L'Industria della Gomma 12 2015

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

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DICEMBRE 2015 - NUMERO 10


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Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di

SOMMARIO

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assogoMMa

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA

10 Rassegna della stampa tecnica estera

www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Stampa Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editoregarantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi degli artt. 7 e 10 i destinatari hanno facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati,mediante comunicazione scritta al responsabile del trattamento presso EDIFIS S.p.A. - Viale Coni Zugna 71 20144 Milano, luogo della custodia della banca dati medesima.

mondogomma 14 I SETTANT’ANNI DI ASSOGOMMA I riflessi della serata, celebrata lo scorso 22 novembre,

FOCUS 21 speciale stampi

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

Tutte le novità per lo stampaggio di elastomeri e silicone liquido da parte dei più importanti protagonisti italiani nella produzione di stampi: • Alfa Stampi • Franciacorta Stampi • OCS Stampi • ORP Stampi • Rabbi • Top Tech

Tovo Gomma DALLE AZIENDE

28 a lezione sul silicone liquido

L’Industria della Gomma una rivista edita da:

in cui l’associazione delle aziende produttrici di articoli in gomma e pneumatici ha celebrato il suo settantesimo compleanno. Nell’occasione sono state premiate le 15 aziende più meritevoli della filiera e sono stati conferiti anche diversi riconoscimenti “alla carriera”, tra cui anche quello alla nostra rivista

La produzione di articoli tecnici in silicone liquido sta diventando un business sempre più appetito dalle imprese. Di pari passo si moltiplicano gli eventi formativi sull’argomento. Come il seminario organizzato a Galliate, in provincia di Novara, dal consorzio Proplast insieme con alcuni partner tecnici. Noi ci siamo andati

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40 UN AIUTO DAI COBOT

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normative

44 incendi, ecco il nuovo codice

In vigore dallo scorso 18 novembre fissa una nuova serie di regole coordinate per le imprese, pensate per ridurre al minimo il rischio di incendi. Sono state riclassificate anche tutte le attività connesse allo stoccaggio, vulcanizzazione, lavorazione e stampaggio della gomma. Ecco i dettagli.

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50 taccuino •

Il grafene accelera e rallenta la bicicletta

Stefano Parisi nuovo managing director per Bridgestone

Italia e Repubblica Ceca: la collaborazione parte da Brescia

L’accordo di Versalis con KBR

Un nuovo general manager per Marangoni in Francia

Fabbrica automatica: Rockwell illustra la sua visione a Chicago

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Ferrovie green con le traversine in gomma riciclata

56 INDICE GENERALE DEL 2015

Argomenti, aziende e persone citati da L’Industria della Gomma nel corso di quest’anno

64 elenco degli inserzionisti

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015


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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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ELASTICA

Rassegna della stampa tecnica estera

Nuovi materiali Protezione di elastomeri, contenenti diene, contro screpolature causate da ozono

A. Müller, I. Watson, M. Winrow, Technical Department Clwyd Compounders Ltd, Wrexham (United Kingdom) - email: anest@ clwydcompounders.com - RFP n. 2/2015,Volume 10, pag. 100-102.

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i tratta di uno studio semplice e di facile comprensione, che riprende un argomento considerato ormai completamente chiuso per quanto riguarda la ricerca, ma che offre ancora interessanti spunti di riflessione. È risaputo che gli elastomeri, in particolare quelli con doppi legami residui, soffrono diversi tipi di invecchiamento, che vanno dal termico al termo-ossidativo, dalle screpolature causate dall’ozono alla foto-ossidazione: nello studio si descrivono il meccanismo dell’attacco dell’ozono ai manufatti di gomma e le opzioni per proteggerli. Dopo una breve introduzione, che

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

parla dell’etimologia del termine e della formazione dell’ozono negli strati dell’atmosfera, si accenna agli effetti della sua azione considerando la formazione di screpolature e il “frosting” (formazione di una patina superficiale biancastra), fenomeni riferiti rispettivamente alle gomme sotto sforzo (per esempio nei fianchi di pneumatici, quindi gomma naturale e polibutadiene) e non stressate. Viene confermato che l’attacco dell’ozono non si può evitare e che un valido aiuto è dato dall’uso di cere, che migrano sulla superficie del manufatto e impediscono all’ozono di entrarne in contatto. L’eventuale inconveniente è che una cera non idonea può causare “blooming” (efflorescenza) sulla superficie rovinandone l’estetica. La migrazione della cera, influenzata da temperatura, matrice polimerica, intensità del carico dinamico e concentrazione del plastificante, risulta però efficace solo per manufatti sottoposti a carico statico (per esempio guarnizioni finestra e portiera di veicoli); nel caso di un carico dinamico la protezione si rivela insufficiente e deve essere rin-

forzata con l’aggiunta di un antiozonante come il 6PPD, che a sua volta deve migrare in superficie per reagire con l’ozono. In questo caso la cera funziona da veicolo per il 6PPD, che migra lentamente a causa del suo ingombro sterico. Il risultato dello studio è racchiuso nella breve parte finale, in cui si parla del possibile uso di EPDM, per esempio in miscela con SBR, per proteggere il manufatto industriale di gomma, ma nel caso del pneumatico il tentativo di introdurre EPDM in mescola non ha avuto successo.

Nuovi materiali Nanocompositi a base di gomma naturale con nanotubi di carbonio (CNT/NR) per applicazioni industriali

A. Rul, M. Claes, Nanocyl, Sambreville (Belgium), T. Heller, V. Linh Dang, SaficAlcan Deutschland GmbH, Bad Kreuznach (Germany) - email: Alicia.rul@nanocyl. com - RFP n. 2/2015, Volume 10, pag. 104-107.


Abbiamo letto per voi

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ono ormai parecchi anni che le nanocariche di carbonio vengono usate per migliorare il rinforzo di formulazioni di gomma. Questo studio illustra l’effetto dei nanotubi di carbonio NC7000, in combinazione con nero di carbonio N330, nella formulazione per sospensioni motore di autocarro. La riduzione del 50% di nero di carbonio, sostituito con poche parti di nanotubi, ha migliorato le proprietà meccaniche a basse deformazioni e mantenuto le proprietà di riferimento a deformazioni più elevate. Il motivo principale per cui si studiano le nanoparticelle è il loro potenziale utilizzo per migliorare le proprietà fisico-meccaniche con basso livello di caricamento, poiché la piccola dimensione della particella aumenta la sua area superficiale. Leggendo l’introduzione si apprende che i nanotubi di carbonio furono identificati da Endo nel 1976 e descritti successivamente nel 1991 da Ijima, entrambi fisici giapponesi. Un nanotubo di carbonio è un materiale a forma di tubo, fatto di carbonio, con un diametro di scala nanometrica (un nanometro è un miliardesimo di metro o circa un diecimillesimo dello spessore di un capello umano). Lo strato di grafite assomiglia ad una rete metallica arrotolata con una maglia esagonale ininterrotta e le molecole di carbonio agli apici degli esagoni. È dal 1994 che l’interesse per i nanotubi di carbonio è cresciuto enormemente, da quando Ajayan, professore indiano in ingegneria, pubblicò la prima presentazione di compositi polimero/nanotubi. In questo studio i nanotubi sono stati utilizzati in sinergia con nero di carbonio, allo scopo di creare un reticolo tridimensionale grazie alle forme sferiche e tubolari, considerando che questo particolare reticolo dovesse accrescere l’interazione carica-polimero e migliorare le proprietà finali del manufatto. Si sono confezionate mescole a base gomma naturale SVR CV60, con diverse phr di nero N330 e nanotubi NC7000 di Nanocyl, e si sono poi rilevate durezza, densità di reticolazio-

ne, rapporto di rigonfiamento, comportamento sforzo-deformazione e proprietà termiche. Per ogni prova si sono discussi i risultati, tutti riportati su grafici, che già dalla durezza delle diverse mescole indicano che esiste sinergia fra nero e nanotubi di carbonio. Questo è stato confermato da tutte le altre prove, i cui risultati complessivi indicano che è impossibile sostituire completamente il nero N330 con NC7000, mentre la combinazione delle due cariche permette di dimezzare e addirittura di sostituire quasi due terzi della quantità di N330 con sole quattro parti di nanotubi. Occorre tener presente che lo studio è focalizzato sulla formulazione per sospensioni motore di autocarro, articolo per il quale è positivo il miglioramento del modulo 100% e che a bassa deformazione il più delle volte si comporta come un antivibrante.

Nuovi materiali Riduzione del tempo di vulcanizzazione nella lavorazione di elastomeri

L. Perko, W. Friesenbichler, Injection Moulding of Polymers, Montanuniversität, Leoben (Austria) - email: spritzgiessen@unileoben.ac.at – RFP n.2/2015, Volume 10, pag. 117-121.

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idurre il tempo di vulcanizzazione è senz’altro il sogno di tutti gli stampatori. FFG è un’agenzia austriaca di promozione della ricerca che, col suo programma BRIDGE, si prefigge di colmare il deficit di finanziamento fra ricerca di base e ricerca applicata. Il suo progetto di ricerca “Riduzione del tempo di vulcanizzazione”, presso la Montanuniversität di Leoben, fu avviato per investigare modi e mezzi per ridurre i tempi di vulcanizzazione senza danneggiare le proprietà del manufatto. In particolare si è prestata attenzione per predire in anticipo la potenziale riduzione, ricorrendo a sforzo di taglio accoppiato e riscaldamento elongazionale in un ugello conico, per valutare il riscaldamento di dis-

sipazione nelle mescole di gomma e per sviluppare un programma di calcolo per tale riduzione. Per caratterizzare sforzo di taglio e riscaldamento elongazionale si è ricorso ai metodi analitici di Cogswell e Binding, essenziali per una soluzione del problema senza una complessa simulazione 3D. Dagli studi sperimentali si è constatato che si creano zone morte, con accumulo di materiale ai margini dell’ugello, con angoli superiori a 45°, per cui nei calcoli è stato tenuto in conto un angolo esterno con limite di 45°. Obiettivo degli esperimenti era ottenere una misurazione riproducibile della massa polimerica dopo il flusso attraverso un ugello conico: si sono così fabbricati ugelli conici con diversi angoli, 20-30-45-60-75 e 90°. Si è arrivati in questo modo ad uno stampo prototipo, in cui sono stati prodotti manufatti in diverse condizioni di processo, arrivando alla conclusione che la fase dell’iniezione è il fattore principale che incide su temperatura della massa e potenziale riduzione del tempo di vulcanizzazione. Per la prima volta si è caratterizzato scientificamente il riscaldamento dovuto alla forza di compressione dello stampo, che però non influisce sulla riduzione del tempo di vulcanizzazione, perché la maggior parte del calore generato viene perso a causa delle pareti fredde dell’unità di iniezione. Più interessante è invece la relazione tra temperature delle pareti dello stampo e temperatura della massa polimerica dopo l’iniezione in funzione dello spessore del manufatto, il cui tempo di vulcanizzazione risulta non potersi ridurre per spessori inferiori a 4 mm. • Nello svolgimento del processo sono state fatte nuove scoperte di importanza pratica per la lavorazione di elastomeri con riferimento a: • dati di correzione della temperatura in relazione alla viscosità, forniti da reometro capillare • sviluppo di un nuovo metodo di misurazione della viscosità elongazionale L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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ELASTICA •

metodo di visualizzazione dei flussi di ingresso nello stampo • programma di valutazione del tempo di vulcanizzazione e della possibilità di ridurlo. Alla fine di tutte le prove, condotte applicando modelli di calcolo di flusso e metodi di misurazione di viscosità di taglio ed elongazionale con metodo capillare, si è arrivati alla conclusione che è la fase dell’iniezione che può influire maggiormente sulla riduzione del tempo di vulcanizzazione. Si è così deciso di abbandonare la complessa ottimizzazione della geometria degli ugelli conici, per focalizzarsi su un sostanziale miglioramento del modello di calcolo per la predizione della temperatura della massa iniettata, tenendo conto dei componenti assiali, radiali e tangenziali del flusso di ingresso.

Nuovi materiali Perfluoroelastomeri (FFKM) per vincere nuove sfide

A. Verschuere, New Product Deployment Perfluoroelastomers, 3M Advanced Materials Division, 3M Belgium, Zwijndrecht (Belgium), E. Cole, 3M Film Manufacturing & Supply Chain Organization, 3M, St. Paul, MN (USA) email: averschuere@mmm.com – RFP n. 2-2015, Volume 10, pag. 122-129.

Q

uesta è una lunga ed esaustiva introduzione ai perfluoroelastomeri (FFKM di 3M Advanced Material Division), che sono materiali a cui si fa ricorso quando gli altri elastomeri non sono in grado di resistere a chimici aggressivi e/o temperature estreme, caratteristica invece tipica dei perfluoroelastomeri. Per questo motivo essi vengono utilizzati per guarnizioni di tenuta in impianti chimici, turbine di aerei, trattamento al plasma per applicazioni di semiconduttori. L’articolo fornisce informazioni tecniche sui perfluoroelastomeri, sulla loro chimica di reticolazione e sulla resistenza chimica e termica, illustrandone alcune applicazioni. Gli elastomeri perfluorurati sono polimeri che combinano comportamen12

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

to elastomerico con temperatura e inerzia chimica del PTFE (politetrafluoroetilene). Sono copolimeri del TFE (tetrafluoroetilene) e di un viniletere perfluorurato (PFVE), sviluppati alla fine degli anni ’60 con circa il 72,5% di fluoro in peso e senza segmenti di idrocarburi nell’ossatura polimerica. Vengono illustrati i metodi di reticolazione dei perfluoroelastomeri con sistema radicali liberi/coagente, triazina o bisamminfenolo. La lavorazione dei perfluoroelastomeri può essere effettuata con macchinari standard per elastomeri, con l’avvertenza che, come per ogni mescola di fluoroelastomero, il mescolatore a cilindri o il mescolatore interno devono essere molto puliti ed esenti da contaminanti, specialmente umidità. Occorre anche tener presente che additivi non fluorurati hanno tendenza a migrare fuori dal perfluoroelastomero a causa della loro insita natura oleofobica e idrofobica, a volte tanto velocemente da farlo già durante la fase di mescolazione. Si accenna brevemente alle condizioni di stoccaggio, di ripresa della mescola e di preriscaldamento, per parlare poi di stampaggio a compressione ed iniezione, di estrusione e di vulcanizzazione, con un riferimento anche all’adesione FFKM/metallo. Più ampio spazio viene dato a mercato e applicazioni dei perfluoroelastomeri, che conservano quelle originarie molto tecniche e specifiche dell’industria aerospaziale e dei semiconduttori, ma che recentemente si sono estese ai trasporti in generale, all’industria chimica e ai mercati di olio e gas, alla luce delle richieste sempre più esigenti di questi ambiti di utilizzo. Dopo una dettagliata esposizione delle condizioni applicative da soddisfare per la scelta di utilizzare FFKM e una digressione riguardo al loro coefficiente di espansione termica, si arriva alla parte più interessante dell’articolo, almeno per chi deve deciderne l’utilizzo, ossia la gamma dei gradi disponibili e loro proprietà, in particolare resistenza chimica e termica. Tabelle e grafici riportano i risultati

delle prove di resistenza termica, focalizzandosi sulla durata in servizio del grado con più alte caratteristiche (PFE 7301PZ), in funzione delle temperature e i valori di compression set a lungo termine a 225 e 275°C. Con temperature di servizio fino a 275°C, per qualche grado addirittura oltre 300°C, e con resistenza a chimici aggressivi nettamente superiore ai fluoroelastomeri, i perfluoroelastomeri risultano essere l’unica soluzione per applicazioni in condizioni chimiche e termiche estreme di molti tipi di industrie.

Nuovi materiali Un vulcanizzante di nuova generazione in sostituzione dell’ ETU

A. Müller, I. Watson, M. Winrow, Technical Department Clwyd Compounders Ltd, Wrexham (United Kingdom) - email: anest@clwydcompounders.com – RFP n. 2/2015, Volume 10, pag. 130-133.

C

wyd Componder faceva parte di un consorzio europeo, che ha sviluppato un nuovo accelerante come possibile alternativa all’etilentiourea, un materiale che è stato identificato come tossico per la riproduzione e potenziale cancerogeno. Questo studio deriva dal Safe Rubber project e si prefigge di esplorare il potenziale dell’accelerante SRM 102 in mescolazione di elastomeri sia di utilizzo generale che ad alte prestazioni. Si sono usati studi di casi applicativi per valutare le proprietà delle mescole, contenenti SMR 102, attraverso tutti gli stadi dello sviluppo del prodotto e per discutere la sua idoneità come sostituto dell’ETU in policloprene, epicloridrina e gomme acriliche. L’ETU è un efficace accelerante, usato per molti anni in mescole di policloroprene ed epicloridrina resistenti al calore e con vulcanizzazione veloce. Tuttavia questo prodotto è classificato come CMR (cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione), il che ha portato alla sua recente aggiunta alla lista SVCH (Substances of


Abbiamo letto per voi Very High Concern = sostanze estremamente preoccupanti) e il suo utilizzo sarà presto soggetto all’Annesso XIV del REACH (Autorizzazione) con pesanti ripercussioni per i produttori europei e gli importatori di mescole e articoli di gomma. L’SMR 102 è una nuova, potenzialmente più sicura alternativa all’ETU ed è stato sviluppato dal Safe Rubber consortium con l’uso di modellazione matematica a relazione quantitativa struttura-attività (QSAR). In tutti gli studi di casi è stata seguita la stessa procedura di mescolazione per ottenere placchette e campioni di compression set, su cui determinare le caratteristiche, vulcanizzati secondo le indicazioni delle relative curve reometriche.

Gli studi di casi si articolano in quattro tipologie: • valutazione di SMR 102 in mescole commerciali di policloprene; in entrambe le mescole prodotte a base Neoprene W, una di uso generico a norma BS 2752 (tre varianti, con acceleranti ETU/HEXA – TMTD/ SRM 102), e una per applicazioni aerospaziali a norma DTD 5514, il nuovo accelerante si dimostra valido; • estrusione di mescole in policloroprene con tre diversi sistemi contenenti SMR 102, tutti idonei con la considerazione che il sistema con accelerante secondario e agente essiccante può assicurare eccellente lavorazione e prolungata vita di servizio;

valutazione di SMR 102 in mescole a base epiclorodrina con tre diversi livelli in paragone a un sistema con triazina; il compression set risulta sempre più alto per cui l’SMR 102 è idoneo ad applicazioni che richiedono lunga durata e buona resistenza al calore ma non a quelle di tenuta; valutazione di SMR 102 in mescole a base gomme etilene-acriliche (AEM) in paragone a DOTG, DPG e DBU (diazabiciclo-undecene); buone le caratteristiche meccaniche, la resistenza chimica e termica delle mescola con SMR 102 ma scarso il compression set per cui non ne è consigliato l’utilizzo per applicazioni di tenuta.

