ridurre il curing-time università di lodz la fabbrica intelligente
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
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inchiesta macchine
GENNAIO ∙ FEBBRAIO 2015 - NUMERO 1
Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di Federazione Gomma Plastica
assogoMMa
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it
SOMMARIO 8 abbiamo letto per voi L’INTERVISTA 12 Il cluster
Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Stampa Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
Tullio Tolio, direttore dell’Istituto di Tecnologie Industriali e Automazione del Cnr e presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente, ci spiega il significato e gli obiettivi di questa iniziativa, che nasce per creare un link tra ricerca scientifica e industria (anche della gomma) con quattro grandi progetti già avviati per 40 milioni di euro
MONDOGOMMA 16 Nuove strade per ridurre
il tempo di vulcanizzazione
Uno studio dell’università austriaca di Leoben apre nuove strade per la riduzione del curing-time della gomma durante lo stampaggio a iniezione. Con interessanti risultati
22 Un istituto per la gomma
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
per la fabbrica intelligente
all’Università di Lodz
L’Istituto di Tecnologia dei Polimeri e dei Coloranti dell’Università di Lodz, in Polonia, studia la caratterizzazione degli elastomeri e conduce test e analisi a supporto delle aziende che vogliono conoscere nel dettaglio le proprietà chimico-fisiche dei materiali con cui lavorano. Siamo andati a visitarlo per saperne di più sulla ricerca che conduce
FOCUS 27 2015: sarà l’anno del rilancio?
Dodici produttori di macchinari e stampi per la gomma tracciano un bilancio del 2014 appena concluso, fanno le loro previsioni per il 2015 e illustrano i loro programmi per un anno con un’intensa attività fieristica, tra il Rubber di Milano e il DKT di Norimberga
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
DALLE AZIENDE
39 Macinare le balle di gomma:
semplice ed economico
Il nuovo mulino UltraGranulator PS-C della Pallmann, con ghigliottina integrata, consente di trattare il materiale, a temperatura ambiente, partendo direttamente dalle balle e non da pezzi più piccoli o fette pre-tagliate
ANNO 58 - gennaio ∙ febbraio - n. 1
42 Attrazione magnetica
con calore
Novità da SPD. L’azienda di Caravaggio (BG) ha sviluppato un sistema di ancoraggio degli stampi per la gomma con gli elementi magnetici inseriti all’interno del piano magnetico e un sistema che, oltre a bloccare lo stampo, lo riscalda anche
46 Nuove tendenze nello stampaggio
del silicone liquido
12
Un’affollata open house della State Technologies di Calvenzano (BG) ha presentato una serie di novità e sviluppi nello stampaggio del silicone liquido: come si stampa, con quali macchine, come si dosano i bi-componenti e con quali tecnologie
52 Rogitex, un primo bilancio
a due anni dalla nascita
La filiale italiana del gruppo internazionale con sede in Canada tira le somme del suo primo periodo di attività
16
NORMATIVE
54 Novità europee per la sicurezza
sul lavoro
Le ultime novità sulla documentazione che le aziende devono predisporre a garanzia della sicurezza sul lavoro e per la prevenzione dei rischi nei luoghi di produzione
57 taccuino • Mercato: ritorna il segno più per auto e veicoli commerciali • consumi di gomma in aumento nel 2015 e nel 2016 • asia: aumentano produzione e consumo di gomma sintetica • il grafene? serve anche a depurare l’acqua • festa in franciacorta per i 40 anni di ocs • serata img al museo delle mille miglia • gomma e romanzi: di nuovo in libreria i gemelli ripa • dal tarassaco il nuovo pneumatico agricolo di mitas • nuovo stabilimento bridgestone in vietnam • inaugurato uno stabilimento yokohama in india • un libretto desma sulla tecnologia dei canali freddi • franco lunari annuncia il ritiro dopo 30 anni di attività • il ricco programma formativo di assogomma per il 2015
63 calendario
22
46
64 gli inserzionisti di questo numero
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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con il patrocinio del C.N.R.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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ELASTICA
Rassegna della stampa tecnica estera
NUOVI MATERIALI Influenza dei plastificanti sulle proprietà di mescole a base di gomma naturale
C. Bergmann, J. Trimbach (Hansen & Rosenthal KG, Hamburg) - email: cristina.bergmann@hur.com KGK n. 7-8/2014, pag. 40-49.
I
n questo studio si parla dell’effetto dei plastificanti sulla prestazione di gomma naturale (NR) e di gomma naturale epossidata (ENR) utilizzate nel settore pneumatici. Si è studiata l’influenza della struttura chimica dell’olio (paraffinico, naftenico e aromatico) e della quantità di olio inserita in mescole, caricate con nero di carbonio e silice, prendendo i considerazione i seguenti aspetti: • la compatibilità dei plastificanti coi polimeri • la processabilità • le caratteristiche di vulcanizzazione • le proprietà meccaniche dinamiche • le proprietà fisiche prima e dopo invecchiamento. È stato dimostrato che la scelta del plastificante giusto è fondamentale per ottenere prodotti finiti con le proprietà desiderate. Tali prodotti devono rispondere non solo ai requisiti tecnici ma anche alle esigenze ecologiche. Per mezzo della modifica chimica dell’1,4-poliisoprene, cioè con epossidazione, si possono ottenere materiali con aumentata transizione vetrosa e polarità. Queste variazioni danno luogo a più alte proprietà di smorzamento, di 8
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
resistenza a trazione e di fatica, grazie al fatto che la gomma naturale epossidata manifesta cristallizzazione sotto sforzo, ridotta permeabilità all’aria, più bassa resistenza al rotolamento e maggiore aderenza sul bagnato rispetto alla gomma naturale. L’ENR rappresenta così una potenziale risorsa per i settori del pneumatico, di tutti gli articoli in gomma in generale, degli adesivi e dei termoplastici. Estesi lavori di ricerca hanno quindi studiato l’influenza di diversi tipi di carica sulle proprietà dell’ENR, la distribuzione quantitativa della carica fra miscele di gomme a base ENR immiscibili, l’interazione chimica fra superficie di nero di carbonio modificata ed ENR e l’utilizzo di ENR come stabilizzante di compatibilità per nanocompositi caolino organico/gomma. Inoltre si sono studiati a fondo anche la vulcanizzazione, il comportamento all’invecchiamento ossidativo, il compresssion set e la compatibilità di ENR con altri polimeri. Come detto, si sono condotti molti lavori sulla gomma naturale epossidata, ma l’influenza di oli di processo sulle proprietà di mescole a base ENR è incerta. Si sono presi in considerazione plastificanti esteri, benzene e benzeni sostituiti in ENR, così come si è misurata la resistenza all’olio di ENR in oli ASTM e si è dimostrato un miglioramento della resistenza alla rottura da flessione con l’utilizzo di un’emulsione di olio vegetale. Di conseguenza il presente articolo illustra l’influenza della struttura chimi-
ca dell’olio (paraffinico, naftenico e aromatico) e del carico dell’olio in mescole caricate con nero di carbonio e silice. Compito principale dello studio è stata la sostituzione dei convenzionali cancerogeni oli aromatici DAE (Distillate Aromatic Extracts) con oli minerali non tossici come il TDAE (Treated Distillate Aromatic Extracts) e il MES (Mild Extracted Solvate) in NR ed ENR: questi oli sono utilizzati nel settore dei pneumatici in conseguenza dei problemi di salute, sicurezza e ambiente che si sono intensificati negli ultimi anni. Per un produttore di pneumatici l’utilizzo di oli non etichettati è imposto per legge. Il REACH autorizza l’uso di un olio estensore nei pneumatici se contiene meno di 1 mg/ Kg (0,0001 % in peso) di benzo[a]pirene e meno di 10 mg/Kg (0,001 % in peso) della somma di 8 PAHs (Polycyclic Aromatic Hydrocarbons) prioritari. Si pensa inoltre che questi valori limite siano soddisfatti se l’estratto di aromatici policiclici (PCA) , preparati con dimetilsolfossido (DMSO), è meno del 3 % in peso come misurato dall’Institute of Petroleum, metodo standard IP346. Per i pneumatici questi limiti si considerano raggiunti se l’estratto organico della gomma vulcanizzata non eccede il limite di 0,35 % protoni bay (H bay) come misurato e calcolato dalla norma ISO 21461. Inoltre la prestazione delle mescole NR di riferimento con silice-silano sono state confrontate con mescole ENR 25 ed
Abbiamo letto per voi
ENR 50 con silice ma prive di silani. La correlazione fra il tempo di incorporazione dell’olio e i gradi di rigonfiamento ha dimostrato che i plastifcanti con valori dei parametri di solubilità più simili alle gomme sono stati incorporati più velocemente (DAE>TDAE>MES>PAR in ENR e DAE<TDAE<MES<PAR in NR) e assorbiti ion quantità maggiore nelle matrici polimeriche. In NR tutti i plastificanti hanno mostrato lo stesso potere di solvibilità, mentre in ENR si è ottenuta la sequenza DAE>TDAE>MES>PAR. Le misurazioni di annullamento dello sforzo hanno dimostrato che l’olio DAE promuove l’interazione carica-polimero in mescole a base silice, a causa di una forte interazione dell’olio col polimero, che implica una buona compatibilità di questo plastificante con la matrice elastomerica. In mescole con nero di carbonio l’olio PAR ha ridotto l’interazione polimero-carica con l’assorbimento dell’olio sulla superficie del nero di carbonio, dando luogo a mescole con viscosità più bassa. In questo caso l’olio si comporta più come un lubrificante che come un plastificante in sistemi ENR. L’aggiunta di plastificanti con diverse polarità ha determinato cambiamenti nelle caratteristiche di vulcanizzazione più pronunciati per le mescole con silice che con nero di carbonio, specialmente per quelle a base ENR. Aumentando il contenuto di olio, il Δ coppia (S mx – S min) è diminuito, il tempo di scottatura (ts2) si è innalzato e l’indice della velocità di vulcanizzazione CRI (Cure Rate Index) è diminuito a causa dell’effetto di plastificazione. DAE e TDAE hanno accelerato la reazione di vulcanizzazione e hanno mostrato più alti indici di velocità di vulcanizzazione che le mescole estese con MES e PAR. Questo potrebbe essere dovuto ai componenti eterociclici presenti in tali oli, che possono accelerare la vulcanizzazione insieme agli agenti di vulcanizzazione. Con riferimento alla struttura chimica, i polimeri studiati hanno mostrato proprietà dinamiche differenti. La NR cristallizza sotto sforzo e ha un’isteresi molto bassa che conferisce una buona resistenza al rotolamento. Tramite l’epossidazione di NR, la transizione ve-
trosa aumenta e si riduce la cristallizzazione sotto sforzo, il che danneggia le proprietà dinamiche di ENR. Entrambe le mescole di gomma naturale caricata sono molto sensibili al cambio di plastificante per quanto riguarda la resistenza al rotolamento. La tan δ a 60°C è diminuita con l’aggiunta degli oli con la sequenza DAE<TDAE<MES<PAR, che è in linea con la Tg di questi oli. Riguardo all’aderenza sul bagnato, tutte le mescole estese con DAE e TDAE hanno ottenuto un risultato migliore di quelle con MES e PAR. L’effetto degli oli su entrambe le proprietà in mescole ENR è stato inferiore. Sono stati misurati livelli più bassi di proprietà fisiche (allungamento, rottura e lacerazione) per mescole estese con MES e PAR in confronto a quelle con TDAE e DAE, a causa del più basso contenuto di componenti polari e aromatici in questi oli. La conclusione complessiva è che il TDAE ha dimostrato risultati simili o addirittura uguali al DAE in mescole di NR e ENR caricate, il che indica che questo olio è un sostituto adeguato per il DAE classificato.
MATERIALI usura della gomma e dei materiali plastici
A. Hulme, J. Cooper - Smithers Rapra, “High performance polymers for oil and gas 2014”, ripubblicato (in lingua tedesca) su GAK n. 8/2014, pag. 478-484.
L’
articolo è una riproposizione sul mensile tedesco Gummi Fasern Kunststoffe di uno studio realizzato e pubblicato da Smithers Rapra in un suo studio sui polimeri ad alte prestazioni per il gas e il petrolio, uscito nell’aprile del 2014. Gli autori, in particolare, mettono in evidenza come vi sia un grande bisogno di produrre dati relativi all’usura per dimostrare la durabilità a lungo termine di polimeri da impiegare in applicazioni a contatto con gas e petrolio. I test per l’usura sono descritti dettagliatamente in standard come ISO 13628-16 / API 17L1 (specifiche per equipaggiamenti ausiliari con tubi flessibili), ma senza identificare alcun metodo di test prescritto. La produzione di dati sul lungo termine è particolarmente importante per i materiali
polimerici dal momento che le loro proprietà non sono soltanto legate alla temperatura e al tempo, ma possono essere anche significativamente modificate dai fluidi con cui vengono a contatto. Lo studio discute dei differenti metodi utilizzati per la previsione della vita sotto stress di materiali plastici ed elastomerici e include una rassegna degli approcci di due particolari tipi di test, “crack nucleation” e “crack growth”. Sono stati anche individuati, per fornire un riferimento, i metodi standard più comunemente usati a livello internazionale per i materiali plastici ed elastomerici. I metodi standard si limitano generalmente in test condotti in condizioni di laboratorio e, per questo motivo, vengono spesso richiesti test su misura su materiali o prodotti per soddisfare le necessità commerciali. Fin dall’inizio degli anni Ottanta, Smithers Rapra ha prodotto dati sull’usura dei materiali per altri settori industriali e offre soluzioni per fornire dati per la previsione della lifetime in ambienti operativi. L’articolo, in particolare, descrive un metodo di test sotto un carico fisso che può essere impiegato sia in situazioni di tensione che di flessione. La progettazione degli strumenti utilizzati per il test consente di impiegarli in immersione nell’ambiente del test sotto condizioni controllate di temperatura. Secondo gli autori, data la prevedibile crescita nelle richiesta di materiali sempre più performanti in condizioni di pressione e temperatura più elevate, determinata dalla sempre più complessa ricerca di giacimenti di combustibili fossili, è fondamentale adoperarsi per un continuo miglioramento e viluppo dei metodi di test dell’equipaggiamento utilizzato, per rendere possibili previsioni sempre più rapide sulla durata di vita dei materiali.
MATERIALI compression set a basse temperature
M. Jaunich, W. Stark, D. Wolff - BAM Bundesanstalt für Metalforschung und -prüfung, Berlin - GAK n. 8/2014, pag. 487-491.
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uesto articolo, pubblicato in lingua tedesca, risale in realtà alla fine del 2013 e riporta una
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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Abbiamo letto per voi
ELASTICA
ricerca condotto da studiosi di tre istituti di ricerca tedeschi: lnstitut für Fördertechnik und Kunststoffe dell’Università tecnica di Chemnitz, il Leibniz-Institut für Polymerforschung di Dresda e il Kunststoffezentrum di Leipzig. Il compression set (CS), spiegano gli autori nell’abstract iniziale dell’articolo, è un parametro fondamentale nella scelta dei materiali soprattutto per applicazioni sigillanti, come le guarnizioni. Consente di definire il recupero in funzione del tempo dopo una deformazione. In aggiunta ai test a temperature elevate, mirati a definire il comportamento di un materiale durante il suo invecchiamento, i test a bassa temperatura consentono di determinare il limite minimo della temperatura di lavoro del materiale o del prodotto. Le procedure di test variano in funzione agli standard applicati e possono avere significativi effetti sul valore del compression set. Per consentire una rapida risposta per quanto riguarda le basse temperature, gli autori della ricerca hanno definito una procedura automatizzata che può essere realizzata in tempi significativamente più rapidi rispetto al normale. La procedura è stata anche confrontata con i metodi standard. La misurazione in continuo del compression set consente di valutare la cinetica di recupero e, di conseguenza, di effettuare un confronto efficiente dei vari materiali per indirizzare la scelta di quello più idoneo. L’articolo è corredato da una serie di grafici e da una ricca letteratura di riferimento.
MATERIALI la resistenza agli acidi di epm e epdm. parte seconda: il potenziale zeta - concetto e misurazione
R. Hornig, S. Steinhilber. R. Nitzsche - ErlingKlinger AG, Dettingen/Erms, Malvern Instruments Gmbh, Herrenberg - Germania - roy.hornig@erlingklinger. com, rolf.nitzsche@malvern.com - GAK n. 8/2014, pag. 492-501.
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uesto lungo articolo completa una prima parte dello studio pubblicato dalla rivista tedesca GAK nel suo numero 12/2012, quindi due anni prima rispetto a questo suo completamento. In quel primo articolo si delineava, attraverso una serie di espe-
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
rimenti, in condizione di immersioni differenti, come liquidi polari protici a contatto con materiale elastomerico relativamente non polare possono causare un considerevole aumento di volume e di peso del materiale nel caso in cui si superi un determinato livello di acidità. Le ragioni di questo fatto, spiegano ora gli autori nel proseguimento del loro studio, possono essere individuate nel concetto di potenziale zeta (o potenziale elettrocinetico). L’articolo, in particolare, presenta un metodo per determinare il potenziale zeta superficiale di campioni di EPDM. Vengono illustrate, nella fattispecie, le misure iniziali condotte su dei campioni di EPDM realizzati con le ricette già descritte nella prima parte dell’articolo. Il mezzo protico prescelto per l’esperimento è l’acido cloridrico, utilizzato nello studio nella forma di soluzione acquosa con diluizione seriale. In base al valore di pH è stato possibile misurare sensibili cambiamenti del potenziale zeta superficiale nei campioni di EPDM posti in contatto con la soluzione acida secondo una procedura definita. Sembra quindi che sussista una correlazione tra il livello del potenziale zeta e le trasformazioni fisiche che avvengono all’interno dei campioni di gomma vulcanizzata. Questi ultimi, in particolare, si sono presentati nella forma di un aumento di volume e di peso. Inoltre, si è indagato sugli effetti di intervalli di tempo crescenti di immersione dei materiali nel mezzo acido. Lo studio, infine, discute nel dettaglio i limiti e gli aspetti distintivi dei metodi di misurazione elettrocinetica utilizzati per determinare il potenziale zeta delle superfici planari. L’articolo è arricchito con grafici e con schemi che illustrano le attrezzature impiegate per condurre i test.
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L
o studio descritto da questo articolo ha visto il coinvolgimento del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università Milano Bicocca, del Pirelli-CORIMAV e dell’Istituto tede-
sco per la chimica degli elastomeri DIK e.V. (Deutsches Institut fur Kautschuktechnologie). L’articolo è in lingua inglese e descrive l’utilizzo di alcuni nanofiller a base di carbonio in matrici di gomma Stirene-Butadiene. In particolare si è lavorato con il grafene esfoliato “nanoPlatelets” (xGnPs), dei tipi xg C750 e xg M5, nanografite (nanoG) e CB N234. Di queste cariche si è indagato l’effetto sulle proprietà dinamico-meccaniche e dielettriche in mescole di gomma SBR ottenute con il metodo del “dry melt mixing”. Con l’aumentare della carica, hanno potuto osservare gli autori dello studio, si riscontrano un maggior irrobustimento del materiale, una migliore conduttività dielettrica AC e proprietà reologiche migliori. È stato anche individuato un livello di percolazione del filler che, una volta raggiunto nel nanocomposito, si traduce in un aumento esponenziale di tutte le proprietà. L’articolo è strutturato in due parti. La prima è, per così dire, metodologica, e indica tutti i dettagli di come è stata condotta la sperimentazione, a partire dai materiali scelti per arrivare ai sistemi di misurazione utilizzati per individuare le proprietà reologiche, meccaniche e dielettriche dei nanocompositi ottenuti. In particolare si spiega come questi siano stati prodotti in un mixer da laboratorio del tipo Small Haake® 600, in cui la gomma è stata masticata per uno due minuti nella fase iniziale prima dell’introduzione nella camerea di mescolazione del filler. Avvenuta questa si è proceduto per altri 4-5 minuti fino al raggiungimento di un momento torcente stabile. In una terza e quarta fase sono stati aggiunti gli agenti di curing (ZnO e acido stearico per circa 2 minuti e zolfo e CBS per ulteriori 2-3 minuti. Infine i nanocompositi sono stati omogeneizzati attraverso 4-5 passaggi in un mescolatore aperto a due rulli. Le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori sono quelle accennate rapidamente all’inizio di questa recensione. I nanofiller utilizzati hanno mostrato nel complesso di apportare significativi miglioramenti alle caratteristiche generali dei nanocomposti rispetto a filler tradizionali come CB- N234.
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L’INTERVISTA
Il cluster per la fabbrica intelligente
di Riccardo Oldani
Che cos’è il Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente? Si tratta di un’associazione d’imprese e realtà scientifiche che risponde ai criteri definiti dall’Avviso per lo sviluppo e il potenziamento dei Cluster tecnologici nazionali, emanato nel 2012 dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. L’iniziativa ha lo scopo di rafforzare la competitività tecnologica dei settori produttivi del nostro paese, secondo le direttive tracciate dal Decreto legislativo 297 del 1999, e prevede la creazione di 12 “cluster” tematici, di cui 8 sono già operativi. Quello sulla fabbrica intelligente, di cui presiedo l’organo di coordinamento e gestione, il principale strumento strategico del Cluster, è stato il primo a costituirsi in associazione. Di che cosa si tratta? Quali sono i suoi compiti e com’è strutturato? Il suo obiettivo è sviluppare e attuare una strategia basata sulla ricerca e sull’innovazione in grado di consolidare e incrementare i vantaggi competitivi nazionali e indirizzare la trasformazione del settore manifatturiero italiano verso nuovi sistemi di prodotto, processi, tecnologie, sistemi produttivi, seguendo un percorso coerente con le agende strategiche dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione, in particolare Horizon 2020. Oggi il nostro cluster 12
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
Tullio Tolio, presidente del Cluster Tencologico Nazionale Fabbrica Intelligente e direttore dell’istituto ITIA-CNR. È uno dei massimi esperti italiani in materia di robotica e automazione industriale.
È stata presentata a dicembre un’iniziativa per lo sviluppo del settore manifatturiero italiano che potrebbe avere ricadute interessantissime per le nostre imprese, di ogni dimensione, anche nel settore della gomma. È il Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente, un’associazione di aziende, enti di ricerca, università e istituzioni nato per tracciare il percorso verso la fabbrica del futuro. Abbiamo parlato di questa importante novità, che coinvolge oltre 300 realtà e ha già avviato progetti di ricerca per 40 milioni di euro, con il suo presidente, Tullio Tolio, direttore dell’Istituto di Tecnologie Industriali e Automazione del Cnr e uno tra i più attivi scienziati italiani nel campo delle tecnologie e dei sistemi di produzione
Tullio Tolio raggruppa più di 300 membri tra aziende, università, enti, associazioni che, insieme, possono parlare di ricerca e innovazione, avviare progetti di ricerca per lo sviluppo di tecnologie innovative da trasferire all’industria, avere un peso importante nei tavoli di discussione e di indirizzo delle politiche della ricerca a livello locale, nazionale ed europeo. Quattro importanti progetti di ricerca sono stati avviati e sono pronti per l’approvazione ministeriale. Inoltre abbiamo definito una roadmap, un percorso molto dettagliato, che riteniamo necessario per la sviluppo del nostro comparto manifatturiero e che abbiamo sottoposto ai ministeri dell’Università e della Ricerca e dello Sviluppo Econmico. Che funzione deve avere la roadmap? Nasce da un’analisi Abbiamo individuato molto approfondita sette grandi linee delle direzioni che sta di intervento che assumendo l’innovazione nel manifatturiero sia a consideriamo vitali per livello europeo che locale e garantire alle nostre regionale. E individua una imprese di mantenere serie di indicazioni molto il livello di leadership concrete che prefigurano come sarà la fabbrica del in Europa. Sono futuro e tracciano le linee che temi trasversali, che la ricerca dovrà assumere per possono interessare sostenere le nostre imprese aziende di ogni ad essere al passo con i tempi. Indicazioni utili non settore, che siano solo al cluster, inteso come produttori alimentari associazione, per sviluppare o della gomma, la propria attività, ma anche per indirizzare le politiche di aziende meccaniche, sviluppo dei ministeri. dell’abbigliamento o Il settore manifatturiero in dell’arredamento Italia è molto forte, ma anche molto frammentato e quindi la roadmap serve anche a coordinare le eccellenze italiane. Eccellenze che hanno grande visibilità, che sono riconosciute da tutti, e che fanno dell’Italia un paese leader in molti settori di nicchia, alimentando il nostro export. Ma il problema di molte di queste imprese è che spesso non sono abbastanza forti e strutturate per avere un peso di indirizzo, a livello nazionale e anche europeo. Avere una roadmap da seguire unitaria può consentire al nostro paese di presentarsi ai tavoli di confronto internazionale con un’idea precisa, una linea d’azione predefinita e coordinata, in grado di avere peso nelle sedi dove si definiscono, per esempio, gli indirizzi della ricerca europea. E gli investimenti da dove provengono? In parte dal MIUR in parte dalla partecipazione diretta
delle imprese coinvolte. Per i quattro grandi progetti che abbiamo o stiamo avviando possiamo contare su 40 milioni di euro d’investimento, in parte privati e in parte pubblici. Al momento i fondi ministeriali non sono ancora stati erogati, perché il meccanismo che deve sbloccarli è complicato, ma noi siamo già operativamente partiti dall’inizio del 2014, con un’anticipazione diretta da parte di tutti i partecipanti ai progetti. Quali sono le tematiche su cui state puntando? Abbiamo individuato sette grandi linee di intervento, che consideriamo vitali per garantire alle nostre imprese di mantenere un livello di leadership in Europa. Si tratta di temi trasversali, che possono interessare aziende di qualsiasi settore, che siano produttori alimentari o della gomma, aziende meccaniche, dell’abbigliamento o dell’arredamento. Per esempio pensiamo allo sviluppo di sistemi per la produzione personalizzata, cioè su misura per il cliente: siamo un mercato molto avanzato sotto questo punto di vista, che da sempre punta sull’estrema personalizzazione del prodotto, e per questo motivo, troviamo a casa nostra tutte le condizione di un mercato particolarmente evoluto. Ma altri temi fondamentali per la fabbrica intelligente del futuro sono la sostenibilità industriale, la valorizzazione del personale nelle fabbriche, lo sviluppo di sistemi di produzione ad alta efficienza, fondamentale in un paese povero di risorse energetiche e di materie prime, la messa a punto di processi innovativi di produzione. E poi, ancora, pensiamo a sviluppare tecnologie per sistemi di produzione evolutivi e adattativi, che consentano alle imprese di adeguarsi al mercato con un ritmo di cambiamento velocissimo, nell’ordine di un anno e non di dieci, come accadeva una volta, senza per questo dovere ogni volta rivoluzionare l’organizzazione o il parco macchine. Infine sarà fondamentale sviluppare anche strategie e sistemi di management per i sistemi produttivi di prossima generazione. Perché è così importante questo cluster? Perché sostenere e sviluppare il nostro manifatturiero è fondamentale per tutta la nostra economia. Oggi il comparto occupa direttamente il 23% di tutta la nostra forza lavoro, ma gli studi economici rivelano come ogni posto nel manifatturiero dia origine ad almeno due posti nei servizi. Quindi la nostra industria manifatturiera è il vero motore dell’economia nazionale. Questo concetto, del resto, è valido anche a livello globale ed è emerso fortemente dopo l’ultima crisi economica. Tenere in casa le produzione produce lavoro. Gli Stati Uniti sono stati i primi a reinvestire nel manufacturing, con un piano di investimenti di un miliardo di dollari l’anno per 4 anni deciso dall’amministrazione Obama. E ora ne stanno L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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L’INTERVISTA
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La sede di Assolombarda, dove il Cluster Fabbrica Intelligente è stato presentato ufficialmente lo scorso dicembre, in occasione della prima assemblea dei soci. In alto a destra, un momento dei lavori della giornata. Si nota, al centro, il professor Tullio Tolio.
