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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
MAGGIO 2015 - NUMERO 4
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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di Federazione Gomma Plastica
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello
SOMMARIO L’INTERVISTA 10 Sebino, il miglior distretto
In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Emilio De Tuoni, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Stampa Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
ANNO 58 - MAGGIO - n. 4
industriale italiano sebino, the best italian industrial district
Giovanni Foresti, tra gli autori del Rapporto Economia e Finanza dei distretti industriali della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, racconta i segreti del successo del distretto della gomma del Sebino Giovanni Foresti, one of the authors of the Report Economy and Finance of the Italian industrial districts, by Direzione Studi e Ricerche of the Intesa Sanpaolo Bank, explains why the Sebino rubber industrial area is so performing
MONDOGOMMA 18 NUOVE TECNOLOGIE
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a Brescia che ha collegato industria e mondo accademico Interesting topics from a workshop held in Brescia, involving experts from the industrial and academic world
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Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
FOCUS 29 expo 2015
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA PER UN MONDO PIù SOSTENIBILE THE RUBBER INDUSTRY FOR A SUSTAINABLE PLANET 30 SALVARE IL PIANETA CON IL CIBO E CON LA GOMMA SAVE THE PLANET WITH FOOD AND RUBBER
34 IL RUOLO DEL COMPARTO GOMMA
36 LA CHIMICA VERDE IN ITALIA
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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Tovo Gomma DALLE AZIENDE
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68 bitron polonia, la fabbrica
di gomma del futuro bitron poland, rubber factory of the future
Gli investimenti in Polonia del gruppo nato in Italia The Polish investments of the Italian born group
78 il top della tecnologia
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per le misure reometriche cutting edge technology for rheometric measurements
Il nuovo reometro Premier MDR di Alpha Technologies The new Premier MDR rheometer by Alpha Technologies
86 mesgo entra nel mondo
dei compound termoplastici mesgo enters the world of thermoplastic compounds
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L’acquisizione di due società proietta l’azienda nel settore New acquisitions launch the company in a new market
90 eurofoam: 50 anni portati magni
eurofoam: 50 years and not feeling them
Lo sviluppo di uno dei più importanti produttori italiani di articoli tecnici in gomma compatta ed espansa The development of one of the most important Italian producers of compact and foam rubber technical articles
99 taccuino 103 calendario 104 gli inserzionisti di questo numero
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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L’INTERVISTA THE INTERVIEW
Sebino, il miglior distretto industriale italiano di Riccardo Oldani
Siete giunti al settimo Rapporto annuale sull’Economia e finanza dei distretti industriali. Com’è nata l’idea di produrre questi rapporti e perché è importante seguire le performance dei nostri distretti industriali? Da più di dieci anni la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo segue da vicino l’andamento dei distretti industriali, attraverso monografie su singoli distretti industriali e il Monitor dei distretti, la nostra pubblicazione che segue trimestralmente l’andamento congiunturale delle esportazioni di circa 140 distretti industriali e 20 poli tecnologici. Da sette anni la nostra ricerca territoriale si è arricchita di una nuova pubblicazione annuale, il Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali, che valuta lo stato di salute del tessuto distrettuale attraverso un database che, per ogni impresa, combina le informazioni sui bilanci aziendali con quelle relative alla proprietà di brevetti (domande di brevetto allo European Patent Office-EPO), alla presenza sui mercati esteri con esportazioni o con partecipazioni estere, al controllo da parte di operatori esteri, alle certificazioni dei sistemi di gestione della qualità e ambientali, all’appartenenza a gruppi di imprese. Studiare e monitorare l’andamento dei distretti è importante per molti motivi. Innanzitutto, sono una parte importante dell’industria italiana. Un quinto circa degli addetti del manifatturiero italiano trova impiego nei distretti. In alcuni settori i distretti assorbono più 10
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
Giovanni Foresti, della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, tra i curatori del Rapporto Economia e finanza dei distretti industriali che indica come distretto più performante quello della gomma del Sebino. Giovanni Foresti, of the Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. He is among the authors of the Report on Economy and Finance of the Industrial Districts, which rates the Sebino Rubber district as the best performing in Italy.
Non lo diciamo noi, ma la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ogni anno produce un approfondito rapporto sulle performance dei distretti industriali italiani. Quello della gomma, tra le provincie di Bergamo e Brescia è, secondo l’indagine, quello con le migliori performance in fatto di redditività. Abbiamo chiesto a uno dei suoi curatori, Giovanni Foresti, come viene realizzato ogni anno il report e quali sono i motivi che fanno del distretto della gomma una realtà industriale vincente
Giovanni Foresti della metà degli occupati in Italia: nell’industria del mobile siamo al 63%, nella pelletteria si sale addirittura il 78%. Anche in altri settori chiave dell’industria italiana il ruolo dei distretti è importante: nella meccanica siamo al 25% degli addetti, nel tessile-abbigliamento al 41%. Seguire i distretti è importante, poi, anche perché negli ultimi anni stanno mostrando performance migliori rispetto alle aree non distrettuali. Tra il 2008 e il 2014 sono quasi 5 i punti percentuali di crescita in più per le imprese dei distretti rispetto alle aree non distrettuali.
Il distretto del Sebino mostra un’eccezionale capacità di crescere sui mercati esteri, +30,6% tra 2008 e 2013, soprattutto Germania ma anche paesi emergenti. Una delle sue peculiarità è che le sue performance si devono alla crescita simultanea di numerose imprese di dimensioni piccole e medie
Già due anni fa quello della Gomma del Sebino emergeva nel vostro rapporto come il più performante tra i distretti industriali italiani. Alla luce delle vostre conoscenze e della vostra analisi quali sono a vostro giudizio i motivi di questo successo? Il distretto è sicuramente stato premiato dalla sua eccezionale capacità di crescere sui mercati esteri: tra il 2008 e il 2013 le sue esportazioni sono cresciute del 30,6%, grazie alle straordinarie performance conseguite in Germania
(+34%), di gran lunga primo sbocco commerciale della gomma del Sebino Bergamasco. Le imprese del distretto, inoltre, hanno fatto il loro ingresso in alcuni importati nuovi mercati, come la Cina, la Polonia, la Turchia e l’India. La presenza in queste aree è ancora relativamente contenuta: tuttavia, gli straordinari risultati ottenuti negli ultimi anni sono un segnale forte della capacità delle imprese del Sebino di raggiungere con successo anche mete lontane e poco conosciute. Il buon andamento del distretto è proseguito nei primi nove mesi del 2014: l’export, infatti, ha registrato un aumento del 10,4%, con un contributo nuovamente determinante della Germania. Leggendo la presentazione del vostro report sembra di capire che la ripresa della nostra economia abbia preso slancio e che i distretti siano proprio la locomotiva di questo nuovo trend. Quali sono le vostre previsioni per il 2015/2016 e su che cosa si basano? I distretti sono sicuramente protagonisti della ripresa: già nel biennio 2013-14 il loro fatturato è tornato a crescere (+1% circa in media d’anno); hanno fatto meglio del manifatturiero italiano che ha accusato un lieve arretramento. Ancora una volta i distretti sono stati premiati da una maggiore capacità di esportare, effettuare investimenti diretti esteri, registrare marchi e brevetti. Nel biennio 2015-16, secondo le nostre previsioni, si dovrebbe assistere a un’accelerazione del ritmo di crescita delle imprese distrettuali, diffusa a tutte le principali filiere produttive. In termini mediani,
Sebino, the best Italian industrial district by Riccardo Oldani
This is not our opinion, but what declared by the Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo that, every year, publishes a detailed report on the performance of Italian industrial districts. According to the survey, the rubber sector between the provinces of Bergamo and Brescia evidenced the best performance in terms of profitability. We asked one of its designers, Giovanni Foresti, how the report is carried out every year and which are the reasons why the rubber sector is a winning industrial reality.
This is the seventh Yearly Report on Business and Finance of Industrial Districts. How did you get the idea of writing these reports and why following the performance of our industrial districts is such a critical element? The Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo has been following the trend of industrial districts for over ten years through monographs on the individual districts and the Monitor of districts, our quarterly magazine that follows the
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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L’INTERVISTA THE INTERVIEW
l’aumento previsto del fatturato è del 3,1% nel 2015 e del 3,2% nel 2016. Secondo le nostre attese, a fine 2015 i distretti avranno quasi interamente recuperato i livelli di fatturato del 2008, chiudendo definitivamente il gap accumulato nel quadriennio 2008-12. Per l’intero manifatturiero italiano bisognerà attendere almeno fino al 2018 per vedere un pieno recupero.
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contesto soffrono, soprattutto, le imprese più piccole che, nonostante un significativo miglioramento nella gestione del circolante, continuano a essere sotto-patrimonializzate e incontrano molte difficoltà nel ripagare debiti a breve termine anche quando presentano una gestione industriale positiva, ovvero un EBITDA margin positivo (ricordiamo che l’EBITDA, acronimo per “earnings before interest, taxes, depreciation and amortization”, è il margine operativo lordo dell’impresa, ndr).
Ci sono però ancora delle situazioni da risolvere, prima di parlare di ripresa vera e propria. Emerge, in particolare, come siano le imprese più piccole a soffrire ancora di squilibri finanziari, difficoltà nel disporre di liquidità, passivi correnti elevati. Potreste entrare nel dettaglio di tali criticità e spiegare le dinamiche in corso? Dal 7° Rapporto Economia e Finanza dei Distretti emergono anche alcune criticità, nascoste in parte nell’analisi dei dati medi. Nel 2013, infatti, la dispersione delle performance reddituali ha raggiunto un nuovo picco storico. È, infatti, cresciuta e ha toccato un nuovo massimo la quota di soggetti con margini eccellenti (il 13,7% delle imprese ha riportato un EBITDA margin superiore al 15%); contemporaneamente è però aumentata per il secondo anno consecutivo la quota di imprese con EBITDA negativo (13,1%). In questo
Il distretto del Sebino, pur essendo il più performante in termini di crescita e redditività, è costituito da aziende che non corrispondono però al prototipo dell’impresa ideale di un distretto industriale. Non c’è per esempio, un’elevata quota di investimenti esteri e le dimensioni aziendali sono perlopiù piccole o medio-piccole. Pur essendo molto elevato il livello tecnologico di questa produzione, non sembra esistere poi una forza imprenditoriale in grado di effettuare forti investimenti in termini di ricerca e sviluppo. Avete riscontrato anche voi questa situazione e la ritenete anche voi una sorta di anomalia del distretto della gomma rispetto ad altri distretti? Oppure questo è un falso problema e la lettura della situazione deve essere diversa?
cyclical trend of exports in the nearly 140 industrial districts and 20 technological poles. Seven years ago a new annual document was added to our territorial research, the Business and Finance Report of industrial districts that evaluates the health of the district fabric through a database matching, for each company, the information concerning the balance with that connected to the ownership of patents (application for patents to the European Patent Office – EPO), the presence on foreign markets with exports or foreign participations, the control by foreign operators, the certificate of quality and environmental management systems, the affiliation to groups of companies. Studying and monitoring the trend of the various districts proves to be of a great importance for many reasons. First of all, they are a critical part of Italian Industry. About a fifth of the operators in the Italian manufacturing sector is employed in the districts. In some sectors the districts account for half of all employed in Italy: 63% in the furniture industry rising to 78% in the leather sector. Also in other key sectors of Italian industry the role played by the districts is important: 25% in the mechanical sector, 41% in the textile-clothing industry. Following the districts is also important because, in the last few years, they have evidenced a better performance than the other areas. Between 2008 and 2014 the district companies increased by 5% more than the ones in nondistrict areas. Two years ago the rubber district of Sebino stood out in your report as the most performing among the Italian Industry sectors. In the light of your knowledge and your analysis, which are, according to you, the reasons behind this success?
The district was certainly rewarded for its exceptional ability to grow in foreign markets: between 2008 and 2013 its exports increased by 30.6%, thanks to the outstanding performance in Germany (+34%), by far the first business outlet of rubber of Sebino Bergamasco. Moreover, the companies in the district entered some important new markets, such as China, Poland, Turkey and India. The presence in these areas is still relatively limited: however, the extraordinary achievements obtained over the last few years are a strong sign of the capacity by the Sebino companies to positively meet far and less known goals. The district good trend continued in the first nine months of 2014: export, in fact, obtained an increase by 10.4%, with a decisive contribution from Germany. Reading the presentation of you report, the recovery of our economy seems to have started and the districts appears to be the locomotive of this new trend. Which are your forecasts for 2015/2016 and what are they based on? The districts are certainly the protagonists of this recovery: in the biennium 2013-2014 their turnover already increased (about +1% a year as an average); they performed better than the Italian manufacturing sector that evidenced a slight decrease. Once again the districts have been rewarded due to a greater capacity to export, to make foreign direct investments, to register brands and patents. In the biennium 2015-2016, according to our forecasts, we should see an acceleration of the growth pace in the district companies, spread to all the main production supply chains. on average, the forecasted increase in the turnover is equal to 3.1% in 2015 and 3.2% in 2016.
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LASTANZABORDEAUX
L’INTERVISTA THE INTERVIEW
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Dietro al successo di ogni distretto ci sono sempre le storie di tanti successi imprenditoriali. In alcuni casi si assiste all’affermazione di alcune imprese leader, in altri ancora si assiste alla continua rincorsa tra gli attori più dinamici di ogni sistema distrettuale. È questo il caso del Sebino, dove le performance del distretto non sono spiegate dall’affermazione di una singola grande impresa, ma dalla rapida crescita di numerose imprese di piccole e medie dimensioni. Ecco, questa forse è una delle peculiarità più interessanti di questo distretto, che ha saputo crescere, e molto, grazie alla straordinaria dinamicità di molte piccole e medie imprese locali. È vero che nel distretto manca una presenza forte di multinazionali estere, con importanti partecipazioni azionarie nelle imprese locali: secondo le informazioni in nostro possesso, solo due imprese del Sebino sono controllate da investitori esteri. E tuttavia, come già si è detto, il grado di internazionalizzazione di questo distretto è elevata. Le buone performance all’export si spiegano, infatti, con il legame molto forte con i produttori tedeschi dell’auto. Inoltre, una dozzina di imprese del distretto è presente all’estero con investimenti diretti esteri, ovvero più di 40 filiali produttive e commerciali che consentono un forte radicamento sui mercati. Il successo internazionale del distretto è stato possibile solo grazie alla capacità delle imprese locali di
esprimere una leadership tecnologica e produttiva riconosciuta in tutto il mondo. Ciò significa essere riusciti a realizzare produzioni ad hoc, sviluppare nuovi prodotti insieme alla clientela (spesso multinazionali dell’auto), garantire il rispetto degli standard di qualità, ridurre al minimo i difetti. Non a caso il Sebino è il distretto italiano con la più alta quota di imprese con certificati di qualità. Non mancano poi imprese con brevetti nel proprio portafoglio (3 imprese con 6 brevetti domandati allo European Patent Office): ci sono dunque anche soggetti attrezzati per realizzare importanti investimenti in ricerca e sviluppo.
Based on our expectations, at the end of 2015, the districts will have fully recovered the level of income as of 2008, closing the gap built up in 2008-2012. The Italian manufacturing sector as a whole will have to wait at least until 2018 to fully recover. However, there are still some issues to be addressed before a true recovery can be confirmed. In particular, the survey points out that the smallest companies are still subject to financial imbalances, difficulties with liquidity, high current expenditures. Could you be more precise as for these criticalities and explain the ongoing dynamics? From the seventh Business and Finances Reports of Districts some criticalities emerge, partly hidden in the analysis of average data. In fact, in 2013, the leakage in the income performance reached a historical peak. In fact, the percentage of subjects with excellent margins has increased (13.7% of companies obtained a positive margin EBITDA greater than 15%); at the same time, though, for the second year in a row, the percentage of negative EBITDA has increased (13.1%). In this context mainly the smallest companies suffer, and, despite a remarkable improvement in the management of the circulating capital, their equity continues not to be increased by enough capital additions finding great difficulties in paying back their short term debts even when they can show a positive industrial management, that is a positive EBITDA margin (EBITDA is the acronym for “earnings before interest, taxes, depreciation and amortization). Even if the district of Sebino proves to be the most performing in terms of growth and profitability, it consists of companies whose profile matches the prototype of the ideal company in an industrial district. There is not, for instance, a
high percentage of foreign investments and companies are mainly small and medium-sized. Although the technological level of this manufacturing is very high, an entrepreneurial strength able to make heavy investments in terms of research and development seems to be lacking. Have you evidenced this same situation and do you share the idea that it is a sort of anomaly in the rubber district compared to other areas? Or this is a false problem and the situation should be interpreted in a different way? Behind the success of each district, there are always some stories of many entrepreneurial successes. In some cases we see the establishment of some leading companies, while in others there is a continuous run-up of the most dynamic players in every district system. This is the case of Sebino, where the performance of the district cannot be explained by the establishment of a single big company, but by the rapid growth of numerous small and medium-sized enterprises. This is, may be, one of the most interesting peculiarities of this district that was able to grow much thanks to the extraordinary dynamism of many small and medium local companies. It is true that the district is still lacking the strong presence of foreign multinational companies with important holdings in local companies: based on our information, only two companies in the Sebino area are controlled by foreign investors. However, as we have already said, this district has a high internationalisation level. The good performance linked to the district export is due, in fact, to the very strong connection with German car manufacturers. Moreover, a dozen companies in the district are present abroad with foreign direct investments, that is over 40 manufacturing and business branches allowing
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Segnalate come una novità positiva la crescita di investimenti stranieri in alcuni distretti tecnologici. Non ritenete però che questo trend, oltre a certificare l’appeal di certe nostre aziende, rifletta anche una certa qual debolezza del nostro sistema? Non esiste un rischio, con l’ingresso di grandi gruppi stranieri in importanti aziende del made in Italy, che know-how, risorse e competenze possano prendere la strada dell’estero e finire per abbandonare la penisola, come è accaduto più volte in passato? Spesso si tende ad associare l’ingresso di investitori esteri in aziende italiane con la perdita di know-how,
L’INTERVISTA THE INTERVIEW
Parlate di interessanti segnali di re-shoring, cioè di rientro nei confini italiani di produzioni portate all’estero in passato. Potreste dettagliare meglio questo trend?
Da più parti emergono segnali di re-shoring. Da una nostra recente indagine condotta presso 173 imprese capofila di diciotto distretti specializzati nella filiera della pelle, nel sistema casa e nella meccanica emerge l’intenzione di una quota pari al 12,7% di capofila di riportare in Italia parte della produzione precedentemente esternalizzata perché dichiara di avere avuto problemi di qualità e di affidabilità. Al contempo, però, un’identica percentuale si propone di spostare all’estero le lavorazioni a minore valore aggiunto. È molto probabile quindi che si stia assistendo al rientro di fasi più delicate e a maggiore valore aggiunto e che, al contempo, stia proseguendo lo spostamento delle fasi su cui i costi di produzione incidono maggiormente. A conclusioni analoghe si può giungere osservando i dati di interscambio commerciale provinciale. Dietro al calo delle importazioni dei distretti dai paesi emergenti di componenti e parti si nasconde, infatti, un minor ricorso a subfornitura estera. Una quota rilevante dell’import delle aree distrettuali riguarda, infatti, prodotti che non sono diretti a soddisfare la domanda interna, ma sono immessi nel processo produttivo delle aziende locali per realizzare prodotti finiti da destinare ai mercati esteri.
for a strong rooting on the market. The international success of the district was made possible also thanks to the capacity of local companies to express a technological and manufacturing leadership acknowledged all over the world. This means being able to create ad hoc productions, develop new products along with customers (often automotive corporations), ensure the compliance with the quality standards, reduce faults to a minimum. It is not by chance that Sebino is the Italian district with the highest percentage of companies having quality certificates. Companies with patents in their portfolios are not lacking (3 companies with 6 patent applications to the European Patent Office): therefore, there are also companies equipped to make important investments in research and development. You consider the growth in foreign investments in some technological districts as a positive new element. Don’t you think that this trend, besides testifying the appeal of some of our companies, also reflects a weakness in our system? Isn’t there the risk, with the entry of big foreign groups in important Made in Italy companies that expertise, resources and skills can be moved abroad and leave our peninsula, as it has already happened several times in the past? We often tend to associate the entry of foreign investors in Italian companies to the loss of expertise, resources and skill. These are the cases that are most talked about and that certainly led to a depauperation of the local production fabric. However, our survey points out that there are more cases in which the arrival of foreign multinational companies brought new capitals and, above all, a new business strength, thanks to their rooting on international markets. In these cases the introduction of foreign capitals leads to the relaunch of companies with an important past, with wellknown brands that, for various reasons, didn’t manage to keep
being competitive on the markets. Even when the acquired companies were healthy, the arrival of foreign investors coincided with a change of pace on foreign markets. Not to mention the important contribution given to innovation by foreign multinational companies: we should not forget, in fact, that nearly a quarter of Italian investments in research and development are referable to foreign controlled companies. It is a remarkable figure, in particular taking into consideration that the weight of these companies in terms of added value is equal to 13.5%. You speak about interesting signs of re-shoring, that is the return within the Italian borders of productions taken abroad in the past. Could you explain this trend in detail? Signs of re-shoring are evident from many parts. A recent survey carried out among 173 leading companies of eighteen districts specialised in the leather supply chain, in home and mechanic systems, has evidenced the intention of a percentage equal to 12.7 of these leading companies to move back the production they previously outsourced due to issues connected to quality and reliability. At the same time, an equal percentage is about to move abroad the workings with lower added value. Therefore, we may see the return of more delicate phases with higher added value, while, at the same time, the outsourcing of phases on which production costs have a greater impact is continuing. You can draw the same conclusions analysing the data concerning the provincial business trade. Besides the decrease in imports of components and parts from emerging countries by the districts, there is, in fact a lower use of foreign supply. A relevant import percentage of the district areas concerns, in fact, products that are not meant to meet the domestic demand, but are introduced in the production process of local companies to manufacture finished products for foreign markets.
risorse e competenze. Sono i casi che fanno più parlare e che certamente hanno portato a un depauperamento del tessuto produttivo locale. Tuttavia, dal nostro osservatorio emerge come siano più i casi in cui l’arrivo di multinazionali estere ha portato nuovi capitali e, soprattutto, una forza commerciale nuova, grazie al loro radicamento sui mercati internazionali. In questi casi l’ingresso di capitali esteri porta con sé il rilancio di aziende con un passato importante, con brand molto noti, ma che, per diverse ragioni, non sono riuscite a mantenersi competitive sui mercati. Anche quando le realtà acquisite erano in salute, l’arrivo di investitori esteri è coinciso con un cambio di passo sui mercati esteri. Per non parlare dell’importante contributo delle multinazionali estere all’innovazione: non bisogna dimenticare, infatti, che quasi un quarto degli investimenti italiani in ricerca e sviluppo sono riconducibili a imprese a controllo estero. Si tratta di un numero importante, soprattutto se si tiene conto che il peso di queste aziende in termini di valore aggiunto è pari al 13,5%.
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Nuove tecnologie per caratterizzare gli elastomeri di Gianpaolo Brembati
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o scorso febbraio si è tenuto, presso il Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico (CSMT) di Brescia, il seminario “Innovazioni tecnologiche nella caratterizzazione di materiali elastomerici”, che ha visto la presenza di più di cinquanta tecnici provenienti dai laboratori di aziende di compoundazione e di stampaggio di tutta Italia, in particolare del Distretto del Sebino. Il seminario ha dato un contributo ad avvicinare il mondo universitario, capace di realizzare validi studi di ricerca, di impostazione principalmente teorica ma suffragati anche da risultati concreti di laboratorio, al mondo del lavoro dell’industria della gomma, spesso troppo occupato dai problemi quotidiani di produzione e controllo dei manufatti per dedicarsi alla ricerca. Il seminario è stato organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI) dell’Università degli Studi di Brescia e dal CSMT, in collaborazione con due aziende produttrici di strumentazione per l’analisi chimicofisica, termica e meccanica dei materiali, Thermo Fisher Italia e TA Instruments Italia. Federico Cancarini, ex CF Gomma e attualmente manager in CSMT, ha aperto i lavori del seminario presentando il CSMT come consorzio misto pubblico/privato per lo sviluppo della ricerca, della divulgazione e delle innovazioni in vari settori, fra cui quello dei materiali, in particolare degli elastomeri e delle materie plastiche. Successivamente è intervenuto Lucio 18
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Un interessante seminario tecnico ha affrontato a Brescia, al Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico, alcune tematiche legate all’innovazione nell’analisi degli elastomeri. La sua particolarità è consistita nel coinvolgere l’Università di Brescia, e in particolare il gruppo di ricerca impegnato nella scienza e tecnologia dei materiali, realizzando così un’interessante occasione di scambio tra il mondo accademico e quello produttivo. Al seminario ha infatti partecipato una cinquantina tra tecnici ed esperti del laboratori di aziende di compoundazione e stampaggio, provenienti soprattutto dal Distretto del Sebino
Silvia Agnelli (Università di Brescia) durante il suo intervento al workshop. Silvia Agnelli (University of Brescia) during her speech at the workshop.
Cultura tecnica Zavanella, vicedirettore del DIMI, che ha illustrato la struttura del dipartimento, che comprende circa 80 persone tra docenti, ricercatori e tecnici, oltre ad altrettanti assegnisti di ricerca e dottorandi. Questa struttura, dotata di molti gruppi di ricerca, opera proficuamente allo scopo di attivare e sviluppare ponti e cooperazioni fra la ricerca universitaria e il mondo reale e produttivo.
