STRUMENTI DI CRESCITA GOMMA DA GUAYULE
RESISTENZA AGLI OLI
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
MARZo 2013 - NUMERO 2
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
PREVIEW IRC 2013
Compression presses for rubber
Italian company, manufacturer of compression presses for rubber products Azienda italiana produttrice di presse a compressione per prodotti in gomma
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Da 1996 MESGO produce e commercializza in tutta Europa mescole in gomma fluorurata, fluorosiliconica, siliconica, sintetica e naturale, offerte al cliente in tante soluzioni personalizzate. MESGO, un mix unico di know-how, tecnologia ed innovazione per garantire, anche nel servizio al cliente, standard di qualitĂ elevatissimi ed una estrema rapiditĂ nell'evasione delle commesse.
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iniezione FIFO
Interventi tecnici
Ultimi sviluppi
Dimostrazioni dal vivo
17-18-19 APRILE 2013
TECNOLOGIE A CONFRONTO
ST.A.TE Technologies organizza nella propria sede di Calvenzano (BG) una tre giorni dedicata alle tecnologie oggi disponibili nello stampaggio ad iniezione e compressione degli elastomeri. Saranno in dimostrazione otto macchine dalla 10ton alla 300 ton dei costruttori MAPLAN e BOY. • • • • • • •
Stampaggio elastomeri con l’innovativa tecnologia FIFO. Microstampaggio Stampaggio con inserti in automatico Stampaggio Silicone Pressa con camera bianca integrata Stampaggio Gomma termoplastica Stampaggio Termoplastici
Nelle giornate del 18-19 Aprile si terranno delle presentazioni con approfondimenti sulle tecnologie oggi disponibili come FIFO , LIFO, vite punzonante e compressione con interventi da parte di personale MAPLAN GmbH e WICKERT GmbH.
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SOMMARIO | ANNO 57 - 606 • MARZO - N. 2 5 18
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ELASTICA: SOMMARIO L’intervista del mese STRUMENTI DI CRESCITA PER L’IMPRESA
Il prof. Marco Vitale, presidente del Fondo Italiano di Investimento, illustra l’obiettivo di creare dei veri e propri “medi campioni nazionali” in grado di competere sul fronte internazionale utilizzando al meglio le opportunità derivanti dal continuo sviluppo tecnologico
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ALL ABOUT RUBBER: A CONFERENCE AND AN EXHIBITION
A large preview of the International Rubber Conference 2013 and Exhibition which is scheduled to be held in Paris from 20 to 22 March
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UN NUOVO ELASTOMERO HT-ACM MIGLIORA LA RESISTENZA AGLI OLI AD ALTA TEMPERATURA
Zeon Chemicals offre al mercato un prodotto con una resistenza al calore e ai fluidi superiore a quella di altri elastomeri acrilici
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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
Versalis con Yulex per produrre gomma da guayule • Invista scende in campo nel biobutadiene • Novozymes acquisisce parte della Iogen Corporation • Chimica Verde: per saperne di più • Accordo Pirelli-Ministero dell’Ambiente per un clima migliore • Brillanti risultati del recupero dei PFU nel 2012
CHIARIMENTI E DELUCIDAZIONI SULLA DIRETTIVA MINISTERIALE
Una precisazione in materia delle disposizioni che riguardano la viabilità invernale
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CI SONO TUTTE LE PROMESSE DI UN MERCATO IN RAPIDA CRESCITA
Tre operatori italiani riferiscono sulla India Rubber Expo & Tyre Show che si è svolta a Mumbai a fine gennaio
DALLA CERAMICA ALLA GOMMA (IL PASSO È BREVE)
L’esemplare vicenda di una azienda emiliana che ha esteso la sua gamma produttiva alle presse per lo stampaggio degli elastomeri
RPA FOCUS SI RIFÀ UN NUOVO LOOK
Ideato per un più facile utilizzo e dedicato in particolare alle medie e piccole imprese, il nuovo strumento di Alpha Technologies misura le proprietà viscoelastiche dei polimeri e delle mescole prima, durante e dopo la vulcanizzazione
TACCUINO
• La produzione chiude il 2012 a -10,4% • In negativo anche gli scambi esteri • Pirelli avvia una nuova linea nello stabilimento di Voronezh • Tecnologie di stampaggio a confronto • Mercato automotive nell’Asean: sesto al mondo nel 2018 • Nuovi gradi Zetpol ad alte prestazioni • Aumenta la produzione di macchine in Germania • Michelin investe in America • Continental Americas potenzia Mount Vernon • Zeon aumenta la capacità di acrilici • Oltre 11 milioni di tonnellate di CO2 in meno • Bridgestone inaugura il secondo impianto indiano • Accordo di licenza di Cabot con Michelin • Trelleborg acquista distributore olandese • Quattro nuovi centri di ricerca di Sabic • Una scelta di prodotti per la pulizia degli stampi • Pavimenti degli aerei più sicuri • Agenti distaccanti per pneumatici invernali
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio della Federazione Gomma Plastica Assogomma
• Estrusori ad ingranaggi e sistemi di filtraggio • Agenti di distacco eco-compatibili • Migliorare le proprietà di abrasione • Un nuovo pneumatico slick per moto • O-ring in silicone per biomedicali • Un mega progetto europeo per il grafene • Consumi delle macchine, nuove regole • Dai satelliti alle auto da corsa • In Canada la plastica in concorrenza con la gomma per gli asfalti • World Rubber Summit a Singapore in maggio
72 CALENDARIO Fiere, convegni, eventi in programma
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella Direttore responsabile Eugenio Faiella Redazione, amministrazione, pubblicità
nei prossimi mesi
GLI inserzionisti BLUESTAR SILICONES 16 C2 69 CERTECH I COP. DESMA 25 DGTS 56 ELASTOMERS UNION 50 FOR LAB ITALIA 67 GECAM 65 GEROL 50 IMCD ITALIA 39 INDIA RUBBER JOURNAL 57 INTERBUSINESS 29 INTERMARP ITALIA 12 INTERSEALS 39 KRAIBURG 17 LTE 69 MESGO II COP. MESSE FRANKFURT/SPS 22 O.C.S. 16 ORP STAMPI III COP. PARKER HANNIFIN 63 PEZZATO 40 PRESMA 27 PRODICON 21 ST.A. TE TECHNOLOGIES 1 TECNOGOMMA 32 TECNOPOLIMERI IV COP. TOVO GOMMA 67
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Libera Carlini - libera.carlini@edifis.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 5,00 Estero € 8,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Estero € 100 Abbonati on line: www.edifis.it Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002
Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)
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Interseals Srl
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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................6- 7 Abbiamo letto per voi...............................................................................................................................................8 Al DKT la DuPont stabilisce il portafoglio di produzione dei polimeri
Ottimizzazione del comportamento all’urto di materie plastiche nell’automobile
Tecnica e materie prime eccezionali Scienza eccezionale
Combinazione di un materiale termoplastico con gomma liquide
Lavorazione di NR africane e asiatiche
Sostenibile o semplicemente solo migliore?
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Comportamento meccanico del carbonato
Influenza della lavorazione sulle applicazioni dei compositi con fibre aramidiche
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elastica
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Piazza Boldrini 1 20097 San Donato Milanese- Milano Tel 02.520.32719 Telefax 02.520.42602 Email: info@versalis.eni.com www.versalis.eni.com Gomme sintetiche, lattici sintetici e resine termoplastiche a matrice stirenica
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Via Provinciale, 4 – 24060 ADRARA SAN MARTINO (BG) Italy Phone +39.035.933.911 Fax +39.035.933.933/934 E-Mail: info@interseals.it Internet: http://www.interseals.it
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TRADE AND DISTRIBUTION OF RUBBER’S INDUSTRY PRODUCTS AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2008
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Gli sponsor di elastica
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Via Mauro Macchi, 27 - 20124 Milano, Italia Tel. +39 0267141707 Fax. +39 0236680124 ziinfo@zeon.eu www.zeon.eu
www.edifis.it gomma@edifis.it
Vendita, Distribuzione e Assistenza Tecnica per Gomme Sintetiche, Lattici Sintetici e Prodotti Chimici per l’industria della Gomma.
FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA ASSOGOMMA Via S. Vittore, 36 - 20123 Milano Tel. 02.43.92.81 - Fax 02.43.54.32 www.federazionegommaplastica.it
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LABORAtorio per la CERTIFICAZIONE E RICERCA SUI SISTEMI ELASTOMERICI
con il patrocinio del C.N.R.
Un laboratorio specializzato al servizio dell’industria della gomma Il Cerisie
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I servizi
I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.
I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
Le agevolazioni
Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.
Via Privata Cadore,13 - 20098 San Giuliano Milanese (MI) - Tel. 0298804.43 - Fax 029880975 - info@cerisie.it www.cerisie.it
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elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera materie prime AL DKT LA DUPONT STABILISCE IL PORTAFOGLIO DI PRODUZIONE DEI POLIMERI Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK); 65/09-557-557-2012. Rif. E3103.
L
a DuPont Performance Polymers al DKT 2012 ha annunciato l’inizio a breve dell’entrata in esercizo di una nuova linea di produzione del Vamac nella propria unità di La Porte, TX, USA, aumentando così del 50% la precedente capacità produttiva. In occasione di ciò la DuPont Performance Polymers intende anche cooperare più strettamente con i clienti nel campo della industria automobilstica per lo sviluppo dei prodotti finiti, dei materiali relativi, delle parti prodotte e dei “sistemi”, nell’ottica della diminuzione della dipendenza dai materiali fossili e della osservanza dei principii dei rapporti con l’ambiente e con la salute dell’uomo. DuPont Performance Polymers espone alcune importanti puntualizzazioni sui Vamac (elastomeri etilenacrilici) e sui Viton (fluoroelastomeri). Nel campo dei Vamac viene ricordata innanzitutto l’efficienza dei Vamac G nel settore automobilistico, che rende tale famiglia di elastomeri preferita nell’impiego
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nelle coperture per i cavi elettrici per le batterie elettriche, per i cavi del circuito di accensione e per i cavi per i circuiti di segnalazione. Inoltre viene puntualizzata l’efficienza dei Vamac DP nel settore elettrico in circuiti per impianti di trasmissione di dati e anche per cavi genericamente definiti per trasmissione di corrente, soprattutto dove è necessario realizzare resistenza alla fiamma, ridotto sviluppo di fumi e bassa tossicità dei fumi sviluppati in caso di incendio. È il caso di impiego di cavi nel settore ferroviario e nel settore militare, soprattutto in marina, e anche dove si lavora con mezzi gassosi e liquidi. Più recentemente è poi stata introdotta la nuova serie dei Vamac Ultra HT, destinata a sviluppi nel settore automobilistico, nel settore dei cavi elettrici e nel settore dei tubi industriali. Un articolo molto dettagliato sulla costituzione ad alta viscosità e sulla superiore resistenza al calore dei Vamac Ultra rispetto ai Vamac tradizionali è apparso in L’Industria della Gomma – Elastica 604 del Dicembre 2012, sottolineando i progressi in atto nel settore automobilistico. (Vedi n. 604 pagg. 43÷50). Nel campo dei fluoroelastomeri Viton viene ricordata la serie degli elastomeri DuPont APA (Advanced Polymer Architecture) e in particolare il Viton GFLT-600S, che è un termine a vulcanizzazione perossidica molto veloce, per il quale sono dichiarati vantaggi di lavorabilità e vantaggi di resistenza in presenza di acqua. Le sue caratteristiche lo rendono particolarmente adatto per l’uso in pompe per acqua. Nella fattispecie viene dichiarato che con il Viton GFLT-600S si realizzano guarnizioni per pompe per miscele di acqua e grassi industriali resistenti a 125°C, ove altri materiali come HNBR e fluoroelastomeri a vulcanizzazione bisfenolica non raggiungono resistenze sufficienti. Comunque negli usi tipici in cui vengono usualmente impiegati fluoro elastomeri, con il Viton GFLT-600S si realizzano resistenze da -40°C a 230°C e si ottengono caratteristiche che permettono l’uso con benzine, carburanti Diesel, biocarburanti, condensati acidi.
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materie prime TECNICA E MATERIE PRIME ECCEZIONALI Dr. Etwina Gandert – Redazione di Kautschuk Gummi Kunststoffe – e-mail: etwina.gandert@huethig. de; (KGK); 65/9-20-21-2012. Rif. E3104.
L
a Deutsche Kautschuk Gesellschaft segnala nuovi sviluppi particolari nel campo della tecnologia della gomma. La Mohr Technische Textilien presenta nastri avvolgitori impiegati nella vulcanizzazione dei tubi di gomma, la Bamberger Präzisionsteile presenta tappeti e coppette in gomma siliconica, e la Klöckner Desma Elastomertechnik presenta un Topf per stampaggio a iniezione caratterizzato da assenza di perdite riguardo agli anguss. I nastri avvolgitori sono costituiti soprattutto da poliammide 66 e, avvolti sui tubi, esercitano la pressione durante la vulcanizzazione. Essi possono essere utilizzati non più solo due volte, ma dieci volte, diminuendo quindi i costi il più possibile. Il risultato è che i tubi presentano superficie il più possibile uniforme. A causa dell’atmosfera secca durante la vulcanizzazione, dopo uno÷tre cicli i nastri avvolgitori devono essere lavati: in tal modo i nastri conservano a lungo le loro
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
proprietà superficiali. I nastri avvolgitori esercitano le loro funzioni sopradescritte su tubi di NR, di CR, di EPDM. La Bamberger Präzisionsteile si è distinta per suoi innovativi tappeti e le sue innovative coppette in gomma siliconica con geometria complicata per usi medicali. Gli articoli suddetti vengono impiegati come arnesi per eseguire massaggi soprattutto alla schiena: quelli della Bamberger Präzisionsteile di cui si tratta si distinguono per la loro flessibilità caratteristica e per la possibilità con essi di regolare la terapia. Ciò viene spiegato dal prof. M. Kunthdell’Università di Shangai. La Bamberger Präzisionsteile precisa che l’industria della gomma non solo fornisce all’Asia, ma anche impara dall’Asia. La Klöckner Desma Elastomertechnik introduce il sistema Topf ITM (Injection Transfer Moulding), che sulla base dell’impiego di un particolare ausiliario, rappresentato in una fotografia, permette di realizzare una pressa a iniezione che esegue l’iniezione senza dar luogo a perdite di materiale. Gli articoli, brevettati e denominati ITM-Töpfe, trovano il massimo successo nello stampaggio a iniezione di articoli di precisione e permettono la realizzazione di più ugelli di iniezione, come col sistema a canali freddi non è possibile ottenere. Lo ZeroWaste realizza l’assenza di perdite grazie ad un sistema idraulico integrato con chiusura ad ago. Il sistema è sostenuto da un software “Verpressprofile”, che sulla base delle condizioni idrauliche sulle superfici dell’articolo, realizza una pressione interna nello stampo ottimale, che è causa di una chiara riduzione dell’impiego di materia prima.
materie prime SCIENZA ECCEZIONALE Deutsche Kautschuk Gesellschaft e.V. –Frankfurt/Main – e-mail: info@dkg-rubber.de; (KGK); 65/922-23-2012. Rif. E3105.
P
eter Steinl, presidente della Deutsche Kautschuk Gesellschaft, ha affermato pubblicamente che un ruolo traente nell’industria ha avuto il know-how dei collaboratori e delle collaboratrici, per cui vanno valorizzati i talenti di costoro. Nell’articolo sono citati gli autori di diversi lavori scientifici premiati il 2.7.2012 alla
Germania e gli altri utilizzatori e produttori europei.
materie prime Deutsche Kautschuk-Tagung 2012. Il primo premio è stato assegnato a Sebastian Lemmich della Hochschule für angewandte Wissenschaften di Würzburg per un suo lavoro sulle ricerche eseguite per interpretare l’influenza dei parametri di processo in estrusione nel contesto della riduzione del tempo di riscaldamento e delle caratteristiche degli articoli prodotti. Il secondo premio è stato assegnato a Christina Shwarze della Hochschule Osnabrück per il suo lavoro sulla determinazione della struttura della reticolazione di mescole di gomma naturale non caricate. Il terzo premio è stato assegnato a pari merito a due persone: Dipl.-Ing. Jens van Haag dello IKV (Institut für Kunststoff Verarbeitung di Aachen) per il suo lavoro sullo sviluppo delle caratteristiche iperelastiche di modelli elastomerici e Dipl.Ing. Stefan Neumüller della Hochschule Rhein Main – Rüsselsheim per il suo lavoro sullo sviluppo di metodologie atte a definire il comportamento alla eluizione di componenti elastomerici. Il presidente Steinl non ha mancato di ringraziare i direttori degli istituti dai quali provengono i premiati: Prof. Dr. Volker Hermann di Würzburg, Prof. Dr. Norbert Vennemann, Prof. Dr. Ing. Christian Hopmann di Aachen, Prof. Dr. Günter Stein di Rüsselsheim. Di seguito all’articolo qui recensito vengono riportate notizie da parte WDK (Wirtschaftsverbandes der deutschen Kautschukindustrie) sulla regolamentazione delle gomme termoplastiche. Secondo la WDK, ovvero secondo lo Hauptgeschäftsführer Boris Engelhardt occorre un accordo tra imprese e autorità. Ciò coinvolge una notevole mole di lavoro iniziato con la regolamentazione delle gomme termoplastiche TPE a contatto con acqua potabile e con le sostanze alimentari. Oggi si profilano azioni che coinvolgono enti medici e il REACH. Boris Hengelardt auspica una regolamentazione che abbracci i produttori di TPE in
LAVORAZIONE DI NR AFRICANE E ASIATICHE Draomi Cadek, Antonin Kuta, Jakub Dyntar – e-mail: drahomir. cadek@vscht.cz; (KGK); 65/9-2429-2012. Rif. E3106.
Gli autori commentano e criticano le abituali specifiche di lavorazione che vengono normalmente impiegate per valutare le caratteristiche della gomma naturale. Ad esempio la valutazione della viscosità Mooney eseguita con la velocità del rotore di 2 rpm è una misura non correlabile con le caratteristiche di lavorazione. Così anche la valutazione della stessa viscosità Mooney (MV), della Mooney relaxation (MR) e del Plasticity Retention Index (PRI), nonché il tentativo di correlare gli effetti derivanti dalle differenze di peso molecolare e di plasticità Wallace, non sono sufficienti, perché sono caratterizzati da un indice di correlazione al massimo di 0,29÷0,52. Più veritiera sarebbe la valutazione che tiene conto delle differenze tra i cloni degli alberi della gomma che interessano l’esame, ma i riferimenti ai cloni sono di pertinenza delle piantagioni e non sono disponibili sul mercato. Gli autori propongono quindi di riferirsi alle correlazioni tra Viscosità Mooney (MV) e Plasticità Wallace, però con la riduzione della velocità del rotore Mooney da 2 a 0,1 rpm. Oggi viene consigliato di riferirsi alle misure di viscosità dinamica con gradiente di scorrimento fino a 200 s-1. Gli autori presentano un ampio studio, nel quale vengono riportati i valori caratteristici di viscosità Mooney, di viscosità Mooney a 2rpm, di rilassamento Mooney, di scottabilità, di caratteristiche isteretiche e di caratteristiche meccaniche dei
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vulcanizzati. La caratteristica più interessante dello studio consiste nel fatto che per ogni parametro vengono presentati i valori generali massimi, minimi e medi riferentesi ai valori riscontrati nel mondo e ai valori riscontrati con i campioni in esame provenienti dall’Africa, tra i quali quelli della Costa d’Avorio, e con i campioni provenienti dall’Asia, tra i quali quelli del Vietnam. La viscosità Mooney della gomma africana appare più bassa di quella media del mondo, mentre la viscosità Mooney della gomma asiatica appare più alta. La scottabilità della gomma africana appare meno critica di quella media del mondo, mentre la scottabilità della gomma asiatica appare più critica. Le caratteristiche isteretiche (tanδ) delle gomme africane, soprattutto quelle delle gomme della Costa d’Avorio, appaiono più favorevoli di quelle medie del mondo, mentre le caratteristiche isteretiche delle gomme asiatiche appaiono più sfavorevoli, tranne quelle delle gomme del Vietnam, che appaiono più favorevoli. Gli autori concludono notando che le gomme asiatiche sono caratterizzate da minore dispersione di valori. Inoltre commentano che dal momento che nella valutazione hanno importanza anche i chemicals impiegati, nonostante le ricettazioni siano le medesime, può anche succedere che le possibili diversità delle mescole non abbiano riferimenti esatti. Gli autori confermano comunque la validità delle misure eseguite con Rubber Process Analyzer.
materie prime PASCOLI NUOVI Max Müller; Tire Technology International; – 32-34-Ottobre 2012. Rif. E3107.
L
’avvento della seconda guerra mondiale non ha introdotto solo la gomma sintetica, ma, dopo il già esistente prodotto vegetale guayule dei deserti californiani, ha introdotto anche un’ulteriore tipo di gomma naturale derivata da erbe delle pianure russe denominata dandelion e in Italia anche insalata matta. Questa è diffusa nei prati e spesso è ricercata all’inizio di primavera quando lo stelo è particolarmente morbido. Secondo un parere tecnico di Peter Snel
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del R&D di Apollo Vredestein entrambi i prodotti alternativi succitati e soprattutto quello derivato dal dandelion forniscono caratteristiche uguali a quelle della gomma naturale, o addirittura migliori. Ciò nell’articolo viene riferito alle caratteristiche necessarie per intraprendere produzioni di pneumatici. Un altro personaggio della Apollo Vredestein, Nico Gevers, capo dello sviluppo dei materiali, afferma che secondo i suoi esperimenti di laboratorio i nuovi pneumatici ottenuti con dandelion sono paragonabili a quelli della corrente produzione e possono assumere il medesimo label (contrassegno). Rimane solo una piccola parte di lavoro da fare per ottimizzare gli impianti. Una difficoltà per una produzione industriale è data dal fatto che le radici del dandelion sono molto piccole e contengono una parte di lattice relativamente modesta. Appare comunque per intanto necessario rivedere il processo di estrazione. Sulla produzione di gomma naturale da dandelion giocano diversi fattori, anche politici. Nel Sud Est asiatico molti alberi di hevea sono stati rimpiazzati con palme, perché dall’olio di palma viene ricavato biocarburante; inoltre in Sud America si è diffusa una ruggine sul fogliame dovuta allo sviluppo di un fungo, Microcyclus Ulei, che può paralizzare la produzione. Esiste comunque la possibilità di introdurre nuovi geni per aumentare la resistenza della pianta. Sulle possibilità del dandelion si è comunque entusiasti, perché il dandelion può
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essere rinnovato tutti gli anni, per cui non esiste il rischio di vedere compromessa la produzione come per la Hevea. Con il dandelion esiste una esperienza per regolare la lunghezza macromolecolare e per pilotare così le caratteristiche del prodotto. Viene ritenuto che tale possibilità non esista nel campo della produzione di gomma corrente da hevea. Phytowelt ha sviluppato adatti software per la classificazione degli enzimi, in modo da rendere attiva la possibilità di scegliere tra circa 20÷50 di essi. Intanto viene comunicato che Goodyear sta operando per sostituire l‘isoprene con il bioisoprene nelle gomme sintetiche e che sta studiando la sostituzione di oli minerali con oli di soia, che sono trigliceridi con differenti strutture molecolari. L’approccio con bioisoprene e/o con olio di soia darebbe luogo a vantaggi di trazione, di resistenza al rotolamento, di sviluppo di rumore.
materie prime COMPORTAMENTO MECCANICO DEL CARBONATO DI CALCIO NEL POLIETILENE Bulent Aydemir – e-mail: bulent. aydemir@ume.tubitak.gov.tr ; (KGK); 65/9-35-38-2012. Rif. E3108.
