L'Industria della Gomma 10/2024

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FOCUS LABORATORIO

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Ottobre 2024

Automatic Hardness Check - Drive

misure su misura

Un durometro dedicato per ogni scala e Un durometro con teste intercambiabili Un completo software multifunzionale e Un display per verificare prove rapide Un durometro grande in tutto e Un durometro molto compatto La taratura ACCREDIA nel nostro laboratorio e La taratura ACCREDIA comodamente on site

When SUSTAINABILITY drives TECHNOLOGY, INNOVATION thrives.

Innovation in 2024 is defined by the virtuous synergy between technology and sustainability. In this context, IMG is constantly moving towards our goal of a zero impact by developing high performance, customisable and environmentally friendly machinery.

MENSILE DEGLI ELASTOMERI

E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

www.industriagomma.it

Direttore responsabile

Andrea Aiello in reDazione Daniela Garbillo - daniela.garbillo@edifis.it

Collaborano alla rivista

Gianpaolo Brembati, Giuseppe Cantalupo, Enzo Cardone, Alessandro Facchino, Eugenio Faiella, Beatrice Garlanda, A.L. Spelta

GrafiCa e impaGinazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it

pubbliCità dircom@edifis.it

traffiCo pubbliCitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it

stampa

Grafiche Arrara

Grafiche Arrara s.r.l. – Abbiategrasso (MI)

Costo Di una Copia ai soli fini fisCali € 1,00

abbonamento

Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00

amministrazione amministrazione@edifis.it

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L’Industria della Gomma una rivista edita da:

Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy

Tel. +39 023451230

Fax +39 023451231 www.edifis.it

Con il patrocinio di:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE

EDITORIA DI SETTORE

SOMMARIO

Abbiamo letto

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Mondogomma

16 RUBBERDAY 2025

Il 29 gennaio 2025 a Cascina Triulza, presso il MIND Milano Innovation District, si svolgerà il primo RubberDay organizzato da L’Industria della Gomma e Assogomma. Il tema conduttore sarà la sostenibilità.

20 L’RCB DI PYRUM INNOVATIONS

PER GLI PNEUMATICI CONTINENTAL

Pyrum Innovations AG e Continental hanno firmato un accordo quadro che prevede l’acquisto a lungo termine da parte di Continental del nero di carbonio di recupero (rCB = recycled Carbon Black) prodotto da Pyrum nei suoi impianti di pirolisi.

22 RISORSE UMANE: IL RUOLO CRUCIALE

DI ITS E UNIVERSITÀ

Giovani per far ripartire l’industria: secondo l’Osservatorio MECSPE relativo al primo quadrimestre 2024, un’azienda su quattro punta su studenti di ITS e Università per accrescere il proprio bagaglio di competenze e oltre 6 aziende su 10 hanno in programma di integrare nuovo personale entro l’anno.

24 STELLANTIS FACTORY BOOSTER DAY 2024

Giunto alla sua nona edizione, l’annuale Factory Booster Day di Stellantis è parte fondamentale dei miglioramenti produttivi necessari a soddisfare le esigenze dell’industria automobilistica, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie per le linee di produzione.

FOCUS LABORATORIO

29 MISURE DI QUALITÀ

Nel comparto della gomma analisi e prove sono richieste a tutti i livelli della filiera, dalla caratterizzazione dei materiali alla verifica del loro comportamento in condizioni operative. Ecco quindi che gli strumenti di precisione per il laboratorio, il controllo della qualità e la ricerca rappresentano un comparto cruciale, nel quale operano diverse aziende impegnate a rispondere a tutte le esigenze, sempre più pressanti, del mercato. Nelle pagine che seguono vi proponiamo alcuni esempi.

u DGTS

u FKV

u FORLAB

u GIBITRE INSTRUMENTS

u METTLER TOLEDO

u MP STRUMENTI

u NETZSCH

u SERMAC

u URAI

u ZUMBACH

ANNO 67 - OTTOBRE

Rogitex Italia Srl. is a leading global distributor supplying various industries with quality elastomers, plastics and carbon black.

Rogitex Italia Srl. provides the market with technical knowledge and specialized services keeping a flexible commercial approach and proven logistic model despite market conditions

RUBBERS

E-SBR Dry and OE grades

S-SBR Dry and OE grades

NBR standard grades

NBRGT/FC - Fast curing/Low fouling

SKI 3 and SKI 3 S polyisoprene

PBR High Cis Neodymium Titanium

IIR and HIIR Butyl and Halobutyl EPDM

REINFORCEMENT MATERIALS

MENSILE DEGLI ELASTOMERI

E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

Dalle Aziende

42

SOMMARIO

LSG SERVIZI INFORMATICI: “ARTIGIANI” DEL SOFTWARE

Nata nel 2019 dall’unione delle competenze di Gianluca Giudici e Fabio Patelli, LSG servizi informatici conta oggi su un team di dieci persone con esperienze decennali che risolvono quotidianamente quesiti, dubbi e problemi delle aziende manifatturiere di tutta la Lombardia, creando soluzioni su misura mirate a semplificare il lavoro in diversi settori.

46 PARTNER DI QUALITÀ PER LEHVOSS ITALIA

Nell’ultimo anno, grazie all'adozione di tecnologie all'avanguardia e a soluzioni innovative, i partner di Lehovoss stanno offrendo prodotti e servizi che non solo migliorano la qualità delle forniture, ma anche l'efficienza operativa e la sostenibilità ambientale.

Assogomma informa

48 NOTIZIE E AGGIORNAMENTI

A CURA DELL’ASSOCIAZIONE

In questo numero ci occupiamo dell’edizione 2024 del documento Raccomandazioni per la Scelta, lo Stoccaggio, l’Uso e la Manutenzione dei Tubi in Gomma, che da 30 anni promuove la trasparenza del settore e contribuisce a migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei prodotti stessi.

Normative

50 AL VIA IL REGISTRO NAZIONALE DEGLI PNEUMATICI FUORI USO

Concludiamo l’analisi del decreto 16 aprile 2024, pubblicato nella G.U. del 22 maggio 2024, con il quale il Ministero dell’ambiente ha istituito il registro informatico nazionale di produttori e importatori di pneumatici soggetti agli obblighi di gestione degli pneumatici fuori uso.

56 DECRETO DI RECEPIMENTO DEGLI OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE DI SOSTENIBILITÀ

Il 30 agosto 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto legislativo di recepimento della Direttiva UE 2024/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD, che rafforza gli obblighi di reporting non strettamente finanziario delle aziende, con lo scopo di promuovere la trasparenza e la divulgazione delle informazioni “Environmental, Social, Governance” (ESG).

News

59 IL TACCUINO

u Amaplast: segnali di rallentamento nel primo semestre 2024

u CE: nuove restrizioni per limitare l’uso di un sotto-gruppo di PFAS

u TechDay Kraiburg: una giornata proficua

u La gomma riciclata ridisegna l’acustica delle sale musicali

u Cambio della guardia all’IISRP

u Bosch e Pirelli insieme per lo sviluppo della tecnologia degli pneumatici intelligenti

64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

24

29 16

25 anni di esperienza nella produzione di articoli tecnici in gomma

APR S.r.l.

Telefono: +39 030 98 84 662

Website: www.aprguarnizioni.it

Email: sales@aprguarnizioni.it

LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/ apr-rubberseals/

COLMEC S.p.A. - Via Massari Marzoli, 6

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• Linee di estrusione e vulcanizzazione per tubi e profili in gomma e silicone

• Forni di vulcanizzazione, microonde, aria calda e a sali fusi

• Estrusori a pioli radiali, a pioli tangenziali con pompe ad ingranaggi

• Impianti di filtratura, bivite conico con pompa ad ingranaggi

• Compoundizzatori per silicone

• Mescolatori intermeshing e tangenziali, mescolatori a cilindri, mescolatori bivite conici, linee complete di mescolazione

Machinery and Solutions for Rubber Technology

C2 s.r.l.

Via Carlo Gazzo, 25 - 27029 Vigevano (PV)

Tel. 0381 344813/4 info@c2macchinegomma.it www.c2macchinegomma.it

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Via Anassagora, 20 20128 Milano (MI) Italia

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Produzione mescole tecniche in NBR - EPDM - CR - Ebanite - Fluorurate Attacco Metallo speciali

Engineering Systems Srl Viale Caduti del Lavoro 37/39 25030 Coccaglio (BS) www.engineeringsystems.it info@engineeringsystems.it

Engineering Systems è azienda leader nella produzione di estrusori in gomma per i più svariati ambiti di applicazione industriale.

Produciamo estrusori totalmente personalizzabili, nel settore del rivestimento pneumatici, cavi e mini estrusori per produzione mescole speciali.

Lubricant treatments & Cleanliness analysis

Interseals Srl

Via Liguria, 30 - 25031 Capriolo (BS) Italy

Tel.: +39 030 7464 611 Fax +39 030 7464 699 www.interseals.it

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IMG S.r.l. Via Industriale, 108 25020 Capriano del Colle (BS) Tel. 030 314645 info@imgmacchine.it - www.imgmacchine.it

Centro ACCREDIA per la Taratura di Durometri Shore e IRHD

Laboratorio ACCREDIA per la taratura di: - Durometri (Shore ed IRHD) - Dinamometri (Forza, Allungamento, Velocità)

Gibitre Instruments srl Via Dell'Industria, 73 - 24126 Bergamo Tel. 035.460146 - Fax 035.460687 e-mail: info@gibitre.it - www.gibitre.it

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Supporto da remoto e assistenza tecnica rapida per essere sempre al fianco del cliente.

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Prodotti e Additivi Speciali per l’Industria della Gomma.

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LSG SERVIZI INFORMATICI SRL Via Rondinera, 74/C - 24060 Rogno BG Tel. 035 977127 www.lsgoffice.it - info@lsgoffice.it

LSG è composta da un reparto di programmazione, la Software House e da un reparto Hardware che si occupa di server, reti, backup, disaster recovery. Nata nel 1999, LSG oggi conta su un team di 8 persone con esperienze decennali che, confrontandosi, risolvono quotidianamente quesiti, dubbi e problemi delle aziende creando soluzioni su misura mirate a semplificare il lavoro nei diversi settori manifatturieri di tutta la Lombardia e non solo.

Distribuzione e trading di gomma sintetica e carbon black. Specializzazione nella vendita di materiali near to prime, con la possibilità di utilizzare la nostra ventennale esperienza nel mondo del compounding.

NOVACHEM SA

Via Valdani 1 - 6830 Chiasso (TI) Svizzera

Tel. +41 091 225 32 22 www.novachem.ch liguori@novachem.ch

REP ITALIANA s.r.l.

Via Galileo Ferraris 16/18 10040 Druento (TO) - Italia Tel: +39 011 4242154 www.repinjection.it - bpaganelli@repinjection.com

R.E.P., le iniziali di Robert Esnault Pelterie, pioniere dell’aviazione, grande teorico dell’astronautica e fondatore della società nel 1907, sono state la sigla di un aereo prima che l’impresa si riconvertisse nell’industria metallurgica la società REP commercializza presse a iniezione dal 1948. Avendo capito molto presto l’influenza dei polimeri e degli elastomeri nell’industria, si è rapidamente specializzata nell’iniezione della gomma

Sattec DBS Gomma S.r.l. Via Enrico Mattei, 12 33080 Prata di Pordenone (PN) Italy Tel. 0434.620100 www.sattecgomma.it

Produzione su specifica del cliente di articoli in gomma ad alto livello tecnologico con o senza inserti metallici, progettazione mescole e stampi.

TRADE AND DISTRIBUTION OF RUBBER’S INDUSTRY PRODUCTS

AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2015 COMPANY CERTIFICATED

OPERATORE ECONOMICO AUTORIZZATO AUTHORISED ECONOMIC OPERATOR (AEO)

57123 Livorno - Italy - Scali D’Azeglio, 20 Tel. 0586.888.718 E-mail: sinta@sinta.trade Web: www.sinta.trade

FORNI INDUSTRIALI

Forni specifici per trattamenti di post-curing e vulcanizzazione di articoli in gomma, gommametallo, gomma spugna, silicone, viton, o’ring, ecc.

SERMAC S.r.l.

Via Delle Nebbie, 4 24060 Brusaporto (Bg) – Italy +39.035.687.267 www.sermac.it sermac@sermac.it

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02-2572811/937 - info@tigerguarnizioni.com

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Azienda certificata ISO 9001:2015 e conf. MOCA www.tigerguarnizioni.com

Parker Hannifin Italy Srl

Via Sebastiano Caboto 1 - 20094 Corsico (MI) parker.italy@parker.com - www.parker.com/it

Parker è situata in 50 paesi in tutto il mondo e sostiene 100 divisioni con 336 sedi di produzione. L’impareggiabile rete industriale di distribuzione di Parker si estende su circa 13,000 postazioni a livello mondiale. Attraverso questa vasta rete di aziende locali e indipendenti, Parker porta i suoi prodotti e servizi a clienti in 104 paesi. Questo include il continuo ingresso della rete di punti di vendita al dettaglio industriali ParkerStore, con più di 3,000 sedi in tutto il mondo.

Sede legale, operativa ed amministrativa Via Cascina Croce 2/c

25050 Paderno Franciacorta (Bs) - Italy T. +39 030 6857425 - +39 030 6857728 +39 030 6577494 F. +39 030 6577486 info@rpm-srl.it www.rpm-srl.it

Produzione di presse per lo stampaggio ad iniezione di elastomeri

Compound elastomerici a base EPDM, NR, SBR, NBR, EVA, AEM, IR, BR, IIR, CPE, CSP, EO per articoli tecnici e cavi elettrici

S.I.G.E.A. S.p.A. Viale dei Mareschi, 1 10051 Avigliana (TO) Tel. 011.9367533 info@sigearubber.com www.sigearubber.com

VENDITA, DISTRIBUZIONE E ASSISTENZA TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LATTICI SINTETICI E PRODOTTI CHIMICI PER L’INDUSTRIA

VENDITA, DISTRIBUZIONE E ASSISTENZA TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LATTICI SINTETICI E PRODOTTI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

ABBONAMENTO online

Annuale Italia € 90,00

Europa € 130,00

Extra EU € 150,00

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Da oltre 40 anni PMG è tra i più qualificati produttori di mescole a base di elastomeri speciali ad alte prestazioni. In questi anni abbiamo consolidato la nostra presenza sui mercati globali con il sito produttivo di PMG East in Romania per fornire ai nostri clienti soluzioni innovative e personalizzate direttamente nelle loro aree di competenza. Dal 2016 PMG è presente in Cina con il sito produttivo di PMG Rubber Technology di Changshu con tre linee produttive di FKM e di mescole organiche nere, un team locale di esperti tecnici e commerciali ed una struttura di R&D per essere sempre più vicini ai nostri clienti nell’area Asia Pacifico.

Since 1976 with more than 40 years of experience PMG is a global leading rubber compounds. The production at PMG Italy is in three mixing plants to produce coloured compounds and the mixing unit dedicated to FKM compounds with compounds. PMG production is based on all specialty elastomers and the production of FKM compounds, for which PMG is a global leader for product

PMG SpA

Cenate Sotto (Bg) - Italia

Via Europa 3

Tel. +39 035 941046 - Fax +39 035 944157

PMG East S.r.l.

300645 Timisoara - Romania

Str. I. Slovici, 135

Tel. +40 356 425940 - Fax +40 356 425941

PMG Rubber Technology Changshu

Changshu - Cina

55 Yangguan Avenue

Building E 2-3, Fervent Industrial Park

Tel. +86 512 83861999

PMG East Srl. started operations in January 2006 at Timisoara (Romania) black compound. The site is equipped with a state of the art mixing line to Eastern Europe.

PMG Rubber Technology (Changshu) CO Ltd.

In December 2016, PMG Rubber Technology Ltd has started operations in Changshu in Fervent Industrial Park, north of Shanghai on an area of 7500sqm. The black and coloured FKM and a line for black compounds in operation by experienced technicians and sales professionals, laboratory facility and modern know-how represent a unique opportunity to be close to our customers in

Rassegna della stampa tecnica estera

MEDIANTE ECO-PROGETTAZIONE E RICICLO.

fabio.bacchelli@versalis.eni.com - KGK 3/2024, pag. 44-51.

Il modello operativo dell’economia circolare si focalizza sul promuovere la riconversione delle attività produttive, riducendo l’utilizzo delle risorse e sfruttando al massimo i rifiuti.

Gli sviluppi da attuare riguardano la diversificazione delle materie prime, con ricorso a fonti rinnovabili e materie prime secondarie, le tecnologie di riciclo per plastica e pneumatici e la ricerca di nuove soluzioni da una prospettiva di ecoprogettazione.

