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gomme e plastiche bio analisi del settore rubbertech a shanghai
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
focus macchine
Associato ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI DI MACCHINE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA
GENNAIO ∙ FEBBRAIO 2014 - NUMERO 1
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di Federazione Gomma Plastica
assogoMMa
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA
SOMMARIO 4 ELASTICA
16 L’INTERVISTA
Il futuro è nel bio. E oltre
Redazione, amministrazione, pubblicità
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it
Carlo Brunetti, vicepresidente e responsabile innovazione di Api Spa, spiega l’impegno della sua azienda nello sviluppo di polimeri ed elastomeri bioispirati e biodegradabili. Ne scaturisce un ragionamento a tutto campo sullo sviluppo del settore, inserito in una visione del futuro improntata a un rinnovato impegno per la conservazione delle risorse e per un diverso utilizzo del petrolio.
22 MONDOGOMMA
A Shanghai per il RubberTech 2013
Il nostro Gian Paolo Brembati è stato Shanghai, dal 13 al 15 novembre scorsi, per seguire la RubberTech, una delle più importanti rassegne fieristiche del settore della gomma organizzate in Cina, giunta quest’anno alla tredicesima edizione. Le sue valutazioni ci descrivono un mercato in forte crescita, ma con una qualità di prodotto, soprattutto per quanto riguarda materie prime e additivi, che ancora non è al top e fatica ad adeguarsi alle normative Reach.
Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Comitato di redazione Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it
24 Gomma-plastica e crisi il punto della situazione
Economisti ed esperti si sono riuniti a Castellanza, all’Università LIUC Carlo Cattaneo, per fare un tradizionale punto della situazione del settore. Le incertezze per il futuro sono ancora tante, ed è difficile fare previsioni precise. Ma le risorse del comparto sono tali da fare ben sperare per una ripresa in tempi brevi. Gli esempi di tre imprese innovative italiane tracciano la strada.
Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 15,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Europa € 130 - Estero € 150 Abbonati on line: www.edifis.it Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
ElASTICA: SOMMARIO
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FOCUS
Macchine e tecnologie per lo stampaggio: parlano i produttori
La nostra tradizionale inchiesta sui produttori di macchine per lo stampaggio della gomma quest’anno si estende anche ai fornitori di tecnologie ausiliarie, come gli stampi, e di strumenti per il controllo della qualità. All’indomani del K2013 abbiamo chiesto ai protagonisti del settore come si prospetta il 2014, quali tecnologie stiano emergendo e quali strategie occorra adottare per fronteggiare la sempre più agguerrita concorrenza dei produttori cinesi.
ANNO 57 - GENNAIO ∙ FEBBRAIO 2014 - n. 1
44 DALLE AZIENDE Karousel: pronti al rilancio
dopo il K2013
Le sei aziende promotrici del Karousel, il percorso di filiera pensato per accompagnare il cliente dalla formulazione della mescola al prodotto finito, sono rientrate dalla fiera di Düsseldorf con ottimi riscontri. Ecco come pensano di rilanciare la loro alleanza nel 2014.
48 L’occhio artificiale
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che scopre ogni difetto
Siamo entrati nello stabilimento della Doss di Erbusco, dove nascono strumentazioni per il controllo qualità mediante visione artificiale utilizzati in tutto il mondo. Daniel Salvà, managing director e sales manager dell’azienda, ci ha illustrato gli ultimi nati, Fly e Squeezer, per il rilevamento dei difetti nei manufatti in gomma, che i tecnici del settore potranno vedere direttamente in azione in un evento open dall’11 al 13 febbraio prossimi.
52 Autorizzazione unica
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ambientale, i chiarimenti del ministero
Una circolare del 7 dicembre scorso chiarisce alcuni aspetti delle procedure per ottenere l’Autorizzazione Unica Ambientale. Uno strumento pensato per semplificare la burocrazia che le PMI devono seguire per ottenere tutti i permessi e le approvazioni legati agli aspetti della loro attività che potrebbero avere un impatto sull’ambiente.
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NEWS
TACCUINO
• Auto e commerciali: segno più a dicembre
• Assogomma: un ricco programma di corsi per il 2014
• Gomma-Plastica: i termini del nuovo contratto
• Oldrati festeggia i 50 anni
• L’attività estera di Eigenmann & Veronelli
• Chiarimenti su data e durata dei pneumatici
• CALENDARIO DELLE FIERE 2014
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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ELASTICA
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
Argomenti Comitato di redazione: Fabio Negroni, Emilio De Tuoni, Giampaolo Giuliani
SOMMARIO Gli sponsor di Elastica...........................................................................6-7 Abbiamo letto per voi.............................................................................. 8 Composti di EVA/Mg/(OH)2: proprietà meccaniche, termiche e antifiamma Assicurazione della qualità per la produzione di foglie Caratteristiche meccaniche e tribologiche di poliuretani termoplastici (TPU) Proprietà a bassa temperatura di sigillanti di gomma Compositi di nanotubi di carbonio con NBR, SBR, NR ZnO e MgO come attivatori della vulcanizzazione Processi di precisione nella tecnica delle guarnizioni Prodotti e processi: quando viene caldo Tecnologia per l’adesione con DIP resorcina formaldeide Materie prime: Elastosil R 781/80 I neri conduttivi della Cabot seguono la chimica del processo Evonik, Sipernak, Elatur
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www.edifis.it l’industria della gomma L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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con il patrocinio del C.N.R.
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È un laboratorio costituito dall’AIRIEL (Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri) e dall’ASSOGOMMA con il patrocinio del CNR.
Gli utenti
I trasformatori di materiali elastomerici ed affini; i produttori di materie prime, macchinari e apparecchiature di prova; gli utilizzatori di prodotti finiti.
I collegamenti
Collabora con Enti di Normazione quali UNI e ISO. Partecipa a prove interlaboratoriali organizzate
dal National Bureau of Standards U.S.A. per verificare la ripetitibilità e la riproducibilità dei risultati.
I servizi
Prove fisico-meccaniche, analisi chimiche, collaudi, consulenze e sperimentazioni, formulazione di mescolanze, ottimizzazione di cili produttivi, corsi di addestramento e aggiornamento, ricerca applicata.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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ELASTICA
Rassegna della stampa tecnica estera
materie prime COMPOSITI DI EVA/Mg(OH)²: PROPRIETÀ MECCANICHE, TERMICHE E ANTIFIAMMA
J. N. Asaad, N. N. Rozik, S. H. Mansoure-mail: s.mansour26@hotmail.com ;(KGK); 66/7-8-49-54. 2013. Rif. E3211.
L’
avvento delle proprietà antifiamma e antifumo degli idrossidi di Mg e di Al è legato alle seguenti reazioni chimiche: • Mg(OH)2 --> MgO + H2O con ∆H 328 cal/g • 2Al(OH)3 --> Al2O3 + 3H2O con ∆H 280 cal/g Viene preferita l’applicazione della prima delle reazioni sunnominate, perché la decomposizione del Mg(OH)2 parte a temperatura più alta (300-330°C) che è più favorevole per la lavorazione con le materie plastiche. Il rilascio di acqua e la sua evaporazione dovuta all’aumento di temperatura e alla decomposizione della massa dell’antifiamma fanno decrescere la temperatura e pertanto fanno decrescere anche la formazione di materiale combustibile. La dispersione dell’antifiamma crea però difficoltà, per cui è necessaria una compatibilizzazione con acidi grassi, stearati, silani. Nel testo sono indicate alcune combinazioni. Le prove di resistenza alla fiamma vengono eseguite secondo ASTM D 635. 8
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
Vengono descritti gli aspetti fisici di varie dispersioni di idrossido di Magnesio e gli aspetti fisici assunti da campioni di materiale additivati con antifiamma sottoposti a prove di resistenza al fuoco. In ogni caso vengono fatti notare effetti protettivi procurati dall’idrossido di Magnesio, che si manifestano con rallentamenti del processo di bruciatura in funzione del tipo di trattamento antifiamma. Viene fatto notare che il trattamento con l’ausilio di acido stearico e di acido oleico mostra effetti positivi, ma che gli effetti più chiari si ottengono con composizioni di antifiamma nelle quali si ricorre all’ausilio di agenti di accoppiamento, che procurano maggiore durata della omogeneità dei preparati antifiamma. Vengono enfatizzate composizioni a base di EVA e di idrossido di Magnesio con caratteristiche meccaniche considerevoli con carico di rottura anche fino a valori superiori a 20 MPa (MegaPascal) e con allungamenti a rottura fino a 700%, ancora una volta formulati con l’ausilio di preparati contenenti acido oleico e soprattutto di ausiliari silanici. Nell’articolo viene mostrata la struttura chimica dell’EVA (polimero Etilene Vinileacetato) e la struttura chimica dei suoi prodotti di demolizione termica, che, attraverso la formazione di una struttura “transpolienica”, approda alla formazione di acido acetico.
Viene anche ricordato che strutturalmente i compositi di EVA e di Idrossido di Magnesio in presenza di acido oleico e di agenti di accoppiamento silanico assumono un aspetto più liscio, che non quelli contenenti acido stearico privi di disperdente. (L’articolo è in lingua inglese)
prodotti e processi ASSICURAZIONE DELLA QUALITÀ PER LA PRODUZIONE DI FOGLIE
RST ProControl – Freudenberg Tel. +49 2734 468; (KGK); 66/7-8-56-56. 2013. Rif. E3212.
L
a Freudenberg è riuscita a sostituire in breve tempo con successo un progetto di ricerca per mezzo dell’ausilio di sensori virtuali. Un fabbricante di foglie rigide calandrate ed estruse per imballaggi farmaceutici, per ragioni suggerite dalla necessità di sviluppare normative di qualità dei propri prodotti, si è deciso a studiare la situazione per mezzo di sensori virtuali. Secondo i sensori, lo spessore degli strati singoli e multipli può essere caratterizzato con precisione. Ciò è molto significativo, perché la tolleranza dello spessore degli strati da parte del cliente viene fissato con precisione e può essere al massimo del 5 %. Il principio della misura è basato sul
Abbiamo letto per voi
confronto dello spessore ottico degli strati in riferimento alla lunghezza d’onda della luce. Se il raggio luminoso incontra uno strato trasparente, talvolta viene riflesso sia sulla superficie limite superiore, sia sulla superficie limite inferiore. Dalla sovrapposizione dei due strati riflessi nasce uno spettro di interferenza, che dipende ancora dall’indice di rifrazione calcolato e dallo spessore dello strato attraversato dalla sorgente luminosa. Sulla base di questi risultati di misura viene interpretato il valore dell’esatto risultato dello spessore ottico degli strati in riferimento alla lunghezza d’onda della luce.
prodotti e processi CARATTERISTICHE MECCANICHE E TRIBOLOGICHE DI POLIURETANI TERMOPLASTICI (TPU)
Achim Frick, Andreas Pfeilmeier, Julian Kaptur – Aalen e.mail: Achim.Frick@htw-aalen.de ; (KGK); 66/7-8-43-47. 2013. Rif. E3213.
I
poliuretani termoplastici ( TPU) hanno un comportamento pseudo elastomerico, comunque diverso da quello elastomerico propriamente detto. Infatti un TPU sottoposto ad elevate temperature di lavorazione mostra elevati allungamenti e elevati carichi di rottura. Il fatto non viene considerato però positivo, perché avviene in corrispondenza di una perdita di grossi segmenti rigidi nella struttura del materiale e ha corrispondenza con un decadimento del comportamento di resistenza al creep. In applicazioni tribologiche, cioè applicazioni in cui si studia la resistenza all’attrito dei TPU, sono vantaggiosi domains ad elevata durezza. In una applicazione tribologica sono quindi vantaggiose anche piccole zone di contatto tribologico, perché come conseguenza si crea una influenza dell’abrasione. L’effetto di resistenza all’abrasione in tal caso dipende anche dalla scivolosità dovuta a piccoli effetti di dissipazione nella zona di contatto. La produzione degli articoli stampati
con buone caratteristiche termomeccaniche esige quindi una adeguata lavorazione di fusioni di materiali caratterizzati come TPU, in modo tale che presentino una sufficiente dispersione. Per ottenere ciò è necessario mantenere una temperatura di lavorazione possibilmente al di sotto di quella di fusione delle cristalliti. Nell’articolo per i poliuretani TPU viene puntualizzata soprattutto la opportunità di considerarli validi nel campo delle durezze elevate intorno a 90 Sh A, tuttavia evidenziando incremento di creep a temperature sopra a 100°C, che diviene molto forte a 200°C e soprattutto a 250°C.
In funzione della velocità di scivolamento l’abrasione dei TPU aumenta asintoticamente, tanto più, quanto più elevata è la temperatura. In tal caso però gli aumenti di temperatura considerati sono ingenti, da 200°C a 250°C. Nell’articolo vengono descritti anche gli andamenti delle caratteristiche dinamico-meccaniche dei TPU riferendosi ai valori del modulo dinamico complesso E* in funzione della frequenza di sollecitazione. Il significato di ciò è che a 205°C s realizza un massimo di tanδ di 1,2.105s-1 e che il provino perde le sue caratteristiche di gomma elastica.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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ELASTICA
prodotti e processi PROPRIETÀ A BASSA TEMPERATURA DI SIGILLANTI DI GOMMA
Mattias Jaunich, Dietmar Wolff, Wolfgang Stark, Berlino e-mail: matthias.jaunich@bam.de; (KGK); 66/7-8-26-30. 2013. Rif. E3214.
L
e proprietà di una composizione elastomerica di un sigillante, a bassa temperatura sono limitate dalla transizione vetrosa durante la quale il materiale cambia da uno stato a transizione gommosa ad entropia elastica a uno stato a comportamento rigido, in cui il sigillante, trovandosi in uno stato vetroso, non è in grado di recuperare una deformazione elastica. Per controllare il susseguirsi di tali stati, si dispone di diverse determinazioni, appunto la temperatura di transizione vetrosa, il compression set e le varie analisi termiche: Dynamic Scanning Calorimetry (DSC), Dynamic Mechanical Analysis (DMA), Thermoi Mechanical Analysis (TMA). La DSC viene eseguita con una velocità di scansione di 10°K/minuto, la DMA viene eseguita sottoponendo il campione a una forza oscillante a una temperatura da -80°C a 50°C con scansione di 1°K/minuto determinando il modulo e il modulo di perdita del materiale, la TMA viene eseguita determinando il coefficente di espansione termica. La procedura per la determinazione del compression set consiste nel determinare la deformazione permanente di un provino sottoposto a schiacciamento del 25% per un tempo standard a una temperatura standard. Le prime caratteristiche che vengono annotate sono quelle a bassa temperatura registrando valori di irrigidimento intorno a -33°C -29°C sui provini assoggettati alle maggiori compressioni (38% 25%) e a -18°C -19°C valutando la temperatura di transizione vetrosa di mescole di FKM mediante DSC (da – 23°C a -14°C), valutando valori di componente elastica dei modulo dinamico È mediante DMA (da -23°C a -11°C), valutando 10
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
valori di picco di tanδ mediante DMA (a -10°C), valutando valori di picco della componente viscosa del modulo dinamico E” mediante DMA (a -16°C), e valutando un valore di temperatura di transizione vetrosa mediante TMA (a -20°C). Viene fatto notare che la variabilità dei valori di temperatura registrati è piuttosto notevole: i ricercatori si aspettano che la variabilità tra i corrispondenti valori di compression set sia ancora più notevole. Ciò e confermato dalle prove eseguite. Gli autori dimostrano però sostanzialmente che nel caso dei fluoroelastomeri, in prossimità delle temperature intorno alle quali avvengono transizioni vetrose, il metodo classico prescinde da una appropriata valutazione dell’influenza della velocità di recupero del vulcanizzato. (L’articolo è in lingua inglese)
materie prime COMPOSITI DI NANOTUBI DI CARBONIO CON NBR, SBR, NR
Claudia Kummerlöwe, Norbert Vennemann, Ekaterina Yankova, Laura Wege, Mirko Wanitschek, Rafael Erdmann e-mail: c.kummerloewe@hs.osnabrueck. de ; (GAK); 66/08-518-524. 2013. Rif. E3215.
L’
interesse ad approfondire le caratteristiche di compound elastomerici contenenti come cariche nanotubi di Carbonio (CNT Carbon Nanotubes) è sempre vivace. Nell’articolo qui recensito vengono proposte formulazioni tipo di NBR, HNBR, SBR (sia polimerizzate in soluzione che in emulsione), e anche di NR, da utilizzare per creare compound contenenti CNT, in particolare Nanocyl NC 7000 della Nanocyl SA. caratterizzati da vari aspetti. Conducibilità elettrica, caratteristiche meccanico-dinamiche, rilassamento anisotermo del carico, densità di reticolazione sulla base di valutazioni secondo l’equazione di FloryRehner, oppure sulla base di misure di isteresi e valutazioni secondo l’e-
quazione di Mooney-Rivlin, oppure sulla base di misure di rilassamento del carico, determinazione del comportamento in vulcanizzazione secondo misure con Dynamic Moving Die Rheometer (D- MDR2000). La conducibilità elettrica viene descritta in un grafico in cui sono riportati gli andamenti dei valori espressi in μS.cm-1 (microSiemens/cm) trovati sui materiali NBR, HNBR, SBR (sia polimerizzata in soluzione che in emulsione), e su NR, contenenti CNT in ragione di qualche %. Si nota che la conducibilità elettrica raggiunge i valori massimi sulla SBR (S-SBR) polimerizzata in soluzione additivata di CNT anche in piccola quantità (0,05%) e anche sulla NBR additivata di CNT in quantità maggiore di 1% e sulla HNBR additivata di CNT in quantità maggiore di 2%. Per la HNBR vengono indicati anche valori di livello mediocre, ma costante. Nell’articolo sono riportati molti dati raccolti in grafici, che testimoniano ad esempio l’andamento del fattore di perdita sulla S-SBR additivata di Nanocyl NC 7000 (CNT della Nanocyl SA –Belgio) riscontrato con DMA (Dynamic Mechanical Analysis). Il Nanocyl NC 7000 è un tipo di nanotubo di C con conducibilità elettrica eccezionalmente elevata. Nello stesso articolo sono riportati anche altri dati riferiti al Nanocyl 7000: curve vulcametriche di compositi a base di S-SBR contenenti il CNT sunnominato, con riferimenti a densità di reticolazione e a energia di attivazione, inoltre con riferimenti a Modulo E (modulo elastico a compressione). Le ricerche sull’impiego di nanotubi di Carbonio è volto a cercare di caratterizzare i CNT per ottenere compositi a bassi limiti di percolazione, cioè per ottenere compositi che tasferiscono proprietà loro caratteristiche per aggiunte di essi in piccole concentrazioni. L’articolo qui recensito presenta elevato interesse per il chiarimento delle possibilità di trasferimento di proprietà da parte dei nanotubi di Carbonio.
Abbiamo letto per voi
materie prime ZnO E MgO COME ATTIVATORI DELLA VULCANIZZAZIONE
M. Guzmàn, B. Vega, N. Agullò, U. Giese, S. Borròs – DIK Hannover – e-mail: manolo.guzman@igs.url.edu ; GAK); 66/08-538-548. 2013. Rif. E3216.
N
ell’articolo qui recensito viene esposta la prima parte di un lavoro del DIK di Hannover sull’esame della possibilità di impiego dell’ossido di Magnesio al posto dell’ossido di Zinco come attivatore. È comunque già accertato che lo ZnO ha prevalentemente le funzioni di influenzare la velocità della vulcanizzazione e il grado di reticolazione, l’aumento della resistenza all’abrasione, il miglioramento delle
proprietà dinamiche, l’aumento della velocità di decomposizione delle sulfenamidi, il miglioramento del controllo e della suddivisione dello Zolfo nel reticolo polimerico. L’introduzione dell’ossido di Calcio o dell’ossido di Magnesio ha invece proprietà attivanti minori. L’effetto delle materie prime sulle proprietà di vulcanizzazione viene controllato principalmente con metodi reometrici. Vengono evidenziate le differenze di proprietà reometriche ottenute in mescole contenenti i diversi ossidi metallici prima considerati o loro miscele, cercando di distinguere se le differenze riscontrate sono ad esempio dovute a riduzione dello ZnO o all’introduzipne di un altro ossido metallico considerato nel piano delle prove.
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Nell’articolo qui recensito viene presa in esame anche una metodologia di espressione dell’influenza di singoli componenti sulle caratteristiche di vulcanizzazione. Seguendo il discorso dell’influenza sulla vulcanizzazione operata da ossidi metallici in alternativa allo ZnO, viene riportato un esempio della descrizione dell’andamento della vulcanizzazione a diverse temperature della NR in presenza di ZnO/MgO in vari rapporti da 100/0 a 0/100. La situazione viene riferita all’andamento della costante “k” di velocità di vulcanizzazione a diverse temperature da 130°C a 170°C: viene però indicato che a 140°C la quantità di ZnO praticamente ha scarsa influenza sulla densità di reticolazione. (Riferimenti alla costante “k” sono ri-
Il sistema MES: • gestisce in modo totalmente integrato il ciclo produttivo aziendale, la gestione delle formulazioni e i dati relativi alle prove di laboratorio • si interfaccia al massimo livello di integrazione possibile con qualsiasi gestionale aziendale • dialoga con tutti i macchinari di produzione (sistemi di pesatura e mescolazione) esistenti in azienda, anche se provenienti da fornitori diversi • può facilmente essere tradotto in qualsiasi lingua ma le soluzioni di ingegneria del software adottate consentono anche: notevole miglioramento della qualità con abbattimento di costi di acquisto e di manutenzione del sistema
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ELASTICA
portati nella norma DIN 53529). Nei commenti generali sull’argomento espressi nell’articolo qui recensito viene comunque più volte dichiarato che la sostituzione di ZnO con MgO non è senza danno. L’argomento dell’influenza degli ossidi metallici verrà ripreso nella seconda parte dell'articolo, annunciata ma non ancora pubblicata, per cui sarà interessante seguire ulteriori commenti sulla importante possibilità di trovare agenti che almeno parzialmente possano sostituire lo ZnO.
Prodotti e processi PROCESSO DI PRECISIONE NELLA TECNICA DELLE GUARNIZIONI
Guido Radig – Provvido PR & Communications, Bergkirchen e-mail: radig@provvido.com Maplan – e-mail: office@maplan.at ; KGK; 66/9-10-13. 2013. Rif. E3217.
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n Cina la nuova produzione di componenti per l’industria dei trasporti è proiettata verso il futuro. L’orientamento in tale settore è di realizzare temperature di impiego degli articoli a 150°C per assicurare la funzionalità dei mezzi di trasporto. Per i componenti prodotti si pensa di realizzare la possibilità di operare nel settore di articoli con diametro esterno di 100-300 mm. Si mira soprattutto alla sicurezza di funzionamento degli articoli sotto la guida dello specialista Kaco nella zona di Shanghai e anche della Maplan. Quest’ultima ha fornito la pressa a iniezione MTF 200 HF2000/320 che consta di una unità di iniezione verticale di 200 cm3 e di un aggregato di iniezione FiFo (First-in First-out) anch’esso di 200 cm3 dotato di una pressione di iniezione di 2599 bar. La forza di chiusura ammonta a 3200 kN. La tecnica Kaco per tale macchina si basa su un cosiddetto “fast double shuttle”, che, mediante un cursore particolarmente veloce, attiva un risparmio del 10% del tempo di ciclo. Secondo Simon Kayser, direttore dei nuovi progetti tecnologici e dei nuovi processi, ciò è permesso da una oppor12
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
tuna guarnizione che assicura la perfettta tenuta. La precisione di ciò è poi dovuta alle estremamente piccole tolleranze. Il successo della macchina si deve alla tecnica di Kaco e agli aggregati di Secondo Kayser il processo a canali freddi è un ausilio che pilota in modo ottimale la mescola e fa risparmiare materiale. Viene dichiarato che nel 2012 la produzione di automobili ha raggiunto il 20% di quella del mercato mondiale e che secondo le previsioni entro il 2017 la produzione di autoveicoli in Cina raddoppierà, in quanto il mercato non è ancora saturo. I grandi produttori di automobili in Cina sono ora 5: SAIC, BAIC, Dongleng Motor (DFM), First Automotive Works (FAW) e Build Your Dreams (BYD). La produzione di automobili tedesche in Cina potrebbe nel 2012 salire a 2,9 milioni di unità.
Prodotti e processi QUANDO VIENE CALDO
Automatic Plastic Machinery – Oberglatt – Schweiz – e-mail: chrislaurent@maag.com; KGK; 66/9-14-14. 2013. Rif. E3218.