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impiego di extender polimerici nei compositi ha significato ad esempio nei compositi devoluti a scopi funzionali o per ragioni di costo. Gli autori esaminano i casi in cui la parte polimerica dell’extender è costituita dal polietilene. In tali extender ha significato l’uso di cariche inerti soprattutto per ragioni di costo, ma anche per ragioni fisiche nel rispetto delle proprietà reologiche, come è il caso di cariche inerti tipo carbonato di calcio, wallastonite, mica, ecc. L’autore si propone di ricordare l’influenza generale degli extender a base di polietilene, per interpretare il meccanismo di deformazione e il comportamento meccanico generalmente dipendente
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da entità non lineari, che coinvolgono aspetti di creep derivanti anche dal tipo di polietilene, ad esempio dal polietilene ad alta densità (HDPE). L’autore prende appunto in considerazione un polietilene ad alta densità (HDPE), Eltex Tub 172 della Solvay, e il carbonato di calcio minerale, Omyaline 102 M-OG, processati con un estrusore a due viti corotanti e successivamente con procedimento di stampaggio a compressione. Con tali materiali vengono realizzate mescolanze con contenuto di Omyaline 102 M-OG fino a 20% (0, 5%, 10%, 20%) e su di esse vengono determinati il modulo di elasticità E, il carico per allungamento dello 0,2% (Rp0,2), il carico di rottura o quanto meno il massimo carico di deformazione applicato (Rm), il massimo allungamento applicato (ε). Il massimo valore di modulo di elasticità E si riscontra con 5% di Omyaline, a cui corrisponde il minimo di allungamento applicato (ε). Tutti i valori dichiarati di cui sopra sono rappresentati in grafici xy o in grafici a colonne. L’autore fa notare che l’allungamento aumenta fino a 6 volte all’aumentare del carico, mostrando che l’influenza sul rinforzo ha il suo impatto più alto rispetto a quanto non ne abbia il modulo; e tuttavia che le percentuali moderate di carica ( 5% e 10%) fanno verificare i più elevati aumenti di carico e di allungamento. Inoltre fa notare che l’effetto del rinforzo esercitato dal carbonato di calcio è altamente non lineare e che l’introduzione del carbonato di calcio dà però luogo ad un aumento del creep. L’autore fa anche notare che l’energia assorbita, rappresentata dall’area sottesa alla curva di trazione, aumenta di 4 volte all’aumentare del modulo di elasticità, mostrando addirittura un aumento di 20 volte quando il livello di carico raddoppia. L’autore si propone di continuare a sviluppare il lavoro cercando di approfondire ulteriori effetti, come per esempio l’aspetto visivo del materiale. L’articolo è nato sulla base di valutazioni su materie plastiche, ma considera la possibilità di esaminare andamenti del rinforzo che sfuggono alle normali situazioni delle possibilità di deduzione sulle composizioni elastomeriche. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime EFFETTI DI ZnO DI DIFFERENTE AREA SPECIFICA A. Brodska, Z. Hrdlicka, A. Kuta – e-mail: anna.brodska@vscht.cz ; (KGK); 65/9-45-48-2012. Rif. E3109.
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o ZnO nelle mescole di gomma procura resistenza alla reversione, esercita un effetto attivante sulla vulcanizzazione con zolfo, migliora la resistenza alla scottatura. Esistono come è noto diverse procedure industriali per la sua preparazione. Il metodo americano o metodo diretto, che consiste nella riduzione con carbone di materiali contenenti Zinco e successiva ossidazione di vapori dello Zn e del CO a ZnO e a CO2. Il metodo francese o metodo indiretto, che consiste nel riscaldamento dello Zn fino all’ebollizione e nell’ossidazione dei vapori per combustione in aria. Il metodo a umido, che ne prevede la preparazione da cloruro o solfuro di Zn e l’ossidazione in fase vapore. Sul mercato compaiono diversi tipi di ZnO e di processo di produzione: gli ZnO presentano differenze di purezza nei riguardi dei contenuti di Pb, Fe, Mn, Co, Cu. Compaiono anche diversi tipi di ZnO “attivi”, che differiscono ad esempio per l’area superficiale. L’articolo considera le differenze nelle mescole di NR e di SBR conseguenti a diversi tipi di ZnO del commercio: vengono qui classificati ZnO sigillo rosso, ZnO sigillo oro, ZnO attivo, ZnO Rac, ZnO attivo free flowing. Gli autori mostrano una serie di risultati ottenuti in mescole di NR e di SBR in ricettazioni standard, riportando i risultati ottenuti. Nel rapporto qui recensito vengono riportate interessanti immagini di microscopia ottica ricavate da valutazioni a 10x (10 ingrandimenti), che permettono di valutare la finezza dei vari tipi di ZnO rispetto ad una finezza con diametro di particelle di 200 μm (micrometri). Il diametro di parti-
celle di 200 μm corrisponde a un valore comune in ZnO sigillo rosso, che è considerato un tipo standard per usi correnti nell’industria della gomma, Dalle immagini di microscopia ottica pubblicate appare che ZnO attivo, ZnO Rac, ZnO attivo free flowing contengono anche più o meno ingenti quantitativo di particelle a diametro inferiore di 200 μm, soprattutto ZnO Rac e ZnO attivo free flowing. Particolare rilevante è che nel commento riportato nell’articolo lo ZnO sigillo oro, pur presentando diametro di particelle molto superiore a 200 μm, dà luogo a proprietà apprezzabili anche in concentrazione in mescola di 1 phr, considerata una concentrazione molto bassa rispetto a quelle abituali. Nel rapporto compaiono curve reometriche di mescole con diverse concentrazioni di ZnO. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime OTTIMIZZAZIONE DEL COMPORTAMENTO ALL’URTO DI MATERIE PLASTICHE NELL’AUTOMOBILE T. Reußmann, E. Oberländere-mail: reussmann@titk.de; Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK); 65/09-568-572-2012. Rif. E3110.
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ello stesso autore T. Reußmann era già stato pubblicato un articolo sulla resistenza all’urto ottenibile distribuendo
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nella massa polimerica (anche elastomerica) fibre di cellulosa o di lino adeguatamente orientate (cfr. codice Elastica E2787 in I.G. 579 tratto da Chemical Fibers International 1° Marzo 2010). Anche tra gli autori dell’articolo qui recensito compare il medesimo Thomas Reußmann del Türingisches Institut für Textil und Kunstoff Forschung (TITK) e compaiono ulteriori notizie riguardanti soprattutto la correlazione tra le caratteristiche di attacco tra le fibre e il polimero. Nel presente articolo gli autori prendono spunto da una relazione fisica che correla la resistenza all’urto di un composito con la resistenza all’urto della matrice e con caratteristiche tipiche delle fibre: volume, lunghezza, lunghezza critica, carico di rottura, modulo E della fibra, lunghezza dello scorrimento sotto carico della fibra nel composito. Vengono considerate le caratteristiche di fibre sintetiche PAN (poliacrilonitrile), PES (poliestere) e di fibre naturali (Flachs, Hanf, Kenaf ), evidenziando per le fibre sintetiche PAN e PES rispetto alle fibre naturali caratteristiche meccaniche a rottura più elevate e soprattutto caratteristiche di rigidità molto inferiori: ad esempio modulo E 12 o 10 GPa contro 48 o 68 e allungamento a rottura 13 o 30% contro 1,4 o 0,8 %. Nella pratica i vantaggi sunnominati vengono presi in considerazione soprattutto in due composizioni di tessuti non wowen descritte nel testo: una contenente PES insieme a PP (poliproplene), l’altra contenente PAN insieme a PP. Viene evidenziato che le caratteristiche meccaniche delle due composizioni non woven suddette vengono notevolmente aumentate se nella loro struttura vengono introdotti tessuti di rinforzo, soprattutto in composizioni con 3 strati di non woven, La sostituzione di 20% di fibre naturali con fibre di PAN (poliacrilonitrile) dà luogo ad un aumento di caratteristiche meccaniche del 70%, però viene anche accertato che l’indurimento del tessuto di rinforzo è ancora più efficace della sostituzione delle fibre naturali con fibre di PAN. Viene discusso ove va ricercato l’equilibrio tra i costi delle lavorazioni, i vantaggi di caratteristiche meccaniche e l’entità della massa del tessuto di rinforzo del non woven realizzato.
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Viene concluso che conviene favorire l’aumento dell’entità di poliacrilonitrile (PAN), perché quest’ultimo favorisce la diminuzione della massa senza provocare una diminuzione di caratteristiche meccaniche.
prodotti e processi COMBINAZIONE DI UN MATERIALE TERMOPLASTICO CON GOMME LIQUIDE Ing. Martin Rapperstorfer – Rico Elastomere Projecting - e-mail: office@rico.at; Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK); 65/09-558-5592012. Rif. E3111.
dei termoplastici, mentre l’unità di iniezione 170, con attrezzatura per le LSR, è adatta per l’iniezione finale del silicone liquido. L’attrezzatura 170 per la lavorazione della LSR è termoregolata ed è equipaggiata con una vite speciale per ottenere sia la mescolazione che l’avanzamento della LSR, inoltre è attrezzata con dispositivi comandati per impedire rigurgiti e per ottenere la chiusura del processo. Complessivamente l’impianto comprende diciotto regolatori della temperatura disposti in due gruppi; inoltre comprende otto circuiti di raffreddamento per il funzionamento dei canali freddi. Il robot considerato dispone di un adeguato sistema di interpretazione. L‘articolo è corredato da fotografie destinate a descrivere il layout dell’impianto.
materie prime
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a ditta Rico Elastomere Projecting GmbH, che risiede a Thalheim/Viels (Österreich), produce stampi a iniezione e componenti automatizzati per la lavorazione degli elastomeri, in modo particolare delle gomme siliconiche liquide (LSR) e delle gomme siliconiche solide (HTV) per la realizzazione di varie combinazioni: LSR + termoplastici, gomme + termoplastici, LSR + metalli, LSR + LSR, termoplastici + LSR + parti metalliche. Nell’articolo qui recensito vengono nominati diversi tipi di stampi e anche diversi accessori. La Rico si ritiene esperta della costruzione di stampi e della realizzazione di progetti, soprattutto nella considerazione della distinzione tra le differenze di necessità nella lavorazione delle LSR e delle materie prime termoplastiche, che impone una organizzazione negli stampi distinguendo tra il settore caldo e il settore raffreddato. Per riuscire a stampare con precisione e con tempi brevi, per lavorare la gomma siliconica viene impiegata una combinazione di un apparato elettrico della Arburg Allrounder 470 A con forza di chiusura di 1000 kN e di due apparati di iniezione (400 e 170) insieme ad un robot verticale Multilift V anch’esso della Arburg, governato nel sistema Allrounder Selogica. L’unità di iniezione 400, che è a struttura orizzontale, è adatta per la lavorazione
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SOSTENIBILE, O SEMPLICEMENTE SOLO MIGLIORE? Stefan Albus (e-mail: s.albus@ gupta-verlag.de ), Niels van der Haar, G. Müller, H. Thimm, K. Kremer, K. W. Jacobsen, D. Prüfer, R. Bieringer, P.Radosai, H. Schmid, G. Inverardi – DKT 2012; Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK); 65/09550-556-2012. Rif. E3112.
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articolo è dedicato alla celebre fiera DKT (Deutsche Kautschuk Tage) 2012. La DKT si svolge alla periferia della romantica e storica Nürnberg (Norimberga) e, data la sua posizione felice nella pianura del Süddeutschland, è un richiamo importante negli eventi dedicati all’industria della gomma. Il titolo dell’articolo ha un tono abbastanza polemico: ma ciò che la fiera raccoglie e ricorda sono eventi “sostenibili”, così come oggi si usa dire, oppure sono soltanto eventi “migliori”? L’articolo non ha un solo autore. In realtà gli autori sono i personaggi che hanno fatto vivere nella fiera i segnali del processo di sviluppo mentale, che affascinano sempre.
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La narrazione è eterogenea ed è cosparsa di notizie, riguardanti sì la descrizione della fiera, ma riportando eventi e pareri espressi con rapida improvvisazione sui singoli personaggi incontrati nella folla. Nel DKT 2012 viene presentato e ricordato da Niels van der Haar il Keltan Eco S470, EPDM oggi sotto l’egida della Lanxess. L’elastomero, preparato con processo ACE, viene sintetizzato con minore dispendio di energia servendosi di un nuovo sistema catalitico, che permette di operare a temperatura meno alta e di rilasciare nel prodotto una quantità minore di loro. Il Keltan fabbricato con processo ACE viene devoluto alla produzione di profilati con caratteristiche ecologiche. Giorgio Müller della Rhein Chemie ricorda i propri chemicals ecologici Rhenocure SDT e Rhenosin W65, anticipando di voler continuare con la produzione di un nuovo plastificante anch’esso ecologico di costituzione derivante da quella degli asparagi. Inoltre ricorda il plastificante Aflux 37, con il quale si può migliorare la dispersione della silice e contemporaneamente ridurre il consumo di energia durante la mescolazione. Il Rhenocure SDT può anche sostituire il DPG (difenilguanidina) e nuovi antiadesivi a base acquosa si distinguono per l’assenza di sviluppi indesiderati. Nel campo delle gomme acriliche e dei fluoroelastomeri gli autori segnalano notizie rimarchevoli. Tra i fluoroelastomeri viene considerato specialmente il Dyneon della 3M per le sue opportunità di resistenza alla permeazione di carburanti Biodiesel e lo Stanyl (Poliammide 46) viene ricordato per le sue applicazioni in anelli di tenuta. Ulteriori segnalazioni riguardano la Zeon Europe GmbH (Hubert K. Thimm – K. Kremer). Sintomatico è che la Zeon per lo Zetpol HT (HNBR) consiglia la reticolazione con diammine e non con perossidi: i nuovi tipi di Zetpol contengono un monomero X, di cui non viene dichiarata la composizione. La Phoenix (K. W. Jacobsen) commenta invece la opportunità o meno di considerare l’argomento “sostenibilità”, perché i materiali ecologici in sostanza non apportano nessun progresso tangibile, quando addirittura non danno luogo a fallimento delle premesse. La Freudenberg nota che quando si parla di sostenibilità si finisce tutte le volte a considerare il risparmio di acqua. Invece i clienti sono del parere di considerare innanzitutto
le questioni tecniche, che occorre approfondire per le proprie attività: il riciclo e la sostenibilità sono importanti, ma arrivano in seguito. Ancora la Freudenberg (R. Bieringer): risparmiare danaro conviene sempre di più ed è sempre una questione di mettere a punto durezza, rigidità e soprattutto l’intero processo. Ciò grazie alle tecniche di sviluppo dei sensori è meno difficile di un tempo, perché viviamo in un’epoca di rinnovo delle tecnologie. Dell’efficienza dell’energia tutti parlano (P. Radosai). Il fatto però è che negli ultimi sette anni il costo dell’energia in Europa è aumentato del 37%. Però l‘emissione di rumori diminuisce, i collaboratori sono meno sovracaricati, viene consumato meno petrolio, l’ambiente risulta meno influenzato: ma ciò non dura a lungo. Due terzi del consumo di energia necessaria per produrre articoli di gomma servono al riscaldamento degli stampi. Per risparmiare occorrono adatti servomeccanismi: con ServoGear è possibile realizzare un risparmio del 50%. Ciò significa però disporre di 8000 euro da ammortizzare in due anni. Vi sono anche casi nei quali il riscaldamento non viene ben utilizzato. Ad esempio quando si apre una pressa si verificano dei picchi di assorbimento di potenza, che costano e non servono. Ulteriore caso riguarda il mantenimento costante della temperatura corretta degli stampi anche durante le pause conseguenti ai cambi di turno: esiste comunque per tale situazione un software della Desma. Viene infine riportato il parere di Gianfranco Inverardi della RPM s.r.l., la quale produce presse per gomma e per materia plastica. Egli usa un dispositivo di iniezione denominato Ecotronic EHG 290 ed asserisce che le sue presse producono 20%÷30% in più di quelle correnti. L’articolo qui recensito è molto lungo e non del tutto omogeneo nella narrazione, così come non omogenea è la folla, la quale esprime anche atteggiamenti che rasentano l’incredulità. Però nell’articolo, oltre alla pittoricità, si trovano notizie pratiche, dalle quali i lettori possono trarre, conoscere, approvare, rivivere stati d’animo personali. Il titolo del brano nella lingua italiana moderna potrebbe forse essere meglio trasformato in: migliore, o semplicemente solo vivibile?
prodotti e processi SERVIZIO DI DEMOLIZIONE Keith Read – Università di Akron - e-mail: www. tiretecnologyinternational.com; Tire Technology International– Ottobre 2012;-42÷46. Rif. E3113.
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lla Università di Akron (Ohio USA) sotto la direzione del Dr. Avraam Isayev è stato studiato un processo di rigenerazione di pneumatici fuori uso basato sull’azione demolitrice di ultrasuoni. Particolarità importante del processo è che con il costo di 2 US$/lb si ottiene il doppio dell’energia ottenuta bruciando una lb di carbone. Il costo del carbone è circa US$ 100/tonnellata, mentre il costo della gomma ammonta a circa 4000 US$/tonnellata. Nell’articolo viene puntualizzata una cosa importante. Il riciclo dei materiali termoindurenti, quale è la gomma vulcanizzata, presenta maggiori difficoltà del riciclo dei materiali termoplastici, perchè il riciclo dei materiali termoplastici può essere effettuato semplicemente per somministrazione di calore, mentre per la gomma vulcanizzata è necessario provvedere a trasformazioni di ordine molecolare. È stato dimostrato che un campione di “una” gomma vulcanizzata può essere devulcanizzata con l’applicazione per 20 minuti di ultrasuoni a 50 kHz, però ciò si verifica riuscendo ad agirea solo sui legami carbonio/zolfo e non sui legami carbonio/carbonio. La puntualizzazione di Isayev accerta che la devulcanizzazione che si ottiene con procedimento ultrasonico permette che la gomma devulcanizzata si aggiunga alla gomma stessa senza arrivare a sacrificare nessuna delle proprietà essenziali richieste dai produttori di articoli. Isayev è del parere che la riluttanza dei produttori di articoli di gomma ad impiegare su vasta scala la gomma devulcanizzata è data semplicemente dal fatto che essi non vogliono sobbarcarsi la spesa della costruzione di adeguati impianti ultrasonici. Una ragione è anche che gli impianti ul-
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trasonici industriali esistenti non hanno la potenza ultrasonica sufficente. Isayev dichiara che impianti ultrasonici che lavorano 200÷300 lb di materiale al giorno sono già esistenti, ma che sussiste la possibilità di realizzare impianti che possono devulcanizzare 5000 lb di materiale all’ora. Il Dr. Isajev omette purtroppo di raccontare con quali tipi di elastomeri vulcanizzati ha condotto con successo i suoi esperimenti.
materie prime INFLUENZA DELLA LAVORAZIONE SULLE APPLICAZIONI DEI COMPOSITI CON FIBRE ARAMIDICHE C. Hintze, G. Heinrich, S. Wießner, U. Wagenknecht- e-mail: hintze@ ipfdd.de - Gummi Fasern Kunststoffe; (GAK); 65/09-562-5672012. Rif. E3114.
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li autori si propongono di esaminare l’effetto dell’introduzione in EPDM di fibre corte organiche di natura sintetica o di natura inorganica. Essi tralasciano l’esame della introduzione di fibre naturali, perché queste da culture precedenti hanno mostrato di dar luogo a difficoltà di lavorazio-
ne tali che impediscono di arrivare alla realizzazione di un rinforzo. Le fibre che sono suscettibili di opportunità di studio sono a base di: poliammidi, poliesteri, vetro, carbonio, aramidi (= poliammidi aromatiche). L’interesse sussiste per pneumatici , cinghie trapezoidali, cinghie dentate, nastri trasportatori, cuscinetti, tubi. L’impiego delle fibre corte è condizionato dalla possibilità di ottenere la dispersione nelle mescole, dalla possibilità di evitare la loro rottura durante l’incorporazione, dalla possibilità di ottenere un orientamento direzionale, dalla possibilità di ottenere un attacco con l’elastomero. Nell’articolo qui recensito viene studiato l’impiego di fibre corte in mescole di EPDM ricorrendo all’esame con microscopia ottica, con microscopia elettronica e con la caratterizzazione delle proprietà fisico- meccaniche in mescole prive di nero di carbonio. Lo studio viene svolto in mescole di Keltan 8340A della Lanxess, di viscosità Mooney 80 ML (1+4) a 125°C, vulcanizzato con 1,5 phr di Perkadox 14/40 e attivato con 0,60 phr di TRIM (trimetilolpropanotrimetacrilato). Le fibre impiegate sono di lunghezza 3 mm di Twaron 1÷5 phr, oppure di lunghezza 3 mm di Technora 1 phr. Twaron e Technora sono della Teijin (NL) e sono rispettivamente costituite da poli(parafenilentereftalamide) (PPTA) e da co-poly-(parafenilen/3,4’-ossidifenilen-tereftalamide) (PP/ODPTA). Le mescole di prova vengono confezionate
in mescolatore interno di laboratorio Haake Rheomix 610P con temperatura iniziale di 90°C, valutando poi i risultati in funzione della distribuzione delle fibre ottenuta. Vengono mostrate le curve reometriche delle mescole e le curve di trazione delle mescole vulcanizzate, facendo notare moduli più elevati per le mescole con orientamento longitudinale delle fibre rispetto alla direzione di trazione. Con microscopia elettronica REM (Rasterelektronenmikroscopie) viene evidenziata la maggiore pendenza delle curve relative alle mescole trazionate nel senso longitudinale dell’orientamento delle fibre rispetto a quella relativa alle mescole trazionate nel senso trasversale; da ciò consegue che ove la pendenza è maggiore, cioè allorché il modulo è più alto, l’allungamento a rottura è più basso. Viene però dichiarato che con 1 phr di Twaron si nota un aumento di rinforzo, senza incontrare una severa riduzione di allungamento a rottura. Dal punto di vista dinamico, come appare dai valori dei moduli È, E”e dal rapporto E”/È che esprime il tanδ, si deduce che nell’intervallo di temperatura tra 0°C e 80°C l’andamento del tanδ con 1 phr di Twaron o con 1 phr di Technora risulta pressocché equivalente, pur registrandosi valori di moduli È più elevati con 1 phr di Twaron. Gli autori annunciano un proseguimento dei loro studi in merito per chiarire l’influenza degli agenti di attacco su fenomeni di scorrimento.
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SCHEDA PER LA RICHIESTA DI ARTICOLI DELLA RUBRICA “ABBIAMO LETTO PER VOI” EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 - 20144 - Milano - Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it
Desidero ricevere copia del testo in lingua originale. Numero di riferimento e titolo Segnalati nella sezione “Abbiamo letto per voi” apparsa nel numero..........................................................................di “L’industria della Gomma /Elastica”. Nome e Cognome.......................................................................................................................................... Azienda.......................................................................................................................................................... indirizzo.......................................................................................................................................................... Cap.....................Città...............................................................................Prov.............................................. Data................................Firma.......................................................................................................................
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more than large seals
+ EXPERIENCE AND QUALITY + ADVANCED PROCESS TECHNOLOGIES INTERMARP opera da lungo tempo nel settore della gomma ed è specializzata nella produzione di guarnizioni di tenuta e articoli tecnici, prodotti secondo i severi parametri internazionali e sono garantiti dalla Certificazione Qualità ISO 9001:2008.
INTERMARP has been operating for a long time in the rubber and is specialized in the production of seals and technical articles which meet the demanding international requirements and are guaranteed by the ISO 9001:2008 Certification.
PRODOTTI STAMPATI / MOULDED PRODUCTS Specializzata nella produzione di guarnizioni di tenuta per le condutture di acqua potabile e di scarico, INTERMARP ha sviluppato nel tempo articoli tecnici con svariate applicazioni sia nel settore industriale che in quello civile. Membrane per vasi di espansione Guarnizioni di tenuta a labbro e a doppia durezza Guarnizione con inserto metallico Articoli tecnici La divisione stampaggio è dotata di 26 presse: 23 presse a iniezione per lo stampaggio di articoli fino a diametro interno 1200 mm e guarnizioni a doppia durezza. a compressione per lo 3 presse stampaggio di articoli di grosse dimensioni con un diametro interno di 2000 mm e un peso di 40 kg.
Specialized in the production of pipe seals for both drinking water and sewage, over the years INTERMARP has developed technical articles with various applications in both the industrial and civil sectors. Diaphragms for expansion tanks Lip and double hardness seals Gaskets with metal insert Technical articles The moulded products division comprises 26 presses: 23 injection presses to mould gaskets up to an inside diameter of 1200 mm and bi-injection presses for double hardness seals compression presses for the moulding of large seals of an inside diameter of 2000 mm and a weight of 40 kg.
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DIVISIONE MESCOLE / COMPOUNDS DIVISION INTERMARP produce una vasta serie di mescole, generiche o su capitolati forniti dal cliente e anche omologate acqua potabile secondo le norme inglesi, francesi, tedesche e olandesi.
INTERMARP produces a wide range of compounds, from generic ones to those made according to the client’s specifications and also certified as suitable for the drinking water contact in UK, Germany, France and Holland.
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L’INTERVISTA DEL MESE: MARCO VITALE
Strumenti di crescita per l’impresa Il mondo dell’industria manifatturiera italiana, si sa, è fatto soprattutto di aziende di medie e piccole dimensioni. Abbandonata da tempo la retorica del “piccolo è bello”, ci siamo rapidamente accorti che, nel mondo della globalizzazione e dell’internazionalizzazione, i problemi della microimpresa sono parecchi: la crescita produttiva, la solidità finanziaria, la conquista dei mercati esteri, la successione proprietaria, per non citarne che alcuni. E si è diventati sempre più consapevoli che una soluzione per così dire a portata di mano è quello di ricorrere alla risorsa offerta dai fondi di investimento. Il cui obiettivo, come ci spiega in questa intervista il prof. Marco Vitale, presidente del Fondo Italiano di Investimento, è quello di creare dei veri e propri “medi campioni nazionali”, ovvero aziende in grado di competere sul fronte internazionale utilizzando al meglio le opportunità derivanti dal continuo sviluppo tecnologico.
