L'Industria della Gomma 01-02 2016

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CLOUD E SICUREZZA PRESSA PER O-RING SOSTANZE E TEST

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

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SPECIALE GUARNIZIONI

GENNAIO ∙ FEBBRAIO 2016 - NUMERO 1




Mensile degli elastomeri e degli altri polimeri resilienti con il patrocinio di

SOMMARIO

Federazione Gomma Plastica

assogoMMa

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA ELASTICA

8 Rassegna della stampa tecnica estera

www.industriagomma.it Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Progetto e Grafica Mariella Salvi - mariella.salvi@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Eurgraf sas - Cesano Boscone (MI)

L’INTERVISTA

11 IL CLOUD è SEMPRE PIù DIFFUSO: MA QUANTO è SICURO? Andreas Herrholz, ingegnere informatico tedesco e

coordinatore del progetto europeo Trescca, spiega quali sono i punti deboli del Cloud, sempre più diffuso e utilizzato anche nelle soluzioni per molti settori industriali, compreso quello dello stampaggio della gomma. Cosa c’è da sapere per tenere protetti i propri dati e per essere aggiornati sulle tecnologie future che presto dovrebbero rendere anche la “nuvola” un luogo al riparo dal cyber-crimine.

Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

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L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.p.A. viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

FOCUS 15 speciale GUARNIZIONI

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

I pareri dei principali protagonisti del settore sul mercato, le tecnologie, la concorrenza internazionale, i punti di forza del distretto italiano e le eventuali ripercussioni sulla produzione del caso Volkswagen. E inoltre, la galleria delle novità di prodotto di alcune tra le principali aziende italiane del settore: • A.G.P. srl • Argomm • ATG srl • Centro Guarnizioni Tiger • Cofi • Gecam • IRS srl • Italian Gasket • Lopigom • M.P. Industria della Gomma • Oldrati Guarnizioni Industriali • Sealcore Network • Sico Italia • Gruppo Sogimi • Solgomma • Spaggiari Industria Gomma • Tedeschi Gomma Sintetica • Tumedei


ANNO 59 - GENNAIO ∙ FEBBRAIO - n. 1

Tovo Gomma DALLE AZIENDE

44 saspol presenta la tecnologia yizumi

In un’affollata open house organizzata lo scorso dicembre nella propria sede, Saspol ha annunciato l’inizio di una collaborazione per la commercializzazione in Italia delle presse per lo stampaggio a iniezione della casa cinese Yizumi. Siamo andati a dare un’occhiata per prendere contatto con la tecnologia di questi prodotti.

48 QUELLA PRESSA è UNA STAR

Mesgo, uno dei più importanti compounder italiani, ha avviato un intenso programma di attività in cui si inserisce anche un evento, sulla tecnologia dello stampaggio di o-ring e guarnizioni in genere, tenutosi lo scorso novembre. L’occasione è stata anche propizia per presentare la Flexseal 300T, pressa per lo stampaggio a iniezione di Engel nata proprio per soddisfare le esigenze dei produttori italiani. Il nostro reportage sull’evento.

normative

54 sostanze: condividere è un obbligo

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Un nuovo regolamento della Commissione Europea integra le prescrizioni Reach per la gestione e il trattamento delle sostanze chimiche, prescrivendo alle imprese di produzione e distribuzione la condivisione di tutte le ricerche e i test condotti per verificare il loro eventuale impatto sulla salute. La norma nasce con l’intento di ridurre il numero di studi condotti su esseri viventi, ma introduce notevoli complessità, che potrebbero tradursi in costi per le imprese.

60 taccuino

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71 calendario degli eventi

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Pneumatici: un 2015 con segno positivo Macchine per la gomma: i dati sono ok Un report sul mercato Italia dei pneumatici Immatricolazioni auto: la ripresa continua Gomma sintetica: Europa avanti tutta Novità Arburg al Plastec West 2016 Carbon black dagli scarti di gomma: una nuova tecnologia La UTH al Tire Technology Expo Bluestar Silicones guarda alla Turchia

72 gli inserzionisti di questo numero

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016



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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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ELASTICA

Rassegna della stampa tecnica estera

Nuovi materiali Ottimizzazione della resistenza a lacerazione della gomma per mezzo di una combinazione opportuna di cariche rinforzanti

Dr. Michael Heinz, Head of Laboratory, Applied Technology Tire and Rubber, Evonik Resource Efficiency GmbH, Wesseling (Germany) - email: michael.heinz@evonik.com - RFP n. 4/2015, Volume 10, pag. 253-257.

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a resistenza alla lacerazione sta diventando sempre più importante per i produttori di pneumatici movimento terra e autocarro, in particolare per quanto riguarda parti del pneumatico quali fianchi, parte interna, parti di attacco carcassa/battistrada e quelle a contatto coi fili d’acciaio. Anche per articoli meccanici di gomma, come nastri trasportatori e tubi, la resistenza alla propagazione di fessurazioni è importante, per cui si può affermare che questa proprietà è una delle sfide più impegnative per tutti i manufatti di gomma sottoposti a sollecitazioni dinamiche. Inoltre la resistenza alla lacerazione è importante anche per studi di base e per lo sviluppo di prodotti, ad esempio per l’utilizzo di antidegradanti e l’adattamento di cariche. Questo studio è condotto sulla base di mescole tipiche del settore pneumatico e non affronta la teoria della 8

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

propagazione delle fessurazioni ma la sua determinazione e il modo in cui la formulazione della mescola la può influenzare. Dopo una digressione sui fondamenti della propagazione delle fessurazioni si citano i metodi classici per la determinazione della resistenza alla lacerazione e alla propagazione delle fessurazioni: • De Mattia • Monsanto Fatigue to Failure Test • Flessometro ISO 4666 • Prove dinamometriche con vari tipi di provino Tutti questi metodi si rivelano però non sufficientemente accurati ed esaminano la propagazione solo in funzione dell’aumento di temperatura. D’altro canto il “Test Analyser” sviluppato da Bayer, costoso e sofisticato, fornisce risultati significativi e ripetibili, per cui in questo studio viene usato come riferimento per il sistema di misura utilizzato, messo a punto per ottenere gli stessi risultati sulla base di un funzionamento dinamico e di un facile utilizzo, di una valutazione semplice delle proprietà e di un costo economico. Si fa così riferimento a una camera ad ozono dinamica Argentox. Si descrivono la forma del provino, le condizioni della prova, le cariche utilizzate, ossia vari gradi di nero di carbonio e le silici Ultrasil 7000 Gr e VN2

Gr, e le formulazioni utilizzate, a base S-SBR/BR, NR/BR e solo NR, per verificare l’efficacia dell’aggiunta di silice alle mescole caricate con nero di carbonio. In particolare la specifica mescola NR/BR con nero N121 viene formulata per esaminare l’efficacia di utilizzo di 6PPD e TMQ. Sulla base dei risultati ottenuti si conclude che, per quanto riguarda la propagazione delle fessurazioni, la silice si comporta meglio del nero di carbonio, sia pure con la considerazione che occorre tener conto delle variabili connesse al tipo di silice, alla quantità utilizzata etc., e che si sta ricorrendo alla tecnica DoE (Design of Experiments = progettazione degli esperimenti) per ottenere soluzioni individuali di ottimizzazione.

Nuovi materiali Influenza del sistema di vulcanizzazione e della struttura del polimero sulla struttura del reticolo del vulcanizzato

Dr. Hermann-Josef Weidenhaupt, Lanxess Deutschland GmbH, Cologne (Germany) email: Hermann-josef.weidenhaupt@lanxess. com - RFP n. 4/2015, Volume 10, pag. 243-245.

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li articoli di gomma sono spesso sottoposti ad alte temperature, dure sollecitazioni dinamiche, estrazione da parte di prodotti


Abbiamo letto per voi caldi o alte concentrazioni di ozono. Queste condizioni causano notevoli cambiamenti nelle loro proprietà e possono arrivare a distruggere il manufatto. Con lo scopo di realizzare articoli, che soddisfino le sempre crescenti esigenze di condizioni di servizio prolungate e di vita più lunga, la riduzione o l’eliminazione dei cambiamenti nelle proprietà della gomma, per mezzo di incorporazione di additivi o reticolanti specifici, è così una richiesta generale dell’industria della gomma, insieme ad altre considerazioni relative alla mescolazione. La stabilità e il comportamento meccanico-dinamico dei vulcanizzati di gomma sono influenzati dalla micro e macrostruttura del polimero, dal tipo di sistema di reticolazione e dal sistema antidegradante utilizzato. Questo studio prende in esame i principali fattori che influiscono sulla stabilità del reticolo del vulcanizzato: • tipo di polimero: ogni polimero influenza in modo particolare la cinetica della velocità di reticolazione e le proprietà dei vulcanizzati (si parla in particolare del fenomeno della reversione per diversi polimeri) • sistema antidegradante • sistema di reticolazione (si parla ancora di reversione) Considerando che esistono solo limitate possibilità di esaminare un vulcanizzato reale per studiarne la formazione e i cambiamenti dei legami zolfo durante la vulcanizzazione o la vita di servizio, si valutano l’efficacia di strumenti e misurazioni quali spettroscopia NMR (Nuclear Magnetic Resonance = risonanza magnetica nucleare), calcoli sforzo-deformazione Mooney-Rivlin, torque reometrico. Viene illustrata la tecnica di rigonfiamento tiol-amminico Saville e Watson per determinare la densità di reticolazione (XLD) e la struttura dei legami (XLS). Sulla scorta di questo metodo vengono esaminate l’influenza di sulfenamidi commerciali e sperimentali (CBS/DCBS/DBzBS/MBS/TBBS) e quella di micro e macrostruttura di polimeri di utilizzo generale (NR, BR e SBR). La descrizione del comportamento delle sulfenamidi, così come dell’influenza del peso molecolare del

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polimero, sulla densità di reticolazione e della microstruttura sulla quantità di legami chimici (il tutto evidenziato in grafici esaurienti), è precisa e dettagliata. Lo studio dimostra che l’accelerante MBS può essere sostituito da CBS o TBBS con la stessa densità e struttura di reticolazione, evitandone così il problematico utilizzo. La formazione di legami monosolforici, anche nella fase di vulcanizzazione, spiega il diverso comportamento meccanico-dinamico dei vulcanizzati e la micro e macrostruttura del polimero a sua volta influenza la cinetica e la densità di reticolazione.

Nuovi materiali Preparazione di gomma naturale a bassissimo contenuto di proteine

Nurul Hayati yusof, Seiichi Kawahara, Nagaoka, Niigat (Japan), Yoshimasa Yamamoto, Tokio (Japan), Oraphin Yamamoto, Pathumthani (Thailand) - email: hayati@lgm.gov.my, kawahara@mst. nagaokaut.ac,jp – KGK n.4/2015, pag. 46-51.

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a gomma naturale contiene circa 6 w/w% componenti non gomma, compresi proteine, lipidi etc., che causano allergie da lattice a chi ne utilizza i manufatti. La rimozione delle proteine può essere effettuata nello L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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Abbiamo letto per voi

ELASTICA stato di lattice, poiché i componenti nongomma si trovano sulla superficie delle particelle di gomma come monostrati. Le interazioni fra proteine e lipidi trattengono le proteine sulla superficie della gomma, per cui è importante rimuovere i lipidi al fine di rimuovere efficacemente le proteine. Negli ultimi trent’anni sono stati fatti molti tentativi per togliere le proteine dal lattice, dal metodo tradizionale di deproteinizzazione con enzima proteolitico all’utilizzo ulteriore di urea come agente denaturante, per arrivare più recentemente alla preparazione di lattice esente da proteine mediante l’incorporazione di agente denaturante e solvente organico polare nel lattice. Con la combinazione di urea e acetone si libera spazio fra proteine e lipidi e si verifica un veloce distacco delle proteine. Il contenuto di azoto ottenuto è 0,00 w/w%, il che significa che non ci sono più proteine sulla superficie delle particelle di gomma naturale. Tuttavia non si è accertata la riproducibilità del contenuto di azoto, dal momento che la rimozione delle proteine dipende dalle stagioni e dai cloni della gomma. Di conseguenza parecchi fattori, ad esempio il contenuto di gel, devono essere esaminati per ottenere la riproducibilità. Dall’esame del contenuto di gel risulta che sarebbe interessante conoscere se il contenuto di gel e la quantità di ioni metallici nel tipo di acqua in esame influenzano il contenuto di azoto. In questo studio si cerca di esaminare l’effetto del contenuto di gel, la quantità di ioni metallici nell’acqua, le concentrazioni di prodotti chimici, come sodio laurilsolfato (SDS), e di solvente polare e la quantità di urea per preparare lattice esente da proteine. La rimozione delle proteine si effettua per incubazione del lattice con tensioattivo, agente denaturante e solvente organico polare, seguita da centrifugazione. Le gomme ottenute vengono analizzate col metodo Kjehdahl e con l’utilizzo di spettroscopia FTIR, di microscopio TEM e di misurazioni del carico di rottura. Si utilizza dapprima lattice di gomma naturale ad alto contenuto di ammoniaca (HANR) come sorgente per determinare la condizione ottimale, che viene poi applicata a lattice fresco di gomma naturale da campo (FLNR). 10

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

Lo studio è lungo e complesso per quanto riguarda la chimica dei processi esaminati e molto dettagliato nella descrizione di tutte le valutazioni effettuate, illustrate da grafici, tabelle e figure semplici, tra cui è particolarmente interessante la figura che schematizza l’intero processo. Il risultato dello studio è che la condizione ottimale per rimuovere le proteine dal lattice di gomma naturale è stata raggiunta tramite l’incubazione di lattice fresco da campo (lattice a basso contenuto di gel) e acqua dolce (basso livello di ioni metallici), con la presenza di 1 w/w% di sodio laurilsolfato , 0,1 w/w% di urea e 2,5 w/w% di acetone. Il contenuto di azoto si è ridotto a 0,00 w/w%, per cui le proteine sono state totalmente rimosse nello stadio di lattice, il che suggerisce che le proteine sono attaccate alle particelle di gomma per interazione fisica e non chimica. La forza verde (green strength) della gomma naturale senza proteine si rivela leggermente ridotta in paragone a quella della gomma naturale non trattata, suggerendo che la rimozione delle proteine influenza solo alcuni dei legami fosfolipidici, che hanno un ruolo importante per controllare le eccellenti proprietà della gomma naturale

Nuovi materiali Influenza dell’amido di mais sulla resistenza ai funghi di mescole di gomma

Ida Vašková, Jozef Feranc, Petra Holičková, Ivan Hudec, Bratislava (Slovak Republic) email: ida.vaskova@stuba.sk – KGK n. 5-2015, pag. 61-66.

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a modifica delle proprietà di una mescola, in funzione delle richieste del mercato di migliori prestazioni e di minor prezzo, spinge l’utilizzo di silici, idonee a migliorarne le caratteristiche meccaniche ma anche a ridurne il costo. Recentemente le attenzioni rivolte all’ambiente in termini di ecologia hanno fatto sì che si incominciassero ad usare, come cariche, biopolimeri da risorse rinnovabili, salvaguardando in tal modo i combustibili fossili. L’amido appartiene alla più diffusa riserva polisaccaride delle piante ed è uno dei materiali più interessanti per polimeri biodegradabili, perché è facilmente disponibile e poco costoso. Di forma, dimensione di grani e composizione

chimica diverse a seconda della pianta di origine, l’amido può essere trasformato in termoplastico, una volta rotta la sua struttura cristallina, con un processo ad alta temperatura, pressione e con l’azione di plastificanti (acqua con glicerina, polietilenglicole o triacetina). In questo studio è stato utilizzato l’amido di mais, tal quale o termoplastico, come carica in EPDM. Le proprietà meccaniche dei compositi sono state determinate da prove di trazione, mentre la struttura interna è stata analizzata con microscopio a scansione elettronica (SEM). Le gomme EPDM resistono molto bene alla degradazione, sia da invecchiamento che da alta temperatura, e in questo studio, miscelate ad amido di mais, sono state sottoposte a prove di resistenza all’attacco di funghi, secondo la norma ASTM G 21-09. Dopo una breve esposizione della preparazione delle mescole, a base Dutral Ter 4049 e con 20 e 40 phr sia di amido tal quale che termoplastico, e loro vulcanizzazione, delle misurazioni fisicomeccaniche e delle microscopie utilizzate (SEM ed ottica), lo studio dedica ampio spazio alla preparazione, delicata e minuziosa, delle colture di funghi. Si passa quindi alla parte più interessante dello studio, dove vengono discussi i risultati ottenuti. Tre semplici grafici illustrano le differenze di carico di rottura, allungamento a rottura e durezza delle mescole con amido tal quale e termoplastico (tali differenze sono in tutti e tre i casi poco significative), mentre fotografie delle scansioni SEM illustrano le strutture interne delle mescole, che spiegano i risultati delle prove meccaniche citate. Per quanto riguarda la resistenza ai funghi, fotografie dei campioni delle diverse mescole, prima e dopo 21 giorni, mostrano chiaramente i risultati della prova, ribaditi visivamente da fotografie ottenute al microscopio ottico, ossia l’assenza di crescita di funghi. La conclusione, a cui giunge lo studio, è che l’aggiunta di amido di mais, sia in forma tal quale che termoplastica, non modifica la resistenza dell’EPDM alla crescita di funghi, poiché probabilmente l’amido è stato ben incorporato nella matrice elastomerica, così che i microorganismi non sono stati in grado di dare inizio sua biodegradazione.


L’INTERVISTA

Andreas Herrholz

Il Cloud è sempre più diffuso. Ma quanto è sicuro? di Riccardo Oldani

Prende il nome di Industry 4.0 ed è quella rivoluzione digitale dell’industria manifatturiera destinata a portare nelle imprese, anche in quelle della gomma, soluzioni sempre più automatizzate e integrate con il web, per rendere possibile anche un controllo a distanza delle macchine e una produzione di dati in grado di rivelare ogni aspetto statistico della produzione. Abbiamo già visto come questa tendenza abbia portato alla comparsa di nuove macchine per lo stampaggio a iniezione della gomma che possono essere anche governate con pannelli touch screen o, addirittura, da tablet e da smartphone. Questo avviene anche grazie a un importante ricorso al Cloud, la nuvola, considerata un “ingrediente” fondamentale della nuova trasformazione digitale dell’industria. Ma il Cloud è anche una soluzione che sposta dati importanti per le aziende e per la produzione su server esterni, quelli dei provider di questi servizi, spostandoli quindi dall’interno dell’azienda in altre mani, non necessariamente sicure. I dati sul cosiddetto “cybercrime”, la pirateria informatica, indicano una sempre maggiore frequenza degli attacchi di hacker ai server di grandi aziende, molti dei quali andati clamorosamente a segno. C’è quindi modo di pensare al rinnovamento delle aziende che contemperi la necessità di sviluppare nuovi servizi informatici, come per esempio il “cloudcomputing” e non soltanto l’immagazzinamento di dati su un server esterno, con la sicurezza? Lo abbiamo

Andreas Herrholz, ingegnere informatico, coordinatore del progetto europeo Trescca sulla sicurezza del Cloud.