Singolarmente ogni impresa ha la possibilità di partecipare a bandi di ricerca regionali, nazionali ed europei o di entrare a far parte di consorzi regionali, nazionali o europei. Ma con una notevole difficoltà di comprensione di tutto il sistema e con la necessità di impegnare risorse. Ecco allora che intermediari, come è il nostro cluster in ambito nazionale, consentono a questi soggetti di non avere soltanto un ruolo passivo, ma di diventare protagonista nel proporre proprie idee o tematiche, vicine ai propri reali bisogni e con una maggiore probabilità di trovare delle risposte. A questo contribuisce anche il nostro sistema di raccolta e valutazione delle idee, che coinvolge tutti i membri del cluster, attraverso questionari che possono essere sottoposti anche online attraverso il sito www. fabbricaintelligente.it. I quattro progetti che abbiamo già avviato, e precisamente Sustainable Manufacturing, Adaptive Manufacturing, Smart Manufacturing e High Performance Manufacturing, sono nati proprio seguendo questo sistema di raccolta degli spunti dal basso, un’assoluta novità per organizzazioni di questo tipo. Si tratta di progetti realizzati in cooperazione da compagini variamente composte da aziende, centri di ricerca e atenei, capitanati da un referente industriale e da un responsabile scientifico.
raccogliendo i primi frutti. Ma anche l’Unione Europea va nella stessa direzione. Per un’impresa italiana far parte del cluster che cosa significa? E quali vantaggi comporta? Associarsi costa 100 euro l’anno, 200 solo per le grandi imprese. Sono cifre volutamente basse per consentire a chiunque lo desideri di aderire. L’obiettivo è consentire alle aziende di poter trarre vantaggio dei risultati della ricerca scientifica e anche di essere protagonisti delle scelte.
Quali sono i programmi futuri? Oltre a portare a termine i progetti di ricerca avviati, che hanno un’orizzonte di tre anni, anche consolidare tutta l’attività del cluster e armonizzarla con gli altri già attivi o in fase di attivazione. Sarebbe molto utile per esempio coordinare la nostra roadmap con quella degli altri cluster. Per certi versi lo stiamo già facendo. Con il cluster dedicato allo sviluppo delle tecnologie aerospaziali, per esempio, abbiamo individuato tecnologie in comuni, applicabili a vari contesti. La stessa roadmap definisce un percorso molto preciso ed è il primo passo di un cammino che prevede molti altri step successivi.
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MONDOGOMMA
Nuove strade per ridurre il tempo di vulcanizzazione di Leonhard Perko e Walter Friesenbichler - Università di Leoben, Austria
Abstract
Nel corso del progetto di ricerca di FFGBridge “Riduzione del tempo di vulcanizzazione” realizzato presso la Montanuniversität di Leoben è stata esaminata la possibilità di ridurre il tempo di vulcanizzazione della gomma durante il processo dello stampaggio utilizzando il riscaldamento prodotto nelle mescole elastomeriche dallo sforzo di taglio, dallo scorrimento e dalla compressione a cui è sottoposto il materiale nell’ugello di iniezione. È stato anche elaborato un programma di calcolo per la previsione della riduzione di tale tempo.
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Uno studio condotto all’università austriaca di Leoben, nell’ambito di un progetto di ricerca sulla riduzione del tempo di vulcanizzazione, ha cercato nuove strade per ridurre il curing-time della gomma durante lo stampaggio a iniezione. Ecco le interessanti conclusioni a cui sono giunti i ricecatori
Ricerca scientifica
1 Caratterizzazione del riscaldamento da sforzo di taglio e scorrimento 1.1 Modello di calcolo per il riscaldamento da sforzo di taglio e scorrimento negli ugelli conici
Le equazioni analitiche per questo riscaldamento sono state ricavate dall’equazione dell’energia. L’approccio analitico, pertanto, si basa sui metodi messi a punto da Cogswell [2] e Binding [1]. Per determinare il campo di flusso all’ingresso, è stata adottata una semplificazione dei flussi nota come approssimazione della lubrificazione: un accorgimento essenziale per una soluzione analitica del problema senza dover ricorrere a complesse simulazioni 3D. Oltre alla deformazione elongazionale nella direzione del flusso dovuta allo scorrimento, è risultata significativa dal punto di vista scientifico anche la deformazione nelle direzioni radiale e tangenziale. Per descrivere la dissipazione negli ugelli conici, è stata utilizzata l’equazione sotto riportata:
∂T ρc p ∂t
(1) witnessed change o f energy over time
(1) variazione di energia registrata nel tempo
Figura 1 - Divisione dell’ugello in segmenti per semplificare il calcolo 160
Bulk temperature (°C)
Durante la sperimentazione è stato messo a punto e verificato un programma per calcolare l’aumento della temperatura nei compound di gomma nella fase dell’iniezione e predire la riduzione del cure time. Nella realizzazione software-assistita di un tempo di reticolazione ridotto si è constatata una vulcanizzazione delle parti stampate sicuramente completa e si è anche osservata una significativa diminuzione della durata del ciclo, accompagnata da un più basso consumo di energia. Importante sottolineare che il riscaldamento di una mescola di gomma per effetto della compressione è stato investigato scientificamente per la prima volta in questo studio.
150 140 130
4 mm/s measured
120
4 mm/s calculated
110
8 mm/s calculated
100
13 mm/s calculated
8 mm/s measured 13 mm/s measured 14 mm/s measured
90
14 mm/s calculated Start temperature
80 70 20
40
60
80
Die angle (°) Figura 2 – Temperatura della massa in funzione dell’angolo dell’ugello a diverse velocità di iniezione e confronto tra le misure e i calcoli (compound utilizzato nei test a base di NBR). Poiché, per le condizioni non isotermiche del flusso è praticamente impossibile trovare una soluzione analitica continua per l’aumento della temperatura lungo l’ugello, si è diviso quest’ultimo in segmenti, e l’aumento della temperatura è stato ricavato come somma di quello di ciascun segmento nella direzione del flusso (Figura 1). dove ΔTi rappresenta l’aumento totale della temperatura nel segmento, ΔTShear-i rappresenta il contributo dello sforzo di taglio e ΔTr-Elongation-i, ΔTΦ-Elongation-i e ΔTz-Elongation-i rappresentano i contributi dello scorrimento nelle direzioni r-, Φ- e z-.
1.2 Prove per verificare il modello di calcolo per il riscaldamento da sforzo di taglio e scorrimento
Scopo delle prove era definire una misura riproducibile della temperatura della massa dopo il flusso del materiale attraverso un ugello conico per verificare la previsione elaborata con il modello di calcolo presentato nella sezione 1.1. Per tali misure è stato impiegato uno stampo appositamente progettato e sono stati approntati sei diversi ugelli conici con i seguenti angoli: 20°, 30°, 45°, 60°, 75° e 90°. La Figura 2 (vedi pagina precedente)
∂v r v ∂v z ∂v r ∂v τr + τφ r + τz = τ zr z + + r r z ∂r ∂z ∂ ∂ ( 3) elongation ( 4 ) elongation a l heating in φ − direction ( 5 ) elongation a l heating in z- direction a l heating in r - direction ( 2 ) shear heating
(2) riscaldamento da sforzo di taglio
(3) riscaldamento da scorrimento nella direzione radiale
(4) riscaldamento da scorrimento nella direzione del flusso
(5) riscaldamento da scorrimento nella direzione tangenziale
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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MONDOGOMMA
1.3 Sviluppo di un prototipo per la riduzione del tempo di vulcanizzazione mediante gli ugelli conici
Con il lavoro fin qui descritto si è indagato sull’effetto combinato del riscaldamento da sforzo di taglio e scorrimento negli ugelli conici e si è testato il nuovo modello di calcolo. Allo scopo di implementare questi risultati, è stato sviluppato uno stampo prototipo per valutare la riduzione del tempo di vulcanizzazione (Figura 3). Con questo stampo sono stati testati a) durezza, b) compression set, c) carico di rottura. Il compression set nella parte centrale del pezzo stampato è risultato essere un buon indicatore del grado di vulcanizzazione in quel punto. Si è anche visto, dopo un certo numero di prove, che è l’iniezione il fattore che influenza maggiormente l’innalzamento della temperatura e la riduzione del tempo di reticolazione. La Figura 4 mostra il compression set di parti stampate in condizioni uniformi di iniezione con due differenti ugelli (angoli di 20° e 60°). Come si vede dai grafici, le prove effettuate non evidenziano nessuna differenza nel compression set nelle due serie di test. Ciò significa che l’influenza maggiore sull’aumento della temperatura e conseguentemente sul curing time ottimale è esercitata dal lavoro svolto dall’iniezione. Risultati analoghi si sono ottenuti con compound diversi e con ugelli di diversa lunghezza. Tutto il lavoro qui presentato, quindi, dimostra l’influenza predominante dell’iniezione sul tempo di vulcanizzazione e, nello stesso tempo, prova che 18
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
Werkzeughälfte Heiße Hot Werkzeughälfte half of the mold Kalte Cold half of the mold
1 Direction of injection Einspritzrichtung
2 3
Insulation Isolation Konische ConicalDüse die
Parting Trennebene surface
4 Referenz Reference die
Heizpatronen Heating elements
Figura 3 – Prototipo dello stampo per l’esame dell’effetto del riscaldamento da shear e elongation sulla riduzione del tempo di vulcanizzazione [4].
Compression set (%)
mostra l’aumento della temperatura in funzione dell’angolo a diverse velocità di iniezione (linee continue). Le linee tratteggiate mostrano i valori ottenuti con il nuovo “Modello di calcolo di Perko” [6]. Come si vede dai grafici, si è trovato un alto grado di correlazione, con un errore medio inferiore al 5%. Queste le osservazioni principali: nei test si sono avuti aumenti di temperatura di oltre 70°C; la temperatura della massa fusa dipende dalla velocità di iniezione e dall’angolo dell’ugello nell’intervallo da 20° a 45°; un ulteriore aumento dell’angolo non ha nessuna influenza sulla temperatura.
Die angle 20° Düsenwinkel Die angle 60° Düsenwinkel
Cure time (s) Figura 4 – Risultati delle prove di stampaggio a iniezione in condizioni costanti di processo (compound a base di SBR [3]). una eventuale ottimizzazione della geometria dell’ugello non sortisce nessun effetto ai fini di un miglioramento della produttività. Da questo progetto risulta, comunque, che esiste la possibilità di ridurre il tempo di vulcanizzazione e che tale riduzione può essere quantificata facilmente nei processi industriali con l’ausilio dei programmi di calcolo elaborati nel corso della ricerca. In conclusione, il lavoro fornisce un contributo sostanziale al miglioramento della comprensione dei fenomeni reologici e termodinamici coinvolti nella fase dell’iniezione. Inoltre, prova che
l’iniezione è il principale fattore di impatto sulla temperatura della massa e sulla potenziale riduzione del tempo di vulcanizzazione.
2 Riduzione del tempo di vulcanizzazione con l’utilizzo del riscaldamento provocato dalla compressione 2.1 Modello di calcolo
È stata effettuata per la prima volta una caratterizzazione scientifica del riscaldamento prodotto dalla compressione in un compound di gomma per in-
∆T =
α⋅v ⋅ T ⋅ ∆p cp
La Figura 5 mostra una buona correla(3) zione tra le misure effettuate con il reometro capillare e con la pressa e i valori calcolati per uno dei compound di gomma esaminati e autorizza a ritenere buona la previsione degli incrementi di temperatura. Per una pressione di 1.800 bar, il valore misurato dell’innalzamento termico provocato dalla compressione è stato di circa 10°C.
2.2 Altri test e conclusioni
Per valutare la possibilità di ridurre il tempo di vulcanizzazione sfruttando il riscaldamento generato dalla compressione, è stato utilizzato un altro stampo appositamente progettato. Nella effettuazione del test, la fase della compressione è stata integrata nel ciclo dello stampaggio allo scopo di ridurre la durata dell’incubazione del materiale prima della fase dell’iniezione, e la chiusura dell’ugello è stata effettuata azionando manualmente un sistema di scorrimento a slitta inserito nello stampo. La misura del tempo ottimale di vulcanizzazione nelle condizioni di compressione realizzate ha dimostrato che la fase di compressione durante il ciclo non migliora la qualità dei pezzi stampati e nemmeno riduce il tempo di vulcanizzazione. La conclusione, pertanto, è che il riscaldamento provocato dalla compressione non è un elemento utilizzabile ai fini della riduzione di tale tempo. L’aumento di temperatura ottenuto alla pressio-
12 12
Dev.: -0,03°C Abw.: Berechnung Calculation
10 10
Capillary rheometer HKR
Spritzgießmaschine Injection molding machine
88
Linear(Messpunkte) (measurements) Linear
66
Abw.:-0,6°C Dev.:
44 22 00 0
200
400
600
800
1000 1200 1400 1600 1800 2000
Druckanstieg Δp (bar) Compression pressure Δp (bar) Figura 5 – Misure del riscaldamento prodotto dalla compressione al reometro capillare e con la pressa a iniezione a confronto con i valori calcolati (compound a base di EPDM a una temperatura iniziale di 80°C).
400 350
Curing time(s) (s) Heizzeit
dagarne i principi di base ai fini di un suo utilizzo nella riduzione del tempo di vulcanizzazione. A tale scopo, è stato necessario esprimere il riscaldamento prodotto dalla compressione in funzione della pressione esercitata. E questo obiettivo è stato raggiunto in due sperimentazioni simili: mediante l’uso del reometro capillare e di una pressa per lo stampaggio a iniezione con ugello dotato di termocoppia. La pressione è stata applicata mediante il pistone del reometro oppure utilizzando il cilindro dell’unità di iniezione. Il riscaldamento prodotto è stato calcolato con l’equazione di Joule-Thompson (equazione 3):
Compression heating Δp ΔT (°C)(°C) Kompressionserwärmung
Ricerca scientifica
14%
TW = 160 °C
22%
TW = 170 °C
26%
TW = 180 °C
300 250 200 150 100
TTKm C = T0 = 90 °C TTKm C = T0 + ΔTDiss = 150 °C
50 0 0
2
4
6
8
10
12
14
16
Bauteildicke (mm) Part thickness (mm)
Figura 6 – Stima della riduzione potenziale del curing time all’aumentare della velocità di iniezione. ne di 1.800 bar, infatti, è stato di appena 10°C circa, a temperature nel cilindro di iniezione relativamente basse (approssimativamente da 70 a 100°C). Inoltre, un’alta percentuale del calore generato si dissipa attraverso le pareti dell’unità di iniezione, che sono a una temperatura leggermente più bassa.
3 Programma di calcolo per la stima della riduzione del tempo di vulcanizzazione
Per stimare il cure time e valutare la possibilità di ridurlo, è stato sviluppa-
to un nuovo modello di programma di calcolo. Ai fini della determinazione del calore trasferito dalla parete dello stampo alla mescola di gomma, quest’ultima è stata divisa in più parti nella direzione dello spessore, e per la soluzione del problema è stata usata l’equazione dell’energia. Su queste basi, è stata stimata la riduzione potenziale del tempo di vulcanizzazione a temperature crescenti della massa durante l’iniezione. La Figura 6 mostra i risultati ottenuti. I grafici mostrano il tempo di vulcanizzazione di pezzi stampati a diverse L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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MONDOGOMMA
temperature dello stampo (TW) e a diverse temperature iniziali (T0) dopo l’iniezione (temperatura della massa del compound all’entrata nello stampo) in funzione dello spessore del pezzo. La temperatura di partenza è stata assunta a un minimo teorico di 90°C, al quale, in realtà, corrisponde una velocità di iniezione molto bassa, praticamente senza nessun aumento significativo di temperatura. La temperatura di 150°C è stata scelta sulla base degli aumenti della temperatura misurati nelle prove precedenti (Figura 2). Come si vede dai grafici della Figura 6, la riduzione della velocità di vulcanizzazione (differenza tra la curva rossa e la curva blù a un dato spessore) è possibile solo per spessori superiori a 4 mm. Inoltre, questa riduzione aumenta all’aumentare della temperatura dello stampo (TW) e dello spessore del pezzo.
4 Altri risultati
Lavorando a questo progetto, si sono acquisite nuove conoscenze di una certa importanza pratica per la lavorazione della gomma in diversi campi.
4.1 Correzione della temperatura nelle misure di viscosità col reometro capillare
A causa dell’alta viscosità dei compound di gomma, nel reometro capillare si possono verificare, per l’alta pressione, significativi aumenti della temperatura come risultato del riscaldamento dissipativo. Poiché l’esame reologico presuppone condizioni di flusso isotermiche e stazionarie, è stato necessario correggere le viscosità ottenute tenendo conto della dissipazione del calore. Esistono due metodi per la correzione del riscaldamento da sforzo di taglio [7, 8], ma in pratica non sono usati. A sua volta, il riscaldamento provocato dallo scorrimento all’ingresso nei capillari di solito non viene corretto. Nello sviluppo di questo progetto è stato sviluppato un nuovo metodo per la correzione della temperatura nelle misure di viscosità ai fini di un miglioramento dei dati ottenuti. Il metodo è stato utilizzato e verificato nella soluzione di problemi pratici.
4.2 Sviluppo di un nuovo metodo per la misura della viscosità 20
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
I metodi di Cogswell [2], Binding [1] e Obendrauf [5] per la misura della viscosità col reometro capillare non hanno fornito una descrizione soddisfacente dei fenomeni reologici che avvengono nei compound di gomma ad alta viscosità. È stato sviluppato, perciò, un nuovo modello per l’esame dei dati di viscosità col reometro capillare. Questo metodo fornisce un valido contributo a una chiara comprensione dei flussi che frequentemente si determinano nello scorrimento del materiale durante la lavorazione dei compound, rendendone quindi più facile il calcolo.
4.3 Metodo per visualizzare i flussi convergenti
Nel corso della sperimentazione è stato anche messo a punto un metodo per visualizzare la geometria dei flussi convergenti che si generano ai cambiamenti di sezione nel percorso del materiale. Ciò ha permesso una migliore conoscenza di questi fenomeni, presupposto necessario per una maggiore precisione nella previsione degli aumenti di temperatura mediante i modelli di calcolo appositamente sviluppati ai quali si è accennato prima. Questa conoscenza consente anche una migliore progettazione degli ugelli e dei canali di iniezione delle presse.
4.4 Programma per la stima dei tempi di vulcanizzazione e della loro possibile riduzione
Le prove di stampaggio a iniezione hanno dimostrato che è possibile ridurre il tempo di vulcanizzazione sfruttando il calore prodotto dallo sforzo di taglio e dallo scorrimento del compound. Inoltre, è stato sviluppato e provato un programma che permette di stimare il tempo di vulcanizzazione di pezzi in gomma dalla geometria semplice e di prevederne il grado di vulcanizzazione.
5 Risultati e previsioni
Sulla base della letteratura scientifica esistente, è stato elaborato un modello per lo studio del flusso negli ugelli conici. Nello stesso tempo si sono effettuate le relative misure sul materiale ed è stato migliorato lo stato dell’arte relativo ai metodi per la misura delle viscosità col reometro capillare. La verifica dei calcoli riferiti alla tem-
La Montanuniversität di Leoben La Montanuniversität di Leoben persegue lo scopo di fornire agli studenti una preparazione fondata sulla pratica, attraverso una ricerca di base e applicata condotta in stretta collaborazione con l’industria. La simulazione dello stampaggio a iniezione, le misure sui materiali, processi impegnativi, la compoundazione finalizzata allo stampaggio a iniezione di materiali elastomerici e termoindurenti, sono importanti argomenti di ricerca dell’istituto dello stampaggio a iniezione dei polimeri. La realizzazione dei progetti prende in considerazione tutti i possibili metodi di misura dei materiali e di analisi dei dati sperimentali, simulazioni e prove pratiche di stampaggio, in modo che i partner industriali possano trarre il massimo beneficio possibile dai risultati, ampliando, al tempo stesso, la loro conoscenza scientifica di base dei processi.
Il progetto FFG-Bridge “Riduzione del tempo di vulcanizzazione” Questo progetto è stato sponsorizzato dall’ente austriaco di promozione della ricerca FFG. I partner industriali del consorzio sono stati Erwin Mach Gummitechnik, Hirm (A) (lavorazione della gomma), Maplan GmbH, Ternitz (A) (fornitore di presse per lo stampaggio a iniezione) e Semperit technische Produkte GmbH, Wimpassing (A) (lavorazione della gomma). peratura della massa è stata effettuata su una pressa per lo stampaggio a iniezione della gomma tipo Maplan MTF750/160 della serie edition. È stato anche esaminato il calore sviluppato dalla compressione nelle mescole di gomma, evidenziando un’alta corrispondenza tra i risultati sperimentali e i valori calcolati mediante l’equazione di Joule-Thompson. L’acquisizione di questa conoscenza ha permesso di definire e provare praticamente un procedimento per lo stampaggio a iniezione utilizzando il riscaldamento prodotto dalla compressione. Per le prove sul riscaldamento da sforzo di taglio e scorrimento, è stato progettato e realizzato uno stampo prototipo montato su una pressa Maplan. Questa sperimentazione ha portato alla importante conclusione che la riduzione
Ricerca scientifica
Gli autorivulcanizzazione” - Il Dipl.-Ing. Dr mont. Leonhard Perko (nato nel 1984) è un ricercatore dell’Istituto dello Stampaggio a Iniezione dei Polimeri della Montanuniversität di Leoben (Austria) - Il Prof. Dr Walter Friesenbichler (nato nel 1957) è il direttore dell’Istituto dello Stampaggio a Iniezione dei Polimeri della Montanuniversität di Leoben (Austria).
possibile del curing time dipende dal lavoro esercitato dall’iniezione sul materiale. Ciò significa che la geometria dell’ugello ha uno scarso impatto sulla riduzione del tempo di vulcanizzazione, e per questo motivo si è deciso di non proseguire sulla strada della ottimizzazione di tale geometria, ma di focalizzare l’attenzione su un miglioramento sostanziale del modello di calcolo per la previsione della temperatura della massa, prendendo in considerazione le componenti assiale, radiale e tangenziale dei flussi convergenti.
