllando l’aspetto superficiale della superfice di rottura criogenica a differenti basse temperature e inoltre controllando l’aspetto delle superfici di taglio trasversale con una lama a temperatura ambiente. In tutti i casi si nota una interfaccia di rottura criogenica più liscia in corrispondenza di un attacco coesivo, a -200°F per la gomma siliconica, a -150°F per l’EPDM, a -100°F per i fluoroelastomeri FKM: con rottura criogenica tuttavia in nessun caso si arriva a provini che non denotano differenze tra i due fronti. Esaminando invece le superfici di taglio con lama a temperatura ambiente, ove le giunzioni sono avvenute in condizio-
12 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
ni coesive, risultano sempre pressoché ineccepibili.
prodotti e processi MOBILITÀ DI CATENE POLIMERICHE ADSORBITE D. Goeritz, R. W. P. Hofmann, H. H. Bissem - Università di Regensburg - e-mail: dietmar.goeritz@physik. uni-regensburg.de; Rubber Chemistry and Technology; RCT 83/4-323-330 - Ott-Dic 2010. Rif. E3075.
S
i ritiene che non esista uno strumento valido per definire la variazione della temperatura di transizione vetrosa di uno strato polimerico adsorbito. Gli autori ritengono problematica la possibilità di chiarire il meccanismo dell’influenza sulla temperatura di transizione vetrosa in un processo cinetico in un sistema polimerico. Essi presentano un approccio a uno studio basato sull’impiego di analisi AFM (Atomic Force Microscopy), che è particolarmente indicata per caratterizzare elettronicamente lo stato fisico nanometrico di superfici di strutture stratiformi. Essi caratterizzano le interazioni tra superfici di poliisoprene e superfici di polistirene in presenza di nero di Carbonio, impiegando quest’ultimo sotto forma di Higly Ordered Pyrolitic Grafite (HOPG). Lo strumento AFM è in grado di eviden-
novembre 2012
ziare la presenza di diversi comportamenti energetici al contatto tra due superfici polimeriche, nella fattispecie tra superfice di poliisoprene e superfice di polistirene: in particolare esso è in grado di distinguere gli andamenti dei valori delle forze in gioco sulla superfice di separazione dei due strati in questione spostandosi su di essa. L’esplorazione sulla superfice evidenzia variazioni di energia diverse in funzione della entità dello spostamento e in funzione della direzione dello spostamento stesso. Nel testo dell’articolo è riportato uno schema grafico chiarificatore, che correla l’intensità della forza in gioco con la direzione dello spostamento. L’articolo riporta la descrizione di diversi esempi riguardanti l’andamento delle interazioni tra intensità e direzione dello spostamento in un sistema nanometrico costituito da particelle elementari di poliisoprene collocate in diversi ordini di separazione. I sistemi fisici nanometrici con diversi ordini di piani di separazione vengono descritti mediante grafici che rappresentano l’andamento forza/posizione nei singoli strati di particelle. La legge che governa la distribuzione dell’andamento delle forze in funzione delle singole posizioni è la medesima nei sistemi nanometrici, per cui i grafici che riportano in ordinate gli andamenti delle forze in gioco (espressi in nanoNewton) e in ascisse le rispettive distanze tra le particelle (espresse i nanometri) risultano uguali, ma intervallati sull’asse delle ascisse. Viene notato che in sistemi a base di polistirene la situazione è completamente diversa rispetto a quella che si verifica in sistemi a base di poliisoprene, perché a temperatura ambiente il polistirene si trova allo stato vetroso, mentre il poliisoprene si trova allo stato di fusione. Da ciò consegue che il polistirene fisicamente si comporta come un blocco per il quale non esiste la possibilità di ricavare in tutti i casi interrelazioni forza-distanza. L’articolo è interessante, perché contiene informazioni circa sistemi di valutazione di aspetti energetici in sistemi nanometrici, ma, come spesso accade in lavori universitari in ambiente “chiuso” risulta molto arido, perché in esso manca
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
ogni riferimento diretto alla possibilità, in base alle nozioni esposte, di ricavare opportunità per il mondo elastomerico.
prodotti e processi ANALISI DELLA ROTTURA DELLA CONDUZIONE IN UN TUBO PER CARBURANTI Niles Stenmark – Stork Stork Technimet; Rubber World; 243/432-36 Gennaio 2011. Rif. E3076
U
n nuovo esemplare di tubo per carburanti viene sottoposto ad analisi in confronto con un tubo per carburanti in pressione per uso aeronautico in uso dal 1998 in un sistema ausiliario. Il tubo è specificato per resistenza a pressione di 400 psi grazie a due strati di spiralatura di acciaio inossidabile. La spiralatura provvede anche alla resistenza all’abrasione e permette la flessibilità del tubo durante le operazioni di installazione. Il materiale con cui viene ottenuto il tubo è considerato leggero. Il tubo guasto viene controllato con microscopia elettronica a scansione SEM (Scanning Electron Microscopy) dopo aver coperto con uno strato di oro la zona della perdita di carburante. Vengono quindi eseguite analisi con spettroscopia FTIR (Fourier Transformed Infrared) in modalità ATR (Attenuated Total Reflectance), con analisi termogravimetrica TGA per caratterizzare la composizione del materiale nella zona di rottura in confronto con quella del tubo di referenza, con controllo della durezza. Nella zona danneggiata appaiono abnormi aumenti di durezza localizzati, rigonfiamenti (bulge), distacchi, distorsioni, screpolature, microfratture, microfratture superficiali con possibilità di visualizzare immagini ingrandite, nelle quali, per mezzo di un microscopio digitale e per mezzo di applicazioni di microscopia elettronica a scansione, appaiono i punti di origine delle screpolature stesse. In particolare è possibile distinguere le zone in cui le screpolature si accentrano, perché queste indi-
cano i punti in cui si formano molte screpolature simultaneamente, soprattutto ad esempio partendo dalla superficie esterna del tubo. Le immagini indicano anche la morfologia della fragilità superficiale. Al riguardo di quest’ultima possibilità, viene puntualizzato che si possono ottenere microfotografie con rappresentazione ad ingrandimento 1000 X. La spettroscopia FTIR permette di caratterizzare effetti chimici nelle zone delle screpolature, che fanno risalire ad esempio a carenze di plastificante (TOTM – triottiltrimellitato) in presenza di polietilene clorurato. Un importante contributo al lavoro presentato viene fornito dalle possibilità offerte dalla TGA (Thermo Gravimetrical Analysis). La TGA evidenzia differenze significative di migrazione di plastificante (triottiltrimellitato) nelle zone danneggiate permettendo interessanti deduzioni. Ad esempio permette di chiarire possibilità di situazioni di abnormi irrigidimenti dovuti all’azione casuale di componenti incompatibili, che in un primo tempo non causano azioni negative, ma che, allorché il componente si autoelimina, lascia il materiale gommoso con caratteristiche di durezza abnormi e pertanto pericolose per le probabili situazioni di rottura. Il testo risulta molto arido, perché in esso manca ogni riferimento diretto alla possibilità, in base alle nozioni esposte, di ricavare opportunità per il mondo elastomerico.
prodotti e processi SOSTITUZIONE DEL DIBUTILFTALATO PER LA DETERMINAZIONE DELL’ASSORBIMENTO DI OLIO C. Bergmann, M. Schwarz, M. Mongardi, B. Paley, J. Lacayo e-mail: cristina.bergmann@hur.de - Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 65/5-278-283- Rif. E3077.
I
l dibutilftalato (DBP) è un noto plastificante per mescole di gomma, specialmente di gomma ntrilica (NBR), usato in casi in cui non ci sia pericolo di migrazioni di olio cau-
sate da effetti termici. Dal 2005 il Parlamento Europeo ha vietato per ragioni ambientali l’uso di sei ftalati in mescole per giocattoli e per articoli per bambini. Il fatto ha avuto rilevanza generale, soprattutto per l’impiego di ftalati per prove fisiche di laboratorio, tanto che l’articolo qui recensito è stato composto da 5 specialisti tecnici di varie ditte del mondo industriale della gomma in Europa, con riflessi anche negli USA (Hansen Rosenthal, Brabender, Cabot, Cancarb, Continental). Gli ftalati in uso sono vari e per vari scopi. Nell’articolo qui recensito viene riportato un commento sull’inclusione del dibutilftalato (DBP) negli esami di laboratorio per la determinazione dello OAN (Oil Absortion Number), parametro più noto nel corso di decenni con il termine statunitense “structure” tradotto fedelmente in diverse lingue (es. struttura). Per struttura alta o bassa si intende la possibilità con il nero di carbonio di organizzare in sede di preparazione del prodotto le proprie particelle elementari in catene lunghe o corte, con ripercussione diretta sulla struttura e quindi sul modulo nonché sull’isteresi delle mescolanze. La “struttura” (OAN) viene determinata secondo ASTM D 2414 con Absorptometer E o C su miscele nero di carbonio/DBP e, nello studio qui riportato, sia su miscele nero di carbonio/DBP come da sempre in uso, che su miscele nero di carbonio/olio paraffinico (PAR) o su miscele nero di carbonio/Pionier TP 130. (Pionier TP 130 = estere grasso epossidato). La curva termogravimetrica nell’intervallo di temperature più elevate è quella del Pionier TP 130, quella nell’intervallo di temperature meno elevate è quella del DBP. L’Absorptometer E è dotato di calibrazione A per neri di carbonio da battistrada e di calibrazione B per neri di carcassa. Sono riportati in diversi grafici i valori di OAN di diversi campioni commerciali di nero, mostrando che con olio PAR si interpretano valori più elevati. Vengono infine riportati valori di deviazione standard e di varianza riscontrati sulle determinazioni di OAN eseguite su 8 tipi di nero impiegando per l’esame tre tipi di olio: DBP (dibutilftalato), PAR (olio paraffinico) e Pionier TP 130 (vedi sopra). I valori di deviazione standard e di varianza scaturiti sono relativamente bassi e testimoniano la validità dei risultati e la relativa uniformità tra i valori medi riscontrati nei riguardi di ciascun nero. Gli autori osservano che i valori di OAN de-
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
13
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
terminati con Absortometer C appaiono più elevati di quelli determinati con Absortometer E e ciò viene considerato un vantaggio a favore dell’Absortometer C, perché permette di ottenere una diversificazione più precisa. Inoltre osservano che i valori medi di OAN che si ottengono con Pionier TP 130 sono più apprezzabili rispetto a quelli che si ottengono con DBP. A parte vengono commentati i risultati delle misure di OAN riscontrati dalla Cancarb con i neri Thermal (Thermax N990). Il nero a larga particella N990 fornisce risultati accettabili solo con il reattivo DBP, oppure, come valida alternativa, con il Pionier TP 130. Cancarb conclude che il Pionier TP 130 apparirebbe quindi una valida alternativa al DBP.
materie prime NANOKAUTSCHUK IN MESCOLE DI GOMMA NERE F. Cataldo - Università di Roma - e-mail: franco.cataldo@ fastwebnet.it; Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK) - 65/5-284-289Rif. E3078.
L’
autore introduce il concetto di nanocaucciù. Questo viene figurato come prodotto nanometrico polifasico, le cui unità elementari hanno dimensioni 40-65 nanometri (nm). Il nanocaucciù ha la particolarità di presentare struttura caratterizzata da un nucleo centrale polifasico compatto, dal quale si dipartono catene con terminali ossidrilati.
O TUIT GRA O I Z I ERV UN S SCHEDA
La sintesi del nanocaucciù prevede un procedimento di polimerizzazione in emulsione di stirene e butadiene, oppure anche di solo butadiene, durante il quale vengono fatti reagire monomeri bifunzionali. Una alternativa a tale procedimento consiste in un metodo basato sulla reticolazione perossidica di un lattice di SBR con realizzazione di struttura a nanoparticelle. Il nanocaucciù così reticolato risulta quindi una carica, che viene aggiunta insieme ad altre cariche, silice precipitata o nero di carbonio, fidando anche dell’effetto della reticolazione addizionale ad opera dei terminali ossidrilati del nanocautcciù con le polarità delle altre cariche. Gli autori descrivono i risultati ottenuti in mescole di SBR 1723 additivate di nanocaucciù. Vengono mostrate foto elettroniche REM di sezioni di Nano SBR e di Nano BR. Queste rivelano una struttura a macrocristalli, che differisce da quella a sezione liscia della SBR e del BR. Inoltre vengono riportati gli spettri FTIR di Nano SBR e di Nano BR: quelle di nano BR rivelano maggiore contenuto di forma trans 1,4 e di forma vinilica. L’aggiunta di Nano SBR a una mescola di SBR e di Nano BR a un mescola di BR turba poco il comportamento reologico. Se tali aggiunte non superano il 10% non si riscon-
trano significative variazioni di modulo; aggiunte superiori provocano invece abbassamenti sia di modulo che di carico di rottura. Le aggiunte di Nano SBR a mescole di SBR e rispettivamente di Nano BR a mescole di BR provocano invece diminuzioni di resistenza a lacerazione, rispettivamente in mescole di SBR e in mescole di BR vulcanizzate all’optimum di vulcanizzazione; non provocano però diminuzioni di resistenza a lacerazione, almeno fino ad aggiunte di 15% di Nano SBR ovvero di 15% Nano BR, se le mescole vengono tendenzialmente stravulcanizzate. Invece si notano variazioni importanti sotto forma di diminuzioni di valori di isteresi (tan δ a 60°C) sia su mescole di SBR additivate di Nano SBR, che su mescole di BR additivate di Nano BR. Le diminuzioni di isteresi a 60°C, largamente significative, vengono rilevate con isteresimetro Metravib già a partire da aggiunte di 5 phr di Nano SBR in mescole di SBR o di 5 phr di Nano BR in mescole di BR, ove poi i risultati divengono linearmente sempre più significativi fino ad aggiunte di 15-20 phr dei nanoderivati qui sopra citati, conducendo i valori di tan δ a 60°C da 0,28 a 0,23. I risultati delle prove di isteresi eseguite con lo spettrometro Metravib vengono confermati anche eseguendo i rilevamenti con Flexometro di Goodrich. L’autore non manca di notare e di comunicare che con abrasimetro DIN, sia su mescole di Nano SBR, sia su mescole di NanoBR, in presenza di 20 phr di nanocaucciù, ha trovato risultati di resistenza all’abrasione criticabili.
PER LA RICHIESTA DI ARTICOLI DELLA RUBRICA “ABBIAMO LETTO PER VOI”
EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 - 20144 - Milano - Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Desidero ricevere copia del testo in lingua originale. Numero di riferimento e titolo Segnalati nella sezione “Abbiamo letto per voi” apparsa nel numero..........................................................................di “L’industria della Gomma /Elastica”. Nome e Cognome.......................................................................................................................................... Azienda.......................................................................................................................................................... indirizzo.......................................................................................................................................................... Cap.....................Città...............................................................................Prov.............................................. Data................................Firma.......................................................................................................................
14 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
COMPOUND IN FKM - FPM
Elastomers Union
è una società che nasce dalla fusione di esperienze decennali nel settore della gomma, principalmente strutturata per la produzione di mescole in FKM , specializzata nella realizzazione di mescole sia su formulazione dei Clienti che proprie, offrendo esperienza per soddisfare le aspettative del cliente con elastomeri tecnicamente avanzati e mescole speciali progettate per rispettare specifiche severe, proponendo sempre un rapporto costo/qualità altamente competitivo con l’attuale mercato. L’ONDA DEI CAMBIAMENTI SPINGE IL CLIENTE VERSO DIREZIONI INCERTE. È NOSTRA RESPONSABILITÀ INDICARE LA RETTA VIA OFFRENDO LA GIUSTA ASSISTENZA
AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITÀ CERTIFICATO N° 50 100 9530
www.elastomersunion.it
Elastomers Union Srl 40023 Castel Guelfo Di Bologna (BO) - Via Della Concia, 3 Tel. +39 0542 676116 - Fax. +39 0542 670821 info@elastomersunion.it
ELASTICA | Normativa
La Direttiva Seveso III di Beatrice Garlanda
La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 24 luglio 2012 pubblica la direttiva 2012/18/UE sul controllo di pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, comunemente chiamata “Seveso III” poiché consegue alla direttiva 82/501/CE (c.d. Seveso I) ed alla direttiva 96/82/CE (c.d. Seveso II). Il provvedimento, sostituirà la direttiva del ’96 sopra citata, ma con effetto solamente a decorrere dal 1 ° giugno 2015 (art.32). Dalla stessa data gli Stati membri dovranno applicare le misure atte a conformarsi alla direttiva stessa. Al momento attuale facciamo, quindi, ancora riferimento alla direttiva del ’96, che interessa circa 10000 stabilimenti nell’UE, recepita in Italia dal decreto legislativo 334/1999. Ci pare, però, d’interesse per i nostri lettori offrire una sintesi delle nuove disposizioni in materia.
SCOPO E CAMPO D’APPLICAZIONE La direttiva Seveso III non cambia l’impianto delle due direttive precedenti. Anch’essa stabilisce, infatti, nome tese a prevenire gli incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose e a limitare le loro conseguenze per la salute umana e l’ambiente. Essa si applica agli impianti, come definiti dall’art.3, con esclusione dei casi elencati nell’art.2.
