INCHIESTA MACCHINE-2 BILANCIO IRC 2013
PNEUMATICI VELO
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
maggio 2013 - NUMERO 4
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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di
SOMMARIO | ANNO 57 - 608 • maggio - N. 4 2
CARI LETTORI
Il saluto del direttore
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ELASTICA: SOMMARIO
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L’intervista del mese
OTTIMISMO A PICCOLE DOSI
Un’intervista a più voci sulle prospettive che si aprono all’industria della gomma
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NAVIGAZIONE A VISTA IN ATTESA DELLA RIPARTENZA
Seconda parte dell’inchiesta tra i costruttori di macchine: creatività e dinamismo senza rallentamenti
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UN EVENTO COMMERCIALE E SCIENTIFICO INSIEME
Bilancio positivo per l’IRC 2013
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Federazione Gomma Plastica
ASSOGOMMA
Cari lettori Sono ormai passati cinquantasette anni da quel lontanissimo aprile quando, con il patrocinio di Assogomma, apparve il primo numero della nostra rivista. Allora era poco più di un bollettino, oggi è il giornale di riferimento dell’industria italiana della gomma. Posso dirlo con la soddisfazione di chi ha partecipato, insieme al non dimenticato amico Enzo Belli-Nicoletti, a quei primi passi. È giusto però che dopo un così lungo arco di tempo sia venuto il momento di lasciare il campo a nuove energie, sapendo di passare la mano come meglio non si potrebbe: un editore motivato e fortemente determinato, dei redattori, collaboratori, grafici altamente qualificati, uno staff commerciale e di gestione dei rapporti di grande efficienza. A tutti questi colleghi di lavoro va il mio ringraziamento più vivo, perché so del loro decisivo contributo ai risultati raggiunti. E va anche il più caldo augurio per il futuro. Il nostro paese sta attraversando un periodo molto difficile. Auguriamoci che ancora una volta l’ottimismo della volontà prevalga sul pessimismo della ragione. Eugenio Faiella
ELASTOMERS UNION POTENZIAMENTO SU TRE FRONTI
Una seconda linea produttiva, investimenti nel laboratorio controllo materiali e consolidamento dello staff tecnico
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L’AUTOMAZIONE LANCIA IL RE-MADE IN ITALY AUTOMATION LAUNCHES RE-MADE IN ITALY
Anteprima SPS IPC Drives Preview SPS IPC Drives
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L’IMPIANTO DI BANGKOK DOVE NASCERÀ IL NUOVO TUBOLARE
Un nuovo stabilimento e centro di ricerca di Vittoria Industries per mescole di pneumatici bici
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ALTRE NOVITÀ E MAGGIORI VANTAGGI PER LE AZIENDE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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IL 30 MAGGIO AVETE UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE…
SOMMARIO | ANNO 57 - 608 • maggio - N. 4 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella, Riccardo Oldani
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TACCUINO • Ripresa per la produzione e calo per l’export • Resta debole il mercato europeo dei pneumatici • Uno studio del mercato globale del biossido di titanio • Engel raddoppia la capacità in Corea • Più veicoli ma meno incidenti
Direttore responsabile Eugenio Faiella
• Nero di carbonio in Bielorussia e Cina
Redazione, amministrazione, pubblicità
• Germania e Giappone guidano l’export in Cina • Il parco veicoli cinese verso i 21 milioni • Corso di tecnologia al Cerisie • -3% la produzione in Belgio • Previsti in aumento i consumi di nero
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it
• Una mega guarnizione italiana per Guru Dam • Due risultati con un unico pezzo • Maag in fiera in Cina
Redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it
GLI inserzionisti
Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it
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Traffico Libera Carlini - libera.carlini@edifis.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 15,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Europa € 130 - Estero € 150 Abbonati on line: www.edifis.it Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Registro degli operatori di Comunicazione numero 6002
Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)
IV COP.
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ENGEL ITALIA
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FOR LAB ITALIA
48
GECAM 53 IMCD ITALIA
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INDIAN RUBBER JOURNAL
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II COP.
LTE 38 MAAG 55 MESSE DUESSELDORF
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OCS 38 PEZZATO
III COP.
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Associazione Nazionale Editoria Specializzata
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |
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maggio 2013
elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.
SO M M A R I O Gli sponsor di Elastica...........................................................................................................................................8- 9 Abbiamo letto per voi.............................................................................................................................................10 Elastomeri caricati con nero di carbonio
Caratterizzazione dell’effetto Mullins
Tecnologia delle SBR polimerizzate in soluzione
Rinforzo della gomma naturale con silice
Lavorazione facile con le innovative HNBR
Il talco è la soluzione per le sfide del settore auto
Sostituzione del DOTG nelle mescole di AEM
Preparazione dei pneumatici green
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La Bridgestone puntualizza il gene dell’Hevea
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È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I servizi
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I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
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elastica
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
rassegna della stampa tecnica estera prodotti e processi ELASTOMERI CARICATI CON NERO DI CARBONIO Aparahta Bhattacharia, Grigori A. Medvedev, James M. Caruthers – e-mail:caruther@ecn.purdue.edu; Rubber Chemistry and Technology; RCT; 84/3-296-324-2011. Rif. 3127.
T
utti gli elastomeri sollecitati con cicli di deformazione sono caratterizzati da un comportamento meccanico e da un comportamento isteretico, che, sopratutto in presenza di nero di Carbonio, assumono aspetti interessanti nel campo degli articoli finiti. Gli autori presentano un lungo studio, nel quale, mediante misure imprescindibili di isteresi e di effetto Mullins, si interpretano gli effetti relativi. (L’effetto Mullins rappresenta l’abbassamento del carico assorbito da un vulcanizzato per trazioni a grande ampiezza successive alla prima sollecitazione e viene anche espresso dall’area racchiusa tra il primo e il secondo ciclo dinamico di trazione applicato.) Nell’articolo qui recensito gli autori presentano una serie di risultati di prove sperimentali in mescole di SBR 1502 contenenti 40 phr di diversi tipi di nero di carbonio della Cabot (N550, N990, N762, Nero di acetilene), e di un nero di carbonio della Degussa (Printex 55).
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I cicli di trazione vengono eseguiti con applicazione del carico fino al 300% e successivo rilascio, e viene fatto riferimento anche al rilassamento del carico (stress relaxation). Le deduzioni vengono ricavate in funzione dei valori desunti dai diagrammi di trazione/rilascio (ove disponibili), e anche da valori ricavati da letterature varie orientate verso la considerazione di diametro di particella in nanometri, di area superficiale per assorbimento di N2 , di numero di DBPA (assorbimento di dibutiftalato), di isteresi. La descrizione inizia con la rappresentazione dell’andamento del modulo E in funzione della percentuale di carica (nero di carbonio) e quindi poi in funzione del DBPA del nero, sempre descrivendo l’andamento del modulo rappresentato graficamente mediante la traccia dei diagrammi di trazione/rilascio durante l’esecuzione del ciclo di sollecitazione/rilassamento. L’andamento della stress relaxation viene descritto mediante grafici che mostrano l’andamento del carico assorbito in funzione del tempo, sia su mescola di SBR non caricata, sia su mescole di SBR caricate con quantità crescenti di nero N550, ove la stress relaxation risulta via più pronunciata in funzione della percentuale di nero di carbonio. Gli autori puntualizzano anche che cicli di trazione caratterizzati dai medesimi allungamenti successivi alla prima trazione, evidenziano anche andamenti della diminuzione di modulo simili a quelli della prima trazione, però mostrando valori più bassi rispetto a quelli del primo ciclo. Se poi le trazioni cicliche successive alla prima sono caratterizzate da deformazioni via via più alte rispetto a quelle applicate nel primo ciclo, di ciclo in ciclo si nota un aumento del rapporto tra valore di modulo durante il rilascio del carico rispetto al valore di modulo durante l’applicazione del carico. Ciò è ben rappresentato nei diagrammi pubblicati. Gli autori si adoprano nel tentativo di
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definire un modello di danneggiamento, che descriva le situazioni di danno che possono insorgere in un articolo sottoposto ad azioni dinamiche. Nel corso dell’articolo viene commentata e anche sviluppata analiticamente una relazione dovuta allo stesso Mullins, che vuole esprimere la differenza tra l’andamento del carico/allungamento del primo ciclo di deformazione rispetto ai cicli successivi. Ciò porta gli autori a descrivere uno “spettro” del fenomeno di rilassamento calcolando l’andamento del modulo elastico a torsione in funzione di un integrale dei tempi di rilassamento, secondo una relazione ricavata dalla letteratura (J. D. Ferry – Viscoelastic Properties of Polymers – John Wiley and Sons – 1970). L’articolo è molto lungo ed è completato da una opportuna appendice esplicativa. Tra le conclusioni tratte dagli autori dopo il lungo lavoro pubblicato ce n’è anche una secondo la quale, per esprimere a pieno il comportamento degli elastomeri caricati, occorre disporre di modelli differentemente strutturati.
materie prime TECNOLOGIA DELLE SBR POLIMERIZZATE IN SOLUZIONE David Hardy, Dr. Norbert Steinhauser, Fernanda Albino, Dr. Thomas Gross – Performance Butadiene Rubbers – e-mail: www. tiretechnologyinternational.com ; Lanxess Deutschland GmbH; Tire Technology International; 32,33÷35,36-2012. Rif. 3128.
I
n Europa vige la regolamentazione che prescrive il contrassegno di sicurezza dei pneumatici e Sud Corea e Giappone appoggiano l’azione. Tale decisione trascina l’ufficializzazione dell’impiego nei pneumatici della silice come carica e dell’uso del copolimero stirene-butadiene polimerizzato in soluzione (SSBR), nonchè l’usodel polibutadiene catalizzato al neodimio (NdBR) come elastomeri correnti. La SSBR può essere prodotta sia in con-
ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
tinuo che per batch e la Lanxess, per aumentare la propria capacità produttiva negli impianti di Cabo nel Brasile dell’Est, ha colà incrementato la produzione per batch, denominando in tal caso il prodotto PBR 4031. Questo, caratterizzato da medesima microstruttura e da medesima temperatura di transizione vetrosa rispetto al polibutadiene VSL 5025-0-HM, fornisce un miglioramento di resistenza al rotolamento confermata da minore tandelta a 60°C, da maggiore resa elastica a 60°C e da una riduzione in ambito favorevole dell’andamento della componente elastica G’ del modulo dinamico a torsione durante uno sweep di deformazioni a 60°C, connessa con l’effetto Payne. Tutto ciò con un più stretto intervallo di viscosità Mooney, che viene qui interpretata come segnale di un minor numero di terminali di catene eccitate dinamicamente, che possono determinare perdite isteretiche. L’articolo è corredato da una minuziosa descrizione dei risultati delle prove di laboratorio eseguite su mescole, di ricettazione precisamente descritta, di tagli 70/30 PBR/BR contenenti 90 phr di Ultrasil 7000GR, 7,2 phr di Silano Si 69, 36,3 phr di Vivatec 500 (olio TDAE), vulcanizzate con / DPG80/Vulkacit NZ 1,6/2,75/1,6 phr. La resistenza al rotolamento viene considerata un fenomeno a bassa frequenza e può essere interpretata da parametri dinamici alle temperature di marcia (50÷70°C), la trazione sul bagnato viene invece considerata un fenomeno ad alta frequenza e può essere interpretata da parametri dinamici a 0°C.
Nell’articolo sono anche descritte prove su pneumatici del commercio con battistrada 80/20 SSBR/CB25 contenente 85 phr di silice e 36 phr di olio TDAE. Le prove su pneumatici vengono condotte usando diverse SSBR con diversi contenuti di forma vinilica. Gli autori concludono che aumentando il peso molecolare della SSBR, muovendosi dalla VSL 4526-0 HM verso la VSL 5025-2HM, la resistenza al rotolamemto si riduce. In appendice all’articolo vengono riportate le norme di preparazione in 3 stadi delle mescole di SSBR in mescolatore interno di 1,5 litri. Primo stadio – 60 rpm – temperatura 60°C. A 30 secondi aggiunta 2/3 di silice, 2/3 di silano + acido stearico, di cere, di antiossidante. A 90 secondi aggiunta dei rimanenti silice e silano. A 150 secondi aggiunta di ZnO. A 210 secondi sweep. A 240 secondi temperatura a 150°C, mantenendola per 3 minuti A 420 secondi scarico Indi sheet out lasciando il ricavato per almeno 8h. Secondo stadio - 60 rpm – temperatura 60°C Carico del masterbatch del primo stadio. Portare a 150°C e tenere per 3 minuti. Scaricare dopo 3 minuti a 150°C (tempo totale 5 minuti). Terzo stadio Aggiungere vulcanizzanti su mescolatore a cilindri o in un terzo stadio di mescolazione. Scaricare a non più di 110°C.
materie prime LAVORAZIONE FACILE CON LE INNOVATIVE HNBR Mark Jones, Andy Anderson – Zeon Chemicals - Rubber World; 244/1-22÷26 - Aprile 2011. Rif. 3129.
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ell’ottica di favorire le proprietà generali di processo fornendo elastomeri con caratteristiche reologiche sempre più adeguate alla produzione degli articoli, la Zeon Chemicals instaura una nuova serie di HNBR continuando a realizzare lo sviluppo dei propri elastomeri Zetpol studiandone nuove proprietà ma-
cromolecolari. La Zeon Chemicals ricorda la nuova serie di Zetpol EP (easy processing), che comprende 10 termini con contenuto di acrilonitrile da 17% a 50%, su 9 dei quali è realizzata una viscosità Mooney di 30 ML (1+4) a 100°C. Viene presentato uno studio impiegando una ricettazione base di Zetpol EP contenente 40 phr di nero N774, 5 phr di plastificante TOTM (triottiltrimellitato), 1,5 phr di antiinvecchiante Vanox CDPA [4, 4’-Bis(alpha, alpha’-dimethylbenzyl) diphenylamine], 8 phr di vulcanizzante perossidico Di-(2-tertbutilperossiisopropil)benzene, 1 phr di antidegradante Zinco 2-mercaptotoluilimmidazolo. Nel commento relativo si evidenzia la validità dell’influenza dello Zetpol 2010 EP in una mescola a base di un taglio Zetpol 2010/Zetpol 2010 EP, ove l’aggiunta dello Zetpol 2010 EP mostra una progressiva diminuzione di viscosità Mooney, correlata con l’effetto easy processing, ove quest’ultimo in presenza dello Zetpol 2010 EP è anche confermato dalla maggiore pendenza in discesa della Mooney stress relaxation. La presenza di Zetpol 2010 EP dà poi luogo a minore valore di minimo di coppia Mooney, con un abbassamento moderato di coppia massima. In una formulazione gli autori trovano che lo Zetpol 2010 EP fornisce un compression set (70h a 150°C) più alto (peggiore) dello Zetpol 2010 (20% contro 18,3%), ma dimostrano che un aumento di coagente metacrilico (15 phr in luogo di 5 phr) risolve la situazione riportando il valore da 20% a 16%. Nell’articolo sono riportati anche risultati
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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI
relativi a mescole di HNBR per articoli di impiego: cilindri e articoli per l’industria petrolifera. Per i cilindri viene mostrato che con Zetpol 2000 EP in luogo di Zetpol 2000 L si ottiene un vantaggio di compression set (28,5 % in luogo di 33,5 %) e un vantaggio di resistenza alla lacerazione (50,8 kN/m in luogo di 44,8 kN/m). Così pure per gli articoli dell’industria petrolifera un taglio 40/60 di Zetpol 1010/ Zetpol 1010 EP mostra vantaggi di resistenza a lacerazione (31,7 kN/m in luogo di 22,9 kN/m) rispetto a una mescola di Zetpol 1010.
materie prime SOSTITUZIONE DEL DOTG NELLE MESCOLE DI AEM Edward McBride, Klaus Kammerer, Laurent Lefebvre - DuPont; Rubber World; 244/1-16-21, 26 - Aprile 2011. Rif. 3130.
L’
articolo riguarda gli elastomeri etilene acrilato (AEM) Vamac della DuPont. Vengono enumerate molte delle interessantissime caratteristiche ottenibili con tale famiglia di elastomeri. Le più importanti sono resistenza continuativa a 175°C con picchi a 200°C, buone proprietà a basse temperature a -40°C, buona resistenza ai fluidi per trasmissione e agli oli motore, eccellenti caratteristiche di fronte al rilassamento del carico in compressone (CSR stress relaxation), buone caratteristiche dinamiche, buone proprietà di smorzamento, buona resistenza al compression set, oltre a caratteristiche che mostrano l’idoneità al loro impiego in articoli per l’industria automobilistica: tubi per turbo sia per benzina che per gasolio, coperture di tubi per carburanti, tubi per gli organi della distribuzione, guarnizioni nel sistema degli ammortizzatori di vibrazione. Gli AEM hanno spesso costituzione terpolimerica a base di etilene metileacrilato e siti monomerici acidi. Gli AEM terpolimerici vengono reticolati con diammine e come accelerante della reazione per molti anni è stato impiega-
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to il DOTG (diortotolilguanidina): tuttavia l’orientamento attuale è di sostituire 4 phr di DOTG con 2 phr di diazobicicloundecene (DBU) o quanto meno con un DBU modificato denominato Vulcofac ACT 55, nell’articolo denominato DBU-1. La sostituzione porta ad aumento di durezza e di modulo, a una diminuzione di allungamento a rottura, a un deprecabile aumento di compression set. Nell’articolo viene esposto uno studio a base di una mescola contenente 4 phr di DOTG e di 1,5 phr di HMDC (esametilendiammina carbammato) per confronto con una analoga mescola contenente 2 phr DBU-1 e 1.5 phr di HMDC. Le curve reometiche delle due mescole sono abbastanza simili, ma i vulcanizzati differiscono come sopra indicato. Gli autori esaminano quindi alcune modifiche di ricettazione orientate ad uguagliare moduli e durezze, oppure orientate a diminuire il compression set. Tali modifiche consistono nell’aumentare il pastificante, nel diminuire il livello di reticolante HMDC (ciò che causa aumento di compression set), nel diminuire il livello di accelerante, nel diminuire il livello di nero di carbonio, (ciò che riduce il compression set), nel sostituire il nero di carbonio con un nero a più largo diametro di particella elementare (nero N774 al posto di nero N550, anch’esso che riduce il compression set). Altre modifiche consistono nel sostituire il plastificante con un tipo meno volatile e nel sostituire l’elastomero con un elastomero con un tipo a più alta viscosità rispetto a AEM G, che anni fa DuPont aveva introdotto per ragioni di lavorabilità. Lo studio esposto è molto dettagliato ed è caratterizzato da un notevole numero di risultati. La valutazione di questi, per arrivare a sostituire il DOTG con il DBU-1, porta a orientarsi verso una diminuzione del nero di carbonio del 10÷15%, usando come nero di carbonio una miscela composta da 1/3 di nero N550 e da 2/3 di nero N774. Per migliorare (diminuire) il compression set, ferma restando la variazione del nero di carbonio come sopra indicato, viene proposto di impiegare un plastificante meno volatile (non indicato). Viene inoltre proposto di sostituire l’AEM G con una miscela 50/50 di AEM G e di AEM Ultra IP usando un minore conte-
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nuto di nero di carbonio: ciò dà luogo allo stesso valore di compression set e allo stesso valore di viscosità. La sostituzione totale di AEM G con AEM Ultra IP dà luogo allo stesso valore di compression set, dà luogo a più alta viscosità, ma dà luogo a migliori caratteristiche di scottabilità. La sostituzione totale di AEM G con AEM Ultra IP in presenza di minore contenuto di nero e in presenza di un plastificante meno volatile dà poi luogo a migliore compression set.
materie prime SILICONI TERMICAMENTE CONDUTTIVI PER USI MEDICALI Nusil Technoloy, Gerresheimer, Arkema, Momentive Performance Materials – e-mail; www.nusil. com/products/healthcare ; Rubber World; 244/1-12-12 - Aprile 2011. Rif. 3131.
