L'Industria della Gomma 03 2015

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Il nuovo presidente Etrma network errlab gomma naturale

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA www.industriagomma.it In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it

SOMMARIO 8 abbiamo letto per voi L’INTERVISTA 12 Rispetto delle regole

Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it

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Parla Christian Kötz, dall’inizio del 2015 nuovo presidente di Etrma, l’associazione dei produttori europei di pneumatici e articoli in gomma

MONDOGOMMA 14 Nasce Errlab, il network

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dei laboratori europei per la gomma

I tre laboratori nazionali per la gomma di Italia, Francia e Germania uniti in una rete per fornire nuovi servizi alle Pmi e coordinare lo sforzo europeo di ricerca sulla gomma

16 Un libro per sapere tutto

Amministrazione amministrazione@edifis.it

sulla gomma naturale

È uscita, a cura di due studiosi giapponesi, un’opera che fornisce un aggiornatissimo stato dell’arte sulle ricerche sulla gomma naturale. Lo abbiamo recensito per voi

FOCUS 23 Un 2015 pieno di novità. Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

Ma con la solita incapacità di fare sistema

Dieci produttori di macchine e sistemi per l’industria della gomma anticipano il loro 2015, parlando di programmi, novità di prodotto e partecipazioni a fiere internazionali

DALLE AZIENDE

34 Il grafene come carica

nelle mescole siliconiche

Uno studio di Mesgo ha valutato le caratteristiche di una sessantina di mescole di gomma siliconica additivate con cariche a base di grafene. Con risultati interessanti

40 Quando un’azienda giovane

diventa grande in fretta

I progressi di Elastotech, azienda attiva nello stampaggio della gomma dal 2012, ma che può vantare una lunga tradizione alle spalle


ANNO 58 - marzo - n. 2

44 Una nuova sede

e una nuova alleanza

La strategia di potenziamento di LTE, l’azienda di Cologne (Brescia) che nel 2014 ha inaugurato la nuova sede e ha visto l’entrata di Evercompounds nella compagine societaria

48 Una finitura superficiale

per prevenire le perdite

Una nuova tecnologia di Trelleborg per eliminare i difetti negli O-ring destinati a utilizzi in condizioni estreme

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NORMATIVE

51 taccuino • Meno trasporti, meno emissioni • Il nuovo servizio di raccolta dei PFU di Cobat • Una piattaforma europea per l’automotive • Dazi USA sugli pneumatici cinesi • Gomma naturale: prezzi su a causa delle alluvioni • Versalis è il tire industry supplier del 2015 • Yokohama produce pneumatici per Nissan Manufacturing Russia • Giti Tire e il suo primo stabilimento negli USA • Un nuovo sensore per scoprire difetti • La nuova silice Efficium di Solvay • Le novità Lanxess a Colonia • PPG aumenta la produzione di silice in Olanda • Chemtura potenzia la produzione di catalizzatori • Un nuovo antiozonante da Addivant • Ferro e Krahn Chemie stringono un accordo per la distribuzione • APi rilancia i compound ApiFive per l’industria della calzatura • Un nuovo manager per i primi equipaggiamenti di Bridgestone

63 calendario 64 gli inserzionisti di questo numero

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015



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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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ELASTICA

Rassegna della stampa tecnica estera

Nuovi materiali Funzionalizzazione di gomme etilene-propilene con gruppi carbossilici e proprietà dei materiali ottenuti

Aleksandra Smejda-Krzewicka, Wladyslaw M. Rzymski (Technical University of Lodz, Institute of Polymer and Die Technology, Poland) - e-mail: aleksandra.smejdakrzewicka@p.lodz.pl - KGK n. 9/2014, pag. 37-41.

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ono stati sviluppati i metodi della funzionalizzazione di gomme etilene-propilene (EPM) ed etilene-propilene-diene (EPDM) con gruppi carbossilici. Questi metodi sono basati sull’innesto, provocato da radicali, di modificatori carbossilati selezionati insaturi su gomme. Le nuove gomme etilene-propilene carbossilata (XEPM) ed etlene-propilene-diene carbossilata (XEPDM) possono essere reticolate con ossidi metallici (ZnO) o con un sistema ibrido, costituito da ossido metallico (ZnO/MgO) e zolfo in presenza di acceleranti selezionati (CBS). La modifica di polimeri è costituita da processi fisici o chimici, che danno luogo a un prodotto con una o più proprietà diverse da quelle del polimero vergine. La funzionalizzazione di polimero è il tipo di modifica specifico caratterizzato da una piccola quantità di un nuovo gruppo funzionale introdotto nelle macromolecole. Lo scopo della funzionalizzazione di polimero è il miglioramento delle proprietà del polimero o 8

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

l’eliminazione di sue attuali caratteristiche svantaggiose. Al tempo stesso, in molti casi la funzionalizzazione porta a materiali completamente nuovi, caratterizzati da proprietà progettate. La presenza di piccole quantità di gruppi ionogeni in catene macromolecolari influenza in modo significativo le proprietà fisiche e reologiche del polimero. La neutralizzazione completa o parziale di gruppi ionogeni, soprattutto –CO-OH oppure –SO2-OH, con ossidi metallici porta alla formazione di specie ioniche e di conseguenza fa sì che elastomeri carbossilati o solfonati reticolati manifestino più alta adesione a fibre chimiche. La produzione di compositi elastomerotessili, caratterizzati da elevata resistenza e durata dei legami elastomero-tessili, è un importante problema nella tecnologia degli elastomeri. La resistenza di questi legami è fortemente influenzata dalla struttura chimica della gomma e del polimero che costituisce la fibra chimica e dalla diversa deformabilità dei componenti dei legami. Tuttavia i risultati ottenuti in questo campo non sono finora soddisfacenti. La modificazione fisica e chimica della superficie di fibre è uno dei metodi conosciuti usati nell’industria per aumentare l’adesione. L’incorporazione di prodotti speciali, chiamati promotori di adesione, nelle mescole di gomma è il metodo di miglioramento di adesione usato recentemente. Si è scoperto che la gomme acriloni-

trile-butadiene carbossilata (XNBR) e stirene-butadiene carbossilata (XSBR) sono caratterizzate da una più alta adesione alle fibre di poliammide (PA) e di poliestere (PET) in paragone a quelle senza gruppi carbossilici. Poiché sia EPM che EPDM sono caratterizzate da bassa adesione a fibre chimiche, ci si aspettava che la loro funzionalizzazione con gruppi carbossilici dovesse portare a un aumento significativo dell’adesione. Il presente studio si è focalizzato sulle proprietà delle nuove gomme carbossilate XEPM e XEPDM. Queste gomme sono state prodotte con l’innesto di monomeri insaturi, contenenti gruppi carbossilici come agenti modificanti, su elastomeri selezionati saturi (EPM) o insaturi (EPDM) durante il processo di reazione in presenza di iniziatore radicalico (dicumulperossido). Il metodo descritto è soggetto a brevetto polacco. In questo lavoro si presenta e si discute l’influenza della funzionalizzazione di EPM ed EPDM con gruppi carbossilici sulle loro proprietà e sull’adesione a fibre PA e PET. L’EPM è stata funzionalizzata con N-fenilmaleammide (50 mmol/100g) in presenza di dicumilperossido e successivamente reticolata con ossido di zinco: si è ottenuto un aumento del carico di rottura, che è stato verificato in 0,6 MPa per la gomma tal quale cruda, in 2.08 e 4,37 MPa rispettivamente per la gomma carbossilata cruda e reticolata. Al-


Abbiamo letto per voi

tro risultato ottenuto è stato l’aumento di adesione a fibre PA (+80%) e PET (+35%): la differenza tra i due aumenti è dovuta alla più alta polarità dei gruppi ammidici rispetto a quelli esteri. L’EPDM è stata funzionalizzata con acido metilensuccinico (50 mmol/100g) in presenza di dicumilperossido e poi reticolata con ossido di zinco oppure con sistema ibrido (ZnO +zolfo+CBS): per il carico di rottura si sono trovati valori di 1,70 MPa per la gomma reticolata con S+CBS, di 3,29 MPA e 6,55 MPA rispettivamente per la gomma reticolata con ZnO e con sistema misto. Si sono quindi ottenute le migliori proprietà meccaniche con la reticolazione ibrida. Anche l’adesione a fibre PA e PET è aumentata con funzionalizzazione e successiva reticolazione con ZnO (15 N con PA e 6,1 N con PET) oppure con MgO (11,4 con PA e 4,5 N con PET); i valori sono più alti con la reticolazione con ZnO perché durante la reazione si genera una più alta quantità di legami ionici dovuta all’azione di questo ossido.

Nuovi materiali Preparazione di poliacrilammide cationica per coagulare lattice di gomma naturale, con l’utilizzo di una combinazione di persolfato di potassio e di perossido di idrogeno

Sa-Ad Riyajan, Silinuch Maneechay (Songkla University, Thailand) – e-mail: saadriyajan@ hotmail.com - KGK n. 9/2014, pag. 47-53.

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o scopo di questo studio era preparare un coagulante di lattice di gomma naturale (NR)da poliacrilammide cationica (C-PAM), utilizzando persolfato di potassio (K2S2O8) come iniziatore. Sono state analizzate l’influenza del contenuto di K2S2O8, la temperatura, il tempo di reazione e la concentrazione di C-PAM sulla sua solubilità mediante osservazioni sulla sua viscosità dinamica. Si sono studiate le condizioni ottimali per preparare la poliacrilammide cationica. Per mezzo di spettrofotometro infrarosso in riflettanza totale attenuata (ATR-FTIR = Attenuated Total Reflection-Fourier Transform InfraRed spectroscopy) e diffrazione dei raggi X

(XRD = X Ray Diffraction) è stato confermato che la struttura chimica della PAM modificata è cambiata rispetto alla PAM originale; inoltre la TGA ha dimostrato che, dopo la modifica chimica, le proprietà termiche della PAM modificata (DC-PAM) si sono leggermente potenziate. La poliacrilammide (PAM) viene sintetizzata dal monomero acrilammide e ne esistono tre tipi, con struttura non-ionica, cationica e anionica. La PAM è largamente utilizzata nei campi di scienza dei polimeri e in situazioni ambientali come il trattamento dei rifiuti, poiché i suoi vantaggi sono la solubilità in acqua e la biodegradabilità, accompagnate da bassa tossicità. Nel trattamento delle acque si possono usare molti prodotti chimici in parallelo con polielettroliti, come ossidanti, coagulanti, prodotti per modificare il pH, fluoruro e inibitori di corrosione. Tuttavia l’inconveniente della poliacrilammide cationica è che non è molto solubile in acqua a causa del suo alto peso molecolare, per cui sono stati presi in esame metodi per diminuirlo. Dei cinque maggiori metodi (decomposizione termica, fotolitica, biologica, chimica e meccanica), per questo studio è stato scelto quello della decomposizione chimica. In un lavoro precedente si usò una combinazione di Fe2O3/Al2O3 e H2O2 per decomporre la PAM. Il catalizzatore Fe (III) fu preparato con Fe(NO3)3, poiché il materiale di impregnazione mostrò una migliore attività catalitica di decomposizione in confronto a FeSO4. L’idrolisi delle poliacrilammidi si verifica bene sia in ambiente alcalino che acido. Nel caso di ambiente acido la reazione di idrolisi comprende l’addizione nucleofila di acqua all’ammide protonata, seguita dall’eliminazione di NH3. In ambiente basico l’idrolisi della PAM si attua per addizione nucleofila di idrossido al carbonile ammidico, con seguente perdita di NH2- per formare un residuo di acido acrilico, e alla fine si rimuove un protone, per mezzo di NH2-, dal residuo di acido acrilico per formare un anione carbossilato più stabile e ammoniaca. Inoltre la velocità di degradazione della PAM dipende dal pH, dal cloruro e dall’ozono. I pesi molecolari della PAM

diminuirono da circa 6 milioni a meno di 1 milione dopo esposizione in ozono per 10 minuti. A una bassa temperatura, la decomposizione chimica della PAM è stata iniziata da perossidi e persolfato di potassio. L’ordine del grado di decomposizione della PAM per mezzo di tre perossidi è K2S2O8 > K2S2O8-Na2S2O3 > H2O2. Il sistema di ossidoriduzione ha mostrato la più alta velocità di decomposizione al di sopra di 2 ore in confronto a K2S2O8, (NH4)2S2O8 e H2O2. Tuttavia il suo livello finale di decomposizione è stato più basso di quello ottenuto con K2S2O8. Dopo la decomposizione, la PAM è stata usata come flocculante per gomma naturale (NR). Nel lavoro sulla coagulazione della gomma naturale skim, un sottoprodotto della preparazione di lattice concentrato di gomma naturale, sono stati usati chitosano in soluzione di acido acetico e soluzioni di acido solforico e di poliacrilammide cationica come coagulanti per il lattice della gomma naturale skim. Nel caso della poliacrilammide si è potuto controllare la prestazione di coagulazione-flocculazione riducendo il pH a neutro. Un’alta quantità di chitosano (80%) ha provocato la coagulazione della gomma naturale skim e, quando si considerano i rispettivi valori di richiesta biologica di ossigeno (BOD) e richiesta chimica di ossigeno (COD), l’utilizzo di chitosano ha dato un risultato migliore del sistema ad acido solforico. Si prevedeva così che l’uso di chitosano in soluzione di acido acetico rimpiazzasse soluzioni di acido solforico per la coagulazione di lattice di gomma naturale skim. Tuttavia non c’è stato finora nessun rapporto sull’influenza della PAM sul comportamento di coagulazione del lattice di gomma naturale con un contenuto di gomma secca (DRC). Lo scopo di questo lavoro era studiare la modificazione chimica della PAM usando una combinazione di K2S2O8 e H2O2 come iniziatore a 70-75°C. Per quanto ne sappiamo non c’è mai stato nessun rapporto circa l’uso di tale combinazione per incominciare la decomposizione di C-PAM al fine di aumentare la sua solubilità in acqua. Di conseguenza si è osservato questo processo di decomposizione con viscosimetro Brookfield L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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ELASTICA

e la C-PAM, modificata chimicamente, è stata usata per coagulare campioni di lattice di gomma naturale con diversi contenuti di gomma secca. Si è ottenuta con successo la preparazione del coagulante dalla poliacrilammide cationica (C-PAM) utilizzando K2S2O8 e perossido di idrogeno (H2O2) come catalizzatore. La solubilità in acqua della soluzione di C-PAM in presenza di K2S2O8 è aumentata all’aumento della temperatura e del contenuto di K2S2O8 e H2O2, ma è diminuita in funzione del contenuto di C-PAM. Le condizioni ottimali per preparare la C-PAM sono state 0.5 g di H2O2 a 70°C per 30 minuti. Le proprietà termiche della PAM modificata si sono leggermente potenziate dopo la modifica chimica, come mostrato dalla TGA. Con un basso contenuto di gomma secca la C-PAM modificata è molto efficace per coagulare lattice di gomma naturale ad alto tenore di ammoniaca, mentre l’acido acetico si è rivelato un buon coagulante per lattice ad alto contenuto di gomma secca.

Nuovi materiali Nanocompositi di gomma sintetica isoprene (IR) rinforzata con grafene

Vineet Kumar, Thomas Hanel, Luca Giannini, Maurizio Galimberti (Dipartimento di Scienza dei Materiali e Pirelli-CORIMAV, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Italia), Ulrich Giese (Elastomer Chemistry, Deutsches Institut für Kautschuktechnologie e.V., Germany) – e-mail: vineet.kumar.ex@pirelli. com, Ulrich.Giese@DIKautschuk.de - KGK n. 10/2014, pag. 38-46.

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ecentemente si sono studiate nanocariche per migliorare le desiderate proprietà caratteristiche dei nanocompositi in gomma. In questo studio sono state utilizzate, come nanocariche, nanopiastrine di Grafene esfoliato (xGnPs) disponibili in commercio, dei tipi xg C750 e xg M5, mentre è stato usato il nero N234 come carica tradizionale. Si è usata una gomma sintetica isoprene (IR) come matrice gommosa per i nanocompositi, preparati mediante miscelazione a secco. I nanocompositi caricati con xg C750 manifestano più alte proprietà reologiche ed elettriche, mentre quelli con xg M5 e N234 mostra10

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

no più alto carico di rottura. Per tutte le cariche l’aumento della quantità di carica dà come risultato un miglioramento delle proprietà reologiche, elettriche e meccaniche. Tutti i nanocompositi caricati manifestano un aumento esponenziale nelle proprietà meccaniche ed elettriche nel caso di quantità di carica al di sopra della soglia di percolazione. Cariche convenzionali, come nero di carbonio e silice, sono una fonte ben nota di rinforzo e sono utilizzate in vari articoli di gomma come i pneumatici. Negli ultimi anni una grande attività di ricerca e sviluppo è stata dedicata a nanocariche quali caolino, caolino modificato organicamente e nanotubi di carbonio. Oggigiorno esiste un grande interesse per il grafene, un foglio bidimensionale costituito da atomi di carbonio ibridati-sp2 in un reticolo alveolare. L’origine di questo interesse sta nelle eccellenti proprietà termiche, elettriche e meccaniche. I tentativi di preparare grafene o nanocariche di grafite con pochi strati di grafene hanno dato luogo a nanopiastrine di grafite (GNP), nanofogli o nanoscaglie di grafite, grafite espansa (EG), nanografite. Le nanocariche di grafite sono già state usate per preparare nanocompositi di gomma e sono disponibili studi per GPN in poliisoprene, gomma naturale e polimeri da catalisi Ziegler-Natta. È risaputo che il rinforzo di miscele di polimeri e di elastomeri dipende da caratteristiche della carica, come la dimensione delle particelle, la forma e la struttura, l’area superficiale, l’attività e la morfologia (rugosità e porosità). Tali caratteristiche influenzano l’interazione della carica con la matrice polimerica, dato che ne è teoricamente modellata. In uno studio recente l’area interfacciale carica-polimero si è dimostrata capace di correlare il modulo iniziale dei compositi con nanotubi di carbonio, nero di carbonio e con il sistema di carica ibrido, con il risultato di una curva master in comune. Si sa anche che un’interazione carica-polimero migliorata favorisce una buona dispersione della carica. Il miglioramento delle caratteristiche della carica, per favorire l’interazione con le catene del polimero, sarebbe così di grande beneficio per promuovere gran-

di effetti positivi sulla matrice polimerica. Nel caso delle nanocariche di grafite questo significa raggiungere la massima esfoliazione. Il grafene è noto per avere ondulazioni nella sua struttura: questa natura ondulata è più pronunciata al di sotto di 6.000 atomi di carbonio e lo rende molto vulnerabile alla sovrapposizione, causando la formazione di una sorta di “catasta” come nella grafite. Le nanopiastrine (xGnPs) di grafene esfoliato, costituite da pochi strati di grafene, manifestano buone proprietà e sono materiali chimicamente inerti con più del 99.5 % di carbonio. Recentemente queste nanopiastrine sono state usate come nanocariche per rinforzare nanocompositi di gomma. Le nanopiastrine di grafene hanno un alto rapporto di aspetto e possono così dar luogo a un notevole rinforzo della matrice polimerica, anche con un basso contenuto di carica. L’effetto delle fibre sul rinforzo è ben conosciuto sia per i polimeri termoplastici che termoindurenti. In questo studio si è lavorato per analizzare i nanocompositi di gomma sintetica isoprene, caricata con nanopiastrine di grafene e preparata con miscelazione a secco per migliorare le loro proprietà meccaniche e dielettriche. La struttura delle nanocariche di carbonio e dei nanocompositi è stata caratterizzata con il Microscopio Elettronico a Scansione (SEM) e con analisi di Diffrazione a raggi X ad Ampio Angolo (WAXD). Le proprietà di superficie sono state valutate con isoterme di assorbimento. Le proprietà reologiche sono state studiate mediante curve reometriche e sono state fatte misurazioni di conduttività dielettrica al fine di analizzare conduttività e costante dielettrica dei nanocompositi. Le proprietà rinforzanti e reologiche delle nanopiastrine di grafene sono state confrontate con quelle delle cariche convenzionali, come il nero di carbonio N234. Le soglie di percolazione della carica sono state calcolate dalle misurazioni dielettriche, reologiche e di viscosità dinamica. I nanocompositi sono stati formulati con un sistema di vulcanizzazione con zolfo, ossido di zinco, stearina e CBS, con contenuto di carica da 2 a 50 phr in nove valori prefissati.