La diffusione di soluzioni Industry 4.0 anche nell’industria della gomma procede a grandi passi. Sono sempre più numerose le macchine governabili in remoto da smartphone, tablet o pc che si basano sul Cloud, sulla nuvola, per gestire e condividere dati. Ma c’è un problema di sicurezza e protezione dei dati che va tenuto in conto quando si opta per queste soluzioni. Andreas Herrholz è un esperto tedesco con una lunga esperienza nel campo, coordinatore di un progetto europeo appena concluso, denominato Trescca, rivolto proprio a migliorare la sicurezza del Cloud. Ecco le sue opinioni su questo delicato aspetto e le sue idee su come fare della nuvola un posto sicuro e al riparo dagli hacker

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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L’INTERVISTA

chiesto ad Andreas Herrholz, tedesco, ingegnere informatico, e coordinatore di un progetto europeo denominato Trescca (Trustworthy Embedded Systems for Secure Cloud-computing Applications), che si è appena concluso e che aveva proprio lo scopo di trovare soluzioni più efficaci per la sicurezza del Cloud. L’intervista è anche apparsa sul numero di luglio 2015, n. 44, di Research*EU, la pubblicazione periodica che illustra i risultati ottenuti dai progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea. I cittadini europei si servono sempre di più di applicazioni basate sul Cloud. Possono sentirsi sicuri nel farlo? Ancora oggi, nonostante In generale i servizi sul Cloud sono diventati più affidabili i grandi miglioramenti e sicuri negli ultimi anni. degli ultimi tempi, Oggi offrono un alto livello permane un significativo di comodità e di convenienza e si rivelano particolarmente livello di rischio ogni utili nei contesti dove volta che si salvano vengono usati dispositivi o si affidano dati priviati mobile o applicazioni che e sensibili sul Cloud. possono girare su device differenti (come, per far L’elevato numero di un esempio calzante con violazioni dimostra il mondo della gomma, i che anche se i provider software di gestione delle garantiscono ai clienti il macchine per lo stampaggio massimo della sicurezza che utilizzano soluzioni di controllo in remoto con app non ci si può mai fidare su tablet o smartphone, completamente ndr). I provider di servizi Cloud hanno imparato dagli errori compiuti in passato e migliorato in generale il livello di protezione dei dati e di sicurezza dei loro servizi. Tuttavia, permane un significativo livello di rischio ogni volta che si salvano e si affidano dati privati e sensibili sul Cloud. Fatti, come le rivelazioni di Edward Snowden (l’ex tecnico della Cia che ha svelato come la National Security Agency americana attuasse un sistema di controllo invasivo delle abitudini dei cittadini utilizzando il web, ndr) e recenti attacchi di hacker a importanti aziende e servizi Cloud hanno dimostrato che, anche se i provider garantiscono ai loro clienti un elevato livello di sicurezza, gli utenti finali non possono fidarsi completamente di loro. Vuol dire che il mercato del Cloud rischia di essere indebolito da una mancanza di fiducia tra i fornitori di servizi e gli utilizzatori? Sì, in sostanza. Il Cloud ha un immenso potenziale nel cambiare in modo significativo il modo in cui utilizziamo i computer e i device mobili. È anche la spina dorsale di nuovi concetti come le Smart city e 12

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

Per saperne di più Trovate maggiori informazioni sul progetto Trescca e un’idea dei risultati che ha conseguito e delle soluzioni che ha sviluppato, liberamente consultabili e scaricabili dal web, al seguente indirizzo: www.trescca.eu.

l’Internet delle Cose. Ma finché non siamo in grado di garantire e verificare un alto livello di sicurezza e protezione per i dati custoditi e processati su server remoti, queste applicazioni non potranno essere messe in pratica senza scendere a compromessi. Quali tecniche ha utilizzato il programma Trescca per creare un Cloud più sicuro e affidabile? Trescca aveva il compito di sviluppare componenti hardware e software capaci di creare un ambiente di esecuzione sicuro e protetto per ogni tipo di applicazione di calcolo. Dal punto di vista dell’hardware, il programma ha iniziato lo sviluppo di componenti di sicurezza integrati nel cosiddetto “system-on-chips” (SoC, sistema su circuito integrato). I circuiti integrati in questione sono già comunemente usati nei computer, smartphone, tablet e settop box. I componenti di sicurezza Trescca definiti HSM, “Hardware security modules” proteggono la comunicazione all’interno e all’esterno del chip. Per esempio, consentono di individuare e prevenire qualsiasi tentativo di modificare o leggere dati contenuti nella RAM di un computer. In particolare, Trescca crea un ambiente di esecuzione dei software sicuro usando una tecnologia di virtualizzazione, che consente di isolare le singole applicazioni in macchine virtuali piccole e leggere. Queste macchine virtuale possono anche essere usate per spostare applicazioni sicure da un dispositivo all’altro. A scopo di dimostrazione stiamo lavorando per integrare queste tecnologie in dispositivi “client” connessi via Cloud. Fornendo ambienti di esecuzione affidabili e verificabili, certe parti dell’applicazione, e i dati corrispondenti, non devono essere mossi sul Cloud ma possono essere invece fatti girare su una macchina locale. In futuro, una tecnologia di questo tipo potrebbe essere anche integrata all’interno dei server Cloud, rendendo possibile agli utenti di controllare e verificare la sicurezza dei server in modo remoto prima di affidare i propri dati al Cloud. Il sistema che avete sviluppato con il progetto Trescca renderà possibili nuovi servizi e applicazioni in Cloud. Ci può spiegare in che modo? Oggi qualsiasi dato sensibile deve essere criptato dalla parte del cliente prima di essere salvato sul Cloud per poterlo considerare sicuro. Ma questo impedisce anche di poter utilizzare quei dati per calcoli o computazioni effettuati direttamente sul Cloud. D’altro canto, se i


Andreas Herrholz dispositivi degli utenti finali, come pc o smartphone, non sono affidabili dal punto della sicurezza informatica, ogni tipo di calcolo o computazione effettuato localmente su quei dispositivi non verrà considerato sicuro dai service provider. Così andiamo a finire una specie di circolo vizioso per tutte quelle applicazioni Cloud che richiedono ai service provider di accedere e processare dati privati che sono troppo sensibili per essere tenuti sul Cloud. Con i risultati ottenuti da Trescca queste applicazioni diventano possibili, grazie a dispositivi in possesso degli utenti finali ceramente affidabili, che possono quindi consentire l’elaborazione in locale di dati sensibili. A quel punto, soltanto il risultato finale dell’elaborazione ha bisogno di essere spedito al service provider. In generale, questo nuovo schema di procedere può introdurre un nuovo cambio di paradigma sul modo di progettare e concepire i servizi Cloud, ridurre il controllo monopolistico dei dati da parte dei provider e portare ad architetture più decentralizzate. Queste soluzioni sono anche disponibili liberamente, gratis. Perché avete scelto questo approccio? Al momento la maggior parte di soluzioni hardware per la sicurezza sono proprietarie e disponibili soltanto sotto licenza commerciale oppure non accessibili del tutto. Dal nostro punto di vista, però, questo approccio limita l’adozione di soluzioni di sicurezza informatica, che possono essere accettate e impiegate su vasta scala soltanto se vengono utilizzate, testate e integrate nei prodotti finali da tutti e senza restrizioni. Ci piacerebbe anche collaborare con altre aziende e ricercatori per portare a ulteriori sviluppi le nostre soluzioni e, per questo, riteniamo che un modello basato sul libero accesso possa essere consequenziale con questa visione. Ad ogni modo i partner del progetto Trescca hanno a loro disposizione diverse opzioni per sviluppare i risultati che abbiamo ottenuto dal punto di vista commerciale, per esempio

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producendo prodotti per gli utenti finali basati sulla nostra tecnologia oppure fornendo servizi di sviluppo per altre aziende. Quando possiamo aspettarci che questa tecnologia raggiunga il mercato? Per quanto riguarda le soluzioni hardware potrebbero volerci diversi anni, dato che lo sviluppo di sistemi su circuito integrato (SoC) è estremamente costoso e richiede molto tempo, specie se le nuove componenti devono essere integrate per la prima volta. Tuttavia, le soluzioni software sviluppate nell’ambito di Trescca non dipendono dalla presenza di queste componenti e possono essere già impiegate con hardware esistente. Così pensiamo che le soluzioni software potranno raggiungere il mercato molto prima, nel giro di uno o due anni. Il progetto si è appena concluso. Qual è stata la risposta dell’industria? C’è un interesse molto alto soluzioni hardware di sicurezza gratuite e open, da parte dell’industria. In particolare da parte di industrie del settore dei semiconduttori, produttori di dispositivi elettronici e fornitori di servizi Cloud. Con l’aprirsi delle applicazioni Cloud a impieghi su dispositivi mobili e in ambito industriale (come riscontriamo anche per il settore della gomma, ndr), diventa sempre più fondamentale poter disporre di di soluzioni di sicurezza affidabili in loco. Le soluzioni sviluppate da Trescca e il modello basato sull’open access sono molto interessanti, quindi, per le aziende. Dobbiamo però ancora migliorare nel modo di spiegare ciò che Trescca ha reso disponibile alle imprese e come può essere utilizzato per creare applicazioni sicure hardware e software. In conclusione, Trescca è solo una parte della soluzione e, come avviene per tutti i concetti legati alla sicurezza, deve essere combinata con altri strumenti e usaata nel modo migliore per essere davvero efficace. 

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Focus

Materie mercato, prime. la ripresa, INCHIESTA Il

i prodottiqualità, prezzo: Ricerca, che cosa muove il mercato

Le nostre domande 1

Quale bilancio potete tracciare, per la vostra azienda, del 2015 appena concluso?

2

Al di là delle vostre performance, quali percezioni avete della salute del settore guarnizioni in Italia? Avete riscontrato segni di vitalità e di ripresa?

3

Tecnologia e qualità del prodotto italiano sono da sempre considerati il top, per quanto riguarda le guarnizioni. Quali sono, però, a livello internazionale, i paesi più attrezzati per fare concorrenza alle imprese italiane e quali sono i loro punti di forza?

4

A vostro giudizio la crisi Volkswagen ha generato o potrebbe generare qualche tipo di impatto sull’attività dei produttori italiani di guarnizioni?

Uno speciale diviso in due parti. Nella prima gli esperti del settore tracciano la situazione del mercato, con un bilancio del 2015 appena concluso e una loro valutazione sulla ripresa, la concorrenza internazionale e gli eventuali problemi generati da situazioni critiche come quella di Volkswagen. Nella seconda, invece, diamo spazio al prodotto italiano: le guarnizioni con cui le aziende del nostro settore si fanno onore nel mondo.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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FOCUS

«Il distretto del Sebino rappresenta un’interessante opportunità di investimento per fondi e big del settore»

Argomm Alessandro Scaglione Direttore Commerciale

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Il 2015 si è riconfermato, come gli anni precedenti, un anno di crescita, anche se ad una sola cifra. Comunque robusta e ben al di sopra della crescita del PIL italiano (+0,8%), della produzione di autoveicoli globale (+3,4%) e della filiera italiana gomma-plastica (+0,3%). La vivacità dei mercati non è stata solo asiatica e a stelle e strisce, ma anche la regione europea ha tenuto.

2

Il distretto del Sebino, dove sono concentrate le competenze italiane, continua a rappresentare da qualche anno a questa parte un interessante opportunità di investimento, sia per i fondi che per i big del settore che stanno consolidando operazioni di verticalizzazione. Che il settore goda di buona

salute lo dice anche l’ultimo rapporto di Intesa Sanpaolo sui distretti italiani, che colloca il distretto della Gomma del Sebino al primo posto per crescita e redditività.

3

Il nostro distretto aggrega oggi un fatturato di 1,5 miliardi di euro e fa concorrenza agli altri tre distretti globali, quello giapponese, quello americano e quello del Sud-Est asiatico. È il più piccolo dei quattro, ma di sicuro il più completo per gamma di prodotti e integrazione della supply chain. Il mercato giapponese è per definizione chiuso e quello americano importa ma non esporta guarnizioni. La concorrenza che desta maggiore preoccupazione è quella asiatica, che sopperisce alla mancanza dei fattori competitivi caratteristici degli altri distretti (design, processo, compliance) con modelli relazionali lungo tutta la supply chain e finanziari (tipicamente statali) lontani e “spiazzanti” rispetto ai nostri.

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In Italia come in Europa pressoché nessun impatto, almeno per quanto ci riguarda. Voci, pur non confermate, parlano addirittura di un incremento della vendita del diesel in Asia, mentre l’impatto di immagine sarà limitato al mercato americano, dove lo scandalo è nato, si dice, ad opera di OEM locali. 

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Speciale guarnizioni Le nostre domande

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Dal mercato interno non si notano segnali incoraggianti. Le aziende che lavorano solo con l’Italia stentano a riprendersi

ATG Alessandro Magri Managing Director

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1

ATG ha chiuso molto positivamente il 2015. Per il terzo anno consecutivo, gli incrementi del fatturato fanno registrare risultati prossimi al più 30% annuo. L’azienda nel corso del 2015 ha avuto modo di rafforzarsi molto su diversi mercati esteri divenendo uno dei principali riferimenti per i propri clienti. Si è inoltre continuato con il piano di investimenti previsto sia su nuovi macchinari che impianti oltre all’inserimento di nuove importanti risorse umane.

2

ATG nel corso degli ultimi 5 anni ha incrementato notevolmente il giro d’affari con l’estero. Oggi l’export rappresenta oltre l’83%. Questo non toglie che l’azienda sia sempre attenta ed interessata al mercato nazionale, ma purtroppo da questo non si rilevano ancora segnali di ripresa incoraggianti. Anzi la sensazione che registriamo è che le aziende che basavano il proprio business totalmente sul mercato nazionale stentano ancora a riprendersi.

3

Di anno in anno rileviamo che anche paesi dai quali prima non si percepiva una forte concorrenza stanno gradatamente affacciandosi sui mercati, e in particolare su quello europeo. Va però evidenziato che quasi sempre la concorrenza che proviene da questi paesi emergenti è di origine europea o di aziende localizzate in paesi dove c’è già una buona conoscenza del settore, che vedono nell’occasione di queste nuove economie emergenti l’opportunità di insediarsi e cogliere nuove fette di mercato. Sicuramente aziende tedesche, francesi e inglesi sono sempre molto forti nello sfruttare tali opportunità, sia perché culturalmente e storicamente sono più dinamiche sui mercati globali sia perché possono godere di sistemi creditizi e di strutture nazionali più “lungimiranti”, che accompagnano le loro aziende, e meno burocratici di quello italiano.

4

A livello del settore in Italia, per quello che sono i dati in nostro possesso, non abbiamo notato situazioni critiche o cali preoccupanti degli ordinativi a causa della crisi VW. Per quanto ci riguarda le applicazioni che facciamo per il Gruppo VW sono al momento assolutamente marginali e quindi non abbiamo avuto alcuna ripercussione 

1 Quale bilancio potete tracciare, per la vostra azienda, del 2015 appena concluso? 2 Al di là delle vostre performance, quali percezioni avete della salute del settore guarnizioni in Italia? Avete riscontrato segni di vitalità e di ripresa? 3 Tecnologia e qualità del prodotto italiano sono da sempre considerati il top, per quanto riguarda le guarnizioni. Quali sono, però, a livello internazionale, i paesi più attrezzati per fare concorrenza alle imprese italiane e quali sono i loro punti di forza? 4 A vostro giudizio la crisi Volkswagen ha generato o potrebbe generare qualche tipo di impatto sull’attività dei produttori italiani di guarnizioni?

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La qualità italiana, la nostra tecnologia e la nostra inventiva ci pongono in una posizione difficilmente raggiungibile dai concorrenti

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Centro Guarnizioni Tiger Angelo Sala Amministratore unico 1

Il 2015 è stato per la nostra azienda un anno molto discontinuo nel fatturato mensile, ma con risultati più che soddisfacenti nella chiusura dell’ anno.

2

A mio parere, il mercato delle guarnizioni darà dei segnali discontinui nei vari mercati merceologici. Questo sarà dovuto al fatto che, purtroppo, questi ultimi saranno condizionati dalle vicende legate alla Cina e al mondo dell’automobile. Non si dovranno assolutamente sottovalutare neanche le situazioni legate al terrorismo mondiale in atto, che condizioneranno il posizionarsi dell’ago della bilancia delle materie prime sul lato positivo o su quello negativo.

3

Alcuni paesi, come la Cina ed altri paesi orientali, stanno già copiando e producendo a più non posso parecchi dei nostri prodotti, ma sempre con risultati qualitativamente mediocri, o tutt’al più accettabili, a seconda del mercato merceologico di utilizzo. La qualità italiana, la nostra tecnologia produttiva e la nostra inventiva, danno una notevole spinta al comparto produttivo italiano difficilmente raggiungibile da questi nostri concorrenti. A mio parere, grazie a questi nostri punti di forza, essi diventeranno veramente pericolosi solo quando produrranno la qualità italiana, con mentalità tedesca e la

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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FOCUS voglia di lavorare orientale. Ma questo non accadrà mai, poiché la combinazione di questi tre fattori andrebbe troppo a incidere sul costo produttivo.

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È ben difficile stabilire un parametro di valutazione, dati i discontinui segnali nei vari mercati e poiché la nostra azienda non rientra nella produzione automotive. Per quanto riguarda tutti i nostri campi produttivi, il mercato risulta costante o altalenante a seconda delle richieste del mercato. 

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È giunto il momento di una nuova idea di impresa, capace di essere collaborativa e di fare sistema

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Gecam Federico Camisa Direttore operativo 1

Il 2015 è stato per Gecam un anno importante che ha visto sia una forte crescita del suo fatturato sia il raggiungimento dei 25 anni di attività. La celebrazione di tale traguardo, con un evento innovativo per una PMI di subfornitura meccanica, ha mostrato come l’azienda sia attiva, dinamica e, forte del suo know-how, trasparente nei confronti di fornitori e clienti. Si è infatti scelto di organizzare una tavola rotonda con numerosi relatori (il Direttore Generale di Unindustria Bologna, il Responsabile area Emilia-Romagna Bper:, il Direttore Operativo di Nilfisk SpA, il Direttore Finanziario di Gambit Group) e una platea popolata sia dai clienti che dai fornitori, per dare modo di conoscersi personalmente e discutere intorno al tema: “L’innovazione di processo nella subfornitura meccanica: dal valore del prodotto al valore del servizio”. C’è sicuramente voluto coraggio nell’organizzare questo evento, ma ha consentito a Gecam non solo di radicarsi e fidelizzare i propri clienti e fornitori ma anche di avere chiara la situazione attuale del mercato. Mercato che sembra torni in una fase più positiva e che ha permesso a Gecam di giungere a una crescita annua del 20%, tale da consentire l’apertura di un nuovo stabilimento. Il 2015 è pertanto stato sicuramente un anno positivo pieno di novità e nuovi progetti che pone le basi per un 2016 altrettanto proficuo.

2

Sicuramente nel corso del 2015 c’è stata una ripresa del mercato a più livelli e quindi con ripercussioni sul settore delle guarnizioni. È ancora troppo presto parlare della crisi economica al passato, certo è che lo spirito imprenditoriale e l’arte “dell’arrangiarsi” tipicamente italiani sono emersi con forza, ritrovando quella fiducia, seppur timida, capace di far ripartire l’Italia. Memori di quanto accaduto negli anni scorsi, a mio avviso, al settore delle guarnizioni spetta oggi una nuova sfida, o meglio un’opportunità: la maggioranza delle micro e piccole imprese per anni ha operato volontariamente nel totale

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

isolamento fino a quando il mercato è crollato e in tanti hanno dovuto fare i conti con la mancanza di aiuto e risorse. Penso sia giunto il momento di aprire la strada ad una nuova concezione di impresa capace di essere più collaborativa e fare sistema. Una sorta di grande rete all’interno della quale creare relazioni forti e tutelarsi da inattesi problemi futuri.