DEFINIZIONI La direttiva 2012/18/UE introduce alcune definizioni, non presenti nel testo del ’96, e ne modifica altre per conferire al provvedimento una leggibilità migliore. Sono nuove le definizioni di “stabilimento di soglia inferiore”, “stabilimento di soglia superiore”, “stabilimento adiacente”, “nuovo stabilimento”, “stabilimento preesistente”, “altro stabilimento”, “miscela”, “pubblico”, “pubblico interessato”, “ispezione”. Da tali definizioni, innanzitutto, emerge con chiarezza la volontà di
porre l’accento su due diverse categorie di stabilimenti. Per stabilimento di soglia inferiore s’intende: “ uno stabilimento nel quale le sostanze pericolose sono presenti in quantità pari o superori alle quantità elencate nella colonna 2 della parte 1 o nella colonna 2 della parte 2 dell’allegato I, ma in quantità inferiori alle quantità elencate nella colonna 3 della parte 2 dell’allegato I, applicando, ove previsto, la regola della sommatoria di cui alla nota 4 dell’allegato stesso”. Per stabilimento di soglia superiore, invece, s’intende: “uno stabilimento nel quale le sostanze pericolose sono presenti in quantità pari o superiori alle quantità elencate nella colonna 3 della parte Io nella colonna 3 della parte 2 dell’allegato I, applicando, ove previsto, la regola della sommatoria di cui alla nota 4 dell’allegato I” Di particolare rilievo ci paiono anche le definizioni di pubblico, inteso come “una o più persone fisiche o giuridiche nonché… le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone”, e di pubblico interessato, ov-
vero del pubblico che subisce o può subire gli effetti delle decisioni adottate ai sensi della direttiva in esame (art.15) o che ha un interesse da far valere in tali decisioni. Si tratta di definizioni già presenti in direttive ambientali e tese a dare al pubblico una maggiore informazione ed un ruolo più incisivo nell’esprimere osservazioni e pareri riguardanti progetti concernenti nuovi stabilimenti, modifiche a stabilimenti esistenti, nuovi insediamenti vicino a stabilimenti. Ricordiamo che sono modificate le definizioni di: - stabilimento, inteso ora come: “tutta l’area sottoposta al controllo di un gestore, nella quale sono presenti sostanze pericolose all’interno di uno o più impianti, comprese le infrastrutture o le attività comuni o connesse; gli stabilimenti sono o stabilimenti di soglia inferiore o di soglia superiore“ - impianto, inteso ora come: “un’unità tecnica all’interno di uno stabilimento e che si trovi sia a livello del suolo sia a livello sotterraneo, in cui
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
17
ELASTICA | Normativa
sono prodotte, utilizzate, manipolate o immagazzinate sostanze pericolose. Comprende tutte le apparecchiature, le strutture, le condotte, i macchinari, gli utensili, le diramazioni ferroviarie particolari, le banchine, i pontili che servono l’impianto, i moli, i magazzini e le strutture analoghe, galleggianti o meno, necessari per il funzionamento di tale impianto” -gestore, definito dalla nuova direttiva come: “ qualsiasi persona fisica o giuridica che detiene o gestisce uno stabilimento o un impianto oppure, ove la normativa nazionale lo preveda, a cu è stato delegato il potere economico o decisionale determinante per l’esercizio tecnico dello stabilimento o dell’impianto stesso” - sostanze pericolose, ora definite come “le sostanze o miscele di cui alla parte I o elencate nella parte 2 dell’allegato I sotto forma di materie prime, prodotti, sottoprodotti, residui o prodotti intermedi“ - presenza di sostanze pericolose, intesa dal nuovo testo come “la presenza, reale o prevista, di sostanze pericolose nello stabilimento, oppure di sostanze pericolose che è ragionevole prevedere che possano essere generate, in caso di perdita del controllo dei processi, comprese le attività di deposito, in un impianto in seno allo stabilimento, in quantità pari o superiori alle quantità limite previste nella parte 1 nella parte 2 dell’allegato I”
VALUTAZIONE DEI PERICOLI D’INCIDENTE RILEVANTE PER UNA PARTICOLARE SOSTANZA PERICOLOSA La Commissione, qualora risulti necessario o in ogni caso sulla base di una comunicazione effettuata da uno Stato membro della direttiva in oggetto, deve valutare l’impossibilità in pratica che una sostanza pericolosa di cui alla parte 1 o elencata nella parte 2 dell’allegato I provochi un rilascio di materia o energia che possa dar luogo ad un incidente rilevante, sia in condizioni normali che anormali, ragionevolmente prevedibili (art.4). 18 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Si segnala che l’attuale versione dell’allegato I differisce notevolmente da quella di cui alla direttiva 96/82/ CE. Le modifiche sono state rese necessarie per conformare l’allegato in questione alle disposizioni del regolamento 1272/2008, relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele pericolose (CLP), che attua all’interno dell’Unione il sistema generale armonizzato di classificazione e etichettatura dei prodotti chimici (Globally Harmonised System of Classification and Labelling of Chemicals) adottato in sede ONU. Segnaliamo che il regolamento di cui sopra ha abrogato le direttive 67/548/CEE (sulle sostanze pericolose) e 1999/45/CE (sui preparati pericolosi) alle quali la direttiva Seveso II fa riferimento. Per maggiore chiarezza riportiamo la versione attuale della parte 1 dell’allegato 1 (vedi tabella 1) ed elenchiamo (vedi tabella 2) le 14 sostanze che sono introdotte nella parte 2 dell’allegato 1 e che vanno ad aggiungersi a quelle già presenti nel vecchio allegato. Si fa presente che, qualora una sostanza pericolosa sia compresa nella parte 1 ed elencata nella parte 2 dell’allegato 1, si applicano le quantità limite di cui alle colonne 2 e 3 della parte 2. Ricordiamo, inoltre, che l’allegato è corredato da numerose note che non ci è possibile riportare. Rimandiamo, pertanto, sul punto alla lettura del testo originale.
Caratteristiche della sostanza La Commissione, per valutare la possibilità che accada un incidente rilevante cui abbiamo accennato sopra, deve basarsi (art.4, par.1) su una o più delle seguenti caratteristiche della sostanza: a) forma fisica della sostanza pericolosa in condizioni normali di lavorazione o manipolazione o in caso di perdita di contenimento non programmata
novembre 2012
b) p roprietà intrinseche della/e sostanza/e pericolosa/e, in particolare quelle che riguardano il comportamento dispersivo in uno scenario di incidente rilevante (es. massa molecolare, tensione di vapor saturo) c) concentrazione massima della sostanza o delle sostanze pericolose nel caso di miscele Occorre tener conto, ove appropriato, anche del contenimento e dell’imballaggio generico della sostanza, compresi i casi in cui sono oggetto di specifiche norme UE. Ai sensi dell’art.4, par.2, Se uno Stato membro ritiene che una sostanza pericolosa non presenti un pericolo di incidente rilevante, lo comunica alla Commissione allegando i documenti giustificativi e le informazioni di cui al par.3 dell’art.4.
Informazioni di cui all’art.4, par.3 Ai fini dei paragrafi 1 e 2 dell’art.4 sopra ricordati, le informazioni necessarie per valutare le proprietà della sostanza pericolosa- per quanto attiene ai pericoli per la salute, a quelli fisici e a quelli per l’ambiente- comprendono: a un elenco dettagliato delle proprietà necessarie a valutare i rischi potenziali che presenta una sostanza pericolosa di causare danni fisici o per la salute umana o per l’ambiente b) proprietà fisico-chimiche c) proprietà relative ai pericoli per la salute e ai pericoli fisici d) p roprietà relative ai pericoli per l’ambiente e) se disponibile, la classificazione UE della sostanza o miscela f ) informazioni sulle specifiche condizioni operative per la sostanza (es. temperatura, pressione) alle quali la sostanza stessa è immagazzinata, utilizzata e/o può essere presente nel caso di operazioni anormali prevedibili o di incidenti quali incendi. A seguito della valutazione effettuata, la Commissione presenta,
ELASTICA | Normativa
qualora ne ricorrano i presupposti, una proposta legislativa al Parlamento europeo e al Consiglio per escludere la sostanza pericolosa interessata dall’ambito d’applicazione della direttiva in oggetto.
OBBLIGHI DEL GESTORE Il gestore ha l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie per prevenire incidenti rilevanti e limitarne le conseguenze per la salute umana e per l’ambiente. Egli deve trasmettere una notifica all’autorità competente di cui all’art.6, contenente le seguenti informazioni (art.7, par.1): a) nome e ragione sociale del gestore e indirizzo dello stabilimento interessato b) sede legale del gestore con l’indirizzo completo c) nome e funzione della persona responsabile dello stabilimento, se diversa da quella di cui alla lettera a) d) le informazioni che consentano di individuare le sostanze pericolose e la categoria delle sostanze pericolose interessate o che possono essere presenti e) la quantità e lo stato fisico della sostanza pericolosa o delle sostanze pericolose in questione f ) l’attività in corso, o prevista, dell’impianto o del deposito g) l’ambiente immediatamente circostante lo stabilimento ed i fattori che posso causare un incidente rilevante o aggravarne le conseguenze. Si noti che la versione attuale del testo inserisce, in questo punto, anche le informazioni, se disponibili, sugli stabilimenti adiacenti, sui siti che non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva in oggetto, sulle aree e sviluppi edilizi che potrebbero essere all’origine o aggravarne il rischio o le conseguenze di un incidente rilevante. La notifica ed il relativo aggiornamento sono inviati all’autorità competente (art.7, par.2): a) per gli stabilimenti nuovi, entro un termine ragionevole precedente l’i-
nizio della costruzione o l’avvio delle attività oppure prima delle modifiche che comportano un cambiamento dell’inventario delle sostanze pericolose b) per tutti gli altri casi, un anno dalla data a decorrere dalla quale la direttiva in oggetto si applica allo stabilimento interessato. Si segnala che gli obblighi di notifica di cui sopra (art.7 par 1 e 2) non si applicano se, prima del 1° giugno 2015, il gestore ha già trasmesso all’autorità competente una comunicazione ai sensi della normativa nazionale e se le informazioni contenute in tale comunicazione soddisfano i criteri di cui allo stesso art.7, par.1.
MAPP Il gestore deve redigere un documento (MAPP) in cui definire la propria politica per la prevenzione degli incidenti rilevanti e deve farsi carico dell’applicazione del documento stesso. La MAPP deve essere redatta sia per gli stabilimenti di soglia superiore che per quelli di soglia inferiore e deve essere riesaminata, ed eventualmente aggiornata, ogni 5 anni. Per gli stabilimenti di soglia superiore è esplicitamente previsto che la MAPP sia attuata mediante mezzi e strutture idonei nonché un sistema di gestione sulla sicurezza in conformità all’allegato III. Per gli stabilimenti di soglia inferiore l’obbligo di attuare la MAPP può essere adempiuto tramite altri mezzi, strutture e sistemi di gestione, tenendo conto dei principi di cui all’allegato III. La MAPP deve essere proporzionata ai pericoli di incidenti rilevanti, alla complessità dell’organizzazione o delle attività dello stabilimento e deve comprendere l’impegno del gestore al miglioramento continuo. Gli Stati membri possono obbligare, se previsto dalla legislazione nazionale, i gestori a trasmettere all’autorità competente la MAPP: - prima della costruzione o avvio dell’esercizio o prima di una modifica significativa che comporta mo-
difiche dell’inventario di sostanze pericolose. - negli altri casi entro un anno dalla data in cui la direttiva in oggetto si applica allo stabilimento. continuo.
EFFETTO DOMINO Gli Stai membri devono fare in modo che l’autorità competente individui gli stabilimenti o i gruppi di stabilimenti di soglia inferiore o superiore per i quali il rischio o le conseguenze di un incidente rilevante possono essere maggiori a causa della posizione geografica e della vicinanza degli stabilimenti e dell’inventario di sostanze pericolose presenti negli stabilimenti stessi. I gestori degli stabilimenti di cui sopra devono: a) scambiare le informazioni necessarie per consentire agli stabilimenti in questione di prendere cin considerazione la natura e l’entità del pericolo globale di incidenti rilevanti nell’elaborare la MAPP, i sistemi di gestione della sicurezza, i rapporti di sicurezza e i piani d’emergenza b) cooperare nell’informare il pubblico e i siti adiacenti che non rientrano nel’ambito di applicazione della direttiva
RAPPORTO DI SICUREZZA Il gestore di uno stabilimento di soglia superiore deve presentare un rapporto di sicurezza all’autorità competente. Nell’art.10 sono specificate le finalità del rapporto e sono definite le tempistiche per la sua trasmissione e per gli aggiornamenti. L’art.10 va letto congiuntamente all’allegato II. Quest’ultimo, che è stato modificato ed integrato rispetto alla versione della Seveso II, elenca i dati e le informazioni minime che devono essere riportate nel rapporto di sicurezza. Si tratta di: - informazioni sul sistema di gestione e sull’organizzazione dello stabilimento in relazione alla prevenzione degli incidenti rilevanti - descrizione dell’ambiente circo-
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
19
ELASTICA | Normativa
stante lo stabilimento - descrizione dell’impianto - identificazione e analisi dei rischi di incidenti e metodi di prevenzione - misure di protezione e di intervento per limitare le conseguenze di un incidente rilevante.
tazione d’impatto ambientale, della direttiva 2001/42/CE contenente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente e di altre disposizioni pertinenti UE. È prevista per la Commissione la possibilità di sviluppare linee guida sulle distanze di sicurezza.
MODIFICHE L’art.11 elenca i casi (modifica dello stato fisico delle sostanze o modifiche che comportano un passaggio da soglia inferiore a soglia superiore o viceversa) in cui il gestore potrebbe dover riesaminare e, se necessario, aggiornare la notifica, la MAPP, il SGS o il rapporto di sicurezza.
PIANO D’EMERGENZA Per tutti gli stabilimenti di soglia superiore deve essere predisposto un piano d’emergenza. Nell’art.11 sono stabiliti e gli obblighi e le tempistiche inerenti tale piano. È parzialmente modificato l’allegato IV per quanto concerne: - la formazione del personale che dovrà attuare il piano di emergenza, in coordinamento con i servizi di emergenza esterni - misure di intervento da adottare all’esterno del sito, esaminando i possibili effetti domino - disposizioni adottate per fornire al pubblico e agli stabilimenti o siti adiacenti che non rientrano nell’ambito d’applicazione della direttiva, informazioni specifiche relative all’incidente ed al comportamento da adottare.
Nelle loro politiche di controllo dell’urbanizzazione, destinazione, utilizzazione dei suoli e o in altre politiche pertinenti, gli Stati membri devono tener conto dell’obiettivo di prevenire incidenti rilevanti. A tal fine sono previsti controlli che riguardano sia gli stabilimenti di soglia inferiore che quelli di soglia superiore. Viene fatta salva l’applicazione della direttiva 2011/92/UE sulla valu-
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Le informazioni di cui al’allegato V devono essere costantemente a disposizione del pubblico, anche in formato elettronico. Per gli stabilimenti di soglia superiore gli Stati membri devono inoltre provvedere affinché: a) tutte le persone che possono essere colpite da incidente rilevante ricevano periodicamente, senza doverle richiedere, informazioni chiare e comprensibili sulle misure di sicurezza e sul comportamento da tenere in caso di incidente rilevante b) il rapporto di sicurezza e l’inventario delle sostanze pericolose siano messi a disposizione del pubblico, su richiesta, a norma dell’art.22. Le informazioni da fornire in conformità alla lettera a) di cui sopra comprendono quanto meno quelle di cui all’allegato V e sono fornite a qualsiasi edificio e area frequentati dal pubblico, compresi scuole e ospedali, e a tutti gli stabilimenti adiacenti soggetti ad effetto domino. Per l’elenco delle informazioni di cui all’allegato V si rimanda alla lettura del testo originale.
CONSULTAZIONE PUBBLICA E PARTECIPAZIONE AL PROCESSO DECISIONALE
CONTROLLO DELL’URBANIZZAZIONE
20 |
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
È offerta al pubblico interessato l’opportunità di esprimere il proprio parere e di partecipare a decisioni in materia ambientale.
INFORMAZIONI ED AZIONI A SEGUITO DI UN INCIDENTE RILEVANTE Sono specificate le informazioni e le azioni che il gestore, l’autorità competente e gli Stati membri devono co-
novembre 2012
municare e adottare a seguito di un incidente rilevante.(artt.16,17 e 18). Si tratta di articoli che presentano lievi modifiche rispetto alla versione precedente. Tra le novità ci sembra utile segnalare che: - l’autorità competente deve informare le persone potenzialmente colpite dall’incidente rilevante avvenuto e, se del caso, delle misure intraprese per attenuarne le conseguenze - Lo Stato membro in cui si è verificato un incidente rilevante, che risponda ai criteri di cui all’allegato VI, deve informarne la Commissione (art.18). Le informazioni previste da tale articolo vanno comunicate non appena possibile, e al più tardi entro un anno dalla data dell’incidente (utilizzando la banca dati di cui all’art.21), congiuntamente al’esito delle analisi e delle raccomandazioni effettuate dallo Stato di cui si tratta. Tali informazioni devono essere aggiornate qualora si rendano disponibili risultati di ulteriori analisi e raccomandazioni. Si conferma la possibilità di rinvio della comunicazione dell’esito delle analisi e delle raccomandazioni di uno Stato membro, per consentire la conclusione di procedimenti giudiziari che possono essere pregiudicati dalla comunicazione stessa.