Analisi delle miscele elastomeriche
Barbara Bravo, Application Specialist di Thermo Fisher, ha poi presentato una relazione sulla “Identificazione di miscele elastomeriche tramite spettroscopia FTIR e TGA-FTIR e riconoscimento di inclusioni con microscopia infrarossa”. Nel suo intervento l’esperta ha spiegato come si possa giungere in modo quasi routinario a individuare la natura dei materiali e dei principali additivi di una miscela elastomerica (acceleranti, plastificanti, antiossidanti, stearati) attraverso le tecniche di FTIR e TGA-FTIR utilizzate negli spettrofotometri dell’azienda (es. Nicolet iS50 FT-IR) e un’adeguata dotazione di librerie analitiche. Attraverso moduli aggiuntivi altamente integrabili, sia di natura hardware che software, lo spettrofotometro può facilmente essere dotato di ulte-
Microscopio Nicolet di Thermo Fisher. Nicolet microscope by Thermo Fisher. riori elementi di analisi quali ATR, Raman, mid-IR ATR, near e far-IR. La combinazione dei risultati, oltre a offrire un valido strumento per la valutazione della conformità, permette di identificare la maggior parte delle cariche inorganiche e di fornire un’indicazione semi-quantitativa dei componenti presenti nella miscela (Omni Specta Multi Component Search) o di riconoscere la natura di un inquinante per “sottrazione” dallo spettro inquinato di uno spettro “tipo” (Omni Specta Contaminant Search). Inoltre, l’abbinamento allo FTIR di un analizzatore termogravimetrico consente di estendere il campo di analisi ai prodotti di decomposizione di una miscela, individuando e quantificando altri significativi componenti quali additivi basso bollenti e antifiamma. Altre tecniche per il riconoscimento di difetti e inclusioni si ottengono abbi-
nando allo FTIR un microscopio FTIR (es. il modello iN10), in grado di “catturare” spettri anche da campioni di dimensioni inferiori a 100 micron o da campioni con alte percentuali di nero di carbonio.
Approcci sperimentali innovativi
Silvia Agnelli, ricercatrice del Dimi, Gruppo di Scienza e tecnologia dei materiali dell’Università di Brescia, ha condotto un intervento sugli “Approcci sperimentali innovativi nella ricerca sui materiali elastomeric”, seguiti appunto dal suo gruppo di ricerca. L’attività di questa équipe di studio, seppure rivolta a una notevole varietà di materiali tecnici, si dedica in modo specifico alla ricerca su materiali polimerici ed elastomerici innovativi per applicazioni ingegneristiche. Le aree di ricerca comprendono, inol-
New technologies for elastomers characterization by Gianpaolo Brembati
A technical workshop was held in Brescia, at the CSMT (multi-sectorial and technological service center), about some topics related to innovation in the analysis of elastomeric materials analysis. Its peculiarity was the involvement of Brescia University and its research group working on materials science and technology, which gave the opportunity of a direct contact between the academic world and the industrial one, not so common in Italy. About fifty technicians and laboratory experts took part in the event, from compounding and rubber moulding company, mainly coming from the Sebino District
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ast February, at the CSMT in Brescia (Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico – multi-sectorial and technology service center), the seminar on “Technologiocal innovations in elastomeric materials characterization” was held and attended by more than fifty laboratory technicians of compounding and moulding companies from all over Italy, particularly from Sebino District. The seminar contributed to get the university world closer to the rubber L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA MAGGIO 2015
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tre, lo sviluppo di materiali innovativi, la trasformazione dei materiali polimerici, di cui studia la reologia e l’ottimizzazione dei processi tecnologici, e il loro comportamento in esercizio, con caratterizzazione meccanica e termica di polimeri, elastomeri, compositi
e nanocompositi, per occuparsi infine del loro smaltimento e riciclo. Il laboratorio del gruppo dispone di tutta la strumentazione necessaria per le analisi chimico-fisiche e morfologiche (DSC, TGA, FTIR), meccaniche e reologiche (dinamometri, reometri,
industry. The first one is able to carry out effective research studies, mainly theoretical but supported by practical laboratory results too, while the industrial companies are often too busy in daily production and product control to take care of research. The seminar was organized by Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI) of Università degli Studi of Brescia and by CSMT, together with two companies that produce equipment for chemical-physical, thermal and mechanical analysis of materials, Thermo Fisher Italia and TA Instruments Italia. Federico Cancarini, former CF Gomma manager and currently manager in CSMT, opened the workshop by introducing CSMT as a mixed public/ private association aimed at devel-
oping research, dissemination and innovation in many fields, including materials and, particularly, elastomers and plastics. Afterwards Lucio Zavanella, deputy manager of DIMI, spoke about the structure of the department, that currently includes about 80 people (teachers, researchers and technicians), besides as many research associates and graduate students. This structure has many research groups and works usefully in order to activate and develop connections and cooperations between university research and real production world.
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Identification of rubber compounds
Barbara Bravo, application Specialist of Thermo Fisher, was the first
MFI), di macchinari per la trasformazione (Brabender, presse per stampaggio, estrusore) e si avvale di analisi con software CAE. Silvia Agnelli ha poi presentato gli sviluppi e le caratterizzazioni più significative che è possibile effettuare nel laboratorio con riferimento a tre aree di ricerca: la produzione (micro e nanocompositi, materiali per applicazioni sensoristiche, biomateriali e bioplastiche, blend polimerici), la trasformazione (analisi della processabilità, codifica dei criteri di progettazione, riprogettazione di componenti) e il comportamento in esercizio (comportamento viscoelastico, termico e dinamico, cedimenti meccanici ed effetti ambientali, meccanica della frattura, meccanismi di deformazione e altro). Grazie a queste potenzialità, da diversi anni il Gruppo di Scienza e tecnologia dei materiali sviluppa collaborazioni attive con aziende del settore gomma, come Pirelli, CF Gomma e Novotema. Durante il suo intervento Silvia Agnelli ha descritto due “case history” affrontate dal gruppo. Una riguarda lo studio sull’applicazione di nanotubi di carbonio in mescole di varia natura, in parallelo all’uso di una grafite e di un tradizionale nero di carbonio, con discussione su come alcuni parametri fisici e di trasformabilità delle mescole confrontate vengono speaker with a presentation about the “Identification of rubber compounds by FTIR and TGA-FTIR spectroscopy and detection of inclusions by infrared microscopy”. Bravo explained how it is possible, in an almost routine way, to identify the nature of materials and additives (accelerators, plasticizers, antioxidants, stearates) through FTIR and TGA-FTIR techniques, used in their spectrophotometers (e.g. Nicolet iS50 FT-IR) and a suitable range of analytical libraries. Through highly integrable additional modules, either hardware or software, the spectrophotometer can be easily equipped with further tools of analysis like ATR, Raman, mid-IR ATR, near and far-IR. Besides offering an effective tool to check the conformity assessment,
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La sede dell’Università di Brescia. The University of Brescia. influenzati dalla distribuzione di tipo monodirezionale dei nanotubi rispetto a quella 2d-like della grafite e 3d-like del nero di carbonio. L’altra case history riguarda l’analisi, con sistemi innovativi che combinano tecnologie ottiche e microscopico-ottiche, di caratteristiche quali la rigidità, la tenacità e il parametro integrale J, relativo alla propagazione della frattura nei materiali polimerici vulcanizzati e nelle plastiche.
Caratterizzazione termica di elastomeri
Tornando al seminario bresciano, Marthe combined results allow to identify most of inorganic fillers and to give semi-quantitative indication of the compound ingredients (Omni Specta Multi Component Search) or to identify the nature of a pollutant by subtraction from the polluted spectrum of a standard spectrum (Omni Specta Contaminant Search). Moreover the combination of a thermogravimetric analyzer with FTIR allows to extend the scope of analysis to the decomposition products of a compound, by detecting and quantifying other significant ingredients like low boiling and flame retardant additives. Other techniques for identifying defects and inclusions are obtained by combining with FTIR a FTIR microscope (e.g. iN10 type), able to catch
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co Coletti, Application Specialist di TA Instruments, ha affrontato il tema della “Caratterizzazione termica di elastomeri (DSC e TGA di gomme)” e, successivamente quello della “Reologia e analisi dinamico-meccanica per la caratterizzazione dei processi di vulcanizzazione”. Nel primo intervento ha introdotto i concetti base dell’analisi termica di elastomeri, ossia le variazioni termiche che caratterizzano transizioni come quella vetrosa, la fusione, la cristallizzazione e altre. Ha poi spiegato i principi di misura di un apparato DSC,
soffermandosi su come TA Instruments abbia voluto, con la tecnologia “Tzero”, andare oltre la prima approssimazione, che trascura le asimmetrie di cella, propria dei primi apparati di questo tipo: con questa tecnologia il confronto delle risposte è stato esteso anche all’influenza del “delta T°” tra ambiente campione e ambiente del riferimento “in bianco”. Successivamente è stata descritta l’analisi termogravimetrica (TGA): questa analisi misura con estrema precisione le perdite in peso che, in diverse regioni di temperatura, il materiale subisce
spectra also from samples less than 100 microns or with high percentages of carbon black.
development of innovative materials, the processing of polymeric materials, by studying their rheology and optimization of technological processes, and their behaviour in use, with mechanical and thermal characterization of polymers, elastomers, composites and nanocomposites; eventually disposal and recycling are studied. The group’s laboratory is equipped with all the necessary instruments for chemical-physical and morphological (DSC, TGA, FTIR) analysis, mechanical and rheological (dynamometers, rheometers, MFI). Processing machinery (Brabender, moulding machine, extruder) are installed and software CAE analysis is used. Furthermore Agnelli showed the most significant developments and
Innovative experimental approaches
Siliva Agnelli, a researcher in DIMI, spoke about the activity of her research group (Gruppo di Scienza e Tecnologia dei Materiali) in a speech entitled “Innovative experimental approaches in the research on elastomeric materials by Gruppo di Scienza e Tecnologia dei Materiali”. This study group, which is involved in many different technical materials, is specifically focused on the research on innovative polymeric and elastomeric materials for engineering applications. The research areas include also the
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per effetto di evaporazione, pirolisi, combustione etc. Se si vuole identificare la natura di tali perdite in peso, la TGA dovrebbe essere accoppiata a un apparato FTIR. I vantaggi del sistema TGA di TA Instruments, dotato di bilancia verticale, sono la stabilità alle vibrazioni, la minor contaminazione da cammino dei fumi, la facilità di utilizzo del vuoto e l’auto-modularità delle rampe di temperatura. Nella presentazione successiva Coletti ha toccato gli argomenti dell’analisi viscoelastica, della reologia, dell’analisi DMA di elastomeri. In tutti questi ambiti si descrive l’andamento della deformazione subita da un campione in seguito alla variazione della forza applicata e delle condizioni di applicazione, per cui si definiscono misure quali viscosità, modulo elastico, proprietà conservative e dissipative, tempi di vulcanizzazione. Sono state poi descritte le varie apparecchiature prodotte da TA Instruments, da quelle di maggior diffusione come dinamometri, reometri e viscosimetri Mooney, a quelle meno note come RPA (Rubber Process Analyzer) e DMA (Dynamic Mechanical Analyzer). Pregi degli RPA di loro produzione , in grado di fornire informazioni viscoelastiche per il più vasto intervallo di condizioni dei provini, sono la rigidezcharacterizations that the laboratory can carry out with reference to three research areas: production (micro and nanocomposites, materials for sensor applications, biomaterials and bioplastics, polymer blends), processing (analysis of processability, coding of design criteria, redesign of components) and operating behaviour (viscoelastic, thermal and dynamic behaviour, mechanical failures and environmental effects, fracture mechanics, deformation mechanism, etc.). Thanks to this potentiality, for many years the Gruppo di Scienza e Tecnologia dei Materiali has been developing active collaborations with rubber companies like Pirelli, CF Gomma and Novotema. Two “case histories”, developed by
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Prodotti TA Instruments: reometro rotazionale Ares (a sinistra) e calorimetro a scansione differenziale Discovery DSC. TA Instruments’ products: Ares rotational rheometer (left) and Discovery DSC calorimeter. za meccanica del sistema, l’eccellente controllo delle temperature, la programmabilità, il sistema LAOS (Large Amplitude Oscillatory Shear). Il DMA invece è un “eclettico” reometro per solidi che può eseguire prove viscoelastiche (rampe di forza/deformazione, prove oscillatorie per misurare proprietà conservative e dissipative, prove transitorie per definire elasticità, comportamento nel lungo perio-
do) su campioni di varia natura e forma, grazie al gran numero di afferraggi possibili. Sono stati anche decritti “case history” relativi ad analisi di SEBS sintetizzata in situ, a processi di vulcanizzazione, a una reazione di espansione, a uno studio di smorzatori e a un’analisi di manufatti vulcanizzati, con espressione grafica di moduli dinamici e di tan delta in funzione della temperatura.
the Group, were presented. The first one is a study about the application of carbon nanotubes in different compounds, in comparison with graphite and traditional carbon black, with discussion on how some physical and compared compounds processability parameters are affected by the one-way distribution of nanotubes versus 2d-like graphite and 3d-like carbon black ones. The second case is a new analysis method, by innovative systems based on combined optical and microscope-optical technologies, for determining characteristics such as stiffness, toughness and integral parameter J, concerning the expansion of the fracture in cured polymeric materials and plastics.
Thermal characterization of elastomers
Marco Coletti, Application Specialist of TA Instruments, gave two speeches, one about “Thermal characterization of elastomers (DSC and TGA of rubbers)” and one on “Rheology and dynamic-mechanical analysis for the characterization of vulcanizing processes”. In the first one he started by introducing the basic concepts of thermal analysis of elastomers, namely the variations in temperature that characterize glass transition temperature, melting, crystallization, etc. Then he explained the measuring principles of DSC apparatus, by specifying that TA Instruments, with “Tzero” technology, wanted to go beyond the first approximation, that ig-
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MONDOGOMMA
In his second presentation Marco Coletti spoke about viscoelastic analysis, rheology, DMA analysis of elastomers. In all these situations the course deformation for a specimen, owing to variation of force applied and application conditions, is described: measurements like viscosity, modulus of elasticity, conservative and dissipative properties, curing times are defined. The equipment produced by TA Instruments was shown, either the well known ones (dynamometers, rheometers, Mooney viscometers) or the less known like RPA (Rubber Process Analyzer) and DMA (Dynamic Mechanical Analyzer). The advantages of their RPA, able to give viscoelastic information referred to the largest range of specimen conditions, are the mechanical stiffness of the system, the excellent control
of temperatures, the programmability, the LAOS (Large Amplitude Oscillatory Shear) system. For its part DMA is an “eclectic” rheometer for solids, that can perform viscoelastic tests (strain/deformation ramps, oscillatory tests for measuring conservative and dissipative properties, transitional tests to define elasticity, long-term behaviour) on specimen of different nature and shape, thanks to many possible grips. Also “case histories” were shown, with reference to analysis of synthesized in situ SEBS, curing processes, expansion reaction, study on dampers and analysis of cured goods, with charts of dynamic modulus and tan delta as a function of temperature.
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nores the cell asymmetry, typical of the early such apparatus: thanks to this technology the comparison of responses was extended to the influence of “delta T°” between specimen environment and reference environment. Afterwards thermogravimetric analysis (TGA) was described: this analysis measures, with accurate precision, the weight losses that in different areas of temperature the material suffers by evaporation, pyrolisis, combustion etc. If the nature of such weight losses must be identified, TGA should be combined with FTIR apparatus. The advantages of TA Instruments TGA, equipped with vertical balance, are vibrational stability, less contamination due to flow of fumes, easy use of vacuum and automodularity of temperature ramps.
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EXPO 2015
EXPO 2015
L’industria della gomma per un mondo più sostenbile The rubber industry for a sustainable planet A cura di/by Antonino Di Pasquale
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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FOCUS
Salvare il pianeta con il cibo e con la gomma
“N
utrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il tema al centro di Expo 2015, la grande esposizione mondiale che prende il via a Milano il primo maggio. Il grande evento sarà anche l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame, dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso ogni anno nel mondo). Inoltre, ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per rendere possibile il raggiungimento di un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse. A tale riguardo cosa può fare il nostro comparto Gomma? Qual è il ruolo che possono giocare tutti i player del settore? La risposta sarà legata alla capacità delle varie realtà della nostra filiera di essere in grado, attraverso l’innovazione tecnologica e la messa a punto di nuovi materiali, di contribuire a trovare soluzioni per ridurre l’impatto ambientale delle loro attività.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
Milano è al centro del mondo, da maggio a ottobre, per l’Expo 2015, il cui filo conduttore, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, richiama a un mondo sostenibile, in grado di offrire a tutti un cibo sano e prodotto rispettando l’ambiente. Il settore della gomma, che proprio a Milano si riunisce per la fiera Plast-Rubber, dal 5 al 9 maggio, può, in qualche modo, contribuire a questo obiettivo. Non entrando direttamente nella filiera del cibo ma riducendo sempre di più l’impatto delle proprie produzioni. A partire, per esempio, dal reperimento delle materie prime. Nuove tecnologie e soluzioni consentono, per esempio, di ricavare gomma naturale da piante spontanee o colture a basso impatto, senza affidarsi a monocolture che sottraggono spazio alla produzione di cibo e contribuendo a ridurre le distanze (e i consumi) dei trasporti
EXPO 2015 Breve guida a Expo Milano 2015
Con un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facilmente raggiungibile, progettata da architetti di fama internazionale, Expo Milano 2015 si presenta come un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i padiglioni dei paesi partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione. Le costruzioni seguono criteri di efficienza energetica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fine dell’evento. Il sito ospita quattro aree tematiche, luoghi in cui verrà sviluppato il tema dell’evento. Si va dal Padiglione Zero, che racconta la storia dell’uomo sulla Terra attraverso il suo rapporto con il cibo, al Future Food District, che spiega come la tecnologia cambierà
“F
eeding the planet, energy for life” is the central theme of Expo 2015, the big world exhibition that will open in Milan on 1st May. This important event will also be the occasion to reflect and confront on the various attempts to find solutions to the contradictions of our world: if on the one hand there are still people starving, on the other people die for diseases linked to an improper diet and too much food (about 2.8 million deaths for diseases connected to obesity and overweight every year in the world). Moreover, every year, about 1.3 billion tons of food are wasted. For this reason, aware political choices are needed, along with sustainable life styles and the use of cutting edge technologies in order to reach a balance between availability and consumption of resources. What can our rubber sector do about this? Which is the role of all players in the sector? The answer will be linked to the capacity of the various companies within our supply chain to be able to, through technological innovation and the creation of new materials, to give their contribution
Il Padiglione Italia a Expo 2015. Italy Pavilion at Expo 2015.
Save the planet with food and rubber From May to October 2015, Milan will be the centre of the world thanks to Expo 2015, whose underlying theme , “Feeding the planet, energy for life”, reminds a sustainable world able to offer a healthy food produced respecting the environment. The rubber sector, that will meet in Milan for the Plast-Rubber trade show from 5 to 9 May, can, in a way, give its contribution to this scope. Not by directly entering the food supply chain, but increasingly reducing the impact of its own productions. Starting, for example, from the sourcing of raw materials. New technologies and solutions allow to obtain natural rubber from volunteer plants or low impact crops, without relying on monocultures that take away land to the production of food, and thus reducing the distances (and fuel waste) of transports L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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FOCUS
La mappa di Expo 2015. Expo 2015 map.
to find solutions aimed at reducing the impact on the environment of their activities.
A brief guide to Expo Milan 2015
With an easy to reach 1.1 million square meter area, designed by world known architects, Expo Milan 2015 is a garden exhibition with more than 12 thousand trees and a long channel surrounding the area. The stands of the exhibiting countries, the squares and common areas dedicated to events and refreshments overlook two main boulevards: Cardo and Decumano. The buildings are realised following criteria of energy efficiency and sustainability, they can be dismantled and reused at the end of the event. The site hosts four theme areas, places where the theme or the event will be developed. We can find the Padiglione Zero, telling the story of man on Earth through his relationship with food, the Future Food District explaining how technology will change storage, distribution, purchase and consummation of food. Then, there is the Children Park, a place
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
where children learn the theme of Expo Milan 2015 while having fun and the Park of Biodiversity, a big garden where the variety of ecosystems present on our planet is recreated. Arts & Food, the fifth theme area, will be hosted in the Triennale building in Milan: an exhibition telling how the relationship between art and food has changed over the centuries. The countries that did not build their own stand were proposed an innovative way of attendance: clusters. These exhibition spaces combine, under the same architectural projects, countries having in common the production of a specific food or a precise theme. The nine clusters extend over a total surface of 36,650 square meters. Bio-Mediterranean, Cereals and Tubers, Islands, Arid areas, Fruit and Legumes, Spices, Coffee, Cocoa and Rice. Inside each of them, the story of food is told with videos, installations and pictures. Some areas are dedicated to showcooking and tasting, along with a big market where visitors can discover the most unusual food, directly narrated by the voice of those who grow and produce them. The co-operation among people is critical
to reach the goal of “Feeding the Planet� ensuring enough food and food safety to all the world. Expo Milan 2015 is announced as the ideal place to confront on agriculture, sustainable development, the struggle against starving for a common wellbeing. The key words of this journey are innovation, energy savings, respect for environment and natural resources. The protagonist of this multi-voice dialogue are countries, international organisations, society and companies.
Six months of event
Expo Milan 2015 introduces a new model of universal exhibition: not only the showcase of the best technologies for a sustainable future, but a global and interactive event with thousands of cultural and entertaining events inside and outside the exhibition site. Shows, concerts, meetings, showcooking, didactic laboratories and exhibition are included in Expo Milan 2015 as a big celebration based on fun and the possibility to learn.
EXPO 2015
le modalità di conservazione, distribuzione, acquisto e consumo di cibo. Ci sono poi il Children Park, lo spazio in cui bambini imparano a conoscere i temi di Expo Milano 2015 divertendosi, e il Parco della Biodiversità, un grande giardino in cui viene riprodotta la varietà degli ecosistemi che si trovano sul nostro Pianeta. In città, al palazzo della Triennale, è in programma Arts & Foods, la quinta area tematica: una mostra che racconta come è cambiato il rapporto tra cibo e arte nel corso dei secoli. Ai Paesi che non realizzano un proprio padiglione, è stata proposta un’innovativa modalità di partecipazione: i cluster. Questi spazi espositivi uniscono sotto lo stesso progetto architettonico paesi accomunati dalla produzione di uno specifico alimento o da un determinato tema. I cluster si sviluppano su una superficie complessiva di 36.650 metri quadri e sono nove: Bio-Mediterraneo, Cerea-
li e Tuberi, Isole, Zone Aride, Frutta e Legumi, Spezie, Caffè, Cacao e Riso. All’interno di ognuno viene raccontata la storia degli alimenti narrata con video, installazioni e mostre fotografiche. Ci sono spazi per showcooking e degustazioni, oltre a un grande mercato dove scoprire gli alimenti più insoliti, raccontati direttamente dalla voce di chi li coltiva e produce. La cooperazione tra i popoli è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di “Nutrire il Pianeta”, garantendo cibo sufficiente e sicurezza alimentare a tutto il mondo. Expo Milano 2015 si preannuncia come un luogo ideale per il confronto sui temi dell’agricoltura, dello sviluppo sostenibile, della lotta contro la fame per il benessere comune. Le parole chiave di questo viaggio sono innovazione, risparmio energetico, rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. I protagonisti di questo dialogo a più voci sono i paesi, le orga-
nizzazioni internazionali, la società civile e le aziende.
Sei mesi di eventi
Expo Milano 2015 inaugura un nuovo modello di esposizione universale: non solo una vetrina delle migliori tecnologie per un futuro sostenibile, ma un evento globale e interattivo con migliaia di appuntamenti culturali e di intrattenimento sia all’interno sia all’esterno del sito espositivo. Spettacoli, concerti, convegni, showcooking, laboratori didattici e mostre imbastiscono il programma di Expo Milano 2015 come una grande festa all’insegna del divertimento e della possibilità di imparare.
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FOCUS
Il ruolo del comparto Gomma
I
n quale modo le società del settore della gomma possono inserirsi nel dibattito aperto da Expo 2015? Nei primi giorni della grande esposizione si tiene anche la fiera di settore Plast, al cui interno, nel salone tematico Rubber, si riuniscono i maggiori protagonisti mondiali del comparto. Un’occasione in più per riflettere su quanto l’industria della gomma, che nasce dall’utilizzo di una materia prima completamente naturale, può ulteriormente fare nella direzione del rispetto del pianeta e dell’ambiente. Le imprese del nostro comparto possono giocare un ruolo importante, anche nella direzione di colture orientate alla produzione della gomma naturale più sostenibili, meglio gestite, concepite in modo tale da non sottrarre risorse di territorio laddove questo sia necessario per la produzione alimentare e anche per mantenere intatta la biodiversità, rifuggendo quindi dalla deforestazione e dall’introduzione di dannose monocolture.
Dalle materie prime al prodotto finito
Quale può essere allora questo contributo positivo? In questo dossier lo vedremo attraverso un’analisi delle più importanti realtà che operano nel comparto, a partire dai produttori di materie prime per arrivare al contributo dato dalle piccole e medie imprese attraverso l’utilizzo di processi innova34
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
tivi e di materiali e apparecchiature di ultima generazione con l’obiettivo di ridurre, se non azzerare l’impatto ambientale, come contributo ad una chimica verde a sostegno del territorio e quindi per una produttività alimentare che riscopra i valori legati alla vita dell’uomo sul nostro pianeta. Di seguito presentiamo quindi i profili di società che operano, con il loro speciale ruolo, all’interno del compar-
to gomma per migliorare non solo i processi produttivi, ma soprattutto la qualità della vita umana, dentro e fuori dalle aziende, mediante l’introduzione di tecnologie e materiali a bassissimo impatto ambientale.
Guanti da forno in silicone (sotto) e guarnizioni per vasi di conserve. Due prodotti che l’industria della gomma regala alla produzione del cibo. ilicone oven gloves (below) and jam jar sealing rings. Two products from the rubber industry for food processing.
EXPO 2015
The role of the rubber sector H
ow can the companies of the rubber sector enter the debate opened by Expo 2015? In the first days of the great exhibition Plast, the industry trade show, will also be held. During this event, the main protagonists of the industry meet in the Rubber theme area. Another occasion to reflect on what else the rubber sector, which developed from the use of a fully natural raw material, can do for the respect of the planet and the environment. The companies in our sector can play a critical role, even with crops oriented to the production of more sustainable natural rubber, better managed, designed
as not to take away territory resources where these are needed for food production and also to maintain biodiversity, avoiding deforestation and the introduction of noxious monocultures.