3

Continuare a crescere nel contesto attuale dipende da molti fattori: certamente le tecnologie e la qualità del prodotto sono fondamentali, ma a questi bisogna aggiungere puntualità, reputazione aziendale e servizi accessori. Mi servo della stessa intraprendenza e spirito imprenditoriale, di cui parlavo nella domanda precedente, per confermare l’inventiva che ha permesso importanti processi di modifica delle strutture aziendali italiane e quindi l’adeguamento ad un mercato sempre più esigente e in continua evoluzione. Infatti oggi la competizione è con paesi emergenti del Continente Asiatico o con alcuni paesi dell’Europa Orientale, che per caratteristiche socio-politiche riescono a mantenere una buona qualità a costi bassi, ma soprattutto sono in grado di valorizzare i propri talenti e addirittura attirarne dall’estero. Ma non solo, la stessa Germania, primo nostro competitor nel settore delle guarnizioni e nostro più simile attore sul mercato, è riuscita nel corso degli anni a puntare sulla qualità dei prodotti, sui servizi accessori e su una competizione internazionale in grado di anticipare le necessità dei consumatori, certo favorita anche da politiche governative molto incoraggianti, di cui non possiamo dire lo stesso in Italia.

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Credo che per le aziende che presidiano principalmente il settore automotive, una possibile crisi VW potrebbe causare problemi. In Gecam invece, nel corso di 25 anni di attività, abbiamo fatto due scelte importanti che ci hanno “messo al sicuro” da simili situazioni: la prima di carattere generale prevede una forte differenziazione della clientela, così da evitare ripercussioni dovute a shock di singoli mercati; la seconda, riferita al settore automotive, ha previsto una graduale marginalizzazione del mercato perché ritenuto poco redditizio, ma soprattutto perché il potere contrattuale di Gecam, come piccola impresa, di fronte ai colossi dell’automotive viene ridotto al minimo. 

«

La tecnologia si è diffusa ovunque. La concorrenza proviene da dove la manodopera cosa meno e la pressione fiscale è inferiore

IRS Paolo Toppo CEO 1

»

Il bilancio è parzialmente positivo. Il mercato italiano non ha dato potenziali segni di risposta mentre il mercato estero ci ha salvato, merito anche della differenziazione dei prodotti che trattiamo e della vastità dei materiali che lavoriamo. Il


Speciale guarnizioni Le nostre domande

nostro fatturato, in crescita, non ci dà comunque la fiducia necessaria a osare di più in termini di investimento, ricerca e sviluppo di nuovi materiali e applicazioni.

2

La ripresa c’è stata ma non è stato certo merito del mercato interno. Si lavora al 90% con aziende estere o che esportano i loro prodotti. C’è ancora tanta paura e titubanza nel mercato interno.

3

Dal mio punto di vista ormai la tecnologia si è diffusa più o meno a livello globale. I paesi che fanno la maggior concorrenza al nostro sono quelli dove la manodopera costa meno e dove la pressione fiscale imprenditoriale è inferiore. In questo modo, al di là del costo della materia prima, i costi accessori sono nettamente più bassi rispetto a quelli del nostro paese tanto da rendere i prezzi finali molto più competitivi.

1 Quale bilancio potete tracciare, per la vostra azienda, del 2015 appena concluso? 2 Al di là delle vostre performance, quali percezioni avete della salute del settore guarnizioni in Italia? Avete riscontrato segni di vitalità e di ripresa? 3 Tecnologia e qualità del prodotto italiano sono da sempre considerati il top, per quanto riguarda le guarnizioni. Quali sono, però, a livello internazionale, i paesi più attrezzati per fare concorrenza alle imprese italiane e quali sono i loro punti di forza? 4 A vostro giudizio la crisi Volkswagen ha generato o potrebbe generare qualche tipo di impatto sull’attività dei produttori italiani di guarnizioni?

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La nostra attività si differenzia dalle altre perché realizziamo prodotti altamente tecnologici e in lotti medio/piccoli. Non siamo strutturati per realizzare miliardi di pezzi. Il nostro core-business sono le applicazioni più difficili e gravose (temperature elevate, accoppiamenti particolari, liquidi aggressivi e/o solventi, ecc.) dove la nostra esperienza e la

nostra ricerca ci permettono di ottenere dei risultati che a volte vanno oltre anche le nostre aspettative. 

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FOCUS

«Un grande traguardo è stato raggiunto con la fondazione dell’Associazione dei Produttori di Guarnizioni del Sebino» Italian Gasket Germana Bergomi Amministratore Delegato 1

Il bilancio è andato secondo le aspettative e ci ha permesso di fare investimenti per gli anni successivi. Soprattutto perché la nostra azienda è impostata maggiormente sull’export.

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È da sempre un settore molto in fermento e fortemente competitivo che lo porta a migliorarsi sempre. Un grande traguardo è stato raggiunto con la fondazione dell’Associazione dei Produttori di Guarnizioni del Sebino, di cui Italian Gasket è socio fondatore e Germana Bergomi è parte del consiglio direttivo. Siamo molto presenti in attività locali nell’ambito dell’education, ambiente e sociale.

La crescita costante di Lopigom è un esempio della buona salute che gode il nostro settore; crediamo molto nell’importanza di evolvere di continuo il parco prodotti inserendo sempre nuove tecnologie. Questa politica, se condivisa, può essere il mezzo per sostenere la vitalità e la ripresa degli ultimi anni.

3

I paesi asiatici tentennano ancora soprattutto davanti ai concetti di qualità e ambiente. Le certificazioni di Lopigom, ISO/TS e ISO14001 sono ancora lontane dal loro mondo. Dal punto di vista commerciale lo yuan instabile non li aiuta di certo. Penso che l’Europa dell’Est si stia ben attrezzando con un buon indotto a costi contenuti , manodopera a basso costo e menti italiane a gestire i processi.

4

3

In qualità di fornitori diretti omologati dal gruppo Volkswagen, posso confermare che negli ultimi mesi non abbiamo percepito alcun calo, anzi, siamo costantemente considerati in nuovi progetti e da poco abbiamo ricevuto nomine importanti per differenti tipologie di guarnizioni. Insomma “Das Auto” sta spingendo forte e fa sempre affidamento ai partner italiani che rispecchiano i loro target di qualità/prezzo, proprio come Lopigom. 

4

Secondo noi la crisi Volkswagen incide abbastanza sul settore guarnizioni: alcuni clienti tedeschi hanno rallentato le richieste

La Germania, la Francia e gli USA sono indubbiamente i mercati con realtà molto forti capaci di ottimizzare il sistema impresa (sono presenti i massimi colossi a livello mondiale). Nessuno o poco impatto per il mercato Italia ed Europa. Forse avrà impatto su mercato USA.Il Brand Volkswagen ha ancora un forte appeal a livello mondiale a livello qualitativo. 

«attrezzando, L’Europa dell’Est si sta ben con un buon indotto a costi contenuti, manodopera a basso costo e menti italiane»

«

MP Gomma Romano Pignatti Presidente

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1

Lopigom Marco Tallarini Responsabile Commerciale Italia

Nell’anno in corso, abbiamo, finalmente, riscontrato sintomi di ripresa e, di conseguenza, un aumento di commesse, nazionali ed estere. Negli ultimi due mesi si è notato un certo rallentamento, provocato da turbative di carattere economico (scandalo auto diesel, diminuzione della produzione cinese) e di ordine pubblico (attentati terroristici). Ci auguriamo che questi gravi fatti non incidano ulteriormente sulla, ancora fragile, ripresa economica!

1

2

Il nostro bilancio per il 2015 è positivo sia dal punto di vista economico, confermando il progresso costante annuo che ci accompagna dal 2009, sia dal punto di vista tecnologico. Con un parco clienti importante come il nostro, sia nei settori automotive e elettrodomestico che nel termosanitario, investire costantemente è una necessità, ma anche la dimostrazione del livello di solidità dell’azienda.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

Ci sono pervenute numerose richieste di guarnizioni caratterizzate, soprattutto, dalla necessità di fornire articoli di qualità, piuttosto che di basso costo.

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Ci risulta che la Turchia, che ha sempre avuto tradizioni storiche nella produzione di articoli in gomma, abbia fatto progressi assai rilevanti in questi ultimi tempi.


Speciale guarnizioni Le nostre domande

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Come detto in precedenza, pensiamo che la crisi Volkswagen incida abbastanza pesantemente nel settore guarnizioni; l’abbiamo potuto rilevare da un sensibile rallentamento nelle richieste di nostri clienti tedeschi. 

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Abbiamo appena concluso un anno molto intenso, che ha visto una crescita dei volumi del 19% e dei ricavi del 15%

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Oldrati Manuel Oldrati CEO

1 Quale bilancio potete tracciare, per la vostra azienda, del 2015 appena concluso? 2 Al di là delle vostre performance, quali percezioni avete della salute del settore guarnizioni in Italia? Avete riscontrato segni di vitalità e di ripresa? 3 Tecnologia e qualità del prodotto italiano sono da sempre considerati il top, per quanto riguarda le guarnizioni. Quali sono, però, a livello internazionale, i paesi più attrezzati per fare concorrenza alle imprese italiane e quali sono i loro punti di forza? 4 A vostro giudizio la crisi Volkswagen ha generato o potrebbe generare qualche tipo di impatto sull’attività dei produttori italiani di guarnizioni?

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Il 2015 appena trascorso è stato un anno intenso per il nostro gruppo. Abbiamo saputo cogliere alcune opportunità interessanti e quelle non colte saranno motivo di riflessione e verranno utilizzate come stimolo per il nuovo anno. Il risultato complessivo è soddisfacente: abbiamo avuto sia una crescita dei volumi trasformati del +19% ma anche dei ricavi a livello di gruppo pari al +15%.

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FOCUS

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Ritengo che aziende di media dimensione abbiano avuto diverse opportunità interessanti in considerazione del ritorno di business dall’Asia. Sicuramente l’unico modo per consolidare il mercato e portare un equilibrio economico a medio periodo è investire in tecnologia e in risorse qualificate, così come ritengo che il futuro porterà ad avere aggregazioni di aziende che porteranno ad un aumento del potere di acquisto e miglior appeal verso la clientela.

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La capacità di innovare è il fattore chiave per lo sviluppo e la crescita delle realtà che operano in questo settore

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Parker Hannifin Italia Stefano Comi Sales Manager

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In modo assoluto l’Italia ha dimostrato di essere all’avanguardia, garantendo manufatti di elevato spessore tecnologico. Ogni paese può provare a mettere in discussione un prodotto made in Italy. Chiaramente la questione principale ritengo sia basata non solo al luogo produttivo, ma sulle strategie e politiche aziendali oltre che ai costi manodopera, costi energia. Ma ancor più importanti sono la tecnologia dei processi applicati e l’ottemperanza ai requisiti di qualità nella filiera produttiva e di materie trasformate.Pertanto, non credo sia così facile da indicare quale sia il paese che può contrastare l’Italia. L’esperienza insegna che tutto è basato su principi e valori direzionali di ogni azienda, coadiuvati da bassi costi, manodopera, energia, nonché dalla fiscalità del paese.

A mio parere, l’unica sofferenza impor tante che Volkswagen accuserà, ma solo a tempo ben limitato, è quella sull’immagine che è ovviamente direttamente collegata anche a quella finanziaria per le elevate penalità che dovranno fronteggiare. Le aziende che forniscono, come noi, il Gruppo VW dovranno pertanto prestare molta attenzione a non commettere errori di fornitura, al fine di evitare spiacevoli sorprese. Dal punto di vista produttivo invece, non ritengo vi saranno grandi flessioni per l’accaduto, almeno per il mercato europeo. 

CORTE FRANCA (BRESCIA) - ITALY

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Speciale guarnizioni Le nostre domande

1 Quale bilancio potete tracciare, per la vostra azienda, del 2015 appena concluso? 2 Al di là delle vostre performance, quali percezioni avete della salute del settore guarnizioni in Italia? Avete riscontrato segni di vitalità e di ripresa? 3 Tecnologia e qualità del prodotto italiano sono da sempre considerati il top, per quanto riguarda le guarnizioni. Quali sono, però, a livello internazionale, i paesi più attrezzati per fare concorrenza alle imprese italiane e quali sono i loro punti di forza? 4 A vostro giudizio la crisi Volkswagen ha generato o potrebbe generare qualche tipo di impatto sull’attività dei produttori italiani di guarnizioni?

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L’anno che si è appena concluso, influenzato dal basso prezzo del petrolio e dalla debolezza dell’euro, è stato positivo e ci ha visto crescere nei mercati target che ci eravamo prefissi.

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Il settore delle guarnizioni, è in costante e continua evoluzione, sia in termini di materiali che di soluzioni e sistemi di tenuta innovativi. La capacità di saper innovare è un fattore chiave per lo sviluppo e la crescita di tutte le realtà che operano in questo specifico settore. Più le aziende saranno attive in termini di innovazione, e maggiore sarà la possibilità di differenziarsi e di crescere in un mercato che è difficile e sempre in continua evoluzione.

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Le capacità delle aziende italiane che lavorano in questo settore sono da sempre riconosciute e apprezzate, sia a livello nazionale che internazionale. Tuttavia, non vanno ignorati i segnali che arrivano da competitor asiatici, che sempre più si affacciano sul panorama europeo, aggiungendosi ai già conosciuti concorrenti europei.

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L’attenzione al continuo incremento dei valori di inquinamento e alla crescita della temperatura del pianeta, unita a una maggiore sensibilità della gente verso l’ambiente, può essere, sommata a quanto successo, una grande opportunità per le aziende che sapranno offrire materiali o soluzioni di tenuta capaci di contribuire alla riduzione delle emissioni ed al miglioramento ambientale. Anche in questo, la capacità di innovazione sarà un elemento fondamentale per tutte le aziende italiane del settore. 

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Il caso Volkswagen è uno dei tanti elementi di instabilità, politica, sociale ed economica, che ostacolano stabilità e ripresa

Posa Federico Lo Cicero Presidente e Direttore generale

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1

Il 2015 si chiude per Posa in maniera positiva. Il carico di lavoro si è mantenuto su livelli medio/alti per tutto il periodo, con punte che lo hanno riportato decisamente su livelli precrisi. Anche se il comparto dell’edilizia e tutti i settori di riferimento restano comunque in difficoltà, molti comparti industriali hanno invece mostrato una vitalità che non si vedeva da tempo. Inoltre l’introduzione di nuove soluzioni e nuovi prodotti ci ha certamente facilitato nel trovare positivi riscontri presso la clientela.

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Crediamo che il comparto gomma rappresenti tuttora una delle

eccellenze italiane, sia come produzione di guarnizioni sia nel segmento del compounding. Certo ha subito, e duramente, i colpi dovuti alla crisi globale: ma le capacità tecniche e la snellezza dimensionale di molte aziende, solitamente indicata come elemento negativo, hanno spesso consentito di resistere al calo di attività registrato negli anni scorsi.

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A nostro avviso, concentrandosi sull’area geografica europea e mediterranea, occorre fare un distinguo. Se da un lato la Germania resta, per capacità tecnica e “potenza di fuoco”, un paese sicuramente in grado di proporre una forte concorrenza, ci sono paesi, come ad esempio la Turchia (ma se ne potrebbero citare tanti altri), che si sono proposti con forza dapprima basandosi su un basso costo dei fattori produttivi principali (manodopera ed energia) ma che ora alle loro tradizionali armi associano anche un deciso avanzamento sul piano tecnologico. Seppur non ancora ai nostri livelli, vanno sicuramente monitorati poiché costituiscono una minaccia che non è più solo potenziale. Anche grazie a sistemi di infrastrutture e di servizi che il nostro paese stenta a tenere al passo coi tempi…

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La nostra attività non è coinvolta, se non in minima parte, nel settore automotive, e quindi non risentiamo direttamente di eventuali contraccolpi. Crediamo invece che l’affaire Volkswagen, che in tempi normali avrebbe sollevato un gran polverone che si sarebbe però presto diradato, rischi di diventare uno dei tanti elementi in grado di generare ed alimentare incertezze. Il che non giova ovviamente ai sistemi macroeconomici, e quindi al comparto gomma. Tutta l’instabilità sociale, politica ed economica continua a costituire un grave elemento di freno, fosse anche solo psicologico, alla stabilità e continuità della ripresa. 

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FOCUS

«Molte aziende cinesi stanno delocalizzando in paesi come Cambogia o Vietnam, ancora non attrezzati per essere concorrenziali

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Sealcore Gianstefano Foresti Sales & Marketing Director 1

Il bilancio del 2015 per le nostre aziende è stato estremamente positivo, perché ha visto la creazione della rete d’impresa denominata Sealcore Network, che racchiude in se varie aziende dedite da anni alla produzione di molteplici prodotti industriali quali : standard ed endless O-Rings, anelli di tenuta per alberi rotanti, componenti industriali in gomma-metallo ed elastomero, silicone liquido, PTFE e tecnopolimeri ad alte prestazioni, cuscinetti e boccole. Tutte queste aziende hanno avuto un andamento vendite positivo sull’anno precedente (già molto positivo sul 2013), e in alcuni casi siamo arrivati ad un segno positivo con doppia cifra, grazie agli investimenti effettuati per accrescere la nostra presenza nel mercato mondiale.

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In linea di massima il comparto delle guarnizioni in Italia non ha subito contraccolpi nel corso del 2015, anche se va detto che il primo trimestre dell’anno era partito sottotono, e che nel bimestre successivo alle vacanze estive si è vista una contrazione rispetto all’andamento generale annuo. Forse l’unico vero problema che ha il mercato delle guarnizioni italiano è legato alla troppa concorrenza che le aziende produttive locali si fanno l’una con l’altra, invece che alzare il target di competitività contro aziende straniere e soprattutto asiatiche. Per essere competitivi contro i prodotti asiatici bisogna investire in tecnologia ed esperienza manageriale, cosa che troppo spesso manca come indole nelle piccole medie imprese in Italia. All’interno del Sealcore Network, invece, lo spirito imprenditoriale è molto “frizzante” e non si ha paura ad investire. Ecco il perché di questi bei risultati che saranno certamente confermati anche per il 2016.

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Sicuramente i problemi principali sono sempre causati dal prezzo e dalla competitività delle produzioni asiatiche che, col tempo, stanno raggiungendo anche buoni livelli di qualità grazie anche alle numerose aziende europee e americane che nell’ultimo ventennio hanno portato tanto know-how. Fortuna vuole che il benessere generato da questo business ha portato anche in Asia a un aumento dei costi di produzione, tanto è vero che dalla Cina molte produzioni sono state delocalizzate in Thailandia, Vietnam, Cambogia. Paesi che permettono produzioni con manodopera economica ma che non sono ancora avanzati tecnicamente ed attrezzati alla vendita internazionale su

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larga scale per i prodotti industriali. Negli ultimi anni si è assistito anche a un certo incremento produttivo nelle aree dell’Europa dell’Est. Comunque non ancora di forte contrasto per le produzioni Italiane.