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MONDOGOMMA

I settant’anni di Assogomma

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i è svolto domenica 22 novembre, presso il Mercedes-Benz Center di Milano l’evento celebrativo per i 70 anni di Assogomma, l’associazione che rappresenta le aziende italiane che producono articoli in gomma. La serata, con 270 ospiti tra imprenditori, giornalisti ed ospiti internazionali e istituzionali, si è aperta con il saluto del Presidente di Assogomma Marta Spinelli e il riconoscimento consegnato alle tante aziende storiche del settore, a cui è seguito il riconoscimento assegnato alla filiera, rappresentata dal Cerisie, dalla nostra storica rivista “L’industria della gomma” e da Ecopneus. Anche l’Associazione dei produttori di macchine è stata protagonista della serata, con il Presidente di Assocomaplast Alessandro Grassi sul palco, insieme alla Presidente Marta Spinelli a stringere la mano e consegnare il premio in qualità di aziende storiche alla Comerio Ercole, alla Rodolfo Comerio e alla Pomini Rubber&Plastics. l’Italia infatti oltre che per i prodotti finiti è leader mondiale nel mercato dei macchinari che le aziende esportano in tutto il mondo e sono apprezzate ovunque per tecnologia, affidabilità e qualità.

Un materiale onnipresente

Il cuore della serata è stata l’assegnazione degli Awards della Gomma a cui potevano concorrere tutte 14

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

Una riuscita serata ha celebrato lo scorso 22 novembre il settantesimo anno della fondazione di Assogomma. Nell’occasione sono stati assegnati anche premi alle aziende più meritevoli della filiera dei pneumatici e degli articoli tecnici e riconoscimenti “alla carriera” a numerosi protagonisti del mondo della gomma, tra cui anche la nostra rivista. Ecco i riflessi di cronoca e fotografici dell’evento


Eventi Il presidente di Assogomma, Marta Spinelli e, alla sua sinistra, il direttore dell’associazione, Fabio Bertolotti. Sotto, l’amministratore delegato di Edifis, Andrea Aiello, riceve da Marta Spinelli la targa di riconoscimento per l’impegno della nostra rivista, L’Industria della Gomma, nell’informazione sulla filiera della gomma. «Un riconoscimento – dice Aiello – che ci rende molto felici e orgogliosi e per il quale ringraziamo Assogomma».

le aziende trasformatrici associate. Sono state 15 le aziende premiate in totale, che rappresentano l’eccellenza del settore nelle rispettive categorie, dai pneumatici, ai tubi, agli articoli in lattice per il settore sanitario, agli articoli tecnici per l’automotive e non solo. A chiudere la serata un omaggio alla IVG Colbacchini in occasione del 270 anniversario della fondazione e il ringraziamento ai soci fondatori che ancora oggi fanno parte di Assogomma. La gomma è presente in ogni aspetto della nostra vita, dal ciuccio ai giochi per bambini, ai cerotti, ai nastri autoadesivi, ai prodotti medicali, alle suole per le scarpe, guarnizioni, tubi, isolanti… E tanti altri articoli fondamentali per il funzionamento di altri prodotti, tanto che nemmeno il caffè della moka sarebbe possibile senza

una guarnizione in gomma: questo è quanto raccontato nel libro “La gomma nella società italiana del ‘900” che è stato presentato a fine evento.

il mondo, ma continuiamo ad avere sia sede principale, ricerca e sviluppo sia produzioni nel nostro Paese». Secondo il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti, «Il settore della gomma vale in Italia in circa 700.000 ton di prodotti realizzati, di cui oltre 500.000 realizzati dai soci di Assogomma, ovvero l’80% del dato complessivo, per un valore pari a circa 5.5 miliardi di euro. A ciò vanno sommate anche le attività della ricostruzione e della rivendita di pneumatici, come pure dell’indotto. La chiave di successo di questo un settore industriale risiede nel know-how specifico di ogni azienda che viene tramandato di generazione in generazione. La lavorazione della gomma avviene dopo la formulazione di un preparato chiamato mescola frutto della combinazione di ingredienti che a volte raggiungono e superano le 100 unità. Non solo la qualità, ma anche la quantità, cioè il giusto dosaggio stanno alla base di una mescola di successo la cui ricetta è il segreto di un’azienda».

Un settore importante

Gli Awards della Gomma

Commentando la serata, la presidente di Assogomma, Marta Spinelli, ha detto che: «Questo evento non ha un intento autocelebrativo, ma risponde al desiderio di far conoscere le imprese italiane della gomma che costituiscono un tessuto industriale storico e quindi solido, determinante da sempre per il sistema economico del nostro paese. In Italia diamo lavoro a circa 30.000 persone, senza contare l’indotto e il mondo della ricostruzione. Il nostro è un settore che da sempre ha una forte vocazione all’esportazione. Più del 70% di quanto produciamo viene destinato in tutto

Ma torniamo agli Awards della Gomma, un riconoscimento che l’associazione ha voluto attribuire alle aziende più meritevoli in cinque differenti categorie: Made in Italy, Sostenibilità, Internazionalità, Sicurezza e Innovazione tecnologica. In più, per ogni categoria sono state premiate tre aziende: una rappresentativa della filiera dei pneumatici e due invece appartenenti a quella degli articoli tecnici, distinguendo tra imprese di dimensioni medio-grandi e piccole. Questo per dare spazio a tutti i protagonisti del settore, anche quelle aziende che, pur piccole, danno un L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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MONDOGOMMA

Roberto Rasia Dal Polo, il conduttore della serata, in compagnia dello chef Davide Oldani, che ha curato la cena. Sotto, Marta Spinelli consegna il premio speciale a Versalis nelle mani del marketing manager Enrico Lucchese.

Made in Italy

Gruppo Pirelli – Categoria Pneumatici – uno dei simboli dell’Italia nel mondo, non solo per ragioni industriali ma anche per la capacità di esportare il saper fare e il saper comunicare degli italiani. Gruppo Alfagomma – Categoria Articoli tecnici, medie e grandi imprese – presente in oltre 50 paesi, crede nel valore del made in Italy e ha mantenuto i suoi centri di ricerca e sviluppo e le sue produzioni nella Penisola. Gruppo Algam iai – Categoria Articoli tecnici, piccole imprese – attiva nel settore degli articoli in lattice di gomma naturale per il settore ospedaliero/sanitario e veterinario.

Sicurezza

contributo significativo in termini di creatività e impegno allo sviluppo delle produzioni in gomma. I premi sono stati assegnati in seguito al lavoro di cinque commissioni di esperti, composte da rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e dei media. Ecco tutti i 15 premiati per ogni categoria.

Innovazione tecnologica

Michelin Italiana - Categoria Pneumatici - per la nuova gamma CrossClimate, il primo pneumatico estivo che ha ottenuto l’omologazione anche per le condizioni invernali severe. IVG Colbachini - Categoria Articoli tecnici, medie e grandi imprese – per la collaborazione al programma internazionale Ice Cube, il più grande rilevatore per l’osservazione di neutrini, realizzato sotto la calotta 16

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

antartica. Isopren - Categoria Articoli tecnici, piccole imprese – per lo sviluppo di compensatori di dilatazione in gomma per impiego militare, fondamentali per il governo delle imbarcazioni. L’azienda è fornitore storico della Marina Militare.

Internazionalità

Industrie Ilpea – Categoria Articoli tecnici, industrie multinazionali italiane – azienda con 31 impianti in tutto il mondo che produce componentistica in gomma e plastica per vari settori. Gruppo Parker Hannifin – Categoria Articoli tecnici, aziende multinazionali estere – premiata per i tubi “GlobalCore”, che con 5 classi di diametro e un paio di raccordi offre una risposta completa per le pressioni di esercizio comunemente utilizzate.

Continental Italia – Categoria Pneumatici – per i suoi pneumatici estivi e invernali che sono all’apice delle categorie per le prestazioni su fondo asciutto, bagnato e innevato. Caterpillar Fluid Systems – Categoria articoli tecnici, sicurezza dei lavoratori – per il progetto “Safety Cards”, che ha consentito all’azienda di ridurre le casistiche di incidenti della divisione Fluid System, passata da 45 episodi nel 2005 a zero dal 2011 a oggi. Datwyler Pharma Packaging Italy – Categoria articoli tecnici, sicurezza della persona – per le chiusure elastomeriche Combiseal, impiegati per farmaci insulinici salvavita destinati a pazienti diabetici.

Sostenibilità

Bridgestone – Categoria pneumatici, approccio globale – da tempo impegnata nell’investimento di importanti risorse destinate alla sostenibilità ambientale. Goodyear Dunlop Tires Italia – Categoria pneumatici, approccio specifico –


Eventi

per le ricerche nel campo delle materie prime sostenibili e, in particolare, per aver messo a punto un processo di estrazione della silice partendo dagli scarti di lavorazione del riso.

SKF-RFT – Categoria articoli tecnici, approccio globale – per il suo programma di responsabilità ambientale avviato già dal 1989. Gruppo Trelleborg Coated System

Italy – Categoria articoli tecnici, approccio specifico – per il propio impegno nel migliorare la sostenibilità dei luoghi di lavoro grazie al progetto WHP, Workplace Health Promotion. 

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Focus

SPECIALE

STAMPI

Novità per lo stampaggio di elastomeri e silicone liquido Una rassegna dei principali produttori italiani di stampi per la manifattura di articoli tecnici in gomma. Novità tecnologiche, sulle attrezzature e sulle strumentazioni adottate, programmi di espansione e di potenziamento per il 2016. Le principali informazioni su un settore chiave per la filiera della gomma

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA novembre 2015

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FOCUS

ALFA STAMPI

Nuove sfide per il futuro Da poco conclusi i festeggiamenti per il trentesimo anniversario dalla fondazione, Alfa Stampi, azienda bergamasca specializzata nella progettazione e costruzione di stampi per articoli tecnici in gomma, si pone oggi come una realtà imprenditoriale al passo coi tempi. Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica del settore ha richiesto un notevole sforzo in termini di investimenti e l’azienda ha risposto a ciò con grande dinamismo. Grazie all’acquisto di nuove attrezzature, macchinari performanti per lavorazioni di alta precisione e software all’avanguardia, Alfa Stampi nell’ultimo anno ha diversificato la sua produzione. Rispondendo alle richieste di un mercato in evoluzione, oltre a stampi per le applicazioni più tradizionali, l’azienda propone oggi stampi per articoli a disegno sempre più complessi per lavorare materiali

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

compositi, tra cui materie plastiche e silicone liquido. In questo quadro produttivo rinnovato, risulta di grande rilevanza il progetto di ampliamento degli edifici siti ad Adrara San Martino, previsto per i prossimi mesi, fattore indispensabile per permettere all’azienda di beneficiare di nuovi spazi di produzione. Dal 2015 Alfa Stampi ha inoltre avviato un processo di rinnovamento dell’immagine aziendale volto ad aumentare la visibilità sul web e a fidelizzare i propri clienti, tramite l’aggiornamento del sito internet, l’iscrizione a note directory internazionali e curando l’aspetto del social media marketing, attraverso la creazione di un profilo aziendale attivo sui principali social network. In quest’ottica di progresso ed apertura il prossimo step sarà quello di partecipare in veste di espositori alla fiera settoriale K 2016 a Düsseldorf.


Strumenti da laboratorio

FRANCIACORTA STAMPI

La ricerca come motore Da gennaio 2006 la Franciacorta Stampi si dedica costantemente all’attività di Ricerca e Sviluppo presso la propria azienda. Ogni anno viene investito parte del fatturato nel lavoro di personale qualificato per incrementare lo sviluppo tecnico e prestazionale dei propri stampi e attrezzature. L’obiettivo principale è quello di rendere i propri articoli più performanti e funzionali da un punto di vista produttivo e nello stesso tempo capaci di ridurre notevolmente il loro impatto energetico. Questa esigenza nasce innanzitutto dalla filosofia dell’azienda e inoltre per far fronte alle necessità del mercato che, per esempio nel settore automotive, richiede numeri elevati di articoli tecnici stampati. Franciacorta Stampi attraverso l’attività di ricerca sta lavorando per ottimizzare e mettere a disposizione dei propri clienti strumenti in grado di affron-

tare a livello tecnologico queste esigenze produttive. In questi anni l’azienda ha sperimentato positivamente e messo sul mercato uno valido strumento alternativo di regolazione termica per la trasformazione della gomma e silicone, denominato “Thermo System”. Esso è in costante evoluzione grazie al lavoro di ricerca che viene svolto internamente. Un altro punto in chiave innovativa, sono i notevoli passi avanti che l’azienda sta sperimentando concretamente, insieme con importanti clienti, nell’ambito delle attrezzature dedicate al silicone liquido (LSR), frontiera alla quale un sempre maggior numero di aziende si sta rivolgendo con grande interesse. Dedicare tempo e risorse con continuità per l’attività di ricerca significa avere prodotti sempre all’avanguardia, creando così nuove opportunità di mercato sia per l’azienda che per i potenziali clienti.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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FOCUS

OCS STAMPI

L’innovazione che viene dall’esperienza Dal 1974 O.C.S. progetta e realizza stampi a iniezione, compressione , inietto/compressione e iniezionetransfer per la produzione di guarnizioni e parti in gomma e silicone (liquido “ LSR “ e solido): O-rings, X-rings , Quad-rings, guarnizioni a labbro, cornici, rondelle, tappi, sfere, diaframmi, membrane, soffietti e altri particolari di precisione. Avvalendosi di partner specializzati e ottimi fornitori, l’azienda si adegua costantemente alle richieste del mercato, proponendo novità nel concetto costruttivo, nei trattamenti e negli acciai utilizzati per gli stampi, e garantendo quindi una consulenza completa . Proprio per quanto concerne i trattamenti, ormai da qualche tempo O.C.S. ha unito, all’ormai immancabile cromatura, il trattamento di “satinatura” - ancora piuttosto nuovo e relativamente poco conosciuto sui mercati - in grado di dare uniformità e opacità alla superficie dello stampo e particolarmente consigliato per mescole in silicone solido e liquido, per-

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ché permette un migliore distacco del pezzo finito. La satinatura viene ottenuta mediante il procedimento cosiddetto “bead-blasting”, da non confondere con il trattamento più conosciuto ed usato , la “sabbiatura” (“sand-blasting”). La differenza sta nell’ utilizzo di minuscole sfere in vetro prive di piombo anziché nell’ utilizzo – più comune – di granuli in carburo di silicio o ossido di alluminio piuttosto grezzi. Ciò permette di agire con minore aggressività sulla superficie dell’acciaio (il trattamento infatti non va a danneggiare gli spigoli delle cavità) e di ottenere una finitura più uniforme, priva di possibili graffi e segni di lavorazione. Ultimo fatto da sottolineare, ma non per importanza, è che questo procedimento mediante sfere prive di piombo e componenti chimici è totalmente eco-friendly. È l’esperienza stessa, garantita dalla Certificazione ISO 9001:2008, che permette ad O.C.S. di essere considerata partner di fiducia dalle più prestigiose aziende sia a livello nazionale che internazionale.


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FOCUS

OR.P. STAMPI

Scommesse che diventano realtà Presentato al Plast 2015 di Milano, in concomitanza con il trentacinquesimo anno di attività dell’azienda, il nuovo CFM, Canale Freddo ad Ugelli Mobili, è una dimostrazione di solidità, carattere e innovazione di OR.P. Gli studi del dipartimento R&D dell’azienda sono volti all’aiuto della sua clientela, sempre in espansione e alla continua ricerca di soluzioni per lo stampaggio di elastomeri. L’ultima novità del sistema di Canale freddo è una risposta netta e decisa anche per i clienti più esigenti. La forza e il coraggio nell’innovare che OR.P. convoglia in nuove scommesse provengono da basi solide e dai soddisfacenti risultati ottenuti nel corso degli anni. Un esempio è il CFO, Canale Freddo con Otturatori. Lanciato sul mercato nel 2011 ha riscontrato un buon successo da parte dei suoi utilizzatori. In-

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fatti, grazie alla possibilità di regolazione del flusso di mescola all’interno degli ugelli, l’iniezione è ormai “su misura”, come la definiscono i tecnici OR.P. Appartenente alla grande famiglia dei Canali Freddi, il CFO a 32 ugelli ha raggiunto soddisfacenti livelli di controllo della mescola in entrata, diminuendo drasticamente la percentuale di scarto e amministrando anche la minima quantità di mescola da iniettare per ogni diverso articolo, con la riduzione dei tempi di ciclo fino al 15%, dall’ O-ring al particolare di serie. Negli ultimi anni il mercato ha si è indirizzato verso un settore ancora più particolare e tecnico, quello dell’LSR, ovvero il silicone liquido. Da circa 5 anni infatti l’azienda può contare diversi progetti avviati per stampi LSR, per il quale sono necessarie un’altrettanto approfondita conoscenza/esperienza e assoluta precisione.


Strumenti da laboratorio

RABBI

Trent’anni di stampi di alta qualità Rabbi Claudio & C. è una solida realtà imprenditoriale che da 30 anni, con serietà, affidabilità e passione, progetta, realizza e collauda stampi per lo stampaggio di particolari in gomma e co-stampati in gomma+metallo e gomma+plastica, per il settore dell’automotive e dell’elettrodomestico. L’azienda vanta una grande esperienza riconosciuta a livello nazionale e internazionale nella costruzione di stampi per guarnizioni di oblò e tubi di carico e scarico per lavatrice. Nata nel 1985 dall’ingegno e dal coraggio imprenditoriale di Claudio Rabbi, l’azienda, con sede a Canegrate (Milano), è oggi sapientemente guidata dai figli Antonio e Marco. La continua ricerca del miglioramento delle prestazioni di stampaggio, la collaborazione con il committente in fase di co-engineering del manufatto e di ingegnerizzazione dell’attrezzatura, definiscono il princi-

pale obiettivo: la soddisfazione del cliente in termini di qualità del prodotto, tempestività della risposta e servizio post-vendita. Ogni fase di sviluppo dello stampo è monitorata e documentata garantendo il controllo totale dei componenti in costruzione e la loro ripetibilità. La possibilità di eseguire internamente test di stampaggio su pressa a iniezione consente di fornire un prodotto certificato e ottimizzato. L’azienda produce stampi mono e multi-impronta per diverse tecnologie di stampaggio mono e bi-componente: iniezione, inietto-compressione, transfer, compressione. L’offerta comprende anche sistemi termoregolati per l’ottimizzazione degli sfridi, sistemi a doppie anime per lo stampaggio in tempi mascherati, sistemi di automazione leggera per la sformatura di particolari che non prevedono l’impiego di manipolatori.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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FOCUS

TOP TECH

Innovazioni per il silicone liquido Top Tech è un’azienda costruttrice di stampi per stampaggio ad iniezione, specializzata in silicone liquido (LIM). Situata a Galliate, vicino a Milano, è una divisione del gruppo francese Top Clean Packaging, che si occupa di plasturgia (300 persone – 35 milioni di euro di fatturato). Lo scorso 22 settembre l’azienda ha collaborato a un seminario (ne parliamo più diffusamente nel numero, pag. 28) in cui ha presentato e dimostrato praticamente le sue ultime due innovazioni. La prima è quella delle camere fredde a controllo elettronico, un sistema di comando elettrico per ugelli a otturatore che permette di iniettare direttamente nella cavità controllando i movimenti con motori lineari elettrici. Tra i tanti vantaggi, la possibilità di avere un’assoluta sincronizzazione degli ugelli anche a più cavità (fino a 64), evitando i ritardi tipici delle valvole pneumatiche, la riduzione dell’interasse tra le cavità, la possibilità di bilanciare il flusso lavorando solo dal pannello di controllo, l’assoluta ripetibilità del proces-

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so e la possibilità di salvare i settaggi per riutilizzarli in futuro. Il tutto unito a costi estremamente competitivi. L’altra novità è il monougello freddo a otturatore, che soddisfa la necessità di stampi a una sola impronta in cui si vuole evitare di iniettare direttamente in figura senza matarozza. In precedenza, l’unica soluzione, costosa, era quella di fornire una camera fredda completa ma con un solo ugello, per evitare l’operazione di taglio e pulizia della matarozza. Ora invece il nuovo monougello per silicone liquido può essere assemblato direttamente sullo stampo assialmente agli iniettori della pressa, e spostato agevolmente da uno stampo ad un altro. Tra i vantaggi, l’iniezione diretta in cavità senza alcuna traccia e con diametri compresi tra 0, 5 e 2 mm, l’alto livello di ripetitività e i costi molto competitivi in confronto alle camere fredde, con un veloce payback time generato dalla riduzione del materiale usato e scartato e dall’eliminazione delle operazioni di ripresa post-stampaggio.



