L'Industria della Gomma 2013 06

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

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GIUGNO 2013 - NUMERO 5



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SOMMARIO | ANNO 57 - 609 • GIUGNO - N. 5 4 16

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ELASTICA: SOMMARIO

I protagonisti della giornata di presentazione del Progetto HP Zetpol® e le loro relazioni. Cronaca di una giornata densa di contenuti a cura del nostro esperto Antonino Di Pasquale

L’intervista del mese SHALE GAS: UN NUOVO FUTURO PER LA CHIMICA?

Jose Mosquera, direttore della Politica industriale del Cefic, il Consiglio dell’industria chimica europea, spiega perché anche il Vecchio Continente dovrebbe puntare allo sfruttamento di una risorsa che sta cambiando l’economia degli Usa

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INCHIESTA: MATERIE PRIME E PRODOTTI AUSILIARI

I principali protagonisti italiano del comparto forniscono le loro valutazioni sul mercato, sull’andamento dei prezzi, sull’impatto delle biotecnologie e sul Regolamento REACH

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OPEN DAY IN CASA ZEON PARLANO LE IMPRESE

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CICLADI, UNA PONTE TRA GESTIONALE E PRODUZIONE

La soluzione tutta italiana di Innova in fatto di sistemi MES (Manufacturing Execution System). Un ponte informatico tra il sistema gestionale e il controllo della linea produttiva, che governa in automatico l’utilizzo delle materie prime, la loro pesatura e il dosaggio. Uno strumento intelligente per la sala mescole

UNA NUOVA STRATEGIA PER FARE INNOVAZIONE

Zeon Europa in Italia lancia il nuovo HP Zetpol® avviando un nuovo modo di “fare filiera”: più imprese alleate sotto il segno di un progetto comune

A DÜSSELDORF VERSO IL TUTTO ESAURITO

I vertici della fiera tedesca in Italia per presentare il prossimo K2013. La manifestazione triennale annuncia il tutto esaurito già a 5 mesi dal suo inizio, fissato per il 16 ottobre. Folta la presenza italiana con 410 aziende su circa 3.000 complessive

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MONITORAGGIO DELLE SOSTANZE CHIMICHE: IL SERVIZIO DI ASSOGOMMA

Un servizio di monitoraggio personalizzato attivato dall’associazione per i propri soci che fornisce un’analisi critica delle sostanze impiegate. Con l’aggiunta di un help desk a cui rivolgersi direttamente

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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PNEUMATICI IN REGOLA: MAGGIORE SICUREZZA E MINORE INQUINAMENTO

Il progetto congiunto attivato da Assogomma con il Comune di Milano per stimolare i cittadini al cambio stagionale dei pneumatici. Un modo per risparmiare, guidare più sicuri e ridurre l’impatto sull’ambiente. È la prima iniziativa del genere avviata in Italia

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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE

ECO-MANAGEMENT E AUDIT SCHEME: LE LINEE GUIDA

Le linee guida per aderire a EMAS (Eco Management e Audit Scheme) il sistema volontario che tutte le aziende, anche quelle del settore della gomma, possono adottare per valutare e migliorare la propria efficienza ambientale


Federazione Gomma Plastica

Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di

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TACCUINO Produzione, la flessione prosegue Commercio estero in leggera crescita Shinobu Watanabe nuovo presidente dell’IISRP Gomma naturale, aumenti in vista Assogomma e Centro REACH insieme per preparare le aziende Sono 88 nel Veneto le best company della gomma-plastica Bridgestone investe in Russia Lanxess inaugura il quartier generale di Keltan Elastomers Fatturato record di Engel USA Gomma siliconica Wacker a durezza variabile per ortopedia Flessibili di raccordo in gomma+Teflon Con l’unità di iniezione EFE cure-time ridotto anche del 58% Un nuovo composito gomma-metallo da Trelleborg

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Comitato di redazione: Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Antonino Di Pasquale, Eugenio Faiella In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Direttore responsabile Andrea Aiello Redazione, amministrazione, pubblicità

Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it

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Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)

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elastica Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani.

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giugno 2013


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È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.

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I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.

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Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate

Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.

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Sulle prove e sui servizi, i soci AIRIEL godono di uno sconto del 40% Per i soci ASSOGOMMA lo sconto è del 15%.

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| L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

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elastica


ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

rassegna della stampa tecnica estera materie prime MESCOLE PER SPUGNE CON EPDM BIMODALI Sunny Jacob, Eric P. Jourdain – ExxonMobil – e-mail: sunny.jacob@ exxonmobil.com; Rubber Chemistry and Technology; RCT; 84-4-527-5422011. Rif. E3139.

L

e spugne di EPDM per profilati di carrozzerie sono articoli molto complicati, a struttura multipla costituita da elementi in gomma solidi e spugnosi, nonché da elementi metallici. Con gli elastomeri, oltre ai profilati etilenpropilenici vengono prodotti numerosi articoli, come isolamenti elettrici, foglie per copertura di tetti, tubi, cinghie di trasmissione, canalini di scorrimento per finestrini, profilati termoplastici. Nel campo degli articoli di gomma etilenpropilenica hanno avuto molta importanza anche particolari sviluppi intrinseci di ordine teorico, come l’invenzione di sistemi di catalizzatori “single site” per produrre EPDM con particolare architettura polimerica, con distribuzione bimodale, o con funzionalità metallocenica. Quest’ultima dà appunto luogo a funzionamento “single site”, che favorisce una stretta distribuzione dell’architettura macromolecolare. La distribuzione bimodale dell’EPDM è caratterizzata dal fatto che la frazione polimerica a maggior presenza ha peso molecolare elevato e distribuzione stretta, quindi con elevate caratteristiche meccaniche, mentre la frazione polimerica a minor presenza ha peso molecolare medio ancora più elevato e distribuzione larga. Il risultato di tale architettura è che l’elastomero dà luogo ad elevate caratteristiche meccaniche con buone proprietà di lavorabilità, favorite dalla presenza della frazione a distribuzione larga. Una delle caratteristiche più importanti degli EPDM bimodali è l’elevato valore del rilas-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

samento Mooney (Mooney stress relaxation – MLRA), che viene indicato dallo stesso viscosimetro in coda alla misura della viscosità. Un'importante correlazione è poi quella che intercorre tra il rapporto (MLmescola/MLelastomero) e la MLRA dell’elastomero. Nell’articolo qui recensito è riportato l’andamento della funzione (MLmescola/MLelastomero) in funzione della MLRA dell’elastomero. Tale andamento esprime il fatto che all’aumentare della MLRA dell’elastomero, il valore del rapporto (MLmescola/MLelastomero) diminuisce considerevolmente fino a tendere ad un valore asintotico. Ciò significa che una elevata MLRA, tipica per gli EPDM bimodali, ha per corrispettivo una tendenza alla diminuzione del rapporto (MLmescola/MLelastomero) a favore dell’effetto della lavorabilità. L’effetto della bimodalità e della conseguente MLRA ha ripercussione anche sull’aumento del BIT (Black Incorporation Time). Tuttavia la dispersione del nero di Carbonio viene favorita in corrispondenza dell’aumento della MLRA, e ciò viene evidenziato da analisi TEM (Transmission Electron Microscopy). Tale comportamento viene interpretato con il fatto che catene polimeriche lunghe aderiscono meglio agli aggregati di nero realizzando la migliore dispersione. Nell’articolo vengono descritti risultati di confezione di mescole per spugne. Viene considerata una ricettazione a base di EPDM 8800 contenente 90 phr di nero N550, 30 phr di Omya BL, 80 phr di Flexon 815, accelerata con ZDBC/ZBEC/S/MBT/MBTS/TMTDS/ DPTT/DPG 1,2/1,8/2/!,5/05/1,5/0,8/1/0,5 phr e rigonfiata con Celogen OT/Porofor ADCL 2/1 phr. La mescola viene prodotta in 2 tempi in upside down oppure in un solo tempo, nel qual caso viene additivata di 0,2 phr di ritardante Vulkalent E/C. Sono riportate le norme di lavorazione della mescola e le condizioni di lavorazione in UHF a 200°C oppure in aria a 250°C. Viene precisato che l’EPDM 8800 è progettato esplicitamente per l’industria automobilistica per la produzione di profilati spugnosi a bassa ruvidità, ad alta resilienza, a basso compression set, con elasticità a bassa temperatura, con aspetto superficiale liscio. Nelle conclusioni sono riportati anche dati economici.

giugno 2013

materie prime MISCELA DI ENR E DI POLIANILINA MODIFICATA CON DODECILBENZENSOLFONATO K. C. Yong – Malaysian Rubber Board – e-mail; kcyong@lgm.gov.my; Rubber Chemistry and Technology; RCT; 84-4-580-593-2011. Rif. E3140.

L’

articolo è tratto da uno studio di esplorazione eseguito dal Rubber Research Institute Malaysia per valutare la possibilità di applicazione di un nuovo derivato della gomma naturale epossidata (ENR), modificata con un polimero dell’anilina. La polianilina è un polimero con struttura a base di microtubuli allungati, dotata di conducibilità elettrica lungo il proprio asse. Nel lavoro qui recensito è stata studiata la possibilità di preparare un polimero con comportamento elettrico riproducibile, denominato ENR-PAni.DBSA, a base di gomma naturale epossidata (ENR) modificata con polianilina. Tale polimero è caratterizzato dal fatto che, sottoposto a stretching (sollecitazione ad allungamento), dà luogo a conducibilità elettrica lungo il proprio asse. Lo ENR-PAni.DBSA viene preparato in mescolatore interno aggiungendo alla ENR la PAni.DBSA in quantità superiore alla soglia di percolazione in presenza di S e di MBTS. [Viene precisato che la polianilina viene considerata come sale conduttivo di polianilina denominato “emeraldina” costituito da anilina polimerizzata in soluzione di HCl in presenza di un ossidante (probabilmente persolfato ammonico) e di un catalizzatore (FeCl3).] La soglia di percolazione σ viene calcolata come σ=(1/R)(L/A) dove R è la resistenza elettrica determinata come rapporto voltaggio/corrente, L è l’interspazio fra gli elettrodi, A è l’area della sezione del campione. In funzione della PAni.DBSA misurata sui vulcanizzati viene rappresentata la IRHD, il carico e l’allungamento a rottura, il modulo M100 e M300, la resa elastica Dunlop, le immagini TEM (Transmission Electron Microscopy) a 20.000X, l’andamento del logaritmo della conducibilità elettrica S. Le conclusioni salienti tratte sono innanzitutto che la conducibilità elettrica delle mescole vulcanizzate di ENR-PAni.DBSA può


essere determinata con successo a partire da campioni preparati in mescolatore interno, e che tali campioni presentano buone proprietà a trazione e buone proprietà di smorzamento. Inoltre che gli effetti della conducibilità elettrica di superficie sono meglio espressi da provini sollecitati con deformazioni impostate in una serie di cicli. Le proprietà delle particelle di PAni.DBSA, con forma allungata, possono essere evidenziate mediante Transmission Electron Microscopy (TEM). Il tipo non convenzionale di forma allungata della struttura delle particelle di PAni.DBSA ha contribuito a fornire un livello molto basso di soglia di percolazione dei campioni non sollecitati a cicli di carico ed ha anche contribuito a conservare la riproducibilità del comportamento elettrico dei campioni sottoposti a cicli di deformazione a trazione. Come risultato si ha che le miscele ENR-PAni.DBSA, nelle proporzioni consigliate cioè 5-50 parti in peso, a causa delle buone proprietà fisiche e della riproducibilità del comportamento elettrico, hanno buona possibilità di essere impiegate come materiale flessibile. Oltre a ciò, le mescole conduttive contenenti PAni.DBSA presentano anche un’altra opportunità rispetto alle mescole nere, che è quella di sfruttare il loro naturale colore verdastro, sia mantenendo questo, sia correggendolo con opportune aggiunte di biossido di Titanio o di altri pigmenti.

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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

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go all’innesco di reazioni radicaliche. Inoltre occorre arricchire la struttura polimerica delle catene laterali con gruppi ricettivi caratterizzati da strutture viniliche. Con l’ausilio rispettivamente di 1,2 phr e 3 phr di benzofenone come fotoiniziatori, gli autori organizzano uno studio su elastomeri termoplastici SBS Kraton D-KX227 e Kraton D-1102, il primo con alto contenuto di vinile (51%), il secondo con basso contenuto di vinile (8%) e con struttura lineare, determinando poi carico e allungamento a rottura, moduli a diversi allungamenti, durezza Shore A. I prodotti preparati vengono caratterizzati in funzione della introduzione di gruppi vinilici nella frazione polibutadienica, distinguendo tra effetto di reticolazione intramolecolare (ciclizzazione) ed effetto di reticolazione intermolecolare (reticolazione trasversale fra diverse macromolecole). Nel testo dell’articolo è riportata una figura illustrativa per descrivere i due tipi di reticolazione. Il meccanismo intermolecolare prevale sul meccanismo intramolecolare favorendo la reticolazione. Le caratteristiche meccaniche raggiunte sono riportate in diversi grafici in funzione del tempo di reazione espresso in secondi nell’intervallo tra 30s e 120s e in funzione dello spessore dello strato di materiale polimerico tra 5 cm e 15 cm. Viene riportato anche un grafico globale, secondo il quale in un tempo di 30s si raggiunge un carico di rottura, presentato come resistenza a lacerazione, che rasenta 3 MPa, un allungamento a rottura di circa 200%, un modulo al 100% di 1,7 MPa, un modulo al 300% di circa 3 MPa, una durezza di 50 ShA. All’aumentare del tempo di reazione le caratteristiche meccaniche diminuiscono, in modo drastico il carico di rottura, in modo più o meno graduale le altre. L’articolo è interessante perché descrive una possibilità favorevole remota per accrescere le caratteristiche meccaniche di elastomeri termoplastici SBS. Non viene comunque fatto cenno se lo sviluppo ottenuto permette ancora il riciclo di materiale, caratteristico degli articoli termoplastici.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

ELASTOMERI NSBR (ACRILONITRILESTIRENE-BUTADIENE) E MISCELE SBR/NBR Yotwdee Chokanandstombat, Supanut Owjinda, Chakrit Sirisimha – Mahidol University - (Bangkok) – e-mail: chkrit.sir@mahidol.ac.th; Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/11-12-41-46-2012. Rif. E3142.

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li autori si propongono di confrontare le caratteristiche meccaniche di un polimero da essi sintetizzato costituito da stirene/butadiene/acrilonitrile (NSBR) con quelle ottenibili con miscele di polimeri stirene/ butadiene (SBR 1502) e butadiene acrilonitrile (NBR.N230). Lo scopo di tale confronto è di esaminare la possibilità di accomunare le buone proprietà di lavorabilità, di resistenza all’abrasione e di resistenza alla propagazione delle lacerazioni della SBR e del nero N550 con quelle di oleoresistenza della NBR. Il primo dato considerato è l’effetto Payne considerato come differenza tra la componente elastica del modulo dinamico a torsione G’con deformazione dello 0,56% e quella con deformazione del 100%. L’effetto Payne della NSBR è di 18,85 dNm (decaNewton metro) ed è secondo solo a quello della mescola S100N0 in tutta SBR (17,14 dN.m). La bound rubber con i valori più elevati si riscontra sui campioni di SBR/NBR, ma la sua determinazione è complicata dalla presenza di nero di Carbonio occluso. Tutti gli altri parametri misurati sono chiaramente rappresentati in istogrammi grafici. I valori più elevati di durezza e di modulo vengono ottenuti con 50/50 SBR/NBR e anche con 75/25 SBR/NBR. I valori più elevati di carico di rottura vengono ottenuti con mescole di NSBR, subito seguiti da mescole in tutta NBR e in tutta SBR. I valori di allungamento a rottura più elevati vengono ottenuti con mescole di NSBR, subito seguiti da quelli ottenuti con mescole in tutta SBR. I valori di oleoresistenza sono determinati dopo immersione dei provini in olio definito “olio idraulico” per 7 d a temperatura

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ambiente. I risultati migliori si ottengono con mescola in tutta NBR e anche con mescole ricche in NBR, però si ottengono valori comparabili anche con NSBR. Dal punto di vista isteretico le transizioni a bassa temperatura più favorevoli si riscontrano con tutta SBR caratterizzata da transizione vetrosa inferiore a -40°C e con SBR/NBR 75/25 caratterizzata da transizione vetrosa a -40°C , mentre con mescole di NSBR si ottengono transizioni vetrose a circa -10°C pertanto meno favorevoli dal punto di vista qualitativo. Ciò viene considerato però anche dal punto di vista del tandelta, ove viene indicato che con tagli di NBR ci si colloca su valori di tandelta intorno a 0,14 e con il nuovo polimero NSBR come unico elastomero, che viene denominato ufficialmente Sabor™, si possono raggiungere valori di tandelta di 0,10, cioè più favorevoli. (L’articolo è in lingua inglese)

materie prime FUNZIONALIZZAZIONE DELLA GOMMA DI PNEUMATICI USATI MEDIANTE IDROSILILAZIONE Sriram Yagneswaran e altri – e-mail: ysriram@utdallas.edu – Università di Dallas – USA; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 66/1-30-36-2013. Rif. E3143.

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articolo riguarda il trattamento della superficie di granuli ricavati da pneumatici usati, allo scopo di renderli ricettivi a reazioni chimiche, che possano assicurare modifiche chimiche atte a instaurare aggruppamenti reattivi. L’argomento è inquadrato nell’analisi delle possibilità di riciclo dei pneumatici fuori uso (UTR = used tyre rubber). Per tale scopo sono già stati citati diversi tentativi: trattamento con plasma, scariche corona, funzionalizzazioni con raggi UV, innesti e trattamenti superficiali con alogeni. Non sono poi mancati altri tipi di tentativi: nuovi tipi di sfruttamento dell’impiego dei silani per introdurre strutture contenenti anche doppi legami tra atomi di Carbonio al posto di legami tra Silicio e Idrogeno, idrosililazione di doppi legami Carbonio-Carbonio in un complesso Silicio-Idrogeno mediante l’uso di catalizzatori di Karstdedt, idrosililazione del polibutadiene con catalizzatori al Platino, idrosililazione seguita da idrolisi. Viene indicato uno schema di idrosililazione. I passaggi elencati nell’articolo qui recensito sono complicati e richiedono inter-


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venti con materiali e procedimenti specialistici. Il pneumatico usato (UTR) viene trattato con toluene e triclorosilano in eventuale presenza di catalizzatori di Karstedt (complessi vinilsilossanici del Platino). In tal modo sulla superficie dell’ UTR vengono introdotti aggruppamenti triclorosilanici –Si.Cl3. Prima di proseguire occorre operare una estrazione con cloroformio per allontanare l’eccesso di triclorosilano. Indi occorre un passaggio di distillazione sotto vuoto per allontanare l’eccesso di cloroformio. Il materiale risulta così innestato con gruppi pendenti di acido ortosilicico (-Si.(OH)3) e si trova in condizioni di compatibilità con reazioni chimiche congeniali con interrelazioni tra Carbonio e Silcio, permettendo così di ospitare sulla superficie dell’UTR reazioni di co-mescolazione e di co-vulcanizzazione, così come con processo analogo viene oggi ottenuta la co-mescolazione e la co-vulcanizzazione su strutture contenenti indifferentemente nero di Carbonio o silice precipitata. Nell’articolo vengono descritti passaggi analitici per caratterizzare gli UTR con analisi 13C NMR (risonanza magnetica nucleare rispetto al Carbonio 13 con spettrografia di massa), con spettri FTIR (Fourier Transformed Infrared) in ATR, con DSC (Differential Scanning Calorimetry), con TGA (Thermo Gravimetric Analysis). Le caratterizzazioni descritte comprendono anche analisi su modelli di strutture di stirene, butadiene, isoprene, trans-1,4-esadiene, 3-metil-1-pentene, di squalene (oligomero dell’isoprene), nonché su un prodotto di idrosililazione dello 1,4-esadiene. La mescolazione con sistema convenzionale del granulato o anche della polvere di UTR in una matrice di gomma dà cattivi risultati, mentre si può affermare che l’operazione di idrosililazione è in grado di modificare favorevolmente la superficie del granulato e di evitare la caratteristica agglomerazione. L’efficacia della idrosililazione viene anche aumentata dal fatto che l’effetto si propaga nell’UTR. E’ stato poi assodato che la idrosililazione ha un aspetto autocatalitico, che permette di migliorare la modifica superficiale anche in assenza dei catalizzatori al Platino. Anche la presenza dei gruppi silanolici ha favorevole efficacia sulla dispersione, perché rende le particelle meno elastiche. Nell’articolo sono riportati anche ulteriori vantaggi apportati dal processo della idrosililazione, che vengono dedotti dai risultati delle singole analisi termiche, dalle analisi di spet-

trografia di massa e dalle analisi di risonanza magnetica.

materie prime VISCOSITÀ DI OLIGOISOPRENE PRODOTTO CON POLIMERIZZAZIONE RADICALICA V. P. Shumsy, V. P. Boiko, I. P. Getmanchuk, V.K. Grishchenko (Ukraina), A. V. Nistratov, I. A. Novakov (Russia) – e-mail: boikovita@bigmir.net; – Kautschuk Gummi Kunststoffe (KGK); 65/11-1247-50-2012. Rif. E3144.

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ell’articolo viene studiata la situazione che si verifica negli oligomeri dell’isoprene allorché vengono sottoposti a polimerizzazione radicalica ad opera del perossido di idrogeno. Si assume che l’inizio della polimerizzazione dipenda da una riorganizzazione interna della struttura degli oligomeri considerati. che sfocia su diversi livelli energetici. Si assume anche che avvengano variazioni tra i sistemi oligomerici, che hanno per conseguenza la variazione della reattività dei gruppi funzionali. Viene interpretata l’esistenza di una discontinuità nel sistema log della viscosità/log del peso molecolare. Infatti è stata appurata una discontinuità nella crescita macromolecolare del poliisoprene nella zona di peso molecolare 10000, che evidenzia un cambio da 1 a 3,7 della pendenza della curva di polimerizzazione. L’interpretazione eseguita dagli autori porta a postulare l’esistenza di gruppi ossidrilici, uretanici, epossidici, e a postulare la formazione di legami di Idrogeno. Su tale base vengono determinati gli sforzi di taglio in funzione della viscosità e su tre campioni vengono interpretati valori di viscosità (Pa.s) in funzione della temperatura. L‘andamento della viscosità è crescente e sensibilmente lineare. Gli oligo-isopreni ottenuti con perossido di Idrogeno in soluzione alcoolica contengono gruppi terminali ossidrilici e se la catena ha lunghezza sensibilmente elevata, la viscosità mostra un comportamento newtoniano indipendente dal peso molecolare e la viscosità non varia in funzione dello sforzo di taglio, oltre a ciò gli andamenti dello sforzo di taglio e della temperatura vengono però probabilmente spiegati dall’andamento della energia di attivazione in fun-

zione della temperatura. Tale comportamento viene spiegato da una variazione del meccanismo viscoso del flusso derivante da una diversa definizione della attivazione con l’aumento della temperatura. L’argomento qui recensito ha una importanza concettuale, perché fondamentalmente uno degli argomenti, che hanno contribuito allo sviluppo dell’industria della gomma, è proprio stato l’interesse diffuso in campo mondiale a penetrare il segreto del successo della struttura del poliisoprene. Nonostante il poliisoprene sintetico sia un fatto assodato da più di 50 anni, gli eventi industriali in campo mondiale hanno dimostrato che il mondo della gomma, a parte certe innegabili innovazioni nello sviluppo delle gomme sintetiche, che prepotentemente hanno rimpiazzato e corretto alcune innegabili deficienze in campo chimico della struttura del polimeri dell’isoprene, ha più o meno segretamente contribuito ad apprezzare il successo delle caratteristiche elastiche, isteretiche, meccaniche, unitamente alle caratteristiche fisiche di lavorabilità, che da sole esprimono il significato del mondo degli elastomeri. L’articolo qui recensito richiama lo sviluppo di tutti gli aspetti del lavorio intorno alla gomma naturale.

materie prime NERO DI CARBONIO PER BATTISTRADA CORSA E PER BATTISTRADA MOTOCICLI Irene S. Iurovska, Michael D. Morris, Theo Al –Cabot Corporation – email: iyur@aol.com; Rubber Chemistry and Technology; RCT; 84-4-493-506-2011. Rif. E3145.

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er prendere in considerazione l’argomento citato nel titolo, gli autori si propongono di commentare le caratteristiche morfologiche dei neri di Carbonio scorrendo le notizie relative a numerosi termini di questi ultimi e considerandone i valori di diversi parametri generali: STSA (Statistical Thickness Surface Area), che è correlata con l’area superficiale esterna degli aggregati, COAN (Compressed Oil Absorption Number, che è in relazione con il volume vuoto

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negli aggregati così come era espresso dal parametro “structure“, FWHM (Full Width at Half Maximum), così come era espresso dal diametro della particella elementare. Inoltre considerandone il tandelta, il G’(componente elastica del modulo dinamico a torsione), e l’attività superficiale del nero di Carbonio misurata in funzione del contenuto di Idrogeno sulla superficie del nero. Nei riguardi del contenuto di Idrogeno sulla superficie, va puntualizzato che secondo dati della letteratura è stato appurato che esso esprime una funzionalità complessa, che governa il livello dell’interazione con gli elastomeri. Pertanto il contenuto di Idrogeno indicato con il simbolo H2 nel rapporto inserito nell’articolo qui recensito è strettamente correlato con l’attività superficiale del nero di Carbonio di cui si tratta. Gli autori riportano quindi uno studio eseguito su una mescola a base di SBR 1739 (SBR estesa con 37,5 phr di olio TDAE) contenente alternativamente 70 phr di parecchi (50) diversi neri di Carbonio caratterizzati da vari valori di isteresi. Per tale mescola vengono indicate norme di lavorazione molto dettagliate. Gli autori basano lo studio sulla valutazione dell’influenza di COAN, di STSA, di H2 , di FWHM e dell’influenza dei valori medi dei parametri, applicando un modello di interpretazione lineare. Essi decidono però che tale modello non appare pertinente per alcune incongruenze cui dà luogo, né appaiono convenienti anche modelli più complicati come un modello quadratico o un modello fattoriale. Gli autori risolvono la situazione creando un modello direttamente ricavato dal modello lineare considerando i dati sperimentali rispetto a quelli di uno dei neri di Carbonio (nero V1391) e creando così un modello basato sulle variazioni percentuali dei valori dei parametri rispetto al nero V1391. Il nero V1391 è un nero della Cabot (autore dell’articolo) ha elevata area superficiale 160 m2/g STSA ed è quindi nel campo dei neri speciali per battistrada. Il modello così creato (modello esteso) risulta più valido di quello lineare, perché assicura migliori intervalli di“confidenza”, come appare dalla valutazione dello F-test di Fischer. Gli autori enumerano casi in cui la sistematica esposta come riferimento all’articolo qui recensito può essere applicata per altri problemi. Secondo gli autori la sistematica qui considerata può essere applicata per prevedere il

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tipo di nero di Carbonio che può assicurare il tandelta desiderato, ovvero anche per ottenere un determinato tandelta ove però altre proprietà possano essere mantenute costanti, ovvero anche per innalzare il modulo statico lasciando inalterato il modulo dinamico, o ad esempio aumentare il valore del modulo di trazione al 300% mantenendo costante il modulo dinamico a torsione G*.

materie prime ADDITIVI DI PROCESSO PER PNEUMATICI GREEN Colin Clarke, Manfred Hensel, Herbert Schulze, Henning Umland, Kenneth Bates, Bernard Bezilla – Schill + Seilacher Struktol – Hamburg + Ohio; Tire Technology International 2012; 76-78-2012. Rif. E3146.