Abbiamo letto per voi

La caratterizzazione dei diversi nanocompositi è stata riportata su grafici e diagrammi esaustivi, dai quali risulta evidente che l’utilizzo di nanopiastrine di Grafene esfoliato, nei tipi xg C750 e xg M5, porta a un miglioramento significativo delle loro proprietà. I nanocompositi con xg C750 mostrano proprietà reologiche migliori di quelli con xg M5 ed N234, mentre area superficiale BET ed attività superficiale del grafene xg C750 sono risultate più alte di quelle del tipo xg M5. Interessante notare come i nanocompositi con xg C750 oltrepassano il valore di viscosità Mooney indesiderabile sopra gli 80 MU con il valore di 25 phr di caricamento, mentre quelli con xg M5 raggiungono un massimo di 60 MU con caricamento a 50 phr. Tutte le proprietà caratteristiche sono migliorate all’aumentare della quantità di carica, eccetto il tempo di scottatura che è diminuito. Infine i nanocompositi con xg C750 hanno conduttività dielettrica di circa 2x10-8 a 30 phr di caricamento, valore più alto di quello richiesto per applicazioni nel settore del pneumatico.

Nuovi materiali Innesto di immide-immine a polistirene-butadiene per aumentare l’adesione tra gomma e fibre di polipropilene

M.L. Tawfic, A.F. Younan, M.W. Sabaa, M.S. Madkour (National Research Centre Polymers and Pigments Department, Egypt) – email: medhat_lotfy2000@yahoo.com - KGK n. 10/2014, pag. 54-59.

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alla reazione di acido acrilico con etilendiammina si è ottenuto un oligomero ammide-immine, che è stato innestato a gomma polistirenebutadiene. La struttura dell’oligomero è stata chiarita con l’utilizzo di FTIR (Fourier Transform InfraRed spectroscopy = spettroscopia a raggi infrarossi con trasformata di Fourier), 1H-NMR e 13C-NMR (Nuclear Magnetic Resonance spectroscopy = spettroscopia di risonanza magnetica nucleare con protone di idrogeno o carbonio 13) e spettroscopia di massa. La gomma innestata e 10 phr di fibra di polipropilene sono state aggiunte alla gomma stirene-butadiene.

Si è notato che l’aggiunta di gomma innestata a questo composito va a migliorare il carico di rottura. I valori di carico di rottura, mantenuti durante il periodo di invecchiamento termico, hanno evidenziato che l’aggiunta di 20 phr di gomma innestata al composito migliora il comportamento all’invecchiamento termico. La gomma stirene-butadiene (SBR) è un elastomero sintetico molto usato per varie applicazioni nei settori auto, elettrico e medicale. Gli articoli finiti a base SBR sono pneumatici, suole e tacchi, guarnizioni, tappetini per auto, nastri trasportatori e sottotappeti. Alla modificazione di polimeri si è data recentemente grande attenzione, alla luce della scarsità di materiali di partenza richiesti per la sintesi di nuovi monomeri adatti a dar vita a materiali polimerici migliori. In altre parole la modificazione è essenziale per affrontare varie sfide, dal momento che è molto difficile ottenere nuovi polimeri. La modificazione di polimeri è richiesta per conferire ai materiali modificati proprietà specifiche, come rafforzata stabilità termica, risposta all’impatto, tenacità e fragilità, e inoltre migliora la processabilità dei polimeri. Tra i differenti metodi di modificazione di polimeri c’è l’ossidoriduzione (redox), nella quale si usano i reagenti di Fenton per l’innesto. Persolfato di potassio o di ammonio e ioni ferrosi agiscono come fonte di radicali solfato anionici, che reagiscono con acqua per formare radicali idrossilici, che successivamente producono radicali liberi sulla struttura polimerica. Il persolfato con agente riducente (es. bisolfito di sodio, tiosolfato o ione argento) è considerato anche fonte di radicali solfato che producono poi ioni ossidrilici. Si possono generare posizioni di radicali liberi su una struttura polimerica per ossidazione diretta di questa struttura per mezzo di certi ioni di metalli di transizione (es. Cerio, Cromo, Vanadio o Cobalto). Gli ioni metallici con basso potenziale di ossidazione sono le scelte giuste per questa reazione. Nella tecnica radicale vivente lo stadio di terminazione della catena si evita in due modi, aumentando la velocità di attivazione rispetto alla velocità di propagazione oppure eliminando la terminazione della catena e trasferendo le reazioni.

Le catene del polimero crescono a velocità più costante e le loro lunghezze rimangono molto simili. In tal modo si forniscono polimeri che sono in grado di crescere ogni volta che si aggiunge un ulteriore monomero. Alcuni esempi di vari tipi di queste reazioni comprendono, per esempio, trasferimento atomico, mediata con nitrossido e trasferimento degenerativo. La molecola chiave nel meccanismo di trasferimento atomico è quella che contiene alogeno in posizione alfa rispetto a un gruppo carbonilico. Il trasferimento omolitico reversibile pseudo alogeno tra una specie inattiva e un iniziatore aggiunto, o il terminale di catena di propagazione e un complesso di metallo di transizione nello stato di ossidazione più basso, si verifica a formare i radicali di propagazione e il complesso metallico in stato di ossidazione più alto con un legante coordinato alogenuro. Lo scopo di questo lavoro è innestare SBR in forma di lattice con porzione di oligomero funzionalizzata per essere usata come potenziatore di adesione tra gomma SBR e fibre di polipropilene al fine di aumentare la prestazione dei loro compositi. La reazione di acido acrilico con etilendiammina è stata effettuata per condensazione piuttosto che per addizione di Michael. La struttura chimica del prodotto è stata chiarita con i metodi di spettroscopia FTIR, 1H-NMR, 13CNMR e di massa. Gli oligomeri prodotti sono stati innestati a gomma polistirene-butadiene in forma di lattice e il lattice innestato è stato esaminato con FTIR e con misurazioni del contenuto di solido. Il coagulante del prodotto innestato è stato usato come modificatore per il composito di gomma SBR e 10 phr di fibre di polipropilene. Si è trovato che, nell’ambito di diversi valori del modificatore (10, 20 e 30 phr), il valore 10 phr ha accresciuto l’adesione tra gomma e fibra e di conseguenza ha aumentato il carico di rottura prima dell’invecchiamento termico. La conclusione è stata che, in base ai valori di carico di rottura mantenuti, l’uso di 20 phr di gomma innestata con il composito SBR/fibre di polipropilene ha rafforzato la sua stabilità termica. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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L’INTERVISTA

Rispetto delle regole per un mercato più equo di Riccardo Oldani

Dal primo gennaio 2015 lei è il nuovo presidente di Etrma, l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma. Qual è il suo programma? Quali saranno le prime azioni che intende mettere in pratica e quali i temi più urgenti con cui l’associazione si deve confrontare in questo inizio di 2015? L’Etrma ha lavorato intensamente su importanti iniziative che riguardano la sfera normativa e che hanno un notevole impatto sull’industria. Tra queste le regolamentazioni sulla sicurezza e sul rispetto ambientale, così come quelle sull’uso sostenibile delle materie prime e dei chemicals nella produzione di pneumatici e di articoli in gomma. Questo rigido sistema regolatorio pone non poche limitazioni all’industria manifatturiera che ha dovuto effettuare importanti investimenti per adeguarvisi. Non sorprende, quindi, che l’Etrma abbia richiesto un più alto livello di controllo e di impegno per assicurarsi che tutti gli attori presenti sul mercato giochino con le stesse regole. Purtroppo però, sia le campagne di test condotte dall’Etrma che quelle di Echa (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche), come anche altre condotte a livello di ispettorati nazionali o i controlli della polizia sui veicoli, mettono in evidenza che sul mercato c’è ancora un certo numero di pneumatici che non soddisfano le norme europee. Non c’è quindi neanche bisogno di dire che, data questa situazione, per Etrma l’adeguamento e il rispetto delle norme resta una priorità. 12

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

Christian Kötz, neopresidente di Etrma, con una lunga esperienza professionale in Continental.

Dall’inizio del 2015 l’Etrma, l’associazione europea dei produttori di pneumatici e di articoli in gomma, ha un nuovo presidente. Si chiama Christian Kötz e ha una lunga storia professionale in Continental. Gli abbiamo chiesto i suoi programmi di presidente e i temi che ritiene più importanti da affrontare. Quello di un mercato equo, in cui tutti i player giochino osservando le stesse regole, è considerato il più urgente


Christian Koetz Qual è la situazione dell’industria europea della gomma? In Italia, per esempio, i produttori di articoli in gomma stanno andando bene e hanno buone prospettive per il 2015, mentre i produttori di pneumatici si devono confrontare con un recupero ancora lento del mercato dell’automobile. Vale lo stesso per l’Europa, vista nel suo complesso, oppure vede una situazione diversa? E quali sono le sue previsioni per l’anno? Il comparto, con i suoi 90 impianti di produzione di pneumatici in Europa e migliaia di società nel settore degli articoli tecnici in gomma, resta una roccaforte del Il quadro normativo manifatturiero in Europa, europeo che regola in grado di dare lavoro a circa 350.000 persone e di l’industria della gomma contribuire a oltre mezzo è complesso, ma ha punto dell’intero il pregio di essere Pil europeo. trasparente e l’accesso La crisi che ha colpito l’economia europea nel al nostro mercato è 2009 è stata fronteggiata libero per ogni azienda dall’industria europea che pensi di entrarvici. dei pneumatici e della Il rispetto delle norme gomma con investimenti in innovazione tecnologica e comporta però dei in efficienza, mantenendo costi alle imprese ed è all’Europa la leadership per importante che ogni l’innovazione. Di fatto, il paese membro attui un nostro continente resta la frontiera tecnologicamente controllo effettivo sui più avanzata nel mercato prodotti d’importazione. mondiale della gomma. È fondamentale che tutti Il risultato è che i nostri gli attori presenti consumatori, inclusi i produttori di veicoli, sul mercato giochino richiedono e pretendono con le stesse regole. un livello sempre superiore di sicurezza, prestazioni, qualità e, più di recente, anche di sostenibilità ambientale. In termini di produzione di pneumatici, in Europa, i livello del 2007 non sono ancora stati raggiunti, nonostante un lento recupero dell’industria che, dopo il 2009, ha sofferto un ulteriore calo nel 2012. La stessa evoluzione è stata seguita dalle vendite, che nel 2013 e nel 2014 si sembrano finalmente stabilizzate in un trend di crescita positivo, per quanto ancora su livelli modesti. Il Parlamento e la Commissione europei hanno appena cambiato i loro vertici, proprio come è accaduto all’Etrma. Questo avvicendamento avrà ripercussioni sull’azione della sua associazione? E che cosa ritenete importante chiedere alla nuova

leadership europea per realizzare uno scenario migliore per l’industria della gomma? Il team di professionisti dell’associazione lavorerà con il medesimo impegno e trasparenza per promuovere nel migliore dei modi gli interessi dell’industria europea dei pneumatici e della gomma nelle varie istituzioni. Etrma offre una piattaforma ideale alle industrie attive nei comparti manifatturieri dei pneumatici e degli articoli in gomma per contribuire a definire il programma regolatorio delle istituzioni europee, mettendo sul tavolo le proprie conoscenze e il proprio know-how tecnologico e sempre difendendo i loro interessi. Il quadro normativo europeo che regolamenta l’industria della gomma è alquanto complesso. Ritiene che una semplificazione sia possibile? Quali sono le istanze più importanti da affrontare? Il quadro normativo europeo è effettivamente complesso, ma ha il pregio di essere trasparente. L’accesso al mercato del nostro continente non ha mai posto alcun tipo di problema a qualsiasi azienda. Però il rispetto delle norme può essere costoso e per questo motivo, come ho già sottolineato, occorre assicurare un controllo effettivo a livello di ogni paese membro. I temi principali con cui prevediamo di misurarci includono una riforma del sistema dello scambio delle emissioni post 2020, la nuova politica per il clima e per l’energia al 2030, le politiche sulla qualità dell’aria e i trasporti, così come la nuova strategia di economia circolare (in cui cioè i rifiuti vengono di norma riutilizzati, riparati e riciclati senza finire in discarica, ndr). L’industria della gomma europea deve fronteggiare una fiera competizione da parte di paesi dove i regolamenti sono di gran lunga meno severi e vincolanti. Come vi confrontate con questo problema? E quale potrebbe essere il contributo di Etrma nel rendere il mercato globale più equo? I produttori europei di pneumatici non tempo le importazioni a basso costo fino a che tutti gli attori sul mercato giocano, e dimostrano di giocare, con le stesse regole, ad armi pari. Tutti sanno benissimo che i costi di produzione, energia e personale in Europa sono di gran lunga più elevati che in altre regioni del mondo. A questo si devono anche aggiungere il rispetto delle regole e i costi tecnologici, che sono alquanto elevati. Lavorare attraverso prescrizioni tecniche condivise e armonizzate, come metodi di testi, etichettature e simili, rappresenterebbe un importante passo in avanti per la nostra industria, sempre in competizione con il mercato globale. Importanti progressi sono stati fatti in questa direzione, uno dei quali è la regola tecnica globale per i pneumatici dei mezzi di trasporto per i passeggeri, da poco adottata a Ginevra sotto gli auspici del gruppo di lavoro 29 dell’Unece, la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite.  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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MONDOGOMMA

Nasce Errlab, il network dei laboratori europei per la gomma È

stato ufficialmente firmato a Bruxelles l’accordo che sancisce la nascita della piattaforma europea Errlab, il network dei laboratori per la ricerca e le prove nel campo degli elastomeri. Errlab è costituito dai laboratori specializzati nel settore gomma di Francia, Germania ed Italia (rispettivamente Lrccp, Dik e Cerisie), con il supporto delle associazioni nazionali dell’industria della gomma (Sncp, Wdk ed Assogomma rispettivamente) e dell’Associazione europea dei produttori di pneumatici ed articoli in gomma (Etrma). Un progetto che vede il coinvolgimento di oltre 100 professionisti tecnici altamente specializzati in tutte le diverse attività di interesse per il settore gomma. L’obiettivo di Errlab, recita un comunicato stampa diramato per l’occasione da Assogomma, «è quello di mettere a fattor comune risorse ed esperienze atte a fornire un supporto tecnico sempre migliore e più completo all’industria europea della trasformazione della gomma, con una particolare attenzione alle piccole e medie imprese, in materia di ambiente, salute e sicurezza, ricerca e sviluppo, prove e certificazione». «Errlab è la dimostrazione che tre Paesi di riferimento come Italia, Francia e Germania, possono unire le loro forze mettendole a fattor comune nell’interesse delle Imprese, con particolare riguardo alle PMI: un esempio di filiera europea del settore gomma che ci auguriamo possa anche consentire di 14

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Tre laboratori nazionali specializzati nella gomma, l’italiano Cerisie, il tedesco Dik e il francese Lrccp, si sono uniti in un network per fornire sostegno tecnico alle piccole e medie imprese del settore


Servizi per le imprese Fabio Negroni, direttore del Cerisie, il laboratorio nazionale per l’industria della gomma che fa parte dell’Errlab.

partecipare ai programmi europei di ricerca, usufruendo delle relative risorse», ha dichiarato Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, in occasione della firma ufficiale avvenuta il 26 gennaio scorso.

Quali funzioni avrà

Per capire meglio come funzionerà Errlab e quali servizi potrà svolgere abbiamo rivolto alcune domande a Fabio Negroni, direttore del Cerisie, che ci ha spiegato come l’iniziativa nasca «dalla semplice idea che la condivisione di competenze e risorse tecniche è la via migliore per affrontare progetti complessi. La matrice del progetto è europea ed è in questo ambito che saranno prevalentemente rivolti gli sforzi dei laboratori. L’obiettivo è di mettere a punto gli strumenti che consentano alle aziende del settore, e in particolare le piccole e medie imprese, di anticipare le richieste sempre più stringenti in ambito ambientale e sulla sicurezza dei consumatori. In questo contesto è centrale per il progetto il supporto delle Associazioni Nazionali e dell’European Tyre and Rubber Manufacturers Association (Etrma )». Cerisie, spiega ancora Negroni, «ha già reso disponibili metodi di analisi specifici come quello previsto dal REACH per la conformità degli oli aromatici usati come plastificanti nella produzione degli pneumatici o il contenuto di IPA (Idrocarburi Policilcici Aromatici, PAH in inglese), che sono

già oggetto di restrizioni in alcune applicazioni della gomma. Devo ancora sottolineare l’esperienza più che trentennale di Cerisie nella certificazione degli articoli in gomma destinati al contatto con gli alimenti o con l’acqua potabile».

I primi obiettivi

Quale sarà però l’azione dell’Errlab e quali i temi su cui lavorerà fin da subito? È ancora Negroni a fornirci indicazioni: «Un tema che riteniamo prioritario è quello delle analisi chimiche, che ancora non sono state standardizzate per la gomma, e che servono a verificare la conformità delle mescole al regolamento europeo sui prodotti chimici industriali (REACH). Un altro tema che Errlab intende affrontare, e che ha interesse per tutto il settore, è quello della caratterizzazione dei “fumi di vulcanizzazione”, ovvero delle sostanze che i semilavorati possono rilasciare nell’ambiente di lavoro durante i processi termici. Su questo argomento le autorità competenti stanno definendo i criteri di classificazione ed è necessario stabilire in modo metodico le relazioni che esistono tra le sostanze presenti e la formulazione, così come criteri adeguati di campionamento e analisi». Per le nostre piccole e medie imprese che operano nel settore della gomma quali saranno i vantaggi? «Globalmente il network coinvolge un centinaio di tecnici e laureati – osserva Negroni –, che possono lavora-

re in maniera coordinata sullo stesso progetto, accelerando notevolmente i tempi di esecuzione e mettendo a disposizione delle aziende o enti committenti uno spettro completo di metodologie. Ma oltre a questo, il network è disponibile, per esempio, anche a progetti proposti e finanziati da aziende in forma consorziata. In questo caso sono previste le adeguate tutele per la proprietà intellettuale: si potrebbe, per esempio, proporre e sviluppare un progetto per la sostituzione di un ingrediente di una formulazione soggetto a restrizioni d’uso con una soluzione alternativa che verrebbe sviluppata e verificata dai tre laboratori».

Accesso ai servizi

Quale sarà il meccanismo di accesso per le aziende italiane ai servizi dell’Errlab? Si passerà attraverso il Cerisie o ci saranno anche strumenti di contatto diretto come siti internet o uffici? «Per le tematiche che hanno un un campo di azione europeo – spiega Negroni –, Errlab ha un suo portavoce, che per il primo anno di attività è il Direttore Generale del “Centre Français du Caoutchouc et des Polymères”, Christian Caleca. Per temi o progetti che vengono proposti a livello nazionale, è Cerisie l’unico interlocutore. È proprio notizia di questi giorni l’attivazione del sito di Errlab, che può essere consultato all’indirizzo www.errlab.eu. L’accordo è una tappa importante nel percorso del laboratorio, che finora ha lavorato prevalentemente nell’ottica della certificazione dei materiali e dei prodotti per le piccole e medie imprese. Ci dà l’opportunità di aggiungere anche la prospettiva della conduzione di progetti, in un contesto che è quello europeo, e con partner che rappresentano in questo campo il meglio che l’Europa può esprimere».  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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Un libro per sapere tutto sulla gomma naturale diGiuseppe Cantalupo

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arlare della gomma naturale sembrerebbe, al primo dire, una cosa superflua. Non inutile, certamente no, ma di sicuro pleonastica. Chi non sa cos’è la gomma naturale? Sono tante le circostanze della vita quotidiana nelle quali si ha a che fare con qualche oggetto che la contiene. Uno per tutti: l’auto; dove? nei pneumatici, per esempio. Per non parlare degli studi e dei lavori di ricerca fatti su questa gomma. Non si contano. Ne dà un’idea un volume di recente pubblicazione, “Chemistry, Manufacture and Applications of Natural Rubber”, nel quale Shinzo Kohjiya, dell’Università di Kyoto, e Yuko Ikeda, dell’Istituto di Tecnologia di Kyoto, che ne hanno curato la stesura, presentano una quantità impressionante di lavori sulla gomma naturale di professori e ricercatori di 21 istituti: 8 giapponesi, 5 statunitensi, 3 tailandesi, 1 malesiano, 1 indiano, 1 brasiliano, 1 finlandese, 1 inglese.

Di cosa si tratta

Il volume è un’opera eccezionale di 528 pagine e, al solo sfogliarlo, suscita la convinzione che la gomma naturale sia un pianeta sul quale molto è stato detto – certamente –, ma che molto ancora offra da dire e da imparare. Si avverte però, al tempo stesso, la rassicurante soddisfazione di avere tra le mani un’opera che evita, a studiosi e tecnici che cerchino specifiche informazioni o siano interessa16

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La gomma naturale ha tali caratteristiche e offre tanti vantaggi che, probabilmente, neanche chi la usa ogni giorno nel suo lavoro conosce in maniera completa. Un volume pubblicato recentemente da due ricercatori giapponesi risolve il problema, perché offre la possibilità di un minuzioso approfondimento su questo materiale e fornisce agli studiosi possibili percorsi di ricerca per arrivare a nuove applicazioni delle sue proprietà


Pubblicazioni

(Fonte: International Rubber Study Group).