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cilndri elastomerici resistenti alle alte temperature servono per produrre nuove composizioni polimeriche e per produrre masterbatches adatti per resistere a sollecitazioni termiche. Per poter lavorare a lungo senza problemi, è ovviamente necessario disporre di cilindri con rivestimento adatto al processo. Nell’articolo qui recensito vengono enfatizzati i cilindri del tipo EL24 prodotti dalla ditta Automatic Plastic Machinery – (Oberglatt – Schweiz – email: chrislaurent@maag.com) con strato unico resistente all’abrasione e alla deformazione sotto compressione fino a 170°C. Caratteristiche tipiche sono colore chiaro e assenza di materiali siliconici. I cilindri, sulla base del fatto che sono preparati a base di composizioni e di masterbatch diversi come composizione, sopportano sollecitazioni varie. I prodotti da lavorare con tali cilindri possono essere morbidi, fragili, abra-
sivi e anche molto caldi. Dato che i cilindri sono a strato unico, devono essere di materiale adeguato. In special modo dovendo lavorare a contatto con materiali abrasivi, rigidi come ad esempio le fibre di vetro o materiali ad elevata temperatura, le caratteristiche dei materiali dei cilindri devono essere molto elevate. Pertanto è importante che i materiali dei cilindri fruiscano di lunghi tempi di stazionamento. Il nuovo cilindro EL24 è stato quindi sviluppato per sopportare tali difficili condizioni. Oltre alle condizioni esterne, il cilindro monostrato viene anche sollecitato con una costante azione di deformazione a rotazione e a compressione. Fattori come durezza, elasticità o sollecitazione a compressione sono decisivi se uno strato si piega, cede, si inserisce si frappone velocemente. Il susseguirsi di queste sollecitazioni causano quattro o cinque tipi di variazioni di stato. La complicazione di tutti gli effetti descritti rende molto difficile risolvere la rispondenza all’equilibrio di tutto il complesso di caratteristiche di ciascun cilindro, tanto che non viene citato nessun caso di possibilità di descrizione a priori della costituzione dei manti degli articoli considerati. A quanto pare il problema esiste, perché il produttore è in grado di offrire cilindri di costituzione fisica messa a punto su misura permettendo la scelta tra diversi cilindri monostrato, che vanno da cilindri di gomma a cilindri di acciaio adeguatamente strutturati.
Materie prime TECNOLOGIA PER L’ADESIONE CON DIP RESORCINA FORMALDEIDE
Dr. Nurcin Cevahir, Dr. Asin Sen – European Rubber Journal (ERJ) 195/6-XXV-XXV. 2013. Rif. E3219.
L’
immersione dei tessuti cord in bagni a base di resorcina-formaldeide è un sistema largamente impiegato per aderizzare fibre tessili, (Nylon, poliestere), ottenendo rapi-
Abbiamo letto per voi
da adesione delle mescole di gomma a tessuti cord e alta resistenza a fatica. Dip (bagni) tipici per attacco al Nylon sono a base di una soluzione acquosa contenente resorcina 11 parti in peso, formaldeide 6 parti, idrato sodico 0,3 parti, con cui viene preparato un adesivo da lattice composto da 17,3 della soluzione acquosa sunnominata e da 100 parti di lattice vinilpiridinico, il quale è a base di butadiene, stirene, vinilpiridina 70/15/15 parti. La presenza della formaldeide viene molto criticata dal punto di vista ambientale e il fatto viene riportato nell’articolo qui recensito descrivendo effetti nei riguardi della pelle e effetti anche gravi per ingestione e per l’attacco ai polmoni. Gli autori dell’articolo consigliano pertanto un DIP alternati-
vo esente da resorcina e formaldeide, però non lo descrivono: ne mostrano soltanto la colorazione, azzurro pallido anziché violaceo, perché l’adesione viene ottenuta usando una minore carica, cioè un minore DPU (DIP PICK UP). Il nuovo DIP corretto per resorcina e formaldeide proviene dai lavori del REACH.
Materie prime Elastosil R 781/80
Wacker - European Rubber Journal (RJ) 195/621-21. 2013. Rif. E3220.
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l gruppo Wacker di Monaco durante il K2013 di Düsseldorf, ha “lanciato” la produzione di elastomeri siliconici magnetici, citandone ap-
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plicazioni di oggetti manifatturieri, di oggetti per il settore alimentare e per il settore medico. L’Elastosil R 781/80 è additivato di particelle di magnetite ferrimagnetica di granulometria di circa 10 μm saldamente integrate nella matrice siliconica. Vengono enfatizzate diverse applicazioni: profilati che aderiscono magneticamente su superfici metalliche sia piane sia curve. I profilati siliconici rimangono elastici in molte situazioni di bassa temperatura, come ad esempio in frigoriferi e in refrigeranti. La Wacker ha trovato molte possibilità nella diffusione degli articoli di gomma siliconica magnetica per la capacità di incorporare grandi quantità di cariche. Inoltre gli articoli creati con
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ELASTICA
la gomma siliconica magnetica rimangono stabili nell’intervallo di temperatura da -40°C a +200°C. Il già citato Elastosil R 781/80 presenta brillanti caratteristiche anche con contenuto di 70% in peso di magnetite e con 80 Sh A di durezza. Una caratteristica interessante è che con un contenuto di 1% in peso di magnetite il materiale assume le proprietà di essere individuabile magneticamente. Quando è vulcanizzata, una mescola di gomma sliconica può sempre raggiungere un carico di rottura di 5,3 N/mm2 L’Elastosil R781/80 è lavorabile anche insieme ad altri tipi di gomma siliconica, sia con stampaggio a compressione, sia per estrusione, l'interesse di ciò anche per applicazioni mediche e per industrie dell’imballaggio. La possibilità di individuare i materiali siliconici con un metal detector è favorevole anche in caso di necessità di individuazione di contaminanti. L’Elastosil R781/80 ha una conducibilità termica di 0,64W m-1 K-1. Grazie alla maggiore conducibilità termica gli stampi dei siliconi sono più caldi all’interno, il che è molto favorevole.
Materie prime I NERI CONDUTTIVI DELLA CABOT SEGUONO LA CHIMICA DEL PROCESSO
(ERJ) 195/6-21-21. 2013. Rif. E3221.
I
nuovi Neri di Carbonio della serie Xcmax della Cabot Corporation sono intesi a rispondere alle caratteristiche dei cavi elettrici, dei pavimenti antistatici, dei sistemi di sicurezza dei serbatoi per i carburanti degli autoveicoli, delle vernici, dei prodotti per l’elettronica e per l’industria elettrica. Tali applicazioni richiedono materiali vari: plastici, gomme naturali, gomme siliconiche o gomme termoplastiche. Caratteristiche comuni di tali applicazioni riguardano generalmente quantitativi piccoli di nero e le loro proprietà fondamentali si distinguono tra proprietà conduttive o dissipative. Nel campo qui considerato il mercato traente fa parte del mondo dei plastici, tuttavia, d’accordo con Cabot, esistono molti sinergismi, che sostanzialmente dimostrano l’importanza del mondo della gomma, per cui dal punto di vista strategico la Compagnia (Cabot) tende a curare il mercato in entrambi i campi. Un esempio caratte-
ristico che può spiegare la similitudine è rappresentato dall’impiego delle gomme siliconiche nelle giunzioni dei cavi elettrici e negli accessori. Cabot sta per tale ragione sviluppando prodotti addizionali che interessano campi diversi.
Materie prime EVONIK, SIPERNAT, ELATUR
Evonik (Degussa), K Düsseldorf – Evoluzioni per la città d domani ;(KGK); 66/10- 662662. 2013. Rif. E3222. La Evonik (ex Degussa), celebre produttrice tedesca di silici e di silicati inorganici precipitati, in occasione del K di Düsseldorf, ha organizzato l’allestimento di uno stand mobile “Rinspeed micro-Max” orientato al ricordo delle sua cariche chiare, da cui anche le meno celebri di esse, come il Sipernat 820 A. La gamma dei Sipernat comprende anche il Sipernat 44, che è un silicato di Alluminio e Sodio con diametro di particella minore di 5 micrometri caratterizzato da un pH alcalino (pH 11,5), noto da molti anni anche nell’industria della gomma, ma
Un comune impegno per il nostro e il vostro futuro
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
Abbiamo letto per voi
probabilmente mai impiegato, perché in tale industria in quel campo si è sempre preferito usare il Silteg AS 7. Nel “Rinspeed micro-Max” i visitatori hanno potuto apprezzare un viaggio in una grande città animata da un
veicolo in Plexiglas con peso 40-50% in meno rispetto al vetro, protetto nell’interno da un additivo antigraffio: Tegomer Antiskratch. Di interesse sono stati appunto il Sipernat 820 A usato nelle strutture in-
Abbiamo letto per voi
sieme al plastificante Elatur CH, privo di ftalati come oggi si usa. Viene ricordato che l’uso del Plexiglas ha permesso che l’interno fosse chiaro e che l’esterno fosse corredato da fanali.
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L’INTERVISTA
Il futuro è nel bio. E oltre di Riccardo Oldani
Cinquant’anni fa Giulio Natta veniva insignito del Nobel per la Chimica per i suoi studi sulla catalizzazione dei polimeri. Le sue scoperte segnarono l’inizio di una tradizione italiana nel campo della produzione dei polimeri plastici che sembra avere oggi un Rinascimento grazie alle bioplastiche. Ai tempi di Natta nuovi polimeri plastici venivano individuati e presentati a getto continuo. Oggi come stanno le cose? La ricerca è attiva e feconda come allora? E quali sono le differenze tra quei tempi e quelli attuali? La differenza sostanzialmente sta nella tempistica: ai tempi di Natta si era appena entrati nell’era moderna della plastica, lo sviluppo di nuove macromolecole era cosa molto frequente e ad ogni presentazione di un nuovo materiale sembrava che questo potesse assicurare soluzioni definitive e che mettesse in ombra ciò che si era scoperto in precedenza. Poi si è capito che ogni polimero, con le sue peculiarità, ha un proprio ambito di idoneità nel rapporto costo/prestazioni e anche i suoi limiti. E già a quel tempo entravano in gioco i compoundatori, come Api, che riescono a sopperire ai limiti applicativi, prestazionali e di processabilità dei singoli polimeri con la formulazione di blend ad hoc, rispondendo in modo più mirato, con un cocktail di caratteristiche anche molto personalizzato, alle varie esigenze del mercato. Di pari passo si evolvevano le tecnologie di trasformazione dei materiali e, nel corso degli anni, quanto più la ricerca di base rallentava nello sviluppare le nuove plastiche tanto più si rinvigoriva il ruolo dei compounder con la messa a punto di prodotti sempre più sofisticati e innovativi. Oggi è intervenuto un cambiamento epocale: sconvolgimenti finanziari, economici, sociali e culturali sono in atto e tutto viene rimesso in discussione, anche nel settore delle plastiche. Il concetto di ecosostenibilità sta entrando in modo preponderante quale criterio nella scelta dello sviluppo di nuovi prodotti, da parte di tutti i principali produttori a livello mondiale. I nuovi prodotti che vengono e verranno progettati non possono prescindere dal tenere conto di questa nuova e pervadente sensibilità, 16
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
Carlo Brunetti, vicepresidente e responsabile per l’innovazione di Api Spa.
Api Spa è un compounder storico di polimeri plastici e di elastomeri. Il suo vicepresidente e responsabile per l’innovazione, Carlo Brunetti, spiega l’impegno dell’azienda nello sviluppo di polimeri bioispirati e biodegradabili. Materiali che preconizzano nuovi scenari produttivi, economici e anche sociali. Per esempio, per quanto riguarda l’utilizzo del petrolio, oggi destinato soprattutto alla produzione di energia, ma in prospettiva prezioso soprattutto per lo sviluppo di materiali ecosostenibili, riciclabili o compostabili. Come l’Apinat, il primo TPE biodegradabile morbido, progettato e prodotto da Api in diversi gradi, e impiegato da un marchio mondiale per produrre scarpe sportive. Andiamo alla scoperta di una nuova filosofia produttiva estremamente innovativa, “green-oriented”, che potrebbe rivelarsi una grande opportunità per l’Italia e per le imprese del settore gomma-plastica.
Carlo Brunetti L’unica cover per iPhone completamente biodegradabile si chiama iNature, ed è realizzata con l’Apinat Bio di Api Spa.
Il concetto di ecosostenibilità è fondamentale nella scelta e nello sviluppo di nuovi prodotti. Chi li progetta non può non tenere conto di questa crescente e pervasiva sensibilità
che si fa strada in strati sempre più ampi della nostra società. Con l’avvento delle bioplastiche si sta ora ripercorrendo la stessa strada nello sviluppo delle materie plastiche, ma in maniera accelerata: è in corso un fiorire di nuovi biomateriali di base che presentano le innovative caratteristiche di biodegradabilità o di rinnovabilità, ma con performance ancora limitate o condizionate dal livello di prestazione raggiunto dai polimeri tradizionali. Api oggi è in grado di esprimere al meglio la propria competenza di oltre 57 anni di esperienza nel compounding anche nel settore dei biopolimeri. Mettendo a frutto le frequenti novità che provengono dal nuovo filone di ricerca sui biomateriali e loro additivi, la nostra società elabora soluzioni su misura per le applicazioni ecocompatibili. Aziende italiane come la vostra, e altre, sono all’avanguardia nello sviluppo di nuovi biopolimeri. Quale scenario futuro vede per questo tipo di prodotti? Quale sviluppo potranno avere e quali ostacoli, tecnologici, normativi, di industrializzazione, devono ancora essere superati per una loro maggiore diffusione? Le bioplastiche sono ancora alla loro infanzia. Le prospettive di crescita sono direttamente connesse con l’aumento del livello di conoscenza e di organizzazione, che sono il presupposto per sfruttare al meglio il loro potenziale di risorse ecocompatibili. Dal punto di vista tecnico i progressi sono evidenti: rispetto ai primi anni i biopolimeri ed i loro compound stanno dimostrando la loro idoneità e versatilità nelle varie applicazioni. Se dal punto di vista dell’industrializzazione gli investimenti sono già in corso e ci sono buone prospettive
per una maggior capacità produttiva delle bioplastiche, ci sono ancora forti limitazioni alla loro diffusione a livello globale. Per tre ordini di motivi. Il primo riguarda il livello di conoscenza del grande pubblico che è ancora abbastanza basso, specialmente riguardo a cosa sia o cosa non sia bioplastica. C’è molta confusione nei termini, nelle definizioni e nella loro scarsa riconoscibilità. Il secondo ordine di motivi è relativo alla mancanza delle infrastrutture necessarie a rendere fruibile il loro grande potenziale di aiuto nel risolvere il problema ambientale. Il terzo motivo di ritardo è il prezzo. I costi delle bioplastiche sono ancora alti in confronto a quelli dei polimeri tradizionali, ma questo è un ostacolo che può essere facilmente ridimensionato se ci si ricollega ai punti precedenti, se si capiscono le potenzialità dei risparmi che possono generarsi: nella filiera del trattamento a fine vita, per gli articoli prodotti con i polimeri biodegradabili o per quelli derivanti da risorse rinnovabili, con il risparmio di risorse e di rischi connessi allo sfruttamento del petrolio. Questa è materia di competenza delle istituzioni nazionali o sovranazionali che devono avere una chiara visione futura nel governare i processi di sviluppo e nel predisporre le filiere appropriate. In altri termini, se si comprendono i vantaggi anche economici che le bioplastiche possono rappresentare si può pensare a normative e a strumenti incentivanti che ne consentano l’applicazione e la diffusione. Come è successo con il decreto sui sacchetti in Italia. Quali sono gli errori che non dobbiamo più ripetere per non disperdere un patrimonio e un know-how tutti italiani nel settore dei biopolimeri? L’Italia è stata pioniere nelle bioplastiche e, oggi, un grande gruppo come Novamont rappresenta ancora l’espressione dell’eccellenza nella ricerca in questo campo. Non possiamo disperdere questo patrimonio di conoscenza. La specializzazione di gruppi come Api nel rendere fruibili i biopolimeri nelle diverse applicazioni, non solo riferite al grande mercato del packaging, è motivo di grande soddisfazione, ma anche di preoccupazione per le pieghe L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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L’INTERVISTA
che questo mercato potrà prendere. Quello che abbiamo finora imparato è che nelle bioplastiche non ci si può improvvisare, ci si deve costruire una forte competenza tecnica e commerciale e si devono adottare atteggiamenti molto rispettosi dei principi che stanno alla base dei valori della sostenibilità e si deve riuscire a comunicarli. Il rischio è che in prospettiva alcuni nuovi entranti sul mercato interpretino e utilizzino questi valori comunicando cose errate o giocando sull’equivoco, o prendendo scorciatoie tecniche, minando la credibilità, verso il pubblico, di questi nuovi materiali e delle aziende che sono impegnate nello sforzo tecnico e intellettuale dello sviluppo, con la serietà di chi vuol fare le cose per bene. La difesa è la messa a punto e la predisposizione di normative coerenti con questi principi, ma non basta, bisogna avere poi la capacità e la volontà di farle rispettare. Si parla di “bioplastiche” spesso facendo confusione tra polimeri biodegradabili e polimeri ricavati da fonti rinnovabili, e quindi con procedimenti a basso o nullo impatto ambientale. In realtà si tratta di prodotti estremamente diversi tra loro. In che cosa si distinguono e quali sono quelli che, a suo parere, hanno di fronte a sé una maggiore possibilità di successo? Le bioplastiche sono legate alla diffusione di un nuovo modo di pensare dei consumatori finali che stanno sviluppando una sempre maggior sensibilità ai temi della sostenibilità. Ma cosa sono le bioplastiche? La European Bioplastics Association, la più autorevole associazione che raggruppa i produttori e i trasformatori di bioplastiche, divide le bioplastiche in due classi differenti: 1) i polimeri biodegradabili che soddisfano tutti i criteri delle norme scientificamente riconosciute per la biodegradabilità/compostabilità dei materiali e dei prodotti plastici. Il riferimento comunemente più usato è la norma europea EN 13432. Le caratteristiche delle plastiche biodegradabili fanno riferimento alla fine vita del polimero. Un articolo prodotto con tali plastiche, a fine vita utile, si può smaltire attraverso un processo di biodegradazione 18
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
messo in opera da microorganismi capaci di assimilare e trasformare il polimero, per azione metabolica. È il tipo di trasformazione che tutte le sostanze organiche subiscono in natura al termine della loro esistenza. 2) I polimeri basati su materie prime rinnovabili. A differenza dei biodegradabili i polimeri basati su materie prime rinnovabili fanno invece riferimento alla loro origine, sono cioè derivati da fonti naturali rinnovabili o biomasse, di origine prevalentemente vegetale, agricola oppure vengono prodotti dall’attività di particolari batteri. È da tener ben presente che le plastiche derivanti da materie prime rinnovabili non sono sempre biodegradabili e le plastiche biodegradabili non sono sempre di derivazione naturale. La biodegradabilità, quindi – riconducibile alla possibilità che questa categoria di materiali bioplastici a fine ciclo di vita possa venire trattata secondo processi naturali di decomposizione – è direttamente legata alla struttura chimica delle materie prime, piuttosto che alla loro origine. Infatti, esistono alcuni polimeri particolari, di origine fossile, che sono certificati biodegradabili: materie prime sintetiche possono quindi generare polimeri e prodotti plastici biodegradabili. Questo li distingue dalle plastiche convenzionali che non sono biodegradabili e compostabili (per esempio PE, PP, PS, PET, PA, ABS, EVA, PVC). La diffusione delle bioplastiche offrirebbe l’opportunità di poterle smaltire assecondando e velocizzando il processo naturale di decomposizione, per la cui realizzazione sono necessari, fondamentalmente, tre elementi: batteri, umidità e calore. Nella versione industriale di questo processo, chiamato compostaggio, questi tre elementi sono monitorati e la decomposizione può essere ottenuta in un intervallo fra 6 e 12 settimane, producendo acqua, anidride carbonica e biomassa utilizzabile anche per la produzione di fertilizzanti. I vantaggi principali per l’ambiente dei polimeri basati su materie prime rinnovabili rispetto alle loro versioni tradizionali sono soprattutto il risparmio di petrolio e la riduzione delle emissioni di gas serra. Una parte
Carlo Brunetti Gli zoccoli del marchio Calzuro, per il settore ospedaliero ma anche per il tempo libero, sono prodotti con Api K, compound a base SEBS che fa parte della famiglia Megol di Api Spa.
significativa del carbonio contenuto in tali prodotti, proprio perché derivante da fonti rinnovabili, non contribuisce al cambiamento climatico causato dall’effetto serra. Queste bioplastiche possono aiutare le industrie, le amministrazioni locali, gli organi governativi, le associazioni e gli enti preposti impegnati a raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra stabiliti dal Protocollo di Kyoto e ribaditi dall’accordo sul pacchetto clima ed energia 20-20-20 dell’Unione Europea, contribuendo a ridurre l’intero impatto ambientale dei prodotti. Proprio perché le varie bioplastiche offrono dei vantaggi all’ambiente per aspetti diversi, esse si devono selezionare con attenzione nello sviluppo di un nuovo prodotto o nella sostituzione di un materiale tradizionale. Per sfruttare appieno le performance ambientali di un prodotto biodegradabile si dovrà far riferimento all’opportunità/necessità di usufruire di una filiera idonea: dalla raccolta differenziata, alla cernita dei vari rifiuti plastici, all’inoltro verso gli impianti di compostaggio dotati degli appositi pretrattamenti. Se questa è una strada già tracciata per quel che riguarda lo smaltimento dei film biodegradabili utilizzati per gli shopper in Italia, altrettanto non si può dire per altri articoli finiti di spessore non idoneo alla compostabilità e per la realtà legislativa di altri paesi, dove non vigono finora le stesse regole. La comunicazione che segue il prodotto deve poi contenere tutte le informazioni necessarie a istruire il consumatore finale su come effettuarne correttamente lo smaltimento. Se la scelta ricade su una bioplastica da fonti rinnovabili, la comunicazione riguarderà la specifica origine dei materiali, il contenuto di rinnovabilità e, auspicabilmente, quali possono essere gli impatti in termini di Lca (life cycle assessment) sull’ambiente. Quindi, la scelta è riferita al tipo di miglioramento che si vuole perseguire o comunicare. Certo, la scelta perfetta in una situazione ottimale sarebbe di optare per bioplastiche che siano biodegradabili e che contemporaneamente presentino un alto contenuto di componenti rinnovabili, ma questo non sempre è
possibile ottenerlo. Ultimamente sul mercato ci sembra che ci si stia orientando più nella direzione delle bioplastiche da fonte rinnovabile, sia perché sembrano più facilmente realizzabili sia perché il messaggio da trasmettere al grande pubblico risulterebbe di più immediata comprensione. Si parla di picco del petrolio raggiunto e, forse, anche superato. C’è chi contesta questi dati, ma ciò non toglie che il petrolio sia comunque una risorsa non illimitata. Dobbiamo ripensare, a suo giudizio, il modo con cui lo utilizziamo, tra trasporti, produzione di energia, chimica, produzione della plastica? La nostra società basata sul petrolio si trova a un bivio, anche se le alternative non sono ancora perfettamente allineate come costi a quelli dei derivati dalla petrolchimica. Più del 90% del petrolio attualmente estratto viene impiegato a scopi energetici, per ottenere elettricità o calore/forza motrice. In pratica viene bruciato in tempi relativamente brevi dopo la sua raffinazione, mentre solo l’8% circa viene trasformato in materie plastiche. È facile capire quale enorme spreco stiamo operando di una risorsa incredibilmente ricca per versatilità e potenzialità di trasformazione. La consapevolezza che dobbiamo rallentare lo sfruttamento di risorse limitate è ormai ampiamente diffusa. L’adozione di fonti energetiche alternative al petrolio permetterebbe di preservare le riserve dell’oro nero molto più a lungo, mettendole a disposizione per le future generazioni, le quali ne potrebbero ricavare materiali sempre più evoluti. Nello stesso tempo, evitando o diminuendo drasticamente la combustione dei derivati del petrolio ne eviteremmo i rischi conseguenti, impatteremmo meno sull’ecosistema, eliminando gran parte dell’inquinamento ambientale, e avremmo enormi benefici diretti sulla salute di tutti noi e sui costi correlati. In tutto il mondo si sono già intraprese strade alternative per la produzione energetica e grande spinta hanno avuto le nuove tecnologie per ottenere energia da fonti rinnovabili, anche se a mio parere non saranno ancora sufficienti. Questo sforzo è in linea con i principi di base della sostenibilità nello sfruttamento intelligente delle risorse. A questo aggiungiamo il ruolo che possono svolgere le bioplastiche. Sviluppate inizialmente sulla spinta dell’aumento del prezzo petrolio, le bioplastiche assumono via via un’importanza non esclusivamente economica, ma stanno offrendo al mondo l’opportunità di reinventare materiali totalmente inediti, con caratteristiche in linea con l’ecosostenibilità ricercata e offrendo un importante contributo al risparmio di petrolio. Voi vi occupate anche dello sviluppo di elastomeri. La strada “bio” è percorribile anche nel settore della L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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L’INTERVISTA
gomma? Quali sono le prospettive future in questo ambito? Quando, sei anni fa, Api è entrata nel mondo delle bioplastiche, ha voluto analizzare in modo molto dettagliato tutte le varie tipologie dei nuovi biopolimeri già disponibili a quel tempo, per esplorarne caratteristiche e potenzialità. Sviluppate dai grossi gruppi multinazionali per applicazioni quali film o altri articoli a basso spessore, pensate per utilizzi monouso o per cicli di vita molto brevi, le bioplastiche biodegradabili al tempo disponibili presentavano molti limiti. Tra questi si evidenziava la povertà delle proprietà fisico-meccaniche, legata a caratteristiche di elevata durezza (quei polimeri risultano particolarmente rigidi, scala Shore D). Spesso erano anche materiali piuttosto fragili. In molti casi venivano riscontrate anche scarse resistenze al calore, all’acqua o all’umidità in genere. Inoltre, la processabilità, con le convenzionali tecniche di trasformazione, risultava abbastanza problematica. Con un approccio assolutamente originale, nell’arco di due anni, i nostri tecnici hanno riconosciuto come sfida tecnica qualificante la messa a punto di un materiale biodegradabile che presentasse le caratteristiche peculiari di un elastomero termoplastico riciclabile, non ancora presente sul mercato. Il risultato maturò nell’arco di un anno abbondante di ricerche, sviluppi, test e analisi, e nel 2008 venne presentato Apinat, il primo TPE biodegradabile morbido, trasformabile con tutte le tecnologie tipiche delle materie plastiche convenzionali. A questo primo risultato seguirono i molti sviluppi applicativi che l’opportunità di utilizzo di un elastomero aveva reso possibile. Tra questi, anche la messa a punto della tecnologia per la realizzazione di articoli hard/soft ottenuti con i compound Apinat, che garantiscono la sovrastampabilità tra gradi rigidi e gradi morbidi, come nei TPE convenzionali, senza per questo rinunciare alla biodegradabilità certificata. Oltre ad Apinat, che oggi identifica un range molto completo di biodegradabili, sia nella versione elastomerica soft, sia nelle versioni più rigide e anche per i gradi da film, nell’ultimo periodo grande impulso è stato dato al programma di riprogettazione delle famiglie esistenti dei compound e dei polimeri della gamma Api. I TPU Apilon52bio, parzialmente da fonte rinnovabile, sono stati i primi a subire questa trasformazione, seguiti da una prima serie di compound a base di poliolefine di origine vegetale che possono validamente sostituire i 20
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
Le scarpe biodegradabili Puma prodotte in Apinat e, a sinistra, accessori per la prima infanzia nel nuovo polimero Neogol. loro omologhi derivanti da fonte fossile. L’obiettivo per la nostra azienda è essere in grado di offrire a medio termine un range completo dei TPE e dei TPU attualmente esistenti, anche nelle versioni “bio-rinnovabili”. Questa è la prova di quanto crediamo nelle bioplastiche in generale e, in particolare, nella nicchia degli elastomeri nelle varianti ecosostenibili. Questo sforzo sul fronte delle bioplastiche si prefigge l’obiettivo, per Api, di essere identificata come una delle principali aziende italiane ad avere fatto propria una visione di responsabilità e di impegno nel perseguire l’innovazione nel campo dello sviluppo sostenibile. “Bio&Beyond” (bio e oltre) è la tagline con la quale Api si è presentata al K2013 di Düsseldorf e il messaggio in esso contenuto riassume la mission/ vision dell’azienda in merito alla propria strategia di crescita nei materiali polimerici evoluti e con caratteristiche di basso impatto ambientale. La volontà è quella di essere riconosciuta come un interlocutore serio, concreto e credibile, sia nel campo prettamente tecnico e commerciale sia in ambito etico. Tutto ciò per offrire ai clienti la possibilità di riagganciarsi a una ripresa economica nel segno della sostenibilità possibile. Con le soluzioni evolute di Api siamo in grado di aiutarli a ripensare i loro prodotti, dal punto di vista della riprogettazione e del riposizionamento dei vari articoli, realizzabili secondo i concetti dell’ecodesign più innovativo. Il contenuto d’innovazione dei nuovi prodotti, con quella valenza di sostenibilità, si potrà manifestare, per esempio, in nuovi concetti funzionali e tipologici, inerenti il destino finale (per esempio il disassemblaggio, riutilizzo, smaltimento) oppure la durabilità, coniugata alla rinnovabilità dei materiali. Tutto ciò potrà poi essere dimostrato con il conseguimento di “etichette ambientali” o “marchi ecologici”, quali per esempio il marchio Ecolabel, Energystar, EPD, ecc. Con il nostro contributo i clienti più accorti potranno entrare a pieno titolo nel filone della green economy, quali attori del proprio futuro, economico e non solo.