From raw materials to the end products
What can this positive contribution be? This dossier will show it through an analysis of the most important companies operating in our industry, starting from the manufacturers of raw materials to the contribution given by small and medium sized companies through the use of innovative processes and cutting
edge materials and equipment with the aim of reducing, even nullifying the impact on the environment, as a contribution to a green chemistry supporting the territory and, then, for a food production that rediscovers the values connected to the life of man on our planet. We are here presenting the profiles of those companies operating, with their special role, within the rubber sector to improve not only the production processes, but above all the quality of human life, inside and outside companies, through the introduction of technologies and materials with a very low impact on the environment.
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FOCUS
La chimica verde in Italia
A
lcune delle più importanti aziende del nostro paese operano già da anni nell’affrontare temi di alta tecnologia, e soprattutto nel portare avanti un processo legato alla cosiddetta chimica verde, creando le condizioni per importanti investimenti da dedicare a progetti strategici di ricerca e sviluppo per nuovi materiali provenienti da fonti rinnovabili. Lo ha già dimostrato, per fare un esempio, Novamont con lo sviluppo di un nuovo materiale prodotto da fonte rinnovabile, il Mater-Bi (posto nel mercato come prodotto di massa, per esempio per produrre shopper, stoviglie usa e getta e altri articoli di largo consumo). Oggi, seguendo un percorso simile a quello intrapreso pionieristicamente da Novamont, si pensa di iniziare a produrre bio-materiali in totale o parziale sostitu zione di quelli tuttora utilizzati, provenienti da fonti fossili. Il marchio Mater-Bi indica diverse classi di bioplastiche prodotte da Novamont a partire da amido di mais, grano e patata. In genere il Mater-Bi è un materiale formato da una fase cristallina costituita da amilosio e da un agente complessante e una fase amorfa costituita da amilopectina. L’amilosio e l’amilopectina sono i costituenti dell’amido utilizzato come materia prima; l’agente complessante e vari additivi vengono invece aggiunti durante il processo produttivo. 36
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
Il nostro paese ha una tradizione storica nello sviluppo di polimeri ed elastomeri realizzati secondo processi rispettosi dell’ambiente. Un po’ come è stato ai tempi della nascita delle prime materie plastiche, grazie al lavoro di Giulio Natta sul polipropilene e a tutto quanto è derivato di positivo per la nostra industria, oggi molte nostre aziende sono in primo piano nello sviluppare in modo sostenibile materiali plastici, gomme e materie prime da cui ricavarli produrli. Il tutto grazie a un’inventiva e una sensibilità tipicamente italiane. La scommessa per i prossimi anni sarà trasformare questo fermento in un fattore positivo per l’occupazione e la crescita nelle nostre imprese L’impianto Matrìca di Porto Torres. Matrìca plant in Porto Torres (Sardinia).
EXPO 2015 Una nuova generazione di prodotti
I primi prodotti da fonte rinnovabile, made in Italy, troveranno sicuramente applicazione nel mondo dei bio-polimeri, nei bio-lubrificanti e soprattutto negli additivi per gomme (oli estensori e plastificanti), oltre che nell’agricoltura e in altri settori ancora. Una delle più importanti società italiane che operano nel settore dei polimeri, Versalis (gruppo Eni), ha fatto della chimica verde uno dei pilastri della sua strategia, che mira allo sviluppo di tecnologie per un nuovo modello di sviluppo economico, svincolato dalle pressioni di mercato proprie dell’industria petrolchimica, in particolare europea, e capace di rafforzare la competitività e la leadership italiana. Nella chimica verde Versalis è presente con Matrìca, una joint venture costituita con Novamont per la realizzazione di un complesso integrato di chimica verde a Porto Torres. La società del gruppo
Eni ha inoltre costituito una joint venture con l’americana Genomatica per la produzione di bio-butadiene ed è in partnership con Yulex per la produzione di gomma naturale da guayule, oltre a collaborare con Pirelli per un progetto di ricerca sull’uso della gomma naturale da guayule nella produzione di pneumatici.
Gli oli di origine vegetale
Per il comparto gomma l’utilizzo di plastificanti, sia sintetici che di provenienza da fonti fossili, è considerato di vitale importanza per la produzione di compound a base gomma destinati alla produzione di articoli tecnici nei vari settori applicativi industriali e soprattutto nel mondo dello pneumatico In questo ambito, Matrìca sta attuando un progetto mirato alla produzione di prodotti rinnovabili che nascono da una tecnologia proprietaria, innovativa e tutta italiana, di trasformazione degli oli vegetali. Attraverso un processo di scissione ossidativa a basso impatto ambien-
Forchette in Mater Bi. Mater Bi forks.
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FOCUS L’impianto Mossi Ghisolfi a Crescentino. Mossi Ghisolfi plant in Crescentino (Piedmont). tale, gli oli vegetali vengono trasformati in acidi mono e dicarbossilici di elevato interesse in numerosi settori applicativi. Tali prodotti rappresentano, inoltre, una preziosa risorsa all’interno della filiera Matrìca, costituendo la materia prima di partenza per la produzione di un’ampia e diversificata gamma di esteri. In un ambito contiguo si muove un altro gruppo italiano, Mossi Ghisolfi, che ha sviluppato una tecnica proprietaria per produrre uno speciale etanolo cellulosico, battezzato Proesa, ottenuto a partire da una particolare specie di canna, presente in modo spontaneo e invasivo nelle aree golenali e non, quindi, in terreni agricoli. Proesa è competitivo, nei costi, anche con il barile di greggio (intorno ai 70 dollari Usa), come dimostrare biocarburanti e numerosi intermedi to nell’impianto pilota di Crescentino, in chimici, alcuni utilizzati anche nell’induprovincia di Vercelli, dove il gruppo ha stria della gomma. Biochemtex sta svitestato il processo su scala industriale. luppando inoltre la nuova tecnologia Dall’etanolo cellulosico, Mossi Ghisofi, Rdc con PaginaPubblicitaria Corretta.pdf 1 06/03/15 09:30 Moghi per la conversione della lignina la sua controllata Biochemtex, ha - ricavata sempre da biomasse non alisviluppato anche processi per ottene-
mentari - in bionafta e nei suoi derivati aromatici, largamente utilizzati in numerosi settori industriali. La società ha sede principale a Tortona (Alessandria) e possiede due centri di ricerca nelle sedi di Rivalta (Alessandria) e Modugno (Bari).
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EXPO 2015
Bio-elastomeri per la produzione di pneumatici
Gli oli estensori sono sostanze plastificanti finora derivati dal petrolio, che sono utilizzati come additivi delle gomme
per pneumatici allo scopo di migliorarne la lavorabilità in fase di produzione, diminuendo la durezza dei materiali senza alterarne le proprietà fisiche necessarie a garantire la qualità delle prestazioni su strada. Gli oli di derivazione fossile, costituiti dalle frazioni pesanti del greggio distillato dell’industria petrolifera, sono molto simili ai bitumi e contengono grandi quantità di idrocarburi poliaromatici (i cosiddetti PAH), alcuni dei quali sono sostanze tossiche per la salute. Nel mondo, per la produzione della gomma si consumano ogni anno circa 1 milione di tonnellate di oli estensori, di cui 300.000 in Europa e 400.000 in Asia. Nel 2005 l’Unione Europea ha emanato una direttiva per limitare e regolamentare il loro uso, con particolare attenzione al contenuto di PAH; pertanto non possono più essere immessi sul mercato pneumatici contenenti oli con concentrazioni di PAH>3%. Questa normativa ha avuto un pesante impatto sul settore, determinando una forte domanda di oli a basso tenore di
PAH, i cosiddetti safe oils, che sono ottenuti mediante costosi processi di estrazione/distillazione degli oli aromatici di partenza e la cui disponibilità è limitata. Gli oli vegetali sono, dal punto di vista chimico, trigliceridi di acidi grassi di varia lunghezza e grado di insaturazione (doppi legami tra atomi di carbonio adiacenti). Si caratterizzano per la presenza di un gruppo estereo ad una estremità e una catena di acido grasso all’altra. Tipicamente gli acidi grassi hanno un numero pari di atomi di carbonio, compreso tra 12 e 22, con i doppi legami, se presenti, all’interno della catena dell’acido grasso. Gli oli generalmente utilizzati a scopo alimentare sono miscele di acidi insaturi di tipo C18, perlopiù acido oleico (C18:1) e acido linoleico (C18:2); i cosiddetti oli tropicali (palma e cocco) sono più ricchi di acidi saturi e di acidi a catena più corta. La struttura chimica di questi oli, definibile polare, e dei loro eventuali derivati è pertanto diversa rispetto agli oli esten-
Green chemistry in Italy S ome of the most important companies in Italy have already been dealing with high technology issues for years, mainly carrying out a process connected to the so-called green chemistry, favouring the conditions for important investments to be dedicated to the creation of research and development strategic projects for new materials deriving from renewable sources. In fact, as Novamont has already shown with the research and development of a new material produced from a renewable source, the Mater Bi (launched on the market as mass product, for example in the manufacturing of shoppers), today they are thinking of manufacturing bio-materials to totally or partially replace those currently in use, coming from fossil sources. The Mater-Bi brand indicates different classes of bioplastics manufactured by Novamont starting from cornstarch,
Italy has a has a historical tradition in the development of polymers and elastomers realised with processes respecting the environment. As it was when the first plastic materials were developed, thanks to the work of Giulio Natta on polypropylene and to everything positive derived from Italian industry, today many of our companies are at the forefront in the development of plastic materials, rubbers and raw materials to manufacture them with sustainable processes. This thanks to the typically Italian inventiveness and sensitivity. Our aim for the future years will be to transform this excitement into a positive factor for employment and the growth of our companies wheat and potatoes. Usually Mater-Bi is a material formed from a crystalline phase composed by amylose and a complexing agent and from an amorphous phase consisting in amylopectin.
Amylose and amylopectin are the constituents of starch used as raw material, while the complexing agent and the various additives are added during the production process.
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FOCUS
sori classici di derivazione petrolchimica; tuttavia, mediante opportuni processi chimici, come le distillazioni frazionate, è possibile selezionare specifiche strutture/composizioni di oli vegetali che possono sostituire oli fossili. Nel mondo della gomma, l’utilizzo di oli estensori di origine vegetale non rappresenta una novità assoluta; tuttavia, a causa delle loro caratteristiche chimiche, possono essere utilizzati come plastificanti delle gomme di tipo polare (come il copolimero acrilonitrile/butadiene, NBR). Essendo, infatti, definibili polari, gli oli vegetali non sono affini alle gomme SBR, dove una blanda, ma non trascurabile polarità è portata dal gruppo stirenico. Gli oli estensori aromatici erano di uso corrente prima del 2010, la normativa europea del 2005 sopra citata, ne ha bandito l’uso dopo tale data e oli di origine fossile a ridotto contenuto di aromatici (come TDAE e soprattutto MES) sono caratterizzati da una capacità plastificante inferiore. Oli ad alto tenore di aromatici hanno maggio-
A new generation of products
The new made in Italy products from a renewable source will certainly find an application in the world of bio-polymers, bio-lubricants and above all in the additives for rubbers (extender oils and plasticizers), as well as in the agrarian sector and many others. One of the most important Italian companies operating in the polymer sector, Versalis, made green chemistry a pillar of its own strategy, aiming at developing technologies for a new model of economic development, free from market pressures of the petrochemical Industry, mainly European, and able to reinforce competitiveness and the leadership of the Italian company. Versalis is present in the green chemistry sector with Matrìca, a joint venture with Novamont for the realisation of a green chemistry integrated plant at Porto Torres. The company of the Eni group has also started a joint venture with Genomatica, an American company for the manufacturing of bio-butadiene and is in a partnership with Yulex, for the production of natural rubber from guayule, besides collaborating with Pirelli for a research on the use of natural rubber from guayule in tyres.
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Fiori di guayule. Guayule flowers.
Vegetal oils
For the rubber sector the use of plastifiers, both synthetic and of a fossil origin, is considered vitally important for the production of rubber based compounds used in the manufacturing of technical articles in the various industrial application sectors and, above all, in the tyre industry. In this sector, Matrìca is carrying out a project aimed at the manufacturing of renewable products developed from an all Italian, innovative propriety technology to transform vegetal oils. Through an oxidative scission process with a low impact on environment, vegetal oils are transformed into mono and dicarboxylic acids highly interesting in various applications sectors. Moreover, these products represent a valuable resource within the Matrìca supply chain as they are the starting raw material for the manufacturing of a wide and diversified range of esters. In an adjacent sector operates Mossi Ghisolfi, another Italian Group developing a proprietary technique to produce a special cellulosic ethanol, called Proesa, obtained starting from a particular species of cane, present in a spontane-
ous and invasive way in flood bed areas and, then, not on farmland. Proesa is competitive, as for costs, also with the crude oil barrel (around 70 US dollars) as shown in the pilot plant of Crescentino, in the province of Vercelli, where the group tested the process on an industrial scale. From cellulosic ethanol Mossi Ghisolfi, with its subsidiary company Biochemtex, also developed processes to obtain biofuels and various chemical intermediaries, some used even in the rubber sector. Moreover, Biochemtex is developing the new Moghi technology for the conversion of lignin, obtained from non-alimentary biomasses, into bionaphtha and its aromatic derivates, widely used in various industrial sectors. The company has its main headquarters in Tortona (Alessandria) and owns two research centres in Rivalta (Alessandria) and Modugno (Bari).
Bio-elastomers for the manufacturing of tyres
Extender oils are plastifying substances deriving from oil, used as additives for tyre rubbers in order to improve their workability in the production phase, reducing
EXPO 2015
re affinità con le gomme SBR, quindi un maggiore potere plastificante, in base al principio che “il simile scioglie il simile”; infatti, per motivi termodinamici legati alle affinità di solubilità dei gruppi stirenici in catena con i gruppi aromatici degli oli, le catene polimeriche ricche in gruppi aromatici (come lo stirene) preferiscono interagire fra loro piuttosto che con oli estensori dalla composizione paraffinica, cioè priva di gruppi aromatici. Gli oli di origine vegetale, caratterizzati come visto dalla presenza di gruppi esteri polari, costituiscono un fattore di discontinuità rispetto al semplice contenuto di componenti aromatici deli oli fossili e necessitano di matrici polimeriche SBR opportunamente ottimizzate. Le caratteristiche di uno pneumatico in termini di performance su strada devono coniugare la resistenza alle sollecitazioni ad alta frequenza (frenata, tenuta in curva) con quella a bassa frequenza (marcia normale). Si richiede pertanto al materiale che costituisce lo pneuma-
tico di comportarsi da un lato come un solido elastico nella resistenza al rotolamento, per garantire una marcia fluida; dall’altro come un fluido viscoso in condizioni di brusco trasferimento di energia (per esempio nelle situazioni di wet grip o di frenata), per consentire una buona aderenza. Il migliore pneumatico nasce pertanto dal bilanciamento di queste opposte proprietà, che possono essere modulate in funzione della temperatura di transizione vetrosa (indicata con Tg) del materiale, che a sua volta dipende dalla composizione chimica della gomma: la Tg, infatti, cresce all’aumentare del contenuto di stirene nel polimero. Un’importante caratteristica degli oli vegetali è la bassa temperatura di transizione vetrosa (<-70°C) in confronto a quella degli oli di origine petrolifera. Il loro impiego determina quindi l’abbassamento della Tg anche nelle miscele gomma/olio: questo, se da un lato migliora le caratteristiche di resistenza al rotolamento, dall’altro penalizza le ca-
ratteristiche di aderenza utili per la frenata e la tenuta di strada. In questo contesto così complesso, i ricercatori Versalis hanno individuato una serie di oli vegetali derivanti dalle biomasse, utilizzate nei processi produttivi in fase di sviluppo presso Matrìca, che risultano adatti per sviluppare gomme SBR a contenuto ottimizzato di stirene e che possono pertanto essere utilizzati in mescole con bassa resistenza al rotolamento. La ricerca Versalis sta quindi sviluppando gomme SBR modificate grazie a particolari tecnologie di processo proprietarie, capaci di modulare la temperatura di transizione della gomma, in modo da ottenere materiali con un bilanciamento della resistenza al rotolamento e dei valori di aderenza. Modulando opportunamente queste caratteristiche, si potrebbero inoltre produrre pneumatici idonei a climi molto freddi. In conclusione, l’impiego di oli estensori derivanti dal mondo vegetale rappresenta per Versalis un’interessante opportuni-
the material hardness without altering the physical properties needed to ensure the quality of performance on the road. Industrial oils, composed by heavy fractions of crude oil distilled of petroleum industry, are very similar to bitumens and contain a great quantity of polyaromatic hydrocarbons (the so called PAG), toxic for health. In the world, about 1 million tons of extender oils, 300,000 in Europe and 400,000 in Asia, are used for the production of rubber every year. In 2005 the European Union issued a Directive to limit and regulate their use with a particular attention paid to the PAH content; therefore tyres containing oils with PAH concentrations greater than 3% can not enter the market. This regulation had a strong impact on the sector, causing a great demand of low PAH oils, the so called safe oils, obtained through expensive processes of extraction and distillation of aromatic oils whose availability is limited. In this context, exploiting the synergy with Matrìca, the research of Versalis has evidenced specific vegetal oils, deriving from processes for the production of bio plastics, at the green chemistry pole of Porto
Torres, which can be used to replace fossil oils in the manufacturing of tyres, ensuring the same performance, though giving to the production process a high eco-sustainability in the respect for environment and public health. From the chemical point of view vegetal oils are triglycerides of fat acids of various length and insaturation grade (double bonds between adjacent carbon atoms). Typically, fat acids have an even number of carbon atoms, ranging between 12 and 22, while double bonds, if any, are within the fat acid chain. Oils generally used in food industry are C18 unsaturated acids, mainly oleic (C18:1) and linoleic ones (18:2); the so called tropical oils (palm and coconut oil) are the richest in saturated acids and shorter chain acids. The chemical structure of these oils and of their possible derivates is therefore different than the traditional extender oils of a petrochemical origin; however, through proper chemical processes, as the fractioned distillations, specific structures or combinations of vegetal oils can be selected which can allow for performance comparable to the fossil oil ones.
In the rubber sector the use of extender oils of vegetal origin is no longer an absolute novelty; however, due to their chemical features, these oils are more used as plastifiers of polar tyres (as the acrylonitrile/ butadiene copolymer) than as extenders oils for tyres. In fact, as they are structurally similar to paraffinic oils (that is of a linear chain type), apart from the presence of oxygenated groups, these oils are not similar to SBR rubbers that contain even high percentages of styrene, therefore many aromatic rings. The same happens with fossil oils with a low aromatic content (as TDAE and, above all, MES) that present a lower plastifying power. On the contrary, high aromatic oils have a greater similarity to SBR rubbers, then a higher plastifying power, based on the principle of “similar dissolves similar”; in fact, for thermodynamic reasons connected to the similarity of solubility of styrene groups in chain with the oil aromatic groups, the polymer chains rich in aromatic groups (as styrene) prefer interacting with each other than with extender oils having a paraffinic composition, that is free from aromatic groups. The features of a tyre in terms of perfor-
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FOCUS
tà tecnologica per la produzione di nuovi materiali elastomerici per pneumatici ecosostenibili (i cosiddetti bio-elastomeri), che abbiano un ridotto impatto ambientale grazie ai minori consumi di carburante e salvaguardino la salute pubblica grazie all’impiego di additivi non tossici. Gli intermedi chimici da fonti rinnovabili rappresentano quindi, anche per Versalis, un aspetto fondamentale della bioeconomia, in quanto motori dello sviluppo sostenibile in quei settori di mercato ad alto valore aggiunto, dove il mantenimento del vantaggio competitivo richiede continua innovazione tecnologica.
La gomma naturale da guayule
Versalis e Pirelli sono partner in un importante progetto di ricerca congiunto mance on the road must combine the resistance to high frequency stresses (breaking, road holding in curves) with the low frequency one (normal running). The material composing the tyre must behave as a strong elastic in the resistance to rolling to ensure a smooth running and also as a viscous fluid in case of sudden energy transfer (for example in case of wet grip or braking) to allow for a good grip. The best tyre is therefore created by the balancing of these opposed properties that can be adjusted as a function of vitreous transition temperature (indicated with Tg) of the material that, in turn, depends on the rubber chemical composition. Tg, in fact, increases when the content of styrene in the polymer also increases. An important feature of vegetal oils is the low temperature of the vitreous transition (between 77°C and -72°C) compared to petrol oils. Their use causes the decrease of Tg also in the rubber/oil mixtures: this, if from the one hand improves the features connected to the rolling resistance, on the other it penalizes the grip features needed for braking and road holding. Within such a complex contest, Versalis researchers have evidenced a series of vegetal oils deriving from biomasses used in manufacturing processes in the development phase at Matrìca that prove to be suitable to develop SBR rubbers with an optimized content of styrene and, therefore, can be used in mixtures with a low rolling resistance.
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sull’uso della gomma naturale da guayule nella produzione degli pneumatici. Lo studio, avviato nel 2013, impegna le due aziende per un arco temporale di tre anni nel corso dei quali, su base di esclusiva tra le parti, Versalis fornirà innovative tipologie di gomma naturale dry estratta dal guayule che saranno testate da Pirelli allo scopo di validarne l’idoneità per migliorare la qualità e prestazioni dei propri pneumatici. La produzione di questa nuova tipologia di gomma si baserà su un processo più efficiente rispetto a quello tradizionale con estrazione con acqua, e consentirà di ridurre i costi a valori in linea con i prezzi della gomma naturale da Hevea brasiliensis e di progettare impianti di maggiore capacità. Grazie a questa nuova collaborazione,
Versalis potrà fornire a Pirelli e ai produttori di pneumatici i nuovi prodotti che consolideranno e integreranno l’offerta commerciale di gomma sintetica, da tempo utilizzata da Pirelli per la produzione degli pneumatici convenzionali. L’accordo con Pirelli prevede anche l’avvio della partnership con l’americana Yulex per la coltivazione di guayule e per la realizzazione di un complesso produttivo che Versalis ha già avviato con altri importanti partner nell’ambito della chimica da fonti rinnovabili. Inoltre, si inserisce tra gli obiettivi strategici di integrare una gamma di tecnologie innovative al portafoglio prodotti di origine fossile, in particolare nel business degli elastomeri, e di poter disporre di un’offerta commerciale che rafforzerà la capacità competitiva a livello internazionale.
Versalis research is developing SBR rubbers modified thanks to particular proprietary process technologies, able to adjust within certain limits the transition temperature of rubber so to obtain materials with balanced rolling resistance and grip values. By properly adjusting these features, tyres suitable to very cold climate could be also produced. In brief, the use of extender oils deriving from the vegetal world represents for Versalis an interesting technological opportunity for the manufacturing of new elastomeric materials for eco-sustainable tyres (the so called bio-elastomers) that have a low impact on environment thanks to the lower consumption of fuel and can protect public health thanks to the use of non-toxic additives. For Versalis the chemical intermediates from renewable sources represent a critical aspect of bio economy, as drivers of sustainable development in market sectors with a high added value, where the maintenance of the competitive advantage requires a continuous technological innovation.
three years, during which, based on exclusivity terms between the parties, Versalis will provide for innovative types of dry natural rubber extracted by guayule that will be tested by Pirelli in order to validate their suitability and improve the quality and performance of its tyres. The manufacturing of this new type of rubber will be based on a more efficient process than the traditional one with water extraction allowing for a reduction of value costs in line with the prices of natural rubber from Hevea brasiliensis and the design of higher capacity plants. Thanks to this new collaboration, Versalis will be able to offer Pirelli and other tyre producers new products that will consolidate and integrate the commercial offer of synthetic rubber manufactured by Versalis that Pirelli has been using for long for the production of conventional tyres. The agreement with Pirelli began with the launch of the partnership with Yulex for the growing of guayule and the building of a production plant that Versalis has already started with other important partners in the chemical sector from renewable sources. Moreover, the integration of a range of innovative technologies in the portfolio of fossil products and the availability of a commercial offer that will strengthen the competitive capacity on an international level are among the strategic objectives.
Natural rubber from guayule
Versalis and Pirelli are partners in an important research project on the use of natural rubber from guayule in the production of tyres. The study will see the commitment of the two companies for
GRAPHENE MAKES NEW TRACKS
TM
It takes courage to begin a journey. Greater speed, less friction, more resistance: the Graphene G+ is a revolution in the world of wheels, guaranteeing levels of performance never seen before. This result is the fruit of Directa Plusâ&#x20AC;&#x2122; courage in setting off on its journey into nanotechnology. A challenge that opens up new areas of application in the fields of textiles, polymers, energy and ecological sustainability (purification of contaminated water, air and soil). Graphene G+: the material that is writing the future. Keep up with all the latest news on www.directa-plus.com
FOCUS
Lanxess
N
onostante il periodo di turbolenza dell’economia mondiale, Lanxess conferma l’importanza nel perseguire il filone di ricerca e sviluppo legato al miglioramento delle performance degli pneumatici attraverso le componenti già utilizzate nella fabbricazione degli pneumatici. Si tratta di una filosofia che potremmo definire di “transizione” poiché punta a ottenere benefici ambientali nell’immediato, con prodotti consolidati e commercialmente maturi che si inseriscono nelle filiere produttive odierne. Lanxess ha lavorato sul fronte dell’impatto che hanno i green tire nella vita di tutti i giorni e sulla tecnologia con la quale si produce il green tire, area nella quale la società ha fatto una serie di studi con i principali produttori di pneumatici, ai fini d’ottenere, per esempio, una maggiore stabilità termica, una minore dispersione del calore e quindi consumi di carburante più bassi, inoltre, la società tedesca ha apportato una serie di modifiche alle formulazioni, eliminando sostanze come gli oli aromatici e le ammine aromatiche, sostanze che danneggiano le persone e l’ambiente, sostituendole con componenti più sostenibili e sicuri. Circa i prodotti offerti da Lanxess alla propria clientela allo scopo di dare l’opportunità di sviluppare i green tire, si possono citare: • Buna VSL, (S-SBR) una gomma sintetica che migliora l’interazione tra la gomma e il filler, conferendo prestazioni migliori in termini di durata del battistrada e di rumore; • Buna Nd 22 EZ e Buna Nd 24 EZ (NdPBR) ,che sono due nuove gomme sintetiche capaci di conferire un eccellente coefficiente di resistenza al rotolamento; • Nanoprene, che è una gomma sintetica composta da nanoparticelle della
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grandezza di 50 nanometri, polimerizzate da stirene e butadiene, capaci di legarsi perfettamente a silice e silano conferendo ottime performance in termini di resistenza all’abrasione e quindi in termini di resistenza; • Rhenomark che sono inchiostri marcatori per i battistrada a base d’acqua, quindi liberi dai composti organici volatili (Voc), che sostituiscono quelli a base solvente; • Rhenogran CLD-80 che è un donatore di zolfo capace di formare legami mono-solfurici, che possiede la peculiarità di non generare sottoprodotti nocivi come le nitrosammine.