In quest’ambito, e insieme al continuo sviluppo di prodotti innovativi, finalizzati alla riduzione delle emissioni nel ciclo di vita di pneumatici e articoli tecnici, Versalis ha recentemente lanciato sul mercato una gamma completa di polimeri sostenibili, secondo l’approccio del bilancio di massa e la certificazione ISCC Plus, che comprende le famiglie: Bio Attributed (BA); Bio-Circular Attributed (BCA); Circular Attributed (CA).

Mentre BA e BCA sono gradi da monomeri ottenuti da bionafta, quelli CA derivano da monomeri prodotti con olio di riciclo da rifiuti di plastica.

L’approccio bilancio di massa consente la corretta assegnazione della caratteristica

di sostenibilità della materia prima alternativa, miscelata con nafta tradizionale, al prodotto finale: tutte e tre le famiglie citate dispongono di una dichiarazione di sostenibilità, che mostra la quantità del componente bio, biocircolare o circolare, e offrono prestazione e qualità identiche a quelle dei polimeri tradizionali, dal momento che composizione chimica e tecnologia di processo sono le stesse. La percentuale di bio-attribuzione, grazie a un componente non gomma usato durante la polimerizzazione, è circa 90% per i prodotti dry e 60% per i gradi estesi con olio fossile. In questo studio viene proposta polvere di gomma riciclata come additivo per il prodotto finale, con lo scopo di migliorare la sostenibilità di SBR in emulsione, insieme a una potenziale riduzione dell’impronta di carbonio complessiva, grazie al diverso consumo di energia fra gomma riciclata e gomma vergine. È stata così sviluppata una nuova famiglia di polimeri chiamata Revive ESBR, che combina polvere di gomma da pneumatici fuori uso (PFU) con la matrice SBR durante la produzione del polimero.

I gradi di SBR in emulsione dry e olioestesa, contenenti gomma riciclata da PFU sono ottenuti mediante la preparazione di masterbatch gomma, realizzati coagulando la polvere da PFU e il lattice di SBR in emulsione per una perfetta dispersione della polvere: il risultato è un materiale molto

I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.

omogeneo e stabile, progettato per offrire benefici ai compoundatori in termini di sostenibilità, circolarità e gestione dei materiali in forma di balle anziché polvere. Spiegato il protocollo “rejuvenation”, applicato per una migliore analisi del comportamento di Revive SBR all’invecchiamento, lo studio illustra il comportamento viscoelastico lineare e non lineare dei polimeri esaminati (Revive 12d132 e 17o23) in confronto ai gradi standard SBR 1502 e 1723, per descrivere poi in dettaglio la mescolazione di Revive SBR, focalizzandosi anche sulla comparazione fra l’aggiunta della polvere di gomma nel mescolatore e Revive SBR premiscelata. In conclusione, i materiali Revive ESBR costituiscono un’alternativa interessante e più sostenibile alla tradizionale SBR in emulsione, con proprietà della mescola che mostrano un interessante compromesso fra sostenibilità e prestazione.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE APPLICAZIONE DELLA TEORIA DI HORIKX’S PER SCARTI DI GOMMA. Q. Jean, Y. Chalamet, J-C Majesté, C. Carrot, Saint Etienne (France), C. Janin, B. Cantaloube, P. Heuillet, Vitry-sur-Seine (France) - email quentin.jean@univst-etienne.fr - KGK 3/2024, pag. 52-57.

La rigenerazione di scarti e rifiuti di gomma viene effettuata con vari metodi (termomeccanico, chimico, con ultrasuoni e microonde etc.), tutti intesi a

trasformare la struttura tridimensionale della gomma vulcanizzata in un materiale riutilizzabile. La nuova struttura così ottenuta è difficile da caratterizzare, a causa della presenza di una struttura residua o di aggregati con vari gradi di reticolazione e un insieme di catene polimeriche libere di diversa dimensione e architettura. Per questo motivo la teoria di Horikx’s viene spesso usata per rappresentare l’efficienza del processo di devulcanizzazione elastomerica.

La base di questa teoria consiste nel valutare la qualità del processo di devulcanizzazione, confrontando la selettività della scissione dei legami S-S e C-S o la scissione random dei legami C-C, C-S ed S-S in relazione alla loro relativa energia di legame.

Il polimero preso in esame è l’EPDM, caricata con carbon black e vari additivi, vulcanizzata in bagno a sali fusi e successivamente devulcanizzata per mezzo di un estrusore bivite ad alta temperatura. Spiegata la caratterizzazione della mescola con TGA, analisi Soxlhet, rigonfia-

mento e densità di reticolazione, lo studio espone i risultati ottenuti dalle misurazioni, con opportune correzioni del contenuto di carica e del contenuto di gomma. La conclusione dello studio ribadisce la validità della teoria di Horikx’s come approccio adatto alla caratterizzazione di gomma devulcanizzata non caricata, con l’utilizzo da adattare nel caso di formulazioni più complesse: nel caso specifico preso in esame (EPDM con carbon black) l’analisi mostra che durante il processo di rigenerazione si verifica una scissione di catena random piuttosto che una rottura selettiva dei ponti zolfo.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE ANALISI DEL PROCESSO DI MESCOLAZIONE DI UNA SPECIFICA FORMULAZIONE PER PREVEDERE LA QUALITÀ DELLA DISPERSIONE.

Ch. Hopmann. A. Bardehle, Kostka, A. Limper, L. Leuchtenberger, M. Schön, Institut für Kunststoffverarbeitung an der RWTH Aachen, Aachen (Germany) – email: anke.bardehle@ikv.rwth-aachen. de - KGK 3/2024, pag. 58-65.

Rubber Trade

Quasi tutte le mescole di gomma vengono prodotte in un mescolatore interno a funzionamento discontinuo. Il processo offre i vantaggi di grande flessibilità e la capacità di accettare vari e diversi componenti per il dosaggio (balle di gomma, polvere, olio etc.). A causa di un’insufficiente comprensione di processo e materiali, il potenziale del materiale spesso non è pienamente sfruttato nella produzione di manufatti e i componenti elastomerici possono essere sovradimensionati: questo costituisce un fattore critico, soprattutto in relazione al miglioramento dell’efficienza delle risorse. La carica più usata per migliorare le proprietà meccaniche dei manufatti elastomerici è il carbon black, le cui particelle, durante il processo di produzione della mescola, si accumulano in agglomerati che causano difetti del manufatto, per cui una loro buona dispersione costituisce un requisito di base per un’alta qualità della mescola. Nel mescolatore interno gli agglomerati si rompono al di sopra di uno sforzo di taglio critico, in merito al quale

possono essere prese in considerazione l’area superficiale specifica e la struttura del carbon black, che definisce il grado di ramificazione degli aggregati, tenuto conto che cariche con elevata struttura e bassa area superficiale sono più facili da disperdere.

O ccorre poi considerare che anche il polimero scelto influisce sulla dispersione, con un aumento della viscosità della mescola a fronte di un alto peso molecolare. Tuttavia manca un’analisi sistematica del processo di mescolazione, relativamente all’influenza della dispersione di carbon black differenti, in combinazione con il peso molecolare del polimero sui parametri di processo, soprattutto in merito all’utilizzo di carbon black molto strutturati.

L’esposizione dello studio si apre ricordando come si produce una mescola in mescolatore interno e qual è l’influenza del tipo di polimero e di carbon black utilizzati nel processo, per mettere poi in evidenza la formulazione, con la quale si effettuano le prove e nella quale le variazioni comprendono due polimeri (Keltan 6950 C e 9950 C) e cinque carbon black (N772, Purex LS 18 e HS 20, N550 e Y200 BDS), tutti di Orion, con la conseguente preparazione di dieci mescole. Specificati anche i metodi di analisi, lo studio procede con le analisi condotte sul processo di mescolazione, a partire dalla seconda fase di incorporazione della carica. Vengono così esaminate in dettaglio l’influenza del tipo di carbon black e di polimero, la viscosità Mooney e la dispersione come funzioni della formulazione adottata e, per finire, la previsione del grado di dispersione sulla base della preparazione della specifica mescola e della viscosità Mooney.

L a conclusione dello studio è molto articolata e lasciamo la lettura dei dettagli ai lettori interessati all’argomento, osservando solo che, mentre non si può stabilire una correlazione fra l’area superficiale specifica del carbon black e il tempo di incorporazione, questo si può ottenere nel caso del polimero e che con una più bassa struttura di carbon black e un’elevata area superficiale specifica di carbon black si ottiene come risultato un più basso grado di dispersione.

MANUFATTI E PRESTAZIONI

MIGLIORARE LE GUARNIZIONI

PORTIERA AUTOMOBILE ESTRUSE:

ATTENUARE IL RUMORE DOVUTO

ALL’ATTRITO CON RIVESTIMENTI A

BASE ACQUA MOLTO DUREVOLI A BASSO COEFFICIENTE DI ATTRITO.

J. Bencsik, C. Gage, A. Cervi, D. Bareich, G. Bareich Import-Export (GBIE), Windsor, Ontario (Canada)RUBBERWORLD, maggio 2024, pag. 24-29.

Soffermandosi a considerare tutte le guarnizioni di tenuta delle aperture di un veicolo, ci si accorge che sono davvero tante, dalla portiera ai finestrini, dal vano motore al baule, al tettuccio etc. Di solito si pensa che queste guarnizioni servano solo per isolare il veicolo dall’ambiente esterno, ma in realtà esse sono componenti fondamentali per il comfort dei passeggeri.

L’elastomero scelto per queste guarnizioni è l’EPDM, grazie alle sue ottime proprietà di stabilità in condizioni ambientali severe, idonea elasticità, robustezza e durata, buona resistenza a calore e agenti atmosferici e al suo costo relativamente basso. Tuttavia le guarnizioni in EPDM presentano sfide all’industria dell’automobile, a causa dell’alto coefficiente di attrito statico e dinamico, che provoca un rumore indesiderato all’interno del veicolo quando la guarnizione si muove relativamente alla superficie di accoppiamento nel caso di buche, sterzate, frenate e accelerazioni. Oggigiorno l’importanza di evitare rumori indesiderati dalle guarnizioni è cresciuta, alla luce del livello di silenziosità sempre più basso, che si cerca di ottenere all’interno nei veicoli di nuova generazione: la valutazione di tale livello si riferisce alla misura NVH (Noise Vibration Harshness), che combina per l’appunto i tre parametri del veicolo in gioco, ossia rumore durante la marcia, vibrazione percepita dal guidatore e ruvidezza dell’andatura del veicolo. I rivestimenti Slip-Coat a base acqua per le guarnizioni furono introdotti per la prima volta da GBIE nel 1989, come soluzione ai problemi di rumore, e attualmente molti rivestimenti a base acqua e di altro tipo, spesso con agente reticolante per un rivestimento ottimale, sono presenti sul mercato, poiché i diversi gradi di EPDM manifestano problemi specifici per adesione, allungamento ed estetica.

Illustrata brevemente la casistica dei rive-

stimenti, l’articolo enuncia il suo intento, cioè valutare la relazione fra spessore del rivestimento (in sostanza il numero di particelle per unità di superficie) e il rumore indesiderato in un tipico grado per rivestimento di guarnizioni impermeabili di automobile. Dieci campioni di film secco di vario spessore vengono analizzati nell’applicazione guarnizione di tettuccio automobile con l’utilizzo di prodotti GBIE, con le prove condotte che comprendono la resistenza al solvente dimetilchetone, all’abrasione ad umido e a secco e la prova acustica. La conclusione dell’articolo sottolinea come nell’industria dell’automobile il valore percepito sia un elemento importante nella decisone di acquisto e abbia effetto sulla reputazione dello specifico veicolo e dei fornitori di primo equipaggiamento. Il motivo più importante per rivestire le guarnizioni di tenuta è quello di eliminare l’indesiderato rumore, che si genera quando si verifica un movimento relativo fra la guarnizione e la superficie di accoppiamento, che può provenire da vibrazioni e torsioni che il veicolo manifesta, durante le condizioni di guida, all’interno del veicolo e che danneggia il suo valore percepito. Mentre in questo articolo le valutazioni del DFT (Dry Film Thickness) sulle guarnizioni rivestite sono solo stime, si osserva comunque la tendenza che la prestazione del rivestimento aumenta all’aumentare del DFT stimato e allo stesso tempo il rumore indesiderato diminuisce. Di conseguenza anche la prestazione o durata del rivestimento è un fattore critico: dalle prove effettuate un tipo di rivestimento, in particolare, mostra miglioramenti nella riduzione del rumore indesiderato al livello compreso fra 8 e 13 μ. Per quanto riguarda poi il costo finale del rivestimento, l’aggiunta di 3 o 5 μ a quelli dello spessore, inizialmente considerato, ha un’influenza trascurabile.

ELASTOMERI E LAVORAZIONE

UN’ANALISI DELLA STABILITÀ DI MESCOLA DI GOMMA EPDM. Y.A. El-Shekeila, F-M. Al-Oqlab, H.A. Refaeya, c, S. B. Sherren, E. Manalili, S. Yu, AirBoss of AmericaJ. Newmarket, Ontario (Canada) - RUBBERWORLD, maggio 2024, pag. 30-41.

Il successo della formulazione di una mescola di gomma dipende dai molteplici fattori connessi alla scelta di ela-

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stomeri, cariche, sistema di vulcanizzazione e condizioni di processo. È poi estremamente importante essere capaci di produrre una mescola con opportuna prestazione, minimo scarto e nel modo il più possibile economico ed efficiente. Nella fase di sviluppo è necessario scegliere con cura i materiali, in modo che la formulazione adottata consenta alla mescola di soddisfare le specifiche richieste e di mantenere le proprietà al variare delle condizioni di processo. Occorre infine tener conto del fatto che in produzione possono subentrare problemi e circostanze impreviste, che mettono a rischio l’integrità della mescola, per cui è essenziale esplorare e sviluppare approcci pratici, che siano in grado di definire la sensibilità della mescola a condizioni di processo differenti per produzioni su larga scala. L’introduzione dell’articolo ricorda al lettore che cosa significa e cosa comporta il processo di mescolazione della gomma, menzionando le variabili in gioco (composizione della mescola, velocità del rotore, fattore di riempimento, situazioni di sottolavorazione e sovralavorazione della mescola con le relative conseguenze etc.) e le cause di fenomeni come la nervosità della gomma e la mancanza di adesione alle pareti del mescolatore.

Particolarmente interessante è la considerazione che tutte le operazioni di correzione al processo di mescolazione sono dispendiose in termini di tempo e che vale la pena di rimarcare che la mescolazione è un processo guidato dall’uomo, così che, anche con la standardizzazione del lavoro, l’abilità e la tecnica dell’operatore saranno comunque variabili importanti nella pratica.

L’articolo si occupa dell’EPDM, un polimero comunemente usato nell’industria della gomma, per il quale la scelta del grado da utilizzare si basa sul processo di produzione del relativo manufatto, sui requisiti dell’utilizzo finale e sul costo. Tuttavia ci possono essere diverse soluzioni che soddisfano questi criteri e premiano l’attenzione prestata per fornire una soluzione elegante, che non sia troppo elaborata e offra una facile processabilità.

In questo articolo si conduce una progettazione di esperimenti (DOE) su due gradi di EPDM per estrusione, utilizzata per identificare fino a che punto alcune proprietà sono influenzate dalla temperatura di scarico, dal tempo e dalla temperatura di mescolazione. Questo fornisce una valutazione della sensibilità della mescola alla lavorazione in generale, ma anche a condizioni specifiche. I dati ottenuti vengono utilizzati per assicurare che le mescole siano prodotte efficientemente, risultino di alta qualità e siano in grado di comportarsi in modo tale che disturbi da influenze esterne ed errori di lavorazione possano essere minimizzati.

Descritte le due mescole di EPDM, su cui viene condotto un DOE a tre livelli e tre fattori, e la loro lavorazione, l’articolo passa ad esporre i risultati delle analisi effettuate. L’esposizione, chiara e davvero interessante, è composta perlopiù da grafici, che illustrano debitamente tutti i risultati, fino ad arrivare alla conclusione, che ribadisce la comprovata validità della tecnica DOE.

lsgoffice.it

I dati ottenuti sono utili soprattutto per i formulatori, che sono così in grado di prevedere meglio i comportamenti della mescola, aiutandoli nei sistemi di formulazione non soggetti a fluttuazioni di produzione. Naturalmente giocano un ruolo fondamentale la giusta scelta di additivi e aiuti di processo, il sistema di vulcanizzazione, la composizione dell’EPDM e la quantità delle cariche e gli esperimenti, come quelli usati nell’articolo, sono inestimabili in quest’ambito. È importante osservare che c’è anche un bel po’ di valore aggiunto nella configurazione della produzione, dal momento che l’utilizzo di queste tecnologie offre informazioni pratiche, che gli ingegneri di processo possono utilizzare per: sviluppare cicli di mescolazione ottimali per la riduzione della durata del ciclo totale; stabilire condizioni del mescolatore favorevoli alla lavorazione e non dannose per le proprietà; analizzare le cause principali di fallimenti dovuti a problemi successivi.