MONDOGOMMA
A Shanghai per il RubberTech 2013 di Gian Paolo Brembati
L’
impatto iniziale con la Cina, con Shanghai in particolare, è impressionante. Constatare che la città è in gran parte un cantiere, vuoi per i collegamenti con l’aeroporto vuoi per i grattacieli del centro, fa riflettere sul ritmo accelerato che sembra essere la caratteristica più evidente di una realtà ancora in crescita. La vista panoramica dei grattacieli suggerisce il commento spontaneo che si sia di fronte ad una nuova Manhattan e si capisce come il distretto di Pudong sia diventato il centro economico e finanziario della Cina, nonché sede della Borsa di Shanghai e della Lujiazui Finance and Trade Zone. Sede di RubberTech China 2013 è stato lo Shanghai New International Expo Center o Sniec, che conta su 200.000 m2 di superficie coperta, distribuita su 17 padiglioni a piano terra, senza co2 lonne interne, e 100.000 m di superficie aperta. In questo spazio espositivo, la manifestazione ha occupato 26.000 m2 suddivisi in tre padiglioni, che hanno ospitato più di 450 espositori.
Buona affluenza, tanti italiani
Non è ancora stato confermato se l’obiettivo degli organizzatori di ricevere 15.000 visitatori sia stato raggiunto, ma è certo che l’affluenza è stata molto buona, soprattutto da parte di visitatori cinesi, anche se non sono mancati ospiti europei e, naturalmente, italiani. Gli stand erano distribuiti dal padiglione E2 all’E4, l’unico solo in parte attrez22
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Dal 13 al 15 novembre 2013 si è svolta a Shanghai la tredicesima RubberTech, International Exhibition on Rubber Technology. Ospitata nel nuovo centro fieristico della metropoli cinese, è stata organizzata in concomitanza con altre due fiere, una dedicata agli pneumatici, l’altra ai componenti per l’automotive. Siamo andati fin là a curiosare, per capire quale aria tiri in Cina nel comparto gomma. Ecco le impressioni del nostro inviato
Fiere La skyline di Shanghai, città modernissima, con un aeroporto (nel riquadro in alto a destra) tra i più efficienti del mondo. Nella pagina a fianco, il quartiere fieristico dove si è svolta la RubberTech 2013.
zato, ed erano per lo più ben curati nell’allestimento, spesso con una presentazione visiva dei prodotti offerti tramite manifesti informativi e contenitori trasparenti che ne evidenziavano la forma fisica. Il personale degli stand era in genere preparato a dare risposte esaurienti alle domande dei visitatori, sia pure con qualche difficoltà nel capire e nel parlare inglese, con l’eccezione di chi era già abituato ad avere contatti con società extracinesi e con cui, di conseguenza, era facile impostare anche discorsi tecnici sui prodotti proposti. Circa il 15% degli stand ospitavano società europee, per lo più tedesche e americane, soprattutto nel settore dei macchinari per la lavorazione della gomma (mescolatori interni e aperti, estrusori, presse a iniezione, ecc.) ma anche di controllo dei processi produttivi e degli articoli finiti, con una nutrita presenza di aziende produttrici di apparecchiature da laboratorio (in totale, più di 30). La fiera era comunque incentrata sull’offerta di materie prime per l’industria della gomma, in particolare rubber chemicals e cariche (acceleranti, zolfo, antiossidanti e antiozonanti, neri di carbonio e silici), con la presenza di alcune aziende specializzate nella produzione di una specifica famiglia di prodotti (per esempio silani, cere, derivati dello zinco e zolfo insolubile). Scarsa la presenza di produttori di polimeri, plastificanti e perossidi; sembra
sicuro che saranno tutti alla fiera Chinaplas 2014, che si svolgerà a Shanghai dal 23 al 26 aprile di quest’anno.
I cinesi e il Reach
Curiosamente alcune aziende disponevano di cataloghi che illustravano tanti materiali da far supporre che non tutti fossero di loro produzione, ma solo commercializzati: in effetti era così, e di solito l’azienda in questione ammetteva questa situazione e ne parlava in dettaglio. Per quanto riguarda il Reach, tutte le aziende erano consapevoli di ciò che comporta la normativa europea e la maggior parte precisava di possedere le preregistrazioni necessarie per poter vendere in Europa. Ma in realtà la situazione sembra essere ancora confusa su ciò che potrà accadere dopo la scadenza definitiva, prevista per il 31 maggio 2018. Di fronte alla dimensione dell’offerta di rubber chemicals e cariche, in termini di numero di società e di capacità produttive, si comprende perché il mercato italiano della gomma ricorra sempre più di frequente a importazioni di questo genere di prodotti dalla Cina, anche per materiali a basso costo come neri di carbonio e silici.
Quattro spunti di riflessione
È indubbio che spesso i prezzi dei prodotti cinesi siano competitivi rispetto ad analoghi prodotti europei o ame-
ricani, ma rimangono ancora almeno quattro motivi che ne frenano l’utilizzo e fanno riflettere sul futuro. La loro qualità non è sempre ottimale e occorre verificarla a fondo prima di adottarli, con prove di laboratorio e di produzione. Secondo aspetto importante è che, in caso di contestazione per la qualità, la società fornitrice declina ogni responsabilità sui prodotti una volta che sono stati inseriti in produzione, e non è possibile avere né sostituzione o rimborso né, tanto meno, riconoscimento di eventuali danni. In terzo luogo, sembra che anche in Cina la preoccupazione per ambiente e inquinamento si stia concretizzando in controlli dei processi produttivi, con fermo impianti fino all’attuazione di nuove regole e misure preventive: il rischio connesso con questa situazione è che le forniture dalla Cina subiscano ritardi, come già si sta verificando sul nostro mercato, e che i prezzi dei prodotti subiscano ritocchi in aumento. Infine, l’attuazione delle disposizioni Reach sembra non essere chiara a sufficienza per la garanzia di forniture future. E poi resta sempre sempre valida la considerazione che, quando il mercato interno vive fasi di sviluppo più intense, l’industra cinese riserva all’esportazione volumi ridotti, che possono in qualche caso azzerarsi, e ricorre, al contrario, a un’importazione di volumi elevati che determina sul nostro mercato un’accentuata carenza anche dei pro dotti provenienti da altri paesi.
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MONDOGOMMA
Gomma-plastica e crisi il punto della situazione di Giuseppe Cantalupo
Q
uella che stiamo vivendo è una crisi che non ha precedenti. E ne risentono tutti. In una sorta di effetto domino che sembra non avere mai fine. La crisi riduce il potere d’acquisto; di conseguenza, non si spende, o si spende meno, e quindi si vende meno e si produce meno. E chi vede calare la sua attività di venditore o di produttore adegua il numero dei dipendenti alla mutata, drammatica realtà che comunque tocca affrontare. Con le inevitabili ulteriori conseguenze negative in termini di disponibilità finanziarie per le famiglie. E il cerchio si chiude. Questi temi hanno fatto da sfondo ai lavori del workshop “L’industria delle materie plastiche in Italia: quali strumenti per la competitività”, organizzato nel novembre scorso dalla LIUC - Università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese) per discutere, in particolare, gli effetti della crisi sul settore gomma-plastica e le opportunità di crescita per le imprese che vi operano. Il convegno è stato un’iniziativa della Scuola di Ingegneria industriale dell’università e si è svolto in collaborazione con l’Unione degli industriali della Provincia di Varese e con le associazioni di categoria dei materiali polimerici, con le quali la LIUC collabora da tempo: Assocomaplast, Federazione Gomma Plastica, Federchimica PlasticsEurope Italia. Già nell’ottobre 2012 si era svolto un analogo seminario di studio sull’andamento del settore gomma-plastica nella difficile realtà che sta segnando la nostra epoca. Quello di quest’anno
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La crisi e i problemi che comporta per il settore gomma-plastica, le incertezze con le quali le imprese sono costrette a convivere, l’interrogativo su quando si uscirà da questo periodo e, soprattutto, quali previsioni si possono fare sull’andamento dell’economia e sulle opportunità di crescita, almeno per l’immediato futuro. Sono questi i principali argomenti trattati in un workshop svoltosi lo scorso novembre presso la LIUC - Università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese), nel tentativo di capire come fronteggiare con danni minimi la difficile situazione attuale
Mercato Il saldo pubblico al netto della spesa per interessi (% del PIL, anno 2013) 1
Italia
PIL mondiale ed europeo (var. % reali)
2,4
2
Germania
2,3
3
Austria
0,4
4
Belgio
0,3
5
Lussemburgo
0,2
6
Grecia
0
7
Estonia
-0,1
8
Malta
-0,5
9
Finlandia
-0,8
10
Portogallo
-1,1
11
Slovacchia
-1,1
12
Francia
-1,4
13
Paesi Bassi
-1,7
14
Irlanda
-2,4
15
Cipro
-2,4
16
Slovenia
-2,9
17
Spagna
-3,2
ha voluto essere un momento di verifica e di confronto tra le previsioni fatte allora e quanto realmente accaduto nel frattempo. Il programma si è articolato in due fasi. Nella prima è stata svolta un’ampia analisi del panorama economico glo-
Mondo 2,8
3,5
4,2
0,9
1,4
-0,5 Area Euro
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: Markit, Li&Fung, ISM, Prometeia
Sopra, il PIL mondiale e europeo negli anni 2007-2015. Sotto, Marco Fortis presenta la sua relazione. Nella pagina a fianco, Vittorio Maglia durante il suo intervento.
bale, con particolari riferimenti a quello italiano, e del ruolo svolto dalla nostra industria manifatturiera in tale contesto. Sono intervenuti Vittorio Maglia, direttore centrale Analisi economiche e internazionalizzazione di Federchimica (con una relazione dal titolo “Scenario economico e filiera della plastica”), e Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison (il suo intervento era intitolato “Analisi dello scenario italiano”). Nella seconda parte dei lavori si è tenuta una tavola rotonda nella quale i rappresentanti di tre aziende italiane hanno parlato di come sono riusciti a fronteggiare la crisi, arrivando anche a espandere la loro presenza sui rispettivi mercati.
Il peggio è passato?
È la domanda con la quale ha esordito Maglia nella sua presentazione. La risposta non è facile, come ha spiegato il relatore, perché la situazione globale è complessa, specie quella italiana, e i fattori che influenzano la ripresa, sia macroeconomici che geopolitici, sono molti e anche interconnessi fra loro. L’analisi di quest’anno non si discosta molto da quella di un anno fa. Qualche spiraglio, però, che induce a pensare L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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MONDOGOMMA
Nel grafico a fianco, il prezzo del petrolio in Europa e del gas naturale negli USA negli anni 2005-2013. In basso, la quota dell’export italiano sul PIL (%) negli anni 2001-2016.
Prezzo del petrolio in Europa e del gas naturale negli Usa ($ per milione di Btu)
che probabilmente il peggio sia passato, si intravede. L’Italia, per esempio, è il primo paese europeo - e precede la Germania - nella graduatoria del risanamento dei conti pubblici al netto della spesa per interessi. Segno che il saldo strutturale è vicino al pareggio. Uno sguardo al quadro economico internazionale dice che la fase di rallentamento che ha caratterizzato gli anni 2012-2013 è in via di sostanziale superamento. Il PIL mondiale e europeo, infatti, è previsto in crescita: dal 2,8% del
petrolio (Brent)
gas naturale Usa (Henry Hub) 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
(gen-ott)
Fonte: Eia, Acc
Quota di export sul Pil (%)
2001 2003
2005 2007
Fonte: Prometeia, Fondazione Edison
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2009 2011 2013
I rincari del petrolio si sono stabilizzati e per il 2014 si prevede un assestamento del costo del barile a 107$. Qualche instabilità può provenire, però, dai prezzi bassi dallo shale gas 2013 al 4,2% del 2015 quello mondiale e dal -0,5% all’1,4% quello dell’eurozona negli stessi anni. Il prezzo del petrolio (Brent) dimora sempre in una fase di sostanziale stabilità, sopra i 100 $ (è previsto un leggero calo da 109 $, mediamente, del 20122013 a 107 $ del 2014). La fine della fase dei continui rincari dei costi è senza dubbio un fatto positivo per l’industria chimica, ma qualche problema può provenire dallo shale gas (gas naturale da argilla), che ha suscitato notevole interesse economico, specie negli USA, per il suo prezzo notevolmente più basso di quello del petrolio. Ne sono conseguiti, a partire dal 2012, notevoli investimenti in impianti chimici per la produzione di etilene e propilene da gas naturale (più economici per questa via), che hanno portato, però, alla chiusura anche in Europa - di diversi impianti per la lavorazione della virgin nafta. Il risultato di tutto ciò potrà essere la carenza di alcuni prodotti (aromatici e butadiene, per esempio), non ottenibili
Mercato
Il contributo delle “4A” alla nostra economia (miliardi di euro)
Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat
Il saldo commerciale con l’estero delle “4A” (miliardi di euro)
Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat
Sopra, il saldo commerciale con l’estero delle “4A” del made in Italy dal 1991 al 2012 (miliardi di euro). In alto, il contributo delle “4A” al saldo della bilancia commerciale italiana dal 1991 al 2012 (miliardi di euro). Con la sigla 4A Marco Fortis intende i 4 seguenti comparti produttivi del sistema Italia: Alimentari e vini; Abbigliamento, moda, cosmetici; Arredo, casa; Automazione meccanica, plastica, gomma. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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MONDOGOMMA
dallo shale gas. Di qui gli investimenti del giorno d’oggi, da parte di importanti gruppi chimici, nella ricerca per l’ottenimento di butadiene da fonti rinnovabili, principalmente biomasse vegetali. Per quanto riguarda la ripresa italiana, la crescita è affidata all’export, che proseguirà nel suo andamento positivo. Le previsioni, infatti, sono per una quota dell’export sul PIL in salita da poco più del 30% del 2013 a oltre il 33% del 2016. Il nostro paese è certamente in grado di sfruttare questa opportunità, tenendo presente che, al netto delle spese per l’energia, siamo la seconda forza industriale europea, dopo la Germania, per surplus commerciale. È importante, però, che le imprese che di per sé non esportano direttamente facciano parte di filiere fortemente proiettate sui mercati internazionali. Inserite in un contesto di catene di forniture, infatti, hanno maggiori possibilità di indirizzare più facilmente i loro prodotti verso l’estero. Le famiglie, dal canto loro, non possono fare più di quanto già fanno per fronteggiare la crisi. Nel 2014 la ripresa ci sarà, ma sarà tenue, perché con una disoccupazione al 12% e una pressione fiscale del 44% i consumi interni non potranno che essere deboli. Per quanto riguarda il futuro, è opportuno che ci si renda conto che, dopo la crisi, «nulla tornerà come prima», ha concluso Maglia. E le famiglie lo hanno capito da tempo, cambiando profondamente il loro comportamento quando fanno la spesa: hanno ridotto in quantità anche i consumi tradizionalmente stabili (alimentari, per esempio) e privilegiano gli acquisti in promozione, principalmente nei settori alimentare, cura della casa, abbigliamento e calzature.
La domanda interna
Fortis mette subito le cose in chiaro, sgomberando il campo da equivoci fuorvianti. La scarsa crescita dell’Italia non è dovuta, come molti pensano, a una scarsa competitività delle nostre imprese sui mercati esteri, bensì a un crollo della domanda interna, che ha trascinato drammaticamente verso il basso il fatturato complessivo del paese. L’industria manifatturiera italiana commenta Fortis - è seconda in Europa, 28
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
dopo la Germania, e quinta al mondo per valore aggiunto. Dal 1980 al 2012 l’Italia è costantemente tra i primi 5 Paesi del G-20 - insieme a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud - per quanto riguarda la bilancia commerciale con l’estero per i manufatti industriali non alimentari. Nel 2012 ha registrato, in questo settore, un surplus di 113 miliardi di dollari, in un crescendo continuo: 21 nel 1980, 35 nel 1990, 50 nel 2000. L’attivo manifatturiero italiano è storicamente generato dalle “4 A”, come Fortis chiama il complesso dei comparti Alimentari e vini - Abbigliamento, moda, cosmetici - Arredo, casa - Automazione meccanica, plastica, gomma. Su questi comparti, che rappresentano i nostri settori di punta, pesa, purtroppo, il passivo degli altri settori di minore specializzazione.
A trainare l’economia italiana sono le “4A”, cioè il complesso dei comparti: Alimentari e vini; Abbigliamento, moda e cosmetici; Arredo e casa; Automazione, meccanica, plastica e gomma Nel 2012 le 4A hanno contribuito al saldo della bilancia commerciale italiana per 120 miliardi di euro, compensando largamente il passivo energetico e quello degli altri settori minori. All’interno delle 4A il relatore pone in risalto l’evento “epocale” del concorso della sola filiera dell’Automazione meccanica-gomma-plastica al surplus commerciale totale con l’estero per ben 79 miliardi di euro. Interessante l’osservazione che nei primi anni ’90, e ancora nel 2001, le 4A registrano, sostanzialmente, lo stesso surplus. Nel decennio successivo, la bilancia commerciale delle 3A tradizionali smette di crescere, mentre quella dell’automazione esplode letteralmente, fino a raggiungere un saldo quasi doppio delle altre 3 insieme. In particolare, nel sistema PlasticaGomma-Macchine-Stampi (PGMS), che rappresenta un eccellente punto di forza della nostra industria manifatturiera, il maggiore contributo al saldo com-
merciale proviene dagli articoli in gomma e materie plastiche, che nel 2012 è stato di 5,2 miliardi di euro. A questo surplus hanno contribuito il saldo di lastre, fogli, strisce, pellicole e nastri senza supporto (879 milioni di attivo) e con supporto (612 milioni); tubi e loro accessori (per esempio giunti, gomiti e raccordi) in materie plastiche (615 milioni); articoli per il trasporto o l’imballaggio in materie plastiche, turaccioli, coperchi, capsule e altri dispositivi di chiusura in materie plastiche (538 milioni), mentre i pneumatici nuovi hanno denunciato un pesante passivo (-590 milioni). È positivo anche il contributo delle macchine e stampi per la lavorazione della plastica e della gomma, che nel 2012 hanno registrato un surplus complessivo di 1,9 miliardi di euro. I principali comparti hanno presentato tutti un saldo commerciale positivo. In particolare: stampi per gomma-plastica (435 milioni); estrusori (283 milioni); parti di macchine per la lavorazione della gomma-plastica (215 milioni); macchine per soffiaggio (142 milioni). Purtroppo, il saldo complessivo del sistema PGMS risente del deficit delle materie plastiche vergini, che nel 2012 ha raggiunto quota -3,8 miliardi. Senza questo passivo il saldo dell’intera filiera plastica-gomma sarebbe stato di 7,1 miliardi di euro invece di 3,3 miliardi. Complessivamente, la filiera gommaplastica ha totalizzato nel 2012 un export del valore record di 21 miliardi di euro. «L’Italia ha un’avanguardia manifatturiera che le permette di competere ai vertici mondiali», commenta Fortis con una punta di amarezza, procurata dalla constatazione che purtroppo questi meriti del nostro paese non sono adeguatamente valorizzati nelle opportune sedi internazionali dagli organismi politici competenti. Fortis ribadisce, infine, l’importanza che il mercato interno ha sulla vita economica di un paese con un paragone illuminante. I consumi interni hanno, per un paese, la stessa importanza vitale che ha l’ossigeno per un organismo vivente. Come la mancanza di ossigeno protratta nel tempo finisce col provocare una lesione permanente nell’organismo, così un calo della domanda interna del 4-7%, protratta per 2-3 anni, provoca
Mercato
La gomma plastica e il resto delle “4A” (miliardi di euro)
Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat
Il saldo del sistema gomma-plastica-macchine-stampi (miliardi di euro)
Sopra, il saldo del sistema PGMS (Plastica-Gomma-Macchine-Stampi) dal 1991 al 2012 (miliardi di euro). In alto, il surplus dell’Automazione meccanica-gomma-plastica e del resto delle “4A” dal 1991 al 2012 (miliardi di euro). Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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MONDOGOMMA
una sofferenza sul piano socio-economico che inevitabilmente si trasforma in una lesione permanente nel sistema produttivo del paese. E questa lesione permanente è il fallimento delle imprese. È quello che sta accadendo in Italia.
Le esperienze di tre aziende
Se innovare è importante per andare avanti con successo in tempi normali, lo è ancora di più in un periodo difficile come questo. Alla tavola rotonda, svoltasi nella seconda parte del workshop, gli amministratori delegati di tre aziende italiane - Paolo Groppi della VinyLoop Spa di Ferrara, Luciano Anceschi della Tria Spa di Cologno Monzese (MI) e Roberto Casini della Microcell Srl di Rossano Veneto (VI) - hanno parlato delle azioni messe in atto con successo nella gestione delle rispettive imprese per creare innovazione. VinyLoop è un’azienda specializzata nel recupero delle materie plastiche, in particolare del PVC, da materiali di scarto, altrimenti destinati alla discarica o alla termovalorizzazione, con un processo che essa stessa ha sviluppato negli anni. Le fasi del recupero della plastica sono, essenzialmente, la dissoluzione dello scarto in un opportuno solvente, la filtrazione delle impurezze solide (rame, alluminio, fibre, altri polimeri, sabbia e altro ancora), la precipitazione della plastica da riciclare mediante evaporazione del solvente. Poiché l’efficienza della filtrazione influenza fortemente la qualità del prodotto finale, l’azienda ha apportato significativi miglioramenti a questa fase del processo, inserendo in linea un filtro secondario, dopo quello primario, per aumentare la purezza del filtrato e, ancora, un filtro dissolutore per una più efficiente eliminazione delle fibre. In coda alla filtrazione, inoltre, un’innovazione di alta tecnologia: un decantatore centrifugo che elimina le contaminazioni residue, consentendo di ottenere un materiale estremamente puro, il cui riciclo come prodotto vergine porta a manufatti con migliori proprietà meccaniche. Nel 2013 l’azienda ha presentato 10 nuove domande di brevetto sulle innovazioni (engineering) introdotte nel processo. Tria progetta e costruisce dal 1954 granulatori a lame e impianti di trasporto, 30
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macinazione e trattamento degli scarti generati da processi di produzione di manufatti in plastica. I settori nei quali operano i suoi clienti sono: imballaggio (40%), edilizia (10%), automotive (15%), elettrodomestici (10%), altro (25%). Conta, complessivamente, 92 dipendenti: 60 in Italia e 32 nelle filiali estere - Usa, Brasile, Germania e Cina. L’anno scorso erano 78: 58 in Italia e 20 all’estero. Nonostante la crisi, quindi, l’azienda è cresciuta. Gli interventi del management hanno interessato sia l’aspetto gestionale che la parte tecnicocommerciale dell’organizzazione, soprattutto all’estero, comportando il superamento di non poche difficoltà procurate da mentalità e abitudini diverse.