Letteratura [1] Binding, D.M.: An approximate analysis for contraction and converging flows, Journal of Non-Newtonian Fluid mechanics 27: 173-189, 1988 [2] Cogswell, F.N.: Converging Flow of Polymer Melts in Extrusion Dies, Polymer Engineering and Science 12(1): 64-73, 1972 [3] Chaloupka, G.: Characterizing the potential of raising the bulk temperature for cure time reduction in practical experiments and systematic simulation, current work at the institute of injection molding of polymers, Department polymer engineering and science, Montanuniversitaet Leoben, 2014 [4] Hosiner, R.; Perko, L.: Concept and design of a rubber mold, Erwin Mach Gummitechnik GmbH, Hirm, Österreich 2011 [5] Obendrauf, W.: New methods for temperature and elongational viscosity measurements fort he simulation of polymer processing, PhD thesis at the
Institute of Polymer Processing , Montanuniversität Leoben, Austria. 1996. [6] Perko, L.; Fasching, M.; Friesenbichler, W.: Model for the prediction of bulk temperature changes and pressure losses in rubber compounds flowing through conical dies: An engineering approach, Polymer Engineering and Science, online publication, 2014 [7] Schuschnigg, S.: Rheological characterization at high shear rates using a microrheological slit die measurement system, Master thesis at the Institute of Polymer Processing, Montanuniversitaet Leoben, 2004. [8] Selvasankar, R.K.: Rheological characterization of polymer melts on an injection molding machine using a new slit die measurement system, Master thesis at the Institute of Polymer Processing, Montanuniversitaet Leoben, 2008
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MONDOGOMMA
Un istituto per la gomma all’Università di Lodz di Gianpaolo Brembati
I
n Polonia l’industria della gomma sta ancora vivendo una fase di crescita e di sviluppo, grazie anche alla spinta del programma ZES (Zone Economiche Speciali), istituito 20 anni fa dal governo di Varsavia per stimolare nuovi investimenti industriali: nell’ambito di questo programma, esteso a molti settori merceologici (in particolare a quelli dell’automobile, della gomma/pneumatici, delle manifatture basate su materie prime non metalliche) si sono fino ad oggi concretizzati investimenti per 22 miliardi di euro, con un valore superiore a 1,73 miliardi nel 2013 e con una crescita del Pil stimata, nella primavera del 2014, pari a +3,3%. Le aree di Cracovia, Walbrzych e Lodz sono le più attive e non a caso l’Università di Lodz sostiene efficacemente l’industria della gomma con i suoi laboratori di ricerca e di prove applicative.
Un istituto tutto per la gomma
L’Università di Lodz, fondata nel 1945, è costituita attualmente da 13 facoltà e offre programmi in 75 campi di studio e 196 specializzazioni, con la possibilità di usufruire anche di dottorati di ricerca, di più di 100 corsi di perfezionamento post-laurea, incluso un programma MBA (Master in Business Administration), e di programmi finanziati dall’ESF (European Science Foundation). La popolazione dell’università si compone di 40.000 studenti, provenienti da 80 diversi paesi, e di 2.280 insegnanti accademici, che tengono corsi in po22
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
Attrezzato con i macchinari più moderni, l’Istituto di Tecnologia dei Polimeri e dei Coloranti dell’Università di Lodz raccoglie un’esperienza di lunga data in materia di caratterizzazione degli elastomeri, test, analisi dei materiali e tutto quanto occorre a un’azienda che lavora nel settore per individuare le proprietà chimico-fisiche dei materiali con cui lavora. Siamo entrati nei laboratori dell’istituto per vedere che cosa succede al loro interno e capire il lavoro che vi viene svolto
lacco, inglese, francese, tedesco e russo che si adattano alle mutevoli richieste del mercato del lavoro. È in questo contesto che si colloca l’Istituto di Tecnologia dei Polimeri e dei Coloranti, nato dalla fusione dell’Istituto dei Polimeri e del Dipartimento dei Coloranti alla Facoltà di Chimica dell’Università di Tecnologia di Lodz nel 2004. Questo risultato è stato il culmine di una lunga serie di fusioni, risalenti al 1970, quando l’Istituto dei Polimeri fu fondato con la combinazione dei dipartimenti di Tecnologia della Gomma, di Tecnologia Organica, di Tecnologia della Concia e di Fisica. Dal 2004 il Professor Marian Zaborski è il direttore dell’Istituto unificato. Il principale obiettivo dell’istituto era sviluppare e intensificare sia l’istruzione che la ricerca e lo sviluppo nel campo della tecnologia degli elastomeri e delle materie plastiche, mentre la mis-
Ricerca in polonia
Sae volestia volum sundi atur, ut eos est esequas et, officiam ut eosaernat quidi ius qui blatur sitatia natem is ipidunt accus ad molorere audi seriam, sitam
Indirizzo e contatti Institute of Polymer & Dye Technology Faculty of Chemistry, Lodz University of Technology, Stefanowskiego 12/16, 90-924 Lodz, POLAND tel +48 42 631 32 09/+48 42 631 32 10 fax +48 42 636 25 43 e-mail: polbarw@info.p.lodz.pl http: //www.pb.p.lodz.pl/ Prof. Marian Zaborski Director tel +48 42 631 09 e-mail: marian.zaborski@p.lodz.pl Assoc. Prof. Krzysztof Strzelec Vice Dirtector tel +48 42 631 32 12 e-mail: krzysztof.strzelec@p.lodz.pl
sione era stata identificata nella conduzione di esaurienti studi scientifici, che fossero di utilità all’industria, e nel promuovere l’applicazione della scienza ad ambiti industriali.
Collaborazioni con le imprese
L’Istituto ha educato centinaia di studenti, indirizzandoli a carriere nel campo della ricerca industriale, e ha contribuito a vendere proprio l’idea di ricerca ai produttori di beni industriali: numerose società nazionali sono cresciute e molte innovazioni si sono realizzate grazie alle ricerche condotte al suo interno. È stata anche costituita un’efficace cooperazione con l’industria europea e mondiale, con lo scopo di sviluppare intese di collaborazioni strategiche a lungo termine con l’industria, consistenti in più ampi programmi di ricer-
ca multidisciplinari, definiti di comune accordo. Esistono contratti di cooperazione e strette collaborazioni con molte società multinazionali come Goodyear, Hutchinson, Cemex, Corning, ABB Power Technologies AB. L’Istituto partecipa a diversi programmi internazionali, che favoriscono lo scambio di studenti e di insegnanti accademici, e prende parte a programmi scientifici e di ricerca. La cooperazione di ricerca scientifica si realizza con molte università e istituti di ricerca in Europa, in America e in Asia, quali il Centre de Recherche sur la Physico-Chimie des Surfaces Solides (CNRS) di Mulhouse, l’Université de Claude Bernard e il Laboratoire d’Ingégnerie des Matériaux Polymères di Lyon, la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, la Tokyo University of Agriculture and Technology,
la North Caroline University di Raleigh, la François Rabelais Université di Tours, il Department of Biophysics Center for Imaging Research di Milwaukee.
Ricerche, prove e lavori
L’Istituto si occupa di ricerca di base e applicata in settori di interesse vitale per le aziende che si occupano di applicazioni industriali degli elastomeri. Questo significa lavorare in vari ambiti quali invecchiamento e stabilizzazione, caratterizzazione termica, lavorazione degli elastomeri, estrusione reattiva, reticolazione degli elastomeri, struttura di sistemi non convenzionali e sua correlazione con le proprietà degli elastomeri, tecnologia di articoli di gomma resistenti a temperatura con specifiche proprietà tribologiche, sintesi e proprietà di nanocompositi, nuovi tipi di cariche inorganiche e organiche. Si mette in pratica la vasta espeL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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MONDOGOMMA
Apparecchiatura Calorimetro a scansione differenziale con cambi modulati di temperatura, DSC1, Mettler Toledo
Analizzatore termogravimetrico TGA/DSC1, Mettler Toledo
Analizzatore dinamico meccanico DMA/SDTA861e, Mettler Toledo
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Applicazione Determinazione delle transizioni di fase di polimeri (transizione vetrosa, cristallizzazione, fusione, rammolli-mento), delle cinetiche di polimerizzazione e reticolazione di polimeri, determinazione della stabilità termicadi polimeri (degradazione, depolimerizzazione, ossidazione), identificazione di polimeri. Le temperature di misurazione variano da -150 a +500°C. Raffreddamento con azoto liquido. Determinazione della perdita in peso durante decomposizione, composizione di compositi polimerici (conte-nuto di polimero, carica, plastificante), prova di stabilità termica dei polimeri (temperatura di decomposizio-ne) e di resistenza a ossidazione a temperature elevate (tempo di induzione all’ossidazione). Le temperaturedi misurazione variano da 25 a 1100°C. Misurazione delle proprietà meccaniche e viscoelastiche dei materiali in funzione di temperatura, tempo, frequenza , e cambi periodici nella sollecitazione applicata; determinazione della temperatura di transizionevetrosa dei materiali e loro cristallizzazione, determinazione dell’effetto Payne (struttura secondaria dellecariche). Le temperature di misurazione variano da -150 a +500°C.
Gascromatografo inverso 5890A, Hewlett Packard
Caratteristiche dell’energia superficiale di cariche, loro capacità di disperdersi, specifiche interazioni e le proprietà donatore-accettore della superficie. Le temperature di misurazione variano da 20 a 325°C.
Reometro rotazionale ARES-G2, TA Instruments
Misurazioni reometriche e viscosimetriche per mescole di gomma e polimeri, studio delle proprietà reologiche di compositi elastomerici. Intervallo di momento torcente da 0,05 μNm a 200 mNm, intervallo di forzada 0,001 a 20 N, intervallo temperatura da -150 a +600°C.
Reometro privo di rotore MDR 2000, Alfa Technologies
Misurazioni reometriche e viscosimetriche per mescole di gomma e polimeri, studio delle proprietà reologiche di compositi elastomerici, cinetica di vulcanizzazione. Intervallo di temperatura da 25 a 200°C.
Reometro rotazionale privo di rotore DRPA 3000, MonTech
Misurazioni reometriche e viscosimetriche per mescole di gomma e polimeri, studio delle proprietà reologiche di compositi elastomerici, cinetica di vulcanizzazione ed effetto Payne. Misurazione di temperatura finoa 230°C.
Analizzatore di dispersione di caricaIn compositi DisperTester 3000, MonTech
Studio di dimensione di agglomerati, grado di dispersione di carica in compositi, mescole di gomma e vulca-nizzati.
Analizzatore di potenziale zeta ZETASIZER 2000, Malvern
Misurazioni del potenziale zeta per dispersione di solido in acqua o in solventi polari. Controllo delle proprie-tà acideo-base di solidi.
Analizzatore di dimensione delle particelle ZETASIZER NANO S90, Malvern
Misurazione di dimensione di particelle solide in acqua, solventi organici o modelli liquidi di matrice polimerica (olio paraffinico, olio siliconico).
Weather-Ometer Ci 4000 Atlas
Xenotest, prove di invecchiamento alla luce e agli agenti atmosferici.
Camera di invecchiamento agli UV UV 2000, Atlas
Camera agli UV per il controllo dell’invecchiamento simulato di materiali sotto l’azione di raggi UV. Prove diinvecchiamento accelerato agli UV per diversi materiali.
Camera climatica Solar SC 340, Atlas
Camera climatica per la simulazione delle condizioni atmosferiche. Prove di invecchiamento climatico accelerato per materiali. Condizioni estive ed invernali. Intervallo di temperatura da +200 a -60°C.
Camera di shock termico TSE-11, Espeq
Camera per degradazione di materiali sottoposti a drammatici ed improvvisi cambi di temperatura (da +200 a -60°C). Invecchiamento di polimeri sottoposti a shock termico.
Camera di invecchiamento in ozono SIM 6050-T, Anseros
Invecchiamento accelerato di materiali in atmosfera di ozono.
Respirometro MicroOxyMax,Columbus Instruments
Biodegradazione di materiali, determinazione dell’emissione di anidride carbonica.
Spettrofluorimetro Lumina, Thermo Scientifc
Misurazioni di fluorescenza, di fosforescenza, di bio e chemi-luminescenza, lunghezza d’onda 190-900 nm.
Spettrofotometro UV-Vis, CM 3600d, Konica Minolta
Misurazioni di colore e di differenza di colore; questa tecnica si può usare per campioni solidi e liquidi.
Spettrofotometro NIR-IR Thermo Scientific Niclolet 6700/ Spettrofotometro IR Bio-Rad
Spettroscopia a raggi infrarossi, NIR-IR, DRIFT (metodo di riflessione diffusa), NIR, foto-acustica, a cuvette per liquidi, ATR.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
Ricerca in polonia
Tester di Melt-Flow-Index MeltFlow@on plus, KARG industrial-technik
MFR (indice di fluidità in massa) e MVR (indice di fluidità in volume).
Assorbimetro “C”Brabender GmbH & Co. KG
Assorbimento di olio da parte di cariche, ad es. nero di carbonio, carbonato di calcio, silice. Misurazione del momento torcente necessario per la miscelazione della carica e del titolante (ad es. dibutilftalato).
Miscelatore di misura N50, Brabender GmbH&Co.KG
Apparecchiatura per la plastificazione di gomma e per la preparazione di premiscelati e di miscele di gomma.
Estrusore di misura 19/25D, Brabender GmbH & Co. KG
Proprietà dei materiali durante l’estrusione; velocità di estrusione, ritiro lineare nel tempo, effetto Barus.
Pressa ad iniezione Ponar-Żywiec FO 265/80
Lavorazione di elastomeri. Iniezione di materiali elastomerici.
Pressa ad iniezione attenfeld PLUS 350/075 Control UNILOG 1020,1996, 1997 Battenfeld Austria GmbH
Lavorazione di termoplastici. Iniezione di termoplastici.
Liofilizzatore LABCONCO
Essiccamento tramite processo di liofilizzazione.
Macinatore Pulverisette 5 FRITSCH
Macinazione di solidi.
Macinatore 8000D, SPEX/Sample Prep
Macinazione di solidi.
NanoTest 600 Micro Materials, UK
Analisi delle proprietà meccaniche di strato superficiale (micro durezza, modulo di elasticità, comportamento plastico in profondità, scorrimento viscoso).
Tribometro T-05 e T-15 ITeE-PIB, Poland
Misurazioni delle proprietà tribologiche con contatto lineare, concentrato o di superficie (rilevamento della varianza della forza di frizione nel tempo, misurazioni del coefficiente di frizione e del volume di usura).
Microscopio a forza atomica Molecular Imaging, USA
Analisi della morfologia di materiali eterogenei in microscala.
Analizzatore delle proprietà mecca-niche della gomma Zuick, Germany
Misurazioni di carico di rottura, allungamento a rottura e isteresi della gomma.
Reoviscosimetro Rheometric Scientific RM 500 Reologica Instruments AB, USA
Misurazioni delle proprietà reologiche di fluidi newtoniani e non newtoniani.
rienza del personale addetto nelle aree di caratterizzazione di materiali polimerici per quanto riguarda una vasta serie di aspetti: • proprietà termiche e meccaniche • additivi • contaminanti • analisi della rottura (di un componente in esercizio) • caratterizzazione morfologica e di superficie • invecchiamento • proprietà elettriche • proprietà reologiche degli elastomeri Le attività attuali di ricerca possono essere raggruppate in quattro grandi aree. La prima riguarda la sintesi e caratterizzazione di: • compositi elastomerici con limitata
permeabilità ai gas e con migliorati parametri di resistenza • compositi elastomerici magneto-reologici e magnetici; compositi ferromagnetici termoretraibili con matrice elastomerica • materiali polimerici biodegradabili ed ecologici con tempo di degradazione controllato • cariche silsesquiossaniche come agenti di modifica di elastomeri • compositi elastomerici resistenti ai raggi X • cariche di pigmenti e coloranti modificate come additivi elastomerici antinvecchiamento • elastomeri termoretraibili • compositi di silicone ceramizzato per l’industria elettrotecnica
Le altre tre aree riguardano invece: la degradazione termo/ossidativa, invecchiamento e stabilizzazione di polimeri flavonoidi come additivi antiossidanti per compositi elastomerici; modifiche di polimeri in condizioni supercritiche di fluidi; tribochimica di polimeri: modifica e caratterizzazione delle proprietà superficiali di materiali polimerici. L’Istituto di Tecnologia dei Polimeri e dei Coloranti dispone inoltre (vedi il box) di un’abbondante disponibilità di apparecchiature di caratterizzazione, di lavorazione e di prove per soddisfare la maggior parte di discipline e aree tematiche associate a ricerca e istruzione su materiali elastomerici. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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Gianni Sempliciotti
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Focus
INCHIESTA 2015: sarà l’anno Le nostre domande 1
del rilancio?
Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015?
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Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015?
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Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi?
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Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro
giudizio per essere davvero utili?
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per le aziende italiane
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per le aziende estere
Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato? Nel 2014 abbiamo riscontrato, durante eventi tenutisi nel cuore del Distretto del Sebino, un’estrema attenzione rivolta dai produttori esteri di presse a iniezione per la gomma alle aziende italiane che operano in quest’area. Sembra che il contatto tra diverse realtà, produttrici italiani di guarnizioni e produttori esteri di macchine, si traduca in un valore positivo che tende all’innovazione tecnologica e al miglioramento delle macchine sulla spinta delle pressanti esigenze del mercato che i produttori del Sebino sanno interpretare al meglio. Riscontrate anche voi questo interscambio positivo? Non ritenete che possa essere un esempio, esportabile anche ad altri settori, di come aziende italiane ed europee abbiano la capacità collaborare in modo costruttivo per tutta l’economia continentale?
Dodici importanti produttori o distributori di macchine e stampi tracciano il bilancio del 2014 e lanciano uno sguardo al 2015. In molti sembrano inclini a una maggiore fiducia rispetto agli anni scorsi, anche se segnalano come previsioni veramente attendibili non possano andare oltre i 6 mesi. Ma l’anno appena iniziato si preannuncia anche con un’intensa attività fieristica, incentrata sul Plast/Rubber di Milano e sul DKT di Normberga, ma anche su tanti eventi in Asia e America. Servono le fiere? I costi sempre più elevati per prendervi parte si giustificano con ritorni commisurati? Secondo la maggior parte dei protagonisti sono ancora strumenti fondamentali per il business. Ma quasi tutti stanno esplorando anche strade parallele o, in alcuni casi, alternative, come le open house o gli eventi aziendali
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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FOCUS
Le risposte degli esperti Aziende italiane
Cinzia Balzerani Alfa Stampi 1
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La partecipazione a fiere internazionali è per noi strategica, ma i costi sono troppo elevati in rapporto all’attuale situazione economica
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L’anno 2014 si è chiuso per la nostra azienda con una crescita di fatturato del 5% rispetto al 2013. In questo momento le richieste sono stazionarie, prevediamo per il 2015 un ulteriore piccolo incremento
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Abbiamo in previsione di ampliare e migliorare gli immobili dell’azienda
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Alfa Stampi parteciperà a Plast 2015
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Per la nostra azienda la partecipazione a una fiera è sicuramente un’importante vetrina, anche perché non abbiamo prodotti finiti da esporre per i quali sperare in contratti d’acquisto, ma semplicemente ci mettiamo la faccia e sponsorizziamo la nostra esperienza trentennale nella costruzione di stampi. Ritengo però che i costi siano troppo elevati per la situazione economica attuale. Potremmo partecipare a più fiere durante l’anno se ci fossero delle agevolazioni per i costi fieristici e accessori, come per esempio per depliant, gadget, voli, hotel e simili. Anche l’impiego di personale da inviare in fiera non è da sottovalutare, perché accade che il lavoro in azienda rallenta essendo alcuni impiegati assenti per più giorni.
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Siamo consapevoli del ruolo delle imprese italiane nel mercato globale e siamo consapevoli che non è riconosciuto in modo corretto soprattutto dai clienti esteri. Penso che quello che fa la vostra rivista di parlare delle aziende italiane attraverso reportage, sia già un’ottima vetrina.
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Viviamo una situazione di mercato interessante, in cui però è difficile programmare nel migliore dei modi la mole di lavoro. Su questo aspetto stiamo lavorando
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Cristian Ferrari Franciacorta Stampi
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Il riscontro attuale proveniente dal mercato è senza dubbio interessante; rimane difficile però riuscire a programmare nel migliore dei modi la mole di lavoro, ancora troppo soggetta ad alti e bassi che condizionano la continuità e l’organizzazione produttiva. Sicuramente questo punto rientra nei propositi da migliorare, potenziando gli aspetti aziendali che possono influire in questo processo e la collaborazione commerciale con importanti realtà del settore. Le previsioni per il 2015 sembrano essere positive; infatti questi primi mesi confermano una buona attività e un fermento lavorativo che ci auguriamo possa protrarsi durante il corso dell’anno.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
Così come quello appena trascorso, il 2015 sarà un anno importante per la Franciacorta Stampi poiché continueranno i lavori di sviluppo dei vari reparti dell’azienda. È in previsione l’inserimento di nuovi macchinari in produzione e il conseguente riassetto degli spazi. Le novità dunque non mancheranno: nei prossimi mesi si determineranno alcuni passaggi che contribuiranno a imprimere le caratteristiche di quella che potrà essere l’impronta dell’azienda nei prossimi anni.
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Come tutti sappiamo questi appuntamenti rappresentano una vetrina importante e un’occasione particolare per solidificare, mantenere e intraprendere relazioni con le aziende. Sicuramente la presenza in qualità di espositori a questi eventi offre opportunità commerciali valide sul mercato, ma è comunque importante conoscere le proposte di queste fiere anche semplicemente visitandole, per rimanere aggiornati e informati sulla realtà del momento, soprattutto in ambito internazionale. Noi saremo presenti al Plast/Rubber di Milano 2015 e stiamo programmando alcune visite ad eventi esteri.
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È difficile trovare la ricetta ideale per l’impostazione e l’organizzazione di una fiera del nostro settore affinchè risulti veramente valida ed efficace. Certamente la fiera non è più intesa come luogo di lavoro per concretizzare accordi, ma come un centro promozionale con la potenzialità di migliorare la visibilità e l’immagine delle aziende. I costi per accedere da protagonisti ad alcuni di questi principali eventi risultano molto elevati e quindi spesso disincentivanti, ma nello stesso tempo la partecipazione può offrire opportunità importanti per l’affermazione o la conferma sul mercato. In questi contesti fieristici spesso nascono i primissimi contatti, i quali, se supportati da solide strutture, possono dare vita a proficue e durature collaborazioni.
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La consapevolezza che, per quanto riguarda il nostro settore, le aziende italiane giocano un ruolo chiave anche sui mercati internazionali è sicuramente presente. Il riconoscimento di questo ruolo e l’importanza del servizio offerto però non sempre vengono colti e, anzi, spesso gli interlocutori, pur sottolineando l’importanza e la qualità del lavoro fornito, per
Macchine per lo stampaggio Le nostre domande
1 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 2 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 3 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 4 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili?
ragioni commerciali fanno valere come aspetto principale il prezzo e le relative strategie per portare avanti un progetto. Tuttavia è normale che ciò avvenga, soprattutto su ampia scala, in quanto in un mercato riconoscere incondizionatamente l’importanza di una determinata fornitura non farebbe altro che far lievitare i costi di quei prodotti e le relative condizioni di offerta. Importanti sì, indispensabili no insomma.
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Le nostre performance sono positive, ma con l’attuale situazione è impossibile fare previsioni attendibile oltre i sei mesi
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Fabrizio Piovanelli IMG
5 Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato?
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Possiamo dire che il 2014, nonostante le difficoltà del mercato, si sia chiuso in maniera del tutto positiva per IMG, tanto che il fatturato ha avuto un incremento di oltre il 20%. Il portafoglio ordini in corso fa ben sperare di poter mantenere il record di fatturato dell’anno che si è appena concluso. Possiamo però segnalare che non è più possibile fare delle previsioni di lungo raggio o, per meglio dire, le previsioni realistiche non possono andare oltre i sei mesi.
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Quest’anno sarà per noi un anno importante. A maggio si terrà infatti la fiera Plast, con la divisione Rubber. Gli sforzi di questi anni di IMG sono orientanti al risparmio energetico, all’abbassamento della rumorosità del macchinario, fino a spingersi al recupero dell’energia prodotta dal macchinario stesso. Nuovi sistemi di stampaggio ed una ricerca di nuovi dimensionamenti dei macchinari sono sempre obiettivi per noi importanti, già in parte raggiunti con la nuova gamma di presse FIFO. Prosegue inoltre lo studio congiunto con la nostra clientela della nuova pressa REM, l’unica proposta sul mercato totalmente elettrica. In questi anni IMG ha cercato inoltre di venire sempre più incontro alle diverse esigenze dei nostri clienti, costruendo macchinari ad hoc per gli stessi, così come fungendo da supporto alla clientela verso la ricerca delle migliori soluzioni di stampaggio.
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Come già anticipato parteciperemo con uno stand importante al settore Rubber della fiera Plast a maggio 2015 ed avremo anche uno stand con un nostro macchinario al DKT di Norimberga, per avvicinarci ancora di più al mercato tedesco, dove da oltre due anni abbiamo avuto buoni riscontri, grazie al posizionamento di numerosi macchinari.