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a Nusil Technology ha introdotto due materiali siliconici elastomerici per uso medicale denominati rispettivamente MED-2980 e MED-2955, che sono caratterizzati dal fatto di essere adatti per accoppiarsi fisicamente con superfici disuguali e quindi per essere indicati per la realizzazione di articoli in gomma siliconica costituiti da diversi strati, La particolare importanza dei suddetti materiali consiste nella possibilità di impiego in adesivi o in compound in pasta per legare strati a base di gomma siliconica per uso in componenti medicali termoresistenti di cui si considerino le caratteristiche elettriche, rendendo possibile assicurare la validità dell’uso dei materiali siliconici anche per condizioni particolari. Il MED-2980 è bicomponente e termoconduttivo, ed è indicato per uso in grossi impianti. Il MED-2955, per le sue proprietà di bassa volatilità e di basso contenuto ionico, è invece adatto per impiego in apparecchiature particolari, nelle quali va assicurata l’assenza di contaminazioni da parte di influssi esterni. Entrambi il MED-2980 e il MED-2955 si possono vulcanizzare a temperatura mo-
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derata oppure sotto l’azione di agenti acceleranti; inoltre non sono citotossici nei riguardi dei sistemi immunitari. Certamente, come oggi è richiesto dalla miniaturizzazione degli organismi elettronici nei processi medicali, entrambi gli agenti succitati sono frutto dell’esperienza sviluppatasi nel corso della realizzazione dei processi elettronici. Nello stesso articolo vengono divulgati altri dispositivi siliconici devoluti alle applicazioni di natura elettrica. Il marchio Xiameter ECE-3650 Sylgard HVIC corrisponde a un materiale di rivestimento per isolatori e per attrezzature elettriche nel campo dei trasformatori funzionanti ad alto voltaggio soggetti al pericolo di fenomeni di contaminazione. Il prodotto associato a tale marchio esercita protezione di fronte alla polluzione, e anche di fronte alla temperatura elevata. Può essere impiegato su vetro, porcellana, come pure su articoli di isolamento usati in interruttori in grossi motori. Lo Xiameter ECE-3650 Sylgard HVIC impartisce idrofobicità e minimizza l’attività elettrica durante gli eventi meteorici come i temporali. Inoltre provvede a recuperare la naturale idrofobicità all’acqua, perduta in seguito all’azione di contaminanti ed elimina la necessità di ripetuti lavaggi con acqua. Nell’articolo sono segnalate diverse novità da parte della Gerresheimer, della Arkema, della Momentive Performance Materials. La Gerresheimer, una delle fornitrici leader del mondo dei prodotti farmaceuici, ha investito attraverso una sua associata (Medical Plastic Systems di Wackersdorf - Germania) 3,5 milioni di euro per lo sviluppo dei sistemi medicali. A Wackersdorf era stata programmata la costruzione di un edificio a due piani annesso al Technical Competence Center. La Arkema segnala il proprio fluoropolimero biofarmaceutico Kynar RX a base di PVDF (fluoruro di polivinilidene), che possiede caratteristiche in accordo con quelle dell’acciaio inossidabile, con il vantaggio, oltre che per il costo, anche per la possibilità di eliminare critici interventi di lavaggio. Il Kynar RX PVDF, che presenta anche resistenza ad agenti disinfettanti, può essere stampato a iniezione e può essere usato per soffiaggio. La Momentive Performance Materials ha
introdotto un nuovo elastomero vulcanizzabile con raggi UV denominato Addisil UV 60 EX, candidato alla produzione di articoli medicali vulcanizzabili a temperature moderate. L’ UV 60 EX presenta basso ritiro e bassa tendenza ad intrappolare aria; inoltre può essere impiegato sia con le usuali metodologie di produzione con le gomme siliconiche, sia con quelle di vulcanizzazione con raggi UV.
materie prime VULCANIZZANTI E CINETICA DI DISPERSIONE DEL NERO DI CARBONIO H. H. Le, S. Ilisch, M. Hamann, E. Keller, H-J. Radusch – Styron Deutschland (Schkopau)– e-mail: hai.le.hong@iw.uni.halle.de ; Rubber Chemistry and Technology; RCT; 84/3-415-424-2011. Rif. 3132.
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iene esaminata l’influenza sulla dispersione del nero di carbonio in mescole di SBR in seguito all’azione di ingredienti e di agenti chimici impiegati nella mescole, in particolare quella dovuta alla presenza di ZnO (Ossido di Zinco), S (Zolfo), DPG (Difenilguanidina), CBS (N-cicloesilbenzotiazil-2-sulfenamide). L’azione di tali materie prime sulla dispersione dei componenti della mescola viene espressa dalla conduttanza elettrica misurata online (OMEC). Nell’articolo viene proposta una ricettazione di prova a base di SBR SLR 4601 della Styron, che viene preparata con una procedura particolare in mescolatore interno Rheomix 610 della Thermo Haake mantenendo la temperatura costante a 50°C, la velocità dei rotori 50 rpm, Il fattore di riempimento 0,65. Con le mescole preparate vengono ottenuti semilavorati con superfici lisce, che vengono sottoposti a stiramento e tagliati con lama di rasoio. Su tali superfici viene determinata la dispersione del nero di carbonio con microscopia ottica, seguendo la metodologia ASTM D2663, la quale esprime la di-
spersione D in funzione della somma delle superfici degli aggregati con diametro superiore a 6 μm (micrometri). Gli autori applicano un metodo di estrazione fondato sul fatto che quando viene condotta una mescolazione di una carica come il nero di carbonio entro un elastomero, si forma un gel elastomero-carica, dal quale mediante estrazioni con solventi è possibile ricavare il valore della massa della parte di elastomero insolubile, la massa della parte di elastomero solubile, la massa della carica e la massa del gel elastomero-carica. Nell’articolo vengono riprodotti gli andamenti delle conduttanze dei compound di SBR, con e senza i componenti di cui si considera l’influenza, riferiti al tempo di lavorazione corrispondente al BIT (black incorporation time). Il BIT è il tempo di confezione al quale l’assorbimento di potenza del mescolatore interno segnala il secondo picco. Viene fatto osservare che l’evidenza del picco di conduttanza (misurata on line) e quella del picco di BIT non corrispondono: nei compound senza additivi ove il picco di conduttanza è a 5,3 minuti il picco di BIT è a 10,2 minuti, mentre nei compound contenenti gli additivi ove il picco di conduttanza è a 3,5 minuti il picco di BIT è a 7,2 minuti. Oltre il tempo di BIT la macrodispersione aumenta ancora leggermente, mentre la conduttanza inizia a decrescere, perché all’aumentare della dispersione gli aggregati di nero di carbonio tendono a rimpiccolirsi e a mascherarsi vieppiù entro l’elastomero. La dispersione, misurata su campioni prelevati a diversi tempi di mescolazione, viene seguita con esami di microscopia ottica, la quale evidenzia una diminuzione di efficacia di dispersione nell’ordine >DPG, >acido stearico, >senza additivi, >ZnO, >CBS, >S. Sul tempo di BIT ha influenza il contenuto di stirene dell’elastomero. Al diminuire del contenuto di stirene nell’elastomero il tempo di BIT assume valori superiori, specialmente in assenza di additivi. Un fattore determinante sull’aumento del tempo di BIT è anche il grado di infiltrazione dell’elastomero nelle porosità della carica: la presenza dei gruppi aromatici dello stirene riduce il grado di infiltrazione. L’aggiunta di acido stearico o di DPG favo-
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riscono il processo di dispersione del nero di carbonio, però il DPG è meno efficace, perchè gli anelli aromatici del DPG permettono l’infiltrazione soltanto sulle superfici esterne del nero di carbonio. Anche lo ZnO esercita azione favorevole sulla infiltrazione, però soltanto rispetto alla silice e non rispetto al nero di carbonio, perchè con quest’ultimo lo ZnO presenta poca affinità. L’articolo è molto fitto di notizie interessanti riguardanti la dispersione degli ingredienti dal punto di vista pratico: però viene presentato in modo segmentato, che può essere utile soprattutto per consultazione estemporanea, più che per memorizzazione.
prodotti e processi CARATTERIZZAZIONE DELL’EFFETTO MULLINS Y. Merckel, J. Diani, M. Brieu, P. Gilormini, J.Caiilard - Michelin - e-mail: julie.diani@ensam. eu ; Rubber Chemistry and Technology; RCT; 84/3-402-4142011. Rif. 3133.
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articolo si apre con una frase che descrive sinteticamente e con precisione l’effetto Mullins: l’effetto Mullins appare negli elastomeri cristallizzabili caricati, assoggettati dapprima ad una sollecitazione meccanica superiore a quella presentemente applicata. Sono numerosi i lavori presentati nella letteratura tecnica sull’argomento, in quanto l’effetto Mullins esprime un concetto fondamentale nel comportamento dinamico, mai assente negli articoli. L’articolo qui recensito viene segnalato, perché è caratterizzato da particolare chiarezza, inoltre perché sottolinea l’insorgere dell’effetto Mullins in funzione di un fattore di amplificazione della deformazione. Lo studio è basato su prove di laboratorio con una mescola di SBR al 15% di stirene, caricata con nero N347 in diverse frazioni volumiche, con diversi tipi di sistema vulcanizzante a base di zolfo, che danno
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luogo a diverse densità di reticolazione. Gli autori mostrano dei grafici che raffigurano l’andamento del carico assorbito durante l’esecuzione di cicli di carico e scarico, ove di ciclo in ciclo applicano un aumento del carico di sollecitazione e conseguentemente un aumento della deformazione. L’effetto evidenziato è una immagine caratteristica di “stress softening”, che permette appunto di rappresentare un effetto progressivo della amplificazione e di identificare un parametro D di progressivo danneggiamento, appunto l’effetto Mullins. Viene constatato che il parametro D, cioè l’effetto Mullins, aumenta all’aumentare della deformazione applicata e, a parità di quest’ultima, aumenta all’aumentare della frazione volumica della carica (nero di carbonio) in modo anche più significativo di quanto non aumenti in funzione della densità di reticolazione a parità di frazione volumica della carica (nero di carbonio). Viene comunque previsto possibile dedurre che con una frazione volumica della carica inferiore a circa 0,025 la variazione dell’effetto Mullins assuma un livello trascurabile. Viene concluso che la determinazione del parametro D, che esprime il danneggiamento nei riguardi dell’effetto Mullins, assume una notevole importanza, perché permette di prevedere l’effetto Mullins stesso anche per altre mescole con formulazione diversa da quella considerata nel presente rapporto e permette di prevedere ad esempio l’entità dell’effetto Mullins cambiando i tipo di elastomero e il tipo e la geometria della carica.
materie prime RINFORZO DELLA GOMMA NATURALE CON LA SILICE Wilma K. Dierkes, Jaques W. M. Noordermeer, S. Salina Sarkawi – Università di Twente; e-mail: www. tiretechnologynternational.com; Tire Technology International; 14÷17-2012. Rif. 3134.
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equilibrio tra resistenza al rotolamento, trazione sul bagnato, resistenza all’abrasione in presenza di silice coinvolge molte difficoltà dovute alla differenza di polarità tra silice e gomma naturale.
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Queste vengono risolte impiegando un coagente come il bis(trietossisililpropil) tetrasolfuro (TESPT) o anche il suo disolfuro, che modifica la superficie esterna della silice creando eventualmente dei legami chimici tra aggregati di silice e catene di gomma. Oggi si impiegano prevalentemente gomme sintetiche polimerizzate in soluzione che non sono completamente compatibili con la gomma naturale, inoltre le proteine della gomma naturale interreagiscono con la silice durante la mescolazione disturbando l’equilibrio generale. Gli autori considerano che in tale panorama, specie con mescole in gomma naturale per pneumatici autocarro, durante la vulcanizzazione va tenuto conto anche della presenza delle interazioni silice-silice che interferiscono anche con fenomeni di flocculazione della silice. Le interazioni carica-carica interferiscono infatti con la realtà dell’effetto Payne, che si manifesta con la dannosa caduta del modulo del vulcanizzato all’aumentare dell’entità delle deformazioni imposte. La presenza di silice senza impiego di silano ha per conseguenza un aumento dell’effetto Payne, mentre la presenza del silano TESPT lo riduce. Gli autori puntualizzano poi un fatto interessante: in presenza di proteine senza impiego di silano si nota una diminuzione dell’interazione silice-silice e quindi anche dell’effetto Payne, in presenza di proteine e di silano l’effetto Payne non varia perché è pilotato dalla presenza delle proteine stesse, inoltre anche un aumento della temperatura di scarico della mescola ha per effetto una diminuzione dell’effetto Payne. La temperatura di scarico non ha invece effetto sulla diminuzione dell’effetto Payne in presenza di skim rubber, perché su esse la silanizzazione è impedita. Gli autori accertano la validità di una espressione, che lega le coppie reometriche massime e minime in mescola caricata e in mescola non caricata, con il rapporto tra le quantità delle cariche presenti: [(Dmax – Dmin) / (D0max - D0min)] -1 = αf (mf / mp)
4PUPTH altezza di lavoro. 4HZZPTH ergonomicità.
ENGEL elast compact. 3H JOP\Z\YH ]LY[PJHSL KLSSH ,5.,3 LSHZ[ JVTWHJ[ VMMYL U\TLYVZP ]HU[HNNP WLY SV Z[HTWHNNPV KP WHY[P PU NVTTH L WLY S»PUJHWZ\SHTLU[V KP PUZLY[P TL[HSSPJP % % %
HS[LaaH KLS WPHUV KP SH]VYV ZP ZVSP TT ]HYPHaPVUL HS[LaaH Z[HTWV JVTWSL[HTLU[L H\[VTH[PJH LSL]H[H YPNPKP[n WLY TPUPTPaaHYL SL IH]L
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ove D e D0 sono le coppie reometriche massima e minima rispettivamente della mescola caricata e non caricata, mf e mp sono i rapporti in peso carica/polimero, αf è una costante della carica indipendente dal sistema vulcanizzante. Come già osservato per il Payne effect, αf si riduce all’aumentare della temperatura di scarico (per le mescole di gomma naturale e di DPNR). L’articolo, complicato nella stesura e molto fitto di asserzioni di cui è consigliabile la considerazione per consultazione più che per la lettura, vuole concludere che in presenza di silice gli agenti di accoppiamento e le proteine hanno un effetto antagonistico. Comunque gli agenti di accoppiamento silanici hanno effetto utile. Una temperatura di confezione elevata è un agente importante, così come lo è idrofobizzazione silanica.
materie prime IL TALCO È LA SOLUZIONE PER LE SFIDE DEL SETTORE AUTO Oscar F. Noel, III, Dr. Gilles Meli – Rio Tinto Minerals/Luzenac; Rubber World; 244/1-28÷34 Aprile 2011. Rif. 3135.
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l talco considerato nel’articolo qui recensito è un tipo particolare di talco lamellare con marchio di fabbrica Mistron Vapor, ben conosciuto nell’industria della gomma per l’elevata presenza di particelle piatte, che, per l’elevato rapporto di aspetto, lo rendono particolarmente adatto per sfruttare l’effetto impermeabilizzante e l’effetto di resistenza termica.
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Nei riguardi di tali proprietà, nell’articolo sono citati alcuni particolari, che si riferiscono alla ritenzione dell’allungamento a rottura a 100°C esercitata dalla presenza del Mistron Vapor in una mescola di EPDM. Il Mistron Vapor è elettricamente non conduttivo e viene citato il significativo aumento di potere isolante esercitato dal Mistron Vapor rispetto al caolino calcinato, ciò che ha importanza ad esempio dove è possibile una degradazione elettrolitica dovuta alla presenza di coppie metalliche. La mancanza di conduttività elettrica del Mistron Vapor rivela importanza anche nei tubi di raffreddamento, perché elimina il pericolo di degradazione elettrolitica. Il fenomeno favorevole più noto dovuto al Mistron Vapor è la resistenza alla permeazione dovuta alla realizzazione di una struttura ove un liquido o un gas è costretto a diffondere attraverso un cammino tortuoso tra i “platelets”, piuttosto che a permeare attraverso le frazioni elastomeriche. In una mescola di bromobutile caricata con nero di carbonio la permeabilità all’aria risulta il 15% maggiore che in presenza di caolino e il 25% maggiore che in presenza di Mistron Vapor. La presenza di Mistron Vapor trova discreta utilità anche di fronte a alterazioni di colore per effetti atmosferici: ciò è confermato da prove in Weather-O-Meter eseguite in mescola di EPDM per profilati carrozzeria in confronto a caolino calcinato. Nell’articolo sono segnalati altri vantaggi dovuti alla sostituzione di nero di carbonio con Mistron Vapor. Ciò viene mostrato da prove di resistenza alle flessioni ripetute (DeMattia) in mescole di EPDM, sia come inizio dell’avvento delle screpolature, che come propagazione di esse, che come effetto della sensibilità alla formazione delle screpolature stesse. Analogo giudizio favorevole viene evidenziato dalla prova di fatica Monsanto e da una prova riguardante la propagazione sotto fatica delle screpolature sugli spigoli. L’articolo è costituito da un lungo elenco, che presenta interesse perché appare la molteplicità delle situazioni di invecchiamento degli articoli e perché appare come i vari risultati possono essere interpretati.
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materie prime PREPARAZIONE DEI PNEUMATICI GREEN Timothy A. Okel – PPG – e-mail: www.tiretechnologyinternational. com; Tire Technology International; 42÷45-2012. Rif. 3136.