RheinChemie Additives
Lanxess ha affidato il business degli additivi, chemicals speciali e dei servizi per polimeri ed elastomeri alla divisione Rhein Chemie Additives, divisa in quattro linee di business: additivi per
polimeri, per elastomeri, lubrificanti e coloranti (foto sotto) . Tra le novità introdotte per il comparto gomma figura Rhenowave, un sistema di controllo in linea nei processi di mescolazione. Vediamo di che cosa si tratta.
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Rhenowave: il controllo in linea nei processi di mescolazione di Mauro Livraghi Country Sales Manager Lanxess Bu Rhein Chemie Additives
R
henowave è una nuova tecnica per il controllo, non distruttivo efficace ed efficiente, nel verificare la dispersione degli ingredienti in una mescolanza in gomma contenente nero di carbonio. Introdotto da Rhein Chemie, è un sistema di controllo dedicato alle prove di qualità nei processi produttivi in continuo per le mescole in gomma. Utilizzando il sistema Rhenowave le mescole vengono analizzate, durante la fase di estrusione, attraverso un processo a trasmissione d’impulsi d’onda
Lanxess L anxess confirms the importance of pursuing the line of research and development to improve the performance of their tyres through the components already used for to manufacture them. This is a concept which we could describe as “transition” because it aims at achieving environmental benefits in the immediate future, with consolidated and commercially mature products already comprised in the current production chain. Lanxess has worked on the front of impact created by green tires in daily life and on the technology employed to produce green tires; an area where the Company has conducted a series of studies with leading tyre manufacturers for the purpose of achieving, for example, greater thermal stability, minor heat dispersion and therefore reduced fuel consumption; the German Company has likewise introduced a series of changes to
con il supporto di ultrasuoni. Il suono si propaga nei corpi mediante la vibrazione elastica degli atomi e delle molecole, che lo compongono ad una velocità dipendente dalle caratteristiche meccaniche del materiale attraversato. La presenza di imperfezioni o disomogeneità nella mescolanza, provoca l’insorgere di fenomeni di “scattering” che si manifestano con la presenza di eco spurie, riverberi e, in generale, attenuazione dell’onda sonora. È su questi principi che si basano i controlli non distrut-
tivi con il controllo ultrasonico. Le cariche, quali il nero di carbonio e la silice, possiedono buone proprietà di smorzamento delle onde ultrasoniche nella gamma > 1 MHz, cosicché il contenuto della carica può essere determinato con una precisione inferiore a < 1 phr. Al contrario di molti altri metodi analitici che utilizzano onde elettromagnetiche, il nero di carbonio non induce nessuna interferenza e non disturba il processo di analisi. Importante rimarcare che, dalla diffu-
the formulations, eliminating substances such as aromatic oils and aromatic amines, harmful substances to both people and environmental, replacing them with safer more sustainable components. Concerning the products offered by Lanxess to their clientele in order to afford the opportunity of developing green tires, we would mention: • Buna VSL, (S-SBR) a synthetic rubber, improving interaction between rubber and filler and lending better performances in terms of service life of tread and noise; • Buna Nd 22 EZ and Buna Nd 24 EZ (NdPBR), two new synthetic rubbers lending an excellent rolling resistance coefficient; • Nanoprene, a synthetic rubber made of nanoparticles measuring 50 nanometres, styrene and butadiene polymerized and perfectly binding with silica and silane, affording an excellent performance in terms of abrasion resistance and subsequently
in terms of resistance; • Rhenomark, tread marking inks, water based therefore Volatile Organic Compound (Voc)-free, replacing those based on solvent; • Rhenogran CLD-80 a sulphur donator forming mono-sulphuric bonds, with the peculiarity of not generating noxious byproducts such as nitrosamine.
Rhein Chemie Additives
Lanxess has assigned the business of additives, special chemicals and services for polymers and elastomers to the Rhein Chemie Additives division, divided into four lines of business: additives for polymers, for elastomers, lubricants and colouring agents. Rhenowave, an online control system for the mixing processes, is amongst the new products introduced for the rubber compartment. Let us see in detail.
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FOCUS
Figura 1: schema di funzionamento del sistema di Rhenowave. Figura 2: i tre principali meccanismi di attenuazione nelle mescole in gomma. Figure 1: diagram showing the Rhenowave system. Figure 2: the three main attuenuation mechanisms of importance to rubber compounds. For the other figures, follow the English text.
Figura 1
sione del suono, si possono ampiamente rilevare sia piccoli agglomerati che cattive dispersioni più evidenti. Nei test sperimentali si evince che utilizzando un “marker” integrato ad alta densità (per esempio ossido di zinco),
la distribuzione dell’accelerante, come Rhenogran AP, può essere facilmente controllata. I Rhenogran AP sono acceleranti multiingrediente in forma polymer-bound, progettati e prodotti su specifiche ri-
chieste del cliente. Non appena la mescola fuoriesce dall’estrusore, in meno di un secondo, Rhenowave esegue una valutazione della dispersione degli ingredienti nella mescolanza. Con questo sistema di controllo si può facilmente controllare il 100% della mescola prodotta. Dai test effettuati si possono determinare immediatamente eventuali agglomerati di ingredienti mal dispersi nella mescola. Con questa nuova concezione di analisi in linea, anziché rilevare difetti sul prodotto finito che generano con alta probabilità uno scarto, si monitora la qua-
Rhenowave: the in-line control system in mixing processes by Mauro Livraghi Country Sales Manager Lanxess Bu Rhein Chemie Additives
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henowave is a new non-destructive control technique, effective and efficient in controlling ingredient dispersion in a rubber mixture containing carbon black. Introduced by Rhein Chemie, it is a control system to test for quality in continual rubber compound production processes. Using the Rhenowave system, compounds are analysed, during the extrusion step, through a pulse wave transmission process, supported by ultrasounds. Sound is propagated in the bodies by the elastic vibration of atoms and molecules, which form it at a speed dependent on the mechanical characteristics of the material passed through. Imperfections or lack of homogeneity in
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the compound induce scattering phenomena, manifested by birdies, cluttering and, in general, attenuation of the sound wave. These are the basic principles of non-destructive controls with ultrasound control. Fillings, such as carbon black and silica, have good properties for dampening the ultrasound waves in the > 1 MHz wave band, so that the filler content can be established with a precision of minus < 1 phr. As opposed to many other analytic methods using electromagnetic waves, carbon black does not induce any interference nor does it disturb the analysis process. It is important to observe that small
sized agglomerates, as well as the more evident mal-dispersions, can be widely detected from the diffusion of sound. In experimental tests we find that it is easy to control the distribution of the accelerating agent, such as Rhenogran AP, by using an integrated, high density marker (e.g. zinc oxide). Rhenogran APs are multi-ingredient accelerating agents in the polymer-bound form, designed and produced to customer’s specifications. As soon as the compound leaves the extruder, Rhenowave assesses the ingredient dispersion in the mixture, in less than a second. 100% of the produced compound can be easily controlled with this system. From tests conducted it is possible to im-
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Figura 2
lità della mescola direttamente nelle fasi di mescolazione. La riproducibilità del sistema di controllo è assicurata mediante il supporto di sensori a ultrasuoni ben definiti, mentre le distanze dei sensori tra i 5 e i 30 mm possono essere facilmente realizzate in funzione del tipo di mescola e della temperatura T > 100°C. Ricordiamo che Rhenowave è un sistema che produce valutazioni attraverso test non distruttivi.
Il controllo delle mescole di gomma
Tabella 1: Mescole Rubber Compound R1
R2
R3
R4
R5
R6
NR
[phr]
100
100
100
100
100
100
Softener
[phr]
5
5
5
5
5
5
Stearic acid [phr]
1
1
1
1
1
1
30
40
50
60
50
CB N550
[phr]
GE-2112
[phr]
Sum
[phr]
10 106
136
mediately define any agglomerates of mal-dispersed ingredients in the compound. With this new online analysis concept the quality of the compound can be monitored straight away during the mixing steps, instead of detecting defects in the finished product, making a reject highly probable. The control system’s reproducibility is assured by the support of well-defined ultrasound sensors, whilst the distance of the sensors, between 5 and 30 mm, can be easily established in accordance to the type of compound and T > 100°C temperature. We would recall that Rhenowave is a system that produces assessments through non-destructive tests.
Rubber compound control
Nowadays, the quality control for rubber based compounds, after the mixing process, is for the most part accomplished by measuring the Mooney viscosity and the rheological properties. This is followed by normal controls carried out on portions of the finished product only and using the so-called test pieces to
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establish the resistance to laceration, traction, etc. Considering that these are destructive methods, the samples used must not be returned to the rubber compound for re-usage. In this way, only a very small fraction, less than 100 g, can be examined by random sampling and, in general, this represents less than 0.1% of a batch of rubber, produced on an industrial scale, of about 100 kg. The small number of measured values is not entirely representative of a batch and it is highly probable that more or less substantial parts will fail to conform to specifications in each rubber compound produced. The quality controls commonly used in the rubber sector may not always be reliable in assessing the effective quality of the entire batch produced. What is more, standard compound control methods almost always take over ten minutes to consign an assessment of the quality of the item being produced. It is practically certain this does not affect the Banbury/Intermix or open mix-
Oggi il controllo qualità delle mescole a base gomma, dopo il processo di mescolazione, viene per lo più effettuato misurando la viscosità Mooney e le proprietà reologiche. Successivamente si effettuano i consueti controlli solo su piccole parti di prodotto finito, utilizzando i cosiddetti provini per determinare la resistenza alla lacerazione, alla trazione, ecc.
er mixing systems to a great degree, as the batch is often stored after the mixing step, but it could be extremely critical in processes using extruders working continually. In the latter case it should be possible to immediately identify any errors in the ingredient proportions, otherwise continual production will only generate a great quantity of rejects. Perhaps it is also for this reason that a lack in online quality control, for continuously produced compounds, could be the answer to why this process typology is still not commonly in use in the rubber industry.
Rhenowave innovation
Rhenowave exploits the Lambert-Beer law, whereby it is established that all molecules are able to absorb the characteristic radiation electromagnetic wavelengths. When this occurs, radiation energy is transferred to the molecule and the intensity of radiation diminishes as a consequence. There is a relationship between the degree of radiation attenuation and concentration of the substance that absorbs said radiation.
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FOCUS
Figura 3 Dato che si tratta di metodi distruttivi, i campioni utilizzati non possono essere rimessi nella mescola di gomma per essere riutilizzati. In questo modo, solo frazioni molto piccole, inferiori a 100 g, possono essere esaminate mediante il campionamento casuale e, in genere, questo rappresenta meno dello 0,1% di un lotto di gomma prodotto su scala industriale di circa 100 kg. Il modesto numero di valori misurati
Taking a b layer of thickness, in centimetres, of a solution of a certain substance passed through by an established monochromatic radiation and absorbed by the latter substance, I will be the intensity of radiation leaving the solution, lower than that of the Io one entering. The relationship between the output and input intensity in a solution is called transmittance. The Lambert-Beer law establishes a direct proportionality between the absorbance and concentration of the absorbing species. As a rule there are three different attenuation mechanisms of importance to rubber compounds (fig. 2, page 47). We see from the graph that each ingredient determines a specific intrinsic answer in reference to an individual pure ingredient.
Experimental step
Various tests were conducted during the experimental step, analysing rubber compounds prepared in conformity to standard mixing procedures and using an in-house 1.5 litre mixer.
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Figura 4 non è rappresentativo del lotto completo ed è molto probabile che, in ogni mescola di gomma prodotta, parti più o meno significative non soddisfino le specifiche.
Nel settore gomma i controlli di qualità comunemente utilizzati potrebbero non essere sempre rappresentativi per verificare la reale qualità dell’intero lotto prodotto. Inoltre, i metodi di con-
See table 1 for the recipes with the various ingredients. Ingredient GE-2112 is a multi-ingredient accelerator in the Rhenogran AP family containing a marker. GE-2112 is formulated in one sole granule with the following composition: 20% in weight of EPDM/EVA, as a bond, 12% of sulphur, 12% of MBTS, 6% of ZBOP (dithiophosphate-zinc-accelerator) and 50% in weight of zinc oxide that acts as a marker. The various rubber compounds produced were then fed into a single-screw extruder and, in accordance with the above description, the output quality was assessed using the Rhenowave® system applied to the head of the extruder.
We note that a growing quantity of carbon black corresponds to a reduction in ln I: this is due to the dissipative mechanism of the small filler agglomerates in the compound. Instead, fig. 5 (page 49) shows the precision in establishing the quantity of filler, where the attenuation mechanism is traced out in accordance to the quantity of carbon black. A high R2> 0,999 correlation coefficient is evidenced, demonstrating how a change in the quantity of filler, of less than 1 phr, can be recorded with ultrasound measurements during the extrusion step. The effect of the propagation of the ultrasound waves becomes evident when pausing for a minute to look at the third attenuation mechanism, shown in fig. 2 (page 47) and clearer in fig. 6 (page 49). Here we purposely added agglomerates with diameters, ranging from about 1 mm to 5 mm, to the R4 compound during natural rubber compound extrusion. It is easy to observe an important reference peak when the defect passes between the ultrasound transducers,
Results
Figure 4 (above) shows the natural 1n I logarithm, during extrusion of natural rubber compounds (from R2 to R5, see table 1, page 47) containing a differing quantity of carbon black. The rubber compounds, with a content ranging from 30 phr N550 up to 60 phr, are extruded one after the other.
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Figura 5
Figura 6 Dalla pagina a fianco. Figura 3: Rhenowave in funzione; figura 4: intensità ultrasonica in I durante l’estrusione delle mescole; figura 5: attenuazioni relative delle mescole R1/R5; figura 6: effetto di propagazione delle onde ultrasoniche.
trollo standard sulle mescole impiegano un tempo quasi sempre superiore ai dieci minuti per consegnare una valutazione sulla qualità di ciò che si sta producendo. Quasi certamente, questo influisce poco nei sistemi di mescolazione al Ban-
whilst the I intensity suddenly dampens evidencing a characteristic attenuation. Fig. 7 (page 50) shows the effect of differing mixing times in a mixer in relation to the R4 compound. In this case the R4 compound was mixed for approximately one minute. When mixing for one minute, carbon black dispersion is far from satisfactory and intensity is significantly low. Increasing mixing time, the ultrasounds subsequently increase in intensity, whilst the number of black carbon agglomerates tends to diminish due to an improved dispersion. Finally, a few lines to describe the effect from adding 10 phr of the GE-2112 accelerator, shown in fig. 8 (page 51). In the R4 compound without Rhenogran AP GE2112 intensity is relatively high. Subsequently, extruding the R6 compound containing 10 phr of GE-2112 comprising ZnO, we note how the intensity becomes reduced. Then again the R4 compound without GE-2112 is fed into the extruder and the intensity goes back to increasing. Between the 7th and 8th minute several
granules of GE-2112 were fed into the extruder in addition to the R4 compound. The Rhenowave online ultrasound quality control system immediately reacts to changes in the distribution of the Rhenogran AP granules that contain the marker.
Conclusions
Ultrasounds can be used as a method to establish the content of carbon black and other fillers in a compound, such as the one put to test during the extrusion step, with a ± 1 phr precision. With Rhenowave, small to large mal-dispersed filler agglomerates can be detected right from the start. Using a substance, we previously described as a high density marker, in a multi-ingredient accelerator such as Rhenogran AP, enables the Rhenowave system to establish the quantity of accelerants present. The Rhenowave online quality control system immediately reacts to changes in the distribution of ingredients in rubber; this makes it a powerful online quality control instrument for black rubber compound extrusion processes.
bury/Intermix oppure al mescolatore aperto, in quanto il lotto viene spesso stoccato dopo la fase di mixing; potrebbe però essere estremamente critico nei processi con estrusori che lavorano in continuo. Nel secondo caso errori di dosaggio degli ingredienti dovrebbero poter essere identificati immediatamente, altrimenti la produzione in continuo genererà solamente una grande quantità di scarti. Forse anche per questo motivo la mancanza di un controllo di qualità in linea, per mescole prodotte in continuo, è una risposta per cui i questa tipologia di processi non sono ancora ampiamente utilizzati nell'industria della gomma.
Le novità di Rhenowave
Rhenowave sfrutta la legge di Lamber Beer, in cui si determina che tutte le molecole sono capaci di assorbire delle caratteristiche lunghezze d’onda di radiazione elettromagnetica. Quando questo avviene, l’energia della radiazione viene trasferita alla molecola e l’intensità della radiazione diminuisce come conseguenza. Esiste una relazione tra il grado di attenuazione della radiazione e la concentrazione della sostanza che assorbe la radiazione stessa. Considerando uno strato di spessore b, in centimetri, di una soluzione di un certa sostanza, attraversato da una determinata radiazione monocromatica, assorbita dalla sostanza stessa, l’intensità della radiazione emergente dalla soluzione avrà un’intensità I, minore di L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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FOCUS
Figura 7: intensità ultrasonica in I e coefficiente di variazione durante l’estrusione delle mescole R4. Figura 8 (pagina a fianco): intensità ultrasonica In I e coefficiente di variazione durante l’estrusione delle mescole R4 (A - senza Rhenogran AP) e R6 (B - con Rhenogran AP) e con aggiunta erratica di Rhenogran AP (C). Figura 9: movimenti relativi di fille e ZnO in un’onda di pressione ultrasonica.
Fase sperimentale
Figura 7 quella Io entrante. Il rapporto tra l’intensità emergente e quella entrante nella soluzione è definito trasmittanza. La legge di Lambert Beer stabilisce una proporzionalità diretta tra l’assorbanza e la concentrazione della specie assorbente.
In linea di principio vi sono tre diversi meccanismi di attenuazione rilevanti per mescole in gomma (figura 2, pag. 47). Dal grafico si evince che ogni ingrediente determina una specifica risposta intrinseca la quale fa riferimento al singolo ingrediente puro.
Nella fase sperimentale sono stati condotti diversi test, analizzando mescole in gomma preparate in accordo alle procedure di mixing standard, utilizzando un mescolatore interno da 1,5 litri. Le ricette con i diversi ingredienti sono mostrati in tabella 1. L’ingrediente GE-2112 è un accelerante multi-ingredients della famiglia dei Rhenogran AP contenente un “marker”. GE-2112 è formulato in un unico granulo con la seguente composizione: 20% in peso di EPDM/EVA, come le-
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ne, la dispersione del nero di carbonio non è per nulla soddisfacente e l’intensità è significativamente bassa. Aumentando il tempo di mescolazione, l’intensità degli ultrasuoni aumenta di conseguenza, mentre il numero degli agglomerati di nero di carbonio tende a diminuire a causa della migliore dispersione. Infine, poche righe per descrivere l’effetto dell’aggiunta di 10 phr dell’accelerante GE-2112, che viene mostrato in figura 8. Per la mescola R4 senza Rhenogran AP GE-2112 l’intensità è relativamente alta. Successivamente, estrudendo la mescola R6 contenente 10 phr di GE-2112 compreso ZnO, si nota come l’intensità si riduce. Poi nuovamente, la miscela R4 senza GE-2112 viene alimentata nell’estrusore e l’intensità torna ad aumentare. Tra i 7 e gli 8 minuti alcuni granuli di GE2112 sono stati introdotti nell’estrusore aggiunti alla miscela R4. Il controllo di qualità in linea a ultrasuoni Rhenowave reagisce immediatamente ai cambiamenti nella distribuzione dei granuli di Rhenogran AP che contengono il “marker”.
gante, 12% di zolfo, 12% di MBTS, 6% di ZBOP (accelerante-zinco-ditiofosfato) e il 50% in peso di ossido di zinco che funge da “marker”. Le diverse mescole di gomma prodotte sono state successivamente introdotte in un estrusore monovite e, in accordo a quanto descritto sopra, è stato verificato l’output qualitativo utilizzando il sistema Rhenowave® applicato alla testa dell’estrusore.
Risultati
Nella figura 4 si evidenzia il logaritmo naturale ln I, durante l’estrusione delle mescole in gomma naturale (da R2 a R5, vedi tabella 1), contenenti una diversa quantità di nero di carbonio. Le mescole in gomma con un contenuto che va da 30 phr N550 fino a 60 phr vengono estruse una dopo l’altra. Si nota che, a una quantità crescente di nero di carbonio, corrisponde una riduzione del ln I: questo a causa del meccanismo dissipativo dei piccoli agglomerati di cariche presenti nella mescola. La precisione nel determinare la quantità di carica è invece mostrata nella figura 5, nella quale, il meccanismo di attenuazione è tracciato in funzione della quantità di nero di carbonio. Si pone in evidenza un elevato coefficiente di correlazione R2> 0,999 mostrando, come una variazione nella quantità di carica inferiore a 1 phr, può essere rilevata con misurazioni agli ultrasuoni durante la fase di l’estrusione. L’effetto della propagazione delle onde
Conclusione
ultrasoniche è evidente soffermandosi sul terzo meccanismo di attenuazione, evidenziato in figura 2 e meglio compreso in figura 6 (pagina 49). Qui abbiamo appositamente aggiunto degli agglomerati al compound R4, con diametri che vanno da circa 1 mm a 5 mm, durante l’estrusione della mescola in gomma naturale. Quando il difetto passa tra i trasduttori ultrasonici si può facilmente osservare un importante picco di riferimento mentre l’intensità I si smorza improvvisamente evidenziando una caratteristica attenuazione. La figura 7 (pagina 50) mostra l’effetto del differente tempo di miscelazione in un mescolatore relativamente al compound R4. La mescola R4 è stata in questo caso mescolata per circa un minuto. Con un minuto di tempo di miscelazio-
Gli ultrasuoni possono essere utilizzati come metodo per determinare il contenuto di nero di carbonio e altri riempitivi in una mescola, come quella oggetto della prova durante la fase di estrusione con una precisione di ± 1 phr. Con Rhenowave si possono evidenziare, fin da subito, piccoli e grandi agglomerati di cariche mal disperse. L’utilizzo di una sostanza, che abbiamo definito precedentemente come “marker”, ad alta densità, in un accelerante multi-ingrediente quale il Rhenogran AP, consente al sistema Rhenowave di determinare la quantità di acceleranti presenti. Il controllo di qualità in linea Rhenowave reagisce immediatamente al cambiamento nella distribuzione degli ingredienti in gomma. Questo lo rende un potente strumento per il controllo qualità in linea di processi di estrusione per mescole di gomma nera. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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FOCUS
Directa Plus
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irecta Plus è nata nel 2005 ed è, attualmente, tra i più grandi produttori al mondo di “Pristine Graphene Nanoplatelets” PNG. Il grafene fu isolato per la prima volta nel 2004 da A. Geim e K. Novoselov, due ricercatori dell’Università di Manchester, che per questa ricerca sono stati insigniti del Premio Nobel nel 2010. Grazie a una tecnologia innovativa, brevettata, è stato possibile sviluppare un processo produttivo, mediante impianto modulare e facilmente scalabile. Tale processo, totalmente sostenibile e con bassi consumi energetici, consente una produttività a zero scarti. L’impianto consente di avere una elevata capacità produttiva (modulo attuale 30 tonnellate all’anno) e con la possibilità di ottenere, attraverso speciali processi di ingegnerizzazione, differenti gradi di G+ in termini morfologici/strutturali. G+ è il nome dato da Directa Plus al suo grafene. Ogni grado di G+ presenta peculiarità morfologiche-strutturali ideate appositamente per tipologia applicativa. Inoltre, una delle caratteristiche fondamentali di tutti i gradi G+ è data dall’elevata dimensione laterale, micrometrica, e dallo spessore nanometrico: in altre parole alti valori di “aspect ratio” oltre a elevati valori di area superficiale. L’innovativo processo di Directa Plus consente e garantisce una elevata qualità cristallina dei prodotti G+. Questo aspetto è di fondamentale importanza allo scopo di preservare le eccezionali proprietà intrinseche della struttura cristallina, consentendo al prodotto G+, una volta incorporato in una matrice polimerica, di esplicitare tutta la sua potenzialità in termini di performance nel composito.
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Grafylast
Il Grafylast è una famiglia di prodotti sviluppata appositamente per il mondo degli elastomeri ed è composta da differenti gradi a base di grafene che consentono di ottenere, in un compound a
Zapp G+ (in alto) e Pure G+ (sopra) in un’immagine da microscopio elettronico a scansione. Zapp G+ (top) and Pure G+ (above) in a SEM microscope image.
