L'Industria della Gomma 11 2014

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mercato russo e sanzioni macchine per medicali epoxy e siliconici

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

NOVEMBRE 2014 - NUMERO 9

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SOMMARIO

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it

ELASTICA

6 ElASTICA: SOMMARIO L’INTERVISTA 16 La Russia e le sanzioni. cosa cambia per l’export italiano?

L’esperto Massimiliano Ballotta ci racconta come è cambiato il mercato russo dopo la crisi con l’Ucraina e l’introduzione delle sanzioni. In realtà non molto: Mosca resta un partner molto ambito per il business internazionale

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Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

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38 Tutta elettrica e in continua evoluzione

Il punto sull’evoluzione della Ecotronic, la pressa elettronica per lo stampaggio a iniezione della gomma sviluppata dalla RPM di Paderno Franciacorta (BS). Azienda che, oltre a produrre questa macchina, è attiva anche nel settore del retrofitting dell’usato


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SOMMARIO 44 Macchine non contaminanti e ambiente sterile per gli articoli medicali

Le ultime novità in fatto di stampaggio di articoli medicali in gomma emerso dall’open day organizzato da Engel

50 I programmi di espansione

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di Comerio Ercole

L’azienda di Busto Arsizio ha appena ampliato il proprio sito produttivo, aprendo un nuovo capannone per il montaggio di macchinari e apparecchiature e in parte occupato anche da un laboratorio di ricerca e sviluppo attrezzato con le tecnologie più moderne

53 taccuino • il mercato dei pneumatici in europa stabile nel terzo trimestre • è continental il primo pneumatico prodotto con gomma da tarassaco • un campo di calcio dell’atalanta in gomma da pfu • accordo di collaborazione tra pirelli e rosneft • cooper tire diventa tutta cinese • una nuova fustellatrice di gamma stampi • il nuovo presidente di etrma • exxon mobil progetta due nuovi impianti a singapore • la svizzera dätwyler investe negli usa • un nuovo stabilimento per certech • un nuovo presidente per la silica business unit di solvay • bridgestone tra i migliori fornitori bmw per il 2014 • i tubi marini yokohama rubber ottengono la certificazione dal registro dei lloyd • lanxess annuncia un nuovo epdm a peso molecolare ultra-elevato • i produttori tedeschi di macchine per la plastica e per la gomma prevedono un buon 2015

63 calendario 64 gli inserzionisti di questo numero

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

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ELASTICA

Rassegna della stampa tecnica estera

Nuovi materiali Sintesi di nano-silice con cicloesilammina e studio sul suo effetto di rinforzo in differenti tipi di gomma.

Kemal Karadeniz, Zafer Coşar (Department of Chemistry, Faculty of Science and Literature, Sakarya University, Turkey) e-mail: kkaradeniz@sakarya.edu.tr - KGK n. 7-8/2014, pag. 28-32.

I

n questo studio una nano-silice è stata preparata con reazioni di idrolisi e condensazione di tetraetilortosilicato (TEOS) in presenza di cicloesilammina (CHA) come catalizzatore. Il trattamento superficiale delle nano-particelle è stato effettuato con un silano come agente di accoppiamento. La distribuzione granulometrica e l’area superficiale delle nano-particelle sono state misurate con lo Zetasizer Nano ZS, mentre è stato usato il SEM (microscopio elettronico a scansione) per caratterizzarne la superficie. Si sono preparate le mescole di gomma con nano-silici sia trattate in superficie che non trattate, si è caratterizzata col SEM la dispersione delle nano-silici nelle mescole e si sono misurate le proprietà di trazione. L’area superficiale delle silici precipitate varia da 60 a 300 m2/g e queste silici sono molto usate per rinforzare gomme normali, soprattutto nei settori degli pneumatici e delle

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

suole per calzature. Per raggiungere proprietà ottimali della gomma rinforzata è necessario prevenire la formazione di aggregati e agglomerati. Sono stati fatti molti sforzi per ottenere una dispersione omogenea delle particelle di silice nella matrice di gomma, soprattutto con l’utilizzo di un agente di accoppiamento e di un trattamento termico delle particelle; in anni recenti si è cominciato a studiare l’effetto rinforzante della nanosilice in mescole di gomma. Si sono messe a confronto le caratteristiche delle particelle, sintetizzate con CHA, con quelle delle particelle che hanno usato come catalizzatore ammoniaca (NH3) e dietilammina (DEA). Per valutare la dispersione della nano-silice, il rinforzo della gomma e le proprietà di trazione si sono messe a punto mescole di gomma naturale (NR) e di una miscela di gomma nitrilica (NBR) e di gomma stirenebutadiene (SBR). Nelle due tipologie di mescole si sono utilizzate una silice precipitata, una nano-silice e una nano-silice trattata con silano, ciascuna delle quali è stata utilizzata con quattro diversi livelli di phr, mantenuti poi uguali per le tre silici in esame. Si sono adottate le stesse condizioni nel confezionamento delle mescole e nella successiva vulcanizzazione. Dai valori delle proprietà meccaniche riscontrate sulle singole mescole

si deduce che le mescole contenenti silice precipitata hanno il più alto carico di rottura e modulo, mentre i secondi migliori risultati sono stati ottenuti con nano-silice trattata in superficie, con l’ulteriore risultato che le mescole in gomma naturale sono migliori di quelle in NBR/SBR dal punto di vista del carico di rottura. Le particelle di nano-silice sono state sintetizzate sia con CHA che con NH3 e DEA per il confronto: le misurazioni della granulometria e dell’area superficiale hanno mostrato che qualche agglomerazione si è formata con CHA mentre la DEA, che è una base più forte, non ne ha manifestata alcuna; d’altro canto la più alta area superficiale si è ottenuta con CHA. I risultati di questo studio, illustrati da grafici, tabelle e fotografie, dimostrano che la CHA, mai usata finora, potrebbe essere utilizzata per la sintesi di particelle di nano-silice. Le prove di trazione e le fotografie SEM confermano che la nano-silice, sintetizzata con CHA, potrebbe essere utilizzata come carica rinforzante fino a 7-10 phr e che la modifica superficiale delle sue particelle con silano Si69 migliora le proprietà di trazione.

Nuovi materiali Ottimizzazione delle condizioni di mescolazione di sistemi NBR, caricati con silice e trattati con


silano TESPT: correlazione del contenuto di gomma legata (BRC) con le proprietà viscoelastiche e meccaniche.

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Abbiamo letto per voi

Manuchet Nillawong, Chakrit Sirisinha (Department of Chemistry, Faculty of Science, Mahidol University , Thailand) email: chakrit.sir@mahidol.ac.th - KGK n. 6/2014, pag. 32-38.

L

a gomma nitrilica (NBR), caricata con silice precipitate (PSi), è stata preparata con l’aggiunta di bis-(trietossisililpropil)-tetrasolfuro (TESPT) in varie condizioni di mescolazione. Questo studio mette in evidenza l’utilizzo di reticolazione perossidica, al posto della tradizionale vulcanizzazione a zolfo, in prodotti che richiedono un aumento di resistenza all’invecchiamento termico. Aumentando la temperatura e/o il tempo di mescolazione, i risultati delle proprietà viscoelastiche mostrano aumenti nell’interazione gomma-carica e una maggiore elasticità dei manufatti in NBR. Dal punto di vista tecnico è essenziale introdurre cariche rinforzanti in materiali elastomerici per ottenere le proprietà richieste ai manufatti in termini di carico di rottura e di resistenza all’urto e all’abrasione. La silice precipitata (Psi) è una delle cariche rinforzanti più importanti insieme al carbon black (CB), rispetto al quale offre alcuni vantaggi per quanto riguarda le proprietà di trazione, la resistenza all’abrasione e al rotolamento. Tuttavia la tendenza della silice ad agglomerarsi, a causa dei gruppi SiOH in superficie, rende più difficile la mescolazione e diminuisce le proprietà meccaniche: di conseguenza si utilizzano agenti di accoppiamento silanici (SCA), che riducono il fenomeno e accrescono l’interazione fra le molecole della gomma e la superficie della silice, migliorando così la dispersione della carica e le proprietà meccaniche. Occorre considerare che questo risultato dipende fortemente dal grado della reazione di accoppiamento gomma-silice: in pratica il contenuto di gomma legata è una misura ef-

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ELASTICA ficace di questa reazione e influisce in modo significativo sull’efficienza del rinforzo. Sono noti gli effetti delle condizioni di mescolazione, della temperatura di magazzinaggio e del tempo, che rendono necessario un controllo accurato della temperatura e del tempo richiesti per completare la reazione di accoppiamento. Inoltre il mercaptosilano potrebbe favorire la densità di reticolazione in sistemi di vulcanizzazione a zolfo, che così modificati offrono buone proprietà meccaniche a scapito delle proprietà di invecchiamento termico. Per ovviare a quest’ultima conseguenza negativa si ricorre generalmente alla reticolazione perossidica, anche se il gruppo funzionale mercapto del silano non potrebbe coreticolare con i principali legami carbonio-carbonio a differenza della vulcanizzazione a zolfo, per cui è ancora in discussione l’efficacia del silano TESPT ed è ancora limitata la conoscenza della correlazione fra interazione silice-gomma e proprietà viscoelastiche e meccaniche. Di conseguenza scopo di questo studio è verificare l’efficacia del mercaptosilano TESPT sulla dimensione del contenuto di gomma legata (BRC) nella gomma nitrilica, caricata con silice e reticolata con perossido in varie condizioni di mescolazione. La correlazione fra il contenuto di gomma legata e le proprietà reologiche e meccaniche di mescole e vulcanizzati in NBR viene redatta come risultato culminante di questo studio. Dopo la preparazione di mescole base in varie condizioni di temperatura (da 80 a 140°C) e di tempo (da 16 a 30 minuti), si è proceduto a tutte le caratterizzazioni necessarie. Con l’utilizzo di idonee apparecchiature di laboratorio si sono così rilevati il contenuto di gomma legata, le caratteristiche reologiche, il comportamento viscoelastico, il comportamento meccanico dinamico e le proprietà meccaniche, il tutto illustrato da tabelle e grafici. I risultati dello studio rivelano che le condizioni di mescolazione (temperatura e tempo) non influiscono soltanto sull’interazione gomma-silice, ma anche sull’efficienza di reticola12

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

zione in sistemi perossidici. Con l’aumento di temperatura e/o tempo di mescolazione si verifica in apparenza un aumento del contenuto di gomma legata, dell’efficacia di vulcanizzazione e delle proprietà elastiche e, inoltre, i risultati del contenuto di gomma legata si accordano bene con il comportamento reologico e meccanico dei vulcanizzati in NBR.

Nuovi materiali Studio a raggi infrarossi della reazione silice/silano.

M. El-Roz, F. Thibault-Starzyk (Université de Caen, France), A. Blume (Wesseling) email: amke.blume@evonik.com - KGK n. 5/2014, pag. 53-57.

L’

aggraffaggio di differenti silani e molecole sonda sulla silice Ultrasil® 7000 GR è stato studiato con una speciale tecnica a raggi infrarossi (IR). Si è determinato un rapporto fra la dimensione molecolare dei silani e i silanoli (SiOH) reattivi sulla superficie della silice. L’accessibilità dei gruppi SiOH al silano diminuisce all’aumento della dimensione dei suoi gruppi alchilici (ingombro sterico). Il silano VP Si 363® si comporta in modo diverso a causa delle addizionali possibilità di adsorbimento dei lunghi gruppi alchilpolieteri. La combinazione di Ultrasil® 7000 GR e VP Si 363® mostra la più alta efficienza nell’accoppiamento silice/silano. L’utilizzo della silice negli pneumatici ha avuto inizio nei primi anni ’50, ma ragioni tecniche, dovute ai gruppi idrofili SiOH sulla sua superficie, ne hanno impedito lo sviluppo per lungo tempo a favore del carbon black. Per risolvere questo problema si sono così messi a punto silani bifunzionali, in grado di reagire sia con la superficie idrofila della silice che con la matrice idrofoba del polimero. Un significativo miglioramento della resistenza al rotolamento e della trazione sul bagnato si può ottenere usando un sistema silice/silano al posto del carbon black: un recente sviluppo è l’utilizzo di una silice ad alta disperdibilità come Ultrasil® 7000 GR in combinazione con un mercapto-

silano come VP Si 363®. In uno studio precedente si era analizzata la reazione fra la convenzionale silice ULTRASIL® VN3 GR e il monofunzionale trietossipropilsilano (Dynasylan® PTEO). È stato mostrato, con il calcolo della quantità di molecole di silano aggraffate per nm2 della superficie della silice, che l’adsorbimento del silano sulla superficie della silice determina la velocità della reazione. Più recentemente si è esaminata la reazione di aggraffaggio di un mercaptosilano (VP Si 363®) con due diverse silici utilizzando speciali tecniche a raggi infrarossi (IR): lo spettro infrarosso della regione ν(SiOH) ha mostrato il comportamento dei gruppi SiOH durante la reazione e contribuisce a chiarire il loro ruolo nella reazione dell’aggraffaggio del silano. In questo studio si è analizzata la reazione della silice ad alta disperdibilità Ultrasil® 7000 GR con differenti silani e molecole sonda. Una volta aggraffati i silani sui campioni di silice, per prima cosa si sono caratterizzati i gruppi silanolici e il contenuto di acqua sulla superficie della silice con l’utilizzo di una tecnica IR in-situ. Successivamente si è realizzato l’aggraffaggio dei silani e delle molecole sonda su Ultrasil® 7000 GR nelle stesse condizioni di reazione dell’attivazione della silice usando la stessa temperatura, lo stesso tempo di reazione e la stessa concentrazione isomolare delle molecole aggraffate. A questo punto i campioni preparati sono stati caratterizzati per mezzo della spettroscopia IR. Una comparazione di questi risultati permette di ottenere una classifica della reattività della reazione di aggraffaggio dei differenti silani sulla superficie di Ultrasil® 7000 GR e dell’analisi del ruolo della dimensione delle molecole in questa reazione. Tra i grafici e le tabelle, che illustrano lo studio in oggetto, particolarmente interessante è la figura 5, dalla quale risulta evidente che la quantità di gruppi SiOH, che hanno reagito, dipende significativamente dal silano utilizzato. In particolare, per quanto riguarda il silano VP Si 363®, la sua funzione polie-


Abbiamo letto per voi

tere migliora la protezione della superficie della silice da parte dell’agente di accoppiamento, che potrebbe risultare in una accresciuta idrofobicità della silice aggraffata.

Nuovi materiali Sintesi e caratterizzazione di particelle magnetiche morbide di ferrite di manganese (MnFe2O4) come base per elastomeri magnetici attivi (MAE).

Piotr Anger, Stefan Robin, Jennifer Mcintyre, Thomas Alshuth, Robert H. Schuster, Ulrich Giese (Deutsches Institut für Kautschuk-technologie, Hannover, Germany) – Piotr Gaczyski, Klaus Dieter Becker,Dirk Menzelń (Deutsches Institut für Kautschuk-technologie, Braunschweig) – email: Thomas. Alshuth@dikautschuk.de, Piotr.Wagner@ dikautschuk.de - KGK n. 5/2014, pag. 40-46.

G

li elastomeri magnetici attivi (MAE) sono stati preparati sulla base di due componenti: gomma siliconica e particelle, di dimensione micron, di ferrite di manganese (MnFe2O4) morbida. Questi cristalli ferromagnetici sono stati sintetizzati in due stadi, coprecipitazione e successivo processo di calcinazione. La superficie del materiale MnFe2O4 è stata modificata con acidi grassi. Le proprietà magnetiche delle particelle sono state misurate con l’utilizzo di un dispositivo superconduttore a interferenza quantistica (SQUID) e con spettroscopia Mössbauer. Non si è osservata alcuna significativa isteresi magnetica e la massima saturazione magnetica si è verificata a 37 emu/g. Il microscopio elettronico a scansione (SEM) ha mostrato la struttura del materiale a cristalli di dimensione micron. In anni recenti hanno avuto un gran-

de risalto la ricerca e lo sviluppo nelle nanotecnologie. È stato provato che le nanoparticelle mostrano proprietà chimiche e fisiche completamente diverse da quelle delle particelle di dimensione normale; proprio queste proprietà (ottiche, elettriche, magnetiche) rendono possibile l’esplorazione di proprietà di nuovi tipi di materiali, catalizzatori o medicine. Lo scopo principale di questo studio consiste nello sviluppo di elastomeri magnetici attivi (MAE), capaci di utilizzare la variazione di un campo magnetico esterno per regolare le proprietà viscoelastiche come la durezza o lo smorzamento in composti polimerici per mezzo di una risposta veloce e reversibile (effetto di commutazione). I campioni di elastomeri magnetici attivi sono stati preparati da una gomma siliconica a due componenti (Elastosil RT 604), con una quantità


ELASTICA

di particelle di ferrite di manganese di 50 e 100 phr. Si sono confezionati due tipi di campioni: uno è stato vulcanizzato in un campo magnetico uniforme di 1.2 T (magnete permanente NdFeB – neodimio ferro e boro), l’altro in assenza di campo magnetico. La sintesi e la successiva funzionalizzazione di particelle di MnFe2O4 ha avuto successo. Si sono esaminate le proprietà magnetiche delle particelle con l’utilizzo dello SQUID. La struttura cristallina si è confermata essere spinello. Campioni di elastomeri magnetici attivi sono stati caratterizzati e si sono identificati una ricetta e un processo di fabbricazione ottimali. Si è raggiunto l’allineamento di particelle in colonne lungo linee di campo magnetico. Si è ottenuto un effetto di commutazione del modulo di memorizzazione Gʹ del materiale composito in presenza di un campo magnetico esterno. Il campione, che conteneva la più alta frazione di particelle magnetiche (100 phr) modificate con acido oleico ed è stato vulcanizzato in presenza di un campo magnetico, ha mostrato il più alto effetto di commutazione. Raddoppiando il grado di carica delle particelle magnetiche da 50 a 100 phr si è triplicato il modulo di memorizzazione. Nel caso dei campioni con 50 phr, una modifica con acido ricinoleico ha raddoppiato il modulo di memorizzazione in paragone alla modifica con acido oleico. Un campione, caricato con 100 phr di particelle modificate con acido ricinoleico, dovrebbe aumentare ulteriormente il modulo di memorizzazione.

Processi Attivazione con zeolite di vulcanizzazione resolica di EPDM e di altre gomme

Martin van Duin, Philip Hough – Keltan R&D, Lanxess Elastomers, Geleen, Paesi Bassi – martin.vanduin@lanxess.com – GAK n. 7/2014, pp. 414-418

L

a vulcanizzazione in presenza di zolfo e la reticolazione con perossidi sono le tecnologie più utilizzate per la produzione del14

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

le gomme EPDM. In particolare, la reticolazione resolica è considerata il “cavallo da tiro” per la vulcanizzazione dinamica di vulcanizzati termoplastici ( TPV ) a base du EPDM/PP. Ma per quanto sia versatile questa soluzione viene difficilmente utilzzata per la vulcanizzazione di EPDM termoindurente, perché considerata troppo lenta e causa di un comportamento di “marching modulus”, in cui il termine della costruzione di legami di vulcanizzazione lascia il posto all’avvio di legami di reticolazione che non apportano caratteristiche positive ma, anzi, il più delle volte esprimono un invecchiamento. La ricerca in questione si basa sull’impiego di zeolite come agente di coattivazione per la reticolazione resolica, in grado di consentire un’alta velocità di vulcanizzazione, efficienza nella reticolazione e il raggiungimento di una condizione di “plateau” stabile. Per quanto l’enfasi di questo studio sia rivolta all’attivazione di vari sistemi di vulcanizzazione per la gomma EPDM, i ricercatori impegnati hanno anche verificato che questo innovativo sistema di attivazione è applicabile anche alla reticolazione resolica di altri tipi di gomme, incluse (X)IIIR, CR (H)NBR, BR, SBR ed NR. A seconda dello specifico sistema di reticolazione resolica e di gomma, la velocità di vulcanizzazione risulta di molto aumentata (riduzione dei tempi di vulcanizzazione e di scottatura del 75%) e il grado finale di reticolazione risulta significativamente migliorato (in alcuni casi quasi raddoppiato).

