retail&food 10 2024

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Bilancio ai raggi X: ricavi boom per Percassi

Nima Sushi riparte grazie a Investfood

Dal beauty al food, i trend dal Salone Franchising Milano

AREAS Italia

Perché sviluppare format non è solo il nostro lavoro… è la nostra Passione!

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Editoriale

CENTRI COMMERCIALI, DA PRODOTTI A SERVIZI

Lo scorso mese si è svolta la seconda edizione dell’evento dell’Associazione Direttori Centri Commerciali (ADCC), presso il centro il Vulcano Buono di Nola. Un momento fuori dalle sale e dallo stile milanesi che dominano il settore. Una mattinata di discussione più spontanea del solito. In cui sono emersi alcuni elementi che ritengo tutt’altro che periferici.

I centri commerciali sono prodotti invecchiati, tutto sommato bene, per cui è necessaria però una profonda manutenzione. Strutturale e concettuale.

Sul primo fronte, tanto si è cominciato a fare. Lo sviluppo delle tecnologie gestionali dell’immobile, il cosiddetto PropTech, lo testimonia. Così come le riqualificazioni in chiave di sostenibilità e confort.

Ciò che occorre invece ripensare, e qui siamo forse più indietro, è il senso stesso del centro commerciale. Lo shopping fine a sé stesso non basta più, non serve più. La ristorazione tira ma non a sufficienza. Lo stesso concetto di “ancora commerciale” vacilla. E quindi?

La cura della persona, sanitaria ed estetica, è un trend in forte sviluppo. A Nola si è parlato di Health Court per i centri, ampie zone destinate a questi servizi. Basterà? Non credo.

In prospettiva per generare più traffico, occorreranno funzioni nuove, che sviluppino servizi utili o piacevoli per i clienti. Che non si limitino a offrire prodotti. Intrattenimento? Sport? Arte e cultura? Formazione? Socialità? Alcuni dei filoni da approfondire. Su cui lavorare, per cui inserire nuove competenze nel settore. E contestualmente sarà necessaria una rimodulazione delle aspettative di proprietà, investitori, società di gestione. Che al momento non paiono pronte a riclassificare i propri asset, i propri operatori, il modello di ricavi, la cultura professionale delle proprie persone.

Ma la direzione è tracciata.

Andrea Aiello

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Anno 19 · numero 10 ottobre 2024

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Nuovo Ceo per il rilancio di Coin. Arriva Matteo Cosmi, ex

Industrie Saleri

Il Cda di Coin ha nominato Matteo Cosmi nuovo amministratore delegato, al posto di Ugo Turi. Andrea Gabola è il nuovo presidente, carica prima ricoperta da Marco Marchi. Turi e Macchi restano nel Cda. Coin è oggetto di un piano di rilancio commerciale e patrimoniale, dopo che il Tribunale di Venezia ha approvato l’accesso allo strumento della composizione negoziata. Oggi Coin appartiene a Centenary, società che l’aveva acquistata dal fondo Bc Partners, tramite un’operazione di management buyout guidata dall’ex a.d. Stefano Beraldo, oggi a capo di Ovs. Fra 2022 e 2023 è sfumata un’ipotesi di acquisto di Coin proprio da parte di Ovs. Il bilancio 2023 di Coin dovrebbe mostrare ricavi intorno ai 280 milioni di euro e un’esposizione di circa 230/240 milioni, tra banche, fornitori e Fisco.

Stock Options

Buona la semestrale di Ovs, con vendite che tengono nonostante l’impatto del meteo. Nei primi sei mesi, vendite a 762 milioni di euro (+3,6%) mentre sul fronte della marginalità, l’utile netto rettificato si è attestato a 34,6 milioni di euro.

INDITEX

Primi sei mesi con il turbo per il colosso spagnolo del fast fashion, con ricavi per 18,1 miliardi di euro, in crescita del 7,2% a cambi correnti (+10,2% a valuta costante). Un risultato che si pone lievemente al di sopra delle aspettative del consensus, fissato intorno ai 18 miliardi.

Rimbalzo del titolo Moncler, dopo l’annuncio dell’ingresso nel capitale del colosso LVMH. Valore ancora lontano dai massimi di inizio anno (circa 70 euro).

DOLCE & GABBANA

Il bilancio annuale, con i 12 mesi terminati lo scorso marzo, vede ricavi ancora in crescita a 1,87 miliardi di euro, ma la perdita operativa è peggiorata e raggiunge i 13,3 milioni. Secondo la società, è effetto degli investimenti.

Dal 23 settembre scorso, il titolo ha dovuto lasciare il Ftse 100, il listino delle società a maggior capitalizzazione sulla borsa di Londra, per “retrocedere” al Ftse 250. Da inizio anno, il valore delle azioni si è più che dimezzato.

LULULEMON

Il marchio canadese di athletic apparel ha abbassato le stime per fine anno, dopo aver pubblicato la prima trimestrale deludente (+1% di crescita). Nell’anno, le vendite saliranno del 6%/7%, contre un’attesa del 9%.

Ottima la seconda trimestrale di Gap, con vendite in aumento del 5% a 3,7 miliardi di dollari e un net income a 206 milioni. Salgono i brand Old Navy e Gap, stabile Banana Republic, in leggera flessione Athleta.

Il colosso delle calzature subisce le stranezze di Borsa, con una trimestrale da record (+19% a 564,7 milioni) ma uno scivolone del titolo, poiché la performance non ha rispettato il consensus generale degli analisti.

Chiusura di bilancio in perdita per il brand del lusso, con ricavi a 261,1 milioni (-5,8%) e con un Ebitda in negativo per 12,7 milioni e un rosso che si allarga da -23,6 milioni agli attuali -32,5 milioni.

Confimprese: si rivede la luce. Chiusura d’anno positiva per il 54% delle aziende

Secondo il Retail Barometer Confimprese-Jakala, nel periodo gennaio-agosto, i consumi hanno registrato un andamento in calo dello -0,4%. Su 8 mesi, solo 4 hanno performato sopra lo zero, ma di poco. Solo febbraio +0,7% e marzo +3,9% hanno registrato un andamento in crescita per effetto del calendario, ma non sufficiente per risollevare il dato generale. Luglio a -1,8% e agosto a +0,9% hanno avuto risultati poco soddisfacenti. Tuttavia il 54% delle aziende stima una chiusura anno in lieve crescita. “I primi 8 mesi dell’anno – precisa Mario Resca, presidente Confimprese – non sono confortanti e fotografano un mercato dei consumi stagnante. Basti pensare che solamente l’anno scorso il Pil italiano è tornato ai livelli che aveva prima del 2008 quando scoppiò la crisi di Lehman, ci sono voluti quindici anni per chiudere la forbice. In questo periodo è stato accumulato un ritardo di oltre 10 punti con la Spagna, 14 con la Francia e 17 con la Germania”. Fra i canali di vendita, solo il travel segna un dato positivo: +2,1%.

BEFED

riprende i ristoranti di Torino, il brand esce dal portafoglio di Blooming

Blooming Group e il Gruppo BEFED hanno raggiunto un accordo per la cessione dei quattro punti vendita BEFED di Torino. Si tratta dei ristoranti di Settimo Torinese, del centro commerciale Settimo Cielo, del centro commerciale I Viali di Nichelino e del centro commerciale Lingotto. Ora il Gruppo BEFED, la cui offerta si caratterizza per il galletto allo spiedo, continuerà l’espansione del marchio nel Nord Italia. “Siamo molto contenti di aver contribuito allo sviluppo di BEFED per una parte del viaggio e auguriamo al brand ogni successo per il futuro. Come gruppo in questo momento ci stiamo concentrando sullo sviluppo di ulteriori brand in Italia” ha commentato Davide Canavesio, fondatore e Ceo del gruppo Blooming. “Sono contento della positiva conclusione di questa transazione: l’acquisizione di nuovi punti vendita rappresenta non solo una crescita, ma anche una promessa di innovazione e miglioramento continuo” ha aggiunto Gianpietro D’Adda, AD e Presidente di BEFED Franchising

Legami vicino

al traguardo dei 70 monomarca italiani. Ma l’estero vale il 30% dei ricavi

Legami, la cartoleria “moderna” fondata da Alberto Fassi, ha chiuso il 2023 con ricavi a 143 milioni di euro, in aumento dell’86% rispetto all’anno precedente. L’Ebitda è a 28 milioni di euro e il risultato netto in utile per 16 milioni. Dei ricavi, il 30% è stato generato all’estero, dove ormai Legami vanta presenze in Francia, Germania, Spagna, ma anche Emirati e Regno Unito. Negli Stati Uniti, i prodotti Legami vengono venduti grazie a un accordo con la maxi catena di libri e cartoleria (fisica e on line), Barnes & Noble. A contribuire allo sviluppo del brand è stato determinante l’ingresso di Dea Capital Alternativa Funds, con una quota del 42%, che in effetti al momento dell’operazione aveva anticipato la spinta sull’estero. Per quanto riguarda l’Italia, nel giro di un anno il numero di negozi monomarca è raddoppiato passando da 35 a quelli attuali, che sfiorano i 70, compresi centri commerciali e travel. Ma se si includono i corner all’interno di negozi partner (come ad esempio le librerie Feltrinelli o Mondadori) si arriva almeno a un centinaio.

Biasoni lascia Chef Express

Chef Express S.p.a., la società di ristorazione del Gruppo Cremonini, ha comunicato ufficialmente le dimissioni del Ceo, Cristian Biasoni, che lascia la società per motivi professionali. “In circa dieci anni di attività in Chef Express Cristian Biasoni è cresciuto professionalmente ricoprendo incarichi sempre più importanti fino a diventare Amministratore Delegato della società, contribuendo in modo sostanziale alla crescita e allo sviluppo del settore ristorazione del Gruppo Cremonini. L’azienda ringrazia Biasoni per il fattivo contributo e per i risultati raggiunti e augura il meglio per il futuro.”, riporta la nota stampa di Chef Express. Contestualmente Biasoni ha lasciato anche l’incarico di Presidente di AIGRIM. Al momento non ci sono notizie su chi succederà a Biasoni in Chef Express, candidato “naturale” potrebbe essere Nicolas Bigard, Ceo di Roadhouse, società controllata al 100% da Chef Express. Ma non si può escludere che la scelta ricada su un manager esterno. A quanto ci risulta, ad attendere Biasoni un incarico nel mondo retail, alla guida di una grande realtà del settore arredo.

All’Antico Vinaio cerca un partner nel private equity

All’Antico Vinaio vuole aprire il capitale a un partner finanziario per la crescita. La catena della schiacciata fiorentina, fondata e amministrata da Tommaso Mazzanti, sta portando avanti una crescita rapida. Da qualche mese ha detto addio alla joint venture stretta con Percassi, archiviata senza troppi rimpianti e con poche aperture all’attivo. Secondo il quotidiano Milano Finanza, Mazzanti ha allertato alcune banche d’affari, così da tracciare il profilo giusto del fondo che potrebbe accompagnarlo nella crescita. All’Antico Vinaio, dopo l’Italia, ha intrapreso una rapida espansione specialmente negli Stati Uniti (in cui lo sviluppo viene condotto in partnership con una società di Joe Bastianich) ed ha già aperto sei punti vendita a New York, cui si aggiungono anche Los Angeles e Las Vegas. Insieme ad Avolta, è entrato anche all’aeroporto di Dubai. Nel 2023 il format ha raggiunto circa 50 milioni di ricavi, che potrebbero passare a 80 a chiusura del 2024.

Autogrill-IPlanet (IP-Macquarie), accordo per un nuovo format food su 41 aree di servizio

Autogrill e IPlanet hanno stretto un accordo per lo sviluppo di un concept di ristorazione esclusivo su 41 stazioni di servizio in Italia. Le stazioni, già individuate, si trovano in Lombardia (13), Piemonte (9), Lazio (6), Puglia (3), Veneto (3), Trentino-Alto Adige, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Umbria e Calabria. Il nuovo concept, che avrà un’offerta bar-caffetteria e piccola cucina, sarà adatto sia per una sosta veloce sia per una pausa più lunga ed è studiato utilizzando il modello dell’economia circolare, basato sul riutilizzo delle risorse materiali. Il tema della sostenibilità si lega alla natura del partner. IPlanet è infatti la joint venture da poco costituita tra il colosso petrolifero IP e Macquarie Capital EV Asset Holding, per l’installazione di colonnine di ricarica elettriche in centinaia di stazioni IP (il piano presentato parla di 300 stazioni con un investimento di almeno 200 milioni di euro).

Dan John raggiunge 240 store nel mondo. Arrivano il travel e i monomarca kids

Dan John dovrebbe archiviare il 2024 con ricavi a 130 milioni di euro, con un aumento del 25% rispetto al 2023. Sul fronte del prodotto, è in arrivo l’acquisizione di un marchio del menswear maschile, ancora top secret. Brand che manterrà il suo nome, ma verrà rivitalizzato. Dan John però rivela investimenti importanti anche a livello di rete retail. Per la fine dell’anno, verrà centrato l’obiettivo delle 50 nuove aperture nel giro di 12 mesi, così da portare il numero totale dei negozi al mondo a 240, con un’espansione che ormai tocca Paesi come Malesia, Azerbajan e Abu Dhabi. Inoltre, quest’anno sono stati scelti 20 negozi, tra i più rappresentativi, in cui è stata inserita la proposta bambino e visto il successo ottenuto da questo segmento, nel 2025 arriveranno i primi dieci negozi monomarca interamente dedicati al kids. A inizio 2025 ci sarà spazio anche per lo sbarco nel travel, all’aeroporto di Malpensa, cui seguiranno aperture nelle stazioni ferroviarie.

L’immobiliare commerciale non tira: fatturato a -9%, maxi sconti per l’acquisto

La crisi del retail, che colpisce soprattutto le aree suburbane, manda indietro tutta le transazioni a livello di immobiliare commerciale. Secondo il recente European Outlook 2025, presentato da Scenari Immobiliari, in Italia la previsione per fine 2024, a livello di fatturato del segmento commerciale “Retail”, è in arretramento del -9,1% rispetto al 2023. Mentre l’attesa per il 2025 è di un ulteriore calo del 5%, con un fatturato complessivo del segmento che scenderà da 1,3 miliardi del 2023 a 950 milioni nel 2025. Questo dato è riferito solo ai negozi, mentre è esclusa la Gdo, che invece accusa un arretramento più leggero: -2% nel 2024 e -1% nel 2025 (quando il dato in valore assoluto sarà intorno a 4,85 miliardi). Secondo Tecnocasa sale la flessibilità sulla scontistica. “Uno sconto del 14%, in fase di trattativa, si registra sui negozi dove, a muoversi per l’acquisto, sono prevalentemente investitori alla ricerca di un asset che possa garantire rendimenti annui lordi intorno al 10%” scrive il franchising in un report.

Con otto locali avanza DaZero, format della pizza del Cilento (ma di proprietà svizzera)

Nell’affollato panorama retail della pizza, si fa strada anche quella del Cilento. Il marchio di pizzerie DaZero, nato in Campania a Vallo della Lucania, ha aperto un nuovo punto vendita a Milano, nella zona di Porta Venezia. Un importante passo per il gruppo, che conta altri due locali sotto la Madonnina, più Torino (due), Firenze, Bologna, oltre a quello in Campania. Il nuovo locale di Milano rappresenta anche il primo formato dopo il rebranding, in una nuova veste che pian piano verrà estesa anche alle altre pizzerie. Il locale si sviluppa su 155 metri quadrati, per un totale di 45 coperti all’interno, più altri 40 esterni. Rispetto al prodotto, DaZero propone un impasto semi-integrale ad altissima idratazione e lunga lievitazione, realizzato con farina di tipo 1 con il germe di grano vivo del Mulino Casillo. DaZero fa parte di Food Finance, un club deal con sede a Zurigo, focalizzato sul food retail, che partendo da Milano sta portando avanti anche lo sviluppo della boulangerie in salsa francese Egalitè. A capo della società c’è l’imprenditore italo svizzero Marco Zoppi.

Maxi accordo Ssp-Adp: Eataly entra negli aeroporti parigini con 5 location

Ci sono almeno 30 nuove unità food & beverage, tra cui cinque Eataly, in arrivo negli aeroporti parigini in seguito a un accordo siglato tra SSP e Group ADP. Fanno parte di questo accordo cinque nuovi ristoranti Eataly, più altri punti vendita a marchio Cotè Sushi, Big Ferdinand, Paul e Brioche Dorée, Starbucks (16 negozi), EXki e Pret A Manger. “Nel complesso, la nostra offerta salirà da 84 unità attuali a 115, di cui due terzi in airside, con un portafoglio che abbraccia i vari segmenti come bakery, coffee, asian, mediterraneo e così via” ha detto Eric Labrune, Managing Director della neonata joint venture. “Siamo estremamente orgogliosi di aver vinto questa gara” ha aggiunto Gérard d’Onofrio, Managing director di SSP per Francia, Belgio, Lussemburgo e Italia. “Dopo aver ottenuto un ottimo successo in alcuni dei maggiori aeroporti europei, siamo felici di poter aprire un numero significativo di punti vendita in due scali così prestigiosi come quelli parigini” ha commentato invece Andrea Cipolloni, Ceo del gruppo Eataly.

Via Replay, arriva Pandora. Avanti con il brand mix a Porta Nuova

La chiusura del negozio di Chiara Ferragni, in via Cappelli, è solo un intoppo. Prosegue il merchandising mix nel quartiere di Porta Nuova a Milano, gestito da Coima, con nuove aperture dopo quella, originale, dello store di Uniqlo caratterizzato da un piccolo ingresso, in cui si scende al piano inferiore. Tra gli addii più evidenti c’è il grande store Replay, che era arricchito dal ristorante posto in alto The Stage. Al suo posto, sta per arrivare Pandora, brand scandinavo che non smette di crescere. In via Capelli ha chiuso anche Airdom Basketball Store, ma resistono Levi’s, Maison Margiela, Blue of a kind, Verga e Quore Italiano. Tra le novità più recenti, dal lato di Viale della Liberazione, c’è stato il flagship di gOOOders, boutique contemporanea di tendenza nata nel 2019 da un’idea di Eva Geraldine Fontanelli. Da segnalare la piena occupazione degli spazi food al piano -1 (miscusi, Spontini, La Piadineria, That’s Vapore, Macha Pokè). In tema di servizi, è andato da poco a occupare una casella una farmacia della catena Dr. Max

Primark apre a Livorno. Vendite estive piatte, Italia meglio di Uk. Pronto lo sbarco nei Paesi arabi

Primark ha inaugurato, come da programma, il nuovo punto vendita di Livorno al centro commerciale Porta a Mare. Si tratta di un negozio particolare, per il retailer anglosassone, abituato a grandi metrature (di solito almeno 4mila metri quadrati) che in questo caso sperimenta una dimensione ridotta, con 2.500 metri quadrati. È il 17esimo store in Italia. Le prossime aperture già pianificate da Primark saranno a Genova, a Rende in Calabria, al Maximall di Pontecagnano (Salerno) e a Parma. Sul fronte vendite, dai dati della controllante Associated British Foods, emerge come l’Europa continentale (Italia, Francia e Spagna) vada meglio del Regno Unito. Sul fronte internazionale, da segnalare l’accordo preliminare siglato con Alshaya Group, colosso retail/franchising con base in Kuwait, per esplorare la possibilità di aprire nei Paesi che fanno parte del Gcc (Gulf Cooperation Council), ossia Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia ed Emirati Arabi.

Eurocommercial:

al Carosello 6mila mq di flagship Inditex. Meno Coop a Collestrada

Entro fine ottobre saranno completati tre grandi flagship store del gruppo Inditex al centro commerciale Carosello, a est di Milano. Si tratta di un grande negozio full format di Zara, che passa da 1.600 a ben 4.600 metri quadrati, più un nuovo negozio Bershka (800 metri quadrati) e del parziale allargamento di Stradivarius, che raggiunge 550 metri quadrati. “Questi negozi Inditex saranno terminati e completamente aperti all’inizio di ottobre 2024 e diventeranno il fiore all’occhiello del gruppo sul versante Est di Milano” si legge nella semestrale di Eurocommercial Properties. Sempre al Carosello, MediaWorld si è spostato nella grande area (circa 3mila metri quadrati) in precedenza occupata da Coin. Al centro commerciale Collestrada di Perugia, invece, viene segnalata la riduzione di circa 3mila mq dell’ipermercato Coop, favore della creazione di nuovi spazi in cui accogliere i tenant.

Latteria Soresina entra nel food retail con i cheese-cake cafè Gòodurie

Latteria Soresina è pronta ad aprire il primo punto vendita del suo format food retail Gòodurie Soresina. Il format viene presentato sotto la definizione di Italian Cheese Cafè. Si tratta di una proposta di ristorazione con al centro il formaggio di qualità, aperta dalla colazione fina a cena, con un occhio di riguardo per il brunch del weekend. Il menù parte da caffetteria e soft drink e prosegue con colazioni e brunch, insalate, taglieri e altre stuzzicherie, aperitivi, proposte vegetariane, dolci, una sezione di “energy food” (ad esempio un pancake bacon con taleggio Dop e arachidi). Accanto a questo, c’è una nutrita Carta dei formaggi, da accompagnare con la selezione dei vini. Il primo punto vendita è pronto ad aprire a Milano in via Toqueville 10, nella zona di Corso Como. Il progetto è in collaborazione con The retail factory Italy e con AllWays.