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e combinazioni di additivi trattate nell’articolo qui recensito si riferiscono a miglioramenti di processo ed aggiornamento delle proprietà dei pneumatici “green”. L’argomento è in stretto riferimento con la nuova legislazione in fase di applicazione secondo la direttiva europea denominata EC1222/2009 riguardante l’obbligo di “labeling” dei pneumatici per quanto concerne riferimenti connessi anche con caratteristiche di consumo dei carburanti, che hanno coinvolto nuove formulazioni a base di nuovi elastomeri e di tipi di nero di Carbonio con elevata area superficiale con forti contenuti di silice. Tali nuove tendenze hanno portato a miglioramento delle caratteristiche dell’articolo, ma hanno richiesto anche pesanti modifiche nelle norme di lavorazione, che per quanto riguarda le mescole di battistrada hanno obbligato a orientarsi su confezioni in un numero elevato di stadi (fino a 7). Dal punto delle caratteristiche è stata soprattutto messa in questione la resistenza al rotolamento, perché le nuove prestazioni delle mescole di battistrada hanno mostrato di richiedere nuove applicazio-

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ni; le mescole di battistrada influiscono infatti per più del 50% su tale parametro. Gli autori riportano fotografie e grafici che mostrano gli effetti ottenuti su mescole a base di Buna VSL 5025-0 in taglio 80/20 con Buna CB 24. Tali mescole contengono 60 phr di silice precipitata con superficie di 200 m2/g e 6 phr di nero N330 in presenza di 6 phr di silano TESPT, 3 phr di olio TDAE e in più, in alternativa tra di loro, 3 phr di Struktol HT 207 oppure 3 phr di Struktol HT 254. Completa il quadro il gruppo vulcanizzante CBS/ DPG/S 1,2/2/1,4 phr. Viene realizzato che è molto significativa la presenza di Struktol HT 254 e anche di Struktol 207. Viene però osservato che in condizioni dinamiche la rigidità della mescola non viene ridotta neppure da Struktol HT 254. Gli autori concludono che nelle mescole a base di Buna VSL insieme a Buna CB 24, lo Struktol HT 254 dà riduzione di viscosità e buona estrusione, tranne che in condizioni dinamiche; lo Struktol HT 207 riduce parzialmente la viscosità e migliora parzialmente l’estrusione; lo Struktol WB 217 migliora la dispersione, migliora la compattezza del batch, ma ne riduce poco la viscosità.

materie prime FLOCCULAZIONE, RINFORZO E Tg IN SBR CARICATA CON SILICE C. B. Robertson, C. J. Lin, R. B. Bogoslovov, M. Rackattis, P. Sadhukha, J. D. Quinn, C. M. Roland – Bridgestone Americas – e mail: robertsonchris@bfusa.com; Rubber Chemistry and Technology; RCT; 844-507-519-2011. Rif. E3147.

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ell’articolo viene considerata l’influenza dei silani sulla interreazione con la carica nelle mescole di SBR e sulla influenza sulla transizione vetrosa. Viene studiata l’azione del n-ottiltrietossisilano (OTES) per ridurre la polarità della silice riducendo così la tendenza alla aggregazione e favo-


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no a evidenziare e a rappresentare l’anrendone la compatibilità con l’elastomero. damento dell’effetto Payne. Inoltre riescoInoltre viene studiata l’azione del 3-merno a evidenziare che il maggiore vantagcaptopropiltrimetossisilano (MPTMS) per gio dell’impiego dei silani nelle mescole promuovere ulteriormente l’interreazione di SBR contenenti silice è l’inibizione deldell’elastomero con la carica. la flocculazione e la riduzione dell’entità Nello studio che segue viene descritto dell’effetto Payne. l’andamento della reazione con OTES e Gli autori esaminano anche il comporquello successivo con lo MPTMS, che intamento termodinamico delle mescole troduce gruppi mercapto (-SH) reattivi di SBR contenenti silice. Il coefficiente di sulle zone di influenza dei doppi legami espansione termica delle mescole di SBR dell’elastomero, formando legami covacontenenti silice è solo leggermente infelenti tra le catene polimeriche e le partiriore a quello delle mescole di SBR senza celle di silice. silice. Viene riportato che la temperatura Con prove di sollecitazione dinamica esedi transizione vetrosa (Tg) delle mescole guite con il reometro RPA 2000 della Alpha di SBR caricate con silice non è diversa da Technology viene controllata la presenza quella delle mescole non caricate, né l’agdi “flocculazione” della carica conseguente giunta di MPTMS, pur denotando un forallo scollamento elastomero-carica dovute aumento di bound rubber (fino a 71%), to all’indesiderato effetto Payne. Il ciclo di non evidenzia aumenti di Tg. Per carattesollecitazione consiste nella applicazione rizzare il processo di rilassamento gli autodi uno sweep di allungamento da 0,3% a ri si riferiscono al G” (componente viscosa 100% alla frequenza di 0,1 Hz a 60°C esedel modulo dinamico) meglio che al tanguito in progressione logaritmica, in condelta: essi riportano che il G” delle mescole fronto con analogo test su un campione di SBR caricate, non caricate, contenenti o sollecitato 15 minuti a 170°C nel reometro. no OTES o MPTMS, determinato a 10 Hz Per mezzo di prove reometriche che percon deformazione di 0,25%, assume vamettono di seguire il valore di G’ a 60°C in lori più elevati in funzione delle cariche, funzione di una sollecitazione di allungaMix&Fix_180x130_IT_07_2010 16/07/10 ma 15:23 Pagesempre 1 comunque con picco a -56°C. mento da 0,1% a 100% gli autori riesco-

prodotti e processi ANALISI MECCANICA TERMICA Horst Deckmann, Herbert Mucha – Gabo Qualimeter Testanlagen GmbH – Ahlden – Germania; Tire Technology International 2012; 9698-2012. Rif. E3148.

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analisi meccanica termica (Dynamic Mechanical Thermal Analysis-DMTA) serve per caratterizzare dinamicamente le proprietà di materiali solidi. Realisticamente i materiali esibiscono simultaneamente proprietà meccaniche e proprietà viscose. Tale comportamento è descritto adeguatamente dal modulo complesso E*, dove E* significa E’ + iE“. E* consiste di una frazione di energia elastica E’ immagazzinata dal sistema e di una frazione di energia dissipata E” che come tale è perduta dal sistema e quindi ha segno negativo. Viene ricordato che, siccome (E*)2 = (E’)2 + (E”)2, E* = E’ + iE”, dove i sta ad indicare che E” è una espressione irrazionale con segno negativo. Viene anche rappresentato l’andamento delle grandezze caratteristiche nella fenomenologia relativa della applicazione di funzioni periodiche in funzione del tem-

Il silicone guarda avanti con i centri specialistici EVC Bluestar Silicones, specialista mondiale della chimica dei siliconi, propone attraverso la sua rete europea Mix & Fix Centers®, un servizio di competenza capace di fornirvi mescole pronte all’uso in brevi tempi di consegna e campioni per prove ed omologazioni

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ELASTICA | ABBIAMO LETTO PER VOI

po, come l’ampiezza della forza applicata e l’ampiezza della deformazione conseguente, ove viene evidenziato che la deformazione rispetto all’andamento della forza applicata è caratterizzata da una funzione con la stessa frequenza della variazione di ampiezza della variazione della forza, ma sistematicamente con un determinato ritardo denominato δ, espresso come parametro angolare (tan δ) = E”/ E’. Il modulo E* è determinato dalla DMTA, mentre le apparecchiature tradizionali di analisi dinamico-meccanica sono in grado di esprimere soltanto la frazione elastica E’. Rispetto alle indicazioni delle apparecchiature tradizionali, la DMTA ha anche il vantaggio che è più adatta a rilevare i rilassamenti molecolari che hanno luogo a bassa temperatura. Le ricerche con la DMTA possono poi essere condotte in diverse condizioni di temperatura, frequenza, umidità e geometria o con sollecitazioni pulsanti (P-DMMTA) caratterizzate da diverse forme: triangolare, rettangolare o altre. Viene anche indicato che la P-DMMTA è utile nella predizione della resistenza al rotolamento. Nell’articolo qui recensito si trovano anche numerose notizie circa le apparecchiature EPLEXOR della Gabo Qualimeter Testanlagen GmbH di Ahlden. La serie di Eplexor è successiva alla già nota serie di Gabometer e offre ulteriori opzioni, come la possibilità di determinare il modulo di elasticità, lo smorzamento (tan δ), l’applicazione della temperatura sulla superficie piuttosto che nella massa del campione e una ulteriore opportunità di estensione delle frequenze. I sistemi GABO Eplexor sono in grado di generare forze per la determinazione di trazioni, flessioni, compressioni, deformazioni trasversali o con altre geometrie nell’ambito da +/- 25N fino a +/- 8000N. I sistemi Eplexor vantano di poter considerare forze indipendenti (statica o dinamica) sugli assi, inoltre di poter disporre di sensori a forze intercambiabili e di trasduttori con distanza variabile, nonché di poter operare sia su materiali soffici che rigidi, ad esempio su materiali polimerici e su materiali rigidi. I sistemi Eplexor possono lavorare con sollecitazioni pulsanti a diverse frequenze e a diverse ampiezze. Ciò viene con successo impiegato durante la ricerca di predizioni della resistenza al rotolamento.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

prodotti e processi TRATTAMENTO A PLASMA DI POLIMERI FLUORURATI J. Eisenlohr – Plasma technology GmbH (Herrenberg) – e-mail: info@ plasmatechnology.de; Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 65/11-712-714-2012. Rif. E3149.

I

l trattamento a plasma viene applicato su diverse superfici e con diversi scopi, ad esempio su superfici metalliche, su superfici di materia plastica o su superfici elastomeriche per ragioni di aspetto o per ragioni di purificazione, per asportare dalla superficie stessa tracce di materiali indesiderati. Vengono apportate ad esempio puliture superficiali su monete antiche o su superfici cromate. Su superfici di metallo o di materia plastica vengono impiegate metodologie a base di trattamenti con prodotti gassosi per creare zone sulle quali si desidera ottenere un attacco ineccepibile con strati di lacche o anche per instaurare proprietà dci ricezione o di adesione con strati successivi. Le tecniche sono di particolare rilevanza nelle industrie elettroniche, sia per eseguire una pulizia superficiale di zone s sulle quali sono programmati successivi interventi, sia per introdurre rivestimenti adesivi finalizzati ad altri scopi. Per generare un plasma a bassa pressione occorrono i seguenti componenti: una camera da vuoto, una pompa da vuoto, un apporto di gas, un generatore ad alta e a media frequenza, degli elettrodi. La camera da vuoto è suddivisa in diversi settori, ove ogni settore ha la possibilità di contenere la parte da trattare e un elettrodo. La generazione del plasma avviene facilmente sulla faccia superiore del provino: per generarlo su entrambe la facce occorre installare una griglia. In presenza di ioni la superficie risulta irradiata in forma quasi-micro. Uno ione appare come inquinamento e si sviluppa dalla superficie. Con gas reattivi, come ad esempio con Ossigeno, sulla superficie avvengono reazioni chimiche e il gas induce un collegamento

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chimico con l componenti del materiale di inquinamento. L’inquinamento viene eliminato con l’apporto di gas fresco e aspirando i gas di reazione. Il contenuto di prodotti UV del plasma distrugge le catene di atomi di Carbonio e, data la elevata superficie di reazione dell’Ossigeno, si formano radicalizzazioni. Tutto ciò ha un effetto pulente e le impurità sulla superficie del metallo reagiscono con il gas di processo e vengono aspirate via. In tal modo la superficie viene ripulita. Gli ossidi metallici formatisi reagiscono con i gas di processo e così vengono eliminati. Come gas di processo viene usato Idrogeno fresco o una miscela con Argon. Il trattamento con plasma, in presenza ad esempio di Ossigeno, dà luogo ad attivazione della superficie dei prodotti in materia plastica. Con l’Ossigeno presente si formano dei radicali e la superficie assume una efficiente bagnabilità, per cui sistemi a base di adesivi o di lacche assumono un buon attacco. Per gli attacchi con plasma vengono usati gas di processo, che hanno la possibilità di trasformare nella fase gassosa il materiale da trasformare, permettendone così l’allontanamento. L’effetto ambiente viene salvato con maschere al Cromo. A mezzo dell’uso di plasma possono anche essere compiute opere di rivestimento compiute mediante polimerizzazioni di sostanze monomeriche. Il processo è dispendioso, ma con esso possono ottenuti strati-barriera in serbatoi per carburanti, strati resistenti all’abrasione per fanali, strati di PTFE, strati con caratteristiche idrofobe. Il processo al plasma viene applicato con successo anche su prodotti fluorurati per compiere procedimenti di laccatura. Con il processo al plasma il Fluoro contenuto negli strati superficiali viene chimicamente ridotto, permettendo l’adesione con sistemi di attacco epossidici e siliconici. L’effetto favorevole all’adesione che si riscontra con il trattamento superficiale al plasma è duraturo e non scompare. E’ prevista anche la possibilità trattare al plasma la polvere di PTFE, ottenendo miglioramenti di disperdibilità e miglioramenti di reattività favorevoli allo sfruttamento in mescole polimeriche. Il trattamento al plasma su articoli fluorurati apre anche la strada alla produzione di articoli con sistemi automatici.


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prodotti e processi IMPIANTO DOPPIO CON UNA TESTA DI TRAFILA SEMPLIFICATA H. Klein – KEtK Industrieberatungen GmbH -e-mail: info@k-k-machinery. de ; – Gummi Fasern Kunststoffe (GAK); 65/11-709-711-2012. Rif. E3150.

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n impianto di estrusione doppio esprime un noto principio nel settore dell’estrusione dei profilati per pneumatici. Gli estrusori sono posti uno sopra all’altro e con tale tipo di impianto vengono preparati profilati pluricomponenti con possibilità di accoppiamento sicuro tra i singoli componenti. È previsto di poter impiegare contemporaneamente fino a cinque diverse mescole. L’autore elenca le parti che compongono l’impianto e, per sottolineare il tipo di attività e anche l’ordine della precisione coinvolta, fa notare che l’attrezzatura è adatta per operare con profilati con larghezza da 23 mm a 120 mm e con spessore da 0,4 mm a 5 mm. L’estrusore è da 90 mm ed è alimentato a

O TUIT GRA O I Z I ERV UN S

freddo. E’ possibile comunque installare anche un altro estrusore di lunghezza 140 diametri collocandolo al di sotto del primo. L’estrusore è apprestato con una vite con mandata fino a 225 kg/ora, ma è prevista anche la costruzione di un nuovo estrusore alimentato a freddo con vite di diametro 60 mm e con mandata di 50 kg/ora posto superiormente. Esiste anche un collegamento interno nella testa dell’estrusore denominato “Hosenstück”, rappresentato in una figura nel testo dell’articolo, che serve appunto come indispensabile apparato ausiliario entro la testa dell’estrusore lungo il percorso di alimentazione delle mescole, permettendo l’opzione tra mescole provenienti dall’estrusore superiore oppure da quello inferiore. Nel corso della descrizione viene considerato anche un altro componente ausiliario della tramoggia di caricamento. A parte viene descritto l’estrusore superiore KFE 60/120 di nuova costruzione e di nuova concezione. Tra i suoi caratteri distintivi vengono citati la silenziosità del funzionamento, la particolare geometria della vite, la tramoggia con camera a temperatura pro-

grammata, la precisione con cui vengono resi i particolari dei profilati sottili, coma pure la semplicità dell’assistenza richiesta. Completano l’impianto l’attrezzatura anche un collegamento per fornitura di materiale, componenti vari per la gestione di ricettazioni. La descrizione dell’estrusore è concepita con immagini, che raffigurano la concezione dei collegamenti dei segmenti della linea. I dettagli del montaggio della linea vengono ritenuti evidenti considerando le combinazioni possibili utilizzando sia la vite con diametro 90 mm piuttosto che quella con diametro 120 mm. Con l’impianto descritto è possibile produrre tipi diversi di profilati, per esempio, nel caso dei profilati per pneumatici vettura, gli “apex”, oppure è parimenti possibile, con adattamenti, anche l’estrusione anche di profilati definiti per altri impieghi. L’apparato estrusore è concepito a settori diversi e come tale è descritto. Ciò è anche fatto nell’ottica di sottolineare la possibilità di pensare al montaggio con lay-out diversi, per esempio ponendo gli estrusori affiancati o sovrapposti.

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Nome e Cognome.......................................................................................................................................... Azienda.......................................................................................................................................................... indirizzo.......................................................................................................................................................... Cap.....................Città...............................................................................Prov.............................................. Data................................Firma.......................................................................................................................

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L’INTERVISTA DEL MESE: JOSE MOSQUERA

Shale gas: un nuovo futuro per la chimica? Un recentissimo “position paper” del Cefic, il Consiglio dell’industria chimica europea, sottolinea come lo shale gas, cioè gli idrocarburi estratti dagli scisti bituminosi, potrà essere una risorsa strategica di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’industria chimica europea, con interessanti ricadute soprattutto per il settore della plastica, ma anche, seppur in minor misura, per quello della gomma. Gli Usa hanno un vantaggio strategico di 15-20 anni rispetto all’Europa nello sfruttamento di questa risorsa, che ha consentito al paese di riguadagnare una pressoché totale autosufficienza energetica e di avviare quelli che alcuni definiscono una “nuova rivoluzione industriale”. Jose Mosquera, direttore della Politica industriale del Cefic, delinea i vantaggi e le opportunità che si potrebbero aprire con lo sfruttamento delle risorse europee di shale gas, la cui entità però è ancora da appurare.

Perché è importante lo shale gas e perché può diventare un’opportunità importante per l’Europa? Quello che osserviamo e che abbiamo delineato nel nostro “position paper” è che lo shale gas costituisce un vero vantaggio competitivo per l’unica regione al mondo che al momento lo sta sfruttando, cioè gli Stati Uniti. Questa situazione sta creando in particolare un significativo vantaggio sia per quanto riguarda il gas naturale che per quello che viene tecnicamente definito “Natural Gas Liquids” (NGL), cioè la frazione liquida estratta insieme con il gas, che costituisce un’importante materia prima, a base di petrolio, per l’industria chimica. L’Europa dal nostro punto di vista deve adoperarsi per ridurre questo gap, e non soffrire come sta facendo ora per lo svantaggio competitivo nei confronti degli Usa. Dovrebbe anche definire un percorso chiaro per sviluppare lo shale gas, e in particolare i giacimenti che si trovano nel continente. La realtà ci dice che gli Stati Uniti hanno cominciato a sviluppa16 |

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re la combinazione di tecnologie che rende possibile l’estrazione degli shale gas oltre 20 anni fa e hanno così un vantaggio di almeno 15-20 anni nei nostri confronti. Non sappiamo esattamente quale sia il potenziale in Europa di questa risorsa. Sembrerebbe inferiore a quello degli Usa, ma non abbiamo dati certi. Quindi riteniamo importante la definizione di un quadro regolatorio preciso, che consenta alle aziende di investire, innanzi tutto nell’esplorazione di nuovi siti, che è molto costosa. Questo è l’unico modo, a nostro avviso, per arrivare a conoscere le reali potenzialità dell’Europa in fatto di shale gas. L’Europa ha giacimenti di shale gas? Ci sono aree interessanti per l’estrazione di questa risorsa? Quello che vediamo è che ci sono molte regioni europee che potrebbero avere interessanti giacimenti di shale gas: nella parte settentrionale della Germania, in Belgio, nei Paesi Bassi, in Danimarca, in Gran Bretagna, nella

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Jose Mosquera.


L’INTERVISTA DEL MESE: JOSE MOSQUERA

Che cos’è lo shale gas e come si estrae Lo shale gas è un mix di gas naturali e idrocarburi che si trova all’interno di particolari rocce, gli scisti bituminosi. Si tratta di banchi di minerale generalmente presenti ad elevate profondità, intorno a 3.000 metri, caratterizzati da un’elevata porosità e particolarmente sfaldabili. Sono come delle spugne, imbevute di idrocarburi gassosi e liquidi, che proprio per questo motivo non sono sfruttabili in modo convenzionale, con pozzi di trivellazione classici: non esistono infatti camere sotterranee, come nei giacimenti tradizionali, che possono essere pompate direttamente. Gli scisti bituminosi racchiudono ingenti risorse, anche se la loro presenza non è uniforme a livello globale. Negli Stati Uniti, per esempio, questi giacimenti potrebbero arrivare a coprire oltre il 40% del fabbisogno totale di gas naturale entro il 2035 mentre in Europa, secondo un calcolo effettuato dallo studio di consulenza energetica britannico Wood Mackenzie, gli shale gas arriverebbero a coprire appena il 5% della domanda di gas naturale. Le cifre però sono ancora molto incerte, perché non si conosce con precisione l’entità delle riserve. In Polonia, per esempio, si riteneva di poter coprire grazie agli scisti bituminosi il fabbisogno di gas per 300 anni, ma recenti prospezioni effettuate dalla Exxon hanno fatto scendere le stime a circa 80 anni. Per poter sfruttare queste riserve è stata sviluppata la tecnica del “fracking”, o “fracturing”, , mediante la quale si raggiunge con una trivellazione orizzontale lo strato di scisti bituminosi e e si inietta acqua ad alta pressione, che frattura il minerale, liberando il gas recuperato poi dallo stesson pozzo di perforazione. Negli Stati Uniti la tecnica è nota dagli anni Cinquanta ma impiegata in modo massiccio da un decennio, da quando l’aumento dei costi del petrolio l’ha resa economicamente interessante. Grazie al fracking gli Usa oggi hanno sensibilmente ridotto le importazioni di gas e petrolio. L’interesse economico è quindi altissimo ma, secondo gli ecologisti, con serie conseguenze ambientali: inquinamento dell’aria e delle falde e aumento dei terremoti.

Francia del Nord e del Sud, in Romania, in parte della Polonia, in Ucraina, in Ungheria, negli stati baltici. Ci sono molte aree, quelle in sostanza in cui si trovano le rocce adatte per l’estrazione, cioè gli scisti bituminosi. In Italia per ora non abbiamo notizie di giacimenti sfruttabili, ma la realtà è che manca ancora un’indagine approfondita al riguardo . Ci può essere interesse per l’industria della gomma? L’industra della gomma è basata soprattutto sull’utilizzo di butadiene e stirene, molecole di peso elevato, composte da blocchi “pesanti”. Gli shale gas danno un vantaggio particolare per quella che viene definita la “catena del valore dell’etilene”, che riguarda soprattutto i prodotti a base di glicole, po-

limeri come il PVC, idrocarburi con peso molecolare più basso. L’industria della gomma non dipende così strettamente dall’etilene da farci dire che gli shale gas potranno essere un’importante fonte di materia prima per questo settore. Quindi il comparto della gomma potrebbe essere interessato in modo tangenziale dalla rivoluzione degli shale gas. Ma di sicuro serve anche un maggiore sforzo di ricerca in questa direzione. Un ambito dove invece il vantaggio potrà essere immediato, anche per le imprese nel settore della gomma, è quello della fornitura di energia, i cui costi potrebbero scendere decisamente con lo sfruttamento degli shale gas. Cosa dice riguardo alle preoccupazioni sull’eccessivo impatto ambientale delle tecniche estrattive

Lo schema mostra il funzionamento di un impianto di estrazione dello shale gas. Attraverso il pozzo, realizzato con una perforazione orizzontale dello strato di scisti bituminosi, si pompa un mix di acqua, additivi chimici e sabbia che frantuma la roccia, libera gli idrocarburi contenuti e poi riempe le fratture per evitare cedimenti del terreno. La tecnica, definita “fracking”, può essere ripetuta più volte per singolo pozzo.

necessarie allo sfruttamento dei giacimenti di shale gas? Come per qualsiasi altro tipo di operazione industriale o estrattiva è fuori di dubbio che esistano dei rischi nello sfruttamento degli shale gas. Pensiamo però, in base a quello che possiamo osservare, che questi rischi possano essere gestiti in modo appropriato. Esistono già le tecnologie per farlo. Ci sono già anche le normative per poter praticare questo tipo di estrazione e sono già condivise su base comunitaria. Del resto stiamo parlando di tecniche estrattive già utilizzate per altri tipi di giacimenti, come quelli del “tight gas” (dall’accesso più difficile a causa delle caratteristiche particolari delle rocce che lo contengono). Anche per il petrolio talvolta si usa il “fracking” (il sistema estrattivo più diffuso per il recupero

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degli shale gas), che quindi è una tecnologia già usata, conosciuta e gestita con procedure ben note, in grado di tenere sotto controllo i rischi.

D’altro canto l’utilizzo di questa risorsa, come abbiamo visto negli Stati Uniti, rende meno interessante lo sfruttamento del carbone. Negli Usa il prezzo del

il position paper del cefic Messaggi chiave • L’industria chimica europa considera lo shale gas un’opportunità per l’Europa. Sviluppare questa risorsa in modo sicuro e responsabile apre la possibilità di rafforzare la competitività dell’industria e di creare occupazione. Incoraggiamo le personalità politiche europee a esplorare quest’opportunità e desideriamo contribuire al dibattito con il nostro background. • La rivoluzione dello shale gas negli Stati Uniti sta determinando un impatto sulle industrie chimiche e manifatturiere europee, dal momento che la disponibilità di energia e materie prime originate dallo shale gas produce un vantaggio competitivo per l’industria americana. • Con l’eccezione del Medio Oriente, dove l’energia e le risorse di base si trovano in abbondanza, le regioni che non hanno accesso allo shale gas stanno soffrendo uno svantaggio competitivo. Lo shale gas è in pien o sviluppo su scala globale e di conseguenza altre regioni del mondo trarranno probabilmente vantaggio di benefici simili in futuro. • Il gas naturale (con l’inclusione dello shale gas) può aiutare l’Europa ha far fronte ai suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra in modo economicamente sostenibile, consentendo in questo modo di compiere un deciso passo in avanti verso un’economia a basse emissioni di anidride carbonica. • Lo shale gas può contribuire alla sicurezza energetica dell’Europa e ricopre un ruolo chiave nel bilanciare il carattere intermittente delle fonti di energia rinnovabili. • Lo shale gas può anche fornire una fonte competitiva di materie prime per l’industria chimica. • L’Europa possiede un potenziale significativo in fatto di risorse di shale gas. Ritardare lo sviluppo di questa risorsa in Europa aumenterà la dipendenza dalle importazioni, ridurrà la competitività delle imprese continentali e – nel tempo – condur-

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rà a una riduzione dei posti di lavoro e della produzione industriale nelle nostre regioni rispetto al resto del mondo. Raccomandazioni Per tutte le ragioni sopracitate, il Cefic considera che lo sviluppo dello shale gas, sia di provenienza locale che di importazione, potrebbe fornire un importante contributo alla nostra industria e a tutta la sua catena del valore. Per questo motivo chiediamo alle autorità europee e degli Stati membri di attivare azioni secondo le seguenti linee: • Accelerare l’esplorazione responsabile e la produzione di shale gas di provenienza locale evitando di creare barriere regolatorie non necessarie, riservano la necessaria attenzione alla salute umana e all’ambiente e fornendo al pubblico informazioni inoppugnabili sui benefici economici dello shale gas, affinché l’Europa non perda l’opportunità di rafforzare la competitività della propria industria e mantenga posti di lavoro, oltre a generarne di nuovi. • In aggiunta, sarebbe un fatto positivo incrementare il flusso di LNG (Liquefied Natural Gas) e di NGL (Natural Gas Liquids) in Europa, come fonte addizionale di energia e come materia prima petrolchimica. Occorre porre attenzione a questo aspetto nel contesto delle contrattazioni commerciali tra Usa ed Europa, in modo da superare le barriere esistenti, assicurarsi che non vengano innalzate nuove barriere e migliorare la competitività delle industrie chimiche e manifatturiere del nostro Continente.