Dalle Aziende

A lezione sul silicone liquido di Giuseppe Cantalupo

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l silicone è un materiale difficile da lavorare. Presenta difficoltà nella fase della compoundazione sul mescolatore a cilindri e difficoltà nello scarico della mescola dalla macchina a causa dell’appiccicosità del materiale sui cilindri. Il silicone liquido, in particolare, a causa della sua elevata fluidità, crea anche problemi notevoli nello stampaggio che impongono l’utilizzo di macchinari e attrezzature - gli stampi, per esempio - di elevata qualità e estremamente precise. Il seminario “Tutto quello che è bene sapere sul silicone liquido”, organizzato da Proplast - il consorzio con sede a Tortona, Alessandria, che raggruppa aziende e istituti universitari con l’obiettivo di promuovere formazione e ricerca nel campo delle materie plastiche - , ha trattato questi argomenti attraverso una serie esauriente di conferenze, seguite da una sessione dimostrativa nella quale si sono viste in azione tre presse Engel che stampavano silicone liquido per altrettante interessanti applicazioni innovative. Hanno contribuito alla sua organizzazione Engel Italia, di Vimercate, Monza Brianza, filiale del gruppo Engel, leader mondiale nella progettazione e costruzione di presse a iniezione e di sistemi di automazione per la movimentazione

Il Castello Sforzesco di Galliate, sede delle conferenze. 28

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

Cos’è la gomma siliconica, come si stampa il silicone liquido (LSR), con quali macchine e con quali accorgimenti tecnici e tecnologici. Quali sono le sue caratteristiche e le sue applicazioni principali, quali i principali prodotti esistenti oggi sul mercato. Sono i temi principali trattati dal seminario “Tutto quello che è bene sapere sul silicone liquido”, organizzato da Proplast lo scorso mese di settembre


Materiali

Proplast

La sala durante le conferenze.

dei pezzi stampati; Top Tech Italia (gruppo francese Top Clean Packaging), di Galliate, Novara, che vanta una esperienza pluridecennale nella produzione di stampi per l’iniezione, in particolare per l’iniezione del silicone liquido; Wacker Chemie Italia, di San Donato Milanese, Milano, ufficio vendite di Wacker Chemie, produttore leader a livello globale di siliconi solidi e liquidi; CRP, Centro Ricerche Plast-Optica (gruppo Magneti Marelli), di Amaro, Udine, importante punto di riferimento in ambito europeo nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative nei settori dell’ottica e dell’illuminazione.

Un’occasione unica

Il titolo certamente accattivante del seminario non poteva non richiamare l’attenzione di esperti dello stampaggio, di tecnologi e utilizzatori degli articoli in silicone stampati. La manifestazione si

presentava, quindi, di sicuro interessante, perché costituiva l’occasione forse unica per i partecipanti per aggiornare o approfondire le loro conoscenze sui vari aspetti della lavorazione di un materiale pregiato e, al tempo stesso, difficile da trattare come il silicone, specie quello liquido. E cioè, la natura della gomma LSR e le sue caratteristiche, le problematiche dello stampaggio e delle attrezzature richieste, le presse specifiche e i connessi sistemi di automazione per un materiale in continua evoluzione che trova sempre nuove applicazioni. Superiore alle aspettative il successo della manifestazione: nell’unico giorno in cui si è svolto il seminario - il 22 settembre - è stata registrata la presenza di oltre sessanta partecipanti. La giornata si è articolata in due sessioni: conferenze al mattino e dimostrazioni al pomeriggio. Le conferenze si sono tenute in quella incantevole sede di importanza storica che è il Castello Sforzesco di Galliate, un monumento dalla superba bellezza architettonica fatto costruire da Galeazzo Maria Sforza nel 1476. Le dimostrazioni si sono svolte nello stabilimento di Top Tech Italia, poco distante dal castello.

Proplast è un consorzio con sede a Tortona, Alessandria, che raggruppa aziende e istituti universitari con l’obiettivo di promuovere formazione e ricerca nel campo delle materie plastiche. Grazie alle sue competenze tecniche, ha messo a punto centinaia di soluzioni di problematiche di aziende e si propone e agisce come partner sia nell’ambito della ricerca industriale applicata che in quello della ricerca finanziata nei seguenti settori: - ingegneria dei materiali: ottimizzazione di formulazioni in funzione dell’applicazione finale e delle tecnologie di trasformazione, compounding, filmatura, analisi di caratterizzazione chimico-fisico-meccanica - ingegneria di processo: ottimizzazione di processo, pilotaggio stampi, test stampo/materiale con tecnologie innovative (Mucell®, Roctool®, Heat&Cool mediante acqua/olio, stampaggio multicomponente e monosandwich) - ingegneria di prodotto: progettazione stampi e manufatti, realizzazione preserie e stampi rapidi, rapid prototyping, calcoli strutturali, simulazioni di processo e simulazioni di flusso (filling - holding - cooling - warpage), progettazione e simulazione di particolari e stampi per stampaggio Heat & Cool e stampaggio microcellulare Mucell®. Attraverso Plastics Academy, una società del consorzio, Proplast offre, inoltre, servizi di alto livello nell’ambito risorse umane, quali: - ricerca e selezione di profili tecnici, - corsi di formazione aziendale di livello base e avanzato, seminari e convegni, - corsi sulle materie plastiche per diplomati e laureati in cerca di specializzazione e di occupazione, - attività di orientamento al settore materie plastiche di giovani diplomati e laureati.

Le gomme - Un breve ripasso

Dopo il saluto ai partecipanti rivolto da Giuseppe Augugliaro, responsabile attività tecniche Proplast, che ha presentato una panoramica delle attività di R&D e formazione tecnica svolte dal consorzio - polo tecnologico di livello europeo nel campo della trasformazione dei materiali plastici, dell’ingegneria dei materiali, dell’ingegneria di processo e dell’ingegneria di prodotto - , ha aperto i lavori Marco Monti, di Proplast, con la relazione “Introduzione ai siliconi”. È stato un utile ripasso delle gomme in generale e di quelle siliconiche in particolare, la cui composizione chimica ne determina le caratteristiche fisico-meccaniche, dalle quali discende il loro straordinario interesse tecnologico per la molteplicità dei L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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Dalle Aziende

settori nei quali trovano impiego. Posseggono, tra le altre proprietà, una eccezionale resistenza alle alte e basse temperature, agli agenti atmosferici e all’olio ad alta temperatura. Tutte prestazioni nelle quali si osserva sempre la superiorità delle gomme siliconiche rispetto ad altre gomme come, per esempio, EPDM, SBR, BR, IIR, NR, AEM, ACM, NBR, HNBR, ECO. Posseggono, inoltre, ottime caratteristiche di idrorepellenza e antiaderenza e sono capaci di dare manufatti con una trasparenza anche superiore a quella del vetro e del polimetacrilato.

prevedere il percorso del fluido nella fase di riempimento della cavità, fornisce informazioni sulla propagazione del calore attraverso lo stampo che, a sua volta, influisce sulla cinetica di reticolazione e, quindi, sulle proprietà del vulcanizzato, consente di prevedere ritiri e deformazioni. Permette, in definitiva, di acquisire tutta una serie di dati e conoscenze che saranno utili ai fini della determinazione delle migliori condizioni di stampaggio e della progettazione ottimale dello stampo.

Importante simulare il processo dello stampaggio

Il silicone liquido: una gomma speciale

Conoscere la gomma siliconica, sapere come è fatta, quali sono le sue caratteristiche e quali le prestazioni che ne derivano nel suo utilizzo pratico non basta, ovviamente, per essere in grado di indirizzare lo stampaggio verso l’esito ottimale. Come ha spiegato Andrea Romeo, di Proplast, con la presentazione “Ingegneria e simulazione di componenti in silicone”, per evitare problemi nello stampaggio a iniezione di un materiale siliconico, è molto importante simulare preventivamente il processo. La simulazione permette di 30

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Quali prodotti offre oggi il mercato? Quali superiori caratteristiche possiede il silicone liquido che rendono questo materiale insuperabile in molte applicazioni? A queste e ad altre domande ha risposto Orazio Olivares, di Wacker Chemie Italia, con la relazione “Materiali LSR e applicazioni”. Dopo aver presentato i siliconi liquidi prodotti dalla casa tedesca nelle gamme Elastosil LR per applicazioni tecniche, articoli idonei al contatto con alimenti e prodotti per l’infanzia; Lumisil LR per i settori dell’illuminazione e dell’opto-elettronica; Silpuran per gli articoli dei settori medicale

Sopra, il tavolo dei relatori. Nella pagina a fianco, la sala delle dimostrazioni in Top Tech Italia.

e cura della salute; Semicosil, per il settore dell’elettronica; e Powersil, per il settore dell’energia, il relatore si è soffermato, in particolare, sugli Elastosil LR, i Lumisil LR e i Silpuran. Rispetto al silicone solido, quello liquido presenta numerosi importanti vantaggi, tra cui la non necessità del postcuring in molte applicazioni, tempi di ciclo notevolmente più rapidi e più bassa temperatura di vulcanizzazione, con conseguente risparmio economico per stampata. Eccezionali le caratteristiche e le proprietà chimiche e fisiche di queste gomme in termini di resistenza alle basse e alte temperature, stabilità dimensionale, inerzia chimica nei confronti di un’ampia varietà di solventi e agenti chimici, compression set, proprietà adesive e sigillanti, resistenza all’umidità, trasparenza, resistenza alla luce. Proprietà che ne rendono pressoché esclusivo l’impiego in numerosi settori quali automotive,


Materiali

Top Tech Italia (gruppo Top Clean Packaging)

industria dei trasporti, aviazione, articoli casalinghi, industria alimentare, medicale, cura della salute, articoli per l’infanzia e sport.

spetto estetico e delle prestazioni ottiche del manufatto, aumentate del 23% nelle misure fotometriche rispetto a quelle ottenibili con i materiali termoplastici.

Ideale per l’illuminazione

L’importanza dello stampo

Molte proprietà della gomma siliconica liquida fanno la differenza nel confronto con quelle delle altre gomme. È proprio grazie ad esse che gli LSR sono capaci di prestazioni superiori rispetto agli altri materiali. La trasparenza, la resistenza al calore, alla luce e agli agenti atmosferici sono tra queste caratteristiche e rendono questo materiale la scelta privilegiata, se non unica, per applicazioni ottiche e di illuminazione. Ha parlato dell’utilizzo degli LSR in questo settore Maria Chiara Frijia, del CRP, con la relazione “Applicazioni ottiche del silicone liquido e LED Lighting”. Oltre che dalle migliori proprietà ottiche, l’interesse per il silicone liquido per applicazioni nel settore dell’illuminazione scaturisce anche dalla migliore lavorabilità consentita dalla fluidità, dalla bassa pressione di iniezione e dalle buone proprietà di sformatura del materiale. Lavorando con gli LSR nel campo delle applicazioni guidaluce, il CRP ha raggiunto, tra gli altri importanti risultati, il miglioramento dell’a-

Tra gli elementi di fondamentale importanza nello stampaggio a iniezione del silicone liquido - stampo, pressa, sistema di dosaggio, formazione del personale - lo stampo è sicuramente quello dal quale partire nell’analisi dei fattori determinanti ai fini della riuscita ottimale del processo. Ne ha parlato Andrea Tomayer, di Top Tech Italia, nella presentazione “Stampi e canali freddi, canali freddi con otturatori a controllo elettronico”. Una relazione ampia e molto dettagliata che ha suscitato grande interesse nei partecipanti. Lo stampaggio del silicone liquido consente di realizzare componenti di grandissima precisione. È necessario, però, tra le altre condizioni - precisione e ripetibilità della pressa e del sistema di dosaggio e preparazione adeguata del personale - , che lo stampo sia di alta qualità per quanto riguarda l’acciaio e di altissima precisione di realizzazione. Per la sua elevata fluidità, infatti, il silicone liquido dà luogo alla formazione di bave nei punti in cui

Top Tech Italia progetta e costruisce stampi per l’iniezione, specie per l’iniezione del silicone liquido, da oltre 30 anni. È questa la connotazione caratteristica dell’azienda, la cui esperienza nel settore degli stampi per LSR si sviluppa in numerose specializzazioni: stampi multi-impronta a camera fredda, iniezione diretta con o senza otturatore, sovrastampaggio (inserimento di inserti), bi-iniezione (termoplastico/LSR), stampo rotante, stampo transfer, co-iniezione LSR/ LSR a due densità. Oggi l’azienda fa parte del gruppo francese a conduzione familiare Top Clean Packaging, con sede a Thiers in Auvergne dal 1927. Il gruppo è composto da 6 società, tutte specializzate nella trasformazione di materie plastiche o di silicone, tra le quali una in Italia, Top Tech Italia, appunto. È perciò capace di offrire al mercato un’ampia gamma di soluzioni tecnologiche in molteplici settori, fatto che rende il gruppo particolarmente apprezzato nell’industria medicale e farmaceutica, di cui è terzista. Conta 8 stabilimenti nel mondo, che coprono una superficie totale di 23.000 m2, di cui 3.000 m2 di camere bianche, e nei quali trovano impiego 300 dipendenti. La produzione riguarda prodotti molto tecnici (strumenti, impianti) e imballaggi ad alto grado di pulizia, realizzati con varie tecniche, quali, per citare le principali, l’estrusione di bobine, la termoformatura, l’iniezione di termoplastici e di silicone liquido, la lavorazione di metalli per la fabbricazione di stampi, il riciclaggio della plastica. Il fatturato realizzato nel 2014 è stato di 33 milioni di euro, con una crescita del 3%, di cui il 45% proveniente dall’export, e le prospettive di crescita sono in Cina, India e USA. La maggior parte dei clienti francesi del gruppo sono aziende internazionali (Aptar, Baxter, B. Braun, Boiron, Chanel, Dior, GSK, I & J, L’Oreal, LVMH, Merck, Michelin, Rolex, Sanofi, Stryker, Urgo).

lo stampo presenta imprecisioni di chiusura superiori a 7-8 micron. Esistono diverse tipologie di stampi, a seconda delle esigenze: stampi prototipi, indispensabili nello sviluppo di nuovi prodotti; stampi mono-impronta, per la produzione di articoli di grandi dimensioni con basse tirature; stampi multi-impronta - fino a 64 o 128 impronte - per la produzione di articoli piccoli e con alte tirature. Altro elemento importante nell’analisi dello stampaggio del silicone liquido è il sistema di iniezione, che può essere: con iniezione a matarozza, per stampi monoimpronta, o anche con poche impronte L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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con tirature limitate; a canale e ugello freddo, con iniezione diretta in figura, in cui l’ugello o gli ugelli trasferiscono la gomma direttamente nella cavità; ibrido, a camera fredda con numero limitato di ugelli e mini-matarozze con iniezione laminare in figura. Il primo sistema presenta diversi svantaggi, tra i quali lo spreco di materiale dovuto alla matarozza che, se il pezzo stampato è piccolo, può anche superare il peso del pezzo stesso; il secondo sistema non provoca spreco di materiale per l’assenza di matarozze, non comporta la necessità di ripresa post-stampaggio e permette l’automazione completa del processo e la regolazione ottimale dei parametri; il sistema ibrido è indicato nello stampaggio di articoli come gli oring, per esempio, per i quali non è possibile l’iniezione diretta o di articoli molto piccoli con basse tirature, nel qual caso, anche con poche impronte, la matarozza consente un volume minimo di materiale iniettabile. Il relatore si è soffermato, infine, sulla differenza tra i due tipi possibili di sistemi di iniezione a camera fredda: i sistemi a ugelli aperti, o a flusso libero, e i sistemi a ugelli a otturatore. Le camere a ugelli aperti sono indicate su stampi multi-impronta ad alto numero di impronte (6432

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128), richiedono poca manutenzione, ma sono difficili da avviare e sono consigliabili, perciò, in produzioni continuative su tre turni, con pochi cambi stampo, gestite da personale esperto. Le camere a otturatore sono più semplici da avviare e da fermare, e quindi non richiedono un alto grado di esperienza negli operatori, prospettano una maggiore versatilità di utilizzo e sono specialmente indicate per la produzione di articoli con spessori sottili. Sono dotate, però, di un sistema di controllo dell’otturazione pneumatico, che presenta numerosi limiti. Top Tech Italia ha introdotto un’importante innovazione tecnologica che supera questi limiti: è il controllo elettronico dell’otturazione, che garantisce la contemporaneità dell’apertura e chiusura degli ugelli, rende possibile la regolazione e la bilanciatura dei flussi e quindi del riempimento delle impronte e può essere gestito con molta facilità dall’operatore attraverso una centralina di controllo touchscreen.