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base gomma, delle performance mirate alla specifica applicazione. L’utilizzo di piccole quantità di Grafylast come additivo speciale nei rispettivi elastomeri, grazie all’elevata area superficiale ed alto aspect ratio, è in grado di migliorare molto alcuni parametri fisici del composito come ad esempio: • incremento del modulo (stiffness) senza variare in modo significativo la durezza e le caratteristiche di base; • miglioramento delle proprietà dinamiche con aumento del modulo elastico grazie al contributo dell’interazione tra la matrice elastomerica ed il G+. Nelle applicazioni legate al mondo del pneumatico, le proprietà dinamiche risultano migliorate in termini di ottimizzazione del bilanciamento della rolling resistance e del wet grip. Altre caratteristiche vincenti dei prodotti G+ sono dovute all’eccellente effetto barriera e alla particolare configurazione morfologica del prodotto. Grazie alla sua speciale morfologia, il G+ consente
di creare, all’interno della matrice polimerica, una barriera fisica che è in grado di indurre una forte riduzione in termini cinetici della permeabilità ai gas. Dati sperimentali hanno dimostrato una riduzione della permeabilità all’ossigeno della gomma naturale di oltre il 70% rispetto a una mescola priva di G+. La possibilità di realizzare differenti morfologie consente di ottimizzare il network conduttivo all’interno della matrice elastomerica. Per questo motivo Grafylast migliora i valori conducibilità elettrica, dal regime antistatico al regime conduttivo, e conducibilità termica. Per il settore elastomeri Directa Plus ha sviluppato e realizzato un prodotto apposito, ovvero un masterbatch, in un binder polimerico, con una concentrazione del 70% di Pristine Graphene Nanoplatelets. Questo prodotto è in grado di realizzare un ciclo mescole molto più veloce, rispetto al grado in polvere, con garanzia di elevata dispersione/di-
Directa Plus D irecta Plus, established in 2005, is currently one of the world’s biggest producers of “Pristine Graphene Nanoplatelets” PNG. Graphene was isolated for the first time in 2004 by A. Geim and K. Novoselov, two researchers at Manchester University, who were awarded the Nobel Prize in 2010 for this. With an innovative, patented technology it was possible to develop a production process using a modular, easily scalable system. This process, totally sustainable and with low energy consumption, affords zero scrap productivity. The system affords a high production yield (30 tons a year with current module) and the possibility to obtain, through special engineering processes, different grades of G+ in morphological/structural terms. G+ is the name given by Directa Plus to its graphene. Each grade of G+ has its morphologicalstructural peculiarities specially designed for the applicative typology. What is more, one of the basic characteristics of all
the G+ grades is its elevated micrometric lateral dimension and its nanometric thickness: in other words high aspect ratio values apart from high surface area values. The innovative Directa Plus process guarantees G+ products with a high crystalline quality. This aspect is of fundamental importance in order to preserve the exceptional intrinsic properties of the crystalline structure, enabling the G+ product, once incorporated into a polymeric matrix, to manifest all its potential in terms of performance and composite.
Grafylast
Grafylast is a family of products specially developed for the world of elastomers and comprises different graphene-based grades to obtain performances targeted for specific application in a rubber-based compound. Using small quantities of Grafylast as a special additive in the respective elastomers greatly improves seve-
stribuzione del prodotto nel compound mantenendone le stesse performance del grado in polvere.
Grafysorber
Il Grafysorber è una soluzione innovativa, ecologica ed efficace, generata a partire dalla grafite naturale attraverso un processo brevettato, in grado di adsorbire velocemente e con performance inimitabili qualsiasi tipologia di olio ed idrocarburo non emulsionato da acqua, suolo ed aria. Grafysorber adsorbe per pura affinità chimica le molecole di inquinanti organici (principalmente idrocarburi), le quali rimangono intrappolate all’interno della sua struttura quaternaria grazie a delle forze di interazione elettroniche deboli (principalmente Van Der Waals). Grafysorber ha una capacità adsorbente di oltre 90 volte il proprio peso. Questo significa che 1 g di materiale è in grado di assorbire più di 90 g di idrocar-
ral physical composite parameters, thanks to an elevated surface area and high ratio aspect, such as: • increased module (stiffness), without any substantial changes in hardness and basic characteristics; • improved dynamic properties with increased elastic module due to the contribution of interaction between the elastomeric matrix and the G+. Dynamic properties are improved, in terms of optimized rolling resistance balancing and wet grip, in applications linked with the tire world. Other winning characteristics of G+ products are due to the excellent barrier effect and the product’s specific morphological configuration. With its special morphology G+ makes it possible to create a physical barrier in the polymeric matrix, inducing a substantially reduced, in kinetic terms, permeability to gasses. Experimental data demonstrated a reduced permeability to oxygen in the natural rubber by over 70% as against a compound without G+. By creating differing morphologies it possible to optimize the conductive network
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FOCUS
buro prima di saturarsi, con prestazioni 4 volte superiori ai tradizionali materiali adsorbenti presenti sul mercato. Il diretto vantaggio ambientale è legato ad un minor consumo di prodotto per il trattamento della matrice contaminata. A differenza di prodotti tradizionalmente impiegati per la bonifica di acque contaminate da idrocarburi Grafysorber è completamente idrofobico, quindi non si solubilizza in acqua, è sicuro perché costituito per oltre il 99% da carbonio (grafite) e privo di sostanze tossiche, è inerte (non-infiammabile) e per questo approvato dal Ministero dell’Ambiente Italiano per la bonifica di idrocarburi petroliferi sversati in mare. Grafysorber, contrariamente ai tradizionali prodotti, galleggia sull’acqua e di conseguenza evita la contaminazione ambientale. Inoltre l’olio assorbito viene rilasciato solo se il materiale è sottoposto a pressioni elevate. Queste caratteristiche rendono semplici le operazioni di recupero e minimizzano la contamina-
in the elastomeric matrix. For this reason Grafylast improves the electrical conductivity values, from the antistatic regime to the conductive regime, and thermal conductivity. Directa Plus has developed and realized a special product for the elastomeric sector, i.e. a masterbatch, in a polymeric binder, with a 70% concentration of Pristine Graphene Nanoplatelets. This product is capable of accomplishing a far quicker compound cycle with respect to the powder grade, assuring a high product dispersion/distribution in the compound and retaining the same performances as the powder grade.
Grafysorber
Grafysorber is an effective, ecological, innovative solution, generated from natural graphite through a patented process, able to rapidly absorb, with matchless performance, any oil and hydrocarbon typology not emulsified by water, soil and air. Grafysorber absorbs organic polluting molecules by pure chemical affinity (mainly hydrocarbons), which become trapped in its quaternary structure due
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to the weak electronic interaction forces (mainly Van Der Waals). (Figs. 1 and 2) Grafysorber is able to absorb over 90 times its weight, meaning that 1g of material is able to absorb more than 90g of hydrocarbon before being saturated, with performances 4 times higher than the standard absorbent materials on the market. The direct environmental advantage is linked with a reduced consumption of product for treating the contaminated matrix. Diversely to the standard products used to reclaim waters polluted with hydrocarbons, Grafysorber is entirely hydrophobic, therefore not solvable in water; it is safe as it is comprises over 99% carbon (graphite) and is toxic substance-free; it is inert (noninflammable) and is therefore authorized by the Ministry of Environment to reclaim hydrocarbon oil spills at sea. Contrary to standard products, Grafysorber floats on the water, subsequently preventing environmental pollution. Moreover the absorbed oil is only released if the material is put under high pressures. These characteristics make recovery operations simple and reduce environmental pollution to a minimum in the storage
areas. This product is an eco-compatible and a higher performing alternative to standard dispersion and oleo-absorbent products, when used in cases of large scale hydrocarbon spills, especially in water. In general, using Grafysorber affords the following benefits: • reduced reclamation costs due to high performance in terms of absorbance capacity and treatment timescale; • reduced waste to unload in the landfill, both in terms of absorbent material and oil absorbed; • reduced use of dangerous substances, such as dispersants, sinking agents, oxidizing chemical products, etc.; • reduced greenhouse gas emissions and toxic substances derived from burnt hydrocarbon; • reduced consumption of non-renewable substances during the production process, but also recovery of absorbed hydrocarbon; • reduced costs of transport thanks to onsite production; • possibility for the product to have a second life cycle to increase the mechanical and heat properties of asphalts.
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Sopra: il Grafysorber durante l’adsorbimento di olio disperso in acqua. Nella pagina a fianco, dall’alto: forma fisica e immagine al microscopio ottico del Grafysorber. Above: Grafysorber adsorbing water dispersed oil. Left page, from the top: physical form and optycal microscope image of Grafysorber.
zione ambientale nelle aree di stoccaggio. Il prodotto costituisce un’alternativa ecocompatibile e più performante rispetto ai tradizionali prodotti disperdenti e oleo-assorbenti, quando sono utilizzati nel caso di grandi sversamenti di idrocarburi e specialmente in acqua.
L’utilizzo di Grafysorber apporta in generale i seguenti benefici: • riduzione dei costi di bonifica grazie alle elevate performance in termini di capacità adsorbente e tempistiche di trattamento; • riduzione dei rifiuti da conferire in discarica, sia in termini di materiale adsorbente che di olio adsorbito; • riduzione di impiego di sostanze pericolose, quali disperdenti, prodotti affondanti, prodotti chimici ossidanti, ecc.; • riduzione delle emissioni di gas serra e sostanze tossiche derivate dall’incenerimento dell’idrocarburo; • riduzione dei consumi di sostanze non rinnovabili durante il processo produttivo, ma anche di recupero dell’idrocarburo adsorbito; • riduzione dei costi di trasporto grazie alla possibilità di produzione on-site; • possibilità di un secondo ciclo di vita del prodotto per incrementare le proprietà meccaniche e termiche degli asfalti.
FOCUS
Macchinari, stampi, strumenti Machinery, moulds, instruments
Se è intuitivo il ruolo positivo per l’ambiente che possono assumere i grandi colossi della chimica nello sviluppare soluzioni più green per la gomma, non meno importante può essere l’apporto dei produttori di macchine, accessori, stampi e strumentazioni nel ridurre l’impatto ambientale dello stampaggio della gomma. Un’attività già di per sé assai poco inquinante, ma che l’introduzione di nuove tecnologie per ridurre gli scarti, migliorare la produttività e controllare la qualità stanno rendendo sempre di più eco-friendly If the positive role for the environment that could be played by the great chemical giants in developing greener solutions for rubber is intuitive, the contribution lent by producers of machines, accessories, moulds and instrumentation towards reducing the environmental impact from moulding rubber is no less important. An activity already not particularly pollutant in itself, but with the introduction of new technologies to reduce scraps, improve production and control quality it is becoming increasingly eco-friendly 56
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RPM
RPM, società con sede a Paderno Franciacorta (Brescia), è specializzata nell’attività di revisione e di retrofitting di presse a iniezione per lo stampaggio di materiali termoplastici, termoindurenti ed elastomeri. Di recente RPM ha inventato e brevettato uno nuovo pacchetto denominato “EcoTronic system”, che ha consentito di produrre macchine a iniezione per il settore gomma con funzionamento e azionamento tutto elettrico di nuova concezione. Tale progetto ha portato alla nascita di una nuova serie di presse denominate EcoTronic. Queste macchine, oltre ad essere compatte, sono dotatt di un sistema di azionamenti elettrici che consentono di ridurre non solo i consumi, ma anche di stampare articoli a base gomma con caratteristiche e cicli non possibili con una pressa convenzionale. Le potenze istallate sono molto contenute, è stato eliminato l’uso di oli e di lubrificanti allo scopo di ridurre le contaminazioni ambientali, ma grazie al pacchetto EcoTronic la pressione di iniezione è stata raddoppiata e la velocità triplicata per incrementare produttività e qualità dei manufatti. Alla luce della situazione economica globale e dell’esigenza di ridurre sempre di più i costi di produzione e lo spreco energetico, con particolare attenzione all’ambiente, l’alto contenuto innovativo e tecnologicamente rivoluzionario della nuova pressa prodotta da RPM sta registrando ancora oggi un importante successo, suscitando anche forte curiosità da parte di istituzionali competitor del settore. Le performance della nuova pressa EcoTronic sono molto interessanti: consumi ridotti del 70%; cicli ridotti del 30%; sfridi e costi di finitura ridotti del 10%; produttività aumentata del 20%. La pressa EcoTronic dispone della gestione della temperatura della camera diretta (senza l’impiego delle centraline di termoregolazione), di una potenza di iniezione in cui la spinta sul materiale supera i 3000 bar e di una elevata velocità di iniezione: contrariamente alla procedura tradizionale è possibile
ridurre drasticamente i tempi di iniezione con il risultato di ottenere un ciclo di vulcanizzazione ottimale, eliminando i rischi di scottatura precoce della mescola stessa. Grazie a questi vantaggi è possibile utilizzare temperature di stampaggio più elevate per ridurre ul-
RPM
RPM, a company based in Paderno Franciacorta (Brescia), is specialized in the business of overhauling and retrofitting injection presses for moulding thermoplastic and thermosetting materials and elastomers. RPM recently invented and patented a new package called “EcoTronic system”, producing injection machines for the rubber sector with innovative all electric functioning and operating. Said project has led to the creation of a new series of presses called EcoTronic.
teriormente il tempo di vulcanizzazione oltre ad eliminare quasi totalmente sfridi, bave e cedimenti piani. Sin dall’inizio il pacchetto EcoTronic e di seguito tutto il know-how del sistema EcoTronic sono stati progettati in modo che l’intero sistema potesse essere Apart from being compact, these machines are fitted with an electrically operated system, not only reducing consumptions but also to mould rubber articles with characteristics and cycles that would not have possible with a standard press. The installed powers are extremely moderate and no oils and lubricants are used with the aim of reducing environmental contaminations, but with the Ecotronic package the injection pressure has been doubled and the speed tripled to increase the productivity and quality of products.
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FOCUS
applicato anche su una pressa esistente. Infatti, in RPM è possibile non solamente l’acquisto di una nuova pressa, ma si ha anche l’opportunità di trasfor-
mare una vecchia pressa convenzionale in una nuova EcoTronic con il risultato di un importante risparmio sul prezzo di acquisto.
In the light of the global economic situation and the increasing need to reduce production costs and wasted energy, with particular attention towards the environment, the highly innovative and technologically revolutionary content of the new press produced by RPM is still today registering an important success, also arousing great curiosity in the sector competitors. The new EcoTronic press performances are very interesting: consumptions reduced by 70%; cycles reduced by 30%; scraps and finishing costs reduced by 10% and productivity increased by 20%. The EcoTronic press controls the chamber temperature directly (without using thermoregulation units) and has an injection power, with a thrust on the material excee-
ding 3000 bar, and high injection speed: contrary to standard procedures, injection times can be drastically reduced resulting in an optimal vulcanization cycle, eliminating the risk of precocious scorching of the compound itself. With these advantages, higher moulding temperatures can be used to reduce vulcanization times even further, apart from almost totally eliminating scraps, burrs and stress relaxation. Right from the start, the EcoTronic package and subsequently all the EcoTronic system know-how was designed to also be applied to a press already installed. In fact not only is it possible to purchase a new press at RPM, but also to have the old standard press transformed into a new EcoTronic, resulting in a substantial saving on the purchase price.
RPM
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Maplan
La società austriaca, fondata a Ternitz nel 1970, è rappresentata in Italia da State Technologies, azienda con sede a Calvenzano, in provincia di Bergamo. Oggi Maplan è tra i leader internazionali nella produzione di macchine per lo stampaggio a iniezione per il settore gomma e non solo. In tal senso, Maplan si è sempre distinta per la sua elevata capacità di proporre al mercato internazionale macchine e sistemi altamente innovativi, sia dal punto di vista costruttivo sia dall’attenzione posta ai temi legati al risparmio energetico. Infatti, la riduzione degli scarti di articoli in gomma stampati porta a un significativo miglioramento della costanza qualitativa dello stampato oltre che una forte riduzione dell’impatto ambientale. I sistemi adottati e utilizzati dai ricercatori Maplan hanno migliorato, se non risolto, molti dei problemi inerenti l’intero ciclo di stampaggio. Ecco alcuni esempi innovativi introdotti nella macchine ad iniezioni della serie Edition di Maplan, disponibile in due versioni d’azionamento: la versione base è dotata di motore asincrono con numero di giri costante, pompa a portata variabile e regolatore proporzionale di quantità e portata. La versione Edition S è azionata mediante un servomotore sincrono altamente dinamico con numero di giri variabile combinato con una pompa interna ad ingranaggi. Quest’ultima, grazie a movimenti più rapidi, offre dei vantaggi dal punto di vista dei tempi del ciclo produttivo e, rispetto a un azionamento standard, consente un risparmio energetico fino al 65%. Entrambe le serie sono munite di unità d’iniezione FIFO (First In First Out) nella realizzazione specifica di Maplan, e si contraddistinguono per l’ugello particolarmente corto, costantemente raffreddato per pressioni d’iniezione massime sullo stampo. Opzionale per alcuni formati è la disponibilità di una doppia unità d’iniezione, mediante la quale l’ugello può essere staccato dallo stampo insieme all’unità d’iniezione, permettendo quindi il libero
Maplan
The Austrian company, founded in Ternitz in 1970, is represented in Italy by State Technologies, a firm based in Calvenzano, in the province of Bergamo. Maplan is today an international leader in producing injection moulding machines for the rubber sector and not only. In this sense, Maplan has always distinguished itself for its elevated capacity to propose highly innovative machines and systems to the international market, both from a constructive point of view as well as for the attention paid to energy saving-related issues. A reduction in scrap from moulded rubber articles in fact implies a significant improvement in the qualitative constancy of the moulded product, apart from a substantially reduced environmental impact. The systems adopted and utilized by Maplan researchers have improved, if not resolved, many problems relevant to the entire moulding cycle. Here are some innovative examples introduced into the injection machines in
the Maplan Edition series, available in two drive versions: the basic version is mounted with an asynchronous motor with a constant number of rpm, a variable delivery pump and proportional regulator of quantity and flow rate. The Edition S version is driven by a highly dynamic synchronous servomotor with a variable number of rpm combined with an internal gear pump. The latter, moving more rapidly, offers advantages from the production cycle time point of view and, as against a standard drive, affords an energy saving of up to 65%. Both series are fitted with FIFO (First In First Out) injection units specifically created by Maplan, and are distinguished by their particularly short nozzle, continually cooled for maximum injection pressures on the mould. The availability of a double injection unit, whereby the nozzle can be detached from the mould together with the injection unit, thus affording free access to the latter even if the mould is mounted, is an optional with several formats.
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accesso dello stesso anche in caso di stampo montato. In confronto alla generazione precedente e alla concorrenza, le incrementate distanze tra le colonne della serie Edition consentono l’installazione di stampi con un maggior numero di cavità, oltre, naturalmente, una migliore accessibilità per quanto riguarda l’estrazione del pezzo mediante un intervento manuale o automatizzato. Le macchine Maplan sono anche controllate attraverso un dispositivo di controllo touch screen, il PC5000touch dotato di una tecnologia che permette un’elevata precisione in tutte le procedure di regolazione e posizionamento. Lo schermo tattile da 15,4”, a funzionamento intuitivo, facilita il lavoro sulla macchina.
Il sistema Cure2
Cure² è un sistema di ottimizzazione del processo di stampaggio, messo a ldic-mezzpg-210x140_def_TR 17-06-2013 12:40 Pagina 1 punto da Maplan, con caratteristiche C
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particolarmente innovative. Introduce per la prima volta un controllo sulla cinetica di vulcanizzazione durante la fase di stampaggio, attraverso una continua verifica delle condizioni termiche dello stampo in tutta la sua superficie, cavità comprese. Il risultato è una maggior garanzia della qualità del pezzo stampato in termini di performance in fase di esercizio. Le prestazioni di un articolo in gomma dipendono fondamentalmente da un livello di reticolazione/vulcanizzazione uniforme. In caso contrario, una disomogenea vulcanizzazione peggiorerebbe la qualità del pezzo con conseguenze di inidoneità all’impiego. Ora appare evidente che un sistema di controllo sulla cinetica di vulcanizzazione non solo migliora la costanza qualitativa della produzione ma porta un indiscusso vantaggio sulla riduzione di scarti per cattiva qualità con conseguente riduzione dei problemi legati all’impatto ambientale.
MAPLAN
As against the previous generation and competition, the increased distance between the columns in the Edition series makes it possible to install moulds with a greater number of cavities, apart from, naturally, improving accessibility to extract the piece manually or by automatic means. The Maplan machines are also controlled by the PC5000touch touch screen control device, having a technology affording elevated precision in all the regulation and positioning procedures. The 15.4” intuitively functioning touch screen, facilitates working on the machine.
The Cure2 system
Cure² is a system set up by Maplan to optimize the moulding process with particularly innovative characteristics. It is the first to introduce a con-
trol on the vulcanization kinetics during the moulding stage, by continually monitoring the heat conditions of the entire surface of the mould, cavities included. This results in a greater guarantee for the quality of the moulded piece in terms of performance when in service. The performance of a rubber article basically depends on a uniform standard of reticulation/vulcanization. To the contrary, a non-uniform vulcanization would worsen the quality of the piece subsequently making it unsuitable for use. It now appears evident that a system to control vulcanization kinetics not only improves the production’s qualitative constancy but affords an undeniable advantage for the reduced number of rejects due to poor quality, with a subsequent reduction in environmental impact-related problems.
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FOCUS
OR.P Stampi
Il tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” ha coinvolto, anche se indirettamente, società del mondo degli stampi per il comparto gomma e OR.P. Stampi non fa eccezione. Infatti, la società italiana, ha sviluppato una serie di innovazioni tecnologiche e costruttive di stampi per ridurre, e in certi casi annullare, gli sprechi ragionando proprio sulle problematiche ambientali legate al mondo dello stampaggio gomma, come ad esempio l’elevato consumo di energia e gli sprechi generati dallo stampaggio (sfridi, difetti di stampaggio, scarsa costanza qualitativa dovuta anche all’utilizzo di stampi inidonei al processo). La continua evoluzione tecnologica delle macchine per lo stampaggio aveva come obiettivo, sino a qualche anno fa, di incrementare i volumi produttivi e il miglioramento delle caratteristiche tecniche e qualitative. Solo in questi ultimi anni, le politiche
OR.P Stampi
The Expo 2015 “Feeding the Planet. Energy for Life” theme has involved, be it indirectly, companies in the world of moulds for the rubber compartment and OR.P. Stampi is no exception. This Italian Company has in fact developed a series of technological and constructive innovations for moulds to reduce, and in certain cases eliminate altogether, waste reasoning precisely along the lines of environmental problems linked with the world of rubber moulding, such as for example high energy consumption and the waste generated by moulding (scraps, moulding defects, poor quality constancy, also by using moulds unsuited to the process). Up until a few years ago the goal of the continual technological evolution in moulding machines was to increase production volumes and improve the technical and quality characteristics. It is only in the last few years that corporate policies in the rubber compartment have begun to address improved efficiency that was the driving power for the innovation, with the scope of opti-
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aziendali del comparto gomma si sono orientate al miglioramento dell’efficienza, che è stata la forza generatrice dell’innovazione, puntando a ottimizzare l’intero ciclo di stampaggio ottenendo, in tal modo, una maggiore produttività, quindi costi minori, elevata costanza qualitativa e soprattutto una forte riduzione degli sprechi (sfridi e scarti). L’efficienza è stata l’input per studiare e realizzare diverse tecniche e soluzioni innovative per la costruzione di stampi e apparecchiature periferiche sempre più elaborate e ad-hoc per ogni esigenza. Per cercare di soddisfare tali esigenze del mondo dello stampaggio, sono stati posti e raggiunti diversi obiettivi, tra i quali: • zero scarto, grazie alla messa a punto di particolari materozze d’iniezione; • pezzi finiti senza bava, grazie al volume ridotto dei canali di alimentazione, e a un ottimo percorso attorno e
all’interno della figura (cavità); • estrazione automatica del pezzo. Tutto ciò consente di ottenere un controllo costante del rendimento produttivo e con una interessante ricaduta nella forte riduzione dell’impatto ambientale (minor costi di materiale, minori scarti, sfridi e soprattutto elevata costanza qualitativa). Basti pensare agli articoli tipici del settore alimentare, in cui risulta all’avanguardia il principio della cottura uniforme con l’ottimizzazione della distribuzione di calore grazie a tortiere in silicone: un esempio perfetto per enfatizzare la parola “risparmio” dell’energia richiesta durante la cottura. Altri modelli del settore alimentazione sono le guarnizioni che fanno da sigillante a contenitori per trattenere il calore oppure, al contrario, i cubetti di ghiaccio per il freddo, presine, le pentole stesse. Sono tutti articoli studiati in fase concettuale dello stampo. A supporto di queste tecnologie volte
mizing the entire moulding cycle and subsequently achieve greater productivity with minor costs, high quality constancy and above all substantially reduced waste (scraps and rejects). Efficiency was the input used to study and create various innovative techniques and solutions for building moulds and accessory equipment, increasingly elaborate and ad-hoc for all demands. Various goals were set to succeed in satisfying said demands from the world of moulding, comprising: • zero scrap, thanks to setting up special injection feedheads; • finished pieces without burrs, due to reduced volume in feed channels and an excellent layout in and around the figure (cavity); • automatically extracted piece. All this makes it possible to exercise continual control over the production yield, with an interesting repercussion in the substantially reduced environmental impact (lower cost of material, less scrap and burrs and above all high quality constancy). Enough to consider the articles typical
of the food sector, where the principle of uniform cooking with optimized heat distribution thanks to silicone cake pans, results in being state-of-the-art: a perfect example for laying stress on the word “saving” the energy needed during baking. Other models in the food sector are the seals to seal containers to keep in the heat or else, vice versa, ice cubes for keeping cold, pot holders, the saucepans themselves and are all articles studied during the project stage of the mould. A number of distribution systems have been studied and produced in support of these technologies, focused on a substantial improvement in the efficiency of the entire moulding process, such as: smart temperature-regulators entirely designed by OR.P. Moulds having as their principle mission “reduced compound consumption/waste”, for example by combining various block systems (open-flow system, flow adjusters, quick release for safety), finely tipped thermocontrolled nozzles, cutting edge heating plates with the heat pipes super-thermal conductive
EXPO 2015
a migliorare notevolmente l’efficienza dell’intero processo di stampaggio, si sono studiati e prodotti svariati sistemi di “distribuzione”, quali: termoregolatori intelligenti interamente progettati da OR.P. Stampi che hanno come principale missione la “riduzione del consumo/ spreco di mescola” combinando, per esempio, vari sistemi del blocco (flusso open-system, regolatori di flusso, sgancio rapido per sicurezza), ugelli termocontrollati fino alla punta, piani di riscaldo avanzati con la tecnologia “heat pipes super-thermal conductive”, che garantiscono una temperatura costante (massima variazione +/- 0,5°C su tutto il suo volume). L’intera innovazione tecnologica è stata generata in OR.P. Stampi e sviluppata, in fase progettuale, attraverso test con presse e mescole per le varie valutazioni tecnico-produttive, garantendo in questo modo tutti i parametri tecnico-qualitativi per dare la miglior soluzione possibile al cliente.
technology, guaranteeing a constant temperature (maximum variation +/0.5°C out of total volume). The entire technological innovation was generated in OR.P. Stampi and developed during the project stage,
through tests with presses and compounds for the various techno-productive assessments, thus guaranteeing the customer with all the techno-qualitative parameters to ensure the best possible solution.