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articolo è basato sulla descrizione dell’Agilon, silice precipitata che fruisce della possibilità di dispersione delle silici pecipitate (HDS High Dispersible Silica) secondo la tecnologia basata sull’impiego di silani. L’Agilon rende possibile l’espansione del triangolo magico dei pneumatici e riduce le emissioni di VOC (Volatil Organic Compound). L’impiego della silice precipitata nelle mescole di battistrada dei pneumatici permette infatti di ottenere un equilibrio favorevole tra diminuzione della resistenza al rotolamento, che significa risparmio di carburante, aumento della tenuta sul bagnato, che significa aumento della sicurezza, mantenimento della resistenza all’abrasione rispetto alle mescole contenenti forti dosi di nero di carbonio. L’autore puntualizza però che anche Agilon non è stato sufficentemente messo a punto il processo, perché anche con Agilon non è stato subito limitato lo sviluppo di alcool, che proviene dalla formazione di alcossisilano conseguente alla decomposizione del silano usato per la deidrofobizzazione della silice. La silice precipitata infatti è fortemente polare e, per formare una fase il più possibile unica con gli elastomeri che sono pressocché apolari ed esercitare in modo adeguato il suo originale potere rinforzante con i tipici elastomeri (SBR, NR) deve venire “deidrofobizzata”. Il sistema corrente per compiere tale operazione consiste nel praticare una solvatazione con particolari agenti silanici, che nella propria molecola presentano una parte polare e una par-
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te apolare, in modo che nel corso della mescolazione si crei una situazione elettrostatica sufficientemente stabile per compatibilizzare i due tipi di materiale e permetterne la collaborazione chimica. Le procedure relative oggi sono perfettamente conosciute e praticate e gli agenti chimici che soprassiedono a tali operazioni sono prevalentemente i silani, nel mondo dei quali il più celebre è il bis(trietossisililpropil)tetrasulfano (TESPT). L’autore dell’articolo commenta però il fatto che la procedura della silanizzazione (compatibilizzazione, deidrofobizzazione), nonostante venga praticata da lungo tempo, non è ancora stata del tutto approfondita nel riguardo dello sviluppo di VOC (Volatile Organic Compound). Un caso è quello dello sviluppo di alcool etilico durante l’impiego del sunnominato TESPT. Il bis(trietossisililpropil)tetrasulfano ( TESPT ) per azione dell’acqua, ad esempio per azione dell’umidità della mescola durante la confezione della mescola, viene idrolizzato a bis(trietilsililpropil)tetrasulfano con sviluppo di 6 molecole di vapore acqueo. Viene riportato che il fenomeno perdura anche per lungo tempo (85 giorni), con rischio di istaurizzazione di bolle nel materiale estruso, di aumenti di viscosità, di aumenti di scottabilità, che danno luogo a diminuzioni di produttività e a difettosità. L’autore segnala la disponibilità di altri tipi di Agilon, tra cui Agilon 400, che presenta molte opportunità. Con esso è favorevole eseguire la mescolazione con mescolatore interno con rotore a quattro pale, il quale realizza un aumento della produttività in confronto al mescolatore interno intermeshing comunemente consigliato per mescole contenenti silice. Viene segnalato che in tal caso impiegando Agilon 400 si può aumentare del 33% la quantità di mescola contenuta nel mescolatore. Con tutto ciò, con Agilon 400 si riduce al 49% il tempo totale di mescolazione non produttiva, si aumenta al 159% la produzione con un dato mescolatore e si ottiene una riduzione al 58% dei kWh/lb. Tali risultati indicano anche che il
materiale permette processabilità e handling molto buoni. Inoltre l’impiego dell’Agilon 400 dà luogo a una dispersione molto apprezzabile, a un elevato indice dell’amplificazione del rinforzo, a una bassa resistenza al rotolamento, a una elevata trazione e a una riduzione a circa il 70% dell’interazione carica-carica. Sono riportati anche risultati ottenuti con Agilon 400G-D.
prodotti e processi LA ZEON STA TENTANDO DI DIVERSIFICARSI DAL GIAPPONE David Shaw – ERJ Staff – e-mail: dshaw@crain.com; European Rubber Journal; 194/4-22-22 Luglio-Agosto 2012. Rif. 3137.
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econdo Hubert Trimm, direttore commerciale del business della Zeon, sta cercando di instaurare business stabili a lungo termine con nuovi clienti, specialmente con quelli che non sono esposti verso il Giappone. La Zeon ha accesso a “cracker” in Giappone, cioè è ufficialmente un ente che cerca di aggirare vincoli informatici, tuttavia è anche orientata verso clienti che apprezzano accordi stabili. Ci sarà un cambio di mentalità nell’industria giapponese. Molte lavorazioni saranno trasferite in nuovi centri in Europa, in Asia e in Nord America. Ciò non significa che in Giappone verranno ridotte le attività, anzi ci sono previsioni di nuovi sviluppi nel settore dei materiali acrilici. Karl Kremer, ingegnere dei servizi tecnici nel settore auto, ha precisato che Zeon ha già lavorato per qualche anno nel settore dello stampaggio di materiali acrilici e di gomme acrilche per impiego in organi di tenuta per componenti del cambio e per pompe. Karl Kremer precisa che ci sarà necessità di sviluppo dell’attacco delle gomme acrilche ACM, con lo studio di nuovi primer e di nuovi promotori di adesione. Ci sarà inoltre necessità di sviluppo di articoli di HNBR a bassa viscosità per sistemi di stampaggio a iniezione, che possano portare a riduzione dei tempi di vulcanizzazione. La resistenza al calore si riesce ad ottenere con polimeri saturi, ma per ora solo a scapito del compression set. Le HNBR della Zeon vulcanizzate con ammine possono
però garantire sia resistenza al calore che buon compression set grazie alla presenza di nuovi monomeri, che assicurano un aumento del grado di reticolazione e un aumento del limite nominale di resistenza al calore di 150°C. Kremer ricorda anche i nuovi termini di HyTemp della famiglia degli elastomeri poliacrilici adatti per impiego in tubi air cooler per turbodiesel o per turbobenzina. Poi anche la HyTemp AR212 XP, che caratterizza le buone proprietà di estrusione delle gomma poliacrilica senza compromettere la resistenza ai fluidi e al calore. Kremer puntualizza inoltre le proprietà dell’elastomero termoplastico TPV Zeotherm, che raggiunge la resistenza a 175°C . Nello stesso contesto Kremer puntualizza poi il successo dell’uso dell’isoprene monomero Zeon per la preparazione del poliisoprene esente dallo sviluppo di effetti cutanei.
prodotti e processi LA BRIDGESTONE PUNTUALIZZA IL GENE DELLA HEVEA Louise McHenry – ERJ Staff – e-mail: lmchenry@crain.com; European Rubber Journal; 194/413-13 - Luglio-Agosto 2012. Rif. 3138.
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a Bridgestone Corporation rivendica la decodifica della principale sequenza genomica della Hevea Brasiliensis (albero che secerne il lattice della gomma naturale). La sequenza genomica contiene importanti infor-
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mazioni della riproduzione e della vita della pianta. La ricerca è avvenuta in collaborazione con il Genome Informatics Laboratory presso il National Institute of Genetics, Mishima, Giappone. I dati contenuti nel genoma vengono ritenuti importanti per facilitare l’interpretazione dello sviluppo delle tecnologie e dei metodi per caratterizzare la gomma naturale; inoltre possono rendere possibile lo sviluppo di un ulteriore clone più valido e quindi migliorare le caratteristiche del lattice. I dati possono anche servire ad accelerare le ricerche in una varietà di campi e ad ottenere degli sviluppi positivi.
ITO RATU IO G Z I V ER UN S
Secondo Bridgestone possono anche servire a fronteggiare il problema dello white root nel sud est asiatico, che infetta le radici delle piante danneggiando la produzione. Dal 2010 la Bridgestone lavora con l’Agenzia Indonesiana per l’applicazione della tecnologia, con la Bogor Agriculure University di Tokio e con altre università giapponesi operanti nella diagnostica e nella prevenzione degli inconvenienti. La collaborazione di ricerca ha portato allo sviluppo di quattro nuove tecnologie: Accertamento patologico basato su analisi, Diagnosi basata su analisi dei componenti del lattice, Analisi basata sull’esame dello spettro della superficie, Diagnosi re-
gionale basata su spettro satellitare. Tali tecnologie sfociano in molti campi scientifici, come patologia vegetale, biologia molecolare, chimica biologica, chimica analitica, interpretazione remota. Bridgestone informa che comunque continuano le collaborazioni con le Università dell’Indonesia e del Giappone. Bridgestone comunica che ci si preoccupa di interpretare con efficienza le risorse del terreno, in armonia con il motto: ridurre, riusare, riciclare. L’articolo qui recensito si svolge come una opportuna recensione della organizzazione degli organi tecnico-commerciali, che presiedono la produzione e la vendita della gomma naturale malaysiana.
SCHEDA PER LA RICHIESTA DI ARTICOLI DELLA RUBRICA “ABBIAMO LETTO PER VOI”
EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 - 20144 - Milano - Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it
Desidero ricevere copia del testo in lingua originale. Numero di riferimento e titolo___________________________________________________________ Segnalati nella sezione “Abbiamo letto per voi” apparsa nel numero..........................................................................di “L’industria della Gomma /Elastica”.
Nome e Cognome.......................................................................................................................................... Azienda.......................................................................................................................................................... indirizzo.......................................................................................................................................................... Cap.....................Città...............................................................................Prov..............................................
Data................................Firma.......................................................................................................................
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L’INTERVISTA DEL MESE
Ottimismo in piccole dosi Nel panorama dissestato dell’economia italiana è difficile trovare il bandolo della matassa, un filo che aiuti a spiegare le molte contraddizioni che tutti abbiamo sotto gli occhi. Così le opinioni fatalmente divergono, i dati disponibili vengono interpretati come ognuno meglio pensa. Al punto che si è portati a pensare che ogni azienda faccia caso a sé, al di fuori di ogni logica di sistema. Per questo con l’intervista di questo mese abbiamo ascoltato diverse voci della filiera, dai fornitori della materia prima agli utilizzatori finali. Ce ne ha fornito l’occasione un vivacissimo HP Zetpol Day che si è svolto a Milano a metà aprile e che ha riunito un qualificato panel di protagonisti del mondo della gomma (ne parleremo ampiamente nel prossimo numero).
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ominciamo dal padrone di casa, Riccardo Musci (Zeon). Il quale esordisce con una dichiarazione molto netta: “Bisogna agire in un’ottica anticiclica”. In altri termini, se noi ci facciamo prendere dal panico della congiuntura negativa, torniamo di colpo indietro di quattro anni. Si tratta invece di partire dallo stato di fatto in cui ci troviamo e guardare in avanti, offrendo capacità innovative, creando nuove proposte, alimentando nuove motivazioni. “È quello che noi della Zeon
Matteo Bernini
Rccardo Musci
Sergio Maritano
Mario Vallanzese
Michele Foresti
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L’INTERVISTA DEL MESE
stiamo facendo da almeno un anno e mezzo a questa parte”. Il discorso vale naturalmente tanto per il nostro paese quanto per quelli esteri. “Se noi puntiamo tutto, ad esempio, sulla Germania, quando quest’ultima va in recessione, noi rischiamo grosso”. La globalizzazione insomma è un gioco ad ampio raggio e coinvolge ormai tutto il pianeta. Un altro fornitore di materie prime, Mario Vallanzese (Caldic), ammette che non è facile capire a fondo la situazione italiana. “Poche informazioni, nessuna programmazione, tutto all’ultimo minuto e tutto urgente. È normale che gli ordini si riducano alle dimensioni minime; quanto basta insomma a ricostituire gli stock. Poi c’è il problema della solvibilità della clientela e per finire l’incognita sui prezzi, che tutti siamo convinti sono destinati ad aumentare”. Insomma bisogna chiedersi che cosa non va nel nostro paese. Anche perché altrove le cose vanno diversamente. “Un nostro cliente sloveno, ad esempio, ha un carnet ordini pieno grazie alla crescente domanda degli Stati Uniti. Inoltre la domanda interna può a volte diminuire, ma solo perché ci sono aziende che hanno aperto unità produttive altrove in Europa”. E nei paesi extra-europei cosa succede? “In Cina le cose vanno molto bene. È un mercato molto ampio, complesso, che non si conosce mai abbastanza. Ma quando si è solidamente impiantati i risultati non mancano. Non così in India, dove la penetrazione commerciale è molto più complicata, vuoi per le norme vigenti, vuoi per la mentalità prevalente”. “Insomma il nostro obiettivo è di mantenersi ai livelli dello scorso anno. Tenendo conto però che la composizione del nostro fatturato è cambiata: oggi prodotti chimici e food sono alla pari, 50/50%”. Veniamo ai produttori di manufatti e di mescole. Sergio Maritano, ceo di Gapi, ci ha detto: “La situazione italiana fa segnare una crisi generalizzata, tranne che in alcuni settori specifici, come per esempio quelli legati alla meccanica (dagli assali ai piccoli trattori). Interessanti so20 |
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no però le prospettive per l’export: gli Stati Uniti si stanno riprendendo con forza e anche la Germania, che pure sta vivendo qualche difficoltà, ha ancora una tenuta molto buona. Dal nostro punto di vista abbiamo optato per un approccio diversificato in 19 unità produttive diverse, oltre a quelle commerciali. Grazie a questa struttura e al fatto che non abbiamo costi overhead, il gruppo Gapi ha conservato un buon potere di attrazione nei confronti dei clienti. Settori strettamente collegati al consumo generale, come O-ring, PTFE, articoli standard, sono quelli che soffrono di più, mentre nelle applicazioni per l’idraulica, anelli di tenuta o guarnizioni per cambi automatici vediamo ancora interessanti prospettive di sviluppo”. In tutto questo è fondamentale l’innovazione. “Vive bene chi è altamente specializzato e produce articoli di gamma alta, come mescoli particolari, articoli tecnici sofisticati, che consentono di evitare la concorrenza del Far East. Le commodity soffrono sempre di più”. Tra i fattori che concorrono a restare competitivi, secondo Maritano, “figura soprattutto la diversificazione delle attività e dei mercati di destinazione. Sotto questo aspetto guardiamo al futuro con un certo ottimismo, anche perché come gruppo abbiamo in cantiere investimenti importanti che sicuramente ci porteranno altri fatturati. L’interesse in particolare si rivolge al mercato indiano e a quello cinese, mentre il Brasile ci sembra ancora un’area lontana, anche per la politica restrittiva sulle importazioni”. Piena soddisfazione da parte di Matteo Bernini, direttore generale di Co.Me.T. “Le nostre prospettive sono assolutamente ottimistiche. Produciamo mescole taylor made (tre linee di produzione e tre di estrusione) con pieno riscontro presso clienti italiani e stranieri”. Tanto che l’azienda di Adrara San Martino sta avviando un nuovo impianto produttivo. “Non ci investiremmo un mucchio di danari se non fossimo convinti del successo”.
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Finora Co.Me.T. ha prodotto mescole nere. “Ma questo perché non volevamo addentrarci in altri campi finché non fossimo certi di farlo alla perfezione”. Adesso con il nuovo stabilimento potranno dedicarsi anche ad altre tipologie. Finiamo il nostro giro di interviste con l’utilizzatore finale d’eccellenza. Michele Foresti si occupa di elastomeri per la parte motore al Centro Ricerche Fiat di Mirafiori, dove il gruppo progetta, sviluppa e migliora gli elementi in gomma utilizzati sulle vetture del gruppo Fiat-Chrysler. La sua è una posizione privilegiata da cui osservare lo sviluppo e la vitalità del settore: “A noi – spiega – interessa stabilire rapporti con società in grado di fornirci i pezzi finiti di cui abbiamo bisogno, quindi spesso completi di parti in gomma, metalliche o di altri materiali. Sono i cosiddetti fornitori Tier 1, che ormai nel nostro caso sono quasi tutti gruppi multinazionali. Sono infatti ormai pochissime le realtà italiane di questo tipo e quelle che sono rimaste sono state perlopiù assorbite da gruppi stranieri”. Visto sotto questo aspetto lo scenario italiano non vive quindi una situazione esaltante. Non mancano però, secondo Foresti, le opportunità di rilancio: “Non c’è polimero elastomerico che non venga utilizzato in un autoveicolo: passiamo dalla gomma naturale all’EPDM delle guarnizioni vano porta e dei manicotti acqua, dal silicone per tutti i manicotti del circuito di sovalimentazione, al fluorosilicone, FKM, Vamac, poliacrilica, e via dicendo. Le applicazioni cambiano anche in base ai tipi di propulsori, all’interno dei quali si possono avere pressioni anche molto diverse, con la conseguente necessità di trovare polimeri appositi. In questo ambito c’è ancora molto margine di miglioramento, perché a parte qualche sporadica innovazione, il settore non si mostra particolarmente prolifico in fatto di novità di materiali o di prodotto. Gli sviluppatori di mescole, per esempio, potrebbero trovare in questo comparto un’occasione per creare nuovo business”.
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Navigazione a vista in attesa della ripartenza politica ed economica La seconda parte della nostra inchiesta sui costruttori di macchinario conferma il moderato ottimismo, pur in un’ampia gamma di sfumature, già emerso con la prima serie di risposte pubblicate nel numero 607 de L’Industria della Gomma. A seconda delle rispettive specializzazioni e vocazioni, c’è chi guarda con fiducia al settore del pneumatico, dove si registra l’apertura di nuovi stabilimenti, e chi invece scommette su quello degli articoli tecnici, che si dimostra ancora vitale. In entrambi i casi, però, gli investimenti sembrano concentrarsi all’estero, tra Cina, Corea, Est Europa e Sud America, mentre frenano le nuove iniziative in Europa e, soprattutto, in Italia. In questo scenario la creatività e il dinamismo delle imprese non subisce rallentamenti. Quasi tutti gli intervistati annunciano novità di prodotti per il K 2013 del prossimo ottobre e c’è anche chi ha provveduto a rinnovamenti a livello di
Le logiche dei mercati si modificano rapidamente; per cui occorre tenere sotto controllo tutte le aree
Riccardo Comerio Comerio Ercole
organico e organizzazione, per essere pronto, in un mercato estremamente mutevole, a cogliere ogni opportunità e a decidere improvvisi cambi di rotta. Anche perché l’inazione della politica non aiuta. Le nostre domande 1. Come si è aperto il 2013 sotto il profilo di vendite e ordinativi in Italia e all’estero? C’è qualcosa di nuovo rispetto all’anno precedente? 2. Quali sono i mercati che tengono meglio quanto ai singoli comparti in cui opera la sua società? 3. Che previsioni si sente di fare da qui alla fine dell’anno? 4. Questo è l’anno di K 2013. Come giudica questa manifestazione dal punto di vista di un costruttore di macchine per gomma? 5. La sua società ha in programma per Düsseldorf qualche novità e indicativamente quali?
1. Perdura in Italia un mercato oggettivamente debole mentre all’estero si mantiene una situazione decisamente più vivace. Si fa sempre più accentuata la sfida competitiva che pone in condizioni difficili tutti gli operatori italiani che sono obbligati ancora una volta a supplire a tutte le ben note inefficienze di sistema. Indubbiamente la mancanza di una qualsivoglia “politica economica/industriale” a livello di paese ha il suo peso e la situazione politica Italiana di certo non aiuta le impre-
se, che rimangono il cuore pulsante della penisola ma sempre più rimangono non adeguatamente supportate. Basti pensare come il sistema Italia abbia perso tanto in immagine su tutti i mercati per la situazione ICE, l'Istituto per il Commercio Estero, che ancora ad oggi risulta riconfigurato in modo del tutto instabile e con differenze da paese a paese, determinate unicamente dalla volontà del singolo funzionario posto in loco. La Comerio Ercole sotto il profilo vendite 2013 mantiene un budget in linea con quello dello scorso anno,
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evidenziando un fattore di export superiore al 90%. 2. La Comerio Ercole ha presenza su tutti i principali mercati di potenziale interesse; quelli più interessanti sono e rimangono quelli dell’area cosiddetta Bric. Oggi comunque i mercati, o meglio le logiche sottostanti a livello industriale, si modificano molto più velocemente che in passato; pertanto manteniamo una rete molto seguita praticamente su tutti i potenziali mercati di accesso, anche con corsi di formazione per tutto il personale che a vario titolo collabora con noi a supporto locale. 3. I volumi produttivi del gruppo Comerio Ercole per il 2013 sono adeguatamente coperti. Ci sarà sempre più da parte nostra una costante azione sul versante di mirati interventi di R&D che mantengano un costante plusvalore nel livello dei prodotti e servizi offerti sul mercato, in un'ottica di “solution provider” a tutto tondo. 4. L’appuntamento di Düsseldorf rimane un'occasione importantissima soprattutto per i costruttori di macchine per plastica, ma indubbiamente anche per gomma. Anche se occorre segnalare che si sono sviluppate negli anni manifestazioni locali e specialistiche che sono diventate dei punti di riferimento per tutto il settore specifico della filiera gomma. 5. La Comerio Ercole sarà presente con uno stand differenziato per le varie linee di prodotti e sicuramente presenterà anche qualche soluzione del tutto innovativa nel campo del recupero della gomma usata, aspetto su cui l’azienda sta costantemente investendo già da alcuni anni. In aggiunta verrà presentata una soluzione recentemente brevettata, denominata Helix, per il comparto dei materiali compositi e un sistema implementato di posizionamento idraulico, anch'esso recentemente brevettato, dal nome Hydronip. 22 |
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Ciò che ci consente di mantenere un livello di vendite accettabile è lo sviluppo di nuovi processi produttivi
Ubaldo Colombo Colmec
1. Le vendite si stanno mantenendo intorno ai livelli del 2012. Gli ordinativi per l’export hanno raggiunto il 90% della nostra produzione e la vendita si concentra esclusivamente su macchinario personalizzato alle esigenze della clientela. Non esistono più richieste di impianti standard. La possibilità di offrire ricerca e validazione di nuovi processi produttivi è l’elemento fondamentale che permette di mantenere un livello di vendite accettabile. Tuttavia il mercato che ci circonda è assai instabile e pieno di molte incertezze non solo economiche ma anche politiche. 2. I mercati dove esportiamo maggiormente e che meglio di altri offrono ancora opportunità di crescita sono Germania, Scandinavia, Est europeo, Turchia, Russia, Messico, Brasile, India, Sud Corea e Cina. 3. I nostri prodotti vengono venduti con una consegna media di 8 mesi. Il 2013, per quanto ci riguarda, è pertanto già coperto al momento attuale. Finiremo l’anno in corso con un fatturato in linea col 2012. 4. Anche per noi, come costruttori di macchine per gomma, il K 2013 è come sempre un punto di riferimento, una vetrina internazionale di grande importanza per consolidare i nostri mercati abituali e per far conoscere i nostri prodotti in quei paesi ancora in fase di sviluppo, dove le prospettive di crescita sono ancora interessanti.