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La scelta aziendale, da alcuni anni a questa parte, è stata quella investire in poche manifestazioni, dove potersi presentare in maniera aggressiva con stand dimensionalmente importanti ed a forte impatto visivo. E’ molto vero, le fiere sono unicamente un veicolo pubblicitario per le aziende,
ma rappresentano tutt’ora un luogo dove porter mostrare i propri prodotti ad una clientela che non sempre è disponibile a visitare l’azienda. I costi sono effettivamente esorbitanti, al punto di necessitare di molto tempo prima di poter avere un ritorno economico. La scelta di dedicare un settore unicamente allo stampaggio della gomma durante la fiera Plast è stato sicuramente vincente; i clienti oggi giorno hanno sempre meno tempo per potersi muovere: delle fiere troppo dispersive non incentivano le visite. Quello che si potrebbe a mio avviso fare è veramente ridurre i costi degli spazi espositivi, troppo elevati, così come rendere gratuiti gli ingressi alla fiera, al fine di poter attrarre un numero sempre più elevato di visitatori.
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Siamo consci della nostra identità aziendale e di quanto il supporto alla nostra clientela, sia questa italiana o internazionale, abbia permesso di ottenere sempre migliori e più economiche prestazioni dallo stampaggio della gomma. L’italiano ha, a mio parere, il difetto di essere eccessivamente esterofilo, o meglio di vedere nei costruttori e stampatori stranieri, per larga parte tedeschi, migliore qualità ed innovazione. Devo dire che le nostre aziende italiane del settore, siano queste produttrici di macchinari o trasformatrici, non sono da meno a quelle straniere, anzi le nostre aziende sono molto spesso tecnologicamente più avanzate rispetto a quanto noi possiamo immaginare. Questo non significa che l’estero per il nostro mercato non rappresenti uno sbocco ed un sistema economicamente e tecnologicamente forte da cui trarre spunti, dobbiamo però forse avere maggiore
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FOCUS coscienza di noi stessi e delle nostre potenzialità. Questo maggiore coscienza ci permetterà di essere visti dal mercato in maniera migliore, e di avere riscontri sempre più importanti circa la qualità e l’innovazione che le nostre aziende sono effettivamente in grado di apportare al mercato.
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Il prezzo, se corretto in funzione della qualità offerta, non dovrebbe essere visto come un costo, ma come un investimento
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Stefano Savoldi O.C.S. 1
Attualmente, nonostante sia aumentata la concorrenza asiatica e locale sui diversi mercati esteri e su quello italiano, stiamo ottenendo ottimi riscontri per quanto concerne sia la qualità sia soprattutto le nuove soluzioni tecnologiche per una finitura ottimale che applichiamo agli stampi prodotti. Riteniamo che nel 2015, avendo testato e consolidato i nuovi sistemi di produzione, si possa solamente ricevere riscontri positivi e in costante crescita da tutti i mercati che attualmente forniamo, oltre a eventuali nuovi sbocchi su mercati per noi ancora vergini.
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Stiamo già lavorando a un progetto per l’ottimizzazione della finitura su O-Ring e particolari tecnici per l’ottenimento di un prodotto totalmente “flashless”, richiesto ormai da aziende produttrici di articoli estremamente complessi per il controllo dei fluidi e per il settore medicale.
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Per il momento la partecipazione O.C.S. con un proprio stand è prevista alle Fiere Tyres & Rubber di New Delhi, Tyres & Rubber di Mosca, DKT di Nuernberg , e Rubber Expo di Cleveland (Usa). Per quanto concerne il Plast di Milano stiamo definendo una possibile compartecipazione nello stand di un’azienda nostra partner nel pool The 5 Carats.
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Siamo d’accordo sul fatto che le fiere di settore siano sempre più numerose e costose. In effetti una partecipazione a più eventi fieristici implica un pesante impegno finanziario. Si tende quindi a valutare la ricettività dei singoli mercati per decidere o meno la nostra presenza anche se, in linea teorica, una partecipazione più capillare quale vetrina per l’azienda sarebbe il target ottimale. Per quanto concerne la nostra visione sul “come” le fiere dovrebbero essere impostate, riteniamo innanzitutto che sarebbe opportuna una buona scrematura per portare a una netta distinzione tra il settore della plastica e quello della gomma. Troppo spesso fiere anche molto importanti tendono a unificare i due settori: un errore di valutazione, in quanto
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gli specialisti della gomma non si avvalgono di tecnologie specifiche del settore plastico. Ciò crea una dispersione nelle risorse (potenziali clienti, contatti, ricerca di agenti/ distributore) che l’evento fieristico potrebbe invece rendere meglio disponibili se puntasse a una selezione mirata del settore a cui è rivolto.
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Purtroppo, pur essendo ben consapevoli del ruolo giocato dalle nostre tecnologie avanzate e dell’apporto che queste forniscono alla realizzazione di un prodotto di alta qualità, risentiamo sempre più spesso del confronto con quanto offerto da aziende asiatiche. Un confronto che, benché possibile, non può reggere in termini puramente economici. La maggior parte dei clienti O.C.S. ne è consapevole e continua a preferire la nostra qualità e precisione, sebbene essi stessi siano spesso spinti dal cliente finale a optare per soluzioni molto più economiche a scapito della qualità. È la legge della domanda e dell’offerta: se il mercato richiede un prodotto finale scarso ma economico, talvolta il cliente si dovrà adattare per il bene della propria attività. L’insistenza sulla qualità rapportata a un prezzo corretto è il concetto per cui O.C.S. si batte e opera (con associazioni, enti preposti, eventi e conferenze di settore) al fine di far percepire e accettare il fatto inconfutabile che la qualità paga sempre, che la serietà di un produttore è la garanzia per un ottimo risultato e che il prezzo – se corretto in funzione della qualità offerta – non deve più essere considerato un “costo”, bensì un “investimento”.
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Nella partecipazione alle fiere bisogna programmarsi molto bene per trasformare in contratti reali le opportunità che si creano
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Alex Bedon OR.P. Stampi 1
Il mercato mondiale in generale ha posto dei “target”, ossia qualità, rapidità, e soprattutto attenzione al postvendita. Il 2015 è appena iniziato e già sentiamo la pressione di migliorare rispetto all’anno precedente. Possiamo contare sui nostri 35 anni di esperienza e l’inventiva per individuare le soluzioni vincenti, per cui siamo pronti per tutto quello che ci chiede il mercato, che previediamo, nell’anno mediamente stabile.
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Non facciamo anticipazioni, perché pensiamo che le sorprese siano sempre benvenute e destino quel pizzico di emozione in più, come succede a Natale o all’Epifania. Anche in questo caso preferiamo mantenere viva questa tradizione della sorpresa. Ma, al di là dello scherzo, come sempre i nostri tecnici lavorano su innovazione e soluzioni, frutto del 2% del fatturato reinvestito in ricerca nel 2014.
Macchine per lo stampaggio Le nostre domande
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Come sempre bisogna programmare per tempo e avere un approccio “work-in-progress” su tutti i fronti. Un piccolo anticipo riguardo a quanto porteremo al Plast/Rubber di Milano 2015: presenteremo, in “prima mondiale”, uno speciale sistema evolutivo tutto “made In OR.P”, riguardante sistemi di iniezione.
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L’evoluzione ci costringe ad adeguarci continuamente alle nuove necessità. La preparazione, l’enfasi sul nostro modusoperandi, mettendo in vetrina quanto più possibile di ciò che facciamo sono fondamentali per il contatto iniziale che poi, se gestito bene, ci consente di generare il contratto vero e proprio. Cerchiamo sempre di non tenere conto nell’immediato del fattore costi, ma di guardare oltre fin dall’inizio, considerandolo un investimento. Altrimenti la partecipazione a qualsiasi fiera sarebbe scoraggiante. La fiera genera opportunità, ma per sfruttare al meglio i tempi a disposizione si deve lavorare alla creazione di contatti molto tempo prima, e soprattutto dopo l’evento, per avere ritorni dell’investimento.
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Cerchiamo di aiutare i nostri clienti a creare, con i nostri stampi, un posto migliore per lavorare. È sempre stata nostra intenzione fornire il meglio, il massimo di quello che produciamo, cosicché l’utilizzatore finale, straniero o italiano, abbia sempre i migliori vantaggi. Quanto al riconoscimento della qualità del nostro lavoro, posto che fa sempre immenso piacere e ci capita spesso e volentieri di riceverlo, nella nostra filosofia aziendale è sempre qualcosa che si riferisce al passato. Il nostro impegno, dopo 35 anni in questo settore, è di puntare sempre al futuro per migliorare e creare innovazione.
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Nel 2014 è stato attivo soprattutto il mercato estero, con clienti di grandi dimensioni. Per il 2015 ci aspettiamo un miglioramento anche in Italia
Roberta Rivi Rivi Magnetics 1
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Attualmente il mercato si mostra in lieve apertura nonostante qualche segno di labilità. Per il 2015 si prevede una graduale, se pur minima crescita. Forte distinzione vi è ancora tra mercato Italia e mercato estero: l’Italia nel corso del 2014 ha mostrato ancora segni di debolezza. Nonostante siano stati attivati investimenti, le prospettive a inizio 2014 erano di maggiore crescita. Il mercato estero si è sicuramente mostrato più attivo e gli investimenti sono stati attuati da aziende di grandi dimensioni. Il 2014 è stato per l’Italia un anno in cui le risorse economiche sono state in parte procrastinate al 2015. Di conseguenza ci aspettiamo per l’anno entrante una situazione nettamente
1 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 2 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 3 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 4 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili? 5 Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato?
migliore nelle vendite dei nostri sistemi di ancoraggio magnetico per cambio rapido degli stampi.
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Abbiamo in previsione l’uscita di nuovi prodotti aggiornati seguendo le indicazioni del mercato. Il mercato ha precise esigenze, la sicurezza sul lavoro è solo uno degli argomenti e sempre molto attuale. La Rivi Magnetics seguirà con il suo reparto di R&D obiettivi precisi di mercato. Novità importanti inerenti all’ espansione aziendale sono già in atto dal 2014 e saranno in parte consolidati nel 2015. Esiste in Rivi Magnetics uno specifico progetto a breve/ medio termine sia a livello di R&D che a livello di investimenti aziendali.
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Di certo saremo presenti al Plast/Rubber. L’azienda avrà due collocazioni: Un primo stand nel settore della plastica e un secondo nel settore della gomma. Questo per garantire ai nostri clienti e ai visitatori la possibilità di incontrarci, dialogare, esporre le nostre idee, i nostri progetti, i nostri prodotti. Vogliamo avere l’opportunità di farci conoscere sia come azienda che come persone a chi ancora non ha avuto modo di avere un contatto diretto con la Rivi Magnetics. Vogliamo confermare ai nostri clienti la solidità dell’azienda, consolidata da 45 anni di attività. Con il nostro partner tedesco Hilma-Gruppo Roemheld, saremo presenti anche al DKT di Norimberga. Stiamo ancora valutando la partecipazione ad altri eventi.
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FOCUS
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È, come dite voi, sempre più una vetrina. Il motivo principale per cui si partecipa è marcare la presenza sul mercato. Ritengo anch’io che i costi siano molto elevati. Non a caso le aziende più strutturate agiscono sempre più sul mercato attraverso open house, dove chiaramente si gioca in casa e l’accoglienza sui clienti è sicuramente più curata. Poiché il fine di un evento fieristico è quello di attirare clienti, penso che gli organizzatori delle fiere dovrebbero mettere in campo tutte quella serie di attività e servizi per dare il massimo confort e supporto al cliente che decide di visitare una manifestazione. Stesso servizio anche per gli espositori.
5.
Nel settore specifico della gomma, con oltre 15 anni di esperienza del sistema magnetico per ancoraggio rapido dello stampo, Rivi Magnetics è riconosciuta a livello mondiale leader di mercato. Un brevetto a livello internazionale e la capacità di sviluppare soluzioni tecniche di Davide Rivi, amministratore della Rivi Magnetics, ci ha proiettato in questi anni su un mercato attivo e molto interessante. L’OEM, il key-customer, l’utilizzatore finale vedono nella Rivi Magnetics un’azienda attiva e propositiva sul settore. Questo ci rassicura sul fatto di essere riconosciuti leader sul mercato della gomma e la nostra clientela ci apprezza per queste qualità (e altre). Questa esternazione mi permette di approfittarne per ringraziare calorosamente i nostri clienti. Per quanto riguarda le associazion , vorrei precisare in particolare che Assocomaplast ha riconosciuto la nostra azienda, nello specifico Davide Rivi, quale esperto dei sistemi magnetici, specie sulle applicazioni su presse verticali a compressione. Il suo apporto tecnico è stato richiesto per la stesura delle nuove norme, attive dal giugno 2014, con la sua preziosa partecipazione al gruppo Euromap. Come divulgare l’impatto della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo? Il nostro obiettivo è un sistema produttivo e aziendale che unisca due culture diverse. Grazie alla Hilma-Roehmeld, nostro partner tedesco dal 2002, stiamo unendo la mentalità italiana a quella tedesca, poiché la riteniamo una scelta vincente. Ed è anche per questo che OEM e key-customer italiani e internazionali che ci hanno scelti. Andrebbe meglio divulgato semplicemente continuando a garantire qualità e facendo una forte azione di push nel promuovere un servizio piuttosto che un prodotto. Le associazioni piuttosto che le riviste di settore e comunque tutto quello che riguarda gli strumenti, anche tecnologici, per attivare una comunicazione a 360°, sono canali che l’azienda può utilizzare per aumentare la propria visibilità.
«Una fiera davvero utile dev’essere pianificata nelle
date e mirata sul nostro settore, a costi accessibili e con grande attenzione ai contenuti
Marco Inverardi RPM 32
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Per la nostra società il 2014 è stato un anno molto positivo e, anche se effettivamente in autunno il trend e l’acquisizione di nuovi ordini ha rallentato, iniziamo l’anno nuovo con un portafoglio ordini in essere con valori paragonabili a prima della crisi. Questi dati, anche se molto confortanti, non devono però illuderci troppo, perché non si è ancora ricreata la fiducia necessaria per guardare al futuro con serenità. Il settore è ancora un’isola felice, ma il mercato è tuttora pesantemente condizionato dal difficile periodo economico-finanziario globale. Nonostante ciò gli ordini già acquisiti da evadere nel 2015 ci consentono di affrontare il periodo a medio termine con serenità e di guardare al futuro con fiducia.
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La nostra sfida è rendere le aziende più competitive. Crediamo nell’innovazione e nella sostenibilità e da sempre puntiamo sulle soluzioni market-oriented. Per questo, oltre che costruire ottime macchine, nel lontano 2009 abbiamo creduto in un sogno, Ecotronic, la prima pressa elettrica per lo stampaggio della gomma, sogno che è diventato realtà. Una realtà che ha segnato una rivoluzione tecnologica nello stampaggio a iniezione della gomma. Conoscere bene il proprio mercato di riferimento è da sempre una delle primarie necessità di ogni azienda. Da alcuni anni però ciò non basta. Bisogna anche tener conto dei problemi di natura economica. La crisi finanziaria ha cambiato i canoni e le modalità di investimento. Da un lato, investimenti mirati, per macchinari ad alto valore aggiunto in grado di sostituire attrezzature non più competitive, a causa non dell’età, ma dello scarto tecnologico, e dall’altro la necessità di retrofittare e aggiornare tecnologicamente al meglio le macchine esistenti. Esistono dunque due mercati paralleli; il nuovo e il riadattamento dell’usato. Le novità sono, quindi, l’evoluzione della gamma Ecotronic per quanto concerne il nuovo e la gamma Ex Novo-Up Grade per quanto concerne l’adeguamento tecnologico dell’usato. Ecotronic non è solamente una pressa che consente di produrre pezzi difficili in maniera semplice con costi complessivamente molto più bassi, ma una pressa diversa da tutte le altre, perché capace di prestazioni ritenute non possibili e di produrre articoli non realizzabili con una pressa convenzionale. Ex Novo-Up Grade è una pressa nuova realizzata sfruttando la struttura ferrosa di una pressa usata. Si tratta quindi, non di un revisionato garantito al livello di prima scelta, ma praticamente di una macchina nuova al costo di un usato
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Gli appuntamenti Plast/Rubber di Milano e il DKT di Norimberga, dove presenteremo sia l’ultima evoluzione della gamma Ecotronic per quanto concerne il nuovo sia la gamma Ex Novo-Up Grade per quanto concerne l’adeguamento tecnologico dell’usato, saranno occasioni da non perdere per illustrare il know-how e il livello tecnologico delle nostre presse.
Macchine per lo stampaggio Le nostre domande
1 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 2 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 3 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 4 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili?
Oltre a essere presenti ai due appuntamenti fieristici citati, RPM ha altresì programmato una serie di Open House. Il primo si svolgerà presso la nostra sede a fine aprile, con la presentazione in anteprima delle presse che verranno esposte in fiera. Il secondo a settembre negli Usa, in occasione della consegna di una Ecotronic 390 ton.
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Sono ormai parecchi anni che le fiere non sono più l’occasione per chiudere dei contratti, ma sempre di più vetrine. Essere presenti in vetrina ha costi elevati, spesso anche troppo: è importante essere presenti, ma bisogna accertarsi che la vetrina risponda concretamente alle nostre esigenze. Purtroppo però anche le fiere si stanno trasformando, badando sempre di più alla forma che ai contenuti, con il rischio che troppe vetrine, anche se molto appariscenti ma prive di vita, stanchino. Se vogliamo avere delle fiere davvero utili dobbiamo avere delle manifestazioni pianificate sia nel numero che nelle date, mirate al nostro specifico settore a costi accessibili, sia per noi espositori che per i visitatori, ma soprattutto prestando molta attenzione ai contenuti.
5 Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato?
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Siamo più che convinti del positivo impatto determinato dalla tecnologia italiana nel mondo e consapevoli del fondamentale ruolo che le aziende italiane hanno svolto e svolgono per lo sviluppo del settore. I nostri prodotti, il nostro know-how e le nostre tecnologie, maturate in decenni di investimenti, ricerca e duro lavoro, hanno consentito a moltissime aziende straniere di acquisire produttività e qualità in pochissimo tempo. Questi fondamentali nostri contributi raggiunti, anche se riconosciuti dai clienti, evidenziati e valorizzati continuamente da noi operatori del settore, se non saranno supportati pesantemente anche dal sistema Italia non potranno diventare un valore aggiunto alla nostra competitività. Le nostre imprese, e in particolare realtà simili alla nostra azienda, hanno sempre e soltanto fatto affidamento sulle proprie capacità, non hanno mai avuto supporti di alcun genere, non hanno mai chiesto sostegni economici e nemmeno ci pensano, ma hanno bisogno che le associazioni e tutti gli enti statali predisposti, al di là delle solite affermazioni di rito, comincino veramente a fare la loro parte, come per esempio succede nel resto del mondo.
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L’apporto tecnologico dato al settore dalle aziende italiane è molto elevato, ma non sempre riconosciuto, per la ricerca di prezzi bassi a cui sacrificare la qualità
Davide Dondena Saspol
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In questo momento abbiamo dei riscontri positivi in merito al mercato estero e italiano. Il mercato italiano ha visto incrementi a livello di ordinativi che negli ultimi anni erano diminuiti, sia per quanto riguarda macchine standard, come quelle a iniezione gomma, sia per macchine speciali disegnate su misura per il cliente. Queste ultime, che sono la nostra forza, hanno segnato un aumento notevole di ordinativi. Prevediamo per il 2015 una situazione stabile rispetto all’anno appena trascorso, anche se ci sono grosse opportunità nei mercati esteri quali Cina ed India.
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Abbiamo sviluppato dei software di gestione e di controllo su tutte le presse a compressione e iniezione per gomma, che permettono ai clienti di avere sotto controllo tutta la produttività della macchina e di garantire un’alta qualità sul prodotto finale. Il collegamento via remoto di tutte le presse permette di eliminare o quasi qualsiasi fermo macchina derivante da possibili anomalie grazie ad un collegamento costante tra Saspol ed il cliente finale in tutte le parti del mondo.
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Saspol sarà presente a entrambe le manifestazioni. A Milano prevediamo, vista la contemporaneità con l’Expo, un sostanziale aumento di visitatori, cosa fondamentale per le nostre aziende. Per quanto riguarda Norimberga saremo presenti dopo alcuni anni di assenza proprio per seguire direttamente tutti
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FOCUS i nostri clienti tedeschi e per presentare le ultime novità di macchine per la produzione di UHMWPE. Si tratta di presse a compressione con singolo o doppio piano traslante con dimensioni massime fino a 12.000 x 2.500 mm e con una forza di chiusura massima regolabile di 120 kg/cm2. La pressa prevede inoltre un sistema di riscaldamento e raffreddamento in tempi controllati attraverso un software dedicato.
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Le fiere dovrebbero essere sempre più vetrine dedicate per tipologia di settore, con una durata non superiore ai quattro giorni lavorativi. Questo permetterebbe a chi veramente interessato di partecipare come visitatore e con una più alta probabilità di definire possibili ordini. Inoltre permetterebbe a chi partecipa di non disperdere tempo prezioso alle proprie aziende.
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A nostro giudizio, grazie a un’innovazione sempre crescente, l’apporto che le aziende italiane hanno dato alla crescita qualitativa e quantitativa della produzione in molti paesi esteri è molto elevato, ma non sempre riconosciuto, in quanto purtroppo oggi molti clienti preferiscono il basso prezzo offerto da aziende cinesi e indiane, sacrificando la qualità.
Aziende estere
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Le fiere sono importanti perché il contatto diretto con le persone, a mio parere, rimane ancora il mezzo migliore per avviare proficue relazioni
Sergio Lunari Desma
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Il 2014 è stato per Desma un anno eccezionale. Il fatturato e il numero di macchine vendute ha superato ogni aspettativa. Sia sul mercato italiano che a livello globale, Desma ha registrato un notevole incremento rispetto al 2013 che già era stato il miglior anno di sempre. I tempi recenti ci hanno insegnato che è sempre difficile fare previsioni ragionevoli sullo sviluppo futuro dei mercati. I primi segnali per il 2015 sono comunque positivi. Le numerose innovazioni tecniche sviluppate negli ultimi anni da Desma ci garantiscono il vantaggio di essere il produttore di macchinari di riferimento per i clienti più innovativi e dinamici del mercato.
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È ancora presto per svelare pubblicamente le succose novità che verranno presentate durante i due importanti eventi di Milano e Norimberga del 2015. Desma crede molto nell’innovazione tecnologica. I consistenti e continui investimenti in innovazione ci permettono di fornire ai nostri clienti le migliori e più avanzate tecnologie disponibili, in modo che essi possano avere successo sui difficili mercati di oggi.
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Come al solito Desma sarà presente ai principali eventi fieristici ed espositivi dell’anno. Tra questi non possono naturalmente mancare il Plast/Rubber e il DKT. Tra l’altro il 2015 sarà anche il 50° anniversario della fondazione di Desma Elastomertechnik. Sono quindi in programma speciali celebrazioni anche durante gli eventi fieristici. Contrariamente a quanto avviene in generale, numerosi clienti Desma approfittano ancora degli eventi fieristici per chiudere trattative già precedentemente sviluppate e anche, in qualche caso, per ordini estemporanei. È vero che lo sviluppo delle comunicazioni, e in particolare di Internet, permette oggi a chiunque, sempre e in qualunque parte del mondo, di accedere a una quantità di informazioni molto maggiore di quella che si potrà mai riscontrare a una fiera. Rimane però ancora il contatto diretto con le persone, a mio parere, il migliore e più importante mezzo per avviare, sviluppare e mantenere proficue relazioni con la clientela. In questo senso le fiere, rappresentano ancora un buono strumento commerciale.
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Il bagaglio di esperienza e la tendenza innovatrice delle piccole e medie aziende italiane rappresentano un preziosissimo serbatoio di idee per lo sviluppo delle nuove tecnologie da parte delle aziende produttrici di macchinari. In questo senso, Desma crede molto nell’Italia e ha intrapreso, da diversi anni ormai, la strada di instaurare con la clientela una relazione di partnership collaborativa, più che un mero rapporto fornitore/cliente. Le idee del cliente, vengono tradotte da Desma in tecnologia che, a sua volta, il cliente utilizza per primeggiare sui mercati. Questo è il circolo virtuoso che garantisce il successo della partneship tra Desma e la propria clientela.
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I produttori di macchine esteri hanno acquisito buone quote di mercato in Italia, favoriti dall’uscita di scena di alcuni produttori italianii
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Maurizio Ferrari Engel Italia 1
La situazione generale per il gruppo Engel è buona e nell’esercizio in corso il giro d’affari supererà il miliardo di euro. Anche in Italia la situazione è positiva rispetto alle previsioni e al consuntivo dello scorso anno. Il riscontro dal mercato è buono: i clienti, soprattutto quelli che hanno uno sbocco verso l’estero, hanno progetti e investono in nuove macchine oppure sostituiscono impianti obsoleti con macchine più performanti e affidabili e più automatizzate. Per il 2015/2016 abbiamo prudenzialmente stimato lo stesso giro d’affari in Italia, visto che quest’anno abbiamo registrato una buona crescita rispetto allo scorso anno.