La qualità della nostra industria manifatturiera, che eccelle nell’export, fa ben sperare per un’uscita dalla crisi nel 2014. Perché questo avvenga è vitale, però, stimolare i consumi interni I principali: l’inserimento di un general manager italiano nell’organico della filiale Usa; nuove produzioni in Brasile; il passaggio da trading a manufacturing e l’inserimento di un venditore italiano in Cina; l’incremento dell’engineering in Germania. Il risultato è stato un incremento del fatturato del gruppo da 22 milioni di euro nel 2012 a 23,5 milioni nel 2013 (+7%). Microcell progetta e produce tappi ad alto contenuto innovativo per il settore enologico. È un’azienda giovane, ma che ha fatto esperienza in fretta per la mentalità moderna e la chiarezza di idee del management in fatto di strategie da adottare in un settore caratterizzato da dinamiche rapidissime. È stata la prima società in Europa ad importare dagli USA i tappi sintetici e a proporli su vini di qualità, ma nel 2003 decide di avviare in proprio la produzione di questo genere di tappi, ed è subito successo. In quattro anni, nel 2007, diventa il primo produttore italiano di tappi sintetici per il settore vinicolo. Oggi è il terzo produttore mondiale in un settore molto difficile, nel quale il sughero è stato do-
minatore incontrastato in condizioni di monopolio fino alla metà degli anni ’90. Oggi i tappi naturali coprono il 46% del mercato e quelli sintetici il 21%. Quale la visione strategica del management aziendale? E quale la molla che muove il successo della società, anche in un periodo di grave crisi economica? La risposta: proporsi di essere sempre diversi dagli altri, creare prodotti con un valore aggiunto che li renda diversi da quelli esistenti sul mercato. In altre parole: proiettarsi sempre verso il nuovo. Ed è per questo che l’azienda impegna notevoli risorse nella ricerca tecnologica, il cui motore propulsore è un’approfondita conoscenza del business del cliente. E del prodotto che questi tratta: il vino. Perché il vino è un prodotto molto complesso da conservare: ogni vendemmia è diversa dalla precedente, ogni varietà ha esigenze diverse dalle altre. È così che la società ha colto il significato e la funzione del tappo, che non deve servire solo a coprire, ma ad elevare la qualità del vino. E l’azienda sa, per esempio, che il vino bianco, il rosato, il rosso non hanno bisogno dello stesso tappo. È la creatività stimolata dalla crisi quella che consente di dare valore a qualcosa che non si pensava mai che potesse averne.
Cauto ottimismo
Si uscirà, allora, dalla crisi? La situazione è complessa. E tale per cui, in un periodo come quello attuale, ogni tentativo di previsione diventa un compito arduo e porta, comunque, a un risultato poco affidabile. Questo, soprattutto perché, come ha detto Maglia, la previsione che in qualche modo si arriva a elaborare è suscettibile di cambiamenti anche frequenti, indotti dalla particolare situazione socio-politica che viviamo. Tuttavia, alcuni spiragli positivi autorizzano un certo ottimismo, sia pur cauto. Le aziende dovranno stare attente e pronte a cogliere tendenze e opportunità che consentano loro di anticipare gli sviluppi dei mercati di loro interesse. E attente anche a elaborare la migliore strategia produttiva e commerciale. Anche la qualità della nostra industria manifatturiera, che, come ha illustrato Fortis, eccelle nell’export, fa ben sperare. È vitale, però, stimolare i consumi interni.
Focus
INCHIESTA 1
Le nostre domande
Qualche segnale di vitalità in Italia sembra essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato?
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A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf, qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati? Nel caso non abbiate partecipato, quali sono stati i motivi della vostra scelta?
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Assistiamo, nel settore, a una crescita dei produttori cinesi o di altri paesi dell’Estremo Oriente, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva?
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Molti produttori di macchine hanno introdotto sistemi di controllo ispirati alle tecnologie “smart”, che ritroviamo anche nei tablet e negli smartphone e che consentono sempre di più il controllo in remoto di certe funzioni. Quanto di questa evoluzione è dettato da reali necessità e quanto è un semplice maquillage? Quali sono a vostro giudizio vantaggi e svantaggi di queste nuove soluzioni?
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Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione, sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi?
Macchine e tecnologie per lo stampaggio: parlano i produttori
Come si prospetta il 2014? Ci sono segnali di ripresa del mercato, soprattutto interno? E quali novità tecnologiche stanno profilandosi all’orizzonte, anche sulla base di quanto si è visto al recente K2013? Abbiamo sollecitato su questi temi i principali protagonisti italiani del settore macchine per lo stampaggio: produttori, distributori, ma anche sviluppatori di tecnologie collegate, come realizzatori di stampi e di strumenti per il controllo della qualità. Emerge un quadro improntato all’ottimismo, in cui la concorrenza dei cinesi o di altri produttori a basso costo è rispettata ma non temuta, e in cui lo stretto rapporto con il committente è sempre di più la chiave del successo commerciale, in Italia e a livello globale
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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FOCUS
«Abbiamo ricevuto numerose visite di clienti italiani e avuto parecchi nuovi contatti» Maurizio Ferrari Engel Italia 1
I dati Euromap relativi al mercato italiano confermano una crescita nel 2013 rispetto al 2012. Tendenza confermata anche nell’ultimo trimestre del 2013. Anche l’indice della produzione industriale è in risalita. Crediamo che il 2014 sarà sugli stessi livelli.
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Engel era presente alla fiera K2013 con uno stand molto grande, con 12 isole di produzione integrate. Altre 13 macchine a iniezione erano state dislocate negli stand di altri partner. Engel Italia era presente al completo. Abbiamo ricevuto numerose visite di clienti italiani e abbiamo avuto anche parecchi nuovi contatti. Siamo molto soddisfatti.
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Il mercato non va necessariamente verso il prezzo più basso. Anzi, a livello globale le macchine a bassa tecnologia e con caratteristiche tecniche basiche stanno perdendo terreno nei confronti di macchine di più alto livello, in grado di garantire efficienza, affidabilità, qualità della produzione. Engel da anni aumenta le proprie quote di mercato fornendo, con un giusto rapporto qualità-prezzo, macchine ben ingegnerizzate, ben costruite, che offrono un’elevata efficienza. Inoltre per Engel è vincente la capacità di fornire soluzioni complete e tecnologie applicative.
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Engel ha presentato al K2013 il nuovo controllo CC 300 che utilizza – per quanto attiene all’interfaccia operatore – tecnologie simili a quelle utilizzate dai tablet. Il CC300 equipaggerà tutte la macchine Engel per plastica ed elastomeri a partire da metà 2014. Si tratta di un controllo totalmente nuovo che permette un accesso più facile alla programmazione, al controllo di processo ed alla diagnostica della macchina e del robot . Il CC300 è in grado di controllare l’intera isola di lavoro incluse le eventuali funzioni accessorie per la tecnologia applicativa utilizzata. Sarà più facile anche la comunicazione tra la macchina e sistemi di controllo centralizzati della produzione. Tuttavia il futuro, a nostro parere, non sarà rappresentato dal controllo remoto di funzioni macchina ma dall’integrazione del controllo di processo della pressa con i sistemi di simulazione e di analisi di flusso. In altre parole l’utilizzo automatico dai dati CAE (mold flow) per il settaggio dei parametri pressa.
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Engel ha 8 stabilimenti nel mondo in Europa, Asia, Nord America, oltre a 28 filiali di vendita e assistenza
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio 2013 ottobre ∙ febbraio 2014
e 60 distributori nel mondo che assicurano un service qualificato e vicino al cliente prima e dopo la vendita. Engel in Italia ha un reparto service che conta 20 dipendenti. I tecnici sono formati, per l’Europa, nel training centre della sede di Schwertberg. Per i clienti che si trovano in zone remote del pianeta o in aree distanti dalle filiali, la Engel offre un service remoto denominato e-service24 che permette di collegare la macchina via rete al service center più vicino per poter effettuare la diagnostica remota del guasto per una rapida soluzione.
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La filosofia di ORP Stampi è non fermarsi mai e non avere mai timore di cosa fanno gli altri
Aurelio Brevi ORP Stampi
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Per quanto ci riguarda possiamo segnalare che costanza, interesse e customer service sono gli “ingredienti” che hanno determinato il trend, leggermente in salita, per tutto il 2013, culminato per ORP Stampi in un nuovo record interno. Nel 2014 faremo del nostro meglio per eguagliare i due anni precedenti. Già ci siamo mossi in questa direzione ed essendo un’azienda sempre con la visione in “positivo” di un futuro sempre migliore, possiamo ritenere che il mercato interno 2014 potrà solo essere in crescita.
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Il K2013 è stato massacrante. Otto giorni al servizio dei clienti storici e di altri potenziali nuovi, ma per lo meno siamo rientrati con un “sorriso”: gli sforzi fatti, non sono stati invano. Per essere più “marketable”, assieme agli altri partecipanti, tutti presenti al K2013, abbiamo lanciato, dopo quasi un anno di attenta preparazione, market research e simulazioni, il Karousel, la prima iniziativa nel suo genere (vedi sempre in questo numero l’articolo a pag. ??), che raggruppa diverse note aziende, ognuna leader nel proprio settore, al servizio di chi è già nel mondo della gomma o di chi cerca sbocchi per migliorarsi. Buoni contatti, ottimi risultati.
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«We welcome competition», ben venga la concorrenza. La filosofia ORP Stampi è non fermarsi mai e non avere mai timore di cosa possano fare gli altri. Questo ci aiuta a spronarci individualmente nella ricerca di soluzione innovative, idee vincenti che a lungo andare ci permettano di mantenere il ruolo di “trend setters” nel mondo degli stampi. L’innovazione è l’unica arma che ci permette di mantenere lo sguardo fisso all’orizzonte, sapendo quello che abbiamo lasciato dietro di noi e avendo però la certezza di andare nella giusta direzione.
Inchiesta Macchine Le nostre domande 1 Qualche segnale di vitalità in Italia sembra essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 2 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf, qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati? Nel caso non abbiate partecipato, quali sono stati i motivi della vostra scelta?
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Tecnologie Smart: la natura del nostro particolare lavoro, generare stampi ottimali e innovativi, ci limita nell’uso che possono offrire certe tecnologie, eccezione fatta per il nostro parco macchine, frese CNC e torni CNC, che continuiamo ad aggiornare per poter migliorare determinati aspetti del servizio offerto. Le Tecnologie Smart sono ideate ed applicate dalla mente umana, noi siamo fieri di vantare al nostro interno direttamente tante fonti innovative.
3 Assistiamo, nel settore, a una crescita dei produttori cinesi o di altri paesi dell’Estremo Oriente, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva?
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Diventare partner… C’è chi ritiene di esserlo già, nei confronti dei propri clienti. Fin dal primo giorno la ORP Stampi ha sempre considerato i propri clienti come “partner”. Nella conclusione di qualsiasi accordo commerciale la soddisfazione deve essere reciproca per entrambi, favorendo cosi la crescita e la reciproca fiducia. Questo “modus operandi” è condiviso con gli altri partecipanti del Karousel, che hanno la nostra stessa visione, così da poter fornire il miglior servizio esterno, raggiungendo obbiettivi comuni e, in particolare, la soddisfazione del cliente. Un’iniziativa, prima nel suo genere, che già dal primo collaudo fatto al K2013, possiamo considerare una strategia vincente! Il network costruito unendo i contatti dei vari costituenti del Karousel ha permesso di proporci con un approccio morbido che fornisce solide garanzie in tutti i mercati internazionali, lontani e meno lontani.
«Siamo convinti di avere un margine tecnologico tale da proteggerci dalla concorrenza dell’Est» Franco Rossi UTP Vision 1
In Europa la crisi economica ha evidenziato la grande frattura tra il nord e il sud del continente. L’Italia fa parte in generale di questa realtà: nella seconda parte del 2013 abbiamo avuto un leggero rallentamento degli ordinativi dall’estero e una piccola ripresa degli ordini dal mercato italiano. Nel 2013 si sono aggiunti il timore degli effetti politici e la riluttanza dei partner internazionali, ma confidiamo che il 2014 sia un anno di rilancio per il mercato interno. Comunque il 2013 si è chiuso con una performance eccellente. Un altro anno con un record assoluto di fatturato per UTP Vision. I risultati economici ci permetteranno di pianificare gli sviluppi e le attività commerciali con sufficienti garanzie e coperture per l’anno in corso. I nuovi mercati dove siamo penetrati nel corso degli ultimi tre anni ci aprono ulteriori prospettive di crescita, grazie soprattutto alla nuove tecnologie applicate alle nostre macchine e alle prossime novità che presenteremo nel corso dell’anno.
4 Molti produttori di macchine hanno introdotto sistemi di controllo ispirati alle tecnologie “smart”, che ritroviamo anche nei tablet e negli smartphone e che consentono sempre di più il controllo in remoto di certe funzioni. Quanto di questa evoluzione è dettato da reali necessità e quanto è un semplice maquillage? Quali sono a vostro giudizio vantaggi e svantaggi di queste nuove soluzioni? 5 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione, sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi?
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K 2013 è stata una bella esperienza, perché si poneva verso la fine di un anno cruciale dal punto di vista politico-economico per la società e per il mondo industriale globale. Abbiamo visto delle novità, un fermento maggiore per gli sviluppi del futuro e, ovviamente, un interesse in crescita per le applicazioni speciali. Personalmente la passata edizione è stata un successo molto grande e quasi inaspettato che ha trascinato l’effetto positivo per molto tempo. Il K2013 è stato altrettanto positivo, con incontri interessanti sia per i nominativi conosciuti sia per i nuovi contatti che si sono creati. Detto ciò, K rimane la fiera numero uno al mondo del settore e basta questo per capire quali saranno le prospettive, le novità, le relazioni che segneranno il prossimo futuro.
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Da parte nostra fortunatamente non abbiamo ancora una vera e propria concorrenza dai paesi in questione, ma faremo il possibile per promuovere sempre un livello più evoluto dei nostri prodotti e anticipare le applicazioni per il futuro. Abbiamo presentato un prototipo da fiera di un’applicazione speciale e l’ultima innovativa versione del software che rappresenta un’evoluzione impressionante rispetto al passato. Siamo convinti che possiamo ancora avere un margine tecnologico che ci aiuterà nei confronti della concorrenza.
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Anche in questo senso abbiamo visto delle novità e il futuro
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio ottobre 2013 2014
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FOCUS non potrà che essere direttamente influenzato dalla crescita di applicazioni e tecnologie speciali. Applicazioni smart e tablet, associati al remote control e ad altre tecnologie ancora più avanzate sono già adottate in tanti campi e quindi saranno presto o tardi traslate anche nel nostro settore. UTP Vision ha una politica espansiva su questi indirizzi e già oggi possiamo presentare soluzioni “intelligenti” che non sono semplici operazioni di facciata, ma strumenti integrati e all’avanguardia per la gestione delle macchine.
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La forza di UTP Vision risiede nell’aver dedicato molte risorse allo sviluppo di una rete commerciale integrata con una efficiente rete di assistenza ai clienti. È stata una priorità assoluta dotare le nostre sedi in Asia e in USA di un servizio pari a quello che abbiamo oggi in Europa. Questo ha accresciuto la fiducia dei nostri clienti e sviluppato un rapporto di collaborazione serio e duraturo, molto apprezzato dal mercato.
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REP ha un Laboratorio Applicazioni che sviluppa progetti in base alle richieste dei clienti
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Roberto Sandrone REP Italiana 1
In effetti devo ammettere che qualche segnale di ripresa si sta finalmente manifestando. Negli ultimi mesi del 2013 abbiamo acquisito un numero soddisfacente di ordini e abbiamo in previsione altre opportunità di ordini che dovrebbero concretizzarsi a breve termine. Riuscire a valutare con estrema obiettività se tutto ciò sia da ritenersi una ripresa effettiva dell’attività legata al mercato interno; oppure solamente un innalzamento temporaneo di attività, è ancora molto difficile da comprendere, ma in linea generale mi pare che per il 2014 il nostro mercato dovrebbe riservare migliori opportunità rispetto al 2013.
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REP è ormai un cliente consolidato da moltissimi anni del K di Düsseldorf. Rispetto alla precedente edizione del 2010, devo ammettere che la presenza di clientela italiana è notevolmente aumentata. Abbiamo avuto infatti un numero di visitatori decisamente superiore alla precedente edizione, nella fattispecie anche dall’Italia. I risultati sono stati molto soddisfacenti in termini di ordinativi acquisiti in fiera a livello mondiale, e anche per l’Italia abbiamo messo in cantiere qualche cosa. Inoltre, nel nostro caso specifico, il lancio di una nuova generazione di presse ci ha permesso di aprire nuovi orizzonti commerciali e di dialogo con la clientela. REP è ormai giunta alla decima generazione di macchine.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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Quest’anno ricorre il decennale dell’accordo commerciale che REP ha stipulato con il nostro partner di Taiwan, che è la Tung Yu. Tale accordo aveva, e ha tuttora, lo scopo di proporre alla nostra clientela una vasta gamma di prodotti che vanno dall’alta tecnologia delle presse REP costruite in Francia, a presse REP-Tung Yu costruite a Taiwan, dunque un prodotto a costo più basso. Quindi, REP sente in modo molto ridotto il problema della concorrenza molto aggressiva da parte di operatori asiatici, dal momento che noi stessi abbiamo la possibilità di proporre anche macchinario a un livello di prezzo e di tecnologia più basso. Devo comunque sottolineare che per il mercato italiano ed europeo la richiesta di questo tipo di macchinario è decisamente bassa, a esclusione del settore delle presse a compressione, dove il prodotto proposto da Tung-Yu è decisamente molto valido.
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Da circa 25 anni REP propone reti di supervisione di un parco presse più o meno grande. Tale supervisione in seguito è stata integrata con la teleassistenza Tutte queste implementazioni, operanti su normali pc, oggi possono essere in parte trasferite a livello di lettura e controllo su tablet e smartphone. In tutto questo bisogna sempre distinguere in modo obiettivo la parte di novità commerciale e anche applicativa dalla parte di reale utilizzo. Oggi l’accesso a informazioni su tecnologie di produzione di ogni singola società deve essere protetta in modo molto importante, quindi l’accesso a reti/macchina deve essere strettamente riservato. Ciò non esclude l’indiscussa praticità e comodità di poter accedere ai dati pressa da parte di un responsabile aziendale, ma con molta cautela e con accessi molto limitati.
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L’aspetto della “partnership” con la clientela è sempre stato uno dei punti di forza della REP. REP dispone da circa 40 anni di un Laboratorio Applicazioni dedicato allo sviluppo di processi per migliorare la tecnologia dello stampaggio di particolari in gomma e siliconi. Questo laboratorio, organizzato con uno staff di tecnici di processo, finora ha eseguito circa 14.000 studi, dei quali in seguito molti si sono realmente concretizzati con progettazione di stampi e realizzazione di processi speciali, partendo dalla richiesta base del cliente. Mettere a disposizione della clientela un servizio di questo tipo, con caratteristiche di grande efficienza e marcata tendenza all’innovazione, è una chiave vincente, che ci permette di affrontare ogni richiesta. Non ultimo, il servizio di assistenza post vendita vanta una rete capillare, strutturata con filiali e agenti e permette di avere un servizio con copertura a livello mondiale sotto l’aspetto tecnico e di supporto tecnologico e di processo. Tutto questo non è nato casualmente, ma è stato costruito in più di 50 anni di attività nel settore dell’iniezione delle mescole in gomma. Naturalmente ci sono stati molti
Inchiesta Macchine problemi da affrontare e molte difficoltà da superare, ma il nostro impegno negli anni è sempre stato costante, portando la nostra azienda a un livello molto elevato di efficienza, qualità di prodotto, innovazione, e servizio alla clientela.
«Registriamo anche noi una ripresa, seppur timida. Siamo sicuri che il 2014 sarà un anno importante »
3 Assistiamo, nel settore, a una crescita dei produttori cinesi o di altri paesi dell’Estremo Oriente, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva?
Eleonora Colosio Doss 1
Registriamo anche noi una ripresa che, seppur timida, rappresenta un importante segnale per tutto il nostro settore. Date queste premesse ed il lavoro svolto nell’anno appena trascorso, siamo sicuri che il 2014 sarà un anno importante anche sul versante del mercato interno.
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Le nostre domande 1 Qualche segnale di vitalità in Italia sembra essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 2 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf, qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati? Nel caso non abbiate partecipato, quali sono stati i motivi della vostra scelta?
Non eravamo presenti al K2013 perché, nello stesso mese, abbiamo partecipato a un’altra importante fiera del settore,
4 Molti produttori di macchine hanno introdotto sistemi di controllo ispirati alle tecnologie “smart”, che ritroviamo anche nei tablet e negli smartphone e che consentono sempre di più il controllo in remoto di certe funzioni. Quanto di questa evoluzione è dettato da reali necessità e quanto è un semplice maquillage? Quali sono a vostro giudizio vantaggi e svantaggi di queste nuove soluzioni? 5 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione, sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi?
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FOCUS la Rubber Expo a Cleveland. Abbiamo ritenuto opportuno puntare su uno dei maggiori mercati, quello americano, dal quale giungono richieste sempre più precise e importanti di controllo qualità, non solo dal settore gomma.
Noi produttori di stampi abbiamo purtroppo difficoltà ad avere una visione di mercato oltre i due mesi, ma speriamo che la strada da qui in poi sia in discesa, dopo tanta salita.
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Siamo convinti che la qualità del nostro prodotto, l’efficienza e l’affidabilità dei nostri sistemi, la ricerca e lo sviluppo di sempre nuove soluzioni e l’assistenza tecnica puntuale e sempre presente costituiscano il miglior biglietto da visita nei confronti di produttori, non solo cinesi, che propongono prodotti a costi ridottissimi a scapito di una qualità garantita nel tempo.
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Tecnologia è sinonimo di progresso nel momento in cui riesce a portare un valore aggiunto a quello del prodotto già esistente. Il controllo remoto dello status macchina ha raggiunto oggi livelli di grande affidabilità e, perché no, anche di comodità, se pensiamo alle varie applicazioni disponibili sui tablet e smartphone, che consentono di avere sotto controllo la produzione in qualsiasi momento. Questo permette un intervento puntuale e immediato sulle eventuali problematiche, evitando fermi macchina prolungati e conseguenti perdite di produttività.
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La collaborazione con i clienti, sin dalle prime fasi del progetto, è di grande importanza per chiarire all’origine le richieste e le necessità. A loro disposizione abbiamo un ufficio tecnico con strumenti di altissima tecnologia e predisposizione al lavoro in team, anche con personale tecnico del cliente stesso. La nostra rete commerciale è in grado di raggiungere clienti di tutto il mondo e di interfacciarsi con loro: si parlano correntemente l’inglese, il tedesco, il francese, lo spagnolo, il russo, il portoghese e il giapponese. Grazie a una struttura post-vendita efficiente e a una flotta di tecnici per il servizio assistenza possiamo garantire interventi puntuali sia da remoto che in loco, potendo contare anche su personale tecnico già presente in alcune nazioni come Cina, Stati Uniti e Spagna.
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Percepiamo una nuova voglia di investire al posto della prudenza degli ultimi anni
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Stefano Savoldi OCS 1
La ripresa pare sia proprio un po’ timida, ma quello che percepiamo parlando con i nostri clienti è una rinnovata voglia di progetti nuovi, di investimenti, che sta prendendo il posto di quell’atteggiamento improntato alla massima prudenza degli ultimi anni.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
OCS non ha partecipato in quanto le scelte strategiche di marketing sono ricadute su altre fiere più specifiche del settore, ma sicuramente una prossima partecipazione verrà presa in considerazione.
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I punti di forza delle aziende italiane sono ancora tanti! La qualità, in primis, intesa non solo come qualità del prodotto, ma in senso più ampio: qualità che comprende anche il servizio pre e post vendita, la capacità di dare soluzioni o alternative al cliente. OCS ha sempre mantenuto uno standard qualitativo al top in tal senso, ripagato dal giusto prezzo. E per fortuna ci sono ancora aziende che riconoscono tale valore e restano fedeli alla capacità produttiva italiana.