Le macchine giuste per il silicone liquido

Nella relazione “Macchine per LSR e sistemi di automazione” Matteo Ghiglia, di Engel Italia, ha parlato delle macchine Engel LIM (Liquid Injection Moulding), apposi-

Sopra, una operatrice in azione alla pressa Engel VC 200/80 tec print. Nella pagina a fianco, la pressa a due iniettori Engel E VC 200H/80W/120 combi (in primo piano l’operatrice addetta al controllo dei pezzi stampati).

tamente studiate e sviluppate dal costruttore austriaco per lo stampaggio del silicone liquido. Sono presse Engel victory senza colonne, e rappresentano la tipologia perfetta di macchine per questo tipo di gomma, le cui difficoltà di lavorazione e stampaggio scaturiscono soprattutto dalla sua fluidità. Da questa dipende, per esempio, la creazione di bave, e per minimizzarla è essenziale che i piani portastampo siano perfettamente paralleli e che la forza di chiusura sia distribuita in maniera uniforme su tutto il piano pressa. Questa condizione, facilitata dall’assenza delle colonne, è resa possibile dal dispositivo brevettato Force Divider, che fa sì che la compressione generata dalla forza di chiusura sia uniforme su tutta la superficie dello stampo e renda possibile lo stampaggio di componenti in silicone liquido sulle presse senza colonne in maniera sicura, senza bave e senza la


Materiali

necessità di riprese post-stampaggio. La conduzione del processo, poi, è anche agevolata dal fatto che queste macchine sono equipaggiate con la nuova unità di controllo Engel CC300, con comandi a sfioramento su un display ad alta risoluzione da 15’’ e quindi facile da usare. Questa unità è anche caratterizzata da una grafica ad alta risoluzione, con la quale si possono comandare le varie periferiche, tra cui i moduli di spazzolatura e i sistemi di automazione per l’estrazione dei pezzi, e oltre alla pressa in funzione, è in grado di controllare anche l’intera isola di lavoro. Altri importanti vantaggi dell’assenza di colonne: il montaggio e lo smontaggio dello stampo possono essere effettuati lateralmente, anche se si tratta di movimentare uno stampo di grandi dimensioni, dal momento che l’assenza delle colonne permette di sfruttare la superficie dei piani portastampo fino al bordo; per l’estrazione dei pezzi sparisce la necessità di “scavalcare” la colonna, come avveniva nelle presse tradizionali, in quanto anche questa operazione può essere effettuata lateralmente senza problemi da un robot: la maggiore disponibilità di spazio consente, infatti, di alloggiare nell’area stampo i dispositivi di estrazione. Importante, inoltre, per non dire essen-

ziale, il gruppo chiusura senza colonne per lo stampaggio nei settori medicale, packaging e food, perché questa configurazione della pressa, nella quale non c’è necessità di lubrificazione, riduce al minimo, già nella versione base della macchina, il rischio della contaminazione dei pezzi prodotti. Perché, per più severe esigenze di pulizia nelle lavorazioni, Engel rende disponibili alla clientela specifici allestimenti, grazie ai quali la produzione è totalmente al sicuro dalla contaminazione. Per esempio: le guide di scorrimento laterali provviste di coperture inox per evitare qualsiasi contatto con i pezzi prodotti, i ripari inox di facile pulizia nella zona di caduta pezzi, la macchina rialzata per una migliore pulizia, la verniciatura high gloss e, per finire, una cappa a flusso laminare, collocata sopra il gruppo chiusura.

Le macchine in azione

Nella sessione riservata alle macchine si sono viste in azione, presso la Top Tech Italia, tre isole di produzione impegnate nello stampaggio di silicone liquido. Una Engel VC 330/120 tec LIM, che montava uno stampo a 4 impronte, stampava, con un tempo di ciclo di 85’’, collimatori ottici per impianti di illuminazione a

LED del settore automotive in LSR ottico (Lumisil Wacker 7000/70). L’importanza tecnologica della dimostrazione risiedeva nel fatto che la pressa era dotata di gruppo iniezione a camera fredda con 4 ugelli a controllo elettronico dell’otturazione, che assicurava un riempimento omogeneo e perfettamente controllato delle differenti impronte dello stampo. L’altro caso di iniezione a camera fredda, ma con monougello a controllo pneumatico dell’otturazione, era presentato dalla Engel VC 200/80 tec print, una macchina agile e veloce che con un tempo di ciclo di 20’’ e utilizzando il Lumisil Wacker 3040/40, stampava tettarelle anatomiche con uno stampo prototipo monoimpronta. La terza macchina - una Engel E VC 200H/80W/120 combi equipaggiata con due gruppi iniettori - dava prova di uno stampaggio bi-componente nel quale uno dei prodotti era un LSR. Lo stampo era rotativo a 4+4 impronte, e il sistema, completamente automatico, produceva in un tempo di ciclo di 42” una microvalvola per il settore medicale in silicone liquido autoadesivo Silpuran Wacker 6700/40 sovrastampato su un corpo interno in PBT. 

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Dalle Aziende

Una macchina per la cernita intelligente di Giuseppe Cantalupo

A

i non addetti ai lavori la visione artificiale per l’ispezione ottica di articoli stampati può apparire come un qualche cosa di fantascientifico, e le macchine che la eseguono possono sembrare strumenti a dir poco misteriosi e forse, proprio per questo, anche affascinanti al tempo stesso: luci che lampeggiano come flash di macchine fotografiche, tavole rotanti con movimenti a scatti, articoli stampati - anche piccolissimi - che vengono esaminati e scartati o accettati con precisione e velocità eccezionali, automatismi semplicemente impressionanti per la rapidità e la precisione con le quali eseguono le operazioni. E si ha l’impressione che, per essere in grado di gestire queste macchine e farle funzionare, gli operatori debbano possedere una conoscenza di chissà quale livello non solo dei meccanismi che ne regolano il funzionamento, ma anche dei tipi di interventi che si rendono necessari perché le fasi del controllo procedano senza intoppi. E invece non è così. O, perlomeno, non è così se la macchina da condurre è la Mistral Basic, l’ultima apparecchiatura per il controllo ottico automatico di pezzi stampati in gomma, realizza-

L’ingresso della Doss. L’azienda ha sede a Erbusco, in provincia di Brescia. Nella pagina a fianco, lo stand della Doss al recente Plast/Rubber 2015 di Milano. In primo piano si nota la Mistral Basic, presentata nell’occasione. 34

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Mistral è il nome, in quasi tutte le lingue, del maestrale, il vento freddo che soffia da nord-ovest verso il Mediterraneo. Nel campo, però, delle apparecchiature ottiche per l’ispezione visiva e il controllo qualità di articoli stampati in gomma è quello della nuova macchina progettata e costruita per questo settore dalla Doss Visual Solution: la Mistral Basic


Macchinari ta dalla Doss Visual Solution, l’azienda di Daniel Oscar Salvà con sede a Erbusco, Brescia, produttrice di risonanza mondiale di attrezzature e sistemi di controllo qualità basati sulla visione artificiale. Abbiamo incontrato, presso la sede della società, Eleonora Colosio e Francesca Giusti, dell’area commerciale Doss, con le quali abbiamo parlato della macchina e anche di altro.

va macchina non solo riduce, ma facilita anche molto. È “basic”, infatti, non perché ponga le basi o metta in atto meccanismi fondamentalmente nuovi e basilari sul piano tecnologico, ma perché, al suo avviamento, istruisce l’operatore sulle operazioni base che sono da compiere perché si possa effettuare il controllo».

La Mistral Basic

Tutto ciò è reso possibile da un nuovo software, un software “intelligente facile da usare” - uno “smart software easy to use” - sviluppato dalla società bresciana. È una delle quattro caratteristiche fondamentali che distinguono questa macchina da tutte le altre e alle quali è dovuto il successo che essa incontra sui mercati. «Grazie a questo software - precisa Colosio - , anche l’operatore che non abbia grande dimestichezza con i programmi informatici riesce facilmente a eseguire il suo lavoro: il programma lo guida passo passo, quasi portandolo per mano nelle varie fasi del controllo, indicandogli di volta in volta gli interventi da effettuare. Si potrebbe dire, paradossalmente, che

È stata presentata in prima mondiale al Plast/Rubber 2015 di Milano, riscuotendo un notevole successo presso i visitatori per l’innovazione che essa rappresenta nel campo delle macchine per il controllo qualità attraverso l’ispezione ottica di guarnizioni e o-ring su entrambi i lati. Per questo è dotata di una tavola rotante trasparente, con due telecamere automatiche ad alta risoluzione per lato. «La Mistral Basic - ci spiega Eleonora Colosio - rappresenta una novità non tanto sul piano della tecnologia della visione artificiale, quanto sul piano dell’operatività e dell’applicazione richiesta all’operatore che questa nuo-

Un software veramente smart

non è l’operatore a ordinare alla macchina cosa questa deve fare, ma è la macchina stessa a proporre parametri e tolleranze da rispettare in relazione all’articolo riconosciuto».

Tutto automatico

A questo punto, il software, che è self-tuning - cioè ad autoregolazione - , riconosce automaticamente il pezzo attraverso un confronto con quelli presenti nel suo archivio, oppure lo registra se nuovo, e ne ottimizza automaticamente l’immagine e l’illuminazione. Non solo, ma provvede anche, in funzione del tipo di articolo da ispezionare, al posizionamento automatico dei dispositivi meccanici necessari per il controllo. Automatismo completo in tutte le operazioni, quindi. E questa è la seconda caratteristica importante della Mistral Basic.

Prestazioni ad alti livelli

Ma c’è anche un terzo punto fondamentale per il quale la Mistral di cui parliamo è”basic”, ed è l’alto livello delle prestazioni, che ne esaltano rendimento e qualità dei controlli. La macchina è dotata di telecamere ad

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alta risoluzione - 5 Mpx - , ammette al controllo pezzi in un intervallo di altezze interessante: da 0,8 a 15 mm, e li esamina alla velocità di tutto rispetto di 8 pezzi al secondo. «I pezzi - ci spiega Colosio durante la visita al reparto di produzione - vengono caricati su un nastro alla rinfusa. È l’unica cosa alla quale, per partire, deve pensare l’operatore, perché al resto pensa la macchina: elimina le sovrapposizioni e avvia gli articoli - per esempio o-ring - , perfettamente allineati, al controllo sulla tavola rotante trasparente. Una prima telecamera controlla il lato superiore del singolo pezzo, e una seconda, posizionata opportunamente sotto il vetro della tavola, controlla il lato inferiore». Ma c’è ancora un’insidia da scoprire e da eliminare: quella dei difetti nascosti, rappresentati, generalmente, da microfessure impossibili da vedere a occhio nudo. «Per evidenziare questi difetti - continua Colosio - , il processo prevede1 il passaggio degli o-ring BLUESTAR A5.pdf 03/02/15 16:29 attraverso un’altra unità progettata e

Il silicone guarda avanti con i centri specialistici EVC Bluestar Silicones, specialista mondiale della chimica dei siliconi, propone attraverso i Mix & Fix Centers ®, un servizio di competenza capace di fornirvi mescole pronte all’uso in brevi tempi di consegna e campioni per prove e omologazioni secondo i vostri capitolati. Qualunque sia il vostro settore di attività il centro specializzato Mix & Fix vi offre tutta la competenza e la reattività necessarie per migliorare in produttività e competitività.

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Macchinari

sviluppata (e brevettata) qualche anno fa dalla Doss: lo Squeezer. Come lo stesso nome dice, la macchina schiaccia gli articoli, in modo da evidenziare quei difetti che altrimenti sfuggirebbero al controllo. Il tutto senza toccare i pezzi e senza nemmeno bloccarne l’avanzamento». Al termine del controllo, la macchina rilascia un report sulla cernita effettuata: una sorta di certificato d’analisi nel quale riepiloga i pezzi conformi e il dettaglio degli scarti prodotti da ciascuna stazione con relativi conteggi e assicura anche la rintracciabilità dei lotti controllati.

Competitivo anche il prezzo

«È importante sottolineare - ci dice con una certa soddisfazione Colosio - che la Mistral Basic è il risultato di un lavoro di ricerca e sviluppo condotto interamente al nostro interno: il software, la struttura, l’ingegneria della macchina, la strumentazione ottica, sono stati progettati e sviluppati da nostri tecnici. Alcune parti sono state realizzate da ditte esterne, ma l’assemblaggio, preceduto dalle necessarie verifiche, è stato fatto in Doss. Questo, in verità, è un discorso assolutamente generale, perché ogni nostra apparecchiatura nasce, come progetto, e si realizza materialmente nel nostro laboratorio». E sono appunto questa competenza e questa capacità dell’azienda bresciana le prerogative che, oltre a rendere la nuova macchina altamente compe-

titiva e unica per le sue prestazioni, la rendono anche appetibile per un rapporto prezzo/prestazioni decisamente conveniente. «Ne è prova - aggiunge Francesca Giusti - il successo superiore a ogni aspettativa che la Mistral Basic ha avuto al Plast/Rubber 2015 dello scorso mese di maggio: nei soli cinque giorni di quella manifestazione abbiamo venduto molti esemplari della macchina».

Una Open House per presentarla

«Al successo della macchina alla fiera della plastica e della gomma di Milano - continua Giusti - ha fatto seguito una lusinghiera risposta del mercato. A tutt’oggi, infatti, abbiamo installato in tutto il mondo numerose Mistral Basic, e stiamo già sviluppando un upgrading della cernitrice che recepisce nuove, particolari esigenze della clientela». Un risultato, questo, che è frutto della strategia dell’azienda per crescere e competere: privilegiare il colloquio e il contatto continuo con i clienti, perché è da questa intesa che spesso scaturisce l’idea che porta all’innovazione di prodotto. E l’innovazione è un elemento di vitale importanza, specie

nel settore dell’ispezione ottica attraverso la visione artificiale , un ambito in continua evoluzione sotto la spinta di richieste sempre nuove e più esigenti della clientela . Per sottolineare questa sua attitudine all’innovazione attraverso investimenti e ricerca e far conoscere i suoi prodotti e, soprattutto, le sue novità nel campo dell’ispezione ottica degli articoli in gomma, la Doss ha programmato una Open House presso la sua sede di Erbusco il 24/25/26 febbraio 2016. Sarà un evento dedicato prevalentemente al mercato italiano e rappresenterà anche l’occasione, per la società bresciana, di parlare con i clienti, per approfondirne le problematiche e individuare gli orientamenti e gli sviluppi del mercato. Saranno organizzati workshop e conferenze e saranno anche mostrate macchine in funzione. Compresa, naturalmente, la Mistral Basic, che sarà resa disponibile ai clienti che eventualmente volessero provarla. Si tratterà, insomma, di una vera e propria ‘piccola fiera’ in azienda, nella quale la Doss mostrerà l’importanza della ricerca nel settore della visione artificiale, con la visione ottica orientata verso una visione del futuro tecnologicamente avanzata. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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Dalle Aziende

25 anni di esperienza

Doss Visual Solution è tra i principali attori sullo scenario mondiale della progettazione e produzione delle macchine addette al controllo qualità di pezzi stampati in gomma - guarnizioni, o-ring, articoli tecnici - e altri materiali, come plastica e metalli. Articoli utilizzati in settori applicativi, quali automotive, farmaceutico, elettrodomestico, per i quali il controllo delle dimensioni, della superficie, della forma, dell’assenza di difetti nei pezzi è di fondamentale importanza prima del loro montaggio nel manufatto che sarà immesso sul mercato. Nasce come società di progettazione di software industriali di controllo numerico e gradualmente negli anni amplia l’orizzonte dei suoi settori di interesse fino ad includervi quello dei macchinari per il controllo qualità. Si estende su una superficie di 600 m2 coperti e conta circa cinquanta dipendenti. Grazie all’eccellenza dei suoi prodotti, alle continue innovazioni realizzate (non meno del 10% del fatturato è investito in ricerca e sviluppo) e al conseguente successo sui mercati, negli ultimi anni la Doss ha registrato un fatturato in continua ascesa: il 2014 ha segnato un incremento del 20% sul 2013, che, a sua volta, aveva messo a segno una crescita del 5% sul 2012. Per il 2015 è previsto un aumento del 15-20% rispetto al 2014. Un’azienda, quindi, finanziariamente solida e stabile, capace, perciò, di garantire alla clientela sicurezza e affidabilità, come testimonia anche la certificazione TÜV NORD del sistema di qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008. Anche l’export è di tutto rispetto: oltre l’80% della produzione varca i confini nazionali, diretto verso Europa, USA, Canada, Sud-Est asiatico e Far East, favorito da una estesa rete commerciale che mobilita agenti in tutto il mondo. Ampia la gamma prodotti, che comprende, in una panoramica necessariamente riassuntiva: - strumenti di laboratorio per la misurazione senza contatto di o-ring e guarnizioni (densimetri per corpi solidi in materiale elastomerico, controlli dimensionali, superficiali e di spessore anche di pezzi circolari di grandi dimensioni) 38

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- macchine di ispezione ottica per il controllo qualità di o-ring e guarnizioni tecniche con controllo superficiale dei due lati, superiore e inferiore, laterale esterno e interno, e dimensionale del prodotto - macchine di ispezione ottica per il controllo di elastomeri e materiali rigidi - macchine di ispezione ottica, infine, progettate e realizzate su misura, per soddisfare particolari esigenze di controllo ottico presentate dai clienti.

L’associazione DossWorld

Non solo produttore di macchinari per il controllo qualità, ma anche organizzatore e punto di riferimento di una catena di aziende del mondo della gomma, che mettono in comune la loro esperienza per presentare al mercato un pacchetto completo di attrezzature e servizi per i trasformatori di materiali elastomerici. È l’altra immagine con la quale la Doss si presenta sul palcoscenico internazionale dell’industria della gomma. E l’associazione alla quale ha dato vita si chiama Doss World. Nato a febbraio di quest’anno e ufficializzato a maggio al Plast/Rubber di Milano, questo sodalizio raggruppa aziende produttrici di presse, forni, macchinari di finitura e strumentazioni di controllo, il cui insieme produce quel fenomeno, noto col nome di sinergia, per il quale l’attività di un team fornisce un risultato migliore di quello prodotto dai singoli componenti quando operano separatamente l’uno dall’altro. Un effetto che si traduce, nel nostro caso, anche in una maggiore facilità di comunicazione e interazione fornitorecliente. Perché del Doss World beneficia sia chi lavora e trasforma la gomma, in quanto ha la comodità di trovare nello stesso consorzio le macchine di cui ha bisogno e l’assistenza post-vendita, sia chi queste macchine le costruisce, per le prospettive commerciali che gli si possono presentare. «Si tratta - chiarisce Giusti - di una vera e propria collaborazione commerciale, nella quale confluisce l’eccellenza delle specialità che vi fanno parte offrendo al cliente un servizio a 360°, dallo stampaggio al confezionamento, passando attraverso tutti gli step produttivi, quali la finitura, il controllo ed il post-curing». «Un’azienda di Doss World - è la con-

clusione di Giusti - beneficia della rete commerciale della Doss derivante da venticinque anni di attività e presenza sui mercati di tutto il mondo, e in più ha davanti a sé la prospettiva non di poco conto di operare in un contesto mondiale». Le imprese che, oltre alla Doss Visual Solution, fanno parte del Doss World sono: - la Delfin, costruttrice di macchine per il confezionamento industriale in PE o PP di prodotti alimentari: tramite Doss World ha la possibilità di entrare nel settore della gomma - la For Lab Italia, produttrice di una vasta gamma di strumenti per laboratorio, quali, per esempio, densimetri, analizzatori termo gravimetrici TGA/ DSC, analizzatori DMA, stufe, durometri, reometri, presse, e di macchinari industriali, quali bilance, impianti conteggio pezzi, forni statici e rotanti, forni pre-riscaldo stampi e molti altri ancora - la Italgom, che effettua controlli qualità in conto terzi con l’utilizzo di macchine Doss per l’ispezione ottica attraverso la visione artificiale (ne possiede già due, e una terza è in via di installazione) ed effettua anche la sbavatura con aria compressa di pezzi stampati in silicone, fluoroelastomero e gomma nitrilica idrogenata e non idrogenata - la Orobix, specialista nello sviluppo di sistemi di controllo qualità attraverso l’ispezione interna ai raggi X: è nota nel settore degli articoli metallici, e con Doss World ha l’opportunità di affacciarsi al mondo degli articoli in gomma - la RPM, noto produttore di presse per lo stampaggio a iniezione della gomma sia orizzontali che verticali, ma anche con pluriennale esperienza nel riadattamento dell’usato - la Sig-Mac, che cura la progettazione e la realizzazione di macchinari per il settore della gomma, principalmente sbavatrici e macchine per la rettifica di guarnizioni - la SPD, affermata azienda nel settore delle applicazioni elettromagnetiche, nel cui ambito ha sviluppato, specificamente per la gomma, piani magnetici per l’ancoraggio rapido ed efficiente degli stampi, anche di notevoli dimensioni, sulle presse. 