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Alcune aziende italiane coinvolte direttamente dalla crisi di Volkswagen soffriranno della situazione, ma in linea di massima il mercato delle guarnizioni in Italia ha sempre mostrato una scrupolosa attenzione alla diversificazione degli articoli prodotti e anche delle aree di vendita; sia industriali che geografiche. Per una Volkswagen che cede terreno, c’è una FCA o una Opel che ne guadagna. E per bilanciamento fisiologico, la produzione italiana di guarnizioni non dovrebbe subire grossi stop. 

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Il polo della Rubber Valley ha ancora saldamente in mano la leadership del settore delle guarnizioni

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Sico Italia Valerio Malacarne Dirigente commerciale 1

Per Sico Italia è stato un anno molto positivo, in cui l’azienda ha realizzato un aumento rilevante del volume d’affari e del risultato economico rispetto all’anno precedente.

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La nostra quota di mercato nazionale è marginale per trarre delle indicazioni significative di andamento del mercato italiano.

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Il polo della Rubber Valley ha ancora saldamente in mano la leadership del settore delle guarnizioni. I paesi che applicano un costo del lavoro molto inferiore al costo del lavoro italiano, una fiscalità nazionale molto inferiore alla fiscalità italiana, una finanza agevolata per l’attività industriale delle guarnizioni e che investono in innovazione tecnologica sono tutti dei possibili concorrenti. I paesi ben attrezzati ed agguerriti sono l’India, la Turchia ed altri.

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Credo che la crisi Volkswagen avrà un leggero e limitato effetto di contrazione delle commesse nel settore delle guarnizioni, e di conseguenza anche nella nostra attività, che ci espone in modo rilevante all’andamento economico del settore automotive. 


Speciale guarnizioni Le nostre domande

1 Quale bilancio potete tracciare, per la vostra azienda, del 2015 appena concluso? 2 Al di là delle vostre performance, quali percezioni avete della salute del settore guarnizioni in Italia? Avete riscontrato segni di vitalità e di ripresa? 3 Tecnologia e qualità del prodotto italiano sono da sempre considerati il top, per quanto riguarda le guarnizioni. Quali sono, però, a livello internazionale, i paesi più attrezzati per fare concorrenza alle imprese italiane e quali sono i loro punti di forza? 4 A vostro giudizio la crisi Volkswagen ha generato o potrebbe generare qualche tipo di impatto sull’attività dei produttori italiani di guarnizioni?

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Notiamo uno spostamento della domanda verso prodotti di qualità e per nuove applicazioni e un mercato più propositivo

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Sogimi Dimitri Giannelli Business Development Manager 1

Il fatturato è cresciuto in maniera importante. I nostri indicatori tracciano anche una migliore situazione finanziaria che ha ridotto notevolmente le situazioni di rischio. Il settore industriale mostra segni di maggior effervescenza anche se la linea di tendenza, comunque positiva, è di tipo sinusoidale. Gli investimenti fatti dal Gruppo Sogimi in questi anni sono riusciti a rispondere prontamente alle richieste di un mercato divenuto più esigente in termini di consegna.

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Da un punto di vista numerico non si registrano grosse crescite. Notiamo uno spostamento della domanda verso prodotti di qualità e per nuove applicazioni, che leggiamo come nota positiva di un mercato finalmente più propositivo.

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Troviamo talvolta negli spagnoli una certa aggressività nelle quotazioni. Rimane però la Germania il paese più temibile dal punto di vista delle soluzioni tecniche.

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Non registriamo al momento rallentamenti nella richiesta di settore, che ha registrato un ottimo 2015. Il mercato ha la memoria corta e a distanza di qualche mese i contorni della faccenda Volkswagen sembrano già sfumati. 

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L’industria italiana della gomma deve puntare sulla tecnologia e il valore aggiunto lasciando agli altri la guerra del prezzo

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Tumedei Mirko Dalla Vecchia Sales Director

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Non è facile tracciare il bilancio dell’anno appena trascorso caratterizzato da un’alternanza di luci ed ombre sia sul mercato interno che sul mercato estero. La Tumedei chiude il 2015 con un risultato operativo positivo sia in termini di fatturato che di margini, il che ci permette di guardare in maniera positiva al 2016 .

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Dopo anni difficili per il mercato delle guarnizioni in Italia, la percezione ad oggi è che si stia lentamente uscendo dalla spirale negativa. Il mercato sembra dare i primi segnali di ripresa sia in termini di ordini che di richieste di co-design, elemento fondamentale per la Tumedei. Per quanto riguarda il mercato italiano delle guarnizioni gli anni passati hanno portato alcuni cambiamenti in termini di riorganizzazioni aziendali e ridefinizione delle posizioni di mercato. Il 2016 sarà un anno di transizione in cui vedremo probabilmente ulteriori cambiamenti delle dinamiche del mercato gomma Italia.

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In questi anni di crisi, la tecnologia e la qualità del prodotto italiano hanno fatto la differenza, permettendo a molte aziende di sopravvivere agli attacchi della crisi e dei paesi a basso costo. Al contrario la ricerca del low-cost forzoso da parte di alcuni mercati ha mostrato il fianco per le produzioni ad alto valore aggiunto. Non è facile definire i concorrenti dell’Italia nella gomma, in quanto i nostri prodotti vengono utilizzati in molteplici applicazioni e in molteplici industrie, passando dalla tenuta più semplice a tenute ad altissimo valore tecnologico ed economico. L’industria italiana della gomma deve seguire il filone della metalmeccanica puntando sulla tecnologia e sul valore aggiunto e lasciando ad altri paesi la guerra del prezzo.

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Per quanto riguarda Volkswagen non si può più parlare di crisi, in quanto il numero di vetture coinvolte in Italia risulta inferiore alle 40.000 unità. Per quanto riguarda il settore guarnizioni sono circolate varie voci, ma alle luce degli ultimi sviluppi l’impatto sarà marginale. 

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FOCUS

A.G.P. s.r.l. - Articoli Gomma di Precisione Via Faveti, 3 - 24060 Foresto Sparso (BG)

A.G.P. è nata nel 1984 produce, secondo il disegno del cliente, guarnizioni e articoli tecnici di varie forme e dimensioni fino a 850 mm di diametro, usando un’ampia varietà di materiali e secondo le più rigorose specifiche e strette tolleranze, garantendo la massima qualità, anche con formula Zero Difetti. Established in 1984, A.G.P. manufactures, according to customer’s drawing, gaskets and technical articles in various shapes and sizes up to 850 mm. in diameter, using a wide variety of materials according to the most stringent specifications and tight tolerances with up to Zero Defects quality-assured

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Speciale guarnizioni

ARGOMM s.p.a.

Via Camozzi, 22 - 24060 Villongo (BG)

www.argomm.com

Ruota fonica (a sinistra) e Articoli tecnici ad alta performance (sotto). Impulse Ring (left) and High-performance gaskets (below)

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FOCUS

ATG s.r.l.

Via dei Falegnami, 2/A - 40050 Castello d'Argile (BO)

www.atg-rubber.com

Guarnizioni per cablaggi impianti elettrici automotive. Grommet for wire harness application.

Guarnizioni di tenuta per applicazioni industriali e automotive. Sealing for automotive and industrial application. Articoli tecnici a disegno. Rubber technical products at drawing specification.

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Speciale guarnizioni

Centro Guarnizioni Tiger Via Platone, 21 - 20128 Milano

www.tigerguarnizioni.com

Centro Guarnizioni Tiger srl è specializzata nello stampaggio di articoli tecnici su disegno o campione in NBR, EPDM, Viton®, Neoprene, Para, Fluorosilicone e da quasi 30 anni ha acquisito la tecnologia dello stampaggio del silicone liquido. Realizza anche stampaggio con attacco gomma/ metallo e silicone liquido/metallo.

Centro Guarnizioni Tiger srl specializes in the molding of technical articles from drawing or samples in NBR, EPDM, Viton®, Neoprene, Para, Fluorosilicone and from over 30 years has acquired the technology of molding of the liquid silicone rubber. Also realizes production of items with rubber/ metal – liquid silicone/metal works.

Centro Guarnizioni Tiger srl è dotata di un vasto reparto per la realizzazione degli stampi e per poter soddisfare ogni richiesta del Cliente. L’azienda è certificata ISO 9001 e i prodotti soddisfano le normative ROHS e REACH. Nella foto prodotti stampati in silicone liquido certificati FDA, BFR, NSF grado medicale e co-stampati con attacco silicone liquido- metallo. Centro Guarnizioni Tiger srl has a wide tooling to produces custom moulds and to satisfy any enquiry of the Costumer. The company satisfies the ISO 9001 certification and the products satisfy the ROHS and REACH rules. In the photo moulded products in liquid silicone rubber certificates FDA-BGA, medical grade and with liquid silicone-metal works.

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FOCUS

COFI s.r.l.

Via Fratelli Arpe, 43 - 16038 Santa Margherita Ligure (GE)

Intervento di sostituzione della guarnizione dell’elevatore di prora, di lunghezza di 65 metri lineari, installata sul ponte di volo di Nave Cavour. Produzione Cofi e installazione in opera da parte del team specializzato dell’azienda, con adeguamento e miglioramento del sistema di tenuta.

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www.cofi.it

Replacement work of the bow elevator seal (65 meter long), installed on the flight deck of ship “Ca-vour”. Cofi production and installation performed by its specialized team,with adjustment and improvement of the sealing system.


Speciale guarnizioni

GECAM s.r.l.

Via Ronchi Vecchia, 15 - 40061 Minerbio (BO)

www.gecam-srl.it

Guarnizione di tenuta e riparo per vasche di lavaggio industriale. Seal for protection in industrial washing tanks.

Guarnizione dello spessore di 25mm con funzione di tenuta, ma anche di ammortizzatore in gomma naturale malese. Natural Malaysian rubber gasket, thick 25 mm, for sealing function and shock absorbers.

Kit guarnizioni in gomma NBR alimentare per depuratori industriali. NBRubber gasket kit for purification plant.

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FOCUS

IRS s.r.l.

Via Caldonazzo, 1 - 35035 Mestrino (PD)

www.irsgroup.it

Una galleria di prodotti di IRS. A gallery of products by IRS.

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Speciale guarnizioni

Italian Gasket s.p.a.

Via Tengattini, 9 - 25030 Paratico (BS)

www.italiangasket.com

Articoli tecnici di tenuta.

Articoli tecnici per interior.

Guarnizioni per connettori.

Guarnizioni per filtri olio, aria, acqua.

Soffietti-manicotti per applicazioni automotive-industriali.

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FOCUS

Lopigom s.r.l.

Via Rossini, 11 - 24060 Credaro (BG)

www.lopigom.com

Articoli da progetto. Articles from drawing. Articoli in plastica. Plastic articles.

Sovrastampaggio. Overmoulding.

O-Ring. O-Rings.

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Speciale guarnizioni

M.P. Industria della Gomma s.r.l.

Via San Cristoforo, 36 - 40064 Ozzano dell’Emilia (BO)

www.mpgomma.com

La MP G, fondata nel 1946, produce articoli in gomma,a partire dalla lavorazione della materia prima, fino a giungere alla realizzazione del prodotto finito. Our firm, founded in 1946, produces rubber items, starting from raw materials up to arrive to the finished products.

La Società ha accumulato una notevole esperienza nel settore della gomma, tanto da essere in grado di preparare internamente le mescole da utilizzare nelle lavorazioni successive e di eseguire, sulle stesse, controlli delle principali caratteristiche fisiche. Our firm has accumulated a big experience in the rubber sector, so much to be able to prepare compounds internally and to use them for the next manufacturings and to check their main physical features.

Mescole realizzate internamente e con formulazioni dell’azienda, articoli estrusi e guarnizioni piane circolari tagliate da manicotto rettificato, manicotti o tubi rettilinei o sagomati, profilati, elastici vari per uso speciale, articoli stampati (a iniezione o compressione), articoli tecnici vari (per i settori meccanico, automobilistico, elettrico, nautico, sanitario, alimentare, ecc., articoli tecnici speciali, guarnizioni di tenuta, particolari con attacco gomma-metallo, articoli per sportivi e per campeggio, articoli promozionali Compounds made in-house and with propriatary formulations; extruded items and circular plain washers cut by adjusted muff; muffs or rectilinear/shaped tubes; outlined; rubber bands for special use; moulded items (injection or compression ); technical items (sectors: mechanic, auto, electric, nautical, sanitary, food industry, etc.); special technical items; holding washers; items with bonded attack; sporting and camping items; promotional items.

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FOCUS

Oldrati Guarnizioni Industriali S.p.a. Via Quarenghi, 2 - 24060 Villongo (BG)

www.oldrati.com

Roller È un prodotto sviluppato in tre materiali: gomma, plastica e metallo, sovrastampato e di altissima precisione. This product was developed in three materials: rubber, plastic and metal and over moulded. One of its characteristic is the high precision.

Prodotti Oldrati Sono di gomma, plastica, silicone o anche multi componenti i 30.000 prodotti “alive” che il Gruppo Oldrati conta nel suo portfolio. Oldrati Group counts on 30.000 rubber, plastic, silicone and multicomponents products alive in its portfolio.

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Speciale guarnizioni

Sealcore Network

Via Marconi 142/144 - 24060 Castelli Calepio (BG)

www.sealcore.net Vari prodotti delle aziende del Sealcore Network: O-ring di varie dimensioni, articoli tecnici, profili, articoli accoppiati metallopolimero. Several products by Sealcore Network's companies: O-rings in different dimensions, technical items, profiles, products with metal-polymer coupling.

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FOCUS

SICO ITALIA Guarnizioni Gomma Articoli Tecnici s.r.l. Via Fontanelle, 9 - 25030 Paratico (BS)

Sico Italia srl produce articoli tecnici a disegno da stampaggio (guarnizioni, passacavi, membrane, soffietti, anelli di tenuta, cornici, tappi, rondelle e tubi) e o-ring utilizzando la gomma naturale (NR), la gomma sintetica (EPDM, NBR, HNBR, CR, AEM, ACM, ECO, CSM, IIR), la gomma siliconica (VMQ, FVMQ), la gomma fluorurata (FKM, FFPM) e la gomma termoplastica (TPE, PUR).

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www.sico-italia.it

Sico Italia srl produces technical moulding articles (seals, fairleads, membranes, bellows, sealing rings, frames, plugs, waschers and tubes) and o-rings making use of natural rubber (NR), synthetic rubber (EPDM, NBR, HNBR, CR, AEM, ACM, ECO, CSM, IIR), silicone rubber (VMQ, FMVQ), fluoro rubber (FKM, FFPM) and thermoplastic rubber (TPE, PUR).


Speciale guarnizioni

Gruppo Sogimi

Via Cristoforo Colombo 571 - 00144 Roma

www.sogimi.it

Gomme espanse a cellule chiuse AERSTOP®. Molto diffuse in tutti i settori industriali, come guarnizioni standard o su disegno, risolvono efficacemente i problemi di isolamento e vibrazioni. AERSTOP® closed cells expanded rubbers. Highly appreciated throughout industry, as standard or customized gaskets, they are an efficient solution to all sealing, damping, insulating needs.

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FOCUS

Solgomma s.p.a.

Via Carraia, 29 - 50053 Empoli (FI)

Scatole in gomma stampate ad iniezione per trasformatori elettrici. Injection molded rubber boxes for electrical transformers.

Cover in silicone sha 40.

www.solgomma.it

Bumper conico per industria ceramica. Conical bumper for the ceramic industry.

Quadri in gomma per dispositivi elettrici. Rubber boxes for electric devices.

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Speciale guarnizioni

Spaggiari Industria Gomma s.r.l. Via Carboni, 90 - 42045 Luzzara (RE)

www.spaggiarigomma.it

Produzione di articoli in gomma su disegno e di una gamma completa di guarnizioni per uso industriale, enologia, casearia e impianti di irrigazione. Production of rubber items by design and of a complete range of gaskets for the industrial, oenological, dairy sectors and for irrigation systems.

V710 5000 kN INTELLIGENZA

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EFFICIENZA

ELEGANZA

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FOCUS

Tedeschi Gomma Sintetica s.r.l.

Via Dante Alighieri, 42 - 44 - 42023 Cadelbosco di Sopra (RE) www.tedeschigomma.com

Articoli a catalogo. Standard products.

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Articoli su disegno in gomma con inserto di metallo. Custom products in rubber with metal insert.

Articoli su disegno in gomma.

Sfere in gomma.

Custom products in rubber.

Rubber balls.

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Speciale guarnizioni

Tumedei s.p.a.

Via Bolzano, 12 - 38061 Ala (TN)

www.tumedei.it

Tumedei è sinonimo di membrane in gomma per il settore industriale e automotive con l’obiettivo di lavorare insieme ai clienti per lo sviluppo di prodotti custom .

La tecnologia del co-stampaggio gomma metallo sviluppata da Tumedei consente di realizzare soluzioni custom ad alti requisiti tecnici per applicazioni CNG/LPG.

Tumedei is synonym for rubber diaphragms for industrial and automotive applications, with the aim of collaborating with clients for customized solutions.

Tumedei’s metal to rubber bonding technology allows the production of high technical demanding solutions for CNG/LPG devices.

In questi anni il Gruppo Gulf Rubber, di cui Tumedei è parte, ha sviluppato tenute costampate in gomma - plastica per le principali case automobilistiche.

Il Gruppo Gulf Rubber è in grado di fornire valvole di non ritorno secondo i requisiti del cliente in termini di pressioni di apertura e flusso.

In the last few years Gulf Rubber Group, whom Tumedei is part of, has developed rubber to plastic over molded high tech seals for main automotive companies.

Gulf Rubber Group is able to provide customized check valves with customized open pressures and flow rates.

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Dalle Aziende

Saspol presenta la tecnologia Yizumi di Giuseppe Cantalupo

A

luglio dell’anno scorso Saspol Technology e Yizumi Rubber Machinery hanno firmato un accordo in forza del quale il costruttore di presse di Vigevano ha assunto in esclusiva la distribuzione in Italia delle macchine del costruttore cinese. A dicembre, le due aziende hanno ufficializzato l’evento con una open house che ne ha sottolineato l’importanza per il mercato italiano delle presse per lo stampaggio a iniezione della gomma non solo sul piano tecnologico, ma anche su quello economico. Consapevole del fatto che gli stampatori europei della gomma tendono a

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

Lo scorso mese di dicembre si è svolta, presso la sede di Vigevano della Saspol Technology, una open house per la ufficializzazione dell’accordo di rappresentanza esclusiva in Italia della Yizumi Rubber Machinery, costruttore cinese di presse per lo stampaggio a iniezione della gomma, da parte dell’azienda pavese. Grande l’interesse suscitato nei visitatori dalle macchine esposte Sotto, la sala del’esposizione. In fondo le macchine Yizumi; a sinistra rappresentanti Yizumi e Saspol a colloquio con clienti interessati. Nella pagina a fianco, un momento della open house.