In via introduttiva, quali sono gli obiettivi che si propongono gli interventi di Fondo Italiano di Investimento? Il Fondo è nato per supportare le imprese di piccole e medie dimensioni nel loro processo di sviluppo, operando attraverso interventi di capitalizzazione funzionali alla loro espansione sia nazionale sia internazionale. In tale ambito ricerchiamo aziende in possesso di validi programmi di crescita, volendole affiancare nelle difficili scelte industriali che spesso comportano non solo assistenza finanziaria (equity), ma anche sostengo negli sviluppi organizzativi, commerciali e nel ricambio generazionale. L’obiettivo è quello di creare dei veri e propri “medi campioni nazionali”, ovvero aziende in grado di competere sul fronte internazionale, magari aggregando altre realtà del loro stesso comparto e che, anche se operanti in settori maturi, sappiano utilizzare al meglio le 18 |
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opportunità derivanti dal continuo sviluppo tecnologico. Per raggiungere tali obiettivi il Fondo opera sia intervenendo direttamente nel capitale delle aziende (i cosiddetti investimenti diretti), che sottoscrivendo quote di altri fondi aventi approccio e caratteristiche simili alle nostre (la cosiddetta attività di “fondo di fondi”). Nell’ambito di questa seconda linea di intervento è stata recentemente prevista la possibilità di intervenire anche in fondi specializzati in attività di venture capital, ovvero nel finanziamento, tramite equity, di nuove iniziative imprenditoriali. Per avere un’idea del lavoro fin qui svolto, il Fondo Italiano è attivo dalla fine del 2010 e alla data del 31 dicembre 2012 per l’insieme delle due attività il CdA aveva deliberato impieghi per oltre 660 milioni di Euro, pari ad oltre il 60% del capitale disponibile. In termini numerici, le aziende complessivamente coinvolte fino ad oggi dall’attività (sia diretta che indiretta) del Fondo sono 55,
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per un fatturato totale pari a circa 3 miliardi di Euro e oltre 20.000 dipendenti Su quale arco di tempo sono programmati. In altri termini, il Fondo agisce in una prospettiva limitata di anni, al termine di quali prospetta l’uscita dall’investimento, come accade di norma per i private equity funds? È molto difficile definire ex ante i termini di permanenza all’interno della compagine azionaria di un’azienda nella quale si è investito con il fine di favorirne la crescita. Di certo siamo ben consapevoli che per porre in essere dei solidi programmi di sviluppo c’è bisogno di maggior tempo rispetto ai canonici 2-3 anni che hanno caratterizzato gli interventi di private equity fatti in passato e che un’operazione di private equity può definirsi di pieno successo solo quando vengono raggiunti gli obiettivi di crescita condivisi da tutti gli azionisti.
L’INTERVISTA DEL MESE: MARCO VITALE
Al tempo stesso, bisogna però tener presente che si tratta pur sempre di un fondo di investimento la cui durata, nel nostro caso pari a 12 anni più 3 di eventuale proroga, è limitata nel tempo. La durata dei nostri investimenti, dunque, non può essere predefinita, ma diciamo che una volta raggiunti gli obiettivi condivisi, il Fondo avvierà il processo di dismissione della partecipazione, ricercando il canale di vendita più idoneo alla specifica situazione. Il processo di disinvestimento verrà comunque attivato dopo un periodo sufficientemente lungo per garantire l’effettiva creazione di valore. Con quali criteri sono selezionate le aziende target? Il Fondo, nella sua attività di investimento diretto, effettua prevalentemente interventi di “expansion capital”, quindi finalizzati a sostenere le fasi di sviluppo delle imprese per lo più attraverso aumenti di capitale, che possono riguardare tutti i settori: industria, commercio, servizi, fatta esclusione dell’immobiliare e finanziario. Attenzione viene data anche ad operazioni di replacement e management buy-in/buy-out in presenza di esigenze di ricambio generazionale o problemi di governance interni che rischiano di pregiudicare l’operatività dell’azienda. La politica del Fondo esclude, invece, la possibilità di intervenire direttamente in imprese in fase di start up, così come nelle fasi di turnaround, a meno che queste non siano state effettivamente superate e le imprese siano quindi pronte ad avviare una nuova fase di sviluppo. Con riferimento alla tipologia di target, il Fondo si rivolge alle imprese italiane in fase di sviluppo, con ambizioni di crescita, vocazione all’internazionalizzazione e fatturato indicativamente compreso tra i 10 e i 250 milioni di Euro. Al di là dell’aspetto dimensionale, non esistono altre caratteristiche standard di natura quantitativa per le imprese che possono essere oggetto di investimento da parte nostra, ma di certo si deve trattare di aziende “sane”, che presentano interessanti prospettive di
Marco Vitale ha svolto una intensa attività professionale e didattica presso le Università di Pavia, Bocconi, Libera Università Carlo Cattaneo (della quale è stato uno dei fondatori e vice-presidente) e presso le scuole di management Istao e Istud (Fondazione per la cultura d’impresa e di gestione) della quale è stato presidente fino a giugno 2008. Già socio Arthur Andersen, è socio fondatore e presidente della Vitale Novello & Co. S.r.l. (società di consulenza di alta direzione) nell’ambito della Marco Vitale quale è consulente ed amministratore di importanti società. È stato presidente dal 1984 al 2003 di A.I.F.I., associazione nazionale delle merchant bank e cofondatore e primo presidente del gruppo Arca. È stato anche vicepresidente della Banca Popolare di Milano dal 2001 ad aprile 2009 e presidente di Bipiemme Gestioni SGR fino al 2008. È presidente della Rino Snaidero Scientific Foundation; presidente del comitato scientifico di AIdAF (Associazione Italiana delle Aziende Familiari); membro del comitato direttivo della Fondazione Olivetti; membro del consiglio della Fondazione FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Da marzo 2010 è presidente del Fondo Italiano d’Investimento nelle Piccole e Medie Imprese, costituito da Tesoro, Confindustria, ABI, Cassa Deposito e Prestiti e le tre maggiori banche italiane. Ha rivestito significativi incarichi pubblici (assessore all’economia nel Comune di Milano, Presidente delle Ferrovie Nord Milano, Commissario dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Commissario per la Gestione dei fondi privati per l’assistenza ai profughi del Kosovo). È autore di numerosi libri tra i quali: La lunga marcia verso il capitalismo democratico (Ed. Il Sole-24 Ore) ; Liberare l’economia : le privatizzazioni come terapia alla crisi italiana (Ed. Marsilio) ; Le Encicliche sociali, il rapporto fra la Chiesa e l’economia (Ed. Il Sole-24 ore); Sviluppo e Spirito d’Impresa (Ed. Il Veltro); America. Punto e a capo (Scheiwiller); Fenomeno Chievo, Economia, Costume, Società; Una squadra di quartiere contro il calcio miliardario (Libri Scheiwiller, 2002); Il Mito Alfa (Egea editore, Bocconi); Lezioni di impresa, da tempi e luoghi diversi (Piccola Biblioteca d’Impresa Inaz, 2008); I proverbi di Calatafimi (Piccola Biblioteca d’Impresa, Inaz, 2008; Nuova Edizione ESD Bologna 2009); Gli Angeli nella città (Edizione ESD 2009); Passaggio al futuro. Oltre la crisi, attraverso la crisi (Egea 2010); Corruzione (ESD Edizioni 2010); Responsabilità nell’impresa (Piccola Biblioteca d’Impresa Inaz, 2010); Longevità (ESD Edizioni, 2011); Viaggio nello sport italiano (ESD Edizioni 2011); Spiritualità nell’Impresa (Piccola Biblioteca d’Impresa, Inaz, 2011).
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L’INTERVISTA DEL MESE: MARCO VITALE
sviluppo (nazionale e internazionale), che intendono intraprendere “concreti” progetti di aggregazione o di filiera e che presentano una seria ed affidabile qualità imprenditoriale. Per quanto riguarda, invece, il processo di analisi e selezione delle opportunità di investimento, ogni azienda che entra in contatto con il Fondo viene dapprima valutata dal team di investimento competente per area geografica che, se la ritiene di interesse e conforme alle caratteristiche sopra indicate, la presenta ad un Comitato Tecnico composto dai Senior Partners del Fondo e da alcuni rappresentanti degli investitori. Qualora venga superato positivamente questo ulteriore passaggio, l’azienda viene sottoposta ad approfondimenti di due diligence sugli aspetti contabili, legali e di business e, da ultimo, portata all’attenzione del Consiglio di Amministrazione per la delibera finale. Come si può facilmente intuire, si tratta di un processo abbastanza articolato, che, come è tipico dei fondi di investimento che intervengono nell’equity delle piccole e medie imprese, deve essere poi adattato di volta in volta alle caratteristiche delle singole aziende e degli imprenditori che ne detengono la maggioranza. Le imprese italiane della gomma sono in larghissima misura di piccolemedie dimensioni e a gestione familiare e spesso anche ad elevata concentrazione territoriale. Tutto ciò potrebbe costituire uno ostacolo all’intervento di un investitore esterno? Le caratteristiche delle imprese della gomma sono quelle tipiche della stragrande maggioranza del sistema produttivo italiano: imprese di ridotta dimensione, fortemente dipendenti da una o più famiglie. Questo se da una parte ha caratterizzato positivamente il nostro tessuto imprenditoriale, per flessibilità, capacità di adattamento ai cambiamenti e radicamento sul territorio, dall’altra presenta dei vincoli in termini di propensione 20 |
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all’apertura del capitale verso soggetti terzi, non appartenenti alla famiglia. In questi primi due anni di attività del Fondo Italiano, tuttavia, abbiamo notato un importante cambiamento di tendenza da parte di molti imprenditori, che ci ha portato a ricevere oltre 1.200 contatti da parte di imprese interessate a valutare un nostro possibile investimento. Sotto il profilo dimensionale, invece, la presenza massiccia di piccole e medie imprese se, da una parte, ha fino ad oggi limitato l’attività dei fondi di private equity in Italia, nel nostro caso costituisce proprio uno dei motivi per cui siamo nati, ovvero quello di impiegare i nostri capitali per favorire la crescita dimensionale anche attraverso l’aggregazione tra imprese minori. La loro forte specializzazione tecnologica (che incidentalmente spiega il loro successo internazionale) può costituire un altro ostacolo? Ritengo che la specializzazione tecnologica più che un limite rappresenti un vantaggio per molte nostre imprese, che grazie a questa hanno saputo guadagnarsi posizioni di leadership in alcune nicchie, a volte anche a livello internazionale. Tale specializzazione rappresenta dunque anche per noi un importante asset sul quale investire, con l’obiettivo di permettere a queste aziende di consolidare posizioni di mercato già raggiunte o di guadagnarne delle altre. Un’altra caratteristica del settore è la frequenza di aziende che operano sugli stessi mercati di sbocco e quindi in concorrenza tra di loro. Un obiettivo spesso invocato è il loro accorpamento in strutture più solide dal punto di vista sia industriale sia finanziario. È un obiettivo perseguibile? Come detto sopra, quello del consolidamento settoriale rappresenta uno dei principali obiettivi posti alla
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base degli interventi del Fondo Italiano, al fine di aumentare la massa critica delle imprese italiane di successo e rafforzarne la competitività sui mercati internazionali. La possibilità, quindi, di individuare delle imprese leader, in grado di porsi come “polo aggregante” per la creazione di entità di media dimensione rappresenta senza dubbio la nostra più importante linea di azione. Gli interventi di FII nel settore della gomma sono stati fin qui due. È prevedibile che possano essercene altri? È ovvio che il Fondo, acquisendo quote di minoranza, non può investire in aziende tra loro concorrenti, se non al fine di favorire processi di aggregazione. Ciò non toglie che possano essere realizzati ulteriori interventi nel macro comparto della gomma, purché declinato in attività diverse da quelle realizzate dalle aziende già presenti nel nostro portafoglio. Molte delle considerazioni svolte per il settore della gomma valgono anche per quello del macchinario di produzione di articoli in gomma (e materie plastiche) che conta per circa 4,2 miliardi di fatturato di cui 2,6 realizzati all’estero. Potrebbe essere anch’esso oggetto di interesse da parte di FII? Ad oggi quello delle macchine utensili ha rappresentato il settore con la maggiore concentrazione di investimenti realizzati dal Fondo Italiano, con una quota del 25%, proprio perché spesso è qui che si trovano la maggiori eccellenze tecnologiche e produttive della nostra industria. In tale ambito, dunque, non fanno alcuna eccezione le aziende operanti nella produzione di macchinari per la lavorazione dei prodotti in gomma che senz’altro, qualora dovessimo trovare una buona opportunità, potrebbero diventare oggetto di un nostro futuro investimento.
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In Paris from 20 to 22 March
All about rubber: a conference and an exhibition An international event for the rubber and polymers industry: this is how the AFICEP (French Association for Engineers and Executives in the Rubber and Polymer Industry ) introduced the 2013 edition of the International Rubber Conference, which is scheduled to be held at the Palais des Congrès in Paris from 20 to 22 March. Almost as a summary of the topics under review, the president of AFICEP, Alain Achille, said that the focus of modern development concerns new sectors such as environmental protection (recycling, energy saving, lower consumption, sustainability, etc.), health (harmful products), productivity and cost reduction, but there are also new materials leading the field with bio- and nanotechnology. Another AFICEP representative, Prof. Jean L. Leblanc, president of the scientific committee, recalled how 120 experts from more than 20 countries (including India, Germany, Thailand and Brazil) responded to the call for paper with a vast range of reports and posters. Like all International Rubber Conferences, the Paris event is accompanied by an exhibition with about one hundred exhibitors, including product manufacturers and suppliers of machinery and raw materials. Though not a striking number of participants, it is certainly a success considering the on-going European crisis, and the fact that the area is limited only to the rubber industry. Also, we need to remember that K 2013 is coming up later this year, and Düsseldorf is considered to be the main event for the world of polymers – especially plastics – but also elastomers. The following pages provide a summary of information that we got directly from the exhibitors. Enjoy reading!
Advanced release agents for time and cost savings High quality mould release agents carefully selected to match the specific process not only help to easily separate the moulded products from their moulds, but can also help to protect the mould and enable the elastomer to quickly and evenly flow and fill the mould.
At the IRC 2013 Chem-Trend, a global leader in the field of mould release agents and related ancillary mould processing products, will focus on newly developed water-based mould release agents for complex rubber compounds as used for example for cylinderhead, hydraulic-oil, and gearbox seals, as well as in rubber-to-metal bonded components used in automotive NVH
solutions. The central points of ChemTrend’s new product developments are the increase of productivity as a result of reduced consumption of release agents, significantly lower scrap rates, as well as longer mould operating life due to reduced mould contamination. Beyond the stresses incurred by rubber moulding operations due to the advancing complexity of rubber com-
CHEM-TREND marzo 2013
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pounds and processing parameters, those in Europe also have to be concerned with REACH regulations compliance, and global operations need to be concerned with supplier quality and consistency across operations in different regions. Chem-Trend’s European Material Compliance Management monitors the observation of legal requirements and ensures compliance with REACH regulations. Customers purchasing their products from any European Chem-Trend facility therefore bear themselves no responsibility for REACH registration. In addition with its global supply network and high product standards, Chem-Trend is a partner for not only regional rubber part producers, but also those who have facilities in multiple global locations. CHEM-TREND www.chemtrend.com Booth A1
New generation of vertical machines At the IRC 2013, Desma is going to set the focus on the machine generation S3 which by now is available with different clamping forces. Desma soon plans to replace the previous machine types with this new S3 series which hosts not only a new design but also a variety of innovations for the manufacturing process. Here are some of the main features: • a machine covering which provides optimal accessibility to all maintenance areas by way of large doors; • the driving concept ServoGear for dynamic and exact machine movements with minimum energy consumption and lowest noise emission; • the swivelling injection unit FIFO Advanced; • the control system DRC 2020 HT with hoptic touch screen and breakthrou-
gh user prompting; • the actively driven feed roller ActiveFeed for perfect material intake including difficult compounds such as EPDM; • the hydraulically driven non-return valve PlastControl for maximum dosing accuracy and fast material change; • the new energy-saving and noise-reduced EcoSilence temperature control units; • Iso+ heating and insulating platens for perfect temperature distribution and reduced energy consumption At the event, Desma also presents its patented ZeroWaste system, which won the Product Award 2012 from the German Rubber Society. This system makes a production of rubber parts without any waste. Whether and when the usage of a cold runner system is profitable can be swiftly determined with the Desma CoolApp which will be shown as well. This CoolApp application developed by Desma, and available for free, allows for waste savings to be easily calculated when using a cold runner system. These savings are automatically calculated by selecting the adequate cold runner and the amortization period is exactly defined. A comprehensive program for article calculation and cavity layout is also available. Apart from the web application, an especially developed Apple iPad version can be found at www. desma.biz. On March 20, the regional Sales Manager, Mr. Jean-Louis Maire will hold a lecture on the subject “Energy efficiency and improvement of material in the production of rubber moulded parts”. DESMA www.desma.biz Booth B2
A Fly for dimensional and surface control
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Doss Visual Solution is presenting at his booth, a brand new patented machine called FLY. Fly has been fully
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DOSS VISUAL SOLUTION designed by Doss to guarantee the dimensional and surface check of O-rings, with high efficiency and reliability, while they are falling. This way of inspection is a revolutionary process in the world of the artificial vision.
The machine is equipped with two cameras, positioned one in front of the other, which take the image of both sides of the part during its fall; additional features are a patented illumination system, developed on purpose, and an
electromagnet device to separate conform parts from the scraps, with a low acoustic impact and little use of compressed air. FLY carries out surface, dimensional and profile checks on O-rings from 10 to 50 mm (outside diameter) with an impressive speed, nearly 10 parts/sec. The easy and quick article change (with few lens adjustments), the reduced and compact dimensions, together with the advantageous ration price/quality, make FLY an interested innovation to be seen at the exhibition. DOSS VISUAL SOLUTION www.doss.it Booth A7
Developing new rubber production processes With 3 plants in France, 45 employees and the support of European and US based suppliers and partners, the group
LA NUOVA BENCHMARK S3 COSÌ SI PRESENTA LA PRODUZIONE DEL FUTURO, EFFICIENTE PER MATERIA PRIMA ED ENERGIA La generazione S3, è attualmente disponibile anche con l’innovazione ZeroWaste ITM per una produzione di articoli senza scarti e con ulteriori Features tecnici, che definiscono un punto di riferimento: • Operatività semplice ed intuitiva mediante l’Haptik-Touch-Display 19“ del comando DRC 2020 HT
• Alimentazione sicura del materiale in strisce, di misura maggiore, grazie al cilindro di alimentazione ActiveFeed
• Riduzione effettiva del tempo di vulcanizzazione mediante la tecnologia degli ugelli brevettata FlowControl+
• Maggiori produttività anche grazie all’unità • Una migliore esattezza di iniezione di iniezione FIFO-Advanced grazie alla valvola attiva di non ritorno PlastControl • Comando ad elevato risparmio energetico e a basso impatto acustico grazie al sistema idraulico ServoGear
VISITATECI ALLA IRC 2013 A PARIGI, PALAIS DES CONGRÈS PORTE MAILLOT, HALL TERNES YOUR EXPERTS IN RUBBER AND SILICONE INJECTION MOULDING.
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improvement to automotive windows seal manufacturers. The solution has been adopted by a glass manufacturer for the train industry, which is now provided with a standard solution to seal windows, with a new single patented profile, sized between 0,1 to 2 m wide and with 10 to 120 mm thick. EXVENTYS www.exventys.com Booth B8 bis
any production system and advice on complex material and design solutions. A technical sales team is dedicated to providing customers with a confidential, flexible and responsive service, to achieve the highest standards of customer satisfaction in all operative regions. Through expanding partnerships with suppliers, IMCD Plastics offers a leading and comprehensive portfolio of polymers, fillers, plasticizers and various additives as bonding and release agents. The company’s knowledge of the rubber production chain allows it to offer innovative solutions at every stage of the process for various market segments as the wire & cable, automotive and roller industry. Through its technical expertise and market knowledge, the aim of the company is building solid partnerships with its customers, bringing value to their business and ensuring mutual growth. IMCD Plastics www.imcdgroup.com Booth B1 bis
A wide range of rubber CHEMICALS
A new co-rotating twin screw extruder
IMCD Plastics is a distributor of high-quality additives and compounds for the rubber processing industry with a strong presence in Europe, AsiaPacific and Africa. The company can swiftly evaluate
Maris company, which has been manufacturing co-rotating twin screw extruders since 1962, entered the field of rubber processing more than ten years ago, when this kind of machine began to be applied to rubber compounding.
EXVENTIS Exventys, CDMO, EMT works in the field of design and implementation of product innovations and new industrial processes. Regardless of the chosen material or technology, from extrusion to molding, it offers compound formulation, parts design, studies with FEM analysis, process optimization, tooling construction, prototypal, serial or preproduction. As a comprehensive system supplier, the group contributes to the manufacturing of key components for the transportation industry (automotive, railways) as well as agriculture machinery, medium and high voltage, curtain wall for buildings, wood and aluminium joinery, chemistry, bulk handling. The range of products and services includes injection molds for corner edge and glass encapsulation, net seals for curtain walls, co-extrusion on textile, bi-injection rubber to rubber technology, over-molding and bonding to harden steel or plastics, including PTFE, sequential over-molding, fire resistant uses, and metal detectable material. As a consultancy office, the group also helps customers’ suppliers to improve or install production line in their facilities. One of Exventys’ last realizations, the Archimedes modular screw “Archimedys”, has received the Innovation Award AFICEP 2011. The bending steel profile molding technology allows windows frame producers to bend a steel co-extruded profile during the injection process, giving strong production 26 |
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IMCD
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MARIS An effort aimed at changing, with a new and more modern system, the old philosophy of batch production, by introducing several advantages, such as an easier quality reproducibility, a full automation, a much lower energy consumption. The experience gained in this field allowed Maris to conceive and develop
a new technology to support the rubber industry in the management of a big issue: the impossibility to re-process this material, which nowadays forces producers to the disposal of scraps and waste products, and prevents the recycling of rubber post-consumer items. In fact, the new process, also based
on the twin screw extruder, is able to de-vulcanize the cured rubber, restoring its plasticity, and allowing to process it again. It is based on a purely thermo-mechanical method, making no use of any chemical agent. The recycled rubber can be re-used as a raw material: it can be blended with virgin rubber (up to 50%), without significant loss of mechanical properties, or used alone, for less demanding applications. This process has been tested and optimized for different kinds of elastomers, such as NR, IR, NBR, SBR, EPDM. Beyond the mechanical and rheological performance of the reclaimed material, the chemical modifications it undergoes during the process have been deeply explored, by means of techniques such as NMR, FTIR, and extraction with solvent. In this way it has been possible to demonstrate a yield of 70-80 % for the devulcanizing process, a low level of degra-
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dation of the polymer chains, compared to thermo-chemical processes, and the absence of elastomer oxidation. MARIS www.mariscorp.com Booth B6 bis
Innovative instruments for rubber testing MonTech rubber testing instruments is specialized in development, production, as well as service and calibration of rubber testing instruments. With over 15 years experience the company, based in Buchen, Germany, is today one of the leading manufacturers of rheological testing equipment for rubber and polymers. During the International Rubber Conference, MonTech is presenting its latest developments, which include the fully automated Moving Die Rheometer Series MDR 3000 Basic in several versions, a series of totally new entry level testing instruments with basic features, including full automation capabilities. The new laboratory platen press series LP 3000 as well as a new bale cutter
for laboratory usage, CP 3000 will be also exhibited. Besides this MonTech is showing its new software systems for quality control, laboratory workflow management, recipe development as well as international laboratory link systems. Such systems make it possible to set-up a global quality control network within a company or also with an integration of customers and suppliers. This means that all quality relevant data can be accessed from any workstation in any lab which finally leads to a more consistent and stringent quality control process. Another new type of instrument is a density testing instrument for uncured rubber, called RD 3000. It is a bulk density, fully automated testing instrument, which can optionally be equipped with sample storage and feeding systems. More MonTech products, like MDR 3000, V-MV 3000, D-RPA 3000, Hardness and Density testing instruments, Flexometers as well as sample cutters can be seen and experienced during the show. MONTECH www.rubber-testing.com Booth A8
MONTECH
Chemical and natural rubber in the spotlight Weber & Schaer exhibits at the IRC its complete product range focussing on EPDM, its extended range of highend rubbers like FKM, Aflas® (FEPM), TPEs and Norsorex® as well as on the enlarged portfolio of rubber chemicals. The Korean partner Kumho Polychem, a leading producer of EPDM, is expanding the capacity of its production in 2013. The product range of the KEP types is also going to be presented. Moreover, Chenguang FSP, the leading producer of FKM pre-compounds in China, introduces his wide portfolio of bisphenol curing pre-compounds and pure gums. Further emphasis is on natural rubber with its specialties. All issues related to natural rubber, commercially or technically, will be answered by the experts present at the company’s booth. Of high interest should also be the capability to supply all rubber grades or compounds in the form of fine granules processed in Weber & Schaer’s own factory. WEBER & SCHAER www.weber-schaer.com Booth A1 bis
State-of-the-art rubber additives Xatico is a distribution company based in the Grand Duchy of Luxembourg and specialized in industrial minerals. It is mainly active in France, the Benelux, Spain and Portugal. With its warehouses in the Benelux (Antwerp + Mersch), Spain (Barcelona) and France (Amilly + Marly la Ville) and through its specialized logistical partners, it is able to serve Western European customers with a delivery time within 48 hours according to the different packaging forms. Since mid-2010 the main activity is the distribution of Neuburg Siliceous Earth products from Hoffmann Mineral based in Neuburg a.d. Donau, Germany. Hoffmann products Sillitin, Sillikoloid and Aktisil are recognized in the rubber industry as functional fillers. 28 |
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XATICO
The company has made huge investments in the production processing, which now permits the calcination of the Neuburg Siliceous Earth. Since the plant startup, in July 2011, the production of the calcined products named Silfit Z 91 and Aktifit AM and Aktifit VM, which is the surface treated variation, runs successfully. As alternative filler to1 calcined interAD_Layout 28/01/13 clay 12:30excellent Pagina 1 results in
XATICO also represents other companies, such as Active Minerals, Ziegler, Mikron’s, FR Wallace, Detter, Madhu Silica, Titanos, Ieqsa and Scarabaeus. The latter company is joining the Xatico booth presenting some of their high developed measuring instruments for polymers, mixtures and vulcanizes from different areas of the rubber industry. XATICO www.xatico.eu Booth C4 various applications could be gained. During the conference Hoffmann Mineral is holding a presentation about new results in the application, for example in white construction profiles. The key benefits are not only in the color neutrality, but also in many processing properties and the performance of the end product. Another product, Aktisil Q, has been developed for application in silicon rubber.
