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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
MARZO 2014 - NUMERO 2
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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di Federazione Gomma Plastica
assogoMMa
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA Redazione, amministrazione, pubblicità
SOMMARIO
ELASTICA
4 ElASTICA L’INTERVISTA 8 Nuovo contratto, che cosa cambia
Angelo Bonsignori, direttore generale della Federazione Gomma Plastica, commenta le novità del nuovo contratto di settore siglato a gennaio.
Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano Tel. +39 023451230 - Fax +39 023451231 gomma@edifis.it www.edifis.it Direttore responsabile Andrea Aiello
MONDOGOMMA 10 Distretto del Sebino: anatomia di un caso di successo
Uno studio di Ubi Banca sulla Rubber Valley mostra i numeri del successo del nostro distretto della gomma e avanza ipotesi per il futuro.
14 L’automazione in mostra a Sps Ipc Drives Programmi e progetti della prossima edizione della fiera sull’automazione industriale, che si terrà al quartiere fieristico di Parma dal 20 al 22 maggio prossimi.
In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Comitato di redazione Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Arretrati € 15,00 Abbonamento annuo Italia € 90 - Europa € 130 - Estero € 150 Abbonati on line: www.edifis.it Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima. Stampa: Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)
FOCUS 17 Macchine e tecnologie
per la mescolazione
I protagonisti nella produzione e sviluppo di macchine per la mescolazione parlano della situazione del mercato e delle novità che si prospettano per il 2014.
DALLE AZIENDE 24 l’open house intelligente
Cronaca dell’evento organizzato nella propria sede da Doss Visual lo scorso febbraio. Tre giorni di incontri tra esperti e tecnici provenienti da tutto il mondo.
28 Nuova sede, slancio rinnovato
Dopo il cambio di sede, Pomini provvede anche a un avvicendamento nel management. L’amministratore uscente, Riccardo Curti, presenta il nuovo, Otto Huth.
34 Un nuovo reometro per le PMI
Le caratteristiche del nuovo Pioneer Moving Die Rheometer, di Alpha Technologies.
38 Il fissaggio magnetico degli stampi
I vantaggi dei sistemi di sostituzione degli stampi con speciali piastre magnetiche messo a punto dall’azienda italiana Ribi Magnetics.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
ANNO 57 - MARZO 2014 - n. 2
41 Silicone per il medicale
Soluzioni Trelleborg per lo stampaggio di prodotti di piccole dimensione in silicone liquido per il medicale.
44 Gli estrusori bivite corotanti
Le tecnologie di F.lli Maris S.p.A. per la produzione di adesivi.
NORMATIVE
50 Tempi duri per gli IPA
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Le modifiche al regolamento REACH che normano meglio l’impiego degli idrocarburi policiclici aromatici
NEWS 53 taccuino
• I produttori del Sebino si associano • Pneumatici di ricambio in Europa: auto in calo, autocarri in crescita • Più di 3 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera nel 2013 • Lanxess nomina il nuovo presidente del board • Nuovo stabilimento Continental nella Carolina del Sud • In marcia impianto di pneumatici Sailun in Vietnam • Un nuovo direttore della ricerca e innovazione di Solvay • Assogomma: ad aprile il corso sulla mescolazione • Dati di mercato su prodotti in gomma e macchine • Formazione Assogomma: il trasporto delle mescole
• Il preconsuntivo 2013 di Assocomaplast • I produttori di macchine tedeschi a gonfie vele • L’accordo tra Versalis ed Elevance sugli oli vegetali • Bluestar Silicones alza il prezzo dei suoi prodotti • Finanziamenti per gli associati Ucimu • Bridgestone premiata con l’Innovations and Excellence Award • Intesa tra Imcd e So.F.Ter. per il mercato del Sudafrica
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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L’INTERVISTA
Nuovo contratto, che cosa cambia di Riccardo Oldani
Angelo Bonsignori è direttore generale di Federazione Gomma Plastica. È anche consigliere di amministrazione del Consorzio Corepla, che cura il recupero degli imballaggi plastici, e presidente di Ippr, l’Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo. È consigliere di amministrazione dell’Istituto Italiano dei Plastici e di Airiel, l’Associazione Italiana per la Ricerca nell’Impiego degli Elastomeri e presidente di Uniplast, l’e nte italiano di unificazione nelle materie plastiche, federato all’UNI. Dopo una lunga trattativa è stato siglato tra le parti il rinnovo del contratto nazionale gomma-plastica. Quali sono i termini dell’accordo e quali i cambiamenti rispetto al contratto precedente? È stato ribadito fin dal principio che le relazioni industriali devono essere uno strumento capace di cogliere le esigenze e dare risposte anche innovative ai reali bisogni di imprese e lavoratori. Sono stati evidenziati i temi della produttività e della competitività quali fattori fondamentali per permettere alle imprese del nostro settore di continuare a garantire l’occupabilità e il mantenimento delle produzioni del settore nel nostro paese. Su tali premesse, quindi, la Federazione ha chiesto alle organizzazioni sindacali un confronto costruttivo caratterizzato da senso di responsabilità, realismo e trasparenza di rapporti. La trattativa è proseguita evidenziando non pochi problemi legati a una netta indisponibilità della controparte ad affrontare temi che, a nostro avviso, avrebbero potuto legare in modo più strutturale la retribuzione alla produttività. Nel corso della trattativa, infatti, sono emerse con chiarezza le distanze tra le parti, che hanno portato a dichiarare per due volte lo stato di agitazione e sono sfociate nella proclamazione di 20 ore di sciopero. A distanza di un anno dalla scadenza del CCNL è stata fissata una sessione di trattativa a delegazioni plenarie, nei giorni 7 e 8 gennaio 2014, al termine della quale si 8
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
Dopo un anno di trattative, anche estenuanti e non prive di rotture, a inizio di gennaio è stato siglato il nuovo contratto nazionale di lavoro per il settore della gomma e della plastica. Angelo Bonsignori, direttore generale della Federazione Gomma Plastica, ha partecipato in prima persona alla trattativa. Ecco il suo parere sul risultato raggiunto, sulle novità introdotte e su quanto resta ancora da fare. A partire da un’applicazione del contratto nazionale che consideri comunque anche le singole situazioni aziendali. Un meccanismo, quello della contrattazione in deroga, che vede ancora nel sindacato un fermo oppositore, non sempre fedele interprete, però, delle volontà espresse dai lavoratori all’interno delle imprese
Angelo Bonsignori è raggiunta faticosamente un’intesa che è stata accolta, come spesso accade, con manifestazioni di apprezzamento, ma anche con riserve o dubbi, che sono peraltro connessi alle situazioni specifiche di ogni azienda. È stato introdotto qualche elemento innovativo nel contratto? Al di là dell’aspetto della remunerazione ci sono istanze che riguardano la formazione e l’aggiornamento professionale, il ricambio generazionale nella forza lavoro? Si è dato mandato all’Organismo bilaterale di elaborare proposte, in attesa di puntuali norme di legge, finalizzate all’introduzione del libretto formativo del cittadino, un documento di “rango” europeo. Con l’obiettivo di proseguire L’economia cambia il percorso positivo avviato e così il mondo del con la costituzione degli Osservatori e di incentivare e lavoro, richiedendo promuovere relazioni industriali un cambiamento sempre più partecipative e di prospettive e costruttive, abbiamo condiviso l’opportunità di monitorare, di approccio a a livello di impresa, il metodo tutti gli attori in partecipativo. gioco, lavoratori e In particolare ci siamo posti imprenditori come obiettivo, tramite l’Osservatorio Nazionale, di individuare possibili nuovi modelli di partecipazione in coerenza con le prassi e gli accordi già in atto nel settore e con le evoluzioni normative in materia. In merito alle relazioni industriali è stato previsto che in caso di crisi aziendale gli incontri informativi possano avere cadenza anche semestrale. La trattativa è stata lunga, con momenti anche di contrasto tra Federazione e sindacati. Può aiutarci a ricostruire la storia di questo accordo e quali sono stati i punti su cui il dibattito si è rivelato più acceso e complesso? L’eccezionalità della crisi, per intensità e durata, ha “caricato” i lavori del rinnovo di aspettative che non potevano essere soddisfatte da un contratto di lavoro, ma che rientrano in contesti interconfederali, se non in processi legislativi, che il nostro paese, sfortunatamente, sta affrontando con lentezza. Il CCNL 8 gennaio 2014 contiene importanti innovazioni normative, in particolare in materia di orario di lavoro, assenteismo, regolamentazione dei permessi per cariche sindacali e anticipazione di una giornata lavorativa. Queste innovazioni saranno certamente apprezzate in fase di applicazione del contratto: oggi prevalgono le note pessimiste, dato che in materia di costo del lavoro e di cuneo fiscale gli impegni e le iniziative assunte del
Governo sono oggettivamente timide e modeste. Le organizzazioni sindacali non hanno avuto però, a mio giudizio, il coraggio di legare in modo più strutturale la retribuzione alla produttività. Ho sentito e letto affermazioni tipo «vogliono abolire le indennità di turno», mentre proponevamo esattamente il contrario: anche aumentarle, ma solo in caso di effettiva presenza, e non erogarle se non c’è ragione per indennizzare. Ragionamenti logici, che sembrerebbe facile far passare anche in sede di dibattiti come questo. Ma non è così. Qual è la vostra valutazione del risultato raggiunto? Avete risolto tutti i nodi sul tavolo o restano questioni aperte, su cui occorrerà tornare a ragionare in sede del prossimo rinnovo? A titolo davvero personale credo di dover dire che impiegare un anno per ottenere questi risultati non è sintomo di efficienza. I nodi non sono stati tutti risolti e sul tavolo sono rimaste davvero tante questioni aperte. Il tavolo si riaprirà tra poco più di diciotto mesi e a quella data ci aspettiamo una controparte più disponibile e più motivata. L’economia cambia e così il mondo del lavoro, richiedendo un cambiamento di prospettive e di approccio a tutti gli attori in gioco, lavoratori e imprenditori. Qual è la visione della Federazione in merito ai contratti di lavoro e al sistema di contrattazione consolidato in Italia? Che cosa andrebbe modificato nel sistema? Quali cambiamenti di approccio chiedete o suggerite alle vostre controparti per restare al passo con i tempi? E in che cosa potrebbero migliorare, a loro volta, gli imprenditori? Occorre individuare le cause dell’insoddisfacente evoluzione della produttività adottando un più moderno schema di relazioni industriali, forse più partecipative, e di sicuro spostando il loro fulcro verso il livello aziendale. Il ruolo del contratto nazionale non si è ancora esaurito, ma non c’è dubbio che solo in azienda si possono individuare, applicare e valutare concreti ed effettivi miglioramenti in materia di produttività, flessibilità e competitività. Anche in questa direzione è stato difficile trovare un accordo con il Sindacato, che ha concesso ben poco alla contrattazione in deroga, mentre sono convinto che a livello aziendale ci sia già un maggior grado di disponibilità e, lasciatemelo dire, di maturità negoziale. Ci sono sempre spazi di miglioramento e la Federazione si dichiara impegnata, in questo processo, a fianco degli imprenditori, che del miglioramento sono pieni e convinti sostenitori. La gomma e le materie plastiche sono impegnate per definizione in miglioramenti merceologici, tecnologici e produttivi, figuriamoci se non lo sono in materia di relazioni industriali. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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MONDOGOMMA
Distretto del Sebino: anatomia di un caso di successo di Gian Paolo Brembati
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o scorso 30 ottobre si è svolto a Sarnico un incontro promosso dalla Banca Popolare di Bergamo (gruppo Ubi Banca) e da Confindustria Bergamo, durante il quale si è affrontato l’andamento del settore della gomma nel Distretto del Sebino, che mostra di muoversi in controtendenza rispetto al quadro nazionale del settore manufatturiero. Il fatturato è al di sopra del livello precedente la crisi e le prospettive indicano una moderata crescita nel corso del triennio 2014-2016, mentre positivo è anche il livello occupazionale, che mostra un lieve incremento.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
Uno studio di Ubi Banca presentato a fine 2013 mostra l’unicità del Distretto del Sebino, con performance positive in assoluta controtendenza rispetto al resto del comparto manifatturiero italiano. L’analisi mostra come e perché i risultati si siano consolidati a tal punto da far considerare quello attuale come un momento di svolta, in cui la solidità finanziaria delle aziende del settore può tradursi in una maggiore aggressività sul mercato internazionale. Un’occasione da non perdere
RUBBER VALLEY Il servizio di business analisi di Ubi Banca ha preso in esame, a distanza di tre anni dall’ultimo studio, il presente e il futuro della Rubber Valley. Il risultato è che il Distretto del Sebino gode di buona salute, anche sul piano occupazionale, poiché dopo la crisi finanziaria del biennio 2008-2009 ha ripreso a crescere più delle attese. Il futuro, al di là della crisi attuale, può essere affrontato con una solidità finanziaria consolidata, che consente di guardare con discreto ottimismo anche alla possibilità di espandersi tramite acquisizioni.
I dati salienti
Sono stati presi in esame i risultati di 41 piccole e medie imprese, che insieme presentano un fatturato superiore al miliardo di euro nel 2012, con 4.315 dipendenti, un giro di affari medio di 24,5 milioni di euro per ogni azienda e 233.000 euro per dipendente. La maggior parte delle imprese del distretto della gomma sono esportatrici, ma anche quelle con un mercato prevalentemente italiano sono in realtà meno domestiche di quanto possa sembrare, perché vendono all’estero indirettamente tramite i loro clienti. Uno studio simile era già stato fatto nel 2010, dopo che i due anni della crisi finanziaria (2008-2009) avevano segnato pesantemente anche la Rubber Valley.
Una veduta del Lago d’Iseo, intorno al quale si concentra il grosso delle aziende del cosiddetto Distretto del Sebino.
«Ma già nel 2010 c’è stata una forte ripresa», sottolinea Pio de Gregorio, responsabile della business analisi di Ubi Banca e curatore della ricerca. In effetti le previsioni, fatte nel 2010, su crescita di ricavi, margini di guadagno ed evoluzione dell’indebitamento, sono state battute in meglio e hanno portato il distretto a risultati superiori a quelli antecedenti la crisi. Il recupero del fatturato è stato superiore al campione Italia, costituito da altre imprese, operanti nello stesso settore e prese come parametro di riferimento nazionale. I risultati delle aziende del Sebino si spiegano soprattutto con la specializzazione tipica del distretto e dei due punti di forza su cui si basa: la qualità dei prodotti, per la quale gioca un ruolo fondamentale la componente tecnologica delle mescole, e la produzione a misura delle esigenze dei clienti. Non si devono però dimenticare altre caratteristiche del distretto, che hanno determinato i risultati citati, e che sono la filiera corta, l’innovazione di processo, la vivacità dell’export e i processi di internazionalizzazione produttiva.
Tecnologia e sviluppo
De Gregorio spiega che «questi fattori sono stati alla base della forte crescita perché hanno consentito di agganciare la ripresa della domanda estera, soprattutto quella tedesca, ma non solo».
Tra i mercati di sbocco ha sempre grande importanza l’automotive (molte imprese lavorano per componentisti fornitori di Volkswagen, Mercedes e Bmw), ma l’alta tecnologia degli articoli prodotti sta aprendo le porte di settori speciali come quello aerospaziale. Quella del Sebino «è una nicchia specializzata – continua De Gregorio – con imprese che sanno fare prodotti di qualità in lotti piccoli, che i grandi gruppi non sono interessati a fare, e che sono state capaci di diventare un punto di riferimento a livello mondiale». Oggi la domanda che sorge spontanea, alla luce dei risultati ottenuti, è se ci sia la possibilità di ritagliarsi altro spazio sul mercato. A questo quesito De Gregorio risponde: «Credo di sì. Questa è una nicchia, fatta di piccole e medie imprese, che va bene e che può restare nicchia. Però può anche allargare il suo perimetro in termini di prodotto, cercando di offrire componenti più evoluti che vadano un po’ oltre la semplicissima guarnizione».
È il momento della svolta
«Dal punto di vista occupazionale – evidenzia De Gregorio – oggi il numero dei dipendenti è anche leggermente superiore a quello del 2008. Sul piano patrimoniale, il distretto si presenta solido e robusto, con livelli di indebitamento contenuti. La red-
GOMMA-PLASTICA DEL SEBINO I NUMERI imprese
fatturato complessivo
fatturato medio per azienda
41 1.006,6 mln 24,5 mln (campione rappresentativo di tutto il distretto)
dipendenti totali 4.315
fatturato per dipendente 233.000
LA TOP TEN Ricavi 2012 (mln euro)
Ricavi 2012 (mln euro)
Guarniflon Spa*
90,0
Gasket Int. Spa
55,9
Oldrati Group Spa*
89,0
Argomm Spa*
49,0
Gapi Spa*
84,1
T.s.f. srl
42,3
Fluorseals Spa
56,5
Co.me.t srl
38,1
Pmg Spa*
56,4
Mesgo Spa
35,0
imprese prevalentemente esportatrici
imprese prevalentemente domestiche
* bilancio consolidato L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
11
MONDOGOMMA
IL TREND Ricavi Gli ultimi tre anni
2010
2011
2012
Var. % 12/11
Var. % 12/08
Distretto del Sebino
865.113
1.019.527
1.006.587
-1,3
31,9
Campione Italia**
728.903
848.027
791.467
-6,7
-1,6
I tassi di crescita annui previsti Distretto del Sebino Campione Italia**
ricavi att. 2013
% 2013
% 2014
% 2015
% 2016
1.017.370
1,1
2,8
3,9
4,9
797.007
0,7
2,4
3,5
4,7
Dipendenti Le previsioni
2013
2014
2015
2016
Distretto del Sebino
4.335
4.385
4.435
4.485
Campione Italia**
3.886
3.916
3.946
3.976
** il Campione Italia è composto da imprese dello stesso settore che rappresentano un parametro di riferimento a livello nazionale
I RISULTATI SUPERIORI ALLE ATTESE I RISULTATI SUPERIORI ALLE ATTESE 2009
2010
2011
2012
Dato stimato nel 2010
-27,0
25,0
6,5
4,8
Dato effettivo realizzato
-22,3
46,0
17,9
-1,3
Margine Ebitda (in % dei ricavi) 2009
2010
2011
2012
Dato stimato nel 2010
6,9
9,9
10,7
11,4
Dato effettivo realizzato
7,6
11,8
13,0
12,3
2009
2010
2011
Debito netto/Patrimonio netto
Dato stimato nel 2010
1,14
1,09
0,96
0,84
Dato effettivo realizzato
0,92
0,77
0,73
0,56
FONTE: Rapporto Ubi Banca sul distretto della gomma
ditività è a livelli tali per cui nell’aggregato stimiamo che nel 2014 si tornerà a creare valore per gli azionisti, obiettivo che quest’anno viene mancato di poco per effetto della congiuntura dell’eurozona». Questo significa che nel 2013 gli utili sono stati leggermente inferiori a quelli necessari per compensare i soci in misura tale da coprire il rendimento, che avrebbero avuto se avessero investito in titoli di Stato, e remunerare il rischio d’impresa. La previsione che si raggiungerà questo livello nel 2014 è il sintomo di una ripresa 12
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
molto rapida. La solidità finanziaria costituisce un grande punto di forza del distretto, tanto che si potrebbe dire che le imprese della gomma non hanno bisogno delle banche, grazie a una politica prudenziale che ha sempre portato a capitalizzare gli utili. Considerato questo stato di cose si può ipotizzare la possibilità di una svolta. «Negli ultimi tre anni – sottolinea De Gregorio – a fronte di flussi di cassa buoni, basti pensare che su 41 aziende del campione 16 hanno una posizione di cassa netta, cioè non hanno debiti bensì liquidità, le
attività di investimento sono state di mantenimento. Ora è il momento di pensare a investimenti espansivi, di sviluppo. Oggi la struttura finanziaria del distretto è talmente robusta che la finanza non è un ostacolo per il processo di rilancio degli investimenti: per aumentare la capacità produttiva, rafforzare la presenza commerciale in nuovi mercati, potenziare l’innovazione con la ricerca e sviluppo e sostenere la crescita per linee esterne attraverso acquisizioni. Le opportunità ci sono. Finora c’è stato un atteggiamento di cautela. Ma oggi è il momento
RUBBER VALLEY di essere più propensi a cogliere le opportunità che si presentano grazie alla finanza forte, che non è un vincolo ma uno stimolo». Il riferimento di De Gregorio “all’animal spirit” del distretto, ossia all’istinto che fa intuire quando è bene ripartire, indica che oggi può essere il momento di rompere gli indugi perché ci sono i numeri per farlo, tanto più che le previsioni segnano ancora crescita.
è stata realizzata per cercare di capire le prospettive del settore. Le sfide da affrontare richiedono visioni strategiche illuminate. Vogliamo confermare il nostro supporto rispetto alle esigenze del territorio. I timidi segnali di ripresa devono indurci a un moderato ottimismo: per questo occorre lavorare ancora con più incisività per dare una svolta a questa crisi. Il territorio sta dando segnali positivi. E pare che questi risultati tenderanno a mantenersi. Gli imprenditori hanno affrontato la crisi con determinazione. Se le cose stanno cambiando è perché si è cercato di affrontare le difficoltà con attaccamento aziendale e idee vincenti. Occorre remare tutti nella stessa direzione, lavorare insieme per capire l’evoluzione del mercato». A sua volta Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo e amministratore delegato della Argomm Spa di Villongo, ha evidenziato che «si tratta di uno studio molto inte-
Pareri autorevoli
All’incontro è intervenuto Osvaldo Ranica, direttore generale della Popolare di Bergamo, che ha sottolineato come «le imprese analizzate evidenziano risultati positivi, che fanno ben sperare per il prossimo futuro. In questo territorio siamo presenti da oltre cento anni, con filiali storiche e importanti quali Lovere e Sarnico che rappresentano, ancora oggi, un concreto punto di riferimento per il tessuto economico e sociale. La ricerca sul distretto della gomma
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La qualità è misurata
1
13/12/13
16.10
ressante su 41 aziende del distretto gomma del Sebino, aziende che complessivamente fatturano più di 1 miliardo di euro e occupano più di 4.000 persone. Un primo focus era già stato fatto nel 2010 e quindi ora viene aggiornato a 3 anni di distanza. La gomma è un comparto da sempre molto focalizzato sull’export e quindi necessariamente molto attento alla qualità, all’innovazione tecnologica e all’attività di ricerca applicata. E’ il classico esempio virtuoso di distretto industriale italiano che ha tenuto bene nella crisi: lo dimostrano i risultati nell’ultimo triennio, in termini di volumi di fatturato e anche di margini sicuramente ragguardevoli; anche le prospettive future sembrano essere incoraggianti. Il distretto poi si completa con tutta la rete delle altre piccole imprese, anche artigiane, che non sono oggetto dello studio ma che garantiscono la forza in termini della rete di partnership e subfornitura di tutto il comparto».