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carbone è caduto e non ci sono investimenti in questo settore. L’Europa, al contrario, oggi sta importando carbone e sta sviluppando tecnologie per un suo maggiore sfruttamento. Ma la composizione chimica di questo combustibile fossile comporta una produzione di CO2 molto maggiore rispetto al gas: parliamo di circa il doppio delle emissioni inquinanti. Indirettamente, quindi, stiamo aumentando le nostre emissioni da carbone. Quale vantaggio competitivo, soprattutto in termini di prezzi, può derivare alle imprese dallo sfruttamento dello shale gas? Proprio come in Europa, anche negli Usa il mercato del gas dell’energia è frammentato, non esiste una piattaforma comune di scambio e i costi dell’energia sono, di conseguenza, molto variabili. In questa situazione le aziende che usano lo shale gas per autoprodurre l’energia elettrica di cui necessitano stanno traendo notevoli benefici dai prezzi bassi del gas naturale. Anche le utility usano gas a basso costo che consente loro di contenere il prezzo del chilowattora. Ciò avviene soprattutto nelle regioni dove sono presenti giacimenti di shale gas e per questo noi pensiamo che lo stesso meccanismo potrebbe verificarsi in Europa. Inoltre, la disponibilità di una maggior quantità di gas naturale potrà modificare la capacità dell’Europa di negoziare prezzi sul mercato internazionale, per esempio con fornitori come Russia o Algeria. Guardando poi al petrolio, fino a dove possiamo spingerci con le previsioni riteniamo che i prezzi resteranno alti, mantenendo convenienti l’estrazione e lo sfruttamento degli shale gas. Possiamo pensare a oscillazioni al ribasso del prezzo del petrolio nell’ordine di 10 euro, ma anche in quel caso lo shale gas resterebbe più che economico. Se poi il greggio dovesse scendere ulteriormente se ne potrebbe riparlare, ma non riteniamo probabile un simile ribasso. In definitiva, lo sfruttamento di questa risorsa renderebbe anche molto più sostenibile la bolletta elettrica europea. 



INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

Navigazione a vista tra gli alti e bassi del mercato I pareri qualificati dei principali operatori che distribuiscono sul mercato italiano le materie prime per l’industria della gomma. Emerge una situazione di mercato instabile, che ha visto nei primi mesi dell’anno un andamento ondivago destinato, nelle previsioni, a stabilizzarsi soltanto verso la fine del 2013, ma con performance non entusiasmanti. I vantaggi sono tutti in mano ai grandi gruppi multinazionali, che non soltanto possono spostare facilmente sull’estero le loro attenzioni quando il mercato italiano ed europeo rallentano, ma che stanno investendo anche da anni sullo sviluppo di prodotti ecosostenibili, basati sulle biotecnologie, non ancora competitivi ma destinati a diventarlo in tempi brevi. Al riguardo è interessante notare come sul tema siano più scettiche le imprese rivolte esclusivamente al mercato italiano, mentre si dimostrano più fiduciose quelle con un raggio di attività più ampio. Anche sull’impatto del Regolamento REACH i pareri non sono concordi. Chi si occupa principalmente di distribuzione mette in evidenza il peso organizzativo e burocratico determinato dalla norma. Chi invece Il Regolamento REACH appare come un ulteriore peso sulle aziende. Noi trattiamo soprattutto prodotti europei esenti da registrazioni

Giovanni Arnò

Azienda Chimica Milanese Srl 20 |

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investe in ricerca e sviluppo per produrre nuovi materiali dimostra maggior interesse per un controllo più rigido, che tenga sotto stretto esame tutto ciò che viene introdotto sul mercato. Domande 1. Siamo ormai quasi a metà 2013. Come è andata sin qui e come pensa che finirà l’anno? 2. Mercati e prodotti. Tra quelli serviti dalla sua società (quanto ai mercati) e quelli commercializzati (i prodotti), quali hanno tenuto meglio? 3. La corsa rialzista dei prezzi del petrolio sembra (stabilmente?) terminata. Che previsioni si sente di fare per il prezzo delle materie prime da lei trattate? E quali ripercussioni potrebbe avere sul prezzo del prodotto finito? 4. L’avvento di biotecnologie e prodotti da fonti rinnovabili avrà un impatto a suo giudizio sui prezzi a breve termine? 5. Le normative REACH e, più in generale le normative UE, stanno creando problemi alle aziende in materia di prodotti chimici? Voi come li state affrontando?

1. L’inizio dell’anno è stato in sordina, i volumi si sono stabilizzati al ribasso con tempi di consegna strettissimi. Non prevedo sostanziali miglioramenti. Con una flessione dei consumi domestici, gli sbocchi sono per beni spendibili sul mercato estero. 2. La nostra vocazione è la gomma. Non abbiamo una politica di lancio a priori del prodotto, piuttosto proponiamo soluzioni ad hoc per problemi specifici nel raggiungimento dei capitolati, preservando la qualità. Gli antiadesivi risentono meno delle tipologie di

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mescola: per questi materiali un compound per trafilato o supporto antivibrante non fa differenza. Una buona gestione dell’antiadesivo porta risparmi diretti e indiretti. 3. Il petrolio ha poco a che fare con i nostri prodotti, se non per i costi di trasporto. 4. Dipende tutto dalle normative. Nel nostro catalogo abbiamo un disperdente a base organica-vegetale, che viene impiegato perché funziona bene, non per l’origine della materia prima. Nella realtà credo sia difficile stabilire quan-


INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

to bio o green un prodotto possa essere. Bisogna poi considerare la classificazione tra compostabile e riciclabile, green print. 5. A dire la verità mi sembra tutto una gran perdita di tempo e spreco di risorse umane. Non credo che tutta questa burocrazia e dossier di registrazione protegga il mercato e la salute. L’origine dei nostri prodotti è europea e per la maggior parte esente da registrazione. Periodicamente richiediamo alle case madri aggiornamenti sullo stato di registrazione/ presenza SVHC. 

Stiamo registrando un lieve calo dei prezzi, indotto sia dagli elevati stock sia dal deprezzamento di alcune materie prime primarie

Cinzia Gottero

Eigenmann & Veronelli Spa 1. Il 2013 è iniziato bene e prosegue bene anche nel secondo trimestre. Grazie anche al fatto che nella gamma E&V ci sono state nuove introduzioni di prodotti, sia di produzione Eigenmann & Veronelli sia di nuove case mandanti. Il problema sta nella cautela e nella scelta della vendita. La disponibilità economica generale da parte delle aziende è calata. Non siamo quindi in grado di fare previsioni certe su come l’anno si concluderà. 2. Hanno tenuto bene le cariche, gli additivi di processo grazie a nuovi prodotti di nuova concezione, i plastificanti polimerici, i prodotti base PTFE e anche i distaccanti da mandrino e da stampo.

Vediamo come sempre che le novità sono ancora un valido investimento, in particolare per quanto riguarda i prodotti tecnologici. Un’ottima introduzione e eccellenti risultati li stiamo ottenendo con i master batches base, pigmenti organici ed inorganici della Prisma Colour, e in particolare con i prodotti tailor made. Lo stesso vale per gli additivi di processo. Il mercato chiede innovazioni ecologiche o Green e questo fa sì che ci si debba porre e offrire velocemente i prodotti con queste caratteristiche. Vediamo che il mercato sta valorizzando e sostituendo gli ftalati e realizza con i plastificanti polimerici risultati di alto livello. 3. Vediamo una leggera discesa dei prezzi, in generale sui polimeri e anche su qualche chemical. Il problema è anche dovuto alle quantità che qualcuno ha a magazzino e quindi alle conseguenti svendite. Inoltre è arrivato il segnale che alcune materie prime di primario consumo stanno scendendo, e questo si ripercuoterà anche su altri elementi e sostanze. 4. I prezzi non saranno influenzati solo dalle biotecnologie, ma anche dalla domanda. È vero comunque che le bio tecnologie sono molto pubblicizzate e destano curiosità. Le nostre case mandanti lavorano molto per questi prodotti, in particolare Hallstar con plastificanti Greenhall da fonti rinnovabili. Anche Versalis sta facendo molta campagna in questa direzione. Seguiamo particolarmente questi prodotti, perché crediamo in queste tecnologie e anche come Eigenmann & Veronelli ci stiamo lavorando. L’impatto sui prezzi ci sarà quando queste materie prime riscontreranno successo come applicazione, non prima. 5. Eigenmann & Veronelli ha un REACH team adeguato e severissimo che si sta occupando di controllare tutte le registrazioni. Si stanno affrontando tutte le problematiche. Questo ha fatto sì che si prevedessero prodotti in evoluzione ecologica e non pericolosi per la preparazione di alcuni Polyplastol. 

Chiudono troppe aziende e la tassazione è troppo elevata per pensare a una rapida ripresa. Solo Asia e Sudamerica danno segnali positivi

Roberto Finkelberg Lanxess Srl

1. Nella prima metà del 2013 l’industria della gomma italiana prosegue sull’onda della debole congiuntura che ha caratterizzato la parte finale dell’anno passato, anche se qualche piccola ripresa qua e là la si può osservare. L’automotive è ancora molto deficitario e se si continueranno a vendere solo “low cost” oppure “premium” car, ce ne vorrà di tempo prima di poter parlare di ripresa di questo settore. Fortunatamente altri settori vanno leggermente meglio, anche se la maggiore preoccupazione riguarda oggi la scarsa liquidità di molte aziende (ne falliscono 40 al giorno!) e l’alta tassazione. Ritengo che il 2013 finirà con valori produttivi inferiori al 2012 e questo vale anche per la redditività. 2. Qualche paese del Sudamerica e dell’Asia riesce ancora a trainare un’economia che altrove è molto stanca e con scarsi impulsi positivi. 3. I prezzi degli elastomeri vengono sempre definiti dal mercato e se la domanda internazionale è debole, l’offerta si deve adeguare, a tutto beneficio del prezzo del prodotto finito, ma spesso a scapito della redditività aziendale. 4. Si parla molto di biotecnologie, ma concretamente la relativa domanda è ancora bassa, anche perché prodotti ottenuti

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INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

da fonti rinnovabili sono spesso più costosi di quelli ottenuti dal petrolio (per esempio l’etilene ottenuto dalla canna da zucchero). Una sensibilità ecologica si scontra spesso con un necessità economica. 5. Lanxess è da sempre molto attenta a tutte le normative dei vari paesi (non solo nell’UE) ed è, a tale riguardo, normalmente apripista fra i fornitori. I nostri EPDM non rientrano negli obblighi della registrazione dettati dalla normativa REACH e non creano alle aziende alcun problema. 

Si può pensare che, di fronte a una domanda bassa e alla stagione di alta produzione di lattice e gomma, i prezzi delle materie prime caleranno

Federico Doveri S.INT.A. Srl

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1. Possiamo fare una valutazione sui primi 4 mesi del 2013 e non può che essere negativa, con una contrazione nei consumi in linea con gli ultimi mesi del 2012. Per la restante parte dell’anno non ci attendiamo miglioramenti significativi: le perduranti incertezze politiche italiane e la stagnazione dei consumi nell’area euro non danno motivi di ottimismo a breve. I primi timidi segnali delle ultime settimane di quella che sembra essere una ripresa dei fondamentali negli Stati Uniti, anche se si dovessero consolidare nei prossimi mesi, non potranno estendere i loro effetti in Europa prima dell’anno prossimo. 2. Purtroppo non vi è settore produttivo, tra quelli dove i nostri materiali (gomma e lattice di gomma naturale) trovano utilizzo, che possa essere indicato come trainante. Al contrario, dal momento che questo periodo così negativo è generato da fattori che esulano da problematiche relative ad una singola “filiera”, ma sono molto più strutturali e generali, bisogna dire che non vi è settore o tipologia di mercato che non sia stato colpito in egual misura. 3. I costi dei lattici e delle gomme naturali sono solo indirettamente legati all’an-

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damento del petrolio, nella misura in cui esso influenza più stabilmente i prezzi di quelli sintetici. Le due tipologie di materiali possono infatti essere usate in alternativa, a seconda della convenienza economica, per un certo numero di settori produttivi. Ancora una volta, però, sarà la bilancia tra domanda ed offerta a dare un input più diretto all’andamento dei prezzi: in quest’ottica si può ragionevolmente pensare che, con l’annuale periodo di “alta produzione” di lattice e gomma naturale oramai alle porte e una domanda globale che rimarrà nella migliore delle ipotesi stagnante fino alla fine dell’anno, i prezzi potrebbero subire una certa flessione nei mesi a venire. 4. Per quanto riguarda il lattice e la gomma naturale, non riteniamo che ci siano all’orizzonte possibili alternative tecnicamente valide e commercialmente sostenibili, che possano influenzarne il prezzo. Ripetuti tentativi di trovare fonti alternative all’albero della gomma, quali per esempio il tarassaco o il girasole, in grado di poter essere piantati e coltivati intensivamente anche a latitudini ed in aree geografiche diverse da quelle tradizionali, non hanno mai sortito risultati apprezzabili.


INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

5. Gomma e lattice di gomma naturale non trattati non sono soggetti agli obblighi previsti dal Regolamento REACH. È però un dato di fatto che il REACH impatti duramente sulle medie e piccole imprese (che in Italia sono la stragrande maggioranza), sia in termini di tempo necessario per fronteggiare le varie prescrizioni sia in fatto di costi da sostenere. Molti tra i nostri clienti (soprattutto nel settore degli adesivi) non sfuggono a tali problemi. 

Biotecnologie e fonti rinnovabili ci vedono impegnati fin dal 2010. I prodotti che ne derivano ora non coprono la domanda, ma sono il futuro

Riccardo Musci

Zeon Europe Gmbh Sede secondaria Italia

1. Sin dall’inizio dell’anno 2013 si è verificata una forte flessione, sintomo della crisi e della relativa recessione in atto in Europa. Al di là delle più rosee aspettative la situazione si è stabilizzata sin da aprile, permettendoci di essere ragionevolmente ottimisti sui mercati e sulle applicazioni più orientate all’innovazione e all’utilizzo delle relative specialità prodotte Zeon. 2. Del portafoglio Zeon, i prodotti che “tengono” sono sicuramente le specialità dove gli sforzi della compagnia rivolti all’innovazione e alla differenziazione si sono espressi al meglio. Un esempio sono gli elastomeri poliacrilici come HyTemp® XP e i nuovi elastomeri nitrile butadiene idrogenati come HP Zetpol®. 3. La corsa al rialzo dei prezzi del petrolio e dei relativi monomeri, come il butadiene e l’acrilonitrile, nella prima parte dell’anno sembra essere stabilizzata dopo la discesa di fine 2012. Attualmente i prezzi dei prodotti finiti sono stabili, mentre i prezzi dei monomeri, come quelli citati precedentemente, sono più volatili. Si prevede comunque una continuità all’insegna della stabilità dovuta al supporto dei prezzi lega-

Domande 1. Siamo ormai quasi a metà 2013. Come è andata sin qui e come pensa che finirà l’anno? 2. Mercati e prodotti. Tra quelli serviti dalla sua società (quanto ai mercati) e quelli commercializzati (i prodotti), quali hanno tenuto meglio? 3. La corsa rialzista dei prezzi del petrolio sembra (stabilmente?) terminata. Che previsioni si sente di fare per il prezzo delle materie prime da lei trattate? E quali ripercussioni potrebbe avere sul prezzo del prodotto finito? 4. L’avvento di biotecnologie e prodotti da fonti rinnovabili avrà un impatto a suo giudizio sui prezzi a breve termine? 5. Le normative REACH e, più in generale le normative UE, stanno creando problemi alle aziende in materia di prodotti chimici? Voi come li state affrontando?

ta alla scarsa domanda fino alla metà del 2014. 4. L’avvento delle biotecnologie e di prodotti da fonti rinnovabili sta impegnando la ricerca e sviluppo del gruppo Zeon sin dall’inizio del 2010. Queste nuove fonti non sono in grado di sopperire alla attuale domanda del mercato globale ma sicuramente rappresentano il futuro per la sostenibilità e la crescita globale del mercato degli elastomeri di Zeon.

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INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

5. Zeon sta perseguendo l’approccio al REACH sin dall’inizio e fino a oggi sui prodotti chimici di nostra proprietà non abbiamo riscontrato nessun problema che potesse generare disturbo al mercato. In particolare riteniamo che la norma REACH rappresenti un passo in avanti per qualificare le aziende e i loro prodotti. 

Non dobbiamo dimenticare che i consumi crescono molto a livello globale, aprendo canali di business anche in una fase recessiva per Italia ed Europa

Stefano Corna IMCD Italia Spa

1. Il 2013 è iniziato tra alti e bassi e non è solo una frase di rito: a gennaio record storico positivo, a febbraio record negativo. La situazione si è poi stabilizzata a livelli soddisfacenti. Le vendite sono superiori rispetto al pari periodo dello scorso anno e paiono essere abbastanza stabili. Per il prosieguo dell’anno è veramente complicato fare previsioni. Personalmente sono fiducioso e quindi ipotizzo una lenta ma costante ripresa del mercato interno, ma finora questa mia previsione non è supportata da fatti concreti. 2. Direi che possiamo grossolanamente dividere il mercato produttivo Italiano, e quindi della gomma, in due grossi gruppi: produzioni destinate prevalentemente all’esportazione e produzioni destinate prevalentemente al mercato domestico. Nel primo caso il calo produttivo è stato mediamente contenuto e, in alcune situazioni, si sono verificate crescite di volumi. 24 |

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Nel secondo caso si è generata una situazione opposta con cali produttivi molto più marcati. Le crescite sono vere mosche bianche mentre molto diffusa la sofferenza produttiva. A tale proposito mi dilungo in una considerazione piuttosto ovvia, ma che credo vada sempre tenuta a mente: non dobbiamo dimenticare che il mondo è in costante crescita sia in termini di produzioni che di consumi. Questo significa che a una nostra (italiana ed europea) recessione, si contrappone una importante ed inarrestabile, per ora, crescita di altre zone del globo. 3. In effetti pare che si sia arrestata la tendenza rialzista del petrolio. Al momento, i prodotti da me gestiti vantano una non usuale stabilità. Questo può sicuramente supportare aziende che sono in cerca di nuove opportunità. Per inciso, i prodotti da me gestiti sono maggiormente influenzati dal dollaro e meno dal petrolio. 4. Sicuramente le nuove biotecnologie avranno impatto sui prezzi ma non a breve termine. Salvo rarissime eccezioni le novità presenti sul mercato non hanno le capacità tecniche, qualitative e commerciali sufficienti per poter impensierire le normali tecnologie disponibili. Giusto per lanciarmi in un azzardo (e sperando di essere smentito), direi che dovremo aspettare ancora 5 o 10 anni prima di vedere qualche effetto tangibile indotto dalle biotecnologie. 5. La mia sensazione è che il REACH non abbia dato tutti i risultati sperati e che, di contro, abbia creato qualche problema. Alcuni prodotti sono divenuti di limitata reperibilità in quanto non tutti i produttori extra UE hanno deciso di affrontare una complicata e costosa registrazione REACH. Dal canto nostro, stiamo cercando di supportare quei clienti che ci chiedono alternative. Vi sono inoltre alcune società che hanno iniziato una procedura di cambio formulazioni in modo da aggirare la carenza di alcuni prodotti. Purtroppo non è sempre facile e/o fattibile, e quindi ci si prepara a repentini aumenti di prezzo per i prodotti interessati dallo shortage. 

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I biomateriali sono il prossimo futuro, anche se in molti casi vanno testati a lungo termine. A breve scenderanno anche i loro prezzi

Nicola Christian Pedone Eico Specialties Srl

1. Il 2013 è iniziato come era finito il 2012, con molte incertezze e pessimismo. Molte società storiche sono “scomparse” e solo chi ha avuto la lungimiranza di guardare oltre ai confini nazionali e ad investire su nuove tecnologie e nuovi prodotti è riuscito a sopravvivere. La nostra società ha seguito questo trend e la strategia di investire in prodotti più specialistici e performanti ci ha sicuramente portato a una leggera riduzione del fatturato, ma ha dato anche un incremento di utilità raffrontato allo stesso periodo del 2012. Prevedere come finirà l’anno è cosa ardua. I venti di crisi che si stanno presentando in quei paesi, come la Germania, che fino a oggi hanno trainato l’economia europea, non sono confortanti. A mio modestissimo parere, solo una politica industriale di supporto all’impresa potrà dare respiro a una situazione di profondo malessere. Tutti ne parlano ma ad oggi nulla si è visto. 2. La Eico Specialties serve, con i propri prodotti, il mondo della gomma a 360 gradi. A cominciare dagli ossidi di zinco attivo a basso contenuto di metalli pesanti della Brueggemann, per passare ai Carbon Black della Cabot, per finire alle cere polietileniche della Honeywell. Tutti hanno ottenuto buoni risultati, anche grazie ai continui aggiornamenti tecnici e agli investimenti sulla ricerca per prodotti sem-


INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

pre più performanti e che soddisfano tutte le richieste legislative attuali. 3. Il petrolio è una delle materie prime usate da alcune delle nostre rappresentate (come Cabot o Honeywell). In tutto il 2012 abbiamo avuto continui aumenti. Nel 2013 la tendenza si sta invertendo e prevedo che da qui a fine anno qualche altra riduzione porterà ad aggiornare i prezzi dei nostri prodotti al ribasso, garantendo benefici anche alla nostra clientela. 4. Questo è il prossimo futuro. Ritengo che daranno notevoli benefici anche se ad oggi molti di questi materiali devono ancora essere testati a lungo termine e prodotti ad ampia scala. I prezzi di produzione non sono ancora stati ottimizzati e quindi un importante beneficio sul cost saving non c’è ancora. Ma ci arriveremo velocemente. 5. Le normative REACH hanno burocratizzato notevolmente il nostro lavoro. La Eico Specialties, nella persona dell’ingegner

Cossio, gestisce tutte le problematiche riguardanti il Regolamento, offrendo alla nostra clientela un servizio di consulenza e connessione con i nostri partner. In ogni caso, tutti i prodotti che commercializziamo rispondono alle normative vigenti (REACH/EU). 

Stabili i fluoroelastomeri, che non dipendono dal petrolio, per quanto riguarda i prezzi. Ci aspettiamo invece un rialzo dei terpolimeri, assai richiesti

Nicola Roda

Solvay Specialty Polymers

COMPOUND IN FKM - FPM

Domande 1. Siamo ormai quasi a metà 2013. Come è andata sin qui e come pensa che finirà l’anno? 2. Mercati e prodotti. Tra quelli serviti dalla sua società (quanto ai mercati) e quelli commercializzati (i prodotti), quali hanno tenuto meglio? 3. La corsa rialzista dei prezzi del petrolio sembra (stabilmente?) terminata. Che previsioni si sente di fare per il prezzo delle materie prime da lei trattate? E quali ripercussioni potrebbe avere sul prezzo del prodotto finito? 4. L’avvento di biotecnologie e prodotti da fonti rinnovabili avrà un impatto a suo giudizio sui prezzi a breve termine? 5. Le normative REACH e, più in generale le normative UE, stanno creando problemi alle aziende in materia di prodotti chimici? Voi come li state affrontando?

1. A livello globale il business dei fluoroelastomeri Tecnoflon® della Solvay è cresciuto del 10% nel primo trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le previsioni per

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è una società che nasce dalla fusione di esperienze decennali nel settore della gomma, principalmente strutturata per la produzione di mescole in FKM , specializzata nella realizzazione di mescole sia su formulazione dei Clienti che proprie, offrendo esperienza per soddisfare le aspettative del cliente con elastomeri tecnicamente avanzati e mescole speciali progettate per rispettare specifiche severe, proponendo sempre un rapporto costo/qualità altamente competitivo con l’attuale mercato. L’ONDA DEI CAMBIAMENTI SPINGE IL CLIENTE VERSO DIREZIONI INCERTE. È NOSTRA RESPONSABILITÀ INDICARE LA RETTA VIA OFFRENDO LA GIUSTA ASSISTENZA

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INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

l’anno 2013 restano ancora abbastanza incerte, perché c’è poca visibilità soprattutto in Europa. D’altra parte, il mercato Usa dovrebbe continuare a crescere e, nel secondo semestre, ci si aspetta una ripresa anche del Giappone (oggi a -15%). In generale possiamo dire di essere abbastanza soddisfatti. 2. I risultati positivi del primo trimestre 2013 sono stati resi possibili grazie alle buone performance degli Stati Uniti (+23%), ma anche dell’Europa (+7.8%), nonostante la crisi del nostro continente e il calo del settore auto. Sul lato prodotti, abbiamo osservato un aumento importante (e un po’ inatteso) della domanda di terpolimeri (+40%) in Europa, Usa e Cina/ Taiwan. Anche i prodotti perossidici, per i quali avevamo operato un’espansione di capacità l’anno scorso e che restano strategici per il business del Tecnoflon, sono cresciuti del 34%. 3. Il prezzo dei fluoroelastomeri segue dinamiche differenti e non è legato all’andamento del prezzo del petrolio. A seguito della forte domanda di alcune categorie di prodotti come i terpolimeri, ci aspettiamo alcuni rialzi sul prezzo di questa linea di prodotto. 4. Il Gruppo Solvay guarda molto attentamente a tutto ciò che è innovazione ed è impegnato, a livello globale e su tutte le linee di prodotto, in un programma di chimica sostenibile fondato sui seguenti obiettivi da raggiungere entro il 2020: riduzione consumo totale di energia del 20%; riduzione delle emissioni di gas serra (in CO 2 equivalenti) del 20%; riduzione dell’indice globale di emissioni aria/ acqua del 20% Non è possibile fare stime di impatti sui prezzi dei singoli prodotti, in quanto le dinamiche dei mercati in cui operiamo sono globali e complesse. 5. Solvay è un gruppo europeo sempre attento a tutti gli aggiornamenti nor26 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

mativi che riguardano il nostro business. A questo proposito abbiamo un team dedicato alla Product Stewardship che si occupa di questo tipo di attività. 