Produzione e consumo di gomma naturale nel mondo dal 1995 al 2012 con proiezioni al 2020.

ti ad approfondire particolari argomenti, la fatica di laboriose ricerche bibliografiche. Il libro, infatti, risulta essere un prezioso trattato, una sorta di enciclopedia monovolume alla quale starebbe bene il sottotitolo “la gomma naturale dalla nascita ai giorni nostri”, per la molteplicità e la completezza degli argomenti trattati e per l’aggiornamento dei lavori, descritti col supporto di una documentazione scrupolosamente raccolta. La stessa esposizione, d’altra parte, dà ampio spazio, in una introduzione già ampia di suo, a una dettagliata storia della gomma naturale dalla quale si apprende che questo materiale è stato usato per la prima volta dagli Olmechi, una popolazione precolombiana vissuta nel Messico dal 1300 al 300 a.C., e che il suo utilizzo è continuato, poi, presso i Maya (Messico, 300 a. C. – 1500 d.C.), gli Incas (Pe-

rù, 1100 a.C. – 1500) e gli Aztechi (nel Messico centrale dal XII secolo), fino alla distruzione delle civiltà del Centro e Sud America da parte degli spagnoli (XVI secolo). Gli Olmechi erano in grado di ricavare articoli rudimentali dalla gomma ottenuta spillando il lattice da un albero, molto probabilmente la Castilla elastica, e secondo i curatori sarebbe proprio questa loro capacità all’origine del nome Olmec, che significherebbe, appunto, “popolo della gomma”. La produzione mondiale di gomma naturale proviene per il 90% dal SudEst Asiatico e per il 10% dall’Africa. I maggiori produttori oggi sono la Tailandia, l’Indonesia, la Malesia, l’India, la Cina, lo Sri Lanka e il Vietnam. Ma poiché i consumi sono previsti in aumento, è probabile che entreranno in questa lista come produttori importanti anche la Cambogia, il Laos, il Bangladesh e alcuni paesi dell’Africa. Dalle ultime discussioni sulle caratteristiche uniche di questa gomma e sulla base delle ricerche riportate nel testo, secondo gli autori del volume c’è da aspettarsi lo sviluppo di nuove possibili applicazioni della NR. Il volume si divide in tre parti e si svi-

luppa, complessivamente, attraverso 18 capitoli, ampi e particolareggiati, molto ricchi di dati, tabelle e grafici a supporto di una esposizione chiara e scorrevole.

Un’opera molto ricca

Nota utile per studiosi e ricercatori: molti capitoli (15 su 18, oltre all’introduzione), si chiudono con una sezione dedicata alle prospettive di ulteriori sviluppi che i lavori presentati potrebbero avere in prosecuzioni della ricerca, partendo dai risultati appena commentati. A tale scopo, gli autori forniscono preziosi suggerimenti sui possibili ampliamenti dei temi trattati e riportano anche utili riferimenti bibliografici ai quali eventualmente attingere informazioni. Riferimenti che si sommano ai lunghi elenchi di quelli regolarmente riportati in coda a ogni capitolo. Per il gran numero di lavori presentati – tutti molto interessanti – e la vastità degli argomenti sviluppati, anche di elevato livello scientifico, abbiamo dovuto necessariamente focalizzare l’attenzione principalmente sugli argomenti che ci sono sembrati di maggiore interesse pratico. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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MONDOGOMMA

(Fonte: Elsevier)

Frazione cristallina della gomma naturale non vulcanizzata misurata a varie velocità di stiro: (a) 5 mm/min, (b) 10 mm/min, (c) 20 mm/min, (d) 40 mm/min.

Le proprietà della gomma naturale

La prima parte è dedicata alle proprietà della gomma naturale, tal quale e modificata. È la più ampia delle tre, con otto capitoli, e parte subito con una informazione interessante: nel mondo d’oggi la gomma di cui parliamo è, sulla Terra, la quarta risorsa naturale più importante dopo l’aria, l’acqua e il petrolio. Ma è parecchio sottovalutata. Forse, proprio perché è un prodotto naturale, e quindi la sua utilità è data per scontata. Eppure, sono almeno 40.000 gli articoli fatti con questa gomma e oltre 400 i dispositivi medici. Inoltre, per la enorme quantità che ne era richiesta come materiale insostituibile nei settori militare, industriale, dei trasporti, medicale e dei consumi, negli ultimi 70 anni è stata considerata una materia prima strategica. E lo è ancora 18

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per la produzione di un’ampia varietà di prodotti, dai dispositivi medici agli articoli tecnici – tubi, guarnizioni, membrane, nastri trasportatori, cinghie - , dagli articoli di uso comune – stivali, suole per scarpe, guanti, collanti - ai pneumatici di aerei e delle auto. I pneumatici vettura sono fatti con 12-14 tipi di gomme diverse, con un contenuto di gomma naturale di oltre il 50%. Quelli degli aerei e delle auto da corsa contengono solo NR. Questa gomma possiede eccellenti proprietà fisiche, tra le quali un’alta elasticità, un alto carico di rottura (circa 20 MPa), un’alta resistenza alla lacerazione, una bassa isteresi (basso riscaldamento), ed eccellenti proprietà dinamiche, che ne motivano l’importanza per il settore tyre. Proprietà dovute alla struttura altamente insatura della configurazione cis e alla bassa temperatura di transizione vetrosa (circa -72°C). La stessa insaturazione, però, causa una bassa resistenza al calore, all’ozono e all’invecchiamento, mentre il carattere apolare della catena molecolare abbassa le resistenza all’olio e all’abrasione. Di qui l’importanza dei lavori di ricerca effettuati per il mi-

glioramento delle prestazioni del polimero. Dopo un ampio spazio dedicato alle fonti naturali della gomma e ai processi di biosintesi nelle varie specie di piante, nel quale non mancano, ovviamente, frequenti e approfonditi confronti con l’1,4-poliisoprene sintetico in entrambe le configurazioni - cis e trans - , gli autori svolgono un’interessante rassegna della ricerca effettuata per oltre 70 anni sulla modifica chimica della gomma naturale. La modifica per aggiunta di gomme sintetiche o di cariche inorganiche durante la compoundazione, infatti, non sempre aveva migliorato le proprietà a un livello accettabile. La modifica chimica, invece, si è rivelata un metodo efficace non solo nel migliorare le proprietà della NR, ma anche nell’ampliarne i campi di impiego. I lavori presentati nella rassegna illustrano i vari tipi di reazioni studiate, principalmente l’addizione al doppio legame carbonio-carbonio (addizione elettrofila) – sono riportate la clorurazione, la bromurazione, l’idrogenazione e l’epossidazione – e l’attacco alla posizione allilica (graffaggio), spiegato con la maleinizzazione e la


Pubblicazioni per esempio, che agiscono come coupling agent, come ponti di collegamento, cioè, tra la gomma e la silice, diventa possibile veicolare la carica nella gomma, ottenendo, in tal modo, una dispersione della carica stessa non solo più omogenea, ma anche più efficace, proprio in forza del legame chimico che, attraverso il silano, si stabilisce tra la silice e la gomma. Gli autori fanno una dettagliata rassegna dei vari processi messi a punto dalla ricerca negli anni, senza alcun risparmio di dati, grafici, misure delle particelle di silice generate e controlli morfologici della omogeneità della dispersione di queste ultime nella gomma. Sono descritti anche i processi per la generazione di silice ‘in situ’ in lattici di gomma sia sintetica (SBR) che naturale.

Le applicazioni

Schema illustrativo della reazione del TESPT come coupling agent tra la silice e la gomma naturale.

vinilazione, con successiva crescita, nel secondo caso, della catena polivinilica su quella poliisoprenica naturale. Ogni processo esaminato è presentato con dovizia di dettagli sui meccanismi di reazione e sugli effetti ai fini del miglioramento delle caratteristiche della gomma. Interessante e ricco di dati il capitolo dedicato alla cristallizzazione della gomma naturale sotto stiro (SIC – Strain-Induced Crystallization) e al suo effetto sulle proprietà fisiche del polimero. Il SIC è la caratteristica chiave che spiega la superiorità della NR. Strettamente relazionato alla perfetta stereoregolarità cis-1,4-poliisoprenica, questo fenomeno influenza la maggior parte delle proprietà meccaniche della gomma, come la stress relaxation, la relazione stressstrain, la resistenza alla lacerazione e la green strength. Più in particola-

re, per esempio, è in base al SIC che viene spiegata la superiore resistenza alla lacerazione della NR vulcanizzata rispetto a quella delle gomme sintetiche vulcanizzate. Ma nel mondo della ricerca, sia accademica che industriale, che rivolge il suo interesse alla cristallizzazione nella gomma naturale da circa novant’anni, l’influenza di questo fenomeno sulle proprietà meccaniche della gomma è ancora una questione controversa. I trasformatori della gomma interessati all’utilizzo della silice generata ‘in situ’ nella NR trovano l’argomento trattato esaurientemente in un capitolo dedicato. Originariamente, la silice non era considerata un valido agente di rinforzo, perché le gomme alle quali veniva aggiunta mostravano proprietà meccaniche inferiori rispetto a quelle generate dal nero di carbonio. Inoltre, si presentava anche il problema della difficoltà di disperdere questa carica, polare, in una gomma non-polare. L’ostacolo è stato superato dalla tecnica della generazione della silice in situ, ampiamente descritta nel capitolo. Impiegando dei silani solforati come il TESPT (bis[trietossisilpropil]tetrasolfuro),

Costituiscono la seconda parte del volume (sei capitoli) e sono numerosissime. Come era da aspettarsi. Tra le più importanti si colloca certamente quella dei pneumatici, prodotti che richiedono requisiti particolari in termini di sicurezza, comfort e basso impatto ambientale. Queste caratteristiche non derivano da una sola tecnologia, ma sono il frutto di una combinazione di tecnologie, a partire dalla progettazione per arrivare alla produzione. Un ruolo di primaria importanza nel determinarle è svolto dalla gomma naturale, la principale materia prima dell’industria del tyre. Una stima riferita alla fine del 2010 parla di un parco veicoli mondiale di circa 70 milioni di autovetture e 30 milioni di veicoli commerciali. Il che significa che quell’anno sono stati prodotti qualcosa come 100 milioni di pneumatici vettura e 40 milioni di pneumatici per veicoli commerciali. Nello stesso anno sono stati prodotti nel mondo 10,4 milioni di tonnellate di gomma naturale, la maggior parte nel sud-est asiatico (oltre il 90%). Di qui l’importanza della NR non solo come principale materia prima per la produzione di pneumatici, ma anche come elemento fondamentale per il raggiungimento dei requisiti di sicurezza nelle prestazioni ed ecologici. Il capitolo presenta un’analisi molto dettagliata del settore. Dapprima L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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MONDOGOMMA

Natural rubber

29%

Synthetic rubber

26%

6% 3%

21% 5%

10%

Filler

Rubber chemicals

Organic fibre cord Steel cord

(Fonte: Elsevier)

Composizione percentuale tipica di un pneumatico.

esamina alcuni aspetti tecnici di base dei pneumatici: i tipi (vettura, veicoli commerciali leggeri, autocarri e autobus, fuori-strada, veicoli industriali, motocicli e aerei), la struttura (l’anatomia del pneumatico), i materiali (NR e SR sono i principali, ovviamente, con la gomma naturale presente in quantità maggiore negli autocarri e bus rispetto alle vetture: tipicamente, NR/SR 39/61 per l’auto, e 77/23 per autocarri e bus), il processo di produzione, la funzione e le prestazioni, l’impatto ambientale (durata, rumorosità, consumo efficiente del carburante). Gli autori passano, poi, ad esaminare le proprietà richieste alla gomma naturale come materia prima sia nella fase della produzione dei pneumatici che in questi ultimi come prodotti finiti, perché siano garantite la sicurezza, il comfort di guida e

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

Bead wire la stabilità del veicolo e la durata dei pneumatici stessi. La trattazione – sicuramente utile per quanti fossero interessati agli aspetti tecnici e all’uso della gomma naturale – si chiude con un commento sugli standard qualitativi della NR e sulle prospettive future di questo materiale. In questo contesto, gli autori prendono in considerazione la diversificazione genetica delle fonti di gomma naturale rappresentata dal guayule e dal tarassaco, capaci di svilupparsi in zone climatiche temperate, invece che in quelle tropicali, e auspicano che le industrie interessate concentrino la loro attenzione su questo tema. Per l’industria della gomma si tratta di una decisiva opportunità per salvaguardarsi dal rischio di una scarsa disponibilità della preziosa materia prima provocata da malattie epidemiche alle quali è esposta la Hevea brasiliensis. Adeguato risalto viene dato nel volume all’impiego della gomma naturale nei sistemi antivibranti e di protezione antisismica delle strutture edilizie. Un utilizzo largamente in atto in Giappone, negli Stati Uniti e in Cina. In Giappone, per esempio, negli ultimi 25 anni sono stati costruiti 3.500

edifici con l’isolamento antisismico, che ha protetto strutture, occupanti e quanto in essi contenuto da terribili terremoti, come quello, devastante, che ha colpito il nord del paese nel marzo del 2011. In questo impiego la gomma naturale è superiore alle gomme sintetiche principalmente per l’elevato carico di rottura, l’alta rigidità, l’eccellente adesione ai metalli, la resistenza alla fatica. Il capitolo è ricco di grafici e dimostrazioni fisicomatematiche sulle deformazioni che la gomma subisce come sistema di isolamento da vibrazioni meccaniche e come sistema di protezione contro le oscillazioni prodotte dai terremoti.

Il rapporto con l’ambiente

È l’argomento trattato nei quattro capitoli della terza parte, anch’esso con dovizia di dati e informazioni che, anche enucleate dal contesto nel quale sono presentate, arricchiscono di per sé un bagaglio culturale. La gomma naturale e l’ambiente a confronto, la domanda e l’offerta di NR nel Ventunesimo secolo, gli aspetti scientifici e quelli sociali di uno sviluppo sostenibile in rapporto all’impiego di questo materiale sono i temi svolti.


Pubblicazioni La domanda di gomma naturale è strettamente collegata, secondo gli autori, agli sviluppi dell’industria dell’auto. Nel corso del Ventesimo secolo il settore automotive è stato in crescita costante, e verosimilmente il trend continuerà ad essere in salita. È necessario, però, che il conseguente sviluppo della richiesta di NR sia sostenibile, come, d’altra parte, devono esserlo tutti gli sviluppi nella realtà di oggi e in quella di domani. Occorre, in altre parole, cercare soluzioni ai problemi sociali e industriali attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative rispettose dell’ambiente e della popolazione. La sostenibilità, appunto, intesa come la capacità di procurare in maniera duratura benefici economici, ambientali e sociali senza compromettere le risorse per le future generazioni. In altre parole, è vitale che un aumento del benessere oggi non provochi una diminuzione del benessere domani. Si ripresenta, quindi, l’ambiente come il punto di riferimento più importante nello sviluppo sostenibile, e si ripropone la necessità di nuove tecnologie nella produzione di NR. Una necessità tanto più stringente, quanto più si considera che la gomma naturale attualmente consumata nel mondo trae origine, in gran parte, da una sola specie, l’Hevea brasiliensis. Ritorna, così, l’accenno al guayule e al tarassaco come alle possibili fonti vegetali di gomma naturale diverse dall’Hevea, sulle quali sono in corso, e a un buon grado di avanzamento, i lavori di ricerca per accertare la validità del prodotto che se ne ricava nella fabbricazione dei pneumatici. Particolare importanza assume, in un’epoca come quella attuale, nella quale la sensibilità verso i problemi ambientali è un dato di fatto universalmente acquisito, un capitolo dedicato al riciclo della gomma naturale. Tra i vari tipi di gomme adottate in tutti i possibili impieghi, la NR è quella più largamente usata: soddisfa circa un terzo del fabbisogno mondiale di elastomeri, e la maggior parte di essa è utilizzata nell’industria dei trasporti. In particolare, il 63,9% trova impiego nel tyre, mentre solo l’11,5% va in applicazioni non-tyre. Poiché la gomma vulcanizzata, a differenza della termoplastica, non può

essere riimmessa nel ciclo di lavorazione in quanto non più utilizzabile, è facilmente immaginabile come l’accumulo – enorme - degli scarti di questo materiale, sia come pneumatici fuori uso che come residuo qualsiasi di produzione, rappresenti un serio problema ecologico. Di qui la grande attenzione rivolta dal mondo scientifico allo sviluppo di tecnologie per il riciclo della gomma scarto, essendo ormai riconosciuto che il suo conferimento in discarica non è il metodo più adatto per smaltire gli enormi quantitativi in gioco. Il rischio di incendi, la mancanza di spazio, l’aumento dei costi connessi con le operazioni relative, hanno reso questa soluzione non percorribile. Per non parlare dei problemi causati alle coltivazioni circostanti dalla presenza di insetti e roditori e dall’infiltrazione nel suolo di prodotti e liquidi tossici, che rappresentano una minaccia per la salute umana. Oltre che per quella dell’ambiente.

Tecnologie per il riutilizzo

Gli autori presentano una accurata e aggiornata rassegna delle varie tecnologie sviluppate per il riutilizzo e il riciclo della gomma naturale. La granulazione e la polverizzazione, la sinterizzazione ad alta pressione e alta temperatura del materiale granulato o polverizzato, la devulcanizzazione con microonde, ultrasuoni, trattamento chimico, meccanochimico e biochimico, la devulcanizzazione delle gomme isopreniche sintetiche mediante pirolisi: lavori presentati tutti con dettagli e approfondimenti unici, ricchi di grafici e tabelle con le caratteristiche dei vulcanizzati ottenuti con l’impiego della gomma riciclata. Dopo la gomma solida, il volume ospita, nel capitolo finale, il lattice della gomma naturale (NRL), trattando il problema dell’allergia che si manifesta nell’utilizzo di quella che è l’applicazione principale di questa materia prima: i guanti per uso medico. L’NRL è la materia prima per antonomasia per la produzione di questi articoli da oltre 100 anni per le eccezionali proprietà di barriera, durata, flessibilità, modulo ed elasticità che conferisce loro. La soluzione del problema, quindi, è di fondamentale importanza per il mondo sanitario in particolare.

La scheda del libro Chemistry, Manufacture and Applications of Natural Rubber, curato da Shinzo Kohjiya e Yuko Ikeda, è pubblicato dall’editore britannico Woodhead Publishing (www.woodheadpublishingonline.com). Suddiviso in 18 capitoli, 528 pagine. Si acquista online su Elsevier Store (http://store.elsevier.com) al prezzo scontato di 205 euro (print o ebook) o 246 euro (print+ebook).

Dopo un approfondito background medico sui vari tipi di allergia al lattice, sui suoi meccanismi di sviluppo e sulla sua manifestazione clinica, la rassegna fa il punto della situazione sull’attività di ricerca della comunità scientifica in merito al problema. Organismi internazionali di standardizzazione – ISO, CEN e ASTM – , come anche enti di regolamentazione e associazioni mediche, hanno assunto una ferma posizione nella elaborazione di soluzioni atte a prevenire l’allergia, fornendo consigli e suggerimenti e indicando anche importanti metodi pratici per evitare la sensibilità all’NRL e controllare i pro blemi che ne derivano. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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Focus

INCHIESTA Le nostre domande 1

Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi?

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Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili?

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Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015?

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Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015?

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Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato?

Un 2015 pieno di novità. Ma con la solita incapacità di fare sistema Dieci sviluppatori di sistemi e macchine per l’industria della gomma tracciano un profilo di come sarà il loro 2015, tra partecipazioni a fiere di settore e presentazioni di novità di prodotto. L’anno appena iniziato si preannuncia molto intenso, con molte innovazioni in arrivo a testimoniare la vitalità del settore. Emerge però la carenza di una politica organica di sostegno alle imprese italiane sui mercati esteri, ambasciatrici del made in Italy nel mondo, ma poco sostenute, in questo loro ruolo culturale e promozionale, dalle associazioni di settore

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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FOCUS

Le risposte degli esperti Aziende italiane

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Le industrie italiane del settore devono presentarsi sul mercato mondiale praticamente senza supporto di istituzioni o banche, contrariamente a quanto avviene per i tedeschi

Fabio Belotti Battaggion

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Battaggion ha deciso di partecipare a entrambi i Saloni citati, cioè a Plast/Rubber di Milano, come pure a DKT di Norimberga.