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Per il momento non abbiamo avuto ancora occasione di studiare e valutare questi sistemi.
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Le aziende non stanno più ferme ad aspettare che arrivino gli ordini da sé, come succedeva in passato, ma ci si muove di più. In questo modo il cliente si sente seguito e aiutato a raggiungere i suoi obiettivi e questo è ciò che oggigiorno maggiormente conta. Lavorando su un mercato internazionale i costi aumentano e le difficoltà si moltiplicano, ma non c’ è altra scelta ed anche O.C.S. ha ormai da anni intrapreso questa strada, assumendo nuovo personale specializzato che prende per mano il cliente dalla richiesta dell’ offerta fino alle prove di stampaggio. Non dimentichiamo T5C, l’ iniziativa del diamante che sta già riscuotendo molto successo fra i nostri clienti che sanno trarne vantaggio.
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La tecnologia del prodotto italiano mantiene un vantaggio rispetto alla concorrenza estera
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Davide Dondena Saspol Technology 1
L’inizio del 2014, purtroppo, evidenzia ancora una stabilità dal punto di vista della produzione. Un momento, sicuramente dovuto alla situazione politica italiana ed europea, che ha leggermente rallentato i ritmi crescenti a cui ci eravamo abituati nel corso degli ultimi anni.
Inchiesta Macchine Le nostre domande 1 Qualche segnale di vitalità in Italia sembra essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 2 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf, qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati? Nel caso non abbiate partecipato, quali sono stati i motivi della vostra scelta?
Diversa analisi, invece, merita il quadro internazionale che, attualmente, offre sicuramente maggiori prospettive di sviluppo, crescita e diffusione della produzione industriale legata al settore della gomma e delle materie plastiche.
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In occasione del K2013 di Düsseldorf abbiamo riscontrato un notevole afflusso di visitatori italiani e stranieri. Ciò ha significato molto dal nostro punto di vista per avere le necessarie conferme alla tanto attesa ripresa economica. Abbiamo presentato le innovazioni apportate all’intera gamma delle nostre presse a compressione di piccole, medie e grandi dimensioni, per gomma, e, soprattutto, nel campo del materiale plastico (U/HMWPE) con presse di grandi dimensioni fino a 120 Kg/cm2.
3 Assistiamo, nel settore, a una crescita dei produttori cinesi o di altri paesi dell’Estremo Oriente, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva? 4 Molti produttori di macchine hanno introdotto sistemi di controllo ispirati alle tecnologie “smart”, che ritroviamo anche nei tablet e negli smartphone e che consentono sempre di più il controllo in remoto di certe funzioni. Quanto di questa evoluzione è dettato da reali necessità e quanto è un semplice maquillage? Quali sono a vostro giudizio vantaggi e svantaggi di queste nuove soluzioni?
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Certamente la tecnologia del prodotto italiano, in particolare per le macchine per lo stampaggio (a compressione e a iniezione), mantiene lo scar to rispetto alla concorrenza estera, soprattutto in termini di adattabilità alle esigenze del cliente finale. Nel nostro caso, in particolare, l’esperienza tramandata da oltre 50 anni ci permette di offrire alla nostra clientela un prodotto frutto di una sinergia di elementi, con la sicurezza di elevati standard tecnico/qualitativi. Inoltre, il nostro staff tecnico altamente specializzato si preoccupa personalmente dell’assistenza tecnica, del supporto logistico, del training presso il cliente.
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Premesso che riteniamo che i naturali processi evolutivi debbano naturalmente adattarsi alla consolidata esperienza, al fine di produrre i vantaggi auspicati, evitando gli svantaggi ad essi imputabili, possiamo affermare che è ormai da qualche anno che i nostri macchinari vengono dotati di un sistema software che permette il controllo del macchinario in modalità “remota”, affinché l’assistenza al cliente possa essere garantita tempestivamente, e il controllo da parte nostra possa avvenire in modo costante.
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Dal nostro punto di vista possiamo, con grande orgoglio, asserire che la filosofia dell’essere “partner dei nostri clienti” ha da sempre rappresentato una delle regole fondamentali del rapporto che stabiliamo con i nostri clienti, a qualunque livello si collochino e in qualunque fase, sia di progettazione sia di assistenza postvendita. Pertanto non abbiamo bisogno di particolare organizzazione per far fronte a questo tipo di obiettivo. In ambito internazionale possiamo considerare “difficoltoso”, ma riteniamo sia altresì “doveroso”, il rispetto delle tradizioni e culture di diversi e differenti paesi stranieri che, talvolta, impongono regole e comportamenti. Questo impone, da parte nostra, uno sforzo e un impegno maggiori per perseguire finalità potenzialmente più semplici.
5 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione, sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi?
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È difficile spiegare al cliente il gap di prezzo. Ma sono i particolari che fanno la differenza
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Valentino Bonardi Franciacorta Stampi 1
Per quanto riguarda la situazione del mercato interno, il 2014 presumibilmente rimarrà bloccato o comunque abbastanza contratto come il 2013. D’altra parte è vero che negli ultimi mesi ci sono stati dei segnali di ripresa che abbiamo riscontrato da alcune importanti aziende con la richiesta di portare avanti progetti nuovi.
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Siamo stati in visita alla fiera K2013 per tre giorni, sfruttando l’evento per incontrare alcuni clienti. La nostra sensazione è stata senza dubbio quella di un positivo fermento generale e di una importante affluenza a carattere internazionale. Anche i contatti avuti sono stati ottimi e quindi non possiamo che considerare favorevole il bilancio.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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FOCUS
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La difficoltà che si manifesta è riuscire a giustificare al cliente il gap economico nei confronti di una attrezzatura che “apparentemente” viene considerata la stessa. Sono proprio gli accorgimenti però che fanno la differenza, a partire dalla tipologia del materiale utilizzato, la tecnologia e le prestazioni dei macchinari impiegati, passando per le varie soluzioni adottate in fase di progettazione e lavorazione per soddisfare le richieste, fino ad arrivare al servizio offerto prima, durante e dopo la commessa. Diciamo che comunque è gratificante constatare che una volta provato il prodotto il cliente tende a prendere fiducia e a tornare in seguito.
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Le nuove tecnologie hanno senza dubbio contribuito a semplificare innanzitutto le prime fasi di accesso e lo start up verso l’utilizzo di nuovi macchinari. Effettivamente le soluzioni definite “smart” spesso non forniscono un reale valore aggiunto, ma a volte possono contribuire a organizzare e soprattutto monitorare il lavoro a distanza. Nel nostro caso, per esempio, gli ultimi macchinari introdotti dispongono di un semplice sistema che ci permette di ricevere in remoto, 24 ore su 24, sullo smartphone o tablet appunto, immagini e informazioni riguardo alla situazione delle lavorazioni, con la possibilità di interagire qualora dovesse esserci la necessità di apportare semplici correzioni.
5
Per essere competitivi è importante essere vicini e poter seguire il cliente nelle varie fasi. Offrire un servizio completo significa essere presenti anche fisicamente e quindi pronti a spostarsi senza preoccuparsi delle distanze, per dare assistenza tecnica nella fase esecutiva del lavoro. Ciò contribuisce notevolmente a creare sinergia tra le parti e continuità dei rapporti professionali. Le difficoltà certamente non mancano, ma mediante l’organizzazione e la professionalità si possono superare. In altre parole, riuscire a fornire soluzioni valide e a far fronte alla complessità delle problematiche vuol dire trasformare le difficoltà in punti di forza. Non sempre è possibile, ma è importante perseguire questo obiettivo.
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Essere partner dei nostri clienti è nel nostro dna: li affianchiamo fin dalle fasi iniziali del progetto
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Vittorio Bonfanti ATR Srl 1
Abbiamo riscontrato segnali di ripresa, manifestatisi con richieste di quotazioni da parte di alcuni nostri importanti clienti, che avevano procrastinato investimenti già programmati.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
La speranza è che, con l’anno appena iniziato, queste trattative vengano definite in modo positivo, e che questo sia l’inizio di una ripresa più sostenuta per il settore industriale italiano. D’altra parte, sono invece più che evidenti i trend di crescita dei nostri partner che lavorano sui mercati esteri, segno che è sempre più necessario guardare al mercato in prospettiva globale.
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La nostra società non ha partecipato al K2013 di Dusseldorf. Negli ultimi anni la nostra produzione si è indirizzata nella costruzione di macchine speciali, progettate e realizzate in collaborazione e su speciali esigenze e specifiche del cliente.
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La presenza e la penetrazione nel mercato di costruttori di paesi dell’Est è sempre più evidente e consistente. La nostra azienda vanta un’esperienza consolidata, ultratrentennale, nella produzione di presse per gomma: il principale argomento per contrastare questo tipo di concorrenza è proprio la qualità e l’affidabilità delle nostre presse. A questo va aggiunta un’assistenza pre e post-vendita qualificata e tempestiva, imprescindibile se consideriamo i costi del fermo-macchina per i nostri clienti. Ulteriori punti di forza, sono la grande flessibilità di prodotto, realizzato sulle specifiche esigenze del cliente, e una struttura organizzativa agile e dalle competenze uniche.
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Sistemi avanzati di controllo delle macchine, ispirati alle tecnologie smart, saranno sempre più apprezzati e richiesti dagli utilizzatori. Le evoluzioni dell’informatica hanno consentito di introdurre nell’industria un grande valore aggiunto in termini di raccolta e analisi di dati, rendendoli accessibili in tempo reale e da remoto. Da un lato, i clienti disporranno di ulteriori dati di produzione, più facili da integrare in un unico sistema; dall’altro, per aziende come la nostra, sarà più facile intervenire anche in modo proattivo, monitorando da remoto le presse e individuando potenziali problemi prima che si traducano in un fermo macchina. Crediamo che ci siano ampi margini di crescita, soprattutto per tecnologie come la RFID, alla cui applicazione alle nostre presse stiamo già lavorando con un progetto pilota.
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L’essere partner dei nostri clienti è da sempre nel nostro dna, ed è sicuramente uno dei fattori di successo della nostra azienda: affianchiamo il cliente fin dalle fasi iniziali del progetto, per capirne le esigenze effettive e proporre la soluzione più efficace. Grazie alla grande esperienza maturata nel settore gomma, siamo in grado di fornire in tempi rapidi una soluzione altamente personalizzata e affidabile e prestiamo assistenza post-vendita in tutto il mondo, occupandoci anche della formazione del personale del cliente.
Inchiesta Macchine Le nostre domande 1 Qualche segnale di vitalità in Italia sembra essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 2 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf, qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati? Nel caso non abbiate partecipato, quali sono stati i motivi della vostra scelta?
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Prevediamo un 2014 migliore del 2013, anche se l’accesso al credito è difficoltoso per i clienti
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Davide Bonfadini IMG – Industrie Meccaniche Generali 1
Effettivamente qualche timido segnale di “ripresa” l’abbiamo colto soprattutto nell’ultimo trimestre 2013. Per il 2014 riteniamo che le prospettive (in base alle richieste pervenuteci) siano migliori rispetto al 2013, anche se l’accesso al credito da parte dei nostri clienti resta ancora molto difficoltoso e questo potrebbe precludere sviluppi del mercato.
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Per l’edizione 2013 la nostra società era presente alla manifestazione presso lo stand Haitian, in quanto loro distributore per il mercato italiano. Il K2013 è stato un’evento molto importante e soddisfacente per noi: lo dimostra l’ingente numero di visitatori italiani e, soprattutto, l’elevato interesse dimostrato verso i prodotti esposti e cioè le nuove generazioni delle presse elettriche e/o servoassistite per termoplastici: rispettivamente la serie VenusII e la serie MarsII). Gli ordini definiti nei mesi di novembre e dicembre 2013 sono
3 Assistiamo, nel settore, a una crescita dei produttori cinesi o di altri paesi dell’Estremo Oriente, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva? 4 Molti produttori di macchine hanno introdotto sistemi di controllo ispirati alle tecnologie “smart”, che ritroviamo anche nei tablet e negli smartphone e che consentono sempre di più il controllo in remoto di certe funzioni. Quanto di questa evoluzione è dettato da reali necessità e quanto è un semplice maquillage? Quali sono a vostro giudizio vantaggi e svantaggi di queste nuove soluzioni? 5 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione, sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi?
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FOCUS
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sicuramente arrivati grazie anche alla manifestazione tedesca, dove è stato possibile dimostrare la validità dei prodotti esposti. Non abbiamo partecipato come IMG macchine gomma perché, appunto, ospiti nello stand Haitian: ciononostante le viste dei nostri clienti del settore gomma sono state elevate al punto che Img divisione gomma ha chiuso quattro ordini per presse per elastomeri della serie Gum.
Se è vero che, in generale, il mercato Italiano nel 2013 non è stato brillantissimo, è però altrettanto vero che la nostra clientela, principalmente orientata all’export, non ha risentito particolarmente di tale situazione. Anzi, posso affermare che i nostri clienti hanno chiuso un buon 2013. Il 2014, poi, dai primi segnali, sembra annunciarsi come ancora più positivo.
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Relativamente alle presse per elastomeri dobbiamo onestamente sottolineare come la concorrenza asiatica non sia così “pesante” come per i termoplastici. Il prodotto made in Italy e, soprattutto, realizzato secondo le esigenze specifiche del cliente ci rende, al momento, immuni dalla concorrenza asiatica. Anni di ricerca e sviluppo con i clienti ci permettono oggi di offrire un prodotto altamente tecnologico sia per quanto riguarda il controllo di processo che le varie soluzioni a livello di iniezione materiali (elastomeri, silicone liquido e/o solido, sistema iniezione FIFO, presse orizzontali e/o verticali). Riteniamo che per i concorrenti asiatici sia oggi ancora molto difficile cercare di proporsi con simili prodotti e, soprattutto, con una così riconosciuta esperienza in campo applicativo.
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Riteniamo che pochi dei nostri clienti abbiano una reale necessità di tali tecnologie: diciamo che sono più sensibili ad aspetti quali la ripetibilità dei cicli e il loro controllo e all’economicità in termini di consumi energetici: per questi motivi le nostre presse sono dotate di sistemi idraulici ad elevato risparmio energetico e dispongono di un’unità di controllo completa, ma al contempo molto facile da utilizzare.
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Lavorare fianco a fianco con il cliente è da sempre stata la nostra filosofia ed è ciò che ci contraddistingue sul mercato. La nostra società, seppure giovane come data di nascita, ha al suo interno un cospicuo numero di persone che operano nel settore gomma da più di 30 anni: questa è la nostra forza che ci permette di partecipare progettualmente alle esigenze del cliente e mettere a punto presse personalizzate. Le uniche difficoltà a livello internazionale sono, al momento, la mancanza di personale qualificato da parte di Img in grado di saper promuovere e proporre le proprie presse anche all’estero, anche se una parte della nostra produzione si può trovare in tutta Europa, Asia e Sudamerica.
Il K 2013 è stato un assoluto successo per la Desma (di cui Sergio Lunari è il rappresentante per l’Italia, ndr). Oltre ai numerosi e consistenti contratti conclusi proprio durante la fiera, il volume d’affari generato, i progetti intrapresi e la quantità di contatti registrati sono stati persino eccessivi, mettendo addirittura in crisi la capacità produttiva della Desma stessa.
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I prodotti cinesi o in generale di basso prezzo non rappresentano per la Desma una reale minaccia. I nostri clienti sono perfettamente in grado di riconoscere l’enorme gap tecnologico e qualitativo esistente tra questi prodotti “cheap” e l’innovativa e qualitativa produzione Desma. La Desma tuttavia è consapevole del fatto che non ci si possa cullare sugli allori e, di conseguenza, investe una consistente fetta del proprio profitto in ricerca e innovazione. Ciò ci permette di essere costantemente diversi passi avanti rispetto alla concorrenza, asiatica o europea. I nostri clienti, d’altra parte, sanno che acquistando una Desma, si garantiscono un indiscusso vantaggio tecnico e quindi produttivo sui propri concorrenti che non dispongono di tali tecnologie.
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Il nostro pannello operativo DRC 2020 HT permette il controllo remoto di alcune funzioni, comunque limitate per evidenti motivi di sicurezza, attraverso PC, tablet o smartphone. Si tratta di uno strumento che sostanzialmente garantisce al responsabile della produzione di poter sapere, ovunque ed in qualunque momento, quale sia lo stato della macchina. Ciò determina un effettivo e migliore controllo sulla produzione ed una maggiore responsabilizzazione degli addetti.
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Per la Desma, che rappresentiamo, i prodotti cinesi o dell’Est non sono una reale minaccia
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Sergio Lunari Sergio Lunari Srl
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
Desma è un’azienda operante a livello mondiale con cinque stabilimenti (Germania, Slovacchia, Usa, India e Cina) e una fitta rete commerciale e di assistenza in tutto il globo. Con un fatturato annuo di circa 80 milioni di euro, in costante e rapida crescita e con le consistenti risorse investite in ricerca ed innovazione, che promettono un lungo e brillante futuro, Desma si pone come leader mondiale assoluto nella produzione di presse a iniezione per elastomeri e di sistemi di produzione integrati, completi di termoregolati e stampi per ogni applicazione. Grandi multinazionali così come medi e piccoli clienti
Inchiesta Macchine riconoscono costantemente la nostra leadership e si affidano alla partnership con Desma per garantirsi il massimo in termini di qualità, tecnologia, servizio ed assistenza.
«Le aziende tedesche stanno rinunciando alla
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storica rigidità per puntare a customizzazioni spinte
Francesco Valsecchi ST.A.TE. Technologies 1
Riguardo all’andamento degli investimenti in beni stumentali come le presse , confermiamo questa tendenza negli ultimi mesi del 2013. Tuttavia, pur avendo chiuso l’anno in crescita, abbiamo avuto durante l’anno un andamento molto altalenante. Molto bene fino a giugno, un calo fino alla metà di ottobre e, come detto, una ripresa da metà ottobre in poi. Il buon andamento degli ultimi mesi non è sufficiente a confermare un inizio di ripresa trainata anche dal mercato interno. Non vedo nessun cambiamento dal punto di vista delle riforme strutturali o nella diminuzione della tassazione o del costo del lavoro che possa stimolare la domanda interna.
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Come distributori di marchi made in Germania e Austria, per noi la fiera è stata molto positiva. Abbiamo sviluppato importanti nuovi contatti e consolidato quelli esistenti. Abbiamo registrato un aumento dei visitatori italiani, più nel settore della plastica che della gomma, riconfermando la storica scarsa propensione degli imprenditori italiani a visitare vetrine tecnologiche importanti come il K. Boy e Maplan hanno contribuito con proposte innovative e applicative molto interessanti. I costruttori teutonici confermano ancora una volta il loro importante ruolo a livello mondiale.
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Come distributori di tecnologie tedesche ci sentiamo abbastanza tranquilli. Il K ha riconfermato per l’ennesima volta la capacità innovativa, organizzativa e qualitativa teutonica. Tuttavia gli asiatici stanno correndo e riducendo di anno in anno il gap tecnologico, avendo anche dalla loro parte i numeri sui mercati in grande crescita. Inoltre, siamo a conoscenza di importanti costruttori asiatici che stanno lavorando per rafforzare la loro presenza in Europa. Anche i tedeschi hanno capito che le produzioni di grandi volumi sono continuamente erose e stanno gradatamente rinunciando alla loro storica rigidità, puntando sempre di più a quote di mercato con customizzazioni spinte e ad alto valore aggiunto.
Le nostre domande 1 Qualche segnale di vitalità in Italia sembra essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 2 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf, qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati? Nel caso non abbiate partecipato, quali sono stati i motivi della vostra scelta? 3 Assistiamo, nel settore, a una crescita dei produttori cinesi o di altri paesi dell’Estremo Oriente, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva? 4 Molti produttori di macchine hanno introdotto sistemi di controllo ispirati alle tecnologie “smart”, che ritroviamo anche nei tablet e negli smartphone e che consentono sempre di più il controllo in remoto di certe funzioni. Quanto di questa evoluzione è dettato da reali necessità e quanto è un semplice maquillage? Quali sono a vostro giudizio vantaggi e svantaggi di queste nuove soluzioni? 5 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione, sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi?
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Maplan e Boy hanno presentato nuovi controlli: Maplan con il PC 6000 e Boy con il Procan ALPHA2, che si rifanno alla tecnologia smart, con accesso direttamente da internet e visualizzazione delle pagine su smartphone. In un mondo dove molte aziende stanno avviando siti produttivi delocalizzati, crediamo sia molto importante che le sedi centrali abbiano sotto controllo in tempo reale l’andamento di un mezzo produttivo cruciale come la pressa. Crediamo sia sempre più importante che il processo produttivo venga visionato e analizzato da varie figure all’interno dell’azienda, con il risultato di una migliore efficienze produttiva. Penso che stiano per finire i tempi in cui l’impostazione dei parametri avveniva solo su base empirica, tramandata nel tempo. Le presse di nuove generazioni offrono un monitoraggio sempre più all’interno del processo, permettendo aggiustamenti molto mirati.
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Questa è da sempre la nostra filosofia, che ci ha portato a scegliere di collaborare con marchi di livello internazionale nella produzione di presse per lo stampaggio. Essere fornitori per noi significa iniziare con i nostri clienti un percorso insieme e partecipare attivamente alle esigenze di innovazione, con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficienza produttiva. Spesso siamo chiamati a fornire la macchina con integrazioni sviluppate ad hoc con la nostra clientela. Il nostro approccio tecnicocommerciale punta al dialogo, al confronto con il cliente, al coinvolgimento massimo. Spesso siamo chiamati ad
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FOCUS aiutare i clienti a superare i timori del cambiamento e, per questo motivo, abbiamo allestito una show-room attrezzata permanente, dove vengono invitati tecnici, operatori e imprenditori a toccare con mano quelle che sono le potenzialità delle nostre macchine. Anche questa, se vogliamo, è cultura d’impresa.
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Rendersi indispensabile per un potenziale partner vuol dire anche dare più servizi e qualità
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Roberta Rivi Rivi Magnetics 1
Il 2014 sarà un anno in cui gli investimenti saranno un ”must”. La frenata del mercato interno fino a ottobre 2013 porterà necessariamente a un rinnovamento dei macchinari e delle attrezzature. Diverse aziende italiane forniscono prodotti rivolgendosi a un mercato estero interessato al made in Italy, per cui le prime a investire saranno proprio le aziende che esportano. Nel 2014 è prevista una lieve ripresa, timido segnale di una debole riapertura al mercato ma di grande coraggio imprenditoriale.
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Il K ha presentato, come negli anni precedenti, buoni risultati. Sia contatti consolidati sia contatti nuovi. Il riscontro avuto dai nostri partner tedeschi di Hilma, gruppo Roemheld, è positivo: un vivace interesse e soprattutto segnali concreti rivolti ai nostri sistemi magnetici per l’ancoraggio rapido degli stampi. Il nostro prodotto rientra in quella tipologia di attrezzatura complementare alla pressa, ma sempre più utilizzata in quanto l’ottimizzazione dei cicli produttivi è rimasta una delle poche risorse alla quale le aziende possono attingere per recuperare redditività. Io e Davide Rivi abbiamo partecipato al K allo stand Hilma come supporto per i nostri clienti italiani. Personalmente ho visitato i costruttori di presse e già dalla fiera posso confermare l’ottimismo e l’acquisizione di ordini, evento a cui dare risalto sicuramente in questi ultimi anni.
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Il fatto di essere un’azienda molto tecnica, con prodotti il più delle volte customizzati, ci induce a spingere collaborazione e lo scambio di informazioni con i clienti come strategia fondamentale per garantire un servizio a 360 gradi. La caratteristica principale che cerchiamo nel produrre i nostri sistemi magnetici è sicuramente la garanzia di un elevato livello di sicurezza dell’operatore. La tecnologia oggi studiata dal team di R&S della Rivi Magnetics consente di misurarci e proporci a una
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clientela vasta, che spazia dal costruttore della pressa all’utilizzatore finale. Far risaltare le nostre potenzialità che non riguardino solo la qualità ed il prezzo, ma soprattutto il post vendita e la customizzazione sono nostri doveri in queste circostanze.
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Indubbiamente questi sistemi sono una leva in più. Non indispensabili ma comodi e “smart”, appunto. Danno risalto anche a quella che può essere un’immagine di modernità e di avanguardia aziendale. Aspetto che, se pur piccolo, è sempre di grande interesse. Per adesso uno svantaggio riscontrato può essere solo il consolidamento dell’affidabilità del progetto. Altro aspetto positivo può essere la possibilità di sbizzarrirsi, da parte di colui che progetta, nello sviluppare nuove idee che possano offrire un plus per il prodotto e il servizio erogato.
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Pensando alle difficoltà maggiori individuerei, forse, quella di riuscire ad essere competitivi rispetto a concorrenti che vorrebbero appropriarsi della partnership. Rendersi indispensabili per un potenziale partner significa anche dare il maggior servizio al miglior prodotto con il miglior prezzo. Garantire un prodotto affidabile nel tempo per i clienti i significa per noi, di ritorno, una gestione non impegnativa del post vendita. La nostra collaborazione con Hilma-Roemheld e con alcuni collaboratori a livello internazionale ci dà la possibilità di intervenire in maniera capillare e veloce sulle assistenze.