Le normative REACH non sono un problema: aiutano a prevenire la circolazione di prodotti non chiaramente identificati

Orazio Olivares

Wacker-Chemie Italia Srl 1. Il nostro business ha ancora indici positivi nonostante una crisi economica palpabile e preoccupante. Abbiamo evidentemente una posizione privilegiata, essendo fornitori strategici di aziende il cui fatturato è orientato principalmente all’esportazione. Riteniamo che il mercato nella seconda metà dell’anno rimanga stabile rispetto a quanto visto sino ad ora. Eventuali flessioni o contraccolpi negativi, se ce ne saranno, potrebbero essere causati da un peggioramento della liquidità, quindi di quello che tecnicamente è definito come cash flow. 2. Siamo fornitori di materia prima ed è abbastanza difficile dare al nostro business un’identificazione settoriale precisa e attendibile. Questo perché ci sono parecchie aziende trasformatrici che operano in modo trasversale e rendono improbabile qualsiasi tentativo di segmentazione del business. Comunque, se vogliamo esprimere un giudizio molto dall’alto e forse un po’ sommario, possiamo affermare che l’auto e il medicale stanno reggendo meglio di altri settori senz’altro più penalizzati dalla crisi.

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3. Se vogliamo essere seri e non fuorvianti è meglio astenersi da previsioni, perché sarebbero in qualche modo un azzardo. I fattori di variabilità sono troppi e non si ha l’idea di una stabilizzazione. 4. No comment. 5. Non abbiamo mai percepito le normative REACH come un problema. Bisogna fare chiarezza e definire ciò che è o non è commercializzabile in Europa. In genere in cima alla catena produttiva ci sono aziende multinazionali come la nostra che si suppone abbiano tutti gli strumenti idonei per rispondere alle prescrizioni delle normative. Tali normative aiutano a prevenire la circolazione di prodotti non chiaramente identificati. 

I mercati che funzionano meglio, con un mantenimento sostanziale delle vendite, sono quelli degli adesivi e della gomma

Giovanni Gallo Eurochimind Spa

1. Per il gruppo Eurochimind-Polythema l’andamento della prima parte del 2013 è pressoché identico rispetto allo stesso periodo del 2012 in termini di volume e, per effetto dell’andamento al ribasso dei prezzi e delle variazioni del mix prodotti, lievemente inferiore in termini di fatturato. Tale risultato, non certo particolarmente soddisfacente in ottica storica, è da considerarsi tuttavia positivo in considerazione del fatto che il livello di domanda è ulteriormente peggiorato, se paragonato al primo semestre 2012, a conferma dell’efficacia delle ini-


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ziative attivate per migliorare competitività ed efficienza. Per il prossimo futuro non vediamo segnali di cambiamento significativo sui mercati da noi serviti. Il perdurare del trend al ribasso di tutte le principali materie prime conferma, anzi, la mancanza di segnali significativi di ripresa della domanda, non solo su base locale. La maggior parte dei nostri clienti, tuttavia, è molto attiva sui mercati esteri e quindi un’inversione di tendenza della domanda su scala globale avrebbe immediate ricadute positive sul nostro mercato. 2. I mercati nei quali meglio siamo riusciti a mantenere, se non ad aumentare, le vendite sono quelli degli adesivi e della gomma. In entrambi i casi si tratta di effetti derivati da progetti di sviluppo di prodotti e servizi iniziati già alcuni anni orsono. In particolare lo sviluppo di una distribuzione regolare e just-intime per i polimeri SBC di Sinopec ed LG Chem ha rappresentato il principale

elemento di contrasto all’erosione delle vendite dovuta alle attuali condizioni del mercato nei settori dei nastri adesivi, TPE e modifica del bitume. Nella settore della gomma, oltre alla generalizzata debolezza e frammentazione della domanda, scontiamo feroci politiche di prezzo da parte di quei competitor caratterizzati da una spiccata focalizzazione sul mercato Italiano. Tuttavia alcune importanti linee prodotto in sviluppo stanno concretizzando i nostri progetti di crescita in questo settore, che è quello per noi principale oltre che originario. In particolare, a questo proposito, cito il consolidamento della distribuzione in autocisterna del Carbon Black Nhumo (sia per i gradi tradizionali che speciali) o lo sviluppo della distribuzione degli NBR della Sibur. 3. Pur essendo la stragrande maggioranza delle materie prime da noi commercializzate dipendenti dal prezzo del greggio, esso non è più il principale, o meglio il solo, fattore influenzante. A par-

Domande 1. Siamo ormai quasi a metà 2013. Come è andata sin qui e come pensa che finirà l’anno? 2. Mercati e prodotti. Tra quelli serviti dalla sua società (quanto ai mercati) e quelli commercializzati (i prodotti), quali hanno tenuto meglio? 3. La corsa rialzista dei prezzi del petrolio sembra (stabilmente?) terminata. Che previsioni si sente di fare per il prezzo delle materie prime da lei trattate? E quali ripercussioni potrebbe avere sul prezzo del prodotto finito? 4. L’avvento di biotecnologie e prodotti da fonti rinnovabili avrà un impatto a suo giudizio sui prezzi a breve termine? 5. Le normative REACH e, più in generale le normative UE, stanno creando problemi alle aziende in materia di prodotti chimici? Voi come li state affrontando?

tire dalla crisi del 2008 abbiamo assistito ad un mutamento della attitudine dei produttori di materie prime, pronti a modulare, mediante riduzioni, chiusure temporanee per manutenzione o definitive per ristrutturazione, le capa-

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cità produttive dei propri impianti sulla base della domanda di mercato del momento al fine di sostenere i prezzi di vendita e, di conseguenza, i margini. Lo dimostra proprio il fatto che, pur trovandoci in una situazione di domanda di mercato per certi versi simile a quella del 2008/2009, i prezzi delle materie prime non abbiano raggiunto i livelli di allora. Contemporaneamente, in particolar modo in Asia e Medio Oriente, nonostante gli ovvi ritardi dovuti alla situazione di mercato, importanti capacità produttive saranno a breve disponibili per molte famiglie di elastomeri. Questo spiega, oltre alla debole domanda, l’attitudine molto aggressiva di molti produttori. Alla luce di queste considerazioni, a mio giudizio, per l’andamento dei prezzi a breve-medio termine sarà molto determinante l’andamento globale della domanda, in particolare in Asia, la quale, se dovesse ritornare ai livelli di crescita del biennio 2010/2011, spingerebbe immediatamente i prezzi delle materie prime al rialzo, seppur, mi auguro, senza i picchi estremi visti nel recente passato. 4. A meno di interventi normativi tali da influenzare pesantemente il mercato, ritengo che a breve termine nell’industria della gomma non ci saranno effetti apprezzabili sui prezzi a breve termine. 5. Consci dell’importanza che il nostro ruolo di importatori e “consulenti” riveste per i nostri clienti, già da alcuni anni abbiamo organizzato una funzione aziendale dedicata agli aspetti tecniconormativi, che si occupa di mantenere i rapporti con le nostre rappresentate, laddove sia necessario ottenere certificati e/o dichiarazioni di conformità. In questo ambito lavoriamo con Enti certificatori, quando siamo direttamente coinvolti nella procedura di registrazione di una determinata sostanza e, in collaborazione con il nostro settore commerciale, con i clienti, quando sono questi ultimi a fare richiesta di determinati documenti.  28 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

Oggi a fare le dinamiche del prezzo non è più il costo del barile di greggio, ma la continua crescita dell’offerta a fronte di una domanda che si riduce

Annalisa Pini Lehvoss Italia Srl

1. In realtà per il 2013 possiamo parlare solo dei primi quattro mesi che, indubbiamente, hanno avuto un andamento altalenante, seguendo la tendenza degli ultimi mesi del 2012. Non appena infatti si è registrata una lieve ripartenza del mercato, si è riscontrata anche la quasi immediata inversione di tendenza. Analogamente, le quotazioni delle materie prime hanno avuto un rimbalzo verso l’alto a febbraio/marzo, per poi scendere nuovamente ad aprile. Lehvoss Italia sta conducendo importanti sviluppi sul mercato, che in un medio termine potrebbero portare dei numeri rilevanti. Se una volta era possibile individuare in questo periodo una tendenza del mercato per l’anno in corso, oggi tale dinamica non è più possibile, nessuno più si sbilancia in previsioni non supportate dai numeri e la situazione socio-politica cui la nostra economia è fortemente legata, di certo non aiuta. 2. Il mercati principali in cui si muove Lehvoss Italia per l’industria della gomma sono quello dei tubi idraulici e industriali, dei cavi a bassa, media e alta tensione, della calzatura, della produzione di TPV e della produzione di articoli tecnici. Per quanto riguarda il mercato che ha tenuto di più, direi quello della calzatura e quello degli articoli tecnici, proprio perché molto variegato. Nonostante alcuni mesi non pro-

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prio brillanti registrati tra la fine del 2012 e l’inizio 2013, anche il mercato dei cavi ha prodotto buoni risultati. I prodotti commercializzati che hanno avuto i risultati migliori sono stati l’EPDM (KEP) di produzione Kumho Polychem, l’NBR (KNB) di produzione Kumho Petrochemical, la silice di Iqesil, l’SBC di Denka nonché gli speciali Dry Liquid della gamma Luvomaxx® di produzione interna. 3. Nonostante sia ben noto quale legame ci sia tra il prezzo delle materie prime e quello del petrolio, e quale effetto questo abbia avuto nel corso del 2011 e 2012, dobbiamo oggi riconoscere che i produttori del settore, e i distributori a loro volta, devono confrontarsi con un mercato la cui domanda è bassa e l’offerta sempre più ampia. In questo periodo la determinazione del prezzo è in mano al mercato e non al greggio, e dal mercato quindi dipenderanno le quotazioni dei principali prodotti di settore. Stessa sorte spetta al prodotto finito, che esula da questa dinamica solo quando spicca grazie alla sua specificità e incontra una bassa concorrenza. 4. Ritengo non nel breve periodo. 5. Il Gruppo Lehvoss, da sempre molto sensibile alle normative UE e ai loro aggiornamenti, ha iniziato il suo lavoro con REACH pochi mesi dopo l’approvazione della legge, nello specifico nell’ottobre 2006, istituendo, in affiancamento all’ufficio Legal Affairs esistente presso la sede di Amburgo, un ufficio tecnico-legale dedicato e designando dei responsabili in ciascuna delle sue sedi. Questo tipo di organizzazione, la tempestività di intervento nelle preregistrazioni e anche l’importante collaborazione di fornitori storici hanno fatto sì che gli effetti sia di REACH (con le prime scadenze di novembre 2010 e maggio 2013) che di qualsiasi altra normativa UE, non abbiano creato alcun problema né a noi né ai nostri clienti, sempre supportati nelle richieste dall’ufficio predisposto e dagli stessi responsabili vendita. Tutti i nostri prodotti sono registrati REACH o dai nostri fornitori o dalla Lehvoss stessa. Un esempio è la recente registrazione della Lehvoss Italia per il Carbon Black. 


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Le biotecnologie non avranno un impatto immediato, ma a lungo termine daranno vantaggi a quelle multinazionali che stanno investendo

Massimiliano Petris Rogitex International Inc.

1. Siamo appena partiti con questo 2013 e la crisi pesa sul settore, ma tutto sommato siamo soddisfatti dei risultati fin qui ottenuti. La situazione di sicuro non migliorerà, ma contiamo comunque di crescere grazie alla nostra rosa di prodotti e alla capacità di

riuscire ad essere competitivi. 2. Un po’ tutti i settori subiscono la crisi. Vanno un po’ meglio le aziende che lavorano con l’estero. 3. Se la domanda generale, come previsto, non tornerà a crescere, anche i prezzi delle materie prime sono destinati a rimanere depressi. 4. A breve termine l’avvento delle biotecnologie non cambierà le cose, ma in futuro i prodotti da fonti rinnovabili potrebbero sicuramente delimitare alcune quote di mercato a favore di quelle multinazionali che oggi stanno sviluppando i suddetti polimeri. 5. Di base resiste tuttora una conoscenza parziale delle varie norme che regolano il REACH, e comunque, più in generale, si percepisce un diffuso scetticismo sui reali “benefici” di tale regolamento. Man mano però che il tempo passa, la collaborazione con le multinazionali

Domande 1. Siamo ormai quasi a metà 2013. Come è andata sin qui e come pensa che finirà l’anno? 2. Mercati e prodotti. Tra quelli serviti dalla sua società (quanto ai mercati) e quelli commercializzati (i prodotti), quali hanno tenuto meglio? 3. La corsa rialzista dei prezzi del petrolio sembra (stabilmente?) terminata. Che previsioni si sente di fare per il prezzo delle materie prime da lei trattate? E quali ripercussioni potrebbe avere sul prezzo del prodotto finito? 4. L’avvento di biotecnologie e prodotti da fonti rinnovabili avrà un impatto a suo giudizio sui prezzi a breve termine? 5. Le normative REACH e, più in generale le normative UE, stanno creando problemi alle aziende in materia di prodotti chimici? Voi come li state affrontando?

extraeuropee produttrici sta crescendo e questo sta agevolando di fatto il superamento delle barriere, che fin qui hanno rappresentato piccole o grosse problematiche per l’importazione di alcuni materiali. 

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INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari Domande 1. Siamo ormai quasi a metà 2013. Come è andata sin qui e come pensa che finirà l’anno? 2. Mercati e prodotti. Tra quelli serviti dalla sua società (quanto ai mercati) e quelli commercializzati (i prodotti), quali hanno tenuto meglio? 3. La corsa rialzista dei prezzi del petrolio sembra (stabilmente?) terminata. Che previsioni si sente di fare per il prezzo delle materie prime da lei trattate? E quali ripercussioni potrebbe avere sul prezzo del prodotto finito? 4. L’avvento di biotecnologie e prodotti da fonti rinnovabili avrà un impatto a suo giudizio sui prezzi a breve termine? 5. Le normative REACH e, più in generale le normative UE, stanno creando problemi alle aziende in materia di prodotti chimici? Voi come li state affrontando?

Le previsioni di consumo, basate sugli ordinativi dei nostri clienti, indicano purtroppo un trend stabile o al ribasso. Forse la ripresa si verificherà per fine anno

Versalis

Fonte interna alla società 1. Essendo operatori principalmente europei, abbiamo risentito dell’ulteriore rallentamento generalizzato dell’economia dell’area, che complessivamente, in questi primi mesi del 2013, ha comportato riduzioni del volume di affari di circa un 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La stabile quota di export verso mercati overseas, in particolare asiatici, ha permesso di mitigare il risultato. Le previsioni di consumo che stiamo ricevendo dai nostri principali clienti, in questi giorni, ci indicano purtroppo un trend stabile o addirittura, in alcuni casi al ribasso (ad esempio nel settore del pneumatico). Rimane aperta la possibilità di un possibile ripresa, nell’ultimo trimestre, peraltro da confermare nella seconda parte dell’anno. 30 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

2. Abbiamo visto un mercato a due velocità, con la domanda in Nord Europa ancora sostanzialmente in tenuta rispetto ai trend dell’anno scorso, e quella del bacino del Mediterraneo in ulteriore calo, con aziende in crisi nei consumi, ridotta capacità finanziaria, e cautela negli acquisti. Rallentamento della domanda anche in Est Europa, mentre le opportunità di vendita nei mercati del Far East e delle Americhe si sono mantenute in linea con le buone performance degli anni scorsi. Prodotti quali SBR e BR, indirizzati ai settori più ciclici come pneumatici, edilizia, industria, hanno risentito maggiormente del ciclo negativo, mentre linee più specialistiche quali EPR, NBR, e TPR, venduti in una serie di applicazioni differenziate, specialistiche e, a volte, anche più anticicliche, hanno sicuramente fornito performance migliori. 3. Nella prima parte dell’anno abbiamo avuto una bassa volatilità dei principali feedstock utilizzati per la produzione degli elastomeri a portafoglio, sicuramente inferiore a quella degli anni passati, in particolare per quanto riguarda il trend del Butadiene. Questo ha permesso di applicare politiche di prezzo stabili sui prodotti offerti al mercato. In un regime di mercato caratterizzato da domanda relativamente debole, non si prevedono particolari sbalzi, neppure nel prossimo periodo, sia sull’upstream che nei prodotti del downstream. 4. Pur trattandosi di tecnologie e prodotti estremamente interessanti, che anche la nostra società sta attivamente sviluppando per un inserimento stabile a portafoglio, a integrazione di quelli da chimica tradizionale, non pensiamo possano influenzare a breve il trend dei prezzi. Per alcuni di questi si prevedono tempi di sviluppo e industria-

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lizzazione dell’arco di qualche anno. 5. Già da tempo, in ambito Versalis, si è creato un gruppo di lavoro su materie prime in acquisto e prodotti alla vendita, con lo scopo di monitorare/assicurare le dovute registrazioni, secondo le scadenze richieste dalla nuova normativa REACH. Ove necessario, abbiamo partecipato ai consorzi europei creatisi per la registrazione delle materie prime di più largo consumo (ad esempio monomeri), condividendo le spese di registrazione, spesso onerose. Quindi un impegno importante, per ottemperare ad una evoluzione normativa, che sta influenzando lo scenario del mercato chimico europeo. 

Problema grave e irrisolto è l’aumento degli insoluti, che rischia di causare un progressivo deterioramento dei rapporti con i clienti

Gianpaolo Brembati Torchiani Srl 1. Tralasciando ovvi commenti sulla situazione economica attuale, si può dire che fortunatamente sopravvive una sostanza di lavoro che, almeno fino ad ora, ci ha permesso di consolidare la nostra posizione di mercato. Problema irrisolto e preoccupante per l’immediato futuro è l’aumento degli insoluti che, a fronte di una mancanza ormai cronica di liquidità, rischia di essere la vera causa di un progressivo deterioramento dei rapporti fornitore cliente. Fare oggi previsioni sulla situazione di mercato a fine anno è perlomeno azzardato, ma probabilmente si continuerà sulla falsariga del momento attuale e si commenteranno diminuzioni di fatturato a due cifre. 2. Il settore di mercato meno penalizzato dalla crisi attuale è quello della produzione di mescole conto terzi.


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INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

Anche la produzione di articoli tecnici di nicchia ha tenuto bene, in qualche caso addirittura incrementando la produzione rispetto al 2012. Resta valida la considerazione che tutti i produttori di qualsivoglia articolo finito, con una buona percentuale destinata all’esportazione, stanno soffrendo molto meno di chi lavora esclusivamente per il mercato interno. Per quanto riguarda i prodotti, hanno tenuto meglio gli oli di processo e gli additivi non di grosso volume e di applicazione di nicchia. 3. Per il momento si assiste a una costante, sia pur lenta, diminuzione dei prezzi dei polimeri, almeno per quanto riguarda quelli standard, a causa verosimilmente della situazione negativa del settore auto, che ha determinato una maggiore offerta negli altri settori di mercato con prezzi nettamente inferiori a quelli di un anno fa. Difficile fare previsioni per l’immediato futuro, anche perché per i prodotti derivati dal petrolio le quotazioni variano comunque a cadenza mensile, mentre per altri additivi il livello dei prezzi si mantiene costante almeno per il trimestre in corso. 4. Il processo di immissione sul mercato di prodotti da fonti rinnovabili richiederà tempo e in ogni caso sono ancora troppe le variabili in gioco per poter esprimere un commento centrato. 5. Al di là della complessità a volte caotica del sistema REACH, c’è da evidenziare che i problemi nascono soprattutto dalla poca chiarezza di adeguamento da parte di parecchi produttori di materie prime, soprattutto del Far East. Considerando che molti additivi vengono ormai prodotti quasi esclusivamente in quei paesi il problema non è di poco conto. Da parte nostra abbiamo un ufficio con personale dedicato, che si occupa di tutte le verifiche specifiche per ogni prodotto messo in commercio.  32 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

Nonostante l’assenza di programmazione e il pessimismo diffuso, le aziende del settore gomma si dimostrano sempre attive e dinamiche

Mario Valanzese Caldic Italia Srl

1. Toccando ferro, fin ad ora non è andata così male. Abbiamo avuto una flessione attorno al 10% che comunque è in ripresa e che contiamo di recuperare pienamente nei prossimi mesi. Sicuramente l’anno non è facile, in quanto tutti i clienti aspettano all’ultimo per ordinare lo stretto necessario, senza più programmare, trovando sempre qualche fornitore pronto a fare offerte al ribasso dell’ultimo momento pur di abbassare gli stock. 2. Ci sono diversi settori specialistici che stanno avendo incrementi notevoli. Devo constatare che nonostante ci siano assenza di programmazione, pessimismo diffuso, ricerca di prezzi al ribasso, i clienti del settore gomma sono piuttosto attivi e dinamici nella ricerca di nuove applicazioni e sono ben ricettivi alle proposte di prodotti tecnicamente nuovi ed evoluti. 3. Sono convinto che verso fine anno i prezzi delle materie prime saranno più alti rispetto a quelli della prima parte, ma è impossibile dire di quanto, come e quando si alzeranno. Sicuramente sul mercato della distribuzione questi rialzi saranno sfalsati dalle giacenze di magazzino di alcuni player, che come sempre ritarderan-

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no o non faranno aumenti in qualche modo alterando le sensazioni da trasmettere ai clienti. 4. Non credo che sul breve termine ci sarà un impatto significativo, anche se ne sente parlare sempre più frequentemente. 5. Tutti i prodotti da noi commercializzati sono in regola con la normativa REACH, ossia registrati e preregistrati secondo le relative deadline. Abbiamo un ufficio dedicato che si occupa esclusivamente di questa tematica e che è a completa disposizione dei clienti (rota@caldic.it). 

Sui prezzi delle materie prime siamo arrivati al fondo del barile. Non appena si manifesterà qualche segno di ripresa avremo sicuramente degli aumenti

Pierluca Coffanetti Brenntag Spa

1. Il 2013 ha finora deluso le nostre aspettative. Dopo il difficile andamento del mercato della gomma nel 2012, speravamo in segnali tangibili di ripresa nel nuovo anno. Purtroppo questo non è avvenuto e nei primi mesi dell’anno abbiamo visto la domanda rimanere molto debole. Quasi impossibile fare previsioni per il resto dell’anno. Il mese di aprile, alla luce dei risultati registrati, ci ha portato un po’ di ottimismo e maggio sembra essere iniziato positivamente. Speriamo sia un segnale e che la ripresa, attesa da tutti a settembre, sia veramente alle porte.


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2. La crisi ha colpito duramente tutti i settori che compongono il mercato della gomma. Le statistiche Istat relative alla produzione industriale riportano situazioni difficili per quasi tutte le attività. Il settore automobilistico e quello delle costruzioni sono tra quelli più in sofferenza e sappiamo che sono anche i settori che costituiscono una fetta molto importante, se non la più importante, del mercato della gomma. I nostri clienti devono guardare all’estero per limitare i danni: le aziende che esportano in modo significativo sembrano aver sopportato meglio l’impatto della crisi. 3. L’andamento del prezzo del petrolio ha avuto un effetto notevole sui prezzi degli elastomeri: qualunque tentativo di rimbalzo si è scontrato con la bassissima domanda ed è fallito immediatamente. I tentativi di stabilizzare i prezzi riducendo la disponibilità di polimero non hanno avuto grandi effetti. Riteniamo che si sia arrivati al“fondo del barile”e che i livelli attuali si siano stabilizzati, in attesa di una ripresa che porterà inevitabilmente ad aumen-

ti. Discorso diverso per i prodotti chimici, influenzati pesantemente dalla prossima deadline REACH e dal prolungamento dei tempi di transito per quei materiali che vengono importati dai paesi asiatici. In questi casi abbiamo assistito già da tempo alla stabilizzazione delle quotazioni e, in alcuni casi, ai primi aumenti. Alla luce di questi due fattori, siamo portati a pensare che i prezzi dei prodotti finiti saranno destinati ad aumentare al primo accenno di ripresa. 4. La crisi, a nostro avviso, ha avuto un impatto negativo anche sullo sviluppo dei prodotti “green”. I materiali ottenuti da fonti rinnovabili sono più costosi e difficilmente un aumento dei prezzi, pur giustificato da un nobile intento, può essere facilmente assorbito dagli utilizzatori. Ciò non toglie che i produttori di elastomeri stiano, in attesa di tempi migliori, investendo nella ricerca di materiali sempre più performanti basati su fonti rinnovabili. Un esempio viene da Lanxess con l’Epdm Keltan® ECO, prodotto con etilene ricavato dalla canna da zucchero.

Domande 1. Siamo ormai quasi a metà 2013. Come è andata sin qui e come pensa che finirà l’anno? 2. Mercati e prodotti. Tra quelli serviti dalla sua società (quanto ai mercati) e quelli commercializzati (i prodotti), quali hanno tenuto meglio? 3. La corsa rialzista dei prezzi del petrolio sembra (stabilmente?) terminata. Che previsioni si sente di fare per il prezzo delle materie prime da lei trattate? E quali ripercussioni potrebbe avere sul prezzo del prodotto finito? 4. L’avvento di biotecnologie e prodotti da fonti rinnovabili avrà un impatto a suo giudizio sui prezzi a breve termine? 5. Le normative REACH e, più in generale le normative UE, stanno creando problemi alle aziende in materia di prodotti chimici? Voi come li state affrontando?

5. La normativa REACH sta generando confusione nei nostri clienti, con qualche certezza e molti dubbi su quello che succederà dopo il 31 maggio 2013. I prodotti chimici di maggior consumo non dovrebbero creare grossi problemi, in quanto di-


INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

verse aziende hanno già provveduto alla registrazione. Diverso discorso per quelle sostanze ritenute, magari a torto, secondarie. Se nessun produttore deciderà di registrare, queste sostanze dovranno essere rimpiazzate con altre e tutto ciò richiederà un impegno notevole da parte dei laboratori di tecnologia della gomma dei nostri clienti. Brenntag Spa è da sempre molto attenta al rispetto della normativa REACH. Il nostro ufficio tecnico ha da tempo emanato delle procedure severe riguardanti l’importazione di materiali dai paesi extra Europei. Ad ogni modo Brenntag, grazie anche all’impegno delle case rappresentate, è in grado di offrire una gamma di prodotti vastissima e in linea con tutte le direttive derivanti dalla normativa REACH e dalle disposizioni dell’Unione Europea. 