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Dalle Aziende

Un aiuto dai cobot

Lo stabilimento Trelleborg di Tivoli in Italia, che produce pneumatici agricoli extra-large, o quello di Ridderkerk nei Paesi Bassi, che realizza tappi per tubi, sembrano lontanissimi da quelli di Helsingør in Danimarca, specializzato in tenute Turcon®, o di Stein am Rhein in Svizzera, il centro di eccellenza per i componenti microstampati in silicone. Ma in realtà non è così. «I pneumatici giganti da 2.300 millimetri sono tra i nostri prodotti più grandi», afferma Marco D’Angelo, direttore industriale in Trelleborg Wheel Systems. «I componenti più piccoli sono realizzati in silicone e il loro peso si aggira nell’ordine di tre milligrammi». La tecnologia e i processi alla base di prodotti così diversi potrebbero sembrare agli antipodi, ma in realtà le dimensioni sono irrilevanti.

Verniciatura dei pneumatici

D’Angelo mostra con orgoglio la cabina speciale per la verniciatura degli pneumatici di Tivoli. «In passato, gli pneumatici giganti erano verniciati a mano. I tempi erano estremamente lunghi e potevano

La cabina di verniciatura dei pneumatici nello stabilimento Trelleborg Wheel Systems di Tivoli, vicino a Roma, servita da un sistema robotizzato. 40

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

I cobot, o robot collaborativi, sono l’ultima tendenza in fatto di automazione industriale. Flessibili, in grado di essere dirottati dove serve e di lavorare a stretto contatto con gli operai, sono considerati il prossimo futuro in fatto di modernizzazione delle imprese. Anche nel settore della gomma. Ecco come un grande gruppo come Trelleborg li sta introducendo nei propri stabilimenti, destinandoli a produzioni molto differenti tra loro


Automazione causare dei colli di bottiglia in produzione. Inoltre, il rischio elevato di difformità del processo e di problemi di qualità richiedevano la massima attenzione da parte degli operatori specializzati». Oggi un grande braccio articolato preleva un pneumatico gigante e lo colloca all’interno di una cabina di verniciatura, dove un altro braccio equipaggiato con un ugello di spruzzo provvede alla verniciatura. Il timing di ogni processo è preciso, così come l’applicazione della vernice. Un altro processo unico di Tivoli è la linea di giunzione. «Per realizzare i nostri pneumatici extra-large, dobbiamo aggiuntare strisce di tessuto gommato rinforzato molto lunghe», prosegue D’Angelo. «Si tratta di un processo estremamente difficile da completare in modo accurato. Pertanto, abbiamo sviluppato una linea robotica che salda con precisione i fogli di gomma per i pneumatici giganti. Per quanto fossero capaci i nostri operatori, era difficile ottenere manualmente questo livello di uniformità e precisione. Inoltre, la linea ci ha consentito di aumentare la produttività e soddisfare la crescente domanda di pneumatici extra-large che abbiamo registrato negli ultimi anni».

Microstampaggio

Agli antipodi per dimensioni troviamo il microstampaggio. I pavimenti bianchi e lucidati a specchio del padiglione di produzione principale dello stabilimento Trelleborg Sealing Solutions di Stein am Rhein non presentano nemmeno una traccia di spor-

Sopra, la linea per la lavorazione delle strisce di tessuto gommato impiegate per il rinforzo dei pneumatici extra large prodotti da Trelleborg nell’impianto di Tivoli. A destra, guarnizioni prodotte dal gruppo svedese nello stabilimento Trelleborg Sealing Solutions di Stein am Rhein, in Germania.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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Dalle Aziende

co e si sente solamente il rumore dei macchinari automatizzati in perfetta fila, e dei relativi bracci robotici che svolgono diligentemente le operazioni programmate. «Nel nostro approccio olistico al design, oltre alla funzionalità di ogni particolare, per massimizzare le prestazioni di un’applicazione fin dall’inizio teniamo conto anche del design per l’automazione», afferma Ursula Nollenberger, direttrice della linea di produzione dei componenti LSR. «L’efficienza dell’automazione dipende dalla qualità degli utensili, non soltanto degli stampi, ma anche in particolare delle nostre pinze robotiche speciali che provvedono a rimuovere i particolari dagli stampi senza danneggiarli», spiega Jarno Burkhardt, direttore generale dello stabilimento di Stein am Rhein. L’automazione ha raggiunto un nuovo livello e assicura la massima uniformità dell’intero stabilimento produttivo. La maggior parte dei particolari non viene nemmeno toccata dall’uomo fino alla fase di imballaggio e alcuni di essi vengono imballati o confezionati in modo automatizzato all’interno del padiglione principale o delle grandi camere bianche di classe 100.000 (ISO 8) o 10.000 (ISO 7) dello stabilimento. «Le nostre camere bianche automatizzate ci pongono nella condizione unica di fornire ai clienti particolari estremamente puliti, non soltanto per il settore biomedicale, ma anche per altri segmenti come i componenti elettronici per il settore automobilistico che necessitano di particolari privi di qualsiasi contaminazione», prosegue Nollenberger.

Tappi per tubi

Nonostante l’apparente semplicità dei prodotti, la produzione dei tappi per tubi è risultata piuttosto difficile da automatizzare. «I tappi per tubi erano realizzati nello stesso modo da più di 50 anni e, per garantire la qualità di questa operazione essenzialmente manuale, erano addirittura troppo complessi dal punto di vista progettuale», afferma Ruud Bokhout, direttore vendite e marketing in Trelleborg Offshore & Construction. Ora la composizione dei tappi è calcola42

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

ta con precisione da un software sviluppato appositamente per i robot ed è possibile replicare il prodotto al 100%. Proprio come a Ridderkerk, un prodotto che veniva realizzato allo stes-

so modo da quasi 60 anni a Helsingør è stato portato nel XXI secolo dalla robotica. «Ormai erano 10-15 anni che eravamo alla ricerca di robot compatti ed estremamente versatili per auto-


Automazione matizzare le nostre nuove macchine a controllo numerico», afferma Jesper Riis, responsabile di produzione a Trelleborg Sealing Solutions Helsingør, uno degli stabilimenti produttivi Trelleborg in cui vengono realizzate le tenute in politetrafluoroetilene (PTFE). «Abbiamo introdotto i primi robot leggeri in Trelleborg nel 2012 e attualmente ne sono in funzione 42 su turni continui». «Questi automi ci hanno consentito di ottimizzare i macchinari, e i nostri prodotti non sono mai stati così uniformi. Di conseguenza siamo diventati più competitivi, in particolare nella produzione in grandi serie», afferma Henrik Tørnes, Responsabile delle tecnologie di produzione a Helsingør. Tuttavia, nonostante i grandi vantaggi offerti dalla robotica, l’automazione continua a infondere un certo timore nelle persone. «Quando sono stati introdotti i primi robot, il personale era piuttosto scettico», afferma Morten Maansson, rappresentante sindacale a Helsingør. «avevamo paura che i robot ci togliessero il lavoro, ma non è stato così. Al contrario, le assunzioni sono aumentate e abbiamo imparato ad accettare questo sviluppo innovativo e sfruttare i robot come un ausilio tecnico al nostro lavoro quotidiano». 

Particolari delle presse a iniezione usate per lo stampaggio nello stabilimento Trelleborg di Stein am Rheim, in Germania e delle pinze robotiche (pagina a sinistra) impiegate per la rimozione dei pezzi dagli stampi.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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NORMATIVE Normative

Incendi ecco il nuovo codice di Beatrice Garlanda

È in vigore dallo scorso 18 novembre il nuovo Codice di prevenzione incendi che, nelle intenzioni del legislatore, intende porre ordine nelle norme a cui devono sottostare le imprese per ridurre il rischio di incendi e per agire correttamente, nel caso di rogo, in modo da ridurre al minimo le conseguenze. Le attività connesse alla produzione delle gomma, dalla lavorazione, stampaggio, vulcanizzazione e stoccaggio, sono classificate con le categorie B e C, a seconda del fatto che la gomma stoccata sia in quantità minore o maggiore di 50 tonnellate. Ecco le novità della normativa.

I

l Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 20 agosto 2015 pubblica il decreto del ministro dell’Interno del 3 agosto 2015 relativo all’approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi (noto anche come nuovo Codice di prevenzione incendi). Il provvedimento è stato emanato ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n.139, secondo il quale le norme tecniche in materia devono essere adottate con decreto del ministro dell’Interno, di concerto con i ministri interessati, sentito il Comitato centrale Tecnico Scientifico per la prevenzione incendi. Tali norme sono fondate su presupposti tecnico-scientifici di carattere generale in relazione alle diverse situazioni di rischio da prevenire e specificano: a) le misure, i provvedimenti e gli accorgimenti operativi intesi a ridurre la probabilità dell’insorgere degli incendi attra44

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

verso dispositivi, sistemi, impianti, procedure di svolgimento di determinate operazioni, atti a influire sulle sorgenti di ignizione, sul materiale combustibile e sull’agente ossidante; b) le misure, i provvedimenti e gli accorgimenti operativi intesi a limitare le conseguenze dell’incendio attraverso sistemi, dispositivi e caratteristiche costruttive, sistemi per le vie di esodo e d’emergenza, dispositivi, impianti, distanziamenti, compartimentazioni e simili.

 Approvazione delle norme tecniche

Il D.M. 3 agosto 2015, entrato in vigore il 18 novembre 2015, si compone di cinque articoli e un corposo allegato. Quest’ultimo contiene le norme tecniche di prevenzione incendi.


Antincendio È bene sottolineare che, per consentire un’introduzione graduale di tali norme, esse si possono applicare alle attività previste dal decreto in oggetto in modo alternativo alle specifiche disposizioni in materia di cui ai seguenti decreti del Ministro dell’interno: − decreto 30 novembre 1983 recante: “Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi e successive modifiche” − decreto del 31 marzo 2003 recante: “Requisiti di reazione al fuoco dei materiali contenenti le condotte di distribuzione e ripresa dell’aria degli impianti di condizionamento e ventilazione” − decreto del 3 novembre 2004 recante: “Disposizioni relative all’installazione e alla manutenzione dei dispositivi per l’apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso di incendio” − decreto del 15 marzo 2005 recante: “Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo” − decreto del 15 settembre 2005 recante:“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi” − decreto del 16 febbraio 2007, recante “Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione” − decreto del 9 marzo 2007, recante “Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco” − decreto del 20 dicembre 2012 recante “regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi” Inoltre l’applicazione del D. M. 3 agosto 2015 è alternativa ai vigenti criteri tecnici di prevenzione incendi di cui al comma 3 dell’articolo 15 del d.lgs. 139/2006.

 Campo di applicazione

Le norme tecniche di cui al D.M. 3 agosto 2015 si possono applicare alla progettazione, alla realizzazione e all’esercizio delle attività di cui all’allegato I del D.P. R. 1 agosto 2011, n.151 (“Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi”) e, più precisamente, riguardano le attività che in tale allegato sono contrassegnate con i seguenti numeri: 9;14; da 27 a 40; da 42 a 47; da 50 a 54; 56; 57; 63;64;70;75, limitatamente ai depositi di mezzi rotabili e ai locali adibiti al ricovero di natanti e aeromobili; 76. L’elenco delle attività che rientrano nel nuovo provvedimento è riportato nella tabella che pubblichiamo in queste pagine. Si fa presente che le attività di cui al menzionato allegato I sono suddivise nelle categorie A, B e C in relazione alla gravità del rischio. Appartengono rispettivamente alle categorie A, B e C: - A = le attività dotate di “regola tecnica” e caratterizzate

da un livello limitato di complessità; - B = le attività che hanno la stessa tipologia di quelle di cui alla categoria A, ma caratterizzate da una maggiore complessità, nonché le attività che non hanno specifiche norme tecniche di riferimento; - C= le attività con un livello di complessità maggiore di quello di cui alle categorie precedenti, indipendentemente dalla presenza della regola tecnica. Le attività che rientrano nel campo di applicazione del D.M. 3 agosto 2015 sono di categoria B o C. L’appartenenza ad una o all’altra categoria incide sulle modalità di presentazione delle istanze riguardanti i procedimenti di prevenzione incendi (cfr. articoli 3 e 4 DPR 151/2011). Va osservato che le norme tecniche di cui al D.M 3 agosto 2015 si possono applicare alle attività che rientrano nel campo d’applicazione del decreto sia di nuova realizzazione sia esistenti alla data del 18 novembre 2015. In caso di interventi di ristrutturazione parziale o di ampliamento riguardanti attività esistenti il 18 novembre 2015, le stesse norme tecniche si possono applicare a condizione che le misure di sicurezza antincendio esistenti nella restante parte di attività, siano compatibili con gli interventi di ristrutturazione parziale o di ampliamento da realizzare. Se non sussiste questa condizione, le norme tecniche si applicano all’intera attività. Va osservato che le norme tecniche di cui si tratta possono anche costituire un valido riferimento per la progettazione, la realizzazione, e l’esercizio di attività non previste dall’allegato I del DPR 151/2011.

 Impiego dei prodotti antincendio

I prodotti per uso antincendio utilizzati nell’applicazione del decreto in esame devono essere: a) identificati univocamente sotto la responsabilità del produttore e secondo le procedure applicabili; b) qualificati in relazione alle prestazioni richieste e all’uso previsto; c) accettati dal responsabile dell’attività, ovvero dal responsabile dell’esecuzione dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di identificazione e qualificazione. L’impiego dei prodotti per uso antincendio è consentito se essi sono utilizzati conformemente all’uso previsto, rispettano le disposizioni di cui al D.M. 3 agosto 2015 e se: a) sono conformi alle disposizioni comunitarie applicabili; b) sono conformi, se non ricadenti nel campo di applicazione di norme UE, alle apposite disposizioni nazionali applicabili, già sottoposte con esito positivo alla procedura d’informazione prevista dalla direttiva 98/34/CE e successive modifiche; c) se non contemplati alle precedenti lettere, sono legittimamente commercializzati in uno degli Stati UE o in Turchia in virtù di specifici accordi internazionali stipulati con la UE, ovvero legalmente fabbricati in uno degli Stati firmatari dell’associazione europea del libero scambio (EFTA), parte contraente dell’accordo sullo spazio economico europeo (SEE), per l’impiego nelle stesse condizioL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

45


Normative

ni che permettono di garantire un livello di protezione, al fine della sicurezza antincendio, equivalente a quello previsto nelle norme tecniche allegate al decreto di cui si tratta. L’equivalenza del livello di protezione è valutata, se necessario, dal Ministero dell’interno applicando le procedure previste dal Regolamento (CE) n. 764/2008.

 Monitoraggio

Il monitoraggio dell’applicazione delle norme tecniche in esame è affidato alla Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del dipartimento dei Vigili del Fuoco del ministero dell’Interno.

 Disposizioni finali

Il nuovo provvedimento non abroga le disposizioni di cui al D.M 7 agosto 2012 relativamente alla documentazione tecnica da allegare alle istanze di cui a DPR 151/2011. La stessa documentazione tecnica deve includere le informazioni indicate nelle norme tecniche del D.M. 3 agosto 2015 e quelle sulla determinazione degli importi dei corrispettivi dovuti per i servizi resi dai Vigili del fuoco Il nuovo Codice di prevenzione incendi non comporta adempimenti per le attività che, rientranti nel suo ambito d’applicazione, sono in possesso del certificato di prevenzione incendi ovvero in regola con gli obblighi dagli articoli 3, 4 e 7 del D.P.R. 151/2011.

 L’allegato al D.M. 3 agosto 2015

È composto dalle quattro sezioni seguenti: - sezione G: riguarda le generalità (i termini, le definizioni e i simboli grafici; i principi fondamentali per la progettazione della sicurezza antincendio, la determinazione dei profili di rischio delle attività); - sezione S: disciplina la strategia antincendio ( la reazione al fuoco, la resistenza al fuoco; la compartimentazione, l’esodo; la gestione della sicurezza antincendio; il controllo dell’incendio; la rilevazione e l’allarme; il controllo di fumi e calore; l’operatività antincendio; la sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio); - sezione V: riguarda le regole tecniche verticali (le aree a rischio specifico; le aree a rischio di atmosfere esplosive; i vani degli ascensori). Si tratta di regole applicabili a specifiche attività o ambiti di esse, le cui misure tecniche previste sono complementari o integrative a quelle generali previste nella sezione “Strategia antincendio”. La sezione V verrà man mano aggiornata con l’introduzione di regole tecniche riferite ad ulteriori attività; - sezione M: contiene i metodi (la metodologia per l’ingegneria della sicurezza antincendio; gli scenari d’incendio per la progettazione prestazionale; la salvaguardia della vita con la progettazione prestazionale).

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

 Il raggiungimento degli obiettivi

Il D.M. 3 agosto 2015 mira a semplificare e razionalizzare il corpo normativo relativo alla prevenzione degli incendi, utilizzando un nuovo approccio metodologico più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali. Gli obiettivi sono stati raggiunti? Dobbiamo esprimere qualche perplessità, visto che il nuovo provvedimento considera solamente 34 attività delle 80 disciplinate dal D.P. R. 151/2011. Si è così attenuata la logica su cui si era basata la bozza della nuova normativa antincendio presentata nel 2014, ovvero quella di un testo unico, organico e sistematico, che riordinasse e semplificasse in toto la materia. Nel testo definitivo, infatti, non ritroviamo molte norme verticali previste nella versione iniziale (esempio regole tecniche per uffici, attività commerciali, progettazione degli edifici scolastici). È, però, anche vero che la strada intrapresa sembra andare nella giusta direzione. 