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Per curare meglio il cliente seguiamo in prima persona assemblaggio e produzione
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Marco Inverardi RPM 1
I segnali positivi si percepiscono gia da tempo, sicuramente durante gli ultimi mesi del 2013, il mercato ha subito un cambiamento di marcia. Questo incremento dà buone speranze per il 2014. Infatti verso fine anno si sono concretizzati diversi progetti gia in essere da mesi: questo fa intendere che i nostri clienti hanno lavorato bene nel 2013 e hanno deciso di investire. Questi dati, anche se molto confortanti, non devono pero illuderci troppo: il fatto che abbiano atteso la fine dell’anno dimostra che la fiducia e la anche se pur timida ripresa è ancora graduale e molto controllata. La prudenza negli investimenti, purtroppo offusca la sensazione di ripresa, ma siamo ormai abituati a questa situazione e cerchiamo di gestirla nel migliore dei modi.
Inchiesta Macchine 2
Avevamo da tempo deciso di non partecipare alla fiera K, per due motivi principali: da un lato abbiamo preferito investire in altre fiere, sia europee che extra-europee, più focalizzate sul mercato della gomma, che copre gran parte del nostro fatturato; dall’altro abbiamo deciso di dedicare piu risorse in attività di ricerca e sviluppo, per dare ai nostri clienti costantemente novità interessanti, presentandole con eventi dedicati e mirati sia sul mercato italiano che estero.
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Servizio, flessibilità e responsabilità diretta nei confronti del cliente e delle sue richieste: queste sono le parole chiave della nostra strategia. Sicuramente i clienti spinti dal basso prezzo e dalle reali possibilità sono attratti da nuove esperienze di questo tipo: è un loro diritto, e non sono da biasimare. Però noi abbiamo un prodotto molto più tecnologico e affidabile di quello a basso costo, abbiamo un servizio di assistenza post vendita eccelente e celere, abbiamo la possibilità di personalizzare il macchinario per le esigenze del cliente, e il prezzo di vendita è più competitivo di quello dei concorrenti occidentali, non troppo lontano dai concorrenti asiatici. Per per questo motivo abbiamo deciso di non rincorrere un prezzo impossibile, per fare concorrenza a questi costruttori, ma di presentare le nostre potenzialità, il nostro migliore prezzo, e lasciar decidere al cliente quale sarà la strada migliore per lui. Il risultato di questo atteggiamento è vincente e testato sul campo.
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L’ambiente dello stampaggio a iniezione appare come un’entità estranea al mondo degli smartphone e dei tablet, ma gli operatori che utilizzano le presse e i titolari che gestiscono le aziende non lo sono assolutamente. Quindi ben venga che le presse adottino questo tipo di tecnologia. I vantaggi andrebbero analizzati in vari aspetti e descritti nei particolari, per essere visibili a tutti, ma non abbiamo bisogno ora di spendere tempo a farlo, perché grazie a queste apparecchiature, sicuramente i vantaggi ci saranno come ce ne sono nella vita di tutti i giorni. Comunque dobbiamo sottolineare che queste novità non sono le uniche nel campo dell’innovazione e fanno da gradito contorno alle importanti e molteplici novità tecnologiche viste durante la fiera K.
Le nostre domande 1 Qualche segnale di vitalità in Italia sembra essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 2 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf, qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati? Nel caso non abbiate partecipato, quali sono stati i motivi della vostra scelta? 3 Assistiamo, nel settore, a una crescita dei produttori cinesi o di altri paesi dell’Estremo Oriente, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva? 4 Molti produttori di macchine hanno introdotto sistemi di controllo ispirati alle tecnologie “smart”, che ritroviamo anche nei tablet e negli smartphone e che consentono sempre di più il controllo in remoto di certe funzioni. Quanto di questa evoluzione è dettato da reali necessità e quanto è un semplice maquillage? Quali sono a vostro giudizio vantaggi e svantaggi di queste nuove soluzioni? 5 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione, sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi?
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Diventare partner dei nostri clienti e dare un servizio post vendita ottimale sono i nostri punti di forza. Per metterli in pratica abbiamo deciso da tempo di seguire direttamente tutta la parte di assemblaggio e produzione, senza affidarci a collaboratori terzi, se pur specializzati. Da tempo noi titolari, sempre a conoscenza del mercato, delle esigienze dei clienti e delle richieste tecniche, seguiamo direttamente anche la fase “pre consegna”, spesso considerata meno importante rispetto alla fase “commerciale “ o “post vendita”. In questo modo siamo sicuri di ridurre al minimo la percentuale di errore, spesso dovuta a incomprensioni durante le varie fasi di produzione. Grazie alla bassa percentuale di errore, siamo anche sempre sicuri di consegnare un prodotto che rispecchi al 100% le richieste, e senza particolari problemi . Inoltre, quando si presentano dei fermi macchina, che sono comuni a tutti i macchinari, avendo la situazione sotto controllo in ogni sua fase possiamo dare una risposta veloce e sicura, in qualsiasi parte del mondo, affidandoci a tecnici di ogni livello, guidati direttamente dal nostro ufficio.
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Dalle Aziende
Karousel: pronti al rilancio dopo il K2013 L’
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abbiamo già annunciato nel numero 612 de “L’Industria della Gomma”, lo speciale bilingue – italiano e inglese – che abbiamo portato al K2013 per presentare le eccellenze della tecnologia italiana nel settore della gomma. Ora il Karousel, a qualche mese dell’evento, fa il punto della situazione e progetta nuove iniziative. Karousel è un’iniziativa articolata, avviata da sei aziende: l’austriaca Maplan e le italiane ORP Stampi, Mesgo, Gamma Stampi, UTP Vision e Gibitre Instruments. Al K di
Presentato alla fiera di Düsseldorf, il Karousel è stato voluto da cinque aziende italiane – Gibitre, Gamma Stampi, Mesgo, ORP Stampi e UTP Vision – e una austriaca, la Maplan, per spiegare a clienti reali e potenziali come deve essere costruita la filiera del prodotto in gomma, dalla mescola all’articolo finito. Un percorso molto concreto e altamente tecnologico, che ha riscosso notevole interesse tra gli operatori. Abbiamo chiesto ai suoi ideatori un primo bilancio, a pochi mesi dalla fine del K2013, e un’anticipazione dei programmi futuri
Düsseldorf consisteva soprattutto nella proposta di un percorso di visita attraverso 4 stand e le 6 aziende promotrici dell’iniziativa, per mostrare in concreto ai visitatori un’intera catena di processo: dallo sviluppo e produzione della mescola al controllo finale di qualità del prodotto finito, passando per la pressa, gli stam-
pi, i test di stampata e la selezione finale dei pezzi attraverso un sistema di visione automatico. Una sorta di percorso a tappe, dalla mescola al prodotto finito, con un intento dimostrativo per il possibile cliente: da un lato, consentire ai clienti con molta esperienza nel settore di sfruttare Karousel come punto d’incontro
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per iniziare o proseguire le trattative per nuovi progetti; dall’altro, fornire ai clienti nuovi del settore una visione completa ed esaustiva della “filiera di produzione” di articoli stampati in gomma, utilizzando questa esperienza come momento di formazione e stimolo per il miglioramento. All’indomani della fiera i protagonisti
Filiera
del Karousel si sono riuniti e hanno stilato un bilancio dell’iniziativa. Li abbiamo interpellati, in una sorta di intervista collettiva, per farci spiegare come sono andate le cose e come pensano di svilupparle nel 2014. Ecco quanto emerso. All’indomani del K2013, dove le aziende del Karousel si sono presentate per la prima volta con una proposta congiunta, qual è il vostro bilancio? Il bilancio è sicuramente positivo poiché l’iniziativa, prima nel suo genere, è stata pensata per la clientela straniera, e non tanto per quella italiana dove le nostre competenze sono molto conosciute e promosse nei rapporti quotidiani con i nostri clienti. La scelta del K2013 per il lancio di Karousel, considerando l’affluenza di visitatori da tutte le parti del mondo, non poteva che essere vincente: sia l’effetto
Un gruppo di esponenti del Karousel al K2013 di Düsseldorf. Si riconoscono: Alex Bedon di Orp Stampi (secondo da sinistra) e, alla sua destra, Giorgio Cabrini di Mesgo, Mauro Belloni di Gibitre, Franco Rossi di Utp Vision, Antonio Archetti di Gamma Stampi e, ultima a destra, Ingrid Soulier, titolare di Maplan.
novità (per la prima volta si è organizzata una filiera della gomma) sia le peculiarità di ciascun’azienda partecipante, hanno fatto in modo che il numero dei visitatori e la curiosità rispetto all’iniziativa fossero elevati. Quali tipologie di imprese hanno risposto con maggiore interesse alla formula del Karousel? In pratica le imprese che producono articoli tecnici in varie tipologie di elastomeri, utilizzando la tecnologia di stampaggio a compressione e
iniezione, provenienti da varie parti del mondo, con una particolare affluenza di visitatori dei paesi emergenti dell’Europa Orientale. Abbiamo rilevato al contrario uno scarso interesse da parte dei visitatori asiatici, in particolare cinesi. Quali sono le domande o le richieste più frequenti che vi fanno le aziende interessate al Karousel? E quali sono le vostre risposte? La curiosità generale ovviamente è focalizzata sulle ragioni dell’iniziativa. Tanti clienti hanno i loro fornitori storici, a volte sono quelli del Karousel e a volte no. Quali vantaggi può offrire un pool di aziende che collaborano tra di loro? Siete interdipendenti o lavorate anche in modo disgiunto? Le risposte sono state le seguenti: Karousel serve a mostrare le migliori L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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La filiera della gomma al K2013 The rubber supply chain at K2013
Da 1996 MESGO produce e commercializza in tutta Europa mescole in gomma fluorurata, fluorosiliconica, siliconica, sintetica e naturale, offerte al cliente in tante soluzioni personalizzate. MESGO, un mix unico di know-how, tecnologia ed innovazione per garantire, anche nel servizio aziende leaderelevatissimi del settore degli articoli gomma leading companies in the rubber sector you al cliente, standardSeidi qualità ed in una estremaSixrapidità nell'evasione delleinvite commesse. Progettazione, Design e Produzione di Stampi per Articoli Tecnici in Gomma. Designing, engineering and production of moulds for rubber technical items
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vi invitano a un percorso unico attraverso i loro stand al K2013. Scoprirete come nasce un prodotto, dalla mescola allo stampo, dalla pressa a iniezione alla rifinitura e al controllo di qualità finale. Un itinerario istruttivo, sia per gli esperti che per i neofiti, per vedere con i vostri occhi quanta tecnologia, professionalità e preparazione stia dietro a ogni prodotto in gomma. E per individuare sei partner al top con cui sviluppare il vostro business.
La mappa del K2013 con l’ubicazione Per saperne di più: www.karousel.it degli stand in cui i visitatori potevano incontrare gli esponenti del Karousel.
tecnologie nella filiera della produzione degli articoli in gomma, utilizzando know-how all’avanguardia in tutti i settori produttivi e nelle attrezzature. Il vantaggio è che la conoscenza reciproca permette di partire dal design e arrivare alla realizzazione finale del progetto con partner coinvolti che si conoscono a vicenda e sanno proporre soluzioni integrate e risolvere i problemi in team. Ovviamente non è necessario che il cliente si affidi sempre e comunque a tutti i soggetti del Karousel. Può indipendentemente valutare altri fornitori o credere in una proposta globale senza nessun tipo di chiusura o inefficienza delle singole parti. La risposta migliore è stata mostrare l’articolo progettato espressamente per il K2013, che è partito dalla mescola ed 46
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
to a unique itinerary through their booths at K2013. You will discover how a rubber item is created, from compounds to moulds, from the injection unit to the shearing machine up to the quality control system. An instructive path, both for experts and novices, by which you can directly see how much technology, expertise and masterfulness hide in a rubber product. And to meet six top partners for your business.
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è arrivato all’imballaggio percorrendo un processo produttivo completo ed efficace. Molti lo hanno apprezzato! State pensando di alimentare l’iniziativa anche nel 2014? Se sì con quali azioni? Ovviamente il successo mediatico e la risposta positiva dei clienti rispetto all’iniziativa ci hanno spinto a riflettere sui pro e contro di un eventuale proseguimento dell’esperienza: durante una prima riunione di confronto tra di noi, abbiamo deciso di valutare una serie di eventi da calendarizzare nel corso del 2014, in vari paesi europei e negli Usa, magari con qualche novità interessante e di sicura attrazione per i futuri clienti. Quali sono a vostro giudizio i principali punti di interesse della proposta del Karousel e quali sono i vantaggi
Produttore di mescole in gomma Producer of rubber compounds
Hall 16 - Stand B47.3
per le aziende che intendono avvalersi dei vostri servizi? Riteniamo che i punti di forza siano la competenza di ciascuna azienda di Karousel nel suo ambito specifico, unita alla visione d’insieme che tutti noi abbiamo dell’intera filiera. A tutto questo si aggiungono anche una conoscenza e stima reciproche, sviluppate nel corso degli anni e di tante iniziative, che hanno rinsaldato i rapporti professionali e personali del team di Karousel. Pensiamo che i clienti, soprattutto quelli desiderosi di elevare il loro livello tecnico, debbano “capitalizzare” questo bagaglio di esperienza messo loro a disposizione, e sfruttare al meglio le sinergie che il Team di Karousel può offrire, il tutto sempre e costantemente con una visione di servizio e flessibilità.
Dalle Aziende
L’occhio artificiale che scopre ogni difetto di Riccardo Oldani
L
a visione artificiale è una tecnologia che negli ultimi anni ha conosciuto una vera e propria esplosione. Sistemi automatici con telecamere o fotocamere ad alta risoluzione e alta velocità sono impiegati praticamente in ogni settore produttivo: per esempio nell’industria del vino, per il controllo della tappatura, dell’etichettatura o della confezione. O anche in robotica e nell’automotive, per esempio per i sistemi di parcheggio assistito. Soluzioni basate su una visione artificiale intelligente consentono di controllare i flussi di persone in spazi pubblici come aeroporti e centri commerciali, individuare persone che si comportano in modo sospetto o perfino studiare le abitudini dei consumatori o dei pedoni, per rendere più efficace l’esposizione delle merci o progettare vie di flusso e di fuga più efficienti. Le applicazioni della visione artificiale sono, in altre parole, pressoché infinite, ma con specificità uniche per ogni settore. E quello della gomma non fa eccezione. Come e per che cosa si applica, quindi, la tecnologia al nostro comparto? Per scoprirlo siamo andati a visitare la Doss Visual Solution, azienda che ha sede nel Bresciano, a Erbusco, alle porte della Franciacorta, e che si è guadagnata una solida reputazione in tutto il mondo per l’efficacia dei suoi sistemi di controllo a visione artificiale. L’ingegner Daniel Salvà, managing director e sales manager dell’azienda, ci ha illustrato le particolarità dei pro-
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La Doss di Erbusco è uno dei più importanti produttori mondiali di sistemi di visione artificiale per il controllo della qualità nel settore della gomma. Siamo andati a visitare lo stabilimento dove l’azienda sviluppa e produce le sue macchine grazie a un connubio tra ricerca, nuove tecnologie e cura artigianale di ogni pezzo. Abbiamo così visto dal vivo gli ultimi nati: Squeezer, per la ricerca e individuazione di difetti nascosti e tagli in pezzi di qualsiasi forma, e Fly, che con un sistema a caduta consente di rilevare con la massima precisione i difetti critici di prodotti in gomma, sostituendo in toto il controllo umano. Daniel Salvà, managing director e sales manager di Doss, durante la conferenza Innovazione e Ambiente dello scorso 30 maggio, organizzata da L’Industria della Gomma e Assogomma. Nella pagina a fianco, la Squeezer (a sinistra) e la Fly (a destra), le due nuove macchine per il controllo qualità presentate dall’azienda nel 2013. dotti dell’azienda, a partire dalle due novità, Squeezer e Fly, che aveva già presentato in anteprima il 30 maggio 2013, in occasione della conferenza su Innovazione e Ambiente organizzata dalla nostra rivista e da Assogomma.
Schiacciare per credere
La prima, basata su due brevetti internazionali dei 4 registrati dalla Doss lo scorso anno, prende il nome dalla sua
Tecnologie principale caratteristica: quella di comprimere o “strizzare” (“squeeze” in inglese) uno a uno gli articoli in gomma che esamina per evidenziare eventuali difetti nascosti, come tagli chiusi causati dai processi di post-vulcanizzazione e di rettifica a cui sono sottoposti i pezzi in gomma dopo lo stampaggio. «I tagli – dice Salvà – sono forse tra i difetti più difficili da evidenziare e appaiono evidenti soltanto se si prende un articolo tra le mani e lo si schiaccia. Un procedimento manuale di questo tipo è però impensabile in un impianto che deve garantire una produzione industriale a zero difetti: se effettuato dall’uomo diventa particolarmente lungo e non esente da errori, perché richiede una concentrazione costante ed elevata, praticamente impossibile da mantenere per ore». Partendo quindi dall’idea di una macchina in grado di compiere il gesto di manipolare e comprimere gli articoli in gomma, di qualsiasi foggia, la Doss ha avviato uno studio che si è concluso con la messa a punto dello Squeezer. «È in grado – spiega Salvà – di evidenziare difetti sia sul bordo che sulla superficie degli oggetti esaminati e di compiere il processo ad alta velocità, con la possibilità di adattarsi a qualsiasi macchina di cernita dei pezzi. Il sistema è dinamico, cioè non ferma il pezzo che deve esaminare ma, grazie all’impiego di speciali telecamere, è in
grado di processare fino a 3 pezzi al secondo, producendo una sequenza di immagini, durante la compressione del pezzo, che sono in grado di evidenziare ogni tipo di taglio. I pezzi possono avere diametri da 3 fino a 50 mm e qualsiasi forma: quindi non solo o-ring ma anche pezzi con sezione non regolare, non circolari, passacavi e altro». Chiave del sistema non sono soltanto i sistemi ottici, che Doss sviluppa in proprio commissionando lenti particolari studiate per ogni singola applicazione, ma anche il software di elaborazione dei dati, in grado di individuare con estrema precisione i pezzi difettati e di produrne le immagini relative. «Lo sviluppo ha richiesto oltre due anni – dice Salvà – ma l’accoglienza del prodotto da parte dei produttori è stata oltre le previsioni, anche perché i sistemi esistenti che svolgevano questo tipo di controllo di qualità non avevano lo stesso livello di produttività e trovavano applicazione soltanto in condizioni particolari». La prima Squeezer è stata venduta negli Usa ed è stata seguita da numerose altre, riscuotendo un notevole interesse soprattutto all’estero.
Caduta libera
Un’altra macchina che abbiamo avuto occasione di vedere in fase di assemblaggio all’interno dello stabilimento Doss è la Fly. Il concetto alla base di questa soluzione si è rivelato particolarmente impegnativo e ha richiesto un lungo tempo di elaborazione. «Si trattava – spiega Salvà – di mettere a punto un sistema in grado di svolgere un controllo in classe N, per evidenziare difetti critici dei pezzi, anche evidenti e quindi, teoricamente, facili da individuare ma,
11-13 febbraio porte aperte alla Doss Dall’11 al 13 febbraio la Doss apre le porte a fornitori e clienti, acquisiti e potenziali, per svelare agli interessati tutti i punti di forza dei sistemi di visione artificiale nel controllo di qualità per il settore della gomma. Le giornate sono articolate in una sezione espositiva e una parte convegnistica. Alla prima partecipano i fornitori Doss, per mostrare dal vivo il livello qualitativo di tutti i componenti utilizzati dall’azienda di Erbusco, oltre ai partner che hanno dato vita, con la stessa Doss, all’iniziativa T5C, The Five Carats, di cui abbiamo dato notizia nello scorso numero de L’Industria della Gomma. Si tratta in particolare di Desma, il produttore di macchine per lo stampaggio, Ocs Stampi, Comet e Lte. In particolare, una navetta consentirà ai visitatori di spostarsi nella non lontana sede di Ocs Stampi, dove è installata e funzionante una pressa Desma. In questo modo sarà possibile prendere visione diretta di macchinari e sistemi che realizzano un’intera linea e filiera produttiva, dalla mescola al prodotto finito. Il programma dei workshop, articolato in 3 conferenze al giorno per un totale di 9, ha invece lo scopo di approfondire temi specifici, a cura delle aziende espositrici. Tra queste non soltanto protagonisti del mondo della gomma, ma anche specialisti di automazione, robotica, macchinari e attrezzature da laboratorio. Le tre giornate saranno anche un’occasione di incontro con attori internazionali, clienti di Doss, provenienti da Stati Uniti, Cina, Austria, Germania, Spagna e Francia. Per il programma dettagliato e per capire come partecipare all’evento vi rimandiamo al sito dell’azienda, www.doss.it.
proprio per questo, abitualmente ricercati con un sistema di controllo a tappeti scorrevoli ed effettuato da personale e non da macchine. Sistemi di questo genere sono basati su una cernita molto rapida, che gli operatori effettuano a vista, osservando generalmente solo un lato dei pezzi in questione. Quando il difetto viene notato il pezzo viene afferrato e collocato tra gli scarti manualmente». Per automatizzare il processo e renderlo altrettanto fluido, i tecnici della Doss hanno pensato a un sistema a caduta, in grado di manipolare i pezzi per lanciarli e orientarli in modo preciL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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Dalle Aziende
dell’Open Day organizzato dalla Doss nella propria sede, dall’11 al 13 febbraio (vedi il box relativo all’evento). Questo insieme di competenze non è utilizzato dalla Doss soltanto per il settore della gomma. L’azienda sviluppa i suoi sistemi anche per i settori della plastica, del metallo, del packaging, della farmaceutica.
Disseminazione culturale
so in uno spazio di caduta “sorvegliato” da due telecamere contrapposte. I pezzi cadono uno dietro l’altro e il sistema è così in grado di osservarli su entrambi i lati. «L’utilizzatore – dice Salvà – non deve preoccuparsi di come alimentare la macchina: i pezzi vengono caricati alla rinfusa e poi è la Fly che pensa a convogliarli verso le telecamere senza fermare il flusso dei pezzi. Le telecamere riprendono i pezzi in caduta “in aria” e producono per ognuno, quindi ad altissima velocità, immagini molto nitide, grazie anche a un sistema di contrasto virtuale, creato con software e illuminazione appositamente studiati, che consente di “staccare” nel migliore dei modi il pezzo dallo sfondo». La Fly può quindi essere utilizzata con il massimo della qualità in qualsiasi condizione di luce esterna e con pezzi di qualsiasi colore. Il vantaggio è soprattutto nella costanza e affidabilità del risultato, che non può essere garantita dal controllo umano a causa della ripetitività del processo. 50
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Sopra, il reparto di produzione della Doss e, in alto, l’ingresso dell’azienda, che ha sede a Erbusco, in provincia di Brescia. Il valore aggiunto della Doss nello sviluppo delle sue soluzioni di visione artificiale consiste in una serie di aspetti. A livello interno lo sforzo di ricerca e sviluppo è incentrato soprattutto sui software e sulle ottiche, progettate da ingegneri ottici e con elementi prodotti al 100% internamente. Le lenti speciali necessarie per questo genere di applicazioni vengono commissionate a un fornitore con cui l’azienda ha sviluppato una forte sinergia nel corso degli anni. Altri fornitori sono stati attentamente selezionati per quanto riguarda le parti di meccatronica, robotica e movimentazione che compongono i sistemi Doss. Il tutto costituisce un insieme di competenze all’avanguardia, che clienti, acquisiti o potenziali, possono anche valutare con i propri occhi in occasione
L’ingegner Daniel Salvà, oltre che nello studio di nuovi sistemi e della loro commercializzazione, è anche personalmente impegnato in un complesso lavoro di disseminazione dei concetti della visione artificiale, soprattutto sui mercati in sviluppo che presto dovranno adeguare i loro standard di produzione per le esigenze dei grandi gruppi internazionali. Salvà è per esempio reduce da un tour in India dove ha tenuto seminari agli imprenditori dei distretti della gomma di Chennai e di Pune, due città con una notevole concentrazione di aziende di stampaggio. «In questi eventi – spiega – il mio interesse principale non era tanto vendere prodotti Doss, quanto descrivere all’uditorio i vantaggi della visione artificiale nel controllo di qualità dei manufatti in gomma. Un imprenditore indiano che voglia aprire la propria azienda al mercato internazionale troverà dei committenti che operano in uno scenario globale e che richiedono una qualità identica a tutti i loro fornitori sparsi per il mondo. Quindi o sono in grado di garantire la qualità richiesta o il cliente si rivolgerà altrove per ottenere il prodotto con le specifiche che vuole». Gli imprenditori indiani si sono mostrati molto interessati a questi concetti e, per quanto ancora indietro dal punto di vista tecnologico e qualitativo rispetto ai concorrenti occidentali e anche ai cinesi, sono senz’altro orientati a intraprendere il percorso. «Ho trovato – conclude Salvà – imprenditori molto preparati e, tra l’altro, inclini a stabilire un rapporto anche a livello umano. Un fatto che facilita la conoscenza reciproca e consente di stabilire contatti duraturi, impostati sul business ma anche sulla stima tra persone».