L’euro in questo momento penalizza i paesi più deboli. Possiamo quindi ipotizzare una ripresa se la Germania alleggerirà i vincoli, sulla falsariga di Usa, Giappone e Cina

Mario Dufour

Lagorio & Dufour Spa 1. Come il precedente, anche quest’anno si confermerà difficile per il mercato italiano a causa della crisi economica, ma anche delle incertezze politiche che non danno tranquillità ai consumatori la cui domanda rimane generalmente bassa. I settori tradizionalmente trainanti, come l’auto e l’immobiliare, sono in crisi e quest’ultimo è praticamente fermo. La ripresa in atto negli Usa, la stabilità della Germania e dei paesi nordici, la crescita della Cina e la ripresa in Giappone, grazie alla cosid34 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

detta Abenomics, potrebbero aiutare un po’ di ripresa del mercato italiano verso fine anno. C’è l’incognita euro, che al momento sembra diventato un fardello per i paesi più deboli. Bisogna vedere se la Germania si deciderà ad alleggerire le regole seguendo quello che in effetti stanno facendo Usa,UK, Giappone e Cina, anche creando maggiore liquidità e cercando di controllare l’inflazione. 2. La gomma è in sofferenza in tutti i settori di impiego, soprattutto in conseguenza della crisi dell’auto ma anche dell’immobiliare. Anche la calzatura ha risentito della crisi della domanda. I prodotti più specialistici hanno tenuto un po’ meglio, così come quei settori che sono maggiormente orientati verso l’export. 3. L’influenza del prezzo del petrolio è sicuramente importante, ma nel settore della gomma bisogna considerare che il prezzo del butadiene spesso oscilla indipendentemente dal petrolio, a causa della produzione limitata e in parte controllata. Attualmente il butadiene ha quotazioni più basse del previsto, probabilmente perché sia i grossi produttori che i grossi consumatori di gomma sintetica hanno ridotto le scorte riducendone conseguentemente la domanda. Si potrebbe pensare ad una inversione di tendenza, ma come sempre dipende da fattori difficilmente prevedibili. Una conferma di ripresa nei mercati principali (Usa, Germania, Cina e Giappone), combinata con la necessità di ripristinare le scorte, potrebbe aiutare una ripresa della domanda e di conseguenza dei prezzi. 4. La nostra opinione è che almeno a breve-medio termine le nuove tecnologie difficilmente potranno influenzare più di tanto settori che hanno sviluppato e investito tanto su quelle tradizionali, legate alla gomma naturale e a quella sintetica. 5. Gomma naturale e lattice naturale, in quanto polimeri di origine naturale, non soggiacciono alle normative REACH e quindi, dopo un primo periodo di disorientamento, i relativi settori hanno

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raggiunto l’equilibrio che li caratterizzava prima dell’introduzione di queste normative comunitarie. 

La normativa REACH produce una serie di costi aggiuntivi su tutta la filiera che i clienti finali sono poco disponibili a riconoscere

Daniele Girelli Eico Novachem Srl

1. Dopo un inizio abbastanza buono e un primo trimestre in linea con le aspettative, si è registrato a partire dalla metà di aprile un generale rallentamento dovuto, a nostro parere, sia alla situazione del mercato ancora stagnante sia a una riduzione dei volumi acquistati, in attesa, in parte, di una riduzione dei prezzi e a fronte di un portafoglio ordini per i nostri clienti con poca visibilità sul medio termine. Ancor più che in passato le prospettive sulla seconda metà dell’anno sono avvolte nella nebbia. A fronte di un “encefalogramma piatto”sull’Europa, i segni di ripresa a livello mondiale sono ancora deboli e non mi sembrano far pensare ad una netta ripresa, ma piuttosto a un lento recupero 2. I mercati che al momento hanno mantenuto un discreto livello sono quelli legati a prodotti con volumi elevati assorbiti dall’esportazione nei paesi emergenti dove, seppur rallentata, vi è ancora crescita. Purtroppo il perdurare della situazione globale ha fatto sì che un po’ tutti i settori siano stati toccati dalla crisi; di sicuro tra quelli più in difficoltà sono da annoverare l’edilizia e le grandi commesse pubbliche mentre è altalenante il set-


INCHIESTA: MATERIE PRIME e prodotti ausiliari

tore automobilistico. I prodotti di nicchia e dedicati a settori di alta gamma hanno risentito meno della situazione di crisi mentre i prodotti più generici seguono l’andamento di calo generale. 3. Le specialità, così come non avevano registrato incrementi notevoli in passato, ora sono poco toccate dalla generale tendenza al ribasso. Questi prodotti risentono meno dei cali dei volumi di mercato rispetto a quanto avviene per le commodity. La stragrande maggioranza dei prodotti di Eico Novachem sono specialità ed essendo questa tipologia di additivi presenti in piccoli quantitativi non influenzano più di tanto il costo finale della mescola che li contiene Oltretutto sono spesso utilizzati in base alle migliorate prestazioni che danno alla mescola che li contiene, permettendone l’utilizzo in applicazioni speciali con più alto valore aggiunto. 4. Poiché i prodotti da fonti rinnovabili non hanno ancora un grande impatto in termini di volumi di mercato, non credo che

possano avere influenza sull’andamento dei prezzi. Non sempre le fonti rinnovabili sono poi così concorrenziali rispetto alla filiera dei materiali di origine tutta sintetica e di derivazione dal petrolio. Sui tempi più lunghi l’effetto potrà essere dato anche da richieste specifiche da parte degli utilizzatori finali o dall’introduzione di particolari restrizioni o normative. 5. Lasciando da parte tutto il lavoro di tipo documentale aggiuntivo che si è venuto a creare e che non è di poco conto, per fortuna non si sono al momento registrati particolari problemi nella disponibilità di prodotti chimici. Certo è che in questa situazione di mercato i clienti finali sono poco disponibili a riconoscere i costi aggiuntivi che tutta la filiera si deve sobbarcare. Un settore dove l’avvento di una normativa unica a livello UE sarebbe sicuramente auspicabile è ad esempio quella degli articoli in gomma a contatto con gli alimenti o, ancor più, con l’acqua potabile, per i quali la miriade di normative nazionali crea molti problemi e co-

Domande 1. Siamo ormai quasi a metà 2013. Come è andata sin qui e come pensa che finirà l’anno? 2. Mercati e prodotti. Tra quelli serviti dalla sua società (quanto ai mercati) e quelli commercializzati (i prodotti), quali hanno tenuto meglio? 3. La corsa rialzista dei prezzi del petrolio sembra (stabilmente?) terminata. Che previsioni si sente di fare per il prezzo delle materie prime da lei trattate? E quali ripercussioni potrebbe avere sul prezzo del prodotto finito? 4. L’avvento di biotecnologie e prodotti da fonti rinnovabili avrà un impatto a suo giudizio sui prezzi a breve termine? 5. Le normative REACH e, più in generale le normative UE, stanno creando problemi alle aziende in materia di prodotti chimici? Voi come li state affrontando?

sti aggiuntivi. Eico Novachem grazie alla sua organizzazione e alla collaborazione delle case mandanti è in grado di soddisfare tutte le richieste che provengono dai clienti in relazione al REACH e alle altre normative. 


PROGETTO HP ZETPOL®

Una nuova strategia per fare innovazione

In un open day tenutosi a Milano lo scorso aprile, Zeon Europe in Italia ha presentato un innovativo progetto, incentrato sul nuovo elastomero HP Zetpol®, che segna un’originale strada per fare innovazione a partire da un nuovo elastomero e dalla sua applicazione finale. Si tratta di unire nuove competenze per “fare filiera” e creare, di fatto, una catena completa del valore, dalla materia prima all’end user.

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a presentazione di un nuovo prodotto – polimero, macchina, processo di produzione – avviene nel mondo industriale secondo schemi collaudati ma ripetitivi: un open day, la partecipazione a una fiera, una conferenza stampa o, al più, un incontro tecnico. Ecco perché va segnalato come qualcosa di innovativo il modo scelto da Zeon Europe in Italia per introdurre agli addetti ai lavori il nuovo HP Zetpol®, una gomma nitrilica idrogenata con caratteristiche speciali, e prodotta in diversi gradi, che può avere aspetti applicativi interessanti in diversi comparti produttivi, dall’automotive al settore delle macchine agricole e movimento terra, oltre a tutte le applicazioni che richiedono elevate resistenze all’usura, ai condensati acidi, alle benzine e alle temperature di esercizio entro 175/180°C (per le caratteristiche e le prestazioni del nuovo polimero vi rimandiamo all’articolo sugli aspetti tecnici di HP Zetpol®, curato da Antonino Di Pasquale).

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Strategia innovativa Lo scorso 17 aprile Zeon Europe in Italia ha organizzato, nella sua sede milanese di via Mauro Macchi 27, un incontro a più voci cui hanno partecipato tutte le aziende protagoniste del primo progetto congiun-

to italiano per l’impiego dell’HP Zetpol® in un motore di autovettura. Il pool di lavoro, composto dalla stessa Zeon Europe in Italia, dal Centro Ricerche Fiat, dallo sviluppatore di mescole Comet ha lavorato insieme per sviluppare un nuovo tubo di blow-by

Riccardo Musci di Zeon durante la relazione iniziale dell’open day.

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PROGETTO HP ZETPOL®

da utilizzare nei propulsori Fiat e Chrysler. I tubi di blow-by sono impiegati nei motori a benzina Euro 4 ed Euro 5 e convogliano i vapori in uscita dalle camere dei cilindri, caratterizzati da un’elevata presenza di condensati acidi che prima dell’introduzione delle norme antinquinamento venivano liberati in atmosfera. Un altro progetto è stato quello sviluppato da Zeon e gruppo Gapi per la produzione di guarnizioni toroidali con migliorato compression set. Nella giornata milanese sono intervenuti tutti i partecipanti allo sforzo congiunto, ed è proprio qui la novità dell’approccio seguito da Zeon Europe in Italia per il lancio del suo nuovo prodotto. In “economese” si direbbe “fare sistema”, cosa rara in Italia, dove da sempre si persegue la strategia del lavorare ognuno per sé e di comunicare il meno possibile con l’esterno.

Un progetto italiano

Tre momenti della giornata in casa Zeon.

«Il progetto HP Zetpol® – spiega Riccardo Musci – è iniziato un anno e mezzo fa e ora è giunto a conclusione con successo. La sua peculiarità principale è stata quella di organizzare una filiera, dal produttore della materia prima fino all’utilizzatore del prodotto finale. L’origine del progetto si basa sulle caratteristiche di unicità dell’HP Zetpol®, coperto da brevetti e al momento prodotto soltanto dalla nostra azienda. Le motivazioni che ci hanno spinto alla nascita del progetto partono dall’intuizione che con questo nuovo prodotto si può tornare a fare design di prodotto, cioè progettare nuovi componenti partendo dalle caratteristiche intrinseche del materiale. Un’altra forte spinta proviene dai contenuti innovativi dell’iniziativa. Intorno a questo prodotto abbiamo creato un gruppo di lavoro per fare innovazione e sviluppare nuove opportunità di business e di competitività di mercato, che tanto utili possono essere in un momento difficile come quello attuale. Va sottolineato che questo è un progetto completamente italiano, sviluppato da imprese che, per quanto ormai operanti sul mercato globale, sono tutte commercialmente attive nel nostro Paese. Anche le persone che vi hanno partecipato sono tutte italiane». 

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PROGETTO HP ZETPOL®

Open Day in casa Zeon parlano le imprese di Antonino Di Pasquale

Introdurre un nuovo prodotto su cui coinvolgere diverse aziende, tutte attivamente operative in Italia, per individuarne i migliori utilizzi: alla base del progetto HP Zetpol® sta questo nuovo concetto, presentato nell’open day dello scorso aprile. Il nostro esperto Antonino Di Pasquale ha seguito le relazioni delle quattro imprese intervenute – Zeon, Centro Ricerche Fiat, Comet e Gapi – che hanno descritto come sono stati condotti i test e le valutazioni sul nuovo polimero di Zeon per individuare interessanti impieghi industriali. Tra questi, la realizzazione di un collettore per i vapori di blow-by prodotti dai propulsori a benzina, che verrà adottato dal gruppo Fiat-Chrysler, e i test di nuovi compound dalle caratteristiche innovative per la produzione di O-ring.

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iccardo Musci, direttore della filiale italiana di Zeon Europe, è l’autore e il coordinatore dell’attività presentata all’open day organizzato da Zeon lo scorso aprile, che ha visto coinvolti, nel progetto HP Zetpol®, alcune delle più importanti aziende della filiera del comparto gomma, oltre alla struttura di ricerca di una delle più grandi aziende internazionali del settore auto, il Centro Ricerche Fiat, nel ruolo di utilizzatore finale di un nuovo prodotto progettato appositamente per un’applicazione altamente innovativa per le autovetture. In altre parole Fiat sarà la prima società ad applicare nel proprio settore e precisamente nel vano motore, l’innovativo prodotto creato appositamente per applicazioni ad alta gravosità d’esercizio. L’open day prevedeva la presentazione di quattro relazioni correlate tra loro a dimostrazione di un progetto congiunto tra le varie società del comparto gomma, ognuna delle quali specializzata nel proprio specifico ambito. Sul tavolo dei relatori si sono quindi succeduti Zeon, come produttore di

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

elastomeri speciali, in questo caso con l’HP Zetpol®, un elastomero a base di gomma nitrilica idrogenata contenente un particolare sito reattivo; il Centro Ricerche Fiat nella funzione di Ricerca e Sviluppo nuovi materiali per il settore auto; Comet come trasformatore/ produttore di semilavorati, cioè compound a base di vari tipi di elastomeri, sia di tipo standard sia speciali ad alto valore aggiunto. E infine la ben strutturata società lombarda Gapi, specialista nel settore degli articoli tecnici per i vari ambiti industriali. Ecco in breve le relazioni presentate.

La relazione di Zeon La prima relazione è stata presentata personalmente dal coordinatore e referente per l’evento, Riccardo Musci, che dopo una breve illustrazione della struttura organizzativa della multinazionale Zeon, ha presentato la propria relazione mirata alla gamma del nuovo prodotto HP Zetpol®, dove HP sta High Performance. Il relatore ha spiegato che cosa sia

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Riccardo Musci, Zeon Italia.

questo nuovo prodotto, presentandolo come una gomma nitrilica idrogenata HNBR, classificata come un elastomero resistente alle alte temperature e all’olio grazie al contenuto di opportune quantità di comonomero ACN (AcriloNitrile). Il range di temperature d’impiego di tali prodotti è compreso tra -45 °C e 175 °C, mostrando eccellenti proprietà tensili oltre ad una elevata resistenza all’abrasione e ai fluidi del settore automotive. Inoltre, l’HP Zetpol® si differenzia


PROGETTO HP ZETPOL®

Marco Foresti, Centro Ricerche Fiat.

dai normali HNBR per l’aggiunta di un nuovo sito reattivo direttamente nella catena macromolecolare, creando in tal modo un prodotto con caratteristiche tipiche delle HNBR ma con specifiche performance, che hanno fatto di questo prodotto una nuova classe di elastomeri speciali. L’introduzione di un nuovo sito reattivo prevede dopo la vulcanizzazione un ciclo di post-curing in aria calda per la stabilizzazione dei legami tra le catene macromolecolari. Grazie al nuovo sito reattivo, l’HP Zetpol® mostra eccellenti proprietà di compression set (ideale per tutte le applicazioni di O-ring dove tale parametro è considerato fondamentale per le prestazioni in esercizio dell’articolo in gomma), elevata resistenza all’abrasione, basso sviluppo di calore “HBU”, e si presta magnificamente per applicazioni in articoli a bassissimo spessore come le guarnizioni e membrane. Musci ha illustrato i vari gradi in funzione del contenuto di ACN, come per esempio lo Zetpol ZPT136 con 36% di ACN, quindi Zetpol ZPT137, indicato per l’impiego alle basse temperature grazie ad un contenuto in ACN pari al 21%; poi ancora Zetpol 3700, un polimero disegnato per bilanciare la resistenza agli oli e la resistenza alle basse temperature con un contenuto in ACN (23%). Infine chiude la gamma lo

Zetpol148, che presenta una peculiarità di elevata resistenza ai carburanti grazie all’elevato contenuto di ACN (44%). I punti di forza di questa nuova gamma di prodotti hanno reso possibile la realizzazione di un manufatto con caratteristiche prestazionali, sia in termini di proprietà fisico-meccaniche che chimico-fisiche, a dir poco eccezionali, tali da consentirgli di competere con polimeri speciali, come le FKM, progettati appositamente per la loro eccezionale resistenza termica e chimica ma ad altissimi costi produttivi. Riccardo Musci ha proseguito la sua presentazione sottolineando le peculiarità del prodotto e mettendo in evidenza i comportamenti relativi alla resistenza all’abrasione rispetto alle HNBR standard, e in special modo quando il formulato contiene filler a base di silice. È sorprendente il comportamento dell’HP Zetpol® nei test di HBU, dove lo sviluppo di calore è relativamente basso, quando vengono utilizzati i gradi HP rispetto all’HNBR standard, e ancor di più quando il compound contiene silice. Per quanto riguarda la resistenza chimica, l’HP Zetpol® ha suprato prove specifiche di resistenza agli acidi, che hanno messo in evidenza come il prodotto abbia una naturale predisposizione a una elevatissima resistenza agli acidi, tanto da competere in assoluto con materiali a base di fluoroelastomeri di differenti gradi. In questo il vantaggio appare evidente: minor costo del materiale a base HP Zetpol® e, soprattutto, un peso specifico nettamente inferiore a quello tipico del FKM (si aggira mediamente intorno a 1,8 gr/cm3). Questo comportamento, unito all’elevata resistenza termica, ha reso possibile l’impiego di tale prodotto in un sistema che utilizza normalmente articoli a base di fluoroelastomero. Altra proprietà vincente del nuovo prodotto HP Zetpol® è il suo basso coefficiente d’attrito quando è addizionato con olio siliconico reattivo. Tale proprietà è dovuta ai legami chimici che si formano tra l’olio silconico reattivo con il nuovo sito di reticolazione dell’HP Zetpol®. In conclusione, ha sottolinea-

to Musci, è stata sviluppata una nuova famiglia di HNBR contenente un nuovo sito reattivo (si utilizza una diammina tipo Diak), capace di produrre un’alta densità di reticolazione. Inoltre, il polimero presenta proprietà meccaniche superiori rispetto agli HNBR standard, dimostrando di avere bassissimi valori di compression set (ideale per articoli come gli O-ring) oltre a una spiccata resistenza agli acidi.

Centro Ricerche Fiat Marco Foresti del Centro Ricerche Fiat ha aperto la sua relazione sull’utilizzo di HP Zetpol® in formulato per applicazione in tubazioni di conduzione vapori di blow-by per motori benzina. Tali vapori si creano a seguito della combustione che si verifica nel cilindro, quando una parte dei gas combusti e altri prodotti, come vapore acqueo, trafilano nel basamento attraverso le fasce elastiche dei pistoni. Ora tale massa gassosa, denominata, appunto, blowby, contiene anche olio, benzina e condensati acidi. La Fiat, attualmente, utilizza per questa applicazione materiali a base FKM. Ora, per abbattere gli elevati costi applicativi dovuti a questi speciali elastomeri, il gruppo ha cercato di individuare un nuovo materiale che avesse le seguenti caratteristiche ma a costi più contenuti: resistenza ai vapori di benzina, resistenza agli oli e, soprattutto, resistenza ai condensati acidi. L’idea è stata quella di orientarsi su elastomeri come gli HNBR. L’utilizzo del nuovo HNBR HP Zetpol®, proposto da Zeon come grado migliorato nella resistenza ai fluidi aggressivi, è stato individuato come possibile sostituto delle FKM per l’applicazione. Infatti, HP Zetpol® mostra effettivamente caratteristiche corrispondenti alle specifiche appena elencate, come la resistenza ai vapori di benzina e oli. Per quanto riguarda la resistenza ai condensati acidi, il Centro Ricerche Fiat ha effettuato test specifici su diverse strutture formulative a base HP Zetpol® per trovare il giusto equilibrio tra le varie proprietà. Il formulato che soddisfa piena-

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PROGETTO HP ZETPOL®

mente le nuove specifiche del Gruppo Fiat mostra che la resistenza ai condensati acidi è paragonabile a quella offerta da materiali a base FKM, ma con notevole risparmio economico oltre ad avere un pezzo (tubazione) a peso ridotto, grazie ad un più basso peso specifico del materiale rispetto a quello offerto da FKM. Marco Foresti ha concluso mostrando i dati prodotti nei test, che mettono in evidenza le ottime caratteristiche del nuovo prodotto Zeon. In tal senso il nuovo HNBR è stato inserito nel capitolato FGA del Gruppo Fiat per applicazioni tubazioni blow-by nei motori a benzina. Luciano Ceroni, Comet.

Comet La relazione presentata da Luciano Ceroni è stata impostata sullo studio di un nuovo polimero, l’HP Zetpol®, che promette di offrire delle peculiarità tali da creare nuovi mercati con nuove applicazioni nei vari settori industriali. In tal senso Comet ha deciso di cogliere questa opportunità e, attraverso una serie di step successivi ha approfondito, grazie anche all’efficiente supporto offerto da Zeon, la conoscenza di questo nuovo prodotto. Comet è un società che opera da più di 30 anni per la produzione di mescole per l’intero comparto gomma, localizzata ad Adrara San Martino (BG). Impiega 73 persone e nel 2012 ha registrato un volume produttivo pari a 13.500 t di mescole, con un fatturato di 38 milioni di euro. La società bergamasca utilizza tre linee produttive, cui si aggiungono tre linee di estrusione per la filtrazione/trafilatura di mescole in una vasta gamma di confezioni. I settori d’impiego delle mescole prodotte dalla società si possono riassumere come segue: automotive, elettrodomestico, edilizia, applicazioni industriali e applicazioni medicali. I mercati d’interesse, oltre all’Italia, sono la maggior parte dei paesi europei, come per esempio Germania, Spagna, Portogallo, Polonia, Svizzera, Albania, Belgio, Romania, Slovenia e Francia. Ora ritornando al progetto HP 40 |

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Zetpol®, lo studio effettuato da Comet si articola fondamentalmente in 5 fasi: valutazione comparativa nuovi gradi HP Zetpol® con i gradi standard per verifica performance; individuazione potenziali campi applicativi; verifiche tecniche; industrializzazione mescola/ prodotto; analisi e risultati Le valutazioni preliminari hanno visto la produzione di campioni di laboratorio, quindi la caratterizzazione delle proprietà fisico-meccaniche e, infine, il comportamento del materiale all’invecchiamento in aria, olio e carburanti. Luciano Ceroni ha mostrato una serie di tabelle comparative delle prestazioni di base, confrontando HP Zetpol® e gradi standard in cui appare già evidente la peculiarità del nuovo prodotto nei parametri inerenti il compression set e la resistenza chimica. L’HP Zetpol® mostra valori bassissimi di compression set alle alte temperature e a diversi tempi di prova e ciò è dovuto evidentemente al nuovo sito di reticolazione presente al livello molecolare. Lo stesso trend è dimostrato anche a livello di invecchiamenti in aria, olio e benzine. Ora, ha affermato il relatore, alla luce di tali risultati si pensa di orientare l’utilizzo del nuovo prodotto in quelle applicazioni a contatto con fluidi aggressivi, visto il buon comportamento riscontrato in laboratorio quando sono state utilizzate sostanze acide.

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Un’applicazione d’interesse è proprio per le specifiche Fiat su blow-by alle condizioni di 120°C per 70 ore di contatto + asciugatura a 120°C per 24 ore. I risultati confermano una variazione contenuta di durezza shore di soli 3 punti e una variazione di volume non superiore a -5%. L’ottimo risultato rende il prodotto molto appetibile per questa applicazione. Inoltre, la dimostrazione di un basso compression set ottenuto rende automaticamente spendibile il prodotto per applicazioni in guarnizioni toroidali. Ceroni ha proseguito la sua presentazione nell’industrializzazione del prodotto, avvenuta partecipando a un gruppo di lavoro che ha verificato la possibilità di sostituire l’FKM in talune particolari applicazioni, con vantaggi economici a fronte di caratteristiche tecniche soddisfacenti. Il gruppo di lavoro è costituito Fiat-Chrysler, Zeon, Comet e lo stampatore Bottino Girardi. In conclusione, ha affermato il relatore, il lavoro condotto ha consentito di evidenziare alcune peculiarità e punti di forza del nuovo materiale, che se adeguatamente sfruttati potrebbero consentire interessanti sviluppi tecnico-economici. Tra questi, la sostituzione dell’FKM, possibile in alcune applicazioni, senza rinunce a livello prestazionale e con apprezzabili vantaggi economici, e l’evoluzione in termini prestazio-


PROGETTO HP ZETPOL®

nali degli articoli podotti in HNBR, con conseguente rivalutazione del gruppo merceologico in diversi settori applicativi dove l’HNBR standard è al limite delle sue possibilità.

Gruppo Gapi Il relatore Giacomo Berzi del ben conosciuto gruppo italiano ha iniziato la sua relazione con la presentazione dello Zetpol ZPT 136. Questo grado, afferma il relatore, migliora il compression set degli O-Ring, pur mantenendo le stesse proprietà fisico-meccaniche e chimiche della mescola standard. Sono stati posti a confronto due polimeri: lo Zetpol serie 2000 e lo Zetpol ZPT 136. Le cinetiche di vulcanizzazione mettono in evidenza un miglior comportamento del nuovo grado rispetto allo standard, così come le proprietà di base mostrano una sostanziale comparazione tra i gradi. Per quanto concerne il compression set, il nuovo grado è nettamente migliore del grado standard, dove i valori più che dimezzati rispetto all’HNBR standard. Prove di stampaggio a iniezione di O-Ring con mescole a base del nuovo prodotto hanno messo in evidenza un ottimo comportamento reologico in tutte le fasi del processo di stampaggio e prove di compression set effettuate direttamente sugli O-Ring hanno confermato l’ottimo compression set del grado HP. Per quanto riguarda le prove sugli anelli di tenuta prodotti dall’azienda Rolf di Cologno Monzese, facente parte del gruppo Gapi, si sono utilizzate mescole, prove e test innovativi per la verifica, su questa particolare applicazione, del comportamento del nuovo HP Zetpol®. Gli anelli di tenuta sono un’applicazione in cui il coefficiente d’attrito è di rilevanza assoluta e le prove hanno messo in evidenza il buon comportamento del nuovo grado quando questo, grazie al nuovo sito di reticolazione, è addizionato con olio siliconico reattivo. Dopo immersione in olio, questo olio siliconico reattivo non ha mostrato estrazioni dalla mescola per effetto dell’interazione a livello chimico con il nuovo sito re-

Giacomo Berzi (a sinistra) e Sergio Maritano, entrambi di Gapi.

attivo presente nella matrice polimerica. Il relatore ha concluso la sua presentazione proponendo immagini relative alle varie prove effettuate, compreso un interessante test sul comportamento del coefficiente d’attrito dei materiali attraverso la quantificazione della “Friction Torque”, dove si evidenzia il basso valore di coppia di spunto nelle mescole a base di HP Zetpol® contenente olio siliconico reattivo. Infine l’ultimo relatore, Sergio Maritano, ha presentato il Gruppo Gapi, che proprio l’anno scorso ha compiuto 50 anni dalla sua fondazione da parte del signor Pierino Galizzi e che tuttora è una realtà completamente famigliare, produttivamente collocata in Italia per il 90% . Durante tutti questi anni la proprietà ha sviluppato, oltre alle attività di sviluppo commerciale e tecnico, anche un’accorta politica di acquisizioni, che oggi si conferma vincente, garantendo al gruppo una diversificazione di prodotti e una proposta commerciale completa nel settore delle tenute. Con il concetto di “Total Sealing“ oggi il Gruppo Gapi si può presentare sul mercato come un partner completo, sia in tecnica di sviluppo che nel servizio logistico. Grazie anche alla sua completa organizzazione di vendita a livello mondiale può garantire alla clientela una facilità di reperibilità dei suoi prodotti in tutti i paesi industrializzati del mondo.