Antincendio ATTIVITÀ CHE RIENTRANO NEL CAMPO D’APPLICAZIONE DEL D.M. 3 AGOSTO 2015 N

ATTIVITÀ

CATEGORIA

9

Officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas infiammabili e/o comburenti, con oltre 5 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio

Fino a 10 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio

Oltre a 10 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio

14

Officine o laboratori per la verniciatura con vernici infiammabili e/o combustibili con oltre 5 addetti

Fino a 25 addetti

Oltre 25 addetti

27

Mulini per cereali ed altre macinazioni con potenzialità giornaliera superiore a 20.000 kg;

Depositi di cereali e di altre macinazioni fino a 100.000 kg

Mulini per cereali ed altre macinazioni; depositi oltre 100.000 kg

28

Impianti per l'essiccazione di cereali e di vegetali in genere con depositi di prodotto essiccato con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg

tutti

29

Stabilimenti dove si producono surrogati del caffè

tutti

30

Zuccherifici e raffinerie dello zucchero

tutti

31

Pastifici e/o riserie con produzione giornaliera superiore a 50.000 kg

tutti

32

33

34

35

36

Stabilimenti ed impianti dove si lavora e/o detiene foglia di tabacco con processi di essiccazione con oltre 100 addetti o con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 50.000 kg Stabilimenti e impianti per la produzione della carta e dei cartoni o di allestimento dei prodotti cartotecnici in genere con oltre 25 addetti o con materiale in lavorazione e/o in deposito superiore a 50.000 kg Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche,d depositi per la cernita della carta usata, di Fino a 50.000 kg stracci di cascami e di fibre tessili per l'industria della carta, con quantitativi in massa superiori a 5.000 kg Stabilimenti, impianti, depositi ove si producono, impiegano e/o detengono carte fotografiche, calcografiche, eliografiche e cianografiche, pellicole cinematografiche, radiografiche e Deposito fino a 20.000 kg fotografiche con materiale in lavorazione e/o in deposito superiore a 5.000 kg Depositi di legname da costruzione e da lavorazione, di legna da ardere, di paglia, di fieno, di canne, di fascine, di carbone vegetale e minerale, di carbonella, di sughero e di altri prodotti affini con Fino a 500.000 kg quantitativi in massa superiori a 50.000 kg con esclusione dei depositi all'aperto con distanze di sicurezza esterne superiori a 100 m

tutti

tutti

Oltre 50.000 kg

tutti

Oltre 500.000 kg

37

Stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno con materiale in lavorazione e/o in deposito superiore a 5.000 kg

Fino a 50.000 kg

Oltre 50.000 kg

38

Stabilimenti ed impianti dove si producono, lavorano e/o detengono fibre tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e Fino a 10.000 kg altri prodotti affini, con quantitativi in massa superiori a 5.000 kg

Oltre 10.000 kg

39

Stabilimenti per la produzione di arredi, di abbigliamento, della lavorazione della pelle e calzaturifici, con oltre 25 addetti

tutti

40

Stabilimenti e impianti per la preparazione del crine vegetale, della trebbia e simili, lavorazione della paglia, dello sparto e simili, lavorazione del sughero, con quantitativi in massa in lavorazione o in deposito superiori a 5.000 kg

tutti

42

Laboratori per la realizzazione di attrezzerie e scenografie, compresi Fino a 2000 m2 i relativi depositi, di superficie complessiva superiore a 200 m2

Oltre 2000 m2

43

Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma e/o laboratori di vulcanizzazione di oggetti di gomma., con quantitativi in massa superiori a 5000 kg;

Stabilimenti e impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione e/o laboratori; depositi oltre 50.000 kg

Depositi fino a 50.000 kg

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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Normative

N 44

45

ATTIVITÀ Stabilimenti, impianti, depositi ove si producono, lavorano e/o detengono materie plastiche, con quantitativi in massa superiori a 5.000 kg Stabilimenti ed impianti dove si producono lavorano resine sintetiche e naturali, fitofarmaci, coloranti organici e intermedi e prodotti farmaceutici con l'impiego di solventi e altri prodotti infiammabili

Depositi fino a 50.000 kg

Stabilimenti e impianti; depositi oltre 50.000 kg

Fino a 25 addetti

Oltre 25 addetti

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Depositi di fitofarmaci e /o di concimi chimici a base di nitrati e/o fosfati con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg

Fino a 100.000 kg

Oltre 100.000 kg

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Stabilimenti e impianti per la fabbricazione di cavi e conduttori elettrici isolati, con quantitativi in massa in lavorazione e/o in deposito superiori a 10.000 kg; depositi e/o rivendite di cavi elettrici isolati con quantitativi in massa superiori a 10.000 kg

Fino a 100.000 kg

Oltre 100.000 kg

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Stabilimenti e impianti ove si producono lampade elettriche e simili, Fino a 25 addetti pile e accumulatori elettrici e simili, con oltre 5 addetti

Oltre 25 addetti

Fino a 25 addetti

Oltre 25 addetti

laboratori artigiani di oreficeria e argenteria fino a 50 addetti

laboratori artigiani di oreficeria e argenteria fino a 50 addetti

Fino a 25 addetti

Oltre 25 addetti

a) officine per veicoli a motore, rimorchi per autoveicoli e carrozzerie, di superficie fino a 1000 m2 b) officine per materiale rotabile ferroviario, tranviario e di aeromobili, di superficie fino a 2.000 m2

a) officine per veicoli a motorie, rimorchi per autoveicoli e carrozzerie, di superficie fino a 1000 m2 b) officine per materiale rotabile ferroviario, tranviario e di aeromobili, di superficie fino a 2.000 m2

Stabilimenti siderurgici e per la produzione di altri metalli con otre 5 addetti; 51

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attività comportanti lavorazioni a caldo di metalli, con oltre 5 addetti, ad esclusione dei laboratori artigiani di oreficeria e argenteria fino a 25 addetti Stabilimenti, con oltre 5 addetti, per la costruzione di aeromobili, veicoli a motore, materiale rotabile ferroviario e tranviario, carrozzerie e rimorchi per autoveicoli; cantieri navali con oltre 5 addetti

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Officine per la riparazione di: veicoli a motore, rimorchi per autoveicoli e carrozzerie, di superficie coperta superiore a 300 m2 materiale rotabile ferroviario, tranviario e di aeromobili, di superficie coperta superiore a 1000 m2

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Officine meccaniche per lavorazione a freddo con otre 25 addetti

Fino a 50 addetti

Oltre 50 addetti

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Stabilimenti e impianti ove si producono laterizi, maioliche, porcellane e simili con oltre 25 addetti

Fino a 50 addetti

Oltre 50 addetti

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Cementifici con oltre 25 addetti

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Stabilimenti per la produzione, depositi di sapone, di candele e di altri oggetti di cera e di paraffina, di acidi grassi, di glicerina grezza quando non sia prodotta per idrolisi, di glicerina raffinata e distillata e altri prodotti affini, con oltre 500 kg di prodotto in lavorazione e/o deposito

Fino a 5.000 kg

Oltre 5.000 kg

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Centri informatici di elaborazione e /o archiviazione dati con oltre 25 addetti

Fino a 50 addetti

Oltre 50 addetti

Fino a 3.000 m22

Oltre 3.000 m22

Ricovero di natanti e aeromobili oltre 500 m2 e fino a 1000 m2

Ricovero di natanti e aeromobili oltre i 1000 m2; depositi di mezzi rotabili

Fino a 50 addetti

Oltre 50 addetti

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CATEGORIA

Locali adibiti a depositi di superficie lorda superiore a 1000 m2 con quantitativi di merci e materiali combustibili superiori complessivamente a 5.000 kg Locali adibiti al ricovero di natanti e aeromobili di superficie superiore a 500 m2; depositi di mezzi rotabili di superficie coperta superiore a 1000 m2 Tipografie, litografie, stampa in offset ed attività similari con oltre cinque addetti

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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News Il grafene accelera e rallenta la bicicletta

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n’altra prestazione straordinaria del grafene come componente della mescola per pneumatici di biciclette: a seconda delle condizioni di marcia, cambia la velocità del mezzo. Questo, grazie a una mescola innovativa nata dalla joint-venture di Directa Plus, tra i principali produttori di nanomateriali a base di grafene al mondo, con Vittoria Industries Ltd., gruppo leader mondiale nella produzione di gomme e tubolari per il ciclismo. Dalla ricerca tecnologica, cioè, del produttore del nuovo materiale e dall’esperienza del fondatore del gruppo che ha realizzato il primo centro al mondo per la produzione di mescole per pneumatici da bicicletta che incorporano grafene. È l’innovativo ‘Intelligent Tire System powered by Graphene Plus’, presentato lo scorso mese di ottobre a Lomazzo, Como, presso la sede di Directa Plus, e l’intelligenza di questo sistema deriva dalla presenza e, più particolarmente, dal contenuto di grafene nella mescola, per cui, quando il ciclista corre

sul rettilineo, la gomma diventa più dura e quindi presenta una minore resistenza al rotolamento, offrendo il vantaggio, se necessario, di una maggiore velocità. In caso di frenata, invece, oppure in curva, al rallentamento del mezzo la gomma risponde diventando più morbida e, quindi, offrendo un grip maggiore. Ma oltre

a rendere le prestazioni del pneumatico più rispondenti alle esigenze del ciclista, l’aggiunta di grafene aumenta anche la resistenza del pneumatico alle forature. Il nuovo nanoprodotto, quindi, non è rimasto una curiosità accademica, ma è uscito già da tempo dai laboratori di ricerca, e questa sua applicazione nel set-

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tore dei pneumatici da bicicletta, già disponibile sul mercato, è un’ulteriore dimostrazione delle sue alte potenzialità tecnologiche.

Stefano Parisi nuovo managing director per Bridgestone

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ridgestone Europe, nell’ottica di rinforzare la governance aziendale e la cultura d’impresa internazionale, annuncia un nuovo ingresso ai vertici della Region South. A partire dal 2 novembre Stefano Parisi entra a far parte di Bridgestone Europe South Region in qualità di Managing Director con la direzione dei 14 Paesi della Region -tra cui l’Italia- e i suoi 200 dipendenti. Laurent Dartoux, Senior Vice-President Sales & Marketing di Bridgestone Europe, commentando la nuova carica di Parisi ha dichiarato: «17 anni di esperienza nel nostro business e la sua conoscenza del mercato italiano ed estero, hanno reso Stefano il candidato ideale per guidare le future attività di una delle più importanti tra le 6 Region europee. Stefano, grazie alle sue doti manageriali consolidate in Italia, in Germania e nell’Est Europa, porta in Bridgestone abilità estremamente preziose nello sviluppo del business». Parisi, dopo la laurea in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi, ha maturato 17 anni di esperienza nel settore dei pneumatici, ricoprendo diversi ruoli di crescente responsabilità nelle vendite, nel marketing e nella direzione di divisioni commerciali.

Italia e Repubblica Ceca: la collaborazione parte da Brescia

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Università degli Studi di Brescia coltiva attivamente il progetto di promuovere attività a carattere in-

ternazionale, iniziativa di cui sono promotori i ricercatori del Gruppo di Scienza e Tecnologia dei Materiali (MaSTLab) del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI). In quest’ottica si è inserito un semi-

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

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News

nario, svoltosi il 19 ottobre scorso a Brescia, dedicato alla presentazione del Centre of Polymer Systems dell’Università Tomas Bata di Zlín, nella Repubblica Ceca. L’occasione ha rappresentato una prima apertura al dialogo fra i ricercatori del MaSTLab e il laboratorio ceco, entrambi impegnati a livello internazionale nella ricerca scientifica e applicata su materiali polimerici ed elastomerici. Vladimír Pavlínek, responsabile del Centre of Polymer Systems, ha definito la struttura che dirige un’unità di ricerca dinamica focalizzato sulle lavorazioni di polimeri, polimeri bioattivi e compositi polimerici. Ne ha poi illustrato le attività e le opportunità di cooperazione, mettendo in rilievo il fatto che i programmi di ricerca creano spazio sufficiente anche per la cooperazione con aziende del settore materie plastiche e gomma, con particolare riguardo alle innovazioni. Successivamente Radek Stŏcek, responsabile del dipartimento mate-

riali e lavorazioni gomma, ha esposto uno studio riferito a metodi avanzati di prova sul comportamento di pneumatici in condizioni di laboratorio. Questa prima apertura al dialogo fra i ricercatori del MaSTLab e il Centre of Polymer Systems ha permesso di discutere le opportunità di collaborazione fra i due enti, che potranno rivelarsi vantaggiose per entrambi sulla scorta di sviluppo di progetti, messa a disposizione di strumentazioni per attività congiunte e scambio di studenti, sia laureandi che dottorandi.

L’accordo di Versalis con KBR

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ersalis (Eni), produttore leader nel settore dei polimeri e degli elastomeri, e KBR, azienda internazionale di tecnologia, ingegneria, approvvigionamento e costruzione, hanno siglato un contratto di cooperazione in base al quale KBR potrà concedere in licen-

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za tecnologie proprietarie Versalis per etilbenzene e monomero stirene (EB/ SM). Queste tecnologie sono finalizzate a produzioni per il mercato di varie applicazioni come l’imballaggio industriale e alimentare, gli elettrodomestici, l’isolamento degli edifici, le apparecchiature elettroniche, i componenti automobilistici e i giocattoli. Grazie a questo accordo, KBR e Versalis offriranno tecnologie produttive competitive e flessibili basate sugli innovativi catalizzatori a base zeolite e su know-how di Versalis. KBR provvederà al supporto tecnico per fornire i pacchetti di licenza ai clienti. L’etilbenzene è un composto organico usato per produrre lo stirene, che è il componente chiave alla base dei polimeri stirenici, nonché una delle principali materie prime per la produzione di elastomeri a elevate prestazioni. I polimeri stirenici sono materiali plastici estremamente versatili, apprezzati per la loro leggerezza e durabilità, altamente isolanti e in grado di offrire ottime proprietà meccaniche.

all’espansione della società in un ambito che mi è molto familiare».

Fabbrica automatica: Rockwell illustra la sua visione a Chicago

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ono state circa 20.000 le persone che, a vario titolo, hanno partecipato alla Automation Fair, l’evento annuale organizzato da Rockwell Automation che si è svolto quest’anno al McCormick Center di Chicago. Espositori, visitatori e relatori dei numerosi workshop e incontri che hanno arricchito il programma della manifestazione sono convenuTecno Compounds ti nella capitale dell’Illinois per parlare soprattutto di Connected Enterprise, il grande progetto avviato da Rockwell Tecno Compounds Automation che delinea l’impresa del a suitable solution for every chall Tecno Compounds futuro: connessa alla rete, in grado di fondare le sue scelte su un’attenta analisi dei dati, protetta dai rischi informatici, dotata di macchine intelligenti. a suitable a suitable solution for every challenge solution for every challenge Connected Enterprise è uno slogan che

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Un nuovo general manager per Marangoni in Francia

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arangoni Industrial Tyres ha nominato Patrick Avril nuovo General manager per la sua filiale vendite francese, Marangoni Industry Manutention, che ha sede a Louvres, vicino a Parigi. La nomina conferma l’interesse di Marangoni per il mercato francese e consolida la presenza del gruppo in un’area in cui ha una posizione importante nella vendita e nei servizi per i pneumatici destinati a macchine di movimentazione industriali. Un settore in cui il gruppo italiano ha uno share di mercato in doppia cifra. Patrick Avril, 46 anni, vanta un’esperienza ventennale in società internazionali e multinazionali, tra cui Fenwick Linde, Jungheinrich France e Nacco Materials Handling Group, azienda in cui è stato Major Accounts Manager per tutta Europa prima di approdare in Marangoni. «Sono felice – ha dichiarato Avril – di accettare l’opportunità propostami dal gruppo Marangoni a questo punto della mia carriera. Spero di contribuire

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News

dimensioni dell’imballo in tempo zero. Il messaggio scaturito dalla Automation Fair, interessante per tutta la PMI italiana e, di conseguenza, anche per il settore della gomma, risiede soprattutto nell’anticipazione delle tendenze che plasmeranno le aziende del prossimo futuro. La Connected Enterprise rende disponibile anche per le piccole e medie imprese soluzioni di automazione che fino a poco tempo fa erano appannaggio esclusivamente di grandi gruppi, in grado di sopportare ingenti investimenti. Ora, invece, l’automazione centralizzata dell’azienda, o anche solo la connessione delle singole macchine al centro decisionale delle aziende, allo scopo di raccogliere dati, interpretarli e utilizzarli per la gestione, diventano obiettivi possibili anche per budget più limitati, con importanti ricadute in termini di riduzione degli sprechi e dei fermi di produzione, di programmazione, di correzione degli errori, diagnostica e manutenzione, controllo della qualità in linea e altri aspetti fondamentali per rendere l’impresa sempre più smart.

Ferrovie green con le traversine in gomma riciclata

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raversine ecosostenibili realizzate in gomma riciclata da pneumatici fuori uso. Un significativo output per l’intera filiera industriale del recupero dei PFU, nonché esempio significativo di circular economy. Così Ecopneus nel corso della Fiera Ecomondo di Rimini ha presentato l’innovazione firmata dalla startup siciliana Greenrail che sta riscuotendo successo in tutto il mondo. Il nuovo concept di traversina ferroviaria innovativa e sostenibile rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore, poiché rappresenta l’unica sostituta ecosostenibile delle traverse in calcestruzzo, standard attuale del mercato mondiale. La sua innovazione si concretizza sia nell’utilizzo di plastica riciclata e polverino di gomma ottenuto dal riciclo di pneumatici fuori uso, che nell’integrazione di sistemi per la produzione di energia e la trasmissione di dati. «I vantaggi di questa tipologia di traver-

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individua una serie di prodotti sviluppati dal gruppo americano per trasformare le imprese in ogni loro aspetto, dalle linee di produzione, alle singole macchine a tutta la catena decisionale, attraverso architetture distribuite (DCS, sistemi di controllo distribuiti), connessioni cablate (ethernet) o wireless, soluzioni fisiche per la movimentazione (come il nuovo sistema iTrak) tutte open, quindi non proprietarie, studiate per far sì che i tanti clienti e partner di Rockwell possano contribuire allo sviluppo e ideare nuove applicazioni. Un esempio è l’azienda italiana Cama, specializzata nella produzione di macchinari per il packaging, che ha presentato un nuovo prodotto rivoluzionario, basato su soluzioni Rockwell e premiato come migliore soluzione dell’anno nell’ambito di un concorso che il gruppo organizza ogni anno tra i clienti di tutto il mondo. La nuova macchina consente un’estrema flessibilità nel realizzare il confezionamento in confezioni di cartone di qualsiasi tipo di prodotto, con la possibilità di cambare formati e

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Calendario

sa sono duplici: a livello economico si riducono del 50% i costi di manutenzione delle linee ferroviarie e si aumenta la durata del prodotto (50 anni contro i 30/40 del calcestruzzo) - ha dichiarato Giovanni Maria De Lisi, amministratore e fondatore di Greenrail. Ma non sono da meno i guadagni ambientali: per ogni km di linea armata con traverse Greenrail™ si contribuisce a recuperare 35 ton di pneumatici fuori uso e 35 ton di plastica. Le traversine, inoltre, abbattono anche le vibrazioni e diminuiscono la rumorosità, problematiche che fino ad oggi costituiscono le principali fonti di inquinamento ambientale derivante dal traffico ferroviario. Non ultimo, l’aspetto energetico, poiché queste sono le uniche traverse ferroviarie al mondo progettate per produrre energia elettrica mediante sistemi piezoelettrici o moduli fotovoltaici polimerici». «Greenrail è un esempio di come il futuro della gomma riciclata si costruisca anche con l’innovazione tecnologica – commenta Giovanni Corbetta, Direttore Generale Ecopneus. E’ su questo che Ecopneus sta puntando, mettendo in cam­po uno sfor-

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zo enorme per sostenere lo sviluppo di una cultura dell’economia circolare, per aprire nuovi mercati e nuove soluzioni applicative per i prodotti – granuli e polverini – derivanti dal riciclo dei Pneumatici Fuori Uso. Il recupero dei materiali è, infatti, un settore su cui siamo fortemente direzionati con un investimento in ricerca e sviluppo che, dal 2011 ad oggi, ha raggiunto i 14 milioni di euro. Dal 2011 ad oggi, il 37,5% dei PFU è stato trasformato in nuovi materiali come granuli, polverini di gomma e acciaio, ma l’obiettivo è trasformare questo ambito in un’industria che crea lavoro, sapere e prodotti sostenibili che concorrono alla sosteni­bilità del Sistema Paese». Oltre a Greenrail basic, la società è impegnata nello sviluppo di “Greenrail Piezo” - traversa che produce energia elettrica al passaggio del treno, tramite compressione e vibrazioni - e “Greenrail Solar” in grado di generare per ogni km di linea circa 150kwh di

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energia solare, mediante l’integrazione di moduli fotovoltaici. Il nuovo concept di Greenrail, ideato dal giovane imprenditore Giovanni Maria De Lisi, ha già vinto numerosi premi dedicati all’imprenditoria, tra cui Edison Start 2015. Sbarcherà sul mercato nel 2016, ma le richieste di realizzazione sono già numerosissime, al punto che Greenrail ha depositato il brevetto in più 120 Paesi.