MANUFATTI E PRESTAZIONI

TECNOLOGIA DI BLADDER PER VULCANIZZAZIONE PNEUMATICO.

D. Paschall, A. Halasa, B. Rodgers, Akron Polymer Solutions, Akron, Ohio (USA) - RUBBERWORLD, maggio 2024, pag. 42-50.

Anche se la maggior parte della gente tiene in poca considerazione gli pneumatici, chiamandoli semplicemente gomme, essi sono i manufatti di produzione di massa più complessi dell’industria della gomma, della quale costituiscono circa il 60% dell’intera produzione di articoli e giocano un ruolo fondamentale nell’attuale industria dei trasporti. Tanto per rendersi conto di questo, basti pensare che nuovi stabilimenti di pneumatici vettura sono strutturati per una produzione giornaliera di 25.000 unità, pari a ad una quantità di 270 tonnellate, al fine di ottenere risultati ottimali di volume, qualità e costi. Per produrre i volumi sopra indicati, l’area dello stabilimento dedicata alla vulcanizzazione è quella a più alta intensità di capitale e rappresenta fino al 35% dei costi di investimento dell’azienda che, per quanto riguarda la sua struttura, dispone di 5 linee di mescolazione, 30 macchine per la costruzione dello pneumatico verde (non vulcanizzato) e 150 presse di vulcanizzazione. Questo fa capire il motivo

per cui l’area di vulcanizzazione è il fulcro di molti programmi di miglioramento della produttività.

Fra i miglioramenti realizzati finora c’è da considerare la modifica del sistema di vulcanizzazione, da vapore e acqua calda ad alta pressione a processi ad alta pressione con azoto anziché acqua e, nel caso degli pneumatici vettura, la tendenza di base di abbassare la temperatura di vulcanizzazione da 185 a 175 °C e anche più bassa, con conseguenti riduzioni del tempo richiesto, il che richiede un più efficiente trasferimento di calore nel pneumatico verde. La lunga introduzione, che risulta essere la parte più interessante dello studio, almeno per chi vuole semplicemente rendersi conto della realtà di produzione dello pneumatico, spiega in modo semplice e comprensibile come questa produzione viene effettuata per mezzo di un bladder nella fase di vulcanizzazione. Il bladder può essere descritto come una specie di sacco gonfiabile, che è destinato a espandersi in uno pneumatico verde nello stampo, applicando pressione all’interno della cavità del bladder per mezzo di un fluido come gas, acqua calda o vapore. In questo modo il bladder forza lo pneumatico verde contro le pareti dello stampo per dare inizio alla formazione dello pneumatico finale vulcanizzato.

Spiegato il funzionamento del bladder, per il quale è fondamentale che il trasferimento di calore allo pneumatico sia molto efficiente, e illustrate le proprietà che ne determinano la prestazione, lo studio pone l’accento sull’utilizzo di carbon black (15 phr) per aumentare la conduttività termica, proprietà che, insieme alla resistenza all’invecchiamento senza perdita delle proprietà meccaniche, può essere rafforzata con l’aggiunta di grafene. Al grafene viene dedicato molto spazio, poiché anche piccoli miglioramenti dell’efficienza del bladder possono avere un grande effetto su resa e produttività dello stabilimento.

Il polimero idoneo alla produzione di bladder è il butile, di cui nello studio vengono valutate otto mescole a base butile con 5 phr di Neoprene W e differenti contenuti di Prophene (forma pura di grafene) da 0 a 6 phr.

In pratica lo studio si focalizza sul Prophene, prodotto da Akron Polymer Solutions,

di cui vengono enfatizzate le proprietà nell’applicazione in bladder per pneumatico, con la considerazione che la sua tecnologia può essere applicata ad altri tipi di bladder e a prodotti di rivestimento in gomma butile, come serbatoi dell’acqua, sigillanti, coperture e cisterne.

PROVE E MISURAZIONI

QUANTIFICAZIONE DELLA

DISTRIBUZIONE DELLO ZOLFO SU SUPERFICI DI GOMMA MEDIANTE ANALISI DI FLUORESCENZA Μ-X-RAY. S. Frosch, V. Herrmann, Technical University of Applied Sciences Wüzburg-Schweinfurt, WüzburgSchweinfurt (Germany) - RUBBERWORLD, maggio 2024, pag. 52-60.

Lo zolfo è un componente essenziale di gran parte delle mescole di gomma e di solito si cerca di avere una sua distribuzione omogenea, al fine di ottenere una distribuzione omogenea dei legami della struttura formatasi, il che consente proprietà il più possibile uniformi in ogni parte della mescola.

I tipici metodi analitici per valutare la distribuzione di elementi sulle superfici di campioni sono SEM con EDX (Energy Dispersive X-ray), TEM con EDX o XPS (X-ray Photoelectron Spectroscopy), che hanno tutti in comune la possibilità di esaminare con molta precisione e risoluzione su scala da nanometrica a micrometrica superfici di pochi mm2. Tuttavia questa risoluzione non permette la valutazione dell’omogeneità dello zolfo in un campione di gomma, perché si dovrebbe misurare un campione di superficie molto più ampia per generare dati statisticamente rilevanti.

Un metodo di misurazione adatto è invece l’analisi μ-XRF (μ-X-Ray Fluorescence), simile al SEM per la scannerizzazione con un raggio di eccitazione, ma con un fascio di raggi, non di elettroni, con un diametro di circa 25 μm, ossia circa 1000 volte più largo. Anche se si abbassa il limite di risoluzione del metodo, tuttavia si rende possibile esaminare aree più ampie di parecchi cm2 per rilevare la distribuzione di differenti componenti della mescola. Quando il raggio eccita gli elettroni del campione, la conseguente fluorescenza che ne risulta, in pratica la distribuzione degli elementi chimici, viene mostrata. μ -XRF è quindi in grado di analizzare

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ampie, e quindi statisticamente affidabili, aree per la distribuzione dello zolfo, in particolare nel caso di mescole e pneumatici, e ha la possibilità di verificare la migrazione dello zolfo in campioni contenenti gomma macinata da PFU (Pneumatici Fuori Uso), fornendo così utili informazioni dalla produzione di un manufatto al suo riciclo.

Anche se la quantificazione dei risultati dell’analisi con μ-XRF può essere una fase molto complessa dopo la misurazione, essa è tuttavia essenziale per una corretta valutazione. Lo scopo dell’articolo è quello di offrire una guida sull’uso di questo metodo per quantificare le esatte concentrazioni dei singoli elementi sulla superficie della gomma.

La base per le prove di quantificazione dello zolfo consiste in due serie di misurazioni su gomma naturale ed SBR: il contenuto di zolfo dei campioni, caricati con carbon black, viene misurato con il metodo indipendente del determinatore 832 Series di LECO, già usato con successo in

studi precedenti per la convalida della quantificazione per mezzo di XRF. Per le prove vengono preparate sei mescole di gomma naturale ed SBR, mantenendo la quantità di zolfo e di accelerante CBS identica nelle singole mescole, con valori da 0,4-0,8-1,2-1,6-2,0 e 3,0 phr, per mantenere costante il rapporto fra i due prodotti, poiché la CBS contiene anche zolfo.

Un lungo paragrafo è dedicato all’analisi con fluorescenza a raggi X, ripercorrendo brevemente la storia dei raggi X dal 1895 ad oggi e dei metodi di analisi derivati, fino ad arrivare all’analisi XRF, di cui viene spiegato il funzionamento e l’applicazione. Anche il funzionamento del determinatore 832 Series di LECO viene illustrato, per poi passare ad esporre i risultati delle prove, con le analisi qualitativa e quantitativa della μ-XRF (semplice la prima, complicata la seconda) e il confronto fra le tecniche di misurazione μ-XRF e LECO. Riassumendo, μ-XRF è uno strumento per raffigurare la distribuzione degli elementi

PUNTA SUI PUNTA SUI CAMPIONI CAMPIONI

DIMENTICA GLI ATTRITI

SPECIALISTI NEI TRATTAMENTI DI MICROPULIZIA

E LUBRIFICAZIONE

Trattamenti lubrificanti trasparenti e colorati con resine + PTFE

Trattamenti lubrificanti PFAS free

chimici. La quantificazione di queste immagini è all’inizio difficile, nel caso dei polimeri, a causa dei loro componenti principali carbonio e idrogeno, che non si possono rilevare con questo metodo. L’articolo mostra un modo per risolvere questo problema, con le quantità delle sostanze degli elementi non rilevabili determinate ed usate come parametri correttivi per la quantificazione con il metodo del parametro fondamentale, con il quale il contenuto dello zolfo può essere quantificato molto accuratamente, con risultati che ben si adattano ai valori teorici previsti. Le concentrazioni dello zolfo sono peraltro confermate dal metodo determinatore 832 Series di LECO.

Risolto il problema della quantificazione, μ-XRF ha una grande varietà di potenziali applicazioni nel campo della gomma, poiché la valutazione dell’omogeneità dello zolfo sulle superfici elastomeriche può essere esposta in un modo statistico affidabile, il che consente di trarre conclusioni sulla qualità della mescola.

Trattamenti al plasma: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Lavaggio ad alta pressione sotto cappa a flusso laminare (Cleanliness) Micropulizia, Etching, Grafting

RubberDay 2025

Il 29 gennaio 2025 a Cascina Triulza, presso il MIND

Milano Innovation District, si svolgerà il primo RubberDay organizzato da L’Industria della Gomma e Assogomma. Il tema conduttore sarà la sostenibilità.

Per attrarre investimenti nell’ottica di generare valore futuro è sempre più cruciale misurare e monitorare pratiche industriali responsabili e durature. Il settore della gomma, che vanta una tradizione industriale di oltre un secolo, ha un indubbio vantaggio nel percorso orientato ai temi ESG (Environmental, Social, Governance) che risiede nel suo DNA. La gomma, infatti, è un

materiale esistente in natura, sostenibile e amico dell’ambiente.

Le aziende che si muovono in una logica di sostenibilità hanno l’opportunità di sviluppare modelli di business vincenti e all’avanguardia, abbracciando pratiche volte alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica che tengono conto dell’intera filiera produttiva. Saranno questi gli argomenti del primo Rubber-

Day organizzato congiuntamente da L’Industria della Gomma e Assogomma, in programma il 29 gennaio 2025 a Cascina Triulza (MI), presso il MIND Milano Innovation District.

La giornata offrirà una visione d’insieme e spunti pratici utili per le imprese.

“L’iniziativa RubberDay 2025 sarà il primo frutto di una rinnovata collaborazione tra L’Industria della gomma e Assogomma” -

Foto di Malaka Studio.

commenta il Direttore di Assogomma Fabio Bertolotti, che prosegue – “in questa prima edizione abbiamo deciso insieme di affrontare il tema della sostenibilità con un approccio concreto. Privilegeremo esempi reali di applicazione dei concetti di sostenibilità, molto spesso indefiniti a livello normativo. Saranno invitati speaker di rilievo provenienti sia dal mondo delle istituzioni che dal business, per raccontare anche le più recenti novità in ambito legislativo nazionale ed europeo. Abbiamo a cuore la salvaguardia della natura e dell’ambiente in generale, ma è arrivato il momento di mettere a terra questi concetti in maniera consapevole tenendo sempre a mente che la sostenibilità va intesa anche da un punto di vista economico e produttivo ed è su queste basi che è stato pensato il RubberDay 2025”.

“ L’Industria della Gomma da oltre 60 anni racconta le storie delle aziende che compongono la filiera del settore, ed è da sempre attenta alle loro esigenze. Con questo evento organizzato insieme ad Assogomma vogliamo offrire un’opportunità di approfondimento e confronto a tutte quelle realtà che si impegnano, ogni giorno, a mantenere attivo e reattivo un comparto estremamente signifi-

cativo per il nostro Paese”, aggiunge Andrea Aiello, direttore della rivista. “Organizzare l’iniziativa a MIND ha un forte significato, un polo avanzato di ricerca e sviluppo cui il nostro settore può guardare con grande interesse. Per crescere occorre aprirsi e collaborare”, conclude.

IL PROGRAMMA

Nel corso della giornata, tra le 9.00 e le 17.30, il tema della sostenibilità verrà affrontato da rappresentanti istituzionali e da professionisti in materia ambientale e non, sviluppandosi su quattro argomenti “caldi” del momento:

Il Regolamento EUDR

I l Regolamento sulla deforestazione è uno dei più controversi e dibattuti dell’ultimo anno e mezzo. L’impatto che esso avrà su molteplici filiere produttive, agroalimentari ed industriali, in termini di investimenti ed impegno di risorse umane non è ancora calcolabile con precisione. L’entrata in operatività dello stesso è prevista per il 1° gennaio 2025 e il RubberDay sarà la prima occasione ufficiale a ridosso di tale data per fare un punto della situazione sull’attuazione e sugli aspetti positivi e negativi che le aziende avranno trovato.

Polverini nei conglomerati bituminosi

Le nuove opportunità per i polverini nei conglomerati bituminosi offerte dai

Criteri Ambientali Minimi previsti dal recente DM 5 agosto 2024 del MASE, che entrerà in vigore il 21 dicembre 2024. I Criteri Ambientali Minimi rappresentano quei requisiti tecnici che i capitolati di gara devono rispettare in un’ottica di sostenibilità degli acquisti della pubblica amministrazione (GPP – Green Public Procurement). Un approfondimento su questo Decreto Ministeriale consentirà di capire quali siano stati i principi ispiratori e come lo stesso possa rappresentare un’occasione di impiego su larga scala dei polverini di gomma nella produzione di asfalti a più bassa rumorosità. Questo esempio di perfetta circolarità della gomma consentirà di affrontare il tema dei livelli di inquinamento sonoro dell’ambiente, sono spesso tenuti in minor considerazione rispetto ad altri fattori.

Recupero di materia

Il recupero di materia, dal riciclo chimico alla pirolisi degli pneumatici fuori uso. L’obiettivo di applicare il riciclo chimico alla gomma, e in particolare agli pneumatici fuori uso, rappresenta oggi una

frontiera per questa tecnologia, che può trovare freno in un impianto normativo non del tutto chiaro relativamente all’impiego dei prodotti derivati. In altre parole, da tali processi è possibile ottenere una serie di materie prime quali olio di pirolisi e nero di carbonio riciclato che sono oggi considerati una delle più promettenti opportunità di circolarità per l’intero settore della gomma. Infatti, potranno essere impiegati per la sintesi di nuovi polimeri, per alimentare la produzione di neri di carbonio più sostenibili o addirittura direttamente in mescola vergine con gli opportuni accorgimenti. È importante capire quali siano quindi le corrette condizioni e le normative che è necessario rispettare per utilizzare questi prodotti e come si sta muovendo l’Associazione per facilitare il loro uso.

Come la finanza misura la sostenibilità dell’industria

I criteri con i quali la finanza misura la sostenibilità dell’industria. I mercati finanziari odierni si “nutrono” di sostenibilità e la sostenibilità si “nutre” di finanza. Un gioco di parole per riconoscere che vi è circolarità anche nel rapporto tra questi due mondi apparentemente così distanti tra loro. I mercati indirizzano gli investi-

menti di capitali verso aziende ritenute più meritevoli in termini di impatto ambientale, e i criteri per misurare tale merito si arricchiscono ogni giorno di strumenti sempre più articolati e complessi, alcuni volontari e alcuni obbligatori, che le imprese di piccola e media dimensione stanno, con fatica, imparando a go-

vernare. RubberDay sarà l’occasione per fare un punto su questi aspetti invitando tutti a fare una riflessione su quanto già fatto e quanto è necessario ancora fare per presentarsi sul mercato al meglio.

LA LOCATION

RubberDay 2025 si terrà presso MIND Milano Innovation District, il nuovo centro italiano dell’eccellenza scientifica e quartiere della città, un luogo unico in Italia.

Un modello strategico di partnership pubblico-privato, MIND è il risultato della collaborazione fra Areaexpo società a maggioranza pubblica proprietaria dell’area, e Lendlease, realtà di real estate di rilievo globale.