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1928...
CAMPANA
1992 Un Lungo cammino insieme
2014...
MONDOGOMMA
L’automazione si mostra a Sps Ipc Drives È
stata presentata alla stampa l’edizione 2014 di Sps Ipc Drives Italia, la fiera delle tecnologie per l’automazione elettrica, sistemi e componenti in programma a Parma dal 20 al 22 maggio prossimi. La manifestazione, nata dall’omonima fiera organizzata ogni anno a Francoforte, è curata e seguita dallo staff interamente italiano di Messe Frankfurt Italia: non è quindi la ripetizione nel nostro paese di un evento nato e organizzato altrove ma, come sottolinea Francesca Selva, vicepresidente Marketing e Events, è una fiera italiana, pensata per il mercato italiano. È anche una realtà in controtendenza rispetto all’attività fieristica italiana, perché la prossima edizione si preannuncia già in crescita rispetto a quella dello scorso anno, con un incremento di oltre il 10% nelle adesioni degli espositori che, secondo le proiezioni, salirà ulteriormente al 15%. L’incremento di presenze ha imposto anche un nuovo layout, ampliato, caratterizzato dalla presenza di un “doppio padiglione”, collegato da un “open bar lounge”. L’idea è quella di garantire una disposizione ideale, favorendo il flusso dei visitatori e facilitando la visita in fiera.
Palcoscenico dell’innovazione
Sps Ipc Drives nasce, lo ricordiamo, come punto d’incontro tra i produttori di macchinari industriali, settore in cui l’Italia vanta una leadership mondiale, e i produttori di sistemi per l’auto14
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
Dal 20 al 22 maggio prossimi la Fiera di Parma ospita l’edizione 2014 della manifestazione, che si preannuncia in crescita rispetto a quella del 2013 sia per numero di espositori (+15%) sia per spazio espositivo (due padiglioni invece di uno). Contenuti e eventi collaterali di un evento che mette in contatto l’industria manifatturiera con i produttori di automazione
mazione e la robotica industriale, che sempre di più si integrano nello sviluppo di nuove soluzioni per la produzione automatizzata. L’interesse di Messe Frankfurt per il nostro paese, del resto, si spiega anche con i numeri. Secondo i dati della Ifr, la federazione internazionale della robotica, dopo Corea, Giappone e Germania l’Italia è il paese più automatizzato e robotizzato del mondo, con circa 160 robot industriali per ogni 10.000 lavoratori. Per avere soltanto un metro di paragone, negli Usa il rapporto è di 90 robot ogni 10.000 operai. Anche nell’industria della gomma l’automazione sta prendendo sempre più piede, in tutti gli ambiti produttivi, dalla mescolazione allo stampaggio, per non parlare poi delle fasi satelliti del controllo qualità, confezionamento e imballaggio. Sps Ipc Drives diventa, quindi, anche un interessante vetrina per gli utenti
Eventi
La fiera, istruzioni per l’uso Nome: Sps Ipc Drives Italia Organizzatore: Messe Frankfurt Italia Quando: 20-22 maggio Sede: Quartiere fieristico di Parma, padiglioni 2 e 3 viale delle Esposizioni 393A, Parma Ingresso: gratuito, registrazione online Informazioni: www.spsitalia.it
carattere scientifico programmate per il 21 maggio in fiera. «Un’occasione in più – sottolinea Francesca Selva – per avere un quadro completo sugli attori, le tendenze e le tecnologie disponibili».
Il forum di settembre
finali, gli “end user”, cioè le industriemanifatturiere che si servono di macchinari e soluzioni automatizzate per migliorare la qualità della loro produzione, ridurre i costi, crescere in efficienza e, in definitiva, essere sempre più competitive. La componentistica nelle macchine industriali è sempre più importante, e spesso fa la differenza: è quindi fondamentale anche per gli utenti finali sapere quali soluzioni sono state adottate per le macchine che stanno per acquistare. Ben consapevole di questo interesse sempre più diffuso verso i “segreti” dell’automazione, lo staff organizzativo della fiera di Parma ha deciso di proseguire con un esperimento iniziato lo scorso anno, quello del “fil rouge”, che ha l’obiettivo di mettere in contatto gli “end user” con i fornitori di soluzioni. L’anno scorso l’attenzione era incentrata sulle macchine per il settore
food, nel 2014 sarà raddoppiata, con un doppio fil rouge riservato ancora al settore food e a quello pharma & beauty. Il clou si avrà con le due tavole rotonde, organizzate il 21 e il 22 maggio, all’interno della fiera.
Progetti speciali
Anche per la quarta edizione sono confermate le aree dedicate ai progetti speciali: Linking University, System Integrator e Innovation Research e, per la prima volta, anche Industrial Software. Vista l’importanza che sta assumendo il software in tutte le applicazioni di automazione, si è pensato di creare un’area espositiva ad hoc. A supporto di questo progetto, dal 21 gennaio è attivo un blog chiamato “Conversazioni SPS” nel quale si tratta di simulazione & analisi, internet of things, big data e business intelligence. Cioè i temi che saranno alla base delle tavole rotonde a
Sps Drives Italia ha avviato anche una collaborazione con Anie Automazione, che si è concretizzata non soltanto in una presenza nella fiera di Parma, ma anche in un evento a sé, il Forum Telecontrollo, che si è svolto con buona partecipazione di pubblico gli scorsi 6 e 7 novembre a Bologna. Sull’onda di questo riuscito momento di confronto, per il 2014 Messe Frankfurt Italia e Anie Automazione hanno messo a punto un nuovo format itinerante, il Forum Meccatronica. Questo evento, che si svolgerà nel 2014 presso il Kilometro Rosso il prossimo 24 settembre, è stato fortemente voluto dalle società che fanno parte del Gruppo Meccatronica di Anie Automazione. La vicinanza con il distretto della gomma del Sebino lo rende, tra l’altro, un evento interessante anche per gli industriali della gomma. Il Forum Meccatronica nasce come risposta alle esigenze dei costruttori di macchina e utilizzatori finali che chiedono maggiori approfondimenti tecnici per quanto riguarda le applicazioni motion. Il forum vuol essere una manifestazione a forte contenuto tecnico-applicativo nella quale i partecipanti saranno i veri protagonisti, grazie alle loro domande e richieste di approfondimento. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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Focus
INCHIESTA Macchine e tecnologie per la mescolazione
1
Le nostre domande
A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati dalla partecipazione? Nel caso invece in cui non abbiate partecipato quali sono i motivi della vostra scelta?
2
I produttori italiani di macchine per la gomma hanno lavorato nel 2013 soprattutto per il mercato estero. Qualche segnale di vitalità in Italia sembra però essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato?
3
Alla fiera di Düsseldorf la tecnologia italiana delle macchine per la gomma spiccava. C’è stato però anche il boom di presenze di espositori cinesi, o di altri paesi dell’Est, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza della tecnologia italiana e, in particolare, della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva?
4
Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi?
5
Quali novità tecnologiche ritenete che si stiano affermando, oggi, nelle macchine per la mescolazione? Al di là del sistema di mescolazione (Banbury, estrusori) avete riscontrato anche novità nell’elettronica, nei sistemi di controllo o per la riduzione dei consumi energetici? Quali sono in questo momento le sfide tecnologiche più importanti che si pongono di fronte ai produttori di macchine per la mescolazione?
Nove protagonisti del mondo delle macchine per la mescolazione rispondono alle nostre domande sull’andamento del mercato,
l’innovazione tecnologica e la concorrenza di eventuali competitor stranieri in grado di praticare prezzi “stracciati”. Quello che emerge è una tale solidità del know-how delle nostre aziende che, unito a una straordinaria plasticità nell’ingegnerizzazione, le rende per il momento sostanzialmente immuni dalla corsa al ribasso dei prezzi e della qualità che invece affligge altri settori. Il made in Italy, insomma, resta vincente. E ora qualche segnale positivo entro i nostri confini fa presagire una ripresa anche del mercato interno.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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FOCUS
Le risposte degli esperti
«Per essere più vicini ai clienti abbiamo allestito un laboratorio di R&S da 3.000 metri quadri» Giovanni Colombo Colmec 1
Il mercato italiano è purtroppo ancora molto stagnante e dalle premesse del 2014 non vediamo nemmeno per quest’anno una significativa inversione di tendenza. Le nostre vendite sul mercato italiano nel 2013 si sono attestate, come già da alcuni anni a questa parte, intorno al 10% del nostro fatturato totale. E poiché la tipologia del nostro mercato implica consegne medie di circa 8 mesi, possiamo affermare che anche per quest’anno non abbiamo riscontrato segnali significativi di ripresa della produzione interna, almeno nell’ultimo trimestre del 2013. Possiamo dire che al momento, per il 2014, ancora una volta le esportazioni costituiscono la parte preponderante delle nostre vendite, con quasi il 90% sul totale degli ordini già acquisiti.
2
Anche nel 2013, secondo una tradizione ormai consolidata da oltre 30 anni, la Colmec, ha partecipato alla fiera di Düsseldorf. Come sempre il K si è dimostrato un punto di incontro fondamentale per la domanda e l’offerta del nostro settore. Anche quest’ultima manifestazione è stata per noi un successo con un’affluenza molto alta e un vivace interesse, che si stanno concretizzando in questi mesi.
3
Il prodotto della nostra azienda è il risultato di una tecnologia sempre all’avanguardia, basata su una costante innovazione tecnica e sulla capacità di soddisfare ogni specifica richiesta della clientela. La concorrenza low-cost non può competere con il nostro prodotto, è solo fastidiosa. Il raggiungimento di elevati livelli qualitativi del prodotto finale è subordinato ad un processo produttivo di alto livello tecnologico che, ovviamente, non può essere garantito da macchinari low-cost.
4
La Colmec, consapevole della necessità di essere partner dei propri clienti, ha allestito un laboratorio di ricerca e sviluppo che occupa 3.000 metri quadri e nel quale sono installate quattro differenti linee di produzione. Il laboratorio svolge due importanti funzioni: da una parte permette al team R&D della Colmec di studiare soluzioni e sistemi innovativi in risposta alle specifiche esigenze dei propri clienti e dall’altra consente ai clienti di testare e validare i nuovi prodotti da consegnare al mercato. Lavorando su un mercato internazionale è sempre più importante essere vicini alla clientela più lontana ed esigente con una struttura sul territorio. La Colmec ha pertanto,
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
ormai da due anni, costituito la Colmec USA - con sede in Connecticut - con l’obiettivo di fornire il miglior supporto al mercato nordamericano. Altre collaborazioni internazionali sono in corso di attuazione.
5.
Nel settore della mescolazione la Colmec propone una nuova e brevettata linea, disponibile all’interno del proprio laboratorio e composta da un Banbury 64 l e da biviti conici per la mescolazione in automatico. La Colmec è in grado di registrare e analizzare tutti i dati di processo con lo scopo di ridurre i costi energetici per kg di mescola prodotta. L’automatizzazione di questa linea non solo ottimizza i consumi energetici, ma migliora la qualità del prodotto finito e i problemi legati alla sicurezza del personale. Questa linea rientra nel progetto “Energy Saving Technology”, che vede la Colmec impegnata nella ricerca di risposte concrete alle problematiche energetiche ed ambientali.
«
Il made in Italy fa leva soprattutto sulla qualità, garantendo prodotti sicuri e affidabili
»
Guido Fona ColorService 1
Percepiamo interesse da parte del mercato interno. Il 2013 è stato un anno in cui molte imprese hanno espresso il loro interessamento tramite visite o richieste di preventivi. Ma il prezzo è risultato la ragione principale che blocca gli investimenti.
2
Sulla scorta delle partecipazioni passate abbiamo deciso di non prendere parte alla fiera K 2013: sicuramente si tratta di una notevole vetrina a livello mondiale, ma essendo una fiera troppo grande e dispersiva abbiamo preferito investire in eventi che si focalizzano unicamente nel settore della gomma.
3
Per tutte le apparecchiature prodotte dalla Cina o dai paesi dell’Est, il punto forte è senz’altro il prezzo. Ma d’altra parte gli standard di sicurezza adottati sono molto scarsi o quasi inesistenti. Il made In Italy fa leva al contrario sulla qualità, garantendo prodotti sicuri e affidabili.
4
Grazie al nostro ufficio tecnico e al nostro ufficio di assistenza riusciamo a garantire una buona progettazione e assistenza post-vendita. Le difficoltà che incontriamo derivano maggiormente da clienti provenienti dagli Stati Uniti che, a causa del fuso orario richiedono il nostro supporto tecnico
INCHIESTA Le nostre domande 1 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati dalla partecipazione? Nel caso invece in cui non abbiate partecipato quali sono i motivi della vostra scelta? 2 I produttori italiani di macchine per la gomma hanno lavorato nel 2013 soprattutto per il mercato estero. Qualche segnale di vitalità in Italia sembra però essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 3 Alla fiera di Düsseldorf la tecnologia italiana delle macchine per la gomma spiccava. C’è stato però anche il boom di presenze di espositori cinesi, o di altri paesi dell’Est, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza della tecnologia italiana, e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva? 4 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi? 5 Quali novità tecnologiche ritenete che si stiano affermando, oggi, nelle macchine per la mescolazione? Al di là del sistema di mescolazione (Banbury, estrusori) avete riscontrato anche novità nell’elettronica, nei sistemi di controllo o per la riduzione dei consumi energetici? Quali sono in questo momento le sfide tecnologiche più importanti che si pongono di fronte ai produttori di macchine per la mescolazione?
fuori dagli orari lavorativi. A questo proposito, stiamo cercando di fornire un servizio “on-site” tramite un ingegnere, per fornire assistenza e manutenzione direttamente dal cliente.
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L’automazione nel processo di dosaggio garantisce non solo precisione della pesatura, ma affidabilità e rintracciabilità del dosato. In questo modo le ricette pesate saranno sempre le stesse, garantendo una mescolazione dei componenti e quindi un prodotto finale privo di errori e riproducibile nel tempo.
«
Si rimane sul mercato grazie alla capacità di re-ingegnerizzare il prodotto secondo le esigenze del cliente
»
Riccardo Comerio Comerio Ercole 1
Parlare di effettiva ripresa sul mercato interno sarebbe molto probabilmente un azzardo, anche se effettivamente ci siamo mossi con qualche timido segnale correlato a nuovi progetti in Italia. Ciò si è concretizzato in qualche punto percentuale in più di fatturato Italia rispetto all’anno precedente. Comunque il mercato interno si era fortemente contratto fino ad assumere una quota pari a circa il 5% del nostro fatturato e oggi forse si può traguardare un 7/8% complessivo. Perlomeno si può affermare che si è effettivamente rivitalizzata l’attività correlata al “customer service” (ricambi, servizi e revisioni) per il mercato italiano che è pur sempre un segnale positivo perché vuol dire che gli impianti sono in funzione.
2
La fiera K2013 a livello di presenze e contatti è stata sicuramente superiore alle ultime edizioni: i contatti sono stati molteplici e tutti di un certo livello qualitativo. Unico aspetto sicuramente negativo è la riduzione costante di presenze da certe aree di mercato, in quanto si sono sempre più sviluppate fiere locali oppure specialistiche. La fiera K2013 rimane indubbiamente importante a livello mondiale, ma ha anch’essa risentito dei tipici fattori critici di una manifestazione che rimane pur sempre generalista, in quanto abbraccia il mondo e tutti i comparti manifatturieri sia a livello di gomma sia, sopratutto, di plastica. Per quanto riguarda la gomma, l’aggregazione tentata dagli organizzatori di un contenitore omogeneo per meglio focalizzare i potenziali visitatori interessati è stata un esercizio rimasto virtuale, in quanto ha mancato di visibilità effettiva. Sicuramente migliore l’approccio tentato e realizzato durante la fiera Plast in Italia.
3
I cosi detti “fattori critici di successo” del nostro gruppo rimangono quelli della fornitura di un servizio a 360°, che non
sia limitato alla fornitura della macchine a sé stante. Diamo quindi disponibilità a customizzare il prodotto in accordo alle specifiche richieste della clientela, di fatto mantenendo la le caratteristiche di sarti industriali che più volte ci sono state riconosciute. Sulla produzione di serie sfortunatamente non ci sono opportunità di competizione, perché ci sono troppi fattori di sistema in Italia che concorrono tutti a sfavore del costruttore italiano. Se quindi è gia difficile per un europeo competere, diventa veramente arduo farlo per un’azienda italiana: si rimane sul mercato per la capacità di reingegnizzare il proprio prodotto costantemente e seguendo le esigenze del potenziale cliente.
4
Il servizio di assistenza per necessità di sistema opera ormai abitualmente h24. Quindi la principale criticità che abbiamo dovuto affrontare è stata quella di un nuovo modello organizzativo interno, che ci permetta di affrontare tale esigenza garantendo il servizio. È un cambio organizzativo, ma anche di mentalità: è indubbia la difficoltà iniziale nel condividere che alcuni schemi ritenuti immodificabili siano invece inesistenti fuori dai confini nazionali. Solo un semplice esempio, ma sufficientemente emblematico: è solo in Italia che si ritiene tuttora (anche se obiettivamente meno che in passato) che il mese di agosto debba essere festivo e che tutto debba fermarsi, quasi congelarsi, per 2-3 settimane. In ogni parte del mondo ad agosto si lavora, e quindi bisogna organizzarsi per aderire a questo nuovo schema.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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FOCUS
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Sicuramente c’è un’accentuata ricerca di soluzioni sempre più adeguate alla nuove sfide di mercato nel campo dell’applicazione elettrica ed elettronica. Abbiamo per esempio in corso avanzate ricerche per applicazione di motori a magneti permanenti che porteranno vantaggi operativi e di efficienza di sicuro interesse per tutto il comparto. Sono già in uso in diversi settori, tra cui anche quello della estrusione, ma in quello specifico della mescolazione permangono diverse criticità di applicazione ed anche di costo. Nel campo della mescolazione “interna” della nostra serie MCC, stiamo sempre più investendo su una sempre più alta e marcata specializzazione nella lavorazione delle superfici di contatto, studiando nuovi materiali e riporti cosiddetti “duri”, identificandone le caratteristiche rispetto alle differenti famiglie di prodotto in lavorazione. Mentre nel campo della mescolazione a “cilindri” abbiamo recentemente introdotto la nuova serie di macchine MGX di tipo compatto, ma con velocità e frizione variabili, e quindi di alta gamma prestazionale. Così come abbiamo ulteriormente ottimizzato il sistema di posizionamento idraulico introducendo la sua più recente versione denominata Hydrogap.
«
Applichiamo alle nostre ricostruzioni le ultime migliorie tiecnologiche in fatto di efficienza, resa e affidabilità delle macchine
»
Pierpaolo Gagliardi G3 1
4
Il fattore vincente per la G3 era e rimane la tempestività della risposta ai propri clienti in tutte le fasi della collaborazione, dalla progettazione al post-vendita. Questo elemento, associato alla capacità di una sola azienda di fornire risposte e assistenza su tipologie di macchinari molto diversi, ci ha aiutato finora ad essere, nei fatti più che nelle parole, realmente partner dei nostri clienti nuovi o consolidati. Fino a oggi la struttura di G3 è stata sufficiente nel gestire tutte le difficoltà ma, in vista di un maggiore sviluppo estero, stiamo ampliando sia l’hardware (muri) sia il software (personale) della nostra società.
5
Non ci sembra vi siano oggi cambiamenti epocali nelle tecnologie di mescolazione, ma molti miglioramen ti sia nella parte meccanica che elettronica per aumentare efficienza, resa e affidabilità dei macchinari. Come G3 applichiamo tali miglioramenti nella ricostruzione dei macchinari esistenti fornendo un prodotto finale che rappresenta lo stato dell’arte.
«
Il nostro settore, di attività, quello del dosaggio automatico di polveri, richiede un tale knowhow finora circoscritto a pochi produttori
»
La situazione in Italia in questo inizio d’anno non sembra essere dissimile da quanto vissuto nel 2013, nel senso che permane un grande clima di incertezza che non favorisce la ripresa degli investimenti, specie per ciò che riguarda i beni strumentali. Non vi sono confortanti segnali di ripresa, ma neppure di un mercato bloccato: sembra però che in generale manchi una visione se non a lungo, almeno a medio termine da parte delle aziende e, di conseguenza, i progetti possono nascere in breve tempo e poi realizzarsi o venire cancellati con altrettanta rapidità.
Federico Ormezzano Lawer
2
Per Lawer è stata la prima partecipazione alla Fiera K, perfezionata con pochissimo preavviso dall’evento, in cui si è presentata come azienda totalmente sconosciuta agli operatori del settore. Ciononostante possiamo dirci ragionevolmente soddisfatti sia dei contatti realizzati che dei successivi sviluppi commerciali.