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Rubber News Rubber RubberNews News
S U P R E M A SS MACCHINE UU PP RREEGOMMA MMAA
MACCHINE GOMMA MACCHINE GOMMA
Febbraio Febbraio 2014 2014 Febbraio 2014
Programma Programma di di produzione produzione
Macchine stampaggio Macchine stampaggio
UN AZIENDA DI MACCHINE GOMMA SU MISURA
Suprema nasce a metà 2013 come realtà manifatturiera con oltre 30 anni di esperienza nella progettazione e realizzazione di macchine per lo stampaggio gomma per conto terzi.
AZIENDA DI MACCHINE GOMMA SU MISURA Si dedica DI alla revisione di macchineGOMMA di vario tipo per l’industria della UNUNAZIENDA MACCHINE SU MISURA gomma e alla progettazione di macchine speciali per la gomma
mettendo alla base unacome conoscenza tecnologica attualecon , la massima Suprema nasce metà 2013 realtà manifatturiera 30 anni Suprema nasce a ametà 2013 come realtà manifatturiera con oltre 30oltre anni di affidabilità costruttiva e produttiva per l’utilizzatore finale , ed un diesperienza esperienza nella progettazione e realizzazione di macchine per lo nella progettazione e realizzazione di macchine per lo stampaggio concetto di semplicità’ d’uso e di totale adattamento alle esigenze stampaggio gomma gomma per conto terzi.per conto terzi.
produttive . Si dedica alla revisione di macchine di vario tipo per l’industria della gomma Si dedica Ad allaoggi revisione di macchine di vario tipo per al’industria della di le realizzazioni orientate macchine verticali e alla progettazione di macchinesono speciali per la soprattutto gomma mettendo alla base gomma e alto alla tonnellaggio progettazione di macchine per la banda gomma con iniezione diretta speciali e alimentazione assistita , a una conoscenza tecnologica attuale, la massima af�idabilità costruttiva e macchine orizzontali per guarnizioni a corsa corta e bassi consumi ea mettendo base una conoscenza attuale , d’uso la massima produttiva alla per l’utilizzatore �inale, ed untecnologica concetto di semplicità e di macchine da sala mescola ( estrusori e pompe ad ingranaggi) o di semplice affidabilità costruttiva e produttiva per l’utilizzatore finale , ed un totale adattamento alle esigenze produttive . estrusione , sempre pero’ tagliate su misura per l’impiego specifico , in concetto semplicità’sono d’uso e di totale adattamento alle esigenze Ad oggi ledi realizzazioni orientate a macchine modo da garantire un estremosoprattutto vantaggio competitivo .verticali di alto produttive tonnellaggio. con iniezione diretta e alimentazione banda assistita, a macchine orizzontali per guarnizioni a corsa corta e bassi consumi e a macchine da sala Ad oggi le realizzazioni sono orientate soprattutto a macchine verticali di mescola (estrusori e pompe ad ingranaggi) o di semplice estrusione, sempre alto con per iniezione diretta alimentazione banda un assistita , a PRODURRE ARTICOLI INe GOMMA ALgarantire MEGLIO peròtonnellaggio tagliate su misura l’impiego speci�ico, in modo da macchine orizzontali per guarnizioni a corsa corta e bassi consumi e a estremo vantaggio competitivo. ricerca sul mercato , attualizza personalizza o altri di macchineSuprema da salainoltre mescola ( estrusori e pompe adeingranaggi) di tipi semplice macchine per l’industria gomma , mantenendo sempre l’obiettivo di estrusione , sempre pero’ tagliate su misura per l’impiego specifico , in fornire un vantaggio competitivo al proprio cliente , sia ottimizzando PRODURRE ARTICOLI IN GOMMA AL MEGLIO modo damacchine garantire un estremo vantaggio competitivo . investito . e metodi di produzione sia riducendo il capitale
Suprema inoltre ricerca sul mercato, attualizza e personalizza altri tipi di macchine per l’industria gomma, mantenendo sempre l’obiettivo di fornire un vantaggio competitivo al proprio cliente, sia ottimizzando macchine e metodi di produzione riducendo il capitale ,investito. Suprema inoltresiaricerca sul mercato attualizza e personalizza altri tipi di
PRODURRE ARTICOLI IN GOMMA AL MEGLIO
macchine per l’industria gomma , mantenendo sempre l’obiettivo di fornire un vantaggio competitivo al proprio cliente , sia ottimizzando macchine e metodi di produzione sia riducendo il capitale investito .
Programma di Presse verticali iniezione produzione Presse verticali iniezione
Presse orizzontali iniezione Presse orizzontali iniezione
Macchine stampaggio
___________________________________ Macchine estrusione
Presse verticali iniezione Macchine estrusione
Estrusori a degasaggi e pioli Presse orizzontali iniezione Estrusori a degasaggi e pioli Pompe ad ingranaggi per retrofit linee gomma e silicone
Pompe ad ingranaggi Macchine estrusione per retro�it
Macchine per mescole linee gomma e silicone Estrusori a degasaggi e pioli
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NORMATIVE
Autorizzazione unica ambientale, i chiarimenti del ministero di Beatrice Garlanda
Pensata per facilitare il percorso delle Pmi nell’ottenere le varie autorizzazioni ambientali, la Aua (Autorizzazione unica ambientale) ha sollevato una serie di quesiti, cui il ministero dell'Ambiente, con una circolare del 7 novembre scorso, ha fornito una chiave di interpretazione. Ecco una sintesi delle risposte, con particolare attenzione all'attività delle imprese della gomma
C
on circolare del 7 novembre scorso, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha fornito chiarimenti interpretativi in merito alla fase di prima applicazione del Dpr 13 marzo 2013, n. 59 (cfr. Supplemento ordinario alla G.U. 29 maggio 2013), riguardante: “la disciplina dell’autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale”, a norma dell’art.23 del Dl 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 (c.d. legge “semplifica Italia”). La circolare di cui sopra è reperibile nel sito del ministero (www.minambiente.it) e vuole essere un utile strumento per dare risposta ai numerosi quesiti di carattere generale pervenuti al ministero stesso, lasciando a circolari successive i chiarimenti su aspetti più specifici. Riassumiamo gli aspetti salienti che risultano dalla lettura congiunta del decreto e della circolare, premettendo che il provvedimento di autorizzazione unica ambientale (di seguito AUA) vuole essere uno strumento di efficace semplificazione burocratica sia per le imprese che per la pubblica amministrazione.
Ambito d’applicazione
La circolare esplicativa informa che il Dpr 59/2013 si applica a tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, che non
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sono soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA), come disciplinata dal Dlgs 152/06 e successive modifiche (cfr. artt. 29 bis e seguenti, 213 e allegato VIII) e che necessitano - come vedremo più avanti - di almeno uno dei titoli abilitativi previsti dall’art.3 del Dpr stesso. Si è così sgombrato il campo dal dubbio, sollevato da più parti, che il decreto si applicasse solo alle piccole medie imprese (Pmi) non soggette ad AIA e non anche a imprese di grandi dimensioni. Precisiamo, al riguardo, che il Dpr rimanda all’art. 2 del Dm 18 aprile 2005 (G.U. 12 ottobre 2005) per quanto attiene alla definizione di Pmi, il quale stabilisce che la categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente Pmi) è costituita da imprese che: a) hanno meno di 250 occupati e b) hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro. Lo stesso decreto ministeriale definisce “piccola impresa” quella che ha meno di 50 occupati e un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro. Si definisce, invece, “microimpresa” quella che ha meno di 10 occupati e un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro. Si precisa che il numero degli occupati corrisponde al numero di unità lavorative anno (Ula), cioè al numero medio mensile di dipendenti occupati a tempo pieno durante un anno, mentre quelli a tempo parziale o gli stagionali rappresentano frazioni di Ula.
La nuova circolare sulla Aua è reperibile sul sito del ministero dell’Ambiente: www.minambiente.it.
Titoli abilitativi
L’art.2 del Dpr definisce “autorizzazione unica ambientale” il provvedimento rilasciato dallo sportello unico per le attività produttive (Suap) che sostituisce gli atti di comunicazione, notifica e autorizzazione in materia ambientale di cui all’art.3 del decreto stesso. Si tratta, cioè, di un unico documento abilitativo in sostituzione dei seguenti titoli abilitativi in campo ambientale: autorizzazione agli scarichi delle acque reflue industriali, ai sensi del Dlgs 152/2006 (sezione II, parte terza); comunicazione preventiva di cui all’art.112 del Dlgs 152/06 (in materia di utilizzazione delle acque in agricoltura); autorizzazione delle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all’art. 269 del Dlgs 152/2006; autorizzazione generale alle emissioni modeste in atmosfera di cui all’art. 272, secondo comma, del Dlgs 152/2006; documentazione previsionale di impatto acustico ex legge 26 ottobre 1995, n. 447; autorizzazione all’utilizzo dei fanghi derivanti da processi di depurazione in agricoltura;
comunicazioni in materia di rifiuti di cui agli articoli 215 e 216 del Dlgs 152/2006 (auto smaltimento e recupero). L’elenco di cui sopra non deve, però, essere considerato esaustivo. Infatti, nel rispetto della normativa Ue e nazionale sulla materia, le regioni e le province autonome possono individuare ulteriori atti di comunicazione, notifica e autorizzazione in materia ambientale che possono essere ricompresi nell’autorizzazione unica ambientale (art. 3, c2).
Casi di esclusione
Ai sensi dell’art. 1 comma 2, le disposizioni del Dpr 59/2013 non si applicano ai progetti sottoposti a valutazione d’impatto ambientale, qualora le norme statali o regionali dispongano che il provvedimento finale di valutazione d’impatto ambientale (Via) sostituisca tutti gli altri atti di assenso in materia ambientale, ai sensi L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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Normative
dell’art.26 del Dlgs 152/2006. Nel provvedimento di AUA non sono, poi, inseriti alcuni procedimenti amministrativi che sono già procedimenti unici (pensiamo, ad esempio, al procedimento di autorizzazione per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti ai sensi dell’art.208 del codice del Dlgs 152/2006). Inoltre, è data facoltà ai gestori di: • non avvalersi dell’autorizzazione unica ambientale nel caso in cui si tratti di attività soggette solamente a comunicazione (per esempio recupero dei rifiuti in regime semplificato), ovvero ad autorizzazione generale alle emissioni, ferma restando la presentazione della comunicazione o dell’istanza tramite Suap (art. 3, comma 3); • ricorrendone i presupposti, aderire tramite il Suap, alle autorizzazioni generali alle emissioni (art. 7, c.1). Sul punto torneremo più avanti. Infine, nei casi di assoggettabilità alla verifica di cui all’art. 20 del Dlgs 152/06, si può richiedere l’AUA solo dopo che l’autorità competente a tale verifica abbia valutato di non assoggettare a Via i relativi progetti.
Contenuto e durata del provvedimento di AUA
Il provvedimento di AUA contiene tutti gli elementi previsti dalle normative di settore per le autorizzazioni e gli altri atti che sostituisce e definisce le modalità per lo svolgimento delle attività di autocontrollo individuate dall’autorità competente, tenendo conto della dimensione dell’impresa e del settore di attività. Nel caso di scarichi contenenti sostanze pericolose i gestori degli impianti autorizzati devono presentare, almeno ogni quattro anni, una comunicazione contenente gli esiti delle attività di autocontrollo all’autorità competente che può procedere all’aggiornamento delle condizioni autorizzative. Il provvedimento vale 15 anni a partire dalla data del rilascio.
Procedura per il rilascio
L’AUA deve essere richiesta dal gestore, cioè dalla “persona fisica o giuridica che ha potere decisionale circa l’installazione o l’esercizio dello stabilimento e che è responsabile dell’applicazione dei limiti e delle prescrizioni disciplinate dal Dlgs152/2006”. Nel caso di nuovi stabilimenti, attività e impianti la domanda va presentata prima dell’inizio dell’attività stessa. Nel caso di attività, impianto o stabilimento in essere alla data del 13 giugno 2013 (data di entrata in vigore del decreto), la domanda va presentata: alla scadenza del primo titolo abilitativo (autorizzazione/ comunicazione) che è sostituita dall’AUA in caso di una richiesta di modifica sostanziale che comporti la presentazione di una nuova domanda dell’autorizzazione/comunicazione sostituita 54
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La domanda per il rilascio dell’AUA - completata dai documenti, dalle dichiarazioni e dalle altre attestazioni previste dalla normativa vigente di settore - relativa agli atti di comunicazione, notifica e autorizzazione, di cui all’art.3, commi 1 e 2, è presentata al Suap che la trasmette in via telematica all’autorità competente (Provincia o diversa autorità indicata dalle norme regionali) e ai soggetti competenti in materia ambientale, intesi come le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che intervengono nei procedimenti sostituiti dall’autorizzazione unica ambientale (es. Arpa, Asl) . In accordo con l’autorità competente, il Suap verifica la correttezza formale della domanda. In quest’ultima sono da indicare gli atti per i quali si richiede l’AUA e le informazioni richieste dalla normativa specifica di settore. Se l’autorità competente considera che sia necessario integrare la documentazione presentata lo comunica al Suap, precisando gli elementi mancanti ed il termine per il deposito delle integrazioni. Trascorsi trenta giorni senza richiesta di integrazioni, la domanda s’intende regolarmente presentata. Qualora il gestore non abbia depositato la documentazione integrativa richiesta nel termine fissato dall’autorità competente, la domanda è archiviata, fatta salva la facoltà del gestore di chiedere una proroga in virtù della complessità della documentazione richiesta. In ordine alla tempistica, si possono verificare i seguenti casi: a) se l’AUA sostituisce titoli abilitativi per i quali almeno uno dei termini di conclusione sia di durata inferiore o pari a 90 giorni, la Provincia adotta il provvedimento finale entro 90 giorni dalla presentazione della domanda e lo trasmette immediatamente al Suap che rilascia il titolo b) se l’AUA sostituisce titoli abilitativi per i quali almeno uno dei termini di conclusione del procedimento ha una durata superiore a 90 giorni, il Suap indice una conferenza di servizi, ai sensi dell’art.7 del Dpr 160/2010, e la Provincia competente adotta l’AUA entro 120 (150 in caso di integrazione documentale) giorni dal ricevimento della domanda c) se l’AUA è necessaria solamente per il rilascio, la formazione, il rinnovo o l’aggiornamento dei titoli abilitativi che essa contiene, il Suap trasmette la relativa documentazione alla Provincia che adotta il provvedimento e lo trasmette al Suap per il rilascio. Nei casi previsti, l’autorità competente convoca la conferenza di servizi. Si precisa che l’autorità competente promuove il coordinamento dei soggetti competenti, anche nell’ambito della conferenza di servizi. In sintesi, il Suap è l’interlocutore formale delle imprese, la Provincia quello sostanziale. ricompresi nell’autorizzazione unica ambientale (art.3, comma 2). Ci si è chiesti se i soggetti che rientrano nel campo d’applicazione del decreto abbiano l’obbligo o solo la facoltà di richiedere l’AUA invece dei singoli titoli abilitativi. Sul punto, la circolare in esame richiama l’art 23 del d.l.5/2012
L’autorizzazione Aua ha 15 anni di validità a partire dalla data di rilascio.
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Normative
(che costituisce la base normativa su cui si fonda il Dpr 59/2013), il cui dispositivo recita: “ l’autorizzazione sostituisce ogni atto di comunicazione, notifica ed autorizzazione previsto dalla legislazione vigente in materia ambientale” . Si evince, dunque, che la richiesta di AUA sia da considerare obbligatoria. Verrebbe, altrimenti, meno la finalità di semplificazione del decreto che si concretizza nella riduzione degli oneri burocratici connessi alla gestione dell’attività imprenditoriale Un’ulteriore precisazione è fornita dalla circolare in merito all’art.10 comma 2 del DPR 59/2013, ai sensi del quale “l’autorizzazione unica ambientale può essere richiesta alla scadenza del primo titolo abilitativo da essa sostituito”. L’uso del vero potere ha fatto sorgere il dubbio della facoltatività dell’AUA. In realtà il comma in questione va interpretato nel senso che la richiesta di AUA è bbligatoria alla scadenza del primo dei titoli abilitativi previsti dall’art.3 del provvedimento (o altro termine stabilito dalle norme di settore), salvo quando ricorrano i casi di esclusione che abbiamo visto sopra.
Autorizzazioni di carattere generale
Rinnovo
Per il rinnovo dell’AUA il titolare della stessa, deve, almeno 6 mesi prima della scadenza, inviare all’autorità competente, tramite il Suap, un’istanza cui va allegata la documentazione aggiornata. Egli può fare riferimento alla documentazione già in possesso della PA qualora non via sia nulla di nuovo da segnalare. L’autorità competente si esprime sulla domanda di rinnovo con la procedura di cui all’art. 4. Per le attività e gli impianti per i quali si presenta l’istanza di rinnovo, nell’attesa dell’adozione del provvedimento di rinnovo, salvo deroghe, l’esercizio dell’attività o dell’impianto può continuare sulla base della precedente autorizzazione. L’autorità competente può imporre il rinnovo dell’autorizzazione o la revisione di quanto contenuto nell’autorizzazione, prima della scadenza, se: • le prescrizioni stabilite nell’AUA impediscano o limitino il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale previsti dagli strumenti di pianificazione e programmazione di settore; • nuove norme lo esigano.
Modifiche
Segnaliamo, innanzitutto che il Dpr in oggetto, definisce i termini di “modifica” e “modifica sostanziale”. Per modifica s’intende: “ogni variazione al progetto, già autorizzato, realizzato o in fase di realizzazione o dell’impianto, che possa produrre effetti sull’ambiente”. Per modifica sostanziale di un impianto s’intende, invece: “ogni modifica considerata sostanziale ai sensi delle 56
normative di settore che disciplinano gli atti di comunicazione, notifica e autorizzazione in materia ambientale compresi nell’AUA in quanto possa produrre effetti negativi e significativi sull’ambiente”. Il gestore che vuole effettuare una modifica dell’attività o dell’impianto ne deve dare comunicazione all’autorità competente e, nel caso in cui questa non si esprima entro 60 giorni dalla comunicazione, può procedere all’esecuzione della modifica (art 6, comma1). Il gestore che intende effettuare una modifica sostanziale presenta una domanda di autorizzazione, così come previsto per il rilascio dell’AUA. L’autorità competente, se ritiene che la modifica comunicata ai sensi del primo comma sia una modifica sostanziale, nei trenta giorni successivi alla comunicazione, ordina al gestore di presentare una domanda di autorizzazione secondo quanto disposto per il rilascio dell’AUA e la modifica comunicata non può essere eseguita fino al rilascio della nuova autorizzazione.
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Come abbiamo già accennato, ai sensi dell’art. 7 comma 1, il gestore può aderire, tramite Suap, ricorrendone i presupposti (ovvero impianti e attività che producono emissioni scarsamente rilevanti ai fini dell’inquinamento atmosferico), all’autorizzazione di carattere generale ai sensi dell’art. 272, comma 2, del Dlgs 152/06. Il Suap trasmette, per via telematica, l’adesione all’autorità competente. Per chiarezza si ricorda che il comma 2 di cui sopra prevede che per specifiche categorie di impianti, individuate in relazione al tipo e alla modalità di produzione, l’autorità competente possa “adottare apposite autorizzazioni di carattere generale, relative a ciascuna singola categoria, nella quale sono stabiliti i valori di emissione, le prescrizioni, i tempi di adeguamento, i metodi di campionamento e di analisi e la periodicità dei controlli (…). L’autorizzazione generale stabilisce i requisiti della domanda di adesione e può prevedere appositi modelli semplificati di domanda, nei quali la qualità e la quantità delle emissioni sono deducibili dalla quantità di materie prime ed ausiliarie utilizzate (omissis)”. Il secondo comma dell’art. 7 del Dpr in esame si applica agli stabilimenti in cui sono presenti solo gli impianti e le attività elencati (una trentina) dalla parte II dell’allegato IV alla parte quinta del Dlgs 152/06 e successive modifiche. Va sottolineato che tale elenco include la produzione di articoli in gomma e prodotti delle materie plastiche con un utilizzo giornaliero massimo complessivo di materie prime non superiore a 500 kg. Più esattamente l’art.7 comma 2 del Dpr 59/2013 dispone che, nelle more dell’adozione dell’autorizzazione di carattere generale di cui all’art.272, comma 2 da parte delle autorità di cui all’art.268 del Dlgs 152/06 (Regione, Provincia autonoma o altra autorità designata dalla legge regionale), i gestori degli stabilimenti sopra citati possa-
no comunicare, tramite il Suap, a tale autorità o ad altra autorità da questa designata la propria adesione alle autorizzazioni generali riportate nell’allegato I del Dpr stesso. Tale allegato trova applicazione in ciascuna Regione fino all’adozione della pertinente disciplina regionale. Le imprese che abbiano i requisiti di cui all’allegato I, possono aderire alle autorizzazioni generali di cui si tratta, predisponendo la relazione tecnica semplificata come indicato dallo stesso Allegato I.
Spese e monitoraggio
Sono posti a carico dell’interessato le spese e i diritti per dar luogo ai procedimenti previsti dal provvedimento in esame (art.8). I ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, in raccordo con la Conferenza unificata e sentite le associazioni imprenditoriali, predispongono almeno annualmente forme di monitoraggio sull’applicazione del Dpr in oggetto (art.9).
Disposizioni transitorie
È utile richiamare l’art.10 comma 3, il quale dispone che con decreto del ministro dell’Ambiente e del ministro per la PA e la semplificazione, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico e previa intesa con la Conferenza unificata, sia adottato un modello semplificato e unificato per la richiesta di AUA. Fino all’adozione di tale decreto, le domande per l’ottenimento dell’AUA sono presentate secondo la procedura di cui all’art.4.
Ulteriori chiarimenti forniti dalla circolare 7/11/2013
Da ultimo, vogliamo segnalare quanto previsto dalla circolare nelle ipotesi elencate qui di seguito. 1) Ipotesi in cui venga a scadere una comunicazione quando l’attività sia soggetta anche a titoli abilitativi di carattere autorizzatorio. Alla scadenza di una comunicazione, nel caso di attività soggetta anche a titoli abilitativi di carattere autorizzatorio, il gestore ha la facoltà o l’obbligo di richiedere l’AUA? La circolare chiarisce che la richiesta di AUA è obbligatoria alla scadenza del primo dei titoli abilitativi previsti dall’art. 3, salvo che ricorrano le deroghe di cui all’art.3, comma 3, e 7, comma 1 del Dpr in oggetto L’impianto soggetto cumulativamente a comunicazioni e ad autorizzazioni di settore non ricade in una delle due deroghe citate. Non è giusto, quindi, ritenere che, in que-
sti casi, alla scadenza della prima comunicazione, non sia obbligatorio presentare domanda di AUA e che l’interessato abbia la facoltà di richiedere il rinnovo della sola comunicazione scaduta. 2) Ipotesi in cui venga a scadere un’autorizzazione quando l’attività sia soggetta anche a titoli abilitativi di carattere autorizzatorio. Alla scadenza di un’autorizzazione di carattere generale, nel caso di attività soggetta anche a titoli abilitativi di carattere autorizzatorio, il gestore ha la facoltà o l’obbligo di richiedere l’AUA? L’ampia formulazione dell’art.7 comma 1 non preclude la facoltà per il gestore di presentare autonoma istanza di adesione all’autorizzazione di carattere generale tramite il Suap, non solo quando l’attività è soggetta esclusivamente ad autorizzazione di carattere generale, ma anche quando l’attività è soggetta a titoli abilitativi tra quelli sostituiti dall’AUA. 2) Ipotesi in cui l’attività sia soggetta unicamente a più comunicazioni o autorizzazioni di carattere generale Anche in questa ipotesi, si è chiesto se il gestore abbia l’obbligo o la facoltà di richiedere l’AUA. Dirimente sul punto, precisa la circolare, è l’art. 3 comma 3, che prevede che il gestore possa decidere di non avvalersi dell’AUA, qualora l’impianto sia soggetto esclusivamente a comunicazioni o alle autorizzazioni generali alle emissioni. Dal combinato disposto dei commi 1 e 3 dell’art. 3, continua la circolare, si desume che il gestore possa non avvalersi dell’AUA qualora l’impianto sia soggetto esclusivamente a comunicazioni nonché alle autorizzazioni generali alle emissioni. Considerato che le autorizzazioni di carattere generale sono già escluse dal campo di applicazione del comma 1 dell’art. 3, la loro inclusione al comma 3 dello stesso articolo fa pensare che il legislatore volesse disciplinare l’ulteriore fattispecie in cui l’impianto sia soggetto a comunicazioni e congiuntamente ad autorizzazioni di carattere generale. In sintesi, quando l’attività è soggetta unicamente a più comunicazioni oppure, congiuntamente, a comunicazioni e autorizzazioni di carattere generale, il gestore ha la facoltà, e non l’obbligo, di richiedere l’AUA 4) Termine entro il quale deve essere presentata la prima domanda di AUA Si è chiesto se, per la presentazione della prima domanda di AUA, vada applicato il termine indicato dalle norme di settore o se vada generalizzata l’indicazione contenuta nel Dpr “alla scadenza del primo titolo abilitativo da essa sostituito” (art.10, comma 2). La circolare interpreta l’art. 10 comma 2 come norma di carattere generale che può essere derogata (anche con riguardo alla prima domanda) dalle norme settoriali che eventualmente prevedano termini diversi per la presentazione della domanda di titolo abilitativo. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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Normative
I punti salienti della Aua Gli elementi essenziali dell’autorizzazione sono due • è rilasciata da un unico ente e sostituisce una serie di atti di comunicazione, notifica e autorizzazione previsti dalle norme vigenti inmateria ambientale; • il procedimento di rilascio dell’autorizzazione è disciplinato in maniera da attuare il principio di proporzionalità degli adempimenti amministrativi, in relazione alla dimensione dell’impresa e al settore di attività e senza che ci sia un aggravio di costi a carico delle imprese. CHI: soggetti e settori interessati • Tutte le Pmi. L’autorizzazione unica ambientale va a sostituire un insieme di titoli abilitativi molto rilevanti per le attività delle imprese, tra i quali l’autorizzazione agli scarichi, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, le autorizzazioni generali alle emissioni, le comunicazioni relative all’autosmaltimento e al ricupero dei rifiuti, l’autorizzazione all’impiego in agricoltura di fanghi di depurazione • Le Regioni e le Province autonome possono individuare ulteriori tipologie di autorizzazioni, comunicazioni e notifiche in materia ambientale da ricomprendere all’interno dell’autorizzazione unica. COME: modalità difunzionamento L’autorizzazione unica ambientale deve essere richiesta allo Sportello unico per le attività produttive (Suap), il quale fa da tramite e referente unico con le singole autorità competenti per il rilascio. In questo modo le imprese possono avere un interlocutore unico per il rilascio - in un’unica soluzione - di più autorizzazioni, permessi, nulla osta, contenuti in un unico provvedimento autorizzatorio della durata di quindici anni, senza dover in-
terloquire in momenti diversi con le singole autorità competenti, con le quali invece “dialoga” invece lo Sportello unico. Il Suap cura la trasmissione delle domande, della documentazione e delle informazioni necessarie ai fini del rilascio del provvedimento unico, occupandosi dell’acquisizione dei pareri, degli atti di assenso e simili previsti dalla normativa attraverso, se necessario, la Conferenza di servizi. Il procedimento per il rilascio deve svolgersi nei termini ristretti stabiliti, per i quali trovano applicazione le disposizioni sui poteri sostitutivi e sanzionatori in materia di tempestiva conclusione dei procedimenti amministrativi. È stata inoltre prevista una procedura semplificata anche per il rinnovo dell’autorizzazione unica ambientale: se le condizioni di esercizio dell’impianto interessato sono rimaste immutate, è infatti sufficiente la presentazione di un’istanza con una dichiarazione sostitutiva. Durante il tempo necessario per il rinnovo dell’autorizzazione, l’esercizio dell’attività può proseguire sulla base dell’autorizzazione precedente. QUANDO: modalità e tempi Il regolamento è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri il 14 settembre 2012. La base normativa dell’Autorizzazione unica ambientale è nel decreto legge n. 5 del 2012, convertito in legge n. 35 del 2012 (“Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo”). Il 7 novembre 2013 il ministero dell’Ambiente ha emanato una circolare per chiarire alcuni aspetti della normativa.