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O.C.S. opera dal 1974 nel settore degli stampi per guarnizioni in gomma e silicone, in un mercato che esige sempre maggiori volumi di produzione in tempi sempre più ristretti, lasciando però inalterato il livello di qualità del pezzo finito. L’azienda riconosce la propria responsabilità nel mettere in pratica politiche e azioni indispensabili per il rispetto dell’ambiente e si impegna da sempre in tal senso: gli stampi e i loro trattamenti – cromatura e sabbiatura – vengono prodotti seguendo un percorso di analisi del ciclo produttivo che valuta e riduce l’impatto ambientale dei processi di lavorazione. O.C.S. si è concentrata sulla progettazione di stampi con caratteristiche particolari, studiati appunto per lavorare con maggiore qualità, in minor tempo. Parliamo degli stampi a canali freddi multiugelli che lavorano con blocchi termoregolati, permet-
tendo innanzitutto un risparmio di materiale grazie all’iniezione ravvicinata o addirittura in figura; per questo motivo vengono utilizzati soprattutto con mescole molto costose. Oppure gli stampi con tranciabava a filo, da cui si ottengono parti che necessitano esclusivamente di sbavatura a mano e permettono quindi di evitare il passaggio della rettifica successiva. O.C.S. collabora con i propri clienti, che spaziano dal settore automobilistico, idraulico, elettrodomestico, fino ai più nuovi, quello alimentare, medicale, instaurando un rapporto di totale fiducia per trovare continuamente soluzioni ideali e adatte per la singola applicazione di quel prodotto. Succede quindi che un concetto iniziale di stampo può subire modifiche, suggerite proprio da O.C.S., per ottimizzarne l’utilizzo o per risparmiare sui tempi di lavorazione o sulla mescola. Sono piccoli cambiamenti che danno però grandi risposte alle esigenze dei clienti.
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EXPO 2015
O.C.S.
O.C.S. has been operating in the sector of moulds for rubber and silicone seals and gaskets since 1974, in a market demanding growing volumes of production in increasingly shorter times, but leaving the standard of quality of the finished piece unchanged. The company acknowledges its responsibility in putting into practice policies and actions essential to respect the environment and has always been committed in this sense: the moulds and relevant treatments – chromium plating and sandblasting – are produced through a process of analysing the production cycle to assess and reduce the environmental impact of the work processes. O.C.S. concentrated on designing moulds with specific characteristics, precisely studied to work with improved quality in less time. We are talking about cold, multiple nozzle channel moulds working with temperature-regulated blocks, above all sa-
ving on material due to closed injection or even figure injection; this is why they are mostly used with very expensive compounds. Or else moulds with flush burr shears, providing parts that require trimming by hand only and therefore able to avoid the next grinding step. O.C.S. cooperates with its customers, ranging from the automotive, hydraulic, domestic appliance sectors up to the newer food and medical ones, setting up a relationship of total trust to continually find the ideal and appropriate solutions for each application of a particular product. So it could happen that an initial idea of a mould may undergo modifications, suggested by O.C.S itself, to optimize usage or to save on working times or on the compound. They are minor changes but afford important answers to the clients’ demands.
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FOCUS
Doss Visual Solution Doss Visual Solution si occupa da vent’anni della progettazione e sviluppo di macchine per il controllo qualità di pezzi stampati in gomma e altri materiali. Tali sistemi si inseriscono a valle della catena produttiva ed eseguono il più importante dei controlli prima della consegna al cliente finale. I sistemi di controllo qualità rappresentano il valore aggiunto poiché forniscono informazioni sostanziali volte a migliorare il processo produttivo stesso. I sistemi di visione Doss per il controllo qualità incarnano alla perfezione il concetto di innovazione, sia in termini di ricerca e sviluppo che di miglioramento dei processi e delle tecniche finora conosciute, con una conseguente ricaduta positiva sull’impatto ambientale grazie alla considerevole riduzione dei pezzi non conformi (che andrebbero segregati ed eliminati), controllati dai si-
stemi di controllo ad alta efficienza delle apparecchiature Doss. Doss è perfettamente consapevole che le esigenze di mercato puntano a ottenere controlli sempre più performanti allo scopo di garantire l’immissione sul mercato di articoli in gomma di alta qualità, privi di difetti morfologici e strutturali. In tal senso l’azienda, che ha sede a Erbusco (Brescia), continua a sviluppare insieme ai propri clienti, partner ufficiali di grandi gruppi industriali, nuove tecnologie che rispondono sempre più alle nuove esigenze di mercato con il risultato di una forte riduzione dell’inquinamento ambientale dovuto agli scarti, non sempre riciclabili, di materiali non idonei all’impiego. Questo progetto comune di protezione dell’ambiente, di riduzione degli sprechi energetici e degli scarti da eliminare è sempre più condiviso dall’intera filiera del comparto gomma. Ed è con questo spirito che Doss lavora da anni per trovare nuove soluzioni alle
sfide che il mercato propone, con particolare attenzione alla qualità, alla flessibilità e affidabilità dei suoi prodotti e alle esigenze del proprio cliente. Le macchine Doss sono concepite proprio per gestire problematiche derivanti dai vari processi produttivi e quindi sono l’elemento fondamentale per rivedere e gestire in modo cosciente e razionale tutti i punti critici, in particolar modo i pezzi non conformi, che richiedono di essere poi eliminati e smaltiti. L’alta tecnologia utilizzata dai moderni e avanzati sistemi permette al cliente di ottenere dati statistici utili per risolvere a monte alcuni di questi problemi e ridurre drasticamente gli scarti finali, contribuendo a ridurre sprechi di materiali spesso pregiato con ricadute positive per l’ambiente. L’attenzione ai materiali utilizzati (di lunga durata) e l’utilizzo di soluzioni flessibili aiutano a ridurre i costi di manutenzione con una conseguente riduzione dei consumi energetici.
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Doss Visual Solution Doss Visual Solution has been engaged for twenty years in designing and developing machines to control the quality of moulded pieces in rubber and other materials. These systems are installed downstream from the production chain and carry out the most important controls before delivery to the end customer. The quality control systems represent a value added as they provide substantial information aimed at improving the production process in itself. The Doss conceived systems for quality control perfectly embody the innovation concept, both in terms of research and development as well as in improvement of processes and techniques hitherto known, with consequent favourable
repercussions on environmental impact due to a considerably reduced number of nonconforming pieces (that should be separated and eliminated), controlled by the high performing control systems of Doss equipment. Doss is perfectly aware that market demands are aimed at obtaining increasingly high performing controls with the scope of guaranteeing the high quality of rubber articles put on the market, without morphological and structural defects. In this sense the business, centred in Erbusco (Brescia), continues to develop new technologies, together with its customers, official partners from large sized industrial groups, increasingly satisfying the new demands from the market with result of having a substantially reduced environmental pollution from scraps, not always recyclable, of materials unsuited for usage.
This common environment protection project, to reduce wasted energy and scraps to be eliminated, is increasingly shared by the entire rubber compartment production chain. And it is with this spirit that Doss has been working for years to find new solutions to the challenges proposed by the market, particularly focused on the quality, flexibility and reliability of its products and customerâ&#x20AC;&#x2122;s needs Doss machines are conceived precisely to deal with problems deriving from the various production processes and are therefore essential means to conscientiously and rationally check and deal with all the critical points, particularly the non-conforming pieces subsequently requiring elimination and disposal. The high technology used by modern, cutting edge systems enable the customer to obtain statistical data of use to resolve some of these problems upstream and to drastically reduce end scraps, contributing towards reducing waste of materials often of value with positive repercussions on the environment. Attention towards materials utilized (long wearing) and employing flexible solutions help to cut down on maintenance costs with subsequent reduction in energy consumption.
Dalle Aziende
Bitron Polonia, la fabbrica di gomma del futuro di GianPaolo Brembati
B
itron è un’azienda italiana, nata a Torino nel 1955 e oggi divenuta globale, con 13 stabilimenti di produzione in Italia, Polonia, Spagna, Turchia, Cina e Messico. È molto attiva leader nella ricerca, sviluppo e produzione di dispositivi e sistemi meccatronici per i settori automobile, elettrodomestico, HVAC (Heating Ventilating Air Conditioning = riscaldamento, ventilazione, aria condizionata) ed energia rinnovabile. Bitron Polonia, fondata nel 1998, si è trasferita nel 2004 nel nuovo stabilimento di Sosnowiec, in Silesia, dedicato alla produzione di componentistica per automobile ed elettrodomestici, con l’obiettivo di presiedere alle forniture sui mercati tedesco e dell’Est Europa. Negli anni seguenti è stata installata una nuova linea di produzione mescole che, con l’ulteriore spostamento della vecchia linea produttiva da Torino, ha fatto diventare lo stabilimento polacco il centro competenza gomma di Bitron. Abbiamo incontrato Ennio Cesca, Rubber Process and Purchasing Manager di Bitron, a cui abbiamo chiesto di parlarci dei progetti futuri in Bitron Polonia. In particolare l'azienda ha molto a cuore l'aspetto ambientale e ha avviato un progetto battezzato “Noi creiamo ecologia”. Di che cosa si tratta? «Bitron – dice Cesca – produce componenti e sistemi per aiutare i nostri clienti a costruire prodotti che permettono di risparmiare energia, combustibile, acqua e 68
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
Nato a Torino nel 1955, il gruppo Bitron oggi ha sedi produttive in Italia, Spagna, Turchia, Cina e Messico. E anche in Polonia, dove sta completamente rinnovando lo stabilimento e avviando un complesso progetto incentrato su tutela dell'ambiente, innovazione tecnologica e formazione di personale specializzato
Italiani in Polonia Italians in Poland Ennio Cesca, Rubber Process and Purchasing Manager di Bitron. Entrato in azienda nel 1978, lavora dal 2005 nello stabilimento in Polonia, di cui ha gestito la crescita, con l'avvio dello stampaggio nel 2006, seguito dall’installazione della nuova linea di produzione mescole e dallo spostamento della linea produttiva da Torino. Ennio Cesca, Rubber Process and Purchasing Manager in Bitron. He started working within the company in 1978. Since 2005 he's been working in the Polish plant, of which he managed the growth, with the start of the moulding activity in 2006, followed by the installation of the new production line of compounds and the moving of the old production line from Turin.
prodotti chimici e che, alla fine della loro vita, possono essere facilmente smontati e riciclati. I nostri processi produttivi sono messi a punto per ottimizzare l’utilizzo di energia e minimizzare l’impatto ambientale. In più tutti gli imballaggi sono riutiliz-
zabili o riciclabili. Nel nuovo stabilimento Elbi a Collegno, per esempio, un impianto di cogenerazione molto efficiente assicura una conveniente ed ecologica produzione del nostro fabbisogno di energia, riscaldamento e raffreddamento». La cogenera-
zione è il processo di produzione contemporanea di energia meccanica (di solito trasformata in energia elettrica) e di calore, utilizzabile per riscaldamento di edifici e/o per processi produttivi industriali. «Questa filosofia di attenzione all’ambiente ha spinto Bitron Poloni – prosegue Cesca – a ad affrontare lo studio di un progetto per dare un contributo concreto alla lotta contro l’inquinamento della regione della Silesia che, sede di industria pesante, di miniere e di centrali a carbone, soffre di seri problemi di inquinamento dell’aria, dell’acqua e di contaminazione del suolo. Poiché Bitron sorge proprio in Silesia, a Sosnowiec, abbiamo pensato di avviare un progetto che prevede uno sviluppo ecologico a bassissimo impatto ambientale».
Un progetto in tre fasi
Il progetto si articola in tre fasi di realizzazione: fonti rinnovabili di energia, processi produttivi avanzati e
Bitron Poland, rubber factory of the future
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itron is an Italian company, born in Turin in 1955: today it is a global company with 13 manufacturing plants in Italy, Poland, Spain, Turkey, China and Mexico, leader in research, development and manufacturing of mechatronic devices and systems for the automotive, HVAC and renewable energy. Bitron Poland, established in 1998, moved in 2004 to the new plant in Sosnowiec, Silesia, where production is mainly devoted to the appliance industry, but also to the automotive one, with the goal of supplying the German and East European markets. In the following years a new production line for rubber com-
by GianPaolo Brembati
Founded in Turin, in 1955, Bitron Group owns production facilities in Italy, Spain, Turkey, China and Mexico. One is located in Poland, too, where the company is completely renewing its factory and launching a wide project centered on environment, technology, innovation and training of qualified workers
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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Dalle Aziende
Un dettaglio di una delle macchine per la lavorazione della mescola di gomma. Detail of the machinery in the compounding department of the new Polish plant.
università della gomma. Cesca ce li ha illustrati uno a uno. «Per quanto riguarda le fonti rinnovabili di energia – dice –, ricorreremo all’uso di moduli fotovoltaici, che produrranno 110.000 kWh di elettricità all’anno, coprendo così il 5% dell’attuale consumo di energia e riducendo indirettamente l’inquinamento dell’aria dovuto alle emissioni di polvere, anidride solforosa e monossido di carbonio causate dalla combustione del carbone nella centrale termoelettrica. Contemporaneamente saranno realizzati sistemi di pounds was installed: together with the further moving of the old production line from Torino, the Polish plant become the center of rubber expertise of Bitron.
Green solutions
We met Ennio Cesca, Rubber Process and Purchasing Manager of Bitron, and we asked him to explain us the future projects for Bitron Poland. Notably, the company has just launched a new project called “We create green”. What is it about? «Bitron – Cesca says – produces components and systems helping our customers to build products which allow them to save energy, fuel, water and chemicals and can be easily dismantled and recycled at the end of their life. Our manufacturing processes are designed to optimize energy usage and minimize environment impact. Moreover all the packaging is either reusable or recyclable. In our new Elbi plant in Turin, for example, a very efficient cogeneration facility ensures cost-effective and eco-friendly production of our energy, heating and cooling demand». Cogeneration is the
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
simultaneous production of electricity and heat, both used for buildings and factories. «Our philosophy of concern for the environment – Cesca continues – pushed Bitron Poland to face the study of a project, with the aim of reducing pollution in Silesia region, with serious problems problems for air, water and soil contamination caused by heavy industries, mines and coal power stations. Since Bitron is located in the heart of Silesia, at Sosnowiec, we thought about starting a project for an environmental improvement and very low impact. This is based on three phases: renewable sources of energy, advanced production process and a brand new “rubber university”.
A three-phase project
Regarding the renewable sources of energy, Bitron will use photovoltaic modules, that will produce 110.000 kWh of electricity per year, thus supplying the 5% of the current energy consumption and indirectly reducing the air pollution produced by particulate, SO 2 and CO emission from coal burning in
power plants. «At the same time – Cesca says – we will implement advanced power-efficient ventilation and heating systems, with around 85% efficiency in heat recovery and increased efficiency of dust filters up to almost 100%. However the most important features of the eco-friendly factory are related to all the phases of the production process of rubber compounds and finished goods, from raw materials handling to moulding. Describing this part of the project Cesca begins with raw materials: «The most critical environmental problems are caused by carbon black, oils and talc. The solution is to implement a hermetic and completely automatic process for weighing and dosing carbon black and oils, while talc must be removed. Storage silos will be built for carbon black: the product will be taken directly from silos to the production line; in this way the packaging waste (big bags) will be eliminated, as well as dust emission while, possibility of explosion, will be almost completely reduced. For all the other additives, a hermetic and automatic weighing sta-
Italiani in Polonia Uno scorcio del reparto stampaggio dello stabilimento Bitron in Polonia. View of the rubber moulding area in the Polish Bitron plant.
ventilazione e riscaldamento avanzati, raggiungendo un’efficienza del recupero del calore intorno all’85% e aumentando l’efficienza dei filtri antipolvere quasi al 100%». Tuttavia le caratteristiche più importanti della fabbrica ecologica riguardano tutti gli aspetti del processo produttivo di mescole e articoli finiti, dall’utilizzo delle materie prime allo stampaggio. Descrivendo questo aspetto Cesca parte dalle materie prime: «I problemi ambientali più critici sono dovuti al nero di carbonio, agli oli e al taltion and a new full automatic system for bags handling will be installed: dust and zinc oxide will be totally eliminated. Oils will be stored in above-ground tanks, replacing the underground ones, thus minimizing the possibility of contamination of soil and groundwater; such ameliorations, together with a direct dosage system from the tanks,
are going to completely eliminate the treatment of hazardous waste, like empty barrels, and to minimize the risk of fire. Talc will be removed and replaced by water based release agents, with total elimination of dust emission in the interested area and inside cameras workstation». In the final step of production, the
moulding process will see the implementation of innovative cold runner technologies, that will reduce rubber waste by 90% and consumption of raw materials by 65%. «Burrs – Cesca states – will eventually be eliminated. In this case the result of the environmental effect is that a lower amount of waste indirectly improves the reduction of air
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
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Dalle Aziende
Sistema per il controllo della qualità dei pezzi stampati e, sotto, un angolo del laboratorio dove vengono condotti test e analisi sulle mescole. Quality control system for the moulded rubber items and, below, the laboratory for analysis and tests on rubber compounds.
co. La soluzione consiste nel mettere a punto un processo ermetico e completamente automatico per la pesatura e la dosatura di nero e di oli, mentre il talco deve essere eliminato. Si costruiranno silos di stoccaggio per il nero, da cui il prodotto sarà portato direttamente sulla linea di produzione: in questo modo saranno eliminati i rifiuti dell’imballaggio (sacconi), mentre si otterrà la totale eliminazione di polvere di nero e si ridurrà tra l’altro il rischio di esplosioni. Per tutti gli altri additivi delle mescole si installerà una stazione di pesatura automatica e un nuovo sistema di gestione dei sacchetti predosati, che elimineranno le emissioni di ossido di zinco e di polveri nell’area preposta. Gli oli saranno stoccati in serbatoi fuori terra, che sostituiranno quelli interrati, minimizzando di conseguenza la possibilità di contaminazione di suolo e falde acquifere: in questo modo, e con la seguente dosatura diretta dai serbatoi, si elimineranno del tutto i barili, i cui vuoti sono rifiuti pericolosi, e si minimizzerà il rischio di incendi. Il talco sarà eliminato e sostituito da distaccanti a base acqua, eliminando completamente l’emissione di polvere nell’ambiente e all’interno delle apparecchiature di controllo». Nello stadio finale della produzione, lo stampaggio vedrà l’introduzione delle innovative tecnologie di iniezione a canali freddi che, sottolinea Cesca, «otterranno una riduzione del 90% degli sfridi e del 65% del consumo delle materie prime: praticamente sarà eliminato lo scarto delle bave. In questo caso l’effetto ambientale ottenuto è che una minore quantità di rifiuti riduce indirettamente l’emissione di aria inquinata da parte delle continua fabbriche di cemento, che utilizzano a pag. 76 72
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Dalle Aziende
Italiani in Polonia Italians in Poland
Esempi della produzione dello stabilimento Bitron in Polonia. Samples of the production from the Bitron plant in Poland.
from page 71
pollution emission from cement factories, where our rubber waste is used as an alternative fuel».
The rubber university
Bitron is particularly committed in the education and training of rubber professionals in the firm belief that the education of new generations of workers is essential for the future of the rubber sector. «Nowadays in the Silesia region – says Cesca – there is a lack of specialists in the field of rubber production and this is why Bitron intends to be sponsor of a “Rubber Faculty”, in cooperation with technical universities that will train staff of engineers in rubber production and silicone processing, with stages inside Bitron itself. So far there are only some classes at the end of regular school studies, but in Sile-
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
sia there are two well known technical universities, just in our same area, that could be involved into this project». Such a big effort requires heavy investments and funding and Bitron is now working at the collection of the necessary capitals. «We are aware that costs are very high – Cesca comments –, but we are confident to receive substantial help from the European Union. In Poland the management of European funds is very efficient, so much so that in the recent years more than 90% of the programmed funds has been used». A completely restored factory will be helpful in finding new clients and plan further developments. In Cesca's opinion «The renovation of the factory will certainly allow us to better implement new market developments. The Bitron rubber plant in Poland, besides being
the center of rubber expertise of the whole group, in recent years has been trying to penetrate into the market of rubber compound production on behalf of third parties. The objective is to expand our knowledge and to face challenges, like new compound formulations expanding our know-how, with the intent to extend the same initiative to the moulding technology. Since when we started to work in this field, we have already attracted new customers, either for compound selling or for finished articles moulding. For the time being our mixing plant has very limited capacity, with a 40 litres Banbury; nevertheless customers using small batches are interested in our offer. On the contrary our production capacity of moulded goods has no limit».
Dalle Aziende
segue da pag. 72
gli scarti di gomma come combustibile alternativo». Dopo tutte queste realizzazioni il contributo del nuovo stabilimento Bitron all’ecologia sarà dimostrato con la verifica di drastiche e sostanziali riduzioni delle emissioni in aria di polveri e anidride carbonica.
L'università della gomma
C'è poi un altro tema che sta molto a cuore a Bitron,,quello della formazione di personale specializzato. «L'azienda – spiega ancora Cesca – ritiene che l’educazione delle nuove generazioni nell’ambito della gomma sia essenziale per il futuro stesso dell’industria della gomma. Oggi nella regione della Silesia mancano specialisti nel campo della produzione di articoli in gomma; di conseguenza Bitron ha intenzione di creare una “Facoltà della gomma”, sponsorizzandola, in cooperazione con università tecniche che addestrino ingegneri con una preparazione specifica nella gomma e nel silicone, con stage
all’interno di Bitron stessa. Per ora esistono solo alcuni corsi alla fine di quelli scolastici normali, ma in Silesia esistono due famose università tecniche, proprio nella nostra area, che potrebbero essere coinvolte in questo progetto». La realizzazione dei tre progetti comporterà senz'altro per l'azienda uno sforzo e investimenti non indifferenti, con la necessità di trovare adeguati canali di finanziamento. «Indubbiamente i costi sono molto elevati – dice ancora Cesca –, ma contiamo di ricevere un sostanzioso aiuto dai finanziamenti messi a disposizione dall'Unione Europea. In Polonia la gestione dei fondi europei funziona bene, tant’è vero che negli anni recenti più del 90% dei fondi programmati sono stati utilizzati». La fabbrica rinnovata permetterà ulteriori sviluppi del mercato. Ecco, al riguardo, le previsioni di Cesca: «Certamente, il rinnovamento ci consentirà di realizzare meglio i
nuovi sviluppi di mercato: lo stabilimento della gomma Bitron in Polonia, infatti, oltre ad essere il centro di competenza gomma di tutto il gruppo, da qualche anno cerca di imporsi sul mercato della produzione mescole conto terzi. Lo scopo è quello di allargare le proprie conoscenze e di affrontare problematiche quali nuove formule per mescole che esulano dal know-how, estendendo poi queste stesse iniziative alla tecnologia dello stampaggio. Da quando abbiamo incominciato a lavorare in quest’ambito abbiamo già acquisito alcuni clienti, sia per la vendita delle nostre mescole che per lo stampaggio di articoli finiti. Per ora il nostro impianto di mescolazione ha una capacità molto limitata, dal momento che dispone di un Banbury da 40 litri, ma ciononostante riscontriamo interesse da parte di clienti che hanno necessità di utilizzare piccoli lotti. Per lo stampaggio, invece, già ora non abbiamo limiti di capacità produttiva».
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Il top della tecnologia per le misure reometriche di Giuseppe Cantalupo
I
l Premier MDR è il primo reometro realmente nuovo progettato e realizzato da Alpha Technologies dopo l’introduzione sui mercati, verso la fine degli anni ’80, dello storico e glorioso MDR 2000 da parte della Monsanto Instruments & Equipments, che poi sarebbe diventata, a metà degli anni ’90, Alpha Technologies. Prima dell’MDR 2000, nei laboratori della gomma di tutto il mondo ha regnato sovrano per anni l’ODR, il Reometro a Disco Oscillante certamente più famoso. Rispetto a questo, l’MDR 2000 ha rappresentato un miglioramento particolarmente significativo sul piano delle prestazioni e della produttività. Il fatto di essere “rotorless”, per esempio, accorciava il tempo di arrivo in temperatura e quindi riduceva la durata dei test. È anche questo uno dei motivi principali che spiegano l’enorme successo che lo strumento ha avuto per quasi trent’anni a livello globale.
Alpha Technologies ha sviluppato il Premier MDR, un nuovo reometro ad elevate prestazioni progettato per rispondere in maniera adeguata alle problematiche sempre più impegnative che oggi l’industria della gomma si trova ad affrontare con sempre maggiore frequenza nei test di controllo della gomma e dei polimeri in generale
Dall’MDR 2000 al Premier MDR
In questo periodo così lungo, nessun laboratorio ha mai avvertito la necessità di un altro reometro al posto dell’MDR 2000. Da alcuni anni, però, i produttori di gomma incominciavano a trovarsi nella necessità di dover rispettare specifiche sempre più ristrette imposte da regolamenti governativi più esigenti e dall’industria dell’auto. Specifiche che il sistema MDR non si rivelava capace di soddisfare. Quali erano queste richieste, che provenivano, fondamentalmente, dall’industria? Le principali: una maggiore ripetibilità delle misure, specie per quanto riguardava 78
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Il Premier MDR. Premier MDR.