Con la partecipazione attiva nella direzione aziendale da parte della seconda generazione oggi il Gruppo dà impiego a oltre 700 dipendenti e fattura oltre 140 mil di €.

Qualche considerazione I lavori presentati sono l’esempio di una nuova strategia dal gusto squisitamente italiano e, in tal senso, si ripone la speranza che molti altri esempi di progetti condivisi tra le aziende del nostro comparto, ognuna con le proprie prerogative e competenze specifiche, possano portare valore aggiunto all’intera economia e produttività del comparto gomma. L’augurio è che tale spinta assuma le caratteristiche di un volano, in grado di coinvolgere sempre più le nostre aziende per poter competere insieme in un mercato fortemente globalizzato e aggressivo, dove le competenze tecniche, le strutture organizzative aziendali e la conoscenza approfondita dei materiali e dei processi industriali siano i punti di forza di un settore industriale. Durante l’open-day di Zeon è stato possibile apprezzare un esempio di come il nostro mondo industriale, quando è capace di creare sinergie tra le aziende, produca valore aggiunto, coinvolgendo poi società del calibro di FiatChrysler, nel proporre soluzioni innovative per l’intero settore gomma. 

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FIERA K2013

A Düsseldorf verso il tutto esaurito A cinque mesi dall’inizio dell’atteso K2013 gli spazi espositivi della Messe Düsseldorf sono tutti completi e ci si aspetta il pienone anche in termini di visite. I vertici della manifestazione hanno presentato a Milano cifre e tematiche della fiera, in cui la parte dedicata alla gomma, pur se minoritaria rispetto alla plastica, riserva come sempre interessanti novità.

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ltre 3.000 espositori che occuperanno, senza lasciare vuoti, i 170.000 metri quadri della Fiera di Düsseldorf. Annuncia già il tutto esaurito il K2013, a diversi mesi dall’appuntamento, fissato tra il 16 e il 23 ottobre prossimi, la fiera triennale sull’industria della plastica e della gomma. Una manifestazione di particolare importanza per il settore, cui interverrà anche una nutrita rappresentanza italiana: 410 aziende espositrici, in leggero calo rispetto all’edizione precedente, ma su una superficie equivalente, di circa 27.000 metri quadri. In una presentazione tenutasi a Milano ai primi di maggio, i vertici dell’ente fieristico tedesco sono intervenuti per presentare la nuova edizione di K2013, che senza alcuna falsa modestia definiscono «di gran lunga il più importante evento mondiale per l’industria della plastica e della gomma». Erhard Wienkamp, Division Director di Messe Düsseldorf per il K2013, ha fornito alcune cifre per dare un’anteprima della fiera. «Al pubblico di visitatori specializzati – ha detto Weinkamp – saranno presentate le ultime novità nei settori

dei macchinari e delle attrezzature, delle materie prime e ausiliarie così come dei semilavorati, delle parti tecniche e dei prodotti in plastica rinforzati. Ci attendiamo circa 200.000 operatori del settore, in arrivo da tutti i continenti. Per la stragrande maggioranza sono professionisti che si aspettano molto dalla manifestazione». Durante il sondaggio condotto la scorsa edizione, K2010, i visitatori hanno infatti indicato come assoluta priorità per la loro visita alla fiera la possibilità di reperire informazioni sulle novità e sulle tendenze, sui prodotti, sui sistemi e sulle applicazioni innovativi. «I visitatori – ricorda Wienkamp – hanno valutato l’offerta di K degli espositori in maniera oltremodo positiva: più del 90% dei visitatori si è dichairato soddisfatto o addirittura molto soddisfatto».

Novità per il settore gomma Il K2013 è una manifestazione in cui il settore della plastica, per ovvie ragioni di peso sul mercato, ha una presenza maggiore, ma non per que-

sto la parte riservata alla gomma è meno importante. «Il settore – dice Weinkamp – mostra una grande vitalità. Accanto ai pneumatici, a cui spetta circa il 60% del consumo di gomma mondiale, i campi di utilizzo del materiale elastico si estendono a molti altri settori. I prodotti di gomma riescono per esempio a chiudere ermeticamente sia i tetti dei grandi stadi sia piccoli contenitori da laboratorio; sono in grado di far correre delicatamente i treni sui binari; riescono a far lavorare i motori a basso impatto acustico; aiutano gli impianti di trasporto a nastro a rullare facendo risparmiare energia e fanno azionare correttamente gli impianti eolici. Cinghie in gomma trasportano l’energia e tubi flessibili in gomma i materiali fluidi. Il gruppo relativamente nuovo degli elastomeri termoplastici (TPE) conquista sempre più campi di applicazioni. E nel frattempo entrano a far parte del mondo del TPE le materie prime rinnovabili e i polimeri biodegradabili». In particolare, le linee per la lavorazione della gomma saranno concentrate nel padiglione 6 del grande complesso fieristico di Düsseldorf. 

Come informarsi Per trovare tutte le informazioni necessarie per la visita è consigliabile consultare il sito www.k-online.de. Il portale conta circa 40.000 visualizzazioni mensili e propone news di settore, novità sulla ricerca e link a riviste specializzate e istituti scientifici. Su richiesta, tutte le notizie sul tema K potranno arrivare tramite una newsletter elettronica sul proprio PC. I servizi personalizzati MyOrganizer e MyCalendar consentono di fissare in anticipo i propri appuntamenti online, mentre MyCatalogue permette di comporre un catalogo individuale. Il portale fornisce tutti i consigli per prepararsi alla visita e per l’ospitalità, compresa la possibilità di prenotare online.

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SOLUZIONI SOFTWARE

Cicladi, una ponte tra gestionale e produzione I sistemi MES (Manufacturing Execution Systems) sono complessi strumenti informatici in grado di interfacciare il gestionale con la linea produttiva, in modo da automatizzare l’impiego delle materie prime, il loro scarico da magazzino, la loro pesatura e dosaggio. Si tratta di soluzioni abitualmente molto costose, ma un’azienda italiana, la Innova di Lallio, ha sviluppato un pacchetto che si adatta alle esigenze e alle dimensioni dei produttori di gomma e mescole. Si chiama Cicladi. Vediamo di cosa si tratta.

C

icladi è un sistema di Manufacturing Execution Systems (MES) specializzato per il mondo della produzione delle mescole in gomma. Un sistema MES è la creazione di un’infrastruttura informatica, capace di creare una totale integrazione fra il gestionale aziendale e i macchinari di fabbrica, attraverso il dialogo con i loro specifici software (PLC, DCS,PC). Svolge quindi una funzione paragonabile a quella di una linfa che attraversa tutti i sistemi informatici aziendali, dando e ricevendo da loro in tempo reale qualsiasi informazione utile per analizzare, sincronizzare, coordinare e ottimizzare ogni singola fase della catena produttiva, dal lancio dell’ordine al completamento del prodotto finito. Il suo compito è monitorare in tempo reale tutto lo stabilimento produttivo, fornendo le informazioni sull’attuazione del piano di produzione, le efficienze di ogni singolo reparto per dipendente, macchina e centro di costo, gli scostamenti rispetto agli standard, la

qualità e i controlli eseguiti direttamente sulla linea produttiva, la tracciabilità e rintracciabilità dei lotti di materiale, la schedulazione del piano di produzione con l’ottimizzazione delle risorse e altro ancora.

In modo particolare è interessante la totale integrazione fra la gestione degli ordini di produzione, la gestione delle formulazioni e l’analisi dei dati di laboratorio. Tutti questi dati vengono integrati nel gestionale aziendale per

La sede della Innova a Lallio (Bergamo).

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SOLUZIONI SOFTWARE CICLADI - APPLICAZIONI E VANTAGGI AMBITO AZIENDALE

TIPO DI VANTAGGIO

Produttività

• la predisposizione di modelli standard per governare le operazioni ripetitive di fabbrica consente precisione ed efficacia agli addetti di settore • miglioramento della qualità del prodotto • riduzione dei tempi di ciclo • riduzione o eliminazione delle attività di inputazione manuale di dati • ricezione e smistamento degli ordini di lavoro • pianificazione delle esigenze di trasferimento di materiali • gestione prelievi a fronte di ordini di distinta base • schedulazione delle attività • monitoraggio attività logistiche • tracciabilità e rintracciabilità della produzione • diminuzione di scarti • gestione dati di set up degli impianti • diminuzione di tempi di identificazione del prodotto mediante l’utilizzo di codici a barre • disponibilità di numerose informazioni aggiornate in tempo reale direttamente a bordo macchina • gestione documentazione legata ad attività produttive (istruzioni, manuali, ecc.)

Controllo di gestione

• disponibilità di dati analitici per le aziende con l’obbligo fiscale della contabilità di magazzino • unico data base di fabbrica a cui attingere informazioni • analisi dati di processo • fornitura di dati relativi ai tempi di ciclo da contabilizzare • analisi performance per reparto, macchina operatore

Controllo di qualità

• analisi statistiche difettosità • analisi dati di processo

Processo e prodotto

• gestione dei cicli e delle distinte • gestione dei prototipi

Immagine

• un’interfaccia standardizzata gestita via software, nonché l’identificazione delle materie prime e del prodotto finito tramite codice a barre durante il ciclo di lavorazione, è garanzia di qualità subito percepibile dall’acquirente, spesso presente alle fasi di lavorazione. • informazioni relative allo stato dell’ordine del cliente più puntuali e precise. • maggiore rispetto delle date di consegna

essere disponibili in tempo reale per gli organi decisionali.

Montoraggio delle postazioni Cicladi è in grado di monitorare in modo centralizzato tutte le funzioni legate alle operazioni di pesatura e dosatura di qualsiasi postazione di lavoro operante all’interno dell’azienda. Le postazioni di lavoro, a cui possono accedere svariate figure aziendali (operatore di fabbrica, programma44 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

tore della produzione, responsabile di laboratorio, addetto alla qualità, magazziniere), possono essere, in sintesi, di quattro tipi: di programmazione, di dosatura manuale, a fondo linea e di emissione etichette. Vediamo, per ciascuna tipologia, quali sono le funzioni di Cicladi. Nelle postazioni di programmazione la soluzione svolge le attività di gestione degli ordini di produzione su più linee, di schedulazione e di controllo dell’avanzamento lavori.

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Nelle postazioni di dosatura manuale il sisetma gestisce le operazioni di pesatura delle componenti della ricetta specifiche ad ogni postazione, con logiche precedentemente definite. Nelle postazioni di dosatura così attrezzate si possono utilizzare anche più bilance contemporaneamente e di diversi modelli standard di mercato, collegabili sia in locale che tramite rete locale. Nelle postazioni di pesatura a fondo linea, Cicladi, provvede, a mescola ultimata, alla registrazione dei lotti termi-


SOLUZIONI SOFTWARE

Due schermate di interfaccia del sistema Cicladi di Innova: dosatura (a sinistra) e schedulazione della produzione (a destra).

Sei punti chiave La strategia di Innova si articola su sei cardini oeprativi. Affidabilità Grande solidità e affidabilità delle applicazioni Innova che non hanno mai comportato in oltre vent’anni, fermi macchina indesiderati p -er gli utenti finali. Esperienza Conoscenza approfondita (più che ventennale) delle problematiche del settore. Processi di integrazione e soluzioni personalizzate Integrazione con il software gestionale aziendale e con gli strumenti di terze parti (impianti di dosatura e dispositivi tipici del settore). Protezione dell’investimento software Programmi costruiti su data base open-source, (sorgente libero) aperti ad ogni evoluzione futura, capaci di crescere modularmente con l’azienda utente. Soluzioni tecniche per l’autonomia dell’utente e per il futuro I componenti software possono operare su più sistemi operativi (Windows, Unix, Linux) per non vincolare nel futuro le scelte tecnologiche dell’azienda. Garanzia sui dati La conservazione dei dati è garantita da database strutturati in modo efficiente ed aperto, poiché i dati debbono sempre appartenere all’azienda utente. Contatti Innova Srl - via Don Luigi Palazzolo 35 24040 Lallio (BG) e-mail: segreteria@innovasrl.net www.innovasrl.net

nati, pesandoli e identificandoli in modo che possano poi essere pronti alla spedizione. Contestualmente al versamento del prodotto finito vengono in genere inviati al gestionale i dati relativi al versamento, in modo che possano avanzare i processi ERP collegati. In questa fase vengono emessi documenti che eventualmente integrano le specifiche esigenze del cliente (etichette speciali, ecc.). Infine, nelle postazioni di emissione etichette, il sistema si occupa di produrre le etichette, in formato liberamente definibile per il prodotto finito, in modo da identificare in modo adeguato lastre, rotoli, bobine, ecc.

Riduzione di tempi e costi Cicladi consente all’utente di scegliere macchinari di produzione, provenienti da fornitori diversi, senza dover subire il vincolo della riscrittura di specifici software di interfacciamento ai sistemi di dosatura e/o mescolazione che l’azienda intende acquistare. L’installazione e la configurazione dei moduli di interfacciamento ai macchinari richiedono tempi brevi, con una conseguente immediata operatività e l’abbattimento drastico dei costi, che è invece elevato per i tradizionali moduli software specifici per il collegamento a detti macchinari. La soluzione, inoltre, grazie a un efficiente criterio di parametrizzazione con cui organizza le stampe, personalizzandola alle esigenze del contesto, consente risparmi di tempo e di costi nella loro generazione.

Il sistema può essere articolato sia con vari computer, posizionati a ogni terminale, sia con una workstation, che funge da server centrale e gestisce tutto lo stabilimento, lasciando quindi sulle linee di produzione soltanto i terminali (tecnologia Terminal Server). Anche questo significa risparmi di costi (i terminali costano mediamente meno dei personal computer), maggiore semplicità della componentistica (meno guasti), operazioni di manutenzione molto più snelle.

Requisiti per l’installazione Il sistema Cicladi è compatibile con i sistemi Microsoft Windows 2003 Server R2 per tutte le componenti, mentre per i client di norma viene utilizzato client XP SP3 oppure Windows 7 e successive. I sistemi MES sono utilizzati, in prevalenza, in realtà di produzione molto complesse. Questo comporta sistemi pesanti e costosi per l’utente finale. Gli esperti di Innova hanno invece sviluppato una filosofia ad hoc per l’implementazione di questa soluzione in un sito produttivo di gomme e mescole: «Cicladi – dicono – è un sistema MES potente e completo, ma nelle stesso tempo leggero e versatile, che consente di avere tutte le funzioni essenziali di un sistema questo tipo con una struttura molto snella e senza la complessità (e i costi) di un MES tradizionale. Per questo motivo il rapporto costo/benefici di Cicladi è senz’altro un aspetto assai invitante per ogni azienda del settore». 

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SERVIZI PER LE IMPRESE

Monitoraggio delle sostanze chimiche: il servizio di Assogomma Assogomma ha messo a punto e attivato un servizio di monitoraggio personalizzato per i propri soci, che consente alle imprese di avere un’analisi critica delle sostanze impiegate, per conoscerne la classificazione, la situazione normativa (epossibile evoluzione) e i conseguenti trattamenti da attuare. Il sistema si avvale del database delle sostanze chimiche creato dall’ETRMA, l’associazione europea delle industrie della gomma, e si concretizza con un help desk a cui ogni azienda può rivolgersi, in particolare per quanto riguarda i regolamenti REACH e CLP.

L’

applicazione del Regolamento REACH è ormai entrata nel vivo e comincia ad avere effetti sulla produzione di articoli, sia in termini di possibile non disponibilità delle materie prime sia di utilizzo sicuro in fabbrica. Assogomma, nell’intento di cogliere le esigenze delle imprese del settore, in particolare di quelle di piccole e medie dimensioni, ha dato vita a un nuovo servizio che consente a ciascuna azienda associata di avere un’analisi critica delle proprie sostanze impiegate, sia interfacciando i provvedimenti già in vigore sia quelli in itinere. Un servizio one to one che viene periodicamente aggiornato sulla base del database creato centralmente presso l’ETRMA (l’associazione europea dell’industria della gomma). Questo servizio si affianca a un help desk creato presso Assogomma, a cui ciascuna azienda ha la possibilità di rivolgersi per quesiti riguar46 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

danti le tematiche ambientali in generale e in particolare i Regolamenti REACH e CLP.

Il Regolamento REACH e i rischi per le imprese Il Regolamento REACH (1907/2007/CE), con l’intento di responsabilizzare e coinvolgere direttamente le aziende in una migliore gestione del rischio associato all’uso di sostanze chimiche, ha messo in atto una serie di processi che solo in parte sono attualmente entrati a regime, con conseguenze per ora parziali sul settore produttivo. Concluse le principali fasi di registrazione, che hanno visto il coinvolgimento quasi esclusivo di produttori e importatori di sostanze, ora l’applicazione del sistema sta coinvolgendo, ed in prospettiva sempre di più, il settore della trasformazione. Sempre maggiori risorse verranno infatti dedicate alle attività di valutazione, che potranno comportare

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l’introduzione di nuove misure per la gestione del rischio, a partire dalla riclassificazione di una sostanza, al suo inserimento in “candidate list”, fino all’introduzione in regime di restrizione o autorizzazione, che costituisce il preludio alla necessità di sostituire la sostanza, con tutte le difficoltà che ciò può comportare. È pertanto evidente l’importanza di tenere monitorati questi processi, valutarne rapidamente il possibile impatto sulle proprie attività produttive e predisporre le eventuali reazioni necessarie. In questo contesto la qualità e la tempestività dell’informazione risulta il primo fondamentale tassello.

Il servizio customizzato Assogomma Assogomma ha ideato e recentemente attivato un nuovo servizio di monitoraggio delle sostanze, a supporto delle imprese associate. Il servizio si articola su un database delle


SERVIZI PER LE IMPRESE

Lo scambio di informazioni fra azienda, associazioni e autorità (nazionali ed europee), che consente il corretto funzionamento del servizio di monitoraggio e un continuo completamento ed aggiornamento del database. Il Gruppo Salute Ambiente e Sicurezza di Assogomma viene interpellato in caso di criticità per una prima rapida valutazione, oltre alle Aziende che utilizzano ed hanno segnalato la specifica sostanza.

Due stralci dal rapporto di monitoraggio delle sostanze segnalate dall’azienda, fra le quali vengono indicate quelle interessate da provvedimenti restrittivi, in atto o possibili, da attività di monitoraggio, da classificazione armonizzata, ecc. (elenco completo nella parte a). Un dettaglio di esempio, riguardante le sostanze incluse in “candidate list”, o in predicato di esserlo, è riportato nella parte b.

sostanze chimiche utilizzate nell’industria europea della gomma, recentemente costituito in ambito ETRMA. Non appena si ha notizia di un’attivi-

tà, in ambito nazionale o comunitario, che potrebbe portare a qualche provvedimento, il database consente di fare una prima rapida valutazione

del suo potenziale impatto e di darne informazione al settore. Si tratta di un utile supporto associativo, rispetto al quale Assogom-

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SERVIZI PER LE IMPRESE

ma ha voluto introdurre un ulteriore valore aggiunto, offrendo alle imprese associate la possibilità di usufruire di un servizio personalizzato, specifico per le sostanze utilizzate nei loro processi produttivi. Trasmettendo all’associazione l’elenco delle sostanze utilizzate, l’azienda riceverà infatti un report sullo stato legislativo di ciascuna di esse (presenza in “candidate list”, eventuali restrizioni o autorizzazioni, classificazione armonizzata, ecc…) e sulla loro presenza in qualche programma di valutazione, con aggiornamenti periodici non appena si evidenzi qualche variazione di interesse.

Naturalmente è possibile che non tutte le sostanze segnalate dall’azienda risultino già censite nel database di ETRMA e le relative informazioni non siano pertanto immediatamente disponibili. Si può in tal caso, con l’espresso consenso dell’impresa, chiedere l’inserimento delle sostanze non ancora presenti. La segnalazione avviene in forma anonima, a tutela della riservatezza aziendale. Questo scambio di informazioni fra azienda, Assogomma ed ETRMA costituisce un circolo virtuoso, che consente da un lato di fornire un’informazione completa all’utente del servizio, dall’altro di ampliare e aggiornare continua-

mente il database, che attualmente contiene già più di 1.000 sostanze, di cui oltre il 70% in uso nel settore degli articoli tecnici.Qualora una sostanza segnalata nel database dovesse risultare oggetto di una attività di valutazione o di un possibile provvedimento, è generalmente utile raccogliere maggiori informazioni relative alla sua funzione nel ciclo produttivo, alle quantità utilizzate, alla sua importanza strategica. Anche in questa fase l’Associazione può svolgere un ruolo determinante, coinvolgendo il Gruppo Salute, Ambiente e Sicurezza, e, grazie allo strumento descritto, direttamente le Aziende che utilizzano la sostanza. 

Info e contatti Il servizio viene offerto gratuitamente alle imprese associate ad Assogomma, che rimane disponibile per ulteriori informazioni. Il contatto è: dr. Emanuele Finazzi, tel. 02.43928234, email: e.finazzi@federazionegommaplastica.it

Soluzioni per Sale Mescole

per l'Industria della Gomma & della Plastica:

Forniamo un range di nuovi mescolatori interni da 1,5 lt (laboratorio) a 270 lt con camere di mescolazione adattate alle specifiche del Cliente fino a 440 lt e mescolatori interni ad alta produttività per l'industria dei pneumatici. Offriamo anche la sostituzione di macchine usate con la fornitura di camere di miscelazione rigenerate o nuove. Tutte le nostre macchine sono ISO 9001.

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mescolatori interni

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INNOVAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE

Un nuovo marchio per Tüv Rheinland

T

üv Rheinland, l’ente specializzato nei servizi di certificazione e di ispezione di terza parte, si è dotato, dopo 140 anni, di un marchio unificato per tutti i suoi servizi, che sostituisce con una sola immagine grafica le oltre 100 varianti esistenti del marchio di prova. I vari loghi saranno progressivamente sostituiti nel corso del 2013, per arrivare all’utilizzo del marchio unico con l’inizio del 2014. La grafica scelta ha un formato quadrato, altra novità nel mondo delle certificazioni perché non esistono marchi con questa foggia. Il cambiamento ha ovviamente uno scopo principalmente di uniformità e standardizzazione dell’immagine, ma ha anche un risvolto green.

Tra le funzionalità più interessanti del nuovo marchio c’è infatti l’introduzione del QR Code che potrà essere assegnato su richiesta del cliente. Attraverso la lettura del codice bidimensionale, con uno smartphone, si potrà accedere al database Tüv Rheinland che contiene tutte le informazioni sul prodotto: come è sta-

Boom dei biopolimeri entro il 2020

Meno impatto per la gomma da Pfu

U

n’indagine condotta su 247 società attive in 363 località in tutto il mondo, praticamente tutte quelle impegnate nella produzione di polimeri di origine biologica. È lo studio più approfondito condotto finora sui biopolimeri, realizzato dal tedesco Nova-Institut per tracciare un quadro attendibile di questo comparto in forte crescita, che abbraccia un ventaglio molto ampio di prodotti, dalla gomma naturale alle bioplastiche. Il risultato è stato sorprendente anche per gli stessi autori. Rivela come la produzione delle aziende del settore sia decisamente aumentata negli ultimi anni, fino a raggiungere i 3,5 milioni di tonnellate, l’1,5% dell’intera produzione di polimeri nel mondo che, nel 2011, ha totalizzato 235 milioni di tonnellate. Le proiezioni prevedono una produzione di 12 milioni di tonnellate entro il 2020, quando l’output complessivo del settore sarà di 400 milioni di tonnellate, con una quota di mercato che quindi raddoppierà rispetto a quella attuale per raggiungere il 3%.

to testato, quali standard di qualità sono stati rispettati, quali informazioni sono richieste per utilizzarlo e molto altro. Questa funzionalità consente ovviamente di evitare la stampa di una corposa mole di documentazione su carta. Avrà inoltre la funzione di rafforzare la protezione dalla contraffazione, in quanto tutti i dati sul prodotto, sul produttore e sul marchio di prova sono registrati e immediatamente accessibili. Tüv Rheinland ispeziona attrezzature tecniche, prodotti e servizi, segue progetti e supporta le aziende nell’ottenimento delle certificazioni dei sistemi di gestione. In Italia basa la sua attività nella sede centrale di Pogliano Milanese, e in quelle di Bergamo, Vicenza e Siracusa.

L’

A beneficiare di questo boom saranno soprattutto le aree geografiche vicino alle fonti di approvvigionamento naturale delle materie prime, e quindi Asia e Sud America. La capacità produttiva dell’Europa, in termini di biopolimeri, è destinata a scendere, secondo gli autori del rapporto, dall’attuale 20% di market share al 14% nel 2020.

impronta carbonica, cioè l’insieme delle emissioni di CO2 connesse a un’attività industriale, è uno degli indicatori più eloquenti dell’impatto ambientale. Misurarla è quindi il primo passo per attivare dei correttivi e ridurre gli effetti dannosi di una produzione, soprattutto per quanto riguarda il riscaldamento globale. Per questo motivo è di particolare importanza l’accordo volontario, firmato tra Ecopneus, il consorzio per la raccolta di pneumatici a fine uso (Pfu), e ministero dell’Ambiente, che definisce un sistema specifico di misurazione, riduzione e neutralizzazione dell’impronta di carbonio di manufatti realizzati con gomma recuperata da pneumatici usati. Ecopneus è la prima società consortile impegnata nella filiera dei rifiuti ad aderire all’iniziativa. Ogni anno arrivano a fine vita in Italia 350.000 ton di pneumatici, di cui l’80% sono gestite da Ecopneus a livello di rintracciamento, raccolta e trattamento finale.

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Comune di Milano+Assogomma+Federpneus

Pneumatici in regola: maggiore sicurezza e minore inquinamento di Giuseppe Cantalupo

Al via “Pneumatici OK: +Sicurezza –Smog”. Un progetto di Assogomma e Federpneus patrocinato dal Comune di Milano per migliorare la sicurezza stradale e la mobilità e ridurre l’inquinamento ambientale.