Per la G3 questa prima esperienza è stata di sicuro interessante per avvicinarsi a realtà più internazionali. Ci sono stati dei buoni contatti, ma il loro sviluppo richiederà un impegno sia da parte dei clienti nell’avvicinarsi e provare cosa possa rappresentare una ricostruzione seria dei propri macchinari sia da parte di G3 nel soddisfare appieno tutte le esigenze di una clientela internazionale.
3
Se il principale driver dei clienti rimane il prezzo, poco si può fare se non aspettare, seduti sulla sponda del fiume, l’esito di esperienze “(very) low cost”. Il mondo della ricostruzione così
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come operata da G3 non è per ora “aggredita” da concorrenti più a Est, quanto dal confronto con il prezzo del nuovo di tali concorrenti e/o da concorrenti nazionali che propongono un servizio “simile” a prezzi e tempi di consegna troppo “dissimili”, per sembrare paragonabili in termini di risultato finale.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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Siamo entrati da troppo poco tempo in questo settore industriale e non abbiamo ancora dei riscontri certi. Possiamo comunque segnalare che nell’ultimo trimestre ci è pervenuta qualche richiesta anche dal mercato nazionale .
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Operiamo in un particolare settore di nicchia, quello dei sistemi di dosaggio automatico di polveri, molto specializzato, che necessita di un forte know-how specifico. L’offerta per questo tipo di automazioni, spesso particolarmente complesse e sofisticate, ad oggi è totalmente circoscritta a
INCHIESTA Le nostre domande 1 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati dalla partecipazione? Nel caso invece in cui non abbiate partecipato quali sono i motivi della vostra scelta? 2 I produttori italiani di macchine per la gomma hanno lavorato nel 2013 soprattutto per il mercato estero. Qualche segnale di vitalità in Italia sembra però essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 3 Alla fiera di Düsseldorf la tecnologia italiana delle macchine per la gomma spiccava. C’è stato però anche il boom di presenze di espositori cinesi, o di altri paesi dell’Est, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza della tecnologia italiana, e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva? 4 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi? 5 Quali novità tecnologiche ritenete che si stiano affermando, oggi, nelle macchine per la mescolazione? Al di là del sistema di mescolazione (Banbury, estrusori) avete riscontrato anche novità nell’elettronica, nei sistemi di controllo o per la riduzione dei consumi energetici? Quali sono in questo momento le sfide tecnologiche più importanti che si pongono di fronte ai produttori di macchine per la mescolazione?
pochissimi costruttori europei.
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Da oltre 35 anni il core business della nostra azienda è incentrato sulla progettazione, fornitura e assistenza di sistemi per il dosaggio di assoluta efficienza e affidabilità. Ad oggi sono stati prodotti ed installati in tutto il mondo oltre 2.500 nostri sistemi: una forte leadership ricercata e raggiunta grazie alla nostra capacità progettuale, alla modularità e flessibilità d’impiego dei nostri sistemi di dosaggio, alla qualità del nostro servizio di assistenza post-vendita. Per quest’ultimo aspetto, nell’ultimo decennio abbiamo investito importanti risorse finanziarie e umane nella creazione di quattro nuovi centri di assistenza, in Regno Unito, Turchia, Cina e Brasile, con personale locale qualificato e ricambistica in grado di assistere al meglio i nostri clienti .
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In considerazione del nostro recentissimo ingresso in questo settore non siamo ancora in grado di rispondere a questa domanda. Oggi Lawer è comunque pronta a mettere a disposizione la propria competenza per collaborare, in forma seria e riservata, con tutti quei costruttori di macchinari per la mescolazione che in futuro riterranno di offrire ai propri clienti dei progetti completi chiavi in mano, che includano anche i sistemi per il dosaggio automatico di mescole e compound.
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Ci stiamo impegnando molto sul risparmio energetico dei macchinari, tema su cui cominciamo a riscontare interesse da parte dei clienti
Otto Huth Pomini
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Abbiamo effettivamente riscontrato qualche timido segnale d‘investimento in Italia negli ultimi mesi, da parte di imprese medio-grandi, in preparazione dell’inizio di ripresa del mercato interno attesa nel 2015. Chiaramente, qualora questi segnali fossero confermati nei prossimi mesi, ci aspettiamo che anche le pmi seguiranno tale trend. Al contrario, si mantengono su livelli più elevati gli investimenti di aziende italiane sui mercati esteri, in particolare Est Europa, Asia ed Americhe. A tal proposito segnaliamo che nel nostro caso stiamo registrando un’ulteriore crescita sui mercati esteri rispetto ai valori degli scorsi anni.
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Come in passato, anche il K2013 si è dimostrato una vetrina importante per incontrare sia clienti consolidati che potenziali e per poter illustrare direttamente le innovazioni lanciate nel corso dell’ultimo anno. Il bilancio della fiera è quindi da considerarsi positivo.
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Ormai da tempo la tecnologia italiana, in generale, e la nostra, in particolare, ha accettato la sfida proveniente da paesi che basano la loro capacità competitiva sul basso costo dei fattori produttivi e in particolare della forza lavoro. I nostri punti di forza sono principalmente rappresentati da: un’elevata capacità di innovazione prodotto unita ad un basso time to market; una personalizzazione spinta; una realizzazione all’altezza delle aspettative del Cliente; elevata qualità del prodotto finale del Cliente unita ad alta produttività e durata del macchinario. Queste caratteristiche, che consentono al nostro prodotto di collocarsi sull’alto di gamma del settore devono essere imprescindibilmente combinate ad un’accurata segmentazione del mercato in modo da indirizzare e focalizzare in maniera corretta tutta la catena del valore aziendale. In ogni caso non trascuriamo la competizione basata sul prezzo e a tal proposito stiamo ponendo in essere delle azioni volte ad una sensibile riduzione dei nostri costi.
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Confermiamo che l’integrazione con i clienti in una relazione di partenariato rappresenta oggi l’opzione che consente sia ai fornitori che ai clienti di raggiungere una situazione win-win e, quindi, di creare un modello di successo per entrambi. Le maggiori difficoltà nella realizzazione di questo modello da parte di una media azienda italiana, che lavora su mercati internazionali, sono legate pertanto alla capacità di internazionalizzarsi, cioè di proiettare la propria catena del valore
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FOCUS in maniera efficiente ed efficace nei diversi scenari geografici. Ai fini di questo processo la nostra azienda ha tratto sicuramente vantaggio dall’appartenenza a un gruppo internazionale. Ciò ci ha permesso infatti di fare leva sia sulla già presente copertura dei diversi mercati, essenziale al fine di garantire un servizio post vendita capillare e all’altezza del prodotto, sia su un volume sufficiente, in termini di risorse interne, in grado di supportare una progettazione in linea con le esigenze dei clienti.
di impianti sempre più automatizzati e performanti. Il gap di prezzo va riducendosi, pur mantenendosi ancora significativo. Inutile dire che a un prezzo assai inferiore corrisponde anche una qualità più bassa, spesso infima: questo può anche valere per aziende occidentali che delocalizzano la produzione in paesi asiatici. Esperienza, know-how, referenze e tecnologia restano i punti di forza delle aziende italiane sul mercato internazionale.
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Il nostro approccio è sempre stato teso a qualificarci come partner e non semplici fornitori dei nostri clienti: questo viene riconosciuto come valore aggiunto da un numero sempre maggiore di clienti che si basano sempre più su know-how ed esperienza dei partner per sviluppare tecnologia e progetti innovativi.
Sicuramente uno dei maggiori campi di sviluppo è legato all’automazione che, grazie alla continua introduzione di sistemi sempre più sofisticati e pervasivi, gioca e giocherà maggiormente in futuro un ruolo di primo piano nell’innovazione di prodotto e di processo. Per quanto concerne la riduzione dei consumi energetici, confermiamo di aver lanciato dei progetti di sviluppo interni volti all’ottimizzazione delle potenze impegnate che, per quanto riguarda i nostri macchinari, risultano sempre rilevanti. A tal proposito stiamo cominciando a registrare interesse da parte dei clienti e riteniamo che in futuro questa tematica sia destinata ad acquisire maggiore importanza. Attualmente le sfide tecnologiche principali sono rappresentate dall’introduzione di nuove mescole sofisticate e complesse e con esigenze di lavorazione sempre più stringenti sia in termini di resistenza del macchinario ad usure ed aggressioni chimiche sia di controllo puntuale dei parametri di processo, primo fra tutti la temperatura. Tali esigenze hanno rappresentato le linee guida del nostro sviluppo degli ultimi anni e riteniamo che questa tendenza si manterrà anche in futuro. A tal proposito vale la pena ricordare l’importanza del nuovo laboratorio, di cui si è dotato il nostro gruppo nel corso del 2012, che rappresenta un elemento chiave nello sviluppo di nuove tecnologie con l’obiettivo finale di mantenerci sempre un passo avanti alla concorrenza.
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Confermiamo la presenza di segnali di ripresa della produzione interna con il ritorno di investimenti, anche importanti, nel nostro paese e non più soltanto all’estero
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Alberto Ballabio Prodicon 1
Confermiamo segnali di ripresa della produzione interna con ritorno di investimenti, anche importanti, da parte di aziende nostrane: questo è vero anche per investimenti diretti nel nostro paese e non più solo all’estero come negli anni precedenti.
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Il K è sempre una fiera ben frequentata e porta a sviluppare contatti nuovi e a consolidare quelli esistenti. Resta comunque un evento impegnativo sia per il tempo che per le risorse impiegate.
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I produttori di macchinari low-cost non possono essere ritenuti nostri concorrenti per il momento, almeno per quello che concerne il settore di mercato di riferimento e la richiesta
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Stante il crescente costo dell’energia i nuovi standard di risparmio energetico sui componenti (motori in particolare) e sulla concezione degli impianti si sono giocoforza imposti sul mercato. L’elettronica gioca un ruolo sempre più importante nel controllo dei moderni impianti e sulla loro integrazione con altri sistemi gestionali-informatici delle aziende. La specializzazione della produzione e la concezione di mescole e processi speciali e sempre più innovativi richiede lo sviluppo di una adeguata tecnologia a supporto.
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La sfida di oggi è affiancare il cliente per fornirgli alta tecnologia, massima flessibilità e produttività a costi interessanti
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Roberto Ramin RBF 1
RBF ha avuto come mercato di riferimento nel 2013 i paesi esteri: 40% Europa , 40% Asia e 20% America del Nord e Latina. Tutti gli indicatori al momento fanno pensare che quest’anno sia lo stesso. Dal mercato Italiano vediamo poca vitalità , mentre se le condizioni politico-sociali lo consentono una sorpresa potrebbe arrivare dall’Africa del nord.
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Abbiamo partecipato come visitatori “interessati”, approfittando dell’occasione per incontrare clienti e fornitori in meeting dedicati. Importante la possibilità di avere in un’unica occasione la disponibilità di importanti interlocutori e una vetrina di riferimento del settore.
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Il mercato da sempre propone differenti soluzioni con costi differenti. RBF storicamente ha spinto per proporre ai clienti la migliore tecnologia supportata dal servizio attento alle esigenze specifiche di ogni cliente, con una particolare attenzione al rapporto costi-prestazioni. In questo siamo aiutati dalla posizione geografica e dal bacino di fornitori
INCHIESTA Le nostre domande 1 A pochi mesi dal K2013 di Düsseldorf qual è il vostro bilancio della fiera? Avete avuto buoni contatti e buoni risultati dalla partecipazione? Nel caso invece in cui non abbiate partecipato quali sono i motivi della vostra scelta? 2 I produttori italiani di macchine per la gomma hanno lavorato nel 2013 soprattutto per il mercato estero. Qualche segnale di vitalità in Italia sembra però essersi manifestato negli ultimi mesi, timido indizio di una ripresa della produzione interna. Avete riscontrato anche voi questi segnali? Oppure ritenete che anche nel 2014 il mercato interno resterà bloccato? 3 Alla fiera di Düsseldorf la tecnologia italiana delle macchine per la gomma spiccava. C’è stato però anche il boom di presenze di espositori cinesi, o di altri paesi dell’Est, con macchinari proposti a prezzi molto bassi, anche se con efficienza tutta da verificare. Quali sono gli argomenti che sul mercato riuscite a far valere nei confronti di concorrenti che si propongono con prezzi stracciati? Quali sono i punti di forza della tecnologia italiana, e in particolare della tecnologia della vostra azienda, che restano al riparo da questa concorrenza così aggressiva? 4 Fornire macchinari oggi significa sempre di più diventare partner dei propri clienti, sia a livello di progettazione sia di assistenza post-vendita. In che modo siete organizzati per far fronte a queste necessità e, lavorando su un mercato internazionale, quali sono le difficoltà maggiori che affrontate nel fornire anche questi servizi? 5 Quali novità tecnologiche ritenete che si stiano affermando, oggi, nelle macchine per la mescolazione? Al di là del sistema di mescolazione (Banbury, estrusori) avete riscontrato anche novità nell’elettronica, nei sistemi di controllo o per la riduzione dei consumi energetici? Quali sono in questo momento le sfide tecnologiche più importanti che si pongono di fronte ai produttori di macchine per la mescolazione?
e subfornitori presente nella provincia di Vicenza, dove abbiamo sede.
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Collegandomi al punto precedente sono proprio questi servizi che ci permettono di realizzare il “vestito” su misura orientato al cliente in modo da poterci diversificare nel mercato. RBF da 40 anni opera worldwide, ha una conoscenza interna importante che le permette di fornire i clienti-partner con la massima flessibilità e trasformare le difficoltà in opportunità.
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Anche questo punto è da anni un must per RBF. Per primi parlavamo di efficienza di impianti quando non era una moda ma una seria esigenza di chi produce. Stimolati dai nostri clientipartner abbiamo sviluppato e affinato soluzioni che esasperano l’efficienza energetica (riconosciute a livello mondiale anche attraverso la stampa di settore). Le sfide di oggi sono quelle di poter affiancare il cliente nelle scelte in modo da avere pacchetti di elevata tecnologia, massima flessibilità produttiva, estrema affidabilità con un rapporto costoprestazioni interessante: per fare questo dobbiamo essere sempre più preparati, flessibili e partecipare dall’inizio di ogni fase di pianificazione e progettazione di impianto.
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Per il 2014 ci attendiamo sviluppi positivi per il mercato italiano. Abbiamo già interessanti conferme di progetti proposti nel 2013
Sergio Bracaletti Rubber Trade
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Giá nel 2013 abbiamo concretizzato progetti con svariate aziende italiane anche se, per alcune di queste, si è trattato di impianti destinati effettivamente a loro dislocazioni estere. Per il 2014 ci aspettiamo positivi sviluppi anche per il mercato italiano, dal momento che già abbiamo qualche interessante conferma per progetti studiati alla fine dello scorso anno.
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Per quanto riguarda il K2013, la nostra partecipazione è stata in forma indiretta. Siamo stati infatti presenti allo stand UTH GmbH di Fulda, di cui siamo agenti per l’Italia e i cui sistemi di estrusione e filtraggio si integrano perfettamente al nostro programma di produzione. I contatti sono stati molteplici e alcuni si sono già concretizzati in ordini consentendoci, per l’anno appena iniziato, previsioni assolutamente ottimistiche.
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Il nostro punto di forza è, fortunatamente, la grande esperienza accumulata che ci consente di rispondere alle specifiche esigenze di ogni singolo cliente. Ogni nostra realizzazione è risolutiva di un particolare problema del nostro cliente che spesso riesce, grazie proprio alla estrema versatilità delle nostre soluzioni, a superare limiti o particolari necessità delle macchine che precedono il
nostro fine linea. L’assoluta affidabilità e la perfetta conoscenza delle problematiche della produzione di mescole ci rende, per il momento, immuni dal pericolo della concorrenza cinese. A questo possiamo aggiungere, con una punta di orgoglio, una grande originalità nell’applicare all’engineering idee sempre nuove che ci procurano la considerazione dei nostri clienti
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Puntiamo sempre ad instaurare con il cliente un rapporto di piena collaborazione che porti vantaggi a entrambi. La nostra attività principale è proprio quella di affiancare il cliente nello sviluppo di un nuovo progetto dalla nascita fino alla realizzazione nella linea produttiva. Il servizio post-vendita, in Italia e all’estero, che per noi sono la stessa cosa, è quello che ci permette ogni volta di accrescere la nostra esperienza mediante il fondamentale feedback finale con il cliente.
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La collaborazione con UTH GmbH ci ha fatto apprezzare gli enormi vantaggi che offrono i sistemi di filtraggio mescole all’interno della linea di mescolazione (in-line straining). Tali sistemi permettono tra le altre cose enormi risparmi energetici rispetto alle soluzioni tradizionali. Ritengo poi che, come già detto, per il fine linea di mescolazione la sfida consista proprio nel proporre sistemi sempre più versatili e compatti. Macchine capaci di offrire soluzioni alle varie problematiche che i produttori di mescole devono affrontare senza poter perdere di vista l’aspetto economico degli investimenti.
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Dalle Aziende
L’open house intelligente di Riccardo Oldani
Per tre giorni, dall’11 al 13 febbraio, Doss Visual ha aperto la propria sede di Erbusco (Brescia) a un pubblico di imprenditori, tecnici ed esperti per mostrare le proprie soluzioni di controllo della qualità attraverso la visione artificiale e per creare contatti con tutte le aziende che, a vario titolo, collaborano nello sviluppo di questi sistemi. Tra questi anche le imprese che con Doss hanno dato vita a T5C, The Five Carats, un network che mette a disposizione delle aziende dello stampaggio in gomma soluzioni per tutti i passaggi della filiera
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all’11 al 13 febbraio scorsi Doss Visual ha organizzato, nella sua sede di via dell’Industria a Erbusco (in provincia di Brescia), un affollato “open house” che ha visto la partecipazione di nume-
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
rosi visitatori provenienti della vicina area produttiva del Distretto del Sebino, ma anche da paesi di tutto il mondo, Germania, Francia e Stati Uniti in primis. Nei tre giorni dell’evento, il sito pro-
duttivo di Doss si è trasformato in una sorta di esposizione, in cui i visitatori hanno potuto vedere in funzione una serie di soluzioni sviluppate dall’azienda bresciana per il comparto della gomma. Una serie di piccoli
EVENTI stand ha anche consentito contatti con esponenti di aziende che lavorano, insieme con Doss, allo sviluppo dei suoi sistemi. Per esempio, gruppi come la Omron, che produce elementi per l’automazione delle macchine industriali o la Klain, che commercializza in Italia i robot industriali Denso, di piccole dimensioni, che trovano molte interessanti applicazioni nel settore della gomma. Presenti anche aziende di distribuzione di strumenti per le analisi di laboratorio, spesso integrate con i sistemi Doss Visual, come For Lab Italia (si può vedere l’elenco completo delle imprese presenti nel box a fianco). Oltre alle aziende che entrano, in vari modi e a vario titolo, nei prodotti
«Un evento molto importante, perché realizzato nel cuore del distretto produttivo delle guarnizioni in gomma con la più alta densità di aziende di tutto il mondo» Harald Schmid, direttore vendite Desma
Doss Visual (di cui abbiamo parlato nel numero 615 de L’Industria della Gomma), erano poi presenti anche le imprese che, insieme con gli stessi padroni di casa, hanno dato vita all’iniziativa T5C, The Five Carats. L’open house di Erbusco è stato, in effetti, il primo evento ufficiale del sodalizio che, oltre a Doss, unisce la Desma, produttrice di presse per lo stampaggio della gomma, O.C.S., storico produttori di stampi, oltre a CO.ME.T e LTE, compounder di mescole elastomeriche.