Strumentazioni Instruments Valori di MH ottenuti con sei MDR 2000 e quattro Premier MDR. I risultati mostrano che la ripetibilità è paragonabile e che i Premier MDR presentano meno variazioni da strumento a strumento. Suggeriscono, inoltre, che la riproducibilità presentata dai Premier MDR è migliore di quella mostrata dagli MDR 2000. MH values obtained with six MDR 2000s and four Premier MDRs. The results show that the repeatability can be compared and the Premier MDRs evidence fewer variations due to instrument-to-instrument. They also suggest that the reproducibility shown by Premier MDRs is better than the one evidenced by MDR 2000s.
l’S’ max o MH; una riduzione delle differenze tra le misure ottenute con strumenti simili, in modo che una specifica definita con un curometro fosse valida anche per tutti i curometri dello stesso tipo; una riduzione dei costi di manutenzione attraverso la diminuzione dei cambi delle guarnizioni di gomma e, quindi, delle calibrazioni
del torque; ulteriore diminuzione dell’ingombro, dal momento che nei laboratori lo spazio disponibile è sempre scarso. Questa, dunque, la forza motrice che ha spinto la casa americana, specialista e leader mondiale nella progettazione e costruzione di strumenti per misure di precisione nei laboratori della gomma e dei
polimeri in generale, a progettare un nuovo curometro che fosse in grado di garantire più alte prestazioni rispetto all’MDR 2000. Tecnici e ricercatori, allora, si sono messi al lavoro e hanno sviluppato il Premier MDR, il reometro che ha dimostrato subito una grande capacità di soddisfare le nuove richieste.
Cutting edge technology for rheometric measurements
P
remier MDR is the first truly new rheometer designed and realised by Alpha Technologies following the introduction on the markets, at the end of the eighties, of the historic and glorious MDR 2000 by Monsanto Instruments & Equipments, which would become, in the mid-nineties, Alpha Technologies. Before MDR 2000, the rubber laboratories all over the world were dominated by ODR, the most famous Oscillating Disk Rheometer. Compared to this latter, MDR 2000 represented a highly remarkable improvement as for performance and productivity. Its being “rotorless”,
by Giuseppe Cantalupo
Alpha Technologies developed Premier MDR, a new high performance rheometer designed to suitably meet the increasingly demanding issues that, today, the rubber industry has to face more and more often during control testing of rubber and polymers in general. for example, reduced the time needed to reach the temperature and, consequently, the duration of testing. This is also one of the main reasons behind the huge success this instrument had for nearly thirty years on a global level.
From MDR 2000 to Premier MDR
Over such a long period, no laboratory has ever felt the need of another rheometer to replace MDR 2000. For some years, though, the rubber manufacturers have
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Dalle Aziende
Ripetibilità di MH durante un periodo di prove di quattro settimane. I risultati mostrano una eccellente stabilità dei dati. MH repeatability during a four-week testing period. The results show an excellent data stability.
Le principali caratteristiche del Premier MDR
Il nuovo curometro, dalla linea decisamente accattivante, possiede numerose caratteristiche migliorative rispetto all’MDR 2000.
Le camere di prova e la Dynamic Symmetry
Le camere di prova presentano un dihad to comply with more stringent specifications imposed by more demanding government regulations and by the automotive industry. The MDR system was not able to meet such specifications. Which were these demands, mainly coming from the industry? The main ones: a greater repeatability of measurements, in particular for S’max or MH; a reduction of the differences between the measurements obtained with similar instruments, so that a specification defined with a curemeter was also valid with instruments of the same type; a reduction of maintenance costs, through reduced seal changes and torque calibrations; a further reduction of bulk, since the room available in laboratories is always limited. This was the driving force that led the American company, specialised and world leader in the design and manufacturing of precision measure instruments in the rubber and polymer laboratories, to design a new curemeter that could guarantee higher performance compared to MDR 2000. Then, technicians and researchers started working on it and deve80
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verso disegno delle scanalature per migliorare la resistenza allo scivolamento del campione durante il test. Inoltre, grazie al nuovo sistema Dynamic Symmetry, che migliora notevolmente il loro allineamento, risultano anche ridotte le variazioni dovute al passaggio "da strumento a strumento".
Le guarnizioni Smart Seal e Long Life
loped Premier MDR, a rheometer that immediately showed a great capacity to meet the new requests.
data every time it had to be changed: any variation in the property of this instrument element, in fact, results in inevitable changes to the data supplied by measurements. This is why a greater stability of these properties becomes a critical factor. Premier MDR meets this need with the new “smart sealing”, Smart Seal patented. It leads to the elimination of the frequent sealing changes and of the subsequent torque calibrations, along with the availability of more stable and repeatable data ever had with any other rheometer. As an alternative to Smart Seal, the American company offers the new Long Life sealing, lasting up to six months without the need to change or calibrate the instrument. Therefore both systems remarkably reduce the need of maintenance and the relative costs.
The main features of Premier MDR
The new curemeter, with a decisively appealing line, has numerous features that have been improved compared to MDR 2000.
Test chambers and Dynamic Symmetry
Test chambers have a different design of their groove profile to improve the resistance to the sample slippage during testing; moreover, thanks to the new Dynamic Symmetry system, which remarkably improves their lining, there is a reduction in the variations due to the instrument-to-instrument transition.
Smart Seal and Long life sealing
There is some news also for the sealing of the upper chamber that has always been a source of possible variations of
Novità anche nella guarnizione della camera superiore, che è sempre stata fonte di possibili variazioni dei dati ogniqualvolta si sia dovuto sostituirla: ogni variazione nelle proprietà di questo elemento dello strumento, infatti, produce pressoché inevitabilmente cambiamenti nei dati forniti dalle misure. Ecco, allora, che una mag-
The thermal system
It was fully reviewed and redesigned in order to obtain a more accurate control of the temperature of the die surface and, at
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Dalle Aziende
Il sistema eccentrico Rapid Change consente di variare rapidamente l’angolo di oscillazione per testare miscele morbile (angolo elevato) o dure (angolo basso) senza bisogno di ricalibrazione. The Rapid Change eccentric system allows to quickly change the oscillation angle to handle soft (high angle) or hard (low angle) compounds without re-calibration.
giore stabilità di queste proprietà diventa un fattore di rilevante importanza. E Premier MDR soddisfa questa esigenza con la nuova ‘guarnizione intelligente’ brevettata Smart Seal. Ne derivano l’eliminazione delle frequenti sostituzioni della guarnizione stessa e delle conseguenti calibrazioni del torque e la produzione più stabile e ripetibile dei dati che si sia mai avuta con qualsiasi reometro. the same time, to lower the thermal gradient. The temperature upper limit was increased to 230° C and the new independent cooling system in the two chambers was introduced as a standard. This is a new feature allowing for a faster stabilization of temperature, regardless of the set value.
The keyboard
The MDR 2000 keyboard with the “+” and “-“ system was replaced with and LCD touchscreen and a highly improved user interface in order to simplify the use of the instrument by the operator: data entry is easier and can be varied as easily any time.
Bulk
The bulk of the compressed air tank was reduced while the pressure was increased with a subsequent change and reduction of the rheometer mechanical structure.
Maintenance
Besides being less frequent thanks to the new sealings that need less changes and 82
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In alternativa alla Smart Seal, la casa americana offre la nuova guarnizione Long Life, che dura fino a sei mesi senza sostituzioni nè tarature dello strumento. Va da sé che entrambi i sistemi riducono sensibilmente gli episodi di manutenzione e relativi costi.
Il sistema termico
È stato completamente rivisto e riproreduce the number of torque calibrations, maintenance activities are also simplified by the new instrument design, making the access to test chambers easier to allow for their cleaning and maintenance.
Software
Premier MDR uses the new LIMS (Laboratory Information Management System) software based on Enterprise SQL (Structure Query Language) structure, which allows to connect many instruments to the same database. If the computer is connected to the network (Internet), the test results can be seen immediately from any place in the world. Moreover, the software can operate with the Eclipse database.
Which conclusions?
There are many positive conclusions for the new curemeter. Premier MDR was designed and developed to remarkably improve, compared to MDR 2000, the long-term torque repeatability and the reproducibility of vulcanisation testing for rubber mixtu-
gettato, allo scopo di avere un più accurato controllo della temperatura alla superficie dello stampo e, allo stesso tempo, di abbassare il gradiente termico. È stato aumentato il limite superiore della temperatura a 230°C ed è stato anche introdotto di serie il nuovo sistema di raffreddamento indipendente nelle due camere. Una novità, questa, che consente un più rapido stabilizzarsi res. The obtained results confirm both features. It has a shorter bulk, while the touchscreen is equipped with a new user graphic interface simplifying the carrying out of tests and allowing to view the results and curves of the instrument. It requires less maintenance activities though supplying superior quality performance. Finally, it increases the productivity of the testing laboratory due to several factors: it reduces maintenance activities owing to the lower frequency of sealing changes and the reduced need for torque calibrations; thanks to the use of a new compression standard torque, which is easier to assemble and reaches the stability faster than the traditional MDR torque, these calibrations are also faster; it allows to rapidly set new temperature values with the new cooling system; a new type of film resistant to tear reduces the contamination of the testing chambers and the need to repeat tests for a greater stability of long term data.
Dalle Aziende
della temperatura, qualunque sia il valore impostato.
La tastiera
La tastiera dell’MDR 2000 con il sistema del “+” e del “-“ è stata sostituita da un touchscreen LCD con un’interfaccia utente notevolmente migliorata, al fine di rendere più facile l’utilizzo dello strumento da parte dell’operatore: l’inserimento dei dati è più semplice e può essere variato altrettanto facilmente in ogni momento.
L’ingombro
È stato notevolmente ridotto attraverso la riduzione delle dimensioni del serbatoio dell’aria compressa, mentre la pressione è stata aumentata, con conseguente modifica e riduzione della struttura meccanica del reometro.
La manutenzione
Oltre ad essere meno frequenti grazie alle nuove guarnizioni, che richiedono meno sostituzioni e riducono il numero delle calibrazioni del torque, gli episodi manutentivi sono anche resi più semplici dal
nuovo design dell’apparecchiatura, che rende più facile l’accesso alle camere di prova per la loro pulizia e manutenzione.
Il software
Il Premier MDR utilizza il nuovo software LIMS (Laboratory Information Management System) basato sulla struttura Enterprise SQL (Structure Query Language), che consente di collegare molti strumenti allo stesso database. E se il computer è in rete (internet), i risultati delle prove possono essere visti istantaneamente da qualunque parte del mondo. Il software, inoltre, può lavorare anche col database datato Eclipse.
Quali conclusioni?
Sono numerose, e tutte positive per il nuovo curometro. Il Premier MDR è stato progettato e sviluppato per migliorare in maniera significativa, rispetto all’MDR 2000, la ripetibilità del torque nel lungo termine e la riproducibilità dei test di vulcanizzazione di mescole di gomma. E i risultati ottenuti confermano entrambe le caratteristiche.
Ha un ingombro più basso, e il touchscreen di cui è dotato assicura una nuova interfaccia grafica utente che semplifica l’effettuazione delle prove e consente di visualizzare risultati e curve sullo strumento. Richiede meno manutenzione, pur fornendo prestazioni di superiore qualità. Infine, aumenta la produttività del laboratorio di effettuazione dei test per il concorso di vari fattori: riduce gli interventi di manutenzione per la più bassa frequenza dei cambi di guarnizioni e la ridotta necessità di calibrazioni del torque; grazie all’uso di un nuovo torque standard a compressione, che è più facile da montare e raggiunge la stabilità molto più velocemente del torque dell’MDR tradizionale, queste tarature sono anche più veloci; consente di impostare rapidamente nuovi valori della temperatura col nuovo sistema di raffreddamento; un nuovo tipo di film resistente alla lacerazione riduce la contaminazione delle camere di prova; riduce la necessità di ripetere dei test per la maggiore stabilità dei dati nel lungo termine. V710 5000 kN
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Dalle Aziende
Mesgo entra nel mondo dei compound termoplastici di A. Ravasio - R&D Manager Mesgo Group
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esgo Spa, una realtà sempre più unica nel panorama dei fornitori di compound italiani ed europei, ha recentemente completato l’acquisizione di due aziende italiane operanti nel mercato dei polimeri termoplastici, rafforzando e diversificando ulteriormente il suo portafoglio prodotti. La prima, Guzzetti Master, di Turate (Como), vanta un’esperienza trentennale nella produzione di masterbatch colorati e di additivi a base termoplastica. La seconda, 3A Mcom di Grigno (Trento), opera nel settore dei compound termoplastici pronti all’uso. Queste due acquisizioni serviranno come rampa di lancio di Mesgo nel mondo dei materiali termoplastici, settore in cui l’azienda vuole entrare selettivamente con prodotti innovativi e ad alto valore aggiunto. L'interesse di un'azienda storicamente focalizzata sugli elastomeri vulcanizzabili come Mesgo Spa per i materiali termoplastici ha radici recenti ed è riconducibile all'acquisizione di Iride Colors, oggi Mesgo Iride Colors Srl, messa in atto nel 2013. Questa operazione non solo ha permesso all'azienda di attuare una strategia di discesa nella supply chain ma ha anche portato in casa asset tecnologici e knowhow tipici
Una delle linee di produzione adiabatiche disponibili in 3A Mcom. One of the adiabatic production lines available at 3A Mcom facilities. 86
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L'acquisizione di due nuove società proietta Mesgo nel settore dei compound termoplastici. Ecco l'approccio con cui l'azienda intende presidiare il comparto
del settore termoplastico. Rispetto agli elastomeri vulcanizzabili i polimeri termoplastici sono costituiti da catene, lineari o ramificate, legate solo da entanglement fisici. I materiali termoplastici si differenziano da quelli elastomerici per:
• tipologia di servizio: i polimeri termoplastici e i loro compositi sono materiali di tipo strutturale (e.g. supporto) mentre gli elastomeri sono generalmente di tipo funzionale (tenuta, smorzamento, ecc); • temperature di servizio: i materiali
Italiani in Polonia Italians in Poland termoplastici vengono utilizzati a temperature comprese tra la temperatura di transizione vetrosa (Tg) e il punto di fusione (Tm), nel caso siano semicristallini, o al di sotto della temperatura di transizione vetrosa, qualora siano amorfi. Gli elastomeri esprimono le loro proprietà peculiari al di sopra della transizione vetrosa (con leggeri sconfinamenti al di sotto della stessa) o in alcuni casi al di sopra della temperatura di fusione (e.g. elastomeri a base siliconica); • metodi di trasformazione: fusione (o rammollimento), formatura e raffreddamento, nel caso dei materiali termoplastici, e formatura con cottura nel caso degli elastomeri. In figura 1 (vedi la pagina seguente) è riportato uno schema riassuntivo che distingue tra materiali termoplastici ed elastomerici attraverso il loro comportamento termomeccanico, le temperature di servizio e di trasformazione.
L’approccio di Mesgo ai materiali termoplastici
Mentre l’acquisizione di Guzzetti Master va a rafforzare la produzione e la posizione di mercato di Mesgo nel segmento pigmenti a base termoplastica,
tramite Mesgo Iride Colors la recente acquisizione di 3A Mcom apre scenari del tutto nuovi per il gruppo. L'azienda ha una capacità di circa 20 kton anno di produzione, tre linee di produzione adiabatiche (vedi figura 2), tre estrusori bivite, di cui due ad alta velocità e uno a bassa velocità, e una gamma di prodotti attualmente così costituita: • Polipropilene (PP) caricato carbonato di calcio; • Poliammide (PA) caricata fibre di vetro; • PA antiurto; • PA autoestinguente; • PP caricato fibre di vetro; • PP resistente al fuoco; • Polibutilenetereftalato (PBT) resistente al fuoco. Con questa struttura il gruppo Mesgo fa ufficialmente ingresso nel settore dei compound a base termoplastica. I segmenti industriali di principale utilizzo dei prodotti citati spaziano dall’automotive al packaging, dalle costruzioni agli elettrodomestici. Nello specifico, i nuovi clienti a cui Mesgo si propone sono filmatori, produttori di articoli stampati per grandi e piccoli elettrodomestici, produttori di stoviglieria usa e getta, produttori di bar-
rette termiche utilizzate come barriera di protezione nella realizzazione di serramenti, ecc. Grazie al recente investimento in un nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo centralizzato e al servizio del gruppo, nonché a una nuova gestione strutturata della progettualità, il futuro vedrà Mesgo impegnata in progetti innovativi e sempre più sofisticati, atti a soddisfare i bisogni irrisolti dei clienti, utilizzando come leva la conoscenza degli elastomeri vulcanizzabili a caldo, storico core business di Mesgo. Un primo esempio di cross-competenza di Mesgo ha portato recentemente al deposito di una domanda di brevetto per una soluzione innovativa nell’ambito del 2k shot (co-stampaggio di plastica e materiale elastomerico liquido) che si basa su un compound termoplastico, opportunamente modificato da Mesgo, che garantisce l’adesione ad un silicone liquido (progetto che vede, tra gli altri, la partecipazione di partner quali Negri Bossi, Guzzini Engineering e Dow Corning Corporation). Con la stessa filosofia, e questa volta per i clienti che realizzano cavi elettrici resistenti al fuoco, impiegati ad esempio nell’edilizia pubblica (ospedali, ae-
Mesgo enters the world of thermoplastic compounds
M
esgo S.p.a, a unique operator in the field of Italian and European compounders, has recently concluded the acquisition of two different Italian companies operating in the thermoplastic market, strengthening its leading position and expanding its portfolio range. The first acquisition, Guzzetti Master located in Turate (Como), has a thirty year experience in pigment and additive masterbatch production based on thermoplastic carriers. The second acquisition, 3A Mcom located in Grigno (TN), produces ready-touse thermoplastic compounds. These two acquisitions will be the launching pad for Mesgo in the world of thermoplastic materials, field where the company intends to enter selectively with inno-
by A. Ravasio - R&D Manager Mesgo Group
The acquisition of two new companies launches Mesgo in the market of thermoplastic compounds. The group's approach for successfully operating in this sector. vative and high value added products. The interest of a company as Mesgo Spa, historically focused on thermoset rubber for thermoplastic materials field has recent roots specifically due to the acquisition of Iride Colors, renamed Mesgo Iride Colors Srl, stipulated in 2013. This operation, has not only allowed the company to start a descendent strategy into the supply chain but also to embed technical assets and knowhow typical of thermoplastic field. Comparing to curable elastomers, ther-
moplastic polymers are formed of linear or branched chains bonded only by physical entanglements. Thermoplastic materials differ from elastomers due to: i) Service type. Thermoplastic polymers and their composites are structural materials (e.g. support) whereas elastomers have generally a functional rule (sealing, dampening, etc). ii) Service temperature. Thermoplastic materials are normally used in a tempe-
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Dalle Aziende
Figura 1. Comportamento termomeccanico di: a) termoplastici semicristallini, b) termoplastici amorfi, c) elastomeri e d) elastomeri aventi sia Tg che Tm (es: elastomeri siliconici). Figure 1. Thermo-mechanic behaviour of: a) semicrystalline thermoplastics, b) amorphous thermoplastics, c) elastomers, and d) elastomers with either Tg and Tm (e.g. silicones).
Conclusioni
roporti, ecc) e sensibile (impianti petrolchimici, sale di controllo, ecc), sono in fase di studio pacchetti tandem che accoppiano il noto know-how di Mesgo nelle mescole siliconiche ad alta coesio-
ne di ceneri ai compound termoplastici impiegati negli strati più esterni dei cavi. In questo mercato sempre più esigente Mesgo intende fornire un servizio unico e originale.
rature range between glass transition (Tg) and melting point (Tm) if semi-crystalline, or below glass transition temperature if amorphous. Elastomers show their unique properties over glass transition temperature value (slightly encroaching below ) or in a few cases above the melting temperature (e.g. silicone-based compounds) iii) Processing. Melting (or softening), moulding or shaping, cooling in case of thermoplastic materials, and shaping with curing in case of elastomers. In figure 1 (above) a summary scheme is reported distinguishing among thermoplastics and elastomers according to thermomeccanic behaviour, service temperature, and processing.
• Calcium carbonate filled Polypropylene (PP) • Glass fiber filled polyamide (PA) • Anti-impact PA • Self-extinguishing PA • Glass fiber filled PP • Fire resistant PP • Fire resistant polybutyleneterephtalate (PBT) Thanks to this facilite Mesgo group enters officially the field of thermoplastic-based compounds. The industrial segments of listed products mainly used range from, automotive, packaging, buildings, to household appliances. The new target customers Mesgo is, specifically, aiming to are film manufacturers, moulded articles producers, disposable tableware manufactures, strips used in thermal break profiles, etc. Thanks to its recent investment in a new corporate centralized R&D laboratory and to a more structured project management approach, the future will find Mesgo committed into innovative and sophisticated projects, certainly focused in facing customers’ needs and using at its favour the knowledge of curable elastomers; the historical business core of Mesgo group. As an example of cross-competence, Mesgo has recently filed a patent for an innovative application for the 2k shot (co-moulding
Mesgo’s approach to thermoplastic materials
As the acquisition of Guzzetti Master reinforces the production and Mesgo’s market position in the field of thermoplastic-based pigments, Mesgo Iride Colors division, the latest acquisition of 3A Mcom, opens entirely new sets for the group. The company has a capacity of about 20 ktons per year, three adiabatic lines (see figure 2), three twin screw extruders (two high and one low speed), and a product range currently being:
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Con un fatturato che nel 2014 si è attestato ben oltre i 60 milioni di euro, 6 siti produttivi, un preciso piano di espansione geografica e di diversificazione di offerta, il gruppo Mesgo si affaccia al mercato dei trasformatori di materiali polimerici con un approccio unico e innovativo: da fornitore di mescole in elastomeri vulcanizzabili a fornitore di soluzioni per il mondo dei materiali polimerici, siano compound, pigmenti o additivi. of thermoplastics with elastomers) based on a thermoplastic compound, specifically modified by Mesgo, in order to achieve good adhesion to liquid silicone (this project is a joined development with Negri Bossi, Guzzini Engineering, and Dow Corning Corporation). With the same philosophy but focused on those customers who produce high and medium voltage fire resistance cables adopted in public (hospitals, airports, etc) or sensible structures (petrochemical plants, control rooms, etc) Mesgo is developing tandem packages which couple the well known competence of the company in ash cohesion silicone compounds and thermoplastic compounds used for external sheaths. In this increasingly demanding market Mesgo intends to provide an original and distinctive service.
Conclusions
Having a turnover well beyond 60 million euros in 2014, six production plants, a precise geographic expansion and offer diversification plan, Mesgo group faces the market of polymers manufacturing with a unique and innovative approach: from thermoset rubber compounder to complete polymer-based solutions provider, being compounds, pigments, or additives.
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Eurofoam: cinquant’anni portati magnificamente di Giuseppe Cantalupo
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al 1965 al 2015: Eurofoam, di Lainate, Milano, è arrivata all’oro dei cinquant’anni. Una tappa importante nella vita dell’azienda che è, al tempo stesso, la dimostrazione e il coronamento della tenacia, della determinazione, del coraggio e della passione con cui Giancarlo Sandrini, fondatore e presidente, l’ha condotta al successo negli anni. Un successo che sottolinea anche la professionalità e l’impegno con i quali lo hanno coadiuvato nell’impresa i figli Massimiliano, responsabile commerciale, e Gianpaolo, responsabile amministrativo. Lo abbiamo incontrato in azienda insieme al figlio Massimiliano.
La partenza da un seminterrato
Proprio così. Il primo luogo di lavoro di Giancarlo Sandrini è un seminterrato di 200 metri quadrati di Via Capecelatro, a Milano. Qui si fa le ossa con la commercializzazione di lastre di gomma e articoli stampati di un’azienda di Vigevano, a quei tempi leader nel settore articoli tecnici e calzature, con connessa attività di carico e scarico del materiale a spalla. Poi il cambiamento. «Dopo aver scaricato e caricato ma-
Produzione rotoli di silicone. Manufacturing of silicone rolls. 90
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
Nasce nel 1965 e dopo pochi anni Eurofoam è già tra le prime tre aziende italiane specializzate nella produzione di articoli tecnici in gomma compatta e espansa. In questo settore oggi è un produttore affermato sul mercato nazionale e internazionale per la riconosciuta elevata qualità dei suoi prodotti: una gamma vasta e in continua evoluzione, progettata e realizzata per rispondere in maniera sempre efficace alle crescenti richieste di una clientela sempre più esigente
Articoli tecnici Technical articles nualmente in spalla qualche tonnellata di lastre di gomma dal mio seminterrato - racconta il presidente - , esattamente dopo tre anni ho deciso che era giunto il momento di produrre qualcosa per conto mio. E iniziai la mia prima vera attività produttiva in un piccolo capannone a Trezzano sul Naviglio, nel quartiere Zingone, Milano». « Acquistai – continua - dei macchinari usati dalla Pirelli, obsoleti direi, ma ancora efficienti, un mescolatore gemello, una trafila antiquata, e due presse bassa pressione per stampare la gomma espansa. Dovetti anche acquistare un’autoclave a vapore per la vulcanizzazione dei profili estrusi. La mia azienda, infatti, era tra le prime tre aziende specializzate nel settore dell’espansione in Italia in quel periodo».
L’azienda prende il largo
Lo spirito di intraprendenza del giovane imprenditore, il suo intuito e la sua capacità di non arrendersi davanti alle difficoltà vengono, quindi, premiati dalla risposta dei mercati. E dopo ap-
pena quindici mesi dall’avvio dell’attività, il numero dei dipendenti è già salito a quindici. Intanto, i clienti stanno aumentando di numero, e si diversificano anche le richieste. Nel suo piccolo, l’azienda riesce a soddisfarle con una produzione, negli anni ’70, di 60-70 tonnellate/ mese di gomma espansa, sia naturale che sintetica. Ma gli spazi sono piccoli e, per poter far fronte in maniera adeguata alle maggiori esigenze del mercato, Sandrini è costretto a trasferirsi in locali più ampi. Ed Eurofoam si sposta a Cornaredo, Milano. Con l’occasione, vengono anche acquistati altri macchinari per sostituire attrezzature ormai vecchie e obsolete e, al tempo stesso, incrementare la dotazione del parco macchine aziendale. Dalla clientela, infatti, cominciano ad arrivare segnali di esigenza di materiali specifici per particolari applicazioni. Giancarlo Sandrini coglie questo orientamento del mercato e, approfittando di un altro trasferimento di sede, questa volta ad Arese, nel 1975 prende in
Veduta aerea della nuova sede. Aerial view of the new headquarters.
considerazione la possibilità di produrre l’espanso microporoso a cellule chiuse con l’impiego di EPDM, CR, NBR, SBR, per quelle applicazioni nelle quali la gomma naturale espansa a cellule aperte non si rivelava adatta. E incomincia un periodo di duro e im-
Eurofoam: fifty years and not feeling them by Giuseppe Cantalupo
Eurofoam was created in 1965 and, after a few years, it ranked among the first three Italian companies specialised in the production of compact and foam rubber technical articles. It is a well-established manufacturer in this sector on both domestic and international markets for the acknowledged high quality of its products: a wide and continuously evolving range, designed and realised to meet, in an increasingly efficient way, the growing needs of more and more demanding clients
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rom 1965 to 2015: Eurofoam, from Lainate, Milan, broke the tape of the fifty years from its establishment. An important step in the life of this company that is, at the same time, confirmation and coronation of the perseverance, resolution, courage and passion with which Giancarlo Sandrini, founder and President, has led it to success over the years. A success that underlines also the professionalism and commitment with which his sons Massimiliano, business manager and Gianpaolo, Administrative Manager, helped in the company. We met him in his company together with his son Massimiliano.