Processi Un riconoscimento tedesco per un’innovazione nel settore delle guarnizioni per le autovetture

European Rubber Journal - maggio-giugno 2014, pp. 21

I

l breve articolo presenta il sistema Seal Matic messo a punto dall’azienda tedesca SaarGummi, un nuovo procedimento per la produzione e fornitura di guarnizioni in striscia lunghe 1.400 metri. L’innovazione ha guadagnato un posto tra i finalisti del

premio per l’innovazione industriale “the World’s First Innovation Award”, attribuito ogni anno in Germania. Secondo l’azienda tedesca, questo nuovo processo consente di fornire un profilo sigillante in gomma in continuo alle industrie automotive, che si adatta ai profili di ogni tipo di portiera di qualsiasi serie in produzione, combinando alla funzionalità anche un interessante ricaduta ambientale, perché consente di ottenere una superiore densità di colli in un medesimo trasporto, risparmiando spazio. Fino ad ora, la grande variabilità nella forma e nelle dimensioni delle portiere ha richiesto lo sviluppo di un gran numero di varianti di guarnizioni di guarnizioni, che richiedono una documentazione separata, un proprio numero di componente e che devono essere prodotte separatamente, stoccate e trasportate al sito di montaggio. Anche in stabilimento queste guarnizioni vengono incollate sulle portiere usando unità di applicazione su misura per la geometria della guarnizione e della portiera. Il nuovo sistema SaarGummi si basa invece sulla fornitura di guarnizioni che non richiedono di essere tagliate e sagomate su misura per una specifica applicazione e possono invece essere tagliate e finite sul sito di produzione utilizzando un sistema completamente automatizzato e robotizzato. In particolare, un sistema di sensori e di visione tridimensionale controlla ogni centimetro della guarnizione, alla ricerca di pieghe anomale o di difetti e li corregge all’istante. La guarnizione continua è confezionata in rotoli di 1.400 metri, montati su uno speciale dispositivi che facilita il trasporto ma anche il dispensing della guarnizione durante la fase di incollaggio sulle portiere. Il sistema è stato sottoposto a un lungo periodo di testo, grazie alla collaborazione con Daimler, che dura fin dal 2007 e che è stato l’unico grande produttore a credere fin dall’inizio alla sua efficacia. In seguito anche Ford lo ha adottato per la produzione della Focus. Le previsioni sono di un’ulteriore espansione.


Abbiamo letto per voi

Processi una ricerca promette agli stampatori in gomma un miglioramento epocale del cure-time

Patrick Raleigh – European Rubber Journal - luglio-agosto 2014, pp. 30-31

L’

articolo anticipa i contenuti di una ricerca condotta dalla Montan Universität di Leoben, in Austria, che saremo in grado di proporvi in versione integrale nel prossimo numero. Secondo lo staff del professore Walter Friesenbichler, che guida il Dipartimento di stampaggio a iniezione dell’università, gli stampatori in gomma possono ridurre il cure-time di circa un terzo durante la fase di stampaggio a iniezione semplicemente utilizzando una geometria conica nel foro di iniezione dello stampo. Questo dispositivo consente di sfruttare gli effetti di riscaldamento determinati dall’elon-

gazione della mescola durante la fase di iniezione, effetti abitualmente trascurati, perché difficili da calcolare, in confronto al riscaldamento generato da attrito o torsione della stessa mescola. La ricerca è stata condotta dall’università austriaca in collaborazione con il produttore di presse per lo stampaggio a iniezione della gomma Maplan. Secondo gli autori della ricerca, l’elongazione è responsabile dell’84% del calore introdotto nella mescola durante lo stampaggio, mentre attrito e torsione sono responsabili oltanto del 7%. Il calore prodotto dall’elongazione è quindi responsabile di un significativo aumento della temperatura all’interno della mescola. «Lo sfruttamento di questo fenomeno – dice il professo Friesenbichler – può essere utilizzato per ridurre il tempo di vulcanizzazione in modo semplice e rapido, senza dover fare ricorso a complicate unità

speciali per riscaldare il materiale». Per sfruttare appieno l’effetto, secondo il ricercatore austriaco, sarebbe necessario che i produttori di presse progettassero unità di iniezione in grado di esercitare pressioni superiori a quelle normalmente utilizzate. Per verificare le temperature sviluppate durante la fase di iniezione e ascrivibili all’elongazione, il team austriaco ha sviluppato un software speciale, in realtà di semplice concezione ma proprietario, che per ora è stato messo a disposizione soltanto di Maplan. Il produttore austriaco di presse se ne sta servendo per testare gli effetti previsti dai ricercatori di Leoben nello stampaggio di parti speciali, in collaborazione con suoi clienti. La modellizzazione del fenomeno ha raggiunto, dicono gli studiosi della Montan Universität, un’accuratezza dell’ordine del 5% e richiede, quindi, un ulteriore serie di test e di prove sperimentali.

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L’INTERVISTA

La Russia e le sanzioni. Cosa cambia per l’export italiano? di Riccardo Oldani

Il problema delle sanzioni imposte alla Russia dall’Europa, Usa e altri paesi sta creando dei problemi all’operatività delle aziende italiane che lavorano con Mosca? Ha qualche indicazione specifica per il settore della gomma? Faccio parte di uno studio legale russo di circa 20 professionisti, a Mosca, che svolgono un lavoro di assistenza internazionale alle aziende straniere che vogliono operare nel paese. Abbiamo clienti da tutte le parti del mondo, compresa l’Italia, e possiamo quindi contare su un buon osservatorio che ha il polso del mercato internazionale. Da questo osservatorio non riscontriamo nessuna differenza sull’operatività di quest’anno rispetto al 2013. Nessuno dei nostri clienti, di fatto, ci chiede informazioni sulle sanzioni. E, a parte il fatto che sono stato coinvolto sull’argomento in un recente seminario tenutosi in Italia, non riscontro una sensibilità o una preoccupazione particolari rispetto al problema delle sanzioni e controsanzioni tra i paesi occidentali e la Russia. Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che la maggior parte delle aziende clienti con cui ho rapporti fanno parte del settore manifatturiero o legate ai beni di consumo e dei servizi. Non lavoriamo negli ambiti dell’energia o della finanza, che sono si comparti più toccati dalle sanzioni, cioè quelle definite dai paesi occidentali. Nel nostro settore le uniche sanzioni che hanno efficacia sono quelle del settore agroalimentare, che 16

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

Massimiliano Ballotta, senior partner di LegaLife, studio legale moscovita in cui si occupa prevalentemente di internazionalizzazione, strategia, gestione d’impresa, studi di fattibilità e attrazione d’investimenti.

Anche nel settore della gomma non sono poche le aziende italiane che hanno rapporti con la Russia, sia perché commerciano direttamente i loro prodotti sia perché acquistano materie prime come il carbon black, sia ancora perché il costo dell’energia nel nostro paese dipende strettamente da quello del gas che importiamo proprio dalla Russia. Qual è la situazione allora? Le sanzioni definite dall’Europa in seguito alla crisi russo-ucraina possono diventare un problema per il business e frenare il mercato? Lo abbiamo chiesto a un profondo conoscitore del mercato russo, esperto in ufficio legale che fornisce consulenze alle aziende italiane che operano nel paese e docente a un master dell’Università di Bologna. Ecco che cosa ci ha risposto


Massimiliano Ballotta non c’entra con la gomma, ma che in effetti preoccupa molto le imprese italiane. Tanto che il presidente di Confindustria Russa, Ernesto Ferlenghi, valuta un danno nel breve di 400 milioni di euro di perdita di commesse ma, soprattutto, una perdita di posizione. Perché mentre le aziende italiane hanno attivato una strategia semplice di rapporto con la Russia, cioè essenzialmente di vendita dei loro prodotti, imprese di altri paesi hanno attivato una strategia più articolata, basata su alleanze strategiche con aziende e investitori russi. Per cui, grazie a questo modus operandi, riescono in parte ad aggirare o evitare l’impatto diretto delle sanzioni. Questa indicazione è sicuramente interessante anche per le imprese italiane che operano nel settore della gomma e voglio attivare rapporti commerciali con la Russia. In altre parole, una Non si può più pensare presenza organica sul territorio di entrare sul mercato consente di creare amicizie russo portando e rapporti tali in Russia da soltanto il proprio favorire l’andamento dei rapporti commerciali, anche prodotto. È invece in momenti di difficoltà come basilare strutturare una quello attuale. Quindi per strategia più articolata, tutelarsi meglio sul mercato investendo per aprire russo, l’unica strategia percorribile è entrare ad essere una propria filiale e presenti davvero e seriamente per creare accordi con sul mercato.

partner locali. Soltanto operando in modo organico in Russia si può pensare di avere successo

Facciamo un passo indietro e cerchiamo di descrivere lo scenario. Che cosa nota lei dal suo osservatorio? La Russia in poco tempo, negli ultimi due anni, dal punto di vista macroeconomico ha iniziato a perdere relativamente di attrattività. Soltanto un anno e mezzo fa la Banca Mondiale indicava proiezioni di crescita interessanti per la Russia, pari al 2,5% nel 2014, al 3,1% nel 2015, 3,5% nel 2016. Ma queste previsioni macroeconomiche sono già cambiate, perché nel 2014 i dati danno una crescita 0 (più o meno 0,2%). Ma se parliamo di beni di consumo la situazione è un po’ diversa e più positiva, perché i freni riguardano soprattutto il settore energetico e quello finanziario. Ma non tanto a motivo delle sanzioni, quanto per effetto di scelte di politica interna attuate dalla Russia stessa che avevano già determinato questa situazione di riduzione della crescita prima ancora che la crisi internazionale si manifestasse nella sua complessità. Le sanzioni non hanno un impatto pesante, per quanto sia difficile da calcolare. Ma certo è che in una situazione che stava mostrando segni di difficoltà prima che le sanzioni venissero introdotte, e questo va sottolineato molto bene, la loro applicazione di certo non aiuta, parlando da un punto di vista puramente economico.

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in Relazioni internazionali d’impresa: Italia-Russia Il Master si propone di formare futuri manager, consulenti, operatori capaci di lavorare all’interno della società e del sistema economico russo, assicurando un contributo alla realizzazione degli obiettivi di impresa. Durata: Gennaio - Dicembre 2015 Lezioni: Gennaio - Luglio 2015 Stage: Settembre - Novembre 2015 Sede di svolgimento:

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Un master per capire il mercato russo Massimiliano Ballotta, l’esperto che abbiamo intervistato, è anche uno dei docenti del master in Relazioni internazionali d’impresa: Italia-Russia, organizzato dall’Università di Bologna e, in particolare, dalla Scuola di Economia, management e statistica. Il bando di ammissione scade il primo dicembre e la durata è prevista da gennaio a dicembre 2015, con un periodo di lezioni da gennaio a luglio e un periodo di stage da settembre a novembre. La sede delle lezioni è a Bologna, il costo d’iscrizione è di 3.800 euro (da pagarsi in due rate). Info su www.masteritaliarussia.it Ad ogni modo i consumi in Russia sono attivi, i prestiti bancari alle famiglie continuano ad esserci e i beni di consumo vengono continuamente prodotti e commerciati. C’è un mondo operativo che funziona, cresce e necessita di materie prime, semilavorati o componenti. Aspetto che mi spinge a pensare che il mercato rimarrà attivo nei prossimi anni, anche nel settore della gomma e anche se la crescita sarà inferiore rispetto a quanto fosse ipotizzabile soltanto due o tre anni fa. Come bisogna operare in Russia allora, anche in previsione di questi futuri anni di situazione positiva o, se non altro, da sfruttare? Uno dei fattori perdenti dell’industria italiana è la L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

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L’INTERVISTA

Massimiliano Ballotta

Una veduta di Mosca.

scarsa capacità di strutturare una strategia articolata e vincente. Si sente spesso accusare la politica, ma non sono soltanto della politica le colpe di una capacità di forza di penetrazione che è oggettivamente diversa, rispetto a quella di aziende internazionali molto ben strutturate che vediamo operare in Russia, perché ormai è un dato di fatto che tante nostre aziende non sono più di qualità. Hanno un approccio culturalmente vecchio, basato sull’idea di avere un buon prodotto e di partire con la valigetta per venderlo. Questa idea è superata dal mercato. Anche i marchi più famosi del made in Italy possono pensare di vendere sul mercato russo pensando di spendere soltanto il proprio nome, senza fare marketing direttamente oppure attraverso il proprio distributore in Russia. Non basta più portare i prodotti belli per avere successo, bisogna strutturarsi sul territorio. Ci sono aziende moderne e ben amministrate che lo capiscono e agiscono di conseguenza e ci sono aziende vecchia maniera che pensano di avere successo sul mercato soltanto perché hanno il prodotto. Non è più così. Non c’è bisogno di fare grandi investimenti o di aprire realtà produttive sul territorio. Ma almeno bisognerebbe prendere in considerazione l’idea di aprire un ufficio di rappresentanza o commerciale, avere un team sul territorio che faccia il lavoro necessario in un grande paese come la Russia. Vogliamo aggiungere anche un elemento culturale? Ebbene, i russi sono sempre stati grati a coloro che hanno mostrato di credere nel loro paese. Le faccio l’esempio della Merloni Elettrodomestici, diventata poi Indesit, che è sempre stata salvaguardata in Russia perché ha investito anche nei momenti bui. E ci sono comunque esempi di questo genere. Di certo, nei prossimi anni, le aziende straniere presenti sul territorio in questo momento storico di difficoltà molto probabilmente saranno premiate nei 18

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

prossimi anni dai russi, proprio per aver testimoniato la volontà di restare nel paese anche nei momenti critici e di crederci. Quali difficoltà ci sono per aprire un ufficio in Russia? Sostanzialmente solo investimenti operativi. Certo, non è credibile che, per esempio, un’azienda che abbia in Italia un fatturato di un centinaio di milioni l’anno per una sessantina di dipendenti, nel momento in cui vince un appalto in Russia, poniamo da 50 milioni, affidi tutto a una sola persona in un ufficetto a Mosca. Sto facendo un paradosso, ma è chiaro che una filosofia del genere non può funzionare. Avrà bisogno anche di due contabili, un project manager, e tutte le figure tecniche del caso. I percorsi brevi non funzionano più, soprattutto in un paese grande e complesso come la Russia, che richiede un approccio strutturato e continuativo, con investimenti e almeno 18-24 mesi da mettere in preventivo per raggiungere la piena operatività. Ci sono anche aziende italiane da 20-30 milioni di fatturato l’anno che lavorano molto bene in Russia, perché hanno creato una joint-venture al 50% con un partner russo. Ma a patto di dedicare tempo e investimenti. Ci può essere un effetto negativo generato dall’informazione sul tema delle sanzioni, nel senso di dare un’informazione non corretta agli imprenditori italiani che magari potrebbero trovare opportunità su questo mercato e che vengono dissuasi dalla descrizione di una situazione peggiore di quella che è in realtà? Sì, credo che ci sia un rischio. Le banalizzazioni che si leggono sui giornali dipingono una situazione che non è reale. Per esempio l’idea che chiunque abbia successo nel business in Russia sia amico di Putin. In realtà non è



L’INTERVISTA

così. Di amici di Putin ce ne sono pochi, mentre c’è un grande mercato dove è importante mettere le merci sullo scaffale e venderle. Parlando della situazione politica, ritengo che siamo arrivati al punto in cui probabilmente si fermerà tutto. Difficile pensare a ulteriori svolte negative, anche se c’è una variabile imprevedibile che è quella dei soldati impegnati sul campo, tra cui possono esserci, come purtroppo si è già visto, delle teste calde. Ma mi sembra che il messaggio dato dalla Russia all’Ucraina è stato chiaro, ed è quello di un ruolo di intermediazione tra Ucraini e separatisti che è stato accettato dagli ucraini stessi. In altre parole mi sembra evidente che un accordo tra russi e ucraini sia stato raggiunto (confermato, in un certo senso, anche dall’ingresso dei filorussi nel parlamento ucraino in seguito alle elezioni del 26 ottobre, ndr). Il confronto tra le parti si è spinto già a definire i confini di eventuali zone cuscinetto tra le due fazioni. Resta una volontà degli Stati Uniti di mantenere una pressione sull’area, ma in questo momento l’emergenza sembra quella di fronteggiare l’esercito dell’Isis in Medio Oriente, scenario che ha relegato a un’importanza strategica secondaria quello ucraino. La presenza di Russia e Cina nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu imporrà senz’altro un atteggiamento più morbido degli Usa sulla questione ucraina. Del resto, al di là di questi ragionamenti di macroscenario, c’è anche internamente alla Russia un élite che non vuole ulteriori tensioni né sanzioni, per evitare problemi a livello economico e perdere opportunità di crescita e di ricchezza. L’Europa dal canto suo, con l’avvicinarsi dell’inverno e con possibili problemi di approvvigionamento di gas alle porte, non dovrebbe a sua volta spingere per un inasprimento della situazione. Ci sono tutte le condizioni per pensare che il momento più critico sia stato superato. D’ora in avanti la tensione dovrebbe andare calando. Ci sono stati degli effetti provocati dalle sanzioni? Dopo l’ultimo round di sanzioni europee annunciate agli inizi di settembre, il primo ministro russo Dmitrij Medvedev ha dato la risposta più forte, dichiarando la Russia pronta a sanzioni asimmetriche e a chiudere lo spazio aereo all’Occidente. Una posizione intransigente dunque. Ma in seguito si è giunti a un cessate il fuoco in Ucraina e gli europei si sono dichiarati subito pronti a ridurre il peso delle sanzioni in caso di normalizzazione della situazione. Nelle settimane successive, altre dichiarazioni di esponenti del governo russo, Alexey Ulyukaev, hanno annunciato di avere predisposto delle controsanzioni in alcuni settori, senza però spiegarle e, anzi, ribadendo, di essere contrari alla loro applicazione e di preferire, al contrario, l’implementazione di risorse e misure per aiutare le imprese russe eventualmente colpite. In seguito ancora Medvedev ha definito un “nonsense” parlare di economia russa chiusa al resto del mondo. Insomma, sembra proprio che la tensione si stia allentando. Anche il ministro russo delle Risorse energetiche, Alexander Novak, ha specificato che non intende colpire dal punto di vista delle forniture 20

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

Massimiliano Ballotta

Un aiuto per le aziende lombarde che esportano in Russia «Uno strumento concreto a sostegno delle imprese danneggiate dall’embargo russo. Rispondiamo con i fatti alle difficoltà delle nostre imprese». L’assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini ha commentato così la decisione della Giunta regionale della Lombardia di prevedere, nell’ambito della misura già attiva Credito Adesso, una linea specifica dedicata a sostenere il credito della imprese lombarde che intrattengono significativi rapporti commerciali con le aziende che operano all’interno del territorio della Federazione russa. «Il blocco delle esportazioni delle merci italiane verso la Russia - ha spiegato Melazzini - sta provocando una perdita economica alle aziende in termini di fatturato stimabile in 446 milioni di euro». Per le imprese che abbiano un volume di transazioni commerciali con la Federazione russa non inferiore al 5 per cento del fatturato totale riferito all’ultimo Bilancio approvato, viene dunque previsto, sulla linea Credito Adesso, un abbattimento del contributo in conto interessi di 3 punti percentuali a valere sull’onerosità del finanziamento. La copertura finanziaria della linea d’intervento Credito Adesso è assicurata mediante l’utilizzo, da parte di Finlombarda, della provvista BEI (massimo 200 milioni di euro) e delle risorse del sistema bancario (massimo 300 milioni di euro) per quanto riguarda l’intervento a titolo di finanziamento e per quanto riguarda il conto interessi con le risorse disponibili presso Finlombarda sul fondo “Abbattimento interessi sui finanziamenti alle Pmi cofinanziati da BEI”, con una dotazione iniziale pari a 23 milioni di euro (oneri di gestione compresi).

energetiche le imprese straniere che operano in Russia. Questo, indirettamente, suona come un buon segnale anche per le nostre imprese e sembra scongiurare il paventato rischio di un aumento indiscriminato del costo del gas da parte della Russia, che si tradurrebbe in Italia in un ulteriore aumento del costo del chilowattora, già alto rispetto a quello sostenuto dai concorrenti europei delle nostre aziende. La Russia lavorerà perché ciò non accada, ma l’orgoglio dei russi li spingerà a non farsi dettare le regole dagli Stati Uniti e dall’Europa. Se dovesse però verificarsi un’escalation è importante sapere che i russi, per filosofia e amor di patria, sono pronti anche oggi a una nuova Stalingrado e non esiteranno un minuto a fare anche grossi sacrifici dal punto di vista economico pur di non farsi imporre la situazione dall’esterno. Questo è un aspetto che il mondo occidentale tende a sottovalutare ma che va considerato, perché nella realtà l’Europa non ha gli strumenti per imporre proprie scelte alla Russia. Più si dovesse spingere sulle sanzioni più si otterrà il risultato di compattare l’opinione pubblica intorno al presidente Putin. 