I cinque carati
L’idea delle cinque aziende è unirsi in un network, senza obblighi formali, ma con l’intento di collaborare in maniera fattiva per promuoversi a vicenda, basandosi sulla fiducia e la stima reciproca sviluppata in anni di lavoro insieme. «Ognuno di noi – spiega Alba della Volta di O.C.S. Stampi – entrando in contatto con aziende clienti crea con loro un rap-
Le aziende presenti Doss Visual Azienda leader per la produzione di macchine per ispezione ottica, con particolare attenzione al settore della gomma. Si occupa d’ingegneria del prodotto, disegno tecnico meccanico, elettrico ed elettronico, lavorazione e montaggio meccanico, programmazione, controllo di produzione e di gestione sia commerciale che finanziaria. O.C.S. Con sede ad Adrara San Martino (Bg), opera da 40 anni nel settore degli stampi per guarnizioni industriali in gomma. Nel corso del tempo ha realizzato più di 40.000 stampi per stampaggio a iniezione e compressione di o-rings e altri particolari a disegno (rondelle, cornici, tappi, sfere, collaretti, membrane e altri piccoli articoli di precisione). Desma Desma realizza macchine e sistemi per la produzione di articoli tecnici in gomma e in silicone. Fornisce soluzioni chiavi in mano, ingegnerizzate e sviluppate dal punto di vista tecnologico in totale autonomia, e con proprio know-how. La sede è in Germania, a Fridingen, con filiali in 8 paesi del mondo e oltre 500 addetti. CO.ME.T CO.ME.T. è un’azienda leader nel settore della gomma che da oltre trent’anni si dedica esclusivamente alla produzione di mescole elastomeriche per svariate applicazioni e settori industriali. Produce mescole in gomma compatte ed espanse e le fornisce in confezioni studiate ad hoc per il cliente – tagliate, trafilate o estruse. LTE Fondata nel 1993 come fornitore di mescole speciali alle sedi produttive del gruppo Tecno-Invest Srl, destinate alla produzione di articoli tecnici di alta qualità, LTE nel 2010 si è separata dal gruppo per proporsi, con successo, come produttore indipendente e libero di sole mescole per vari settori industriali. Ha sede a Villongo, vicino a Bergamo. Interseals Interseals è specializzata nella trasformazione di fluoroelastomeri in o-rings e particolari tecnici a disegno. Partendo dall’FKM si spazia al silicone, fluorosilicone, HNBR e silicone liquido. L’azienda, con sede a Capriolo (Bergamo), ha sviluppato tecnologie di trattamento superficiale dei prodotti in gomma che si affiancano a quelle tradizionali. AT Advanced Technologies Advanced Technologies nasce nel 1998 come distributore di tecnologie per la visione artificiale. L’esperienza maturata nel tempo ha stimolato l’investimento in ricerca e sviluppo, portando l’azienda a sviluppare progetti per importanti gruppi attivi in settori come
la robotica, l’automazione industriale, il medical imaging, la sicurezza e il controllo traffico. Omron Omron Industrial Automation, società di Omron Corporation, è leader mondiale nella produzione di componenti e sistemi per l’automazione industriale. Ha sedi nella maggior parte dei Paesi del mondo. CKD Fondata nel 1943 è un costruttore giapponese nel settore dell’automazione pneumatica e del controllo di fluidi. È stato il primo nel suo paese a ottenere le certificazioni Iso 9001 e Iso 9002 ed é impegnato nelle ricerca di nuovi standard produttivi che oltre alla qualità della produzione, rispettino i più severi parametri in materia di salvaguardia ambientale come indicato nelle normative Iso 14000. Zeiss Marchio conosciutissimo a livello mondiale per il pregio delle sue ottiche, Zeiss è attivo nei settori industriale, della ricerca, delle tecnologie medicali e consumer. For Lab Italia Nata a Bergamo nel 1987 come concessionaria ufficiale Mettler Toledo per la Lombardia orientale, l’azienda ha poi ampliato il proprio portafoglio ad altri prodotti e soluzioni per la strumentazione per laboratorio e controllo di qualità, mantenendo la stessa linea di eccellenza di Mettler Toledo, e allargandosi anche ad altre case di prestigio internazionale. Klain Robotics K.L.A.IN. Robotics, con Sede a Brescia, distribuisce sul mercato italiano e della Svizzera italiana i robot di due gamme complementari per l’automazione industriale di due diversi produttori: la giapponese Denso, leader nel mercato della robotica di piccolo taglio, con Robot Scara ed Antropomorfi, e Hyundai, con robot antropomorfi fino a 500 kg di portata, specializzati per operazioni di saldatura, manipolazione, asservimento. Eurofor Eurofor srl, da poco trasferita nella nuova sede di Rovato (Bs); opera nei settori dell’oleodinamica, della pneumatica e dell’automazione, offrendo una vasta gamma di servizi e prodotti alla propria clientela a partire dal magazzino in pronta consegna, che include i marchi più prestigiosi del settore. Tailogic Nasce da un progetto con Panasonic Electric Works di sviluppo della diffusione e vendita sul territorio nazionale di prodotti ad elevato contenuto tecnologico, quali sistemi per la visione artificiale, laser di misura e controllo, e sistemi di marcatura laser. Oggi l’azienda è partner qualificato e system integrator autorizzato per la gamma di soluzioni rivolta alla visione artificiale e alla marcatura laser.
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Dalle Aziende
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porto privilegiato di collaborazione, dal quale spesso emergono esigenze o necessità che queste stesse aziende hanno di risolvere un problema, migliorare un ciclo produttivo o sviluppare una soluzione che semplifichi la produzione o introduca un’innovazione. A questo punto perché non mettere a loro disposizione la nostra rete di conoscenze e di collaborazioni con altre aziende che, insieme, possono contribuire a risolvere il problema in questione? Le “cinque punte di diamante” che compongono The Five Carats, T5C, sono, ciascuna nel suo campo, altrettante eccellenze che rispondono alle esigenze di una produzione altamente
O.C.S. senza doverli inviare al committente e poi eventualmente riportare in azienda per la messa a punto finale. Ma non solo. Il committente può anche vedere all’opera la pressa di Desma e verificarne le caratteristiche tecniche e produttive per valutare un eventuale investimento. Della compagine T5C fanno poi parte anche due compounder, CO.ME.T e LTE, che non sono in competizione tra loro ma complementari, perché si sono specializzati in prodotti differenti. L’azienda cliente può quindi individuare la migliore formulazione di mescola già nella fase di sviluppo dello stampo che ha commissionato. In tutta questa catena Doss si pone
tecnologica e al passo con le attuali richieste di mercato». Per fare un esempio concreto di questo sodalizio, dallo scorso novembre O.C.S. ospita nella propria sede di Adrara San Martino (Bergamo) una pressa orizzontale per lo stampaggio in gomma SealMaster S3 di Desma, sulla quale testa “in diretta” gli stampi che produce per ogni tipo di esigenza di stampaggio in gomma. Si riducono così tempi e costi nella realizzazione degli stampi, che possono essere provati direttamente in
alla fine, con le sue apparecchiature per il controllo di qualità.
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Bilancio positivo
Durante l’open house di febbraio, per esplicitare meglio agli interessati le potenzialità del network T5C, è stato organizzato un servizio navetta per portare da Erbusco alla sede O.C.S. chi volesse vedere con i propri occhi la parte di sviluppo dello stampo e i test con la pressa Desma. I risultati sono stati molto soddisfacenti per gli organizzatori.
Alcuni momenti dell’open house organizzata da Doss Visual nella propria sede di Erbusco. Sopra, il logo di T5C, The Five Carats. Qui sotto, alcuni esponenti delle aziende che ne fanno parte.
L’ingegner Daniel Salvà, managing director e sales manager di Doss, si è dichiarato «molto contento e soddisfatto» per la riuscita dell’evento. Harald Schmid, direttore vendite di Desma, ha definito l’open house «un evento molto importante, perché realizzato nel cuore del distretto produttivo delle guarnizioni in gomma con la più alta densità di aziende di tutto il mondo. Neanche in Germania abbiamo un distretto con tanti protagonisti di alto livello tutti uno vicino all’altro. È stata quindi una mossa molto intelligen-
EVENTI
te, da parte di Doss, organizzare un evento che ha portato qui aziende e fornitori di tutto il mondo, creando occasioni di relazioni e di contatti irripetibili in altre situazioni». Schmid ha ribadito che per Desma il mercato italiano è fondamentale: Mix&Fix_180x130_IT_07_2010
«Fino a qualche anno fa era completamente chiuso e impenetrabile per noi. Oggi però le cose sono cambiate. Alcuni costruttori di macchine italiani sono usciti di scena e nel contempo i produttori locali si sono aperti, con un approccio sempre più
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globale, orientato ai mercati internazionali. Abbiamo quindi scoperto con loro reciproci vantaggi di collaborazione e di scambio». L’accordo con O.C.S., che ha portato a installare proprio nel cuore della Rubber Valley una pressa Desma, in modo da renderla visibile e valutabile a tutti gli interessati, rientra in questo disegno di mutua collaborazione. Desma, tra l’altro, ha presentato in occasione dell’open house, tramite il proprio rappresentante per l’Italia Sergio Lunari, una serie di tecnologie innovative per il risparmio dell’energia e di materiale con risvolti molto interessanti per i produttori di guarnizioni. Si parla, per certi tipi di produzione, di risparmi di materiale (e quindi riduzione degli sprechi) variabili tra il 20% e il 71,9%, con conseguenti benefici molto tangibili in termini di costi. Nei tre giorni dell’open house si è svolto un fitto programma di conferenze tecniche, tre al giorno, che hanno riscosso l’interesse del pubblico presente.
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Dalle Aziende
Nuova sede, slancio rinnovato di Giuseppe Cantalupo
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el mese di aprile 2013 la Pomini Rubber & Plastics ha lasciato la sede di Castellanza (Va) e si è trasferita in una nuova struttura a Rescaldina (Mi). Il 1° gennaio 2014 è avvenuto il passaggio delle consegne da parte dell’ingegner Riccardo Curti, amministratore delegato della società fino al 31 dicembre dell’anno scorso, al suo successore, Otto Huth, proveniente dalla Compounds AG, di Pfäffikon, Svizzera. L’evento è stato l’occasione per una conversazione con i due protagonisti (per il loro profilo vedi il box a pag. ????), del
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Duplice importante evento alla Pomini Rubber & Plastics: nuova sede, già operativa dal 1° aprile dell’anno scorso, e nuovo amministratore delegato. All’ingegner Riccardo Curti, che con l’anno nuovo ha lasciato la società per raggiunti limiti di età, è succeduto nell’incarico Otto Huth. Abbiamo parlato con entrambi della nuova realtà, con lo sguardo rivolto, in particolare, alla situazione economica attuale e alle favorevoli prospettive che l’azienda ha davanti a sé, malgrado la crisi di alcuni mercati sia ancora in atto La nuova sede di Rescaldina della Pomini Rubber & Plastics.
Pomini Rubber & Plastics passato e del futuro della società, su vari argomenti: la nuova sede, il particolare periodo che i mercati stanno attraversando a causa della crisi economica che si fa ancora sentire, gli indizi che fanno pensare a una possibile ripresa, l’ottimo stato di salute della Pomini Rubber & Plastics e le prospettive dell’azienda, altrettanto positive, in questo contesto ancora in evoluzione.
LA NUOVA SEDE
La nuova sede di Pomini è ubicata a Rescaldina, Milano. È uno splendido complesso, moderno e funzionale, nel quale trovano impiego 55 dipendenti. Si sviluppa su due piani per una superficie totale di 1.000 metri quadrati, maggiore di quella della sede di Castellanza e in grado, perciò, di consentire future espansioni della struttura. I locali, ampi e luminosi, ospitano la sezione ingegneria, i sevizi commerciali, gli acquisti, gli uffici amministrativi e il service, ossia la gestione delle parti di ricambio e dell’assistenza post-vendita, in una sistemazione generale improntata soprattutto a criteri di maggiore funzionalità e efficienza. Il trasferimento della società avvenuto nel mese di aprile dello scorso anno, rappresenta una tappa importante o, forse, la tappa conclusiva - si potrebbe dire - di un percorso incominciato alcuni anni fa. Un cammino lungo il quale l’azienda ha conquistato, in un ruolo tutto suo e solo suo, vedute e prospettive di mercati sempre più ampie, inserite in orizzonti a lunga gittata in virtù della sua appartenenza a un grande gruppo di risonanza mondiale, l’HF Mixing Group. Per inquadrare l’evento nella giusta dimensione della sua portata potremmo dire: ”C’era una volta la Business Unit Gomma e Plastica di Techint-Compagnia Tecnica Internazionale” e continuare con le tappe salienti attraverso le quali è venuta via via configurandosi la realtà di oggi. Vale la pena ricordarle. Eccole, brevemente. Nell’aprile del 2007, in forza dell’accordo tra Techint SpA e Harburg Freudenberger Maschinenbau GmbH del gruppo tedesco L. Possehl & Co.mbH di Lubecca, questa business unit diventa proprietà al 100% del gruppo tedesco e assume l’assetto di società con la
ragione sociale di Pomini Rubber & Plastics Srl. Nel 2009, alla HF e alla società di Castellanza vengono aggregate la Farrel Corporation e la Farrel Limited, e queste tre società danno luogo ad un nuovo gruppo leader mondiale per i macchinari della mescolazione della gomma, che prende il nome di HF Mixing Group. È un evento di grande importanza, perché prelude a una integrale riorganizzazione dell’attività ingegneristica, commerciale e produttiva attraverso una più razionale distribuzione di programmi e competenze nell’ambito del gruppo. L’operazione prende il via nel 2010, e il suo risultato fondamentale, che rappresenta la base della nuova struttura produttiva, è la razionalizzazione dei macchinari, con l’eliminazione di alcune sovrapposizioni nella produzione dei macchinari nelle tre unità, con tutto ciò che di positivo ne deriva in termini di competitività dell’intero gruppo. Ogni società è responsabile di una autonoma e specialistica linea di prodotto, che coinvolge produzione, ingegneria e sviluppo e assistenza alla clientela per una specifica tipologia di macchine. E così, HF Freudenberg ha la responsabilità dei mescolatori compenetranti della serie Intermix E (le macchine intermeshing ad assi fissi); Farrel, in Inghilterra, quella dei mescolatori Banbury (i mixer tangenziali); Farrel Corp., in USA, quella dei mescolatori continui (per plastica); Pomini Rubber & Plastics quella degli estrusori bivite (Twin Dump Extruders – TDE), che dal 2010 hanno preso il nome di Convex, e dei mescolatori compenetranti a interasse variabile (Variable Intermeshing Clearance VIC), chiamati Intermix VIC. Quindi, nuova organizzazione, precise e più focalizzate responsabilità anche in termini di presenza capillare sui mercati, più ampi scenari nei quali operare. Sono il riflesso, positivo, dell’appartenenza della società di Castellanza a un grande gruppo concretizzatasi nella definizione del nuovo ruolo. Di qui l’esigenza di una nuova sede, che avesse il significato non tanto di un distacco fisico dal passato, quanto di una rappresentazione anche materiale, visiva, della trasformazione della nuova realtà che era venuta configurandosi: una società con un nuovo profilo in for-
Riccardo Curti
Otto Huth
I DUE PROTAGONISTI Riccardo Curti è laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano. Dal 1974 al 1997 ha lavorato nel Gruppo Cifa Progetti, società specializzata in impiantistica industriale nei settori del trattamento fumi e del dosaggio e trasporto pneumatico. Ha seguito lo sviluppo della struttura da divisione di azienda padronale a società appartenente al Gruppo multinazionale Ferruzzi, partendo dalla mansione di Project Manager fino a ricoprire la carica di Direttore Generale, sia della capo gruppo che di altra società consociata. Dopo 23 anni nel campo dell’Engineering & Contracting, nel giugno 1997, è entrato nel mondo delle macchine, assumendo la responsabilità della Business Unit Gomma e Plastica della Pomini del Gruppo Techint, gestendone la completa riorganizzazione. Nel 2007 ha coordinato il passaggio di proprietà della BU da Techint SpA alla società tedesca Harburg Freudenberger GmbH e assunto il ruolo di Amministratore Delegato della nuova società Pomini Rubber & Plastics Srl. A fine 2013, dopo 40 anni di attività in azienda, ha meritatamente raggiunto le condizioni per il pensionamento, rendendosi tuttavia disponibile per attività di consulenza aziendale all’interno di HF Mixing Group. Otto Huth Otto Huth è laureato in Ingegneria dei materiali sintetici (plastiche ed elastomeri) presso la Fachhochschule di Darmstadt, Germania. Dal 1990 al 1998 ha lavorato presso la Siemens EV SK di Berlino, Germania, produttore di cavi elettrici, come Responsabile di progetto nel settore della Ricerca e Sviluppo. Nel 1999 è passato alla Kabelwerke Brugg AG di Brugg, Svizzera, produttore di cavi per il settore delle telecomunicazioni con 300 dipendenti e fatturato di 70 milioni di euro, dove ha ricoperto la funzione di Direttore Generale Operations ed è stato membro del Comitato Esecutivo fino al 2003. Dal 2003 al 2006 è stato Business Manager dell’unità Compounds di Huber & Suhner AG di Pfäffikon, Zurigo, Svizzera, un’azienda da 800 milioni di euro di fatturato e con 3.000 dipendenti, produttrice di cavi e dispositivi di connessione, oltre a manufatti a base di polimeri (rulli, profili, tessuti spalmati, foglie per roofing e CFP). Nel 2007, e fino al 2012, ha lavorato in Compounds AG, ex Business Unit Compounds di Huber & Suhner, nel ruolo di Amministratore Delegato dell’azienda, produttrice di compound elastomerici, lastre e profili di gomma, con 65 dipendenti e un fatturato di 18 milioni di euro. Dall’1.9.2013 è Amministratore Delegato di Pomini Rubber & Plastics di Rescaldina.
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Dalle Aziende
L’estrusore bivite Convex 21 con calandra idraulica 24x56 in posizione lavoro. Nella pagina a fianco, la stessa macchina in posizione manutenzione.
za dell’appartenenza a un altro gruppo, con una sua propria struttura organizzativa e specializzata in un’attività produttiva diversa da quella del contesto di provenienza. La produzione e l’assiemaggio dei macchinari sono affidati a officine in Italia e in Repubblica Slovacca.
COME SI FRONTEGGIA LA CRISI
Il superamento della crisi si sta rivelando, forse, se non più lungo, certamente più impegnativo di quanto non si pensasse. Non siamo, certo, nelle condizioni del 2009, quando la crisi imperversava come una bufera devastante sui mercati, ma nemmeno si può dire che il pericolo sia passato. Si intravedono, tuttavia, spiragli sia a livello globale che a livello nazionale che alimentano speranze e autorizzano un certo ottimismo, sia pur cauto, sulla ripresa economica. Ne parliamo con Mr Huth e con l’Ing. Curti, dando una rapida occhiata agli episodi salienti. Un elemento positivo è certamente la previsione della crescita del PIL sia a livello mondo (dal 2,8% al 4,5%) che a livello europeo (da -0,5% a +1,4%) nel periodo 2013-2015 (ISM, Prometeia). Segnali favorevoli provengono anche dal fronte dei prezzi del petrolio (Brent) e della gomma, che non potranno non 30
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influenzare positivamente i consumi. Da un livello medio di 109 $/barile nel 2012-2013 il Brent dovrebbe stabilizzarsi intorno ai 107 $ nel 2014 (fonte EIA). Per quanto riguarda la gomma, le quotazioni sia della naturale che della sintetica nei primi due trimestri del 2013 sono diminuite rispetto alla media del 2012: la gomma naturale (RSS3) da
«La sensazione generale è che la crisi stia allentando la presa. Per quanto ci riguarda, l’ottimismo è legato anche all’ampia gamma di prodotti nostri e di HF Mixing Group» 3250 $/t nel 2012 (4637 $/t nel 2011) a 3043 $/t nel Q1 2013 e 2875 $/t nel Q2; la gomma sintetica (SBR USA) da 3259 $/t nel 2012 (3388 $/t nel 2011) a 2878 $/t nel Q1 2013 e 2959 $/t nel Q2 (fonte IRSG, International Rubber Study Group). Un rapido sguardo alla situazione italiana dice che le previsioni per il nostro export, al quale è affidata, in pratica, la ripresa economica del nostro paese dal momento che la domanda interna è piatta, sono per una continuazione della crescita: toccato il minimo storico del 23,5% circa nel 2009, la quota delle
esportazioni sul PIL dovrebbe passare da poco più del 30% del 2013 al 33% del 2016 (Prometeia, Fondazione Edison). Anche la produzione industriale lancia un segnale promettente, sia pur timido: ha registrato una variazione negativa (-3,1%) nei primi 11 mesi del 2013, ma a novembre è ritornata in positivo, dopo 26 mesi, mettendo a segno un aumento dell’1,4%. Con un +10,3% il comparto dei mezzi di trasporto figura tra quelli che nel mese hanno registrato la crescita maggiore (Istat). È chiaro che un certo risveglio si sta verificando nei mercati. Difficile dire se si tratta dell’inizio di una ripresa o semplicemente di un’attenuazione della morsa della crisi. La cautela è d’obbligo, ma una cosa sembra certa per molti operatori, e cioè che tira aria di ripresa, di inversione di tendenza. L’indice di fiducia dei concessionari auto, per esempio, è salito da 20 a giugno, a 30,6 a dicembre (Centro Studi Promotor). «Non c’è dubbio che la sensazione è che la crisi generale stia allentando la presa – commenta Curti - . Ma è altrettanto vero che nello sviluppo di questi segnali positivi ha giocato un ruolo importante Pomini Rubber & Plastics con la gamma di prodotti sia propri che di HF Mixing Group, con la quale è capace di soddisfare ogni esigenza della clientela, ovunque nel mondo, specie nel settore pneumatici, che è quello nel quale è
Pomini Rubber & Plastics
maggiormente attiva la società». «La nostra strategia – spiega Mr Huth - , che ci consente di essere presenti con le nostre macchine in mercati molto ampi e di aumentare la nostra quota, è quella di essere sempre attenti e pronti a cogliere nuove opportunità, badando a migliorare costantemente la qualità e la tecnologia dei nostri prodotti. In questo modo non solo riusciamo a offrire ai nostri clienti sempre il meglio per la soluzione dei loro problemi, ma fronteggiamo anche la crisi mantenendo alto il nostro livello di competitività». Un impegno non da poco, considerando i tempi e anche la concorrenza. «Alla concorrenza – dice l’Ing. Curti bisogna sempre stare attenti. Mai abbassare la guardia, specie se si è, come siamo noi, forti sui mercati per la qualità, la validità e l’ampiezza della gamma prodotti. La concorrenza nel nostro settore è agguerrita e annovera costruttori validi. La capacità di mantenere elevati i vantaggi competitivi dei nostri macchinari sia per qualità che per affidabilità ci consente di opporci validamente alle azioni dei concorrenti. A ciò uniamo la costante ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate, la capillare rete di Service Center “locali” e il consolidamento di realtà produttive competitive. Come dire, in altre parole, che la qualità è il marchio del leader. E que-
sto è un tema al quale Pomini Rubber & Plastics rivolge molta attenzione». «Noi impegniamo in ciascuna sede principale (Freudenberg, Rochdale e Rescaldina) notevoli risorse ingegneristiche – precisa infatti, in proposito, Mr Huth – per migliorare la qualità dei nostri prodotti: sono team di tecnici specializzati che lavorano sulle macchine di
«Il nostro obiettivo è essere sempre pronti a prevenire la concorrenza: fronteggiarla anticipandola. Anche in questo modo è possibile superare i momenti difficili» loro specifica competenza per aumentarne l’affidabilità e la produttività, migliorarne la qualità e renderle sempre più competitive attraverso il miglioramento del design e di tutti i parametri di processo, quali i profili di rotori e di viti, il controllo della pressione e della posizione del peso pressatore, il controllo della temperatura. A tutto ciò associamo sistemi di automazione per il controllo sia dei singoli macchinari che dell’intera linea di mescolazione». «Siamo il numero uno in Europa nella produzione di estrusori bivite e mixer compenetranti e tangenziali per l’in-
dustria dei pneumatici e degli articoli tecnici in gomma – prosegue il neoamministratore delegato – ma con lo sguardo rivolto non solo al mercato europeo, bensì al mondo, e il nostro target è quello di essere sempre pronti a prevenire la concorrenza: fronteggiarla anticipandola. Anche così si fronteggia la crisi». Grande attenzione, quindi, a cogliere i cambiamenti del mercato per offrire ai clienti soluzioni all’avanguardia, perché innovazione e miglioramento sono sempre state le carte vincenti. Senza ricerca non c’è innovazione, ossia non c’è progresso, e se non c’è progresso, non c’è futuro. Un ruolo importante in questa attività è svolto dal nuovo Centro Tecnico per la mescolazione della gomma che HF Mixing Group ha inaugurato a Freudenberg nel 2011. «È l’espressione del più alto livello raggiunto dalla tecnica moderna nel settore della compoundazione della gomma – commenta l’Ing. Curti – . La struttura, infatti, è dotata delle ultime novità tecnologiche e di automazione messe a punto dal gruppo ed è finalizzata allo sviluppo di attività di supporto sia alle società del gruppo stesso, attraverso la validazione con prove pratiche delle macchine da esse progettate e realizzate, che alla clientela nella realizzazione di nuovi progetti». L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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Dalle Aziende
PNEUMATICI A RUOTA LIBERA
«I nostri mercati principali - ribadisce l’Ing. Curti - sono quelli dei pneumatici e degli articoli tecnici. Grazie ai continui miglioramenti delle nostre macchine e al trend positivo, a livello mondo, dell’industria dei pneumatici (quella degli articoli tecnici, in verità, va ancora un po’ a rilento), con le nostre vendite siamo riusciti a fronteggiare la crisi con risultati davvero lusinghieri già a partire dal 2010, l’anno successivo a quello del crollo dei mercati. L’anno scorso abbiamo realizzato un fatturato di circa 35 milioni di euro: una cifra di assoluto rilievo, e le prospettive per il 2014 sono molto favorevoli, sia per Pomini Rubber & Plastics che per l’intero gruppo». Un indizio incoraggiante per il mercato italiano proviene dal mercato dell’auto, che è l’immediato precursore di quello dei pneumatici. Il 2013 si è chiuso con un calo delle immatricolazioni del 7,1% sul 2012, ma le vendite hanno registrato in dicembre, dopo 27 mesi di cali consecutivi, un aumento dell’1,4%. Stessa situazione sul fronte degli ordini acquisiti: calo nell’anno (-4% sul 2012), ma aumento in dicembre (oltre il 7% sullo stesso mese dell’anno prima. Anfia, Unrae). «Il mercato dell’auto langue in Italia – commenta l’Ing. Curti – e, di conseguenza, non è neanche florido quello dei pneumatici. Come ho già detto, è soprattutto all’estero che il mercato dei pneumatici cresce ed è previsto in crescita. Est Europa, India, Cina, Far East, Americhe, sono mercati che godono di ottima salute. Lo dimostra il nostro stesso export, che sfiora il 95%». In effetti, lo studio “World Tires” di Freedonia Group Inc., pubblicato nel febbraio 2012, rivela che entro il 2015 la domanda mondiale di pneumatici vettura dovrebbe salire a 3.300 milioni di pezzi, che corrispondono a un incremento medio annuo del 4,7%, e che incrementi maggiori sono previsti per i pneumatici industriali e per quelli di altri settori, come bici, moto e fuori-strada. Ritornando al settore auto, dal quale deriva direttamente quello dei pneumatici, una ricerca di Frost & Sullivan prevede che il mercato automotive nell’Asean (l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico) sarà il sesto al mondo entro il 2018, con le vendite che 32
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
raddoppierebbero passando dai 2,4 milioni/anno del 2011 (1,6 milioni le vetture + 0,8 milioni i veicoli commerciali) ai 4,7 milioni del 2018 (3,1 milioni le auto + 1,6 milioni i commerciali). Sorprendenti le previsioni dell’evoluzione del parco autovetture e veicoli commerciali in Cina e nel Resto del mondo nel periodo 2012-2025 elaborate da LMC (Landell Mills Commodities) e pubblicate da ETRMA (l’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e articoli in Gomma). In Cina, il parco vetture passerebbe da 74 milioni di unità nel 2012 a 299 milioni nel 2025 (+304%) e quello dei veicoli commerciali da 49 milioni a 140 (+186%). Nel Resto del mondo (Africa, Medio Oriente, Asean, Est Asia, India, Oceania, Sud America) gli incrementi sarebbero del 75% per il parco vetture (da 258 milioni di unità a 451) e del 96% per il parco veicoli commerciali (da 98 milioni a 192). Più modesta l’evoluzione in Europa (occidentale, centrale e orientale) e nei paesi del NAFTA. In Europa: parco vetture, da 315 a 367 milioni di unità (+16,5%); parco veicoli commerciali, da 49 a 63 milioni (+28,6%). Nei paesi del NAFTA: parco vetture, da 175 a 196 milioni (+12%); parco veicoli commerciali, da 124 a 145 milioni (+17%).