Eventi

privilegiare, nelle loro scelte, macchine di elevato livello qualitativo e di alto contenuto tecnologico, la Yizumi adotta, infatti, per scelta politica aziendale, la strategia di una produzione allineata agli standard occidentali nella quale fa ampio uso, principalmente per la strumentazione e la componentistica, della tecnologia fornita da aziende europee di affermata affidabilità a livello mondiale. Per la parte elettrica ed elettronica, per fare un esempio, si avvale della tecnologia Siemens. Per quella idraulica, per fare un altro esempio, di prodotti Rexroth. In più, una pressa della Yizumi presenta il vantaggio di una convenienza economica irraggiungibile per l’utilizzatore occidentale che intendesse acquistare il prodotto di pari caratteristiche interamente europeo. Alta qualità, quindi, a prezzi bassi. Due vantaggi solitamente inconciliabili. E il favore del mercato non si è fatto attendere. «Dalla firma dell’accordo a oggi - ci dice durante una nostra visita alla open house l’amministratore delegato della Saspol Davide Dondena, palesemente soddisfatto dell’andamento della manifestazio-

ne - sono già state vendute in Italia alcune decine di presse del costruttore di Guangdong. Ma, a dire il vero, già da prima erano attive macchine Yizumi presso importanti stampatori italiani. Sono tutte macchine a iniezione verticali che in parecchi casi lavorano ininterrottamente, anche su tre turni, senza alcun problema». Senza dubbio un ottimo biglietto da visita per la Yizumi Rubber Machinery sul mercato italiano in particolare, e su quello europeo in generale. «E altre macchine ancora - conclude Dondena - sono previste in arrivo entro la fine del 2015».

La tecnologia Yizumi in mostra

L’evento si è svolto dal 14 al 18 dicembre e ha riscosso un notevole successo, anche per la contemporanea partecipazione di tre importanti partner della Saspol che hanno collaborato alla sua organizzazione: la Der-Gom di Garbagnate Monastero, Lecco, specializzata nello studio e nella produzione di mescole ad alto contenuto tecnologico in gomma naturale e in tutti i tipi di gomme sintetiche; la Marbo Italia di Pogliano Milanese,

Milano, produttore leader indiscusso, con esperienza pluridecennale, di un’ampia gamma di chemical specialties tecnologicamente avanzate per i più svariati settori industriali come, tra gli altri, distaccanti e anti-adesivi per lo stampaggio della gomma; la OR.P. Stampi di Viadanica, Bergamo, produttore di fama internazionale di stampi per l’industria della gomma aggiornati alla più moderna tecnologia. La lusinghiera riuscita della manifestazione è dimostrata dagli oltre 150 visitatori intervenuti complessivamente e dal vivo interesse che questi hanno mostrato per le macchine esposte: due presse verticali a iniezione, una con forza di chiusura di 2.800 kN e 2.000 cm3 di volume di iniezione, e una da 4.400 kN di chiusura e 4.000 cm3 di iniezione. «Dopo l’open house, una di queste macchine - ci dice Dondena - resterà qui, presso la Saspol, a disposizione degli operatori che intendano provarle. Abbiamo già registrato numerose prenotazioni per questo da parte di potenziali clienti». Tutti i partecipanti hanno avuto la possibilità di vedere queste presse all’opera da vicino, toccarle con L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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Dalle Aziende

L’importanza di fare gruppo

Una mescola in preparazione in Der-Gom.

mano - è il caso di dire - e verificarne personalmente la perfezione tecnica e l’alta affidabilità tecnologica. Prerogative che trovano una gratificante conferma nel successo che le macchine stanno riscuotendo presso gli stampatori della gomma. Tanto è vero, che di molti tipi la Yizumi ha già immesso sul mercato la seconda generazione. Sono le presse della serie YL2, realizzate con significativi miglioramenti strutturali e tecnologici che le rendono ancora più idonee a soddisfare la esigente clientela europea. E anche quella americana. Abbiamo parlato ampiamente della Yizumi e delle sue macchine nell’articolo “Quando un costruttore cinese bussa alla porta”, pubblicato sul numero 633 della rivista, a pag. 55, ma riteniamo opportuno, in questa circostanza, ricordare brevemente le caratteristiche salienti della serie YL2, così 46

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riassumibili: migliore ergonomia sia per la dimensione delle piastre che per la quota del piano di lavoro; bassi consumi energetici grazie al sistema idraulico Rexroth; alta precisione del sistema di controllo del processo, affidato alla tecnologia Siemens; maggiore facilità nella programmazione delle fasi del processo; schermo tattile Siemens dotato di telecomando; e altre ancora. Per Saspol e Yizumi è stato perciò d’obbligo parlare ai visitatori della open house anche della gamma di presse di questa serie, che comprende macchine per lo stampaggio a iniezione non solo della gomma, ma anche del silicone solido. Per lo stampaggio della gomma, la serie offre le YL2-V280L: quattro versioni con forza di chiusura di 2.800 kN e volumi di iniezione da 1.000 a 4.000 cm3. Per lo stampaggio del silicone solido la serie comprende la YL2-V360L, con forza di chiusura di 3.600 kN e volume di iniezione di 4.000 cm3; la YL2-AB500L, con forza di chiusura di 5.000 kN e volume di iniezione di 10.000 cm3, e la YL2-AB550L, con forza di chiusura di 5.500 kN e volume di iniezione di 13.000 cm3.

«Una nota senza dubbio positiva, e anche originale, che ha contraddistinto la manifestazione è stata la partecipazione dei nostri partner Der-Gom, Marbo Italia e OR.P. Stampi - ci ha detto Dondena - . Tre aziende, cioè, che con la Saspol - e ora anche con la Yizumi - operano con prodotti diversi su un mercato comune. E queste tre aziende, che nel loro insieme rappresentano una filiera, sono state presenti contemporaneamente nello stesso luogo e nella stessa circostanza». È stato, quindi, un grande vantaggio per il visitatore interessato ad approfondire argomenti tecnici con gli esperti presenti nella sala dell’esposizione aver avuto la comodità di una comunicazione più facile e immediata con i rappresentanti della tecnologia dello stampaggio della gomma. Perché, come ha precisato Renato Cerchiaro, responsabile della Der-Gom, «chi stampa articoli in gomma ha bisogno si della pressa, ma anche dello stampo, della mescola e del distaccante. In altre parole, il cliente di un’azienda tra quelle qui presenti è sicuramente anche interessato ai prodotti delle altre società. E la Der-Gom, che nel 2015 ha avviato una linea di estrusione e filtratura, ha acquistato una seconda linea di produzione mescole, ha partecipato con successo al DKT e ha ottenuto la certificazione ISO 9001, chiude quest’anno di grandi soddisfazioni con l’ulteriore non meno grande soddisfazione di fornire ai suoi clienti, partecipando a questa open house, l’opportunità di incontrare società di indiscussa esperienza nel settore dello stampaggio». Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Brescia, dirigente Marbo Italia, il quale, parlando poi più in particolare, con sorprendente entusiasmo e passione, del suo lavoro e dei prodotti dell’azienda che rappresenta, esalta con profonda convinzione il ruolo del distaccante nello stampaggio della gomma e, specificamente, la qualità dei prodotti Marbo, espressione di una tecnologia di alto livello. «È fuori di ogni dubbio - afferma infatti - che, tra i componenti impiegati nell’intero processo dello stampaggio di un compound, il distaccante è


Eventi

La OR.P. Stampi alla open house. In primo piano le penne a sfera elaborate con una pressa Yizumi.

uno dei più importanti non solo per la sua specifica funzione di favorire il distacco - senza danni - del pezzo vulcanizzato dall’impronta, ma anche perché un buon prodotto di sicuro allunga la vita dello stampo. Di un buon 40%, almeno. E i prodotti Marbo, tec-

nologicamente avanzati, sono capaci di offrire prestazioni a questi livelli». Anthony Dossi, dell’area commerciale di OR.P. Stampi dedicata all’export, ha presentato ai visitatori l’automazione degli stampi della sua azienda. «Entrando più nello specifico del manufatto illustrato qui alla open house - ci ha spiegato - , oltre a garantire la massima precisione e il perfetto sincronismo dei movimenti, il sistema assicura l’estrazione dei pezzi, in questo caso una penna a sfera, completamente in automatico, senza alcun intervento dell’operatore». I visitatori hanno anche avuto modo di toccare con mano uno dei punti di forza della società di Viadanica: il Canale Freddo con Otturatore (CFO), nel quale l’ugello inietta la gomma direttamente nell’impronta dello stampo, portando, in questo modo, a un vulcanizzato senza matarozza nè bava, e quindi di maggiore qualità, con un processo, inoltre, anche più economico per il conseguente risparmio di materiale che rende possibile. 

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Dalle Aziende

Quella pressa è una star di Giuseppe Cantalupo

L

a Mesgo di Carobbio degli Angeli, Bergamo, ha preparato la mescola; la O R.P. Stampi, anch’essa di Bergamo, precisamente di Viadanica, ha realizzato lo stampo; la Engel Italia di Vimercate, Monza - Brianza, ha portato la macchina. Ma non era una macchina qualunque che si esibiva in un evento qualunque. Era la nuova pressa Flexseal 300 T: tre aziende si sono mobilitate, ciascuna nell’ambito della sua specializzazione, per presentarla sul mercato italiano dello stampaggio degli articoli in gomma, nel caso specifico o-ring e guarnizioni in genere. L’evento era la due-giorni di Open Day che ha avuto luogo il 4 e il 5 novembre scorso presso la nuova sede della Mesgo, nel cuore del distretto della gomma del Basso Sebino, e si è articolato attraverso due sessioni al giorno, con lo stesso programma in ogni sessione: brevi presentazioni seguite da prove dimostrative di stampaggio della macchina protagonista. La manifestazione – la prima nella nuova sede di Carobbio degli Angeli, organizzata, tra l’altro, in maniera attenta e precisa – ha avuto un grande successo, come ha dimostrato la partecipazione complessiva, nei due giorni, di oltre 100 operatori del settore. Nel corso degli stampaggi dimostrativi della Flexseal, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire dettagli operativi e tecnologici della macchina attraverso colloqui con i tecnici presenti.

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Gli Open Day della Mesgo, organizzati lo scorso novembre presso la sede della società che produce mescole per l’industria della gomma, sono stati anche l’occasione per presentare la nuova pressa Engel Flexseal 300 T. La macchina era alla sua prima uscita sul palcoscenico italiano dello stampaggio a iniezione di o-ring e guarnizioni piane in tutti i tipi di gomme e ha suscitato un notevole interesse nei numerosi partecipanti all’evento

La nuova pressa Engel Flexseal 300 T.


Eventi to della Gomma e Plastica del Sebino tra i primi quattro su scala mondiale, insieme a quello del Sud-Est asiatico, a quello giapponese e a quello americano». Ne sono valida testimonianza alcuni dati tra i tanti riportati dal relatore. Nel 2014 il distretto ha prodotto un fatturato di circa 1,5 miliardi di euro, con 430 milioni provenienti dall’export. E, a proposito dell’export, il primo semestre 2015 ha registrato un incremento di questa voce dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Ma oltre a produrre significativi risultati economici, il distretto è anche una fucina di idee e iniziative. Galizzi ha ricordato, a questo riguardo, la nascita, nel 2013, dell’Associazione Produttori Guarnizioni del Sebino ad opera di 11 aziende, tra le quali la Argomm, di cui Galizzi stesso è amministratore delegato, e la OR.P. Stampi, co-organizzatrice dell’Open Day. L’importanza dell’aggregazione per il raggiungimento di obiettivi comuni ha convinto gli imprenditori locali

In alto, partecipanti all’Open Day interessati alla macchina durante gli stampaggi dimostrativi. Sopra, Giorgio Cabrini durante il suo intervento. A destra, l’intervento di Ercole Galizzi.

Distretto mondiale

Dopo il saluto di benvenuto rivolto ai partecipanti da Giorgio Cabrini, direttore commerciale della Mesgo, che ha fatto gli onori di casa, ha aperto i lavori Ercole Galizzi, presidente di Con-

findustria Bergamo e ospite di riguardo della manifestazione, con una relazione sull’importanza del ruolo svolto dall’industria bergamasca nel settore delle guarnizioni in gomma nell’ambito del distretto del Sebino. «Basti pensare - ha riferito Galizzi - che degli undici comuni compresi in quest’area dieci sono della provincia di Bergamo e uno della provincia di Brescia. Un fattore questo, che, combinato con l’alto livello della qualità della produzione, concorre in maniera determinante alla collocazione del DistretL’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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Dalle Aziende

A destra, l’intervento di Maurizio Passalacqua. Sotto, la sala durante gli interventi di una sessione(sullo sfondo la Flexseal 300 T).

e, gradualmente nel tempo, il sodalizio ha visto crescere il numero degli associati, destando l’interesse anche di costruttori di stampi e produttori di mescole. Tra questi, la Mesgo, l’azienda che ha ospitato la manifestazione. Scopo dell’associazione è quello di promuovere e tutelare la produzione di guarnizioni per l’industria attraverso la ricerca e lo sviluppo, senza trascurare l’ambiente, ma anzi, salvaguardandolo, e curando anche la formazione professionale degli addetti. Un enunciato che contiene già in embrione il progetto di istituire, nell’ambito della Fondazione degli ITS – Istituti Tecnici Superiori, scuole ad alta specializzazione tecnologica che formano tecnici con elevata competenza in determinate aree –, un corso post-diploma mirato alla formazione di “tecnici delle guarnizioni”. «Grazie all’impegno dell’associazione e al contributo di Confindustria Bergamo – ha dichiarato con soddisfazione Galizzi –, il progetto è arrivato a compimento. Il corso è stato istituito e ha ricevuto anche il riconoscimento della Regione Lombardia».

Evoluzione continua

Nel suo intervento, Giorgio Cabrini ha tracciato per punti salienti la storia della Mesgo dalla sua fondazione a oggi: i successi sui mercati, l’ampliamento progressivo della gamma prodotti, le espansioni geografiche in Italia e fuori del territorio nazionale, fino ad assumere l’attuale configurazione e il ruolo di un gruppo fortemente competitivo, leader a livello internazionale nella produzione di compound a base di un lungo elenco di polimeri - dagli elastomeri alle plastiche - e anche di pigmenti. Ne parliamo nel box a pag. XY.

La Engel Flexseal 300 T

Ed eccoci alla macchine che è stata la padrona della scena. D’altra parte, non poteva non essere così, dal momento che l’evento era stato organizzato appositamente per lei. Ha attirato l’attenzione generale e non ha deluso le aspettative dei partecipanti alla manifestazione, che hanno avuto la possibilità di vederla da vicino, toccarla con mano e vederla in funzione. Perfettamente precisa ed efficiente. Oltre che silenziosa. L’ha presentata Maurizio Passalacqua, amministratore delega-

to di Engel Italia, dopo una panoramica sui principali fatti e numeri del costruttore di Schwertberg (di cui vi raccontiamo la storia in un riquadro).

Compatta e silenziosa

La Flexseal 300 T è la pressa orizzontale studiata, progettata e realizzata dalla Engel per lo stampaggio di o-ring e guarnizioni in tutti i tipi di elastomeri – silicone sia solido che liquido e gomma termoplastica compresi – che richiedano volumi di iniezione piccoli e medi, a costi competitivi e in spazi


Eventi

Mesgo: una forte espansione

Il grappolo di una stampata di o-ring (6 impronte da 17 cavità ciascuna).

ridotti. È lunga, infatti, appena quattro metri e venticinque centimetri. Alta precisione, affidabilità ed efficienza, oltre alla compattezza, sono le sue doti principali. Alle quali va aggiunta un’altra, non meno importante: la grande silenziosità, molto apprezzata dai partecipanti all’Open Day durante le dimostrazioni di stampaggio. Una macchina, quindi, gradevole alla vista e che non disturba l’udito. Per l’occasione, la pressa era equipaggiata con uno stampo a 102 cavità per lo stampaggio di o-ring da 20 x 2 mm realizzato da OR.P. Stampi e utilizzava nel processo una mescola a base di NBR della Mesgo.

Tanto spazio tra le colonne

La Flexseal 300 T, con forza di chiusura di 3.000 kN, è dotata di colonne, ma con le sue piastre riscaldanti da 550 x 650 mm e un passaggio colonne di 650 x 650 mm riesce a procurare più spazio per l’installazione degli stampi e dei dispositivi di automazione e per l’accesso all’area dell’ugello, rispetto alle presse per lo stampaggio a iniezione degli elastomeri della stessa classe di tonnellaggio.

Mesgo nasce nel 1996, ad opera di Francesco Caldara, come produttore di mescole a partire da masterbatch e incontra subito il favore dei mercati. «Per rispondere in maniera più adeguata alle crescenti esigenze tecnologiche dei trasformatori della gomma - dice Cabrini - , Mesgo decide, allora, di dedicarsi alla produzione di compound di sua progettazione e formulazione, mettendo a frutto l’esperienza maturata lavorando con i masterbatch». Anche adesso la risposta dei mercati è immediata, e un crescendo di successi porta la società alla conquista di una posizione di rilievo, a livello globale, come produttore di compound elastomerici, e non solo. Alle mescole a base di gomme sintetiche (EPDM, SBR, NBR, CR, HNBR, ACM, AU, CSM, AEM) e di gomma naturale, sia nere che colorate, che saranno prodotte dal 1996 al 2012 nello stabilimento iniziale di Castelli Calepio, Bergamo, si aggiungono le siliconiche e, nel 2001, le fluorurate. Queste due famiglie di compound vengono prodotte in un nuovo stabilimento che in quegli anni la società costruisce a Gorlago, Bergamo. «Intanto - continua Cabrini - , arriva la prima espansione geografica fuori dei confini nazionali. Nel 2005 viene costituita, a circa 150 chilometri da Varsavia, Mesgo Polska che, a partire dal 2007, si occuperà della produzione delle mescole siliconiche e fluorosiliconiche». Negli anni della crisi, Caldara, presidente e amministratore delegato dell’azienda, decide di investire in operazioni di ampliamento della sede e di ammodernamento degli impianti. È nei periodi critici che l’accorto manager rinnova e innova perché la sua azienda sia più pronta a riprendere il cammino quando la crisi sarà alle spalle. E Caldara investe oltre 16 milioni di euro nell’acquisizione del nuovo sito di Carobbio degli Angeli e oltre 100 milioni di euro nell’acquisto di nuove linee di produzione, moderne e tecnologicamente avanzate, di cui dotare il reparto produttivo. In questo sito verrà trasferita, nel 2012, la produzione delle mescole che prima avveniva a Castelli Calepio. Il 2013 è un anno particolarmente importante per la società bergamasca. Il Fondo Italiano d’Investimento entra nel capitale sociale dell’azienda come socio di minoranza, e Mesgo prosegue con rinnovato slancio nell’espansione geografica del gruppo e nell’ampliamento della sua gamma prodotti. Rileva l’attività di Iride Color, di Garlasco, Pavia, che produce dal 1989 additivi e masterbatch di pigmenti per la colorazione di materiali termoplastici ed elastomerici e additivi e basi coloranti per il silicone sia solido (HCR) che liquido (LSR), e dà luogo alla nascita della Mesgo Iride Colors. Il 2014 non è da meno in quanto a espansione geografica e a nuove acquisizioni. Quell’anno l’azienda volge nuovamente lo sguardo all’estero e costituisce a Istanbul, Turchia, Mesgo Asia Kaukuk, che avrà il compito di gestire la produzione delle mescole siliconiche e fluorosiliconiche in un nuovo impianto locale e di agire da distributore nel Medio Oriente di tutti i prodotti della società. Nello stesso anno realizza l’acquisizione di due aziende: la Guzzetti Master di Turate, Como, attiva nella produzione di additivi e masterbatch colorati, con la quale istituisce la Mesgo Guzzetti Colors, e la 3A Mcom di Grigno, Trento, che produce tecnopolimeri e materiali compositi (PA 6/66 rinforzata, PP rinforzato, ABS). Con queste due acquisizioni, quello che ormai è diventato un gruppo - il Gruppo Mesgo - assume la fisionomia di fornitore di una gamma completa di prodotti che, accanto alle mescole a base di elastomeri e a paste coloranti, presenta al mercato anche compound a base di polimeri termoplastici (PE, PP, PA, PVC, PS, per citarne solo alcuni) e additivi antifiamma per l’industria della plastica. Nel 2015, infine, sorge un nuovo R&D Center per l’attività di ricerca e sviluppo dell’intero gruppo che conferisce all’azienda il contorno finale di impresa orientata allo sviluppo di soluzioni anche personalizzate per la clientela e ad alto contenuto innovativo. «Il gruppo - conclude con una certa soddisfazione Cabrini - si presenta, quindi, con una dotazione di 7 stabilimenti in Europa e conta oltre 150 dipendenti. Nel 2014 ha realizzato un fatturato di oltre 62 milioni di euro, sempre in crescita dai 21,9 milioni del 2009, prodotto dalla vendita di oltre 9.000 t di compound e 1.000 t di masterbatch coloranti, ripartite nel rapporto 70/30 tra Italia ed Europa (principalmente Germania, Francia e Spagna). Le previsioni sono di 72 milioni nel 2015, con la prospettiva di arrivare a 100 milioni nel 2020».