ISPEZIONI È notevolmente ampliato l’art.20 concernente le ispezioni. In particolare la direttiva prevede che tutti gli stabilimenti siano oggetto di un piano d’ispezione a livello nazionale, regionale o locale. Il piano deve contenere, inter alia, l’elenco degli stabilimenti e le procedure per le ispezioni ordinarie e straordinarie. Sulla base dei piani d’ispezione di cui sopra, l’autorità competente redige periodicamente i programmi delle ispezioni ordinarie con frequenza minima di un anno per gli stabilimenti di soglia superiore e di tre anni per quelli di soglia inferiore. Non si applicano queste tempistiche se l’autorità com-
ELASTICA | Normativa Tabella 1: Categorie delle sostanze pericolose (Parte 1 dell’Allegato I alla direttiva 2012/18/UE) Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose di cui all’art.3, par.10 per l’applicazione dei Requisiti Requisiti di soglia di soglia inferiore superiore
Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n.1272/2008 Sezione “H”- PERICOLI PER LA SALUTE H1 TOSSICITA’ACUTA Categoria 1, tutte le vie di esposizione H2 TOSSICITÀ ACUTA • Categoria 2, tutte le vie di esposizione • Categoria 3, esposizione per inalazione H3 TOSSICITÀ SPECIFICA PER ORGANI BERSAGLIO (STOT)- ESPOSIZIONE SINGOLA STOT SE Categoria 1 Sezione “P” –PERICOLI FISICI P!a ESPLOSIVI • Esplosivi instabili, oppure • Esplosivi, divisione 1.1,1.3, 1.5, 1.6 oppure • Sostanze o miscela venti proprietà esplosive in conformità al metodo A14 del regolamento (CE) 440/2008 e che non fanno parte delle classi di pericolo dei perossidi organici e delle sostanze e miscela autoreattive P1b ESPLOSIVI Esplosivi, divisione 1.4 P2 GAS INFIAMMABILI Gas infiammabili, categoria 1 o 2 P3a AEROSOL INFIAMMABILI Aerosol “infiammabili” delle categorie 1 o 2, contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 o liquidi infiammabili di categoria 1 P3b AEROSOL INFIAMMABILI Aerosol “infiammabili” delle categorie 1 o 2, non contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 né liquidi infiammabili di categoria 1 P4 GAS COMBURENTI Gas comburenti, categoria 1 P5a LIQUIDI INFIAMMABILI • Liquidi infiammabili, categoria 1 oppure • Liquidi infiammabili di categoria 2 o 3 mantenuti ad una temperatura superiore al loro punto di ebollizione, oppure • Altri liquidi con punto di infiammabilità ≤ 60° C, mantenuti ad una temperatura superiore al loro punto di ebollizione P5b LIQUIDI INFIAMMABILI • Liquidi infiammabili di categoria 2 o 3 qualora particolari condizioni di utilizzazione, come la forte pressione o l’elevata temperatura, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti, oppure • Altri liquidi con punto di infiammabilità ≤60°C qualora particolari condizioni di utilizzazione, come la forte pressione o l’elevata temperatura, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti P5c LIQUIDI INFIAMMABILI Liquidi infiammabili, categorie 2 o 3, non compresi in P5a e P5b P6a SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE e PEROSSIDI ORGANICI Sostanze e miscele autoreattive, tipo A o B, oppure Perossidi organici, tipo A o B P6b SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE e PEROSSIDI ORGANICI Sostanze e miscele autoreattive, tipo C, D, E o F, oppure Perossidi organici, tipo C, D, E o F P7 LIQUIDI E SOLIDI PIROFORICI Liquidi piroforici, categoria 1 Solidi piroforici, categoria 1 P8 LIQUIDI E SOLIDI COMBURENTI Liquidi comburenti, categoria 1,2 o3, oppure Solidi comburenti, categoria 1,2 o3 Sezione “E”- Pericoli per l’ambiente E1 Pericoloso per l’ambiente acquatico, categoria di tossicità acuta 1 o di tossicità cronica 1 E2 Pericoloso per l’ambiente acquatico, categoria di tossicità cronica 2 Sezione “O” ALTRI PERICOLI O1 Sostanze o miscele con indicazione di pericolo EUH014 O2 Sostanze o miscele che, a contatto con l’acqua, liberano gas infiammabili, categoria 1 O3 Sostanze o miscele con indicazione di pericolo EUH029
novembre 2012
5
20
50
200
50
200
10
50
50
200
10
50
150 (peso netto)
500 (peso netto)
5000 (peso netto)
50000 (peso netto)
50
200
10
50
50
200
5000
50000
10
50
50
200
50
200
50
200
100 200
200 500
100 100 50
500 500 200
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
21
ELASTICA | Normativa
petente ha elaborato un programma d’ispezione basato su una valutazione sistematica di pericoli di incidenti rilevanti relativi agli stabilimenti interessati. Sono poi definiti i casi in cui si può procedere alle ispezioni straordinarie (reclami gravi, incidenti gravi, quasi incidenti, casi di non conformità). Per quanto riguarda le tempistiche si stabilisce che: - l’autorità competente deve comunicare al gestore, entro quattro mesi da ciascun’ispezione, le conclusioni dell’ispezione e tutte le misure da adottare - se, nel corso di un’ispezione, è stato individuato un caso grave di non conformità alla direttiva in oggetto, un’ispezione supplementare è effettuata entro sei mesi. Infine va osservato che, ai sen-
si del’art.19, gravi inadempienze nel porre in essere le necessarie azioni individuate nel rapporto d’ispezione possono comportare il divieto d’esercizio dell’attività.
SCAMBI D’INFORMAZIONI E SISTEMA INFORMATIVO Entro il 30 settembre 2019, e successivamente ogni quattro anni, gli Stati membri devono trasmettere alla Commissione una relazione sull’attuazione della direttiva Seveso III. La Commissione predispone e tiene aggiornata una banca dati sugli stabilimenti, ad accesso ristretto, contenente le informazioni fornite dagli Stati membri. Essa, inoltre, predispone e tiene a disposizione degli Stati membri una banca dati sugli incidenti rilevanti verificatisi negli Stati stessi.
SANZIONI Gli Stati membri dvono stabilire le sanzioni da irrogare in caso di violazione delle diposizioni nazionali adottate ai sensi della direttiva in oggetto. Le sanzioni devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. Si fa presente, sul punto, che l’art.27 del d.lgs. 334/99 di recepimento della direttiva Seveso II già prevede sanzioni per inadempimento. Esse potrebbero quindi essere riprese, mutatis mutandis, nel testo di recepimento della Seveso III
ABROGAZIONI La direttiva Seveso II è abrogata con effetto dal 1° giugno 2015. Nell’allegato VII della direttiva Seveso III è riportata una tabella di corrispondenza tra gli articoli della vecchia e quelli della nuova direttiva.
Tabella 2: Sostanze pericolose specificate (Parte 2 dell’allegato I alla direttiva 2012/18/UE) Nella parte 2 dell’allegato I sono introdotte le seguenti 14 nuove voci: Numero CAS Sostanze pericolose
Quantità limite (tonnellate)ai fini dell’applicazione dei Requisiti di soglia inferiori
Requisiti di soglia superiore
Ammoniaca anidra
7664-41-7
50
200
Trifluoruro di boro
7637-07-2
5
20
Solfuro di idrogeno
7783-06-4
5
20
Piperidina
110-89-4
50
200
Bis (2-dimetilamminoetil)(metil)ammina
3030-47-5
50
200
3-(2-etilesilossi)propilammina
5397-31-9
50
200
Miscele (*) di ipoclorito di sodio classificate come pericolose per l’ambiente acquatico per tossicità acuta di categoria 1 [H400] aventi un tenore d cloro attivo inferiore al 5% e non classificate in alcuna delle categorie di pericolo nella parte 1 dell’allegato I (*) A condizione che la miscela non sia classificata come pericolosa per l’ambiente acquatico per tossicità acuta di categoria 1 [H400] in assenza di ipoclorito di sodio
200
500
Propilammina
107-10-8
500
2000
Acrilato di ter-butile
1663-39-4
200
5000
2-Metil-3-butenenitrile
16529-56-9
500
2000
Tetraidro-3,5-dimetil-1,3,5-tiadiazina-2-tione
533-74-4
100
200
Acrilato di metile
96-33-3
500
2000
3-Metlpiridina
108-99-6
500
2000
1-Bromo-3-cloropropano
109-70-6
500
2000
22 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
grafichetagliani.com
mescole / rubber compounds
lastre vulcanizzate / rubber sheets
w w w.to v o g o m m a .co m Sede e stabilimento: Headquarters & Plant:
gomma espansa / foam
Via Campagnola, 49 25081 BEDIZZOLE (Bs) Italy Tel. +39 030 6875011 Fax +39 030 6873661
Grillo Zinkoxid GmbH
C
M
Y
CM
MY
CY
CERCHI MAGGIORE FLESSIBILITA’ PER LA TUA AZIENDA? Puoi trovarla con i prodotti IMCD ITALIA
CMY
K
I professionisti di vendita IMCD sono a tua disposizione offrendoti la più vasta gamma di prodotti per l’industria della gomma. Capacità tecniche e commerciali e la stretta collaborazione con clienti e fornitori sono la nostra chiave di successo. www.imcdgroup.com
Value through expertise
Switserland IMCD Italia Spa Tel. (+39) 02.55709.1 Fax (+39) 02.55709.210
Email plastics@imcd.it
01_ICEBERG
3-09-2007
14:45
Pagina 1
Sotto ad ogni mescola PMG c’è un grande know-how.
Le Risposte Alle Vostre Domande Da oltre 30 anni PMG è leader nella produzione di mescole in elastomeri speciali ad elevata tecnologia. In continua evoluzione, offre soluzioni su misura altamente qualificate specialistiche. Da oltre 30 anni PMG è leader nella produzione di e mescole in elastomeri speciali ad elevata tecnologia. In continua evoluzione, offre soluzioni su misura altamente qualificate e specialistiche. PMG è in costante espansione sul mercato Europeo, in particolare grazie al nuovo sito produttivo in Romania che le permette di essere sempre più vicina alle esigenze dei propri Clienti.
PMG S.p.A. 24069 CENATE SOTTO (Bg) - ITALIA Via Europa, 3 - Tel. +39 035 941046 - Fax +39 035 944157
PMG EAST S.r.l. 300645 TIMISOARA - ROMANIA Str. I. Slovici, 135 - Tel. +40 356 425940 - Fax +40 356 425941
info@pmgspa.it - www.pmgspa.it
PRODUZIONE MESCOLE GOMMA
L’INTERVISTA DEL MESE: FRANCESCO VALSECCHI
Abbiamo da fronteggiare una pesante perdita di competitività Riguardo alle macchine per la lavorazione della gomma, una certa tenuta delle esportazioni non basta a compensare un mercato interno sostanzialmente fermo. Il che vuol dire che è ancora arduo parlare di ripresa. Francesco Valsecchi, amministratore della ST.A.TE Technologies s.r.l., sottolinea il distacco che si sta creando tra il nostro paese e quelli dell’Europa settentrionale, a causa di politiche industriali e fiscali fortemente penalizzanti per le imprese. Per uscire dall’impasse, ci dice, occorre ritrovare la strada della competitività anche sviluppando efficaci sinergie.
Secondo una indagine condotta recentemente dall’associazione dei costruttori italiani (Assocomaplast), nel primo semestre di quest’anno le nostre esportazioni di macchine e stampi per materie plastiche e gomma sono discretamente aumentate. Di contro il mercato interno resta debole. Condivide queste impressioni, con particolare riferimento al settore della gomma? In altri termini le aziende italiane non hanno ripreso ad investire, al contrario dei loro concorrenti esteri? Mi permetta prima una brevissima introduzione sulla nostra società. Da quasi sette anni distribuiamo sul mercato Italiano tre importanti costruttori di macchine per lo stampaggio, Maplan (Austria), Boy e Wickert (Germania), inoltre ci occupiamo di automazione molto customizzata fornendo sistemi integrati con le presse che distribuiamo. Quest’ultima specializzazione ha fatto sì che gli stessi costruttori che rappresentiamo ci inviano macchine da integrare nei nostri sistemi per poi destinarle ai vari clienti a
livello internazionale. Ritornando alla sua domanda, in effetti devo confermare queste impressioni. Dopo la profonda crisi del 2009 in Italia abbiamo avuto una buona ripresa nel 2010 e per la prima parte del 2011; tut-
tavia più che di ripresa si è trattato di un recupero dei programmi d’investimento messi in stand by alla fine del 2008; una volta compensato parzialmente il terreno perduto si è evidenziata la reale domanda e quindi un rallentamento che
Francesco Valsecchi
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
25
L’INTERVISTA DEL MESE: FRANCESCO VALSECCHI
purtroppo ha anche coinciso con la seconda ondata di crisi dell’euro e dei debiti sovrani. Per i motivi sopracitati, dalla seconda parte del 2011 ad oggi gli investimenti in beni strumentali sono stati molto deludenti. Abbiamo però informazioni dalle nostre case mandanti in Austria e in Germania che gli investimenti a livello internazionale dopo la crisi del 2009 stanno mantenendo un ottimo trend; in particolare sono in evidenza i mercati dell’est europeo, Turchia, Brasile ecc. Solo 10-15 anni fa questi mercati erano considerati uno sbocco per le nostre attrezzature obsolete ora stanno pesantemente investendo in macchinari di ultimissima generazione. In questo quadro, quali sono le prospettive dell’industria italiana della gomma nel futuro a breve? Quando si potrà parlare una vera ripresa? È molto difficile rispondere a questa domanda perché questi sono anni di grandi trasformazioni e credo non sia più concepibile una ripresa come quelle sperimentate in passato. Ci sono aziende e settori che anche nel 2009 hanno tenuto bene e hanno continuato ad investire. Hanno investito sulla qualità dei loro mezzi di produzione e saputo diversificare, ampliando la loro offerta commerciale. Queste aziende riescono a consolidare i livelli produttivi in tempi di crisi e colgono con facilità la crescita sui vari mercati internazionali indipendentemente dalla situazione contingente Italiana. Inoltre anche il processo di delocalizzazione, che sembrava essersi un po’attenuato, ci sembra in grande ripresa negli ultimi 2-3 anni. Il 30% delle macchine e sistemi che vendiamo ad aziende italiane vengono destinati in paesi come Polonia, Romania, Marocco ecc. Questo trend è particolarmente preoccupante perché è evidente che la base produttiva Italiana si sta lentamente e inesorabilmente restringendo. La nuova spinta alla delocalizzazione credo sia aiutata anche dal fatto che fare impresa nel nostro paese è troppo poco remunerativo. Come ha dichiarato recentemente anche il presidente di Confindustria ” le imprese stanno morendo di fisco”. La perdita di com26 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
petitività sta proprio nel pesante regime tributario e di intimidazione a cui le aziende sono soggette. Nella mia carriera lavorativa ho fatto un’esperienza decennale come manager in un paese del nord Europa, il confronto a quasi vent’anni di distanza è incredibile. L’impresa in quei paesi viene valorizzata e facilitata perché considerata il vero motore del benessere economico. In Italia la capacità delle imprese di adattarsi ai cambiamenti non è supportata dal sistema paese e dal rapporto con le varie istituzioni che assorbono i vantaggi fiscali senza dare nulla in cambio. In questo panorama l’unica ripresa è sperare sempre nel traino di altre grandi economie come la Germania. I costruttori di macchine del nostro paese sembrano però conservare mercato anche in paesi a forte tradizione di settore. Ciò vuol dire che sono ancora competitivi? A mio avviso, per quanto riguarda le macchine di stampaggio, la presenza italiana, dopo i disastri degli ultimi anni, è ormai ridotta a poche unità, confinate in piccole nicchie storiche o locali. Mancano poi forse le risorse finanziarie per una vera presenza sui mercati esteri. Quanto agli altri tipi di macchinario, sono invece del parere che i costruttori italiani siano molto bene posizionati rispetto alla concorrenza. Con le poche eccezioni note, la storica debolezza dimensionale delle imprese italiane, sia della gomma che del macchinario di lavorazione, è stata per decenni un punto di forza. Lo sarà ancora per il futuro? La piccola e media impresa è stata e rimane un grande punto di forza del tessuto industriale italiano. Tuttavia è necessario raggiungere una minima massa critica che permetta di avere all’interno tutte le competenze necessarie. La nostra salvezza in questo panorama estremamente globalizzato e competitivo è puntare all’eccellenza; dobbiamo sfruttare la creatività, l’intuizione, la flessibilità , caratteristiche che ci vengono riconosciute e invidiate in tutto il mondo. Inoltre le produzioni di grandi volumi si stanno spostando
novembre 2012
sempre di più e a noi non rimane che seguire tutti quei settori che sono ad elevato valore aggiunto. Per queste ragioni credo che il livello dimensionale debba aumentare solo di quel tanto che basti per poter sviluppare all’interno quel minimo di ricerca e sviluppo che deve diventare il pane quotidiano per tutte le aziende mantenendo una spiccata flessibilità tipica delle aziende medie. Dipende poi molto dalla tipologia di prodotto; per i costruttori di presse, estrusori ecc. cioè di macchine complesse e con un alto costo unitario, una dimensione troppo piccola rimane una grande debolezza. L’avanzare dei tedeschi da una parte e dei cinesi dall’altra ha già messo in crisi e fatto chiudere alcune aziende Italiane. Su questo terreno o si mettono in campo delle sinergie oppure si rimane su nicchie molto ristrette di attrezzature speciali . Negli ultimi mesi si sono intensificate le notizie di operazioni condotte da fondi di private equity (ultima l’acquisizione di KraussMaffei, ma poco prima anche l’entrata nel capitale di Megadyne). Ci avviamo a una progressiva finanziarizzazione dei settori di cui ci occupiamo? E con quali conseguenze? Stiamo parlando di grandi aziende con marchi molto affermati. Aziende che hanno all’interno molto know– how e credo che questo sia l’interesse dei fondi. Inizieranno una fase di pesante ristrutturazione dei loro debiti per poi essere vendute magari ai cinesi. Credo che questo trend possa continuare poiché molte grandi aziende storiche fanno fatica ad adattarsi alle nuove realtà del mercato globale e quindi la finanza approfitta della debolezza economica per riportare lo storico brand ad essere ancora appetibile. Abbiamo già assistito a questo tipo di operazioni finanziarie ed il risultato è la perdita di importanti competenze a livello manageriale ed il brand offerto poi al migliore offerente è quasi sempre un’azienda sì risanata ma svuotata in cui l’unico valore aggiunto è il brand.