Soluzioni di etichettatura per il punto vendita

La signora Upim

UPIM (Unico Prezzo Italiano Milano) ha una storia che sembra una sceneggiatura hollywoodiana: dopo la prima apertura nel 1928 a Verona, ha cavalcato decenni di boom economici, recessioni, mode altalenanti, nuove tendenze e nonostante i mutamenti storici, sociali e tecnologici, continua a vivere. Questa unica organizzazione di magazzini a catena prometteva “tutto per tutti” a prezzi imbattibili. Era l’alba di un commercio pre-Amazon, un’era epica. Attraverso tutti i cambiamenti di questi ultimi 100 anni, UPIM è ancora lì, una signora elegante e con i capelli in piega, che dopo aver attraversato fusioni, acquisizioni e crisi economiche, deve fare i conti con una clientela evoluta, che vuole tutto e subito. Si è reinventata ancora, sotto l’ala del Gruppo COIN, che le ha sistemato logo, assortimento e look. Indossa un delizioso maglioncino ceruleo (IDVP: chi sa, sa), perché è sempre stata brava a lavorare sui prodotti costosi, creati ai vertici del mercato, rendendoli poi accessibili alle famiglie. Certo, non è più il pioniere che dominava la scena del secolo scorso, ma il suo nome resiste. Forse perché, come tutte le storie speciali, la sua parla di resistenza, adattamento e continua evoluzione. Ho immaginato una conversazione con lei “Come lo vede questo futuro del retail fisico, Signora: ceruleo?” e lei “Cara, bisogna essere costanti, incalzanti e discreti”, la sua voce sembra risuonare nei corridoi della storia. “Quanti volti, quanti desideri sono passati tra i miei scaffali. Ho visto il mondo cambiare, dagli anni difficili della guerra quando anche un pezzo di sapone era un tesoro, fino agli anni del boom economico e alle mode lanciate dalla TV in bianco e nero. C’erano le signore con il cappellino negli anni ‘50, le gonne corte nei ’60, i vestiti a fiorelloni nei ’70 e le giacche con le spalline negli ‘80 della Milano da bere. Chi diceva che la televisione avrebbe ucciso i negozi e ora chi sostiene che con lo shopping online, la gente non uscirà più di casa. E noi, siamo ancora qui”. Sorride, poi continua “Il timore che il commercio fisico svanisca è sempre stato presente, ogni volta con una maschera nuova. La verità è che le persone non hanno mai cercato solo oggetti: vengono da noi per vivere esperienze, per toccare, annusare, osservare, soddisfare rapidamente dei bisogni e sentirsi

parte di una comunità. I negozi non sono solo un luogo di vendita, sai? Sono anche una parte di casa, un racconto, un legame, un ricordo”. Si avvicina un po’ di più, come se stesse per svelarmi un segreto “Il futuro, come il passato, non appartiene alla tecnologia, ai muri o alle vetrine, ma al cuore delle persone. E finché sarà così, i negozi vivranno: diversi, forse, ma continueranno a raccontare le storie della gente e dei loro oggetti. Il futuro, dopotutto, è una serie infinita di nuovi inizi e il commercio, come la vita, troverà sempre la sua maniera per andare avanti”. Mi son commossa, ma non faccio in tempo a tirare su il moccolo, che lei è già andata a preparare le vetrine per Halloween. Non saremo certo noi a fermarla, questa Signora Upim!

Fnac-Unieuro, la fusione si complica. Cda spaccato, l’a.d Monterastelli vota contro. I dubbi su MediaWorld

Andrà avanti fino al 24 ottobre l’offerta di acquisto di Unieuro da parte dei francesi di Fnac-Darty. L’offerta, però, non era concordata. E nel primo Cda dell’azienda italiana chiamato a valutare l’offerta, i membri si sono spaccati, con cinque a favore, cinque contro e un astenuto. A favore ci sono i rappresentanti di Iliad (tra cui l’a.d. italiano Benedetto Levi) mentre contrari sono alcuni indipendenti e anche l’amministratore delegato di Unieuro, Giancarlo Nicosanti Monterastelli, più il direttore generale Maria Bruna Olivieri. Due elementi critici vengono sottolineati dal comunicato ufficiale pubblicato post Cda. Il primo riguarda l’assenza di dettagli sul futuro piano industriale e sulle ipotizzate sinergie tra i due gruppi. Il secondo riguarda il ruolo del concorrente MediaWorld. Lo stesso Cda, insieme ai sindacati, rileva infatti come tra i principali azionisti di Fnac-Darty figuri con oltre il 20% Ceconomy AG, gruppo che controlla Mediamrkt/Saturn, presente in Italia con l’insegna MediaWorld e principale competitor di mercato nel Paese.

Lego, ok la strategia multichannel. I conti semestrali (+13%) superano il mercato

I ricavi di Lego crescono del 13% e i profitti netti del 16% nei conti del primo semestre dell’anno. Un risultato in controtendenza rispetto al mercato piatto dei giocattoli e rispetto a leader mondiali come Mattel (vendite nette a -1% nel primo semestre) e come Hasbro (-21% di ricavi semestrali). Nei primi sei mesi dell’anno, l’azienda ha aperto 41 nuovi negozi (metà in Cina) e altre 60 nuovi store arriveranno entro il 31 dicembre. Lego ha superato i mille negozi nel mondo. In Italia è a 27, con l’ultima apertura avvenuta al centro le Vele Millennium in Sardegna. Intanto, sul fronte delle collaborazioni, Lego ha da poco annunciato l’inizio di una partnership con Nike, i cui dettagli però devono ancora essere svelati.

In Breve

Avolta, a Linate e Malpensa il nuovo programma sui rimborsi Iva

Avolta ha avviato un programma negli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate, realizzato insieme alla fintech Utu Global che riguarda il Vat Refund. Dall’inizio di giugno, i viaggiatori extra-UE possono convertire i rimborsi IVA derivanti dagli acquisti effettuati in città, in buoni da spendere nei duty free airside, che hanno un valore di circa il 25% in più rispetto al rimborso originale.

Cisalfa riapre il dossier quotazione in Borsa

Per Cisalfa si fa strada l’ipotesi della quotazione in Borsa, già ventilata nel 2022. Lo scrive il quotidiano MF, secondo cui le banche Unicredit e Jp Morgan faranno da global coordinator dell’operazione. Il processo è solo all’inizio e l’Ipo potrebbe arrivare a 2025 inoltrato, con obiettivo di raccolta fra 300 e 500 milioni e un flottante minimo del 30%.

Lavazza mette le ali: 1000 coffee shop in Cina e approdo in Borsa

Lavazza ha come obiettivo mille nuovi punti vendita in Cina e l’avvio del progetto per lo sbarco in Borsa. L’ambizioso piano è stato svelato dal presidente Giuseppe Lavazza in un’intervista a Bloomberg. Nel 2023, il gruppo ha generato ricavi per 3,1 miliardi di euro, con un EBITDA di 263 milioni e un utile netto di 68 milioni di euro.

Glovo porta le “bombe” di Niko Romito a domicilio

Niko Romito, chef stellato abruzzese, ha inaugurato una collaborazione inaspettata con la piattaforma di food delivery Glovo. D’ora in poi i piatti iconici del cuoco possono essere ordinati a domicilio. Il progetto coinvolge il locale di Roma “Bar e Cucina –Spazio Niko Romito”.

Cigierre, nuovo manager per Smashie e Graffiti

Cigierre, completata la cessione di Temakinho, ha assunto una risorsa ad hoc per occupare la casella di Business Unit Manager di America Graffiti e Smashie. Si tratta di Simone Silvestri, che per oltre dieci anni è stato General manager della catena di ristoranti giapponesi Zushi.

Poke House scommette sulla bowl super proteica

Poke House annuncia il lancio di High Protein Bowls, una linea composta da 4 nuove ricette ad alto contenuto proteico, ideate e realizzate dal team di prodotto per soddisfare le esigenze di chi cerca un pasto sano, vario ed equilibrato, senza rinunciare al gusto.

La Rubrica Legale

a cura di COCUZZA, Milano

Il Comune di Milano introduce nuove regole per le attività di ristorazione con la previsione delle “Zone tutelate”

Il Consiglio Comunale di Milano con la deliberazione n. 32 del 6 maggio 2024 ha approvato il regolamento che prevede la nuova disciplina autorizzativa per le attività di somministrazione di alimenti e bevande, nonché per la vendita di prodotti alimentari artigianali destinati al consumo sul posto, all’interno di specifiche zone tutelate del Comune.

Con questa misura l’Amministrazione comunale ha cercato di dare una risposta concreta alle crescenti problematiche legate alla concentrazione di molteplici esercizi commerciali nelle aree urbane, della cosiddetta “movida” laddove l’afflusso di avventori, soprattutto notturno, risulta particolarmente intenso.

Lo scopo principale è quello di limitare l’impatto ambientale e sociale delle attività, promuovendo una gestione pianificata e più attenta delle stesse, in equilibrio con la vivibilità delle aree urbane.

Dalla data di entrata in vigore della misura, il 19 agosto 2024, nell’ambito del territorio comunale sono state individuate le c.d. zone tutelate, a loro volta suddivise in due categorie tenendo conto, principalmente, dell’afflusso della clientela negli orari notturni: Zone da sottoporre a tutela e Zone da sottoporre a elevata tutela, con l’impegno dell’Amministrazione ad aggiornare la mappatura ogni due anni.

All’interno delle aree tutelate, per avviare una di queste attività non sarà più sufficiente presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.), ma sarà necessario ottenere un’autorizzazione rilasciata dal Comune, che valuterà l’iniziativa sulla base dei criteri e dei parametri previsti dal regolamento e relativi provvedimenti attuativi (i.e. determina dirigenziale n. 7009/2024).

Con la domanda di autorizzazione il richiedente dovrà produrre tutta la documentazione, compreso un documento di autovalutazione, idonea a dimostrare la sussistenza dei requisiti minimi ed il punteggio riferito agli indicatori qualitativi individuati dalla normativa comunale, relativi sia al contesto in cui si inserisce l’attività sia alla qualità del servizio reso; l’autorizzazione potrà essere rilasciata solamente al raggiungimento del punteggio minimo stabilito, differenziato per le Zone da sottoporre a tutela e le Zone da sottoporre ad elevata tutela. Il pun-

teggio raggiunto ed accertato dall’Amministrazione in fase istruttoria – e con esso le misure qualitative che lo giustificano - dovrà essere garantito dall’esercente dall’avvio dell’attività fino alla sua definitiva chiusura, nonché rivalutato in caso di modifiche dell’attività, pena l’applicazione delle sanzioni previste dal regolamento, compresa la revoca dell’autorizzazione rilasciata.

Con il nuovo regolamento, seppur solo in determinate zone del territorio, ritorna quindi il regime autorizzativo per le attività di ristorazione che, con il D.L. 223/2006 (c.d. Decreto Bersani bis) e poi definitivamente con la Direttiva 2006/123/CE (c.d. Direttiva Bolkestein), era stato sostituito dalla sola S.C.I.A. Infatti è la stessa Direttiva a prevedere la possibilità per le Amministrazioni Locali di introdurre limitazioni all’insediamento delle nuove attività commerciali, se dirette a tutelare interessi pubblici generali, quali l’ordine pubblico, la salute pubblica, la vivibilità urbana.

La nuova disciplina comporterà per gli operatori commerciali la necessità di valutare ancor più attentamente i nuovi progetti di insediamento alla luce degli indicatori qualitativi ora previsti, con un conseguente maggior investimento per l’implementazione delle misure dirette a garantirne la qualità. All’Amministrazione, dall’altro lato, sarà richiesto di compiere le valutazioni istruttorie, anche più complesse, con la massima trasparenza, ragionevolezza e, soprattutto, celerità (non più di quarantacinque giorni prevede il regolamento) ferma restando l’applicazione del silenzio-assenso previsto dalla normativa regionale. Solo in questo modo il regime autorizzativo non costituirà un limite alla libera concorrenza, né una barriera all’entrata di nuovi operatori sul mercato.

L’Amministrazione dovrà anche vigilare nel tempo sul rispetto da parte degli imprenditori degli impegni assunti e sull’effettiva implementazione delle misure qualitative dichiarate, sia al fine di garantire l’effettività della nuova normativa che la tutela degli interessi pubblici.

Data la recente entrata in vigore del regolamento, sarà necessario attendere la risposta del mercato e la prima applicazione fattane dall’Amministrazione al fine di poterne valutare la sostenibilità da un punto di vista economico ed imprenditoriale, oltre che in termini di efficacia in relazione agli obiettivi che la stessa persegue.

di Avv. Thomas Mambrini e Dott. Francesco Ballestrero

Finiper,

avanti con l’evoluzione di Ristò: logo verde e arriva il servizio al tavolo

È stato inaugurato a Varese il primo Ristò con il nuovo format, rinnovato nell’immagine e nella modalità di servizio. Il logo abbandona l’arancio, in favore del verde. Arrivano novità come l’angolo della cucina asiatica e il servizio al tavolo. Nel complesso, il nuovo ristorante copre 1.000 metri quadrati e può ospitare fino a 350 posti a sedere. Si tratta di un’operazione che parte da lontano. Già a fine 2022, come avevamo raccontato su retail&food, il gruppo Finiper aveva iniziato a trasformare Ristò portandolo dal vecchio concetto di free-flow a quello attuale di bistrot, partendo dal punto vendita milanese del Portello. Il nuovo format applicato a Varese è progettato dallo studio dell’architetto Michele De Lucchi, AMDL CIRCLE. Questo restyling sarà progressivamente esteso a seguire a tutti i punti Ristò entro il prossimo autunno.

Grandi Stazioni Retail passa a DWS Group / Omers

Finalmente conclusa la cessione di Grandi Stazioni Retail: a comprare è un fondo di investimento gestito congiuntamente da DWS Group e OMERS Infrastructure. All’inizio di agosto, i due investitori hanno firmato un accordo per l’acquisizione del 100% del capitale con gli azionisti Antin Infrastructure Partners, ICAMAP e Borletti Group. Per OMERS, grande fondo pensione canadese, si tratta del primo investimento in Italia. DWS invece è un soggetto che vanta già un’esperienza nel settore dei trasporti, con investimenti in Akiem, Streem e Corelink, Gruppo SAVE. “Questa acquisizione testimonia il nostro impegno a investire in asset infrastrutturali di alta qualità. Grandi Stazioni Retail offre una piattaforma unica che si allinea con la nostra visione di lungo termine. Siamo particolarmente colpiti dalla direzione strategica di Grandi Stazioni Retail e dall’eccellenza operativa del team di gestione, guidato da Alberto Baldan” ha commentato Hamish Mackenzie, Global Head of Infrastructure di DWS.

Brooklyn Fitboxing: l’Italia è centrale nella strategia di crescita

La catena di fitness center Brooklyn Fitboxing ha annunciato i suoi piani di crescita in Italia, nel corso di una convention che si è tenuta a Milano. Il capoluogo lombardo è di fatto la principale base operativa internazionale, fuori dalla casa madre Spagna. In Italia al momento sono già 14 i club Brooklyn Fitboxing attivi, di cui 10 a Milano. Sono imminenti nuove aperture a Torino, Parma, Bologna, Modena e Ferrara. “Ci concentriamo su città e regioni chiave con alto potenziale di crescita, il che permette al marchio di massimizzare la sua portata di mercato gestendo al contempo il rischio in modo efficace” ha spiegato Gabriele Aluigi, Country Manager Brooklyn Fitboxing Italia. L’obiettivo è raggiungere 80 club nel mercato italiano entro il 2027. Un traguardo che si inserisce all’interno di un piano di business strategico che mira a raggiungere 500 unità in tutto il mondo nel giro di 3 anni.

Tra format e fenomeno social, “Con mollica o senza?” raddoppia a Milano

Dopo la centralissima piazza Diaz, Con Mollica o Senza? apre il secondo punto vendita a Milano, vicino a Piazzale Loreto. Un bis, per il brand delle star dei social Donato De Caprio e Steven Basalari, che testimonia la popolarità tra i milanesi e che precede una ulteriore evoluzione del business, stavolta su due ruote. La nuova apertura conferma al contempo la strategia di espansione della paninoteca. Un tempo sede di Sushi Daily, il locale ora mostra le inconfondibili caricature di De Caprio e Basalari, pronti a portare le loro famose “marenne” in una nuova zona di Milano. Il fenomeno Con Mollica o Senza? continua a crescere. Donato De Caprio, con i suoi 4 milioni di follower su TikTok, ha trasformato un semplice salumiere napoletano in una star del web, grazie alle riprese delle sue giornate nel negozio di Napoli. L’incontro con Steven Basalari ha portato il brand a nuovi livelli, con aperture a Roma e ora un secondo locale a Milano, oltre a future espansioni previste in altre città italiane come Torino e Bologna.

L Catterton (LVMH): dopo KIKO e Tod’s le mani su Fidenza Village

L Catterton, fondo di investimento controllato da LVMH, ha acquistato una quota del 42% di Value Retail, la società con in portafoglio 12 shopping destination di lusso, tra cui il Fidenza Village, sotto il nome The Bicester Collection. A vendere la quota è stato il colosso immobiliare inglese Hammerson, attivo negli shopping center, che fino a quel momento era l’azionista principale di Value Retail, insieme al fondatore Scott Malkin, uomo d’affari statunitense. Rispetto ai dettagli economici, il veicolo di L Catterton Silver Bidco Limited pagherà cash a Hammerson 600 milioni di sterline (705 milioni di euro), cifra che assegna a Value Retail un enterprise value di 1,5 miliardi di sterline. L’operazione viene effettuata sulla base di un multiplo di 24 rispetto all’Ebitda. L Catterton è stata protagonista dell’operazione che ha portato al delisting di Tod’s, di cui comunque la famiglia Della Valle rimane azionista con una quota di maggioranza assoluta. Inoltre, L Catterton ha acquisito da Percassi una quota di controllo, pari al 70%, della catena di cosmetica KIKO.

Dal Tabaccaio

COMUNICARE PER RESISTERE

Cerco tra le notizie determinanti per il Paese, dissing di Fedez e Tony Effe e quello tra Boccia e Sangiuliano, qualche riga su come si può appoggiare il referendum sulla cittadinanza ma non la trovo.

Nulla più mi stupisce in negativo.

Non so mai se maledire i social o santificarne l’efficacia.

Zerocalcare, Ghali e il grande Julio Velasco twittano il loro endorsement e infiammano il sito che in poche ore implode inservibile, tra le maledizioni di chi ha dovuto ricercare la password della SPID nelle casseforti tra le cose sacre, prima di scoprire che non funziona.

Quorum raggiunto.

Naturalmente senza appoggio determinante della politica che è un po’ il Re Mida al contrario.

Tutto ciò che lambisce diventa sterco o quasi.

I social dominano il mondo e anche in Gran

Bretagna hanno sconvolto usi e costumi decennali anche nel commercio.

Chiudono decine di pub ogni mese: non reggono l’incremento delle tasse, le accise sugli alcolici e il decremento della socialità.

Il commercio si adegua e nascono nuove figure professionali.

Bisogna affidarsi.

Anche un venditore di tombe intuendone l’importanza e osando coraggioso ha fatto un funereo bingo.

Bisogna comunicare se si vuole resistere.

Non è importante ciò che vendi ma come lo vendi e a chi ti rivolgi, dicono.

Forse sono solo deliri se penso che negli anni

Settanta “contro il logorio della vita moderna” qualcuno vendeva liquori al carciofo, e dico al carciofo, mettendo un tavolino nel traffico.

Resistere, resistere, resistere. Resisteremo.

Generali affida a Nhood la gestione del centro The Wow Side di Fiumicino

Nhood Services Italy si è aggiudicato la gara indetta da Generali Real Estate per l’assegnazione del mandato di Property Management del Centro Commerciale The WOW Side di Fiumicino (Roma). Il mandato, della durata di 3 anni, proseguirà il percorso di riposizionamento del centro avviato nel 2023. Il mall conta circa 63.000 mq ed era precedentemente gestito da Savills. “Siamo da subito al lavoro con il nostro Global Approach, Local Expertise, per guidare il posizionamento di The Wow Side attraverso le nostre sinergie internazionali, sempre con una profonda attenzione al contesto locale di riferimento” ha commentato Fabio Filadelli, Business Development Director – Southern Europe & New Markets Nhood. A marzo del 2023, il centro commerciale (aperto nel 2005 accanto all’aeroporto di Fiumicino) aveva cambiato immagine e nome passando da Parco Leonardo a The Wow Side. Grazie al restyling sono state riqualificate alcune aree interne, le piste ciclabili e le aree verdi circostanti.

È uscito il libro “Supermercati fra passato, presente e futuro”

È stato pubblicato il libro “Supermercati fra passato, presente e futuro” (Edizioni Il Papavero) scritto da Gaetano Graziano, presidente di Adcc. Il volume promette di esplorare le dinamiche di gestione delle attività di vendita al dettaglio, analizzando come le innovazioni tecnologiche e le nuove tendenze di consumo stiano trasformando il settore. Graziano fornisce un’analisi dettagliata delle strategie adottate dalle catene di supermercati per adattarsi ai cambiamenti del mercato. E offre uno sguardo lungimirante su come i supermercati continueranno a evolversi in risposta alle esigenze dei consumatori e alle sfide future. Il libro è una risorsa preziosa per chiunque sia interessato a comprendere le forze che plasmano il settore della vendita al dettaglio e come questi cambiamenti influenzeranno il nostro modo di fare acquisti.