Si tratta di un grande distretto internazionale contemporaneo, ambiente di conoscenza e crescita sostenibile, aperto a chiunque innova, fa ricerca o studia, alle istituzioni e alle aziende, alla vita delle persone.

Un distretto per l’eccellenza che attrae risorse e talenti, un quartiere vivo che genera incontro ed energia, secondo un modello di rigenerazione di nuova concezione. Una location ideale per la prima edizione di un evento come il RubberDay 2025, che si propone di esplorare le opportunità di sviluppare modelli di business vincenti e sostenibili. u

Foto di Malaka Studio.

Engineering Systems è azienda leader nella produzione di estrusori per gomma e plastica in svariati ambiti di applicazione industriale.

Oltre 40 anni di esperienza e una lunga serie di competenze e know how, rendono Engineering Systems il partner ideale per qualità, sicurezza e alto grado di personalizzazione di prodotti e servizi.

Siamo specializzati in qualsiasi tipo di estrusore per tutte le tipologie di gomma da estrudere.

Realizziamo estrusori totalmente personalizzabili, per i settori di rivestimento pneumatici, guarnizioni, cavi e mini estrusori per produzione mescole speciali.

Un altro importante processo produttivo che Engineering Systems effettua per i propri clienti è il “Revamping” della macchina completa o anche solo dei componenti fondamentali e significativi come vite e cilindro.

La produzione interna, insieme alla passione con cui approcciamo ogni richiesta, consente di curare l’intero processo produttivo offrendo versatilità e prontezza per soddisfare qualsiasi richiesta del cliente.

L’innovazione tecnologica e l’alto livello di specializzazione tecnica dello staff sono elementi differenzianti che assicurano ottimi risultati e massima qualità e durabilità dei prodotti e dei servizi.

ENGINEERING SYSTEMS S.R.L. - Via Caduti del Lavoro 37/39, 25030 Coccaglio (BS) ITALIA - Tel. +39 030 77 21 469 commerciale@engineeringsystems.it - www.engineeringsystems.it

di A.L. Spelta

L’rCb di Pyrum Innovations per gli pneumatici Continental

Pyrum Innovations AG e Continental hanno firmato un accordo quadro che prevede l’acquisto a lungo termine da parte di Continental del nero di carbonio di recupero (rCB = recycled Carbon Black) prodotto da Pyrum nei suoi impianti di pirolisi.

Il 30 luglio 2024, Pyrum Innovations AG (Pyrum) e Continental hanno firmato un accordo quadro che prevede l’acquisto a lungo termine da parte di Continental del nero di carbonio di recupero (rCB = recycled Carbon Black) prodotto da Pyrum nei suoi impianti di pirolisi. L’accordo copre le quantità di acquisto di rCB per almeno due impianti di Pirum, con una durata di dieci anni. C ontinental fornirà a Pyrum anche gli pneumatici fuori uso (PFU). Inol -

tre, Continental ha accettato di effettuare un pagamento anticipato per le future consegne di rCB. I n questo modo le due aziende intensificano la loro collaborazione.

Continental aveva già firmato un accordo di sviluppo con Pyrum Innovations nel 2022. Da allora, entrambe le aziende condividono l’obiettivo comune di ottimizzare ed espandere ulteriormente il recupero di valore dagli pneumatici fuori uso attraverso la pirolisi.

UN PASSO AVANTI PER LA SOSTENIBILITÀ

C ome noto, il nero di carbonio è un’importante materia prima sia per la produzione di pneumatici che per la fabbricazione di altri prodotti industriali in gomma. L’uso del nero di carbonio nelle mescole di gomma aumenta la stabilità, la resistenza e la durata degli pneumatici. Il nero di carbonio recuperato dagli pneumatici fuori uso aiuta a ridurre l’impiego di materie prime fossili e le emissioni di CO2.

In uno pneumatico per autovetture di Continental, il contenuto di nero di carbonio, che conferisce tra l’altro, allo pneumatico il suo colore nero, è compreso tra il 15 e il 20%, a seconda del modello.

U tilizzando nero di carbonio riciclato, Continental fa un importante passo avanti verso il suo obiettivo di utilizzare oltre il 40% di materiali rinnovabili e/o riciclati nei suoi pneumatici entro il 2030.

P ascal Klein, CEO di Pyrum Innovations AG ha dichiarato in una nota: “L’ampliamento della nostra collaborazione con Continental è un passo molto importante per noi. Per consen-

tire a Continental di utilizzare il nostro rCB nella produzione di serie di pneumatici per auto in futuro, lavoriamo costantemente al suo ulteriore sviluppo nell’ambito di una partnership di r icerca. Insieme, siamo già riusciti a garantire che tutti gli pneumatici per carrelli elevatori di nuova produzione presso lo stabilimento Continental di Korbach, in Assia, contengano il nostro rCB”.

Jorge Almeida, Responsabile della Sostenibilità della divisione pneumatici di Continental: ha aggiunto: “Le materie prime riciclate stanno diventando sempre più importanti nella nostra produzione di pneumatici. Per noi, la

fine della vita utile di uno pneumatico è solo la fine della sua prima fase di utilizzo.

I l nostro obiettivo è quello di continuare a utilizzare prodotti, componenti e materiali in modo ragionato dopo la prima fase di utilizzo. Possiamo aumentare la riciclabilità dei nostri prodotti solo se cambiamo il nostro modo di pensare. La fine della vita utile di uno pneumatico deve diventare l’inizio di una nuova opportunità.

I nsieme a Pyrum, stiamo sviluppando processi altamente efficienti per reinserire nel nostro ciclo di produzione il maggior numero possibile di componenti e materiali da uno pneumatico a fine uso”.

I l nuovo stabilimento di Pyrum sarà costruito a Perl-Besch sulla Mosella entro la fine del 2025 e raddoppierà la capacità di riciclaggio di Pyrum da 20.000 a 40.000 tonnellate di pneumatici fuori uso. u

Risorse umane: il ruolo cruciale di ITS e Università

Giovani per far ripartire l’industria: secondo l’Osservatorio MECSPE relativo al primo quadrimestre 2024, un’azienda su quattro punta su studenti di ITS e Università per accrescere il proprio bagaglio di competenze e oltre 6 aziende su 10 hanno in programma di integrare nuovo personale entro l’anno.

La manifattura italiana continua a spingere, con una chiara volontà di crescita - quasi 7 imprenditori su 10 prevedono di crescere entro 2 anni -, nonostante le recenti difficoltà legate al contesto economico internazionale, all’aumento dei prezzi e alla difficoltà di reperimento delle risorse umane, tema che nel I quadrimestre 2024

L a risposta a questa criticità arriva dagli ITS e dalle Università: un’azienda su quattro punta sui loro studenti per accrescere il bagaglio di competenze – dato in crescita rispetto al quadrimestre precedente – e, per favorire l’inserimento di nuovi talenti in azienda, il 42% dela cura

ha impattato il 54% degli imprenditori.

le imprese ha già attivato partnership con ITS e Università, mentre il 34% si muoverà in questo senso entro l’anno.

Q uesto è lo scenario delineato dall’Osservatorio MECSPE sull’industria manifatturiera italiana riferito al primo quadrimestre 2024. La ricerca è stata realizzata da MECSPE, fiera di riferimento per la manifat -

tura (che incl ude anche il Salone Eurostampi, plastica, gomma e compositi) organizzata da Senaf e in programma a BolognaFiere dal 5 al 7 marzo 2025. A ttiva da oltre vent’anni per supportare la filiera all’interno di un’economia in rapida evoluzione, MECSPE rappresenta un appuntamento fondamentale per il settore manifatturiero italiano, non solo come vetrina delle ultime innovazioni tecnologiche, ma anche come ponte cruciale tra il mondo dell’impresa e quello della formazione.

S INERGIA TRA AZIENDE E SCUOLE PER COLMARE IL GAP DI RISORSE

I l mismatch tra domanda e offerta nel manifatturiero rappresenta, ancora oggi, una criticità per più della metà degli imprenditori. La gran parte di loro (65%) intende integrare nuove risorse nel proprio organico entro fine anno e, per farlo, sempre più aziende stanno capendo l’importanza di affidarsi a ITS e Università per reclutare nuovi talenti, anche a scopo di avvalersi della loro preparazione, sempre più focalizzata sul digitale.

P er le imprese, infatti, accrescere il proprio bagaglio di competenze è fondamentale: il 57% di loro prevede l’inserimento di risorse giovanissime, provenienti da ITS, Università oppure da formare una volta entrate nell’organico, entro la fine dell’anno.

NUOVE COMPETENZE AL SERVIZIO DELLE IMPRESE

A vere delle competenze sempre aggiornate, specialmente nel digitale, è fondamentale in un periodo segnato dalla transizione 5.0 che tutte le imprese dovranno affrontare per rimanere competitive, soprattutto in termini di innovazione.

A tal proposito, attualmente il 45% del campione considera le competenze del proprio personale abbastanza o molto in linea con le esigenze aziendali, ma, a fronte di questo dato, vi è un 41% che ritiene che le conoscenze dei propri lavoratori siano solo mediamente allineate con le necessità dell’azienda, e il 14% che invece le considera inadeguate.

P er arricchire questo bagaglio, rispondere al meglio alle esigenze aziendali e aumentare quindi il livello di efficienza, le aziende puntano non solo sulle nuove assunzioni e su giovani talenti provenienti da ITS e Università con nuove competenze, ma anche sulla formazione interna, che rimane lo strumento preferito: oltre 7 imprenditori su 10 hanno già avviato corsi di formazione interni o prevedono di avviarli nei prossimi mesi. M a c’è anche una buona fetta di chi assumerà, o ha già assunto, personale già formato (2 9%).

IL RUOLO DEL PIANO TRANSIZIONE 5.0

A dare maggiore attenzione al tema formazione ci penserà anche il Piano Transi zione 5.0 del MIMIT approvato di recente, che prevede lo stanziamento di 6,3 miliardi di euro per la transizione digitale ed energetica delle imprese italiane. Tali fondi riguarderanno, in parte, anche questo ambito; sono infatti previsti investimenti per la Formazione del personale per l’acquisizione di competenze nelle tecnologie rilevanti per l’attuazione della transizione digitale ed energetica, anche se, secondo l’Osservatorio del I quadrimestre 2024, solo il 29% di chi richiederà gli incentivi conta di investire in questo ambito.

“I l coinvolgimento degli ITS e delle Università è essenziale, sia per individuare nuovi talenti di cui l’industria ha bisogno, sia per preparare le nuove generazioni alle sfide della transizione 5.0. – afferma in una nota Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE – Crediamo fermamente che investire nella formazione continua e nell’aggiornamento delle competenze sia la chiave per mantenere alta la competitività delle nostre imprese, e con gli incentivi del Piano Transizione 5.0 le aziende hanno l’opportu nità unica di formare il proprio personale sulle tecnologie emergenti, garantendo una forza lavoro sempre all’avanguardia.

L a nostra fiera si pone come punto di incontro privilegiato tra aziende, giovani talenti e istituti di formazione, contribuendo in modo significativo a colmare il gap tra domanda e offerta di competenze. In questo senso, MECSPE rappresenta un contesto ideale per facilitare la collaborazione tra il mondo della scuola e quello del lavoro, creando un ecosistema in cui l’innovazione è alimentata da una formazione di qualità.

S iamo orgogliosi di poter contribuire a questo dialogo e a supportare il settore nella sua evoluzione verso l’industria 5.0.” u

Foto di industryview da iStock.

Stellantis Factory Booster Day 2024

Giunto alla sua nona edizione, l’annuale Factory Booster Day di Stellantis è parte fondamentale dei miglioramenti produttivi necessari a soddisfare le esigenze dell’industria automobilistica, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie per le linee di produzione.

Il 18 settembre scorso, presso il complesso di Mirafiori a Torino, si è tenuto lo Stellantis Factory Booster Day 2024. Giunto alla nona edizione, si tratta di u n’iniziativa in cui Stellantis invita fornitori e startup a proporre soluzioni per sostenere miglioramenti ambiziosi nella sua produzione a livello globale.

N egli eventi precedenti del Factory Booster Day erano stati introdotti “digital twins” basati sul cloud, l’intelligenza artificiale e soluzioni di visione 3D, che stanno per essere implementati negli stabilimenti Stellantis di tutto il mondo.

U tilizzando il processo di “Open Challenge”, i responsabili degli sta -

bilimenti Stellantis stimolano le idee di fornitori e start-up, che vengono presentate nell’occasione attraverso dimostrazioni fisiche e/o virtuali. L’obiettivo finale è migliorare l’efficienza produttiva di veicoli e componenti, con un impatto ambientale minimo, garantendone la loro qualità.

QUALCHE ESEMPIO

L e innovazioni delle precedenti edizioni del Factory Booster Day stanno garantendo progressi in termini di velocità e sicurezza nell’ambito dei “digital twins” basati su cloud, IA e soluzioni abilitate alla visione 3D.

A utodesk Construction Cloud P resentato durante l’edizione 2022 del Factory Booster Day, Autodesk Construction Cloud è una piattaforma basata sul cloud che supporta i flussi di lavoro per tutte le fasi: dalla progettazione, alla pianificazione, alla costruzione, fino alla fase operativa e consente ai fornitori e a Stellantis di condividere e simulare simultaneamente i layout di costruzione e di interagire in un “digital twin” di un impianto di produzione. L’accelerazione dell’aggregazione dei dati di costruzione e il miglioramento del processo di collaborazione tra Stellantis e i suoi fornitori riducono gli “sprechi digitali”, eliminando l’aggregazione manuale dei dati e consentendo una visualizzazione diretta a tutti i team. Inoltre,

la piattaforma accelera la convalida del progetto. Autodesk Construction Cloud è stato implementato per la prima volta nello stabilimento di Windsor, in Canada, per l’installazione della piattaforma STLA Large e - in seguito alla notevole riduzione dei costi - è stato ampliato per l’installazione di STLA Frame nello stabilimento di Sterling Heights, in Michigan (S tati Uniti).

I nbolt

L a guida robotica abilitata dall’intelligenza artificiale, installata in diversi stabilimenti Stellantis, incorpora un sistema di visione tridimensionale (3D). Questa innovazione di GuideNow con Inbolt, una start-up con sede in Francia, sfrutta l’intelligenza artificiale e i sistemi di visione per consentire ai robot di regolare la traiettoria e le operazioni in tempo reale per evitare potenziali conflitti o impatti. Il sistema offre una qualità migliore e riduce i tempi di attesa tra il montaggio del gruppo pro -

pulsore e l’installazione nel veicolo. Questa innovazione è stata presentata al Factory Booster Day 2021.

w heel.me

L e ruote autonome di wheel.me, una start-up norvegese di robotica, trasformano i carrelli esistenti in robot mobili autonomi (AMR). Le ruote sostituiscono le rotelle standard, automatizzando lo spostamento di parti

o merci all’interno delle fabbriche. Questa tecnologia contribuisce ad aumenta re l’efficienza e la sicurezza riducendo i costi, con un’interruzione minima dei processi e dei flussi di materiali esistenti. wheel.me elimina la necessità di costosi sistemi di binari, offrendo a Stellantis flessibilità e risparmi annuali. Stellantis e wheel.me stanno attualmente pianificando di estendere la tecnologia ad una serie di stabilimenti. L’innovazione è stata presentata al Factory Booster Day del 2022.

L’EDIZIONE 2024

I l Factory Booster Day di quest’anno ha illustrato 93 innovazioni introdotte a fronte di più di 300 proposte valutate dal team di produzione di Stellantis negli ultimi tre anni. Dal 2021, l’implementazione di innovazioni e miglioramenti continui ha ridotto i costi di trasformazione dell’11%, il consumo energetico del 23% e i problemi di qualità del 40%”. Stellantis ritiene che l’utilizzo delle tec-

nologie più innovative, in particolare l’intelligenza artificiale (IA), sia uno strumento importante per raggiungere il livello di eccellenza obiettivo. In particolare ritiene che grazie alle innovazioni stimolate dai Factory Booster Day, progettate e infine implementate si possano offrire prodotti migliori, generando meno rifiuti e riducendo il consumo di energia, coerentemente con le ambi-

zioni del piano strategico Dare Forward 2030, che prevede: la riduzione a zero delle emissioni di carbonio entro il 2038; la riduzione del 40% dei costi di produzione entro il 2030, anche attraverso l’impiego di automazione, soluzioni digitali e intelligenza artificiale; l’incremento della qualità del prodotto finale attraverso il rilevamento ottimizzato dei difetti. u

Querétaro - MEXICO

Cologne (BS) - ITALY

u DGTS

u FKV

u FORLAB

u GIBITRE

INSTRUMENTS

u METTLER TOLEDO

u MP STRUMENTI

u NETZSCH

u SERMAC

u URAI

u ZUMBACH

Misure di qualità

Nel comparto della gomma analisi e prove sono richieste a tutti i livelli della filiera, dalla caratterizzazione dei materiali alla verifica del loro comportamento in condizioni operative. Ecco quindi che gli strumenti di precisione per il laboratorio, il controllo della qualità e la ricerca rappresentano un comparto cruciale, nel quale operano diverse aziende impegnate a rispondere a tutte le esigenze, sempre più pressanti, del mercato. Nelle pagine che seguono vi proponiamo alcuni esempi.