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Gomme liquide e resine epossidiche, un binomio da esplorare L’

irrobustimento delle resine epossidiche mediante gli elastomeri è una tecnica sempre più utilizzata, che sta trovando spazi crescenti in molti tipi di produzioni. A riassumere tutte le basi tecniche e teoriche dei procedimenti finora conosciuti e applicati in questo settore arriva ora un documentatissimo libro, “Micro- and Nanostructured Epoxy/Rubber Blends”, pubblicato dalla casa editrice tedesca Wiley-Vch e curato da tre studiosi del settore: Sabu Thomas, del Centro per le nanoscienze e le nanotecnologie della Mahatma Gandhi University di Kottayam, nel Kerala (India), Christophe Sinturel, del Centrede Recherche sur la Matiére divisée del Cnrs-Université d’Orléans, in Francia, e Raju Thomas, anch’egli della Mahatma Gandhi University del Kerala, dove fa parte del Dipartimento di Chimica. Sviluppato su 464 pagine e 21 capitoli, il libro passa in rassegna praticamente tutti gli aspetti priniciplali del trattamento delle resine epossidiche con gomme liquide, dalla fase iniziale liquida alla fase finale della formazione del reticolo (vetrificazione) attraverso il fenomeno della separazione di fase e del processo di congelamento. Le dinamiche di tutti questi fenomeni sono state caratterizzate con tecniche sofisticate in diverse scale di tempo.

Stato dell’arte

«Il libro – spiegano gli autori nell’in22

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

Un documentatissimo libro, in inglese, curato da due ricercatori indiani e un francese, affronta il tema innovativo dei blend di resine epossidiche e gomme liquide, che stanno trovando sempre più spazio in alcuni ambiti come l’aerospaziale ma di cui mancava, finora, una trattazione onnicomprensiva e aggiornata


Tecnologie troduzione – inizia con lo stato dell’arte, le nuove sfide e le opportunità nel settore delle tecniche di indurimento delle resine epossidiche», un ambito ancora da scoprire proprio per le questioni ancora irrisolte legate al fenomeno che porta all’indurimento di queste resine. In particolare, vengono analizzate tecniche convenzionali e innovative per produrre blend differenti di resine epossidiche e gomma liquida. Sono anche discussi i diversi parametri che caratterizzano le reazioni di vulcanizzazione di questi compositi in cui gli elastomeri giocano un ruolo importante, come per esempio la natura delle reazioni che si verificano, le costanti di reazione, i meccanismi di attivazione energetica, che sono tutti fattori in grado di influenzare in modo determinante la relazione tra la struttura del composto e le sue proprietà. Nell’esaminare questi aspetti, gli autori e ricercatori hanno fatto largo

uso di metodiche avanzate d’indagine, come la spettroscopia dielettrica, la PVT e vari metodi di DSC (calorimetria differenziale a scansione).

Impieghi e prospettive

Al di là del contributo dei tre autori, il libro si avvale della partecipazione di un nutrito pool di ricercatori che, ognuno, per le proprie competenze, hanno provveduto alla stesura dei vari capitoli. Tra questi un’enfasi centrale merita il capitolo dedicato alle applicazioni delle resine epossidiche indurite, che trovano per esempio largo uso nel settore aerospaziale, nella produzione di materiali compositi e anche per le particolari proprietà ottiche che hanno alcuni di questi materiali, come i cromofori di azobenzene. Si tratta di applicazioni limitate ma ad altissimo valore aggiunto, dove certo l’esperienza non si acquisisce in un attimo ma che potrebbero rappresentare un interessante direzione di sviluppo an-

La scheda del libro Titolo: Micro- and Nanostructured Epoxy/Rubber Blends A cura di: Sabu Thomas, Christophe Sinturel, Raju Thomas Editore: Wiley-VCH Pagine: 464 Prezzo: 149 € Formati: volume con copertina cartonata o ebook nei formati ePub, pdf e mobi www.wiley-vch.de

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BEYOND THE HORIZON23 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014


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Focus

INCHIESTA Guarnizioni: l’orgoglio 1

Le nostre domande

Tra le eccellenze italiane che continuano a mostrare ottime performance e superiorità tecnologica sui concorrenti esteri, figura anche il settore delle guarnizioni in gomma. Quali sono, a vostro parere, i motivi di questo primato? E in che modo sarà possibile conservarlo anche negli anni futuri? Che cosa state facendo voi, all’interno della vostra azienda, per mantenervi al passo con i tempi?

2

Come valutate il 2014 dal punto di vista commerciale? Avete avuto buone performance? Che segnali avete avuto dai principali mercati di riferimento, interno, europeo e internazionale?

3

Come sta cambiando la domanda? Riscontrate anche voi la richiesta di guarnizioni con tolleranze sempre più rigide e in mescole sempre più tecnologiche? Se sì, in quale modo vi state attrezzando?

di essere i migliori

Siamo sul punto di concludere un 2014 critico per l’economia italiana, in cui però i produttori italiani di guarnizioni in gomma hanno mostrato, per l’ennesima volta, di saper condurre le proprie aziende in acque sicure, a dispetto della tempesta. Diciotto protagonisti del settore ci spiegano come le nostre imprese del comparto riescano a mantenere una posizione di leadership nello scenario internazionale, pur in un mercato complesso, che vede accelerare i tempi dell’innovazione tecnologica e complicarsi sempre di più le esigenze dei clienti in fatto di specifiche e tolleranze del prodotto. Ne emerge un quadro in cui i nostri produttori segnalano con orgoglio la crescita delle proprie aziende e gli investimenti che tutti quanti, grandi e piccoli, stanno programmando per potenziare strutture, personale e macchinari. Un modello a cui tutta l’impresa italiana dovrebbe guardare

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA aprile 2014

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FOCUS

Le risposte degli esperti

«Riscontriamo la richiesta di prodotti più performanti, spesso frenata dai costi elevati. Alla fine la soluzione migliore è sempre il giusto compromesso

»

Andrea Franzolini Adriagomm 1

Il comparto della gomma ha sempre dimostrato aggressività nei mercati e disponibilità a investimenti per la ricerca e lo sviluppo. Gran parte dei nostri partner ci propongono materiali e tecnologie sempre più avanzati. Dalla costruzione degli stampi alle formulazioni di elastomeri speciali e tecnologie di stampaggio, abbiamo un indotto che continua a manifestare competenza e professionalità a livello internazionale. La garanzia di riuscire a mantenere questo primato è, a mia opinione, collegabile solamente alle capacità e alla determinazione degli imprenditori italiani del settore, che continuano a lottare per mantenersi le porzioni di mercato conquistate, nonostante operino in un paese che continua a dimostrarsi ostile verso industria e imprenditoria in generale con tassazione ai massimi livelli mondiali e burocrazie interminabili. Nel nostro piccolo cerchiamo di spingere verso nuove nicchie di mercato sia italiane che estere dove continuiamo a proporre soluzioni tecnologicamente all’avanguardia sfruttando la nostra flessibilità e professionalità. Le nostre ridotte dimensioni non sono da considerarsi al momento un aspetto negativo, ma ci aiutano a mantenere quotazioni competitive verso la nostra clientela. Questo risultato è ottenibile con un severo monitoraggio dei costi interni, aspetto che spesso, nelle grosse strutture, diventa incontrollabile. La nostra è una piccola azienda dove le persone sono poste come principale risorsa; solo la loro serietà, capacità e dedizione possono determinare successi o sconfitte.

2.

Il 2014 ci sta offrendo una leggera crescita: pertanto siamo ottimisti e pensiamo di chiudere il secondo semestre con indici positivi, seppur modesti. Comunque la nostra valutazione è comparata a fatturati 2013 che già sono stati buoni. Come tutte le aziende che, in questo momento, resistono alla crisi siamo collegati a mercati esteri che continuano a fare da traino. La nostra fortuna è convalidata dal fatto che il 90% della nostra clientela opera su mercati europei ed extraeuropei e lo fa nei settori più differenti. Questa diversificazione ci determina un equilibrio economico in quanto eventuali rallentamenti di alcuni settori vengono controbilanciati da virtuosismi di altri. Per questa motivazione decisamente incontrollabile, ma fortunosamente riscontrata, abbiamo mantenuto linearità nelle vendite. Come suppongo per molte altre aziende, anche Adriagomm srl ha un orizzonte incerto, ma, se osserviamo le nostre prestazioni in quattordici anni di attività dalla costituzione, notiamo comunque delle buone performance. Per questo motivo continuiamo con un certo ottimismo il nostro operato

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

investendo e ampliando le nostre collaborazioni in qualsiasi paese ci vengano concesse delle opportunità.

3.

In effetti la domanda di articoli tecnici più prestazionali e tecnologicamente avanzati è in crescita. La richiesta spesso perde l’entusiasmo iniziale quando si cozza con l’elemento “prezzo”. In pratica i fornitori di elastomeri sono sempre più qualificati e continuano a migliorare i loro prodotti, ma inevitabilmente queste migliorie e prestazioni sono direttamente proporzionali all’incremento del prezzo al kg. È vero che un prodotto qualificato può risultare vincente in una applicazione particolarmente ostica, ma per mia esperienza personale, la cosa che riscontro dai clienti e che mi dà più soddisfazione è proporre il giusto compromesso. In pratica, se vogliamo essere dei fornitori qualificati non dobbiamo fare altro che consigliare al meglio il nostro cliente. Alla sua domanda dobbiamo fornire la risposta più corretta, economica e affidabile che possiamo conoscere. In pratica, anche in questo aspetto la nostra preparazione tecnica è la base per una soluzione economica corretta. Giustamente i nostri clienti si affidano a noi sub-fornitori per ottenere dei consigli e raggiungere applicazioni tecniche affidabili ed economicamente competitive. Il cliente finale non può avere una preparazione adeguata nel nostro settore e le richieste con tolleranze “impossibili” sono all’ordine del giorno, proprio per questo motivo. Dopo un attento studio comune dell’applicazione si riescono a trovare dei compromessi che soddisfano entrambe le parti, mediando le tolleranze e dandoci la possibilità di realizzare dei prodotti in conformità alle necessità applicative del cliente. Inoltre un elogio va anche agli stampisti del nostro settore, che spesso riescono a soddisfare le nostre richieste con attrezzature molto elaborate e performanti. 

«

Le commesse automotive sono sempre più attente alla funzione della guarnizione, coinvolgendo il produttore in un rapporto sempre più stretto

»

Alessandro Scaglione Argomm 1

Il mondo delle guarnizioni tratta della trasformazione di materiali, i cui processi sono difficilmente normalizzabili con la stessa ripetitività, precisione e tolleranze tipiche dei mondi del metallo e della plastica. È un settore dominato da “conoscenza”, non da “scienza”, e questo spiega perché, nonostante gli sforzi delle strutture acquisti dei clienti, le guarnizioni – tipicamente quelle a specifica cliente, meno quelle a catalogo – non sono un prodotto “commoditizzabile”. E quando un prodotto non è “commoditizzato”, il settore mostra performance superiori. Per conservare questo primato – che è di conoscenze che Tier1 e OEM non hanno più – è importante affiancare il cliente fin dalla fase di ricerca e sviluppo, erogando servizi professionali


Guarnizioni Le nostre domande 1 Tra le eccellenze italiane che continuano a mostrare ottime performance e superiorità tecnologica sui concorrenti esteri, figura anche il settore delle guarnizioni in gomma. Quali sono, a vostro parere, i motivi di questo primato? E in che modo sarà possibile conservarlo anche negli anni futuri? Che cosa state facendo voi, all’interno della vostra azienda, per mantenervi al passo con i tempi? 2 Come valutate il 2014 dal punto di vista commerciale? Avete avuto buone performance? Che segnali avete avuto dai principali mercati di riferimento, interno, europeo e internazionale? 3 Come sta cambiando la domanda? Riscontrate anche voi la richiesta di guarnizioni con tolleranze sempre più rigide e in mescole sempre più tecnologiche? Se sì, in quale modo vi state attrezzando?

di co-design a integrazione delle rispettive competenze di prodotto e processo. Attività sulla quale Argomm è in prima fila nella Rubber Valley nostrana, almeno per quanto riguarda il mercato di sbocco automotive.

2.

Per Argomm, che fattura l’85% all’estero con l’automotive come principale mercato di destinazione (75%), il 2014 è stato commercialmente superiore alle aspettative in termini di mercati geografici di riferimento, con le destinazioni asiatiche che hanno più che sostenuto alcuni tentennamenti europei. L’anno si chiuderà con una crescita a una cifra sul 2013, con più del 20% fatturato direttamente nelle regions extraeuropee (Asia e Americhe).

3.

Contestualmente a un processo di shifting dei costi di omologa dagli OEM ai Tier1, la domanda nel settore automotive è indirizzata a materiali sempre più performanti, derivante dal downsizing dei motori. Allo stesso tempo la competizione tra Tier1 sta spostando l’ottimizzazione di materiali e design delle guarnizioni sulla funzione (“fit to use”) più che sulla specifica (“fit to spec”), coinvolgendo il produttore di guarnizioni anche nella fase di validazione della funzione. Il livello di integrazione sempre maggiore col cliente implica una crescita dei costi indiretti per servizi e professionalità che si sostiene solamente attraverso una continua crescita dimensionale, all’insegna del footprint internazionale, percorso sul quale Argomm continuerà ad investire.. 

«

Abbiamo posto le basi per un’ulteriore crescita fuori dall’Europa con lo stabilimento in Messico, per operare nell’area Nafta, e con quello in Cina

Paolo Bellini Ar-tex

»

1

Sicuramente il fatto di sviluppare il business nel distretto del Sebino è un valore, in quanto permette alle aziende di essere inserite in un network che sviluppa continuamente nuove tecnologie e nuovi materiali e che ha sviluppato negli anni tante eccellenze e tante conoscenze. Proprio perché crediamo che il distretto vada tutelato e valorizzato è stato costituita, ormai da un paio di anni, l’Associazione dei Produttori di Guarnizioni del Sebino. Inoltre gli investimenti tecnologici messi in atto negli ultimi anni dalle singole aziende hanno consentito di mantenere un rapporto qualità-prezzo attrattivo per i clienti.

2.

Il 2014 si chiuderà per Ar-tex spa con una crescita prossima al 20%, in funzione di una ripresa nella prima metà del 2014 del mercato europeo e di una serie di progetti sviluppati negli scorsi anni che hanno iniziato a generare nuovo fatturato. Ritengo che i prossimi anni saranno positivi nella misura in

cui saremo in grado di continuare a cogliere le opportunità che si presentano sul mercato presso i nostri clienti e presso una serie di potenziali con i quali siamo in trattativa. Inoltre Ar-tex Group ha posto le basi per una crescita fuori dall’Europa con lo stabilimento in Messico che opera nell’area Nafta e con lo stabilimento in Cina. Certamente nei prossimi anni ci aspettiamo un ritorno positivo da questa attività.

3.

Si tratta di un processo iniziato da tempo e che ci ha consentito di sviluppare una forte relazione con i nostri clienti. Infatti, tanto più il prodotto fornito è critico in termini di design e di materiale, tanto più la relazione tra cliente e fornitore si fa stretta. È fondamentale saper intercettare le esigenze del cliente e trasformarle in opportunità di business. Per farlo servono certamente investimenti tecnologici quali presse sempre più performanti, attrezzature sempre più precise e l’uso di nuovi materiali, ma soprattutto servono persone che facciano sì che le opportunità si trasformino in business. Per questo stiamo investendo molto nell’area tecnica e nell’area commerciale, così come nelle altre aree aziendali. 

«

Ogni anno reinvestiamo dal 5 al 10% del fatturato per l’adozione di nuove tecnologie produttive e gestionali e per testare nuove mescole

»

Nicola Benincasa Assotech 1

La Assotech fu fondata nel 1975 da Antonio Benincasa, formatosi all’interno della allora potente Saiag (leader nella produzione di trafilati e guarnizioni in gomma per automotive). Ancora oggi l’azienda è a carattere familiare, dopo la scomparsa del fondatore nell’aprile di questo ann0 , vi sono i due figli (Nicola e Leonardo ) e la moglie Adele, oltre a 20 collaboratori , per la maggior parte cresciuti all’interno di Assotech dopo aver finito gli studi. Questo per dire che la forza principale di molte aziende italiane è quella di essere”piccole” e a “a gestione familiare”. La nostra

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

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FOCUS realtà è cresciuta costantemente fino al 2008, anno in cui è iniziata la crisi economica mondiale. Grazie al controllo e alla buona gestione siamo riusciti a uscire rapidamente dalla crisi e rincominciare a crescere. Antonio Benincasa si è sempre contraddistinto sul mercato Italiano ed Estero per aver fondato una struttura basata su: qualità, servizio e professionalità. La gomma è un componente che tutti possono importare da ogni parte del mondo anche a costi più convenienti, chiunque può inventarsi produttore di articoli tecnici in gomma, ma non tutti sono in grado di capire le vere esigenze del mercato a meno che non abbiano una struttura professionalmente preparata che possa comprendere le vere necessità del cliente (prima in veste di consulente e poi di venditore). Assotech ogni anno investe da un 5% a un 10% del suo fatturato complessivo per nuove tecnologie produttive, gestionali e per testare nuove mescole. Facciamo parte della PMI ma siamo in grado di soddisfare ogni esigenza di guarnizione per ogni realtà industriale, piccola o grande che sia.

continua di innovare, offrire nuove soluzioni tecnologiche e comprendere anzitempo le tendenze di mercato. Inoltre, non si può trascurare la forza e l’unicità di alcune aree geografiche in cui l’industria della gomma e tutto il suo indotto (stampisti, aziende di finitura, fornitori di materie prime, aziende altamente qualificate di stampaggio) hanno saputo sviluppare, probabilmente unico caso al mondo, di polo industriale di eccellenza altamente qualificato per la realizzazione di componenti in gomma. ATG, seppure geograficamente decentrata rispetto a queste aree, ha saputo in questi anni prendere esempio dalle aziende benchmark del settore e, grazie alla forza del gruppo di cui fa parte (Starlim/Sterner), ai suoi 6 soci e alla capacità di tutto il suo personale, ha continuato, nonostante le condizioni avverse di mercato, a investire in tecnologia, risorse umane altamente qualificate, metodo e qualità dei prodotti e servizi offerti. Per questo oggi l’azienda è sicuramente un riferimento del settore e per molti suoi clienti.