Hamleys, a Oriocenter il primo negozio in un mall

Dopo le due aperture in centro a Milano e a Roma, Hamleys sceglie Oriocenter (Bergamo) per l’apertura del suo terzo store in Italia. Il primo in uno shopping center. Il punto vendita si trova al piano terra e occupa una superficie di 1600mq. L’apertura dello store è in partnership, attraverso un accordo di franchising, con Giochi Preziosi Spa. “Una proposta shopping e intrattenimento molto importante per noi, che va a rinnovare il nostro merchandising mix e siamo sicuri porterà un boom di visitatori di tutte le età. Ancora una volta si tratta di un’apertura esclusiva e fa seguito ad altri premium brand stranieri, e non solo, che ci hanno scelto come primo Mall sul quale investire per affacciarsi sul mercato italiano” ha commentato Ruggero Pizzagalli, Direttore di Oriocenter.

Iper La grande i entra a Casa Milan Bistrot

Cambio in tavola a Casa Milan: Iper La grande i ha preso in gestione il ristorante Bistrot dell’AC Milan, situato all’interno della sede rossonera in via Aldo Rossi, a Milano. Questo nuovo progetto segna un passo importante per il Gruppo Finiper, proprietario dell’insegna f&b di “casa Iper”, che espande così il proprio raggio d’azione nella ristorazione. Con un obiettivo preciso in questo caso: offrire ai tifosi in visita una esperienza gastronomica all’altezza del blasone del Club milanese, fondato nel 1899 da un gruppo di inglesi e italiani guidati da Herbert Kilpin, e del suo Museo, che raccoglie i cimeli e i trofei della lunga storia di una delle squadre di calcio più titolate al mondo. Questo non è il primo “colpo” di Iper La grande i nel mondo della ristorazione. Prima di arrivare a Casa Milan Bistrot, la catena aveva già avviato otto locali, la maggior parte dei quali all’interno dei suoi centri commerciali.

Crazy Pizza arriva a Napoli, ma il focus è l’estero

Crazy Pizza, il brand di pizzerie che fa capo alla holding di Flavio Briatore, ha aperto anche a Napoli (in foto). Dividendo i pizzaioli locali tra “sacrilegio” e “comprensione”. Il marchio, comunque, prosegue con un’espansione in tutto il mondo e dovrebbe chiudere il 2024 con 15 milioni di euro investiti nei nuovi locali e la creazione di 200 posti di lavoro. In Italia, Crazy Pizza è sbarcata anche a Forte dei Marmi. Poi è arrivata Saint-Tropez, in Francia. Inoltre il marchio ha stretto una collaborazione con uno degli hotel più esclusivi della Svizzera, il Grand Hotel Des Bains Kempinski a St. Moritz. Qui, dalla stagione invernale 2024-2025, sarà allestito non proprio un ristorante a sé stante, ma una sorta di pop-up.

Mulino Caputo compie 100 anni e premia i giovani artisti È stata organizzata, a Napoli, la prima edizione del Premio Caputo, istituito in occasione del centenario di Mulino Caputo, azienda campana fondata nel 1924 e rinomata per la produzione di farine di alta qualità. La rassegna è stata rivolta agli studenti e ai neodiplomati dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, chiamati a confrontarsi sul tema Arte e Cibo attraverso tutte le discipline artistiche. Le opere partecipanti saranno protagoniste di una mostra presso la sede della Fondazione Banco di Napoli (aperta dal 25 ottobre al 25 novembre 2024) e i vincitori saranno proclamati il prossimo 24 ottobre, nell’ambito della conferenza stampa di presentazione del progetto prevista presso la Fondazione Banco di Napoli. Hanno partecipato Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione Banco di Napoli, Accademia di Belle Arti di Napoli e Valore Italia.

News Opening

I tappeti elastici di Hyperspace al Puglia Village

Hyperspace Trampoline Parks ha aperto a Puglia Village (Land of Fashion), il primo shopping village in Italia ad ospitare una palestra di tappeti elastici. Si tratta di un nuovo concetto di palestra, con oltre 100 tappeti elastici e numerosi percorsi ad ostacoli, dedicato ad un pubblico trasversale. Il marchio è già presente a Milano, Bologna e Verona. Puglia Village è la prima destinazione nel Sud Italia. Land of Fashion Villages racchiude una collezione di 5 villaggi, di proprietà del fondo americano Blackstone, e gestiti da Land of Fashion Outlet Management (LFM), che include Franciacorta (Brescia), Mantova, Palmanova (Udine), Valdichiana (Arezzo) a appunto il Puglia Village (Molfetta – Bari).

Per il Viaggiator Goloso quarto punto vendita a Milano

Il Viaggiator Goloso, brand premium del Gruppo Finiper Canova, ha aperto un nuovo negozio nel cuore di Milano, il quarto monomarca nel capoluogo lombardo, l’undicesimo in totale della catena. Il nuovo spazio copre una superficie di circa 250 metri quadrati ed è aperto sette giorni su sette. “Con questa importante apertura, inizia un nuovo capitolo per il Viaggiator Goloso – afferma Stefano Borsoi, Direttore Marketing Gruppo Finiper e Responsabile divisione il Viaggiator Goloso. “ Il rinnovamento del design introduce una nuova concezione dei nostri punti vendita, che si discosta dall’idea di supermercato per avvicinarsi a quella di bottega del gusto”.

Action arriva a cento negozi in Italia

Con alcune aperture ravvicinate nel mese di settembre, tra cui Cadegliano (Varese), Nola (Napoli) e Cisterna di Latina, nel Lazio, la catena di discount non food Action ha raggiunto il traguardo dei cento punti vendita in Italia, per un totale di circa 2mila addetti. Gli store presentano per lo più un format di circa 1.000/1.200 metri quadrati, con una ventina di addetti. Punto di forza dell’offerta è il risparmio, con più di 1.500 prodotti venduti a un prezzo inferiore a 1 euro e più di due terzi sotto i 2 euro. Il gruppo Action ha il quartier generale in Olanda, mentre lo sviluppo sul mercato italiano è coordinato dal direttore generale per l’Italia, Philippe Levisse.

KFC è presente anche a Parma e Monza

Settembre di aperture per KFC , la catena del pollo fritto che orma i è vicinissima a quota cento punti vendita in Italia. Particolarmente significativa la opening di inizio mese, in concomitanza con il Gran premio di Formula 1 di Monza. Dopo, è arrivata anche l’apertura in centro a Parma. Quello di Monza è uno dei ristoranti più grandi, con una sala da 427 metri quadri e 151 posti a sedere. A Parma, invece, si tratta del secondo punto vendita, che questa volta trova spazio all’interno del centro commerciale La Galleria. Questo negozio è stato aperto dal partner franchising Just In Food Srl, cui fanno capo anche il ristorante nel centro commerciale Gran Reno a Casalecchio di Reno (Bo) e quello nel centro commerciale I Petali a Reggio Emilia.

Rituals sbarca a Piazza Portello

La catena di profumerie Rituals ha aperto un nuovo punto vendita a Milano, all’interno del centro commerciale all’aperto Piazza Portello. Il nuovo negozio si estende su una superficie di 132 metri quadrati. Per il brand di cosmetica e lifestyle, prosegue il piano di espansione annunciato a fine 2022, quando era stato inaugurato il primo monomarca italiano, proprio nel capoluogo lombardo, in corso Buenos Aires. Il piano a medio termine dell’azienda prevede di arrivare a regime almeno a 150 negozi in Italia, da Nord a Sud, comprendendo tutti i canali di vendita: strade, centri commerciali (da Elnos Shopping a Le Gru di Grugliasco torinese) e travel (da stazione Termini all’aeroporto di Venezia).

Mantova apre le porte alla pizza di Rom’antica

Rom’antica, il brand di Finiper Canova specializzato nella pizza al trancio alla romana, ha aperto un punto vendita in città a Mantova. Per il marchio si tratta del 55esimo negozio in Italia. Un’operazione che rientra nella strategia di espansione di Rom’antica, che mira a portare il prodotto sia nei negozi su strada, sia nei centri commerciali, ovviamente con un occhio di riguardo per quelli afferenti al gruppo. La location prescelta per l’apertura a Mantova è via Broletto, una strada centrale, di passaggio, utile per catturare sia i residenti sia i turisti. Attualmente la rete di Rom’antica si colloca per lo più in regioni chiave quali Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna. Di recente, sono arrivati anche i punti vendita al centro commerciale Le Isole di Gravellona, Faenza e a Parma.

Deichmann sceglie un retail park per la Sardegna

Deichmann , tra i maggiori retailer europei di scarpe, approda per la prima volta anche in Sardegna. Il punto vendita è stato aperto a Iglesias, presso il retail park di Via Monsignor Saba, una zona che concentra alcuni brand noti, dall’elettronica al discount non food, più un grande supermercato Conad. Deichmann, presente in Italia dal 2008, ha raggiunto quota 129 monomarca nel nostro Paese, a conferma dei buoni risultati ottenuti. L’offerta si concentra su calzature a prezzo conveniente, sia di marchi proprietari, sia di brand venduti su licenza tra cui Adidas, Nike, Fila, Puma e Skechers. Accanto a questo si trova anche una selezione di accessori.

Dispensa Emilia anche al Fiordaliso di Rozzano

Dispensa Emilia investe sui centri commerciali. La catena ispirata alla cucina romagnola, prima della pausa estiva, aveva aperto un punto vendita da circa 100 metri quadrati al centro commerciale Carosello di Carugate, fuori Milano. Ora è arrivata l’inaugurazione, sempre nella prima cintura milanese, di un ristorante molto più grande al Fiordaliso di Rozzano, da 270 metri quadri, capace di offrire 92 posti a sedere interni, più altri 60 posti nella food court di fronte al ristorante, e 25 nel dehor esterno attrezzato. Entrambi i punti vendita, come altri ristoranti della catena con accesso dalla strada, mettono a disposizione del cliente un’area di parcheggio dedicata, riservata all’asporto dei piatti ordinati tramite app, con la funzione APP&GO.

12oz fa il suo ingresso al Porte di Roma

12oz ha aperto un punto vendita nel centro commerciale della Capitale Porta di Roma. Situato nella food court al primo piano, lo store vanta una posizione strategica e con una superficie di 25 mq (escluso il magazzino) mette a disposizione posti a sedere sia all’interno dello store che in galleria. “Siamo entusiasti dell’apertura di questo nuovo store 12oz a Roma, città che rappresenta uno degli obiettivi di sviluppo della rete previsti per il 2024” ha commentato il fondatore e Ceo, David Nathaniel. “Stiamo continuando a investire molto sulla nostra crescita a livello nazionale per raggiungere un pubblico sempre più ampio, rafforzando la presenza e l’awareness del nostro brand”.

Come cresce la ristorazione in viaggio Parola di… Sergio Castelli (Areas-MyChef)

Il manager milanese è il “decano” del foodservice italiano. “Dal Covid in poi, è partito un lungo lavoro di ripensamento dei format” racconta. E con la cura maniacale del prodotto, ha mantenuto la posizione di numero uno negli aeroporti

Di Andrea Aiello

Cominciamo da lei, per chi non la conoscesse. Chi è e da dove arriva Sergio Castelli?

Arrivo dall’ambiente della cucina, dove imparo il vero significato della parola eccellenza. Mi avvicino al mondo del management quando entro in Ikea Italia, che lascio dopo 12 anni per My Chef che gestisco da ormai 24 anni.

Un’informazione che non tutti conoscono.

Una parte importante della mia carriera, gli inizi: ho lavorato da Marchesi, al Punto Malatesta e poi alla Scaletta di Milano con le tre stelle Michelin, in Svizzera al Grand Hotel Eden di Lugano ed infine a Parigi. Dalla cucina ai suoi massimi livelli, ho scelto una nuova sfida approdando in Ikea, dove ho conosciuto e imparato la managerialità tanto, da diventare responsabile Ikea Italia per il food service all’età di 23 anni. Successivamente sono entrato in MyChef nel settembre 2000, quando l’azienda fatturava l’equivalente di 7 milioni e mezzo di euro.

Una corsa senza sosta che ha accompagnato e guidato.

Assolutamente sì, con caparbietà. E accompagnato da manager e collaboratori, che mi hanno seguito in questa avventura, abbiamo raggiunto risultati che nel 2000 sembravano impensabili.

In effetti lei è forse il top manager, tra i grandi gruppi, che ha una maggiore anzianità di servizio nella stessa azienda, un record.

Forse sono un po’ il decano del settore. E questo lo devo in primis all’imprenditore e fondatore di MyChef, Enzo Andreis e al gruppo multinazionale Elior . Con quest’ultima ho trascorso circa 15 anni vivendo anche la quotazione alla borsa di Parigi, per poi passare alla vendita della branca della concessione (Areas World Wide) al fondo di investimento PAI Partners.

Castelli, come va il mercato in concessione? E come sta oggi MyChef?

MyChef sta molto bene. È una delle aziende protagoniste nel mondo del travel retail

con la leadership nel settore aeroportuale, un presidio nelle autostrade e anche nelle stazioni ferroviarie. La società gode di buona salute, siamo usciti dal Covid e il mercato si è ripreso bene. Qualche dato: nel 2019 abbiamo realizzato 187 milioni di euro di fatturato, 222 milioni nel 2023 e per il 2024 la previsione è di 265 milioni di euro (anno fiscale ottobre -settembre, ndr).

Una crescita notevole in termini percentuali e assoluti. Ma sappiamo che considerare il fatturato non basta. Occorre puntare l’attenzione sulla marginalità.

Sì, sicuramente. La vera difficoltà, oggi, è ottenere una buona marginalità e noi siamo soddisfatti anche di questo. Non mancano di certo gli ostacoli, come appunto i costi che sono aumentati sempre di più: personale, materie prime, basti pensare al caffè. Il prezzo della tazzina è ancora molto basso rispetto alla media europea e non potrà che aumentare, ne parleremo in seguito.

Come avete ottenuto questi risultati?

Siamo cresciuti e per farlo abbiamo “cambiato abito” rispetto a qualche anno fa, trasformando l’azienda completamente. Un lavoro enorme iniziato nel periodo del Covid, durante il quale ci siamo messi a ripensare i nostri format, riprogettandoli e trasformandoli. Siamo partiti dal format della pizza, che oggi è in forte espansione,

fino ad arrivare alla ristorazione con servizio al tavolo, anche in collaborazione con chef stellati quali Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani.

Aspetti, facciamo un passo indietro, prima di affrontare format e prodotto. Torniamo sui costi. Non ha menzionato una voce di costo rilevante, quella per i landlord, i vostri “proprietari di casa”: aeroporti, stazioni, autostrade.

È un punto del conto economico su cui non abbiamo misurato scostamenti consistenti, è rimasto sostanzialmente uguale. In molti casi i landlord ci hanno dato una mano per attraversare e superare gli anni di pandemia. Peccato che oggi ci ritroviamo ad avere qualche problema con alcuni di loro, dovuti ai forti aumenti ricevuti con l’adeguamento Istat.

Comptoir Libanais è il nuovo format di cucina medio orientale, aperto in estate all’aeroporto di Milano Malpensa
Apollo è un nuovo format creato da Areas-MyChef, basato su carne cotta a bassa temperatura

E d’altra parte, anche nell’estate appena passata, c’è stata una forte polemica sui prezzi che voi e i vostri competitor praticate nelle aree di servizio autostradali o in aeroporto.

Ogni anno, immancabilmente, c’è la stessa identica polemica. È così da una vita: l’italiano è capace di lamentarsi perché in aeroporto la bottiglia d’acqua costa 2,80 € (0,75cl) e un caffè 1,70 €, poi atterra in altri aeroporti europei e paga lo stesso caffè, o la stessa bottiglia d’acqua, più del doppio. Ma in quel caso non dice nulla, anzi l’acqua è più buona: l’erba del vicino è sempre più verde. È un tema ricorrente. D’altra parte, sono convinto che, per essere economicamente sostenibile, la tazzina di caffè espresso dovrà arrivare a 2 € anche in Italia, in tempi brevi.

Il caffè a 2€? Ne è certo?

Riflettiamo: il prezzo del caffè, la materia prima, è aumentato in modo esponenziale alla fonte. Il dato è questo. Non si può prescindere. E non dipende certo da noi. È il tema della coperta, sempre troppo corta. A ciò aggiungiamo il fatto che il costo del personale è aumentato con il rinnovo del contratto, eppure il mercato del fuori casa resta comunque non attrattivo per chi cerca lavoro. Ma se non aumentiamo i prezzi di vendita dove andiamo? Senza dimenticare che gli affitti non calano, ma se siamo fortunati restano uguali, mentre tutti i costi continuano a salire.

E il rapporto con i vostri fornitori? Considerati i volumi che gestite, generalmente avete ottimi rapporti con loro. Sono mutati negli ultimi anni? Intensificati o peggiorati?

Sono contento di poter dire che con molti dei nostri fornitori abbiamo costruito nel tempo delle vere e proprie partnership, con cui abbiamo intrapreso delle iniziative strategiche per la nostra azienda. Parlo di partnership perché anche nei momenti più complessi e critici, come il periodo del Covid, siamo stati addirittura sostenuti da alcuni dei nostri fornitori.

Torniamo al tema del lavoro, del personale: c’è stato un aumento nel recente rinnovo del contratto che avete negoziato tramite AIGRIM, parte di FIPE Confcommercio. Ma ci ha anticipato che i problemi non sono risolti. Cosa manca?

Il settore della ristorazione ha vissuto e sta vivendo un momento molto critico per quanto riguarda le risorse umane: si fa fatica a trovarle, si fa fatica a tenerle. Soprattutto nel mondo del travel retail, un mercato che occorre tornare a rendere attrattivo.

Come?

Oggi in autostrada siamo aperti sette giorni su sette, con turnazioni di 24 ore per 365 giorni all’anno. I turni sono pesanti e sappiamo che le persone chiedono un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, probabilmente il tavolo di lavoro andrebbe aperto proprio sul trovare un miglior bilanciamento tra questi due aspetti. E quindi torniamo al punto di prima: se aumenti i costi, inevitabilmente dovrai riversarli ad esempio sul prezzo della tazzina del caffè, sui panini, le bevande. Sul tema prezzi, veniamo spesso paragonati al centro città, ma le location urbane non hanno di certo le stesse voci di costo del travel.

Altra linea che pesa in maniera importante nel nostro conto economico sono gli investimenti, abbiamo ricevuto aumenti ingenti causati dagli incentivi all’edilizia noti come 110%. Non si trovavano aziende per realizzare lavori se non a prezzi molto, molto alti. Quindi in alcuni casi i capex sono triplicati, quadruplicati.

Lei oggi fa parte di un gruppo multinazionale globale, è anche Ceo della Germania per Areas, si confronta regolarmente con i suoi omologhi di mezzo mondo. Come vede il mercato italiano?

L’Italia è sempre stato un mercato inte -

ressante per la ristorazione in concessione, perché è un Paese turistico e quindi molto ricco di opportunità. Un contesto di grandi numeri, ma con marginalità molto basse. È su una cura maniacale dei costi e dei ricavi che si gioca la marginalità oggi.

Arriviamo all’offerta, il cuore della vostra attività: format e prodotto. Negli ultimi anni abbiamo visto tanti operatori come voi diventare franchisee di marchi già affermati, rinunciando all’ingegnerizzazione di un’offerta propria, originale. Come vede oggi la situazione?

Noi cerchiamo sempre di tenere un bilanciamento per quanto riguarda il portafoglio dei brand: ci vogliono i grandi franchisor, i brand di forte richiamo, così come quelli di proprietà.

Nel corso del triennio Covid abbiamo lavorato molto “su di noi”: oggi abbiamo una nuova formula premium di bar, frutto di un’acquisizione, Vyta , che abbiamo preso dalle stazioni e portato anche in aeroporto. Abbiamo creato da zero Kikki- L’amore per il caffè , format di caffetteria snack bar pensato trasversalmente per il mondo travel. E abbiamo aperto il nuovo format di pizza: Pizza Flor Impasti in Purezza che sta dando enormi soddisfazioni e, tra l’altro, ha vinto il FAB Food Award 2024 a livello mondiale per il canale travel. Pizza Flor utilizza una base pizza su ricetta studiata ad hoc per noi con oltre 52 ore di lievitazione con lievito madre, molto digeribile e leggera perché pensiamo anche al benessere dei nostri clienti in viaggio. Solo nell’ultimo anno abbiamo realizzato 12 nuove aperture di Pizza Flor, che continueranno nel prossimo anno fino ad arrivare a 50 tutte sul mercato italiano. In aggiunta sono in arrivo alcuni Pizza Flor sul mercato europeo e statunitense.

Quindi siete anche un laboratorio di ingegnerizzazione per la cucina e la tradizione italiana nel mondo?

Naturalmente, la cucina italiana è al primo posto tra le cucine al mondo e quindi lo siamo sempre stati, è nel nostro dna: la creatività nei format.

L’area di servizio di San Martino è dotata di totem digitali per l’ordinazione “multibrand”
La nuova area di servizio autostradale di San Martino Est

Continuiamo con i format, altre novità?