Foto di pamirc da iStock.

Strumento per prove a fatica e simulazione ciclo vita

L’ FT 3000 di MonTech, azienda rappresentata in Italia da DGTS, è uno strumento per prova a fatica in grado di eseguire prove di fes surazione/crescita di crepe da flessione e prove di fatica in ten sione secondo le normative ISO 132 (De Mattia), ISO 6943, ASTM D 430-B, ASTM D 813, ASTM D 4482, DIN 53 522 -1/2/3.

Lo strumento può testare 16 provini contemporaneamente, ha una massima forza in trazione di 600 N (a 1 Hz), ha corsa di lavoro impostabile tra 0-60 mm, ha frequenze di lavoro impostabile tra 0.05 e 5 Hz. È disponibile, in opzione, un sistema di acquisizione dati basato su di una camera CCD motorizzata e Software MonFT con cui i provini possono venir ispezionati per valutare e misurare le crepe createsi nei provini e la loro crescita durante la prova.

Il sistema che supporta i provini è posto in una camera termica (120 litri) che consente di eseguire prove tra -40 e +180 °C (uniformità di temperatura migliore di ±1 °C ) , coprendo così quasi tutte le possibili condizioni ambientali.

Lo strumento è indicato per il laboratorio di R&D materiali, così come per applicazioni industriali quali controllo qualità/ processo in aziende richiedenti ripetute prove su provini in gomma per valutare proprietà prestazionali dinamiche dei

materiali. Lo strumento è utilizzato in tutti i settori per capire come i materiali/componenti si comportino nelle reali condizioni di impiego e per questo sono disponibili le seguenti opzioni che potrebbero essere richieste per specifici test o settori: controllo umidità dell’aria nella camera di prova, inserimento di gas inerti nella camera di prova per creare specifiche atmosfere (azoto, ossigeno) e generazione di vapore (applicazioni nel medicale o nell’alimentare). u

Montaggio provini.
Crepa ripresa con camera.
FT 3000 CH interno.

Sistemi RCR per estrusione e stampa a iniezione

Nel settore delle gomme le proprietà reologiche vengono normalmente definite tramite un reometro Mooney o un sistema Moving Die Rheometeh (MDR).

Q uesti sistemi, però, hanno il limite di non lavorare nell’intervallo di deformazione tipico della lavorazione della gomma e questo può causare problemi produttivi, in quanto i materiali non mostrano un comportamento lineare.

I nfatti, la presenza di cere e plastificanti nelle gomme porta a uno scivolamento durante la lavorazione, che non viene tenuto in considerazione nelle misure eseguite con strumenti di prova convenzionali. Questo provoca un’elaborazione dei dati spesso poco coerente con quanto poi riscontrato in fase di produzione, dove si verifica un comportamento errato da dover gestire solo in seguito all’avvio del processo.

U n reometro capillare per gomma RCR (Rubber Capillary Rheometer) di Göttfert può fornire ottime previsioni in aree di elaborazioni complesse.

L’RCR è stato progettato partendo dalle funzioni base di un reovulcametro, per riuscire a fornire un’eccellente correlazione con i dati di estrusione e di stampaggio a iniezione. RCR ha un sistema elettronico di azionamento servo assistito, quindi oltre al funzionamento a pressione controllata permette anche di eseguire determinazioni a velocità controllata in base al processo di stampa e iniezione.

L’RCR è disponibile sia da 75 che da 20 kN, entrambi con la possibilità di eseguire test in estrusione e in stampaggio a iniezione.

I l sistema è dotato di pistone e camera di prova con matrice e stampo. Nella modalità di estrusione il test è simile a un classico test capillare per la misura del comportamento del flusso. Lo strumento permette di impiegare più velocità o diverse pressioni in un solo test, ottenendo una curva di flusso in meno di 5 minuti.

N ella modalità di iniezione lo stampo viene isolato termicamente dalla camera, permettendo di impostare temperature diverse nell’area della plastificazione della camera e dello stampo, così da poter simulare anche stampe a iniezione con canale freddo o impostando lo stampo a temperatura di vulcanizzazione. u

For Lab Italia

Durometri Bareiss

For Lab Italia vanta una trentennale distribuzione di strumenti per laboratorio e controllo qualità dedicati alle aziende del settore gomma, tra questa spicca la società Bareiss, leader nella produzione di strumentazione per la misura della durezza.

Bareiss è stata fondata nel 1954 in Germania dove progetta e sviluppa sia la meccanica che l’elettronica; per essere vicini al mercato e capire le esigenze dei clienti ha aperto nuove sedi a Shanghai, in Nord America e a Taiwan.

Bareiss è stato il primo laboratorio di taratura Dakks in Germania secondo DIN EN ISO/IEC 17025 per le tarature della categoria di misura della durezza secondo Shore DIN 53505 e IRHD DIN 53519. Per rispondere alla richiesta del mercato, che negli ultimi anni chiede strumentazioni di misura affidabili, semplice ed economiche, Bareiss propone i modelli HP Digital e Micro IRHD Compact 4.

HP Digital

Il durometro HP digital è la risposta ai clienti che cercano un funzionamento semplice e veloce senza compromettere la qualità dei risultati delle misurazioni. Il durometro offre ogni comodità

digitale disponibile. Può memorizzare e visualizzare fino a 100 set di dati misurati e possiede un'interfaccia USB Tipo-C per l'esportazione dei dati. Inoltre, è possibile selezionare il tempo di misura, selezionare tra valore di picco e standard valore e fornire un'indicazione visiva quando la misurazione è completata. Due i metodi di misura: Shore A e Shore D.

Fino a 100 misurazioni tracciabili incluse data, ora, valori standard e valori di picco della durezza, grande display, interfaccia Type C USB per l’esportazione dei dati ne completano le caratteristiche.

Disponibili, tra gli accessori, il supporto BS61 con abbassamento manuale che garantisce un sostegno preciso a 90° e blocchetti di riferimento con certificato di taratura DAkkS (set singolo/ set da 3 a 6 pz).

Micro IRHD Compact 4

Coloro che acquistano guarnizioni in gomma hanno la necessità di eseguire dei test “a campione” sul materiale in entrata, hanno quindi esigenze diverse rispetto ai produttori di guarnizioni. La nuova versione di durometro micro/normal IRHD è stata progettata per fornire al mercato una strumentazione compatta ed economica, con l’accuratezza dei modelli più completi.

Altre caratteristiche dello strumento includono: norme DIN ISO 48, ASTM D 1415, NFT 46-003, BS903 Parte A 26; accessori disponibili: Barofix; dispositivo di centraggio rapido per O-ring; certificato di taratura DAkkS; precisione di indicazione: 0,1 IRHD; blocchetti di riferimento con certificato di taratura DAkkS (set singolo/set da 3 a 6 pz). u

Durometro HP digital.
Durometro Micro IRHD Compact 4.

Gibitre Instruments

Durometri in versione Drive

La nuova generazione di Durometri Gibitre in versione Drive è stata progetta per soddisfare ogni esigenza dei clienti. Lo strumento è costituito da un supporto motorizzato con display digitale al quale possono essere applicate teste di misura intercambiabili per diverse scale di durezza.

I l durometro supporta teste di misura Shore (A, D, 00, Micro), IRHD (Micro, N, L, H) e VLRH (Very Low Rubber Hardness). Le teste di misura possono essere sostituite in pochi secondi permettendo all’operatore di adattare lo strumento in modo rapido alla scala richiesta.

U na delle principali innovazioni è la nuova base rotante con centratore laser, che permette la misurazione automatica di campioni e articoli tecnici con riconoscimento automatico della posizione del pezzo. Questa opzione consente di eseguire test ripetibili e accurati in modo completamente automatizzato, ideale per processi di produzione e controllo qualità.

A ltra novità è la funzionalità di misurazione per Micro-IRHD e Micro-Shore. Quando lo strumento è utilizzato con teste di misura Micro-IRHD o Micro-Shore, infatti, la base rotante consente di definire con facilità il punto esatto di misurazione in base alla forma del pezzo, garantendo risultati estremamente ripetibili, anche su pezzi di dimensioni molto piccole e forma complessa.

N el caso di utilizzo per il controllo di produzione della durezza Shore A o IRHD su provini standard, il softwa -

re permette di definire il numero di prove da effettuare su ogni provino e la distanza tra i vari punti di misurazione. Questa funzione automatizzata riduce l’errore umano e rende lo strumento ideale per il controllo di produzione di mescole.

I l software Gibitre Hardness Check guida l'utente nella configurazione delle modalità di prova e archivia tutti i risultati nel database, garantendo completa tracciabilità e automatizzando la produzione di report ed etichette.

L a taratura Accredia dello strumento può essere eseguita presso il laboratorio accreditato Gibitre o direttamente presso la sede del cliente evitando la movimentazione dello strumento. u

Mettler Toledo

Strumento per l’analisi termica

La calorimetria differenziale a scansione (DSC) misura le variazioni di entalpia di un materiale dovute ai cambiamenti delle proprietà fisiche e chimiche in funzione della temperatura o del tempo. Il DSC 5+ stabilisce un nuovo standard, offrendo un DSC dalle prestazioni superiori e uno strumento più produttivo. Il sensore del DSC 5+ con la funzionalità FlexMode™ può variare tra due diverse modalità di misurazione: il sensore ceramico MMS 1, robusto e chimicamente resistente, offre infatti una modalità power compensation (per una eccellente risoluzione del segnale) e una modalità heat flux per le misure che richiedono livelli elevati di sensibilità.

Q uesto sensore offre eccellenti prestazioni e consente all'utente di passare da una modalità all'altra per rispondere al meglio alle esigenze analitiche del campione in esame. C aratteristiche e vantaggi del DSC 5+ Mettler Toledo: FlexMode™, per ottenere prestazioni DSC ottimali basta scegliere la modalità power compensation o heat flux; power compensation - fornisce una risoluzione eccezionale per separare fenomeni ravvicinati; sensore MultiSTAR™ con 136 termocoppie: sensibilità eccezionale per la misurazione di fenomeni deboli; regolazione elettrica del flusso di calore brevettata: consente di risparmiare tempo e garantisce un'eccellente precisione di misura; concetto modulare - soluzioni su misura per le esigenze attuali e future; regolazione FlexCal™ per risparmiare tempo: garantisce risultati accurati in tutte le condizioni di misurazione; robot innovativo con alloggiamento dei campioni con gas controllato: protegge i campioni dall'ambiente e opera in modo affidabile 24 ore su 24. u

MP Strumenti

Strumenti di precisione per lo sviluppo dei polimeri

Xplore Instruments, fondata nel 2014 come spin-off di DSM, è specializzata in strumenti di alta precisione per scopi di laboratorio e di ricerca, distribuiti in Italia da M. Penati Strumenti di Bussero.

L’offerta, che si concentra sullo sviluppo di nuove formulazioni di polimeri, gomma e materiali compositi, include diversi prodotti, tra cui i micro compounder MC 5, MC 15 HT e MC 40.

S i tratta di estrusori bivite progettati per la lavorazione di materiali in piccoli lotti. Dotati della tecnologia proprietaria Vari-Batch™, questi sistemi consentono agli utenti di regolare le dimensioni dei lotti tra 2 e 40 ml, riducendo i costi dei campioni e rendendoli ideali per test e screening di formulazioni rapidi, riproducibili e affidabili.

I compounder offrono una facile commutazione e pulizia della formulazione, un controllo preciso della temperatura (fino a 450 °C) attraverso più zone di riscaldamento, una coppia elevata (fino a 40 Nm) e cilindri resistenti all'abrasione per un'accuratezza a lungo termine.

M olti degli strumenti Xplore, inoltre, sono dotati di un software avanzato di acquisizione dati, che consente ai ricer-

catori di monitorare le proprietà reologiche e altre metriche chiave durante la lavorazione dei materiali. Strumenti di sagomatura: Xplore fornisce anche pellettizzatori, micro stampatrici, linee di film cast e sistemi di campionamento delle fibre per la formatura e l'ulteriore lavorazione dei materiali dopo il compounding. Le filatrici e le filmatrici sono ideali per creare film e

Pressa a microiniezione Xplore IM12.

fibre da formulazioni polimeriche sperimentali.

Xplore Instruments offre numerosi vantaggi, tra cui processi di ricerca e sviluppo più rapidi, efficienza dei costi, utilizzo minimo di materiali e scalabilità delle formulazioni da campioni di piccole dimensioni. Il design compatto delle apparecchiature è adatto anche per gli ambienti di laboratorio standard. u

Microcompounder Xplore MC40 e pellettizzatore Pro in funzionamento di compounding continuo. STRUMENTI DA

Analizzatori termogravimetrici

L’ analisi termogravimetrica (TGA) è una tecnica molto diffusa nel mondo degli elastomeri, perché fornisce informazioni utili a migliorare le prestazioni e la qualità delle mescole, e a ottimizzare i processi, garantendo che i prodotti finali rispondano ai requisiti di resistenza termica richiesti in settori industriali specifici. Le principali applicazioni dell’analisi TGA sono lo studio della stabilità termica e della composizione, dal contenuto di gomma e plastificanti, a quello di cariche e additivi. Collegata ad analizzatori quali spettrometri IR o di massa, la TGA permette di identificare i gas svolti durante la decomposizione (Evolved Gas Analysis – EGA), a supporto della deformulazione della mescola in analisi, fornendo informazioni più complete sulla chimica delle sue componenti.

Per rispondere alle diverse esigenze del settore, Netzsch ha sviluppato una nuova linea di analizzatori termogravimetrici: TGA 309 Libra®. Questa serie include tre modelli innovativi: "Classic", con capacità operativa fino a 1.025 °C, è la scelta ideale per analisi di routine e controllo qualità; "Select", più versatile, progettato per laboratori industriali, con operatività fino a 1.100 °C e un sistema autocampiona-

la ricerca avanzata e per l’analisi EGA, in accoppiamento con analizzatori FT-IR, QMS e GC-MS, anche in simultanea. Tutti e tre i modelli offrono prestazioni elevate e sono forniti con garanzia illimitata, un ulteriore vantaggio che assicura massima affidabilità e supporto a lungo termine per il laboratorio. u

Sermac

Forni per laboratori scientifici e per produzioni industriali

Sermac Forni Industriali vanta una notevole esperienza nel settore gomma, grazie alle competenze acquisite in oltre 20 anni di collaborazione con le aziende del distretto del Sebino, nonché con i numerosi partners internazionali. L’azienda offre forni statici e rotanti specifici per trattamenti di post-curing e vulcanizzazione di articoli in gomma, gomma-metallo, gomma spugna, silicone, viton, nonché forni a tunnel per linee di estrusione. Sermac garantisce inoltre il servizio di manutenzione e assistenza tecnica e il software 4.0 al servizio della produzione. I forni serie TR4.BL, in particolare, sono ideali per laboratori scientifici e per produzioni industriali. Si tratta di forni elettrici industriali per importanti test termici in moderni laboratori scientifici, per significativi lotti campione e per accurati lotti continui di produzione. Notevole precisione ed omogeneità della temperatura di lavoro, consigliate da 60 fino a 260 °C.

Le caratteristiche principali di questi forni includono: struttura compatta con eccellente design estetico combinato con un ottimale assetto ergonomico; circolazione dell’aria orizzontale, forzata e stratificata per ottenere la migliore distribuzione della temperatura in tutte le zone della camera; camera interna in acciaio Inox AISI 304, facile pulizia e buon effetto termico; carrozzeria esterna completamente in acciaio Inox; condotto di emissione aria con dispositivo di regolazione della portata; dispositivo di ricambio per ottenere un buon apporto di aria in camera e quindi la giusta emissione dei fumi e gas di processo; termoregolatore con microprocessore PID digitale; ripiano forato Inox estraibile a cassetto. Sono inoltre disponibili, come optional: termoregolatore programmatore elettronico digitale per impostare cicli termici complessi formati da vari passi; temporizzatore per partenza e spegnimento programmabile; ulteriori ripiani Inox con relative guide;

registrazione della temperatura mediante software esterno; condotti per impianto del vuoto; condotti per sonde o rilevatori esterni; banchetto di appoggio e di rialzo del forno completo di piedini di appoggio e di livellamento a terra. u

Urai Soluzioni per la misurazione del coefficiente di frizione

Climax, leader nella produzione di soluzioni a base di MoS₂, offre prodotti di diversa granulometria (Technical, Technical Fine, Superfine). Questi trovano applicazione in pneumatici, guarnizioni e componenti elastomerici, con impieghi nei settori automobilistico, aerospaziale e chimico.