An authoritative voice from the tire sector Michelin Group is one of the biggest in tire sector, manufacturing and marketing tires for every type of vehicle, including airplanes, automobiles, bicycles and motorcycles, earthmovers, farm equipment and trucks. In
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2011 Michelin registered 20.7 billion euros in net sales, with a production of 184 million of tires, covering the 14.6% of the global market. The group operates in 170 countries all over the world an owns 69 production facilities in 18 different countries. All the research development is performed by the Technology Center, in which Michelin allocates significant financial and human resources: R&D has a budget of over 500 million euros and employs over 6,000 people worldwide. The goal of these activities is very wide, from understanding fundamental chemical and physical phenomena to the production and testing of prototypes, all the way to the feasibility analysis of production on an industrial scale. The distribution of the research center over three continents ensures familiarity with local usage. It also facilitates external collaboration with the best research laboratories and technical partnerships with industrial companies possessing complementary expertise. Michelin is present in the IRC with a booth and a strong representative of experts participating in the conference. As declared by Martial Busuttil, communication manager for Michelin Clermont Ferrand sites: «For Michelin, participating in the International Rubber Conference is natural. Tires leader, our Group is very involved in the rub-
MICHELIN
ber industry. High add value product, rubber has a vast innovation potential to provide a cleaner and sustainable mobility». MICHELIN www.michelin.com Booth A2
Energy efficiency and rubber waste recycling REP is a French company active in the field of rubber injection machinery. It is present in IRC with the France commercial representative, Mr. Jean Louis Picard, and the de-vulcanization expert, Mr. Jonathan Teixeira. Visitors at the event have the opportunity to attend REP’s speakers at the conference, and notably Mr. Stéphane Demin, director of the market development area of REP International and Mr. Wayne Maddever, Ceo of Watson Brown. Mr. Demin is scheduled to speak on Thursday, March 21st, at 10.10 h, with a speech about “Energy consumption and its links with rubber injection productivity” about the strategies implemented by REP in achieving an effective energy efficiency strategy.. Mr. Maddever’s speech is about “Rubber devulcanization”, and, especially, on the Watson Brown patented solution for rubber waste and scraps, distributed in France by REP. This process, called HSM, manages to reverse rubber vulcanization. REP www.repinjection.fr Booth A9
Fast deliveries all over Europe Konimpex delivers raw materials and chemical products fast and efficiently to countries on all continents. The company uses a network of over 20 warehouses in Europe located in Poland, Belgium, Russia, Turkey or Ukraine. It also has transhipmentstoring bases in several important seaports, among others in St. Petersburg, Odessa, Novorossyjsk and Gdynia. In total Konimpex has at its disposal about 23,000 m2 of covered storage area. 30 |
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REP
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The developed storage network as well as logistics solutions enable efficient supplies in just-in-time and door-to-door systems. The transhipment capacity for specialist products amounts daily to 4,500 tonnes. Every day almost 50 trucks and containers leave Konimpex’s warehouses and reach customers worldwide. KONIMPEX www.konimpex.pl Booth B8
Filler dispersion measurement and control Optimizing mixing cycles and compound consistency is vital when manufacturing rubber products. Filler dispersion has been shown to directly affect tensile strength and longevity of rubber products. Additionally, with the introduction of EU Tire Labeling Regulation (EC) No. 1222/2009, tire manufacturers are looking to controlling dispersion as a means of complying with fuel economy (related to rolling resistance), wet grip, and noise regulations. To address these increasingly significant concerns, Alpha Technologies created the disperGRADER™ αview, which it will be featuring at the IRC 2013. Dispersion measurement technology has been relied upon by rubber companies globally for several decades in order to evaluate the quality of mixing of compounds containing carbon black, silica
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plastic calenders. This work is effectuated by a strong team of 35 consisting of sales, engineering, construction an manufacturing staff. Electrical controls are replaced with-state-of-the-art technology and even complex demands concerning control systems can be realized. A great assortment of rolling mills and calenders can be found in the company’s stock at all times. Even after successful start-up – offered worldwide depending on customer location - the Deguma team is available for after-sales maintenance work, refurbishment or a later replacement. This service is not limited, to the machines sold by Deguma, but is also available for machines that are already employed in the customer’s production. In 1999 the “Kannegiesser mold carrier program” was taken over by Deguma-Schütz GmbH. In this area Deguma has also demonstrated over time competence in constructing and building new systems and overhauling and modernizing existing mold carriers. Customers specifications are implemented as needed, effectively and for a competitive price, inexpensive and compact. The German company places focus on energy efficient drive systems and the use of economical machine sy-
KONIMPEX
ALPHA TECHNOLOGIES
and other fillers. Ensuring a satisfactory mix is a critical step in the manufacture of quality products, and the disperGrader αview allows for the rapid analysis of both cured and un-cured samples. Introduced as a replacement for the disperGRADER+, the disperGRADER™ αview relies upon high resolution optics, LED lighting, and precision camera movement mechanisms to allow the user to obtain multiple readings, from multiple angles, from one sample, resulting in a system that allows superior repeatability and reproducibility, as well as increased throughput. Available in two models: disperGRADER™ αview SR (Standard Resolution) and disperGRADER™ αview HR (High Resolution), disperGRADER™ αview provides an optimal solution for dispersion measuring needs. ALPHA TECHNOLOGIES www.alpha-technologies.com Booth A3
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Realtà industriali italiane
Dalla ceramica alla gomma (il passo è breve) di a.d.p.
Certech è una società di Reggio Emilia che opera nel campo della ceramica da oltre quarant’anni attraverso un servizio di fornitura e produzione di materiali e macchinari per l’industria del settore. La naturale evoluzione di questa società tutta italiana la ha portata anche a specializzarsi nella produzione di presse di grandi dimensioni per la fabbricazione di articoli in gomma. Vediamo come è avvenuto.
UN PO’ DI STORIA Valter Palladini comincia la sua attività nella ceramica nel 1974. Nel 1977 fonda Euromontaggi impiegando un gruppo di tecnici montatori, con i quali ha continuato a commercializzare e a produrre macchine e materiali per l’industria delle piastrelle. Nel 1996, dopo aver raggiunto eccellenti risultati nella produzione di gomma antiusura e di essiccatoi rapidi verticali, l’Euromontaggi si è trasformata in Certech. È stato un percorso caratterizzato da una grande attenzione per il tempo. Tempo come opportunità per fare esperienza, per assimilare profondamente i fatti, e non come un limite che impone la frenetica acquisizione di nozioni tecniche. Tempo come confronto, perché è il tempo la cosa più importante che abbiamo in comune con gli altri: qualunque nostra idea o realizzazione nasce contemporaneamente alle idee e alle realizzazioni degli altri ed è quindi il dialogo l’unico strumento per produrre o per accogliere le vere innovazioni.
IL GRUPPO CERTECH Certech significa fidarsi di chi ha posto l’affidabilità dei propri prodotti come fine e mezzo del suo operare. Fidarsi di chi non solo offre macchine all’avanguardia ed efficienti come poche, ma fidarsi di chi offre un servizio di aggiornamento e so-
stituzione di parti di macchinari già in uso, per limitare il tempo di fermata e recuperare il senso del tempo risparmiandolo con l’efficacia della nuova tecnologia. Ed è per questo che una delle peculiarità di Certech è il recupero di macchine usate ritenute superate e la loro trasformazione in macchine di seconda mano, garantite come nuove perché meticolosamente analizzate e riqualificate, con lo scrupolo di chi non ha dubbi sulla competenza del proprio team. Da sempre orientata a soddisfare le esigenze del settore ceramico, Certech nel tempo si è impegnata in un’assidua ricerca tecnologica volta a produrre materiali avanzati dalle elevate prestazioni tecniche. È proprio in quest’ottica che il 1° gennaio 1992 Certech apre a Bagnacavallo di Ravenna, AR.T.I. Gomma, un’azienda specializzata nella realizzazione di manufatti in gomma, destinata a servire il settore con prodotti di grande qualità. Dopo 18 anni di attività AR.T.I. Gomma sceglie di cambiare il proprio nome, assecondando l’evoluzione dei mercati di riferimento e trasformandosi in azienda che produce innovazione. Nasce così Rubber Tech, realtà leader nel settore che inizia il proprio cammino. L’unità produttiva con 18 presse, 2 mescolatori a cilindri da 1500, una area produttiva di oltre 2000 mq e un volume
produttivo annuo pari a 1.200.000 Kg. di mescole, consentono a Rubber Tech di offrire al mondo della ceramica un prodotto di successo. Ricerca, tecnologia e efficienza ne contraddistinguono la produzione, perché Rubber Tech, con la sua esperien-
Una immagine della sede di Casalgrande.
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Realtà industriali italiane
za ventennale, ha sempre soddisfatto le esigenze di un comparto (quello della ceramica) in costante evoluzione e produce manufatti all’avanguardia per lo sviluppo della ceramica italiana e internazionale. Inoltre, nel 1998 per soddisfare al meglio il mercato delle Americhe, viene fondata a Monterrey, N.L. – Mexico, Certech Impianti de Mexico S.A. de C.V., azienda 100% del gruppo, che opera da 15 anni nel territorio messicano, ma che serve dagli Stati Uniti all’Argentina. Nell’anno 2000, viene costituita in Spagna Certech Spain S.L., azienda fondata per dare servizio al mercato domestico in costante aumento.
LE PRESSE Le presse della serie PHG costruite da Certech sono state studiate per impieghi gravosi, dove le uniche prerogative sono la precisione ed il lavoro continuativo. Queste macchine sono nate per stampare prodotti in gomma e sono in grado di ricevere stampi multipli sia in larghezza che in altezza. La struttura della pressa è di tipo monolitico ed è costituita da lamiera in acciaio di alta qualità ricavata mediante ossitaglio ed è composta da più anelli chiusi collegati da elementi saldati che costituiscono a loro volta il piano inferiore (bancale di appoggio stampi) e superiore di attacco cilindri. Le saldature sono eseguite secondo le disposizioni specifiche dell’Istituto Italiano della Saldatura. La stabilità dimensionale è garantita da un trattamento termico di ricottura di distensione cui è sottoposta la struttura prima della lavorazione alla macchina utensile. All’interno della struttura della pressa e precisamente nella sua parte superiore è stato ricavato il serbatoio dell’olio oleodinamico. La camera superiore del cilindro è in comunicazione con il serbatoio dell’olio tramite una valvola di preriempimento che permette grandi immissioni di olio nella fase di discesa della traversa ed ha la funzione di valvola di scarico durante la fase di salita. I cilindri idraulici sono del tipo a doppio effetto. Il ciclo di pressatura è ottenuto idraulicamente e sviluppato da una pompa a portata variabile che a richiesta può gestire in con34 |
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Pressa a compressione per gomma della serie PHG.
temporanea anche un sistema di estrazione introduzione degli stampi, questo è possibile in quanto con la pressa in condizioni di stand-by sono possibili le altre operazioni. La fase di pressatura si esegue abbassando la traversa mobile sino a scaricare la forza pressante sugli stampi, ovviamente il movimento è controllato da sensori che ne indicano l’avvicinamento lento sino ad interrompere la corsa mantenendo l’intensità di pressatura. Al termine della fase di pressatura la traversa mobile si riporta in posizione di punto morto superiore trascinando meccanicamente lo stampo superiore che nella sua corsa di salita si apre, creando gli spazi per effettuare lo scarico del materiale stampato e ricaricare la materia prima per un altro ciclo. La zona di lavoro della macchina è
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completamente recintata attraverso l’utilizzo di protezioni in rete elettrosaldata con apertura scorrevole nelle zone laterali ed a battente nella parte posteriore della pressa. L’apertura di ogni protezione viene rilevata da un microinterruttore di sicurezza che comanda l’arresto immediato di tutti i movimenti pericolosi presenti all’interno della zona di lavoro. La zona di carico e scarico degli stampi è protetta da barriere fotoelettriche di sicurezza. La pulsantiera di controllo è posizionata nel lato anteriore della macchina, all’esterno della recinzione. Su richiesta è possibile avere il sistema di estrazione degli stampi che è costituito dai seguenti particolari: piattaforma idraulica mobile di salita-discesa, estrattore idraulico di traslazione stampi.
Realtà industriali italiane
menti di posizionamento in altezza, così come i movimenti di estrazione-introduzione stampo devono essere eseguiti con comando manuale e gli organi interessati devono rimanere in posizione fino a comando manuale di inversione. L’azionamento oleodinamico è ottenuto con l’ausilio di una centralina derivante dal gruppo centrale della pressa.
Quadro elettrico di potenza e quadro di controllo
Caratteristiche tecniche - Technical features Forza massima di pressatura - Max. pressing power Luce libera struttura H - Structure clearance H Larghezza struttura E - Structure width E Altezza struttura D - Structure height D Altezza piano bancale G - Table level height G Luce libera bancale-traversa B- Table-traverse clearance B Profondità struttura F - Structure depth F Larghezza bancale A- Table width A Profondità bancale C - Table depth C Corsa traversa - Traverse run Pressione max cilindri- Cylinders max. pressure Pressione di servizio - Service pressure Capacità serbatoio olio - Oil tank capacity Cilindri - Cylinders Cicli - Cycles Potenza elettrica installata motori (50 Hz) - lnstalled power in motors (50 Hz)
kN mm mm mm mm mm mm mm mm mm bar bar Lt N° N°/1’
5000 940 1540 3400 980 660 715 865 865 530 330 90/120 370 1 6
Kw
15
Lo schema e le caratteristiche tecniche di una pressa a compressione per gomma serie PHG 500T.
Estrattore e piattaforma idraulica di movimentazione stampi La piattaforma è applicata anteriormente alla struttura della pressa ed è composta dal gruppo sollevamento del piano di ricezione stampo e dal grup-
po traslatore di estrazione-introduzione stampo. La piattaforma che si trova nel suo punto inferiore, a livello dello stampo, quindi si solleverà all’altezza opportuna per estrarre il secondo stampo. I movi-
L’apparecchiatura di potenza e controllo della macchina è montata in due quadri elettrici denominati, appunto, quadro di potenza e quadro di controllo. Nel quadro di potenza sono presenti le apparecchiature elettriche necessarie per l’avviamento e l’arresto del motore della pompa, i teleruttori, relè termici, fusibili e tutti gli automatismi elettromeccanici per il comando della centralina oleodinamica; tutto il circuito elettromeccanico è strettamente legato ad una serie di consensi e interblocchi con la consolle di comando. Nel quadro di controllo sono presenti tutti gli strumenti di gestione della macchina come pulsanti, selettori ed un pannello OMRON NTS5 che visualizza lo stato di funzionamento della macchina e ne permette le impostazioni dei parametri di base.
I RIVESTIMENTI IN GOMMA ANTIUSURA Vediamo ora l’attività di Certech per speciali articoli in gomma. La produzione conta quasi 3000 pezzi diversi per forma e peso, con pezzi che variano dai 30 grammi ai 60 Kg. Ebbene la capacità produttiva è legata soprattutto alla conoscenza delle varie problematiche che si hanno nello stampare pezzi così diversi tra loro, che ovviamente richiedono l’utilizzo di attrezzature speciali e di alto livello tecnologico per ottenere poi prodotti finiti di elevata costanza qualitativa. Dicevamo che la Certech è in grado di produrre grossi articoli in gomma con attacco gomma/metallo per la produzioni di pezzi destinati a macchinari da impiegare nell’industria della ceramica. Per
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Realtà industriali italiane
soddisfare tale richiesta utilizza formulati ad alto valore aggiunto poiché sono richieste prestazioni elevatissime in termini di usura, quindi abrasione, alta resistenza alla lacerazione, proprietà meccaniche alla trazione considerevoli oltre a bassi valori di compression set o tension set. In tal senso vengono utilizzate mescole contenenti prodotti di prima qualità e con tenore di gomme (in particolare gomma naturale) molto elevate compatibilmente con i valori di durezza richiesti. Certech è in grado di poter stampare pezzi di qualsiasi dimensioni e spessori.
La filiera produttiva La filiera produttiva dei manufatti in gomma prodotti da Certech è molto importante per la società. Infatti, ogni pezzo in gomma prodotto dal proprio stabilimento, dopo essere stato venduto, gode di tracciabilità fino a quando l’articolo è in grado di operare con efficienza in esercizio. Questo è possibile grazie al fatto che ogni singolo pezzo ha il codice di riconoscimento stampato ed un marchio sul quale è possibile riscontrare anno e mese di produzione. Un’altra caratteristica molto importante che vantano i manufatti in gomma Certech è la seguente: sono tutti rigorosamente fatti in Italia. In questo modo si può garantire alla clientela un prodotto con uno standard qualitativo altissimo, costantemente controllato dagli esperti.
Fase di sollevamento piattaforma.
Una veduta del reparto di preparazione finale .
Un pezzo stampato e codificato per la tracciabilità. 36 |
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MERCATI, VOLUMI E FATTURATO La Certech opera non solo all’interno del mercato nazionale ma soprattutto in tutto il globo come per esempio in Europa, Nord America, Centro America, Sud America, Medio Oriente, Nord Africa, ecc. La produttività in termini di volumi è intorno a 1200 ton annuo di produzione di articoli specialistici di cui solo il 25% è utilizzato in ambito nazionale, il rimanente 75% è distribuito in tutto il mondo. Il fatturato di Certech spa si aggira sui 15 milioni di euro con tendenza a crescere negli anni prossimi con previsioni di una media del 5% annuo. Inoltre, il gruppo ha in programma per il prossimo lustro una implementazione di attività specialistiche per il settore gomma.
Realtà industriali italiane
From ceramics to rubber (a step forwards)
C
ertech is an Italian company situated in Reggio Emilia, which serves the ceramic sector since almost forty years through a supply service of material and machineries for the sector’s industry. The natural evolution of this completely Italian company was to specialize also in the production of big dimensions presses for the rubber items production.
A BIT OF HISTORY Valter Palladini began his activity in the field of ceramics in 1974. In 1977, he opened Euromontaggi employing a team of fitter technicians, with whom he continued to commercialize and to produce machines and materials for the tiles’ industry. In 1996, after obtaining excellent results in the anti-wear rubber production and vertical rapid driers, Euromontaggi became Certech. It has been a path characterized by a great attention towards time. Time as an opportunity to acquire experience and a deep knowledge of the facts and not as limit imposing the chaotic acquisition of technical notions. Time as comparison, because it is the time the most important thing that we share with others: every idea we may have or project we realize must come to terms with the ideas and projects of others. Communication is the only tool to produce or to accept real innovations.
THE CERTECH GROUP Certech means trusting who has placed the reliability of its own products as aim and means of its work. To trust not only in who offers cutting edge and efficient machines, but to trust in who offers an updating and replacement service of machinery’s parts already in use, to limit the stop time and recover the sense of time by saving it with the efficacy of the new technologies. It is for this reason that one of Certech’s peculiarity is the recovery of second-hand machines considered obsolete and their transformation in second-hand machines, guaranteed as new because meticulously analysed and regenerated, with the carefulness of whom has not doubts on his team’s competence.
THE PRESSES The presses of the PHG series manufactured by Certech have been studied for hard employments, where the only prerogatives are the precision and the continuous work. These machines have been created to print rubber prod-
ucts and they are able to receive multiple moulds both in width and in height. The press structure is of monolithic type and it is composed by high quality steel plate obtained through flame cutting and it is composed by closed rings linked by welded elements which constitutes the lower floor (moulds support table) and upper floor of cylinders joints. The welding system is executed according to the Italian Institute of Welding specific regulations. The dimensional stability is guaranteed by a firing thermal treatment of stretching to which the structure is subjected before the manufacturing to the tool machine. Inside the press structure, and precisely in its upper part, has been obtained the hydraulic oil tank. The upper cylinder’s chamber is connected with the oil tank by means of a pre-filling valve which allows big oil inputs during the descent phase of the crossbeam and it has the function of an unloading valve during the ascent phase. The hydraulic cylinders are of double effect type. The pressing cycle is hydraulically obtained and developed by a pump with variable capacity which, on request, can control at the same time also a system of extraction-introduction of the moulds; this is possible because other operations are allowed when the press is in stand-by condition. The pressing phase is executed lowering the mobile crossbeam up to discharge the pressing force on the moulds; obviously the movement is controlled by sensors which indicate the slow approach up to stop the run, maintaining the pressure intensity. At the end of the pressing phase executed lowering the mobile crossbeam brings back on position of upper dead point dragging mechanically the upper mould which, in his ascent run, “opens” itself creating spaces to realize the formed material discharge and to re-charge the raw material to be formed. The working area of the machine is completely fenced using protections in electrowelded net with sliding opening in the lateral zones and at clapper made in the rear part of the press. The opening of each protection is registered by a safety micro-switch which controls the immediate stop
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of all the dangerous movements present inside the working area. The loading and unloading area of the moulds is protected by safety photoelectric barriers. The control keyboard is positioned on the machine’s front side outside the fence. On request, it is possible to have the extraction system of the moulds which is composed by the following elements: mobile hydraulic platform of ascentdescent, hydraulic extractor of moulds transfer.
Extractor and moulds movement hydraulic platform The platform is applied in front of the press structure and it is composed by the lifting group of the mould receipt table and by the shift group of mould extraction-introduction. The platform which is situated on its lower dead point, at the lower mould level, will be raised up to the opportune height to extract the second mould. The positioning movements in height, as the mould extraction-introduction movements have to be executed with manual control and the interested organs have to remain on position up to manual inversion control. The hydraulic functioning is obtained with the help of a station from the press central group.
Power electric switchboard and control switchboard The machine’s power and control equipment is assembled in two electric switchboards named power switchboard and control switchboard. In the power switchboard, there is the necessary electric equipment for the start-up and the stop of the pump motor, the remote control switches, the thermal relays, the fuses and all the electromechanic automatisms for the hydraulic station control; all the electromechanic circuit is strictly linked to a series of consensus and interblocks with the control console. In the control switchboard, there are all the machine control tools such as push buttons, selectors and an OMRON NTS5 panel which visualizes the functioning state of the machine and allows the base parameters settings.
ANTI-WEAR RUBBER LININGS In this chapter we present Certech’s productive ability for special rubber items. The production counts almost 3,000 pieces, different in shape end weight, with articles varying from 30 grams to 60 kilos. So, the productive capability is mostly tied to the knowledge of the various problems had in printing pieces so different, which obviously need the use of special equipment
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of high technologic level to obtain finished products of elevated qualitative regularity. Let’s go back now to our company in Reggio Emilia, we were saying that it is able to produce big rubber items with rubber/metal joint for the production of pieces to be used in machineries for various industrial areas. To satisfy such a demand, Certech uses formulates with elevated surplus value because very high performances in terms of wear, therefore abrasion, high resistance to laceration, mechanical proprieties to remarkable tractions, as well as low levels of compression or tension set are required. For this purpose are used mixtures made with high quality products and with elevated standard of rubbers (particularly natural rubber) compatibly with the levels of hardness required. As already said, Certech produces compression presses and, to satisfy the market’s demands, is able to print pieces of any dimensions and thickness.
Production chain The production chain of the rubber items produced by Certech is very important for the company. Indeed, every rubber piece produced by one’s own plant, after being sold, benefits of traceability until the article can operate efficiently. This is possible thanks to the fact that every single piece has printed an identification code and a brand on which it is possible to check year and month of production. Another very important characteristic boasted by Certech’s rubber items is that every each one is rigorously made in Italy. In this way, we can guarantee the clientele a product with an extremely high qualitative standard, constantly supervised by experts.
Markets, Volumes and Sales The Italian company doesn’t operate only within the national market but mostly all over the world as for example in Europe, North America, Central America, South America, Middle East, North Africa, etc. The productivity in terms of volumes is about 1200 tons per year of production of specialized items of which only the 25% is used within the national borders, the remaining 75% is distributed all over the world. Certech Group’s sales are around 15 million Euros with a tendency to growth in the next years with forecasting of a yearly average of 5%. Moreover, the Group has programmed for the next five-year period an implementation of the specialized activities for the rubber sector.