Spaziamo dal risotto con la foglia d’oro all’ Insaluteria , dalla pasta fresca fino ad Apollo , format di carne cotta a bassa temperatura per oltre 12 ore e finalizzata al rotisseur davanti al cliente. Per questo format abbiamo scelto di abbinare alla carne verdure fresche sempre cotte allo spiedo. Occorre riflettere sul fatto che il prezzo ormai è dettato non più solo dal prodotto ma, dall’esperienza. Il riso oro e zafferano di Gualtiero Marchesi lo vendiamo con l’approvazione della Fondazione Gualtiero Marchesi , ottenuta dopo otto mesi di controlli e test per produrre il risotto uguale identico a quello del grande chef, con l’acidità e la sapidità che Marchesi pretendeva. Il risotto è servito nel piatto che usava Marchesi, con il bordo dorato, il suo cucchiaio ed il suo certificato numerato.

Omaggio alla tradizione ma anche alle nuove tendenze sempre più flexitariane. Così nasce l’ Insaluteria , un format healthy food , ispirato all’equilibrio del piatto unico in linea con le nuove abitudini dei viaggiatori sempre più orientati verso un’alimentazione a base vegetale.

Abbiamo inoltre rivisto Stortellini cambiando un po’ il Dna del format, non solo quindi tortellini ma anche lasagne, trofie e ricette regionali tutte realizzate in un pastificio artigianale, frutto di una nostra recente acquisizione, così da avere un controllo totale su tutta la filiera. Avremo a breve in arrivo un altro format per la pasta fresca, davvero molto bello.

Avete anche creato format con altri famosi attori della scena ristorativa.

Sì, abbiamo creato una straordinaria collaborazione con Antonino Cannavacciuolo , che ha portato alla nascita del format Antonino, il Banco di Cannavacciuolo presente oggi negli aeroporti di Malpensa e Napoli.

Di recente abbiamo rivisto il format Davide Oldani Cafè nella “piazza del lusso” al T1 di Malpensa. Dopo 8 anni di splendida attività abbiamo inserito una nuova gamma di prodotti davvero unici ricettati da Davide Oldani, chef stellato Michelin con il suo D’O

Abbiamo siglato una nuova collaborazione sul mercato del travel retail con 180 gram -

mi Pizzeria Romana di Jacopo Mercuro , 29° a livello mondiale nella classifica di “50 Top Pizza World 2024” e 13° nella “50 Top Pizza Italia 2024”, con il quale apriremo uno store a Roma Fiumicino entro il prossimo anno.

Sulla falsa riga della collaborazione con Mercuro abbiamo anche aperto, alla fine del 2023, Bonci sempre a Roma Fiumicino. Gabriele Bonci ha un format di pizzeria romana con ricettazioni di pizza davvero esclusive: Bonci è un vero “folle”, con una creatività fuori dal comune.

Inoltre, abbiamo da poco siglato un accordo di collaborazione con l’Antico Forno Roscioli , un’icona romana, per lo sviluppo all’interno del mondo travel.

Abbiamo continuato lo sviluppo dei punti vendita Rinaldini Pasticceria Creativa e Panini d’Autore aprendo un punto vendita al Terminal 2 di Malpensa e all’Aeroporto di Roma Fiumicino. L’ultima novità, introdotta a luglio di quest’anno nell’area Extra Schengen di Malpensa, è il format di cucina libanese Comptoir Libanais.

Ma occorre una professionalità e una formazione del personale incredibile. Per questo credo di poter dire che siamo veramente gli specialisti del prodotto e questa è una delle grandi differenze rispetto ai competitor. Basti pensare che a mio diretto riporto c’è un executive chef, Michelangelo Citino.

A luglio è stata inaugurata la nuova area di servizio autostradale San Martino Est, in A1 all’altezza di Parma, direzione Milano. Sarà il modello per le vostre aree di grandi dimensioni.

Quali le novità?

L’area di servizio di San Martino Est rappresenta per noi il mercato autostradale, è stata la prima area vinta nelle gare del 2006-2007. Inoltre, è anche una tra le più importanti aree di servizio della rete italiana, in termine di traffico, passaggi, fatturato. Per il rifacimento abbiamo investito circa 6,2 milioni di euro realizzando qualcosa di completamente nuovo ed innovativo. Comunicando una promessa già dal payoff presente in facciata: “A wonderful place to stay”. Un posto meraviglioso dove potersi fermare, non più luogo di passaggio, ma una destinazione. Si tratta un’area di servizio di circa 1.500 mq completamente aperta, quando entri percepisci subito l’ampiezza degli spazi e la numerosità dei format proposti. Sulla destra, il Food Park, con i quattro format. Frontalmente Pizza Flor con la sua immagine irriverente e coinvolgente ispirata agli anni ’90. Per poi passare sulla sinistra ai 16 metri di banco blu di Kikki L’amore per il caffè, caffetteria contemporanea con un’offerta classica, ma anche di tendenza con prodotti best-seller come i pancake sandwich dolci e salati, i croissant proteici 100% vegan, i matcha lattes. Infine, spicca il format del pasticciere campione del Mondo Roberto Rinaldini. Con quest’ultimo abbiamo voluto creare una offerta premium dedicata a chi cerca un prodotto di raffinata pasticceria dal sicuro effetto wow come le brioche cubiche, i New York Roll croissant, gli iconici MacaRal. Abbiamo intercettato ogni target di clientela perché si sa, in area di servizio si ferma sia la Panda sia la Porsche.

Anche nel market, che tanto connota le aree autostradali, avete introdotto novità?

Basti dire che a San Martino Est, nel market abbiamo inserito, per la prima volta in autostrada, i taralli di Taralleria Napoletana, un prodotto eccezionale fatto a mano di grande prestigio e artigianalità. Così come altri prodotti davvero unici quali i passatelli

a base di Parmigiano Reggiano, una vera specialità. Per accogliere proprio tutti abbiamo voluto fortemente anche il Bau bar (con il logo di un bassotto): un’area dedicata ai nostri compagni a quattro zampe, con tanti prodotti utili per il viaggio.

Pensiamo al futuro, imminente. Per voi sviluppo vuole dire nuove gare. Cosa c’è in calendario fra aeroporti e autostrade?

Gli aeroporti hanno gare continue, nei prossimi anni sicuramente le più importanti riguarderanno Aeroporti di Roma. Più imminente, un’importante tornata di gare autostradali, già in forte ritardo per le quali attendiamo notizie.

Di quante aree di servizio parliamo?

Di un centinaio di aree in due anni, leggeremo il bando, guarderemo la sostenibilità economica e non faremo le dovute valutazioni sulla partecipazione o meno. Bisognerà valutare il bilanciamento tra capitale investito e ritorno dell’investimento avendo sempre bene in testa i nostri principali punti di interesse, i clienti gli azionisti e le nostre persone. Le cose funzionano, se i prodotti sono giusti e se i conti tornano. Non mi stancherò mai di ripeterlo.

Bau Bar è l’originale corner introdotto nell’area di servizio di San Martino, con l’offerta di prodotti pet food
Sergio Castelli con Massimo Iossa (Autostrade per l’Italia) al taglio del nastro della rinnovata area di servizio di San Martino Est

Nima Sushi riparte con Investfood “In arrivo altre due acquisizioni”

La società controllata da Mega Holding ha rilevato il brand Nima e ora punta a uno sviluppo basato sulla gestione diretta. Intervista all’amministratore delegato, Gian Maria Brusini Di Adriano Lovera

Investfood è una società controllata con una quota di maggioranza da Mega Holding, società fondata nel 2017, che vede tra gli azionisti di riferimento il suo presidente, Marco Boroli (famiglia proprietaria di DeAgostini). È la holding che, nel 2021, si è assicurata la maggioranza di Pasticceria Martesana È stata proprio Investfood, fra 2023 e inizio 2024, a rilevare i due brand Nima sushi e Pokeria by Nima, dopo che la precedente proprietà aveva dovuto far ricorso al concordato preventivo. Prima ancora del passaggio, il perimetro dei punti vendita era stato razionalizzato, da 41 agli attuali 25. Oggi, gli addetti sono circa 200. Nima riparte, quindi, con obiettivi chiari, sia a livello di strategia di

sviluppo, sia come posizionamento di mercato. Ne ha parlato a retail&food, Gianmaria Brusini, socio della holding, nonché amministratore delegato di Investfood.

Gian Mario Brusini, amministratore delegato di Investfood

Partiamo da una breve presentazione di Investfood. Che cosa c’è in portafoglio?

Nasciamo con il lancio di This is not a sushi

bar, un brand interessante, ma che non ha avuto lo sviluppo sperato e che oggi conta qualche punto vendita a Milano. Poi ci sono i 25 ristoranti, fra Nima sushi e Pokeria by Nima, e altre due attività, una a marchio Poke Factory e il ristorante hawaiano Maui.

Come mai l’investimento nel poke/sushi?

Diamo per assodato che il sushi e il pokè siano ormai entrati nelle abitudini di consumo degli italiani. Nima si presenta come una sorta di open-sushi, ma di buon livello. Diciamo che puntiamo a creare il campione dell’all-you-can-eat. L’altro tassello

è invece una pokeria classica, dove però stiamo cercando di rivisitare il menù ed allargare la gamma di prodotti offerti, come del resto stanno facendo anche i concorrenti.

Quali sono le caratteristiche dello sviluppo?

In primo luogo, procediamo solo con la gestione diretta. Il franchising, al momento, non rientra nel nostro modello di business. Inoltre, puntiamo a una crescita tramite acquisizioni di soggetti più piccoli e, su questo punto, possiamo anticipare che stiamo per chiudere due trattative, con cui porteremo il totale dei nostri punti vendita a 50. Questa strategia ha un senso preciso, legato al mercato e al prodotto. Il sushi e il pokè sono segmenti in cui è difficile differenziarsi dai concorrenti, a parità di freschezza di prodotto. Quindi, se in una determinata zona esiste già un marchio radicato, è più sensato acquisirlo piuttosto che portare il proprio brand e tentare di rosicchiare clientela.

In quali aree si concentrerà quest’attività?

A livello geografico, le due acquisizioni cui ho accennato sono concentrate nel Nord Italia. Molto è legato all’efficienza delle operations, che devono essere comode, considerando che il pesce crudo è un prodotto sensibile. Quindi, prima si fa massa critica al Nord e dopo si guarda altrove.

A proposito di operations, gestite la materia prima da un centro unico di acquisto oppure ogni ristorante si rifornisce autonomamente?

I nostri fornitori vanno direttamente ai vari punti vendita. Questa oggi ci sembra la strada più fluida. Anche altri soggetti sono tornati indietro, rispetto alla strada del centro unico di lavorazione e pre-porzionamento.

Passiamo ai canali di vendita. Oltre ai locali su strada, centri commerciali e travel che ruolo possono avere?

Non abbiamo né preclusioni, né particolari predilezioni per un canale o l’altro. L’importante è che il ristorante funzioni e che i conti tornino. Stiamo imparando a cono-

scere il mondo dei centri commerciali, che sono un po’ un’arma a doppio taglio, poiché nello shopping center non spendi per attirare il cliente, sfrutti il traffico esistente. Ma se poi l’attività non gira, ti restano poche leve per invertire la rotta, sei legato alle dinamiche della struttura. E restando ai centri commerciali, devo ammettere che non li trovo così convenienti, a livello di canone d’affitto.

Rispetto alla gestione e al reperimento del personale, che cosa osservate?

Certo, la difficoltà nel trovare personale qualificato esiste. In questi format, in cui è assente la cucina, spesso si banalizza il ruolo dell’operatore, mentre invece anche una semplice pokeria presenta varie complessità, che vanno dal corretto trattamento del pesce crudo, fino alla gestione degli orari di picco e del delivery. Nima e Pokeria sono ancora in una fase di turnaround, quindi lavoriamo per ricreare uno staff ottimale in tutti i punti vendita, al momento concentrandoci sulle risorse interne.

A livello di risultati di bilancio, che cosa prevedete?

Il primo bilancio completo sotto la guida di Investfood sarà quello 2024. E stiamo lavorando affinché già il primo anno si chiuda in utile. E se proprio non sarà così, prevediamo di andarci molto vicini.

Operazione da 5 milioni di euro

Il passaggio di Nima e Pokeria dalla vecchia proprietà, Goodeat (fondata da Marco Perego e Nicolò Capanna) alla nuova Investfood, è stato sancito tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 dal Tribunale di Milano, nell’ambito di una procedura di concordato in continuità aziendale diretta, con assuntore. Il decreto di omologa del concordato, del novembre 2023, conteneva i punti principali dal piano, con alcune cifre chiave. Era prevista: “La prosecuzione diretta dell’attività d’impresa attraverso 25 punti vendita con insegna “Nima” e “Pokeria” sino all’omologa, con flussi previsti disponibili per il ceto creditorio pari a 500mila euro”; l’incasso del key money, relativo ai punti vendita non rientranti nel perimetro della continuità, per 270mila euro; le disponibilità introdotte dall’assuntore Investfood srl, per 4,5 milioni, pari al corrispettivo del trasferimento dell’intero attivo patrimoniale della debitrice (valorizzato in 3,56 milioni) e alle risorse vincolate all’adempimento della proposta (queste ultime pari a 1,89 milioni) e le disponibilità liquide per circa 190mila euro, per un totale di 5,46 milioni.

Per Odissea ricavi record, corrono cosmetica e retail. Food ancora in rosso

I conti della galassia Percassi sono in utile, anche senza l’effetto della maxi plusvalenza della cessione del 55% dell’Atalanta. Super performance per Kiko, Nike, Victoria’s Secret e Lego. Va avanti l’espansione di Starbucks, ma i costi spingono ancora in perdita il segmento ristorazione

Di Adriano Lovera

Ricavi record, ottima performance di retail e cosmetica, food&beverage ancora in rosso. Ma anche, il prossimo arrivo di una catena di cliniche estetiche e quanto sono costate le aperture più prestigiose. Numeri noti, e altri più nascosti, sono quelli che si possono leggere dopo la pubblicazione del bilancio consolidato di Odissea Srl, la capogruppo dell’intera galassia Percassi. Un impero che a cascata conta sotto di sé, tra Italia ed estero, tra aziende controllate o soltanto partecipate, la bellezza di 69 società.

Intanto è arrivato il deal con Catterton

Partiamo dal fondo, cioè dal risultato, considerando che i dati del bilancio 2023 arrivano al termine di una mini stagione di ottime plusvalenze per il colosso bergamasco. Nel 2022, la quota di maggioranza dell’ Atalanta calcio (il 55%) era stata ceduta alla cordata dell’imprenditore italo-americano Stepghen Pagliuca . Questo aveva generato proventi, a livello consolidato, per 263,25 milioni di euro nel bilancio precedente, che infatti si era chiuso con un maxi utile pari a 196,97 milioni di euro. L’utile 2023, invece, è di “soli” 11,57 milioni di euro. Ma proprio in virtù di quella operazione una-tantum, il dato non va paragonato con il 2022, anzi, si tratta di un ottimo risultato, frutto di un forte aumento delle vendite e del perimetro dei negozi. Si vedranno, invece, sul prossimo bilancio gli effetti dell’operazione perfezionata nel 2024, con cui Percassi ha ceduto la maggioranza della proprietà di KIKO (il 70%) al fondo L Catterton. Una cessione di cui non sono stati ufficializzati i numeri, ma che comporterà proventi stellari per il gruppo, probabilmente vicini al miliardo di euro dal momento che la valutazione di L Catterton sull’intera società dovrebbe aggirarsi intorno a 1,4 miliardi di euro. KIKO, da notare, passa di mano a livello di maggioranza di capitale, ma come gestione operativa e management rimano in pieno nella galassia Percassi.

euro, in aumento del 22% rispetto ai ricavi per 1,04 miliardi del 2022. L’ Ebitda è pari a 195,1 milioni. Spiega la nota: “Il miglioramento è trainato dagli ottimi risultati ottenuti tramite le vendite dei settori retail e cosmetico, che hanno compensato l’effetto inflazionistico registrato sui costi per l’approvvigionamento, che ha colpito tutta la supply chain, e l’incremento dei costi per i servizi”. Come detto, il risultato netto di gruppo è di 11,57 milioni. Alla chiusura del bilancio, la galassia Percassi contava su 1.058 punti vendita diretti, più 220 in franchising e 4 wholesale fisici. I dipendenti risultavano 10.345.

A bilancio 2023, il gruppo di Percassi conta su una rete di 1.058 punti vendita diretti, 220 franchising e 4 wholesale Il portafoglio

rispetto ai 673,9 milioni del 2022, il settore retail ha generato ricavi per 428,8 milioni di euro (345,7 milioni nel 2022), mentre il food & beverage è arrivato a 37,9 milioni (rispetto ai 22,9 milioni del 2022).

Cosmetica: meno promozioni, più valorizzazione del prodotto

La cosmetica, che in sostanza significa KIKO (il resto sono le vendite dei marchi Womo, Madina e Bullfrog), ha generato 800,94 milioni di ricavi, con un margine operativo lordo di 123,2 milioni, che equivale al 15%, e un utile di esercizio positivo per 6,9 milioni. Rispetto a KIKO, la relazione segnala una forte crescita dei ricavi dei canali retail e ingrosso (+20%), una leggera crescita dell’eCommerce (+6%) e una progressione decisa di un segmento ancora marginale, quello del franchising, che comunque ha aumentato le vendite del 45%. Sale leggermente il costo del venduto (210 milioni), ma con meno incidenza sul fatturato. “Questo si deve al nuovo approccio commerciale, maggiormente focalizzato sulla valorizzazione dei prodotti e del marchio KIKO Milano e meno sull’approccio promozionale, ma anche a una più attenta politica di approvvigionamento volta a limitare al minimo l’inflazione sul costo del prodotto” spiega il bilancio. Rispetto ai punti vendita, nell’esercizio sono stati aperti 34 punti vendita, a fronte di 23 chiusure e un saldo di più 11 negozi.

I ricavi salgono del 22%

L’esercizio 2023 del gruppo Odissea si è chiuso con un fatturato di 1,26 miliardi di

La cosmetica di KIKO è da sempre il principale generatore di ricavi del gruppo, arrivati a 797 milioni nel 2023. Oltre a questo, Percassi gestisce società attive in diversi settori, sia attraverso marchi propri che in franchising: si va dalla vendita al dettaglio di articoli di abbigliamento sportivo ( Nike e Jordan ) a giocattoli ( Lego ) fino all’intimo femminile ( Victoria’s Secret ), passando anche per la ristorazione (con marchi come Starbucks ), fino al settore immobiliare, attraverso la controllata Stilo . Nel 2023, la cosmetica ha portato ricavi pari a 800,9 milioni di euro

Retail, margini sopra il 16%

Il retail raggiunge risultati straordinari, con ricavi a 428 milioni, frutto di 419,1 milioni derivanti dal canale negozi, 8,3 da eCommerce e corrispondenza, più 1,2 milioni riferibili a prestazione di servizi. L’on line conta ancora poco, eppure il bilancio ne segnala la crescita del 43% rispetto al 2022, in particolar modo grazie alla piattaforma di Victoria’s Secret . “Per tali ragioni il gruppo sta continuando a sostenere gli investimenti legati al programma di trasformazione digitale tramite una forte promozione del canale eCommerce” si legge nel documento. La marginalità è ottima, perché l’Ebitda è superiore al 16% (68,8 milioni) e l’utile di esercizio risulta pari a 33,4 milioni, quasi l’8% dei ricavi. Un livello invidiabile. Il contributore principale di questo segmento è Nike , i cui negozi vengono sviluppati da Percassi non solo in Italia, ma anche in Spagna, Portogallo, Cipro e Grecia. Il marchio sportivo più famoso al mondo apporta oltre 172 milioni di ricavi. Il dato Nike, peraltro, è scorporato da quello del brand Jordan, che è a sé stante, che genera da solo 8 milioni. Importante anche il peso di LEGO, che genera 86 milioni. Anche in questo caso, Percassi sviluppa la rete in Francia, Spagna e Portogallo, oltre che in Italia.

Canoni sotto controllo: affitti alti ma location remunerative

La voce “canoni d’affitto” è sempre una delle note dolenti del retail. Eppure nel bilancio di Odissea-Percassi si trovano note positive in questo senso. Occorre guardare la voce “costo per godimento di beni terzi”, costituita quasi soltanto da locazioni passive e spese condominiali. Questa voce è salita da 53 a 63,7 milioni

di euro, soprattutto per effetto delle nuove aperture (22 nel retail) e degli aumenti contrattuali legati all’inflazione. “Tuttavia, si segnala che l’incidenza di tale costo sul valore del fatturato diminuisce, passando dal 15,3% al 14,9% a conferma della capacità del management di espandersi con l’apertura di punti vendita in posizioni strategiche e più che remunerative rispetto alle condizioni locative”.

Il food in rosso

Il settore food & beverage, per Percassi, significa in sostanza l’espansione italiana di Starbucks , perché il resto è rappresentato da pochi punti vendita dei marchi 30Polenta e dalla Taverna Valtellinese di Bergamo. A tutto il 2023 si contavano 35 punti vendita Starbucks, per cui prosegue l’attività di crescita, che ha portato a 12 nuove aperture nel periodo , tra cui Roma, Milano, Livorno, Firenze, Genova. Il fatturato cresce, aumentano i negozi, ma anche i costi, tra cui quelli operativi legati alla componente energetica, di manutenzione dei negozi e al deposito e magazzinaggio merci. L’espansione della rete impatta anche sulla voce “costo del venduto”, che in valore assoluto praticamente raddoppia da 4,2 fino a 8 milioni di euro. Così, se anche il margine operativo lordo di questo segmento è buono, ossia 3,32 milioni, quasi il 10% dei ricavi, il risultato finale è negativo con una perdita di esercizio a -1,36 milioni. Che segue la perdita 2022 (-1,4 milioni), che però era più pesante se rapportata al numero minore di negozi.