2.

2.

Assotech ogni anno aumenta il suo fatturato. Nel 2013, oltre ad avere ottenuto un ulteriore +5% sul mercato estero, ha contribuito a realizzare nuove soluzioni tecnologiche per nuovi macchinari movimento terra. Questo trend si è ripetuto anche nel 2014 ottenendo commesse che dovrebbero chiudersi nel 2020.

3.

Fondamentale è la ricerca continua di nuovi mercati e nuovi materiali. Tutto ciò è possibile solo grazie a una conoscenza capillare del mercato e alla collaborazione con partner di primo livello, selezionati accuratamente nel mondo della gomma . Stiamo investendo sulla sicurezza ed ecologia. Abbiamo ottenuto certificazioni per materiali atossici e autoestinguenti e oggi siamo in grado di lavorare nel mondo food (con prodotti alimentari FDA), automotive (con prodotti corrispondenti alle varie norme delle case automobilistiche), railway (con prodotti certificati EN45545, DIN 5510, CEI 11170, UL), energia, caravan e tanti altri.. 

«

L’automotive mostra segnali non incoraggianti all’apparenza, ma se vi si opera con serietà e qualità offre ancora importanti opportunità di crescita

Alessandro Magri ATG

»

1

Le aziende che continuano ad avere superiorità tecnologica sulla concorrenza estera si sono purtroppo andate riducendo negli ultimi anni, a seguito della congiuntura economica e delle difficili condizioni in cui si trovano ad operare le aziende italiane. Ciononostante è indiscutibile il primato che ancora molte aziende del settore hanno e che, anzi, in molti casi hanno rafforzato, a seguito della capacità

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

Il 2013 si è chiuso con performance di assoluto rilievo, in controtendenza con il mercato, e anche per il 2014 prevediamo ritmi di crescita in doppia cifra. Al contempo, però, il mercato interno, negli anni, si è andato riducendo a pochi punti percentuali del nostro fatturato e non possiamo più dire che per noi esista un vero mercato di riferimento. I clienti che serviamo sono soprattutto grandi gruppi industriali multinazionali e quindi ci siamo dovuti adeguare a servirli in tutto il mondo. L’ambito automotive, che è quello in cui perlopiù operiamo, mostra segnali in apparenza non incoraggianti. Ma è pur sempre un grandissimo mercato nel quale, operando con serietà e offrendo prodotti e servizi di qualità, si possono ancora trovare importanti opportunità di crescita.

3.

Sicuramente è una tendenza che anche in ATG è molto sentita. La richiesta di prodotti sempre più precisi e realizzati con materie prime speciali è assolutamente in crescita e i ritmi con cui questa tendenza di mercato aumenta è davvero impressionante. La nostra azienda, per far fronte a queste richieste, ha investito in questi anni moltissimo in tecnologie di produzione, stampi e automatismi in grado di realizzare articoli sempre più complessi e precisi con l’utilizzo di materie prime “speciali”. Inoltre impieghiamo strumenti ottici di controllo automatici, al fine di evitare possibili errori umani, e abbiamo sviluppato un laboratorio in grado di analizzare e studiare materie prime sempre più


Guarnizioni performanti, senza considerare la costante formazione del nostro personale e la collaborazione con i nostri fornitori, tutti fattori chiave che ci stanno permettendo di affrontare questa domanda crescente. 

«

Di recente abbiamo installato un centro di lavoro per la produzione degli stampi e concluso un totale rinnovamento dei macchinari da stampaggio

»

Angelo Sala Centro Guarnizioni Tiger 1

utpvision.it

Il settore delle guarnizioni in gomma e similari è in perpetuo movimento. I continui aggiornamenti tecnologici, sia dei macchinari che dei materiali, ci permettono di essere sempre alla pari con la concorrenza estera, mentre qualità dei materiali e precisione del prodotto italiano figurano come elementi fondamentali, che ci permettono di essere identificati come forti concorrenti nei mercati in cui questi fattori non sono ancora considerati fattori competitivi. Sono anni, ormai, che la nostra azienda persegue quelli che definiamo i nostri tre punti “cardine”: qualità, precisione e servizio, ed è con orgoglio che definiamo questi punti

Le nostre domande 1 Tra le eccellenze italiane che continuano a mostrare ottime performance e superiorità tecnologica sui concorrenti esteri, figura anche il settore delle guarnizioni in gomma. Quali sono, a vostro parere, i motivi di questo primato? E in che modo sarà possibile conservarlo anche negli anni futuri? Che cosa state facendo voi, all’interno della vostra azienda, per mantenervi al passo con i tempi? 2 Come valutate il 2014 dal punto di vista commerciale? Avete avuto buone performance? Che segnali avete avuto dai principali mercati di riferimento, interno, europeo e internazionale? 3 Come sta cambiando la domanda? Riscontrate anche voi la richiesta di guarnizioni con tolleranze sempre più rigide e in mescole sempre più tecnologiche? Se sì, in quale modo vi state attrezzando?

come parte integrante del nostro dna aziendale. Recentemente, per mantenerci al passo con i tempi, abbiamo installato un centro di lavoro per la produzione degli stampi, che ci permetterà di essere maggiormente qualificati nei confronti delle attrezzature prodotte per i nostri clienti; mentre per la parte riguardante i macchinari da stampaggio abbiamo appena concluso un totale rinnovamento dei macchinari stessi.

2.

Da parte nostra l’espressione “come un bradipo” rappresenta chiaramente l’andamento dell’anno in corso. Questo modo

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FOCUS di dire lo usiamo per spiegare un lento movimento degli ordini, ma sempre costante e con un buon andamento totale. Da 53 anni il nostro mercato principale è quello italiano (rappresentante l’80% del fatturato), mentre il restante è europeo ed internazionale (rappresentante il 20%) e possiamo dire che questi mercati sono in lento, ma costante aumento.

3.

La richiesta del mercato è sempre più identificata nella realizzazione di prodotti a disegno e nell’utilizzo di mescole speciali. Nel nostro caso, sono già molti anni che riscontriamo queste particolari esigenze da parte dei nostri clienti. Nel mese di settembre, come già spiegato prima, per far sì di poter garantire un’ulteriore precisione nei pezzi stampati, abbiamo installato un centro di lavoro per la produzione degli stampi; mentre invece, per il nostro reparto del controllo qualità, abbiamo aggiunto ulteriori strumenti di controllo di misure, ampliando così, la nostra strumentazione a supporto dell’efficienza del controllo qualitativo. 

«

Per mantenere alta la nostra competitività dovremo smettere di farci concorrenza interna, tra di noi, e cambiare il modo di approcciare il mercato globale

Gianstefano Foresti Fratelli Paris 1

»

Il comparto delle guarnizioni in gomma ha una storia piuttosto longeva nella Bergamasca, e soprattutto una scuola non indifferente alle spalle, essendo nato per via delle esigenze pressanti del mercato tedesco a fine anni Settanta. Al tempo l’Italia era vista come la Cina d’Europa per questi prodotti, mentre ora è una élite produttiva invidiata da tutto il mercato. Negli ultimi 10 anni però, come in vari altri settori, si è assistito a un aumento esponenziale di produttori di prodotti in gomma tutti nella stessa area, che ha causato un forte moto di competitività interna, decisamente controproducente. Per rimanere vivi e forti in futuro, questa competitività dovrà essere rivolta al mercato esterno, per evitare di pestarci i piedi in casa nostra, volendo vincere sempre il business degli stessi clienti e negli stessi mercati. Dovremo modificare il nostro modo di approcciare il mercato globale e sicuramente investire in tecnologie per rimanere al passo con i prezzi e i costi sempre più concorrenziali (e non necessariamente asiatici), e in personale volto all’internazionalizzazione del prodotto. Dipendenti quindi con conoscenze linguistiche diverse, ma anche disposti a viaggiare per capire le esigenze del mercato. Imporre il “metodo all’italiana” non basta più. Dobbiamo vendere il made in Italy che tutto il modo apprezza, ma adeguandolo alle esigenze dei singoli mercati. Lo fa la moda e, a maggior ragione, lo devono

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

fare i prodotti industriali. La F.lli PARIS sta puntando molto sulla tecnologia e l’internazionalizzazione. Anche a livello di network di aziende riconducibili alla stessa proprietà, per essere più visibili nel mercato globale.

2.

Il 2014 è stato un anno positivo su tutta la linea. Di più a livello Internazionale, ma anche il mercato Italiano ha dato buoni segnali di sviluppo. Stiamo per avvicinarci alla fine dell’anno con un trend molto buono anche se, come ci aspettavamo, in rallentamento rispetto ai primi due quadrimestri dell’anno. Tutto questo però, a nostro avviso, non è dovuto solo al mercato in quanto tale, ma anche alle azioni mirate e molto efficaci che stiamo portando avanti da tempo e che stanno dando buoni frutti. Azioni che stiamo continuando a perpetrare, in vari ambiti ed in nuove aree di mercato. E con nuovi prodotti e investimenti. Il tutto per avere la garanzia che anche il prossimo triennio possa rivelarci delle sorprese, tutte positive.

3.

Sì, riscontriamo anche noi la richiesta di tolleranze sempre più strette. Il mercato globale si sta uniformando a standard di qualità sempre più elevati, anche se con esigenze di prezzo sempre risicate. Per far vivere bene queste due esigenze, che per loro natura sono agli antipodi, è necessario migliorare i cicli produttivi, avere strumentazione adeguata, macchine innovative, personale istruito e attento. Tutte esigenze verso le quali il nostro management si è mosso per tempo e senza badare a spese in modo da fare di F.lli PARIS srl un’eccellenza nel settore. A lungo termine. 

«

Il settore italiano si distingue per l’innata capacità di gestire lo “straordinario”, cioè tutto quanto non è programmato ma sempre più frequente nel mercato attuale

Alessandro Bresciani Gamma 80 1

»

Il successo del settore guarnizioni in gomma si deve, a mio parere, a una serie di fattori chiave che contraddistinguono il meglio del manifatturiero made in Italy: innovazione tecnologica, competitività, miglioramento continuo, e un’innata capacità di affrontare e gestire lo “straordinario”, inteso come le situazioni non programmate che sono sempre più frequenti sul mercato attuale. E, infine, una generazione di imprenditori con passione, dedizione e determinazione. Potremo conservare questo status privilegiato se, in aggiunta al consolidamento dei fattori sopra espressi, saremo in grado di superare almeno parzialmente quelli che ritengo essere i principali punti di debolezza del sistema: l’eccessiva frammentazione e la piccola dimensione di molte aziende. Oggi è sempre più richiesta una presenza globale sui vari


Guarnizioni mercati, con sedi produttive e logistiche vicine al luogo di assemblaggio e di utilizzo dei componenti: vincerà chi sarà in grado di dare questo tipo di supporto a clienti sempre più globali. Per questo motivo la piccola dimensione di molte aziende del settore è un limite che dovrebbe essere superato. Per rimanere al passo con i tempi occorre giocare d’anticipo: i clienti sono sempre più restii a dare certezze e nella maggior parte dei casi questa situazione ci spinge a prendere decisioni di investimento che non sono supportate da business già acquisiti. L’intenzione è quella di anticipare le potenziali richieste da mercati ancora in fase di maturazione: questo perché il mercato non ci aspetta, siamo noi a dover essere pronti per cogliere le opportunità che si presentano.

2.

Il 2014 sta andando molto bene per Gamma 80. Circa due anni fa l’azienda si è posta per gli anni a venire ambiziosi obiettivi di crescita, e li stiamo centrando. La performance del 2014 per ora è un +20% rispetto all’anno precedente, che già si era chiuso in crescita rispetto al 2012. I segnali rimangono comunque contraddittori, sia per quanto riguarda le aree geografiche sia i mercato di sbocco. In merito ai mercati di riferimento, da alcuni clienti riceviamo segnali positivi come mai prima d’ora: addirittura chi storicamente risentiva della stagionalità del proprio business sta registrando su mesi, di solito deboli come

SUPREMA

Le nostre domande 1 Tra le eccellenze italiane che continuano a mostrare ottime performance e superiorità tecnologica sui concorrenti esteri, figura anche il settore delle guarnizioni in gomma. Quali sono, a vostro parere, i motivi di questo primato? E in che modo sarà possibile conservarlo anche negli anni futuri? Che cosa state facendo voi, all’interno della vostra azienda, per mantenervi al passo con i tempi? 2 Come valutate il 2014 dal punto di vista commerciale? Avete avuto buone performance? Che segnali avete avuto dai principali mercati di riferimento, interno, europeo e internazionale? 3 Come sta cambiando la domanda? Riscontrate anche voi la richiesta di guarnizioni con tolleranze sempre più rigide e in mescole sempre più tecnologiche? Se sì, in quale modo vi state attrezzando?

settembre e ottobre, un livello del portafoglio ordini mai raggiunto nemmeno nei periodi pre-2008. Dall’altra parte registriamo rallentamenti in Sud America, in particolare sul settore auto primo equipaggiamento (c’è invece più dinamicità sui ricambi).

3.

Il cambiamento della domanda è un fattore scontato in un mercato in evoluzione: ai componenti in gomma è richiesto di migliorare la performance e aumentare la vita, ma allo stesso tempo di ridurre il costo e rispettare normative sempre

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FOCUS più stringenti (giustamente) in tema di sostanze pericolose, compatibilità chimica, conformità al contatto con alimenti e acqua potabile. Per soddisfare queste esigenze, i paletti entro cui ci si può muovere sono stretti. Da qui la necessità di migliorare e affinare i processi interni di lavorazione delle materie prime e dei componenti. È su questi aspetti che stiamo investendo e migliorando la nostra struttura. 

«

I nostri nuovi assunti hanno un’età media molto bassa, tra 22 e 26 anni. È da loro che molto spesso nascono le idee innovative

»

Daniele Camisa Gecam 1

I motivi del successo italiano sono un vero enigma: pensiamo sia così in quanto in realtà chi lavora nel settore delle guarnizioni vive anche su altre tipologie di prodotto, spesso assimilate alla gomma, come per esempio le “gomme” per la fonoassorbenza, i sugherigomma, le plastiche, gli isolanti. Questa diversificazione consente di risentire in misura minore fenomeni di crisi. Se qualche settore scende, altri fanno il contrario e così si sopravvive. In che modo? Attraverso aggiornamenti tecnici, come centri di lavoro moderni e non vecchi di 20 anni, ma anche – e oso dire soprattutto – con una gestione dell’azienda al passo con i tempi. E per fare questo servono energie fresche e giovani in azienda, cosa che non tutti gli imprenditori sono propensi ad accettare. Noi abbiamo una età media molto bassa e se guardiamo le ultime assunzioni abbiamo un’età che oscilla tra i 22 ed i 26 anni. È da qui, spesso, che nascono le idee più innovative.

2.

Stiamo andando benino. Decisamente bene nei mesi di settembre e ottobre e, quindi, con performance oltre le aspettative. Abbiamo quasi completato un accordo commerciale per un’esclusiva sul nostro territorio di un marchio europeo, accordo che dovrebbe contribuire a dare alla nostra società sia una maggior visibilità anche in ambito europeo sia nuove opportunità di lavoro.

3.

Abbiamo fatto costruire una cappella all’interno della quale c’è un altarino con la statua di San Precisino, al quale eleviamo la nostra preghiera tutte le volte che ci viene richiesta una

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

tolleranza sulle gomme calandrate impossibile da ottenere. In questi casi se i lotti sono di entità contenuta (100/500 pezzi) facciamo una cernita manuale dei prodotti, ma è un’operazione che al cliente costa e non sempre si può accollare questo onere. Ad ogni modo, effettivamente constatiamo che il mercato chiede sempre maggiori precisioni, che possono venire soddisfatte in buona misura con plotter di taglio ad acqua e orifizi molto piccoli. Il problema dello spessore invece è risolubile in parte solo facendo stampare delle lastrine, che poi vengono lavorate o sotto le water jet, o con le fustellatrici o con i plotter di taglio a lama. 

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Per noi il 2014 è stato l’anno del passaggio da terzisti a fornitori diretti, cosa che ha comportato una seria ristrutturazione e investimenti

Davide Martinelli Igum

»

1

La nostra realtà è molto piccola rispetto ai player più conosciuti sul mercato e le guarnizioni rappresentano il 50% del nostro fatturato. A nostro avviso due sono le componenti principali che permettono ancora oggi di mantenere questo primato: innovazione e servizio. Nel senso che innovare proponendo soluzioni nuove al cliente permette di mantenere il gap tecnologico necessario a mantenere a distanza di sicurezza la concorrenza. Servizio nel senso di seguire il cliente costantemente, facendolo sentire supportato e tutelato. In questo senso, il fornitore è inteso soprattutto come partner disponibile ad affrontare le sfide e le problematiche insieme al cliente. Oggi le aziende vincenti sono quelle che sanno scegliere e privilegiare i fornitori in grado di offrire questo atout.

2.

Per una piccola realtà come la nostra il 2014 è stato l’anno della svolta e del passaggio da azienda terzista di qualità a fornitore diretto, e questo ha comportato una seria ristrutturazione ed investimenti in mezzi e persone. Ci auguriamo di concludere questa fase nel 2015 e, a quel punto, di consolidare le posizioni e lanciare un piano di investimenti per acquisire nuovi mercati, dove le nostre competenze possano essere maggiormente apprezzate.


Guarnizioni Le nostre domande 1 Tra le eccellenze italiane che continuano a mostrare ottime performance e superiorità tecnologica sui concorrenti esteri, figura anche il settore delle guarnizioni in gomma. Quali sono, a vostro parere, i motivi di questo primato? E in che modo sarà possibile conservarlo anche negli anni futuri? Che cosa state facendo voi, all’interno della vostra azienda, per mantenervi al passo con i tempi? 2 Come valutate il 2014 dal punto di vista commerciale? Avete avuto buone performance? Che segnali avete avuto dai principali mercati di riferimento, interno, europeo e internazionale? 3 Come sta cambiando la domanda? Riscontrate anche voi la richiesta di guarnizioni con tolleranze sempre più rigide e in mescole sempre più tecnologiche? Se sì, in quale modo vi state attrezzando?

3.

Certamente la capacità di offrire articoli che rispettino con costanza e ripetibilità le tolleranze, costituisce un presupposto per poter lavorare con aziende che fanno della qualità un punto fondamentale. L’utilizzo di materiali idonei alla applicazione è altrettanto decisivo e, in questo caso, entrano in campo le competenze anche del fornitore, che deve essere in grado di proporre soluzioni economiche che permettano al cliente di essere competitivo sul mercato. Al riguardo, per noi è fondamentale, per non dire vitale, la scelta che abbiamo fatto di legarci a fornitori di mescole ad hoc e stampisti che sappiano mettere in pratica le nostre richieste. Internamente stiamo investendo in macchine di piccolo tonnellaggio per testare stampi pilota e lanciare preproduzioni, in modo da rispondere rapidamente alle richieste del mercato e ottimizzare i processi produttivi. 

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Le aziende medio-piccole sono la componente più vivace dell’industria italiana. Non stupisce che lo siano anche nel settore delle guarnizioni

Cristina Ceriani Intermarp

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1

L’Italia ha una consolidata esperienza nell’industria della gomma, di cui le guarnizioni sono una parte rilevante insieme ad altri prodotti stampati o estrusi. Inoltre, il settore delle guarnizioni è popolato da aziende medio-piccole che sono da sempre la componente più vivace dell’intero comparto manifatturiero italiano. A monte, il settore può contare su un’offerta di mescole molto competitiva e trae sinergie al suo interno dalla concentrazione in distretti molto specializzati. Intermarp produce per stampaggio ad iniezione e compressione altri prodotti oltre alle guarnizioni per

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RUBBER IN MOTION


FOCUS tubazioni rigide che, però, sono il suo “core business”. La nostra attenzione è rivolta prioritariamente a due aspetti. In primo luogo il controllo dei costi di produzione (sia nella fase della produzione delle mescole che in quella dello stampaggio) tramite un’automazione di processo quanto più spinta possibile. In secondo luogo, l’adeguamento delle prestazioni delle mescole alle evoluzioni normative europee. O, meglio, nazionali, visto che nel settore di nostro maggiore interesse, contatto con acqua potabile, l’unificazione delle norme a livello europeo non è stata ancora raggiunta.