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5. Sottolineeremo ai nostri clienti la grande opportunità che la Colmec offre loro: il CTC Centro Tecnologico Colmec dove abbiamo installato una moderna linea di mescolazione e filtratura mescole per gomma e silicone e tre linee di estrusione per profili, tubi e cavi. Sono macchinari innovativi, equipaggiati con tutti gli strumenti tecnologici adatti a studiare, sviluppare e validare nuovi prodotti da lanciare sul mercato.
La crisi pesa sui clienti, specie in Italia. Ma il nostro obiettivo resta la crescita, anche con l’apporto di un nuovo direttore commerciale
Pierpaolo Gagliardi G3 S.r.l.
1. Il 2012 si è chiuso per la G3 con un risultato superiore alle aspettative. Il 2013 si sta “comportando bene” ma lo spettro della crisi (reale o presunta che sia) ha avuto degli impatti anche sui nostri clienti, che sono fino ad oggi stati concentrati più in Italia che all’estero. Resta comunque tra gli obiettivi della G3 quello di crescere sia in Italia sia all’estero ed è per questo che l’ingegner Cesare G. Viganò, dal mese di marzo 2013, è il direttore commerciale della nostra società. 2. Occupandosi storicamente e principalmente di ricostruzioni, in questo momento difficile la nostra società è in grado di offrire ai propri clienti del macchinario come nuovo, sia in termini di performance che di garanzie, con un rapporto qualità prezzo molto competitivo rispetto a chi offre solo macchinario nuovo. Questo ci permette non solo di
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mantenere i nostri clienti nei vari comparti ma anche di acquisirne di nuovi, anche in comparti nuovi, sia nei paesi dove siamo già presenti che negli altri che approcciamo. 3. Le previsioni da qui alla fine dell’anno non sono certo materia facile ma, salvo eventi ad oggi imprevedibili, il nostro obiettivo è, anche sulla base del potenziamento della parte commerciale a seguito dell’inserimento di una figura d’esperienza, quello di replicare almeno il buon risultato ottenuto nel 2012. 4. Questo è il nostro primo K e pensiamo che la manifestazione possa essere una grande opportunità per dare maggiore visibilità all’estero alla nostra società. L’obiettivo della nostra partecipazione è fare di tutto per sfruttare al meglio questa occasione, sia per consolidare i legami esistenti sia per crearne di nuovi.
5. Essendo il K per la G3 una novità assoluta, la nostra società ha in programma per quest’edizione di rispondere alle novità più che di proporre delle novità.
La nostra tecnologia di dosaggio ci spinge verso il mercato delle mescole in gomma, con una previsione di forte crescita
Guido Fona Color Service
1. Essendo nel mercato ormai da diversi anni, stiamo raccogliendo i frutti della promozione effettuata e delle vendite acquisite con molte soddisfazioni: ciò ha permesso un aumento della notorietà e dell’apprezzamento della nostra tecnologia, spingendo il potenziale cliente a percepire con più concretezza l’automazione del processo di dosaggio e a considerarlo un investimento di successo e un fattore di vantaggio competitivo 2. Il mercato su cui ci stiamo focalizzando maggiormente è quello delle mescole di gomma, in quanto rispondono in modo positivo alla nostra tecnologia 3. Prevediamo di riuscire ad aumentare notevolmente il volume d’affari, grazie all’estensione della nostra rete commerciale all’estero, attraverso la partecipazione di fiere di settore e facendo leva sul comparto editoriale.
sai cos’è? maggio 2013
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4. Sicuramente si tratta di una notevole vetrina a livello mondiale, ma per quanto ci riguarda è una fiera troppo grande e dispersiva e per questo preferiamo investire in eventi che si focalizzano unicamente sul settore della gomma. 5. Quest’anno non parteciperemo, anche se stiamo investendo molto in ricerca e sviluppo per creare e lanciare nuovi sistemi, sempre più customer-oriented.
I mercati più in salute sono quelli delle mescole e degli articoli tecnici, mentre stenta l’automotive
Albino Moretti Leone Italia
1. La Leone Italia da molti anni rappresenta e collabora con alcune fra le più importanti aziende straniere nel mercato dell’industria della gomma, quali Zeppelin (www.zeppelin.com), Wallace (www.wallaceinstruments.co.uk), Laborsave (www.laborsave.com), Carter (www.carter-mixers.co.uk), Davis Standard (www.davis-standard.com), DS Brookes (www.dsbrookes.com), Gillard (www.gillard.co.uk), Tsm (www. tsm-controls.com), Extrusion Dies (www.extrusiondies.com.). Il 2013 si è aperto indubbiamente come un anno difficile sotto il profilo delle vendite, dato il momento di crisi che stiamo attraversando non solo in Italia, ma in gran parte dell’Europa. Nonostante questo siamo comunque riusciti ad ottenere discreti risultati grazie all’opportunità di sviluppare alcuni progetti di collaborazione anche con 24 |
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importanti gruppi con sedi in Italia e all’estero. 2. I mercati che riescono a mantenere una situazione positiva sono quelli dei produttori di mescole e di articoli tecnici, mentre è ancora lenta la ripresa del settore automotive. 3. Siamo comunque ottimisti e crediamo che la situazione possa migliorare, soprattutto sperando in un rapido assestamento politico che permetta alle piccole e medie imprese, colonne dell’industria italiana, di riprendere gli investimenti. 4. Il K è sempre stato un banco di prova per i costruttori di macchine nell’industria della gomma. Annovera visitatori di tutto il mondo e offre la possibilità di presentare ai potenziali clienti le ultime novità. Riteniamo che i risultati che saranno portati da questa manifestazione saranno di aiuto a capire il prossimo andamento del nostro mercato. Per tutte le società per le quali noi lavoriamo questa fiera è da sempre stata di fondamentale importanza. 5. La nostra è una società di rappresentanze inglesi, tedesche, americane, irlandesi e israeliane, che dal punto di vista innovativo investono molto su ricerca e sviluppo tecnologico, sia per migliorare le qualità delle caratteristiche specifiche del prodotto e della applicazione sia per aumentarne la produttività stessa. Saranno sicuramente questi i punti su cui si baseranno le innovazioni che verranno presentate da queste aziende.
ricche di opportunità in ambito internazionale. 2. Le società continuano a effettuare investimenti principalmente in mercati low-cost, dando avvio a numerosi impianti green-field nel comparto dei pneumatici. Gli investimenti in ambito europeo riguardano principalmente progetti innovativi e ad alto contenuto tecnologico. 3. Per l’anno presente ci attendiamo una sostanziale tenuta del mercato, pur essendoci fattori di instabilità generali che consigliano cautela nelle previsioni. 4. Il K, pur essendo una fiera lunga, dispersiva e orientata principalmente al settore plastica, rappresenta tuttora una vetrina importante a livello mondiale per i costruttori di macchine per gomma. Riteniamo però che fiere più specifiche e di settore diano maggiori ritorni. 5. Al K di Düsseldorf presenteremo gli ultimi sviluppi tecnologici relativi alle nostre macchine.
Stimiamo un 10% di ordini in meno rispetto al molto positivo 2012. Il mercato più vivace è quello del pneumatico
Sui mercati low cost predominano gli impianti green field nel settore dei pneumatici; in Europa i progetti hi-tech
Alberto Ballabio
Riccardo Curti
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Pomini Rubber & Plastics
1. Non si registrano particolari novità rispetto ai due anni precedenti, che vedevano già una domanda fiacca sul fronte nazionale a fronte di realtà più
1. Il primo quadrimestre del 2013 è stato positivo in termini di ordinazioni, pur con una leggera flessione rispetto dell’equivalente periodo del 2012,
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INCHIESTA COSTRUTTORI MACCHINE - 2
che del resto è stato un anno concluso con un risultato molto positivo. 2. Si conferma il positivo trend di investimenti per il settore del pneumatico, con ordinazioni principalmente destinate a stabilimenti in Est Europa, Russia, Cina, Corea del Sud e Sud America. Il settore dell’articolo tecnico si mantiene su bassi livelli, anche a causa di concentrazioni ancora in fase di consolidamento. In generale si conferma il forte rallentamento degli investimenti in Europa e in maniera ancor più pesante in Italia. 3. In termini di fatturato prevediamo nel 2013 una leggera flessione rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa di alcuni ordini già operativi la cui consegna è stata spostata al 2014. Anche per gli ordini prevediamo un calo di circa il 10% rispetto al 2012, anno che d’altra parte è stato molto positivo. In generale, il settore del pneumatico si conferma il più attivo, con investimenti sia per ampliamenti di stabilimenti esistenti che per nuove realtà produttive. 4. Una manifestazione importante a livello di immagine e un punto di incontro notevole, ma non sempre determinante in termini di promozione e vendite. 5. Come già nella precedente edizione Pomini Rubber & Plastics sarà presenti a livello di Gruppo HF. Non sono previste presentazioni di nuovi macchinari, ma ci presenteremo in fiera con
una nuova struttura organizzativa e un nuovo approccio comunicativo al cliente, oltre che con un nuovo brand interamente dedicato alle macchine continue principalmente utilizzate per materie termoplastiche: Farrel Pomini. Inoltre, risultato di un notevole lavoro svolto internamente al Gruppo HF, abbiamo focalizzato i comuni valori di riferimento e riorganizzato le business unit, migliorando l’efficienza e massimizzando il vantaggio per i clienti.
L’ingresso recente dell’azienda nel settore della gomma è stato spinto dalle numerose richieste per automatizzare i processi
Federico Ormezzano Lawer
1. Oggi non abbiamo elementi sufficienti per fare un confronto tra l’andamento del 2013 e gli anni precedenti. Lawer, leader mondiale nel settore dei dosaggi e delle automa-
zioni industriali, ha iniziato a interessarsi al settore della gomma a partire dal 2012, dopo essere stata contattata da alcune importanti aziende del settore fortemente interessate ad automatizzare i processi di preparazione, dosaggio e confezionamento delle cariche. 2. Valgono le stesse considerazioni esposte sopra. Il recente ingresso dell’azienda nel settore ci impedisce di valutare con precisione quali mercati o comparti tengono meglio rispetto al passato0. 3. Malgrado il persistere della crisi in tutti i comparti industriali, anche per il 2013 abbiamo ricevuto forti segnali di interesse ad investire in questo tipo di automazione, che prevediamo potrà portare risultati concreti di vendite in concomitanza con la Fiera K 2013. 4. Per Lawer sarà la prima partecipazione alle Fiera K, che sarà affrontata nell’intento di farsi conoscere anche in questo settore industriale. 5. Lawer ha in avanzata fase di produzione un nuovo impianto completamente automatico di preparazione, dosaggio e confezionamento delle cariche. Se ci sarà assegnato uno spazio sufficiente, questo complesso impianto sarà installato e presentato funzionante al pubblico in fiera.
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International Rubber Conference 2013
Un evento commerciale e scientifico insieme di Antonino Di Pasquale
L’edizione 2013 della manifestazione parigina dedicata alla filiera dell’industria della gomma ha visto parallelamente lo svolgimento dell’annuale conferenza IRC, organizzata dall’AFICEP sotto l’egida di IRCO (International Rubber Conference Organization). A questa edizione hanno partecipato circa centoventi relatori provenienti dall’intero pianeta. La manifestazione fieristica ha visto la presenza di oltre 70 espositori, in un unico salone, provenienti da tutta Europa. L’intera manifestazione ha registrato una discreta presenza di visitatori sia nazionali che internazionali.
A
priamo con una notizia che fa onore alla nostra industria. Un nostro connazionale, Alessandro Gallo, ricercatore della piemontese F.lli Maris Spa, produttore di impianti di trasformazione nel settore della gomma e della plastica, ha ricevuto il premio AFICEP per l’interessante relazione presentata sul riciclo della gomma vulcanizzata attraverso l’utilizzo di un impianto costituito da un estrusore bivite progettato appositamente per tale scopo. La relazione è stata già pubblicata recentemente sulla nostra rivista. Come già ci si aspettava, la manifestazione fieristica ha visto solo una discreta affluenza di visitatori e ciò nonostante non è mancata di interesse, vista l’ampia presenza di società internazionali dell’intera filiera. Da sottolineare un 65% di espositori nazionali contro un 35% di quelli europei e, fra questi, la presenza tedesca è stata quella maggiormente rilevante rispetto ad altri paesi europei, compresa l’Italia che ha partecipato con Certech, Doss Visual Solution, F.lli Maris, LTE, RKN e poche al-
tre società. Certamente la crisi è presente anche in Francia e ciò era evidente sia dall’utilizzo di un singolo padiglione di esposizione sia dalla superficie modesta (pochi metri quadri) dedicata agli stand, peraltro tutti della stessa grandezza e tipologia. Con tutto questo non sono mancate delle novità. Ecco in breve una sintetica presentazione.
MATERIE PRIME E AUSILIARI DI LAVORAZIONE I Polimeri Uno stand particolarmente interessante è stato quello di Wacker Chemie che ha presentato i suoi prodotti enfatizzando, soprattutto, l’ampliamento della sua gamma di elastomeri siliconici con nuovi tipi per articoli per la prima infanzia, in particolar modo succhiotti e tettarelle: due liquidi, nella linea degli Elastosil LR 3040, e due solidi in quella degli Elastosil R plus 4020. Le due nuove gomme siliconiche liquide consentono di produrre articoli con durezza Shore A di 30 (Elastosil LR 3040/30) e di 45 (Ela-
La premiazione, durante la manifestazione, di Alessandro Gallo – F.lli Maris.
stosil LR 3040/45), portando, così, l’intera gamma a coprire un range di durezze da 30 a 60 Shore A. Con i nuovi tipi di siliconi solidi è possibile ottenere prodotti con durezza Shore A di 40 (Elastosil R plus 4020/40) e di 50 (Elastosil R plus 4020/50), coprendo in maniera più completa l’intervallo di durezze da 40 a 70 Shore A. Caratteristica fondamentale di questi quattro nuovi prodotti della casa di Monaco è la resistenza alla lacerazione eccezionalmente alta della
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CAMPANA
1992 Un Lungo cammino insieme
2012...
International Rubber Conference 2013
I temi trattati nel corso della International Rubber Conference si possono così classificare ► Aspetti chimici e ingredienti per le formulazioni a base gomma (aspetti chimici e fisici degli elastomeri, chimica della vulcanizzazione e della protezione da sistemi antinvecchianti) ► Tecniche di trasformazione e ottimizzazione dei processi (macchine, reologia dei materiali, reometrie, simulazione dei processi, aspetti energetici, ecc.) ► Eco progettazione e valorizzazione del fine vita, Sicurezza, Igiene, Ambiente (valutazione dei flussi in entrata e in uscita, quantificazione dell’impatto ambientale, regolamentazione REACH, tutela dei lavoratori e dei consumatori, aspetti normativi) ► Innovazione nella progettazione e applicazione dei prodotti in gomma (specificazione dei vincoli, il progetto e la prototipazione del prodotto, assemblaggio multi materiali, validazione delle prestazioni, multifunzionalità ed integrazione ambientale) ► Previsioni e prospettive del settore gomma (geografia delle risorse e della produzione, nuove materie prime alternative, mercati futuri) Tutti i partecipanti (relatori) all’evento, provenienti dall’intero pianeta, hanno portato e presentato i loro progressi nei vari campi. Tra i presenti: Luca Giannini di Pirelli Tyre con la relazione sul progetto dei nano filler, Seiichi Kawahara membro del consiglio di amministrazione di Nagaoka, Pierre Carreau, professore emerito dell’Ecole Polytechnique de Montréal, Andreas Limper di Hamburg-Freudenberger, e ancora Antonio Carlo Spaletta direttore di ASPA.
Un’immagine del processo di prelievo del latice da Hevea brasiliensis.
gomma dopo vulcanizzazione, che permette agli articoli di sopportare senza problemi il ‘trattamento’ che riservano loro i dentini dei piccoli utenti. Interessante e accattivante lo stand della società tedesca di trading, Weber & Schaer, che tratta la commercializzazione di molti tipi di materiale per il settore della gomma e non solo. Quello che ci è parso maggiormente interessante è l’attività d’importazione e commercializzazione della gomma naturale in tutte le sue forme. Tale società, fon-
data alla fine della prima metà dell’Ottocento, si è occupata principalmente dell’importazione e commercializzazione del prodotto naturale più diffuso nel mondo della gomma , il lattice di gomma naturale da Hevea brasiliensis. I volumi di gomma naturale utilizzata in tutto il mondo è pari a oltre il 40% dei consumi totali di gomme per tutti i settori applicativi ed è questa la ragione per cui vale sempre la pena occuparsi di un prodotto che possiamo definire un miracolo della natura.
Esempi applicativi del nero di carbonio. maggio 2013
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stazioni di questi gradi sono adeguate all’impiego e possono essere processate come i normali gradi di gomma siliconica. EuroExim è una società con sede a Manchester (UK) che acquisisce per la commercializzazione il surplus di materie prime (gomme e polimeri in genere), chemical, compound ed altro ancora per soddisfare la sua ricca e vasta area di clienti sparsi in tutto il mondo. Tale attività è svolta dalla società britannica da oltre trent’anni utilizzando la propria esperienza anche nel saper trattare a livello mondiale e con i più importanti e ben conosciuti player dei vari settori produttivi.
I filler
Esempi applicativi di articoli attacco gomma-metallo.