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In primis, le fiere già piccole non dovrebbero dividersi in fiere ancora più piccole, ma, possibilmente, aggregarsi ad altre fiere piccole, di settori vicini, così che i possibili visitatori di un settore possano avere l’opportunità di visitare gli espositori anche dell’altro settore, aumentando le possibilità di presentazione e di vendita. Inoltre, in fiere come Plast/Rubber, dato che un espositore, come Battaggion, che fornisce macchine sia per gomma che per plastica, può essere presente solamente in un solo padiglione (per evidenti ragioni di costo e di presenza di personale sugli stand), l’organizzazione della fiera dovrebbe cercare di non separare così nettamente i due settori, come in realtà fa, ma integrarli, così da permettere agli espositori di ottenere dei migliori risultati. Nel nostro caso, avremo malauguratamente il risultato che molti dei nostri clienti, specifichi del settore gomma, non ci visiteranno, per i problemi sopra menzionati. Bisognerebbe almeno avere un pannello informativo richiamante la società Battaggion all’interno del settore gomma, ma ci risulta che non è permesso, oltre chiaramente ad essere costoso.

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Le nostre novità possono essere divise tra novità di gruppo e di produzione. Per quanto riguarda le prime, Battaggion ha creato un gruppo, integrando la ben conosciuta e apprezzata società Enrico Molteni, con la sua ampia gamma di mescolatori verticali di tutti i tipi, di mescolatori planetari, di raffinatrici a tre cilindri, e di macchine speciali. Oltre all’aggregazione della società Enrico Molteni, il gruppo Battaggion comprende anche la Valtorta Srl Battaggion Group, ben conosciuta e presente, da oramai molti anni, in diverse applicazioni industriali e con macchinari ad hoc, tra cui i turbomiscelatori per PVC e miscelatori di vario tipo per polveri, come pure dispersori verticali con vari tipi di girante di miscelazione. Le novità di produzione riguardano invece sia le macchine destinate al settore gomma che quelle destinate al settore plastica. Battaggion ha apportato notevoli migliorie nei materiali di costruzione, nelle performance tecnologiche,

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

nell’integrazione delle stesse in impianti completi, proponendo apparecchiature collegate per l’alimentazione/ dosaggio di tutti i componenti delle varie ricette, per la termoregolazione mediante acqua, olio termico, vapore, e, ancora, proponendo un sistema di automazione e controllo globale di tutti gli impianti proposti. Nel settore gomma, Battaggion ha perfezionato parecchie macchine, spesso richieste dai clienti, quali il mescolatore a coperchio premente con rotori a 4 vie e vasca ribaltabile, l’estrusore a viti coniche, lo strainer a singola vite, la pompa a ingranaggi, ed altre ancora.

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Il mercato mondiale, o, meglio, alcune zone del mondo sono in netta ripresa; l’Europa presenta luci e ombre, nazione per nazione, applicazione per applicazione, mentre l’Italia è ancora decisamente ferma e, a causa della sospensione, o, meglio, cancellazione di molte produzioni negli anni passati, non credo che possa riprendersi a breve o che possa riprendere certe produzioni, che in passato erano state abbastanza positive per il mercato globale mondiale.

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È vero che l’industria italiana in genere, quella che produce macchinario destinato all’industria della gomma, e anche destinato all’industria delle materie plastiche in genere, è in buona salute e che le nostre macchine vengono apprezzate dai più diversi clienti nel mondo; ma, ancora una volta, tutte le aziende italiane, piccole o grandi, devono presentarsi sul mercato mondiale sole, con pochissimo, se non nullo supporto nell’esportazione da parte di organizzazioni ufficiali e da banche, contrariamente a quanto succede ai corrispondenti concorrenti tedeschi, che possono utilizzare dei canali molto favorevoli di facilitazione all’esportazione e finanziari, da parte di molti istituti di credito. Per questo motivo la loro offerta può essere più completa e, soprattutto, più vantaggiosa. Qui le organizzazioni di settore italiane dovrebbero continuamente monitorare i servizi messi a disposizione ai concorrenti stranieri, soprattutto tedeschi, per continuare a sollecitare il nostro governo, le nostre banche, a fornire servizi identici, se non più vantaggiosi. 

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L’ultima nostra novità è la creazione di una sala mescole interna, che a partire da aprile sarà pronta per prove e validazione di nuovi prodotti

Giovanni Colombo Colmec 1

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Colmec non ha mai mancato l’appuntamento con il Plast e tanto meno quest’anno, nel quale la fiera si svolgerà in coincidenza con L’expo. A luglio Colmec sarà, come sempre, presente al DKT a Norimberga e nel mese di ottobre Colmec USA parteciperà all’International Rubber Expo a Cleveland.


Produttori di macchine e sistemi Le nostre domande

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1 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 2 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili? 3 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 4 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 5 Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato?

Negli ultimi anni le manifestazioni fieristiche si sono moltiplicate e diffuse in tutto il mondo, crescendo in settorializzazione e internazionalizzazione. Tuttavia, la fiera – intesa come spazio espositivo – tende a perdere in utilità, a causa dell’uso sempre più capillare di internet e dell’ICT. Basta visitare i siti web delle aziende per conoscerne prodotti ed ottenere informazioni. Ciononostante le fiere sono ancora un valido strumento di marketing, poiché offrono il potere emozionale del contatto diretto, rappresentando occasioni di incontro, conoscenza e relazione fra espositori e clienti. Perciò gli espositori non devono più focalizzarsi sulla costruzione dello stand, ma devono dimostrare le proprie competenze tecniche e la propria capacità di costruire relazioni improntate sulla fiducia e sull’affidabilità. Una manifestazione fieristica per essere utile deve avere la capacità di attrarre il maggior numero di persone interessate magari proponendo e organizzando anche eventi, quali convegni, meeting, workshop e seminari.

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Come ormai già da alcuni anni a questa parte, Colmec sta continuamente attrezzando il proprio Centro Tecnologico - CTC - per renderlo sempre più completo e articolato. Ultima novità in ordine di tempo è la realizzazione di una sala mescole gomma di nuova tecnologia, composta da un BLUESTAR A5.pdf 1 03/02/15 16:29 mescolatore interno (capacità 60kg/batch), un mescolatore

Il silicone guarda avanti con i centri specialistici EVC Bluestar Silicones, specialista mondiale della chimica dei siliconi, propone attraverso i Mix & Fix Centers ®, un servizio di competenza capace di fornirvi mescole pronte all’uso in brevi tempi di consegna e campioni per prove e omologazioni secondo i vostri capitolati. Qualunque sia il vostro settore di attività il centro specializzato Mix & Fix vi offre tutta la competenza e la reattività necessarie per migliorare in produttività e competitività.

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FOCUS bivite conico brevettato CTM e un estrusore bivite conico CTE che alimenta una pompa a ingranaggi GP per la filtratura in linea. L’impianto, che è completamente automatizzato e garantisce una produzione oraria di una tonnellata, sarà disponibile per prove e validazione di nuovi prodotti a partire dal prossimo mese di aprile.

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Il 2015 si prospetta un anno molto positivo, soprattutto per quanto riguarda l’esportazione, che si attesta ancora una volta intorno al 90%. Gli ordini sono in crescita, ma le esigenze e le richieste dei clienti sono sempre più speciali e determinate. Di conseguenza anche la nostra attività di ricerca e sviluppo tecnologico è sempre più importante e impegnativa.

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Senza dubbio le aziende italiane produttrici di macchinario per la gomma sono all’avanguardia nel mondo e forniscono la migliore tecnologia attualmente disponibile. La nostra mancanza dunque non è la qualità, nella quale anzi non abbiamo nulla da invidiare agli altri. Riprova ne è l’alto numero di clienti di prestigio internazionale che le nostre aziende annoverano. Soffriamo invece l’incapacità di imporre la nostra italianità. Sicuramente essere imprenditori in Italia non è facile e richiede doti particolari per districarsi nella giungla burocratica, legislativa e fiscale del nostro paese. Questo tuttavia non ci esime, anzi deve spronarci, proprio in quanto imprenditori, cioè campioni dell’ingegno italiano, ad impegnarci per recuperare la fiducia e la dignità che il nostro paese merita. Se non crediamo noi per primi nell’Italia, come possono farlo gli altri? 

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Stiamo lavorando a velocizzare il nostro sistema di dosaggio automatico e alla progettazione di un magazzino robotizzato per stoccaggio e pesatura dei prodotti

Guido Fiona Color Service

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Parteciperemo alla fiera DKT di Norimberga dove esporremo il nostro sistema di dosaggio automatico dei componenti.

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Sicuramente l’evento fieristico è lo strumento di marketing e comunicazione principale della nostra azienda. È una vetrina mondiale, l’occasione cui non si può mancare per dimostrare che si è presenti nel mercato con un prodotto innovativo. A fianco della grande efficacia commerciale e incidenza di marketing, partecipare a una fiera richiede costi molto elevati. Per questo motivo Color Service cerca di essere presente e focalizzarsi in manifestazioni mirate al suo target di riferimento, evitando eventi dispersivi e poco produttivi.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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Per il 2015 stiamo migliorando le prestazioni del nostro sistema di dosaggio, velocizzando proprio le tempistiche di dosaggio tramite una testa di erogazione che permette di raggiungere la produzione di un sacchetto ogni 30 secondi invece di ogni minuto. Inoltre il nostro ufficio di ricerca e sviluppo sta perfezionando la progettazione di un magazzino robotizzato per lo stoccaggio e pesatura dei prodotti e si sta dedicando anche a un sistema di pesatura da laboratorio.

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Prevediamo di riuscire ad aumentare notevolmente il volume d’affari, considerando che siamo sempre più in contatto con i grandi gruppi del settore. Il 2015 è iniziato con due buone vendite e ci aspettiamo di continuare sulla stessa linea.

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Sì, siamo a conoscenza che la nostra tecnologia risponde alle esigenze del cliente garantendo una elevata qualità produttiva, in quanto il 90% del nostro fatturato proviene proprio da vendite estere. Cerchiamo di raggiungere il nostro target tramite la presenza in eventi fieristici o tramite articoli e pubblicità in riviste di settore. Grazie a questa linea di marketing e grazie alle vendite in questo settore, Color Service si è fatta conoscere come leader mondiale nella produzione di sistemi automatici di dosaggio, offrendo una tecnologia che sta avendo sempre più riscontro e apprezzamento. 

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La nostra capacità produttiva è già sostanzialmente impegnata per tutto il 2015. Il nostro sforzo è intensificare il lavoro per essere competitivi su un mercato sempre più rapido

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Riccardo Comerio Comerio Ercole 1

Sicuramente la principale pres enza, oltre a vari altri appuntamenti già confermati in giro per il mondo, sarà a Milano per la fiera internazione Plast/Rubber che, oltretutto si va a inserire a ridosso del periodo di apertura di Expo. Stiamo quindi puntando molto sulla possibilità di avere qui a Milano quella clientela non usualmente presente ma che potrebbe essere invogliata alla visita in fiera anche per l’opportunità di vedere l’Expo. Abbiamo già avuto qualche positiva conferma in tal senso. Proprio in tale considerazione presenteremo in fiera due macchine del tutto nuove per dimensioni e caratteristiche, sviluppate con un programma lanciato oltre due anni fa e destinate sia al settore gomma che alle materie plastiche. Preferiamo non dare dettagli specifici in quanto vogliamo veramente giocare la carte della sorpresa utilizzando il palcoscenico di Plast/Rubber per il lancio e presentazione di questi nuovi macchinari.


Produttori di macchine e sistemi 2

Il contesto fieristico è indubbiamente cambiato tantissimo ma è ancora oggi uno strumento necessario per confrontarsi direttamente sia con la clientela abituale che con quella potenzialmente nuova. Con tutte le soluzioni informatiche oggi disponibili potrebbe essere un motivo di insuccesso non essere in condizione di supplire diversamente all’utilizzo del mezzo fieristico, ma molto probabilmente è proprio il contesto sempre più “connesso” che mantiene inalterata la validità del momento fieristico. Mi spiego. In una fiera l’operatore in visita ha quella possibilità specifica di rendersi mentalmente disponibile a confrontarsi su tematiche tecniche generali, strategie, opportunità commerciali, ambiti di ricerca, ecc. che nella vita quotidiana gli sono negati, visto il contesto particolarmente complesso e coinvolgente nel quale tutti operiamo.

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Ci sono veramente diverse novità su cui ci potremmo esprimere, ma per quanto richiamato precedentemente possiamo solo anticipare che nel primo trimestre 2015 sarà presentato un nuovo prodotto denominato Hydroplus, che già oggi è in fase di test industriale e che va a integrare i due sistemi di gestione idraulica dei posizionamenti di una calandra. Entrambi i sistemi sono coperti da nostro brevetto e in funzione da diversi anni. Nel secondo semestre andremo a presentare un nuovo impianto EPT per la lavorazione di

Le nostre domande

1 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 2 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili? 3 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 4 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 5 Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato?

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4.

Il 2014 si chiude positivamente, con un aumento dei volumi già particolarmente importanti registrati negli ultimi anni. Per il 2015 disponiamo di una capacità produttiva già pressoché impegnata per tutto l’anno, salvo l’ottimizzazione di alcuni spazi. Pertanto non possiamo che rimanere fiduciosi, pur segnalando come singoli risultato siano il frutto di un laborioso lavoro di squadra e che oggi è sempre più difficile operare in un contesto globale in cui tempistiche e termini di competitività incidono molto significativamente sul livello di operatività aziendale, rendendo necessaria una revisione dei turni di lavoro o perlomeno di presidio aziendale H24 e considerando lavorative anche giornate usualmente identificate come festive.

5.

Sicuramente le associazioni di categoria che ci rappresentano (Assocomaplast), così come quelle di filiera (Federmacchine), sono particolarmente attente e consapevoli di questi risultati perché costituite unicamente da operatori del settore che vivono la quotidianità del comparto. Che il settore della meccanica strumentale sia un valore importante è sufficientemente riconosciuto da tutti, ma ottenere per esempio che tutti gli operatori istituzionali abbiamo una corretta percezione della importanza di un settore rispetto ad un altro non è sicuramente facile: ancora oggi c’è una buona fetta di operatori istituzionali che è convinto ad esempio che il comparto moda sia molto più importante di quello della meccanica, quando invece è vero il contrario e con dati numerici particolarmente lontani uno dall’altro. Questa è indubbiamente una mancanza che va ad aggiungersi a quella tipica del nostro sistema Italia, che più di una volta è già stato oggetto di dettagliata evidenza. Il settore meccanico del nostro comparto specifico gomma-plastica è forse quello che maggiormente pone in evidenza tutti i lati più positivi e qualificanti del comparto manifatturiero “made in Italy” e in molte nicchie di mercato noi italiani siamo anche meglio dei nostri colleghi tedeschi. Ma è indubbia l’esistenza di un gap di immagine tuttora percepito sul mercato, pur confermando che per dati e comparazione tecnica il prodotto italiano è oggettivamente superiore a quelli della migliore e pù blasonata manifattura estera. Su tale fronte si migliora partendo da una condivisione senza più condizionamenti mentali di quelli che sono oggi i dati di prodotto del nostro settore rispetto a settori storicamente più rinomati, che

28

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

però hanno da tempo segnato il passo. Forse per mancanza di curiosità e voglia spesso si dà più spazio ad un prodotto magari “brandizzato”, ma realizzato integralmente a 10.000 km di distanza, rispetto a un prodotto tecnico come il nostro, progettato e costruito integralmente in Italia e che è il risultato di una compagine lavorativa formata da imprenditori e collaboratori. Professionisti che con passione, costanza e determinazione si confrontano quotidianamente su tutti i mercati. 

«

Manca un sistema paese in cui, oltre a riconoscere i meriti delle imprese italiane, si diano loro gli strumenti, in forma di credito, supporto e promozione, per essere più competitive

»

Giampaolo Gagliardi G3 - Italmec 1

La G3 sarà presente al Plast 2015 come espositore e al DKT di Norimberga come visitatore. Per la tipologia di macchine e servizi offerti appuntamenti oltreoceano non rientrano, per il momento, nei nostri obiettivi.

2

Non abbiamo mai considerato le fiere come eventi per chiudere contratti se non nei rarissimi casi nei quali fosse già stato tutto precedentemente definito e la fiera rappresentasse solo una comodità, in termini logistici, per il cliente ed il fornitore, presenti entrambi alla fiera. Tolta la pubblicità via internet (monitorabile), per tutti gli altri modi di comunicare e fare promozione è quasi impossibile valutare il reale ritorno. Per contenere i costi ed essere più al passo con i tempi le fiere dovrebbero essere ridotte nei tempi e più focalizzate: un buon esempio è il Tire Technology Expo.

3

La G3 sta crescendo commercialmente sui mercati esteri e logisticamente con un ampliamento della officina, nuova palazzina uffici e nuovo e più ampio magazzino.

4

Il 2015 sembra si sia avviato sotto buoni auspici sul mercato italiano e con qualche vicenda interessante anche sul mercato estero dove, dopo aver seminato, sembra spuntare qualche fiore e vi sia qualche frutto da raccogliere.

5

Pur essendo molto d’accordo con tutte le affermazioni qui sopra, mancava, manca e, temiamo, continuerà a mancare per un po’ in Italia un sistema paese dove non solo venga riconosciuto l’importante ruolo delle aziende italiane all’estero, ma si forniscano a queste ultime i mezzi (linee di credito, supporto delle associazioni di settore, promozione fattiva e concreta) per poter essere molto più competitive rispetto agli altri paesi, sia europei sia extra europei, di quanto accaduto finora. 


Produttori di macchine e sistemi Le nostre domande

«Proseguiremo nella realizzazione di sistemi

di dosaggio molto flessibili, in grado di soddisfare le esigenze di automazione e produttività dei mescolatori

»

Federico Ormezzano Lawer 1

Sì, a entrambi, a cui si aggiungeranno alcune fiere nel Far East e nelle Americhe.

THE KEY IS: WE TAKE CARE OF MOLDS.

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La partecipazione alle fiere di settore è sicuramente utile, indispensabile soprattutto per un’azienda come la nostra che propone e presenta per la prima volta sistemi e automazioni di dosaggio innovativi per il settore della gomma. Oggi il numero di manifestazioni fieristiche è molto articolato, suddiviso sia per aree geografiche che per ampiezza dei settori: si va dalle grandi fiere internazionali, che coprono una vasta gamma di produzioni, a quelle locali e/o di nicchia, rivolte a sotto-settori specifici. In tutti i casi i costi sono sempre molto elevati, soprattutto per chi intende esporre i propri macchinari in funzione. La nostra selezione è quindi rivolta a individuare le fiere che meglio esprimano

CORTE FRANCA (BRESCIA) - ITALY

2

1 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 2 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili? 3 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 4 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 5 Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato?


FOCUS le potenzialità e l’interesse dei singoli mercati per il nostro tipo di automazioni.

espositivi e durate degli stessi eventi.

3

Continuando un percorso iniziato per ampliare la gamma degli strumenti di controllo delle macchine e del processo da offrire ai clienti, la direttrice più interessante di sviluppo è rappresentata dall’applicazione di elementi di automazione, hardware e software sempre più sofisticati.

Nel 2015 proseguiremo nella realizzazione di sistemi di dosaggio molto flessibili, in grado di soddisfare diverse richieste dei produttori di mescole sia in termini di produttività che di livello di automazione. A Milano presenteremo una nuova versione del nostro impianto Supersincro per il dosaggio delle piccole cariche in buste EVA.

4

Il mercato nel 2014 ha dimostrato molto interesse e attenzione per questo tipo di automazioni. La nostra esperienza e capacità progettuale ci ha permesso di concludere alcune importanti forniture presso affermati produttori europei. Per l’anno in corso prevediamo nuovi positivi e interessanti riscontri di vendita per questo tipo di macchinari.

5

La qualità e la genialità dei macchinari realizzati da molti costruttori nazionali permettono al nostro paese di mantenere una posizione di assoluta avanguardia tecnologica in molti settori industriali : Anche la nostra azienda contribuisce in parte a questa eccellenza, esportando il 90 % della propria produzione di sistemi di dosaggio industriale in tutto il mondo. I clienti più attenti e preparati percepiscono la superiorità tecnologica e produttiva dei macchinari italiani. 

«

Un’evoluzione interessante potrebbe essere la creazione di eventi meno generalisti e più specialistici di settore

»

Otto Huth Pomini Rubber & Plastics 1

HF Mixing Group, di cui fa parte Pomini Rubber & Plastics Srl, parteciperà non solo ai due eventi citati, ma anche ad altri appuntamenti organizzati a livello mondiale, con particolare riferimento a mercati attualmente in crescita quali Cina, India, USA.