Scegliete
Interseals Srl
come partner per il trattamento lubrificante delle guarnizioni!
Interseals Srl
Via Provinciale, 4 – 24060 ADRARA SAN MARTINO (BG) Italy Phone +39.035.933.911 Fax +39.035.933.933/934 E-Mail: info@interseals.it Internet: http://www.interseals.it
Articoli tecnici
General Rubber Goods
Guarnizioni: una eccellenza dell’industria italiana Gaskets: a Top-rated Italian Industry
G
li articoli tecnici rappresentano il 40% circa della produzione italiana di articoli in gomma e addirittura il 47% delle nostre esportazioni. Inoltre sono la voce che dà il maggior contributo all’attivo della bilancia commerciale del settore con un saldo positivo di 1,5 miliardi di euro. È un fatto di grande rilievo in un momento in cui, lo si è visto nei primi sette mesi di quest’anno, alle vendite sui mercati esteri è affidato il bilancio di molte aziende italiane. Ecco perché abbiamo voluto in questo numero dedicare una sorta di dossier, destinato anche al pubblico straniero, per esemplificare quanto in questo campo sanno fare le imprese del nostro paese. Ovviamente nel termine generale di articoli tecnici sono comprese una grande varietà di prodotti, dai tubi ai nastri adesivi, dai nastri trasportatori a suole e tacchi. Non essendo possibile parlare di tutti, ci siamo limitati a presentare in queste pagine alcuni esempi riferiti in modo particolare a un prodotto di alta specializzazione, le guarnizioni, nel quale l’obiettivo della qualità coinvolge, con i fabbricanti, anche i fornitori di materia prima e i costruttori di macchine e di stampi.
28 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
T
echnical articles account for approximately 40% of the Italian production of rubber goods, and for as much as 47% of our exports. This product group also makes the greatest contribution to the sector’s favourable trade balance with a surplus of 1.5 billion euros. This is an absolutely extraordinary fact at a time when, as we have seen in the first seven months of this year, the balance of many Italian companies is relying on sales on the international market. For this reason, in this issue we wanted to dedicate a sort of dossier also addressing our international audience to show what Italian companies are able to do in this sector. Obviously, the blanket term “technical articles” includes a great variety of products, such as hoses, adhesive tape, conveyor belts and shoe soles and heels. Since it is impossible to talk about every product, we’ve decided to use these pages to present a few examples of a very particular and highly specialised product, namely gaskets, in which the pursued quality objective involves manufacturers, suppliers of raw materials and manufacturers of machinery and moulds.
novembre 2012
Per gentile concessione/Courtesy GAMMA 80
Articoli tecnici
General Rubber Goods
1 3
2
3 1
Profili con butile o sigillante per il fissaggio e l’impermeabilità di Assotech s.r.l., una azienda certificata UNI EN ISO 9001:2008 dal 2006. Profiles or butyl hot melt sealant to improve the mounting and waterproofing by Assotec s.r.l., a company certified UNI EN ISO 9001 : 2008 since 2006. www.assotech.com
2
Dogi produce articoli di precisione in gomma per i più diversi settori: automobili, piccoli e grandi elettrodomestici, rubinetteria, gas ecc. Dogi produces precision rubber products for many different market: automotive, white goods, taps, gas flow etc. www.dogi.it
BER-PA dal 1984 è specializzata nella produzione di O-rings in Viton (con sistema qualità ISO 9001:2008 e ISO/TS 16949:2009) e guarnizioni industriali nei più pregiati elastomeri (FPM, FKM, FFKM). Since 1984 BER-PA is specialized in the production of Viton O-rings (ISO 9001:2008 and ISO/TS 16949:2009 Quality System Certified) and rubber gaskets in the highest quality elastomers (FPM, FKM, FFKM). www.o-rings.eu
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
29
Articoli tecnici
General Rubber Goods
4
5
4
30 |
I prodotti Novotema offrono soluzioni infinite: su specifica cliente, in compound speciali e certificati dal laboratorio mescole interno, tecnici e critici per geometria e funzionalità, prodotti da stampi progettati e realizzati interamente dall’azienda per ottenere la migliore qualità al miglior prezzo. Novotema products offer infinite solutions: according to customer’s
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
specification, in special compounds certified from the internal laboratory, technical geometries and critical functions, produced out of tools engineered and realized from the company to get the best quality at the best price. www.novotema.com
novembre 2012
5
Gamma 80 progetta e produce articoli tecnici di precisione in gomma e gomma-metallo. Il principale settore di applicazione dei prodotti è quello delle tenute meccaniche. Gamma 80 designs and manufactures precision technical items in rubber and rubber-metal. The main field of application for the products is the mechanical face seals sector. www.gamma80.com
Articoli tecnici
General Rubber Goods
6
Tra le lavorazioni della Insit troviamo guarnizioni coperchio valvole e guarnizione coperchio punterie.
6
Among Insit productions you have valve cover gasket and tappet cover gasket. www.insitindustria.com
7
7
7
Siliconiton s.r.l. è specializzata, dal 1979, nello sviluppo e nella produzione di O-rings e particolari di tenuta in FPM/FKM, in tutti i suoi gradi fino allo FFKM e FVMQ. Per gli O-rings gli stampi vanno da un
diametro di 0,8 fino a 1.433 mm. Settori di applicazione: automotive, idraulica, motoristica navale, impiantistica, progettazione chimica e industriale.
Siliconiton s.r.l. has specialized, since 1979, in the development and production of O-rings and sealings in FPM/FKM, in all its degrees up to FFKM and FVMQ. It provides a range of O-rings from 0.8 to 1,433 mm in diameter. Main application fields: automotive, hydraulics, pneumatics, marine engines, chemical and industrial engineering. www.siliconiton.it
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
31
Articoli tecnici
General Rubber Goods
9
8
8
Aerstop sono gomme espanse a cellule chiuse ideali per applicazioni antivibranti e di tenuta ariapolvere-acqua. Grazie alle speciali lavorazioni del Gruppo Sogimi (fustelle automatiche, taglio water jet, sagomatura a pantografo) Aerstop possono essere fornite in lastre, rotoli, profili o particolari trasformati a disegno (anche per piccole serie). Aerstop: wide range of closed cell rubber foams with antivibrating and air, dust and water sealing properties. Due to the special converting skills of Sogimi branches (automatic die cut, water jet, pantograph), Aerstop can be supplied in sheets, rolls, profiles or customized shapes (even for small series). www.sogimi.com
9
Della Cofi la guarnizione di 70 metri di tenuta stagna per la portaerei Cavour e (a sinistra) Coflex D (110 mm di spostamento laterale con giunti lunghi 150 mm a 16 bar di pressione normale che durante lo shock non subiscono danni). From Cofi 70 m hermetically sealed gasket installed on aircraft carrier Cavour and (left) Coflex D (lateral displacement of 110 mm, joints of lenght 150 mm and normal pressure to 16 bar). www.cofi.it
10
10
Dal 1986 Tecnica Gasket s.p.a. offre guarnizioni a alto contenuto tecnologico in gomma, materiali termoplastici e silicone liquido per tutte le applicazioni, tra cui particolari per il settore automotive (ISO TS 16949: 2009), termoidrau-
32 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
lico, degli elettrodomestici e medicale e sanitario (l’mpianto del silicone liquido permette a Tecnica Gasket di essere attore protagonista in questo ambito, laddove non è richiesta la camera bianca).
novembre 2012
Since 1986 Tecnica Gasket s.p.a. has been producing highly technological gaskets made of rubber, thermoplastic materials and liquid silicone rubber for all applications: automotive (ISO TS 16949:2002), hydraulics, household appliances and sanitary (thanks to the plants for LSR moulding, it is a leading supplier in this field, if production in Clean Room is not required). www.tecnicagasket.com
Soffietti a capitolato vari settori indus General Rubber Goods Rubber bellows specifications for various
Articoli tecnici
11
Articoli tecnici a capitolato vari settori industriali 11 12 Stampaggio articoli gomma - metallo a capitolato va Technical parts specifications for various industries Mantova Gomma s.r.l. produce articoli tecnici a capitolato per i più diversi settori industriali Mantova Gomma s.r.l. manufactures technical parts specification for various industries. www.matovagomma.com
Solgomma s.p.a. è specializzata nello stampaggio di articoli tecnici e guarnizioni in gomma, sia di piccole che di grandi dimensioni, prodotti con compounds altamente tecnologici (Viton, Fkm, Epdm ecc.) realizzati internamente
Moulding metal - rubber parts specifications for v
12
Soffietti a capitolato vari settori industriali Rubber bellows specifications for various industries
13
con le più diverse caratteristiche reologiche e fisico-meccaniche. Solgomma s.p.a. is specialized in the moulding of rubber technical articles and gaskets, both small and large dimensions, produced with very technological compounds (Viton, Fkm, Epdm etc.) that are manufactured internally, with the most different rheological and physical-mechanical properties. www.solgomma.it
13
Articoli per l’industria meccanica realizzati da Gecam s.r.l. in differenti qualita (Linatex, para industriale e antibrasiva rossa). Gecam s.r.l. produces parts for a large number of application, as parts for mechanical industry (Linatex, general purpose rubber and anti-abrasive rubber). www.gecam-srl.it
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
33
Articoli tecnici
General Rubber Goods
14
Gerol s.r.l. iniziò a stampare i primi O-Ring per l’ industria aeronautica dal1946. È in grado di assicurare un importante servizio in qualunque settore produttivo e nella distribuzione di componentistica oleodinamica e pneumatica. Gerol s.r.l. is deeply and widely involved in the seals market since 1946 when started to mould the first ORings for aircraft applications. A great and full service is assured to any manufacturer or distributor in hydraulics and pneumatics. www.gerol.it
14
15
Esempi di guarnizioni di tenuta vulcanizzate da Cervellati s.r.l. su parti metalliche di dimensioni ridotte. Examples of small gaskets vulcanized by Cervellati s.r.l. on metallic parts. www.cervellati.it
16
16
ATG s.r.l. è specializzata nello stampaggio ad iniezione di articoli tecnici industriali in elastomeri vulcanizzati e nella progettazione di stampi. Qui un soffietto con inserto plastico e guarnizione parafiamma per settore automotive. ATG s.r.l. is specialized in injection molding of technical vulcanized rubber parts and tools design, offering complete and technologically advanced solutions. Here a bellow with plastic insert and firewall grommet for the automotive industry. www.atg-rubber.com
17
17
15 34 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Iris Gomma s.n.c. produce articoli zootecnici (a destra), ammortizzatori per motori e elettroventole industriali (a sinistra), guarnizioni tubi caldaia. Iris Gomma s.n.c. produces zootechnical items (right), gaskets for motors and electric fans (left), silicon gaskets for flues. www.irisgomma.it
novembre 2012
Articoli tecnici
General Rubber Goods
18
Centro Guarnizioni Tiger s.r.l. produce guarnizioni dal 1961 e opera in molti settori produttivi con guarnizioni in svariati materiali come NBR – EPDM – L.S.R (silicone) – Fluorosilicone Viton in durezze da 10 a 90 Shore. Centro Guarnizioni Tiger s.r.l is a producer of seals since 1961 and work in many sectors of production with seals in various material like NBR – EPDM – L.S.R (silicone) – Fluorosilicone Viton with hardness from 10 to 90 Shore. www.tigerguarnizioni.com
18
19
19
Tedeschi Gomma Sintetica s.r.l. (azienda con sistema di qualità ISO 9001:2008) dal 1950 produce articoli tecnici in gomma di alta tecnologia come sfere per pompe, guarnizioni per motori elettrici, guarnizioni per oleodinamica e pneumatica, articoli su disegno del cliente. Inoltre progetta e costruisce internamente gli stampi per la realizzazione dei prodotti. Tedeschi Gomma Sintetica s.r.l. (ISO 9001:2008 quality system certified) has been manufacturing high technology “Made in Italy” rubber articles since 1950. The company manufactures balls for pumps, gaskets for electric motors, gaskets for hydraulic and pneumatic sector and items on customer’s specific drawing. Furthermore it designs and builds the moulds for the production directly in the factory. www.tedeschigomma.com
20
20
Athena s.p.a. è un importante produttore di dispersioni monopigmentarie ad alta concentrazione di pigmento. Produce tra l’altro la gamma NRC, studiata appositamente per applicazione in gomme ed elastomeri sintetici sia per la forma fisica (sfere di ridotte dimensioni) che per la bassa temperatura di fusione.
Athena s.p.a. is an important producer of high-concentrated single pigment dispersion. The company produces, among different products ranges, NRC range, specially designed for rubber and synthetic elastomers application both for the physical form (small sized rounded granules) and for the low melting point.
www.athena-spa.com novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
35
Articoli tecnici
General Rubber Goods
21
21
Falga s.r.l. nella linea dei prodotti in gomma ha inserito i macchinari per il termoplastico e continua nella realizzazione delle attrezzature in collaborazione con le richieste dei clienti. To the rubber products’ line Falga s.r.l. added the equipment for thermoplastic and produces equipments according to the requests of customers. www.falga.com
22
Flessibilità in qualità e tempistica hanno permesso a Sapat s.a.s. dal 1942 di annoverare fra i propri clienti grandi aziende di ogni settore e nello specifico dell’automotive. Flexibility in terms of quality and timing have enabled Sapat s.a.s. since 1942 to include among its customers large companies in every sector and mainly in the automotive field. www.sapat.it
22
23
Con una nuova generazione di perfluoroelastomeri Parofluor ad alte prestazioni, Parker-Prädifa offre materiali per la realizzazione degli elementi di tenuta che soddisfano i requisiti particolarmente impegnativi delle apparecchiature di processo dell'industria farmaceutica. In confronto ai perfluoroelastomers convenzionali, i Parofluor mostrano eccellente elasticità permanente e ulteriormente migliorata resistenza chimica in acidi aggressivi, soluzioni alcaline, solventi, ammine e molti corrosivi chimici. In aggiunta, offrono una eccezionale resistenza alle alte temperature fino a 325 °C. With a new generation of Parofluor high-performance elastomers, ParkerPrädifa offers sealing materials with properties that guarantee that the particularly challenging requirements in chemical and pharmaceutical process equipment and other demands are successfully met. Compared with conventional perfluoroelastomers the new Parofluor materials exhibit outstanding permanent elasticity and further improved chemical resistance in aggressive acids, alkaline solutions, solvents, amines and many corrosive chemicals. In addition, they offer exceptionally high temperature resistance up to 325 °C. www.parker.com
23
36 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
Articoli tecnici
General Rubber Goods
24
24
Intermarp Italia s.p.a. opera da lungo tempo nel settore della gomma ed è specializzata nello stampaggio di articoli tecnici e di guarnizioni di tenuta per il passaggio di acqua potabile e non, che possono raggiungere un diametro interno di 2000 mm. Le mescole utilizzate sono studiate e prodotte all’interno grazie ad un nuovo impianto di mescolazione. Intermarp Italia s.p.a. has been operating for a long time in the rubber sector and is specialized in the moulding of technical articles and joint seals which can be produced up to an inside diameter of 2000 mm. Intermarp develops and produces its own compounds thanks to the new in-house compounding system. www.intermarp.it
25 25 26
Elastotech è presente sul mercato della gomma con realizzazioni di ogni genere. Dall'articolo a disegno al classico O-ring fino al ramo articoli da cucina in silicone. Elastotech is present in the rubber market with many kind of articles. From rubber gasket to classic O-ring until the silicon lines for doing the cooking. www.elastotech.it
26
La gamma di prodotti Techno Seals comprende O-ring e particolari tecnici di precisione, rondelle, membrane, cornici, passacavi, cuffie, dischetti ecc. in diverse mescole certificate FDA-KTW-WRC quali NBR, EPDM standard e perossidica, silicone, FKM/FPM, ACM, HNBR, CR con durezze che variano dai 30 ai 90 Shore A. The TechnoSeals product range includes precision O-rings and technical seals according to customer's needs, washers, membranes, sealing frames, grommets and flat disks etc. in NBR, EPDM standard quality and peroxide-cured with FDA and KTW homologation, silicone, FKM/FPM, ACM, HNBR, CR in hardness from 30 Shore A to 90 Shore A. www.technoseals.it novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
37
GAMMA STAMPI ◆ FDS 8t - I Fustellatrice doppia a stazioni indipendenti
Gamma stampi di Archetti & C. snc dal 1987 opera nel settore delle costruzioni meccaniche. Avvalendosi di personale qualificato e dotata di un ampio parco macchine, affinando negli anni le proprie capacita' progetta e costruisce macchine per applicazioni speciali in diversi settori. Dal 2006 costruisce e commercializza direttamente delle presse speciali con relativi stampi dedicate al settore della gomma.
◆
Gamma Stampi di Archetti & C. snc works since 1987 in the mechanical constructions field. During the years it has improved its abilities. Thanks to a qualified staff and a large machine fleet it plans and builds machines for special applications in different fields. Since 2006 it builds and directly sells some special presses with respective moulds in the rubber field.
gamma_stampi.indd 1
ST.A.TE Technologies “ GLI SPECIALISTI DEL PICCOLO TONNELLAGGIO”
◆
GAMMA STAMPI
di Archetti & C. s.n.c. Via Largo del Lavoro, 15/17 25040 CLUSANE D’ISEO BS - ITALY T. 030/9898049 F. 030/989540 M. info@gammastampi.com
09/03/12 09.16
La ST.A.TE Technologies Srl opera dal 2007 in partneship con aziende leader nel loro segmento di applicazione. I costi di produzione e la qualità del manufatto sono il vero terreno di battaglia. Crediamo nella collaborazione orientata verso l’innovazione, la tecnologia per vincere i problemi di produttività e di qualità.