La società tedesca, quindi, annovera una più che consolidata conoscenza ed esperienza nel trattare e commercializzare questo prodotto. Inutile soffermarsi sui vari tipi e gradi di gomma naturale: il nostro comparto è abbondantemente a conoscenza della grande versatilità della gomma naturale in tutte le sue forme fisiche, che vanno dalla versione in lattice crudo per arrivare a quella coagulata e trattata per ottenere diversi gradi a differenti Viscosità Mooney piuttosto che differenti forme fisiche per facilitare il processo di lavorazione (vedi i tipi di NR a granuli a diverse dimensioni millimetriche). Lo stand Bluestar Silicones si proponeva con un’ampia gamma di gom30 |
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me siliconiche per i più svariati settori applicativi come quelli legati a edilizia, aereonautica, settore automotive, settore elettrico, alimentare, farmaceutico e biomedicale, ecc. I vari gradi di gomma siliconica proposti offrono elevate prestazioni e stabilità al calore all’interno di un range termico che va da -50°C a 200°C in continuo. E attraverso l’utilizzo di specifici additivi i prodotti possono raggiungere temperature d’impiego sopra i 250/300°C. In tal senso i gradi HCR sono i prodotti indicati per tali prestazioni. Per quanto concerne l’industria dell’automotive, la società ha sviluppato un nuovo grado di gomma siliconica progettata per applicazione sotto cofano negli automezzi pesanti. Le pre-
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Lo stand di Hoffmann Mineral metteva in bella evidenza la sua gamma di prodotti per l’industria della gomma come le già ben note cariche minerali con il nome di Sillitin. In questa manifestazione la società tedesca si proponeva con nuovi prodotti nel campo delle silici a superficie trattata con vari tipi di silani come per esempio: l’Aktisil WM 56 a base di Sillitin Z 86 e Viniyl Silane ideale per l’articolo tecnico, l’Aktisil Q a base di Sillitin V 90 e Methacrylic Silane per mescole speciali a base di gomme siliconiche; Hoffmann Mineral ha recentemente sviluppato questa carica funzionale in modo specifico per l’applicazione in gomma siliconica HCR. Aktisil Q può essere usato come carica funzionale singola o in combinazione con altre cariche rinforzanti e non. Il miglior effetto è raggiunto nei sistemi a reticolazione radicalica (perossidica, irradiazione ad alta energia). Aktisil PF 777 a base di Sillitin Z 86 e Alkyl Silane è un filler ideale per applicazioni in tutti quegli articoli dove è richiesto un comportamento altamente idrofobico, come per esempio per guarnizioni di tenuta e in quelle applicazioni che richiedono una bassa viscosità senza l’ausilio di processing aids. Lo stand di Orion metteva in mostra il nuovo portafoglio prodotti dei Neri di Carbonio con il marchio Corax, sia nei gradi classici sia nei gradi Purex, come ad esempio il Purex LS 18, HS 20 fino ad
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to nelle gomme fluoro elastomeriche). A conclusione del proprio portafoglio, Orion propone i neri conduttivi della serie Printex nei gradi L6 Beads e XE2B. I neri di carbonio sono utilizzati in molti settori applicativi del comparto gomma e non solo.
I plastificanti
La serie DMA +100 e DMA +150 per prove Elettro-Dinamiche di Metravib.
arrivare a Purex HS 55. Inoltre, la società propone i Carbon Black della serie “Lamp Blacks”, come il Durex 0/35 ed il Durex 0, Powder oltre, naturalmente, al classico MT N 990 (tipicamente utilizza-
Nynas con il suo stand ha continuato a propagandare la sua nuova e vasta gamma di oli naftenici (oli bianchi) che consentono di ottenere mescole con buone prestazioni eliminando la necessità di ricorrere ad oli minerali ad alto contenuto di aromatici. Inoltre, Nynas ha arricchito la sua gamma di oli con 5 prodotti paraffinici gruppo 2 che saranno venduti con il nome NYPAR. Si tratta di oli ottenuti per idrogenazione catalitica, molto chiari, e stabili all’ingiallimento grazie al bassissimo contenuto di doppi legami, al ridotto contenuto di zolfo e con elevato flash point. Il Nypar 330 (110 cSt a 40°C) ha caratteristiche che lo rendono adatto per uso nell’industria della gomma EPDM.
Gli ausiliari di lavorazione Per quanto riguarda gli ausiliari di lavorazione è da segnalare la presenza dello stand di Chem Trend con tutta la
gamma dei suoi prodotti. In particolare si è interessati alla gamma di agenti distaccanti semi permanenti della serie Mono-Coat. Tra i prodotti presentati, colpisce l’attenzione la nuova gamma di agenti distaccanti a base acqua per mescole complesse, come quelle utilizzate nel settore auto per testate dei motori, olio idraulico, guarnizione cambio, nonché in componenti gomma metallo, tanto per dare qualche esempio. I punti di forza di Chem Trend sono lo sviluppo di nuovi prodotti per ottenere un aumento della produttività a seguito della riduzione del consumo di agenti distaccanti durante tutto il ciclo produttivo, una diminuzione degli scarti, così come l’implementazione del ciclo vita degli stampi. Nel mondo dell’attacco gommametallo vogliamo ricordare l’utilizzo di famosi ed importanti adesivi utilizzati comunemente in questo settore, Lord Chemosil e Lord Chemlok, presentati a questa manifestazione presso lo stand di Lord. I settori applicativi più diffusi sono quelli del trasporto ferroviario, Oil & Gas, costruzioni, applicazioni nel settore elettrico ed elettronico e nell’industria in generale. Ricordiamo tra l’altro l’importante comparto dei sistemi antivibranti, giunti elastici per viadotti e supporti ponte oltre ai giunti di espansione.
Semilavorati
Le nuove macchine ad iniezione della serie S3 di Desma.
L’edizione 2013 dell’ICR è stata anche la prima in assoluto a vedere la partecipazione di Certech, azienda italiana che ha approfittato dell’occasione per proporre i propri prodotti al mercato francese e ai visitatori provenienti dall’intera Europa. Come già sapete dalle precedenti pubblicazioni, la società di Reggio Emilia produce articoli finiti altamente specialistici come i rivestimenti in gomma antiusura per il settore della ceramica. La capacità produttiva è legata soprattutto alla conoscenza delle varie problematiche del settore ceramico che ovviamente richiede l’utilizzo di attrezzature speciali e di alto livello qualitativo per ottenere poi prodotti finiti di elevata costanza qualitati-
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va, che fanno del mercato della ceramica italiana il leader indiscusso in campo mondiale. Certech è in grado di produrre grossi articoli in gomma con attacco gomma/metallo per la produzione di pezzi destinati a macchinari da impiegare nell’industria della ceramica. Per soddisfare tale richiesta Certech utilizza formulati ad alto valore aggiunto, poiché sono richieste prestazioni elevatissime in termini di usura, quindi abrasione, alta resistenza alla lacerazione, proprietà meccaniche alla trazione considerevoli oltre a bassi valori di compression set o tension set. In tal senso vengono utilizzate mescole contenenti prodotti di prima qualità e con tenore di gomme (in particolare gomma naturale) molto elevate compatibilmente con i valori di durezza richiesti.
Le macchine ad iniezione verticale della serie Edition di Maplan.
STRUMENTAZIONE PER LABORATORIO In questo settore abbiamo scelto di presentare quello che per noi è sembrato maggiormente significativo per il nostro settore. Riporteremo qui di seguito alcune novità/aggiornamenti di apparecchiature che reputiamo non solo interessanti ma soprattutto funzionalmente utili sia allo sviluppo di nuovi materiali/controllo, sia al sistema qualità cui è sottoposto l’intero ciclo produttivo di un’azienda. Lo stand di una delle più note società internazionali leader nella produzione e innovazione di strumenti da laboratorio, Alpha Technologies, ha attratto visitatori incuriositi dall’upgrade di una nostra vecchia conoscenza, Il Dispergrader α View. Questo strumento, già conosciuto nel mondo della gomma da diversi lustri, si ripresenta in una nuova veste in grado di affascinare i possibili utilizzatori per un più facile uso e una migliorata gestione dei dati prodotti per l’analisi del grado di dispersione di una mescola. Tale parametro, come tutti gli addetti sanno, è fondamentale per garantire le performance di un qualsiasi articolo a base gomma. Oggi questo strumento è alla portata di tutti e può soddisfare le esigenze dei clienti utilizzando il nor32 |
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La macchina per il controllo con visione artificiale serie Fly di Doss Visual Solution.
male personale di laboratorio, senza la necessità di corsi specifici all’uso ed interpretazione dei dati prodotti dal nuovo strumento digitale. Infine lo stand di Alpha Technologies proponeva una nuova versione di RPA denominato “Focus”, con caricamento automatico dei provini da testare. La tedesca MonTech si è proposta con apparecchiature simili. Già presente in manifestazioni passate sia in Germania che in Francia (Lione), MonTech ha offerto ai visitatori uno stand molto ricco e accattivante con strumenti per
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la misura della viscosità Mooney MV 3000 Basic, Reometri a camera oscillante MDR 3000, Reometri RPA 3000 per i test dinamici dei materiali elastomerici oltre a tutta una serie di strumenti accessori per il settore gomma. Per concludere questa sezione parleremo di apparecchiature utilizzabili per la misura del comportamento dinamico dei materiali. Lo stand della francese Metravib si propone con una nuova serie di strumentazione per lo studio del comportamento dinamico dei materiali polimerici come ad esempio: la serie di
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serie di estrusori per gomma compatti in vari modelli e dimensioni, oltre a caratteristiche specifiche come per esempio l’estrusore con pompa ad ingranaggi o quello con sistema di degasaggio.
IL CONTROLLO CON VISIONE ARTIFICIALE
Partecipanti alla conferenza.
DMA 25 e DMA 50 ed ancora DMA +100 e DMA +150 per prove elettro-dinamiche. Interessante la serie DMA +300, DMA +1000 e DMA +2000 per prove di fatica a deformazione imposta oppure a carico imposto. Sono apparecchiature gestite da un potente e sofisticato software. Tali strumenti sono il prodotto di un’esperienza maturata in molti anni di attività nel settore che ha permesso a Metravib di specializzarsi in un campo ad altissimo contenuto tecnologico. Metravib propone, inoltre, un altro strumento, il DMA per l’analisi dinamomeccanica a differenti temperature di prova e con un’elevata precisione nella determinazione delle proprietà viscoelastiche dei materiali.
MACCHINE Iniziamo con lo stand dei F.lli Maris. Come già accennato in questa manifestazione Alessandro Gallo ha ricevuto il premio AFICEP per l’interessante relazione presentata sul riciclo della gomma vulcanizzata attraverso l’utilizzo di un impianto costituito da un estrusore bivite progettato appositamente per tale scopo. Allo stand della società piemontese era esposto un evidente cartellone raffigurante l’intero impianto per il riciclo di materiali elastomeri vulcanizzati. Oramai è un cavallo di battaglia della società che sta avendo un notevole successo non solo in Italia ma anche in Europa.
Anche il piccolo stand di Desma è parso interessante per la continua proposta di macchine per lo stampaggio ad iniezione per il settore gomma come per esempio la nuova serie di presse a iniezione Benchmark S3 - D968.400: è una pressa a iniezione verticale di nuova progettazione con caratteristiche tecniche all’avanguardia come l’alimentazione attiva, servoGear, PlastControl e chiusura rapida con una unità di stampaggio a iniezione con sistema FiFo Advanced. Naturalmente non può mancare anche della serie S3 la versione classica orizzontale 969/SealMaster con i nuovi pannelli di controllo della serie DRC 2020 HT. L’austriaca Maplan proponeva, tra molte offerte, la nuova serie di macchine per lo stampaggio a iniezione della serie MTF edition e editionS verticale con l’esclusivo sistema Maplan FiFo. Quest’ultimo risulta ideale per la produzione di articoli in gomma siliconica. Il gruppo servoidraulico utilizzato, qui da Maplan, permette di ottenere un significativo risparmio energetico. Il sistema di gestione del ciclo produttivo della serie pc5000touch con schermo tattile e intuitivo permette l’ottimizzazione del processo d’iniezione. Ancora uno stand di una casa tedesca per la produzioni di estrusori, come la HF Tire Tech Group, ha mostrato proposte interessanti in merito ad una
A conclusione di questo nostro percorso non poteva mancare l’onnipresente società nostrana, Doss Visual Solution, già ben conosciuta nel mondo del controllo automatico della produzione attraverso la visione artificiale. La macchina presente presso lo stand, l’ultima nata della serie Fly, è stata sicuramente un’attrazione per i visitatori poiché era operativa. Assistere all’elevata velocità di controllo dei pezzi stampati in gomma in caduta libera, dentro l’apposito raccoglitore, da un sistema di visione artificiale (brevettato dalla società italiana), ha incantato anche il più scettico dei visitatori presenti in fiera. Fly è una macchina progettata interamente da Doss per risolvere con elevata efficienza e precisione il controllo dimensionale e superficiale di articoli tecnici come gli O-ring in caduta libera. Tale processo di controllo visivo all’interno della linea produttiva di O-ring è da considerasi rivoluzionario nel mondo del controllo della visione artificiale. La macchina è composta da due telecamere, una di fronte all’altra, che catturano l’immagine del pezzo durante la sua caduta, da entrambi i lati; è inoltre dotata di un sistema di illuminazione, oggetto di brevetto, appositamente studiato per questo tipo di applicazione, e di un sistema elettromagnetico per la separazione dei pezzi conformi dagli scarti a basso impatto sonoro e senza consumo di aria. Fly esegue controlli superficiali, dimensionali e di profilo su O-ring da 5 a 50 mm OD con una velocità impressionante pari a 10 pezzi al secondo con elevata velocità nel cambio articolo, che è automatico, e privo di regolazioni ottiche. Le dimensioni ridotte ed il giusto rapporto qualità-prezzo rendono Fly una novità molto interessante.
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Soluzioni software
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Il sistema MES: • gestisce in modo totalmente integrato il ciclo produttivo aziendale, la gestione delle formulazioni e i dati relativi alle prove di laboratorio • si interfaccia al massimo livello di integrazione possibile con qualsiasi gestionale aziendale • dialoga con tutti i macchinari di produzione (sistemi di pesatura e mescolazione) esistenti in azienda, anche se provenienti da fornitori diversi • può facilmente essere tradotto in qualsiasi lingua ma le soluzioni di ingegneria del software adottate consentono anche: notevole miglioramento della qualità con abbattimento di costi di acquisto e di manutenzione del sistema
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Strategie per competere
Elastomers Union potenziamento su tre fronti di Antonino Di Pasquale
È passato poco più di un anno dalla nostra prima visita a questa giovane aziende di Castel Guelfo (Bologna) e con piacere scopriamo un’interessante evoluzione che porta la società italiana a competere con maggior consapevolezza e grinta sull’intero mercato, nazionale e internazionale. Si tratta di un rafforzamento su tre fronti, con investimenti per potenziare il laboratorio di controllo materiali, realizzare una seconda linea produttiva e dotare lo staff tecnico di persone di elevato know-how nel settore di polimeri speciali come i fluoroelastomeri.
L
a Elastomers Union nasce a Castel Guelfo (Bologna) nell’aprile del 2009, grazie all’idea di quattro soci fondatori che hanno maturato una profonda e significativa esperienza pluridecennale nel comparto gomma, e in particolare in quello specialistico delle mescole a base di fluoroelastomeri. La società è strutturata principalmente per la produzione di mescole a base di gomma FKM/FPM
e FVMQ ed è specializzata nella realizzazione di mescole, sia su formulazioni dei clienti sia su propri formulati. Offre esperienza e competenze allo scopo di soddisfare le aspettative del cliente con elastomeri tecnicamente avanzati e con mescole speciali, progettate per rispettare severe specifiche, e proponendo sempre un rapporto costo/qualità altamente competitivo con l’attuale mercato.
Gli Investimenti Nonostante la persistente crisi economica, il 2012 è stato per Elastomers Union un anno particolarmente vivace e impegnativo. La società emiliana ha deciso di effettuare investimenti mirati su tre fronti: il primo riguarda il laboratorio controllo materiali, con l’acquisizione di strumenti d’alta gamma come ad esempio il DSC (Differential Scanning Calorimetry) e TGA per analisi ter-
Monica Battisti, Direttore tecnico, e a destra Luisa Paganin Responsabile Laboratorio Materiali. maggio 2013
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Strategie per competere
La seconda linea produttiva in fase di installazione.
mo gravimetriche; il tutto gestito da un professionista di grande esperienza universitaria nel settore dei polimeri, Luisa Paganini. Oltre all’acquisto di Monica Battisti come Direttore tecnico di provata esperienza nel settore gomme. Grazie all’ingresso di queste figure di alto profilo professionale è stato possibile realizzare formulati a base di gomma FKM con reticolazione perossidica. In questo modo l’azienda ha potuto ampliare la propria gamma di formulati per la sua clientela. Il secondo fronte di investimenti riguarda il potenziamento, sia in termini di personale che di strumentazioni, del laboratorio dedicato allo sviluppo di nuovi materiali e formulati e al controllo qualità, per una più elevata costanza qualitativa, del ciclo produttivo. Infine “last but not least” la realizzazione di una seconda linea produttiva di 55/60 ton/mese, a sostegno della principale linea con capacità operativa di 80 ton/ mese. Il nuovo impianto si avvale di un mescolatore interno con rotori tangenziali completo con linea di finitura e raffreddamento. Inoltre, entrambe le linee sono provviste di estrusori per la filtratura delle mescole, che ha lo scopo di eliminare eventuali impurezze presenti nel compound. L’introduzione degli impianti di filtratura delle mescole in linea sarà completata nell’arco di 36 |
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qualche mese, con il risultato di offrire al cliente l’intera gamma produttiva di mescole filtrate. Da sottolineare che la capacità operativa di ciascun impianto di filtratura è pari a circa 1.000 kg/ora. Quindi totalmente in grado di soddisfare la piena capacità produttiva delle due linee di mescolazione. La scelta di Elastomers Union di installare una seconda linea soddisfa non solo la nuova esigenza produttiva, ma garantisce una miglior programmazione manutentiva delle linee senza obbligare al fermo impianto. Tale sistema consente di essere continuamente operativi per garantire la fornitura di mescole ai propri clienti anche durante il periodo di manutenzione dell’impianto produttivo.
Sistema qualità Elastomers Union adotta un sistema qualità articolato. È previsto un controllo qualità al 100% (standard) di tutti i batch prodotti in termini di cinetica di vulcanizzazione, attraverso l’utilizzo di strumenti reometrici ODR, controllo della durezza e del peso specifico. Sono poi condotti anche controlli specifici in accordo con le richieste concordate con il cliente, come ad esempio le caratteristiche fisico-meccaniche, la resistenza all’invecchiamento termico o chimico e altro ancora.
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La progettazione Elastomers Union si serve del proprio laboratorio di Ricerca e Sviluppo per studiare nuovi formulati in funzione delle specifiche del cliente o di un capitolato nazionale/internazionale. La struttura del laboratorio è in grado di soddisfare una serie di analisi, come la caratterizzazione delle proprietà tensili e delle proprietà di resistenza chimica dei materiali nei vari simulanti chimici. Dopo lo sviluppo della mescola in laboratorio, l’azienda, attraverso la funzione tecnico-commerciale, provvede a una serie di verifiche del processo produttivo del cliente per la messa a punto finale del nuovo formulato. Una volta finita la messa a punto della processabilità presso il cliente, la mescola entrerà a far parte del normale ciclo produttivo di Elastomers Union. La politica dell’azienda è orientata proprio allo sviluppo di nuove mescole con la collaborazione diretta del proprio cliente, allo scopo di garantire non solo l’idoneità del prodotto in termini di performance, ma soprattutto di mettere a punto, insieme al cliente, il processo produttivo, creando in tal modo una mescola “tailor made”, idonea al ciclo produttivo specifico del cliente stesso. Per raggiungere tali livelli è importante stabilire con il cliente un rapporto di collaborazione finalizzato alla soluzio-
Strategie per competere
La principale Linea produttiva da 80 ton/mese - di fianco l’estrusore con pompa ad ingranaggi per la filtratura delle mescole.