UN’INDUSTRIA IN FERMENTO.
I numeri si commentano da soli. Nel mondo dell’auto, soprattutto extraeuropeo, è in atto un gran fermento destinato a durare a lungo. Un’evoluzione che prospetta previsioni vantaggiose per le industrie che ruotano intorno all’auto, prime fra tutte quelle della gomma e dei relativi manufatti. Tra questi, i pneumatici principalmente. Non a caso importanti costruttori di questi prodotti ampliano la capacità dei loro impianti o ne costruiscono di nuovi nei vari continenti, anche in collaborazione con costruttori locali di vetture per realizzare prodotti più idonei a soddisfare le esigenze di quei mercati. È il caso di Pirelli, che ha costruito recentemente uno stabilimento a Silao, in Messico, per la produzione di pneumatici All Season per il mercato nordamericano. Hankook Tire ha progettato la costruzione del suo primo stabilimento negli USA, nel Tennesee, per la produzione di pneumatici: capacità 11 milioni di pezzi/anno;
avviamento della produzione nel 2016. Entro la metà di quest’anno, inoltre, il produttore sud coreano dovrebbe terminare i lavori per l’ampliamento della capacità del suo impianto di Rácalmás, in Ungheria, da 12 milioni a 17 milioni/anno di pneumatici. In previsione di un consistente aumento della domanda di pneumatici per autobus e camion nell’area EMEA (Est Europa, Medio Oriente e Africa), Continental ha in programma l’ampliamento della capacità del suo impianto di Puchov, in Slovacchia, per la produzione di questo tipo di pneumatici da 2,6 milioni a oltre 3 milioni di pezzi all’anno. E non solo, perché la casa tedesca ha recentemente inaugurato un nuovo impianto a Kaluga, in Russia, per la produzione di pneumatici estivi, invernali chiodati e invernali non chiodati. In tutti gli stabilimenti appena citati sono presenti e funzionanti macchinari di HF Mixing Group e quindi anche di Pomini Rubber & Plastics. Pienamente giustificate, pertanto, le previsioni ottimistiche prospettate dai nostri interlocutori. «Le previsioni e le news dei principali pneumaticisti – commenta, infatti, Mr Huth in sintonia con l’Ing. Curti – presentano prospettive perfettamente in chiave con le nostre aspettative di incremento delle vendite e della quota di mercato, e le consolidano anche. La nostra società appartiene a un grande gruppo internazionale quale è l’HF Mixing Group, e ciò, oltre a renderci consapevoli di far parte di un’organizzazione solida e ben strutturata, di sicura garanzia, ci permette anche di disporre di una capillare rete vendite presente in tutto il mondo e di una gamma completa di macchine, tutte di elevato livello qualitativo e tecnologico, con le quali – comprese anche sale mescole complete - siamo in grado di soddisfare ogni esigenza della clientela, in qualunque parte del mondo». In conclusione. Gli anni post-2009 sono stati superati bene e con un fatturato sempre in crescita, i prodotti sono migliorati e sono più competitivi grazie allo specialistico lavoro della ricerca, la quota di mercato è in costante aumento, la concorrenza è ben tenuta a bada e la crisi è ben fronteggiata. Buono anche il portafoglio ordini per l’anno 2014. È un’azienda in buona salute, quindi, e con ottime prospettive di ulteriori sviluppi la Pomini Rubber & Plastics che Mr Huth prende in consegna dall’Ing. Curti.
Dalle Aziende
Un nuovo reometro per le PMI di Giuseppe Cantalupo
È il Pioneer Moving Die Rheometer di Alpha Technologies, progettato e realizzato per soddisfare le richieste delle piccole e medie imprese, e a un costo anche contenuto. Un vantaggio non di poco conto, considerati i tempi
A
lpha Technologies ha messo a punto un reometro semplice e facile da usare, in grado di soddisfare le esigenze delle PMI del comparto gomma nello svolgimento delle normali attività di controllo mescole grazie a un software appositamente studiato. È il Pioneer MDR, sostenuto da una rete di assistenza tecnica su scala globale supportata, a sua volta, da dotazioni tecniche costantemente all’avanguardia. Ne vediamo le caratteristiche essenziali.
I vantaggi del Pioneer mdr
Numerosi sono i vantaggi offerti dal nuovo reometro. I principali: - riduzione dei costi per la determinazione delle cinetiche di vulcanizzazione delle mescole applicative a base di gomma; 34
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Tecnologie
Torque Transducer
Heating Upper Die
Upper Sealplate Lower Sealplate
Rubber
Upper Sealplate
Sample
Lower Sealplate
Lower Die Oscillating
Heating
Excentric Motor La configurazione dello stampo del Pioneer MDR.
- apparecchio da tavolo e quindi ideale, per le sue ridotte dimensioni, per l’utilizzo in spazi limitati; - è dotato di uno schermo touchscreen, che consente una facile gestione della strumentazione/test in una configurazione multilingue; - dotazione opzionale di un sistema per la gestione del controllo di materiali espansi con misurazione della pressione durante il test.
Un vulcanografo per impieghi generali
I risultati delle caratteristiche cinetiche ottenuti col test reometrico per ogni batch di mescola prodotta sono considerati i più importanti nell’industria della gomma. Il test, infatti, consente di verificare che i filler, i plastificanti e i reticolanti siano stati incorporati in maniera corretta e che le proprietà di vulcanizzazione della mescola rispondano alle specifiche richieste. Il Pioneer MDR, quindi, è un efficace strumento di controllo dei batch prodotti a livello dei parametri di vulcanizzazione. E non solo, perché è anche un’apparecchiatura fondamentale per lo sviluppo di nuove mescole e per il miglioramento della qualità della produzione.
SCHEDA TECNICA Applicazioni Gomma naturale Gomma sintetica Gomma siliconica Gomma naturale cellulare (gomma spugnosa)
Caratteristiche Temperatura: da ambiente a 210°C Frequenza di oscillazione: 100 cpm (1.667 Hz) Deformazione: 0,2; 0,5; 1,0 0 3,0 gradi (2,8%, 7%, 14% o 42%) Fornisce dati di riferimento standard per test di qualità: ML, MH, MH-ML, ts1 and ts2, Tc10, Tc50, Tc90, S” at ML, MH, TD at ML, MH, Max Cure Rate, Time at Max Cure Rate Pressione massima: 8.300 kPa Risoluzione: 5 kPa Tara automatica: +/- 690 kPa all’inizio del test Precisione nel peso dell’esemplare: +/- 0,1 g
Opzioni Misurazione della pressione Software Pioneer MDR per la gestione dei dati storici PC opzionale Taglierina per campioni a volume costante
Standard ASTM D5289 e ISO 6502
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Dalle Aziende
Rappresentazione grafica del test TC90
S’
MH
Torque
Tan δ TC50 S’’ Tan δ
TS2
ML
Un touchscreen a cristalli liquidi come interfaccia utente
Time
Curva reometrica di un compound spugnoso Pressure (KP a)
S’ (dNM)
140
10
Pressure (KP a)
120
8
100
S’ (dNM)
80 60
6 4
40 20 0
2 0
0.5
1
1.5
2
0 2.5
Time (Min)
Il design
Il nuovo reometro è dotato di stampi a forma bi-conica con un trasduttore per la misurazione del torque sul die superiore. Il segnale del torque viene calibrato utilizzando uno standard tracciabile, garantendo, in tal modo, la massima accuratezza della misura, istante per istante. Il Pioneer MDR è stato progettato tenendo conto delle esigenze dell’operatore. Lo strumento, infatti, è dotato di un touchscreen a cristalli liquidi che permette l’effettuazione delle prove senza l’ausilio di un PC. I risultati e le curve ottenute sono visualizzati durante la prova e possono essere esportati su chiave USB o stampati direttamente al termine del test. Per gli utenti che preferiscono una gestione dei dati più completa l’azienda costruttrice mette a disposizione un opportuno software opzionale. 36
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pedisce che la mescola si attacchi agli stampi e riduce, conseguentemente, la necessità di pulizia degli stessi. Il miglior risultato in questo senso – assicura il costruttore - si ha con l’impiego di film di PET Pioneer. Per un utilizzo dello strumento più sicuro e anche più facile per l’operatore, inoltre, il Pioneer MDR è dotato di spie luminose di segnalazione della funzione operativa (Ready, Testing, Standby) e di uno schermo di protezione attivato da un tasto Open/Close.
Trattamento veloce del campione
L’assenza del rotore nell’MDR consente un più rapido arrivo in temperatura, dopo che il campione è stato caricato, rispetto ai tradizionali reometri a Disco Oscillante (ODR). Ciò vuol dire che la nuova apparecchiatura di Alpha Technologies, oltre a migliorare la significatività dei dati, permette anche di ridurre la durata del singolo test, accorciando notevolmente, in tal modo, i tempi di smaltimento dei campioni da trattare e migliorando, di conseguenza, l’efficienza del laboratorio.
Il carico e lo scarico del campione
Il design del reometro rende particolarmente facile l’operazione di carico e scarico del campione da testare, specie se tra il materiale e gli stampi viene inserito un film di PET. Questo, infatti, im-
Il reometro è in grado di funzionare in modo efficiente anche senza PC. Questo, perché il sistema è provvisto di un touchscreen LCD che permette di programmare rapidamente e facilmente la configurazione di test e grafici. L’interfaccia utente, infatti, possiede tutti i datapoint essenziali ai fini della caratterizzazione delle proprietà di vulcanizzazione delle mescole a base gomma, e i risultati e le curve vengono visualizzati sullo schermo man mano che il test procede. Al termine della prova, un indicatore automatico pass/fail conferma o respinge la qualità del lotto, e i risultati possono essere stampati o salvati su una memory stick USB. Naturalmente, per gli utenti che preferissero operare con un PC è disponibile lo strumento dotato dell’opportuno software opzionale.
Misurazione della pressione (opzionale)
Per il test di mescole spugnose il Pioneer MDR può essere dotato di un trasduttore di pressione, che fa sì che l’apparecchio registri e tracci simultaneamente, durante il test, la curva di vulcanizzazione e quella della variazione della pressione. In questo modo, l’utilizzatore dello strumento ha la possibilità di una migliore valutazione delle reazioni responsabili del rigonfiamento del materiale in relazione alla velocità di vulcanizzazione dello stesso, e quindi dispone in maniera più immediata di utili indicazioni ai fini della ottimizzazione dei parametri che ne governano la resa.
Dalle Aziende
Il fissaggio magnetico degli stampi di Giovanni Invernizzi
I
l tempo impiegato per il cambio degli stampi in una pressa per plastica o gomma, praticato secondo il sistema del fissaggio meccanico, può durare anche alcune ore se lo stampo è riscaldato. Il sistema di ancoraggio magnetico rapido sviluppato dall’azienda italiana Rivi Magnetics, distribuito su tutto il mercato estero dal gruppo tedesco HilmaRoemheld rende invece possibili le operazioni di posizionamento, fissaggio e distacco dello stampo in circa 5 minuti. Se lo stampo richiede di essere preriscaldato, l’operazione di cambio stampo può essere completata da una sola persona in meno di mezz’ora. L’operatore può disporre di un sistema completo di cambio rapido delle piastre a bloccaggio magnetico, di un carrello cambio stampo, di una tecnologia di accoppiamento multi-coupling. Il risparmio di tempo ottenuto, hanno calcolato gli ingegneri di Rivi Magnetics, si traduce in un aumento della produttività del 20% almeno. Inoltre, anche la qualità del processo è migliorata, perché le forze di ancoraggio forniscono una distribuzione omogenea della forza sullo stampo con una minor flessione all’interno dello stesso, che consente una produzione ottimale degli articoli in gomma. Al di là dei risparmi di tempo e senza considerare il miglioramento nella qualità dei processi produttivi, il sistema di ancoraggo rapido Rivi Magnetics/Hilma-Roemheld si fa ap38
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
L’azienda italiana Rivi Magnetics sviluppa sistemi particolarmente flessibili di sostituzione degli stampi attraverso speciali piastre magnetiche. Ecco i vantaggi di una soluzione che riduce i tempi di fermo macchina tra produzione diverse, aumentando la capacità “just-in-time” delle aziende
TECNOLOGIE
I vantaggi dei sistemi di fissaggio magnetici • • • • • • • •
Possibilità di usare qualsiasi stampo senza necessità di standardizzazione Aumento di competitività anche sulle piccole serie Tempo di sostituzione degli stampi drasticamente ridotto Riduzione dei tempi di fermo macchina Produttività della macchina potenziata Sicurezza più elevata e miglioramento dei processi operativi Bassi costi di investimento e manutenzione Miglioramento della capacità “just-in-time”
prezzare anche per numerosi altri vantaggi: è possibile fissare qualsiasi tipo di stampo senza bisogno di piastre di base standard; l’usura dello stampo e la manutenzione sono ridotte; aumenta la competitività della produzione anche per le piccole serie e migliora la capacità di risposta “just-in-time” dell’azienda.
Fissaggio rapido e sicuro
I sistemi di ancoraggio magnetico di Rivi Magnetics/Hilma-Roemheld sono utilizzati da oltre quindici anni nella produzione standard in numerose aziende del settore della plastica e della gomma, metal stamping e pressofusione. Rivi Magnetics, azienda presente sul mercato dal 1968, progetta e sviluppa sistemi di ancoraggio magnetici. Grazie anche all’ accordo di distribuzione con il gruppo Hilma-Roemheld, avvenuto nel 2002, ha installato fino ad oggi migliaia di sistemi. Al di là dell’utilizzo e dell’affidabilità prolungata nel tempo, molti certificati, tra cui quello rilasciato dall’ente certificatore tedesco Tüv, ne garantiscono la sicurezza dei sistemi. Il principio di funzionamento è semplice: i sistemi di ancoraggio magnetico devono essere alimentati con energia elettrica per pochi secondi soltanto in fase di “mag-demag”. Il sistema, essendo a magneti permanenti, è indipendente dall’energia elettrica esterna fornita. Che si trovino in posizione orizzontale o verticale, le piastre ancorano gli stampi nella posizione corretta con
assoluta precisione, senza deformazioni e in posizione perfettamente parallela. Il team di ricerca e sviluppo della Rivi Magnetics e il gruppo Roemheld garantiscono una tecnologia che soddisfa i più elevati requisiti di sicurezza per le presse, secondo gli standard EN201 o EN289.
Meno scarti e più sicurezza
I sistemi magnetici Rivi Magnetics sono in grado di monitorare continuamente i parametri di forza magnetica, posizionamento dello stampo e temperatura. Se una metà dello stampo si sposta anche di pochi millimetri dalla posizione originale, la centralina di alimentazione blocca completamente la macchina, garantendo così la massima sicurezza all’operatore, ed evita la produzione di bave e di scarti. Un led sul controllo a distanza del sistema tiene sempre informato l’addetto sullo stato della macchina. Il sistemi magnetici Rivi Magnetics (Gemini) e Roemheld (M-Tecs), adatti sia per gomma che per plastica, possono essere installati su qualsiasi tipo di macchina e rispondono alle direttive comunitarie 2006/95 CE e 2004/108 CE, le direttive sulla sicurezza 2004/108 CE e della compatibilità elettromagnetica EN 61000-6-4 (2007-01), EN 610006-2 (2005-08).
Benefici per gli operatori
Il sistema ad ancoraggio magnetico non offre vantaggi solo dal punto di vista produttivo, ma anche per lo staff, il cui lavoro viene facilitato: gli stampi, che in alcuni casi pesano svariate tonnellate e raggiungono alte temperature, non devono essere più fissati o distaccati manualmente. La progettazione ergonomica riduce il rischio di infortuni, dal momento che gli operatori non sono più costretti a raggiungere zone anguste o difficili della macchina. Rivi Magnetics/Hilma-Roemheld propone diversi tipi di sistemi a fissaggio magnetico, progettati per l’impiego a temperature diverse. Questo dà la possibilità ai clienti di scegliere la soluzione che più si confà alle esigenze di produzione. La tecnologia sviluppata è progettata con
particolare attenzione alle esigenze della manifattura dallo stampaggio a freddo fino a 240 °C in servizio continuo su presse per lo stampaggio a iniezione, compressione e transfer sia orizzontale che verticale. Tutti i sistemi sono disponibili anche con un sistema di riscaldamento integrato opzionale.
Poli lunghi, presa sicura
Tutte le piastre ad ancoraggio magnetico hanno uno spessore della piastra da 47mm a 85 mm con sistema di riscaldamento incluso e sono prodotte secondo le specifiche del committente. Non ci sono limiti di dimensione o di forma geometrica, così che il sistema di ancoraggio magnetico possa essere personalizzato singolarmente. Inoltre, possono essere facilmente integrate modifiche specifiche del cliente, come sistemi per il centraggio o alesature aggiuntive. I sistemi di ancoraggio magnetici Rivi Magnetics/Hilma-Roemheld possono essere realizzati con poli quadri o poli allungati. È prerogativa del nostro gruppo, qualora se ne necessiti, la combinazione delle due tecnoloL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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Dalle Aziende
gie. Questa soluzione ha come vantaggio l’ ottimizzazione delle forze magnetiche sulle superfici disponibili e sugli stampi per poter essere fissati con sicurezza. Dal momento che il sistema non ha parti in movimento, è praticamente esente da manutenzione.