2

Concordiamo pienamente sul fatto che le fiere oggi sono prevalentemente delle costose vetrine, a cui però è fondamentale partecipare per confermare ai clienti e al mercato la propria vitalità. Ciononostante alcuni eventi fieristici di grande richiamo consentono di creare nuovi contatti con potenziali clienti e mantengono perciò una loro utilità in senso commerciale più stretto. Secondo noi una positiva evoluzione potrebbe essere quella di orientarsi verso eventi meno generalisti e più specialistici di settore, in modo da essere maggiormente concentrati in termini di spazi

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

3

4

Il nostro mercato di riferimento si mantiene stabile sui livelli di chiusura del 2014. Tuttavia, il forte deprezzamento dell’euro sul dollaro, che stiamo registrando in questo inizio di 2015, potrà sicuramente rappresentare nel corso dell’anno un utile strumento di penetrazione dei mercati extraeuropei.

5

Concordiamo pienamente che il settore legato alla produzione di macchinari e beni strumentali per l’industria della gomma rappresenti, a tutti gli effetti, un’eccellenza della produzione italiana, al pari di settori maggiormente blasonati sia a livello nazionale che internazionale quali, ad esempio, la moda e l’agroalimentare. Ciò nonostante in generale l’immagine dell’Italia, nel nostro settore, non risulta sempre alla pari di altri paesi europei nostri concorrenti a livello di costruttori ed esportatori. A tal proposito a nostro giudizio si potrebbero mutuare, dai settori precedentemente menzionati, le best practice in termini di comunicazione e divulgazione, in modo da potenziare l’immagine e la percezione, all’estero, della qualità del sistema Italia anche nel nostro settore. 

«

Il riscontro del mercato è senz’altro buono, così come è stato negli ultimi tre anni. Ci aspettiamo che si mantenga così anche nel 2015

Alberto Ballabio Prodicon

»

1

Non parteciperemo ai due appuntamenti citati. Il Plast è molto più focalizzato sul settore plastica che gomma ma, a differenza ad esempio del K, attrae una clientela di respiro meno internazionale. Per il DKT potremo pensare a una visita con appuntamenti mirati a latere dell’esibizione, ma non a una presenza fissa.

2.

In effetti gli eventi fieristici, specialmente quelli più rinomati, hanno costi molto elevati e ritorni indiretti sull’investimento ben lunghi. Già da qualche anno ci concentriamo su fiere specializzate a impatto globale e/o localizzate in aree dove intendiamo consolidare/ ampliare il nostro mercato. Riteniamo che queste esibizioni diano maggiori ritorni in termine di immagine, contatti e prospettive di business futuri.


Produttori di macchine e sistemi Le nostre domande

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1 Il 2015 propone due importanti appuntamenti fieristici: il Plast/ Rubber di Milano a maggio e il DKT di Norimberga. Oltre a un moltiplicarsi di appuntamenti in Cina, in Estremo Oriente e anche in America. Avete programmato la presenza a qualcuno di questi eventi? 2 Anche le fiere, come tutto il modo di comunicare e di fare promozione, si stanno rapidamente trasformando. Non sono più gli eventi in cui si chiudevano i contratti, ma sempre di più vetrine a cui è importante essere presenti, con costi anche molto elevati. Come giudicate l’evoluzione delle fiere di settore e come dovrebbero essere impostate, a vostro giudizio per essere davvero utili? 3 Quali novità di prodotto o di sviluppo aziendale avete in serbo per il 2015? 4 Quali riscontri avete in questo momento dal mercato? Com’è la situazione attuale e quali previsioni avete per il 2015? 5 Le nostre esportazioni di beni strumentali, quindi di macchinari, strumenti e soluzioni per l’industria della gomma, sono in ottima salute e determinano un impatto fortissimo della tecnologia italiana sulla manifattura nel resto del mondo. In altre parole, grazie ai vostri prodotti, moltissime aziende straniere lavorano meglio, sono più produttive e garantiscono una qualità più elevata. Siete consapevoli di questo ruolo fondamentale che le vostre imprese hanno per lo sviluppo del settore a livello globale, e non soltanto in Italia? Ritenete che questo ruolo sia riconosciuto a sufficienza anche da clienti, interlocutori o associazioni con cui vi rapportate? In quale modo, a vostro giudizio, andrebbe meglio divulgato e comunicato?

Proseguire lo sviluppo e la produzione di nuovi dispositivi automatici per migliorare il conseguimento di alti livelli di qualità del prodotto sulle nostre macchine; consolidare la collaborazione con aziende leader per la realizzazione di nuove linee di raffreddamento e confezione per prodotti di avanguardia; incrementare ulteriormente le attività di Ricerca & Sviluppo della nostra azienda.

4

Il riscontro attuale del mercato è senz’altro buono, così come lo è stato negli ultimi tre anni e come ci aspettiamo si confermi nell’anno presente.

5

I clienti riconoscono questo ruolo all’industria italiana della gomma attraverso gli ordini che vengono regolarmente assegnati alle nostre aziende, molte delle quali sono riconosciute leader nei propri campi di applicazione. Riteniamo invece deficitaria l’azione di divulgazione di questa leadership da parte delle associazioni di categoria, che dovrebbero svolgere un ruolo più presente e puntuale nel trasmettere agli operatori di mercato, italiani ed esteri, l’eco dei successi sul mercato da parte delle aziende nostrane. 

«

Una strada interessante, visti gli alti costi delle fiere, sarebbe creare delle vetrine virtuali permanenti in cui i clienti possano confrontarsi in ogni momento con le aziende

Roberto Ramin RBF

»

1

RBF parteciperà come visitatore alla manifestazione di Milano. Le occasioni fieristiche sono importanti per “rafforzare” i contatti e le conoscenze; le definirei sempre più come un salotto dove è importante esserci per un puro aspetto di immagine .

2

Per aziende medie come RBF i costi di queste manifestazioni sono molto elevati. Secondo noi una strada interessante da percorrere è quella delle “fiere virtuali” così da avere vetrine mondiali permanenti in cui poter dare modo ai clienti di confrontarsi in qualsiasi momento con le società interessate.

4

La situazione attuale è ancora poco chiara. Facendo un parallelo con le soluzioni tecniche proposte da RBF, sembra una forma d’onda sinusoidale in cui si passa in fretta dal picco positivo a quello negativo. Rispetto al 2014 le previsioni, supportate dalle indicazioni dell’ultima fase dell’anno, sono migliori rispetto all’anno precedente. Resta l’incertezza generale che non aiuta ad avere una visione a medio termine.

5

Siamo consapevoli del nostro ruolo e siamo altrettanto consapevoli che non sia adeguatamente riconosciuto dal mercato. RBF crede sia fondamentale avere una maggiore “visibilità” da parte delle associazioni di settore e da tutti gli attori coinvolti, in modo da dare evidenza del valore creato sia nel settore specifico sia al di fuori dello stesso. Così da poter avere un supporto concreto da parte degli organi finanziari. 

3

RBF continua nella strada intrapresa negli ultimi anni proponendo al mercato soluzioni di apparecchiature elettriche complete appositamente studiate per andare incontro alle esigenze di risparmio energetico, basso impatto ambientale e ridotti costi di gestione. In parallelo, in particolare per i mercati “poveri” e grazie all’esperienza di oltre 40 anni di applicazioni, affianchiamo il cliente offrendo apparecchiature “essenziali” in modo da poter rientrare in budget di spesa minimali.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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FOCUS

«

Economia ed esigenze produttive hanno velocità diverse: la richiesta di produttività è sempre più alta, ma la capacità d’investire cala

Claudio Veronesi Solmec

»

1

Sì, abbiamo programmato la nostra presenza al Plast/Rubber di maggio e abbiamo in nota di partecipare al Tires & Rubber Mosca e Plast Expo 2015 di Casablanca, oltre che partecipare alla fiera Ipackima, vetrina di un settore diverso dal mondo gomma.

2

Certo i tempi stanno cambiando e il mondo fieristico evolve di conseguenza: molto più che in passato, ogni fiera deve essere sostenuta dall’organizzazione congiunta di piattaforme multimediali appositamente predisposte e supportata da campagne di promozione del sito aziendale sulla rete, tali da catturare l’attenzione del visitatore anche nei momenti che precedono e seguono i giorni dell’evento fieristico. Ritengo che le fiere non siano mai state sedi di chiusura di contratti, almeno per quanto riguarda la porzione impiantistica del nostro business. A meno che i progetti non siano stati affrontati tecnicamente e commercialmente in

sede, i costi da assorbire per la partecipazione alle fiere molto difficilmente vengono ammortizzati.

3

Per il 2015 il nostro reparto di ricerca e sviluppo, coordinato direttamente dall’ingegner Giorgio Squarzola, proprietario dell’azienda, ha in serbo il lancio di alcuni innovativi apparati da integrare a Lottobrina e concepiti per automatizzare il processo di pesatura della gomma. Lottobrina è la macchina di dosaggio dei piccoli componenti per sale mescole, fiore all’occhiello di Solmec. Oltre alla gomma soddisfiamo anche altri settori: per il 2015 riteniamo di investire nel restyling di macchine per settore alimentare, in particolare pastifici, per il mercato americano.

4

Riscontri positivi per quanto riguarda le richieste di preventivo amplificano le prospettive future di realizzazione, soprattutto per il mercato estero.

5

Effettivamente le macchine che produciamo sono riconosciute sul mercato sia in termini di qualità che prestazioni. Il problema che riscontro è che l’economia e le esigenze produttive girano a due velocità differenti! Per cui, se da un lato la richiesta in termine di produttività è sempre più alta ed esigente, dall’altro le risorse economiche dedicate agli investimenti aziendali sono sempre meno. 

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Dalle Aziende

Il grafene come carica nelle mescole siliconiche di Andrea Ravasio - R&D Manager Mesgo e Dario Nichetti - Direttore tecnico Mesgo

L

a grafite è un minerale naturale nero grigiastro morbido con lucentezza metallica che altro non è, che una delle forme cristalline del carbonio, oltre al diamante. Un cristallo di grafite è costituito da strati di grafene, dello spessore di un atomo, impilati come in un mazzo di carte. Questi strati possono scivolare l’uno sull’altro conferendo alla grafite il noto potere di lubrificante solido. Inoltre è un ottimo conduttore di calore e di elettricità ed è chimicamente inerte. Grazie alla natura stratificata, il fiocco di

Una rappresentazione grafica della stratificazione e del reticolo cristallino dei graphene nanoplatelets, le particelle usate da Mesgo nei compound di gomma siliconica valutati in questo studio. 34

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

Uno studio di Mesgo ha valutato l'effetto di cariche di grafene su una sessantina di diverse mescole a base di gomma siliconica. Ecco i risultati, con un dettaglio sulle proprietà fisiche dei vulcanizzati ottenuti e, in particolare, su durezza, effetti su carico e allungamento, conducibilità termica ed elettrica e permeabilità


Materie prime Figura 1. Particella di “graphene nanoplatelets” (NPG), con spessore della lamella di 40 nm.

70 um

Fig1. Particella di “nanoplatelets grafene” (NPG), con spessore della lamella di 40 nm

Tab 1: Schema formulativo generale

LEFiller PROPRIETA’ FISICHE DEI VULCANIZZATI

SEG polymerGli effetti sulla Durezza GUM 50GP (50 ShA

MPG

NPG

CB (reference)

Il peculiare comportamento della viscosità del crudo mostrato dalle mescole contenenti NPG è legato sia alla morfologia lamellare, che favorisce lo scivolamento dei piani, che10 all’assenza interazioni tra polimero 0→ phr 0 →di 20 phr 0chimiche → 20 phr 0 →e20 phr particella. La misura della durezza in buona sostanza è una conferma di questo comportamento come mostrato in figura 2 dove passando dal polimero vulcanizzato con durezza attorno a 47 ShA si ottengono mescole con 20phr di NPG di durezza 55 ShA mentre per le mescole a base di CB si ottengono 0 → 10 phr 0 → 20 phr 0 → 20 phr 0 → 10 phr durezzepurpose) di ben 20 punti superiore. general E’ quindi possibile concludere che il grafene permette di ottenere mescole le cui proprietà sono molto poco influenzate dalla presenza della carica e tale comportamento è una unicità di comportamento nel panorama dei filler.

50HS (50 ShA high strength)

-

0 → 20 phr 0 → 20 phr

0 → 10 phr

* 20 phr corrispondono a una frazione in volume di circa 0,1

grafite naturale può essere modificato da processi d’intercalazione ed esfoliazione sino a raggiungere particelle di spessore nanometrico e diametro micrometrico, costituite da piccole pile di grafene. Tali particelle, dette “graphene nanoplatelets” (NPG), rappresentano una nuova classe di nanoparticelle di carbonio con proprietà multi-funzionali basate sulla morfologia lamellare, nel senso che hanno lo spessore molto inferiore alle altre due dimensioni della particella. Ciò le rende particolarmente interessanti nel conferire proprietà di barriera ai compound nonché ottime candidate per ottenere mescole di buona conduzione termica ed elettrica. La figura 1 mostra una immagine ottenuta in scansione al mi-

croscopio elettronico (SEM) di una particella di NPG in gomma siliconica vulcanizzata, dove si può apprezzare la sua natura lamellare. Tramite un rapido processo di espansione termica della grafite naturale intercalata è possibile ottenere un filler caratterizzato da macro e meso porosità: grafite superespansa (SEG). Per frantumazione di questo intermedio sono ottenibili micropolveri di gafite espansa (MPG), ulteriormente raffinabili dal punto di vista dimensionale sino a selezionare morfologie NPG. Questi filler di natura cristallina caratterizzati dall'assenza di difetti e gruppi funzionali possiedono elevate stabilità termica, idrofobicità e, non instaurando legami chimici stabili, creano con le macromolecule solo interazioni di tipo chimico-fisico.

Materiali usati: filler e gomme siliconiche

L’effetto di queste cariche derivate dalla grafite in gomma siliconica HTV è stato valutato secondo lo schema formulativo presentato in tabella 1. In questo studio è stato inoltre inserito del nero di carbonio conduttivo (CB) come metro di riferimento. Si sono utilizzati 3 diversi tipi di gomme siliconiche: un gum, polimero che non contiene silice libera, un polimero di uso generale (GP) e un polimero ad alta resistenza alla lacerazione (HS). Si sono quindi ottenute 12 famiglie di mescole per un totale di 60 formulazioni, basate ognuna su un tipo di filler (a vari contenuti) e gomma siliconica con il medesimo sistema accelerante (DBPH). Il grafene non modifica il comportamento reologico a crudo della gomma siliconica. Come abbiamo già descritto nell’introduzione, queste cariche derivate dalla grafite interagiscono con le catene polimeriche solo a livello fisico, vista l’assenza di gruppi funzionali. Al fine di caratterizzare le interazioni polimero-carica è stata misurata la viscosità a 60˚C delle mescole al variare della concentrazione del filler. È di particolare interesse segnalare che per tutte le mescole contenenti NPG la viscosità è invariante tra gli 0 e i 20 phr. È utile ricordare che l’aggiunta di 20 phr di CB genera un aumento drammatico della viscosità di circa 30 volte persino nel semplice gum. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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Dalle Aziende

Figura 2. Tra le cariche investigate NPG è quella che incrementa meno la durezza al variare del suo contenuto (i dati riguardano le mescole in gomma GP).

Figura 3. Andamento del carico e allungamento a rottura per le mescole a contenuto crescente (indicato dalle frecce) in gum e in gomma siliconica GP.

Fig.2 Tra le cariche investigate NPG è quella che incrementa meno la durezza al variare del suo contenuto. (I dati riguardano le mescole in gomma GP) gum_SEG' gum_MPG' gum_NPG' gum_CB' Gli effetti sul carico e l’allungamento

50GP_NPG'

In figura 3 è riportato lo studio delle proprieta di rinforzo delle cariche in GUM; con la sola eccezione del CB, nessuna delle cariche conferisce proprietà rinforzanti a conferma di quanto si era gia’ notato per la viscosita’ e la durezza. In particolare al crescere del contenuto di CB () il carico e l’allungamento a rottura crescono linearmente, sino a raggiungere per un contenuto di 20phr gum' valori di carico a rottura di 4MPa e allungamento a rottura del 500%. Per quanto invece concerne le mescole con NPG () al crescere del contenuto di filler l’allungamento a rottura è praticamente costante e oltre i 7phr il carico cresce di un 1MPa soltanto, chiaro indice di un effetto di non rinforzo. In polimeri GP ove è già presente della silice ventilata (fumed silica) come filler nativo, la creazione di un network ibrido polımero-carica, porta mediamente ad un peggioramento delle proprietà meccaniche.

Fig.3 Andamento del carico e allungamento a rottura per le mescole a contenuto crescente (indicato dalle frecce) in gum e in gomma siliconica GP.

Proprietà fisiche: la durezza

Il peculiare comportamento della viscosità del crudo mostrato dalle mescole contenenti NPG è legato sia alla morfologia lamellare, che favorisce lo scivolamento dei piani, sia all’assenza di interazioni chimiche tra polimero e particella. La misura della durezza in buona sostanza è una conferma di questo comportamento come mostrato in figura 2 dove, passando dal polimero vulcanizzato con durezza attorno a 47 ShA, si ottengono mescole con 20 phr di NPG 36

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

di durezza 55 ShA, mentre per le mescole a base di CB si ottengono durezze di ben 20 punti superiore. È quindi possibile concludere che il grafene permette di ottenere mescole le cui proprietà sono molto poco influenzate dalla presenza della carica e tale comportamento è un'unicità di comportamento nel panorama dei filler.

Gli effetti sul carico e l’allungamento

In figura 3 è riportato lo studio delle proprietà di rinforzo delle cariche in

gum. Con la sola eccezione del CB, nessuna delle cariche conferisce proprietà rinforzanti a conferma di quanto si era già notato per la viscosità e la durezza. In particolare al crescere del contenuto di CB (rappresentato nel grafico dal quadratino verde) il carico e l’allungamento a rottura crescono linearmente, sino a raggiungere, per un contenuto di 20 phr, valori di carico a rottura di 4MPa e allungamento a rottura del 500%. Per quanto invece concerne le mescole con NPG (indicate dai quadratini blu) al crescere del contenuto di filler l’allunga-


la formazione di un cammino percolativo conduttivo di NPG o quantomeno richieda maggiori quantità di carica come chiaramente evidente nella parte bassa del grafico. Infatti si può concludere che in gum la percolazione ha inizio quando la frazione in volume di NPG è pari a 0,02 mentre si debba raggiungere un valore di 0,05 affinché inizi in HS. E’ interessante notare che per mescole che contengono 20phr di NGP è possibile ottenere una conducibilita’ elettrica pari a 0.01 Siemens

Materie prime Figura 4. Curve di percolazione elettrica delle mescole siliconiche contenenti NPG.

Fig.4 Curve di percolazione elettrica delle mescole siliconiche contenenti NPG.

Figura 5. Conducibilità termica delle mescole caricate con NPG in funzione della frazione in volume.

E’ stata inoltre misurata la conducibilità termica delle mescole a base gum in un range di temperature di oltre 100˚C come mostrato in figura 5. E’ importante sottolineare che a 20 phr di NPG si ottiene una conducibilita’ termica pari a 1 W/mK mantenendo una densita’ pari a 1,10g/cm3, quindi mescole ad alta diffusivita’ temica e con peso specifico decisamente contenuto .

Fig.5 Conducibilita’ termica delle mescole caricate con NPG in funzione della frazione in volume mento sono a rottura è praticamente costanscole base di acqueo NPG è riportata le che contengono 20 phr di NPG è Infine, state misurate permeabilità al avapore (WVTR)in efi-all’azoto te e, oltreCome i 7phr, ilmostrato carico cresce di un 6 gura 4. Risultain evidente come 5 la prepossibile ottenere una conducibilità (N2PR). in figura le mescole NPG sono volte meno 1MPa soltanto, chiaro indice di unalla ef- mescola senza dinon un network primario di silice una elettrica pari a 0,01 Siemens permeabili al vapore rispetto caricata e presentano e fetto di non rinforzo. sfavoriscaQuesto la formazione di unda camÈ stata inoltre misurata la conducipermeabilita’ all’azoto 2 volte inferiore. risultato attribuirsi In polimeri GPalla ovenatura è già presente dellaimpermeabile mino percolativo conduttivo di NPG bilità interamente lamellare di questa tipologia di cariche e termica delle mescole a base ventilata (fumed silica) come o, quanto meno, richieda gum in un range di temperature di insilice linea di principio apre le filler porte ad applicazioni futuribilimaggiori per le gomme nativo, la creazione di un network ibriquantità di carica come chiaramente oltre 100˚C, come mostrato in figusiliconiche. do polımero-carica, porta mediamente ad un peggioramento delle proprietà meccaniche.