Alcuni strumenti per l’attività di sviluppo e controllo qualità.
Sviluppi futuri
Il sistema di raffreddamento della striscia continua.
ne di tutte le problematiche legate al ciclo produttivo, fino a ottenere un prodotto finito che soddisfi completamente le esigenze produttive e qualitative.
La Struttura Organizzativa I quattro fondatori di Elastomers Union assolvono le quattro fondamentali funzioni operative: Alessandro Cervellati è Amministratore delegato, Ettore Ciriolo è Responsabile Tecnico di Produzione, Armando Pagani ricopre le mansion di Direttore Commerciale e Pietro Passera è il responsabile della Vendita Italia e dell’Assistenza Tecnica. Le risorse utilizzate sono sei per la linea produttiva, quattro per la Ricerca e Sviluppo e controllo qualità, quattro per la parte commerciale/amministrativa.
Per il mercato estero, la società si avvale della collaborazione di tre addetti dedicati all’attività tecnico commerciale.
Mercati e Settori Applicativi Elastomers Union fondamentalmente opera per il mercato italiano, che assorbe oltre l’90% della produzione. Il rimanente 10% è per il mercato internazionale, in Germania in particolare. È interessante sottolineare che dal’90% delle mescole prodotte per il mercato nostrano, il 60% degli articoli finiti prodotti dai clienti sono poi diretti al mercato tedesco. La società è in grado di produrre mescole fluoroelastomeriche idonee all’impiego in comparti principali come quello dell’auto, del petrolchimico e, in piccola parte (5%), in settori vari.
Già nel corso del 2013 sono previsti ulteriori investimenti mirati allo sviluppo di nuove idee e alla conquista di nuovi mercati. Inoltre, il piano di sviluppo prevede, nei prossimi quattro anni, ulteriori sistemi produttivi per una nuova gamma di prodotti che saranno possibili grazie alla potenziata attività di ricerca e sviluppo. In conclusione possiamo affermare che una realtà come quella di Elastomers Union, che ha dimensioni tipiche di una PMI, ha oggi una struttura organizzativa rispondente ai canoni tipici di una grande azienda internazionale, sia per il potenziamento del personale tecnico competente sia per la realizzazione di laboratori progettati specificatamente per lo studio e lo sviluppo di nuovi materiali e per il controllo sistematico del ciclo produttivo. Oltre, naturalmente al raddoppio delle linee produttive. Tale organizzazione è da considerarsi come la giusta risposta a un mercato fortemente in crisi ma non per questo meno aggressivo in termini di competizione in settori così specifici e ad altissimo valore aggiunto. Un mercato dove competenze, conoscenze, innovazioni e organizzazione aziendale diventano un punto di forza per meglio affrontare le crescenti sfide provenienti da un mercato che si muove ad altissima velocità.
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SPS IPC Drives a Parma dal 21 al 23 maggio
L’automazione Industrial industriale lancia automation launches il ReMade in Italy ReMade in Italy Il Made in Italy è stato ed è il tema dominante delle discussioni sull’avvenire dell’economia del nostro paese. Non c’è settore produttivo che non si renda conto che la qualità certificata dalla definizione italiana è l’arma più efficace per difendersi da una concorrenza che punta tutto sul differenziale prezzo. Ma sempre di più ci si rende anche conto che può essere l’anima di una ristrutturazione del nostro panorama manifatturiero che in questo scorcio degli anni 2000 ha subito non pochi colpi. E così SPS IPC Drives, la manifestazione (fiera e congresso) organizzata da Messe Frankfurt, ha affidato alla sua terza edizione il compito di valorizzare il ruolo della automazione industriale nel “ReMade in Italy” come processo di reindustrializzazione del sistema paese partendo dagli asset del Made in Italy e dell’imprenditoria territoriale italiana. Vari i motivi per cui l’automazione industriale assume in questo contesto una valenza strategica. Il primo è perché rappresenta uno dei pochi settori ancora dotati di capacità competitiva; il secondo è che le innovazioni di prodotto e di processo indotte dall’automazione possono innescare un meccanismo che rivitalizzi competitività e produttività di numerosi settori del manifatturiero italiano; il terzo è che molte delle sue innovazioni si muovo sul terreno della green economy; il quarto infine è che rappresenta una sorta di cerniera tra la manifattura italiana e quella tedesca o comunque dei paesi più avanzati. Nelle pagine che seguono i nostri lettori troveranno alcuni esempi di come l’automazione contribuisca al ReMade Italy; e ciò vale sia per l’industria della gomma in senso stretto sia quella delle macchine e degli impianti.
Made in Italy has long been and still is the dominant theme of discussions on Italy’s future economic prospects. Every production sector is aware that Italian certified quality is the most effective defence weapon against competition that is entirely centred on price differences. And there is a growing realisation that it could be the driving force of renovation in our manufacturing scene, which has suffered several drawbacks in the course of the 2000s. Hence, SPS IPC Drives, the event (trade fair and congress) organised by Messe Frankfurt, relies on its third edition to make the most of the role of industrial automation with “ReMade in Italy,” a reindustrialisation process of the country system starting from the assets of both Made in Italy and Italian enterprises. Many are the reasons that underpin the strategic importance of industrial automation in this context. In the first place it is one of the few sectors that is still competitive; secondly, product and process innovations induced by automation can trigger a mechanism that injects new vitality into the competitiveness and productivity of several Italian manufacturing sectors; thirdly, many of its innovations are implemented in the field of green economy; lastly, it establishes a sort of link between Italian and German manufacturing frameworks or, anyhow, between the most avantgarde countries. The following pages provide our readers with some examples of how automation contributes to develop ReMade in Italy; and this applies strictly to the rubber industry and, broadly speaking, to the machines and systems industry.
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SPS IPC Drives a Parma dal 21 al 23 maggio
Qualcosa di più dell’automazione
I
l filo conduttore della presenza a Parma di Panasonic è “tecnologie e servizio”. Nell’ambito dei controllori programmabili sarà presentato in anteprima europea la nuova piattaforma modulare, FP7. Il controllore è stato progettato sulla base di 7 principi fondamentali definiti “saving”, punti cardini sui quali si sono sviluppati una serie di funzionalità rivolte ad una riduzione, velocità e flessibilità di programmazione e di integrazione nell’ambito del networking e motion control. Nelle soluzioni di connessione remota, cablata o wireless, applicabili su tutta la serie Plc FP la novità è la funzionalità OpenVPN (di-
sponibile anche con tecnologia UMTS), per la manutenzione da remoto della macchina. Nella sezione “green automation”sarà presentato il nuovo contatore di energia digitale KW9M per rilevare anche i consumi di apparecchi in stand-by. Novità del 2013 sarà l’introduzione sul mercato italiano ed Europeo dei nuovi driver Minas A5B, driver su Bus EtherCAT tra i più compatti del mercato presentati in anteprima.
nections, wired or wireless, applicable to the whole range FP series Plc the novelty is OpenVPN (also available with UMTS technology), for remote maintenance of the machine. In the “green automation” it will be showed the new digital eco power meter KW9M to detect even the consumption of appliances in stand-by. Another preview will be the introduction on the Italian and European market for new drivers Minas A5B, EtherCAT Bus driver. Panasonic Electric Works Italia Pad. 2 Stand L026
I nuovi motori BLDC Flat di Fulling
I
nuovi motori BLDC Flat di Fulling sono la soluzione per molte applicazioni grazie al loro design compatto (45 mm di diametro, altezza <30 mm). Nel modello 45BLW Flat da 16 poli, i magneti permanenti si trovano sul rotore esterno che ruota attorno allo statore interno su cui sono presenti gli avvolgimenti. Oltre al design più compatto, il vantaggio di questa costruzione rispetto al motore a rotore centrale, viene dall’avere la stessa potenza con una inferiore coppia di ripple dovuto al più elevato momento di inerzia del rotore. I motori possono essere personalizzati secondo le specifiche del cliente, con tensioni da 12 a 48 V ed una potenza che varia da 25W a 80W, con e senza sensori Hall. Le applicazioni tipiche di questo prodotto sono molteplici che spaziano da pompe a dispositivi di assistenza respiratoria, dai robot a scanner di codici a barre.
More than automation
The new BLDC Fulling flat motor
Technology and service will be Panasonic slogan at SPS. Regarding programmable controllers the new modular platform, FP7 will be introduced as European preview. The controller is based on seven fundamental principles defined “saving”, aimed to an integration in networking and motion control due to reduction, speed and programming flexibility. As regards remote con-
The new BLDC flat motors from Fulling are the solution for many applications due to their compact, flat design (45 mm diameter; length < 30 mm). In the new 45BLW motors (16 poles design), the permanent magnets are located on the external rotor which rotate around the internal stator with the windings. In addition to the shorter design, the advantage of this construction
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compared to internal rotor motors comes from having the same output with lower torque ripple due to the rotor‘s higher moment of inertia. The motors can be produced according to customer-specific requirements for voltages from 12-48 V and a power of 25-80 watts, with and without hall sensors. Typical application varies from pumps, respiratory care devices, robots, bar code scanner. Delta Line Pad. 2 Stand J040
Importanti novità da Toshiba e Weintek
L
a partecipazione di Tecno Bi all’edizione 2013 della SPS/IPC/Drives Italia è fortemente caratterizzata da alcune importanti novità introdotte sul mercato dai due partner principali dell’azienda, Toshiba e Weintek. Il produttore nipponico esporrà, in anteprima per il mercato Europeo, alcuni modelli della nuova gamma di motori sincroni a magneti permanenti (PM), recentemente sviluppati sulla base dell’esperienza maturata in svariati anni di progettazione e produzione di motori brushless per autoveicoli ibridi. L’accoppiamento tra questi motori e gli inverter della serie VFS15 permette di realizzare sistemi di azionamento compatti, economici ed con elevate caratteristiche di risparmio energetico. La Taiwanese Weintek ufficializzerà il debutto di alcuni prodotti già visti alla SPS IPC Drives di Norimberga. Di particolare interesse il sistema di supervisione decentralizzato denominato Cloud HMI ovvero l’integrazione tra un sistema di supervisione “cieco”, derivato dai pannelli della serie eMT3000, con la piattaforma Apple iPAD oltre alla nuova gamma di HMI serie IE, il nuovo HMI ad alte
SPS IPC Drives a Parma dal 21 al 23 maggio
Nuovi accoppiatori e trasformatori in casa Wago
prestazioni caratterizzato da un prezzo di attacco molto aggressivo.
I
Important changes from Toshiba and Weintek The participation of Tecno Bi at 2013 edition of the SPS / IPC / Drives Italy is characterized by some important changes being introduced on the market by the company’s two main partners, Toshiba and Weintek. The Japanese manufacturer will show a preview, for the European market, of the new range of synchronous motors with permanent magnets (PM), recently developed based on the experience gained in many years of design and production of brushless motors for hybrid cars. The coupling between these motors and inverters of the series VFS15 realize a drive system compact, cost effective and
i livelli in un hardware prestazionale e la comunicazione in rete annovera anche EtherCAT. I tanti moduli esistenti della serie EH-150 sono tutti impiegabili assieme alle nuove CPU, andando quindi a costituire un’intera famiglia di PLC modulari che può coprire ogni tipo di esigenza. Per gli utenti che sinora non avevano mai approcciato la valida proposta Hitachi in materia di PLC modulari, potenti ma anche molto convenienti, si apre quindi la possibilità di valutare un’ulteriore diversa proposta, che fa uso di uno standard “de-facto” nell’automazione industriale utilizzato da migliaia di utenti in tutto il mondo.
Drivetec showings new Hitachi-branded PLCs
with high energy saving features. The Taiwanese Weintek will debut some products already seen at the SPS IPC Drives in Nuremberg. Of particular interest is the supervisory system of decentralized called Cloud HMI or the integration of a “blind” supervision system, derived from the panels of the series eMT3000, with the Apple iPAD platform and the new IE series of HMI, the new “low cost high performer” of Weintek product range. Tecno Bi Pad. 3 stand E008
Drivetec presenta nuove CPU targate Hitachi
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lla terza edizione della fiera SPS a Parma, Drivetec presenzia con l’importante prodotto EHV+ di Hitachi Industrial Equipment Systems. Una famiglia di CPU modulari veramente innovativa, in cui Hitachi ha implementato lo standard CoDeSys; i 6 linguaggi della normativa IEC61131-3 garantiscono un utilizzo per tutte le esigenze a tutti
At the third edition of the SPS exhibition in Parma, Drivetec is present with the important product EHV+ manufactured by Hitachi Industrial Equipment Systems. A family of really innovative modular PLC implemented by Hitachi with the CoDeSys standard: the 6 programming languages, according the IEC61131-3 norms, guarantees a very all-needs-use at any level in a performant hardware. The network communication capability includes EtherCAT too. The many existing I/O modules of the EH-150 series are all suitable for the new CPUs, thus offering an entire family of modular PLC covering almost any kind of needs. Users who haven’t yet approached the latest Hitachi modular PLC series, powerful and very affordable too, get now the chance to evaluate a further different way of employing a “de-facto” standard in the industrial automation, which is already used by thousands of professionals worldwide. Drivetec Pad.2. Stand B064
l successo commerciale di Wago, oggi basato sull’elevata qualità dei prodotti, sull’ampio catalogo e sul servizio offerto ai clienti, è nato da un intuito fondamentale: quello di fissare i conduttori con un sistema a molla e non con una vite. Le connessioni a molla Wago si caratterizzano per essere facili nell’uso, veloci, sicure, resistenti alle vibrazioni e agli sbalzi termici e completamente esenti da manutenzione. Nel mercato dell’I/O distribuito, l’azienda è presente con il Wago-I/O-System 750, sistema modulare indipendente dal bus di campo, ideale per applicazioni quali automazione di macchina, building automation, controllo di processo e telecontrollo. Tra le principali caratteristiche sono da segnalare la modularità, la flessibilità e la sicurezza. A SPS IPC Drives, Wago presenta le ultime novità per il Wago-I/O-System 750. Si tratta, in particolare, di due accoppiatori Profinet IO, che supportano i più recenti standard Proginet V2.3 e dalla nuova serie di controllori PFC200, basati su un sistema operativo Linux® real-time. Sarà presentata, inoltre, la nuova famiglia di trasformatori di corrente Plug-In, serie 855, dotata di tecnologia di connessione senza viti e disponibile per diverse correnti primarie fino a 1000 A.
New couplers, controllers and transformers by Wago The commercial success of Wago, now based on the high quality of the products, on the large catalog and customer service, has its origins in a fundamental intuition: fixing the cable with a spring and not with a screw. Wago spring is characterized by being easy to use, fast, secure, vibrationresistant and thermal shock and completely maintenance free. In the market for distributed I/O Wago is present with the Wago-
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SPS IPC Drives a Parma dal 21 al 23 maggio
I/O-System 750, modular system independent from the fieldbus, ideal for applications such as machine automation, building automation, process control and remote control. Among the main features are to be reported modularity, flexibility and security. At the SPS IPC Drive exhibition Wago presents the latest news for the Wago-I/O-System 750. In particular, two Profinet IO couplers that support the latest standards Profinet V2.3 and the new series of PFC200 controllers based on a Linux ® operating system real-time. In addition, Wago, will present the new family of PlugIn current transformers, series 855, with screwless connection technology and available for different primary currents up to 1000 A. Wago Elettronica Pad.2. Stand G002
Nuovi condizionatori DKC per cavi elettrici
D
KC in occasione di SPS 2013 lancia sul mercato la nuova serie di condizionatori da parete Slim. Per rispondere alle esigenze di minor sporgenza possibile del condizionatore dal quadro elettrico, DKC ha deciso di completare la gamma con la serie Slim. Come per le versioni da parete e da tetto, anche le Slim sono state progettate con caratteristiche tecniche uniche sul mercato. In particolare adottano: una guarnizione iniettata per garantire un’installazione sempre a “regola d’arte” e per ridurre il tempo di montaggio; un evaporatore di condensa di serie su tutta la gamma; un display multifunzione con gestione a morsettiera degli allarmi e controllo seriale da remoto; la griglia filtro aria di serie, personalizzabile nella forma e nel colore, con sistema di montaggio “click & go” per agevolare le operazioni di manutenzione. La linea di prodotto comprende po-
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tenze refrigeranti da 1.000 a 3.000 W (secondo DIN3168/EN815) con un numero ridotto di dime, in modo da poter gestire più potenze con la stessa foratura. Tensioni e frequenze speciali a richiesta.
NEW COOLING SYSTEMS FOR ELECTRICAL ENCLOSURES BY DKC During the SPS 2013 DKC is launching a new line of SLIM wall mount coolers. In order to meet the needs to reduce as much as possible the protrusion of coolers from electrical boards, DKC has decided to complete the product range with the SLIM series. Like the wall mount and roof mount versions, also SLIM versions have been designed with technical parameters unique on the market. In particular: an injected seal aimed at always ensuring a correct installation, according to the rules of good practice, and saving installation time; a built-in condensate evaporator standard for the whole range; a multifunctional display with alarm management and built-in remote control by terminal box; a standard filter grid, customizable in terms of shape and colour, with “click&go” mounting system which simplifies all maintenance activities. The product range includes cooling power from 1000 to 3000 W (as per DIN3168/EN815) with a reduced number of cut-out templates, in order to apply the same cut-out for coolers with different power. Customized voltage and frequency versions are available upon request. DKC Europe Pad.2. Stand C044
BOSCH REXROTH, NUOVE VIE PER L’ENGINEERING DEL SOFTWARE
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lla fiera SPS/IPC/Drives Italy, manifestazione fieristica di riferimento per tutto il mondo dell’Automazione Industriale, Bosch Rexroth presenta come novità assoluta Open Core Engineering, una soluzione completamente integrata che combina automazione PLC e IT, consentendo maggiore libertà nella programmazione del software.
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I costruttori di macchine, tramite applicazioni basate su linguaggi ad alto livello, possono accedere flessibilmente al core del controllo delle soluzioni di sistema IndraMotion MLC e IndraLogic XLC, realizzando in autonomia soluzioni personalizzate in modo più semplice ed economico. L’Open Core Engineering, vincitore del premio internazionale Hermes Awards 2013, che rappresenta uno dei riconoscimenti industriali più ambiti a livello mondiale, sarà il leitmotiv che Bosch Rexroth promuoverà sullo stand in sintonia con i tre principali temi: Engineering, Energy Efficiency e Safety.
BOSCH REXROTH, NEW APPROACHES IN SOFTWARE ENGINEERING At the SPS/IPC/Drives Italy, leading exhibition for the Automation Industry, Bosch Rexroth presents Open Core Engineering, a completely integrated solution which connects PLC and IT automation, giving developers a greater degree of freedom in software engineering. OEMs can flexibly access the control core of the system solutions IndraMotion MLC and IndraLogic XLC from applications based on high-level languages. This allows them to design customized solutions independently and more easily, and at a lower cost than before. At the last Hannover Fair, Open Core Engineering was the winner of the Hermes Award 2013, one of the most significant technology awards for the capital goods industry worldwide. Open Core Engineering will bet the leitmotif of Bosch Rexroth at SPS together with the three main issues: Engineering, Energy Efficiency and Safety. Bosch Rexroth Pad. 2 stand D052
VITTORIA INDUSTRIES IN THAILANDIA
L’impianto di Bangkok dove nascerà il nuovo tubolare da bici di a.d.p.