I n Italia, Climax è distribuito da Urai, azienda specializzata nella distribuzione di additivi, prodotti chimici e apparecchiature da laboratorio.

I l bisolfuro di molibdeno (MoS₂) è un composto versatile, apprezzato per le sue proprietà lubrificanti a secco. La sua struttura cristallina stratificata riduce l'attrito anche sotto carichi elevati, rendendolo essenziale in settori come la gomma, dove il MoS₂ viene impiegato come additivo lubrificante per migliorare le prestazioni meccaniche dei polimeri.

L'integrazione di questo materiale nelle mescole di gomma offre numerosi vantaggi: maggiore resistenza all'usura e all'abrasione; riduzione dell'attrito tra componenti, prolungando la durata delle parti; stabilità termica anche ad alte temperature; resistenza chimica contro oli e solventi, utile in ambienti industriali.

L'uso di additivi diversi, come il MoS₂, consente di ottenere caratteristiche meccaniche specifiche nei prodotti finiti. Queste possono essere misurate con precisione grazie all'ausilio di dinamometri, strumenti che valutano parametri come la resistenza e il coefficiente di frizione.

Urai, distributore esclusivo del marchio Tinius Olsen in Italia, offre una gamma completa di soluzioni, inclusi accessori per la misurazione del coefficiente di frizione. u

Zumbach

Sistema di misurazione in linea

Nel mondo della produzione industriale, la precisione è fondamentale. Il sistema di misurazione in linea Rayex® S di Zumbach rappresenta una tecnologia significativa in questo campo, fornendo una soluzione completa per la misurazione dello spessore delle pareti, dell’eccentricità, del diametro e dell’ovalità di cavi, tubi e tubazioni.

I l Rayex® S utilizza la tecnologia a raggi X per garantire misurazioni accurate e affidabili, indipendenti da fattori esterni come la temperatura del materiale. Il sistema è inoltre dotato di una tecnologia di sicurezza

avanzata che protegge dagli effetti delle radiazioni.

L a possibilità di controllare automaticamente la velocità della linea o il flusso di materiale all’uscita dell’estrusore rappresenta uno dei principali vantaggi del Rayex® S, che permette di ridurre i tempi di avvio e aumenta l’affidabilità del processo. La facilità di installazione e manutenzione, insieme alla longevità delle sorgenti di raggi X, rende questo sistema una scelta eccellente per le industrie della plastica e della gomma. G razie all’ampia gamma di interfacce di comunicazione disponibile, come Ethernet/IP, Profinet IO, Ethernet

TCP/IP e OPC UA, il Rayex® S è ampiamente utilizzato nell’industria della gomma, nei sistemi di estrusione di tubi, cavi e tubazioni, inclusi prodotti multistrato, e la sua versatilità lo rende adatto anche per la produzione di tubi medici, tubi in silicone e altri prodotti specializzati. I n sintesi, il sistema di misurazione Rayex® S di Zumbach rappresenta una soluzione all’avanguardia per le esigenze di misurazione industriale. C on la sua precisione, affidabilità e facilità d’uso, il Rayex® S è uno strumento indispensabile qualora si voglia migliorare la qualità e l’efficienza dei processi di produzione. u

LSG servizi informatici “Artigiani” del software

Nata nel 2019 dall’unione delle competenze di Gianluca Giudici e Fabio Patelli, LSG servizi informatici conta oggi su un team di dieci persone con esperienze decennali che risolvono quotidianamente quesiti, dubbi e problemi delle aziende manifatturiere di tutta la Lombardia, creando soluzioni su misura mirate a semplificare il lavoro in diversi settori.

Era il 1999 quando Gianluca Giudici aprì la sua prima attività, in un garage di S overe, in provincia di Bergamo, e già nel 2000 grazie a un passaparola referenziato, inizia la creazione di gestionali nell'ambito della gomma. L a caparbietà, la serietà e la professionalità gli consentono una

rapida crescita, che nel 2005 l o mettono in condizione di spostarsi in una vera e propria sede a Rogno (BG) con i suoi 2 dipendenti. La visione futuristica delle cose gli permette di progettare e sviluppare gestionali per le aziende in modo semplice, alla portata di tutti consentendogli di essere vincente so -

prattutto nel settore gomma, nel quale molte aziende sono dotate di un reparto produttivo con personale sempre in difficoltà con i sistemi informatici. Nel 2019 decide di prender con sé un socio, Fabio Patelli, responsabile del reparto Hardware dell’azienda e di creare la LSG servizi informatici Srl.

Il team di LSG servizi informatici.

SOFTWARE E HARDWARE

O ggi l’azienda conta 10 collaboratori che ogni giorno mettono la propria testa eseguendo lavori "sartoriali" con minuzia artigianale per accontentare ogni esigenza dei propri clienti, in una struttura di circa 120 m2 di uffici e 50 m2 adibiti a sala s erver, nel pieno rispetto di tutte le norme e leggi per la salute, la sicurezza e l'ambiente.

L a recente ristrutturazione dei locali, unitamente alla riorganizzazione della sala server, ha portato al miglioramento dei flussi e dell’efficacia dei processi di lavoro, logistici e gestionali.

L’azienda serve svariati settori dall’edil izia all’industria manifatturiera, passando per i servizi, il commercio all’ingrosso e al dettaglio e studi professionali. Il 90% dei clienti si trova nelle provincie di Bergamo e Brescia, mentre il restante 10% in altre province del nord Italia e nella vicina Svizzera.

L SG è composta da un reparto di programmazione, la Software House, e da un reparto Hardware che abbraccia consulenza, vendita e sicurezza informatica. Gianluca Giudici è a capo della Software House, mentre Fabio Patelli è a capo del SysAdmin. L’attività verte soprattutto su proget-

in un garage di Sovere (BG).

tazione, realizzazione ed assistenza software gestionali su misura, vendita e assistenza hardware, sistemi di rete, backup e sicurezza informatica. Con la prossima realizzazione di una sala server dedicata, sarà sviluppato il servizio di Hosting e backup dei dati dei clienti.

SERVIZI PERSONALIZZATI

L SG intende sviluppare il patrimonio di conoscenze, d'attrezzature e di capacità dell'azienda e intervenire per migliorare/ottimizzare aspetti quali: la qualità dei prodotti offerti; i servizi e l’assistenza ai clienti; le prestazioni e la flessibilità dell'organizzazione; il rispetto d egli obiettivi di programmazione e consegna; la sicurezza dei dati informatici; l'identificazione e la riduzione di sprechi dei tempi di lavorazioni; la salute e la sicurezza dei propri collaboratori.

R apidità, omnipresenza, servizio diretto senza moduli o ticket sono i plus di LSG, che si distingue per la capacità di prestare assistenza anche in orari “extra”, in modo da non intralciare il lavoro quotidiano dei clienti. “L'idea di adattarci all'esigenze del cliente mi venne quasi subito iniziando la mia attività nel 1999 in un vero e proprio garage di Sovere”, racconta Giudici. “Mi faceva strano, tanto strano, c he un cliente, pagante, dovesse sempre eseguire ciò che gli veniva imposto. Stabilii allora che il mio cliente avrebbe deciso le regole e io gli avrei creato lo strumento adatto per rendergli la vita un pochettino

Gianluca Giudici, classe 1977, oggi alla guida di LSG, ha iniziato l’attività nel 1999
Fabio Patelli, co-amministratore della LSG dal 2019, si occupa della gestione, progettazion e manutenzione delle strutture hardware.

più semplice”, aggiunge. Q ueste caratteristiche consentono a LSG di garantire ai clienti la soluzione dei vari problemi in totale sicurezza, affidabilità, concretezza, semplicità.

IL GESTIONALE PER LA GOMMA

“B en presto, adattandoci alle svariate esigenze dei clienti e sfruttando la nostra semplicità di comprensione adeguata anche a personale poco formato o di lingua straniera, abbiamo preso piede molto velocemente, radicandoci nel s ettore, grazie allo sviluppo di nuove soluzioni per il tracciamento della produzione e le lavorazioni interne”, continua Giudici. “Le nostre soluzioni abbracciano tutto il ciclo di vita dell'azienda, partendo dalla parte commerciale di offerta articoli fino al controllo delle fasi produttive, il magazzino prodotti finiti mescole e stampi, la cernita, le lavorazioni interne ed esterne, la consuntivazione, la gestione della qualità e l'intero ciclo amministrativo”, aggiunge. “Oppure ricopriamo delle nicchie che magari non vengono considerate dai Gestionali Standard da cui preleviamo i dati e a cui li restituiamo rielaborati. L e WebApp ci permettono di utilizzare Tablet e Smartphone ad esempio per le rilevazioni e le misurazioni qualitative in produzione, oppure per avere delle dashboard statistiche a disposizione della proprietà per l'analisi dei dati di vendita. Scanner Barcode e Stampanti Etichettatrici permettono di gestire commesse e lavorazioni senza l'inserimento di alcun dato, azzerando gli errori di battitura”.

U n altro aspetto molto importante è l'interconnessione con i macchinari e le presse. Utilizzando il protocollo OPC/UA, il gestionale di LSG è in grado di scambiare i dati da e verso i macchinari predisposti e connessi alla rete aziendale per poterli rielaborare e averli a disposizione per fini di costi e statistica.

LA CERTIFICAZIONE ISO/IEC 27001:2022

R ecentemente LSG ha conseguito la ISO/IEC 27001:2022 sulla sicurez -

Le soluzioni di LSG abbracciano tutto il ciclo di vita dell'azienda, dalla parte commerciale fino al controllo delle fasi produttive.

za informatica, diventando una delle primissime aziende informatiche della Valle Camonica ad aver ottenuto questa certificazione.

L a norma I SO/IEC 27001:2022 recita testualmente: "Un sistema di gestione per la sicurezza delle informazioni adeguato, idoneo ed efficace fornisce un'assicurazione alla direzione dell'organizzazione e alle altre parti interessate che le loro informazioni e

gli altri asset relativi sono mantenuti ragionevolmente sicuri e protetti da minacce e danni, consentendo così all'organizzazione di raggiungere gli obiettivi di business dichiarati".

Q uesta certificazione è uno standard internazionale che delinea le migliori pratiche per un sistema di gestione della sicurezza delle informazioni (ISMS).

O ttenerla dimostra e testimonia l’im -

LSG ha conseguito la ISO/IEC 27001:2022 sulla sicurezza informatica.

pegno di LSG per la protezione dei dati, e garantisce che tutte le informazioni gestite dall’azienda siano trattate con la massima sicurezza e riservatezza.

“I l nostro percorso di certificazione è iniziato con l'implementazione della I SO 9001:2015, fondamentale per migliorare l'organizzazione dei processi interni e garantire la massima soddisfazione dei clienti”, spiega ancora Giudici. “Successivamente, abbiamo integrato questo sistema con la certificazione ISO/IEC 27001:2022, mirata alla sicurezza dei dati e delle informazioni.

Per un'azienda informatica come la nostra, questa integrazione misura l'essenza stessa della nostra attività. Ottenere queste certificazioni rappresenta un significativo salto in avanti, che testimonia il nostro impegno, la nostra costanza, etica e professionalità”, conclude. u

LSG è composta da un reparto di programmazione, la Software House, e da un reparto Hardware.

a cura della redazione

Partner di qualità per Lehvoss Italia

Nell’ultimo anno, grazie all'adozione di tecnologie all'avanguardia e a soluzioni innovative, i partner di Lehovoss stanno offrendo prodotti e servizi che non solo migliorano la qualità delle forniture, ma anche l'efficienza operativa e la sostenibilità ambientale.

Magris Talc, Kuhmo Polychem e Shengquan Group: sono tre società partner, tra consolidate e nuove, che stanno contribuendo alla crescita di Lehvoss Italia e che la aiuteranno, nei prossimi anni, a cogliere la sfida del mercato globale.

N ell’ultimo anno, grazie all'adozione di tecnologie all'avanguardia e a soluzioni innovative, i partner di Lehvoss

Italia stanno offrendo prodotti e servizi che non solo migliorano la qualità delle forniture, ma anche l'efficienza operativa e la sostenibilità ambientale.

MAGRIS TALC

S ocietà americana produttrice di Talco già presente nei maggiori mercati oltre oceano, ha voluto incentrare parte delle sue risorse per sviluppa -

re il Mistron Vapor RE, un grado competitivo e molto simile al Mistron Vapor R.

I l Mistron Vapor RE è stato convalidato dall’associazione UL Environment, Inc. per essere idoneo alla certificazione Environment Claim Validation.

I l Mistron Vapor RE è un prodotto riciclato al 100% ma mantiene le sue caratteristiche di elevata purezza e struttura lamellare in modo tale da

Kuhmo

poter essere la soluzione ottimale sia per conferire rinforzo, sia per migliorare la lavorabilità nelle applicazioni in gomma.

G razie al miglioramento significativo delle proprietà meccaniche può andare a sostituire parzialmente il Carbon Black, ma comporta ulteriori vantaggi quali: migliorata resistenza alla permeabilità, riduzione della viscosità, dispersione migliorata di altre cariche e un netto miglioramento del carico di rottura nelle mescole più tenaci. Il grado è disponibile sia in forma compattata che in polvere e in diversi imballaggi a seconda dell’esigenza del cliente.

M istron Vapor RE garantisce, quindi, una migliore qualità della mescola e una maggiore velocità di lavorazione ed estrusione con una riduzione del rigonfiamento.

P reserva tutte le qualità che può fornire un talco lamellare restando orientato al concetto di sostenibilità ambientale.

KUHMO POLYCHEM

Produttore SudCoreano ben noto sul mercato per la produzione di EP(D) M, EP(DM) trattato con anidride maleica e TPV. Core business della società è l'etilene propilene diene monomero (EPDM), una gomma sintetica

speciale ad alte prestazioni composta da etilene e propilene, caratterizzata da un'eccellente resistenza al calore, resistenza all'ozono e resistenza chimica. È ampiamente utilizzato in molteplici mercati, tra cui spiccano automotive, edilizia, cavi elettrici, elettrodomestico e come additivo negli oli lubrificanti. K umho Polychem completerà quest'anno la costruzione di una ulteriore linea produttiva di EPDM da 70.000 tonnellate e, una volta concluse le operazioni di test e omologazione, si prevede che sarà completamente operativo per coprire le esigenze dei suoi clienti a partire da marzo 2025. L’azienda, per questo progetto, ha realizzato un investimento importante pari a circa 200 milioni di euro. Una volta completata questa operazione, la capacità produttiva di EPDM aumenterà passando da 240.000 tonnellate a 310.000 tonnellate annue. L a società era precedentemente gestita come una joint venture con ExxonMobil e Japan Synthetic Rubber (JSR), ma a luglio 2021 è stata totalmente acquisita da Kumho Petrochemical. K umho Polychem è uno dei maggiori produttori al mondo di EPDM e distribuisce il materiale a livello globale garantendo competitività qua -

litativa, inoltre guida costantemente il mercato attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti. Q uesto incremento della capacità produttiva consentirà alla società di rafforzare ulteriormente la sua competitività e proattività, assicurando continuità delle forniture e soddisfacendo pienamente tutte le esigenze del mercato globale.

SHENGQUAN GROUP

S ocietà cinese fondata nel 1979 specializzata nella produzione di chemicals avanzati, il gruppo Shengquan è cresciuto fino a diventare uno dei maggiori produttori di resine fenoliche a livello mondiale.

D a oltre 45 anni l'azienda si dedica alle innovazioni nello sviluppo delle resine sintetiche, posizionandosi come uno dei leader globali nel campo delle resine fenoliche.

I l portafoglio prodotti comprende in totale più di 1.000 tipi di resine fenoliche, il che ben illustra l'elevato orientamento al cliente. Shengquan è attiva in più di 50 paesi in tutto il mondo con più di 5.000 dipendenti ed è rappresentata in Germania e nei paesi limitrofi dalla società SQ Deutschland GmbH, con sede a Wolfhagen/Hessen.