2.

Valutiamo il 2014 molto positivamente, con un incremento del fatturato vicino al 30%. Questa prestazione è spiegata dal fatto che quasi la totalità della nostra produzione di guarnizioni è destinata all’esportazione, con destinazione finale in paesi extraeuropei.

3.

Per la nostra tipologia di guarnizioni, destinate al contatto con acqua potabile, il fattore critico di successo è la mescola. Anche per altri prodotti stampati, diversi dalle guarnizioni, è sempre la mescola a cui si chiedono prestazioni crescenti, mentre gli aspetti dimensionali e le relative tolleranze raramente costituiscono un problema. 

«

Il successo all’estero delle nostre imprese è l’altra faccia della medaglia di un sistema che rende sempre più difficile operare in Italia

»

Elisa Guidali Iris Gomma 1

Il fatto che sia l’estero il mercato nel quale riusciamo ancora a proporci è conseguenza del fatto che la maggior parte delle aziende italiane del settore hanno chiuso o sono state acquisite o vendute. A mio parere quindi non è un dato positivo questo, ma solo “l’altra faccia della medaglia” di un mercato sempre più difficile per le imprese italiane che operano in Italia e che ogni giorno devono fare i conti con il nostro sistema “industrialburocratico”.

2.

Il nostro mercato di riferimento è quello italiano e in minima parte europeo. Purtroppo, come accennato prima, il momento per le imprese italiane è ancora difficile (checché ne dicano i nostri governanti), e di conseguenza immaginiamo un 2014 in linea con il 2013. Il mercato internazionale purtroppo non può essere considerato da microimprese come la nostra, che non hanno i mezzi per potersi proporre e per conoscere appieno questo mercato. Anche all’estero, come in casa nostra, il periodo di crisi ha

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

permesso ad aziende poco serie di svilupparsi a discapito di chi è ligio alle norme e alla correttezza commerciale, e questo “campo minato” potrebbe essere letale per le aziende già in difficoltà.

3.

In merito al cambiamento della domanda, questo è a mio parere dovuto al fatto che anche le aziende clienti debbano rientrare nei costi e che, quindi, molte figure professionali sono state eliminate. Alcune caratteristiche del prodotto quindi non possono più essere verificate presso l’azienda cliente che, di conseguenza, chiede a noi fornitori una qualità e tolleranze sempre più rigide. 

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Con grande soddisfazione stiamo fornendo guarnizioni per alimenti a clienti che operano in Cina e che non si fidano dei prodotti locali

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Romano Pignatti MP 1

Pensiamo che per produrre questi articoli, che richiedono una specializzazione assai elevata per la qualità delle mescole che li compongono e per l’alto grado di precisione che viene richiesto, sia necessaria una grande esperienza. La nostra azienda, che opera in questo settore dal 1946, ha costruito, all’interno della sua struttura, numerose macchine, progettate appositamente per soddisfare le esigenze, sempre crescenti, di precisione e di tolleranze sempre più ristrette. Per quanto riguarda le mescole, che produciamo integralmente all’interno della nostra azienda, abbiamo messo a punto miscele polivalenti, cioè adatte a molteplici impieghi per il contatto con svariate sostanze, permettendo ai clienti di ridurre le giacenze dio magazzino. La nostra azienda si è specializzata soprattutto nel settore delle guarnizioni destinate al contatto con gli alimenti, per le quali occorre seguire le disposizioni, sempre più severe della normativa europea ed internazionali. Tra l’altro, con grande soddisfazione, stiamo fornendo le nostre guarnizioni per alimenti a clienti che hanno trasferito in Cina la loro attività e che non si fidano, con giusta ragione, dei prodotti locali.

2.

Anche il 2014 è stato, come si sa, un anno difficile, in particolare per un consistente calo della domanda del mercato interno. Siamo riusciti ad incrementare le vendite all’estero e abbiamo conquistato, dopo uno snervante periodo di prova, la fiducia di un importante cliente tedesco. Esportiamo anche in Canada, Stati Uniti, Francia, Belgio, Norvegia.

3.

Sì, lo riscontriamo e, come già indicato nella prima risposta, ci siamo dotati di macchine progettate specificamente per soddisfare le esigenze di tolleranze e precisione sempre più severe. 


Guarnizioni

«

I nostri laboratori di R&D sperimentano ogni giorno soluzioni per le esigenze in fatto di specifiche e sviluppano materiali innovativi

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Manuel Oldrati Oldrati 1

Le nostre domande 1 Tra le eccellenze italiane che continuano a mostrare ottime performance e superiorità tecnologica sui concorrenti esteri, figura anche il settore delle guarnizioni in gomma. Quali sono, a vostro parere, i motivi di questo primato? E in che modo sarà possibile conservarlo anche negli anni futuri? Che cosa state facendo voi, all’interno della vostra azienda, per mantenervi al passo con i tempi? 2 Come valutate il 2014 dal punto di vista commerciale? Avete avuto buone performance? Che segnali avete avuto dai principali mercati di riferimento, interno, europeo e internazionale? 3 Come sta cambiando la domanda? Riscontrate anche voi la richiesta di guarnizioni con tolleranze sempre più rigide e in mescole sempre più tecnologiche? Se sì, in quale modo vi state attrezzando?

Il mondo delle guarnizioni risulta essere ancora un settore in attivo per le aziende italiane che si differenziano dai concorrenti stranieri grazie all’elevata qualità dei prodotti e all’altissima capacità di soddisfare le richieste dei clienti. Il Gruppo Oldrati, sul mercato da 50 anni, orienta i suoi investimenti su human resources qualificate, tecnologie innovative e professionalità, garantendo impegno assoluto ai suoi clienti. Ma oggi tutto questo non è sufficiente. Per avere successo un’azienda deve anche sapersi adattare alle evoluzioni dei mercati e seguire al meglio le richieste dei propri clienti. A tale scopo il nostro gruppo ha investito anche fuori nazione, impiegando però professionisti italiani al fine di assicurare sempre la stessa qualità dei prodotti.

nostra famiglia è: «La sfida è il nostro pane quotidiano» e tutta l’azienda segue compatta la spinta di questa frase e di chi la persegue. E i risultati chiaramente non mancano. I segnali dai mercati di riferimento indicano distintamente che c’è necessità di una visione globale dell’attività produttiva. Aprire nuovi sbocchi all’estero, garantendo qualità e tecnologia avanzata, è essenziale per adeguarsi a tale tendenza.

2.

3.

Il 2014 ci ha visti lottare e vincere numerosi confronti grazie anche alla mentalità che ci contraddistingue. Il motto della

I clienti oggi richiedono articoli sempre più performanti, ma non solo nel mondo della gomma. Tutti noi utilizzatori di

le grandi idee di GAMMA STAMPI E N O I ERS

V A V O NU

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Gamma Stampi dal 1987 opera nel settore delle costruzioni meccaniche. Avvalendosi di personale qualificato e dotata di un ampio parco macchine, affinando negli anni le proprie capacità, progetta e costruisce macchine per applicazioni speciali in diversi settori. Dal 2006 costruisce e commercializza direttamente presse speciali con relativi stampi dedicate al settore della gomma. Gamma Stampi di Archetti & C. snc works since 1987 in the mechanical constructions field. During the years it has improved its abilities. Thanks to a qualified staff and a large machine fleetit plans and builds machines for special applications in different fields. Since 2006 it builds and directly sells some special presses with respective moulds in the rubber field. GAMMA STAMPI di Archetti & C. s.n.c. - Via Largo del Lavoro, 15/17 - 25040 CLUSANE D’ISEO BS - ITALY Tel. 030/9898049 Fax 030/989540  info@gammastampi.com  www.gammastampi.com  skipe: gamma-one


FOCUS qualsiasi famiglia di prodotto, chiediamo, anzi pretendiamo, che sia sempre più di qualità. Pertanto i manufatti non possono che rispecchiare tale esigenza. Da sempre, noi del Gruppo Oldrati sposiamo sfide e ad esse rispondiamo con tecnica e qualifica fornendo sempre uno standard molto elevato, grazie anche alla nostra divisione di Ricerca e Sviluppo. Quest’ultima ha il compito di garantire aggiornamenti continui e sviluppi tecnologico-scientifici sui materiali. I nostri laboratori R&D sperimentano quotidianamente soluzioni innovative in grado di fronteggiare le sempre crescenti esigenze in merito di specifiche. Sviluppano, inoltre, nuovi materiali attraverso l’utilizzo di tecniche e metodologie proprie delle scienze moderne come la nanotecnologia e testano l’applicazione di materiali innovativi come quelli intelligenti, quelli compositi o i biomateriali. 

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Far parte di un grande gruppo ci consente di lavorare con clienti nazionali e internazionali, e offrire un supporto ottimale ovunque

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Valerio Malacarne Sico Italia

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La capacità di sviluppo e di realizzazione di processi produttivi di stampaggio specificatamente sempre più efficienti, di lavorazioni altamente qualitative, di stampi tecnologici e di mescole performanti ha permesso la creazione di un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti di altre zone. È fondamentale investire in ricerca e sviluppo, in macchine e processi produttivi innovativi e tecnologici, in personale altamente qualificato e in qualità di sistema e di prodotto per rimanere al vertice. Sico Italia sta investendo in nuove macchine di stampaggio, in processi produttivi automatizzati e in formazione delle risorse umane.

2.

Stefano Comi Parker Hannifin Italy

Il 2014 è molto positivo per Sico Italia: abbiamo ulteriormente incrementato il volume d’affari e il risultato economico rispetto all’anno precedente. Il mercato di riferimento è quello tedesco, che sta mostrando i primi segnali di leggera flessione della domanda.

1

3.

2.

Cerchiamo di seguire con attenzione quello che avviene su tutti i mercati per accedere velocemente a nuove tecnologie e prodotti da offrire ai clienti

Il livello tecnologico e la capacità di innovazione sono sicuramente due dei più importanti fattori, che hanno contribuito al successo delle industrie italiane che operano nel settore delle guarnizioni. L’Engineered Materials Group di Parker Hannifin, che si occupa di elementi di tenuta e componenti per la schermatura da interferenze elettromagnetiche e dissipazione del calore, punta fortemente sull’innovazione di prodotti e dei materiali, nonché alla completezza della gamma di prodotti e soluzioni proposte, per offrire ai propri clienti e partner soluzioni di tenuta innovative e all’avanguardia. Il 2014, anche se non si è ancora concluso, si è rivelato un ottimo anno per l’Engineered Materials Group, che ha registrato positivi risultati sia a livello nazionale che a livello internazionale. Con la sua capillare presenza a livello mondiale, Parker si propone come il partner ideale per lo sviluppo e la collaborazione con i clienti nazionali e internazionali, offrendo a questi ultimi la possibilità di trovare in ogni paese personale che può supportarli sia dal punto di vista tecnico che commerciale.

3.

Parker Engineered Materials Group ha da sempre considerato l’innovazione e la ricerca come due elementi essenziali. La capacità di sviluppare materiali, soluzioni di tenuta e processi produttivi innovativi ci consente di far fronte alle sempre più pressanti richieste dei clienti, in termini di prestazioni dei materiali, di qualità del prodotto e design. 

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Il cliente richiede un materiale a capitolato e un prodotto perfetto, anche visivamente, con tolleranze, prove e controlli qualitativi sempre più severi

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

Il cliente richiede ormai un materiale a capitolato e un prodotto perfetto, anche visivamente, con tolleranze, prove e controlli qualitativi sempre più severi. Sico Italia investirà ulteriormente in processi di controllo standardizzati del materiale e del prodotto per ogni ciclo di produzione e di lavorazione, in processi produttivi automatizzati e in formazione del personale per soddisfare e garantire le esigenze sempre più rigide del cliente. 

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Dimitri Giannelli Sogimi 1

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Il 2014 ha visto, oltre a un aumento delle quantità prodotte, anche un innalzamento del livello qualitativo degli espansi utilizzati per soddisfare le richieste della nostra clientela. Questo fenomeno lo vediamo direttamente collegato alla battaglia che il made in Italy può combattere sia nel mercato domestico sia su quelli esteri nel segmento dell’alta qualità. Internamente abbiamo potenziato la capacità produttiva e migliorato le tempistiche di fornitura, per cogliere tutte le opportunità di un mercato nervoso, ove la visibilità sui previsionali tende sempre più a diminuire, e per superare talvolta la diffidenza di qualche operatore estero a lavorare con aziende italiane.


Guarnizioni 2.

1

Il 2014 è un anno che vede un trend complessivo positivo. La curva di crescita non è però stabile e si sono alternati mesi ottimi ad altri più opachi. L’instabilità finanziaria è ancora un fattore di rischio da valutare; la situazione però risulta in miglioramento. L’imprenditoria italiana ha lavorato molto in questi anni cercando nuove soluzioni, nuovi prodotti, nuovi mercati. La necessità di tenere “leggere” le strutture degli organici e il dibattito politico in corso potrebbero far rimandare delle decisioni aziendali e conseguentemente far perdere qualche opportunità.

Il settore delle guarnizioni in gomma è storicamente un’eccellenza italiana, soprattutto nel Bresciano, dove da anni si confrontano gli specialisti del settore. Stiamo assistendo a un continuo miglioramento in termini di produzione, qualità e tecnologia, con l’apporto di innovazioni che hanno consentito una leadership a livello mondiale. La competizione ha fatto correre velocemente, la ricerca consentirà di rimanere competitivi. Anche per la nostra azienda competere è fondamentale.

3.

I segnali non sono incoraggianti, anche se la nostra azienda, grazie all’inserimento di nuovi prodotti (nicchie tecniche), ha registrato un incremento continuo nell’ultimo triennio.

La nostra offerta di guarnizioni si è allargata in maniera sensibile negli ultimi anni e abbiamo inserito molti prodotti più tecnici. Cerchiamo di dedicare attenzione a quello che accade anche negli altri mercati internazionali per poter accedere velocemente a nuove tecnologie e prodotti da offrire ai nostri clienti, questo grazie alla creazione di team interni con persone dedicate. 

«

La competizione ha fatto correre velocemente le aziende italiane e la ricerca ci consentirà di mantenere la leadership

Sergio Talini Solgomma

»

2.

3.

La richiesta di prodotti sempre più tecnologici e complessi è alla base del successo delle aziende che resistono e migliorano i propri dati economici in questo periodo. Abbiamo apportato significative azioni di miglioramento a livello tecnologico per ottimizzare il lavoro e migliorare gli standard qualitativi. Abbiamo introdotto un nuovo sistema di filtraggio mescole per uso interno e nuovi sistemi di stampaggio con canali termoregolati. Il nostro laboratorio ricerca e controllo è dotato di strumenti all’avanguardia che permettono di svolgere notevoli attività e di soddisfare le richieste sempre più esigenti dei nostri clienti. I prodotti complessi e di nicchia salveranno le nostre aziende. 


Dalle Aziende

Tutta elettrica e in continua evoluzione di Giuseppe Cantalupo

N

asce a Paderno Franciacorta (BS) nel 2003 e in breve la RPM (Rubber and Plastic Machinery) si afferma sul mercato dello stampaggio a iniezione della gomma come fornitore di presse sia orizzontali che verticali per l’intraprendenza, ma soprattutto la passione, l’intuito e la professionalità dei suoi titolari, Franco e Marco Inverardi, padre e figlio, rispettivamente amministratore delegato e responsabile tecnico dell’azienda. L’attività iniziale della società consiste nella revisione e nel retrofitting di presse per lo stampaggio a iniezione degli elastomeri e dei materiali termoplastici, ma ben presto i titolari decidono di mettere a frutto la loro esperienza nel settore, sia nell’ambito tecnico che in quello commerciale. E si dedicano anche alla produzione di macchine nuove, di loro progettazione.

Prosegue l’evoluzione della Ecotronic, la pressa completamente elettrica della RPM per lo stampaggio a iniezione della gomma. Una macchina ad alta affidabilità e precisione, grazie alla innovativa tecnologia che ne è alla base, che la RPM, l’azienda che l’ha ideata e la produce, continua a sviluppare, senza dimenticare l’attività di retrofitting dell’usato, altra importante fetta del suo business

L’azienda occupa una superficie totale di circa 2.500 metri quadrati e impiega 22 addetti. Il mercato è prevalentemente quello nazionale, ma è notevole anche l’export, che raggiunge il 30-35% della produzione, orientato

principalmente verso la Germania, la Francia e l’Inghilterra. Abbiamo parlato con Franco Inverardi della gamma prodotti con la quale la società fa fronte alle problematiche attuali e alle attuali esigenze del mer-

La pressa Ecotronic orizzontale.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014


Macchine cato, rivolgendo anche uno sguardo, necessariamente panoramico, ai primi dieci anni di vita della sua azienda.

2003-2013: le soddisfazioni di un decennio

Sopra, la pressa Ecotronic verticale; sotto, una pressa Ex Novo.

Alla fine del 2013 la RPM ha festeggiato i suoi primi dieci anni di vita. Una cerimonia con la quale la società ha tenuto a ringraziare le categorie professionali con le quali è normalmente in contatto nello svolgimento della sua attività: i clienti, i fornitori, i collaboratori. I clienti in particolar modo. Questi sono un importante punto di riferimento con il quale è vitale mantenere un rapporto di fiducia e collaborazione. Una collaborazione che torna a vantaggio di entrambi: gli stampatori hanno successo presso gli utilizzatori dei loro articoli principalmente per la qualità dei loro prodotti; la RPM, a sua volta, deve anche agli stampatori, e allo scambio di informazioni tecniche con questi, il successo che le sue macchine incontrano sui mercati. «È stato un decennio importante – ci dice l’amministratore delegato – , denso di risultati positivi, nonostante le difficoltà provocate dalla crisi scoppiata nel 2008 e non ancora passata. Ma poiché è proprio durante un periodo critico che bisogna attivarsi, darsi

La gamma Ecotronic La gamma comprende presse orizzontali e verticali con le seguenti caratteristiche principali: Ecotronic orizzontali (EHG 200, EHG 290, EHG 390) - forza di chiusura: 190, 290 e 390 t - corsa del piano mobile: 500, 500 e 720 mm - capacità di iniezione: 510-620, 760-900-1230 e 1.000-1.470 e 1.910 cm³ - pressione di iniezione: 3.200 kg/cm² Ecotronic verticali (EHGV 190, EHGV 290, EHGV 390) - forza di chiusura: 190, 290 e 390 t - corsa del piano mobile: 450, 550 e 600 mm - capacità di iniezione: 1.000, 1.500 e 2.500 cm³ - pressione di iniezione: 3.200 kg/cm²

da fare, essere capaci di elaborare idee nuove per fare qualcosa di nuovo, noi abbiamo investito in ricerca e sviluppo, accrescendo la nostra competenza e la nostra competitività». In questo, l’azienda sembra dar corpo all’affermazione di Albert Einstein, sottolineata dallo stesso management, “È nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. «L’importante – continua Inverardi – è stare attenti a cogliere le indicazioni del mercato e innovare per soddisfare le esigenze del proprio settore di interesse, specie se caratterizzato dalla mutevolezza tipica dei contesti in evo-

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

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Dalle Aziende

Una pressa Up Grade.

luzione, come è quello nel quale viviamo. Anche per essere più pronti, oltretutto, quando la crisi sarà alle spalle». È quello che l’azienda di Paderno Franciacorta ha sempre fatto, con costanza e impegno, nel suo percorso nel mondo dei macchinari per lo stampaggio a iniezione della gomma. E i risultati non sono mancati, condensati tutti in un intenso decennio. All’attività iniziale di revamping e retrofitting delle presse si affianca, nel 2007-2008, quella dell’approntamento della pressa Ex Novo, una pressa nuova al prezzo dell’usato, ricavata da una macchina datata e completamente personalizzata secondo le esigenze del cliente. Arriva la crisi, e nel 2009 la RPM presenta la Ecotronic, una pressa rivoluzionaria tutta elettrica pensata per la gomma. Nel 2011 lancia l’Up Grade, ossia il ricostruito retrofittato e garantito. Gli ultimi anni sono impegnati in un costante programma di revisione e aggiornamento tecnologico della Ecotronic in entrambe le versioni (orizzontale e verticale) nelle quali è prodotta, di completamento della gamma e di consolidamento dei tre core business aziendali.

coli prodotti, lo stampatore dovrebbe investire in nuove apparecchiature. Queste gli consentirebbero, tra gli altri numerosi vantaggi, un più alto livello qualitativo della produzione e una maggiore produttività, oltre, ma non da ultimo, al risparmio energetico. Non sempre, però, - osserva - lo stampatore può permettersi l’investimento nel nuovo, specie in un periodo come quello attuale. E allora si trova nella necessità di dover ‘sistemare’ al meglio le macchine che possiede, tenerle aggiornate il più possibile dal punto di vista tecnologico, in modo da poter far fronte ad esigenze nuove o a particolari richieste che gli provengano dal mercato». Ciò significa che il produttore di presse deve sapersi impegnare su due fronti: tener conto dei problemi di natura economica di una parte della clientela attraverso interventi sull’usato e, al tempo stesso, individuare gli orientamenti del mercato per capire di che cosa ha bisogno il trasformatore, farsi venire nuove idee e sviluppare nuovi progetti per mettere in grado il suo cliente di soddisfare al meglio le esigenze dell’utilizzatore finale dell’articolo stampato.