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Gomme poliacriliche
Un nuovo elastomero HT-ACM migliora la resistenza agli oli ad alta temperatura di Peter J. Abraham1, Joshua R. Kelley, Joseph D. Fields, Ivan C. Burczak
Zeon Chemicals ha presentato il nuovo elastomero HyTemp® AR212XP della famiglia degli elastomeri poliacrilici per l’alta temperatura HT-ACM per offrire al mercato un prodotto con una resistenza al calore e ai fluidi superiore a quella di altri elastomeri acrilici, quali gli etilene-acrilato per l’alta temperatura (HT-AEM). Gli elastomeri HT-ACM sono in grado di resistere anche ai fluidi più aggressivi in un ampio intervallo di temperature elevate. In particolare, l’HyTemp® AR212XP è stato messo a punto per la produzione di articoli estrusi, e in queste applicazioni è capace di esibire una velocità di estrusione fino al 50% più alta di quella dei tradizionali ACM. Un vantaggio, questo, che, associato alla maggiore resistenza alla lacerazione e al miglior aspetto superficiale, innalza a un livello superiore le prestazioni di tubi a contatto con i più severi agenti chimici.
N
egli ultimi anni l’utilizzo di motori turbodiesel e a benzina ad alte prestazioni si è diffuso con grande rapi1 Peter J. Abraham è European Technical
Service Manager, ZEON Chemicals Europe Ltd, Sully, Vale of Glamorgan, CF64 5ZE, United Kingdom. peter.abraham@zeon.eu
dità. E in questo settore l’elastomero HTACM, proprio per i vantaggi sia tecnici che commerciali che offre, è diventato il materiale più usato per la produzione dei tubi dei sistemi di raffreddamento dell’aria nei turbodiesel nell’intervallo
di temperature tra 160 e 180°C: sono le temperature alle quali è esposto il lato caldo del condotto che trasporta l’aria compressa, calda, all’intercooler. L’HyTemp® AR212XP di Zeon Chemicals è, appunto, un esempio di elastomero
A New Ht-Acm Elastomer For Enhanced Extrusion Processing In High-Temperature Oil Resistant Hose Applications
Z
eon Chemicals’ new HyTemp® AR212XP high-temperature polyacrylate (HT-ACM) has been shown to offer a higher level of heat and fluid resistance compared to other acrylic based elastomers such as high-temperature ethylene acrylic (HT-AEM) elastomers. HT-ACM elastomers can perform in a broad range of temperature extremes whilst resisting some of the most aggressive fluids. Beyond this, HyTemp® AR212XP was designed for extrusion processing and provides upto 50% increase in extrusion rate compared with traditional ACM elastomers. This advantage, coupled with higher tear resistance and improved surface finish, paves the way for enhanced hose performance in today’s most demanding environments. continued to page 48
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Gomme poliacriliche Temperature RESISTANCE
LOW 100 - 135°C
MEDIUM 135 -160°C
HIGH 160-180°C
ULTRA HIGH 180 - 220°C
Tipical Elastomer
CPE, NBR, ECO, CE, NBR/PVC
AEM, ACM
HT-ACM, HT-AEM
FKM, VMQ, FVMQ
1X
1.5X
1.6X
≥ 4X
Relative Elastomer Cost Application
Commodity and specialty elastomers for oil and fuel resistance
AEM is prevalent in the cold side and lower temperature turbocharger hose segment
Focused temperature range for air management applications used in passenger car highperformance engines (diesel/gasoline turbo systems)
Focused temperature range for air management applications used in heavy truck/ equipment engines (diesel turbo systems)
Tabella 1. Materiali tipici per la fabbricazione di tubi resistenti a oli e grassi idrocarburici e sintetici.
HT-ACM che ha avuto un notevole successo in queste applicazioni. Ed è stato sviluppato e introdotto sul mercato come versione migliorata dell’AR212HR per quanto riguarda le caratteristiche di estrusione e le proprietà dinamiche. In questa relazione vengono messe a confronto in dettaglio le caratteristiche dell’HyTemp® AR212HR e del-
l’HyTemp® AR212XP per dimostrare il miglioramento delle prestazioni ottenibile con l’impiego dell’HyTemp® AR212XP nei tubi per il trasporto di aria estremamente calda e satura di oli e carburanti, garantendo agli OEM, nello stesso tempo, un prodotto con migliori proprietà dinamiche nell’applicazione finale.
PREMESSA In conseguenza di nuove normative dei governi, la domanda di materiali elastomerici da parte dell’industria dell’auto è diventata sempre più esigente in termini di requisiti di resistenza ai fluidi e al calore. I materiali che venivano usati una decina di anni fa per guarnizioni e tubi oggi non sono più
ACM-212HR 100.00
HyTemp AR212HR HyTemp AR212XP N550 VanoxCDPA / Naugard 445 Stearid Acid Vanfre VAM Paraplex G-50
ACM-212XP
55.00 2.00 1.00 0.50 1.50
100.00 55.00 2.00 1.00 0.50 1.50
0.50 2.00
0.50 2.00
TOTAL
162.50
162.50
Slab Press Cure, min/°C Button Press Cure, min/°C Post Cure, hrs/°C MDR-2000 Rheometer, 30M/190°C, 100 cpm, 0,5°arc ML, (lbf-in) MH, (lbf-in) Ts2, (min) T90, (min) Original Vulcanized, Post Cured Hardness A, (pts) Modulus @ 100%, (MPa) Tensile, (MPa) Elogation, (%)
6/190 8/190 4/175
6/190 8/190 4/175
1.1 7.5 0.7 4.6
1.3 7.1 1.3 13.4
62 3.5 11.2 293
57 2.3 10.7 352
DIAK #1 RHENOGRAN X LA-60
Tabella 2. Ricette della sperimentazione.
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Gomme poliacriliche
Figura 1. Mooney scorch.
Figura 2. Aspetto superficiale di tubi estrusi.
In recent years, the use of high-performance turbo diesel and gasoline engines has grown rapidly. Because of the technical and commercial advantages offered by HT-ACM, it has become a very popular material for the construction of turbo diesel (TDi) / charge air cooler (CAC) hose for the thermal range between 160 and 180°C. This range is most appropriate for the hot side charge air duct which conveys hot, compressed air to the intercooler. Zeon Chemicals’ HyTemp® AR212HR is an example of an HT-ACM with a proven history of success in turbo charger applications. In an effort to improve upon the extrusion processing characteristics and dynamic performance of AR212HR, Zeon Chemicals has recently developed and introduced an enhanced version of AR212HR known as HyTemp® AR212XP.
adatti per le stesse applicazioni. Inoltre, la spinta tecnologica verso motori a più alta efficienza e più bassi consumi ha indotto applicazioni elastomeriche più severe, parallelamente alla necessità di trovare soluzioni economiche senza però sacrificare le prestazioni. L’esigenza di tubi resistenti al calore e agli oli idrocarburici è stata soddisfatta con tipi diversi di elastomeri, a seconda del livello di resistenza al calore richiesto. Ma anche la resistenza ai carburanti comuni e ai sottoprodotti della combustione condiziona la scelta del materiale più adatto tra i molti elastomeri possibili. La Tabella 1 fornisce una sintesi dei materiali tipici per la fabbricazione di
This paper will compare in detail, the characteristics of both HyTemp® AR212HR and HyTemp® AR212XP, demonstrating the performance enhancements achievable by the use of HyTemp® AR212XP in hose applications requiring the conveying of extremely hot air, saturated with petroleum-based oils and fuels providing OEMs with improved dynamic performance in the end use application. Background The automotive industry, coupled with new governmental regulations, has placed escalating demands upon elastomeric materials in terms of both fluid and heat-resistance requirements. The types of sealing and hose materials used in automotive applications a decade ago are no longer appropriate for use in these same ap-
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Gomme poliacriliche
ACM‐212XP
ACM‐212HR
rature da 180 a 220°C sono ancora usati, accanto ai metalli, i polimeri siliconici e quelli fluorurati.
INTRODUZIONE 28RPM
14 RPM
Figura 3. Campioni di laboratorio: aspetto superficiale a velocità diverse di estrusione.
tubi resistenti a oli e grassi sia idrocarbupossibile caricare. rici che sintetici. Per l’intervallo di temperature di eserNella produzione di tubi per tempecizio da 160 a 180°C non esisteva un elarature di esercizio tra 100 e 135°C sono stomero accettabile, a basso costo, fino a comunemente usati il polietilene cloruraquando non è stato immesso sul mercato to (CPE), la gomma butadiene-acrilonitril’HT-ACM per l’alta temperatura. Queste le (NBR), l’epicloridrina (ECO) e il policlotemperature sono al centro dell’attenzioroprene (CR). Ognuno di questi materiali ne nella gestione dei componenti rilasciapresenta vantaggi e svantaggi; tuttavia, ti nell’aria dagli ultimi turbocompressori è il particolare contesto di utilizzo che ne dei motori diesel o a benzina per vetture determina la scelta in quelle applicazioad alte prestazioni. Prima che fosse disponi nelle quali la resistenza al carburante e nibile l’HT-ACM, per le guarnizioni e i tubi all’olio all’alta temperatura non è un fattoper i quali era richiesta una prestazione ACM-212HR ACM-212XP re critico. Per la resistenza a temperature di lunga durata nell’intervallo di tempeda 135 a 160°C sono usati, invece, l’elastorature indicato erano usati polimeri ormero etilen-acrilico (AEM) e il poliacrilico ganici fluorurati (FKM), siliconici (VMQ) o (ACM). Da sempre la gomma poliacrilica è fluorosiliconici (FVMQ). Anche se efficaci, il polimero prevalente in questo segmenquesti materiali rappresentavano, però, to del mercato per le sue caratteristiche una opzione costosa. E l’HT-ACM divendi lavorabilità, largamente influenzate ne una alternativa a più basso costo. Per dall’alta quantità di filler che esso rende tubi specificamente indicati per tempe-
plications today. Also, with the drive for more fuel efficient engine technology, more demanding elastomeric applications have evolved along with the need for finding cost-effective solutions without sacrificing performance. The needs of automotive hose applications requiring heat and hydrocarbon oil resistance have been met with a variety of elastomers depending upon the required level of heat resistance. Resistance to common fuels and combustion by-products is also a limiting factor for the use of many elastomeric materials. Table 1 provides a summary of typical hose materials used in applications requiring resistance to hydrocarbon, or synthetic, oil and grease. For working temperature resistance between 100 and 135°C, chlorinated polyethylene (CPE), acrylonitrile butadiene (NBR), epichlo-
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Come accennato prima, gli elastomeri acrilici sono ampiamente utilizzati per tubi destinati a lunghe esposizioni a temperature tra 160 e 180°C, a contatto con vari tipi di oli e carburanti. Le gomme AEM sono costituite di etilene e monomeri acrilici, mentre le ACM solo di monomeri acrilici. L’etilene rappresenta il punto debole dell’AEM in termini di resistenza alla temperatura e all’olio. Il risultato netto è che la resistenza dell’AEM è limitata a un intervallo di temperature più basso di quello dell’HT-ACM e, conseguentemente, l’applicazione dell’elastomero è limitata al segmento di temperature più basso del mercato dei tubi. L’etilene, però, conferisce al polimero una più alta resistenza meccanica a temperatura ambiente e influisce sul processo di estrusione in termini di velocità di estrusione e aspetto superficiale dell’estruso.
PARTE SPERIMENTALE Allo scopo di evidenziare le differenze tra gli elastomeri HT-ACM HyTemp® AR212XP e HyTemp® AR212HR, sono state preparate e testate con metodi e procedure standard di laboratorio due mescole diverse. La prima è a base di HyTemp® AR212HR (ACM-212HR), di uso corrente per applicazioni nei tubi per TDi. La seconda è a base di HyTemp® AR212XP (ACM-212XP), il tipo di HT-ACM espressamente progettato per una migliore
rohydrin (ECO), and polychloroprene (CR) are commonly used for hose constructions. Each of these materials has its own advantages and disadvantages; however, the functional environments found in most engine applications limits the use of these materials to fuel and oil related applications where higher-end temperature resistance is not as critical. For mid-range temperature resistance (135 to 160°C), ethylene acrylic (AEM) and polyacrylate (ACM) are used. Historically, AEM has been prevalent in this segment of the hose market due to its processing performance, largely influenced by the high filler extension possible with AEM. The operational temperature range between 160 and 180°C was practically void of an acceptable, cost effective elastomeric material until the commercialization of high-temperature polyacrylate (HT-
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ACM-212HR
ACM-212XP
ACM-212HR
ACM-212XP
Figura 4. Confronto tra le proprietà originali.
Figura 5. Limite superiore di invecchiamento termico.
estrusione e con migliorate caratteristiche dinamiche rispetto all’ ACM-212HR. Le ricette utilizzate nello studio (Tabella 2) sono basate su formulazioni normalmente impiegate per la fabbricazione di tubi per turbocompressori.
Comportamento alla lavorazione Come si vede in Figura 1, le viscosità Mooney dei compound sono simili, ma l’ACM-212XP è migliore dal punto di vista della sicurezza contro il rischio dello scorch. Confrontata poi
ACM). This temperature range is the primary focus to air management components found in the latest diesel or gasoline turbocharger systems used in high-performance passenger car engines. Before HT-ACM became available, sealing and hose applications requiring long-term performance in this temperature range incorporated the use of organic fluorocarbon polymer (FKM), silicone (VMQ), or fluorosilicone (FVMQ). Although effective, these materials were considered a higher-cost option and HT-ACM became a lower-cost alternative. Along with metal hoses, silicone and FKM materials are still used for hose constructions specified to function in the 180 to 220°C range. Introduction As previously mentioned, acrylic elastomers are used extensively for hoses that must function under long-term exposure to temperatu-
con la mescola dell’ACM-212HR, quella dell’ACM-212XP mostra diversi miglioramenti nelle prestazioni. In una estrusione condotta a livello produzione i compound a base di ACM-212XP hanno dato risultati decisamente migliori sia per quanto riguarda l’aspetto superficiale dell’estruso che per quanto riguarda la velocità di estrusione rispetto ai materiali a base di ACM212HR. Le foto riportate in Figura 2 si riferiscono a campioni di tubi ottenuti in un processo di produzione nel quale il compound di ACM-212XP era stato estruso a una velocità di 6 m/min e quello a base di ACM-212HR alla velocità di 3,5 m/min. Mescole a base di ACM-212XP sono state anche estruse a velocità superiori a 8 m/min senza riscontrare nè perdita di stabilità dimensionale nè comparsa di scottatura superficiale. Questa velocità di estrusione equivale, o può anche essere superiore, a quelle riferite dai produttori che estrudono mescole a base di AEM. Questa differenza di comportamento è stata confermata anche da prove di laboratorio di estrusione di tubi semplici, come si può vedere dalla Figura 3. Quindi, da valutazioni sia su scala industriale che su scala laboratorio risulta che con i compound a base di ACM-212XP l’estrusione è più veloce, si ha un più basso rigonfiamento e si ottengono estrusi con un aspetto superficiale di qualità superiore. Una superficie più liscia è importante, perché migliora l’adesione al rinforzo tessile solitamente usato nei tubi, portan-
res between 160 and 180°C and are in contact with various types of oils and fuels. AEM elastomers are composed of both ethylene and acrylic monomers while ACM is composed of only acrylic monomers. The ethylene content is the weak link for AEM in terms of both temperature and oil resistance. The net result is that AEM technology limits its temperature resistance to a lower range than that of HT-ACM, hence its presence in the lower temperature segment of the hose market. Historically, the ethylene content of AEM provides for higher strength at room temperature and also aids with extrusion processing in terms of material extrusion rate and surface finish. With the introduction of the new improved extrusion grade HyTemp® AR212XP, many of the processing advantages that AEM had compared to HT-ACM in the past should no longer exist. In
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Figura 6. Proprietà fisiche dopo invecchiamento in aria (1008 ore a 175°C).
do a un manufatto finale con migliore resistenza alla fatica. Il confronto delle proprietà originali delle due mescole della Tabella 2 illustrato nella Figura 4 dice che i due elastomeri hanno un carico di rottura
simile, ma l’ACM-212XP possiede un allungamento a rottura più alto e, conseguentemente, una durezza Shore A più bassa. Il che vuol dire che il compound a base di questo elastomero può incorporare una quantità di cari-
recent years, significant achievements in polyacrylate technology has resulted in monomer/polymer constructions with improved low- and high-temperature performance, fluid resistance, and processing characteristics. This paper will demonstrate the several performance benefits offered by HyTemp® AR212XP compared to existing HT-ACM extrusion technology offered by Zeon Chemicals’ with its HyTemp® AR212HR elastomer which already has a proven history of success in turbo charger applications. Although most of the data presented in this paper was generated through laboratory testing, many of the processing benefits exhibited by HyTemp® AR212XP have been verified in both laboratory and production extrusion evaluations where this new elastomer is now finding commercial use in hose applications requiring the conveying of
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ca maggiore rispetto all’ACM-212HR per dare una durezza equivalente, offrendo in tal modo all’utilizzatore l’opportunità di abbassare i costi e di estrudere a una velocità più alta. Come già detto in precedenza, molti van-
extremely hot air, saturated with petroleum-based oils and fuels. HyTemp® AR212XP, with its higher tear resistance and improved surface finish also provides OEMs with improved dynamic performance in the end use application. Experimental For the purpose of demonstrating the differences between the HTACM elastomers HyTemp® AR212XP and HyTemp® AR212HR, two different compounds were mixed and tested using standard laboratory methods and procedures. The first of these recipes is based on HyTemp® AR212HR (ACM-212HR) which is currently used for TDi hose applications. The second recipe is based on HyTemp® AR212XP (ACM-212XP) an improved extrusion grade HT-ACM specifically designed for enhanced extrusion processing and improved dynamic
Gomme poliacriliche
compound elastomerico misurato a 23°C dalla ritenzione di almeno il 50% dell’allungamento originale e del carico di rottura dopo 1008 ore di invecchiamento a caldo. In base a questa definizione, si può affermare con certezza che le due mescole a base di HT-ACM sono materiali che resistono a 175 °C (Figura 5). La Figura 6 mostra le proprietà fisiche di ciascun compound dopo invecchiamento a 175°C a vari periodi di tempo fino a 1008 ore. Il comportamento è simile per entrambi. Ciò significa che l’ACM-212XP raggiunge senza difficoltà i livelli dell’ACM-212HR, che ha già un suo successo consolidato nelle applicazioni nei turbocompressori, e in più offre il vantaggio di migliori prestazioni nella lavorazione. Gli elastomeri ACM sono di natura polare e quindi presentano un’eccellente resistenza ai fluidi non polari, quali i carburanti diesel, gli oli-motore parzialmente o totalmente sintetici, i fluidi e i grassi utilizzati dall’industria dell’auto nella trasmissione automatica. Ebbene, entrambe le mescole a base di HT-ACM mostrano questa resistenza ai comuni fluidi usati nei test per verificare l’idoneità di un materiale ad applicazioni nei turbodiesel (Figura 7). Figura 7. Invecchiamento dopo immersione in fluidi.
taggi offerti in passato dai compound a base di elastomeri poliacrilici AEM a confronto con gli HT-ACM sono superati con l’introduzione dell’HyTemp® AR212XP.
Tear strength e comportamento dinamico
Stabilità termica massima e resistenza ai fluidi Nel settore automotive lo standard SAE J 2236 stabilisce il limite superiore dell’invecchiamento termico di un
performance compared to the ACM-212HR material. The HT-ACM recipes used in this study (Table 2) are based upon actual formulations used for turbocharger hose constructions. Processing Performance As seen in Figure 1, the Mooney viscosity characteristics of the compounds are similar whilst the ACM-212XP offers an improvement in terms of scorch safety. When comparing the ACM-212HR compound to the ACM-212XP material, the ACM-212XP has several very real performance improvements compared to ACM-212HR. Production-level extrusion evaluations of ACM-212XP compounds have decisively confirmed improvements in both surface finish and extrusion rate compared to the extrusion performance of ACM212HR materials. The pictures in Figure 2 are of hose samples man-
La resistenza alla lacerazione è una caratteristica critica nei tubi, e insieme all’allungamento massimo fornisce alcune indicazioni sulla resistenza alla fa-
ufactured using a production-level extrusion process in which the ACM-212XP compound was extruded at 6 m/min and the ACM212HR compound was extruded at 3.5 m/min. Compounds based on ACM-212XP have been extruded at rates greater than 8 m/min without loss of dimensional stability or evidence of scorching. This extrusion rate is equivalent to, or may even exceed, the rates reported by manufacturers using AEM extrusion compounds. Laboratory extrusion of simple tubes confirmed this enhanced extrusion performance as can be seen in Figure 3. Both industrial and laboratory evaluations confirm that ACM-212XP based compounds offer faster extrusion; reduced die swell and superior surface finish. Improved surface smoothness provides for excellent strikethrough between the hose inner liner and cover stock which
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material. With ACM-212XP’s improved tear resistance and higher original elongation, it is well suited for high-temperature hose constructions subjected to dynamic impulse during service. Figure 8 demonstrates the higher tear strength of the ACM-212XP compound at room temperature and aged at a range test temperatures in both air and engine reference oil. To demonstrate the flex fatigue performance of the HT-ACM compounds, three DeMattia test specimens moulded from each compound were flexed in a 150°C temperature chamber. The performance of both HT-ACM Gomme poliacriliche compounds is also demonstrated in Figure 8 where testing was conducted to a maximum of 500,000 cycles without failure. One of the samples produced from the ACM-212HR compound broke early on, but outside the flexing area.
ACM-212XP
ACM-212HR
The break in the AR212HR specimen occurred outside of the flexing area.
Figure 8 – Aged tear strength , DIN Trouser ; ASTM Die C & DeMattia flex fatigue performance Figura 8 - Tear strength dopo invecchiamento (DIN Trouser DieHT-ACM C) e resistenza a fatica in flessione (De Mattia). Specifications for HT-TDI hoses requiring thee ASTM use of have been in existence for several years. Examples of such requirements are stated in VW TL 526.34 ; GMW 14726 Type C ; Fiat tica di un materiale oltreEil tempo di vita Compounds 212HR. Questa based caratteristica e il magcizio. La Figura 8 illustra la piùare alta te9.02132/01 Type and others. on both ACM-212HR & ACM-212XP in media del tubo. giore allungamento lo rendono perfetar strength dell’ACM-212XP a temperaproduction for these hose applications satisfying the requirements of service at the typical L’ACM-212XP è stato apposita- of tamente idoneo alla produzione di tubi ambiente e dopo invecchiamento expected operating temperatures 170°C to 180°C with peaks uptotura 200°C.
mente progettato per esibire una tear strength maggiore di quella dell’ACM-
per l’alta temperatura e soggetti a impulsi dinamici nelle condizioni di eser-
enhances adhesion to the textile reinforcement typically used in such hose constructions, leading to improvements in dynamic fatigue performance of the final hose. A comparison of the original properties between the two equivalently filled compounds detailed in Table 2 and as seen in Figure 4 indicates that ACM-212XP gives similar tensile strength, higher elongation at break and correspondingly lower Shore A hardness. This indicates that ACM-212XP based compounds can utilize higher filler loadings than ACM-212HR to give equivalent hardness and so offers users the opportunity for improved economics and even faster extrusion rates. As noted previously, many of the processing advantages that AEM based compounds had compared to HT-ACM in the past may no longer exist with the introduction of HyTemp® AR212XP.
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in un dato intervallo di temperature in aria e in un olio-motore di riferimento.
Ultimate Thermal Stability and Fluid Resistance The automotive standard SAE J 2236 defines an elastomer compound’s upper thermal aging limit as measured at 23 ºC by retention of at least 50% original elongation and tensile at break after 1008 hours of heat aging. Using this definition, the two HT-ACM compounds are easily described as 175°C resistant materials (Figure 5). Figure 6 shows the physical properties of each compound after ageing at various periods of time at 175°C. Similar ageing performance is seen for both compounds. This indicates ACM-212XP based compounds can readily match the performance of well established ACM-212HR based compounds which already have a proven history of success in turbo charger applications, whilst offering improvements in processing characteristics. ACM elastomers are polar in nature and therefore have excellent resist-
Gomme poliacriliche
La resistenza a fatica in flessione delle mescole a base di HT-ACM è stata determinata col tester De Mattia, sottoponendo tre campioni stampati di ciascun compound a flessioni in ambiente termostatato a 150°C: 500.000 cicli di sollecitazioni non hanno prodotto alcuna screpolatura nei provini. Uno di quelli preparati con l’ACM-212HR si è fessurato prima, ma non nell’area delle flessioni. Da diversi anni sono adottate specifiche per tubi HT-TDI con l’impiego anche di HT-ACM. Alcuni esempi: VW TL 526.34; GMW 14726 Tipo C; Fiat 9.02132/01 Tipo E e altri. Per la produzione di tubi di questo tipo vengono utilizzate mescole a base sia di ACM-212HR che di ACM-212XP, che sono in grado di garantire le prestazioni richieste a temperature di servizio da 170°C a 180°C, con picchi anche di 200°C.