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Dalle Aziende
Articoli in gomma espansa. Foam products.
queste esigenze ha rappresentato un salto qualitativo enorme per Eurofoam sul fronte della competenza e della professionalità dei suoi tecnici. «Naturalmente – commenta con comprensibile soddisfazione il presidente rievocando quei tempi - questa crescita ha portato l’azienda ad avere la necessità di una gamma molto vasta di macchine, sia per la produzione dei blocchi che per la trasformazione, dalle moderne spaccatrici ai torni automatici, dalle fustellatrici – comprese le fustellatrici mezzotaglio – alle spalmatrici/accoppiatori, alle rotative, alle adesivizzatrici (adatte anche per il silicone). Questo, per citarne solo una parte».
Nasce il gruppo
pegnativo lavoro per la messa a punto delle formulazioni delle innumerevoli mescole, molto diverse tra loro per densità, durezza e dimensioni, necessarie per produrre articoli che aumentano sempre di più. L’azienda riesce nell’impresa, e la sua capacità di soddisfare
Starting from a basement
That’s it. Giancarlo Sandrini’s first working place is a 200 square metre basement in Via Capecelatro, Milan. Here he gains experiences with the marketing of rubber sheets and moulded articles of a company from Vigevano, at that time a leading manufacturer of technical articles and shoes, with a manual loading and unloading business. Then comes the change. “After manually loading and unloading some tons of rubber sheets from my basement - the president says - namely after three years, I decided that the time had come to produce something on my own. So I started my first manufacturing business in a small warehouse in Trezzano sul Naviglio, in the Zingone District, Milan.” ”I bought – he continues - some second-hand machinery by Pirelli, I should say obsolete but still efficient, a twin mixer, an old-fashioned drawplate, and two low-pressure moulding machines for moulding foam. I also had to buy a steam autoclave to vulcanise extruded
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Con l’attenzione sempre rivolta ai segnali e ai movimenti del mercato, nel 1980 Sandrini ‘avverte’ che si rende necessaria la produzione di profili con la vulcanizzazione non più in autoclave, ma con altre tecnologie più moderne, come, per esempio, la vulcanizzazione in continuo a sali fusi o quella a micro-
profiles. In fact, at that time, my company was among the first three specialised in the foam rubber sector in Italy”.
The company starts having success
The initiative of the young entrepreneur, his intuition and his capacity of not giving up before hardships, are, then, rewarded by the response of markets. After just fifteen months from the beginning of his business, the number of employees has already increased to fifteen. Clients are also increasing and they diversify in their requests. In its own, the company manages to meet them with a production, in the seventies equal to 6070 tons/month, of natural and synthetic foam. However, the spaces are small and to suitably meet the greater needs of the market, Sandrini has to move to a wider premise. Eurofoam moves to Cornaredo, Milan. Other machinery is also bought to replace old and obsolete equipment and, at the same time, to increase the company machine fleet. Clients, in fact, are
onde (UHF) o quella ad aria calda. E si lancia anche in questa “nuova avventura produttiva”, come egli stesso la chiama. Nascono, così, la Rubbermax e la Rubbersil, due società specializzate nella produzione, con queste tecniche di vulcanizzazione, di profili e lastre, rispettivamente in gomma compatta e espansa (EPDM, NBR, HNBR, SBR, policloroprene, polietilene clorosolfonato, gomma etilene-acrilato, gomma fluorurata, gomma naturale) e in silicone compatto e espanso (silicone e fluorosilicone). E con queste società si è anche formato un gruppo: il Gruppo Eurofoam. Più tardi, nel 2011, queste aziende si fonderanno in un’unica società, la Technical Rubber, attuale leader in Europa nel settore degli estrusi.
Il trasloco nella sede attuale
Dopo venticinque anni dall’insediamento ad Arese, a gennaio del 2000 Eurofoam effettua un altro trasferimento, l’ultimo della serie: a Lainate,
expressing the need for specific materials for special applications. Giancarlo Sandrini understands this market trend and, taking advantage of another relocation, this time to Arese, in 1975 he starts thinking about the possibility of producing the foam rubber articles with closed cells using EPDM, CR, NBR, SBR for those applications in which natural foam rubber with open cells proved to be not suitable. A period of hard and challenging work starts for the adjustment of formulas for the countless mixtures, different to one another as for density, hardness and size, needed to manufacture the articles that increase in number. The company succeeds and its capacity to meet these needs has represented a huge quality leap forward for Eurofoam as far as the expertise and professionalism of its technicians are concerned. “Obviously, the president comments with understandable satisfaction recalling those times – this growth has led the company to the need of a very wide range of machinery for both the manufactur-
Articoli tecnici Technical articles
Rotoli in gomma espansa (a sinistra), articoli fustellati (sopra) e lastre colorate (a destra. Foam rolls (left), punched items (above) and coloured sheets (right).
in una sede più ampia, ma, soprattutto, moderna e più funzionale. Perché il trasloco. L’industria della gomma ha conosciuto, in quegli anni, cambiamenti importanti sia nei suoi settori fondamentali - materie prime, processi, macchine, prodotti, applica-
zioni, eccetera – che nelle sue tecnologie di lavorazione e trasformazione, oggetto – queste ultime – di miglioramenti pressoché continui. L’innovazione tecnologica ha indotto nuove esigenze e queste, a loro volta, hanno aperto nuovi mercati. Si
ing of blocks and the transformation from modern splitters to punching machines, including half-cut ones – to sizing machines/coupling machines, rotary equipment, self-adhesive machines (suitable also for silicone). This, to quote just a part”.
rurinated rubber, natural rubber) and in compact and foam silicone (silicone and fluorosilicone) Along with these companies the Eurofoam Group was created. Later, in 2011, these companies will be merged into Technical Rubber, the current leading company in Europe in the sector of extruded elements.
The group is born
Always paying a great attention to the signs and movements on the market, in 1980 Sandrini “feels” that the production of profiles with vulcanisation must be carried out using more modern technologies compared to autoclave, such as the molten salt continuous vulcanisation, the microwave (UHF) or the hot air ones. Therefore, he starts this “new manufacturing adventure”, as he calls it. Rubbermax and Rubbersil are then created, two companies specialised in the manufacturing, with these vulcanisation techniques, of profiles and sheets, respectively in compact rubber and foam (EPDM, NBR, HNBR, SBR, polychloroprene, chlorosulphonated polyethylene, ethylene acrylic rubber, fluo-
The relocation to the current headquarters
After 25 years from the relocation in Varese, in January 2000 Eurofoam moves again for the last time: to Lainate, in wider, more modern and functional premises. The relocation is due to the fact that, in the last few years the rubber industry has undergone important changes in its crucial sectors, raw materials, processes, machinery, products, applications, etc., as well as in its processing and transformation technologies. These latter, in particular, have been continuously improving. Technological innovation determined new needs that, in
sono diversificate e sono aumentate le richieste provenienti dai clienti, e questi sono anche aumentati di numero. Ecco, allora, che per un’azienda come Eurofoam, che nel settore dei prodotti estrusi in gomma espansa e compatta è riconosciuta ormai da anni a livello globale come produttore di articoli di qualità, diventa giocoforza cercare una sede più adeguata alle nuove esigenze produttive e alle accresciute e più severe richieste dei mercati. E Sandrini si trasferisce, appunto, a Lainate, Milano, in quello che è l’attuale insediamento della società.
turn, opened new markets. The requests from the increasing clients diversified and raised in number. Therefore, such a company as Eurofoam, which has been acknowledged on a global level as a manufacturer of quality articles in the compact rubber and foam-extruded products for a long time, has to find premises more suitable to the new production needs and to the increased and stricter requests of the market. Sandrini decides to move to Lainate, Milan, in the current company headquarters. The company occupies a total surface, offices, manufacturing, laboratories, warehouse, workshops- of 15,000 square metres, to which 3,000 square metres of Technical Rubber must be added. The group employs 110 people.
The range of products, processes and technologies
The range of articles produced by Eurofoam is simply wide. A broadly diversified and continuously evolving range aimed at meeting any request from the
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Dalle Aziende
La gamma prodotti, i processi, le tecnologie
L’azienda occupa una superficie totale – uffici, produzione, laboratori, magazzini, officine - di 15.000 metri quadrati, ai quali vanno aggiunti i 3.000 metri quadrati della Technical Rubber. I dipendenti del gruppo sono, complessivamente, 110.
Semplicemente vasta è la gamma degli articoli prodotti da Eurofoam. Una gamma che, già estesamente diversificata di per sé, è anche in continua evoluzione per essere in grado di soddisfare ogni richiesta della clientela, anche la più esigente, proveniente dai più svariati settori industriali. «Appunto questo è il nostro punto di forza – ci dice Massimiliano Sandrini - , e cioè l’elevata diversificazione dei prodotti col conseguente ampio ventaglio di applicazioni nelle quali trovano impiego, dall’industria chimica ai giocattoli, dall’industria dell’auto all’elettronica, dall’ortopedia all’oleodinamica, dall’isolamento acustico a quello termico». Ed è, inoltre, questa molteplicità di settori applicativi, non disgiunta dall’elevato livello qualitativo degli articoli, lo scudo che pone l’azienda al riparo dalla concorrenza e dalla crisi. «Eurofoam – prosegue, infatti, il responsabile commerciale – produce ar-
ticoli che è difficile trovare presso altri produttori, sia per l’alta qualità che li contraddistingue, difficilmente imitabile, che per l’elevato contenuto tecnologico, sempre al passo con le novità prestazionali richieste dal mercato, difficilmente raggiungibile. Importanza non secondaria, inoltre, riveste il fatto che la nostra azienda produce su progetto, apposta per rispondere sempre alle particolari, specifiche esigenze del cliente». L’azienda produce blocchi in gomma espansa e in polietilene/EVA a cellula chiusa e aperta da 1.000 x 2.000 mm, con spessore variabile da 40 a 100 mm. Le mescole sono a base di EPDM, EPDM/PE, CR, NBR/PVC, NR, SBR, PE, EVA, PE/EVA. I processi produttivi sfruttano numerose lavorazioni, alle quali corrisponde un folto parco macchine composto da un gran numero di apparecchiature, tutte tecnologicamente all’avanguardia. Per la spaccatura, per esempio, ossia la lavorazione che ricava lastre e roto-
client, even the most demanding, coming from the most varied sectors. “This is our strong point – Massimiliano Sandrini tells us – that is the high diversification of products with the subsequent wide selection of applications in which they can be used, from the chemical sector to toys, from the automotive industry to orthopaedics and oleodynamics, from sound to thermal insulation”. Moreover this multiplicity of application sectors, not separated from the high quality levels of the articles, is the shield protecting the company from both competitors and crisis. “Eurofoam – the business manager continues – manufactures products that are difficult to find by other producers, both for their high quality, difficult to imitate, and for their high technological content, in line with the novelties in terms of performance requested by the market, hard to reach. The fact that our company manufactures only on order to meet the specific and peculiar needs of the client, is an element not to be neglected. The company produces blocks in foam
and polyetilene /EVA with a 1.000 x 2.000 mm closed/opened cell, with a variable thickness ranging from 40 to 100 mm. Mixtures are EPDM, EPDM/PE, CR, NBR/PVC, NR, SBR, PE, EVA, PE/EVA based. The production processes exploit numerous workings complemented by a remarkable machine fleet consisting in a great number of cutting-edge technological equipment. For example, six splitters are used for the splitting, that is the working through which sheets and rolls are obtained from blocks: two for the production of sheets and four for the manufacturing of continuous sheets with thickness ranging from 0.8 and 800 mm. For the sound and thermal insulation sector, the company combines compact rubber or foam material previously treated to become self-adhesive, with such materials as films, mock leather, special masses in rubber with a high resistance to operation temperatures up to 140°C. The self-adhesive treatment is carried out with two different process-
es, based on the type of adhesive to be treated: a process works with cold adhesives, of the special acrylic type; the other with hot melt adhesives starting from water based glue blocks continuously applying the glue on the sub layers. 8 shearers are used to cut compact rubber or foam profiles, with or without adhesive, with a minimum section equal to 4 mm and maximum length of 50 m. The company produces, upon client’s drawings, compact rubber and foam gaskets with or without adhesives of various sizes, with a maximum size equal to 1.000 x 1.500 mm and a thickness of 25 mm. Six punching machines are used in these workings. One performs the half-cut punching allowing for the production or continuous roll gaskets, without internal and external waste, and with a removal of the gasket made easy by the adhesive. Maximum gasket size equal to 600 mm for a maximum thickness of 25 mm. The water cut, a sort of punching in which the cut is performed by a high pressure water jet, is a working carried
Articoli estrusi in gomma. Rubber extruded products.
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Dalle Aziende
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out by two machines for the production of gaskets with width and length up to 3 m and a thickness equal to 180 mm, far greater, then, than the 25 mm that can be worked with the common punching machines. Milling, instead, is a manual process in which the company operates with its own exclusive know-how. This working allows to obtain complex sections from square or rectangular profiles as well as to produce continuous profiles as an alternative to the extrusion process, with softer and cheaper products. In other premises, where a modern plant with thirteen technologically advanced extrusion lines is located, Eurofoam manufactures compact rubber, silicone and foam extruded elements, continuously vulcanised with three technologies: molten salts, microwave and hot air. For this kind of production, the companies has about 9,500 matrixes and in 2014 it used about 150,000 kg/months of rubber mixtures of different types. A line is dedicated to the extrusion
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li dai blocchi, sono utilizzate sei spaccatrici: due per la produzione delle lastre e quattro per quella dei rotoli in continuo, con spessori che vanno da 0,8 a 800 mm. Per il settore dell’isolamento termico e acustico l’azienda accoppia materiali in gomma, espansi o compatti previamente adesivizzati, con materiali come film, fintapelle, masse speciali in gomma con elevata resistenza a temperature di esercizio fino a 140°C. L’adesivizzazione viene effettuata con due diversi processi, a seconda del tipo di adesivo da trattare: un processo lavora con adesivi a freddo, del tipo adesivi acrilici speciali; l’altro lavora a caldo, con adesivi hot melt, partendo da colle in pani a base acqua e spalmando in continuo la colla sui substrati. Ben otto taglierine sono dedicate al taglio di profili espansi o compatti, con o senza adesivo, con sezione minima di 4 mm e lunghezza massima di 50 m. Mediante fustellatura l’azienda produce, su disegni del cliente, guarni-
zioni in gomma espansa e compatta con o senza adesivo di varie misure, con dimensione massima di 1.000 x 1.500 mm e spessore di 25 mm. Sono sei le fustellatrici impiegate in queste lavorazioni. Una di esse effettua la fustellatura mezzo-taglio, che consente di produrre guarnizioni a disegno in rotoli continui, senza sfrido interno e esterno, e con il distacco facilitato della guarnizione dall’adesivo. Dimensione massima della guarnizione 600 mm e spessore massimo 25 mm. Il taglio ad acqua, una sorta di fustellatura nella quale il taglio viene effettuato da un getto d’acqua ad alta pressione, è la lavorazione alla quale sono riservate due macchine per la produzione di guarnizioni a disegno con larghezza e lunghezza fino a 3 m e spessore fino a 180 mm, ben superiore, quindi, ai 25 mm lavorabili con le normali fustellatrici. La fresatura, invece, è un processo manuale nel quale l’azienda opera con un suo esclusivo know-how. La lavorazione consente di ricavare se-
of compact silicone and foam rolls, with thicknesses ranging from 0.5 to 1.5 mm and a width up to 1,500 for many thicknesses. Upon request, a 2,000 mm version is available and out of standard lengths can be obtained without added costs. Another line is dedicated to the co-extrusion of foam-compact rubber. Finally, a department equipped with injection moulding machines to manufacture glued or jointed rubber gaskets by hot moulding is operating. The glue junction allows to obtain glued finished articles of the O-ring type. It is used for standard mixtures, while for the gluing of silicon special lamps are used. The junction with vulcanisation is obtained through injection moulding to improve mechanical and elastic features of rubber profiles in the junction.
effort, Massimiliano Sandrini says, in increasing our sales on international markets and, over the last period, we have obtained a positive result as a reward for our commitment: 55% of our production is intended for international markets”. This thanks to the continuous innovative research and quality improvement where our company management expresses its professionalism. The ISO 9001:2008 certification obtained from Lloyd’s Register Quality Assurance testifies it. We should also underline that Eurofoam does not neglect the environment while carrying out its production activity. In fact, the working wastes are not disposed, but recycled in the manufacturing of new products with minimum costs, such as foam agglomerates. Also this eco-friendly aspect of the vision of the future shows the validity of Giancarlo’s Sandrini ideas, who traces the line along which its company develops: “Believing in our job is the absolute base to go on working”.
Export and quality
Eurofoam has a turnover of 26 million euros mainly deriving from export. “We have always made a great
Articoli tecnici Technical articles zioni complesse da profili in sezione quadrata o rettangolare e permette anche di produrre profili in continuo in alternativa al processo dell’estrusione, con prodotti più morbidi ed economici. In un’altra sede, dove è ubicato un moderno stabilimento con tredici linee di estrusione tecnologicamente avanzate, Eurofoam produce trafilati estrusi in gomma e silicone compatto e espanso, vulcanizzati in continuo con tre tecnologie: a sali fusi, a microonde e ad aria calda. Per questa produzione, l’azienda dispone di circa 9.500 matrici e nel 2014 ha consumato circa 150.000 kg/mese di mescole in gomma di vario tipo. Una linea è dedicata esclusivamente all’estrusione di rotoli di silicone compatto e espanso, con spessori da 0,5 a 15 mm e larghezza variabile fino a 1.500 mm per molti spessori. Su richiesta, però, è possibile arrivare anche a 2.000 mm e realizzare larghezze fuori standard senza particolari costi aggiuntivi. Un’altra linea è riservata
alla co-estrusione gomma espansa gomma compatta. È attivo, infine, un reparto dotato di presse a iniezione per la realizzazione di guarnizioni in gomma incollate o giuntate a caldo mediante lo stampaggio. La giunzione a colla porta ad articoli finiti incollati ad anello tipo O-ring. È utilizzata per mescole standard; per l’incollaggio del silicone, invece, si ricorre all’ausilio di lampade speciali. La giunzione con vulcanizzazione, invece, è utilizzata nello stampaggio a iniezione per migliorare le caratteristiche meccaniche ed elastiche dei profili di gomma nella giunzione.
Export e qualità
Eurofoam realizza un fatturato di 26 milioni di euro alimentato, per la maggior parte, dall’export. «Abbiamo sempre profuso un notevole impegno – ci dice Massimiliano Sandrini – nell’incrementare le nostre vendite sui mercati internazionali, e negli ultimi tempi abbiamo raccolto un
lusinghiero risultato dei nostri sforzi: il 55% della nostra produzione va all’estero». Questo, grazie al continuo lavoro di ricerca innovativa e di miglioramento della qualità nel quale il management aziendale esprime la sua professionalità. E il riconoscimento della certificazione ISO 9001:2008 da parte del Lloyd’s Register Quality Assurance ne è la piena testimonianza. Importante sottolineare, inoltre, che Eurofoam non trascura l’ambiente nello svolgimento della sua attività produttiva. Gli scarti delle lavorazioni, infatti, non vengono buttati via, ma sono riciclati nella produzione di nuovi prodotti a costi minimi, come, per esempio, gli agglomerati espansi. Anche questo aspetto ecologico dello sguardo rivolto al futuro è la dimostrazione della validità del pensiero di Giancarlo Sandrini, il presidente, che delinea la traccia lungo la quale si sviluppa il percorso della sua azienda: «Credere nel nostro lavoro è la base assoluta per proseguire».
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News Alti e bassi del mercato pneumatici nel primo trimestre Dati di mercato altalenanti per l’industria europea dei pneumatici nel primo trimestre di quest’anno. Lo dicono i risultati pubblicati da Etrma, l’Associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma, relativi alle vendite dei suoi associati nel periodo gennaio-marzo 2015. Il segmento autovetture ha registrato vendite per 52,120 milioni di unità, che significano una crescita el 2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Anche se modesto, questo dato rappresenta un’inversione di tendenza a confronto con l’ultimo trimestre del 2014, quando si era avuto un calo del 9%. I pneumatici autocarro, invece, hanno accusato una flessione del 2%, con 2,158 milioni di pezzi venduti contro i 2,174 milioni di un anno prima. Da sottolineare che il dato di quest’anno si inserisce in un trend delle vendite nel segmento che continua una discesa incominciata a metà 2014. Va anche detto che l’import in Europa di pneumatici autocarro, specialmente dalla Cina, ha registrato un ragguardevole incremento l’anno scorso e ha continuato ad aumentare nel gennaio 2015. Nell’intero 2014 sono entrati in Europa 5.647.759 unità, contro 3.985.740 del 2013: +42%. Dalla sola Cina sono arrivati 3.471.368 pezzi: +50% rispetto al 2013, quando l’import fu di 2.313.101 unità. A gennaio 2015 l’import totale è aumentato del 17% rispetto allo stesso mese del 2014 (525.487 unità a fronte di 450.874), e l’export cinese in Europa è stato di 355.378 pneumatici contro 286.575 del gennaio 2014: +24%. Segno meno anche nel segmento veicoli agricoli, con 436.000 unità vendute contro 500.000 di gennaio-marzo 2014 (-13%), mentre si è avuto il segno più in quello dei motocicli, che ha realizzato un incremento del 7% (3,297 milioni di pezzi su 3,093 milioni). (g.c.)
News
La Colmec al forum sulla mescolazione
L’
azienda di Busto Arsizio, leader a livello globale nella costruzione di estrusori e linee complete di estrusione e vulcanizzazione della gomma, parteciperà all’USA Rubber Industry Forum 2015, che si terrà a Pittsburgh, Pennsylvania, dal 15 al 19 giugno prossimo. Organizzato da TechnoBiz USA, l’evento si articolerà in due sessioni dedicate, la prima, alla mescolazione (dal 15 al 17 giugno); la seconda, allo stampaggio della gomma (18 e 19 giugno). In entrambe si terranno conferenze tecniche e corsi di addestramento su mixing e compounding e sul moulding. Nel primo giorno della sessione riservata alla mescolazione la Colmec presenterà, attraverso l’intervento di Martin Yonnone, Managing Director di Colmec USA, la relazione “New Solution in the Rubber Mixing Room”, dedicata alla presentazione della nuova sala mescole: l’ultima innovazione tecnologica dell’azienda nella quale gli step dell’intero processo della compoundazione, dalla miscelazione degli ingredienti al batch-off, sono completamente automatizzati. (g.c.)
Il lavaggio agli ultrasuoni di ogni genere di manufatto
L
a Uesseti 2000, azienda di Cinisello Balsamo fondata nel 1986, è l’affermato leader nazionale nella fornitura di sistemi di lavaggio manuali e automatici di manufatti di qualsiasi tipo in qualsiasi settore, con una tecnologia di controlli non distruttivi. Si avvale di un proprio Service con tecnici specializzati e operatori di apparecchiature, e dispone di una fitta rete di collaboratori internazionali di alto livello. Punto di forza della società, in particolare, le lavatrici a ultrasuoni. Con queste apparecchiature è possibile sgrassare praticamente tutto, con la sola eccezione dei manufatti con scarsa resistenza chimica alle sostanze acquose e di quelli con scarsa resistenza fisica alla cavitazione ultrasonora. Enorme il numero dei settori nei quali è applicabile il lavaggio con ultrasuoni: dal settore chimico a quello medico ospedaliero, dal meccanico a quello degli stampi, dall’industriale al metallografico, al galvanico, all’elettronico, al militare e aerospaziale. 100
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA maggio 2015
Mescolatore bivite conico CTM di Colmec.
E sono ancora tanti altri i settori nei quali è utilizzata questa tecnologia: orafo, ottico, motori marini, industria automobilistica e motociclistica, maglierie e tessiture, rige-
nerazione (lavaggio di precisione di testine inkjet delle stampanti a getto d’inchiostro), underwater (trattamento valvole erogatori subacquei), antincendio (lavaggio masche-
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News
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Apollo Tyres costruisce impianto in Ungheria
A
pollo Tyres, produttore internazionale di pneumatici con sede in India, ha avviato (nella foto la posa della prima pietra), ai primi dello scorso mese di aprile, la costruzione del suo primo impianto in Ungheria, a Gyöngyöshalász, un sito di-
stante meno di 100 km da Budapest. L’avviamento della produzione è previsto per l’inizio del 2017 e interesserà pneumatici con marchio sia Apollo che Vredestein con una capacità totale annua di 5,5 milioni di pneumatici per autovetture e autocarri leggeri e 675.000 pneumatici per veicoli commerciali pesanti. Lo stabilimento, che agevolerà al costruttore indiano l’accesso al mercato europeo, rappresenta la seconda unità di produzio-
ne della casa indiana in Europa dopo l’impianto nei Paesi Bassi e sarà espressione di una tecnologia d’avanguardia. Per la gestione tecnica del nuovo impianto la società ha già avviato, all’inizio dell’anno, la fase delle assunzioni di personale qualificato: circa 90 tecnici, ai quali sono state assegnate borse di studio, saranno inquadrati come dipendenti a partire dal 1° luglio, e nella seconda metà dell’anno entreranno in azienda altri 150 tecnici. (g.c.)
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MAGGIO 2015 - NUMERO 4
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