Essenziali nuove idee

Esistono, dunque, due mercati paralleli: il riadattamento dell’usato e il nuovo. E la RPM è ben presente su tutti e due. Il nuovo è rappresentato dalla Ecotronic. Il fiore all’occhiello dell’azienda,

«La situazione attuale – commenta Inverardi – è difficile sia per lo stampatore che per il produttore di presse. Per soddisfare i clienti, soprattutto dal punto di vista della qualità degli arti40

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

Mercati paralleli

la pressa tutta elettrica, diversa dalle macchine convenzionali attualmente presenti sul mercato, che ha segnato una rivoluzione tecnologica nello stampaggio a iniezione della gomma. Nel settore dell’adeguamento tecnologico dell’usato, la gamma prodotti dell’azienda bresciana presenta le presse Ex Novo e Up Grade.

Ecotronic, l’evoluzione della specie

«È un sogno della RPM diventato realtà» dichiara con soddisfazione Inverardi. «Una realtà ad alta evoluzione tecnologica, perché consente di produrre pezzi anche difficili in maniera semplice e con costi complessivi parecchio più bassi di quelli delle altre presse». Sin dalla sua presentazione, l’azienda intuisce che Ecotronic rappresenta un’autentica rivoluzione nello stampaggio ad iniezione della gomma che, a confronto con lo stampaggio con presse convenzionali, offre innumerevoli vantaggi. Due fra tutti, i principali: cicli notevolmente più rapidi e possibilità di stampare senza difficoltà pezzi complicati. E allora pensa a una macchina particolare per questo settore. A una macchina speciale, che deve essere diversa da tutte le altre, perché capace di prestazioni ritenute non possibili e di produrre articoli non realizzabili con una pressa convenzionale. Viene concepita così la Ecotronic. La prima pressa completamente elettrica pensata appositamente per la gomma, che garantisce, tra gli altri vantaggi, al-


Macchine ta affidabilità e precisione e un notevole risparmio energetico. E l’azienda entra subito in azione. Nel 2008 definisce il progetto, e nell’aprile 2009 è già pronto un prototipo che viene fornito a un cliente, il quale lo prova per sei mesi. A febbraio 2010 viene venduta la prima Ecotronic allo stesso cliente che l’aveva testata. Al K 2010 di Düsseldorf la pressa viene introdotta in prima mondiale sul palcoscenico internazionale delle macchine per lo stampaggio a iniezione della gomma, e nell’aprile 2011 viene presentata ufficialmente al mercato italiano in una Open House dell’azienda. A confronto con una pressa convenzionale, la Ecotronic consente di ridurre i consumi energetici del 70%; di ridurre il tempo di ciclo del 30%, principalmente perché i tempi di iniezione e vulcanizzazione sono più brevi; di aumentare la produttività del 20%; di ridurre gli interventi di manutenzione e i conseguenti fermi pressa per l’assenza di oli e lubrificanti che, tra l’altro, conferisce alla macchina anche una

valenza ecologica di tutto rilievo per l’impatto ambientale ridotto a zero. Ma soprattutto consente di stampare pezzi complessi non stampabili con una pressa convenzionale, di produrre articoli dalle prestazioni superiori, di ridurre i costi mescola e quelli del dopo-stampaggio. Come è possibile raggiungere prestazioni a questi livelli? Spiega tutto l’Ecotronic-RPM System, l’innovativo sistema brevettato dall’azienda bresciana per l’azionamento del blocco chiusura e dell’iniezione mediante un motore elettrico di soli 7 kW di potenza contro i 37 kW di una pressa idraulica e una elettrica tradizionali. Rispetto a quello di una pressa convenzionale, questo motore consente non solo di ridurre notevolmente i consumi energetici, ma anche di sviluppare una più alta pressione di iniezione (3.200 kg/cm2 contro 2.2002.300 kg/cm2) e una velocità di iniezione tre volte superiore. Ne deriva una significativa riduzione del tem-

po di riempimento dello stampo, che procura, a sua volta, importanti benefici all’intero processo dello stampaggio. I principali: - eliminazione del rischio della scottatura del materiale - possibilità di tenere lo stampo a una temperatura più alta, diminuendo, in tal modo, drasticamente il tempo di vulcanizzazione - riduzione di sfridi e bave e quindi più alta qualità degli articoli stampati - aumento della produttività e quindi riduzione dei costi di produzione. Sono, come è evidente, prestazioni ben superiori rispetto a quelle delle migliori presse idrauliche. E la spiegazione risiede nella natura stessa della Ecotronic. In questa pressa i cilindri idraulici sono sostituiti da cilindri elettro-meccanici, ossia da cilindri meccanici azionati da motori elettrici. Conseguentemente, non c’è bisogno di pompe e valvole idrauliche, e il risultato è che la velocità degli azionamenti di apertura e chiusura raggiunge livelli eccezio-


Dalle Aziende

Questa conoscenza in RPM esiste, e la Ecotronic è la macchina in grado di gestire in maniera ottimale le variazioni del comportamento del compound durante il processo.

Ex Novo

È una macchina completamente nuova, ma che costa come una usata. L’idea base è semplice: si recupera la sola parte di ferro di una pressa vecchia, che spesso rappresenta fino al 40% del suo valore, e vi viene inserita la componentistica moderna, tecnologicamente aggiornata. Si tratta, quindi, non di un revisionato garantito al livello di una prima scelta, ma addirittura di una pressa praticamente nuova. A parte la struttura di partenza, infatti, in una pressa Ex Novo è tutto nuovo, e il prezzo è sensibilmente inferiore a quello della macchina nuova. Ma la considerazione che soprattutto spiega il gradimento di questa macchina da parte del mercato è che l’investimento tecnologico, e il conseguente intervento, risultano più mirati e calibrati sulle esigenze dell’utilizzatore.

Up Grade

nali – arriva a 600 mm/s - , l’affidabilità di posizione è di 0,005 mm e, grazie alla simultaneità dei movimenti, il tempo totale di apertura e chiusura dello stampo, compreso il distacco dei pezzi stampati, è di soli 3 secondi. L’azionamento dell’estrattore ad opera di un cilindro elettro-meccanico, infatti, rende possibile lo scarico degli articoli proprio durante l’apertura-chiusura, con conseguente azzeramento del tempo di estrazione. L’utilizzo, inoltre, di guide lineari prismatiche al posto di colonne, boccole e bronzine elimina ogni resistenza meccanica, e quindi oli e grassi di lubrificazione non sono più necessari. Il che significa che non esiste nessun rischio di contaminazione degli stampati e, al tempo stesso, che l’impatto ambientale della macchina è praticamente nullo. «Per ottenere un articolo stampato di 42

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

Particolare di pressa da 6.000 t di cui RPM ha realizzato l’upgrading.

alta qualità – spiega Inverardi – sono necessari diversi fattori: la mescola idonea, la scelta ottimale dei parametri di processo, la scelta di uno stampo ad alta efficienza produttiva che, però, non comprometta la qualità dello stampaggio. Ma è soprattutto importante la conoscenza, da parte del costruttore della macchina, del comportamento reologico della mescola durante tutte le fasi dello stampaggio – plastificazione, iniezione, scorrimento del materiale nello stampo, cinetica di vulcanizzazione - . Perché solo così sarà in grado di costruire una pressa capace di risolvere, durante il funzionamento, le problematiche connesse con queste fasi».

A differenza dell’Ex Novo, che è una pressa completamente nuova realizzata sfruttando la struttura ferrosa di una macchina non più utilizzabile, la Up Grade è una pressa usata, in molti casi ancora in servizio, che viene smontata nelle sue parti per essere poi rimessa a nuovo, ossia ricostruita aggiornandola con le tecnologie più recenti e le soluzioni più adatte alle specifiche esigenze del cliente. L’obiettivo fondamentale dell’operazione è quello di rendere la macchina competitiva, in termini di prestazioni e di consumi energetici, con le presse attuali. In altre parole, è la stessa macchina in uso presso il trasformatore che diventa come nuova, nasce a una seconda vita, con caratteristiche e performance superiori a quelle che aveva prima e ad un costo significativamente più basso rispetto all’investimento dell’acquisto del nuovo. Ovviamente, a seconda delle necessità del cliente e delle condizioni della pressa, il rifacimento della macchina può essere totale o solo parziale. Di solito, questi interventi vengono effettuati in RPM, ma se le dimensio-


Macchine ni della pressa sono tali, da rendere problematica la movimentazione della macchina con conseguente notevole aumento del costo complessivo della revisione e del retrofitting, l’azienda interviene direttamente in loco, presso il cliente stesso, tanto in Italia quanto all’estero. In questo modo viene abbattuta in maniera consistente una parte dei costi.

Il feedback

Questo tipo di intervento ha un ritorno di immagine per l’azienda di notevole portata, oltre a procurare preziose opportunità di lavoro non solo per l’azienda stessa, ma anche per i mercati direttamente collegati al suo settore. L’esempio di alcuni casi pratici ne illustra bene i contorni. In questo periodo RPM ha ultimato la revisione di una pressa per lo stampaggio a iniezione da 6.000 t di un’azienda americana e di altre cinque presse da 3.000 t di un’altra azienda, sempre negli USA. I tecnici della società di Paderno Franciacorta hanno

smontato le presse sul posto e hanno effettuato la revisione delle parti meccaniche in loco, coordinando l’intervento con aziende locali; la parte idraulica e quella elettrica/elettronica, invece, è stata spedita alle officine RPM, dove sono state controllate, revisionate o sostituite, in base alle condizioni in cui si trovavano. Tutte le parti rinnovate sono state, quindi, rispedite ai clienti, e le presse sono state riassemblate nelle rispettive sedi e poi collaudate. Un’idea delle dimensioni della pressa da 6.000 t è ben resa dal peso di un piano: 87 t, e dal peso dell’articolo in plastica che la macchina stampa: 107 kg. Questi episodi di upgrading di presse di medio-grande tonnellaggio in sedi lontane dall’Italia hanno avuto un importante feedback, perché hanno generato un rapido “passa-parola”, per effetto del quale si prospettano ora nuove opportunità di lavoro per RPM e, di riflesso, per il mondo lavorativo che ruota intorno alla sua attività. Importante, inoltre, sottolineare che

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quanto maggiore è il tonnellaggio delle presse da trattare, tanto più larga è la forbice tra prezzo di revisione/retrofitting e acquisto del nuovo. «C’è anche da dire – aggiunge Inverardi - che il mondo dello stampaggio a iniezione si orienta il più delle volte verso articoli “general purpose”, e solo in casi specifici richiede tecnologie tali, da rendere necessario l’acquisto di una nuova pressa, che spesso, in casi del genere, viene realizzata ad hoc». «Ne deriva – conclude il titolare dell’azienda – una maggiore propensione a revisionare e retrofittare l’esistente, anziché acquistare una macchina nuova: si spende meno e in una maniera più mirata». Naturalmente, è necessario che al cliente venga garantita la qualità del risultato, ossia la comparabilità delle prestazioni con quelle di una macchina nuova. E RPM è in grado di fornirla questa garanzia, perché nei suoi progetti l’azienda esprime al meglio non solo tutta la sua creatività, ma anche le capacità della sua tecnologia. 

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Dalle Aziende

Macchine non contaminanti e ambiente sterile per gli articoli medicali di Giuseppe Cantalupo

I

l Medical Day è un seminario tecnologico itinerante dedicato allo stampaggio di articoli e componenti per l’industria biomedicale organizzato periodicamente dalla Engel Medical, la business area della casa austriaca che progetta e realizza soluzioni specificamente per il settore medicale. Ha iniziato il suo percorso negli USA, a York (Pennsylvania), e ha fatto tappa, poi, a Corona (California). Si è trasferito, quindi, a Shanghai, presso la sede di Engel Cina, per poi approdare in Europa, alla Engel di Stoccarda e successivamente in Italia. Nei prossimi mesi sarà nelle filiali Engel di Danimarca e Svezia e alla Engel di Hannover. La tappa italiana del seminario è stata organizzata da Engel Italia, filiale del gruppo Engel, leader mondiale nella progettazione e costruzione di presse a iniezione e di sistemi di automazione per la movimentazione dei pezzi stampati, presso la sede di Camposanto (MO) del partner T.E.CO (Turnkey Engineering Construction), costruttore di camere bianche, specialista del settore degli ambienti a contaminazione controllata. Oltre alla T.E.CO, hanno contribuito all’organizzazione dell’evento anche

Christoph Lhota, direttore di Engel Medical, durante il suo intervento al Medical Day. 44

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La produzione di articoli medicali richiede condizioni particolarmente severe di pulizia dell’ambiente e di eliminazione dei rischi di contaminazione dei prodotti da parte delle macchine e della strumentazione accessoria, oltre, naturalmente, all’efficienza economica del processo produttivo. Nel Medical Day 2014, svoltosi il 17 e il 18 dello scorso mese di settembre, Engel ha presentato le sue ultime novità nel settore


Produzioni speciali altri importanti partner: Braunform (stampi) di Bahlingen, Germania; Eurostamp di Novi di Modena; Frigel (sistemi di refrigerazione) di Firenze; Hack Formenbau (stampi) di Kirchheim, Germania; Hekuma (sistemi di automazione) di Eching, Germania; Kistler (sensori per il monitoraggio della pressione nelle cavità dello stampo) di Winterthur, Svizzera; Moretto (sistemi di automazione) di Padova; TPV Compound (produzione e commercializzazione di compound di PVC) di Ferrara; Virginio Nastri (nastri trasportatori e sistemi di movimentazione) di Vicenza. In un’area dedicata, questi fornitori hanno illustrato ai clienti intervenuti e ai visitatori i loro prodotti e le loro soluzioni mirate a incrementare la competitività nello stampaggio medicale.

La manifestazione

Il seminario si è svolto in due giorni, con lo stesso programma ogni giornata: a una prima parte, riservata a conferenze tecniche proposte da tecnici Engel e dai partner, ha fatto seguito una sessione dimostrativa, nella quale sono state presentate interessanti applicazioni innovative introdotte dalla casa austriaca nelle tecnologie specifiche di questo settore. Notevole il successo dell’evento per l’importanza e l’attualità del tema trattato e per le numerose opportunità tecnologiche di cui le macchine viste all’opera hanno dato prova. Per gli esperti del settore e i clienti interessati ad approfondire le loro conoscenze in materia la manifestazione è stata l’occasione propizia per cogliere gli aggiornamenti sullo stato dell’arte attraverso le ultime tecnologie sviluppate da Engel per questo settore e ricevere indicazioni sulle tendenze del mercato medicale in Europa e nel mondo. Indicazioni utili per valutare le potenzialità offerte da queste innovazioni nel fronteggiare le sfide del futuro, immediato e di lungo termine. Tra clienti e partner Engel, utilizzatori finali degli articoli stampati, tecnici del settore medicale e rappresentanti della stampa, vi hanno partecipato oltre centocinquanta persone.

Le presentazioni

Dopo il saluto rivolto ai partecipanti da Mirko Pellacani, presidente T.E.CO, ha aperto i lavori Christoph Lhota, diret-

La e-victory 160 combi a 3 iniettori con robot antropomorfo.

tore di Engel Medical, con la presentazione “Tendenza ed evoluzione dello stampaggio medicale in Europa e nel mondo”. Nel corso del suo intervento, il relatore ha fornito dati interessanti sul mercato degli articoli medicali nel nostro continente e a livello globale. «Sebbene Cina e India registrino tassi di crescita percentuali molto elevati – ha detto Lhota - , la crescita più interessante in termini di volumi resterà in Europa, USA e Giappone». Aumenteranno, quindi, analisi mediche e test clinici e si imporrà, conseguentemente, la necessità di nuove e più numerose esigenze non solo terapeutiche, ma anche tecnologiche. E in questo caso l’industria coinvolta, tra le altre, è quella delle macchine adatte alla fabbricazione degli strumenti analitici e di controllo necessari. Occorreranno stampi speciali e speciali tecnologie di stampaggio, capaci di assicurare pro-

cessi stabili e sicuri e di dare prodotti di elevata qualità e anche, come nel caso della produzione di articoli in silicone liquido quali, per esempio, i tubi flessibili per pompe peristaltiche, senza bave e senza matarozze. Lhota ha quindi mostrato una serie di applicazioni innovative, realizzate per i propri clienti, che hanno permesso di accrescere la produttività riducendo i costi di produzione e senza venire a compromessi sul fronte della qualità, della pulizia e dell’efficienza energetica. Matteo Ghiglia, di Engel Italia, ha parlato di “Macchine e sistemi Engel per il medicale”, illustrando le ultime soluzioni sviluppate dalla business unit medicale per le presse a iniezione in camera bianca. L’obiettivo principale è fabbricare macchine e attrezzature idonee, affinché la produzione in camera bianca avvenga con la massima pulizia perché sia minima la contaminazione del prodotto. Numerosi e dettagliati gli accorgimenti e le innovazioni realizzate nelle macchine Engel per ambienti sterili illustrate dal relatore. Le principali, in forma necessariamente succinta: l’assenza della colonne nelle presse della serie e-victory rappresenta la condizione ideale per la L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

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Produzioni speciali

Dalle Aziende

produzione in camera bianca, in quanto l’assenza di olio di lubrificazione elimina ogni rischio di contaminazione dei pezzi stampati; questo rischio è escluso anche nel caso delle macchine elettriche con colonne, perché queste non sono lubrificate; in entrambi i tipi di presse il piano mobile scorre su guide prismatiche laterali collocate fuori dell’area stampo e coperte con soffietti

La e-motion 160 completamente elettrica. Dettaglio della e-motion 160 con il nuovo controllo pressa CC300.

in acciaio inox; nella chiusura a ginocchiera questa è incapsulata, sì da evitare qualsiasi fuoriuscita incontrollata di olio dal circuito di lubrificazione; il gruppo di iniezione è anch’esso completamente incapsulato. In altre parole, le macchine Engel per applicazioni medicali sono progettate e realizzate per garantire le migliori prestazioni con la massima pulizia. Salvatore Galati, della T.E.CO, ha trattato il tema “La tecnologia delle camere bianche”, sottolineando l’importanza del controllo della contaminazione nelle camere sterili. Un ruolo fondamentale, a tal fine, lo svolge una efficiente organizzazione aziendale che metta in atto tutti i possibili accorgimenti costruttivi mirati a rendere massima la pulizia degli ambienti, per non alterare il regime di controllo della contaminazione della camera bianca. Decisivi, inoltre, nell’esercizio di un ambiente a contaminazione controllata, sono, da un lato, un buon sistema di manutenzione che consenta di avere sotto controllo l’impianto in termini di efficienza, di mantenimento delle prestazioni e di garanzia del corretto funzionamento della strumentazione deputata al controllo della contaminazione; dall’altro, una buona formazione del personale ai fini della corretta adozione delle prescrizioni adeguate al processo produttivo e norme interne che regolamentino l’accesso nell’ambiente, consentendolo solo alle persone direttamente coinvolte nel processo. “Validazione e processi produttivi dello stampaggio” è l’argomento di cui ha parlato Giulia Orlandini, di Biascon, azienda di consulenza nel settore sanitario e medicale. La validazione è una fase importante di un intero processo produttivo, perché, tenendo nel debito conto i diversi fattori che vi sono coinvolti - personale addetto, materie prime, attrezzature necessarie - dimostra la riproducibilità del prodotto e il possesso, da parte di quest’ultimo, dei requisiti stabiliti in precedenza.