SOMMARIO I compound a base di elastomero poliacrilico sono ideali per la produzione di guarnizioni di tenuta e tubi per il trasporto di lubrificanti idrocarburici o aria calda, anche in ambienti a temperatura elevata. Recenti sviluppi scientifici nella chimica dei poliacrilati hanno migliorato le prestazioni degli ACM. Tra i principali benefici che l’HyTemp® AR212XP offre rispetto all’HyTemp® AR212HR vanno menzionati la maggiore velocità di estrusione e, per quanto riguarda l’estruso, il migliore aspetto superficiale, il più basso rigonfiamento e la più alta resistenza alla lacerazione. Inoltre, l’HyTemp® AR212XP può essere compoundato con una maggiore quantità di carica raggiungendo lo stesso livello di durezza e consentendo costi più bassi, senza alcun decadimento delle sue caratteristiche dinamiche, come dimostrano i risultati dei test delle fles-
ance to non-polar fluids such as diesel fuels, semi & fully synthetic engine oils, automatic transmission fluids and greases encountered in the automotive industry. Both HT-ACM compounds demonstrate excellent resistance to the common test fluids used to verify a material’s suitability for turbo diesel applications (Figure 7). Tear Strength and Dynamic Performance Resistance to tearing is a critical hose characteristic, and together with ultimate elongation, gives some indication as to the fatigue resistance of a material over the hose’s lifespan. The ACM-212XP material was specifically designed to have higher tear strength than the ACM-212HR material. With ACM-212XP’s improved tear resistance and higher original elongation, it is well suited for high-temperature hose constructions subjected to dynamic impulse during service. Figure 8 demonstrates the higher tear strength of the ACM212XP compound at room temperature and aged at a range test temperatures in both air and engine reference oil. To demonstrate the flex fatigue performance of the HT-ACM compounds, three DeMattia test specimens moulded from each compound were flexed in a 150°C temperature chamber. The performance of both HT-ACM compounds is also demonstrated in Figure 8 where testing was conducted to a maximum of 500,000 cycles without failure. One of the samples produced from the ACM-212HR compound broke early on, but outside the flexing area. Specifications for HT-TDI hoses requiring the use of HT-ACM have been in existence for several years. Examples of such requirements are stated in VW TL 526.34 ; GMW 14726 Type C ; Fiat 9.02132/01 Type E and others. Compounds based on both ACM-212HR & ACM212XP are in production for these hose applications satisfying the
sioni e della resistenza alla lacerazione. Con l’introduzione del nuovo tipo HyTemp® AR212XP a migliorata estrusione, molti tra i vantaggi alla lavorazione presentati in passato dagli AEM rispetto agli HT-ACM sono superati. Gli elastomeri HT-ACM forniscono una eccellente soluzione ingegneristica nelle applicazioni per tubi per basse e alte temperature, minimizzando altresì costi che con l’uso di materiali come gli elastomeri siliconici o fluorurati sarebbero, invece, più alti. Ringraziamenti L’autore esprime i suoi ringraziamenti e la sua riconoscenza al personale del laboratorio elastomeri di Zeon Chemicals L.P. e del laboratorio europeo Servizi Tecnici di Zeon Chemicals per aver preparato e testato i numerosi campioni richiesti dallo studio culminato nella stesura di questa relazione. Per informazioni è possibile contattare l’autore presso Zeon Chemicals Europe Ltd, Tel.: +44 1446 725400.
requirements of service at the typical expected operating temperatures of 170°C to 180°C with peaks upto 200°C. Summary Polyacrylate elastomer compounds are ideal for the fabrication of seals, gaskets and hoses for the sealing or conveying of hydrocarbon lubricants or hot air, even in high-temperature environments. Recent scientific developments in polyacrylate chemistry have improved ACM performance. Some of the benefits that HyTemp® AR212XP offers compared to HyTemp® AR212HR include increased extrusion rates ; improved surface finish ; lower die swell and higher tear strength. In addition, HyTemp® AR212XP can be compounded with an increased level of filler loading achieving equivalent hardness, offering improvements in economics whilst maintaining dynamic performance as demonstrated through flexural and tear testing results. With the introduction of the new improved extrusion grade HyTemp® AR212XP, many of the processing advantages that AEM had compared to HT-ACM in the past should no longer exist. The use of HT-ACM elastomer provides an excellent engineering solution for low- and high-temperature hose applications while minimizing the cost associated with the use of higher priced materials such as silicone or fluorocarbon elastomers. ACKNOWLEDGEMENTS The author wishes to thank and recognize the Zeon Chemicals L.P. Elastomer Laboratory and the Zeon Chemicals European Technical Services Laboratory personnel for the mixing and testing of the numerous compounds required for the studies that culminated in the writing of this paper. For more information, the author of this paper can be contacted at Zeon Chemicals Europe Ltd Tel: +44 1446 725400.
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Apparecchi di prova
RPA Focus si rifà un nuovo look Il nuovo RPA Focus di Alpha Technologies è la nuova versione del ben conosciuto RPA: ideato per un più facile utilizzo, esso è destinato al mondo delle piccole e medie aziende della gomma ed è in grado di misurare le proprietà viscoelastiche dei polimeri e delle mescole prima, durante e dopo il trattamento di vulcanizzazione. I parametri variabili del test comprendono: la temperatura (da 40°C a 230°C), la frequenza di oscillazione (da 0,1Hz a 30Hz) e l’ampiezza di oscillazione (da 0,7% al 1000%). L’unità è, inoltre, dotata di software Pathfinder, computer e monitor a colori.
LO STRUMENTO L’RPA Focus è stato progettato per una miglior flessibilità e può essere utilizzato per effettuare test dei vari lotti durante la fase produttiva, o test di routine di laboratorio. Lo strumento, ovviamente, è ideale anche per studi di ricerca e sviluppo. La nuova versione è costituita dai collaudati sistemi meccanici ed elettronici già in uso nell’RPA2000; tali sistemi sono posti in una struttura di metallo molto resistente per operare alla fine della linea di produzione. Le componenti elettroniche sono posizionate in un vano sigillato per ridurre al minimo l’infiltrazione di polvere e di nero di
carbonio. La postazione di controllo è costituita da un pulsante di avvio e una serie di indicatori di stato, che forniscono all’operatore un segnale di pass/fail per ciascun campione analizzato.
La capacità operativa L’applicazione, Comprehensive SmartTest, è ideale per l’esecuzione di prove di routine su polimeri, processabilità delle mescole, trattamento isotermico, trattamento non isotermico, proprietà viscoelastiche post vulcanizzazione. Inoltre, il sistema offre: un design robusto per essere utilizzato sia in laboratorio che per la linea di produ-
zione, la possibilità di testare fino a 5 campioni di fila per massimizzare la produttività, il Modello SmartTest programmabile, un settaggio semplice e flessibile del test, un rapido adattamento del test per venir incontro alle richieste dell’operatore, un database SQL con possibilità di accesso remoto, un Software Enterprise Pathfinder (lo standard per le applicazioni di frequenza e deformazione variabile), una facile collegamento alle già esistenti reti Alpha Eclipse ed Enterprise sostenute dall’organizzazione dei servizi più vasta al mondo, un semplice utilizzo (indicatori di stato luminosi pass/fail).
A new look for RPA Focus
T
he RPA Focus measures the viscoelastic properties of polymers and elastomeric compounds before, during, and after cure. The variable test parameters include temperature (40°C to 230°C), oscillation frequency (0.1Hz to 30Hz), and oscillation amplitude (0.7% to 1000%). Units is complete with Pathfinder software, computer and color monitor. THE INSTRUMENT The RPA Focus has been designed for flexibility and can be utilized for batch release testing on the production floor, or routine testing in the central laboratory, RPA Focus is also ideal for R&D studies. The RPA Focus consist of the proven mechanical and electronic
systems from the RPA 2000 in a hardened metal cabinet, built to withstand the harsh environment of the production line. The electronics are positioned in a sealed housing to minimize dust and carbon black infiltration. The on-board controls consist of a start button and a series of status lights, giving the operator a pass/fail indication for each sample tested.
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Apparecchi di prova
Figura 2. Il sistema LED per il controllo visivo della prova in corso.
no dei parametri una luce rossa indica che l’utente ha bisogno di mettere in quarantena il lotto fino a quando il personale addetto al controllo qualità identifica le azioni correttive necessarie. L’RPA Focus utilizza un caricamento dei campioni e loro rimozione completamente automatici attraverso un sistema di trasporto brevettato a doppio nastro di Alpha Technologies, in grado di ridurre le incrostazioni secche e l’”appiccicosità” del campione aumentandone la durata delle guarnizioni con il risultato di una manutenzione ridotta a vantaggio di una maggiore produttività.
Progettato per semplici operazioni – SmartTes
Figura 1. la nuova versione di RPA Focus di Alpha Technologies.
Figura 3. Il sistema di caricamento automatico dei provini.
Test in fase di produzione
richiamare i parametri preconfigurati del test. L’operatore prepara semplicemente il campione, lo pone sullo strumento e preme il pulsante “Start”, lo strumento fa il resto. Una serie di LED di stato indica quando lo strumento è pronto per la prova (verde), test in corso (bianco), ed i risultati sono entro le specifiche (verde). Quando il campione non rientra all’inter-
Spostare lotti da testare nel reparto di produzione può richiedere che campioni vengano esaminati da personale di produzione che non ha esperienza nell’effettuare test di controllo qualità. RPA Focus toglie la necessità di analisi dei dati locali, infatti, un lettore di codici a barre può essere utilizzato per identificare il lotto e
Comprehensive SmartTest Application routines for: Plymers, compound processability, isothermal cure, non-isothermal cure, post cure viscoelastic properties, pathfinder software. Features: rugged for both lab and production shop floor, five sample queuing (fom maximum productivity), programmable SmartTest template, simple flexible test setup, rapid test tailoring to meet operator requirements, SQL database with remote access capability, enterprise Pathfinder software (the standard for variable frequency and variable strain applications, easily links to existing Alpha Eclipse or Enterprise network, backed by the world’s most extensive service organization, simple operation (Status lights give pass/fail decision).
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RPA Focus dispone di 12 routine di applicazione SmartTest. Il design di queste routine SmartTest si basa sulle grandi conoscenze di Alpha Technologies sulle proprietà reologiche e dinamico-meccanico dei materiali. Dall’immissione nel mercato del nuovo sistema RPA 2000, oltre 20 anni fa, e la distribuzione di oltre 1000 unità, Alpha Technologies ha costruito una base straordinaria di conoscenza nello studio reologico e dinamico dei polimeri e mescole a base gomma con tutta una famiglia di strumenti. I ricercatori di Alpha Technologies hanno sfruttato questa conoscenza per lo sviluppo delle routine di applicazione SmartTest per il nuovo strumento
Production Testing Moving batch release testing to the production environment may require samples to be tested by production staff that don’t have quality testing experience. The RPA Focus takes away the need for local data analysis. A bar code reader can be used to identify the batch and call up the present testing conditions. The operator simply prepares a sample, places the sample on the instrument and presses the “Start” button. The RPA Focus does the rest. A series of status lights indicates when the instrument is ready to test (green), testing (white), results are within specification (green). Where the sample falls outside the required limits a red light indicates that the operator needs to quarantine the batch until the QC staff identifies the remedial action necessary.
Apparecchi di prova
proposto; routine SmartTest che possono essere adattate dall’utente per ottimizzare le performance del test. Utilizzando il know-how di Alpha Technologies nella routine dei vari test, ci si assicura che l’analisi produttiva diventa una semplice operazione di routine per utenti esperti e non solo grazie alla facile programmazione di nuove procedure esecutive.
IL SOFTWARE PATHFINDER Il Software Pathfinder offre una gestione completa del controllo qualità per i test sui materiali elastomerici; è stato infatti progettato per supportare i sistemi dei clienti che utilizzano le MS SQL. Le funzioni di base includono: il controllo automatico della strumentazione, le procedure di prova, l’acquisizione dei risultati dei test, l’organizzazione e analisi dei risultati dei test, i limiti di validazione pass/fail, i grafici spc/trend.
L’interfaccia standard di base dei dati permette l’integrazione con diversi strumenti di gestione di ulteriori informazioni. Per esempio, i report possono essere generati utilizzando software di terze parti; ciò fornisce la flessibilità che permette di espandere e cambiare in risposta alle esigenze future. Il pacchetto Software Pathfinder è progettato per essere eseguito come unico strumento e fornire all’utente le basi per un laboratorio di rete globale. Moduli di strumenti aggiuntivi per l’estensione della rete possono essere acquistati per collegare gli strumenti più utilizzati nell’industria della gomma alla rete. I dati analitici di tutti gli strumenti vengono memorizzati in un unico database, semplificando i rapporti, l’analisi SPC ed eliminando l’inserimento manuale dei dati che richiede tempo ed è associato ad errori. Il software Pathfinder include: la
RPA Focus use a fully automated five sample queuing and removal system, utilizing Alpha Technologies’ original patented dual film transport system, which also reduces die fouling and sample sticking and increases seal life. Instrument maintenance is reduced and productivity increased.
Designed for Simple Operation - SmartTest The design of these SmartTest routines draws on Alpha Technologies unrivalled applications knowledge of dynamic mechanical rheological testing. Since launching the technique over 20 years ago and delivering in excess of 1000 units, Alpha has built up an unsurpassed knowledge base on testing polymers and rubber compounds with our family of variable frequency testing instruments. The application scientists have exploited this knowledge in developing the RPA Focus SmartTest application routines. SmartTest routines can be tailored by the user to optimize testing performance. By incorporating of the unmatched applications knowledge into the testing routine Alpha Technologies ensures that productive testing is a simple, routine operation for both new and experienced users, with new test procedures being rapidy created.
PATHFINDER SOFTWARE Enterprise Pathfinder software provides complete quality control management for rubber testing. It is designed to support customer system using MS SQL Basic functions include: automatic instrument control, test procedures, acquisition of test results, organization and
possibilità di alternare tra lo schermo di test online per vedere le curve dei test e i singoli punti dei dati visualizzati come un “trend graph”, le curve multiple (max 16) visualizzabili online, la possibilità di un grafico online per vedere e confrontare i risultati vecchi, 14 campi per identificare i singoli test (4 etichette e 10 campi liberi), l’inserimento dati manuale, i calcoli e le specifiche di magazzino, controllo, e limiti di allarme. Quando avviene il ricalcolo dei limiti, un’opzione permette di memorizzare i limiti storici, le relazioni di sintesi della produzione (stampa di curve multiple + risultati), il rapporto statistico dai dati storici, tra cui istogramma, x-chart, la possibilità di importare/esportare i dati, la predisposizione della rete per un utente, l’impianto d’archiviazione, le curve disponibili (S *, S ‘, S “, G *, G’, G”, η *, η ‘, η “, tan δ), temperatura (superiore e inferiore).
analisys of test results, pass/fail limits validation, SPC/trend charts. The standard data base interface permits integration with a variety of other information management tools. For example, reports can be generated using third-party software. This flexibility to expand and change in response to future needs. The Pathfinder software package is designed to run a single instrument and provide the user with the foundation for a comprehensive laboratory network. Additional communication modules for the extension of the network can be purchased to link the instruments most commonly used in the rubber industry to the network. Analytical data from all instruments is stored in a single database, simplifying reporting, SPC analysis and eliminating time consuming manual data entry and the associated errors. Pathfinder Software Includes: ability to toggle between on-line test screens to view the test curves or the individual data points displayed as a trend graph, multiple curves (max 16) displayed online, ability for on-line trend graph to display historical test results, fourteen fields to identify individual test (four fixed label fields and ten free information fields), manual data entry, calculate and store specification, control, and warning limits, when recalculating limits, an option to store historical limits, production summary reports (print multiple curves + results), statistical report from historical data including histogram (x-chert), data export/import facility, network ready for one user, archive facility, available curves (S *, S ‘, S “, G *, G’, G”, η *, η ‘, η “, tan δ), die temperature (upper and lower)
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India Rubber Expo and Tyre Show di Mumbai
Ci sono tutte le promesse di un mercato in rapida crescita Inserita nel novero dei BRIC, i quattro e ora cinque (con l’aggiunta del Sud Africa) paesi dai quali l’Europa è in attesa che venga il miracolo della ripresa, l’India è terra che con gli elastomeri ha molto a che fare. È tra i primissimi consumatori di gomma naturale, è il quarto produttore di hevea, è in gara per il quinto posto nella classifica dei costruttori di autoveicoli. A dire il vero, nel 2012 il consuntivo dei nostri scambi commerciali globali con il grande paese asiatico è stato abbastanza deludente: le esportazioni sono diminuite del 10% e le importazioni addirittura del 25%. Nel complesso quota poco più dell’1% dei nostri scambi con l’estero, contro oltre il 13% del complesso dei paesi extra-UE. Tuttavia ci sono sintomi che le attese degli operatori italiani non sono infondate. Uno di questi è venuto dall’India Rubber Expo and Tyre Show che si è svolta nella capitale economica indiana Mumbai (Bombay) dal 22 al 24 gennaio.
È in corso un’evoluzione promettente Il giudizio positivo che si può dare sull’India Rubber Expo and Tyre Show è confortato dal parere di alcuni degli operatori italiani che l’hanno visitata. Ne abbiano sentito tre. Franco Rossi, sales manager di UTPVision ci ha detto: “È la nostra seconda partecipazione alla IRE e paragonando questa alla precedente edizione, per quanto riguarda i nostri prodotti, non possiamo che esprimere un giudizio positivo. Abbiamo avuto 54 |
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Da notare che mentre si moltiplicano, soprattutto nei continenti extra-europei, le fiere che trattano insieme di plastica e di gomma, quelle dedicate esclusivamente alla gomma sono molto poche. Tra di esse l’IRE (questo il suo acronimo) ha un posto di primo piano. Organizzata dalla All India Rubber Industries Association (AIRIA), la India Rubber Expo and Tyre Show, ora alla settima edizione, è cresciuta negli anni fino a diventare la più importante manifestazione asiatica nel campo della gomma e ha esteso la sua copertura merceologica anche ai pneumatici con il parallelo Tyre Show. In questa edizione 2013 ha occupato una superficie di 25 mila mq con circa 550 espositori e 25 mila visitatori. La prossima edizione (l’ottava) di IRE si terrà nella capitale indiana New Delhi dal 15 al 17 gennaio 2015.
diversi incontri con molte realtà produttive provenienti da tutto il subcontinente indiano. Alcune aziende dimostrano una buona maturità in fatto di qualità di processo e di prodotto, altri meno. Sicuramente è in corso una evoluzione che presto porterà anche l’India nel novero dei paesi di forte interesse per le nostre esportazioni. L’affluenza generale è stata molto intensa da parte degli operatori del settore con una buona rappresentanza dell’industria della gomma indiana e con incontri molto interessanti agli stand ma
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anche alle fitte conferenze tecniche organizzate dall’Associazione indiana”. Per quanto riguarda gli espositori, oltre ai padroni di casa, Franco Rossi ha notato la partecipazione dei soliti grandi gruppi internazionali e una massiccia presenza di aziende cinesi. La presenza italiana era invece limitata a poche aziende. “Sono ottimista –conclude- sui risultati e sulle prospettive future in questo mercato. Per cui confermo fin da ora che saremo presenti alla prossima edizione che si svolgerà a Delhi”.
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durre manufatti di primo equipaggiamento con caratteristiche qualitative del tutto simili alle nostre. Questa necessità aiuta certamente la nostra esportazione poiché attualmente i costruttori locali non hanno ancora maturato l’esperienza necessaria. Molti di loro sono alla ricerca di partner stranieri per ridurre velocemente il gap qualitativo esistente tra il loro e il nostro macchinario”. A questo proposito –conclude- l’idea di costituire nuove realtà industriali con sede in India non è da sottovalutarsi , la crescita annua per volume di prodotto è di circa il 15% e le prospettive sono quelle di una continua crescita anche per i prossimi anni. “La nostra presenza nelle prossime edizioni la considero obbligatoria e certamente di grandi prospettive”.
In alto Pragati Maidan, la grande sede espositiva di New Delhi dove si svolgerà la edizione 2015 di IRE. Sotto due immagini delle edizioni precedenti.
Un mercato da tenere sotto osservazione La Colmec s.p.a. è una delle pochissime aziende italiane presenti a Mumbai. Il suo amministratore, Ubaldo Colombo, dopo aver rilevato che si tratta di una esposizione esclusivamente dedicata ai costruttori di macchine per l’industria della gomma e ai relativi produttori di manufatti, ci ha detto di considerarla “ per estensione e numero di espositori una delle più grandi al mondo nel settore gomma”. “La presenza europea a livello di
espositori si è limitata ad alcuni costruttori tedeschi ed italiani, tra i quali la nostra azienda. Sono i costruttori locali, così come cinesi e taiwanesi che la fanno da padroni”. Anche l’ing. Colombo ritiene che il mercato indiano è in espansione e va certamente tenuto sotto controllo. “Per ora la prospettiva delle aziende europee è di vendere i propri macchinari a società manifatturiere indiane di alto livello, che nel settore gomma servono principalmente il mercato dell’automobile e pertanto sono obbligate a pro-
Un segnale importante viene dall’interesse per strumenti di qualità Passando dalle macchine agli strumenti di controllo, ecco che cosa ci ha detto Mauro Belloni, amministratore della Gibitre Instruments. “Gibitre è presente in India da circa 12 anni con un’agenzia locale che si occupa della commercializzazione, dell’assistenza tecnica e della taratura degli strumenti. I nostri clienti tipici sono produttori di pneumatici, succursali indiane di
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gruppi internazionali, produttori di veicoli ed istituti di omologazione e prova. “Devo dire che la manifestazione è stata molto positiva e il numero di contatti avuti è stato molto più elevato rispetto alle ultime due edizioni a cui avevamo preso parte. “Un aspetto molto interessante è stato il numero elevato di tecnici di aziende indiane private non legate alla produzione di pneumatici. “Nel passato la maggior parte delle aziende indiane ha equipaggiato i laboratori acquistando strumenti prodotti localmente con caratteristiche tecniche (e logicamente prezzo) molto inferiori a quelle di strumenti con riferibilità internazionale. L’interesse dimostrato oggi per strumenti di qualità da parte dei visitatori è un segnale importante visto che potrebbe aprire le porte ad un mercato potenzialmente molto più grande di quello attuale.” dgts_210x140-emozionale.ai
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A proposito di numero e nazionalità degli espositori, Belloni osserva che il numero di aziende presenti è considerevolmente più alto da quello che risulta a catalogo, perché molte agenzie commercializzano prodotti di molte aziende diverse. “Buona parte delle aziende erano indiane, ma erano presenti tutti i grossi gruppi internazionali relativi a polimeri e rubber-chemicals. Considerevole la presenza di aziende asiatiche, americane e tedesche. Per quanto riguarda la produzione di strumenti di misura per gomma, molti dei nostri competitori era presente o direttamente o tramite rappresentati locali. Mi ha invece sorpreso l’assenza della maggior parte dei nostri competitors tedeschi che erano presenti nell’edizione precedente”. Come per gli espositori, la stragrande maggioranza dei visitatori era indiana.
A questo punto Mauro Belloni lamenta che purtroppo le aziende italiane presenti erano molto poche. “Di fatto la produzione locale di articoli a basso costo rende l’India poco appetibile come mercato per molti tipi di articoli. Sono anche convinto che il mercato indiano sia interessante solo se viene seguito con pazienza da un distributore o agente locale. Esporre alla fiera per provare a farsi conoscere può essere una scelta poco remunerativa. Naturalmente fanno eccezione tutti i prodotti ‘speciali’ che non vengono prodotti localmente o con tecnologie innovative”. In conclusione Gibitre, che ha partecipato già a tre edizioni di India Rubber Expo, ha l’intenzione “di partecipare alla prossima edizione e di dedicare maggiore attenzione a questo mercato sviluppando proposte sempre più centrate sulle peculiarità del mercato locale”.
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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
Versalis con Yulex per produrre gomma da guayule
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a gomma naturale ricavata da piante alternative all’hevea arriva anche in Italia e non come una ipotesi da laboratorio ma con una concreta iniziativa industriale. Versalis ha annunciato a fine gennaio la firma di una partnership strategica con Yulex Corporation per la produzione di bio gomma a base di guayule e per la realizzazione di un complesso produttivo industriale nell’Europa del Sud. Yulex Corporation è una società statunitense (di Phoenix, Arizona) che ha sviluppato un portafoglio di biomateriali derivati dalla pianta del guayule americana. Si tratta di sostituire la gomma naturale da hevea, che cresce solo nei climi tropicali di Asia, Africa e America meridionale, e la gomma sintetica di derivazione petrolifera trattando residui di materiali agricoli utilizzati come materia prima per la produzione di bioenergia. Il guayule (Parthenium argentatum) è un arbusto non destinato all’uso alimentare, che richiede poca acqua, nessun pesticida e rappresenta una fonte alternativa di gomma naturale grazie alle sue proprietà ipoaller-
geniche, a differenza della più comune gomma da hevea. L’accordo, precisa Versalis, interesserà l’intera catena produttiva, dalla coltivazione all’estrazione della bio gomma, fino alla costruzione di una centrale elettrica a biomassa. Versalis realizzerà materiali per diverse applicazioni cominciando dai mercati di largo consumo e del settore medicale, per arrivare, attraverso l’ottimizzazione del processo produttivo, ai pneumatici. “La partnership con Yulex è strategica per Versalis, considerando le previsioni in calo di scorte di butadiene e la sua volatilità, che stanno provocando una pressione sui prezzi di prodotti come la gomma sintetica,”ha affermato Daniele Ferrari, CEO di Versalis. “La collaborazione con Yulex rappresenta il nostro impegno e il nostro interesse nell’entrare nel mercato globale come uno dei principali attori della chimica verde. Tutte le nostre partnership in questo settore mirano a espandere il portafoglio di prodotti green di Versalis e alimenteranno le nostre catene produttive tradizionali con intermedi bio ad alta performance, in particolare nel settore degli elastomeri.”