A partire dal 1° luglio 2024, il gruppo Lehvoss e SQ Deutschland GmbH hanno firmato un contratto di distribuzione esclusiva relativo alle resine fenoliche Shengquan per l'industria della gomma, degli adesivi e dei rivestimenti. Questa cooperazione è già attiva in Germania, Austria, Svizzera e Italia. L'azienda rappresentata non si distingue solo per l'ampio portfolio già esistente, ma anche per l'incredibile capacità di sviluppare prodotti su misura. La competenza dei tecnici di Shengquan, pronti ad esplorare ogni tipo di richiesta e problemi complessi è segno di proattività nei confronti delle esigenze del cliente. u

Magris Talc, società americana produttrice di Talco.
Shengquan Group, società cinese fondata nel 1979, è specializzata nella produzione di chemicals avanzati.

Notizie e aggiornamenti a cura dell’Associazione

In questo numero ci occupiamo dell’edizione 2024 del documento Raccomandazioni per la Scelta, lo Stoccaggio, l’Uso e la Manutenzione dei Tubi in Gomma, che da 30 anni promuove la trasparenza del settore e contribuisce a migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei prodotti stessi.

Siamo giunti alla quarta edizione delle linee guida per i Tubi flessibili in gomma, realizzate dal Gruppo Tubi di Assogomma. Il documento rappresenta ormai da anni un riferimento per i clienti dei settori di riferimento di questi prodotti.

L a prima versione venne pubblicata nel 1994 e oggi, dopo 30 anni, il testo aggiornato assume ancora un’importanza significativa per un settore che già dispone di una normativa specifica sui suoi prodotti e relative applicazioni.

L e Raccomandazioni promuovono la trasparenza del settore e contri -

buiscono così a migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei prodotti stessi, informando e responsabilizzando il mercato su un uso consapevole e sicuro.

I tubi flessibili in gomma, infatti, progettati per rispondere a diverse esigenze applicative, come anche altri prodotti in gomma sono soggetti a vari fattori che ne possono influenzare la vita utile e l’integrità. Un’errata scelta o utilizzo può non solo ridurre le loro prestazioni, ma anche mettere a rischio la sicurezza degli utenti e causare danni a terzi. I l documento definisce i criteri di scelta fondamentali per stabilire l’idoneità di un tubo flessibile, tenendo conto delle normative e delle regolamentazioni tecniche nazionali, europee ed internazionali.

prodotto, riconoscendo che i prodotti in gomma, che per loro natura non hanno una scadenza, possono subire modifiche nelle p roprietà fisico-prestazionali nel tempo.

A nche dopo aver effettuato una scelta e un’installazione corretta, è essenziale implementare un programma regolare di manutenzione, come indicato nel testo delle Raccomandazioni.

Foto di design56 da iStock.

meglio i prodotti in scenari diversi. I n caso di dubbi o perplessità è sempre consigliabile fare riferimento alle aziende che li hanno realizzati o posti in commercio.

I noltre, sono fornite un insieme di prescrizioni e raccomandazioni per un corretto utilizzo e stoccaggio del

L e linee guida offrono anche specifiche per applicazioni particolari, affinché gli utenti possano gestire al

F anno parte del Gruppo Tubi di Assogomma: Alfagomma Spa, Caterpillar Fluid Systems Srl, Hoses Technology Spa, Ivg Colbachini Spa, Manifattura Tubi Gomma Spa, Man Oil & Marine Srl, Parker Hannifin Manufacturing Srl, Tubi Gomma Torino Spa, Tubi Thor Spa, Tubigomma Deregibus Srl. u

NORMATIVE di Beatrice Garlanda

Al via il registro nazionale degli pneumatici fuori uso

Concludiamo l’analisi del decreto 16 aprile 2024, pubblicato nella G.U. del 22 maggio 2024, con il quale il Ministero dell’ambiente ha istituito il registro informatico nazionale di produttori e importatori di pneumatici soggetti agli obblighi di gestione degli pneumatici fuori uso.

Con decreto 16 aprile 2024, pubblicato nella G.U. del 22 maggio 2024, il Ministero dell’ambiente ha istituito il registro informatico nazionale di produttori e importatori di pneumatici soggetti agli obblighi di gestione degli pneumatici fuori uso (di seguito “registro pneumatici”). Viene così data attuazione, con tre anni di ritardo, all’art. 7 del D.M. 182/2019. Nell’allegato I del nuovo decreto ministeriale (pubblicato a pagina 61 del fascicolo n. 721 della rivista) sono indicate le modalità operative del registro pneumatici. Il registro di cui sopra è integrato nel registro nazionale dei produttori ai sensi dell’art. 178-ter del decreto legislativo 152/2006 (T.U. in materia ambientale).

CONTRIBUTO AMBIENTALE PER LA GESTIONE DEGLI PFU ORIGINATI DAL MERCATO DEL RICAMBIO Il contributo ambientale è previsto dall’art. 6 del decreto in esame e dall’art. 228, comma 2 del T.U. in materia ambientale. In particolare quest’ultimo dispone che in tutte le fasi di commercializzazione degli pneumatici deve essere indicato in fattura il contributo a carico degli utenti finali, necessario a far fronte agli oneri derivanti dall’obbligo di gestione dei PFU. Il contributo è assoggettato a IVA e riportato nelle fatture in modo chiaro e distinto. Il produttore e l’importatore applicano il contributo vigente alla data dell’immissione dello pneumatico nel mercato del ricambio. Il contributo rimane invariato in tutte le successive fasi

Foto di Angel Calvo Luisier da Pixabay.

RUBBER IN MOTION

di commercializzazione dello pneumatico con l’obbligo, per ciascun rivenditore, di indicare in fattura il contributo pagato all’atto dell’acquisto dello pneumatico stesso. In pratica il contributo è pagato in tutti i passaggi di vendita (dall’utente finale al rivenditore, dal rivenditore al grossista, dal grossista al produttore).

I produttori e gli importatori aderenti a forme associate di gestione trasferiscono alle stesse il contributo ambientale di cui all’art. 6.

Si precisa che il contributo ambientale è determinato in modo da assicurare, completamente e esclusivamente, la copertura dei costi di gestione degli PFU di cui all’allegato VIII tabella 3 del D.M. 182/2019, al netto di ricavi o corrispettivi percepiti nell’ambito della gestione di cui si tratta. Il contributo è differenziato per le diverse tipologie di pneumatico, come risulta dall’allegato I.

Entro il 31 ottobre di ogni anno i produttori e gli importatori, nonché le loro forme associate di gestione, comunicano, mediante il modulo di cui all’allegato VIII (vedi pagina 62 del fascicolo n. 721), il contributo ambientale al Ministero dell’ambiente. Se necessario quest’ultimo richiede chiarimenti e integrazioni. Il contributo può essere rideterminato ai sensi dell’art. 228, comma 3-bis del T.U. in materia ambientale.

I produttori e gli importatori neo operanti effettuano la comunicazione di cui sopra al Ministero dell’ambiente contestualmente all’inizio dell’attività e applicano il contributo ambientale risultante da tale comunicazione a partire dal medesimo anno solare di inizio attività.

REGISTRO NAZIONALE DI PRODUTTORI E IMPORTATORI DI PNEUMATICI

L’art. 7 del D.M. 182/2019 prevede, come abbiamo visto all’inizio, l’istituzione del registro informatico nazionale di produttori e importatori di pneumatici soggetti agli obblighi di gestione degli PFU, ai sensi dell’art. 3 dello stesso decreto 182/2019 (mercato del ricambio).

A tal fine è stato emanato il decreto 16 aprile 2024. I produttori e gli importatori che esercitano l’attività di gestione in forma individuale si iscrivono al registro mediante il modulo di cui all’allegato II del decreto 182/2019.

All’iscrizione delle forme associate di gestione del registro provvede il Ministero dell’ambiente a seguito dell’approvazione del progetto, atto costituivo e statuto delle forme associate stesse. Per ragioni di riservatezza, i soggetti obbligati possono richiedere che alcune informazioni fornite non siano rese pubbliche.

IL D.M. 16 APRILE 2024

Oggetto

Ai sensi del decreto in oggetto, produttori e importatori di pneumatici, che sono obbligati a provvedere alla gestione dei PFU ai sensi dell’art. 3 del D.M. 182/2019, si devono iscrivere, individualmente o in forma associata, al registro informatico nazionale di produttori e importatori di pneumatici (di seguito registro pneumatici) Quest’ultimo è integrato nel registro nazionale dei produttori di cui all’art. 178-ter del D.Lgs. 152/2006.

Le modalità operative sono contenute nell’allegato I del nuovo decreto ministeriale.

Definizioni

Oltre alle definizioni di cui al D.M. 182/2019 e al T.U. in materia ambientale, viste sopra, si applicano le seguenti:

a) Camera di commercio competente: la camera di commercio del capoluogo di regione o di provincia autonoma ove è iscritta la sede legale dell’impresa; b) documenti commerciali: fatture fiscali, scontrini, ricevute fiscali e fatture elettroniche.

Obblighi di iscrizione

L’iscrizione al registro pneumatici avviene in via telematica, attraverso il portale messo a disposizione dalla Camere di commercio, entro sessanta giorni dalla comunicazione dell’apertura delle iscrizioni, pubblicata sia sul portale del registro pneumatici sia sul sito istituzionale del Ministero dell’ambiente.

Per quanto riguarda le forme associate di gestione previste dall’art. 4 del decreto 182/2019, l’iscrizione al registro pneumatici è effettuata, conformemente all’art. 7 dello stesso decreto, dalla direzione generale competente del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Esse trasmettono tempestivamente in via telematica al registro l’elenco dei consorziati di cui all’art. 4 del D.M. 182/2019. Il sistema informativo del registro garantisce, al momento della loro iscrizione, la verifica automatica dell’adesione alla forma associata. Segnaliamo che i produttori e gli importatori di pneumatici neooperanti devono iscriversi al registro pneumatici contestualmente all’inizio della loro attività.

Contestualmente all’iscrizione, i produttori e gli importatori di pneumatici trasmettono al registro le informazioni relative ai dati anagrafici e alle modalità di gestione degli pneumatici fuori uso di cui all’art. 3, comma 7 e all’allegato II del D.M. 182/2019. In merito si evidenzia che i produttori e gli importatori possono adempiere agli obblighi di gestione degli PFU tramite incarichi conferiti con contratti stipulati, per iscritto, per determinati settori di attività. Non si possono delegare gli obblighi di informazione, comunicazione e rendiconto di cui allo stesso art. 3. L’attività degli incaricati è svolta sotto la direzione e la responsabilità dei produttori e degli importatori che comunicano al Ministero le generalità degli incaricati mediante il modulo di cui all’allegato II.

Va osservato che l’iscrizione al registro per produttori e importatori che non hanno sede legale in Italia, anche neo operanti, deve essere effettuata dal rappresentante autorizzato (cfr. art. 2, lettera m, del D.M.182/2019).

La Camera di commercio competente rilascia a ciascun produttore o importatore iscritto al registro un numero di iscrizione al registro pneumatici che viene poi riportato dai produttori e dagli importatori stessi nei documenti commerciali, come sopra definiti.

In caso di vendita a distanza, i soggetti che immettono sul mercato nazionale PFU adempiono agli obblighi di gestione di cui all’art. 3 del D.M.182/2019 e rendono visibile nel proprio sito internet il numero di iscrizione al registro pneumatici.

Chi utilizza le piattaforme on line per la conclusione dei contratti di vendita a distanza comunica alla piattaforma stessa il numero di iscrizione al registro pneumatici.

Al registro occorre trasmettere, per via telematica, ogni varia-

zione dei dati comunicati all’atto dell’iscrizione, nonché la cessazione dell’attività che ha determinato l’obbligo di iscrizione, entro trenta giorni dall’avvenuta variazione.

Le forme associate comunicano ogni variazione della compagine sociale, entro trenta giorni dall’avvenuta variazione.

Obblighi di comunicazione

I produttori e gli importatori che adempiono agli obblighi di gestione degli pneumatici fuori uso comunicano al registro pneumatici le informazioni richieste osservando i requisiti e i tempi di cui agli articoli 3, 4, 5 e 6 del D.M. 182/2019 che abbiamo sopra riassunto. Le forme associate di gestione provvedono ad adempiere agli obblighi di comunicazione per conto dei produttori e importatori ad esse associate (art. 4, comma 10, D.M. 182/2019).

Per monitorare i flussi quantitativi degli pneumatici fuori uso, le forme associate e i sistemi individuali di gestione che immettono quantitativi di pneumatici almeno pari a 200 tonnellate annue comunicano con cadenza trimestrale le informazioni sulla quantità di PFU raccolte nel trimestre precedente, per ciascuna provincia e distinte per categorie di pneumatico.

Oneri relativi alla realizzazione e alla gestione del registro pneumatici Per coprire i costi per l’attuazione del D.M. 16 aprile 2024, le Camere di commercio competenti, seguendo le linee guida di Unioncamere, determinano una tariffa sulla base del costo effettivo del servizio da esse reso. La tariffa è commisurata alla quantità di pneumatici immessi sul mercato da ciascun produttore o importatore. Le Camere di commercio pubblicano sul sito del registro pneumatici le modalità di calcolo e il versamento della

tariffa di cui si tratta. Essa è aggiornata ogni tre anni. La tariffa è versata da produttori e importatori, anche neo operanti, al momento dell’iscrizione al registro pneumatici e, successivamente, entro il 31 gennaio di ogni anno, contestualmente alla presentazione del modulo di cui all’allegato III del D.M. 182/2019. Per le forme associate, la tariffa può essere versata, per conto del produttore o importatore, dalla forma associata di gestione.

Informazione al pubblico

L’elenco delle imprese iscritte al registro pneumatici è pubblicato sul relativo sito. Sono indicati i dati identificativi dell’impresa, la forma di gestione scelta e le altre informazioni e dati da rendere pubblici (dati di contatto, atti a individuare il recapito professionale, dati relativi a ragione sociale, partita IVA, codice fiscale, entità del contributo ambientale).

Unioncamere cura la stesura e la pubblicazione di una raccolta statistica utilizzando i dati comunicati al registro pneumatici.

Accesso ai dati

Le Camere di commercio competenti mettono a disposizione del Ministero dell’ambiente e dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) le informazioni raccolte. A sua volta il Ministero rende disponibili tali informazioni ad altri enti, amministrazioni e organi di controllo, accreditati presso il registro medesimo. Il registro pneumatici è interconnesso con quello delle imprese, con l’Albo dei gestori ambientali e con la Banca dati del modello unico di dichiarazione ambientale di cui alla legge 70/1994, ai fini della coerenza dei dati e per la semplificazione degli adempimenti. u

Foto di Florian Berger da Pixabay.

Decreto di recepimento degli obblighi di comunicazione di sostenibilità

Il 30 agosto 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto legislativo di recepimento della Direttiva UE 2024/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD, che rafforza gli obblighi di reporting non strettamente finanziario delle aziende, con lo scopo di promuovere la trasparenza e la divulgazione delle informazioni “Environmental, Social, Governance” (ESG).

Il 30 agosto 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto legislativo di recepimento della Direttiva UE 2024/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD. Quest’ultima si inquadra nell’ambito del Green Deal Europeo e rafforza gli obblighi di reporting non strettamente finanziario delle aziende, con lo scopo di promuovere la trasparenza e la divulgazione delle informazioni “Environmental, Social, Governance” (ESG), che riguardano sia l’impatto ambientale e sociale della loro attività, sia i principi e i criteri che le governano.

LE NOVITÀ

Il Decreto legislativo introduce due importanti novità: (i) l’estensione alle Piccole e Medie Imprese (diverse dalle microimprese) degli obblighi di reporting non finanziario e (ii) la sostituzione della rendicontazione non finanziaria con la rendicontazione di sostenibilità.

La CSRD persegue l’obiettivo di garantire agli investitori e alle altre parti interessate (i cosiddetti stakholders, temine che non indica solo finanziatori, clienti o fornitori, ma si riferisce soprattutto ai soggetti esterni all’impresa, come grup -

Foto di wutwhanfoto da iStock.

pi d’interesse locali) l’accesso alle informazioni di cui hanno bisogno per valutare l’impatto delle imprese sulle persone e sull’ambiente, mettendoli nelle migliori condizioni per valutare i rischi finanziari e le opportunità derivanti dai cambiamenti climatici e da altre questioni di sostenibilità. Le informazioni dovranno essere redatte in modo chiaro, dettagliato ed esaustivo, secondo un modello standard, concepito per aumentare la trasparenza e facilitare la comparazione dei dati.