Economia anche per piccoli lotti
Il ridotto tempo richiesto dal cambio degli stampi con i sistemi magnetici rende possibile la produzione di piccole serie “just-in-time” a costi sostenibili. Soprattutto in vista di una diminuzione del volume delle commesse e di una loro sempre più alta variabilità, alcuni ordini si possono evadere soltanto con deadline molto strette e grazie al risparmio di tempo nel cambio degli stampi. Ma oltre alla velocità nella sostituzione dello stampo, la flessibilità dei sistemi magnetici si fa apprezzare anche per la possibilità di usare stampi di ogni forma geometrica. Non è quindi necessaria una standardizzazione di tutti gli stampi né è richiesto l’impiego di attrezzi o accessori speciali. Da quando sono stati introdotti, una ventina di anni fa, i sistemi di ancoraggio magnetico hanno visto una richiesta crescente. Rivi Magnetics/Hilma-Roemheld si attendono un ulteriore aumento delle richieste nel futuro prossimo. I fattori principali sono, oltre alla richiesta di una produzione sempre più efficiente, anche la tendenza verso una gamma di prodotti più allargata, l’upgrading di macchine obsolete in paesi con salari elevati e il bisogno ancora alto di automazione nell’industria della gomma e della plastica.
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Tecnologie
Silicone per il medicale
La membrana nel tappo di un flacone di medicinale può pesare appena 3 millesimi di grammo. Per produrla in milioni di unità è indispensabile una precisione estrema. Il gruppo svedese Trelleborg ha sviluppato un sistema di stampaggio a due elementi, silicone liquido e polimero termoplastico, con interessanti risultati
L
e cosiddette scienze della vita riguardano tutti noi e spesso ci salvano. Il settore, che comprende medicina, farmaceutica e biotecnologie, è uno di quelli che ci coinvolgono più da vicino, soprattutto quando necessitiamo di cure. Non sorprende quindi che gli standard di produzione del settore siano tra i più rigorosi. Il lancio di un prodotto sul mercato, la verifica, l’approvazione e gli aggiustamenti necessari dopo la scoperta e lo sviluppo richiedono spesso diversi anni. Il gruppo Trelleborg ha creato un cento di ricerca che si occupa proprio dello sviluppo di questo tipo di prodotti. Si tratta dell’LSR Competence Center di Stein am Rhein (Svizzera). I ricercatori che vi lavorano hanno il compito di identificare il materiale corretto e la soluzione di design ideale per specifiche applicazioni, sviluppando i sistemi
e i processi necessari per la produzione. L’obiettivo è realizzare prodotti di alta qualità e basso costo e sviluppare processi affidabili. Tra le facility del centro figurano anche camere bianche di classe 7 e 8 per ottenere prodotti che rispondano a stringenti criteri di igiene, purezza e biocompatibilità.
Una valvola bimateriale
Uno degli ultimi problemi risolti dal centro è stato una valvola per un’autoclave per strumenti chirurgici, caratterizzata da diversi aspetti problematici. La valvola prevedeva un corpo in termoplastica sigillato con un o-ring. Durante l’assemblaggio si creava però uno spazio in cui potevano annidarsi i batteri. «Il cliente si è rivolto a noi e abbiamo operato in stretta collaborazione per trovare un design adeguato», spiega L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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Dalle Aziende
Lo stabilimento LSR di Trelleborg a Stein am Rhein (Svizzera) dispone di un reparto interno di progettazione e produzione macchinari. Ursula Nollenberger, responsabile di prodotto per i componenti in silicone liquido (LSR - Liquid Silicone Rubber) di Trelleborg Sealing Solutions. «Per ottimizzare il nuovo design, abbiamo aiutato il cliente nella fase di progettazione con il nostro strumento di analisi non lineare dell’elemento finito, uno dei più avanzati del settore». La scelta è ricaduta su un processo di stampaggio che prevede l’iniezione di due liquidi con un unico dispositivo. Nella prima fase vengono iniettati la termoplastica e l’LSR in un sistema automatizzato a circuito chiuso per produrre il composito, poi viene creato un singolo componente di tenuta che permette di riempire lo spazio di assemblaggio. «Il processo a due componenti impone livelli elevatissimi di precisione, ma elimina l’esigenza di una seconda fase di assemblaggio, oltre ai conseguenti rischi e costi per 42
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
il cliente», spiega Nollenberger. Attualmente il prodotto è in fase di verifica e la produzione di diversi milioni di unità all’anno verrà avviata nel corso di quest’anno.
Microstampaggio di precisione
Molti dei prodotti realizzati da Trelleborg per il settore del medicale sono estremamente minuti e anche il microstampaggio impone numerose sfide. Il particolare più piccolo prodotto da Trelleborg è un setto, cioè la membrana nel tappo di un flacone di medicinale in cui viene inserita la siringa per aspirare il farmaco. Pesa solamente 0,003 grammi ed è così piccolo che gli scarti di lavorazione sono più grandi del prodotto stesso. La manipolazione automatica del prodotto dopo lo stampaggio avviene per mezzo di una pinza robotizzata realizzata ap-
positamente. Questo processo assicura livelli di precisione ripetibili per milioni di iniezioni. «A volte, i clienti sanno con precisione quello che vogliono», afferma Nollenberger, «ma hanno solo una vaga idea di come realizzarlo. Il nostro lavoro è trovare la soluzione».
Altri esempi applicativi
Questo sforzo si concretizza, spiega ancora la responsabile, «nell’affinare costantemente la progettazione di dispositivi e processi. Il nostro team globale punta a sviluppare sistemi ad alta precisione sempre più piccoli, oltre a soluzioni innovative per il dosaggio di quantità sempre più ridotte e nuovi processi di automatizzazione per la manipolazione e il controllo di particolari di dimensioni così minime». L’esempio della membrana per lo sterilizzatore di strumenti chirurgici non
Tecnologie sono necessarie ulteriori lavorazioni di finitura e il prodotto viene realizzato in un unico processo.
Impianto speciale
Alcuni pezzi in silicone, di minime dimensioni, prodotti con i sistemi di stampaggio Trelleborg. è l’unico di questo tipo. Tra le altre soluzioni sviluppate di recente da Trelleborg, c’è per esempio una conchiglia per allattamento per mamme con capezzoli sensibili. Un prodotto apparentemente molto semplice, ma realizzato con una tecnologia LSR di altissima precisione. Il problema principa-
le per la produzione è costituito dalle sue superfici sferiche. I quattro fori in corrispondenza del capezzolo sono realizzati direttamente dallo stampo. La forma asimmetrica complica la separazione dallo stampo, ma il dosaggio di estrema precisione assicura l’assenza di bave. Di conseguenza, non
Lo stabilimento LSR di Trelleborg a Stein am Rhein (Svizzera) dispone di un reparto interno di progettazione e produzione dei dispositivi. I fattori di successo sono precisione estrema, assenza di bave o scarti, alta qualità e robustezza. Inoltre, una delle specialità di Trelleborg consiste nella progettazione e nella realizzazione di sistemi e processi per rimuovere automaticamente i prodotti dagli stampi, senza ulteriori operazioni di finitura. I particolari sono testati sulla base dei requisiti del cliente all’interno dello stesso processo, quindi confezionati in camera bianca - dalla lavorazione alla confezione. Trelleborg ha sviluppato un o-ring per un nuovo tipo di inalatore di Boehringer Ingelheim che semplifica l’assunzione del farmaco. La produzione impone una tecnologia di precisione con tolleranze rigidissime. L’o-ring di Trelleborg, che sigilla la camera di dosaggio, ha una tolleranza di 3 ± 1 mm e la giunzione dello stampo è più piccola di 0,05 mm.
Dalle Aziende
Gli estrusori bivite corotanti nella produzione di adesivi di Alessandro Gallo e Pasqualino Lucci - F.lli Maris Spa
C
he cos’è un estrusore bivite corotante (cTSE)? È un macchinario che appartiene al vasto parco macchine degli estrusori, nel quale esistono quelli atti a produrre profili e quelli in grado di miscelare e omogeneizzare diversi ingredienti di una ricetta, tra cui prende posto proprio il cTSE. Le proprietà di questo mescolatore dinamico in continuo sono definite mediante tre parametri geometrici: il D o, o diametro esterno della vite, che dà l’idea della taglia della macchina e della sua portata oraria, il rapporto L/D o, che dà un’idea della lunghezza della macchina e quindi del tempo di residenza del processo o della capacità dell’estrusore di avere più di un punto di alimentazione, infine il rapporto D o/D i, rapporto tra i diametri esterno e a nocciolo della vite, attraverso il quale è possibile valutare lo shear rate nel canale della vite (v. figura 1). Ogni processo innovativo nel mondo del cTSE nasce da una necessità produttiva. Nella maggior parte dei casi, infatti, si vuole cercare di trasferire in continuo un processo discontinuo, per eliminarne i limiti intrinseci quali la scarsa riproducibilità e la scarsa automazione dei sistemi. Questo senza dimenticarsi dei tempi di pulizia, annoso problema che si verifica se si lavorano dei materiali appiccicosi, o degli elevati consumi energetici, come nel caso del compounding della gomma vulcanizzabile. È proprio per queste problematiche che si 44
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
L’estrusore bivite corotante è un macchinario che consente di miscelare e omogeneizzare diversi componenti di una ricetta secondo un processo continuo, e non discontinuo. In questo articolo, gli specialisti della F.lli Maris di Rosta (Torino) raccontano il lungo lavoro progettuale e di sviluppo che li ha portati a studiare, per queste macchine, applicazioni nella produzione di adesivi di diversi tipi e formulazioni, dagli Hot Melt ai Total Solid, agli adesivi base solvente
Figura 1: i parametri geometrici dell’estrusore.
TECNOLOGIE rende necessario pensare di sostituire un sistema batch con un macchinario che permetta la riproducibilità, che presenti una geometria autopulente, che lavori in modo completamente automatico e faccia ridurre i costi di produzione e che magari ci venga incontro anche in termini di sicurezza degli ambienti di lavoro: è naturale pensare che il cTSE sia una potente innovazione impiantistica.
Gli adesivi Hot Melt
Ed è così che a metà degli anni Settanta, per prima tra i produttori di cTSE, la Maris ha voluto provare a impiegare i propri macchinari per produrre in continuo gli adesivi. Ovviamente il primo assaggio nel settore di questa importante realtà industriale italiana ha riguardato quel tipo di prodotti che più ricordano un compound, gli Hot Melt Adhesives (HMA), contenenti generalmente un elastomero (naturale e sintetico), resine idrocarboniche solide, olio e additivi. Questi prodotti venivano tradizionalmente realizzati con dei mescolatori batch quali i sigma-blade mixers che, una volta omogeneizzato il materiale, permettevano lo scarico della mescola per la successiva lavorazione. È facile immaginare che con un sistema discontinuo ci fossero da considerare delle fasi di stoccaggio prima della realizzazione del bene ultimo. Questa fase, in cui era necessaria la permanenza ad alta temperatura e per diverso tempo, poteva dare luogo a fenomeni ossodegradativi, che portavano alla variazione della viscosità all’interno dello stesso lotto di materiale. Pensare di usare un estrusore bivite corotante, modulare e customizzabile, in una realtà come questa, permette di andare oltre ai limiti del processo batch. Per questo la Maris si è sforzata di realizzare un macchinario adattabile alla produzione degli Hot Melt in termini di diversificazione delle fasi di miscelazione e di introduzione delle materie prime, fornendo una valida alternativa alla produzione discontinua. Ovviamente questo tipo di equipaggiamento si è evoluto negli anni, arrivando a fornire un sistema completamente automatizzato che permette di passare direttamente dalla
Figura 2 Figura 3
In alto, figura 2: layout di processo per HMA. Qui sopra, figura 3: distribuzione pesi molecolari per HMA in processo estrusivo.
produzione dell’adesivo alla sua finitura impiegando solo un piccolo polmone tra le due fasi del processo. Un macchinario che, con un sistema di dosaggio gravimetrico, consente, oltre alla riproducibilità, di cambiare facilmente ricet-
ta giocando con le percentuali degli ingredienti (v. figura 2). Tutto ciò è realizzabile se vengono rispettate le uniche necessità di questo macchinario, dovute alle dimensioni delle alimentazioni, in quanto è impensabile di introdurvi direttamente la gomma in pani. Essa deve, pertanto, essere macinata, e tutti i materiali da dosare devono essere in forma free flowing, cioè liberi di scorrere e di essere alimentati in modo continuo e costante. Solo in questo modo, con la continuità di alimentazione, è possibile ricevere una risposta continua e coL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
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Dalle Aziende
Figura 4: Layout di processo per Total Solid.
stante dall’estrusore bivite. Grazie alla sua modularità e flessibilità, alla facilità con cui è possibile effettuare un accurato controllo termico del processo ed alla bassa presenza di ossigeno nel sistema, è possibile minimizzare la degradazione dei materiali, come mostrato da uno studio fatto dal Maris Technological Center, il brain dell’azienda, durante alcuni test di estrusione (v. figura 3, pagina precedente). La viscosità del materiale, che nella produzione col sistema batch varia in funzione del tempo di permanenza nella fase di stoccaggio, è resa costante dal processo in continuo e, ove necessario, può essere monitorata in tempo reale con reometri in linea disponibili sul mercato.
Gli adesivi Total Solid
La tecnologia Maris, associata alla capacità di miscelazione degli estruso-
ri bivite co-rotanti, ha consentito di raggiungere risultati ragguardevoli anche nel settore degli adesivi Total Solid. Per questo specifico prodotto, il tradizionale sistema batch è particolarmente complesso. A causa dell’adesività del materiale, infatti, il processo è suddiviso in differenti passaggi, ciascuno dei quali richiede macchinari di tipo discontinuo. Questo tipo di tecnologia comporta, inoltre, un consistente carico di lavoro manuale, a sua volta caratterizzato dall’impossibilità di garantire una perfetta riproducibilità del processo. Maris è andata oltre i limiti derivanti dalla filosofia batch, impostando la propria logica produttiva in modalità continua. Il sistema è infatti caratterizzato dall’utilizzo di un solo estrusore, completamente automatizzato ed autopulente, che per-
mette di ridurre drasticamente l’intervento umano sull’impianto, assicurando nel contempo la capacità di riprodurre esattamente e costantemente le formulazioni dei materiali, anche grazie all’impiego di dosatori gravimetrici (v. figura 4, in alto). La capacità dell’estrusore di adeguarsi alle variazioni dei parametri di processo permette, in tempo reale, un pieno controllo sulla formulazione e, quindi, sulla qualità dei materiali. Tramite una completa e sinergica comunicazione con le apparecchiature di downstream, è inoltre possibile gestire agevolmente l’intero processo produttivo.
Gli adesivi base solvente
Dopo anni di esperienza e di leadership sulla produzione in continuo di adesivi, negli anni Novanta, su richie-
TABELLA 1
Produttività oraria per HMA e Total Solid
A titolo indicativo si fornisce un’idea dell’ordine di grandezza della produttività degli estrusori per gli adesivi descritti, mediante una tabella di produttività oraria in funzione della taglia dell’estrusore al variare della tipologia di adesivo. È da notare che i valori indicati sono strettamente correlati alle proprietà reologiche dei materiali impiegati e della mescola finale. Hot Melt Pressure Sensitive Adhesives / Total SolidAdhesives production rate Extruder type MV/HT Tapes, labels Output (kg/h) Duct Tapes Output (kg/h) Wood Output (kg/h) 46
20 15 30 5 10 15 30
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30 50 100 30 40 100 150
40 150 200 70 80 200 300
50 300 400 130 150 400 500
58 500 600 200 250 600 800
70 900 1000 350 450 1000 1500
80 1200 1500 500 600 1800 2000
92 1500 2000 700 900 2500 3000
112 2500 3500 1300 1500 3500 4500
133 4000 5000 2000 2500 6000 6500
TECNOLOGIE
Figura 5: Layout processo a passaggio singolo per Adesivo Solvente.
Figura 6: Layout processo a doppio passaggio per Adesivo Solvente.
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Dalle Aziende
TABELLA 2
Produttività oraria per Adesivo Solvente
Per dare un esempio sulle produzioni orarie delle due famiglie di impianti per Adesivo Solvente, ecco le rispettive tabelle in funzione delle percentuali di solvente contenute nell’adesivo. Anche in questo caso i valori indicati sono strettamente correlati alle proprietà reologiche dei materiali impiegati e della mescola finale. one step process output (kg/h)
Solv.
%
30 MV 40 MV 50 HT 58 MV
65
10-15 30-35 60-70
100
60
10-15 30-35 60-70
100
150-170
250-300
350-400
550-600
800-1000
1200-1300
1500-1600
55
15-20 35-40 70-80
125
170-200
300-350
400-450
600-700
1000-1100
1300-1400
1600-1800
50
20-25 40-50 80-90
125
200-250
300-350
450-550
800-900
1100-1300
1400-1500
1800-2000
70 MV
80 HT
92 MV
112 MV
133 MV
150 MV
177 MV
150-170
250-300
350-400
550-600
800-1000
1200-1300
1500-1600
two steps process output (kg/h)
Solv.
%
30-30 MV 40-30 MV 50-40 HT 58-40 MV 70-58 MV
92-80 MV
112-92 MV
133-112 MV
150-133 MV
177-150 MV
65-70
10-15
30-35
60-70
100
150-170 250-300 350-400
550-600
800-1000 1200-1300 1500-1600
60-65
10-15
30-35
60-70
100
150-170 250-300 350-400
550-600
800-1000 1200-1300 1500-1600
55-60
15-20
35-40
70-80
125
170-200 300-350 400-450
600-700 1000-1100 1300-1400 1600-1800
50-55
20-25
40-50 80-90
125
200-250 300-350 450-550
800-900 1100-1300 1400-1500 1800-2000
sta di una azienda cliente a cui era noto l’uso dei cTSE nella produzione degli HMA, la Maris ha accettato la sfida di provare a realizzare con i suoi impianti l’adesivo a base solvente. Questo particolare collante, impiegato principalmente nella produzione di nastri, è ancora oggi ottenuto utilizzando i dissolver, grandi mescolatori del volume di alcune decine di metri cubi, ove la gomma naturale viene portata lentamente in soluzione con tutti gli ingredienti della composizione. Una volta completata la miscelazione il materiale viene spalmato mediante le spalmatrici, macchinari che lavorano in una certa forchetta di viscosità dell’adesivo. È facile capire come in questo processo ci si trovi di fronte ad alcuni problemi di non poca importanza. Innanzi tutto si usa gomma naturale, materiale le cui note proprietà reologiche possono variare in funzione della regione di provenienza e delle differenti condizioni climatiche. L’uso del solvente per rendere plastico l’adesivo, che con il sistema batch è solitamente intorno al 65/75%, deve essere evaporato dopo la spalmatura e il suo uso, in termini di stoccaggio nell’area di lavoro e della fase di evaporazione, comporta un 48
80-70 HT
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serio rischio di sicurezza e ambientale. Nello studio di processo la Maris ha fornito due risposte impiantistiche brevettate per produrre l’adesivo solvente. La prima, con il processo one step, prevede l’utilizzo di un estrusore speciale con un rapporto L/D di 100 diametri (record di lunghezza di processo), che in un singolo passaggio permette di ottenere la ricetta finita che viene direttamente spalmata sul nastro (v. fig. 5, pagina precedente).
La seconda configurazione è più flessibile in termine di formulazioni processabili e permette di incrementare la produttività: è il processo in due step (v. figura 6, pagina precedente). Oltre a essere sistemi automatici, con questi impianti è possibile risolvere i problemi legati alla produzione di adesivo base solvente. In primo luogo, monitorando la viscosità del prodotto si può cercare di controllarla in tempo reale variando i parametri di proces-
TECNOLOGIE so in produzione. Questa possibilità non è di poco conto in quanto al variare della qualità della gomma naturale è possibile cercare di rimanere nel range di viscosità standard ed accettabile per la fase di spalmatura. Inoltre, l’utilizzo di questi sistemi meccanici permette di ridurre la percentuale di solvente nella formulazione. Senza dimenticarsi della riduzione dei rischi nell’ambiente di lavoro, questo porta un beneficio ambientale abbassando l’emissione di solvente in atmosfera ma anche un doppio vantaggio economico: si riduce l’acquisto di solvente e si abbassa fortemente il tempo di evaporazione, permettendo di aumentare in modo consistente la produttività totale dell’impianto (v. tabella 2, nella pagina a fianco).
Conclusioni
La modularità e l’adattabilità dell’estrusore bivite corotante permette a questa macchina di essere impiegata in settori in cui appare inusuale la sua presenza. Nel caso degli adesivi qui discussi
si può distinguere nel caso del Hot Melt Adhesives/Total Solid e in quello dell’Adesivo Solvente. Nel primo, il cTSE permette di preservare la stabilità del materiale limitando fenomeni degradativi e riducendo i tempi di permanenza ad alte temperature, che nelle produzioni batch possono creare variazioni di viscosità all’interno dello stesso lotto; nel secondo di migliorare le condizioni di ambiente e sicurezza dell’impianto abbassando la concentrazione di solvente sia in ambiente che nell’adesivo stesso. Quest’ultima condizione permette altresì di ridurre in modo considerevole i costi di produzione. Tutto ciò colloca questo tipo di estrusore, mescolatore dinamico in continuo, come utile strumento nella produzione in continuo degli adesivi, permettendo di ottenere il nastro direttamente dalle materie prime in modo completamente automatico e monitorabile in linea, riducendo così l’errore umano in fase di produzione e tutti i limiti intrinseci al sistema discontinuo.