Invista scende in campo nel bio-butadiene
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no dei maggiori produttori di fibre del mondo, la Invista interamente posseduta dal gruppo Koch che l’ha acquistata dalla DuPont, ha concluso un accordo con la Arzeda di Seattle per lo sviluppo di nuove tecnologie in materia di bio-derivati. Inizialmente la collaborazione punterà alla produzione di butadiene derivato da materie prime bio. Arzeda è una giovane società che lavora nel campo delle biotecnologie ed ha in particolare messo a punto nuovi processi per la produzione di enzimi. Obiettivo dichiarato è quello di accrescere l’offerta globale di butadiene percorrendo la strada delle materie prime a costi competitivi e della riduzione della volatilità del prezzo finale.
Novozymes acquisisce parte della Iogen Corporation
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a società danese Novozymes (2 miliardi di dollari di fatturato e utili 2012 in crescita del 10%) , notissima nel settore dei prodotti bio, ha acquisito il settore enzimi della canadese Iogen Corporation. L’acquisizione non riguarda le tecnologie di processo delle bioenergie che sono di proprietà della Iogen Corporation. Quest’ultima impiega circa 70 persone e ha in portafoglio una ventina di prodotti. Il valore dell’operazione è di circa 67 milioni di dollari. Novozymes prevede un effetto positivo pari allo 0,5% sulle sue vendite del 2013.
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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE
Chimica Verde: per saperne di più
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uanti sanno cos’è la ‘chimica verde’? Che è una chimica innovativa e a basso impatto ambientale? Che può rilanciare una parte dell’industria in difficoltà? Quanti sono disposti a vivere nelle vicinanze di un impianto che lavori per questa chimica? E i bioshopper, che rappresentano una delle principali applicazioni della chimica verde, sono ritenuti utili ai fini della tutela dell’ambiente? A queste, e a molte altre domande, ha dato risposta la terza edizione dell’Osservatorio sulla Chimica Verde organizzata lo scorso mese di gennaio da Assobioplastiche, l’Associazione Italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili nata nel 2011 con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo delle bioplastiche in Italia. Le risposte sono contenute in un sondaggio d’opinione a livello nazionale effettuato da ISPO Ricerche, l’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione del Prof. Renato Mannheimer, nel mese di novembre 2012 e sono state presentate dallo stesso Mannheimer nel corso della conferenza stampa. Molto brevemente. Il 90% degli intervistati approva la norma che ha messo al bando i tradizionali shopper di plastica a favore di quelli in materiali ecocompatibili, perché questo rappresenta certamente un passo avanti nel rispetto dell’ambiente. A proposito, però, della distinzione tra biodegradabile e compostabile, solo il 45% della popolazione dichiara di sapere che i due termini non sono sinonimi. Per quanto riguarda la resistenza e la riutilizzabilità dei bioshopper per la spesa e per la raccolta differenziata, i pareri non sono uniformi. La maggioranza dei consumatori non trova soddisfacente la resistenza dei sacchetti (55%) e nemmeno li ritiene riutilizzabili per la spesa (56%), mentre li ritiene accettabili per la raccolta differenziata (65%). Diffuso, invece, l’atteggiamento favorevole (67% degli intervistati) rispetto alla possibilità che gli shopper per imbustare frutta e verdura siano in materiale compostabile, e oltre la metà di quan-
Il tavolo dei relatori (da sinistra: Walter Facciotto, Marco Versari, Renato Mannheimer, David Newmann, Segretario Generale Assobioplastiche e Presidente Consorzio Italiano Compostatori. ti hanno risposto alle domande (52%) avrebbe piacere che fosse il proprio supermercato di fiducia ad avviare la sperimentazione in tal senso. La Chimica Verde. Ossia “quella branca della chimica – come è stata introdotta agli intervistati – che utilizza anche materie prime rinnovabili di origine agricola, come oli o amidi, in prodotti finali a basso impatto ambientale. Ad esempio: oltre alle bioplastiche e lubrificanti, anche additivi per gomme e fibre”. Solo un quarto circa degli intervistati (il 23%) ne ha sentito parlare. Viene in mente l’interrogativo manzoniano “Carneade! Chi era costui?” pronunciato da don Abbondio. L’atteggiamento verso questo settore, però, è generalmente favorevole. La gente ne coglie il grande potenziale in termini di espansione e, conseguentemente, di creazione di posti di lavoro. Il 69% degli italiani pensa, infatti, che l’Italia dovrebbe puntare maggiormente su un settore d’eccellenza come quello della chimica verde. E il 75% approva l’idea della conversione di vecchi impianti in strutture destinate a questa chimica. A questo proposito, emerge un dato interessante. Il 44% si dichiara favorevole alla conversione di vecchi impianti in nuovi destinati alla chimica verde anche se vicini alla propria abitazione. Non si riscontra, cioè, un forte “Effetto Nimby” (Not In My Back Yard: non nel mio cortile; ndr). Ne risente solo il 26% della popolazione: ‘D’accordo. Si al nuovo impianto, ma
non vicino casa mia’ – dicono, in sostanza, queste persone - . Al termine della presentazione del Prof. Mannheimer, il Presidente di Assobioplastiche Marco Versari ha espresso la sua comprensibile soddisfazione per l’esito del sondaggio. “I risultati di questa indagine – ha dichiarato - confermano che la coscienza ambientale degli italiani è sempre più consapevole e viva, come pure il sentimento di rispetto per la legge sui sacchetti per la spesa, ritenuta positiva dalla stragrande maggioranza dei nostri connazionali. Non solo. Gli italiani iniziano a percepire chiaramente anche le opportunità offerte dalla chimica verde come possibile motore per lo sviluppo ecosostenibile e per la crescita occupazionale”. La conferenza stampa si è conclusa con la presentazione, da parte di Walter Facciotto, Direttore Generale CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, dei risultati di un gruppo di lavoro costituito per il ‘Progetto Recupero Imballaggi Biodegradabili’. Come definire una corretta gestione pre- e post-consumo degli imballaggi biodegradabili, dalla loro raccolta differenziata al riciclo/recupero ed eventuale marcatura; come informare e istruire correttamente i cittadini sulle modalità di raccolta; come si ricicla; quale l’impatto sull’ambiente. Sono alcuni dei molti aspetti riguardanti la valorizzazione dei rifiuti da imballaggi presi in esame da questo studio – il primo del genere in Europa – , che CONAI ha effettuato con la partecipazione anche di altre aziende.
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Accordo Pirelli - Ministero dell’Ambiente per un clima migliore
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orrado Clini, Ministro dell’Ambiente, e Marco Tronchetti Provera, Presidente e Ceo di Pirelli, hanno firmato in gennaio un accordo per minimizzare l’impatto della produzione e dell’impiego dei pneumatici sul clima. Si tratta della definizione della seconda fase di un’intesa sul tema della riduzione dell’inquinamento siglata dalla società con il Ministero nel gennaio 2012 nell’ambito della conferenza internazionale “Driving Sustainability: a safe road to the future”. Su un pneumatico autovettura rappresentativo della categoria prodotto dalla casa milanese in Brasile verranno sperimentate nuove tecnologie tendenti a ridurre l’impatto ambientale provocato dalla produzione dell’articolo e dal suo impiego. Il ministro Corrado Clini ha dichiarato che questo accordo con Pirelli conferma l’impegno dell’azienda a rispondere alla richiesta di una migliore qua-
lità ambientale e di innovazione tecnologica, quali fattori di competitività nei mercati internazionali per i prodotti di alto livello, bandiera del made in Italy. A sua volta, Marco Tronchetti Provera ha sottolineato l’importanza della firma come testimonianza dell’impe-
gno dell’azienda a sviluppare tecnologie d’avanguardia tendenti a migliorare la qualità della vita nel rispetto dell’ambiente. L’accordo rientra in un piano più generale di iniziative di collaborazione pubblico-privato promosse dal Ministero dell’ambiente sulla base di adesioni volontarie a programmi di valutazione dell’impronta di carbonio (o impronta climatica). Della quantificazione, cioè, delle emissioni di gas a effetto serra connesse con l’intero ciclo di vita di un prodotto, dalla nascita alla fine dell’utilizzo, per arrivare a una armonizzazione delle differenti metodologie di misurazione e sviluppare poi tecnologie idonee a ridurre la formazione di gas inquinanti. Fino a oggi hanno aderito oltre 70 aziende italiane attive in diversi settori (tessile, agroalimentare, industria, turismo, ceramiche, infrastrutture, grande distribuzione).
Brillanti risultati del recupero di PFU nel 2012
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ltre 240 mila tonnellate di PFU raccolte e trattate, 30.108 punti di generazione registrati al 31 dicembre, quasi 11 mila richieste di prelievo pervenute ed eseguite. Questi alcuni dei dati che emergono dal bilancio 2012 di Ecopneus. Sono 350 mila le tonnellate di pneumatici che ogni anno arrivano in Italia a fine vita. Ecopneus ne gestisce quasi l’80%. “Una responsabilità importante, si fa osservare, che si traduce nel compito di coordinare le operazioni gratuite di raccolta di PFU presso i punti di generazione del rifiuto (gommisti, officine, stazioni di servizio ecc.), di trattamento fino all’effettivo recupero e di monitoraggio e tracciamento dei flussi..
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Interessante è anche l’analisi delle applicazioni dei materiali derivanti dai processi di lavorazione dei PFU. Si tratta dei campi più diversi: superfici per attività sportive (campi da calcio, piste da atletica, campi da pallacanestro e pallavolo, pavimentazioni in ambito degli sport equestri); asfalti stradali con bitume modificato per la realizzazione di strade che durano di più, resistenti alle intemperie, meno rumorose, più drenanti in caso di pioggia; cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie nelle nostre città cui si aggiungono rivestimenti di protezione per fioriere, rotatorie e aiuole spartitraffico; materiali isolanti impiegati in edilizia per l’isolamento termico ed acustico di pareti, solai e pavimenti.
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“I risultati ottenuti quest’anno dimostrano l’efficacia e l’efficienza del sistema. - ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus. L’obiettivo ora è di arrivare in tempi brevi a un recupero totale dei PFU, contribuendo, al contempo, con attività di ricerca e di sperimentazione, a creare le condizioni idonee allo sviluppo in Italia di un moderno comparto industriale del riciclo di questi materiali. Crediamo fermamente – ha concluso Corbetta - che proprio l’utilizzo di materie prime seconde recuperate dal trattamento dei PFU in prodotti destinati ai settori sicurezza, strade e sport potrebbe essere il volano per lo sviluppo di un mercato “green” e la nascita di una reale società del riciclo in Italia”.
Pneumatici invernali o catene
Chiarimenti e delucidazioni sulla direttiva ministeriale di Giuseppe Cantalupo
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato una direttiva sulla circolazione stradale nel periodo invernale e in caso di emergenza neve per stabilire a livello nazionale una uniformità di regolazione del traffico ed evitare agli automobilisti il rischio di trovarsi, nei loro tragitti, di fronte a obblighi diversi derivanti da ordinanze diverse.
FARE CHIAREZZA Si tratta della direttiva Prot. RU 1580 – 16.01.2013, “fortemente voluta e sollecitata già lo scorso inverno da Assogomma allo scopo di fare chiarezza circa l’applicazione dei provvedimenti che disciplinano la circolazione durante la stagione fredda ed in particolare quelli riguardanti i pneumatici invernali e le catene” – ha dichiarato il Direttore di Assogomma Fabio Bertolotti. Per consentire una corretta informazione sul tema e una corretta lettura della direttiva in questione, il Gruppo produttori di pneumatici di Assogomma ha diffuso una nota con chiarimenti e delucidazioni sull’argomento. I punti salienti. Scopo della direttiva, che è entrata in vigore il 31 gennaio 2013, è fornire agli enti proprietari e concessionari delle strade, agli uffici territoriali di Governo e ai Sindaci dei Comuni le necessarie istruzioni finalizzate a regolamentare le modalità di attuazione dei provvedimenti. La direttiva si applica fuori dai centri abitati, lungo le strade frequentemente interessate da precipitazioni nevose e fenomeni di pioggia ghiacciata (freezing rain) e prescrive che i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote e i motocicli, siano muniti di pneumatici invernali ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli idonei alla marcia su neve e ghiaccio.
Ai fini della necessaria uniformità, è stabilito che il periodo interessato dall’obbligo sia compreso tra il 15 novembre e il 15 aprile. Le ordinanze già emesse che stabiliscono un intervallo temporale diverso dovranno essere modificate, rettificando la data di fine periodo al 15 aprile. La direttiva, però, consente di adottare una estensione temporale diversa per strade in condizioni particolari, quali ad esempio strade di montagna a quote particolarmente alte.
MOTO E CICLOMOTORI A proposito delle moto e dei ciclomotori, il Ministero chiarisce che nel periodo di vigenza dell’obbligo questi veicoli possono circolare, ma solo in assenza di neve o ghiaccio sulla strada e di fenomeni nevosi in atto. La direttiva precisa anche che, se ne dovessero ricorrere le condizioni, i comuni possono adottare gli stessi provvedimenti anche all’interno dei centri abitati. Per quanto riguarda l’utilizzo dei pneumatici invernali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ne raccomanda l’installazione su tutte le ruote dei veicoli, al fine di conseguire condizioni uniformi di aderenza sul fondo stradale.
La stessa raccomandazione vale anche nel caso dell’utilizzo dei pneumatici chiodati, limitatamente alla marcia su ghiaccio, sui veicoli di categoria M1 (autovetture con un massimo di 8 posti a sedere oltre al conducente), N1 (veicoli destinati al trasporto di merci aventi peso massimo non superiore a 3,5 tonnellate) e O1 (rimorchi con peso massimo non superiore a 0,75 tonnellate).
LE PRECISAZIONI DEL MINISTERO In alternativa ai pneumatici invernali possono essere impiegati dispositivi antisdrucciolevoli, cioè le catene. A questo proposito, il Ministero chiarisce, per evitare interpretazioni non uniformi, che questi mezzi devono essere montati almeno sulle ruote degli assi motore. La direttiva ministeriale precisa anche che le catene da tenere a bordo devono essere compatibili con i pneumatici del veicolo su cui devono essere installate, e in caso di impiego devono essere seguite le istruzioni di installazione fornite dai costruttori del veicolo e del dispositivo. “Il fatto che venga citato prima il costruttore del veicolo e successivamente quello del dispositivo non è casuale – sottolinea Bertolotti - , in quanto su alcuni autoveicoli non è previsto nè è possibile il montaggio di dispositivi di aderenza”.
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TACCUINO Produzione • consumi • mercati
La produzione chiude il 2012 a -10,4%
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onostante un lieve rallentamento della caduta in dicembre, il 2012 si chiude per la produzione di articoli in gomma e materie plastiche con una flessione del 10,4% rispetto al 2011. Secondo le statistiche rese note dall’Istat il dato è il peggiore tra tutti i settori dell’industria manifatturiera italiana, che registra una caduta complessiva del 6,7%. Tornando al settore gomma e materie plastiche i risultati di dicembre sono tutti negativi: -0,2% in dicembre 2012 su dicembre 2011; -10% nel trimestre ottobre-dicembre 2012 sul trimestre precedente; -16,8% nel dicembre 2012 su dicembre 2011.
In negativo anche gli scambi esteri
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roseguendo la tendenza palesatasi già in novembre, i risultati degli scambi esteri degli articoli in gomma e materie plastiche per il 2012 risultano in negativo. Le statistiche Istat indicano un calo delle esportazioni, che è dell’ 11,5% in dicembre rispetto a dicembre 2011 e dell’1% per l’intero anno. Anche le importazioni proseguono il trend che ha caratterizzato tutto il 2012, a conferma della debolezza del mercato interno. Gli acquisti dall’estero sono diminuiti del 10,9% in dicembre e del 7,1% nell’intero anno.
sultato di un investimento di circa 56 milioni di euro, grazie al quale la fabbrica di Voronezh è diventata uno degli insediamenti industriali più moderni e il sito produttivo di pneumatici tecnologicamente più avanzato della Russia. Accanto all’installazione di macchinari all’avanguardia per la produzione di mescole, la riconversione dello stabilimento ha contemplato anche un programma di addestramento del personale, che si è svolto negli stabilimenti Pirelli in Italia, Turchia e Germania. Sono previsti ulteriori investimenti per 44 milioni di euro che porteranno la capacità produttiva della fabbrica a 4 milioni di pneumatici all’anno entro il 2015. “La Russia è un mercato strategico per Pirelli”, ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, Presidente e CEO dell’azienda italiana, che ha inaugurato la nuova linea insieme al Ministro dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa, al Governatore della regione di Voronezh e al Direttore Generale di Russian Technologies (nella foto). “Voronezh Tyre Plant – ha proseguito Tronchetti Provera – è uno splendido esempio della collaborazione tra le autorità russe, l’industria, e l’esperienza e la tecnologia di una compagnia internazionale. Intendiamo produrre non solo pneumatici Premium per i consumatori russi, ma creare anche un grande ed efficiente centro logistico allo stabilimento di Voronezh Tyre Plant al servizio dei clienti del mercato interno e di quelli esteri”.
Pirelli avvia una nuova linea nello stabilimento di Voronezh
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partire da marzo 2013 entra in funzione, presso lo stabilimento di Voronezh, nel sud-ovest della Russia, una nuova linea di produzione, dedicata alle mescole dei pneumatici Premium, in particolare del segmento Winter. Lo hanno annunciato Pirelli e Russian Technologies. La linea produttiva – Voronezh 2 – è la seconda dell’azienda russa, ed è il ri62 |
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Tecnologie di stampaggio a confronto Dal 15 al 20 aprile ST.A.TE Technologies srl organizza l’evento “ Tecnologie di stampaggio a confronto”, che si svilupperà con seminari in cui si illustreranno le diverse tecnologie di stampaggio degli elastomeri ad iniezione con vari sistemi (FIFO, LIFO e Vite Punzonante) , microstampaggio e compressione. Gli interventi saranno effettuati da specialisti del settore delle seguenti aziende: Boy GmbH, Maplan GmbH, Wickert GmbH, ST.A.TE Technologies srl . Nell’occasione verrà inaugurata la show room nella sede della ST.A.TE Technologies a Calvenzano (Bergamo). Molte le applicazioni in mostra: stampaggio termoplastici, elastomeri, siliconi. Saranno in funzione con gli stampi le seguenti macchine: BOY 10XS - microstampaggio BOY 22 VERTICALE- vertical con inserti in automatico BOY 35 orizzontale- Micro canale freddo BOY 55 Verticale BOY 90 orizzontale MAPLAN 300 Orizzontale MAPLAN 100 Verticale MAPLAN 40 Verticale TPE Per ulteriori chiarimenti www.state-art.it
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Mercato automotive nell’Asean: sarà il sesto al mondo entro il 2018
L’
area di libero scambio dell’Asean, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico della quale fanno parte Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Tailandia, Brunei, Cambogia, Laos, Myanmar e Vietnam, sarà il sesto mercato automotive mondiale nel 2018. Con le vendite che dovrebbero raddoppiare, passando dai 2,4 milioni/anno del 2011 (1,5 milioni le vetture + 0,78 milioni i veicoli commerciali) ai 4,7 del 2018 (3,1 milioni le auto + 1,6 milioni i commerciali). È il risultato di una ricerca di Frost & Sullivan che prospetta sbocchi vantaggiosi soprattutto per i maggiori costruttori europei per le interessanti opportunità di investimento che l’area offre. Il mercato è enorme (605 milioni di persone con un tasso di motorizzazione di 50 auto ogni 1.000 abitanti) e con un Tasso Annuo di Crescita Composto (Compound Annual Growth Rate: CAGR) stimato del 10,1% nel periodo 2011-2018. Società costruttrici di auto di India e Cina prevedono di espandersi nella regione, che offre vantaggi come base competitiva per la produzione di auto e come area di esportazione con forte esperienza in particolari categorie di prodotto. L’analisi di Frost & Sullivan copre i quattro mercati automotive chiave dell’Asean: Tailandia, Indonesia, Malesia e Vietnam. A trainare lo sviluppo sarebbero principalmente la Tailandia (nella foto una immagine del traffico a Bangkok) e l’Indonesia, anche grazie agli investimenti compiuti o in corso da parte delle industrie giapponesi e cinesi. Le vendite di veicoli in questi paesi dovrebbero raggiungere quota 1 milione di unità entro il 2013. In Tailandia, dove i mezzi più diffusi sono i pick-up (cassonati), la produzione è prevista in crescita a un tasso CAGR dell’11,9% dal 2011 al 2018. Le vendite totali, invece, dovrebbero aumentare a un tasso del 16,1% (2011-2018), raggiungendo i 2,26 milioni di unità nel 2018. In Indonesia, dove i modelli preferiti sono gli MPV (Multi-Purpose Vehicle), il tasso di crescita previsto dagli anali-
Parker Hannifin Ita
sti di Frost & Sullivan sarebbe dell’8,7% tassa di circolazione alle auto ibride e Tecno Compounds (2011-2018), con un mercato che arrielettriche di cilindrata inferiore ai 2.000 verebbe nel 2018 a 1,6 milioni di unità cc fino al 31 dicembre 2013. vendute. La produzione dei veicoli, inPiù basse le previsioni per il Vietnam, vece, crescerebbe a un tasso CAGR del aTecno causa dell’incerta politica del GoverCompounds a suitable solutionaufor every cha 9,4% nel periodo 2011-2018, arrivando no per quanto riguarda il mercato Tecno Compounds a 1,57 milioni di unità nel 2018. tomotive. Gli analisti di Frost & SulliDiversa, invece, ma ugualmente favorevan prevedono una crescita totale delvole la situazione in Malesia. Il Governo le vendite dei veicoli a un CAGR dell’1% a suitable solution for every challenge di questo paese ha esteso l’esenzione (2011-2018), una quota di 117.961 a suitable solutioncon for every challenge dalle imposte di importazione e dalla unità nel 2018.
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HP ZETPOL® – Nuovi gradi Zetpol® ad Alte Prestazioni
HP ZETPOL® – New High Performance Zetpol® Grades
eon Europe GmbH lancerà sul mercato Italiano la nuova famiglia di gomma nitrilica idrogenata ad alte prestazioni HP Zetpol®. La traduzione di HP Zetpol® è (High Performance) Zetpol® ad Alte Prestazioni. Questa nuova gamma di HP Zetpol® sarà idrogenata nel nuovo impianto di Kawasaki in Giappone. I gradi HP Zetpol® possono soddisfare un grande numero di nuove e speciali richieste provenienti dall’industria automobilistica e dai produttori di articoli tecnici. In particolare sono in grado di far fronte alle richieste di un migliorato compression set e di una maggiore resistenza ai fluidi aggressivi, come i condensati acidi. I gradi HP Zetpol® sono vulcanizzati con nuovi agenti chimici e questa tecnologia permette di preparare nuove mescole con migliorate proprietà, come per esempio mescole a basso coefficiente d’attrito per la produzione di guarnizioni statiche e dinamiche per albero motore e guarnizioni cuscinetti. Zeon Europe Sede secondaria in Italia GmbH (Zeon Italia) sta organizzando per il prossimo mese di aprile un incontro a Milano per mostrare i risultati e le relative prestazioni dei gradi di HP Zetpol® per le applicazioni sopra menzionate. Zeon Italia, durante questo evento organizzato con i partner del progetto HP Zetpol®, mostrerà tutti i miglioramenti ottenuti con l’utilizzo dei gradi HP Zetpol® nelle applicazioni standard. I gradi HP Zetpol® possono migliorare le prestazioni e la competitività degli standard produttivi dove si usino polimeri come HNBR e FKM.
eon Europe GmbH is launching on the Italian market the new family of Zetpol® grades called High Performance Zetpol®. HP Zetpol® means Zetpol® High Performance Grades. This new range of HP Zetpol® will be hydrogenated in the new facility at Kawasaki plant located in Japan. HP Zetpol® grades are able to fulfil a lot of new special requirements coming from automotive industry and technical articles manufacturer (as for instance improved compression set), dynamic properties and fluid resistance (e.g improved resistance at acid condensate). HP Zetpol® grades are cured with new technology of chemicals and this technology could permit a new kind of compound preparation with improved properties, as for instance low frictioning compound for shaft seals, bearing seals and rotary shaft seals. Zeon Europe Sede secondaria in Italia GmbH (Zeon Italia) is preparing a meeting in Milan scheduled in next April where all results and performances of HP Zetpol® in the above mentioned applications will be shown. During this event Zeon Italia with all Italian partners involved in HP Zetpol® launch projects, will show all improvements obtained with the use of HP Zetpol® into standard application. HP Zetpol® grades will improve performances and competitiveness of all standard applications produced with HNBR and FKM polymers.