LA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ

Con la CSRD la rendicontazione di sostenibilità prende il posto della rendicontazione non finanziaria - già prevista dal D.lgs. 254/2016 - rispetto alla quale presenta contenuti più ampi e specifici, includendo non solo le informazioni relative all’impresa o al suo gruppo ma anche alla catena del valore, che rappresenta una delle maggiori novità apportate dalla novella legislativa.

La catena del valore – che meriterebbe un articolo a parte - è la “grandezza” utilizzata per rappresentare tutte le attività che, nei passaggi attraverso i quali un determinato ciclo produttivo trasforma la materia prima in prodotto finito, determinano il prezzo di vendita finale. La migliore catena di valore è quella che consenta di aumentando la produttività con costi contenuti, a beneficio dell’impresa, mantenendo al contempo il prezzo di vendita entro limiti ragionevole, a beneficio dei consumatori.

La CSRD prevede che la rendicontazione di sostenibilità riceva un’attestazione di conformità da parte di un revisore legale o un’impresa di revisione contabile: potrà trattarsi sia del soggetto incaricato della revisione contabile della impresa, sia di un operatore diverso, iscritto al registro dei revisori.

DATE DI APPLICAZIONE

In ossequio alle previsioni della Direttiva europea, il Decreto di recepimento – di cui si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale - stabilisce le seguenti date di applicazione: - 1 gennaio 2024 (con pubblicazione nel 2025) saranno coinvolte le azienda già soggette agli obblighi NFRD (Non Financial Reporting Directive) che viene sostituita dalla CSRD;

- 1 gennaio 2025 (con pubblicazione nel 2026) sarà la volta delle altre grandi imprese;

- 1 gennaio 2026 (con pubblicazione nel 2027) dovranno ade -

guarsi alla normativa anche le PMI quotate, gli enti creditizi piccoli e non complessi e le aziende di assicurazione e di riassicurazione captive (quelle cioè che coprono i rischi delle società capogruppo);

- 1 gennaio 2028 (con pubblicazione nel 2029), infine, toccherà alle filiali e alle succursali di società madri residenti al di fuori dell’UE che, negli ultimi due esercizi consecutivi, e per ciascuno di essi, hanno generato ricavi netti da vendite e prestazioni superiori a 150 milioni di euro in territorio europeo, a livello di gruppo o individuale.

Le regole di rendicontazione introdotte dal Decreto di recepimento, miranti alla completezza informativa, rappresentano un importante presidio normativo nella direzione della transizione sostenibile delle imprese.

Il passaggio dall’astrattezza della nuova disciplina alla concretezza dell’applicazione mette, anche sul piano culturale, le imprese di fronte al compito, impegnativo ma potenzialmente premiante, di garantire che il mercato disponga di informazioni sempre più chiare e affidabili sul modo in cui esse affrontano i temi ESG. u

I nostri esperti

Lo Studio Legale Gealex – Guardamagna e associati (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale presente in tutta Italia e un network di studi legali affermati in tutto il mondo. Con sede a Milano (Italia), è uno studio di prima scelta per i clienti che cercano consulenti legali con una vasta esperienza e competenza in pratiche multidisciplinari, come il diritto commerciale e societario, il contenzioso civile, l’M&A, il diritto del lavoro, la proprietà intellettuale, il real estate, il recupero crediti, i rapporti bancari e, persino, il diritto dello sport. Gli autori dell’approfondimento sono il partner Alessandro Facchino (afacchino@gealex.eu), direttore del Dipartimento di Diritto del Lavoro di Gealex –Guardmagna e associati, e il collega di studio, avvocato Enzo Cardone.

Foto di Fahroni da iStock.

Amaplast: segnali di rallentamento nel primo semestre 2024

Le statistiche Istat del commercio estero italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma nel primo semestre 2024, a confronto con l'analogo periodo 2023, confermano il progressivo deterioramento di entrambe le correnti di scambio.

I nfatti – in base alle elaborazioni del Centro Studi Mecs dell’associazione di categoria Amaplast - dopo il consuntivo 2023 con segno più sia all’import sia all’export, nel corso dei primi mesi del 2024 il trend degli acquisti dall’estero è risultato costantemente in calo rispetto al corrispondente periodo del 2023 e nel secondo trimestre è andato peggiorando fino alla doppia cifra; ciò è sintomo di una minore propensione agli investimenti, che si colloca in un contesto di economia generale e di produzione industriale in contrazione. Il periodo si è quindi chiuso con un calo di 12 punti, per un valore di 483 milioni di euro, con importazioni in deciso calo da tutti e tre i primi Paesi di provenienza ovvero Germania, Cina, Austria.

Per le esportazioni il semestre si chiude ancora con un segno positivo (+2,5% a 1,73 miliardi di euro), ma in tendenziale attenuazione nella sua intensità, a causa di una minore domanda per numerose tipologie di macchinari - tra le quali anche diverse di notevole peso sul totale - e per gli stampi.

Del resto, le forniture alla Germania, storico primo partner dei costruttori italiani, attualmente alle prese con una congiuntura sfavorevole e un quadro politico interno complesso, risultano ben poco vivaci e quelle agli Stati Uniti (seconda destinazione), mantenutesi su alti livelli negli ultimi anni, arretrano leggermente.

Restando nell’ambito delle prime dieci destinazioni, si osservano trend diame -

tralmente opposti. Le forniture agli altri mercati UE che vi rientrano – ovvero Spagna, Polonia e Francia - registrano rispettivamente un calo del 13% e del 32%, nonché una sostanziale stabilità. Quelle ai Paesi extra-Unione mostrano invece incrementi a doppia cifra, come il +26% del Messico, il +36% della Cina, il +50% della Turchia, il +22% dell’India, il +24% del Regno Unito.

A livello delle principali macro aree, in media risultano in deciso aumento le esportazioni verso il Far East, il Nordamerica (esclusi gli Stati Uniti), l’Europa extra-UE e l’Africa sub-sahariana.

La citata debolezza dell’interscambio italiano con la Germania è confermata dai più recenti dati (riferiti al gennaio-luglio 2024) forniti dalla locale associazione dei costruttori di macchine per plastica e gomma (VDMA), che evidenziano un calo di venti punti della raccolta ordini e di nove del fatturato; in entrambi i casi il mercato domestico è molto più in sofferenza rispetto all’export.

Le aziende italiane mostrano quindi una

certa preoccupazione per l’andamento del settore e le loro attese per i mesi a venire sono decisamente caute, alla luce dei negativi indicatori macroeconomici, delle turbolenze che caratterizzano i mercati, delle incognite che condizionano il settore industriale nel suo complesso, in particolare per quanto riguarda il percorso di transizione energetica. Al di là delle statistiche, si rileva come la raccolta ordini in Italia sia ancora tendenzialmente negativa, però con differenze anche sostanziali tra le varie tecnologie.

D opo un primo trimestre particolarmente negativo, nei mesi a seguire si è percepito qualche debole segnale di ripresa.

In parallelo, i dati Istat all’export di segno positivo riflettono ancora gli ordini di impianti complessi, con tempi di consegna di 6-9 mesi e oltre, incamerati sul finire dello scorso anno.

Stante la situazione è lecito attendersi a consuntivo d’anno una contrazione del fatturato, rispetto al livello del 2023. u

Foto di Maria Vonotna da iStock.

CE: nuove restrizioni per limitare l’uso di un sotto-gruppo di PFAS

Come noto, da qualche tempo le sostanze chimiche denominate PFAS (polyfluoroalkyl substances) sono oggetto di valutazione a livello europeo per limitarne l’utilizzo, in quanto considerate “forever chemicals”, cioè sostanze chimiche perenni.

Una sostanza chimica “perenne” non è necessariamente pericolosa, ma se non viene degradata tenderà inevitabilmente ad accumularsi.

In una prima fase non si era fatta distinzione tra PFAS di piccole (molecole) e grandi dimensioni (polimeri).

Il 19 settembre scorso, invece, la Commissione europea ha adottato misure per limitare l’uso dell’acido undecafluoroesanoico (“PFHxA”) e delle sostanze correlate al PFHxA in ambito regolamento Reach. Più precisamente verrà vietata la vendita e l’uso di PFHxA nei prodotti tessili di consumo (ad esempio le giacche antipioggia), imballaggi alimentari (ad esempio le scatole per pizza), articoli di consumo (come gli spray impermeabilizzanti), cosmetici (per esempio prodotti per la cura della pelle) e

in alcune applicazioni di schiuma antincendio. Il divieto non riguarderà invece altre applicazioni del PFHxA, ad esempio nei semiconduttori, nelle batterie o nelle celle a combustibile per l’idrogeno verde.

La motivazione risiede nel fatto che questo sotto-gruppo di PFAS è molto persistente e mobile nell’acqua e quindi il suo uso in alcuni prodotti rappresenta un rischio inaccettabile per la salute umana e l’ambiente. La restrizione è stata introdot-

TechDay Kraiburg: una giornata proficua

Si è svolto il 12 settembre scorso, sul Lago d’Iseo, il TechDay 2024 di Gummiwerk Kraiburg, produttore leader di mescole di gomma e silicone. L’evento era rivolto a clienti italiani di vari settori e ha riscosso grande interesse.

L’Amministratore Delegato Darijo Mijolović e Christian Meermann, Direttore Vendite Globali di Kraiburg, hanno aperto l’evento con una panoramica sulla direzione strategica dell’azienda. Ciro D’Auria, Area Sales Manager responsabile del mercato italiano (nella foto), ha illustrato il programma. Nelle presentazioni specialistiche, i tecnici della Kraiburg hanno illustrato mescole innovative di elastomeri sviluppate per i vari settori di applicazione e hanno fornito informazioni pratiche. L’attenzione si è concentrata sulla serie di mescole Kraiburg Pure, che ha già ottenuto le più importanti approvazioni europee per le applicazioni nell’acqua potabile, anche dopo il 2025, sul portafoglio di mescole“Fit for Food”per

l’industria alimentare, conforme alle più recenti normative per il contatto sicuro con gli alimenti, e sulle mescole certificate per le applicazioni con l’idrogeno, che garantiscono la sicurezza e l’efficienza degli impianti a idrogeno grazie alla selezione di materie prime ad alta purezza e alle formulazioni ottimizzate.

Un momento particolare dell’evento è stata la conferenza del direttore di Assogomma Fabio Bertolotti, che ha parlato delle tendenze e delle sfide attuali dell’industria italiana della gomma.

Oltre alle presentazioni, i partecipanti

ta sulla base della valutazione dei comitati dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche ed entrerà formalmente in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

La misura verrà definitivamente adottata dopo periodi transitori compresi tra 18 mesi e 5 anni, a seconda dell’uso, in modo da lasciare il tempo di trovare alternative più sicure all’acido undecafluoroesanoico e sostanze correlate. u

hanno avuto l’opportunità di esaminare prodotti e porre domande specifiche direttamente ai tecnici esperti di Kraiburg. La giornata si è conclusa con una cena su Monte Isola, che ha offerto ai partecipanti un’atmosfera rilassata per fare networking e concludere l’evento.

Il TechDay 2024 di Gummiwerk Kraiburg si è rivelato una piattaforma di successo per lo scambio professionale, la presentazione di soluzioni innovative per le sfide dell’industria moderna e l’approfondimento e il rafforzamento dei rapporti commerciali esistenti. u

Pixabay.

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La gomma riciclata ridisegna l’acustica delle sale musicali

Le sale musicali e gli auditorium sono luoghi dove l’armonia tra suono e architettura può creare esperienze sonore straordinarie. Non è solo la bravura degli artisti a fare la differenza, ma anche la capacità dell'ambiente di controllare e ottimizzare il suono.

O ttenere un’acustica perfetta richiede l’impiego di materiali e tecnologie all’avanguardia, e la gomma riciclata da pneumatici fuori uso (PFU) sta emergendo come soluzione che combina prestazioni eccellenti e sostenibilità. Questo materiale, grazie alla straordinaria capaci-

tà fonoassorbente e fonoisolante, migliora significativamente l’esperienza acustica, creando ambienti ideali non solo per la musica ma per contesti architettonici differenti.

Un esempio di successo è l’intervento di restauro acustico della Sala Musica della Banda dell’Arma dei Carabinieri, curato da Ecopneus, azienda senza scopo di lucro che si occupa della gestione degli pneumatici fuori uso in Italia, in collaborazione con Genesis Acoustic Workshop. Il progetto ha interessato una sala di oltre 200 mq con un’altezza fino a 4,67 metri

Cambio della guardia all’IISRP

Dal primo settembre 2024 Roxanna Bauza Petrovic ha assunto il ruolo di CEO e Direttore Generale dell’IISRP, l’associazione mondiale dei produttori di gomma sintetica con quartier generale a Houston in Texas. R oxanna, che ha una vasta conoscenza del settore avendo prima lavorato in Negromex, poi Dynasol e infine nell’IISRP stessa dal 2012 nella posizione di Direttore Generale, sostituisce Juan Ramon Salinas. J uan Ramon, che ricopriva la posizione al 2015 dopo esperienze lavorative in Dynasol con ruoli di crescenti responsabilità, lascia dopo più di 35 anni dedicati al mondo della gomma sintetica. u

e un volume di circa 900 m³, dove sono stati installati 140 mq di pannelli fonoassorbenti in gomma riciclata, migliorando sensibilmente la qualità acustica dello spazio.

Utilizzata quotidianamente per le prove della Banda Musicale dell'Arma dei Carabinieri, la sala è stata oggetto di un accurato intervento di riqualificazione. Sono stati inseriti pannelli fonoassorbenti e fibra di poliestere nella parte più alta del soffitto e lungo il fondale, mentre i canali di condizionamento sono stati rivestiti con pannelli in cartongesso accoppiati a uno strato fonoisolante in gomma riciclata. Inoltre, la sala è ora dotata di pannelli laterali mobili, che permettono di modulare l'acustica in base alle esigenze dei musicisti.

Le misurazioni post-intervento hanno confermato un netto miglioramento delle prestazioni acustiche, con una significativa riduzione del tempo di riverbero e un aumento dell'indice di chiarezza. Risultati che indicano un ambiente sonoro più controllato e definito, perfetto per le esigenze delle prove musicali della Banda. u

Bosch e Pirelli insieme per lo sviluppo della tecnologia degli pneumatici intelligenti

Pirelli e Bosch hanno siglato un accordo di sviluppo congiunto con l’obiettivo di creare nuove soluzioni software-based e funzionalità di guida grazie ai sensori installati negli pneumatici, noti anche come sensori “in-tyre”. Per gli automobilisti questo significa maggiore sicurezza, comfort, e sostenibilità; oltre che una migliore dinamica di guida.

B osch e Pirelli condividono la visione di un impegno a lungo termine e intendono esplorare insieme logiche di calcolo dei segnali provenienti dagli pneumatici sempre più avanzate, da usare come input per i sistemi di controllo della dinamica del veicolo.

P irelli Cyber Tyre è il primo sistema al mondo basato su pneumatici con sensori integrati che raccolgono da -

ti e li trasmettono al veicolo processandoli in tempo reale. Bosch ha già sviluppato un’applicazione ESP specificatamente adattata agli pneumatici Pirelli in occasione di un primo progetto congiunto insieme al costruttore di auto ad alte prestazioni Pagani.

L a tecnologia “Pirelli Cyber Tyre” sulla Pagani Utopia Roadster trasmette, infatti, informazioni chiave dallo pneumatico all’unità di controllo dell’ESP. Ciò garantisce non solo un utilizzo ottimale delle specifiche proprietà dello pneumatico e delle sue performance, ma anche i massimi livelli di sicurezza e un comfort di guida su misura in ogni condizione. N ell’ambito del nuovo accordo di collaborazione, Bosch fornirà le competenze hardware e software che ha sviluppato nel tempo come fornitore

di tecnologie e servizi su scala globale.

B osch, inoltre, è leader nelle tecnologie dei sensori MEMS (Micro-Electro-Mechanical Systems, microsistemi di elettromeccanica) e sviluppa e produce sensori per la pressione degli pneumatici che utilizzano lo standard BLE (“Bluetooth Low Energy”). Unendo questa expertise alle tecnologie dei sistemi integrati di Pirelli –che vanno dall’hardware al software, agli algoritmi e alla modellazione, sarà possibile raccogliere, processare e trasmettere in tempo reale i dati dagli pneumatici per fornire parametri ai sistemi di controllo dell’elettronica del veicolo tramite BLE, in modo da ridurre il consumo energetico. P irelli e Bosch puntano ora a sfruttare la tecnologia MEMS di Bosch per applicazioni in-tire. u

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