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Gli argomenti trattati dalla rivista nel corso dell’anno 1 ABBIAMO LETTO PER VOI

LEGENDA Gli argomenti e le note apparse nei dieci numeri del 2015 sono suddivisi nelle seguenti sezioni: 1) ABBIAMO LETTO PER VOI 2) ECONOMIA, MERCATI 3) FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 4) FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI 5) LIBRI, RECENSIONI 6) MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE 7) MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI 8) NEWS DA AZIENDE E ENTI 9) NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE 10) AUTORI 11) AZIENDE E ENTI I riferimenti (tra parentesi) sono al numero del fascicolo e alla pagina. I numeri dei fascicoli corrispondono ai seguenti mesi di copertina: 625) 626) 627) 628) 629) 630) 631) 632) 633) 634)

gennaio/febbraio 2014 marzo 2014 aprile 2014 maggio 2014 giugno 2014 luglio/agosto 2014 settembre 2014 ottobre 2014 novembre 2014 dicembre 2014

In ogni sezione i riferimenti sono in ordine di numero della rivista e di pagina di pubblicazione.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

Nuovi materiali Influenza dei plastificanti sulle proprietà di mescole a base di gomma naturale (625, 8) Nanocompositi di grafene e gomma SBR (625, 10) Funzionalizzazione di gomme etilenepropilene con gruppi carbossilici e proprietà dei materiali ottenuti (626, 8) Preparazione di poliacrilammide cationica per coagulare lattice di gomma naturale, con l’utilizzo di una combinazione di persolfato di potassio e di perossido di idrogeno (626, 9) Nanocompositi di gomma sintetica isoprene (IR) rinforzata con grafene (626, 10) Innesto di immideimmine a polistirenebutadiene per aumentare l’adesione tra gomma e fibre di polipropilene (626, 11) Plastificanti a base olio di soia come sostituti dell’olio minerale in gomma (629, 10) Sostituzione di ftalati in mescole NBR con plastificante derivato da olio vegetale (629, 10) Zeolite: attivatore della vulcanizzazione Resol di EPDM ed altre gomme (629, 11) Biofene, un monomero rinnovabile per materiali elastomerici con nuove proprietà. Sviluppo di polimeri, caratterizzazione e utilizzo in formulazioni di elastomeri (629, 12) Schiuma di silicone: come espandere l’elastomero a più alta velocità di reticolazione (629, 13) Silicone liquido (LSR) autolubrificante. Tenuta affidabile con facile assemblaggio (629, 14) Creazione di un metodo di convalida per l’analisi delle gomme madri nei vulcanizzati di miscele EPDM/SBR in laboratori di metrologia (631, 8) Estrusione di mescole SBR con macchina monovite Studio sperimentale e simulazione numerica (631, 8)

Preparazione, microstruttura e conduttività elettrica di nanocomposti di gomma naturale, rinforzata con nanotubi di carbonio ad elevata lunghezza (632, 14) Vulkanol P Un nuovo plastificante di processo per mescole caricate con silice (633, 8) Influenza della carica rinforzante nero di carboniosilice, ottenuta per mezzo di pirolisi di scarti di pneumatici “verdi”, sulle proprietà di mescole a base EPDM (633, 8)

materiali Usura della gomma e dei materiali plastici (625, 9)

Compression set a basse temperature (625, 9) La resistenza agli acidi di EPM e EPDM. Parte seconda: il potenziale zeta – concetto e misurazione (625, 10)

Processi Rimozione di proteine da lattice e guanti di gomma naturale (632, 12)

Miglioramento della dispersione di zolfo, di derivazione petrolifera, in gomma naturale con l’utilizzo della tecnica di rivestimento con olio TDAE (632, 14) La resistenza agli acidi di EPM e EPDM. Parte seconda: il potenziale zeta – concetto e misurazione (625, 10)

2 ECONOMIA, MERCATI

L’intervista: Tullio Tolio (presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente e direttore dell’istituto ITIA-CNR) – Il cluster per la fabbrica intelligente (625, 12)

Sfide di limiti estremi di temperatura per materiali elastomerici (631, 9)

Mercato: ritorna il segno più per auto e veicoli commerciali leggeri (625, 57)

Perfluoroelastomeri innovativi con migliorata capacità di tenuta a bassa temperatura (631, 10)

Consumi di gomma in aumento nel 2015 e nel 2016 (625, 58)

Modellazione della decomposizione cinetica di OBSH (oxybenzesulphonylhydrazide = ossibenzensulfonilidrazide) come agente espandente per gomma EPDM alveolare (631, 11)

Asia: aumentano produzione e consumo di gomma sintetica (625, 58)

Devulcanizzazione industriale della gomma (632, 10) Effetti della quantità di silano TESPT utilizzato in mescola e della condizione di mescolazione sulle proprietà di HNBR, caricata con silice e vulcanizzata con perossido: correlazione tra contenuto di gomma legata e proprietà viscoelastiche e meccaniche (632, 12)

L’intervista: Christian Kötz (presidente di Etrma (626, 12) Il mercato europeo dei pneumatici nel 2014 (626, 51) Gomma naturale: prezzi su a causa delle alluvioni (626, 54)


Indici 2015

L’intervista: Emilio Tiberio (direttore del Consumer Tire Development del Bridgestone Technical Center Europe) – Bridgestone: il suo cuore hi-tech batte in Italia (627, 10) Interview: Emilio Tiberio (director of the Consumer Tire Development department at the Bridgestone Technical Center Europe) Bridgestone: its hi-tech heart beats in Italy (627, 11)

Pneumatici: Europa ancora in crescita nel primo semestre (631, 57)

Plast 2015 – Salone Rubber Padiglione 11 (627, 21)

L’intervista: Francesca Reverberi (Global business director della divisione Synthetic Rubber del gruppo internazionale Trinseo) Il futuro è donna (632, 16)

Plast 2015 – Salone Plast – Padiglioni 9, 13, 15, 22, 24 (627, 81)

Rogitex Italia-Russia: dialogo sul filo della gomma (632, 46)

In Asia crescono bene produzione e consumo di gomma sintetica (627, 102)

Segni di ripresa: il fatturato dell’industria torna a crescere (632, 66)

Traffico veicolare in aumento: economia in ripresa? (627, 103)

Contratto gomma-plastica. I sindacati definiscono le richieste (632, 68)

La Germania è il nostro miglior fornitore di macchine per la gomma (627, 103)

L’intervista: Alberto Cellini (professore aggiunto di Marketing e Strategia al MIP, la business school internazionale del Politecnico di Milano) Caso Volkswagen: che cosa ci insegna? (633, 12)

Il miglior distretto industriale italiano è quello del Sebino (627, 104) Gomma naturale tailandese: salgono i prezzi (627, 106) L’intervista: Giovanni Foresti (Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo) – Sebino, il miglior distretto industriale italiano (628, 10) The interview: Giovanni Foresti (Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo) – Sebino, the best italian industrial district (628, 11) Alti e bassi del mercato pneumatici nel primo trimestre (628, 99) L’intervista: Mario Maggiani (direttore generale di Assocomaplast e amministratore delegato di Promaplast) Plast: un bilancio positivo (629, 16) The interview: Mario Maggiani (general manager of Assocomaplast and managing director of Promaplast) Plast: a positive result (629, 17) Cresce il mercato globale dei pneumatici (629, 100) Italia: gomme da neve ok (629, 100)

Il successo silenzioso del Vietnam (633, 16)

3 FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA

Il ricco programma formativo di Assogomma per il 2015 (625, 62) Le assemblee di Federazione Gomma Plastica e Assocomaplast (630, 55) Allarme gomme: gli italiani le hanno troppo lisce (630, 63) Gomma e plastica rilanciano l’economia (631, 16) I settant’anni di Assogomma (634, 14)

Il ruolo del comparto gomma (628, 34) The role of the rubber sector (628, 35) La chimica verde in Italia (628, 36) Green chemistry in Italy (628, 39) Lanxess (628, 44) Rhenowave: il controllo in linea nei processi di mescolazione (628, 45) Rhenowave: the in-line control system in mixing processes (628, 46) Macchinari, stampi, strumenti – Machinery, moulds, instruments (628, 56) L’intervista: Mario Maggiani (direttore generale di Assocomaplast e amministratore delegato di Promaplast) Plast: un bilancio positivo (629, 16) The interview: Mario Maggiani (general manager of Assocomaplast and managing director of Promaplast) Plast: a positive result (629, 17) Rubber, in giro tra gli stand (629, 22) Rubber, a tour around the exhibition stands (629, 23) Italian companies at the DKT 2015 (629, 31) Plast/Rubber 2015, le novità in fiera (630, 10)

4

Le nostre impressioni dal DKTdi Norimberga (630, 16)

FIERE, CONVEGNI, CORSI, SEMINARI

Le tecnologie e le novità in mostra a Norimberga (630, 18)

Aumentano i consumi di gomma naturale e sintetica (630, 53)

La nuova silice Efficium di Solvay (626, 56)

Gomma e plastica rilanciano l’economia (631, 16)

Save the planet with food and rubber (628, 31)

Plast/Rubber 2015 Dal mondo delle materie prime (630, 13)

Open House State Technologies – Nuove tendenze nello stampaggio del silicone liquido (625, 46)

L’intervista: Ma Junhua (CEO di China United Rubber Corporation) RubberTech China arriva in Europa (631, 12)

Salvare il pianeta con il cibo e con la gomma (628, 30)

Directa Plus (628, 52)

L’Intervista: Riccardo Comerio (amministratore delegato di Comerio Ercole e presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Varese) Varese, capitale di un distretto virtuoso (630, 2)

Cresce ancora il mercato dell’auto in giugno (630, 54)

EXPO 2015 – L’industria della gomma per un mondo più sostenibile (The rubber industry for a sustainable planet) (628,29)

Il ricco programma formativo di Assogomma per il 2015 (625, 62)

Engel Stampare a iniezione coniugato al futuro (631, 36) Rogitex Italia-Russia: dialogo sul filo della gomma (632, 46) Engel a Fakuma all’insegna della smart factory (632, 67)

Le novità Lanxess a Colonia (626, 56)

Una open house della Saspol a dicembre (632, 68)

Un nuovo antiozonante da Addivant (626, 60)

Open House Rodolfo Comerio Tutto sulla calandratura in una open house (633, 50)

Plast 2015 – Milano – 5/9 maggio (627, 17)

Proplast A lezione sul silicone liquido (634, 26)

Plast 2015 e Rubber – Istruzioni per l’uso (627, 18) Plast 2015 and Rubber – Instructions for use (627, 19)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

57


Eurofoam: fifty years and not feeling them (628, 91)

Netzsch Polyma DSC Controllo qualità immediato (633, 30)

Il lavaggio agli ultrasuoni di ogni genere di manufatto (628, 100)

Ocras Zambelli Forno per post-vulcanizzazione A ventilazione forzata, fino a 280°C (633, 31)

Colmec: parte la nuova sala mescole (629, 60) Colmec: starting the new mixing room (629, 61)

Perkin Elmer La nuova TGA 8000 TM Un passo avanti nella tecnologia termo gravimetrica (633, 32)

Cresce il mercato globale dei pneumatici (629, 100)

Due Emme Cilindri gommati: nuove idee per produrli (629, 86)

Urai Xenotest 440 L’ultima frontiera nelle prove di invecchiamento (633, 33)

Italia: gomme da neve ok (629, 100)

Due Emme Rubber cylinders: new ideas to manufacture them (629, 87)

Verder Scientific Due nuovi mulini Retsch Ad azoto e a sfere ad altissima velocità (633, 34)

Tracciabilità garantita con la marcatura laser di Panasonic (629, 102)

Zwick Modelli AllRound Sistemi per il controllo qualità intensivo robotizzati (633, 35)

Mesgo Tecniche LAOS su gomme vulcanizzate (630, 38)

G3 L’etica della ricostruzione (633, 42)

5 LIBRI, RECENSIONI

Un libretto Desma sulla tecnologia dei canali freddi (625, 61) Un libro per sapere tutto sulla gomma naturale (626, 16)

6 MACCHINE E STRUMENTAZIONI, PROCESSI E TECNOLOGIE

Montanuniversität (Leoben, Austria) Nuove strade per ridurre il tempo di vulcanizzazione (625, 16)

La revisione su misura secondo C2 (631, 46)

Un istituto per la gomma all’Università di Lodz (625, 22)

Dosare acceleranti e ausiliari: la ricetta di Color Service (631, 50)

Inchiesta – Macchine e stampi (625, 27)

Boy introduce nuove soluzioni nelle sue presse (631, 62)

Pallmann – Macinare le balle di gomma: semplice ed economico (625, 39) SPD – Attrazione magnetica con calore (625, 42)

Der-Gom La nuova vita di un mescolatore parte dalle pompe (632, 36)

Inchiesta – Macchine (626, 23)

OR.P. Stampi 35 anni nel segno dell’innovazione (632, 38)

Elastotech – Quando un’azienda giovane diventa grande in fretta (626, 40)

Presma La pressa servita a tavola rotante (632, 42)

Trelleborg – Una finitura superficiale per prevenire le perdite (626, 48)

Wacker Stampare il silicone in 3D: ora si può (632, 50)

Un nuovo sensore per scoprire difetti (626, 55)

Sistemi innovativi di modellizzazione della stampa e iniezioen in mostra a Cleveland (632, 70)

La nuova silice Efficium di Solvay (626, 56) Presse con sistema da vuoto ad alta tecnologia in casa Pezzato (627, 94) Due rivoluzionari prototipi di Goodyear (627, 107) La Colmec a Pittsburg al forum sulla mescolazione (nella copia digitale del numero di aprile) Nuove tecnologie per caratterizzare gli elastomeri (628, 18) New technologies for elastomers characterization (628, 19) Bitron Polonia, la fabbrica di gomma del futuro (628, 68) Bitron Poland, rubber factory of the future (628, 69) Alpha Technologies – Il top della tecnologia per le misure reometriche (628, 78) Alpha Technologies – Cutting edge technology for rheometric measurements (628, 79) Eurofoam: cinquant’anni portati magnificamente (628, 90)

58

Engel Stampare a iniezione coniugato al futuro (631, 36)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

Dossier Strumenti da laboratorio (633, 21) Affri Shore A Durometro per gomma con tecnologia esclusiva e garanzia di5 anni (633, 22) Alpha Technologies Premier MDR Il nuovo reometro per il controllo della gomma rapido e ripetibile (633, 23) DGTS Macro e micro IRHD system Il durometro modulare di Hildebrand (633, 24) For Lab Italia Dispositivo automatico Per la determinazione del compression set (633, 25) Gibitre Instruments Le novità del 2015 Caricatore automatico per reometro e durometro micro IRHD (633, 26) Masterlab Thermo Haake Polylab Disponibile un nuovo sensore per la misura della conducibilità elettrica (633, 27)

Maplan Sensori e automazione per una qualità in linea (633, 46) La strategia a difetti zero (633, 47) Open House Rodolfo Comerio Tutto sulla calandratura in una open house (633, 50) Saspol Quando un costruttore cinese bussa alla porta (633, 55) Speciale stampi (634, 17) Doss Visual Solution Una macchina per la cernita è intelligente (634, 32) Trelleborg Un aiuto dai cobot (634, 38)

7 MATERIE PRIME, POLIMERI, COMPOUND, APPLICAZIONI

Rogitex, un primo bilancio a due anni dalla nascita (625, 52) Il grafene? Serve anche a depurare l’acqua (625, 58) Mesgo Il grafene come carica nelle mescole siliconiche (626, 34) LTE – Una nuova sede e una nuova alleanza (626, 44) La nuova silice Efficium di Solvay (626, 56) Le novità Lanxess a Colonia (626, 56) API rilancia i compound Apifive per l’industria della calzatura (626, 62) Mesgo entra nel mondo dei compound termoplastici (628, 86) Mesgo enters the world of thermoplastic compounds (628, 87)

Mettler Toledo Excellence e Premium Excellence Due nuove linee per analisi di routine e per la ricerca (633, 28)

Compounds AG Mescole certificate dalla Svizzera (629, 56)

MP Strumenti Dinamometri ETM e DMA + 300 Per il controllo qualità dei materiali (633, 29)

Compounds AG Certified compounds from Switzerland (629, 57)


Indici 2015

Laborsil Crescere con il silicone (629, 68) Laborsil Growing with silicone (629, 69) RDC Quarant’anni nel mondo dei predispersi (629, 76) RDC Forty years in the predispersed world (629, 77) Wacker Trasparenze per l’automotive (629, 94) Wacker Transparencies for the automotive (629, 95) MaSTLab Gli elastomeri a Brescia si studiano così (630, 26) Inchiesta Il mercato delle materie prime (630, 29) DuPont Performance Polymers Elastomeri per le alte temperature: DuPont indica una nuova strada (630, 45) Influenza della morfologia delle particelle di carica inorganica sulle proprietà meccaniche nelle mescole stirene-butadiene (631, 22) Inchiesta Fiere, tecnologie, nuovi prodotti. I trend del mercato dei materiali per la gomma (631, 27) Le novità di Versalis dal DKT di Norimberga (631, 54) Inchiesta Il mondo delle mescole: mercato, trend, novità (632, 21) Nanotubi di carbonio e nanografite nella gomma (633, 36) Un nuovo TPE della So.F.teR. a Fakuma (633, 60) Un nuovo elastomero Trelleborg per guarnizioni (633, 60) Il grafene accelera e rallenta la bicicletta (634, 50) Ferrovie Green con le traversine in gomma riciclata (634, 54)

8 NEWS DA AZIENDE E ENTI

Festa in Franciacorta per i 40 anni di O.C.S. (625, 60) Serata IMG al museo delle Mille Miglia (625, 60) Gomma e romanzi: di nuovo in libreria i gemelli Ripa (625, 61) Dal tarassaco il nuovo pneumatico agricolo di Mitas (625, 61) Nuovo stabilimento Bridgestone in Vietnam (625, 61) Inaugurato uno stabilimento Yokohama in India (625, 61) Franco Lunari annuncia il ritiro dopo oltre 30 anni di attività (625, 62)