U

na premessa. I pneumatici sono l’unico punto di contatto del veicolo con la strada, e durante questo contatto svolgono molteplici funzioni, come portare il carico, trasmettere la potenza motrice e frenante, ammortizzare e assorbire le oscillazioni provocate dalle irregolarità del suolo. Sono, quindi, un elemento di fondamentale importanza ai fini della sicurezza stradale. Controllarli periodicamente, perciò, soprattutto prima di mettersi in viaggio per spostamenti lunghi, assicurandosi anche che siano quelli adatti alla stagione climatica del momento, è un’operazione di manutenzione di vitale importanza. Per se stessi e per gli altri. Assogomma e Federpneus l’hanno sempre ripetuto e ricordato agli automobilisti in tutte le attività svolte nell’ambito della pluriennale campagna “Pneumatici sotto controllo”: guidare con i pneumatici in regola è essenziale ai fini della sicurezza.

L’INIZIATIVA È il progetto “Pneumatici OK: +Sicurezza –Smog”. Una nuova iniziativa delle due associazioni organizzata sotto il patrocinio del Comune di Milano. 50 |

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

Presentato lo scorso 9 aprile in una conferenza stampa presso il Comune del capoluogo lombardo, il progetto è orientato a sensibilizzare gli utenti della strada a un uso corretto e a una manutenzione più consapevole dei pneumatici. Perché, se questi sono in regola e adatti alla stagione climatica, ne traggono beneficio non solo la sicurezza stradale, la circolazione e la mobilità, ma anche l’ambiente. Erano presenti l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica e Energia del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, il presidente di Assogomma Ermanno Fugazza e il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti. «A Milano - ha dichiarato Maran - stiamo portando avanti diverse azioni perché la nostra città sia sempre più sostenibile, ed è giusto che tutti contribuiscano al raggiungimento di questo obiettivo. È importante che anche chi non può scegliere di muoversi con i mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta, ma necessita dell’auto per spostarsi riceva tutti gli strumenti necessari per una guida consapevole, che possa concorrere ad abbassare l’inquinamento della nostra città».

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Il presidente Fugazza ha sottolineato che «Assogomma è l’associazione di Confindustria che rappresenta tra l’altro tutti i produttori italiani di pneumatici e numerosi qualificati importatori, quali Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Marangoni, Michelin, Pirelli e Yokohama, che da oltre dieci anni promuove iniziative a favore della sicurezza stradale sotto l’egida Pneumatici sotto controllo». Il direttore Bertolotti, ribadita la necessità di sensibilizzare gli automobilisti sull’importanza di viaggiare con pneumatici in regola sotto tutti gli aspetti, ha illustrato i vari punti dell’iniziativa, partendo dal contributo determinante che i pneumatici possono dare alla riduzione dei consumi di carburante e, di conseguenza, all’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente. In particolare, ha sottolineato il ruolo decisivo che, da questo punto di vista, ha il controllo della pressione di gonfiaggio. «A nulla vale un pneumatico ultraperformante – ha dichiarato - se non viene gonfiato correttamente. Tutte le indagini condotte in oltre un decennio confer-


Comune di Milano+Assogomma+Federpneus

Il tavolo dei relatori (da sinistra: Ermanno Fugazza, Pierfrancesco Maran, Fabio Bertolotti). In basso, la vetrofania per i gommisti aderenti all’iniziativa.

mano un dato costante e sconfortante: più della metà delle auto in circolazione viaggia con pneumatici sottogonfiati. Precisamente, il 52%. Il sottogonfiaggio – ha precisato – produce un maggior consumo di carburante che va da un minimo del 3% a un massimo del 15% con un analogo riflesso sulle emissioni di inquinanti nell’aria. Nel 2012 si stima che in Italia siano stati immessi nell’atmosfera oltre 100 milioni di tonnellate di CO2. Il solo corretto gonfiaggio dei pneumatici potrebbe contribuire a una riduzione di emissioni di CO2 da 3 milioni fino a 15 milioni di tonnellate». Ovvia e chiara la conclusione: con-

trollare i pneumatici non solo giova alla sicurezza stradale, perché significa diminuire i rischi e i pericoli per sé e per gli altri, ma fa anche bene alla salute, all’ambiente e al portafoglio.

PIÙ IN DETTAGLIO Entrando più nel dettaglio del progetto, Bertolotti ha comunicato che la campagna di sensibilizzazione coinvolgerà l’intero territorio del Comune di Milano attraverso l’adesione di 50 gommisti all’iniziativa, identificati da una vetrofania all’ingresso del punto vendita. L’elenco dei rivenditori specialisti aderenti è consultabile sul sito www.

pneumaticisottocontrollo.it. Presso questi rivenditori gli automobilisti possono effettuare, previo appuntamento, un controllo complessivo delle gomme (conformità alla carta di circolazione, usura, danneggiamenti visibili, pressione) e chiederne il gonfiaggio. Gratuito. Inoltre, potranno ritirare il materiale cartaceo informativo sui vantaggi di un corretto equipaggiamento stagionale ai fini della sicurezza stradale. Il progetto ha previsto la promozione sul territorio di un’attività di comunicazione e di street marketing molto articolata, che ha compreso anche una campagna su Radio Lombardia (frequenza 100.3) dal 15 aprile al 10 maggio 2013, con 4 passaggi quotidiani tra le ore 7 e le ore 20. Il messaggio radiofonico proponeva all’immaginazione dell’ascoltatore un automobilista alla guida di una vettura dotata di tutti i migliori sistemi di sicurezza attiva e passiva, quindi in un clima di serenità, finché in una frenata di emergenza non riesce ad evitare il tamponamento. Perché? L’automobilista non ha i pneumatici ok. L’altro fronte d’azione dell’iniziativa è la sensibilizzazione dell’automobilista sull’importanza del cambio stagionale delle “scarpe” della sua auto. Al termine della stagione fredda o, più precisamente, nel periodo di non vigenza delle ordinanze invernali (15 aprile – 15 novembre), è bene sostituire i pneumatici invernali con quelli estivi. Il vantaggio è duplice: si viaggia su gomme con prestazioni ottimali nel periodo caldo e si prolunga la durata di quelle invernali. Sulle auto parcheggiate nelle strade del Comune di Milano ancora dotate di pneumatici invernali sono state appese delle “grucce porta abito” stilizzate, con il messaggio: «È ora del cambio stagionale… Anche per le scarpe della tua auto!». Recandosi con questo invito presso uno dei gommisti indicati, l’automobilista poteva farsi fare un controllo visivo gratis dei pneumatici e della pressione di gonfiaggio. Chi ha deciso per la sostituzione dei pneumatici ha ricevuto in omaggio un biglietto per una partita di basket dell’EA7 Emporio Armani Milano. 

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Valutare e migliorare l’efficienza ambientale

Eco-Management e Audit Scheme: le linee guida di Beatrice Garlanda

La Gazzetta ufficiale UE del 19 marzo 2013 pubblica la decisione 2013/131/UE della Commissione che: ”istituisce le linee guida per l’utente in merito alle misure necessarie per aderire a EMAS, a norma del regolamento 1221/2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema di ecogestione e audit (EMAS)”. Ricordiamo che EMAS (acronimo di Eco-Management and Audit Scheme) è un sistema a cui possono aderire volontariamente le imprese e le organizzazioni, sia pubbliche che private, aventi sede nel territorio della Comunità Europea o al di fuori di esso, che desiderano impegnarsi nel valutare e migliorare la propria efficienza ambientale.

OBIETTIVO Il sistema EMAS è un sistema di ecogestione e audit cui possono aderire volontariamente le organizzazioni, intendendo per organizzazione “un gruppo, una società, un’azienda, un’impresa, un’autorità o un’ istituzione ovvero loro parti o combinazioni, in forma associata o meno, pubblica o privata, situata all’interno o al’esterno della Comunità, che abbia una propria struttura funzionale e amministrativa” . EMAS si può attuare in uno o più siti o in tutti i siti appartenenti a organizzazioni private o pubbliche in qualsiasi settore di attività. Per sito s’intende

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

“un’ubicazione geografica precisa, sotto il controllo gestionale di un’organizzazione che comprende attività, prodotti e servizi, ivi compresi tutte le infrastrutture, gli impianti e i materiali; un sito è la più piccola entità da considerare ai fini della registrazione”. Il sistema è stato istituito nel 1993, con lo scopo di coprire singoli siti di organizzazioni. Con la prima modifica, risalente al 2001, è stato aperto alle organizzazioni con più siti nell’UE. Il campo di applicazione è stato ulteriormente ampliato con il regolamento del 1221/2009 (detto anche EMAS III). Quest’ultimo rappresenta il testo attualmente vigente e si applica ad organizzazioni interne ed esterne alla UE. Il documento recante le linee guida tende ad agevolare la comprensione generale del sistema e a favorirne l’ingresso delle organizzazioni. Si tratta di uno strumento chiaro e semplice, nel quale sono indicati gli elementi e le misure principali che un’organizzazione interessata al sistema deve realizzare, tenendo presente l’obiettivo generale

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del regolamento 1221/2009 che è quello di armonizzare l’attuazione in tutti gli Stati membri e instaurare un quadro legislativo comune. Nell’ambito del sistema le imprese le altre organizzazioni valutano, comunicano e migliorano le proprie prestazioni ambientali.

CHE COSA DEVE FARE UN’ORGANIZZAZIONE CHE SI REGISTRA AD EMAS? Le linee guida ricordano che essa deve: - dimostrare il rispetto della normativa in materia ambientale - impegnarsi a migliorare costantemente le proprie prestazioni ambientali - dimostrare di dialogare con tutte le parti interessate - coinvolgere il personale nel miglioramento delle prestazioni ambientali dell’organizzazione - pubblicare e aggiornare una dichiarazione ambientale EMAS convalidata, destinata alla comunicazione esterna Inoltre deve: - effettuare un’analisi ambientale


Valutare e migliorare l’efficienza ambientale

- registrarsi presso un organismo competente dopo aver svolto con successo la verifica della propria organizzazione. Dopo essersi registrate le organizzazioni hanno diritto ad usare il logo EMAS (vedi figura).

COSTI E BENEFICI DELL’ATTUAZIONE DI EMAS Sul punto segnaliamo che l’adesione a sistemi di gestione ambientale, come EMAS, consentono alle organizzazioni di ottenere benefici. Essi consistono, ad esempio, in una maggiore efficienza (risparmio di energie e di risorse), in un minor numero di incidenti e nello sviluppo delle relazioni con le parti interessate. Benefici si hanno anche in termini di maggiori opportunità di mercato e semplificazione degli obblighi. I costi necessari all’attuazione del sistema sono ampiamente controbilanciati dai risparmi (cfr. tabella 1)

REQUISITI La procedura generale per l’attuazione di EMAS si può così sintetizzare: - analisi ambientale da parte dell’organizzazione, cioè un’analisi iniziale di tutte le attività svolte dall’organizzazione, per verificare i pertinenti aspetti ambientali diretti e indiretti, nonché la legislazione ambientale applicabile - applicazione di un sistema di gestione ambientale, conformemente ai requisiti definiti in EN ISO14001 (allegato II regolamento EMAS) - controllo del sistema con audit interni e un riesame della direzione - elaborazione di una dichiarazione ambientale EMAS - verifica dell’analisi ambientale e del sistema di gestione ambientale e conTABELLA 1

valida della dichiarazione da parte di un verificatore EMAS accreditato o abilitato Dopo la verifica, l’organizzazione presenta una domanda di registrazione all’organismo competente. Le organizzazioni devono anche tener presente i documenti di riferimento settoriali, specificando nella propria dichiarazione ambientale le modalità con cui i documenti stessi sono stati utilizzati.

Le organizzazioni devono individuare gli aspetti ambientali derivanti dai propri processi produttivi, attività e servizi, nonché fissare criteri per valutare la significatività di questi aspetti. Tali criteri devono essere esaurienti e devono essere verificabili in maniera indipendente. L’organizzazione dovrà comunicare gli aspetti ambientali individuati e i risultati della valutazione alle parti interessate esterne.

ANALISI AMBIENTALE

Individuazione degli aspetti ambientali Occorre raccogliere tutte le informazioni pertinenti. Le linee guida elencano i passaggi necessari per assolvere tale compito (ad esempio occorre visitare i siti per verificare i mezzi di produzione e la produzione, raccogliere piante topografiche e fotografiche, individuare la legislazione ambientale applicabile). Gli aspetti ambientali di cui tenere conto sono sia aspetti diretti che aspetti indiretti. Per aspetto diretto s’intende “un aspetto ambientale associato alle attività, ai prodotti e ai servizi dell’organizzazione medesima sul quale quest’ultima ha un controllo di gestione diretto”. L’aspetto ambientale indiretto è, invece “un aspetto ambientale che può derivare dall’interazione di un’organizzazione con terzi e che può essere influenzato, in misura ragionevole, da un’organizzazione. Esempi di aspetti ambientali diretti e indiretti sono illustrati nella tabella 2.

La prima fase di una corretta attuazione di EMAS è lo svolgimento di un’analisi ambientale, intesa come “un’esauriente analisi iniziale degli aspetti, degli impatti e delle prestazioni ambientali connessi alle attività, ai prodotti o ai servizi di un’organizzazione”. L’analisi deve comprendere: - gli obblighi normativi applicabili all’organizzazione - l’individuazione degli aspetti ambientali diretti e indiretti - i criteri per la valutazione della significatività degli aspetti ambientali - l’esame delle pratiche e delle procedure di gestione ambientale esistenti - la valutazione dei dati risultanti dalle indagini su precedenti incidenti. Si fa presente che per aspetto ambientale s’intende un “elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che ha o può avere un impatto sull’ambiente”. Gli aspetti ambientali possono riguardare i mezzi di produzione (per esempio il consumo di materie prima o di energia) oppure la produzione (emissione nell’atmosfera, produzione di rifiuti ecc). Procedura per lo svolgimento dell’analisi ambientale

Valutazione degli aspetti ambientali Dopo aver individuato gli aspetti ambientali, gli stessi sono associati agli impatti che esercitano nell’ambiente (cfr. tabella 3). Occorre, poi, svolgere una valutazione dettagliata degli

Costi e potenziali risparmi annuali di EMAS in termini di efficienza

Dimensione dell’organizzazione Microimpresa Piccola Media Grande

Potenziali risparmi annuali in termini di efficienza (Eur) 3000-10000 20000-40000 Fino a 100000 Fino a 400000

Costi di attuazione del primo anno di EMAS (EUR) 22500 38000 40000 67000

Costi annuali di EMAS (EUR) 10000 22000 17000 39000

I dati su potenziali risparmi annuali in termini di efficienza si basano unicamente sui risparmi energetici. Fonte: “Costi e benefici di EMAS per le organizzazioni registrate”, studio per la Commissione europea 2009 giugno 2013

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Valutare e migliorare l’efficienza ambientale

TABELLA 2

Esempi di aspetti ambientali diretti e indiretti

Aspetti diretti - Emissione nell’atmosfera - Scarichi nelle acque - Rifiuti - Uso di risorse naturali e di materie prime - Aspetti di carattere locale (rumore, vibrazioni) - Utilizzo del terreno - Emissioni nell’atmosfera collegate ai trasporti - Rischi di incidenti ambientali e situazioni di emergenza

Aspetti indiretti - Aspetti legati al ciclo di vita del prodotto - Investimenti di capitale - Servizi assicurativi - Decisioni amministrative e di programmazione - Prestazioni ambientali degli appaltatori, subappaltatori e fornitori - Scelta e composizione dei servizi

Gli aspetti ambientali diretti devono includere i relativi obblighi normativi e i limiti delle autorizzazioni.

TABELLA 3 Attività Industria chimica

Esempio di aspetti e impatti ambientali

Aspetto ambientale Impatto ambientale -Acque reflue - Inquinamento delle acque - Emissioni di COV - Ozono fotochimica - Emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono -Riduzione dello strato di ozono

Gli aspetti ambientali diretti devono includere i relativi obblighi normativi e i limiti delle autorizzazioni.

aspetti di cui sopra, per capire quali sono significativi. A tal fine si prendono in esame i seguenti elementi: - causare rischi di danni ambientali - fragilità dell’ambiente locale, regionale o globale - entità, numero, frequenza e reversibilità dell’aspetto o dell’impatto - esistenza di un legislazione ambientale e relativi obblighi previsti - importanza per le parti interessate e per il personale dell’organizzazione. Per ciascun aspetto ambientale, il corrispondente impatto deve essere classificato secondo l’importanza, la gravità, la frequenza/probabilità, le preoccupazioni delle parti interessate, gli obblighi normativi.

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Dopo aver illustrato come effettuare l’analisi ambientale, le linee guida si soffermano sul “sistema di gestione ambientale”. Si tratta della parte del sistema complessivo di gestione comprendente “la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale e gestire gli aspetti ambientali”. Va precisato che la politica ambientale rappresenta l’orientamento gene54 |

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rale di un’organizzazione rispetto alle proprie prestazioni ambientali. Essa deve includere l’impegno al rispetto della normativa, alla prevenzione dell’inquinamento ed al miglioramento continuo delle prescrizioni ambientali. L’organizzazione definisce e documenta il campo di applicazione del proprio sistema di gestione ambientale. Quest’ultimo deve essere conforme alla sezione 4 di EN ISO 14001. Se l’organizzazione ha attuato un sistema di gestione ambientale diverso da ISO 14001 riconosciuto dalla Commissione, essa non deve ripetere le voci già ufficialmente riconosciute, nel momento in cui cerca di soddisfare i requisiti EMAS. Pianificazione Lo step successivo è quello della pianificazione. In questa fase l’organizzazione elabora e documenta gli obiettivi ed i traguardi ambientali per ciascun aspetto dell’organizzazione stessa. Per “obiettivo ambientale” s’intende un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica ambientale, che l’organizzazione decide di perseguire. Per “traguardo ambientale” s’intende un requisito di prestazione dettagliato, conseguente agli obiettivi ambientali, applicabile ad un’organizzazione o a una sua parte, che occorre fissare e realizzare al fine di raggiungere tali obiettivi.

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Dopo aver definito gli obiettivi, si elaborano i traguardi adeguati agli obiettivi stessi. Fissati i traguardi è possibile programmare interventi specifici da realizzare per ottenere una valida gestione ambientale. Ad esempio: - obiettivo ambientale: ridurre al minimo i rifiuti pericolosi - traguardo ambientale: ridurre del 20% l’uso di solventi nel processo nell’arco di tre anni - intervento: riutilizzare i solventi, se possibile. Riciclare i solventi organici Per pianificare e attuare miglioramenti quotidiani, l’organizzazione si avvale del programma ambientale. Esso va tenuto aggiornato e deve essere sufficientemente dettagliato in modo da poter capire quali sono i progressi effettuati verso la realizzazione dei traguardi. Attuazione e funzionamento Formazione Per un buon successo di EMAS, l’organizzazione deve definire le esperienze e le conoscenze richieste al personale per una buona gestione ambientale. L’alta direzione dell’organizzazione deve nominare un rappresentante EMAS della direzione. Inoltre, il personale coinvolto nel sistema di gestione ambientale deve avere adeguate conoscenze in merito a: - politica ambientale dell’organizzazione


Valutare e migliorare l’efficienza ambientale

- obblighi normativi e altri obblighi di natura ambientale applicabili all’organizzazione - obiettivi e traguardi fissati per l’organizzazione nel suo complesso e per il proprio specifico ambito di lavoro - aspetti e impatti ambientali e metodologia per il loro monitoraggio - proprio ruolo e responsabilità nell’ambito del sistema di gestione ambientale Comunicazione Oltre agli aspetti sulla formazione di cui sopra, un elemento essenziale per l’attuazione efficace di un sistema di gestione ambientale registrato a EMAS è costituito da una valida comunicazione interna ed esterna all’organizzazione. L’organizzazione deve rendere pubblica la dichiarazione ambientale, nonché monitorare i risultati della comunicazione e verificarne l’efficacia. Documentazione e controllo dei documenti Si deve predisporre una documentazione per il sistema di gestione ambientale, riguardante i seguenti aspetti: - politica ambientale - obiettivi e traguardi ambientali - descrizione del campo di applicazione del sistema di gestione ambientale - ruoli, responsabilità e autorità - procedura per la gestione del controllo operativo - procedure operative - istruzioni di lavoro A questi documenti può essere affiancato un manuale di gestione ambientale. L’organizzazione deve stabilire e mantenere attiva una procedura per gestire i documenti compilati. Controllo operativo Il controllo operativo comporta l’individuazione e la pianificazione di operazioni connesse agli aspetti ambientali significativi, coerenti con la politica, gli obiettivi e i traguardi. Il controllo, ad esempio, riguarda la manutenzione delle apparecchiature, l’avviamento e l’arresto, la gestione degli appaltatori, i servizi offerti dai venditori. Si devo-

no elaborare procedure per affrontare i rischi individuati, fissare traguardi e misurare le prestazioni ambientali. Le procedure non devono solo definire le condizioni normali, ma anche quelle anormali e le emergenze. Le procedure di controllo operativo devono essere ben documentate e sottoposte ad audit interni. Preparazione e risposta alle emergenze L’organizzazione deve attuare e mantenere attive procedure per individuare le potenziali emergenze e i potenziali incidenti in modo da evitare il rischio di incidenti, descrivere le modalità di risposta agli incidenti dell’organizzazione, prevenire o mitigare gli impatti ambientali negativi associati agli incidenti. Verifica Sorveglianza e misurazione L’organizzazione ha il compito di redigere, attuare e mantenere attiva una procedura che permetta di sorvegliare e misurare i parametri più significativi (es. emissioni in atmosfera, rumore). In quest’ambito deve tener conto delle prescrizioni legali in materia di sorveglianza e garantirne il rispetto. Va sottolineato che il rispetto delle disposizioni legali costituisce un requisito fondamentale del regolamento EMAS senza del quale non è possibile effettuare la registrazione. L’organizzazione deve, quindi, disporre di una procedura per svolgere attività di riesame e valutazione. Non conformità, azioni correttive e preventive L’organizzazione deve adottare e mantenere attiva una procedura per trattare i casi riscontrati e quelli potenziali di non conformità ai requisiti EMAS. La procedura deve definire le modalità per: - identificare e correggere il caso - esaminare la causa e gli effetti del caso - valutare la necessità di azioni tese ad impedirne il ripetersi - registrare i risultati delle azioni correttive intraprese - valutare la necessità di misure tese a

prevenire i casi di non conformità - attuare azioni preventive adeguate per evitare casi analoghi - riesaminare l’efficacia delle azioni correttive e delle azioni preventive intraprese. La non conformità si può individuare attraverso diverse modalità, quali controllo operativo, audit interno/ esterno, riesame della direzione. Il rappresentante EMAS della direzione deve essere informato dei casi di non conformità o di potenziale non conformità per decidere se adottare azioni correttive o preventive. Entrambi i tipi d’azione vanno registrati. Controllo delle registrazioni L’organizzazione deve allestire e mantenere attivo un sistema di registrazione per dimostrare l’osservanza dei requisiti del proprio sistema di gestione ambientale. Essa deve istituire, attuare e mantenere attiva una procedura per la gestione delle proprie registrazioni tale da consentire l’identificazione, l’archiviazione, la protezione, la reperibilità, la conservazione e l’eliminazione delle stesse. Esempi di registrazioni possono riguardare il consumo di elettricità, i rifiuti prodotti, l’emissione di gas. Audit interno L’audit ambientale interno – dettagliatamente analizzato nell’allegato II del regolamento EMAS- è inteso come una “valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva delle prestazioni ambientali di un’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati alla tutela dell’ambiente”. Lo scopo è di determinare: - se il sistema di gestione ambientale soddisfi i requisiti del regolamento EMAS e se sia stato correttamente attuato e mantenuto attivo - l’efficienza del sistema di gestione ambientale. Attraverso l’audit interno, inoltre, la direzione dell’organizzazione riceve le informazioni necessarie a riesaminare le prestazioni ambientali dell’organizzazione stessa.

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Valutare e migliorare l’efficienza ambientale

L’organizzazione svolge annualmente audit interni per avere un quadro generale degli aspetti ambientali significativi. Il ciclo di audit, che copre tutte le attività dell’organizzazione, deve essere completato in tre anni (quattro anni per le organizzazioni più piccole). L’auditor o il gruppo di audit possono essere interni o esterni all’organizzazione. L’attività di audit include le seguenti fasi: - comprensione del sistema di gestione - valutazione dei punti forti e delle criticità del sistema - raccolta dei documenti giustificativi - valutazione dei risultati dell’audit - preparazione delle conclusioni dell’audit - comunicazione alla direzione dei risultati e delle conclusioni dell’audit Riesame della direzione L’alta direzione riesamina il sistema di gestione, almeno annualmente. I riesami devono essere registrati e conservati.

DICHIARAZIONE AMBIENTALE EMAS Dopo aver illustrato il sistema di gestione ambientale, le linee guida si soffermano sulla dichiarazione ambientale. Essa è intesa come: “ un’informazione generale al pubblico e alle altre parti interessate sui seguenti elementi di un’organizzazione: struttura e attività, politica ambientale e sistema di gestione ambientale; aspetti e impatti ambientali; programma, obiettivi e traguardi ambientali.”. Il regolamento EMAS fissa alcuni requisiti minimi per la dichiarazione. L’organizzazione può, però, decidere il livello di dettaglio, la struttura e lo schema generale. Al minimo la dichiarazione ambientale EMAS deve includere: - la descrizione chiara dell’organizzazione che chiede la registrazione EMAS e una sintesi delle sue attività e dei suoi prodotti e servizi, nonché delle sue relazioni con le eventuali 56 |

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organizzazioni capogruppo - la politica ambientale dell’organizzazione e una breve illustrazione del suo sistema di gestione ambientale - una descrizione di tutti gli aspetti ambientali significativi, diretti e indiretti, che determinano impatti ambientali significativi dell’organizzazione e una spiegazione della natura degli impatti connessi a tali aspetti - una descrizione degli obiettivi e dei traguardi ambientali in relazione agli aspetti e traguardi ambientali significativi - una sintesi dei dati disponibili sulle prestazioni dell’organizzazione rispetto ai suoi obiettivi e traguardi ambientali per quanto riguarda i suoi impatti ambientali significativi. La relazione deve riportare gli indicatori chiave e gli altri pertinenti indicatori esistenti delle prestazioni ambientali previsti dalla sezione C allegato IV del regolamento EMAS. - altri fattori concernenti le prestazioni ambientali - un riferimento agli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente - il nome e il numero di accreditamento o di abilitazione del verificatore ambientale e la data di convalida. Ragioni di spazio non ci consentono di soffermarci sugli indicatori chiave. Sul punto rimandiamo, perciò, alla lettura delle linee guida, limitandoci a segnalare che coprono sei tematiche fondamentali: efficienza energetica, efficienza dei materiali, acqua, rifiuti, biodiversità ed emissioni.