Strumenti da laboratorio
Anche le piccole aziende possono pensare in … grande di Antonino Di Pasquale
Il 25 settembre a Sarnico, nella suggestiva cornice del lago d’Iseo, si è svolto un interessante Seminario organizzato da Mettler Toledo e dal suo locale distributore, For Lab Italia, per le PMI del comparto gomma. In tale occasione è stata presentata al vasto pubblico presente in sala (circa settanta partecipanti di oltre cinquanta aziende) una serie di strumentazioni da laboratorio di ultima generazione. Lo scopo è quello di fornire l’opportunità alle piccole e medie imprese di usufruire della capacità analitica/strumentale offerta dalle moderne apparecchiature, che sono normalmente utilizzate presso le grandi aziende.
C
on la presentazione, in questo seminario, di un pacchetto di strumentazioni di nuova generazione - TGA (Analisi Termogravimetrica), DSC (Calorimetria Differenziale a Scansione), TMA (Analisi Termomeccanica) e DMA (Analisi Dinamicomeccanica) - si è raggiunto l’obiettivo di diffondere all’interno delle PMI della gomma le conoscenze tecniche nell’utilizzo di tali strumenti per ottenere informazioni a carattere chimico-fisico, fisicomeccanico e dinamico-meccanico dei materiali elastomerici utilizzati in tutte la varie fasi di lavorazione. Infatti, le informazioni che si ottengono dall’utilizzo di tali strumenti, vanno a completare la massa di dati che attualmente vengono prodotti con i classici strumenti utilizzati per la caratterizzazione chimica, fisicomeccanica e altro all’interno delle nostre aziende. Le informazioni analitiche prodotte dall’utilizzo della strumentazione Mettler Toledo consentono ai tecnologi/ricercatori del comparto di imparare a conoscere le proprietà intrinseche dei materiali elastomerici in termini di importanti correlazioni tra le strutture molecolari ed i vari comportamenti degli elasto-
L’evento ha registrato una folta partecipazione.
meri sia in fase di processo sia in termini prestazionali. Oggi, grazie ad un costo accessibile ed alla facilità d’uso della nuova generazioni di strumenti di tale categoria, si rende conveniente, per l’azienda, sia l’investimento economico, sia l’investimento in risorse umane per lo studio e sviluppo, nonché il controllo qualità del ciclo produttivo. La presenza in sala di personale di giovane età delle varie aziende partecipanti ci fa sperare in un cambiamento si-
gnificativo nell’impiego di nuove energie attraverso livelli di conoscenza nettamente superiori al passato; ciò che comporta una migliore capacità aziendale nel proporsi come un player affidabile e tecnologicamente interessante per il mercato nazionale ed internazionale.
LA PRESENTAZIONE È stato Alberto Fortunato, Product Manager Analisi Termica di Mettler Toledo, a introdurre brevemente alcuni con-
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
39
Strumenti da laboratorio
Figura 1. Le capacità analitiche dei vari strumenti per i materiali elastomerici.
Alberto Fortunato
cetti di base relativi ai materiali elastomerici/plastomerici in termini di strutture molecolari e caratteristiche di base, per poi presentare in modo articolato i principi operativi dell’Analisi Termica attraverso i seguenti strumenti: TGA, DSC, TMA e DMA. Tali strumenti sono in grado, attraverso una serie di tecnologie in cui una proprietà fisica di una sostanza viene misurata in funzione della temperatura mentre la sostanza è sottoposta ad un programma di temperatura controllato, di analizzare tutta una serie di caratteristiche chimico-fisiche ed altro come riportato in Figura 1. Figura 2. Esempio grafico di un’analisi composizionale di una mescola ASTM E 1131).
Figura 3. Il nuovo strumento TGA/DSC 1 di Mettler Toledo, disponibile in tre versioni modulari.
40 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
Figura 4. La DSC1 di Mettler Toledo.
novembre 2012
L’Analisi TermoGravimetrica (TGA) Il relatore continua con la presentazione dei concetti relativi all’analisi termogravimetrica ed alle varie applicazioni nel mondo degli elastomeri portando degli esempi analitici come la determinazione quantitativa dei vari componenti di un composto (esempio: analisi composizionale di una mescola) in termini di famiglia di appartenenza (Figura 2). Quindi, il relatore si sofferma a presentare le varie prestazioni della strumentazione Mettler Toledo come il TGA/DSC1 (Figura 3). Interessante, inoltre, la presentazione sulla possibilità di collegare alla TGA un FTIR per l’analisi qualitativa dei gas svolti durante la scansione termica della TGA. La TGA è anche in grado di effettuare
Strumenti da laboratorio
Emilio Girotti
Figura 5. Temperatura di transizione vetrosa dei più comuni elastomeri
Figura 6. Transizione vetrosa e fusione di CR a diversa cristallinità.
analisi specifiche per la determinazione quantitativa e qualitativa di differenti tipi di nero di carbonio quando questi sono posti a confronto all’interno di una matrice elastomerica. Il diverso comportamento termico dei vari tipi di nero di carbonio è da attribuire alla differente loro struttura nonché alla differente area superficiale.
Calorimetria Differenziale a Scansione (DSC) Figura 7. Il nuovo TMA/SDTA84x di Mettler Toledo.
La calorimetria differenziale a scansione permette di determinare l’energia
assorbita o rilasciata da un campione mentre questo viene riscaldato o raffreddato. Di seguito lo strumento proposto (Figura 4). Una delle proprietà delle gomme e dei polimeri in genere che viene analizzata tramite analisi DSC è la temperatura di transizione vetrosa (Tg), essa determina l’intervallo di temperatura di utilizzo di un materiale, permette l’analisi composizionale e determina il comportamento fisico-meccanico nonché dinamico-meccanico. Tutte le gomme hanno una loro specifica temperatura di transizione vetrosa e non solo (Figura 5); è, inoltre, possibile, mediante analisi DSC di mescole a base di blend di gomme, determinarne la qualità grazie alle differenti temperature di transizione vetrosa e in funzione dell’intensità della stessa determinarne il contenuto. Alla stessa stregua la DSC è in grado di determinare la presenza di fenomeni di cristallizzazione/fusioni presenti in molte specie polimeriche. La Figura 6 mostra un bell’esempio del fenomeno di cristallizzazione di differenti gradi di policloroprene. Una importante analisi al DSC che è possibile effettuare su un vulcanizzato è il grado di reticolazione, ovvero è possibile individuare se un certo articolo presenta livelli di reticolazioni non ottimali con la conseguenza di cattive
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
41
Strumenti da laboratorio
Figura 8. Esempio di espansione lineare e della Tg di diversi tipi di gomma.
Dario Locatelli
prestazioni in esercizio dell’articolo stesso. Tale analisi risulta efficace ai fini del controllo qualità del proprio ciclo produttivo.
L’Analisi TermoMeccanica (TMA)
Figura 9. La tecnica della misura dinamico-meccanica.
Figura 10. Un tipico esempio di un’analisi DMA di un polimero.
42 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
Il relatore Emilio Girotti, Divisione Laboratorio di Mettler Toledo, introduce i principi di base di tale tipologia analitica: l’analisi termomeccanica misura le variazioni dimensionali di un campione mentre questo viene riscaldato o raffreddato in una atmosfera definita. Lo strumento in questione TMA/SDTA84x (Figura 7) rappresenta un esempio per soddisfare le esigenze analitiche per certe speciali applicazioni dove il coefficiente di dilatazione termica di un materiale è un parametro fondamentale per l’applicazione. Il relatore, dopo una breve presentazione delle caratteristiche tecniche dello strumento, mostra una serie di slide sulla capacità analitica dello strumento su diversi tipi di materiali per l’analisi del coefficiente di dilatazione termica lineare sia ad alte temperature che a basse temperatura dove si evidenza, inoltre, la presenza della temperatura di transizione vetrosa del materiale elastomerico (Figura 8). L’analisi termomeccanica consente, inoltre, di effettuare test di rigon-
Strumenti da laboratorio
lisi del Creep Recovery; tale comportamento risulta essere di fondamentale importanza nel settore gomma quando il livello di reticolazione è determinante nella caratteristica di tendenza al cedimento del prodotto finito.
L’analisi Dinamico- Meccanica DMA
Figura 11. Il Modulo DMA/SDTA861 di Mettler Toledo.
fiamento dei materiali in specifici solventi per simulare il comportamento del materiale quando questi è impiegato nei vari settori applicativi (è un sistema interessante quando si studiano nuovi formulati per la produzione di articoli in gomma destinati a settori applicativi specialistici come ad esempio quello medicale, automotive e industriale). Da sottolineare un importante test determinabile attraverso la TMA: l’ana-
Last but not least, riguarda l’analisi dinamo meccanica che si basa sulla misura delle proprietà viscoelastiche dei materiali in funzione di tempo, temperatura e frequenza mentre i materiali vengono sottoposti a deformazione con un carico periodico (oscillante). La Figura 9 mostra un esempio di tale misura. L’analisi dinamico-meccanica per il settore gomma è fondamentale per la conoscenza del comportamento dinamico dei materiali quando questi sono sottoposti in esercizio con caratteristiche dinamiche (uno dei principali impieghi di articoli in gomma con comportamenti dinamici è, per eccellenza, il pneumatico, ma molti altri sono i settori applicativi dove tali proprietà sono considerate di fondamentale importanza e non solo nel settore dell’automotive).
La Figura 10 è un bell’esempio di una analisi dinamico-meccanica di un polimero in funzione della temperatura, infatti, lo spettro evidenzia i tipici comportamenti viscoelastici di tali materiali. La Figura 11 mostra lo strumento proposto da Mettler Toledo. Molto altro è possibile analizzare con questo strumento, ad esempio: come varia la temperatura di transizione vetrosa in funzione del grado di reticolazione quando il provino, ovviamente vulcanizzato, è sottoposto ad una scansione termica. Il provino che ha un maggior grado di reticolazione mostrerà una Tg a temperatura più elavata dovuta ad una ridotta mobilità delle catene molecolari. Analisi più complesse sono possibili per la determinazione dei vari comportamenti dinamici in funzione delle varie composizioni sia dei polimeri da testare sia delle mescole contenenti diversi tipi e quantità di cariche rinforzanti e non solo. Tutte le apparecchiature Mettler Toledo di cui si parla in questo articolo sono rappresentate, per la zona relativa alla valle del Sebino (Bergamo – Brescia), da Dario Locatelli, Resp. For Lab Italia.
Ora anche in versione digitale pdf L’industria italiana della gomma con CD
2 012 Annuario
CERTIFICATO N. 3641
Yearbook of the Italian Rubber Industry
Il file completo dell’annuario 2012, del peso di 16,6 Mb, è facilmente scaricabile in pochi secondi Per ordinarlo al prezzo di euro 45 ➔ www.edifis.it/abbonamenti Per informazioni ➔ info@edifis.it
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
43
Tecnologie di lavorazione
Ultime notizie dal mondo degli stampi Gli stampi rappresentano la voce principale delle esportazioni italiane in valore del comparto delle macchine e attrezzature per la lavorazione della gomma e delle materie plastiche, con una quota, nel 2011, del 24% del totale. Sempre nel 2011 il valore dell’export è aumentato di oltre l’11% rispetto all’anno precedente. Nel 2012 le cose sembrano andare anche meglio. Nel primo trimestre infatti l’export è aumentato del 34% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Un quadro dunque che testimonia una posizione di primissimo piano dell’industria italiana in campo internazionale. Una industria, quella degli stampi, bisogna sottolinearlo, fatta di realtà aziendali generalmente di piccole dimensioni ma di altissima specializzazione con una vocazione e una attitudine all’innovazione unanimemente apprezzata. Nelle pagine che seguono passiamo in rassegna alcuni dei più recenti risultati raggiunti dai produttori di stampi del nostro paese.
INNOVAZIONE E BI-INIEZIONE NEL SILICONE LIQUIDO Top Tech Italia (www.toptechitalia. com) é presente da 30 anni nel settore dello studio e costruzione di stampi per iniezione, in particolare silicone liquido. Ormai integrata nel gruppo Top Clean Packaging, la società opera su mercati molto tecnologici, quali la cosmetica, la farmaceutica e il medicale; settori nei quali la clientela apprezza la profonda esperienza negli stampi LSR multi-impronte a camera fredda con o senza otturatore, sovrastampaggio e bi-iniezione (TP/LSR, LSR/LSR) . Le due più recenti novità tecnologiche presentate sul mercato sono sia di tipo tecnologico che applicativo. La prima si propone come soluzione al problema di realizzare stampi ad alto numero di impronte in cui é necessario l’otturatore in figura. Lo sviluppo di un sistema di iniezione a camera fredda ed ugelli ad otturatore che lavorano a pressioni completamente differenti, basato su nuovi materiali e design 44 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
fortemente innovativo, permette oggi di proporre sistemi assolutamente efficaci con interassi fra le figure fino a 20 mm. La maggior facilità di utilizzo dei sistemi ad otturatore rispetto al flusso libero, l’assenza di un testimone sul punto di iniezione, l’altissima replicabilità del processo, ne fanno un’innovazio-
TOP TECH
novembre 2012
ne tecnologica che apre le porte a sviluppi veramente importanti. Si possono realizzare stampi ad alto numero di impronte (32/64/128) di dimensioni veramente contenute e quindi utilizzabili anche su presse molto più piccole, che sono più comuni nel campo del silicone liquido, meno costose e più equilibrate.
Tecnologie di lavorazione
La seconde novità fra gli sviluppi più recenti consiste in un progetto di sovrastampaggio di silicone liquido su PBT con una microiniezione di LSR. Il progetto é un’applicazione in campo medicale, in camera bianca, realizzato con un processo di bi-iniezione su una pressa orizzontale con tavola rotante e due iniettori sovrapposti. La particolarità é data dalle dimensioni del pezzo: il PBT ha un peso di circa un grammo, mentre la parte, funzionale, in LSR di cinque centesimi di grammo. Lo stampo é rotativo, in due versioni a 4+4 e 16+16 impronte, con una camera calda per il PBT ed una camera fredda per il silicone. Quest’ultima é necessariamente realizzata con ugelli ad otturatori, vista l’impossibilità di avere testimoni del punto di iniezione. Nel caso dello stampo a 4+4 impronte, il volume complessivo iniettato di LSR é solamente di 0,2 grammi, e presenta una criticità altissima nella gestione del processo di iniezione. Questo é stato possibile solo grazie all’utilizzo del sistema di iniezione descritto in precedenza, ottimizzato per i volumi ridotti. Il progetto é stato interamente realizzato in Top Tech Italia.
to impegnative, e con delle condizioni di stampaggio che lasciavano pochissimo gioco quanto a tolleranze ed a temperature per ottenere un omogeneo stampaggio. La mescola, ricetta esclusiva e di proprietà della azienda americana che ha commissionato il lavoro, è stata fornita in quantità millesimata, con un attento controllo da parte della stessa azienda che ha voluto verificare de visu, presso lo stabilimento di Viadanica, prima di rilasciare il proprio benestare, che tutto fosse secondo le norme destinate a garantire che il prodotto fosse sicuro al di là di ogni dubbio. I quattro articoli spaziano in peso tra 1.1gr a 92.2gr e vanno a formare il copri-strumento per la rilevazione monitor delle sostanze pericolose, e mettere in allarme l’utilizzatore che può così prendere le dovute precauzioni. Ognuno dei quattro stampi e stato lavorato utilizzando macchine frese CNC 4 e 5 assi alta velocità, di ultima generazione e massima precisione. Per facilitare lo stampaggio e il flusso della mescola, è stato applicato un concentrato uniforme di cromo duro a spessore, rendendo a sua volta più durevole lo stampo e meno difficile la pulizia.
SICUREZZA IN PRIMISSIMO PIANO
OR.P.
La sicurezza fa parte integrante del modus operandi di OR.P. Stampi (www.orpstampi.it) e di conseguenza dei prodotti che realizza, a partire dalla fase di progettazione al design, alla costruzione dello stampo, alle prove dei primi campioni, sino agli articoli di serie. Prendiamo il caso di un prodotto che OR.P. Stampi ha realizzato per i Vigili del Fuoco. Sappiamo che proprio loro sono il nostro primo punto di riferimento in caso di pericolo, ed è già dalla progettazione dello stampo che si deve garantire che il pezzo sarà sicuro, durevole e conforme a quanto richiedono le severe norme della Fire Brigade. Alla OR.P. Stampi e stato assegnato il complesso compito di design, sviluppo è realizzazione degli stampi per
il delicato apparato di controllo monitoraggio respiratorio protettivo (toxic guage cover), apparati sui quali i Vigili del Fuoco devono poter contare per la loro incolumità. E l’azienda di Viadanica ha accettato con entusiasmo di “buttarsi” in questo progetto, difficile per la delicatezza della sicurezza umana coinvolta, le varie mescole coinvolte, il pezzo in sé e la tempestiva realizzazione richiesta. Quattro stampi, diversi in sé, con diverse modalità di stampaggio, incluso Hot Transfer, per i quattro articoli che vanno a formare la parte in gomma per lo strumento monitor, con una parte sovrastampata di due mescole diverse. Mescole con delle specifiche mol-
ARTICOLI GOMMA-METALLO DI GRANDE COMPLESSITÀ Alfa Stampi (www.alfastampi.com) dal 1984 è specializzata nel design e produzione si stampi per i settori automotive, elettrodomestico, termo-idraulico, elettro-meccanico, pompe, oleodotti, ferroviario, navale, aerospaziale. Oggi si è specializzata alla realizzazione di stampi per articoli in gomma e gomma-metallo sempre più complessi, seguendo le nuove richieste di un mercato in continuo sviluppo. Ma anche considerando, al momento della progettazione, la metodologia di stampaggio del cliente, fornendo la miglior soluzione e lavorando all'ottimizzazione delle prestazioni dello stampo e del suo costo.