Il saldo di aperture e chiusure

Anche se le aperture dei nuovi negozi sono quelle che solitamente trovano spazio tra le notizie, la gestione di un portafoglio così ampio di brand impone un lavoro costan-

te di razionalizzazione e perfezionamento della rete. Ecco perché, nel corso dell’esercizio 2023, a livello di gruppo si sono registrate 68 aperture di punti vendita, a fronte di 53 chiusure . Le aperture riguardano 34 negozi diretti KIKO, 12 Starbucks, 8 Victoria’s Secret, 6 negozi Nike, 6 Lego, più un Armani AX e un Garmin. Le chiusure, invece, per lo più si riferiscono a negozi KIKO non più performanti e ai punti vendita Dmail, approfonditi un box a parte nel servizio.

Quel che resta di Dmail

Il marchio Dmail è stato ceduto a Kasanova, che adesso avrebbe il compito di rilanciarlo. Percassi lo aveva rilevato nel 2016 nel contesto del concordato preventivo di Dmedia Commerce S.p.A. A maggio 2023 era arrivato l’annuncio della cessione a Kasanova di un ramo d’azienda di D-Retail composto da una serie di negozi, il personale di negozio e di sede, e altri beni funzionali allo sviluppo del brand Dmail e a insegna Dmail, oltre che i relativi segni distintivi. “La partnership con Kasanova risulta essere uno sbocco naturale per Dmail che, grazie alla complementarità dei due Gruppi, potrà ulteriormente raggiungere i consumatori e garantire loro una customer experience sempre più efficace” recitava il comunicato. Prima, però, si è proceduto a una belle cura dimagrante, ossia la bellezza di 24 chiusure, così il ramo d’azienda passato a Kasanova era di soli 7 punti vendita. Ora i negozi sono 15, segno che Kasanova ha effettivamente lavorato sul marchio. È stato anche siglato un accordo con Unieuro per inserire alcuni shop-in-shop Dmail nei punti vendita, ma ora che Unieuro è sotto Opa questo tassello resta in stand by.

Contribuzione al fatturato dal canale fisico

Il bilancio di Odissea comprende circa 153 milioni di euro alla voce “immobilizzazioni immateriali”, un capitolo che fornisce indicazioni interessante circa i costi dei canoni e degli investimenti per le nuove aperture.

La voce di dettaglio più pesante è rappresentata dai 79,6 milioni di “costi pluriennali su beni di terzi”, che comprende circa 63 milioni di euro di canoni passivi. Sempre all’interno dei costi pluriennali su beni di terzi, troviamo gli investimenti relativi a ristrutturazione o allestimento di punti vendita . In questo caso, 9,6 milioni sono stati spesi sugli store a marchio KIKO, 5,5 milioni su Victoria’s Secret (tra cui 824mila euro a Tolosa, 675mila a Strasburgo, 623mila a Verona, 496mila euro a Rimini, 488mila a Milano in Galleria del Corso); 2,3 milioni riguardano Starbucks , tra cui 1 milione complessivo per i negozi romani di Montecitorio, via Cola di Rienzo, stazione Termini e il centro Porta di Roma: 1,3 milioni sui negozi Lego , di cui 237mila per Milano Porta Nuova. Questo non esaurisce il costo degli investimenti, perché vanno aggiunti circa 15 milioni di euro riferiti a costi “antecedenti l’apertura dei nuovi punti vendita”, che ri -

guardano la formazione del personale e il canone di locazione. Si va dai 219mila euro dello Starbucks di Bari e 218mila euro di quello a Roma-Montecitorio, per passare a 88mila euro del Lego al centro commerciale Porte di Roma, agli 84mila del negozio Nike al Forum di Palermo. Questi esempi mostrano il dato noto sul mercato, della convenienza delle aperture nei centri commerciali rispetto al centro città.

Altri 30 milioni riguardano l’indennità di buona entrata , un altro costo legato ai contratti d’affitto, che in sostanza è la fee di ingresso che si paga alla proprietà, al di là dei canoni mensili pattuiti.

Nel complesso, il bilancio, come obiettivi per il 2024, indica il proseguimento della trasformazione di KIKO in un global beuaty brand, con 150 nuovi negozi nel mon -

Suddivisione ricavi per area geografica

764,3

*dati in milioni di euro

do entro fine 2024, arrivando a 1.235 in 78 Paesi, con obiettivo 900 milioni di ricavi e 150 milioni di Ebitda. il 2024 vedrà anche l’implementazione della nuova piattaforma Unifed Commerce, che integra i canali e i sistemi del gruppo.

Arrivano anche le cliniche estetiche WOW

Un piccolo passaggio nel bilancio segnala la volontà di Percassi di far nascere una catena di cliniche estetiche nel nostro Paese. Il testo del bilancio, infatti, spiega che è stata avviata la joint venture paritetica WOW Italy Srl, insieme alla società spagnola WOW Aesthetics S.L., per affacciarsi al mondo dell’estetica in Italia. Non sono disponibili al momento altri dettagli

Franchising motore di crescita Le novità in arrivo dal Salone

Come numeri e opportunità di presidiare il territorio, l’affiliazione si conferma una modalità di sviluppo indispensabile. Tanto beauty, food, servizi e novità dall’ultima edizione del Salone

Il franchising in Italia vale oggi l’1,8% del Pil e nel 2023 (dati Assofranchising/ Nomisma) ha consolidato il suo trend di sviluppo con un giro d’affari che sfiora i 34 miliardi di euro (+9,9%). Le insegne operanti in Italia sono 929 e hanno attivi 65.806 punti vendita (+4.664 rispetto all’anno precedente). Le buone performance del giro d’affari si riflettono su altri indicatori: anche gli occupati sono in aumento del 13,8% (+34.919 nuovi addetti per un totale di 287.767 unità). La forza di questo comparto si rifletti sui buoni numeri mostrati, anche quest’anno, dal Salone del Franchising di Milano , organizzato da Fiera Milano , arrivato alla sua 37esima edizione. La rassegna, di cui retail&food era tra i media partner, è stato come di consueto l’occasione per approfondire diverse tematiche del settore e ha regalato un momento per discutere di azioni comuni fra le varie sigle associative coinvolte e i rispettivi rappresentanti: Alberto Cogliati per Assofranchising , Alessandro Ravecca per Federfranchising , Mario Resca per Confimprese , Maria Luisa Castiglioni del direttivo Ubri , Francesca de Lucchi Presidente di Terziario Donna di Confcommercio . Da lei è arrivata l’esortazione a vedere il franchising come modo per superare il divario uomo/donna in fatto di presenza imprenditoriale in Italia. Proprio l’anno scorso, insieme a Confcommercio/Terziario Donna, è partito il progetto di McDonald’s “Women in franchising” per incrementare l’inserimento di nuove imprenditrici all’interno della sua rete di franchising.

In vetrina 130 espositori

Sono stati oltre 130 gli espositori presenti all’Allianz Mico, fra varie categorie come servizi b2b, consulenza, fashion&beauty, fitness, food, Gdo e altri specialist, che andavano dallo “svapo” al co working, dall’immobiliare (come Solo Affitti) al tech rigenerato di Kenovo. Sempre nutrita la presenza della

Gdo, dove tanti brand hanno confermato la propria presenza, a partire da Eurospin (main partner), insieme a Coop Lombardia e Crai Secom. Altre conferme anche nel mondo fashion e cura di sé, con L’Erbolario e F**K, insieme a Coin, Kids & Us, Kipoint. Nutrita la squadra fitness, a partire da Anytime Fitness, passando per 20’ Training Lab, Fit and Go e Fit Express. Per

fortuna, però, si sono viste anche le librerie, segno che la lettura non è morta nel Paese e neppure nei luoghi di shopping, con Mondadori Retail e Ubik. Uno spazio importante è sempre quello riservato alla ristorazione. Sono tornati al Salone Mc Donald’s, Old Wild West, Tosca, Doppio Malto, LaYogurteria, Löwengrube, 12Oz e la Bottega del Caffè. Ma non sono mancate le new entry.

Esordienti in cerca di opportunità

Tra le catene più note, si è notata per la prima volta la presenza di Alice Pizza . Marchio che ormai ha raggiunto i 200 negozi nel Paese, frutto di una crescita basata sia sulla gestione diretta sia sull’affiliazione. Il gruppo Cigierre , insieme ai suoi format rodati come Old Wild West o Pizzikotto, ha portato anche Smashie , brand neonato che cerca di svilupparsi (e che intanto ha già annunciato una terza apertura, questa volta diretta, in Friuli, vicino alla casa madre). Sempre nel mondo della ristorazione, hanno cercato di farsi conoscere alcuni progetti come la Spritzzeria , realtà lucana di bar drink&food , specializzata negli spritz, che ha già all’attivo dieci locali in Italia. C’era anche Il Vero Alfredo , il ristorante romano della fettuccina “alla Alfredo”, che ha già aperto alcuni locali all’estero, ma sta provando ad allargarsi in Italia con l’affiliazione. Dopo aver da poco inaugurato anche a Torino, è arrivato Dreams Donut’s, il mago del donut all’americana che sta sviluppando AVS Retail Consulting. Presente anche Sandrino , marchio di gelateria tutta al naturale made in Puglia, che nella regione conta già su una decina di locali (compresi gli aeroporti di Bari e Brindisi). E poi ancora Yoyogurt , accanto alla già rodata La Yogurteria . Batte un colpo anche il segmento piadina con Giangusto piadineria . Nel segmento beauty, invece, tra le new entry vanno segnalate Naturhouse e Caddy’s

Le novità

Qualche operatore ha approfittato del Salone per comunicare alcune novità. Tra queste, c’è il nuovo progetto di AVS Consulting Milano Cosmetics, marchio conosciuto nell’ambito della bellezza professionale, che ha presentato il suo piano di espansione retail in Italia. Il brand, presente in paesi come Spagna, Francia,

Regno Unito, Stati Uniti e America Latina, vanta oltre 700 saloni per parrucchieri attivi, con un giro di affari di oltre 100 milioni di euro. E ora, anche da noi, tanta la strada dell’affiliazione. Milano Cosmetics si presenta come un formato di salone di bellezza “low cost chic”. L’obiettivo è aprire circa 100 negozi nei prossimi cinque anni in Italia.

In ambito food, Doppio Malto mantiene le promesse di una robusta crescita, anche all’estero. La creazione di Giovanni Porcu, prossimamente già pianificato nuove aperture a Bergamo – Chorus Life, Brescia, Modena, Pompei Maximall, Sassari e Monza. Nel 2025 ha messo in pipeline Pavia, Cusago, Catania, Rende, Alessandria, e l’aeroporto di Venezia. Doppio Malto investe molto anche sulla Francia. Nella primavera 2025, apre a Nizza, al centro commerciale Cap300 (a gestione diretta), cui seguiranno altre iniziative in franchising a Tolosa, Lione, Marsiglia, Antibes, Laval e Montpellier.

Nel segmento coffee to go, 12oz Coffee Joint ha invece annunciato il suo ingresso in Trentino Alto Adige, con un punto vendita a Merano. La catena fondata da David Nathaniel si è appoggiata, per quest’operazione, proprio a un affiliato, ossia la società Hd Food di Enrico Bianchi, franchisee attivo anche con altre catene retail e con esperienza pregressa nella ristorazione, che supporterà l’espansione della rete di 12oz sul territorio altoatesino.

A tenere banco, come sempre, c’è stato il versante del reperimento dei capitali per favorire la crescita e lo sviluppo delle reti. Da parte dei fondi non c’è alcuna preclusione a mettere in portafoglio attività retail o di foodservice, a patto di rispettare alcuni paletti: conti a posto, ma soprattutto un’ottima prospettiva di crescita “che deriva, per forza, dal fatto che il prodotto o il servizio sottostante sia interessante per il consumatore” ha testimoniato Raffaele Legnani, managing director, Head of Milan office, di H.I.G. Capital , soggetto che in Italia ha investito nelle catene Acqua e Sapone e Pinalli . La proprietà di tipo finanziario, peraltro, non cambia la natura del progetto. “Noi siamo al terzo azionista di riferimento finanziario” ha detto Stefania Criveller, direttore generale di Cigierre , gruppo da 400 punti vendita, oggi controllato da Bc Partners. “Il fondo è sfidante perché ti obbliga a migliorare sempre, ma al centro restano sempre buoni prodotti e la capacità di innovare i brand seguendo la richiesta del mercato” ha aggiunto la manager. E in questo contesto, come si inserisce la scelta di crescere tramite affiliazione o gestione diretta? “Nel nostro caso, abbiamo scelto un giusto equilibrio, vicino al 50% e 50%” ha testimoniato Claudio Baitelli, Ceo di Alice Pizza (Dea Capital-IDeA Taste of Italy). “In Italia c’è ancora tantissimo spazio per crescere e l’affiliato giusto, grazie alla sua conoscenza del territorio, ti permette di andare a presidiare tanti centri minori con una capacità che non si può avere, guardando tutto dalla sede centrale. Anche per questo, ritengo che sia ancora indispensabile il partner single store, rispetto alla moda di cercare del multi-unit/multi brand”.

Finanza e ricerca dei capitali

Calendario I prossimi appuntamenti di settore

Confronto tra retailer e investitori su come i sistemi finanziari tradizionali e innovativi possano creare valore per il settore e favorire lo sviluppo delle catene retail in Italia e all’estero

Milano, Palazzo Mezzanotte, 3 Ottobre - www.confimprese.it/eventi/6-retail-finanza/

FORUM RETAIL

L’evento di Ikn Italy si pone come grande hub per tutto il settore retail. Luogo in cui ascoltare best practice nazionali e internazionali e case history dai principali retailer.

Milano, Allianz MiCO, 30 ottobre - https://ikn.it/forum-retail/

AIGRIM DAY

L’appuntamento annuale organizzato da AIGRIM, la sigla che in seno a Fipe–Confcommercio riunisce le imprese che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande nei centri urbani, nei centri commerciali, nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti, nelle stazioni.

Milano, novembre – www.aigrim.it

RBM Retail Building Management è l’evento di networking, formazione e aggiornamento sul settore, organizzato da Spazio Progetto, con tanti speaker esperti del retail.

Milano, Hotel Melià, 18-19 novembre - https://www.rbm-italy.com/rbmevent2024

Mapic (Retail property market) è l’appuntamento internazionale di riferimento dedicato al settore immobiliare commerciale, con tutte le tendenze sulle migliori destinazioni per lo shopping e sviluppi, compreso il mixed use.

Cannes, Palais des Festivals, 26-28 novembre - https://www.mapic.com/

Lanciato nel 2016 da Abi, è il più importante appuntamento italiano dell’industria dei pagamenti, evento di riferimento per il settore del credito, istituzioni, imprese, PA, circuiti di pagamento, Gdo.

Milano , Allianz MiCO, 27-29 novembre - https://www.salonedeipagamenti.com/

Direttori, al centro!

Tanti spunti e qualche idea dirompente, dalla seconda edizione dell’evento ADCC (Associazione direttori dei centri commerciali) al Vulcano Buono di Nola

Ci soni incontri che lasciano un segno, anche oltre le intenzioni degli organizzatori. E la conferenza che si è tenuta il 12 settembre al Vulcano Buono di Nola (Na) è uno di questi. L’evento sui centri commerciali organizzato da ADCC (Associazione Direttori Centri Commerciali), in collaborazione con CNCC (Consiglio Nazionale Centri Commerciali) e retail&food, giunto alla sua seconda edizione, ha raccolto una platea composta da direttori di centri, landlord, operatori retail e investitori, convenuti per ascoltare i venti relatori che si sono susseguiti a ritmo serrato sotto i riflettori di una sala del cinema The Space, presente al Vulcano Buono.

Il saluto dello European Council

Ad inizio incontro, il saluto di Gaetano Graziano, Vicepresidente di ADCC che fin dal 2023 ha caparbiamente voluto costruire l’iniziativa in Campania. A ragione. La parola è passata quindi al nostro direttore, Andrea Aiello che ha traghettato la conferenza fino alla conclusione con l’abituale concisione. E quindi la sorpresa, il saluto ai partecipanti (in video messaggio) di Julien Bouyeron, Secretary General di ECSP (Eropean Council of Shopping Spaces) che non ha voluto mancare l’iniziativa, riconoscendone l’alto valore, ed evidenziando un aspetto sopra gli altri: i centri commerciali hanno oggi, e nel prossimo futuro, un obiettivo primario, ossia costruire e mantenere comunità. Comunità di persone e di interesse che trovino nel centro il loro luogo, la loro casa, aggiungiamo noi. La logica che vedrà il prodotto in secondo piano, rispetto alla persona. A seguire hanno preso la parola Stefano Pessina, Presidente ADCC, Alfredo Gaetani, Presidente Interporto Campano e Andrea Miranda, Presidente del CIS di Nola, con Roberto Bramati, Vicepresidente di CNCC per i saluti, ma anche per manifestare all’associazione dei direttori la massima vicinanza e l’interesse a proseguire in questo cammino comune.

I servizi del Centro Commerciale del futuro

Quali servizi, secondo Lei, potrebbero essere sempre più inseriti all’interno del centro commerciale del futuro? (possibili più risposte)

In generale, emerge la tendenza a voler integrare nei centri commerciali del futuro una ampia gamma di servizi per offrire una esperienza più completa e di prossimità andando incontro alle esigenze e preferenze della clientela.

Su tutti i centri commerciali del futuro dovranno puntare sempre più su servizi legati alla salute (94%)compresa la prenotazione delle visite (60%) - e al benessere (56%) e più in generale su servizi postali e logistici (68%) e di tipo amministrativo (53%) così come servizi dedicati all’ambiente (52%).

Servizi per la salute (centri medici, dentistici, ecc.)

Servizi Postali e logistici (es, uffici postali, locker per il ritiro di acquisti online, ecc.)

Servizi di prenotazione di visite mediche e specialistiche (es. CUP)

Servizi per il benessere (palestre, centri benessere, spa, ecc.)

Servizi pubblici e amministrativi (es. anagrafe comunale)

Servizi per l’ambiente (es. aree dedicate per il riciclo di plastica, carta, pile

Servizi per il trasporto (ricarica veicoli elettrici, car sharing, noleggio bici e scooter elettrici, ecc.)

Servizi finanziari e bancari (banche, sportelli ATM, ecc.)

Servizi di assistenza fiscale (es. Caaf)

Noto Sondaggi ha realizzato un’indagine su un campione di 112 direttori di centri commerciali, di cui pubblichiamo due slide. La presentazione completa può essere richiesta a info@direttoricentricommerciali.com)

Gli shooping center come asset immobiliare

I lavori hanno visto il susseguirsi di quattro tavoli differenti, tutti dedicati al tema della giornata: “Gestione del cambiamento, visione e innovazione”. Al primo è stato assegnato il tema dell’immobiliare, i centri commerciali come asset. Interessante la testimonianza di Francesco Furino, “padrone di casa” nel ruolo di amministratore delegato di Vulcano Buono Spa. Lui, così come Pier Francesco Marcucci, Investment manager di DEA Capital - Alternative funds, hanno ricostruito il lavoro svolto sul Vulcano di Renzo Piano che – dopo una triste fase di semi abbandono – nel giro di poco più di un anno ha ritrovato ruolo e immagine. Con un forte lavoro di team, sulle persone. Ma anche di finanza, condivisione di dati, coinvolgimento di stakeholder.

A Carlo Negri è toccato invece il ruolo di illustrare alcuni degli aspetti più innovativi, concettualmente e tecnologicamente, del Maximall Pompei che la famiglia Negri tramite IrgenRe sta per consegnare al pubblico. Ufficialmente a metà novembre, anche se non mancano voci di rinvio a gennaio 2025. Data a parte, il nuovo centro di Pompei si presenterà con 200mila mq (50mila coperti) per 160 store unit più 25 per il food. Strutture sportive, aree di intrattenimento con scenografie digitali, l’hotel Marriott 4 stelle con 135 camere e un auditorium da mille posti, con cinema, teatro e sala conferenze.

Per un nuovo insediamento che si troverà in una favorevole posizione per i collegamenti stradali e ferroviario a due passi da uno dei

parchi archeologici più grandi e visitati d’Italia. Carmine Nappi (Fingestim), ha tracciato gli aggiornamenti rispetto a quanto già illustrò lo scorso anno, per il progetto di riqualificazione urbana che sta seguendo su Napoli, con una logica di vicinato e servizio, vista la presenza di una significativa quota residenziale. Mentre a Roberto Bramati, a questo giro con il cappello di Presidente di Spazio Futuro, è toccato un affresco sulla relazione tra landlord e tenant nel delicato momento pre-apertura, il cosidetto pilotage, attività per cui Spazio Futuro è oggi leader in Italia.