Nasce Errlab, il network dei laboratori europei per la gomma (626, 14)

Gli award di Assogomma per le migliori imprese (630, 58)

Il nuovo servizio di raccolta dei PFU di Cobat (626, 52)

Fraunhofer: premiato il suo progetto per la gomma da tarassaco (630, 58)

Una piattaforma europea per l’automotive (626, 52)

Huntsman acquisisce l’italiana tecno elastomeri (630, 58)

Dazi USA sui pneumatici cinesi (626, 53)

Goodyear e Sumitomo sciolgono la partnership (630, 59)

Gomma naturale: prezzi su a causa delle alluvioni (626, 54) Versalis è il tire industry supplier del 2015 (626, 54) Giti Tire e il suo primo stabilimento negli USA (626, 55) Un nuovo sensore per scoprire difetti (626, 55) La nuova silice Efficium di Solvay (626, 56)

La supergomma targata Pirelli e Università Milano-Bicocca (630, 60) Una nuova sede eco per Bridgestone in Italia (630, 60) Arburg negli USA da venticinque anni (630, 61) Arkema assorbe l’italiana Oxido (630, 61)

Le novità Lanxess a Colonia (626, 56)

Frédéric Jacquin è il nuovo Ceo di Bluestar Silicones (630, 63)

PPG aumenta la produzione di silice in Olanda (626, 58)

La Colmec al Rubber Forum di Pittsburgh (631, 58)

Chemtura potenzia la produzione di catalizzatori (626, 58)

La Arburg a Fakuma con Allrounder (631, 58)

Un nuovo antiozonante da Addivant (626, 60) Ferro e Krahn Chemie stringono un accordo per la distribuzione (626, 60) Un nuovo manager per i primi equipaggiamenti di Bridgestone (626, 62)

Nuovo impianto Desma in Cina (631, 59) La nuova release v5.1 del software di simulazione Sigmasoft (631, 60) Boy introduce nuove soluzioni nelle sue presse (631, 62)

Un sito nuovo di zecca per Marangoni (627, 105)

Rinnovo del contratto di lavoro nazionale: i sindacati definiscono la piattaforma per la contrattazione (631, 63)

Un utile servizio di consulenza online sui polimeri (627, 106)

Pneumatici con gomma da guayule dalla Bridgestone (633, 59)

Un nuovo presidente per il Cluster Fabbrica Intelligente (627, 107)

Nuovo impianto Yokohama in USA (633, 60)

Apollo Tyres costruisce impianto in Ungheria (628, 102) St.a.te Technologies migliore distributore della Boy (629, 101) Anche in Europa le curve a nastro di Interroll Portec (629, 101) Maag alla fiera Achema con le sue carte vincenti (629, 101) Tracciabilità garantita con la marcatura laser di Panasonic (629, 102) Catia Bastioli insignita del premio Giulio Natta (629, 103) È Marta Spinelli ilnuovo presidente di Assogomma (630, 54)

Un nuovo elastomero Trelleborg per guarnizioni (633, 60) La filiale italiana di TER Chemicals Distribution Group (633, 61) Il primo centro ippico in gomma riciclata (633, 62) Il nostro ricordo di Emilio De Tuoni (633, 63) Il grafene accelera e rallenta la bicicletta (634, 50) Stefano Parisi nuovo managing director di Bridgestone (634, 51) Italia e Repubblica Ceca: la collaborazione parte da Brescia (634, 51) L’accordo di Versalis con KBR (634, 52)

Anche la silice da fonte naturale nei pneumatici (630, 55)

Un nuovo general manager per Marangoni in Francia (634, 53)

Successo della Colmec al Rubber Forum di Pittsburgh (630, 56)

Fabbrica automatica: Rockwell illustra la sua visione a Chicago (634, 53)

La Desma compie cinquant’anni (630, 57)

Ferrovie Green con le traversine in gomma riciclata (634, 54)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

59


Di Pasquale, A. (627, 94); (628, 29); (629, 86)

Pedone, C. (630, 31); (631, 33)

Dondena, D. (625, 33)

Perko, L. (625, 16)

Doveri, F. (630, 34)

Petris, M. (630, 34)

Dufour, A. (630, 32)

Pini, A. (630, 33); (631, 31)

Faiella, E. (633, 63)

Piovanelli, F. (625, 29)

Ferrari, C. (625, 28)

Pizzato, D. (630, 30); (631, 34)

Rifiuti: una nuova classificazione (630, 48)

Ferrari, M. (625, 34)

Ramin, R. (626, 31)

Anche la silice da fonte naturale nei pneumatici (630, 55)

Ferro, R. (632, 35)

Ravasio, A. (626, 34); (628, 86); (630, 38)

Fiona, G. (626, 26)

Riccò, T. (633, 36)

Friesenbichler, W. (625, 16)

Rivi, R. (625, 31)

Gagliardi, G.P. (626, 28)

Rossi, G. (630, 33)

Galimberti, M. (633, 36)

Sandrone, R. (625, 35)

Garlanda, B. (625, 54); (627, 98); (630, 48); (632, 56)

Savoldi, S. (625, 30)

9 NORMATIVE, SICUREZZA, AMBIENTE

Novità europee per la sicurezza sul lavoro (625, 54) Meno trasporti, meno emissioni (626, 52) Regolamento REACH – Novità per i metodi di prova (627, 98)

Fraunhofer: premiato il suo progetto per la gomma da tarassaco (630, 58) Controllo dei pericoli: arriva la Seveso III (632, 56) Il primo centro ippico in gomma riciclata (633, 62) Incendi, ecco il nuovo codice (634, 42)

Girelli, D. (630, 30); (631, 33) Goffi, E. (632, 22) 10

Gottero, C. (630, 31)

AUTORI

Gussoni, G. (631, 29)

Agnelli, S. (633, 36)

Hanel, T. (631, 22)

Arnò, G. (630, 30); (631, 35)

Huth, O. (626, 30)

Baioni, G. (632, 22)

Inverardi, M. (625, 32)

Ballabio, A. (626, 30)

Invernizzi, G. (631, 50)

Balzerani, C. (625, 28)

Ioan, F. (625, 39)

Bedon, A. (625, 30)

-Livraghi, M. (628, 45)

Belotti, F. (626, 24)

Lunari, S. (625, 34)

Beretta, M. (630, 38)

Marchal, M. (625, 39)

Bolis, G. (632, 24)

Marzari, G. (630, 34)

Brembati, G.P. (625, 22); (626, 44, 48); (628, 18, 68); (629, 68, 76); (630, 13, 16, 26); (633, 16)

Melillo, G.L. (631, 30)

Cabrini, G. (632, 30) Calabrini, S. (630, 30); (631, 34) Cantalupo, G. (625, 42, 46); (626, 16, 40); (628, 78, 90); (629, 60); (630, 10); (631, 36, 46); (632, 42); (633, 50, 55); (634, 26, 32) Colombo, G. (626, 24) Comerio, R. (626, 26) Conzatti, L. (633, 36) Corna, S. (630, 31); (631, 32) D’Arienzo, M. (631, 22) D’Auria, C. (632, 27) Di Credico, B. (631, 22)

60

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

Montuoro, U. (632, 31) Morazzoni, F. (631, 22)

Schaupp, S. (630, 32); (631, 31) Scotti, R. (631, 22) Spittel, A. (632, 23) Tadiello, L. (631, 22) Talini, S. (632, 33) Tovo, M. (632, 34) Tresoldi, T. (632, 28) Valanzese (631, 35) Valsecchi, F. (625, 36) Veronesi, C. (626, 32)

11 AZIENDE E ENTI

Addivant (626, 60) Affri (633, 22) Akzo Nobel (630, 17)

Mosconi, M. (632, 27)

Alfagomma (634, 15)

Nichetti, D. (626, 34)

Alfa Stampi (625, 28); (627, 22); (630, 15); (634, 18)

Nolli, C. (632, 32) Oldani, R. (625, 12); (626, 12); (627, 10); (628, 10); (629, 16, 22); (630, 18, 44); (631, 12, 16); (632, 16, 38); (633,12) Olivares, O. (630, 36); (631, 28)

Algam IAI (634, 15) Alpha Technologies (627, 24); (633, 23) Anfia (625, 57); (630, 54) API (626, 62)

Ormezzano, F. (626, 29)

Apollo Tyres (628, 102)

Pagani, A. (632, 25)

Arburg (630, 20, 61); (631, 58)

Pandini, S. (633, 36)

Arkema (630, 61) Assocomaplast (630, 55); (631, 16); (634, 14)


Indici 2015

Assogomma (625, 62); (630, 54, 58, 63); (634, 14) Automotive Skills Council (626, 52) Autopromotec (627, 103)

Caterpillar Fluid Systems (634, 15)

Continental Italia (634, 15)

Center Gomma (632, 22)

CORIMAV (630, 60)

Centro Ricerche Continental Autocarro (626, 52)

CRP (Centro Ricerche Plast-Optica) (634, 27) Datwyler Pharma Packaging Italy (634, 15)

Azelis Italia (630, 17); (631, 35)

Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico (628, 18)

Azienda Chimica Milanese (630, 30); (631, 35)

Certech (629, 32); (630, 13, 17, 22)

Delia (627, 33); (630, 15)

Banner Engineering (626, 55)

Chem-Trend (630, 24)

Der-Gom (629, 36); (630, 17); (632, 24, 36)

Battaggion (626, 24); (629, 32)

Chemtura Organometallic Specialties (626, 58)

Bicarjet (630, 15)

Cluster Fabbrica Intelligente (627, 107)

Desma (625, 34, 61); (627, 34); (630, 13, 21, 57); (631, 59)

Birla (630, 17)

CO.ME.T. (629, 36); (630, 17); (632, 22)

Bluestar Silicones Italia (630, 30)

Cobat (626, 52)

Bluestar Silicones (627, 26); (630, 17, 63); 631, 34)

Colmec (626, 24); (627, 30); (629, 34, 60); (630, 13, 17, 22, 56); (631, 58)

Boy (630, 22); (631, 62) Brenntag (630, 17) Bridgestone (625, 61); (626, 62); (630, 60); (633, 59); (634, 15); (634, 51) C2 (627, 28); (630, 14); (631, 46) C.M. Manzoni Group (629, 33); (630, 17) Caldic Italia (627, 82); (630, 30); (631, 34)

Delfin (634, 36)

DGTS (627, 35) ; (633, 24) Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica «Giulio Natta» del Politecnico di Milano (633, 36)

Color Service (626, 26); (629, 34); (631, 50)

Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI) dell’Università di Brescia (633, 36); (634, 51)

Comerio Ercole (626, 26); (627, 32); (629, 35); (630, 13, 17, 22)

Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino (630, 63)

Comi (630, 13) Compounds AG (629, 56); (630, 24); (632, 23) Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per lo Studio delle Macromolecole (CNR-ISMAC), Genova (633, 36)

Directa Plus (625, 59); (628, 52); (634, 50) Divisione Pneumatici di Continental (630, 58) DOG (630, 17) Doss Visual Solution (627, 36); (628, 66); (629, 37); (630, 15, 17); (634, 32)


Dow Corning (630, 17); (632, 70)

Isopren (634, 15)

Oxido (630, 61)

Due Emme (629, 86)

Istat (632, 66)

Pallmann (625, 39)

DuPont Performance Polymers (630, 22, 45)

Istituto biologia vegetale e biotecnologia Università di Münster (630, 58)

Pan Stone (630, 14)

Duslo (630, 17) Dyneon (630, 24 Ecopneus (633, 62) Eico Novachem (627, 83); (630, 30); (631, 33) Eico Specialties (627, 84); (630, 31); (631, 33) Eigenmann & Veronelli (627, 85); (630, 31) Elastomers Union (627, 38); (629, 38); (630, 17); (632, 25)

Italgom (634, 36) Itaprochim (630, 32); (631, 31) IVG Colbachini (634, 14) KBR (634, 52) Konimpex (630, 17) Krahn Chemie (626, 60)

Elastotech (626, 40)

Kraiburg (632, 27)

Engel (627, 86); (630, 11, 13, 19); (631, 36); (632, 67)

Laborsil (629, 68); (632, 28)

Engel Italia (625, 34); (634, 26) Etrma (626, 51); (628, 99); (631, 57)

Lagorio & Dufour (630, 32) Lanxess (626, 56); (628, 44); (630, 13, 17, 22)

Eurochimind (629, 38)

Lawer Dosing & Dispersing Systems (626, 29); (627, 54); (629, 44); (630, 15)

Eurofoam (627, 40); (628, 90)

Lehvoss Italia (630, 33); (631, 31)

Eurorubber (627, 42); (629, 39); (630, 17)

Lhemann & Voss (630, 17)

Evercompounds (630, 13); (632, 27)

LTE (627, 56); (629, 44); (630, 13)

Farrel Pomini (627, 43)

Maag (627, 87); (629, 101)

Federazione Gomma Plastica (630, 55); (631, 16); (634, 14)

Malaysian Rubber Board (626, 54)

Federpneus (630, 63) Femca-Cisl (631, 63) Ferro (626, 60) Filctem-Cgil (631, 63) For Lab Italia (627, 46); (629, 40); (630, 17); (633, 25); (634, 36) Franciacorta Stampi (625, 28); (627, 44); (630, 15); (634, 19) G3 – Italmec (626, 28); (627, 48); (630, 14); (633, 42) Gibitre Instruments (627, 49); (629, 42); (630, 15, 17); (633, 26) Giti Tire (626, 55) Greenrail (634, 54) Goodyear Tire & Rubber (627, 107); (630, 55, 59); (634, 15)

Maplan (628, 59); (630, 20) Marangoni (627, 105); (634, 53) Marconigomma (629, 45); (630, 17) Maris (630, 17) Masterlab (633, 27) MaSTLabUniv. di Brescia (630, 26) Matrica (628, 37) Mesgo (626, 34); (627, 58); (628, 86); (629, 46); (630, 13, 17, 38); (632, 30) Mettler Toledo (633, 28) Michelin Italia (634, 15) Montanuniversität di Leoben (Austria) (625, 16) Mossi Ghisolfi (628, 38) MP Strumenti (633, 29)

Gummiwerk Kraiburg (627, 52)

Netzsch (633, 30)

Hildebrand (633, 24)

Nordmann, Rassmann (630, 17)

Huntsman Corporation (630, 58)

Novamont (628, 36); (629, 103)

IMCD (630, 31); (631, 32)

Nymco (630, 33)

IMG (625, 29, 60); (627, 50); (629, 42); (630, 13, 17, 21)

O.C.S. Stampi (625, 30, 60); (627, 60); (628, 64); (629, 46); (630, 15, 17); (634, 20)

Industrie Ilpea (634, 15)

Ocras Zambelli (633, 31)

Interbusiness (629, 43) Interroll Portec (629, 101) Intesa San Paolo (627, 104) IRSG (625, 58); (627, 102); (630, 53)

62

Istituto Fraunhofer (630, 58)

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA dicembre 2015

Omsk (630, 17) OR.P. Stampi (625, 30); (627, 62); (628, 62); (629, 48); (630, 15, 17); (632, 38); (634, 22)

Panasonic (629, 102) Parker Hannifin Italy (632, 31); (634, 15) Parker Techno Compounds (627, 64) Perkin Elmer (633, 32) Pezzato (624, 94) Pirelli (628, 42); (630, 60); (631, 22); (634, 15) PMG Group (627, 66); (629, 48); (630, 17); (632, 32) Pomini Rubber & Plastics HF Mixing Group (626, 30); (627, 68); (629, 49); (630, 17) PPG (626, 58) Presma (627, 88); (629, 50); (630, 14, 17, 22); (632, 42) Prodicon (626, 30) Proplast (634, 26) Rabbi (634, 23) RAPRA (Rubber And Plastics Research Association) (627, 106) RBF (626, 31) R.D. Abbott (632, 70) RDC (629, 50, 76); (630, 17, 34); (631, 30) REP (630, 22) REP Italiana (625, 35); (627, 70) Research and Markets (629, 100) Retsch (633, 34) RheinChemie Additives (628, 44); (630, 17) Rivi Magnetics (625, 31); (627, 71); (630, 15) Rockwell Automation (634, 53) Rodolfo Comerio (630, 13); (633,50) Rogitex (625, 52); (630, 34); (632, 46) RPM (625, 32); (627, 72); (628, 57); (629, 51); (630, 13); (634, 36) Rtech Engineering (630, 15) Rubber Journal Asia (627, 106) Safic Alcan (630, 17); (631, 29) Sagitta Officina Meccanica (629, 52) Saspol Technology (625, 33); (627, 74); (629, 52); (630, 17, 22); (632, 68) Schill + Seilacher (630, 17) SER (630, 17) SetCar (625, 59) Sibur (630, 13); (632, 46) Sig-Mac (634, 36) Sigmasoft Engineering (631, 60)

Orion (630, 17)

Sinta (630, 34)

Orobix (634, 36)

SKF-RFT (634, 16)


Indici 2015

So.F.teR. (633, 60)

Trinseo (630, 17, 24)

Wacker Chemie (629, 94); (630, 36); (631, 28); (632, 50); (634, 27)

Solgomma (632, 33)

TSF (632, 35)

Solmec (626, 32)

Uesseti 2000 (628, 100)

Solvay Silica (626, 56)

Uiltec-Uil (631, 63)

Solvay Specialty Polymers (629, 53)

Uisp-UnioneItaliana Sport Per tutti (633, 62)

SPD, (625, 42); (627, 90); (630, 15); (634, 36)

Unimatec (630, 17)

ST.A.TE Technologies (625, 36, 46); (627, 76); (629, 101); (630, 12)

Università di Lodz (Polonia) (625, 22)

Yihai Food and Oil Industry (630, 55) Yokohama Rubber (625, 61); (633, 60) Zeon Europe (627, 92); (630, 17) Zwick (633, 35) Wacker Chemie (622, 56) Wacker-Chemie Italia (617, 30); (618, 24)

Sumitomo (630, 59)

Università di Milano-Bicocca (630, 60); (631, 22)

Suprema Rubber Machinery (627, 78); (630, 15)

Università di Praga (630. 60)

Yokohama Industrial Products Italy (622, 60)

Tecnoelastomeri (630, 58)

Universita Omas Bata di Zlin, Repubblica Ceca (634, 51)

Yokohama Rubber (618, 59, 60); (622, 60); (623, 62)

Unrae (625, 57); (630, 54)

Zeiss (616, 25)

Urai (633, 33)

Zeon Europe (617, 30); (618, 24)

TER Chemicals Distribution Group (633, 61) TER Italia (633, 61) Top Clean Packaging (634, 27) Top Tech Italia (634, 24, 26) Torchiani (630, 35); (631, 29) Tovo Gomma (627, 80): (629, 54); (630, 17); (632, 34) Trelleborg (626, 48); (633, 60); (634, 16); (634, 38)

Wintec (620, 81)

UTPVision (629, 54); (630, 15, 17) VDMA (Verband Deutscher Maschinen und Anlagenbau) (627, 103) Verder Scientific (633, 34) Versalis (626, 54); (627, 91); (628, 37); (629, 55); (630, 13, 17, 35); (631, 29, 54); (634, 52)

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