F.lli Maris S.p.a. Nata nel 1962 per la produzione di estrusori e filiere per tubi e profili, la Maris Spa è cresciuta nel tempo ed è passata con successo ad essere uno dei protagonisti nell’ambito dei primi sviluppi dei prodotti polimerici, con l’ambizione di dare il proprio contributo all’evoluzione delle tecnologie ad essi collegate, facendo del compounding la propria missione. Tale missione viene resa possibile, negli anni Settanta, con la realizzazione di estrusori bivite corotanti di nuova generazione, con viti autopulenti a settori componibili. L’evoluzione prosegue, negli anni Ottanta, con la produzione di estrusori con viti a due o tre principi, utilizzati per la produzione di masterbatches e technocompounds. Gli anni Novanta vedono lo sviluppo di applicazioni in settori dove normalmente non venivano impiegati gli estrusori bivite corotanti. La continua ricerca che sta alla base di quest’evoluzione, associata alla produttività ed all’esperienza acquisita, hanno fatto sì che la Maris si sia posizionata come leader a livello internazionale. Con le successive generazioni degli estrusori HT e più tardi HS, l’azienda rafforza il suo ruolo guida nel settore del compounding, a dimostrazione della sua missione volta all’evoluzione.
NORMATIVE
Tempi duri per gli IPA di Beatrice Garlanda
Dietro segnalazione della Germania, la Commissione Europea ha diramato una modifica del regolamento REACH che pone limiti più severi all’impiego di Ipa, idrocarburi policiclici aromatici. Queste sostanze si ritrovano frequentemente nei manufatti in gomma e in plastica, spesso per cause accidentali, perché per esempio contenuti in materie prime di lavorazione o additivi. Ecco quanto indica la modifica del regolamento per tutta una serie di prodotti, dai pneumatici ai giocattoli in gomma agli articoli tecnici
È
stato pubblicato nella Gazzetta UE del 7 dicembre 2013 il regolamento (UE) n.1272/2013, recante modifica dell’allegato XVII del regolamento (CE) n.1907/2006 (c.d. regolamento REACH) per quanto riguarda gli idrocarburi policiclici aromatici. Tali sostanze sono cancerogene di categoria 1B ai sensi dell’allegato VI del regolamento (CE) n.1272/2008 relativo alla classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e delle miscele (c.d. regolamento CLP). Esse possono essere presenti nelle parti in materia plastica o in gomma di molti articoli di consumo (per la casa, per lo sport, per l’abbigliamento, per il gioco..). Si tratta di sostanze non aggiunte intenzionalmente negli articoli, ad esempio per profumarli, e che non svolgono una funzione specifica come componenti delle parti in plastica o in gomma. Sono, invece, presenti come impurezze in alcune materie prime impiegate nella produzione degli articoli stessi (in particolare negli oli diluenti), oltre che nel carbon black. La Germania ha trasmesso informazioni alla Commissione dalle quali risulta che gli articoli contenenti gli IPA (vedi l’elenco completo nel box a pag. ?????) possono presentare rischi per la salute dei consumatori in caso di ingestione, assorbimento cutaneo e, talora, per inalazione. Valutate le informazioni ricevute, e dopo aver sentito il parere dell’industria del settore e delle altre parti interessate, la Commissione è giunta alla conclusione che gli articoli contenenti gli IPA di cui sopra possono presentare un minor rischio per i consumatori in presenza di restrizioni opportune. Ha così adottato il regolamento in oggetto che aggiun-
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ge i paragrafi da 5 a 8 alla voce 50 dell’allegato XVII del regolamento REACH. Di seguito riassumiamo la versione aggiornata della normativa
Restrizioni REACH: conferme e novità Restrizioni per i pneumatici Il paragrafo 1 del punto 50 conferma quanto prescritto dal regolamento (CE) n. 552/2009 che vieta l’immissione sul mercato o l’utilizzo nella produzione di pneumatici o parti di pneumatici di oli diluenti con un contenuto di benzo[a] pirene superiore a 1 mg/kg (0,0001% in peso) o un contenuto complessivo di tutti gli IPA superiore a 10 mg/kg (0,001% in peso) Si ritiene che i limiti di cui sopra siano rispettati se l’estratto di policiclici aromatici è inferiore al 3% in peso, ai sensi della norma dell’Institute of Petroleum IP346:1998 (Determinazione dei PCA negli oli lubrificanti di base inutilizzati e nelle frazioni di petrolio prive di asfaltene- estrazione di dimetile solfossido), purché il rispetto dei valori limite del benzo[a]pyrene e degli IPA elencati nonché la correlazione dei valori misurati con l’estratto PCA siano controllati dal fabbricante o dall’importatore ogni sei mesi o dopo ogni modifica di rilievo. Il paragrafo successivo stabilisce che non possono esser immessi sul mercato pneumatici e battistrada per rigenerazione fabbricati dopo il 1 gennaio 2010 se contengono oli diluenti in quantitativi superiori ai limiti fissati nel paragrafo 1
REACH Tali limiti sono considerati rispettati se i composti di gomma vulcanizzata non superano il limite dello 0,35% di HBay come misurato e calcolato con il metodo ISO 21461 (gomma vulcanizzata- determinazione dell’aromaticità degli oli nei composti di gomma vulcanizzata). Sono, però, esclusi dal campo di applicazione di questa disposizione gli pneumatici rigenerati se il loro battistrada non contiene oli diluenti che superano i limiti fissati nel paragrafo 1. E’ infine precisato che, per l’applicazione della voce 50 dell’allegato XVII, sono considerati pneumatici i pneumatici di veicoli di cui alle direttive seguenti: • direttiva 2007/46/CE (GU 9 ottobre 2007 L263) • direttiva 2003/37/CE (GU 9 luglio 2003 L171) • direttiva 2002/24/CE (GU 9 maggio 2002 L124)
Restrizioni per gli articoli in gomma o materia plastica Ai sensi del paragrafo 5 della voce 50, gli articoli non possono essere immessi in commercio per la vendita al pubblico -ad eccezione dei giocattoli per i quali vigono restrizioni più severe- se uno dei loro componenti in gomma o in plastica contiene oltre 1 mg/kg (0,0001% del peso di tale componente) di uno degli IPA che abbiamo sopra elencati. La restrizione si applica solo se il componente viene a contatto diretto e prolungato oppure ripetuto e a breve termine con la pelle umana o con la cavità orale, in condizioni d’uso normali o ragionevolmente prevedibili. Tali articoli comprendono, tra l’altro: • attrezzature sportive quali biciclette, racchette, mazze da golf • utensili per la casa, carrelli, girelli • attrezzi per uso domestico • abbigliamento, calzature, guanti e abbigliamento sportivo • cinturini, bracciali, maschere, fasce per capelli.
Proteggiamo i nostri bambini Il punto 50 paragrafo 6, considerando la fragilità dei bambini, detta disposizioni circa l’immissione in commercio di giocattoli e articoli di puericultura. Questi ultimi sono intesi come prodotti destinati a conciliare il sonno, il rilassamento, l’igiene, il nutrimento e il succhiare dei bambini. La norma di cui si tratta prevede che i giocattoli, inclusi quelli per le attività, e gli articoli di puericultura non devono essere immessi in commercio se uno dei loro componenti contiene oltre 0,5 mg/kg (0,00005% del peso di tale componente) di uno degli IPA sopra elencati. La restrizione si applica, però, solo ai componenti che vengono a contatto diretto e prolungato oppure ripetuto e a breve termine con la pelle umana o con la cavità orale, in condizioni d’uso normali o ragionevolmente prevedibili. Ricordiamo che anche le voci 51 e 52 dell’allegato XVII del regolamento REACH prevedono restrizioni destinate alla protezione dei bambini. La prima dispone che le seguenti sostanze: • ftalato di bis (2-eilesile) CAS 117-81-7,
• dibutilftalato (CAS 84-74-2) • benzilbutilftalato (CAS 85-68-7) non possano essere utilizzate come sostanze o miscele in concentrazione superiore allo 0,1% in peso del materiale plastificato, nei giocattoli e negli articoli di puericultura. Inoltre i giocattoli e gli articoli di puericultura contenenti gli ftalati di cui sopra, in concentrazione superiore allo 0,1% in peso del materiale plastificato, non possano essere immessi sul mercato. La voce 52 prevede che le seguenti sostanze: • - diisononilftalato CAS 28553-12-0 • - diisodecilftalato CAS 26761-40-0 • - ftalato di diottile CAS 117-84-0 non possano essere utilizzate come sostanze o in miscele in concentrazione superiore allo 0,1% in peso del materiale plastificato nei giocattoli e negli articoli di puericultura che possono essere messi in bocca dai bambini. Inoltre i giocattoli e gli articoli di puericultura, contenenti gli ftalati di cui sopra in concentrazione superiore allo 0,1% in peso del materiale plastificato, non possono essere immessi sul mercato.
Tempi di applicazione Va segnalato che le restrizioni di cui ai paragrafi 5 e 6 della voce 50 dell’allegato XVII del regolamento REACH non si applicano agli articoli immessi in commercio per la prima volta anteriormente al 27 dicembre 2015. Entro il 27 dicembre 2017 la Commissione deve riesaminare i valori limite stabiliti dai paragrafi sopra citati, considerando i nuovi dati scientifici, compresi quelli sulla migrazione degli IPA contenuti negli articoli di cui al regolamento in oggetto, nonché quelli relativi a materie prime alternative. Se del caso, adotta le modifiche necessarie.
Restrizioni per le sostanze cancerogene Si segnala, infine, che gli IPA elencati al punto 50 dell’allegato XVII del regolamento REACH rientrano nel campo d’applicazione del punto 28 dell’allegato stesso, in quanto sostanze cancerogene di categoria 1 B ai sensi del regolamento 1272/2008 ovvero sostanze di cui si presumono gli effetti cancerogeni per l’uomo prevalentemente sulla base di studi su animali. Ai sensi delle voci da 28 a 30, le sostanze CMR in quanto tali, o come componenti di altre sostanze o nelle miscele, non possono essere vendute al pubblico qualora la concentrazione singola nella sostanza o nella miscela sia uguale o superiore: • al pertinente limite di concentrazione specifico indicato nell’allegato VI, parte 3, del regolamento 1272/2008 o • alla pertinente concentrazione specificata nella direttiva 1999/45/CE, qualora nella parte 3 dell’allegato VI del regolamento 1272/2008 non sia indicato nessun limite di concentrazione specifico.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA MARZO 2014
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REACH
Normative
Cenni alla direttiva sulla sicurezza dei giocattoli
Le sostanze in questione Alla famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) appartengono, tra l’altro, le seguenti sostanze: il benzo [a] pyrene
N. CAS 50-32-8
benzo[e]pyrene
N. CAS 192-97-2
benzo[a]anthracene
N. CAS 56-55-3
chrysene
N. CAS 218-01-9
benzo[b]fluoranthene
N. CAS 205-99-2
benzo[j]fluoranthene
N. CAS 205-82-3
benzo[k]fluoranthene
N. CAS 207-08-9
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Ci pare utile ricordare che, ferme restando le norme di cui sopra, la sicurezza dei giocattoli è disciplinata dalla direttiva 2009/48/CE. Essa si applica ai prodotti progettati o destinati a venire utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni. Ci limitiamo in questa sede a ricordare che il capo III del provvedimento in oggetto stabilisce, tra l’altro, che possono essere immessi sul mercato solo i giocattoli, comprese le sostanze chimiche che contengono, che non compromettono la salute e la sicurezza dell’utilizzatore o dei terzi, quando sono utilizzati conformemente alla loro destinazione o quando sono usati in maniera prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini (requisiti generali di sicurezza). Devono, inoltre, essere rispettati i requisiti specifici di sicurezza prescritti dall’allegato II della direttiva stessa. Questi riguardano: • proprietà fisico-meccaniche • infiammabilità • proprietà chimiche • proprietà elettriche • igiene • radioattività
News
Taccuino
Rubber 2015: una nuova opportunità per il mondo gomma La sede di Fieramilano Rho, progettata da Massimiliano Fuksas, dove si svolgerà Rubber 2015.
A
nche a Plast 2015 la filiera della gomma avrà il proprio spazio di autonomia con Rubber 2015, una “fiera nella fiera”, in cui le aziende del settore si raccoglieranno per affermare la loro identità e avere maggiore visibilità per i propri clienti. L’accordo di collaborazione sottoscritto recentemente tra Promaplast srl e Sviluppo Servizi Gomma srl, rispettivamente la società di servizi di Assocomaplast e di Assogomma, dà il via all’organizzazione delle attività in vista della fiera. Assogomma, infatti, avrà un ruolo molto articolato che prevederà, tra l’altro, il coordinamento della raccolta delle adesioni a Rubber, nonché l’assegnazione degli spazi fieristici alle Aziende partecipanti. Da sottolineare che l’edizione 2015
di Plast-Rubber, che si terrà dal 5 al 9 maggio, avverrà in coincidenza con l’avvio di Expo 2015 (primo maggio). Questo rappresenta un’importantissima possibilità per gli espositori dato che Expo sarà facilmente raggiungibile a piedi dai padiglioni fieristici e sarà un’occasione che attirerà moltissimi visitatori da tutto il mondo. Infatti le stime degli organizzatori di Expo prevedono un afflusso di milioni di presenze (all’ultima edizione di Shanghai si sono contati trenta milioni di visitatori) che si concentreranno in particolar modo nel primo mese di apertura dell’esposizione universale, cioè in perfetta coincidenza con Rubber 2015. Proprio in questo senso le aziende potranno cogliere l’opportunità di organizzare eventi e attività congressua li
e/o momenti di comunicazione che l’associazione sin d’ora incoraggia, mettendo a disposizione la sua struttura organizzativa e le sue competenze specifiche. «Rubber 2015 è un’occasione unica per tutto il settore – ha commentato il Direttore di Assogomma Fabio Bertolotti –; l’autonomia della filiera della gomma è sempre stata garanzia di successo e confidiamo che si possano ripetere gli ottimi risultati del passato anche questa volta grazie alla straordinaria opportunità rappresentata da Expo 2015, una vetrina sul mondo dove mettere in mostra l’eccellenza del settore degli elastomeri. Assogomma e Assocomaplast sono unite in questo progetto e si augurano che le imprese rappresentate possano cogliere appieno questa opportunità». Le iscrizioni alla manifestazione si sono già aperte da qualche settimana e le aziende proprio in questi giorni stanno ricevendo le comunicazioni specifiche relativamente a Rubber. Come di consueto sono previste forme di particolare agevolazione per le aziende che formalizzeranno le loro prenotazioni entro il 15 maggio 2014.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2014
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News
I produttori del Sebino si associano
È
nata a Sarnico, in provincia di Bergamo, l’Associazione produttori guarnizioni del Sebino, che raccoglie 11 protagonisti di un distretto produttivo tra i più floridi e competitivi in Italia. Le 11 aziende sono Argomm, ArTex, Ellegi, Gitis, Guarniflon, Italian Gasket, Manifattura Guarnizioni Colombo, Orp Stampi, seval, Tecnogomma International e Uni Gasket. Ma l’obiettivo dei fondatori è quello di allargare presto le adesioni fino a coinvolgere tutte le 41 realtà operanti nel territorio del Sebino. Presidente dell’associazione è Bruno Gervasoni, della Manifattura Guarnizioni Colombo, mentre la sede è stata collocata a Sarnico in piazza Umberto I 13. L’obiettivo del nuovo sodalizio è “promuovere e tutelare l’attività imprenditoriale della produzione di guarnizioni per il settore industriale in genere, attraverso il sostegno ad attività di ricerca e sviluppo finalizzate, fra l’altro, alla tutela dell’ambiente
e alla formazione professionale degli addetti a tale comparto”. Un recente studio di Ubi su quella che è definita la Rubber Valley ha evidenziato, per gli ultimi tre anni, una crescita di rica-
vi e guadagni al di là delle attese e un’occupazione che ha mantenuto una stabilità sconosciuta per altri settori. Le cifre parlano di un fatturato annuo intorno al miliardo di euro per circa 4.500 addetti. I
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Taccuino Nel corso dell’incontro, l’imprenditore Ercole Galizzi, presidnete di Confindustria Bergamo, ha rivolto un appello agli imprenditori della zona per «rimanere uniti e continuare a investire», non solo economicamente ma anche in termini di formazione e informazione, per individuare e condividere, nell’associazione, alcuni punti di comune interesse.«Perché uniti si è più forti ed è il momento di investire per formare nuove figure professionali partendo dalle scuole del territorio». Info su www.produttoriguarnizionisebino.org.
Pneumatici di ricambio in Europa: auto in calo, autocarri in crescita
D
opo un 2012 caratterizzato da una contrazione generalizzata delle vendite dei pneumatici di secondo equipaggiamento nei segmenti vetture, autocarri, macchine agricole e scooter, il 2013 si è
chiuso con un consolidamento dei timidi segnali di recupero con i quali era incominciato. Lo si rileva dai dati resi noti da Etrma, l’Associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma,
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che mostrano un andamento opposto nei comparti autovetture (in calo) e autocarri (in crescita). Con 192,699 milioni di unità vendute, il mercato dei pneumatici di ricambio
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News
per auto ha registrato, infatti, un calo dell’1% rispetto al 2012, quando furono venduti 194,618 milioni di pezzi. Sensibile, invece, la crescita delle vendite registrata nei comparti autocarri e autobus: 8,849 milioni di unità vendute contro 8,231 dell’anno prima (+7,5%). In questi segmenti – segnala l’associazione - è consistente l’import dalla Cina: 40% dell’import totale in Europa per i pneumatici vettura e 20% del mercato europeo dei pneumatici autocarri. Sostanzialmente stabili, rispetto al 2012, le vendite dei pneumatici di secondo equipaggiamento nei settori delle macchine agricole (1,675 milioni a fronte di 1,652: +1,4%) e in quello delle moto e degli scooter (7,737 milioni contro 7,611: +1,7%). Secondo Etrma, questo trend in salita delle vendite dovrebbe confermarsi nel 2014 con una crescita del 2-3%. (g.c.).
Più di 3 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera nel 2013
N
el 2013 le emissioni di CO2 prodotte dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione sono diminuite, complessivamente, di 3.316.124 tonnellate (-3,4%) rispetto al 2012: 1.302.336 tonnellate per il ridotto consumo di benzina (-4,9%) e 2.013.788 tonnellate per il più basso consumo di gasolio (-2,8%). In dicembre, invece, le emissioni di anidride carbonica sono aumentate di 96.352 tonnellate rispetto allo stesso mese del 2012 (+1,2%). L’aumento è il risultato di una crescita delle emissioni provenienti dal gasolio (+2,2%) solo parzialmente compensata dalla diminuzione di quelle procurate dalla benzina (-1,3%). È quanto emerge da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati del Ministero dello Sviluppo Economico. I dati di dicembre sembrano indicare una ripresa del trasporto di merci e persone e, quindi, un allentamento del freno esercitato sull’economia dalla crisi. Rimane, tuttavia, l’aspetto negativo dell’impatto delle emissioni sull’ambiente. Su questo fronte Continental è da tempo impegnata, come ha più volte dichiarato Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
Duettmann, attuale Cfo del gruppo. Lanxess ha dato notizia dell’avvicendamento con un laconico comunicato, in cui specifica che la separazione da Heitmann è stata consensuale e ricordando il suo ruolo nel «plasmare la società fin dalla sua creazione attraverso un consistente lavoro di ristrutturazione» che ha portato a «molti notevoli successi». Il suo sostituto, Matthias Zachert, è già stato in passato Cfo di Lanxess e fino a poco tempo fa ha ricoperto l’incarico di Cfo alla Merck KgaA.
CVT, nell’adozione di soluzioni tecnologiche studiate per abbassare la resistenza al rotolamento dei pneumatici, consentendo, in questo modo, di consumare meno carburante e di ridurre, conseguentemente, le emissioni inquinanti. (g.c.)
Lanxess nomina il nuovo presidente del board
S
arà Matthias Zachert il nuovo presidente del Board di Lanxess secondo quanto stabilito dal board stesso durante una riunione del 28 febbraio scorso. Zachert entrerà in carica non più tardi del prossimo 15 maggio, prendendo il posto del dimissionario Axel Heitmann, che con l’occasione ha lasciato anche il board dell’importante gruppo tedesco. Una sorta di “interim” nelle funzioni operative del presidente è stato assegnato a Bernhard
Nuovo stabilimento Continental nella Carolina del Sud
C
ontinental Tire The Americas, LLC (CTA) ha inaugurato e avviato a Sumter, Carolina del Sud, un nuovo impianto per la produzione di pneumatici vettura primo e secondo equipaggiamento. La capacità produttiva è prevista in aumento negli anni: entro il 2017 raggiungerà i 5 milioni di unità all’anno e entro il 2012 arriverà a 8 milioni. L’investimento totale sarà di 500 milioni di dollari e creerà circa 1600 nuovi posti di lavoro. In previsione dell’aumento della domanda globale sul lungo periodo, Continental ha in corso l’ampliamento della capacità di suoi impianti anche in Europa, in Russia e in Cina. (g.c.)
In marcia impianto di pneumatici Sailun in Vietnam
È
Matthias Zachert, Lanxess.
il primo stabilimento del produttore cinese Sailun fuori della Cina. Ubicato a Phuoc Dong, nella provincia di Tay Ninh nel sud del Vietnam su una superficie di 59 ettari, è stato inaugurato il 30 novembre dell’anno scorso. L’impianto è già a regime e produrrà pneumatici radiali per auto, autocarri e veicoli fuori strada principalmente per i mercati del Sud-Est Asiatico, del Medio Oriente e dell’America Latina. La capacità iniziale sarà di 7,8 milioni di pneumatici all’anno, ma ne è in programma un aumento graduale fino a 12 milioni di unità entro il 2015. Anche il numero dei dipendenti è previsto in crescita: a fronte degli attuali 850 operatori, entro il 2017 il sito darà lavoro a oltre 3500 persone.