Comunicazione,

arma in più da sfruttare

Chiuso l’immobiliare si è passati alla comunicazione, tema abitualmente considerato secondario se non trascurabile. Ma che ha visto misurarsi panelist di primario livello, un tavolo insolito perché, con la moderazione di Andrea Aiello si sono espressi prima Cristina Lazzati, Direttrice di Mark Up che ha svolto considerazioni molto interessanti sulla silver economy e sul silver retail, poi Armando Garosci, Direttore di Largo Consumo , che ha elencato una serie di punti nodali su cui il retail di domani sarà chiamato a dare risposte. Mentre Davide Arduini, Presidente di UNA (Aziende delle Comunicazione Unite), ha più volte sollecitato la platea dicendo che il “Retail Media” costituisce una vera e propria miniera d’oro per il settore, a patto che si arrivi ad esprimere numeriche complessive ai grandi inserzionisti. A breve. Hanno chiuso il panel Sonia Coppolaro, Business

developer di YAW Media Builders, che ha ricordato alcune memorabili attivazioni svolte dalla sua agenzia e di come queste siano state in grado di creare un traffico considerevole per le gallerie. E infine Carlo Buonamassa, Direttore del centro Le Fornaci, che ha confermato pienamente quanto espresso dalla Coppolaro.

Gestori al lavoro su spazi innovativi

Il tavolo sulla gestione ha visto sul palco Luca Verpelli, A.d. di Odosgroup , che ha svolto sincere e profonde considerazioni sul ruolo e sulla centralità della figura del direttore ma anche sulle carenze formative che lo riguardano; Jose Robles Rubio , General managers di Sonae Sierra Italy, che invece ha considerato diversi aspetti legati alle tematiche ESG per i centri. Quindi è intervenuto Federico Cimbelli, Head of center management di Multi , che ha raccontato alcune possibilità di applicazione della AI per l’industry; mentre a Corrado Di Paolo, General manager di S vicom Agency, è toccato il ruolo di sintetizzare alcune delle tendenze attuali, arrivando a ipotizzare la nascita di Health Court (aree dedicate a diagnosi, cure mediche, cura della persona, benessere), al pari delle Food Court, nelle gallerie dei nostri centri.

L’idea di rottura: ridurre gli orari

La mattinata si è chiusa con la parola ai retailer. Ferdinando Grimaldi, per R-Store (retailer ufficiale Apple in Italia) ha avanzato una proposta “calda”: ridurre l’orario di apertura dei centri, per andare incontro al

delegato di Vulcano Buono Spa e Carmine Nappi, Ceo di Fingestim

personale e agli addetti alla vendita. Turni più corti, migliore equilibrio con la vita privata, più facilità per le aziende a trovare addetti. Lo hanno seguito, aderendo alla proposta sia Gianni Sorbino , AD di Sorbino Retail, sia Antonello Di Vincenzo, Ceo di Original Marines, ma anche Alberico Altarelli, Area manager per la Campania di Oviesse . Sintesi e chiusura del panel per Luca Nasi, Direttore generale di Arcus (Percassi) che ha evidenziato come la somiglianza tra outlet e centri commerciali si stia rafforzando. Pur con evidenti specificità. A Paolo Putrino, Segretario ADCC, il

Quali strategie si stanno adottando per la crescita

Verso quali strategie di crescita / sviluppo si sta prioritariamente orientando il Centro Commerciale da Lei gestito? (possibili più risposte)

Diversificazione dell’offerta commerciale (nuovi negozi, marchi, etc.) Ammodernamento / ristrutturazione degli spazi (interni ed esterni)

Programmi di fidelizzazione

Maggiori investimenti nella sostenibilità (ambientale, sociale)

Maggiori investimenti in marketing / comunicazione

Razionalizzazione / efficientamento dei processi e dei costi di produzione

Potenziamento dell’offerta extra-commerciale (eventi, iniziative, etc.)

Maggiori investimenti nella trasformazione digitale

Maggiore ricorso alle promozioni / sconti

Formazione / Aggiornamento professionale dei dipendenti / collaboratori

Personalizzazione dell’offerta

Sperimentazione nuovi formati e/o canali di vendita Nessuna

La quasi totalità dei direttori (96%) ha intrapreso o comunque si sta orientando verso azioni per la crescita e lo sviluppo, adottando soprattutto strategie improntate da un lato alla diversificazione dell’offerta commerciale (46%) e all’implementazione di programmi di fidelizzazione (33%) e dall’altro all’ammodernamento e ristrutturazione degli spazi (37%) unitamente ad investimenti in sostenibilità (33%)

compito di tirare le fila e concludere i lavori.

Spazio ai servizi… e, perché no, alla cultura

Restano tanti pensieri. A partire dal fatto che occorre accelerare il processo di mutazione dei centri commerciali: il prodotto dovrà cedere il podio ai servizi. Il carrello della spesa alla cura alla persona, al suo intrattenimento. Occorre pensare e inserire attività utili, che diano un senso alla visita al mall. E che rafforzino, parafrasando Julien Bouyeron di ECSP, il senso di comunità che il centro può offrire. Il cinema, lo sport, le sale giochi, le aree bambini sono realtà. Le attivazioni “intelligenti” che le agenzie possono proporre dovranno sicuramente crescere. Resta una grande esclusa, ancora. La cultura. Come se i centri ne fossero allergici. Eppure crediamo che corsi, mostre, esposizioni, performance, rappresentazioni, reading, teatro, musica possano, anzi dovranno avere sempre più Gla assegnata. Gli eventi culturali nel nostro Paese attraggono sempre più pubblico, di qualità. È un dato di fatto. Il nostro auspicio è che momenti come questo, con i direttori e i team di direzione al centro, possano ripetersi. Così come che al retail organizzato “da Roma in giù” continui ad essere dato sempre più spazio, viste le tante storie di grande valore ascoltate al Vulcano Buono.

Da sinistra Pier Francesco Marcucci, Investment Manager presso DeA Capital Alternative Funds SGR, Francesco Furino, amministratore
Sono asiatici i campioni mondiali dei convenience store. Non tutti lo sanno, ma il colosso americano 7 Eleven appartiene alla holding giapponese Seven&i Holdings, che dalla Cina agli Usa conta su oltre 40mila punti vendita. Hanno il quartiere generale nel Sol Levante anche il secondo e il terzo in classifica. Al quarto posto c’è CPall, ossia l’operatore thailandese che sviluppa 7 Eleven. As Watson opera da Hong Kong. Per trovare il primo europeo occorre arrivare ai tedeschi di Schwarz, ossia i proprietari dei discount Lidl e degli ipermercati Kaufland.

Ikea sfida i colossi eCommerce con il portale dei mobili usati

Inkga Group lancia una piattaforma-test a Oslo e Madrid. Il servizio, per ora, è gratis

Ikea lancia la sfida ai colossi dell’eCommerce e inizia a sperimentare il suo portale di acquisto e rivendita dei mobili usati. Il nuovo servizio si chiama Preowned e prende la forma, nel concreto, di un mercato digitale dell’usato, come un eBay in cui gli utenti pubblicano annunci e si mettono in contatto. Una piattaforma, creata e gestita direttamente da Ingka Group, che da questa estate è in fase di test in Spagna, a Madrid, e in Norvegia a Oslo.

“Il test andrà avanti fino a dicembre e durante questo periodo interagiremo continuamente con gli utenti per capire i loro interessi e comportamenti, cercando al contempo di integrare questo segmento nel nostro business” ha spiegato Jesper Brodin, Ceo di Ingka Group. “Dopo dicembre valuteremo e decideremo i prossimi passi”. La sensazione, però, è che il colosso svedese non abbia alcuna intenzione di fermarsi, per entrare con decisione in un mercato dall’alto potenziale.

“Il mercato globale dei mobili usati sta crescendo rapidamente, a un tasso del 6,4% previsto per il 2024. Già oggi il 10% del mercato dell’arredamento di seconda mano è costituito da prodotti Ikea” aggiunge Brodin. La piattaforma pilota è gratuita e consente agli utenti di ricevere prezzi consigliati, foto professionali e misure precise. Ogni annuncio include anche descrizioni dettagliate del prodotto, guide al montaggio e istruzioni per la cura.

Tra business e ambiente

Questa iniziativa si colloca a metà fra il rappresentare una nuova strada di business e un tassello della politica di sostenibilità del gruppo. “Fa parte degli sforzi dell’azienda per consentire ai clienti di prolungare la vita dei prodotti, una politica che già comprende altri servizi come

il riacquisto dei mobili, la fornitura di parti di ricambio e l’investimento in iniziative di riciclaggio come RetourMatras, che ricicla i materassi usati” si legge in una nota.

In effetti, il riciclo di letti, divani e altre parti dell’arredamento evita a tonnellate di mobili di finire in discarica. Ma è anche vero che, con questa mossa, Ikea andrebbe a erodere fette di mercato importanti,

se pensiamo che sul portale Finn, il marketplace leader in Norvegia dell’usato, ci sono oltre 42mila referenze a marchio Ikea.

Per adesso, la pubblicazione degli annunci sul sito-pilota è gratuita. Ma Ikea ha già confermato che in futuro non esclude di applicare alcune commissioni. Il nuovo sito risponde all’indirizzo preowned.ikea.com.

“Economico, dappertutto. Innanzitutto, Penny” . Suona così la traduzione dello slogan di questa originale campagna lanciata dal discount tedesco, che ha deciso di stampare direttamente sulle confezioni il prezzo di alcuni prodotti. È stata un’iniziativa limitata ad alcune referenze (farina d’avena, toast, sale, patatine e maionese), ma il concetto è molto chiaro: la convenienza si deve vedere, il più grosso possibile. Alla faccia di alcune teorie di marketing per cui esporre troppo il prezzo potrebbe essere controproducente.

RITORNA IL RISPARMIO

(Spesa delle famiglie per consumi finali e risparmio lordo, valori assoluti e valori indice, 100=Q1 2019)

Spesa delle famiglie per consumi finali in termini reali - indice Risparmio lordo - indice

Fonte: Ufficio Studi Coop-Nomisma su dati Istat

SVAGO E CURA DI SÈ GUIDANO I CONSUMI IN POSITIVO (Spesa delle famiglie per consumi finali, valori assoluti in mln, incidenza sul totale delle spese e var%, 2023)

TOTALE

Cultura e tempo libero

Cura di sé, previdenza, assicurazioni Comunicazioni Sanità Beni per la casa Utilities Istruzione Alcolici, tabacco, narcotici Abbigliamento e calzature Trasporti

Alimentari e bevande non alcoliche Alberghi e ristoranti

Fonte: Ufficio Studi Coop-Nomisma su dati Istat

Consumi in ripresa ma si spende per necessità

Pranzi e cene fuori, si taglia ancora

Il centro studi Coop registra un miglioramento dei volumi e dell’attitudine alla spesa. Ma per il 75% degli italiani la parola d’ordine è risparmio

Di A.L.

Crescono leggermente, dopo quattro anni, i volumi nel largo consumo. Il potere d’acquisto si riporta ai valori pre-pandemia. Eppure il risparmio è sempre di più la stella polare che guida gli italiani, quando devono mettere mano al portafogli. In sintesi, ecco che cosa emerge dopo la pubblicazione dell’edizione 2024 del Rapporto Coop, Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop, con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto d’analisi di NielsenIQ e i contributi originali di Circana, GS1-Osservatorio Immagino, CSO Servizi, GfK, Mediobanca Ufficio Studi, Campo Ricerca-Scomodo. Seppur in modo diseguale, il potere d’acquisto nel nostro Paese ha recuperato i

livelli pre-pandemia e, per fortuna, sono diminuiti gli italiani che nell’arco dei dodici mesi di osservazione hanno vissuto situazioni di disagio importanti. Lo ammettevano 20 milioni di persone nel 2022, a fronte dei 12 milioni di questa edizione.

Si cambia meno lo smartphone

La parola chiave con cui gli italiani si approcciano ai consumi è il risparmio , di gran lunga il primo criterio di scelta negli acquisti, come confermato dal 75% del campione. In sostanza, conduciamo una vita a basso impatto dove l’essenziale diventa centrale, il superfluo viene drasticamente ridotto. Uno degli esempi classici di

questo trend con la cinghia tirata è il telefonino, fino all’altro ieri oggetto dei desideri privilegiato. Le vendite in volume dei prodotti tech nell’ultimo anno scendono di

Fonte: Ufficio Studi Coop-Nomisma su dati Istat
Diminuzione
Maura Latini, presidente di Coop Italia

oltre il 6% e proprio lo smartphone con i suoi accessori (-7,4% e quanto a numero di pezzi quasi un milione in meno anno su anno) insieme alle tv e ai pc registrano cali significativi (mentre crescono prodotti tech per la cucina e il beauty).

Più cibo salutare, meno pizze fuori

Dinamiche diverse, invece, si osservano sul fronte cibo. Perché il risparmio va bene, ma gli italiani sono molto più attenti a una alimentazione sana rispetto al resto degli europei. E coloro che pensano di rafforzare questa propensione in futuro sopravanzano di 36 punti percentuali chi la diminuisce. Previsioni non buone, invece, se parliamo di cibo come ristorazione. Infatti, alla domanda sulla previsione di spesa per i prossimi 12-18 mesi, la voce “pranzi e cene fuori casa” ha raccolto un 12% del campione che pensa di aumentare la spesa, il 55% che la manterrà stabile e un altro 34% che vuole diminuirla.

Si rinforza la marca del distributore

Dopo anni difficili, l’inflazione si sgonfia e i volumi del largo consumo tornano dopo 4 anni in positivo: +0,9% nel primo semestre 2024 rispetto al 2023. Rispetto al cibo, il 21% del campione dichiara che aumenterà la sua spesa contro il 10% che intende diminuirla. Nei comportamenti di acquisto nella Gdo, i trend più robusti restano la marca del distributore e il discount. Coop sta consolidando il proprio percorso con la crescita della propria Mdd che nel solo Grocery ha aumentato di ulteriori 2 punti la propria quota verso il 2023 raggiungendo il 32%. “Più in generale i dati che mostrano uno stop alla caduta dei volumi del largo consumo sono senz’altro positivi, ma lo scenario dei consumi rimane ancora debole e caratterizzato da una grande “volatilità”. Se da una parte il quadro inflattivo sembra assestarsi, dall’altra si dovrà tenere conto del fatto che i prezzi, anche se stabilizzati, sono di fatto del 20% superiori a quelli del 2021” dichiara Domenico Brisigotti, Direttore Generale Coop Italia.

E rimane il tema della sostenibilità.

“Registro con favore il fatto che persiste da parte dei consumatori italiani una attenzione a aspetti non secondari nell’offerta di un cibo che sia anche di qualità, rispettoso dell’ambiente, di chi lo consuma ma anche di chi lo produce” ha detto Maura Latini, presidente di Coop Italia, “concetti ancora più esplicitati da parte delle giovani generazioni”.

Vendite in volume (segmento digital)

Gen 2023 - Mag 2024 (Rapporto Coop)

Grandi elettrodomestici

Piccoli elettrodomestici

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Amazon USA, una nuova proposta per tenere testa ai discount…

n estate, l’inflazione negli Stati Uniti è scesa, ritornata a livelli del 2021. Eppure, la preoccupazione per i prezzi resta alta. Non è un caso se anche Amazon si è messa a inseguire i discount sul loro terreno, moltiplicando promozioni e sconti, e lanciando sul mercato una nuova tipologia di offerta definita “senza fronzoli”. L’hanno chiamata “Amazon Saver”.

La proposta “Saver”

“Amazon ha grandi ambizioni nel retail fisico e online; quindi, deve saltare su questo carro e affinare la sua posizione nel rapporto qualità-prezzo”, ha dichiarato Neil Saunders, analista del mercato USA e amministratore delegato di GlobalData Retail.

“I prodotti Saver sosterranno l’azienda nel perseguimento di questo obiettivo”. Saunders ha sottolineato alla CNN che è fondamentale che Amazon proponga prodotti con “qualità ragionevole”, perché i consumatori “non vogliono solo prodotti economici; vogliono prodotti buoni a prezzi bassi”. D’altra parte, il costo della spesa degli americani nell’ultimo anno è aumentato dal 20% al 30% in più rispetto a tre anni fa e i redditi non sono riusciti a tenere il passo. Qui da noi, purtroppo, molti osservatori continuano non capire la centralità del problema e i rischi sul piano sociale ed economico.

Il problema dei prezzi dei prodotti per la casa e per gli alimentari è sempre più

all’ordine del giorno, ovviamente non solo negli USA. Questa, del gigante di Seattle, è una forte risposta per attirare quella fascia di consumatori che stanno abbandonando le marche più note in cerca di risparmi. La maggior parte degli articoli proposti costa meno di 5 dollari e include, oltre al segmento “casa”, biscotti, cracker e articoli deperibili come tacchino a fette e prosciutto. Nel giro di un mese si aggiungeranno un altro centinaio di articoli. L’azienda ha già diversi marchi privati, tra cui Amazon Fresh, 365 e Happy Belly, ma Saver è destinato a diventare il suo marchio più economico. Amazon sta continuamente innovando per fornire ai clienti una grande selezione accompagnata dalla convenien-

za per i generi alimentari e gli “Everyday Essentials”, sia online che nei negozi fisici.

Varie

declinazioni dei clienti Prime

Con il suo portafoglio di offerte, tra cui Whole Foods Market, Amazon Fresh e Amazon Go, Amazon offre una vasta gamma di marchi e opzioni di shopping per tutti i clienti, con vantaggi extra per i membri Prime. Oggi sono 200 milioni in tutto il mondo. Il 70% degli americani è iscritto ad Amazon Prime. Negli Stati Uniti più di 300 milioni di articoli con spedizione Prime gratuita, tra cui decine di milioni dei prodotti più popolari disponibili con consegna in giornata o in un giorno. L’iscrizione costa 14,99 dollari al mese o 139 dollari all’anno, i giovani adulti di età compresa tra 18 e 24 anni possono provare Prime for Young Adults con una prova di sei mesi a solo 7,49 dollari al mese o 69 dollari all’anno. I beneficiari idonei dell’assistenza governativa (qui si direbbe alla carta “dedicata a te”), possono ottenere Prime Access per 6,99 dollari al mese. Se non si parte da qui non si capisce la dimensione di ciò di cui stiamo parlando. Amazon è una “portaerei” guidata da quattro principi sfidanti: ossessione del cliente piuttosto che attenzione alla concorrenza, passione per l’invenzione, impegno per l’eccellenza operativa e pensiero a lungo termine. Anche in Europa la riorganizzazione corre veloce. I negozi diventano meno freddi, più piccoli e più performanti. Il fatturato sale. La tec-

nologia segue, non precede. L’integrazione tra Whole Foods, Amazon Fresh e Amazon Prime prosegue spedita. Sui lineari di Whole Foods sconti e promozioni si inseguono come mai in passato. La linea a marchio Amazon Saver sarà disponibile attraverso i negozi fisici Amazon Fresh e tramite Amazon.com.

Semplicità per i repeaters

Amazon ha ampliato i risparmi con Prime a più di 3.000 articoli di generi alimentari venduti in negozio e online su Amazon Fresh. Oltre a rafforzare le sue proposte per

consentire ai clienti di risparmiare, Amazon Fresh ha anche lanciato una serie di semplificazioni sul suo sito online. Compresa la funzione di ripetizione degli articoli, che consente ai clienti di selezionare gli articoli acquistati di frequente per essere aggiunti automaticamente ai loro carrelli (funzione che, se non sbaglio, è al centro della recente contestazione dell’Antitrust italiana perché indurrebbe i consumatori a fare acquisti periodici e sulla quale l’azienda ha presentato ricorso). Amazon ha anche creato “zone di shopping intuitive” che raggruppano i prodotti per temi, dalle offerte Prime esclusive ai preferiti stagionali.

Il retailer ha anche corridoi digitali dedicati per gli articoli della spesa per categoria. Così come lo strumento di prenotazione ricorrente che consente agli acquirenti di impostare le loro finestre di giorno e orario preferite per il ritiro e la consegna settimanale della spesa. Per tutto il 2024, Amazon ha lavorato per far risaltare le sue offerte di generi alimentari, concentrandosi principalmente sull’accessibilità al sito. L’obiettivo è rendere la spesa il più facile e piacevole possibile.

L’azienda offre, a tutti i clienti che fanno acquisti online, la possibilità di ritirare i loro prodotti gratuitamente in una delle sedi Amazon Fresh o di avere quegli articoli di generi alimentari consegnati direttamente a casa. Oltre alle offerte esclusive, i membri Prime in più di 3.500 città e paesi negli Stati Uniti hanno accesso alla consegna illimitata di generi alimentari per ordini superiori a 35 dollari da Whole Foods Market, Amazon Fresh. Insomma, in un mondo che cambia velocemente occorre adattare le strategie per rispondere alle nuove preferenze e abitudini d’acquisto.

Focus Franchising

a cura di Massimo Barbieri

titolare di SOFI

Pizza: il prodotto italiano per eccellenza “lievita” con l’affiliazione

“L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’Umanità Unesco” twittava con orgoglio il 7 Dicembre 2017 l’allora Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina. E se la Zecca di Stato le ha dedicato nel 2020 una splendida moneta da 5 euro, allora vuole proprio dire che la pizza è profondamente parte della cultura italiana. I numeri ne confermano l’importanza: nel 2023 i consumi di pizza degli italiani sono aumentati del +14% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un giro d’affari di 15 miliardi di euro. Non solo: ben 3.730 delle 18.219 di quelle aperte nel 2023 erano attività con pizza. La vitalità del comparto viene confermata anche osservandolo con la prospettiva del franchising, dal momento che vi ricorrono sempre più marchi.