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
45
Tecnologie di lavorazione
FRANCIACORTA
ALFA STAMPI
OLTRE ALLA GEOMETRIA DIMENSIONI SEMPRE PIÙ RIDOTTE O.C.S. SRL, nata nel 1974 come azienda produttrice di stampi ad iniezione e compressione per guarnizioni in gomma e silicone, da qualche anno ha affiancato alla produzione di stampi per O-Ring la realizzazione di stampi per articoli tecnici più complessi. Com-
OCS
46 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
plessità che sta, oltre che nella geometria, nelle dimensioni del pezzo sempre più ridotte. In particolare, mettendo a profitto una lunga esperienza nel campo della precisione, si è puntato alla realizzazione di articoli tecnici molto piccoli o che presentano dettagli con profili tridimensionali molto esigui, per i quali la capacità di lavorare con la massima attenzione alla qualità è indispensabile e le tolleranze esistono solo sulla carta. Grazie ai sistemi CAM 3D collegati alle macchine CNC ad alta velocità attrezzate con utensili minuscoli (con un diametro fino a 0,5 mm) rivestiti con un materiale particolare che ne preserva la durata, la fresatura diventa un gioco fra ricercatori della massima qualità nel più piccolo spazio possibile. Per raggiungere tale obiettivo O.C.S. ha investito in macchinari e personale ed oggi dispone di processi nuovi che riducono i tempi di lavorazione, migliorando al contempo la qualità della fresatura e quindi del pezzo finale. Il tutto è altresì supportato da una certificazione di sistema, secondo la norma ISO 9001:2008, che permette
novembre 2012
di controllare la qualità e di fissare metodi e tempi.
GOMMA, PLASTICA E TERMOPLASTICA Un prodotto finale che ha delle responsabilità tecniche importanti nel suo funzionamento e nella sua applicazione necessita di una attrezzatura all’avanguardia che sia in grado di ottimizzare le potenzialità di una pressa e semplificare la fase di lavorazione dello stampaggio. Questa la concezione aziendale di Franciacorta Stampi (www. franciacorta stampi.it) che si propone sul mercato ormai da parecchi anni con l’esperienza ventennale nella progettazione e nella costruzione di stampi per la realizzazione di articoli tecnici in gomma, plastica e termoplastica. Le difficoltà del mercato e i grandi cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio sono stati il contesto dentro al quale l’azienda si è trovata a confrontarsi quotidianamente, imparando progressivamente a far fronte ad esigenze e problematiche tecniche sempre più complesse. Di qui la capacità di concentrarsi sulla cura dei dettagli, le tempistiche e sulla ricerca di soluzioni personalizzate. La società è certificata TUV - ISO 9001.
Il 4° Convegno Nazionale UNIRIGOM
Asfalti gommati : i pneumatici fuori uso tornano in strada di Giuseppe Cantalupo
Si è svolto, lo scorso mese di giugno a Rovereto, il 4° Convegno Nazionale organizzato da UNIRIGOM (Unione Recuperatori Italiani della Gomma) sull’impiego dei pneumatici fuori uso nella modifica dei bitumi per la pavimentazione stradale. Il tema trattato “Asfalti Gommati – Una scelta a favore dell’ambiente e della sicurezza” è quanto mai attuale per il problema rappresentato dall’alto impatto ambientale dei PFU, e il convegno ha fornito importanti indicazioni sull’impiego di questi prodotti in un’applicazione eco-compatibile e, al tempo stesso, di valorizzazione del materiale che ne è il componente fondamentale, la gomma.
U
NIRIGOM - Unione Recuperatori Italiani della Gomma – è l’associazione delle aziende che si occupano del recupero dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) e degli elastomeri in genere. Nasce a Rimini il 5 ottobre 2010 in occasione di Ecomondo, quando FISE Unire (Federazione Imprese di Servizi – Unione Nazionale delle Imprese di Recupero di Confindustria) e Assorigom (Associazione Nazionale Raccolta, Riciclo e Riutilizzo della Gomma) siglano l’accordo che dà vita a un’unica associazione confindustriale nel settore del recupero della gomma e dei pneumatici fuori uso. Duplice lo scopo della nuova associazione: favorire lo sviluppo dell’industria del riciclo e del recupero, prevenendo il dumping nel settore ecologico e promuovendo il corretto uso dei materiali ottenuti dal riciclaggio della gomma, e contrastare i sistemi di gestione illegali e gli stoccaggi abusivi dei PFU, anche per accrescere il livello di protezione dell’ambiente e della salute.
PERCHÉ IL CONVEGNO L’evento, svoltosi a Rovereto lo scorso 22 giugno, è stato organizzato in collaborazione con Ecopneus e con il patrocinio dell’ANCI, del Consiglio Regionale del Trentino Altoadige, della Provincia autonoma di Trento e del Consorzio dei Comuni Trentini per promuovere l’utilizzo di asfalti realizzati con l’impiego di granuli e polverino ottenuti dalla gomma ricavata dai pneumatici fuori uso. L’iniziativa ha inteso sensibilizzare gli operatori del settore della produzione degli asfalti sulle favorevoli opportunità offerte da questa tecnologia su molteplici fronti. Ambiente, economia e sicurezza stradale principalmente. Non solo, ma ha anche – o soprattutto – richiamato l’attenzione dei potenziali utilizzatori, pubblici e privati, e in special modo delle stazioni appaltanti, sulla necessità di inserire nei propri capitolati per i lavori stradali specifiche indicazioni in merito all’utilizzo di questi prodotti. Al convegno hanno partecipato re-
latori nazionali e internazionali, che con i loro interventi si sono soffermati sulle caratteristiche del polverino da PFU e hanno parlato delle loro ‘case history’, illustrando i vantaggi prodotti dall’utilizzo di questo materiale nelle miscele bituminose per manti stradali nei loro territori. Vantaggi supportati anche da approfondite analisi del rapporto costi/ benefici collegati alla scelta di questo tipo di pavimentazioni.
IL PUNTO DI PARTENZA: QUANTI SONO I PFU E DOVE FINISCONO Ogni anno si generano in Europa circa 3,3 milioni di tonnellate di pneumatici fuori uso. Secondo Unirigom, nel 2009 ne sono state ‘prodotte’ in Italia 325.000 tonnellate; nel 2010, secondo Ecopneus, 380.000. Dei PFU prodotti ogni anno in Italia, però, solo il 74% viene recuperato. Il restante 26% viene in parte abbandonato sul territorio o viene avviato verso destinazioni non sempre autorizzate e nemmeno ecocompatibili.
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
47
Il 4° Convegno Nazionale UNIRIGOM
- superfici drenanti per campi di erba sintetica - pavimentazioni antitrauma di parchi gioco per bambini - superfici sportive - pannelli di isolamento acustico - antivibranti per rotaie e paracolpi per banchine portuali - elementi di arredo urbano e stradale (dossi di rallentamento, cordoli, paletti) - pavimentazioni per scuderie, che evitano alle articolazioni dei cavalli lo shock dell’appoggio su superfici dure e sono anche antisdrucciolevoli.
GLI ASFALTI GOMMATI: UN ESEMPIO CONCRETO DI “GREEN ECONOMY” Si tratta di quantitativi enormi, il cui smaltimento rappresenta un problema di dimensioni impressionanti, perché impone soluzioni che oltre a valorizzare questo ingente materiale, devono anche essere, al tempo stesso, a basso impatto ambientale. Ciò soprattutto perché, in applicazione del D.Lgs. n. 36/2003, che recepisce la Direttiva Europea 1991/31/CE, la legislazione italiana vieta di smaltire i PFU in discarica. Col risultato che i pneumatici che avevano questa destinazione come rifiuti (circa il 70% dei PFU totali) vengono smaltiti quasi completamente negli inceneritori. Con quali conseguenze per l’ambiente provocate dalle sostanze in48 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
quinanti rilasciate nell’atmosfera dalla combustione della gomma non è difficile immaginare. Di qui l’importanza di trovare nuovi sbocchi ai pneumatici post-consumo come ‘materia prima-seconda’ in applicazioni eco-compatibili, affidabili sul piano delle prestazioni e competitive dal punto di vista economico.
ALCUNE APPLICAZIONI DEI PFU Tutto comincia con la trasformazione della gomma ricavata dalle carcasse dei pneumatici fuori uso in granuli o polverino. Il materiale così ottenuto può essere riutilizzato in mescole per numerose applicazioni. Le principali:
novembre 2012
Particolarmente importante sul piano socio-economico è un’altra applicazione dei PFU, e cioè il loro riciclo nella preparazione degli asfalti per manti stradali. L’applicazione di cui si è occupato il Convegno di Rovereto. Perché? Oltre ai benefici per l’ambiente, che si traducono sostanzialmente in un risparmio di materie prime grazie al riutilizzo dei pneumatici post-consumo e in un minore smaltimento di questi ultimi in discarica (minori emissioni di CO2), le strade realizzate con bitumi modificati con gomma da riciclo offrono una più elevata resistenza all’usura e al clima con conseguente risparmio economico sulla manutenzione - , un minore impat-
Il 4° Convegno Nazionale UNIRIGOM
amministrazione. Un esempio concreto di ‘green economy’.”
I “RUBBER ASPHALT” FUORI DELL’ITALIA
to acustico e una maggiore sicurezza. L’integrazione della gomma nel conglomerato bituminoso, infatti, migliora le prestazioni dell’asfalto, elevandone il comportamento elastico e determinando minori fenomeni di deformazione permanente e fessurazione. Ne derivano, quindi, anche benefici socio-economici per i minori costi procurati dalla riduzione del numero degli incidenti dovuti a buche, dossi e malformazioni del manto stradale. “La produzione degli asfalti gommati – ha dichiarato Corrado Scapino, Presidente di Unire e Unirigom, in apertura dei lavori del convegno - rappresenta, sia per la componente di innova-
zione tecnologica che per i quantitativi in gioco, un mercato particolarmente interessante e promettente per il settore del recupero dei pneumatici, a patto che si superino i preconcetti e la scarsa informazione connessa a questo tipo di utilizzo. Gli asfalti realizzati con i granuli di gomma ottenuti dal riciclaggio dei pneumatici vengono da tempo impiegati in altri Paesi europei ed extraeuropei con grandi vantaggi per l’ambiente e per gli utenti delle strade, soprattutto in termini di sicurezza: con iniziative come questa, Unirigom si pone l’obiettivo di diffondere tali esperienze e le relative conoscenze tecniche, soprattutto presso le stazioni appaltanti e la pubblica
Particolarmente interessanti, tra le altre testimonianze, quelle di Serji Amirkhanian, della Phoenix Asphalt, Arizona (USA) e Josè Maria Bermejo, di Signus, la società che si occupa della gestione dei PFU in Spagna, che hanno portato al Convegno la loro esperienza diretta fatta nei loro paesi. Negli Stati Uniti la tecnologia della pavimentazione stradale con l’impiego di asfalti modificati con gomma è diffusa da oltre 40 anni. Attingendo a questo vasto repertorio di applicazioni, Amirkhanian ha illustrato le evidenze scientifiche registrate negli Stati in cui gli asfalti gommati sono maggiormente diffusi, accompagnando i commenti con interessanti confronti visivi tra manti stradali convenzionali e rubber asphalt dopo anni di esercizio. Gli USA ‘producono’ ogni anno 303 milioni di pneumatici fuori uso. Nel 2009 sono state utilizzate 89.000 tonnellate di questi pneumatici per produrre polverino impiegato negli asfalti. E il trend è in crescita costante, come si deduce dalle 37.000 tonnellate di PFU utilizzate nel 2007. Anche in Spagna l’utilizzo degli asfalti gommati è abbastanza diffuso. Nel 2010 sono state utilizzate circa 7.000
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
49
Il 4° Convegno Nazionale UNIRIGOM
tonnellate di pneumatici fuori uso. Nel 2011 il quantitativo è sceso a poco più di 4.500 tonnellate a causa della crisi economica. Bermejo ha tenuto a sottolineare che nel suo paese è operativo dal 2005 un gruppo di lavoro Ministeriale appositamente dedicato all’asphalt rubber nel quale Signus è parte attiva. Grazie a questo gruppo, la Spagna ha registrato negli ultimi anni un incremento notevole della quantità di asfalto modificato utilizzato nella pavimentazione stradale e, conseguentemente, dei PFU smaltiti con questa tecnologia.
E IN ITALIA? In Italia il settore degli asfalti gommati vive ancora una fase di sperimentazione, iniziata circa 4 anni fa. Da allora sono stati stesi circa 50 km di asfalto gommato, utilizzando 300 tonnellate di polverino, corrispondenti a circa 450 tonnellate di pneumatici fuori uso triturati. I relatori della Pubblica Amministrazione intervenuti nel convegno hanno illustrato la situazione delle infrastrutture stradali nel nostro paese, indicando anche le difficoltà di gestione e manutenzione che incontrano quotidianamente. Difficoltà che, nell’attuale contesto socio-economico, trovano la loro principale motivazione nella diminuzione delle risorse economiche e umane a fronte di un aumento dei veicoli circolanti, dell’entità dei carichi circolanti e 50 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
delle esigenze dell’utenza della strada. Stridente, quindi, il contrasto tra questa situazione e i vantaggi economici, ambientali e sociali che la diffusione dei rubber asphalt permette di ottenere. Perciò hanno auspicato l’incentivazione dell’utilizzo di questi materiali anche mediante l’applicazione del sistema degli “acquisti verdi”. Un ruolo fondamentale ai fini della promozione di un sempre maggiore utilizzo di questa applicazione lo svolgono la ricerca e l’informazione tecnica sulle
novembre 2012
caratteristiche ecologiche e prestazionali degli asfalti gommati. Lo ha detto a chiare lettere Daniele Fornai, Responsabile Sviluppo Impieghi e Normative di Ecopneus, a conclusione del suo intervento “Il recupero di PFU nelle pavimentazioni stradali”, nel quale il relatore ha fatto il punto della situazione in Italia sull’utilizzo della gomma da pneumatici fuori uso negli asfalti e ha illustrato le azioni messe in campo da Ecopneus, la società che nel nostro paese si occupa della raccolta, del trattamento e della
Il 4° Convegno Nazionale UNIRIGOM
morfologiche ultrastrutturali, allo studio di aggregati bitume-polimero (PE o SBS) e allo studio delle caratteristiche reologiche del bitume e del conglomerato per la definizione di tecnologie di processo che aumentino la sicurezza sul lavoro attraverso la diminuzione dell’emissione di polveri e fumi nocivi in fase di stesa. Il Convegno ha rappresentato un momento di utile confronto tra i partecipanti attraverso le testimonianze non solo di rappresentanti di amministrazioni locali, ma anche di esponenti del mondo accademico e di aziende produttrici, italiane e estere, sulla sostenibilità ambientale e sulla sicurezza legate alla progettazione delle strade con materiali
destinazione finale dei PFU. Di rilievo, nell’ambito della ricerca, il Progetto “Polago” presentato da Greentire nella relazione “Granuli e polverini di gomma da PFU per gli asfalti: il punto di vista dei produttori”. Greentire è una società consortile senza fini di lucro partecipata da importatori di pneumatici che, secondo le disposizioni della Comunità Europea, massimizza il recupero del rifiuto per favorire il successivo riutilizzo di materiale come risorsa.
Avviato nel 2007 dal Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Milano–Bicocca in collaborazione con alcune aziende del settore della gomma collegate a Greentire, Polago (POLveri Ambiente gomma) si occupa dell’ottimizzazione dell’impiego dei materiali provenienti dal riciclo di PFU e/o di articoli in gomma nei conglomerati bituminosi stradali. Particolare attenzione viene rivolta, tra gli altri obiettivi del progetto, alla caratterizzazione chimica e fisica del granulato mediante analisi
eco-sosteniibili e all’utilizzo dei granuli e del polverino di gomma da PFU nella produzione di asfalti gommati. I risultati raggiunti in termini di sicurezza e prestazioni con l’utilizzo degli asfalti modificati nelle diverse province che hanno adottato questi materiali hanno fornito lo spunto per riflessioni sul cammino da seguire per l’introduzione di nuovi criteri ambientali nei capitolati di gare pubbliche e per l’abbattimento delle barriere ancora presenti nel mercato italiano degli asfalti.
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
51
Intermarp
All’attacco del mercato con un importante rinnovamento dell’impianto mescole di Antonino Di Pasquale
Quante volte la nostra rivista ha sottolineato l’importanza di investimenti mirati all’innovazione tecnologica delle PMI per poter affrontare l’elevata ed aggressiva competizione di un mercato non solo interno ma soprattutto internazionale, in special modo quello relativo ai paesi emergenti, e non solo a quelli del lontano Oriente. Crediamo infatti che il rinnovamento tecnologico delle aziende attraverso investimenti in risorse umane ed in tecnologia ed il rafforzamento delle strutture di ricerca e sviluppo possano dare nuova energia per competere in termini qualitativi in un mercato globale che non sempre è rispettoso delle regole commerciali.
I
n tal senso una nostra società piemontese, Intermarp, ha avuto il coraggio e la “grinta” necessari per attuare un programma di rinnovamento dei processi produttivi attraverso investimenti nell’innovazione tecnologica, cambiando radicalmente l’assetto dell’impianto di produzione mescole e introducendo nuovi concetti produttivi di altissima qualità ed efficienza operativa. Oltre, naturalmente, ad investire in risorse umane per implementare l’attuazione di progetti di sviluppo volti alla produzione di articoli in gomma per i vari settori applicativi e destinati al mercato nazionale ed internazionale. Intermarp è una società che opera da lungo tempo nel settore della gomma ed è specializzata nella produzione di articoli tecnici stampati Con un rinnovato parco presse a iniezione e a compressione, ed un altrettanto rinnovato impianto di mescolazione, Intermarp offre una vasta gamma di prodotti stampati destinati
ad applicazioni civili e industriali, che rispondono ai più severi parametri internazionali e sono garantiti da certificazione di conformità ISO 9001:2008.