Macchine per lo stampaggio Le nostre domande
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1 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 2 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 3 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 4 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili?
La gamma Engel è una delle più vaste disponibili e copre tutte le esigenze dello stampaggio di gomma, di silicone e di parti composite realizzate abbinando elastomeri con termoplastici. E la spinta innovativa di Engel non si ferma: verso la metà dell’anno verrà presentata una nuova macchina, Elast, dedicata al mercato dello stampaggio di guarnizioni e o-ring. La macchina avrà un gruppo chiusura totalmente nuovo, un gruppo iniezione modulare, sarà estremamente compatta a un prezzo competitivo e sarà dotata di servoazionamenti per abbassare i consumi a livello di una macchina tutta elettrica. Sarà dotata di gruppi iniezione per gomma e silicone HTV, con la possibilità di montare l’alimentatore di silicone in pasta a ciclo continuo Rotofeeder. Inoltre le macchine elettriche e-motion senza colonne (30, 50 e 80 ton) saranno disponibili anche per lo stampaggio di elastomeri e saranno dedicate alle applicazioni che richiedono massima precisione e pulizia.
5 Nel 2014 abbiamo riscontrato, durante eventi tenutisi nel cuore del Distretto del Sebino, un’estrema attenzione rivolta dai produttori esteri di presse a iniezione per la gomma alle aziende italiane che operano in quest’area. Sembra che il contatto tra diverse realtà, produttrici italiani di guarnizioni e produttori esteri di macchine, si traduca in un valore positivo che tende all’innovazione tecnologica e al miglioramento delle macchine sulla spinta delle pressanti esigenze del mercato che i produttori del Sebino sanno interpretare al meglio. Riscontrate anche voi questo interscambio positivo? Non ritenete che possa essere un esempio, esportabile anche ad altri settori, di come aziende italiane ed europee abbiano la capacità collaborare in modo costruttivo per tutta l’economia continentale?
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Per Engel l’evento più importante del 2015 sarà il simposio tecnologico che si terrà al design center di Linz e allo stabilimento Engel di San Valentin, dal 16 al 18 giugno 2015. Prevediamo la partecipazione di circa 2.500 clienti e circa 100 giornalisti in tre giorni e la presenza di circa 50 business partner ospitati in stand appositamente allestiti all’interno dello stabilimento. Saranno esposte una ventina di isole di lavoro basate su macchine da 30 a 1.500 tonnellate. In quella sede saranno presentate altre novità Engel sia in termini di macchine e sistemi di automazione che di tecnologie applicative. Inoltre Engel Austria parteciperà al Plast 2015 ed alla DTK di Norimberga e a tutte le fiere internazionali di settore in USA, Cina e Asia.
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Crediamo che bisognerebbe puntare sulla specializzazione, su un ottimo livello di servizio offerto a espositori e visitatori e sulla riduzione dei costi di partecipazione che sono improponibili per le aziende di più piccole dimensioni. Inoltre, evitando sovrapposizioni tra eventi importanti ed evitando la duplicazioni di fiere di settore molto vicine tra loro ci si potrebbe attendere una maggiore partecipazione di visitatori ed un maggior ritorno per gli espositori.
5.
I dati Euromap offrono un’immagine abbastanza chiara del mercato italiano. I produttori di macchine esteri stanno ottenendo buone quote di mercato in Italia e, a detta degli esperti di settore, questo trend resterà stabile anche in futuro favorito anche dall’uscita dal mercato di alcuni produttori italiani. Per quanto ci riguarda possiamo confermare che Engel viene scelta perché la tecnologia e l’efficienza offerta dalle macchine e dai sistemi di automazione contribuiscono a rendere più competitivi i produttori di guarnizioni e articoli tecnici. Inoltre i clienti considerano Engel un partner affidabile e stabile: Engel Italia opera sul nostro mercato da 25 anni con una filiale diretta. Il service è composto da 20 persone che offrono supporto tempestivo e qualificato ai clienti. In effetti pensiamo che il modello Sebino sia da un lato esportabile
e dall’altro già collaudato in altri settori. Ad esempio nel settore automotive in Italia vengono impiegate, da anni, grandi presse Engel per la produzione di interni ed esterni di vetture e veicoli industriali, prodotti made in Italy che poi competono contro la concorrenza asiatica e statunitense sui mercati internazionali.
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Il 2015 dovrebbe consegnarci una situazione favorevole a nuovi investimenti e quindi un ritorno alla crescita del nostro settore
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Roberto Sandrone Rep Italiana 1
I riscontri del mercato iniziano a dare indicazioni abbastanza soddisfacenti e positive. Abbiamo innanzi tutto avuto modo di verificare che l’attività produttiva della nostra clientela è in crescita. Questa situazione positiva dovrebbe permettere ai clienti di iniziare a pensare a futuri investimenti sul macchinario. Abbiamo quindi fiducia che il 2015, dopo parecchi anni di stallo, ci dovrebbe consegnare una situazione favorevole agli investimenti e quindi di un inizio di crescita del nostro settore.
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Abbiamo in cantiere una nuova generazione di presse che, mese dopo mese, sta prendendo corpo con l’uscita dei vari
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FOCUS modelli. Dopo 57 anni di attività REP è giunta alla decima generazione di presse, con un innovazione radicale dei modelli, e la tendenza per ognuno ad aumentare le caratteristiche prestazionali. Altro settore dove REP sta lavorando in modo molto approfondito ed efficace è la tecnologia della “devulcanizzazione”, che a nostro avviso dovrà essere un passaggio quasi obbligato per le industrie produttrici di articoli in gomma. Il recupero della mescola vulcanizzata sta diventando, oltre che un aspetto puramente economico, anche un’imposizione normativa per non inquinare. In ultimo abbiamo in programma l’apertura imminente di un’unità produttiva nelle vicinanze di Pechino, con l’ obbiettivo di avere un punto strategico di produzione diretta per il mercato asiatico.
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REP, sarà presente a tutte queste fiere, come nostra abitudine. In particolare REP Italiana sarà presente al Plast / Rubber 2015 di Milano, come nostra consolidata consuetudine da almeno 30 anni di presenza a questa rassegna. La vetrina del Plast è sempre stata un appuntamento molto importante, e sta diventando sempre più un’importante opportunità, non solo per espositori e visitatori italiani, ma anche per gli stranieri.
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Condivido in pieno queste affermazioni. Le fiere non sono più eventi nei quali era una priorità acquisire degli ordini, a particolari condizioni limitate all’evento fieristico. Anche se l’aspetto degli ordini resta prioritario, le fiere stanno diventando uno strumento a integrazione ai siti pubblicitari di ogni costruttore. In passato la tendenza era di esporre parecchio macchinario, con costi elevati di trasporto e movimentazione, che si aggiungevano a quelli già elevati della locazione degli stand e di tutti gli aspetti accessori. Oggi la tendenza, almeno nel nostro caso, è quella di esporre anche un solo macchinario, possibilmente molto innovativo, su una superficie espositiva abbastanza ridotta e di integrare sempre sul posto, tramite video o altri strumenti, le altre informazioni pubblicitarie. Ovviamente non bisogna dimenticare che l’evento fieristico permette all’espositore, nel giro di 4 o 5 giorni, di incontrare parecchi clienti e visitatori. Normalmente per ottenere i medesimi contatti diretti si può impiegare anche un anno, con i relativi costi di viaggio e per il lavoro. Tra i suggerimenti che mi sento di dare all’organizzatore, in prima battuta sarebbe importante bloccare il continuo aumento dei prezzi di locazione delle superfici e, in secondo luogo, garantire almeno una copertura wireless efficiente e gratuita a tutti gli espositori.
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È fuori di ogni dubbio che i costruttori stranieri, di cui noi facciamo parte, si debbano adattare in modo molto approfondito alle esigenze tecniche dei clienti italiani e, tengo a sottolineare, non solo a quelli del distretto del Sebino. Per agire in questo modo, dal momento che i costruttori
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
stranieri rispetto a quelli italiani godevano fama di essere molto rigidi e poco inclini alle richieste spesso molto speciali della clientela italiana, si è dovuto rafforzare o addirittura creare filiali di vendita e assistenza tecnica a chiara impronta italiana. Il compito della filiale di una casa madre straniera è proprio quello di interfacciare le richieste della clientela, spesso molto complicate a livello tecnico, e di ottenere dalle rispettive aziende risposte adeguate ed esaurienti. Le filiali, oltre ad avere l’obiettivo di soddisfare le richieste della clientela di ogni paese, hanno anche il non facile compito, per esempio, di eseguire, progettare o costruire alcune parti speciali di macchinario, a richiesta della clientela, di cui, per esigenze tecnico-organizzative, le case madri non vogliono farsi carico. Dunque, la missione primaria di ogni filiale di una casa straniera è di dialogare a livello tecnico commerciale con la stessa “lingua” della clientela di ogni paese. Per “lingua” intendo lo sforzo per entrare nella mentalità della clientela sui modi di concepire un macchinario o uno stampo, o di pensare una produzione di un determinato articolo. Senza imporre la mentalità della casa straniera come principio inderogabile..
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Si sente il bisogno di fiere più mirate sui settori e le tecnologie, come dimostrano anche i successi delle nostre open house
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Francesco Valsecchi State Technologies 1
Per quanto ci riguarda abbiamo avuto un 2014 in grande crescita in tutti i segmenti in cui operiamo: termoplastici, elastomeri e siliconici. La scelta aziendale di puntare su aziende di grande specializzazione ci ha ripagato in questi anni di grande instabilità e soprattuto negli ultimi due anni in cui abbiamo sempre registrato forti incrementi. Quindi ci presentiamo al nuovo anno rafforzati sia come numero di clienti acquisiti sia come organizzazione aziendale che conta nuove figure nella parte tecnica e commerciale. In base ai progetti in essere e ai programmi che i nostri clienti ci hanno anticipato prevediamo un 2015 in linea con il 2014. Troppe aziende sono rimaste ferme o hanno investito poco dopo la crisi del 2009 per cui c’è ancora molto terreno da recuperare sul fronte dell’ammodernamento dei mezzi produttivi come le presse per lo stampaggio.
2.
Negli ultimi anni non esiste più il concetto di novità come tale, ma di una continua evoluzione del prodotto. Ottimizzazioni che da una parte vengono recepite dal mercato e d’altra parte come risultato di sviluppi interni volti ad anticipare le necessità future degli utilizzatori. Collaboriamo con aziende che investono percentuali importanti del proprio fatturato in ricerca e sviluppo con una logica di “continuous improvement”. Per questo
Macchine per lo stampaggio motivo non possiamo più parlare di novità assolute ma di “upgrading” che, per quanto riguarda le aziende con le quali collaboriamo, sono: sempre maggior precisione e ripetibilità di stampaggio; riduzione dei consumi; ergonomia e riduzione degli ingombri; controllo qualità e dei processi produttivi; integrazione di attrezzature per lo scarico e manipolazione dei pezzi stampati; partnership per lo sviluppo di sistemi atto ad ottenere il pezzo finito in macchina.
3.
Come State Technologies saremo presenti con due stand al Plast 2015. Stiamo crescendo in entrambi i segmenti (gomma e plastica) per cui è doveroso da parte nostra accogliere in entrambi i padiglioni i clienti che in questi anni ci stanno dando fiducia. Nel salone Rubber presenteremo le ultime novità dei nostri partner (Boy, Maplan ed Elmet). Invece al Plast punteremo solo sulla Boy con la quale stiamo raggiungendo importanti quote di mercato nel microstampaggio. A Norimberga saranno presenti tutte le nostre case rappresentate (Boy, Maplan ,Wickert) e come State saremo presenti nei rispettivi stand ad accogliere gli stampatori italiani. Inoltre le nostre case rappresentate sono da anni presenti nelle fiere più importanti a livello internazionale.
4.
Da molti anni le fiere sono solamente luoghi di incontro e di scambio di informazioni e non di vero e proprio business.
Le nostre domande
1 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 2 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 3 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 4 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili? 5 Nel 2014 abbiamo riscontrato, durante eventi tenutisi nel cuore del Distretto del Sebino, un’estrema attenzione rivolta dai produttori esteri di presse a iniezione per la gomma alle aziende italiane che operano in quest’area. Sembra che il contatto tra diverse realtà, produttrici italiani di guarnizioni e produttori esteri di macchine, si traduca in un valore positivo che tende all’innovazione tecnologica e al miglioramento delle macchine sulla spinta delle pressanti esigenze del mercato che i produttori del Sebino sanno interpretare al meglio. Riscontrate anche voi questo interscambio positivo? Non ritenete che possa essere un esempio, esportabile anche ad altri settori, di come aziende italiane ed europee abbiano la capacità collaborare in modo costruttivo per tutta l’economia continentale?
le grandi idee di GAMMA STAMPI
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Gamma Stampi dal 1987 opera nel settore delle costruzioni meccaniche. Avvalendosi di personale qualificato e dotata di un ampio parco macchine, affinando negli anni le proprie capacità, progetta e costruisce macchine per applicazioni speciali in diversi settori. Dal 2006 costruisce e commercializza direttamente presse speciali con relativi stampi dedicate al settore della gomma. Gamma Stampi di Archetti & C. snc works since 1987 in the mechanical constructions field. During the years it has improved its abilities. Thanks to a qualified staff and a large machine fleetit plans and builds machines for special applications in different fields. Since 2006 it builds and directly sells some special presses with respective moulds in the rubber field. GAMMA STAMPI di Archetti & C. s.n.c. - Via Largo del Lavoro, 15/17 - 25040 CLUSANE D’ISEO BS - ITALY Tel. 030/9898049 Fax 030/989540 info@gammastampi.com www.gammastampi.com skipe: gamma-one
FOCUS Tuttavia credo che abbiano ancora una loro importanza strategica per quanto riguarda lo sviluppo e il rafforzamento di rapporti con clienti e potenziali clienti. L’opportunità per l’utilizzatore di vedere in spazi relativamente ridotti vecchi e nuovi potenziali fornitori aiuta a capire come il settore si stia evolvendo, dando un quadro delle tendenze. Negli anni più recenti stanno crescendo molto fiere che una volta erano considerate marginali , come il Fakuma, il DKT di Norimberga oppure Eurostampi di Parma. Queste esposizioni hanno il vantaggio di essere più piccole, meno dispersive. Il visitatore può visionare meglio le novità senza essere investito da troppe informazioni a 360°. Credo che si senta il bisogno di fiere più mirate. La voglia di andare più in profondità sulle nuove tecnologie viene confermata anche dall’ottima partecipazione che abbiamo avuto con le nostre iniziative di open house. Lavorando con partner di alto livello internazionale, abbiamo spesso argomenti che suscitano interesse e soddisfano il desiderio dell’utilizzatore non solo di vedere ma di apprendere con interesse le argomentazioni che hanno portato ai nuovi sviluppi.
5.
Da tempo siamo convinti di questo importante interscambio. La collaborazione che si sta sviluppando tra stampatori italiani e costruttori di presse austro/tedeschi offre, secondo noi, un
incredibile accrescimento culturale in entrambe le direzioni. Oltretutto il rapporto di business tra le due realtà esiste già da tempo come fornitori di O-Ring e guarnizioni alle grandi aziende manifatturiere tedesche. L’auto è sempre stata ed è ancora il settore trainante, sia a livello innovativo che come esempio di standard qualitativi a cui gli altri settori guardano con attenzione. Quando guardiamo alla realtà tedesca credo che vada presa come opportunità e non con diffidenza. Noi siamo molto forti nella componentistica e loro sono da sempre l’eccellenza nelle macchine. E questo a mio avviso riflette molto le nostre radici culturali. Noi siamo più dinamici, intraprendenti, loro sono campioni nella metodologia e nell’organizzazione. Lavorando con loro partecipiamo alle loro esperienze sia a livello nazionale che internazionale e siamo presto contagiati dalla loro spinta nel puntare sempre all’eccellenza con serietà e continuità. Il vero ostacolo a queste partneship sono spesso la logica del fornitore dietro l’angolo, dell’abitudine a lavorare sempre in un certo modo e la paura a mettersi in discussione. Come State Technologies siamo orgogliosi di essere riusciti a creare delle vere e proprie partnership. Con grande sforzo cerchiamo giornalmente di appianare il più possibile le differenze che esistono tra le due mentalità e le aziende che hanno compreso la grande opportunità di crescita di questo interscambio si stanno già da tempo differenziando dai loro concorrenti.
Macchinari
Macinare le balle di gomma: semplice ed economico di Michel Marchal, Pallmann Projects & Sales Area Manager, e Francesca Ioan, FriulEuroProgetti, Rappresentante Pallmann in Italia
P
er molte lavorazioni della gomma è utile, per non dire indispensabile, che questo materiale, normalmente prodotto in balle, sia ridotto in granuli o in polvere per avere, per esempio, una più veloce dissoluzione o una più rapida mescolazione con gli ingredienti della ricetta di compoundazione. È necessario, però, prima di questa lavorazione, ridurre le balle in pezzi più piccoli o in fette con cui alimentare il granulatore. Con l’UltraGranulator PS-C della Pallmann queste due fasi del processo di macinazione si riducono a una sola, semplice e anche economica, perché l’apparecchiatura è dotata di una ghigliottina interna che provvede allo stadio pre-macinazione: basta introdurre nel mulino la balla nelle sue dimensioni standard. Al resto pensa la macchina.
Pallmann, azienda tedesca di Zweibrücken costruttrice di macchine e sistemi per la macinazione di un’ampia varietà di materiali, tra i quali la gomma sintetica e la gomma naturale, ha sviluppato il mulino UltraGranulator PS-C con ghigliottina integrata, che consente di trattare il materiale partendo direttamente dalle balle e non da pezzi più piccoli o fette pre-tagliate, a temperatura ambiente
L’UltraGranulator PS-C
È un mulino innovativo appositamente progettato e realizzato per ogni tipo di gomma sintetica e per la gomma naturale, capace di trattare il materiale partendo direttamente dalle balle. Queste possono essere alimentate sia manualmente che mediante nastro trasportatore. All’interno della tramoggia di carico è alloggiata una ghigliottina che a intervalli regolari di tempo prestabiliti taglia la singola balla a fette, eliminando in tal modo la necessità di effettuare questa operazione a parte, come fa-
Il mulino UltraGranulator PS-C in posizione di lavoro. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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Dalle Aziende
Il mulino UltraGranulator PS-C in posizione aperta.
della gomma, e permette di ridurre le dimensioni del materiale evitando l’innalzamento della temperatura. La dimensione finale delle particelle è determinata dalla foratura della griglia installata nel mulino in funzione della granulometria desiderata. I granuli vengono scaricati dalla parte inferiore della macchina, dove possono essere prelevati da un sistema meccanico oppure trasportati via mediante aspirazione pneumatica. Oltre a trasportare i granuli, il sistema pneumatico offre il vantaggio di scaricare il calore prodotto dal processo della granulazione.
I settori di impiego
se preliminare del processo, con un apposito macchinario dedicato. Il numero di tagli al minuto può essere variato in funzione della velocità di alimentazione delle balle. Le fette prodotte dal taglio scivolano
nella sottostante camera di macinazione, nella quale un rotore cavo di tipo a ghigliottina granula il materiale. Questo rotore, che lavora con elevato momento di inerzia, è un modello appositamente sviluppato dalla casa tedesca per il trattamento
L’UltraGranulator PS-C per la gomma è utilizzato in una vasta gamma di applicazioni in numerosi settori industriali. Tra questi, per citare i principali, ricordiamo i pneumatici, gli articoli tecnici, i cavi, i nastri trasportatori, gli articoli medicali e sanitari, i collanti, i profilati, i nastri adesivi. A seconda delle applicazioni, Pallmann fornisce anche sistemi completi, dotati di attrezzature accessorie progettate in funzione di specifiche esigenze della clientela, come, per esempio, sistemi di dosaggio di anti-impaccanti e di recupero degli stessi. Per applicazioni che richiedano l’utilizzo di gomma in polvere, come la produzione di cavi o guarnizioni o l’additivazione di bitumi con com-
Dati tecnici dell’UltraGranulator PS-C TYPE lnfeed opening Rotor diameter Motor Capacity, pre-cutting Capacity, fine granulating 40
PS-C
4-5
4-7.5
mm 510x500 510x750 mm 400 400 kW 37-55 55-90 kg/h 800-4000 1100.5500 kg/h 200-2000 300-2500
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
4-10
6-6
6-9
8-6
8-9
8-12
510x1000 56G-630 560-930 820x625 820x930 820x1250 400 600 600 800 800 800 75-110 55-90 90-132 90-132 110-200 132-250 1500-7000 1200-6500 1700-9000 1500-8000 2200-11000 3000-15000 400-3750 350-3000 450-4000 450-3500 450-3500 800-7000
Macchinari Di fianco, il rotore aperto. sotto, lo schema di un impianto di macinazione e dissoluzione.
ponenti elastiche, Pallmann fornisce impianti di polverizzazione chiavi in mano capaci di produrre una polvere con la distribuzione dimensionale delle particelle desiderata dal cliente e dotati di efficienti sistemi di vagliatura e selezione delle particelle stesse.
I vantaggi decisivi
L’UltraGranulator PS-C è dotato di una struttura robusta e affidabile ed è adatto al funzionamento in continuo. Ma anche altri sono i vantaggi offerti da questo mulino. I principali: - produce granuli con qualità costante, in grado di soddisfare anche le richieste più esigenti - è dotato di un rotore speciale che riduce la dimensione del materiale senza stressarlo - consente la regolazione dei coltelli
dall’esterno della macchina - facile accesso alla camera di macinazione per l’effettuazione della pulizia.
La Pallmann: oltre cento anni di esperienza
Fondata nel 1903, l’azienda è leader mondiale nella costruzione di macchine e sistemi per la riduzione delle dimensioni di vari materiali per le industrie della gomma, della plastica, del legno, chimico-farmaceutiche, alimentari, di trasformazione dei minerali, del riciclaggio. È presente
con quattro siti produttivi e con rappresentanti e uffici vendita in Europa, Nord e Sud America, Asia e Cina, e impiega complessivamente circa settecento persone, che assicurano alla clientela un servizio di assistenza completo, dalla progettazione alla installazione e all’avviamento delle macchine, alla fornitura delle parti di ricambio. Ha sede a Zweibrücken, Germania, dove è attivo anche il più grande centro tecnologico di ricerca e sviluppo del mondo, nel quale vengono studiate nuove tecniche e messi
a punto e provati nuovi metodi per la granulazione e la polverizzazione. In Italia è rappresentata in esclusiva da FriulEuroProgetti, società di consulenza tecnica e di ingegneria di Arese, Milano, relativamente ai settori gomma, plastica, chimica, farmaceutica, alimentare e riciclaggio. Pallmann coglierà l’occasione offerta dal Plast-Rubber di Milano di quest’anno per rinforzare, con la sua partecipazione alla fiera, la sua immagine di azienda leader mondiale nel settore della macinazione dei materiali. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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Dalle Aziende
Attrazione magnetica con calore di Giuseppe Cantalupo
L’
esperienza e la conoscenza approfondita di un settore stimolano l’ingegno e lo aprono a nuove idee e a nuove prospettive. Basta essere buoni discepoli della propria storia, dato che la storia insegna. Lo diceva Marco Tullio Cicerone un po’ di anni fa nel De Oratore, un trattato sull’arte oratoria. Ed è quello che ha fatto la SPD di Caravaggio: ha tratto insegnamento dalla sua storia. Sfruttando la sua pluridecennale esperienza nel settore magnetico, in pochi anni ha realizzato, tra le altre innovazioni, un piano magnetico per l’ancoraggio dello stampo su presse per lo stampaggio a iniezione della gomma, con gli elementi magnetici non in vista, come li presenta l'attuale comune tecnologia, ma inseriti all’interno del piano stesso. E poi ha realizzato un altro piano ancora, che svolge la duplice funzione dell’ancoraggio e del riscaldamento dello stampo. Nel 2014 l’azienda ha compiuto i suoi primi quarant’anni: le nozze di rubino con la tecnologia magnetica ed elettromagnetica. Una ricorrenza importante, festeggiata con i dipendenti e le rispettive famiglie, che ha sottolineato, come ci ha detto Roberto Pola, direttore vendite della società: «La forza vitale che anima l’azienda e la sua capacità di proporre al mercato soluzioni nuove ed efficienti, e anche dedicate, per il soddisfacimento di specifiche esigenze della clientela». SPD è proprietà al 100% del gruppo tedesco Schunk. 42
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
La SPD, azienda di Caravaggio, Bergamo, affermata da decenni sul mercato nazionale e internazionale delle applicazioni magnetiche nel settore delle macchine utensili, annovera, nell’ampia gamma dei suoi prodotti, anche sistemi di bloccaggio degli stampi su presse per la gomma e per la plastica. Nell’ambito di questa tecnologia ha sviluppato, specificamente per la gomma, un sistema di ancoraggio con gli elementi magnetici inseriti all’interno del piano magnetico e, più recentemente, un altro sistema che, oltre a bloccare lo stampo, lo riscalda anche
Tecnologie per lo stampaggio
L’azienda: la storia in breve
Sopra, lo staff SPD riunito per celebrare il quarantesimo anniversario. Sotto, il management aziendale. Da sinistra: Roberto Pola, Albino Premoli e Giuseppe Filosa. Nella pagina a fianco, la sede.