Lo scorso gennaio, nella capitale tailandese, il presidente e amministratore delegato di Vittoria Industries, Rudie Campagne, ha inaugurato un nuovo stabilimento e centro di ricerca dedicato alla produzione di mescole per pneumatici da bici. Nel laboratorio annesso, dotato di strumentazioni all’avanguardia, verranno studiate anche le prime applicazioni del grafene per i pneumatici e tubolari prodotti dal gruppo.
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ittoria Industries Ltd è una realtà di caratura internazionale, con origini e quartier generale in Italia, vicino a Milano, nell’area di Bergamo. Fondata nel 1953, oggi è probabilmente il maggior produttore di pneumatici per bici al mondo, con una produzione annua di più di 7 milioni di pneumatici e 900.000 tubolari e gomme in cotone. Con uno stabilimento produttivo di proprietà in Thailandia, il gruppo opera attraverso una rete di vendita e marketing globa-
le, che si estende dal Nord America (Oklahoma City e Boston), all’Asia (Bangkok e Taiwan), passando per l’Europa (Italia, Olanda e Germania).
Il nuovo stabilimento Il mercato asiatico, in particolare, è di grande interesse per il gruppo. Lo scorso gennaio, a Bangkok, è stata infatti inaugurata una nuovissima unità produttiva, intitolata a Claire Campagne, ex direttrice marketing e comunicazione di Vittoria
Industries, oggi scomparsa. L’Industria della Gomma ha visitato il nuovo Claire Campagne Building, che ospita uno dei più innovativi centri di ricerca, interamente dedicato all’industria ciclistica. Vittoria Industries ha investito oltre 11 milioni di dollari per realizzare questa struttura che, grazie al laboratorio dotato di strumentazioni all’avanguardia, sarà il centro globale di sviluppo dell’eccellenza del gruppo, il fiore all’occhiello di Vittoria Industries Ltd.
Il nuovissimo stabilimento LTT6 da 11 milioni di dollari, inaugurato da LTT, società controllata da Vittoria Industries.
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Lo staff tecnico-operativo di LTT6 e i due artefici della joint venture imperniata sul grafene. A destra, Giulio Cesareo (a sinistra nella foto) Ceo di Directa Plus e Rudie Campagne, presidente e amministratore delegato di Vittoria Industries.
Il laboratorio R&S All’interno del nuovo stabilimento, il nuovo laboratorio R&S e Controllo Qualità si occuperà anche dello sviluppo di nuovi formulati per l’applicazione del grafene nei pneumatici da bici. I primi risultati mettono in evidenza interessanti proprietà comportamentali. I pneumatici Vittoria e Geax, contenenti grafene, saranno prodotti in Thailandia nello stabilimento di Bangkok. Grazie alla joint venture con la start-up italiana “Directa Plus” – che ha
sviluppato un Sistema, chiamato G+, per l’applicazione del Grafene su larga scala (vedi il numero 605 – gennaiofebbraio de L’Industria della Gomma) – Vittoria è il primo e unico produttore al mondo a utilizzare questo materiale nell’industria ciclistica. Vittoria Industries Ltd detiene, inoltre, l’esclusiva del sistema G+ per l’intero settore delle due ruote. Il grafene (singolo strato di atomi di carbonio) sarà quindi aggiunto alle mescole delle gomme Vittoria e Geax,
La Thailandia in 4 punti
• La Thailandia è il maggior paese della penisola indocinese. È grande quasi il doppio dell’Italia e conta poco meno di 67 milioni di abitanti (dunque 7 milioni in più dell’Italia). • Il suo Pil è di 617 miliardi di dollari, pari a 9.400 dollari pro capite. Per questo indicatore occupa l’86° posto nella graduatoria mondiale. • La Thailandia è oggi il maggiore produttore mondiale di gomma naturale, prima degli altri “grandi”, Indonesia, Malaysia, India e Vietnam. • Ha circa 2,8 milioni di ettari coltivati ad Hevea e produce quasi 3,6 milioni di tonnellate all’anno. Li esporta quasi tutti (82%) e i suoi consumi interni si limitano a 63 mila tonnellate.
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con significativi benefici per il pneumatico, tra cui una minor resistenza al rotolamento, una miglior tenuta dell’aria ed una migliore tenuta di strada. “Da oltre 60 anni realizziamo carcasse in cotone per i nostri tubolari – ha commentato Rudie Campagne inaugurando la struttura – e possiamo quindi permetterci di affermare, con la dovuta modestia, che si tratta delle più leggere e, probabilmente, delle migliori al mondo. Questo è il risultato di 60 anni di esperienza nella produzio-
VITTORIA INDUSTRIES IN THAILANDIA
Thailandia vecchia e nuova. In senso orario: una ricca villa accanto a una tipica abitazione locale, gli svettanti edifici della Bangkok di oggi, il traffico automobilistico che è fatto soprattutto di veicoli privati multiposto.
ne di carcasse in cotone in Vittoria Italia e di ingenti investimenti in sofisticate strutture produttive. È anche l’effetto dei costanti miglioramenti nel nostro team di ricerca e sviluppo. La prossima sfida è nelle mescole contenenti materiali tecnologicamente avanzati. La nuova nanotecnologia legata all’impiego del grafene porterà numerosi benefici ai nostri pneumatici ed alle nostre camere d’aria, in Latex e non solo. Questo materiale è l’innovazione che mancava nei pneumatici da bici”.
Verso il “prossimo livello” Riferendosi ai pneumatici che nasceranno in questa struttura, Rudie Campagne parla di “prossimo livello” (next level): uno stadio di sviluppo mai raggiunto prima a cui il gruppo Vittoria Industries vuole portare i propri prodotti. In che cosa consiste questo prossimo livello? “Cosa direste di una camera d’aria in lattice, leggera e con un’incredibile tenuta dell’aria? O di uno pneumatico incredibilmente difficile da forare? È un futuro visionario, certo, ma è un futuro possibi-
le. Oggi lo sappiamo”, ha affermato il ceo di Vittoria mostrando alla stampa il nuovo impianto. “Certo, è un futuro ancora lontano, però stiamo costruendo solide basi per renderlo possibile. Due gli step fondamentali che ce lo consentiranno: poter contare su uno dei più innovativi e importanti centri di R&S, interamente dedicato al ciclismo e la nostra partnership con Directa Plus, che si concretizza nel progetto di collaborazione sul loro G+ System”.
Incontro tra due tecnologie Rudie Campagne e Giulio Cesareo, ceo di Directa Plus, hanno iniziato a parlare di questo progetto 4 anni fa: chiacchierate amichevoli, senza grossi obiettivi di partenza. Di base una comune visione del futuro, dove l’uso delle nanotecnologie avrebbe potuto fare la differenza e trasformare il nostro quotidiano. L’esclusivo processo G+, brevettato da Diecta Plus, ha cambiato il modo di vedere le cose: la visione iniziale è diventata una
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In senso orario: nuovissimi e modernissimi alberghi, un mercatino tradizionale, le altrettanto tradizionali case lungo il fiume.
La nanotecnologia è matura
sfida per il futuro, raccolta dal presidente di Vittoria, Rudie Campagne che ha proposto a Cesareo una sorta di scambio, più o meno in questi termini: “Se tu trovi il modo di impiegare il grafene su larga scala, io metto a tua disposizione gli strumenti e il laboratorio più innovativo per assisterti”. È iniziato, così, un vero e proprio rapporto di lavoro: una partnership di alto livello per migliorare il futuro della bicicletta e portare i pneumatici al “next level”. Ogni parte del pneumatico potrebbe beneficiare o essere migliorata dal sistema G+ di Directa Plus: la carcassa, la camera d’aria, la mescola.
Una barriera protettiva Una delle proprietà più interessanti del grafene, una volta addizionato al sistema mescola, è la formazione di una barriera. Infatti, questa particolare for46 |
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ma cristallina del carbonio, grazie alla sua peculiare struttura bidimensionale, costituisce uno strato uniforme tale da ridurre in modo significativo la permeabilità ai gas. Inoltre, è possibile ridurre l’uso di carbon black e sostituirlo in parte con una quantità limitata di grafene, con un enorme impatto sulla riduzione di peso della gomma, sulle sue proprietà prestazionali e sulla resistenza alla foratura. Non stiamo solo parlando di una nuova ricerca scientifica. Oltre all’esperienza e ai necessari, ingenti, investimenti, il punto, qui, è credere nelle possibilità delle nanotecnologie. Con questa nuova cooperazione tra Directa Plus ed il nuovo centro globale di R&S, Vittoria Industries mostra anon solo di crederci fortemente ma, anche, che di essere sulla strada per realizzazioni concrete.
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Parlare di nanotecnologia, nel mondo del ciclismo, non è una novità. Molte aziende di biciclette hanno intrapreso questa strada e poi hanno fatto un passo indietro. Prima di tutto a causa degli elevati costi di produzione su larga scala e, in secondo luogo, per la mancanza di appropriati strumenti o di sufficienti preparazione, metodologie e laboratori. “Oggi è diverso – commenta Rudie Campagne – perché possiamo partire da solide basi di esperienza. Le ricerche in questo campo hanno fatto grandi progressi. Il nostro non è quindi un progetto visionario, ma un futuro concreto per il mondo del ciclismo. Non stiamo implementando qualcosa di già esistente: Directa Plus ha brevettato un nuovo sistema, noi lo realizziamo. Siamo pronti: abbiamo la tecnologia, gli strumenti, le persone. Personalmente, sono entusiasta: stiamo ancora effettuando test di laboratorio, ma i primi risultati ci dicono che i progressi ottenibili con il sistema G+ di Directa Plus sono innumerevoli. Il nostro obiettivo, naturalmente, è quello di produrre pneumatici ancora più resistenti e con un’incredibile tenuta d’aria. Per concludere, Vittoria Industries detiene l’esclusiva del sistema per l’intero settore ciclistico”.
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ASSOGOMMA/CERISIE e MSC Software
Altre novità e maggiori vantaggi per le aziende della gomma È
stato un successo il seminario organizzato congiuntamente da Cerisie e MSC Software con il patrocinio di Assogomma. Venerdì 12 Aprile circa 40 partecipanti di aziende appartenenti alla filiera della gomma, dai fornitori fino ai rappresentanti dei mercati di destinazione, hanno riempito la sala del seminario per comprendere come è possibile integrare prototipazione virtuale e test sperimentali nel processo di progettazione di componenti in gomma. Il seminario, dal titolo La simulazione funzionale con FEM non-lineare di particolari in gomma: dalla caratterizzazione del materiale alla validazione dei modelli, è iniziato con il benvenuto di Assogomma, che ha ricordato a tutti i presenti l’accordo di collaborazione, operativo ormai da un anno, che garantisce agli Associati condizioni di miglior favore per l’acquisto delle soluzioni MSC.Marc (sconto 25%) e che tale vantaggio verrà ribadito anche in occasione dell’attuale promozione da parte della società con sconti fino al 35% per i soci fino a fine giugno. Si è proseguito poi con la presentazione delle attività del laboratorio Cerisie e delle potenzialità dei software di simulazione. Il messaggio principale trasmesso ai partecipanti è come la partnership permetta di fornire un know how me50 |
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todologico lungo tutta la filiera: dalla caratterizzazione del materiale alla validazione dei modelli di calcolo, combinando gli strumenti di simulazione di MSC con l’esperienza e le strumentazioni sviluppate dal laboratorio Cerisie per la parte sperimentale. Se i tipici obiettivi delle aziende che sviluppano e trasformano elastomeri sono principalmente la riduzione del materiale utilizzato e dei tempi di progettazione, la prototipazione virtuale può essere la soluzione per sod-
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disfare queste necessità, ottimizzando allo stesso tempo le prestazioni e le caratteristiche del pezzo in esame. L’evento si è concluso con una visita guidata del laboratorio che ha permesso ai partecipanti di comprendere meglio gli strumenti disponibili presso il Cerisie. A breve inoltre Cerisie e MSC Software promuoveranno l’organizzazione di uno specifico corso di formazione dedicato alla simulazione nel campo della gomma e dei particolari in gomma.
10 aprile 2013
TACCUINO
Brussels, 12 April 2013 – Weak performance of the European Tyres market in the first quarter 2013 The European Tyre and Rubber Manufacturers’ Association (ETRMA) has published figures about the tyre replacement sales, first quarter 2013.
Produzione • consumi • mercati
The market for consumer tyres was down by 12% due to, amongst other factors, bad weather conditions, delay of the change from winter to summer tyres, and not least the current economic environment. The truck tyre market remained on the low level of the previous year. isultati contraddittori, secondo i dati Agro and motorcycle tyres also at Istat, di produzione e scambi con l’esignificantly lower levels compared to same INDUSTRIALE steroPRODUZIONE nel mese di febbraio. La fabbricadella period 2012!
Ripresa per la produzione e calo delle esportazioni
E INDUSTRIALE R o
Febbraio 2011-febbraio indice destagionalizzato e media mobile zione di articoli in gomma e2013, materie plapetto a a tre termini tardo nel cambio dei pneumatici invernali stiche ha registrato una sensibile ripresa ebbraioIndustry expects that the market for summer tyres will perform in the coming months slightly above con quelli estivi, la situazione economica (+2%) rispetto a gennaio. Segno meno inrispettolast year.
106 febbraio 2013 su febbraio 2012 generale. Il mercato truck è rimasto sotto il vece per Indice mensile Med ia mobile a tre termini livello dello scorso anno. Il segmento moto (-6,1%) 104e per il primo bimestre 2013 sul ebbraio corrispondete periodo del 2012 (-9%). Le è quello in maggiore sofferenza, con -13% 102 el 3,8% esportazioni dei soli articoli in gomma so- sul 2012. L’organismo che rappresenta l’infurther questions: 100 diminuite del 7% nel mese di dustria della gomma europea stima infine no invece ebbraioFor f.cinaralp@etrma.org che le vendite di pneumatici estivi saranfebbraio 98 e dell’1,3% nei due primi mesi nno la no nei prossimi mesi lievemente superiori dell’anno. In diminuzione anche le imporstesso 96 tazioni: rispettivamente del 5,7% e dello a quelle dell’anno precedente. 94 _________________________________________________________________________________________ 0,9%. La produzione industriale italiana, &complesso, Rubber Manufacturers’ Association tyre Corporate members are: Apollo Vredestein, Bridgestone endarioThe European nel Tyre suo92 continua a perdere Europe, Cooper Tires, Continental, Goodyear Dunlop Tires Europe, Hankook Tire Europe, Marangoni, Michelin, Mitas, enzialeNokian Tyres, colpi. Secondo i dati Istat, in febbraio 90Tyre, and Trelleborg Wheel Systems. c’è Pirelli F dello M A M0,8% G L rispetto A S O Na gennaD G F M A M G L A S O N D G F stato un calo +1,0%); io e del 3,8% rispetto allo stesso mese del i beni 2012. Negativo (-3,7%) anche il bilancio di mentre eresana, una società internazionale di questo primo bimestre gennaio-febbraio ermedi ETRMA Aisbl Tel +32 2 218 49 40 ricerche di mercato e consulenze nel su gennaio-febbraio di un anno fa. 2/12 Avenue des Arts Fax +32 2 218 61 62
Uno studio del mercato globale del biossido di titanio
www.etrma.org
1210 Brussels Belgium
C
PRODUZIONE INDUSTRIALE settoriEC Register : ID 6025320863-10 Febbraio 2011-febbraio 2013, variazioni percentuali sullo stesso mese o quelli dell’anno precedente, dati corretti per gli effetti di calendario +3,5%), tronica 10 cchi di ione di 6
stra in lo della
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resana.com) è molto dettagliata ed esauriente. Ne vediamo, perciò, gli aspetti essenziali. Le fonti principali delle materie prime sono l’Australia, il Canada e il Sud Africa, e i maggiori consumatori sono i produttori di pigmenti in Asia-Pacifico, Nord America e Europa Occidentale. Circa l’80% del consumo mondiale di TiO2 è assorbito dalle industrie delle pitture e vernici, della carta e della plastica. Altre applicazioni come inchiostri, fibre, gomma, prodotti cosmetici e il settore alimentare ne consumano l’8% del mercato totale, mentre il restante 12% è usato in altri settori, quali la produzione di titanio puro, vetro, ceramiche, catalizzatori, conduttori elettrici e intermedi chimici. L’alta domanda di biossido ha provocato, tra il 2010 e il 2012, un aumento del prezzo medio delle materie prime del 250%. Ma dopo una crescita moderata che si registrerà ancora nel 2013, gli analisti ne prevedono una diminuzione negli anni successivi, principalmente a causa di un aumento dell’offerta di TiO2 conseguente a un incremento delle capacità produttive di ilmenite, rutilo e scorie di titanio. Lo studio si articola in quattro capitoli. Il primo presenta un’analisi del mercato globale del TiO2, regione per regione, sulla base del mercato delle singole materie prime, con la previsione dei consumi fino al 2019. Il secondo esamina più in dettaglio, relativamente ai 17 maggiori paesi del mercato, la domanda divisa per settori applicativi, i principali mercati dei pigmenti e il
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F M A MG l A S O n D G F M A MG l A S O n D G F
fonte: Istat
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settore industriale con sede a Costanza, Germania, e filiali a Vienna e Hong Kong, 00) ha pubblicato lo scorso mese di febbraio uno studio del mercato globale del biosVariazioni sido di titanio (TiO2) che percorre l’intera tendenziali filiera: dalle materie prime (ilmenite, leuGen-Feb 13 coxene e rutilo) al prodotto finale e alle Gen 13 Set 12-Nov 12 Feb 12 Gen-Feb 12 ETRMA ha reso noti i risultati dell’anda- singole aree di applicazione. Secondo -0,8 -0,9 mento del mercato europeo dei pneu- gli analisti, il mercato mondiale di que- matici nel primo trimestre -3,7 dell’anno. -3,8 sto biossido è previsto in crescita nei prosautovettura a raggiungere un volume - La domanda per il segmento -7,6 simi anni fino -4,0 è scesa del 12%. Le cause sono, tra le altre, di circa 7,5 milioni di tonnellate nel 2019. icati relativi a gennaio. Le serie complete degli indici sono disponibili nella banca dati I.Stat all’indirizzo le cattive condizioni meteorologiche, il ri- L’analisi (per informazioni: s.schulze@ce-
Resta debole il mercato europeo Variazioni dei pneumatici congiunturali nel primo trimestreFeb 13 Feb 13 Dic 12-Feb 13
L’
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TACCUINO
consumo del biossido per la produzione di titanio puro, ceramiche e catalizzatori. Il terzo presenta un esame approfondito dei campi di applicazione del TiO2 con dati sullo sviluppo della domanda in sette grandi regioni: Europa Occidentale, Orientale, Nord America, Sud America, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa. Il quarto fornisce i profili dei maggiori produttori delle materie prime e di pigmenti, prendendo in considerazione ben 67 società.
Engel raddoppia la capacità produttiva in Corea
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mento che dal 2007 produce macchine a iniezione di grandi dimensioni della serie duo e la cui capacità è stata raddoppiata nel 2012. La società di Schwertberg è l’unico costruttore occidentale di presse a iniezione che può effettuare forniture ai clienti asiatici attraverso due siti di produzione in Asia.