È equipaggiata con una unità di iniezione a vite, che garantisce un alto livello di precisione nelle produzioni per le quali sono in gioco volumi di iniezione piccoli e medi, ed è disponibile con 5 gruppi di iniezione Euromap: 330, 500,

650, 750 e 1050 (con volumi di iniezione in cm3, rispettivamente, di 113/154, 192/251, 251/318, 318/392 e 422/510). Ogni gruppo è in grado di raggiungere una pressione di iniezione di 2.400 bar e, inoltre, è girevole: ciò fa sì che L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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Dalle Aziende

Prova dimostrativa del funzionamento del Roto Feeder come alimentatore del silicone solido. A destra, il Canale Freddo a Otturatore (CFO) della OR.P. Stampi.

le unità di plastificazione per i vari tipi di gomma, per il silicone solido (HTV) e per quello liquido (LSR) e per la gomma termoplastica (TPE) si possano sostituire con grande facilità.

Ecodrive per risparmiare

La nuova pressa è equipaggiata di serie con l’azionamento servoidraulico Ecodrive, che permette di risparmiare fino al 70% sul consumo energetico rispetto a una pressa tradizionale con pari prestazioni. Durante la fase della vulcanizzazione il servomotore che aziona la 52

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

pompa a ingranaggi si ferma, e quindi si ferma anche la pompa. Risultato: non c’è consumo di energia. Col sistema Ecodrive, in altre parole, la pressa consuma energia solo durante il funzionamento delle parti in movimento. Durante la vulcanizzazione, invece, servomotore e pompa si fermano e quindi non consumano.

Facile da controllare

La macchina è equipaggiata anche col moderno sistema di controllo CC300, facile da usare grazie ai comandi a

sfioramento su uno schermo da 21” e alla grafica ad alta risoluzione. Il comando e-move di cui questa nuova unità è dotata consente di controllare tutte le funzioni della macchina e di comandare agevolmente anche le varie periferiche, tra cui i moduli di spazzolatura e i sistemi di automazione per l’estrazione dei pezzi. La Flexseal 300 T, infatti, dispone anche di interfacce standard per l’integrazione di questi moduli. Al termine degli Open Day, la pressa è stata trasferita presso la nuova sede di


Eventi OR.P. Stampi a Clusane sul Lago, Brescia, dove resterà fino a marzo 2016 per dimostrazioni e prove stampi.

Alimentatore per silicone solido

Tra le caratteristiche della Engel Flexseal 300 T è importante ricordare la versatilità della macchina, con la quale è possibile stampare ogni tipo di gomma, compresa quella siliconica, sia solida (HTV) che liquida (LSR). Per l’alimentazione del silicone solido nell’unità di plastificazione della pressa, la casa austriaca ha sviluppato un nuovo sistema, completamente elettrico, alternativo al tradizionale dispositivo (stuffer) di caricamento automatico a pistone: l’alimentatore rotante Engel Roto Feeder, esposto nella stessa sala che ospitava la Flexseal 300 T. Rispetto al classico stuffer, il Roto Feeder rappresenta una vera rivoluzione, soprattutto perché permette di caricare il materiale in continuo. Il che procura il grande vantaggio di non dover fermare, ogni volta, il ciclo di lavorazione, che, quindi, diventa più semplice ed economico. Inoltre, la pressione del flusso di materiale è mantenuta costante da un sensore che controlla la velocità di rotazione della vite di carico, evitando anche, in questo modo, l’inclusione di bolle d’aria nel silicone durante l’alimentazione. Un altro sensore, inoltre, “avverte” quando il volume del materiale nella tramoggia scende al disotto di un livello di sicurezza prestabilito. Semplice il funzionamento: i panetti di silicone vengono introdotti nella tramoggia rotante, sul fondo della quale una vite contro-rotante alimenta in continuo il plastificatore della pressa attraverso un’apertura sottostante. La distanza tra la vite di carico e la tramoggia è regolabile. L’apparecchiatura è rotante per facilitare il distacco del silicone dalle pareti durante l’alimentazione e per rendere più facile la pulizia in occasione dei cambi di materiale. È integrata nel controllo pressa Engel, ma esiste anche nella versione stand alone per presse a iniezione e linee di estrusione. I modelli disponibili in gamma sono due: il Roto Feeder HCR 50 e il Roto Feeder HCR 100, rispettivamente

Engel: tecnologia al servizio della gomma Engel nasce nel 1945 con Ludwig Engel ed è tuttora un gruppo a gestione familiare al 100%. Conta complessivamente nel mondo circa 5.000 dipendenti, di cui 2.800 in Austria, e lo scorso anno fiscale, 2014/2015, ha realizzato un fatturato globale di 1,07 miliardi di euro, con un incremento medio annuo del 10% dall’anno fiscale 2007/2008. Investe circa 50 milioni di euro all’anno in macchinari e attrezzature e 80 milioni in R&D. Possiede 9 impianti produttivi: a Schwertberg, Austria, la storica sede principale, 1.600 dipendenti, produce macchine di piccolo/medio tonnellaggio (fino a 4.000 kN); a St. Valentin, Austria, fondato nel 1988, 1.000 dipendenti, costruisce presse di grande tonnellaggio (da 3.500 a 55.000 kN) a una media di circa 1.000 all’anno; a York, Nord America, fondato nel 1989, 120 dipendenti, effettua l’assemblaggio di macchine e sistemi di automazione personalizzati per i clienti nordamericani; a Dietach, Austria, sorto nel 1998, 200 dipendenti, produce robot lineari e sistemi di automazione; a Pyungtaek City, Corea del Sud, fondato nel 2.000, 160 dipendenti, costruisce macchine piccole e medie; ad Hagen, Germania, fondato nel 2.003, 50 dipendenti, produce sistemi di automazione speciale mediante integrazione di robot antropomorfi; a Shanghai, Cina, aperto nel 2005, 330 dipendenti, fabbrica macchine grandi (da 3.500 a 40.000 kN) alla media di 150 all’anno; a Kaplice, Repubblica Ceca, avviato nel 2009, 650 dipendenti, produce la componentistica; a Changzhou, Cina, la filiale Wintec al 100% Engel, aperta nel 2014, 90 dipendenti, costruisce presse da 8.000 a 17.000 kN a due piani utilizzando componentistica locale, e quindi a prezzi competitivi rispetto a quelli praticati da costruttori locali. «Per quanto riguarda l’Italia - comunica Passalacqua - , Engel è presente nel nostro paese dal 1989 con una filiale che dal 1994 ha sede a Vimercate. Vi operano 32 dipendenti, tra cui 18 tecnici ubicati nelle principali aree commerciali (principalmente nel Nord Italia), e a tutt’oggi ha installato in aziende italiane oltre 4.500 macchine». I settori di interesse ai quali storicamente il gruppo rivolge la sua attenzione sono l’automotive, il medicale, il packaging, lo stampaggio di articoli tecnici, la teletronica (presente quasi esclusivamente in Asia). «La casa austriaca - riepiloga l’amministratore delegato di Engel Italia - produce presse a iniezione, sistemi di automazione e tecnologie speciali. Tra queste, particolare menzione merita la tecnologia combimelt: una tecnologia di stampaggio che consente di combinare materiali diversi - per esempio, un elastomero e un polimero termoplastico - in un’unica stampata, con evidenti vantaggi per l’utilizzatore: processo più economico, tempi di ciclo ridotti e superiore qualità dell’articolo stampato, per citare i principali». Le presse sono idrauliche, ibride e completamente elettriche, e per la loro distribuzione Engel si avvale di una rete di 29 filiali e 80 distributori nel mondo. L’ultima filiale aperta, in ordine di tempo, è quella in Tailandia, con sede a Bangkok, costituita nel 2013. Nel settore dello stampaggio a iniezione della gomma la casa di Schwertberg produce da circa 30 anni macchine con e senza colonne sia orizzontali, con forza di chiusura fino a 8.000 kN, che verticali fino a 6.000 kN. Alla gamma delle presse orizzontali appartiene la Flexseal 300 T presentata all’Open Day della Mesgo.

da 50 e 100 litri di volume tramoggia. Quello esposto all’Open Day era l’HCR 50.

Novità anche da OR.P. Stampi

Alla Open Day è stato mostrato ai visitatori anche uno dei manufatti di maggior successo di OR.P. Stampi, presentato in un’area adiacente alla Flexseal 300 T. È il Canale Freddo a Otturatore (CFO), l’innovativo sistema di iniezione nel quale l’ugello inietta il compound elastomerico direttamente nella cavità dello stampo, col

risultato finale che il pezzo stampato è senza bava e, quindi, anche di qualità superiore. L’iniezione diretta nell’impronta, inoltre, evita anche la formazione della matarozza, e questo vantaggio, sommato all’assenza di bava, accresce il risparmio di materiale. Il CFO, quindi, non solo consente di ottenere prodotti stampati di più alta qualità, ma rende anche più economico il processo dello stampaggio. Un beneficio, questo, di non trascurabile importanza, specie nei casi di iniezione di mescole costose.  L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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NORMATIVE Normative

Sostanze: condividere è un obbligo di Beatrice Garlanda

Fabbricanti e importatori di sostanze chimiche, e quindi anche quelli che lavorano al servizio dell’industria della gomma, sono tenuti a una serie di adempimenti per quanto riguarda la registrazione e la condivisione delle informazioni sui prodotti che trattano. Ora, un nuovo regolamento della Commissione Europea pubblicato a gennaio introduce una serie di nuove regole per includere meglio anche le piccole e medie imprese in questo processo ed evitare il duplicarsi di test per queste sostanze sugli animali, e in particolare sui vertebrati. In altre parole, se un’azienda ha effettuato test e studi su una sostanza è tenuta a condividerne i risultati anche con altre aziende che trattino la stessa sostanza, stabilendo un accordo che è obbligatorio e prevede anche una ripartizione dei costi degli studi effettuati. Un meccanismo tutt’altro che semplice, che potrebbe aprire nuove incertezze e contenziosi a quelli che già rendono complessa l’applicazione del Reach

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016


Reach

L

a Gazzetta Ufficiale UE del 6 gennaio 2016 pubblica il regolamento della Commissione 2016/9 relativo alla trasmissione comune di dati e alla condivisione di dati a norma del regolamento 1907/2006 (il cosiddetto regolamento Reach). Il nuovo provvedimento s’inserisce nel contesto dei titoli II e III del regolamento 1907/2006, e successive modifiche, che contengono disposizioni relative all’obbligo di registrazione delle sostanze. Ricordiamole in breve



Registrazione delle sostanze

Qualsiasi fabbricante o importatore di una sostanza in quanto tale, o in quanto componente di una o più miscele in quantitativi pari o superiori a 1 tonnellata all’anno, presenta una registrazione all’Agenzia. Inoltre ogni fabbricante o importatore di un polimero presenta una registrazione all’Agenzia per le sostanze monomeriche o per qualsiasi altra sostanza non ancora registrata da un attore a monte della catena di approvvigionamento, se sono soddisfatte le condizioni seguenti: a) il polimero contiene il 2% o più in peso/peso di tali sostanze monomeriche o altre sostanze in forma di unità monomeriche e sostanze chimicamente legate; b) il quantitativo totale di tali sostanze momomeriche o altre sostanze è pari ad almeno 1 tonnellata all’anno. Ogni produttore o importatore di articoli presenta una registrazione all’Agenzia se sono soddisfatte le due seguenti condizioni: a) la sostanza è contenuta in tali articoli in quantitativi complessivamente superiori a 1 tonnellata l’anno per produttore o importatore b) la sostanza è destinata ad essere rilasciata in condizioni d’uso normali o ragionevolmente prevedibili La registrazione è corredata da un fascicolo tecnico, il cui contenuto è previsto dall’art.10 del regolamento, e da una relazione sulla sicurezza chimica, se richiesta ai sensi dell’articolo 14. Inoltre, l’articolo 11 dispone che i fabbricanti o gli importatori che intendono fabbricare e/o importare nell’Unione Europea una sostanza soggetta a registrazione devono osservare le disposizioni qui di seguito richiamate. Per quanto riguarda le informazioni del fascicolo tecnico concernenti: - la classificazione e l’etichettatura della sostanza; - i sommari di studio delle informazioni risultanti dall’applicazione degli allegati da VIII a XI; - i sommari esaurienti di studio delle informazioni risultanti dall’applicazione degli allegati da VII a XI, se richiesti; - le proposte di sperimentazioni di cui agli allegati IX e X;

- le indicazioni che specifichino quali informazioni trasmesse in applicazione dei precedenti trattini sono state esaminate da un consulente tecnico scelto dal fabbricante o dall’importatore; la trasmissione viene effettuata in primo luogo da un solo dichiarante che agisce con il consenso di un altro o altri dichiaranti (dichiarante capofila). La norma di cui sopra è derogabile. Un dichiarante, infatti, può trasmettere separatamente le informazioni viste sopra, se (art.11, paragrafo 3): a) la trasmissione comune di tali informazioni comporta per li un costo sproporzionato o b) la trasmissione comune delle informazioni comporta la divulgazione di informazioni che vuole tenere riservate c) è in disaccordo con il dichiarante capofila nella selezione di tali informazioni. In questi casi il dichiarante deve, insieme al fascicolo tecnico, trasmettere una motivazione dell’applicazione di tali lettere. Ciascun dichiarante trasmette successivamente a parte le informazioni del fascicolo tecnico riguardanti: - l’identità dei fabbricanti o importatori - l’identità della sostanza - le informazioni sulla fabbricazione e sull’uso o sugli usi della sostanza - per sostanze in quantitativi compresi tra 1 e 10 tonnellate, informazioni in merito all’esposizione - le indicazioni che specifichino quali informazioni trasmesse in applicazione dei precedenti trattini sono state esaminate da un consulente tecnico che è stato scelto dal fabbricante o dall’importatore. I dichiaranti, inoltre, possono scegliere se trasmettere separatamente le istruzioni sulla sicurezza d’uso della sostanza e la relazione sulla sicurezza chimica, se richiesta. Le disposizioni seguenti del regolamento riguardano, tra l’altro, le informazioni da inserire nel fascicolo tecnico in funzione del tonnellaggio (art.12), le informazioni sulle proprietà intrinseche delle sostanze, le sostanze considerate registrate (capo II del titolo II) e la registrazione degli intermedi (capo III). Su quest’ultimo punto dobbiamo evidenziare che l’articolo 19 prevede la trasmissione comune di dati su sostanze intermedie isolate da parte di più dichiaranti. Si noti che il paragrafo 2 di tale articolo consente al fabbricante o all’importatore la trasmissione separata delle informazioni sulla sostanza intermedia, per ciò che riguarda la classificazione della sostanza, le sue proprietà fisico chimiche e quelle aventi effetti sulla salute o sull’ambiente. Ove disponibile un rapporto completo di studio, viene presentato un sommario di studio. La trasmissione separata dei dati della sostanza intermedia è consentita al fabbricante (o importatore) alle stesse condizioni in cui è consentita la trasmissione separata di cui all’articolo 11 (vedi sopra)

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Normative

Condivisione dei dati e sperimentazioni superflue

Il regolamento Reach prevede un obiettivo di carattere generale: fare in modo che gli esperimenti sugli animali vertebrati siano effettuati solo in caso di assoluta necessità e siano adottate disposizioni che limitino ripetizioni inutili di test (art. 25). Lo stesso articolo stabilisce che la condivisione e la trasmissione comune di informazioni debbano riguardare, in particolare, le informazioni connesse alle proprietà intrinseche delle sostanze. I dichiaranti non si scambiano, invece, informazioni concernenti il loro comportamento commerciale, soprattutto per ciò che concerne la capacità di produzione, il volume di produzione o di vendita, i volumi di importazione e le quote di mercato Nell’articolo successivo del regolamento troviamo alcune disposizioni riguardanti l’obbligo di compiere accertamenti prima della registrazione. In particolare ogni dichiarante potenziale di una sostanza non soggetta ad un regime transitorio, o di una sostanza soggetta ad un regime transitorio per la quale non è stata effettuata una registrazione preliminare, si deve accertare presso l’Agenzia se è già stata presentata una registrazione per la sostanza in questione. Nella presentazione della richiesta, egli deve fornire le seguenti informazioni: - la propria identità; - l’identità della sostanza; - quali prescrizioni in materia di informazione gli imporrebbero di effettuare nuovi studi comportanti esperimenti su animali vertebrati; - quali prescrizioni in materia di informazione gli imporrebbero di effettuare altri nuovi studi. Se la sostanza di cui si tratta non è stata registrata in precedenza, l’Agenzia ne informa il dichiarante potenziale. Se, invece, la sostanza è stata registrata meno di dodici anni prima, l’Agenzia comunica al dichiarante potenziale nome e indirizzo del o dei precedenti dichiaranti e i pertinenti sommari o sommari esaurienti di studio da essi presentati. In questo modo, gli studi riguardanti esperimenti su animali vertebrati non sono ripetuti. Contestualmente l’Agenzia comunica ai precedenti dichiaranti nome e indirizzo del dichiarante potenziale. Gli studi disponibili sono condivisi con quest’ultimo. Se più dichiaranti potenziali hanno presentato una richiesta per la stessa sostanza, l’Agenzia comunica immediatamente a ciascuno di essi il nome e l’indirizzo degli altri dichiaranti potenziali. È anche da segnalare l’art. 27 che disciplina la condivisione dei dati nel caso di sostanze registrate. Se una sostanza è stata registrata meno di dodici anni prima il dichiarante potenziale chiede, in caso di informazioni comportanti esperimenti su animali vertebrati, e può chiedere, in caso di informazioni non comportanti esperimenti su animali vertebrati, ai precedenti dichiaranti di comunicargli le informazioni sui sommari di studio e sommari esaurienti di studio di cui necessita per la registrazione

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

Quando è stata fatta una richiesta di informazioni di cui sopra, i dichiaranti potenziali e quelli precedenti devono fare in modo di giungere a un accordo sulla condivisione delle informazioni richieste dai dichiaranti potenziali. Se non raggiungono un accordo, le parti possono sottoporre la questione ad un collegio arbitrale. Inoltre il dichiarante precedente e quello potenziale compiono ogni forzo per garantire che i costi inerenti alla condivisione delle informazioni siano determinati in modo obiettivo, trasparente e non discriminatorio. Se è stato raggiunto un accordo sulla condivisione delle informazioni, il dichiarante precedente mette a disposizione del nuovo dichiarante le informazioni concordate e lo autorizza a fare riferimento al rapporto completo di studio fatto in precedenza. In caso di mancato accordo, i dichiaranti potenziali ne informano l’Agenzia e i precedenti dichiaranti.