Conducibilità elettrica e termica e permeabilità

La percolazione elettrica delle me-

evidente nella parte bassa del grafico. Infatti si può concludere che in gum la percolazione ha inizio quando la frazione in volume di NPG è pari a 0,02, mentre si deve raggiungere un valore di 0,05 affinché inizi in HS. È interessante notare che per mesco-

ra 5. È importante sottolineare che a 20 phr di NPG si ottiene una conducibilità termica pari a 1 W/mK, mantenendo una densità pari a 1,10 g/cm3. Si hanno quindi mescole ad alta diffusività temica e con peso specifico L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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Dalle Aziende

CONCLUSIONI L’impegno di MESGO nell’esplorare nuovi orizzonti e possibili applicazioni nel mondo dei compound, ha portato a studiare questa nuova famigli di cariche presenti sul mercato in modo sistematico e rigoroso. I risultati di questa ricerca sono stati mostrati durante il SILICONE ELASTOMERS WORD SUMMIT 2014 tenutosi a Vienna lo scorso Dicembre dove i principali player mondiali dei materiali siliconici si sono dati appuntamento per confrontarsi argomenti di frontiera. Questo studio ha chiaramente mostrato l’unicità di comportamento delle mescole siliconiche caricate con nanoplatelet di grafene. Un sommario qualitativo tra il comportamento delle mescole siliconiche caricate CB e le corrispettive caricate NPG è presentato nello spider chart di figura 7. L’effetto trascurabile sulla viscosità del crudo unito ad uno scarso rinforzo, interessanti proprieta’ di conduzione ed effetto barriera aprono scenari del tutto nuovi per le gomme siliconiche. Fig.6 Permeabilità al vapore acqueo e azoto di mescole a diverso contenuto di NPG.

Figura 6. Permeabilità al vapore acqueo e azoto di mescole a diverso contenuto di NPG. Fig.6 Permeabilità al vapore acqueo e azoto di mescole a diverso contenuto di NPG.

Fig.6 Permeabilità al vapore acqueo e azoto di mescole a diverso contenuto di NPG.

Figura 7. Confronto qualitativo tra le proprietà delle mescole contenenti NPG e CB.

Fig.7 Confronto qualitativo traConclusioni le proprietà delle mescole contenenti NPG e studio ha chiaramente mostrato l’unidecisamente contenuto . CB Infine, sono state misurate permeabiL’impegno di Mesgo nell’esplorare cità di comportamento delle mescole lità al vapore acqueo (WVTR) e all’azoto (N2PR). Come mostrato in figura 6 le mescole in NPG sono 5 volte meno permeabili al vapore rispetto alla mescola non caricata e presentano una e permeabilità all’azoto due volte inferiore. Questo risultato è da attribuirsi interamente alla natura lamellare impermeabile di questa tipologia di cariche e in linea di principio apre le porte ad applicazioni futuribili per le gomme siliconiche.

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nuovi orizzonti e possibili applicazioni nel mondo dei compound ha portato a studiare questa nuova famiglia di cariche presenti sul mercato in modo sistematico e rigoroso. I risultati di questa ricerca sono stati mostrati durante il Silicone Elastomers World Summit 2014, tenutosi a Vienna lo scorso dicembre, in occasione del quale i principali player mondiali dei materiali siliconici si sono dati appuntamento per confrontarsi su argomenti di frontiera. Questo

siliconiche caricate con nanoplatelet di grafene. Un sommario qualitativo tra il comportamento delle mescole siliconiche caricate CB e le corrispettive caricate NPG è presentato nello spider chart di figura 7. L’effetto trascurabile sulla viscosità del crudo unito ad uno scarso rinforzo, oltre alle interessanti proprietà di conduzione ed effetto barriera, aprono scenari del tutto nuovi per le gomme siliconiche. 


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Quando un’azienda giovane diventa grande in fretta di Giuseppe Cantalupo

È

giovane solo perché è nata, come Elastotech, nel 2012, ma ha fatto passi da gigante nel campo dello stampaggio degli articoli tecnici in gomma grazie all’accorta gestione del management aziendale, che è stato capace, in soli tre anni, di ammodernare completamente strutture e impianti acquisiti dalla vecchia società, di assimilarne le esperienze maturate in oltre cinquant’anni di attività nello stampaggio della gomma e di effettuare, particolarmente nelle funzioni tecniche e commerciali, gli interventi necessari a rimettere in marcia la macchina produttiva. Rinnovata dentro e fuori, l’azienda si è riaffacciata sui mercati nazionale ed esteri col nome di Elastotech e in breve tempo si è affermata come produttore e fornitore di prodotti di qualità nei settori O-ring, particolari tecnici a disegno e articoli casalinghi e professionali in silicone con il brand Happyflex e Prochef.

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Nasce nel 2012 con l’acquisto da parte dei fratelli Valli di un’azienda storica della zona e nel giro di tre anni la Elastotech di Castelli Calepio, Bergamo, ne assimila la pluriennale esperienza nel settore dello stampaggio degli elastomeri e si afferma sui mercati internazionali come qualificato produttore di articoli tecnici in gomma e silicone per i più svariati settori applicativi, in grado di soddisfare le richieste anche della clientela più esigente

E i risultati non sono mancati. «L’anno scorso abbiamo realizzato un incremento del fatturato del 38% sul 2013» ci dice con una punta di comprensibile soddisfazione Sergio Valli, amministratore delegato della società. Lo abbiamo incontrato in azienda insieme al figlio

Tecnologie per la progettazione, la produzione interna di stampi e il controllo della qualità adottate da Elastotech. Nella pagina a fianco, una carrellata di articoli in gomma prodotti dall'azienda di Castelli Calepio.


Stampaggio Andrea, responsabile di stabilimento, e a Damiano Ongaro, responsabile commerciale.

La strategia aziendale

«Il nostro obiettivo – dichiara Valli – è di crescere ancora e arrivare, nel giro di cinque-sei anni, a raddoppiare il nostro fatturato. Perché è vero che abbiamo acquisito il pacchetto clienti della vecchia azienda, ma l’obiettivo al quale è rivolta la nostra strategia è quello di andare avanti e ampliarlo». In che modo? «Soprattutto sviluppando nuove applicazioni per i nostri prodotti. E questo obiettivo può essere raggiunto sia migliorando le caratteristiche di quelli attuali per elevarne il livello delle prestazioni che mettendo a punto prodotti nuovi. Due strade non alternative l’una all’altra, ma che possono benissimo essere seguite contemporaneamente», spiega l’amministratore delegato. Idee chiare soprattutto, quindi. È la caratteristica della personalità di Sergio Valli che si coglie subito conversando con lui – tra l’altro, è anche un accattivante parlatore. Le condizioni strutturali e impiantistiche per crescere e far fronte a richieste crescenti ci sono tutte. Elastotech occupa una superficie totale di 30.000 m2, di cui circa 12.000 coperti che ospitano gli uffici tecnici e commerciali e l’amministrazione del personale, la produzione e un’area occupata dai magazzini: il magazzino prodotti finiti che, grazie alla sua enorme capacità di stoccaggio che arriva a contenere miliardi di pezzi, è in grado di assicurare una pronta consegna; il nuovo magazzino mescole, inaugurato sul finire dell’anno scorso, dotato di un impianto di condizionamento che garantisce nell’ambiente le condizioni ottimali per lo stoc-

caggio dei compound: una temperatura costante tutto l’anno intorno ai 18°C e un tasso di umidità del 50%; il magazzino ricambi e il magazzino stampi per la produzione di O-ring e articoli tecnici a disegno, che custodisce, tra stampi dell’azienda e stampi dei clienti, oltre 12.000 pezzi. Inoltre, la superficie scoperta offre un’ampia possibilità di future espansioni dell’insediamento produttivo: una possibilità, peraltro, non esclusa dal management. La produzione è affidata a un parco macchine di tutto rispetto: 29 presse (25 per lo stampaggio a iniezione sia orizzontali che verticali e 4 per quello a compressione), con forza di chiusura da 270 t a 800 t. «Dopo l’acquisto della precedente società – tiene a sottolineare Andrea Valli – ab-

biamo completamente rivisto e aggiornato l’impiantistica della nostra azienda, operando una scrupolosa manutenzione e revisione dei macchinari esistenti e installando nuove macchine dove necessario – ed era necessario farlo - . Non solo, ma abbiamo anche riorganizzato la distribuzione del personale in tutte le funzioni, sia tecniche che commerciali e amministrative, attenti a collocare le persone giuste nei posti giusti. Una sorta di rivoluzione, insomma, rispetto alla situazione precedente, che, per la professionalità e l’esperienza del personale impiegato, ci consente di prevedere un incremento del fatturato anche nel 2015». Nell’azienda trovano impiego, complessivamente, 45 dipendenti.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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Dalle Aziende

La sede dell'azienda e, nella pagina a fianco, uno scorcio dello stabilimento attrezzato con presse orizzontali.

I prodotti

Elastotech produce articoli in gomma vulcanizzata con l’obiettivo primario di standard qualitativi elevati. Appunto in quest’ottica si inquadrano gli interventi migliorativi e i rinnovi effettuati dall’azienda a livello impiantistico. La gamma comprende un’ampia varietà di prodotti. Principalmente, O-ring, particolari tecnici a disegno e articoli in silicone per i settori professionale e casalingo. «Produciamo pezzi sia con misure standard che a disegno - spiega Damiano Ongaro – per soddisfare esigenze particolari dei clienti. I settori applicativi ai quali sono destinati questi prodotti sono, per il 60%, quello della distribuzione di acqua e gas (nel caso dell’acqua potabile utilizziamo, naturalmente, mescole omologate per l’idoneità al contatto con alimenti); per il 40%, i settori automotive, elettrodomestico, illuminazione e oleodinamico, con l’obiettivo di aumentare nel mercato dell’automotive». Pochi numeri rendono bene l’idea dell’ampiezza della gamma: 8.000 misure standard di queste guarnizioni, ognuna delle quali può essere prodotta con 15 tipi di mescole diverse; alcune di queste, poi, sono disponibili in 5 colori! Ampia è anche la tipologia delle gomme utilizzate. In pratica, tutte quelle di impiego comune disponibili sul mercato: nitrilica, etilene-propilene-diene (EPDM), fluorurata, siliconica, fluorosiliconica, nitrilica idrogenata, stirene-butadiene, eccetera. «È importante precisare – fa presente Ongaro – che tutte le fasi del processo che parte dalla mescola e arriva al prodotto finito sono realizzate nella nostra società: a cominciare dalla progettazione/costruzione stampo, lo stampaggio, la sbavatu42

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

ra, la burattatura, la cernita automatica e manuale, il controllo qualità, l’intestatura, sono tutte lavorazioni interamente eseguite al nostro interno, dal nostro personale, con i nostri macchinari. Ciò ci consente, grazie al monitoraggio di tutte le fasi di produzione, di garantire un elevato standard qualitativo dei nostri prodotti e, allo stesso tempo, un ottimo rapporto qualità/prezzo».

Qualità e ricerca

Il 30% della produzione viene venduto in Italia; il restante 70% va all’export: 40% nell’UE, 30% nel resto del mondo. Numeri che indicano da soli il successo dell’azienda e dei suoi prodotti. «Un successo – commenta Sergio Valli – dovuto al fatto che i nostri prodotti hanno un contenuto tecnologico e, nello stesso tempo, sono anche realizzati dalla bravura e capacità delle persone che ci lavorano. Può sembrare una contraddizione – prosegue – ma è solo apparente: per lo sviluppo di un prodotto occorrono, certamente, capacità tecniche, ma è fondamentale anche il possesso di capacità creative, che attivano quelle tecniche e conferiscono all’articolo finale un certo carattere di artigianalità». Intuito nello sviluppo di un progetto, quindi, capacità tecnica nel trasferimento del progetto al disegno dello stampo e bravura nell’esecuzione di tutto il ciclo di lavorazioni. Sono i requisiti principali per produrre articoli di qualità e mantenere la produzione al riparo dalla concorrenza. La concorrenza, appunto. «Premesso che bisogna sempre tenerla d’occhio, perché è un’insidia alla quale bisogna stare attenti – dichiara Ongaro - , la no-

stra migliore arma di difesa è rappresentata dalla stessa validità e superiorità dei nostri prodotti, che traggono origine dalla nostra alta specializzazione nella elaborazione e nello sviluppo delle mescole. Un settore, questo, nel quale profondiamo un impegno continuo di ricerca interna sia in collaborazione con i fornitori delle materie prime, sia autonomamente, per risolvere specifici problemi della clientela o sviluppare nuovi compound per conseguire nuove certificazioni e omologazioni». Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Valli. «Il nostro punto di forza – ribadisce il responsabile di stabilimento – sono lo sviluppo continuo di nuove mescole e il nostro know how interno che ci consente di processare queste ultime, che non solo irrobustiscono Elastotech dal punto di vista commerciale per l’ampliamento della gamma prodotti che ne deriva, ma rafforzano e arricchiscono anche l’esperienza e le conoscenze aziendali sul piano produttivo». La società bergamasca è certificata UNI EN ISO 9001:2008 e ha in corso l’espletamento della procedura per ottenere la certificazione ISO TS 16949:2009, specifica per la produzione di articoli per l’industria automobilistica. I prodotti sono certificati secondo le norme europee e americane EN 549, EN 681 WA e WB, NSF 61, ACS, DVGWKTW, W270, W534, WRAS, KIWA.

Gestione attenta e rispetto dell’ambiente

Sono le premesse e le condizioni importanti per condurre con successo un’impresa nell’impegnativo cammino attraverso i mercati dei settori applicativi di suo interesse. Specie in un periodo difficile come quello attuale. E Valli ne è sicuro, «altrimenti non avrei investito nell’Elastotech» - dichiara con convinzione - . Una realtà nuova, nella quale l’amministratore delegato ha trasferito e messo a frutto la mentalità, le abitudini manageriali e le esperienze acquisite in precedenti attività imprendito-


Stampaggio

riali e che adesso gli consentono di amministrare la sua azienda con oculatezza e particolare attenzione ai dettagli, al risparmio, alla qualità. Abbiamo colto questi aspetti nel giro guidato che abbiamo fatto attraverso le varie aree produttive: il reparto produzione; il laboratorio qualità; l’ufficio tecnico; la cernita automatica, con apparecchiature all’avanguardia, e manuale - ; l’officina meccanica – frese, torni sia automatici che manuali, rettifica e manutenzione stampi - ; e, ancora, l’area riservata alla burattatura, dove sono attivi buratti e lavorano diverse macchine per

la sbavatura criogenica; il reparto confezionamento; i magazzini – prodotti finiti, mescole, ricambi, stampi - . Tutto organizzato e gestito con professionalità. Doverosa la constatazione che gli investimenti nella nuova società non hanno trascurato l’aspetto ecologico. Alcuni esempi, tra i più importanti, delle soluzioni adottate: • utilizzo di pannelli fotovoltaici installati sui tetti dei capannoni per la produzione dell’energia elettrica attraverso lo sfruttamento dell’energia solare; • riciclo, dopo filtrazione della fanghiglia, dell’acqua proveniente dalla burat-

tatura per il suo riutilizzo nel processo in sostituzione di quella di rete. Sono soluzioni e accorgimenti che consentono di raggiungere due risultati nello stesso tempo: fanno bene all’ambiente e fanno bene alla tasca.Due risultati perfettamente in chiave col carattere e lo stile di Elastotech: un’azienda che ha puntato da subito alla professionalità del personale e all’utilizzo delle migliori tecnologie, per essere sempre in grado di adottare, nella sua attività produttiva, soluzioni capaci di procurare benefici economici e ambientali duraturi. E senza compromettere le risorse naturali.

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Una nuova sede e una nuova alleanza di Gianpaolo Brembati

I

l distretto del Sebino, costituito dalle aree della Bergamasca e del Bresciano che gravitano intorno al lago d’Iseo, è la zona di produzione di guarnizioni in gomma con la più alta densità al mondo di aziende di settore. In questo contesto è nata e si è sviluppata l’attività di LTE, che produce da più di vent’anni mescole di polimeri speciali (FKM/FFKM/VMQ e FVMQ) e che ha deciso di concretizzare ulteriormente la sua crescita con due recenti iniziative, che metteranno l’azienda in grado di affrontare con maggiore forza e determinazione la sfida dell’attuale periodo di crisi economica. Siamo andati nella nuovissima sede di Cologne (Brescia) per farci raccontare in prima persona le strategie dietro alle loro scelte. «È vero – ci accoglie Stefano Siviglia, amministratore delegato di LTE – la crisi di questi ultimi anni ci ha messo di fronte ad una scelta obbligata. La sede di Villongo era troppo piccola per permetterci un’espansione adeguata ai nuovi piani di sviluppo, che prevedevano anche la ricerca di un partner che disponesse di prodotti complementari alla nostra gamma di mescole e avesse già una struttura di vendita ramificata anche al di fuori dell’Europa. Nel 2013 abbiamo così acquistato lo stabilimento di Cologne, dove ci siamo trasferiti l’anno scorso e che con i suoi 5.000 m2 coperti ci metterà in grado di triplicare la capacità produttiva. Al contempo ci si poneva il problema di offrire al mercato una gamma completa di mescole, che comprendesse un po’ tutti gli elastome44

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

Fondata nel 1993, LTE si è specializzata nella produzione di mescole in gomma fluorurata, siliconica e fluorosiliconica. Nel 2014 l’azienda ha dato nuovo impulso alla sua crescita ventennale con il trasferimento nella nuova sede di Cologne (Brescia) e con l’entrata in società della Evercompounds di Fusignano (Ravenna)

La nuova sede di Cologne (BS) della LTE.


Mescole

Le tappe della crescita Nel 1993 LTE (Laboratorio Tecnologico Elastomeri) nasce a Villongo (Bergamo) dall’esigenza di fornire alle sedi produttive del gruppo Tecno-Invest mescole speciali, destinate alla produzione di articoli tecnici di alta qualità. L’iniziativa ha successo e, dopo circa due decenni di attività, LTE decide di cambiare radicalmente l’assetto societario e annuncia l’uscita dal gruppo Tecno-Invest e dalle altre aziende produttrici di articoli stampati nel gennaio 2010. L’uscita da queste società cambia totalmente l’immagine di LTE percepita dalle aziende della Rubber Valley, ossia del Distretto del Sebino, che in precedenza la consideravano al pari di un concorrente produttore di guarnizioni stampate. Di conseguenza la decisione rende LTE indipendente e libera di operare e crescere come produttore di sole mescole per i vari settori industriali. Nel 2013 la sede di Villongo non è più considerata sufficiente per i piani di espansione dell’azienda, per cui LTE acquista il nuovo stabilimento di Cologne, dove si trasferisce nell’agosto 2014, quasi contemporaneamente all’accordo siglato con Evercompounds, che entra in società con la quota del 25%.

Uno strumento da laboratorio, per i test TGA e DSC e, sotto, la linea di confezionamento. ri e le applicazioni. Scartata l’idea di un investimento interno per l’installazione di nuove linee produttive, abbiamo trovato in Evercompounds il partner ideale, grazie alla sua vasta offerta di mescole a cui mancavano soltanto quelle prodotte da LTE. La sinergia è apparsa subito evidente ad entrambe le società e l’accordo scaturito ne è stato la conseguenza logica».

Il nuovo stabilimento

L’area coperta del nuovo stabilimento comprende i magazzini delle materie prime e delle mescole finite, le linee di produzione, i laboratori di ricerca e sviluppo e applicativo e gli uffici, con l’impiego complessivo di una ventina di persone. La produzione si avvale di due linee per il fluoroelastomero, una dedicata alle mescole nere e una alle mescole colorate, entrambe complete di Banbury, mescolatore, batch-off e bobinatrice, con confezione delle mescole in rotoli e bobine. Quattro sono invece le linee per la gomma siliconica, con due Battaggion e due mescolatori aperti, con confezione delle mescole in rotoli, panetti e striscia continua con la possibilità di filtrare i compound.

Il laboratorio applicativo, che dispone di due piccoli mescolatori e una pressa a iniezione orizzontale, utilizza tutte le apparecchiature necessarie per la caratterizzazione delle mescole prodotte (reometri, viscosimetro Mooney, dinamometro, duro-

metri, bagni termostatici, stufe per prove di invecchiamento), mentre il laboratorio di ricerca e sviluppo utilizza le apparecchiature FTIR (spettrofotometria a infrarosso), DSC (analisi a scansione differenziata) e TGA (analisi termogravimetrica). L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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Dalle Aziende

Le linee di prodotto

Le mescole prodotte da LTE si rivolgono soprattutto ai settori automotive, riscaldamento, chimico, navale, aerospaziale ed estrazione petrolifera. La loro processabilità si articola dalla compressione all’iniezione, dal transfer all’estrusione, dal solution coating alla calandratura. Come basi delle sue mescole, LTE utilizza praticamente tutti i polimeri delle famiglie fluoroelastomero, silicone e fluorosilicone e le formulazioni messe a punto sono idonee a soddisfare le normative relative ad articoli con alte prestazioni per basse emissioni, FDA, attacco metallo, tubi multistrato, ambienti estremi (alte temperature, vapore, agenti chimici),

antifiamma e conduttività elettrica. Tra le mescole offerte al mercato hanno particolare importanza quelle destinate alla produzione di guarnizioni serbatoio auto per i mercati europeo e americano, manicotti per auto con strato interno di fluoroelastomero perossidico, guarnizioni testa-cilindro con ottima adesione al metallo, statori destinati all’industria chimica, explosive decompression O-rings e guarnizioni di alberi rotanti.