I vantaggi dell’integrazione in un grande gruppo
Schunk è un gruppo multinazionale con sede vicino a Stoccarda, a Lauffen sul Neckar, con un totale di 2.300 dipendenti, specializzato nella produzione di un’ampia gamma di componenti per svariate applicazioni industriali quali, tra le più importanti, automazione, portautensili e sistemi di bloccaggio degli stampi. Sono, però, sistemi meccanici. SPD è esperta, invece, nella tecnologia magnetica. Scatta, allora, la spinta all’integrazione dei due portafogli prodotti – meccanici in Schunk, magnetici in SPD – , che vede l’azienda bergamasca operare come linea di produzione di componenti magnetici del gruppo Schunk, conservando sempre, però, il proprio marchio e continuando ad avere un proprio mercato. E anche una sua propria organizzazione manageriale: Albino Premoli amministratore delegato, Giuseppe Filosa direttore produzione, progettazione, ricerca e sviluppo, Roberto Pola direttore vendite. La società tedesca possiede 30 filiali nel mondo e dispone di una rete di distributori in grado di garantire una presenza capillare del gruppo nelle realtà locali, assicurando al tempo stesso un ser-
vizio di assistenza capace di rispondere alle richieste della clientela in maniera tempestiva e puntuale. Decisiva, quindi, l’importanza della sinergia derivante dall’integrazione soprattutto ai fini della presenza e dell’immagine dell’azienda di Caravaggio sui mercati internazionali. Oggi Schunk rappresenta il 50% del fatturato magnetico di SPD e opera su mercati del calibro di Turchia, Brasile, Cina, Corea, Russia, USA. Oltre all’Europa, naturalmente. Tutte aree verso le quali l’azienda bergamasca, in virtù dell’appartenenza a questo grande gruppo di risonanza mondiale, ha concrete possibilità di sbocco commerciale, incrementando così notevolmente il suo raggio d’azione.
È il 1974 quando quattro persone che si conoscono e si intendono di magnetismo decidono di dar vita a una società per la produzione di articoli nel settore magnetico. Qualche anno dopo, due dei soci fondatori, i fratelli Albino e Rolando Premoli, rilevano l’intera titolarità dell’azienda, e attraverso un susseguirsi di miglioramenti e innovazioni, frutti di investimenti e ricerca continui, la portano alla piena affermazione sul mercato. Nel 2007 Rolando Premoli cede il 49% della sua quota al gruppo tedesco Schunk e l’1% al fratello Albino, il quale, in forza della quota del 50% che già possiede, diventa socio di maggioranza del partner tedesco. Nel 2014 Albino Premoli vende a Schunk anche la sua quota della SPD, che pertanto diventa al 100% proprietà della società tedesca. Si è trattato di un evento importante, che ha portato a una integrazione reciproca delle produzioni delle due entità industriali, con innegabili benefici sul fronte dell’organizzazione e degli sviluppi dei rispettivi business.
La politica aziendale
Ricerca e investimenti, aggiornamento tecnologico e innovazione sono gli elementi chiave che indirizzano il lavoro e i prodotti di un’azienda verso l’affermazione sui mercati e accendono la luce verde al semaforo del futuro. È su questa base che la SPD è cresciuta negli anni, arrivando alle dimensioni attuali e al successo a livello internazionale. «Noi spendiamo in ricerca – ci dice Pola – mediamente il 5% circa del nostro fatturato per cercare le risposte più idonee a soddisfare le esigenze dei clienti, che molto spesso ci pongono proble-
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Dalle Aziende
mi, ai quali bisogna dare una soluzione, anche dopo che il prodotto è stato venduto». In realtà, quello che l’azienda stabilisce con la clientela è un rapporto di collaborazione continua, che svolge un ruolo non secondario nella strategia adottata da sempre dalla SPD per crescere e competere, specie nei periodi di difficoltà socio-economica. Perché è dal rapporto col cliente, da questa sorta di simbiosi produttore-utilizzatore, che spesso nasce l’idea che il team aziendale di tecnici specialisti provvederà poi ad elaborare, ricavandone il progetto di un prodotto nuovo, la soluzione innovativa che meglio risponderà alle attese e alle esigenze del cliente e che poi prenderà il largo sul mercato. Ed è così che, nell’ambito della produzione dei sistemi magnetici, si sviluppa e diventa realtà nell’azienda bergamasca la tecnica del bloccaggio magnetico degli stampi su pressa con una tecnologia innovativa che coinvolge anche l’intera fase di riscaldamento degli stampi.
La tecnologia Sympac
I vantaggi dell’ancoraggio magnetico di uno stampo rispetto a quello meccanico tradizionale sono numerosi e ben noti. Tra i più importanti: non ci sono staffe da fissare e nemmeno c’è bisogno dell’intervento manuale dell’operatore - possibile causa di errori – per aggiustamenti e regolazioni varie prima di avviare lo stampaggio; grazie al campo magnetico, la forza di bloccaggio è distribuita in maniera uniforme su tutta la superficie dello stampo, evitando così il rischio di tensioni e deformazioni specie nella parte centrale dello stampo stesso: un risultato, questo, che l’operazione meccanica con fissaggi in alcuni punti periferici dello stampo di sicuro non può garantire. L’ancoraggio magnetico, quindi, è più facile e più rapido, e anche più sicuro. Inoltre, garantisce la ripetibilità delle condizioni di partenza della macchina in ogni stampata. Analoghe le considerazioni per quanto riguarda il cambio stampo al termine del processo, con ovvi benefici complessivi in termini di produttività e sicurezza non solo per la rapidità dell’intervento in sé, che richiede solo pochi minuti, ma anche o soprattutto perché, per sbloccare lo stampo non bisogna 44
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
Sopra, l’interno di uno stabilimento di produzione. A destra, Il piano magnetico Sympac. Nella pagina a fianco, il piano magnetico Sympac montato su pressa per lo stampaggio gomma.
più aspettare che questo si raffreddi, dal momento che non è più necessario toccarlo nè afferrarlo, ma basta solo smagnetizzare il sistema perché lo stampo si sganci, anche ancora caldo. Tempi di fermo macchina, quindi, drasticamente ridotti: un altro vantaggio ancora in termini di riduzione dei costi. A differenza dello stampaggio della plastica – lo stampaggio cosiddetto “a freddo”, dove si raggiungono temperature di 80-120°C, nel quale trova applicazione il sistema magnetico bloccastampi Sympli sviluppato da SPD - , lo stampaggio della gomma lavora a temperature più elevate (220-240°C) e richiede, pertanto, l’adozione di un piano magnetico per l’ancoraggio dello stampo che sia dotato della necessaria resistenza meccanica a tali temperature. L’azienda di Caravaggio ha progettato e realizzato di recente un sistema magnetico capace di tali prestazioni a temperature fino a 300°C. È il sistema Sympac. Un sistema assolutamente innovativo, che non è semplicemente dotato di una eccezionale resistenza all’elevata temperatura, ma è un piano magnetico che garantisce anche una distribuzione uniforme del calore trasmesso dal piano di riscaldo della pressa sulla superficie
dello stampo. Dov’è l’innovazione? Tipicamente, in un piano magnetico gli elementi responsabili dello sviluppo del magnetismo sono a vista. «Questa configurazione – ci spiega Pola – non assicura un buon trasferimento del calore allo stampo, con la conseguenza che sulla superficie di quest’ultimo non si realizza una distribuzione uniforme della temperatura. Inevitabili, in questa situazione, anche riflessi negativi sul consumo energetico. Nel Sympac, invece – ed è questo il punto di forza del nostro sistema, continua il direttore – , gli elementi magnetici sono all’interno del piano, non ve n’è traccia alcuna all’esterno. In questo modo l’innovazione garantisce l’uniformità della conduzione termica da parte del sistema e, quindi, una distribuzione uniforme della temperatura sullo stampo, con conseguenti benefici anche sul fronte del consumo energetico».
Tecnologie per lo stampaggio tore. Un’intesa che, attraverso la conoscenza più in dettaglio di specifiche esigenze del cliente, spesso porta alla realizzazione di prodotti che rappresentano una anticipazione di possibili sviluppi del mercato e proiettano l’immagine dell’azienda su un piano di distinta superiorità rispetto alla concorrenza. Attualmente, il Sympac H è nella fase delle prove industriali di collaudo sul campo in Italia. La prospettiva di un mercato delle presse che offra macchine dotate di piano di riscaldo integrato in un porta stampi magnetico, quindi, è verosimilmente molto concreta. Ma non solo. Perché questa innovazione consente anche di aumentare l’intensità della forza magnetica dell’apparecchiatura e di migliorare il controllo elettronico della corretta esecuzione dell’ancoraggio. Importante, nello sviluppo e nella realizzazione di questo progetto, la collaborazione con For Lab, l’azienda bergamasca specializzata nella produzione di apparecchiature scientifiche per laboratorio e di una estesa gamma di macchinari per lo studio e la lavorazione della gomma, tra cui presse da laboratorio e piani di riscaldo.
Da Sympac a Sympac H
Dopo il sistema con gli elementi magnetici incorporati, SPD ha realizzato anche il piano magnetico che svolge la duplice funzione dell’ancoraggio e del riscaldamento dello stampo. Un piano, cioè, che ai vantaggi della semplificazione strutturale operata col Sympac, somma il vantaggio di funzionare anche come piano di riscaldo in sostituzione di quello della pressa, che quindi non ha più ragion d’essere. Due prestazioni nello stesso modulo. È un altro esempio di innovazione che scaturisce dall’intesa cliente-produt-
Le prospettive
«La tecnologia magnetica – ci spiega il responsabile vendite – è una tecnologia con prospettive molto interessanti, perché presenta grandi possibilità di sviluppo. E questo apre un mercato potenzialmente enorme. In questo settore – continua con orgoglio – SPD è in una posizione di forza, perché ha una grande esperienza specifica e perché, grazie all’appartenenza a un partner importante a livello globale, può usufruire di una estesa ed efficiente rete di distribuzione che le permette di accedere ai mercati mondiali». Il 50% della produzione magnetica e pressoché interamente quella meccanica trovano collocazione sul mercato italiano, ma l’altro 50% della magnetica, attraverso la rete commerciale della Schunk, raggiunge i mercati europei ed extraeuropei, alimentando un fatturato della società bergamasca che nel 2014, secondo le previsioni del management aziendale, dovrebbe raggiungere i 14,5 milioni di euro: 11,5 milioni prodotti dai sistemi magnetici e 3 milioni dalla parte meccanica tradizionale. Un fatturato di tutto rispetto, col quale l’azienda di Caravaggio racco-
I siti e le linee di prodotti L’azienda ha tre siti, tutti a Caravaggio, che si estendono su una superficie totale di 20.000 metri quadrati (di cui la metà sono coperti). Un sito è la sede commerciale, che ospita le direzioni vendite, marketing e amministrativa, e adiacente alla quale è situato il magazzino, che assicura la disponibilità praticamente immediata di quasi tutti i prodotti a catalogo. Gli altri due sono stabilimenti di produzione: uno è a poche centinaia di metri dalla sede commerciale, e vi svolge la sua attività la sezione ingegneria, che gestisce produzione e assemblaggio; è anche sede dell’attività di ricerca e sviluppo. L’altro stabilimento, situato anch’esso a breve distanza dalla sede principale, è rappresentato dall’azienda satellite Ideamec, proprietà al 100% della società bergamasca, che si occupa della lavorazione alle macchine utensili (tornitura e fresatura) dei prodotti base che SPD poi assembla occupandosi anche della parte elettrica ed elettronica e del collaudo dell’opera finita. In questi siti trovano impiego, complessivamente, cento persone: ottanta nelle unità propriamente SPD e venti in Ideamec. Ma il numero è destinato a salire, perché i programmi della società prevedono un ampliamento del complesso produttivo di Caravaggio con la costruzione di un altro stabilimento, per il quale l’azienda ha già acquistato l’area necessaria. Molto ampia e articolata la gamma prodotti della SPD, che si sviluppa lungo due linee essenziali: quella del magnetismo e quella della meccanica tradizionale. La prima comprende, in uno sguardo necessariamente sintetico, sistemi elettropermanenti su misura per il bloccaggio magnetico di pezzi su macchine utensili durante le lavorazioni di fresatura o di rettifica; soluzioni su misura per il sollevamento e la movimentazione di materiali ferrosi sfruttando il campo magnetico; sistemi elettropermanenti a polarità radiale per la tornitura e la rettifica di anelli; smagnetizzatori e altre apparecchiature elettriche per eliminare il problema del residuo magnetico nel pezzo lavorato; attrezzi magnetici semplici, ausiliari delle lavorazioni in officina. Questa gamma si è arricchita di recente dei sistemi di bloccaggio magnetico degli stampi di cui parliamo nell’articolo. Nel settore più propriamente meccanico, la produzione riguarda attrezzature e bulloneria di vario tipo per il bloccaggio tradizionale.
glie i frutti dell’impegno che ha profuso, specie durante la fase acuta della crisi economica, negli investimenti e nel lavoro di ricerca per innovare e migliorare i suoi prodotti. E la qualità della sua produzione è testimoniata dalla certificazione di conformità alla norma ISO 9001:2008, conseguita a garanzia degli standard qualitativi della progettazione e costruzione dei sistemi magnetici e delle attrezzature di staffaggio meccanico. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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Dalle Aziende
Nuove tendenze nello stampaggio del silicone liquido di Giuseppe Cantalupo
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a manifestazione si è svolta in tre giorni, dal 27 al 29 novembre, con lo stesso programma ogni giornata - conferenze su argomenti tecnici al mattino e dimostrazioni al pomeriggio con l’entrata in scena delle macchine Dr Boy - e hanno contribuito alla sua organizzazione importanti partner della State Technologies, che hanno fornito apparecchiature e materiali utilizzati nel funzionamento delle macchine esposte: Momentive Performance Elastomers, produttore mondiale di siliconi e materie prime avanzate, e Elmet GmbH, leader globale nella progettazione e costruzione di stampi standard e a canali freddi e sistemi di dosaggio per il silicone liquido. L’iniziativa ha rappresentato per gli esperti dello stampaggio, i trasformatori e i tecnologi un momento importante di aggiornamento sullo stampaggio di un materiale pregiato e difficile come il silicone. E infatti ha avuto un successo superiore ad ogni aspettativa - la sala delle conferenze sempre occupata al massimo della sua capienza - sia sul piano delle presentazioni, per l’interesse suscitato dal loro contenuto, che su quello dimostrativo, per le tecnologie di cui le macchine viste all’opera hanno dato prova. Tra utilizzatori delle macchine, utilizzatori finali dei prodotti stampati, partner e clienti di State Technologies e rappresentanti della stampa, sono intervenuti complessivamente nei tre giorni circa 180 partecipanti.
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Novità e sviluppi nello stampaggio del silicone liquido: come si stampa e con quali macchine, come si dosano i bi-componenti e con quali tecnologie. A queste e ad altre domande, condensate nel titolo “Il silicone - Processo, Innovazione, Business”, ha risposto la Open House organizzata da State Technologies di Calvenzano, Bergamo, e svoltasi nella sede della società lo scorso mese di novembre. Al centro dell’evento la Dr Boy GmbH, società distribuita in Italia dall’azienda bergamasca, e l’utilizzo delle sue presse nello stampaggio del silicone liquido
Open House State Technologies
Sopra, la sala delle conferenze durante il saluto di benvenuto ai partecipanti di Francesco Valsecchi, direttore di State Technologies. Nella pagina a fianco, la sede dell’azienda, dove si è svolta la Open House.
La sede dell’evento
State Technologies, presso la cui sede si è svolta l’Open House che ha avuto come centro di interesse la Dr Boy e le sue macchine, è un’azienda giovane, ma va avanti a grandi passi. È stata fondata, infatti, nel 2007 a Calvenzano (BG) da Francesco Valsecchi e vanta già una partnership con aziende di elevato livello internazionale, costruttrici di macchine per lo stampaggio a iniezione e compressione di elastomeri, silicone, tecnopolimeri e materiali compositi. Gestisce un reparto attrezzato con macchine di ultima generazione per collaudo stampi e un magazzino ricambi adeguatamente fornito. Presso la sede di Calvenzano, inoltre, è operativa anche una sala attrezzata per la formazione tecnica della clientela. L’azienda rappresenta in Italia tre costruttori europei di macchine per lo stampaggio di elastomeri: la Maplan GmbH, austriaca, che produce presse a iniezione con il sistema originale FIFO da 150 a 10.000 kN di forza di chiusura; la Wickert GmbH, tedesca, che costruisce macchine a compressione da 400 a 70.000 kN con o senza campana da vuoto, e la Dr Boy GmbH, tedesca, costruttrice di presse a iniezione di piccolo tonnellaggio, da 100 a 1.000 kN.
Grazie allo stretto rapporto tecnico e commerciale con queste aziende leader, State Technologies è in grado di offrire al mercato il prodotto ideale per ogni segmento applicativo nel settore della gomma e in quello della plastica, anche corredato di sistemi automatici quali, per esempio, quello di scarico dei pezzi oppure di carico degli inserti.
La Dr Boy GmbH
È un’azienda a conduzione familiare di Neustadt-Fernthal, Germania, che sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1968, sviluppa e costruisce macchine con forza di chiusura sotto i 1.000 kN per lo stampaggio a iniezione di elastomeri, gomma siliconica solida e liquida, materiali termoplastici e termoindurenti. Caratteristiche fondamentali di queste macchine, costantemente mantenute dalla casa tedesca dal 1968, sono l’unità di chiusura a due piani sospesa, movimenti a servo-idraulico e un design compatto che riduce notevolmente l’ingombro, consentendo di superare, in tal modo, non pochi problemi di installazione in ambienti dallo spazio limitato. Ma vanno considerati, per citarne solo alcuni tra quelli di maggior rilievo, ancora altri fattori importanti che costituiscono l’impronta unica, distintiva delle presse del costruttore tedesco, e sono l’altezza ergonomica del piano di lavoro, che consente una facile accessibilità agli stampi e all’unità di iniezione; consumi energetici minimi, che permettono un risparmio rispetto
alle macchine concorrenti equivalenti del 30% circa, ma che può salire anche fino al 40% con l’installazione opzionale del gruppo EconPlast - anche questo della Dr Boy - , che ottimizza la plastificazione. La conduzione delle macchine è resa particolarmente semplice da un software di facile esecuzione e dal controllo altrettanto facile delle fasi del processo tramite uno schermo touchscreen. Relativamente pochi i modelli base una decina circa - , ma prodotti in una molteplicità di versioni a costituire una gamma altamente specialistica, in grado di soddisfare le esigenze anche più severe di settori industriali diversi. Il risultato di questa specializzazione della casa di Neustadt-Fernthal è il riconoscimento a livello mondiale del marchio Boy come sinonimo di robustezza strutturale, affidabilità, precisione, efficienza, qualità. E lo dimostra efficacemente la presenza dell’azienda tedesca in tutti i continenti attraverso circa 55 distributori e la vendita di oltre 40.000 macchine dal 1968 a oggi.
Le presentazioni
Sono state tre, da parte di Momentive Performance Elastomers, Elmet e Dr Boy, e si sono svolte all’insegna delle parole ‘processo - innovazione - business’ che compaiono nel titolo della Open House segnando la traccia lungo la quale si è sviluppato il tema della manifestazione. Tre parole che dichiarano da sole l’attualità degli argomenti trattati: consentendo una maggiore L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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Dalle Aziende
Visitatori interessati nella sala delle esposizioni durante l’evento.
produttività e un più alto livello qualitativo della produzione, con meno scarti e un più basso consumo energetico, la tecnologia e le novità alimentano il business.
I materiali ad alta tecnologia di Momentive
Dopo il saluto rivolto ai partecipanti da Francesco Valsecchi, direttore di State Technologies, ha aperto i lavori Giuseppe Velzi, responsabile settore elastomeri di Momentive Performance Elastomers Italia, con la presentazione “Competitive engineering with silicones”. Nel corso del suo intervento, il relatore ha parlato della varietà di siliconi offerti dalla sua società e delle eccezionali caratteristiche di questi prodotti, che ne consentono impieghi ai limiti delle prestazioni. Velzi ha fornito un quadro interessante dei segmenti di mercato caratterizzati da una crescita dei consumi di elastomeri - aerospaziale, energetico, sanitario, consumi, trasporti -, commentando che ogni segmento utilizza differenti tipi di gomme siliconiche. Gomme di cui Momentive è in grado di fornire un’ampia scelta per qualunque settore applicativo e per qualunque tecnologia di trasformazione: silicone liquido (LSR) e ad alta consistenza (HCR), per estrusione, calandratura e stampaggio a iniezione e compressione. Il relatore ha anche arricchito la sua presentazione con utili e interessanti confronti tra elastomeri siliconici e altre gomme, quali EPDM, CR, CPE, CSM, AEM, ACM, NBR, HNBR, ECO, NR, sulla base di importanti caratteristiche, come, per esempio, rigonfiamento in olio ASTM n. 3 (IRM 903) secondo la normativa ASTM D-2000 e compression set. In ogni caso si osserva sempre la superiorità delle gomme siliconiche che si esprime attraverso le ben note e tipiche proprietà dell’inerzia chimica, della stabilità all’alta temperatura, della flessibilità alle basse temperature, della resistenza 48
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Open House State Technologies
A sinistra, la Boy XS. Sotto, la Boy 25 E VV alimentata da un dosatore Elmet che preleva il silicone liquido da un contenitore da 20 litri.
all’invecchiamento, delle eccellenti proprietà dielettriche, della bassa durezza senza bisogno di plastificanti e, in generale, della sostanziale conservazione delle caratteristiche in un intervallo di temperature molto ampio: da -50 a +250°C.
I sistemi completi e di alta qualità di Elmet per il silicone e la gomma
Molto ampia e dettagliata la presentazione di Elmet per i numerosi argomenti trattati. “Full system supplier” il titolo, e il relatore, Alexander Suchon, direttore vendite Europa della casa austriaca, ha appunto sottolineato questo aspetto del successo della sua azienda: la capacità di soddisfare le richieste anche più esigenti della clientela con soluzioni di alta qualità e complete - chiavi in mano - per la produzione di articoli in silicone e gomma. Ha parlato, infatti, tra gli altri temi svolti, di dosatori e del dosaggio bi-componente, di ugelli e tecnologia degli stampi a canali freddi, di nuovi sviluppi nel microstampaggio, della vulcanizzazione con UV. Particolarmente interessanti, anche perché integravano alcune presse Dr Boy dell’esposizione, i sistemi di dosaggio e alimentazione delle gomme siliconiche liquide della Elmet, che vanta un’esperienza specifica nel settore LSR con le pompe della serie TOP 3000 - con i tipi TOP 3000 S e TOP 3000 F - e con la pompa TOP 1000. Questi dosatori consentono allo stampatore di far fronte a qualunque esigenza operativa nello stampaggio del silicone per le numerose possibilità e combinazioni che permettono. Per esempio: il materiale può essere prelevato direttamente da fusti da 200 come da 20 litri; è possibile alimentare più presse contemporaneamente con lo stesso sistema di dosaggio oppure alimentare la stessa pressa con due dosatori, in modo da non fermare la produzione quando si cambia serbaL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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Dalle Aziende
A sinistra, la Boy 35 E integrata da una pompa Elmet, che dosa due siliconi liquidi da due fusti da 200 litri. Sotto, la Boy 60 E col dosatore Elmet che alimenta due siliconi da due contenitori da 20 litri.
Particolarmente interessante l’evoluzione della tecnologia della micro-iniezione con stampi che permettono di produrre micro-componenti per i settori elettronico e medicale con pesi e dimensioni estremamente ridotte, come, per esempio, una micro-guarnizione che pesa 0,0002 g e ha un diametro esterno di 1,65 mm, un diametro interno di 0,3 mm e un’altezza di 0,9 mm.
Lo stampaggio a iniezione del silicone secondo Dr Boy
toio; si possono prelevare e dosare per la stessa lavorazione due componenti simultaneamente, anche con viscosità notevolmente diverse, con un rapporto di miscelazione che si mantiene costante per tutta la durata dello stampaggio bi-componente; è prevista la possibilità di alimentare coloranti con una precisione di dosaggio superiore al 99,9%. Tutti i dosaggi e le operazioni di gestione dei dosatori sono eseguite mediante un pannello di controllo con schermo touch-screen ad alta funzionalità e facile da usare. 50
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Un altro settore di specializzazione della Elmet è quello della fabbricazione degli stampi per lo stampaggio a iniezione degli elastomeri, in particolare di quelli siliconici liquidi e solidi. A tale riguardo, il relatore ha illustrato la tecnologia degli stampi a canali freddi e ha presentato le diverse tipologie di sistemi - stampi a due e a tre piastre, “slide molds” e stampi per lo stampaggio bi-componente - adatte a soddisfare le esigenze produttive legate al tipo, alla complessità della geometria e alle dimensioni delle parti da stampare.