 Regolamento di esecuzione (UE) 2016/9

L’esperienza acquisita ha dimostrato che le disposizioni del regolamento Reach in materia di condivisione e trasmissione comune dei dati sono state attuate in misura inferiore alle aspettative, a danno soprattutto delle piccole e medie imprese. Affinché il sistema di condivisione dei dati sia applicato in modo efficace, è necessario promuovere buone pratiche di gestione e assicurare l’efficiente funzionamento degli accordi riguardanti la condivisione di tali dati. Occorre quindi stabilire delle regole per un’efficace attuazione del regolamento Reach per quanto riguarda la condivisione dei dati. Il regolamento 2016/9 cerca di rispondere a quest’esigenza. Vediamo come. Esso stabilisce i doveri e gli obblighi specifici applicabili alle parti degli accordi qualora, ai sensi del regolamento Reach, sia prevista la condivisione di informazioni e dei relativi costi. Il primo principio disposto dal nuovo regolamento è quello della trasparenza. Si stabilisce, infatti, che i dichiaranti della sostanza o i partecipanti ad un forum per lo scambio di informazioni sulle sostanze (cfr. art. 29 del regolamento 1907/2006) devono giungere ad un accordo sulla condivisione delle informazioni. Tale accordo deve essere chiaro e comprensibile per tutte la parti e deve comprendere le seguenti sezioni: - l’elenco per voce dei dati da condividere, compreso il costo di ogni voce e una descrizione delle disposizioni in materia di informazione previste dal regolamento Reach cui ciascun costo corrisponde. Va anche spiegato come i dati da condividere servano ad adempiere alle prescrizioni in materia di informazione;


Reach

Un topo da laboratorio. Il nuovo regolamento della Commissione Europea sulla condivisione dei test sulle sostanze chimiche ha lo scopo di ridurre al minimo gli esperimenti condotti sui vertebrati.

- l’elenco per voce e la giustificazione di eventuali costi per la creazione e la gestione dell’accordo di condivisione dei dati e la trasmissione comune delle informazioni tra dichiaranti della stessa sostanza (costi amministrativi); - un modello di condivisione dei costi, comprendente un meccanismo di rimborso. Se, al momento di entrata in vigore del regolamento (26 gennaio 2016), esiste già un accordo di condivisione dei dati, le parti dell’accordo in questione possono, all’unanimità, rinunciare all’obbligo dell’elenco per voce dei dati. È poi contemplato il caso in cui un accordo di condivisione dei dati sia già stato concluso da dichiaranti precedenti. In quest’ipotesi, tranne che fornisca il suo consenso scritto ai precedenti dichiaranti, il dichiarante potenziale di una sostanza che richieda la condivisone di uno studio o di una serie di studi (secondo quanto disposto dagli articoli 27 e 30 del regolamento Reach, rispettivamente riguardanti la condivisione di dati esistenti in caso di sostanze registrate come abbiamo visto sopra e la condivisione di dati che comportano test

sperimentali) non è vincolato da una deroga esistente e ha diritto di chiedere gli elenchi per voce, sopra citati Se viene fatta questa richiesta, i dichiaranti precedenti devono: - elencare per voce tutti i costi pertinenti sostenuti dopo il 26 gennaio 2016; - fornire la prova del costo di ogni studio, completato prima del 26 gennaio 2016, richiesto a norma dell’articolo 30 del regolamento (CE) 1907/2006; - cercare di fornire un elenco per voce di tutti gli altri costi pertinenti, compresi i costi amministrativi e le spese per gli studi non contemplati nel precedente trattino, sostenuti prima del 26 gennaio 2016. Gli elenchi per voce dei costi devono essere trasmessi al dichiarante potenziale tempestivamente. Nel caso in cui dichiaranti della stessa sostanza abbiano condiviso informazioni e le abbiano trasmesse congiuntamente, essi documentano ogni anno gli eventuali costi aggiuntivi sostenuti per l’applicazione dell’accordo. La relazione annuale contiene le sezioni che abbiamo richiamato sopra e comprende, ai fini del rimborso, la registrazione di eventuali compensazioni ricevute da nuovi dichiaranti. È anche da segnalare che, in mancanza di una documentazione dettagliata dei costi sostenuti e delle compensazioni ricevute prima del 26 gennaio 2016, le parti di un accordo si attivano per raccogliere prove o per raggiungere la migliore approssimazione possibile di tali costi e compensazioni per ogni anno a partire dall’inizio dell’accordo. La documentazione annuale deve essere conservata dai L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

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Normative

dichiaranti per un minimo di 12 anni dopo l’ultima trasmissione di uno studio nell’ambito della registrazione e deve essere resa disponibile gratuitamente su richiesta di una parte dell’accordo di condivisione di dati.

assicurare che questa trasmissione separata confluisca nella registrazione esistente per tale sostanza.

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 Una sostanza, una registrazione

Il principio “una sostanza, una registrazione” già previsto dal regolamento Reach è rafforzato dall’articolo 3, comma 1 del nuovo provvedimento che attribuisce all’Agenzia il ruolo di assicurare che tutti i dichiaranti della stessa sostanza siano accomunati nella stessa registrazione. Sono fatti salvi gli articoli 11, paragrafo 3 e 19, paragrafo 2, che, come abbiamo visto, consentono la trasmissione separata delle informazioni. Il comma successivo dell’articolo 3 rinvia agli articoli 27, paragrafo 6 e 30, paragrafo 3 del regolamento Reach. In particolare stabilisce che, se l’Agenzia autorizza un dichiarante potenziale di una sostanza già registrata a fare riferimento alle informazioni da lui richieste conformemente agli articoli di rinvio sopra citati, essa provvede affinché qualsiasi successiva trasmissione di informazioni da parte del potenziale dichiarante confluisca nella trasmissione comune per tale sostanza. Ricordiamo che, ai sensi dell’articolo 27 (paragrafo 6), l’Agenzia, entro un mese dal ricevimento delle informazioni di un mancato accordo, autorizza il dichiarante potenziale a fare riferimento alle informazioni da lui richieste nel fascicolo di registrazione, purché il dichiarante potenziale fornisca, su richiesta dell’Agenzia, la prova di aver pagato al precedente o ai precedenti dichiaranti, per tale informazione, una parte dei costi sostenuti. Il precedente o i precedenti dichiaranti possono pretendere che i costi siano ripartiti proporzionalmente con il dichiarante potenziale. L’art. 30 prevede, invece, che se il proprietario di uno studio, che comporta sperimentazioni su animali vertebrati, rifiuti di fornire le prove del costo dello studio o lo studio stesso ad altri partecipanti, non può procedere alla registrazione finché non abbia fornito le informazioni ai medesimi. Inoltre, ai sensi dell’articolo 3, comma 3 del nuovo regolamento, se un dichiarante potenziale ha ottemperato a quanto previsto dagli articoli 26 (accertamenti prima della registrazione) e 29 (forum per lo scambio di informazioni) e si è assicurato che non è tenuto a condividere gli esperimenti su animali vertebrati ai fini della sua registrazione, egli può avvalersi dell’articolo 11 paragrafo 3 o 19 paragrafo 2 per procedere ad un trasmissione separata di tutte o di parte delle informazioni del fascicolo tecnico. In questi casi il dichiarante potenziale ne informa gli eventuali precedenti dichiaranti di tale sostanza. Ne informa, inoltre, l’Agenzia che è tenuta ad

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Principi di equità e non discriminazione

Questi principi sono disciplinati dall’articolo 4 del regolamento 2016/9. Si prevede che sia i costi amministrativi sia quelli inerenti alle disposizioni in materia di informazione vadano condivisi solo qualora riguardino informazioni che ogni dichiarante della sostanza deve trasmettere all’Agenzia per ottemperare agli obblighi in materia di registrazione. Inoltre, il modello di condivisione dei costi si applica a tutti i dichiaranti di tale sostanza, compresi gli eventuali futuri dichiaranti che aderiscono all’accordo di condivisione dei dati in un momento successivo, e deve includere, per tutti i dichiaranti di una determinata sostanza, le disposizioni relative alla condivisione dei costi connessi ad un’eventuale decisione di valutazione della sostanza in questione. Ai fini di un accordo su un particolare modello di condivisione si terrà conto dei fattori seguenti: il numero stimato dei dichiaranti potenziali della sostanza e la possibilità di futuri obblighi aggiuntivi di informazione per questa sostanza, diversi da quelli derivanti da un’eventuale decisione di valutazione della sostanza. È da segnalare che la raccolta delle informazioni per stabilire la similarità delle sostanze non dovrebbe essere soggetta alla condivisione dei costi tra dichiaranti precedenti e dichiaranti potenziali. Se le parti di un accordo di condivisione dei dati non concordano sul modello di condivisione dei costi, ciascun partecipante deve pagare una quota uguale dei costi legati alla sua partecipazione all’accordo. Si procede comunque al rimborso di parte delle spese sostenute I modelli di condivisione dei costi devono prevedere il meccanismo di rimborso e un metodo di ridistribuzione, qualora un dichiarante potenziale aderisca all’accordo successivamente. Il meccanismo di rimborso tiene conto anche della possibilità di futuri obblighi aggiuntivi per la registrazione della sostanza in questione, diversi da quelli derivanti da un’eventuale decisione di valutazione della sostanza e la sostenibilità economica di alcuni rimborsi. Se, alla data di entra in vigore del regolamento, esiste già un accordo di condivisione di dati, le parti di tale accordo possono rinunciare all’obbligo di includere un meccanismo di rimborso nel loro modello di condivisione dei costi. Infine, i dichiaranti che abbiano cessato la loro attività a norma dell’articolo 50 del regolamento Reach possono comunque essere tenuti a condividere i costi risultanti dalla decisione di valutazione di una sostanza. 


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News Pneumatici: un 2015 con segno positivo

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ubblicati da Etrma, l’Associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma, i dati relativi alle vendite dei suoi associati nel quarto trimestre 2015 col consuntivo dei dodici mesi (nel 2014 le vendite degli associati Etrma avevano rappresentato circa il 20% dell’intero mercato europeo). Lo scorso anno ha chiuso con un trimestre in crescita in tutti i settori tranne che in quello dei pneumatici agricoltura. Le vendite dei pneumatici di sostituzione nel segmento vettura hanno registrato un aumento complessivo del 12% nel periodo ottobre-dicembre (44.908.539 pezzi) e del 3% nell’intero anno (203,089 milioni di unità su 196,962). Il primo equipaggiamento è cresciuto del 6% nei dodici mesi (89,432 milioni di pezzi su 84,364), trainato, nella salita, dal considerevole risultato conseguito dalle immatricolazioni di vetture nuove, che nel 2015 hanno superato quota 14 milioni, attestandosi a 14.202.024 unità (+9,2%) nell’UE allargata + EFTA (fonte ACEA). Possibile conseguenza di un inverno dal clima insolitamente mite, invece, il calo nell’anno (-4%) delle vendite dei pneumatici invernali (55,526 milioni di unità contro 57,705 dell’anno prima). Il settore autocarri ha totalizzato, nel quarto trimestre, 2.363.026 vendite di pneumatici di secondo equipaggiamento (+2% sullo stesso trimestre dell’anno prima) e ha registrato, per il terzo anno consecutivo, un aumento delle vendite anche nell’intero anno con un +4% (9,522 milioni di pezzi, di cui 3,545 milioni nel mercato dell’original equipment che hanno significato l’eccezionale incremento del 10% sul 2014). Anche moto e scooter hanno continuato nel loro trend in salita sia nel trimestre ottobre -dicembre (+6%, con 1.065.128 pneumatici venduti) che nell’anno (+2%, con 8,591 milioni di vendite a fronte di 8,390 milioni). Segno meno, invece, nel settore agricolo. Secondo Mrs Facilet Cinaralp, Segretario Generale dell’associazio-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

ne, questo settore continua a risentire l’effetto negativo delle importazioni, specie dall’India e dalla Cina. Le vendite sono calate del 3% negli ultimi tre mesi dell’anno (282.856 pezzi) e del 9% nei dodici mesi (1,501 milioni su 1,641).

Due grafici ETRMA sul mercato dei pneumatici nel 2015: le vendite di gomme da rimpiazzo per trimestre (in alto) e in valori assoluti per tipologia (qui sopra). Nella pagina a fianco, Alessandro Grassi, presidente di Assocomaplast.


Taccuino Macchine per la gomma: i dati sono ok

L’

elaborazione di Assocomaplast (l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa oltre 160 aziende) dei dati Istat di commercio estero relativi a gennaio-settembre del 2015, a confronto con il medesimo periodo del 2014, conferma la progressione di entrambi i flussi, già evidenziata nei mesi precedenti, con particolare riferimento alle importazioni, che hanno registrato una crescita sostenuta. Stante questo andamento, i dati complessivi di fine dicembre degli acquisti dall’estero dovrebbero attestarsi tra i 700 e i 750 milioni di euro (i dati Istat presi in esame sono quelli a fine settembre 2015, resi noti a dicembre; i dati finali per l’anno sono attesi per marzo 2016). «Peraltro, il fattore di maggiore soddisfazione per le imprese italiane di settore», sottolinea Alessandro Grassi, Presidente di Assocomaplast, «è il consolidamento delle esportazioni, che nei primi

nove mesi dell’anno si sono ormai portate a un livello non lontano da quello dell’intero 2014». Il centro studi dell’associazione stima quindi che nel 2015 dovrebbe essere stato superato il record storico, realiz-

zato nel 2007, di 2,8 miliardi di euro. Tale trend fornirebbe nuovo impulso alla produzione italiana, che potrebbe superare la soglia dei 4,1 miliardi di euro. Le esportazioni dal punto di vista geografico mostrano una particolare progressione – oltre i 30 punti percentuali – verso l’area NAFTA, grazie soprattutto alle aumentate forniture ai trasformatori statunitensi. Centro e Sudamerica, invece, continuano a registrare cedimenti, in funzione di minori vendite nei principali tre mercati di riferimento, ovvero Brasile, Argentina e Colombia. Positivo anche l’andamento dell’export verso l’Europa – che peraltro si conferma principale destinazione delle vendite oltreconfine – ma in questo caso si assiste alla dicotomia tra i mercati UE, in ascesa del 13%, e quelli extra Unione, che arretrano complessivamente del 4%, ancora condizionati dall’andamento decisamente negativo delle vendite alla Russia. «Si tratta di un importante mercato», continua Grassi, «a cui i costruttori italiani continuano a guardare con interes-


Taccuino

News

se e con l’auspicio che possano essere positivo verso i mercati che si affacciadel calo delle vendite di pneumatici nel presto recuperati i valori importanti ragno sul Mediterraneo (Marocco in primo quinquennio considerato. giunti negli anni precedenti l’imposizioluogo), e forniture fortemente rallentaTuttavia, il miglioramento generalizzato ne delle sanzioni e il crollo del rublo». te verso gli altri, compreso il Sudafrica. delle condizioni economiche nell’euroIn netta ripresa, rispetto alle rilevazioni zona, che traina verso l’alto l’indice deldei precedenti trimestri, le esportaziola fiducia dei consumatori e quello delle Un report sul mercato ni verso la Germania, che si conferma imprese e degli investitori, e la previsioItalia dei pneumatici di larga misura il primo mercato di dene in Italia di una ripresa dell’edilizia e a società di ricerche di mercato e stinazione. dei settori dell’agricoltura e dell’induconsulenza Research and Markets Le forniture di tecnologia italiana diretstria consentono di prevedere, seconha pubblicato lo studio “Italy Tyre Marte ai Paesi asiatici risultano in leggero do Research and Markets, un aumento ket Forecast and Opportunities, 2020” della produzione e delle vendite di aucalo, ma anche in questo caso, ossernel quale analizza il mercato italiano dei vano in Assocomaplast, occorre fare toveicoli nel nostro paese nel periodo pneumatici nel periodo 2015-2020. L’Iuna distinzione: se per il Far East si evi2015-2020. Ne deriverà, come diretta talia è tra i principali produttori di audenzia una chiusura positiva rispetto al conseguenza, un incremento del mertoveicoli in Europa ed ha anche il più gennaio-settembre 2014 (bene hanno cato dei pneumatici nello stesso arco Compounds alto tasso diTecno motorizzazione: ben 686 fatto le vendite verso Indonesia e Taidi tempo, ma con una velocità di creveicoli (autovetture e veicoli commerlandia; stabile la Cina), il Medio Oriente scita delle vendite dei pneumatici per ciali) ogni 1.000 persone nel 2013. Eppumostra una contrazione del 16%, riconveicoli commerciali maggiore di quella re, nel periodo 2010-2014 ha registrato ducibile alla frenata di Arabia Saudita e Tecno dei pneumatici vettura. Gli esperti delCompounds un tasso di crescita negativo, in termini al perdurante stallo dell’Iran, anche in la ricerca prevedono, infatti, per i veia suitable solution for every challenge Tecno Compounds di volume, del mercato dei pneumatici. questo caso effetto dell’embargo, che coli commerciali leggeri un andamenLa difficile situazione economica del paperò dovrebbe allentarsi nelle prossito delle vendite migliore di quello delese con la conseguente ridotta crescita me settimane. le vetture. solution for every challenge delsuitable reddito, ilfor ritardo nella realizzazione Nel complesso, le esportazioni verso il a Per quanto riguarda i pneumatici di soa suitable solution every challenge delle infrastrutture e i tagli nella spesa continente africano ristagnano, come stituzione, questo mercato ha rapprepubblica sono stati la causa principale media tra vendite, sostanzialmente in sentato circa l’85% del totale in Italia nel 2014 e secondo gli analisti continuerà a prevalere nel periodo di previsione. Tecno Compounds

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l mercato italiano dell’auto ha chiuso il 2015 confermando l’inversione di tendenza avviata nel 2014. I dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e elaborati dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) indicano una chiusura di dicembre ancora al rialzo, con 109.395 immatricolazioni, corrispondenti a un incremento del 18,7% rispetto al dicembre 2014, quando le immatricolazioni di vetture nuove sono state 92.199, e un aumento delle vendite nell’intero 2015 del 15,8% rispetto all’anno prima, con 1.574.872 unità vendute su 1.360.578. Anche se i numeri sono ancora lontani da quelli pre-crisi del 2007, quando Sales: Plant: Sales: Plant: le immatricolazioni furono 2.493.105, Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Via Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 la crescita a doppia cifra sottolinea l’otVia Privata Archimede 1 Via Toscana, 6/8 – Italy 27010 Siziano (PV) timo andamento del mercato italiano 20094 Corsico (MI) – Italy20094 Corsico 27010(MI) Siziano (PV) 45+39 19 0382 24 46 Tel +39 0382 67 82 266 Tel. +39 02 45 19 24 46 Tel. +39 02Tel 67 82 266 dell’auto nel 2015 e rappresenta la con36+39 26 0382 96 1967 82 222 Fax +39 0382 67 82 222 Fax +39 02 36 26 96 19 Fax +39 02Fax ferma di una ripresa in atto o, perlomewww.parker.com www.parker.com/tecnocompounds www.parker.com www.parker.com/tecnocompounds no, di un progressivo avvicinamento al Sales: climate control electromechanical filtration Plant: numero di immatricolazioni di 1,8-1,9 aerospace fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Sales: Plant: aerospace climate control electromechanical filtration fluid & gas handling hydraulics pneumatics process control sealing & shielding Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Parker Tecno Compounds Parker Hannifin Italy Srl Srl milioni che, secondo Aurelio Nervo, preY

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News

L’Alfa Romeo Giulia, uno dei modelli del rilancio FCA sul mercato dell’auto.