La normativa di riferimento e altre informazioni sono disponibili e scaricabili dai siti: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/aua_imprese/ e www.minambiente.it. Fonte: Formez - http://ambiente.formez.it/sites/all/files/scheda_autorizzazioneambientale.pdf
News
Taccuino
Auto e commerciali: segno più a dicembre
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opo 27 mesi di cali consecutivi, a dicembre dello scorso anno si è riaffacciato il segno più sul mercato italiano dell’auto. Non succedeva dall’agosto 2011. Lo rileva l’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) sulla base dei dati pubblicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’ultimo mese del 2013 si è chiuso, infatti, con 88.705 immatricolazioni, registrando un aumento dell’1,4% sullo stesso mese dell’anno prima, quando le vendite erano state di 87.480 unità. Nell’intero anno si è avuto, invece, un calo del 7,1% rispetto al 2012, con 1.303.534 nuove unità vendute a fronte di 1.403.010. È da dire che dicembre 2013 ha contato un giorno lavorativo in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (20 contro 19) e il confronto avviene con un mese (dicembre 2012) che aveva patito un calo molto pesante (-22% sullo stesso mese del 2011). È probabile, però, che l’incremento, anche se leggero, segni l’inizio di una inversione di tendenza. Una conferma indiretta è fornita dai risultati di un’inchiesta sul mercato dell’auto condotta dal Centro Studi Promotor: a giugno del 2013 il 42% dei concessionari prevedeva un mercato stabile o in aumento a tre-quattro mesi; a settembre questa quota è salita al 62% e a dicembre si è attestata all’82%. Parallelamente, è migliorato anche l’indice di fiducia degli operatori del mercato dell’auto: da 20, a giugno, è salito a 30,6 a dicembre. Un certo ottimismo, anche se cauto, su una ripresa del mercato nel 2014 trova giustificazione anche nella necessità del rinnovamento del parco circolante in Italia, tra i più vecchi in Europa. Dati Anfia parlano di un tasso di sostituzione delle vetture nel nostro paese sceso dal 6,3% del 2007 al 3,9% del 2012, con una percentuale delle auto circolanti con più di 10 anni di età salita dal 34,5% del parco nel 2005 al 44,4% nel 2012. Speranze sono riposte anche nella variazione del Pil, stimata tra lo 0,6% e l’1,1%, oltre che nell’adozione di adeguate misure governative a favore del settore. Stime Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) parlano di
La 500L, uno dei modelli Fiat di maggiore successo sul mercato.
una crescita delle immatricolazioni nel 2014 a 1.335.000 unità (incremento del 2,4% circa). Sul fronte della raccolta degli ordini, nel 2013, si è avuta la stessa situazione che per le vendite. Aumento in dicembre: oltre il 7% in più sul dicembre 2012, con 106.000 contratti firmati, e calo del 4% nell’anno, con 1.308.000 ordini acquisiti. Le immatricolazioni delle vetture con alimentazioni alternative hanno raggiunto, complessivamente, quota 16,3% nel mese (+1,4% sul dicembre dello scorso anno), col metano salito del 35% (quota 5,9%) e le ibride aumentate dell’89% (quota dell’1,7%). Sul totale anno, l’alimentazione alternativa ha raggiunto quota 15,3% (+5,7% sul 2012), col metano cresciuto del 26% e le ibride del 111%, mentre il GPL è calato del 9%. Le marche nazionali hanno registrato un calo delle vendite nel mese e nell’anno: 24.892 immatricolazioni a dicembre (25.520 a dicembre 2012, contrazione del 2,5%, e quota di mercato scesa dal 29,2% al 28,1%); 374.739 vendite nell’anno (416.193 l’anno scorso, decremento del 10%, e quota in flessione dal 29,7% al 28,8%). Situazione in fotocopia per quanto riguarda Fiat Group Automobiles (FGA), escluse Ferrari e Maserati: 24.809 le vendite di dicembre (25.476 quelle di dicembre di un anno fa, calo del 2,6%, e quota passata dal 29,1% al 28,0%); 373.770 unità immatricolate nell’anno (-9,9% rispetto al 2012, quando furono vendute 415.046 vetture, e quota in calo dal 29,6% al 28,7%). Nel comparto dei veicoli commerciali leggeri (Lcv, con peso totale a terra fino a 3500 kg) i dati pubblicati da Unrae dicono che si è avuto lo stesso andamento
registrato nel settore vetture: aumento a dicembre e calo nell’intero 2013. A dicembre sono stati immatricolati 10.722 veicoli, ossia l’11,2% in più rispetto allo stesso mese dell’anno prima; le immatricolazioni registrate nei dodici mesi, invece, sono state 101.199, mostrando una flessione del 13,3% sul 2012, quando le unità vendute erano state 116.721. Anche in questo caso il segno più su dicembre è dovuto al confronto con un mese particolarmente depresso – dicembre 2012 – che si era chiuso con un calo del 21% rispetto allo stesso mese dell’anno prima. Secondo Unrae, nel 2014 è prevedibile un incremento del mercato del 1015%, per effetto non tanto di una ripresa strutturale del settore, quanto per la necessità non più prorogabile per alcune aziende di rinnovare il proprio parco veicoli. Stessa configurazione, limitata, però, ai primi undici mesi del 2013 in base ai dati Anfia, nel settore dei veicoli industriali con ptt da 3,5 a 16 t (esclusi gli autobus): aumento del 13,6% a novembre (1.066 vendite contro 938 del novembre 2012) e calo del 14,2% nel periodo gennaio-novembre (11.098 immatricolazioni a fronte di 12.942 dello stesso periodo dell’anno precedente). Positiva, invece, la performance degli autobus con peso superiore a 3,5 t sia nei primi undici mesi che nel penultimo mese dell’anno: 192 i veicoli venduti a novembre contro i 177 dello stesso mese dell’anno prima (+8,5%) e 2.112 le vendite in gennaio-novembre a fronte di 2.049 nello stesso periodo del 2012 (+3,1%). (g.c.)
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News
Assogomma: un ricco programma di corsi per il 2014
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ssogomma ha reso noto il programma dei suoi eventi di formazione, incentrati, lungo tutto il corso dell’anno, su importanti argomenti tecnici e di gestione. Ecco in sintesi gli appuntamenti previsti. Marzo (18-19) – Lean Production: corso di formazione su “Lean thinking e lean organization per l’eccellenza operativa”. Il corso si propone di introdurre le basi della filosofia “lean” e descrivere le principali tecniche e gli strumenti operativi di questa innovativa metodologia gestionale, applicata al settore gomma. Aprile (8-9) - “La mescolazione della gomma”. Il corso sarà strutturato su due giornate, una di carattere generale rivolta sia ai produttori che agli utilizzatori, con esempi pratici e un’altra di approfondimento gli operatori che svolgono l’attività nello specifico. Aprile (15 o 17, data da definire) – “Post K 2013”: Conferenza tecnica. Una giornata di confronto fra fornitori e trasformatori, in cui verranno passate in rassegna le innovazioni su materie prime, prodotti e processi presentati al K, con relazioni di scenario sull’andamento e l’evoluzione del settore. Maggio – “Il trasporto di merci pericolose, le prescrizioni ADR”. Il corso è finalizzato a illustrare gli adempimenti previsti dall’accordo europeo ADR, così come recepiti nel D.Lgs. 35/2010, finalizzati a garantire la sicurezza delle attività di spedizione e trasporto delle merci pericolose. Verran-
no inoltre illustrate le principali novità dell’accordo ADR 2013: nuove definizioni, disposizioni transitorie, il regime delle esenzioni, criteri di classificazione per merci pericolose di nuova introduzione, disposizioni speciali, regimi per quantità limitate ed esenti, ecc. Maggio – Giornata formativa sulla “gestione della crisi” nel mondo della comunicazione. La crisi d’immagine rappresenta un evento visibile all’esterno dell’organizzazione il cui verificarsi può danneggiare gravemente l’azienda e la sua competitività. Obiettivo del corso è di fornire ai professionisti della comunicazione gli strumenti per comunicare in modo efficace ed efficiente con i propri interlocutori e prevedere, gestire e limitare i danni di immagine generati da una crisi dell’azienda proprio attraverso “la comunicazione”. Giugno – Corso di formazione su: “La classificazione delle miscele (mescole in gomma): il Regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging) e l’interconnessione con il Regolamento REACH”. Il corso si propone di illustrare la procedura di classificazione delle miscele in conformità al Regolamento CLP, tenendo conto delle interconnessioni con il Regolamento REACH. La classificazione verrà inserita nell’ottica più generale della gestione del prodotto e della logistica, analizzando le conseguenze sulla gestione dei trasporti. Settembre – “La valutazione della sicurezza chimica in ambito REACH e D.Lgs. 81/2008”. Obiettivo del corso è l’acquisizione di una competenza di base nella valutazione del rischio associato all’uso di sostanze chimiche nei processi produttivi, conformemente agli adempimen-
Conferenza Tecnica Post K 2013 Assogomma e L’Industria della Gomma hanno in progetto di organizzare, indicativamente il 15 o il 17 aprile prossimi a Milano, una Conferenza Tecnica dedicata al “Post K2013” e orientata a presentare le innovazioni su materie prime, prodotti e processi presentati alla fiera K2013 di Düsseldorf, con eventuali relazioni di scenario sull’andamento e l’evoluzione del settore. L’invito è rivolto alle aziende che desiderino comunicare a un uditorio professionale e qualificato le proprie novità, in un’ottica di informazione tecnica e di business. Assogomma ha diramato un “call for papers”, pubblicato anche sul sito di Edifis, in cui si indicano termini e condizioni per le aziende che desiderano partecipare, secondo un programma che prevede interventi tecnici di 30 minuti e la disponibilità di un desk in cui esporre materiale informativo e promozionale. Per informazioni dettagliate potete quindi connettervi a www.edifis.it, oppure contattare Assogomma (ing. Giovanni Panico, tel. 02.43928232). ti del Regolamento REACH e del D.Lgs. 81/2008. Verrà illustrato l’uso e l’applicabilità di alcuni modelli di calcolo (ECETOCTRA, EUSES) per la stima dell’esposizione e del rischio delle sostanze chimiche e per lo sviluppo di scenari di esposizione. Ottobre – “Rubber Engineering”. Il corso partendo dalla proprietà degli elastomeri e dalla loro mescolazione, arriverà alla progettazione degli articoli finiti. Tutto ciò nell’intento di fornire una risposta alle sempre più frequenti richieste della clientela di soddisfare specifiche esigenze applicative. Novembre – “Le tecniche di stampaggio: quale la migliore?”. L’iniziativa si propone di illustrare le diverse tecniche di stampaggio fornendo indicazioni operative su loro utilizzo in relazione alle diverse tipologie di prodotti.
Gomma-Plastica: i termini del nuovo contratto La sala della Conferenza Tecnica “Innovazione e Ambiente”, organizzata da Assogomma e L’Industria della Gomma il 30 maggio del 2013
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È
stato siglato, dopo quasi 13 mesi di trattative, il rinnovo del contratto nazionale Gomma, Plastica e Industria, che interessa 140.000 lavoratori. Gli aumenti, suddivisi in tre tranche sono di 60 euro a partire dal primo di gennaio di quest’anno, un’altra tranche di 15 euro
Taccuino in ottobre e l’ultima, di 49 euro, prevista a gennaio 2015. Per il periodo di vacanza contrattuale è stata fissata l’una tantum di 558 euro, che verrà erogata in due tranche, una il prossimo primo febbraio, di 279 euro ed una di 279 euro calendarizzata per il primo di febbraio del 2015. In definitiva ci saranno 3.010 euro di montante che verrà riconosciuto ai lavoratori nell’arco di due anni.
Oldrati festeggia i 50 anni
I
l 13 dicembre 2013, presso lo Spazio Alt di Alzano Lombardo-Bergamo, si è tenuto un evento di celebrazione in anteprima del 50° anniversario dell’azienda di Villongo, fondata nel 1964. In realtà Manuel, Diego e Attilio Oldrati hanno voluto regalare al padre Vanni, unico fondatore e attuale presidente della società, una festa che ha coinvolto dipendenti ed ex dipendenti, oltre al tradizionale cliente Winkelmann e ad
una ristretta cerchia di fornitori. La sorpresa dell’evento è stata la presentazione di un libro dedicato a Vanni Oldrati (qui sopra la copertina), che narra la storia dell’azienda dalla fondazione ad oggi, con fotografie del passato e del presente e una narrazione curata da Tonino Zana, giornalista professionista di Orzinuovi-Brescia. Attualmente la Oldrati Group è costitu-
ita da 11 società, in cui sono impiegati più di 1.000 dipendenti; il fatturato è di oltre 110 milioni di euro e l’offerta globale consiste in più di 30.000 prodotti finiti, che si collocano in settori che spaziano dall’automotive all’elettrodomestico, dal riscaldamento al chimico e petrolchimico. Partita dalla produzione di guarnizioni in gomma, oggi la società utilizza anche silicone, termoplastici e materie plastiche e offre al mercato prodotti che comprendono O-ring, soffietti, boccole e respingenti, oblò lavatrice, profili stampati ed estrusi, tubi estrusi, passacavi, membrane e costampati gomma plastica-metallo. Olodrati Group ha inoltre un’esperienza trentennale nella produzione di filtri per aria, acqua e carburante per il settore automotive. La società, gestita ormai dalla seconda generazione, è da tempo indirizzata all’internazionalizzazione, che ha portato negli ultimi dieci anni alla costituzione di filiali estere come la Oldrati
ST.A.TE Technologies “ GLI SPECIALISTI DEL PICCOLO TONNELLAGGIO”
La ST.A.TE Technologies Srl opera dal 2007 in partneship con aziende leader nel loro segmento di applicazione. I costi di produzione e la qualità del manufatto sono il vero terreno di battaglia. Crediamo nella collaborazione orientata verso l’innovazione, la tecnologia per vincere i problemi di produttività e di qualità.
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News
Slovensko in Slovacchia, la Oldrati do Brasil a Lavras-Brasile e, ultima nata, la Oldrati Kauçuk a Bursa-Turchia. (g.b.)
Si sta inoltre consolidando sempre di più l’attività di Auserpolimeri, società di polimeri griffati anidride maleica, anch’essa parte del gruppo Eigenmann & Veronelli. Per l’azienda ha costituito un’interessante vetrina internazionale il K2013, come abbiamo indicato su L’Industria della Gomma n. 614, all’interno dell’articolo “Così Düsseldorf parlò italiano”. In quella sede però, a pag. 20, abbiamo erroneamente indicato l’azienda come Auserplast e non con il nome corretto, appunto Auserpolimeri. Ce ne scusiamo con i lettori e con gli interessati.
co è una informazione che deve essere riportata obbligatoriamente sul fianco del pneumatico. Ha lo scopo di consentire al produttore (non al consumatore) di identificare il prodotto una volta immesL’attività estera di so sul mercato. Dall’inizio degli anni 2000 Eigenmann & Veronelli la data di fabbricazione (o produzione) è opo l’acquisizione del gruppo Clacomposta da quattro cifre, le prime due rà effettuata in Spagna a fine 2012, indicanti la settimana e le seconde due che nel corso del 2013 ha portato a una l’anno (es: 2712 significa prodotto duransostanziale crescita del fatturato e della te la 27ª settimana del 2012). struttura di Eigenmann & Veronelli Iberica, Può essere inclusa nella marcatura DOT, nel corso del 2013 il gruppo Eigenmann un codice alfanumerico che riporta anche & Veronelli ha perseguito la ormai afferil luogo di fabbricazione e altre indicaziomata strategia di internazionalizzazione ni. La sigla DOT è una marcatura non obaprendo una JV in Turchia. bligatoria nell’Unione Europea. È infatti Chiarimenti su data Tecno Compounds Con l’acquisizione della maggioranza l’acronimo del ministero dei Trasporti Usa e durata dei pneumatici di un distributore esistente, Parkim, dal (Department Of Transportation). ssogomma e Federpneus hanno elaluglio 2013 è operativa la Eigenmann Assogomma e Federpneus chiariscono borato un documento che chiarisce & Veronelli Kymiasal A.S. localizzata a che data di fabbricazione del pneumatiTecno Compounds due temi legati ai pneumatici, quello delIstanbul e con magazzini sia sulla costa co e DOT sono quindi due marcature ben Tecno Compounds a suitable solution for every challenge la durata del prodotto e quello della data asiatica che su quella europea per esdiverse tra loro, sia per contenuto tecnico di fabbricazione, che sembrano collegati sere pronti ad offrire anche a quel merche per valenza normativa, entrambe sentra loro ma, in realtà, non lo sono, finencato, sempre più importante per l’induza alcuna attinenza specifica con la durata do per ingenerare degli equivoci nei con- challenge stria manifatturiera mondiale, i prodotti del prodotto. a suitable solution for every a suitable solution for every challenge sumatori. e i servizi che ci caratterizzano, in maQuanto dura un pneumatico? A parità di La data di fabbricazione del pneumatiniera efficiente ad efficace. prodotto, la durata è principalmente influenzata da due fattori. Innanzitutto le condizioni di utilizzo: una combinazione Tecno Compounds tra stile di guida e veicolo sul quale il pneumatico è montato. A ciò si Tecno Compounds aggiungono stato di conservazione, maa suitable solution for every challenge nutenzione periodica e corretto immagazzinamento. Per condizioni di utilizzo si a suitable solution for every challenge intendono: carichi, velocità, mantenimento delle pressioni di gonfiaggio, tipologia e condizioni delle strade, urti dovuti a buche/marciapiedi, esposizione ad agenti atmosferici (sole, acqua, ecc.). Per condizioni di immagazzinamento si intendono invece tutti quei fattori che possono influire sull’invecchiamento del prodotto: temperatura, umidità, fonti di calore, luce e raggi ultravioletti, contatto o vicinanza con altre sostanze quali ad esempio solventi, idrocarburi, olii e grassi, ecc. Sul sito www.pneumaticisottocontrollo. it sono consultabili e scaricabili le raccomandazioni europee. La durata di un pneumatico dipende da una serie di eleSales: Plant: menti diversi, non prevedibili all’atto della Sales: Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl produzione, e quindi non è possibile deVia Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) terminarla preventivamente. 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 Infatti, a livello normativo, non esistono 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax prescrizioni o limitazioni di impiego diwww.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds rettamente riferite e/o collegabili alla data Sales: climate control electromechanical filtration Plant: di fabbricazione, né effetti specifici sulle aerospace fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: Plant: control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding aerospace climate Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy condizioni commerciali. Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl
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ViaPrivata Privata Archimede 1 Via Archimede 1
Via Toscana, Via 6/8 Toscana, 6/8 27010 Siziano (PV) Plant: 27010 Siziano (PV) Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 L’INDUSTRIA DELLA | ELASTICA Fax +39 02 36 26 96 119 GOMMA Fax +39 0382 Via Privata Archimede Via Toscana, 6/867 82 222 Fax +39 36 26 96 19 Fax(PV) +39 0382 67 82 222 www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds gennaio ∙ 02 febbraio 2014 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano
20094 Corsico (MI)(MI) – Italy Sales: 20094 Corsico – Italy
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Calendario
News
2014
città
fiera
sito internet
19-21 febbraio
Novi Sad, Serbia
Plast Serbia
www.samuplast.it
4-6 marzo
Johannesburg, S. Africa
Tyrexpo Africa 2014
www.eci-international.com
4-6 marzo
Ho Chi Minh City, Vietnam
Plastics & Rubber Vietnam 2014
www.plasticsvietnam.com
12-15 marzo
Bangkok, Tailandia
International Tire Expo 2014
www.Bangkok-Tire-Expo.com
13-16 marzo
Il Cairo, Egitto
Plastex 2014
www.plastex-online.com
13-16 marzo
Giacarta, Indonesia
Tyre & Rubber Indonesia 2014
www.tyre-indonesia.com
25-28 marzo
Qingdao, Cina
China Rubber Conference & Expo
www.cria.org.cn
31 mar-2 apr
Algeri
Plast Alger
www.plastalger.com
9-10 aprile
Lione, Francia
Pneu Expo
www.pneu-expo.com
9-11 aprile
Qingdao, Cina
China Qingdao Rubber Technology Fair
www.rubbere.com
22-24 aprile
Sao Paulo, Brasile
Pneushow Recaufair
www.pneushow.com.br
22-25 aprile
Mosca, Russia
Tires & Rubber
www.rubber-expo.ru
23-26 aprile
Shanghai, Cina
Chinaplas 2014
www.chinaplasonline.com
19-22 maggio
Kyoto, Giappone
IISRP - 55° AGM
www.iisrp.com
27-30 maggio
Essen, Germania
Reifen 2014
www.reifen-messe.de
6-8 giugno
Nairobi, Kenya
International Rubber Expo
www.rubexpo.com
23-25 luglio
Panama City, Panama
The Latin American & Caribbean Tyre Expo
www.LatinTyreExpo.com
14-16 agosto
Colombo, Sri Lanka
Rubexpo 2014
www.smartexpos.in
2-4 settembre
Kuala Lumpur, Malesia
7° IRGCE
www.reifen-messe.de
4-6 settembre
Yangon, Myanmar
Plastics & Rubber Myanmar 2014
www.plasticsandrubbermyanmar2014.com
16-18 settembre
Pechino, Cina
IRC 2014
www.irc2014.org
26-30 settembre
Taipei, Taiwan
Taipei Plas 2014
www.taipeiplas.com.tw
29 set-3 ott
Brno, Rep. Ceca
International Plastics, Rubber and Composites Fair
www.bvv.cz
30 set - 3 ott
Barcellona, Spagna
Equiplast
www.equiplast.com
14-16 ottobre
Nashville, Usa
International Rubber Expo
www.rubber.org
15-18 ottobre
Qingdao, Cina
China International Rubber Industry Expo
www.chinaexhibition.com
28-30 ottobre
Kiev, Ucraina
Plastex Ucraine
www.plastex-events.com
18-21 novembre
Mexico City
Plastimagen 2014
www.plastimagine.com.mx
19-22 novembre
Jakarta, Indonesia
Plastics & Rubber Indonesia 2014
www.pamerindo.com
19-22 novembre
Dongguan, Cina
Dongguan International Plastics Packaging & Rubber Expo
www.dmpshow.com
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
63
gli inserzionisti
615
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GENNAIO ∙ FEBBRAIO 2014 - NUMERO 1
Gli inserzionisti di questo numero
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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II COP.
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