Taccuino vazione per la global business unit sulla silice di Solvay. L’annuncio della nuova nomina è stato diramato dal gruppo lo scorso 6 febbraio. Spindler, che si è laureato nel 1990 all’Università Claude Bernard con una tesi sulla catalisi organica, ha a lungo lavorato in Rhône Poulenc come project manager all’interno della divisione per la ricerca e l’innovazione. Dopo aver ricoperto diversi ruoli scientifici e manageriali è stato anche direttore R&D di Rhodia Organics e direttore della ricerca e innovazione per la zona europea di Rhodia. Fino al passaggio in Solvay con il nuovo incarico.
Jean-Francis Spindler, Solvay
Un nuovo direttore della ricerca e innovazione di Solvay
S
i chiama Jean-Francis Spindler il nuovo direttore della ricerca e inno-
Assogomma: ad aprile il corso sulla mescolazione
R
ecentemente è stato annunciato il prossimo corso di formazione di Assogomma: “La mescolazione della gomma” che si terrà a Milano, Palazzo delle Stelline, i prossimi 8 e 9 aprile. Il corso, co-
ordinato dal professor Giampaolo Giuliani, sarà strutturato su due giornate. Nella prima giornata si tratteranno argomenti di carattere più generale allo scopo di rinfrescare i concetti di base quali reologia, mescolazione e dispersione, macchine di mixing ed effetto dei parametri di processo sui risultati finali. La seconda giornata sarà invece dedicata ai metodi per la caratterizzazione delle mescole, agli effetti della mescola sulle prestazioni del prodotto finale ed alcuni esempi pratici di applicazioni per mescole a base di EPDM, NBR, gomme siliconiche, fluorurate ed elastomeri termoplastici. Il corso è rivolto a profili aziendali tecnici quali, responsabili di produzione, laboratorio, controllo qualità, ma anche acquisiti e commerciali. Le aziende interessate non sono solo quelle che producono mescole conto terzi, ma anche coloro che le utilizzano trasformandole nei diversi manufatti in gomma, ivi compresi gli utilizzatori del prodotto trasformato. Per informazioni: assogomma@ federazionegommaplastica.it
Associato ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI DI MACCHINE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA
News
Dati di mercato su prodotti in gomma e macchine
S
econdo l’edizione di febbraio 2014 dell’Osservatorio Congiunturale realizzato mensilmente da Macplas, la testata collegata all’associazione Assoco-
maplast, nei primi nove mesi del 2013 il mercato delle macchine per il settore della gomma e quello dei prodotti in gomma hanno fatto registrare performance molto vicine a quelle del 2012. Per quanto riguarda i prodotti in gomma si è registrato un leggero aumento dell’import e una minima riduzione
IMPORT
IMPORT-EXPORT ITALIANO DI MACCHINE PER PLASTICA E GOMMA (GENNAIO - NOVEMBRE - MIGLIAIA DI EURO) STAMPATRICI FLESSOGRAFICHE IMPIANTI PER MONO E MULTIFILAMENTI MACCHINE A INIEZIONE ESTRUSORI MACCHINE PER SOFFIAGGIO TERMOFORMATRICI PRESSE PER PNEUMATICI E CAMERE D'ARIA PRESSE MACCHINE PER FORMARE O MODELLARE, ALTRE MACCHINE PER RESINE REATTIVE MACCHINE PER MATERIALI ESPANSI ATTREZZATURE PER RIDUZIONE DIMENSIONALE MESCOLATORI, IMPASTATORI E AGITATORI TAGLIERINE E MACCHINE PER TAGLIO ALTRE MACCHINE PARTI E COMPONENTI STAMPI TOTALE
IMPORT-EXPORT ITALIANO DI PRODOTTI IN GOMMA (GENNAIO - NOVEMBRE)
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
EXPORT
2012
2013
2012
2013
13.126 3.288 64.342 29.134 7.109 7.085 1.136 7.148 15.122 1.409 2.677 2.587 2.719 4.062 33.887 125.100 240.115 560.048
17.029 1.237 61.919 11.955 6.840 1.639 1.975 10.776 11.501 2.791 2.698 2.648 1.554 2.715 33.141 128.253 233.349 532.020
118.751 37.083 84.051 276.737 133.335 42.075 25.474 69.371 135.693 33.299 27.201 18.462 25.873 15.337 311.352 316.589 634.848 2.305.533
103.966 22.367 104.709 263.363 110.766 38.669 30.877 62.292 122.024 37.488 31.924 18.484 24.479 8.097 300.421 318.906 622.216 2.221.047
IMPORT MIGLIAIA DI EURO 2012
2013
EXPORT TON
2012
LASTRE, FOGLI E NASTRI IN GOMMA 161.706 175.080 51.763 NON VULCANIZZATA GOMMA NON VULCANIZZATA 14.285 16.341 3.492 IN ALTRE FORME FILI E CORDE 12.658 12.976 3.634 LASTRE, FOGLI E NASTRI 86.494 77.489 24.558 IN GOMMA VULCANIZZATA TUBI IN GOMMA 131.079 135.562 23.277 VULCANIZZATA NASTRI TRASPORTATORI E 117.552 115.578 15.957 CINGHIE DI TRASMISSIONE PNEUMATICI NUOVI 1.774.310 1.804.844 408.235 PNEUMATICI RIGENERATI 52.793 59.577 26.889 CAMERE D'ARIA 18.407 18.039 4.115 ARTICOLI IGIENICO44.084 38.615 3.354 SANITARI E MEDICALI INDUMENTI E ACCESSORI 160.974 154.778 32.181 ALTRI ARTICOLI IN GOMMA 366.079 379.007 47.880 VULCANIZZATA GOMMA INDURITA (EBANITE) 7.563 7.268 442 TOTALE 2.947.985 2.995.154 645.779 58
dell’export, mentre per quanto riguarda i macchinari sono leggermente calati sia import che export. Riportiamo di seguito due tabelle estrapolate dall’osservatorio, che potete leggere nella sua interezza al link http://www. macplas.it/ossecongiu/osservatorio%20 358.pdf.
MIGLIAIA DI EURO
TON
2013
2012
2013
2012
2013
57.863
357.017
370.099
123.982 134.671
5.875
46.187
48.201
10.353
11.779
4.219
3.861
4.476
621
733
21.203
197.027
206.287
43.257
42.176
23.868
473.030
433.711
77.972
69.815
13.574
200.753
220.410
12.099
13.111
428.912 30.767 4.032
1.228.412 69.822 17.764
2.856
49.090
8.797
5.918
564
31.348
10.283
10.944
1.405
1.260
50.115
764.566
840.306
57.857
61.270
418 675.049
36.616 3.454.429
1.158.823 253.745 253.501 51.680 38.119 29.694 18.574 3.655 3.651
38.952 1.705 2.217 3.411.259 630.689 624.443
Taccuino Formazione Assogomma: il trasporto delle mescole
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l prossimo 8 maggio l’attività di formazione di Assogomma torna ad occuparsi della gestione in azienda di sostanze chimiche e miscele, con un approfondimento sulla normativa relativa al trasporto di merci pericolose. Il corso, interamente disegnato per il settore della gomma, sarà focalizzato sulle mescole non vulcanizzate, che possono essere classificate come pericolose ai sensi della Direttiva Preparati Pericolosi o del Regolamento Clp. Che rapporto esiste fra la classificazione DPD/CLP e l’accordo Adr, che disciplina il trasporto di merci pericolose? In quali casi una mescola in gomma è pericolosa anche ai fini del trasporto? Quali sono gli adempimenti a carico di un’Azienda che produce e spedisce una mescola o altre merci pericolose ai fini del trasporto? Quali sono i costi per un tra-
sporto in Adr? È questa una pratica applicata anche negli altri Paesi UE? Quali le sanzioni in caso di inadempienza? Il corso si rivolge non solo alle aziende che producono mescole in conto terzi ma anche a quelle che le utilizzano e/o le movimentano tra i diversi impianti produttivi. Una risposta pratica con soluzioni e confronti utili per una migliore competitività. Per informazioni: assogomma@federazionegommaplastica.it
Il preconsuntivo 2013 di Assocomaplast
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ssocomaplast (l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 165 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma) ha elaborato il preconsuntivo di settore del 2013, sulla base dei dati di commercio estero di fonte Istat relativi ai primi nove mesi del
2013. La modesta contrazione dell’export (-2,8% sul gennaio-settembre 2012) – che rappresenta storicamente il punto di forza del comparto, con una quota che supera effettivamente il 65% della produzione, oltrepassando il 70% se si considera il valore degli ausiliari che vengono forniti ad aziende capo-commessa per completare linee di produzione destinate all’estero - potrebbe essere riassorbita nell’ultimo trimestre dell’anno, in funzione dell’auspicata ripresa economica i cui primissimi segnali sono stati recentemente rilevati anche dal Centro Studi Confindustria, dopo molti mesi di segno meno. Pertanto, pur con le dovute cautele e ovviamente in attesa di poter tracciare un bilancio definitivo in base alle statistiche di fine anno, Assocomaplast ipotizza il mantenimento, per quanto riguarda la produzione settoriale, di un valore vicino a quello raggiunto nel 2012, ovvero poco al di sotto dei 4 miliardi di euro, per poi superare nuovamente tale soglia nel 2014.
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Il segno meno, più accentuato (-5,4%), all’import riflette l’ancora difficile situazione del mercato interno, che solo nelle ultime settimane ha mostrato qualche lieve segnale di miglioramento che potrebbe far sperare in un’inversione di rotta. La combinazione dei risultati dei due flussi di commercio estero ha comportato peraltro un peggioramento, seppure limitato al 2%, del saldo della bilancia commerciale, comunque ampiamente positivo. A confermare in qualche misura il clima di prudente ottimismo – o di minore pessimismo, secondo i più cauti – sono anche i risultati della più recente indagine congiunturale svolta da Assocomaplast tra i propri Associati, che evidenziano come la metà del campione valuti in ripresa il fatturato di questa seconda metà d’anno rispetto alla prima; positivo – per oltre il 40% dei rispondenti - anche l’andamento della raccolta ordini nel mese di novembre, sia rispetto allo scorso ottobre sia a confronto con un anno fa. Verosimilmente, la recente edizione della mostra K ha fornito un impulso positivo alle aziende: la maggioranza degli intervistati dalla Segreteria dell’Associazione ha confermato di aver registrato a Duesseldorf un numero elevato di contatti di qualità, auspicando ovviamente che molti possano concretizzarsi in veri e propri ordini. L’analisi dei quadranti di destinazione dell’export settoriale indica che si è verificata una contrazione generalizzata delle vendite, con l’eccezione del continente africano, che rappresenta il 5,6% sul totale e che ha realizzato un balzo in avanti del 23% rispetto al gennaio-settembre 2012. Le altre principali aree di sbocco hanno mostrato una battuta d’arresto, più o meno consistente. In ordine di importanza, si rileva la seguente situazione: • Europa (59,5% sul totale), -4,4%; l’Unione (46,8%) mostra un -2,2%; • America (17,9%), -4,9%; la performance peggiore ha riguardato l’area NAFTA, in funzione di un forte rallentamento delle forniture al Messico (-15%) e agli Stati Uniti (-7%) non controbilanciato dal +20% registrato dal Canada che ha però una quota inferiore in termini di valore; • Asia (16,3%), -1% complessivamente. Nel quadrante estremorientale si notano due casi di scostamento rilevante: la Cina, verso cui le vendite italiane di macchine per materie plastiche e gomma si sono contratte del 17%, e il Giappone, verso cui so60
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2014
no invece più che quadruplicate, fino a superare 25 milioni di euro, grazie a importanti forniture di estrusori. L’ambito mediorientale, che pesa per il 3,8%, ha invece mostrato una sostanziale stagnazione, con un +0,7% sul periodo precedente; • l’Oceania, già con una quota marginale, ha segnato un calo di oltre 9 punti.
I produttori di macchine tedeschi a gonfie vele
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a Vdma, l’associazione dei produttori di macchine per la gomma-plastica tedeschi, ha diramato i dati relativi al 2013, che rivelano un andamento simile al 2012, con un calo dell’1% rispetto al totale delle vendite, ma con un aumento del 4,1% dell’export, che ha raggiunto il ragguardevole valore di 4,6 miliardi di euro. L’export assorbe oltre il 70% dell’intera produzione di macchine tedesca.
L’accordo tra Versalis ed Elevance sugli oli vegetali
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ersalis, l’azienda chimica di Eni, ed Elevance Renewable Sciences Inc, società chimica americana specializzata nei prodotti ad alto valore aggiunto ottenuti da oli vegetali, hanno siglato un protocollo d’intesa (MoU) per l’avvio di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo e alla industrializzazione di una nuova tecnologia per produzioni da oli vegeta-
li. Tale tecnologia innovativa si basa sul processo chimico della metatesi applicata agli oli vegetali che consente, tramite l’azione di uno specifico catalizzatore, di realizzare nuovi prodotti chimici bio. Versalis ed Elevance collaboreranno per sviluppare e industrializzare nuovi catalizzatori, facendo leva sull’esperienza maturata in questo ambito da Elevance. I partner, inoltre, coopereranno per progettare e realizzare presso il sito Versalis di Porto Marghera, impianti industriali world-scale primi nel loro genere che utilizzano processi di metatesi di oli vegetali con etilene. Il progetto si avvarrà delle infrastrutture già presenti nel sito, integrandosi con glistream produttivi di Versalis. Le future produzioni saranno destinate a settori applicativi ad alto valore aggiunto quali cura della persona, detergenti, biolubrificanti e prodotti chimici per l’industria petrolifera. «La chimica da fonti rinnovabili ha un ruolo centrale in quello che è il nuovo approccio industriale e commerciale di Versalis. L’accordo con Elevance rafforzerà ulteriormente la nostra capacità di crescere nell’innovazione “verde”, favorendo allo stesso tempo la trasformazione di un stabilimento petrolchimico in un sito sempre più competitivo e sostenibile, e creando così sinergie tra l’industria chimica da fonti rinnovabili e quella tradizionale», ha detto Daniele Ferrari, amministratore delegato di Versalis. Versalis metterà a disposizione della partnership le proprie competenze in materia di sviluppo di processi di catalisi e ingegneria su scala industriale, mentre Elevance fornirà il proprio know-how relativo all’impiego di oli vegetali nella produzione di prodotti chimici specialty destinati ad applicazioni ad alto valore aggiunto, sfruttando l’esperienza di simili progetti in USA e Asia.
Bluestar Silicones alza il prezzo dei suoi prodotti
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Daniele Ferrari, Versalis.
partire dal prossimo primo aprile, la Bluestar Silicones, uno dei principali produttori mondiali di siliconi, con sede a Lione, alzerà il prezzo dei suoi prodotti. Gli aumenti, segnala il gruppo in un comunicato, varieranno tra il 4 e in 10% a seconda dei gruppi di prodotto e dei mercati di riferimento. La causa sono gli aumenti
Taccuino dei costi delle utility e delle materie prime. Tra le famiglie di prodotto interessate dal rincaro figurano elastomeri siliconici, sigillanti siliconici e siliconi fluidi.
Finanziamenti per gli associati Ucimu
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in più rispetto all’anno precedente. L’accordo stretto tra Alba Leasing e Ucimu mira proprio a supportare e incentivare la ripresa del settore, facilitando l’accesso al credito in un momento in cui anche la domanda italiana di sistemi di produzione pare ripartire. «L’accordo con Ucimu – dichiara Massimo Mazzega, amministratore delegato di Alba Leasing – consolida la vicinanza della nostra società alle aziende che operano nel comparto industriale. Secondo l’ultima ricerca
di Assilea, il 35% delle Pmi fa ricorso al leasing, a conferma dell’importanza di questo strumento come una delle principali fonti di finanziamento per gli investimenti. Inoltre, grazie alle importanti novità fiscali introdotte dalla Legge di Stabilità 2014, il leasing potrà rappresentare ancor più una leva importante e conveniente per lo sviluppo dell’economia e il sostegno delle imprese».
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l Gruppo Banca Italease Alba Leasing e Ucimu Sistemi per Produrre, associazione costruttori italiani macchine utensili, robot e automazione, hanno stipulato una convenzione per l’erogazione di finanziamenti alle imprese aderenti all’associazione. Le circa 200 imprese associate a Ucimu potranno contare su finanziamenti per l’acquisto di beni mobili, beni immobili e l’acquisto di autovetture e veicoli commerciali a condizioni e piani finanziari agevolati. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2014, la produzione dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione si attesterà a 5 miliardi di euro, il 4,6%
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«Le ultime rilevazioni del nostro Centro Studi – afferma Luigi Galdabini, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre – evidenziano che, con il 2014, l’industria italiana di settore dovrebbe aver recuperato del tutto il terreno perso con la crisi del 2009, dando il via a un nuovo trend positivo che dovrebbe riguardare anche il mercato italiano finora asfittico. In questo senso l’intesa firmata da Ucimu con Alba Leasing vuole essere uno strumento per permettere alle imprese associate di beneficiare appieno del miglioramento del contesto».
l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una società ecosostenibile. Il premio è stato consegnato a Emilio Tiberio - Director, Consumer Tyre Development Bridgestone Technical Center Europe - ai recenti Awards che si sono tenuti l’11 febbraio a Colonia, in Germania. «La tecnologia va di pari passo con la necessità globale di ridurre le emissioni di CO2 e aumentare la sicurezza del sistema di trasporto su strada. Grazie al diametro maggiore e al battistrada più stretto del pneumatico, questa tecnologia unica riesce a mantenere una trazione su asciutto e bagnato e una manovrabilità paragonabili a quelle dei pneumatici per autoBridgestone premiata Tecno Compounds vetture tradizionali, ottenendo in più ancon l’Innovations che una riduzione della resistenza al rotoand Excellence Award lamento», afferma Saied Taheri, Director, a nuova “ologic” technology BridgeCenter for Tire Research (CenTiRe), Virginia Tecno Compounds stone ha conquistato il titolo di “Tire Tech, Stati Uniti. Tecno Compounds a suitable solution for every challenge Technology of the Year” in occasione dei Questo è il terzo anno consecutivo che Tire Technology International Awards for Bridgestone viene premiata. Nel 2013 si Emilio Tiberio, del Bridgestone Technical Innovation and Excellence 2014. Bridgeè aggiudicata l’Environmental AchieveCenter Europe, alla cerimonia difor consegna stone ha sviluppato la tecnologia ologic ment of the Year grazie al nuovo ed ecoa suitable solution every challenge a suitable solution for every challenge dei Tire Technology International Awards nell’ambito della collaborazione per la rifriendly Americas Technical Center di for Innovation and Excellence 2014. voluzionaria auto elettrica BMW i3, con Akron, Ohio, Stati Uniti, dopo aver vinto il titolo di Tire Technology of the Year nel 2012 per la tecnologia CAIS (Contact Area Tecno Compounds Information Sensing), che fornisce agli automobilisti informazioni in tempo reale Tecno Compounds sulle condizioni della superficie stradale. a suitable solution for every challenge
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l gruppo Imcd e So.F.Ter. hanno annunciato a gennaio la firma di un accordo di distribuzione esclusiva per il Sudafrica. L’accordo, con decorrenza immediata, comprende l’intero pacchetto dei prodotti SO.F.TER. e cioè il portafoglio degli elastomeri termoplastici, con gli elastomeri vulcanizzati Forprene® (TPV) e i TPE a base stirenica, nonché una vasta gamma di plastiche rinforzate a base di polipropilene, poliammide, ABS e altri tecnopolimeri. Darryl Bunyan, Plastics Business Unit Manager di Imcd South Africa, commenta: Sales: Plant: «Grazie a questa collaborazione con un Sales: Plant: Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl compoundatore fra i più importanti come Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) So.F.Ter., possiamo offrire ai nostri clienti 20094 Corsico (MI) – Italy 27010 Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 una gamma di materiali e soluzioni tecno36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax logiche senza eguali sul mercato sudafricawww.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds no. Questo ci darà l’opportunità di svilupSales: climate control electromechanical filtration Plant: pare progetti nuovi e complessi e di fornire aerospace fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: Plant: control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding aerospace climate Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy soluzioni su misura per ogni cliente». Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl
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Intesa tra Imcd e So.F.Ter. per il mercato del Sudafrica
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Qingdao, Cina
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Sao Paulo, Brasile
Pneushow Recaufair
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22-25 aprile
Mosca, Russia
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Shanghai, Cina
Chinaplas 2014
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19-22 maggio
Kyoto, Giappone
IISRP - 55° AGM
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27-30 maggio
Essen, Germania
Reifen 2014
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6-8 giugno
Nairobi, Kenya
International Rubber Expo
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Panama City, Panama
The Latin American & Caribbean Tyre Expo
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Colombo, Sri Lanka
Rubexpo 2014
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2-4 settembre
Kuala Lumpur, Malesia
7° IRGCE
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4-6 settembre
Yangon, Myanmar
Plastics & Rubber Myanmar 2014
www.plasticsandrubbermyanmar2014.com
16-18 settembre
Pechino, Cina
IRC 2014
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26-30 settembre
Taipei, Taiwan
Taipei Plas 2014
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29 set-3 ott
Brno, Rep. Ceca
International Plastics, Rubber and Composites Fair
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30 set - 3 ott
Barcellona, Spagna
Equiplast
www.equiplast.com
14-16 ottobre
Nashville, Usa
International Rubber Expo
www.rubber.org
15-18 ottobre
Qingdao, Cina
China International Rubber Industry Expo
www.chinaexhibition.com
28-30 ottobre
Kiev, Ucraina
Plastex Ucraine
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18-21 novembre
Mexico City
Plastimagen 2014
www.plastimagine.com.mx
19-22 novembre
Jakarta, Indonesia
Plastics & Rubber Indonesia 2014
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19-22 novembre
Dongguan, Cina
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