Il sistema di qualità

LTE è certificata ISO 9001 e di conseguenza tutte le funzioni aziendali sono sottoposte alle regole di controllo, tracciabilità e metodi operativi in accordo

con quanto previsto dalle normative vigenti. Il sistema qualità prevede una serie di interventi che garantiscono un ciclo produttivo efficiente e qualitativamente affidabile. In particolare si attua un attento controllo delle materie prime in entrata, con l’utilizzo di strumenti di laboratorio, e i relativi metodi analitici, che verificano le specifiche concordate coi fornitori. Si controlla anche il ciclo mescole, con verifica degli ingredienti introdotti sia qualitativa che quantitativa (dosaggio mediante bilance idonee con controllo periodico della taratura secondo il manuale aziendale della qualità); gestione mediante software del ciclo mescole con controllo di tempi, temperature ed energia assorbita durante il processo di mescolazione. Un ulteriore controllo viene effettuato sul 100% delle mescole prodotte con rilevamento dei parametri reologici oppure, in accordo con quanto stabilito coi clienti, con la determinazione delle proprietà chimiche e tensili della mescola; il sistema qualità garantisce inoltre una corretta procedura per tutta l’attività che riguarda lo sviluppo di nuove mescole

Mercato e sviluppi

Per quanto riguarda l'accordo con Evercompounds, spiega Stefano Siviglia, «lo riteniamo molto importante per entrambe le società. LTE è ancora piccola ma vuole crescere: è vero che può produrre qualunque mescola a capitolato ma sempre riferita a fluoropolimeri e silicone e nella maggior parte dei casi nell’ambito dello stampaggio. Con Evercompounds la sua azione avrà un maggiore sviluppo nel mercato dell’estrusion, che ci consentirà di offrire ai nostri attuali clienti anche mescole di tutte le altre gomme organiche». Dal punto di vista di Evercompounds, invece, l'accordo con LTE le consente di completare l'offerta sul mercato con le mescole speciali di LTE. Insieme le due aziende si proporranno soprattutto sui mercati esteri, a cui peraltro LTE già si rivolge con una quota del 35% dell’attuale produzione. «Con questa sinergia – aggiunge Siviglia – puntiamo a sviluppare mercati esteri che comprenderanno non solo i paesi dell’Europa occidentale, ma anche quelli dell’Europa dell’Est, dell’India, del Far East, del Nord e Sud America. È un progetto ambizioso, ma crescere insieme è l’obiettivo comune a LTE ed Evercompounds, che lo considerano la strategia vincente per il futuro». Come primo passo le due società si presenteranno insieme al Plast 2015 di Milano.  46

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015


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il salone dedicato alla gomma, nell’ambito di PLAST

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Dalle Aziende

Una finitura superficiale per prevenire le perdite di Gianpaolo Brembati

I

produttori di guarnizioni e di dispositivi di tenuta affrontano sfide notevoli in ambienti di alto vuoto o con la presenza di gas esplosivi e tossici. Per queste situazioni impegnative, Trelleborg ha messo a punto un nuovo processo di finitura superficiale, FlexfinishTM, che in pratica elimina i percorsi di perdita. I percorsi di perdita possono essere una sfida in qualunque ambiente di tenuta, dal momento che sono in grado di ridurre la prestazione e talvolta di causare cedimento, sostituzione o riprogettazione. E cosa dire riguardo alle applicazioni, in cui il cedimento può avere conseguenze serie? Esistono molti processi di finitura superficiale che, anche se offrono in molte applicazioni un eccellente funzionamento esente da perdite, non forniscono tuttavia i livelli di qualità superficiale richiesti dall’operatività in ambienti di vuoto e di gas tossici: tali processi possono essere spesso inefficaci su guarnizioni di tenuta di grande diametro. L’altezza della bava è assolutamente critica per una rigorosa funzionalità di tenuta e le procedure di sbavatura non devono creare graffi o buchi sulla superficie della guarnizione

La rimozione della bava

«Abbiamo notato che certe applicazioni, in particolare quelle che coinvolgono processi di alto vuoto e di O-ring di grande diametro, non davano prestazioni conformi alle no48

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

Il gruppo Trelleborg ha messo a punto una tecnologia di finitura degli O-ring utilizzati in ambienti caratterizzati da situazioni estreme e particolari, come capita sempre più di sentirsi richiedere per applicazioni nel settore estrattivo, aeronautico e aerospaziale


Tecnologie

ISO 3601-1: i criteri di Accettazione di Qualità L’Organizzazione Internazionale di Normazione (ISO) è una federazione mondiale di organismi nazionali di normative, che istituisce commissioni tecniche che preparano norme internazionali riguardo a una vasta gamma di argomenti. La ISO 3601-1 descrive i criteri di accettazione di qualità per gli O-ring, così come definisce, classifica e fornisce limiti di accettabilità per le imperfezioni di superficie. Esistono tre gradi per caratterizzare i limiti di accettabilità per le diverse esigenze applicative.

del materiale e del metodo di produzione». Continua l'esperto di Trelleborg: «Quando lo si combina con O-ring di grande diametro, prodotti con l’esclusivo processo FlexiMoldTM di Trelleborg, FlexfinishTM dà come risultato soluzioni di tenuta economicamente vantaggiose, che possono dare notevole resistenza alla perdita quando la tenuta è in ambiente di vuoto o con gas».

Le possibili applicazioni

stre aspettative», dice Simone Frick, Product Manager di O-ring e Finitura Superficiale presso la Trelleborg Sealing Solutions. «Di solito la prestazione era accettabile, ma noi sapevamo che si poteva trovare una soluzione migliore». Per rimuovere la bava tradizionalmente si usano metodi di burattatura e di rettifica i quali spesso lasciano sulle superfici delle guarnizioni minimi graffi, che si possono comportare come percorsi di perdita. «Abbiamo iniziato una ricerca per determinare un modo migliore di fornire un più alto livello di qualità alle guarnizioni di grande diametro, un modo che fosse ineguagliato nel settore industriale», continua Frick. I gruppi di ricerca e sviluppo in Trelleborg Sealing Solutions e gli ingegneri dell’applicazione hanno lavora-

to insieme a livello globale per mettere a punto una nuova soluzione di finitura superficiale, che avesse una prestazione migliore dei metodi esistenti.

I vantaggi del trattamento

«Il risultato è stato il FlexfinishTM, uno speciale metodo di sbavatura che dà luogo alla più bassa altezza di bava possibile e a una finitura superficiale notevolmente liscia, specialmente se la si mette a confronto con i metodi utilizzati sulle guarnizioni di grande diametro», spiega Frick. «Noi siamo in grado di offrire basse altezze di bava fino ai gradi S o N della norma ISO 3601-3, a seconda delle richieste del cliente e del materiale scelto, e al tempo stesso forniamo qualità di superficie molto alte, in funzione

FlexfinishTM è disponibile globalmente per O-ring con diametro interno maggiore di 200 mm/7,874 pollici in polimero FKM, NBR ed EPDM e con altri materiali. Gli Orin possono essere forniti con sezioni trasversali standard secondo ISO 3601-1 o in altre dimensioni disponibili a richiesta. Gli O-ring prodotti con l’utilizzo dell’esclusivo processo FlexiMoldTM offrono la completa integrità e dimensionale di un prodotto stampato e sono disponibili dal diametro 500 mm/20 pollici fino a diametri quasi infiniti, oppure nelle dimensioni standard in ISO 3601-1, AS568 e JIS B 2401. Quando progettati in una dimensione standard, non viene fatto pagare nessun costo addizionale di attrezzatura. Gli O-ring sono disponibili in una grande varietà di elastomeri, inclusa la gamma brevettata di Isolast® FFKM e i fluoroelastomeri Resifluor® ad alte prestazioni.  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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News Il mercato europeo degli pneumatici nel 2014

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ubblicati da Etrma, l’Associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma, i dati relativi alle vendite dei suoi associati nel quarto trimestre 2014 col consuntivo dei dodici mesi. A differenza di come era incominciato – con un aumento a doppia cifra nel primo trimestre in quasi in tutti i segmenti del mercato – , il 2014 ha chiuso con un trimestre in flessione in tutti i settori, tranne che in quello dei pneumatici per moto e scooter, che è stato positivo tutto l’anno. Secondo Mrs Facilet Cinaralp, Segretario Generale dell’associazione, questa inversione di tendenza è probabilmente dovuta al calo delle vendite dei pneumatici invernali in una stagione

che negli ultimi due anni ha conosciuto un clima insolitamente mite nell’intero continente. Tuttavia, gli ottimi risultati registrati dalle vendite nel primo semestre hanno trainato il mercato a fine anno nel quadrante del segno più, con la sola eccezione del segmento pneumatici agricoltura. Nel trimestre ottobre-dicembre, il comparto auto è calato del 9% (40.037.000 pezzi venduti contro 43.894.000 dello stesso periodo del 2013); il settore autocarri e bus è sceso del 2% (2.308.000 unità a fronte di 2.366.000) e quello agricolo dell’11% (290.000 vendite su 326.000). Moto e scooter, invece, hanno continuato nel loro trend in salita, con un incremento del 2% (1.004.000 pneumatici a fronte di 988.000). Nell’anno, segno più per le vendite nel segmento dei pneumatici vettura (+2%, con 196.962.000 unità contro 192.766.000), in quello dei pneumatici autocarri e bus, in salita costante da due anni (+4%, con 9.180.000 su 8.849.000), e in quello delle moto e degli scooter (+6%, con 8.390.000 pezzi a fronte di 7.908.000). Segno meno, invece, nel settore agricolo, dove le vendite hanno avuto una flessione del 2%, con 1.641.000 unità vendute nel 2014 rispetto 1.675.000. del 2013. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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News

Meno trasporti, meno emissioni

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econdo un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati del Ministero dello Sviluppo Economico, le emissioni di CO2 prodotte nel 2014 dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione

sono diminuite nell’anno, ma con un aumento nel mese di dicembre. L’incremento complessivo dell’ultimo mese dell’anno è stato di 334.329 tonnellate (+4,2% rispetto allo stesso mese del 2013). L’aumento è dovuto alla forte crescita delle emissioni da gasolio (+6,0%), che ha ampiamente neutralizzato la diminuzione di quelle provenienti dalla benzina (-0,6%). Il dato di dicembre potrebbe essere il segno di una ripresa delle attività di trasporto di merci e persone, che hanno contribuito a far aumentare i consumi di carburante e, conseguentemente, anche le emissioni di CO2 che ne derivano. Nell’intero 2014 la diminuzione è stata di 796.563 tonnellate (-0,8% rispetto al 2013), come conseguenza del calo consistente delle emissioni da benzina (-3,4%), contrastato solo lievemente dallo scarso aumento di quelle da gasolio (+0,1%). Nessun dubbio che la riduzione della quantità di anidride carbonica immessa nell’ambiente per il minore consumo di carburante è indotta, tra le cause principali, dalla crisi, che frena l’economia. Va anche detto, come ha più volte dichiarato Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT, che comunque è importante non abbassare la guardia nell’adozione di ogni possibile soluzio52

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

ne volta a ridurre l’impatto ambientale della CO2. Un ruolo fondamentale in questo senso è svolto dai pneumatici, in particolare sotto l’aspetto della bassa resistenza al rotolamento, che consente di consumare meno carburante e, al tempo stesso, di ridurre i costi di gestione dei veicoli che li montano.

Il nuovo servizio di raccolta dei PFU di Cobat

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na soluzione su misura per gli autodemolitori per la gestione degli pneumatici fuori uso (PFU), che comprende anche la raccolta e il riciclo di batterie esauste e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). È questo il nuovo servizio di Cobat – già accreditato presso i Centri di Coordinamento Pile e Accumulatori e RAEE – che ha ottenuto dal Comitato Aci l’autorizzazione a operare nella gestione degli pneumatici fuori uso provenienti da autodemolizione per l’anno 2015.

In questo modo il Consorzio mette a disposizione degli autodemolitori la sua esperienza e la sua rete capillare per garantire un servizio economico, efficiente e integrato per ogni tipo di rifiuto prodotto dall’attività di autodemolizione. Cobat, che vanta un’esperienza di oltre 25 anni nella gestione di rifiuti del settore automotive, ha una capillare presenza sul territorio. Grazie alla sua rete di 90 Punti - costituita da aziende specializzate nella raccolta e nello stoccaggio di qualsiasi tipologia di rifiuto - è in grado di assicurare una copertura completa dell’intero territorio nazionale, dalle grandi città ai piccoli centri. Il Consorzio consegna ogni anno oltre 160.000 tonnellate di rifiuto al suo network di impianti di trattamento e recupero distribuiti con omogeneità in tutta Italia (nella foto sotto un impianto di triturazione dei PFU). In questo modo, garantisce alti standard di qualità a ogni latitudine e ottimizza i costi di logistica e trattamento. Cobat garantisce inoltre un sistema di tracciabilità del prodotto giunto a fine vita, monitorando ogni singolo passaggio della gestione dei rifiuti attraverso strumenti dedicati, costruiti e perfezionati per rispondere alle esigenze degli operatori.

Una piattaforma europea per l’automotive

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l 28 gennaio scorso ha visto il primo atto ufficiale dell’Automotive Skills Council, un’iniziativa europea, promossa e cofinanziata dalla Commissione Europea, che si propone di “anticipare le professionalità attuali e future neces-


Taccuino

del settore automotive nei prossimi decenni. Il suo obiettivo è creare una piattaforma comune europea per definire le professionalità per il settore, raccogliendo dati sul mercato, monitorando lo sviluppo delle industrie e definendo una mappa delle professioni destinate a nascere o a scomparire nel comparto.

Dazi USA sugli pneumatici cinesi

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Parker Hannifin Ital

l Dipartimento per il Commercio degli Stati Tecno Uniti d’America ha anCompounds nunciato l’introduzione di nuovi dazi anti-dumping sull’importazione di pneumatici cinesi per il trasporto Tecno Compounds passeggeri e aper gli autocarri, effet- for every chal suitable solution Tecno Compounds tivi a partire dal 27 gennaio. Produttori e importatori di prodotti cinesi dovranno d’ora in avanti pagare dazi in percentuali variabili dalfor 19,17% a suitable solution every challenge a suitable solution for every challenge all’87,99%, con effetto retroattivo di 90 giorni rispetto alla data di pubbli-

Parker Hannifin Italy s.r Rubber Compounds Parker Hannifin Italy s.r.l.

Rubber Compounds Rubber Compounds Parker Hannifin Italy s.r.l.

Un impianto automatizzato di produzione di autovetture.

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sarie in tutto il settore automotive, per contribuire a contrastare la carenza di figure preparate professionalmente o la loro non corrispondenza alle richieste delle imprese, focalizzandosi sulla creazione di nuovi posti di lavoro, aggiornamento professionale e trasformazione del lavoro nel settore automotive”. Interessati a questo sforzo sono ovviamente anche tutti quei comparti collaterali, tra cui le aziende che lavorano nel settore della gomma, sia produttori di pneumatici che di articoli tecnici. Non è un caso, infatti che Etrma, l’associazione europea di settore, faccia parte del progetto, che vede come capofila Clepa, l’associazione europea dei fornitori per l’automotive, e come partner IndustriAll, l’associazione delle industrie europee. L’Automotive Skills Council, che ha avuto il suo primo atto con il congresso “Growth and Employment” (Crescita e Sviluppo), tenutosi a Bruxelles, nasce dalle conclusioni del progetto europeo Cars2020, che ha fissato il quadro normativo di riferimento per lo sviluppo

Parker Hannifin Italy s.r.l. Tecno Compounds Rubber Compounds a suitable solution for every challenge

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News

cazione del provvedimento. Il Dipartimento ha richieso commenti sulla normativa, e le parti interessate hanno avuto tempo 30 giorni (sempre a partire dal 27 gennaio) per richiedere un’audizione pubblica sulla questione. Il provvedimento ha origine dal fatto che il governo americano avrebbe le prove che il governo cinese elargisca sussidi ai produttori locali per mantenere bassi i prezzi di vendita dei loro prodotti sui mercati internazionali.

Gomma naturale: prezzi su a causa delle alluvioni

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e alluvioni che hanno colpito il SudEst Asiatico, e la Malesia in particolare (sotto una drammatica immagine), a dicembre e nella prima decade di gennaio, hanno creato una vera e propria emergenza umanitaria, con quasi 200.000 senzatetto. Ma hanno anche provocato seri danni alle piantagioni di

alberi della gomma e determinato un immediato aumento del prezzo della materia prima, che già nei giorni immediatamente successivi alle calamità naturali erano aumentati del 5,7% rispetto al mese precedente. La notizia è stata ripresa da molti media internazionali, tra cui anche il Wall Street Journal. Ciononostante, il Malaysian Rubber Board, che sovrintende alla produzione e commercializzazione della gomma naturale malese, ha reso note le proprie stime per il mercato 2015, che prevedono una netta ripresa rispetto al 2014. La crescita della domanda, soprattutto cinese, e la riduzione dell’offerta, dovuta proprio alle recenti esondazioni, porteranno a una crescita dei prezzi, che rimarrà comunque contenuta nelle prossime settimane, dal momento che trader e investitori sono ancora alla finestra per capire quali direzioni prenderà l’economia globale in questo scorcio iniziale del 2015.

Versalis è il tire industry supplier del 2015

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Tire Technology International Awards for Innovation and Excellence sono premi molto ambiti nel mondo dell’industria degli pneumatici, perché assegnati dal Tire Technology Expo, la fiera di Hannover che è il riferimento mondiale del settore. Sono cinque le categorie premiate, dal produttore dell’anno al risultato ambientale più importante, dalla tecnologia al fornitore, all’innovazione nel processo di produ-

zione. Una giuria di 21 esperti di livello internazionale valuta le segnalazioni e decreta un vincitore per ciascuna categoria. Nel 2015, fornitore dell’anno è stata eletta Versalis per il suo contributo alla sostenibilità dell’industria degli pneumatici attraverso svariate collaborazioni e innovazioni. Esempi sono i nuovi polimeri SSBR funzionalizzati, una nuova generazione di gomme BR catalizzate al neodimio, utilizzate dai produttori per risparmiare energia nel prodotto finale, e oli e plasticizzanti di origine naturale, impiegati come additivi nella mescolazione. Un peso nell’assegnazione del premio ha giocato anche l’impegno di Versalis nello sviluppo di gomma per pneumatici da guayule, attraverso la partnership con Yulex.

Yokohama produce pneumatici per Nissan Manufacturing Russia LLC Yokohama, la società del gruppo Yokohama Rubber che produce in Russia pneumatici vettura, alla fine del 2014 ha avviato le linee di produzione di due tipi di pneumatici di primo equipaggiamento, il Geolandar G91 e il BluEarth E75, destinati, rispettivamente, al SUV Nissan X-Trail e all’auto Nissan Teana, fabbricati entrambi dalla Nissan Manufacturing Russia. Scopo dell’accordo tra le due società è, da un lato, quello di ridurre l’utilizzo, da parte del fabbricante giapponese di veicoli in Russia, di pneumatici importati da altri paesi; dall’altro, quello di incrementare la diffusione dei pneumatici Yokohama sul mercato russo, che con 1,6 milioni di pezzi della casa giapponese assorbiti all’anno è il più ampio per Yokohama Rubber. LLC Yokohama rappresenta il primo impianto di un produttore giapponese di

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015


Taccuino

La Nissan Teana, per cui Yokohama produce pneumatici in Russia.

marketing e distribuzione dei pneumatici del gruppo nel Nord America.

Un nuovo sensore per scoprire difetti

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anner Engineering ha presentato un solido e versatile sensore laser realizzato per applicazioni difficili basate sulla distanza compresa tra 25 e 300 mm. Il nuovo senso-

pneumatici installato in Russia. È stata istituita nel 2008, e la produzione, che ha riguardato esclusivamente pneumatici ricostruiti, è stata avviata nel 2011. L’avviamento delle linee di produzione che riforniscono la Nissan Manufacturing Russia ha quindi il significato di una azione di marketing che mira ad acquisire come clienti anche altri produttori di veicoli che operano nella stessa regione e, attraverso l’aumento della diffusione del marchio Yokohama, a incrementare anche le vendite nel mercato della ricostruzione.