PROCEDURA DI VERIFICA E CONVALIDA Si passa ora alla fase di verifica e convalida. Per “verifica” s’intende la procedura di valutazione della conformità svolta da un verificatore ambientale per accertare se l’analisi ambientale, la politica ambientale, il sistema di gestione ambientale e l’audit interno di un’organizzazione e la sua attuazione sono conformi alle disposizioni del regolamento.

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Per “convalida” s’intende, invece, la conferma, da parte del verificatore ambientale che ha svolto a verifica, che le informazioni e i dati della dichiarazione ambientale e della dichiarazione ambientale aggiornata di un’organizzazione sono affidabili, e soddisfano le disposizioni del regolamento. Solo i verificatori ambientali accreditati o abilitati possono verificare e convalidare EMAS. Spetta ai verificatori ambientali controllare il rispetto, da parte dell’organizzazione, di tutti i requisiti del regolamento per quanto concerne l’analisi ambientale iniziale, il sistema di gestione ambientale, l’audit ambientale nonché la dichiarazione ambientale. Devono anche verificare che l’organizzazione rispetti gli obblighi nominativi in materia d’ambiente, nonché controllare il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali dell’organizzazione. Spetta ai verificatori controllare l’attendibilità, la credibilità e l’esattezza dei dati contenuti e utilizzati nella dichiarazione ambientale EMAS e di ogni informazione ambientale da convalidare. Devono, infine, visitare l’organizzazione o il sito. Il verificatore controlla che l’organizzazione soddisfi almeno i seguenti requisiti: - esistenza di un sistema di gestione ambientale pienamente operativo - esistenza di un programma di audit interamente pianificato - completamento del riesame della direzione - preparazione di una dichiarazione ambientale EMAS che tenga conto dei documenti di riferimento settoriali, ove disponibili.

PROCEDURA DI REGISTRAZIONE Una volta che il sistema è stato attuato e verificato e la dichiarazione ambientale EMAS convalidata, l’organizzazione presenta domanda di registrazione all’organismo competente (In Italia Comitato ecolabel e ecoaudit sezione EMAS). Le linee guida specificano quali so-


Valutare e migliorare l’efficienza ambientale

no gli organismi competenti nei diversi casi che si possono verificare (organizzazione con un unico sito nell’UE, con più siti all’interno di uno Stato membro, con più siti in diversi Stati UE, con siti in Stati terzi). Documenti e requisiti per la registrazione Occorre redarre domanda nella lingua ufficiale dello Stato in cui l’organizzazione vuole effettuare la registrazione. La domanda deve contenere: - dichiarazione ambientale EMAS convalidata - dichiarazione firmata dal verificatore ambientale con cui si attesta che la verifica e la convalida sono state effettuate a norma del regolamento - modulo di domanda compilato, contenente le informazioni sull’organizzazione, sui siti e sul verificatore ambientale - prova del pagamento dei diritti

Sospensione o cancellazione di un’organizzazione dal registro Può verificarsi se: - un organismo competente creda che l’organizzazione non rispetti il regolamento - un organismo competente riceva dall’organismo di accreditamento o di abilitazione un rapporto di sorveglianza scritto che dimostra che i compiti del verificatore ambientale non sono stati svolti in maniera adeguata - l’organizzazione non presenta all’organismo competente, entro due mesi dalla richiesta, uno dei documenti dovuti - un organismo competente è informato dall’autorità responsabile dell’applicazione della legge, mediante rapporto scritto, della violazione degli obblighi nomativi applicabili in materia di ambiente Il regolamento EMAS non specifica la durata delle sospensioni. Spetta

agli organismi competenti decidere in merito. Esse, tuttavia, non devono superare i dodici mesi.

USO DEL LOGO EMAS Il logo EMAS (vedi figura) può essere usato solo dalle organizzazioni in possesso di una registrazione EMAS. Si fa presente che il logo deve riportare sempre il numero di registrazione dell’organizzazione, eccetto per le attività promozionali e di commercializzazione del sistema EMAS. Se l’organizzazione dispone di diversi siti, che solo in parte sono inclusi nella registrazione, può usare il logo esclusivamente per i siti registrati. Se possibile, il logo deve essere riportato nella dichiarazione ambientale. Infine, informiamo che le linee guida riportano una serie di esempi per l’uso del logo. 


TACCUINO Produzione • consumi • mercati

Produzione, la flessione prosegue

N

on si arresta il momento difficile per la nostra economia, come attestano i dati sulla produzione di marzo, diffusi dall’Istat lo scorso 10 maggio. In particolare, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,8% rispetto a febbraio e il primo trimestre 2013 ha registrato un calo dello 0,4% rispetto all’ultimo del 2012. Solo il comparto dell’energia tiene, mentre si rilevano forti flessioni per i beni strumentali (-8%), per i beni intermedi (-6,5%) e per i beni di consumo (-4,5%). Per quanto concerne il settore della gomma-plastica, i cui dati sono sempre forniti accorpati dall’Istat, la variazione è del -9,3% nel marzo 2013 rispetto al marzo 2012 (vedi il grafico a destra) e del -0,6% rispetto a febbraio. Rispetto all’ultimo trimestre 2012, il primo del 2013 ha fatto registrare una crescita di appena lo 0,2%. Ma nello stesso trimestre del 2012 la produzione, per quanto riguarda i prodotti in gomma e plastica, era stata superiore del 9,1%. In termini di prestazioni il settore è il quartultimo considerato tutti i comparti industriali italiani. Peggio hanno fatto soltanto la fabbricazione di macchinari e attrezzature, la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi e l’attività estrattiva.

Commercio estero in leggera crescita

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dati Istat per il commercio estero del mese di marzo rivelano una legge-

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ra crescita rispetto a febbraio con uno sbilanciamento verso l’estero: +1,2% per l’export, +0,2% per l’import. «L’aumento congiunturale delle esportazioni – segnala l’Istituto nazionale di statistica – è principalmente determinato dalle vendite verso i paesi extra Ue (+2,0%). La crescita è accentuata per i beni di consumo durevoli e non durevoli (rispettivamente +5,9% e +2,7%) e i beni strumentali (+2,1%). L’incremento congiunturale dell’import è invece la sintesi dell’aumento degli acquisti dai mercati Ue (+2,4%) e della flessione di quelli dai mercati extra Ue (-2,4%)».

giugno 2013

Considerati su base trimestrale i dati sono meno positivi. Nei primi tre mesi del 2013 si rileva una flessione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-1,7%) che per le esportazioni (-0,4%). Rispetto a marzo 2012 la flessione è invece marcata: -6% per le esportazioni e -10,6% per le importazioni. In parte il dato è imputabile anche a un numero diverso di giorni lavorati: 21 a marzo 2013 contro 22 a marzo 2012. Va sottolineato invece che a marzo si è registrato un saldo commerciale ampiamente positivo, +3,2 miliardi, in forte miglioramento rispetto al 2012 (+1,8


TACCUINO

miliardi). L’avanzo commerciale è il risultato di un surplus sia con i paesi extra Ue (+2,6 miliardi) sia con quelli Ue (+0,6 miliardi). Al netto dell’energia, il saldo mensile è attivo per 7,5 miliardi. A marzo la riduzione tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso Spagna (-19,6%), Paesi Bassi (-13,9%) e Turchia (-11,9%).

Shinobu Watanabe nuovo presidente dell’IISRP

N

el corso del suo 54° Annual General Meeting, tenutosi a San Francisco dal 15 al 18 dello scorso mese di aprile, l’IISRP (Istituto Internazionale dei Produttori di Gomma Sintetica) ha eletto President International per l’anno 2013-2014 Shinobu Watanabe, Presidente della Chemicals & Plastics Company di Ube Industries, Ltd. Il passaggio delle consegne è avve-

nuto da parte di John Lyon, Global Vice President di Butyl, ExxonMobil Chemical Company, il cui mandato di President International dell’Istituto è giunto al termine con l’AGM californiano e che ora è diventato Past President International. In questa veste Lyon continuerà a servire l’Istituto come membro del Comitato Esecutivo. Laureato alla School of Economics dell’Università di Osaka, Shinobu Watanabe è entrato in Ube Industries nell’aprile del 1977. Nell’aprile del 1999 è stato nominato Chairman di Ube Corporation Europe S.A. e Ube Chemicals Europe S.A., e da allora ha assunto numerosi incarichi manageriali in Europa e, recentemente, in Giappone, dove è diventato Managing Executive Officer, Vice President della Specialty Chemicals & Plastics Company di Ube Industries, Ltd. Nell’aprile del 2010 ha assunto la carica di Presidente di questa società e nell’aprile del 2013 quella che rico-

pre attualmente. Nell’ambito dell’IISRP, Watanabe svolgerà anche il ruolo di Presidente della sezione del Far East. (g.c.)

Gomma naturale, aumenti in vista

S

econdo quanto riporta l’associazione cinese dell’industria della gomma, sono da prevedere in tempi brevi aumenti dei prezzi della gomma naturali, a partire da quella malese. Il trend è ipotizzato per effetto del miglioramento dei dati economici della Cina e degli Stati Uniti. Anche per questo motivo la Cina, che è il maggior consumatore mondiale di gomma naturale, sarebbe in procinto di avviare un’intensa campagna di acquisti, orientata a ricostituire le riserve, e questa dinamica finirà per influenzare il costo della materia prima. La previsione al rialzo è stata riportata anche dall’agenzia di stampa malese, la Bernama

sai cos’è?


TACCUINO

Imprese • finanza

Assogomma e Centro REACH insieme per preparare le aziende

A

ssogomma ha ritenuto utile organizzare un momento formativo specifico a supporto delle imprese, per fare il punto sugli adempimenti richiesti dal Regolamento REACH e, soprattutto, per fornire istruzioni su come gestire un’ispezione: un fenomeno che da qualche mese non interessa più solo i produttori di materie prime ma anche i trasformatori del settore gomma. Il corso è stato organizzato a Milano lo scorso 18 aprile in collaborazione con Centro REACH, sulla linea di un’intesa già collaudata con successo in occasione del corso sulla lettura delle schede di sicurezza estese dello scorso 30 gennaio. Un’iniziativa molto apprezzata, a giudicare dalla presenza di una cinquantina di esperti in rappresentanza di 30 aziende, associate e non ad Assogomma, appartenenti a diversi comparti del settore (articoli tecnici, pneumatici, mescole, materie prime). Dopo un quadro del funzionamento del sistema ispettivo si è entrati nel merito della corretta applicazione del Regolamento REACH, che in Italia compete al ministero della Salute. È questo ministero che predispone l’attività di controllo e vigilanza coordinando le autorità preposte alle ispezioni a livello nazionale (ad es. lo stesso ministero o l’Istituto Superiore di Sanità) e regionale (Asl e Arpa). Le attività ispettive sono regolate da progetti europei, che ne definiscono contenuti e obiettivi, rispetto ai quali le autorità nazionali hanno comunque piena facoltà di ampliamento. Da ciò segue che l’attività ispettiva può variare molto in base alla sede dell’azienda. Ad esempio è emerso chiaramente che alcune regioni sono particolarmente attive: è questo il caso della Lombardia e dell’Emilia Romagna. I primi due progetti di controllo, già conclusi, hanno avuto prevalentemente lo scopo di sensibilizzare le aziende, definendo le linee guida di azione per le future attività. Particolare attenzione è stata posta finora sugli obblighi di pre-registrazione e registrazione e sul-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

la redazione delle schede di sicurezza, evidenziando per quest’ultimo adempimento una significativa quantità di non conformità. L’obiettivo è stato inizialmente focalizzato sui produttori e importatori di sostanze, con l’intenzione di scendere man mano lungo la filiera, coinvolgendo, già nella seconda fase, i formulatori per poi allargarsi al settore della produzione di articoli. Il controllo sulla produzione di articoli era infatti previsto fra gli obiettivi del terzo programma di attuazione (REACH Enforcement 3), da poco entrato nella sua fase operativa. È programmata in Italia un’attività sugli articoli in importazione: un’importante novità prevista per la terza fase di controlli è infatti il coinvolgimento delle dogane, più volte auspicato da Assogomma, per la verifica della conformità al REACH dei pneumatici. L’illustrazione dei contenuti e obiettivi della terza fase di controllo è stata completata con l’esposizione dei criteri in fase di adozione per la selezione delle aziende da sottoporre prioritariamente ad ispezione. I docenti hanno quindi proposto una panoramica degli adempimenti richiesti alle aziende dai Regolamenti REACH e CLP e delle relative sanzioni previste in caso di inadempienza, evidenziando su quali l’attenzione delle autorità si sta particolarmente concentrando durante le visite in corso. La conformità e completezza delle schede di sicurezza si sono rivelati un aspetto critico, sul quale le autorità italiane hanno molto insistito, sottolineando, fra le altre cose, l’importanza

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della presenza del numero da contattare in caso di emergenza. Mentre le prime fasi di controllo sono state principalmente finalizzate alla sensibilizzazione e alla formazione delle aziende e degli stessi ispettori, ci si aspetta in questa fase un aumento della frequenza delle sanzioni. È prevista una tariffa a carico dell’azienda ispezionata (2.000 euro), anche se non risultano al momento evidenze in questo senso. Nella sezione finale del corso si è affrontato il tema di come soddisfare in modo efficiente gli adempimenti REACH e CLP mediante una gestione trasversale e integrata nei processi aziendali, predisponendosi nel modo migliore un’eventuale visita ispettiva. L’incontro è stato completato da una serie di indicazioni operative per una corretta gestione della visita ispettiva, coprendo diversi aspetti: l’importanza della nomina di un responsabile, la documentazione che è consigliato predisporre, la gestione di informazioni riservate, ecc. Il corso è parte del programma formativo Assogomma recentemente definito per il periodo 2013-2014. Una serie di attività a favore dell’informazione e della formazione del settore che spazia su temi di natura ambientale, produttiva, commerciale, marketing, gestionale. Il prossimo appuntamento per gli approfondimenti in materia REACH è già stato fissato per novembre sulla redazione delle schede di sicurezza: un corso rivolto ai formulatori di mescolanze, ai produttori/fornitori di materie prime, ma anche ai trasformatori del settore. (e.f.)


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TACCUINO

Sono 88 nel Veneto le best company della gomma-plastica Secondo una ricerca condotta da ESG89 Group, le best company operanti nel Veneto sono 1.386 su un totale di circa 35.900. Di queste, 556 appartengono al settore della meccanica. Al secondo posto, con 88 unità, vengono le aziende del settore della gomma-plastica. Con il termine “Italian best company” vengono classificate le società (escluse quelle operanti nei settori bancario, finanziario e immobiliare) che evidenziano un’elevata redditività, una buona patrimonializzazione, un basso indebitamento bancario e una tenuta o crescita del volume del valore della produzione.

Bridgestone investe in Russia Entro il 2016 entrerà in funzione un nuovo stabilimento Bridgestone in Russia per la produzione di pneumatici vettura invernali. Lo ha annunciato la casa giapponese, che lo scorso 12 aprile ha firmato l’accordo per la costruzione del sito con Mitsubishi e le autorità regionali di Ulyanovsk Oblast, nella cui zona industriale Zavolzhye sorgerà l’unità produttiva. Il nuovo stabilimento – il primo di Bridgestone in Russia – sarà gestito dalla Bridgestone Tire Manufacturing C.I.S., posseduta per il 90% da Bridgestone e per il 10% da Mitsubishi. A regime – entro la seconda metà del 2018 – la capacità produttiva dell’impianto dovrebbe raggiungere i 12.000 pezzi al giorno, permettendo così al gruppo giapponese di far

fronte alla sempre crescente domanda locale di pneumatici innescata dal previsto aumento delle vendite di vetture in Estremo Oriente e in Cina in particolare. L’investimento è di 37,5 miliardi circa di yen, pari a circa 290 milioni di euro. (g.c.)

Lanxess inaugura il nuovo quartier generale di Keltan Elastomers Lanxess, leader nella produzione di gomma sintetica, ha inaugurato lo scorso aprile il quartier generale della sua unità business Keltan Elastomers, ubicata a Sittard-Geelen, nei Paesi Bassi. La società ha iniziato subito a occuparsi della commercializzazione a livello globale di gomma Epdm, distribuita

sotto il marchio Keltan. Werner Breuers, membro del consiglio di amministrazione di Lanxess AG a affermato, durante la cerimonia di inaugurazione della struttura, che «Con l’acquisizione, due anni fa, del ramo di attività sugli elastomeri della Royal DSM N.V., che ha portato alla creazione di Lanxess Keltan Elastomers, il gruppo è divenuto il principale produttore mondiale di gomma Epdm. In linea con la politica di spingere sull’innovazione di prodotto e di investire su tecnologie proiettate nel futuro». Secondo Günther Weymans, capo della business unit Keltan Elastomers, «l’apertura della nuova sede segna, per la nostra ancora giovane divisione, l’inizio di una nuova era e indica quanto crediamo in questo sito produttivo». Lanxess ha investito 12 milioni di euro per convertire la struttura alla nuova destinazione, con un progetto durato appena 12 mesi, che ha significato anche la conversione del 50% della propria produzione di Epdm nella nuova tecnologia Keltan ACE. Con 62 |

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questo metodo (Advanced Catalyst Elastomers) la quantità di energia richiesta per il processo di produzione può essere ridotta sensibilmente in confronto alle tecnologie convenzionali. Il processo rende anche possibile la produzione di nuovi tipi di Epdm. Il pieno regime di produzione si raggiungerà intorno a metà 2013. La gomma Epdm prodotta a Sittard-Geelen viene utilizzata soprattutto nel settore automotive, in quello delle costruzioni e per articoli elettronici e industriali. Nei veicoli, la gomma sintetica trova impiego soprattutto per guarnizioni nelle carrozzerie e in manicotti di refrigerazione sotto cofano; nelle costruzioni per profili a tenuta di porte e finestre, per la copertura e coibentazione di tetti piani e tetti verdi, mentre per gli articoli elettronici di largo consumo entra nelle guarnizioni di lavastoviglie e lavatrici.

fornita dalla riduzione dei costi energetici e dall’aumento della produttività. E a questo riguardo Engel sottolinea che una sua pressa completamente elettrica consente di abbattere i costi energetici fino al 50% e di incrementare la produttività fino al 30%. Il medicale presenta l’esigenza principale di macchine con numero di impronte sempre crescente e capaci di tempi di ciclo ridotti: caratteristiche e prestazioni che possono essere fornite dalle grandi presse Engel completamente elettriche adatte all’utilizzo in dovrebbero raggiungere i 15 milioni di camera bianca. Ma il settore utilizza anunità che, anche se al di sotto del record che presse verticali per lo stampaggio storico di 17 milioni, rappresentano una con inserti, in grado di operare anche in Tecno Compounds soglia di tutto rispetto a confronto con ambiente sterile. Fondamentalmente, il gli 8 milioni ai quali il mercato era sceso mercato predilige soluzioni complete pochi anni fa. Questa ripresa dovrebbe chiavi in mano dotate di dispositivi di innescare la sostituzione delle presse automazione, in particolar modo per il Tecno Compounds a solution for every chal più obsolete con macchine tecnologiposizionamento degli inserti. Tecno Compounds suitable camente più avanzate e a prezzi comEngel propone una gamma di macchipetitivi. ne a iniezione, con tonnellaggi tra le 28 Il packaging riguarda capsule, chiusure e le 5.500 tonnellate e con un tipologie a suitable solution for everye challenge e articoli particolari, quali secchi e palche comprendono presse orizzontali a suitable solution for every challenge let. In questo settore la possibilità per verticali, elettriche, idrauliche, ibride e gli stampatori di essere competitivi è multicomponente. (g.c.)

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Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds Rubber Compounds a suitable solution for every challenge

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Dopo il crollo a 59,6 milioni di dollari nel 2010 a causa della recessione, Engel Usa (responsabile per gli Stati Uniti, il Canada e la zona industriale delle maquiladoras in Messico) ha chiuso lo scorso 31 marzo l’esercizio 2012-2013 con un fatturato record di oltre 200 milioni di dollari. Particolarmente premianti la capacità di rifornire il mercato con macchine a iniezione integrate con sistemi di automazione ad alta tecnologia innovativa e il rispetto dei tempi di consegna anche più severi. E le prospettive per Engel North America di aumentare il proprio fatturato anche nei prossimi anni sono favorevoli. I principali mercati nordamericani di interesse per Engel sono l’automotive, il medicale e il packaging. L’automotive presenta sviluppi promettenti nella produzione di veicoli: quest’anno si MY

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Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds

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aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control se Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl ViaPrivata Privata Archimede 1 Via Toscana, Via Archimede 1 Via 6/8 Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI)(MI) – Italy 27010 Siziano (PV) Sales: 20094 Corsico – Italy Plant: 27010 Siziano (PV) Tel. +39 02 45 19 24 Srl 46 Tel +39 0382 Compounds 67 82 266 Parker Tecno Parker Hannifin Italy Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 02 36 26 96 119 Fax +39 0382 222 2013 | L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA | 63 Via Privata Archimede Via Toscana, 6/867 82 giugno Fax +39 02 (MI) 36 26 96 19 Fax(PV) +39 0382 67 82 222 www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds 20094 Corsico – Italy 27010 Siziano www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 02 36 26 96 19

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TACCUINO

MATERIE PRIME • MACCHINE • PRODOTTI

Gomma siliconica Wacker a durezza variabile per ortopedia

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Medtec Europe 2013, la fiera del settore medicale svoltasi a Stoccarda a febbraio, la Wacker Chemie ha presentato una nuova gomma siliconica a durezza variabile per applicazioni ortopediche e protesiche. È la Silpuran 2410 A/B, una gomma a due componenti che può essere resa più dura o più soffice ai valori bassi della scala di durezze Shore A, semplicemente variando il rapporto di miscelazione dei suoi componenti. Una comoda tecnologia che consente ai produttori di articoli ortopedici e protesi di regolare la durezza del materiale in funzione del manufatto da stampare, liberandoli dalla necessità di dover stoccare a magazzino gradi diversi di silicone per soddisfare specifiche diverse. Basta un solo silicone come materia prima: aumenta l’efficienza del processo produttivo e riduce i costi di gestione degli stock. Miscelati nel rapporto 1:1, i componenti A e B danno un elastomero con valore 50 della durezza Shore 00 (ASTM 2240, Tipo 00). Un aumento di A produce un elastomero più soffice; viceversa, un aumento di B porta a un prodotto più duro. Una caratteristica importante degli elastomeri Silpuran 2410 A/B è che essi sono completamente miscibili tra loro, il che ne aumenta le possibilità di lavorazione, e per la loro bassa viscosità si colano facilmente. Reticolano rapidamente a temperature elevate senza rilasciare sottoprodotti, e gli articoli che se ne ottengono sono ad alta elasticità

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA |

e traslucidi. Inoltre, sono innocui all’inalazione e compatibili con la pelle. Infatti, non contengono plastificanti né stabilizzanti organici e hanno superato i test della biocompatibilità in accordo con le normative ISO 10993 e Farmacopea US Classe VI. (g.c.)

Flessibili di raccordo in gomma+Teflon

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a società tedesca Elaflex di Amburgo ha messo a punto dei tubi flessibili di raccordo (si chiamano Elapharm) particolarmente indicati per l’industria farmaceutica e delle biotecnologie. Grazie a una nuova tecnologia brevettata, il rivestimento in DuPont Teflon PTFE è incollato omogeneamente e uniformemente alla struttura in gomma realizzata in EPDM con l’aggiunta di una fibra aramidica trecciata altamente robusta e resistente alle temperature e di un filo di acciaio inossidabile ad alta tenacia. A seconda della sostanza (alimentare, farmaceutica o chimica), la temperatura utilizzata varia da -30 a +140°C, con pressioni da -0,09 bar fino a 16 bar. L’intrinseco effetto antiaderente del rivestimento interno in fluoro polimero riduce al minimo l’impegno necessario per la pulizia anche quando le sostanze convogliate hanno un’alta viscosità.

Con l’unità di iniezione EFE cure-time ridotto anche del 58%

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n un contesto di costi crescenti - delle materie prime e dell’energia - il risparmio energetico durante la produzione di articoli in gomma con lo stampaggio a iniezione è un fattore di grande importanza per lo stampatore. Un modo per renderlo possibile è quello di accorciare la fase di reticolazione, perché questo si traduce in una riduzione della durata dell’intero ciclo di vulcanizzazione e, conseguentemente, del consumo di energia. LWB Steinl, tra i maggiori produttori di macchine per lo stampaggio a iniezione della gomma, ha compiuto un passo avanti notevole in questa direzione

giugno 2013

con la realizzazione della nuova unità di iniezione EFE, che, secondo quanto riferisce la stessa azienda tedesca, consente riduzioni del curing time dal 25% al 58%. Ne abbiamo parlato nel numero 596 della rivista, a pag. 47. Per questa innovazione la casa di Altdorf ha ricevuto dalla DKG (l’Associazione Tedesca della Gomma) il Product Award 2009 all’IRC di quell’anno. Le prestazioni del sistema EFE sono state esaminate e studiate su base scientifica presso il Processing Technical Centre dell’Università di Scienze Applicate di Würzburg – Schweinfurt con l’utilizzo di una pressa verticale a struttura a C, con forza di chiusura di 50 t e un vo3 lume massimo di iniezione di 115 cm . Particolare attenzione è stata dedicata alla determinazione quantitativa della riduzione del tempo di reticolazione e alla identificazione e valutazione della possibile influenza sulle proprietà dei componenti stampati con la nuova unità. La sperimentazione ha evidenziato che, oltre a ridurre il cure time, l’unità EFE consente anche una più uniforme densità di reticolazione nel vulcanizzato, con conseguente miglioramento della qualità del prodotto stampato. (g.c.)

Un nuovo composito gomma-metallo da Trelleborg

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i chiama Rubore il nuovo composito gomma-metallo sviluppato dal gruppo svedese Trelleborg e presentato alla Engine Expo 2013 di Stoccarda, dal 4 al 6 giugno. Pensato per applicazioni nel settore automotive questo processo produttivo è utilizzato per creare un sandwich gomma-metallo da 3 a 5 strati, applicando un agente legante agli elementi metallici e poi vulcanizzando la gomma al metallo così trattato. Secondo i responsabili del gruppo, i vantaggi di questa tecnica consistono soprattutto nella riduzione del numero di oggetti da trattare e manipolare in una catena di montaggio e nelle semplificazioni che ne derivano sia per l’ingegnerizzazione dei processi, sia per la progettazione dei veicoli, con l’obiettivo di ridurne il pese e, quindi, i consumi.



LAGORIO & DUFOUR S.p.A.

Da trent’anni semplicemente gomma GOMMA NATURALE E SINTETICA MAGAZZINO GOMMA NATURALE CON LABORATORIO MAGAZZINO LATTICE NATURALE JSR RB E JSR DYNARON GOMME SPECIALI Lagorio & Dufour S.p.A. •Via Montenapoleone, 8 • 20121 Milano • Tel. 02.76.01.38.66 (r.a.) • Fax 02.781.871 •e-mail: info@lagduf.it


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