119.344 contro le 107.475 dello stesso periodo dell’anno prima (+11,0%). Un dato, questo, che per il mercato 2015 dei veicoli commerciali leggeri ha significato il superamento con un mese di anticipo delle vendite registrate nell’intero 2014, quando le unità vendute sono state 119.010. Secondo stime del Centro Studi Unrae, il mercato 2016 dei VCL potrebbe crescere del 15%.

Gomma sintetica: Europa avanti tutta

P sidente di Anfia, costituisce un traguardo adeguato alle capacità economiche che il nostro paese è in grado di sviluppare. Anche il portafoglio ordini ha chiuso l’anno scorso col segno più sia a dicembre che nei dodici mesi: +23% a dicembre, con 153.000 contratti firmati, e +17% nell’anno, con 1.637.000 ordini complessivamente effettuati. Secondo dati Istat, lo scenario economico-finanziario, anche se variato di poco, non è, tuttavia, ancora propriamente confortante. L’indice della fiducia dei consumatori (base 2010 = 100) è sceso a dicembre a 117,6 da 118,4 di novembre, e questo cambiamento di clima è espresso anche dal calo della valutazione della convenienza all’acquisto dei beni durevoli, tra i quali l’automobile, sia immediato (da -34 a -36) che futuro (da -66 a -72). Uno sguardo ai dati del mercato riguardanti le marche nazionali dice che queste hanno registrato a dicembre un aumento delle vendite del 27,1% con 32.344 immatricolazioni di vetture nuove contro 25.453 del dicembre 2014 e con una quota di mercato salita al 29,6% dal 27,6% di un anno fa. Nei dodici mesi hanno totalizzato 448.105 immatricolazioni, mettendo a segno un incremento del 18,3% rispetto all’anno prima, quando le unità vendute sono state 378.742, e innalzando la quota di mercato dal 27,8% al 28,5%. Situazione in fotocopia quella realizzata dai marchi Fiat Chrysler Automobiles (FCA), escludendo Ferrari, Masera64

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

ti e Lamborghini: aumento sia nel mese che nell’anno. A dicembre le vendite sono aumentate del 27,1% (da 25.358 a 32.228), con la quota salita dal 27,5% al 29,5%; nell’intero 2015 l’incremento delle immatricolazioni è stato del 18,3% (da 376.859 a 445.987) e la quota è passata dal 27,7% al 28,3%. Nel comparto dei veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra fino a 3,5 t), i dati pubblicati da Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) mostrano un andamento del mercato che ricalca quello delle autovetture: aumento a dicembre e nell’intero 2015. L’ultimo mese dell’anno ha messo a segno un incremento delle vendite di veicoli del 29,1%, con 14.890 immatricolazioni rispetto alle 11.535 registrate a dicembre 2014. In tutto il 2015 sono stati venduti 134.234 VCL, che a fronte delle 119.010 vendite del periodo gennaio-dicembre 2014, hanno significato una crescita del mercato del 12,8%. I dati, notevoli, sono chiaramente dovuti al ‘superammortamento’ previsto come agevolazione fiscale dalla Legge di Stabilità, che dal 15 ottobre scorso consente di ammortizzare il 140% del costo d’acquisto dei beni strumentali e, quindi, anche dei veicoli da lavoro. Una agevolazione che già nel mese di novembre ha fatto sentire il suo effetto sulle immatricolazioni, che sono balzate in avanti di un esaltante 34,8%, con 13.580 veicoli venduti a fronte dei 10.075 dello stesso mese del 2014, e ha portato le vendite complessive del periodo gennaio-novembre a

ubblicati dall’IRSG (International Rubber Study Group) i dati di produzione e consumo della gomma naturale e sintetica nel secondo trimestre 2015. Rispetto al secondo trimestre 2014, la produzione di gomma naturale a livello mondo è rimasta sostanzialmente stabile (+0,84%), ma con un sensibile calo del 7% rispetto al Q1 2015 (2.646 kt contro 2.844), indotto principalmente dalla flessione della stessa entità (-7%) registrata in Asia (2.422 kt su 2.613). Invariata, a quota 130 kt, la produzione in Europa-Medio Oriente-Africa (EMEA) rispetto al Q2 2014, ma anche qui in diminuzione (-7,8%) a confronto col primo trimestre dello scorso anno: 130 kt a fronte di 141. Solo nelle Americhe è stato registrato nel secondo trimestre 2015 un aumento della produzione rispetto al primo trimestre, con 94 kt su 90 (+4,4%) e un livello praticamente stabile rispetto al Q 2 2014. Migliore la situazione per quanto riguarda il consumo di NR sia rispetto al secondo trimestre 2014 che rispetto al primo del 2015. A parte la sostanziale stabilità nell’area EMEA, il secondo trimestre dell’anno scorso segnala, rispetto allo stesso trimestre dell’anno prima, un aumento sia nell’Asia-Pacifico, +3,27% (2.338 kt/2.264 kt), che nelle Americhe, +3,79% (465 kt/448 kt). Questi incrementi hanno generato, a livello mondo, una crescita dei consumi da 3.111 kt a 3.201 (+2,89%). Per quanto riguarda la gomma sintetica, nel periodo aprile-giugno 2015 produzione e consumi sono aumentati ovunque, a livello mondo e nelle varie aree, sia rispetto allo stesso periodo dell’anno prima che rispetto al primo trimestre 2015. Unica eccezione la produzione nell’Asia-Pacifico, calata dell’1,50% da 1.867 kt a 1.839. Spicca l’incremento della produzione in EMEA con


Taccuino un notevole +12,35% sul Q2 2015 (1.055 kt su 939). Significativo anche l’aumento del 6,87% registrato nelle Americhe (778 kt contro 728). A livello globale la produzione è aumentata del 3,90%: da 3.534 kt a 3.672. Per quel che riguarda i consumi di gomma sintetica, il dato globale (+3,42%, con 3.689 kt su 3.567) è il riflesso di quello registrato nelle diverse aree. L’Asia-Pacifico è aumentata del 2,74% (1.984 kt/1.931 kt); l’EMEA del 4,24% (935 kt/897 kt); le Americhe del 4,19% (770 kt/739 kt). Sono stati pubblicati anche i prezzi del terzo trimestre 2015 che riportiamo qui di seguito con quelli dei trimestri precedenti: gomma naturale (RSS3): 1.462 $ USA/t (1.734 $ nel primo trimestre e 1.791 $ nel secondo) gomma sintetica (SBR USA): 2.108 $ USA/t (2.396 $ nel primo trimestre e 2.041 $ nel secondo). Negli stessi periodi del 2014 le quotazioni sono state: gomma naturale (RSS3): 2.251 $ nel Q1, 2.118 $ nel Q2, 1.837 $ nel Q3 gomma sintetica (SBR USA): 2.568 $ nel Q1, 2.735 $ nel Q2, 2.653 $ nel Q3.

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News

Novità Arburg al Plastec West 2016

A

l prossimo Plastec West, la fiera della plastica tra le più importanti degli Stati Uniti che si terrà dal 9 all’11 febbraio presso il Convention Center di Anaheim California, la Arburg di Lossburg, Germania, uno dei maggiori costruttori al mondo di presse per lo stampaggio a iniezione con forza di chiusura da 125 a 5.000 kN, presenterà l’ampia gamma dei suoi prodotti. Tra questi, due in particolare saranno mostrati in azione. Uno è la Allrounder 470 A (nella foto sopra), una pressa elettrica bi-componente con forza di chiusura di 1.000 kN e dotata di gruppo iniettore di 290 cm3, che sarà impegnata nello stampaggio completamente automatizzato di quattro lenti di ingrandimento utilizzando LSR ad alta trasparenza. Il tempo di ciclo dell’intero processo è di circa 65 secondi, il silicone liquido ad alta trasparenza è un materiale con durezza Shore A di 70 e lo stampo a quattro cavità a canali freddi è della giapponese Shin-Etsu. Al termine dello stampaggio, le lenti, del peso di 8,4 grammi ciascuna, vengono rimosse dallo stampo da un robot Multilift Select, che li deposita su un nastro trasportatore per il confezionamento. Quella per lo stampaggio della gomma siliconica liquida è una tecnologia particolare che il costruttore di Lossburg realizza da oltre 35 anni nello sviluppo di macchine speciali, in grado di stampare un’ampia varietà di tipi di LSR, grazie a un controllo preciso della temperatura del materiale liquido nel gruppo iniettore. Un elemento, questo, di fondamentale importanza, dato che l’LSR, a differenza delle termoplastiche, richiede la combinazione di cilindri freddi, per evitare la vulcanizzazione precoce della gomma compoundata, e dello stampo caldo. E soltanto il controllo esatto della temperatura dei cilindri e dello stampo assicura il successo dello stampaggio e l’affidabilità del processo. Inoltre, il profilo della vite è studiato e realizzato in modo da non comprimere il silicone, gli ugelli sono ad otturatore e il sistema è dotato di una speciale valvola di non ritorno. L’altro prodotto che i visitatori potranno vedere all’opera è il Freeformer, la macchina innovativa che darà prova della sua capacità di stampare pezzi impegnativi per la loro complessità con la tecnologia della manifattura additiva: il materiale termoplastico,

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016


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News

che una vite alimenta sottoforma di granuli nella camera di iniezione, dove fonderĂ , viene depositato goccia a goccia dall’ugello di un braccio fisso su una piattaforma mobile a formare l’oggetto voluto. Ăˆ una tecnologia particolarmente vantaggiosa, perchĂŠ permette di creare prototipi e modelli 3D senza ricorrere a stampi costosi, ma soprattutto perchĂŠ, con l’utilizzo di un’addizionale unitĂ di scarico della goccia di materiale fuso, consente di realizzare pezzi in colori diversi oppure con la sovrapposizione di materiali a durezza diversa. Appunto per rendere possibili queste lavorazioni speciali, la fornitura standard del Freeformer è costituita dall’apparecchiatura con due ugelli di scarico.

che permette di ottenere compositi contenenti carbon black ad alte prestazioni da prodotti di scarto in gomma o manufatti giunti al termine del loro ciclo di vita e quindi non piĂš utilizzabili, quali, per esempio, i pneumatici fuori uso. Si tratta di una tecnologia innovativa che rappresenta un importante passo avanti sul fronte della possibilitĂ di utilizzare materiali altrimenti destinati allo smaltimento.

I compositi ottenibili col nuovo processo, in particolare, possono essere utilizzati vantaggiosamente, non solo sul piano economico, ma anche su quello del rendimento, nelle tipiche applicazioni per l’immagazzinamento dell’energia, come, per esempio, la fabbricazione di batterie e supercondensatori. Batterie agli ioni litio con anodi fabbricati col carbonio ottenuto con questa tecnolo-

Carbon black dagli scarti di gomma: una nuova tecnologia

L’

Oak Ridge National Laboratory (Ornl), il piÚ importante laboratorio di ricerca del Dipartimento dell’Energia degli USA ubicato a Oak Ridge, Tennessee, ha sviluppato una nuova tecnologia

CABOT CORP – CRODA – LEFRANT RUBCO – EUROCERAS - GREEN OLEO – HENKEL - SCHILL+SEILACHER - RT VANDERBILT

,QVLHPH GDL SULPL SDVVL 68

Cariche bianche e cariche speciali Cere polietileniche, microcristalline e paraffine Coagenti, reticolanti, silanizzanti Acceleranti, agenti per vulcanizzazione e antiossidanti Additivi per mescole in gomma Plastificanti Petrolati per produzione cavi Agenti distaccanti: semipermanenti per stampaggio, per produzione tubi, da batch off Mescole per pulizia stampi Adesivizzanti per mescole Adesivi gomma metallo VVO oli vegetali vulcanizzati – fatturati

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA 9LD /XVDUGL – 0LODQR ,WDO\ WHO ID[ gennaio ∙ febbraio 2016

ZZZ HLFRQRYDFKHP LW LQIR#HLFRQRYDFKHP LW


gia hanno mostrato, in prove di laboratorio, una maggiore capacità e una più alta velocità di carica rispetto a quelle convenzionali con anodi di grafite. In termini economici, l’utilizzo dei compositi contenenti carbon black come alternativa a più basso costo rispetto alla grafite può tradursi in una riduzione del 10% del costo delle batterie agli ioni litio. Inoltre, il processo inventato e messo a punto dai ricercatori dell’Ornl Amit Naskar e Parans Paranthaman consente di recuperare oltre il 2% dei rifiuti solidi del paese. Il che vuol dire che il settore dello stoccaggio dell’energia, oltre ad aggiungere nuovo valore al riciclo dei pneumatici, rappresenta un nuovo, importante mercato di sbocco per il miliardo di pneumatici di scarto che vengono globalmente generati ogni anno: tutto materiale che, generalmente, finisce nelle discariche o trova impiego nel settore delle cariche per materie plastiche, gomme, asfalto, erba sintetica e in applicazioni dell’ingegneria civile. Ornl e RJ Lee Group, un gruppo industriale con sede a Pittsburg, Pennsylvania, leader nella progettazione e fornitura di soluzioni innovative in molteplici campi, tra i quali la caratterizzazione dei materiali e la consulenza ingegneristica e tecnologica, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per l’approfondimento dei programmi di ricerca sulla nuova tecnologia e il passaggio, nello studio dei materiali contenenti carbon black nelle batterie, dalla scala laboratorio a una più larga scala.

dodobersano.it

Taccuino

La UTH al Tire Technology Expo

D

al 16 al 18 febbraio prossimo si terrà ad Hannover il Tire Technology Expo 2016. La UTH di Fulda, Germania, vi parteciperà con la presentazione dell’ampia gamma dei suoi prodotti roll-ex - dai sistemi di filtratura dei compound a maglie sottili alle pompe a ingranaggi - , espressione di una tecnologia migliorativa della produzione dei pneumatici e degli articoli in gomma e silicone sul fronte della qualità dei prodotti e dell’economicità dei processi. La qualità delle mescole in gomma è strettamente dipendente dai mesh del filtro ed è tanto più alta quanto più fine è la maglia. Sarà questo l’aspetto sul quale la UTH focalizzerà l’attenzione dei visitatori al suo stand (n. 5048) attraverso la presentazione dei suoi estrusori accoppiati a pompe a ingranaggi, con-

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News

siderati il benchmark a livello globale per la filtratura con maglie ad alto numero di mesh (foto sopra). Capaci di una produttività fino a 10.000 kg/h, questi estrusori roll-ex sono particolarmente indicati per linee di mescolazione di grandi dimensioni. Gli alimentatori utilizzati nei sistemi possono essere sia a due cilindri (TRF: Two-Roll Feeder) che bivite conici (DSE: DoppelSchneckenEx-

truder), sono modulari e possono essere integrati senza nessun problema in ogni linea di estrusione già esistente e operativa.

Bluestar Silicones guarda alla Turchia

B

luestar Silicones ha annunciato di avere unito le proprie forze con il

gruppo turco Basoğlu Kablo per creare un centro mescole in Turchia per fornire ai clienti prodotti tecnici adatti alle necessità locali. In particolare, le due aziende hanno siglato un accordo di fornitura e di concessione di licenza tecnologica sui prodotti in silicone HCR. Materialmente sarà Basoğlu Kablo a offrire in Turchia e territori vicini mescole a base di HCR per prodotti tecnici basati sul know-how e l’expertise di Bluestar Silicones e, in particolare, dei suoi centri tecnici Mix & Fix. Questo passo, che si aggiunge al potenziamento effettuato di recente in Spagna, segue l’investimento di 15 milioni di euro fatto da Bluestar Silicones con l’intento di rafforzare la propria presenza e quota di mercato nelle applicazioni HCR ad alte prestazioni. Le mescole pronte all’uso commercializzate in seguito all’accordo, ottenuti da un mix di gomma base e additivi speciali, catalizzatori e pigmenti, saranno commercializzate dall’azienda turca con il proprio marco ed etichettate come “Powered by Bluestar Silicones”.

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Calendario

2016

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fiera

sito internet

1-3 marzo

Ho-Chi-Minh City, Vietnam

Plastics & Rubber Vietnam

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8-10 marzo

Johannesburg, Sudafrica

Tyrexpo Africa

www.tyrexposeries.com

9-10 marzo

Lione, Francia

Third World Elastomer Summit

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9-10 marzo

Bangkok, Tailandia

GRTE

www.grte-expo.com

9-11 marzo

Kielce, Polonia

Pneumaticon

www.targikielce.pl

16-18 marzo

Bruxelles, Belgio

European Tyre Recycling Conference

www.etra-eu.org

22-25 marzo

Qingdao, Cina

2016 China Rubber Conference

con.criaevents .com/2016/crc/en/

23-24 marzo

Qingdao, China

2016 China Rubber Expo

expo.criaevents .com/2016/cre/en/

29 marzo1 aprile

Giacarta, Indonesia

Tyre & Rubber Indonesia 2016

www.tyre-indonesia.net

9-11 aprile

Qingdao, Cina

RTF/CTF - China International Rubber Technnology Expo

www.rubbere.com

11-14 aprile

New Orleans, USA

Annual General Meeting Iisrp

www.iisrp.com

19-21 aprile

New Orleans, USA

North American Tire & Retread Expo

www.usatireexpo.com

21-24 aprile

Mosca, Russia

Tires & Rubber Expo

www.rubber-expo.ru

18-21 aprile

San Antonio, TX, Usa

189th Technical Meeting & Education Symposium

www.rubber.org

25-28 aprile

Shanghai, Cina

Chinaplas 2016

www.chinaplasonline.com

17-20 maggio

Kielce, Polonia

Plastpol 2016

www.targikielce.pl

24-26 maggio

Parma, Italia

Sps Ipc Drives Italia

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA | ELASTICA gennaio ∙ febbraio 2016

71


gli inserzionisti

Gli inserzionisti di questo numero IV COP.

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16

JOURNAL 63

DOGI 69

INTERSEALS 47

DOSS VISUAL SOLUTION

LTE 61

REP ITALIANA RPM

1

GENNAIO ∙ FEBBRAIO 2016 - NUMERO 1

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