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Aumenta la produzione di macchine in Germania
Michelin investe in America: pneumatici a Waterville e mescole a Starr
ino a metà anno i costruttori tedeschi di macchine per gomma e plastica prevedevano che il 2012 si sarebbe chiuso con una flessione delle vendite. Invece una decisa ripresa nel secondo semestre ha portato il bilancio finale a concludersi con una crescita del 6% a 6,5 miliardi di euro. Anche le esportazioni sono risultate in aumento fino a toccare i 4,4 miliardi di euro. Assistiamo a una ripresa dei mercati tradizionali, ha commentato la VDMA (l’associazione tedesca di settore). Ripresa che ha interessato sia gli Stati Uniti che l’Europa, dove la Polonia è diventata il primo mercato. In Asia, ai risultati positivi di Indonesia e Thailandia ha fatto riscontro un calo dei mercati indiano e cinese. Nel 2013 le vendite, propiziate da K di Düsseldorf, si prevede che aumenteranno del 3%.
on due comunicati emessi a breve distanza nella seconda metà di gennaio, Michelin Nord America ha annunciato due nuovi importanti investimenti nel continente americano. Il primo riguarda la fabbrica di pneumatici per veicoli pesanti di Waterville, in Nuova Scozia (Canada). L’investimento è di 73 milioni di dollari nei prossimi cinque anni, darà lavoro a 50 nuovi addetti e risponde alla crescente domanda di pneumatici per autocarro, soprattutto del tipo X One. Lo stabilimento di Waterville è stato costruito nel 1982 per la produzione di radiali per autocarro e off the road. Nell’ottobre 2010 ha festeggiato l’uscita dalla fabbrica del 30 milionesimo articolo. Il secondo investimento è di 200 milioni di dollari ed è destinato all’espansione dell’impianto per la fabbricazione di me-
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scole per pneumatici che sorge a Starr, South Carolina, negli Stati Uniti. Darà lavoro ad altri 100 addetti. La nuova unità produttiva sorgerà accanto a quella attuale e sarà pronta nel 2014. Nei pressi è prossimo al varo (previsto per la fine di quest’anno) un nuovo impianto per pneumatici movimento terra. Nel South Carolina si trovano 9 dei 18 impianti produttivi Michelin del Nord America e 9 mila dei 222 mila addetti.
Continental Americas potenzia Mount Vernon (pneumatici per autocarro)
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ntro metà 2015 la capacità produttiva annuale dell’impianto di Mount Vernon, Illinois (pneumatici per camion) della Continental Tire the Americas L.L.C. sarà portato a 3,2 milioni di unità con la creazione di 100 nuovi posti di lavoro. L’investimento di 129 milioni di dollari porta a 615 milioni la somma investita a Mount Vernon dal 2006.
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Zeon aumenta la capacità di acrilici
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a crescita a livello mondiale della domanda di elastomeri acrilici ha indotto Zeon Chemicals L.P. (sussidiaria interamente posseduta dal gruppo giapponese) ad aumentare del 50% la capacità produttiva di Hy Temp dell’impianto di Louisville, Kentucky. L’operazione sarà completata entro luglio di quest’anno. Le gomme Hy Temp sono polimeri resistenti al calore e agli oli e sono impiegati principalmente nella fabbricazione di guarnizioni e tubi per l’industria automobilistica.
Oltre 11 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera nel 2012
Tonnellate di CO2 per consumi di benzina e gasolio per autotrazione BENZINA dicembre genn.-dic GASOLIO dic gen-dic TOTALE dic gen-dic
differenza Totale
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%
2.173.752 26.784.072
2.524.800 30.004.800
-300.048 -3.220.728
-12,1 -10,7
5.706.775 71.889.730
6.641.748 80.029.311
-934.973 -8.139.581
-14,1 -10,2
7.880.527 98.673.802
9.115.548 110.034.111
-1.235.021 -11.360.309
-13,5 -10,3
Fonte: elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati del ministero dello Sviluppo Economico
nella riduzione dell’impatto ambientale è di fondamentale importanza il ruolo svolto dai pneumatici. Specie sotto l’aspetto della bassa resistenza al rotolamento. È per questo motivo, peraltro strettamente connesso con quello della sicurezza stradale, che “Continental ha esteso da tem-
po questa tecnologia a tutta la sua gamma”, proponendo così sul mercato pneumatici che, attraverso il contenimento dei consumi di carburante, consentono nello stesso tempo di limitare le emissioni di CO2 e di ridurre i costi di gestione dei veicoli sui quali sono montati.
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dicembre dello scorso anno le emissioni di CO2 prodotte dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione sono diminuite, complessivamente, di 1.235.021 tonnellate (-13,5%) rispetto allo stesso mese del 2011. Nell’intero 2012 la diminuzione è stata di 11.360.309 tonnellate, corrispondenti al 10,3% in meno rispetto all’anno prima. È quanto emerge da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati del Ministero dello Sviluppo Economico. Il calo registrato a dicembre è dovuto, per 300.048 tonnellate (-12,1%), a una riduzione nel consumo di benzina e, per le restanti 934.973 tonnellate (-14,1%), a più bassi consumi di gasolio. Le più basse emissioni verificatesi nei dodici mesi 2012 hanno la componente maggiore (-8.139.581 tonnellate, corrispondenti al 10,2% in meno rispetto all’anno precedente) nella diminuzione di CO2 conseguente al ridotto utilizzo di gasolio; le rimanenti tonnellate prodotte in meno (3.220.728, pari a -10,7%) derivano dal più basso consumo di benzina. È fuori di ogni dubbio che la ridotta quantità di anidride carbonica rilasciata nell’ambiente è dovuta alla diminuzione dei consumi di benzina e gasolio indotta, tra le cause principali, dai prezzi elevati di questi carburanti e dalla crisi, che frena l’economia. Va anche detto, come precisa Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT, che
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Bridgestone inaugura il secondo impianto indiano (vettura, bus e camion)
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l 5 febbraio Bridgestone India Private Ltd. ha inaugurato il nuovo impianto di Pune, nello stato del Maharashtra, 170 chilometri a sud-ovest di Mumbai. La fabbrica ha già iniziato la produzione di radiali per autovettura (che arriverà a 10.000 unità al giorno entro la fine del 2014). A ottobre produrrà anche pneumatici per bus e autocarri (che arriveranno a 3.000 pezzi al giorno nella seconda metà del 2017). Si trata del secondo stabilimento indiano di Bridgestone. L’investimentoè stato di circa 541 milioni di dollari.
Imprese • finanza
Accordo di licenza Cabot con Michelin
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fine gennaio Cabot Corporation ha rinnovato l’accordo che consente a Michelin l’uso in esclusiva della tecnologia brevettata dalla società americana per la confezione di mescole per pneumatici. Il costruttore francese corrisponderà quindi royalty sino all’esercizio 2022. La tecnologia Cabot prevede la mescolazione in fase liquida (anziché la tradizionale fase secca) per l’incorporazione nell’elastomero degli agenti rinforzanti come il nero di carbonio. La dispersione degli ingredienti viene sensibilmente migliorata e lo
stesso dicasi per le proprietà che ne derivano. Una tecnologia analoga a quella utilizzata dalla Michelin è disponibile anche per le applicazioni diverse dal pneumatico sotto il marchio Cabot Transfinity.
società operative: ITN BV, Solid Centre BV, Solid Tyres Europe BV. Saranno tutte integrate nel gruppo svedese entro il primo trimestre dell’anno.
Trelleborg acquista distributore olandese
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ll’inizio di febbraio Trelleborg Wheel Systems Industrial Tires ha concluso l’acquisto di Industrieband Beheer BV, società olandese specializzata nella distribuzione di pneumatici industriali e nei servizi relativi. Industrieband Beheer (5,8 milioni di euro di fatturato realizzati quasi tutti in Olanda) è costituita da tre
Quattro nuovi centri di ricerca di Sabic audi Basic Industries Corporation (Sabic, uno dei maggiori gruppi petroliferi mondiali, controllato dal governo saudita) ha annunciato l’avvio, entro quest’anno, di quattro nuovi centri di ricerca e sviluppo. L’investimento complessivo è di mezzo milione di dollari. I primi due centri sorgeranno in Arabia Saudita, il terzo a Bangalore in India e il quarto in Cina, a Shanghai.
materie prime • macchine • prodotti
Una scelta di prodotti per la pulizia degli stampi in acciaio, alluminio e teflonati
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a pulizia degli stampi è un problema che interessa molti stampatori delle gomma. La Alchemia s.r.l. di Brescia offre una gamma di prodotti che possono risolvere tale problema. 66 |
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AK 85 Vulcan è un pulitore per stampi in acciaio, alluminio e teflonati. Si presenta come un liquido a due strati; quello superiore, oleoso, consente di minimizzare le perdite dovute all’evaporazione ed a prolungare la durata del bagno, mentre la parte inferiore contiene i principi attivi. Non contiene prodotti caustici o acidi, né solventi clorurati, alogenati, cromati, fenoli, arseniati, composti aromatici, fosfati, metalli pesanti o silicati, ma grazie alla sua formula agi-
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sce sui residui, ammollendoli, sollevandoli dal supporto senza però staccarli. Grazie al contenuto della sua formula, agisce anche su pezzi particolarmente complicati, ricchi di interstizi, nicchie e fori che sono che sono particolarmente difficili da pulire con i metodi tradizionali come sabbiatura o altro. È un prodotto non corrosivo per alluminio, rame, ottone, leghe ferrose, acciaio dolce, magnesio, titanio e, inoltre, per le anodizzazioni, le conversioni cromiche
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di magnesio e alluminio, i rivestimenti di cadmio, le teflonature ben legate, i trattamenti galvanici come doratura, argentatura, cromature. In tal modo è in grado di rimuovere una moltitudine di residui, dalla gomma vulcanizzata alle resine poliuretaniche, dagli smalti isocianati alle lacche epossidiche. Il produttore bresciano offre anche altri prodotti utili per lo stampaggio e la manutenzione: il distaccante siliconico AK 242 Lubesil, il distaccante non siliconico AK 390 Diplast (entrambi disponibili anche in versione spray), il distaccante siliconico a base acqua AK 246 Emulsil.
Pavimentazione aerei più sicurezza
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rivestimenti per pavimenti degli aerei destinati a coprire lunghe distanze sono soggetti a prescrizioni molto severe per la sicurezza dei viaggiatori. I tecnici della tedesca Metzeler Technical Rubber Systems e della americana Cooper Standard hanno messo a punto rivestimenti Duroflex e Durofloor che hanno dato risultati migliori delle tradizionali coperture in silicone. Il materiale di base è la gomma sintetica EVM Levapren della Lanxess. Secondo gli esperti del business High Performance Elastomers, Levapren non contiene alogeni e non libera gas corrosivi. In caso di incendio produce fumi a bassa densità che garantiscono più sicurezza per i viaggiatori e agevolano le operazioni di salvataggio.
seguita – ha detto il direttore allo sviluppo Doug Butcher – di specializzare i nostri laboratori in funzione delle esigenze dei singoli segmenti di prodotto in modo da tenere sotto controllo gli sviluppi in atto in tutti i campi”. L’attività di Chem-Trend si estende a tutto l’arco dei distaccanti, dei lubrificanti, delle vernici, dei rivestimenti per camere di vulcanizzazione.
In relazione alle esigenze dell’industria dei pneumatici, Hth ha sviluppato una unità Two-Roll Plastisizing che, se necessario, può essere integrata con una unità di filtraggio.
Tire Technology Expo di Colonia
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Estrusori ad ingranaggi integrati con sistemi di filtraggio
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empre al Tire Technology Expo la tedesca Uth GmbH ha presentato i suoi sistemi di estrusione. I Roll-ex gear extruder (foto sotto) hanno struttura modulare e possono facilmente essere integrati con sistemi di filtraggio mescole. Possono arrivare a una produzione di 15 mila kg/h.
Tire Technology Expo di Colonia
Agenti distaccanti per pneumatici invernali
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a manifestazione di Colonia è stata l’occasione per Chem-Trend di presentare la sua gamma di prodotti connessi con lo stampaggio dei pneumatici. In primo piano quelli destinati al distacco dei pneumatici invernali. Operazione quest’ultima che diventa sempre più difficile sia per la complessità delle mescole impiegate sia per il complicato disegno del battistrada. Simulando in laboratorio il processo di vulcanizzazione di questi pneumatici, i tecnici di Chem-Trend sono riusciti a ottimizzare il processo di distacco dallo stampo. “È il risultato della politica da noi per-
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Tire Technology Expo di Colonia
Agenti di distacco eco-compatibili e inchiostri marcatura
er la Rhein Chemie l’evento di Colonia è stata l’occasione per persentare, oltre agli agenti di distacco Rhenodiv, i rivestimenti permanenti per bladder che rendono possibile la vulcanizzazione del pneumatico senza bisogno di soluzioni spray contenenti silicone. Lo stesso dicasi per gli inchiostri di marcatura ad acqua, brillanti e di rapida asciugatura, che permettono un’istantanea identificazione del pneumatico prima e dopo vulcanizzazione (foto sopra).
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Tire Technology Expo di Colonia
Migliorare le proprietà di abrasione
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lla conferenza che ha accompagnato l’edizione di quest’anno della fiera di Colonia Lanxess ha presentato varie relazioni. Una in particolare, dovuta alla filiale brasiliana, ha illustrato il miglioramento della resistenza all’abrasione usando la Buna SL in luogo della SBR in emulsione. Inoltre, usando le cariche appropriate, la Buna SL riduce la resistenza al rotolamento. Queste caratteristiche sono risultate particolarmente utili nella produzione dei battistrada per i pneumatici ricostruiti.
Un nuovo pneumatico slick per moto
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i chiama Battlax V01il nuovo pneumatico slick per moto da competizione presentato da Bridgestone lo scorso 29 febbraio. È stato progettato per motociclisti esordienti o di media esperienza sui circuiti, mutuando soluzioni sviluppate per la MotoGP con tecnologie innovative in fatto di mescole e design delle superfici di contatto. Per quanto riguarda la composizione, in particolare, Bridgestone ha messo a punto per il Battlax V01 una mescola per un grip ottimale in un range selezionato di temperature di utilizzo.
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Il pneumatico anteriore è strutturato con una cintura a spirale singola e un solo raggio di corona, per un’alta stabilità anche in piega, mentre quello posteriore ha raggio di curvatura doppio e inferiore che garantisce aderenza e scorrevolezza elevate. Le mescole disponibili sono due, soft e media.
O-ring in silicone per il biomedicale
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azienda farmaceutica Boehringer Ingelheim ha sviluppato un inalatore, Respimat, che produce una nebbia molto fine, lasciando il tempo necessario per inalare correttamente il farmaco (foto sotto). Si tratta di un dispositivo di estrema precisione, con tolleranze di produzione rigidissime. La soluzione per ottenere questo livello di precisione, è l’O-
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ring in silicone alla base del dispositivo che impedisce al farmaco nella camera di dosaggio di risalire lungo il tubo capillare. Lo ha realizzato la business unit Trelleborg specializzata in tenute in silicone liquido per il settore biomedicale. “Per questo prodotto, abbiamo dovuto sviluppare un nuovo metodo di misurazione del volume”, spiegano alla Trelleborg. Le superfici dovevano essere perfettamente lisce e le bave da rifilare tra le due metà dello stampo inferiori a 0,05 mm. “Tutto questo ha richiesto una precisione estrema sia in termini di utensili che di processi produttivi”. Attualmente, Trelleborg e Boehringer Ingelheim microParts stanno collaborando per ridurre la tolleranza di produzione dell’O-ring a soli ± 0,3 millimetri cubi. Nel 2011, Trelleborg ha acquisito un’azienda che ha ampliato il know-how del Gruppo in termini di produzione in camere bianche di componenti in silicone nonché di prodotti multi-componente in silicone per i settori farmaceutico e medicale.
Un megaprogetto europeo per il grafene
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n miliardo di euro in 10 anni. A tanto ammonterà l’investimento deciso dalla Commissione Europea per finanziare le ricerche sul grafene, il nuovo, rivoluzionario materiale che promette anche molte applicazioni nel settore della gomma (vedi il nostro articolo nel numero di gennaio/febbraio, n. 605, pag. 25). Individuato meno di dieci anni fa dai fisici Andre Geim e Kostya Novoselov dell’Università di Manchester, in Gran Bretagna, il grafene, sostanzialmente carbonio in fogli dello spessore di un solo atomo, ha fruttato ai suoi scopritori il Premio Nobel per la Fisica nel 2010. Il progetto europeo prevede una serie di iniziative coordinate su una scala di dimensioni mai viste, per coprire tutta la catena del valore, dallo sviluppo di nuovi materiali alla produzione di componenti in grado di sfruttare le caratteristiche uniche del materiale. Il grafene, infatti, trova impiego in dispositivi elettronici e ottici ultrarapidi, elettronica flessibile, batterie innovative, componenti ultraleggeri. Si pensa di sviluppare, con questo materiale, prodotti come la carta elettronica, computer e smartphone pieghevoli, ma anche aeroplani più leggeri ed efficienti, oltre
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a nuovi polimeri, anche elastomeri, con proprietà rivoluzionarie. Anche l’Italia avrà un ruolo chiave nello sviluppo del progetto decennale. Il Cnr, infatti, avrà il compito di condurre due iniziative strategiche, per lo sviluppo di nuovi materiali compositi e per realizzare sistemi per applicazioni energetiche. Il primo ambito di attività verrà coordinato dall’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività (Isof-Cnr), sotto la guida di Vincenzo Palermo; il secondo dall’Istituto di Nanoscienze (CnrNano). Anche il settore automotive potrà beneficiarne, per esempio “sfruttando il reticolo di carbonio del grafene per lo stoccaggio di idrogeno in modo efficiente ed economico”, ha commentato Vittorio Pellegrini di CnrNano.
Consumi delle macchine, nuove regole per misurarli
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li aspetti della produzione legati all’impatto ambientale e al consumo energetico sono sempre più importanti, anche nel mondo della gomma e dello stampaggio. Ne ha preso atto la Commissione tecnica di Euromap, l’associazione europea dei produttori di macchine per la plastica e per la gomma, che ha proposto una profonda revisione della raccomandazione Euromap 60 sulla determinazione del consumo energetico delle macchine per lo stampaggio a iniezione. “La raccomandazione – comunica in una nota la commissione tecnica –, nonostante un intenso sforzo nel definire i criteri di valutazione dei consumi energetici delle macchine, non era riuscita nell’intento di indicare
un metodo per ottenere dati confrontabili, perché alcuni aspetti delle procedure suggerite, come ad esempio i parametri per le misurazioni, non erano stati definiti in modo adeguato”. Per questo motivo si è deciso di dividere la raccomandazione in due parti, Euromap 60.1 ed Euromap 60.2. La nuova versione consente ai clienti di confrontare tra loro macchine di produttori diversi sulla base di parametri uniformi. Introduce una classificazione energetica conseguente a due cicli di test, che tengono conto sia delle caratteristiche delle macchine ad alta velocità sia di quelle di piccole dimensioni. Lo scopo era di mantenere accettabile il livello di test e di verifiche per i costruttori, senza però ridurre il dettaglio dell’informazione necessario per qualificare di prodotti e per guidare la clientela nella scelta. La Euromap 60.1 introduce una scala di classi di efficienza che servono da riferimento ai clienti. In aggiunta, la Euromap 60.2 fornisce anche parametri utili ai produttori per definire il consumo in kWh per ogni kg di materiale prodotto. Questo ulteriore dato è di grande utilità per gli acquirenti dei macchinari, perché consente loro di calcolare i costi energetici della macchina su tutto il suo ciclo di vita. Messa a punto la Euromap 60, gruppi di esperti sono ora al lavoro per estendere i parametri definiti ad altri tipi di macchine, per estrusione, soffiaggio e termoformatura.
Dai satelliti alle auto da corsa
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allo spazio alle piste di Formula Uno. È questo il salto compiuto dalle speciali guarnizioni in gom-
ma sviluppate dalla società francese Smac. Utilizzate per attutire le vibrazioni che si producono nella fase di lancio di alcuni vettori spaziali, hanno ora trovato impiego nelle vetture del team Caterham che partecipa al campionato mondiale F1 2013. I prodotti in questione derivano dallo Smactane, uno speciale materiale in gomma certificato dall’Esa per l’utilizzo nello spazio dove, spiega il Ceo della Smac Philippe Robert, “è fondamentale che strumentazioni delicate, come macchine fotografiche o telecamere ad alta precisione, non perdano
la taratura a causa delle sollecitazioni impresse dai razzi e dai carichi meccanici in fase di lancio”. La Caterham ha deciso di utilizzare una gomma derivata dallo Smactane, denominata Smacbump, nelle sospensioni della vettura e in particolare negli spessori di fine corsa, che hanno lo scopo di evitare rotture o perdite di aderenza dovute a sconnessioni della pista o all’impatto con i cordoli.
In Canada la plastica in concorrenza con la gomma negli asfalti stradali
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a città canadese di Vancouver, uno dei luoghi, secondo le statistiche, dove si vive meglio nel mondo, ha avviato un ambizioso progetto per diventare la città più “verde” del pianeta. Il raggiungimento dell’obiettivo passa per l’adozione di una serie di misure che riguardano ogni sfera della gestione cittadina, dalla raccol-
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TACCUINO
ta dei rifiuti alla riduzione dei consumi di carburante nei trasporti, dallo sviluppo di aree verdi all’impiego di nuovi materiali più ecologici. E proprio in quest’ultima direzione si inserisce lo sviluppo di un nuovo asfalto che, anziché gomma riciclata, incorpora una cera speciale prodotta da flaconi di plastica rigenerati. Lo sviluppo del prodotto, stimolato dalla Città di Vancouver, è stato realizzato da due società canadesi, Kent Services e GreenMantra. La cera si aggiunge all’asfalto caldo per ridurre la temperatura di mescolazione dagli abituali 160°C a 121°C, riducendo l’emissione di composti organici volatili (VOC) e di monossido di carbonio, con una corrispondente minor produzione di fumi. Un altro beneficio è il minor consumo di carburante per riscaldare il conglomerato e la possibilità di usare una maggior quantità di asfalto riciclato.
Importante Società multinazionale operante nel settore della distribuzione delle materie prime e dei polimeri, ricerca TECNICO COMMERCIALE Di età intorno ai 30 - 35 anni, con pluriennale esperienza e competenza commerciale e di business development in aziende nel settore chimico. Il candidato sarà inserito in un ambiente dinamico orientato al lavoro di gruppo e sarà suo compito sviluppare nuovi mercati per prodotti consolidati o nuovi prodotti nell’ambito delle strategie aziendali. È ritenuto requisito indispensabile la disponibilità a brevi ma frequenti trasferte sia in Italia che all’estero. È necessaria un’ottima conoscenza della lingua Inglese. La sede di lavoro è nell’hinterland di Milano. Inviare dettagliato curriculum indicando un recapito telefonico al seguente indirizzo e-mail: intpolymers@gmail.com
materie prime • macchine • prodotti
World Rubber Summit dell’ISRG a Singapore in maggio
“T
he Road Ahead, Bleak or Bright?”, questo il titolo del World Rub-
ber Summit che si terrà a Singapore (Raffles City Convention Center) dal 21 al 23 maggio. A organizzarlo è l’International Rubber Study Group che intende offrire una occasione per discutere dei cambiamenti in atto nel panorama eco-
C A L E N DA R I O 2 0 1 3 5-7 marzo 12-14 marzo 12-16 marzo 13-16 marzo 19-21 marzo 20-22 marzo 21-23 marzo 26-29 marzo 3-5 aprile 3-6 aprile 10-12 aprile 14-17 aprile 16-19 aprile 21-25 aprile 22-24 aprile 22-24 aprile 24-27 aprile 7-10 maggio 72 |
Epla PneuExpo Koplas 2013/Intermold Arburg Technology Days Tyrexpo Asia International Rubber Conference Mecspe Tyre and Rubber Indonesia Plastex Uzbekistan Tiprex Plastic Japan Assemblea IISRP Plagkem International Rubber Expo Expobor Pneushow Tires and Rubber Plastpol
Poznan, Polonia Lione Goyang, Corea Lossburg Singapore Parigi Parma Giakarta Indonesia Tashkent Bangkok Tokyo San Francisco Celje Slovenia Akron San Paolo Brasile San Paolo Brasile Mosca Kielce Polonia
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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nomico internazionale e i loro effetti sul mondo della gomma. Contemporaneamente si svolgerà il meeting inter-governativo dei paesi rappresentati nell’ISRG. Il sito dedicato all’evento è www. event2013.rubberstudy.com.
sito inter net www.epla.pl www.pneu-expo.fr www.koplas.com www.arburg.com www.eci-international.com www.irc2013,com www.mecspe.com www.tyre-indonesia.net www.plastex.ite-uzbekistan.uz www.tiprex.com www.plas.jp/en/ www,iisrp.com www.ce+sejem.si www.rubber.org www.expobor.com.br www.pneushow.com.br www.rubber-expo.ru www,plastpol.targikielce.pl