Dagli anni ’50 più veicoli, ma meno vittime in incidenti stradali
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el 1954 i veicoli circolanti sulle strade italiane non arrivavano a un milione, per l’esattezza erano 997.668. Nel 2011 erano saliti a 42.067.078: aumentati, cioè, di oltre 40 volte. A fronte di questo dato, impressionante nella sua dimensione, è rilevante però, in senso positivo, il fatto che
on un investimento di oltre 8 milioni di euro Engel ha ampliato la capacità dello stabilimento di Pyungtaek City in Corea del Sud, portandola a circa 1.200 presse a iniezione all’anno: quasi il doppio di quella di partenza. L’inaugurazione della nuova struttura è avvenuta lo scorso mese di marzo. I mercati asiatici sono in crescita, anche rapida, e di grande successo per la casa austriaca, che negli ultimi anni vi ha sempre aumentato la sua quota, sfiorando per la prima volta il 10% nell’esercizio fiscale 2011/2012 con un fatturato di 125 milioni di euro. Un ruolo chiave nell’area è svolto da Engel Corea, che dal 2001 produce nello stabilimento di Pyungtaek City per comunicato stampa il mercato asiatico macchine da 25 a 400 tonnellate: le stesse prodotte nel in sito di completato l’ampliamento dell’impianto ENGEL Corea Schwertberg, ossia la victory senza colonne, la e-mac e la e-motion elettriche, la insert verticale con tavola rotante o traslante. Di questa produzione solo il 3% rimane in Corea. Ildallo 70% viene esportato ENGEL in Cina, e di Pyungtaek-City (Corea del Sud) Nel prossimo futuro, stabilimento il resto viene venduto in altri paesi asiatici. usciranno circa 1.200 presse a iniezione l’anno, ossia quasi il doppio della produzione Oltre all’impianto Engellahaconclusione anattuale. L’11 marzo ENGEL hacoreano, festeggiato dei lavori di ampliamento e che un altrostabilimento sito produttivoinsieme in Asia, e premodernizzazione dello ai clienti, partner e autorità locali. In in Cina, a Shanghai: stabilitotale, ENGELcisamente ha investito oltre 8 milioni uno di euro nello stabilimento coreano.
INCIDENTI STRADALI IN ITALIA INCIDENTI MORTI N. STRADALI PER 1000 PER 1000 MORTI INCIDENTI AUTOVEICOLI 997.668 126.232 127 5.281 42 2.431.171 275.993 114 8.197 30 11.110.555 307.710 28 10.208 33 19.115.013 271.894 14 8.537 31 29.910.331 286.790 10 6.621 23 36.165.302 256.546 7 7.061 28 36.994.581 263.100 7 7.096 27 37.682.191 265.402 7 6.980 26 38.476.479 252.271 7 6.563 26 38.224.046 243.490 6 6.122 25 39.089.754 240.011 6 5.818 24 39.876.832 238.124 6 5.669 24 40.368.066 230.871 6 5.131 22 40.894.490 218.963 5 4.725 22 41.322.903 215.405 5 4.237 20 41.649.877 211.404 5 4.090 19 42.067.078 205.638 5 3.860 19
PARCO INCIDENTI ANNO CIRCOLANTE STRADALI AUTOVEICOLI 1954 1960 1970 1980 1990 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
nello stesso periodo il numero delle vittime sulla strada, dopo essere aumentato fino a 10.728 unità nel 1973, ha cominciato a calare, scendendo nel 2011 al di sotto di 4.000. Più in dettaglio, nel 1954 vi furono 126.232 incidenti stradali con 5.281
La capacità produttiva raddoppia
ENGEL ha investito oltre 8 milioni di euro per l’ampliamento dello stabilimento coreano.
“ENGEL vuole essere il leader mondiale per i servizi e i vantaggi offerti alla clientela. Per questo è importantissimo essere vicino ai clienti e poter offrire qualità, affidabilità e sistemi
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TACCUINO morti. Vi fu cioè un tasso di incidentalità di 127 sinistri per ogni 1.000 veicoli circolanti, con un tasso di mortalità di 42 per ogni 1.000 incidenti. Nel 2011, con un parco circolante di oltre 42 milioni di veicoli, gli incidenti con danni alle persone sono stati 205.638 e i morti 3.860. Il tasso di incidentalità, cioè, è sceso a 5 sinistri per 1.000 veicoli circolanti e il numero di morti per 1.000 incidenti si è ridotto a 19: più che dimezzato. È quanto risulta da un’indagine del Centro Studi Continental sulla base di dati Istat. Un’osservazione interessante che emerge da questa elaborazione è che la diminuzione sia della sinistrosità che della mortalità si è accentuata nel primo decennio del nuovo secolo. Segno che i miglioramenti delle infrastrutture stradali (in particolare la diffusione delle rotonde), l’introduzione della patente a punti, i controlli più rigorosi sul superamento dei limiti di velocità non hanno mancato di produrre il loro effetto benefico. Importanza altrettanto decisiva hanno avuto, inoltre, le innovazioni tecnologiche che hanno migliorato le prestazioni dei veicoli aumentandone, al tempo stesso, il livello di sicurezza e hanno portato alla produzione di pneumatici più sicuri e più ‘performanti’. I risultati raggiunti dall’Italia nella lotta all’incidentalità stradale sono tra i più soddisfacenti in Europa, ma c’è ancora margine per migliorare attraverso, soprattutto, l’informazione e l’educazione degli utenti della strada. Un contributo in questo senso intende fornirlo lo stesso Centro Studi Continental, che si propone di studiare le cause della sinistrosità e di diffondere informazioni che possano incidere positivamente sul comportamento di chi si mette alla guida un veicolo.
Nero di carbonio in Bielorussia e Cina
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l gruppo russo Omsk Carbon Group ha concluso un accordo con il governo bielorusso per la costruzione a Mogilev di un impianto di nero di carbonio, nel quale investire 130 milioni di dollari. La capacità produttiva sarà di 80 mila tonnellate/anno entro il 2015 e di 150 mila tonnellate nel 2019. 450 il numero degli addetti. Il principale destinatario del nero prodotto a Mogilev sarà il produttore di pneumatici Belshina, che dal 2007 ha una fabbrica di pneumatici pesanti e leggeri a Bobruisk, in Bielorussia. Il gruppo Omsk Carbon Group è il primo produttore di nero di carbonio della Russia e dei paesi CIS e uno dei primi
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dieci produttori su scala mondiale. Ha impianti a Omsk e Volgograd con una capacità produttiva di 360 mila tonnellate/anno per trenta diversi gradi di nero. In Cina intanto Jianxi Blackcat Carbon Black Co. ha annunciato un investimento di circa 4,8 milioni di dollari per la costruzione a Jining, Shandong, del suo ottavo impianto di nero di carbonio. Avrà una capacità produttiva di 280 mila tonnellate/anno.
Germania e Giappone guidano l’export in Cina
S
econdo le statistiche pubblicate dall’associazione tedesca VDMA alla vigilia di Chinaplas 2013, che si terrà in maggio, la Germania ha esportato in Cina, nel 2012, macchine per gomma e plastica per 640,4 milioni di euro. Dopo due anni di crescita i costruttori tedeschi hanno registrato una flessione del 16,4%. Al secondo posto sul mercato cinese è solidamente il Giappone (591 milioni nel 2011 e +2,3% rispetto all’anno precedente). Per quanto riguarda l’Italia, i dati elaborati dalla associazione dei costruttori Assocomaplast (che comprendono anche le stampatrici flesso grafiche, gli impianti per mono e multi filamenti e gli stampi, non considerati dalle statistiche VDMA) indicano in 138,6 milioni di euro il nostro export verso la Cina nel 2012; con un calo del 6,4% rispetto ai 148 milioni del 2011, anno in cui si era registrato un netto miglioramento rispetto ai 121,5 milioni del 2010.
Il parco veicoli cinese verso i 21 milioni
S
econdo le previsioni rese note dalla China Association of Automobile Manufacturers, nel 2013 il mercato
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auto cinese aumenterà del 7% a quasi 20,7 milioni di unità. Le vendite di autovetture arriveranno a 16,8 milioni (+9%) e i veicoli commerciali a 3,85 milioni (+1%). Nel complesso le esportazi oni di veicoli dovrebbero raggiungere 1,3 milioni di unità. La produzione di pneumatici a sua volta dovrebbe aumentare del 4%. Diminuirebbe invece il tasso di utilizzo degli impianti, dall’84 al 74%.
Corso di tecnologia in maggio al Cerisie
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l corso di tecnologia della gomma 2013 si terrà dal 13 al 17 maggio al Cerisie (lucia.laconi@cerisie.it). L’iniziativa è destinata ai quadri di aziende produttrici, utilizzatrici di articoli in gomma nonché di aziende che costruiscono impianti o producono e commercializzano materie prime per il settore della gomma. La quota di iscrizione è di 1.000 euro + iva per i soci di Assogomma e di 1.100 euro + iva per i non soci.
Quasi -3% la produzione in Belgio
L
’associazione Federplast ha comunicato che nel 2012 la produzione dell’industria belga della plastica e della gomma è diminuita del 2,6%, dopo la crescita del 3,7% registrata nel 2011. L’occupazione a sua volta è scesa del 2,4%.
Premio “ecologico” per un produttore cinese
L
a Hangzhou Yokohama Tire Co. Ltd, sussidiaria della Yokohama Rubber Co, ha ricevuto un sorta di
TACCUINO “premio ecologico” da 2,2 milioni di dollari da parte delle autorità locali per una serie di interventi effettuati nella fabbrica al fine di migliorare le caratteristiche di impatto ambientale. Si è trattato di impianti per l’eliminazione dei fumi durante la vulcanizzazione, per il trattamento dei rifiuti e per la riduzione del 15% col consumo di energia. L’impianto di Hangzhou e nato nel 2003 e ha una capacità produttiva di 5,1 milioni di pneumatici/anno.
Previsto un aumento di 3 milioni di tonn. dei consumi di nero
D
i qui al 2019 i consumi mondiali di nero di carbonio aumenteranno di oltre 3 milioni di tonnellate. Lo prevede una ricerca di mercato realizzata dall’istituto Ceresana (già precedentemente citata in questa rubrica e consultabile in www.ceresana.com). Lo studio analizza, in 300 pagine, pro-
duzione, consumi, quantità, valori per diciotto paesi e 52 imprese produttrici. Dopo aver constatato che nel 2011 il consumo di nero per la fabbricazione di pneumatici è ammontato a 7,8 milioni di tonnellate, e che il 30% dei consumi mondiali sono da attribuire alla Cina, la ricerca conclude dicendo che la massiccia espansione delle capacità produttive nel continente asiatico si tradurrà a breve in correnti di esportazione vero le altre parti del mondo.
materie prime • macchine • prodotti
Una mega guarnizione italiana per la diga venezuelana di Guri Dam
delle pareti della diga, che verrà realizzata con complesse operazioni subacquee. Sulla parete interna della diga è stata così installata un’enorme porta quadrata, delle stesse dimensioni della bocca
di deflusso della diga, chiusa a tenuta ermetica grazie alla guarnizione di Oldrati. Costituita da pezzi realizzati da stampo, è stata montata a puzzle direttamente sul posto.
L
a Oldrati di Villongo (Bergamo) ha prodotto quella che, con ogni probabilità, è la più grande guarnizione in gomma mai realizzata. Una realizzazione in materiali speciali che misura 22 x 22 m, del peso di 10 tonnellate, capace di resistere a una pressione di 37 kg/ cm2 e di garantire una tenuta d’acqua da 45.000 tonnellate. L’enorme guarnizione è stata realizzata e appena installata nella diga di Guri Dam, sul bacino dell’Orinoco, in Venezuela, una delle più grandi del mondo, costruita negli anni Sessanta con l’obiettivo di coprire il 75% della produzione di energia elettrica necessaria all’approvvigionamento dell’intero paese. A causa dell’usura e dei problemi di manutenzione la diga però, che ha dato vita a un lago artificiale visibile anche dallo spazio, funziona soltanto al 30% dell’efficienza. Nell’ambito di un progetto di profondo rinnovamento, il governo venezuelano, attraverso la Corpoelec, che gestisce gli impianti idroelettrici del paese, ha commissionato la ristrutturazione
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TACCUINO
Due risultati con un unico pezzo
Maag in fiera a Pechino e a Guangzhou
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enuta e smorzamento delle vibrazioni sono due funzioni di primaria importanza che le piastre di fissaggio dei sistemi di alimentazione degli autoveicoli devono garantire contemporaneamente. L’unità olandese di Oldenzaal del Gruppo Vernay (sede centrale a Atlanta, negli Stati Uniti) è leader nella produzione delle tenute per questi sistemi mediante sovrastampaggio di silicone bicomponente su inserti metallici: le applicazioni con posizionamento inserti rappresentano il 70% del fatturato totale del sito. La doppia funzione dei manufatti è assicurata dall’impiego di tipi diversi di silicone. Il silicone rosso chiaro al centro della piastra di fissaggio assicura la tenuta, mentre quello rosso scuro applicato sui bordi garantisce uno smorzamento ottimale delle vibrazioni. La particolare tecnologia adottata da Vernay consiste nel lavorare i due tipi di silicone su una sola macchina e in un unico passaggio, utilizzando la pressa a iniezione verticale ENGEL insert 80V/80V/100 combi per lo stampaggio di silicone solido HTV: una macchina progettata per una capacità produttiva di 2,2 milioni di piastre di fissaggio all’anno, con stampo a 16 impronte con tavola rotante a due stazioni. La pressa è anche in grado di garantire i quattro fattori fondamentali che determinano la qualità del componente e soddisfano le aspettative di Vernay: uniformità di dosaggio, temperatura, pressione e tempo di ciclo. Perché gli scarti, oltre a rappresentare un costo, riducono la produttività e compromettono anche la capacità di assicurare la quantità di prodotto richiesta. Un elemento, questo, di vitale importanza per chi, come l’azienda olandese, produce in base ai principi del just-in-time e, quindi, deve necessariamente fare totale affidamento sui suoi impianti. La tavola rotante a due stazioni della pressa Engel assicura un vantaggio significativo in termini di efficienza, perché durante le fasi dello stampaggio a iniezione e della vulcanizzazione consente agli operatori di estrarre i pezzi finiti e di posizionare gli inserti nel semistampo esterno. Inoltre, le due unità di iniezione, ciascuna dotata di un dispositivo di alimentazione automatico del silicone solido HTV, sono indipendenti e posizionate parallele tra loro al di sopra del gruppo di chiusura per assicurare il minimo ingombro. 56 |
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aag Pump Systems, leader mondiale nella produzione di pompe a ingranaggi, cambiafiltri e sistemi di filtrazione e pellettizzatori, parteciperà, con le consociate Automatik Plastics Machinery e Almatec, alla fiera AchemAsia (Stand H7, Hall E), che si terrà a Pechino dal 13 al 16 maggio di quest’anno, e, con Automatik Plastics Machinery, a Chinaplas (Stand B71, Hall 5.1), che si svolgerà a Guangzhou dal 20 al 23 maggio. Ad AchemAsia la casa di Oberglatt, Svizzera, esporrà le sue ben note pompe extrex, ponendo particolarmente in evidenza l’ultima novità, la pompa extrex 56-5EA, progettata per soddisfare le più diverse esigenze nel settore dell’estrusione. Con questo nuovo brand Maag si propone di sottolineare il suo interesse per la regione Asia-Pacifico lanciando sul mercato un prodotto di alta qualità. Non a caso la extrex EA è assemblata presso il nuovo impianto di Shanghai - all’avanguardia nel settore - con l’utilizzo di componenti chiave, come ingranaggi e cuscinetti, fabbricati presso gli impianti europei dell’azienda. Questo, a garanzia del fatto che il prodotto destinato alla Cina e ai mercati asiatici rispetta gli stessi standard di qualità che distinguono servizi e prodotti della società svizzera in aree fuori dell’Asia. Con una pressione differenziale fino a 200 bar, la extrex EA rappresenta una soluzione versatile e economicamente vantaggiosa in molte applicazioni dell’estrusione. Maag presenterà anche le pompe a ingranaggi cinox e therminox in acciaio inossidabile ad alta resistenza alla corrosione e all’abrasione, particolarmente adatte per processi chimici e per applicazioni a contatto con materiali corrosivi e viscosi, anche a temperature elevate. Leader mondiale da molti decenni nella produzione di sistemi innovativi di granulazione ad alta tecnologia e per ogni forma di pellet, Automatik Plastics Machinery, di Grossostheim, Germania, esporrà un modello di granulatore USG di polimeri in spaghetti con raffreddamento ad acqua. Assemblato anch’esso presso il sito di Shanghai, ma con i componenti principali fabbricati in Germania, il pellettizzatore è capace di granulare fino a 20.000 kg/h di materiale, grazie alla possibilità del cambio della testa veloce e in continuo. Almatec Maschinenbau sarà presen-
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te alla fiera di Pechino con le sue pompe pneumatiche della Serie E a doppia membrana azionate ad aria compressa. Il corpo è in polietilene (PE), caratterizzato da una resistenza all’abrasione 1,6 volte maggiore di quella dell’acciaio, ma sono disponibili anche modelli in politetrafluoroetilene (PTFE) anche conduttivo e in PE pure conduttivo per impieghi con materiali pericolosi e in condizioni antiesplosive. Saranno in mostra allo stand una pompa E15 in PE conduttivo e una E25 in PE. Al Chinaplas di Guangzhou Maag rinnoverà la presentazione della nuova serie di pompe extrex EA specificamente sviluppate per il mercato asiatico per consolidare la sua presenza nel far-east e nell’area dell’Asia-Pacifico in generale. Saranno esposte una extrex 56-EA e una extrex 70EA. Ma saranno mostrati anche modelli della nuova famiglia di pompe modulari extrex-5: le extrex GP, HV e HP, progettate per meglio soddisfare le richieste anche più esigenti provenienti dal settore dell’estrusione, specie per quanto riguarda la pressione richiesta in funzione della viscosità del mezzo. Le pompe Maag superano pressioni differenziali fino a 400 bar e pressioni di scarico fino a 500 bar. Automatik Plastics Machinery esporrà allo stand due granulatori: lo Sphero 50 e il Baoli 200. Il primo è un pellettizzatore di spaghetti con raffreddamento ad acqua di nuova generazione. Nuovo design, migliore ergonomicità, più rapido avvio, maggiore affidabilità del processo e superiore qualità dei pellet sono le principali caratteristiche della macchina, che è in grado di granulare un’ampia varietà di materiali - polimero vergine, masterbatch, compound, plastica tecnica, elastomeri termoplastici, e altri ancora – ad una velocità di flusso fino a 600 kg/h. Può lavorare anche a velocità più basse, partendo da 70 kg/h circa. E questo rende lo Sphero 50 adatto anche a impianti di piccole dimensioni. Il Baoli 200 è un pellettizzatore di spaghetti a secco. È uno dei tre modelli base della serie Baoli (100, 200 e 300 mm di ampiezza della bocca di presa), prodotti nella nuova unità Maag di Shanghai ma con tecnologia tedesca, a garanzia del mantenimento degli standard europei nella produzione delle macchine per il mercato asiatico. La tecnologia di fabbricazione assicura una lunga durata dei granulatori e capacità produttive molto alte, per esempio fino a 3.000 kg/h con compound a base di PBT o di PET.
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