Le dimostrazioni

Si sono viste in azione tre isole di produzione che hanno presentato le ultime ‘soluzioni intelligenti’ adottate da Engel nell’ambito delle apparecchiature e tecnologie per lo stampaggio di articoli medicali. 46

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Produzioni speciali

Dalle Aziende

La nuova e-mac 100 completamente elettrica con iniezione “high speed”.

Una e-victory 310H/80W/50V/160 combi, con chiusura senza colonne servoidraulica e a tre iniettori elettrici, predisposta per applicazioni in camera bianca, stampava camere di gocciolamento tri-componente per infusioni e trasfusioni, con filtro in rete inserito nello stampo, in un unico ciclo: il gocciolatore, cioè, veniva assemblato e sigillato, e quindi completamente finito, direttamente nello stampo. È un livello di integrazione inedito che migliora notevolmente l’efficienza dell’apparecchiatura nello stampaggio di manufatti cavi multicomponente con inserti. Il processo tradizionale, infatti, prevede che i componenti del pezzo cavo vengano stampati a iniezione singolarmente, mentre il posizionamento del filtro e l’assemblaggio e l’incollaggio vengono eseguiti in ulterori fasi di processo, su una macchina di montaggio dedicata. L’isola comprendeva anche un robot 48

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antropomorfo a sei assi Engel easix, che al termine dello stampaggio depositava il pezzo finito su un nastro o in un vassoio per successive fasi di lavorazione. La macchina, infine, era dotata del nuovo controllo pressa CC300, con schermo touch-screen da 21 pollici, interfaccia operatore migliorata, funzioni ampliate, sistema di navigazione e comando “e-move” semplificato e utilizzabile per la maggior parte delle operazioni. Un esempio di macchina tutta elettrica, capace di offrire alte prestazioni nelle applicazioni medicali con elevati livelli di qualità e produttività e alto grado di automazione, era rappresentato dalla e-motion 440/160 T, che stampava porta-aghi per penne insuliniche con uno stampo a 96 impronte di soli 0,3 mm di diametro. Un robot a entrata laterale prelevava i pezzi e provvedeva a depositarli in 96 contenitori - uno per ogni singola impronta - permettendo la separazione automatica dei pezzi difettosi eventualmente individuati all’istante da un sistema di visione, senza fermare il processo di fabbricazione per disattivare l’impronta difettosa. Dotata di un gruppo di iniezione ad azionamento di-

retto in grado di garantire movimenti altamente dinamici e una velocità di iniezione fino a 500 mm al secondo, questa pressa è capace di raggiungere, nonostante la delicata struttura delle cavità dello stampo, tempi di ciclo di poco superiori ai 3 secondi. Anche questa macchina era dotata del nuovo sistema di controllo CC300. Il cuore del terzo sistema proposto era rappresentato dalla nuova pressa a iniezione completamente elettrica e-mac 310/100 con iniezione “high speed”, che stampava componenti per linee di trasfusione/infusione con uno stampo a 8 cavità. Caratteristica fondamentale di questa macchina è la capacità di garantire, con un investimento contenuto, la massima precisione, ripetibilità e stabilità di processo, grazie all’azionamento servo-elettrwico di tutti i suoi gruppi funzionali - iniezione, dosaggio, movimenti stampo, carro ed estrattore - , che consente anche di realizzare bassi consumi di energia. Inoltre, con un’accelerazione superiore a 20 m/s², l’asse di iniezione stabilisce nuovi standard di riferimento a livello mondiale. Le presse della serie e-mac sono disponibili nelle versioni da 50, 75, 100 e 180 tonnellate. 



Dalle Aziende

I programmi di espansione di Comerio Ercole di Giuseppe Cantalupo

H

a preso il via, con l’inaugurazione di un nuovo reparto e di un laboratorio di ricerca avvenuta lo scorso mese di settembre, un’importante espansione dell’insediamento produttivo della Comerio Ercole, l’azienda di Busto Arsizio costruttrice di impianti completi per la mescolazione e la calandratura della gomma. L’opera integra l’attuale complesso della società ed esprime compiutamente l’aspetto fondamentale che la motiva e la caratterizza: la fiducia che il management aziendale ripone nelle capacità del comparto manifatturiero italiano di esprimere la vitalità produttiva del nostro paese e la qualità dei nostri prodotti – il “made in Italy” sui mercati nazionale ed esteri. Più in particolare, è la dimostrazione concreta della capacità dell’azienda di rinnovarsi quotidianamente con passione e determinazione per mantenere la sua collocazione al top della competenza e della competitività. E in un momento di pesante incertezza finanziaria, politica ed economica come quello che attualmente l’Italia sta attraversando, aggravato, per di più, da un contesto internazionale sempre più complesso, non è poco.

Il nuovo reparto e il laboratorio R&D

La nuova unità consiste in un nuovo capannone nel quale trovano collocazione due strutture: un reparto di assemblaggio di circa 3.000 metri quadrati e un’area uffici tecnici di circa 300 metri. 50

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Inaugurato dalla Comerio Ercole un ampliamento del suo complesso industriale con un nuovo capannone per il montaggio di macchinari e apparecchiature e un nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo. Una più agevole organizzazione delle lavorazioni e la disponibilità di una struttura dedicata per fare ricerca, gli obiettivi principali raggiunti dalla società

Il taglio del nastro.

quadrati che si sviluppa su due piani. Al primo piano è situato il nuovo laboratorio R&D, dedicato allo studio e allo sviluppo di nuove tecnologie, alla messa a punto di nuovi macchinari e all’effettuazione di prove con i clienti. L’azienda ha dedicato questo laboratorio alla memoria di Giorgio Marmonti, suo responsabile amministrativo e finanziario scomparso prematuramente nel 2013, che con professionalità e impegno appassionato aveva coordinato i molteplici progetti di ricerca e sviluppo che hanno portato, da ultimo, alla nascita del nuovo reparto.

La “missione” dell’azienda e il Made in Italy

L’evento ha avuto una risonanza eccezionale. Tra personalità politiche – istituzionali e parlamentari - , clienti, tecnici del settore, invitati e rappresentanti della stampa, erano presenti oltre duecento persone. Ospite di primo piano, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Potrà stupire che in periodo di crisi ci sia chi si espande. È vero, qualche indizio di ripresa - timida – si avverte; un fermento – lieve – nell’industria manifatturiera, pure. Ma questo, di certo, non significa


Comerio che la crisi è alle spalle. È sufficiente, però, per innescare nel management una fiducia nel futuro che ha la sua radice nell’elevato livello di internazionalizzazione dell’azienda, come ha detto Riccardo Comerio, amministratore delegato della società, nel suo saluto ai partecipanti. Sono molti anni - diversi decenni - che l’export è costantemente superiore al 70-75% del fatturato, con punte anche del 90-95% nell’ultimo triennio, e per il 2014 il management aziendale prevede un fatturato superiore ai 68 milioni di euro.

Fieri interpreti del made in Italy

Tutto questo, grazie al lavoro di uno staff tecnico qualificato composto da oltre 180 persone, alla pronta applicazione dell’innovazione tecnologica, a una struttura di assistenza tecnica precisa e puntuale localizzata in Cina, India, Brasile e Russia. Ma, soprattutto, perché la Comerio Ercole è sempre stata attenta a identificare e interpretare le esigenze della clientela, customizzando il prodotto per specifiche necessità di processo con una costante innovazione tecnologica capace di soddisfare anche le richieste più severe e impegnative. È questa la “missione” dell’azienda. Quasi un proclama, che fa da premessa e spiega il perché dell’espansione. Non solo. Perché dichiara anche l’impegno della società a contribuire, nel contesto dell’industria manifatturiera italiana, a mantenere alto il livello della qualità dei nostri prodotti nazionali come garanzia di superiore competitività. È la realizzazione del requisito fondamentale del Made in Italy. Un tema ricorrente, questo, negli interventi di Riccardo Comerio, perché, come lo stesso amministratore delegato ha più volte ribadito con comprensibile orgoglio, la sua azienda vi ha sempre tenuto molto. Ne sono prove non solo l’export elevato, ma anche la continua attenzione della società all’innovazione tecnologica attraverso investimenti costanti nell’attività di ricerca e sviluppo, che assorbono annualmente oltre il 2% del fatturato aziendale, per offrire ai mercati macchinari affidabili e di superiore qualità.

L’azienda viene fondata nel 1885 a Busto Arsizio da Ercole Comerio e comincia la sua attività fabbricando macchine per l’industria tessile, l’industria della gomma e quella della carta. Di anno in anno specializza la sua produzione seguendo i trend di settore e, a partire dal 1918, progetta e produce macchine e impianti speciali per la lavorazione della gomma. È del 1919 la costruzione della prima calandra per questo settore. Dopo la sosta forzata a causa degli eventi bellici, riprende la produzione nel 1945, elevando il grado di specializzazione dei prodotti e ampliandone la gamma con macchine per la lavorazione delle materie plastiche e del ricamo. Tessitura e ricamo erano, in quegli anni, i pezzi forti dell’industria del varesotto, e la Comerio Ercole, che rappresentava ormai già da più di cinquant’anni l’altro fiore all’occhiello dell’attività produttiva dell’alto milanese dell’epoca che era l’industria metalmeccanica, seppe adeguarsi ai tempi per soddisfare le esigenze crescenti e più specialistiche degli operatori del settore. Negli anni ’70 realizza i primi impianti completi per la calandratura e la mescolazione e, a partire dal 1995, amplia la sua gamma produttiva con la fabbricazione delle macchine per l’industria dei nontessuti (anche conosciuti come tessili tecnici), che, per la più avanzata tecnologia di cui sono espressione, vanno a sostituire quelle del settore meccanotessile. Questa produzione procura all’azienda importanti referenze nel comparto igienico-sanitario. Nell’ambito della costruzione di impianti chiavi in mano per la calandratura della gomma prevalentemente nell’industria dei pneumatici, la società vanta da oltre mezzo secolo, fra i suoi clienti, aziende come Pirelli, Michelin, Bridgestone, Dunlop, Continental, Goodyear. Importanti accordi in campo internazionale, inoltre, suggellano l’immagine della società come produttore affermato a livello mondiale. Nella tecnologia della mescolazione della gomma, per esempio, è operante dal 2006 un accordo di collaborazione con la multinazionale giapponese Kobelco per la realizzazione a livello europeo di macchine a rotori compenetranti. Il management aziendale, inoltre, ha anche fondato la Comerc Engineering Srl per la fornitura di servizi di engineering e know how e ha intensificato i suoi programmi di ricerca e sviluppo sia di prodotto che di processo. Un’attività, quest’ultima, che nel 2002 ha ricevuto il riconoscimento ufficiale del MIUR (Ministero dell’Università e Ricerca) e per la quale dal 2008 la società è accreditata come centro di ricerca dalla Regione Lombardia nell’ambito del sistema Questio. E i risultati non sono mancati. È recente lo sviluppo della nuova linea di produzione “Recycling Technology” per il recupero e la lavorazione di materiali di scarto, quali gomma da pneumatici, legno da scarti, plastiche da post-consumo, per il loro riutilizzo nella fabbricazione di nuovi manufatti per applicazioni industriali e civili. Una tecnologia che è la riprova della capacità dell’azienda di mettere insieme, in uno stesso contesto operativo, un processo industriale e la salvaguardia dell’ambiente. L’utilizzo di materie prime da riciclo contribuisce, infatti, alla difesa e alla protezione dell’ambiente attraverso la riduzione dello smaltimento di prodotti di scarto, da una parte, e, dall’altra, attraverso il risparmio delle risorse energetiche che verrebbero, invece, assorbite dalla produzione delle materie prime primarie.

129 anni di specializzazioni e investimenti

Gli investimenti

L’espansione dello stabilimento ha assorbito un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro. Ma l’azienda ha in corso la realizzazione di altri progetti ancora. «Oltre al nuovo ca-

pannone – ha detto Riccardo Comerio – abbiamo avviato un fitto programma di investimenti specifici che si conclude entro fine anno per oltre 2 milioni di euro in beni strumentali: macchinari e attrezzature del tutto L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

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Dalle Aziende

innovative nell’area ricerca e produzione con l’obiettivo di continuare ad accrescere le competenze e il know how tecnico e tecnologico aziendale». Tra queste, un nuovo macchinario di mescolazione che verrà presentato al Plast & Rubber 2015. La Comerio Ercole, ossia, come ha concluso l’amministratore delegato, la “squadra” formata dalla proprietà – che vede oggi in azienda attivamente presente la terza, la quarta e anche la quinta generazione – e dai dipendenti e collaboratori, vuole ancora credere nel futuro. È una sfida che si rinnova ogni giorno e che ogni giorno è affrontata con passione, serietà e determinazione per mantenere il prodotto all’avanguardia e competitivo. Produzione ad alti livelli, quindi, ricerca continua e applicazione puntuale dell’innovazione tecnologica, capacità professionale di soddisfare anche le richieste dei clienti più esigenti: queste le chiavi del successo dell’azienda, in centoventinove anni di attività, sotto la direzione del-

Riccardo Comerio durante il suo intervento di benvenuto ai partecipanti. la famiglia Comerio e nel rispetto del mandato che i membri della famiglia hanno ricevuto dagli antenati fondatori. La targa posta sulla ciminiera all’entrata della ditta – ricorda l’amministratore delegato – dice, infatti: «L’opera che gli antenati con soler-

te industriosità hanno iniziato, i nipoti fedeli hanno protratto nel tempo e nel tempo porteranno avanti» (il testo è in latino: Quod patres solerti opera opus incepere, fideles nepotes in tempus perduxere et in tempus perducent). 

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News Il mercato dei pneumatici in Europa stabile nel terzo trimestre

P

ubblicati da Etrma, l’Associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma, i dati relativi alle vendite dei suoi associati nel terzo trimestre e nel periodo gennaio-settembre 2014. Dopo gli ottimi risultati registrati nel primo semestre dell’anno, le vendite del terzo trimestre si presentano sostanzialmente allineate a quelle dello stesso periodo del 2013, ad eccezione del comparto agricoltura, il cui mercato ha subito un calo del 9% (386.000 pneumatici venduti a fronte di 424.000). In particolare, il segmento pneumatici vettura è cresciuto dell’1% (58.409.000 pezzi contro 57.621.000), quello degli autocarri e autobus è rimasto fermo (2.552.000 su 2.558.000) e quello delle moto e degli scooter è aumentato anch’esso dell’1%, con 1.797.000 pneumatici venduti a fronte di 1.781.000 venduti nel terzo trimestre 2013. I dati dei primi nove mesi dell’anno mostrano, nel complesso, una crescita dei mercati rispetto al periodo gennaio-settembre 2013 con l’eccezione, anche in questo caso, di quello dei pneumatici

agricoli, rimasto stabile. Precisamente: pneumatici vettura +5% (156.916.000 su 148.917.000); autocarri e autobus +6% (6.872.000 a fronte di 6.483.000);

agricoltura stabile, con 1.351.000 vendite contro 1.349.000; moto e scooter +7% (7.386.000 pezzi venduti su 6.920.000). (g.c.)

migliaia di unità

III trimestre 2013

III trimestre 2014

Variazione %

Genn-Sett 2013

Genn-Sett 2014

Variazione

Automobili Autocarri e autobus Mezzi agricoli Moto e scooter

57.621 2.558 424 1.781

58.409 2.552 386 1.797

+1% 0% -9% +1%

148.917 6.483 1.349 6.920

156.916 6.872 1.351 7.386

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È Continental il primo pneumatico prodotto con gomma da tarassaco Alla Esposizione internazionale dei veicoli commerciali (IAA – Internationale Automobil-Ausstellung) svoltasi ad Hannover dal 25 settembre al 2 ottobre scorso Continental ha presentato i primi campioni di Taraxagum: il primo pneumatico realizzato con gomma da tarassaco – Taraxacum, in botanica -. Si tratta di pneumatici sperimentali, il cui battistrada è stato fabbricato utilizzando la ‘nuova’ gomma naturale al posto della naturale tradizionale. Questo risultato è il coronamento di un lungo lavoro di ricerca del costruttore teTecno Compounds desco svolto in collaborazione con l’Istituto Fraunhofer di Biologia Molecolare ed Ecologia Applicata (IME) dell’Università Tecno Compounds L’obiettivo di Continental è quello di prodi Münster, con lo Julius Kühn-Institute e da, che verranno effettuate con pneua suitable solution for every challenge Tecno Compounds muovere l’impiego industriale della gomcon la Aeskulap GmbH, azienda speciamatici invernali per autovetture per avema da tarassaco per avviare la produziolizzata nella coltivazione di piante, che ha re una risposta più significativa dai test, ne in serie dei pneumatici entro i prossipermesso di coltivare una specie di tarasdal momento che questi pneumatici, nelmi 5-10 anni. Le sedi di prova dei nuovi saco russo (Dente di Leone) molto resila loro formulazione standard, contengoa suitable solution for every challenge a suitable solution for every challenge prodotti saranno i circuiti del Contidrom, stente e ad elevata flessibilità. no una più elevata percentuale di gomnei pressi di Hannover e ad Arvidsjaur, in Il prossimo step saranno le prove su strama naturale. Svezia. La portata ecologica e economica della Tecno Compounds risposta che il progetto consente di dare alla crescente domanda di gomma natuTecno Compounds rale è enorme. Il tarassaco russo può esa suitable solution for every challenge sere coltivato, infatti, nelle regioni temperate di tutta l’Europa, vicine anche agli a suitable solution for every challenge stabilimenti Continental. Questa possibilità consente di rendere la produzione di pneumatici indipendente da una materia prima fondamentale prodotta in regioni lontane e, quindi, di abbattere notevolmente i costi di trasporto del materiale alle unità di produzione dei pneumatici. Lo scorso mese di maggio Continental e l’Istituto Fraunhofer hanno vinto il premio GreenTec Award 2014 nella categoria Automobility per le loro ricerche sulla utilizzabilità della gomma naturale da Dandelion nella fabbricazione di pneumatici.