L'azienda è presente sui mercati internazionali collaborando direttamente con una vasta platea di clienti. Sfruttando la grande esperienza acquisita
Il nuovo impianto di dosatura automatica prodotto in Italia. novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
53
Intermarp
e il rinnovato impianto per la produzione di mescole, è anche produttrice di mescole per conto terzi.
IL NUOVO IMPIANTO MESCOLE
Il miscelatore bivite conico di nuova concezione tecnologica progettato anch’esso in Italia.
Panoramica della linea per la produzione delle mescole. 54 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
Il 2012 è stato per Intermarp un’importante anno di investimenti per il progresso tecnologico nella produzione mescole; inoltre, la società piemontese ha in programma ulteriori investimenti nell’attività di produzione degli stampati. Per quanto concerne il nuovo impianto, è opportuno segnalare ai nostri lettori l’importanza di una ‘sala mescole’ per garantire un elevato livello/ costanza qualitativa del ciclo produttivo delle mescole per poi ottenere una indiscussa idoneità qualitativa della produzione di articoli in gomma per i vari e, spesso, delicati settori applicativi del comparto industriale. Il nuovo impianto è basato fondamentalmente sull’introduzione di nuove tecnologie avanzate come per esempio l’innovativo sistema di dosatura automatica degli ingredienti in polvere della mescola. L’impianto di dosatura automatica, di fabbricazione ed ideazione dell’ingegneria italiana , ha dato una svolta non solo alla manipolazione in sicurezza della maggior parte dei chemical utilizzati, ma anche e soprattutto alla qualità e precisione della pesatura del prodotto; inoltre tale sistema, controllato e gestito da un software ideato appositamente per tale funzione, gestisce contemporaneamente tutte le stazioni di dosatura realizzando, in tal modo, una produzione di sacchetti predosati completi per singola mescola in un minuto. Questa operazione avviene totalmente in automatico senza più utilizzo di personale addetto alla pesatura con tutti gli inconvenienti tipici di tale operazione. L’impianto di dosatura necessita solamente di una risorsa per il controllo del sistema automatico e del rifornimento dei prodotti chimici per ricaricare i vari sili di cui è composto. Da sottolineare che ogni singolo sacchetto predosato è provvisto in modo univoco di codice a barre per
Intermarp
scole come previsto dal Sistema Qualità aziendale.
NUOVI INVESTIMENTI A BREVE TERMINE Per il prossimo futuro Intermarp si propone di: - aumentare la capacità produttiva del reparto stampaggio con presse dotate di scarico automatico per ridurre il contenuto di manodopera; - diversificare i prodotti e i mercati, anche con accordi di collaborazione con partner presenti in settori di interesse; - implementare software per adeguare la pianificazione della produzione ai mutati comportamenti di acquisto dei clienti e per gestire parametri di processo, tecnologici e quantitativi, in modo più rigoroso ed efficace.
Controllo viscosimetrico e reometrico in linea delle mescole.
RICERCA E SVILUPPO il riconoscimento sia del prodotto sia della mescola cui è destinato. Normalmente un impianto per la produzione di mescole è costituito da un mescolare interno, uno o più mescolatori aperti e quindi un batch-off per il raffreddamento mescole. Tale sistema utilizza diverse risorse umane sia a bordo intermix, sia al mescolatore aperto (sistema che necessita di personale molto specializzato nella gestione mescolatore e nella lavorazione mescole in tali condizioni) con il risultato di ottenere un ciclo di lavorazione manuale della mescola al mill non sempre ripetibile ai fini della costanza qualitativa e non solo. Ebbene la nuova linea produttiva di Intermarp oggi è costituita sempre da un intermix, in questo caso un mescolatore interno a rotori compenetranti Francis Shaw K5 da 99 litri pari a circa 115 kg di carica mescola. collegato a impianto di dosatura e alimentazione automatico a circuito chiuso dei neri di carbonio e degli oli. A valle del mescolatore interno è stato aggiunto, in sostituzione del vecchio sistema di lavorazione mescola al mescolatore aperto, un miscelatore bivite conico di ideazione e progettazione italiana con capacità volumetrica
comparabile alla capacità volumetrica dell’intermix con un flusso produttivo continuo non ottenibile dal vecchio sistema; quindi, a conclusione della nuova linea, è stato posto un estrusore bivite conico dotato di pompa ad ingranaggi per l’eventuale filtratura della mescola, la testa dell’estrusore può ricevere diverse tipologia di matrici in funzione del tipo di finitura richiesta. Il ciclo si conclude con un passaggio al classico batch-off. Appare ovvio quali sono i vantaggi di tale sistema: dal punto di vista produttivo si ha un netto miglioramento della costanza qualitativa delle lavorazioni del compound in fase di mescolazione, poiché la mescola, oltre ad essere lavorata all’intermix, riceve una finitura a completamento direttamente ed in automatico nel miscelatore bivite conico per essere poi estrusa ed eventualmente filtrata dall’estrusore. In tutte queste operazioni, il sistema è sottoposto a controlli termici, temporali, ed energetici attraverso specifici software di controllo sulla linea. A valle della linea produttiva sono state installate strumentazioni di controllo della viscosità Mooney e della cinetica di vulcanizzazione mediante reometro dell’intera produzione me-
L'accurata selezione dei materiali e le moderne tecnologie di produzione, unite all'organizzazione e alla filosofia aziendale, permettono alla società di garantire il costante standard qualitativo di tutti i propri prodotti. I continui investimenti in ricerca & sviluppo e la sperimentazione diretta sul campo sono alcuni dei fattori chiave che hanno portato l'azienda a espandersi e a rinnovare i propri impianti produttivi all'interno di un progetto globale che, nei prossimi anni, porterà l'azienda a crescere ulteriormente. Tutti i processi produttivi e organizzativi avvengono secondo rigorosi criteri di affidabilità e qualità nel rispetto delle più recenti normative sia di carattere tecnico del prodotto che di sicurezza ambientale. L'impegno costante nello sviluppo di nuovi progetti rappresenta la volontà di Intermarp di offrire prodotti con alte prestazioni, sempre più rispondenti alle esigenze del mercato e dei clienti. Il reparto Ricerca e Sviluppo aziendale collabora strettamente con i clienti nella definizione delle caratteristiche del prodotto, a partire dalla mescola più idonea per le applicazio-
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
55
Intermarp
quantitativa di un composto elastomerico individuandone le categorie molecolari. Un ulteriore supporto è la presenza di un Banbury 1.2 litri con open mill da laboratorio per soddisfare ogni esigenza di campionatura mescole.
IL PROCESSO PRODUTTIVO DEI MANUFATTI
Un angolo del laboratorio.
L’analisi termo gravimetrica – TGA. ni richieste fino alla definizione di soluzioni ottimali per la realizzazione del prodotto finito, siano essi guarnizioni, membrane, manicotti o articoli tecnici in generale. A supporto dello sviluppo dei prodotti e del costante controllo della loro qualità, Intermarp, per effettuare prove sia sulle mescole che sul prodotto finito, si avvale di un laboratorio interno dotato di una completa ed efficiente strumentazione, come per esempio: 56 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
reometri MDR ed ODR, Viscosimetro Mooney, vari tipi di durometri shore A e micro IRHD, dinamometro per la determinazione della proprietà tensili e non solo celle climatiche e stufe per il processo di invecchiamento dei provini in aria piuttosto che in speciali fluidi di prova, muffola ed altre attrezzature ancora. Da segnalare l’utilizzo di strumentazioni analitiche come la TGA per l’analisi termo gravimetrica che consente di individuare la composizione
novembre 2012
Grazie al rinnovato parco presse a iniezione e a compressione, Intermarp dispone di tecnologie di processo all'avanguardia e di moderni sistemi di produzione che garantiscono il controllo in ogni fase produttiva e quindi una qualità costante del prodotto finito. Il reparto stampaggio è composto da 26 presse, 19 delle quali a iniezione verticale e 4 a iniezione orizzontali. Due delle presse verticali sono biiniezione e consentono di produrre, completamente in automatico, guarnizioni con due mescole fra loro diverse, mentre le presse orizzontali sono dotate di doppie spazzole per lo scarico in automatico. La maggior parte delle presse a iniezione è equipaggiata con piastre a canali freddi con un numero di ugelli che varia da 4 a 24. L'utilizzo di piastre a canali freddi consente di ridurre in modo significativo gli sfridi di stampaggio, di equilibrare con più accuratezza la quantità di mescola nelle impronte stampo, di diminuire i tempi di vulcanizzazione e infine di consentire una migliore processabilità delle mescole per acqua potabile di più recente generazione, notoriamente più difficili da iniettare. Le presse a compressione, dotate di campana del vuoto per eliminare la porosità del manufatto, hanno dimensioni fino a 2500x2500 di piano, per lo stampaggio di guarnizioni fino ad un diametro interno di mm 2000 ed un peso di 40 Kg. Per approntare i preformati per la successiva fase di stampaggio viene utilizzata una linea di estrusione dedicata, composta da estrusore da 120 mm. La precisa definizione della geome-
Intermarp
Il team tecnico-commerciale di Intermarp: da sinistra, Gianluca Pitzanti, Cristina Ceriani, Alberto Francone. tria dei preformati e l'utilizzo del vuoto consentono di ottenere manufatti con basse percentuali di sfridi e scarti. La progettazione degli stampi è un'ulteriore importante attività svolta in Intermarp, che si avvale per la loro realizzazione dell’esperienza di aziende esterne con le quali collabora da lungo tempo.
I MERCATI Dal punto di vista dell’andamento produttivo 2012, Intermarp registra un leggero decremento del volume produttivo mescole rispetto al 2011, anno, peraltro, che aveva registrato un forte incremento rispetto all’anno precedente. Il mercato nazionale assorbe il 50% dei volumi totali prodotti: è
prevalente per le vendite di mescole mentre per i prodotti stampati la quota maggiore è destinata ai mercati europei, soprattutto Francia e Germania. I settori applicativi principali sono: termoidraulica, auto, elettrodomestico e calzature sportive per la vendita mescole, mentre per gli stampati guarnizioni per tubazioni rigide, manicotti per elettrodomestici e membrane per vasi di espansione. L'elevato e costante livello qualitativo di tutto il processo produttivo fino alla spedizione del prodotto è garantito, oltre che da continui investimenti in attrezzature per la produzione mescole, per lo stampaggio e per i controlli di laboratori, anche dal rispetto delle procedure del Sistema Qualità. Una ulteriore dimostrazione della capacità dell’azienda di confrontarsi con le esigenze del mercato e di offrire prodotti di elevata qualità, prestazione e durata nel tempo è rappresentata dalle certificazioni internazionali di prodotto ottenute quali: Francia ACS; Germania KTW Empfehlungen 1.3.13 W270; Inghilterra WRc.
Photo credit: SNCP -
w w w. i r c 2 0 1 3 . c o
m
In 2013 the worldwide event for the Rubber Industry is back in France.
A one of a kind showcase to demonstrate your know-how and expertise
5 s 200 erland d e N The
6 200 ce n Fra
7 200 A S U
8 200 isia a l Ma
9 200 any m r Ge
0 201 ia d In
1 201 zil a Br
2 201 orea K h t u So
3 201 ce n Fra
4 201 a in h C
media partner
INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
Dall’era della progettazione a quella dei materiali
L’
immagine che riproduciamo non sta ad indicare che un nuovo produttore di pneumatici si affaccia sul mercato. Ma solo il “Lanxess AA concept tire” vale a dire un pneumatico che, grazie all’impiego delle materie prime messe a punto dalla multinazionale tedesca può garantirsi una doppia A secondo il regolamento europeo di etichettatura in vigore dal mese di novembre. Come ha detto Joachim Grub, a capo della business unit Performance Butadiene Rubbers di Lanxess, “stiamo passando dall’età della progettazione a quella dei materiali, che farà la differenza nei risultati finali”. Tradizionalmente i costruttori di pneumatici, dicono alla Lanxess, hanno a che fare con il cosiddetto “triangolo magico” della ideazione del pro-
dotto, vale a dire che un miglioramento della durata va sempre a detrimento della resistenza al rotolamento e alla presa sul bagnato. Il green tire potrebbe risolvere il problema. Con questo prototipo Lanxess mira a conquistare per il suo Nd-PBR la leadership nel campo dei green tires, il settore più dinamico dei pneumatici, con un tasso annuo di crescita di circa il 10% all’anno. Il butadiene al neodimio ha anche il vantaggio di aumentare la durata, un parametro non contemplato dall’etichettatura europea ma destinato a diventare, secondo Lanxess, un criterio di differenziazione tra i pneumatici di alta gamma. Secondo l’Università di Monaco, la quota dei pneumatici delle classi A e B raggiungerà il 20-30% nel 2017 per poi balzare al 70-80% nel 2022.
Una raffineria destinata a diventare bio
R
adicale conversione per la raffineria di Venezia dell’ENI; per la prima volta al mondo una raffineria convenzionale, esistente da decenni, diventerà una Green Refinery per la produzione di bio-carburanti innovativi, utilizzando la tecnologia ecofining sviluppata e brevettata dalla stessa ENI. Il progetto, che prevede un investimento stimato in circa 100 milioni di euro, partirà con una prima fase di conversione degli impianti esistenti che sarà avviata nel secondo trimestre del 2013 e che sarà completata entro la fine dello stesso anno. Fino al momento di avvio della conversione, la raffineria continuerà a produrre secondo le modalità tradizionali. La produzione di biocarburanti sarà avviata dal 1 gennaio 2014 e crescerà progressivamente a fronte dell’entrata in esercizio dei nuovi impianti che saranno realizzati nell’ambito del progetto e che saranno completati nel primo semestre del 2015.
SafeRubber sperimenta un nuovo accelerante
C
ome è noto, SafeRubber è un progetto europeo, al quale partecipano istituzioni e aziende di sei paesi, incaricato di sviluppare acceleranti innovativi e non nocivi per la salute da impiegare in modo specifico nella lavorazione del policloroprene. Il lavoro del consorzio di studio, giunto ormai a conclusione, ha recentemente portato all’individuazione di una molecola in grado di sostituire l’etilentiourea, additivo considerato nocivo. Ora sono stati avviati i test sull’ottimizzazione della mescola prodotta utilizzando il nuovo accelerante.
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
59
more than large seals
+ EXPERIENCE AND QUALITY + ADVANCED PROCESS TECHNOLOGIES Intermarp opera da lungo tempo nel settore della gomma, è specializzata nella produzione di articoli tecnici e anelli di tenuta e offre una vasta gamma di prodotti stampati e mescole che rispondono ai più severi parametri internazionali e sono garantiti da certificazione di conformità ISO 9001:2008. Tutti i prodotti Intermarp sono Made in Italy, resistenti, affidabili e con alte prestazioni, in linea con le esigenze del mercato e dei clienti. L’accurata selezione dei materiali, i rinnovati impianti e le moderne tecnologie produttive permettono a Intermarp di garantire il costante standard qualitativo di tutti i propri prodotti.
PRODOTTI STAMPATI Specializzata nella produzione di guarnizioni di tenuta per le condutture per il convogliamento dell’acqua potabile e non, Intermarp ha sviluppato articoli tecnici con svariate applicazioni sia nel settore industriale che in quello civile. MEMBRANE PER VASI DI ESPANSIONE GUARNIZIONI DI TENUTA A LABBRO GUARNIZIONI DI TENUTA A DOPPIA DUREZZA GUARNIZIONI DI TENUTA PIANE CON INSERTO METALLICO SOFFIETTI E PARTICOLARI IN GOMMA NERA O GRIGIA PER IL SETTORE ELETTRODOMESTICO La divisione stampaggio è dotata di 22 presse: presse a iniezione per lo stampaggio di articoli di grosse dimensioni (fino diametro interno di 1200 mm) e articoli o guarnizioni a doppia durezza presse a compressione per lo stampaggio di articoli di grosse dimensioni con un diametro interno di 2000 mm e un peso di 40 Kg.
19 3
DIVISIONE MESCOLE
Intermarp produce una vasta gamma di mescole, generiche o su capitolati forniti dal cliente (EPDM, NBR, SBR, NR, CR, CIIR). Un posto di rilievo nella produzione è occupato dalle mescole certificate gas e acqua potabile secondo le norme inglesi, francesi e tedesche.
INTERMARP ITALIA S.p.A.
Via G. Matteotti 42/46, 28060 Granozzo (NO) Italy Ph. +39 0321 555 811 - Fax.+39 0321 555 800 - info@intermarp.it
www.intermarp.it
TACCUINO Produzione • consumi • mercati
Lieve miglioramento della produzione in agosto; tiene l’export
N
el mese di agosto la produzione industriale italiana nel suo complesso ha registrato un lieve miglioramento (+1,7%) rispetto a luglio. Negativo invece il bilancio del trimestre giugnoagosto rispetto al trimestre precedente (-0,7%), del mese di agosto rispetto allo stesso mese di un anno prima (-5,2%) e degli otto mesi gennaio-agosto rispetto allo stesso periodo del 2011 (-6,8%). Un po’ meglio sono andate le cose, secondo i dati resi noti dall’Istat, per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche. Segno positivo per la produzione in agosto rispetto a luglio (+7,8%) e nel trimestre giugnoagosto rispetto al trimestre precedente (+1,1%). Resta negativo invece il confronto su base annuale: -3,5% agosto su agosto e -8,7% per gli otto mesi da gennaio ad agosto. Per quanto riguarda gli scambi con l’estero il periodo gennaio/agosto registra una sostanziale tenuta delle esportazioni per gli articoli in gomma e materie plastiche (+0,5%). Ancora in calo le importazioni che nello stesso periodo segnalano una flessione del 7,3%.