Rossopomodoro controllata dal fondo di private equity

OpCapita, ha chiuso il 2023 con ben 130 locali nel mondo, il 60% dei quali gestiti con la formula dell’affiliazione. Simile, ma con numeri un po’ più piccoli, lo split nel business model di Fratelli La Bufala, presente sia in Italia sia all’estero, 49 locali a fine 2023: 22 sono DOS – Directly Operated Stores, cioè locali in gestione diretta, gli altri con affiliati. Storie simili, di sviluppo costruito anche grazie al franchising e sempre da Napoli, sono quelle sia di Assaje sia della Antica Pizzeria da Michele, che ha raggiunto 54 location tra Italia ed estero. Fra Diavolo, la cui maggioranza a maggio è passata da Gioia (con orgoglio l’AD Vincenzo Ferrieri ricorda che nei 2 anni in cui ha avuto in portafoglio l’azienda questa è cresciuta da 8 a 27 locali, anche grazie all’avvio del franchising) ad Alto Partners Sgr. I fondatori, Marco D’Errico e Gianluca Lotta, rimangono alla guida con il 24% di loro proprietà

Punta molto sul franchising Pizzokotto, dal 2016 nel portafoglio di cigierre che nel corso degli anni ne ha guidato la

crescita in modo costante: a fine 2023 le pizzerie del gruppo di Udine erano 36 ed i piani di crescita sono ambiziosi. All’inizio di luglio è stato inaugurato il primo locale all’estero (disegnato dall’Architetto Andrea Langhi) nel Centro Commerciale Westfiled Velizy 2, alla periferia di Parigi: l’accoglienza riservata dal pubblico d’oltralpe è stata molto positiva. Parlando di pizza non tonda ma al trancio dobbiamo ricordare Alice Pizza – anche questo brand punta al Franchising oltre che sui DOS - che ha già superato la barriera dei 200 locali e prevedere per il 2024 un totale di 30 aperture. Alice Pizza è recentemente approdata ad Hong King. Numeri un poco più piccoli ma pur sempre importanti quelli di Rom’Antica: superata, a febbraio, la barriera dei 50 punti vendita. Veniamo alle novità. Sta per lanciare su vasta scala il progetto franchising Farinella, forte oggi di oltre 20 locali, brand creato dalla famiglia De Angelis, storici imprenditori partenopei attivi nel campo del tessile e già Development Franchisee di McDonald’s. A voler ben vedere – importante “biglietto da visita” - Farinella ha già inaugurato il franchising niente meno che con Lagardere (gruppo francese forte nel travel retail, 8 Mld€ di fatturato nel 2023, in 42 Nazioni con oltre 5.000 punti vendita), grazie alla presenza (recentemente raddoppiata) all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino ed a quella in Olanda.

Tante le realtà piccole in fase di sviluppo, ne segnaliamo una per tutte, nel Nord-Est è da tenere sott’occhio Green Pizza, 10 location in parte in franchising. Last but not least, da segnalare l’incursione di un giovane chef stellato Michelin nel mondo della pizza accanto a Kalavrì, anche per loro il progetto franchising è appena partito. È infatti lo stellato calabrese Luca Abbruzzino che elabora le ricette per Kalavrì, astro nascente nel campo della pizza di alta qualità ed “a kilometro zero”.

Luca Battistini - Bonduelle

Che cosa unisce una storica azienda alimentare, il calcio femminile e il volontariato? Non tanto “che cosa”, quanto “chi”. Perché la risposta alla domanda è il nome di una persona: Luca Battistini, Consumer Service Manager e Customer Specialist di Bonduelle. Inglesismi a parte, Battistini è originario della provincia di Bergamo e vive a poca distanza da San Paolo D’Argon, una delle sedi italiane di Bonduelle, l’azienda alimentare francese fondata a Marquette-lez-Lille nel 1853 che da sette generazioni produce insalate in busta, mais, piselli e un variegato menù a base vegetale. Luca vi lavora dal 1996, ha tre figli, di cui va molto orgoglioso, e la più grande, Emma, 16 anni, qualche anno fa ha preso una decisione: quella di voler giocare seriamente a pallone. “Sono un grande appassionato di calcio – racconta Luca – giocatore e tifoso fin da quando ero bambino. Avere una figlia calciatrice è una grande soddisfazione”. Il manager racconta con trasporto la sua passione per il volontariato, iniziata in giovane età nelle aule dell’oratorio del paese, per proseguire col servizio civile accanto ai ragazzi disabili e con sindrome di Down e poi nel mondo dell’associazionismo locale, con l’organizzazione di eventi benefici e raccolte fondi, sempre con spirito ottimista e desiderio di rendersi utile al prossimo. Fino ad arrivare ai campi da calcio. “Nel 2015 inizia la mia avventura nella gestione della società sportiva Nova Montello. Tra gli atleti, anche mia figlia Emma che partecipa ai corsi di avviamento al calcio. “Papà io voglio continuare” mi ha detto un giorno, così l’ho accompagnata all’open day organizzato della società Uesse Sarnico, sul lago d’Iseo, e da quel momento le nostre vite sono cambiate intrecciandosi”. Emma entra in squadra e Luca diventa il responsabile del settore femminile della società: una vivace realtà di 130 bambine e ragazze dai 5 ai 20 anni che sul campo di calcio mettono anima e corpo. “I nonni in principio restarono un po’ sbigottiti dalla scelta sportiva della nipotina, mentre i coetanei di Emma, sia i maschi che le femmine, l’hanno incoraggiata e sostenuta da subito”. E fin qui questa potrebbe essere una bella storia di un papà e di una figlia legati dai valori dello sport e dell’inclusività. Ma torniamo al lavoro. La Bonduelle nel 2021 inizia il percorso per ottenere la certificazione B

Corp (ottenuta nell’anno 2022, ndr). Tra i diversi gruppi di lavoro nasce anche il Civic Engagement & Giving (Volontariato e Donazioni), con l’obiettivo di sostenere eventi sociali e associazioni con donazioni economiche e di prodotti, e di organizzare attività di volontariato che i dipendenti possono svolgere durante l’orario di lavoro. Oggi c’è chi si dedica agli orti sociali, chi alla mensa dei bisognosi o all’educazione alimentare nelle scuole. Il gruppo di lavoro aveva bisogno di un team leader e chi è stato scelto per questo ruolo? La risposta è di nuovo Luca Battistini, individuato dall’azienda come la persona più adatta a seguire il progetto. “È bastato uno sguardo con Stefania Grazianetti (Direzione Qualità e Responsabile della Certificazione B Corp) per capire che potevo essere io. Conoscere le persone con cui lavoriamo, le loro passioni, gli hobby è un aspetto fondamentale per la vita e il buon funzionamento di un’azienda. Per me è stato così – conclude Luca – e non posso che esserne orgoglioso e ringraziare la mia azienda per questa opportunità”.

A cura di Beatrice Ramazzotti

News ESG

Ikea promuove il servizio di assistenza per i clienti non udenti

Ikea Italia ha lanciato il test del nuovo servizio di video assistenza nella lingua dei segni (LIS) dedicato alle persone sorde. Gli esperti di Ikea e gli interpreti del servizio TELLIS saranno a disposizione, da remoto, per supportare i clienti sordi sull’acquisto e la gestione del loro ordine. Il servizio è attivo su appuntamento il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 12:00 alle 15:00. Questo tassello si inserisce in un quadro più ampio di inclusività portato avanti da Ikea, che dal 2020 ha anche iniziato a formare il personale di progettazione dei negozi, affinché possano offrire consulenza ai clienti che necessitino di progetti di arredo ergonomico, ad “alta accessibilità”.

dm, più politiche di genere nell’integrativo

aziendale

dm Drogerie Markt ha siglato l’accordo integrativo aziendale per il triennio 2024-2027, in vigore dallo scorso 4 settembre. A livello economico, il testo comprende un futuro anticipo del 2% e l’aumento delle indennità di reperibilità. Sul fronte della famiglia e della conciliazione lavoro-vita privata, sono previsti alcuni punti specifici: congedi maggiorativi contro le vittime di violenza e congedo matrimoniale per le coppie di fatto; introduzione di nuove modalità di lavoro agile; misure specifiche per supportare la genitorialità come congedi speciali per l’inserimento al nido, l’inclusione delle persone con disabilità e la parità di genere. L’accordo è valido fino al 30 Settembre 2027.

Premi internazionali per IgD e Chorus Life

IgD (Immobiliare grande distribuzione) ha ricevuto due riconoscimenti in occasione di Epra Conference 2024, incontro annuale della European Public Real Estate Association. Il primo è l’Epra Bpr Gold Award per il Bilancio Finanziario Consolidato 2023. Il secondo è l’Epra sBpr Gold Award” (sustainability Best Practice Recommendations), per il Bilancio di Sostenibilità 2023, assegnato a seguito dell’analisi dei bilanci di 170 società del settore a livello europeo da parte di JLL.

In un altro contesto, invece, la società di costruzione e sviluppo Costim è stata premiata ai GRI Awards Europe 2024, ottenendo il primo premio nella categoria “Real Estate Destination” con il progetto ChorusLife Bergamo. I giurati hanno messo in rilievo la piena aderenza del progetto al concetto chiave di rigenerazione urbana e alla sua declinazioni nelle tre dimensioni principali: urbanistica, economica e sociale.

Osservatorio Collaborations e Co-Branding

a cura di BRAND JAM

Bloomingdale’s celebra l’Italia, con prodotti griffati e il design del Salone.Milano

Con Brand Jam osserviamo il mondo della brand innovation, sezionando con l’Osservatorio Collaborations più di 300 casi ogni trimestre. In questo numero di retail&food ci occupiamo di un’attivazione di Bloomingdale’s, iconico negozio di New York, “From Italy, With Love”, lanciata in occasione della New York Fashion Week.

Mettere in mostra il meglio della moda, del design, della cucina e della cultura italiana è l’obiettivo dell’attivazione, in un contesto - che abbiamo già notato in altri casi, ultimo quello di Le Bon Marché– ispirato alla curatela museale. Sono oltre 300 i prodotti esclusivi, di 150 rinomati marchi italiani, resi disponibili sia nel department store che online, da Bloomingdale’s per celebrare il gusto italiano: Max Mara, Ferragamo, Valentino e Giambattista Valli, collezioni uomo di Canali, Corneliani, Armani e altri marchi di sartoria maschile, oltre alla gioielleria rappresentata da Crivelli, Marco Bicego e Roberto Coin, per citarne solo alcuni. E, a proposito di gusto, il department store ha pensato anche alle specialità culinarie come alfieri dell’Italian Way of Life. Nell’area “Il Mercato”, in italiano, è stata allestita una proposta di prodotti gourmet italiani, insieme ad articoli di merchandising insoliti, come le magliette Unfortunate Portrait, confezionate in scatole di pizza. Non mancano inoltre le collaborazioni “fom Italy”, tra cui AC Milan x Off White, Rag & Bone x Lucali, Dave’s New York x Roy Rogers e Kartell x Missoni. Rocco Forte Hotels è stato il partner a livello di hospitality.

Ma il cuore pulsante dell’attivazione è l’esclusiva partnership con il Salone del Mobile.Milano, che ha assegnato all’architetto Ferrucci Laviani il compito di curare “Italian Design: from Classic to Contemporary”, installazione site-specific allestita al 6° piano del department store, terminata lo scorso 29 settembre. L’allestimento includeva prodotti di 23 marchi, espositori del Salone del Mobile.Milano, tra cui Artemide, Flexform, Flou, Foscarini, Minotti, Molteni&C, 1920, Scavolini, Technogym, animati con uno sforzo iconografico tutt’altro che banale.

Ferruccio Laviani si è ispirato infatti a Giorgio de Chirico e alle sue piazze metafisiche, oltre che a Luca Ronconi e Achille Castiglioni per l’allestimento teatral-architettonico, in un luogo pensato come punto d’incontro tra design e l’arte, in un gioco di equilibri tra installazione artistica e esperienza pop-up.

L’obiettivo dichiarato da Frank Berman, CMO di Bloomingdale: celebrare la cultura, il design e lo stile italiano, viene così raggiunto, al di là della retorica da comunicato stampa. E reinventare le strutture architettoniche italiane dell’arte sperimentale di De Chirico del XX secolo in chiave contemporanea e pop, ancor più in un department store generalmente votato alla moda, (nella settimana della moda), oltre a costituire un passo coraggioso per un retailer, indica il forte potere narrativo del design e dell’arte applicato al mondo del commercio. Tendenza che buona parte del retail illuminato sta seguendo.

Luton mette a gara il Duty Free

LONDRA - Lo scalo londinese di Luton , all’inizio del 2025, aprirà un bando di gara per rinnovare la concessione relativa al duty free, attualmente in mano ad Aelia. Si tratta della gestione di tre negozi, per una superficie complessiva di 2.300 metri quadrati, che potrebbero essere ampliati con il nuovo bando. Il nuovo contratto partirà poi dal novembre 2026. Un’occasione interessante per i maggiori operatori del settore, poiché Luton, pur essendo il più piccolo degli aeroporti londinesi (dopo Heathrow, Stansted e Gatiwck), rappresenta comunque un bacino da oltre 15 milioni di passeggeri l’anno. Più o meno il volume di un aeroporto italiano come Bergamo Orio al Serio.

Avolta compra l’asiatica Free Duty

HONG KONG - Avolta ha acquisito il 100% di Free Duty, retailer operativo ad Hong Kong e nella cosiddetta Greater Bay Area. Secondo il gruppo svizzero, l’operazione permetterà un forte rafforzamento nella regione Asia Pacifico, con la previsione di incrementare i ricavi in quel segmento di 250 milioni di franchi svizzeri. Quella porzione geografica, secondo Avolta, apre a un mercato da 150 milioni di viaggiatori l’anno. In particolare, la nuova controllata beneficerà di una novità normativa, che ha triplicato la somma massima di acquisti duty free permessa ai cittadini cinesi, di ritorno da Hong Kong o Macao, passata da 500 a 1.500 Rmb (circa 2100 dollari). L’annuncio fa seguito alla pubblicazione di una semestrale molto positiva, per Avolta, che nel periodo terminato il 30 giugno, ha registrato ricavi per 6.34 miliardi di franchi svizzeri, in aumento dell’11%.

Ecco le novità retail in Costa Azzurra

NIZZA - Ecco svelate le future novità dell’aeroporto di Nice-Cote d’Azur , dopo che la società di gestione ha selezionato i quattro operatori che avranno in gestione le 28 attività retail presenti. La selezione è il risultato di una gara del 2023 e le nuove aperture avverranno tra 2025 e 2026. Lagardere Travel Retail si è aggiudicata 14 unità, tra cui i duty free. Avolta sarà responsabile di sette unità, tutte non-food, tra cui due luxury Hermes e Zegna. Accanto a questi, ci sono due brand autorizzati a gestire direttamente i punti vendita, ossia The Kooples e Millennium. Lo scalo genera un traffico di circa 13 milioni di passeggeri l’anno e fa parte del gruppo aeroporti della Costa Azzurra, insieme a Cannes e Saint Tropez, ed è controllato con una quota di maggioranza da Mundys (la ex Atlanta) e la società ha una partecipazione diretta da parte di Adr Aeroporti di Roma.

Heinemann si allarga in Austria

VIENNA - Gebr. Heinemann ha ampliato la propria presenza all’aeroporto di Vienna, portando la superficie commerciale da 1.200 a 2.000 metri quadrati. La società ha definito il nuovo spazio come la più grande esperienza di travel retail del Paese. Nel grande duty free è stata ampliata la gamma dei prodotti, mentre il layout è stato ridisegnato ispirandosi al tipico mercato locale Naschmarkt. Seguendo i progetti di ampliamenti dello scalo, altre aperture sono previste nel 2027, mentre il rapporto di lunga durata tra Heinemann e lo scalo della capitale è stato ora esteso fino al 2034.

Manchester, 22 nuove unità nel Terminal 2

NORTH WEST ENGLAND – L’aeroporto di Manchester, entro la prossima estate, aprirà 22 nuove unità commerciali, tra food e non food, nell’ambito dell’allargamento del Terminal 2, un piano di investimenti complessivo da 1,3 miliardi di sterline. Sono già noti molti nomi che andranno a occupare gli spazi retail, tra cui Pandora, Lego, WHSmith, Rituals e Boots. World Duty Free, in uno spazio commerciale da oltre 2mila metri quadrati, è pronta a mettere in vetrina marchi mondiali del lusso come Dior, Gucci, Ysl, Charlotte Tilbury. Fra le novità, lungo il percorso affrontato dai passeggeri saranno allestiti diversi negozi, sempre duty free, nel piccolo formato World Duty Free Express. Il piano di espansione prevede anche una food hall con quasi 500 posti a sedere, con diversi brand, che prenderà il nome di Greater Northern Market.

Satya-Christophe Menard nuovo Ceo Continental Europe di SSP

LONDRA – SSP Group, tra le società leader del travel retail, ha nominato Satya-Christophe Menard nuovo Ceo per l’area Continental Europe. La carica avrà effetto dal 14 ottobre. Prende il posto di Jeremy Fennell. Menard avrà quindi la supervisione delle operazioni di SSP in 13 Paesi chiave del Continente, tra cui i Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera e Svezia. “Le eccezionali capacità imprenditoriali di Satya e la sua profonda e rilevante esperienza internazionale ci aiuteranno a continuare a mantenere la nostra forte leadership regionale e di mercato, che è fondamentale per la nostra strategia, il nostro modello aziendale e la nostra cultura. Siamo certi che darà un contributo molto prezioso alla nostra attività e non vediamo l’ora di accoglierlo nel team”, ha affermato Patrick Coveney , Group CEO, SSP Group.

Arriva Fast Travel, il totem di prenotazione taxi in aeroporto

OSLO – La tech company norvegese Fast Travel, in collaborazione con la società di strategia retail Blueprint, ha lanciato sul mercato una piattaforma di prenotazione taxi, rivolta ai passeggeri in aeroporto, che promette di velocizzare e semplificare il processo, oltre che azzerare la possibilità di finire nelle mani dei tassisti abusivi. La soluzione prende la forma di totem di prenotazioni digitali, posti nei pressi dell’uscita dello scalo, e le prime installazioni sono avvenute all’aeroporto Gardermoen della capitale Oslo. La prima versione del software permette all’utente di selezionare una buona fascia di opzioni, come la lunghezza dell’auto, il tipo di veicolo (benzina, ibrido, elettrico) e si può “flaggare” anche la scelta su luxury per chi desidera. Secondo i primi dati dell’aeroporto, dall’adozione di questi totem è aumentata del 26% la propensione dei passeggeri alla prenotazione dei taxi.

Starboard rinnova la struttura corporate retail

MIAMI – Starboard, tra le principali società al mondo nel segmento del cruise retail, ha modificato la propria struttura corporate, ora suddivisa in tre business unit distinte: Starboard Cruise, Starboard Luxury e Starboard resort. Inoltre, il gruppo ha annunciato l’intenzione di iniziare a operare anche a livello di retail su terra, con alcune Starboard boutique pronte fra 2024 e 2025, sviluppate insieme all’operatore resort Westgate Resorts. La sezione Starboard Cruise oggi gestisce la parte retail in circa 90 navi appartenenti a 15 gruppi partner e si è da poco assicurata la terza nave della linea Icon Class di Royal Caribbean, che sarà lanciata nel 2026. Tra le altre compagnie di navigazione con cui collabora Starboard vanno citate Carnival Cruise Line, Virgin Voyages, TUI Cruises, Celebrity Cruise e Holland America.

Rivelate nuove concessione al JFK

NEW YORK – L’autorità di gestione di New York e New Jersey ha svelato 21 nuove concessioni, tra food e non food, che saranno ospitate nel nuovo Terminal 8, nel piano di un programma di rinnovamento da 125 milioni di dollari. Ci sarà un ristorante Eataly, più altri marchi internazionali noti anche da noi, come Pret a Manger, Starbucks, Dunkin’. Altri brand, di matrice più newyorchese, saranno Black Tap Craft Burgers, NY Creperie, Zaro’s Family Bakery, accanto allo specialista delle tortilla Dos Toros Taqueria o il quick service di ispirazione caraibica Golden Krust. Queste attività dovrebbero aprire entro la fine del 2025 e portare fino a 60 il numero dei brand, sia retail sia di ristorazione, presenti nel Terminal

New Travel Markets

a cura di Luca Esposito

luca.esposito@layline-consulting.it

Ultime tendenze sul consumo di cioccolato in Cina

Il consumo del cioccolato, in Cina, è ancora in ritardo rispetto al mondo occidentale, dove tra i maggiori estimatori spiccano la Svizzera, la Germania, l’Austria, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Ma grazie ai cambiamenti sociali in atto nel Paese, la domanda è progressivamente aumentata negli ultimi anni.

Tradizionalmente la cucina cinese non è incline ad enfatizzare i sapori dolci ma, nonostante questa differenza culturale, le preferenze dei consumatori si sono trasformate in modo significativo a causa della globalizzazione, dell’aumento dei redditi disponibili e di una classe media in crescita, che hanno portato ad un maggiore apprezzamento per una più ampia varietà di beni in precedenza considerati di lusso, tra cui il cioccolato. Questa dinamica offre un immenso potenziale ai marchi internazionali. Bisogna infatti tenere presente che già oggi i marchi stranieri presidiano il 70% del mercato cinese del cioccolato e i consumatori riconoscono a questi ultimi il merito di aver contribuito a democratizzare la sua disponibilità in un mercato in cui in precedenza era raro.

È il caso di Mars, ad esempio, che nel tempo ha raggiunto la posizione di leader di mercato grazie ad una solida rete di distribuzione che copre le aree urbane e rurali, garantendo la disponibilità di prodotto attraverso minimarket, supermercati e ipermercati. I primi hanno rappresentato il principale canale di vendita nel 2023 ma, secondo Mordor Intelligence, la grande distribuzione giocherà un ruolo importante nella crescita futura delle vendite del cioccolato con un CAGR del 20% tra il 2025 e il 2028.