Michael Kleinebrham, responsabile ricerca e sviluppo della Dr Boy, ha chiuso la sessione delle conferenze con la interessante presentazione “Silicone injection moulding”, nel corso della quale ha illustrato lo stampaggio del silicone liquido con una esauriente panoramica degli aspetti fondamentali del processo. Ha incominciato con utili richiami sulla caratteristica fondamentale della catena polimerica del silicone - il silicio al posto del carbonio - dalla quale dipendono le particolari proprietà della gomma siliconica. Principalmente, la resistenza all’alta temperatura in termini di mantenimento delle proprietà meccaniche (parecchi anni a temperature inferiori a 130°C, 1-2 anni a 150°C, 8 mesi a 200°C, 3 mesi a 250°C, 10 giorni a 300°C) e la bassa temperatura di transizione vetrosa (flessibilità mantenuta fino a -45°C). È passato, quindi, alla classificazione delle gomme siliconiche in HTV (high temperature reactive) e RTV (room temperature reactive), pervenendo alle siliconiche liquide (LSR), comprese nel primo gruppo, e al loro stampaggio mediante il processo a iniezione. In tale ambito, il relatore si è soffermato sugli ugelli, accennando ai diversi tipi utilizzabili in funzione del tipo di stampo - standard, a canali freddi e a cavità singola - e ha parlato anche lui dello stampaggio di micro-componenti in gomma siliconica che trovano impiego privilegiato nella produzione,
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Open House State Technologies per esempio, di micro O-ring e tubicini usati nei pacemaker.
La tecnologia dello stampaggio in azione
Nella sessione dimostrativa si sono viste in funzione quattro presse, equipaggiate con stampi per silicone sia liquido che solido. Erano le Boy XS, 25 E VV, 35 E e 60 E. Il silicone impiegato negli stampaggi era della Momentive Performance Elastomers e le pompe di dosaggio di quello liquido erano state messe a disposizione dalla Elmet. Caratteristiche principali: forza di chiusura 250 kN, passaggio colonne 254mm, volume massimo di iniezione 76,4 cm3, pressione specifica di iniezione da 1.076 a 2.739 bar a seconda della versione. La Boy 35 E è una pressa con quattro colonne, idraulica e con gruppo di iniezione a vite punzonante. Oltre allâ&#x20AC;&#x2122;elevato risparmio energetico e alla maggiore silenziositĂ , il comando con servomotore sulla pompa di cui è dotata offre anche una maggiore precisione, e ciò la rende la macchina ideale per la produzione di
pezzi di precisione con tolleranze molto strette su una superficie di ingombro a terra di soli 1,90 m2. Durante la dimostrazione stampava O-Ring in HTV. Le sue caratteristiche principali sono: forza di chiusura 350 kN, passaggio colonne 280mm, volume massimo di iniezione 76,4 cm3, pressione specifica di iniezione da 1.255 a 2.539 bar in funzione del modello. La Boy 60 E è una macchina dal design compatto e accattivante, dotata delle piÚ recenti funzionalità tecnologiche realizzate dal costruttore. La Boy XS è la micro macchina della casa tedesca, estremamente compatta, con un ingombro a terra di soli 0,77 m2 una vera micro pressa, progettata per lo stampaggio tecnico e di alta precisione. Dava prova delle sue capacità stampando una lente con iniezione diretta sul pezzo che, quindi, usciva dalla macchina completamente finito, in un unico ciclo, senza necessità di ulteriori operazioni di finitura. Caratteristiche principali: forza di chiusura 100 kN, passaggio colonne 160mm, vo-
lume massimo di iniezione 8 cm3, pressione specifica di iniezione da 1.760 a 3.128 bar a seconda del tipo di vite utilizzata. Le altre tre macchine sono tutte della serie E. Dotate, cioè, del comando della pompa con servomotore a risparmio energetico: la velocitĂ del motore è modulata in funzione delle specifiche esigenze del processo, il che significa che, se non è richiesto lavoro - alla fine del dosaggio, per esempio - , non câ&#x20AC;&#x2122;è consumo di energia. La Boy 25 E VV è la pressa a iniezione dal design compatto e con un ingombro di 1,33 m2 indicata per il sovrastampaggio in automatico di pezzi con inserti, equipaggiata con lâ&#x20AC;&#x2122;iniezione verticale. In esposizione, stampava raschietti bi-componenti in silicone e ABS. Produceva microguarnizioni finite in macchina con canale freddo della Elmet, e le sue caratteristiche principali sono: forza di chiusura 600 kN, passaggio colonne 360mm, volume massimo di iniezione 166,3 cm3, pressione specifica di iniezione da 2.277 a 2.739 bar a seconda del tipo; area di ingombro 3,67 m2. ď Ž
CABOT CORP â&#x20AC;&#x201C; CRODA â&#x20AC;&#x201C; LEFRANT RUBCO â&#x20AC;&#x201C; EUROCERAS - GREEN OLEO â&#x20AC;&#x201C; HENKEL - SCHILL+SEILACHER - RT VANDERBILT
,QVLHPH GDL SULPL SDVVL
Cariche bianche e cariche speciali Cere polietileniche, microcristalline e paraffine Coagenti, reticolanti, silanizzanti Acceleranti, agenti per vulcanizzazione e antiossidanti Additivi per mescole in gomma Plastificanti Petrolati per produzione cavi Agenti distaccanti: semipermanenti per stampaggio, per produzione tubi, da batch off Mescole per pulizia stampi Adesivizzanti per mescole Adesivi gomma metallo VVO oli vegetali vulcanizzati â&#x20AC;&#x201C; fatturati
9LD /XVDUGL â&#x20AC;&#x201C; 0LODQR ,WDO\ WHO ID[ ZZZ HLFRQRYDFKHP LW LQIR#HLFRQRYDFKHP LW
Dalle Aziende
Rogitex, un primo bilancio a due anni dalla nascita D
opo due anni di attività, è arrivato il momento di un primo bilancio per Rogitex Italia, la filiale italiana del gruppo internazionale che, agli inizi del 2013, ha stabilito la sua sede a Cogoleto. Ci aiuta a tracciarlo il direttore commerciale dell'azienda, Massimiliano Petris, che ci dice: «Il 2013 è stato il nostro anno “zero” ed è stato sorprendentemente positivo, oltre ogni aspettativa. Il risultato ovviamente è stato supportato da vari fattori determinanti, quali la regolare disponibilità e l’ampia gamma di polimeri e la possibilità di forniture “just in time". Più in generale la Rogitex, grazie ai suoi uffici commerciali di Montreal (sede del Canada), Ohio (USA), Cina, Russia, India, Italia, Portogallo, Svizzera, ha avuto e continua ad avere come pochi altri gruppi del settore la capacità di concordare con i fornitori condizioni favorevoli, in quanto è presente con la sua attività di vendita con un orizzonte globale. Nell’anno fiscale luglio 2013/luglio 2014, il gruppo nel suo complesso, Rogitex International Inc, ha avuto un volume di vendite globale, tra attività di distribuzione e di agenzia, pari a 55.000 t. In questo, la Rogitex Italia e Iberia, hanno contribuito, nel periodo, per circa 9.000 t».
Prodotti e mercato
La gamma di prodotti è man mano cresciuta con il consolidarsi dell'attività. Petris spiega quali materie prime e chemicals hanno riscosso mag52
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
Secondo Massimiliano Petris, direttore commerciale di Rogitex Italia, da quando è stata aperta nel 2013 in Liguria, la filiale italiana del gruppo internazionale, attivo nella vendita di gomme sintetiche e carbon black, ha avuto performance al di sopra delle aspettative. Merito di un approccio globale, ma anche di una cortesia e attenzione al cliente tutta italiana. Ecco un primo resoconto di questo primo periodo di attività
Il gruppo di Rogitex Italia durante una delle convention che il gruppo internazionale organizza periodicamente nella propria sede canadese. Nella pagina a fianco, Massimiliano Petris.
Materie prime Contatti e aggiornamento
giore successo sul mercato: «La nostra attività è incentrata sulla fornitura delle principali gomme sintetiche, TPE, e carbon black. Molti dei nostri polimeri sono ormai considerati alla stregua di commodity e, per questo, riteniamo che se, in generale i nostri clienti ci hanno premiato durante questo primo anno, ciò sia dipeso dalla concomitanza di più co-
se. Pensiamo alla capacità di stare sul mercato e di essere competitivi e alla possibilità di dare un servizio pronto usufruendo dei due magazzini italiani, oltre a quelli di Anversa e Bilbao. E riteniamo che una parte di merito vada ascritta anche alla professionalità e alla cortesia prestate da tutto il nostro staff, in Europa (commerciale, logistica e back-office) e in Canada (sede)».
Il costante confronto tra sedi anche molto distanti tra loro è garantito dall'uso intensivo del web e della connettività. «Grazie agli strumenti telematici – dice ancora Petris –, informazioni dirette e indirette sono a disposizione dei vari uffici di tutto il personale Rogitex. Esiste poi un contatto quotidiano tra gli uffici commerciali che permette di tenersi aggiornati sulle evoluzioni e i trend, dei principali mercati. Anche il sistema gestionale è comune a tutti gli uffici, e garantisce in real-time la situazione dei magazzini, indicando il genere, la quantità e il costo dei materiali presenti». Ma il legame non è soltanto virtuale. «Due volte l’anno – conclude il direttore commerciale di Rogitex Italia – tutto il personale del gruppo si riunisce nella sede di Montreal per definire strategie, formare e aggiornare il personale. È stato il caso dello scorso settembre, quando insieme alle riunioni direzionali e commerciali, è stata dedicata una giornata alla nuova norma ISO 9001:2015»
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NORMATIVE Normative
Novità europee per la sicurezza sul lavoro di Beatrice Garlanda
Una legge europea dello scorso ottobre, pubblicata in gazzetta ufficiale il 10 novembre, puntualizza alcuni punti sulla documentazione che le aziende devono predisporre a garanzia della sicurezza sul lavoro e per la prevenzione dei rischi nei luoghi di produzione. La norma specifica meglio i termini entro i quali le aziende devono predisporre la documentazione necessaria, proprio in virtù di un non corretto recepimento della legge originaria da parte dell’Italia. In particolare, le imprese di nuova costituzione devono partire, ancora prima di assumere personale o di introdurre modifiche al ciclo produttivo, con una corretta valutazione dei rischi
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variate sono state, a carico dell’Italia, le procedure d’infrazione a disposizioni UE, comprese quelle in materia di sicurezza sul lavoro. In via generale, va premesso che la procedura d’infrazione a carico di uno stato membro può essere richiesta da un altro Stato membro, con interrogazione di un deputato al Parlamento europeo o con denuncia di un cittadino europeo. Lo Stato deve conformarsi al parere della Commissione che ne deriva. In caso contrario quest’ultima ricorre alla Corte di Giustizia della UE. Gli articoli da 13 a 16 della legge europea 2013-bis (legge 30 ottobre 2014, n.161 pubblicata nel Supplemento ordinario alla G.U. 10 novembre 2014) sanano le seguenti procedure d’infrazione in materia di lavoro: • 2010/4227, riguardante la costituzione di nuove imprese e la rielaborazione della valutazione dei rischi;
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• 2011/4185, riguardante l’orario di lavoro del personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario del Servizio sanitario; • 2011/2098, riguardante la salute e la sicurezza per il lavoro a bordo delle navi da pesca; • 2007/4652, riguardante i licenziamenti collettivi.
Errore italiano
In quest’articolo ci limitiamo ad una breve analisi dell’art.13 della legge in questione con il quale sono state apportate alcune modifiche al d.lgs. 81/08 recante il Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro, allo scopo di porre rimedio alla prima delle procedure d’infrazione sopra richiamate.
Sicurezza Le modifiche sono entrate in vigore il 25 novembre scorso e riguardano gli articoli 28, comma 3-bis e 29, comma 3 del T.U. La nuova versione del d.lgs. 81/08 è stata approvata per il recepimento non corretto, da parte dell’Italia, della direttiva quadro 89/391/CEE, in particolare per quanto attiene i termini previsti per la redazione del documento contenente la valutazione dei rischi. Prima di entrare nel merito di queste modifiche, ci pare opportuno contestualizzarle, spendendo qualche parola più generale sulla valutazione dei rischi.
La valutazione dei rischi
Segnaliamo che la valutazione del rischio è definita dall’art.2 del T.U. come “la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute la sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata a individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione e a elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo del livello di salute e sicurezza”. Il datore di lavoro ha l’obbligo, non delegabile, di effettuare tale valutazione ed elaborare il conseguente documento previsto dall’art.28 del decreto 81/08. La valutazione, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro, delle sostanze o di preparati impiegati, della sistemazione dei luoghi di lavoro, deve essere esaustiva, considerando anche rischi particolari riguardanti gruppi di lavoratori. Tra questi si annoverano anche i rischi collegati allo stress lavoro-correlato, secondo quanto previsto dall’accordo europeo del 8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in gravidanza, secondo quanto disposto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n.151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, età o provenienza da altri Stati e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale della prestazione lavorativa. La valutazione dello stress lavoro-correlato è effettuata nel rispetto delle indicazioni di cui al’art.6 del decreto 81/08 cui rinviamo.
Costituzi one di nuova impresa
Nel caso di costituzione di una nuova impresa, l’art.28 comma 3-bis, come modificato dalla legge europea, conferma l’obbligo del datore di lavoro di effettuare immediatamente la valutazione dei rischi elaborando il relativo documento entro novanta giorni dalla data di inizio della propria attività. Innovando la disposizione previgente, aggiunge che spetta al datore dare comunque immediata evidenza, attraverso idonea documentazione, dell’adempimento degli obblighi di cui ai commi 2 (lettere da b a f ) e 3 dell’art.28. Tali obblighi riguardano: • indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’art.17, comma 1, lettera a) • programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza
• individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere • indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale o del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio • individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che ichiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento • conformità del documento di valutazione dei rischi anche alle indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nei singoli titoli del decreto 81/08. Dall’elenco di cui sopra resta esclusa solo la disposizione di cui al comma 2, lettera a), cioè una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. Tale relazione può essere redatta entro novanta giorni dall’inizio dell’attività. Il datore di lavoro, inoltre, deve dare immediata comunicazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dell’adempimento degli obblighi sopra citati. Quest’ultimo può accedere, su richiesta, alla relativa documentazione.
Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi
Va chiarito che il datore di lavoro effettua la valutazione dei rischi ed elabora il DVR, in collaborazione con il RSPP e il medico competente, se del caso. Le attività di cui sopra sono realizzate previa consultazione del RLS. La valutazione dei rischi va rielaborata immediatamente, con le modalità di cui sopra, in occasione delle modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del lavoro che abbiano un impatto significativo in termini di salute e sicurezza dei lavoratori o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione o a seguito di infortuni significativi o se i risultati della sorveglianza sanitaria ne facciano emergere la necessità. Con le stesse modalità, a seguito della rielaborazione di cui si tratta, devono essere aggiornate le misure di prevenzione e deve essere, entro trenta giorni dalle rispettive causali, rielaborato il DVR. La legge europea 2013-bis inserisce, nel comma 3 dell’art.29 una nuova disposizione, in virtù della quale “anche in caso di rielaborazione della valutazione dei rischi, il datore di lavoro deve comunque dare immediata evidenza, attraverso idonea documentazione, dell’aggiornamento delle misure di prevenzione e immediata comunicazione al RLS. A tale documentazione accede, su richiesta, il RLS”. Si tratta, quindi, di una disposizione analoga a quella introdotta nell’art.28. L’art.29 conferma, inoltre, che i datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori effettuano la valutazione dei rischi con le procedure standardizzate previste dall’art.6 del d.lgs. 81/08 e recepite con decreto interministeriale del 30 novembre 2012. Esse vanno adottate, anche con riferimento alle aziende che L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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Normative
rientrano nel campo d’applicazione del titolo IV (cantieri) nel rispetto delle disposizioni di cui all’art.28. Per inciso ricordiamo che è decaduta la possibilità di autocertificazione per le imprese che occupano fino a 10 lavoratori. Con decreto del Ministro del lavoro saranno individuati settori di attività a basso rischio di infortuni e malattie professionali, sulla base di criteri e parametri desunti dagli indici infortunistici dell’INAIL e relative alle malattie professionali di settore e specifiche della singola azienda. Il decreto di cui sopra contiene in allegato il modello con il quale, fermi restando i relativi obblighi, i datori di lavoro che operano in settori di attività a basso rischio di infortuni possono dimostrare di aver effettuato la valutazione dei rischi conformemente al d.lgs.81/08. Resta ferma la facoltà delle aziende di utilizzare le procedure standardizzate previste dall’art.6 sopra richiamato.
Come interpretare le modifiche?
La “ratio” delle modifiche introdotte nell’art.28 è quella di impedire vuoti di tutela per i lavoratori in attesa della stesura materiale del DVR. In pratica l’idonea e immediata documentazione contiene gli stessi elementi che saranno riportati nel DVR (ad eccezione della sola relazione di cui al comma 2 lettera a). Alcuni affermano, quindi, che sostanzialmente la legge europea anticipa l’elaborazione del DVR al momento della costituzione della nuova impresa. Se si sposa quest’interpretazione non appare, però, chiaro il motivo che ha spinto il legislatore a mantenere il termine di 90 giorni per elaborare il DVR, costringendo il datore ad una doppia documentazione. Poiché all’inizio di attività di un’azienda sembra particolarmente difficile mettere a punto un DVR completo, secondo un’altra interpretazione più “soft”, e che ci pare preferibile,
l’intenzione del legislatore è nel senso di obbligare a definire alcune attività preliminari al DVR stesso, come un’analisi dei rischi e delle soluzioni da adottare, nonché un programma per la prevenzione degli eventuali lavoratori. Ci sono poi 90 giorni di tempo per la stesura del DVR completo. L’obbligo di immediatezza della documentazione, con riguardo in particolare all’art.28, potrebbe comunque significare che l’impresa debba elaborare la documentazione, seppure non completa, prima di procedere alla prima assunzione di personale, ovvero prima di divenire datore di lavoro. Ciò implica che, ancor prima di iniziare l’attività, chi è in procinto di aprire un’impresa dovrebbe saper adempiere, in linea di massima, agli obblighi di cui all’art.28 commi 2, 3 che abbiamo sopra elencato. Che cosa significa, poi, idonea documentazione? Va rilevato che le disposizioni non specificano quando la documentazione possa essere ritenuta idonea. Ne consegue che sarà, in prima battuta, l’ispettore e eventualmente, in un secondo tempo, il giudice a decidere su tale circostanza. È facile prevedere, al riguardo, un aumento dei contenziosi. Al momento non è comunque definita la sanzione comminabile in caso di mancata elaborazione della documentazione relativa alla costituzione di una neo-azienda. È, invece, da segnalare che l’aggiornamento non immediato del documento di valutazione dei rischi potrebbe comportare un’ammenda tra € 2.192 e € 4.384. Concludendo, ci pare che chiarimenti interpretativi sulle nuove disposizioni sarebbero auspicabili.
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News Mercato: ritorna il segno più per auto e veicoli commerciali leggeri al 27,7%). Nei dodici mesi hanno archiviato una crescita dell’1%, con 378.591 vendite contro 374.920 del 2013, ma con la quota di mercato anche in questo caso in flessione, dal 28,7% al 27,9%. Stessa configurazione nelle immatricolazioni di Fiat Group Automobiles (FGA), escluse Ferrari e Maserati: a dicembre 2014 sono state totalizzate 25.265 vendite (24.919 a dicembre dell’anno prima, aumento dell’1,4%, ma quota calata dal 27,9% al 27,6%); nell’anno sono state immatricolate 376.721 unità (+0,7% rispetto al 2013, quando furono vendute 373.928 vetture, ma con la quota in calo dal 28,7% al 27,7%). Nel comparto dei veicoli commerciali leggeri (LCV, con peso totale a terra fino a 3,5 t) i dati pubblicati da Unrae, relativi a undici mesi, riflettono, dopo anni di alterne vicende, la stessa favorevole situazione vista per le vetture: aumento nel mese e nell’anno. A novembre i veicoli immatricolati sono stati 10.173 (+8,3% rispetto ai 9.394 del novembre 2013); nel periodo gennaio-novembre sono state vendute 107.726 unità (+19% rispetto alle 90.492 dello stesso periodo del 2013). Le stime Unrae per la chiusura del settore nel 2014 si aggirano intorno alle 120.000 immatricolazioni (+17% circa sul 2013), e sono moderatamente positive anche per il 2015.
D
opo sei anni consecutivi di calo delle immatricolazioni, il mercato dell’auto e dei veicoli commerciali leggeri nel 2014 è tornato a chiudere in positivo. Non accadeva dal 2007. I dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e elaborati dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) indicano una chiusura di dicembre al rialzo (il settimo incremento mensile consecutivo) con 91.518 immatricolazioni di autovetture - una crescita del 2,4% rispetto a dicembre del 2013, quando le vetture vendute erano state 89.415 - e una chiusura dell’anno con 1.359.616 vendite, in aumento del 4,2% su 1.304.648 unità complessive del 2013. Secondo stime Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), per il mercato 2015 sarebbe attesa, prevedibilmente, una crescita del 3%, con immatricolazioni nell’intorno di 1.400.000 unità. Anche se ancora pesante il confronto col picco del 2007, quando le immatricolazioni furono 2.493.105, il dato del 2014 rappresenta certamente «un segnale di incoraggiamento per un settore che da anni accusa i colpi della crisi economica», come ha dichiarato Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia. Di sicuro lo scenario economico-finanziario non è confortante. Secondo dati Istat, l’indice della fiducia dei consumatori a dicembre è sceso a 99,7 da 100,2 di novembre (base 2005 = 100), e nell’ambito dei beni durevoli, tra i quali si colloca l’automobile, è anche peggiorata la valutazione sulla convenienza all’acquisto immediato (da -105 a -108). Sono calate anche le intenzioni di acquisto futuro (da -91 a -100), in linea col peggioramento del giudizio sulla situazione economica del Paese, il cui indice è passato da -105 a -108. Le marche nazionali hanno registrato a dicembre un aumento delle vendite dell’1,4% (25.355 immatricolazioni di vetture nuove su 25.004 del dicembre 2013, ma quota di mercato scesa dal 28,0% L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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News
Consumi di gomma in aumento nel 2015 e nel 2016
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ubblicato dall’IRSG (International Rubber Study Group) a dicembre del 2014 il report World Rubber Industry Outlook, una pubblicazione a cadenza biennale nella quale l’organismo intergovernativo, che associa i paesi produttori e consumatori di gomma naturale e sintetica, presenta le previsioni aggiornate per il prossimo decennio sull’economia mondiale e sui settori dei veicoli, dei pneumatici e della gomma, sia naturale che sintetica, secondo tre scenari: FMI, Downside e Oil Price. Per la gomma totale è previsto (scenario FMI) un aumento della domanda a livello mondo dell’1,8% nel 2015, corrispondente a 29,1 milioni di tonnellate, e del 4,1% nel 2016, pari a 30,3 milioni di tonnellate. In dettaglio, i consumi globali previsti nel 2015 sono: 12,3 milioni di tonnellate di gomma naturale (+3,1%) e 16,8 milioni di tonnellate di gomma sintetica; nel 2016: 12,8 milioni di tonnellate di NR (+4,1%) e 17,5 milioni di tonnellate di SR (+4,2%). Le previsioni per il 2023 sono di 16,5 milioni di tonnellate di naturale e di 21,5 milioni di tonnellate di sintetica. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti di gomma naturale, le prospettive non presentano problemi di disponibilità di questa materia prima per tutti gli anni presi in considerazione nelle previsioni di tutti e tre gli scenari.