La trasparenza del mercato prima preoccupazione
I
l comitato direttivo dell’ETRMA ha approvato il 9 ottobre una dichiarazione nella quale l’associazione europea dei fabbricanti di pneumatici e articoli di gomma sottolinea come la protezione del consumatore e la concorrenza leale passano attraverso la sorveglianza del mercato, la quale, insieme alla sostenibilità sociale ed economica, deve essere l’obiettivo prioritario dell’industria della gomma. A proposito dell’etichettatura dei pneumatici, in vigore dal 1° novembre, il presidente Patrick Lepercq ha detto che la nuova regolamentazione stabilisce un nuovo benchmark per la concorrenza. “Essenziale per il suo successo deve essere una effettiva sorveglianza del mercato. La mancanza di una forte applicazione danneggerebbe la credibilità della etichettatura agli occhi del consumatore,
così come la competitività dei fabbricanti che rispettano le regole ed hanno investito per rispettarle”. A sua volta Fazilet Cinaralp, segretario generale di ETRMA, ha sottolineato come un equo accesso alle materie prime e un loro corretto uso, insieme alle massime performance dei prodotti finali e un corretto trattamento degli articoli fine vita restano gli elementi chiave degli obiettivi a lungo termine dell’industria della gomma. “E’ importante che ogni ulteriore regolamentazione non ostacoli gli sforzi dell’industria, che non ha ancora del tutto recuperato le conseguenze della crisi”.
l’associazione - , si presta per sua natura a possibili usi non corretti o addirittura a contraffazione. Per questo motivo Fabio Bertolotti, Direttore Assogomma, auspica che questa novità sia “accompagnata da una efficace attività di controllo sul mercato da parte delle autorità preposte. Senza controlli infatti si favorirà la frode in commercio con vendita di prodotti non conformi a tutto svantaggio sia del consumatore finale che dei costruttori corretti, vanificando gli sforzi tecnologici finalizzati a migliorare efficienza economica, ambientale e di sicurezza stradale.”
Dal 1° novembre in vigore l’etichettatura dei pneumatici
Versalis produrrà elastomeri anche in Corea
I
l Gruppo Produttori Pneumatici di Assogomma ha rammentato in un comunicato la prossima entrata in vigore dell’etichettatura dei pneumatici, mettendo in risalto il significato che la novità assume per l’automobilista in termini di maggiore garanzia di sicurezza al momento dell’acquisto, effettuato anche sulla base di importanti informazioni sull’efficienza economica e ambientale e sulla sicurezza dei prodotti. L’etichetta fornisce indicazioni su importanti requisiti che le gomme sulle quali si viaggia devono possedere in termini di efficienza del consumo di carburante (valutabile attraverso l’indice di resistenza al rotolamento), di aderenza sul bagnato e di rumorosità esterna. Di questi parametri, l’aderenza sul bagnato riguarda la sicurezza, mentre il consumo di carburante e la rumorosità riguardano più direttamente l’ambiente (ne abbiamo parlato nell’articolo a pagina 50 del numero di luglio/agosto della rivista). È importante sapere, però - sottolinea Assogomma - , che le indicazioni fornite dall’etichetta non esauriscono le informazioni sulle prestazioni complessive di un pneumatico e che comunque “nel processo di acquisto resta imprescindibile il consiglio e il supporto dei rivenditori specializzati nell’orientare al meglio il consumatore nella scelta del pneumatico di qualità più adatto alle proprie esigenze”. L’etichetta, inoltre - mette in guardia
D
opo la joint venture in Malaysia (cfr. numero 601, pagina 66) e l’apertura di una sede in Cina (cfr. numero 602, pagina 58), Versalis fa un nuovo passo avanti per presidiare i mercati asiatici con la firma di un accordo con Honam Petrochemical Corporation, una delle maggiori società petrolchimiche della Corea del Sud, per lo sviluppo di un impianto produttivo di elastomeri nello stabilimento Honam a Yeosu (Corea del Sud). L’accordo, sottoscritto a Milano dall’amministratore delegato di Versalis, Daniele Ferrari, e dal CEO di Honam Petrochemical Corporation, Sooyoung Huh, po-
ne le basi per la creazione di una joint venture il cui obiettivo, si legge in un comunicato, è il rafforzamento della posizione di Versalis sul mercato globale, in particolare nella regione Asia – Pacifico. Il nuovo sito utilizzerà le tecnologie proprietarie di Versalis e avrà una capacità produttiva di circa 200.000 tonnellate annue di elastomeri, che saranno de-
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
61
TACCUINO
AZIENDA PRODUTTRICE DI ARTICOLI TECNICI IN GOMMA CON OLTRE 30 ANNI DI ATTIVITà, RICERCA AGENTE/RAPPRESENTANTE CON VALIDA CONOSCENZA NEL SETTORE IN GRADO DI APPORTARE NUOVA CLIENTELA. info@irisgomma.it
stinati principalmente verso i mercati asiatici. L’avvio è previsto entro fine 2015. Versalis metterà a disposizione i suoi servizi di ingegneria, le competenze in materia di sviluppo commerciale e l’assistenza tecnica; mentre Honam fornirà le principali materie prime, i siti operativi e le strutture esistenti.
In crescita a metà anno le esportazioni di macchinario
N
ei primi sei mesi del 2012 le esportazioni di macchine e stam-
pi per la lavorazione della gomma e delle materie plastiche sono aumentate di circa l’11% per un valore complessivo di 1,23 miliardi di euro. Lo comunica l’Associazione di settore Assocomaplast che rileva anche un aumento delle importazioni del 6% a 300 milioni di euro. L’analisi riferita alle principali tipologie di macchine, constata che gli estrusori, che pesano per il 12% circa sul totale, continuano a mostrare una crescita a due cifre, fino a sfiorare i venti punti rispetto a un anno fa. Circa la metà delle vendite all’estero di linee di estrusione è stata diretta
in ambito europeo. Bene anche le macchine per soffiaggio (+16%) e gli stampi (+28%), che rappresentano il 28% del totale. Frenano invece (-14%) le esportazioni di macchine a iniezione, caduta riconducibile in primo luogo a minori forniture nel vecchio continente, soprattutto in Russia. Per quanto riguarda le esportazioni, Assocomaplast rileva una progressione delle vendite di macchinari e stampi verso le Americhe - in particolare l’area NAFTA, con il Messico a fare da traino; fa eccezione il Brasile, importante destinazione la cui economia mostra però negli ultimi tempi un certo rallentamento, a prescindere dalle difficoltà di accesso per molti costruttori a causa delle elevate imposizioni doganali - e l’Europa, soprattutto verso i mercati extra-UE. Al contrario, sono stagnanti le vendite sui mercati dell’Estremo Oriente, in funzione della minore domanda cinese e indiana, e in discesa quelle verso il Medio Oriente. La graduatoria dei primi cinque Paesi di destinazione dell’export italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma nel primo semestre 2012 comprende, nell’ordine: Germania (14,7% sul totale; +9% rispetto al gennaio-giugno 2011), Francia (6,3%; +5%), Russia (5,5%; +61%), Stati Uniti (5,5%; +10%), Cina (5,1%; -7%).
Imprese • finanza
Finanziaria canadese acquista KrausMaffei
O
nex Corporation, una delle maggiori società nord-americane, in origine canadese, di private equity, ha annunciato di aver acquistato per 568 milioni di dollari la KraussMaffei AG. L’operazione si chiuderà il 31 marzo 2013 esperiti controlli e autorizzazioni necessari. KraussMaffei, con sede a Monaco, produce macchine e sistemi per la lavorazione della gomma e delle materie plastiche. Ha 4.000 dipendenti e stabilimenti in Germania, Svizzera, Slovacchia e Cina. Nell’esercizio chiuso al 30 giugno ha realizzato ricavi per un milione di euro.
62 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
I suoi marchi sono KraussMaffei, KraussMaffei Berstorff e Netstal. Onex, quotata alla borsa di Toronto, ha assets per 39 miliardi di dollari, ricavi per 34 miliardi e occupa nel mondo circa 235.000 persone.
Un altro Award alla Desma
A
ncora un Product Award alla Desma da parte della DKG, l’associazione tedesca della gomma. Il riconoscimento è avvenuto in occasione dell’ultima edizione del DKT, svoltosi a Norimberga lo scorso mese di luglio, e ha la sua motivazione nel grande interesse suscitato dal sistema ZeroWaste ITM presso gli operatori specialisti
novembre 2012
del settore. Il sistema si basa sulla ben nota tecnologia ITM (Injection Transfer Moulding) con la camera di iniezione (pot) a temperatura controllata. Il compound, cioè, passa, a temperatura controllata, dalla camera di trasferimento alle cavità dello stampo sotto la spinta della forza di chiusura. Ciò fa sì che al termine della vulcanizzazione il materiale rimasto nella camera risulti non vulcanizzato, cosicché gli scarti vengono azzerati. Un fattore, questo, di notevole importanza, in quanto - sottolinea Desma – nella produzione di un articolo il materiale incide, mediamente, per più del 50%, mentre l’energia per circa il 2,5%. Nella produzione di guarnizioni, per esempio, gli scarti si aggirano intorno al 30-50%. È importante, perciò, – esorta la casa tedesca
TACCUINO
– che l’utente non focalizzi la sua attenzione esclusivamente sul risparmio energetico quando acquista una macchina, perché il potenziale di risparmio prodotto dall’eliminazione degli scarti è incomparabilmente più alto. Grazie al ServoGear - il nuovo sistema idraulico di chiusura che mediante l’utiliz-
zo di servo-motori riduce il consumo di energia, abbassa la rumorosità e migliora l’accuratezza del posizionamento - , alle unità di controllo della temperatura EcoSilence e alle piastre di riscaldamento Iso+, si può ottenere un risparmio energetico stimabile in 3.000-6.000 all’anno con una mac-
china da 300 tonnellate. L’eliminazione degli scarti, invece, può far risparmiare molte decine di migliaia di euro sul materiale. La Desma aveva già avuto un Product Award dalla DKG nel 2006 per il FlowControl, l’innovativa tecnologia del Blocco a Canali Freddi.
materie prime • macchine • prodotti
Nuovi siliconi Wacker per prodotti per l’infanzia
A
lla recente edizione di Fakuma (Friedrichshafen, dal 16 al 20 ottobre), la Wacker ha presentato due tipi di gomme siliconiche a forte resistenza alla lacerazione e indicati in particolare per la fabbricazione di articoli per neonati e per la prima infanzia. Elastosil LR 3040 è una gomma siliconica liquida ideata per tettarelle e succhiotti. I tipi LR 3040 e LR 3040/45 hanno le stesse proprietà e si differenziano per la loro durezza dopo vulcanizzazione. Il primo dà luogo a elastomeri di 30 Shore A e il secondo a elastomeri di 45 Shore A. Gli Elastosil R plus 4020 sono gomme siliconiche solide con una ancor più alta resistenza alla lacerazione, oltre 50 newtons per millimetro secondo la normaASTM D 624 B, valori sino d oggi non raggiungibili da siliconi impiegati in applicazioni per l’infanzia. Consente di produrre articoli dalla parete sottile, e quindi anche di design complessi, ma di grande resistenza allo strappo come appunto devono essere tettarelle e succhiotti. Tutti questi nuovi siliconi sono stampabili ad iniezione e dopo vulcanizzaSeptember 26, 2012 Press Release No. 47 Page 3 of 4 zione generano prodotti per neonati e bambini in regola con le normative tedesche BfR, americane FDA e francesi Visit WACKER at FAKUMA 2012 in Hall A6, Booth 6217. (arreté del 1992).
At FAKUMA 2012, WACKER will be showcasing its ELASTOSIL® LR 3040 liquid-rubber and ELASTOSIL® R plus 4020 solid-rubber grades. With their outstanding tear strength, they are ideal for pacifiers. (Photo: Wacker Chemie AG, courtesy of MAM Babyartikel GesmbH)
Note: This photo is available for download at:
ISO/TC 270: nuovo comitato tecnico per le macchine
L
e macchine per gomma e materie plastiche non avevano sinora un organismo tecnico in materia di formazione internazionale. Ora, su proposta italiana dell’UNI, la lacuna è stata colmata con la creazione dell’ISO/TC 270 “Plastic and rubber machines”, comitato tecnico che avrà il compito di sviluppare norme tecniche internazionali nel cam-
po di questo macchinario, in particolare per quanto concerne i loro requisiti di sicurezza. Candidato alla presidenza del nuovo organismo è Claudio Celata che da tempo si occupa della materia come consulente di Assocomaplast. Interpellato sull’argomento, Celata ha detto: “La globalizzazione dei mercati ha portato come conseguenza che le macchine per materie plastiche e gomma, che sino a pochi anni fa erano in larga misura costruite in Europa e vendute nel mercato europeo, oggi sono costruite in una
novembre 2012
| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
63
TACCUINO
percentuale sempre più ampia in altre parti del mondo. Ovviamente il processo di globalizzazione opera nei due sensi, pertanto se è vero che i prodotti europei si aprono a una platea più vasta di fruitori, è anche vero che il mercato comunitario si apre necessariamente a prodotti extraeuropei. Da qui la necessità di uniformare su più vasta scala i re-
quisiti di sicurezza di queste macchine, verificando che nel mercato europeo non siano introdotti macchinari privi di adeguati livelli di sicurezza”. “ Negli ultimi anni, ha aggiunto, Assocomaplast, grazie a un’intesa con l’Agenzia delle Dogane, ha avuto modo di verificare la sicurezza di macchine provenienti da paesi extraeuropei, constatando
spesso una sensibile differenza in termini, appunto, di standard di sicurezza.” In Italia sono circa 200 le imprese costruttrici di macchine per materie plastiche e gomma e circa 6000 quelle che utilizzano queste ultime. Il nostro paese si colloca al secondo posto in Europa dopo la Germania, precedendo Francia e Regno Unito.
CONVEGNI • FIERE • EVENTI
Made Expo diventa biennale e ristruttura
M
ade Expo, la manifestazione espositiva di architettura, design, edilizia, a partire dal prossimo anno avrà cadenza biennale e si svolgerà, sempre nel mese di ottobre, nel polo di Rho Pero. Annunciando di aver rilevato la totalità della proprietà di Made Expo, Federlegno Arredo ha anticipato un cambiamento strutturale. Dal 2013 la manifestazione si articolerà in sei saloni verticali secondo merceologie omogenee: Costruzioni e Cantiere, Involucro e serramenti, Interni e Finiture, Città e Paesaggio, Energia e impianti, Software e Hardware.
Una tavola rotonda e un nuovo logo per SPS/IPC/Drives
M
K compie 60 anni se del quotidiano Il Sole-24 Ore. Il tema, che verrà affrontato da giornalisti, rappresentati delle imprese e di pubbliche istituzioni, è orientato nell’ottica del supporto da dare alle aziende italiane per agevolare il loro ingresso nei mercati internazionali. È intanto al via l’organizzazione della seconda edizione di quella che è la prima manifestazione espositiva organizzata in Italia da Messe Frankfurt, SPS IPC Drives Italia che ha un nuovo logo e che si svolgerà a Parma dal 21 al 23 maggio 2013.
Da Micam a theMICAM
L
esse Frankfurt, la struttura espositiva tedesca che lo scorso anno ha organizzato nel mondo 101 fiere, ha lanciato un forum internazionale sul made in Italy che si svolgerà il 20 novembre presso la sede milane-
a fiera delle calzature Micam Shoevent ha assunto la nuova denominazione e il nuovo logo theMICAM. La decisione, si legge in un comunicato, vuole sottolineare il forte processo di rinnovamento della manifestazione e sancirne il ruolo di riferimento nel mondo calzaturiero sia a livello nazionale che internazionale.
C A L E N DA R I O 2 0 1 2 6-7 novembre
Berlino
7-9 novembre
San Diego CA
7-10 novembre
S
essant’anni fa, esattamente l’11 ottobre 1952, si apriva la prima edizione di quella che sarebbe diventata la più importante esposizione mondiale della plastica e della gomma (nella foto un’immagine d’epoca). Allora la Germania era da poco uscita dai disastri della guerra e la plastica era ancora un materiale per più versi misterioso, tanto da giustificare lo slogan “Le meraviglie della plastica”. Gli espositori erano allora 270 e saranno almeno 3 mila all’edizione che si terrà nell’ottobre del prossimo anno.
sito inter net
European Bioplastics Conference
www.conference.european-bioplastics.org
Carbon Black World 2012
www.info,smithersrapra,com
Rimini
Ecomondo
www.ecomondo.com
13-14 novembre
Berlino
Thermoplastic Elastomers 2012
www.infosmithersrapra.com
21-23 novembre
Sosnowiec
Rub Plast Expo
www.exposilesia.pl/rubplast
27-28 novembre
Londra
The European Rubber Summit
www.rubber-summit.com
5-8 dicembre
Giacarta
Plastic & Rubber Indonesia
www.plasticsandrubberindonesia.com
7-16 dicembre
Bologna
Motorshow
www.motorshow.it
64 |
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
novembre 2012
High-performance ďŹ lls at every turn MAKE NON-FILLS A NON-ISSUE. Zetpol EP elastomers
improve the processing of your toughest HNBR compounds without sacrificing finished part performance. Faster injection rates provide a significant reduction in injection molding problems that can put the brakes on your bottom line. Now, even complex molds are no match for the high performance of Zetpol HNBRs.
Get up to speed today at ZetpolEP.com.
63281_zetpol_ad_eng.indd 2
8/26/10 11:32:42 AM