Innanzitutto, va evidenziato come il consumo sia molto legato alle occasioni speciali, come un regalo, e raggiunge il picco, ad esempio, durante il Capodanno cinese o San Valentino e viene utilizzato tantissimo durante i matrimoni e ultimamente per “addolcire” i business meeting. Infatti, durante il Covid, in assenza di occasioni sociali il consumo era crollato.

Inoltre, nonostante la sensibilità al prezzo, la domanda di prodotto premium è in forte crescita. L’esempio di questa tendenza è il successo di Ferrero Rocher. La popolarità del marchio viene attribuita alla sua caratteristica confezione in oro che esprime un significato simbolico culturale in quanto rappresenta la fortuna nella tradizione cinese. L’inclusione del cioccolato, in particolare dei Ferrero Rocher, nei pacchetti di caramelle nuziali è ormai diventata sempre più diffusa tra le giovani coppie (il 15% delle vendite di Ferrero Rocher è riconducibile ai matrimoni). Si assiste anche all’utilizzo del cioccolato gourmet in una vasta gamma di prodotti, tra cui prodotti da forno, gelati e bevande, ampliando così la base dei consumatori.

Infine, questi ultimi ritengono che il cioccolato non debba solo essere una semplice delizia ma anche contribuire positivamente alla loro salute e all’ambiente. Molti consumatori preferiscono ancora culturalmente livelli moderati di dolcezza ma anche le giovani generazioni sono più inclini verso opzioni di zucchero ridotte con crescente interesse per il cioccolato fondente, a cui attribuiscono benefici per la salute, gli ingredienti naturali e le opzioni vegani e vegetali che riflettono un più ampio cambiamento sociale verso la sostenibilità.

News International

Nike, addio al Ceo Donahoe. Hill richiamato dalla pensione

Nike ha deciso di sostituire il Ceo, John Donahoe. A partire dal 14 ottobre, il timone del colosso Usa è in mano a Elliott Hill (in foto), che aveva lavorato in Nike per ben 32 anni, ricoprendo posizioni apicali in Nord America ed Europa, prima di ritirarsi nel 2020. Donahoe è stato fortemente criticato dalla stampa economia americana, definito da Bloomberg come “l’uomo che ha reso Nike terribilmente uncool”. Persino diversi analisti di Borsa, nei report sul titolo, avevano sottolineato come scelte sbagliate di marketing avessero aperto spazi di crescita per i concorrenti. Anche il titolo Nike ha risentito in questi mesi di un andamento debole delle vendite, assestandosi molto sotto i 100 dollari di valore con cui aveva iniziato l’anno. Hill ha affermato che il suo lavoro si concentrerà sull’ideare prodotti innovativi da portare sul mercato, in modo da differenziare il brand dai concorrenti e riuscire così a catturare nuovi consumatori.

Ingka compra lo shopping center Pasing Arcaden di Monaco

Ingka Centres, parte di Ingka Group, ha acquistato il Pasing Arcaden, uno dei centri commerciali più frequentati di Monaco di Baviera. A vendere è stato Unibail-Rodamco-Westfield Germany. Pasing Arcaden, nella zona ovest della città, si presenta come un centro mixed-use, caratterizzato da una forte ancora retail, con in totale 53,000 metri quadrati di Gla, ma anche con zone residenziali e uffici adibiti a co working. In media attira circa 10 milioni di visitatori l’anno. Inaugurato 13 anni fa, ospita brand come Media Markt, Aldi, H&M, Hugendubel, dm e C&A. Questa acquisizione fa parte di una strategia intrapresa dagli svedesi di Ingka, che hanno iniziato a investire in complessi urbani a vocazione mista, ma sempre con una forte componente retail, come già fatto con altre operazioni quali ad esempio Brighton nel Regni Unito (Churchill Square), Parigi (il centro Italie Due), Londra (Kings Mall) e San Francisco (6x6 building). Ingka Centres sta anche sviluppando altri progetti di questo tipo in Asia, in prevalenza in Cina e India, nel tentativo di creare spazi commerciali che rispondano però ai bisogni delle comunità locali.

Aurea Capital salva i negozi The Body Shop

Happy ending per The Body Shop, che trova un compratore e può uscire dall’amministrazione straordinaria. L’acquirente è la società di investimenti Aurea, fondata da Mike Jatania, che assumerà il ruolo di presidente della catena, mentre il nuovo Ceo sarà Charles Denton (ex Molton Brown). The Body Shop, che impiegava circa 7.000 persone in tutto il mondo, di cui 2.200 nel Regno Unito, prima di dichiarare bancarotta aveva annunciato l’interruzione delle attività di oltre 80 dei suoi 198 store nel Regno Unito e più di 750 licenziamenti nel Paese. Il deal riguarda tutti i negozi diretti The Body Shop che rientrano nel portafoglio di The Body Shop International Limited. La catena in passato era stata anche controllata da L’Oreal, mentre ultimamente apparteneva al fondo tedesco Aurelius, che l’aveva pagata 207 milioni di sterline, salvo poi dover ammettere una situazione debitoria imponente, pari a 276 milioni.

SumUp lancia la sua versione Lite, pronta all’uso e senza abbonamento

mensile

SumUp ha lanciato anche in Italia una soluzione di gestione dei pagamenti, indicata per piccole attività, come commercianti e ristoratori, più snella rispetto a quella più completa (Cassa Pro), che finora rispondeva alle esigenze di esercenti di ogni dimensione. La nuova soluzione si chiama SumUp Cassa Lite ed è dotata di una varietà di funzionalità per la gestione di diverse attività del punto vendita: dalla registrazione dei pagamenti con carta e in contanti, all’organizzazione del catalogo degli articoli, fino al monitoraggio delle entrate. A differenza di quanto offre oggi il mercato, Cassa Lite è subito pronta all’uso, fornita con il software SumUp Cassa preinstallato, senza bisogno di pagare successivamente dei costi di abbonamento mensili. In aggiunta al software, è incluso l’hardware proprietario che consiste nel lettore di carte e nello schermo touchscreen da 13 pollici, dotato di supporto in alluminio prefabbricato

AcuSearch (Hikvision) consente ricerche “per persona” nella videosorveglianza

Hikvision ha sviluppato la tecnologia AcuSearch , che semplifica la videosorveglianza e la gestione della sicurezza dei grandi spazi, rendendo la ricerca di eventi e persone più efficiente e immediata. Il sistema permette di selezionare una specifica persona e di rivedere qualsiasi immagine che la riguardi, anche all’interno di ore o giorni di registrato. Lo strumento è stato sviluppato a partire da AcuSense, che rileva e classifica persone e veicoli usando l’intelligenza artificiale per garantire un’affidabilità fino al 90%. AcuSearch si caratterizza per alta precisione (metadati delle telecamere e AI garantiscono elevata precisione nella selezione del soggetto da individuare); ricerca rapida e intelligente; semplicità di utilizzo (con un solo click si ottengono risultati immediati); costi ridotti.

Fruit & Power, la pausa energizzante di San Benedetto

Tutto il gusto della frutta, unito all’energia di taurina e caffeina, in acqua minerale naturale non gassata e senza zuccheri aggiunti. San Benedetto Fruit & Power è la scelta ideale per chi cerca una pausa energizzante, offrendo un’alternativa al caffè fresca e gustosa. Disponibile nella nuova “Dark Edition”, un gustoso mix di pesca, banana, mela, mandarino, fragola e limone. Grazie alla sua bottiglia da 0,40L, è perfetta da portare ovunque vuoi. La grafica dell’etichetta valorizza i plus del prodotto attraverso un design fresco e lineare, per esaltare al meglio le proprietà energetiche e la freschezza della frutta. Il gusto e la qualità del nuovo energy drink garantiscono un’esperienza di refreshment “energizzante”.

Sensormatic lavora per la loss prevention di Douglas

Sensormatic Solutions Controls ha curato l’implementazione completa di soluzioni di loss prevention in 301 punti vendita, in Germania, della catena di profumerie Douglas . Il progetto ha fatto seguito al successo di un programma pilota di sorveglianza elettronica degli articoli della catena, che ha utilizzato i tag e il sistema Synergy di Sensormatic per aiutare a contrastare ammanchi, perdite e fluttuazioni inventariali, oltre a migliorare l’efficienza operativa. Alcune sedi hanno anche sfruttato l’offerta Shrink Management as a Service (SMaaS) di Sensormatic, progettata per assicurare una gestione superiore dei dispositivi e un’analisi predittiva che consente di ridurre le differenze inventariali, aumentando le vendite e ottimizzando l’impiego del personale.

TeamSystem fornisce le soluzioni digitali giuste per l’ho.re.ca

TeamSystem è tra i leader nel mercato delle soluzioni digitali, per imprese e professionisti. Le soluzioni spaziano dalla produzione di software gestionali allo sviluppo di piattaforme digitali in cloud, con un forte focus sul fintech per la gestione degli incassi, dei pagamenti e per la riconciliazione bancaria. TeamSystem Ho.Re.Ca. è il partner ideale per le aziende che operano nel mondo dell’hospitality e della ristorazione. Supporta i ristoratori in ogni aspetto della gestione dell’attività commerciale, dalla contabilità e fiscalità, fino alla gestione del magazzino e alla digitalizzazione di attività più specifiche come: self ordering e menu digitali, app per delivery/ asporto, integrazione di bilance e cassetti rendiresto automatici, gestione prenotazioni online e loyalty program, oltre a permettere al ristoratore di monitorare in tempo reale l’andamento dei ricavi del locale o della propria catena di punti vendita.

Grappuva e ciliegia, i nuovi liquori firmati Fabbri

Fabbri , che anticamente nasceva come distilleria, entra nel segmento dei liquori, portando sul mercato due referenze caratterizzate dalla presenza dei frutti anche sul fondo della bottiglia. Il primo è un liquore alla ciliegia, avvolgente e dal colore rosso rubino, con una gradazione alcolica pari a 28. Il secondo è invece un liquore prodotto partendo dalla grappuva (grappa con a base l’uva sultanina), che si presenta con un colore giallo paglierino, dal sapore fresco, con una gradazione alcolica di 23. Entrambe le novità sono vendute in bottiglie da 70 cl.

Accordo Fipe-Zucchetti per software scontato

L’associazione di categoria Fipe-Confcommercio ha firmato un accordo con Zucchetti Hospitality , società del gruppo Zucchetti, che permette agli associati di acquistare a un costo agevolato l’utilizzo di diversi sistemi e software particolarmente indicati per il segmento della ristorazione. Il prodotto di punta è “Sellby”. Si tratta di un sistema di cassa smart, che promette di accelerare le operazioni di cassa, gestire le prenotazioni dei tavoli e le comande, monitorare l’andamento di pagamenti e ricavi. L’accordo riguarda anche altri prodotti del mondo Zucchetti Hospitality, quali il sistema di cassa cloud “Tilby” e il software “Zmenu”, per ricevere supporto digitale, ad esempio, nella gestione delle ordinazioni, del magazzino e nelle attività amministrativo-contabili.

Il freddo di Epta per refrigerare il punto vendita eco-sostenibile di

Lidl

Lidl ha scelto di affidarsi ad Epta per ottimizzare la catena del freddo nel punto vendita di Villafranca (Verona), da poco inaugurato, uno dei più sostenibili di sempre per il colosso discount. Un negozio sostanzialmente autonomo dal punto di vista energetico, grazie a un grande impianto fotovoltaico. Epta ha proposto soluzioni di refrigerazione naturali ed efficienti grazie a un impianto a Co2, volto a calibrare i propri parametri in funzione delle diverse condizioni climatiche, e banchi a R290 a marchio Costan, in versione Closed, per arredare tutti i reparti della superficie di vendita. Al cuore dell’impianto si colloca una versione potenziata di Eco2Small, centrale a Co22 transcritica di media e bassa potenza, ideale per installazioni in spazi ristretti. La centrale si combina con un subcooler ETE (Extreme Temperature Efficiency) che, attivo in caso di temperature elevate, garantisce un raffreddamento del fluido refrigerante. L’intero sistema si fonda sul recupero dell’energia termica.

Super Blanche, la nuova “belga” in edizione limitata di Doppio Malto

Super Blanche è la nuova birra “belga” che nasce dalla collaborazione fra Doppio Malto, Mr. Malt® e Fermentis. Per i clienti della catena, in Italia e in Francia, la novità è in edizione limitata sia alla spina che in bottiglia da 33cl. Fra le unicità del prodotto, frutto dell’apporto di Fermentis, c’è l’utilizzo del lievito SafAletm BW-20 che garantisce un importante contributo aromatico: esteri (banana e pesca) e fenoli (chiodo di garofano e pepe rosa) enfatizzano i sentori agrumati e speziati delle bucce di bergamotto calabrese impiegate a fine bollitura insieme al coriandolo in grani. Una birra “blanche” mancava nell’offerta di Doppio Malto.

CAMBI DI POLTRONA

Direttore

Andrea Della Volpe è il nuovo Direttore commerciale del Gruppo Euronics in Italia. Della Volpe vanta almeno 20 anni di esperienza nel settore degli acquisti in aziende di primaria importanza come Unieuro, Carrefour e Autogrill dove, ricoprendo il ruolo di Responsabile acquisti non-food, ha rinnovato significativamente l’offerta commerciale. Rilevanti anche le esperienze in Carrefour e con GDPlus dove Della Volpe ha impostato e gestito trattative commerciali a livello nazionale ed internazionale mantenendo sempre un focus strategico sulla redditività. Nello stesso giro di nomine, Stefano Polla ha assunto l’incarico di Head of Business Analytics.

SALVATORE GRIZZANTI

Direttore generale di Open

Baladin

Salvatore Grizzanti è il nuovo Direttore generale di Open Baladin, il progetto di ristorazione collegato al birrificio artigianale piemontese Baladin, con sede a Piozzo, fondato e diretto da Teo Musso. Grizzanti, negli ultimi otto anni, si era occupato dello sviluppo di Doppio Malto, la catena di birrerie fondata da Giovanni Porcu, e in precedenza aveva lavorato per KFC.

LAURA DI PAOLA

Responsabile Marketing di Risparmio Casa

Laura Di Paola è la nuova responsabile marketing di Risparmio Casa. Di Paola arriva un’esperienza di otto anni come responsabile marketing/comunicazione de Il Centro di Arese e come responsabile branding e content di Iper La grande i. In precedenza aveva lavorato anche per Iperal e per la catena del fai-da-te Obi, sempre in posizioni di marketing e comunicazione. Laureata all’Università degli Studi di Milano, ha perfezionato il suo profilo anche tramite diversi corsi di formazione, in enti quali 24Ore Business School.

BENJAMIN EGON SCHNEIDER

Ceo di dm Italia

Dal 1 luglio, Benjamin Egon Schneider è stato nominato Ceo di dm Italia, affiancando Hubert Krabichler, Ceo attualmente in carica; la collaborazione e la sinergia tra i due amministratori permetterà agli stessi di svolgere, all’interno dell’azienda, attività differenti ma complementari. Con il nuovo ruolo, Schneider continuerà ad essere responsabile del reparto Marketing&Acquisti. Tedesco, Schneider vanta oltre dieci anni di esperienza nel settore della GDO ed ha contribuito allo sviluppo e all’inserimento del marchio dm fin dal suo ingresso nel mercato italiano. Un altro cambiamento per dm Italia riguarda la nomina di Alice Germiniani, nuova Direttrice Logistica.

SANDRO INNOCENTI

Senior vice president regional Head Southern Europe di Prologis

Sandro Innocenti è il nuovo Senior vice president regional Head Southern Europe di Prologis. Innocenti, che in precedenza guidava le attività della società in Italia, sarà ora responsabile per tutte le attività in Italia, Francia e Spagna. In questo nuovo ruolo guiderà i team responsabili per le operazioni immobiliari, la customer experience e l’impiego del capitale (capital deployment). Sandro Innocenti riporterà a Ben Bennatyne, presidente di Prologis Europe. Innocenti era entrato in Prologis nel 2014, come vicepresidente e country manager per l’Italia. In precedenza, era stato responsabile dello sviluppo presso Vailog.

LUCIANO MESSENIO Country manager di Eg Italia

Luciano Messenio è il nuovo country manager di Eg Italia, retailer attivo nelle stazioni di servizio, che sul nostro mercato collabora con Esso, Alice Pizza, I Love Pokè, Carrefour, Burger King e Caffè Vergnano. Messenio, che proviene dal quartier generale del Regno Unito, era entrato nel Gruppo EG nel 2018 e attualmente ricopriva l’incarico di Cfo per tutta Europa. “In settori in continua evoluzione, come quello dei carburanti e del convenience retail – dichiara Messenio – la sfida è offrire ai clienti un servizio utile e sostenibile, che valorizzi l’esperienza della sosta presso le nostre stazioni di servizio”. Messenio è laureato in Scienze dell’Amministrazione presso l’Università degli Studi di Milano. Prende il posto di Maurizio Mangione.

Ceo Metro Italia

David Martínez Fontano è stato nominato nuovo Chief Executive Officer di METRO Italia e membro del Comitato Commerciale del gruppo. Fontano - che già conosce il mercato italiano grazie ad un’esperienza di 4 anni in Italia presso un’azienda logistica – guiderà l’azienda nel consolidamento del proprio ruolo di partner di riferimento per il settore dell’Horeca. Il manager è entrato in METRO come Customer Management Director di MAKRO Spagna nel 2010 per poi, nel 2012, continuare il suo percorso in Germania. Dopo l’esperienza italiana, nel novembre 2018 David è rientrato nel Gruppo METRO come Sales & Operations Director in MAKRO Spagna, prima di assumere la posizione attuale di Chief Executive Officer di MAKRO Spagna nell’ottobre 2021.

FEDERICO PATTI

Logistics

Director di Unieuro

Federico Patti è il nuovo Logistics Director di Unieuro. Dopo un percorso di successo in azienda, iniziato nel 2021 come Head of Process & Engineering, assume questo nuovo incarico, subentrando a Luigi La Vista. Nel suo precedente ruolo, ha dimostrato grande competenza nell’avviare la trasformazione digitale dei flussi di supply chain, ottimizzando i processi della catena di approvvigionamento in risposta allo sviluppo del canale web e alle nuove esigenze dell’omnicanalità, in cui la logistica assume elemento abilitatore. Patti è laureato in Architettura presso l’Università di Parma.

ROBERTA MIRAGLIA

Responsabile Italia di Skeepers

Roberta Miraglia, che già ricopriva il ruolo di Enterprise Account Executive di Skeepers, ha ricevuto dall’azienda il compito di assumere la guida del mercato italiano. Questo riassetto avviene in contemporanea con l’arrivo di Romina Gonzalez Galetto, in qualità di VP Sales Europe di Skeepers. Galetto ha un’esperienza ventennale in ambito digital e in precedenza era Regional Director e Head of Customers Sales per Francia, Spagna e Italia in Hootsuite. Roberta Miraglia, invece, era in Skeepers già dal 2021. In precedenza, aveva lavorato per imprese quali Booking e Lengow.

TRISTAN TORRES VALET

Vice President of global sales di Mangopay

Mangopay ha nominato Tristán Torres Velat nuovo Vice President of Global Sales. Torres in precedenza ha ricoperto il ruolo di Head of Europe di Mangopay. Nella sua nuova posizione, guiderà il team commerciale, focalizzandosi sull’espansione della quota di mercato di Mangopay in Europa e nelle altre regioni strategiche. Torres assumerà il nuovo ruolo dagli uffici della fintech a Madrid. Il manager ha conseguito una laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Barcellona e un MBA in Business Administration all’Esade. Prima di approdare in Mangopay ha lavorato in aziende come Deliveroo, dove è stato General Manager a Singapore, e Amazon, dove ha ricoperto il ruolo di Regional Director of International Business nella regione MENA.

MATTEO MONGUZZI

Director of real estate & Construction di Popeyes Louisiana Kitchen

Matteo Monguzzi è stato scelto come Director of Real Estate and Construction di Popeyes Louisiana Kitchen in Italia. La catena americana di fast food sta avviando la sua espansione in Italia, tramite Restaurant Brands Iberia. Monguzzi, in sostanza, sarà a capo dello sviluppo del marchio nel nostro Paese. Monguzzi proviene da Blooming Group, dove ricopriva un incarico analogo (Head of real estate & construction). In precedenza aveva lavorato anche per Cigierre e per Burger King. Monguzzi è anche fondatore della società di consulenza immobiliare Opera Business Development.

MASSIMO VISONE

Chief Commercial Officer di Unieuro

Massimo Visone, lo scorso 1° luglio, è stato nominato Chief Commercial Officer di Unieuro. Il manager, che subentra a Gabriele Gennai, vanta una consolidata esperienza in ambito ecommerce e digital marketing, maturata presso società di primaria importanza in diversi settori e, dopo aver ricoperto l’incarico di Sales & Marketing Director in Monclick, è attualmente dedicato al percorso di integrazione di Covercare, guidando la transizione della società in coerenza con il Piano Strategico “Beyond Omni-journey”. Continuerà a sedere nel Cda di Covercare e a seguirne l’integrazione nel gruppo.

www.ristorando.eu

www.retailfood.it

www.orafoitaliano.it

www.artumagazine.it

www.industriagomma.it

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