Asia: aumentano produzione e consumo di gomma sintetica
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ubblicati dall’IRSG (International Rubber Study Group) i dati di produzione e consumo della gomma naturale e 58
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
sintetica nel secondo trimestre 2014. Rispetto al secondo trimestre 2013, la produzione di gomma naturale a livello mon-
do è diminuita del 3,26%, con 2.584 kt su 2.671. Flessione determinata dal calo del 3,86% (2.366 kt contro 2.461) registrato nell’area Asia-Pacifico, la maggiore produttrice mondiale. Nell’area EMEA si è avuto un aumento del 6,90% (124 kt a fronte di 116), mentre nelle Americhe la produzione è rimasta stabile a 94 kt. Superiori del 17,3% rispetto alla produzione i consumi globali, che hanno raggiunto quota 3.032 kt, registrando un incremento in tutte le aree rispetto a tutti i trimestri del 2013 (+5,35% sul Q2). Di rilievo il +8,31% realizzato dall’area Europa-Medio OrienteAfrica (391 kt/361 kt), seguita dalle Americhe: +4,44% (447 kt/428 kt) e dall’Asia: +5,03% (2.194 kt/2.089 kt). Per quanto riguarda la gomma sintetica, nel periodo aprile-giugno 2014 produzione e consumi sono aumentati sia a livello mondo che nelle varie aree, con la sola eccezione della produzione nell’EMEA, calata del 2,40% sul Q2 2013 con 978 kt su 1.002, e diminuita anche rispetto a gennaio-marzo 2014, quando erano
RIEPILOGO STATISTICO DELLA GOMMA NEL MONDO (kt) 2012 Anno
2013 Q1
Asia-Pacifico 10798 EMEA 502 Americhe 303 Mondo 11603
2479 125 87 2691
Asia-Pacifico 7864 EMEA 1479 Americhe 1666 Mondo 11009
1882 372 411 2665
Asia-Pacifico 7847 EMEA 4198 Americhe 3069 Mondo 15114
2039 1110 725 3874
Asia-Pacifico 8417 EMEA 3689 Americhe 2861 Mondo 14967
2193 944 693 3830
Q2
Q3
2014 Q4
Anno
PRODUZIONE NR 3033 3277 11250 132 137 510 66 73 320 3231 3487 12080 CONSUMO NR 2089 2117 2106 8194 361 389 362 1484 428 408 418 1665 2878 2914 2886 11343 PRODUZIONE SR 2055 2084 2150 8328 1002 1002 1070 4184 713 754 764 2956 3770 3840 3984 15468 CONSUMO SR 2232 2180 2331 8936 922 905 886 3657 692 734 694 2813 3846 3819 3911 15406 2461 116 94 2671
Δ% (Q2/Q2) Anno ('14/'13)
Q1
Q2
2707 133 88 2928
2366 124 94 2584
5073 257 182 5512
-3,86 6,90 0,00 -3,26
2008 393 434 2835
2194 391 447 3032
4202 784 881 5867
5,03 8,31 4,44 5,35
2244 1068 741 4053
2491 978 730 4199
4735 2046 1471 8252
21,22 -2,40 2,38 11,38
2389 944 712 4045
2562 929 741 4232
4951 1873 1453 8277
14,78 0,76 7,08 10,04
Taccuino
state totalizzate 1.068 kt (-8,43%). Spicca l’incremento della produzione in Asia: +21,22% (2.491 kt/2.055 kt). Nelle Americhe si è registrato un aumento del 2,38% (730 kt/713 kt). Notevole l’aumento della produzione a livello globale (+11,4%, 4.199kt/3.770 kt), indotto, evidentemente, dall’eccezionale salto in alto dell’Asia. Per quel che riguarda i consumi di gomma sintetica, a livello globale si è avuto un cospicuo aumento del 10,04% rispetto al secondo trimestre del 2013 come risultato degli incrementi registrati nelle diverse aree, tra le quali anche in questo caso si distingue l’Asia-Pacifico con un +14,78% (2.562 kt/2.232 kt). EMEA è rimasta sostanzialmente stabile: +0,76% (929 kt/922 kt); nelle Americhe, invece, i consumi sono cresciuti del 7,08% (741 kt/692 kt). Per quanto riguarda i prezzi, sono stati pubblicati quelli del terzo trimestre 2014: gomma naturale (RSS3) quotata 1.837 dollari USA/t (2.251 $ nel Q1 e 2.118 $ nel Q2); gomma sintetica (SBR USA) 2.653 $/t (2.568 $ nel primo trimestre e 2.735 $ nel secondo). Negli stessi periodi del 2013 le quotazioni erano state: gomma naturale 3.159 dollari nel Q1, 2.904 dollari nel Q2 e 2.588 dollari nel Q3; gomma sintetica 2.878, 2.959 e 2.682 dollari rispettivamente nei tre trimestri.
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Rubber Compounds Rubber Compounds
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Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds
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Rubber Compounds
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Il grafene? Serve anche a depurare l’acqua
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l primo test di bonifica di un bacino d’acqua dagli idrocarburi petroliferi nell’area dismessa di una raffineria rumena il Graphene Plus prodotto da Directa Plus ha fatto registrare risultati assolutamente positivi. Tra le sue eccezionali proprietà, per le quali è spesso indicato come il “materiale delle meraviglie” o anche il “materiale del miracolo”, questo prodotto presenta, infatti, la straordinaria capacità di adsorbire in tempi brevi quantitativi enormi di inquinanti organici in seguito a sversamenti in acqua – fiumi, laghi, mare – (ne abbiamo parlato nell’articolo “Inaugurato il primo impianto per la produzione di grafene in Italia” pubblicato nel numero 621 della rivista a pag. 58). Per questa sua proprietà, nel 2013 il Ministero dell’Ambiente Italiano lo ha certificato per l’impiego nella bonifica da idrocarburi petroliferi in mare. In seguito a specifici accordi di collaboraY
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Plant: Parker Hannifin Italy Srl
Plant: Parker Tecno Compounds
Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 20094 Corsico – Italy 27010 Siziano (PV) 20094 Corsico (MI) – Italy 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds
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aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control se Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl ViaPrivata Privata Archimede 1 Via Toscana, Via Archimede 1 Via 6/8 Toscana, 6/8 20094 Corsico (MI)(MI) – Italy 27010 Siziano (PV) Sales: 20094 Corsico – Italy Plant: 27010 Siziano (PV) Tel. +39 02 45 19 24 Srl 46 Tel +39 0382 Compounds 67 82 266 Parker Tecno Parker Hannifin Italy Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 02 36 26 96 119 Fax +39 0382 Via Privata Archimede Via Toscana, 6/867 82 222 Fax +39 02 (MI) 36 26 96 19 Fax(PV) +39 0382 67 82 222 www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds 20094 Corsico – Italy 27010 Siziano www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Fax +39 02 36 26 96 19
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News
zione, Directa Plus, l’azienda di Lomazzo (CO) produttrice di grafene ad alto grado di purezza in un impianto inaugurato il 23 giugno 2014 - il più grande del genere in Europa - , e SetCar, una società rumena con 14 anni di esperienza nel campo della decontaminazione e dello smaltimento di rifiuti pericolosi, hanno avviato nel mese di ottobre 2014 un progetto di depurazione (vedi le foto nella pagina precedente) di un bacino 3 di circa 16.500 m di acqua inquinata da idrocarburi petroliferi nella concentrazione di 56 ppm, che significano circa 3 gocce d’olio per ogni litro d’acqua, con l’impiego del prodotto Grafysorber a base di grafene. Per poter riversare l’acqua del bacino in un corso d’acqua adiacente, bisognava abbassare la concentrazione dell’inquinante al disotto del limite massimo di 5 ppm stabilito dalla legge, il che voleva dire rimuovere oltre 1 tonnellata di idrocarburo. Ebbene, 5g/ m3 di Grafysorber utilizzato come materiale disciolto hanno abbassato la concentrazione di idrocarburo al disotto di 1 ppm in soli 10 minuti di trattamento. In questo progetto la decontaminazione dei 16.500 m3 d’acqua è stata condotta a un flusso di 16 m3/h (360-390 m3 d’acqua al giorno), ma per i prossimi progetti SetCar ha pianificato un aumento della produttività dell’impianto di trattamento a 50 m3/h. Giustificata la soddisfazione delle due aziende. «Grazie al test pilota condotto da SetCar, abbiamo potuto confermare che Grafysorber rappresenta la soluzione effettiva per la decontaminazione di acque contenenti basse concentrazioni di idrocarburi» ha dichiarato Giulio Cesareo, presidente e amministratore delegato di Directa Plus. A sua volta, Sandu Balan, direttore commerciale di SetCar, ha dichiarato che la sua azienda intende esplorare le potenzialità del Graphene Plus nel rimuovere diverse tipologie di inquinanti da acque, suoli e reflui gassosi e utilizzarlo in altri progetti di bonifica ambientale a livello internazionale.
Festa in Franciacorta per i 40 anni di OCS
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na bella serata organizzata nella località franciacortina di Monticelli Brusati (Brescia) ha celebrato, lo scorso 29 novembre, i quarant’anni di
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
attività di O.C.S., il noto produttore di stampi per la gomma con sede ad Adrara San Martino (Bergamo). Fondata nel 1974 da Guido Savoldi, l’azienda è cresciuta negli anni, fino a diventare un punto di riferimento nel suo settore, a livello nazionale e internazionale, con all’attivo collaborazioni e forniture con importanti aziende. Organizzata a Villa Baiana, sede prestigiosa di una nota cantina di vini di Franciacorta, La Montina, la serata è stata pensata proprio per riunire dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori di O.C.S. intorno al management dell’azienda, rappresentato dallo stesso Guido Savoldi e dai due figli, Cinzia e Stefano. Il momento clou dell’evento (foto sotto) è coinciso con il taglio di una torta celebrativa dei quarant’anni e con un orologio consegnato a tre dipendenti storici dell’azienda, che hanno accompagnato Guido Savoldi praticamente fin dai primi passi. Il fondatore dell’azienda ha ricordato ai presenti gli inizi della sua attività (che L’Industria della Gomma ha raccontato in un ampio articolo nel numero 617 - aprile 2014), fin da quando fu stimolato dal suo datore di lavoro, il titolare della Tecnogomma, ad avviare una propria azienda, in tempi in cui gli stampi erano ancora prodotti internamente dagli stampatori. Da allora è iniziata una lunga vi-
cenda che ora vede Savoldi affiancato dai due figli a dare continuità alla sua lunga esperienza.
Serata IMG al museo delle Mille miglia
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n’occasione per ritrovarsi con clienti, fornitori e venditori italiani ed esteri. È stato questo il motivo principale che ha spinto IMG, Industrie Meccaniche Generali, a organizzare una riuscita serata al Museo delle Mille Miglia di Brescia, tempio della velocità ma anche della tecnologia che racchiude in una prestigiosa sede una succosa e ricca pagina di storia italiana. IMG è un produttore di macchine per lo stampaggio in gomma, con sede a Capriano del Colle (Brescia), riconosciuto per la portata innovativa dei suoi prodotti. Non è un caso, quindi, che come sede dell’evento il management dell’azienda abbia scelto il più tangibile ricordo delle Mille Miglia, che espone moltissime vetture da corsa degli anni Cinquanta e Sessanta, esempio di un progresso tecnologico che all’epoca trovava la più concreta espressione nel settore dell’automotive. Connessione diretta per il mondo della gomma, che proprio dall’industria automobilistica ha tratto i suoi principali motivi di crescita, sia nel settore pneumatici che in quello degli articoli tecnici. La serata si è articolata
Taccuino
un garzone di barbiere dà inizio a una serie di omicidi, annunciati da lettere anonime con riferimenti agli scacchi, per i quali il principale indiziato è Lamberto Cossali, dirigente d’azienda svanito nel nulla. Dopo il successo di “Melodia fatale” ritroviamo così Tobia Allievi, impegnato stavolta in una partita a scacchi che si svolge nel difficile campo della psicologia, tra i misteri della mente umana, i segreti di un’industria, e gli enigmi di un misterioso assassino. Info su www.leoneeditore.it. in una visita guidata al museo e in una cena (foto sopra), allestita in una delle storiche sale della struttura.
Gomma e romanzi: di nuovo in libreria i gemelli Ripa
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da qualche tempo in libreria “L’ultima mossa”, seconda fatica dei gemelli Alberto e Giorgio Ripa, noti esperti e tecnologi del settore della gomma. La nuova indagine dell’ispettore Tobia Allievi, affiancato dalla collaudata squadra investigativa LT dell’Europol di Londra e dalla terminologia Donatella Dio Mauro, si concretizza nella serrata caccia a un serial killer tra le vie di Milano. Un messaggio con il logo di un camaleonte e la celebre mossa scacchistica del matto del barbiere sembra uno scherzo: invece l’uccisione di
Dal tarassaco il nuovo pneumatico agricolo di Mitas
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eriva dal “tarassaco kazako” (Taraxacum koksaghyz, TKS) la gomma che Mitas sta esaminando come materia prima, in combinazione con la gomma naturale, per la produzione di quello che sarebbe il primo pneumatico agricoltura prodotto con gomma ricavata non dalla Hevea tradizionale, ma da pianta europea. Il produttore della Repubblica Ceca di pneumatici per veicoli agricoli e industriali conta di giungere al risultato finale e testare il nuovo prodotto entro il 2015. Andrew Mabin, direttore vendite e marketing di Mitas, ha dichiarato che la sua azienda ha allo studio diversi metodi di utilizzo di materiali naturali da fonti rinnovabili nei processi di produzione dei suoi pneumatici e che Mitas è anche impegnata nel progetto Drive4EU, del quale fanno parte otto partner industriali e cinque organizzazioni di ricerca di sei paesi dell’UE e del Kazakistan, con l’obiettivo di studiare la possibilità di ottenere dal TKS oltre alla gomma anche l’insulina.
Nuovo stabilimento Bridgestone in Vietnam
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ridgestone Tire Manufacturing Vietnam (BTMV) ha inaugurato alla fine di ottobre la sua prima fabbrica per la produzione di pneumatici radiali vettura in Vietnam con una capacità che è prevista raggiungere i 49.000 pneumatici al giorno entro la seconda metà del 2017. Lo ha annunciato Bridgestone Asia Pacific. L’impianto, che è stato avviato lo scorso mese di aprile, è ubicato a Hai Phong City e, quando sarà a regime, rappresenterà una base strategica di esportazione per il gruppo Bridgestone in Europa, Nord America e Giappone. La forza lavoro è co-
stituita da 1.100 dipendenti, in gran parte vietnamiti, ma il management aziendale ha in programma di porre le basi per un futuro migliore a sostegno della comunità locale e dell’ambiente.
Inaugurato uno stabilimento Yokohama in India
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okohama Rubber Co. ha inaugurato, in novembre, un nuovo stabilimento pneumatici vettura in India. L’impianto, che ha già incominciato a produrre a luglio di quest’anno, sorge nella zona industriale di Bahadurgarh, nello stato di Haryana, come unità di produzione di Yokohama India, interamente controllata da Yokohama Rubber, fondata nell’aprile 2007. Il complesso è dimensionato per raggiungere nel 2015 una capacità produttiva di 700.000 pneumatici del tipo Yokohama Earth-1 e S.drive destinati all’aftermarket indiano. L’investimento complessivo impegnato nella realizzazione dello stabilimento è stato di 4,4 miliardi di yen.
Un libretto Desma sulla tecnologia dei canali freddi
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opo il successo del manuale “Basics of elastomer injection moulding”, con il quale la Desma illustra per linee essenziali gli elementi basilari dello stampaggio a iniezione degli elastomeri (ne abbiamo parlato nel numero 618 della rivista a pag. 61), la casa di Fridingen ha pubblicato un secondo volume tecnico dal titolo “Basics of cold runner technology”. Con la collaudata forma del compendio chiaro ed esauriente, arricchito da grafici e diagrammi esplicativi, il libretto illustra i principi base della tecnologia dei canali freddi e della sua applicazione pratica nello stampaggio a iniezione degli elastomeri: come i canali freddi aiutano a ridurre gli scarti o, addirittura, a produrre eliminandoli del tutto, come ridurre la durata dei cicli di stampaggio, come aumentare la qualità della produzione compatibilmente con l’abbassamento della percentuale degli sfridi. Gli scarti rappresentano un problema non indifferente per lo stampatore della gomma. A differenza del materiale termoplastico, l’elastomero vulcanizzato, infatti, L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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News
non è riutilizzabile come tale nello stesso processo, per la produzione degli stessi articoli, in quanto le macromolecole non sono più libere, ma vincolate, legate tra loro dal processo della reticolazione. La Desma, però, rende possibile la produzione senza scarti mediante l’utilizzo della tecnologia ZeroWaste ITM (Injection Transfer Moulding). E il manuale spiega, nel contesto del tema principale, in cosa consiste questa tecnologia e le varie fasi attraverso le quali il compound passa, a temperatura controllata, dalle camere di trasferimento alle cavità dello stampo sotto la spinta della forza di chiusura. Ampio, naturalmente, e dettagliato lo spazio dedicato ai canali freddi e ai temi collegati: ai tipi di ugelli e al Pressure Sense che ne regola la chiusura selettiva in funzione della pressione all’interno dello stampo; ai tipi di blocchi utilizzati in questa tecnologia (blocchi capaci di resistere a pressioni di iniezione anche di 3.500 bar senza problemi), con una panoramica che parte da quelli standard e arriva a quelli che utilizzano l’innovazione del FlowControl e, infine, ai Vario: i blocchi che, grazie alla possibilità di variare la distanza tra gli ugelli, possono adattarsi a stampi diversi. Il tutto espresso in maniera semplice e facilmente comprensibile, anche grazie alle figure di cui abbonda l’esposizione dei temi trattati e che rendono ancora più interessante il manuale come fonte di prima e immediata consultazione. Particolarmente utili, in questo senso, i due capitoli finali: uno presenta utili modelli di calcolo per prevedere, con l’ausilio di un software, il costo di produzione di un articolo in funzione del metodo di produzione e dei costi variabili che si sommano ai fissi; l’altro illustra alcuni esempi di calcolo di costi di produzione.
Franco Lunari annuncia il ritiro dopo oltre 30 anni di attività
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opo più di trent’anni di proficuo lavoro, Franco Lunari, ingegnere, titolare della Lunari sas, lascia la rappresentanza esclusiva per il mercato italiano della Klöckner Desma Schuhmaschinen. A comunicarlo è lo stesso Lunari, sottolineando, tra i motivi del suo successo imprenditoriale, la bontà del prodotto Desma e la qualità del supporto offerto dai tecnici della nota casa tedesca. «Trent’anni fa – osserva Franco Lunari – la Desma aveva praticamente solo un cliente in Italia, 62
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
L’ingegner Franco Lunari. mercato considerato davvero secondario, mentre oggi la presenza dell’azienda è numericamente molto rafforzata e apprezzata presso tutti i maggiori produttori». Ultimamente, osserva ancora Lunari, « la Desma ha provveduto anche ad ampliare la gamma dei prodotti, introducendo presso un importantissimo cliente italiano, una linea automatica per la produzione di scarpe “normali” (cioè non a iniezione diretta della suola)». Il meritato riposo che Lunari si è conquistato non significa comunque la sospensione delle attività della Lunari sas, che, al contrario, proseguono senza soluzione di continuità. Lunari, lo ricordiamo, è stato anche rappresentante, dal 2003 al 2013, della Klöckner Desma Elastomertechnik, passata poi in rappresentanza al nipote, Sergio Lunari.
Il ricco programma formativo di Assogomma per il 2015
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ssogomma ha reso noto il ricco programma di corsi di formazione e informazione per lo sviluppo delle aziende del settore della gomma. Sono undici gli appuntamenti previsti da febbraio a gennaio 2016, riguardanti temi di estrema attualità per il settore della gomma. Si comincia a febbraio con il corso sulla sicurezza chimica intitolato “La lettura delle
schede dati di sicurezza estese (e-SDS) e la verifica dello scenario di esposizione: indicazioni operative”. Due i corsi previsti a marzo. Il primo si occuperà di sicurezza e, in particolare, di “Macchine dell’industria della gomma e loro sicurezza - Macchine a iniezione ed estrusori”. Il secondo è invece dedicato a “L’europrogettazione: un’opportunità anche per le PMI”, che si propone di dare indicazioni su come partecipare ai progetti europei per accedere ai relativi finanziamenti. Ad aprile si parlerà di vendite, con il corso dedicato alla “Comunicazione persuasiva e PNL, valore aggiunto nella vendita B2B”, mentre a maggio il tema prescelto è quello ambientale, dedicato a “La gestione e la valorizzazione degli scarti di lavorazione”. Il corso di giugno torna sul vasto tema della tecnologia, con un incontro su “Le tecniche di stampaggio: quale la migliore?” Una pausa di tre mesi farà da preludio a un ottobre intenso, nel quale sono previsti altri due corsi, uno sul tema della sicurezza, l’altro delle vendite. Il primo reca il titolo di “La macchine dell’industria della gomma e la loro sicurezza - Presse a compressione e vulcanizzatori”, ed è il seguito ideale di quello previsto a marzo. Il secondo è dedicato a “Vendere con successo nel B2B: il venditore diventa imprenditore e consulente”. Il tema tecnologico del mese di novembre sarà la “Mescolazione: trasportabilità e durabilità”, tema chiave per fare in modo che le caratteristiche del prodotto si conservino e siano preservate il più a lungo possibile in magazzino e durante il trasporto. Dicembre vedrà un ritorno ai temi ambientali, con il corso dedicato a “Green economy: gli effetti delle scelte progettuali sul ciclo di vita di un prodotto”. A gennaio 2016, infine si riprende il ciclo dei corsi di formazione sulla sicurezza, con l’incontro dal titolo “La macchine dell’industria della gomma e la loro sicurezza - Le macchine usate”. Un interessante focus che si addentra sui macchinari ricondizionati , in particolare quelli in uso o venduti prima del settembre 1996, che necessitano di particolari precauzioni e adeguamenti.
Calendario
2015
città
fiera
sito internet
10-12 febbraio
Colonia, Germania
Tire Technology Expo & Conference
www.tiretechnology-expo.com
18-20 febbraio
Novi Sad, Serbia
Plast Serbia
www.icm.si
Ho-Chi-Minh City, Vietnam
Plastics & Rubber Vietnam
www.plasticsvietnam.com
10-14 marzo
Goyang/Seoul, Corea del Sud
Koplas
www.koplas.com
18-21 marzo
Giacarta, Indonesia
Tyre & Rubber Indonesia 2015
www.tyre-indonesia.net
24-25 marzo
Singapore
World Rubber Summit 2015
www.rubberstudy.com
24-26 marzo
Singapore
Tyrexpo Asia 2015
www.eci-international.com
7-10 aprile
Guangzhou, Cina
China Rubber Conference & Expo
www.cria.org.cn
9-11 aprile
Qingdao, Cina
China Qingdao Rubber Technology Fair
www.chinaexhibition.com
20-23 aprile
Città del Capo, Sudafrica
Annual General Meeting Iisrp
www.iisrp.com
21-24 aprile
Mosca, Russia
Tires & Rubber Expo
www.rubber-expo.ru
27-30 aprile
Greenville, SC, Usa
187th Technical Meeting & Education Symposium
www.rubber.org
5-9 maggio
Milano, Italia
Plast / Rubber Expo
www.plastonline.org
15-17 maggio
Guangrao, Cina
6th China Int’l Rubber Tire & Auto Accessory
www.chinaexhibition.com
20-23 maggio
Guangzhou, Cina
Chinaplas 2015
www.chinaplasonline.com
26-29 maggio
Kielce, Polonia
Plastpol 2015
www.targikielce.pl
25-28 giugno
Wuhan, Cina
Wuhan Int’l Plastics and Rubber Packaging Ind. Exh
www.chinaexhibition.com
29 giugno/ 2 luglio
Norimberga, Germania
DKT/IRC
www.dkt2015.de
Chennai, India
Tyrexpo India 2015
www.eci-international.com
16-18 luglio
Panama City, Panama
The Latin American & Caribbean Tyre Expo
www.LatinTyreExpo.com
23-25 luglio
Ho-Chi-Minh City, Vietnam
Rubexpo 2015
www.rubexpo.com
14-17 agosto
Yangon, Myanmar
Myanmar Plas 2015
www.chanchao.com.tw
1-3 marzo
7-9 luglio
Poland Rubber and Tyre Expo Vietnam Int’l Plastics & Rubber Industry Exhibition
10-12 settembre
Kielce, Polonia
16-19 settembre
Saigon, Vietnam
13-15 ottore
Manchester, UK
Brityrex Int. 2015
www.eci-international.com
12-15 ottobre
Cleveland, Ohio, Usa
International Elastomers Conference
www.rubber.org
20-22 ottobre
Tashkent, Uzbekistan
Plastex Uzbekistan
www.ite-uzbekistan.uz
27-29 ottobre
Kiev, Ucraina
Plastex Ucraine
www.plastex-events.com
Jakarta, Indonesia
Plastics & Rubber Indonesia 2015
www.plasticsandrubberindonesia.com
18-21 novembre
www.targikielce.pl www.vietnamplas.com
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2015
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gli inserzionisti
CERTECH IV COP. DER-GOM 57 EDIFIS 11, 15, 56 EICO NOVACHEM 51 ELASTOTECH 38 GAMMA STAMPI 37 IMG I COP. INTERSEALS 21 LTE II COP
università di lodz
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
GENNAIO ∙ FEBBRAIO 2015 - NUMERO 1
inchiesta macchine In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Gli inserzionisti di questo numero
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Linea CB AUTO
Linea CBV VACUUM RUBBER Presse verticali per stampaggio sottovuoto di articoli tecnici in gomma di alta qualitĂ con vacuum box integrale da 80 a 1000 tonnellate
Linea CB AUTO
Presse verticali per termoindurenti (melamina-bachelite) e articoli tecnici per arredo-bagno da 80 a 1000 tonnellate
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Compression presses for rubber
Italian company, manufacturer of compression presses for rubber products Azienda italiana produttrice di presse a compressione per prodotti in gomma
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CERTECH S.P.A. con socio unico Via Don Pasquino Borghi 8/10 - 42013 S. Antonino di Casalgrande (RE) Italy - Tel. + 39 0536 824294 Fax +39 0536 824710 www.certech.it - info@certech.it