Giti Tire e il suo primo stabilimento negli USA

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i primi dello scorso mese di febbraio Giti Tire, produttore di pneumatici con sede a Singapore (sotto il suo impianto in questa città), ha dato il via ai lavori per la costruzione di

un nuovo stabilimento negli Stati Uniti. L’impianto, per il quale è stato stanziato un investimento di 560 milioni di dollari, sorgerà a Chester County, nel Sud Carolina, e si estenderà su una superficie di 16.700 metri quadrati. L’avviamento della produzione è previsto per il 2017, con una capacità produttiva annua di 5 milioni di pneumatici vettura e trasporto leggero, per il primo equipaggiamento e per il mercato della sostituzione, ma i progetti aziendali già prevedono ampliamenti dell’impianto in funzione della crescita della domanda del mercato. Nel suo assetto definitivo, la nuova unità darà lavoro a 1.700 persone. Giti Tire possiede otto impianti di produzione con oltre 32.000 dipendenti ed esporta in più di 130 paesi del mondo. La filiale statunitense, Giti Tire USA Ltd, ha sede in California e gestisce vendita,

re Q4X rileva in modo affidabile variazioni della distanza fino a 1 mm su bersagli impegnativi come oggetti neri su fondi neri o elementi riflettenti. Un alto eccesso di guadagno e un imager a 64 elementi si combinano per minimizzare gli errori durante il rilevamento, il conteggio e la convalida dell’orientamento. La sua versatilità consente agli OEM o agli utenti finali di ridurre le scorte di diversi tipi di sensori. La navigazione nei menu dettagliati avviene in modo semplice. Esempi di applicazioni sono: automobilistico, pneumatici/gomma, trattamento dei materiali, imballaggi, controllo qualità, automazione, legname, lavorazione di materiali, farmaceutici, dispositivi medici, plastica, stampa, robotica, trattamento degli alimenti e produzione di elettrodomestici. Un display a LED angolato a quattro cifre e sette segmenti con pratici pulsanti offre un’impostazione intuitiva e una visualizzazione semplice. Un indicatore di uscita luminoso fornisce una visibilità ottimale dell’operazione. Le uscite bipoL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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News

lari (PNP e NPN) permettono l’integrazione del sensore con PLC o altre unità di controllo. Il corpo del sensore, in acciaio inossidabile, è classificato IP67, IP68, IP69K e certificato da Ecolab. La robusta struttura resiste a urti, vibrazioni, serraggio eccessivo e pulizia aggressiva. Banner Engineering è fornitore leader di sensori di visione, sensori fotoelettrici ad ultrasuoni e a fibre ottiche, sistemi di protezione delle macchine, sistemi di misurazione e ispezione e prodotti per reti wireless. La società fornisce supporto applicativo locale in tutto il mondo.

La nuova silice Efficium di Solvay

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olvay Silica, in occasione dell’edizione 2015 di Tire Technology Expo a Colonia, ha presentato Efficium® Silice ad Alta Dispersione (HDS), un’innovativa carica di rinforzo, che offre vantaggi significativi in termini di maggiore produttività (resa nella miscelazione e nell’estrusione) e flessibilità aggiuntiva (controllo della silanizzazione, possibilità di riformulazione) nei compound utilizzati sia nei pneumatici di auto che di autocarri (nella foto a destra lo stand di Solvay Silica a Colonia). La silice ad alta dispersione è diventata un punto di riferimento nei pneumatici d’auto a risparmio energetico e ad alte prestazioni. Efficium®, un’innovativa HDS, risponde alle esigenze di produttività e competitività del settore degli pneumatici, senza compromettere proprietà fondamentali, come resistenza al rotolamento, anti-usura e aderenza. Efficium® facilita notevolmente la conversione dal Carbon Black agli HDS compounds. «Nello sviluppo di Efficium®, i nostri team di ricerca e sviluppo hanno sfidato la maggior parte dei vincoli progettuali legati all’uso della silice», ha affermato JeanFrancis Spindler, Research & Innovation Director di Solvay Silica. «I vantaggi di Efficium® sono stati analizzati e confermati su scala industriale in condizioni realistiche. Sono stati provati su strada sia pneumatici per autovetture, che per autocarri pesanti con risultati notevoli», ha detto ancora Spindler. Il più ampio campo di funzionamento dell’HDS Efficium® è reso possibile da un’inferiore viscosità Mooney, minore sensibilità alle temperature, migliore stabilità dimensionale in fase di estrusione e più lunga durata in magazzino della gomma non 56

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

vulcanizzata, con il risultato di un prodotto più versatile, adatto per una gamma più ampia di automobili, veicoli commerciali ed industriali. «Nei compound per battistrada di autocarri, Efficium® HDS apporta significativi guadagni di produttività, fino al 30 per cento, in miscelazione ed estrusione, mentre la resistenza al rotolamento e all’usura soddisfa o persino supera i livelli di riferimento», ha aggiunto Spindler. Per andare incontro alle previste richieste, oltre gli attuali quantitativi necessari per prove e sperimentazioni da parte dei produttori di pneumatici, Solvay sta rendendo Efficium® HDS disponibile a livello globale tramite tre diversi siti produttivi,

coerentemente con la propria politica di continuità di fornitura.

Le novità Lanxess a Colonia

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l Tire Technology Expo di Colonia, che si è svolto nella città tedesca dal 10 al 12 febbraio, Lanxess ha presentato una serie di novità in fatto di soluzioni tecnologiche per la produzione di pneumatici, di articoli in gomma e di additivi (nella foto sotto, per esempio, i nuovi inchiostri Rhenomark). Tra questi spiccano i due nuovi gradi di gomma SSBR, Buna FX 3234A-2HM e Buna VSL 3038-2HM, ad alte prestazioni



News

per l’industria dei pneumatici. Entrambe sono caratterizzate da una migliore interazione tra polimero e filler nel processo di mescolazione, che riduce l’isteresi e la resistenza al rotolamento delle coperture. La fiera di Colonia è stata anche il battesimo del fuoco per la nuova divisione Lanxess Rhein Chemie Additives, presente con una serie di nuovi prodotti. Tra questi, Rhenowave è un sistema di controllo della qualità in linea per mescole nere, che si basa sulla diffusione di ultrasuoni attraverso il compound durante il processo di estrusione. Il sistema consente di individuare durante la lavorazione la proporzione e la distribuzione dei filler nella matrice. Tra le curiosità esposte anche gli inchiostri Rhenomark, per marchiare i pneumatici con codici-colore. Si tratta di pigmenti particolarmente brillanti sia prima che dopo la vulcanizzazione.

PPG aumenta la produzione di silice in Olanda

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PG, il gruppo chimico con sede a Pittsburgh, negli Stati Uniti che commercializza anche additivi per l’industria della gomma, ha deciso di potenziare la capacità del proprio impianto olandese di Delfzijl, dove produce silice precipitata utilizzata perlopiù per la produzione di pneumatici. L’incremento sarà di più di 15.000 t l’anno, a partire dal 2016, ed è stato deciso per soddisfare la domanda crescente di prodotti a base di silice, a partire dall’Agilon, che un produttore mondiale di pneumatici ha commissionato alla PPG in grandi quantitativi a seguito di un accordo recentemente siglato. «L’investimento multimilionario per l’ampliamento dello stabilimento olandese – ha spiegato Anup Jain, vicepresidente della divisione materiali e coating speciali di PPG – ci darà non solo una maggiore capacità produttiva, ma anche la flessibilità di spostare a nostro piacimento la produzione dalla silice precipitata convenzionale a quella ad alte prestazioni commercializzata con il marchio Agilon, per andare incontro alle esigenze del mercato. L’investimento conferma l’attenzione che il nostro gruppo ha per la propria clientela».

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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Campioni di silice prodotta dal gruppo PPG. L’Agilon è impiegato nella produzione di pneumatici per rimpiazzare i classici silici-silani per migliorare i consumi dei veicoli, la trazione e la resistenza all’usura nell’ordine di un 5-10%. Nella prodizione di altri articoli in gomma la tecnologia è un valido sostituto di silice precipitata convenzionale, carbon black e altri filler quando si richiede un’elevata dissipazione del calore al prodotto finale, alta resistenza alla trazione, una migliorata resistenza all’abrasione e un compression set inferiore.

Chemtura potenzia la produzione di catalizzatori

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hemtura Organometallic Specialties ha annunciato una serie di finanziamenti e attività previsti per il 2015, che prevedono un impegno per 80 milioni di dollari, destinati al potenziamento della produzione e dell’organizzazione a livello globale. Per le aziende della gomma, e per i mescolatori in particolare, può essere d’interesse la notizia del potenziamento dell’impianto di Bergkamen, in Germania, dove l’azienda produce l’Axyon Methylaluminumoxane (MAO), compo-


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sto all’ozono, la creazione di un radicale nitrossile, fenomeno che si verifica a una frequenza estremamente alta. Secondo gli esperti di Addivant, «capire i meccanismi della rapidità di reazione e della lenta migrazione del Durazone37, insieme con le sue modalità di reazione con altri antiozonanti tradizionali, potrebbe aprire nuove strade nell’ambito del compounding». Il nuovo prodotto entra velocemente in relazione con l’ozono prima di trasferire l’atomo di ossigeno in accesso all’antiozonante tradizionale. Questo fa sì che il Durazone37 possa essere riutilizzato, dando luogo a nuove reazioni, fornendo in questo modo un’azione più rapida, più efficace e di maggior durata rispetto ai prodotti tradizionali. Per questo motivo si ritiene ideale il suo impiego anche nella produzione di pneumatici. Tra le altre caratteristiche dell’additivo vanno annoverate una bassa tossicità, una bassa migrazione e proprietà antimacchia.

Ferro e Krahn Chemie stringono un accordo per la distribuzione

Il nuovo additivo Durazone37 di Addivant servirà alla produzione di pneumatici di ultima generazione.

nente impiegato nei catalizzatori che personalizzano le proprietà di numerosi polimeri. Tra questi, per esempio, le gomme poliolefiniche. Negli ultimi anni si stanno trovando impieghi sempre nuovi per i MAO e la richiesta del mercato ha indotto il gruppo multinazionale, con sede a Filadelfia negli Usa, a potenziare l’impianto. Tra le altre novità messe in campo da Chemtura OMS vanno annoverati anche il potenziamento della flotta di container per il trasporto in sicurezza dei composti organometallici, l’automazione degli impianti produttivi, il riallineamento della struttura manageriale del sito di Bergkam per rispondere in modo più tempestivo alle richieste dei clienti. 60

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

Un nuovo antiozonante da Addivant

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i chiama Durazone37 il nuovo additivo antiozonante del gruppo statunitense Addivant, presentato a Colonia dal 10 al 12 febbraio in occasione del Tire Technology Expo. Il nuovo prodotto si distingue, secondo i tecnici di Addivant, per una serie di piccole ma sostanziali differenze nell’azione antiozonante rispetto a prodotti della stessa categoria. In particolare, prodotti più tradizionali, come il 6PPD o il Flexzone 4L (77PD), si dimostrano efficaci a breve termine su articoli in gomma. Il Durazone37 invece, presenta la caratteristica di favorire, quando espo-

Da gennaio il gruppo tedesco Krahn Chemie ha assunto la distribuzione dei plastificanti speciali prodotti della Ferro S.p.r.l in Germania, Austria, Svizzera, Benelux e Polonia. La Ferro è già da lungo tempo partner dell’azienda italiana Pietro Carini S.p.A., che fa parte del Gruppo Krahn Chemie dall’aprile 2014. Le controllate ICH Benelux e Krahn Chemie Polska si occuperanno nello specifico di Benelux e Polonia. L’offerta di plastificanti prodotti da Ferro è costituita da dibenzoati, plastificanti polimerici e benzil-butil-ftalati, usati in un’ampia gamma di applicazioni quali PVC flessibile, pitture e vernici, adesivi e sigillanti e anche per il settore della gomma. La distribuzione dei plastificanti rappresenta una delle attività chiave di Krahn Chemie e i prodotti della Ferro si aggiungono al pacchetto attuale, che include i plastificanti Jayflex™ di ExxonMobil Chemical e i plastificanti privi di ftalati OXSOFT® e OXBLUE® della OXEA Chemicals. La decisione di Ferro di riorganizzare la rete di distribuzione esistente nasce dall’esigenza strategica di instaurare una collaborazione proficua con un partner che conosca a fondo il mercato europeo


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dei plastificanti. «Siamo molto soddisfatti della decisione di Ferro, che si inserisce appieno nel nostro quadro strategico», spiega Axel Sebbesse, Managing Director di Krahn Chemie GmbH. «I plastificanti sono senza dubbio il nostro core business. Dopo essere stati scelti come partner di distribuzione da ExxonMobil Chemical, Oxea Chemicals e ora anche da Ferro, possiamo davvero dire di essere in grado di offrire ai clienti la più vasta scelta di plastificanti in tutta Europa. Siamo più che entusiasti di aver ampliato la nostra collaborazione con Ferro». «Stimiamo profondamente la Pietro Carini, che da molti anni è per noi un partner di grande valore», spiega Lia Jacobs, Business Manager di Ferro. «Dopo aver constatato la profonda conoscenza del mercato del Gruppo Krahn Chemie anche in altre aree geografiche, possiamo dire di essere davvero soddisfatti di questa nuova alleanza.»

APi rilancia i compound ApiFive per l’industria della calzatura

A

PI, uno dei più importanti compounder italiani, intende rivitalizzare la linea di compound APIFIVE, prodotti espandibili e reticolabili con elastomeri e gomme nati nei primi anni ‘90. Per questo motivo ha deciso di partecipare al SIMAC TANNING-TECH, fiera sui macchinari e prodotti per l’industria della calzatura e della pelletteria, portando in fiera lo Slogan “EVALUTION” APIFIVE. La manifestazione si tiene dal 25 al 27 febbraio presso il centro fieristico di Milano Rho in concomitanza con la Fiera Linea Pelle. Da sempre apprezzati per le loro ottime proprietà fisico-meccaniche, per la

Christophe de Valroger, nuovo vicepresidente della divisione europea primi equipaggiamenti di Bridgestone.

leggerezza e per l’effetto opaco, questi compound sono stati ulteriormente migliorati per durata, comfort e aspetto al fine di rispondere alle nuove e crescenti richieste tecniche ed estetiche del mercato calzaturiero. Questa evoluzione ha portato APIFIVE a trovare con successo una naturale collocazione nel settore Moda lasciando spazio alla possibilità di creare nuove interpretazioni di design e stile. API presenta al proprio stand (Padiglione 14 Stand G48) questa nuova famiglia di prodotti APIFIVE. In collaborazione con Wearlight (azienda storica nella produzione di fondi per calzature) e con il coinvolgimento di CMCI (azienda leader nella produzione di macchine da cucire) saranno inoltre realizzate durante la manifestazione fieristica particolari calzature mediante un innovativo sistema di cucitura sulla suola in APIFIVE di nuova generazione.

Un nuovo manager per i primi equipaggiamenti di Bridgestone

B

ridgestone, il produttore di pneumatici e prodotti in gomma, ha annunciato la nomina di Christophe de Valroger come vicepresidente della divisione europea per i primi equipaggiamenti. De Valroger, 47 anni e di nazionalità francese, ha 22 anni di esperienza nell’industria dell’auto, di cui 12 anni in alta posizione manageriale.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

Recentemente è stato Global Head of Mid-term Rentals per la compagnia di leasing Arval, dopo aver trascorso 12 anni alla Hertz coprendo il ruolo di vicepresidente della Fleet International per Hertz Renta-Car (2008 e 2013). Durante quest’esperienza ha avuto completa responsabilità della Hertz Fleet, comprese le acquisizioni di flotta ed operazioni in Europa, Africa, Medio Oriente e Asia del Pacifico. Precedentemente De Valroger aveva ricoperto in Hertz altre posizioni, dopo essersi occupato di vendite e marketing per Tenneco, produttore di pezzi di ricambio leader in Francia e Inghilterra. Laureato in una delle più importanti scuole di business in Francia, Christophe vanta anche una laurea specialistica in International Business. «Oltre alla sua grande esperienza nell’industria dell’auto in Europa, Christophe porta in Bridgestone abilità estremamente preziose nello sviluppo del business e nella gestione di collaborazioni strategiche con le case automobilistiche. Siamo felici di averlo a bordo», ha affermato Jake Rønsholt, managing director, Consumer Business Unit, Bridgestone Europa. De Valroger ha commentato: «Sono molto contento di unirmi al leader mondiale dell’industria di pneumatici e prodotti in gomma, con l’obiettivo di guidare il team OE di Bridgestone Europa. Non vedo l’ora di costruire la nostra storia apportando soluzioni innovative come la tecnologia Run-Flat o la nuova Ologic per l’industria automobilistica».


Calendario

2015

città

fiera

sito internet

10-14 marzo

Goyang/Seoul, Corea del Sud

Koplas

www.koplas.com

18-21 marzo

Giacarta, Indonesia

Tyre & Rubber Indonesia 2015

www.tyre-indonesia.net

24-25 marzo

Singapore

World Rubber Summit 2015

www.rubberstudy.com

24-26 marzo

Singapore

Tyrexpo Asia 2015

www.eci-international.com

7-10 aprile

Guangzhou, Cina

China Rubber Conference & Expo

www.cria.org.cn

9-11 aprile

Qingdao, Cina

China Qingdao Rubber Technology Fair

www.chinaexhibition.com

20-23 aprile

Città del Capo, Sudafrica

Annual General Meeting Iisrp

www.iisrp.com

21-24 aprile

Mosca, Russia

Tires & Rubber Expo

www.rubber-expo.ru

27-30 aprile

Greenville, SC, Usa

187th Technical Meeting & Education Symposium

www.rubber.org

5-9 maggio

Milano, Italia

Plast / Rubber Expo

www.plastonline.org

15-17 maggio

Guangrao, Cina

6th China Int’l Rubber Tire & Auto Accessory

www.chinaexhibition.com

20-23 maggio

Guangzhou, Cina

Chinaplas 2015

www.chinaplasonline.com

26-29 maggio

Kielce, Polonia

Plastpol 2015

www.targikielce.pl

25-28 giugno

Wuhan, Cina

Wuhan Int’l Plastics and Rubber Packaging Ind. Exh

www.chinaexhibition.com

29 giugno/ 2 luglio

Norimberga, Germania

DKT/IRC

www.dkt2015.de

Chennai, India

Tyrexpo India 2015

www.eci-international.com

16-18 luglio

Panama City, Panama

The Latin American & Caribbean Tyre Expo

www.LatinTyreExpo.com

23-25 luglio

Ho-Chi-Minh City, Vietnam

Rubexpo 2015

www.rubexpo.com

14-17 agosto

Yangon, Myanmar

Myanmar Plas 2015

www.chanchao.com.tw

7-9 luglio

Poland Rubber and Tyre Expo Vietnam Int’l Plastics & Rubber Industry Exhibition

10-12 settembre

Kielce, Polonia

16-19 settembre

Saigon, Vietnam

13-15 ottore

Manchester, UK

Brityrex Int. 2015

www.eci-international.com

12-15 ottobre

Cleveland, Ohio, Usa

International Elastomers Conference

www.rubber.org

20-22 ottobre

Tashkent, Uzbekistan

Plastex Uzbekistan

www.ite-uzbekistan.uz

27-29 ottobre

Kiev, Ucraina

Plastex Ucraine

www.plastex-events.com

Jakarta, Indonesia

Plastics & Rubber Indonesia 2015

www.plasticsandrubberindonesia.com

18-21 novembre

www.targikielce.pl www.vietnamplas.com

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA marzo 2015

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gli inserzionisti

BLUESTAR 25 COLMEC 1 DER-GOM I COP. DKT 2015 39 DUE EMME IV COP. EICO NOVACHEM 64 ELASTOMERS UNION 22 FRANCIACORTA STAMPI 29 G3 43 IMCD 32 IMG III COP. INDIAN INTERNATIONAL RUBBER JOURNAL 57 INTERSEALS 27

network errlab gomma naturale

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

MARZO 2015 - NUMERO 2

focus macchIne e ImpIantI In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Gli inserzionisti di questo numero

Il nuovo presIdente etrma

“Rubber compounds mixing is an art�

DAL 1974 DER-GOM produce mescole di gomma con la stessa cura e passione di sempre. La DER-GOM è partner sicuro in grado di creare la ricetta giusta per ogni cliente. www.dergom.com | Via dei Castagni 3/5 - 23846 Garbagnate M.ro (LC) Italy | Tel. +39031853446 - Fax +39031853515

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