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Un campo di calcio dell’Atalanta in gomma da PFU

È stato inaugurato, lo scorso mese di ottobre, un campo di calcio realizzato utilizzando gomma ricavata da pneumatici fuori uso (PFU). È il campo sul quale giocherà la squadra Primavera dell’Atalanta, Sales: Plant: aerospace electromechanical fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: climate control aerospace Plant:filtration climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy e nasce dalla collaborazione tra la squaParker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl ViaPrivata Privata Archimede 1 Via Archimede 1

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dra di calcio di Bergamo, che diventa la prima società di Serie A a possedere un campo in erba sintetica e gomma riciclata dai PFU, e Ecopneus, la società consortile che si occupa del rintracciamento, della raccolta, del trattamento e della destinadic-mezzpg-210x140_def_TR 17-06-2013 12:40 Pagina 1

Taccuino

zione finale dei pneumatici fuori uso, allo scopo di ridurre l’impatto ambientale di questi prodotti attraverso il riutilizzo dei materiali che se ne possono ricavare. L’inaugurazione è avvenuta presso il Centro Sportivo Cesare e Achille Bortolotti di C

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Zingonia alla presenza del Sottosegretario di Stato all’Ambiente Barbara Degani, del DG Atalanta Pier Paolo Marino e del DG Ecopneus Giovanni Corbetta. I granuli di gomma ricavata dai PFU sono utilizzati come materiale di intaso tra i fili d’erba e nello strato sottostante la superficie di gioco. Come intaso svolgono la duplice funzione di assorbire shock e urti, garantendo una maggior sicurezza durante il gioco, e prevenire la deformazione della superficie in senso verticale, favorendo il permanere delle condizioni ottimali per il rotolamento e il rimbalzo del pallone. Nello strato sottostante favoriscono il livellamento delle fondazioni, conferendo elasticità alla superficie e favorendo la restituzione dell’energia al calciatore. La nuova struttura è un ulteriore esempio di Green Economy, in cui aiuto all’ambiente e sport si combinano insieme generando numerosi vantaggi: riducono il consumo di materie prime vergini attraverso l’utilizzo di un materiale di rifiuto; a parità di prestazioni e di resa, i materiali CY CMY

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ricavati dai PFU costano circa un decimo di quelli vergini normalmente usati per lo stesso scopo; la resa della pratica sportiva ottenuta con l’impiego della gomma proveniente dai PFU è, in alcuni casi, migliore di quella consentita dai materiali di comune utilizzo.

Accordo di collaborazione Pirelli e Rosneft Pirelli e Rosneft hanno raggiunto un accordo che prevede, sulla base di una short list, l’individuazione entro tre mesi di un partner tecnologico per l’ulteriore sviluppo delle attività nel settore della gomma. Lo dice una nota della società, aggiungendo che l’attività di sviluppo riguarderà anche la gomma Sbr (Styrene-Butadiene Rubber), materiale ecologico utilizzato nella produzione di “pneumatici verdi” che ottimizzano il consumo di carburante.

Rosneft e il futuro partner analizzeranno le modalità per l’avvio di una produzione congiunta di gomma sintetica in Nakhodka, mentre Pirelli collaborerà nelle attività di ricerca e sviluppo collegate.

Per Pirelli l’accordo prevede la possiblità di siglare un accordo di fornitura a lungo termine per l’acquisto della gomma sintetica prodotta congiuntamente da Rosneft e dal partner tecnologico che sarà individuato

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Taccuino

Cooper Tire diventa tutta cinese

Una nuova fustellatrice di Gamma Stampi

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La nuova fustellatrice FDS 8t-i è costruita in conformità alla Direttiva Macchine: secondo i più recenti criteri, per

ogni elemento di sicurezza presente nella macchina sono stati eseguiti i calcoli del P.L. e sono stati condotti test specifici (come ad esempio la misura dei tempi di intervento e reazione delle barriere optoelettriche) per la valida-

CORTE FRANCA (BRESCIA) - ITALY

Chengshan Group ha comunicato che acquisirà la quota di maggioranza detenuta dall’americana Cooper Tire & Rubber nella fabbrica Cooper Chengshan (Shandong) per 284,5 milioni di dollari, mettendo fine a un’allenza durata otto anni. Il buyout del 65% controllato da Cooper Tire (Chengshan detiene già l’altro 35%) deriva dalla battaglia combattuta lo scorso anno quando il gruppo Usa cercò di cedere la sua quota all’indiana Apollo Tyres. Operazione che ha causato pesanti proteste dei lavoratori. Le diverse settimane di sciopero nel giugno 2013 hanno portato a un calo delle vendite del 18% per la capogruppo, che genera due terzi dei suoi ricavi di Europa e Asia proprio in Cina. Poco dopo l’annuncio dell’acquisizione definitiva da parte di Chengshan Group, Cooper Tire ha annunciato il proprio impegno nello sviluppo di pneumatici ecosostenibili da gomma naturale.


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zione dei risultati. La macchina soddisfa dunque le norme di sicurezza europee ed è stata progettata e verificata secondo i cirteri più restrittivi richiesti dai mercati internazionali. Tra i vari interventi migliorativi segnaliamo: - ampliamento del basamento per una maggiore stabilità; - aumento delle dimensioni del piano di lavoro nella parte posteriore per una maggiore facilità di sostituzione degli stampi; - nuovo quadro elettrico posto nella parte posteriore: la maggior capienza ha consentito di ottenere una migliore dissipazione termica e uno spazio di riserva per eventuali implementazioni e modifiche all’impianto; - aggiunta di prese ausiliarie da 220 Volt nella parte laterale destra per allaccio di eventuali apparecchiature da inter-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

La nuova fustellatrice FDS 8t-i di Gamma Stampi in vista frontale e laterale. Al di là del design rinnovato e particolarmente curato, la macchina si caratterizza per un basamento ampliato per una maggiore stabilità, un piano di lavoro allargato per sostituire meglio gli stampi e un nuovo quadro elettrico, posto nella parte superiore, che garantisce una migliore dissipazione termica.

facciare o per la manutenzione; - interruttore differenziale per la protezione contro i contatti indiretti; - illuminazione supplementare della zona di lavoro con lampade a LED a basso voltaggio; - segnalazione dello stato della macchina con colonna luminosa; - miglioramento del livello di diagnostica della macchina con nuovi messaggi sul pannello di interfaccia operatore, indicazione automatica delle richieste di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; - riduzione delle emissioni di rumore: la riprogettazione dell’impianto pneumatico e l’utilizzo di nuovi componenti con livelli di performance superiori ha consentito una riduzione del 60 % del livello di rumorosità. Inoltre, come si può osservare dalle foto allegate, la Fustellatrice FDS 8T-i offre un design nuovo e innovativo.


Taccuino

Il nuovo presidente di Etrma Lo scorso ottobre, in occasione del meeting del Board della Etrma (European Tyre and Rubber Manufacturers’ Association), è stato eletto il nuovo presidente dell’associazione. Si tratta di Christian Kötz, vice presidente esecutivo di Continental. Insieme a lui assume la carica di vicepresidente Thierry du Granrut, del Syndicat National du Caoutchouc at des Polymères, l’associazione francese della gomma e dei polimeri. Il loro mandato sarà effettivo a partire dal primo gennaio 2015. «La nuova presidenza dell’Etrma arriva proprio nel momento della nuova legislatura dell’Unione Europea», sottolinea il segretario generale di Etrma, Fazilet Cinaralp. «Desidero, dando il benvenuto al nuovo presidente, ringraziare quello uscente, Mr Lepercq, che ha dimostrato un’energica leadership durante i recenti, difficili momenti e un periodo di intensa produzione normativa».

Il nuovo presidente ha assunto subito l’iniziativa inviando un messaggio alla nuova Commissione Europea in cui sottolinea che «C’è bisogno di un salto di paradigma: dalla regolamentazione al rafforzamento. Solo attraverso il rafforzamento delle ambiziose norme da poco adottate, l’industria può misurarsi su un terreno di gioco di alto livello e mantenere la propria competitività». Il Board ha anche sottolineato la necessità di una politica commerciale bilanciata, che fornisca reali opportunità all’export, fondamentale per sostenere la crescita dell’industiria a livello globale». Infine, il Board ha sottolineato il contributo che le industrie dei pneumatici e della gomma hanno fornito alla sostenibilità della mobilità e dell’economia europee. Dalle suole delle scarpe ai satelliti, passando per i pneumatici e altri prodotti in gomma per il settore automotive e ferroviario,« la nostra industria ha sviluppato prodotti ad alto contenuto tecnologico per unire la

sicurezza e i requisiti ambientali alle alte performance richieste. L’industria dei pneumatici e della gomma contribuisce in modo decisivo all’economia


News

europea, coprendo lo 0,5% di tutto il Pil europeo e dando lavoro a circa 360.000 persone in tutta Europa, facendo del nostro continente il fulcro mondiale di questa industria manifatturiera».

Il nuovo stabilimento della Certech.

ExxonMobil progetta due impianti per la gomma butilica e le resine da idrocarburi a Singapore Sono partiti alla fine di ottobre i lavori per la realizzazione di due nuovi impianti per polimeri speciali, che ExxonMobil intende avviare proprio impianto chimico di Singapore. L’inizio dei lavori ha avuto luogo appena 10 mesi dopo l’ultimo ampliamento del sito produttivo. In particolare la ExxonMobil Chemical sta costruendo un impianto per la produzione di gomma alobutilica e uno per l’estreazione di resina da idrocarburi idrogenati. I lavori si dovrebbero completare nel 2017. Il progetto di espansione aggiungerà una capacità produttiva di 140.000 t l’anno. In particolare il sito per la produzione di resine da idrocarburi idrogenati diventerà il più grande del mondo, con una capacità di 90.000 t l’anno, per soddisfare la richiesta a lungo termine legata alla crescita di adesivi hot melt. Il gruppo petrolchimico segnala che intende continuare nella propria politica di investimenti a Singapore, regione nella quale prevede una forte espansione.

La svizzera Dätwyler investe negli Usa Dätwyler rafforza la sua presenza sul mercato automobilistico americano: il gruppo industriale svizzero (Cantone di Ur) rileva la Keystone Holding, società che controlla la Columbia Engineered Rubber, un’azienda con sede a Dayton, nell’Ohio, specializzata nello sviluppo, nella produzione e nella vendita di componenti in gomma. Le parti hanno convenuto di non fornire dettagli sugli aspetti finanziari della transazione. Columbia Engineered Rubber rappresenta un “complemento naturale” delle attività di Dätwyler e si trova su un cammino di crescita redditizia, spiega l’impresa di Altdorf (UR) in un comunicato odierno. Ha un organico di 70 persone e genera un fatturato annuale di circa 25 milioni di franchi svizzeri (circa 20 milioni di euro). 60

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

Un nuovo stabilimento per Certech Certech, l’azienda di Sant’Antonino di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, che opera nel settore dei macchinari per l’industria della ceramica e che produce manufatti in gomma per questo settore, ha da poco inaugurato un nuovo stabilimento (foto sopra), posizionato ad appena 50 metri dallo storico quartier generale. Le due unità produttive sono collegate tra loro da un cortile interno che rende più facile accesso e passaggi. La nuova struttura si estende per 3.000 metri quadri di capannone oltre a 400 metri quadri di uffici. È stata realizzata utilizzando le più innovative e avanzate tecnologie in fatto di coibentazione termica, con sistemi di riscaldamento all’avanguardia, e utilizzando solo illuminazione a led tanto all’esterno, quanto all’interno per uffici e zona produttiva.

Un nuovo presidente per la Silica Business Unit di Solvay

Si chiama An Nuyttens (nella foto in basso a sinistra) il nuovo presidente della Silica Global Business Unit di Solvay, che prende il posto di Tom Brenner, in uscita dal gruppo. Nuyttens, di nazionalità belga, vanta un master in Ingegneria chimica e un MBA in Management entrambi conseguiti all’Università cattolica di Lovanio, in Belgio. È entrata in Solvay nel 1991 come direttore tecnico in dipartimento Trasformazione del gruppo. Si è poi occupato di vendite e marketing. Lavorando in Europa e poi, per cinque anni, negli Stati Uniti, An Nuyttens ha via via assunto sempre maggiori responsabilità nei propri incarichi in seno a Siemens entrando nel gruppo di lavoro sugli Specialty Polymers. Nel 2005 ha fatto ritorno al quartier generale del gruppo a Bruxelles per assumere diversi incarichi, tra cui anche quello di direttore generale globale degli High Barrier Polymers, nel 2012.

Bridgestone tra i migliori fornitori BMW per il 2014 Bridgestone è stata premiata con il BMW Supplier Innovation Award 2014 nella categoria “Efficient Dynamics”, grazie alla nuova Ologic Technology utilizzata per sviluppare i pneumatici per la rivoluzionaria auto elettrica BMW i3. Il premio è stato consegnato a Franco Annunziato - CEO e Presidente di Bridgestone Europe - da Gerhard Kurz - Senior VP Purchasing Driving Dynamics - durante la


Taccuino

Franco Annunziato (sulla destra), CEO e Presidente di Bridgestone Europe, riceve il BMW Supplier Innovation Award da Gerhard Kurz, Senior VP Purchasing Driving Dynamics di BMW.

cerimonia ufficiale che si è tenuta lo scorso 1 ottobre ad Amsterdam. «Bridgestone è orgogliosa di essere stata scelta da BMW come partner esclusivo per lo sviluppo dei pneumatici per la gamma di veicoli elettrici. BMW e Brid-

gestone condividono la stessa visione che vede la mobilità sostenibile in cima agli obiettivi delle due aziende. Per questo motivo siamo lieti di ricevere da BMW il premio per l’innovazione per la nostra Ologic Technology”, ha affermato Franco Annunziato. Ologic Technology I pneumatici Ologic sono caratterizzati da un diametro maggiore e un battistrada più stretto, caratteristiche che consentono di ridurre significativamente la deformazione del pneumatico e di risparmiare l’energia altrimenti persa attraverso l’attrito interno, aiutando a ridurre la resistenza al rotolamento e mantenendo allo stesso tempo livelli di sicurezza al pari dei pneumatici tradizionali. La minore resistenza al rotolamento consente una riduzione del consumo di carburante, minori emissioni di CO2 e, nel caso veicoli puramente elettrici, un migliore funzionamento generale. Bridgestone è attualmente fornitore esclusivo di pneumatici per BMW i3, con gli Ecopia EP500, e BMW i8 con gli spor-

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tivi Potenza S001. Grazie al design e all’utilizzo di materiali innovativi i pneumatici Bridgestone con tecnologia Ologic sono in grado di soddisfare i requisiti di guida richiesti da tutte le vetture BMW.

I tubi marini Yokohama Rubber ottengono la certificazione dal Registro dei Lloyd Yokohama Rubber ha annunciato che i suoi tubi flessibili Seaflex STS, utilizzati nei trasferimenti “nave a nave” (STS, Ship to Ship) di petrolio greggio sono stati certificati dal Registro dei Lloyd, l’ente che si occupa della sicurezza marina a livello mondiale, perché soddisfano due principali standard internazionali. Il primo è il criterio British Standards “Tubi flessibili in gomma per aspirazione dell’olio e servizi di scarico. Specifiche per gli accoppiamenti” (“Rubber hose assemblies for oil suction and discharge services. Specification for the assemblies”, BS EN 1765: 2004). Il secondo è la norma di standardizzazione del Comitato europeo per i tubi che devono essere “elettricamente conduttivi, incorporando una copertura semiconduttivo” come da Sez. 9.2 della norma EN ISO 1825-2011, che riguarda i “tubi di gomma e i tubi flessibili per il rifornimento e lo scarico del combustibile degli aerei -specifica- ISO 1825: 2010″. I tubi STS sono soggetti a severe condizioni di utilizzo e devono soddisfare rigidi requisiti di sicurezza, anche per quel che riguarda la durata e la prevenzione dagli incendi. Queste due certificazioni dimostrano ul62

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2014

teriormente l’affidabilità dei tubi Yokohama Seaflex STS. I tubi Seaflex STS vengono utilizzati durante il trasferimento di petrolio greggio tra petroliere in mare. Questi tubi hanno solitamente un cavo di acciaio a spirale incorporato all’interno dello strato di gomma, al fine di aumentare la resistenza. Tuttavia, i tubi STS di Yokohama Rubber raggiungono una durata superiore con una costruzione senza cavi. Di conseguenza, i tubi sono più leggeri e più facili da usare, rispetto ad altri tubi STS.

Lanxess annuncia un nuovo EPDM a peso molecolare ultra-elevato Lo scorso ottobre, in occasione del Rubber Expo di Nashville, Tennessee (Usa), Lanxess ha presentato un nuovo grado del proprio EPDM Keltan, che presto entrerà in fase di commercializzazione e che, secondo la multinazionale tedesca, rimpiazzerà con successo la gomma naturale in applicazioni dinamiche. Il nuovo prodotto è il Keltan 9565Q, pensato per soddisfare le sempre più sofisticate esigenze dell’industria automotive per applicazioni che richiedono la resistenza a temperature sempre più elevate. Performance che la gomma naturale non è in grado di garantire, a causa della sua tendenza a degradare veolocemente in queste condizioni operative. Secondo Niels van der Aar, capo del Servizio tecnico e dello Sviluppo applicativo della divisione Lanxess Keltan Elastomers, «il Keltan 9565Q, con la sua struttura molecolare su misura, pre-

senta le stesse caratteristiche di robustezza e resilienza della gomma naturale con l’ulteriore vantaggio di conservare queste caratteristiche superiori anche dopo l’esposizione ad alte temperature. Questa prerogativa del prodotto consente anche di processare il Keltan 9565Q ad alte temperature, migliorando quindi la produttività nello stampaggio e riducendo i costi». Aggiunge ancora van der Aar: «La particolare struttura polimerica di questo EPDM gli conferisce anche proprietà superiori di resistenza all’ozono, ai raggi UV e al calore. Tutti aspetti che lo rendono particolarmente interessante per l’impiego in applicazioni dinamiche». La gamma di EPDM distribuiti da Lanxess sotto il marchio Keltan è impiegata per la produzione di guarnizioni per porte, collettori, nastri e per parti anti-vibrazione. Il prodotto è anche usato nella modificazione della plastica, per la produzione di cavi e nell’edilizia.

I produttori tedeschi di macchine per la plastica e per la gomma prevedono un buon 2015 VDMA, l’associazione tedesca che ricopre un ruolo equivalente a quello della nostra Assocomaplast, annuncia previsioni ottimistiche per il 2015, che dovrebbe portare a un incremento delle vendite del 4% rispetto a quanto avvenuto nel 2014. Quest’anno è stato soprattutto il mercato interno a sostenere l’industria tedesca di macchine per la plastica e per la gomma: i dati aggiornati ad agosto facevano registrare un incremento di addirittura il 20% rispetto all’anno precedente, mentre l’export ha fatto registrare un calo del 3%. La zona dell’euro ha comunque fatto registrare un incremento del 10%. La previsione è, per il 2014, di un totale di 6,7 miliardi di euro in valore di macchine vendute, cifra appena inferiore a quella fatta registrare nel 2013. A causare il trend negativo nelle esportazioni dei produttori tedeschi, secondo Thorsten Kühmann, managing director di VDMA, «è stato soprattutto il calo degli ordinativi provenienti da paesi come il Brasile, la Russia, il Messico, l’India e la Turchia. Anche la Cina sta riducendo la domanda. I paesi da cui invece crescono gli ordinativi vedono invece in prima linea l’Italia, la Spagna, il Portogallo oltre ai paesi dell’Europa dell’Est.


Calendario News

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19-22 novembre

Jakarta, Indonesia

19-22 novembre

Dongguan, Cina

2-4 dicembre

Vienna, Austria

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2015

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fiera

sito internet

15-17 gennaio

Delhi, India

India Rubber Expo & Tyre Show

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21-24 aprile

Mosca, Russia

Tires & Rubber Expo

www.exporcentr.ru

5-9 maggio

Milano

Plast/Rubber 2015

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